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di San Siro IlPeriodico delGrillo Comune di San Siro - Via Don Giacomo Galli, Loc.Parlante Acquaseria - Tel. 0344 50015 ANNO VIII - NUMERO I - GIUGNO 2016 Supplemento Testata registrata Trib. Como 9/ 2013 - Dir. Responsabile: Alessandro Gini - Consulenza editoriale grafica e stampa: www.nuovaera.info A volte penso di essere noioso nel però, questa sorella protesta per il nomia, allontanandosi dalla cultura continuare a ripetere a tutti quanto male che le provochiamo, a causa dello scarto e proponendo un nuovo dobbiamo migliorare a proposito dell’uso irresponsabile e dell’abuso stile di vita. Esistono infatti forme di del concetto di voler bene al nostro dei beni che Dio ha posto in lei. Sia- inquinamento che colpiscono quo- territorio. Poi però mi capita di leg- mo cresciuti pensando che fossimo tidianamente le persone. “La terra, gere la Lettera Enciclica “Laudato sì” suoi proprietari e dominatori, auto- nostra casa, sembra trasformarsi scritta da Papa Francesco sulla cura rizzati a saccheggiarla. La distruzio- sempre più in un immenso deposito della “casa comune”, il mondo, e al- ne dell’ambiente umano, però, è di immondizia”. Basterebbero pochi lora ecco che mi faccio coraggio. In- qualcosa di molto serio. Dobbiamo comportamenti giornalieri per avere somma, sono in buona compagnia pentirci del modo in cui continuia- subito risultati importanti. a predicare! mo a maltrattare il pianeta. “Un cri- E ancora, “l’accesso all’acqua pota- E allora vorrei qui riprendere alcuni mine contro la natura è un crimine bile e sicura è un diritto umano es- EDITORIALE spunti del Santo Padre e farli miei, contro noi stessi e un peccato con- senziale al quale dobbiamo tutti la- anzi nostri. La terra ci precede e ci tro Dio”. vorare”. Tutto ciò significa investire è stata data. Dobbiamo “coltivare Tra le sfide che dobbiamo portare sul Pubblico, sui trasporti pubblici, e custodire” il giardino del mondo. avanti, allora, c’è sicuramente quel- sui servizi pubblici, evitando sprechi Mentre “coltivare” significa arare o la di dover proteggere la nostra casa di energie e risorse figli della cultu- lavorare un terreno, “custodire” vuol comune, unendo tutta la famiglia ra individualista. Per farlo, però, c’è dire proteggere, curare, preservare, umana nella ricerca di uno sviluppo bisogno di recuperare cultura e sen- conservare, vigilare. sostenibile e integrale, poiché sap- so civico. Solo così si rivaluterebbe “Laudato si’, mì Signore”, cantava piamo che le cose possono cambia- il concetto della parola “Pubblico”. del resto San Francesco d’Assisi ri- re. L’Enciclica sottolinea la convin- Occorre tornare ad amare ognuno il cordandoci che la nostra casa comu- zione che tutto nel mondo è intima- proprio territorio, coltivandolo e cu- ne è come una sorella, con la qua- mente connesso e invita pertanto a stodendolo, come chiesto dal Papa. le condividiamo l’esistenza. Oggi, cercare altri modi di intendere l’eco- Per questo le immagini (ne pubbli- segue a pag. 2 Strade pag. 4 Sicurezza pag. 5 Biblioteca pag. 14 Il personaggio pag. 19 ATTUALITA’ continua da pag. 1 cheremo alcune all’interno del no- evitare o limitare l’uso di materiale tiziario) dei rifiuti abbandonati qua plastico o di carta, ridurre il consu- No allo smembramento e là in San Siro, sono una vera e mo di acqua, differenziare i rifiuti della Provincia di Como propria ferita aperta. Carissimi, rispettando le disposizioni comu- Sì alla creazione di una San Siro è di tutti noi. Ogni cen- nali, cucinare solo quanto ragione- area Vasta con Lecco timetro di suolo che ogni giorno volmente si potrà mangiare, trat- calpestiamo ci appartiene ma non tare con cura gli altri esseri viventi Un no secco alle suddivisioni e smembramenti dei confini del- per questo significa avere il diritto (quindi sia gli animali e i cani, sia la Provincia di Como. Con una di trattarlo con disprezzo, con su- le persone che passeggiando spes- delibera del Consiglo comuna- perficialità. San Siro è nostra e per so rischiano di calpestare i biso- le di inizio aprile, l’Amministra- questo motivo dobbiamo amarla. gni degli amici a quattrozampe), zione comunale di San Siro ha Vado oltre: occorre al più presto utilizzare il trasporto pubblico o ribadito il proprio no alle teorie tornare ad insegnare questo amore condividere un medesimo veicolo sulla redefinizione del territorio ai nostri stessi figli. tra varie persone, piantare alberi, provinciale. Come ricorda Papa Francesco, l’e- spegnere le luci inutili. Ognuno di “Vogliamo che ogni eventuale ducazione alla responsabilità am- questi sforzi cambia e salva San riorganizzazione territoriale par- bientale può incoraggiare vari com- Siro, e di conseguenza cambia e ta dal Lago e dalle sue Valli, at- portamenti che hanno un’inciden- salva il mondo. Perché come ci ri- tualmente divise tra Provincia za diretta e importante nella cura corda Papa Francesco: tutto è col- di Como e Provincia di Lecco, per l’ambiente. Gli esempi possono legato. creando un’unica Area Vasta essere banali quanto innumerevoli, Il vostro sindaco che tenga conto delle reali esi- ma proprio per questo importanti: Claudio Raveglia genze del territorio e della sua specificità”. Una mozione per tutelare i lavoratori frontalieri La richiesta, protocollata e Il comune di San Siro bacchetta Stato e Svizzera spedita in Regione a Milano, 2 parte dalla premessa che esi- Facendo propria una mozione presentata dal Comune di Luino, ste una chiara unitarietà ge- anche San Siro si muove e chiede garanzie e tutela nei confronti ografica, morfologica e am- dei lavoratori frontalieri e di tutti i comuni di frontiera. bientale del Lario e delle sue La premessa è d’obbligo. Le statistiche, infatti, hanno reso noto valli; che i rapporti e i legami che negli ultimi anni il numero dei frontalieri è salito fino a 60 mila, storici, culturali e sociali sono nella maggior parte dei casi residenti nelle zone di confine. Tut- evidenti; che l’unicità del Lago tavia la modifica dei rapporti Italia-Svizzera voluta nel dicembre di Como permetterebbe una 2015 dal ministro dell’Economia e Finanza Pier Carlo Padoan, ha crescita economica e sociale completamente stravolto e rivoluzionato l’economia transfronta- a tutta l’Area Vasta e che solo liera, in particolare penalizzando i lavoratori che risiedono nella unificando di nuovo Como e fascia di confine entro i 20 km. L’abolizione dei ristorni ai comuni Lecco, si potrebbe rilanciare ha fatto sparire 60 milioni di euro e eliminato la tassazione alla l’intero territorio, rendendolo fonte per quanto riguarda i lavoratori. più competitivo. Il fatto che sia lo Stato a provvedere a compensare i comuni dove risiedono i lavoratori di frontiera è ad oggi una grossa incognita, così come è assurdo che i lavoratori all’estero saranno presto sog- getti sia alla tassazione in Italia sia a quella all’estero. L’accordo entrerà in vigore nel 2019 e questo preoccupa tutti quei comuni e quei lavoratori che risiedono nelle zone di confine. Come Amministrazione, San Siro ha pertanto deciso di schierarsi con il comune di Luino nel chiedere che tutti i parlamentari eletti nelle Regione si adoperino per riportare la tassazione dei lavora- tori al meccanismo pre accordo e che si trovi il modo per rendere certa e garantita la somma dei trasferimenti ai comuni stessi, al fine di preservare la fascia dei comuni di frontiera. Non solo, San Siro chiede alle autorità Svizzere e Cantonali di escludere anche qualsiasi iniziativa discriminatoria nei confronti dei cittadini italiani occupati in Svizzera. ATTUALITA’ In difesa dei piccoli Comuni San Siro si schiera contro le “fusioni forzate” Far sparire i comuni sotto ai 5000 abitanti. E’ questo il Decreto di legge (DDL) 3420 che è in discus- sione alla camera dei deputati in queste settimane e di cui il primo firmatario è l’onorevole Emanuele Lodolini del Partito Democratico. Questo DDL si poggia su due pi- lastri nella sua spericolata costru- zione. Il primo è che “i piccoli co- muni sono ritenuti non in grado di operare un efficace azione ammi- nistrativa”; il secondo, invece, in totale sprezzo dei cittadini delle piccole comunità è che “la fascia dei comuni tra i 5 mila e 10 mila abitanti è quella che rappresenta la dimensione ottimale, a misura d’uomo, dove ci si conosce e dove 3 è bello vivere e dove i servizi ero- gati sono buoni e realizzati con economie di scala che consentono di ottimizzare le risorse”. Visto quanto sopra, è chiaro che il deputato in questione, già asses- sore di un comune da 25800 abi- invece il presidio del territorio, la Anche questo decreto si dimostra tanti, fa fatica a capire la passione prossimità alle persone, le soluzio- pertanto miope e non analizza il e la disponibilità con cui i sindaci ni dirette, favorendo invece quel vero problema: cioè che le Ammi- di un piccolo paese sono spinti a senso di abbandono che sempre nistrazioni comunali italiane pas- farsi carico dei problemi quotidia- più i cittadini nutrono nei confron- sano la propria maggior parte del ni delle persone che orgogliosa- ti delle istituzioni. tempo impiegata in adempimenti mente rappresentano. Ma ciò che Insomma, di questi tempi potrem- burocratici. Un sistema che soffo- infastidisce è soprattutto il fatto mo definirlo “un autogol all’incro- ca la Cosa pubblica. Occorre agire che non si riesca a capire che non cio dei pali”. proprio qui. si possono calpestare i principi di Il DDL parla di scelta per “ridurre E questa dovrebbe essere la vera autonomia, sussidiarietà, cultura, la frammentarietà dei comuni” e riforma, lasciando integra la que- identità che animano i residenti non accenna invece a quello che stione identitaria e il principio di di un comune e che, in netta con- dovrebbe essere il focus, ovvero autodeterminazione dei territori. trotendenza con le elezioni nazio- un’analisi sui motivi che impedi- E allora ben vengano solo quei nali, li spingono in massa a votare scono agli enti locali periferici di volontari processi di aggregazio- ogni qual volta sono chiamati ad amministrare in modo efficiente ne, frutto di scelte democratiche eleggere il proprio rappresentante ed efficace.