ANNO XXX NUMERO 247 GENNAIO 2021 IN QUESTO CIRCUITO ANCHE LA PASSIONE HA MILLE VARIANTI

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FORMULA 1 GRAN TURISMO 4 Tra dominio Mecedes 44 Generazione “ruote coperte” e Coronavirus 12 Hamilton-Schumacher: i due Re AUTODROMI 24 Il vento della Formula 1 50 Lo “Junior” di Monza, la casa delle “monzine” PERSONAGGI 56 Di corsa nel Parco 21 Romolo Tavoni, 59 GB: una rete capillare di crcuiti il ragioniere da corsa 53 Ignazio Giunti, MONOMARCA 50 annni fa a Buenos Aires... 62 Renault, primato di Coppa

TECNICA FORMULE 27 I segreti della messa a punto 68 F. Regional & Eurocup, fusione fredda FORMULA 2 70 F4 Championship, 30 Il principe ereditario finalmente Italia

ENDURANCE WRC 32 Quale futuro? 72 Il primato dei Rally 37 La Porsche ritorna nella classe top dell’endurance BOOKSTORE 78 Roberto Nosetto, CAMPIONI una vita per i motori 38 No Indy, no Triple Crown 80 Bookstore

F1: la “classe” dell’anno del Covid

Hanno collaborato: Carlo Baffi, Luca Brida, Massimo Campi, Luciano Canobbio, Franco Carmignani, Davide Casati, Vittorio Tusini Cottafavi, Paolo Ferrini, Marco Giachi, Gabriele Gorini, Matteo Losa, Pascal Alia on il Gran Premio di Abu Mercedes. I numeri sono elo- tando a casa più punti possibili. Dhabi è calato il sipario quenti: 13 vittorie, 16 pole, titolo Una maturità raggiunta nel tem- sul Campionato del costruttori, mondiale piloti con po, favorita dallo stretto rappor- CMondo di Formula Uno Hamilton (347 punti) e Bottas to maturato con , che 2020. Una stagione decisamente (233) secondo. Grazie ai suoi 11 l'aveva fortemente voluto alla anomala, condizionata dalla pan- trionfi, il fuoriclasse inglese non Mercedes al posto di Schumi. demia di Covid-19, come per solo ha superato il record di Decisamente diverso il discorso tutte le altre discipline sportive. fermo a 91, per il suo compagno Valtteri Un calendario partito in ritardo ma ha conquistato la settima co- Bottas. Il finnico era partito bene con il Gran Premio d'Austria rona iridata eguagliando il affermandosi in Austria, poi via andato in scena il 5 luglio e che in "Kaiser" di Kerpen: un primato via il suo rendimento è andato in cinque mesi ha concentrato dici- che fino a pochi anni fa pareva ir- calando fino alle ultime pre- assette Gran Premi. La Mercedes raggiungibile. stazioni a dir poco desolanti. ha avuto modo di ribadire, anco- Al di là dei riscontri numerici, Certo, è giunto secondo nel mon- ra una volta, la sua superiorità "Hammertime", non a caso lo diale, ma avendo a disposizione che abbinata alla classe di Lewis chiamano così, ha messo in luce una monoposto come la W11 ci Hamilton, ha lasciato solo una un eccellente senso tattico che si attendeva da lui molto di più. manciata di briciole alla concor- gli ha permesso di non commet- La presenza di Hamilton nella renza. Ma per fare il bilancio con- tere errori, Quando è stato nec- scuderia è sicuramente ingom- clusivo del mondiale che celebra- essario il "supercampione" ha brante ed il metro di paragone è va i 70 anni del Circus, procedi- corso in difesa come in Turchia spesso impietoso, ma parados- amo con ordine analizzando le per poi uscire alla distanza con- salmente potrebbe rappresen- prestazioni delle varie scuderie. scio delle potenzialità della W11. tare un comodo alibi, che ti porta Oppure vistosi in difficoltà e rele- a svolgere il minimo sindacale. Il MERCEDES gato nelle retrovie, vedi Monza, vero banco di prova per il finnico Partiamo dai primi della classe, la ha cercato di limitare i danni por- è stato il Gran Premio del Barhain

4 quando l'assente Hamilton è sta- to rimpiazzato dal giovane George Russell proveniente dalla Williams. Ebbene il 22enne in- glese ha evidenziato il momento difficile di Bottas, chiamato ad una prova senza appello in cui doveva fare risultato a tutti i costi. Malgrado la pole, Valtteri ha subito il passo del nuovo com- pagno e solo un errore clam- oroso del proprio box ha scongiu- rato il successo di Russell che avrebbe acuito lo psicodramma del finlandese, giunto poi davanti al collega. Ma tornando a parlare della performance di Russell, qualcuno potrebbe chiedersi, il motivo per cui a Bottas è stato rinnovato il contratto per il 2021 e non sia stata invece valorizzata questa giovane promessa ap- partenente alla scuderia di Toto Wolff, grande capo del reparto corse di Stoccarda. La risposta probabilmente si trova in un ulte- riore quesito. Cosa accadrebbe affiancando un talento emer- gente ad Hamilton? L'equilibrio creato nel team, con una forte coesione e la conseguente condi- visione dei dati tra i due drivers resterebbe inalterata? Eventuali tensioni potrebbero destabiliz- zare un meccanismo quasi per- fetto, che permette alla Mer- cedes di essere un passo avanti rispetto alla concorrenza. E poi non dimentichiamoci che il fu- turo di Hamilton è in via di definizione. Il continuo rinvio del rinnovo contrattuale ha posto in- terrogativi. Immaginare una Mercedes priva di Hamilton già dal prossimo anno appare alquanto improbabile. L'inglese

A destra, Lewis Hamilton l'uomo record della F1 attuale, il suo compagno Bottas e il suo sostituto George Russell che si è dimostrato subito all’altezza del suo compito in Mercedes.

5 è pronto per il titolo mondiale, ma Sergio Perez nel 2021 sarà uno scomodo compagno di squadra per "Mad Max".

Rispetto a prima il gruppo Daimler ha un po' ridimensiona- to la sua presenza, a fronte di un impegno finanziario ridotto, ma però non modificherà assoluta- mente i suoi programmi nello sviluppo delle power unit, che resta il suo punto di forza.

RED BULL È la seconda forza del campiona- to ed ha cercato in tutti i modi di rendere la vita difficile alle Frecce ha salutato con entusiasmo il rin- 300 milioni di sterline). Daimler Nere. Un compito assai arduo, novo triennale di Wolff con cui che deteneva il 60%, ha ceduto il ma che non ha scoraggiato il ha un rapporto molto stretto, el- 27 e Wolff già possessore del team di Milton Keynes, anzi… emento che forse non è partico- 30% è salito al 33. Infine è stata Verstappen come detto s'è aggiu- larmente gradito a Ola Kallenius, rilevata pure una parte delle dicato due gare, ma in alcune oc- presidente del CdA di Daimler AG partecipazioni che facevano capo casioni è rimasto vittima dei soli- e Mercedes Benz. Una novità cir- a Niki Lauda che si aggiravano in- ti eccessi di aggressività, vedi ca il prossimo futuro della scude- torno al 10%. Il nuovo assetto Istanbul. Poi si sono aggiunte al- ria campione è l'arrivo di un nuo- societario, con i tre azionisti cune sventure come al Mugello, vo azionista, ossia la Inneos, ha praticamente alla pari, confer- quando partito male è stato acquisito il 33% del pacchetto merebbe la volontà del team di risucchiato nel gruppo per poi azionario di Mercedes-Amg For- rimanere ancora parecchio nel finire fuori complice un contatto mula 1 (per un importo di circa Circus con Wolff al timone. con Raikkonen. O come nella pri-

6 FORMULA 1 ma gara in Barhain, messo ko per tore Renault o chiedere alla Sauber con trascorsi alla Porsche colpa di Leclerc. Sottotono di Ferrari, si è fatta largo l'idea di nelle gare endurance (LMP1), è Alexander Albon, da cui ci si at- gestire autonomamente il prog- stato abile a riorganizzare l'intera tendeva qualcosa di più. Il thai- etto giapponese a fronte però di struttura. Grazie al nuovo telaio landese è andato a punti per 12 un congelamento dello sviluppo realizzato nel 2019 c'è stata volte, di cui però solo due a po- delle power unit da parte della un'importante inversione di ten- dio (due terzi posti nel G.P. di Fia. Condizione non gradita in- denza ed oggi si vedono i risultati Toscana e di Sakhir). La sua per- izialmente da Renault e Ferrari espressi dalla MCL35. Merito an- manenza a Milton Keynes è stata che però successivamente ha da- che dei due piloti Carlos Sainz jr. così messa in seria discussione ed to il suo ok, a patto che vi sia par- e Lando Norris. Entrambi sono ha portato all'ingaggio di Sergio ità di potenza tra le varie scud- saliti sul podio: Norris già terzo Perez. Albon è stato retrocesso al erie e le nuove regole partano nella prima gara in calendario in ruolo di terzo pilota di Red Bull dal 2025. Austria, ha chiuso secondo nel ed Alpha Tauri. Il messicano, las- rocambolesco Gran Premio ciato a piedi dalla Racing Point e McLAREN d'Italia a Monza, contendendo il quarto classificato nel mondiale, È da considerarsi la vera rive- successo a Pierre Gasly fino all'ul- ha vinto la concorrenza di Nico lazione del Campionato ed ha tima curva. Ma quello che pesa Hulkenberg che era dato come conquistato il terzo posto tra i nell'economia del campionato serio candidato a far coppia con costruttori, beffando sul filo di sono i piazzamenti costanti nella Verstappen per il 2021. Con l'arri- lana la Racing Point. La McLaren top ten. In 16 round su 17, al- vo di Perez gli equilibri potreb- è tornata ad essere la terza forza meno uno dei due piloti della bero cambiare. Il suo arrivo non del mondiale come nel 2012 McLaren-Renault è sempre anda- sappiamo quanto sia gradito da quando schierava Button ed to a punti. Solo in Russia sono ri- Verstappen, che conosce bene il Hamilton. Da li in poi, la scuderia masti a bocca asciutta. C'è molta temperamento del messicano che aveva dominato la scena sot- attesa per l'anno prossimo quan- poco incline a fare da scudiero: to la gestione di Ron Dennis è pi- do a fianco del promettente bri- «… se la Honda ci darà una mano ombata in una crisi nera. Dal tannico ci sarà un pilota di talen- saremo in grado di sfidare le 2018 è iniziata la risalita, dappri- to come Daniel Ricciardo, che Mercedes» ha azzardato Marko. ma in sesta posizione, poi in erediterà il volante di Sainz ap- E qui si apre un nodo cruciale che quarta, per arrivare ai migliora- prodato alla Ferrari. Sarà un con- incombe sul futuro della scuderia menti attuali. Merita quindi un fronto interessante anche in virtù anglo-austriaca. La Honda ha in- plauso il lavoro svolto da Zak della nuova unità motrice fornita fatti annunciato che al termine Brown, CEO dal 2016 e dal team La McLaren ha chiuso la stagione al ter- del 2021 uscirà dalla F.1. Dopo le principal Andreas Seidl. Il 44enne zo posto e per il 2021 Norris sarà affian- prime ipotesi di tornare al mo- ingegnere e manager tedesco ex- cato da Ricciardo che lascia la Renault.

7 dalla Mercedes che dovrebbe tro il 2022. Una provvidenziale La Racing Point alla fine ha dovuto ac- garantire un ulteriore salto di boccata d'ossigeno per la glo- contentarsi del quarto posto e nella qualità. Permane invece qualche riosa compagine d'oltre Manica il prossima stagione cambierà nome in Aston Martin. La Renault, nonostante i preoccupazione sul fronte eco- cui assetto societario vede la pre- podi di Ricciardo, ha chiuso quinta e nel nomico. Gli scarsi risultati delle senza di Mansour Ojjeh (socio 2021, con il nome Alpine, il posto del- annate precedenti avevano in- storico) per il 14%, di Michael l’australiano sarà preso dal rientrante fluenzato negativamente il bilan- Latifi padre di Nicholas (il pilota campione . cio aggravato ulteriormente dalla canadese della Williams) per il pandemia. Nel maggio scorso si 10% e di azionisti di minoranza alla prese d'aria dei freni anteriori diffuse la voce circa la necessità per il 20%. della RP20 ritenute una copia di di raccogliere una somma in- RACING POINT quelle montate dalle Mercedes torno ai 310 milioni di Euro al La scuderia divenuta di proprietà nel 2019. In realtà, a finire nell'oc- fine di fronteggiare una crisi di del magnate canadese Lawrence chio del ciclone fu l'intero pac- liquidità. Una soluzione poteva Stroll a partire dal G.P. del Canada chetto, guarda caso le monopos- essere rappresentata dall'ipoteca del 2018, ha confermato il suo to di Perez e Lance Stroll vennero sulla sede di Woking insieme alla trend in ascesa chiudendo la sta- subito ribattezzate le "Mercedes storica collezione delle mono- gione al quarto posto. Non sono Rosa". Nel prossimo mondiale la posto. Nel mese successivo si mancate però le polemiche. Già Racing Point sarà iscritta come parlò di una cessione di parte dal , la Renault pre- Aston Martin e papà Stroll de- delle quote della McLaren Racing sentò più volte reclamo in merito tiene il 16,7% delle azioni del fino ad un massimo del 30%. Poi, sempre in quel periodo spuntò la possibilità di ottenere un prestito di circa 150 milioni di sterline dal- la National Bank of Bahrain, la quale è posseduta al 44% dalla Mumtalakat Holding Company; ovvero il fondo sovrano che con- trolla a sua volta il 56% del McLaren Group. Poi alla vigilia del Gran Premio di Abu Dhabi, ecco l'annuncio dell'arrivo di nuovi azionisti americani della MPS Sports Capital, un gruppo di investimento sportivo pronto ad acquisire dapprima il 15% del team e poi salire fino al 33% en-

8 FORMULA 1 costruttore britannico. Ed è risa- puto che Toto Wolff sia entrato nel capitale dell'Aston Martin, an- che se in minima parte (0,95%). Un business a scopo puramente finanziario come lo hanno defini- to le parti interessate. Ma alla luce dei fatti, è logico fare un rif- lessione sulle sinergie in atto tra Mercedes e Racing Point. Alla fine s'è dovuto attendere un docu- mento ufficiale della Federazione firmato da tutti i team in cui sono stati specificati tutti i vincoli riguardanti le F1 clone. Provve- Gente che va, gente che viene anche in Ferrari con che passa alla dimento che dovrebbe scongiu- Racing Point sostituito da Carlos Sainz jr che affiancherà . rare nuove controversie. Ritornando all'aspetto sportivo, Perez ha recitato la parte del leone. A punti in 13 G.P. e due volte sul podio: in Turchia secon- do e trionfatore nel G.P. di Sakhir. Un successo più che meritato, il primo in dieci anni di carriera, maturato dopo una lunga rimon- ta. Eppure "Checo" è stato scari- cato a metà campionato in un modo singolare. Nel corso del fine settimana del Gran Premio d'Italia a Monza, Perez scoprì in- avvertitamente dell'ingaggio di Sebastian Vettel dalle parole pro- nunciate al telefono dalla voce di Daniel Ricciardo che Esteban gruppo nutre grandi ambizioni, a Stroll. Negli ultimi tre round, la Ocon hanno avuto un rendimen- settembre ha reso pubblica una Racing Point s'è giocata l'am- to abbastanza costante con la nuova strategia di marketing per biziosa possibilità di aggiudicarsi RS20. Terzo al Nürburgring e ad effetto della quale la scuderia una storica terza piazza. La beffa Imola, Ricciardo a totalizzato 119 avrà una nuova denominazione: finale subita ad opera della punti che gli sono valsi la quinta Alpine, che «si sposerà meglio McLaren ha lasciato parecchio posizione in classifica. Per Daniel con la Formula Uno». amaro in bocca, ma con il poten- si chiude così l'avventura Renault Affermazioni che confermano ziale espresso quest'anno e con durata un biennio. Ocon alla sua l'impegno futuro del costruttore l'arrivo di un quattro volte iridato prima stagione completa con la francese e nel 2021 le vetture come Vettel, il futuro della Racing Renault ha concluso 12mo . È saranno bleu, il colore nazionale. Point, può considerarsi "roseo" in andato a punti in dieci G.P. e a tutti i sensi. Sakhir ha ottenuto una pregevole FERRARI piazza d'onore. Il 2021 sarà un Francamente troviamo difficile RENAULT anno importante per Renault. Il commentare la stagione del Ha lottato per il terzo posto in- sedile di Ricciardo sarà ereditato Cavallino. A dicembre, durante la sieme a McLaren e Racing Point da Fernando Alonso, che a 39 an- videoconferenza che ha sostitu- ed alla fine ha bissato il risultato ni torna nel Circus. Luca De Meo ito la tradizionale cena natalizia, del 2019, giungendo quinta. Sia amministratore delegato del il team principal

9 L’Alpha Tauri grazie alla vittoria di Gasly si piazza quartultima davanti alle più deludenti , Haas e Williams.

per la maggior parte delle volte sono andati bene e ci hanno fatto guadagnare molti punti. Non ve- do l'ora che arrivi l'anno prossimo per vedere quanto migliorere- mo». E proprio qui sta il grande interrogativo. Il gap nei confronti dei migliori è troppo grande e per colmarlo ci vuole tempo. A fronte di una nuova power unit, il telaio non può essere modificato più di tanto per via del congelamento a cui s'è aggiunta una riduzione del s'è così espresso: «Voto 4, le Per Leclerc il 2020 rappresentava 60% delle ore trascorse in galleria prestazioni sono state inade- un po' la prova del nove dopo gli del vento. Va tenuto in consider- guate ed io ho tardato troppo a exploit dell'anno prima. Il clam- azione pure il budget cap, che dare una sterzata all'organiz- ore per i trionfi di Spa e Monza, limitando gli sviluppi, imporrà zazione della squadra. Un altro avevano fatto di Charles la nuova scelte mirate. 2020 non ce lo possiamo permet- stella del Circus e gli avevano tere». Un'autocritica severa e praticamente procurato i galloni ALPHA TAURI doverosa, che sintetizza l'annus di pilota di punta. Ciò a discapito Uno delle più belle pagine del horribilis, marcato dal peggior pi- di Vettel, a nostro avviso scaricato mondiale 2020, è sicuramente azzamento degli ultimi quaran- troppo in anticipo. Non era anco- quella legata al Gran Premio t'anni. Il secondo posto firmato ra iniziata la stagione che a Seb d'Italia, che ha salutato il trionfo a da Charles Leclerc nel Gran non era stato rinnovato il contrat- sorpresa di Pierre Gasly e Premio d'Austria seguito dal ter- to per il 2021, ufficializzando l'in- dell'Alpha Tauri. Come nel 2008, zo in Gran Bretagna hanno illuso gaggio di Sainz jr. Charles s'è sen- quando a vincere fu il giovane un po' tutti. Una macchina nata tito in dover di far risultato a Sebastian Vettel, anche questa male. qualunque costo. Si spieghereb- volta la ex (fino all'anno La monoposto 2020 era stata bero così certi errori frutto di scorso Toro Rosso), ha festeggia- progettata in funzione di una manovre troppo avventate. Ep- to il successo nel round italiano power unit il cui utilizzo venne vi- pure il "Piccolo Principe" s'è det- corso a Monza. Elemento che ag- etato da un accordo dai contenu- to soddisfatto delle prestazioni giunge un tocco in più di prestigio ti segreti tra Fia e Ferrari. Una offerte: «Ho corso dei rischi che a questa grande impresa che ha vettura troppo spesso inguid- abile ha messo a dura prova le doti dei piloti, sia in gara che in qualifica, quando approdare in Q3 era visto quasi come un suc- cesso. Sebastian Vettel, non ha mai nascosto le difficoltà incon- trate nell'adattarsi alla SF1000 e s'è tolto l'unica soddisfazione sal- endo sul terzo gradino del podio a Istanbul in un fine settimana condizionato dal maltempo e dalla scivolosità del tracciato ap- pena rifatto.

10 FORMULA 1 permesso alla scuderia con sede a Faenza di far suonare l'inno di Mameli durante la cerimonia del podio. Il team satellite della Red Bull ha chiuso il campionato al settimo posto. Il francese Gasly al suo quarto anno nella massima categoria ha mostrato un buon feeling con la AT01 motorizzata Honda, e ha chiuso al decimo posto. Una bella risposta dopo la delusione patita nel 2019, quan- do prima di Spa dovette cedere il suo posto in Red Bull ad Albon.

ALFA ROMEO RACING A guardare la classifica del mon- Mazepin. Anche il moscovita è na- cessione delle quote al fondo diale costruttori Alfa Romeo to nel 1999 ed è reduce dal campi- d'investimento americano Doril- Racing risulta ottava con soli otto onato di F.2 in cui è giunto quinto. ton Capital presieduto da punti. Nelle ultime due edizioni Suo padre Dimitry è un facoltoso Matthew Savage. C'è da augurar- del campionato la ex-Sauber ave- uomo d'affari, nonché titolare e si che i nuovi proprietari, oltre ad va sempre chiuso all'ottavo pos- presidente della Uralchem Inte- assicurare una stabilità duratura, to, ma con molti più punti all'atti- grated Chemicals, azienda attiva riportino questo marchio presti- vo. Kimi Raikkonen ed Antonio nel settore dei fertilizzanti. gioso a livelli più dignitosi rispetto Giovinazzi sono entrati nella top a quelli attuali. Un ritorno alla ten soltanto in cinque occasioni WILLIAMS competitività della Williams met- ed ambedue hanno terminato la Per il terzo anno consecutivo, la terebbe George Russel e Nicolas stagione in 16esima posizione ex regina degli anni '80 e '90, si Latifi in condizione di esprimere con quattro punti. "Giovi" e conferma il fanalino di coda. Crisi le loro qualità. Quelle di Russell si "Iceman" han fatto del loro di risultati a parte però, il 2020 ha sono già viste a bordo della meglio al volante della C39, che segnato una svolta decisiva sul Mercedes di Hamilton, ma la dif- però ha pagato i problemi della fronte finanziario. Il Gran Premio ferenza tra le monoposto è trop- power unit made in Maranello. d'Italia ha visto l'ultima ap- po ampia per fare obiettive valu- parizione di Claire Williams. S'è tazioni. Per quanto concerne HAAS trattato dell'epilogo che ha com- Latifi, non ci si poteva attendere Per il team a stelle e strisce di pletato il passaggio di proprietà di più nella stagione del debutto. Gene Haas e diretto dall'italiano ufficializzato il 21 agosto con la Carlo Baffi Gunther Steiner vale il discorso fatto per l'Alfa Romeo in merito all'unità motrice del Cavallino. Romain Grosjean e Kevin Ma- gnussen sono arrivati due volte tra i primi dieci. Resterà nella memoria collettiva il terribile schi- anto in Barhain, da cui Grosjean è uscito miracolosamente incol- ume. Il programma 2021 prevede l'arrivo di due rookie; , classe 1999, figlio del grande "Kaiser Schumi" e fres- co campione di Formula 2 e Nikita

11 i sento come se Beatles e di altri campioni del anglo-tedesca era passata nelle avessi iniziato motorsport come Jack , mani di Toto Wolff affiancato da la carriera in Stirling Moss e Jackie Stewart. Niki Lauda ed il progetto di veder “MF.1. Sono anco- Ma viene spontaneo chiedersi: trionfare "Kaiser Schumi" su una ra concentrato e vorrei restare meglio Schumacher, o Hamilton? Freccia d'Argento non diede i nel Circus. Ho ancora tanto da Un parallelo non è possibile e risultati attesi; salì solo una volta dare”. Sono le parole che Lewis tanto meno corretto. Ogni epoca sul podio a Valencia col terzo Hamilton ha pronunciato appena ha il suo campione con un suo posto nel G.P. d'Europa 2012. concluso il Gran Premio Turchia, percorso e vetture ben speci- L'unica vittoria era stata ottenuta fresco del settimo titolo mondi- fiche. Quando Schumi dettava dal compagno Nico Rosberg, nel ale, con cui ha eguagliato il legge nel Circus, Hamilton inizia- G.P. della Cina di quello stesso record di Michael Schumacher. va a farsi largo nelle categorie ad- anno. Da qui l'idea di Lauda di Frasi eloquenti che confermano destrative e quando il britannico puntare su Hamilton (ipotesi la fame insaziabile del fuoriclasse esordì in Formula Uno il teutoni- caldeggiata anche da Ecclestone) della Mercedes, che intende al- co si era momentaneamente riti- che con la McLaren aveva firmato lungare la sua già lunga serie di rato. Si incontrarono in pista nel ancora dei successi, ma non era vittorie e pole, con l'obiettivo di 2010, complice il ritorno di più riuscito a lottare per il mondi- raggiungere quell'ottavo titolo Michael sulla Mercedes diretta ale. Lewis venne così ingaggiato che lo consacrerebbe il più da (il geniale tecnico dalla "Stella a tre punte" per il grande pilota della storia. E pro- che l'aveva guidato alla Ferrari) e 2013, proprio al posto di Schumi. pri in virtù di quest'ultima impre- Lewis era ancora in forza alla Ecco, a nostro avviso qui ci fu una sa è stato inserito nella "Honours McLaren motorizzata Mercedes, sorta di staffetta. Qualcuno le List", la lista diplomatica d'Oltre- con cui ha vinto il suo primo tito- chiama "sliding doors", delle mare, grazie alla quale gli verrà lo iridato nel 2008. Un momento porte scorrevoli in cui la vita, o la conferito il titolo di Baronetto peculiare della carriera dei due si carriera prendono una determi- potendo così presentarsi come verificò sul finire della stagione nata direzione. Altri punti in co- "Sir" Lewis Hamilton, al pari dei 2012. Nel frattempo la scuderia mune tra questi due personaggi,

12 dalle personalità molto diverse, motore di una motocicletta. Sarà Formula Ford 1600. Il problema sono rappresentati dal grande tal- proprio quello il mezzo con cui erano sempre i quattrini, ma for- ento nella guida e dall'istinto Schumi esordirà in pista. La sua tunatamente c'era "Herr Dilk" famelico per la vittoria. Una passione per carburatori e pis- che copriva le spese. Era il 1988 e voglia continua di affermarsi tipi- toni esplose a discapito degli stu- Schumacher partecipò al campi- ca dei grandi campioni (fa parte di; cosa non molto gradita alla onato di Formula Konig, al del loro carattere), forse ancor madre, che sognava un figlio lau- volante di piccole monoposto. più animata da certi disagi e diffi- reato ed un futuro da profession- Anche qui, sempre grazie al suo coltà incontrati durante l'infanzia. ista che avrebbe riscattato le dif- talento, calamitò l'interesse di Michael nacque il 3 gennaio del ficoltà della famiglia. Il primo fi- Gustav Hoecker, proprietario di 1969 a Kerpen un paese situato nanziatore della carriera kartisti- una squadra che gli mise a dispo- tra Colonia e Aachen. Il padre ca del giovane fu un industriale sizione un volante gratuita- Rolf era muratore e si occupava della zona, Jurgen Dilk, che mente. Fiducia che Michael ri- della pulizia delle ciminiere, venne ricambiato con successi di pagò conquistando il titolo, men- mentre la madre Elisabeth faceva rilievo. Nel frattempo Michael la- tre in Formula Ford chiuse sesto la casalinga. Vicino alla modesta vorava come apprendista in un nel campionato nazionale e sec- casa, si trovava un kartodromo concessionario Volkswagen e ondo nell'europeo. E proprio in dove "Herr Schumacher", appas- BMW a Darmstadt. Un'esperien- questo periodo si materializzò sionato di motori, era impiegato za certamente formativa, che un'altra svolta importante desti- come gestore durante il suo tem- però non limitò la sua passione nata a condizionare in modo sig- po libero. Un inequivocabile seg- per le corse, anzi. D'altronde un nificativo la sua carriera. Incontrò no del destino, perché il piccolo futuro da pilota professionista Willy Weber, un intraprendente Michael è cresciuto in pista al fi- rappresentava per lui una via per manager di Stoccarda, padrone anco del padre ed in lui scoccò la poter uscire dal grigiore di una di un team di Formula 3, che scintilla. Papà Rolf gli regalò un routine quotidiana da operaio. In queste pagine, le carriere di Hamilton piccolo kart a pedali, sul quale I successi ottenuti lo spinsero (a sinistra) e di Schumacher (a destra) anni dopo venne montato un verso le monoposto come la dagli inizi ai loro ultimi titoli mondiali.

13 restò colpito da Michael nel cor- so di una gara al Salzburgring, in Austria. Il giovane partiva setti- mo e dopo il primo giro era già in testa. Una grinta e una classe su cui era bene investire, pensò Weber. Siglato l'accordo, Schumi disputò il campionato tedesco di F.3 a costo zero, con l'aggiunta di un ingaggio. I risultati contin- uarono ad arrivare e l'ingaggio da parte della Mercedes per dis- putare il Campionato Mondiale Sport Prototipi di Gruppo C con il team di Peter Sauber, fu l'anti- camera dello sbarco in F.1. Per quanto concerne Hamilton, il suo percorso non è stato molto differente. È originario di Steve- nage, una località dell'Hertford- shire a circa 30 miglia da Londra. Suo padre Anthony, di origine caraibica era impiegato alla fer- rovie ed era coniugato con Carmen di nazionalità britannica. Il loro primo figlio nacque il 7 gennaio (segno zodiacale capri- corno come Michael) 1985 ed il padre lo chiamò Lewis, in onore del suo idolo, quel Carl Lewis vincitore di quattro ori alle Olimpiadi di Los Angeles dell'84. Quando Mister Anthony si sepa- rò dalla moglie, il piccolo restò con la mamma fino a dieci anni, dopodiché si trasferì a casa del papà che nel frattempo si era risposato ed aveva avuto un altro figlio, Nicholas, purtroppo dis- abile, verso cui Lewis ha sempre provato un grande affetto. I primi anni a scuola non furono facili, il futuro re della F.1 era spesso vit- tima di episodi di razzismo e per difendersi da quelli che lo pren- devano a botte imparò il karate, divenendo col tempo cintura nera. La passione verso i motori iniziò ad accendersi verso i sei an- ni, suo padre gli regalò una macchina elettrica radiocoman- data ed il pargolo divenne imbat- tibile nelle gare di automodelli:

14 FORMULA 1 anche i quarantenni dovevano piegarsi alla sua grande coordi- nazione tra mani e occhi. Successivamente durante una va- canza in Spagna Lewis scoprì i kart ed una volta tornato in pa- tria si cimentò nel kartodromo di Buckmore Park, tra Londra e Dover e a dieci anni divenne il più giovane campione inglese della classe cadetti. Il padre, per assec- ondarlo, iniziò a fare grossi sacri- fici. La sua paga di ferroviere non bastava e così svolse altri lavori come cameriere e venditore in un negozio di moda. La carriera di Lewis svoltò nel corso di un gala organizzato dalla popolare rivista Autosport. Era il dicembre del 1996 e quel bimbo fu premia- to come miglior giovane kartista del Regno Unito. A quella cerimo- nia era presente anche Ron Dennis, grande capo della McLaren ed ecco che Lewis senza tanti timori reverenziali gli disse: «Un giorno guiderò una sua F.1». Dennis gli rispose divertito di tornare fra nove anni. Una frase profetica a metà, perché tre sta- gioni dopo, il manager inglese chiamò quella giovane promessa a far parte del programma di ad- destramento della McLaren riv- olto ai rookie. Da li in avanti, Lewis poté contare sui mezzi migliori per raggiungere il suc- cesso e non deluse mai i suoi mentori, rispettando tutte le tappe del programma. Nel 2007, dopo aver conquistato il titolo nella GP2 con la Art Grand Prix, sbarcò nel Circus come pi- lota titolare della McLaren- Mercedes. Come compagno si ritrovò un certo Fernando Alonso, bi-campione del mondo appena ingaggiato dalla scuderia di Woking. Ma alla prima gara in Australia gli mostrò il suo bigliet- to da visita, quando allo spegni- mento dei semafori lo superò al- l'esterno della prima curva. La sua

15 prima vittoria arrivò insieme alla prima pole in Canada (sesto G.P.), a differenza di Schumi che salì sul gradino più alto del podio in Belgio dopo 18 gare e dopo 42 re- alizzò la prima pole. Lewis in- dossò la prima corona iridata dopo 35 G.P (2008), Michael dopo 52 (1994); "Schumi" fu più rapido nel bissare il trionfo iridato con la Benetton nel 1995 e giunse a quota sette nel giro di nove an- ni (2004). Il britannico dovette in- vece attendere il 2014 per il sec- ondo titolo. Ma torniamo ancora al 2007. Lewis avrebbe potuto vincere prima di Montreal, ovvero a Monte Carlo, dove chiuse secondo dietro Alonso. A fine gara, dopo essersi detto sod- disfatto di aver tenuto il passo dello spagnolo, aggiunse: «...c'è qualcosa con la quale devo co- esistere: sulla mia auto c'è il nu- mero due ed io sono il secondo pi- lota». Un commento eloquente da cui emerse un lato peculiare della personalità di Lewis, quella di usare ad arte le parole e quindi i media per irretire i suoi avver- sari. Schumi invece non possede- va quest'arte macchiavellica, mostrando il suo temperamento spigoloso solo in pista, con manovre molto discutibili al lim- ite del regolamento. Pensiamo quando a nel 2006 "parcheggiò" la sua Ferrari alla Rescasse negli ultimi istanti delle qualifiche per impedire agli altri di soffiargli la pole. In quel 2007, nonostante fosse appena sbarca- to nel Circus, Hamilton mise in at- to una guerra psicologica che rese la vita difficile ad Alonso (che tornerà in Renault già l'anno dopo), ma che finì per spaccare il team anglo-tedesco logorato pure dalla spy-story, che comporterà l'esclusione dal mondiale costrut- tori. Quel campionato fu teatro di entusiasmanti duelli ruota a ruo- ta tra i piloti delle monoposto ar-

16 FORMULA 1 gentee, ma si concluse con il tri- onfo della Ferrari di Raikkonen al- l'ultimo round in Brasile. Hamilton non vinse il titolo sfio- randolo, ma stava diventando una star a livello mediatico. Esplose l'Hamiltonmania e non solo nel Regno Unito. Grazie ai contratti pubblicitari dopo quel- l'anno, Lewis s'era praticamente assicurato un solido futuro eco- nomico. Oggi il suo patrimonio è stimato intorno ai 280 milioni di Euro e la cifra su cui ruota la trat- tativa per il rinnovo contrattuale con la Mercedes s'aggira sui 40 milioni l'anno a cui s'aggiun- gerebbe il 10% di premio in caso di vittoria nel mondiale piloti. Ma Lewis ha dichiarato ad un gior- nale inglese di non essere interes- sato al denaro: «Non ho mai guardato il mio conto. Non ho grosse necessità di cose da com- prare». Detto ciò anche Schu- macher è entrato da tempo nel club dei cosiddetti Paperon de' Paperoni. Il primo ingaggio alla Benetton ammontava a 300 mil- ioni delle vecchie lire, ma nel- l'agosto del 1995, con due mondi- ali vinti passò alla Ferrari per la cifra di 35 miliardi di lire all'anno, per due stagioni. «Non ci è certo costato un tozzo di pane». Commentò ironicamente l'Avvo- cato Agnelli. Alla fine però l'inves- timento si rivelò azzeccato (grazie anche all'arrivo di alcuni tecnici della Benetton pigliatutto) ed il Cavallino dominò la scena per parecchio tempo. Negli anni suc- cessivi il conto in banca del tedesco crebbe vorticosamente scalando i vertici della classifica della rivista economica "Forbes". Dal 1999 al 2001 era l'uomo più ricco. Nel 2006, suo ultimo anno in rosso, il patrimonio del Kaiser venne valutato intorno ai 600 mil- ioni di Euro ed era amministrato dalla MS Tracy Sa, la finanziaria di famiglia di cui Michael era il pres-

17 idente. La sede della società sorse a Gland sul lago di Ginevra, in Svizzera, dove dal 2007 Schumi si trasferì nella nuova villa da 2.200 metri quadri con una tenuta di 13 ettari. Va sottolineato che Schumacher fu il primo pilota ad avere una propria collezione di prodotti, la Michael Schumacher Collection, che vantava un catalo- go di un centinaio di pagine. E quando Michael ritornò alle corse nel 2010, fece notizia l'am- montare offertogli dalla Merce- des. Ufficialmente si parlò di un contratto triennale da 7 milioni l'anno, ma a detta di radio-box er- ano molti di più. «Troppi soldi» dissero contrariati i sindacati del- la "Stella a Tre Punte", ma i verti- ci del gruppo replicarono che il ri- torno mediatico sarebbe stato garantito. Un altro aspetto che accomuna Hamilton e Schumacher riguarda la preparazione molto meticolosa dei Gran Premi, sotto il profilo tecnico, fisico e mentale. Una caratteristica tipica dei piloti mod- erni, che ebbero come precursore Niki Lauda verso la metà degli an- ni '70. Grazie al suo sponsor Technogym, Schumi aveva a dis- posizione sui campi di gara una palestra viaggiante dove si allena- va costantemente, oltre alle fre- quenti sgambate in bici. Il tutto sotto lo sguardo vigile di Balbir Singh, il preparatore atletico indi- ano che per molto tempo fu una sorta di guru, che curava anche la parte mentale. Michael era in gra- do di trasformare le gare in lunghe sessioni di qualifica, facendo reg- istrare tempi velocissimi e costan- ti. Un'arma micidiale con cui ha spesso annichilito i suoi rivali. Proprio come Hamilton chiamato appunto "Hammertime". Sin da prima il 2007, Lewis era assistito dal mental-coach Kerry Spackman, un neuroscienziato neozelandese che allenava il

18 FORMULA 1 cervello a reagire prontamente, con razionalità e calma davanti agli ostacoli. Un metodo che l'ep- tacampione segue tutt'oggi grazie ad Angela Cullen, fisioterapista, psicologa e factotum, anch'essa neozelandese. Non è un caso che in certe situazioni critiche il bri- tannico abbia mostrato lucidità e freddezza. Debolezze che a volte sono emerse nella carriera di Schumacher. La mente corre allo speronamento di a Jerez nel 1997 che gli costò i mondiale. Oppure a Spa nel '98 quando tamponò il doppi- ato Coulthard mentre era salda- mente in testa alla corsa, con il successivo tentativo di aggres- sione fisica ai box. Circa invece la sfera affettiva, i due campioni sono praticamente all'opposto. Nel 1995 Schuma- cher sposò Corinna Betsch, cono- sciuta ai tempi delle gare en- durance (era la fidanzata di del compagno Heinz Harald Frent- zen) e da quell'unione nacquero Gina Maria e Mick junior. Una famiglia tenuta rigorosamente lontana dai riflettori, dal momen- to che Michael è sempre stato gelosissimo della sua privacy. Riservatezza divenuta ancora più rigorosa dopo il dramma di Meribel. Per contro Hamilton, in- fiammò le cronache rosa partico- larmente nei primi anni della sua carriera. Una delle relazioni più lunghe fu quella con Nicole Scherzinger, presente spesso ai box. Una cantante di colore delle "Pussycat Doll's", un popolare gruppo pop statunitense. Tra gli altri flirt attribuiti a Lewis dai tabloid, figurò pure Naomi Campbell. Rispetto al Kaiser, il britannico ha sempre amato fre- quentare il jet set ed essere molto attivo sui social, postando rego- larmente foto che lo ritraggono nella sua sfera privata; non man- ca quasi mai il suo bulldog

19 FORMULA 1

dio al Mugello, ha sfoggiato una t-shirt con la scritta: "Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor", la statunitense di colore ferita mortalmente dagli agenti durante una perqui- sizione. La Fia valutò se prendere provvedimenti verso il campione, reo di aver infranto le regole del- la cerimonia di premiazione. Circa il suo futuro, secondo alcuni si ritirerà non prima di essersi as- sicurato l'ottavo mondiale, aver superato le 100 vittorie, le 100 pole (record ormai prossimi). Di sicuro Sir Hamilton ha svariati in- teressi frutto di una mente eclet- tica. Si parla di un suo ruolo come Roscoe, con cui circola nel pad- ambasciatore della Mercedes, del 2009 a Cartagena (in Spagna) dock. Anche questo fa parte di oppure di una carriera nell'am- durante una sessione di test in una strategia di marketing che bito dello spettacolo o del fash- vista di una sua possibile parteci- contribuisce a rendere molto get- ion, considerato che l'appeal non pazione al campionato tedesco tonato il suo personaggio. Non si gli manca. A nostro avviso ci sono Superbike. Perse momentanea- sottrae ai bagni di folla e così ec- buone probabilità che Lewis non mente conoscenza riprendendosi colo fare il "crown surfing" sui soffrirà una spasmodica nostalgia subito ed il ricovero in ospedale tantissimi tifosi che avevano inva- per la pista. Fattore che invece evidenziò tre fratture. Quello fu so la pista per salutare il suo tri- condizionò la vita di Schumacher uno dei suoi più brutti incidenti, onfo a Silverstone nel 2017. Varia nei tre anni di inattività dopo il peggiore anche di quelli avuti in frequentemente il suo look, ar- primo ritiro avvenuto nel 2006. La F.1: primo fra tutti quello di rivando ad essere persino provo- Ferrari gli diede il ruolo di con- Silverstone nel '99 che lo costrin- catorio. In occasione del G.P. del sulente particolare, presente al se a mesi di inattività. Poi come Barhain 2016 varcò i cancelli del muretto box, ma dopo un po' gli per magia risalì su una monopos- paddock vestito da arabo e con al mancò l'adrenalina che gli arriva- to chiamato della Mercedes ed a collo una collana con un ciondolo va dalla competizione, dalla ve- 41 anni si rimise in gioco, creden- raffigurante il volto di Cristo. Fece locità e dalla vittoria. Sua unica do di dare un senso alla sua es- discutere anche quando dopo il ragione di vita. Schumacher non istenza come una volta. Purtrop- successo nel G.P. di Abu Dhabi (al- mostrò mai grandi interessi cul- po non fu così ed i risultati delu- tro paese musulmano), sul podio turali. D'altronde in un'intervista denti, gli fecero capire che aveva mostrò una croce tatuata sulla del 1999 rilasciata a Beppe imboccato la parabola discen- sua schiena. In merito alla fede, Severgnini per "Sette", supple- dente a cui segui il definitivo ab- Hamilton ha rivelato di essere mento del Corriere della Sera, il bandono dell'attività agonistica. Il cristiano e di dedicarsi alla "Barone Rosso" confessò di trova- suo ultimo Gran Premio andò in preghiera in diversi momenti del- re i libri "veramente noiosi." I suoi scena il 25 novembre 2012 in la giornata. hobby erano solo a livello sporti- Brasile dove giunse settimo. Un Ultimamente ed in particolare vo, giocando a calcio sua grande anno dopo il destino gli avrebbe nella stagione appena conclusa, passione dopo il karting. Si dedicò giocato uno scherzo terribile sulle Hamilton s'è fatto promotore di agli sport estremi verso i quali era nevi dell'alta Savoia francese, il una campagna contro il razzismo particolarmente attratto e dove 29 dicembre 2013, durante le va- sia in pista e che fuori in seguito la sfida verso il pericolo gli dava canze di Natale con la famiglia. Un all'uccisione per soffocamento una certa carica appagandolo. Si tristissimo epilogo, che ha il dell'afroamericano George Floyd mise in sella alle moto ed in una sapore di una beffa tremenda per negli Stati Uniti. Sempre questo di queste occasioni fu vittima di questo grande asso del volante. anno, sul gradino più alto del po- una brutta caduta nel febbraio Carlo Baffi

20 egretario del Commen- stava diventando ogni giorno più come era la Monza di Luigi datore, Direttore Sportivo famosa nel mondo, per poi ri- Bertett, il grande direttore della Ferrari ed infine manerci fino al giorno del grande dell'ACI MIlano, poi il discorso si SDirigente dell'Autodromo strappo, quando li- sposta sulla Ferrari, sui suoi pi- di Monza è stata questa la storia cenzia in tronco lui ed altri sette loti, sulla personalità del Drake. È di Romolo Tavoni, scomparso a dirigenti. Poi la fallimentare av- un fiume di parole, aneddoti, ri- 94 anni. È stato un uomo impor- ventura ATS, ed infine l'ACI Mila- cordi, giudizi forti. Ci ritroviamo tante nei primi anni della storia no e l'Autodromo di Monza dove altre volte nel corso degli anni della Ferrari, da segretario parti- ha trascorso il resto della sua vita successivi ed ogni volta parlare colare del Drake è passato a professionale organizzando gare con il Ragioniere Tavoni non è Direttore Sportivo della squadra importanti come la 1000 km di mai banale, ogni singola parola è di Maranello che iniziava a di- Monza e creando il Trofeo Cadet- il racconto di un pezzo di vita e di ventare la fabbrica più famosa al ti, la piccola F.Monza 875 che ha storia vissuta intensamente, un mondo di vetture da corsa. Con lanciato tanti giovani campioni. grande dono per chi lo ascolta! lui finiscono tanti racconti ed Uomo sanguigno, innamorato del «Si spalancò la porta dell'ufficio, aneddoti di quei fantastici anni. suo lavoro, dei bolidi rossi e della uscì Enzo Ferrari in persona, mi Era sempre stato definito "il ra- pista brianzola. Romolo Tavoni si parve gigantesco, una monta- gioniere", quel titolo di studio a è sempre distinto per le sue in- gna» - sono i lontani ricordi del cui teneva tantissimo e che gli iziative, per il suo modo, spesso primo incontro con il Drake - « aveva aperto le porte di un mon- molto diretto, di dirigere e di af- “Venga Tavoni mi segua" furono do, quello della Ferrari e delle frontare le situazioni. Parlare con le prime parole che mi disse. corse, di cui era perdutamente Tavoni era come fare un tuffo in L'impatto fu drammatico: l'uffi- innamorato. un passato, raccontato da chi lo cio era grandissimo, con una Partigiano bianco, in quella terra ha vissuto in prima linea. grande scrivania vuota, dietro la sanguigna di forti contrasti politi- Il primo vero incontro con Tavoni quale lui si sedette e davanti ave- ci. Con il suo titolo di studio era risale al 1994, sto scrivendo un li- va due sedie. Mi fissò con uno arrivato provvisoriamente a Ma- bro sulla F.875 Monza, la sua sguardo penetrante in perfetto ranello, in quella fabbrica che creazione. Inizia parlando di silenzio. Il tempo scorreva lentis-

21 simo, passarono forse trenta sec- gentemente. Mi porta l'autista e Essere un uomo della Ferrari vol- ondi, forse un minuto, ma la sen- trovo Enzo Ferrari in un angolo eva dire essere della Ferrari per sazione era che fosse passata che mi dice "Vado in ospedale, 24 ore al giorno, per 365 giorni un'ora, un tempo infinito. Mi tenga fuori tutti, credo che sia l'anno. Anche quando non si era sembrava di essere sotto ad una morto…. mi raccomando Tavoni al lavoro si doveva pensare ed macchina per radiografie, il silen- tenga fuori tutti!". Ero stato agire secondo Ferrari, si era sem- zio venne rotto con una semplice nominato direttore sportivo dieci pre coinvolti da questa grande frase "Mi parli della sua fami- giorni prima e inauguravo la mia personalità, dall'uomo, dal co- glia". Poi mi fece scrivere una let- nuova carriera con il dramma di struttore. Con i piloti si doveva tera, la ricopiai con la macchina Eugenio Castellotti». avere un grande dialogo, molto da scrivere, e gliela portai per la Musso, Castellotti, Collins, Hawt- franco, senza sottintesi, anche firma. "Lei non è stato abbastan- horn, Von Trips, come e nelle situazioni più critiche. La za attento Tavoni, men- lealtà e la franchezza han- tre gliela dettavo mi no sempre fatto parte del sono fermato in questo mio modo di pensare, di punto perché volevo una agire, un principio che ho virgola" impugnò la applicato anche in Ferrari stilografica con l'in- e con Enzo Ferrari». chiostro viola e tracciò Quando parlava della una virgola che passa F.Monza gli si illumina- quattro righe". Ho vano ancora gli occhi «La subito ribattuto la let- nascita della Formula tera e questo fu il primo Monza come formula ad- approccio con Enzo destrativa, motore mono- Ferrari». marca e scuola di for- Era Tavoni a fianco di mazione, fu una novità Ferrari quando è venuto assoluta a livello mondi- a mancare il figlio e ale: precedette perfino la quando il Drake ha Formula Ford, la formula dovuto vivere la trage- addestrativa per eccellen- dia di De Portago e dei za, vanto dell'automobil- morti alla Mille Miglia, ismo britannico. Il pen- un periodo di grandi tri- siero di Bertett era quello onfi con i mondiali di di far diventare Monza Hawthorn e Phil Hill, ma una scuola permanente di anche di grandi lutti formazione e addestra- quando ogni domenica c'era un Jean Berha, sono i piloti che ha mento, non solo per i piloti, ma pilota in meno sulle piste. diretto ed ha sempre avuto nel anche per meccanici, costruttori, «Nel mese di marzo 1957 vengo cuore. «Essere direttore sportivo preparatori e per tutti coloro che incaricato di fare il Direttore della squadra corse di Maranello a vario titolo erano coinvolti nel- Sportivo della Ferrari, la prima voleva dire dialogare diretta- l'attività sportiva; quindi, anche gara sarebbe stata la 12 Ore di mente con Enzo Ferrari e rendersi per gli organizzatori, che dove- Sebring. Pochi giorni prima Enzo interprete di ciò che voleva e in- vano imparare a gestire le com- Ferrari volle fare una serie di test tendeva. Questo non voleva dire petizioni ed a fare quadrare i bi- a Modena, con la Formula Uno. seguire alla lettera le sue parole lanci, per i commissari di percor- Mentre le macchine provavano ma saper interpretare il suo pen- so, che fino ad allora erano quasi sono dovuto andare al consolato siero, saper reagire in ogni situ- tutti ex piloti. Alla base di questo a ritirare i passaporti. Torno in azione e saper realizzare le sue ambizioso programma - che cos- fabbrica e mi dicono di correre in idee. Un compito sicuramente tituiva una vera innovazione non autodromo, a Modena, perché il non facile, ma estremamente solo per Monza ma anche per Commendatore mi aspettava ur- coinvolgente ed appassionante. tutto l'automobilismo nazionale

22 PERSONAGGI

Il Trofeo Cadetti, la piccola F.Monza, creata da Tavoni, una formula addestrativa che nel corso degli anni ha lanciato tanti giovani campioni. e internazionale - ci doveva es- difendeva nella sua logica di senso di una vita intensamente sere una vettura addestrativa, grande sincerità. Credeva ancora vissuta «Ho vissuto al meglio che economica, sicura e facile da ge- nella correttezza e nella logica potevo, cercando di rispettare stire, in modo da mettere i piloti delle azioni, ed odiava le congiure tutti. Nella mia vita credo di avere nelle condizioni di poter correre, dei vari palazzi di potere. A molti fatto qualche errore, ma mi sono provvedendo da soli al minimo di giornalisti, piloti, uomini di anche scusato. Non sempre ho manutenzione necessaria». questo sport mancheranno i avuto ragione, ed ho cercato di Tavoni è stato per 25 anni Di- bellissimi incontri, le sfuriate con riconoscere i miei errori, perché rettore dell'Autodromo di Monza i piloti ed i preparatori, le cene a chi crede di avere sempre ragione ed il legame con la pista brianzo- discutere della Ferrari e di è colui che ha sempre torto!». la è sempre stato forte. «La Monza. Poi le telefonate, gli Addio "Zio" … Ragioniere Romolo Ferrari, ma soprattutto l'Auto- incontri a casa sua e ad una frase Tavoni e grazie per tutti i racconti dromo di Monza sono state le detta un paio di anni fa, come e gli insegnamenti che ci hai dato! due fasi importanti della mia es- una ultima considerazione sul Massimo Campi istenza, sono stati il mio lavoro, la mia vita!». Per molti, commissari, piloti, giornalisti, meccanici, tecnici, i "vecchi di Monza" era sempre lo "Zio Romolo". Lo chiamavamo zio perché era proprio così con tutti, era quello che ti incuteva timore, burbero, affabile, educa- tivo, maestro, a volte sopra le righe, ma sempre con quella pas- sione che lo distingueva, a dif- ferenza di altri che vedevano solo il business nel mondo dei motori. Ascoltare i suoi aneddoti, i rac- conti di tante avventure passate, era un piacere unico, come le sue prese di posizione che spesso

23 ransito vietato per maggiore, quindi bisognerebbe un Gran Premio con una tempes- furgoni e telonati" andare più piano per essere si- ta in corso, è ovvio, ma con venti si sente spesso dire curi, cosa che noi possiamo fare che siano qualcosa di più di una "Talla radio nelle gior- in autostrada ma un pilota di "brezza leggera" si, e allora le ve- nate ventose e alzi la mano chi Formula 1 non può permettersi locità diventano significative e non ha mai sentito la macchina di fare. confrontabili con quelle di una sbandare sotto una raffica di ven- I tecnici (e quelli che fanno finta Formula 1 lanciata a 300 km/h. to. Sono sicuro che non si ve- di essere tali) dicono che la forza Nel corso di un Gran Premio ci dranno mani alzate. è "lineare con l'angolo" e "qua- sono anche le curve dove la E se lo chiedessimo a un pilota di dratica con la velocità", quindi l'- macchina "vede" una compo- Formula 1 quale sarebbe la effetto della velocità e superiore nente fittizia di vento laterale, risposta? Il vento è democratico, e "vince" su quello dell'angolo. ma qui il discorso è ancora più non risparmia nessuno e soffia Un ammiraglio e cartografo complesso perché siamo su una senza riguardi su una utilitaria e dell'800 (Sir Francis Beaufort) de- traiettoria curva e le ruote sono su una scintillante Formula 1, in cise che l'intensità del vento anche sterzate e ci sarebbe an- autostrada e sul rettilineo del poteva avere 12 livelli in base alla che la derapata e qui è tutta la Mistral del Paul Ricard (che non velocità e ai danni che produce: macchina che si muove di traver- ha caso porta il nome di un ven- la "brezza leggera" va a circa 10 so, quindi … lasciamo perdere e to, il Maestrale in francese). km/h e muove le foglie, il "vento limitiamoci al vento atmosferico. E la maggiore velocità di una vet- teso" che muove gli arbusti a più Il vento può arrivare da tutte le tura da corsa non aiuta, anzi … di 30 km/h, la "tempesta" che direzioni: da 0° (vento contrario o perché ad alta velocità l'angolo sradica gli alberi a 100 km/h fino "headwind") a 180° (vento in co- che "vede" la macchina è minore all'"uragano" che distrugge gli da o "tailwind") con diverse in- (a parità di vento laterale), ma edifici a più di 120 km/h. tensità ed il suo effetto è diverso l'intensità della forza che nasce è Nessuno pensa di far disputare a seconda della combinazione di

24 FORMULA 1

In apertura, la nostra Fomula 1 nella Galleria del Vento virtuale di Paddock imbardata di 10°. Le prove in queste condizioni sono anche meno affidabili per il fatto che, generalmente, le Gallerie del Vento sono sviluppate mag- giormente in altezza per accogliere i fi- letti fluidi fortemente deviati verso l'alto dall'ala posteriore e la macchina "di tra- verso" ha un bloccaggio della camera di prova eccessivo che rende più difficile l'interpretazione dei dati per riportarli alle condizioni della pista. questi due elementi con la veloc- ità della vettura, ed ha l'aggra- vante di arrivare "a raffica" cioè quando meno l'aspetti. È un dis- creto rebus ed ogni vettura reagisce in modo diverso. Ad esempio, cosa accadrebbe al- la nostra Formula 1 di Paddock se, correndo a 250 km/h, Con il vento laterale (a sinistra) la direzione con cui l'aria investe la vettura è di- trovasse una giornata di vento versa da quella con cui scorre il suolo sotto e questo rende la prove in Galleria teso a 30 km/h? del Vento molto difficili perché, in galleria, suolo e vento sono allineati e quindi Se il vento è contrario (0°) le si riesce a simulare solo la condizione di derapata (a destra) da cui, è vero, si forze aumentano perché aumen- possono trarre informazioni anche sul comportamento al vento laterale, ma non sono misure dirette e richiedono una certa elaborazione matematica. ta la velocità relativa al vento: au- menta la resistenza ed aumenta il carico verticale che può fare an- che bene, a parte un po' di veloc- ità in meno in rettilineo. Se invece i 30 km/h di vento sono a favore sono dolori: più velocità e meno tenuta (a causa di un carico verticale quasi dimezza- to!), quindi speriamo che non capiti mai in frenata dove, in un colpo solo e improvvisamente, diminuirebbe la capacità frenan- te e aumenterebbe la velocità a pari giri del motore. Quindi i numeri parlano chiaro: una Formula 1 "sente" il vento, eccome! Tornando alla domanda iniziale, se lo chiedessimo a un pilota di Il vento può soffiare da tutte le direzioni. Nella figura si vede l'andamento me- Formula 1, direbbe che il vento è dio delle tre forze principali (carico verticale, resistenza e forza laterale) con l'angolo. Tratteggiato il valore in assenza di vento. Con il vento frontale (a sini- un bel problema e possiamo im- stra) le forze aumentano per effetto della velocità relativa data dalla somma di maginarci cosa vuol dire perdere quella della vettura con quella del vento, opposto con il vento da dietro (a de- quasi il 30% del carico verticale stra) perché le due velocità si sottraggono. In mezzo accade di tutto e nasce an- che una forza laterale non indifferente. Si consideri che il carico verticale ha se- all'improvviso in una curva. gno negativo quindi la curva verde che sale significa in realtà una forza che di- Vuole la leggenda che Juan minuisce di intensità. Manuel Fangio osservasse i rami

25 FORMULA 1

Nella nostra Formula 1 l'ala posteriore è quella che si è rivelata maggiormente influenzata dal vento laterale arrivando a perdere fino al 30% del carico e si vede nella figura (a sinistra) l'impronta del vortice che si stacca dalla pinna e va a in- frangersi sull'ala. Anche il diffusore è fortemente influenzato ma, almeno nel nostro caso, in misura minore. degli alberi quando affrontava la rapporto tecnico parlavano solo problema, molto più di oggi, Curva Grande di Monza per val- di stabilità laterale. Perché un ap- nonostante che incidenti at- utare se farla in pieno o alleg- proccio così diverso dai giorni tribuibili al vento laterale non gerire il piede sul gas perché era nostri? Forse perché gli studi siano infrequenti come quello di consapevole che un alito di vento aerodinamici erano condotti da Valtteri Bottas nel Gran Premio gli sarebbe stato fatale. tecnici cresciuti con gli aeroplani d'Austria del 2019. La stabilità laterale è stata la pre- e con le navi dove la deriva è fon- In tempi recenti la Force India ha occupazione principale dei prog- damentale per andare diritti? O introdotto un bordo superiore ettisti di vetture da corsa negli forse perché le vetture dell'e- dentellato della deriva per "fran- anni '60 e ho visto personal- poca (principalmente i prototipi tumare" il vortice che si forma mente rapporti di prove fatte in per la 24 Ore di Le Mans) erano ma non mi vengono in mente al- Galleria del Vento, ai primi anni molto sensibili ai problemi di sta- tri esempi concreti di lotta al ven- sessanta, nelle quali si misurava bilità laterale? Non lo so ma è un to laterale e tutto rimane nelle solo la forza laterale ed il relativo dato di fatto che ci fosse vera- mani del pilota. centro di pressione, cioè il suo mente molta attenzione a questo Testo e disegni: Marco Giachi punto di applicazione, limitan- dosi a osservare per il carico ver- ticale che "…non si sono rilevate significative forze di portanza…". Come dire che nessuno neanche si immaginava ancora che una macchina da corsa dovesse svilup- pare una "mostruosa forza verso il basso", ed era considerato un suc- cesso se non produceva una "sig- nificativa forza verso l'alto". La stabilità laterale era, invece, al centro dell'attenzione dei prog- ettisti e difatti le pagine di quel Tre anni fa la Force India introdusse un bordo dentellato della pinna con lo scopo di "frantumare" il vortice che si stacca dal bordo.

26 l mezzo meccanico si può asfalto e le varie condizioni at- Fattore importante è l'eroga- scindere semplicemente in mosferiche, 4) giusto equilibrio zione della potenza del motore: tre elementi che devono tra tenuta e usura pneumatico di fatto una erogazione troppo Itrovare tra loro il miglior con- con la migliore e più ampia adat- elevata o brusca ai bassi regimi nubio: 1) Telaio inteso come in- tabilità a quest'ultimo. provoca perdita di aderenza in sieme nella componentistica di Il motore: è la parte meccanica accelerazione in uscita della cur- carrozzeria aerodinamica, am- che esprime la spinta motoria va, perdita di prestazione e diffi- mortizzatori, freni ecc… , 2) mo- che permette a tutta la struttura coltà di guida. Una erogazione tore e parte elettronica per la il movimento. Esistono motori di che predilige gli alti regimi e gestione, 3 ) Pneumatico. diverse fatture e dimensioni in quindi una velocità di punta mag- Il telaio: è la struttura di base su base alla cilindrata, numero dei giore nei rettilinei, pur facilitan- cui vengono montati gli altri ele- cilindri che sono il fattore pri- do i sorpassi da parte del pilota, menti; questo ha lo scopo finale mario della potenza che sarà comporta un punto di frenata an- di esprimere la miglior tenuta per espressa. ticipato. ottenere il massimo per tutte le fasi e la durata della gara. Il telaio deve fornire anche altre caratteristiche per raggiungere il top nella sua massima espres- sione: 1) facilità di guida per il pi- lota con eventuale perdita pro- gressiva di aderenza oltre alla scelta delle traiettorie, 2) facilità di interventi per la messa a punto tecnica, 3) adattabilità alle mol- teplici caratteristiche dei circuiti più o meno veloci e tipologie di Solo con una messa a punto perfetta, è da notare il perfetto allineamento delle ruote, Luis Hamilton e Valtteri Bottas posso permettersi il loro dominio.

27 FORMULA 1

Con la pioggia cambia tutto, occhio al camber negativo della Red Bull. venivo chiamato a testare i nuovi telai e motori e non si disponeva di programmi su PC ma solo di un obsoleto banco prova, si procede- va con la tecnica sempre valida di "un passo alla volta". Si arrivava in pista la mattina col furgone col kart completo dell'anno prece- dente e si iniziava il test: dopo al- cuni giri per ottimizzare le mecca- niche si facevano alcuni giri cronometrati, terminati i quali in La migliore erogazione della Pneumatico: è il punto di contat- breve tempo per non far cam- potenza è nel punto intermedio to col suolo, particolarmente biare la situazione di pista si tra bassi ed alti regimi, tecnica- considerato nelle competizioni. smontava il motore e si montava mente chiamato coppia o "pas- Tecnicamente sono tre gli ele- quello di ultima versione o rinno- saggio", in quanto non incide in menti che influiscono sulla vata. Lo stesso, ma mai contem- alcun modo in casi negativi di prestazione: disegno, mescola, poraneamente, succedeva col guida o prestazione del telaio. carcassa: mentre i primi due telaio usando naturalmente lo Tutto questo oggi è più facile da sono mutevoli per l'usura, il terzo stesso motore per le due versioni. gestire grazie soprattutto al- rimane praticamente invariato. Alla fine dei test si potevano l'evoluzione delle centraline elet- Cercando quindi di tradurre le prospettare tre risultati: 1) a van- troniche che regolano accensioni migliori caratteristiche che il taggio della nuova versione e e carburazioni nel motore en- pneumatico può esprimere nella quindi subito centrato l'obietti- dotermico. Oggi questo vantag- sua vita si traducono in un ra- vo, 2) alla pari o quasi, allora si gio di coppia è massimizzato nei gionevole degrado a fronte della doveva valutare quale delle due motori ibridi. maggiore conservazione delle versioni aveva possibilità miglio- Altro elemento clou è la dimen- prestazioni. re (situazione non poco facile) sione e la compattezza del mo- Ai miei tempi del Kart in qualità di ma quasi sempre si optava anche tore che ha influenza sul bilancia- pilota ufficiale prima BM e poi in questo caso per il nuovo, 3) mento dei pesi sul telaio. Birel Parilla, quando a inizio anno vantaggio del vecchio mezzo, che

28 Ed ecco cosa succede quando il fondo scocca tocca il terreno. Sotto, una cam- minata sul circuito prima delle oper- azioni può essere utile per verificare il circuito e chiarirsi le idee…

Premio di Turchia, quando alla fine delle prove il pluricampione ha scelto una soluzione di com- promesso nella regolazione di al- tezza da terra del telaio che gli permettesse di correre in difesa con la pista bagnata, per trarre vantaggio dall'eventuale muta- mento delle condizioni. Una costringeva ad abbandonare il ammetterlo, è grande il lavoro scommessa, che il sette volte nuovo progetto che se pur svolto da Lewis Hamilton nelle campione del mondo ha vinto per sviluppato difficilmente avrebbe ore che precedono il via. intelligenza e determinazione. raggiunto i precedenti risultati. Valga per tutti l'esempio del Gran Gabriele Gorini Nonostante i tecnici possano ora avvalersi di nuovi e sofisticati mezzi per i test preparatori, la loro scelta non sempre risulta azzeccata. Può accadere anche perché le macchine per la prog- ettazione non potranno mai sos- tituire a fondo l'esperienza e la variabile dell'estro umano che, molte volte non è elemento che fa parte del team e quindi privo di espressione e/o applicazione, come lo è stato Niki Lauda nel team Mercedes. A proposito di Mercedes, bisogna

29 e la "doveva" fare e ce l'ha ure nella prima stagione per poi però rivelata un po' più difficile. fatta. Mick Schumacher ha puntare al titolo nella seconda. In Gli sforzi del tedesco sono stati vinto il campionato FIA F2 effetti grande per non dire feroce premiati a Budapest, quando ha C2020 ed ha concluso il la determinazione del ventunen- riportato il nome di Schumacher cammino di avvicinamento alla F1 ne erede del "kaiser" ad arrivare sul gradino più alto del podio in un iniziato dapprima nei kart, con il al top è stata totale, ma rara- weekend di F1, dopo la vittoria cognome della madre, poi in F4, mente lo si è visto rabbuiato. nella Sprint Race. quando è stato secondo nel cam- Sempre sorridente, sempre calmo «Volevo realizzare qualcosa di mio pionato italiano, nel campionato e rilassato. e volevo dimostrare a me stesso europeo F3 (quello abbinato alle Nessun pilota nella storia della che sono qui non per il mio cog- gare del campionato DTM) e nel Formula 2 ha mai portato lo stes- nome». È esattamente quello che FIA F2. Una crescita continua ben so livello di pressione di Mick ha fatto, recuperando da un inizio spalleggiata da Prema Power Schumacher arrivato nel 2019 da di stagione lento - dove ha segna- Team nei cinque anni in mono- campione europeo della F3 con La commozione di Mick dopo la con- posto, e senza strappi. In F3 e nel due vittorie e un totale di 10 podi. quista del titolo e il suo festeggiamento FIA F2, Schumy Jr ha preso le mis- La sua prima campagna di F2 si è da parte del team Ferrari.

30 FORMULA 2

A destra, dall’alto, , Robert Schwarzman e , tre frecce della FDA, Yuki Tsunoda che con il terzo pos- to ha conquistato il secondo volante dell’Alpha Tauri, Callum Ilott, nuovo tester Ferrari grazie al secondo posto e il compagno di squadra di Mick, Robert Schwarz- man quarto in campionato . to solo due volte nei due turni di apertura - per conquistare un in- credibile bottino di dieci podi e due vittorie, battendo Callum Ilott per 14 punti. Il podio 2020 è completato da Yuki Tsunoda battuto per un pun- to dal pilota inglese di UNI - Virtuosi Racing. Il giapponesino - 159 cm di altezza per 54 kg di pe- so - ha preceduto l'altro portacol- ori di FDA, il neozelandese Marcus Armstrong, mentre con la monoposto della chiude la top ten. Immediato il riscontro in F1, Mick, sempre nell'ottica di una crescita costante, correrà nel 2021 con la Haas, ed avrà come compagno di squadra il russo Nikita Mazepin, quinto nel FIA F2. Tsunoda che fa parte del giro Red Bull si è assicurato il secondo volante dell'Alpha Tauri (ma è davvero più forte di Dani Kvyat?). Callum Ilott assumerà dal prossi- mo anno il ruolo di Test Driver della .

FIA F2 2020 1 Mick SCHUMACHER (GER) Prema Power Team 2° Callum ILOTT (GBR) Uni-Virtuosi Racing 3° Yuri TSUNODA (GIAP) Carlin ALBO D'ORO FIA F2 2017 Charles LECLERC (Francia) 2018 George Russell (GB) 2019 Nick De VRIES (NL) 2020 Mick SCHUMACHER (GER)

31 attuale stagione dell'En- suoi limiti con costi sempre più al- è stata la Rebellion con un prototi- durance, aggravata an- ti che hanno allontanato le case po tradizionale che ha saputo mi- che dai problemi della tedesche. Dopo un inizio scop- nare lo strapotere Toyota solo per L'pandemia mondiale, ha piettante, con la sfida a tre tra merito del regolamento tecnico ulteriormente messo in luce lo Audi, Porsche e Toyota, complice che ha imposto restrizioni alla vet- stato di difficoltà che attraversa la anche lo scandalo Diesel-gate che tura nipponica. Mediaticamente categoria top delle gare di durata ha colpito il gruppo Volkswagen, l'unica nota di rilevo è stata la con sempre meno concorrenti prima la casa di Ingolstadt, poi doppia vittoria, nel 2018 e 2019, nella serie mondiale mentre la quella di Stoccarda hanno preferi- di Fernando Alonso a Le Mans, European Le Mans Series vive un to lasciare il campo nelle mani che vale più come simbolo in due momento di prosperità. della Toyota che continua a corre- edizioni senza nessun vero com- La serie WEC, nata nel 2012 per ri- re con la TS050 Hybrid senza nes- petitor per il prototipo Hybrid, portare in auge mondiale le gran- suna particolare evoluzione. con "Nando" alla vana ricerca del- di gare di durata ha dimostrato i L'unica sfidante di questa stagione la "triple crown".

32 ENDURANCE

A sinistra, la Toyota TS 050 numero 7 campione WEC con Kamui Kobayashi - - Jose Maria Lopez- A de- stra, rispetto al WEC l'ELMS si è dimo- strata in ottima salute, Filip Albuquer- que campione ELMS 2020 con Philip Hanson e, in basso, lo United Autosport ha fatto l'en plei piazzando al secondo posto dell'assoluta la Gibson n.32 di Owen, Brundle e Van Uitert.

I costi sempre più alti, sia di svi- luppo che di trasferte, hanno co- stretto all'abbandono diversi team. Negli anni delle grandi sfide tra i tre concorrenti top, per le ga- re fuori dall'Europa si dovevano prevedere pezzi di ricambio che avrebbero consentito la realizza- zione di tre/quattro vetture com- plete con un peso di oltre 30 ton- nellate da imbarcare nei vari ae- rei cargo. Una sola vettura come la Porsche 919 Hybrid, aveva una tecnologia così complessa da ge- stire pari ad oltre le 20 monopo- sto di F.1 messe assieme, con un elevatissimo costo di tecnici e meccanici. Anche i team con pro- totipi tradizionali, come la Rebel- lion, hanno deciso di abbandona- re la serie a fine 2020 ed il mate- riale della squadra svizzera verrà rilevato dalla Renault con il mar- chio Alpine per cercare di entrare nella serie aspettando chiarezza nei nuovi regolamenti tecnici.

33 Crisi anche tra le GT, sempre più della futura Hypercar, con presen- ora unica impresa della conquista evolute, in pratica dei prototipi tazione stampa on line, un iniziale di tre importanti titoli 2020: mon- travestiti da supercar, una moda accordo con Rebellion per lo svi- diale, europeo e la 24 Ore di Le lanciata dalla Ford e seguita dalla luppo, è stato subito abortito do- Mans Porsche con la Carrera a motore po l'abbandono annunciato del In effetti, già alla 4 Ore di Monza, centrale, una vettura che non è team svizzero. Poi ci sono le rea- purtroppo senza pubblico sempre prevista attualmente in versione lizzazioni di By Kolles e Gliken- per i problemi legati alla pande- stradale. Sempre per via dei costi haus ma senza avere visto real- mia mondiale, ma con ben 34 Ford e Corvette hanno abbando- mente vetture girare in pista. equipaggi al via, la LMP2 Oreca 07 nato la compagnia lasciando a Un occhio anche al nuovo accor- Gibson n.22 di Philip Hanson e Ferrari, Porsche ed Aston Martin do con gli States per le LMDH, ov- Filipe Albuquerque, era subito il ruolo di protagoniste, che varia vero gli attuali prototipi tipo apparsa come una vettura imbat- a seconda di come vengono im- LMP2 con una unità ibrida ag- tibile, discorso valido anche per la postate le regole del Balance of giunta, una soluzione che potreb- seconda arrivata, la Oreca 07 Performance. be portare qualche nuovo com- Gibson n.32 di William Owen, Quale futuro si prospetta per la petitor come la Alpine con le e Job Van Uitert. Il serie mondiale? Sembra giusto Rebellion aggiornate, ma per ora successo è merito soprattutto di porsi un serio interrogativo visti i non si sono ancora visti dei reali una gestione altamente profes- vari regolamenti tecnici annun- interessi in questa soluzione. sionale del muretto box che ha ciati che non hanno ancora visto Invece, la crisi della classe top ha condotto un'oculata strategia av- un vero interesse da parte dei portato nuova linfa alla European vantaggiando il team nei pitstop partecipanti. Le nuove GT Hybrid, Le Mans Series, con molti team contro i diretti avversari. La serie tanto volute dai francesi, si sono che hanno optato per questa so- trionfale per il team di Zak Brown dimostrate un flop per ora, con la luzione, inizialmente come ripie- e Richard Dean era iniziata dalla sola Toyota che ha presentato in go, attualmente come campiona- gara di Silverstone 2019 quando, forma statica la vettura e qualche to di riferimento per l'endurance, a stagione in corso, hanno abban- foto del prototipo in pista, ma an- con un parco partecipanti sempre donato la Ligier per passare alla cora in attesa di chiarimenti per il più professionale. La prova è la Oreca. Qualche difficoltà di mes- futuro regolamento. La Peugeot vittoria della United Autosport, sa a punto al debutto, poi Albu- ha pure mostrato un rendering che è riuscita nella difficile e per querque e Hanson, dopo avere

34 ENDURANCE

A sinistra, successo Toyota anche alla 24 Ore di Le Mans, con la n.8 di Sebastien Buemi - Kazuki Nakajima - . A destra, il team Jota di LMP2 e, sotto, l’Aston Martin campione GTE Pro. conquistato sei pole position con- secutive, sono sempre andati sul podio collezionando quattro vit- torie, un secondo ed un terzo po- sto. Filipe Albuquerque è diventa- to il top driver della serie, velocis- simo e costante ha festeggiato il titolo sul podio monzese: «L'Italia è la mia seconda casa dopo il Portogallo - sono le parole del dri- ver - Il ricordo va ai tempi dell'Au- di nel GT con Emilio Redaelli, ed il rammarico è stato quello di non no l'omologazione fino al termine LA RIVINCITA DEI SECONDI potere festeggiare la vittoria con della stagione WEC 2021/2022 ed La lotta finale per il titolo piloti il pubblico e gli amici italiani che ELMS 2022 per ammortizzare ul- 2019 - 2020 si è conclusa alla 8 non sono potuti venire a Monza teriormente gli investimenti fatti ore del Bahrain con la vittoria del- essendo la gara a porte chiuse!». sui telai LMP da parte dei Team e la Toyota n°7, davanti alla gemel- Anche il futuro della categoria do- dei produttori. Per evitare costi la n°8 sancendo la vittoria di Mike vrà confrontarsi con i regolamenti eccessivi per la riduzione delle Conway, Kamui Kobayashi e Jose previsti per le classi che correran- vetture, FIA ed ACO hanno steso Maria Lopez. Una vittoria merita- no nelle LMP2. Sin dallo scorso un accordo per approvare tutti i ta dopo due stagioni di attesa die- anno sono stati approvati i rego- parametri tecnici che non influi- tro all'altro equipaggio della lamenti tecnici che prevedono un ranno sull'omologazione dei telai, squadra nipponica, e vincendo decremento prestazionale della in pratica si agirà sulla potenza l'ultima gara della classe LMP1 LMP2 per mantenere un coerente dei motori, per cercare di conte- ibrida, sono riusciti ad aggiudicar- gap prestazionale con le Hypercar nere i costi e permettere il più si pure l'ultimo campionato della e le LMHD. È stato inoltre stabilito possibile ai team privati di com- categoria, che verrà sostituita che le attuali vetture manterran- petere con i prototipi. dalla prossima stagione con la

35 ENDURANCE

Grazie alla zampata decisiva in Barhein Chan DC Racing condivisa con Ho- Ferrari numero 51, si è giocato le la Ferrari 488 Evo ha vinto il titolo della Pin Tung e Will Stevens. chance di aggiudicarsi gli allori. Il GTE Am con - Nicklas Nielsen - Francois Perrodo. La Porsche ha dominato la classe colpo di scena, che ha agevolato GTE Pro con Kevin Estre e Michael l'impresa, è arrivato all'inizio del- Christensen subito al comando l'ottava e ultima ora di gara quan- nuova classe Hypercar. Per Jose dopo essere partiti in pole della do la vettura di TF Sport è stata Maria Lopez è anche un momen- categoria, seguiti a meno di 3 se- costretta ad una lunga sosta ai to molto positivo nella carriera, condi sul traguardo dall'altra Por- box per il cambio dei freni, men- con questa vittoria diventa il ter- sche di e Gianmaria tre la Ferrari, con Nielsen al vo- zo pilota in assoluto a vincere il ti- Bruni, mentre e lante, si è resa protagonista di tolo in due diversi Campionati del Miguel Molina, sulla Ferrari di AF una grande progressione fino alla mondo FIA [WTCC e ora WEC]. Corse salgono sul gradino più bas- seconda piazza. Quarti al traguar- Quanto a Mike Conway riporta la do, ma autori di una gara che ha so del podio. Aston Martin è cam- corona iridata LMP1 in Gran visto Giancarlo Fisichella anche in pione con Charles Eastwood- Bretagna dopo la vittoria di testa alla corsa, i compagni di Jonathan Adam-Salih Yoluc tra i Anthony Davidson nel 2014. I tre squadra Thomas Flohr e France- piloti e TF tra i team. neo campioni festeggiano il titolo sco Castellacci, al volante della Alla vigilia della corsa, la lotta per grazie a quattro vittorie, mentre a numero 54, mentre decima ha Sebastien Buemi, Kazuki Naka- il titolo della GTEAm era limitata chiuso la vettura di Red River jima e Brendon Hartley, non è sta- all'Aston Martin di TF Sport e alla Sport, nonostante una prestazio- to sufficiente il successo alla 24 488 GTE numero 83 di AF Corse. ne molto convincente. La gara è Ore di Le Mans. Dopo un avvio difficile, nella se- stata vinta dalla Porsche numero Bahrein decisivo anche per la conda parte di gara l'equipaggio 56 di Project 1. Perrodo, Collard e LMP2, con il risultato maturato a del team piacentino si è portato Nielsen - così come AF Corse - pochi minuti dalla bandiera a all'attacco e, dopo aver recupera- hanno chiuso la stagione con 158 scacchi quando Gabriel Aubry ha to un giro nel momento in cui la punti, ottenuti grazie a due vitto- superato Felix Da Costa portando Safety Car è entrata in pista per ri- rie e quattro podi. alla vittoria la Oreca del Jackie pulire il tracciato dai detriti della Massimo Campi 36 a Porsche ha ufficialmente nostre 19 vittorie assolute alla 24 La casa tedesca ultimamente con annunciato il ritorno nella top Ore di Le Mans e siamo saliti sul il programma GTE Pro ha conquis- Lclass del Mondiale Endurance gradino più alto del podio molte tato il titolo iridato GT e la vittoria a partire dal 2023. volte nelle gare importanti negli alla 24 Ore di Le Mans durante la «Le gare di durata fanno parte del Stati Uniti. Possiamo continuare Super Stagione 2018-2019, dopo DNA del nostro marchio». Con questa tradizione con un veicolo avere conquistato i titoli dei cam- questa affermazione, Oliver Blu- LMDh mantenendo allo stesso pionati costruttori e piloti nel me, CEO di Porsche AG, ha annun- tempo costi ragionevoli. C'è stato 2015, 2016 e 2017, nella classe ciato il ritorno della casa di Zuffen- un enorme interesse da parte di LMP1 del WEC, oltre a vincere Le hausen nella nuova categoria altri produttori. Spero che possi- Mans per tre anni consecutivi. Hypercar con un prototipo LMDh. amo riprendere da dove avevamo La notizia del rientro della Porsche La Porsche sta programmando il interrotto con i famosi scontri con- nell'endurance segue quelle di Au- rientro nel WEC, ma anche tro molti altri marchi negli anni di e Peugeot e si potranno rivede- nell'IMSA oltre che alle tradizion- '80 e '90. Ciò darebbe all'intera re le battaglie che hanno reso cele- ali classiche, 24 Ore di Le Mans, 24 scena delle corse automobilistiche bre il WEC nelle passate stagioni. Ore di Daytona, 12 Ore di Sebring. un enorme impulso». M. C. «La nuova categoria LMDh ci con- sentirà di tornare a lottare per la vittoria utilizzando un sistema ib- rido nelle classiche di Le Mans, Daytona e Sebring, senza spende- re troppo. Il progetto è estrema- mente interessante per Porsche» ha sottolineato Oliver Blume. «Vorrei ringraziare il nostro con- siglio di amministrazione per l'im- mensa fiducia che hanno nella strategia per il motorsport che ab- biamo sviluppato», afferma Fritz Enzinger, Vice President Motor- sport. «Abbiamo un record con le

37 nche quest'anno Fernan- tare su un supermotore Honda, iare un'eventuale "licenza" per la do Alonso non è riuscito mentre Alonso, dopo la rottura gara americana. a conquistare la vittoria con i vertici di Hamamatsu si è La Triple Crown del motorsport è Anella 500 Miglia di India- dovuto accontentare di un un trofeo immaginario, ma il più napolis, l'unico trofeo che manca propulsore Chevrolet che non ha ambito da tutti i piloti. Con- al suo palmares per fregiarsi della particolarmente brillato in gara. quistarlo significa entrare nella "Triple Crown". Il campione delle Fernando Alonso sta inseguendo storia del motorismo da compe- Asturie insegue da anni la vittoria da anni l'ambito trofeo: due titoli tizione ed è stato conquistato so- americana, che sembra sempre mondiali in F1 nel 2005 e nel lamene da un pilota: Graham Hill, più stregata. Attualmente per vin- 2006 con la Renault, una vittoria ma molti altri ci hanno tentato. Ci cere sul catino dell'Indiana serve, a Montecarlo, sempre nel 2006, sono due interpretazioni per con- oltre alla grande esperienza e due vittorie a le Mans nel 2018 e quistare la tripla corona, la prima molta fortuna, un mezzo alta- 2019, ed ora gli manca solamente è quella di ottenere (per fortuna mente competitivo, come quello la vittoria nel catino dell'Indiana non nello stesso anno!) la vittoria di Takuma Sato, che ha sbancato per entrare nella storia, ma nelle tre più importanti ed per la seconda volta la gara dopo bisognerà vedere il prossimo an- iconiche competizioni: la 24 Ore averla già vinta nel 2017. Il campi- no con i nuovi impegni nella mas- di Le Mans, il Gran Premio di one giapponese ha potuto con- sima formula, come farà a concil- Montecarlo di Formula 1 e la 500 38 CAMPIONI

Cinque volte primo a Montecarlo, Campione del Mondo 1962 e 1968, vinci- tore a Indy nel 1966, Graham Hill ha chiuso il conto a Le Mans nel 1972.

Miglia di Indianapolis, ed in que- sto caso è Graham Hill l'unico ad esserci riuscito; la seconda è quella di vincere, oltre Indiana- polis e Le Mans, il titolo mondiale della massima formula, ed è an- cora lo scomparso campione in- glese l'unico che si può fregiare della conquista di tutti i risultati. La storia di Graham Hill, ex mec- canico promosso a pilota, è simile a quella di molti piloti degli anni '60, quando saltavano ogni fine

39 settimana in un abitacolo alla vinto più gare di lui ed occupano ma volta nel 1963 con la BRM, ma ricerca della gloria, ma anche di un posto di primordine nell'im- nel suo palmares saranno ben buoni ingaggi. Hill, oltre ad essere maginario collettivo, ma Hill, pur cinque le vittorie nel Principato, veloce, era anche molto intelli- non avendo le doti naturali di gui- salendo sul gradino più alto del gente correndo sempre alla ricer- da dei due amici-rivali ha sempre podio anche nel 1964, nel 1965, ca del risultato più che della dimostrato di essere un campi- nel 1968 e nel 1969; un risultato prestazione assoluta. L'inglese ha one poliedrico con il volante in unico per un alfiere che conseguì corso in un periodo di grandi mano. Graham Hill vince il Gran la patente piuttosto tardi, a 24 campioni: Clark, Stewart hanno Premio di Montecarlo per la pri- anni! Se invece consideriamo la

40 CAMPIONI

A sinistra, senza la sua avversione per la 24 Ore di Le Mans Jim Clark avrebbe si- curamente fatto sua la "triple crown". In basso, che è comunque riuscito a collezionare 24 Ore di Le Mans, Gran Premio di Monaco e Coppa Vanderbilt che all'epoca contendeva a Indy il ruolo di gara clou negli USA. A destra, fermi a quota due invece e Phil Hill. In basso, AJ Foyt "Mr.Indy" ha vinto alla grande la 24 Ore di Le Mans, ma non ha avuto l'op- portunità di correre in F1. vittoria del titolo mondiale il "baffo" inglese ottiene la sua pri- ma corona nel 1962 con la BRM, per poi ripetersi nel 1968 con la Lotus. Intanto Hill attraversa l'o- ceano attratto dai dollari della gara sul catino dell'Indiana che vince nel 1966 con una Lola-Ford. All'inizio degli anni '70 Hill è con- siderato un pilota alla fine carri- era, ma sempre affidabile. Alla Matra che vuole vincere la 24 Ore di Le Mans, servono piloti esperti e Graham Hill viene ingaggiato al fianco di Henry Pescarolo per la maratona francese del 1972. Allo scadere del secondo giro del- l'orologio sarà la loro Matra che passerà per prima sotto la bandiera a scacchi, dopo una gara estremamente accorta, corsa badando soprattutto al risultato finale. Oltre a Graham Hill ci sono stati diversi piloti che sono riusciti a conquistare almeno due vittorie su tre. Tazio Nuvolari è stato vincitore del Gran Premio di Montecarlo nel 1932 e della 24 Ore di Le Mans nel 1933, un record ottenuto nelle sua unica partecipazione alla maratona francese. Il mantovano volante ha vinto anche negli USA la Coppa Vanderbilt, all'epoca più ricca (e importante per ritorno mediatico in… Italia) ma meno iconica di Indianapolis. Il francese Maurice Trintignant è salito due volte sul

41 A sinistra, Bruce Mc Laren primo a Montecarlo nel 1962 e a Le Mans nel 1966 (nella foto), ha fondato il team tre volte vincitore a Indy. Al centro e in bas- so, che ha inseguito la "triple crown"per tutta la carriera ma gli è sempre mancata la vittoria a Le Mans.

primo gradino del podio a Montecarlo, nel 1955 e 1958, con la Ferrari 625 e la Cooper, ma già nel 1954 "Petoulet" aveva vinto a Le Mans. porta la Jaguar D-Type alla vittoria nella edizione del 1955 della 24 Ore di le Mans. L'inglese è anche ac- cusato di avere innescato il dram- ma della corsa, tagliando la strada per rientrare ai box a Macklin, che è costato la vita ad oltre 80 persone. Poi conquista l'iride mondiale del 1958 con la Ferrari, ma subito dopo si ritira e perde la vita in una stupida sfida stradale con Rob Walker a soli 29 anni. Due i piloti americani che hanno conquistato due allori su tre: Phil Hill, iridato nel 1961 con a Ferrari, vince la 24 Ore di Le Mans per ben tre volte: nel 1958, su TR/58; nel 1961, su Ferrari 250 TRI; e nel 1962, su TRI/LM. A. J. Foyt, si impone ad Indianapolis per quattro volte, nel 1961, 1964, 1967 e 1977 e nel 1967, per la prima volta sul cir- cuito della Sarthe, vince la 24 Ore con la Ford GT40, protagonista di una corsa pazzesca con il com- pare Dan Gurney. Lo scozzese Jim Clark, campione del mondo nel 1963 e nel 1965, sbanca il catino dell'Indiana nel 1965 con la Lotus Ford, ma odia Le Mans, dove vanta un terzo posto nel 1961, "non credo esis- tano 110 piloti al mondo in grado di affrontare in sicurezza la 24 Ore", la sua convinzione mentre Bruce McLaren, vince a Monte- carlo nel 1962 e a Le Mans nel 1966 con il giovane connazionale

42 A destra, Jacques Villeneuve è andato vicinissimo a fare centro e, in basso, Fernando Alonso due volte Campione del mondo di F1, primo a Montecarlo, due vittorie alla 24 Ore di Le Mans con- tinua ad essere “respinto” dalla 500 Miglia di Indianapolis.

Chris Amon, prima di fondare la sua scuderia che per tre volte si è imposta nella più celebre delle corse a stelle e strisce (Mark Donohue 1972, e Johnny Ruthe- ford 1974 e 1976). Anche Jochen Rindt, l'unico campione del mon- do postumo della storia della Formula 1 ha al suo attivo un suc- cesso sul circuito della Sarthe, dove ha portato per l'ultima volta la Ferrari alla vittoria nel 1965 in coppia con Masten Gregory sulla 250 LM. Chi ha inseguito il record di Graham Hill, senza riuscirci, è sta- to Mario Andretti. Nel palmares di "Piedone" ci sono la vittoria nella 500 Miglia di Indianapolis nel 1969 e il titolo mondiale di Formula 1 nel 1978, mentre a Le Mans ci ha corso diverse volte, con la Ford, con la Porsche, con la Pescarolo e la Panoz ma senza mai concretizzare il risultato. Il brasiliano Emerson Fittipaldi, iridato nel 1972 e nel 1974, si im- posto ad Indianapolis nel 1989 e nel 1993. Negli anni 2000 il pilota che avuto la più grande chance di con- quistare la Triple Crown è stato Jacques Villeneuve: vincitore ad Indianapolis nel 1995 e campione del mondo di Formula 1 nel 1997, è arrivato secondo nella 24 Ore di Le Mans del 2008, con la Peugeot 908. Juan Pablo Montoya, invece, si è imposto ad Indianapolis nel 2000 e nel 2015 e a Monaco nel 2003, ma non ha mai corso la classica del Circuit de la Sarthe per un team vincente. Massimo Campi

43 empre più giovani nel mon- ce "costi", e così, la Formula 1, per professionista non è un "accon- do delle Gran Turismo a molti giovani nati negli anni '90 e tentarsi". partire dal Campionato 2000 è rimasta un miraggio, o me- Nell'ultimo decennio, i primi a SItaliano che, nel 2020, ha glio, quel sogno del ragazzino che spianare la strada, dopo essere visto trionfare due equipaggi con si calava per la prima volta nell'a- usciti dalla Formula 3 tricolore, una media di età sotto ai 25 anni. bitacolo di una monoposto. sono sicuramente Mirko Borto- C'era una volta il sogno Formula 1. Però i sogni possono aiutare a co- lotti ed Andrea Caldarelli, oggi en- Tutti i ragazzi che si calavano per struire la realtà e oggi, quella trambi piloti ufficiali Lamborghini, la prima volta nell'abitacolo di una realtà, si chiama Gran Turismo. con Bortolotti fresco di ritorno al- monoposto miravano a quell'o- Sempre più giovani, sempre più la casa di Sant'Agata Bolognese biettivo, con occhi sgranati, prima forti, sempre più professionisti dopo l'esperienza in Audi. Proprio di schiacciare la frizione e innesta- delle quattro ruote. A testimonia- il trentino lasciò tutti a bocca re la prima, si sentivano come i re questa scelta ci sono gli albi aperta quando, nel 2008, stampò grandi campioni. La visiera del ca- d'oro delle serie nazionali ed in- il giro più veloce sul circuito di sco diventava, immediatamente, ternazionali che vedono le prime Fiorano con la . uno schermo sul quale veniva posizioni occupate da ragazzi un- Caldarelli impressionò, invece, a proiettato il loro giro perfetto, tra der 30, spesso under 25. Nomi Vallelunga due anni più tardi sem- due ali di folla assiepate ai bordi che sono stati affiancati a vari pre sulla medesima monoposto. delle piste, la loro bandiera so- marchi, pronti al "grande salto" e Entrambi proseguirono la carriera spinta dalla forza delle braccia dei nomi di ragazzi che hanno fatto a ruote scoperte, ma dal 2012 tifosi. Poi si tornava alla realtà: pri- una scelta, vuoi per questioni di Caldarelli iniziò la sua vita nippo- ma dentro, piede destro sul gas e budget, vuoi per questioni di op- nica in casa Toyota, che lo portò giri su giri alla ricerca della perfe- portunità. Perché una volta chiu- nel Super GT con la Lexus, mentre zione. Con costanza e determina- se le porte della Formula 1 c'è Bortolotti emigrò in Germania per zione e con molte più possibilità sempre una portiera che si apre. la prima esperienza con una BMW rispetto ad oggi, in molti hanno Nonostante l'età, la maturità di Z4. I due 22enni di allora iniziaro- raggiunto, assaporato o almeno questi "giovani a ruote coperte" no una carriera che, oggi trenten- sfiorato quel sogno. Ma l'elite, sta nel comprendere che forse tra ni, li porta ad essere punti di riferi- man mano, si è andata a ridurre "spesa" e "resa" c'è troppo diva- mento nel panorama motoristico nei numeri, lievitando sotto la vo- rio e che scegliere di essere un internazionale.

44 I giovani in prima fila nel GT Tricolore!

I due "apripista" furono seguiti a me Porsche, Audi, Lamborghini e "piovute dall'alto" vuoi per sfortu- stretto giro da molti altri giovani Ferrari, accantonando il "sogno" na. Come nel 2018 quando il tito- che, nel corso degli ultimi 10 anni, per affrontare la "realtà". Ed è sta- lo ELMS andò a Gianluca e Giorgio hanno mosso i primi passi nelle ta una realtà di grandi successi co- Roda, ma per regolamento non a formule propedeutiche per poi me quelli del 24enne Matteo Cairoli, assente nella gara di sbarcare tra le vetture GT. Un Cairoli, il primo ad approfittare Monza per una concomitanza con elenco che parte da Agostini, della spinta di Porsche Italia, at- la 24 Ore del Nürburgring. Il solo Altoè, Beretta, Cheever, arrivando traverso la vittoria in Porsche titolo della Carrera Cup Italiana fino a Zampieri, passando da Carrera Cup 2014, per entrare nel- splende nella bacheca di Cairoli Marciello, Pera, Pulcini e molti al- l'orbita della casa di Stoccarda af- che, però, dal 2016, ha raccolto il tri. Diversi i piloti che dalla frontando campionati come WEC, secondo posto in Porsche Super- Formula ACI-CSAI , Formu- ELMS e Porsche Supercup. Il pilota cup, un secondo e due terzi posti la 4 e hanno ac- comasco, ad oggi, non ha raccolto nell'European Le Mans Series, un colto l'invito dei grandi marchi co- quanto meritato, vuoi per scelte secondo posto nel Mondiale En-

45 durance e il terzo posto nella GT World Challenge Endurance Cup nel 2020. A soli 24 anni un ruolino di marcia di tutto rispetto. Punto di partenza simile per un al- tro "supergiovane" del motor- sport tricolore che ha mosso i pri- mi passi in casa Porsche, Mattia Drudi. Dopo Cairoli, anche il pilota di Misano Adriatico, secondo nel 2014 all'esordio in Formula 4, alle spalle di Lance Stroll, è entrato nel programma fortemente voluto da Porsche Italia che, dal suo lato, ha puntato in maniera decisa sui gio- vani per il rilancio della Carrera Cup, sfornando talenti come Cairoli, Drudi, Rovera, Agostini, Pera, Mosca e altri. Per Drudi un terzo posto in campionato all'e- Sopra, Giorgio Roda già primo nel GT Open e nella European Le Mans Series, ha vinto sordio e un secondo nel 2016 pri- il Campionato Italiano GT Endurance con e Alessio Rovera al volante della Ferrari 488 AF Corse. Sotto, Riccardo Agostini e Mattia Drudi al cambio ed in azio- ma di entrare nell'orbita Audi a ne con la macchina di Audi Sport Italia. partire dal 2019. Un ruolo di col- laudatore al simulatore per il team di e un program- ma di altissimo valore nel 2020, dove ha contribuito al secondo posto di Audi Sport nel Campio- nato Italiano Gran Turismo sia nel- la serie Endurance, assieme ad al- tri due giovani come Agostini e Mancinelli, sia nella serie Sprint. Il simulatore è il fattore comune tra Drudi e Antonio Fuoco. Il venti- quattrenne pilota sotto l'ala Fer- rari, sembrava essere destinato al- la Formula 1 e, anche negli ultimi test post-season, è stato impegna-

46 GRAN TURISMO to ad Abu Dhabi dalla scuderia del Cavallino Rampante. Ma l'utilizzo a tuttotondo di Fuoco per il team di Maranello è ormai una costante da diverse stagioni. Proprio grazie alle sue doti, negli ultimi due anni, il Campionato Italiano Gran Turis- mo Endurance ha visto una Ferrari in cima alla classifica. Nel 2019 era stato Stefano Gai a giovare del- l'apporto del giovane talento di Fuoco nell'ultima e decisiva gara della stagione. Nel 2020, assieme ad AF Corse, Giorgio Roda e Ales- sio Rovera, anche loro tra i più gio- vani in griglia di partenza, ha con- quistato l'alloro tricolore. Proprio Rovera e Roda sono stati tra i primi ad abbandonare le mo- noposto per passare alle ruote co- perte. Rovera, Campione Italiano nel 2013, fa il suo esordio nella Porsche Carrera Cup Italia nel 2016, chiudendo terzo, prima di centrare il titolo nel 2017. La crescita di Rovera conti- nua costante e, prima si laurea Campione Italiano GT3 Sprint as- sieme a Riccardo Agostini nel 2019, poi si conferma nella serie Endurance l'anno successivo, nel 2021 è previsto il suo passaggio al- le serie internazionali e siamo cer- ti possa dire la sua anche in quel Dall’alto, Kikko Galbiati e il suo compagno di gara Giovanni Venturini al volante della frangente. Roda, 26 anni, è forse Lamborghini Huracán dell'Imperiale Corse. In basso, Matteo Cairoli e Giorgio Roda al- quello che è riuscito a raccogliere la 24 Ore di Le Mans 2018. maggiormente a livello interna- zionale con la vittoria in GT Open nel 2014, quella in ELMS nel 2018 e il titolo tricolore del 2020. Un buon gregario che non ha certa- mente la velocità dei suoi compa- gni di squadra, ma una buona co- stanza e ritmo gara, insomma l'uomo giusto al posto giusto. A riprova del binomio giovani - Gran Turismo vengono in soccor- so le classifiche del Campionato Italiano GT 2020. Nella serie En- durance, vinta da Fuoco - Rovera - Roda (24, 25 e 26 anni) seguono al

47 GRAN TURISMO

L'altra faccia della medaglia: Stefano vertici federali che, già da alcuni lissima squadra diretta da quel Comandini, il "Comandante" BMW. anni, nel Supercorso Federale, "grande ex" che è Roberto Rava- una volta incentrato sulle mono- glia. Perso il padre all'età di 17 an- secondo posto Agostini - Manci- posto, hanno inserito diverse vet- ni, si è dovuto per così dire rim- nelli (26 - 32) affiancati per 3 ap- ture GT in modo da far compren- boccare le maniche e prendere in puntamenti su quattro da Drudi dere ai giovani e giovanissimi pilo- mano l'attività che il nonno aveva (22). Sul terzo gradino del podio di ti provenienti dal kart e dalle for- avviato a Roma dalle parti di stagione Galbiati e Venturini (22 e mule propedeutiche che non solo Borgo Angelico. Per salire su un 29 anni), ovvero un podio con 25 la Formula 1 è professionismo, kart ha quindi dovuto attendere anni di media di età. Discorso inva- non solo la Formula 1 è motor- sei anni e dopo altri sei è potuto riato per la serie sprint in cui, anzi, sport, non solo la Formula 1 è il passare alle automobili, prima si abbassa ulteriormente la media traguardo da raggiungere. con i monomarca Renault e Por- grazie alla vittoria di Tujula e Nemo- sche ed infine delle gare granturi- to (23 - 24 anni) seguiti da Agostini IL COMANDANTE smo con la BMW che dal 2013 è la (26) e da Kroes e Pulcini (21 - 22 an- Non è certo uno dei "giovani leo- sua "casa sportiva" con la quale ni), ovvero 23 anni di media. ni" del granturismo italiano il ro- nel 2017 ha vinto il titolo italiano Non solo Italia, quindi, ma tantis- mano Stefano Comandini che pro- nel Super GT. sima Italia tra i giovani che vinco- prio quest'anno festeggia 25 anni Quest'anno Stefano aveva le carte no e convincono nelle ruote co- di attività sportiva, ma che da in regola per fare il bis nel Gran perte, pronti a dare il cambio agli qualche tempo è uno dei maggio- Turismo Endurance fino a quan- assi che da anni portano in alto il ri protagonisti della serie tricolo- do, nell'ultimo stint dell'ultima ga- vessillo e che hanno i nomi di re. «Mi rendo conto che a 53 anni ra della stagione, sulla pista amica Bruni, Fisichella, Pier Guidi, Berto- comincio a essere considerato di Monza, il suo compagno di lini, Rigon. Campioni assoluti e, a "vecchio", ma mi sento ancora squadra non è stato "accompa- volte, compagni di squadra e competitivo e vorrei continuare a gnato" fuori pista da un'Audi all'u- maestri dei "piccoli" che stanno correre per almeno due anni» - di- scita della Parabolica. Sono le co- crescendo chilometro dopo chilo- ce Comandini - «Giusto in tempo se delle corse, dirà qualcuno, ma il metro. Perché se il sogno resta la per fare una stagione con la nuo- titolo sfumato brucia. Comandini, Formula 1, la realtà dice GT per va M4 che la Casa di Monaco svi- ne siamo certi, avrà presto modo molti che scelgono di provare a fa- lupperà nel corso del 2021». per rifarsi. re carriera. Una precisa volontà e La strada però è stata per diventa- Matteo Losa necessità, compresa anche dai re pilota BMW nella professiona- Foto: ACI Sport, Campi e P. Depalmas

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na palestra d'asfalto per porfido, vede la luce nel 1959 an- largo quanto il rettifilo della i giovani talenti delle che un raccordo di pista che col- stradale. L'imbocco, dopo l'in- Formula. È nata con lega il rettifilo di partenza con gresso pista, ha un grande raggio Uquesta ambizione una quello opposto che si trova tra di un centinaio di metri ed è se- delle più celebri varianti del trac- Ascari e Parabolica. Il nuovo cir- guito da una curvetta in entrata di ciato dell'Autodromo Nazionale cuito, che comprende quest'ulti- piccolo raggio e grande sviluppo, Monza: la pista Junior. Poco più ma curva e il raccordo ad anda- due tratti di rettilineo uniti da di due chilometri, al momento mento sinuoso, misura 2,385 una controcurva e infine una della sua inaugurazione nel 1959, chilometri ed è stato creato per curvetta di uscita con lo stesso che hanno fatto da scuola non le competizioni automobilistiche raggio dell'entrata: un tratto che solo a giovani piloti ma anche a e motociclistiche minori e con consentiva una velocità limite di tutte le figure professionali che prestazioni modeste, come la 80/85 chilometri orari. Per realiz- lavorano nel mondo delle corse Formula Junior (da cui prende il zare l'asfaltatura è stata utilizzata come meccanici, ingegneri, uffi- nome) con motori di 1.100 cc la stessa tecnica che permise la ciali e persino giornalisti. Le gare come il 1100 e Appia, costruzione dell'Autostrada del che si correvano sul tracciato che quell'anno registra un incre- Sole, con una pavimentazione in Junior, erano una sorta di adde- mento delle iscrizioni. Il tracciato calcestruzzo bituminoso stesa di- stramento per il grande passo Junior permette inoltre nu- rettamente su un conglomerato nelle serie maggiori. merose combinazioni con la pista di sabbia e ghiaia. Il breve tratto è Quattro anni dopo la costruzione stradale e l'anello, aumentando fiancheggiato da banchine er- dell'anello di alta velocità, rical- la creatività degli organizzatori di bose di tre metri e reso sicuro da cato sullo schema originario del eventi. alcuni guardrail in acciaio che 1922, e la nascita della Paraboli- Il neonato raccordo, lungo 551 furono sperimentati proprio in ca, in sostituzione di due curve di metri, ha un dislivello ridotto ed è Autodromo. A protezione del

50 AUTODROMI pubblico sono installate delle reti, più veloce della giornata lo segna con distanza variabile dalla pista su una Stan- in base alla pericolosità del tratto. guellini Fiat in 1'06''7 con una Le opere costano al circuito 24 media di 128,725 km/h. Le com- milioni di lire (circa 340mila euro petizioni dello Junior riscuotono attuali) e richiedono l'incremento subito un grande successo tanto delle postazioni dei commissari di che richiedono nel 1960 con il otto unità. trofeo Vigorelli fino a tre batterie Sul tracciato Junior si disputano e due finali per decretare il vinci- per i primi anni le gare del- tore. Ad aggiudicarsi la coppa è l'omonima categoria che nasce Manuel Bordeau, protetto di nel 1958 e corre la prima gara Fangio che lo suggerì per un proprio a Monza sul circuito volante a Vittorio Stanguellini, stradale appositamente modifi- che segna nel giro più veloce cato con delle varianti (di cui una 136,090 km/h con un tempo di di fronte alla tribuna centrale). Il 1'06. Tre anni più tardi, il traccia- 22 novembre 1959 viene dunque to Junior apre anche al Campio- inaugurato il nuovo tracciato con nato Italiano Turismo e Gran le coppe , Nino Turismo con la Coppa d'Autunno Crivellari e Madunina che preve- e la Coppa Carri. dono venti giri ciascuna per un Nel 1964 debutta invece la nuova totale di 47,700 chilometri. Il giro Formula 3 con motori da 1.000 cc. «Era veramente pericoloso A sinistra, la Formula Monza ha avuto il correre sullo Junior», ci spiega il suo successo proprio sulla pista Junior e, sotto, l’immagine classica con il grup- pilota romano Claudio Francisci pone delle F3 all'ingresso della variante che, con la stessa categoria, dà Junior di Monza. spettacolo a Monza qualche an-

51 no più tardi. «Eravamo tutti am- 250mila lire se si partecipava ad Anche , sopra, ha in- mucchiati e la gara si risolveva almeno cinque delle dieci prove iziato la carriera con le Formula Junior. sempre negli ultimi tre o quattro previste a calendario). Le mono- giri, in volata. Anche il ventesimo, posto hanno un motore a sogliola tappe a Varano, Casale Monfer- con le scie delle vetture davanti, della di serie, montato rato e Misano Adriatico. Nel cor- riusciva sempre a rientrare e se posteriormente, e un peso massi- so degli anni, le monoposto si perdevi qualcosa in Parabolica, mo di 250 chili: un'idea che fruttò evolvono, arrivando a progetti potevi recuperare sul rettilineo. 58 vetture omologate con 616 originali per vetture costruite ad Chi entrava nel raccordo per pri- partecipazioni complessive e la hoc dai partecipanti. Dall'espe- mo, usciva nella stessa posizione sponsorizzazione della compagnia rienza della F. Monza nasce ad es- perché era impossibile sorpas- petrolifera Shell (Agip la sostituì empio l'azienda . Negli an- sare al di fuori del rettifilo. Erano negli anni successivi) per il primo ni Ottanta, i motori passano dal gare che abituavano i giovani al Trofeo Cadetti del 1965. 903 cc montato sulle Panda (F. contatto, a guidare stando vicini Le prime prove sul tracciato da Panda), al 1000 cc (F. Fire) e in- agli altri. Ricordo una grossa ri- 2,385 chilometri si articolano su fine al 1200 cc della Autoalberta valità tra i piloti romani, che ave- due o tre batterie di 15 giri e una (F. Junior Monza). Quest'ultimo vano Vallelunga come gara finale di 20 giri. Il primo a solle- sancisce la morte del campiona- casalinga, e quelli milanesi che vare il Trofeo Cadelli Shell, con 66 to, precluso ai privati con poche facevano base a Monza. Ma d'al- punti, è Maurizio Montagnani su possibilità economiche. tronde se non ci fosse rivalità Gibertini e Oleari, battendo - tra La storia dello Junior arriva fino nelle gare, le corse sarebbero fini gli altri - una sconosciuta Lella agli anni Duemila con compe- a loro stesse». Lombardi. Le "petarelle", come tizioni minori di moto e mono- La serie Formula 875 Monza, idea- sono chiamate per il caratteristi- posto. La palestra di asfalto è ora ta nel 1964 dall'allora direttore di co suono del motore, corrono a utilizzata solo durante manifes- pista dell'Autodromo monzese Monza il giovedì sera (successiva- tazioni podistiche o ciclistiche. Romolo Tavoni (recentemente mente, il sabato sera e pomerig- L'ultima celebrazione motoristica scomparso), deve la sua celebrità gio) raccogliendo un pubblico che è stata l'inclusione del raccordo proprio alla pista Junior. L'AC alla fine degli anni Settanta arriva nelle Prove Speciali dell'ACI Rally Milano voleva ideare un campi- anche a 5.500 paganti. Le prove al Monza, seconda tappa italiana onato formativo che avvicinasse i buio costringono l'autodromo al- del Campionato del Mondo Rally. giovani al mondo del motorsport l'installazione di un impianto di il- Dalle ruote scoperte allo sterra- con costi ridotti. Nasce così la luminazione su tutta la pista to, la storia del tracciato Junior F.875 Monza in cui la cifra indicava Junior. dell'Autodromo Nazionale di il costo in migliaia di lire della vet- Oltre al Cadetti, le "monzine" dis- Monza non si è ancora conclusa. tura completa (la CSAI rimborsava putano anche il Trofeo Sachs con Davide Casati

52 l 10 gennaio del 1971, esatta- mante PB, lepre agile Morì sul colpo per la brusca de- mente cinquant'anni fa, Igna- in fuga dinanzi alla muta delle più celerazione. Non visse dunque il zio Giunti, giovane campione potenti e collaudate Porsche 917, resto della tragedia: la macchina Iitaliano della Ferrari, moriva a condotte da campioni come Ro- piroettò come una palla di fuoco Buenos Aires in uno degli inciden- driguez, Siffert, Elford, Fittpaldi e e rimase semidistrutta a bruciare ti più assurdi della storia dell'au- Reutemann. dinanzi alle tribune e ai box, tra lo tomobilismo. Poi all'improvviso dall'entusias- sgomento del pubblico e degli uo- Ignazio, tra l'entusiasmo del pub- mo al dramma. Nella veloce curva mini della squadra Ferrari e di blico argentino, in gran parte di di ingresso del rettilineo di quelle rivali. Arturo Merzario, già origine italiana, conduceva in tes- partenza la macchina dell'italiano pronto col casco in testa per dare ta la corsa di apertura del Cam- si schiantò e prese fuoco nel tam- il cambio a Ignazio al giro succes- pionato Internazionale Marche di ponamento dell'azzurra Matra, ri- sivo, balzò verso il rogo ma solo quell'anno con la nuova fiam- masta senza benzina, che il pilota per constatare che non c'era più francese Jean Pierre Beltoise sp- ingeva incoscientemente a centro pista nel tentativo di raggiungere i box. I commissari di gara non fe- cero nulla per impedire la peri- colosissima manovra del francese e per Ignazio, impegnato nel doppiaggio di una macchina più alta e ingombrante (la Ferrari del- l'inglese Mike Parkes), fu impossi- bile scorgere l'ostacolo e anche solo tentare una manovra d'istin- to per evitare l'impatto.

Ignazio Giunti e la copertina del libro a lui dedicato dal nipote Vittorio. 53 Alcuni passaggi della carriera del pilota romano alla guida delle Alfa Romeo. bile Giulia GTA, protagonista degli accesissimi challenge nazionali e internazionali della categoria tur- ismo; la bella Alfa 33 nel campi- onato mondiale per vetture sport-prototipo. Tra campioni affermati e tanti giovani rampanti, italiani e stra- nieri, chiamati a guidare quelle macchine Ignazio si mise in luce come il pilota più veloce ed eclet- tico, capace di primeggiare in pista, su strada, in salita e anche nei rally. Con la GTA Ignazio Giunti si laureò Campione eu- ropeo della montagna, vincendo praticamente tutte le gare in cal- nulla da fare per il suo compagno. Ignazio aveva cominciato a cor- endario nel '67. Divenne per tutti Beltoise, col volto stralunato, ri- rere nei primi anni '60, ancora "il Reuccio di Vallelunga" (ter- entrò ai box sulle sue gambe teen-ager, con macchine turismo, mine coniato da Marcello Sabba- miracolosamente incolume: la soprattutto Alfa Romeo, che tini su Autosprint) per la sua im- Matra gli era stata sfilata via da meccanici e preparatori gli mette- battibilità sul circuito romano alla sotto ma non era stato colpito, vano a disposizione gratuita- guida delle GTA preparate dal ma- perché un attimo prima si era mente pur di avvalersi del suo go di Roma Franco Angelini, con spostato dalla coda della sua "manico". Divenne immediata- cui formò un grande sodalizio macchina a fianco del posto di mente un beniamino del pubblico professionale e umano. guida per armeggiare sul volante. appassionato e competente di Il lancio di Ignazio nel gotha del- Il destino delle corse quel giorno quegli anni, per le vittorie conse- l'automobilismo avvenne nel bi- aveva deciso così, la fine del pi- guite ma ancor più per la sua gui- ennio 1968-69 grazie alle presta- lota italiano e la salvezza del da spettacolare, acrobatica, ag- zioni offerte nelle gare del campi- francese… Quell'incidente troncò gressiva. Alla prima gara a onato mondiale per vetture sport la vita di un giovane nobile, Vallelunga (quello che poi diven- prototipo alla guida dell'Alfa 33, gagliardo, leale e pieno di vita; di terà il "suo" circuito) con una macchina molto difficile e in- un pilota di straordinario talento, Giulietta TI blu fu squalificato con sidiosa, che nessuno come lui era con dinanzi a sé un grande bandiera nera dopo una serie di capace di portare al limite. Formò avvenire, per molti anche da sportellate, toccate, escursioni e con il "gemello" Nanni Galli una potenziale campione del mondo, sbandate ritenute eccessive dalla coppia fortissima di giovani piloti titolo che nessun italiano dopo direzione corsa. italiani, oltre che un legame pro- nel lontano 1953 è Ma da "scavezzacollo" del volante fondo e indissolubile di amicizia. più riuscito a vincere. La sorte di a pilota professionista il passo fu Le performance con l'Alfa Romeo Ignazio Giunti si pone d'altronde breve. Ignazio divenne il giovane non passarono inosservate alle nella scia di un destino che si è ac- asso dell'Alfa Romeo, che a metà principali case rivali, la Porsche, la canito con i piloti italiani più rapp- degli anni '60, per volontà del suo Ford, la Ferrari, che corteggia- resentativi: negli anni '50 persero Presidente Giuseppe Luraghi, rono assiduamente il ragazzo ro- la vita al volante Ascari, Castellotti tornò a impegnarsi direttamente mano con proposte sempre più e Musso, nel decennio successivo nelle corse con la Scuderia Auto- lusinghiere. Ignazio non ebbe Bandini e Scarfiotti, più tardi De delta dell'ing. e con dubbi e per il 1970 scelse la casa Angelis e Alboreto. macchine eccellenti: la formida- di Maranello che quell'anno, gra-

54 PERSONAGGI zie a uno storico accordo con la FIAT, rinnovava radicalmente il suo parco di macchine da corsa e la sua squadra piloti. In un contesto molto più comp- lesso di quello dell'Alfa, Ignazio scalò a suon di risultati le gerar- chie interne alla squadra. Conse- guì con la sport 512 - in una sta- gione mondiale dominata dai ri- vali della Porsche - i migliori risul- tati per la casa del cavallino ram- pante: ottenne le uniche due vit- torie della Ferrari a Sebring e a Kyalami, fu splendido secondo a Monza, terzo alla e a Watkins Glen, quarto a Spa Francorchamps. Enzo Ferrari, avuta conferma del sie tecniche. Pensando al futuro sport automobilistico il dram- talento di Ignazio, mantenne la era sereno e fiducioso perché il matico incidente di Giunti, quella promessa di portarlo nel team di programma per il 1971 gli offriva sua folle dinamica e quel vasto di- Formula 1, insieme a e molte opportunità (prima guida battito che ne seguì contribui- . Il debutto, sul ve- con Jacky Ickx del nuovo prototipo rono in modo decisivo a una pri- locissimo e pericolosissimo cir- 312 PB e alternanza con Mario ma importante svolta sul tema cuito di Spa (GP del Belgio), fu Andretti nel team di Formula 1 e della sicurezza nelle corse, tema davvero eccezionale. Per Ignazio Ignazio, cui certo non mancava la che finalmente divenne centrale non era solo il debutto in formu- forza d'animo e la sicurezza nei e che fu trattato non più, come la 1 (e con appena pochi giri di propri mezzi, era convinto che le spesso accaduto in passato, per test alle spalle) ma più in gen- avrebbe sapute sfruttare al porre in discussione la stessa es- erale in monoposto; partì dalla meglio, con un po' di esperienza e, istenza dell'automobilismo sporti- terza fila e giunse 4° al traguardo; magari, di fortuna in più rispetto vo bensì per individuare soluzioni e avrebbe ottenuto il podio se un all'anno appena trascorso. tecniche, organizzative e norma- errato intervento dei commissari Ma le cose - come detto - non an- tive concrete ed efficaci. non lo avesse costretto a un'inu- darono così: il destino era in ag- Per arrivare a dei risultati defini- tile sosta ai box. guato proprio alla prima gara del tivi ci vollero purtroppo ancora Le altre prove del mondiale di mondiale sport-prototipi del 1971, molti incidenti e drammi, ma una Formula 1 confermarono il gran a Buenos Aires, in quel drammati- nuova via fu probabilmente im- potenziale di Ignazio, anche se co incidente causato da una serie boccata proprio allora col sacrifi- furono contrassegnate da una se- incredibile di circostanze avverse cio di Ignazio Giunti . . . 50 anni fa. rie di disavventure che ne com- e di gravi responsabilità. Vittorio Tusini Cottafavi promisero i risultati finali. La tragedia provocò grande com- Al termine di quella intensa sta- mozione e dolore nell'opinione *Vittorio Tusini Cottafavi (Roma gione '70 Giunti divenne il Cam- pubblica per la perdita del giova- 1953) è uno studioso di automo- pione italiano assoluto, un titolo ne campione e innescò una lunga bilismo, sport che ha praticato in non più assegnato dal 1966 scia di incandescenti polemiche a gioventù e seguito fin dagli anni (quando era stato dato a Bandini). livello internazionale. La ricerca '60 per il legame con lo zio Ignazio Era certamente soddisfatto di delle responsabilità si concluse Giunti, l'amicizia con altri piloti, la quanto aveva dimostrato in quel con una condanna di Beltoise a frequentazione dei circuiti. È sta- primo anno in Ferrari, in un ambi- un periodo di squalifica dalle gare to direttore centrale della Banca ente non facile, contro rivali fortis- di alcuni mesi. d'Italia e autore di pubblicazioni simi e malgrado le ripetute traver- Ciò che però conta è che per lo in materie giuridico-finanziarie.

55 meccanici Ferrari che cam- primi ad entrare nel circuito per cora meglio, usciva banalmente di biano i rapporti della Dino usufruire della seconda sessione strada rovinando tutto il retrotre- Formula 2 di Jacky Ickx lungo di prove (la prima era stata no. Mancavano quattro ore alla Iil marciapiedi di una strada di Sabato, n.d.r.). Dopo pochi giri partenza. Ci buttammo sotto. Era- Londra. Nel Giugno 1968 la foto Jacky batteva il record del cir- vamo in quattro: Dino Pignatti, fa il giro del mondo. Proprio come cuito, ma nel tentativo di fare an- Sergio Vezzali, Vittorugo Tramonti accadrebbe oggi. Solo che e io. La macchina era già spinta oggi sarebbe impensabile sulla linea del via e io finivo di scattarla. bloccare l'ultimo bullone che È Domenica mattina. Il cir- fissava la barra di torsione. Ickx cuito di Crystal Palace è chiu- non fa neppure 50 metri: John- so e il giorno dopo, approf- ny Servoz Gavin, che parte di- ittando di una festività nazio- etro, lo tampona. Era destino». nale, si sarebbe corso il Lon- Ricavato nella zona di Syden- don Trophy, prova del Trofeo ham, a sud-est di Londra, il d'Europa di Formula 2. «Par- circuito di Crystal Palace sorse cheggiammo il furgone in nel parco che ospitava il fa- una via e compimmo tutte le moso edificio in ferro e vetro operazioni. Intanto Ickx era edificato nel 1851 per os- andato da certi amici» ricor- pitare l'esposizione universale da Giulio Borsari, ex-capo- presso Hyde Park e successi- meccanico del Cavallino, nel vamente smontato, rimonta- libro "Le Ferrari in tuta". «Al to e ampliato nel 1852. La mattino di Lunedì fummo i struttura, all'avanguardia per

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In apertura, la classica cartolina di Crystal Palace con una Vauxhall in gara e, in basso, lo sviluppo del tracciato londinese. A destra, il Principe Bira con la sua ERA R2B Romulus. l'epoca, divenne per decenni sede di grandi eventi anche sportivi, tanto da ospitare le attiv- ità del Crystal Palace F.C., squadra calcistica che milita ancora oggi nella remier League. Pur trattan- dosi di una costruzione mod- ernissima, le sue condizioni peg- giorarono rapidamente per diffi- coltà e costi di manutenzione. Nonostante fosse ininfiammabile, il 30 Novembre 1936 il "palazzo di cristallo" fu distrutto completa- mente da un incendio divampato e fu vinto dal Principe Bira con gara riservata alle vetture di con ogni probabilità a causa di un una ERA R2B Romulus a 90,900 Formula 1, il Crystal Palace corto circuito. km/h di media. Il nobile thailan- Trophy, non valido per il campi- Già prima di questo evento il par- dese trapiantato nel Regno Unito, onato del mondo. Il circuito Pala- co aveva visto nascere un primo personaggio che da solo merite- ce aveva il vantaggio di essere rag- circuito permanente per compe- rebbe un racconto intero, riuscì a giungibile in massimo 15 minuti tizioni motociclistiche. L'evento ripetersi anche nel successivo dal centro di Londra, uno splen- inaugurale si disputò il 21 Maggio International Imperial Trophy, dido esempio di come sarebbe 1927 su un tracciato che utilizza- evento ricordato soprattutto per stato possibile portare le grandi va strade perimetrali del parco e essere il primo evento motoristi- gare presso un grande bacino di una sezione mista intorno al la- co trasmesso in diretta da un pubblico. Idea che oggi la Formula ghetto artificiale interno. Questo emittente televisiva, ovviamente E vuole riproporre sia pure con circuito aveva caratteristiche tipi- la BBC, che aveva già iniziato a modalità del tutto diverse. che per i tempi: la superficie al- quell'epoca le trasmissioni per i Le gare non titolate riservate alle ternava alla ghiaia compatta dei pochissimi possessori di un ap- vetture di Formula 1 videro altre rettilinei l'asfalto di cui erano ri- parecchio televisivo in Inghilterra. due edizioni del Crystal Palace coperte le curve e si sviluppava La Seconda Guerra Mondiale Trophy (1954 e 1962) e due del per 3,2 km. Portare le compe- spazzò via il Crystal Palace Circuit London Trophy (1955 e 1961), ma tizioni motoristiche a un passo che fu requisito dal Ministero del- a costituire il "piatto forte" del dalla City fu un grande successo: la Difesa. Tuttavia il nastro d'as- calendario sportivo nel parco di già negli Anni Venti fino a 70.000 falto non sparì e, nel 1953, la Sydenham Hill divenne la spettatori affollavano il percorso pista fu riaperta con una nuova Formula 2, che a partire dal 1958 in occasione delle gare. conformazione ridotta a 2,2 km fu una presenza fissa con le varie Pochi anni dopo, nel 1935, in- che utilizzava solo il perimetro es- edizioni del London Trophy. In 4 iziarono i piani per asfaltare com- terno del vecchio tracciato, elimi- occasioni (1968, 1970, 1971, pletamente il tracciato, con la nando la porzione mista intorno 1972) la competizione fu valida fase operativa che partì solo 3 al laghetto. anche per il Campionato Europeo giorni dopo il rogo del Crystal Fu subito un grande successo. La di categoria che in quegli anni Palace. Nel 1937 fu così possibile prima gara disputata attirò 40.000 faceva il pieno di iscritti vedendo organizzare anche la prima com- spettatori inaugurando il "venten- al via campioni già affermati ac- petizione automobilistica, il Lon- nio d'oro" della pista londinese canto a giovani piloti vogliosi di don Grand Prix, che il 17 Luglio che l'11 Luglio di quello stesso an- mettersi in luce. Jim Clark, vide al via una ventina di vetture no ospitò per la prima volta una Graham Hill, Jacky Ickx, Jochen

57 tività consentite, poi un problema ben più grave si presentò agli or- ganizzatori: la sicurezza dei piloti. Nel corso del London Trophy di Formula 2 nel 1970, Jochen Rindt stabilì il giro più veloce a 161 km/h di media. Considerando che il tracciato si snodava lungo il perimetro di un parco tra alberi e barriere di contenimento senza alcuna possibilità di ricavare vie di fuga sufficienti, apparve subito evidente a tutti che anche i cos- tosi lavori di aggiornamento delle misure di sicurezza fossero un palliativo incapace di assicurare lunga vita al circuito. Le medie orarie crebbero ancora fino al 29 Maggio 1972, quando in occa- Rindt, sono solo alcuni dei nomi mando per restarvi sino alla fine. sione del Greater London Interna- che si possono ritrovare scorren- Dietro di lui si classificarono nel- tional Trophy, quinta prova del- do le classifiche delle gare dispu- l'ordine Hill (Cooper), Rees (Brab- l'europeo di Formula 2, Mike tate al Crystal Palace mescolati a ham), Arundell (Lotus) e Hulme Hailwood stabilì il record sul giro tanti "Carneadi" che non hanno (Brabham). La media generale a 166,390 km/h di media al lasciato tracce nel mondo dell'au- (136,380 km/h) appena di poco volante della sua Surtees. Si era tomobilismo sportivo. Tra loro si inferiore a quella fatta segnare arrivati al punto di non ritorno e i trova anche un certo Bernard dallo stesso Rindt nel corso del giorni del Crystal Palace Circuit Charles Ecclestone che una trac- giro più veloce (138,016 km/h erano ormai contati. cia l'avrebbe poi lasciata e di pari a 58" netti) ci dice tutto del L'ultimo evento ufficiale si dis- quelle pesanti, ma certamente ritmo, invero elevatissimo, al qua- putò il 23 Settembre 1972 con non con un volante tra le mani… le venne condotta la gara inglese. una gara riservata alle auto Un discorso a parte merita l'aus- Sei anni più tardi Rindt (sempre storiche organizzata dalla JCB alla triaco Jochen Rindt che, aggiudi- lui!) fu il primo pilota a girare a presenza di grandi campioni che candosi l'edizione 1964 del una velocità superiore alle 100 avevano fatto la storia della pista. London Trophy, s'impose all'at- miglia (oltre 160 km/h) orarie al Non vi fu nulla di nostalgico: solo tenzione degli appassionati e volante di una Formula 2. gare combattutissime come da degli addetti ai lavori (tanto è Ovviamente le competizioni non tradizione del circuito sino all'ab- vero che l'anno seguente entrò a si limitavano alla sola formula bassarsi dell'ultima bandiera a far parte della squadra ufficiale cadetta. La vera "ossatura" del- scacchi e una festa per tutti i Cooper di F1). Alla corsa prende- l'attività sportiva era costituita partecipanti svoltasi la sera stessa vano parte campioni affermati dalle gare per vetture Turismo, le in un tono allegro e goliardico. Si come Clark, Hill, Hulme, Arundell cosiddette Saloon Cars che attira- disputarono alcuni eventi club e Attwood. Per quindici giri Rindt, vano campioni in pista e pubblico ancora per due anni, ma la storia allora 22enne semisconosciuto ai bordi dell'asfalto. Purtroppo del "Circuito del Palazzo di pilota proveniente dalla Formula però non tutto stava andando per Cristallo" si chiuse quel giorno di Junior, seguì come un'ombra con il verso giusto al Crystal Palace fine Estate. Oggi rimangono anco- la sua Brabham il più esperto Circuit. Dapprima le lamentele ra larghi tratti di quell'asfalto Graham Hill poi, approfittando dei residenti nella zona per la ru- mitico utilizzati per il prologo del del distacco della barra anti-rollio morosità degli eventi (problema Tour of Britain ciclistico, partito della Cooper-BRM del baffuto comune a molte piste) avevano con con quello del 2007. campione inglese, passò al co- portato a ridurre le giornate di at- Paolo Ferrini

58 rystal Palace era un po' il cir- comprende due curve sopraele- La Seconda Guerra Mondiale Ccuito salotto di Londra, ma so- vate: la lunghissima Byfleet e la pone fine alla sua attività. Oggi è prattutto era una delle tante Members. un ricco centro museale. piste sparse sul territorio inglese. Brooklands diventa subito il pun- Bisogna considerare che fin dai to di riferimento degli appassion- Donington tempi eroici il motorsport di sua ati e dei costruttori di automobili Costruito nel 1931a Castle Donin- maestà si è svolto su pista. L'unica come Napier, Sunbeam, Vauxhall gton, nelle Midlands Orientali, grande eccezione era il Tourist e Talbot che lo utilizzano come nei pressi della foresta di Sher- Trophy che si correva su un trac- circuito di prova. Piloti come wood, è stato recuperato negli ciato di circa 12 km ricavato da Malcolm Campbell, Henry Segra- Anni Settanta. dall'imprenditore strade normali, come Le Mans. ve, Kaye Don e Tim Birkin diven- locale, Tom Wheatcroft che vi Tutti gli altri sono espressione tano rapidamente gli eroi del trasferì la sua collezione person- della natura dell'automobilismo pubblico inglese ed i loro nomi ale di vetture da competizione britannico per la gran parte fatto entrano nella leggenda. costruendovi un museo. Doning- di appassionati puri che corrono Il 7 Agosto 1926 Brooklands ospi- ton ha ospitato nel 1993 il Gran con qualsiasi tipo di macchina sul ta il primo RAC Grand Prix. Premio d'Europa di Formula 1 ri- circuito più vicino a casa, quasi Vincono i francesi Louis Wagner cordato per una memorabile vit- fosse un campo di golf dove an- e Robert Senechal al volante di toria di Ayrton Senna. dare a fare quattro colpi (leggi una Delage 155B alla media di giri) la domenica. Un fenomeno 115,220 km/h predicendo l'idolo Goodwood tuttora presente, che ha fatto sì locale Malcolm Campbell. L'oro di Oggi famoso per l'annuale Festi- che i pochi campioni emersi fino Brooklands ha però breve durata. val of Speed, è uno dei circuiti agli anni sessanta fossero davvero dei fenomeni, Dick Seaman nel- Donington l'anteguerra e soprattutto Stirling Moss negli anni cinquanta.

Brooklands Inaugurato il 17 Giugno 1917 a Weybridge, nel Surrey, a sud- ovest di Londra, è il primo impianto permanente al mondo destinato ad ospitare compe- tizioni motoristiche (foto in aper- tura). La pista, lunga 4.430 metri,

59 tuale. La pista è considerata una Goodwood delle più veloci della Gran Bretagna: Damon Hill, nel 1993, in una sessione di test con una Williams di F1 lo percorse alla media di 236 km/h. In passato ha ospitato gare di F2, Attualmente l'evento più importante dell'anno che si svolge su questo circuito è la gara di BTCC. Quando non vi si svolgono competizioni Thruxton viene ancora utilizzato come aeroporto.

Snetterton Dal 1951 questo ex-aeroporto storici del motorismo britannico. McLaren collaudando una bipos- della RAF, situato nella contea di Situato vicino alla costa merid- to per la serie Can-Am. Norfolk, è diventato teatro di ionale dell'Inghilterra nel West competizioni automobilistiche. Sussex, nasce nel Secondo Thruxton Attualmente vi si organizzano Dopoguerra sulle strade perime- Realizzato ai margini di un ex- eventi di British Touring Car trali di un ex-aeroporto della RAF. aeroporto militare nella contea Championship, Forrnula 3, British L'ultima gara vi si corse nel 1966. dell'Hampshire, fu modificato nel GT Championship. Negli anni il Qui, nel 1970, perse la vita Bruce 1968 per assumere l'aspetto at- circuito ha subito molte modi- fiche che ne hanno via via modifi- cato il percorso. Dal 2011 il cir- cuito possiede tre varianti. Snetterton 300 è la configu- razione principale e più lunga che ne fa il secondo circuito più lungo del Paese. Snetterton 200 utiliz- zata soprattutto per competizioni locali o per club. Snetterton 100 utilizzata per eventi monomarca.

Oulton Park Thruxton Situato nel nord-ovest dell'In- ghilterra, nelle vicinanze di Little Oulton Park Budworth, nel Cheshire, era un campo di addestramento usato dalle truppe statunitensi nel peri- odo precedente allo sbarco in Normandia. La prima pista fu re- alizzata negli Anni Cinquanta ha ospitato importanti competizioni come la International Gold Cup, una gara con vetture di Formula 1 ma non valida per il campionato del mondo Attualmente ospita le gare dei campionati nazionali Turismo e Formula 3.

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Brands Hatch Situato nei pressi di West Kingsdown, nella contea inglese del Kent, ha ospitato 12 edizioni del Gran Premio di Gran Bretagna di Formula 1. Noto come uno dei più tecnici circuiti inglesi e costru- ito in un anfiteatro naturale ed il tracciato contiene molti cambi di pendenza e ondulazioni e perme- tte agli spettatori una visuale ec- cellente di quasi tutta la pista. Nel 1951 ospitò la prima gara di Formula 3. Tre anni dopo fu in- Snetterton grandito con la creazione della Druids Bend, furono costruiti i box e le tribune per gli spettatori Liverpool. Il tracciato, inaugurato uato nei pressi di Canterbury nel e nell'Agosto 1960 ospitò il suo nel 1954 era lungo 4.828 metri, e Kent, è il più piccolo dei circuiti in- primo gran premio Formula 1. comprendeva i lunghi rettilinei glesi. Ma è considerato il tempio Finishing Straight e Railway del rallycross, ha infatti ospitato il Silverstone Straight raccordati da una parte round britannico del FIA WRX, il Oggi punto di riferimento del mo- mista caratterizzata. campionato mondiale della spe- torsport britannico, Silverstone è cialità dal 2014 al 2017, quando è una struttura moderna con una Lydden Hill subentrata Silverstone. grande storia alle spalle. Il 13 Con i suoi 1,6 km, Lydden Hill, sit- F. C. Maggio 1950 questo ex-aeropor- to della RAF ospitò il primo Gran Premio del Campionato Mondiale Piloti. Da allora la pista del Northamptonshire è rimasto im- mutato per un quarto di secolo quando il tracciato fu progressi- vamente rallentato per motivi di sicurezza. Nondimeno nel 1985 Keke Rosberg su Williams-Honda realizzò la pole position a 259,005 km/h. L'attuale configurazione del circuito da gran premio con la Silverstone griglia di partenza spostata dalla posizione originale tra le curve Club e Abbey risale al 2011. Il record assoluto del circuito è di 1'24"303 stabilito da Lewis Hamilton su Mercedes (2020).

Aintree Teatro di 5 edizioni del Gran Premio di Gran Bretagna, questo circuito semi-permanente era posto all'interno di un ippodromo Lydden Hill di Aintree, nelle vicinanze di

61 RENAULTRENAULT PRIMATODICOPPAPRIMATODICOPPA

mati o criticati a seconda Cisitalia D50. In realtà è più mente se lo sono dimenticato an- le angolazioni, i trofei di adeguato il riferimento alla R8 che in casa Renault, ma li ha in- marca hanno rappresen- Gordini degli Anni Sessanta con la ventati proprio la Casa francese Atato e rappresentano an- quale Renault ha inaugurato una alla fine degli Anni Sessanta Nel cora un "must" in Italia e altrove. lunga striscia di trofei pista e rally 1967 la R8 Gordini aveva già alle Storicamente il primo tentativo si di oltre cinquant'anni che dura sue spalle un invidiabile palmares potrebbe far risalire la nascita al tuttora. sportivo e faceva sognare la gen- circus di Dusio con le piccole I trofei monomarca? Probabil- erazione dei Baby-Boomer: per la

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A sinistra, R8 Gordini e R12 sono state le protagoniste dei primi trofei Renault in Francia. Sotto, nell’aprile 1975 il monomarca sbarca in Italia.

prima volta un'automobile di se- Fraichard, ex-redattore capo della "l'Action Automobile". Questi ul- rie, prodotta da un costruttore rivista "Moteurs" e a suo tempo timi ottennero l'accordo di Ro- generalista, permetteva di cor- amico del pilota Jean Behra e del bert Sicot, addetto alle Relazioni rere con una spesa abbastanza costruttore Amedeo Gordini, rac- Esterne di Renault, ma restava contenuta. Partecipare alle corse coglieva questa tendenza, lancia- loro da convincere gli organizza- automobilistiche non era più ris- va l'idea di una "Coupe" riservata tori delle corse che temevano un ervato a pochi dilettanti danarosi. alla R8 Gordini e ne parlava con disinteresse del pubblico a fronte Con grande sensibilità Georges Alain Bertaut e Pierre Allanet de di piloti inesperti al volante di vet-

63 la R5 1300 LS (opportunamente modificata con apposito kit di preparazione) con la quale il monomarca debuttò in Italia il 23 Marzo sulla pista del Mugello. Quella prima stagione italiana, vissuta sul duello tra "Baronio" e Gianfranco Ricci, vide tra i protag- onisti Romeo Galmozzi, "Cama- leo", Massimo Nardelli, Bruno Ripani. Contemporaneamente nasceva anche un nuovo modo di approc- ciarsi alle competizioni amatoriali. Personale di Renault Italia era pre- sente ad ogni gara per assistere i concorrenti in tutte le operazioni preliminari. Nel paddock c'erano mezzi dedicati per la vendita di ri- cambi a prezzi scontati e per la fornitura e il montaggio dei pneu- matici Dunlop. A scombinare le carte agli orga- nizzatori furono però proprio i pi- loti. Alla "prima italiana" al cir- cuito Mugello erano stati invitati giornalisti del settore e non, tutti ospitati con stile e signorilità co- me nelle tradizioni delle Relazioni Pubbliche dell'azienda. Anche in pista il giorno della gara era tutto a puntino. Purtroppo fu trascura- In alto, Aldo Cerruti, in arte "Baronio", primo vincitore della Coppa Renault 5 Italia. to un aspetto fondamentale come Sopra, gli incontri internazionali si sono presto trasformati in Coppa Europa, nella l'agonismo dei piloti, alcuni dei foto in gara a Imola nel 1977. quali all'arrivo si azzuffarono cre- ture stradali. Le prime corse dissi- Andruet, Jean-Pierre Jabouille, ando imbarazzo al padrone di parono rapidamente le reticenze Michel Leclère si sarebbero fatti casa. e il pubblico si appassionò alle valere nelle competizioni inter- La serie di correva anche in battaglie tra questi giovani piloti nazionali, mentre Hugues de Austria, Belgio, Germania, Gran che non si tiravano mai indietro. Chaunac divenne direttore di una Bretagna, Olanda, oltre che ovvi- La prima edizione della Coupe de sua scuderia. amente in Francia. Sull'onda del France Gordini - primo monomar- Il 19 Luglio 1970, in occasione di successo riscosso, i responsabili ca nella storia delle competizioni uno speciale evento sul circuito di sportivi delle varie filiali europee automobilistiche - si corse nel Le Castellet, la nuova Renault 12 decisero di organizzare una serie 1966 con la Renault R8 Gordini e Gordini soppiantò ufficialmente di "incontri internazionali" dove si vide il successo di Robert la R8 Gordini e dall'anno seguen- sarebbero affrontati i migliori pi- Mieusset futuro "re della mon- te, per quattro anni consecutivi, loti della Coppa nelle classifiche tagna"con le monoposto Martini. divenne a sua volta la nuova pro- nazionali. Quali migliori occasioni Di lì a poco emersi piloti come tagonista della Coppa Renault. Il se non in concomitanza con i Jean-Luc Thérier, Alain Cudini, successo di quest'ultima esplose Gran Premi di Formula 1? Nasce- Jean-Pierre Jarier, Jean-Claude però nel 1975 con il passaggio al- va così l'abbozzo di quello che nel

64 MONOMARCA

Sopra, , al centro con Giancarlo Xella (a sinistra) e "Camaleo" ALBO D'ORO (a destra) ha spiccato il volo dalla Coppa Renault alla F1. A destra, Max Sigala Coppa Italia Renault 5 Elf Coppa Renault Supercinque Elf recordman in Europa, qui con il padre 1975 - "Baronio" 1989 Salvatore Pirro Oddone forte gentleman driver negli an- 1976 - Massimo Nardelli 1990 Mauro Gagliardini ni sessanta. Sotto, Luigi Giannini, campi- 1977 - Mauro Baldi one nel 1980, è uno dei giovani lanciati 1978 - Massimo Sigala Coppa Europa Renault 5 Elf dal monomarca. 1979 - Attilio Salvatori 1976 - Yves Fremont (Francia) 1980 - Luigi Giannini 1978 - Mauro Baldi (Italia) 1976 sarebbe diventato un vero e 1981 - Massimo Ercolani 1979 - Luigi Calamai (Italia) proprio campionato europeo. 1980 - Pierre Ginet (Francia) Qualche anno dopo un periodo Coppa Italia Renault 5 Turbo Elf niente male, "radio box" raccon- 1982 - Annino Conti Coppa Europa Renault 5 Turbo Elf tava di espedienti per andare più 1983 - Ferruccio Zambaiti 1981 - Wolfgang Schutz (Germania) forte. Si parlava in particolare del 1984 - Marco Brand 1982 - Joel Gouthier (Francia) 1985 - Marco Brand 1983 - Jan Lammers (Olanda) serbatoio per il tergicristallo che 1986 - "Pibo" 1984 - Jan Lammers (Olanda) invece del liquido detergente 1987 - Onofrio Russo 1985 - Jan Lammers (Olanda) conteneva un additivo ovvero un 1986 - Massimo Sigala (Italia) "cicchetto" per il motore, azion- Coppa Renault GT Turbo 1987 - Massimo Sigala (Italia) abile dal pulsante sul cruscotto... 1988 - Massimo Di Risio Un trattamento particolare era riservato anche agli pneumatici con una sorta di "cottura" da fare il sabato notte prima della gara. Meglio tralasciare come veniva effettuata… Uno degli aspetti più attraenti della Coppa Renault era il premio finale, una monoposto di Formula Renault. Di fatto, considerando il target della categoria, piloti ma- turi, specialisti delle vetture a ruote coperte, gentlemen driver, non tutti i vincitori ne hanno usufruito. "Baronio" ha fatto qualche tentativo nel 1976 con la

65 A sinistra, Giancarlo Naddeo, pilota, concessionario e team owner, e Prisca Taruffi, tra le "lady" più veloci. Nelle al- tre foto, 5 un numero per tante varianti.

monoposto Martini, per poi tornare alla sua specialità preferi- ta, Massimo Nardelli, il secondo campione, ha scelto di continuare nei monomarca. Chi invece ha colto l'opportunità è stato Mauro Baldi che è riuscito a trasferire il bonus Renault su una Formula 3, con la quale ha in- iziato quella scalata alla Formula 1 e poi al titolo piloti del Cam- pionato Mondiale Sport Prototipi e alle vittorie nella 24 Ore di Le Mans e in quella di Daytona. Nei cinque anni successivi la più corsaiola R5 Alpine è la nuova protagonista della Coppa. «Quan- do si corre con vetture di pro- duzione non si può continuare per troppi anni con lo stesso modello che, anche se sostanzialmente uguale, subisce nel tempo modi- fiche e migliorie che rischiano di togliere alle auto schierate al via quell'equilibrio di forze che sono

66 MONOMARCA la chiave prima del successo di una manifestazione come la Coppa» dicono all'epoca in Renault. Il 1982 diventa così l'"an- no del turbo". Le nuove protago- niste sono la R5 Alpine Turbo con motore anteriore da 110 CV nella serie nazionale e la R5 Turbo a motore posteriore centrale da 180 CV in quella continentale. La storia della R5 Turbo si incrocia con quella di Massimo Sigala, che come il fratello Roberto, è un figlio d'arte visto che, nella prima metà degli Anni '60, il papà Oddone, industriale di successo nel settore chimico, aveva corso da gentlemen driver guidando Abarth e Ferrari. Nel 1977 Max debuttò infatti nelle competizioni proprio con la Coppa R5 che vinse l'anno seguente. Nel 1986 e nel 1987 vinse poi la serie europea, nel 1988 quella riservata alle Alpine V6 Turbo e nel 1989 e nel 1990 quella della R21 Turbo. Ma questa è un'altra storia, che leg- geremo nel prossimo numero. Paolo Ferrini Foto: Renault e Arch. Carmignani - Ferrini

67 on si può proprio dire alità che ha falsato il senso pro- voluto adottare il nome Alpine, che la Formula Regional fondo di una categoria addestra- marchio che nel 2021 darà il sia nata sotto una tiva hanno fatto il resto. nome al team di Formula 1. Le Nbuona stella. Una pre- Non c'è quindi da stupirsi se, a gomme saranno le Pirelli. Dodici i sentazione sottotono nel pad- fine stagione 2020, la FIA abbia team ammessi per un massimo di dock di Vallelunga, una prima ufficializzato la fusione tra le due tre monoposto a squadra per un stagione europea (2019) con 18- categorie, un'unione necessaria massimo di 36 concorrenti iscritti 20 monoposto al via, la seconda, che fa maggior chiarezza per i pi- (speriamo), ma sarà consentita complice anche il Covid-19, con loti in uscita dai vari campionati una quarta monoposto per una sparuta dozzina di concor- di Formula 4, che dovrebbe ben- schierare una eventuale pilotes- renti. Decisamente troppo poco eficiare del tradizionale attivo sa. Al momento le squadre sono per una categoria che avrebbe coinvolgimento di Renault per tredici: ART, R-Ace, MP Motor- dovuto essere il trampolino di quanto riguarda la promozione sport, JD Motorsport, Arden, lancio verso l'automobilismo dell'attività sportiva. La nuova Bhaitech, FA Racing, DR Formula, professionale. serie si chiamerà Formula Monolite-AS Sport, Prema, R- A complicare la situazione c'è Regional European Champion- ACE, Van Amersfoort, KIC che stata poi la singolare convivenza ship by Alpine - certified by FIA, dovranno montare sulle loro della serie europea, con motori avrà un calendario di dieci ap- monoposto Tatuus F-318 il 4 Alfa Romeo by Autotecnica, con puntamenti con gara doppia e tre cilindri transalpini. l'Eurocup Renault dove i 4 cilindri tappe che si svolgeranno in Italia «Dopo essere stato nel 2014 il turbo erano invece della Casa a Imola, Mugello e Monza primo Paese a lanciare il campi- francese. Il monopolio pressoché Le informazioni ufficiali ci dicono onato di Formula 4, che con il assoluto del team Prema Power- che il campionato sarà organizza- Campionato Italiano F4 powered train, che ha scoraggiato la parte- to dall'Automobile Club d'Italia by Abarth è diventato il punto di cipazione di altri concorrenti, e con il promoter ACI Sport partner riferimento per i giovani piloti una malintesa idea di profession- del costruttore francese che ha come primo passo dopo il kart

68 FORMULA REGIONAL verso la F1, ancora una volta l'Automobile Club d'Italia attra- verso ACI Sport è stato fonda- mentale nella definizione di una serie che si inserisce perfetta- mente nel percorso definito dalla FIA per la crescita dei talenti del- lo sport automobilistico inter- nazionale» dice Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Auto- mobile Club d'Italia e vice presi- dente della FIA. «Il Formula Regional European Champion- ship, la serie che due anni fa è stata certificata dalla FIA, rapp- resenta una tappa assoluta- mente strategica e particolar- mente consigliata per i giovani piloti anche come naturale pros- In apertura, in occasione del GP di Formula 1, ad Imola era stata presentata la nuo- ecuzione della loro esperienza in va serie Formula Regional European Championship by Alpine. A destra, Gianluca F4. Oggi, con l'importante incon- Petecof campione Formula Regional 2020, in staccata a Monza e tro di forze e sinergie tra ACI, ACI Andrea Cola, frenato in campionato da problemi di budget. Sport e Groupe Renault, Formula Regional European Champion- ship by Alpine diventa a tutti gli effetti il punto di riferimento in- ternazionale come passo verso la F1. Il mio desiderio e la mia con- vinzione è che tutte le parti met- teranno insieme la migliore pro- fessionalità e forza lavoro per far crescere il campionato e support- are al meglio tutti i grandi talenti di oggi, in modo da poterli guardare gareggiare domani nel- la fantastica arena della F1». Paolo Ferrini

Formula Regional European Championship 2019 Frederick Vesti (Danimarca) 2020 (Brasile) Prema Powerteam

Formula Renault Eurocup 2019 (Australia) R-ace GP 2020 (Francia) ART Grand Prix

69 abriele Minì, pilota Pre- Mattia Drudi (2014) e Leonardo con ben 11 diversi vincitori: Minì, ma Powerteam e parte Lorandi (2018) e secondo se Pizzi, Beganovic, Edgar, Bortoleto, del programma ACI vogliamo è stato anche Mick Crowford, Rosso, Ugran, Bear- GTeam Italia, è il campi- Schumacher nel 2016… man, Delli Guanti, Durksen, men- one dell' A dispetto delle limitazioni legate tre a Imola c'è stato il picco di Powered by Abarth 2020. Primo al COVID 19, è stata una bella sta- partecipanti con 34 verificati. anche nella classifica Rookie, gione, con sette appuntamenti, Minì, laureato al Supercorso di Minì è il primo pilota italiano a da Misano, dove si è partiti il 2 Vallelunga 2019, quando arrivava vincere il titolo dal 2014. In agosto, a Vallelunga a dicembre direttamente dal kart, è stato il precedenza i colori italiani pote- per un totale di 20 gare - annulla- più costante, mostrando anche vano contare sui secondi posti di ta gara 2 al Taruffi per… diluvio - una maturità notevole per i suoi

70 Sotto, il quindicenne rookie Gabriele Minì campione dell'Italian F4 Championship Powered by Abarth 2020 è il primo pilota italian a vincere il titolo dal 2014 e, a com- F4 CHAMPIONSHIP pletare il successo dei colori italiani si è aggiunto il secondo posto di . POWERED by ABARTH 2020. quindici anni, ha vinto infatti Schumacher Jr, sotto la guida es- 1° Gabriele MINÌ (ITA) quattro volte, per undici volte è perta di Nicolas Todt… Prema Power Team salito, e ha marcato punti in di- Molto bene anche Francesco 2° Francesco PIZZI (ITA) ciannove occasioni, collezionan- Pizzi (Van Amersoort), che com- Van Amrsfoort Racing do solo uno zero. pleta il successo italiano con tre 3° (SVE) Gabriele viene già considerato un primi, tre secondi e un terzo. Prema Power Team predestinato. Lasciamolo però C'era anche Sebastien Montoya, crescere serenamente, come rivedibile. L'ALBO D'ORO 2014 Lance STROLL (CAN) Prema Power Team 2015 Ralf ARON (EST) Prema Power Team 2016 Marcos SIEBER (ARG) 2017 Marcus ARMSTRONG (NZL) Prema Power Team 2018 (BRA) Prema Power Team 2019 Dennis HAUG (NOR) Prema 2020 Gabriele MINÌ (ITA) Prema Power Team

71 Anche al volante della Toyota Yaris, Sébastien Ogier è campione del mondo.

72 RALLY

tagione strana, difficile, soferta (ci manchereb- be!), incredibile, anche Squella dei rallies 2020, dopo la "fuga" dal Rally del Mes- sico a metà marzo nel momento più terribile del virus, e lo snoc- ciolarsi degli annullamenti in se- rie. A settembre la ripresa con tanta buona volontà da parte di tutti, sia pure nell'incertezza di poter svolgere un numero mini- mo di gare per assegnare i titoli mondiali e nella preoccupa- zione, considerando che al pari della MotoGP, che pure staziona in impianti chiusi, i rallies por- tano in giro una "bolla" fatta di tecnici, meccanici, piloti, ecc... Ancora una volta è stata l'Italia a togliere le castagne dal fuoco al- la FIA e non solo con il sempre validissimo e ben organizzato rally in terra sarda, ma anche con l'"invenzione" del Rally ACI Monza che, aggiungendosi agli altri due appuntamenti di Estonia e Turchia, ha permesso di validare il mondiale 2020. Messa in piedi in appena cin- quanta giorni da un team ben collaudato, come quello messo in campo da ACI, ACM e Monza Eni Circuit, pur tra le perplessità di molti, l'inedita gara italiana

73 74 RALLY ha concluso in modo spettaco- lare quest'anno horribilis. In ef- fetti il format con le prove ster- rate all'interno del complesso dell'autodromo, alternate a quelle su tratti asfaltati, e quelle di sabato nella bergamasca con tanto di neve e nebbia, ha offer- to un mix ideale degno di un grande finale. E gran finale è sta- to con quattro piloti ancora in grado di aggiudicarsi il titolo di campione del mondo sia pure con diverse combinazioni, ma Neuville si è subito giocato il jol- ly uscendo di strada nella prima giornata piena. Il grande fa- Sopra, Elfyn Evans ha sfiorato il grande exploit. Ott Tänak. a piena pagina , e Dani vorito era comunque Elfyin Sordo, sotto, hanno assicurato alla Hyundai il secondo titolo costruttori consecuti- Evans. Il trentunenne gallese vo. In basso, solo qualche sprazzo per la Fiesta M-Sport con Esapekka Lappi. figlio d'arte è arrivato in Brianza con un bel vantaggio sul com- pagno di squadra Toyota Sébastien Ogier. Una leadership meritata, anche se inattesa gra- zie a un ruolino di marcia sicuro: terzo a Montecarlo, primo in Svezia, quarto in Messico e in Estonia, primo in Turchia e anco- ra quarto in Sardegna a testimo- nianza dell'ottimo feeling subito trovato con la Toyota. Sarebbe bastato arrivare secondo alle spalle del francese per riportare in Gran Bretagna il titolo dician- nove anni dopo Richard Burns. Evans è stato campione del mondo fino al secondo passag- gio sulla piesse di Gerosa dove è stato tradito dalla sfiga più in- fame scivolando fuori dall'asfal- to che si stava rapidamente trasformando in una distesa tut- ta ricoperta di neve, con la sua Yaris a un metro e mezzo dalla strada impossibilitata a ripar- tire. Povero Elfyn, chissà se in fu- turo si riproporrà un'occasione del genere … Per Ogier tornato leader di Toyota si è così aperta un'au- tostrada verso il secondo centro

75 Titolo WRC2 per Mads Østberg con la compagnato da Tänak, autore di è maturata la rivincita di Citroën. Citroën C3 preparata dalla PK Racing , una bella risalita che gli ha garan- Chiusa in anticipo la nuova mentre il bilancio 2020 di Hyundai com- tito il titolo di vicecampione, e il avventura in WRC, il double che- prende anche il titolo WRC3 conquistato solito super affidabile Sordo. dal finlandese Jari Huttunen (sotto). vron ha puntato forte sulla C3 R5 Perfettamente concentrati sull'o- e i risultati gli hanno dato ra- stagionale e il settimo titolo biettivo finale, al pari di tutta la gione. Con quattro centri su mondiale, che bissa nelle modal- squadra diretta da Andrea Ada- sette gare Mad Østberg con la ità l'iride ottenuta al primo anno mo, Ott e Dani hanno blindato il macchina della PK Racing ha pie- con Ford. secondo titolo costruttori con- gato la coriacea resistenza di Sul palco d'onore dell'Autodro- secutivo Hyundai, che porta a ca- Pontus Tiedemand, risultato che mo, lo stesso dove si sono affac- sa anche il WRC3 con il venticin- lascia a bocca asciutta Škoda, che ciati i sette volte campioni del quenne finnico Jari Huttunen che pure ha sfornato la Fabia R5 Evo, mondo F1 Michael Schumacher e ha beffato Marco Bulacia. e la C3 ha vinto anche l'ERC e i Lewis Hamilton, Seb è stato ac- Significativo anche il WRC2, dove campionati di Francia, Spagna. Ma è già tempo di entrare nel 2021, ultima stagione con le at- tuali WRC+ prima dell'arrivo del- l'ibrido. Ci sarà ancora Sébastien Ogier, che almeno per un anno ha con- gelato i propositi di ritiro, di- rezione verso cui spinge la moglie. Il traguardo dei nove titoli di Loeb appare lontano… La novità che riguarda diretta- mente il campione del mondo è il cambio della struttura per la ges- tione del programma rally di Toyota che passa dal Gazoo Racing WRT di Tommy Makinen

76 RALLY

Lo svedese Tom Kristensson, a destra, è il campione WRC Junior 2020. Sotto, Coppa FIA RGT per Andrea Mabellini il giovane lanciato da Rally Italia Talent che ha corso con l'Abarth 124 Rally al Gazoo Racing Racing Europe di base a Colonia. L'altra novità è l'arrivo, o meglio il ritorno di Pirelli come monofornitore degli pneumatici. Il calendario propone dodici ap- puntamenti, con l'inserimento del Rally di Croazia e il recupero di Safari e Giappone che dopo aver riguadagnato la validità mondiale non si erano disputati come molte altre corse. Monza rimane nel giro come gara di riserva. Chissà se nel 2021 inizierà anche un ricambio generazionale? Ogier e Sordo viaggiano sui 37 era al top ultradecennale che si ciannove di Oliver Solberg. Tutto anni, dieci di meno di Loeb, contrappone alla freschezza dei è però legato al recupero di con- Tänak 33, Evans 32, Lappi 30. vent'anni di Kalle Rovanperä, or- dizioni di sicurezza sanitaria. Però, non è tanto l'età il proble- mai maturo per centrare la sua Franco Carmignani ma, quanto il logorio di una carri- prima vittoria mondiale, e i di- Foto Red Bull Content Pool

77 una storia d'amore". Così passionò a quel mondo molto parti- guidare una rossa. Ebbene il Renata Nosetto ha defini- colare, frenetico e a volte crudele. Commendatore non si dimenticò di "Èto il libro che ha recente- Fin da giovane, Nosetto aveva uno quella lettera (come accadde anche mente scritto dal titolo suggestivo scopo, ossia di lavorare per il per Alboreto) e anni dopo, quando "Giù la visiera e piede a tavoletta", Cavallino, al punto che scrisse ad Nosetto divenne ingegnere, lo chi- pubblicato lo scorso novembre da Enzo Ferrari, il quale gli rispose: amò a Maranello e lo assunse. Il Pathos Edizioni. Un'opera accurata «Studi e poi vedremo». Un po' Drake non era una persona facile e ricca di aneddoti, in cui racconta come anni dopo fece un giovane pi- soprattutto per chi doveva lavorare la carriera del marito Roberto lota milanese, Michele Alboreto, al suo fianco. «Era un uomo con la Nosetto, figura storica del motor- che sognava di diventare pilota e corazza, cinico - spiega l'autrice - sport internazionale, sia delle quat- tanto da mettere i suoi collabora- tro che delle due ruote. Nosetto, tori (piloti compresi) uno contro l'al- torinese classe 1942, fu direttore tro per ottenere il meglio da loro. Al sportivo della Ferrari nella seconda tempo stesso però mostrava una metà degli anni '70. Successi- particolare umanità verso coloro vamente diresse l'Autodromo di che amavano l'azienda, la Ferrari, Imola e poi divenne direttore di la sua creatura, che s'identificava in gara nel Motomondiale e nella lui. Una sorta di padre molto esi- Superbike. gente che pretendeva una dedi- A sette anni dalla sua scomparsa, la zione totale e guai a tradirlo". moglie ha voluto divulgare una pres- Suscitava una certa emozione in- tigiosa carriera contrassegnata dalla contrare il Drake, un uomo che in grande passione per il mondo mo- pubblico portava quasi sempre gli toristico sportivo. Una percorso in- occhiali scuri: "Li metteva perché tenso condotto sempre a fianco del sosteneva che puoi rimanere im- marito conosciuto a sedici anni fre- passibile senza muovere alcun mus- quentando il liceo: era il 1961. colo del tuo viso a seconda di quello Renata Musso in Nosetto non che ti dicono o che succeda, ma gli conosceva nulla dell'automobilismo, occhi no, perché esprimono quello ma grazie al futuro consorte si ap- che tu senti dentro».

78 In apertura, Enzo Ferrari con Roberto Nosetto e, in basso, la cover del libro di Renata Nosetto dedicato al marito. A de- stra, Nosetto con : "Era semplice, con la velocità nel sangue".

Nosetto visse direttamente la vi- cenda del divorzio tra Lauda e la rossa nel 1977. Il due volte iridato lasciò Maranello complice i ripetuti contrasti con Ferrari e ammaliato dall'ingaggio offertogli dalla Bra- bham-Alfa Romeo di Bernie Eccle- stone, sponsorizzata dall'italiana Parmalat. «Una situazione delicata - spiega la signora Nosetto - in cui dovette temporeggiare e agire aspettando gli eventi». E sempre in quel perio- do Nosetto fece la sua conoscenza con il sostituto dell'austriaco, un marito fu infatti testimone diretto anni più tardi sarebbe morto du- canadese noto solo nelle gare di di un incontro tra i due piloti poco rante una gara di motonautica pres- motoslitte: Gilles Villeneuve. prima della partenza. L'accordo so l'isola di Wight. «Quella dram- L'allora ventisettenne proveniente prevedeva che ad un certo punto matica notizia me la diede diretta- dal Quebec, si affezionò tantissimo della gara, dopo i duelli per dare mente Joanna, la moglie di Gilles. alla famiglia Nosetto. «Era quasi spettacolo, chi si fosse trovato in Mi telefonò e mi disse che Didier come un figlio» dice la signora. «Era testa avrebbe atteso l'altro alla cur- era morto in un incidente con l'off- semplice, con la velocità nel sangue va della Rivazza e da li in poi shore. Poi aggiunse freddamen- e per lui la Ferrari gli offriva la pos- sarebbe partita un'altra gara». Ci fu te…adesso i conti sono pari e riat- sibilità di vincere. Non aveva paura la stretta di mano, come si usa tra taccò». Questo è solo uno dei tanti ed era convinto di non morire. gentiluomini, ma il francese non episodi descritti nel libro, perché Amava sfidare le leggi della natu- rispettò i patti. Dopo aver superato l'autrice ricoprì anche il ruolo di ra». Le imprese di quel funambolo Gilles, Didier s'involò verso la capo ufficio stampa del Circus du- segnarono la storia del motorsport, bandiera scacchi e siglò la vittoria, rante la presidenza di Jean Marie entrarono nel cuore di Ferrari, che in barba anche ad un cartello con la Balestre: «Che personaggio…l'ave- in Gilles rivedeva due suoi idoli del scritta "slow" esposto dal muretto vo ribattezzato il Re Sole». passato: Tazio Nuvolari e Guy Moll. box Ferrari. «L'amarezza e la delu- In seguito, dopo l'esperienza matu- «Per la sua guida spericolata - rac- sione del canadese furono grandi, rata nell'ambito motociclistico, i conta l'autrice - il canadese finì perché anch'egli come Ferrari non coniugi Nosetto decisero di lascia- spesso al centro di feroci critiche, sopportava il tradimento». re i campi di gara, pur continuando ma il Drake lo difese sempre, dicen- Purtroppo quel pomeriggio sarà il a seguire le competizioni in tv: la do che malgrado avesse distrutto prologo al drammatico incidente in passione non si cancella. E proprio qualche vettura di troppo, non cui Villeneuve avrebbe perso la vita per questo motivo nel 2014, bisognava togliergli quella carica due settimane dopo a Zolder, nelle Renata Nosetto andò a riprendere unica e straordinaria». Il Com- prove del Gran Premio del Belgio. le agende griffate Ferrari, su cui il mendatore non nascose mai l'affet- Voleva battere a tutti i costi il tem- marito annotava giornalmente tut- to verso il canadese: «Gilles parlava po di Didier, divenuto un odiato ri- to quanto accadeva intorno a lui e prevalentemente in francese, che vale, ma le gomme della 126C2 era- riletti i contenuti, volle lasciare una Ferrari conosceva poco, eppure si no consumate. Malauguratamente preziosa testimonianza, in modo capivano. Gilles era l'unico ad en- anche Pironi non avrebbe concluso che la storia non potesse essere di- trare nell'ufficio di Ferrari senza la stagione, vittima di un tremendo menticata. «Amo la storia - confes- bussare». Il libro si sofferma anche schianto nel corso delle prove del sa l'autrice - perché ti aiuta a non sul discusso Gran Premio di San Gran Premio di Germania ad morire e così facendo ho voluto far Marino del 1982, in cui si consumò Hockenheim. Le numerose fratture rivivere mio marito, che aveva il la faida tra Villeneuve ed il suo alle gambe posero fine alla carriera cuore a forma di Cavallino». compagno, . «Mio del pilota transalpino, che cinque Carlo Baffi

79 BOOKSTORE 80 Prezzo: 75 Euro (Euro ,25 per ordini71 on line) b/n in e colori - Foto:a 460 -Pagine: cm 28x23 -Formato: Editore Nada Giorgio campioni loro alle moto.e motomondiale sicon chiude una ricca appendice dedicataspecificamente ai la MotoGP.Illustrato conle immagini diFranco Villani, "Classe 500,del regina la stata chiusa dallo stesso ValentinoRossi, che poi ha inauguratod'oro l'albo del- campionatoil anno mondiale F1, passa in rassegna le 53stagioni della500, che è la seconda guerra mondiale", poimotociclismo dal 1949 -il haanticipato di un questaIn opera sua ripercorre l'origine crescita e la "mezzo della litro" prima del- tocicletta. li testate del settore, e ha scritto numerosi sullalibri storia e la tecnica della mo- dedicato professione alla di giornalista specializzato. Ha lavoratoprincipa- per le Rivola, averdopo corso con buoni risultati nel campionato italiano juniores, si è primo è"La libro Rumagna de Mutor"! questa operamonumentale Rivola, Luigi romagnolo per- non niente DOC suo il 500,della "Classela Regina" supremaziala con tempi. due del dedicaAlla 500 Kenny Roberts a Mick Doohan, beh allora bisogna per forza entrare nella storia da Seven", "Number magnifico il Sheene, Barry a Filippo", "Principe il Reed, diale motociclismo, da Mikesemplicemente Hailwood, "Mike the Bike",da Phil unico pilota capacedi vincere campionato il del mondo campionatoF1 eil mon- "Duca di Ferro" della Gilera, John a Surtees, del Vento" "Il Figlio in sella MV,alla il Duke, Geoffrey da motociclismo del "leggende" delle parlare a andiamo se Ma lenti della Moto2 come Franco Morbidelli ora e Enea Bastianini. pagineno scritto Valentino distoria Marc e Rossi Marquez, e dove arrivanota- i han- dove tempi, MotoGP,quattro di i motori parla con iridata si Oggi class top la Rivoladi Luigi MOTOMONDIALE DEL REGINA LA 500 CLASSE Prezzo: 50 Euro (Euro 47,50 per ordini on line) Giorgio Nada Editore Formato:- 24x27 cm - Pagine: 288 - Foto: acolori einb/n podio. le classifiche i di tutti rally, riportando per ognuno gli equipaggi che sono finiti sul L'opera, riccamente illustratacon materiale lopiùper inedito,completata è dal- le che si sino spinge ainostri giorni. nogli"anni d'oro"- dal 1970 1999per poial - arrivaread un capitolo lungo fina- ne introduttiva dedicata ai"primordi", dal 1961 al1970. Specifici capitoli tratta- Il volume ripercorrequesta lunga origini storia dallesino ad oggicon una sezio- Cerrato sino a Paolo Andreucci. questo scenario, negli anni, si susseguono nomi del calibro Biasion, di Miki Dario In nel mondo. in Italy" rally "made il renderà popolare e Fiat, di Lancia l'impegno ArnaldoCavallari, "scopritore" diSandro Munari,presto, che anchegrazie al- Leoda Cella Francoe Patria, quella e veneta primo"super con campione", il Taramazzo, Gigi rappresentata da ligure, quella "scuole": due prime le nascono francandosi da formule troppo legate alla regolarità o più velocistiche. All'inizio af- dimensione sua una trovasse specialità la perché anno qualche voluto C'è Ponente. di Riviera Coppa dalla iniziando 1961, nel infatti disputò si edizione ma Nel Campionato 2021il Italiano festeggia suo sessantesimo il anno di età. La pri- Franco Carmignani di Dalle Origini aiGiorniNostri RALLY ITALIANO CAMPIONATO

unhcr.it QUANT’ERA FANTASTICA LA NOSTRA ROUTINE?

Abbiamo cambiato punto di vista. Le scuole chiuse, l’incertezza per il futuro dei nostri bambini. Vogliamo solo tornare alla normalità.

Anche per i bambini rifugiati la scuola era una routine, ma poi violenza e guerra l’hanno spazzata via. Oggi desiderano solo tornare sui banchi per ricominciare a sperare e a vivere la loro infanzia.

Adesso possiamo capire: senza istruzione, nessun bambino può avere un futuro. 45588 INVIA UN SMS O CHIAMA: PUOI DONARE 1 MESE DI SCUOLA AD UN BAMBINO RIFUGIATO.

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