<<

Mensile - Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 let. B - l. 662/96 Firenze Copia euro 0,0001 20 c. 2. art. 45% A.P. in Sped. - Mensile

free | anno decimo | numero settantuno | gennaio-febbraio duemilaundici | www.exibart.com

Arriviamo anche noi, probabilmente buoni ultimi, a saltare sul carro di Matteo Renzi. Abbiamo aspettato di averne motivo, a dire la verità. Abbiamo aspettato di avere tra le mani qualcosa di concreto per poter affermare che sì, questo amministratore esprime uno scatto innovativo alla governance necessaria per rendere credibili le nostre città. Di più: le nostre città d'arte. E non è né cosa facile, né cosa da poco. Come abbiamo avuto modo più volte di affermare, il problema, checché ne dicano gli specializzati nella disciplina di non centrare mai il punto, non è quello dei soldi che non ci sono. Come diavolo fa ad essere un problema ciò che a priori non c'è? Semmai è un dato di fatto. La questione, dunque, trasla altrove: ad esempio, toh, su come gestire meglio i soldi che ci sono; su come affrontare la burocratizzazione, i bizantinismi, la parcellizzazione delle competenze con conseguenti veti incrociati che rendono inattuabile qualsiasi tentativo di riqualificazione, di rifunzionalizzazione, di riforma. Trattato come un appestato da una sinistra indegna di un moderno Paese occidentale, Renzi non s'è spaurito a salire (o scendere?) nella reggia di Arcore. Il risultato si è visto: dopo un mese (e di mezzo c'erano anche le ªfeste”), Renzi è calato a Roma per firmare con Letta e Bondi un patto dai contenuti tanto semplici quanto rivoluzionari per un sistema ingessato come quello della nostra governance dei beni culturali. I confini tra i musei statali e quelli comunali, a Firenze, tenderanno a crollare. Gli introiti che i musei nazionali incamerano grazie all'enorme massa di turisti (moltitudine che però utilizza beni e servizi, a partire dalla pulizia della città, che è il Comune a dover pagare) verranno condivisi anche con l'ente locale. A partire da quest'anno, il 20% della bigliettazione di Uffizi & company verrà ªgirato” al Comune. Ma non girato in maniera banale, rischiando il trasferimento di questi cespiti su capitoli di spesa che nulla c'azzeccano col turismo e ciò che il turismo si aspetta: i circa 4 milioni l'anno saranno invece investiti per il contrasto all'abusivismo e la lotta contro i graffiti. Così l'accordo diventa un modello di gestione replicabile nella forma, e impeccabile nei contenuti, visto che descrive il decoro urbano come ciò che effettivamente oggi è:il problema delle nostre città d'arte. L'accordo è correlato da altre piccole svolte: una card complessiva per l'ingresso in ben 33 musei della città, la soluzione per alcuni teatri cittadini, un passaggio sul Maggio Musicale e il suo auditorium. Mentre si odono ancora gli echi di chi lo criticava per essersi recato nella dimora del capo del Governo, Renzi ha dichiarato dopo la firma dell'accordo: Seª questi sono i risultati, chiedo a Bonaiuti di fissarmi un altro appuntamento ad Arcore per fine gennaio”. Dove sbagliamo se diciamo che gli amministratori che ci interessano sono quelli che non badano a destra e sinistra, puntano diretti al risultato con il massimo del pragmatismo e soprattutto non guardano in faccia a nessuno pur di ottenere riforme e cambiamenti fondamentali al Paese per non inabissarsi definitivamente? (m. t.)

4retrocover Il sommario di questo numero è a pag. 26 sondaggi Catherine Opie sexybart sondaggi.exibart.com ED TEMPLETON di ferruccio giromini LA SFIDUCIA AL MINISTRO BONDI

No, è stato un ministro niente male 3,49% Non sono certo sue le colpe per Pompei 10,48% Bondi pessimo, ma uguale ai suoi predecessori 16,59% Questo ministro va sfiduciato 69,43%

i perche del mese vignetta METTI IN BANCA L’ESTEROFILIA

Vienna, Bucarest, Istanbul. Tutte degne capitali, tutte città interessanti della la nostra cara vecchia Europa, tutti centri culturali (Istanbul sopra tutti gli altri, NON SOLO PERMASTEELISA non c’è partita!) di caratura internazionale dove è meritorio e opportuno in- Tutti quando si parla di queste cose vestire per una banca che voglia farsi benvolere sul territorio. Bene, detto fanno riferimento a Permasteelisa, questo, dobbiamo dire altro. E non ce ne vorranno gli amici che gestiscono la multinazionale veneta famosa per la comunicazione e le politiche culturali nella grande banca. Beh, il fatto è aver realizzato le pannellature del che non capiamo il perché UniCredit sembri privilegiare l’intervento all’estero OK Ed Templeton - - 1998 Guggenheim di Bilbao. Bisognerebbe approfondire un Bam and Michelle piuttosto che quello in Italia. Non capiamo, per esempio, come possa essere pochino di più i cartelli di cantiere quando si va a visita- possibile che un’azienda europea, ma italiana, sia presente in tutto il continen- re un nuovo museo. Ci si accorgerà che sono tante le Le “vie” della Street Art sono infinite. Soprat- te con grandi eventi mentre, nella città che è la sua sede, il neo Museo del aziende italiane che contribuiscono in maniera decisiva tutto se sai correre sulle rotelle giuste: cominci Novecento debba essere sponsorizzato dalla Merrill Lynch. alla riuscita di questi progetti. Dalle vernici agli impianti, con un home-made skateboard (“garage art”?) ai rivestimenti. IL RISTORANTE C’È MA NON SI VEDE e chissà dove vai a finire... Torna alla mente il Abbiamo baccagliato anni per far capire ai centri d’arte contemporanea che MILANO CE L’HA PICCOLO, PER FORTUNA ritornello canticchiato nel 1967 dagli indimenti- - sul modello dei migliori “competitor” stranieri - dovevano dotarsi di “servizi ag- Che avete capito? Milano ce l’ha piccolo... l’evento fieri- giuntivi” di livello. Che dovevano modulare la loro offerta culturale aggiungendo cati Giganti: “Oggi io non sono nessuno, domani stico! Piccolo, ma buono. Qualche nome? Aaf, Step09, anche elementi di intrattenimento alto come un bel bar o un ottimo ristorante, . Innocua Mia, Aam. Gli acronimi sono un poco ostici, ma dentro ci sono il Presidente della Repubblica” e ora ci fanno questo scherzo? Quale scherzo? Lo scherzo di realizzare i ser- sono le risposte che la classe creativa dà a una città che canzoncina che per via di questo messaggio fin vizi, ma di non farlo sapere. Non capiamo davvero il perché, infatti, il Maxxi non è riuscita a dotarsi di una fiera all’altezza. E allora abbia un ristorante e un bookshop (quest’ultimo anche piuttosto bello), ma troppo democratico fu censurata e addirittura eccole, alla carica, le piccole fiere: Step09 che miscela nulla di questo sia riportato sul suo sito. Non capiamo perché il Museo del bandita dalla Rai democristiana del tempo. Beh, anche il mondo della musica e del design; Mia che si Novecento abbia dato in gestione il suo servizio di ristorazione a un famoso appresta alla prima edizione in primavera e che dialoga Presidente della Repubblica magari no, però operatore milanese, ma che poi non ne parli neppure lontanamente nella sua con la fotografia; Arte Accessibile Milano che sdogana la pagina web. Non capiamo perché il nuovo ristorante del Macro, gestito anche da quelle solatie streets della California il giovin bella sede, griffata Renzo Piano, del Sole 24 Ore e che si dal Gambero Rosso, non dia in nessuna maniera la chance di reperire, sul sito ex-scapestrato Ed Templeton (Orange County, apre direttamente agli artisti. E infine Affordable Art Fair, del museo, il suo numero di telefono anche solo per effettuare una semplice format di successo internazionale da anni [vedi l’intervi- 1972), un’evoluzione dopo l’altra, salta diversi prenotazione... sta all’interno] che sbarca a Milano con grandi speranze. gradini della scalinata social-artistica e ora fila Tutti gli eventi, peraltro, puntano a rifunzionalizzare spazi, SOPRINTENDENZA BUNGA BUNGA che è un piacere. Skateboarder professionista? aprire nuove prospettive e farci porre una domanda: è Financo quando venne restaurata San Pietro in Vaticano lo sponsor ebbe la meglio una sola fiera “grande” o tante vivaci fiere piccole? All’inizio, sui diciott’anni. Ma già nel 1993 si in- sua parte di visibilità, com’è giusto che sia. In quell’occasione l’azienda era venta e si intesta la Toy Machine Bloodsucking Eni e il suo brand fu visibile sulla principale chiesa della cristianità durante RITRATTO DEGLI ANNI ZERO tutta la durata dei lavori che aveva cospicuamente contribuito a pagare. Ora Company per la produzione di skateboard deco- È una cosa bella che siano giovani curatori vogliosi di af- l’intervento privato pare si riesca a ripetere per il Colosseo: l’imprenditore fermarsi. È una cosa bella, per noi, che alcuni di loro rati. Artisticamente. Ecco la parolina magica. Da Diego Della Valle donerà 25 milioni di euro per restaurare il trasandatissimo siano anche “cresciuti” dentro o a fianco di Exibart. Ma semplice “grafico”, ma avvezzo ai salti acroba- Anfiteatro Flavio. Ci chiediamoperché , tuttavia, in una città che negli ultimi soprattutto è una cosa bella che gente nata nei pieni anni due anni è stata brutalizzata dall’installazione di 150mila impianti pubblicitari tici, Templeton si cimenta presto nella pittura e ‘80, invece di proporsi in modalità “filippini della critica” abusivi (il Comune complice in tutto e per tutto) venga negata a un mecenate (copyright Achille Bonito Oliva), tentino di riflettere su quel nella fotografia. E, coinvolto e avvolto nel Grand la possibilità di esporre il marchio delle sue aziende sul monumento che con- che c’è stato prima. E così, per esorcizzare, dominare, Barnum della fortunata mostra pluritinerante Be- tribuirà a riqualificare. Il messaggio da parte della Soprintendenza è chiaro: se possedere, maneggiare (con o senza cura) gli Anni Zero, la pubblicità è abusiva, promuove prodotti e esercizi commerciali improbabili autiful Losers (vista in Italia nel 2006 alla Trien- Francesco Bertocco, Guia Cortassa, Barbara Meneghel ed è gestita dalla criminalità organizzata, allora tutto bene; ma se questa è e Luca Meneghel hanno chiesto agli operatori culturali nale di Milano), con celebrato docufilm di contor- fatta in cambio di un importante restauro, promuove campioni del made in che in quegli anni hanno contribuito a creare il panorama no, in un lampo diventa un mito del movimento Italy come Tod’s e Hogan e proviene da un imprenditore in regola, allora è artistico italiano delle opinioni, delle parole, degli spunti. fatto divieto assoluto di esporla. È l’assurdo bunga bunga soprintendenziale. DIY (Do It Yourself). Sì, ogni epoca vuole i suoi Sui quali, poi, discutere per creare un ritratto del passato eroi. Sì, c’era una volta il punk. Sì, anche questa recentissimo. generazione si è reinventata l’art of arrangiarsi, GALLERIE CHE NON SI PRENDONO SUL SERIO magari guardando indietro al vecchio sfronta- Da martedì a sabato ore 10-18. Anche su prenotazione vedodo piop al numero XYZ. Sono alcune fra le diciture che si ritrova- to Warhol. E, guardando un po’ meno indietro no su comunicati stampa e siti web delle gallerie private, alla ormai invecchiata Nan Goldin, il nostro ar- da Torino a Napoli, da Milano a Roma. Lo specifichiamo, rembante Ed afferra la fotocamera e prende a do piop ritratto noi, sul calendario di Exibart, di verificare sempre prima di recarsi in visita. Eh sì, perché molti galleristi poi non immortalare con beata nonchalance l’ondivaga rispettano gli orari e tirano “buche” clamorose ai visitatori crew dei suoi amici amiche amichetti amichette e magari ai potenziali collezionisti. Suvvia, un po’ di pro- e pure qualcun altro che quella sera passava di fessionalità, sennò restate a vita nei KO! lì. Anche a lui, naturalmente, piace il sesso. Non MILANO CE L’HA PICCOLO, PURTROPPO in modo esclusivo, come al suo quasi-compare Sembrano decisamente intenzionati a partire i lavori per Terry Richardson, super porcellone che pensa il nuovo Mac di Milano. Progettato da Daniel Libeskind, troverà posto in una specie di ziqqurat dentro l’area di solo a quello; però, nel documentare in svelti CityLife dove, speriamo, dovrebbero iniziare a elevarsi le quadretti digitali la suburbs life che lo accoglie moli dei grattacieli dello stesso Libeskind, di Arata Isozaki nel suo grembo cool, anche questo fotografel- e di Zaha Hadid. Spiace solo dover sottolineare due note- voli difetti: in primis l’aspetto tozzo e pesante del progetto lo volentieri curiosa nelle parti basse, lì dove il divino otelma sandro bondi dell’architetto polaccamericano; in secundis le dimensioni volentieri s’infilano le manacce del new teddy degli spazi espositivi: cosa ci faremo con 5mila mq quan- boy, dove volentieri frugano le manine della do piop sguardo do i 10mila del Maxxi risultano insufficienti? . Mi ami? Sì, volentieri. Il ro- contemporary lolita CI MANCA SOLO LA UIL manticismo sembra lontano anni luce, roba da Non è certo questa la sede per commentare i dati del Ottocento e stantie crinoline. Il sesso giovane referendum alla Fiat Mirafiori. Che però uno dei maggiori leader sindacali del Paese, ossia Luigi Angeletti, definisca - - si esercita con mo- casual, rough, light & fast la Cgil “una struttura di critici d’arte”, e dunque avulsi dal- dalità mordiefuggi, coram populo, senza vere o la realtà socio-politica del nostro Paese... ebbene, ci pare false inibizioni. Preferibilmente strada facendo e una “ingerenza” di pessimo gusto. Anche perché, in gran parte dei casi, quei “critici d’arte” in bianco e nero, che fa tanto Kerouac. E trend. sono laureati che hanno gravi difficol- E money. E pure (ma certo!) sempre tenerezza. tà a trovare un lavoro stabile e de- Beata gioventù. Un'adv dell'agenzia estilo 3d Un'opera di damián ortega cente. La Uil non era un sindacato? KO

6opinioni

nche le imprese producono cultura. Il tema è caldo nel cuore di molti, ma freddo l sindaco Letizia Moratti ha definito l’ultima settimana della moda milanese un “momento tra i media e l’attenzione del grande pubblico. Le imprese, in qualità di attori del di rinascita”. 15mila i buyer in città. Grazie allo streaming Dolce e Gabbana, Gucci e Max territorio, contribuiscono al suo sviluppo non solo economico, ma anche sociale. Mara, Fendi, Prada e Armani, Scervino e Pucci, Jil Sander e Bottega Veneta hanno aperto Sono centinaia (quelle famose) ma migliaia (quelle reali) le esperienze importanti, virtualmente le porte della loro sfilata rendendo più “democratico” il tutto. Diego Della Valle ha indispensabili, che hanno fatto crescere, per non dire prosperare, una comunità. coinvolto nella sua presentazione un’icona nazionale come La Scala. Vogue ha dato vita alla IV L’imprenditore svolge il ruolo di catalizzatore di una capacità, intorno a una propria edizione di un concorso creato per dare visibilità a giovani creativi meritevoli di incrociare l’at- tecnicaA o a una materia prima presente localmente. Attraverso ciò diffonde conoscenza, costruisce Itenzione dell’industria tessile. L’assessore alla cultura ha programmato due mostre a Palazzo Reale valore. Già molti hanno raccolto e raccontato queste storie dentro musei d’impresa o attraverso (Dalí e Cattelan). Alle tradizionali polemiche sul calendario predisposto dalla Camera della Moda è archivi, più occasionalmente c’è anche la forza di crearvi attività che attirano le attenzioni dei media stata messa la sordina e il presidente Boselli alla fine si è dichiarato “soddisfatto, senza trionfalismi”. e quindi del grande pubblico, spesso lo stesso territorio che le ospita non ne è a conoscenza. Con- Insomma, Milano si è rimboccata le maniche e ha provato a reagire lasciandosi alle spalle le pre- findustria timidamente coltiva occupazioni di qualche stagione non brillantissima. Tutto risolto? Non proprio. Perché non è chiaro questa patrimonio, attraverso dove sarà eseguito il lavoro che la manifattura di questo settore così importante per l’economia l’associazione Museimpresa, italiana ha sempre rappresentato. attraverso la Settimana della Se tornano ad aumentare gli ordini Cultura d’Impresa, attraverso la dei buyer internazionali, aumenterà sua permanente Commissione - in Italia - anche il lavoro di chi que- Cultura. Tanto “valore” ha anco- sti ordini dovrebbe assolvere? Non ra poco “clamore” perché non è così automatico. Miuccia Prada lo tutti sono consapevoli che il ben scorso settembre ha rilasciato un’in- più noto Made in Italy altro non tervista al New York Times in cui di- è che cultura e storia d’impre- chiara di avere pronte etichette che sa. Il Made in Italy lo si tutela ECONO-MIA sotto il marchio azzurrino “Prada giuridicamente, i grandi marchi - Milano” riportano Made in Japan, lo promuovono (giustamente) at- Made in India, Made in Scotland, traverso tante, se non tutte le FABIO SEVERINO Made in Perù... a seconda di dove proprie azioni (pubblicità, ufficio vicepresidente dell'associazione economia della cultura alcune particolarissime lavorazioni stampa, relazioni istituzionali, in- artigianali sono state effettuate. ternazionalizzazione). Ciononostante, il valore e quindi la potenza commerciale della cultura d’impre- L’85% dei suoi prodotti proviene da sa interessano ancora poco: se ne sfruttano le briciole. In questi giorni, in Cina, a Shenzhen, c’è una manifatture italiane - ha assicurato mostra italiana dal titolo Loghi d’Italia - storie dell’arte di eccellere, che racconta numerose storie - ma per avvalersi di un artigianato UNDICIDECIMI di grandi imprese che potremmo dire hanno fatto grande la storia d’Italia nel mondo. È una mostra che in Italia va scomparendo l’unica cross-mediale che illustra le commistioni tra la sensibilità artistico-culturale e la cultura d’impresa. soluzione è andare a scovarlo dove La mostra ha trovato, nella sintesi del logo d’impresa e di tutto ciò che gli sta dietro, l’espressione esiste ancora... Miuccia Prada del ALDO PREMOLI dell’eccellenza italiana riconosciuta nel mondo, testimonianza di creatività, innovazione, ingegno resto ha ragione, basta con le ipo- trend forcaster culturale e imprenditoriale. Elementi posti nella mostra come rivendicazione di quella identità na- crisie, nessuno più crede che tutto zionale che, soprattutto sui mercati stranieri, viene richiesta come certezza e valore primario di quello che viene etichettato come Made in Italy sia prodotto davvero qui. La pasticciatissima legge qualità e competenza. La mostra ha iniziato il suo tour nel 2008 a Castel Sant’Angelo a Roma, per Reguzzoni-Versace a tutela del Made in Italy giunta a Bruxelles è rimbalzata al mittente e le misure proseguire poco dopo all’estero. Dopo due tappe, una a Parigi e l’altra a Istanbul, sarà importante previste dai testi a favore del Made in obbligatorio incontrano in Europa ancora resistenze fortis- sapere gli esiti dell’accoglienza cinese. Proseguirà poi in altre tappe asiatiche e nelle Americhe. Un sime. Tra gli imprenditori la parola d’ordine - inconfessata - è quella di tenere la progettazione in bell’esempio di cultura d’impresa, di promozione della creatività, innovazione e capacità di creare Italia, produrre all’estero, commercializzare di nuovo da qui. Niente di nuovo: gli americani lo fanno tipica dell’ingegno italiano. da decenni. E i tedeschi da meno tempo ma con grande successo con l’industria automobilistica delocalizzata in Cina. E dunque che accadrà al Made in Italy, alla sua proverbiale e inimitabile manualità? La verità è terribile, ma occorre pur dirla: non ha più ragione (economica) di esistere. oseph Beuys sosteneva che l’arte del XX secolo fosse “scultura di tempo, scultura so- C’è poco da fare, se non prendere atto che la globalizzazione non lascia scampo. Personalmente ciale”, e che giocasse un ruolo profondo nel dar forma e contenuto alla vita quotidiana ho sempre amato vedere con quanto amore gli “artigiani” italiani creavano i loro prodotti tessili, di tutti, “whether in painting, music, engineering, caring for the sick, the economy or pellettieri, orafi o calzaturieri. Davvero non mi so rassegnare a veder scomparire le meravigliose whatever”. “Che cosa me ne faccio dell’arte? Nella vita privata e nella professione”. manifatture dei distretti di Biella, Como e Prato. Per questo ho trovato consolazione nella forma Dall’aprile del 2009, Art for Business l’ha chiesto alle persone: visitatori di mostre che Cattelan ha voluto dare al marmo bianco di Carrara posto al centro di piazza Affari. Stava lì e musei, studenti, professionisti, artisti, operatori culturali, strutturando una ricerca grandioso nel mese di settembre: proprio quello in cui Letizia Moratti ha esaltato come il “momento pluriennale sull’esperienza dell’arte con l’Università Cattolica, che oggi viene condivisa con una J della rinascita” milanese. pubblicazione a cura di Allemandi, in libreria da febbraio. Dall’indagine mossa per ispirare nuove prospettive nella cooperazione tra arte e business nasce un libro per persone curiose, che stanno OWHERE BOY di SAM cercando nuovi modi di costruire significati in un mondo complesso, nel business, nella ricerca, TAYLOR-WOOD - UK nella pubblica amministrazione, nella consulenza, come nelle arti. Concepito come un’opera cora- 2009. Mi riesce diffici- le, una conoscenza aperta, circolare e incrementabile, raccoglie riflessioni critiche semiologiche, le cercare di capire a filosofiche, curatoriali e manageriali a corredo di risultati e sollecitazioni dirompenti sul consumo chi può esser piaciuto culturale, per distanza di percezione tra il pubblico e chi produce e distribuisce cultura. L’apprendi- Nowhere Boy: i fan dei mento è un processo fondamentale della vita ma, se le arti possono essere realmente catalizzatori NBeatles non vi troveranno niente di nuo- di cambiamento, spazio per elaborare confronto con una crescita spendibile nella vita quotidiana vo, i fan dei Rolling Stones troveranno e sul posto di lavoro, abbiamo un lungo conferme, quelli che fan non sono dopo percorso da compiere, che ha radici pro- Natale in Sudafrica non vogliono più tor- fonde nei retaggi gentiliani e non potrà nare al cinema. Dopo undici anni di matri- certo migliorare con la Riforma Gelmini, monio con Jay Jopling e il superamento che contrae l’insegnamento nei licei. Molti di una grave malattia, Sam Taylor-Wood stanno lavorando sull’educazione all’arte e cambia vita, racimola un milione tra Film attraverso l’arte, ma c’è ancora un vuoto Council Premier Fund e Film4 (cioè il di- di ricerca su quanto l’incontro con le im- partimento cinema di Channel 4), trova prese possa produrre. Iacca, l’associazio- un accordo con Yoko Ono e se ne va a ne internazionale delle imprese che inve- Liverpool a girare il suo primo film: niente stono in arte contemporanea, promuove male per un’artista concettuale. Cos’ha in Arte Fiera una tavola rotonda su Art in comune Nowhere Boy con bellissimi education program, con il gruppo Lhoist, video come Hysteria o Pieta? Nulla, se DZ Bank, Neuflize Vi e UniCredit. Elica vin- non un’innata predisposizione all’immagi- ce l’award per l’Italia The best place to ne in movimento che Sam Taylor-Wood work, grazie ai suoi programmi di sviluppo LUMIÈRE sembrava padroneggiare anche quando attraverso l’arte. Nell’ultima decade mol- si limitava a scattare fotografie. Qualche te grandi company - tra le quali Unilever, GIANNI ROMANO malalingua aggiunge che c’era più passio- Bang&Olufsen, Unimanagement - hanno ne fuori dal set che sulla scena: infatti, SEI... A BORDO? critico d'arte ed editore di postmediabooks avviato progetti per cercare di stimolare tra una ripresa e l’altra, Sam trova anche attraverso le arti la trasformazione orga- il tempo di coccolarsi il giovane protagoni- CATTERINA SEIA nizzativa, superando il confine della deco- sta del film, Aaron Johnson, e dare alla luce la terza figlia, Wylda Rae. Il film viene presentato come cultural manager razione, dell’intrattenimento e dell’investi- uno sguardo sull’infanzia di uno dei più popolari musicisti del Novecento, John Lennon, concentran- mento. Già Leonardo diceva: “La pittura dosi sul periodo in cui l’adolescente Lennon vede crescere il suo ascendente rock, un po’ per amore è cosa mentale”, dimostrando l’unità tra le arti e le scienze nell’homo ad circulum. L’harvardiano di Elvis, un po’ per protesta, e dare vita ai Quarrymen (i futuri Beatles). La struttura narrativa del Howard Gardner, ideatore della teoria delle intelligenze multiple e protagonista dell’edizione 2010 film si basa sul libro Imagine: Growing Up with My Brother John Lennon scritto da Julia Baird (una dell’Art For Business Forum, ha spiegato che l’esperienza dell’arte (dal greco empeirìa, ‘provare delle sorellastre di Lennon, il libro è tradotto in italiano da Perrone col titolo Imagine this. Io e mio all’interno’ una conoscenza del reale) è un’attività cerebrale strettamente collegata allo sviluppo fratello John Lennon) ed è appesantito dall’analisi psicologica di un adolescente confuso, a disagio delle abilità matematiche e di lettura; delle capacità cognitive, del pensiero critico e delle abilità con tutti e sovrastato da complessi edipici, pronto per una terapia sistemica basata sulle costella- linguistiche. Perché tutta questa attenzione, proprio ora? Dagli inizi del XXI secolo i paradigmi indu- zioni familiari. Questo è il motivo principale per cui il film non decolla mai: Nowhere Boy è una bio striali, istituzionali ed educativi sono andati in stallo. Per i pensatori del calibro di Joseph Nye, teo- senza brio, una storia che avrebbe potuto raccontarci la nascita di una leggenda, le gioie di una rizzatore del soft power, le organizzazioni che vogliono prendere parte alla nuova economia, creativa storia collettiva, il rock, gli anni ‘60... ma si fossilizza sui dolori del giovane John, combattuto tra due e partecipata, devono ripensare le teorie e le pratiche di management. Necessitiamo di nuovi pro- figure femminili importanti, la zia Mimi Smith e la madre, Julia Lennon. Ci sono momenti felici, come cessi e strumenti per creare innovazione sociale. Relazionarsi con l’arte, usare l’arte, è un’attività il casting nel bagno del liceo, i primi concerti o l’amicizia con Paul McCartney (fondamentale nella strettamente connessa all’apprendimento, alla conoscenza di sé e all’interpretazione del mondo. Se biografia di Lennon, e rappresenta il passaggio dall’adolescenza all’età adulta). Insomma, questo consideriamo l’accelerazione dell’instabilità, la crescente complessità, saper gestire il cambiamento non è Hard Day’s Night (1964), però non è neanche il prequel. John Lennon ne esce fuori male, sfruttando la resilienza dei corpi sociali, la capacità delle persone di costruire e spendere un patri- l’autore di Imagine non ha niente che lasci presagire il sarcasmo delle sue interviste né la poesia dei monio di conoscenze diversificato diviene il vero e unico vantaggio competitivo possibile. suoi testi... Imagine there’s no Heaven / It’s easy if you try / No hell below us / Above us only sky... opinioni 7

iuscirà nel 2011 l’architettura a uscire dal pantano in cui si è cacciata da un po’ di ei videogiochi spesso c’è uno sfasamento spazio-temporale rispetto alle coordina- anni a questa parte? Probabilmente non ancora. La nuova semplicità che appariva te della realtà. In particolare, si è spesso assistito a una virtualizzazione delle città come la ricetta che ci avrebbe permesso di superare la stagione dello star system e dei paesaggi del mondo vero. Certo, anche il cinema ha ripetutamente trasfigu- appare, infatti, compromessa da tre approcci egualmente caricaturali: quello maso- rato a proprio piacimento i luoghi esistenti, rendendoli più attraenti e più funzionali chista, quello formalista e quello neoaccademico. Che Gehry si ripeta è vero. Che la alla trama, ma bisogna pur ammettere che le modalità di virtualizzazione, ovvero Hadid si ripeta è ugualmente vero. Ammettiamo anche che Koolhaas abbia stufato di stravolgimento della fisionomia urbana o paesaggistica, sono assai differenti Rcon le sue idee abilmente riciclate e spacciate come nuove. Ma che ciò voglia dire gettare al vento Nnei due diversi media. Nei videogiochi le città, e più in generale i luoghi in cui si svolge l’azione, non le ricerche spaziali, figurative e concettuali di una generazione per tessere l’apoteosi del sistema solo vengono trasformati, ma anche frazionati in differenti livelli, assumono molteplici valenze che trilitico o di un modulo prefabbricato che si ripete sempre uguale è tutt’altra storia. Va bene poi uti- nella realtà non hanno, diventano la sommatoria di tutta una serie di strati a cui corrispondono lizzare il legno perché è ecologico e si può concordare che a volte sia bene farsi notare il meno pos- altrettante sequenze di gioco. Nella realtà un luogo è un luogo: poi può trasformarsi in diecimila sibile, magari costruendo sotto terra. Ma a tutto c’è un limite: la semplicità è una cosa, la banalità luoghi diversi a seconda di chi lo guarda o di chi lo descrive. Ma quelle descrizioni vanno cercate e è un’altra. Il masochismo catalogate. Il luogo dei videogame invece è costruito a tavolino per contemplare in se stesso una del pauperista è un’altra molteplicità di modi di essere visto e percepito: luogo legato a un percorso, oppure a una missio- ancora. Vivere senza ne, a una certa scenografia, a un momento preciso dell’esperienza ludica. Questa impressione è elettricità e con l’acqua rafforzata e legittimata dalle guide strategiche dei videogame che, ben lungi dall’essere un semplice del pozzo può essere ausilio, si propongono e si definiscono sempre più come uno strumento utile per leggere e capire a piacevole per qualche fondo i paesaggi videoludici, ma soprattutto come media autonomi. Emblematico a questo proposito giorno e se si è molto il videogioco Fallout New Vegas, dove viene messa in scena una rivisitazione complessa della città ricchi, ma come diceva di Las Vegas. È l’occasione per vedere, vivere e analizzare una metropoli sempre più artificiale, in Wright, less is more solo quanto l’immagine che se ne ha è il frutto di successive sovrapposizioni di varie riletture: la Las WWW.PRESTINENZA.IT quando more is not less. Vegas dei film di Elvis Presley, di Una cascata di diamanti e di Ocean’s Eleven, quella del celebre sag- Se no, no. Motivo per il gio di Robert Venturi, ma anche quella di Resident Evil Exinction, film che si basa su un videogame quale evviva il piacere del LUIGI PRESTINENZA PUGLISI e che quindi innesta virtualizzazione su virtualizzazione. L’immaginario di Fallout New Vegas, la cui consumo e lo spreco di trama è spostata avanti, docente di storia dell'architettura contemporanea energia, purché sani e in un futuro lontano e presso l'università la sapienza di roma rinnovabili. Non bisogna, distopico, da un lato in- inoltre, confondere la globa tutte le visioni e le semplicità con il minimalismo anglosassone o giapponese. Il lavoro di personaggi, per alcuni versi invenzioni possibili di que- straordinariamente interessanti, quali Pawson o la Sejima estetizza la semplicità, monumentalizzan- sta metropoli, dall’altro dola dietro un’immagine di forte impatto e, così facendo, la svuota della sua essenza. Infatti nulla struttura una nuova mo- è meno semplice del costruire case con pareti spesse un paio di centimetri, del realizzare infissi A MONDO MIO dalità di fruizione della cit- perfettamente a filo con la parete che non facciano entrare l’acqua, del disegnare cucine che anche tà, da attraversare e da quando sono usate appaiono sculture destituite di ogni funzionalità. Vi è infine la semplicità acca- sperimentare attraverso demica, ammantata di prescrizioni vitruviane o di principi tettonici, cioè di quella strana disciplina MARIO GEROSA le numerose cartine che che vorrebbe che una cosa debba apparire per come è fatta, dimenticando che siamo passati dalla docente di multimedia e paesaggi virtuali al politecnico di milano parcellizzano ogni angolo civiltà del tempio greco, dove il capitello formalizzava il principio della mensola, a quella dell’elettroni- dei territori videoludici, ca, dove non ha senso esplicitare la posizione del disco rigido all’interno della scatola del computer. quasi fossero elaborate Questa pseudosemplicità fatta di prescrizioni compositive e di principi ritmici banali tipo a-b-a-a-b-a mappe catastali di una rilettura fantastica di Las Vegas. C’è quindi un grosso lavoro sul paesaggio, ci repelle. Per la sua inutilità pratica e per le sue connotazioni ideologiche. Semplificare vuol dire che viene arricchito o, meglio, viene continuamente accresciuto infarcendolo di dati, percorsi, se- rendere più facile la nostra strada verso un mondo che ci si apre, non certo farci nostalgici di un quenze d’azione. Ne deriva quindi un “paesaggio aumentato”, che però conserva un forte aggancio passato, immensamente meno stimolante e interessante, che si è chiuso. con la realtà. Non si inventa qualcosa di totalmente fantastico o perlomeno di inverosimile, come accadeva nei videogame di qualche anno fa, e non si cade più nelle ingenuità di paesaggi piuttosto sommari. I videogiochi si sono evoluti e sono diventati colti: il gioco delle affinità e dei rimandi è molto più raffinato e per certi aspetti le architetture e gli scenari di un gioco come Fallout New Vegas fan- l sacramento dell’oscenità. Da potenziale politico sovversivo delle avanguardie, l’osceno si è no pensare alle ricombinazioni concettuali della Balbec proustiana. Ma il discorso non si esaurisce realizzato, ma non nel senso dell’erotismo perseguito da Breton, Bellmer o Bataille, al con- qui: la virtualizzazione videoludica contempla vari livelli, che vanno dalle fedeli rivisitazioni delle città trario, è un segno di reazione e fascistizzazione del linguaggio che connota la classe politica rinascimentali di Assassin’s Creed alla totale aderenza al paesaggio vero, evidente nell’Afghanistan e l’universo mediatico. È la perversione del potere ben descritta da Pasolini nel suo Salò. del nuovo episodio di Medal of Honor. Quest’ultimo è particolarmente interessante perché, oltre La genitalizzazione del linguaggio che un tempo connotava la sinistra è ora una norma delle al discorso della riproposizione fedele - minimamente virtualizzata - di un luogo vero, introduce la classi dirigenti che praticano una specie di rituale di iniziazione al potere a suon di danze e questione della dimensione temporale del videogame. Fino a qualche anno fa si tendeva a spostare orge.I E non basta. Il potere reale viene rafforzato dalla sua sovraesposizione oscena nel linguaggio l’ambientazione del gioco o (molto) prima o (molto) dopo i giorni nostri. Gran parte dei videogame che significa pure una gratificazione dell’aggressività. E dal momento che è uno spettacolo di massa erano ambientati in vecchi mondi fantasy o in universi futuribili. In altri casi, gli eroi videoludici si - è invocato ovunque - ha molte cose in comune con le danze macabre medievali, così temute e tut- muovono in scenari contemporanei possibili ma un po’ falsati, che si tratti della Los Angeles di Duke tavia cosi seguite. Fascinazione collettiva per l’estremo, per tutto ciò che deborda la discrezionalità, Nukem o della Liberty City (leggi New York) di Grand Theft Auto o della plumbea Budapest di Hitman. il segreto, l’ombra, il velo, tutte prerogative dell’immaginazione del passato di fronte alle seduzioni In tal modo spesso si percepiva un certo stacco tra il gioco e la realtà, tenuti volutamente scollegati. della carne. La violenza e l’arbitrio sono il nostro vero oggetto sessuale, mentre il ruolo sociale della Adesso invece si azzarda di più e in taluni casi si tende ad allineare il tempo del gioco e il tempo comunicazione è sempre più vicino alla funzione anale. Nessuna ecologia civile può farci nulla. Ci vero: succede appunto in Medal of Honor, dove c’è una totale sincronizzazione spazio-temporale vorrebbe un’ecologia feroce e malefica che tratti la comunicazione escrementizia con la stessa mo- con la realtà. Tempi e luoghi coincidono, nessuno sfasamento, e il tempo del racconto si confonde neta. Ma l’oscenità del potere è la forma in cui appare il capitalismo. La sua immagine trasfigurata con quello della cronaca. nel corpo-merce o nel corpo-linguaggio. Alcuni artisti lo hanno saputo bene. Ad esempio il tabù associato alle feci ricalca ella metà degli anni ’80 doveva diventare il Pompidou italiano. Al tempo gli il tabù della ricchezza: non bisogna mai industriali della zona chiamarono un giovane ma già globale Renzo Piano per ri- dire come il capitale si arricchisce e cioè pensare uno degli edifici simbolo dell’architettura mondiale: la Basilica palladiana con lo sfruttamento del corpo degli altri, di Vicenza. Il boom economico e la voglia di revanche culturale spinse così una che nel caso della spazzatura in Campa- parte di una città a uscire allo scoperto e a immaginare un grande contenitore nia, questa indifesa campagna stuprata polivalente, che divenisse il simbolo contemporaneo di un territorio che stava collettivamente da camorra e politici, Ndiventando una locomotiva economica. Si aprì un’asperrima polemica tra Ministero, Italia Nostra corrisponde a quella prodotta prevalen- e intellettuali vari, da una parte, e Comune, imprenditori e Piano dall’altra. “Finalizzare a possibili temente dalle industrie. Ma a differenza scopi futuri, a moderni riusi una così meravigliosa testimonianza del genio di Andrea Palladio, anche della spazzatura reale che sommerge Na- se ciò dovesse portare solo a minime modifiche o a dissonanze, sarebbe un delitto di cui spero poli, nell’arte tutto ciò accade nel teatro non si macchierà mai una città così civile come Vicenza. E lo sperano, ne son certo, tutti quelli che dei segni e nella loro illusione di mostrare la amano: tutti quelli che amano Palladio”. Così scriveva Giuliano Briganti. Non se ne fece nulla. Il il rimosso del sociale. A favore di questi rischio di toccare il passato e di renderlo attivo è un tema ancora di grande attualità, dopo 25 anni. artisti va detto che, contro la trasmuta- Il problema è che quel passato ci sta crollando addosso e non solo per mancanza di restauri. Nel zione di ogni cosa in valore mercantile e ERGO SUM frattempo nulla è successo. Manca il software per farlo funzionare. La Basilica oggi sta finendo speculativo, essi non hanno altra risorsa un restauro conservativo, costato quasi che sfidare il capitale con le proprie feci, MARCELLO FALETRA 30 milioni di euro. Si affronta adesso, a mostrare l’assurda equivalenza tra mer- un anno e mezzo dalla riapertura, il tema saggista e redattore di cyberzone da e denaro, come già a sua tempo fece del contenuto. Con i tagli e affini, che ben Piero Manzoni con le sue scatole di Mer- conosciamo, come sta in piedi un oggetto da d’artista. Dimostrando che il capitale è onnivoro, assorbe tutto, merda compresa, rigettandola vivant come la Basilica Palladiana? La po- però in oro ed esponendola nei musei, cioè a suo vantaggio. Con quel gesto Manzoni, dopo Walter litica seguita è opposta a quella consueta. Benjamin (ma con le dovute differenze), ha dimostrato che se la merda, metafora dell’oscenità del Al posto di pensare grandi mostre o big capitale, può entrare nei templi della cultura (i musei) allora la “barbarie è inscritta nel concetto del- event di lancio, il Comune assieme a Pier- N'EST PAS la cultura stessa”. A conferma di questa barbarie che si diffrange ovunque, è sufficiente constatare luigi Sacco, arrivato come consulente su il ricorso sempre più frequente all’estremo da parte di operai e immigrati per aver riconosciuti i loro concorso, ha definito una serie di funzioni diritti: sulle gru, sulle terrazze, nei luoghi più impensabili e pericolosi. La cultura produce barbarie! che interpretano le necessità di un terri- CRISTIANO SEGANFREDDO Avendo smarrito i propri valori, la nostra cultura si vendica su quelli degli altri. Infatti: non riconosce torio e le opportunità dei processi di tra- direttore di fuoribiennale e innov(e)tion valley altri esseri se non attraverso la spettacolarizzazione estrema della carne. Oppure nell’oscenità della sformazione postindustriale che ci stanno propria vita (talk show ecc.). Il peggio è che sulla scia di questa palingenesi sociale fondata sull’e- investendo. Ovvero far diventare la Basilica il cervello di un sistema nervoso territoriale, un centro stremo e sull’osceno il singolo individuo comincia a prodursi come oscenità e come rifiuto, cioè si vivo e quotidiano che sia incubatore di imprenditorialità creativa, acceleratore di sviluppo design abitua a tutto, come quelle minorenni che offrono la propria servitù volontaria del sesso in cambio oriented, spazio residenziale per artisti e professionisti creativi. Un luogo di produzione e relazione dell’illusione del successo. L’individuo che vive la propria libertà solo nei media sconfessa l’ideale di di idee. Questo non priverà la Basilica delle mostre, storiche o contemporanee, né della scena Rousseau, ripresa spesso dai cartoon hollywoodiani, secondo cui un soggetto “liberato” dalle catene performativa, ma la farà diventare un punto di riferimento europeo con funzioni e prospettive che della società non può che essere buono per natura. Perché i media, nella loro apparente neutralità, apriranno nuovi scenari per un “riuso” corretto del nostro patrimonio. Ovviamente non mercificato. stanno alla verità come Disneyland all’immaginario. Polemiche e passato permettendo. 8speednews sonno napoletano. E il CaM di Casoria va a salerno gea diario per immagini di gea casolaro Nascerà entro la primavera 2011 il Museo civico d’arte con- temporanea di Salerno, presso il complesso di Santa Sofia. E le opere esposte proverranno dal battagliero Casoria Con- temporary Art Museum, con cui il sindaco Vincenzo De Luca ha intrapreso un proficuo con- fronto culturale e progettuale. Le acute idee del direttore del museo Antonio Manfredi e del suo staff, insieme alle centinaia di opere raccolte - tra cui la più importante collezione di artisti campani dal secondo dopoguerra a oggi e una foltissima selezione di arte africana contemporanea -, saranno messe a disposizione del museo salernitano, promuovendo l’organizzazione di mostre e destinando ampio spazio pure per gli artisti locali. Alla Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana andrà il nobile compito di fornire i finanziamenti. E dopo aver perso quella ormai storica di Lucio Amelio, ancora una volta Napoli, pur disponendo di meravigliosi “contenitori” da riempire, si lascia sfuggire un’importante occasione... (ivana porcini) www.casoriacontemporaryartmuseum.com Tacita Dean nella Turbine Hall. Mentre a Delhi... La prossima commissione per le Unilever Series vedrà all’ope- ra Tacita Dean, artista emersa nell’ambito della Young British Art e nota per i suoi film in 16mm e per i disegni in bianco e nero, normalmente ambientati in spazi piccoli e intimi. Sarà interessan- te, da ottobre, vederla alla pro- va nella Turbine Hall della Tate paris 2011 Modern, lo spazio espositivo più grande d’Europa. Sono però ora lancia il progetto MTA - Multimedia Transfer Art in collaborazione ben altre le cifre in India: oltre 24 con l’Accademia di Brera e il Politecnico. Scenario: la metropolitana, droit de réponse ettari di superficie complessiva, “non solo punto di passaggio ma veicolo di nuovi percorsi espressivi circa 70 milioni di sterline di investimenti per realizzare il progetto. Ma In relazione al servizio a noi dedicato e pubblica- e artistici”. Grazie all’arte multimediale, con un progetto nato un anno le linee generali sono assimilabili: un’ex centrale elettrica, che la città to a pag. 62 dello scorso numero di Exibart.onpa- fa per proporre arte e design con l’utilizzo delle nuove tecnologie negli di Delhi vuol trasformare nel fulcro della sua candidatura a capitale per e con specifico riguardo all'edificio dell'Agen- spazi underground. Una delle prime installazioni multimediali è stata del contemporaneo indiano. La ristrutturazione dell’area della cen- zia Spaziale Italiana progettato in fase esecutiva appena presentata nel mezzanino della stazione Garibaldi: un pro- trale Indraprastha richiederà dai tre ai cinque anni e il sito includerà da 5+1AA, al fine di evitare equivoci indesiderati getto che ricrea idealmente un vagone della metropolitana, riprodu- anche nuovi uffici per alcune amministrazioni di Delhi e una stazione cendo sui “finestrini-monitor” i contenuti audiovisivi creati ad hoc dagli precisiamo che le ipotesi di indagini avanzate nel di autobus per circa 600 veicoli, e sarà servito dalla nuova metropo- studenti dell’Accademia e del Politecnico. nostro articolo, che risulterebbero in corso in re- litana della città. www.atm-mi.it lazione all'area di Tor Vergata, non riguardano in www.tate.org.uk / www.iglonline.net alcun modo lo Studio 5+1AA o membri del mede- L'arte a Milano? È sottoterra. abramovich Museum simo. Multimedialità nella metro a san pietroburgo. su un'isola da 400 milioni di dollari alfonso Femia e Gianluca peluffo. Il Museo del Novecen- studio 5+1aa to continua a mietere Che Roman Abramovich consensi, anche grazie fosse un tipo abituato a al fondamentale con- togliersi qualche sfizio tributo dell’architetto era cosa nota. Ma sta- centro della città: costo 400 milioni di dollari. 7,6 ettari, nata ai tempi Italo Rota, chiamato al volta il magnate russo di Pietro il Grande come centro per la cantieristica, l’isola era già stata non facile compito di ha superato se stesso: al centro di un progetto di riqualificazione poi fallito, al quale aveva intervenire in un con- spinto dalla bella con- lavorato nientemeno che Sir Norman Foster. testo tanto fortemente sorte Dasha Zhukova, www.garageccc.com connotato come piazza si è messo alla ricerca di Duomo. Ma se la struttura dell’Arengario colma una lacuna per troppi un posticino dove siste- Cambi della guardia a roma: anni sottovalutata, poco incide sull’approccio della città e dei suoi enti mare la propria collezione d’arte, e magari una succursale del Garage alla Quadriennale Jas Gawronski, pubblici verso la contemporaneità più stretta. Quasi per paradosso, Center for Contemporary Culture, in zona San Pietroburgo, giusto per continuano invece a surrogare, spesso egregiamente, i privati o le re- cambiare aria ogni tanto, dalla base moscovita. E pienamente nel suo Francesco Moschini all'accademia altà ibride: come ATM, l’azienda meneghina dei trasporti pubblici, che stile, si è comprato tutta l’isola di New Holland, ricavata dalla Neva nel di san Luca Il primo è un berlusconiano della primissima ora, ma è uno dei po- stralciodiprova chi apprezzati anche dalle parti DELIZIE D’OLTREADRIATICO di marco enrico giacomelli dell’opposizione. Raffinato, colto, giornalista con consolidati e presti- Non so se la ragazza ritratta fotograficamente in copertina sia lei, l’autrice. È proba- giosi attachment internazionali, Jas bile. Perché Ornela Vorpsi, classe 1968, è nata a Tirana, e in Albania ha frequentato Gawronski è il nuovo presidente del- l’Accademia di Belle Arti, prima di trasferirsi a Brera e in seguito a Parigi. E di lavoro, la Quadriennale di Roma, dove so- oltre alla scrittura - che non è un’attività “seconda”: basti pensare che con l’esordio stituisce Gino Agnese, area ex An, italiano, Il paese dove non si muore mai (2005), si è aggiudicata il Premio Grinzane storico dell’arte grande esperto di Cavour opera prima -, fa per l’appunto la fotografa, la pittrice e la videoartista, come Futurismo, in carica dalla fine del 2002. Nel fare gli auguri al neopre- recita la sua biografia. Non ci si stupirà dunque se, in quarta di copertina, si parla sidente, non possiamo che augurarci, tuttavia, che il lavoro degli ulti- nella fattispecie di “quattordici ritratti”. Dove, in buona parte dei casi, il/la protagonista missimi anni dell’era Agnese non vada perduto e che la Quadriennale è vicino all’arte figurativa. E ciò sin dal primo racconto, in cui la narratrice disegna il continui a operare sulla falsariga delle ultime iniziative, davvero in- profilo della vecchia Moma, finchéun “ mercoledì pomeriggio l’eternità trovò il luogo telligentemente orientate e modulate su una promozione non banale in cui si sdraiava”. C’è poi Petraq il pittore, anche se “nessuno aveva avuto il privile- dei giovani artisti italiani. Vento di novità anche all’Accademia di San gio di vedere cosa era capace di dipingere”; e Tritan, lo zio pittore che si incarica di Luca, storica istituzione a carattere nazionale fondata ufficialmente eseguire iper-realistici ematomi, e ancora l’esule che da segretario della gioventù co- nel 1593 da Federico Zuccari, con lo scopo di promuovere le tre arti munista diventa “pittore per i religiosi italiani a Milano”, e l’aspirante esule con i suoi - Pittura, Scultura e Architettura - per la loro tutela, valorizzazione e acquerelli e la sua ingenuità, e l’italiano pittore con la moglie americana, presunto promozione. E ancora oggi è preposta - così come l’Accademia dei passe-partout per la fama. Tutto questo, tutti questi personaggi, calati in microstorie Lincei per le Scienze e l’Accademia di Santa Cecilia per la Musica - a narrate in punta di penna, con una levità che a tratti ricorda Murakami Haruki. Pen- designare ogni anno, in concerto con la Presidenza della Repubbli- nellate. Ecco, l’ho detto. ca, i vincitori del Premio Presidente della Repubblica tra i pittori, gli scultori e gli architetti. È di poche settimane la nomina a segreta- Ornela Vorpsi, Bevete cacao Van Houten!, Einaudi, Torino 2010 rio generale di Francesco Moschini, grande protagonista del mondo arte e letteratura? continuano sul blog .::raccolta differenziata::. all'indirizzo me.giacomelli.blog.exibart.com dell’architettura, già Premio Inarch e docente al Politecnico di Bari. www.quadriennalediroma.org / www.accademiasanluca.it

10speednews

Artisti da 36 Paesi. inesorabilmente provinciali, prive di prospettiva e strategia, e portano all’impianto della città lagunare, che sarà indirizzato, oltre che alla E niente Italia alla Sharjah Biennial a questi risultati. L’Italia artistica - e non è la prima volta - sparisce, propria attività peculiare, alla prima realizzazione di aree di studio e surclassata da Armenia e Siria. didattiche con la finalità di supportare e allargare la conoscenza di Ci sono nomi già www.sharjahart.org importanti “temi d’arte” sia della città, sia del territorio. Nel 2011 Art molto noti sul pia- Defender diventerà operativa con l’apertura di tre impianti a Firenze, no internazionale, Art Defender in crescita, Bologna e Torino, mentre sempre nel corso del 2011 verranno perfe- da Sophie Calle ad entra la Fondazione di Venezia zionati anche i progetti di Milano e Roma. Artur Żmijewski. Ma È un progetto dedicato al mondo istituzionale, ai musei, alle fonda- www.artdefender.com anche tanti giovani, zioni d’arte e cultura, alle banche, alle assicurazioni, al mondo dei per un totale di 119 collezionisti, ai quali offre impianti tecnologicamente avanzati per la Erased Blu drawing. fra artisti, registi, custodia, la conservazione e il restauro di beni e patrimoni di valore. Censura di Jeffrey Deitch coreografi, scrittori, Promosso dalla società Arterìa, in partnership con Augusta (gruppo sullo street artist musicisti. Sono quel- Alleanza-Toro), Unione Fiduciaria delle Banche Popolari, con la col- Il precedente è illu- li annunciati come in- laborazione del Gruppo Axa, tramite la sua area dedicata Axa Art. stre e conosciutissi- vitati alla prossima edizione della Sharjah Biennial, attesi nell’Emirato Parliamo di Art Defender, società milanese che, a poco più di un anno mo, e anche piutto- fra marzo e maggio per la X edizione della rassegna. E vi arriveranno dalla creazione, si è già imposta come “modello d’impresa italiano sto beneaugurante: provenienti da 36 Paesi diversi. Ma non dall’Italia: è infatti inutile scor- unico e innovativo, interamente dedicato a fornire una gamma com- era il 1953, Robert rere il lungo elenco, il risultato non cambierà. Niente di niente. Ed è pleta di servizi logistici per la custodia, la conservazione e il restauro Rauschenberg ri- questo un dato che dovrebbe far riflettere i soloni nostrani, sempre di opere d’arte e beni di pregio”. Ora Art Defender registra un nuovo cevette in dono un pronti ad alzare scudi per difendere questo o quel progetto, questa importante step con l’ingresso nella compagine azionaria di un big disegno da Willem o quella posizione. Che, proiettate sul piano globale, risultano però come la Fondazione di Venezia, la cui presenza darà nuovo impulso de Kooning, lo can- cellò ed espose il foglio bianco come VI FAREMO DIVENTARE COLLEZIONISTI una sua opera, con il titolo Erased de Kooning Drawing. E sappiamo com’è finita per entrambi i protagonisti. Questo dovrebbe rasserenare A 12 anni dalla sua nascita londinese, la Affordable Art Fair, letteralmente fiera d’arte a buon mercato, Blu, il notissimo street artist italiano, protagonista a Los Angeles di sbarca a Milano. 60 gallerie espongono opere rigorosamente inferiori ai 5mila euro di corso. una vicenda per certi versi avvicinabile: tutto si risolverà in un’inspe- Con un obiettivo sopra ogni altro: creare nuovo piccolo collezionismo. Ne abbiamo parlato con Marco rata pubblicità per lui. Cos’è successo? Il MoCA, che aveva commis- Trevisan, direttore della branch italiana del network... sionato lo scorso anno un enorme murale a Blu, lo ha completamente cancellato nel giro di 24 ore. Anche se sta preparando per il prossi- Di chi è stata la decisione - e l’idea - di sono soprattutto mentali. Un’altra iniziati- mo anno una megamostra dedicata proprio alla street art. Dunque? portare AAF in Italia? va alla quale diamo vita è il Magenta Tape Qualcosa si inizia a capire andando a vedere il soggetto dell’opera: Per caso sono stato visitatore di AAF New Contest: distribuiamo a Milano, grazie alla file di bare drappeggiate da banconote da un dollaro. Molto political- York, dopo che avevo visto quella di Londra collaborazione con lo IED, centinaia di ro- ly uncorrect, anche per l’America tollerante e buona vagheggiata da qualche tempo prima. Mi sono ritrovato in toli di nastri adesivi magenta e chiediamo Obama. un’atmosfera nuova, e io stesso ho deciso a chi ne abbia voglia di realizzare opere www.moca.org di acquistare un’opera di un giovane foto- con il nastro nelle strade di Milano, scat- grafo. Tutto mi sembrava più informale e tare una foto e postarla nella nostra Face- Il mio regno per 25mila euro. meno autoreferenziale. Un ambiente rilas- book. Sceglieremo le migliori e le daremo sato e divertente, con libera circolazione visibilità. L'occhio della Polverini di informazioni e prezzi. Il giorno dopo ho su Quadriennale e Maxxi scritto un’email al fondatore e ci siamo su- Qual è stata l’accoglienza da parte dei “Mi sembra veramente in- bito incontrati, altra cosa non scontata... galleristi? credibile che per la Bienna- Gli ho chiesto se aveva mai pensato di por- Devo dire che è stato un crescendo, e la le di Venezia e la Triennale tare il format in Italia, lui mi ha risposto di cosa che mi ha dato più soddisfazione è di Milano le Regioni sono sì ma che non aveva ancora trovato una che alcune buone gallerie all’inizio hanno dentro i consigli di ammi- persona che potesse aiutarlo in questo. Il detto - come spesso succede e come può nistrazione e il Lazio non resto lo potete immaginare. essere comprensibile succeda - “ci piace sia presente in quello della l’idea, ma alla prima edizione saremo solo Quadriennale”. Ipse dixit Come mai la scelta di Milano? spettatori”, salvo poi chiamarmi per sa- Renata Polverini, al secolo Se pensiamo che il target di AAF è costi- pere se c’era ancora posto. Il posto non presidente della Regione tuito per la maggior parte da 30-40enni, c’era più, ma questo significa che hanno Lazio, in visita a Villa Carpegna, presa da improvviso sussulto arte- impiegati, manager, creativi, che hanno visto nei mesi il progetto crescere. L’offer- contemporaneistico. Sì, perché l’annuncio non si è fermato qui: “In buone possibilità economiche e interesse ta è eterogenea, con gallerie più o meno finanziaria abbiamo già inserito una norma per entrare nel consiglio per l’arte, ma che questo interesse non affermate, e provenienze da tutto il mon- di amministrazione del Maxxi, da cui la Regione era rimasta fuori”, è sufficientemente forte da portarli nelle do. Su 60 gallerie presenti, un terzo sono ha infatti spiegato il governatore. Che poi ha ricordato di aver inserito gallerie d’arte, allora il legame con Milano straniere e, delle italiane, 16 sono mila- nell’ultima manovra di bilancio 25mila euro all’anno, per tre anni, a è subito evidente. Inoltre i visitatori delle nesi: anche il collegamento con la città è sostegno del Museo della Resistenza. 25mila euro all’anno: al Maxxi AAF hanno spesso altri interessi paral- e avere una connotazione cool e giovane. molto buono. probabilmente non bastano neanche per pulire le maniglie delle porte leli, come design e moda: sono persone Ad Amsterdam AAF utilizza un affascinan- o svuotare i cestini della cartaccia. Forse alla presidente qualcuno curiose e informate, e anche da questo te spazio all’interno di un ex gasometro. In Italia esiste un notevole collezioni- dovrà spiegare che, per sedersi nei consigli di amministrazione, non punto di vista Milano sembra essere la Superstudio Più sembrava rispondere a smo diffuso. E una propensione note- bastano “norme” ma servono soldi, e qualcosa di più di 25mila euro città giusta. tutti questi requisiti. Inoltre è conosciuto vole al collezionismo da parte dei sem- l’anno. come spazio anche all’estero, grazie alla plici appassionati che proprio voi, con www.renatapolverini.it Perché AAF arriva in Italia ben 12 anni moda e al design, ed è un buon biglietto la vostra formula, potrete convincere dopo la sua nascita? da visita per i nostri espositori francesi, a fare il “grande passo” verso il primo AAF nasce a Londra per opera di Will olandesi, inglesi... acquisto. Dunque che tipo di risultati vi synestesie Ramsay nel ‘99, ed è subito un succes- aspettate, sinceramente? so. Ma l’espansione nel mondo ha avuto Sulla comunicazione avete lavorato in Ci aspettiamo che molte persone facciano un’accelerazione recente, soprattutto maniera curiosa... il salto verso il collezionismo. La propen- negli ultimi 4 anni, dalla prima edizione di Vogliamo capovolgere il meccanismo e al- sione c’è, ma manca spesso il momento Amsterdam, alla quale sono seguite quelle largare il bacino di potenziali acquirenti di scatenante. Vogliamo essere quel mo- di Parigi e Bruxelles, per arrivare fino a una fiera. A una AAF in media 1 visitatore mento. Noi non ci poniamo come antago- Singapore pochi mesi fa. Fa parte di un su 5 (a Londra), o comunque 1 su 6 o nisti di altre fiere d’arte, generaliste e più piano di sviluppo recente, che porterà al- 7 (Amsterdam e Bruxelles) compra arte, tradizionali, ma ci poniamo su un piano pa- tre novità. spesso per la prima volta. Ogni visitatore rallelo, a volte preparatorio. Personalmen- è un potenziale acquirente. Per fare que- te penso che forse le modalità di acquisto Quali sono state le difficoltà organizza- sto, le leve principali sono il marketing e saranno leggermente diverse da altre cit- tive? Davvero la burocrazia e le troppe la comunicazione. In relazione alla comu- tà che ospitano le AAF, come Londra e regole inutili nel nostro Paese fanno nicazione, gli elementi principali sono due: Amsterdam, dove il meccanismo all’acqui- passare la voglia agli stranieri di inve- il messaggio e i mezzi. Il messaggio che sto e l’utilizzo delle carte di credito - molto stire da noi? vogliamo dare è: vieni in questo posto, ti usate nelle AAF - è celere. Forse da noi ci Dico solo che per aprire un semplice uf- divertirai, passerai un paio d’ore piacevo- penseranno 10 minuti in più, ma alla fine ficio italiano della società inglese ci sono li, vedrai buona arte e sappi anche che sono convinto che ci sarà un notevole mo- voluti 6 mesi di scambio di documenti, tra- se vorrai potrai permetterti di comprare vimento e avremo molti nuovi collezionisti. duzioni e asseverazioni varie. Altrettanti qualcosa. La nostra campagna pubblici- Carlo Bernardini - Raumzeichnung mit Licht (La luce che disegna per aprire un semplice conto in banca... taria verte su questo e recita: “Chi ama [a cura di m. t.] lo spazio) - 2010 Nessuno sembra sapere bene cosa si l’arte, sa anche prenderla alla leggera”. fibre ottiche - m 15x8x12 debba fare in questi casi, le regole cam- Anche le iniziative alle quali diamo vita cer- courtesy Antonella Cattani Contemporary Art, Bolzano biano costantemente. Gli inglesi ascoltava- cano di far leva sulla creatività e la novità: info photo Giovanni Nesti no increduli le mie relazioni dall’Italia. ad esempio, grazie alla collaborazione con Exibart, mettiamo in palio tre voucher da dal 3 al 6 febbraio Via Dr. Streiter - Bolzano Come si è svolta la scelta dello spazio? 300 euro, da spendere in fiera nell’acqui- AAF fino al 30 marzo Quali opzioni avete vagliato? sto di opere d’arte. Può sembrare irrispet- Superstudio Più Lo spazio doveva avere una certa dimen- toso, ma è solo un modo per dire: è pos- Via Tortona, 27 - 20144 Milano dopo aver guardato bene, molto bene, quest'opera sione (almeno 2mila mq), essere vicino al sibile, provaci, l’acquisto di un’opera non è [email protected] vai alla rubrica Synestesie a pag. 18 centro, avere i requisiti tecnici necessari una cosa impossibile. Spesso le barriere www.affordableartfair.it

12speednews

L’accordo SIAE-YouTube per l’uso in streaming di opere protette Tutti a Milano nel 2011. Così parlò il New York Times A fine luglio la SIAE - Società Italiana Autori ed Editori e YouTube hanno siglato La notizia ovviamente ha fatto in breve la sua comparsa su tutti i “un accordo di licenza che copre l’uso in Italia, in modalità streaming, di musica, media, confermando una certa tendenza allo stile “gregge” dell’infor- jusartis tracce sonore e opere audiovisive del repertorio SIAE nei video presenti sulla mazione nostrana. Del resto il tema era ghiotto: trovandosi a indicare piattaforma YouTube. La licenza ha una durata di tre anni, fino al 31 dicembre i 41 luoghi da visitare nel 2011, il New York Times ha inserito Milano, 2012” (in VivaVerdi, n. 4, luglio-agosto 2010, p. 70). Per effetto dell’accordo, gli autori e gli editori di opere protette dalla SIAE - cioè e addirittura al quinto posto, in una lista che vede in prima posizione di opere facenti parte del repertorio dell’ente in quanto dichiarate tramite gli appositi bollettini - saranno ricompensati per l’utilizzazione la città di Santiago del Cile. E fra gli highlight segnalati dalla coraz- delle loro opere su YouTube. zata Usa, ruolo centrale per il Museo del Novecento, nel restaurato A oggi - a distanza di diversi mesi dalla diramazione della notizia - non sono noti i termini dell’accordo né le concrete modalità Palazzo dell’Arengario, ma anche per l’Hangar Bicocca, trainato dalla di percezione e di successiva ripartizione tra gli aventi diritto delle somme percepite per tale forma di sfruttamento. Stando alle presenza in permanenza della famosa installazione di Anselm Kiefer. informazioni che circolano sulla Rete, si ipotizza il pagamento di un determinato importo a titolo di diritti d’autore per ogni clic su un Non mancano ri- video contenente materiale protetto e facente parte del repertorio SIAE; sarà poi la SIAE stessa, tramite le ordinanze di ripartizione, ferimenti al de- a individuare i criteri per ripartire tra gli aventi diritto le somme così percepite da YouTube. sign, con una La notizia ha fatto subito il giro dei siti e dei blog che si occupano di diritto d’autore e di nuove tecnologie. Il motivo di tale interesse è segnalazione per legato alla diffusione sempre maggiore dell’uso di materiale protetto sulla Rete - che diventa un mezzo per la diffusione della cultura lo Spazio Rossa- ma anche per la violazione dei diritti d’autore - nonché alle numerose azioni intentate dai titolari di diritti per porre fine, o quanto meno na Orlandi, alla arginare, le continue violazioni dei diritti di privativa. moda - Miu Miu e Per rimanere nell’ambito della piattaforma YouTube, si può menzionare la causa intentata innanzi al Tribunale di Roma da RTI - Reti Marni -, alla ricet- Televisive Italiane s.r.l. contro YouTube per inibire l’uso di sequenze di immagini fisse o in movimento relative al programma Grande tività, con l’Hotel Fratello. A quanto consta, la causa è ancora in corso; nel frattempo (16 dicembre 2009) è stato emesso un provvedimento cautelare Milano Scala. in corso di causa che ha ritenuto illecita la diffusione tramite internet di immagini tratte da programmi televisivi coperti da diritto In questo contesto, Milano risponde con nuove notizie confortanti, d’autore (nella specie, appunto, il Grande Fratello). come il successo dello stesso Museo del Novecento, favorito anche In attesa di informazioni più dettagliate sull’accordo, si può ipotizzare che la sincronizzazione, cioè l’abbinamento della musica con dall’ingresso gratuito al museo fino al 28 febbraio, garantito dalla le immagini, non sia coperta da tale accordo, con la conseguenza che chi intende creare un video utilizzando come sottofondo o sponsorizzazione di Merrill Linch. Ma che è stato sottolineato tanto come colonna sonora un’opera protetta da diritto d’autore deve chiedere all’autore o all’editore (e non alla SIAE che, salvo i casi di dal sindaco Letizia Moratti quanto dall’assessore Massimiliano Finaz- espresso mandato, non gestisce il diritto di sincronizzazione) l’autorizzazione per effettuare tale abbinamento. L’accordo SIAE-YouTube zer Flory, che ha dichiarato: “Continuiamo a puntare su tre G: genio, interverrebbe nella fase successiva per rendere lecito il caricamento su YouTube del video e la sua diffusione tramite la Rete. gratuità, gente”. Che anche in Italia si riapra l’annosa discussione attorno al modello-Londra con musei gratis sempre? raffaella pellegrino www.nytimes.com avvocato esperta in proprietà intellettuale Studio legale d’Ammassa & Associati - [email protected] Low cost fair. Nell'Armory week debutta la Brooklyn Art Fair Cattedrali nel deserto. Ad Atene l'Onassis Cultural Center Si allargherà per la prima volta a Brooklyn il circo delle fiere d’arte che Inaugurato in Qatar Sta infognato in una ai primi di marzo planerà su New York. Sarà infatti la stessa Verge Art l'Arab Museum of Modern Art stradona disperata Fair - rassegna che dal canto suo tornerà per la seconda edizione di quelle da mega- ben dentro Manhattan, al Dylan Hotel - a lanciare la prima edizione Non ci piacciono i lopoli sudamerica- della Brooklyn Art Fair, che si svolgerà in più sedi sparse per tutta l’a- luoghi comuni, ma na. Poi, guardando rea di Dumbo. E la ricerca di uno spazio nell’intricato groviglio di fiere stavolta la tentazio- meglio, vedi che la partirà dalla convenienza economica: meno di 2mila dollari per uno ne è troppo forte: location non è tra le stand da 20 mq, in una zona che comunque non ha molto da invidiare c’è qualcosa che si peggiori in assoluto: quanto a vitalità artistica, sede privilegiata per tanti studi di artisti in avvicina di più all’i- di fianco c’è l’hotel fuga dalla confusione (e dai prezzi) di Manhattan. dea di “cattedrale Intercontinental, di www.brooklynartfair.com nel deserto” della fronte una qualche foto che vedete? università e un mez- 2011 col vento in poppa Del resto, il deserto non manca: si tratta infatti del Mathaf, il nuovis- zo chilometro in direzione del centro il megacantiere per il centro per Oliviero Toscani simo Arab Museum of Modern Art inaugurato a Doha, in Qatar. Rica- d’arte contemporanea che prenderà posto nell’enorme ex sede della All’onore delle cronache per il vato dall’edificio di una ex scuola ridisegnata dall’architetto francese birreria Fix. Questo è il contesto che sta tutt’intorno all’edificio minimal suo contestato - ma ricerca- Jean-François Bodin, il museo ospita la collezione - circa 6mila opere del Centro Culturale Onassis che a inizio dicembre ha aperto ad Ate- tissimo - calendario illustrato - raccolta dalla metà degli anni ‘80 dallo sceicco Hassan bin Moham- ne. Un edificio a liste di marmo bianco orizzontali. Che non mantiene con dodici “triangoli pubici med bin Ali Al Thani ed è il primo negli Emirati esclusivamente dedi- nella realtà le trasparenze verso l’ovoidale corpo interno che i ren- femminili”, uno per ogni mese cato all’arte moderna araba. Oltre alle gallerie, nei suoi 60mila mq il dering preparati dai francesi di AS-ArchitectureStudio promettevano. dell’anno, distribuito insieme Mathaf - che si inaugura con la mostra Sajjil: A Century of Modern Art La parete lungo la strada utilizzata a mo’ di videowall, all’interno due al numero di gennaio della - ospita anche strutture didattiche e una biblioteca specializzata. Ma “anfiteatri”, un bar al piano terra disegnato dall’artista Aemilia Papa- rivista Rolling Stone. Ma le quanti la frequenteranno? filippou e un ristorante sul roof-top che promette, anche solo per il solite voci di corridoio, prove- www.mathaf.org.qa panorama, di essere “la meta” dell’Atene affluente per l’estate 2011 nienti dallo stesso Toscani e (anche perché ancora non ha aperto), un parcheggio sotterraneo. puntualmente raccolte da Exibart, vedono il creatore della Sterpaia L'Italia non è il Portogallo? 18mila mq in tutto, fatti come si deve e finanziati interamente dalla al centro di diversi importanti progetti nell’anno appena cominciato: a Vero: lì scommettono sulla cultura... dinastia del magnate Aristotele. Il centro punta sulle performing art, partire da una non precisata stazione della metropolitana napoletana, Hanno proprio ragione i soprattutto: il programma è pronto per tutto l’anno fra danza contem- per la quale Achille Bonito Oliva in persona avrebbe chiesto a Toscani nostri ministri quando van- poranea, musica di qualità e teatro di ricerca. Non manca anche un un intervento creativo nell’ambito del progetto Le Stazioni dell’Arte. no in tv a dire: “L’Italia non pizzico d’arte contemporanea, anche perché l’Occ ha un dipartimento Affidandogli un’enorme parete lunga 100 metri per 2 di altezza. Più è finita come il Portogal- apposito, con tanto di direttore per le arti visive. Il primo progetto? sorprendente sarebbe un’altra iniziativa, che prenderebbe invece le lo”. Proprio vero. Mentre È stato “on air” in giro per Atene: una serie di interventi urbani da mosse dal Veneto: sarebbe stato infatti lo stesso Luciano Benetton infatti da noi ci si avvia parte di 14 artisti in piazze, viali e stazioni della metropolitana. Gli - protagonista una quindicina d’anni fa del fragoroso divorzio da To- ad affrontare un’annata eventi a ridosso del Capodanno (Le Cirque Invisible di Victoria Cha- scani, artefice del successo comunicativo di Benetton e creatore della che - stanti i tagli acritici e plin & Jean-Baptiste Thiérrée) sono stati presi d’assalto: tutto esaurito factory Fabrica - a interpellarlo per un nuovo progetto. Un non meglio indiscriminati agli investi- selvaggio nei quattro giorni di repliche. A dimostrazione del grande precisato museo, da realizzarsi in uno stabilimento dell’azienda tre- menti pubblici - segnerà il regalo che gli Onassis hanno fatto a una città fiaccata dai problemi vigiana in fase di dismissione: ma per ora il fotografo, comprensibil- collasso nella produzione economici e privata degli investimenti pubblici sulla cultura. mente, si sarebbe riservato di accettare o meno l’offerta. e promozione culturale e www.sgt.gr www.lasterpaia.it nella conservazione del patrimonio, il vituperato Paese lusitano, continuamente preso a cam- pione di malagestione e conti pubblici fuori controllo, incrementa gli IL PODIO art chart sulle mostre del mese investimenti culturali. In questa direzione va infatti il protocollo trien- a cura di nale siglato poche settimane fa dal ministro della cultura portoghese, ludovico pratesi Gabriela Canavilhas, e il presidente dell’APGA - Associazione Porto- ghese delle Gallerie d’Arte, Esteves João de Oliveira, pensato per so- ORO stenere la diffusione e la promozione dell’arte contemporanea porto- CHRISTIANE LÖHR ghese all’estero. La partnership prevede un contributo finanziario del ARGENTO Ministero della Cultura - il primo stanziamento è di 200mila euro - per ELISEO MATTIACCI BRONZO la realizzazione di diverse iniziative, in particolare per sostenere la HANS-PETER partecipazione di gallerie d’arte nazionali alle principali fiere interna- Gruner kubus è un minuscolo FELDMANN zionali, da Arco Madrid ad Artissima, Artforum Berlin, Armory Show, Ricerca intenzionale di me- boschetto realizzato da Chri- Frieze, Fiac, Art Basel. Dal canto suo, l’associazione si impegna a teoriti è l'ultima installazione stiane Löhr ed esposto da 9/12 Frontpage 2001 è organizzare annualmente una mostra che raccolga le opere di autori di Eliseo Mattiacci, presenta- Oredaria a Roma. Un'opera un'opera di Hans-Peter Feld- che si sono distinti a livello internazionale, mentre le gallerie sovven- ta nella mostra Fabbrica del minima di rarefatta ed estre- mann composta da 151 co- zionate dovranno creare le condizioni adeguate al fine di agevolare la Cosmo alla Galleria Lo Scudo ma eleganza,#1 che ci ricorda pertine di giornali di tutto il partecipazione dei propri artisti a residenze all’estero. Un Paese alla di Verona. Un'opera poetica come si possano creare ca- mondo usciti il 12 settembre canna del gas, economicamente parlando, che raggranella qualche e coinvolgente,#2 che testi- polavori con foglie, gambi e 2001, esposta nella mostra soldo per sostenere l’attività delle proprie gallerie d’arte contempora- monia la forza espressiva ramoscelli di piante in minia- Plus Ultra al Macro Testaccio. nea, le quali - a differenza delle nostre? - hanno anche loro il merito di di questo indomito e corag- tura. Un memento di una tragedia essere rappresentate da un’associazione che evidentemente funzio- gioso protagonista dell'arte che dieci#3 anni fa ha sconvol- na e che è all’altezza di interloquire con il ministero di settore. italiana. to l'umanità. www.portaldacultura.gov.pt

14 speednews annotazioni di milovan farronato nuovinuovinuovi dall'archivio docva by careof & viafarini

EMMA CICERI GABRIELE DE SANTIS MARTINO GENCHI Alla base della ricerca di Emma Ciceri è l'osserva- Attratto come molti dalla musica e dalla sua Mi ha colpito di Martino Genchi l'attitudine ad aspettare l'ultimo zione costante, minuziosa, lenticolare di ciò che possibile inclusione lungo l'orizzonte varia- momento, a istigare la sorpresa. Credo che in primis sia l'artista accade in contesti fortemente caratterizzanti. O mente collinoso delle ricerche contempora- stesso a volersi stupire nel capire  no a che punto i suoi inter- almeno così mi è parso di capire: in un video, ad nee, Gabriele De Santis si è concentrato in venti si possono spingere. Quante pareti di uno spazio dato esempio, uno stadio deserto è ancora in festa at- primis sui Raves... Per poi approdare al mul- possono tra ggere le sue lance metalliche? Per quante volte traverso il pacato sventolare delle pagine di gior- ticulturalismo e con uire quindi in brulican- un laser può impunemente e clandestinamente rimbalzare in nale abbandonate sugli spalti. Oggetti come folle ti installazioni attraverso cui metabolizzare esterno prima di  nire in quel punto speci co della super cie melanconiche. L'anima del luogo o sola la sua per- culture e subculture contemporanee. Buo- espositiva? Di certo i risultati esprimono tensione. sonale visione? na digestione. Nato nel 1982 a Milano Nata nel 1983 a Ponte San Pietro, vive a Bergamo Nato nel 1983 a Roma, vive a Londra Valis, 2009 Lode, 2009 Untitled..., 2010 generatore di luce laser, acciaio specchiante, video, loop materiali vari, cm 342x380x310 supporti in alluminio, dimensioni ambientali

Calabria contemporanea, e vicende controverse. Lʼultima presto la Fondazione (itinerante) sua impresa, il lancio di Art Sta- ge Singapore, nuova fi era della Rocco Guglielmo Svizzera asiatica. Accasata “Da anni inseguivo il sogno di cre- nello straordinario complesso numero 71 | anno decimo gennaio - febbraio 2011 are nuove possibilità per gli artisti, del Marina Bay Sands, la fi era gli operatori e il pubblico della mia DIRETTORE EDITORIALE ha ospitato alla sua edizione Massimiliano Tonelli Regione. Il Marca, la Fondazione inaugurale - dal 12 al 16 gen- [email protected] Rotella e il Parco di Scolacium naio - oltre 120 gallerie rappre- STAFF DI DIREZIONE rappresentano i primi tracciati di Marco Enrico Giacomelli (vicedirettore) sentative del panorama asiatico, con molte prestigiose presenze internazionali. “La Massimo Mattioli (caporedattore news) un nuovo disegno culturale che cosa più importante è che la fi era ha una propria identità”, ha dichiarato Rudolf ad Claudia Giraud (caporedattore eventi) Helga Marsala (caporedattore Exibart.tv) sta investendo Catanzaro. La artfacts.net. “Non avrebbe senso duplicare in Asia Art Basel o Frieze, né portare una mia fondazione si aggiunge come nutrita delegazione di gallerie occidentali che presenti solo grandi nomi”. Con lʼItalia SUPERVISIONE Anita Pepe elemento fi nora mancante per rappresentata dalla sino-milanese Primo Marella. colmare un vuoto, regalando uno IMPAGINAZIONE www.artstagesingapore.com Alessandro Naldi strumento funzionale che stimo- lerà conoscenza, curiosità, diver- REDAZIONE Da Hauser & Wirth all'Ica, Via Giuseppe Garibaldi 5 timento”. Parole di Rocco Guglielmo, notaio e collezionista appassionato, che così 50123 Firenze anche a Londra il direttore [email protected] presenta la nuova Fondazione per lʼarte contemporanea che porta il suo nome, un www.exibart.com hub culturale che non avrà una sede unica ma si muoverà lungo il territorio calabre- si sceglie in galleria INVIO COMUNICATI STAMPA se, “in maniera aperta, cercando spazi adeguati, collaborazioni strategiche, siner- Immaginereste mai di ritrovarvi un [email protected] Massimo De Carlo direttore del Ma- gie funzionali rispetto alle attitudini dietro ai singoli progetti”. Esordio a Catanzaro RESPONSABILE PRODOTTI nel ristrutturato Complesso Monumentale di San Giovanni, luogo storico e spazio cro? O magari un Franco Noero di- PUBBLICITARI Cristiana Margiacchi panoramico sulla città che in futuro ospiterà una parte del programma espositivo rettore della Fondazione Sandretto? Tel. +39 0552399766 coordinato dal direttore artistico Gianluca Marziani. La prima mostra, intitolata La Fantasie? Non lo sono nel mondo Fax +39 06233298524 [email protected] Costante Cosmologica, presenterà - dal 19 febbraio a fi ne maggio - 15 artisti italiani anglosassone, dove la voga di an- UFFICIO COMMERCIALE chiamati “a disegnare un percorso cosmologico a tappe narrative, un andamento dare a pescare direttori museali fra Fabienne Anastasio progressivo che conduce dalla condizione di delirio post-urbano al viaggio cosmico i galleristi pare prendere piede. Giu- Valentina Bartarelli tra luci e segnali astrali”. sto un anno fa negli Usa - e in tutto DIRETTORE RESPONSABILE www.fondazioneroccoguglielmo.com il mondo - si discusse a lungo della Giovanni Sighele chiamata del gallerista newyorchese Jeffrey Deitch alla direzione del Moca di Los STAMPA CSQ - Centro Stampa Quotidiani La fotogra a trova Casa a Napoli. Angeles. Ora si replica a Londra, dove Gregor Muir, dal 2004 alla guida del colosso Via delle Industrie 6 - Erbusco (BS) galleristico Hauser & Wirth, è stato chiamato a dirigere il prestigiosissimo Institute Battezzata da Ugo Mulas… TIRATURA of Contemporary Arts. Muir, grande esperto del gruppo degli Young British Artists, 85.000 copie Creare a Napoli un osservatorio per la fotografi a, “un ambiente multimediale per stu- si troverà ad affrontare una situazione di crisi che coinvolge lʼIca da oltre un anno, diare l’imaging, per esplorare la galassia dei media, incrociando idee della più varia DISTRIBUZIONE PER LE EDICOLE aggravata dai tagli ai fi nanziamenti pubblici che anche in Inghilterra hanno sconvolto DIFFUSIONE provenienza”. Con questi obiettivi è nata a Napoli, negli spazi storici di Villa Pigna- CDM srl telli, la Casa internazionale le istituzioni culturali. Viale Don Pasquino Borghi 172 – 00144 Roma GESTIONE RETE DI VENDITA E LOGISTICA della Fotografi a, progetto PRESS-DI srl – 20090 Segrate (MI)

della Soprintendenza per il Elmgreen & Dragset ABBONAMENTO Polo Museale Napoletano e 8 numeri x 24 euro e Katharina Fritsch onpaper.exibart.com degli Incontri Internazionali i prescelti per il Fourth Plinth 2012 dʼArte, che vuole istituire un IN COPERTINA Saranno la coppia nordica Elmgre- Filippo La Vaccara - Untitled - 2010 luogo di richiamo internazio- en & Dragset e la tedesca Katha- EDITO DA nale per un mezzo alla cui rina Fritsch i prossimi artisti a met- Emmi s.r.l. storia la stessa Napoli ha Via Garibaldi 5 - 50123 Firenze tersi alla prova sul Fourth Plinth, www.emmi.it dato e continua a dare grandi protagonisti. E per il battesimo, la prima esposizione la colonna di Trafalgar Square PRESIDENTE partenopea è dedicata al grande fotografo milanese Ugo Mulas. Un percorso che costruita nel 1841 per alloggiare Artico Gelmi di Caporiacco compendia tutta la carriera, dalle esperienze americane alla sperimentazione della una statua del re Guglielmo IV, AMMINISTRATORE fi ne degli anni ʻ60, fi no alla serie delle Verifi che, nelle quali le istanze di Mulas e che poi non fu realizzata a causa Paolo di Rocco quelle della generazione degli artisti che ha conosciuto trovano una sintesi perfetta. della mancanza di fondi. E che da REGISTRAZIONE www.pabaac.beniculturali.it presso il Tribunale di qualche tempo è diventata location per sculture di alcuni degli artisti più in vista a Firenze n. 5069 del 11/06/2001 livello internazionale, come Yinka Shonibare, che attualmente la presidia con il suo ______Gri ata Lorenzo Rudolf Nelson’s Ship in a Bottle. Elmgreen & Dragset presenteranno nel 2012, anno olim- associato: Art Stage Singapore pico, il progetto Powerless Strutture, fi g. 101, provocatorio bronzo che raffi gura un Se cʼè unʼautorità, in tema di organizzazione di fi ere dʼarte internazionali, è lui: diret- bambino su un cavallo a dondolo, pensato per sovvertire il concetto stesso di statua tore di Art Basel dal 1991 al 2000, inventore di Art Basel Beach, co-fondatore equestre. Hanh/Cock, lʼopera di Katharina Fritsch, sarà invece installata nel 2013. di ShContemporary a Shanghai. E spesso - inevitabilmente? - al centro di polemiche www.fourthplinth.co.uk

16 popcorn

MARCO ALTAVILLA T293 - Napoli/Roma

PASTA AL RADICCHIO E DATTERI DOLCI ingredienti

Pelare gli scalogni, affettarli al velo e stufarli in una padella con olio e 4 1 radicchio trevigiano cucchiai d’acqua per 10 minuti e a recipiente coperto. Aggiungere 5 dat- 10 datteri dolci teri dolci snocciolati e tagliati a tocchetti. Dopo 5 minuti unire il radicchio 1 scalogno a la une a listarelle, cuocere per qualche minuto su fuoco vivace e unire i capperi, una manciata di capperi sotto sale la copertina d'artista raccontata dall'artista una presa di sale, una grattata di noce moscata e una macinata di pepe. olio Far ridurre per 4 minuti. A fuoco spento unire gli altri 5 datteri tagliati a sale tocchetti. Cuocere la pasta al dente. pepe noce moscata pasta consigliata: spaghetti di Gragnano galleristi ai fornelli piattoforte

Filippo La Vaccara - Untitled - 2010 tempera e olio su lastra di vetro - cm 30x30 (opera incidentalmente distrutta)

chi è questo personaggio del mondo dell’arte? Ho concepito la copertina di Exibart.on- paper come un museo mobile. La super- ficie della carta corrisponde a una por- zione di parete sulla quale è stata mon- tata una piccola mensola. Sulla mensola è stato appoggiato un dipinto su vetro. Non si tratta solamente di concepire un insieme che illustri la prima pagina della rivista, ma di esporre un’opera pensando alla copertina come luogo. indovinachi... L’involucro della rivista ci catapulta im- di laurina paperina il personaggio dello scorso numero era Diane Arbus mediatamente in un qualche interno, nel cuore di un’epifania, ponendoci davanti una rappresentazione, con lo spazio e il silenzio che attorno a essa si creano. Si generano quelle condizioni che spingono alla concentrazione e, poi, alla contem- plazione. Credo si determini anche una dimensione di leggera solitudine. invito the best Filippo La Vaccara (Catania, 1972; vive Tonalità del grigio e poi lettere e caratteri dorati. a Milano) lavora con la Galleria The Flat Questo sul frontespizio. All’interno? Tutto d’oro come di Milano e la Galleria Traghetto di Ve- fosse uno scrigno, che apri per trovare gli estremi nezia. dell’evento. Colori, insomma, in linea con le tenden- www.filippolavaccara.com ze in assoluto più attuali, manco fosse il packaging del nuovo Martini Gold by Dolce&Gabbana. E inve- ce è l’invito di una mostra, piccolo e prezioso, che vince l’RSVP di questo mese e che ci consente di parlare di Trailerpark, la mostra che porta l’arte contemporanea a Bari grazie alle “mire espansio- nistiche” della napoletana Fondazione Morra Greco (www.fondazionemorragreco.com). Appuntamento fino al 6 marzo nel nuovissimo Teatro Margherita del capoluogo pugliese.

prendi l'arte e mettila da parte

Sarah Ciracì, se le cose si mettono male...

“Se l’arte si stancasse di me, io non mi stancherei dell’arte...”

18 speednews

Parte su questo numero di Exibart una nuova rubrica. Uno spazio fi sso che la testata devolve con piacere alle cure dellʼAmaci - Associazione dei Musei dʼArte Contem- poranea Italiani. Un punto di riferimento che, su ogni numero, proporrà ai lettori le rifl essioni, le iniziative di maggiore attualità, i propositi futuri e le questioni del momento secondo Amaci.

QUELLI CHE HANNO INVENTATO

LA RUBRICA DELL’ASSOCIAZIONE MUSEI D’ARTE CONTEMPORANEA ITALIANI LA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

Sono in molti, speriamo quasi tutti, a cono- rale che legata alle contingenze dellʼecono- di persone coinvolte dagli operatori musea- di Villa Croce a Genova (che non fa parte scere lʼassociazione Amaci, che riunisce i mia. La nostra è una crisi nella crisi. Taglia- li alle ditte di trasporto, dai restauratori agli della nostra associazione) è qualcosa che musei e i centri dʼarte pubblici di arte con- re gli investimenti in cultura (musei, eventi, editori, agli elettricisti, gli operai, i servizi di allunga le ombre già presenti. Che una città temporanea in Italia. Il termine “pubblico”, spettacoli) nei momenti diffi cili, e sono anni catering e ristorazione: lʼarte muove unʼeco- come Genova voglia privarsi di uno spazio, inteso con particolare riferimento alla natura che accade, è qualcosa di profondamente nomia importante. Tutto questo è inutile? lʼunico, per il contemporaneo, è inverosimile. del servizio offerto ai cittadini, costituisce sbagliato, che però si ripete in modo siste- Poi non si valuta mai completamente Del Madre si è parlato a suffi cienza, forse uno degli elementi che più accomunano le mico. Recuperare sarà diffi cilissimo, perché quello che effettivamente si fa nel nostro troppo, ma è una situazione generale che è realtà aderenti a unʼassociazione che si pre- i tagli medi del 30% nel 2010 e lʼincognita settore, perché si sottovaluta lʼindotto e preoccupante e lʼAmaci sarà sempre in pri- senta altrimenti fortemente eterogenea. dellʼimpatto dei fi nal cuts contenuti nella leg- non si considerano le ricadute sul turismo ma linea a portare a conoscenza del pubbli- Ma, al di là delle notevoli diversità di gran- ge Finanziaria (Patto di Stabilità) rischiano ormai sempre più orientato e attratto da co questi problemi. dezza legate a storie, bilanci, territori, poli- di diventare strutturali in una situazione già unʼofferta che metta insieme cultura e tempo Però come associazione ci occupiamo tiche, che costituiscono un valore e una ric- estremamente precaria. libero. Sembra ovvio, ma non lo è al nostro non solo di problemi, ma anche di solu- chezza per lʼassociazione, è fondamentale Fino ad oggi siamo stati bravi, anche bra- Ministro per lʼEconomia, che invece di rilan- zioni. Con la nuova versione del sito inter- che in questi anni ci sia stata unʼassociazio- vissimi, a continuare a lavorare quasi in ciare in chiave di ritorno economico tende a net, che verrà pubblicata nel corso del 2011, ne, volontaria, che discuta e faccia conosce- apnea, con budget ridicoli nella maggior escludere la cultura dalla sfera della produ- verrà inaugurata una collana di quaderni re i problemi dellʼarte contemporanea. parte dei casi. Abbiamo mantenuto unʼatti- zione. Possiamo dimostrare e sostenere che online dedicata ai problemi legati alle prati- La creazione della Giornata del Contem- vità di qualità risparmiando su tutto, per poi il nostro è un sistema che porta turismo alle che gestionali dei musei, dalle assicurazio- poraneo è il caso più eclatante di questo vedere sprechi straordinari nelle manifesta- nostre città, fa lavorare decine di migliaia ni al diritto dʼautore, dalla coproduzione di percorso, proprio perché adesso tutti zioni in cui i politici riescono a intravedere di persone, che altrettante tutte le settima- mostre alla gestione dei servizi aggiuntivi. sanno di cosa si tratta e oltre 1.000 gal- una passerella mediatica. LʼAmaci ribadisce ne prendono le autostrade, i treni, gli aerei, Sempre al suo interno, lʼassociazione ha lerie, associazioni, musei, privati hanno che non solo investire in cultura è fonda- vanno in ristoranti e alberghi o comprano ca- avviato un importante approfondimento sui aderito allʼultima edizione. Vuol dire che, al mentale per qualsiasi Paese civile, ma che taloghi e libri nel bookshop: giudicare inutile modelli di governance dei musei dʼarte con- di là dei numeri ristretti dei musei (siamo 27 bisogna aumentare lʼofferta strutturale, i e superfl uo tutto questo è pura miopia. temporanea in Italia e allʼestero. Vogliamo soltanto), cʼè qualcuno a cui sta a cuore, musei che offrono servizi 365 giorni allʼanno In ogni caso, e queste sono considerazio- produrre cultura e il tempo ci darà ragione. E come la rivista che ci ospita, la cultura del a milioni di persone. L’art est inutile è una ni generali, se è bene che anche la cultura anche costruire un pubblico e unʼattenzione contemporaneo che questo Paese fa fatica delle tante provocazioni di Ben Vautier che, venga giudicata con criteri di economicità (il al presente, per far conoscere lʼarte del No- a digerire. pronunciata da un artista straordinario, suo- costo per visitatore di una mostra e non solo vecento e contemporanea. Se non si cono- Questo è importante a maggior ragione oggi. na ancor più sarcastica. Certo che è inuti- il costo globale), cʼè da dire che in uno Stato sce quello che accade oggi, non saremo mai Sono giorni diffi cili e lo sappiamo tutti, ma le, per questo i musei dellʼAmaci muovono europeo non si possono chiudere i musei e pronti al futuro. quello che non si sa ancora è costituito dalle unʼeconomia complessa, perché a parte gli i centri dʼarte che già scarseggiano rispetto prospettive di questa crisi, che è più struttu- artisti, i direttori, i curatori, ci sono migliaia alla media europea. La paventata chiusura VALERIO DEHÒ

Più Spirito al Santo Spirito. Berlino e Parigi fanno Start. Terre Vulnerabili all'Hangar Bicocca Ripartono le one-night exhibition Transnazionale e incrociato Hangar Bicocca sem- Si chiamerà Spirito Due la Il futuro dei vari Start e network di gallerie dʼarte? È transnazionale. pre più sugli scudi, dopo esser stato ci- seconda tornata di mostre Questa almeno la strada tracciata da Berlin-Paris, doppio appunta- tato dal New York Ti- nelle incredibili architetture mento che ha visto nel secondo weekend di gennaio un gruppo di mes tra i 5 luoghi da del Complesso di Santo gallerie parigine presentare una selezione del proprio lavoro negli vedere a Milano. Lo Spirito in Saxia, a Roma spazi dei colleghi berlinesi, che a loro volta hanno restituito la visita spazio meneghino si fra il Tevere e il Vaticano. Il in Francia il 28-29 gennaio. Un progetto che giunge questʼanno alla presenta allʼappunta- progetto, curato da Valen- terza edizione, e che dimostra la prontezza degli operatori transalpini mento con il secondo tina Ciarallo, cambia leg- a reagire al momento di turbolenza fi nanziaria con iniziative inno- step di Terre Vulnera- germente e acquisisce un vative e ricche di interesse per il pubblico. Le accoppiate vincenti? bili, progetto che segna la direzione artistica di Chiara Bertola. Quat- main sponsor di assoluto Isabella Bortolozzi e Natalie Seroussi, carlier | gebauer e Torri, Chert tro mostre che coprono un periodo di sette mesi, in quattro fasi come rilievo come Enel. La no- e Gaudel de Stampa, Mehdi Chouakri e 1900-2000, Konrad Fischer quelle lunari, per un totale di 30 artisti internazionali e altrettante ope- vità? A partire da febbraio e Nelson-Freeman, Ben Kaufmann e New Galerie, Klemmʼs e Chez re. La seconda vede la presenza di otto importanti artisti, personalità ogni evento, sempre e rigorosamente nellʼarco di una sola serata, Valentin, Johann König e Paradis Magazine, Motto e Librairie Yvon molto diverse tra loro, con lavori differenti per dimensioni e materia- sarà curato da un direttore di museo. Si parte a fi ne febbraio con la Lambert, PSM e Dohyang Lee, Sommer & Kohl e The Institute of li, alcuni di forte impatto emozionale, altri più concettuali: si tratta di “coppia” Giacinto di Pietrantonio, direttore della Gamec di Bergamo, Social Hypocrisy, Florent Tosin e Michel Rein, Barbara Thumm e In Bruna Esposito, Carlos Garaicoa, Invernomuto, Kimsooja, Margherita e il noto artista tedesco Christian Jankowski. situ - Fabienne Leclerc, Wentrup e Frank Elbaz. Morgantin, Adele Prosdocimi, Remo Salvadori e Nico Vascellari. [email protected] www.berlin-paris.fr www.hangarbicocca.it

Nasce Maxxi Base, Ovvero sovrapposizioni tra arti visive e letteratura. Su ogni numero un'opera (trova- 750mq in più per il museo romano la a pag. 10), selezionata da una mostra rigorosamente in corso. A partire da ogni Si trova nellʼunico edifi - synestesie di lavinia collodel opera, un racconto. A rma di una giovane scrittrice, d'un ato. cio “salvato” dalla furia di Zaha Hadid che, per LÌ DI FRONTE È vero, Serena avrebbe solo bisogno di un uomo, per il resto le va realizzare il suo sinuo- tutto abbastanza bene. Dal tempo in cui ebbe, appena diciottenne, so serpente di cemento Emma ha dodici anni, e vive in un palazzetto antico di Dr. Streiter- Emma, e il ragazzo di allora se la squagliò silenziosamente, ne sono vivo, ha demolito lʼintera gasse. Quando torna da scuola e riesce a evitare quell'uragano di passati di anni, dodici per essere precisi, di novità e di uomini. Le caserma Montello. Tutto sua madre, si chiude in camera, si butta per terra e fa pace con il cose però erano spesso un po' complicate, non tanto per la bambina, tranne che un edifi cio mondo. Orecchio sul pavimento a mo' di ventosa, aspetta. In realtà quanto per la nonna. longitudinale che è stato sa perfettamente quando è il momento giusto per questa operazio- Nonna Adelaide, mamma di Serena, abita appena al piano di sotto integrato nel progetto e ne, perché un'aria vibra, risuona, e le dice: ascolta. Deve attendere - per la gioia di Emma proprio a anco dell'appartamento di Marco. che infatti oggi ospita il qualche secondo che il suo cuore smetta di rimbombare all'impaz- Nonna Adelaide cercava solo di mettere un po' di sale in zucca a bookshop, il ristorante Maxxi.eat e Maxxi Base. Maxxi Base, appunto, zata, poi è pronta. Mezzo metro di massetto la separa dalla stanza di quella glia vulcano, ma sbagliava nei modi. E si impicciava troppo. dove “base” sta per Biblioteca, Archivio, Studi, Editoria. Si tratta del Marco, venticinque anni, aspirante musicista jazz. Suona il sax. Solo Fu per questo che Serena a un certo punto tagliò i ponti con il piano centro di ricerca e documentazione del Maxxi, che apre al pubblico la parola sax è già musica. Emma pensa che a Marco riesca bene ogni di sotto. E ha fatto bene. Lo vede ora, che ha ripreso a scendere a il 24 febbraio con due obiettivi principali: documentare lʼattività del nuovo pezzo. Si stupisce di quanto provi e riprovi le stesse battute, fare due chiacchiere. Nonna Adelaide infatti, che si è vista negare la museo e promuovere dibattito a 360 gradi. Base sarà anche il braccio e gli direbbe: dai, va bene così, vai avanti, fammi sognare. Anche i sua missione di ricerca di un marito per la glia, si è trovata costretta armato del museo verso le realtà internazionali, uno strumento per capelli di Marco sono musica. Emma lo può osservare dalla nestra per un lungo tempo a pensare ai casi suoi. Non tutti felici. Vedova, intensifi care i rapporti e gli interscambi. I contenuti di Maxxi Base? quando lui va a trovare il tipo che abita nel palazzo di fronte. Forse con alcune vecchie cugine noiose, e altrettante vecchie amiche, e Una biblioteca dʼarte e architettura da 10mila volumi; 40 postazioni sono amici, forse parenti. una pensione di schifo molto al di sotto della passata opulenza. Ma multimediali; uno spazio polifunzionale da 100 posti; unʼarea dedicata In e etti Vincenzo è più grande di Marco, sta sui quaranta portati allʼarchivio del museo dove vengono conservati i suoi fondi e mate- bene. Lavora nello stesso appartamento in cui vive, esce poco di ha scoperto che la sua pena maggiore è di non sentire più Vittoria, riali su vario supporto. Il tutto per oltre 750 mq. Come tutto il mondo giorno, spesso di sera. Vincenzo cerca di cambiare le sue abitudine la vera amica. Maxxi, anche Base ha due teste: arte - con la direzione di Carolina per incrociare per la strada Serena, la mamma di Emma. Serena è Non è neanche morta, Vittoria. Anzi, abita proprio lì di fronte, al ter- Italiano - e architettura, capeggiata da Alessio Rosati. Il centro non così irregolare nelle uscite che Vincenzo la studia per ore, segna su zo piano, ma fa nta di non vederla. Perché anche Vittoria non sa mancherà comunque di essere anche uno spazio di produzione: sarà un block notes l'andirivieni, senza venirne a capo. Non riesce a ca- come riprendersi Maria. È ormai una storia chiusa quella del prestito qui infatti che verranno “cucinati” i cataloghi del museo e, sempre qui, pire che lavoro possa fare, con quegli orari. Di sera, segretamente, non restituito, seppellito nella tomba insieme ai mariti delle due an- si organizzeranno mostre, incontri, presentazioni. Come gli eventi spegne la luce, scosta la tenda dalla nestra, e guarda Serena che ziane signore. Ma come a rontarla? Questo, adesso, nonna Adelai- inaugurali: una mostra di architettura curata da Gizmo e la presenta- sistema la cucina, lì di fronte. A volte le scorge un velo di malinconia de chiede a sua glia, quando si incontrano. zione di un volume sullʼultimo mezzo secolo dʼarte italiana. che le vorrebbe cancellare con un bacio. Vincenzo pensa che baste- Ed Emma origlia i discorsi da grandi, a itta nel sentire che anche www.fondazionemaxxi.it rebbe. a ottant'anni ci si possa trovare di fronte a problemi di questo tipo.

20speednews

Otto edizioni, un decennale. RIVOLUZIONE D’OTTOBRE Festa per il Premio Furla Due torri in Puglia. Due masserie che diventano resort di lusso. Ma l’arte non poteva mancare, va da sé. Le edizioni sono otto, per un progetto di residenze che coinvolge artisti e territorio. S’è iniziato con Silvia Giambrone e Valentina ma è pur sempre un Vetturi... decennale, quello del Premio Furla. Che infatti celebra l’anniversario affidandone la “liturgia” a un padrino d’ecce- zione come Christian Boltanski, che ha ideato l’immagine grafica e il titolo di questa edizione del Premio, Pleur qui peut, rit qui veut, “una sorta di ossimoro”, spie- ga la curatrice e idea- trice del premio Chiara Bertola, “che apre la a sinistra: Valentina Vetturi all’opera. a destra: Un particolare dell’installazione di Silvia Giambrone strada ai finalisti per l’i- deazione dei loro progetti”. I cinque artisti finalisti di questa edizione Un’occasione che diventa un progetto. Bonomo di Bari. Ma inedita è anche la - si declina sulle corde dell’introspettivo e - fra i quali sarà scelto il vincitore annunciato durante l’inaugurazione C’erano nomi importanti, come Antonio scelta dell’attualissimo format della resi- del lirico, con una sorta di diario delle sue della mostra a Palazzo Pepoli, a Bologna - sono Alis/Filliol - Andrea Riello e Pierluigi Calignano, nelle prime denza: gli artisti - 5 o 6 ogni anno - saran- giornate in masseria dal quale estrapola Respino e Davide Gennarino, nominati da Simone Menegoi e Ma- esperienze con la creatività contempo- no ospiti delle masserie, creando le loro icastici passaggi che poi “incide” su tufo e rianne Lanavère; Francesco Arena, nominato da Vincenzo De Bellis ranea, ma la sensazione era di iniziative opere in diretto contatto e dialogo con gli calce. E che ne La Macchina che Produ- e Philippe Pirotte; Rossella Biscotti, nominata da Cecilia Canziani e estemporanee, occasioni appunto. Ora spazi. ce il Tempo, di Valentina Vetturi, diventa Vincent Honoré; Matteo Rubbi, nominato da Lorenzo Bruni e Carson l’approccio appare diverso, e l’incontro Prime due ospiti protagoniste del progetto intervento corale e performativo, delegan- Chan; Marinella Senatore, nominata da Alfredo Cramerotti ed Emily con l’arte contemporanea si celebra in un Ottobrata, Silvia Giambrone e Valentina do le sensazioni a rapide interviste - o in- Pethick. Il vincitore sarà invitato a realizzare un’opera finanziata dalla contesto progettuale di medio-lungo ter- Vetturi, invitate dai curatori Antonella terrogatori? - a cui sottopone il personale Fondazione Furla e in comodato al MAMbo di Bologna. L’opera del mine, esito di una riflessione più matura. Spano e Lino Sinibaldi a elaborare opere dei resort, per poi trascrivere meticolosa- progetto vincitore sarà presentata in anteprima presso la Fondazione L’ambiente è quello di Torre Maizza e che compendiassero l’elemento “grafia”. mente tutto su un lungo rotolo di carta, e Querini Stampalia a Venezia nel giugno 2011, in concomitanza con Torre Coccaro, due antiche masserie pu- E le due artiste hanno risposto con una fissare l’azione in un video. la 54. Biennale di Arti Visive. Ed ecco, in omaggio al decennale, una gliesi, ridisegnate dall’imprenditore Vitto- sorta di accordo non scritto, fornendo rapida carrellata delle edizioni passate, con vincitori, finalisti e artisti rio Muolo e dalla sua famiglia in resort interpretazioni allo stesso tempo opposte [massimo mattioli] padrini. Per un po’ di Furlamarcord... di lusso, ricchi di comfort ma del tutto e complementari, accomunate da una EDIzIONE 2000 rispettosi delle tradizioni e della natura. missione inequivoca: fornire all’osservato- Vincitore: Sislej Xhafa; Finalisti: Simone Berti, Eva Marisaldi, Paola Ecco dunque la nuova era, che si presen- re una chiave di lettura per quel luogo, Pivi, Alessandra Tesi; Padrino: Joseph Kosuth ta con uno spirito rinnovato a cominciare renderlo partecipe del proprio specifico e info EDIzIONE 2001 dall’organizzazione, affidata - con un’ulte- unico Kunstwollen. Che nel progetto di Sil- Vincitore: Lara Favaretto; Finalisti: Massimo Bartolini, Vedovamaz- riore sensibilità “territoriale” - alla Galleria via Giambrone - Diario Bianco [nella foto] www.masseriatorrecoccaro.com zei, Margherita Manzelli, Sabrina Torelli; Padrino: Ilya Kabakov EDIzIONE 2002 Vincitore: Sissi; Finalisti: Marcello Maloberti, Ottonella Mocellin, C’è chi si lamenta che nell’arte manchi qualsiasi for- peones che, dagli spalti, si danno l’un l’altro - o danno all’artista Adrian Paci, Daniele Puppi; Padrino: Lothar Baumgarten ma di confronto critico. Sì, è indubbio: il confronto è o al critico di turno - vuoi dell’analfabeta, vuoi del comprato o del EDIzIONE 2003 quasi inesistente. Le riviste che un tempo facevano “cialtrone”. Vengo al dunque: avrei - tifoserie permettendo - una Vincitore: Massimo Grimaldi; Finalisti: Pierpaolo Campanili, Sarah Ci- tendenza (Flash Art) o mercato (Arte) sono cotte e modesta proposta da fare. Abbandoniamo, per sempre, l’ormai racì, Stefania Galegati, Domenico Mangano; Padrino: Michelangelo stracotte, i critici si occupano solo del loro ombelico, vuota dizione “arte contemporanea”, che oggi comprende tutto e Pistoletto e nelle pagine culturali dei grandi giornali l’arte non il contrario di tutto: dalla pittura iperfigurativa ai cornetti di Orlan. EDIzIONE 2005 ha spazio se non per banalità propagandistiche sui Il calderone dell’“arte contemporanea”, infatti, oggi tiene sotto il Vincitore: Pietro Roccasalva; Finalisti: Deborah Ligorio, Rä di Marti- soliti quattro noti. Nessuno spazio alla riflessione, suo ombrello ogni possibile gesto, azione, idea; anche la più no, Christian Frosi, Alex Cecchetti; Madrina: Kiki Smith alle idee, all’approfondimento. Ma un mo- idiota, la più ridicola, la più disprezzabile, o solamen- EDIzIONE 2007 tivo - se non l’unico - credo ci sia. Ed te la più banale: e lo stesso concetto di “arte”, Vincitore: Luca Trevisani; Finalisti: Alice Cattaneo, Elenia Depedro, è che mai come oggi l’arte sta grazie al grimaldello della liceità di qualunque Nicola Gobbetto, Nico Vascellari; Madrina: Mona Hatoum vivendo in “camere separate”, trovata possibile, di qualunque “azione” EDIzIONE 2009 per citare Tondelli. Ognuno possibile, si è, potremmo dire, sfalda- Vincitore: Alberto Tadiello; Artisti finalisti: Giorgio Andreotta Calò, Me- ha la sua piccola cameretta to, liquefatto nella complessità stessa ris Angioletti, Giulia Piscitelli, Ian Tweedy; Madrina: Marina Abramovic nella quale esercitarsi, nel- del mondo: l’arte, oggi, può infatti www.fondazionefurla.org la quale dire e fare ciò che celarsi in un bookshop rifatto da un vuole, nella quale dare la artista (che nessuno però distingue Teatro, danza, musica, arte. alcatraz di alessadro riva sua visione del mondo. da quello disegnato da un “normale” Ognuno, in sostanza, è libero di fare architetto), in un libro d’immagini Riparte il Teatro Palladium ciò che vuole: delirare, provocare, rubate qua e là dai rotocalchi (che by Romaeuropa sputare e pisciare sui santi e sul nessuno distingue da una qualsiasi Esce dal tracciato pret- Papa, se lo desidera; ma la sua voce rivista o catalogo pubblicitario), in un tamente teatrale per è e rimarrà sempre, e fatalmente, sola. reportage fotografico (che nessuno di- coinvolgere la totalità Quello che manca, infatti, a quasi cento stingue dal lavoro di un “vero” reporter), delle arti sceniche l’ot- anni dal gesto più estremo che sia mai sta- in un video porno (che nessuno distingue da tava stagione curata da to possibile nell’arte - quello del Dadaismo e di un normale video porno), e così via: perduta la Romaeuropa per il Tea- “père Duchamp” - è una visione comune, non dico presunzione di essere “altro” dal mondo, l’arte si tro Palladium Università dell’arte, non dico del mondo, ma delle regole base del fare è dunque mimetizzata nel mondo, facendone suoi i codici, Roma Tre, diretto da arte. Così, il confronto, quando inizia, muore subito, in culla, per i linguaggi, spesso anche i meccanismi di produzione e di co- Fabrizio Grifasi. Pre- l’impossibilità di capirsi oltre una ristretta cerchia di amici o di municazione. L’arte - per usare una terminologia di derivazione sentandosi con un ricco sodali: laddove, infatti, per uno è arte - magari di alto livello - un marxiana - all’improvviso, e senza che noi ce ne accorgessimo, programma - titolo Big gesto, un comportamento, un’idea, o anche l’atto, in sé banale, “si è estinta”, perdendosi nel magma informe delle mille forme Bang Theater - che fino di verniciare una panchina di color fluorescente, per mille altri del mondo. Ecco allora che i calderoni biennaleschi, le fiere, le a giugno attraversa tea- quella sarà solo un’ultima deriva duchampiana, il girare attorno manifestazioni d’arte contemporanea si riducono così, spesso, tro, coreografia, musica, arti visive, cinema, incontri, un confronto con al nulla asfittico di idee lambiccate e cervellotiche; e laddove per a null’altro che “ripetizioni” - spesso malfatte, spesso meno in- la ribalta nazionale e internazionale fatto delle espressioni teatrali più un altro, invece, una scultura o un dipinto possono essere otti- tringanti e tecnicamente meno riuscite - di ciò che il mondo, al diverse, ma anche di laboratori e seminari. Immaginario fiabesco pro- mi esempi di declinazione contemporanea della forma, per altri di fuori dell’ambito artistico, già produce di suo. È forse dunque tagonista della stagione, da Animalie, creazione di David Riondino, non saranno invece altro che artigianato, bric-à-brac, nostalgico giunta l’ora, a cent’anni dalla rivoluzione “totale” dell’arte, di ab- a Cappuccetto rosso del regista francese Joël Pommerat, a L’ultima repêchage di stampo anacronistico (“è un bravo pittore, ma que- bandonare una definizione che ha ormai perso la sua funzione, e volta che vidi mio padre di Chiara Guidi e la Socìetas Raffaello San- sto non basta per farne un artista!”, ricordo che concludeva, di provare a tornare al lavoro sui singoli linguaggi: per provare a zio. Focus sul teatro di ricerca con Valdoca alle prese con la figura tranchant, la sua recensione su una mostra una delle tante pro- ristabilire confini certi, entro regole più o meno certe. Smettia- di Caino - testi di Mariangela Gualtieri -, mentre Babilonia Teatri pro- fessorine della critica militante venute su a schiere negli ultimi mola, allora, di parlare genericamente di “arte”, definizione tanto pone la nuova creazione The end, sviluppata intorno al tema della anni). Non c’è conciliabilità tra le opposte visioni, perché manca, vasta da divenire evanescente. E torniamo, invece, a dare dignità morte. La sperimentazione artistica continua anche nei cinque giorni da un secolo, un’idea condivisa delle regole entro cui operare: nel ai linguaggi, ormai svuotati di senso, anch’essi, dal pressapochi- del Roma3 Film Teatro Festival, con giovani e professionisti del cine- momento in cui queste sono state progressivamente e definitiva- smo di chi ha fatto del surfing dilettantesco tra i diversi linguaggi ma, del teatro e della videoarte. Scena alla grande danza con Tristi mente spazzate via dalle sperimentazioni che si sono succedute la sua bandiera e il suo credo. Che i pittori tornino a confrontarsi Tropici di Virgilio Sieni, e ospiti internazionali del calibro di Shanell da un’avanguardia all’altra, da una provocazione all’altra, da un con il linguaggio della pittura, gli scultori con quello della scultura, Winlock, Gregory Maqoma e Sidi Larbi Cherkaoui. Non mancheranno gesto estremo all’altro, nulla più si può dire di “oggettivo”, né di i videoartisti con quello del video. Ognuno, poi, slitti pure da uno poi i viaggi extra teatrali con la nuova edizione di Cortoons, il festival razionalmente condivisibile, in merito a un’opera d’arte. Ed ecco, all’altro, se crede; così come uno scrittore è libero di passare dal internazionale dei corti d’animazione, il progetto Al-Kemilab, tra mu- anche, il motivo della fatale crisi del mestiere di critico, oggi romanzo alla poesia, alla sceneggiatura, o alla regia di un film: sica e performance, sonorizzazioni e reading a cura del musicista ridotto più che mai vuoi a organizzatore-tuttofare, vuoi a uomo di purché lo sappia fare. Allora, forse, anche i critici torneranno a Gianni Maroccolo e un nutrito gruppo di performer, e due serate con relazioni e di potere, vuoi a cameriere degli opposti interessi in fare i critici, con un po’ più di consapevolezza, ma solo all’interno Lo show dei tuoi sogni, un racconto per voce e musica con Tiziano gioco. Ed ecco il perché del tono sempre più violento, da scon- dei linguaggi che sono loro consoni, e sui quali hanno qualche Scarpa e i Marlene Kuntz per la regia di Fabrizio Arcuri. tro di tifoserie (ma senza più neanche la squadra da tifare), dei (seppur vaga) competenza. www.romaeuropa.net

22speednews

Biennale 2011, per il Belgio il commento del mese caratteristiche, le capacità e le ispi- Angel Vergara (e Luc Tuymans) razioni umane migliori”. Questo si ªMa che fa De Carlo? Ripropone gli artisti già fatti da propone la mostra Happy Tech, mac- La tentazione è tanta, e a una altre gallerie in Italia?” chine dal volto umano, evento cen- lettura rapidissima si potrebbe trale della rassegna bolognese Arte anche cadere nell’involontario Certo, questa è una rubrica ªleggera”, che spulcia tra i e Scienza in Piazza, manifestazione tranello. Il padiglione del Belgio commenti per scovare quelli più divertenti. Ma il com- di diffusione della cultura scientifica alla Biennale di Venezia 2011? mentario di Exibart.com è anche - e soprattutto - altro; promossa dalla Fondazione Marino Sarà occupato dal grande Luc è spunto, polemico spesso, e quindi ancor più interes- Golinelli, che per il primo anno amplia Tuymans. Sì, perché il nome sante. Come in questo caso, visto che il lettore che si la sua “ragione sociale” includendo della 52enne star dell’artworld, cela dietro lo pseudonimo fosforoxtutti rammenta che, l’arte nel suo stesso titolo. Curata da nel comunicato, compare, ma... una volta, Massimo De Carlo i giovani artisti li scopriva. Giovanni Carrada e Cristiana Perrella, con la collaborazione di Silvia come curatore. Sarà infatti lui a Mentre, almeno nel caso di Rashid Johnson, gli è basta- to pescare nella ªscuderia” di Francesco Annarumma, Evangelisti, la mostra - in programma a Bologna dal 3 al 13 febbraio, coordinare il progetto Feuilleton, proposto dall’artista selezionato per per poi passare a Milano presso La Triennale Bovisa dal 22 febbraio rappresentare ufficialmente il Belgio, ovvero Angel Vergara, spagnolo col quale l'artista di Chicago ha iniziato a lavorare quasi al 31 marzo - ha visto un’anteprima nei giorni di Artefiera, con ope- di nascita ma da anni residente e operante a Bruxelles. Un progetto dieci anni fa... ning straordinario per la Art White Night. che occuperà l’intero spazio del padiglione, ispirato al tema dei sette www.golinellifondazione.org peccati capitali: invidia, ira, accidia... Il lavoro di Vergara utilizza diver- [in calce alle notizie su exibart.com] si mezzi, dal disegno al video, l’installazione, la performance, che gli PrimoPiano homephotogallery, permettono di esplorare e superare i limiti della pittura, “sia dal punto nuova sede a Berlino di vista estetico che socio-politico”. squadra di 11 big del panorama italiano, da Carla Accardi a Stefano Un paio d’anni fa era stato Gigiotto del Vecchio, che in quel caso www.labiennale.org Arienti, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Marisa Merz, Luigi Ontani, aveva proprio trasferito il suo Supportico Lopez da Napoli a Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Paola Pivi, Cosa Vostra? Big in campo Berlino. Ora la direttrice torna a essere calcata da PrimoPiano Francesco Vezzoli. Artisti che hanno risposto all’invito, mettendo le homephotogallery, dal 2006 attiva a Napoli come prima galleria per la campagna Amaci loro creazioni a sostegno dell’arte e realizzando 11 veri e propri “ma- dedicata alla fotografia contemporanea del Mezzogiorno d’Italia. contro i tagli alla cultura nifesti” per ribadire l’importanza del “patrimonio collettivo di opere, di E arriva l’avventura internazionale, che vede Antonio Maiorino e L’arte del presente è l’anima del futuro: relazioni, di immagine, di sapere e di stimolo all’innovazione, portato- Massimo Pastore aprire il nuovo spazio nel quartiere di Wedding, a nutriamola. È questa la risposta dell’A- re di un valore aggiunto agli investimenti pubblici che lo sostengono”. nord-ovest del Mitte, tra i nuovi luoghi più interessanti della ricerca MACI - Associazione dei Musei d’Arte www.amaci.org artistica berlinese e internazionale. E la nuova PrimoPiano entra così Contemporanea Italiani - ai tagli alla a far parte di Kolonie-Wedding, consorzio che riunisce 31 spazi d’arte cultura previsti dalla finanziaria 2011, Happy Tech a Bologna per coordinare le energie comunicative e creative. Debutto con la che sempre più concretamente rischia- mostra Geist des Ortese, ispirato dal nome della scrittrice Anna Maria no di compromettere la produzione e Arte e Scienza in piazza Ortese, con un gruppo di artisti - Gianluca Acanfora, Roberto Monte, promozione artistico-culturale per l’an- con la Fondazione Golinelli Marco Natale, Massimo Pastore, Tommaso Perfetti, Margherita Verdi no appena iniziato. E l’Amaci scende in Esplorare il lato positivo del rapporto uomo-tecnologia, attraverso - che, “facendo propria l’erranza della scrittrice, ci rendono un’Italia campo con una campagna di sensibilizzazione a sostegno dell’ar- “opere ispirate a tecnologie a misura d’uomo, ovvero che estendono che è insieme bella e straziante”. te contemporanea, sostenuta - con lo slogan Cosa Vostra - da una la nostra natura, permettono, abilitano, sviluppano e potenziano le www.primopianonapoli.com

defiscalizzazione delle donazioni. Se caso degli speech bubble di Parreno, IL MUSEO IN VOLO non affrontiamo il problema sul piano essendo palloni gonfi di elio e quindi Il 2010 anno terribile? Vedremo il 2011, e non s’annunciano affatto rose e fiori. Di questo e di legislativo, tutto sarà sempre farragi- sospesi in aria, abbiamo potuto fare molto altro abbiamo parlato con uno dei direttori del Castello di Rivoli, decano dei musei d’arte noso e casuale. Noi siamo aperti a a meno persino del personale di cu- contemporanea in Italia. Ad esempio, di come fare una mostra senza guardiania... tutte le ipotesi: il problema non è dare stodia, risparmiando circa 40mila il nome di qualcuno a una stanza del euro. Anzi, toccare i lavori in questa in altre prestigiose istituzioni interna- museo, il problema è mettere a pun- mostra non è vietato: mano a mano zionali. to un nuovo modello economico che che gli speech bubble scendono a possa garantire fondi e sostegno alle terra (sono circa 3mila) i visitatori In realtà una grossa risposta cul- diverse istituzioni culturali di questo possono raccoglierli e portarli a casa turale a questo status quo l’hai già Paese. Le soluzioni possono essere come ricordo. Parreno è particolar- data con la mostra di Philippe Par- diverse, bisogna avere coraggio e mente soddisfatto di questo grande reno. Che sei riuscito ad allestire idee. Forse vale la pena ricordare che intervento ambientale nel nostro mu- non facendo spendere un centesi- la costruzione di Harvard e Yale (così seo, tanto è vero che da quest’opera mo al museo. Grazie a chi? come un discreto numero di chiese - come accade spesso nel suo lavoro Grazie ad Enea Righi, un collezionista americane!) fu in parte finanziata dal - ne nascerà un’altra, in una sorta di piuttosto singolare: in netta contro- sistema delle lotterie. catena semantica. Nelle sale l’artista tendenza con quanto sta accadendo francese ha collocato una macchina negli ultimi anni, invece di aprire una L’operazione-Parreno è leggibile fotografica fissa che scatta tre foto al sua fondazione, ha deciso che in que- anche come un messaggio nei con- giorno, dalle foto nascerà una video- sta fase è più importante sostenere fronti della politica locale e nazio- animazione che speriamo di poter ac- le istituzioni pubbliche. Insomma, più nale: alle volte quello che si chiede quisire per la nostra collezione. musei e meno mausolei, un caso più non sono banalmente soldi, per unico che raro in Italia, e altrove. Gra- quelli si trova il modo di trovarli Un’ultima domanda: quale futuro, Direttore Bellini, il tempo delle che Rivoli deve spendere meno? zie a lui il Castello di Rivoli ha inaugu- fuori dai finanziamenti classici, ciò in una situazione così incerta, per vacche più o meno grasse pare Meno mostre, ovviamente, e più idee. rato la prima mostra a “costo zero” che si chiede è fiducia, vicinanza, il Castello di Rivoli? esser finito in tutta Italia. Per di Non si tratta semplicemente di spen- della sua storia: From November 5 sistema... E magari sburocratizza- Beatrice [Merz, N.d.R.] ed io affron- più in Piemonte la politica, se non dere meno per i singoli eventi: biso- Until They Fall Down, un intervento zione e semplificazione degli iter. tiamo questo momento delicato con proprio disinteressata, sembra gna risparmiare su tutti i costi di ge- site specific di Parreno nei 900 mq Non è così? senso di responsabilità, cercando di essere poco più che tiepida verso stione del museo. Stiamo pensando del terzo piano. E non si tratta - vor- La politica dovrebbe cominciare a ve- individuare buone soluzioni per far il tuo museo. Per il 2011 prevedi ad esempio di ridurre gli orari di aper- rei sottolinearlo - della classica “colo- dere i musei come fattori di sviluppo quadrare i conti: non possiamo ri- di dover stringere ulteriormente la tura durante il weekend. Diventa inol- nizzazione” del museo da parte di un economico, sociale e culturale, e non schiare, come accade purtroppo ad cinghia? tre fondamentale in questo momento privato, attraverso la semplice movi- come un fardello improduttivo. In que- altri musei italiani, di chiudere addi- Il problema, come dici tu, è struttura- rivolgersi ai privati, così come cerca- mentazione di opere della sua colle- sto senso, la cultura dovrebbe essere rittura i battenti. Tuttavia sappiamo le: non esiste in questo senso un par- re collaborazioni con altre istituzioni. zione: l’intervento di Parreno è stato appoggiata con convinzione proprio bene che un museo d’arte contem- ticolare disinteresse “piemontese” nei Ad esempio, in primavera inaugurere- prodotto ex novo secondo il progetto durante i periodi di crisi, come stan- poranea non può e non deve giocare confronti dell’arte contemporanea. mo un progetto site specific di Andro dell’artista. no facendo oggi diversi Paesi euro- in difesa. Garantire buone mostre è I tagli alla cultura sono orizzontali e Wekua, in occasione del quale stiamo pei che hanno rinunciato ai tagli. Le solo un aspetto dell’attività del mu- stanno portando a un cambiamento realizzando un importante catalogo In questo caso il collezionista che statistiche dicono che dall’inizio della seo. Un museo veramente contem- di scenario senza precedenti nel no- in collaborazione con il Fridericianum è venuto in soccorso al museo si crisi i visitatori dei musei, dei teatri poraneo non può essere un semplice stro Paese. La cosa più grave è che di Kassel e la Kunsthalle di Vienna. è mosso con spirito mecenatistico e dei cinema stanno aumentando in contenitore di opere ma deve porsi nessuno, oggi, sa dire cosa accadrà Questo ci consente di investire una puro. Senza avere nulla in cambio, modo sensibile: questo conferma l’im- come luogo di produzione culturale, nei prossimi 2-3 anni. Il Castello di Ri- somma molto contenuta, attorno agli salvo un poco di visibilità. Ritieni portanza sociale di una buona offerta un congegno intellettuale che opera voli ha organizzato in passato alcune 8mila euro. Per quanto riguarda il invece che ci possano essere - an- culturale. nella società e l’arricchisce in termini mostre che sono costate oltre un mi- catalogo di John McCracken, di cui che nel farraginoso quadro norma- di riflessione sul presente. Per questa lione di euro ciascuna: oggi con una inauguriamo la retrospettiva il 21 tivo italiano - elementi di corretto Come ciliegina sulla torta di que- ragione, pur praticando con rigore la cifra nettamente inferiore dobbiamo febbraio, abbiamo stretto un accordo “scambio” che il museo può instau- sta sorta di blitz espositivo, di logica dei risparmi, continuiamo a curare l’intera programmazione an- particolarmente vantaggioso con Ski- rare con entità private che voglia- quest’idea di prototipo di mostra credere con forza in quella degli inve- nuale, tra collezione, mostre tempo- ra. Riusciamo così a pubblicare, con no sostenerlo? Negli Stati Uniti, auto-sostenibile ma allo stesso stimenti: solo investendo in cultura si ranee ed eventi collaterali. Questa è una piccola somma, la prima mono- come sai bene, ogni sala di un mu- tempo assolutamente museale e può tornare a intravedere un futuro. la situazione: bisogna prenderne atto grafia dedicata a questo leggendario seo è intitolata a una famiglia che istituzionale, hai anche imbastito e ripensare in modo radicale il funzio- esponente del Minimalismo West ha contribuito alla sua creazione. un’esposizione che sta in piedi (o [a cura di m. t.] namento stesso del museo. Coast. Allo stesso modo cerchiamo Come ci si potrebbe muovere in meglio, in aria) da sola. Compri- di contenere il budget destinato ai Italia e come pensi di direzionare il mendo al massimo i costi di guar- Meno mostre, orari di apertura grandi eventi. Per i prossimi anni ab- Castello in questo senso? diania... ridotti, stop al turnover del perso- biamo in programma la co-produzione Lo stiamo ripetendo tutti da anni: Proprio così. A Rivoli il costo della info nale? Dove pensi di dover interveni- di mostre importanti, che partiranno bisogna lavorare a leggi che favori- guardiania ha un ruolo importante nel re per dare una risposta a chi dice dal Castello di Rivoli per poi spostarsi scano il mecenatismo grazie a una budget complessivo delle mostre. Nel www.castellodirivoli.org

24speednews

per lungo tempo perso il confi ne tra vita privata e vita con gli arti-

PENSIAMO sti, avendone sempre dieci a a cura del Festival dellʼArte Contemporanea pranzo e a cena anche per Natale... Augurandovi un eccellente 2011, “Cpensiamo” colloquia con Angela Vettese, membro della direzione scientifi ca del Festival dell’Arte Contemporanea con Spostando lo sguardo Pier Luigi Sacco e Carlos Basualdo, sui temi di collezionismo e committenza, sul tema della commit- aspettando la quarta edizione del festival intitolata Forms of Collecting/ Forme tenza visto dagli artisti, della Committenza (Faenza, 20-22 maggio). Quale rapporto si crea fra artista chiediamo la tua opi- e committente, perché gli artisti hanno sempre più l’esigenza di fare rete, fon- nione su un fenomeno dando spazi non profi t, come sarà il collezionismo del domani: sono solo alcuni recente: sempre più degli spunti che questa intervista e la quarta edizione del festival offriranno. Nel artisti hanno lʼesigenza frattempo, per avere qualche anticipazione sul programma, potete raggiungerci di associarsi e fondare ad Arte Fiera Bologna nell’area Art Talks, sabato 29 gennaio alle ore 16. spazi non profi t, sia fi sici che virtuali. È un segnale di LʼItalia è stata la patria di grandi collezionisti, e fi gure come Giuseppe cambiamento del loro rappor- Panza di Biumo, Claudia Gian Ferrari e Paolo Consolandi sono purtroppo to con la committenza? scomparse di recente. Come si crea nel nostro Paese un collezionismo In fondo è sempre avvenuto, dal Salon giovane? In che cosa sarà diverso? des refusés in poi. Le case degli artisti nel Credo sarà un collezionismo forzatamente meno pionieristico, e forse anche Village a New York erano quasi centri non profi t. Nella nostra esperienza ita- meno attento allʼItalia, dal momento che la circolazione dellʼarte è sempre più liana, spazi milanesi come Via Lazzaro Palazzi o la Casa degli Artisti, tra anni internazionale. ʻ80 e ʻ90, volevano essere spazi di azione non condizionati dal mercato proprio in un momento in cui il mercato si stava dimostrando aggressivo e capace di Quale rapporto si crea fra artista e collezionista? Qualche aneddoto? deviare stili, modalità dʼazione artistica, sistemi di circolazione. Credo che oggi Ci sono collezionisti che preferiscono non conoscere lʼartista, Panza stesso mi lʼesigenza sia diversa: il mercato inizia a svolgersi anche su internet, in modo disse che non amava visitare gli studi prima di comperare, perché si sentiva sotterraneo e ribelle rispetto al sistema delle gallerie e delle aste. Gli artisti san- oppresso dallʼidea di dover compiacere lʼartista. A volte si genera una relazio- no che la galleria non è più il solo garante del loro successo e la usano come ne di amicizia profonda, peraltro, come tra Giuliano Gori e Robert Morris, che brand, ma non sempre in modo esclusivo. hanno abitato insieme per mesi mentre Morris realizzava il suo labirinto a Villa Celle. Lo stesso Panza credo se ne sia andato con il rimpianto di non aver visto ANGELA VETTESE il Roden Crater di James Turrell completato. E quanto a Consolandi, ricordo con quanto affetto accoglieva gli artisti a cena o comunque a casa sua. Per non sabato 29 gennaio - ore 16 parlare dellʼaffi atamento assoluto di una collezionista come Giuliana Setari con Forms of Collecting / Forme della Committenza artisti come Ettore Spalletti o Vettor Pisani: a questʼultimo ha addirittura com- Art Talks - Arte Fiera Bologna perato una cava di marmo! Grandi mecenati come Maria Gloria Bicocchi hanno www.festivalartecontemporanea.it r.i.p. BLAKE EDWARDS la sua fi gura: le due mostre Vitalità del negativo nell’arte PAOLO COTANI Dicevi il suo nome ed era italiana 1960/70 - che trasformò nel 1970 il Palazzo delle La sua formazione era ini- come se dicessi La Pantera Esposizioni in un gigantesco contenitore multimediale - e ziata da autodidatta, ma il Rosa. E viceversa. Il desti- Contemporanea, la rassegna interdisciplinare internazio- suo spirito sempre teso alla no di chi dà vita a un ca- nale che, con una scelta tra lʼincredibile e il meraviglioso, sperimentazione e alla cono- polavoro: fi nirne fagocitato inaugurò nel 1973 il grande parcheggio sotterraneo di Villa scenza lo aveva portato negli nellʼimmaginario collettivo. Borghese. Da sempre appassionata collezionista, aveva anni a indagare diversi ambiti Ma aveva saputo prende- fondato a Roma nel 1970 gli Incontri Internazionali d’Arte, creativi, con lunghi soggiorni re le contromisure, Blake di cui è stata fi no allʼultimo segretario generale, un progetto a Parigi, a Londra - dal 1964 al 1970 - e negli Stati Uni- Edwards, il grande regista che negli anni ha avuto un ruolo fondamentale nella diffu- ti. Ma poi Paolo Cotani nel 1970 era rientrato nella natia americano morto a 88 anni al St. Johnʼs Hospital di Santa sione della cultura italiana attraverso un ricco programma Roma, che ha visto il maturarsi e il compiersi del suo per- Monica, in California, per le complicazioni di una polmoni- di interventi e mostre seguito dal curatore artistico Achille corso nella sintesi dei diversi linguaggi sperimentati. E a te. Nato a Tulsa, in Oklahoma, nel 1922, è indubbio che il Bonito Oliva, che era anche uno dei suoi migliori amici. Più Roma, dove era nato nel 1940 e dove aveva infi ne stabilito suo nome resti indissolubilmente legato al successo della recentemente, Graziella Lonardi Buontempo aveva creato i suoi contatti più profondi e signifi cativi, Cotani è morto il 9 serie di fi lm sulla Pantera Rosa, condiviso con lo straor- nella sede degli Incontri a Palazzo Taverna una biblioteca gennaio. Nel 1958 in Francia aveva potuto studiare i mae- dinario Peter Sellers. Ma lʼattività di Edwards è lunga e e un archivio specializzati in arte contemporanea, met- stri delle avanguardie storiche, dopo di che era rientrato a variegata: indimenticabili altri successi come Colazione da tendo a disposizione il materiale raccolto durante lʼattività Roma frequentando esponenti dellʼInformale e interessan- Tiffany, trionfo mondiale interpretato da Audrey Hepburn dellʼassociazione. Fra i molti altri incarichi, è stata consu- dosi alle ricerche portate avanti dal Gruppo ʻ63. A Londra i e George Peppard, 10, con Bo Derek, o Victor Victoria, lente per lʼarte contemporanea per lʼAccademia di Francia fondamentali incontri con lo storico dellʼarchitettura Joseph o ancora Operazione sottoveste. Nel 1969 aveva sposato a Villa Medici a Roma e membro della commissione Uni- Rykwert e con esponenti dellʼarea della Poesia Visiva. Ne- una delle attrici più famose di Hollywood, Julie Andrews, credit per lʼarte contemporanea. Dal 2009 era consigliere gli anni ʼ80 aveva stretto amicizia con il fotografo Ralph che gli è rimasta al fi anco sino alla sua scomparsa. Nel di amministrazione della Fondazione La Quadriennale di Gibson, il quale aveva stimolato la sua attenzione alla fo- 1993 aveva coinvolto nellʼultimo - tuttʼaltro Roma e membro della commissione istituita dal Pan di Na- tografi a, che - dopo esperienze concettuali - nei lavori degli che fortunato - fi lm della sua prediletta serie, Il fi glio della poli per il progetto PAN Studios - Residenze d’Artista. ultimi anni dialogherà continuamente con pittura. Pantera Rosa. Il 2004 lo aveva visto trionfare con il Premio Oscar alla carriera. DANTE VECCHIATO DORA DIAMANTI Lʼanno passato ha voluto la- Si è spenta nella notte GRAZIELLA LONARDI BUONTEMPO sciare unʼultima traccia di sé tra il 22 e il 23 novembre Un racconto per immagini, improntata alla tristezza, por- scorsi Dora Diamanti, “una grande passione per tandosi via il gallerista padova- fondatrice dellʼomonima l’arte contemporanea che no Dante Vecchiato, vulcanico galleria dʼarte contem- ha dato vita a una nuova imprenditore innamorato della poranea di via del Pel- visione della cultura”. È creatività, giunto ad animare legrino a Roma. Si inter- morta il 20 dicembre scor- tre spazi nella sua città, oltre a rompe così un percorso so Graziella Lonardi Buon- uno a Milano e allʼestensione estiva a Porto Cervo. Nato iniziato tre anni fa in uno spazio che ha sin da subito ca- tempo. È diffi cile trovare nel 1956 a Cadoneghe, aveva studiato allʼAccademia delle talizzato lʼattenzione del pubblico capitolino, grazie a una un termine che qualifi chi Belle Arti di Venezia, riuscendo non ancora trentenne ad serie di mostre dedicate a giovani emergenti e non solo, adeguatamente la sua attività assolutamente unica nella aprire la prima galleria nel centro storico di Padova. Dalla con una spiccata predilezione per i protagonisti del terri- parabola del contemporaneo italiano e non solo: promo- prima opera acquistata, di Virgilio Guidi, lavora negli anni torio. Dʼaltronde, Dora Diamanti ha sempre creduto nellʼe- trice? critica? mecenate? Lei era tutto questo e molto di con artisti come Cantatore, Fiume, Cascella, e poi Fonta- nergia creativa della giovane arte e a essa si è dedicata più, e ora la mostra che il Macro ha fatto in tempo a de- na, Burri, Afro, Sironi, fi no ad artisti internazionali come fi no allʼultimo, con grande impegno ed eleganza. Il mondo dicarle - A Roma la nostra era avanguardia. Graziella Lo- Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, il suo dellʼarte perde quindi una donna sempre pronta alla sfi da nardi Buontempo - suona come un ultimo, dovuto tributo. grande amico Arman. Sua la scoperta di quella che è dive- e a nuovi ed entusiasmanti progetti, portati avanti con te- La prima mostra completamente dedicata alla rilettura di nuta - a suo modo - un fenomeno commerciale, Rabara- nacia e sensibilità. Un vero e proprio punto di riferimento due momenti centrali nella storia dellʼarte contemporanea, ma; negli anni ʻ90 la sterzata verso nuovi talenti orientali, per coloro i quali hanno avuto il privilegio di conoscerla. legati alla città di Roma, che si devono allʼentusiasmo del- cinesi e indiani. (micol di veroli)

26index

04 retrocover 06 opinioni 08 speednews 16 popcorn 32 trailers 52 nuovispazi 54 déjàvu 71 62 intervallo 70 où? 72 agenda sommario Mensile - Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 let. B - l. 662/96 Firenze Copia euro 0,0001 20 c. 2. art. 45% A.P. in Sped. - Mensile 77 fotofinish

 inteoria

free | anno decimo | numero settantuno | gennaio-febbraio duemilaundici | www.exibart.com 34 autoreferenzialità, prodotto storico della noia Arriviamo anche noi, probabilmente buoni ultimi, a saltare sul carro di Matteo Renzi. Abbiamo aspettato di averne motivo, a dire la verità. Abbiamo aspettato di avere tra le mani qualcosa di concreto per poter affermare che sì, questo amministratore esprime uno scatto innovativo alla governance necessaria per rendere credibili le nostre città. Di più: le nostre città d’arte. E non è né cosa facile, né cosa da poco. Come abbiamo avuto modo più volte di affermare, il problema, checché ne dicano gli specializzati nella disciplina di non centrare mai il punto, non è quello dei soldi che non ci sono. Come diavolo fa ad essere un problema ciò che a priori non c’è? Semmai è un dato di fatto. La questione, dunque, trasla altrove: ad esempio, toh, su come gestire meglio i soldi che ci sono; su come affrontare la burocratizzazione, i bizantinismi, la parcellizzazione delle competenze con conseguenti veti incrociati che rendono inattuabile qualsiasi tentativo di riqualificazione, di rifunzionalizzazione, di riforma. Trattato come un appestato da una sinistra indegna di un moderno Paese occidentale, Renzi non s’è spaurito a salire (o scendere?) nella reggia di Arcore. Il risultato si è visto: dopo un mese (e di mezzo c’erano anche le “feste”), Renzi è calato a Roma per 35 ubiquità: arte e critica dell'arte nell'epoca dell'informazione globale firmare con Letta e Bondi un patto dai contenuti tanto semplici quanto rivoluzionari per un sistema ingessato come quello della nostra governance dei beni culturali. I confini tra i musei statali e quelli comunali, a Firenze, tenderanno a crollare. Gli introiti che i musei nazionali incamerano grazie all’enorme massa di turisti (moltitudine che però utilizza beni e servizi, a partire dalla pulizia della città, che è il Comune a dover pagare) verranno condivisi anche con l’ente locale. A partire da quest’anno, il 20% della bigliettazione di Uffizi & company verrà “girato” al Comune. Ma non girato in maniera banale, rischiando il trasferimento di questi cespiti su capitoli di spesa che nulla c’azzeccano col turismo e ciò che il turismo si aspetta: i circa 4 milioni l’anno saranno invece investiti per il contrasto all’abusivismo e la lotta contro i graffiti. Così l’accordo diventa un modello di gestione replicabile nella forma, e impeccabile nei contenuti, visto che descrive il decoro urbano come ciò che effettivamente oggi è:il problema delle nostre città d’arte. L’accordo è correlato da altre piccole svolte: una card complessiva per l’ingresso in ben 33 musei della città, la soluzione per alcuni teatri cittadini, un passaggio sul Maggio Musicale e il suo auditorium. Mentre si odono ancora gli echi di chi lo criticava per essersi recato nella dimora del capo del Governo, Renzi ha dichiarato dopo la firma dell’accordo: Se“ questi sono i risultati, chiedo a Bonaiuti di fissarmi un altro appuntamento ad Arcore per fine gennaio”. Dove sbagliamo se diciamo che gli amministratori che ci interessano sono quelli che non badano a destra e sinistra, puntano diretti al risultato con il massimo del pragmatismo e soprattutto non guardano in faccia a nessuno pur di ottenere riforme e cambiamenti fondamentali al Paese per non inabissarsi definitivamente? (m. t.)  approfondimenti 38 "ma certo che inviterò cattelan e beecroft" pubblicità su Exibart? gracias [email protected] | 0552399766 40 bürhle: la svizzera divisa da una collezione questo numero è stato realizzato grazie a... 42 manifacturing bologna 44 reimmaginare modena

Arcur Galleria Pio Monti 46 ve lo do io il pastificio Artematica Galleria dello Scudo 48 una torino un po più europea Boccanera Galleria Tac Caos Communication per UBS Giacomo Guidi 50 costellazione non profit VI Civita Servizi Giuseppe Stampone Comune di Como Guidi & Schoen Comune di Vicenza Hotel Alexander CR Modena Macro  rubriche CR Padova e Rovigo Maxxi Dartway per Ceres Openart Milano 30 assoloshow { gregory fong / greg mocilnikar } Ex3 Fond. Golinelli Palaexpo 63 tornaconti { grafica d'artista? provare per credere} Fond. Nicola Trussardi Peggy Guggenheim Fond. Palazzo Strozzi The Affordable Art Fair 64 libri { l'arte, che storia! } Galleria Astuni The Gallery Apart Galleria Colombo TVS SpA 66 design { dressign } Galleria Marie-Laure Fleisch Velan Galleria Oredaria Vizeum per Absolut 67 architettura { se milano credesse in bio } 68 essai { cinema della realtà } 69 talenthunter { cleo fariselli } 78 hostravistoxte { allons enfants... }

30assoloshow a cura di marianna agliottone GREGORY FONG Nato a Washington nel 1987, è in mostra alla T293 di Napoli fino all'8 aprile. Dice di sé...

Freud.ppt 2008 - animated PowerPoint presentation animazione in PowerPoint - 2'53'' loop [ 2011 Flyover (with con Sean Monahan) [ 2009 - HD video and sound HD video e audio - 14'48''

Berlusconi Tan 2010 - digital photography fotografia digitale - courtesy T293, Napoli

In the past, much of what I was making revolved around fictionalization - tracing the implicit ideologies within critical texts, news reports and mani- festos and placing them in a new, imagined context. This recontextualiza- tion lends itself to the production of dialogue, making intersections pos- sible between contradictory positions. Ultimately, these invented dialogues are narrativized and wrapped into accessible and unassuming forms: the documentary, the advertisement, the editorial - vehicles. In passato, gran parte di quello che facevo ruotava attorno alla finzionaliz- zazione, rintracciando le ideologie implicite nei testi critici, nelle notizie e nei Lately, I have been less reliant on invention. manifesti pubblicitari, e collocandoli in contesti nuovi, immaginifici. Questa ri- contestualizzazione conduce alla produzione di dialogo, rendendo possibili inter- My contribution to a large group exhibition featuring many young New York sezioni tra posizioni contraddittorie. In ultima istanza, questi dialoghi inventati artists was the invitation of 23 teenagers from well-respected local private erano resi narrativi e confezionati in forme accessibili e senza pretese, utilizzan- schools to network and party at the opening. Inspired largely by the urban do “veicoli” come il documentario, il linguaggio pubblicitario e quello editoriale. savviness of the (supposedly) teen-aged characters on the TV drama Gos- sip Girl, my hope was that the teens would gain a greater knowledge of Ultimamente, mi sono affidato meno all’invenzione. what it actually means to be a “pre-career artist”. The teens were aware of their status as an artwork. Avoiding the passivity, I hope instead to pro- Il mio contributo a una grande collettiva che ha coinvolto molti giovani artisti duce contextually sensitive work with interpretive boundaries, work that newyorchesi è consistito nell’invitare 23 teenager, provenienti dalle locali scuole appears to be only slightly removed from “real life”. private più rispettate, a partecipare all’organizzazione e al party di apertura del- la mostra. Ispirato in gran parte dalla sagacia urbana dei (presunti) teenager della serie TV Gossip Girl, la mia speranza era che quei ragazzi acquistassero una maggior consapevolezza di ciò che effettivamente significa essere un “arti- sta emergente”. I ragazzi erano consci del loro status di opera d’arte. Lo scopo è quello di evitare la passività e dar vita, invece, ad approcci di tipo critico, in maniera che i lavori paiano solo minimamente distaccati dalla “vita reale”. assoloshow 31 a cura di marianna agliottone GREG MOCILNIKAR Nato a Orange County nel 1980, è in mostra alla Walter Maciel Gallery di Los Angeles fino al 26 marzo. Dice di sé...

Southern California, with its natural beauty and idyllic weather together with the effects of its large populace and vulnerable inherent resources, has been a vehicle for me to toe a line between believable landscapes Il sud della California - con le sue bellezze naturali e il tempo idilliaco, gli and referential abstractions. The daily contradiction is cramped, and effetti del suo sovraffollamento e la conseguente vulnerabilità delle sue it is the basis for my exploration of spatial properties in painting and risorse naturali - è stato per me una sorta di zona di conciliazione tra drawing. It’s a region that bestows beautiful sunrises, grand vistas and una raffigurazione realistica e l’astrazione. Le quotidiane contraddizioni ocean front lifestyles, but simultaneously produces up pollution, traffic della sovrappopolazione sono alla base della mia indagine sulle proprietà congestion and natural disasters. spaziali in pittura e nel disegno. Una regione che offre albe bellissime, panorami grandiosi e una vita da vivere di fronte all’oceano, ma che So, the results of this magical contradiction are symbolic and stimulat- contemporaneamente offre inquinamento, traffico congestionato e di- ing. Through my studio practice I elaborate on the experience of this sastri naturali. ever shifting landscape and start a process of internalization and in- terpretation. The process results in symbols, layer tracks, overlapping Così, i risultati di questa magica contraddizione sono simbolici e stimo- points of view, plausible spaces and unrecognizable shapes. lanti. Attraverso la mia pratica, approfondisco l’esperienza di questo paesaggio cangiante e do il via a un processo di interiorizzazione e inter- pretazione. Il risultato consiste in segni, tracce stratificate, sovrapposi- zioni di punti di vista, spazi plausibili e forme irriconoscibili.

No Swim Zone - 2009 - oil on canvas olio su tela - cm 132x106,7 Sarah Court 3 [ [ 2010 - charcoal and graphite on paper carboncino e grafite su carta - cm 50,8x66 Sarah Court 1 2010 - oil on canvas olio su tela - cm 139,7x121,9 32trailers

CARTELLOPOLI TRANSALPINA Quattro anni fa, il Codice del Patrimonio francese è stato modificato autorizzando, a determinate condizioni, i car- advartising telloni pubblicitari extra large apposti sui ponteggi che di raffaele bifulco coprono i lavori di restauro ai monumenti. Un errore ca- pitale, la cui evidenza è sotto gli occhi di tutti, come nel caso del Musée d’Orsay, violato dalla pubblicità di Yves a cura di alfredo sigolo rassegna stampa internazionale s Saint-Laurent di giorno, cancellato dalla stessa di notte. Aggirare le limitazioni della legge sembra essere un gioco da ragazzi: dal metodo di calcolo delle percentuali di superficie occupabile all’interpretazione di ciò che può essere considerato intervento esterno o interno, il caso dell’ex stazione parigina sta facendo scuola tra i pubblicitari della capitale francese. Secondo la logica che “il fine giustifica i mezzi” durante una congiuntura economica non favorevole c’è il rischio concreto, scrive Didier Rykner, di vedere in breve Parigi trasformata in una città-sandwich. Facendo la fine di Venezia, portata ad esempio nega- tivo dello scempio dei monumenti. Chi: Didier Rykner Dove: La Tribune de l’Art Quando: 3 gennaio 2011

SECOLI BUI Piccolo esperimento condotto da Andrew Baker per il magazine di Boston The Atlantic. Dopo la visita alla Biennale del Whitney con un amico, il giornalista ha deciso di verificare la modernità dei lavori visti mettendoli a confronto con quanto esposto ai Cloisters. I Chiostri sono una sezione del Metropolitan Museum dedicata all’arte e all’architettura medievali, una collezione di reperti raccolti da John D. Rockeffeller Jr. e che costituisce una sorta di bignami di un pezzo importante della storia del Vecchio Ogni anno la stagione della moda in Italia si apre con due appuntamenti fissi: Pitti Immagine Continente. Così l’articolista scopre la straordinaria efficacia di un’ancoretta in avorio del XIII secolo a Firenze e Milano Moda Uomo. Due manifestazioni che contribuiscono a caratterizzare e l’abilità tecnica nella sintesi concettuale della pittura, capolavori dell’arte cristiana guidati da un l’immagine del Paese come epicentro fashion internazionale, almeno secondo alcuni. Le comune sentimento di devozione e realizzati grazie ad abilità tecniche coltivate in anni di applicazione due occasioni, quest’anno, sono lo scenario in cui s’inserisce il lancio della campagna pri- artigianale. Un’arte non nel senso moderno del termine eppure piena di vita, capace ancor oggi di co- mavera/estate 2011 di Pringle of Scotland, luxury brand scozzese che da qualche anno ha municare a un pubblico vasto il suo messaggio. La conclusione amara è la constatazione che oggi l’ar- sterzato verso uno stile più accattivante e contemporaneo, rendendosi più attuale. Lo dimo- te ha rinunciato a coltivare le abilità manuali nel plasmare i materiali e con essa anche alla vocazione stra soprattutto il fatto che ha scelto per il rilancio l’asset creatività/arte contemporanea; di rivolgersi alle masse. Aspetti che andrebbero riscoperti salvando dall’oblio le nostre radici comuni. infatti, il marchio si è fatto promotore dell’eccellenza scozzese in campo artistico, scegliendo Chi: Andrew Baker partnership e realizzando progetti di grande respiro. L’occasione è stata la celebrazione dei Dove: The Atlantic 195 anni di vita del marchio, nel 2010, con il progetto 195 collaborations, che ha visto la Quando: 3 gennaio 2011 collaborazione, oltre che della Serpentine Gallery di Londra, di artisti quali il Premio Turner Douglas Gordon, Richard Wright, Ryan McGinley, David Shrigley, che ha realizzato un ironico PREMI RICCHI E POVERI video sul marchio, e Tilda Swinton, eterea attrice scozzese. La seconda fase include i Franz Premi storici a rischio. A lanciare il segnale dall’allarme è Le Monde, traendo spunto dalle difficoltà Ferdinand e Terry Jones. La campagna primavera/estate 2011 si caratterizza per due economiche nelle quali versa il prestigioso Prix Niépce per la fotografia, istituito nel 1955. Negli ultimi elementi: gli scatti eseguiti dall’artista svizzero Walter Pfeiffer e la modella, direttamente tempi i premi fotografici si sono moltiplicati a dismisura e sono soprattutto imprese e istituzioni pri- dalla serie tv inglese Skins (che ha perso la carica “arrabbiata” e underground della prima vate a istituirli. Grandi marchi commerciali, banche, multinazionali: anziché sponsorizzare l’esistente, edizione), Freya Mavor. Walter Pfeiffer comincia a rappresentare e ritrarre ciò che lo circon- seppur di prestigio, pensano sia meglio far da sé, meglio costruirsi il proprio premio fatto in casa, da nel 1970: esplora il mondo in modo molto personale, coltivando la bellezza e l’edonismo, occupandosi poi di sfruttare la propria influenza per accreditarlo nel sistema dell’arte tramite pubblici- arricchendo di magia anche le realtà più mondane e ordinarie. Si potrebbe dire che l’artista tà, personaggi di spicco e soprattutto una cospicua dotazione in denaro. Al Salon Paris Photo le foto abbia quasi un’ossessione per l’abbellimento del quotidiano. La sua raccolta di fotografie candidate al concorso indetto da BMW erano esposte vicino a una fiammante autovettura del mar- Welcome aboard, photographs 1980-2000 rappresenta un’istigazione alla rinascita della chio, il Prix SFR-Jeunes si svolge in larga parte attraverso il sito web della grande azienda telefonica moderna fotografia realista; da allora Pfeiffer ha collaborato con riviste internazionali e i suoi che lo promuove. La differenza la fanno i mezzi, che però rischiano di far decadere concorsi di grande lavori sono stati oggetto di mostre in tutto il mondo. L’autoritratto è una forma d’arte che tradizione che puntavano innanzitutto a sostenere la creatività. L’aura culturale è una merce sempre attraversa tutto il lavoro di Walter Pfeiffer sin dagli esordi della sua carriera. La collabora- più ambita e che fa la differenza sul mercato. zione fra l’artista e il brand scozzese non si esaurisce soltanto negli scatti fotografici, ma si Chi: Claire Guillot prolunga anche in un cortometraggio dedicato alla collezione uomo autunno/inverno 2011. Dove: Le Monde Il video verrà presentato in occasione della prossima edizione di Milano Moda Uomo. Quando: 9 gennaio 2011

DAVIDE BLEI milano

comprerei mai un lavoro, seppur molto valido, che trasmetta ansia, tristezza, dolore. Non terrei mai in casa un Kiefer ad esempio, e anche Cattelan non mi interessa. Inoltre per me l’arte deve essere sintesi: un’opera deve racchiudere in sé l’intera poetica dell’artista e della sua epoca.

Quali opere hai in collezione? Ho opere di moltissimi artisti e raramente ho più di un’opera di uno stesso autore, di ciascuno cerco quella più emblematica. Non mi reputo uno scopritore di talenti e gene- ralmente acquisto da gallerie note, quindi i lavori che ho in collezione sono di autori abba- stanza affermati, seppur talvolta ancora abbastanza giovani. Alcuni italiani, ad esempio, sono Paola Pivi, Grazia Toderi, Francesco Vezzoli (una passione di mia moglie), Enrico T. De Paris, Marco Campanini, Bertozzi e Casoni.

Qualche nome straniero, invece? Anche tra i non giovani… Bill Viola, Peter Halley, Günther Uecker, John McCraken che a mio parere è molto meglio di Judd - ma sarà la storia a dirlo -, Sarah Morris, Franz Ackermann, Christo, David Salle, Alex Katz, ad esempio. Sono stato uno dei primi a comperare Jeremy Blake e il primo in Italia ad avere Ernesto Neto, e anche oggi si contano sulle dita di uno mano gli italiani che hanno Kwang-Young Chun.

Nessuna differenza quindi tra arte italiana o internazionale? Assolutamente nessuna, però credo che la nostra sensibilità occidentale non sia ancora abbastanza vicina a quella orientale per poterla capire appieno. L’arte indiana, ad esempio, credo sia solo una questione di moda... Quando hai cominciato a collezionare? a cura di francesca mila nemni collezionisti Negli anni ‘70 e fin da subito arte contemporanea. Mi interessa l’arte come testimonianza Tua moglie e i tuoi figli sono interessati all’arte? del presente, per capire il proprio tempo. Un’opera che ha 30 o 40 anni è ormai musea- Mia moglie ha scelto insieme a me molte opere che sono in collezione, infatti alcune ma- lizzata e cessa di interessarmi, per questo ho venduto molte delle opere che ho acquistato nifestano una sensibilità, per così dire, più “femminile”. I miei figli sono apparentemente in quegli anni e che ormai fanno parte della storia dell’arte moderna. D’altro canto, ho noncuranti, ma so bene che se un giorno tornando a casa trovassero le pareti vuote, venduto anche opere contemporanee che si erano rivalutate molto per poterne acquistare avvertirebbero subito una profonda mancanza! altre, altre ancora perché avevano smesso di piacermi. Beatriz Milhazes, ad esempio, col passare del tempo mi è apparsa troppo decorativa. Non sento un dovere morale nei confronti delle mie opere per cui non le possa vendere. Consolandi ha lasciato moltissime identikit opere senza aver mai venduto nulla, io ne ho circa 400 e continueranno a cambiare. Nome e cognome: Davide Blei C’è un fil rouge nella tua raccolta? Luogo e data di nascita: Lucca, 11 aprile 1943 Credo nella bellezza. La componente estetica per me rimane un fattore fondamentale, Formazione: la vita l’arte deve essere bella ed esiste un bello oggettivo. Opere che osservo tutti i giorni devono Attività lavorativa: ex imprenditore, settore pubblicitario avere dei cromatismi e una composizione che mi comunichino sensazioni piacevoli. Non Stato civile: coniugato, cinque figli

34inteoria a cura di christian caliandro

AUTOREFERENZIALITÀ, prodotto storico della NOIA Perché il mondo (e il sistema) dell’arte ci risulta così spesso ripiegato su se stesso, intento nel complicatissimo incarico di guardarsi l’ombelico? Una spiegazione può provenirci da una disamina storica. Quasi matematica nel suo confrontare avanguardie e post-avanguardie...

“Ha visto scene di violenza?” te. La caratteristica che appare in una prima stranezza storiografica. proprio le operazioni artistiche che lywoodiana e occidentale dell’ultimo “Solo nei film europei” maniera più evidente è una certa Come ha dimostrato Peter Bürger avevano preso a modello avanguar- mezzo secolo fosse rimasta bloccata DaviD Summer-DuStin Hoffman in spiccata tendenza all’imitazione di nell’insuperato Teoria dell’avanguar- die rivoluzionarie di cinquant’anni agli schemi e agli stilemi della nouvel- Cane di paglia (Sam PeckinPaH, 1971) quel modello collettivo proprio, per dia (1974)4, la neoavanguardia è prima, siano divenute a loro volta le vague e della New Hollywood, con- esempio, del cinema (ma anche, se interpretabile come riproposizione in modelli per la costruzione di un inte- dannata a ripetere con minimi scarti  Se ci guardiamo un pochino attor- è per questo, della musica pop, del- termini di farsa - sulla scorta del XVIII ro sistema economico, culturale, isti- e variazioni Godard, Cassavetes e no, alcuni elementi-chiave della pro- le serie tv, dei video musicali3 o degli Brumaio di Luigi Bonaparte (1852) tuzionale e sociale che di anarchico Bob Rafelson, senza proseguire in duzione culturale tipica del XXI secolo stessi videogiochi...; per non parlare, di Karl Marx5 - della spinta rivoluzio- conserva ben poco. E ciò non si limi- alcun modo quella sperimentazione appaiono ormai abbastanza chiari e ma qui il discorso si farebbe in teoria naria alla base del suo modello pri- ta semplicemente a soluzioni linguisti- narrativa. Sebbene questo sicura- definiti. Il cinema, pur con tutti i di- più complicato, della letteratura). Da monovecentesco, e come tale è de- che o stilistiche: vale a dire, non è mente per alcuni possa costituire un stinguo, si è ormai stabilmente affer- circa cinquant’anni a questa parte - stinata al fallimento. Il cortocircuito solo il post-concettualismo a essere quadro altamente desiderabile (è di- mato come dispositivo creativo pro- un arco storico, come si vede, già fra arte e vita, come del resto ogni diventato il linguaggio internazionale mostrato peraltro in modo lampante totipico del nostro tempo: un modello piuttosto consistente - assistiamo a cortocircuito che si rispetti, non fa di riferimento - un codice artistico di da un film come Somewhere), nondi- collettivo, in cui la figura del regista importanza pari forse solo alla Ma- meno si presenta all’universo mondo passa ancora per Autore1, ma di niera nell’Europa del Cinquecento. come di una noia mortale. Con tutti fatto l’oggetto è il risultato dell’opera L’aspirazione al cambiamento che Non è un caso infatti che tutti i fattori i difetti, le regressioni e le banalizza- e delle specializzazioni di varie figu- chiave alla base del mondo dell’arte zioni del caso, la storia del cinema re equivalenti. Un modello al tempo dalla realtà sembra trasmettersi all’arte così come lo conosciamo (tanto per negli ultimi decenni presenta comun- stesso particolarmente consono e fare due esempi: il curatore-star e la que una qualità invidiabile: la storia, coerente con l’epoca post-industriale e viceversa presenta sin dall’inizio fiera come evento espositivo alterna- appunto, intesa come evoluzione (o e con la progressiva specializzazione elementi notevoli di criticità tivo alla grande mostra biennale) sia- involuzione, che dir si voglia), in ogni richiesta e imposta dalla postmoder- no nati ufficialmente proprio nei tardi caso come movimento. Esattamen- nità inoltrata. L’industria culturale è anni ‘60. te la qualità che sembra difettare ormai tale non perché, secondo l’an- pittori che sfornano quadri in serie, funzionare proprio un bel niente: È chiaro, dunque, che un sistema al mondo dell’arte contemporanea, tico dettato della Scuola di Francofor- scultori che affidano la realizzazione destabilizza piuttosto ogni processo così concepito e sviluppato sia, in ineffabilmente congelato in un sogno te2, si distingua in questo modo dalla delle loro opere a team sempre più e percorso. L’aspirazione al cambia- fondo, inevitabilmente conservato- stantio, allegramente sganciato dalla cultura tout court (l’“Opera d’Arte”), corposi e qualificati di tecnici e arti- mento che dalla realtà sembra tra- re, aggrappato a valori trapassati. realtà e dalle sue trasformazioni. Per ma perché ha definitivamente esteso giani, critici e curatori che assumono smettersi all’arte e viceversa lungo D’altra parte, se ci pensate bene, è di più, felicissimo e appagatissimo di il proprio dominio semantico e sim- su di sé il ruolo di registi/direttori tutti gli anni ‘60 e ‘70, attraversando come se l’intera cinematografia hol- questo isolamento. bolico anche su quei territori che una d’orchestra, e così via. Fin qui, si movimenti come il Minimal, il Concet- volta le si opponevano. Anche evitan- dirà, nulla di nuovo sotto il sole. Non tualismo, l’Arte Povera, presenta sin do accuratamente il lemma stesso è altro, dopotutto, che il naturale svi- dall’inizio dunque elementi notevoli di 1. Cfr. in proposito AA. VV., Les Cahiers du cinéma. La politica degli autori. di “produzione culturale”, non si può luppo del processo inaugurato dalle criticità. Vol. 1: le interviste, minimum fax, Roma 2006. esorcizzare in alcun modo la conta- avanguardie storiche e dal moderni- La questione si complica se allarghia- 2. Cfr. E. Donaggio (a cura di), La Scuola di Francoforte. La storia e i testi, minazione della merce, della seriali- smo, aggiornato dalle neoavanguar- mo lo sguardo a volo d’uccello, sino Einaudi, Torino 2005, e T. W. Adorno, Teoria estetica, Einaudi, Torino 2009. tà, dell’immaginario standardizzato. die all’insegna della morte dell’autore a comprendere i decenni successivi 3. Cfr. L. Berton, Videoclip. Storia del video musicale dal primo film sonoro E invece, vediamo un po’ come sta il e dell’opera aperta. fino ad oggi. Ci accorgiamo infatti all’era di YouTube, Mondadori, Milano 2007. mondo dell’arte o - come amabilmen- A questo punto, però, all’altezza cioè abbastanza facilmente, anche a una 4. P. Bürger, Teoria dell’avanguardia, Bollati Boringhieri, Torino 1990. te viene definito - il sistema dell’ar- dei “memorabili” anni ‘60, si innesta prima rudimentale analisi, di come 5. K. Marx, Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte, Editori Riuniti, Roma 1997. inteoria 35 a cura di christian caliandro

UBIQUITÀ: arte e critica d’arte nell’epoca dell’INFORMAZIONE GLOBALE Come si pone l’artista rispetto a un quadro, a un’architettura globalizzante e alle sue sovrastrutture tecnologiche che, con la scusa del network, puntano a far stare tutti contemporaneamente dovunque? Quali conseguenze positive o negative ha questo sulla ricerca dei creativi di oggi? E, poi, le conseguenze per l’artista sono le stesse per il critico o il curatore?

Le opere acquisteranno attraverso la quale costruire opere ne ubiquitaria. una sorta di ubiquità Si è andata configurando una nuova in grado di relazionarsi, realizzarsi e Tuttavia, se da una parte la diffusione Paul Valéry rigenerarsi in realtime. (e la misura) ubiquitaria dell’arte dà forma di vita culturale che ubiquizza Sculpting in Air / Video Planets luogo a forti innovazioni e crea nuove  L’inclinazione umana a “istanta- (2010) di Katja Loher, un circuito formule creative stuzzicando la fanta- neizzare” i rapporti interpersonali ha l’umano nel nome di un palpitante e aperto che osserva lo spettatore sia e la riflessione dell’artista, dall’al- prodotto una vera e propria meta- e lo trasporta sul web, Southern tra quello stesso senso ubiquitario morfosi dei valori temporali e spaziali martellante presente Ocean Studies (2009-10), lavoro in può provocare spiacevoli conseguen- facilitando non solo un’evoluzione (e cui Corby, Baily & Mackenzie me- ze nell’elaborazione di un processo in alcuni casi un’involuzione) cultura- e automatizzazione dell’opera, dopo dell’espressione a quello dell’azione, tamorfosano alcuni dati relativi alle riflessivo sull’arte e di un apparato le di stampo ubiquitario, ma anche i vari stadi di dura propagazione dei impegnandosi in un discorso aperto maree e al vento per dar vita a un curatoriale che ha facoltà di acco- l’assimilazione e l’accesso a materiali mezzi di comunicazione (dopo il sa- alla costruzione di processi interattivi corpo visivo pulsante e leggero o L’in- gliere e relazionare opere differenti e a informazioni difficilmente raggiun- tellitare, Skype, Youtube, il videote- che sottolineano uno sfilacciamento sostenibile calma del vento (2010) di secondo esigenze e criteri allestitivi gibili o accessibili al pubblico. Se da lefono, il network, gli avatar e i vari della dimensione temporale e spazia- Bianco-Valente, opera con cui il duo legati allo spazio e ad una esibizione una parte il possesso ha lasciato il processori che elaborano dati in le e una revisione del rapporto opera- ha generato un meccanismo uditivo artistica d’insieme. posto all’accesso (creando, a volte, tempo reale), si è andata configuran- pubblico. grazie all’acquisizione di alcune fre- Così, se da una parte sono accet- un eccesso di pseudoeventi) - è la do una nuova forma di vita culturale Legati da uno stesso filo estetico di quenze tradotte in suoni per dar vita tabili - anzi, decisamente accettate nota analisi proposta da Jeremy Rif- che ubiquizza l’umano nel nome di un natura emozionale, relazionale, inte- a una espressione del vento che rac- - la perdita dell’unicità e l’apertura kin1 - e ha agevolato la perlustrazione palpitante e martellante presente. rattiva o neodimensionale (Giuseppe conta le sue avventure [nella foto in dell’opera a un discorso di natura di materiali inconsultabili, dall’altra si Insomma, l’epoca attuale, massic- Stampone), questi artisti trasforma- alto]. Sono soltanto alcuni esempi di ubiquitaria e post-auratica, dall’altra è realizzata quella particolare e in- ciamente condizionata da un siste- no il network in materiale e tecnica una procedura artistica che incrina i questo tipo di trasformazione si pre- vero rara (anche se fino a qualche ma di base ubiquizzante e, a volte, dell’arte per elaborare un’opera in meccanismi del software e dell’har- senta davvero nocivo per la critica decennio addietro si sarebbe definita perniciosamente omologante, trova grado di distribuire la “realtà sensi- dware di turno a un’indagine che spo- e per certa curatela che naufraga, miracolosa) capacità di trovarsi in più nell’immediatismo e nel “presenti- bile a domicilio” (Valéry) e dialogare sta l’ago riflessivo verso formule arti- spesso, in un marasma comunicati- luoghi nello stesso momento. In altre smo” (François Hartog2), ovvero in con un pubblico virtuale di marcato stiche che non solo evidenziano una vo teso ad elogiare lo spettacolo e a parole, la società contemporanea, una velocità di scambio socio-econo- stampo globale. continua alterità nei confronti della dissolvere i contenuti della memoria tra “miracoli e traumi della comuni- mico nonché nel desiderio disperato Se inizialmente, con Robert Adrian, realtà, ma si radicalizzano finanche e dell’immaginazione in propaganda, cazione” (Mario Perniola), ha acquisi- di una vertiginosa onnipresenza, al- Roy Ascott, Bill Bartlett, Carl nel (e sul) reale per trovare il primus sputo e spot pubblicitario.  to una struttura ubiqua che non solo cune basi culturali alle quali il sistema Loeffler, Fred Forest e altri (e si movens di una progettualità sempre permette una straordinaria velocità dell’arte si è adattato e rimodellato pensi anche alle linee mentali adot- più visceralmente legata all’interazio- [antonello tolve] della comunicazione socio-culturale per rispondere con contraccolpi cre- tate da Gino De Dominicis), l’artista e semplifica notevolmente l’economia ativo-riflessivi efficaci e precisi. interroga i nuovi scenari formulando internazionale, ma determina, d’altro Difatti l’artista assume, oggi, nei con- ipotesi e questioni metodologiche per canto, anche ottundimenti crono- fronti della comunicazione, un nuovo indagare gli strumenti di diffusione 1. Cfr. J. Rifkin, L’era dell’accesso. La rivoluzione della new economy, estesici provocati dalla perdita di atteggiamento investigativo. Da un sociale, lo scenario attuale mira a Mondadori, Milano 2000. importanti e utili intervalli fisiologici. punto di vista metodologico, sposta trasformare la comunicazione in im- 2. F. Hartog, Regimi di storicità. Presentismo e esperienze del tempo, Dopo alcune fasi di moltiplicazione i procedimenti interpretativi dal piano maginazione, in frontiera fantastica Sellerio, Palermo 2007.

38approfondimenti

MA CERTO CHE INVITERÒ

&

Non solo i primi nomi, sorprendenti, del “suo” Padiglione Italia e delle mostre collaterali. Non solo le novità sugli spazi, sul padiglione che aumenterà di dimensioni pur non essendosi riuscito a trasferire, come lui desiderava, nel Palazzo delle Esposizioni ai Giardini. Non solo i rapporti con la direttrice dell’evento lagunare, Bice Curiger. Ma anche, e soprattutto, lo spirito, l’approccio e l’urgenza che animano questa inedita sfida. A parlare è Vittorio Sgarbi...

 Si inizia al Ministero degli Esteri, alla Biennale, gli spazi dei musei di de che per spostarla bisogna im- direzioni. In linea di massima, nel Palazzo delle Esposizioni. Anche per in ascensore, si prosegue in mac- arte antica, e quindi stabilire un’unità maginare di togliere il portone. Nei Padiglione Italia andranno gli autori questo mi sono mosso alla ricerca china, poi nel dietro-le-quinte de La di visione. Quando affermo che tutta prossimi giorni valuterò le richieste e segnalati dagli intellettuali e uomini di di nuovi spazi a Venezia: fra questi, vita in diretta, poi ancora nell’antica- l’arte è contemporanea, lo faccio con credo che darò un parere favorevo- pensiero che ho scelto in quanto rap- quelli bellissimi dell’Accademia, che mera del direttore generale della Rai delle basi solide: fin dal 1983 propo- le, magari con proposte alternative. presentativi del mondo del cinema, verrà riaperta in coincidenza con Masi. Un’intervista a Vittorio Sgarbi si per primo il collegamento proprio Comunque è certamente interes- del teatro, della letteratura, dell’e- la Biennale, con mostre importanti è sempre un puzzle da ricomporre, fra il Cristo Morto di Mantegna e la sante che ci sia questa comunanza conomia; credo sia interessante e come quella della collezione di Elton un’avventura spezzata da telefonate, famosa foto di Che Guevara. Ecco, di intenti - senza mai esserci parlati! innovativo conoscere il loro punto di John e una di David Hockney. Il Padi- incontri, saluti, infuocate compar- alla Biennale porterò comunque delle - sull’idea di esporre arte storica alla vista sull’arte. È un tentativo di risar- glione Italia all’Arsenale, comunque, sate radiofoniche. Alla Farnesina si ricerche intorno al Cristo Morto... Biennale. Tintoretto peraltro avrà un cire il rapporto che c’era un tempo aumenterà gli spazi espositivi fino a vagliano - con una commissione poli- 3.800 mq, ovvero quasi quanto il morfa e mutante - gli artisti proposti Palazzo delle Esposizioni, che ne ha dagli addetti culturali, per le mostre 4.500. negli 89 Istituti Italiani di Cultura nel mondo che saranno parte integrante Molti nomi sono già circolati, ma del Padiglione Italia alla Biennale. È Quando mi fu offerta la Soprintendenza dei musei veneziani, io sembravano lanciati in funzione agevole quindi entrare subito nel di- paradossale. Puoi farci qualche scorso... accettai anche per avere a disposizione, nell’anno in cui lavoro nome concreto? Saranno tanti ar- alla Biennale, gli spazi dei musei di arte antica tisti? Come verranno ordinati? Biennale di Venezia: la direttrice Ci saranno quasi tutti, nelle scelte Curiger ha fatto la “Sgarbi”, ci- dei 150 intellettuali, nomi che già so tando Tintoretto come guida ide- che condividerò, per cui non dovrò ale della sua linea... formulare direttamente tanti degli Ha detto le stesse cose che io ho inviti. Ci saranno per esempio dei di- detto rispetto a Mantegna, ovvero secondo momento di attualità, per- fra Moravia e i pittori, fra Sciascia segni inediti di Enzo Cucchi, esposti che al Padiglione Italia avrei messo Quindi su questi temi siete in sin- ché alla Scuola Grande di San Rocco e i pittori, fra Testori e i pittori, fra in una sede speciale. Inviterò anche soltanto il Cristo Morto. Questo da tonia, irritazioni a parte... ho deciso di esporre cinque Pollock, Pasolini e i pittori. Maurizio Cattelan, e Vanessa Bee- un lato mi fa piacere, perché citare Sì, ora è avvenuto l’imprevedibile: in collegamento proprio con i teleri di croft, che ho molto apprezzato nel Tintoretto in quel contesto è un’evi- essendo io il soprintendente, lei deve Tintoretto. Padiglione Italia: nelle ultime edi- suo intervento alla recente Biennale dente condivisione delle mie idee; chiedere il permesso a me - e già ho zioni è stato un transfert con- di Carrara. Sto pensando allo spazio dall’altro mi irrita, perché mi sento avuto incontri con il presidente Ba- Prima di entrare nei dettagli, qual tinuo, sia fisicamente - con una dove collocarli. Altri nomi sono già plagiato. Ma io farò di più: quando mi ratta su questo - per lo spostamento è l’idea di base del tuo progetto? sede ballerina e sempre in evolu- circolati, da Cesare Inzerillo a Lino fu offerta - assieme ad altre opzioni delle opere di Tintoretto, due prove- Sarà una Biennale molto articolata, zione - sia come linea critica... Frongia, Filippo Martinez, Luigi Sera- - la Soprintendenza dei musei vene- nienti dalle Gallerie dell’Accademia, l’idea di dover parlare di Italia in coin- Quello che non ha ottenuto Bondi, fini. Poi delle retrospettive per artisti ziani, io accettai anche per avere a la terza nella chiesa di San Giorgio cidenza del suo 150mo compleanno nonostante le mie pressioni, è di ri- ormai storici anche se da rivalutare, disposizione, nell’anno in cui lavoro Maggiore, una tela talmente gran- mi ha spinto a muovermi in molte stabilire la sede italiana nell’attuale come Federico Bonaldi o Luigi Caccia approfondimenti 39

Dominioni. Ma l’articolazione della le sponsorizzazioni, fra cui quella di designer per ogni regione... O anche internazionali. In realtà conosco più Ma insomma, quale dev’essere presenza italiana, come dicevo, sarà Emmanuele Emanuele della Fondazio- più di uno! artisti di tanti altri critici: ho notato, per te il ruolo della Biennale? È strutturata su tanti altri momenti ne Roma, che partecipa al progetto ad esempio, che tutti i nomi che ho una questione ricorrente: la Bien- espositivi: ci saranno come noto le globale. Del resto, con un marchio Riguardo ai giovani artisti, come segnalato a Francesco Bonami, e di nale deve presentare il panorama mostre allestite in tutti i capoluoghi forte come la Biennale, non abbiamo ti regolerai nelle scelte? Lo dicono cui lui ignorava persino l’esistenza, li degli ultimi due anni? regionali, e tanti artisti troveranno lì difficoltà a trovare sponsorizzazioni tutti che non conosci la scena più ha inseriti nella mostra Italics. Così Sì, in questo caso però mi sono dato la loro collocazione. E poi le mostre anche locali... Quanto a risorse uma- strettamente contemporanea... come ho segnalato a Demetrio Papa- come panorama quello degli ultimi negli 89 Istituti Italiani di Cultura all’e- ne, mi sto circondando di preziosi Se non la conoscessi, avrei una buo- roni l’esistenza del più grande pittore dieci anni, che sono poi i primi dieci stero: e qui i nomi stanno uscendo in consulenti. na ragione per cercare di conoscer- spagnolo vivente, Antonio Lopez Gar- del nuovo millennio... Perché mi pare questi giorni, segnalati direttamente la. Del resto, se fosse così notoria- cia. Loro, per andare a cercare degli che gli ultimi due padiglioni italiani dagli addetti culturali. Posso citare Anche qui non possiamo che chie- mente conosciuta, non ci sarebbero artisti che fanno, diciamo, qualche non siano stati, né con Beatrice né New York, dove avremo nomi noti derlo: qualche nome? i noti problemi dell’inesistenza dei “provocazione”, apparentemente me- con la Gianelli, rappresentativi...  come Luisa Rabbia, Andrea Galvani, Silvia Evangelisti, la direttrice di Arte giovani artisti italiani dalle grandi morabile, dimenticano gli artisti che Francesco Simeti, Andrea Mastrovi- Fiera... rassegne - e anche dal mercato - lavorano seriamente... [a cura di massimo mattioli] to, il grande Gaetano Pesce; o San Francisco, dove sono usciti fuori Eva Altri padiglioni nazionali hanno e Franco Mattes, gli 01.org... invitato registi, uomini di teatro, musicisti. Cosa pensi di queste È piaciuta molto questa idea di trasversalità alla Biennale? Qua- SILVIA EVANGELISTI: “IO A VENEZIA? NON POSSO, MA...” coinvolgere 27 città in Italia e gli li media avranno posto nelle tue “Ancora?! Saranno cento volte che lo dice, e cento volte che rispondo: non posso!”. Dopo molti tentativi, suona final- mente libero il cellulare di Silvia Evangelisti [nella foto di La Galleria dell’Accademia verrà Alessandro Trapezio], in una rara pausa nei giorni clou del pre-Arte Fiera, di cui da anni è direttrice. È direttamente lei, riaperta in coincidenza con la Biennale, con toni pacati e simpatici, ma decisi, a smentire un suo impegno come consulente di Vittorio Sgarbi per il Padiglione con mostre importanti come quella della Italia alla prossima Biennale di Venezia. “Con Vittorio sia- collezione di Elton John mo amici e ci conosciamo da decenni, c’è stima reciproca e anche simpatia personale: ma io gli ho spiegato che il mio e una di David Hockney impegno ad Arte Fiera mi impedisce di assumere incarichi ufficiali alla Biennale. È un fatto di etica, voglio evitare un possibile conflitto di interessi...”. Si ferma un attimo a riflet- 89 Istituti Italiani di Cultura all’e- scelte? tere: “So che di questi tempi in Italia non va molto di moda, stero. Pensi di avere struttura e Sono totalmente su questa linea. Ba- ma io ci tengo a rispettare i ruoli: del resto considero Arte risorse per gestire un progetto sti per questo citare le aree di inte- Fiera non solamente una rassegna legata al mercato, ma tanto ampio? resse che ho voluto coprire nelle indi- un evento culturale tout court”. Insomma, nessun aiuto all’a- Certamente: abbiamo un milione di cazioni per le mostre regionali: si va mico Vittorio? “Ma no, sulla mia collaborazione amichevole euro dal Ministero degli Esteri, per dalla pittura alla scultura, fotografia, sa che potrà sempre contare, nel segnalare giovani magari le mostre delocalizzate, e poi tutte ceramica, design, videoarte, grafica, poco conosciuti, nei molti problemi che un’organizzazione complessa come quella veneziana in ogni mo- le Regioni che contribuiscono per moda, fino alla gastronomia. Avremo mento mette davanti... Ma nessuna ufficialità, ecco. E poi io ho stima di lui: farà una buona Biennale? le mostre allestite nei capoluoghi. Il quindi un cuoco - o meglio un food Lasciamolo lavorare, e vedremo…”. Padiglione Italia si muove già con del- artist - per ogni regione, un fashion 40approfondimenti BÜHRLE La SvizzERa DiviSa Da una coLLEzionE

Una raccolta notevole, senza ombra di dubbio. Però le ombre ci sono, eccome. Perché il pacchetto di capolavori che il Kunsthaus di Zurigo vuol comprare provengono dagli eredi di un personaggio che definire discusso è eufemistico...

di origini tedesche. Come quando, dato i natali al Dadaismo, movimento durante la Seconda guerra mondiale, anti-bellico e indipendentista, oppure fu respinta la sua offerta di due mi- se, in nome dei vantaggi economici lioni di franchi per il rifacimento dello promessi da un turismo culturale di Schauspielhaus. O ancora quando massa, chiudere un occhio sull’ori- passarono inosservati i generosi gine della collezione. Un esempio? regali elargiti alla città, come i due Secondo un calcolo approssimativo, monumentali dipinti con ninfee di i soli 150 capolavori più importanti claude Monet e la Porta dell’Inferno della collezione Bührle supererebbe- di august Rodin, oggi al Kunsthaus. ro per valore le 4.000 opere appar- Nemmeno l’ingente cifra offerta all’i- tenenti al Kunsthaus. nizio degli anni ‘50 per l’ampliamento Ma chi era davvero Emil Bührle e per- del Kunsthaus bastò a Bührle per ché la sua collezione accende tanti

A questo passato gravemente compromesso dalla storia si contrappone la volontà del Kunsthaus di raccogliere le opere migliori nello spazio

 Nato nel 1890 e naturalizzato dubbia provenienza, ma certamente Non c’è dubbio che il trasferimen- progettato da Chipperfield cittadino elvetico nel 1936, Emil Ge- trafugate a famiglie ebree. to di parte della collezione - fin dal org Bührle è ancora oggi una delle A questo passato così gravemente 1960 gestita dalla Fondazione Bühr- figure più discusse del collezionismo compromesso dalla storia si contrap- le e ospitata nella villa della Zolliker- comprarsi l’amicizia della cittadinan- interrogativi morali? Il suo interesse svizzero. In un Paese che annovera pone oggi la volontà del Kunsthaus strasse a Zurigo - significherebbe per za, giacché il consiglio comunale militare non tardò a manifestarsi e, una ricca tradizione in merito, quello di Zurigo di avviare una riabilitazione il Kunsthaus un aumento dei visitatori ben si guardò dal rendere pubblico il allo scoppiare della Grande Guerra, di Bührle rappresenta un caso-limite tutt’altro che disinteressata: racco- annui. Nella democratica Svizzera, nome dello scomodo donatore. Bührle si arruolò in cavalleria, dive- e solleva questioni di carattere etico. gliere le opere migliori della collezione l’ultima parola spetta però al popo- A distanza di oltre mezzo secolo, il nendo ufficiale. Nel 1920 sposò la Troppi elementi “scomodi” gettano Bührle in deposito permanente in un lo. La partecipazione del cantone di popolo è nuovamente chiamato a ricca Charlotte Schalk, figlia di un un’ombra sulla sua biografia e sulla nuovo spazio espositivo progettato Zurigo al finanziamento necessario ai decidere sull’assoluzione del produt- banchiere e azionista maggioritario sua raccolta: la produzione di armi, da David chipperfield, la cui aper- lavori di ampliamento - si parla di un tore di armi. In gioco non è soltanto della Magdeburger Werkzeugma- l’iscrizione della propria azienda tura è prevista per il 2015. Un’ante- totale di circa 75 milioni di franchi - la reputazione del proprio museo più schinenfabrik (fabbrica di macchine sulla lista nera dei collaboratori del prima è stata offerta nella primavera sarà oggetto di un referendum. importante, ma anche l’attaccamen- utensili). Da questo momento, sotto nazionalsocialismo e una collezione del 2010 con la mostra Van Gogh, La riabilitazione di Bührle non è affat- to degli svizzeri a un ideale cultura- l’egida del suocero, la sua ascesa cresciuta fra gli anni ‘30 e ‘50 al Cézanne, Monet. Die Sammlung to scontata, dal momento che la cit- le. Gli abitanti del cantone dovranno fu folgorante. Divenuto procuratore, ritmo di molte decine di opere all’an- Bührle zu Gast im Kunsthaus Zürich, tà ha più volte dimostrato la propria decidere se rimanere fedeli alla tra- nel 1924 fu inviato a Oerlikon, nei no, alcune delle quali non soltanto di suscitando sentimenti discordanti. ostilità nei confronti dell’imprenditore dizione di un Paese noto per aver pressi di Zurigo, per prendere le re- approfondimenti 41

a poco a poco dimenticato. Soltanto ristrettezze economiche e che quin- negli ultimi vent’anni, dopo la caduta di nel 1953 Bührle abbia comprato del Muro di Berlino e grazie alla ria- la tela in buona fede. Tuttavia resta pertura degli archivi, le richieste degli sottinteso che, se all’inizio degli anni eredi di famiglie derubate, deportate ‘30 Silberberg fu costretto a vende- e, nella maggior parte dei casi, ster- re per indigenza, ciò fu una conse- minate nei campi di concentramento guenza diretta delle persecuzioni di si sono moltiplicate. Nel 1998, con cui la comunità ebraica era vittima in la Washington Conference on Holo- Germania. Proprio su questa tesi si caus Hera Assets organizzata dal fondano le richieste di risarcimento sottosegretario di Stato americano degli eredi di Silberberg. Stuart Eizenstat, 44 stati - fra cui Fino a oggi è stata verificata e resa anche la Svizzera, rappresentata pubblica la provenienza della mag- dall’esperto Andrea Raschèr - si gior parte delle opere che figurano sono accordati per rispettare gli 11 nel catalogo della collezione Bührle. principi stipulati e portare avanti una Si tratta tuttavia di un resoconto in- campagna di sostegno delle ricerche completo, dal momento che - dopo legate alla provenienza delle opere la morte del collezionista - circa 60 d’arte diverse legislazioni nazionali. dipinti furono ripartiti fra i suoi due Sebbene il Kunsthaus sostenga di eredi legittimi, i figli Dieter e Horten- essersi impegnato a condurre ap- se Anda Bührle. Il primo ha venduto profondite ricerche sulla provenienza nel frattempo la parte più cospicua delle opere “incriminate”, è impensa- della propria eredità, mentre la figlia bile che ogni passaggio di proprietà non ha ancora chiarito la provenienza avvenuto durante gli anni drammatici di molti dei beni ricevuti in dono. del secondo conflitto mondiale sia Se dunque la collezione è stata sot- chiarito al di là di ogni ragionevole toposta a un esame di trasparenza, dubbio, tanto che la documentazione non si può dire altrettanto per la rac- legata alle compravendite è inficia- colta privata in mano agli eredi. Cer- ta da numerose e inevitabili lacune. to è che, se in seguito all’analisi delle D’altro canto, simili premesse non provenienze di quest’ultima parte del giustificano il Kunsthaus a un atteg- lascito qualcosa dovesse emergere, giamento di inerzia, bensì dovrebbe- questo non gioverebbe al Kunsthaus ro spronare a un impegno ancor più e quindi all’integrità cultuale di un Pa- grande di trasparenza, in conformità ese, la Svizzera, che anche in questa al nono principio enunciato della con- occasione dovrebbe farsi garante ferenza di Washington: “If the pre- di principi ormai universalmente ri- War owners of art that is found to conosciuti piuttosto che mettere a have been confiscated by the Nazis, tacere la polemica per necessità e or their heirs, can not be identified, interesse. steps should be taken expeditiously La collezione Bührle è il risultato di to achieve a just and fair solution”. una passione artistica particolare, Qualche esempio? Il dipinto La sulta- della biografia di un singolo uomo, na (1871) di Manet [nella foto] è per quanto inquietante e oscura pos- emblematico di come questa “just sa risultare per la nostra coscienza and fair solution” non sia sempre moderna, allenata a riconoscere la stata raggiunta. L’opera era apparte- barbarie nazionalsocialista anche nuta a Max Silberberg, imprenditore nelle sue manifestazioni più indirette. ebreo assassinato dai nazionalso- La fruibilità di questa raccolta d’arte cialisti. Entrata sul mercato artisti- rimane perciò accettabile e perfino co, nel 1937 era godibile soltanto entro i confini eti- dini dell’ultimo acquisto della famiglia stata acquistata a ci imposti da questa prospettiva, la Schalk, la Werkzeugmaschinenfabrik Dopo oltre mezzo secolo, il popolo è chiamato a un prezzo vantag- sua presentazione limitata agli spazi Oerlikon, divenendone unico proprie- gioso dal mercante di una fondazione privata. Istituzio- tario nel 1936, anno in cui ottenne decidere sull’assoluzione del produttore di armi. d’arte ebreo Paul nalizzare la collezione, rendendola anche la cittadinanza svizzera. Rosenberg, il quale patrimonio nazionale, significherebbe A Oerlikon la produzione di armi af- In gioco è pure l’attaccamento fu a sua volta co- tradire lo spirito intellettuale di un fiancò e progressivamente sorpassò degli svizzeri a un ideale culturale stretto a vendere Paese che fin dal 1916 si è imposto quella di macchine utensili, rivelando- il dipinto prima di quale realtà neutrale e anti-bellica, si poi la vera fonte di introiti dell’a- rifugiarsi Oltreoce- proponendo anche in campo cultura- zienda. Con l’acquisto della Seebach, Seraut, dai Fauves a Soutine, Cha- giose e senza troppo preoccuparsi ano. Bührle comprò la tela nel 1953 le valide alternative all’estetizzazione un’altra fabbrica di macchine allora gall e Toulouse-Lautrec. Non man- della loro provenienza. Nove di questi - qualche anno dopo che il processo sfrenata dell’arte e al suo asservi- minacciata dall’insolvenza, Bührle cano alcune tele del Picasso e del dipinti li avrebbe tuttavia legalmente del 1948 ne aveva già condannato mento ideologico. Detto questo, non ottenne il brevetto per la mitraglie- Braque analitici, e dei grandi clas- riacquistati in seguito. Due si trovano il coinvolgimento in acquisti di dubbia rimane che attendere il risultato del ra 20mm Oerlikon e ne avviò la di- sici della pittura francese, con De- oggi in possesso dei suoi eredi legali, provenienza - e da allora La sultana referendum e contare sul buonsenso stribuzione in tutto il mondo. Il giro lacroix, Corot, Ingres e Boucher. mentre sette sono stati recentemen- è uno dei capolavori della collezione. degli eredi morali di Hugo Ball, Hans d’affari aumentò vertiginosamente, L’interesse di Bührle per la resa pit- te esposti nella succitata mostra al Una storia esemplare, che dimostra Arp, Tristan Tzara, Marcel Janco, dapprima grazie allo sfruttamento torica della luce riemerge in qualche Kunsthaus. come la provenienza delle opere poco Richard Huelsenbeck e del loro Caba- dei mercati cinesi in piena guerra dipinto dei due vedutisti veneziani per In seguito alla serie di processi che preoccupasse chi era interessato a ret Voltaire.  civile. Seguirono le vendite all’Italia eccellenza, Canaletto e Guardi, e nel 1948 permisero la restituzione di fare affari o acquisire tesori a basso e all’Etiopia, impegnate nella guerra nelle scene più intime o nelle nature gran parte delle opere rubate, il ruo- prezzo. La Fondazione Bührle ritiene d’Abissinia, e soprattutto al Regno morte di una piccola selezione di ma- lo svolto in queste vicende dal colle- che Silberberg volesse già vendere Unito e alla Germania nazista. L’Ar- estri olandesi come de Witte, Kalf zionista svizzero passò in sordina e fu il quadro nel 1932 per far fronte a [valentina locatelli] mata Rossa, pare, fu il solo esercito e Franz Hals. Ma, al di là del valore che durante la Seconda guerra mon- commerciale delle opere e a prescin- diale non si servì negli stabilimenti di dere dalla discutibilità delle scelte ZURIGO MEGLIO DI PARIGI? Oerlikon. Un’attività che nell’arco di operate dal collezionista, l’interesse pochi anni permise a Bührle di racco- per la collezione ruota oggi intorno al Le opere della collezione Bührle, 180 tra dipinti gliere una fortuna, con la quale finan- dibattito sulla sua legittimità. e sculture, dovrebbero trasferirsi entro il 2015 in ziare anche il proprio passatempo di Sebbene fin dal ‘44 gli Alleati aves- un settore dei nuovi spazi espositivi - in totale collezionista. sero messo in guardia i collezionisti circa 15mila mq - concepiti per l’ampliamento I primi acquisti ebbero luogo ne- dall’acquisto di opere d’arte rubate, del Kunsthaus di Zurigo da David Chipperfield. gli anni ‘30, il picco si registrò fra Bührle continuò a comprare . Il col- L’architetto, che ha recentemente realizzato il nuovo il 1951 e il 1956. La collezione è lezionista e storico dell’arte Douglas Museum Folkwang a Essen, ha saputo convincere la composta da 450 dipinti, 70 dise- Cooper, che dopo la guerra fu inca- giuria incaricata di valutare i disegni grazie al purismo gni e 80 sculture. Annovera per ricato dal governo britannico di fare del suo progetto e alla sua elegante integrazione la maggior parte opere dei grandi chiarezza sulla provenienza di alcune negli spazi cittadini destinati ad accoglierlo. Il costo nomi dell’Impressionismo - Manet, opere un tempo appartenute a fa- complessivo dell’opera è stimato a circa 75 milioni di Monet, Cézanne, Renoir, Degas e miglie ebree, incluse ben 77 dipinti franchi. Incorporando la collezione Bürhle alla propria Pissarro -, come pure di tutti quegli della collezione Bührle sulla sua “loo- raccolta permanente, l’obiettivo del Kunsthaus è di artisti che nel movimento francese ted art list”, 13 dei quali di recente trasformare Zurigo nel più importante centro europeo dopo Parigi per l’Impressionismo francese. Conditio trovarono ispirazione per sperimen- acquisto. Nel 1948 Bührle dovette sine qua non per questa unione è che i cittadini di Zurigo approvino la partecipazione del cantone al tare luce e colore in mille possibili quindi restituire i quadri confiscati finanziamento del credito necessario a realizzare il progetto in occasione di un referendum che si terrà variazioni e ramificazioni espressive, dai nazisti, che aveva acquistato du- nel 2011/2012. da van Gogh e Gauguin a Signac e rante la guerra a condizioni vantag- 42approfondimenti

MANIFACTURING BOLOGNA Qui c’era la zona manufatturiera di Bologna. C’erano il grande forno, la salara, la manifattura dei tabacchi. E c’era anche il porto. Oggi tutti gli spazi industriali sono stati occupati da istituzioni culturali. L’ultimo passaggio, superato a breve, è stata la realizzazione del parco che collega le varie realtà. Il capoluogo, insomma, si può presentare con un distretto culturale di caratura internazionale. Vediamo come siamo arrivati a questo punto...

 A due passi dalla stazione e poco de per 100mila mq, a metà strada fi ciale, il 28 giugno per la precisione. più da piazza Maggiore sta per esse- tra la ferrovia e il centro storico, in Con una cerimonia presieduta dall’al- re terminata a Bologna la Manifat- città se ne parla da più di dieci anni. lora sindaco di Bologna Giorgio Guaz- tura delle Arti. Il distretto culturale Nel 2000, infatti, quando Bologna è zaloca e dal rettore dell’Università di cui in città si discute da anni ormai Il Parco del Cavaticcio ancora non ha attraversata dalla sferzata di energia Pier Ugo Calzolari si aprono le porte è fi nalmente compiuto: i lavori che che si accompagna all’essere nomi- di via Azzo Gardino2. Amministrazio- interessavano il Parco del Cavaticcio “proprietario”. Sarà utilizzato per gli nata Capitale Europea della Cultura, ne comunale e università stringono - ultima fatica del complesso - sono oltre al tripudio di eventi e manife- un patto (siglato dai rispettivi prede- terminati e prontamente si è aperto eventi estivi del Cassero? stazioni che, in alcuni casi, hanno cessori, Walter Vitali per il Comune il dibattito sul futuro del complesso. lasciato una traccia tuttora visibile, e Fabio Roversi Monaco per l’Alma “Manifattura al traguardo?”, chiedo- O per mostre di arte pubblica e viene inaugurata la nuova sede della Mater)3, che li unisce nel segno di no agguerriti gli inquilini della zona Cineteca di Bologna. L’ex Manifattu- una rinascita e li vincola alla concre- riqualifi cata. “Lavori in corso”, è la ambientale del Mambo? ra Tabacchi, primo risultato dei lavori tizzazione del benemerito progetto. risposta più opportuna1. di recupero nonché toponimo vivente Gli ambienti dell’ex Mattatoio, ristrut- Ma facciamo un passo indietro, ri- nell’attuale dicitura, rivive ospitando turati su disegno di Aldo Rossi As- percorriamo per tappe salienti le la sede dell’istituzione dedicata al sociati, sono pronti ad ampliare gli vicende che hanno portato alla defi - cinema, fi ore all’occhiello nel panora- spazi della Cineteca con biblioteca, nizione del contesto attuale. ma locale con professionalità e pro- fototeca, spazi per la consultazione Del recupero di un’area che si esten- getti richiesti a livello internazionale. e il Cinema Lumiére dotato di due Rassegne come Il Cinema Ritrovato, sale di proiezione. Inoltre, la stessa divenute un punto di riferimento per struttura accoglie i laboratori del Di- professionisti e appassionati, sono partimento di Musica e Spettaco- CASSERO rappresentative di un settore, quel- lo con un auditorium da 200 posti. lo del restauro delle pellicole, che è Altra tessera di questo mosaico ur- Fondato nel 1978 e divenuto associazione nel 1982, il Circolo Arcigay unisce lʼim- l’eccellenza, ma che si accompagna banistico è la collocazione della sede pegno per la difesa dei diritti della comunità omosessuale alla promozione cultura- a un corollario di attività altrettanto del Dipartimento di Scienze della le. Prima nella sede di Porta Saragozza e dal 2002 nellʼattuale collocazione presso importanti. Comunicazione negli edifi ci dell’ex la Salara, il palinsesto delle attività si compone di mostre, rassegne che contribu- È la Salara, la cui denominazione carteria Mulino Tamburi. iscono al panorama culturale cittadino e di concerti, dj set che movimentano la parla chiaro sull’originaria destina- Sulla riva opposta del Cavaticcio, vita notturna. È giunto allʼottava edizione il Gender Bender festival, che ogni anno zione d’uso, a proseguire il percorso il corso d’acqua che un tempo, en- a novembre porta in città gli sviluppi delle ricerche artistiche internazionali legate di riappropriazione dei luoghi cardine trando in città, univa le diverse sedi, allʼidentità di genere. dell’ex quartiere commerciale. Già sorge imponente l’edifi cio dell’ex For- Via Don Minzoni 18 - tel. 051 0957200 - www.cassero.it rivissuta come spazio espositivo ospi- no del Pane, costruito nel 1915 per tando, tra le altre, alcune mostre del- volontà dell’allora sindaco socialista la Galleria d’Arte Moderna, due anni Francesco Zanardi. In un luogo così DIPARTIMENTI UNIVERSITARI dopo la Cineteca viene assegnata al carico di memoria storica, politica e Circolo Arcigay il Cassero. Questa culturale, nel maggio del 2007 inizia La sede del Dipartimento di Musica e Spettacolo è adiacente alla Cineteca e ha spazi attuale designazione colloca l’opero- la storia del nuovo Museo d’Arte idonei ad accogliere laboratori, workshop e performance di cinema, danza, musica sità dell’associazione in un luogo pri- Moderna di Bologna, meglio cono- e teatro. Negli stessi spazi trova sede il Centro di promozione teatrale La Soffi tta, vilegiato sia per l’ampiezza e il fascino sciuto come MAMbo. che integra al programma annuale di eventi lʼattività di ricerca e i momenti la- delle sale, sia per la vicinanza delle Il museo che, sulla scorta dell’eredità boratoriali dei corsi di studio. Il Dipartimento di Discipline della Comunicazione, maggiori istituzioni culturali dedicate preziosa e ingombrante della GAM, voluto e fondato da Umberto Eco, si trova nella vecchia cartiera Mulino Tamburi, al contemporaneo che l’organizzazio- si è imposto con una doppia via di po- completamente ristrutturata per accogliere aule didattiche, una biblioteca e am- ne non manca di sfruttare, attivando sizionamento internazionale e tutela bienti dotati di tecnologie multimediali. collaborazioni e scambi come accade del patrimonio locale e che vede nel DMS - via Azzo Gardino 65a - tel. 051 2092400 - ww.muspe.unibo.it ogni anno in occasione del Gender contesto in cui si colloca un potenzia- DDC - via Azzo Gardino 23 - tel. 051 2092200 - www.dsc.unibo.it Bender festival. le da valorizzare, tanto da utilizzarlo Il 2003 è l’anno dell’inaugurazione uf- come sede permanente per alcune approfondimenti 43

opere, da Paladino a Zorio. Alla Manifattura è mancato fino ad ora appena trascorso che le confluenze te attorno a sé anche un distretto di A questo punto, come diceva quel spontanee tra gli enti ospitati nel di- gallerie d’arte (Car projects, Fabio Ti- tale, la domanda nasce spontanea: un coordinamento che potesse da un stretto possono trasformarsi in un boni, Agenzia04, P420, Neon) che si cosa manca? unico organismo in cui gli organi in- innestano e si aggiungono all’offerta Sì, perché la cronistoria della Mani- lato organizzare i diversi poli e dall’altro terni lavorano per un obiettivo comu- codificata della Manifattura. fattura delle Arti sembra descrivere ne. È accaduto per la mostra, rasse- La comunicazione in primis che deve la nascita di sistema organico, fatto fornire una comunicazione efficace a gna e ciclo di appuntamenti dedicati prendere avvio dalla ridefinizione del- di relazioni biunivoche basate sulla a Federico Fellini durante il 50esimo la segnaletica quasi inesistente per concordanza di intenti singoli e collet- tutti i livelli anniversario de La Dolce Vita grazie impostare un criterio di riconoscibi- tivi. Un simile impianto urbano, una all’impegno congiunto di MAMbo e Ci- lità e, successivamente, necessita tale convergenza di idee e fondi non intuizione linguistica di Gianfranco stesso tempo dovrebbe essere un neteca, ma dovrebbe evolversi. di piattaforme reali e virtuali a cui dovrebbe lasciare dubbi sugli indirizzi Maraniello, direttore del MAMbo, la co-dominio di tutti coloro che vi par- Partecipazione e comunicazione, delegare il passaggio di informazioni. futuri e sugli appoggi degli ammini- Manifattura è un condominio e allo tecipano. Si è visto proprio nell’anno dunque, i pilastri su cui fondare lo La partecipazione poi, che più volte stratori. Invece, all’indomani dell’an- sviluppo di una città nella citta5, alla è stata identificata come il principa- nuncio della fine dei lavori, i diretti in- cui crescita e alla cui vitalità si lega le motore della nuova realtà6, a cui teressati - ovvero MAMbo, Cineteca, CINETECA anche il destino delle strade che la è necessario delegare attraverso Cassero e Università - hanno denun- circondano, dei cittadini che vi risie- precipue mediazioni il legame con i ciato l’indifferenza di Palazzo d’Ac- Assai ben inserita a livello interna- dono e degli esercizi commerciali che visitatori, i fruitori e i semplici pas- cursio, sottolineando a più riprese la zionale, ma allo stesso tempo van- ci hanno investito, comprese le galle- santi, facendo in modo che siano loro grande occasione da non sprecare. to e orgoglio assoluto per una città rie di ZonaMAMbo. stessi a indicare le loro esigenze e i Uno dei primi è stato Giuseppe Ber- che coltiva da sempre aspirazioni Eh sì perché come tutti i musei d’ar- loro desideri.  tolucci, cineasta e presidente della da capitale culturale. Negli ex Macelli della Manifattura delle Arti, te contemporanea che si rispettino, Cineteca, che con tono accorato la Cineteca ha creato in molti anni di sviluppo un vero e proprio il MAMbo ha creato immediatamen- [claudio musso] sosteneva: “Questo era il luogo della hub dell’audiovisivo. Composto da due sale cinematografiche, una manifattura, qui si producevano beni reputata biblioteca, tanti archivi e spazi di studio. È qui che ha sede materiali primari, c’era il forno del tutto il Fondo . pane, lì si macellavano le bestie, era Via Riva di Reno 72 - tel. 051 2194820 - www.cinetecadibologna.it 1. M. Amaduzzi, Manifattura al traguardo, in Corriere della Sera, ed. Bologna, il nutrimento del corpo, qualche se- 18 agosto 2010. Dallo stesso articolo sono tratte anche altre informazioni colo dopo, con la stessa industriosa relative allo sviluppo del distretto culturale. umiltà, produciamo beni immateriali, MAMBO 2. Si veda a riguardo Manifattura delle Arti, in Unibo magazine, 27 giu- creatività, opere d’arte, cinema. Nu- gno 2003, www.magazine.unibo.it/Magazine/Notizie/2003/06/27/ trimenti per lo spirito. Qui si lavorerà Passato indenne tra numerosi cambi del Manifattura+delle+Arti.htm. sull’immaginario. Bisognerebbe che i quadro politico cittadino, il Mambo è an- 3. Si accenna a questa collaborazione anche nel discorso di inizio anno acca- politici capissero quanto conta l’im- cora saldamente diretto da Gianfranco demico 1996/1997 dell’ex Magnifico Rettore Fabio Roversi Monaco, www2. maginario”4. Maraniello e va sempre di più - nono- unibo.it/Annuari/Annu9597/final/c4/p3/sp2/ssp1/index.html. Definita come una proposta unica in stante un budget assolutamente inadeguato - configurandosi come 4. L. Ravera, La Manifattura delle arti. Ma cos’è? Teatro, musica, video, cine- Europa, alla Manifattura è certamen- punto di riferimento irrinunciabile a Bologna. Capace di dialogare ma: un pezzo del centro di Bologna diventa laboratorio, in L’Unità, 30 giugno te mancato fino ad ora un coordina- con il mondo e di offrire visibilità alla creatività cittadina di oggi e di 2003. mento, una supervisione che potes- ieri, il museo d’arte contemporanea è il vero cuore della Manifattura 5. Cfr. Riccardo Bianchi, Bologna: nasce una città nella città, in AD. Architec- se da un lato organizzare i diversi poli delle Arti. Da non dimenticare il successo del suo ristorante, vero tural digest, 270 (2003). e dall’altro fornire una comunicazione must della movida felsinea. Quella di qualità, però... 6. Da ultima la conferenza Is Reality Stranger than Fiction? Da chairsharing al efficace a tutti i livelli. Via Don Minzoni 14 - tel. 051 6496611 - www.mambo-bologna.org caso studio della Manifattura delle Arti, a cura di Snark, MAMbo, 21 ottobre Prendendo spunto da una felice 2010. 44approfondimenti REIMMAGINARE

Da qualche mese, alla Galleria Civica di Modena è arrivato Marco Pierini. Tra necessità di un cambio di passo e (in)immaginabili limiti di budget, la gloriosa sede espositiva emiliana deve fare di necessità virtù. La ricetta che più ha affascinato chi doveva governare il cambio di direttore è stata quella di Marco Pierini. Tra coinvolgimento del territorio e opere a km zero. Per un nuovo prototipo di museo possibile. E sostenibile...

La galleria porterà il pubblico ne- di catalogarlo, incrementarne la con- private della Regione, in particola- gli studi? C’è già qualcosa in pro- sistenza e, finalmente, esporlo con re con quelle presenti lungo l’asse gramma in questo senso? regolarità. Dalla primavera prossi- Parma-Bologna, ci sono progetti Ci sono le visite guidate agli studi di ma, infatti, gli spazi di Palazzo San- di collaborazione in programma? Davide Benati, Franco Guerzoni e ta Margherita saranno dedicati alla Io parto sempre dalla necessità di Giuliano Della Casa, mentre lo scor- collezione di fotografia e alla raccolta avere rapporti (anzi, buoni rapporti) so autunno siamo andati a trovare del disegno italiano contemporaneo, con tutte le istituzioni, a partire da Wainer Vaccari e Andrea Chiesi. mentre la Palazzina dei Giardini re- quelle più vicine territorialmente e af- sterà il luogo privilegiato per le mo- fini per natura. Le collaborazioni, se Aveva parlato di un interesse nello stre temporanee. Ovviamente, data del caso, vengono di conseguenza. sviluppare l’intersezione dei diver- la natura delle opere in collezione Per quanto riguarda la realtà mode- si linguaggi, dalla musica all’edi- - tutte su carta - ogni allestimento nese, già si sono concretizzate otti- toria. Il sito in effetti è diventato sarà di breve durata, consentendo me possibilità di interazione con altri una piattaforma molto efficiente e una rotazione abbastanza serrata istituti culturali, dal Festivalfilosofia ha fatto uscire anche un magazine del materiale. alla Fondazione Emilia Romagna Te- freepress legato all’attività della atro, dal Museo Civico al Teatro Co- Galleria Civica. Come si svilupperà Per quanto riguarda invece il pro- munale. Per progetti extra moenia, in futuro il versante editoriale e gramma espositivo del 2011? invece, è ancora presto. multimediale? Alla Palazzina dei Giardini, dopo Lo Continueremo le pubblicazioni del spazio del sacro, allestiremo una mo- Passiamo alla nota dolente: quale trimestrale Civico 103 che, a par- stra personale di Anna Malagrida, al budget avrà a disposizione per il tire da gennaio, è anche disponibile suo debutto assoluto in Italia. Stiamo 2011 e come intenderà incenti- come applicazione per iPad. Sarà poi poi lavorando a una grande retro- varlo? Finanziamenti? Eventuali necessario ristrutturare il sito web spettiva per l’autunno... sponsor? Il bilancio comunale del 2011 è in fase di elaborazione proprio in questi Gli spazi di Palazzo Santa Margherita giorni, quindi non posso fornire dati saranno dedicati alle raccolte troppo precisi. Credo tuttavia che potremo contare su un budget simi- di fotografia e disegno italiano le a quello del 2010. Non sono cifre enormi, ma dovrebbero consentire contemporaneo, mentre la Palazzina dei una programmazione di buona qua- lità senza troppi affanni. Le idee per  “Un direttore che possa illuminare Il legame col territorio si stabilisce Giardini resterà il luogo privilegiato per incentivarlo ci sono e andranno mes- il futuro”. Così l’assessore alla cul- solo vivendoci e lavorandoci, cono- se in pratica di concerto con l’ammi- tura Roberto Alperoli ha presentato scendo le persone e parlando con le mostre temporanee nistrazione comunale. Ci stiamo già nel giugno scorso il neodirettore della loro. Credo che sia necessario, so- alacremente lavorando e, in qualche Galleria Civica di Modena, Marco Pie- prattutto per chi come me viene da della galleria rendendolo più accatti- caso, siamo già in attesa di risposte. rini, scelto tra una rosa di 47 can- fuori, porsi in prima battuta in un vante e, soprattutto, più funzionale Approfondiamo il discorso sulle didati. Oltre a portarsi dietro il suo atteggiamento d’ascolto curioso e ri- alle nostre esigenze. opere a km zero. È già partito Salutiamoci con una domanda sul curriculum - che comprende, accan- spettoso. Sugli artisti locali, di nuovo, il progetto o è in cantiere per il suo passato da direttore del Pa- to alla formazione accademica di stu- credo che la cosa migliore, nei primi Come intende valorizzare il ricco prossimo anno? lazzo delle Papesse: com’è stato dioso e docente universitario, la con- tempi, sia quella di andarli a trovare patrimonio delle collezioni della Premesso che la formula delle ope- quel periodo? A Siena si continue- duzione dell’allora discusso Palazzo nei loro studi - in questi mesi ne ho Galleria Civica? Ci sono progetti re a km zero è una semplificazione rà a fare arte contemporanea? delle Papesse di Siena, divenuto poi visitati molti - e poi di portarvi il pub- per il prossimo anno? giornalistica che non mi appartiene L’esperienza del Palazzo delle Papes- Sms Contemporanea nel complesso blico, organizzando visite agli atelier. Vorrei continuare a studiarlo, finire più di tanto, si tratta semplicemente se è stata a dir poco straordinaria. di Santa Maria della Scala - ha formu- di favorire - quando le condizioni e il Si fosse svolta in una città non di lato un progetto per gli anni a seguire budget lo consentano - la produzione provincia avrebbe forse avuto anche che ha conquistato la commissione, piuttosto che il trasporto delle opere. riscontri maggiori (cito a memoria: giocato sulla salvaguardia e la valoriz- OLTRE MEZZO SECOLO DI CIVICA Quindi, a ogni mostra, personale o Barbara Kruger, Jenny Holzer, Chri- zazione del patrimonio della galleria, collettiva che sia, ci sarà una percen- stian Boltanski, Annette Messager, sull’intersezione dei diversi linguaggi La Galleria Civica di Modena, originariamente denominata Galleria tuale non indifferente di opere nuove, Emily Jacir due mesi prima del Leone della cultura contemporanea - dal te- della Sala di Cultura, è attiva dal 1959 e organizza mostre, confe- quando possibile realizzate proprio d’oro alla Biennale, Gordon Matta- atro alla musica, alla letteratura - e renze e giornate di studio su temi e protagonisti dell’arte contem- sul territorio modenese, con l’ausilio Clark, Francescai Woodman, il Grup- soprattutto sul legame col territorio. poranea. Dal 1997 l’istituto si è trasferito dal Palazzo dei Musei a delle industrie e degli artigiani locali. po Zero). La mia stessa presenza a Exibart l’ha intervistato per saperne Palazzo Santa Margherita e dal 1981 dispone di una sede esposi- All’interno della mostra Lo spazio del Modena e quella di Lorenzo Fusi alla di più sull’attività del 2011 e a se- tiva nella Palazzina del Giardino Ducale. L’attività si è consolidata sacro, ad esempio, ci sono ben tre Biennale di Liverpool credo vadano guire. soprattutto sul fronte espositivo, con proposte sulle tendenze locali, opere (su dodici) che rispondono a lette anche come un riconoscimento nazionali e internazionali dell’arte contemporanea e della fotogra- questi principi: quella di Roberto Paci del buon lavoro fatto. Quale sarà il fu- Nella presentazione ai giornalisti fia. Da oltre vent’anni la galleria ha dato vita a due collezioni: la Dalò, realizzata in collaborazione turo di SMS Contemporanea, invece, a giugno aveva detto che si sareb- Raccolta del Disegno Contemporaneo (che comprende quasi 5mila con il laboratorio di scenografia del andrebbe chiesto all’amministrazione be trasferito a Modena per co- opere su carta di autori del Novecento) e la Raccolta della Fotogra- Teatro Comunale di Modena, quella comunale di Siena, i cui piani in pro- noscere profondamente la città, fia contemporanea (oltre 3mila immagini). A queste si aggiunge la di Josep Ginestar, materialmente posito sono avvolti nel più profondo confrontarsi e creare un legame Collezione Don Casimiro ricevuta in comodato d’uso dalla Curia costruita dall’Accademia di Belle Let- mistero. O forse è solo totale disin- col territorio. Durante i suoi primi arcivescovile di Modena e Nonantola. Nel recente passato, prima tere di Giorgio Tavernari, e quella di teresse?  mesi di direzione, com’è riuscito dell’arrivo di Pierini, la galleria è stata diretta da Walter Guadagnini Paolo Cavinato, frutto della collabora- a creare questo legame col terri- e da Angela Vettese. La mostra Lo spazio del sacro di cui Pierini zione dell’artista con una ditta artigia- torio e soprattutto con la storia parla più volte in questa intervista è in corso a Modena fino al 6 na non troppo distante da Modena. economica, sociale, culturale della marzo. città? Che rapporto ha instaurato www.galleriacivicadimodena.it Per quanto riguarda il rapporto con gli artisti locali? con le altre realtà istituzionali e [a cura di francesca baboni]

46approfondimenti VE LO DO IO IL

Cambia tutto, alla Fondazione Pastificio Cerere. Lo spazio capitolino opta per un direttore artistico e a lui affida tutta la programmazione annuale. Dai premi ai progetti esterni alle mostre annuali, passando per il punto qualificante del progetto: la didattica. Il direttore in questione è Marcello Smarrelli, che in questa intervista ci spiega un po’ tutto...

tassero il crocevia di tutti quelli che dei singoli. Vorremmo che divenisse prevista per il prossimo autunno, dei vivono e frequentano il Pastificio, un avamposto culturale e un luogo di quali seguirà anche tutto il proces- con un bookshop fornito di riviste, relax capace di seguire la doppia vita so lavorativo durante la residenza. cataloghi e informazioni su ciò che del quartiere, quella diurna dei resi- Il programma di Vincenzo de Bellis avviene nel quartiere. Vorremmo che denti e quella notturna dei locali, na- prevede altre due mostre presso la turalmente senza violare la privacy e fondazione di via degli Ausoni. il desiderio di individualità di nessuno. Entriamo nel concreto del pro- A proposito del premio 6Artista, gramma. Cosa succederà nei che novità ci saranno? prossimi mesi? Per il programma di residenze per La mia attività inizia a gennaio con giovani artisti che vivono in Italia, Curare l’educazione?, un progetto realizzato dal Pastificio con Civita e rivolto all’educazione all’arte contem- il sostegno di Allianz, la novità della poranea, realizzato con la non profit seconda edizione prevede, accanto esterno22, il contributo dell’Asses- alla residenza della durata di sei mesi sorato comunale alle politiche edu- presso il Pastificio, anche un sog- cative scolastiche, della famiglia e giorno presso la Cité Internationale del Programma Europeo Gioventù in des Arts a Parigi, in collaborazione Azione. Si rivolge agli studenti delle con gli Incontri Internazionali d’Arte scuole superiori, mettendo in prati- di Roma. ca un modello di apprendimento che utilizza l’artista come strumento della E con lo scandalo-cartelloni che didattica: tre classi di tre diversi licei ha interessato Roma, vi butterete della città partecipano ognuna a un pure sulle affissioni? workshop tenuto da un artista, con Sì, con Postcard from... Si tratta di il quale sviluppano prima un lavoro un progetto realizzato in collabora- d’indagine sul quartiere di San Loren- zione con APA - Agenzia Pubblicità zo, poi, dopo la fase di laboratorio, Affissioni. Ogni due mesi chiamerò una mostra alla fondazione. Gli arti- un artista a realizzare un manifesto sti di questa prima edizione saranno per il cortile della Fondazione, che poi Per quanto mi sarà possibile, direzionerò tutta Tomaso De Luca, Cesare Pietroiusti verrà affisso in varie zone della città. l’attività della Fondazione all’ambito formativo. ed Elisa Strinna. Il progetto Curator Il primo appuntamento è con Raphaël in residence ha come primo ospite Zarka. Del resto, sappiamo che l’arte contemporanea senza una Vincenzo de Bellis, fondatore dello spazio milanese Peep-Hole. Il curato- Ad oggi la Fondazione Pastificio mediazione è molto difficile da leggere re ospite propone un percorso cultu- Cerere è per la stragrande mag- rale per la fondazione della durata di gioranza delle proprie attività so-  La Fondazione Pastificio Cerere cui un’azione formativa può ancora ogni cosa che avvenisse nel Pastificio un anno, che tocca diversi ambiti. A stenuta dal mecenate privato che è una delle realtà romane più atti- ottenere grandi risultati, soprattutto fosse discussa e concordata con la lui è affidata la curatela della mostra l’ha fondata, Flavio Misciattelli. ve, con enormi potenzialità ancora nell’ambito della cultura contempora- fondazione, perché questo rafforza personale dei due vincitori della se- Tu e Flavio pensate di muovervi non pienamente espresse. Dalla nea. Per quanto mi sarà possibile, l’istituzione e dà valore alle attività conda edizione del premio 6Artista, anche per reperire finanziamenti, sua istituzione ha inanellato una direzionerò tutta l’attività della Fonda- incamerare sponsor, accogliere serie di mostre e progetti interes- zione all’ambito formativo. partecipazioni esterne? santi, intervallate da eventi meno Sicuramente, anche con Vincenzo de incisivi. Forse questo ha determi- Muovendoti come? CON LE MANI IN PASTA Bellis, ci stiamo muovendo e ci muo- nato la necessità di nominare un La formazione è una cosa di cui oggi veremo per reperire fondi, attraver- vero e proprio direttore artistico? si parla molto. Del resto, sappiamo Il Pastificio Cerere, pian so sponsor e partecipazioni esterne, Il Pastificio Cerere in questi anni che l’arte contemporanea senza una pianino, sta davvero come ha sempre fatto la fondazione, è stato soprattutto uno spazio di mediazione è molto difficile da legge- diventando un punto di rivolgendoci anche a enti pubblici e sperimentazione aperto e flessibile, re. I dipartimenti didattici dei grandi riferimento cittadino che bandi della Comunità Europea. rispecchiando il carattere e la ge- musei stanno svolgendo un’attività si arricchisce sempre nerosità di Flavio Misciattelli, che ha magnifica da questo punto di vista e più di funzioni varie che Quanto costa all’anno il program- voluto la fondazione come completa- noi vorremmo procedere su questa ne fanno una destina- ma di cui ci hai parlato? Quanti mento di un percorso inscritto nella scia, fornendo il nostro contributo. zione culturale da vivere soldi occorrono, oggi in Italia, per storia di questo luogo. Ma è nella na- Mi muovo sempre da una visione a tutte le ore del giorno. mettere su una fondazione che tura delle cose sane crescere, strut- dell’arte quale strumento privilegia- C’è la fondazione, come funzioni, esista, faccia formazio- turarsi, cercare una precisa identità, to di riflessione e sviluppo culturale, abbiamo visto, e il suo spazio espositivo. Ci sono tantissimi studi ne e si ponga come luogo dove si soprattutto nell’attuale e vitale proli- portatore di un modello etico, rampa dove lavorano e vivono artisti, e ci sono gli studi messi in palio genera qualità e riflessione sulle ferare di istituzioni, fondazioni, galle- di lancio del pensiero, lontana il più dal premio 6Artista, all’ultimo piano. Ci sono gallerie d’arte private, cose dell’arte? rie, spazi multifunzionali... possibile da ogni forma di intratteni- atelier di moda e alcune scuole di fotografia. C’è un ristorante che, Costa molto lavoro e perseveranza mento. per l’azzeccata architettura e le qualità del bravo chef, vanta un nel raggiungere gli obiettivi che ci Con te, dunque, le cose cambie- sold out permanente. C’è tutta una vasta area destinata a location siamo prefissati. Negli ultimi anni ranno. In che modo? La Fondazione rimarrà un sogget- in affitto, perché non è che tutto può essere in perdita. Progetti l’impegno di Flavio Misciattelli, che Ognuno porta un po’ o tanto di sé nel- to focalizzato sulla propria attivi- futuri? “In un ampio spazio lungo la strada realizzeremo un caffè, accanto ai progetti della fondazione le cose che fa: la mia tesi di specializ- tà o tenterà di mettere a sistema una sala da the, una pasticceria che dialogherà con il ristorante e ha sviluppato una serie diversificata zazione in Storia dell’Arte fu sull’uso anche le altre realtà presenti nel che renderà il Pastificio vissuto a partire dalla prima colazione. E di attività commerciali, ha reso pos- dell’arte a fini pedagogici e insegno palazzo del Pastificio, come la poi ci sarà una particolare libreria dove trovare libri e riviste che a sibile sostenere i costi delle attività da più di vent’anni. Il Pastificio Cerere scuola di fotografia, il ristorante, Roma non si riescono a reperire facilmente”, racconta a Exibart il culturali.  è nel quartiere universitario di San gli studi degli artisti? patron Flavio Misciattelli. Lorenzo, che tutti a Roma abbiamo Sarebbe il nostro sogno! Vorremmo www.pastificiocerere.com frequentato da studenti, in un’età in che gli uffici della fondazione diven- [a cura di m. t.]

48approfondimenti UNA UN PIù EURoPEA Flessibilità della struttura organizzativa, versatilità nelle competenze e forte capacità relazionale. Con questo modello di business, la società Art At Work convince la Città di Torino. Che accoglie il suo nuovo progetto artistico: valorizzare le rive del Po con installazioni d’arte contemporanea. Ne abbiamo parlato con uno dei soci, Ilaria Bonacossa...

Matteo Rubbi - Italia’61 - 2010 installazione - courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

e Black Villa di Flavio Favelli, di so del parco, come una sorta di fronte all’ex zoo del Parco Mi- panchina circolare che si aziona chelotti. E poi che fine faranno? grazie ai pannelli solari sulla tet- La scultura di Pomodoro è stata toia; Italia ‘61 di Matteo Rubbi, rimossa dalla rotonda Maroncelli che è la ricostruzione artigianale proprio perché il Comune non po- del logo dell’Esposizione Interna- teva garantirne la manutenzione. zionale del lavoro svoltosi a Torino Chi si occuperà delle opere di Un in occasione delle celebrazioni del Po d’arte? primo centenario dell’Unità di Ita- AAW si fa carico della manutenzione lia. Come si sono posti gli artisti e della sicurezza delle opere. Dopo 5 di fronte al fatto di doversi con- anni queste tornano agli artisti o ai frontare con uno spazio aperto, collezionisti che le hanno prodotte. E esposto a possibili atti vandalici e l’idea è di scegliere nuovi lavori per le alle intemperie? location. In caso il Comune poi voglia Confrontarsi con l’idea di un’opera prolungare il loro posizionamento, se pubblica e quindi esposta alle in- ne discuterà insieme. temperie e ai possibili atti vandalici è un presupposto imprescindibile Le prossime opere previste saran- per tutte le opere, ma per gli arti- no installate questa primavera: il sti l’interesse maggiore del progetto  In soli 15 mesi, dalla prima ri- le dell’area. I collezionisti [Consorzio Per questo Art At Work è fatta di cin- monumento non autorizzato a Tu- consiste nell’occasione di confron- unione conoscitiva alla posa delle Italia e Gascom, N.d.R.] sono stati que persone con profili ed esperienze pac Shakur, leader della cultura tarsi davvero con lo spazio pubblico prime due opere sulle rive del Po, coinvolti per la produzione dei lavori diverse. hip hop assassinato nel 1999 in inteso in tutte le sue valenze sociali in questa zona di Torino iperpro- e sono stati gli sponsor del progetto uno scontro tra bande, di Paolo e politiche. Tutti gli artisti discutono tetta da lungaggini burocratiche, per la parte di produzione della scul- La Città di Torino ha acconsenti- Chiasera, posto all’imbocco della con noi i progetti che, anche quando avete dato vita a Un Po d’arte, tura pubblica. to ad accogliere, per la durata di discesa verso il Parco del Valen- preesistenti, come nel caso di Paolo progetto d’arte pubblica nelle cinque anni, Billboard di Giuseppe tino; Sedute mobili per contempla- Chiasera o Marzia Migliora, verranno aree verdi del Lungo Po. Quali sog- Art At Work nasce nel 2009 per Pietroniro, sulla riva del Po, di zione di Marzia Migliora, da inseri- riadattati e contestualizzati. Il lavoro getti istituzionali avete incontrato commissionare e sviluppare pro- fronte al Castello del Valentino, re nel roseto del giardino roccio- di Matteo Rubbi, il remake della scrit- ta originale di Italia ‘61, era talmente perfetto che non c’è stato bisogno di Noi crediamo al fare, all’indipendenza ART AT WORK CHI? alcuna modifica. e alla velocità esecutiva delle buone Ci sono esperienze simili al vostro Art At Work è composta da un curioso assortimento di professionisti progetto in Europa? idee. Prima lavori, prepari un progetto, del mondo dell’arte. Ilaria Bonacossa (dopo un master in studi Molte città europee hanno opere di curatoriali presso il CCS Bard College di New York) è stata curatri- scultura pubblica. Berlino è molto trovi dei privati o delle società pronti ce alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Responsabile per attiva per lavori anche di giovani arti- a sostenerti, e solo allora vai avanti e l’Italia del Fondo di Londra dell’Artist Pension Trust e membro dal sti che vivono per tempi anche brevi 2007 del comitato internazionale per gli acquisti del Frac Paca di nello spazio pubblico. Ovviamente la contatti il pubblico Marsiglia, nello stesso anno è stata nella giuria della 52. Biennale nostra ispirazione è stata Skulptur di Venezia. Paola Clerico, che è stata dal 1998 al 2002 fondatri- Projekte Münster, la mostra pubblica ce, direttrice e partner dello Studio Massimo De Carlo; dal 2003 di sculture che si tiene ogni dieci anni e come li avete convinti ad accet- getti d’arte contemporanea, e in- al 2007 è stata partner della Galleria Massimo De Carlo, dove in in Germania e che tiene la maggior tare la proposta? tanto intessere e coltivare diverse qualità di direttrice e curatrice si è occupata di una parte della pro- parte delle opere perennemente alle- Abbiamo incontrato la commissione relazioni nel “sistema”. Non avete grammazione artistica, incentrando la ricerca e l’attività espositiva stite nello spazio pubblico per gli anni cultura della Città di Torino composta una sede espositiva e ogni idea è sul lavori di giovani artisti. Dal 2008 è curatrice indipendente - ha a venire, riuscendo così a creare una da direttori di musei - Andrea Bellini pensata, prodotta e realizzata in seguito per Phillips de Pury la mostra Associates in NY - ed è con- forma di turismo culturale nuovo alla e Beatrice Merz (Castello di Rivoli) e luoghi differenti. Inoltre, il vostro sulente di collezioni private. Luca Conzato e Riccardo Ronchi città. Molte altre città nel Nordeuro- Danilo Eccher (Gam) -, dal direttore modo di lavorare privilegia il fare dal 1998 al 2008 sono stati direttori artistici della Galleria Maze di pa e in Inghilterra sviluppano progetti di Artissima Francesco Manacorda, rispetto al fundraising, che viene Torino. Insieme hanno progettato e realizzato attività commerciali simili. Negli Stati Uniti, un progetto dagli assessori alla cultura e dal di- dopo. In cosa consiste il vostro legate all’intrattenimento: dalla Société Lutèce di Torino e Roma paragonabile è Socrates Sculpture rettore dell’Accademia Albertina, “modello di business”? passando per Ex Forno, ristorante del Mambo di Bologna. Ilaria Park a Long Island City, sulle sponde Guido Curto. Inoltre abbiamo incon- Noi crediamo al fare, all’indipendenza Gianni è curatrice e critica d’arte. Ha ottenuto un MFA in curatela dell’Hudson River, in cui artisti giova- trato i responsabili del verde pubbli- e alla velocità esecutiva delle buone alla Goldsmiths di Londra. Attualmente lavora come head of pro- ni vengono invitati a produrre scultu- co e delle opere pubbliche. Ci sono idee. Prima lavori, prepari un pro- gramme presso la Nomas Foundation di Roma. Nel 2008 ha co- re all’aperto. La differenza è che il stati due incontri: al primo è piaciuto getto, trovi dei privati o delle società fondato la casa editrice IMpress di Londra. Dal 2006 è assistente parco non è totalmente pubblico, in il progetto e al secondo, dopo aver pronti a sostenerti, e solo allora vai curatrice del concorso Pagine Bianche d’Autore. È assistente alla quanto la sera viene chiuso e cintato. fatto i sopralluoghi, siamo entrati nel avanti e contatti il pubblico. Le ener- didattica presso lo Iuav di Venezia e insegna Issues and Trends in merito del posizionamento delle sin- gie e la voglia di fare in Italia ci sono, Contemporary Art presso la John Cabot University di Roma. gole sculture e del loro rapporto con basta avere la capacità di tirare le www.artatwork.it lo spazio pubblico e il contesto socia- fila e mettere i diversi attori insieme. [a cura di claudia giraud]

50approfondimenti costellazione non profit vol.vi Si chiude con questa sesta tappa la grande inchiesta che “Exibart” ha dedicato alle realtà non profit in Italia. Due puntate sui collettivi, quattro sugli spazi progetto. Auspicando che il fenomeno continui ad ampliarsi e a godere di sempre maggiore spazio...

cap 2. Gli spazi proGetto 4°

Ancora spazi progetto a confronto. Uno appena nato, nelle campagne del bolognese. Uno storico, che resiste da ben tredici anni, nel cuore di Firenze. E poi Reload, un progetto in forma di spazio, due mesi di attività in ambito non profit nella prima periferia della Capitale. Esperienze, riflessioni, racconti, tutti in arrivo da interessanti territori di confine, spesso fragili ma sempre vitalissimi...

casaBianca - zola predosa (Bo)

 anteo radovan è uno degli artisti che, tra il porti e consigli preziosi: da Gino Giannuzzi, della “oggetti” di artisti internazionali molto noti, ap- 1997 e il 2001, gravitavano attorno al Gruppo Galleria Neon, che ha dato delle dritte per la partenenti all’archivio di memorie di un altro ar- Oreste. A muovere le scelte del mitico “collet- sistemazione delle luci, ad Antonio, che cucina tista, Emilio Fantin. “Non-opere”, le chiama lui. tivo” era la voglia di concepire l’arte come dia- per le inaugurazioni. E, del resto, l’idea di apri- Si tratta, ad esempio, di manifesti strappati e logo, incontro, esperienza umana, riflessione e re lo spazio è nata proprio da un dialogo con conservati, in cui Maurizio Cattelan faceva da presa di posizione pubblica. Eredità raccolta, Emilio Fantin e alcune persone di Darth. Mentre testimonial per una campagna pubblicitaria del qui e là, da alcune realtà sparse sul territorio, lo stesso Giannuzzi, ma anche Elisa Del Prete CNA; oppure di un foglio di carta appallottolato micro-zone dell’immaginazione e del pensiero di NosadellaDue, sono figure con cui Radovan su cui Joan Jonas aveva disegnato durante una che provano ancora oggi a condividere simili auspica di collaborare presto. Sono proprio le performance. A tutti gli effetti immagini prodot- obiettivi. relazioni interpersonali a diventare strategiche te da artisti, ma che non possono essere con- La voglia di muoversi dentro territori indipen- per un progetto come questo: “Se non avessi siderate opere stricto sensu. denti, Radovan ce l’ha sempre avuta. Dal 1994 certi legami alle spalle, aprire Casabianca sa- I costi di gestione dello spazio sono pressoché al 2001, a Bologna, ha gestito il Graffio, spazio rebbe stato difficile”. Per portare un personag- nulli. Ospitalità garantita agli artisti e, al mo- in zona universitaria di proprietà del Comune. Avventura conclusasi a causa di complesse vi- cende burocratiche. Dopo la cacciata, il vuoto: trovare in città uno spazio adeguato ed econo- micamente abbordabile non è cosa facile. “Ero scoraggiato”, ammette. “Poi, nel 2009, la sede si libera. In Comune si dicono disposti a conce- dermela di nuovo in gestione. Io mi accendo di entusiasmo, inizio a raccogliere gente, a pro- gettare”. Ma l’illusione dura poco: “Dopo due settimane cambiano idea. Lo spazio viene asse- gnato a Giovani Imprese Creative. Io però non ho voglia di lasciar perdere. Mi ricordo allora di un vecchio amico che anni fa mi aveva offerto un posto in campagna per esporre. Allora ave- vo rifiutato perché era fuori città...”. A luglio 2010 Anteo inizia a sgomberare e im- biancare la vecchia stalla in rovina dell’amico Antonio. E a settembre, con una grande col- lettiva, inaugura Casabianca. Bianco come il candore degli spazi interni, rimessi a nuovo e luminosissimi. Fin da subito il progetto è gesti- to secondo logiche di autonomia, economia e amicizia: “Antonio l’ha rimessa a posto con le sue mani”, racconta Anteo, “iniziando da una grande vetrata avuta in regalo. Ha fatto tutto da solo, usando materiali di risulta e riciclando gio come Jiri Kovanda, ad esempio, c’è voluto mento, né finanziamenti né ricavi. “Non sono in- vecchie cose. La superficie calpestabile è di cir- Giancarlo Norese, grande amico di Anteo, di genuo”, afferma Radovan con convinzione, “so ca 100 mq. Siamo in aperta campagna, ma è recente diventato anche amico dell’artista pra- che il denaro è un modo per attribuire valore un chilometro da Bologna”. Non fa più paura la ghese. “Sento che intorno allo spazio si sta for- alle cose. Però, se le istituzioni e il sistema non distanza dal centro? “Mi sto convincendo che mando un gruppo di persone affezionate. Spero attribuiscono valore (e dunque denaro) all’attivi- è un vantaggio. Anche solo fermarsi a chiac- che nasca un sentimento della galleria come tà culturale che svolgo, artisti che stimo e che chierare sotto la quercia davanti Casabianca lo bene comune e non come proprietà di qualcu- accettano di venire a Casabianca riconoscono è. E poi mi viene in mente una cosa detta da no”. Un sentimento del luogo. Bellissima sugge- la validità del mio lavoro. Questo mi spinge a Italo Zuffi alla prima inaugurazione: il percorso stione da cui prendere l’avvio: “Mi piacerebbe cercare modi per andare avanti”.  per andare alla mostra fa parte della mostra farlo diventare un centro per la circolazione di stessa”. idee”, continua Radovan, “dove, anche se c’è Anteo gestisce da solo lo spazio, ma ad aiutarlo bisogno di una linea guida, non siano così defi- sono in molti. Massimo Marchetti, innanzitutto, niti i ruoli di artista, curatore, gallerista. Quello info dell’Associazione Darth, “che raccoglie artisti che conta è che l’idea sia buona. È questo il mio nati intorno all’esperienza del Graffio, tra cui concetto di gruppo”. Via Pepoli 12 Doriana Russo, che si occupa delle fotografie e Il 23 gennaio ha visto la luce una mostra dal [email protected] del sito web”. E poi di volta in volta arrivano sup- taglio intrigante. Al centro, una collezione di casabianca12-info.blogspot.com approfondimenti 51

RELOAD. PIATTAFORMA NON PROFIT AL PIGNETO

3mila mq. Un’ex officina automobilistica nel quartiere Pigneto, a Roma. Due mesi di sperimentazione tra mostre, progetti, performance. Quattro associazioni non profit. Otto giovani curatori. Un artista, alla regia di tutta l’operazione. Questo è Reload, “creatura” di Gian Maria Tosat- ti, trentenne romano imbarcatosi in un’iniziativa complessa e affasci- nante, tutta incentrata sul grande tema del non profit in Italia. Oltre ai progetti espositivi nelle zone Share e Tunnel, una serie di performance e tavole rotonde contribuisce alla riflessione intorno ai temi nodali del progetto: dalla situazione degli spazi indipendenti italiani all’uso tempo- raneo dei luoghi. Obiettivi? “Reload non è un attore del sistema che può sollevare qual- cosa di significativo”, spiega Tosatti. “Noi siamo come gli sviluppatori di un software open source che gira nel sistema culturale di una città. Chi è interessato può usarlo, svilupparlo, tradirlo. Mettiamo a disposizione un prototipo e la teoria che serve a farlo funziona- re. Il nostro è un oggetto d’uso. Il non profit è sempre un attore del cambiamento, perché non è soggetto alle leggi che rendono tutte le altre realtà più lente e inges- sate. È per questo che bisogna cercare soluzioni che possano preservarlo”. Un settore che produce grande qualità, ma che in Italia si regge sul volontariato. info L’estrema precarietà e una vita troppo breve sono lo scotto da pagare. Individuare soluzioni, risposte, strade per sopravvivere nel segno della costanza e della pro- Viale Arcangelo Ghisleri 44 fessionalità diventa prioritario. [email protected] Tosatti è qui nelle vesti di curatore e organizzatore. Un ruolo che gli artisti, sempre www.reloadroma.com di più, si cuciono addosso: “Io faccio principalmente installazioni ambientali, luoghi quadridimensionali che ospitano fisicamente il visitatore, facendogli proiettare nello spazio le proprie immagini recondite. Luoghi in cui si riesce a pensare bene, in sostanza. A ben vedere, Reload non è una cosa tanto diversa. È la collocazione in uno spazio di alcune problematiche recondite del sistema dell’arte. Il che significa portarle dalla dimensione della speculazione a quella della praxis”. Quest’avventura, nata come un invito dei proprietari dello spazio, diventa un’occasione per mettersi alla prova con qualcosa che non fosse un’installazione. “Tuttavia”, specifica, non“ ho l’ambizione di proseguire su questa strada. Gli artisti hanno sempre sguardi lucidi e in situazioni come queste possono dare contributi essenziali. Ce lo insegna anche la storia, a partire da White Columns, uno dei più importanti spazi non profit di New York, che fu fondato da Gordon Matta-Clark. E poi penso che attualmente siano gli artisti ad avere maggiore capacità di movimentare il mondo dell’arte”. Come mai allora nessun artista direttamente coinvolto? “Beh, forse ho invitato solo curatori proprio per questo... Così magari hanno modo di ridurre lo svantaggio”..

BASE - firenze

Se c’è un modello di spazio-progetto a cui il soci del collettivo - che nel tempo si è modifica- settore del non profit tuttora deve guardare, to, con nuovi ingressi e qualche dipartita - pre- quello è proprio Base. Un’idea in forma di luogo, sero l’abitudine di stilare delle liste di desidera- un luogo concepito come congegno semplice e ta: sogni e obiettivi per il futuro, tutti raggiunti. efficace, “una macchina perfetta in cui artisti Una qualità, quella della coerenza, che ha con- invitano altri artisti, chiamati a manifestarsi notato l’operato di Base negli anni. Il progetto attraverso opere inedite”, come ha voluto de- è rimasto invariato nella formula, nello spirito, finirla Parisi. In totale circa 40 mq, suddivisi in nelle finalità. Tuttora la macchina perfetta non due ambienti, uno più ampio e uno che funziona dà segni di fiacchezza e non perde smalto. Re- anche come vetrina. Lì, ricorda Paolo, “Antoni stare uguali a se stessi, continuando a cambia- Muntadas distese una pellicola sulla finestra, re pelle solo ed esclusivamente nel pensiero e con delle lettere ritagliate che componevano la nell’azione dei molti artisti coinvolti. “Nell’idea di frase: ‘Attenzione: la percezione richiede parte- apparente mutevolezza che connota il mondo cipazione’. Da vicino potevi sbirciare dentro lo dell’arte, questo progetto sta procedendo su spazio, attraverso i vuoti delle lettere stesse”. binari stabiliti dieci anni fa. Resistendo anche Un invito alla condivisione intima, ad avvicinarsi, alle difficoltà economiche”, sottolinea a propo- a esserci, a pensare all’arte come realtà parte- sito Parisi. cipata e bene comune. Le economie, già. Dove trova Base la benzina Tutti artisti affermati, quelli invitati da Base, che per i suoi progetti? Autosostentamento, innan- non ha mai manifestato alcuna propensione per zitutto: “Abbiamo cominciato basandoci solo lo “scouting”. In tredici anni, una galleria di nomi sulle nostre forze”, spiega ancora Paolo. “Dopo pregevoli ha tracciato un paesaggio straordina- un anno dall’inizio si è fatta avanti la Fondazio- rio nel perimetro di quel pianterreno: “Utilizzare ne Teseco di Pisa, poi la Regione Toscana con uno spazio significa farlo essere un punto visibi- Tra-art, e in ultimo l’Osservatorio per l’Arte le a livello globale. All’interno abbiamo concepito Contemporanea dell’Ente Cassa di Risparmio di in questa pagina: una quantità/qualità di mostre che hanno con- Firenze. Tutte esperienze concluse. Abbiamo un sopra: Rirkrit Tiravanija di fronte a Base in occasione dell’opening di Qualsiasi (tv) sentito una corretta informazione, una eccellen- dialogo aperto con la Regione, ma attualmente nel box: Lo spazio Share di Reload - ex Officine Automobilistiche za”, ci dice Paolo Masi. Un piccolo luogo in una stiamo di nuovo andando avanti da soli. Poi c’è nella pagina a fianco:La facciata di Casabianca in un giorno di neve piccola città del centro Italia, che diventa un BaseXBase, un’associazione composta da ami- punto luminoso, stella fissa scrutabile da ogni ci collezionisti che ci sostengono con contributi angolo del mondo come generatore di valore a fondo perduto”.  All art has been contemporary. Una scritta al spazi storici cittadini, inserendovi con decisione culturale. Questo è Base. E da qui sono passati Il vantaggio di poter attingere da risorse proprie neon, installata nell’inverno del 2010 sulla log- e delicatezza delle produzioni site specific. personaggi del calibro di Cesare Pietroiusti, diventa ulteriore garanzia di coerenza e indipen- gia serliana della Galleria degli Uffizi, racchiude- A fare da sottotesto al progetto, la “celebra- Jan Vercruysse, Heimo Zobernig, Robert denza: “L’autosostentamento”, aggiunge, “è un va, come perfetta chiosa visiva e concettuale, zione” di una di quelle realtà di cui dicevamo: Barry, Luca Vitone, Alfredo Pirri, Liliana valore poiché ci permette di tenere il proget- spirito e intenti di un intero progetto espositivo: uno spazio che a Firenze, in questi ultimi tredici Moro, Claude Closky, Nedko Solakov, Su- to invariato. Lo sponsor può anche richiedere Alla maniera d’oggi, sponsorizzato dalla Re- anni, ha fatto la differenza in quanto a proget- rasi Kusolwong, Liam Gillick, Franz West, qualcosa in cambio, porre delle condizioni. Noi gione Toscana e coordinato dal Centro Pecci, tualità, iniziativa e promozione del contempora- Tino Sehgal, Pierre Bismuth, Erwin Wurm, siamo liberi e seguiamo solo i nostri desideri”.  inaugurava una riflessione intorno al rapporto, neo. Carsten Nicolai, Grazia Toderi e molti altri spesso controverso, che lega città d’arte sto- Base/Progetti per l’arte è un collettivo nato ancora. riche e ricerca contemporanea. Città a volte nel 1998 nel capoluogo toscano, per iniziati- Il primo in assoluto fu Sol LeWitt: era il 9 set- impermeabili, discontinue o imprecise rispetto va di un gruppo di artisti. Proprio quegli stessi tembre del ’98 e su una parete di Base trovava al nuovo, eppure non prive di significative realtà otto invitati l’anno scorso a ripensare la classi- posto un wall painting dal titolo Red Room, ap- info creative. Firenze, tra queste. L’opera in que- cissima Firenze “alla maniera d’oggi”: Maurizio positamente concepito dal maestro americano. stione portava la firma di Maurizio Nannucci. Nannucci, e poi Mario Airò, Marco Bagnoli, Non c’è che dire, una partenza in grande stile, Via San Niccolò 18/r Insieme a lui, altri sette artisti avevano riscritto Massimo Bartolini, Paolo Masi, Massimo che preannunciava un futuro costellato di mol- [email protected] un percorso strategico attraverso alcuni celebri Nannucci, Paolo Parisi e Remo Salvadori. tissimi e altissimi traguardi. Da allora in poi, i www.baseitaly.org

[inchiesta a puntate a cura di helga marsala] 52nuovispazi

Un grande spazio per grandi ambizioni. Nella zona di Milano che più d’ogni altra sta cambiando faccia. Dall’altra parte della ferrovia rispetto al  BRAND NEW milano “museo privato” di Lia Rumma. Chiara e Fabrizio ci raccontano la loro idea di galleria, proiettata all’estero ma fuori dalle mode...

Descriveteci il progetto Brand nostri sforzi saranno ripagati. limiti di allestimento, riuscendo così Christoph Schmidberger, artista New. Cosa vuol essere? a dare il giusto risalto a pittura, scul- austriaco trasferito negli Stati Uniti, Nasce dall’idea di promuovere artisti Il vostro target? tura, fotografia, video e installazione. a cui vorremmo affiancare un video- stranieri che non abbiano mai espo- Collezionisti più attenti alla qualità e Per la mostra di Henning lo spazio artista... Mentre per l’estate stiamo sto in Italia, un programma interna- al curriculum di un artista che alla è completamente dedicato, mentre lavorando a un group show intitolato zionale e intergenerazionale, un pun- moda del momento. Anton Henning, per le prossime sarà possibile una East Ex East con più di venti artisti to d’incontro per artisti, critici e col- il protagonista della mostra di aper- divisione in due con esposizioni indi- che vivono nell’Est Europa, oltre ad lezionisti. Abbiamo scelto uno spazio tura, è un ottimo esempio. Uno degli pendenti. artisti nati in Paesi asiatici ma tra- a Milano, e vorremmo che le nostre artisti tedeschi più autorevoli, pre- piantati in Occidente. Chiara Badinella e Fabrizio Affron- iniziative si formassero lì e viaggias- sente nelle maggiori collezioni muse- Qualche anticipazione sulle prossi- ti. Vi presentate? sero per il mondo, con la collabora- ali del mondo; il suo lavoro però non me mostre. Storici dell’arte. Io, Chiara, ho conse- zione di artisti e gallerie internazionali è mai stato presentato in Italia. A gennaio la protagonista è Los An- guito un MA in Art Business presso e anche attraverso il nostro sito. geles grazie a due esposizioni: un Sotheby’s Londra, direttrice di galle- Avete a disposizione uno spazio group show di artisti che lavorano in ria e diverse consulenze per collezio- Un’organizzazione come la vostra, non piccolo: com’è strutturato? città e una personale di una giovane ni private. Io, Fabrizio, ho una spe- che prevede pubblicazioni e incon- Ha una superficie di oltre 350 mq più promessa classe ’81, rappresen- info cializzazione in arte antica, per anni tri, è anche piuttosto onerosa dal un cortile privato. Una grande sala tato da Peter Kilchmann a Zurigo. ho lavorato in un altro settore senza punto di vista finanziario... espositiva di oltre 200 mq con sof- All’inizio della primavera, sempre un Via Farini 32 perdere i contatti con l’arte, anche Lavorando seriamente, offrendo una fitti alti oltre 6 m e altre due sale di doppio appuntamento con lo sculto- tel. 02 89053083 collaborando con riviste d’arte antica buona programmazione e collaboran- dimensioni minori. Abbiamo voluto un re olandese Folkert de Jong e l’in- [email protected] e contemporanea. do con importanti gallerie straniere, i grande spazio anche per non porre donesiano Fendry Ekel. Per maggio: www.brandnew-gallery.com

Tanta ambizione e obiettivi lungimiranti per questi quattro amici, tutti collezionisti, che saltano la staccionata che  OFFICINE DELL’IMMAGINE milano divide chi vende l’arte da chi la compra. E inaugurano una grande galleria in zona Porta Romana...

Chi è Officine dell’Immagine? una città che, malgrado alcuni segni tipica delle grandi vie milanesi. La diversi anni con una rassegna di suoi Officine dell’Immagine nasce dall’idea di crisi, è ancora un importante labo- struttura su due livelli è composta da lavori recenti. Poi sarà la volta della di quattro amici collezionisti di arte ratorio culturale. Tutto questo senza un piano terra di 100 mq (con sof- prima personale in una galleria priva- contemporanea, che decidono di dimenticare il web, uno strumento fitto alto 4 metri e mezzo) e da un ta di Daniele Nicolosi in arte Bros, il unire le proprie esperienze e profes- che sarà sempre più strategico per piano seminterrato di ulteriori 100 famosissimo street artist, con uno sionalità (web, commerciale e indu- sviluppare il nostro lavoro nel breve e mq, dove abbiamo recuperato un show-performance che coinvolgerà striale) per intraprendere una nuova nel lungo periodo. bellissimo soffitto a botte con matto- personaggi famosi e non. A seguire, avventura. ni a vista. la personale di Luca Cervini, un gio- Su quale tipo di pubblico puntate vanissimo e talentuoso ragazzo che Quali sono gli obiettivi che vi siete in una città ricca di gallerie? ria dai 1.000 agli 80mila euro. Tutto Dateci qualche anticipazione sui elabora digitalmente fotografie, cui preposti? Gli obiettivi sono molto ambiziosi, ma ciò unito a un’insana passione per prossimi eventi che ospiterete in seguirà quella di Francesco De Mol- Vorremo che le Officine dell’Immagine comprendiamo la difficoltà che dovre- questo lavoro, che speriamo possa galleria. fetta, artista pungente e sarcastico. diventassero un punto di riferimento mo affrontare per ottenere credibilità contagiare le persone che vorranno Il programma espositivo si apre con per le persone, collezionisti e sempli- e visibilità in un mercato come quello conoscerci. la mostra di Mattia Biagi, artista italo- ci amatori, che vogliono conoscere milanese. È per questo che non ab- americano che vive da una decina info nuove realtà espressive e giovani biamo un target predefinito di colle- Un cenno ai vostri spazi espositivi. d’anni a Los Angeles, dove ha riscos- emergenti. Lo spazio milanese si pro- zionista, ma cerchiamo di allargare La galleria si trova a pochissimi passi so un successo strepitoso (presente Via Atto Vannucci 13 pone come “fucina” di talenti (i nostri i potenziali clienti, anche grazie al da Porta Romana, in una zona ricca ad Art Basel Miami e Scope Basel). mob. 334 5490900 artisti hanno meno di 40 anni): cer- fatto che le opere che proponiamo di altri spazi culturali, ben servita dai Trattato da importanti gallerie newyor- [email protected] chiamo di offrire loro una vetrina in hanno una fascia di prezzo che va- mezzi pubblici e senza la confusione chesi e londinesi, torna in Italia dopo www.officinedellimmagine.it

Ma uno che ha iniziato a collezionare a 13 anni, e a 15 già si scambiava idee con Enzo Cannaviello, cosa doveva fare da  THOMAS BRAMBILLA bergamo grande? Il collezionista, ovvio. E invece Thomas, che grande ancora non è perché è giovanissimo, opta per una galleria...

Thomas, chi sei e da che tipo di Brescia e Basquiat a Modena? Non L’intento principale sarebbe quello di zionisti. Per me sarebbe una grossa esperienza personale e professio- ha prezzo. Sei bravo e basta. Però entrare di diritto in un sistema globa- soddisfazione avere molti collezionisti nale provieni? Cos’hai fatto sino io ho un vantaggio rispetto a loro... le. Sarebbe bello diventare una gros- stranieri. ad oggi? sa galleria. Per far questo bisognerà Ho iniziato a collezionare a 13 anni. Oddio, addirittura? E quale? scovare i talenti che esporranno nelle Anticipazioni sul futuro: cosa pro- Mio padre mi chiese se volessi il mo- Che forse dove si trova la tua galleria grosse gallerie e musei d’America o porrai dopo la collettiva inaugura- torino. Io preferii un Mario Schifano. non è più così importante al giorno d’Europa. Riuscirci è una delle sfide le? A 15 poi conobbi Enzo Cannaviello. d’oggi. L’arte ormai è globale. O la- più belle e difficili che ci siano. Una mostra dell’artista turco-tedesco Mi chiese immediatamente di anda- vori internazionalmente, oppure non Goekhan Erdogan, mentre a marzo re a lavorare da lui durante l’estate, due anni. Lì ho studiato psicologia. esisti. Il tipo di pubblico che ti immagini ci sarà una personale di Maeghan quando finiva il liceo. Questo per tre Quando sono tornato, ho pensato qual è? Quale tipologia di collezio- Reid. L’ultima mostra della stagione estati di fila. Volevo fare il critico d’ar- che era tempo di mettersi sotto e ho Come hai scelto lo spazio? Che nista? sarà invece un’altra collettiva. Sarà te all’epoca, mi sembrava più fico. comprato la galleria. tipo di galleria è? Penso che la bravura stia nel saper una chicca... E intanto continuavo a collezionare. Lo spazio è un ex negozio della Cam- parlare a più gente possibile. In Italia Incontrai Gianni Romano. Ho collabo- Come mai la scelta di Bergamo pari. Era molto diverso da com’è c’è voglia d’arte. C’è bisogno d’arte. rato con Postmedia per cinque anni per l’apertura della tua galleria? adesso. Ci abbiamo lavorato parec- Ho la sensazione di avere molti colle- info mentre facevo l’università. Ho anche Bergamo è la mia città. Conosco chio. zionisti neofiti. Si tratta di riuscire a scritto cinque articoli per Exibart. Ma bene la mia gente e so come parla- costruire con loro un percorso che Via Casalino 23/25 non era la mia strada e capii che do- re con loro. E poi, essendo nato in Qual è la mission della Thomas vada oltre la mia stessa galleria. Cer- tel. 035 247418 vevo aprire una galleria. Allora sono provincia, penso sempre a Minini e Brambilla Contemporary Art? to, l’ambizione è poi quella di riuscire [email protected] emigrato. In Irlanda e a Malta per Mazzoli. Ti rendi conto fare Kapoor a Cosa vuoi fare con questa galleria? a essere all’altezza dei grandi colle- www.thomasbrambilla.com

Molte gallerie, visto il momento, lasciano. Emmeotto, invece, raddoppia. Con un nuovo spazio piccolo ma significativo, che segna un  EMMEOTTO NEXT roma ulteriore tassello nel mosaico del rilancio di via Margutta. Una nuova sede focalizzata sulla ricerca dei giovani artisti...

Da chi e perché nasce l’idea di apri- La nuova apertura nasce da una contemporanee. Qualche anticipazione sulla pro- re un ulteriore spazio vicino alla vo- partnership... grammazione. Dopo la mostra di stra galleria su via Margutta? Sì, dalla partnership con Filippo Re- Come sono gli spazi espositivi del- Nicola Vinci cosa proporrete? L’idea di aprire un secondo spazio stelli, già noto collezionista d’arte la nuova sede? Una personale di Davide Sebastian, espositivo è nata dall’esigenza di dare contemporanea e interessato alla Emmeotto Next È un loft in via Mar- un progetto di videoarte… un’opportunità ai talenti più giovani, promozione dei giovani artisti. gutta, già sede prediletta di numero- che purtroppo in Italia non sempre sissimi artisti, da Federico Fellini a info trovano chi investa su di loro e ne va- Su cosa focalizzerete l’attività di Giorgio de Chirico, da Anna Magnani lorizzi la ricerca. Per questo la galle- già consolidati e poco distante, al ci- Emmeotto Next? a Giacomo Balla e Gianni Rodari, al Via Margutta 51a ria Emmeotto ha voluto diversificare vico 51a, uno spazio project dedicato Ospiterà giovani artisti emergenti civico 51a, proprio in quel famoso tel. 06 3216540 la propria attività, mantenendo al ci- proprio a questi giovanissimi dell’arte con l’obiettivo di promuovere e di- cortile in cui venne girato il film Va- [email protected] vico 8 una programmazione di artisti contemporanea. vulgare le nuove pratiche e poetiche canze romane. www.emmeotto.net nuovispazi 53

Forse senza rendersene conto, perché a tutt’oggi animata da freschezza e vigore, la galleria di Patrizia Buonanno è ormai un pezzo di storia del  BUONANNO trento territorio trentino. Proprio quest’anno di crisi e incertezza l’ha spinta a investire in un cambiamento...

Prima di tutto un po’ di storia, in- no di cultura contemporanea. Sono A livello di pubblico e di clientela animerà i prossimi anni resterà quel- dispensabile quando si parla di una socia fondatrice dell’Aspart - Asso- immaginate dei cambi? lo di sempre: uno spirito curioso, nel galleria che è un punto di riferimen- ciazione galleristi del Trentino. Il mio pubblico proviene principal- solco della cultura contemporanea, to pan-regionale da vent’anni. mente dal territorio, anche se non intrisa di mescolanze e contamina- Ho aperto la galleria nei primi anni Non sarebbe stato preferibile sce- mancano gli affezionati che vengono zioni. Così, anche i progetti espositivi ‘90 a Mezzolombardo, un borgo fra gliere una città più grande e cen- da fuori città e seguono la galleria futuri vedranno l’alternarsi di espres- Trento e Bolzano. L’obiettivo era an- trale per l’arte contemporanea, da anni. Per loro sarà più pratico e sioni artistiche diverse, come la pittu- che quello di presentare artisti con- come Brescia o Verona? anche più interessante fermarsi a ra, la scultura e la fotografia. temporanei in una zona ancora vergi- Anzitutto sono di Trento; credo poi che possono contribuire allo sviluppo Trento. ne. Negli anni sono state organizzate che ritenere il Trentino periferia di della conoscenza. numerose personali di artisti italiani certi eventi culturali sia un’idea supe- Qualche anticipazione su cosa pro- emergenti e artisti riconosciuti an- rata. La nostra provincia è ricca di Com’è andata la scelta dello spazio? porrete. Quale sarà la linea della che a livello internazionale. Sono sta- spazi espositivi: penso al Mart, noto Sentivo l’esigenza di trovare uno galleria? info te attivate collaborazioni con i musei in tutto il mondo, all’attività che svol- spazio nel cuore della città che aves- La galleria continuerà a occuparsi e le istituzioni civiche che operano sul ge la Fondazione Galleria Civica e a se un’atmosfera più raccolta e una degli artisti che sono stati proposti Via Roggia Grande 5 territorio, ho curato mostre a tema spazi come la Galleria Civica di Arco. struttura con prospettive articolate, negli anni, la “maturazione” è intesa tel. 0461 262534 in luoghi che ora sono riconosciuti A queste realtà pubbliche si affianca- così ho trovato questo piccolo open quale consolidamento di certi proget- [email protected] come autorevoli spazi che si occupa- no spazi privati, anche come il mio, space al secondo piano... ti e rapporti avviati. Lo spirito che www.buonannoac.com

Alta qualità a prezzi abbordabili. E poi, santiddio, non i soliti nomi. Guillaume e Paulo sono gli ideatori di Spazio Nuovo, un... nuovo spazio  SPAZIO NUOVO roma nel cuore della Città Eterna. Come un’aquila bicipite: da una parte si guarda al design, dall’altra alla migliore arte latino-americana...

Spazio Nuovo. Centro di Roma. Di cosa vi occupate? sima qualità a prezzi abbordabili. La straniera nella sezione Arti Fotografi- Chi siete? Di arte contemporanea latino-ameri- sceltissima collezione di design atti- che, presenta da noi i suoi ultimi lavo- Guillaume Maitre, 34 anni, di nasci- cana e design. Un vastissimo territo- ra in particolare architetti e interior ri dalla serie Killing Time, che hanno ta francese, raggiunge Roma dopo rio popolato da quasi 700 milioni di designer, ma anche collezionisti alla come comune denominatore il lavoro dieci anni passati a Parigi presso abitanti con realtà culturali molto di- ricerca di creazioni su misura. fatto a maglia, mettendo in evidenza Montblanc e Cartier International. verse ed estremamente interessanti. la sottile linea che divide il vizio della La passione per l’arte e il design, ol- Diverse fiere come Maco, Arco, Ar- Immaginate di inserirvi subito nel virtù. A seguire, Marcelo Salvioli e tre a un’eccelente conoscenza del- teBa, Pinta a New York e a Londra, tourbillon delle fiere nazionali (e un pezzo esclusivo del designer Ben le tecniche produttive e artigianali insieme alle Biennali di San Paolo e internazionali)? Swildens. dei materiali preziosi, lo portano L’Avana, ne sono un buon esempio. Certamente, visto che la galleria or- contemporanea. Una delle zone più a Roma per aprire un nuovo spa- La nostra intenzione è quella di per- mai già lavora con diversi collezioni- raffinate della Roma artigianale e del zio dedicato all’arte e al design di mettere che la voce di alcuni di que- sti a Milano, Parigi, Lione, Ginevra e lusso discreto, perfetta per esporre nicchia. Paulo Pérez Mouriz, argen- sti bravissimi artisti venga ascoltata Shanghai. artisti originali. tino, residente in Italia dal 2002, anche in Europa. ha collaborato con alcune gallerie Come sono i vostri spazi espositivi? Qualche anticipazione sui prossimi italiane che si occupano di artisti Target? La sala, di forma rettangolare e con eventi. info affermati della seconda metà del Puntiamo ad avere un pubblico curio- alti soffitti e una bellissima luce na- L’abbiamo inaugurata a metà novem- Novecento consolidando, inoltre, so e aperto alle novità, che non si turale, è un contenitore neutro. Il bre con la prima mostra personale Via d’Ascanio 20 la sua esperienza come art dea- limiti a inseguire i soliti nomi, ma sia quartiere, ricco di autentiche botte- in Italia della messicana Daniela tel. 06 89572855 ler specializzato nei lavori di artisti sensibile, sveglio e che sappia che ghe romane, accoglie anche l’unica Edburg, già vincitrice del Premio Arte [email protected] emergenti latino-americani. da noi potrà trovare opere di altis- galleria dedicata al design e all’arte Laguna 2009 come migliore artista www.spazionuovo.net

(RM) Latina-Roma e ritorno. Perché? Perché, tutto considerato, e soprattutto considerata l’attuale crisi globale, le gallerie devono ripensarsi e  ROMBERG latina riplasmarsi. Italo Bargantini, patron di Romberg e fautore di un quarto di secolo di proposte e scoperte, ci racconta la sua scelta...

di Roma, scelto con l’idea di un’e- della mia città, assumendomi l’onere derno e funzionale di Roma? della cultura visiva, e poi progetti da sperienza transitoria, un passaggio di tale responsabilità, ma anche gli Credo senza presunzione di poter au- sviluppare dentro e fuori la galleria. determinante per dare a Romberg onori per quanto fatto in un quarto gurare a questa città qualcosa di più. Speriamo nei prossimi anni di costi- la giusta centralità nella città italia- di secolo, senza chiedere niente a Latina può crescere molto e diven- tuire le basi per un piccolo grande na che ha dimostrato il più elevato nessuno. tare una sinapsi tra Napoli e Roma, sogno che questa città oggi merita. dinamismo culturale. Con la chiusura tra il Centro e il Sud. Per quanto mi dello spazio di Roma, la Romberg tor- A Latina hai trovato spazio in un riguarda, sto già lavorando a questo Dopo la collettiva inaugurale cosa na a Latina con un nuovo progetto. contesto moderno e particolare... progetto: intendo aprire la galleria proporrai nel nuovo spazio? Gli spazi saranno due, entrambi a un dialogo reale con la città e i A dicembre abbiamo inaugurato una Prima di tutto, corre l’obbligo di Come mai questa scelta? all’interno del grattacielo Baccari, suoi spazi istituzionali. Latina è una personale di Stefania Mileto. Un’arti- fermarsi e chiedere al titolare: Quest’estate ho cercato di fare nel cuore della città. Mi è piaciuta la città giovane, un caso raro in Italia, sta molto interessante, una mostra come siamo arrivati sin qui? un’attenta analisi sulle conseguenze singolare posizione della torre lega- ma questo la rende più dinamica di da non perdere... Nel 1986 nasce il marchio Romberg dell’attuale crisi globale. La formula ta alla nuova geografia di Latina. Da molte altre realtà del nostro Paese. a Latina, 24 anni di proposte con la della tipica galleria deve riplasmarsi poco abbiamo inaugurato la prima Qui ancora manca un museo d’arte giovane arte italiana. Un cammino le- secondo le nuove regole del mercato galleria, con visibilità su strada, la contemporanea, finché non nascerà gato, fin dagli esordi, alla promozione e del sistema culturale. In un perio- Roomberg space, un gioco di parole vorrei pormi come una piccola realtà di giovani artisti attraverso mostre do di riflessioni per tutti, la scelta più per dichiararne la dimensione e gli in- privata che supplirà a certe mancan- private, pubbliche, fiere nazionali e giusta da fare era quella di tornare tenti, è l’anteprima al ben più ampio ze gestionali della politica, cercando info internazionali; l’impegno editoriale at- alle origini. Voglio tirare le somme su spazio che avrà sede nell’attico del di aprire una porta al dialogo tra arte traverso la pubblicazione di numerosi quanto fatto dalla Romberg, ripar- 17esimo piano. e città. Vorrei creare un percorso Viale Le Corbusier - Torre Baccari libri/catalogo, lo scambio di energie tendo dai luoghi a cui sono più lega- didattico, intendo realizzare incontri tel. 0773 604788 con importanti critici e giovani cura- to. Sento la necessità di entrare in Confidi che Latina diventi quanto con personalità culturali, organizzerò [email protected] tori. Nel 2006 l’apertura dello spazio modo vitale nel sistema organizzativo prima un “quartiere” satellite mo- almeno un dibattito all’anno sui temi www.romberg.it

(RG) Ebbene sì: la galleria d’arte più a sud d’Italia. E che galleria d’arte. Laveronica in pochi anni si è ricavata il suo ruolo di galleria di ricerca  LAVERONICA modica moderatamente snob. A riprova che per stare sul mercato e per “esistere” ormai si può stare anche nella Sicilia profonda...

Terzo cambio di sede per Lavero- di progetti nuovi? uno stile o da una tecnica in parti- ografico era rilevante fino ad alcuni nica... La nuova sede è fortemente connota- colare - da un atteggiamento positivo anni fa. In passato non si sarebbe La nuova galleria si trova al piano ta dalla grotta naturale che in fase di verso la vita. La qualità dei rapporti potuta fare una galleria come Lave- terra di un palazzo storico nel cen- ristrutturazione ho voluto riportare al è per me fondamentale, quindi scel- ronica a Modica, così lontana dalle tro di Modica, poco distante dalla suo aspetto originario, primitivo. Le go di lavorare con artisti con cui si capitali dell’arte, su un’isola per giun- sede precedente. Si tratta di un edi- pareti di roccia e il pavimento di terra instaurano sintonie e affinità. Da un ta. Oggi, i luoghi sono meno condi- ficio sopravvissuto persino al violento battuta danno all’ambiente un carat- punto di vista stilistico prediligo figure zionanti: grazie a internet e alle fiere terremoto che nel 1693 ha colpito tere puro, perfetto per esperienze complesse, che sanno lavorare con è possibile comunicare e interagire e distrutto la Val di Noto. C’è una immersive. Sarà il luogo d’elezione più media; mi appassiona inoltre il facilmente anche all’esterno. (a cura grande sala con volte a crociera e per performance e interventi installa- 26 febbraio - una doppia personale lavoro di artisti “biografi”, che metto- di helga marsala) una “casa-grotta”, struttura architet- tivi site specific audio e video. di Moira Ricci e Amir Yatziv a cura no molto di sé e del proprio vissuto tonica tipica del territorio modicano. di Gabi Scardi - la galleria sarà com- nell’opera. info Ma la nuova Laveronica continua al E la programmazione? pletata. primo piano, nella mia abitazione: un Abbiamo inaugurato il 29 dicembre Vivi in una cittadina della Sicilia Via Grimaldi 93 po’ casa, un po’ bottega. con un Moving Show, una grande fe- La linea resta la stessa? orientale, bellissima ma molto de- tel. 0932 948803 sta nel bel mezzo del cantiere. Per Gli artisti che mi piacciono e che centrata... [email protected] Lo spazio consentirà una tipologia la prossima mostra, fissata per il seguo sono accomunati - più che da Il problema del decentramento ge- www.gallerialaveronica.it 54déjàvu [musei & co.] torino torino verbania gallarate (VA) reggio emilia OSVALDO LICINI CHINA POWER STATION TRE SOLO SHOW COSA FA LA MIA ANIMA... FLAVIO DE MARCO

Spesso nella cultura italiana ritorna il China Power Station: Part II nasce Villa Giulia è schiva rispetto alle altre Come dimenticare il Loden verde di Bologna, Lecce, Milano, Roma, Lon- mito dell’artista notturno, stravagante dall’incontro tra Ginevra Elkann e i pro- sedi per l’arte contemporanea in Pie- Paolo Consolandi (Milano, 1921-2010) dra, Berlino. Con una serie di cartoline, e isolato, che lavora solitario nella casa prietari dell’Astrup Fearnley Museum. monte. Uno spazio inspiegabilmente quando compariva tra gli stand delle Flavio de Marco (Lecce, 1975; vive a paterna, nascosto tra le case del suo Le opere esposte alla Pinacoteca molto poco frequentato durante il gior- fiere d’arte contemporanea e i galleristi Roma e Milano) sviluppa un’autobio- antico borgo. È una figura che ritorna Agnelli sono infatti il frutto di un’intel- no, seppure sia un luogo di fruizione si mettevano a disposizione del decano grafia per immagini, rappresentando i spesso, soprattutto negli anni che pre- ligente selezione della collezione del artistico-domestica raro. Il Craa, infatti, del collezionismo italiano? E il suo qua- luoghi d’elezione della sua vita. Costru- cedono la Seconda guerra mondiale e museo di Oslo dedicata all’arte contem- è un centro che costringe l’arte contem- dernetto in cui segnava tutto? In cui or- isce, in fondo, “un diario”, nel quale gli che rimane come substrato della vita poranea cinese. poranea ad assumere attorno a sé una dinatamente appuntava le informazioni anfratti della memoria emergono prepo- della provincia italiana per lungo tem- Gli artisti in mostra sono giovani - fatta cornice. Un riquadro specifico, un’archi- che gli venivano fornite o che ostinata- tentemente fra le piazze e le vie nasco- po, fino agli anni ‘90 e forse fino a oggi. eccezione per i due “maestri” Huang tettura del tempo. mente chiedeva? ste che fanno da sfondo ai suoi ricordi. Sono figure che spesso vantano nei Yong Ping e Cai Guo-Qiang -, co- Due personali e una installazione lumi- Questa mostra nasce dall’esigenza di Di primo acchito sembrerebbe una pit- loro primi anni di attività la militanza in smopoliti e sorprendentemente critici nosa rinnovano la promessa (di ricerca commemorare, presto, e dalla necessi- tura di paesaggio, e in parte lo è. Ma qualche movimento d’avanguardia, Fu- nei confronti dell’era contemporanea e di scoperta nei confronti dell’arte at- tà di riflettere, subito, sul contributo in- non del tutto. Le città prendono forma turismo in testa, e che raggiungono in e delle sue lampanti contraddizioni. tuale) portata avanti dall’équipe di Villa tellettuale apportato da Consolandi alla tra le nebbie del passato, ma anche nel vita, dopo un volontario isolamento, im- ‘Globalizzazione’ è dunque la parola- Giulia. Ecco dunque, per i visitatori nei pratica del collezionare arte. processo di riconoscimento che compie portanti premi e riconoscimenti, venen- chiave intorno a cui prendono forma la dintorni, le tre proposte allestite secon- In mostra permane l’eco di una collezio- lo spettatore, attraverso la presenta- do a simboleggiare nella cultura italiana maggior parte delle sperimentazioni, do una logica complanare. ne vissuta, non stoccata in depositi, non zione di scorci “icona” nell’immagina- del dopoguerra l’incarnazione del mito garbatamente oscillanti fra Oriente e In ordine alfabetico, Erwan Ballan (Pa- accresciuta per il piacere del numero, rio collettivo (un trullo, l’Arengario, via dell’artista pensoso. Occidente. rigi, 1970) adorna le pareti attraverso ma per il ragionamento che sottende la Ventura per gli amanti dell’arte, Villa La lista dei nomi potrebbe essere mol- Ancor prima di entrare nelle stanze del- colori, forme e materiali che irretisco- scelta. Consolandi non cercava la ras- Medici a Roma) o appiattendo la terza to lunga: Ottone Rosai, Carlo Levi, la pinacoteca, ecco esibirsi stentorea no le sale di innumerevoli particolari. sicurante condivisione di un artista con dimensione nei meandri di una carta Scipione... E tra questi la parabola ar- la barca capovolta di Cai Guo-Qiang Nei suoi lavori, la pittura essenzialista, altri collezionisti, ma inseguiva un pri- geografica trasformata, nel frattempo, tistica di Osvaldo Licini (Monte Vidon (The Eagle has arrived!), quasi antropo- seppur giocosa, gioca sulla comparti- mato personale rispetto alla scrittura di in un arabesco. Corrado, Ascoli Piceno, 1894-1958): morfizzata nella sua “fierezza” e pronta mentazione di pesi e superfici, espres- una storia del contemporaneo: “Prima L’artista non lesina indizi e ci dà un’ul- adesione al Futurismo, partenza vo- ad accogliere lo spettatore nella rampa si come piani di transizione. Cornici di che la storia mi certifichi”, diceva. teriore chiave di lettura, ricostruendo i lontaria per la Prima guerra mondiale, nord del Lingotto. Un modo tanto gran- legno, vetri e silicone colorato restitui- Questo modo di pensare ha fatto sì che tratti distintivi di ogni singola città (ma soggiorno a Parigi, ritiro nell’Appennino dioso quanto efficace per avvicinare chi scono ai pigmenti naturali la valenza di la sua collezione fosse ricca di opere anche quanto da lui appreso nel corso marchigiano, militanza nell’astrattismo, osserva alla dimensione più emotiva un linguaggio che gioca con lo spazio, germinali di vari artisti. Ad esempio: un della propria permanenza) e una per- partecipazione alle mostre della Galle- dell’estetica. L’impatto monumentale operando tanto all’interno di una dimen- Autoritratto di Giulio Paolini del 1970, sonalissima storia dell’arte, nella quale ria il Milione di Milano, premi ed esposi- si ripropone nella sala principale con il sione verticale quanto secondo il rito una foto della seconda performance del sfilano, mai esplicitamente - strizzando zioni alla Biennale di Venezia. Colosseum di Huang Yong Ping, ope- della casualità assemblativa. Silenzio- 1994 di Vanessa Beecroft (VB02), una l’occhio al visitatore edotto - le espe- La mostra alla Gam di Torino, a lui de- ra costruita in ceramica e terriccio, a so, narcisista e a tratti decorativo, il bra- piccola opera del 1969 di Luciano Fa- rienze artistiche che maggiormente lo dicata, si sofferma sui cambiamenti di sua volta immersa in una lussureggian- vo artista francese si adagia fra corridoi bro (Vera 1960), e tante altre così. Ma hanno influenzato, introducendo nell’o- stile e di soggetto: dai Draghi degli anni te danza di piante. e stanze della villa raccontando la vita un elenco delle opere non è neanche pera più temporalità. ‘30, dipinti astratti in cui su campi di co- Ma è nello spazio di Xu Zhen che si al tatto di materie e materiali che trac- lontanamente sintetizzabile in questa Un Paesaggio con veduta (Bologna I) lore uniforme stanno segni e linee che inizia veramente a riflettere. L’artista ciano solo parte della sua produzione. sede, trattandosi di circa 200 artisti in è l’occasione per raccontare l’equilibrio richiamano metallo e allegri congegni mette in scena la minaccia postmoder- A intrecciarsi con la leggerezza di fila- mostra. classico e le presenze fantasmagoriche meccanici, per arrivare all’evoluzione na del terrore ricorrendo alla costruzio- menti cromatici e finestre dal sapore L’esposizione è articolata in sezioni te- di Giorgio Morandi. Non solo, il riqua- del suo astrattismo lirico, sempre più ne di un attacco fantasma, tradotto sia antico, la coppia Cuoghi & Corsello matiche che si fondono, a due o a tre, dro morandiano dialoga, senza alcun carico di visioni fantastiche e di poesia, in foto che in una gigante installazione (Monica Cuoghi, Mantova, 1965; Clau- nei lunghi ambienti rettangolari del neo- imbarazzo o riverenza, con scampoli tra la serie degli Angeli Ribelli e degli mobile attraverso i principali emblemi dio Corsello, Bologna, 1964; vivono a insediato Museo Maga, vanificando però di opere del passato di De Marco, fi- Olandesi volanti. della guerra. Parodia, ancor prima che Bologna) ristabilisce l’ordine fra linea, con questa unione l’intento ordinatore nestre di “software” svuotate del con- È un segno, quello di Licini, comune a rappresentazione, fuoristrada e carri volume e segno, spiccando su parquet della divisione in temi. Le opere sono poi tenuto originario. Un Paesaggio con molti artisti e intellettuali marchigiani, in armati in miniatura sono qui eloquenti spigati e soffitti antichi. I due artisti, da accostate secondo un principio di piace- veduta (Lecce III) è meno esplicito nel primis Leopardi, che il pittore amava, e testimoni del dramma contemporaneo. sempre pratici conoscitori della Street vole coesistenza le une con le altre, un suo richiamo all’Impressionismo, che che giunge fino a Enzo Cucchi, par- Dramma irrisolto, e proprio per questo Art e del tratto grafico, sfruttano l’imma- po’ come accade nello scegliere la collo- compare unicamente nella tecnica ado- landoci sempre di visioni metafisiche e così affascinante. ginazione tridimensionale rievocando cazione di un quadro in una casa. perata nella trattazione della superficie, oniriche. Atmosfere surreali, forse sug- Le corde in giornale e lattice di Xue figure di draghi, gestualità e personaggi La raffinatezza di questa collezione si tralasciando qualunque - d’altronde ine- gerite dal mare e dalle morbide colline. Tao (Rope Coil) guidano il visitatore cartoonistici dall’aria fiabesca. Da anni nota nel saper cogliere in piccole opere sistente - connessione di tipo storico; Questa sensibilità fantastica va forman- verso lo spazio sottostante, ma non frequentatori dell’arte sulla città, anche l’originalità del pensiero creativo anche che ritorna invece nel legame stipulato dosi in Licini fin dagli anni della guerra, senza ostacoli. Misteriosi tendoni scuri a Villa Giulia Cuoghi & Corsello, come in artisti che trovano la migliore espres- in un Paesaggio con veduta (Milano II) ed esplode a partire dagli anni ‘50, con lasciano infatti prefigurare il passaggio una sola crew, parlano una lingua che sione con le grandi dimensioni. Come con la poetica di Segantini e nelle at- la serie delle Amalassunte, lune umane all’audiovisione, promettendo al di là di raccoglie simboli rapidi e silhouette nel caso di Anish Kapoor (Untitled, mosfere alla Constable che avviluppa- dai pensierosi faccioni, che sognano essi un’esperienza quantomeno intri- sembianti. Fra colori puri, profondità 2008): un piccolo incavo di pigmen- no lo skyline di Londra, fino alle vedute sospese in un mare astratto e in un cie- gante. All’interno dell’ambiente, musica di design, oggetti ritrovati e contrasti to rosso a parete che, in soli 40 cm di shocking di Roma che sembrano fare lo rosso o blu. electro-pop e luci soffuse concorrono materici, il loro progetto mostra radici diametro, ha la capacità di risucchiare eco agli smalti di Mario Schifano, pur La figura che ci consegna questa mo- a valorizzare un carismatico “cinema metropolitane sebbene miri con una lo spazio circostante e ipnotizzare lo senza dimenticare di dar voce agli im- stra è quella di una sensibilità antica, di vetro”, mentre il video di Cao Fei certa omogeneità a rendere il passag- sguardo dello spettatore. mancabili Fori Imperiali (Paesaggio con cristallizzata in un Italia oggi incom- (i.Mirror: a Second Life Cit) trascina gli gio dell’uomo - le sue orme - un marchio Discorso a parte meritano i video, mai veduta (Roma III). prensibile e forse molto distante. Nono- spettatori in una virtualità prossima al impresso sopra-natura. snobbati dal collezionista Consolandi: Tuttavia, in quest’incontro colto fra arte stante il tentativo di indagarne il mondo performante e teatralmente in bilico tra Carlo Bernardini (Viterbo, 1966), in- originali, come nel caso di Paola di Bello e spazio fisico, la terza dimensione si e l’attitudine, proponendo una presen- l’essere e l’apparire. fine, trafigge la struttura di Villa Giulia (Video-Stadio, 1997) o divertenti, come annulla nella proposta di tavole sinot- tazione di suoi libri e letture, il suo gusto Giunti al piano inferiore, è d’obbligo un con Cristallizzazione Sospesa, installa- Esseri umani del XXI secolo (2005) di tiche, dove presente, storia e racconto rimane distante e non evocato, difficil- quarto d’ora per poter osservare l’ipno- zione che impone la propria geometria Paola Vanzo. I soliti, del tutto italiani, biografico coesistono e viaggiano su tre mente in sintonia con la sensibilità con- tica perfezione della metropoli di Liu modificando l’architettura ottocentesca problemi allestitivi dei video fanno sì che linee parallele. Assumono, fondamen- temporanea. Wei (Love it, Bite it). Creata esclusiva- dell’edificio. I neon dell’artista provo- vengano concentrati perlopiù in un solo talmente e tornando a monte, in una Questa distanza con l’oggi è però forse mente in pelle di bue e di maiale, porta cano, nel buio di chi osserva, una vi- ambiente, senza divisioni interne, crean- versione inedita, ma coerente con la un problema comune a molti artisti di con sé la tradizione delle factory unita sione prospettica indotta. Traiettorie do un sovraffollamento visivo in cui, ad poetica dell’artista, i contorni di un pa- quegli anni, tra cui forse solo Giorgio all’utilizzo di nuove tecniche composi- visive che al tempo stesso annullano e esempio, l’Arena (2000) di Grazia Toderi esaggio - di una topografia - che non è Morandi, anche grazie all’attenzione tive, celebrando un connubio non solo contraddicono tanto l’ortogonalità degli accompagna e sovrasta La nebulosa di reale né tantomeno interiore. È virtuale, riservatagli da alcuni artisti internazio- cerebrale, ma anche spirituale, tra gli ambienti interni quanto le linee ellittiche Orione (2002) di Mario Airò. ha i connotati del “motore di ricerca” e nali, sembra essersi miracolosamente stilemi del vecchio e le integrazioni del di quelli esterni. Fredda e solida la luce Non passa inosservato, a conclusione della “consultazione online”, dove diver- salvato. nuovo. E ciò senza mai tradire le origini che attraversa i tubi ingabbia segmen- del percorso espositivo, l’eloquente ri- se finestre convivono e raccontano una antiche e sacrali del Paese, atteggia- ti affilati, nuove cornici, fibre e ancora tratto fotografico Famiglia Consolandi nuova percezione dello spazio. Una [alberto osenga] mento che oggi trova eguali solo alla una volta visioni urbane che riassumo- (1996) di Thomas Struth, eredità cul- storia a sé. Non sempre in continuità radice della più grande arte indiana. no l’intero codice di lettura di questi tre turale dell’antico mecenatismo italico. con quanto si svolge altrove, su un’altra Intanto installazioni acustiche, saponet- allestimenti al Craa. Mostra sobria, anche se sovraffollata apertura, in un altro scorcio. D’altron- te usate, memorie in valigia e metafore e poco articolata nella sua struttura de a volte, in fondo, si tratta solo di un tridimensionali abitano lo spazio espo- [ginevra bria] espositiva. Penuria di mezzi? Penuria pop-up. sitivo con poetico eclettismo. Anche di spazi? Poco importa. Va dato atto di senza Zhang Huan, questa è la Cina. grande coraggio alla città di Gallarate [santa nastro] e, forse, di manchevolezza della città [margherita artoni] di Milano, per essersi lasciata sfuggire un’occasione così. CRAA Corso Zanitello 8 [giovanna procaccini]

PINACOTECA AGNELLI fino al 13 febbraio MAGA Via Nizza 230 Erwan Ballan Via Egidio De Magri 1 COLLEZIONE MARAMOTTI GAM a cura di Andrea Busto Via Fratelli Cervi 66 Via Magenta 31 fino al 27 febbraio Carlo Bernardini fino al 13 febbraio China Power Station a cura di Francesca Referza Cosa fa la mia anima fino al 27 febbraio Osvaldo Licini a cura di Julia Peyton Jones, Cuoghi & Corsello mentre sto lavorando? Flavio de Marco da martedì a domenica ore 10-18 Gunnar B. Kvaran e Hans Ulrich Obrist a cura di Guido Molinari a cura di Francesca Pasini giovedì e venerdì ore 14.30-18.30 giovedì ore 10-22 da martedì a domenica ore 10-19 da mercoledì a venerdì ore 14-19 e Angela Vettese sabato e domenica intero € 7,50; ridotto € 6 intero € 7; ridotto € 6 sabato e domenica ore 11-19 da martedì a domenica ore 9.30-19.30 ore 9.30-12.30 e 15-18 Catalogo Electa Catalogo Electa intero € 5; ridotto € 3 intero € 8; ridotto € 5 Catalogo Silvana Editoriale tel. 011 4429518 tel. 011 0062008 tel. 0323 503249 Catalogo Electa tel. +39 0522 382484 [email protected] [email protected] [email protected] tel. 0331 791266 [email protected] www.gamtorino.it www.pinacoteca-agnelli.it www.craavillagiulia.com www.museomaga.it www.collezionemaramotti.org déjàvu [musei & co.] 55 firenze roma roma casoria (NA) palermo CHARLES AVERY CARSTEN NICOLAI BIK VAN DER POL SALUTI DA NAPOLI PPS

Charles Avery (Oban, 1973; vive a Hendrik Christian Andersen sognò per Non sta in piedi il paragone che è stato In una periferia malagevole e senza ap- Una mostra che testimonia tutta la vo- Londra) dal 2004 lavora in progressione anni la sua “città mondiale”. Sul filo di avanzato in occasione della sua recen- peal, fuori dal contesto della city, fuori glia di procedere - nonostante i duri di continua, dunque senza ripensamenti un pensiero etico ed estetico, proteso te inaugurazione, tra la Sala Enel del dallo star system, fuori dai meccanismi tempi di crisi - nella perpetuazione di né variazioni sostanziali, a un identico, verso la conquista della modernità, col- museo romano Macro e la Turbine Hall più o meno uguali che abbracciano le un progetto culturale importante. L’im- enorme progetto. Riproponendosi un tivava l’utopia apolide di un luogo im- della londinese Tate Modern. Questo regole e le metodologie dell’arte con- pegno nel sostenere i giovani talenti compito non da poco, dato che l’artista possibile, un esteso laboratorio urbano perché in aggiunta alle dimensioni rag- temporanea, il direttore del Cam, Anto- siciliani continua, anche con questa “demiurgo” sta creando un mondo alter- in cui arti, scienze, filosofia e religione guardevoli, a ben guardare il neonato nio Manfredi, di tanto in tanto tira fuori esperienza, a contraddistinguere l’o- nativo rispetto al nostro, ma ugualmen- potessero trovare nutrimento e appro- spazio firmato Odile Decq può vantare dal cappello una nuova idea. perato di Riso. Giovanni Iovane attinge te verosimile. do. due ulteriori, importanti prerogative: le Così, nonostante la magrezza delle ta- dall’interessante calderone di S.A.C.S. Nella fantasiosa realtà di Onomatopoe- Il museo romano, che conserva vasta vaste pareti bianche di cui dispone e sche non rinfoltite da alcuna copertura (forse unico archivio museale italiano ia, città centrale dell’isola The Island, la parte della produzione dell’artista - e la conformazione a ‘L’ della sua plani- finanziaria centralizzata e lo snobismo per giovani artisti), selezionando 23 cui cartografia è rappresentata da una che fu sua dimora e studio per 40 anni metria. di tanti che continuano a mostrarsi poco nomi a cui affida il racconto del paesag- mappa concettuale più che geografica - - ospita una personale di Carsten Ni- Un surplus di attributi che consente teneri nei suoi confronti, il discorso del gio e del popolo siciliano. del resto la filosofia è una componente colai (Chemnitz, 1965; vive a Berlino), di poter contare su un numero poten- museo alternativo si barcamena, dibat- Con opere quasi tutte già note, gli arti- costituzionale dell’intera azione -, acca- straordinario esploratore delle arti elet- zialmente infinito di variabili allestitive, tendo di orrori umani, pedofilia, prostitu- sti hanno prediletto nella maggior parte de che il protagonista Only Mc Few, al- troniche e plastiche, capace di coniuga- contrariamente a quanto avviene con la zione, razzismo affrontando argomenti dei casi un confortante figurativismo. Si ter ego dell’autore, sbarchi sulle coste a re poesia, approccio scientifico e rigore pur immensa sala ubicata in riva al Ta- scabrosi con un linguaggio ancora in- riconosce lo stile inconfondibile di Do- seguito di una dinamica non precisata. concettuale. migi. Il che va salutato con favore, visto contaminato, reclutato direttamente nei menico Mangano che regala, come di A guidarlo da quel punto, oltre la labile Nicolai è invitato a confrontarsi con che per il resto l’intervento dell’archistar laboratori di tutto il mondo, senza inter- consueto, una Sicilia domestica e inti- traccia di una fanciulla Miss Miss, non la collezione e gli spazi della celebre francese consiste sostanzialmente nel- mediari e senza pressioni. ma, perdutamente vera; lo ritroviamo ci sarà che l’osservazione diretta del casa-museo. Nel contrasto tra la mo- la realizzazione di un’importante hall E con coraggio il programma va avanti, anche al secondo piano, dove è stata nuovo contesto. numentalità classica perseguita dall’ar- d’ingresso en noir, percorribile anche assumendosi la responsabilità di docu- contestualmente trasferita dalla Fon- E mentre i paesaggi si danno nella for- tista-urbanista norvegese e l’immate- per vie verticali ma utilizzabile come mentare, rastrellando la memoria di una dazione Brodbeck di Catania la mostra ma di scorci isolani, il tessuto sociale rialità minimalista cavalcata dall’artista- spazio espositivo solo molto parzial- terra complessa e selezionando la più Others Resident. Sebastiano Mortel- rivela sembianze assai singolari: nego- musicista tedesco si scorge il comune mente, e nell’inserimento di uno stra- grande raccolta di artisti locali dal se- laro con Primo intervento utilizza il du- zi e bancarelle ovunque, Creed ovvero desiderio di costruire ritmi e forme ordinario auditorium nel mezzo di detta condo dopoguerra a oggi. plice “supporto” fotografico e video per capi di sette filosofiche, bestie ibride di regolari, sebbene inafferrabili. Ovvero: area introduttiva. Saluti da Napoli è l’ultimo evento con narrare una storia di ricostruzione, fati- nome If’En, scuri abitanti degradati, atti progettare spazi ideali, zone astratte in Piatto forte dell’attesa ouverture ro- cui 60 artisti napoletani, giovani e vec- cosa ma serena; e ancora ne Il tappo sessuali esposti senza remore. Anche cui si coniughino sogno e ratio, misura mana è dunque l’opera vincitrice del chi, in modo ironico e consapevole forse suggerisce un metodo, infantile e nei processi, il mondo dimostra identi- e dismisura, visibile e invisibile. concorso internazionale Enel Contem- salutano l’Italia, risistemati all’interno allo stesso tempo infallibile, per conte- tà e logica specifiche. Per esempio la In mostra una selezione di opere, tut- poranea Award 2010, ideata dal duo di uno spazio intitolato a Vitaliano Cor- nere l’ingestibile vaso di Pandora che è combinazione di etnie e condizioni di- te recenti e tutte già esposte in Italia. olandese Bik Van der Pol (Lisbeth bi, il critico d’arte appena scomparso la Sicilia. verse è lì del tutto acquisita - il diffuso Echi degli utopici paesaggi tarkovskijani Bik, Haarlem, 1959; Jos Van der Pol, che si era battuto per un’idea libera e La ricerca di /barbaragurrieri/group, brulichio umano si compone, in un rap- nei progetti Zone e Solaris. Il primo af- Arnhem, 1961; vivono a Rotterdam), cui sperimentale di museo, sottolineando i indagine sul rapporto tra gruppi di figu- porto di vicinanza equivalente all’indif- fianca una serie di stampe, su cui sono la Sala Enel è stata riservata per intero. rischi di una cultura globalizzata, carat- re e spazi liminari, è concettosa ma si ferenza, di feticisti che leccano le bitte evidenziate traiettorie di particelle ca- Si tratta di una riproduzione architetto- terizzata da un’omologazione diffusa e fa seguire, nell’originale chiave di let- da ormeggio, di ierofanti in lunga veste, riche in un ambiente saturo di vapore, nica in scala 75/100 della Farnsworth dissimulata. tura del tema. La tela Gli anni luce di di reietti nascosti a bere uova, di turisti e un’installazione sonora: l’ascoltatore House (la cosiddetta “casa di vetro” “È importante che i musei aprano le Francesco Lauretta, dominata da un eccitati senza motivo (chi tra loro può percorre lo spazio tra due altoparlanti, edificata nel verde in Illinois), capolavo- porte al presente, ospitando collezioni fanciullo intento a costruire una struttu- dirsi indigeno, e chi straniero?). avvolto da un suono denso e indefinito; ro minimal-modernista datato 1951 del d’arte contemporanea provenienti da ra votiva, offre uno scorcio realistico di A tale massa agitata e informe, spesso ed è come essere naufraghi in mezzo a grande architetto e designer Mies van altri musei, promuovendo l’organizza- spensieratezza infantile. osservata da posizioni rialzate, fanno una parentesi ovattata, non-luogo che der Rohe, nei cui interni - totalmente vi- zione di mostre e acquisendo nuove Nel complesso un allestimento un po’ da contrappeso i singoli episodi umani, ricorda la mitica “Zona” del film Stalker, sibili dall’esterno - sono state introdotte opere, anche attraverso il meccanismo debole, che non traccia una linea inci- campionario assortito di solitudini ma- in cui leggi fisiche e movimenti dell’a- centinaia di esemplari di farfalle, libere della donazione da parte degli artisti o siva e non sostiene appieno le opere, linconiche. Neppure manca il sacro, se nima venivano stravolti. L’altro è una di dimorare nel loro ideale habitat natu- dei mercanti interessati a queste ini- alcune molto riuscite - come il paesag- in più frangenti si accenna ad un olimpo rilettura di alcune scene dell’omonimo rale ricreato artificialmente. ziative”. E le domande nascono spon- gio lisergico di Francesco De Grandi divino collocato dopo la discarica. lungometraggio di Tarkovskij, su cui Benché il nome Bik Van der Pol vada tanee: “Ma come non rendersi conto -, altre poco efficaci, come nel caso di Una delle note più interessanti di Avery Nicolai monta una propria partitura associato a progetti di impronta neo- che nel caso dell’arte contemporanea Sandra Virlinzi e Marco Bonafè. è certo l’agile ricorso a medium espres- sonora: l’intenso tappeto elettronico ra- situazionista mirati alla trasformazione - quando si interviene su fatti e tenden- Un progetto sperimentale è quello cu- sivi distinti. Si tratti di sculture piuttosto pisce l’udito e trascina la visione verso di spazi pubblici, poco compatibili con ze ancora in corso, su opere che non rato da Helga Marsala, serie di micro- che di animali imbalsamati o di manife- una dimensione altra, dischiudendo vo- collocazioni espositive canoniche, l’o- godono ancora dell’indiscusso ricono- personali ed eventi collaterali, sempre sti, le opere concorrono all’oggettiva- lumi e valori segreti dell’immagine, della pera di cui trattasi è invece valorizzata scimento di appartenenza al patrimonio a tema ma con artisti sia isolani che zione concreta dei miti, delle idee e dei parola, del tessuto filmico. al massimo, proprio mediante la sua si- storico dell’arte, ma che spesso sono al non. Uno spazio d’indagine alternativo concetti su cui si basa l’intero sistema Riferimenti all’architettura razionalista stemazione entro un contenitore vasto centro di grossi interessi commerciali e da non perdere d’occhio, scatola d’inte- immaginifico, ciò che l’artista definisce della Germania dell’est in Modular Re- ma chiuso e asettico. In questo modo di spregiudicate manovre speculative - razione costante in un momento storico noumeni. Invece i disegni assumono Strukt, piccoli moduli tridimensionali, viene assicurata piena leggibilità al di- è d’importanza decisiva che l’attività del in cui l’arte non è quasi mai contempla- un ruolo funzionale, corrispondendo al bianchi e neri, che nel reciproco inca- spositivo concettuale inscenato, che museo, non limitandosi al solo evento zione, bensì dialogo. PPS//Meetings è terreno attuativo di fantasie ironiche e stro generano infinite combinazioni. consiste nella sovrapposizione ambien- espositivo, sappia dispiegarsi attraver- inaugurato da canecapovolto, che ra- dolenti. Una rivisitazione concettuale del gioco tale di due radicalità di matrice opposta: so un lavoro sistematico di ricerca, di duna la sua piccola “comunità” di amici- Fra i testi di sapore romanzesco che del Lego che richiama assemblaggi di una struttura architettonico-abitativa studio e di documentazione, con una artisti-collaboratori, mixando opere pro- orientano il percorso, risulta incisivo ed atomi, molecole, cristalli. stilisticamente “pura”, e uno spaccato capacità di dialogo e di collaborazione prie con quelle di Elisa Abela, Caterina esplicativo soprattutto l’epilogo: “Ho ini- Più calde le forme di Cluster, quattro di mondo naturale anch’esso inconta- con gli altri soggetti della cultura artisti- Devi, Zoltan Fazekas, Ele Rainer & ziato a chiedermi se, al di là dei negozi, brillanti sculture in alpacca: realizzate a minato. ca?”. Hinna Reval. Hologram assembla un dei bar e delle luci di Onomatopoeia, partire da più calchi di uno stesso pal- Trattandosi quasi di un happening, il Una dichiarazione che pare delineare circuito evocativo di video, audio, foto- oltre la vallata degli Dei, dove le mac- loncino, colmo di palline da ping-pong ribaltamento evocato nel titolo ispirato la struttura portante del Museo Cam, grafie e collage. Negoziazione di ap- chine in disuso e i rifiuti vengono spar- e ogni volta modificato nella struttura, a Escher (Are you really sure that a muovendo il direttore a suggellare l’i- partenenze e slittamenti identitari, che si, al di sotto delle montagne, dei fiori, plasmano lo spazio evidenziando la floor can’t also be a ceiling?), continua niziativa con queste parole: “La scom- lasciano stimolanti dubbi e domande, della polvere e delle ossa dei cacciatori, plasticità del vuoto da cui hanno origi- con lo shock offerto al pubblico allorché parsa di un amico e di un grande nome tra personalità multiple, stratificazioni ci sia davvero un’isola”. Come doman- ne, come cellule organiche instabili. questo, all’interno di una costruzione per la critica italiana lascia un vuoto di immagini, messaggi non espliciti ma darsi se ogni mondo non sia solo imma- Delude l’installazione site specific rea- connotata culturalmente come “fredda”, incolmabile. Mi è sembrato doveroso accattivanti, promiscui parallelismi fra ginato, e quindi se il nostro essere qui lizzata nell’atelier. Tre raggi laser attra- chiamato a introdursi nello spazio asse- dedicare a Vitaliano Corbi la sala in popolo umano e animale. La rappre- e ora non abbia né maggiore senso né versano in circolo la stanza, tracciando gnato ai lepidotteri, si ritrova sbalzato cui sono raccolte le opere degli artisti sentazione della Sicilia è scomposta minore arbitrarietà dell’essere Mc Few una linea rossa che taglia le grandi in una dimensione edenica, ribollente napoletani sulle cui evoluzioni e per e frammentata, come dentro a un pa- nei luoghi di uno strano posto. statue di Andersen all’altezza di 175 di continue metamorfosi, eppure a sua la cui valorizzazione si è impegnato a esaggio mentale pieno di ricordi piace- centimetri. È questa la misura media volta primaria. scrivere e a studiare. Sono certo che la volmente confusi. [matteo innocenti] degli europei, messa a confronto con Nonostante il formato magniloquente, sua filosofia sia quella vincente; non a Interessante il coinvolgimento di Fede- la scala monumentale delle opere. Il l’intervento firmato Bik Van der Pol co- caso quei musei che sembrano dei Mc rico Lupo, che come artista/curatore ragionamento sui criteri di proporzione stituisce un gesto artistico non retorico, Donald’s, privi di un’identità e di una ca- metterà in piedi un ciclo di eventi con non giunge però a innescare significa- ma che nel suo tendere concettual- ratterizzazione, un po’ tutti uguali, che musicisti, a corredo dei vari appunta- tivi processi immaginativi e percettivi. mente al vertiginoso risulta in definitiva spesso evitano di confrontarsi con la menti di PPS//Meetings. Dal contrasto tra la possanza dei cor- inesploso perché ancorato ai suoi soli storia locale e le problematiche sociali, pi candidi e l’immaterialità del tratto presupposti intellettualistici. alla fine falliscono”. [giulia amodeo] luminoso, ne esce sconfitto il concetto portante, consegnato a un corrispettivo [pericle guaglianone] [ivana porcini] iconico non abbastanza eloquente. MUSEO RISO [helga marsala] Corso Vittorio Emanuele 365

CAM fino al 31 marzo EX3 MACRO Via Duca d’Aosta 63a PPS Paesaggio e Popolo della Sicilia Viale Giannotti 81 MUSEO ANDERSEN Via Nizza ang. via Cagliari a cura di Giovanni Iovane Via Mancini 20 fino al 30 marzo PPS//Meetings Charles Avery fino al 13 febbraio Saluti da Napoli a cura di Helga Marsala a cura di Lorenzo Giusti Carsten Nicolai Bik Van der Pol a cura di Antonio Manfredi da martedì a domenica ore 10-20 e Arabella Natalini a cura di Martina De Luca a cura di Francesco Bonami da martedì a giovedì e domenica ore 10-13 giovedì e venerdì ore 10-22 da mercoledì a domenica ore 11-19 e Pier Paolo Pancotto da martedì a domenica ore 11-22 sabato ore 17-20 intero € 6; ridotto € 1 venerdì ore 11-22 da martedì a domenica ore 9.30-19.30 intero € 11; ridotto € 9 intero € 3; ridotto € 2 Catalogo disponibile tel. 055 0114971 tel. 06 3219089 tel. 06 671070400 tel. 081 7576167 tel. 091 320532 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.ex3.it www.gnam.arti.beniculturali.it www.macro.roma.museum www.casoriacontemporaryartmuseum.com www.palazzoriso.it 56déjàvu [gallerie & co.] torino torino torino GORDON & MONK LAURA PUGNO KATERINA ŠEDÁ torino genova MIROSLAV TICHY CORRADO ZENI

Una cena per due consumata nel noto Alla Galleria Alberto Peola, Laura Pu- Non tutte le ciambelle riescono col ristorante Al Gatto Nero di Torino è il gno (Borgosesia, Vercelli, 1975; vive buco. Soprattutto quando intorno al Miroslav Tichy (Kyjov, 1926), nel di- “Il Signore li disperse di là su tutta la tema principale della personale di Dou- a Torino) ricalca il percorso che le ha buco gravita il controverso, scottante venire da studente dell’Accademia e terra ed essi cessarono di costruire la glas Gordon (Glasgow, 1966; vive a consentito di dar vita al progetto Ri- compromesso fra identità e sviluppo. artista che cerca il mezzo per superare città. Per questo la si chiamò Babele, New York) e Jonathan Monk (Leice- cordo di esserci stata. Paesaggio alle Che si risolve, se non proprio in aperto il contingente e la formula per nuovi tra- perché là il Signore confuse la lingua di ster, 1969; vive a Berlino). La mostra spalle. Chiede allo spettatore di stare ricatto, in un do ut des mascherato dalle guardi, ineluttabilmente inizia ad assu- tutta la terra e di là il Signore li disperse è un’isola felice. Serena e goliardica, dentro la sua esperienza, quella che migliori intenzioni, al quale si finisce col mere le sembianze e le abitudini di un su tutta la terra”. Queste le parole che, l’esposizione sembra infatti prendere l’ha portata alla percezione del corpo sottostare per necessità occupazionali, barbone, troppo occupato a inseguire la introducendo la mostra di Corrado Zeni forma fuori dal tempo e, in senso ana- nel paesaggio montano prima, e poi convenienze politiche, speranza nelle più pura delle ossessioni: produrre arte, (Genova, 1967) dal titolo Babel, ne de- cronistico, fuori tempo. alla genesi creativa. Ci chiede di pren- “magnifiche sorti e progressive” dell’e- in una vita che considera solo illusione. scrivono il senso profondo. Babele è il Se l’eredità degli anni ‘90 è da ritro- dere Il tempo necessario di fronte alla conomia globale. Ma cedere una parte E lo fa sistematicamente, uno stesso simbolo senza tempo delle società cre- vare soprattutto nel “relazionalismo” prima opera (omonima) che compare del proprio territorio (ovvero un pezzo numero di scatti ogni giorno: unica la ate dall’uomo nei secoli. Senza lasciar - tendenza e non soltanto termine che imponente nella saletta d’entrata. Esi- della propria vita) comporta spesso un sua rudimentale macchina fotografica spazio a inutili sentimenti di rimpianto o finisce per ismo, che nell’Esthétique re- ge che si comprenda che il metodo è prezzo più salato dell’indennizzo corri- costruita con pezzi di plexiglas e car- volontà di denuncia, rappresenta la pre- lationelle di Bourriaud individuava una importante e che coincide con un’espe- sposto. tone dipinto di nero, con cui costruisce sa di coscienza di una incomunicabilità serie di pratiche artistiche fondate sui rienza esistenziale intima e pubblica al Su questo ha riflettuto Kateřina Šedá anche l’obiettivo assemblato con elasti- impossibile da superare in quanto parte rapporti di relazione fra autore, pubbli- tempo stesso, una presa di coscienza (Brno, 1977; vive a Brno e Praga), at- ci di recupero. La sera rientra tra schizzi della stessa natura dell’essere umano. co e contesto sociale - Al Gatto Nero è sufficientemente matura da potersi rac- traverso la modalità del coinvolgimento. dipinti con la polvere e pezzi di carton- Non a caso, tra i molti personaggi che il segno forte di un individualismo senza contare. La mostra infatti la «fanno” gli abitanti cino stampati con i suoi scatti rubati popolano la Galleria Guidi & Schoen, freni. La mostra è divisa in tre parti. La prima di Nošovice, cittadina ceca stravolta nel ovunque. Si aggira nella sua cittadina ciò che per primo attira l’attenzione del Tra gli esponenti più rappresentativi opera fa sezione a sé: è una sorta di 2005 dalla costruzione di una fabbrica e documenta la vita delle donne di pro- visitatore è un solitario, quasi dimen- dell’arte cosiddetta relazionale vi è ine- grande sfinge che consente di oltrepas- Hyundai: un complesso posticcio che vincia. Oltre una recinzione osserva le ticato in un angolo: per scelta o per quivocabilmente Rirkrit Tiravanija. I sare il valico per accedere alla seconda ha costretto i luoghi preesistenti a “ri- figure sdraiate intorno alla piscina, nulla condanna? Protagonista e allo stesso suoi lavori, al di là dell’esito finale, com- stanza, dove una serie di vetri traspa- organizzarsi” intorno al nuovo insedia- lo attrae di più dell’incarnato femminile, tempo spettatore esterno, al centro portavano la partecipazione del pubbli- renti lavorati a pennarello costituiscono mento produttivo. il disegno delle forme si insinua nella della scena ma allo stesso tempo fuori co e le reazioni che l’operazione poteva la sezione Paesaggio alle spalle. Nello Ai cittadini di questa ex zona rurale, sua mente: l’impressione delle ombre da essa, lasciato nella sua posizione innescare tra le persone coinvolte. Il spazio conclusivo, le opere raccolte in emblema di un’integrazione malriuscita, create dall’accavallarsi di un paio di periferica a guardare come un giudice filtro con cui l’artista argentino-thailan- Ricordo di esserci stata. Percorrenze l’artista ha chiesto di disegnare o rica- gambe è l’unico mistero che abbia re- superiore o un povero emarginato. E dese interagiva era il cibo. E l’interesse si fanno ambientali e includono le mura mare la topografia originaria su tovaglie almente senso cogliere. poi gli altri: soli, tanti, moltiplicati, sago- non era tanto sulla qualità - si pensi alle della galleria tra i loro elementi costitu- forate al centro e adagiate su diversi ta- Tichy riflette sulla vita, sui rapporti, ma me che si riflettono perdendo la propria zuppe liofilizzate di Instant soup (Bien- tivi. voli, selezionati con un’operazione vin- non vede nell’organicità del reale la identità o amplificandola, diventando nale di Venezia, 1993) - ma sul rito di un Questa mostra nasce dopo che l’ar- tage. Esemplificando nella forma roton- possibilità di cogliere i frammenti che a ognuno di noi. pasto consumato collettivamente, la ce- tista ha camminato per diversi giorni da un irrisolto cortocircuito, le tovaglie lui interessano. Ritiene che la succes- Zeni lascia la pittura per sperimentare lebrazione anti fast-food del momento sulle montagne della Val Varaita. È la richiamano sia il tradizionale artigianato sione degli atti, i codici del linguaggio una “scultura bidimensionale” che en- irripetibile e magico dello stare insieme dichiarazione della necessità di abolire locale (in contrapposizione al modello e le convenzioni siano la morte della tra in dialogo con lo spazio circostante a tavola. la distanza tra il soggetto e l’oggetto, industriale), sia l’ambito privato, su cui rappresentazione dell’immaginazione. e tradisce la sua profondità nel riflesso La storia dell’arte ci offre in ogni caso accentuata nell’ultima serie di lavori, la nascita dello stabilimento ha inciso Come Schopenhauer, si alimenta con generato dalla luce radente. Entrare in altri orizzonti di connessioni tra “Eat & KWh (2007). Come alcuni artisti san- profondamente, provocando, oltre allo l’isolamento e del filosofo condivide la galleria dà al visitatore l’impressione di Art”. Il rumeno Daniel Spoerri, con i no, l’essere negli elementi naturali e il sconvolgimento urbanistico, una serie natura del pensiero che non può trova- trovarsi all’interno di una delle inconfon- Tableau-piège, negli anni ‘60 era solito camminare possono divenire il modo di complicazioni sociali, dato che anche re un’eco eguale nei suoi simili. Tichy dibili tele di Zeni: anche in questo caso “ingabbiare” i resti di un pasto. Attra- esclusivo per fare l’esperienza del mon- il più semplice degli spostamenti è di- non studia le inquadrature, assorbe la con prospettive particolari, scorci sug- verso avanzi, briciole e mozziconi - in do. Hamish Fulton in prima linea, ma ventato un autentico periplo. luce della frazione di un istante. Affida gestivi e tagli insoliti. pieno Nouveau Réalisme - veniva così anche James Turrell o lo scrittore Hen- Circondata da alti muri in cemento, l’en- al caso l’impressione che risulterà sul- Il movimento delle figure che cammina- collezionata e restituita l’esperienza ry David Thoreau stanno dentro la na- clave della multinazionale coreana si la bobina, materiale ancor più prezioso no, salgono, si sono appena fermate o della convivialità, e non per realizzare tura senza trasfigurarla, ma vivendone presta a un’ulteriore presa di coscienza oggi che comincia a non esistere più. stanno per ripartire conferisce allo spa- una natura morta, ma per fermare la in diretta la coincidenza con la propria sulla labilità della memoria, testimonia- Osservando le sue opere si ha la sen- zio un ritmo che coinvolge chi guarda vita nell’opera d’arte stessa. urgenza creativa. ta dalla differenza tra descrizioni detta- sazione che riesca a scomporre gli ato- assorbendolo in una spirale, la stessa La cena di Gordon e Monk, a tutti gli L’arte che è nata in seguito porta in sé gliate e ampie zone di tessuto lasciate mi e a sfumarli, sono cartoncini sbiaditi della scultura al centro della sala. E an- effetti, rappresenta allora la fine del si- l’odore delle cose naturali e del corpo bianche, segno di un ricordo affievoli- sui quali spesso interviene a sottoline- cora altri simboli, uno su tutti, l’albero: gnificato a cui il termine relazione allu- dell’artista, l’incontro tra l’essere scisso tosi in un breve volgere di anni. Ma le are qualche tratto, che poi ripercorre simbolo della vita ma qui anche della de. Un momento privato come il pasto e l’essere dentro. Per risolvere questa sollecitazioni non sono finite, poiché lo nei suoi schizzi di nudi, anche questi molteplicità, uomini come foglie, come fra due artisti diventa pubblico, ma in tentazione di frattura, Laura Pugno ha spettatore può sdraiarsi sul pavimento presenti in mostra. Nulla quindi risulterà ricami bidimensionali che sfidano lo maniera autoreferenziale. La nazione deciso di usare l’essenza del riflesso. per “esplorare” le mappe nascoste sotto più spirituale. L’immagine ottenuta sarà spazio entrando in esso con prepoten- ricreata in galleria, con il sottofondo Si è portata in spalla pezzi di vetro, si i tavoli, replicando idealmente il gesto tanto più vicina alla sua “idea” quanto za, imponendo la loro presenza. musicale di Gary Numan rivisitato al è fermata alla cima di una vetta e ha dei meccanici e degli operai che scivo- probabilmente sarà distante dal reale. Tutto racconta di una lotta senza fine: pianoforte, è restituita con scritte al disegnato il riflesso del paesaggio che lano sotto le auto. Per questo il mezzo tecnico rudimen- moltitudine contro solitudine, claustro- neon che, regolate da un timer, se- aveva alle spalle, confrontandosi con la Frutto di un’analoga partecipazione tale e difettoso risulta perfetto: disegna fobia contro paura del vuoto, pieno guono e scandiscono in tempo reale la potenza del sole, le pretese del corpo collettiva è pure Mirror Hill, progetto le linee come in una camera oscura contro vuoto. durata del pasto. Dall’aperitivo al caffè, (dove mi siedo, come mi siedo, quan- nato in un quartiere periferico di Bu- mentale, ma tutto sarà sfocato, tagliato, passando tra varietà di vini e alcolici, il to posso restare seduta così) e le esi- dapest, dove ciascun residente ha mutato, non oggettivo. L’uomo/artista [alice cammisuli] visitatore è informato sull’andamento genze del proprio sguardo. Ne sono semplicemente ritratto ciò che vedeva non può decidere nulla. È solo uno stru- temporale del menù, sulla sequenza nati schizzi essenziali, linee incisive e oltre la porta di casa: la “sfida” - con mento dotato di particolare sensibilità. delle portate e la loro degustazione. Ma delicate apposte sulla fragilità del vetro, tanto di premio finale - consisteva nel Attraverso di esso passano milioni di non sui contenuti della conversazione gesti-impressione dell’essere lì che ri- riconoscere il maggior numero di posti cellule di luce e di spirito. La luce filtra narcisistica. portano tutta la serie di contrasti a cui possibile, riconducendoli all’autore del nel buio ma non sempre riesce a illumi- Esclusivamente per il vernissage, in- obbliga l’incontro con la natura. disegno. Un gioco che, al di là delle nare i lati atti a manifestare la sensazio- fine, Gordon e Monk si trasformano in In Percorrenze, Pugno rende omaggio sorprese riservate da matite talentuose, ne di mistero che la vita nasconde. bar attendant e, sostituendo i camerieri, all’esperienza vissuta. Consente alla esortava a cementare il concetto di co- Tichy ha conosciuto manicomi e prigio- servono cocktail trincerati nel loro bar propria immaginazione di ricomporre munità e a gettare uno sguardo meno ni nel suo vivere tra i rifiuti, ma non avrà temporaneo. Non coinvolto attivamen- una mappatura di colori e linee che rac- superficiale ai contesti del quotidiano. voglia di calarsi nel mondo “normale” te nell’azione, se non sorseggiando un conti la stratificazione dell’esperienza. Come a dire: c’è muro e muro... neanche quando le sue foto, molto bicchiere, il pubblico è sempre e solo Per mezzo di carte ritagliate, pellicole e apprezzate da Szeemann, saranno un osservatore della scena. Al di là del spray, l’artista investe i muri della stan- [anita pepe] esposte nei più importanti musei. Tichy bancone. za di tracce rivisitate, di ricordi. È una continua per tutta la vita a vedere quello sezione meno forte della precedente, che la maggioranza non vede, e ha la [claudio cravero] più indulgente alla tentazione del de- capacità di riuscire spesso a fermare corativo. quelle immagini intorno a sé. La risposta alla necessità di astrarre Perché dovrebbe allontanarsi da tanta è ancora troppo artificiale rispetto alla rarità, facendosi distrarre dalla rappre- bellezza semplice ed essenziale dei ve- sentazione del reale che la moltitudine tri di Paesaggio alle spalle. Un percorso omologata impone? da portare a compimento, ché come scrive Francesco Tomatis in Filosofia [barbara reale] della montagna, “non c’è limite senza oltre, senza l’illimitato”.

[emanuela genesio]

SONIA ROSSO FRANCO SOFFIANTINO GUIDI & SCHOEN Via Giulia di Barolo 11h ALBERTO PEOLA Via Rossini 23 GUIDO COSTA Vico della Casana, 31/r Via della Rocca 29 Via Mazzini 24 fino al 26 febbraio Kateřina Šedá Corrado Zeni Douglas Gordon & Jonathan Monk Laura Pugno da martedì a sabato ore 11-19 Miroslav Tichy da lunedì pomeriggio a sabato da martedì a sabato ore 14-19 da lunedì a sabato ore 15.30-19.30 giovedì ore 14-22 da lunedì a sabato ore 15-19 ore 10-12.30 e 16-19.30 tel. 011 8172478 tel. 011 8124460 tel. 011 837743 tel. 011 8154113 tel. 010 2530557 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.soniarosso.com www.albertopeola.com www.francosoffiantino.it www.guidocostaprojects.com www.guidieschoen.com déjàvu [gallerie & co.] 57 milano milano milano milano milano ANTILLE / PENSO MATTEO BASILÈ BISING / MARCHAND FRANCESCO CANDELORO CARLOS CASAS

Dare dimensione estetica a un sogget- Matteo Basilè (Roma, 1974) torna a L’uno usa lo spazio come funzione Compresenza e transitorietà sono le Gli Archive works sono il risultato di una to inedito, invisibile all’occhio umano, Milano con un nuovo progetto ispirato prospettica della memoria. L’altro in- due sole guide prospettiche di France- serie di indagini compiute da Carlos prodotto dell’uomo a partire da pezzi alla Battaglia di San Romano di Paolo dica luoghi (prettamente urbani) come sco Candeloro (Venezia, 1974). En- Casas (Barcellona, 1974) in vista della di natura. Le architetture sospese di Uccello, opera del tardogotico fiorenti- ulteriore spazio di significazione, di tra- trambi questi caratteri, in Parallele vi- realizzazione delle sue opere audiovisi- Michelangelo Penso (Venezia, 1964), no in cui il pittore, già sperimentatore sformazione degli oggetti. L’uno ripete sioni, ultima personale milanese dell’ar- ve. Si tratta di ricerche effettuate su ma- reticoli zoomorfi di bande in nylon co- di accorgimenti prospettici, adotta la l’esperienza tagliente della verticalità, tista, diventano necessità espressive. teriale di archivio a partire dal quale l’ar- lorato o nera gomma industriale, eso- perspectiva naturalis in luogo della per- esasperando un’azione pittorica di ca- Nei suoi lavori, membrane traslucide tista catalano si produce in esperimenti scheletri giganti da futurista museo di spectiva artificialis per ottenere quegli rattere accidentale. L’altro definisce che separano differenti strati - un aldi- che coinvolgono sia l’aspetto sonoro storia naturale, riproducono un invisibile sfaldamenti del punto di vista e delle strutture temporanee che restituiscono quà da un aldilà - segnano da un lato quanto quello visivo. L’idea è quella e potenzialmente rivoluzionario prodot- proporzioni “regolamentati” dalla tecni- ad arredi ed elementi strutturali uno sta- un al di qua che è già al di là e, dall’al- della ricerca di archivio come di un la- to della bioingegneria, facendo un’o- ca prospettica incentrata su un unico tuto estetico. Il primo utilizza carta, car- tro lato della membrana, un al di là che voro autonomo, per cui la scelta di pro- perazione inversa rispetto al “non rap- punto di fuga. tone, compensato e tagli netti per dar stenta ad essere tale, così poco oltre da porre in mostra questa sorta di appunti presentativo”. La proposta dell’autore è Con Thishumanity - che a livello foneti- vita a coreografie pungenti; sostegni essere in fondo ancora distinguibile. e rielaborazioni mira ad affermarne il infatti di andare oltre all’individuazione co suona come “disumanità”, slittamen- aguzzi contro un nulla che comunque Ogni percorso di Candeloro è un sentie- carattere indipendente e nello stesso di corrispondenze possibili e lasciare to semantico che già diede l’impronta di sferza. Il secondo, attraverso un video ro a varchi contigui. Simboli di un oltre- tempo a mostrare la direzione intrapre- che queste strutture interagiscano con sé al progetto Thisoriented, presentato e una serie di fotografie, registra angoli mondo sottile che è di per sé un’altra sa dall’artista e gli aspetti sui quali sta lo spettatore, “proponendo un nuovo in occasione della Biennale veneziana dell’abbandono, tra New York e Berlino. dimensione, assolutamente altra e concentrando la propria attenzione. mondo, una realtà possibile che si nutre del 2009 - l’artista romano realizza una Nomi di strade in cui quel che viene ri- assolutamente altrove (altrove da qui, Il materiale esposto, un monologo da di un’estetica nuova”. battaglia al femminile in un’opera molto fiutato riesce ancora a regalare il dono altro da questo), pur tuttavia “presenti- ascoltare, disegni, fotografie e due Fuori dal Postmodernismo, dal Dadai- vicina alla staged photography. E, gra- della stasi. ficabile” ovunque. Ogni libro, scenario filmati, riguarda la realizzazione di smo ripiegato su se stesso, dal Concet- zie all’ausilio di tecniche fotografiche È con queste prime premesse che o panorama dell’artista veneziano è Cemetery, un film che si presenterà tualismo auto-riferito, l’arte sospende digitali di postproduzione, la costruisce Flurin Bising (Samedan, 1982) e vicinanza prossima, sovrapposizione come una grande narrazione legata a la riflessione esclusiva su di sé, per con la stessa perspectiva naturalis della Mickaël Marchand (Le Mans, 1982; nella quale il vero emerge e si verifica un immaginario cimitero di elefanti po- interessarsi al reale e dargli addirittura Battaglia di San Romano, posponendo vive a Berlino) tagliano trasversalmen- nell’immagine. sto lungo il confine tra India e Nepal e un linguaggio. Lo straniamento dello però nel tempo l’azione e inquadrando- te le tre sale della galleria. I due allie- Nei suoi progetti, simultaneità di lin- al viaggio intrapreso da questi grandi spettatore è dunque nel trovarsi di fron- la nel momento successivo allo scontro. vi di Florian Slotawa scelgono, per la guaggi, colori, cangianze e segni della mammiferi per raggiungerlo; la volontà te alla ripresa di un’autentica ricerca ar- Qui protagoniste sono donne perché, mostra milanese dal titolo In the fall of luce prefigurano margini e icone. Spazi è quella di dar vita a una riflessione sul- tistica, e non romanticamente sull’oltre, afferma Basilè, “è una battaglia al fem- twothousandandten we flowed upstre- che, trasfigurandosi, diventano opere la morte e sulla trascendenza, attraver- ma verso l’interno, dentro la genetica, minile: donne che combattono altre am and had nothing to eat, di esporre pittoriche, fotografiche e installative. so l’esplorazione di quelle remote aree senza per questo avere un restringi- donne per ritrovare, in questo gesto due progetti strutturati di riflesso. Due Sulla scia di una delle opere esposte a del mondo che sembrano sfuggire a mento di campo, ma percependo attra- estremo, l’identità ormai persa nel tem- andature espositive che investono, Venezia, a Palazzo Fortuny (Città delle un’operazione di mappatura e, per così verso le opere la vastità del capannone po. Identità femminile di donna, madre uniscono ed erodono i materiali utiliz- città), la mostra prende avvio come un dire, di “normalizzazione globalizzata”, industriale in cui sono nate e per sine- e poi guerriera, ma mai uomo”. zati, raccontando geometrie del rigore racconto a più fasi, proscenio narrativo sottraendosi al processo di omogeneiz- stesia una vastità temporale. Thishumaity è dunque il primo capitolo e codici della tempestività. Il lavoro dei fatto di legami e rimandi che assumo- zazione di pratiche e stili di vita in corso Con la curiosità innanzitutto per le pro- di un tributo alla donna vista sub spe- due giovani artisti è accomunato da una no, impressionandola, imperturbabilità nel resto del mondo. prie fonti di ispirazione, questo artista cie aeternitatis. Che fissa ab aeterno ricerca centripeta e netta. Un percorso di tempi e spazi. Le due pagine poste all’ingresso in co- mestrino riacquista all’arte il diritto di donne in guerra con altre donne nella che trasforma materiali e oggetti trovati Questa personale di Candeloro inizia pia 5:1 sono tratte dal primo romanzo espressione sull’evoluzione scientifica scena madre della battaglia esposta per strada in opere effimere, concerta- con Quotidiani Movimenti (Kassel). La europeo in cui si cita il cimitero degli e i suoi possibili e stravolgenti risvol- nell’”andito” dello spazio espositivo mi- zioni esili. galleria milanese, infatti, allestisce nuo- elefanti, The Wild Elephant and the ti sul piano umano e sociale: di qui la lanese e donne individuate e singole, Bisig, in galleria, dall’ingresso fino all’ul- vamente una delle lastre di plexiglas di method of capturing and taming it in dimensione delle opere, il gusto fetish, raffigurate in una serie di ritratti dove le tima sala, innesta basi fragili. Sostegni grandi dimensioni. Superfici tagliate al Ceylon di Sir J. Emerson Tennent, del sospenderle con ganci da macello per modelle rappresentano donne colte alla sui quali vengono sormontate strutture laser e stampate a raggi UV che, nel 1867, e svolgono una sorta di funzione girarvi attorno, osservarle e simbolica- fine dello scontro, con le loro lacerazio- di legno grezzo e cartone. Sulla loro su- palazzo veneziano, ritraevano grandi introduttiva. mente manipolarle come in laboratorio. ni che sono anche le lacerazioni dell’i- perficie fitta e seriale, spesso movimen- città europee e non, attraverso serigra- Disegni e fotografie sono pervasi da Vedere delle carcasse, per quanto soli- dea universale di donna. tata, vengono lasciate tracce e linee di fie sovrapposte. Definibile come scultu- un tetro misticismo: paesaggi indiani, de, fa staccare da sé, dalla corporeità, Il retroterra strettamente concettuale colori fluorescenti. L’artista svizzero, in- ra ambientale, questo lavoro riassume grandi elefanti e le distese delle loro in un’idea di futuro intuitivamente uma- del progetto non brilla per originalità: fatti, segna ogni segmento, utilizzando con completezza diverse componenti ossa si alternano a monaci buddisti in no. Per questo il passaggio nel secondo il pericolo pressante di una mostra in- ripetutamente uno stesso graffio, una formali del corpus delle opere presen- adorazione al tempio accostati a mona- ambiente dedicato a Emanuelle Antille centrata sul valore simbolico della don- sorta di solco bruto riproposto secondo ti in galleria. Qui, nel vuoto intagliato ci che bruciano in strada dopo essersi (Losanna, 1972) può risultare traumati- na consiste nel rovesciare la stimmate illimitate variazioni. dell’opera, la possibilità plurale della dati fuoco e a cadaveri. co. Da notare innanzitutto l’originale or- dell’enclave culturale proprio su ciò che Marchand, invece, molto più visiona- visione e dell’immagine si trasforma in Elephant Cave e Elephant Journey ganizzazione degli spazi della galleria, si vorrebbe difendere. E del resto, se rio e regolamentatore, attraverso l’uso allusione e fissità rappresentativa. Le sono realizzati a partire da film d’avven- composta da un atelier al pianterreno e l’idea è forte non urge difenderla. Il la- di piccole fotografie e la proiezione di lastre, intagliate in corrispondenza di tura e documentari ambientati in India, da un vasto sotterraneo, dove si viene voro nel suo complesso è superlativo: un video (17 minuti per 26 sequenze), punti denotativi del paesaggio, rafforza- compresi tra gli anni ‘30 e ’60, che di- condotti dai galleristi come nel tour per un progetto che, quale che sia la mo- documenta le sue irruzioni scultoree no la visione compositiva, destrutturan- ventano l’oggetto di quella che l’artista gli ospiti di un proprietario di casa. dalità teoretica con cui ci si relaziona al realizzate con mobili accatastati per do la natura normata della visione. definisce una vera e propria “vivisezio- Da questo clima di familiare accoglien- relativo retroterra concettuale, mostra strada. Ogni nuovo equilibrio viene cer- L’immagine fotografica è luce virata, ne”. Si tratta di comprendere le modali- za si stacca l’incontro con Shutter and la propria fedeltà al presente interro- cato e costruito contro ogni entropia del filtro indelebile che deposita i propri tà con cui questi film vengono costruiti, Circles, esposizione intermittente e gandoci sul problema identitario, che caso. La forza, la freccia della gravità tempi sulla pellicola e che fa emergere dei codici che sviluppano e dell’immagi- concitata a un crudo realismo. A ognu- rappresenta il problema della contem- è contrastata da semplici assi abban- la ricerca pittorica di Candeloro su un nario a cui danno vita. Casas manipola no la libertà di vedervi un video porno poraneità mondializzata. donate, copertoni fantasma, panchine determinato territorio. Tra fantasmago- immagini e suoni, arrivando a studiare o un complice rapporto d’amore, quel- D’altro canto, il “pretesto” storico/artisti- asportabili, blocchi di cemento impila- rie e scatole magiche compaiono anche le modalità comunicative degli elefanti, lo che l’artista sembra dirci è che “non co di Paolo Uccello occasiona interes- bili, e dallo stesso artista appeso a un i Libri (carte e acetati colorati, diversa- in collaborazione con la Cornell Univer- indagare la nostra sfera sessuale, vuol santi confronti fra linguaggi del passato lampione come un paralume. mente sovrapponibili), solidi componibi- sity, la stessa struttura sonora del video dire rinunciare a parlare di noi vera- e tecniche del presente, nonché recon- Ogni nuova sospensione reale crea li che accolgono la possibilità dell’alter- è ispirata agli ultrasuoni emessi da que- mente: fatti di carne prima di tutto” (F. dite armonie nella sperimentazione con sospensione formale, un salto nel vuo- nanza come tracce di molteplici letture. sti mammiferi. Sarica). Al di là di un senso di scandalo gli strumenti offerti dai rispettivi codici to sostenuto da soluzioni che salvano Lo spazio che questi lavori occupa è L’immagine viene trattata con l’uso di o di voyeurismo, il forte impatto dell’o- espressivi: forse uno sguardo da nes- il poetico dal temporaneo. Ogni nuovo superficie netta, deduzione che asse- dissolvenze e sovrapposizioni e i suoi pera deriva dal condurre la riflessione sun luogo proiettato su un modo altro incastro, infatti, mette in gioco la no- conda il pensiero eliminando il codice toni divengono sempre più cupi, riman- sulla creazione oltre l’ipotesi intellettua- di concepire la pittura? Ad ogni modo, stra capacità attiva di reazione contro del segno come elemento regolatore gono solo ombre e profili in movimento. le, chiamandoci in causa direttamente: il risultato finale è eccellente: la Galleria il provvisorio, restituendo desiderabilità. della lettura. L’opera acquisisce così grazie anche a corpo e azione. Pack ci ha abituati a magnifici ordina- Marchand astrae diverse componenti Significanti e significati tornano così ad una colonna sonora di grande impatto menti espositivi e questo non fa ecce- dal caos e riduce ogni angolo di strada essere, per Candeloro, “un mezzo per e suggestione, il senso di una tragedia [anita fumagalli] zione. che lui incontra a medesimo incontro raccontare infinite possibilità percettive, ineluttabile dal respiro epico. Tuttavia, è proprio la bellezza di queste con la quiete. Così a noi, spettatori sor- è l’istante dello sguardo, il tempo di un immagini a incarnare un problema d’or- presi, non spetta altro che sorridere e clic”; porzioni di spazio che lasciano [matteo meneghini] dine puramente estetico: l’impressione restare. Rimanere unici, finalmente in- “decantare le immagini per poi ripren- è infatti che si tratti di una bellezza poco variati, tra la forma e i suoi esperimenti, derle e riconoscere in esse le esperien- spontanea e troppo elaborata, affine tra intoccabili geometrie del caso e nuo- ze vissute e quelle ancora da vivere”. all’ostensione patinata dell’immagine ve formule dell’intenzionalità. proclive al titillamento retinico e a un’e- [ginevra bria] stetica forse un po’ facile. Aspettiamo [ginevra bria] Matteo Basilè al prossimo passaggio.

[emanuele beluffi]

GALICA THE FLAT SUZY SHAMMAH Viale Bligny 41 Via Frisi 3 GALLERIA PACK Via Moscova 25 MARSÈLLERIA Foro Buonaparte 60 Francesco Candeloro Via Paullo 12a Emmanuelle Antille Flurin Bising / Mickaël Marchand a cura di Elena Forin Michelangelo Penso Matteo Basilè da martedì a venerdì ore 11-19 da martedì a venerdì ore 10-13 e 15-19 Carlos Casas da martedì a sabato ore 14-19.30 da martedì a sabato ore 13-19.30 sabato ore 14-19 sabato ore 14-19 da lunedì a venerdì ore 10-18 tel. 02 58313809 tel. 02 86996395 tel. 02 29061697 tel. 02 58430760 tel. 02 76394920 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.carasi.it www.galleriapack.com www.suzyshammah.com www.galica.it www.marselleria.com 58déjàvu [gallerie & co.] milano milano milano milano milano RASHID JOHNSON JOSEPH KOSUTH CLAUDIA LOSI ANE METTE HOL MANDLA REUTER

Rashid Johnson (Chicago, 1977; vive Alla base del pensiero di Joseph Ko- Poche settimane fa, Claudia Losi (Pia- Il lavoro di Ane Mette Hol (Bodø, 1980; Il lavoro di Mandla Reuter (Nqutu, a New York) è un artista poliedrico, abi- suth (Toledo, Ohio, 1945; vive a Roma cenza, 1971; vive a Bologna e Piacen- vive a Oslo) è un foglio bianco riempito 1975; vive a Basilea e Berlino) nasce tuato a maneggiare materiali culturali e e New York) è sempre il linguaggio. za) concludeva un importante capitolo e ripensato. Segni decisi, a tratti mor- nello stravolgimento dello spazio. Vis- mezzi espressivi eterogenei, dalla foto- Pioniere indiscusso dell’arte concettua- del suo percorso artistico attraverso il bidi o cancellati, costituiscono infatti la suti, capovolti, inventati o trasferiti da grafia alla musica, dalla visual art alla le, Kosuth ci ha abituati, già dagli anni funerale dell’opera d’arte-balena che materia visiva dell’artista norvegese. È un posto all’altro, i luoghi esplorati da scultura. La risultante per accumulo ’60, a leggere in musei, gallerie ma so- tanto ha significato nell’elaborazione però lo scarto tra originale e copia, tra Reuter non sono solo pareti contenitori, tende a illustrare ciò che chiama black prattutto piazze e luoghi pubblici insoli- del sua poetica e delle modalità espres- riproduzione e rappresentazione, a sta- ma spazi fisici e mentali. experience ovvero, in parole povere, ti, frasi al neon intese come modalità di sive che finora hanno incarnato il suo bilirne la ricerca. Da una precisa analisi intellettuale, e at- cosa significa essere neri, qui ed ora. appropriazione del pensiero. Le scritte lavoro. In Reversed Site-Specific (2008), sua traverso un considerevole spirito liber- La prima sala della personale milane- luminose - tipiche dell’advertising stra- L’evento, al quale hanno collaborato lo prima personale da Fornello, partendo tario, l’artista scardina assetti strutturali se, proprio all’ingresso, è concepita dale - sono diventate il mezzo con cui stilista Antonio Marras e il musicista da un foglio vergine Hol riproduceva prestabiliti, restituendo nello spazio una come un salotto. Tre sculture a muro, l’artista ha dato forma a tutte le fonti let- Vinicio Capossela, ha visto lo smem- con fedele precisione un cartone a pavi- serie di elementi solo formalmente or- concettualmente a metà tra il collage e terarie della sua ricerca (tra gli altri, Cal- bramento della grande balenottera di mento - di quelli lisi e macchiati utilizzati dinati. la maquette, alludono ad altrettanti in- vino, Marco Polo, Gian Battista Vico). tessuto, creata nel 2004 in una inten- nella pittura murale per le maschera- Secondo la “sospensione dell’incredu- tellettuali di varia estrazione: il filosofo Le light quotation sono infatti il risultato sa performance durata 24 ore dal titolo ture - aprendo interrogativi sull’auten- lità” - espressione del filosofo inglese Bertrand Russell, lo scrittore William di un’indagine sulla produzione, il ruolo Les Funerailles de la Baleine, tenutasi ticità del manufatto. Nel 2009, invece, Samuel Taylor Coleridge, tratta da Bio- Faulkner e l’attivista W.E.B. Du Bois. del linguaggio e il suo significato all’in- in un vecchio opificio tessile nei dintorni l’artista riconfezionava la cover di Art graphia literaria, e che consiste nella L’espediente dell’installazione a parete terno dell’arte. “Art as idea as idea”, il di Biella. and Illusion di Ernst Gombrich, capo- volontà da parte dello spettatore di composta da specchi - già visto nelle leitmotiv delle più importanti riflessioni Con questa mostra sembra così inizia- volgendo così il concetto dello storico e godere di un’opera di fantasia sospen- opere di Rashid Johnson - si articola teorico-critiche raccolte nei due saggi re una nuova fase: dopo la mutazione creando un’illusione artistica. dendo il giudizio critico - in galleria ci si in una serie di mensole cariche di og- L’arte dopo la filosofia (1969); testi che della balena, la cui pelle servirà in parte Per la nuova personale in galleria, or- imbatte immediatamente in una colon- getti evocativi, connotativi (un libro di accompagnano tutta la produzione di per la fabbricazione di giacche dise- mai con sede milanese, Ane Mette Hol na. Elemento architettonico inventato, ognuno) oppure allusivi secondo libe- Kosuth e che dichiarano come in futuro gnate da Marras. L’artista inaugura così presenta After Day and Night. Elabo- l’esile pilastro in finto metallo è il primo re associazioni dell’artista: perché, ad solo l’arte potrà continuare il percorso una nuovo work in progress, Sfera di rato durante la residenza presso la segno spiazzante del cambiamento per esempio, un vinile dell’Art Ensemble of lasciato in sospeso dalla filosofia, poi- Rivoluzione, una grossa sfera di fili di Kunstlerhaus Bethanuen di Berlino, il chi ben conosce lo spazio Minini. Chicago è associato al filosofo gallese? ché la molteplicità dei mezzi espres- lana e seta sulla cui superficie Losi ha lavoro ha come matrice una serie di im- Un piccolo freezer colmo di gelati, col- Le colate di cera nera laureano i tre sivi assicura una maggiore efficacia iniziato a ricamare quelle particolarissi- magini, riprese nell’arco di 24 ore, che locato invece poco dopo l’ingresso, scrittori, messi a reagire con gli oggetti comunicativa rispetto a quanto offre il me conformazioni geologiche e crateri documentano il passaggio dal giorno diventa presenza fisica frutto di uno della cultura underground contempora- linguaggio verbale. che caratterizzano il suolo lunare. alla notte, e viceversa. Raffinatamente straniamento semantico che legittima nea, attivisti black ad honorem o ante I Texts for Nothing di Samuel Beckett Una certa idea di circolarità emerge da riprodotte dall’artista in delicati e rifiniti l’esposizione dell’insolito oggetto. De- litteram. ripresi e assorbiti da Kosuth - poco con- tutte le opere mostrate: il grande globo disegni a grafite, le scene diventano il contestualizzato. Ma Fridge, titolo del Tutte le sculture sono state assemblate siderati dalla critica poiché interpretati lunare sembra potersi adagiare como- soggetto di piccole tavole in cui risul- lavoro, è al tempo stesso un escamota- in loco, con oggetti (libri, ciotole, vasi di come una pausa letteraria temporanea damente all’interno della scultura crea- tano visibili cancellature e sovrapposi- ge per nascondere, con un poster della piante, ricetrasmittenti...) trovati in giro - sono invece fra i testi più importanti ta con sedie messe in circolo ospitata zioni; modifiche puntuali testimoni del Radio City Hall di New York, il dispo- per Milano: così è anche per la seconda della produzione del drammaturgo ir- nella stanza adiacente alla sfera Dia- cambiamento che avviene all’interno sitivo di accensione dell’installazione serie, dove i riferimenti si disarticolano landese, perché costituiscono l’essen- logo Tondo. Le sedie che si unificano del campo visivo. principale. ancora più espressamente dall’univo- za della sua integrità artistica. Basati in un abbraccio materiale, rimandando I ritratti fedeli e mutevoli della ferrovia In una dimensione performativa e a cità. Uno specchio verticale appoggia- sull’analisi puntuale del significato, i direttamente allo spirito progettuale di indagata, avvolta nella tipica atmosfera tratti rituale - guidata dall’assistente di to su un atlante astronomico aperto testi sono reinterpretati in 19 opere re- tante opere di Losi che si sono avvalse berlinese, danno vita a una seducente galleria che si adopra all’avvio del mec- rimanda a 2001: Odissea nello spazio alizzate in neon bianco a luce calda e durante gli anni di collaborazioni mol- e lenta animazione che riporta in scena canismo - l’opera si cela nella stanza così come, nelle opere prossime, si rivestite di nero. teplici, con altri autori e con persone la replica di ciò che era stato in prece- attigua ed è visibile solo attraverso la evocano l’allunaggio e la corsa allo Avvolte in una buia atmosfera, a tratti con le quali si sono sviluppati impor- denza registrato attraverso la web cam fessura di una porta che ne preclude spazio. La metafora astronomica serve funerea al piano terra del mausoleo Lia tanti relazioni. Unità di singoli individui, e tracciato nei disegni. Il film si articola l’accesso. Prende così forma un diora- la suggestione del secondo tempo di Rumma, le frasi riportate in italiano e espresse poi in opere, performance e in una doppia proiezione in cui le 24 ore ma di colori e suoni, sino all’esplosio- una tensione palingenetica: ottobre è il inglese esaminano l’invisibilità del lin- installazioni che raccontano sempre di di riprese sono divise in 12 ore per cia- ne sonora che riproduce il boato delle mese delle rivoluzioni epocali, dei film guaggio e il suo significato più criptico. un percorso in divenire, di un viaggio scuna parte dello schermo. Accostando cascate del Niagara. L’eco della forza sulle rivoluzioni epocali, e October è “Luce calore facce bianche irradianti che prosegue di anno in anno. e comparando il giorno con la notte, della natura si trasforma in un tonfo as- anche una storica testata newyorchese ma sola irradiante bianca all’infinito se Tra questi lavori spicca una serie di l’artista crea un dispositivo a tratti per- sordante che plasma il restante spazio, d’arte, cinema e pop culture, voce del non saputo di no” e “così via all’infini- nuove opere simili a piccoli diorami, verso di osservazione, dove lo spetta- riducendolo a silenzio. Se l’installazio- postmodernismo e della critica engagé. to”, tra le parole a parete che “rompono Landscapes. Immagini fotografiche tore - immerso in un clima di rilassata ne è l’esaltazione della luce attraverso Johnson dichiara di utilizzare “alchimia, il silenzio”, poiché “tutto il resto tace”, scattate dell’artista rivelano porzioni di attesa - aspetta il cambiamento di una l’impiego di tre lampade RGB - il cui divinazione, astronomia, e altre scien- anche perché il nero che ricopre i neon paesaggi ai quali si sono aggiunti ritagli e dell’altra scena. risultato è in effetti il bianco - a offusca- ze che combinano il mondo naturale e le rende noiosamente poco accoglienti cartacei trovati in libri e riviste e succes- Il lavoro di Hol è una sorta di Effetto not- mento del suo contrario, lungo le pareti spirituale” per creare un espanso della e decifrabili. sivamente inserite su vari strati di vetro te, o Nuit américaine, film di François si dispiega una serie di monocromi neri. complessità della black experience. Negli altri due piani della galleria è alle- poi collocati su particolari mensole di Truffaut che fa riferimento all’omonima Sono grandi stampe offset il cui buio La ricorrenza della “corsa allo spazio”, stita la sezione An Uneven Topography legno che sembrano echi delle opere tecnica cinematografica, espediente contrasta con la luminosità delle su- secondo mito della frontiera (la secon- of Time, con nove opere storiche lega- di Haim Steinbach. Questi piccoli teatri che consiste nel rendere notturna una perfici pseudo-specchianti delle cornici da cosa più americana, dopo la Coca te al tema del tempo e realizzate in un sono da osservarsi come vetrini scienti- ripresa eseguita in piena luce. After che le preservano, riflettendo al tempo Cola) inaugurato da John Fitzgerald arco di circa quarant’anni. La selezio- fici da laboratorio, come se Claudia Losi Day and Night - che avrebbe potuto stesso lo scenario circostante. Kennedy, sopra piastrelle bianche co- ne, oltre a segnare il lungo sodalizio volesse isolare questi piccoli microco- ben trovare posto in Exhibition Exhibi- Ed è ancora utilizzando un altro mez- perte da tag in vernice nera suggerisce tra la galleria e l’artista americano, fa smi per studiarli attraverso uno sguardo tion di Adam Carr - unisce sulla scia del zo - la fotografia - che Reuter dichiara, l’assimilazione piena di temi wasp da riferimento al “nulla temporale” degli sia scientifico che emozionale. doppio due momenti apparentemente come una sorta di statement, la propria parte della controcultura. scritti di Beckett. La relazione con la Tra i vari landscape, uno in particolare separati, dando vita a un’eclisse dove prassi progettuale nella costruzione di Il lavoro di Johnson sembra parlare storia, che appare concettualmente più mostra inserite in un paesaggio quasi Sole e Luna sono le facce della stessa luoghi paradossali in grado di trasfor- appunto dei pericoli della pianura, ol- solida rispetto al rapporto anacronisti- siderale le immagini ritagliate di due medaglia. mare lo spazio iniziale. Prospect è il trepassate le asperità delle montagne: co dell’artista con il presente, è così bambine che guardano in camera: il Sia nei disegni che nell’animazione, le punto di vista, fisicamente ribaltato, l’annichilimento della specifica identi- espressa attraverso lavori miliari della viso vacuo, l’atteggiamento vagamente immagini di Ane Mette Hol sono insie- di una porzione di terreno acquistata tà nera nell’epoca di Barack Obama, sua produzione. da lolita. Una presenza insolita, lonta- me tese e concentrate, ma sempre insi- dall’artista a Los Angeles. quando l’elezione del primo Presidente In The Eighth Investigation, Proposition nissima dal mondo al quale l’artista ci diate nella coscienza come scena spet- Piccole tavole fotografiche mostrano di colore ha ufficialmente chiuso i conti #4 e Clock (One and Five), rispettiva- ha abituati, ma proprio per questo più trale. E sullo sfondo nebuloso, come così il mondo alla rovescia di Reuter nel con la schiavitù, la blaxploitation e le mente del 1971 e del 1965, il tempo significativo: come se Claudia Losi vo- a dar voce alla dissolvenza e mutevo- volersi appropriare percettivamente di lotte di Martin Luther King e Malcolm X, è indagato con lo strumento della sua lesse ora interrogarsi su fenomeni e im- lezza dell’identità, giace l’impossibilità un luogo in diverse fasi della giornata. e alla feroce discriminazione razzista si misurazione, la mimesi dell’oggetto e il maginari per studiarli, e comprenderli. di riconoscere nella vita l’autenticità Dall’alba al tramonto, il campo visivo è è sostituito il rischio della fusione nella suo significato letterale tratto dal voca- della matrice, della replica e della sua caratterizzato dall’estensione del cielo. cultura di massa indistinta e meticcia. bolario. Entità accostate e unite razio- [riccardo conti] variante. Verso un futuro spostamento, dove il Esattamente come la cultura gay, l’al- nalmente dal senso che le accomuna terreno costituirà il cuore concettuale tra controcultura che serviva, negli anni secondo la tautologia logica. Oltre il [claudio cravero] al De Vleeshal di Middelburg in Olanda. ‘60-‘70, un’estetica e una politica per tempo. forza di cose assolutamente altra, ora [claudio cravero] detta le mode del mainstream. [claudio cravero] Le opere più recenti di Rashid Johnson sono figlie della situazione, scontano a tratti segni di velleitarismo e confusio- ne, ma forse anche per questa ragione esprimono uno specifico Zeitgeist.

[alessandro ronchi]

LIA RUMMA MONICA DE CARDENAS MASSIMO DE CARLO Via Stilicone 19 Via Viganò 4 ENRICO FORNELLO FRANCESCA MININI Via Ventura 5 Via Massimiano 25 Via Massimiano 25 Joseph Kosuth fino al 19 febbraio Rashid Johnson da martedì a sabato Claudia Losi Ane Mette Hol Mandla Reuter da martedì a sabato ore 11.30-19 ore 11-13.30 e 14.30-19 da martedì a sabato ore 15-19 da martedì a sabato ore 14-19 da martedì a sabato ore 11-19.30 tel. 02 70003987 tel. 02 29000101 tel. 02 29010068 tel. 02 3012012 tel. 02 26924671 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.massimodecarlo.it www.liarumma.it www.artnet.com/decardenas www.enricofornello.it www.francescaminini.it déjàvu [gallerie & co.] 59 milano milano brescia bolzano bologna J. PARKER VALENTINE HUGO WILSON DAVID MALJKOVIC CHTO DELAT? ANTONIO SCACCABAROZZI

J. Parker Valentine (Austin, 1980; vive Hugo Wilson (Londra, 1982) è un Nelle opere di David Maljkovic (Fiu- Chto delat? (San Pietroburgo, 2003) è In principio era il punto: il segno da cui a New York e Austin) viene spesso pre- giovane-artista-inglese in un senso let- me, 1973; vive a Zagabria e Berlino) il collettivo artistico pietroburghese pre- nascono i primi lavori di Antonio Scac- sentata come una post-conceptual draf- terale, completamente nuovo rispetto la riflessione quasi ossessiva sulla sente all’ar/ge Kunst di Bolzano con la cabarozzi (Merate, Lecco, 1936 - San- tsperson. Ma, per la sua prima persona- alla proverbialità dell’etichetta durante modularità dell’architettura e sulla de- sua prima personale. Un lavoro a metà ta Maria Hoè, Lecco, 2008). L’arte del le milanese, la giovane artista america- gli anni ‘80 thatcheriani. Conseguente- contestualizzazione di parti di elementi fra arte e attivismo politico, che vuole togliere, di rappresentare un concetto na sceglie. Decide e quindi, con vigore, mente, la sensazione procurata dai suoi incarna la base portante sulla quale si risvegliare le coscienze come il Che con studiata, rigorosa semplicità, a par- non accetta: nessuna etichettatura. lavori non scaturisce dalla novità o dal sviluppa l’intera produzione dell’artista. fare? di Lenin. tire da una tela dipinta di bianco: Dat- Di carattere impulsivo e di tempera- coup de théâtre, bensì dal peso e dalla Un’attenzione quasi morbosa, appunto, Ispirandosi ai grandi tragediografi greci, tilografia, con estroflessione di punti, mento (formale) tumultuoso, Parker Va- densità. rivolta al passato monumentale del suo si presenta una trilogia di video tra cui come binari fra lande innevate, ottenuti lentine esegue i propri lavori marchian- L’impatto con le opere di Hugo Wilson, Paese natale, quella Croazia post-belli- l’inedito Tower Songspiel, coprodotto con una macchina da scrivere priva di do lo spazio a disposizione in equilibrio in prima istanza, giova di una doppia ca memore del Costruttivismo socialista dalla galleria. Attraverso una rappre- inchiostro. perfetto. Bilanciando cioè la non-pro- sorpresa. Innanzitutto sono tradizio- e proiettata verso una seconda chance sentazione simbolica è messo in scena Elaborazione di un imprinting, non ricer- grammabilità del segno fra astrazioni di nalmente belle, di quella bellezza pre- economica e politica non ancora arriva- un mondo in preda alle contraddizioni, ca del bello, “il concetto di bello nell’arte matrice pittorico-manieriste e una forte fotografia per cui la precisione è uno dei ta. Un Paese in stallo che, ancorato a che rende vano ogni tentativo di costru- non fa riflettere”, così si esprimeva il carica di condensazione espressiva. Il canoni: Dodus Dei sostituisce un dodo un presente partito in corsa e carico di ire una società più giusta. ragazzo di bottega di una tipografia che risultato proveniente da questo fervido all’agnello del celeberrimo dipinto di speranze, è stato messo in discussione Alternando momenti di prosa a mo- voleva essere artista. Che si trasferisce humus psichico è una rivelazione oscu- Zurbarán ma ne replica l’equilibrio to- a metà strada, voltando le spalle a quel menti musicali e cantati, lo spettatore a Parigi, dove farà il decoratore di sce- ra e primitiva. Un’ombra assottigliata nale e la perfezione compositiva; gli oli passato forse più facile da dimenticare. è posto di fronte a rilevanti questioni nografie teatrali e conosce Pasolini, dalla quale emergono codici senza di Poison Ivy, a prima vista, potrebbero Un passato fatto però anche di architet- politiche e sociali, come nel teatro di Callas, Zeffirelli, che espone con Fon- voce e monogrammi tramandati secon- essere illustrazioni da un’enciclopedia ture e monumenti storici che, in alcuni Brecht. Il linguaggio si fa simbolico, tana e Dadamaino, ma la sua ansia do differenti piani di dialogo. botanica, come il ritratto a carboncino casi, hanno creato una cesura in quella così come in uso presso politici e go- creativa esplode in un piccolo paese, All’interno di Cut-Outs-Inter-Sections di un glittodonte stare a margine di un distesa, talvolta magmatica, generata- vernanti. E le figure finiscono nei wall lontano da luci e rumori del mondo: in l’artista sceglie doppiamente e dunque trattato di zoologia. si dalle branchie del regime sovietico. drawing della prima sala, intesa come compagnia del punto, emblema di ogni non media l’atto di cui si fa portatrice, Secondariamente, se è vero che una Maljkovic si concentra proprio su questi una sorta di pantheon di riferimenti cul- arrivo, di ogni partenza. dando forma a una mostra unica e ir- direttrice dominante dell’arte contem- filoni, nati fra la metà degli anni ‘50 e i turali e politici. L’antologica propone il lavoro di un arti- ripetibile. Questa mostra interamente poranea è quella dell’autoreferenzialità primi anni ‘70 del Novecento, e in parti- Nel primo lavoro, l’hobbesiana defini- sta che ama essere libero, che dialoga site specific utilizza lo spazio verticale o del grado zero (l’opera dice ciò che colare su uno dei primi a vedere la luce zione homo homini lupus è calata nelle con l’essenza della materia, che guar- come luogo centrifugo di unidireziona- mostra oppure semplicemente esprime a Zagabria fra il 1950 e il 1956, il gruppo speranze infrante della generazione- da a Spazialismo e arte concettuale lità effimera, privilegiando il disegno a un sentire individuale), sono infiniti i di- EXAT-51. Perestroika. È la storia di cinque eroi, per assumere autonomia e caricarsi di muro, il collage e l’installazione. scorsi possibili a proposito o attorno al Nell’installazione Images with their own delle loro speranze rimaste irrealizza- originalità. Annullerà codici e strumenti Nella prima sala, il marchio profondo, lavoro di Hugo Wilson. L’artista in per- shadows l’attenzione viene catalizzata te: un democratico idealista, un nobile dell’arte tradizionale, per realizzare una impresso sull’intonaco delle pareti di sona, che appare un philosophe set- sul lavoro dell’architetto Vjenceslav uomo d’affari, un eroico rivoluzionario, serie di opere, con fustella e martello, Peep-Hole, è la risultante di un binario. tecentesco nei modi e un giovane del Richter: la macchina da presa riper- un amaro nazionalista e una donna che dove il punto è protagonista: l’immagi- Un canale sul quale scorrono velocità XXI secolo negli ambiti di ricerca, espli- corre gli spazi del museo a lui dedicato, può far finalmente sentire la propria ne della parte posteriore del martello, formale, autenticità estetica e l’alito di cita alcuni temi: “Gli spazi tra analisi ed mentre la sua voce accompagna, teo- voce. introiettata nel laboratorio del nonno una sofferenza superata. Da notare che estetica, la distanza tra fede e logica”, rizzando il movimento, fotogrammi neri In quella fase di transizione in cui la ti- ciabattino, viene fustellata e strutturata queste tre diverse tipologie di attraver- “la ricontestualizzazione degli oggetti”, alternati a brevi scene che riprendono rannia era caduta, strette di mano tra i con ordine geometrico, i lembi dell’inta- samenti hanno un accesso rapido alla “il caos organizzato di una generazione i volti di alcuni giovani, inseriti in quei cinque per stabilire accordi tra pensieri glio creano percorsi sinuosi e il ritmo si memoria di chiunque segua il corso del a metà tra l’eccitazione postmoderna e contesti geometrizzanti propri del collet- e teste diversi. Il coro, più commentato- tramuta in visione. wall drawing. Mappa composta da con- l’istantaneità della rivoluzione informati- tivo. Si tratta di linguaggi astratti che, ri- re che narratore, fa emergere i punti di Nelle opere di questo coraggioso au- torsioni, disegni e ritagli di drop-cloths, ca”, l’autonomia dei sistemi biologici e portati all’esterno, si muovono andando controversia. tore, innamorato del tango, traspare il appartenenti allo studio di altri artisti. umani. a concretizzarsi in uno schema di forme Il pericolo del connubio tra money and fluire del pensiero, il percorso di una Parker Valentine distribuisce, fra i sol- Il cuore dell’esposizione è, letteralmen- regolari che incorniciano e si susseguo- power preannuncia infatti il disaccordo vita che aspira all’armonia, a quella chi grigi della grafite, brandelli di tele, te, Self Feeder, un cuore di cervo sotto- no per tutta la mostra. finale: il momento di massima unione è semplicità apparente che fa ricorso a usate come sprazzi senza più ordine; posto a un processo corrosivo derivato In Retired Form l’attenzione si sposta toccato dallo scendere in piazza ma è leggi matematiche e della percezione scampoli che solitamente rivestono da un metodo tradizionale di archivia- invece sul Monumento alle vittime del- presto disgregata da bambine-lupo che visiva. Ed è allora che ricorre al rappor- i pavimenti degli studi proteggendoli zione medica: dopo aver iniettato una la Seconda Guerra Mondiale (1968) aggrediscono i personaggi. to figura-sfondo, nel momento in cui, in dalle colature della vernice. Seguendo resina negli spazi cavi, l’organo viene di Vojin Bakic: qui Maljkovic torna a In Partisans Songspiel teatro popolare un polittico di quattro tavole, una strut- il ritmo a caduta di interventi minimi e messo a bagno nell’acido per due set- meditare, come in passato, sulla muta- e danze zingaresche ricreano l’atmo- tura quadrata di punti fustellati, posta discontinui, l’artista cosparge il muro timane fino alla completa erosione di zione di attenzione nei confronti dell’og- sfera della Belgrado contemporanea. sullo sfondo bianco di diverse dimen- con lacerti che si adagiano all’intonaco tessuti e muscoli, la quale lascia sol- getto, a prescindere dalla sua valenza Il coro è la voce dei partigiani, del loro sioni, crea quell’illusione ottica per cui come reperti astratti. tanto un calco in negativo. Il discorso, storica o artistica. L’artista è affascina- profondo distacco dalle nuove genera- la stessa struttura appare più piccola in Più densa e complessa, invece, si pre- ipertestuale e onnivoro, di Wilson parla, to dalla concezione consumistica del zioni. Rimarranno monumento di pietra relazione a uno sfondo più grande. senta la seconda sala della galleria. in questo caso, proprio del suo oppo- nostro tempo, e di come questa sia in e non più coscienza del popolo. Ancora Nella serie Prevalenze il punto ritorna, Qui l’artista aumenta il peso dell’ener- sto, dei sistemi chiusi, autosufficienti, grado di influenzare la rilettura dei più una volta, a essere rappresentate sono come rassicurante oggetto transa- gia psichica precedentemente dosata e ponendo a emblema un apparato cir- svariati significati. Nel caso specifico diverse condizioni sociali accomunate zionale, coperta di Linus che l’artista liberata a parete, incalzando la cadenza colatorio. del monumento di Bakic, l’abbandono e dal destino di essere scomode al pro- porta sempre con sé: più piccolo o più del segno emesso su pannelli di mdf. Altrove si tratta del multiforme, del il degrado in cui giace non rappresen- cesso di modernizzazione di Belgrado. grande, collocato in una struttura dove Supporti di superficie che testimoniano, proteiforme e del complementare: è la ta un disinteresse nei confronti delle “Ripulire la Serbia” è l’interesse della anche il colore cambia. Sarà l’occhio a con maggior vivezza, passaggi di visio- biodiversità, gli animali extraordinaires vittime che omaggia, ma l’incapacità di classe dirigente per integrarsi nel mer- privilegiare l’una o l’altra fila di punti neri ni imprescindibili e di atti compositivi o favolosi perché estinti, come il dodo e rappresentare (e di emozionare) chi lo cato globale. Colpisce la danza del dito in verticale, o quella del colore . netti. Nella seconda stanza, infatti, le il glittodonte, disegnati con piglio darwi- osserva oggi. amputato di un operaio come lo era Nei primi anni ‘80 si cimenta con il co- rimanenze di una recente personale di niano e precisione fotografica, oppure Nell’ottica della rilettura delle forme Lulù nel film La classe operaia va in lore misurato, non senza un pizzico di Parker Valentine diventano pietre miliari la ricorrenza delle forme architettoniche Maljkovic decide di dare un’ulteriore paradiso. provocazione e ironia, quando per lui che donano continuità al suo percorso e la loro rifunzionalizzazione nei siti possibilità a ognuno di questi monu- Il coro cita il massacro di Srebrenica, è sufficiente una quantità di colore per artistico. Stesi su un tavolo da laborato- sacri, al variare di tempi, luoghi e culti, menti, contestualizzandoli in esperien- fratelli contro fratelli. Per la vecchia ge- divenire pittura. Immersione è la su- rio, intricati disegni su pannelli usano il infine la complementarietà della natura, ze del tutto estranee a quella per cui nerazione è difficile trovare nuovi par- perficie calata nell’azzurro, che evoca concetto di mosaico precario per creare suggerita della prossimità di erbe vele- sono stati ideati, aprendo una discus- tigiani, in continue contraddizioni che incontaminate profondità marine. E del frammenti sovrapposti. Estratti campio- nose e antidoti. sione sull’uso e sulla rivalutazione, fra prima venivano superate dall’amore per pensiero. Poi, monocromie stese sulla nati in precedenza da composizioni più Il titolo della personale milanese, Ad realtà e simulazione. il Paese. tela con gesto veloce, fino a quando il grandi. pondus omnium, suggerisce il calcolo, Ultimo lavoro della trilogia in ordine colore stesso, indurito, diviene autono- Entrambi gli ambienti di questa perso- la considerazione esatta delle valenze [renata mandis] cronologico è Tower: il coro incarna mo, per abitare sulla parete bianca e nale sono la conseguenza diretta di una e delle potenzialità di ogni oggetto; il la forza lavoro. Sul podio: la Gazprom salire sempre, più in alto. Geografie, e rappresentazione evocativa. L’atto di di- titolo della personale londinese con- vuole costruire una torre simbolo della compare il polietilene, nella serie dove segnare, infatti, non tende mai a verifi- temporanea, Vanitas, prova un discor- modernizzazione della Russia. fogli colorati, sovrapposti e ritagliati, care la leggibilità di iconografie allusive so secondo e un pensiero sistematico Promessi fiumi di danaro a tutti icit- danno origine a delicate trasparenze: né ad affrancarsi dai generi nei quali che abbraccia gli opposti in una quête tadini. Tentativi di corruzione che si sintesi di un modo di guardare all’arte, sconfina. Ma manifesta in ogni tratto anacronistica e senza tempo a proposi- spingono nel mondo dell’arte contem- alla vita. Trasparenze, che successiva- un’inquietudine regressiva che fa luce to della complessità del cosmo. poranea rappresentato da una direttrice mente riformula sulla tela attraverso la su presenze di energie residue. L’arte di Wilson si serve di storia, biolo- di museo e un artista che vorrebbe ri- sovrapposizione di colori, per dare ori- gia, zoologia, psicologia (la serie dedi- durre l’arte al silenzio. Un’arte asservita gine a uno sguardo sul mondo dal tocco [ginevra bria] cata alle macchie di Rorschach), spe- all’industria culturale diventa la voce del intimo e leggero. culazione filosofica e della storia dell’ar- silenzio accondiscendente, contraria- te stessa per farsi cultura nel senso mente alla figura di artista rivoluzionario [cecilia ci] più completo del termine. È ancora un rilanciata dal collettivo Chto delat? emergente poco noto, ma in un sistema migliore fondato sul merito sarebbe già [antonella palladino] la next big thing.

[alessandro ronchi] AR/GE KUNST P420 Via Museo 29 Piazza dei Martiri 5/2 MASSIMO MININI PEEP-HOLE PROJECT B Via Apollonio 68 Chto delat? Antonio Scaccabarozzi Via Panfilo Castaldi 33 Via Borgonuovo 3 a cura di Luigi Fassi a cura di Alessandro Pasotti David Maljkovic da martedì a sabato mattina e Fabrizio Padovani J. Parker Valentine Hugo Wilson da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19 da mercoledì a sabato ore 15-20 da martedì a sabato ore 15-19 da lunedì a venerdì ore 10.30-13 e 14-19 ore 10.30-19.30; sabato 15.30-19.30 Catalogo disponibile Catalogo disponibile mob. 338 5694112 tel. 02 86998751 tel. 030 383034 tel. 0471 971601 tel. 051 4847957 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.peep-hole.org www.projectb.eu www.galleriaminini.it www.argekunst.it www.p420.it 60déjàvu [gallerie & co.] firenze roma roma roma roma GIANNI COLOMBO BUCK / ROVALDI SILVIA CAMPORESI JOAN JONAS PARIDE PETREI

Compromessa dal sospetto, talvolta Apparentemente distanti per i propri La figura femminile volta le spalle allo La memoria dell’antico è in quello spec- Ex societate imaginis, nel gergo della giustificato, di ridurre l’espressione ar- campi di ricerca, Bettina Buck e An- spettatore, lanciata in una corsa che la chio dorato, in cui l’artista si riflette biologia accademica, è un’espressione tistica allo status di curiosità poco si- tonio Rovaldi hanno in realtà un de- porta ad attraversare luoghi incontami- entrando, contemporaneamente, nella con cui al termine di uno studio un’en- gnificante, l’arte cinetica non ha goduto nominatore comune, il viaggio. Inteso nati e affondare, infine, i piedi nella sab- scena. Convesso come quello utilizzato tità naturale ancora non classificata né gode tuttora di un apparato critico nella più ampia accezione e nelle sue bia chiara lambita dalle increspature del da van Eyck per ritrarre i coniugi Arnol- viene associata per pura similitudine particolarmente approfondito. La con- diverse sfumature, i due artisti, infatti, mare. È lì che si erge una scala bianca fini, è appeso alla parete - così come di forma a una specie definita. Nel di- sistenza incerta di molte opere che le attraverso i concetti della memoria e a sette pioli, oggetto della quotidianità viene descritto dalla stampa fotografica spositivo della mostra in esame si tratta appartengono, sospese come sono tra del ricordo, tracciano due spaccati di investito di significati simbolici. La cor- -accanto a Donna con bandiera di Tina invece di un espediente arguto per dire esperimento percettivo e ludicità fine a vita e parlano proprio del viaggio. Per- sa, quindi, come metafora del percorso Modotti. del vuoto referenziale in cui si muove se stessa, tracciano un limite ambiguo sonale quello di Buck, biografico quello iniziatico per Silvia Camporesi (Forlì, Tra gli altri riferimenti, esplicito quel- un artista nel momento creativo, e più oltre il quale, con facilità, si può sbaglia- di Rovaldi. 1973), a cui la galleria romana dedica la lo a Yves Klein, con la serie dei tre ancora nello specifico per indicare il re giudizio. Col titolo Platzhalter, Bettina Buck personale Sifr - La distanza canonica. Bodyworks che Joan Jonas (New York, processo d’interrogazione e formalizza- Nell’incertezza vi sono comunque al- (Colonia, 1974; vive a Londra) indica Anche questo progetto ruota intorno 1936) ha realizzato nel 2009, passando zione alla base della ricerca di Paride cune eccezioni, limitate e importanti, il le 14 piccole sculture di bronzo spar- alla tematica dell’elevazione spirituale l’inchiostro nero sul proprio corpo con Petrei (Pescara, 1978). cui valore risulta del tutto condivisibile, se in una delle due sale della galleria come traguardo di un percorso diffi- cui ha impregnato la carta di riso. Più Artista di paziente perizia grafica appunto nel caso di Gianni Colombo che, materialmente, segnano specifici cile, “un cammino che parte da uno azzardato, forse, l’accostamento a Féli- dall’ammirevole fluidità di tratto - un (Milano, 1937-1993), che fu tra le per- punti architettonici. Tuttavia indicano, zero, ‘sifr’ in arabo vuol dire, appunto, cien Rops, in una delle fotografie del- tratto sottile ma denso, curiosamente sonalità italiane più affascinate dalle altresì, le tappe di un viaggio, compiu- zero per arrivare alla consapevolezza”, la serie Untitled (Mirror), con la donna affine alla traccia calcografica di un potenzialità del movimento, non si ri- to da Buck, negli studi di artisti da lei spiega l’artista. Differentemente, però, con il cane al guinzaglio su una specie Jean-Pierre Velly - Petrei ha costruito schiano imbarazzanti impasse: la ma- conosciuti in diverse località europee. dai precedenti Dance dance dance-la di carrello di legno con le rotelle, vicina la sua prima personale intorno a una niera intelligente e diretta dei suoi pro- Le piccole sculture sono, infatti, il calco nuotatrice e Secondo vento-la karate- nella postura a Pornocrati (o La Signora serie di grandi carte d’insetti disegnati cedimenti, dimostra una vicinanza alla degli angoli di questi studi. ka, ambientati all’interno di spazi chiusi col maiale). a biro seguendo dettagliate descrizioni filosofia più che al disimpegno. Tale giu- Quello di Buck, nel ricordare le persone e con la partecipazione di atlete, in Sifr Ma, in occasione della personale che entomologiche, ma senza il raffronto dizio, divenuto certo con la retrospettiva incontrate, è un viaggio anche attraver- è la stessa artista a muoversi all’aria la Galleria Alessandra Bonomo dedica con modelli dal vero. Ne risulta una proposta lo scorso anno dal Castello di so la memoria, e col quale racconta uno aperta in un paesaggio che suscita da all’artista - anticipata dall’incontro al galleria di animali che, per quanto noti, Rivoli, trova aggiuntiva conferma nella spaccato della propria vita; un viaggio sempre, su di lei, grande fascino visivo. Maxxi con il pubblico e dall’intervista di subiscono nell’immagine sottili muta- selezione di lavori - concentrata ma lo che le ha permesso di osservare da vi- Le saline di Cervia, la periferia indu- Laura Cherubini; un ritorno, questo ro- zioni, metamorfosi dovute tanto alla stesso rappresentativa - in mostra pres- cino le differenze e le somiglianze con striale di Ravenna (citazione del Deser- mano, a distanza di quasi quarant’anni soggettività del descrittore che a quella so la Galleria Il Ponte. altri individui e le possibilità di interazio- to Rosso di Antonioni), ma soprattutto dalla partecipazione al Festival di Musi- del disegnatore, assumendo un’inquie- All’entrata, un recente Spazio Curvo, ne e integrazione. Piuttosto che man- la spiaggia e il mare: “C’è l’acqua, un ca e Danza, organizzato nel ’72 dall’At- ta alterità degna della fauna fantastica che si accorda alle dimensioni dell’atrio tenere una certa rigidità formale, attra- elemento determinante, dal quale non tico - a occupare lo spazio espositivo, rinvenuta in quella cava di Burgess che come un site specific, è punto d’inizio verso il particolare processo creativo, riesco a staccarmi”. fisicamente quanto concettualmente, è è stata all’origine di una delle maggiori per una visuale complessiva su un tren- ogni scultura ha acquisito una singolare Significativa, nella dinamica del raccon- My new Theater VI, Good night, Good rivoluzioni cognitive nella storia delle tennio di attività: le prime interazioni morbidezza. Utilizzando un materiale to, la scelta dell’abito, insieme all’uso morning (2006). Un lavoro concepito scienze naturali. con lo spettatore Superficie in variazio- non controllabile, quale la schiuma au- dei colori: “Questa gonna-paracadute come una voluminosa struttura teatrale Queste immagini si ritrovano, a secon- ne e In-Out, che ancora richiedono un toespandente, per realizzare i calchi, dà l’idea del tentativo di alleggerire il portatile, che evoca anche la camera da delle sale espositive in cui si snoda intervento manuale, la commistione di l’artista ha così creato sculture uniche corpo, quindi è simbolo di leggerezza. oscura. Lo spettatore è invitato a entra- la galleria, poste in cortocircuito con dinamiche meccaniche e aleatorie del- nonostante la ripetitività del gesto e l’u- È nera, un colore che solitamente non re nello spazio scenico, avvicinandosi una serie di sculture/installazioni. In un la Strutturazione fluida da muro e delle guaglianza architettonica dell’angolo. uso, perché é totale e assorbe tutti gli al modernissimo schermo su cui scor- caso l’organicità plastica delle forme Strutturazioni pulsanti, le dissolvenze Non più personale, bensì quelle dello altri”. rono le immagini del video, accompa- - una serie di cannule contorte di ter- luministiche delle Cromostrutture, gli scrittore e poeta svizzero Robert Wal- La meta, invece, è bianca (chiara la va- gnate dalle musiche di David Lang e racotta che secernono acqua e rumori esperimenti di topologia e quelli di ar- ser, sono le tappe ripercorse dai lavori lenza simbolica), quanto alle altre trac- Morton Feldman. - rimanda oscuramente alla naturalità chitettura destabilizzata. di Antonio Rovaldi (Parma, 1975; vive ce cromatiche c’è la bandiera rossa che Strettamente connesso all’opera, poi, il organica propria delle grotte, nell’al- Fondatore nel 1959 del Gruppo T e in a Milano e New York) raccolti sotto il ti- sventola (soggetto presente anche in video della performance Mirage, realiz- tro la spigolosità dei manufatti - due seguito libero da ogni appartenenza, tolo A Roma domani nevica. Il viaggio, una delle due “foto in motion” esposte, zato nel 1976, per cui l’artista ha voluto piccoli modelli di bunker realizzati in Colombo deriva concretamente la sua quindi, inteso come la parabola della insieme al fumo), citazione dell’abito utilizzare un vecchio monitor bianco e legno combusto - indirizzano invece il identità e qualità da alcuni aspetti basi- vita che, nel caso di Walser, si è tragi- rosso precedentemente indossato dalla nero con tubo catodico. pensiero a spazi ipogei fortificati e per lari. Innanzitutto la coincidenza costan- camente conclusa durante una solitaria nuotatrice. In mostra anche Glass puzzle (1973), questo fragili, prodotti di una violenza te tra ipotesi di movimento e riflessione passeggiata nella neve, nel Natale del Nel processo creativo di Silvia Campo- proiettato su una parete: un video com- tipicamente umana. gnoseologica, per cui l’opera diviene 1956. resi i rimandi danno un senso di conti- plesso, della durata di circa mezz’ora, In entrambi i casi, sembra suggerire possibilità d’indagine sul nostro modo Anche qui, le sculture disseminate nel- nuità al lavoro, creando “situazioni con- in cui l’autrice (insieme a Lois Lane), l’artista, gli insetti proseguono in questi di conoscere nello spazio e nel tempo. la stanza - completate da fotografie e centriche e annodate”. Un suono come esplora la gestualità femminile, riformu- diversi ambienti la loro società, prolife- Quindi l’equilibrio sapiente tra produzio- lavori su carta - marcano una sorta di quello della nave, ad esempio, riprende landone i codici stereotipati. rano, all’occorrenza convivono con l’uo- ne industriale e pratica artigianale; la percorso biografico. A tracciare il profilo quello presente in Secondo vento-la È proprio in queste immagini in cui è mo senza per questo mai dipenderne, semplicità funzionale dei lavori, pur nel di questo personaggio sono alcuni og- karateka, come pure altrove (frase o filmata l’azione performativa che è rac- condividendo in una dimensione ctonia ricorso ai materiali recenti della tecnolo- getti cari a Walser, come i suoi bastoni foto che sia) di Simone Weil o Muraka- chiusa la vera essenza del lavoro di d’inquieto futuro (intanto preparandosi gia, rivela una perizia carica di umanità da passeggio (dall’emblematico titolo mi Haruki, autore de L’arte di correre di Jonas, tra le più importanti performer pure a quella sopravvivenza rispetto e di passione. L’alleanza perpetua, resi preziosi dalla cui Camporesi aveva precedentemente americane degli ultimi cinquant’anni, in alla specie umana che i biologi danno La centralità dell’uomo e del suo siste- patina dorata che, enfatizzati nelle di- citato il titolo del romanzo Dance dance cui convergono performance, femmini- concordemente per certa). Si apre tut- ma interpretativo ha un corrispettivo mensioni filiformi, assumono l’aspetto dance. smo e videoarte. tavia un diverso spazio possibile, quello specifico nella trasformazione dell’ener- di quei sentieri marcati dal perpetrarsi Di rimandi è popolato il puzzle fotogra- Attraverso l’impiego del proprio corpo dell’eremo, ovvero di un ritiro dell’uomo gia cinetica in moto organico piuttosto delle passeggiate dello scrittore) o la fico Regole per uscire al giorno (cita- come soggetto, l’artista definisce la in un antro armonicamente consistente che in moto automatico, in progressio- pipa (Per un poeta morto nella neve). zione del Libro dei Morti degli antichi performance fondamentalmente come agli elementi naturali e privo di con- ne piuttosto che in linearità; ad esem- La serie fotografica Herr Erwin Brugger egizi), opera viscerale in cui oggetti e un lavoro autobiografico, espandendo flittualità: lo esemplifica l’allestimento pio, i blocchi di polistirolo in espansione (17 ottobre 2010) documenta, invece, luoghi reali, ma anche mentali dialoga- - dunque - la tradizione dell’autoritratto della terza sala espositiva, dove da una rimandano al respiro di un torace, lo l’incontro fra l’artista e l’uomo che ritro- no tra loro. Un po’ come The ways of usando elementi del teatro, del cinema pietra tagliata e inserita nella parete sfumare alternato delle luci ad una re- vò il corpo dello scrittore: due genera- Ascent, libricino in tela rossa (rivestito e della body art. sgorga un’esile ma persistente fonte azione chimica. zioni, quella di Rovaldi e di Brugger, che con la bandiera del video) che ha il sa- Agli animali, infine, è dedicata una se- di liquidi vivificanti - acqua, latte - il cui Se a volte accade di assistere a un si incontrano, dopo oltre cinquant’anni pore e la freschezza di un diario intimo, rie recente di piccoli disegni ad acqua- fluire definisce intorno uno spazio di cambiamento immediato, da un punto dalla scomparsa dello scrittore, nella realizzato tuttavia con i frammenti rac- rello e matita. Farfalle, un elefante, un attenzione e raccoglimento profondi: a all’altro senza gradazioni come nella semplicità di una passeggiata nel bo- colti in una fase precedente. serpente e tanti cani. Il cane Zina - in tendere l’orecchio critico si può inten- serie degli Spazi elastici, allora sono le sco di Herisau e nella condivisione di Appunti personali che rientrano in una particolare - è più che un riferimento dere l’eco di maestri come Wolfgang infinite possibilità di fruizione a garantir- un ricordo e della stima e ammirazione. metodologia di lavoro rigorosa: “La mia iconografico per lei, quasi un alter ego, Laib o Joseph Beyus, ma senza che il ci che il fine non è la stupefazione, ma A delineare, infine, l’attività di Walser regola è tenere sempre dei diari dove compagno di lavoro e protagonista di rumore citazionista sovrasti mai la voce ancora il corto circuito con le percezioni è Pietra, la cui faccia nascosta, quella raccolgo le prime idee; da lì comincia molte sue opere. già matura dell’artista. abituali. poggiata al pavimento, riporta l’enigma- la ricerca che cresce e si consolida. “Con l’età, l’elemento comico è diven- Operazione ambiziosa, come si vede, tica incisione: “Stiamo facendo davvero Poi scrivo il progetto definitivo, faccio tato un importante ingrediente del mio quella di Petrei, che aspira a farsi os- [matteo innocenti] ciò che conviene?”. gli story-board e preparo tutto quello lavoro”, afferma Jonas nel volume che servazione prima, discorso critico poi che serve, in modo tale da arrivare al le ha dedicato Charta nel 2007. Ma, sulla società, a partire dalle immagini [daniela trincia] momento dello scatto o del video con forse, la componente più evidente è la di una natura altera ma imprescindibile. minor fatica possibile. Questo lavoro coerenza, il rigore e la serietà con cui Un’operazione, sia pur detto, importan- di preparazione è molto importante, ha sempre portato avanti la sua ricerca. te, tanto più in tempi spesso dominati proprio per non lasciare nulla al caso... da meri espedienti estetici come i pre- tranne poi ritrovarmi protagonista per [manuela de leonardis] senti, e che candida il suo autore a voce un imprevisto!”. di sicuro interesse nel discorso artistico a venire. [manuela de leonardis] [luca arnaudo]

CESARE MANZO IL PONTE Z2O GALLERIA ALESSANDRA BONOMO Vicolo del Governo Vecchio 8 Via di Mezzo 42b MONITOR Via dei Querceti 6 Via del Gesù 62 Via Sforza Cesarini 43a-44 Paride Petrei Gianni Colombo Silvia Camporesi fino al 19 febbraio da martedì a venerdì ore 16-20 a cura di Mauro Panzera Bettina Buck / Antonio Rovaldi a cura di Valentina Ciarallo Joan Jonas sabato ore 10-13 da lunedì a venerdì ore 16-19.30 da martedì a sabato ore 13-19 da lunedì a sabato ore 15-19.30 da martedì a sabato ore 14.30-19.30 Catalogo disponibile tel. 055 240617 tel. 06 39378024 tel. 06 70452261 tel. 06 69925858 tel. 06 93933992 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.galleriailponte.com www.monitoronline.org www.z2ogalleria.it www.bonomogallery.com www.galleriamanzo.it déjàvu [gallerie & co.] 61 roma napoli napoli salerno palermo tran Ba VanG / VInCI aLMOnD / nErI aLBErtO taDIELLO VaLErIO rOCCO OrLanDO PEr BarCLaY

Emmeotto si fa in due. Alla sede storica Avvicendamento di pesi, per il terzo Sono trascorsi più di due anni da quan- Scandita da una parabola estetica che Il lavoro di Per Barclay (Oslo, 1955) si di via Margutta 8 si affianca un nuovo doppio appuntamento da Artiaco. Nel do le premesse ci suggerivano che la elogia l’uomo come orizzonte, come nutre di una serie di ambiguità formali, spazio nato dalla partnership con Filip- project space, la pittura di Marco Neri scommessa della T293 su un giova- luogo in cui si compie l’epifania del percettive e concettuali, da cui tutta la po Restelli e dalla volontà di riportare la (Forlì, 1968; vive e lavora tra Torriana nissimo Alberto Tadiello (Montecchio pensiero, come comunitarietà che muta tensione dell’immagine scaturisce con storica strada ai suoi antichi splendori: e Ravenna) dà a intendere la levità Maggiore, Vicenza, 1983; vive a Vene- l’individuale in necessaria avventura evidenza. Opposti che convivono su Emmeotto Next. della rêverie nella plausibilità di archi- zia) fosse una buona mossa. A confer- plurale, Coexistence, la prima persona- uno stesso piano visivo, inaugurando Next è vicino, qualche numero civico tetture immaginarie che sfondano, con marlo sono arrivati, tra gli altri, il Premio le di Valerio Rocco Orlando (Milano, l’avventura estetica che stringe opera più in là rispetto alla casa madre, all’in- le mura, anche le barriere emotive, co- Furla nel 2009 e l’invito all’Art Public 1978) negli spazi della Galleria Tizia- e sguardo in un accattivante faccia a terno del palazzo in cui viveva Gregory stringendo ad andare “oltre la parete” Projects di ArtBasel 41. Dunque, una na Di Caro, propone una sequenza di faccia. Opera che, per l’appunto, vive Peck in Vacanze Romane. Next è an- visiva e psichica. vittoria prevedibile per un imprevedibile lavori legati all’installazione video a 2 fin da subito nel solco di uno status che prossimo, punto di osservazione Ma l’immediatezza della pennellata, artista che, per la sua seconda perso- canali Lover’s Discourse (2010), in cui identitario doppio: da un lato la genesi sulle più recenti ricerche artistiche, disposta anche ad accogliere l’impre- nale partenopea, decide di spiazzare l’impostazione classica dell’inquadratu- di un processo installativo che modifica sguardo verso quelle future. Due le mo- visto padroneggiandolo come nuova tutti, sovvertendo qualsiasi pronostico. ra cinematografica lascia il posto a uno lo spazio fino a renderlo, però, inacces- stre in corso. ispirazione, come quando tramuta una Chi, sulla scia di ciò che aveva osserva- schema etero-romantico secante nei sibile; dall’altro l’approdo a una forma Nella sede principale, per la prima volta sgocciolatura in figura, non inganni: il to - e udito - nel 2008 nell’ex spazio di confronti del mondo e tangente nei ri- conclusa, testimonianza ed eternizza- in Italia un’antologia dell’artista di origini costruttivismo formale testimonia una piazza Amendola, si aspettava, anche guardi dei personaggi che entrano a far zione dell’incantesimo visivo che, anco- vietnamita Nicole Tran Ba Vang (1963; rigorosa organizzazione spaziale che per questo nuovo appuntamento, com- parte della sua storia. ra una volta, si fonda sull’idea spiazzan- vive a Parigi). A partire dagli anni ‘90 si elude i confini tra astrazione e figurazio- plesse installazioni ingegneristiche, Una storia individuale che si fa narra- te di sdoppiamento. dedica alla fotografia di moda partendo ne. E anche l’interrogazione psicologica deve essere rimasto stupito (o deluso) zione collettiva, squillante maglia coe- L’invasiva azione originaria viene dun- dalle riviste patinate e riflettendo su un si rivela meno “morbida” e più inquie- nel trovarsi di fronte alle più “classiche” siva che decanta, per dirla con Deleuze que sottratta all’esperienza corporea; concetto ampio di bellezza, inteso non tante del previsto. delle soluzioni formali: il disegno e la lettore di Proust, non solo “la molteplici- mentre tutto ciò che resta è un’imma- solo come mero dato estetico ma come Il ponderoso diviene greve nel main, scultura. Il “corposo” progetto Adunchi tà degli esseri amati, ma la molteplicità gine filtrata, appositamente costruita. fattore sociale. con Darren Almond (Wigan, 1971; vive percorre l’ampia quadratura della galle- delle anime o dei mondi racchiusi entro Le fotografie di Barclay non sono mai Nella serie Icône, Tran Ba Vang raduna a Londra). Dal cielo alla terra, dall’ete- ria, tracciando lungo l’intero perimetro ognuno di essi”. mera documentazione. Collegate al ge- una sua personale cosmologia di im- reo e dal sublime tecnologico alla car- parietale una sorta di inventario ornito- Presentata per la prima volta da Mo- sto iniziale ma rispetto a esso autono- magini di dive del cinema, di modelle, ne, al pesante, alla materia crudele. Al- logico dal fascino spettrale. Gli uccelli, menta Art a New York e ricalibrata nella me, vivono in una dimensione estetica di foto glamour ritagliate dai giornali e mond abbandona i Fullmoon del 2007 o dettagli di essi - ricavati dalle tavole versione monocanale a parete, Lover’s rigorosa e organizzano, a loro volta, su queste interviene con segni pittorici. per scendere nell’Inferno dantesco dei sinottiche di un dizionario - sono in par- Discourse si pone, ora, come pietra mi- ulteriori costrutti visivi. L’arte si appropria delle immagini cui minatori di zolfo di Giava. Immutata è la te ingranditi e stampati digitalmente, in liare di una riflessione che si dilata, con L’artista norvegese da vent’anni invade quotidianamente siamo sottoposti e le pulizia del linguaggio, che anzi, come in parte eseguiti a matita, penna e carbon- linguaggi differenti, lungo tutta l’area stanze con liquidi che inghiottono il pa- integra rielaborandole all’interno del gergo musicale, scende ancora più “a cino su brandelli di carte veline, da for- della galleria, per creare un sottile rap- vimento. Una pellicola a volte densa e proprio linguaggio. terra”, verso un’essenzialità densamen- no, da spolvero, trasparenti, strappate e porto di compartecipazione tra opere, scura, a volte trasparente, si spalma sul Più interessante è la serie Collection te strutturata che mira a costruire pila- ricucite col nastro adesivo o impastate pubblico e contesto. suolo e allaga gli ambienti: olio, acqua, Printemps/Eté 2001 che, già dal titolo, stri emotivi e visivi per la comprensione. di burro cacao. Volatili accartocciati, ri- Una scritta al neon che evidenzia la sangue o vino mutano l’aspetto dei luo- di nuovo strizza l’occhio alla moda. Mo- Nel video Bearing, insostenibile è lo piegati e deformati che danno vita a un complicità tra il racconto proposto ghi e il loro impatto sui sensi e l’imma- delle nude indossano il proprio corpo sguardo della camera, che segue l’o- bestiario inquietante. dall’artista e la grafia del suo compa- ginazione. Impossibile entrare, impossi- cucito. Molte tentano di spogliarsi della peraio nel lavoro disumano e fatale, A incalzare l’atmosfera contribuiscono gno invitato a trascrivere una frase - Il bile percorrere questi spettacolari spec- propria pelle e così il confine si perde: tra vapori mefitici, pesi insopportabili e i “taglienti” assemblage metallici: barre n’y a pas d’existence sans coexisten- chi fluidi, esponendosi a una nuova il vestito diventa epidermide oppure il passerelle sul vuoto. Il primissimo pia- e lamine acuminate, minacciosamente ce - tratta dal saggio Essere singolare possibilità d’attraversamento. Sbirciare corpo, soggetto ai dettami occidentali di no stringe empatico ma mai pietistico aggettanti dai muri che, nel loro incro- plurale di Jean-Luc Nancy. Una sfilata dall’esterno è l’unica opzione che resta. bellezza, è pensato e manipolato come sul suo affanno e respiro, sui mugolii di ciarsi e sovrapporsi, rimandano a forme di ritratti, sei precisamente, che guar- Un lavoro né interattivo né performati- un vestito? Intorno alla perdita del limite fatica, sul suo stringere un cencio tra i d’ali, di becchi e di artigli “adunchi”. dano lo spettatore per invitarlo a una vo, che si risolve in uno studio accurato si articola anche la serie dei “corpi rica- denti come una bestia da soma il mor- Una mostra “fisica”, fortemente tattile riflessione sul rapporto di coppia e sui dei fenomeni ottici e della straordinaria mati”: il corpo nudo femminile a contatto so. Interminabili, intollerabili i 35 minu- per il mix di materiali utilizzati che, sen- legami amorosi, ma anche a una partita incidenza della luce sulla percezione con parati decorati o con tappeti ornati ti di filmato in cui il tempo, sospeso e za dubbio, rappresenta una virata verso in cui bisogna decifrare le affinità tra le dello spazio. I liquidi non sono che stru- si con-fonde secondo le strategie del contraddetto - come già nei paradossali una dimensione meno “impattante”, ma sei figure collocate secondo un criterio menti grezzi per espandere perimetro e camouflage. “chiari di luna” diurni del passato - si che mantiene molti elementi peculiari mescolante. E, ancora, due meraviglio- volume dei luoghi, sfruttando il potere Con Nicola Vinci (Castellaneta, Taran- ferma seguendo il cammino dell’uomo della sua ricerca, evidenziando conti- si paesaggi, due ambienti che richia- del riverbero che sdoppia i soffitti e le to, 1975; vive a Caldiero, Verona), inve- senza altra azione. Intorno, a ricordare nuità e coerenza con il discorso portato mano alla memoria quelle sequenze di pareti. ce, si inaugura lo spazio project. Il ciclo e stigmatizzare la pena degli operai di avanti fino a questo momento. film romantici in cui avviene l’incontro A Palermo Barclay concepisce un in- dotto di fotografie dal titolo Transfert si ogni epoca e settore, la dolorosa infilata In primis il richiamo al mondo naturale, amoroso, la leggerezza e l’incanto del tervento ad hoc per il barocco Palazzo articola secondo un processo di spo- e processione di targhe recitanti “work”, sia dal punto di vista dinamico che acu- primo appuntamento, il primo sorriso, il Costantino. È nella sala in cui è affre- stamento: ogni foto è un ritratto di un con riferimento alla tradizione ferrovia- stico. Non a caso - come dice l’artista primo sguardo furtivo, la prima risibile scato lo scenografico Trionfo di Co- personaggio storico o letterario, politico ria di battezzare i convogli con insegne. stesso - “la prima suggestione per que- e impercettibile malinconia. Infine, Fic- stantino, opera di Giuseppe Velasco, o religioso, tuttavia nel frame non com- Progressiva e alchemica è la redenzio- sto progetto è nata in montagna ascol- tion (2010), un’immagine in bianco e che l’artista si sofferma. Il meraviglioso pare nessuna figura. È il luogo a parlare ne del loro materiale che diventa, da tando il verso di un uccello e osservan- nero che effigia il bigliettino informativo teatro dipinto si specchia sul lago di olio del soggetto mentre il soggetto è (ap- pesante plumbeo respingente la luce, done la traiettoria di volo”. Dunque, il di un settore letterario (quello della fic- industriale, duplicandosi come inconsa- parentemente) assente: al suo posto bianco smaltato e infine verde lucido suono e il movimento, che in altri luoghi tion, appunto) smarrito sul marciapiede pevole Narciso. E torna l’ambiguo, nella per traslazione ci sono ambienti spesso a lettere dorate, così come l’oro di zol- risultano conclamati, qui sono soltanto di una via qualunque e mescolato allo contrapposizione tra superficie e fondo, fatiscenti. Gli spazi sembrano allora de- fo nella sporta del minatore viene dal suggeriti, accennati in maniera discreta scorrere della vita mentre la vita tace. tra vertigine e deriva. C’è l’immagine di serti, tuttavia all’interno dei luoghi sono tormento della sua carne, per giunge- ma visivamente percepibile. In secondo Attraverso queste immagini, parole, se- un mare nero in cui precipitare, e poi presenti tracce che rinviano, come in re al paradiso sacro di Dante, mistico luogo, la dimensione ambientale dei gni e segnali essenziali, Valerio Rocco invece quei riflessi dall’alto che si sten- una metafora, alla persona ritratta. dell’alchimia e pagano dell’economia. Il lavori. Una funzione solitamente de- Orlando costruisce un tragitto, legato dono sul piano. E ancora, azione contro Così una stanza rosa con mattonelle ritmico alternarsi delle placche induce mandata all’elemento sonoro e quindi dal filo sottile d’un cromatismo amoroso contemplazione: l’avanzare quasi ag- a rombi racconta di Antonin Artaud, un dinamismo e una fruizione dilatata nel impalpabile che, questa volta, è affidata (in cui s’incontrano il rosso e il viola per gressivo, selvaggio, di una massa cieca mappamondo in un’aula scolastica par- tempo, contravvenendone l’apparente all’aggressività spaziale della materia far da contraltare al bianco e al nero), dentro un pregiato interno storico, si la di Bartolomeo Diaz, un lavandino è fissità scultorea e dialogando col lento plastica. che non solo dialoga con lo spettato- risolve nell’estetizzante e formalissima Ponzio Pilato. E ancora, Albino Musso- modificarsi del video, di cui è anche Infine, quell’aspetto un po’ industrial re tramite predicati emozionali d’una misura dello scatto fotografico. lini si ritrova in una cella di un manico- chiave concettuale. che da sempre costituisce la sua cifra. bellezza disarmante, ma pone proble- Ma se è questa la forza del lavoro di mio dismesso, così come Pio XII in una L’uomo si ferma per dolenti ma brevis- Cornici di ferro, lamiere, dadi, bulloni, matiche sulla pluralità dell’essere, su Per Barclay, forse ne è anche il limite. sedia rossa accanto a un lavabo pieno simi istanti a riposare, appena le forze attenuano il gradiente poetico e roman- un uomo che non è atollo solitario in La freddezza delle sue immagini, tutto di foglie secche. Una cucina sventrata è per il respiro; e il triangolo di lucente tico dell’insieme, per innalzare quello un mare silenzioso ma luogo d’acco- ciò che resta dopo l’allagamento, lascia Heinrich Himmel. cielo e mare sullo sfondo diviene sem- grezzo, “sporco”, esteticamente poco glienza che travalica le frontiere della un pizzico d’insoddisfazione, desiderio Un sentimento misto di angoscia e poe- pre più irraggiungibile, come una beffa accattivante, ma concettualmente lon- solitudine e mostra l’atavica volontà di inappagato di inabissamento. L’estre- sia attraversa gli scatti di Vinci. L’ironia alle sue spalle cui il lavoratore non si tano dal pericolo di un puro e “borghe- farsi, esso stesso, prefisso dialogico, mo formalismo che connota tutto il la- amplifica le suggestioni degli scatti. La volge mai per non lasciarsi offendere. se” esercizio di stile. prospettiva, confine entro il quale gli voro (lo stesso uso dei liquidi è privo rinuncia alla figura non è una rinuncia È davvero così che puniti senza colpa incontri si fanno eterni e dolci. di valori simbolici o allusioni spirituali, da parte dell’artista alla complessità devono “redimere” il loro vivere e la [mara de falco] alchemiche, organiche, esistenziali) della narrazione. Tutt’altro. Forse è la pagnotta quotidiana? Deve necessa- [antonello tolve] consegna la bellezza dell’informe alla resa più fedele nel descrivere chi è ri- riamente essere “as it is”? Indifferente compiuta perfezione della cosa, allo tratto. e ottuso, l’arrogante potere passeggia stupore dell’effetto, alla distanza dello compiaciuto fra le targhe di ignominia e sguardo dal di fuori. Una freddezza che [isabella pedicini] le scambia per celebrazione. seduce, ma che conduce alla nostalgia del rischio. [diana gianquitto] [helga marsala]

EMMEOTTO Via Margutta 8 e 51a TIZIANA DI CARO FRANCESCO PANTALEONE Nicole Tran Ba Vang ALFONSO ARTIACO T293 Via delle Botteghelle 55 Piazzetta Garraffello 25 a cura di Valerio Dehò Piazza dei Martiri 58 Via dei Tribunali 293 Nicola Vinci- Transfert fino al 26 febbraio Per Barclay a cura di Martina Cavallarin Darren Almond / Marco Neri Alberto Tadiello Valerio Rocco Orlando a cura di Laura Barreca da martedì a sabato ore 11-14 e 15-20 da lunedì a sabato ore 10-13.30 e 16-20 da lunedì a venerdì ore 12-19 da martedì a sabato ore 15-20 giovedì ore 16-20 tel. 06 3216540 tel. 081 4976072 tel. 081 295882 tel. 089 9953141 tel. 091 332482 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.emmeotto.net www.alfonsoartiaco.com www.t293.it www.tizianadicaro.it www.fpac.it 62intervallo

facciamo13con #di marcolemma enrico giacomelli GUANTI

le preferenze di Lorenzo Giusti curatore all’EX3 Centro per l'arte contemporanea, Firenze

01. città Buenos Aires (bei ricordi!) 02. libro I ragazzi della via Paal di Ferenc Molnár 03. film Land and Freedom di Ken Loach 04. cantante Steven Tyler 05. ristorante Angelica Kitchen a New York 06. cocktail Mohito 07. uomo politico Joseph Beuys 08. quotidiano Tutti e nessuno 09. automobile Quella a idrogeno che ancora non esiste 10. stilista Mi avvalgo della facoltà di non rispondere 11. attore Sean Penn 12. programma tv Scrubs (le prime otto stagioni) 13. canzone Where Do the Children Play? di Cat Stevens marcello Smarrelli (Fondazione Ermanno Casoli di Fabriano) tenterà il 13 sul prossimo numero

strafalcioniah bbellooodigest !!!

La nuova ala del museo andrà dalla Transavanguardia agli anni Ottanta [repubblica sull’arengario di milano] La cosa ci suona un filino cacofonica. Va bene che la Transavanguardia, se vogliamo, è nata alla fine degli anni Settanta, ma è assolutamente un movimento degli anni Ottanta. Neboiša Despotovic - Il guanto - 2010 - olio su tela - cm 105x135 Dunque imbastire una collezione che va “dalla Transavanguardia agli anni Ottanta” che diavolo significa? Come molti altri accessori, i guan- è ancora a uno stadio germinale ti hanno un’originaria funzione e gli entusiasmi si sono un poco La Depart ha fatto un debutto col botto. Il suo fondatore è Pierpaolo Barza, imprenditore - proteggere le mani, che sia dal smorzati. E dire che, come spesso divenuto collezionista mentre girava per il mondo freddo, dalle abrasioni, dal ricono- accade, una riflessione compiuta scimento delle impronte digitali, sulla sensorialità gli artisti l’hanno [zero_] dalla temperatura dell’acqua (quei elaborata da decenni. Basti pen- Visto che di debutto col botto effettivamente si è trattato, diamo a Cesare quel che è di guanti di gomma utilizzati dallo sare alla serie di Sensorial Objects Cesare. E soprattutto diamo al grande Barzan quel che è di Barzan, non di Barza. stereotipo della casalinga e ritrat- di Lygia Clark, e in particolare ai ti in un olio su tela del 1988 dal suoi Sensorial Gloves del 1966, Damien Hirst è un icona... cinese Zhang Peili). Funzione che riproposti in una splendida mo- [style - corriere della sera] può essere stemperata e finan- stra allestita alla Tate Modern nel Sì, sì, proprio così: “Un icona”. Senz’apostrofo. Giuriamo! Sul Corriere della Sera. Sì... che obliterata. Cosicché i guanti 2005 e curata da Donna De Sal- diventano vezzo puro e semplice. vo, Open Systems. Rethinking Art Che l’arte sia l’ambito nel quale c.1970. Sarà perché ricordano Parla Bice Curiger: “La mia Biennale sarà piena di luce” più spesso si ri-funzionalizzano og- mutilazioni e arti artificiali, i guanti [un lancio in prima pagina su il sole 24 ore] getti d’uso quotidiano, l’abbiamo mantengono un’aura un poco in- Ohibò, la neolagunare Bice ha rilasciato un’intervista?! Manco per sogno, perché sul ripetuto infinite volte in questa ru- quietante; magari vi contribuisce Domenicale manco un virgolettato c’è della direttrice della Biennale d’Arte di Venezia. Lo brica. La ri-funzionalizzazione può il fatto che vengono indossati da strafalcione è globale... muoversi innanzitutto in direzione strangolatori e scassinatori d’ogni contraria alla funzione originale, sorta, nella realtà e nei noir della in un movimento di contrappasso più diversa fattura. Non suscitano Due imperdibili fiere, a gennaio, rappresentano il primo test di mercato per il 2011. concettualmente anche banale, forse sentimenti simili la coppia di Dal 14 si terrà Bergamo Arte fiera e dal 21 a Bruxelles torna Brafa... ma di sicuro impatto. Un esem- guanti poggiati sul tavolo della Na- [stefano cosenz su il mondo] pio lampante in questo senso è tura morta con guanti di Fausto Per carità, tutto l’affetto per la fiera di Bergamo che sta crescendo e trovando la sua rappresentato dai guanti bianchi Pirandello del 1935 ca.? E che nicchia, ma è davvero il caso di affermare che il primo test fieristico dell’anno, in Italia, è di pelle “riscritti” da Marzia Mi- dire, ancor di più, di alcuni scatti quello e non Arte Fiera di Bologna? gliora: irti di aculei proprio dove di Francesca Woodman? Un paio dovrebbero alloggiare le mani, in particolare: un Untitled (Provi- invertono il senso di protezione in dence, Rhode Island, 1976) in cui minaccia di ferite certe, qualora la compianta artista immortala un venissero indossati. Una sorta di paio di guanti (in lattice?) gonfi d’a- premio spam per l’arte vergine di Norimberga parziale e ria, uno dei quali pare illuminato di abbiate pietà di noi (e della nostra e-mail) ingannevole. Gioca sull’illusorie- luce propria, inquadrati in manie- tà pure Bruno Pelassy, e in un ra disassata nel telaio d’una fine- Grandi spiegamenti di forze. Il Governo spagnolo, il dipartimento per lo sviluppo, il Ministero doppio senso: in alcune opere, stra che appartiene a quella casa degli Affari esteri di Madrid, la Sociedad Estatal para la Acción Cultural Exterior (que viva!). Un infatti, il guanto maschera, rico- dove Woodman ha realizzato i suoi pre piccole sculture, che vengono scatti migliori. Un secondo Untit- invito ammiccante (parecchio!). Una curatrice di nome e di grido come Barbara Rose. Testi così subissate da eleganti guanti led (New York, 1979-80) è con in catalogo di Jas Gawronski. Tutto vero. Ma niente giustifica la slavina di trentanove-barra- lunghi, in pelle come quelli utilizzati ogni probabilità un autoscatto: quaranta email che la Fondazione Mudima ha ritenuto di spedire per promuovere da Marzia Migliora; in altri lavori, uno sgabello dalla seduta in pelle la mostra personale di è il guanto a mascherarsi, diven- bianca, una mano e parte di un tando ad esempio parte di una avambraccio segnato da vene e divertente riproduzione d’un ratto. bruciature (?) e, ortogonalmente, RITA MARTORELL Casalinghe e strumenti di tortura un guanto candido. Pelle morta, non devono tuttavia far dimentica- pelle viva ma provata, pelle morta re la realtà virtuale. Non è forse ancora. L’evento, in corso nella sede milanese della fondazione fino all’11 febbraio, si intitolaLive your il guanto il primo dei miraggi del- dreams. Un invito a viversi i propri sogni. Il nostro dream? Di ricevere, per ogni mostra, una la tele-presenza? Al di là dei tanti sola mail. Massimo due o tre, toh! progetti e annunci, l’immersività il prossimo lemma sarà parto tornaconti 63 a cura di alfredo sigolo

Un mercato dinamico ma stabile. Una nicchia che era stata relegata a un ghetto démodé, ma che invece può riservare sorprese e soddisfazioni. E magari invogliare qualche nuovissimo collezionista a diventare tale. Una tecnica, insomma, che ha le sue biennali, le sue fiere, le sue aste. Il suo mercato. E che non va considerata come un sottoprodotto della pittura... GRAFICA d’artista? Provare per CREDERE

Richard Long - Untitled (D, E, F - Vertical) 1994 - serie di 3 litografie - cm 83,8x54,6 ognuna ed. di 40 - courtesy Brooke Alexander, New York

Multiplied ze nel 2003, le sue affollate e apo- spettiva alle stampe di Lewitt nel ’96 Art Fair calittiche acqueforti di grandi dimen- per celebrare i 25 anni di printma- organiz- sioni hanno un fascino indiscusso. I king. Tra gli artisti più importanti per zata da prezzi si aggirano intorno ai 20.000 la grafica statunitense c’è Barnett Christie’s euro in tiratura di 59. Newman. I Cantos dei primi anni ‘60 per la Sul fronte dei grandi maestri del in asta ottengono risultati anche tra prima Novecento, Henry Moore è stato i 50 e i 70 mila euro. Un’intera car- volta nel forse il maggiore scultore britannico tella di 18 litografie nel 2008 a Nyc 2010, a di sempre ma altrettanto intensa è da Sotheby’s è stata aggiudicata a margine stata la sua produzione di acquefor- 1.164.000 euro. Acqueforti, acqua-  Esistono molti mercati dell’arte, e solo l’11% va oltre i 5.000$, a di Frieze. In Europa altri appuntamen- ti e litografie. Lavori singoli, anche tinte, incisioni su legno e serigrafie: ridurli a uno sarebbe pericoloso conferma che, a fronte di un’ampia ti dedicati sono Estampa di Madrid e molto belli, possono trovarsi a po- la produzione grafica di Donald Judd e fuorviante. Il comparto dell’arte offerta, lavori anche di importanza il Salon International de la Stampe di che centinaia o migliaia di euro. Più è stata sempre curata e intensa, contemporanea è stato protagoni- storica possono essere accessibili a Parigi mentre negli States l’Interna- intrigante per il collezionista è però pertanto la scelta per qualità e prez- sta negli ultimi decenni eppure, al prezzi convenienti. tional Fine Print Dealers Association tentare di comprare cartelle com- zo è ampia e per tutte le tasche. Un suo interno, il segmento della gra- Essenziale è tuttavia considerare la con sede a New York si occupa di plete. Il record in asta per la grafica bel labirinto all’acquaforte o acqua- fica d’autore ha fatto storia a sé. grafica in sé, mai come un sottopro- organizzare eventi e sostenere un di Moore appartiene a un album di tinta è disponibile a cifre accessibili, Utilizzate per consentire la tiratura dotto della pittura: ci sono grandi fitto calendario che diffonde la co- 56 lavori all’acquaforte aggiudicati a anche di misura intorno al metro di in serie limitata di opere artistiche, maestri che hanno prodotto multipli noscenza e il mercato della grafica 47.180 euro da Christie’s nel ‘99. Il lato. Più preziose le xilografie: quelle almeno fino agli anni ’70 acquaforte, di qualità discutibile, mentre altri sul territorio nazionale; le principali mercato di Frank Stella è costituito di miglior qualità arrivano a 6-8.000 acquatinta, puntasecca, litografia, hanno curato molto le loro edizioni, sono Ink Miami (durante Art Basel) per il 70% di grafica. Le sue stam- euro; il prezzo va moltiplicato per le serigrafia e altre hanno alimentato realizzando progetti ad hoc che costi- e l’IFPDA Print Fair di New York. Una pe possono raggiungere dimensioni cartelle complete da 10 o 8 ma ne una produzione intensa cui è corri- tuiscono momenti fondamentali della vera passione collettiva che nasce considerevoli e prezzi anche a sei vale la pena. sposto un mercato vivace. In segui- loro produzione. dalla consapevolezza che molta par- zeri. Molto ricercate sono anche le Fra le tecniche grafiche è necessario to, la crescita della fotografia, unita Qualche anno fa Alberto Fiz rilevava te della storia dell’arte, passata e re- serigrafie di Ed Ruscha. La classica comprendere anche quelle derivanti a uno sviluppo delle tecniche digitali, il rischio connaturato all’introduzione cente, s’è fatta attraverso la grafica. Standard Station del 1966, 9/50 dall’introduzione di nuove tecnologie. ha fatto retrocedere l’interesse ver- nella grafica di procedimenti di ripro- Alla mente vengono subito le tirature detiene il record a 121.072 ed è Un classico esempio sono le Xerox so le tecniche grafiche, relegandole duzione fotomeccanica in un merca- di Picasso e Warhol, di Morandi e stata aggiudicata a Los Angeles da copy di Carl Andre, laconiche scritte a una nicchia un po’ démodé. Oggi to italiano che politiche commerciali Bartolini in Italia, ma la carriera di Bonhams & Butterfields, ma supera- realizzate a macchina e fotocopiate. che la fotografia è stata sdoganata di artisti come Guttuso, Cascella, molti maestri del Novecento e arti- no i 50.000 euro i celebri tramonti Infine, tra questi pochi esempi sparsi tra i mezzi d’espressione dell’arte e Migneco e Fiume avevano saturato sti oggi affermati, da Jasper Johns con l’insegna di Hollywood. Le grafi- val la pena di comprendere Richard i prezzi si sono allineati a quelli delle e che operazioni di contraffazione a Kiki Smith, da Robert Longo a che di Cy Twombly sono un’altra otti- Serra, artista che ha sempre pra- discipline tradizionali, l’accesso alle fotolitografica mettevano in serio Tracey Emin, da Edward Ruscha a ma chance di assicurarsi opere di un ticato la grafica con intensità pari opere dalle firme importanti diventa pericolo. D’altro canto, il mercato Chuck Close non può essere com- grande maestro altrimenti inarrivabi- alla scultura. Ispirate acqueforti le assai problematico per il collezionista dell’arte tutto è ricco di insidie. Ciò presa prescindendo dalla produzione le. Le più ricercate sono le 6 acque- ha realizzate anche in epoche molto medio. nonostante, soprattutto all’estero la grafica. Analogamente sarebbero forti intitolate Sketches, del ’67, e le recenti. Contrane, tirata a 330 nel Un’alternativa possono essere le edi- grafica gode ancora di notevole con- impossibili le ricerche degli anni Roman Notes, 6 litografie del 1970 1999, è stata aggiudicata a New zioni d’arte, settore per il quale non siderazione ed è praticata anche da ’60 e ’70 senza le edizioni di Judd, che detengono un record a 180.000 York da Phillips nel 2009 a 5.667 è azzardato immaginare un progres- artisti delle nuove generazioni. LeWitt, Ryman, Twombly, Marden, euro. Sequenze di combinazioni e va- euro, Level III, del 2008, si è ferma- sivo ritorno in auge; la produzione di Nel corso del Novecento una grande Kelly, Tuttle. E oggi tocca a Cecily riazioni seriali sono tipiche nella pro- ta a 6.786 da Sotheby’s nel dicem- multipli, lungi dall’essere un settore tradizione si è costruita nell’Est Euro- Brown, Elizabeth Peyton, Inka Es- duzione di Sol LeWitt, artista la cui bre scorso e le litografie Double ring di risulta, ha una tradizione e una pa, dove sono sorte biennali nell’at- senhigh, Ryan McGinness, Ghada produzione grafica diventa davvero del ‘72 passano di mano per poche storia plurisecolari (bastino i nomi tuale Repubblica Ceca e in Polonia, Amer. esemplare nelle serie, tra le quali si migliaia di euro. Da segnalare sotto di Dürer, Bruegel, Rembrandt, Pi- Lettonia, Norvegia e Russia. La più Delle nuove generazioni particola- segnalano le edizioni degli anni ’70 i 5.000 anche la serie serigrafica ranesi, Canaletto...), una varietà e prestigiosa è la Graficni Bienale di Lu- re impegno nella grafica profonde All combinations of arcs from cor- Pasolini, del 1987, ma in generale una complessità tecnica che richie- biana, giunta alla 29esima edizione. Grayson Perry, al grande pubblico ners and sides o le Composite seri- tutta la produzione dell’artista risul- dono grande conoscenza ma posso- Sul fronte del mercato, Sotheby’s noto per l’attività di ceramista e per i es, 5 serigrafie a colori del ‘70 che ta accessibile, almeno fintanto che no riservare molte soddisfazioni. programma almeno quattro aste suoi celebri vasi, che in asta spesso passano in asta tra i 6 e i 10 mila le tirature non saranno esaurite alla Dalle informazioni storicizzate da annuali sulle piazze di Londra e New superano i 60.000 euro. Turner Pri- euro. Il MoMA ha dedicato una retro- fonte.  Artprice si deduce che per le case York, Christie’s anche il doppio, men- d’asta la grafica occupa attualmente tre Phillips ne organizza un paio a una fetta del mercato pari a circa il cadenza semestrale. Sono aste de- toplot a cura di santa nastro 2,5-3% del fatturato globale, bassa dicate a stampe, incisioni ed edizioni, rispetto al numero di transazioni, che tuttavia spesso sono comprese Anno nuovo, vita nuova. In attesa di avere un’opinione sul 2011, diamo uno sguardo indietro, a cos’è che corrispondono a una percen- nei cataloghi dei principali appunta- accaduto nei mesi scorsi in Italia. Com’è andato l’anno? Tutto sommato piuttosto bene, dati i risultati delle tuale significativa sul totale, intorno menti interdisciplinari. case d’asta. Da Sotheby’s, come già anticipato da Exibart, l’arte contemporanea e le “single owner sale” al 17-18%. Tali dati tengono conto L’attenzione alle edizioni d’arte sul hanno fatto la parte del leone. A consuntivo, 35.445.333 €, una crescita del 6.1% e, fra i tanti record, uno dell’ampia offerta che concerne il mercato anglosassone si compren- mondiale per Enrico Castellani (Superficie Bianca n. 32, 1966, 960.750 €). Anche Christie’s ha portato a comparto dell’arte antica, moderna de anche per i numerosi operatori casa record mondiali. Il verde alle cinque terre (1958) di Renato Birolli è stato infatti battuto per 202.000 e del XIX secolo; sull’offerta di arte specializzati come Brooke Alexander €, seguito da Aerei-vele-lago (1926) di Gerardo Dottori, acquistato per 164.000 € e da un Antonio contemporanea l’incidenza si con- e Pace Prints di New York, Mixogra- Ligabue (Autoritratto, 1953-54), aggiudicato per 152.000 €. Anche Pandolfini di Firenze si dichiara trae fino al 7%, conseguenza fisio- fia e Gemini G.E.L. di Los Angeles, soddisfatta, nonostante le difficoltà che riguardano l’economia globale, che ha sortito però l’effetto positivo logica dell’attitudine degli artisti di Crown Point Press di San Francisco, di premiare la qualità a discapito della notorietà. Il risultato finale è di 10.618.997 € (dove arte moderna, transitare con disinvoltura tra media. Paragon Press e Counter editions contemporanea e design rappresentano più di un quinto del fatturato). Blindarte di Napoli realizza una Il mercato della grafica è dinamico ed di Londra, i quali non si limitano a vendita record per Giuseppe Traversi, nell’asta dedicata ai dipinti del XIX-XX secolo: il suo Mandolinata è considerato più stabile e meno vo- vendere ma sono essi stessi stampa- viene battuto per 183.000 €. Da Farsetti Arte (Milano e Prato), l’arte moderna e contemporanea realizzano, latile di quello degli altri media, in un tori. Li si incontra nelle sezioni delle solo per gli appuntamenti di novembre, un gran totale di circa 5 milioni di euro, con un catalogo che spazia range di prezzo contenuto, per inve- principali fiere d’arte mondiali, ma a da Hans Hartung a Felice Casorati. Gli artisti più pagati sono stati tuttavia Burri, Savinio, Carrà, Ottone stimenti a basso rischio. Il 60% delle Londra esistono due appuntamenti Rosai, Balla e, tra i contemporanei, De Dominicis. (santa nastro) opere passa in asta sotto i 1.000$ esclusivi, la London Print Fair e la 64libri a cura di marco enrico giacomelli

Cinque tomi rilegati, altrettanti anni di attesa per vedere la conclusione del progetto editoriale. Che è mica da poco, trattandosi di una storia dell’“Arte del XX secolo”. A coordinare il progetto, Valerio Terraroli. Al quale abbiamo chiesto qualche lume... L’ARTE, che STORIA!

 Iniziamo col progetto: com’è tale. Con questa collana abbiamo rismo, l’unico vero grande fenomeno nato? Che ruolo ha avuto Unicre- cercato di fondere i due sistemi, pro- artistico internazionale che l’Italia dit? ponendo almeno due possibili livelli abbia prodotto nel secolo scorso, Ho elaborato il progetto Arte del di lettura: un testo sostanzialmente ma non credo esista un momento XX secolo nel 2004-05 per Skira e narrativo, storico, che desse conto specifico delle arti figurative che ab- l’allora amministratore delegato di di artisti, opere, confronti di idee, bia cementato realmente il Paese: Unicredit, Alessandro Profumo, so- e una serie di saggi autoriali, che dal Novecento italiano alla Transa- stenne con entusiasmo l’impresa, propongono letture e interpretazioni vanguardia, dall’Arte Povera agli che si sarebbe protratta per cinque specifiche. informali, le diverse radici culturali anni. Unicredit, che vanta una ricca italiane hanno prodotto frutti dalla collezione di arte contemporanea, Negli ultimi anni, il modello che ricchezza e dal peso sovranazionali accolse il progetto editoriale proprio avete adottato ha iniziato a diffon- che anche gli stranieri, specie negli perché andava nel senso di un’ampia dersi anche al di là delle “storie” Stati Uniti, cominciano a ricono- rivisitazione storico-critica dell’arte propriamente dette. Penso all’En- scerci. del Novecento, ma al contempo in- ciclopedia di Achille Bonito Oliva, tendeva giungere fino alla contempo- da poco uscita per Electa... Esiste attualmente un’arte con- raneità, volendo proporre una serie Il modello che abbiamo scelto è ap- temporanea italiana? di chiavi di lettura dei fenomeni arti- punto un modello diciamo enciclope- Certo che esiste, ma come sempre stici più recenti. Altro obiettivo comu- dico: più voci, di formazione critica accade per le situazioni contempora- ne era quello di dar vita a un utile e diversa, un ricchissimo e nuovo ap- nee in cui ci troviamo immersi non documentato strumento di divulgazio- parato illustrativo, tavole sinottiche, riusciamo a coglierne con sicurezza ne e consultazione sulla produzione bibliografie specifiche, un articolato le specificità e le linee-guida. Tendia- artistica del XX secolo e credo che indice di artisti e di opere analizzate. mo ad avere una percezione d’insie- tale obiettivo sia stato raggiunto. me poliedrica e variegata, ma ci sono Un’altra questione, che si riflette giovani artisti di grande talento e che Parliamo della struttura: cin- anche negli allestimenti delle colle- esprimono la vitalità dell’arte, anche que volumi che hanno coinvolto zioni museali, è quella tematismo se non utilizzerei l’aggettivo un po’ li- un gran numero di autori. Scelti vs. cronologia. Un caso a sé, in mitante di “italiana”. come? un certo senso, è rappresentato Gli autori dei saggi di approfondi- da Arte since 1900 di Krauss e Chiudiamo con una notazione che mento sono stati scelti dal comita- compagni... immaginiamo sconsolante: come e to scientifico (Belli, Bertelli, Celant, Testo interessante quello che lei cita, quanto si studia la storia dell’arte Coen, Gianelli, Terraroli), volume ma fuorviante, dato il palese “ameri- nelle nostre scuole? per volume, a seconda delle speci- di fornire al lettore da un lato una ri- mosaico dell›arte globalizzata, post- cancentrismo” di cui pecca. Sono uno Purtroppo, nonostante si continui a ficità tematiche e disciplinari, per costruzione storico-critica (coadiuva- coloniale e aperta ai new media. Per storico e penso che il metodo storico celebrare populisticamente l’inimita- dar voce a diverse letture dell’arte ta da utili tavole sinottiche), dall›altro il V, trattandosi degli anni 2000-10, sia il più corretto per affrontare l’a- bile patrimonio artistico dell’Italia, l’e- del Novecento, dai problemi tecnico- saggi dedicati a temi specifici, ma si è scelto un taglio per temi (arte/ nalisi e l’interpretazione dei fenomeni ducazione alla storia dell’arte è stata espressivi a quelli del restauro, alla sempre di taglio storico. D›altra par- politica, arte/ambiente, arte/nuovi artistico-culturali. Ciò vale soprattut- penalizzata dalla riforma della secon- interdisciplinarietà dei fenomeni cul- te, la scansione degli argomenti se- linguaggi ecc.) a cui aggregare una to per gli allestimenti delle collezioni daria, togliendo una serie di speri- turali, mentre il testo storico-artisti- gue raggruppamenti per decenni: il I rosa di circa cento artisti. permanenti dei musei, che dovrebbe- mentazioni, specie nei licei classici, co, diciamo più istituzionale, è stato volume (1900-18) analizza i fenome- ro restituire al pubblico un percorso che facevano partire la storia dell’ar- affidato a giovani studiosi con lo sco- ni d›avanguardia e si conclude con la È finita l’epoca delle “storie” scrit- storiografico coerente. Altra cosa te dal primo anno. Inoltre, la riforma po di dar voce e struttura anche a Prima guerra mondiale, il II (1919- te da una sola mano? Quella degli sono le mostre che, in quanto non universitaria appena approvata ha un taglio interpretativo più fresco e 39) affronta gli avvenimenti artistico- Argan per l’arte, degli Abbagnano permanenti, possono benissimo, e tagliato i fondi di ricerca che non per- meno paludato delle tradizionali sto- culturali del primo dopoguerra e si per la filosofia... anche utilmente, essere organizzate mettono, ad esempio, un adeguato rie dell’arte. ferma con il Secondo conflitto mon- No, non credo, penso anzi che una per temi e tagli trasversali. aggiornamento delle biblioteche e diale, il III (1946-68) analizza la na- storia, in particolare una storia la possibilità di avviare seri progetti Qual è l’approccio critico preva- scita dell›arte contemporanea vera dell’arte (vale anche per i manuali), Domanda obbligatoria per i 150 di ricerca utili per far crescere una lente? e propria fino all›anno emblematico dovrebbe essere autoriale. Le opere anni dell’Unità: quale fenomeno nuova generazione di studiosi, di ope- È evidente che la scelta è stata fon- che ha segnato profondi cambiamen- collettanee danno una variegata visio- delle arti figurative ha “cementa- ratori nel settore dei beni culturali e, damentalmente storiografica, per i ti sociali e di costume, infine il IV volu- ne dei problemi, ma spesso manca il to” il Paese nel XX secolo? soprattutto, di cittadini coscienti e primi quattro volumi, con l›obiettivo me (1969-2000) analizza il variegato momento di sintesi, che è fondamen- La risposta più facile sarebbe il Futu- responsabili.  no dust no italian SCRITTI FUTURISTI ATTRAVERSO IL PAESAGGIO JERZY SKOLIMOWSKI IL VORTICISMO PITTORI DI TUTTI I COLORI Due libri in uno. Dapprima la voce Giovane studioso - di quelli che l’u- Regista poco considerato dalle no- Magari cogliendo l’occasione di Emanuela Bussolati è un architetto di Balla, i suoi scritti teorici, i com- niversità italiana dovrebbe soste- stre parti, il polacco non ha nulla prepararsi alla visita della mostra che, “invece di case e grattacieli, ponimenti, le parolibere, i testi per nere - Davide Lacagnina licenzia da invidiare al connazionale Po- allestita alla Collezione Guggen- ha scelto di progettare e illustrare il teatro, e ancora lettere, carto- lanski. Chi nutrisse dei dubbi, vada per la “sua” Kalós un libro corposo, heim, merita la lettura il libro di libri per bambini”, recita la sua bio- line, interviste. E poi il lungo ed a (ri)vedersi quella mirabile pelli- Raffaella Picello. Per approfondire dedicato a L’immagine della Sicilia grafia. E poiché di architetti in Ita- esauriente saggio di Giovanni Li- cola che è The Shout, con i suoi la conoscenza dell’avanguardia fra pittura, fotografia e letteratura lia ce ne sono fin troppi, possiamo sta, curatore del volume. Con un “inserti” baconiani. In questo libro antagonista del Futurismo, citan- Diagramma dello sviluppo storico (1861-1921). Pagine intrise dedi- di Ewa Mazierska se ne traccia un do il sottotitolo del volume. Ezra dire che la scelta è stata azzecca- del “futurismo anni dieci” tutto da zione e curiosità. Ce ne vorrebbe- profilo completo, l’unico disponibi- Pound vs. Marinetti, non v’è altro ta. Prova ne è questo delizioso li- studiare. ro di più di testi così... le per ora. da dire. bretto. Da testare su figli e nipotini. Abscondita - 304 pp. - € 29 Kalós - 240 pp. - € 38 Berghahn - testi ing. - 212 pp. - $ De Luca - 144 pp. - € 21 Editoriale Scienza - 48 pp. - € 9,90 [email protected] www.edizionikalos.com 80 - www.berghahnbooks.com www.delucaeditori.com www.editorialescienza.it libri 65 a cura di marco enrico giacomelli Per un pugno di pixel

Una adeguata e intelligente discussione pre- all’interno di uno specifico ‘mondo dell’arte’”; e cui la traducibilità del valore culturale in valore liminare su terminologia e differenti punti di ancora: “L’unicità della NMA nell’orizzonte con- economica è essenziale per il successo, la cir- vista; una rosa limitata di nomi e di esempi, temporaneo risiede [...] nella sua familiarità con colazione e la museificazione dell’opera”. utilizzati quando necessario per illustrare tesi le conseguenze culturali che l’avvento di questi Un invito all’eutanasia, dunque? Nient’affatto. È e ipotesi, o dare avvio a ulteriori ragionamenti; media ha prodotto”. un invito al realismo, e a un doppio movimento: sicurezza e chiarezza nel “maneggiare” vecchi e Un assunto che ha conseguenze radicali e che la NMA non è e non deve diventare “una nicchia nuovi orientamenti critici; e infine, un numero produce un doppio scossone: dalla parte della del mondo dell’arte contemporanea”, e nemme- limitato di proposte teoriche e pratiche per far critica specializzata, invitata a cessare di “pre- no “un incubatore della ricerca industriale”. È proseguire il discorso. Pare il decalogo del buon sentare come un fenomeno unitario una realtà e deve essere un “agente di dinamismo”, per scrittore di saggi, ed è rispettato in toto da Do- assolutamente eterogenea”; dalla parte della l’arte e per le arti, e perché no dell’industria. menico Quaranta in questo suo nuovo libro, il critica “classica”, invitata a “superare il gap Ma ciò non gli deve impedire di essere essa primo dal respiro teorico ampio. Se poi si va tecnologico e [ad] affrontare questi lavori con stessa parte dell’arte, delle arti, dell’industria. a guardare il soggetto dell’analisi, il fatto è an- i propri strumenti critici”. Perché, ed è un con- In un double bind che arricchisce - più o meno cora più encomiabile, poiché si tratta di quella cetto che l’autore ribadisce con forza e in con- metaforicamente - tutti gli attori dello scambio nebulosa costellazione che è la cosiddetta New tinuazione, la NMA non può e non deve essere in quest’era postmediale. Media Art. ridotta a “essere l’arte che usa le tecnologie Invitando caldamente a leggere il libro - un invito digitali come medium”, benché talora siano gli [m.e.g.] rivolto sia ai “frequentatori” dell’ambiente che stessi artisti a insistere su questo fallimentare ai profani più o meno supponenti - proponiamo identitarismo. Ad esempio criticando coloro i Domenico Quaranta una breve sintesi delle posizioni di Quaranta. quali si inseriscono nel mercato dell’arte tra- Media, New Media, Postmedia Cominciando dall’esortazione iniziale a conside- mite “opere derivate”. Il commento di Quaran- Postmediabooks, Milano 2010 rare la NMA in chiave sociologica e non tecno- ta è netto: “È vero: sono anche concessioni al Pagg. 176, 19 euro logica: “L’espressione NMA descrive l’arte che mercato, ma sono soprattutto stratagemmi di ISBN 9788874900558 viene prodotta, discussa, criticata, consumata traduzione per un contesto, quello dell’arte, in www.postmediabooks.it Crono-fotografia

tro zampe contempora- l’adeguato contrasto. una griglia composta da quadrati di 5 cm di neamente, visto che nei L’interesse per questi esperimenti non tardò a lato. Muybridge poteva scattare a una velocità concorsi ippici ciò signi- manifestarsi, dallo Scientific American al fran- di 1/6.000 di secondo, un tempo incredibil- fica “rompere” ed esser cese Nature. Al fianco dell’interesse scientifico, mente ridotto per l’epoca. Per lo studio degli squalificati (è chiaramen- doveva presto venire alla luce quello artistico. animali, lo zoo di Philadelphia venne messo a te visibile che un cavallo Nel 1879 Muybridge incontrava Thomas Ea- totale disposizione, ma l’impresa era molto più al galoppo, in alcune fasi, kins, il quale beneficerà largamente del suo complessa. Infine, Muybridge si dedicò pure alla non ha appoggio a terra, lavoro: ne deriverà uno stimolo determinante ripresa dei movimenti di esseri umani affetti da elemento annotato sin per iniziare lo studio crono-fotografico del corpo malformazioni e malattie. dai tempi di Aristotele), umano e animale. Nel 1887 venne pubblicato il risultato dell’im- mentre le cronache par- Nel 1881 pubblica The Attitudes of Animals in presa: Animal Locomotion contava 781 fotoin- lano di una scommessa Motion; poco dopo, Stanford dà alle stampe cisioni - comprendenti oltre 20mila fotografie sulla posizione degli arti The Horse in Motion, ove il nome di Muybrid- - rilegate in undici volumi che mostravano un equini durante il galoppo. ge non è menzionato. Nel 1884 la University repertorio sterminato (e talora assai ironico) Muybridge fotografò il of Pennsylvania stanzia ingenti fondi affinché di soggetti in atto di compiere i movimenti più cavallo con una tecnica il lavoro prosegua. La tenacia con la quale fu disparati. stereoscopica, affian- condotta la ricerca è ben espressa dalle parole cando cioè due immagini dello stesso Muybridge: “Una ricerca completa [m.e.g.] Grazie alla conoscenza di Leland Stanford, leggermente disassate affinché ne risultasse e sistematica [...] dimostrerebbe parecchi fatti Eadweard Muybridge cominciò il lavoro per il un’illusione di rilievo. Tuttavia, la qualità dell’im- nuovi, oggetto di interesse non solo per l’osser- quale doveva assurgere alla notorietà. E che Ta- magine era pessima, specie per ciò che con- vatore casuale, ma di indispensabile valore per schen ripropone a un prezzo appetibilissimo, in cerne la nitidezza dei contorni. l’artista e lo scienziato”. specie perché l’originale è di arduo reperimento Nel 1877, a cinque anni dall’inizio dell’impresa, Le risorse a disposizione erano incompara- anche nelle biblioteche più fornite. il procedimento utilizzato è assai più elaborato: bili rispetto a quelle utilizzate in precedenza: Eadweard Muybridge - The Human and Animal Stanford avrebbe scommesso una grossa una batteria di apparecchi veniva sistemata lun- Muybridge disponeva di lastre secche molto Locomotion Photographs somma in merito alla posizione delle zampe go la pista da corsa e il cavallo, transitandovi, più sensibili, con una drastica riduzione dei Taschen, Köln 2010 del cavallo in movimento e avrebbe incaricato rompeva i fili tesi lungo la stessa pista, facendo tempi di posa; poteva servirsi di tre batterie Pagg. 804, 49,99 euro Muybridge di fugare ogni dubbio. Si trattava di scattare gli otturatori. Il suolo era ricoperto di d’apparecchi, grazie alle quali realizzava riprese ISBN 9783836509411 sapere se un cavallo al trotto solleva le quat- sale, in maniera da brillare sotto il sole e fornire da un triplice punto di vista; il fondale formava www.taschen.com Divagare, che arte!

La scrittura di John Berger è quella di un mira tanto a compiersi, quanto a estendersi. prendono tutto. A contare è il tentativo di por- flâneur sedotto da improvvisi barlumi, o anche Non è un caso che il ritratto di Velázquez si dila- tarsi sempre al di là dei recinti disciplinari, dei quella di un innamorato che sviluppa inattese ti a coinvolgere le immagini concitate di El Gre- repertori accademici, e incernierare il teorico forme di attenzione. Si concentra sul prezioso co, gli occhi persi al mondo dei personaggi di al narrativo, le immagini alle metafore, calcan- “oggetto” che ha preso a osservare, intreccian- Zurbarán, il Cristo di Goya, “un cencio bianco” do come su carta copiativa tracce che lasciano do intuizioni impressionistiche, spunti letterari, che nasconde l’invisibile... Come non è un caso immaginare altro, che diventano altro. azzardi interpretativi. Come il fotografo Robert che Berger, entrando nella Cappella degli Scro- Ce lo indica lo stesso titolo del libro, Presen- Capa, prova a “vedere sin dove ci si può spin- vegni, venga investito dall’immenso incendio de- tarsi all’appuntamento: quasi un entrare in gere e che cosa si riesca a riportare indietro”. gli affreschi di Giotto e che il suo discorso si contatto, se non addirittura nella stessa pelle È un’esperienza di spaesamento, la sua, una apra al cinema, al teatro, alla televisione, alla dell’opera, ma per lasciarla poi migrare in al- incessante perdita di sé, per sperimentare una narrativa, facendo dialogare tra di loro Whit- tre storie, in altre possibilità di trama (come simbolica identificazione con l’altro (persona, man e Scorsese, Thomas Mann e Bergman. invece indica il sottotitolo: Narrare le immagini). cosa, artista od opera che sia). “Parto da un Tutto è pensato come un sistema di saperi che Una visione accostata e contemporaneamente soggetto”, dice, “e lascio che mi agisca dentro, svelano assonanze invisibili, corrispondenze panoramica: un circuire il proprio oggetto, un lo ascolto fino a che non mi sono convinto della segrete. Al posto del punto di vista unico, si sedurlo da più punti di vista come se fosse “un sua necessità”. introduce la molteplicità, la mutevolezza. Si fa discorso amoroso” o un contagio affettivo, e Così, scrivendo del ritratto di Esopo di prospettiva su una ridefinizione dell’ordine delle come Berger aveva già fatto in suoi precedenti Velázquez, si sofferma sugli stivali logori, sulla cose, dei luoghi, dei tempi. testi, quali Del Guardare (1995), Questione di veste da pellegrino, sugli occhi che sembrano Scrivendo di Pollock, Berger non si ferma ad sguardi (2002), Modi di vedere (2004), Sul di- “non dipinti”. È un accumulo infinito di particolari analizzare un corpo e una carne che diventano segnare (2007). (e di digressioni) che paradossalmente saturano pittura, ma inserisce nel suo “racconto” anche perfino gli spazi lasciati vuoti dalla pittura o ne la figura della moglie Lee Krasner. “Lui deva- [luigi meneghelli] suscitano là dove la pittura potrebbe sembrare stava e lei riproduceva la ferita e la suturava. compatta, serrata; ma soprattutto dettagli che Lui dipingeva fiamme e lei dipingeva fuoco in un John Berger - Presentarsi all’appuntamento vanno a occupare le zone apparentemente di braciere”. Si capisce che a interessare non è Libri Scheiwiller, Milano 2010 nessuno che precedono, seguono (o addirittura solo l’arte messa con la testa in giù, ribaltata, Pagg. 272, 18 euro stanno attorno) al dipinto. È come se l’autore negata, ma la vicenda di due esseri estremi, ISBN 9788876446337 aspirasse in segreto a una scrittura che non stravolti dalle passioni che tagliano tutto, che www.librischeiwiller.it 66design a cura di valia barriello

Dopo aver sconfinato in campo artistico, il design decide di inserirsi anche nella moda. Senza la presunzione di dettare nuovi stili o tendenze, riprogetta abiti con la stessa logica che applica ai prodotti. L’indumento diventa un oggetto. Da indossare... DRESSIGN

questa lavorazione? Il legame tra gli elementi tradizionali, come il mate- riale utilizzato, e la particolarità della forma e il progetto di immagine coor- dinata. E poi tutto ciò che concerne il  Si dice che l’abito non faccia il mo- arbitrio, sottolinea la versatilità di tut- concept è minuziosamente studiato, naco ma, a quanto pare, ultimamen- ti i capi e la possibilità di lasciare alla dal packaging alle etichette dei capi, te fa il designer. Non stiamo dicendo creatività di chi li indossa la libertà dalla grafica che accompagna i sac- che il designer si riconosce da come La tradizione sartoriale è forte di inventare nuovi modelli di fruizione. chetti alle istruzioni (menzione al me- si veste, o per lo meno non solo, ma Facciamo tappa a Milano nello studio rito!) per indossare l’abito. che si è messo a progettare vesti- quanto quella artigianale e detta le di quattro designer: Monica Battistel- Concludiamo il nostro tour a Faenza ti. Con ago e filo alla mano, poiché la, Stefania Casacci, Benedetta De da Fabric Division, a cui Exibart ave- nella maggior parte dei casi si tratta linee-guida per progetti innovativi Bartolomeis e Cristina Del Buono, va dedicato un “compasso” qualche di abiti hand made, si sta cucendo il laureate in disegno industriale al Poli- mese fa (cfr. Exibart.onpaper n. 66). confine che intercorre tra designer utilizzando l’approccio del disegno tecnico. Le quattro, oltre ad aver fon- Il loro essere designer risiede nell’au- e stilista. Di che stiamo parlando? industriale dato lo studio di comunicazione visiva toprodursi anche il materiale con cui Di designer che progettano vestiti Le dissociate, hanno parallelamente progettare. Non dimentichiamo infat- o creativi che da altre specializza- dato vita a un progetto sartoriale. La ti che tutti i loro abiti sono realizzati zioni sono approdati alla moda. E il Sartoria Vico, nata come canale con il riciclo di altri capi con cui realiz- made in Italy, che vanta una secolare parallelo, ha avuto tali riconoscimenti zano il tessuto di partenza, azzerano famiglia di grandi case di moda, da ‘79, meglio nota come Lemuria, si può indossare in modi differenti, da diventare a un certo punto l’attivi- ogni caratteristica precedente dell’in- Moschino ad Armani, da Versace a nome preso in prestito al leggenda- adattandosi di volta in volta alle for- tà principale dello studio [nella foto, dumento e lo rimodellano. Enrico As- Valentino fino a Dolce e Gabbana, rio continente scomparso. Gli abiti di me del corpo. Un cd con le istruzioni un capo della collezione autunno/ sirelli e Linda Crivellari, designer lui solo per citare i nomi più illustri, può Lemuria hanno come caratteristica d’uso viene allegato a ogni acquisto. inverno 2010/2011]. I processi di e stilista lei, hanno unito nella linea ancora oggi rilanciarsi grazie a que- principale la stessa aleatorietà della In questo caso, magari inconsapevol- ricerca e produzione tipici del design fully handmade le professionalità di sto connubio. fiaba: capi senza tempo e soprattut- mente, si strizza l’occhio a quegli og- vengono, in questo caso, mutuati nel entrambi, realizzando così una col- La nostra selezione di capi parte da to mutevoli. La forza dell’abito sta nel getti di design dalla doppia funzione. mondo del fashion e applicati a un in- lezione che riassume la loro ricerca Perugia con Susanna Gioia, classe suo essere un capo trasformista che Ibridi. Il nome della collezione, Libero dumento. Le caratteristiche-indice di nei materiali e nelle forme. Da questa breve ricognizione si capi- sce che il made in Italy, oltre a colti- compassi vare ancora germi di innovazione, uti- lizza il fatto a mano come imprescin- ARSPRIMA OMYBAG! HOME MADE IS BEST dibile elemento di partenza. La tradi- Associazione per la promozione delle arti The resin project è un laboratorio romano di L’Ikea, regina indiscussa dell’arredo zione sartoriale è forte quanto quella contemporanee Arsprima, fondata da Cristina lavorazione delle resine, fondato da Marco democratico, si è messa a scrivere libri di artigianale e detta le linee-guida per Gilda Artese, si occupa di sostenere i giovani Galofaro ed Emilia Giorgi, che sperimenta tutte cucina. O meglio, ha affidato al fotografo Carl progetti innovativi. Ma che differenza artisti ancora poco noti. La ricerca si basa le potenzialità della materia prima. La sorpresa Kleiner il compito di trasformare in scatti artistici c’è quindi tra un abito di sartoria e soprattutto sulle nuove forme di contaminazione risiede nell’utilizzo del materiale che ha trovato gli ingredienti per un libro di ricette. Entrambe un abito di design? La progettazione tra le diverse discipline e il rapporto fra arte e un’applicazione inaspettata: le borse. L’idea è le affermazioni sono corrette, perché il volume nata dall’osservazione di piccoli gesti design è uno dei principali canali di indagine. quotidiani è il primo indicatore utile nata in parte dalle caratteristiche principali della Hembakat är Bast è un libro più d’arte astratta Proprio per continuare a collegare i fili delle che ha condotto i designer-stilisti resina: la flessibilità e la resistenza, che hanno che di cucina. E in più quest’opera ibrida è, per diverse arti, Arsprima pensa e realizza, con il all’ideazione dei capi. Le modalità portato immediatamente alla flessibilità d’uso rimanere sul filone democratico, completamente sostegno del sociologo Franco Rositi, la rivista con cui ci avvolgiamo una sciarpa, ci quotidiano. Manici completamente pieghevoli gratuita. Peccato che al momento sia reperibile monografica Or not, dedicata di volta in volta accoccoliamo in un maglione o sfog- a un artista/designer seguito dall’associazione. ma robusti, abbinamenti di colori sgargianti solo in Svezia. Per il resto del mondo? giamo un vestito sono tutti presenti La veste editoriale del numero rispecchia e una forma essenziale hanno dato vita alla Disponibile un’applicazione iPhone con ricette in nuce in questi giovani progetti. E l’interdisciplinarietà di Arsprima: ogni prima collezione di borse. Accompagna la serie e foto da scaricare. In definitiva, di che stiamo ancora c’è il massimo della versatilità monografia è tailor made, dalla grafica al principale una linea di cinturini adattabili. Sono parlando? Book design, food design o arte? e della cura dei dettagli. Tutto questo formato, al contenuto dall’artista. Ogni volume attivi da poche settimane appena, e se questo Non affanniamoci a classificare un progetto ci permette di indossare abiti che racchiude gli aleatori confini dell’arte. è l’inizio... semplicemente riuscito. Gustiamolo e basta. sono stati concepiti come fossero www.arsprima.it www.omybag.it demo.fb.se/e/ikea/homemade_is_best/ oggetti d’uso.  architettura 67 Se Milano credesse in Bio Case fatte con i legnami di scarto. Cinture di verde per la città. Boschi che si sviluppano in verticale e fattorie che diventano stelle di una costellazione del firmamento sostenibile nel quale potrebbe, se solo lo volesse, iscriversi Milano. Gli impedimenti, i bastoni tra le ruote e le lobby che bloccano la qualità ce le racconta l’architetto Stefano Boeri...

LA MOSTRA

BioMilano è una mostra che, nell’ambito della rassegna Three cities in Flux curata mento capaci di mettere in rete le da Marina Engel presso la risorse già esistenti. British School di Roma (fino al 28 febbraio), propone il Il 44esimo rapporto Censis (di- lavoro e la ricerca più re- cembre 2010) che ritrae “una so- centi di Stefano Boeri e del cietà che non desidera più” rileva suo studio. L’evento (mostra nella propensione a fare comuni- e conferenza) è presentato tà, nei borghi, nei paesi un indice da Pippo Ciorra e da Reinier di vitalità. Comitato Cascine Mila- de Graaf, e sviluppa - attra- no 2015, gestore del progetto, è verso relazioni, riflessioni e una babele di soggetti molto diver- progetti - la possibile Milano si tra loro, che va da associazioni degli anni ‘30 del Duemila. come Slow Food alle cooperative www.bsr.ac.uk agricole. È il caso di parlare di un progetto per l’Expo nato dal bas- so? ta di architettura sostenibile e questa Il progetto delle cascine era una pro- del Bosco Verticale è stata una nuo- posta che provava a immaginare un va sfida. Credo che sia la prima volta Expo diffuso sul territorio, sviluppan- di un edificio/bosco: ho progettato do il tema non su una tabula rasa ma un sistema boschivo che non ha nulla su un territorio costellato di luoghi a che vedere con i “giardini verticali”.  Metrobosco, Bosco Verticale, vivi e vitali, produttivi e connotati. Oggi, vicino a Paderno, c’è un’area Cascine, Expo 2015, CasaBosco. La città può crescere anche su se stessa, Anche questo progetto è in seria dif- dove stiamo raccogliendo le albera- Interconnessi tra loro, questi suoi ficoltà... Tocca interessi immobiliari. ture destinate alle due torri; con un progetti per Milano sono i vettori rinnovando i luoghi abbandonati o non nutrito gruppo di botanici abbiamo per riequilibrare le sfere urbana, più funzionali A proposito dell’Expo, lo Studio studiato il sistema boschivo adatto, rurale, naturale: quali sono le Boeri ha vinto con una proposta con piante caduche capaci di garan- principali resistenze per la loro che vedrà l’area scelta, limitrofa tire luce in inverno e ombra d’estate, completa realizzazione? di quelle già esistenti come parchi Sempre di visione sistemica si alla fiera di Rho, trasformarsi in oltre a ben più importanti benefici dal Sono di natura politica. Si tratta per e zone agricole. Come sta questo tratta per il progetto che vede al un “orto botanico-planetario” di punto di vista energetico. Milano, come per la maggior parte progetto pilota del piano strategi- centro la cascina, ricchezza tipo- 800 ettari: tutto il mondo sarà delle città italiane, di fare una scel- co della Provincia di Milano dopo logica peculiare di Milano e pro- invitato a coltivare un orto e non In quanto urbanista, è imprescin- ta forte per il futuro che implica un 5 anni? vincia che conta oltre 50 unità. a pensarsi in termini di padiglioni dibile pensare al progetto anche ripensamento del concetto di espan- Purtroppo il progetto è stato abban- La cascina in quanto modello di nazionali e trionfalistici: una rivo- e soprattutto in termini di gover- sione: siamo chiamati a invertire la donato con l’avvento della nuova giun- produzione agricola è un simbolo luzione? nance. Quali i modelli stranieri tendenza, impedendo di continuare a ta. Stava procedendo con il coinvolgi- concreto del tema di Expo 2015: L’idea rivoluzionaria è che ogni Paese virtuosi? consumare suolo, a svuotare i centri. mento di molti Comuni dell’hinterland Nutrire il Pianeta, Energia per la porti ciò che può nel rispetto della di- Friburgo per le energie rinnovabili, Siamo legati a un concetto di espan- milanese, di soggetti privati; c’erano Vita. In cosa consiste il progetto? gnità. Lo Stato italiano fa un ingente Monaco e Barcellona per le cintu- sione vetusto: la città può crescere grandi prospettive e aspettative, tra Ci tengo a precisare che questo mo- investimento pubblico per convertire re verdi dell’area metropolitana. anche su se stessa, rinnovando i luo- cui quella fondamentale di unificare dello di produttività, di cui la cascina un’ampia area dismessa. Ciò che mi Per quanto riguarda “l’agricoltura ghi abbandonati o non più funzionali. il perimetro della città. Anche se è un po’ il simbolo, non è una forma preoccupa molto è la richiesta che di prossimità” ci sono in Olanda Bisogna ripensare la città in termini al momento è tutto sospeso, sono nuova di ambientalismo, ma c’è alla arriva di dover pensare cosa diven- molte esperienze, ma non cre- definiti, il che non vuol dire tornare cosciente che solo aver visualizzato base un’idea economica fondamen- terà l’Orto Planetario dopo l’Expo: un do così sistematiche come per il indietro a un’immagine di città fortifi- la possibilità di poter orchestrare tale: la riuscita di questi progetti si parco è già un bene comune di in- Metrobosco+Cascine. Un progetto cata, ma renderla produttiva a tutti i un cambio così radicale nella vita di regge su una filiera produttiva loca- calcolabile valore per una metropoli a cui tengo moltissimo è quello della livelli; questo ne garantisce la vitalità. quest’area sia stato di grande impor- le fatta di piccole e medie imprese, come Milano. Sarà un parco tema- Casa Bosco, ovvero edilizia sociale tanza. Ho sempre pensato di fare po- agricoltura di prossimità, bosco pro- tico dove poter fare ricerca, didatti- utilizzando pannelli di legno prove- Iniziando dall’esterno, il Metro- litica attraverso il mio mestiere, oggi duttivo, energie rinnovabili. Questo ca, vi saranno riprodotte porzioni di niente dalla pulitura e manutenzione bosco [nella foto - © multiplicity. credo che bisogna produrre prospet- genera lavoro in una forma sana. foresta come quella del Congo; come dei boschi. E pensare che esistono lab, Diap - Politecnico di Milano] tive politiche in prima persona, che Sono convinto che sia l’unico model- si fa a pensare che tutto ciò non ser- finanziamenti europei e regionali che è una sorta di raccordo anulare bisogna fare politica; questa la ragio- lo di sviluppo possibile per un Paese virà più dopo? Se c’è uno sforzo con- servono per mantenere viva questa silvestre intorno alla città, un pia- ne della mia candidatura a sindaco di che intende realmente uscire da una diviso per creare un evento che abbia “buona pratica” legata agli usi civici... no che prevede la nascita di nuove Milano [per le primarie del centrosi- situazione di crisi in modo realistico; connotati strutturali altri rispetto alla Bene, l’idea basica è quella di rac- aree verdi e la messa a sistema nistra, lo scorso novembre, N.d.R.]. eppure mancano politiche di orienta- tradizione è necessario perseverare cordare questi finanziamenti, l’uso di con questa convinzione anche a festa legname di qualità, la manutenzione finita. Solo così si sarà fatto qualcosa delle aree boschive, la realizzazione IL BOSCO VERTICALE IN CIFRE che rimane per la città e per l’intera di case a bassa densità e a basso collettività! costo, di buona qualità accessibili a Bosco Verticale si inserisce nel grande cantiere milanese di Garibaldi-Repubblica: oltre 300mila mq dove tutte le fasce sociali. Un’idea sempli- sono previsti solo edifici certificati con il sistema nordamericano del Leed e dove, su supervisione dello Veniamo al centro della città, alle ce che mette in moto una filiera pro- sviluppatore Hines, stanno confrontandosi grandi architetti oltre a Boeri. Nell’area verso il quartiere Isola di torri del quartiere Isola, espres- duttiva complessa. questo sconfinato development immobiliare le due torri di Bosco Verticale saranno alte di 110 e 76 metri, sione delle nuove strategie verdi ospiteranno 900 alberi (alti fino a 9 metri), numerosi arbusti ed essenze floreali. In termini di quantità di al- sempre più urgenti per contra- E proprio perché costano troppo berature, Bosco Verticale equivale a una superficie boschiva di circa 10mila mq. Sviluppato in orizzontale stare “l’effetto città”. Il Bosco poco, non interessano a certa po- sarebbe pari a 50mila mq di villette unifamiliari e “mangerebbe” molto più territorio. Ecco perché tutta Italia, Verticale è innanzitutto la dimo- litica probabilmente. Lasciamoci non solo Milano, dovrebbe imparare a costruire in altezza, invece che in larghezza. Le piante verranno strazione che il verde, con i suoi con una speranza... adagiate in grandi vasche, ognuna contenente 5 mq di terra, per l’innaffiamento verrà usata l’acqua di benefici sul vivere quotidiano, non Che ci sia un grande movimento che falda utilizzata anche per le pompe di calore. La diversità delle piante e le loro caratteristiche producono dev’essere pensato solo in termini richieda queste cose come necessa- umidità, assorbono CO2 e polveri, producono ossigeno, proteggono dall’irraggiamento e dalla polluzione di suolo. Come ha risposto la città rie e una politica capace di ricono- acustica, migliorando il comfort dell’abitare e risparmiando energia: “Il fatto di avere una cortina di alberi”, a questa proposta abitativa? scerle e favorirle.  spiega Boeri, “crea un microclima con 2-2,5 gradi in meno d’estate”. La città ha risposto bene. La conse- www.stefanoboeri.it gna delle torri è prevista per il 2013. Lo studio ha già una storia consolida- [silvia litardi] 68essai a cura di christian caliandro

Dopo quattro anni di disamine sul cinema dell’irrealtà, Exibart prova a parlare di neo-neo-realismo cinematografico. E lo fa individuandone i germi (sempre discendenti da Germi) nel genere poliziottesco. Che, con il film “La Banda del Brasiliano”, rinverdisce i “fasti” degli anni ‘70. Sarà solo una meteora? Cinema della REALTÀ

“Che mondo di merda!” in questione viene presentato per la ritraevano fedelmente e crudelmen- film come Milano calibro 9, Roma a È come se si recuperasse una devia- L’ ispettore Brozzi in “seconda volta”, per così dire, stabi- te il Paese di quegli anni, con tutte mano armata e Cani arrabbiati risul- zione nella storia del cinema italiano, La banda deL brasiLiano lendo una distanza rispetto ad esso e le sue nefandezze e contraddizioni. tano così affascinanti. e la si riportasse a regime. Così, il alla sua realtà, senza distaccarsene. Quei registi e quegli attori, così de- Qui assistiamo a qualcosa di molto Brasiliano, il Biondo, il Randagio e l’i-  In alcune puntate precedenti (Cine- La banda del brasiliano (Patrizio risi e sottovalutati all’epoca, avevano simile. Un piccolissimo film (2.000 spettore Brozzi recano sicuramente ma dell’irrealtà, in Exibart.onpaper n. Gioffredi, 2010) è un ottimo esem- il coraggio (molto più, in media, dei euro di budget), un cinema pove- su di sé le tracce dei vari Maurizio 39; Cinema dell’irrealtà II, in Exibart. pio di questa presa di distanza, per venerati Autori del Grande Cinema) ro ma assolutamente privo di pose Merli, Tomas Milian e Luc Merenda onpaper n. 63) avevamo indagato così dire, “in diretta”. In nelle differenti decli- forme di scollamento interessante questo caso, il linguaggio nazioni di un lustro, tra il cinema contemporaneo e la re- del poliziottesco anni ‘70 ma hanno anche l’im- altà, tra mockumentary e monumen- diventa il filtro stilistico e il printing indelebile e tali effetti digitali. Adesso proviamo a codice interpretativo della Proviamo a intercettare lo sviluppo attuale di una malinconico della vita intercettare lo sviluppo attuale di una realtà. Ne vien fuori la pri- quotidiana all’inizio del rinnovata rappresentazione del mon- ma, autentica rappresen- rinnovata rappresentazione del mondo circostante XXI secolo. La ricer- do circostante, attraverso un primo tazione generazionale dei ca del lavoro che non caso nostrano. trentenni attuali: i tanto c’è, lo sfruttamento, il Occorre dire innanzitutto che il re- vituperati - dalla virtuosissi- paternalismo peloso, il alismo, oggi, può assumere forme ma e autorevolissima classe conflitto generazionale diverse e persino contrapposte, che dirigente del nostro Paese - precari, di denunciare le collusioni e i crimini radical-chic, riesce laddove falliscono costantemente mascherato e oscu- vanno dalla denuncia radicale al peg- bamboccioni, fannulloni & sfigati. propri di un’intera società in feroce miseramente e costantemente me- rato. L’impiegato cinquantenne del gior conservatorismo espressivo. Noi, insomma. mutazione, senza paura di infrange- die produzioni, ambiziose opere “da Comune, sorta di arcitaliano inconsa- Un tratto, però, accomuna tutte le In questo risiede infatti l’aspetto più re il perbenismo o di farsi etichetta- camera” e fiction inguardabili. Rac- pevole, diventa quindi un miraggio di forme di linguaggio realistico, in ogni sorprendente de La banda del bra- re come reazionari. Va ricordato, a conta l’Italia dei nuovi invisibili, con sicurezza residuale e al tempo stes- epoca: qualunque rappresentazione siliano: coglie finalmente il fatto cen- questo proposito, come una delle ra- piglio ironico e riferimenti alle proprie so l’obiettivo di una condanna colletti- è, per forza di cose, una ri-presen- trale (ma molto spesso ignorato, an- dici forti del poliziesco all’italiana sia mitografie. Il riflesso più efficace e in- va per le mille occasioni sprecate e le tazione. Vale a dire, la rappresenta- che dalla critica) che i , proprio il cinema civile dei vari Petri novativo di questo approccio è l’idea responsabilità mai ammesse: “Che i zione avviene solo quando l’oggetto oltre a offrire divertimento puro, e Damiani. È anche per questo che di recuperare i materiali del passato vostri babbi sono andati a lavorare in con un’attitudine anche filologica, ma bicicletta per comprarsi la macchina a differenza di ciò che avviene per e gliel’avete presa voi... Che la casa moltissimi altri registi (e scrittori, e ve la siete trovata bell’e costruita... in sala musicisti, e artisti...), in modo che Che siete cresciuti con la certezza questo recupero non risulti fine a se che se non facevate cazzate vi miglio- IMMATURI  BIUTIFUL  127 ORE  stesso. Siamo dunque un passo o rava la vita... Vi siete ingozzati di tut- di Paolo Genovese di Alejandro Gonzàles Iñàrritu di Danny Boyle due oltre il citazionismo tarantiniano, to, ve la siete goduta, avete spremu- Questo piccolo film fotografa bene Il regista di 21 grammi e Babel ci Dopo i raffinati esperimenti “di ge- ancora legato a una logica di auto- to tutto senza pensare al futuro! Che referenzialità compiaciuta, per quan- tanto la fortuna vi aveva fatto piovere una condizione generazionale e regala ancora una perla di cru- nere” (28 giorni dopo, Sunshine) collettiva, pur tagliando con l’ac- e il trionfo di The Millionaire, l’ex to di altissimo valore e in grado di tutto dal cielo: i polizieschi, la macchi- deltà, appena viziata da qualche catturare lo spirito di un’epoca. Qui na, il lavoro in comune” (Luke Tahiti). cetta fenomeni come l’infantilizza- enfant terrible esplora i recessi più indulgenza di troppo verso il vir- si riaggancia la realtà, proprio attra- La banda del Brasiliano per ora è zione e la deresponsabilizzazione. reconditi dell’anima, attraverso la tuosismo stilistico. L’esplorazione verso la bonne distance dall’oggetto solo un episodio, certo, ma può es- Sei trentottenni sono costretti a ri- vera storia di Aron Alston. L’alpi- del dolore e del sacrificio, condotta fornita dalla nostalgia per un genere sere anche l’annuncio di una vera e fare l’esame di maturità: rivivranno nista nel 2003 precipitò in un cre- (che è, in effetti, un intero universo propria “rinascita” del realismo nel da un Javier Bardem in evidente così, in chiave nostalgica, tutte le paccio nelle montagne dello Utah, culturale: non gli anni ‘70, bensì “gli cinema italiano, dopo tre decenni di insicurezze, l’innocenza improba- stato di grazia, non lascia scampo e per sopravvivere dovette ampu- anni ‘70”...). O meglio, attraverso gruppi di amici e amanti in un inter- bile e la spensieratezza della tarda né tregua allo spettatore. Orrore tarsi un braccio intrappolato sotto quella che potremmo definire la “riat- no. Con prospettive e mezzi adegua- adolescenza. metafisico e pura umanità. un masso. Tutto da solo... tivazione della nostalgia”. ti, finalmente, a questo tempo.  talenthunter 69 a cura di daniele perra

Classe 1982, studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, fin da piccola nutre una forte passione per la musica, alimentata anche dal fatto di essere cresciuta in una famiglia di musicisti. Ma a percorrere tutto il suo lavoro è la realtà, così meravigliosa e imprevedibile, verso cui ha un approccio non solo fenomenologico, ma emozionale. Video, performance, fotografia, scultura: le opere di Cleo Fariselli sono una pacata apologia dell’esistente... CLEO FARISELLI

 Che libri hai letto di recente? una ricerca che mi interessa molto Ho appena finito Asfissiante cultura e che intendo proseguire. di Jean Dubuffet e appena comincia- to L’ardore di Roberto Calasso. Devi essere un’acuta osserva- trice. I dati di realtà che riporti Che musica ascolti? nelle tue opere non sono però Ho un orecchio decisamente onnivo- mere documentazioni, perché ro: nel mio iPod convivono Chopin e assumono subito un’aura quasi Coltrane, Hendrix e i Kodo giappo- intimista. Cosa ti interessa tra- nesi. Trascorro lunghi periodi senza smettere della natura e dei suoi ascoltarne affatto. fenomeni? Ho sempre considerato me stessa Città che consiglieresti di visitare la materia prima del mio lavoro, al- e perché. lenandomi a una meraviglia sempre Vale sempre la pena visitare una cit- rinnovata verso l’esistente. La realtà tà: le consiglio tutte. è incredibile, oltre qualsiasi immagi- nazione. Rendersi conto di questo I luoghi che ti hanno particolar- equivale alla più profonda delle ver- mente affascinato. tigini. Preferisco parlare di realtà Moltissimi. La stessa idea di luogo, piuttosto che di natura, perché non così polivalente, mi affascina enor- rimanda a semplicistiche separazio- memente. Mi piace visitare i siti ni tra uomo e resto dell’esistente, archeologici preistorici, perché ge- che non condivido. La distinzione tra neralmente sono luoghi speciali per realtà interna ed esterna si allenta caratteristiche geografiche e geo- quando ritroviamo nel mondo aspet- logiche. Visito sempre con piacere ti dell’interiorità, così come quando musei di storia naturale, orti botanici scopriamo in noi riflessi dell’ambien- e planetari. te. Questo mi porta ad appassionar- mi a fenomeni specifici, come le mi- Le pellicole che hai amato di più. steriose luci di Hessdalen o i grani di Ci sono autori di cui amo lo sguar- polline al microscopio che ispirano la do, il punto di vista. Tra questi Mur- serie Polline. nau, Kurosawa, Tarkovsky, Truffaut, Hitchcock, Kubrick, Monicelli, Fellini, Un altro elemento a cui sembri Pasolini, Herzog. Il tempo si è ferma- particolarmente legata è la luce. to di Olmi e Umberto D. di De Sica Penso ad alcune tue performance, sono bellissimi e ripenso spesso a a un tuo self-portrait fotografico La jetée di Marker. Hollywood Par- e al work in progress Lights. Da ty e Frankenstein Junior mi fanno cosa nasce quest’interesse? sempre ridere, e piango davanti a un La luce è energia, presupposto fon- sacco di film. I documentari della Bbc damentale alla visione e all’esistenza, come Planet Earth e The Blue Planet un tema immenso che mi seduce e sono strabilianti, a volte piango an- intimorisce al tempo stesso. Forse che con quelli. per questo l’ho sempre affrontato lateralmente, attraverso elementi Le mostre visitate che ti hanno la- concreti, che siano il manifesto di sciato un segno. un lampione o un costume rifletten- Ne cito alcune. Cycles and seasons te. Mi commuove l’idea di una luce di Twombly, The Strange Museum dei particolare, individuale, la “lucina in Kabakov, l’installazione The Everyday lontananza” che ricorre nelle fiabe, Senza titolo (autoritratto) - 2008 Altered di Durham alla Biennale del stampa fotografica su carta da affissione blueback - cm 187,5x250 un archetipo dell’esistenza. 2003, le testine di Marisa Merz su un tavolo di Mario Merz a Rivoli. Le In una serie di foto in bianco e nero ninfee di Monet a L’Orangerie, la mo- selli e stimo la ricerca di Linda Fregni di Parigi. Cosa ricordi di queste mio avviso è la prima magia dell’ar- hai affiancato immagini astronomi- stra vuota di Tiravanija a Rotterdam, Nagler. A Parigi ho apprezzato il lavo- esperienze? te: quella misteriosa tensione che che di stelle a scatti anatomici di raccontatami da un amico. Il Museo ro di Samuel Richardot. La gratificazione di vedere la propria ci fa “sentire” l’opera, muovendo in pertugi anali. Perché questa asso- delle Culture di Lugano è bellissimo. ricerca sostenuta da un’istituzione noi emozioni, pensiero e immagina- ciazione così ardita? Che formazione hai? responsabilizza molto, ma davvero zione. Nella musica ciò avviene in Tutto nasce da una certa attitudine Gli artisti del passato per i quali Sono cresciuta in una famiglia di preziosi sono i legami che si instau- modo meno mediato che nell’arte vi- “musicale” nei confronti delle im- nutri interesse. musicisti e sono stata indirizzata allo rano tra i partecipanti. Jimmie e siva, c’è un rapporto più diretto con magini. Certe immagini, così come Quando gli artisti parlano, il tempo studio della musica fin da piccolissi- Liliana sono stati visiting professor l’energia e tutto si compie nell’invi- certe parole o note, “suonano bene che scorre è solo una questione di ma. Dopo il liceo ho frequentato una eccezionali, e molti artisti con cui ho sibile. Non finirà mai di affascinar- insieme” creando accordi di senso e aggiornamento linguistico. Gli artisti scuola di teatro fino ad approdare condiviso le esperienze sono ora miei mi. Nelle opere che coinvolgono un poesia. La serie cui ti riferisci è stata che amo, a partire dalla Preistoria, all’Accademia di Brera, dove ho se- cari amici. aspetto musicale o acustico è per concepita con questo criterio. sono per me tutti attualissimi. Questi guito appassionatamente il corso di me fondamentale il rapporto con sono solo alcuni nomi, in ordine spar- Alberto Garutti, insegnante straordi- Nel vedere i tuoi lavori video, si ri- mio padre Patrizio. Con lui ho lavora- Su che progetti stai lavorando? so: Twombly, Ernst, Alÿs, Brancusi, nario, un vero maestro. mane molto affascinati dalla musi- to alle colonne sonore dei miei video Molti miei lavori sono strutturati Ono, Bacon, Durham, Duchamp, Mu- ca, che non è un accompagnamen- e all’opera audio Ricercar (20-20k), come serie, che io vivo come degli nari, Marchetti, Tichy, Grotowski, e Hai frequentato il Corso Superio- to ma una parte fondamentale del- l’esecuzione del cosiddetto Canone organismi che mi accompagnano, su moltissimi artisti anonimi di tutte le re di Arte Visiva della Fondazione la narrazione. Hai anche realizzato Infinito di Bach attraverso l’intero cui continuo a riflettere e lavorare. A epoche e nazionalità. Ratti con Jimmie Durham, seguito di recente un’opera audio lavoran- spettro dell’udibile umano. Il suono questi si sommano i nuovi progetti, un workshop con Liliana Moro alla do su un pezzo di Bach. Qual è la rientra anche nella mia ricerca pit- ogni tanto se ne estingue qualcuno. E i giovani a cui ti senti vicino, ar- Fondazione Spinola Banna e una tua relazione con la musica? torica: nel 2010 ho inaugurato Pol- In questo periodo sto lavorando a un tisticamente parlando? residenza di tre mesi alla Dena La musica rappresenta in modo line, una serie di opere basate sulla progetto per una mostra al Crac di Mi piace molto il lavoro di Alice Toma- Foundation for Contemporary Art particolarmente diretto quella che a commistione fra tela e tamburo, Cremona.  70où ecco una selezione di point dove trovare free Exibart.onpaper (se siete così tirchi da non abbonarvi o andare in edicola)

AlEssAndriA FirEnzE GALLERIA LIA RUMMA - Via Stilicone 19 PAlErmo ZOGRA - Corso Roma 123 BASE - PROGETTI PER L’ARTE - Via di San Niccolò 18r GALLERIA MASSIMO DE CARLO - Via Giovanni Ventura 5 FRANCESCO PANTALEONE ARTECONTEMPORANEA CASA DELLA CREATIVITà - Vicolo di Santa Maria Maggiore 1 GALLERIA MILANO - Via Manin 13 Piazzetta Garraffello 25 GALLERIA MONICA DE CARDENAS - Via Francesco Viganò 4 AltAvillA vicEntinA (vi) CIVICO69 - Via Ghibellina 69 GALLERIA DELL’ARCO - Via Siracusa 9 CUCULIA - Via dei Serragli 1r / 3r GALLERIA NICOLETTA RUSCONI - Corso Venezia 22 LIBRERIA BROADWAY - Via Rosolino Pilo 18 GALLERIA ATLANTICA - Vi a Piave 35 FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA - Via Val di Marina 15 GALLERIA NINA LUMER - Via Carlo Botta 8 LIBRERIA KURSAAL KAHLESA - Foro Umberto I 21 GALLERIA PACK - Foro Buonaparte 60 GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI - Via del Sole 15r LIBRERIA MODUSVIVENDI - Via Quintino Sella 79 Ascoli PicEno GALLERIA PATRICIA ARMOCIDA - Via Antonio Bazzini 17 GALLERIA IL PONTE - Via di Mezzo 42b RISO - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA LIBRERIA RINASCITA - Piazza Roma 7 GALLERIA POGGIALI E FORCONI - Via della Scala 35a GALLERIA PIANISSIMO - Via Giovanni Ventura 5 GRAN CAFFè GIUBBE ROSSE - Piazza della Repubblica 13 GALLERIA RAFFAELLA CORTESE - Via Alessandro Stradella 7 PArmA EX3 - Viale Giannotti 81 GALLERIA RICCARDO CRESPI - Via Mellerio 1 Asti GRAPEFRUIT - Piazzale San Lorenzo 3 LIBERA ACCADEMIA - Piazza di Badia a Ripoli 1a GALLERIA RUBIN - Via Bonvesin de La Riva 5 FONDO GIOV-ANNA PIRAS - Via Brofferio 80 LIBRERIA FIACCADORI - Strada Duomo 8a LIBRERIA BRAC - Via dei Vagellai 18r GALLERIA SUZY SHAMMAH - Via San Fermo PALAZZO DEL GOVERNATORE - Piazza Giuseppe Garibaldi LIBRERIA CAFFè LA CITé - Borgo San Frediano 20r GALLERIA WABI - Via Garigliano 3 BAri HANGAR BICOCCA - Viale Sarca 336 LIBRERIA DEL PORCELLINO - Piazza del Mercato Nuovo 1 PEccioli (Pi) TAVLI BOOK BAR / ART CAFE’ - Strada Angiola 23 MUSEO MARINI - Piazza di San Pancrazio HOME-MADE - Via Tortona 12 HOTEL STRAF - Via San Raffaele 3 FONDAZIONE PECCIOLI PER L’ARTE - Piazza del Popolo 10 SAN GALLO ART STATION - Via Fra’ Giovanni Angelico 5r IERIMONTI GALLERY - Via Gustavo Modena 15 BEnEvEnto SANTO FICARA - Via Ghibellina 164r IMPRONTE - Via Montevideo 11 PErugiA PESCATORE SAS - Via San Pasquale 36 SOCIETà DELLE BELLE ARTI - Via Santa Margherita 1 ISTITUTO MARANGONI - Via Pietro Verri 4 ARMORY ARTE - Via Guglielmo Calderini 9 SOCIéTé ANONYME - Via Giovan Battista Niccolini 3f IULM - Via Carlo Bo 4 STROZZINA - Piazza degli Strozzi 1 BErgAmo JEROME ZODO CONTEMPORARY - Via Lambro 7 PEsAro TEATRO DEL SALE - Via de’ Macci 111r ACCADEMIA CARRARA DI BELLE ARTI - Piazza Giacomo Carrara 82d LE BICICLETTE - Via Giovanni Battista Torti CENTRO ARTI VISIVE PESCHERIA - Via Cavour 5 VILLA ROMANA - Via Senese 68 ARS ARTE + LIBRI - Via Pignolo 116 LE CASE D’ARTE - Via Circo 1 HOTEL ALEXANDER - Viale Trieste 20 LIBRERIA DERBYLIUS - Via Pietro Custodi 16 GAMEC - Via San Tomaso 52 FoggiA LIBRERIA ELECTA KOENIG - Via Dogana 2 PEscArA LOG - Via San Bernardino 15 LIBRERIA UBIK - Piazza Giordano 74 LIBRERIA HOEPLI - SECONDOPIANO - Via Ulrico Hoepli 5 ECOTECA - Via Giovanni Caboto 19 THOMAS BRAMBILLA - Via del Casalino 25 LIBRERIA SKIRA TRIENNALE - Viale Alemagna 6 Foligno (Pg) GALLERIA CESARE MANZO - Via Umbria 48 LIBRERIA UTOPIA - Via della Moscova 52 CIAC - Via del Campanile 13 RIZZIERO ARTE - Viale Regina Margherita 44 BiEllA LIFE GATE CAFFè - Via Commenda 43 LORENZELLI ARTE - Corso Buenos Aires 2 CITTADELLARTE GLOCAL RESTAURANT - Via Serralunga 27 gAllArAtE (vA) PisA MALO - Via della Spiga 7 CIVICA GALLERIA D’ARTE MODERNA - Viale Milano 21 PALAZZO BLU - Via Pietro Toselli 29 MARCOROSSI ARTE CONTEMPORANEA - Corso Venezia 29 BolognA MAGA - Via Egidio De Magri 1 MI CAMERA - Via Medardo Rosso 19 PistoiA ART TO DESIGN - Via Porta Nova 12 MILANOLIBRI - Via Giuseppe Verdi 2 gEnovA CENTRO CULTURALE IL FUNARO - Via del Funaro 16/18 BETTY & BOOKS - Via Rialto 23a MIMMO SCOGNAMIGLIO - Corso di Porta Nuova 46b DAC - Piazzetta Barisone 2r PALAZZO FABRONI - Via Sant’Andrea 18 BRAVO CAFFè - Via Mascarella 1 MOM - Viale Monte Nero 51 DOUCE - Piazza Matteotti 84r SPAZIOA CONTEMPORANEARTE - Via Amati 13 CAMERA CON VISTA - Via Santo Stefano 14/2a MUSEO DEL NOVECENTO BOOKSHOP - Via Marconi 1 GALLERIA GUIDI & SCHOEN - Vico della Casana 31r N.O. GALLERY - Via Matteo Bandello 18 CAR PROJECTS - Viale Pietro Pietramellara 4/4 (to) PINKSUMMER - Piazza Matteotti 9 NABA - NUOVA ACCADEMIA DI BELLE ARTI - Via Darwin 20 Poirino CONTEMPORARY CONCEPT - Via San Giorgio 3 VILLA CROCE - Via Ruffini 3 NOWHERE GALLERY - Via della Moscova 15 FONDAZIONE SPINOLA BANNA PER L’ARTE - Viale Banna FABIO TIBONI ARTE CONTEMPORANEA - Via del Porto 50 ZONAFRANCA - Via XXV aprile 16 O’ARTOTECA - Via Pastrengo 12 GALLERIA FORNI - Via Farini 26 OPEN CARE - FRIGORIFERI MILANESI - Via Piranesi 10 PordEnonE GALLERIA MARABINI - Vicolo della Neve 5 lA sPEziA PAC - Via Palestro 14 CAFFè LETTERARIO AL CONVENTO - Piazza della Motta 2 CAMEC - Piazza Cesare Battisti 1 LIBRERIA IL LEONARDO - Via Guerrazzi 20 PALAZZO DELLE STELLINE - Corso Magenta 61 LIBRERIA IL CONTRAPPUNTO - Via Galileo Galilei 17 PALAZZO REALE - Piazza del Duomo 12i LIBRERIA MODO INFOSHOP - Via Mascarella 24b PrAto PALAZZINA DELLE ARTI - Via del Prione 236 PAPER & PEOPLE - Via Friuli 32 CENTRO PECCI - Viale della Repubblica 277 L’INDE LE PALAIS - Via de’ Musei 6 PEEP HOLE - Via Panfilo Castaldi 33 MAMBO - Via Minzoni 4 lEccE PINACOTECA DI BRERA BOOKSHOP - Via Brera 28 rEggio EmiliA NEON>CAMPO BASE - Via Zanardi 2/5 PRIMOPIANO - Viale Guglielmo Marconi 4 PRIMO MARELLA GALLERY - Via Valtellina COLLEZIONE MARAMOTTI - MAX MARA - Via Fratelli Cervi 66 OTTO GALLERY - Via D’Azeglio 55 PROJECT B CONTEMPORARY ART - Via Borgonuovo 3 LIBRERIA ALL’ARCO - Via Emilia a Santo Stefano 3d livorno PROMETEOGALLERY - Via Giovanni Ventura 3 LIBRERIA LA COMPAGNIA - Via Panciroli 1a BolzAno FACTORY DESIGN - Via Michon 24 REFEEL - Viale Sabotino 20 REVEL - SCALO D’ISOLA - Via Thaon di Revel Genova 3 ANTONELLA CATTANI - Rosengartenstrasse 1a rivoli (to) luccA RIVA RENO GELATO - Viale Col di Lana 8 AR/GE KUNST GALLERIA MUSEO - Via Museo 29 CASTELLO DI RIVOLI BOOKSHOP - Piazza Mafalda di Savoia LU.C.C.A. - Via della Fratta 36 SOTTOCORNONOVE STUDIOGALLERIA - Via Sottocorno 9 CENTRO CULTURALE TREVI - Via Cappuccini 28 SUPERSTUDIO - Via Tortona 27 romA LIBRERIA GOETHE 2 - Via Cappuccini 26a mAntovA SPAZIO CRAPAPELADA - Via Savona 12 6° SENSO ART GALLERY - Via dei Maroniti 13/15 MUSEION - Via Dante 6 CENTRO BOMA - BORSA - Piazza Vilfredo Pareto 1/2 SPAZIO ROSSANA ORLANDI - Via Matteo Bandello 14 STUDIO CANNAVIELLO - Via Stoppani 15 ACCADEMIA DI BELLE ARTI - Via di Ripetta 222 STUDIO GUENZANI - Via Eustachi 10 ACCADEMIA DI FRANCIA - Viale Trinità dei Monti 1 BrEsciA mAtErA AMERICAN ACADEMY - Via Angelo Masina 5 LIBRERIA PALAZZO LANFRANCHI - Via Ridola Domenico 47 THE FLAT - MASSIMO CARASI - Via Frisi 3 A PALAZZO GALLERY - Piazza Tebaldo Brusato 35 VECCHIATO ART GALLERIES - Via Santa Marta 3 ASSAGGI D’AUTORE - Via dei Lucchesi 28 FABIO PARIS ART GALLERY - Via Alessandro Monti 13 mErAno VERGER - Via Varese 1 B>GALLERY - Piazza di Santa Cecilia 16 GALLERIA MASSIMO MININI - Via Luigi Apollonio 68 KUNSTMERANOARTE - Via Portici 163 VIAFARINI - DOCVA - Via Procaccini 4 BAR A BOOK - Via dei Piceni 23 VISIONNAIRE DESIGN GALLERY - Piazza Cavour 3 BECOOL - Via del Leone 10/11 cAgliAri mEstrE W - Via Washington 51 BRANCOLINIGRIMALDI - Via dei Tre Orologi 6a WOK - Viale Col di Lana 5a CAFFè LETTERARIO - Via Ostiense 83 EXMà - Via San Lucifero 71 GALLERIA CONTEMPORANEO - Piazzetta Olivotti 2 ZERO... - Via Tadino 20 CAFFè UNIVERSALE - ACANTO - Via delle Coppelle 16a milAno ZONCA & ZONCA ARTE CONTEMPORANEA - Via Ciovasso 4 CAOS - Via della Conciliazione 24 cAmogli (gE) ACCADEMIA DI BRERA - BRERA 2 - Viale Marche 71 CASA DEL JAZZ - Viale di Porta Ardeatina 55 FONDAZIONE REMOTTI - Via XX Settembre 1 ANTONIO COLOMBO - Via Solferino 44 modEnA CHANGING ROLE - - Vicolo del Bollo 13 CAFè LIVRE - Via Emilia Centro 103 ARMANI - Via Manzoni 31 CHIOSTRO DEL BRAMANTE - CAFFE - Arco della Pace GALLERIA CIVICA DI MODENA - Corso Canalgrande 103 cAmPoBAsso ARTBOOKBOVISA - Via Lambruschini 31 CIRCUS - Via della Vetrina 15 EMILIO MAZZOLI - Via Nazario Sauro 62 GALLERIA LIMITI INCHIUSI - Via Muricchio 1 ARTE STUDIO INVERNIZZI - Via Domenico Scarlatti 12 CONTER - Piazza di San Giovanni in Laterano 64 BAR MONO - Via Lecco 6 CONTESTA ROCK HAIR - Via degli Zingari 9 montEcAtini tErmE (Pt) (lu) BOND BAR - Via Pasquale Paoli 2 DEGLI EFFETTI - Piazza Capranica 79 cAPAnnori BK1CONCEPTSPACE - Via della Nievoletta 20 BOOKS IMPORT - Via Achille Maiocchi 11 DOOZO - Via Palermo 51 TENUTA DELLO SCOMPIGLIO - Via di Vorno 67 BROWN PROJECT SPACE - Via Bartolomeo Eustachi 3 nAPoli DOP CONCEPT STORE - Via Urbana 25 CAFFè JAMAICA - Via Brera 32 ANNARUMMA404 - Via Carlo Poerio 98 DORA DIAMANTI - Via del Pellegrino 60 cArrArA CAFFETTERIA DEGLI ATELLANI - Via della Moscova 28 CAFFè LETTERARIO INTRAMOENIA - Piazza Bellini 70 DOROTHY CIRCUS GALLERY - Via dei Pettinari 76 CASTELLO MALASPINA - Via Papiriana 2 CARDI BLACK BOX - Corso di Porta Nuova 38 FRANCO RICCARDO ARTIVISIVE - Piazzetta Nilo 7 EMMEOTTO - Via Margutta 8 CHARTA - Via della Moscova 27 GALLERIA ALFONSO ARTIACO - Piazza dei Martiri 58 èSTILE BOOKSTORE - Via Chiana 15 CIOCCA ARTE CONTEMPORANEA - Via Lecco 15 cAtAniA GALLERIA CHANGING ROLE - Via Chiatamone 26 ETABLI - Vicolo delle Vacche 9 COMBINES XL - Via Montevideo 9 FONDAZIONE BRODBECK - Via Gramignani 93 GALLERIA FONTI - Via Chiaia 229 EX ELETTROFONICA - Vicolo di Sant’Onofrio 10/11 CURTI / GAMBUZZI & CO.- Via Pontaccio 19 FONDAZIONE PUGLISI COSENTINO - Via Vittorio Emanuele II GALLERIA LIA RUMMA - Via Vannella Gaetani 12 EX MAGAZZINI DI VIA ARIMONDI - Via Giuseppe Arimondi 3 DOMUS ACADEMY - Via Giacomo Watt 27 GALLERIA T293 - Via Tribunali 293 EXTRASPAZIO - Via di San Francesco di Sales 16a DREAM FACTORY - Corso Garibaldi 117 IL PERDITEMPO - Via San Pietro a Maiella 8 FABIO SARGENTINI - L’ATTICO - Via del Paradiso 41 cAtAnzAro EFFEARTE - Via Ponte Vetero 13 ISI ARTI ASSOCIATE - Vico del Vasto a Chiaia FABRICA - Via Girolamo Savonarola 8 L’ISOLA DEL TESORO - Via Francesco Crispi 7 ENOCRATIA - Via Sant’Agnese 14 LITHIUM - Piazza Trieste e Trento 48 FAFIUCHE - Via della Madonna dei Monti 28 FEDERICO LUGER GALLERY - Via Domodossola 17 MADRE BOOKSHOP - Via Luigi Settembrini 79 FANDANGO INCONTRO - Via dei Prefetti 22 (mi) FLUXIA GALLERY - Via Ciro Menotti 9 cinisEllo BAlsAmo MANI DESIGN - Via San Giovanni Maggiore Pignatelli 1b FIRST GALLERY - Via Margutta 14 FONDAZIONE ARNALDO POMODORO - Via Adda 15 MUFOCO - Via Frova 10 NAI ARTE CONTEMPORANEA - Via Chiatamone 23 FONDAZIONE GIULIANI - Via Gustavo Bianchi 1 FOOD&DRINKS 35 - Via Panfilo Castaldi 35 NENNAPOP - Via Nardones 22 FONDAZIONE VOLUME! - Via Santa Maria dell’Anima 15 FORMA – LIBRERIA - Piazza Tito Lucrezio Caro 1 (Pg) PAN - PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI - Via dei Mille 60 città dEllA PiEvE FRENI E FRIZIONI - Via del Politeama 4 FRANKLIN&MARSHALL - Corso Porta Ticinese 76 TRIP - Via Giuseppe Martucci 64 IL GIARDINO DEI LAURI - San Litardo FURINI ARTE CONTEMPORANEA - Via Giulia 8 FRIDA - Via Antonio Pollaiuolo UMBERTO DI MARINO - Via Alabardieri 1 FRIP - Corso Porta Ticinese 16 GALLERIA CESARE MANZO - Vicolo Governo Vecchio 8 comiso (rg) GALLERIA 1000 EVENTI - Via Porro Lambertenghi 3t nuoro GALLERIA DEL PRETE - Via di Monserrato 21 GALLERIA LORCAN O’NEILL - Via degli Orti d’Alibert 1e GALLERIA DEGLI ARCHI - Via Calogero 22 GALLERIA ALESSANDRO DE MARCH - Via Rigola 1 MAN - Via Sebastiano Satta 15 GALLERIA ARTRA - Via Burlamacchi 1 GALLERIA MARIE-LAURE FLEISCH - Vicolo Sforza Cesarini 3a GALLERIA CA’ DI FRA’ - Via Carlo Farini 2 ortA sAn giulio (no) GALLERIA PIO MONTI - Via dei Chiavari 58 como GALLERIA CARDI & CO - Corso di Porta Nuova 38 ASSOCIAZIONE OPERA PRIMA - Piazza Motta 49 GALLERIA SALES - Via dei Querceti 4 LIBRERIA DEL CINEMA - Via Mentana 15 GALLERIA FRANCESCA KAUFMANN - Via dell’Orso 16 GIUFà - Via degli Aurunci 38 GALLERIA FRANCESCA MININI - Via Massimiano 25 PAdovA GNAM BOOKSHOP - Via Gramsci 73 cortinA d’AmPEzzo GALLERIA GALICA - Viale Bligny 41 GALLERIA FIORETTO - Riviera Albertino Mussato 89a HOBO - Via Ascoli Piceno 3 LIBRERIA SOVILLA - Corso Italia 118 GALLERIA GIò MARCONI - Via Alessandro Tadino 15 PERUGI ARTE CONTEMPORANEA - Via Giordano Bruno 24 IL PONTE CONTEMPORANEA - Via di Monserrato 23 où 71

KOOB - Via Luigi Poletti 2 TAD - Via del Babbuino 155a SpolEto tREnto LA DIAGONALE - Via dei Chiavari 75 PALAZZO COLLICOLA - Via Loreto Vittori 11 A.B.C. ARTE BOCCANERA CONTEMPORANEA - Via Milano 128 THE GALLERY APART - Via della Barchetta 11 LA QUADRIENNALE - Piazza di Villa Carpegna BUONANNO ARTE CONTEMPORANEA - Via Roggia Grande 5 THE CRYSTAL BAR - HOTELART - Via Margutta 52 LIBRERIA ALTROQUANDO - Via del Governo Vecchio 80 taRanto FONDAZIONE GALLERIA CIVICA - Via Belenzani 46 LIBRERIA BIBLI - Via dei Fienaroli 28 TREEBAR - Via Flaminia 226 LIBRERIA DICKENS - Via Medaglie d’Oro 129 STUDIO D’ARTE RAFFAELLI - Via Livio Marchetti 17

LIBRERIA BOOKABAR - Via Milano 15/17 UNOSUNOVE ARTE CONTEMPORANEA - Via degli Specchi 20 LIBRERIA BORGHESE - Via della Fontanella di Borghese 64 tERamo tRiEStE VM21ARTECONTEMPORANEA - Via della Vetrina 21 KNULP - Via Madonna del Mami-re 7a LIBRERIA DEL CINEMA - Via dei Fienaroli 31d PIZIARTE - Viale Crucioli 75a LIBRERIA FAHRENHEIT451 - Campo de’ Fiori 4 WINE BAR CAMPONESCHI - Piazza Farnese LIBRERIA IN DER TAT - Via Diaz 22 LIPANJEPUNTIN ARTE CONTEMPORANEA - Via Diaz 4 LIBRERIA FERRO DI CAVALLO - Via del Governo Vecchio 7 WONDERFOOL - Via dei Banchi Nuovi 39 tERni LIBRERIA NOTEBOOK ALL’AUDITORIUM - Via de Coubertin 30 STUDIO TOMMASEO - Via del Monte 2/1 Z2O GALLERIA - Via dei Querceti 6 CAOS - Viale Luigi Campofregoso 98 LIBRERIA RINASCITA - Via Savoia 30 PLACEBO - Via Cavour 45 LIMENOTTO9CINQUE - Via Tiburtina 141 UDinE (tn) GALLERIA NUOVA ARTESEGNO - Via Grazzano 5 LIPANJEPUNTIN ARTE CONTEMPORANEA - Via di Montoro 10 RovEREto toRino VISIONARIO - Via Fabio Asquini 33 LO YETI - Via Perugia 4 MART BOOKSHOP - Corso Angelo Bettini 43 ARTBOOK LINGOTTO - Via Nizza 230 MACRO BOOKSHOP - Via Nizza 138 BOURSIER - Piazza Camillo Benso Conte di Cavour 2 NEROCUBOHOTEL - Via per Marco MACRO FUTURE - Piazza Orazio Giustiniani vEnEzia CAFFÈ CESARE - Corso San Maurizio 69 CENTRO CULTURALE CANDIANI - Piazzale Luigi Candiani 7 MAM - MAGAZZINO D’ARTE MODERNA - Via dei Prefetti 17 DOKS DORA - ENNE DUE BAR - Via Valprato 82 FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA - Dorsoduro 2826 MAXXI - Via Guido Reni 4a SalERno ERMANNO TEDESCHI GALLERY - Via Carlo Ignazio Giulio 6 FONDAZIONE CLAUDIO BUZIOL - Cannaregio 4392 MIA MARKET - Via Panisperna 225 GALLERIA TIZIANA DI CARO - Via Botteghelle 55 FONDAZIONE 107 - Via Andrea Sansovino 234 GALLERIA A+A - Calle Malipiero 3073 MELBOOKSTORE - Via Nazionale 252 FONDAZIONE MERZ - Via Limone 24 IUAV BIBLIOTECA CENTRALE TOLENTINI - Santa Croce 191 MONDO BIZZARRO GALLERY - Via Reggio Emilia 32c/d FONDAZIONE SANDRETTO RE REUBADENGO - Via Modane 16 JARACH GALLERY - Campo San Fantin 1997 MONITOR - Via Sforza Cesarini 43a-44 (bz) San CanDiDo FRANCO SOFFIANTINO - Via Rossini 23 LIBRERIA DEL CAMPO - Campo Santa Margherita 2943 MONOCROMO ARTGALLERY - Viale Parioli 39f KUNSTRAUM CAFÈ MITTERHOF ER - Via Peter Paul Rainer 4 GALLERIA ALBERTO PEOLA - Via della Rocca 29 LIBRERIA EDITRICE CAFOSCARINA - Calle Foscari 3259 NECCI - Via da Lodi 68 GALLERIA FRANCO NOERO - Via Giulia di Barolo 16d LIBRERIA TOLETTA - Dorsoduro 1214 NOMAS FOUNDATION - Viale Somalia 33 GALLERIA GLANCE - Via San Massimo 45 MISAEL - Galleria Porti 3 ODRADEK LA LIBRERIA - Via dei Banchi Vecchi 57 San GimiGnano (Si) GALLERIA IN ARCO - Piazza Vittorio Veneto 3 MUSEO CORRER - San Marco 52 OFFICINE - Via del Pigneto 215 GALLERIA CONTINUA - Via del Castello 11 GALLERIA SONIA ROSSO - Via Giulia di Barolo 11h MUSEO GUGGENHEIM - Dorsoduro 701 OFFICINE FOTOGRAFICHE - Via Giuseppe Libetta 1 GAM BOOKSHOP - Via Magenta 31 PALAZZO GRASSI - Campo San Samuele 3231 OPEN BALADIN - Via degli Specchi 6 GAS ART GALLERY - Corso Vittorio Emanuele II 90 OPEN COLONNA RISTORANTE - PALAEXPO Via Nazionale 194 SaRzana (Sp) GUIDO COSTA PROJECTS - Via Giuseppe Mazzini 24 vERbania OREDARIA ARTI CONTEMPORANEE - Via Reggio Emilia 22-24 CARDELLI & FONTANA - Via Torrione Stella Nord 5 CRAA - CENTRO RICERCA ARTE ATTUALE - Corso Zanitello 8 IL TASTEBOOK - Corso Vittorio Emanuele II 58 PALAEXPO - Via Nazionale 194 KM5 - Via San Domenico 14/15 PARAPHERNALIA - Via Leonina 6 vERona LA DROGHERIA - Piazza Vittorio Veneto 18 PASTIFICIO SANLORENZO - Via Tiburtina 196 SaSSaRi ARTE E RICAMBI - Via Antonio Cesari 10 LIBRERIA COMUNARDI - Via Bogino 2 PAVART - Via dei Genovesi 12a LIBRERIA DESSì - Largo Felice Cavallotti 17 GALLERIA DELLO SCUDO - Vicolo Scudo di Francia 2 LIBRERIA OOLP - Via Principe Amedeo 29 PRIMO - Via del Pigneto 46 LIBRERIA GHEDUZZI - Corso Sant’Anastasia 7 MOOD LIBRI E CAFFÈ - Via Cesare Battisti 3e S.T. - FOTOLIBRERIAGALLERIA - Via degli Ombrellari 25 STUDIO LA CITTà - Lungadige Galtarossa 21 (mi) SALOTTO 42 - Piazza di Pietra 42 SESto San Giovanni NORMA MANGIONE GALLERY - Via Matteo Pescatore 17 ROCK’N’FOLK - Via Bogino 4 SCHIAVO MAZZONIS GALLERY - Piazza di Montevecchio 16 GALLERIA CAMPARI - Viale Antonio Gramsci 141 viCEnza SCUOLA HOLDEN - Corso Dante 118 SCUDERIE DEL QUIRINALE BOOKSHOP - Salita di Montecavallo 12 C4 - VILLA CALDOGNO - Via Giacomo Zanella 3 SECONDOME - Via degli Orsini 26 TO.LAB - Piazza Madama Cristina 2bis LIBRERIA LIBRARSI - Contrà delle Morette 4 SETTEMBRINI CAFFÈ - Via Settembrini 27 SiEna VERSO ARTE CONTEMPORANEA - Via Pesaro 22 SOCIÉTÉ LUTÈCE - Piazza di Montevecchio 16 ALOE6WOLF.GALLERY - Via del Porrione 23 WE - Via Maddalene 40b villoRba (tv) STUDIO PINO CASAGRANDE - Via degli Ausoni 7a YOU YOU - Piazza Vittorio Veneto 12f FABRICA - Via Ferrarezza - Fraz. Catena GALLERIA ZAK - Via San Martino 25/27 STUDIO STEFANIA MISCETTI - Via delle Mantellate 14 PUNTO EINAUDI - Via di Pantaneto 66 (pR) STUDIO TRISORIO - Vicolo delle Vacche 12 tRavERSEtolo vitERbo SUPER - Via Leonina 42 SANTA MARIA DELLA SCALA - Piazza del Duomo 2 FONDAZIONE MAGNANI-ROCCA - Via Mamiano 4 POP STORE - Via Saffi 94

Hai un bar, una libreria, un ristorante di tendenza, un locale, una struttura ricettiva o turistica, una palestra, una beauty farm, un cinema, un teatro? Fidelizza la tua clientela distribuendo gratuitamente Exibart.onpaper. Diventa anche tu Exibart.point: point.exibart.com

Se vuoi ricevere Exibart.onpaper direttamente a casa ti sarà richiesto di pagare le spese di spedizione per gli invii di un anno. tipologie di invio posta Italia - Posta agevolata 24,00 euro/anno, tempi di consegna dipendenti da Poste Italiane ca. 6 - 9 giorni. Italia e Europa - Posta prioritaria 50,00 euro/anno, tempi di consegna: 48 ore Italia, 72 ore Europa. Resto del mondo - Posta prioritaria 75,00 euro/anno, tempi di consegna: 3 - 6 giorni.

Per abbonarti: inserisci i tuoi dati IN STAMPATELLO LEGGIBILE Se rinnovi seleziona: Exibart.code

Azienda

Nome* Cognome*

Indirizzo* CAP* Città*

Prov* Nazione* E-mail

Tel P.IVA/C.Fiscale o data e luogo di nascita* *campi obbligatori consento l’uso dei miei dati come previsto dall’art. 13 del Dlgs 196/03, La informiamo che i dati personali raccolti nel presente modulo di registrazione saranno utilizzati allo scopo di inviare le informazioni che Le interessano. Il conferimento dei Suoi dati personali contrassegnati da un asterisco è pertanto necessario per l’invio del materiale informativo da Lei richiesto. - La compilazione dei campi del modulo non contrassegnati dall’asterisco sono facoltativi e potranno essere trattati, previo Suo consenso, per defi nire il Suo profi lo commerciale e per fi nalità di marketing e promozionali proprie del sito stesso.- I Suoi dati non saranno comunque oggetto di comunicazione né di diffusione a terzi e saranno trattati con l’ausilio di supporti informatici e/o cartacei idonei a garantire sicurezza e riservatezza. - Titolare del trattamento è Emmi Srl Lei potrà in qualsiasi momento esercitare tutti i diritti previsti dall’art.7 del Dlgs 196/03 qui di seguito allegato.

data ______/______/______Firma ______

l’abbonamento verrà attivato dopo che avrai inviato per fax al 0553909937 questo modulo e il bollettino postale / bonifi co effettuato sul conto corrente postale numero C/C 000050168525 (codice IBAN IT35 O 076 0102 8000 0005 0168 525) ritagliare o fotocopiare intestato a EMMI srl, via Giuseppe Garibaldi, 5 - 50123 Firenze, nella causale ricordati di inserire - nome e cognome abbonamento Exibart.onpaper -

date di stampa e ulteriori informazioni: onpaper.exibart.com se non volete andare alla posta, potete registrarvi, effettuare un bonifi co o pagare con carta di credito: onpaper.exibart.com 72agenda

una selezione degli eventi più interessanti in corso nella penisola l’elenco completo è su exibart.com e ogni giorno nella vostra casella di posta con exibart.niusletter

ABRUZZO sua città con una grande esposi- storici degli anni ‘70 dei tre artisti, Ravenna dal 15/02 al 31/03 zione articolata in tre luoghi, pub- lavori in cui la presenza della foto- GABRIELE GIUGNI Chieti blici e privati, fra i più prestigiosi di grafia ha lo scopo inizialmente di dal 13/02 al 26/06 a cura di Camilla Grimaldi e Paola Bologna. Museo Morandi, Mambo testimoniare azioni e performance, L’ITALIA S’È DESTA: 1945-1953 Ugolini dal 26/01 al 30/04 e Galleria de’ Foscherari. mentre a partire dal 1972-73 il me- a cura di Claudio Spadoni Ulysses Syndrome è il titolo di MIMMO PALADINO museo morandi dium fotografico diventa protagoni- Arte italiana del secondo dopo- questa serie di scatti subacquei in a cura di Gabriele Simongini piazza maggiore 6 sta della narrazione, unita talvolta guerra, da de Chirico a Guttuso, cui l’artista immortala l’apparizione Il nuovo Guerriero realizzato da 051 203332 anche a testi. da Fontana a Burri. fiabesca, inquietante e misteriosa Paladino è il nucleo centrale della www.museomorandi.it da mercoledì a sabato ore 15-19.30 martedì, giovedì e venerdì delle sirene che l’eroe greco ebbe mostra di sculture che inaugura la [email protected] p420 ore 9-13.30 e 15-18 il privilegio di ascoltare senza soc- nuova sede museale di Palazzo galleria de’ foscherari piazza dei martiri 5/2 mercoledì e sabato ore 9-13.30 combere al loro fascino. De Mayo della Fondazione Cari- via castiglione 2b 051 4847957 domenica ore 15-18 da martedì a domenica ore 10-20 chieti, nel contesto di due eventi 051 221308 www.p420.it mar museo di roma in trastevere culturali di respiro internazionale, www.defoscherari.com [email protected] via di roma 13 piazza di sant’egidio 1b fortemente radicati nel tessuto [email protected] 0544 482791 06 5816563 culturale e storico del territorio, mambo dal 29/01 al 31/03 www.museocitta.ra.it www.museodiromaintrastevere.it l’Abruzzo. via minzoni 4 MICHELANGELO CONSANI [email protected] museodiroma.trastevere@comu- tutti i giorni ore 9-12 051 6496611 La Galleria “Sponda” Fabio Tiboni ne.roma.it e 15-17 su appuntamento www.mambo-bologna.org con La festa è finita presenta un Reggio Emilia fondazione carichieti [email protected] progetto di Michelangelo Consani dall’1/03 al 12/06 largo martiri della libertà 1 appositamente concepito per gli dal 5/02 al 10/04 LORENZO LOTTO 0871 568206 dal 26/01 all’1/05 spazi che lo ospitano. THOMAS SCHEIBITZ a cura di Giovanni Carlo Federico www.fondazionecarichieti.it MATTHEW DAY JACKSON da martedì a sabato ore 14-19 Tre grandi dipinti, una scultura, un Villa [email protected] a cura di Gianfranco Maraniello fabio tiboni libro d’artista: questo il progetto Il Lorenzo Lotto delle Scuderie del Il progetto espositivo ha come filo via del porto 50 di Thomas Scheibitz - uno dei più Quirinale prenderà in considera- conduttore il video In search of..., 051 6494586 significativi artisti tedeschi contem- zione tutta la sua vicenda pittorica CAMPANIA basato su una popolare serie te- www.fabiotiboni.it poranei - realizzato per la Collezio- ed esistenziale (racchiusa entro il levisiva americana andata in onda [email protected] ne Maramotti. triangolo Treviso, Bergamo e al- Napoli dal 1976 al 1982, che indagava giovedì e venerdì ore 14.30-18.30 cune piccole cittadine delle Mar- misteri e fenomeni paranormali. dal 28/01 all’8/03 sabato e domenica ore 10.30-18.30 che) evidenziando ed esaltando la dal 13/01 al 28/02 A partire dalle domande fonda- CANDIDA HÖFER collezione maramotti poetica di un artista che, nato nel DARYOUSH ASGAR mentali sull’esistenza umana - chi Candida Höfer ritorna per la terza via fratelli cervi 66 Quattrocento, riesce, in modo del & ELISABETH GABRIEL siamo, da dove veniamo, cosa ci volta alla Galleria Marabini con un 0522 382484 tutto originale e autonomo, a con- Il frasario che i due artisti impie- riserva il futuro - l’artista mette in progetto che, tra il 2009 e il 2011, www.collezionemaramotti.org ciliare gli elementi tradizionali della gano nelle loro grandi tele attinge atto un’esplorazione delle mitolo- è stato ospitato in alcuni tra i più [email protected] grande pittura della sua epoca con da abitudini visive a colori acidi o gie personali e collettive attraverso importanti centri per l’arte contem- elementi già fortemente anticipato- smaltati, e sfoglia raccolte di slogan una selezione di lavori realizzati poranea in Europa: Candida Höfer ri dell’età barocca. svuotati da un anacronistico abuso. tra il 2007 e il 2010. Projects: Done. FRIULI-VENEZIA GIULIA da domenica a giovedì ore 10-20; da martedì a venerdì ore 16-19 martedì, mercoledì e venerdì ore 12-18 da lunedì a venerdì venerdì e sabato ore 10-22.30 annarumma404 giovedì ore 12-22 ore 10.30-13 e 15-19.30 Gorizia scuderie del quirinale via carlo poerio 98 sabato, domenica e festivi ore 12-20 galleria marabini via XXIV maggio 16 081 0322317 mambo vicolo della neve 5 dal 20/01 al 27/02 06 39967500 www.annarumma404.com via minzoni 4 051 6447482 CARLO MICHELSTAEDTER www.scuderiequirinale.it [email protected] 051 6496611 www.galleriamarabini.it a cura di Antonella Gallarotti [email protected] www.mambo-bologna.org [email protected] Si arricchisce di un ulteriore impor- dal 19/01 al 28/02 [email protected] tante tassello il panorama espo- dal 22/01 al 2/04 SERGIO PREGO dal 15/01 al 18/02 sitivo di inediti disegni, fotografie GIULIA PISCITELLI Sergio Prego, per la sua seconda dal 29/01 al 13/02 NO SPACE 2 e cartoline che mettono in luce la a cura di Stefano Chiodi personale alla Galleria Alfonso Ar- HAPPY TECH Un originale allestimento che occu- personalità artistica e umana di Giulia Piscitelli rivolge alla con- tiaco (la prima nel 2007), racconta a cura di Giovanni Carrada perà tutto lo spazio espositivo della Carlo Michelstaedter a Gorizia, temporaneità uno sguardo acuto e lo sviluppo della sua ricerca trami- e Cristiana Perrella galleria Fantomars, integrando molti nella sede della Fondazione Cas- imprevedibile, in cui l’esplorazione te il dialogo tra i due video Bug e La mostra si propone di esplorare nuovi lavori con la collettiva preesi- sa di Risparmio, in occasione dei della dimensione quotidiana, in Ciclo e le sequenze fotografiche il lato positivo del rapporto uomo- stente sul tema del colore blu. cento anni della sua scomparsa. chiave sociale e individuale al tem- Timothy, Ikurrina ed Empty Space. tecnologia attraverso le opere di da lunedì a sabato ore 16.30-19.30 da martedì a venerdì po stesso, porta allo scoperto tratti da lunedì a sabato artisti di fama internazionale. fantomars ore 10-13 e 16-19 grotteschi e paradossali, un umo- ore 10-13.30 e 16-20 da lunedì a venerdì ore 9-13 e 15-19 via frassinago 3d sabato e domenica ore 10-19 rismo amaro e malinconico che si alfonso artiaco sabato e domenica ore 10-19 335 6910063 fondazione cassa di risparmio mescola a un’aggressiva ironia. piazza dei martiri 58 palazzo re enzo www.fantomars.jimdo.com di gorizia da martedì a sabato ore 15-19.30 081 4976072 piazza re enzo [email protected] via carducci 2 fondazione giuliani www.alfonsoartiaco.com www.golinellifondazione.org 0481 548164 via gustavo bianchi 1 [email protected] [email protected] dal 26/01 al 27/02 www.fondazionecarigo.it www.fondazionegiuliani.org SVOBODA [email protected] [email protected] EMILIA ROMAGNA dal 28/01 al 26/03 a cura di Daria Khan BECKLEY Un tentativo di indagare, attraver- dal 24/02 al 12/06 Bologna HUTCHINSON so opere site specific di dodici ar- LAZIO DANTE GABRIEL ROSSETTI VACCARI tisti, il concetto di libertà in Russia, EDWARD BURNE-JONES dal 22/01 al 13/02 a cura di Fabrizio Padovani e Ales- inteso nei suoi molteplici aspetti Roma a cura di Maria Teresa Benedetti, PIER PAOLO CALZOLARI sandro Pasotti filosofico, etico e spaziale. Stefania Frezzotti e Robert Upstone Pier Paolo Calzolari ritorna nella La mostra sarà dedicata ai lavori su appuntamento dal 9/02 all’1/05 A distanza di 25 anni dalla fortuna- spazio carbonesi ALEKSANDR DEINEKA ta retrospettiva dedicata a Burne- via de’ carbonesi 11 a cura di Matteo Lafranconi, Irina Jones, la Galleria Nazionale d’Arte fattofuori 345 0451711 Vakar ed Elena Voronovic Moderna torna con una grande a cura di helga marsala www.spaziocarbonesi.com Evento inaugurale del programma mostra sull’arte inglese del secon- [email protected] diplomatico di scambio culturale do Ottocento in cui sono esposte ATENE Gagosian Gallery PHILADELPHIA italo-russo (2011 Anno di Italia- più di 100 opere, provenienti da Alberto Di Fabio Crane Arts Center Piacenza Russia), la mostra rappresenta la prestatori privati e musei interna- Italian Video Today: Individual fino al 1° aprile prima grande presentazione mo- zionali, molte delle quali per la pri- and Social Identity dal 15/01 al 28/02 nografica fuori dalla Russia dell’o- ma volta in Italia. a cura di Ludovico Pratesi e DIEGO CAGLIONI pera di Aleksandr Deineka (1899- da martedì a domenica ISTANBUL Galeri Artist Shara Wasserman Con il titolo Loading, Placentia 1969), il più importante e noto pit- ore 8.30-19.30 Gianluca Malgeri fino al 13 febbraio Arte presenta la prima personale tore realista dell’Unione Sovietica, gnam Pese et Vaingue del giovane artista Diego Caglio- sul quale si è andato concentrando viale delle belle arti 131 TOKYO Pola Museum Annex ni (1983) che indaga le frontiere negli ultimi anni un grandissimo in- 06 322981 fino al 17 febbraio Valerio Berruti - Kizuna espressive, i significati antropologi- teresse da parte dei maggiori critici www.gnam.beniculturali.it a cura di Kaori Ikeda ci, le possibilità estetiche del web e dell’arte del Novecento. [email protected] MIAMI Patricia & Phillip Frost fino al 13 marzo delle intelligenze artificiali messe a domenica, martedì, mercoledì Art Museum confronto con la creatività dell’arte. e giovedì ore 10-20 dal 27/01 al 26/03 Gran Torino VALENCIA da martedì a sabato ore 16-19 venerdì e sabato ore 10.-22.30 RAPHAEL ZARKA Luis Adelantado Gallery placentia arte palazzo delle esposizioni a cura di Marcello Smarrelli a cura di Carol Damian, Paolo Davide Zucco - Burning Colors via scalabrini 116 via nazionale 194 Raphael Zarka è il primo appun- Facelli e Francesco Poli Trying to Turn my Blood Black 0523 332414 06 489411 tamento di Postcard from, un pro- fino al 17 aprile fino al 4 marzo www.placentiaarte.it www.palazzoesposizioni.it getto a cadenza bimestrale, lungo [email protected] [email protected] tutto il 2011, in cui viene chiesto agenda 73 a cura di gianluca testa a cinque artisti di ideare un mani- marie-laure fleisch una meticolosa ricostruzione, la LOMBARDIA dal 19/01 al 5/03 festo di dimensioni 400x300 cm, vicolo sforza cesarini 3a mostra rappresenta un importante ALICE OLIMPIA ATTANASIO come quelli usati nella cartelloni- 06 68891936 tassello all’interno dell’ambizioso Milano a cura di Emanuele Beluffi stica pubblicitaria. www.galleriamlf.com Hiker Meat Project, un’indagine Maelstrom Art Gallery, fedele al da lunedì a venerdì ore 15-19 [email protected] sui meccanismi interni di ogni cre- dal 17/02 al 20/03 proprio obiettivo, prosegue l’atti- fondazione pastificio cerere azione artistica e sul controllo che STEFANO CERIO vità di selezione e promozione di via degli ausoni 7 dal 10/02 al 31/03 l’autore detiene sul messaggio del- Le splendide immagini a colori, giovani talenti con la mostra per- 06 45422960 VITTORIO MESSINA la propria opera. in grande formato, di Stefano Ce- sonale di Alice Olimpia Attanasio, www.pastificiocerere.com a cura di Ludovico Pratesi da martedì a venerdì ore 11-19 rio diventano una interpretazio- vincitrice dell’ultimo Premio Arte [email protected] Vittorio Messina torna da Giacomo sabato ore 15-19 ne artistica dei silenzi di questi Laguna under 25 e recente finali- Guidi con una mostra ritagliata ad (o su appuntamento) spazi rimasti vuoti, del loro sur- sta al premio Italian Factory. dal 20/01 al 3/03 hoc per la galleria, il cui titolo (Se 1/9 reale rapporto con il paesaggio e da lunedì a sabato ore 14-19 ACCADEMIA STANZE PERSONE per caso una singolarità iniziale) via degli specchi 20 dell’anacronistica ricerca di una maelstrom art gallery a cura di Luca Massimo Barbero e sembra suggerire l’abbozzo di un 06 97613696 felicità effimera da cogliere a tutti via ciovasso 17 Lexi Eberspacher discorso che sta per incominciare. www.unosunove.com i costi. 02 72001392 In mostra opere degli artisti che tra da martedì a sabato [email protected] tutti i giorni ore 10-20 www.maelstromart.it il 2006 e il 2011 sono stati premiati ore 11-13 e 16-20 giovedì e venerdì ore 10-22 [email protected] con la borsa di studio dell’Accade- giacomo guidi & mc art dal 20/01 al 15/03 spazio forma mia espressamente destinata agli vicolo di sant’onofrio 22/23 MAGDA STANOVA piazza tito lucrezio caro 1 dal 19/01 al 15/03 italiani e che in questi anni hanno 06 96043003 a cura di Lydia Pribisova 02 58118067 MAURA BIAVA trascorso un periodo di residenza www.giacomoguidimgart.it La Galleria V.M.21 è lieta di inau- www.formafoto.it Per il suo nuovo progetto Trinity, presso l’Accademia. [email protected] gurare presso la project room un [email protected] Maura Biava ha creato un index di american academy in rome lavoro dell’artista Magda Stanova, formule matematiche che hanno via angelo masina 5 dal 20/01 al 18/02 un’artista la cui ricerca, realizzata dal 12/01 al 12/02 una rappresentazione geometrica, 06 58461 LUCA MORICI solitamente attraverso il disegno e MARCELLO JORI ovvero danno luogo a una figura www.aarome.org Terza mostra del ciclo di sei mo- il testo, si basa sull’analisi dei pro- Questa volta l’artista presenta bidimensionale. [email protected] stre è Piccole rivelazioni, progetto cessi creativi. nuove fotografie a colori, tutte re- da martedì a venerdì ore 12-19 artistico con cui l’artista Luca Mori- da lunedì a venerdì ore 11-19.30; alizzate tra il 2008 e il 2010, e gli sabato ore 15-19 dal 20/01 al 20/03 ci invita a riflettere sull’Obiettivo di sabato ore 16.30-19.30 Albi dell’Avventura, tre libri scritti e alessandro de march EUROPUNK Sviluppo del Millennio: sviluppare vm21 illustrati all’acquerello dall’artista via ventura 6 La prima mostra a respiro interna- una partnership globale per lo svi- via della vetrina 21 stesso. [email protected] zionale che presenterà la produ- luppo. 06 68891365 da martedì a sabato www.alessandrodemarch.it zione alternativa nel campo delle da martedì a venerdì ore 18-20.30 www.vm21contemporanea.com ore 10.30-12.30 e 15.30-19 arti visive, nella seconda metà white cube al pigneto [email protected] fondazione marconi dal 21/01 al 26/03 degli anni ‘70, in particolare quel- via braccio da montone 93 via tadino 15 MARC BIJL / DAN SHAW-TOWN la realizzata nel Regno Unito e in 334 2906204 dal 22/01 al 25/02 02 29419232 a cura di Maria Chiara Valacchi Francia, ma anche in Germania, [email protected] LA GENETICA DEGLI ANIMALI www.fondazionemarconi.org Un’esposizione che mette in dia- Svizzera, Italia e Olanda. a cura di Graziano Menolascina [email protected] logo le geometriche astrazioni da martedì a domenica dal 14/01 al 16/02 Cinque artisti propongono la loro su carta dell’artista inglese Dan ore 10.45-13 e 14-19 DANIELA PEREGO re-interpretazione provocatoria dal 2/02 al 10/03 Shaw-Town con la scultura provo- giovedì ore 10.45-23 a cura di Achille Bonito Oliva della zoologia. Sono creature gio- TERRE VULNERABILI #2 catoria e dissacrante dell’olandese villa medici Oggi le persone amano esporsi ed cose, pop; esseri mutanti che però a cura di Chiara Bertola e Andrea Marc Bijl. viale della trinità dei monti 1 essere protagoniste, dare in pasto non hanno nulla di inquietante ma Lissoni da martedì a sabato 16-19 06 6761291 al pubblico, attraverso blog, social piuttosto si divertono a scherzare La seconda mostra vede la pre- su appuntamento www.villamedici.it network o programmi televisivi di con forme, colori e materiali. Primo senza di sette importanti artisti, di spazio cabinet [email protected] dubbia fama, la propria vita... Un fra tutti Maurizio Savini con i suoi nuovo personalità molto diverse via rigola 1 misto di egocentrismo, voyeurismo ormai celebri animali di chewing- tra loro, con lavori differenti per di- [email protected] dal 26/01 al 5/03 e bisogno di apparire. Perché non gum. mensioni e materiali, alcuni di forte JAMES BECKETT dare un senso a tutto questo e an- da lunedì a venerdì ore 10-18.30 impatto emozionale, altri più con- dal 10/02 al 26/03 Con la nuova personale, James dare oltre? the office cettuali e da scoprire indugiandovi; PAVEL BUCHLER & EVANGELIA Beckett vuole tracciare un’eviden- tutti i giorni ore 19-20 via ostilia 31 in tutti il concetto di vulnerabilità è SPILIOPOULOU te linea di connessione con i suoi hybrida contemporanea 06 39750964 declinato in modo sottile e perso- Invitato a sviluppare un progetto lavori passati. Attraverso la combi- via reggio emilia 32 www.theofficeart.it nale. specifico per lo spazio, riflettendo nazione di oggetti di diversa natu- 06 99706573 [email protected] tutti i giorni ore 11-19 sul suo essere contemporanea- ra, l’artista compie una scelta che www.hybridacontemporanea.it giovedì ore 14.30-22 mente artista, scrittore e docente, apre la strada all’esplorazione e a [email protected] dal 12/02 al 20/02 hangar bicocca Pavel Buchler ha elaborato con nuove ipotesi di ricerca. PRIVATE COLLECTION CARNIVAL via chiese 2 Evangelia Spiliopoulou, sua ex da martedì a venerdì ore 15-19 dal 14/01 al 5/03 a cura di Alexandra Mazzanti 02 853531764 allieva alla Manchester Metropo- t293 GIANNI POLITI La Dorothy Circus Gallery, in oc- www.hangarbicocca.it litan University, un progetto che via dei leutari 32 a cura di Maria Letizia Bixio e casione dell’inaugurazione della [email protected] sviluppa e analizza l’ambivalenza www.t293.it Gianluca Marziani sua nuova sede, porta sulla scena del termine ‘istruzione’: pedagogia [email protected] Seconda personale in Italia del dell’arte contemporanea la mostra dal 12/01 al 12/01/2012 e insegnamento da un lato, norma giovane artista romano. L’intero Private Collection Carnival ripro- COLLEZIONE GRASSI e regola dall’altro. dal 3/02 al 5/03 percorso espositivo si traduce in ponendo la mostra Pop Surreali- a cura di Pasquale Leccese da martedì a sabato ore 15-19 GREGORY CREWDSON un diario dell’artista, “una bre- sm, tenuta al Museo Carandente A due anni di distanza dalla scom- peep-hole I 41 lavori fotografici, ambientati ve storia del dolore”, riflesso di di Spoleto. parsa di Alessandro Grassi, la via castaldi 33 nei leggendari studi cinemato- esperienze personali raccontate da martedì a giovedì Fondazione Stelline di Milano 338 5694112 grafici di Cinecittà e postprodotti mediante grafiti, vernici, inchiostri, ore 11.30-19.30 accoglie queste opere all’interno www.peep-hole.org digitalmente solo in minima par- gessi. venerdì e sabato ore 15.30-19.30 degli spazi dello storico palazzo [email protected] te, segnano il ritorno dell’artista al da lunedì a venerdì ore 11-19 dorothy circus milanese in deposito temporaneo bianco e nero dopo la serie Hover sabato ore 16-19 via dei pettinari 76 fino al 2012. dal 13/01 al 2/04 (1996-97), e superano la costru- co2 contemporary art 06 7021179 tutti i giorni ore 10-18 GIANNI CARAVAGGIO zione surreale del dramma umano via piave 66 www.dorothycircusgallery.com fondazione stelline MATT SHERIDAN SMITH che aveva caratterizzato le sue se- 06 45471209 [email protected] corso magenta 61 Nuova personale di Gianni Cara- rie precedenti. www.co2gallery.com 02 45462111 vaggio intitolata Tessitore di Albe da martedì a sabato ore 10.30-19 [email protected] Latina www.stelline.it e la project room di Matt Sheridan gagosian gallery [email protected] Smith. via francesco crispi 16 dal 25/02 al 21/04 dal 5/02 al 27/03 da martedì a venerdì ore 11-19.30 06 42086498 GUENDALINA SALINI LUCA PIOVACCARI dal 18/02 al 23/04 sabato ore 14-19.30 www.gagosian.com a cura di Stella Santacatterina a cura di Italo Bergantini e Gianlu- INVITO AL VIAGGIO #2 kaufmann repetto [email protected] Ragionando sulla speculazione ca Marziani a cura di Stefano Pezzato via di porta tenaglia 7 filosofica eraclitea, per la quale la Estenuante ricerca sulla natura, Le opere si inseriscono all’interno 02 72094331 dal 21/02 al 30/04 natura (delle cose) ama nascon- sviscerata da una sorta di depu- del percorso espositivo traccia- www.kaufmannrepetto.com NINA FISCHER dersi, l’artista prende le mosse per razione di terriccio vomitato da un to nella prima parte del progetto [email protected] & MAROAN EL SANI realizzare una serie di istallazioni tubo fino a diventare un cumulo: e si affiancano agli “ambienti” di In mostra per la prima volta in Ita- che coinvolgono l’osservatore in parte idealmente da qui la nuova Pinot Gallizio, Fabio Mauri, Mario dal 13/01 al 26/02 lia il lavoro degli artisti tedeschi un percorso di ricerca. mostra personale di Luca Piovac- Merz e Superstudio, aggiornando ALICE CATTANEO Nina Fischer & Maroan el Sani. da martedì a venerdì ore 16-20 cari nello spazio della Romberg a e integrando la collezione in vista La Galleria Suzy Shammah pre- Saranno esposte per l’occasione ex elettrofonica Latina. dell’esposizione permanente delle senta la terza personale di Alice cinque fotografie di grande for- vicolo di sant’onofrio 10/11 lunedì ore 16-19.30 opere nella sede museale di Prato, Cattaneo (Milano, 1976). Per que- mato accompagnate da disegni e 06 64760163 da martedì a sabato il cui ampliamento è attualmente in sta mostra l’artista ha ideato geo- bozzetti che testimoniano la nasci- www.exelettrofonica.com ore 10-13 e 16-19.30 corso di realizzazione e sarà ulti- metrie di ferro, cartone e reti di pla- ta, l’evolversi e lo svolgimento del [email protected] romberg mato nel 2012. stica disegnando un luogo imma- loro progetto realizzato ad hoc per viale le corbusier da martedì a sabato ore 15-19 ginario nello spazio della galleria. questa esposizione al Palazzo dei dall’1/02 al 26/03 0773 604788 museo pecci milano da martedì a sabato ore 14-19 Congressi di Roma. JAMIE SHOVLIN www.romberg.it ripa di porta ticinese 113 suzy shammah da lunedì a sabato ore 14-20 Risultato di un’estesa ricerca e di [email protected] www.centropecci.it via san fermo 74 agenda

02 29061697 via tadino 15 di Mitra Tabrizian dal 2000 fino a ore 11-13 e 14.30-19 sabato e domenica ore 12-19 www.suzyshammah.com 02 29404373 oggi: combinando tecniche docu- brand new gallery pav [email protected] www.giomarconi.com mentaristiche a quelle cinemato- via farini 32 via giordano bruno 31 [email protected] grafiche, e spesso concentrandosi 02 89053083 011 3182235 dal 19/01 al 5/03 sulla gente comune, realizza, me- www.brandnew-gallery.com www.parcoartevivente.it ALESSANDRO CERESOLI dal 19/01 al 5/03 ticolosamente, tableaux fotografici [email protected] [email protected] Alessandro Ceresoli presentA in ELENA MONZO densi di narrazione. galleria per la sua seconda mo- Lo Studio d’Arte Cannaviello inau- da lunedì a venerdì Bergamo dal 24/03 al 3/07 stra da Francesca Minini disegni e gura il nuovo anno proponendo ore 11-13 e 14-19.30 KARA WALKER sculture prodotte nei sei mesi tra- For ever blowing bubbles, mostra project b dal 12/02 al 30/04 a cura di Olga Gambari scorsi in Eritrea ad Asmara, realtà personale di Elena Monzo. L’arti- via borgonuovo 3 VITO ACCONCI La mostra è incentrata sulla me- lontana ma culturalmente legata sta, reduce dalle esperienze d’ol- 02 86998751 La Galleria Fumagalli presenta moria mitica che prende forma a quella italiana, in un processo treoceano, si riaffaccia così sulla www.projectb.eu Space of the body, una personale nel suo lavoro, una memoria in di riscoperta di una parte di storia scena artistica milanese, propo- [email protected] di Vito Acconci, tra i maggiori pro- costante metamorfosi in cui la di- dimenticata. nendo per l’occasione una serie di tagonisti della scena artistica inter- mensione biografica si colloca in da martedì a sabato ore 11-19.30 lavori inediti. dal 19/01 al 5/03 nazionale che, sin dagli anni ‘60, connessione con l’esperienza col- francesca minini da martedì a sabato STEFANOS TSIVOPOULOS ha imposto le sue sperimentazioni lettiva. via massimiano 25 ore 10.30-19.30 Prima personale italiana dell’arti- nell’ambito della poesia, del video da martedì a domenica ore 11-19 02 26924671 studio cannaviello sta greco. I lavori in mostra sono e della body art. fondazione merz www.francescaminini.it via stoppani 15 stati concepiti e realizzati in occa- da lunedì a sabato via limone 24 [email protected] 02 2040428 sione di Manifesta8, la biennale ore 10-12.30 e 14.30-19.30 011 19719437 www.cannaviello.net europea di arte contemporanea, e galleria fumagalli www.fondazionemerz.org dal 13/01 al 19/02 [email protected] riflettono sulle immagini e sul loro via paglia 28 [email protected] FRANCESCO GENNARI rapporto con la storia, nonché sul 035 210340 Un istante dopo non è solo il nome dal 14/01 al 10/03 tema della memoria collettiva e www.galleriafumagalli.com dal 26/01 all’8/03 del suo cocktail preferito, è anche ANGELO PLESSAS della sua cancellazione. [email protected] LORIS CECCHINI il momento in cui la sua anima, il Gloria Maria Gallery è lieta di ospi- da martedì a sabato SABRINA TORELLI suo spirito, lascia la terra per di- tare la prima personale italiana di ore 11-14 e 15-19 Brescia a cura di Francesca Referza sperdersi in modo entropico ed an- Angelo Plessas, artista italo-greco, prometeo gallery Velan presenta il suo secondo tigravitazionale; è anche un luogo, che attualmente vive e lavora ad via ventura 3 dall’11/02 al 12/06 appuntamento con la doppia per- poiché egli, come fanno gli anima- Atene. 02 26924450 HENRI MATISSE sonale Garage42 dove il lavoro di li, sceglie un posto preciso dove da lunedì a venerdì www.prometeogallery.com a cura di Claudia Beltramo Ceppi due artisti apparentementi lontani morire e questo triangolo nero è la ore 10-13 e 15-18 [email protected] Attraverso 180 opere - dipinti, scul- trova o crea un punto d’accordo. sua ultima dimora su questa terra gloriamaria gallery ture, disegni, incisioni, gouache da martedì a venerdì fino al giorno della sua riappari- via giacomo watt 32 dal 24/02 al 9/04 découpée - che coprono l’intera ore 15.30-18.30 zione, della sua resurrezione - Un 335 7187768 SANTERI TUORI vicenda artistica di Matisse, si ana- velan istante dopo (liscio o con una scor- www.gloriamariagallery.com a cura di Lorella Scacco lizzerà l’opera del grande artista via saluzzo 64 za d’arancia). [email protected] L’artista, alla sua prima mostra in francese da un punto di vista mai 011 280406 da martedì a venerdì Italia, è uno dei nomi più signifi- tentato finora in un’esposizione: la www.velancenter.com ore 11-13.30 e 14.30-19.30 dal 15/01 al 27/03 cativi della fotografia contempo- relazione con l’opera di Michelan- [email protected] sabato ore 15-19.30 ROBERT POLIDORI ranea finlandese. Si tratta di un gelo. zero... In mostra una selezione di 35 im- lavoro fotografico condotto da da lunedì a giovedì ore 9-20 dall’11/02 al 23/04 via tadino 20 magini di grande formato che Ro- Tuori per tre anni a Kökär, nel Mar venerdì e sabato ore 9-21 JENS HAANING 02 87234577 bert Polidori ha scattato e raccolto Baltico. domenica ore 9-20 Mostra personale www.galleriazero.it in oltre 25 anni di documentazione da martedì a venerdì museo di santa giulia da martedì a sabato ore 11-19 [email protected] sui lavori di restauro della reggia ore 11-19; sabato ore 15-19 via dei musei 81b giovedì ore 14-22 di Versailles, sontuoso palazzo effearte 030 2977834 franco soffiantino dal 17/02 al 31/03 alle porte di Parigi, dimora dei re via ponte vetero 13 www.bresciamusei.com via rossini 23 CHRIS GILMOUR di Francia prima della Rivoluzione. 02 39198484 [email protected] 011 837743 La Galleria Marcorossi Artecon- da martedì a domenica www.effeartegallery.com www.francosoffiantino.com temporanea presenta, per la prima ore 10.30-19.30 [email protected] dal 15/01 al 25/02 [email protected] volta a Milano in una personale, il mercoledì e giovedì ore 10.30-21 ROSA MENKMAN lavoro di un giovane scultore tra i lunedì ore 15.30-19.30 dal 19/01 al 26/02 a cura di Domenico Quaranta dall’8/02 al 29/03 più interessanti del panorama ar- galleria sozzani DANIEL TURNER Order and Progress è la prima per- FRANCESCO LAURETTA tistico attuale: Chris Gilmour. Uno corso como 10 La Galleria Pianissimo è lieta di sonale italiana di Rosa Menkman. La stagione espositiva 2011 scultore vero, che si misura con un 02 653531 presentare Britannica, la prima Il titolo della mostra è un riferimen- dell’Ermanno Tedeschi Gallery si unico materiale, molto particolare, www.galleriacarlasozzani.org personale italiana dell’artista sta- to ironico all’ideologia che guida apre con L’immagine che resta, il cartone riciclato. press@galleriacarlasozzani tunitense Daniel Turner. lo sviluppo delle tecnologie e a prima personale di Francesco Lau- da martedì a sabato ore 11-19 da martedì a sabato ore 14-19 cui l’artista si oppone con la sua retta a Torino. marcorossi dal 12/01 al 28/02 pianissimo esplorazione delle conseguenze da martedì a sabato corso venezia 29 PETER SCHLÖR via ventura 6 estetiche e poetiche dell’errore. ore 11-13 e 16-20 02 795483 Zonca&Zonca ha il piacere di pre- 02 2154514 da lunedì a sabato ore ore 15-19 ermanno tedeschi www.marcorossiartecontempora- sentare la terza mostra personale www.pianissimo.it fabio paris art gallery via carlo ignazio giulio 6 nea.com in Italia dell’artista tedesco Peter [email protected] via alessandro monti 13 011 4369917 milano@marcorossiartecontem- Schlör. Per questa occasione sarà 030 3756139 www.etgallery.it poranea.com esposta un’inedita serie fotografi- dal 13/01 al 12/03 www.fabioparisartgallery.com [email protected] ca in bianco e nero, dominata dai BOX(E) [email protected] dal 17/02 al 12/03 paesaggi aerei delle Canarie. a cura di Gabriele Tinti dal 2/02 al 22/03 BORIS KOLLER da lunedì a venerdì La Galleria Jerome Zodo Con- dal 12/02 al 26/03 RUTH PROCTOR Boris Koller è un pittore austriaco, ore 10-13 e 15.30-19-30 temporary è lieta di presentare NEDKO SOLAKOV Mostra personale che ama riprodurre nelle sue ope- zonca & zonca box(e) la collettiva a cura di Ga- Seconda mostra personale di da martedì a sabato 15.30-19.30 re la magia e l’incanto del paesag- via ciovasso 4 briele Tinti che accoglie quat- Nedko Solakov in galleria. norma mangione gio nordico, conosciuto durante un 02 72003377 tro artisti internazionali - Ben da lunedì a venerdì ore 10-19.30 via matteo pescatore 17 viaggio nel 1993 in Svezia e Nor- www.zoncaezonca.com Grasso, David Rathman, Denis sabato ore 15.30-19.30 011 5539231 vegia e mai abbandonato. [email protected] Rouvre e Li Wei - riuniti nello massimo minini www.normamangione.com da martedì a sabato spazio milanese per esplorare e via apollonio 68 [email protected] ore 10-13 e 16-19.30 dal 19/01 al 5/03 condividere il mondo del pugilato 030 383034 domenica ore 11-19 GONÇALO SENA esibito al margine dell’espressio- www.galleriaminini.it Rivoli (TO) barbara frigerio La pratica dell’artista portoghese ne artistica. [email protected] via fatebenefratelli 13 Gonçalo Sena, qui alla sua prima da martedì a sabato ore 10-19 dal 21/02 al 19/06 02 36593924 personale in Italia, si focalizza pri- jerome zodo PIEMONTE JOHN MCCRACKEN www.barbarafrigeriogallery.it mariamente sul concetto di limite, via lambro 7 a cura di Andrea Bellini [email protected] di demarcazione, di frontiera tra 02 20241935 Torino La retrospettiva di McCracken al ciò che sta presuntamente dentro www.jerome-zodo.com Castello di Rivoli, realizzata con il dal 2/02 al 26/03 e ciò che è destinato a non esserlo [email protected] dal 5/02 al 24/04 contributo della Fondazione CRT, SHARON LOCKHART mai. MARTA DE MENEZES / DARIO è sviluppata in stretta collaborazio- La galleria Giò Marconi è lieta di da martedì a sabato ore 14-19 dal 13/01 al 26/02 NEIRA ne con l’artista e presenta circa 60 annunciare Lunch Break, mostra enricofornello 2 THE SHORTEST DISTANCE a cura di Claudio Cravero lavori storici a partire dalle prime personale dell’artista californiana via massimiano 25 BETWEEN 2 POINTS IS OFTEN Nella doppia personale le opere in- tele degli anni ‘60, esposte per la Sharon Lockhart. Lockhart pro- 02 30120123 INTOLERABLE corporano materiali biologici (Dna, prima volta al pubblico. pone film e fotografie che sono al www.enricofornello.it RAFFI KALENDERIAN proteine, cellule) come nuovi me- da martedì a venerdì ore 10-17 tempo stesso estremamente rigo- [email protected] a cura di Andrew Berardini dia d’arte, lasciandosi interpellare sabato e domenica ore 10-19 rose sul piano formale e profonda- Dopo la mostra d’apertura dedi- dalle più recenti ricerche biotech castello di rivoli mente umane. dal 10/02 al 25/03 cata ad Anton Henning, un doppio e dalle possibilità offerte alla defi- piazza mafalda di savoia da martedì a sabato MITRA TABRIZIAN appuntamento con un unico prota- nizione di una nuova idea di cre- 011 9565222 ore 10.30-12.30 e 15.30-19 In mostra a Milano fotografie che gonista: la città di Los Angeles. azione. www.castellodirivoli.org galleria giò marconi rappresentano la ricerca artistica da martedì a sabato da mercoledì a venerdì ore 15-18 [email protected] agenda 75 a cura di gianluca testa

Vercelli che con la sua personale interpre- dal 18/02 all’ 1/05 Prato dal 28/01 al 15/05 tazione delle architetture e degli TALENTI EMERGENTI 2011 I VORTICISTI dal 25/02 al 5/06 spazi dello storico Palazzo Valle, a cura di Luca Massimo Barbero, dal 5/02 al 31/03 a cura di Mark Antliff e Vivien Gre- ARTE ITALIANA NELLE COLLE- capolavoro del Vaccarini. Chiara Bertola, Andrea Bruciati e JOSÉ DÁVILA ene ZIONI GUGGENHEIM da martedì a domenica Giacinto Di Pietrantonio Mostra di sculture, disegni e instal- La Collezione Peggy Guggenheim a cura di Luca Massimo Barbero ore 10-13 e 16-19.30 L’esposizione propone i lavori dei lazioni presenta, per la prima volta in Ita- La quarta mostra Guggenheim fondazione puglisi cosentino 16 giovani artisti selezionati da 4 da martedì a sabato ore 14-19 lia, una mostra interamente dedi- realizzata a Vercelli è un omaggio via vittorio emanuele II 120 tra i più affermati critici e curatori galleria gentili cata al Vorticismo, movimento ca- all’arte italiana del XX secolo, con 095 7152228 italiani. Una successiva selezione, via del carmine 11 ratterizzato da uno stile figurativo una selezione di capolavori che www.fondazionepuglisicosentino.it operata da una giuria internazio- 0574 606986 astratto che unisce forme dell’era descrivono la genesi, la maturazio- [email protected] nale, premierà uno di essi col fi- www.galleriagentili.it meccanica con l’immagine di ener- ne e gli sviluppi della ricerca artisti- nanziamento di una pubblicazione [email protected] gia suggerita dal vortice. ca d’avanguardia in Italia dal 1900 dal 21/01 al 26/02 monografica. da mercoledì a lunedì ore 10-18 al 1961 (anno del primo centenario FEDERICO LUPO da martedì a domenica ore 10-20; collezione peggy guggenheim dell’Unità d’Italia). The perfect way to escape è una giovedì ore 10-23 TRENTINO-ALTO ADIGE dorsoduro 701 da lunedì a venerdì ore 9-19 miscela di immagini, sonore e visi- cccs 041 2405411 sabato e domenica ore 10-20 ve, suggestioni, rimandi, omaggi al piazza degli strozzi 1 Bolzano www.guggenheim-venice.it arca passato e nuove intuizioni. 055 2776461 [email protected] piazza san marco 1 da martedì a sabato ore 17-20 www.strozzina.it dal 18/02 all’1/05 0161 596333 su appuntamento [email protected] VALIE EXPORT Verona www.guggenheimvercelli.it fondazione brodbeck a cura di Angelika Nollert e Letizia [email protected] via gramignani 93 dal 5/03 all’8/05 Ragaglia dal 22/01 al 30/04 095 7233111 DAVIDE BRAMANTE Il percorso della mostra a Museion DANIELE GIRARDI www.fondazionebrodbeck.it a cura di Marco Meneguzzo si concentra sui lavori realizzati a cura di Elena Forin PUGLIA [email protected] In mostra oltre 20 fotografie ori- negli ultimi vent’anni, che com- I road, la personale che la Galleria ginali e realizzate appositamente prendono soprattutto grandi instal- La Giarina dedica a Daniele Gi- Bari Modica (RG) per questa mostra, con la tecnica lazioni nello spazio. rardi (Verona, 1977), nasce da un delle doppie e più esposizioni ot- da martedì a domenica ore 10-18 sentire e da una volontà che è il dal 21/01 al 21/02 dal 26/02 al 17/04 tenute in fase di ripresa, rigoro- giovedì ore 10-22 filo conduttore della sua indagine HADEEL AZEEZ MOIRA RICCI samente non digitali e fatte sulla museion e del suo vedere e “cercare” le im- a cura di Pino Pascale AMIR YATZIV stessa porzione di pellicola. via dante 6 magini. Il Circuito d’Arte Contemporanea a cura di Gabi Scardi da martedì a sabato 0471 312448 da martedì a sabato Formaquattro inaugura la prima La ricerca di Moira Ricci e Amir ore 10-13.30 e 15.30-19 www.museion.it ore 15.30-19.30 galleria a Bari con la mostra Infiniti Yatziv si svolge nello stesso terri- poggiali e forconi [email protected] la giarina Dettagli di Hadeel Azeez. torio di confine che separa il reale via della scala 35a interrato acqua morta 82 formaquattro dal verosimile. Entrambi alimenta- 055 287748 dall’11/01 al 13/02 045 8032316 via caccuri 27/31 no il dubbio della visione presen- www.poggialieforconi.it MARINA FULGERI www.lagiarina.it 080 5612271 tando fatti veri ma ambigui al fian- [email protected] Seconda fase del progetto dell’ar- [email protected] www.formaquattro.com co di situazioni fittizie ma apparen- tista Marina Fulgeri per il Cubo. [email protected] temente autentiche. dal 18/02 al 15/04 Museion ospiterà infatti il “diario da martedì a domenica RENATO RANALDI collettivo” costituito dalle frasi, opi- verona ore 15-22.30 a cura di Bruno Corà nioni e pensieri scritti dalla gente fino al 30 aprile SARDEGNA laveronica La Galleria Il Ponte dedica, a di- del quartiere e dai passanti di via ELISEO MATTIACCI via grimaldi 93 stanza di cinque anni dalla prece- Sassari sulle pareti di mobili del Fabbrica del cosmo. Nuoro 0932 948803 dente, una nuova mostra a Renato Piccolo Museion. Opere 1976-2010 www.gallerialaveronica.it Ranaldi esponendo quindici di da martedì a domenica ore 10-18 dall’11/02 all’1/05 [email protected] opere-dipinti Fuoriquadro e un’in- giovedì ore 10-22 DREAMTIME stallazione Axis. Si tratta di una piccolo museion La mostra, per quantità (oltre 290 nuova serie di opere realizzate via sassari 17 lavori) e soprattutto per la qualità TOSCANA dall’artista negli ultimi tre anni di 0471 312448 delle opere proposte, si offre come lavoro. www.museion.it la più completa esposizione mai Firenze da lunedì a venerdì [email protected] presentata in Italia sull’arte abori- ore 15.30-19 gena australiana contemporanea. dal 21/01 al 19/02 il ponte Merano (BZ) da martedì a domenica ATTIMI FONDAMENTALI via di mezzo 42b ore 10-13 e 16.30-20.30 NELL’ORDINE DEL DISCORSO 055 240617 dal 12/02 al 29/05 man a cura di Alberto Salvadori www.galleriailponte.com TONY CRAGG via satta 15 Doppio appuntamento per il Mu- [email protected] a cura di Valerio Dehò 0784 252110 seo Marino Marini che inaugura Merano arte presenta nel 2011, www.museoman.it il programma espositivo del 2011 Lucca in occasione del decennale dalla [email protected] con due progetti realizzati appo- fondazione, un progetto esposi- con fotografie sitamente per l’occasione: dall’11/02 al 15/05 tivo sull’artista britannico Tony Attimi di Claudio Abate Fondamentali, nato dall’incontro JEAN DUBUFFET Cragg, uno dei maggiori rap- SICILIA tra l’artista Riccardo Benassi con a cura di Stefano Cecchetto e presentanti della scultura con- Galleria dello Scudo Piero Frassinelli, componente e Maurizio Vanni temporanea. In mostra, circa 40 Via Scudo di Francia, 2 Palermo archivista del gruppo di architet- Una mostra composta da oltre opere in vetro, bronzo, acciaio, orario: da lunedì a sabato ti radicali Superstudio, a cura di 60 opere, per buona parte ine- plastica, legno, trent’anni di pro- ore 10-13 e 15.30-19.30 dal 20/01 al 20/02 Alberto Salvadori e dite, che riporta Dubuffet in Italia duzione dell’artista, dagli anni Nell’ordine tel. 045 590144 MARCO BONAFÈ di Chiara Camoni, a distanza di un decennio e che ‘80 a oggi. del discorso [email protected] a cura di Giovanni Iovane frutto di un rapporto di scambio e propone una lettura proprio dei da martedì a domenica ore 10-18 www.galleriadelloscudo.com Le sculture di Marco Bonafè hanno collaborazione con Chris Sharp, legami dell’artista con il nostro kunst meran/o arte origine da mobili trovati o general- critico e curatore indipendente paese. via portici 163 mente acquistati nei grandi centri e dal dialogo con l’artista, Luca da martedì a domenica ore 10-19 0473 212643 commerciali. L’artista riassembla Bertolo. lu.c.c.a. www.kunstmeranoarte.org questi mobili - che hanno una “in- lunedì e da mercoledì a sabato via della fratta 36 [email protected] dal 4/02 al 20/03 naturale” e precoce scadenza - in ore 10-17 0583 571712 SISSI forme prive di finalità ed estranee museo marino marini www.luccamuseum.com Rovereto (TN) a cura di Danilo Eccher a qualsiasi utilizzo funzionale (in piazza di san pancrazio [email protected] Già vincitrice di prestigiosi ricono- linea con la passata ed eroica sta- 055 219432 dal 12/02 al 12/06 scimenti, questa giovane artista gione modernista). www.museomarinomarini.it dal 15/01 al 28/02 ALESSANDRO ROMA bolognese - per la quale il vissuto giovedì e venerdì ore 17-22 [email protected] PINO DEODATO a cura di Francesco Stocchi e personale è da sempre il motore sabato ore 17-20 a cura di Enrico Mattei Giorgio Verzotti dei suoi racconti artistici - fa ruo- riso dal 19/02 all’8/05 Pino Deodato muove la sua ricer- Al Mart di Rovereto una selezione tare tutta la propria vena creativa via vittorio emanuele 365 SUSPENSE ca artistica tra pittura e scultura. Il di collage e sculture di Alessandro attorno ai concetti di carne, corpo, 091 320532 a cura di Lorenzo Giusti e Arabella progetto di questa personale ruota Roma. materia. Sulla base di questi, Sissi www.palazzoriso.it Natalini intorno alla scultura che rappre- da martedì a domenica ore 10-18 rende l’abito il fulcro del suo lavo- [email protected] Una mostra che vuole esplorare senta la via dell’arte, tanto cara venerdì ore 10-21 ro, nelle sue molteplici e continue il concetto di “sospensione” in re- all’artista, e che nella realtà appa- mart trasformazioni, sfuggendo solo Catania lazione alla produzione scultorea re sotto forma di un clown senza corso angelo bettini 43 apparentemente alla sicurezza di contemporanea. vestiti. 0464 438887 una propria identità. dal 5/02 al 12/06 da mercoledì a domenica ore 11-19 da lunedì a venerdi www.mart.trento.it da martedì al sabato CARLA ACCARDI venerdì ore 11-22 ore 10-13 e 15.30-19 [email protected] ore 10-13 e 14.30-19.30 a cura di Luca Massimo Barbero ex3 claudio poleschi fama gallery La mostra di Carla Accardi offre viale donato giannotti 81 via santa giustina 21 corso cavour 25 un’occasione straordinaria: l’arti- 055 6288966 0583 469490 VENETO 045 8030985 sta ne è infatti doppiamente prota- www.ex3.it www.claudiopoleschi.com www.famagallery.it gonista, con le sue opere ma an- [email protected] [email protected] Venezia [email protected]

fotofinish 77

1 2 3

4 5 6

7 8 9

10 11 12

Evviva i salotti e i cenacoli intellettuali, quando son fatti con criterio e intelligenza. È il caso dell’affascinante villa di Valentina Valentini e Alfredo Pirri, dove qualche settimana fa si è tenuto un memorabile incontro fra l’artista padro- ne di casa e Giorgio Barberio Corsetti (1) entrambi nella foto. Altra dimora romana, altro salotto (2): ci troviamo qui nel Rione Prati e la casa è quella del collezionista Antonio Martino. Al tavolo assortimento bislacco: il rampante musicista Giacomo del Colle Lauri Volpi, gli artisti Stefano di Stasio e Donato Piccolo e, a capotavola ovviamente, il poeta Valentino Zaichen. A proposito di gente attovagliata, guardate un po’ che chicca di foto (3) è questa: Mimmo Jodice e Gabriele Basilico, due monumenti della fotografia contemporanea allo stesso tavolo. Frequenta i salotti, ma evidentemente solo quelli televisivi, il gallerista torinese Alberto Peola (4), il quale dimostra di avere le phisique du rôle davanti alla macchina da presa. E passiamo dalla crapa pelata di Peola alla zazzera candida (5) di questo visitatore di una mostra a Palazzo Collicola, a Spoleto; guardatelo lì, indossando i suoi occhialetti 3d che occorrevano a vedere le opere esposte. Capitolo capannelli: gli studenti che lo hanno aiutato nella sua installazione al romano Palazzo delle Esposizioni fanno gruppo (6) attorno al grande Carlo Amorales, mentre durante una fiera il Cetto Laqualunque cinema- tografico si trasforma in un competente conoscitore delle cose dell’arte e subito si crea una piccola folla (7) attorno ad Antonio Albanese. E ora partiamo con una serie di doppiette? Ma sì, dai: personaggi del mondo dell’arte a due a due. Che cosa si diranno? Paolo Colombo & Costantino d’Orazio (8); Luca Massimo Barbero & Gianni Alemanno (9); Giovanni Giuliani & Antonio Galdo (10); Maria Rosa Sossai e Mirta d’Argenzio (11) in aereo. E dopo questa indegna scorpacciata di art world, niente di meglio che un graffito spontaneo (12) immortalato fuori da una galleria d’arte che, in inglese, si chiede: “Perché un’altra mostra?”... 78hostravistoxte Allons enfants...

testo: MARCO SENALDI illustrazione: bIANCO-vALENtE

 ... de la Patrie. Dicono che non c’è miglior Francia, vista da dentro, fa un effetto simile: scrittura e per chi ne conosce i sacri segreti. essere insegnato. Retrospettivamente, questo modo per capire se stessi che andarsene all’e- è quasi stupefacente come la colata lavica del Questi misteri però, in quell’Egitto rivoluzionario getta una luce strana su tutta la cultura fran- stero. Così, ho deciso di approfittare di qualche packaging, dell’arredo urbano, della pubblicità, che è la Francia, devono essere spiegati a tutti. cese del secolo scorso, e particolarmente dallo mese in terra di Francia per rendermi conto di di internet, della musica pop e dei negozi di ab- Il testo è dunque una macchina, il cui funzio- Strutturalismo in avanti. Per la gente della mia come stanno veramente le cose in Italia. Ma bigliamento a basso prezzo identici dappertut- namento deve essere suscettibile di un’analisi generazione - me incluso naturalmente - venuta forse è un errore, dato che, tranne le solite to, non abbia intaccato il tipico spirito francese. penetrante, esaustiva, e il cui meccanismo può su nutrendosi del pensiero francese, ossia di differenze - il colore sbagliato per segnalare Innanzitutto, il Testo. Qui, tutto è Testo. Non c’è essere smontato pezzo a pezzo, senza trascu- quel rosario di nomi che includeva più o meno le autostrade, la scelta dei formaggi nei su- un testo sacro, semplicemente è sacro tutto rare nulla. Analisi è perciò l’altro grande idolo Saussure, Sartre, Lacan, Foucault, Blanchot, permercati, il penoso rock transalpino - tutto ciò che è scritto. È impossibile capire davvero della cultura francese. Non è solo che Cartesio Lévi-Strauss, Deleuze, Barthes, Althusser, e sembra uguale. Questa volta però dispongo del libri come L’écriture et la différence senza aver non è passato invano, è che le Regulae ad di- poi Derrida, Lyotard, Baudrillard, fino a Virilio privilegio (un privilège, dicono qui, e intendono assistito all’esame di un testo in un’aula liceale rectionem ingenii sono il pane quotidiano anche e Augé, la convinzione era che questi pensatori qualcosa di veramente speciale) di poter osser- francese. La scrittura non è un mezzo per co- di una discussione a tavola. E qui quelle regole fossero veramente il nuovo contro l’ammorban- vare i miei ospiti dall’interno delle loro stesse municare un pensiero, è un fine in sé. Lacan le seguono: un problema non è mai così grande te vecchiume accademico nostrano. E senza case, e soprattutto dall’interno delle loro istitu- sosteneva a ragione che i suoi Ecrits non erano che non si possa ridurre a problemi più piccoli; dubbio rivoluzionari lo sono stati. Nel senso zioni educative, a livello liceale e universitario, tali per essere letti... Ciò che è scritto assu- di ciascuno di questi si può fare un’analisi ap- francese, però: cioè propugnatori di un Ordine e mi sento proprio come la mosca della favola, me qui una specie di vita propria indipendente profondita; queste analisi si possono disporre nuovo, che pretendeva di volta in volta un’obbe- che può scrutare tutto senza essere notata da e autonoma, che lo rende un ordigno pronto a ordinatamente e, per ultimo, si fa un bel cata- dienza più o meno assoluta. Da qui la strana nessuno. resistere a tutte le prove di lettura e a tutti i logo “per essere sicuri di non aver tralasciato sensazione per noi italiani di aver a che fare Un Paese così da vicino non l’avevo mai visto. lettori che si cimenteranno con esso. Test, esa- nulla”. Un incubo? A volte si ha l’impressione di con dei pensatori notevoli, certo, ma sempre E si scopre, su questa scala e da questa ango- mi, verifiche, compiti, ricerche; ogni cosa deve stare in un Paese non ancora del tutto uscito leggermente angoscianti, dotati di un po’ trop- lazione, che le differenze non solo ci sono, ma passare attraverso il collaudo della scrittura, da una sorta di stalinismo mentale, solo che pe certezze apodittiche per il nostro carattere sono anche profonde. A volte mi fa l’effetto del intesa come l’incisione, l’iscrizione, il tatuaggio Stalin è vissuto duecento anni fa: si chiamava nazionale, un po’ simili a (come una volta mi Giappone, un altro Paese che si è occidentaliz- segnico sul palinsesto infinito della realtà lette- Robespierre. I francesi sono dunque veramente accadde di sentire definire Deleuze) “dei biscotti zato in maniera massiccia, e quindi offre - a un raria. Non è che qui ci siano più libri, che qui si i figli della Rivoluzione, ma qui Rivoluzione non senza burro”. occidentale - la sensazione di qualcosa di fami- produca più letteratura che altrove: è che qui la significa (come da noi) fare casino, ribaltare Forse, insieme al XX secolo che ci stiamo la- liare, finché un semplice dettaglio, un modo di letteratura (tutta, beninteso, dalla narrativa al due cassonetti, scrivere una scemenza su un sciando pian piano alle spalle, anche questo sti- dire, un’usanza, un qualche rito sociale, fanno giornale) è dotata di una tangibilità sua propria muro e lasciare che tutto torni come prima: le intellettuale volge al tramonto. Ma certo non cadere il visitatore nella più grande angoscia, che nessuno si sognerebbe di mettere in dub- significa instaurare un nuovo Ordine, che si ri- lo supereremo col nostro disordine mentale e il rendendolo consapevole delle abissali distan- bio. Si spiega così la fascinazione dei francesi vela in genere più inflessibile del precedente. nostro disprezzo delle regole.  ze che separano quella parvenza di familiarità per l’antico Egitto, forse l’unica altra civiltà a Significa stabilire, incidere, mettere per iscritto dalla realtà in cui si trova. Ecco, anche questa provare un’idolatria altrettanto accanita per la un nuovo Testo che esigerà nuovi adepti a cui [scrivimi: [email protected]]