SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE 1) Ente proponente il progetto:

CCoommuunnee ddii CCaasstteellppaaggaannoo Provincia di

82024 Piazza Municipio, 14 - Tel. 0824935205 – 0824935004 Fax 0824 935217 e-mail: [email protected] www.comune.castelpagano.bn.gov.it

2) Codice di accreditamento: NZ02477

3) Albo e classe di iscrizione: REGIONALE 4

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

LA PROTEZIONE CIVILE A SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

PROTEZIONE CIVILE – AREA B02 – B01

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Il Comune di Castelpagano, in provincia di Benevento, ha un’estensione territoriale di circa 3.900 ha ed una altezza compresa in un intervallo di 520 – 879 m s.l.m..

Il territorio è interamente montano, sede operativa della Comunità Montana “Titerno ‐ Alto Tammaro” di cui fanno parte altri sedici paesi. Si inserisce nel bacino del fiume Tammaro attraverso il torrente Tammarecchia. E’ compreso nel bacino idrografico Liri – Volturno –Garigliano. E’ sede del Comando stazione Forestale. La popolazione residente (dati Istat 2011) è pari a 1.564 unità.

Il territorio è caratterizzato dalla presenza di vaste superfici boschive.

Il bosco di proprietà comunale è esteso circa 330 HA, costituito prevalentemente da un unico corpo. Esso caratterizza il territorio e costituisce anche una fonte di reddito per il Comune che, in esecuzione di quanto stabilito nel Piano silvo‐ pastorale, ogni anno mette all’asta il materiale legnoso ritraibile dalle sezioni in cui lo stesso è suddiviso.

In passato questo bosco costituiva una grandiosa selva di querceto misto inabitabile e impervia. Il Bosco è denominato “S.Angelo Radiginoso” (il nome radiginoso deriva dalla circostanza che il terreno da sempre destinato a bosco, risultava pieno di radici di alberi).

Oltre al bosco comunale vi è una superficie boschiva di proprietà privata per un’estensione di circa 250 ha.

Tra le funzioni a cui assolve la vegetazione, bisogna tener conto dell’influenza che esercita sul clima generale e locale, in quanto mitigando gli eccessi e le minime stagionali della temperatura e delle precipitazioni, determina condizioni di vita più accettabili.

Quasi tutta la superficie ricoperta da boschi è inclusa nell’area SIC (Siti di interesse comunitario), così come previsto dal D.P.R. 12.03.2003, n. 120 con il codice Sito Natura 2000 “IT8020005” tanto che per le utilizzazioni boschive bisogna adottare tutte le misure in grado di garantire le finalità che prevedono le direttive 92/43/CEE “Habitat” e 79/409 “Uccelli”.

Altre aree verdi di proprietà del Comune sono:

‐ Un pioppeto situato all’interno del bosco, denominato “Tremarizzo”, a causa del leggero movimento avvertito anche con il passaggio a piedi, esteso di circa 2 ettari; ‐ Un rimboschimento di aghifoglie, che lambisce il centro abitato esteso circa 12 ha ; ‐ Area attrezzata in località S.Onofrio; ‐ Area circostante il laghetto artificiale (Invaso Kamber). La Comunità Montana “Alto Tammaro” a salvaguardia del patrimonio forestale, ha realizzato, nel bosco comunale, in una radura, con fondi P.O.R. 2000 – 2006, un laghetto artificiale (invaso tipo Kamber) esteso circa un ettaro, con una riserva di acqua di 25.000 mc, per la raccolta di acque meteoriche, che ha, in primo luogo finalità di antincendio, ma anche paesaggistiche.

La stessa Comunità Montana dispone di centro operativo per il servizio A.I.B. (Antincendio Boschivi), la sede, messa a disposizione dal Comune, recentemente ristrutturata, è dotata di una sala radio direttamente collegata con la Regione

Campania..

Le principali situazioni di rischio a cui è esposto il territorio si possono analiticamente elencare come segue:

1. Rischio di incendi Boschivi; Le caratteristiche del territorio in esame evidenziano un elevato rischio di incendi boschivi e un conseguente rischio di fenomeni di dissesto idrogeologico.

In particolare:

Rischio incendi boschivi: la presenza di vaste aree boscate nel territorio comunale indicano un alto rischio di incendi, peraltro confermato dai dati storici:

Relativamente agli ultimi 5 anni:

anno 2010 1 incendio 0.50.00 ettari di bosco distrutti

anno 2011 1 incendio 0.10.00 ettari di bosco distrutti

anno 2012 1 incendi 05.93.00 ettari di bosco distrutti

anno 2013 nessun incendio anno 2014 nessun incendio

Per debellare gli incendi, in tempi brevi, si è reso necessario l’intervento del corpo forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco.

I danni conseguenti ad un incendio, che può distruggere in pochi minuti quello che per crescere ha impiegato anni e anni, sono irreparabili, per la fauna ospitata e alle persone che nel nostro territorio possiedono abitazioni ai margini degli stessi.

L’intervento tempestivo serve a scongiurare il disastro ma la costante attività di informazione di divulgazione può contribuire a rallentare e controllare il fenomeno distruttivo privilegiando il momento preventivo.

2. Rischio idrogeologico, Molte zone, individuabili sulle relative cartografie, sono classificate dall’Autorità di Bacino Liri – Volturno – Garigliano a rischio R = 3 – R= 4, Pericolosità P=3 – P=4.

Il territorio di Castelpagano è particolarmente soggetto a fenomeni di dissesto idrogeologico, infatti a seguito delle avversità atmosferiche del 24, 25 e 26 gennaio 2003 è stato incluso nel programma degli interventi per la riparazione dei danni ed il ripristino delle condizioni di sicurezza degli edifici e delle infrastrutture di cui all’art. 1 comma 4 dell’O.P.C.M. 3322/2003.

Nell’anno 2007 la Regione ha inserito il Comune di Castelpagano nel progetto TELLUS finalizzato alla realizzazione di un sistema di monitoraggio

satellitare G.P.S. dei movimenti franosi.

il dissesto idrogeologico è peraltro connesso anche al pericolo di deforestazione di talune zone dove le radici degli alberi svolgono anche la funzione di prevenire i dissesti idrogeologici.

Il destinatario del progetto è l’intero territorio Comunale a beneficio di tutta la popolazione.

Rappresentazione grafica de territorio e sue caratteristiche:

Il Comune di Castelpagano, in provincia di Benevento, ha un’estensione territoriale di circa 3.900 ha ed una altezza compresa in un intervallo di 520 – 879 m s.l.m..

Il territorio è interamente montano, sede operativa della Comunità Montana “Titerno ‐ Alto Tammaro” di cui fanno parte altri sedici paesi. Si inserisce nel bacino del fiume Tammaro attraverso il torrente Tammarecchia. E’ compreso nel bacino idrografico Liri – Volturno –Garigliano. E’ sede del Comando stazione Forestale. La popolazione residente (dati Istat 2011) è pari a 1.564 unità.

Il territorio è caratterizzato dalla presenza di vaste superfici boschive.

Il bosco di proprietà comunale è esteso circa 330 HA, costituito prevalentemente da un unico corpo. Esso caratterizza il territorio e costituisce anche una fonte di reddito per il Comune che, in esecuzione di quanto stabilito nel Piano silvo‐ pastorale, ogni anno mette all’asta il materiale legnoso ritraibile dalle sezioni in cui lo stesso è suddiviso.

In passato questo bosco costituiva una grandiosa selva di querceto misto inabitabile e impervia. Il Bosco è denominato “S.Angelo Radiginoso” (il nome radiginoso deriva dalla circostanza che il terreno da sempre destinato a bosco, risultava pieno di radici di alberi).

Oltre al bosco comunale vi è una superficie boschiva di proprietà privata per un’estensione di circa 250 ha.

Tra le funzioni a cui assolve la vegetazione, bisogna tener conto dell’influenza che esercita sul clima generale e locale, in quanto mitigando gli eccessi e le minime stagionali della temperatura e delle precipitazioni, determina condizioni di vita più accettabili.

Quasi tutta la superficie ricoperta da boschi è inclusa nell’area SIC (Siti di interesse comunitario), così come previsto dal D.P.R. 12.03.2003, n. 120 con il codice Sito Natura 2000 “IT8020005” tanto che per le utilizzazioni boschive bisogna adottare tutte le misure in grado di garantire le finalità che prevedono le direttive 92/43/CEE “Habitat” e 79/409 “Uccelli”.

Altre aree verdi di proprietà del Comune sono:

‐ Un pioppeto situato all’interno del bosco, denominato “Tremarizzo”, a causa del leggero movimento avvertito anche con il passaggio a piedi,

esteso di circa 2 ettari; ‐ Un rimboschimento di aghifoglie, che lambisce il centro abitato esteso circa 12 ha ; ‐ Area attrezzata in località S.Onofrio; ‐ Area circostante il laghetto artificiale (Invaso Kamber). La Comunità Montana “Alto Tammaro” a salvaguardia del patrimonio forestale, ha realizzato, nel bosco comunale, in una radura, con fondi P.O.R. 2000 – 2006, un laghetto artificiale (invaso tipo Kamber) esteso circa un ettaro, con una riserva di acqua di 25.000 mc, per la raccolta di acque meteoriche, che ha, in primo luogo finalità di antincendio, ma anche paesaggistiche.

La stessa Comunità Montana dispone di centro operativo per il servizio A.I.B. (Antincendio Boschivi), la sede, messa a disposizione dal Comune, recentemente ristrutturata, è dotata di una sala radio direttamente collegata con la Regione Campania..

Le principali situazioni di rischio a cui è esposto il territorio si possono analiticamente elencare come segue:

3. Rischio di incendi Boschivi; Le caratteristiche del territorio in esame evidenziano un elevato rischio di incendi boschivi e un conseguente rischio di fenomeni di dissesto idrogeologico.

In particolare:

Rischio incendi boschivi: la presenza di vaste aree boscate nel territorio comunale indicano un alto rischio di incendi, peraltro confermato dai dati storici:

Relativamente agli ultimi 5 anni:

anno 2010 1 incendio 0.50.00 ettari di bosco distrutti

anno 2011 1 incendio 0.10.00 ettari di bosco distrutti

anno 2012 1 incendi 05.93.00 ettari di bosco distrutti

anno 2013 nessun incendio anno 2014 nessun incendio

Per debellare gli incendi, in tempi brevi, si è reso necessario l’intervento del corpo forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco.

I danni conseguenti ad un incendio, che può distruggere in pochi minuti quello che la natura ha impiegato anni per far crescere, sono irreparabili, per la fauna ospitata e per tutta la popolazione del nostro territorio che possiedono abitazioni ai margini degli stessi.

L’intervento tempestivo serve a scongiurare il disastro ma la costante attività di informazione di divulgazione può contribuire a rallentare e controllare il fenomeno distruttivo privilegiando il momento preventivo.

4. Rischio idrogeologico, Molte zone, individuabili sulle relative cartografie, sono classificate dall’Autorità di Bacino Liri – Volturno – Garigliano a rischio R = 3 – R= 4, Pericolosità P=3 – P=4.

Il territorio di Castelpagano è particolarmente soggetto a fenomeni di dissesto idrogeologico, infatti a seguito delle avversità atmosferiche del 24, 25 e 26 gennaio 2003 è stato incluso nel programma degli interventi per la riparazione dei danni ed il ripristino delle condizioni di sicurezza degli edifici e delle infrastrutture di cui all’art. 1 comma 4 dell’O.P.C.M. 3322/2003.

Nell’anno 2007 la Regione Campania ha inserito il Comune di Castelpagano nel progetto TELLUS finalizzato alla realizzazione di un sistema di monitoraggio satellitare G.P.S. dei movimenti franosi.

il dissesto idrogeologico è peraltro connesso anche al pericolo di deforestazione di talune zone dove le radici degli alberi svolgono anche la funzione di prevenire i dissesti idrogeologici.

Il destinatario del progetto è l’intero territorio Comunale a beneficio di tutta la popolazione.

Rappresentazione grafica de territorio e sue caratteristiche:

COMUNE DI CASTELPAGANO

Prov. di Benevento

ESTENSIONE TERRITORIALE COMUNE DI CASTELPAGANO

ETTARI 3.900

Estensione Complessiva

1

2 superficie bosch

SUDDIVISIONE DELLA SUPERFICIE BOSCHIVA

1 bosco di proprietà comunale Ha. 3

2 bosco di proprità privata Ha. 250

3 rimboschimento di aghifoglie Ha.

4 pioppeto Ha. 2

COMUNE DI CASTELPAGANO (BN) POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31/12/2011 DATA DI RIFERIMENTO:decorrenza ISTAT Anno di nascita Maschi Femmine Totale Età

Prima del 1912 0 0 0 0

Dal 1912 al 1921 8 13 21 90-99

Dal 1922 al 1931 56 86 142 80-89

Dal 1932 al 1941 91 100 191 70-79

Dal 1942 al 1951 90 89 179 60-69

Dal 1952 al 1961 83 95 178 50-59

Dal 1962 al 1971 126 110 236 40-49

Dal 1972 al 1981 84 102 186 30-39

Dal 1982 al 1991 80 61 141 20-29

Dal 1992 al 2001 89 73 162 10-19

Dal 2002 al 2011 71 57 128 0-9

Totale 778 786 1.564

Nell’Ambito della descrizione de lcontesto si fa presente quanto segue: Che in data 02.04.2014, il Comune di Castelpagano ha stipulato, con i Comuni limitrofi di e , una convenzione ex art. 30 del TUEL 267/2000 per la gestione in forma associata della funzione “Attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi” nell’ambito della quale Castelpagano è stato individuato quale comune capofila. Il Comune di Castelpagano, in qualità di Ente Capofila dell’associazione, ha partecipato all’avviso pubblico approvato con Decreto Dirigenziale n. 60 del 29/01/2014 (D.G.R. n. 146 del 27 maggio 2013) – POR CAMPANIA – POR CAMPANIA FESR 2007‐2013 – OBIETTIVO OPERATIVO 1.6 per “Interventi finalizzati alla predisposizione, applicazione e diffusione dei piani di protezione civile”. La domanda presentata è stata ammessa.

p.mapper :

Scala 1: 62000

LIRI-GARIGLIANO e VOLTURNO nazionale R1 R2 R3 R4 Rpa Rpb R1 parco R2 parco R3 parco R4 parco Rpa parco Rpb parco Apa Area di alta attenzione A4 Area di medio-alta attenzione A3 Area di media attenzione A2 Area di moderata attenzione A1 Apb Comuni p.mapper :

Scala 1: 62000

ZPS 2009 SIC 2009 Comuni

p.mapper :

Scala 1: 60000

Direzione media di movim. Frane lineari non definito Attivo/riattivo/sospeso Attivo Sospeso Qiuescente Stabilizzato generico Relitto Frane poligonali non definito Attivo/riattivo/sospeso Attivo Sospeso Riattivo Qiuescente Stabilizzato generico Stabilizzato artificiale Stabilizzato naturalmente Relitto Aree con dissesto diffuso non definito Attivo/riattivo/sospeso Attivo Sospeso Riattivo Qiuescente Relitto DGPV Non definito Attivo Qiuescente Comuni p.mapper :

Scala 1: 62000

LIRI-GARIGLIANO e VOLTURNO Nazionale R1 R2 R3 R4 Rpa Rpb R1 parco R2 parco R3 parco R4 parco Rpa parco Rpb parco Apa Area di alta attenzione A4 Area di media attenzione A3 Area di medio attenzione A2 Area di moderata attenzione A1 Apb Comuni

p.mapper :

Scala 1: 62000

Identificativi Frana Identificativo frana Non determinato Crollo/ribaltamento Scivolamento rotazionale/traslativo Espansione Colamento lento Colamento veloce Sprofondamento Complesso DGPV Aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi Aree soggette a frane superficiali diffuse Province p.mapper :

Scala 1: 62000

Comuni p.mapper :

Scala 1: 62000

Comuni GEOLOGIA APAT scala 1:100.000

7) Obiettivi del progetto:

OBIETTIVI GENERALI La descrizione del contesto territoriale così come riportato al punto 6 rende indispensabile il perseguimento costante di politiche di prevenzione peraltro già avviate sul territorio comunale anche con l’ausilio di progetti di servizio civile realizzati negli anni scorsi. Pertanto il progetto si inserisce in un quadro di attività già avviate dal servizio di Protezione civile, in costante relazione con altri enti, ma che necessitano di indispensabili supporti per consentire un attento e vigile controllo del territorio finalizzato alla tutela dell’ambiente e alla tutela della popolazione. In questa direzione vanno inquadrati gli obiettivi del progetto: a) Salvaguardare la popolazione residente nelle aree a rischio incendi boschivi e a rischio idrogelogico; b) Salvaguardia delle aree boscate dal rischio incendi mediante censimento di punti critici, punti acqua per il servizio antincendio; c) Individuazione delle aree maggiormente esposte a rischio incendi boschivi e idrogeologici; d) Controllo e monitoraggio del territorio a rischio di incendi boschivi e dissesti idrogeologici); e) Raggiungimento di un maggiore livello di protezione civile; f) Incremento dei processi di tutela del territorio e delle persone; g) Creazione di un efficace sistema di auto protezione della Comunità h) Realizzazione di cartografie tematiche su supporto informatico relativamente ai rischi incendi boschivi e idrogeologici; OBIETTIVI SPECIFICI Il progetto persegue i seguenti obiettivi specifici che scaturiscono dalle osservazioni e dagli indicatori menzionati nel paragrafo precedente: 1. Ridurre il numero degli incendi boschivi; 2. Assicurare un supporto tecnico‐logistico al servizio di protezione civile; 3. Monitorare e sorvegliare il territorio, in particolare i boschi e le aree verdi per la prevenzione degli incendi, durante i periodi estivi di maggiore criticità saranno attivati n. 4 postazioni di avvistamento incendi posizionati in punti strategici dotate di opportune attrezzature; 4. Individuare i rischi, ampliare la rete di vigilanza e di pronto intervento in

caso di emergenze naturali e ambientali, in modo tale da intervenire prontamente in caso di bisogno, coordinandosi con le strutture pubbliche preposte, e con il volontariato già esistente. 5. Divulgare e diffondere la cultura della protezione civile anche tra i cittadini che devono avere la consapevolezza dei problemi e conoscere le regole comportamentali per ridurre i pericoli cui sono esposti e quindi :  Creare materiale informativo e promo‐ pubblicitario del territorio da distribuire anche in occasione di eventi e manifestazioni;  Organizzare giornate informative sulla protezione civile;  Riorganizzare una sede per le attività di volontariato, assicurandone il funzionamento assieme ai volontari facenti parte stabile del nucleo;  Fornire ai giovani che vorranno prestare questo servizio, un’opportunità di formazione unica nel suo genere, non limitata all’acquisizione di esperienze utilizzabili anche nel mondo del lavoro, ma progettata come momento di educazione alla cittadinanza attiva, alla solidarietà e al volontariato, potranno acquisire delle conoscenze specifiche che consentiranno loro di intervenire attivamente in progetti di protezione civile e ambientale; 6. Alimentare e rafforzare la rete di strutture e organizzazioni di volontariato e del privato sociale già presenti sul territorio, stimolando le scelte dei giovani, attraverso il servizio civile, improntato sui principi di gratuità solidarietà ed impegno sociale.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Il Comune di Castelpagano propone un progetto nel settore della protezione civile con l’impiego di 6 volontari. Le varie attività previste per il raggiungimento degli obiettivi si articoleranno nelle seguenti fasi: . accoglienza e primo contatto con i responsabili e le strutture dedicate, con illustrazione delle attività; . formazione generale e specifica dei volontari, da acquisire anche on job con i

responsabili di riferimento; . graduale introduzione con affiancamento alle attività di progetto; . ricognizione iniziale sulle risorse e sui dati disponibili riguardo i fenomeni interessanti; . impostazione delle priorità; . monitoraggio continuo sui fenomeni considerati; . in itinere, a cadenza regolare, con spunti di riflessione ed eventuale rimodulazione dei piani; . report finale. - Presa di contatto con la realtà organizzativa del comune; - Formazione, studio del progetto e degli obiettivi che il comune intende raggiungere; - Graduale introduzione con affiancamento alle attività di progetto e individuazione delle risorse disponibili; - Individuazione delle priorità - Monitoraggio continuo dei fenomeni considerati; - Con cadenza regolare, verifica dei risultati delle attività svolte; - Rapporto finale. L’istituzione del servizio di protezione civile, con la legge 225/92 ha come obiettivo non solo la creazione di un sistema in grado di entrare in moto in caso di calamità o emergenze di qualsiasi tipo, naturale, ambientale, ecc.. ma è anche prevenzione dei rischi, con la finalità di evitare o quantomeno ridurre al massimo gli effetti negativi. L’attività di prevenzione è uno dei compiti fondamentali della protezione civile, per cui tramite il monitoraggio e lo studio del territorio vengono individuati i rischi a cui lo stesso ed i suoi abitanti sono esposti, e conseguentemente è possibile studiare, progettare e attuare strumenti di prevenzione. Al verificarsi delle situazioni di emergenza la protezione civile interviene per prestare soccorso alle popolazioni colpite e successivamente il servizio prosegue con le attività necessarie per il superamento dell’emergenza. L’ attività di Rilevamento iniziale e Monitoraggio dell’intero territorio sarà avviata, in collaborazione con esperti nel settore, dopo aver determinato gli strumenti e le modalità di rilevamento; L’attività di rilevazione terrà conto anche dell’attività svolta da altri enti e che hanno già monitorato o che stanno monitorando il territorio, integrando le informazioni già disponibili e collaborando con le stesse. I dati raccolti, saranno utilizzati per la redazione del Piano comunale di protezione civile e saranno inoltre rielaborati e inseriti in un’apposita relazione che contenga l’indicazione, dei punti di criticità riscontrati non riportati su altri strumenti a disposizione del comune con schede informative di facile lettura. L’attività, come tutte le altre previste nel progetto, saranno coordinate, dall’OLP in collaborazione con la Comando Provinciale del Corpo forestale dello Stato di Benevento, tramite il Comando Forestale ubicato a , consisterà nell’organizzazione di punti periferici di avvistamento, per monitorare e segnalare eventuali incendi nelle aree boschive. L’attività di Prevenzione incendi boschivi, come tutte le altre previste nel progetto, saranno coordinate, dall’OLP in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e con la Comunità Montana “Titerno ‐ Alto Tammaro” consisterà nell’organizzazione di punti periferici di avvistamento, per monitorare e segnalare eventuali incendi nelle aree boschive. , In accordo con gli altri enti e autorità presenti sul territorio (C.M “Titerno ‐ Alto Tammaro” e Corpo Forestale dello Stato) saranno predisposti manuali operativi e

materiale informativo anche per la prevenzione incendi. L’ attività di Informazione avrà lo scopo di sensibilizzare i cittadini e tutti gli altri soggetti presenti sul territorio, perché adottino comportamenti responsabili, informandoli sui rischi connessi a propri comportamenti irresponsabili o inconsapevoli, nonché sul comportamento da tenere in caso di emergenze; L’attività si articolerà come segue:  Individuazione dei soggetti da raggiungere, mediante ricerche sul territorio;  Elaborazione del messaggio da divulgare in relazione ai soggetti da sensibilizzare;  Indicazione degli elementi informativi essenziali;  Selezione dei canali e mezzi più idonei da utilizzare;  Ricognizione delle risorse umane e materiali che possono essere impiegate  Attuazione della campagna. Tra i soggetti cui far giungere i messaggi saranno considerati in primo luogo i giovani, attraverso interventi di presentazione della campagna nelle scuole, dove si prevede di individuare un gruppo misto di alunni con i quali si realizzerà uno stage di fine anno in tema di protezione civile (formazione di gruppi di mini volontari ecc….). Si presenta di seguito, per completezza, il diagramma di Gantt , sul quale si riportano sull’asse orizzontale l'arco temporale di attuazione del progetto, con fasi incrementali mensili, sull’asse verticale le attività maggiormente rilevanti. MESI

FASI/ATTIVITA' 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Accoglienza ‐ Incontri informativi OLP Studio dell’offerta di protezione civile Analisi dei bisogni e priorità Attivazione monitoraggio su fenomeni Attività di informazione – prevenzione Formazione Generale Formazione Specifica Monitoraggio sul progetto Report finale ‐ diffusione dei risultati Attività di sensibilizzazione

Si precisa che il diagramma riporta i periodi di maggiore concentrazione delle attività, le quali saranno adeguate in base ai risultati conseguiti e alla peculiari caratteristiche del progetto a livello locale.

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Le attività saranno svolte dal personale comunale e dai volontari del servizio civile in orario di ufficio ma in alcuni casi (avvistamento incendi, monitoraggio in preallarme) anche fuori dei normali orari di lavoro, sempre nel rispetto del monteore annuo previsto e dei limiti del

monte orario annuo .previsto. Il personale comunale impiegato è così articolato: - N° 1 Responsabile del Settore Tecnico/Manutentivo; - N° 1 Istruttore del Settore Amministrativo/Finanziario - N° 3 operai - N ° 2 Istruttori di vigilanza Inoltre in virtù dei protocollo d’Intesa stipulati con la Comunità Montana e con l’Istituto Comprensivo ci si avvarrà della collaborazione di: - N° 1 dott. Agr. Dipendente della Comunità Montana “Titerno – Alto Tammaro” incaricato del monitoraggio del territorio; - N° 1 Tecnico Responsabile centro A.I.B.; - N° 1 docente incaricato dalla Dirigente scolastica di concordare con il Comune di Castelpagano le azioni, nell’ambito scolastico, per il raggiungimento degli obiettivi del progetto‐ Le risorse umane necessarie per la realizzazione del progetto, sono state individuate in n. di 6, in accordo e con al supervisione dell’operatore locale di progetto in possesso delle competenze specifiche necessarie che, essendo dipendente del Comune è già impegnato nella gestione di servizi connessi al settore di protezione civile. Il Numero dei volontari è stato attentamente valutato in relazione alle reali esigenze del progetto.

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Il ruolo dei volontari è centrale rispetto al progetto e si fonda sul presupposto secondo il quale il servizio civile deve favorire una cultura di cittadinanza attiva, per la formazione e la crescita individuale dei giovani per la comprensione e condivisione da parte dei volontari dei principi e delle finalità del SCN fissate nella Carta di Impegno Etico; I volontari saranno impiegati a supporto di tutte le fasi di realizzazione delle attività specifiche, sia nella fase di prevenzione, che di intervento in caso di emergenza, con il costante coordinamento e affiancamento dell’Operatore Locale di Progetto, dei tecnici dei partners del progetto. In particolare svolgeranno le seguenti attività: - Avvistamento incendi; - Controllo di incendi nelle aree boscate; - Monitoraraggio idrogeologico: controllo dei punti critici individuati nel piano di emergenza comunale;

- Assistenza alla popolazione colpita da eventi calmitosi; - Assistenza alle prove di evacuazione e alle esercitazioni; - Censimento delle famiglie nelle aree a rischio; - Informazione alla popolazione; - Gestione della sezione del sito internet del Comune riservato al Servizio Civile; - Adempimenti di segreteria relativi a tutte le attività del progetto; - Informazione alle scuole; - Raccolta e informatizzazione dei dati; - Creazione e aggiornamento banca dati per la protezione civile

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 6

10) Numero posti con vitto e alloggio: 0

6 11) Numero posti senza vitto e alloggio:

0 12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

 Disponibilità a prestare servizio nei giorni festivi, nelle ore pomeridiane e in caso di eventi istituzionali e di attività promozionali e didattiche;  Disponibilità agli spostamenti sulla base delle indicazioni dei responsabili di progetti;  Disponibilità a flessibilità oraria nell’ambito del monte ore previsto.

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

Nominativi dei Responsabili Locali Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Sede di Cod. di Ente Accreditato N. attuazione del Comune ident. N. vol. Indirizzo progetto sede per sede Cognome e Data di Cognome e Data di C.F. C.F. nome nascita nome nascita

Comune di Piazza Municipio, DE LEUCIO 1 Castelpagano 55509 6 21/09/1959 DLCRFL59D21H227W Castelpagano 14 Raffaele 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Si prevede di pubblicizzare il progetto attraverso una campagna promozionale mirata sul target di riferimento che si strutturerà in :  pubblicizzazione del progetto in forma integrale sul proprio sito internet – _ www. comune.castelpagano.bn.gov‐it :  Convegno presso la sala consiliare, dopo la pubblicazione del bando per diffondere l’iniziativa e sensibilizzare i destinatari ore 5  La terza settimana del primo mese di attività dei volontari, pari a 25 ore sarà dedicata ad una campagna di sensibilizzazione del servizio civile volontario interessando tutti i cittadini;  redazione e distribuzione di depliants e affissioni di manifesti e locandine all’interno delle scuole presenti nel comprensorio di riferimento, Ambiti territoriali, Comunità Montane Fortore e Titerno – Alto Tammaro ;  Comunicati stampa da inviare periodicamente agli organi di informazione locali per divulgare le attività e i risultati raggiunti.

L’attività richiederà un impegno complessivo di 30 ore.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Servizio acquisito dall’Ente di prima classe ASSOCIAZIONE EXPOITALY (NZ 01867)

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI Associazione EXPOITAY NZ 01867

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

L’attività dei volontari viene monitorata attraverso la somministrazione di schede di rilevamento periodiche. Nello specifico è previsto l’utilizzo dei seguenti strumenti: - Scheda di monitoraggio mensile per rilevare lo stato dell’arte delle attività di progetto mese per mese mettendo in correlazione e confronto le variabili modalità di attuazione e tempi di realizzazione. Ciò consentirà un’azione di controllo e verifica dell’andamento del progetto, delle attività realizzate e degli obiettivi conseguiti ( Allegato A)

- Schema di monitoraggio trimestrale per rilevare l’andamento complessivo del progetto e le modalità di attuazione, le risorse umane e le risorse tecniche strumentali impiegate ( Allegato B) - Questionario finale di progetto per verificare il conseguimento degli obiettivi, le competenze acquisite dai volontari. Questo questionario sarà integrato con una relazione conclusiva e complessiva alla quale i volontari dovranno allegare le documentazioni prodotte durante l’anno di servizio (es. fotografie, locandine, brochure, documenti vari, etc.) E’ previsto, inoltre, un monitoraggio delle attività degli olp e referenti sia attraverso riunioni periodiche, sia con la somministrazione di una scheda atta a rilevare il raggiungimento degli obiettivi e le eventuali criticità sorte. Tale scheda prevede una somministrazione trimestrale ( ALLEGATO C). La valutazione di fine progetto prevede l’analisi della rilevanza, dell’efficacia/efficienza e dell’impatto del progetto. La rilevanza del progetto andrà a verificare gli effetti del progetto del contesto sui destinatari e beneficiari; l’efficacia il grado di raggiungimento degli obiettivi, e l’efficienza verifica il rapporto tra le risorse umane e tecniche utilizzate e i risultati raggiunti. Infine la misurazione dell’impatto delle attività realizzate verificherà i cambiamenti che in maniera diretta o indiretta il progetto ha prodotto.

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

 Capacità relazionale, propensione al lavoro di équipe;  Conoscenze informatiche;  Conoscenza di base di Internet (navigazione, motori di ricerca , posta elettronica)  Possesso di patente Auto;

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Si prevede di inserire nel Bilancio 2015 dell’Ente, assegnato al progetto di servizio civile “LA PROTEZIONE CIVILE A SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO”, un capitolo di spesa opportunamente dedicato al progetto in oggetto per un importo complessivo di euro

2.700,00 per acquisto di:

- Materiale informativo e promo‐pubblicitario………………..€. 500,00 - Organizzazione giornate informative sulla protezione civile per i ragazzi della scuola dell’obbligo…..€. 500,00 - Organizzazione giornate informative sulla protezione civile per l’intera cittadinanza……………………..€. 700,00 - beni, servizi e materie prime necessarie alla realizzazione del progetto ……………………………………..€. 1.000,00

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Il comune di Castelpagano ha stipulato protocolli d’intesa con Enti e associazoni ciascuno dei quali ha assunto degli impegni ai fini della realizzazione del progetto:

Comunità Montana Titerno e Alto Tammaro:

Collaborazione con il comune di Castelpagano, nella fase di rilevamento e monitoraggio del territorio, anche mettendo a disposizione mezzi e materiale cartografico;

- Collaborazione, tramite i propri dipendenti, già impegnati nell’attività di prevenzione e repressione degli incendi boschivi, per il coordinamento dei volontari del servizio civile, durante tutte le fasi di realizzazione del progetto; - Collaborare alla predisposizione dei manuali operativi e materiale informativo sul servizio di protezione civile; Istituto Comprensivo Statale di Colle Sannita A fissare con il Comune di Castelpagano un calendario di incontri con gli alunni di tutte le classi da tenersi nel corso dell’anno sul tema della protezione civile e a mettere a disposizione a tal fine locali e docenti; - Contribuire alla diffusione della cultura di protezione civile; - Sensibilizzare gli studenti ad un impegno personale di volontariato nel proprio ambiente di vita; - Informazione e distribuzione dell’opuscolo realizzato dai volontari Associazione Volontari Italiani per la Protezione Civile ONLUS – Benevento

Collaborazione con il comune di Castelpagano nelle diverse fasi di realizzazione del progetto in particolare: - Contribuire alla divulgazione della cultura della protezione civile;

- Effettuare nella corso della formazione specifica simulazioni e dimostrazioni mettendo a disposizione le proprie attrezzature e mezzi; - Collaborazione per avvistamento incendi boschivi;

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

 Strumenti di misurazione di fattori climatici;  Stazione radio;  Ricetrasmittenti;  Binocoli  Disponibilità di apposito ufficio dotato di N° 2 PC e software dedicati al servizio e stampante – posta elettronica;  Strumenti fotografici analogici e digitali

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NESSUNO

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

NESSUNO

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Le competenze acquisite dai volontari a seguito del percorso formativo e nel corso dello svolgimento del servizio saranno puntualmente certificate dal Comune di Castelpagno ai fini dell’arricchimento curriculare dei giovani e riguarderanno: - Competenze per quanto riguarda l’attività di formazione e informazione alla popolazione; - Competenze nell’area coordinamento e segreteria: gestione banche dati su base informatica, uso del computer; - Competenze in materia di conoscenza del territorio e patrimonio forestale di Castelpagano;

- Competenze in materia di rischi ambientali e gestione delle emergenze; Inoltre i volontari inseriti nel progetto raggiungeranno una conoscenza generale del funzionamento dell’Amministrazione Comunale confrontandosi con una realtà gestionale dell’attività propria di un Ente pubblico. Sperimenteranno e potenzieranno la capacità di lavorare in gruppo mediante la definizione dei ruoli e degli obiettivi di lavoro.

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

La formazione si terrà presso: Sede dell’Associazione Espoitaly in corso Avezzana, 26 – Torre del Greco (NA) Sala Consiliare e altre idonee strutture messe a disposizione dal Comune di Castelpagano Strutture idonee messe a disposizione da altri soggetti pubblici

30) Modalità di attuazione:

Servizio acquisito dall’Ente di prima classe ASSOCIAZIONE EXPOITALY (NZ 01867)

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI ASSOCIAZIONE EXPOITALY (NZ 01867)

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Si rinvia alle tecniche e metodologie del sistema di formazione, accreditato, di EXPOITALY, Ente di I^ classe.

33) Contenuti della formazione:

Si rinvia ai contenuti del sistema di formazione, accreditato, di EXPOITALY, Ente di I^ classe.

34) Durata:

La formazione generale ha una durata complessiva di 46 ore tutte erogate entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto stesso

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Sala consiliare del Comune di Castelpagano sita in Via Umberto I°. La sala è fornita di adatte strumentazioni tecniche e logistiche per attività di formazione (es. Videoproiettore, PC lavagna luminosa ect.).

36) Modalità di attuazione:

La formazione specifica verrà effettuata in proprio presso l’ente con i formatori di cui ai punti successivi.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Dott. Landinetti Pasquale, nato a Napoli il 10.03.1958 ed residente al Largo Regina Coeli, n. 3 – 80138 – Napoli

Dott.Arch. Raimondo De Paula , nato a Napoli il 18.02.1957 e residente alla via Tarantino, 20 – Napoli

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Dott. Pasquale Landinetti:

21. Master Specializzazione di II° Livello – Difesa suolo e Protezione Civile; 22. Disaster manager – Presidenza Consiglio dei Ministri – Dipartimento protezione Civile – Giudizio Finale Ottimo 23. Community mechanism Induction Course – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Protezione Civile – Comunità Europea – EU Civil Protection Task Force; 24. Esperto di gestione Sistemi protezione Civile; 25. Docente del FORMEZ e presso scuole di formazione, per organizzazioni di volontariato, Comuni; 26. Esperienze Professionali nel settore del Volontariato e della Protezione Civile; Vd. Allegato curriculum vitae

Dott. Arch. Raimondo de Paula

a) Docente nel progetto relativo al Servizio civile Volontario: “Progetto per l’impiego di volontari in servizio civile a supporto del sistema regionale di protezione civile” convenzione AMESCI/ Regione Campania, (anno 2004 – 2005; b) Formatore nel progetto relativo al servizio Civile: Protezione Civile: previsione, prevenzione e soccorso, convenzione: C.O.P.C Falchi del Sud, II bando Bando G.U. c) Docente in materia Gestione dell’emergenza; d) Corso di Istruzione e formazione Tecnica superiore “Operatore Tecnico di protezione civile” e) Pubblicazioni sul ruolo del volontariato e sulla Protezione Civile Italiana; f) Docente corsi ai sensi del D.Lgs. 626/94 e succ. modifiche ed integrazioni (sicurezza sul lavoro). Vd. Allegato curriculum vitae

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione sarà erogata entro i primi 90 giorni dell’avvio del progetto.

La formazione si svilupperà in lezioni frontali, verrà utilizzata una metodologia attiva, che coinvolgerà i volontari anche considerando le loro esperienze personali, attraverso il confronto di gruppo, analisi di singoli casi, approfondimenti normativi, visite presso enti e strutture del territorio, verifiche periodiche.

Si prevede:

 l’ utilizzo proiettori, lavagne luminose,  la predisposizione di materiale di approfondimento riguardante i temi trattati;  coinvolgimento di esperti e testimoni significativi La metodologia considerata è quella modulare distribuita per aree tematiche.

40) Contenuti della formazione:

La formazione specifica sarà articolata in moduli distribuiti in maniera organica secondo il programma formativo impostato dai formatori la formazione specifica.: Il primo modulo avrà ad oggetto l’ informativa sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto , come previsto nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” approvato con Decreto del Capo Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Successivamente si tratteranno i seguenti temi ‐ Legislazione nazionale, regionale e organizzazione dei volontari di protezione civile; ‐ Nozioni di idrogeologia e attività di presidio del territorio; ‐ Nozioni di attività inerenti agli interventi di soccorso; ‐ Pianificazione d’emergenza e prova pratica di analisi di un piano di emergenza; ‐ Nozioni di meteorologia; ‐ Cartografia, pianificazione e prova pratica cartografia; ‐ Gestione dell’emergenza e prova pratica di gestione dell’emergenza; ‐ Psicologia delle catastrofi; ‐ Analisi degli elementi storico –culturali più significativi ai fini della rilevazione delle disfunzioni ecologiche e ambientali del territorio; ‐ Comunicazione in emergenza e informazione alla popolazione sui comportamenti; ‐ Prove pratiche di controllo, avvistamento e segnalazione, simulazioni Sarà istituito il Registro Generale della Formazione specifica contenente le informazioni previste dalle predette linee ‐ guida La formazione specifica, per tutte le 75 ore sarà erogata entro 90 giorni dall’avvio del progetto

41) Durata:

75 ore

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Il monitoraggio del percorso di formazione dei volontari del servizio civile, mira a fornire i dati e le osservazioni per valutare la qualità e l’efficacia del progetto formativo al fine di evidenziarne gli elementi di criticità e i punti di forza. per la realizzazione della formazione dei volontari. Il progetto formativo prevede l’utilizzo di tre strumenti di rilevazione ed analisi: all’inizio, durante e alla fine del corso; In occasione della prima giornata di corso viene somministrato un questionario di ingresso a tutti i partecipanti, per raccogliere le aspettative riguardo al progetto formativo. Al termine di ogni giornata formativa verrà, invece somministrata, una scheda di valutazione giornaliera, che tiene conto sia degli aspetti di contenuto che di metodologia, nonché gli aspetti relativi alla docenza. Al termine di ogni ciclo di formazione verranno organizzati incontri finalizzati alla verifica del metodo adottato per la formazione e i risultati da essa ottenuti. Al termine del corso verrà somministrato un questionario finale che rileverà il gradimento da parte dei partecipanti sulle seguenti dimensioni del percorso formativo: contenuti, docenza, aspetti organizzativi, immagine e giudizio complessivo del corso, suggerimenti, nonché valutazione finale, anche mediante colloqui individuali, dei percorsi generali e iniziali, finalizzato ad una valutazione delle competenze e delle conoscenze acquisite.

Data Il Responsabile legale dell’ente IL SINDACO Ing. Michelino ZEOLI