Rigoletto Verdi Giuseppe Fondazione Teatro La Fenice Di Venezia
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9 GIUSEPPE VERDI RIGOLETTO GIUSEPPE VERDI FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE presidente Paolo Costa consiglieri Giancarlo Galan Pierdomenico Gallo Alfonso Malaguti Angelo Montanaro Armando Peres Giorgio Pressburger Giampaolo Vianello ————————— sovrintendente Giampaolo Vianello direttore musicale Isaac Karabtchevsky ————————— COLLEGIO REVISORI DEI CONTI presidente Angelo Di Mico Adriano Olivetti Maurizia Zuanich Fischer ————————— SOCIETÀ DI REVISIONE PricewaterhouseCoopers S.p.A. FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA RIGOLETTO FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA RIGOLETTO melodramma in tre atti di FRANCESCO MARIA PIAVE musica di GIUSEPPE VERDI TEATRO MALIBRAN venerdì 30 novembre 2001, ore 20.00, turno A domenica 2 dicembre 2001, ore 15.30, turno C martedì 4 dicembre 2001, ore 20.00, turno D giovedì 6 dicembre 2001, ore 20.00, turno E domenica 9 dicembre 2001, ore 15.30, turno B 3 F. Torriani, Ritratto di Giuseppe Verdi (1843). Olio su tela. Milano, Museo Teatrale alla Scala. 4 SOMMARIO 7 LA LOCANDINA 11 IL LIBRETTO 43 RIGOLETTO IN BREVE 44 ARGOMENTO - ARGUMENT - SYNOPSIS - HANDLUNG 53 STÉPHANE BRAUNSCHWEIG RIGOLETTO O LA MALEDIZIONE 57 MICHELE GIRARDI DUE FACCE DI RIGOLETTO THOU WOULDST MAKE A GOOD FOOL - EGLI È DELITTO, PUNIZION SON IO 77 CARLIDA STEFFAN LASSÙ IN CIELO, VICINO ALLA MAMMA OSSERVAZIONI ATTORNO AD UN INEVITABILE SUICIDIO 83 GIUSEPPE VERDI a cura di MIRKO SCHIPILLITI 106 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE a cura di GILDO SALERNO 117 BIOGRAFIE 5 Stéphane Braunschweig. Modellino per Rigoletto (inizio dell’atto I). Venezia, Teatro Malibran, novembre 2001. 6 LA LOCANDINA RIGOLETTO melodramma in tre atti (1851) libretto di FRANCESCO MARIA PIAVE tratto dal dramma Le Roi s’amuse di VICTOR HUGO musica di GIUSEPPE VERDI personaggi ed interpreti Rigoletto ANTONIO SALVADORI Il duca di Mantova FERNANDO PORTARI Gilda CINZIA FORTE Sparafucile ELDAR ALIEV Maddalena CLAUDIA MARCHI Giovanna ANTONELLA TREVISAN Il conte di Monterone DANILO RIGOSA Marullo ARMANDO GABBA Matteo Borsa ENRICO COSSUTTA Il conte di Ceprano FRANCO BOSCOLO La contessa di Ceprano MARIA D’ALESSIO Un usciere PAOLO DRIGO Un paggio BERNADETTE LUCARINI maestro concertatore e direttore ANGELO CAMPORI regia e scene STÉPHANE BRAUNSCHWEIG costumi light designer THIBAULT VANCRAENENBROECK MARION HEWLETT assistente regia coreografo GEORGES GAGNERÉ BARBARA MANZETTI ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO LA FENICE direttore del Coro GIOVANNI ANDREOLI in coproduzione con il Théâtre Royal de La Monnaie di Bruxelles nuovo allestimento 7 direttore musicale di palcoscenico GIUSEPPE MAROTTA direttore di palcoscenico PAOLO CUCCHI altro maestro del coro ALBERTO MALAZZI responsabile allestimenti scenici MASSIMO CHECCHETTO altro direttore di palcoscenico LORENZO ZANONI maestro di sala STEFANO GIBELLATO maestri di palcoscenico RAFFAELE CENTURIONI, ULISSE TRABACCHIN maestro rammentatore PIERPAOLO GASTALDELLO maestro alle luci GABRIELLA ZEN assistente alle luci PATRICE LECHEVALLIER capo macchinista VALTER MARCANZIN capo elettricista VILMO FURIAN capo attrezzista ROBERTO FIORI capo sarta MARIA TRAMAROLLO responsabile della falegnameria ADAMO PADOVAN capogruppo figuranti CLAUDIO COLOMBINI costumi THÉÂTRE ROYAL DE LA MONNAIE (Bruxelles) calzature CTC PEDREZZOLI (Milano) attrezzeria THÉÂTRE ROYAL DE LA MONNAIE (Bruxelles) parrucche FABIO BERGAMO (Trieste) 8 Stéphane Braunschweig. Modellino per Rigoletto (I.1). Venezia, Teatro Malibran, novembre 2001. 9 Francesco Maria Piave. Incisione (Milano, Museo Teatrale alla Scala). 10 IL LIBRETTO RIGOLETTO melodramma in tre atti di FRANCESCO MARIA PIAVE 11 Giuseppe Bertoja, Estremità più deserta d’una via cieca. Bozzetto per la prima rappresentazione di Rigoletto (I.7). Venezia, Teatro La Fenice, 11 marzo 1851. Matita e penna. Pordenone, Civico Museo Ricchieri. 12 personaggi Il Duca di Mantova Rigoletto, suo buffone di corte Gilda, sua figlia Sparafucile, bravo Maddalena, sua sorella Giovanna, custode di Gilda Il conte di Monterone Il cavaliere Marullo Matteo Borsa, cortigiano Il conte di Ceprano La contessa, sua sposa Un usciere di corte Un paggio della Duchessa Cavalieri, Dame, Paggi, Alabardieri La scena si finge nella città di Mantova e suoi dintorni. Epoca, il secolo XVI. 13 Giuseppe Bertoja, Estremità più deserta d’una via cieca. Bozzetto per la prima rappresentazione di Rigoletto (I.7). Venezia, Teatro La Fenice, 11 marzo 1851. Matita, penna e acquerello. Pordenone, Civico Museo Ricchieri. 14 DUCA ATTO PRIMO A me che importa? SCENA PRIMA BORSA Dirlo ad altra ei potria… Sala magnifica nel Palazzo Ducale con porte nel fondo che mettono ad altre Sale, pure splendida- DUCA mente illuminate; folla di Cavalieri e Dame in Né sventura per me certo saria… gran costume nel fondo delle sale; Paggi che vanno Questa o quella per me pari sono e vengono. La festa è nel suo pieno. Musica interna A quant’altre d’intorno mi vedo; da lontano e scrosci di risa di tratto in tratto. Del mio core l’impero non cedo Il Duca e Borsa che vengono da una porta del Meglio ad una che ad altra beltà. fondo. La costoro avvenenza è qual dono Di che il fato ne infiora la vita; S’oggi questa mi torna gradita DUCA Forse un’altra doman lo sarà. Della mia bella incognita borghese La costanza, tiranna del core, Toccare il fin dell’avventura io voglio. Detestiamo qual morbo crudele. Sol chi vuole si serbi fedele; BORSA Non v’ha amor, se non v’è libertà. Di quella giovin che vedete al tempio? De’ mariti il geloso furore, Degli amanti le smanie derido; DUCA Anco d’Argo i cent’occhi disfido Da tre lune ogni festa. Se mi punge una qualche beltà. BORSA La sua dimora? DUCA SCENA SECONDA In un remoto calle; Misterioso un uom v’entra ogni notte. Detti, il conte di Ceprano che segue da lungi la sua sposa servita da altro Cavaliere, Dame e Si- BORSA gnori che entrano da varie parti. E sa colei chi sia L’amante suo? DUCA (alla signora di Ceprano movendo ad incontrar- DUCA la con molta galanteria) Lo ignora. Partite?… Crudele! (Un gruppo di Dame e Cavalieri attraversano la CONTESSA DI CEPRANO sala.) Seguire lo sposo M’è forza a Ceprano. BORSA Quante beltà!… Mirate. DUCA Ma dee luminoso DUCA In corte tal astro qual sorte brillar. Le vince tutte di Cepran la sposa. Per voi qui ciascuno dovrà palpitar. Per voi già possente la fiamma d’amore BORSA Inebria, conquide, distrugge il mio core. (piano) Non v’oda il Conte, o Duca… (con enfasi baciandole la mano) 15 CONTESSA DI CEPRANO CORO Calmatevi… Che avvenne? Parlate! DUCA MARULLO No. Stupir ne dovrete… (Le dà il braccio ed esce con lei.) CORO Narrate, narrate… SCENA TERZA MARULLO (ridendo) Detti, e Rigoletto che s’incontra nel signor di Ce- Ah! ah!… Rigoletto… prano, poi Cortigiani. CORO RIGOLETTO Ebben? In testa che avete, Signor di Ceprano? MARULLO Caso enorme!… (Ceprano fa un gesto d’impazienza e segue il Duca.) CORO Perduto ha la gobba? Non è più difforme?… RIGOLETTO (ai Cortigiani) MARULLO Ei sbuffa, vedete? Più strana è la cosa!… Il pazzo possiede… CORO CORO Che festa! Infine? RIGOLETTO MARULLO Oh sì… Un’amante! BORSA E CORO CORO Il Duca qui pur si diverte!… Amante! Chi il crede? RIGOLETTO MARULLO Così non è sempre? Che nuove scoperte! Il gobbo in Cupido or s’è trasformato. Il giuoco ed il vino, le feste, la danza, Battaglie, conviti, ben tutto gli sta. CORO Or della Contessa l’assedio egli avanza. Quel mostro Cupido… Cupido beato!… E intanto il marito fremendo ne va. (Esce.) SCENA QUINTA Detti ed il Duca seguito da Rigoletto, poi da Ce- SCENA QUARTA prano. Detti e Marullo premuroso. DUCA (a Rigoletto) MARULLO Ah, più di Ceprano importuno non v’è!… Gran Nuova! Gran nuova! La cara sua sposa è un angiol per me! 16 RIGOLETTO CORO Rapitela. (tra loro) In furia è montato! DUCA È detto; ma il farlo? DUCA (a Rigoletto) RIGOLETTO Buffone, vien qua. Stasera. Ah, sempre tu spingi lo scherzo all’estremo. Quell’ira che sfidi colpir ti potrà. DUCA Né pensi tu al Conte? RIGOLETTO Che coglier mi puote? Di loro non temo, RIGOLETTO Del Duca un protetto nessun toccherà. Non c’è la prigione? CEPRANO DUCA (ai Cortigiani a parte) Ah, no. Vendetta del pazzo!… RIGOLETTO CORO Ebben… l’esilia… Contr’esso un rancore Pe’ tristi suoi moti, di noi chi non ha? DUCA Nemmeno, buffone. CEPRANO Vendetta. RIGOLETTO Adunque la testa… CORO Ma come? (indicando di farla tagliare) CEPRANO CEPRANO Stanotte, chi ha core (da sé) Sia in armi da me. (Oh l’anima nera!) TUTTI DUCA Sì. (battendo con la mano una spalla al Conte) Che di’, questa testa?… CEPRANO A notte. RIGOLETTO È ben naturale. TUTTI Che far di tal testa?… A cosa ella vale? Sarà. CEPRANO (La folla dei danzatori invade la scena.) (infuriato, brandendo la spada) Marrano! Tutto è gioia, tutto è festa, Tutto invitaci a goder! DUCA Oh, guardate, non par questa (a Ceprano) Or la reggia del piacer? Fermate… RIGOLETTO Da rider mi fa. 17 SCENA SESTA RIGOLETTO È matto. Detti e il conte di Monterone. CORO MONTERONE Quai detti! (dall’interno) Ch’io gli parli. MONTERONE (al Duca e Rigoletto) DUCA Oh, siate entrambi voi maledetti. No. Slanciare il cane al leon morente È vile, o duca… MONTERONE (entrando) (a Rigoletto) Il voglio. e tu serpente, TUTTI Tu che d’un padre ridi al dolore, Monterone! Sii maledetto. MONTERONE RIGOLETTO (fissando il Duca, con nobile orgoglio) (da sé, colpito) Sì, Monteron… la voce mia qual tuono (Che sento! Orrore!) Vi scuoterà dovunque… TUTTI RIGOLETTO (meno Rigoletto) (al Duca) O tu che la festa audace hai turbato, Ch’io gli parli. Da un genio d’inferno qui fosti guidato; È vano ogni detto, di qua t’allontana, (Si avanza con ridicola gravità.) Va, trema, o vegliardo, dell’ira sovrana… Tu l’hai provocata, più speme non v’è. Voi congiuraste contro noi, signore, Un’ora fatale fu questa per te. E noi, clementi in vero, perdonammo… Qual vi piglia or delirio... a tutte l’ore (Monterone parte fra due alabardieri; tutti gli al- Di vostra figlia reclamar l’onore? tri seguono il Duca in un’altra stanza.) MONTERONE (guardando Rigoletto con ira sprezzante) SCENA SETTIMA Novello insulto!… Ah sì, a turbare L’estremità più deserta d’una via cieca.