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Smartphone Huawei Senza Futuro Stop Ai Chip E Alla Licenza Android

Smartphone Huawei Senza Futuro Stop Ai Chip E Alla Licenza Android

n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE Sony lascia il digitale Sound United compra Nella sede Dolby Windows 10: terrestre. Addio a anche Onkyo con Panasonic. Vision Microsoft dice addio Cine Sony e Pop 02 e Pioneer 04 e Atmos per tutti 16 alle app universali 20 Smartphone Huawei senza futuro Stop ai chip e alla licenza Android È ufficiale: dopo il bando di Trump a Huawei negli USA, toglie la licenza Android all’azienda cinese. Interrotti i rapporti anche con e Qualcomm 02 OnePlus 7 Pro è ufficiale 23 Luci e ombre in anteprima Ben rifinito, solido e con fotocamera frontale a scomparsa, l’atteso top di OnePlus ha anche alcuni DJI Osmo Action aspetti che non convincono. La nostra analisi La rivale della GoPro 07 che sembra una GoPro Apple TV, rivoluzione a metà 33 La prova sui TV Samsung Completamente rivista nel design, l’app in Italia non è Renault Zoe però come Apple aveva promesso. L’abbiamo provata 10 anni dell’elettrica sugli ultimi modelli di TV Samsung insieme ad AirPlay 14 più popolare IN PROVA IN QUESTO NUMERO 25 28 30 31

Samsung QLED Q90R Sony 75” XG95 Google 3a Honor 20 Lite Non è “il solito” LCD Effetto cinema La nostra anteprima Best buy sotto la lente n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MERCATO Google ha deciso, dopo la mossa di Trump, di revocare la licenza Android a Huawei Diritti Google toglie la licenza Android a Huawei Champions, Rapporti interrotti anche da Intel e Qualcomm Rai porta Sky in tribunale Huawei ora dovrà usare la versione opensource del sistema operativo senza le Google app Come prevedibile, la Rai ha deciso di di Roberto PEZZALI passare ai propri avvocati la decisione di Sky di non voler rinnovare l’opzione a notizia che arriva dagli States lascia per la trasmissione in chiaro della increduli: a seguito del ban da parte partita del mercoledì di Champions L di Trump di Huawei negli Usa, Goo- League per le prossime due stagioni. gle avrebbe deciso di togliere la licenza L’accordo dello scorso anno prevedeva Android a Huawei. la cessione dei diritti “free” alla Rai Google ha ufficializzato la decisione di per la stagione in corso, con l’opzione togliere la licenza a Huawei per la versio- del rinnovo per gli anni successivi. Al ne commerciale di Android, quella da lei momento del rinnovo dell’accordo supportata con le applicazioni e gli ag- però Sky si è opposta e ha di fatto giornamenti più recenti. Non è stata ov- riaperto l’asta tra Rai e Mediaset. viamente una scelta di Google, ma una Sempre secondo Sky, l’azione è corretta perché l’accordo stipulato decisione dettata dalle decisioni prese ner con una licenza d’uso che prevede soprattutto se ad essere colpite saranno prevedeva condizioni di mercato che dall’amministrazione Trump nei confronti l’accesso a tutte le app come , solo Honor e Huawei. La faccenda è in sono cambiate dopo l’ingresso di delle aziende di telecomunicazioni cine- Youtube, Chrome, Store sviluppo, quindi mancano ulteriori detta- DAZN nel mondo dei diritti tv calcistici. si. Ad essere colpite al momento pare etc, oltre a una serie di servizi legati ad gli: potrebbe a breve arrivare anche una La Rai contesta questa decisione, saranno solo Huawei, e anche il suo aggiornamenti e a sicurezza, e una open dichiarazione del produttore cinese. specie dopo le voci giunte su un b-brand Honor, e ZTE, mentre le altre source, priva di tutti questi elementi. Nel frattempo a Google dovrebbero accordo in pratica già fatto tra Sky e aziende cinesi non sembrano essere sul- Huawei ora sarà costretta ad utilizzare unirsi anche altre aziende americane: il Mediaset per la prossima stagione e l’elenco. In attesa che si chiarisca meglio questa versione, quella opensource, la “ban” di Huawei imposto da Trump vale ha presentato un decreto d’urgenza in come e con che modalità questa decisio- stessa che utilizza già in Cina dove Goo- anche per loro. Stiamo parlando di Intel tribunale. Mediaset le ha prontamente ne impatterà Huawei anche in Europa, gle è bandito: al suo posto ci sono app e e di Qualcomm, che fornivano chip a smentite, ma era una mossa Google ha confermato che per ora Goo- servizi cinesi che ovviamente non sono Huawei: anche loro starebbero interrom- inevitabile proprio in previsione di uno gle Play e i servizi di sicurezza di Google pronti per l’Europa. Per quanto il ramo pendo i rapporti. Ricordiamo che Huawei scontro legale tra Sky e la Rai, con cui Play Protect continueranno a funzionare opensource sia comunque Android, è ha un’eccellente linea di notebook che non vuole avere nulla a che fare. sugli attuali smartphone Huawei, ma po- molto meno aggiornato di quello che senza “USA” resterebbe praticamente trebbero esserci problemi per gli aggior- viene mantenuto da Google: le patch di priva di CPU, prodotte in tutto il mondo namenti e sicuramente questa decisione sicurezza, ad esempio, arrivano con un da Intel e AMD. Non solo: pare che an- impatterà i prossimi modelli. Ricordiamo po’ di ritardo. Partire con un nuovo siste- che Infineon Technologies avrebbe so- che Android esiste in due versioni: una ma operativo o con un fork, unico piano speso le forniture a Huawei, come anche commerciale, che Google vende ai part- B al momento, non sembra affatto facile, Micron Technology e Western Digital. MAGAZINE MERCATO Dopo nemmeno due anni di attività Sony Pictures lascia il digitale terrestre italiano Chiudono Cine Sony e Pop. Sony lascia il digitale terrestre MAGAZINE Estratto dai quotidiani online Le due posizioni LCN 45 e 55 vengono cedute e Mediaset dovrebbe essere l’acquirente www.DDAY.it data del 1° giugno coinciderebbe con la Registrazione Tribunale di Milano di Roberto FAGGIANO n. 416 del 28 settembre 2009 conclusione delle trasmissioni di Media- e ony Pictures aveva iniziato la sua set Premium e lascerebbe quindi spazio www.DMOVE.it Registrazione Tribunale di Milano avventura di broadcaster in Italia libero su uno dei mux Mediaset. Mancan- n. 308 del’8 novembre 2017 Ssolo due anni fa, acquistando due do l’ufficialità della notizia non possono posizioni LCN e lanciando il canale di ci- esserci certezze nemmeno sui nuovi ca- direttore responsabile Gianfranco Giardina nema Cine Sony e il canale per ragazzi nali, ma in compenso le voci di corridoio editing POP. I risultati sperati non sono arrivati e sono molte. Per il 45 dovrebbe arrivare Maria Chiara Candiago si è giunti alla decisione di abbandonare il un canale per ragazzi, forse realizzato perchè Mediaset ha già Iris; più probabile Editore settore. Le due interessanti posizioni LCN in collaborazione con altri produttori di invece l’arrivo di un canale cosiddetto “ra- Scripta Manent Servizi Editoriali srl 45 e 55 sono state poste in vendita e a contenuti. Sul 55 invece ci sono varie ipo- dio”, settore nel quale Mediaset ha fatto via Gallarate, 76 - 20151 Milano breve forse già dal 1 giugno, le trasmissio- tesi perché la numerazione in quell’area molte acquisizioni importanti nell’ultimo P.I. 11967100154 ni su quelle posizioni saranno gestite da è meno definita: difficile arrivi un canale periodo. I due canali sono trasmessi an- Per informazioni [email protected] un nuovo soggetto. Anche se non ci sono generalista perchè Mediaset ne ha già che nella piattaforma Tivùsat, ma non è notizie ufficiali, le trattative si sarebbero fin troppi, difficile anche un canale dedi- automatico il subentro dei nuovi canali Per la pubblicità [email protected] già concluse con Mediaset. Tra l’altro la cato solo al cinema come era Cine Sony che arriveranno sul digitale terrestre.

 torna al sommario 2 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MERCATO Weople si pone come “banca” dati per gli utenti, ma anche come piattaforma per guadagnare tramite offerte personalizzate Weople sfida Facebook: protegge i dati e promette guadagni. Ecco come funziona Gli utenti sfruttano Weople come “banca” dei dati dei propri account, Weople contatta le aziende per far rispettare i diritti previsti dal GDPR

di Massimiliano DI MARCO gire da attivatore dei diritti degli utenti regola- mentati dal GDPR europeo e, allo stesso tempo, Apermettere alle persone di guadagnare soldi dalle offerte personalizzate. Weople è la piattaforma italiana, disponibile per Android e web, che si pone questo du- plice obiettivo. Partendo da una semplice premessa, ossia che gli utenti facciano dei propri dati ciò che più ritengono opportuno. Gli utenti possono sfruttare Weo- ple, come prima cosa, come “banca” dei dati dei propri account, che essi siano legati a un social network, a una piattaforma di commercio elettronico oppure alle carte fedeltà dei supermercati; sarà Weople, poi, a fungere da intermediario per contattare le singole aziende e far rispettare i diritti riservati agli utenti dal GDPR. Un’inter- gli indici di efficacia all’azienda”. Nemmeno Facebook euro. Questi soldi si aggiungono alla quota di guada- mediazione che non sempre è facile né va a buon fine: “vende” i profili: aggrega i dati e propone alle aziende gno di cui abbiamo parlato prima”. Una piccola somma talvolta l’azienda è disponibile; in altri casi, al contrario, un bacino di utenti con interessi simili. La differenza sta di quanto speso, quindi, viene restituita all’utente quan- si è arrivati ad esposti alle Autorità Garanti contro Weo- nel fatto che dai ricavi pubblicitari Facebook trattiene il do e se acquista un bene fisico (non ci sono obblighi per ple. “Alcune hanno anche scritto ai nostri iscritti affer- 100% per se stessa; l’utente non riceve nessun valore in l’iscritto a Weople). Società come Google o Facebook mando che abbiamo problemi di sicurezza” racconta il denaro. Weople propone, così, un meccanismo diverso: potrebbero rispondere che gli utenti già ora ricevono fondatore di Weople, Silvio Siliprandi. “Non ci hanno mai di quanto speso dall’azienda terza che fa pubblicità tra- qualcosa in cambio dei dati che forniscono volontaria- parlato, lo hanno deciso loro. Altre aziende ci hanno ri- mite la piattaforma, distribuisce - al netto delle spese di mente: il servizio stesso, che sia un social network, una sposto con grande ritardo. Per Facebook abbiamo an- gestione della piattaforma - il 90% agli utenti in denaro o casella di posta elettronica oppure un software di navi- che dovuto scomodare il Garante irlandese. È una bella sotto forma di premi; il restante 10% se lo tiene. gazione. “Se c’è uno scambio, devono essere chiari i ter- battaglia. Altre ancora hanno risposto prontamente e mini dello scambio fin da subito” risponde Siliprandi. “Io hanno anche voluto incontrarci; hanno capito che coin- Guadagno? “Fino a centinaia di euro devo poter valutare se lo scambio è equo, per esempio. volgere le persone può essere il futuro del marketing”. l’anno” per gli utenti più attivi entro 4 anni Magari tu fai miliardi e tieni 100 per te e 0 per me, chi ha Perché da qui parte Weople: raccogliere un gruppo di A conti fatti, quanto si può guadagnare in questo modo? deciso che è giusto così?”. A ragione di tale aspetto del- persone che gestiscano i dati in modo cosciente e con- “Dipende dal momento e dal mercato. La prima rispo- la questione c’è la recente multa dell’Antitrust italiano, temporaneamente rappresentino anche un bacino da sta è: comunque più di adesso, perché ora nessuno perché ha considerato Facebook poco chiara riguardo raggiungere con pub- guadagna niente dai propri dati, che però tutti usano” alle finalità commerciali della sua raccolta di dati. blicità mirate. Ma sen- constata Siliprandi. “Noi abbiamo fatto delle stime ab- za “vendere” i profili bastanza prudenziali. Possiamo arrivare in 4 anni, nel- La vita dopo il GDPR di questi consumato- la parte collettiva che distribuiamo attraverso premi, a Il vero problema è la “vita dopo il GDPR”, ossia dopo ri. “Non vendiamo e circa un milione di euro al mese. Un utente ‘Gold’ può che a livello europeo sono stati garantiti agli utenti nuovi non compriamo dati arrivare a guadagnare individualmente qualche cen- diritti; tanti non conosco queste nuove regole. Una si- da nessuno” chiari- tinaio di euro all’anno, tranquillamente”. In ogni caso, tuazione che, secondo Siliprandi, può creare “un brutto sce Siliprandi. “Ogni non c’è alcun obbligo: gli utenti possono usare Weople paradosso” perché, dopo il 25 maggio dell’anno scorso, persona è totalmen- solo come “banca dati” senza voler badare alle offerte l’utente ha ricevuto numerosissime email con la richiesta te tutelata. Quando personalizzate. Tale formula commerciale non è ancora di rinnovare i consensi in termini di privacy e trattamen- noi veicoliamo delle attiva: Weople sta aspettando di arrivare a 100mila iscrit- to dati; queste sono state inviate dalle aziende proprio offerte personaliz- ti; oggi sono 37mila. “C’è una bella crescita” evidenzia per adeguarsi a questa legge, più severa per loro e più zate attraverso la Siliprandi. “In poco più di un mese abbiamo avuto una tutelante per l’individuo; tuttavia, il paradosso sta nel piattaforma Weople, crescita di quasi 25-27 mila persone”. A tale risultato ha fatto che, rinnovando senza troppa consapevolezza i noi lavoriamo come sicuramente giovato la recente campagna pubblicitaria consensi, l’individuo non ha di fatto potuto godere dei editore. L’azienda in TV. “Una persona non ha obblighi. Quando ci saran- nuovi diritti garantiti dal GDPR e le aziende, formalmente terza conosce tali no offerte personalizzate, se la persona va a vedere e si in regola, hanno potuto continuare ad agire come pri- persone solo come interessa, allora scatta la remunerazione per la visualiz- ma. “Il problema - conclude Siliprandi - è che nessuno gruppo. Poi gli uten- zazione. Non deve fare altro” spiega Siliprandi. “Se ac- ha spiegato alle persone che il GDPR è una legge che ti sono liberi di fare quista, ci sarà la restituzione della mediazione digitale va usata in modo attivo dalle persone stesse, se no va ciò che vogliono, sull’acquisto. Questa è variabile, ne beneficiano tutte le solo a favore delle aziende, che potranno dire di esse- Il caveau di Weople, dove possono guardare piattaforme di e-commerce (ancora una volta solo per re in regola. Perché le persone la usino in modo attivo gli utenti possono con- le offerte e appro- se stesse, cioè senza restituire nulla alle persone) e può serve una piattaforma come Weople. Noi vogliamo che trollare i dati concessi alla fittarne. Al massimo andare dal 2/3% in su. A seconda di cosa viene acqui- le persone, attraverso il GDPR, siano soggetti attivi del piattaforma noi replichiamo de- stato, quindi, si può andare dai pochi euro a decine di marketing e dei diritti”.

 torna al sommario 3 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MERCATO Un altro colpo di mercato per aggiungere un portafoglio di aziende sempre più importanti Il pacco Sound United compra anche Onkyo e Pioneer Amazon? Lo Il gruppo aveva già acquisito marchi importanti come Denon, Marantz, Polk Audio e Classè ritiri in negozio.

di Roberto FAGGIANO Arriva in Italia il

l gruppo americano Sound United ha servizio Counter annunciato il protocollo d’intesa per l’ac- Amazon amplia la Iquisizione di Onkyo e Pioneer, diventan- gamma di servizi di do un vero colosso del settore dopo aver già preso il controllo di importanti marchi spedizione. Dopo gli come Denon, Marantz, Polk Audio, Classè, Amazon Lockers lancia Definitive Technology e Boston Acoustics. Counter. La spedizione Il CEO di Sound United Kevin Duffy si è det- to entusiasta di avere i due storici marchi presso i punti di ritiro è nella propria azienda. A breve ci sarà il per- disponibile da oggi, sia fezionamento dell’accordo per far entrare per utenti Prime sia per tutti i collaboratori del gruppo Onkyo nella sembrano poter ritrovare una casa più per apparecchi identici tra loro, specie nel nuova società, Onkyo manterrà il marchio sicura e tranquilla per proseguire la loro settore home theater. Il marchio Heos per non abbonati per i prodotti della divisione Digital Life, avventura nel non facile mondo dell’elet- l’audio multiroom sembra, invece, quasi cioè cuffie, auricolari e dispositivi portatili. tronica di consumo. In particolare Onkyo si abbandonato a se stesso mentre i concor- di Pasquale AGIZZA L’accordo dovrebbe essere completato e era slegata senza danni dal fallimento Gi- renti marciano a velocità doppia. ratificato in occasione dell’assemblea degli bson, del quale era partecipata in piccola Situazione molto simile verrà ora scoperta azionisti Onkyo, in programma il prossimo parte, e sembrava poter proseguire la pro- per i marchi Onkyo e Pioneer, con quest’ul- 26 giugno. Nell’accordo si precisa che per pria corsa con Pioneer, ma evidentemente timo che pare messo in secondo piano e quanto riguarda la distribuzione dei due è stata ritenuta più opportuna la cessione. con novità di Onkyo più focalizzate sull’ho- marchi sul mercato europeo, recentemen- Rimangono i dubbi sul futuro dei marchi di me theater, dove va a combattere proprio te affidata ad Aqipa, non ci sono cambia- Sound United, ora sempre più in concor- con Denon. Speriamo che la nuova pro- menti e la società austriaca continuerà renza tra loro e senza una apparente po- prietà abbia le idee chiare per dare una nella sua attività. litica di sviluppo. Già ora i marchi Denon e propria identità a ogni marchio ed evitare Una nuova rete di punti di ritiro, Dopo varie tribolazioni, Onkyo e Pioneer Marantz propongono spesso vestiti diversi dannose guerre intestine. che permetterà ai clienti di riceve- re i propri ordini presso migliaia di punti vendita fisici italiani. È questo MERCATO Completato l’adeguamento della rete Vodafone all’uso di apparecchi di terze parti Amazon Counter, il nuovo servizio dell’azienda disponibile per tutti gli utenti, che si affianca a quello Vodafone “libera”anche le telefonate già rodato degli Amazon Lockers. Dopo aver completato l’ordine, i Non è più obbligatoria la Vodafone Station clienti potranno selezionare il pun- to di ritiro Counter più comodo. Ora i nuovi clienti possono sfruttare un apparecchio di terze parti per internet e per le telefonate Non appena l’ordine sarà conse- gnato presso il punto selezionato, di Massimiliano DI MARCO “Vodafone ha provve- riceveranno una mail di notifica opo internet anche il servizio voce duto ad adeguare la con un codice a barre univoco. Da di Vodafone è stato “liberato”. propria infrastruttura quel momento, avranno quattordici D L’operatore ha comunicato di aver di rete per consentire giorni di tempo per ritirare l’ordine. completato l’adeguamento della sua rete al cliente di navigare Una volta giunti in negozio, i clienti come richiesto dalla delibera 348/18/ in Internet e utilizzare mostreranno il codice a barre rice- CONS dell’AGCOM, comunemente nota il servizio voce anche vuto al personale del punto ven- come la delibera del “modem libero”. Di con un modem diver- dita che lo scansionerà e provve- fatto, la delibera è attiva, ancora soltanto so dalla Vodafone derà alla consegna del pacco. La per i nuovi clienti, già dal 1 dicembre, ma Station” ha notificato rete Counter, a seguito dell’ottima Vodafone aveva anticipato che avrebbe l’azienda attraverso il suo sito ufficiale. I parametri di configurazione per usufrui- risposta ottenuta dai test effettuati impiegato più tempo e che soltanto al- Il servizio internet era già disponibile re del servizio voce, disponibili sul sito di prima del lancio, è attiva su milioni l’inizio del 2019 avrebbe messo a punto attraverso modem di terze parti; per le Vodafone, sono i seguenti: di articoli in vendita e sarà progres- la propria infrastruttura di rete. Il totale chiamate, invece, era necessario richie- - SIP Domain: ims.vodafone.it sivamente estesa nel 2019, fino a adempimento alla delibera dell’AGCOM dere la Vodafone Station, fornita, però, - SIP Protocol : UDP Port 5060 comprendere tutti i punti vendita da parte di tutti gli operatori, in verità, è senza costi aggiuntivi. A oltre cinque - Codec voce (in ordine di priorità): Giunti, Fermopoint e SisalPay in stato messo in discussione da indagini mesi dall’entrata in vigore della delibe- o G.711 A-law Italia. Si potrà usufruire del servizio recenti di Altroconsumo, specialmente ra AGCOM, ora i nuovi clienti possono o G.729 Counter sia per le spedizioni stan- quando si parla di fornire informazioni sfruttare interamente un apparecchio di - Codec Fax e POS (in alternativa) dard sia per quelle con consegna complete e chiare ai potenziali clienti terze parti tanto per internet quanto per o G.711 A-law in un giorno. Servizio senza costi all’interno dei punti vendita. le telefonate. o T.38 aggiuntivi per i clienti Prime

 torna al sommario 4 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MERCATO Microsoft e Sony, annuncio di una collaborazione inaspettata. Più avanti si saprà di più Reddito di fa paura: lo streaming cittadinanza, l’appello di di PlayStation userà il cloud di Microsoft Aires: “Presto L’intesa sarà su cloud, streaming di videogiochi, intelligenza artificiale e sensori d’immagine il decreto per di Massimiliano DI MARCO essere semplice per gli svi- luppatori. Difficile non leg- chiarire i beni viluppo condiviso di future solu- gere l’accordo all’ombra acquistabili” zioni cloud in Microsoft Azure per di Stadia, il cloud gaming L’associazione che S“supportare i rispettivi servizi di di Google che promette contenuti e videogiochi in streaming”. lo streaming fino in 4Kgià rappresenta i rivenditori Con tale obiettivo Microsoft e Sony han- dalla fine dell’anno. di elettronica in Italia no annunciato un memorandum d’intesa Microsoft e Sony valute- inaspettato. Le due società collaboreran- ranno anche collabora- chiede di accelerare sul no su innovazioni per “migliorare l’espe- zioni nei semiconduttori, decreto che chiarisce i rienza dei consumatori nelle piattaforme soprattutto “nuove solu- beni acquistabili di intrattenimento per i consumatori e zioni intelligenti dei sen- soluzioni di IA”. Le specifiche dell’accordo sori d’immagine” e nell’in- ovviamente le due società siano anche di Pasquale AGIZZA saranno divulgate nel dettaglio in futuro, telligenza artificiale. Integrare i sensori state concorrenti in alcune aree”. Al di ma in una nota di Microsoft si legge che di Sony e il cloud di Microsoft permette- là degli effetti che tale intesa avrà sui C’è bisogno di un decreto legge le aziende “esploreranno l’uso delle at- rà di “offrire avanzate capacità ai clienti consumatori (cioè se i due servizi di che stabilisca senza ambiguità tuali soluzioni basate sui data center di aziendali”. “La nostra collaborazione streaming condivideranno altro oltre quali sono le categorie di beni e Microsoft Azure per i servizi di contenuti - ha detto l’AD di Microsoft Nadella - por- che l’infrastruttura cloud sottostante), servizi acquistabili col reddito di cit- e giochi in streaming di Sony”. Leggasi: terà la potenza di Azure e l’IA di Azure avere Sony come partner cloud è per tadinanza. E fra questi, dovrebbero PlayStation Now sfrutterà l’infrastruttura a Sony per offrire nuove esperienze di Microsoft un grosso colpo nei confronti essere incluse alcune tipologie di cloud di Azure. “Questi sforzi include- gioco e intrattenimento per i consuma- di un altro giocatore attivo: Amazon. Per elettrodomestici e beni di elettroni- ranno anche un ambiente di sviluppo tori”. Da parte sua Yoshida, presidente ora, niente lascia intendere che tale me- ca di prima necessità. A dichiararlo migliore per la comunità di creatori di di Sony, auspica che l’unione di alcune morandum possa portare all’unione di è l’AIRES, Associazione Italiana Re- contenuti”. Il che fa pensare che i rispettivi rispettive tecnologie possa portare alla PlayStation Now e Project xCloud. Sony tailers Elettrodomestici Specializ- servizi di streaming possano condividere creazione di “valore aggiunto per la aveva bisogno di un’infrastruttura cloud zati. L’unico riferimento normativo la loro struttura in modo che sviluppare società”. Yoshida ha anche sottolinea- che le mancava per competere in prima che disciplina il reddito di cittadi- sia per PlayStation Now sia per xCloud, il to che “Microsoft è sempre stata un fila nel mondo dello streaming videolu- nanza circoscrive l’ambito di utiliz- servizio di streaming di Microsoft, possa partner d’affari chiave per noi, sebbene dico; Microsoft aveva ciò che serviva. zo del reddito di cittadinanza ai soli prodotti alimentari, medicinali e al pagamento delle utenze. Per ora MERCATO ll Tar del Lazio accoglie il ricorso e decide che la multa dell’AGCOM a TIM “va annullata” sembrerebbero essere escluse spese di altro genere e l’AIRES ha diramato una circolare a tutte le Fatturazione a 28 giorni, annullata multa imprese del settore dell’elettronica invitandole ad astenersi dall’accet- milionaria a TIM: illegittima. Sarà ridimensionata tare la card per acquisti di prodotti diversi da alimentari e medicinali. Secondo la motivazione, l’importo è stato stabilito con una normativa successiva alla violazione Allo studio del governo, però, ci sarebbe un decreto che potrebbe di Massimiliano DI MARCO della sentenza. Secondo TIM, AGCOM estendere l’ambito di applicazione a multa è illegittima e va ridimensio- non avrebbe avuto la potestà di “determi- del reddito di cittadinanza ad altre nata. Così ha stabilito il TAR del Lazio, nare i contenuti dei contratti tra operatori categorie di beni ritenuti essenzia- L accogliendo il ricorso che TIM ha pre- ed utenti” e nella sua difesa ha definito li, fra cui alcune tipologie di elettro- sentato riguardo alla multa di 1,16 milioni la sanzione di AGCOM “del tutto spopor- domestici e beni elettronici di pri- di euro che l’Autorità per le Garanzie nelle zionata”. Per il Tar la normativa introdotta ma necessità. Il direttore generale Comunicazioni (AGCOM) aveva imposto nel dicembre 2017 “non comporta alcuna Davide Rossi ha dichiarato: “Si fac- agli operatori per la fatturazione a 28 gior- abrogazione della delibera 121/2017, di cui dell’entrata in vigore della predetta mo- cia presto; comprendiamo le dif- ni. Il ricorso è stato parzialmente accolto: conferma anzi i contenuti, esplicitandoli difica normativa” che aveva raddoppiato ficoltà e il fatto che il primo mese l’attuale multa è stata annullata; l’AGCOM, ed estendendoli ad un contesto più ampio il massimo edittale fino a 1.160.000 euro, sia stato considerato di rodaggio però, dovrà riformularne un’altra, seguen- delle comunicazioni elettroniche”. Il Tar il Tar stabilito che la multa “va annullata del sistema ma, in vista della ero- do quanto specificato dalla normativa evidenzia però che “nessuno può essere con conseguente obbligo dell’Autorità di gazione della seconda mensilità, vigente precedentemente all’entrata in assoggettato a sanzioni amministrative se procedere alla rideterminazione dell’im- ogni ritardo nella definizione dei vigore della legge del 4 dicembre 2017. non in forza di una legge che sia entrata porto”. Riassumendo, il ricorso principale beni crea delusione negli aventi Nel ricorso TIM parla di “illegittimità de- in vigore prima della commissione della viene dichiarato in parte improcedibile diritto, sconcerto nelle imprese e rivata dalla nullità e/o illegittimità della violazione”. Poiché la violazione è stata mentre, in parte, è da accogliere limitata- presta il fianco a fenomeni di abu- delibera 121/17/CONS” si legge nel testo perfezionata a giugno 2017, “quindi prima mente alla sanzione dell’AGCOM. so e malversazione delle risorse”.

 torna al sommario 5 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MERCATO L’Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani ha fotografato lo stato del settore nel 2018 in Italia Esport, l’Italia è ancora un puntino di un mercato miliardario I numeri ci dicono che il 2% dei videogiocatori italiani (contati in 16,3 milioni) legge, guarda o parla di esport ogni giorno

di Massimiliano DI MARCO ati alla mano, gli esport in Italia sono ancora una nicchia. Fedele e appassionata, ma il quadro parla D ancora di un movimento embrionale, sebbene in rapida crescita. L’Associazione Editori Sviluppatori Vi- deogiochi Italiani ha fotografato lo stato del settore nel 2018. Una situazione che può essere riassunta con po- chi numeri: 1,2 milioni di persone seguono i videogiochi competitivi più volte alla settimana; 350mila di questi lo fanno quotidianamente (definiti nella ricerca “avid fan”). Numeri che, insomma, ci dicono che il 2% dei videogio- catori italiani (contati in 16,3 milioni proprio da AESVI) legge, guarda o parla di esport ogni giorno. La quota sale verso un più interessante 7% considerando tutti gli appassionati e non soltanto quelli più fedeli. Per vedere il bicchiere mezzo pieno bisogna spostarsi su un altro dato: la crescita. Le persone che hanno ini- una forte crescita da parte dei diritti televisivi ziato a seguire gli esport nell’ultimo anno sono salite del concessi dai singoli produttori (Activision Bliz- 25% in Italia. Molto più della Germania (17%), ma anche zard per la Overwatch League, per esempio). della Francia e degli Stati Uniti (entrambi al 23%) e del Se la Cina è la principale lingua dell’industria Regno Unito (21%). Crescono più velocemente di tanti videoludica complessiva (un mercato da oltre Paesi europei e non solo; regioni dove, però, gli sport 31 miliardi di dollari, destinato a salire a 43 mi- elettronici sono più affermati. liardi nel 2023), è il Nord America la terra più Da buoni italiani è FIFA il videogioco più seguito dagli fertile per gli esport con 409 milioni di dollari. “avid fan”. L’amore del calcio, insomma, sta formando Gli esport rappresentano un settore intrigante questa prima fase degli sport elettronici, trasferendosi per le aziende per un motivo molto semplice: anche sul virtuale. Dietro a FIFA ci sono Call of Duty, Lea- chi segue gli sport elettronici su Twitch o You- gue of Legends, Rainbow Six Siege e Hearthstone. La Tube spesso non guarda la TV. Ciò significa classifica cambia se invece dei singoli giochi vengono che attraverso i videogiochi competitivi la considerate le leghe esportive: in prima posizione c’è pubblicità può raggiungere una fetta di pub- la Call of Duty World League, seguita dall’Italian Esports blico - composta soprattutto da giovanissimi L’amore per il calcio attraversa il virtuale: è FIFA il videogioco Open di Gran Turismo e dalle FIFA Global Series. League - che non è raggiungibile tramite il mezzo te- pi+ seguito dai “fedelissimi” degli sport elettronici. of Legends chiude la Top 5 con la European Champion- levisivo. “Il 61% degli appassionati di esport ship (LEC) e la World Championship. Un dato interessan- su Twitch non guarda la TV” ha specificato te: il 24% degli intervistati (2.330 in totale tra i 16 e i 40 Michael Heina, head of esports europe per anni) si è detto disposto a pagare per un abbonamento Nielsen Entertainment, snocciolando alcuni dati europei. di promozione o retrocessione come accade nel calcio; televisivo o in streaming che parlino soltanto di sport Un puntino, abbiamo detto. Gli atleti italiani hanno però il posto nella lega viene comprato, legando a doppio filo elettronici. Un canale tematico, insomma, che 24 ore al già conosciuto molte vittorie. È il caso di Ettore Gian- una realtà con una specifica città. La Overwatch Lea- giorno racconti questo mondo, intervisti i protagonisti nuzzi, campione mondiale di Pro Evolution Soccer, e di gue è stata la prima ad adottare questo sistema. Ecco e sveli qualche retroscena. Numeri simili per l’accesso Lorenzo Daretti, due volte campione del mondo di Mo- la nascita, quindi, dei London Spitfire, Boston Uprising senza pubblicità a trasmissioni di eventi esportivi in di- toGP e ora parte del team Yamaha; di Giorgio Mangano, o Los Angeles Gladiators. Questo tipo di meccanismo, retta o pre-registrati (23%), mentre sale al 29% la quo- vincitore al primo Gran Turismo World Tour e oggi pilota secondo Hilgers, “forma una comunità di appassionati ta di chi pagherebbe per poter godere di simili eventi virtuale per la Williams. Senza scordare il campione eu- più solida” e lega gli esport al mondo reale. Per tenere attraverso un visore di realtà virtuale. Per evidenziare il ropeo di FIFA 17 Daniele Paolucci dei Mkers, il 17enne costante la crescita degli sport elettronici serve capire ruolo che gli esport hanno ora e avranno maggiormente Riccardo Romiti, promessa di Starcraft 2 oggi militante come e perché nascano. I principali giochi oggi prota- in futuro, AESVI ha annunciato che modificherà il proprio nei Gamers Origin, e Daniele Di Mauro, giocatore della gonisti del panorama competitivi (Dota 2, League of Le- statuto per coinvolgere nel proprio assetto organizzativo squadra di League of Legends di Team Vitality, che com- gends o Counter-Strike, per esempio) “lo sono diventati anche “gli organizzatori di eventi e i professionisti che pete nella LEC. per caso”, secondo Hilgers. Un gioco che nasca dal prin- contribuiscono al fenomeno esport in Italia” ha anticipa- cipio per essere anche esport deve essere tanto bello to il presidente dell’associazione Marco Saletta. Il futuro: franchigie locali ed eventi offline da giocare quanto bello da guardare; deve “funzionare Il fondatore di ESL e di Bitkraft, fondo di investimento bene anche come spettacolo”. “Ancora pochi lo capisco- Un mercato da oltre un miliardo di dollari dedicato agli esport, Jens Hilgers ha le idee chiare su no. League of Legends, Overwatch: nessuno di loro è L’Italia è soltanto un puntino di un mercato estremamen- dove andranno gli sport elettronici. Il legame tra offline e stato pensato per essere anche guardato; è capitato per te più vasto e che, secondo le stime di mercato, arriverà online sarà più forte, soprattutto perché sta prendendo caso” ha sottolineato Hilgers. a superare per la prima volta il miliardo di dollari que- piede il sistema delle franchigie: le società “comprano” Il 5G sarà un catalizzatore specialmente nei mercati st’anno e che sarà seguito da 453 milioni di spettatori un posto all’interno di una lega, pagandolo anche milioni emergenti, come America Latina e il Sud Est Asiatico, in tutto il mondo. Gli investimenti rappresenteranno il di dollari. Un sistema che in Nord America è particolar- perché garantire una migliore esperienza di fruizione 39% di tale traguardo (cioè 456,7 milioni di dollari), con mente diffuso; pensiamo alla NBA. Non c’è un sistema dei contenuti mobile in streaming.

 torna al sommario 6 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MOBILE Annunciato ufficialmente il nuovo smartphone dell’azienda cinese. Abbiamo già avuto modo di testare il tanto atteso prodotto OnePlus 7 Pro, ecco le prime impressioni Dalle fotocamere allo schermo curvo, vi raccontiamo quello che non ci è piaciuto OnePlus 7 è un ottimo smartphone, che fa della velocità il suo punto di forza. Ma ci sono aspetti da considerare prima dell’acquisto di R. PEZZALI, V.R. BARASSI nche quest’anno OnePlus ha voluto fare le cose in grande e dopo una lunga marcia di avvicinamento Afatta di indiscrezioni, dichiarazioni, proclami e an- ticipazioni ufficiali su specifiche e design è finalmente arrivato il momento di scoprire le carte e capire di cosa è realmente capace il nuovissimo OnePlus 7 Pro, smar- tphone di punta della nuova gamma di prodotti del- l’azienda cinese, che per la prima volta in assoluto (tra- lasciando l’ottimo OnePlus X di qualche anno addietro) sarà affiancato da un OnePlus 7 “base”, ovvero equipag- giato con specifiche - e prezzo - leggermente inferiori. Estratto dalla confezione di vendita, caratterizzata dalla solita colorazione bianco-rossa cui sono ormai abituati gli utenti, OnePlus 7 Pro mostra subito i muscoli e, nono- stante forme e design che di originale hanno ben poco, sblocco è posizionato sul lato dello slider, quello destro. Il display HDR10+ a 90Hz è un valore riesce comunque a farsi apprezzare. Display arrotonda- OnePlus è riuscita sapientemente a nascondere la cap- aggiunto to di bordi e cornici sottili sono gli ingredienti prin- sula auricolare nella piccola cornice superiore (quella in A dominare la scena vi è un sontuoso display da ben cipali del menù ma quello che certamente spicca su basso è leggermente più grande) mentre per far spa- 6,67 pollici di diagonale (6,46” considerando le “roton- tutto è la bellissima colorazione Nebula Blue donata zio alla fotocamera frontale - sensore Sony IMX471 da dità” degli angoli) in formato 19.5:9 e con risoluzione alla porzione posteriore della scocca, realizzata sfrut- 16 megapixel, con lente f/2.0 coperta da vetro zaffiro - QHD+ da 3120x1440 pixel (516 ppi); il pannello, in gra- tando le proprietà di rifrazione di più materiali, vetrosi ha deciso di affidarsi ad un meccanismo a scomparsa do di districarsi anche in campo HDR10+, è basato sulla e non. (sul mercato saranno disponibili anche le colo- (in alto a sinistra) su cui l’azienda assicura la massima tecnologia Fluid AMOLED, nient’altro che la denomina- razioni Mirror Gray e Almond). Questa sarà una ante- longevità: è stato realizzato per resistere fino a 300.000 zione che OnePlus ha voluto donare a questo display prima, in attesa della recensione: è impossibile fare cicli di apertura e chiusura, il che significa che anche per sottolineare come esso sia in grado di proporre un una recensione seria in così poco tempo, soprattutto utilizzando la fotocamera anteriore 150 volte al giorno refresh rate pari a 90 Hz. Nell’utilizzo di tutti i giorni que- con un software che forse non è neppure il definitivo. questa emergerà e rientrerà senza problemi nella scoc- sto si traduce in una sensazione di maggiore fluidità in ca per oltre 5 anni. È chiaro che il “mondo reale” è tutta ogni ambito, ben apprezzabile in un primo momento e Solido, ben rifinito e con fotocamera un’altra cosa rispetto all’ambiente di laboratorio (dove soprattutto quando si torna ad utilizzare prodotti di pre- frontale a scomparsa vengono effettuati i test) e non saremmo così sicuri nel cedente generazione. I colori offerti dalle impostazioni Il peso di oltre 200 grammi - 206 per l’esattezza - non mettere la mano sul fuoco parlando di certi meccanismi. di default sono abbastanza realistici e si discostano dagli dà poi così fastidio e dona quella sensazione di solidi- Chi è abituato al Face Unlock - e non ne vorrà fare a eccessi di saturazione di altri prodotti; molto interessan- tà che cerca chi è disposto a spendere certe cifre per meno - dovrà mettere in conto decine e decine di aper- te la modalità notte 2.0, la quale permette una lumino- uno smartphone; non manca il pratico slider laterale ture e chiusure dello sportellino; il sistema è rapidissimo sità minima pari a 0,27 nits. Molto buona la luminosità per la selezione delle modalità silenzioso, vibrazione e ed estremamente preciso, ma ci sentiamo di consigliare massima che assicura un’ottima visione anche sotto la suoneria mentre assente è la porta jack da 3.5mm che l’attivazione del sistema di riconoscimento di impronte forte luce del sole e rapido e preciso è il sensore che OnePlus ha deciso di abbandonare già dal precedente digitali: il sensore è stato posizionato al disotto del di- regola l’impostazione in base alla luminosità ambientale. 6T. Lo sportellino per le due nanoSIM è posto in basso a splay e, dopo un minimo periodo di “adattamento” (qual- Il display curvo ai lati è un elemento di design che a molti sinistra al fianco della porta USB Type-C 3.1, il bilanciere che ora), risulta essere molto veloce (circa due decimi di piacerà, ma qualcun altro potrà lamentarsi dei “riflessi” o del volume è sul lato sinistro mentre il tasto di blocco/ secondo per lo sblocco) e affidabile. di qualche piccola limitazione nell’utilizzo causata pro- prio dall’abbinamento curve/UI non ottimizzata. (alcune applicazioni presenti sullo store male si sposano con questo tipo di dispositivi). Potenza in abbondanza e OxygenOS OnePlus 7 Pro nasconde sotto la scocca un SoC Qual- comm Snapdragon 855 con processore da otto core capaci di velocità fino a 2,84 GHz; la GPU è una Adre- no 640, il quantitativo di memoria RAM LPDDR4X cui è

segue a pagina 08 

 torna al sommario 7 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE

MOBILE in sede di recensione completa, ma possiamo già affer- OnePlus 7 Pro mare con certezza che, purtroppo, in modalità notte e in quella video (registrazione 4K fino a 2160/60p) non è segue Da pagina 07  possibile sfruttare tutte le potenzialità delle fotocamere poiché a lavorare è sempre e solo una fotocamera. In- somma, niente zoom ottico (ma quello digitale è sempre equipaggiato il dispositivo inviatoci per la prova è pari a disponibile) né grandangolo. 12 GB mentre la memoria fisica - UFS 3.0 2-LANE - è di 256GB. OnePlus 7 Pro arriverà sul mercato anche nelle Si parte da 709 euro per la versione versioni 6/128GB e 8/256GB. Per quanto riguarda le pre- 6/128GB Mirror Gray stazioni è chiaro che si è al cospetto di uno smartphone OnePlus 7 Pro sarà in vendita da martedì 21 maggio ma fulmineo, ma ci riserviamo di approfondire l’argomento sarà possibile acquistarlo in anteprima presso i pop-up in sede di recensione. store che saranno allestiti dal 16 maggio in 21 città euro- Il sistema operativo è Android 9.0 Pie con i soliti accor- pee. In Italia, lo store sarà a Roma in via di Torre Argen- gimenti della UI Oxygen, qui presente in versione 9.5: tina 72 nella giornata di sabato 18 maggio e sarà aperto l’interfaccia è chiara, intuitiva, minimal e sembra sempre dalle ore 12.00 alle ore 17.00. Per tutti ci sarà una preven- che non manchi nulla di quello di cui si ha bisogno. Gli dita limitata sul sito di OnePlus nella giornata del 15 mag- utenti provenienti da Samsung o, ancor più, Huawei/ gio, con consegna dello smartphone entro il 22 maggio. Honor potrebbero rimanere un po’ spiazzati dal primo OnePlus 7 Pro nella colorazione Mirror Gray arriverà sul contatto ma una volta apprezzata la bontà di OxygenOS mercato da martedì 21 maggio al prezzo di 709 euro per sarà difficile tornare indietro. Molto ben congegnate le la versione con 6GB di RAM e 128GB di storage, oppure gestures pensate per sostituire i tasti di navigazione a a 759 euro con 8GB di RAM e 256GB storage. La va- schermo: ci si abitua velocemente e si guadagna spa- riante nella colorazione Nebula Blue partirà da 759 euro zio sul display. Completo è il comparto connettività e con 8GB RAM e 256GB storage, oppure a 829 euro con OnePlus ha già comunicato che annuncerà una versio- 12GB di RAM e 256GB di storage. OnePlus 7 Pro nella una fotocamera estraibile, è impossibile impedire l’en- ne 5G del dispositivo in questione, destinata però solo colorazione Almond, infine, sarà disponibile da giugno trata dell’acqua anche con una guarnizione. a Gran Bretagna e Finlandia (esclusive di operatore). La con 8GB di RAM e 256GB storage a 759 euro. OnePlus batteria è da 4000mAh e la ricarica del prodotto è af- ha anche annunciato le nuove cuffie Bullets Wireless 2, 4 - Le tre fotocamere non sono sfruttabili a pieno fidata al nuovo sistema di Warp Charge 30, nient’altro ldisponibili a 99 euro a partire da martedì 21 maggio. Nonostante OnePlus 7 Pro possa contare su tre modu- che un’evoluzione del già ottimo sistema Dash Charge, li fotografici, gli scatti notturni ad oggi si possono fare in grado di assicurare una ricarica dallo 0 al 50% in soli Ecco cosa non ci è piaciuto del nuovo solo usando la camera principale mentre i video solo 20 minuti; il tutto si basa su un caricatore realizzato ad OnePlus principale ma con zoom digitale. Un peccato, perché, hoc da 5V/6A, che grazie pure ad un cavo dedicato, evi- Abbiamo OnePlus 7 Pro da poco: è troppo presto per soprattutto sui video, il grandangolo darebbe un grande ta anche il surriscaldamento dello smartphone in carica. una vera recensione. Spesso la prima impressione è valore aggiunto. Si spera che la funziona possa essere quello che conta, e come in ogni rosa ci sono anche le aggiunta in futuro tramite update software. Zoom ottico 3x e grandangolo, tre spine. Ecco cosa non ci è piaciuto del nuovo OnePlus. fotocamere per 48 megapixel. Ma… 5 - Manca il Wi-fi 6. Eppure il processore lo supporta Per soddisfare le esigenze di tutti coloro che senza una 1 - È grosso e pesa tanto Lo Snapdragon 855 è il primo processore a supportare buona fotocamera proprio non possono stare OnePlus OnePlus 7 è “plus”, inteso come taglia. Solo chi ha mani il wi-fi di nuova generazione, il Wi-fi 6. Eppure al momen- ha deciso di equipaggiare il nuovo 7 Pro con un modulo grosse può trovarlo maneggevole, per gli altri è decisa- to questa funzionalità sembra non essere presente su composto da ben tre fotocamere: la fotocamera princi- mente oversize. E non è solo questione di dimensioni, questo smartphone. pale di ha un sensore Sony IMX586 da 48 megapixel ma anche di peso: rispetto alla media degli smartphone (da mezzo pollice, con pixel da 1,6µm e con lente a sette si colloca tra i più pesanti. Qualche grammo e qualche 6 - La carica veloce resta proprietaria, e non c’è la ca- elementi f/1.6) provvisto di stabilizzatore ottico d’immagi- millimetro in meno non guastavano. rica wireless ne, un teleobiettivo con lunghezza focale da 78 mm e 8 Manca la carica wireless, non è fondamentale ma inizia megapixel con apertura focale f/2.4 e dimensione - Lo schermo curvo ai bordi è tanto bello quanto ad essere davvero comoda e pratica. OnePlus elogia fino a 1µm (anch’esso stabilizzato da OIS), e un obiettivo poco pratico tuttavia il sistema di ricarica veloce del nuovo 7 Pro, ultra grandangolare con un sensore da 16 megapixel Lo schermo curvo ai bordi è una moda che dev’essere Warp Charge 30, che in 20 minuti porta la batteria dello con una lente - f/2.2 - che arriva ad un angolo di 117°. gestita. E quando diciamo gestita ci riferiamo alla pro- smartphone al 50%. Purtroppo, come in altri casi, è un OnePlus ha messo a punto un nuovo sistema di autofo- porzione della tastiera e alla collocazione degli elementi sistema proprietario che richiede non solo il suo carica- cus capace di mescolare sapientemente PDAF, CAF e grafici dell’interfaccia. In alcuni frangenti i bordi molto batterie ma anche quello specifico cavo, pensato per Laser che dalle primissime impressioni sembra lavorare curvi dell’One Plus 7 Pro rendono alcune operazioni trasferire la corrente ad elevato amperaggio richiesta molto bene, così come pare abbastanza convincente la comuni abbastanza difficili. Una tra tutte? Mandare un per la carica veloce. E questo vuol dire portarsi sempre modalità notte. Continueremo a testare a fondo le po- vocale con Whatsapp: il tasto del microfono è nel mezzo appresso cavo e carica batteria. tenzialità fotografiche di OnePlus 7 Pro e ne riparleremo della piega. 7 - Il prezzo è poco “OnePlus” 3 -Niente waterproof per colpa della camera a scom- OnePlus ha sempre abituato a prezzi ottimi, ma con que- parsa sto 7 Pro entra di diritto nella soglia degli smartphone La fotocamera frontale a scomparsa è una buona solu- “premium” costosi. 759 euro e 829 euro per la versione zione per raggiungere un ottimo rapporto corpo scher- da 12 GB sono allineati al mercato, ma non a OnePlus. A mo, ma oltre ad essere una parte meccanica, quindi più 800 euro la versione 5G sarebbe stata perfetta: è vero delicata di una soluzione tradizionale, ha anche impedito che ancora non ci sono le reti, ma il pubblico di OnePlus a OnePlus di certificare OnePlus 7 Plus IP68. Abbiamo è un utente appassionato, attento e capace di guardare già parlato della questione certificazione - waterproof, avanti. Il 5G sarebbe stato ben accetto, anche in previ- ma qui si tratta di fisica: ad un metro di profondità, con sione della rete che verrà accesa in Italia entro l’anno.

 torna al sommario 8 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MOBILE La startup che faceva sognare con prezzi bassi e smartphone top è un ricordo del passato Google metterà C’era una volta OnePlus. La start-up con la pubblicità ovunque Anche smartphone top a 269 euro resterà un ricordo in Maps durante Prodotti sempre top ma prezzi più alti e scelte legate più ad esigenze di marketing che reali la navigazione La prima reazione di di Massimiliano PEZZALI Google a una trimestrale l lancio dei nuovi OnePlus 7 e 7 Pro non ha fatto sorridere l’enorme fan non entusiasmante è I base della startup cinese: c’è chi, di l’aumento degli annunci fronte al prezzo che su alcuni model- pubblicitari nelle sue li ha superato gli 800 euro, si è sentito un po’ tradito. OnePlus era una sorta di app. Nel programma “robin hood” della tecnologia: non ruba- rientrano Maps, il feed va niente, ma dava le migliori tecnologie dell’app Google e la solitamente presenti sugli smartphone per “ricchi” a tutti. Il rapporto qualità prez- sezione delle notizie zo era la vera anima di OnePlus, quella costo non necessario che poi sarebbe valutazione di DisplayMate o DXOMark promessa di avere prestazioni, qualità e stato pagato dai clienti. Lo stesso Pete non porta nessun vantaggio tangibile di Pasquale AGIZZA affidabilità ad un prezzo decisamente più Lau, di recente, ha spiegato che i nuovi all’utente, contribuisce solo a trasforma- abbordabile. Una manna negli anni della OnePlus non sarebbero stati waterproof re l’immagine di OnePlus da azienda un Fra trecento metri girare a destra. salita vertiginosa dei prezzi degli smar- proprio perché questo avrebbe avuto un tempo ribelle a anticonformista a azienda Ma prima, consigli per gli acqui- tphone: quando gli altri andavano verso costo addizionale che avrebbero dovuto di smartphone “come tutte le altre”. One- sti. È questa la situazione in cui i mille OnePlus riusciva a costare la metà. riversare poi sull’utente finale. Un costo Plus è cambiata, lo dimostra la presenta- potrebbero trovarsi gli utilizzatori Una startup che non si è mai piegata né però lo hanno avuto (difficile pensare il zione di ieri, lo dimostrano i prezzi e lo di Maps, dal momento che Goo- alle mode e neppure alle dure leggi del contrario) gli elogi e i premi di DisplayMa- dimostrano i prodotti, ma sono cambiati gle ha annunciato un aumento marketing, anzi, alcune scelte sono sem- te e DXOMark, eppure non si è pensato anche i tempi. La start-up, un tempo con degli annunci pubblicitari nelle pre state rinnegate perché viste come un di risparmiare anche su questi aspetti. La le spalle coperte dal colosso BKK, po- sue app più utilizzate. Avevamo teva permettersi di voltare le spalle alle già parlato di come il business di mode e ai trend del momento ma oggi, Google si regga quasi tutto sulla MOBILE Fire 7 è già disponibile per il pre-ordine anche in Italia essendo una entità totalmente separata, pubblicità. Dopo una trimestra- oltre agli appassionati bisogna guardare le al di sotto delle aspettative, la anche ai conti. Con un modello di vendita risposta del gigante californiano Amazon rinnova il tablet Fire 7 solo online, basato sul passaparola e con non si è fatta attendere. La nuova investimenti ridottissimi lato marketing, strategia prevede l’inserimento di Archivio fino a 32 GB, stesso prezzo la start up OnePlus non avrebbe fatto più annunci pubblicitari su Maps, molta strada in un mercato che diventa nel feed dell’app Google e nelle di Sergio DONATO sempre più difficile. OnePlus si è dovuta notizie. Al centro della strategia di così adattare ad un mercato che spesso Google ci sarà la funzione “galle- mazon apre il sipario sulla nona ge- guarda più all’apparenza che alla sostan- ria”, che creerà una vera e propria nerazione dei suoi tablet con il nuovo za: schermi grandissimi e curvi, tanto belli galleria di annunci da sfogliare in A Fire 7 già disponibile per il pre-ordine quanto scomodi, tante fotocamere, che base alle nostre ricerche e attività. anche in Italia e soprattutto senza aumen- paradossalmente il OnePlus 7 non usa Le gallerie di annunci arriveranno tarne il prezzo, che resta a 69,99 euro per neppure al meglio, tanti GB di RAM, tanto all’interno del feed dell’applicazio- la versione da 16 GB. L’ultima versione del tutto. E anche tanto prezzo, perché inevi- ne Google, nella sezione notizie e Fire 7 risaliva al 2017 e la nuova non pre- tabilmente quando prendi certe soluzioni nella schermata iniziale di Google senta differenze considerevoli nell’hardwa- progettuali, quando investi per portare lo su smartphone. L’aumento degli re. Lo schermo è un 7” IPS 1024 x 600 pixel a 171 dpi e il processore è un quad-core smartphone anche nei negozi, quando annunci toccherà anche Google da 1,3 GHz, ma che Amazon garantisce con prestazioni migliorate. La RAM si conferma devi avere visibilità e quindi fare un po’ di Maps e . Per quel con 1 GB. Lo spazio di archiviazione passa invece dagli 8 o 16 GB del 2017 ai 16 o 32 GB pubblicità i costi salgono. che riguarda l’app di navigazione, del Fire 7 2019. Lo slot per la microSD adesso accetta schede fino a 512 GB, invece che La OnePlus che molti “nerd” hanno Google inserirà dei banner pub- fino a 256. La fotocamera frontale passa dalla risoluzione VGA a HD 720p. Nulla è stato amato per la sua semplicità e il suo vo- blicitari all’interno della sezione di comunicato circa la fotocamera posteriore, la cui risoluzione potrebbe essere ancora di ler essere fuori dagli schemi non ci sarà ricerca dell’indirizzo, nelle pagine 2 MP. Amazon promette una ricarica completa in 4 ore usando il caricabatterie fornito; più. La start up dello smartphone top da di routing e durante la navigazio- l’autonomia complessiva è accreditata per 7 ore di uso continuo. Il Fire 7 è disponibile 269 euro è diventata azienda con tut- ne. Google Shopping accoglierà, in pre-ordine con chassis nero a 69,99 euro con 16 GB di archiviazione, e a 79,99 euro to quello che ne consegue: smartpho- invece, la nuova funzione galleria per la versione da 32 GB. Questi sono i prezzi per i dispositivi con le Offerte Speciali, ne wow, prezzo premium e una buona e provvederà a mostrare contenuti cioè con salvaschermo sponsorizzati e annunci personalizzati da Amazon, non disat- dose di marketing. Chi ha sempre se- personalizzati in base ai nostri ac- tivabili. I dispositivi senza Offerte Speciali costano rispettivamente 84,99 euro per la guito OnePlus continuerà a farlo, i più quisti nella pagina iniziale, al posto versione da 16 GB e 94,99 euro per quella da 32 GB. Per tutti i modelli, la spedizione è delusi cercheranno altrove, ma difficil- della casella di ricerca semplice stata fissata per il 6 giugno. mente troveranno quello che cercano. presente sull’attuale home page.

 torna al sommario 9 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MOBILE Asus ha ufficializzato il nuovo Zenfone 6, con cui Asus prova a offrire qualcosa di diverso Translatotron ZenFone 6 ufficiale: fotocamera rotante di Google rivoluziona le e batteria gigante a partire da 499 euro traduzioni vocali La flip cam può essere usata sia come fotocamera principale sia come camera frontale per iselfie facendosi più

di Roberto PEZZALI umano na batteria gigante, e quindi la Translatotron è il promessa di tanta autonomia. Si sistema di traduzione U è concluso il lancio dello ZenFone vocale di Google che 6, e nella striscia di smartphone pratica- mente identici degli ultimi mesi Asus pro- sfrutta le reti neurali e va a fare qualcosa di diverso, offrendo mantiene il tono della una batteria da 5.000 mAh in un corpo voce della persona che però non è molto sottile. Manca il wireless charging, e questa non è cosa straniera che ci sta parlando

di Sergio DONATO da poco. Alla batteria sopra la media si notch e avere una superficie full screen, aggiunge anche una camera che ruota, e questo ZenFone 6 ci riesce, con uno una flip camera, che per la particolare schermo LCD IPS da 6.3” da 1080 x 2340 conformazione può essere usata sia pixel protetto da Gorilla Glass 6. Certo, ri- come fotocamera principale sia come mane la parte bassa che è decisamente camera frontale, per i selfie. Sistema si- pronunciata. Con camere che ruotano, mile a quello di Samsung, ma meccani- camere popup e elementi mobili non si camente quello di Asus sembra più sem- può certo proteggere lo smartphone da Google sta lavorando a un sistema plice e robusto. L’obiettivo è eliminare il una eventuale caduta in acqua, e Zen- di traduzione speech-to-speech fone 6 non fa eccezione: niente certifi- cioè “da parlato a parlato”, chiama- cazione IP67 o IP68. Asus è stata però to Translatotron, senza un’interme- MOBILE La pellicola sarà integrata all’interno dello schermo più intelligente degli altri. Mancando la diazione testuale e senza la divi- protezione contro l’immersione, tanto sione del processo in sottosistemi. vale lasciare il jack audio, che è quindi Per farlo, dal 2016 Google si sta Samsung avrebbe risolto i problemi presente. Il processore è lo Snapdragon servendo delle reti neurali, e Tran- 855 di Qualcomm, scesa ormai obbligata slatotron è basato su una rete di Galaxy Fold. Il lancio a giugno per un prodotto di questa fascia di prez- sequence-to-sequence (da se- zo; per i tagli di RAM si va da 6 GB a 8 GB quenza a sequenza) che usa come di Pasquale AGIZZA e per lo storage da 64 GB a 256 GB. Le input lo spettrogramma della voce fotocamere, come abbiamo detto, sono da tradurre e per output lo spet- isolti tutti i problemi del Galaxy Fold e inserite nella flip camera: qui Asus ha te- trogramma della voce tradotta. Lo lancio programmato per inizio giugno. nuto un approccio abbastanza standard, spettrogramma è una rappresen- R Sono queste le indiscrezioni che arri- la camera principale è la Sony IMX586 tazione visuale delle frequenza di vano dai media sudcoreani, che svelano in da 48 megapixel affiancata da un gran- un segnale, in questo caso audio, anteprima alcune delle soluzioni che Sam- dangolo da 13 megapixel. I 48 megapixel e che, nel caso specifico, si può im- sung avrebbe progettato per risolvere i pro- sono più virtuali che reali: il sensore può maginare così: mentre ora Google blemi dello smartphone pieghevole. effettivamente scattare a questa risolu- Translate deve ascoltare la frase, Ricordiamo che i problemi evidenziati dai re- zione, ma per non avere foto “giganti” i scriverla tradotta su un pezzo di censori e dal noto sito iFixit erano sostanzialmente due. Il primo riguardava gli spazi fra produttori scelgono di far scattare in au- carta e poi rileggerla; Translatotron schermi e cerniera, da cui potevano entrare sporco e corpi estranei che andavano ad tomatico a 12 megapixel, i 48 devono es- osserva lo spettrogramma della accumularsi fino a rompere i delicatissimi schermi OLED. Il secondo riguardava, invece, sere una scelta specifica degli utenti. Tra fase da tradurre e ne produce un la pellicola protettiva apposta sullo schermo, che non andava rimossa per nessuna le scelte particolari anche il sensore di altro che rappresenta la frase tra- ragione. Le rotture evidenziate da più di qualche giornalista e la grande eco mediatica impronte posteriori, che con l’arrivo del- dotta. Fa uso di un vocoder neura- scatenatasi in seguito a queste avevano portato Samsung a rinviare a data da desti- le soluzione sotto lo schermo ha un po’ il le che converte lo spettrogramma narsi il lancio dello smartphone pieghevole. Secondo le fonti coreane, dopo appena un sapore di passato. Il sistema operativo è tradotto in forme d’onda audio e mese Samsung avrebbe risolto entrambi i problemi. Il nuovo progetto avrebbe azzera- Android 9, una versione quasi stock che con l’opzione di un encoder del to lo spazio fra schermo e cerniera, andando a risolvere quello che era sicuramente il prevede solo alcune modifiche date parlato che mantiene intatto il ca- più pericoloso dei problemi. La pellicola, fondamentale per il funzionamento del Fold, dalla ZenUI. La versione da 6GB di RAM rattere della voce sorgente. Attra- sarà invece integrata nello schermo eliminando così la possibilità di rimuoverla. Oltre a con 64 GB costerà 499, quella da 6GB verso questa pagina del blog di comunicare la risoluzione dei gravi problemi del Fold, la stampa sudcoreana anticipa di RAM con 128 GB di storage 559,00€ Google dedicato all’intelligenza anche la data del lancio dello smartphone: i primi giorni di giugno. Vedremo se Sam- mentre quella da 8 GB di RAM con 256 artificiale è possibile ascoltare i sung riuscirà ad organizzare il tutto in tempi così stretti. GB di storage 599,00€. progressi del team di sviluppatori.

 torna al sommario 10 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MOBILE Sono molte le novità presentate da Google in tema di privacy alla conferenza annuale Android Q, tutti Google I/O: nel segno di privacy e realtà aumentata i dispositivi Accesso all’account Google da qualunque app, modalità incognito e più controllo dei propri dati compatibili con

di Pasquale AGIZZA la beta. Nessun

’annuale conferenza di Google, oltre Samsung in lista all’annuncio dei nuovi ed Aumentano sempre Luna prima panoramica su Android Q, più i telefoni su cui può si è focalizzata su temi molto importanti per gli utenti quali la privacy e l’integra- essere installato in zione delle tecnologie di realtà aumen- anteprima Android Q. Ci tata ed intelligenza artificiale. Il tema del sono modelli di Huawei, controllo dei propri dati è stato uno dei temi centrali della presentazione, e Go- Sony, LG e Nokia, ma ogle ha delineato alcuni capisaldi della a sorpresa nessun propria strategia in tema di privacy e Samsung o Motorola sicurezza. Il primo di questi riguarda la possibilità di accedere al proprio ac- di Pasquale AGIZZA count con un solo clic, da tutti i più im- infatti, la possibilità per gli utenti di vi- , poi, diventa sempre più portanti prodotti della casa californiana. sualizzare ed interagire con gli oggetti centrale nella strategia di Google, gra- La conferenza Google I/O ha fat- n tutti i prodotti di Google, infatti, com- 3D. L’oggetto ricercato potrà essere zie alle nuove opzioni rese possibili to da cornice all’ufficializzazione parirà in alto a destra l’immagine profilo posizionato nell’inquadratura del cel- dall’uso della realtà aumentata e del di Android Q, con Google che ha dell’utente. Cliccandoci sopra si aprirà lulare, dando inoltre la possibilità all’u- machine learning. Fra quelle mostrate mostrato alcune delle più impor- un menu dal quale sarà possibile andare tente di vederlo in scala. Molto simpa- sul palco, particolarmente interessante tanti novità. E, come da tradizione, alle impostazioni del proprio profilo. L’u- tico l’esempio utilizzato sul palco, che la possibilità di effettuare la traduzione ha distribuito una nuova beta del tilizzo dell’immagine profilo, poi, renderà ha visto come protagonista un enorme simultanea di un testo inquadrato dalla sistema operativo che può essere più facile ca- fotocamera o la possibilità, installata su alcuni specifici modelli. pire quando inquadrando il menù di un Oltre, ovviamente, ai modelli com- si è collegati ristorante, di ottenere in au- mercializzati da Google stessa, la col proprio tomatico le recensioni degli Beta 3 di Android Q raggiungerà profilo Goo- altri utenti e una selezione altri 15 modelli, portando a 23 il nu- gle e quando dei piatti più ordinati. mero complessivo di smartphone no. La secon- In chiusura Google ha sve- abilitati a provare . da grossa lato alcune delle nuove La beta 3 potrà essere installata, novità è rap- funzioni di accessibilità fra gli altri, sul Huawei Mate 20 presentata che arriveranno presto Pro, sull’LG G8, sul Sony Xperia dalla moda- nei prodotti della casa XZ3 e sul Nokia 8.1. Possibilità di lità in inco- californiana. Parliamo in installazione anche per gli utenti gnito nei più particolare di Live Tran- possessori di OnePlus 6T e Xiaomi importanti scibe, un’applicazione che Mi 9 e Mi Mix 3. È possibile trovare servizi di Go- permette di “tradurre” in la lista completa dei dispositivi a ogle. Accedendo a questa modalità, in squalo. testo, in tempo reale, le conversazioni questo indirizzo. Se la lista di tele- modo molto simile a quello che succe- Importanti novità anche per quel che ri- per venire incontro agli utenti con pro- foni supportati si allunga sempre de nel nostro browser, l’app non salverà guarda Assistant, che grazie alle nuove blemi di udito. In accoppiata con Live più, ci sono alcune assenze piut- nessuna delle nostre attività e nessun tecnologie di compressione potrà es- Transcribe arriva anche Live Relay, che tosto rumorose. È il caso dei Sam- nostro dato. Già arrivata su YouTube, la sere eseguito in tutto e per tutto dallo si occuperà dell’opposto, cioè tradurre sung, visto che Android Q non modalità in incognito arriverà presto an- smartphone, senza dover più utilizza- in voce il testo scritto. potrà essere provato in anteprima che su Maps e nel motore di ricerca. re la connessione. su nessun modello della casa co- Un cambiamento reana. Possibilità negata anche La realtà aumentata fa da che secondo Goo- agli utenti Motorola. La beta 3 di padrona... gle ridurrà i tempi Android Q è la prima a portare sui Oltre al tema della privacy, un altro di elaborazione di dispositivi supportati tutte le novità argomento molto importante è stato addirittura 10 vol- che Google ha annunciato. Arriva, quello della realtà aumentata e del te. L’esecuzione in ad esempio, il tema scuro molto machine-learning. La realtà aumentata locale di Assistant richiesto dagli utenti. Arrivano arriva con forza all’interno del motore darà la possibilità anche Smart Reply e Suggested di ricerca, promettendo di cambiare il all’utente, inoltre, di Actions, un insieme di risposte paradigma delle nostre prossime ricer- concatenare vari co- predefinite ed azioni automatiche che. mandi senza dover da utilizzare in risposta ad ogni no- Col motto “A volte, il modo più sempli- richiamare ogni vol- tifica. Arriva, infine, anche il nuovo ce per comprendere le nuove informa- ta l’assistente con la menu privacy per facilitare il con- zioni è guardarle”, Google annuncia, frase “Ok Google”. trollo sui propri dati..

 torna al sommario 11 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MOBILE Google rifiuta di integrare l’app Enel in , anzi, chiede l’annessione a Iliad vende tutte Google non vuole l’app di Enel in Android Auto le sue torri a Cellnex. Utenti L’Antitrust avvia un procedimento istruttorio salgono a 3,3 Secondo l’AGCM, Google sta abusando della sua posizione dominante sul mercato e apre un’inchiesta milioni Il valore dell’accordo è di Sergio DONATO di 600 milioni di euro e ’Autorità Garante della Concorren- za e del Mercato (AGCM) ha avvia- prevede la vendita del L to un procedimento istruttorio nei 100% delle infrastrutture confronti di Google poiché avrebbe di Iliad a Cellnex per sfruttato la sua posizione dominante di mercato rifiutando di integrare in permettere alla società Android Auto l’app “Enel X Recharge”, francese di investire in sviluppata da Enel X Italia per fornire 4G e 5G agli utenti informazioni e servizi per la ricarica delle batterie delle auto elet- di Sergio DONATO triche. L’app è comunque presente sul Play Store di Google (come nell’App Sto- A conferma della buona accoglien- re di iOS) da maggio 2018 e consen- za ricevuta da Iliad, la società di te di visualizzare su una mappa del telecomunicazioni francese ha an- territorio le colonnine di ricarica Enel glio, la proposta di integrare i contenu- nunciato un accordo per la vendita e degli altri operatori che abbiano ti di Enel X Recharge in Google Maps del 100% delle proprie infrastruttu- sottoscritto accordi con Enel. L’app avvantaggerebbe Google, alterando re, che comprendono circa 2.200 offre varie informazioni, tra cui le le dinamiche competitive ed elimine- siti, a Cellnex, uno dei principali at- indicazioni sul tipo di presa della co- rebbe un concorrente, vanificandone tori del mercato delle torri in Euro- lonnina, la potenza massima eroga- anche gli investimenti in tecnologia. pa. In dieci mesi, Iliad ha superato bile, la disponibilità della colonnina, Inoltre, qualora l’app fosse integrata in in Italia una quota di 3,3 milioni di e anche il servizio di prenotazione Google Maps, si perderebbe la pos- abbonati; la vendita delle proprie della ricarica. Trattandosi di un’app sibilità di prenotazione della ricarica, infrastrutture di telecomunicazioni, dedicata prettamente all’uso in auto, influendo negativamente anche sulla per un’operazione complessiva di Enel ha sviluppato il software secon- fruibilità delle auto elettriche da parte 600 milioni di euro, è da osserva- do le linee guida fornite da Google degli utenti. “Android Auto è progettato re in una logica industriale a lungo per le app compatibili con Android Auto. che Enel dovrebbe sostenere per gli pensando alla sicurezza, per ridurre al termine che permetterà a Iliad di Tuttavia, tra il settembre e il novembre infotainment di ogni casa automobili- minimo le distrazioni e garantire che le accelerare lo sviluppo della sua del 2018 Google ha comunicato l’impos- stica. Negli ultimi scambi di email avuti app possano essere utilizzate in modo rete 4G e 5G e rafforzare la sua sibilità di integrare Enel X Recharge per- a gennaio con Enel, Google ha ribadito sicuro durante la guida” riferisce Goo- capacità di investimento. ché le uniche categorie di app ammes- che, “per ragioni di sicurezza e per altre gle in una nota. “Stiamo rivedendo il In aggiunta alla vendita, nell’ac- se in Android Auto sono quelle media e ragioni tecniche, le categorie ammesse provvedimento, continueremo a colla- cordo con la spagnola Cellnex messaggistica. in Android Auto sono quelli di media borare con le autorità per risolvere le si aggiunge infatti il programma Nonostante Enel abbia sviluppato l’app e messaggistica”, ma questa volta ha loro preoccupazioni”. Dunque, secondo “build-to-suit”, che in pratica si per il suo utilizzo con i comandi vocali, aggiunto anche quella di navigazione; l’AGCM, Google starebbe abusando traduce in un contratto di svi- Google ha poi cambiato il motivo del mentre Enel X Recharge è anche un’app della posizione dominante che detie- luppo e costruzione di nuove suo rifiuto nel dicembre 2018, afferman- di prenotazione di servizi. ne nel mercato dei sistemi operativi infrastrutture da parte di Cellnex do che l’app non rispettava le esigenze per dispositivi mobili per proteggere il e delle quali Iliad diventerà lo- di sicurezza dell’utente. Al rifiuto ha fatto Google vuole darsi alla suo modello di affari, per cui l’Autorità cataria. Il programma dovrebbe seguire due proposte: integrare l’app in mobilità elettrica? ha aperto un’istruttoria nei confronti di generare 150 milioni di euro sup- Google Maps con le informazioni sulle Enel ha fatto notare che le informazioni Google per accertare l’esistenza di vio- plementari per Iliad nel corso dei colonnine contenute in Enel X Recharge di localizzazione delle colonnine di ri- lazioni della concorrenza. prossimi sei anni. La collaborazio- e affidarsi ai comandi vocali di Google carica sono già presenti in ne tra Iliad e Cellnex viene così Assistant; oppure sviluppare l’app per i Google Maps dalla metà di rafforzata, dato che la stessa ha vari infotainment dei costruttori di auto- ottobre 2018 e che l’esclu- portato all’accordo quadro tra le mobili utilizzando i kit di programmazio- sione dell’app da Android due società nel 2017. La nuova ne forniti dalla stessa Google. La prima Auto dipende dal ruolo che intesa permetterà a Iliad di svi- soluzione di Google permetterebbe a Google vorrebbe giocare luppare i suoi siti mobili con più Google Maps di godere del flusso dati nei servizi per la mobilità velocità e a condizioni industriali di Enel X Recharge, escludendo però elettrica. e finanziarie vantaggiose e che, a la possibilità di prenotare le colonnine. L’AGCM ha colto nei rifiuti di dispetto della vendita, le porterà La seconda soluzione invece rappre- Google dei modi per restrin- entro fine anno ad avere più di senterebbe un costo di sviluppo e di gere in maniera sostanziale 3.500 siti radio installati. transizione, oltre che di manutenzione, la concorrenza. Nel detta-

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TCL_ES56_A4.indd 1 04/04/19 13:02 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE TV E VIDEO Nuova app Apple TV per Apple TV e dispositivi iOS. Con aggiornamento per TV Samsung Basta Mediatek Servizio Apple TV, rivoluzione a metà Google ha fatto un processore La nuova app arriva in Italia senza le novità per Android TV. L’integrazione con le app di terze parti non c’è. È una rivisitazione grafica del negozio di film Vuol ridurre la di Roberto PEZZALI frammentazione a rivoluzione TV di Apple è iniziata, Google ha annunciato ma per ora l’Italia è ai margini. La nuo- l’arrivo di una L va app Apple TV, annunciata a marzo piattaforma unica nel corso dell’evento dedicato ai servizi, è ora disponibile con l’aggiornamento a per le smart TV iOS 12.3 e TvOS 12.3. Chi ha aggiornato la Android che ridurrà Apple TV, l’iPad o l’iPhone, si è trovato tra la frammentazione e le app disponibili anche la nuova applica- zione dedicata allo streaming video. renderà più veloci gli Completamente rivista nel design, l’app aggiornamenti nel nostro Paese non è esattamente quella che Apple ha descritto nel corso di Roberto PEZZALI dell’evento del 29 marzo. con alcuni film di ottima qualità, tra i quali Nella sua forma più completa Apple TV Dove sono i canali TV? Dov’è l’integrazio- segnaliamo The Matrix in Dolby Vision dovrebbe offrire l’integrazione con de- Android TV migliora, ma è ancora ne con le app di terze parti, come Ama- e Dolby Atmos a 7.99 euro. Ma oltre a cine di applicazioni per offrire canali in lontano dall’essere la piattaforma zon Prime Video? questo nulla di diretta, la visione dei contenuti offline su TV perfetta che tutti vorrebbero. Di quelle che dovevano più. Su Apple iPad e iPhone, suggerimenti curati da un Crescono le app, aumentano le essere le vere novità TV, ad esem- team editoriale e una ricerca multipiat- prestazioni, ma non sono scom- della rinnovata app Ap- pio, l’app TV taforma. La sottoscrizione ai servizi di parsi i problemi che da sempre ple TV ad oggi da noi vive di fianco streaming direttamente dall’app Apple, hanno toccato il mondo Android, non c’è traccia. Apple a iTunes Mo- senza dover quindi passare dal fornitore primo tra tutti la frammentazione. sta ancora finalizzando vies, una sorta originale dei contenuti, sarà disponibile Aggiornare la piattaforma non è gli accordi sui contenuti di doppione. solo in America e solo per una serie di semplice, anche perché un te- con i vari provider, e pro- Se guardiamo provider selezionati: in questo caso Ap- levisore non è uno smartphone babilmente ci sarà da at- però a cosa ple non si limita a fare da aggregatore, e non deve neppure passare la tendere ancora qualche hanno a di- ma gestisce anche l’encoding e la di- certificazione degli operatori. erP mese. Nella sua forma at- sposizione in stribuzione dei contenuti. Portarla fuori questo motivo Google ha deci- tuale, la nuova app Apple TV sembra più Francia, in Germania o nel Regno Unito, dagli “States”, anche per la complessità so di creare quello che chiama una rivisitazione dello store di contenuti possiamo anche capire la scelta di Ap- tecnica, non sembra facile. Reference +, una piattaforma, o video, gli stessi che si possono acquista- ple. Per ogni paese europeo ci sono al- L’app per iOS e TvOS non è però l’unica meglio un SoC. per Android TV re o noleggiare tramite iTunes. La grafica meno 20 app, dove di fianco ad alcune novità: Samsung dovrebbe aver rilascia- che integra Assistant e che ren- è molto più accattivante, le schede sono app globali ci sono una serie di applica- to l’aggiornamento che porta finalmente de più facile lo sviluppo, toglien- fatte meglio così come le sezioni tema- zioni locali. Apple sicuramente non vole- iTunes e AirPlay 2 sui suoi televisori. I TV do gli elementi di diversità che tiche, e c’è pure un’ottima sezione HDR va lanciare in Italia un servizio strategico che verranno aggiornati sono i Samsung oggi accomunano le smart TV. senza avere a bordo alme- FHD / HD Serie 4 e 5 del 2018, i QLED 4K Con l’arrivo di un chip certificato no tre piattaforme di un cer- Q6, Q7, Q8, Q9 del 2018 e 2019, i QLED e creato da Google il mercato, to spessore, ci riferiamo ad 8K Q9 del 2019, i Frame del 2018 e 2019, almeno quello dei TV, dovreb- esempio a La 7, alla Rai, a i Serif del 2019 e le serie 6, 7 e 8 del 2018 be convergere verso quella che Mediaset, a DPlay e a Now e 2019, praticamente tutti i TV prodotti dovrebbe essere la piattaforma TV, atteso da mesi e mai ar- da Samsung negli ultimi due anni. supportata dalle prossime ver- rivato. E’ tutta questione di iTunes per Samsung dovrebbe permet- sioni di Android. Google parla di accordi, e quando si parla tere la visione dei contenuti acquistati o reference design, quindi non è di diritti, licenze e spartizio- noleggiati, senza però gestire acquisti, escluso che i produttori di chip ne di guadagni non è facile abbonamenti o sottoscrizioni ai canali. Al possano creare e vendere la loro trovare una quadra. DAZN, momento i TV che abbiamo in redazione versione realizzata però su spe- paradossalmente, c’è solo non si sono aggiornati, quindi tornere- cifiche di Google. In arrivo anche in Canada e Usa mentre mo il prima possibile con una anteprima qualche novità a livello software, DPlay solo in Svezia, nono- per capire quali sono effettivamente le come la possibilità di sottoscrive- stante entrambe le app ci possibilità dell’app TV sui televisori. Gli re con un tasto del telecomando siano anche in Germania, aggiornamenti per i TV Sony e LG arri- l’abbonamento ai vari servizi di in Francia e in Inghilterra. veranno più avanti. Apple TV+, il servizio streaming. Google con il lancio Amazon Prime Video e Ap- di streaming video in abbonamento di di Reference+ vuole rifondare il ple Music sono le uniche Apple, sarà disponibile invece nell’app progetto partendo da una nuova presenti quasi ovunque. Apple TV a partire dall’autunno. piattaforma comune.

 torna al sommario 14 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE TV E VIDEO Finalmente disponibile l’aggiornamento software per i TV Samsung, che porta AirPlay ed Apple TV sugli ultimi modelli AirPlay ed Apple TV sui televisori Samsung Ecco come funziona. La prova e il video Osservando come funziona la nuova Apple TV sui TV dell’azienda coreana si capisce subito che è stato fatto un grande lavoro

di Roberto PEZZALI pple e Samsung, da nemici ad amici: mai avrem- mo pensato di trovare una così perfetta integra- Azione tra i servizi Apple e l’hardware Samsung, eppure guardando a come funziona la nuova Apple TV sui TV dell’azienda coreana si capisce subito che è stato fatto un grandissimo lavoro. Riassumendo, ma poi andremo nel dettaglio, è come avere una Apple TV 4K integrata nel televisore, senza però la parte di app: per quelle si deve attingere allo store di Tizen, decisamente più povero di quello che offre oggi l’Apple Store per Apple TV. L’aggiornamento firmware, nel video poi si può ve- dere tutto nel dettaglio, porta due novità sostanziali: AirPlay e Apple TV. La prima è una integrazione del protocollo AirPlay 2 all’interno del software del televi- sore: si possono inviare da iPhone e da iPad contenuti ple TV: al CES era stata annunciata come iTunes, ma al TV, sia audio che video. iTunes ha lasciato posto alla nuova app per la fruizio- Una sorta di , ma con sistema chiuso ne di video. Quest’ultima ricalca esattamente quella video Apple. Nei televisori compare un menu aggiuntivo presente sul set top box Apple, stessa grafica e stes- dedicato ad AirPlay che permette la configurazioni di se impostazioni. Per l’Italia mancano ovviamente tutte qualche opzione legata alla sicurezza, come la richie- le funzioni aggiuntive, ne abbiamo già parlato, ma è sta del codice necessario per trasmettere. comunque possibile vedere i film acquistati, anche L’aspetto grafico di questo menù restituisce l’idea del potere che ha oggi Apple nel mondo dell’elettronica lab di consumo: nonostante sia un menu insignificante, Apple ha sicuramente preteso di averlo con la sua Apple TV sui TV Samsung interfaccia grafica e le sue font, e Samsung l’ha ac- Come funziona contentata. All’interno di un menu coerente nello stile e nel design, solo quando si seleziona “AirPlay” la gra- fica passa da stile Samsung a stile Apple. La seconda grande integrazione riguarda la parte Ap-

quelli della famiglia, e acquistare nuovi contenuti. Per farli serve l’autenticazione ed è possibile o tramite username e password o tramite scansione di un codi- Dalla grafica Samsung, sopra, si passa a quella ce QR, con autenticazione a due fattori. Apple, sotto C’è un aspetto da considerare in questo: anche chi oggi non è utente Apple può creare un account e quindi autenticarsi al servizio, fruendo dei contenuti di Apple TV. Tra i quali c’è una sezione davvero ampia di film in 4K e HDR, con una qualità davvero buona e audio Atmos, anche se solo per la lingua originale. L’unica considerazione da fare è la scomparsa del Dolby Vision: Samsung non supporta questo tipo di HDR, quindi i film che sulla Apple TV 4K possono es- sere visti in Dolby Vision sul TV Samsung saranno o in 4K o in HDR10 dove presente.

 torna al sommario 15 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE TV E VIDEO Panasonic ci ha portati a Londra, alla sede di Dolby, per mostrare la nuova serie GX810 I prezzi italiani Nella sede di Dolby con Panasonic GX810 degli OLED Panasonic 2019: Dolby Vision e Dolby Atmos per tutti il GZ2000 parte Ecco spiegato come un tv di fascia media soddisfi i requisiti di un’esperienza Dolby Vision diqualità da 3.499 euro Abbiamo ottenuto i di Roberto PEZZALI prezzi dei nuovi OLED i parte da 699 euro per il modello da 40”, e si arriva a 1499 euro per Panasonic, tutti con S la versione da 65”: fascia media, supporto a HDR10+ e tecnologia LCD LED, ma una grandis- Dolby Vision. Il top di sima ambizione, quella di portare le tecnologie che solitamente vengono gamma GZ2000 può usate per promuovere le serie di pun- arrivare a 4.499 euro, ta anche su televisori che non sono ma il più piccolo dei necessariamente al top della gamma. Abbiamo avuto modo di osservare da GZ950 si porta a casa vicino i nuovi modelli della gamma con 1.999 euro GX810 a Londra, nella sede di Dolby, dove l’azienda insieme al partner tec- di Sergio DONATO nologico, che ha creato i due formati audio e video di nuova generazione, ha Dopo la nostra visita alla sede Dol- cercato di spiegarci come è possibile by di Londra grazie a Panasonic, che un TV non necessariamente pen- siamo riusciti a entrare in possesso sato per offrire le prestazioni massime dei prezzi italiani di tre delle quat- possa comunque soddisfare i requisiti tro serie di nuovi OLED della casa necessari per offrire una esperienza giapponese. Quello del GZ1000 Dolby Vision di qualità e una resa au- per il momento è latitante, e il TV dio altrettanto buona. Effettivamente un luminosità da 4.000 a 10.000 nits, 12 bit è il Pulsar. Un monitor LCD che Dolby non compare nemmeno nel sito po’ di scetticismo c’era, perché senza di segnale, e ora avete il Dolby Vision ha prodotto circa 8 anni fa, con raffred- italiano di Panasonic. Ricordiamo un pannello con un vero local dimming, su un TV da 699 euro che non riesce ad damento a liquido e pannello a 12 bit: che tutte le nuove serie GZ offro- senza una luminosità di picco elevata, arrivare nemmeno a 1000 nits. Non è un bastano pochi minuti di una sequenza, no la compatibilità con gli standard senza un sistema di altoparlanti ester- controsenso?” Dolby spiega che non è mostrata di fianco al nuovo OLED top HDR10+ e Dolby Vision. Si parte no è difficile pensare che Dolby Vision solo questione di luminosità, e per con- di gamma, per lasciare tutti i presenti a dal top di gamma, il GZ2000, che e Dolby Atmos possano rendere allo vincerci ci mostra come la versione Dol- bocca aperta. L’OLED è sempre l’OLED, nel taglio da 65” viene offerto al stesso modo su un TV LCD da 699 euro by Vision, fianco a fianco con lo stesso ma la scena del Pulsar è talmente reale pubblico a 4.499,99 euro, mentre come su un OLED da 4.999. Ma Pana- contenuto HDR10, riesce ad avere molti che quella mostrata dal 65” Panasonic il 55” scende di mille e si presenta sonic ha lavorato bene, perché il GX810 più dettagli. sembra una brutta copia. con un cartellino del prezzo che da quanto abbiamo visto e sentito è Una serie di fotogrammi e sequenze Purtroppo il Pulsar non potrà mai diven- riporta 3.499,99 euro. Il pannello davvero un buon TV: il contrasto non è side by side, stesso TV e diversa resa: tare un prodotto consumer, ma di fianco è stato messo a punto dal colorist eccezionale, così come la luminosità di il Dolby Vision ha qualcosa in più, ma a noi quasi tutti i giornalisti di settore Stefan Sonnenfeld, che ha lavorato picco, ma riesce ad avere un buon nero lo stiamo comunque confrontando con concordano che non hanno mai visto a Jurassic Park e Star Wars, mentre e soprattutto riesce ad essere decisa- l’HDR10 e non con la versione 10+ a me- nulla di simile, probabilmente il miglior l’audio è stato affidato a Technics mente convincente sui colori. Dolby ha tadati dinamici che il TV Panasonic sup- monitor al mondo. che ha pensato a una soundbar abbassato un po’ le pretese: se vuole porta. Ricordiamo infatti che Panasonic Non deve quindi stupire di vedere il Dol- integrata a emissione frontale a 3 vincere la sfida con HDR10+ deve arri- insieme a Philips è l’unica che supporta by Vision su un GX810: costa il giusto, canali e di due speaker rivolti ver- vare anche su televisori di fascia media, tutti i formati HDR esistenti. Dolby ci non ha una luminosità da record ma ha so l’alto con ricostruzione spaziale per convincere chi crea contenuti che spiega anche che non deve stupire se comunque diverse frecce al suo arco, Dolby Atmos. esiste una platea ampia di possibili frui- spingono il Dolby Vision sui TV LCD, soprattutto per quanto riguarda la resa Il GZ1500 ha un prezzo di 3.499,99 tori. Non potevamo esimerci da far qual- come in questo caso con il GX800, per- cromatica e il volume colore. euro per il taglio da 65” e 2.499,99 che domanda un po’ scomoda a Dolby: ché per quello che serve a loro la tec- Notevole anche la resa audio del euro per quello da 55”. La sound- “Siete partiti con tantissime ambizioni, nologia LCD è ancora superiore rispetto GX810: Dolby spiega che avere l’Atmos bar è sempre a emissione frontale, all’OLED. E ci portano nella sala dove su un TV non è semplice, perché gli ma a due canali, e questa volta non viene fatto il “grading” dei contenuti in speaker usati sono piccoli e posiziona- si tratta di un progetto a cura di Te- Dolby Vision per farci vedere come ci ti anche male, ma grazie ad un attento chnics. Il GZ950 perde la soundbar sono LCD che sono su un altro piane- tuning e ad uno studio accurato delle e si affida a una riproduzione audio ta e che hanno prestazioni oggi irrag- riflessioni sono riusciti a raggiungere più tradizionale, e i prezzi calano di giungibili. Effettivamente nella sala di un buon risultato. L’ascolto non delu- conseguenza. Servono 2.999,99 Dolby come monitor di riferimento per de, effettivamente è più ampio, ma una euro per portarsi a casa il taglio da la qualità c’è un LCD da 42” full HD, soundbar come la HTB510 sempre di 65” e 1.999.99 euro per la diago- ma non è certo un normale televisore, Panasonic ha tutta un’altra resa. nale da 55”.

 torna al sommario 16 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE TV E VIDEO I nuovi standard HDR hanno metadati dinamici. A cosa servono e perché sono importanti? Cerchiamo di capire Guida all’HDR, ecco a cosa servono i metadati e che differenza c’è tra quelli statici e dinamici La differenza tra HDR10 e Dolby Vision / HDR10+ è nota a tutti. Ma sulla questione dei metadati HDR c’è un po’ di confusione

di Roberto PEZZALI a differenza tra HDR10 e Dolby Vision / HDR10+ è nota a tutti: nel primo caso i metadati sono statici, L negli altri due casi sono dinamici. Non tutti però sanno esattamente cosa voglia dire, e la convinzione generale è che nel caso dei metadati dinamici la lumi- nosità possa essere adattata scena per scena. Ma non è proprio così, e anche in un recente viaggio con alcuni colleghi ci siamo resi conto che sulla questione dei me- tadati HDR c’è un po’ di confusione. Abbiamo deciso così di fare questa guida, molto semplice e basilare, per far capire qual è la differenza tra i due e perché è importante avere metadati dinamici. L’obiettivo di un televisore, lo sappiamo, è riprodurre un contenuto come questo viene pensato: un televisore deve riprodurre gli stessi rossi, le stesse sfumature e le stesse tinte volute in fase di “color grading” dal diretto- re della fotografia di un film. Per farlo serve ovviamente un riferimento, e questo riferimento è lo spazio colore. Dall’HD all’HDR è cambiato tutto Quando si parla di spazio colore spesso si semplifica, Con il passaggio all’HDR è cambiato però tutto: quando e si pensa a quel grafico a ferro di cavallo che si vede l’HDR è stato pensato si è scelto di adottare come ri- nelle misure dei televisori, in realtà quello è un grafico ferimenti alcuni parametri che vanno oltre le possibilità bidimensionale basato su un livello fisso di luminanza. dei display di oggi. Nessun televisore ad esempio è in La rappresentazione reale è un grafico tridimensionale grado di mostrare lo spazio colore BT2020, e nessun che mostra tutti i colori al variare dell’intensità. televisore può arrivare ai famosi (e fastidiosi) 10.000 Se restiamo in ambito HD tutti i televisori moderni nits. Eppure, essendo il segnale digitale, in fase di color sono capaci di riprodurre i colori all’interno di questo grading si può infatti decidere di spingere un rosso su “solido”, questo volume di colore, perché la luminan- livelli che oggi i TV non riescono a visualizzare. Magari za è contenuta e lo spazio colore, il Rec709nel caso ci riusciranno in futuro, oggi sicuramente no. tenitore è ovviamente il display, con l’HDR il contenuto dell’HD, non troppo ampio. Quando viene fatto il color Da adesso in poi parleremo di nits, ma come abbiamo può essere molto più ampio del contenitore, spesso è grading di contenuti HD, chi si siede davanti al monitor visto lo spazio colore è un solido tridimensionale quin- così. E ogni contenitore è diverso: ci sono display che e decide per ogni scena i livelli dei vari colori è con- di più è alto il valore di luminanza più è ampio questo arrivano a 2.000 nits, altri a solo 500 nits, alcuni han- sapevole che qualsiasi sfumatura, a qualsiasi livello di solido: un master con grading a 4000 nits equivale ad no un volume colore molto ampio altri lo hanno molto luminosità, può essere riprodotto senza problemi da un un solido che contiene un numero di colori molto più stretto. televisore moderno e quindi le persone vedranno (se il ampio di un master a 100 nits HD. Un master a 10.000 Ecco che quindi si è reso necessario un adattamento: TV è calibrato) quello che vede lui. nits in spazio colore BT2020 è un solido “enorme”. La il TV deve in qualche modo trasformare il segnale in foto sotto mostra come si rapporta il volume colore che ingresso, che ha troppe informazioni, in un qualcosa equivale a 10.000 nits in BT2020 rispetto a 100 nits in che può rappresentare. BT709 (Rec709). Pensiamo infatti ad un TV HDR che arriva a 500 nits: Se con l’HD il contenuto stava nel contenitore, e il con- cosa succederebbe se venisse riprodotto su questo TV un contenuto HDR masterizzato a 4000 nits, ov- vero con picchi di luminosità a 4000 nits, senza ria- dattamento? Tutto quello che il TV non può riprodurre verrebbe perso. L’adattamento è quindi necessario e si chiama Tone Mapping, che come dice il nome stesso è quella pro- cedura con la quale il televisore rimappa i toni del con- tenuto adattandoli alle sue capacità di riproduzione. Torniamo ad un esempio pratico: per un determina- to film viene fatto un grading a 2000 nits, e questo filmviene riprodotto da due TV, uno che gestisce Se guardiamo al Rec709, lo spazio colore dell’HD, fino a 2000 nits e uno che arriva a 500 nits. Il primo tutti i display oggi sono in grado di gestire senza problemi i colori all’interno di questo solido. segue a pagina 18 

 torna al sommario 17 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE

TV E VIDEO 2000 nits vengono adattate per fare in modo che nulla HDR, a cosa servono i metadati si perda. Il massimo, ovvero il limite, sono ovviamente i 500 nits che il TV riesce ad esprimere. Grazie al tone segue Da pagina 17  mapping evitiamo quindi di perdere informazioni, ma questa “compressione” ovviamente comporta anche una riduzione del volume colore: l’immagine non sarà TV riesce a gestire il segnale senza bisogno di tone esattamente quella voluta da chi ha fatto il grading del mapping, quindi riproduce il contenuto come è stato contenuto, parte dei colori non riproducibili sono stati fatto senza riadattarlo. Questo TV arriva fino a 2000 sostituiti con altri che il TV può riprodurre. Il display non ha le possibilità fisiche per riprodurre cer- ti colori, il suo volume è ridotto, quindi un rosso super saturo ad alta luminosità verrà reso come un rosso sa- turo ad una luminosità inferiore. Nel processo di tone mapping entrano in gioco i me- tadati: sono loro che dicono al display come è stato fatto il contenuto e quindi guidano il processo di tone mapping. Nel caso dell’HDR10, che ha metadati statici, questi parametri sono identici per tutto il film e sono essenzialmente due: MaxCLL (Maximum Content Light Level) e Max FALL (Maximum Frame-Average Light Le- vel). Il primo indica la luminanza del pixel più luminoso del contenuto espressa in nits, il secondo è un valore brillante, ma si perderanno anche moltissimi dettagli. ricavato con un calcolo leggermente più complesso: Questo perché la maggior parte delle scene, nono- per ogni fotogramma viene infatti calcolata la luminan- stante il master avesse un picco di 4.000 nits, non za media dei pixel in nits, e il valore più alto tra tutti superavano i 70 - 80 nits di media, quindi in linea di i fotogrammi viene preso come riferimento. Usando massima non avevano bisogno di tone mapping. questi due valori il televisore capisce come fare il tone Tuttavia i metadati statici, calcolati su tutto il film, hanno mapping: ha la media e il massimo livello raggiunto. portato il TV a rimappare interamente il contenuto per Questi riferimenti, MaxCLL e MaxFall, nel caso di HDR a farlo stare nel contenitore molto più piccolo. Se già in metadati statici sono identici per tutto il film, e per capi- un master a 4.000 nits il contenuto occupava solo una re cosa questo comporta usiamo un altro esempio. piccola porzione, è un film molto scuro girato di notte, Abbiamo due film, uno è un bel film sulla neve, l’altro una volta compresso occuperà una fettina talmente è un film girato di notte. Entrambi sono HDR10 e per piccola che parte delle informazioni saranno andate entrambi è stato fatto un grading a 4.000 nits. Nono- perse (Foto 2). stante le scene siano totalmente diverse, in entram- Ecco quindi perché servono i metadati dinamici: servo- bi i casi MaxCLL è pari a 4.000: nel primo film c’è un no a dire al TV che solo la scena dell’esplosione aveva fotogramma con il sole che arriva a 4.000 mentre nel un MaxCLL pari a 4.000, nelle altre scene il picco e la secondo c’è una esplosione nel buio con un pixel che luminosità erano molto più bassi, anche 70 nits. Così tocca i 4.000. facendo sulle scene molto scure il tone mapper non Questi due film vengono visti su un TV che arriva al lavora, o lavora pochissimo mantenendo intatte le in- massimo a 500 nits, quindi il TV legge i metadati ed formazioni del master di partenza e quindi il lavoro di effettua il tone mapping. In entrambi i casi la curva di chi ha fatto il color grading. tone mapping sposterà il riferimento su 500, il limite I metadati dinamici permettono quindi di variare di- del TV, ma il risultato sarà diverso e la foto 1 ci aiuta a namicamente, scena per scena o frame per frame, la capire perché. grandezza di questo “contenuto” che nel caso dei me- Tutto quello che nel master originale è distribuito da 0 tadati statici è fisso per tutto il film. nits, e iun questo caso il contenitore è ampio quanto a 4000 nits viene compresso e portato su un range da E si capisce così perchè l’HDR a metadati dinamici ser- il contenuto. Il secondo TV non può gestire un livello 0 a 500 nits. Nel caso del film luminoso viene compres- ve più ai TV di fascia bassa che a quelli premium: sono superiore ai 500 nits, quindi effettua il tone mapping e so tutto, la scena apparirà meno brillante e con meno i “contenitori piccoli” che fanno fatica a gestire master sposta sui 500 nits il riferimento che era di 2000 nits. sfumature cromatiche ma egualmente bilanciata. con color grading ad alti livelli, tutti quei TV che ven- Tutte le informazioni del master contenute tra i 500 e i Nel caso del film buio invece la scena apparirà meno gono venduti come HDR ma hanno luminosità basse e volumi colore ridotti. Un TV da 2.000 nits riuscirebbe a gestire molto meglio 1 2 queste informazioni, e il molti casi non avrebbe neppu- re bisogno di comprimerle. Anzi, TV che hanno un volume colore molto ampio adottano il tone mapping per espandere il contenu- to: se ad un TV che arriva a 2.000 nits viene dato un contenuto con grading a 1.000 nits e lui può arrivare a 2.000 ignora i metadati e applica un suo tone map- ping per portare quei 1.000 a 2.000, rendendo quindi l’immagine più luminosa e incisiva. Ogni produttore al posto di usare le curve standard ha una sua curva di tone mapping che più si adatta al tipo di tecnologia e al tipo di pannello usato.

 torna al sommario 18 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE PC Con la Build 2019 di Seattle,Microsoft vuole fornire agli sviluppatori gli strumenti adatti TP-Link, La nuova Microsoft: Linux dentro Windows, Wi-Fi Mesh alla portata di tutti dentro Edge. E non dimentica il Mac con il router Microsoft è pronta ad abbracciare Linux, collaborare con Google, strizzando l’occhio a Apple gigabit a meno di Sergio DONATO di 90 euro a conferenza Microsoft Build 2019 TP-Link ha lanciato per gli sviluppatori a Seattle ha già una nuova linea di L mostrato le novità più interessanti, dispositivi di rete: a cominciare anche da alcune confer- me, come la collaborazione con Google OneMesh Lo scopo per sviluppare il nuovo Edge basato su è quello di portare i Chromium e per estenderlo al mercato vantaggi delle reti Wi-Fi Mac, ma portando alla luce anche realtà inaspettate, come lo sviluppo di un ker- Mesh alla portata di nel Linux all’interno di Windows 10. Se si tutte le tasche volesse riassumere la Build di Microsoft di quest’anno con di Franco AQUINI una sola paro- porterà una nea di un foglio di calcolo in Word con i la, “pervasività” funzione “IE valori dei campi modificati in tempo rea- TP-Link lancia una nuova categoria potrebbe essere Mode” che le e visibili anche nella sessione di chat di prodotti pensati per la rete do- quella giusta. La consentirà aperta. mestica. Si chiamano OneMesh e forte sensazione è di aprire i hanno lo scopo di portare i vantag- che Microsoft non vecchi siti Un vero Linux dentro Windows gi delle reti Mesh alla portata di tut- lasci nulla di inten- (interni alle La vera sorpresa è arrivata con l’annun- ti, senza la necessità di acquistare tato e stia cercan- aziende) cio dell’integrazione di un kernel Linux kit costosi. Le reti mesh sono reti do di declinare i usando il all’interno di Windows 10. Il kernel si ba- Wi-Fi in cui i componenti (router suoi codici e il suo rendering serà sull’ultima versione stabile di Linux, e satelliti) dialogano tra loro per software in modo di Internet la 4.19 e sarà realizzato su misura per ottimizzare portata e potenza del che vengano ac- Explorer. In supportare la versione più recente del segnale. Il vantaggio più grande è colti da più ambienti possibili. più, offrirà la possibilità di personalizzare sottosistema “Windows Subsystem for che, una volta posizionati i vari ele- la pagina di una “Nuova scheda” con il Linux” (WSL), che quindi non assumerà menti nei diversi ambienti di casa, Edge + Chromium: un’unione logo della società, di caricare alcuni siti più i contorni dell’emulazione come fa non ci si dovrà più preoccupare di espansiva nelle prime schede del browser e s’inte- oggi. Inoltre, l’integrazione di Linux in altro. Spostandosi per la casa con In questi mesi, il passaggio del browser grerà con Microsoft Search e Office 365. Windows si interfaccerà con uno spazio un dispositivo Wi-Fi, questo rimar- Edge dal motore fatto in casa a quello Si è vista anche qualche schermata del utente installato attraverso il Windows rà sempre connesso e con una open di Chromium ha forse rappresen- nuovo Edge per macOS, poiché se gli Store e il kernel verrà aggiornato auto- copertura ottimale. Fino ad oggi le tato l’esempio principe di questa nuova utenti Windows hanno già avuto modo di maticamente attraverso Windows Upda- reti mesh sono state appannaggio apertura Microsoft, e che l’ha portata an- testare il nuovo browser, i proprietari di te. Microsoft afferma che le operazioni di kit costituiti da un router centrale che a una stretta collaborazione tra i pro- Mac sembra dovranno pazientare anco- complesse sul file system con il nuovo più uno o due satelliti. La soluzione pri ingegneri e quelli Google, che hanno ra un po’ prima di provare una versione WSL 2 saranno fino a 20 volte più veloci OneMesh viene incontro proprio spiegato ai colleghi neofiti le prassi mi- Canary e una Dev del nuovo Edge. rispetto al sottosistema corrente in emu- a chi desidera aggiungere i com- gliori per la contribuzione al mondo open lazione, e che il primo rilascio di WSL ponenti di rete un po’ per volta, a di Chromium. Le novità più importanti Più fluidità per i contenuti avverrà questa estate con un versione seconda delle proprie esigenze. I del nuovo universo Edge hanno riguar- Non meno degno di nota è lo sviluppo destinata ai partecipanti del programma prodotti della linea OneMesh com- dato lo sviluppo della “Collections” che del nuovo Fluid Framework, che è sta- Windows Insider e che dovrebbe portare prenderanno router, range exten- permetteranno agli utenti di collezionare to disegnato per dare la possibilità agli il nome in codice di 19H2. der e powerline, per arrivare da testi e immagini presi dal web in una nota sviluppatori di realiz- un piano all’altro, oppure da una grazie al drag and drop e mantenendo i zare app e servizi più clicca per l’ingrandimento stanza a un’altra all’estremo oppo- riferimenti ai siti web originari. Inoltre, a interattivi e condivi- sto della casa. I dispositivi TP-Link parte l’ovvia condivisione dei contenuti sibili. In una presen- OneMesh disponibili sono due: il collezionati, sarà possibile anche una tazione del nuovo router Archer A7, un dispositivo loro importazione in Word ed Excel. Edge framework, Microsoft con connettività fino a 1Gbps e Wi- sarà spinto anche verso una maggiore ha mostrato una tra- Fi doppia banda a 1.750Gbps, e il riservatezza dei dati degli utenti, poiché duzione in tempo Range Extender RE300, anch’esso Microsoft ha intenzione di bloccare i trac- reale in Word nella operante sulla doppia banda Wi- ker del web e di creare tre profili diversi in lingua di ogni parte- Fi dei 2,4 e 5 GHz. Il prezzo è di base al livello di protezione della privacy, cipante a una chat 89,99€ per il router Archer A7 (V5) alla stregua di Firefox. Microsoft Teams; e la e di 34,99€ per il range extender Dal punto di vista aziendale, Edge sup- condivisione istanta- RE300 (nei negozi a inizio giugno).

 torna al sommario 19 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE PC Basta UWP, si passa alle Windows App. Un duro colpo a un negozio digitale che pochi usano L’aggiornamento Windows 10, nessuno vuole lo Store per autunnale di Windows 10 sarà le app. Microsoft si arrende e cambia tattica “poco più di un Le funzioni delle app universali possono essere integrate in tutti i programmi Windows, senza Store service pack” di Sergio DONATO L’aggiornamento di Windows 10 previsto e si presta attenzione alle paro- le usate da Kevin Gallo in un suo dopo l’estate sarà molto Srecente post, si capisce che le app più risicato degli anni UWP (Universal Windows Platform), precedenti: “poco più cioè quelle app universali che possono essere eseguite negli ambienti Microsoft di un service pack”, senza riscritture di codice, non godono secondo i ben informati. di ottima salute. Anzi, nonostante il tono Correzioni di bug e positivo usato, Gallo invita gli sviluppatori a smembrarle per utilizzarle secondo il migliorie alla stabilità i sentimento dei consumatori. evin Gallo, due obiettivi principali vicepresidente della Piattaforma per Svi- luppatori Windows, ha utilizzato queste usufruire degli stessi vantaggi delle appli- esatte parole: “Ci avete detto che vorre- cazioni UWP non è stata una buona idea; di Pasquale AGIZZA ste continuassimo a disaccoppiare molte “non avremmo dovuto seguire quella PC parti delle UWP, in modo da poterle adot- strada”, ha confessato. Manca ormai pochissimo al rilascio tare in modo incrementale come WinUI, del May 2019 Update di Windows Da Lenovo MSIX e Windows Terminal.” Aggiungendo A conti fatti ci guadagnano tutti 10, la nuova versione di Windows poi: “Permettendovi di utilizzare la nostra Pur non volendo ufficialmente etichettare che dovrebbe arrivare a fine mese, il primo PC piattaforma e i nostri strumenti per incon- il Windows Store come “morto”, è innega- e riprendono le discussioni sulla trarvi nel luogo i cui i vostri clienti stanno bile che se le applicazioni che vengono strategia che Microsoft metterà pieghevole andando.” I clienti degli sviluppatori non pubblicate esternamente al Windows in campo per i prossimi aggior- stanno andando nella direzione delle Store possono integrare le stesse funzio- namenti. Solitamente Microsoft al mondo Windows App, perché esse si trovano nalità che sono state a lungo prerogativa rilascia due corposi aggiornamen- Che piaccia o no, il “pieghevole” sul Windows Store che non è un posto e valore aggiunto delle applicazioni UWP, ti all’anno. Alla versione “19H1”, è l’ultima innovazione hardware notoriamente frequentato, e perché quei allora il negozio integrato di Windows 10 l’aggiornamento in arrivo a fine commerciale di un certo peso che sta clienti, infatti, preferiscono installare quel- è destinato a una misera fine. Il nuovo mese con il nome di May Upda- provando a tirare fuori dalle acque le stesse applicazioni, o meglio, quei pro- Edge, basato su Chromium, permetterà te, dovrebbe quindi seguire una stagnanti il settore dei dispositivi grammi, da altre fonti, come dal browser. di aggiungere alla barra delle applicazioni versione “19H2” da rilasciare in mobili. Lenovo ha pensato di traslare singole applicazioni web, che si apriran- autunno. L’arrivo sui canali insider il concetto della piega anche a un no in una finestra dedicata e, in un certo laptop prototipale che può chiudersi Sviluppatori spezzati in due della versione 20H1, però, ha fat- a portafoglio e che soprattutto Microsoft ha scontato un po’ i primi vagiti senso, saranno delle applicazioni distinte to pensare che Microsoft potesse possiede uno schermo da 13,3” del suo Store, quando nei primi tempi le rispetto alle altre finestre del browser. Si saltare l’aggiornamento autunna- pollici che si chiude su se stesso. Il app disponibili avevano funzioni limita- tratta di una delle novità principali della le, concedendosi un intero anno laptop, presentato alla conferenza te che spesso i programmi installati nel nuova identità di Edge e una di quelle che di lavoro sulla versione 20H1 che Accelerate ad Orlando, in Florida, modo più tradizionale, magari diretta- più impatterà negativamente la necessità arriverà nella primavera del 2020. è di fatto il primo PC pieghevole al mente dai siti degli sviluppatori, colmava- di un negozio digitale come il Windows Un’ipotesi rilanciata su twitter dal mondo. Al momento non ha nome, no. Senza contare che molti sviluppatori Store. Inoltre, pubblicando esternamente famoso account WalkingCat. ma dovrebbe entrare a far parte della Win32 si sono trovati in difficoltà quan- al Windows Store, gli sviluppatori pos- Secondo l’esperta di questioni Mi- famiglia ThinkPad X1. Lo schermo do Microsoft ha iniziato a spingere sulle sono anche incrociare le esigenze dei crosoft Mary Jo Foley, invece, l’ag- è un OLED 2K con rapporto 4:3 da UWP, compatibili solo con Windows 10, tanti utenti che non usano Windows 10, giornamento arriverà regolarmen- 13,3” con funzioni touch e inking per quanto riguarda altre versioni di Win- ma sono ancora fedeli, per esempio, a te sulle nostre macchine, anche se realizzato in collaborazione con LG dows, generando così una divisione all’in- Windows 7 (secondo Net Market Share il non porterà nessuna significativa che può essere piegato in due parti uguali e ridurre del 50% lo spazio terno del gruppo di coloro che produce- 39% degli utenti desktop totali). Tiriamo le novità e si concentrerà solo sull’eli- occupato. La scrittura sullo schermo vano i contenuti per la sua piattaforma. In fila: le qualità delle applicazioni universali minazione di bug e miglioramenti è stata affidata al protocollo AES di un’intervista a ZDnet, Gallo ha affermato non sono più legate al Microsoft Store; un della prestazioni. La giornalista ha Wacom, mentre LG ne ha garantito la che il discorso non verte tanto sulla “mor- negozio digitale che a lungo è stato poco poi dichiarato che la versione 19H2 sicurezza rivestendo lo schermo con te” del del Windows Store, “È un altro ca- considerato da Microsoft, dagli sviluppa- arriverà sui canali insider appena uno strato antigraffio. Il cuore del PC nale di distribuzione” ha specificato Gallo. tori e dagli utenti stessi. La casa di Red- sarà rilasciato in maniera ufficiale Lenovo pieghevole è stato affidato a “[Le app] non hanno bisogno di stare nel- mond ha tolto la benda dagli occhi ed è il May 2019 Update. Da Microsoft un processore Intel non specificato, lo Store. Le persone vogliono solo sapere andata incontro a ciò che gli sviluppatori non è arrivato, finora, nessun com- ma non è da escludere che possa se Microsoft considera un’applicazione hanno sempre chiesto. Vantaggi anche mento, ma tutti gli sforzi sembrano trattarsi di un Ice Lake da 10 nm. Sarà valida o meno.” Gallo ha fatto anche mea per gli utenti: i programmi per Windows 10 essere concentrati sulla versione disponibile solo il prossimo anno culpa asserendo che non aver fin da su- potranno avere funzioni più uniformi, an- 20H1 che arriverà fra un anno e si bito concesso alle applicazioni Win32 di che senza il vincolo dello Store integrato. preannuncia ricca di novità.

 torna al sommario 20 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE GAMING La versione senza disco della console può essere ordinata dal sito ufficiale o da Amazon Xbox S All- Xbox One S All-Digital, il momento è giusto Digital ora disponibile. Ma Dire addio al fisico non è più follia le “vecchie” con Il fisico non è più comodo quanto una volta e la banda larga minima è sempre più diffusa Blu-ray costano

di Mssimiliano DI MARCO meno box One S All-Digital è un altro pas- La versione senza disco so nella direzione che Microsoft della console può Xaveva già intrapreso anni fa, ma essere ordinata dal sito con largo (anzi, troppo) anticipo rispet- to ai tempi. Quando venne annunciata ufficiale o da Amazon. Xbox One nel 2013, la casa di Redmond Confermato il prezzo di mostrò al mondo la sua risposta al calo 229 euro con bundle di del mercato fisico: tanto digitale, account famiglia e codici di attivazione dei giochi tre giochi. Attenzione, per combattere il mercato dell’usato. Le però, alle offerte sul reazioni furono - ed è ancora oggi difficile modello con disco credere che Microsoft non l’avesse pre- un videogioco di nuova usci- ventivato - estreme e l’azienda tornò sui ta, ma restare al passo con le di Pasquale AGIZZA suoi passi. Sei anni dopo, tale approccio ultime uscite EA non è ancora sta prendendo forma, ma con tutta una possibile su console attraver- Xbox S All-Digital è ufficialmente nuova serie di elementi che restituiscono so un abbonamento. disponibile sul Microsoft Store e una sostanza molto diversa e, cosa più Per tutti quei giochi non in- presso i principali negozi di elettro- importante, decisamente più accattivan- clusi in questi servizi - ancora nica, al prezzo di 229,99 euro. La te. Perché Xbox One S All-Digital, ora tanti - non rimane altra scelta: console, pensata appositamente disponibile anche in Italia a 229 euro, acquistare un gioco al prezzo per il gioco in digitale, non presen- arriva in un momento dove esistono ab- proposto dal negozio di tur- ta il lettore ottico e arriva con tre bonamenti come Game Pass (decine di no e scaricarlo. Con il fatto, giochi a corredo. La nuova console giochi, anche produzioni di Microsoft, però, che il prezzo dei giochi di Microsoft, oltre al disco rigido da a pochi euro al mese) e EA Access (25 in formato fisico cala più velocemente ri- coinvolto il mercato PC. Se al tempo di 1TB, offre la possibilità di archiviare euro all’anno), il fisico non è più comodo spetto alle controparti digitali. La realtà è Half-Life 2 (2004) l’idea di un gioco solo in cloud i propri giochi, i salvataggi quanto una volta e la banda larga minima questa: chi preferisce il fisico lo fa (anche, in digitale era una gran scocciatura, e di preinstallare i nuovi titoli per (con una velocità di scaricamento di 7-8 ma non solo) per ragioni economiche. ora la presenza di negozi come Steam, potervi accedere al momento del Mbit al secondo) è sempre più diffusa. Può rivendere la copia dopo aver esau- Uplay, GOG, Origin, Epic Games Store è lancio. Tre i giochi compresi nel Partiamo dai servizi. Su Game Pass a rito l’esperienza di gioco oppure può ac- la normalità: gli utenti che giocano su PC prezzo di 229 euro. Si tratta del oggi ci sono anche tante produzioni quistarne una, già dopo poche settimane scaricano i giochi in locale e solo allora campione di vendite Minecraft, del valide uscite negli ultimi sei mesi e una dal debutto del titolo sul mercato (se non li eseguono. Tale meccanismo è esatta- gioco di ruolo ad ambientazione pi- buona dose di “reperti” dell’era Xbox e addirittura pochi giorno dopo), a molti mente ciò che promette Xbox One S All- ratesca Sea of Thieves e del gioco Xbox 360; insomma, un pacchetto inte- euro in meno rispetto al prezzo di listino. Digital, ma con il vantaggio di un abbo- di guida arcade Forza Horizon 3. ressante e senz’altro conveniente. Il prezzo del digitale, invece, resta stabi- namento sufficientemente esteso come Mentre Microsoft annuncia la di- Così, a sei anni di distanza, Xbox One S le per più tempo. Per quel che riguarda Game Pass. Molti produttori, poi, offrono sponibilità di Xbox S All-Digital fioc- All-Digital può essere ritenuta una prova la banda larga, invece, scaricare i giochi frequentemente il download anticipato cano, però, le offerte sulla versione del nove. Microsoft sembra star dicendo può essere noioso, ma non è un reale di un giorno rispetto all’uscita; in questo di Xbox One S con disco. È possibi- agli utenti: “Per noi ora siete pronti; ora si problema. Con una connessione che modo l’utente può iniziare a giocare già le, infatti, prendere la versione con può abbandonare il disco senza rinuncia- non riesce a tenere il passo dello strea- dal primo giorno di disponibilità ufficiale, disco della console ad un prezzo re a un’esperienza di qualità”. È così? Pro- ming di PlayStation Now (che necessita il day one, o comunque con un ritardo sensibilmente più basso della nuo- babilmente sì, anche se ciò non significa di almeno 5 Mbit al secondo) in un fine minimo rispetto all’edizione fisica. Xbox va uscita, 199 euro. E il disco non che ciò valga per tutti. Ma vale per molti settimana abbiamo scaricato diversi gio- One S All-Digital è la risposta di Microsoft vuole dire solo “blu-ray Ultra HD”, (potremmo persino dire moltissimi); un chi (tra i 15 e i 53 GB) tenendo la conso- alla domanda: siamo pronti ad abbando- ma anche giochi usati e prestati risultato nettamente superiore a quello le costantemente accesa. Abbastanza nare il fisico? La risposta della società di dagli amici. Una situazione abba- che sarebbe stato ipotizzabile nel 2013, contenuti, insomma, per coprire dozzine Redmond è ovviamente: sì, si può e senza stanza paradossale che rende an- al lancio di Xbox One. di ore di gioco pronte all’uso e tutto con perdere niente. L’era del fisico in cui ba- cor più attuale il dibattito affrontato Perché l’esperienza di Xbox One S All- l’abbonamento a Game Pass acquistato stava inserire il CD o il DVD nella console in un precedente articolo. Digital non è per tutti? In primis, perché in promozione e iniziare a giocare, d’altronde, è finita; ci La Xbox S All-Digital vale quanto non tutti i giochi principali sono veicola- sono le patch al day one, spesso molto costa? A nostro avviso la nuova ti anche dai servizi su abbonamento o, Su PC i videogiochi in digitale corpose, le installazioni. L’esperienza dei Xbox S All-Digital doveva avere se lo sono, registrano un ritardo di mesi sono la norma da anni videogiochi in digitale è insomma meno per Microsoft il ruolo che ha per rispetto al debutto sul mercato. EA Ac- Le forti reazioni suscitate dall’idea di scomoda di quanto fosse 6 o 7 anni fa. Sky il suo decoder Sky Q: comoda- cess rappresenta la vetrina a 3,99 euro una console priva del lettore fisico sono Così una console solo digitale, tutto som- to gratuito a chi si abbona a Game al mese per chi vuole provare per 10 ore anacronistiche al giorno d’oggi se viene mato, non è più blasfemia. Pass e Gold con canone mensile.

 torna al sommario 21 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE SCIENZA E FUTURO Il nuovo modulo di Bue Origin allunerà nel 2024 con un equipaggio umano Il gusto del Jeff Bezos è pronto per lo spazio: il lander whisky lo sceglie l’IA. L’idea che porterà l’uomo sulla Luna nel 2024 della distilleria Secondo il CEO di Amazon, l’industria sarà spostata nel cosmo e la Terra sarà un luogo di residenza svedese (con di Sergio DONATO l’aiuto di quasi un anno esatto dall’annun- Microsoft) cio della progettazione di un Una distilleria svedese A lander lunare, Jeff Bezos ha mo- strato un modello in dimensioni reali del sta sperimentando un modulo realizzato dalla sua compagnia nuovo modo di creare aerospaziale Blue Origin, che dovreb- be riportare l’uomo sulla Luna entro il la miscela di grani 2024. Il lander potrà trasportare fino a per produrre whisky, 3,6 tonnellate sulla superficie lunare, con l’uso del machine ma in Blue Origin stanno lavorando an- learning che a una versione cargo che arriverà a sostenere un carico di 6,5 tonnellate. idrogeno dall’acqua sulla Luna e rifor- custodisca depositi di acqua ghiacciata: Nel corso dell’evento, Bezos ha anche nire questi veicoli sulla sua superficie.” elemento tanto utile per l’uomo quanto di Franco AQUINI rivelato la progettazione di un nuovo Infatti, sul suo profilo Twitter, Blue per il motore del lander Blue Origin. Blue Si può replicare il gusto del palato motore chiamato BE-7 costruito per la Origin aveva usato un’immagine raffi- Origin prevede di avere una versione tramite un algoritmo di intelligen- maggior parte da componenti stampati gurante la nave dell’esploratore Ernest iniziale del lander pronta per una mis- za artificiale? Evidentemente sì, in 3D, capace di sviluppare una forza Shackleton veleggiante tra i ghiacciai sione sulla Luna nel 2023, che potreb- o almeno è quello su cui stanno di 10.000 lbf (libbra forza) equivalenti per iniziare a mettere in luce l’evento. be trasportare materiali per le missioni lavorando alla Mackmyra, storica a circa 445 kN (kilonewton) e che sarà L’esploratore condusse una spedizione umane successive, oltre a dimostrare le distilleria svedese che ha annun- testato per la prima volta questa estate. antartica agli inizi del ‘900 ed esiste un capacità del lander. L’allunaggio e il suc- ciato l’accordo con Microsoft e Il motore userà idrogeno liquido e os- cratere Shackleton anche sulla Luna, al cessivo decollo con astronauti a bordo Fourkind, una società Finlandese sigeno liquido come propellenti invece suo polo sud. Fu scelto dalla NASA nel sarà testato nel 2024, seguito da un che si occupa di intelligenza artifi- di ipergolici, anche perché secondo 2006 come luogo migliore per costruire allunaggio con equipaggio entro la fine ciale. Lo scopo è semplice: utilizza- Bezos, “saremo in grado di ottenere un avamposto umano, poiché si ritiene dello stesso anno. re il machine learning per sviluppa- re la ricetta di whisky perfetta. Il whisky nasce infatti da una com- SCIENZA E FUTURO Il test della trasmissione ottica ad alta velocità si è svolto tra Milano e Torino plessa mescolanza di grani, la cui ricetta viene gestita ancora oggi da maestri distillatori che possono Fastweb, il test della trasmissione impiegare mesi, quando non anni, per mettere a punto la miscela che poi andrà lasciata invecchiare a 500 Gigabit al secondo è un successo nelle botti, sempre senza alcuna certezza che il risultato finale del- Grazie alla collaborazione fra Fastweb e Infinera la trasmissione dati a 500 Gbit/s è realtà l’invecchiamento incontri i gusti dei clienti. Ecco quindi che un al- di Pasquale AGIZZA “poiché il mercato dei servizi goritmo, basato sulle ricette stori- a prima trasmissione di dati a 500 Gi- di trasporto su lunga distanza che, sui dati delle vendite e sulle gabit al secondo è realtà. A ottenere ad alte prestazioni continua a preferenze dei clienti, potrebbe L questo ambito risultato è Fastweb, in crescere a un ritmo sempre riuscire lì dove l’uomo riesce con collaborazione con il fornitore di dispositi- più sostenuto, è necessario una costanza inferiore. Questo vi di rete Infinera. Il test della trasmissione un approccio di rete scalabile sistema di analisi dei dati verrà ottica ad alta velocità, il primo di questo e semplice per far fronte alla ospitato dalla piattaforma cloud di genere in Italia, si è svolto tra Milano e crescente domanda di ban- Microsoft, Azure, sulla quale girerà Torino lungo gli oltre 180 chilometri della da. Questa sperimentazione l’algoritmo che analizzerà più di 70 rete Fastweb. Fastweb, oltre. alla soddi- conferma le eccezionali presta- te Senior di Infinera - per far sì che i loro milioni di ricette. E i posti di lavoro? sfazione per l’ottimo risultato raggiunto, zioni fornite dalla soluzione innovativa di clienti possano trarre beneficio da una Angela D’Orazio, Blender Master ha voluto specificare che il test è avve- Infinera, che ci consente di offrire ai nostri connessione ottica affidabile e all’avan- di Macmyra, sostiene che “La ricet- nuto sulla normale infrastruttura di rete clienti la miglior esperienza possibile alla guardia. La nostra capacità di introdurre ta del whisky viene creata dall’IA, ottica dell’azienda, senza che ci sia stata massima velocità di trasmissione.” Soddi- una trasmissione dati ad una velocità più ma avremo ancora bisogno del- la necessità di inserire amplificatori spe- sfazione anche nelle dichiarazioni di Infi- elevata su infrastrutture esistenti è parte l’esperienza e della conoscenza ciali o modificare l’hardware attualmente nera: “Siamo lieti di rafforzare la nostra fondamentale della nostra missione per delle persone. Noi crediamo nel utilizzato. Ha dichiarato Andrea Lasagna, partnership tecnologica con Fastweb - aiutare i nostri clienti a soddisfare le esi- whisky generato dall’AI, ma curato Chief Technology Officer di Fastweb: ha affermato Glenn Laxdal, Vicepresiden- genze di banda in maniera efficiente” dall’uomo”.

 torna al sommario 22 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE VIDEO CREATIVO DJI ha annunciato l’ultima arrivata nella famiglia Osmo. Prezzo 379 euro Il monitor Anteprima DJI Osmo Action: la rivale OLED di Asus finalmente della GoPro sembra proprio una GoPro disponibile. Ma Una action camera 4K che vuole offrire agli sportivi un’alternativa al famoso brand GoPro servono 5.300 di Roberto PEZZALI euro per un 22” ’evoluzione è naturale: dopo i droni Asus ProArt PQ22UC è il e le pocket camera arriva una action monitor 4K Dolby Vision L camera. Oggi il drone è usato non OLED da 22” pensato solo dai fotografi ma anche dagli sportivi, soprattutto coloro che fanno sport estre- per i professionisti. Il mi. Le stesse persone che, seguite dall’al- costo è altissimo to da un DJI Mavic, fissano sul caschetto o sul manubrio della bici una GoPro. DJI di Robeto PEZZALI chiude così il cerchio e offre agli appas- sionati di sport estremi la sua versione di action camera. Due i punti di forza: il display, dove all’ampio display posteriore con una distorsione grandan- si aggiunge un piccolo schermo frontale golare minima e un trattamen- per regolare l’inquadratura. to antiflare particolare, e ha E poi la stabilizzazione digitale, che se- inserito un nuovo tipo di sta- condo DJI è decisamente migliore di bilizzatore che lavora su tutti Il primo monitor OLED di qualità quella del competitor. DJI ha una lunga gli assi chiamato RockSteady. costa 5.349€, iva inclusa. Stiamo tradizione nei gimbal, li usa sugli Osmo e Una prova completa la faremo parlando del ProArt PQ22UC di sui droni, ma questa action cam, ci spiega insieme alla GoPro 7. Tra le al- Asus, un monitor più volte riman- il product manager, è stata pensata pro- tre modalità di ripresa segna- dato forse per difficoltà legate alla prio per lo sport estremo, quindi acqua, liamo HDR 4K a 30 fps, offre produzione del delicato pannello. polvere, botte e urti. Un gimbal è troppo tre stop aggiuntivi di dinamica Osmo Action Alla base del ProArt PQ22UC c’è delicato per queste situazioni, e in ogni ma è una semplice elabora- Come lavora lo stabilizzatore infatti un OLED da 21.6” prodotto caso c’è la Osmo Pocket. Osmo Action è zione di segnale che non si da JOLED, la joint venture giappo- un grosso corpo solido, testato per resi- appoggia a nessuno standard, Nel video ripreso con un campione che ab- nese che vede la partecipazione di stere a cadute da un’altezza di 1,5 metri né HDR10 né HLG. Non serve biamo da qualche giorno, si può vedere come Japan Display, Sony e Panasonic. e capace di arrivare ad una profondità di quindi un TV HDR per rivederlo lavora lo stabilizzatore. Un pannello realizzato usando una undici metri senza l’ausilio della custodia al meglio. Tra le altre cose da tecnica di base diversa da quella impermeabile. Il vetro protettivo sull’ot- segnalare il doppio microfono, degli altri OLED, niente White OLED tica si svita, e si possono usare come il controllo vocale, una autonomia di circa tura rapida, è ben visibile anche sotto la e niente PenTile: secondo i calcoli accessori anche una serie di filtri ND. 110 minuti, meno se si usa lo stabilizzato- luce del sole e non impatta sui consumi, è di JOLED con la loro tecnica pro- L’interfaccia è decisamente semplice e re di più se si registra a 1080, lo slow mo- un semplice monitor di servizio. Volendo duttiva il costo si sarebbe dovuto ricorda quella della Osmo Pocket, anche tion 1080p a 240fps o 120fps, TimeLapse, essere critici possiamo dire che questa abbassare, ma a quanto pare non se lo schermo su retro ben più ampio ha HyperLapse, modalità di scatto manuali e DJI Osmo Action è troppo GoPro, una ac- è così. Asus ha comunque fatto un permesso a DJI di inserire menu a scher- il collegamento allo smartphone tramite tion camera con una impostazione classi- monitor eccellente: 1.000.000:1 di mo ben più ragionati. Non c’era bisogno bluetooth e wi-fi. L’app è DJI Mimo, la ca che non esce affatto dagli schemi ed contrasto, 8 milioni di pixel su 22”, di grosse funzioni, perché la DJI Osmo stessa di Osmo Pocket: non c’è possibili- è priva anche di alcune funzionalità che 204 punti per pollice come defini- Action è davvero semplice nelle sue fun- tà di fare live streaming ma DJI ci ha fatto potevano essere utili, come un teleco- zione e una copertura del 99% del- zionalità: il sensore da 1/2.3’’ può scattare sapere che stanno lavorando all’aggiunta mando o un’app per smartwatch, assen- lo spazio colore DCI-P3 lo fanno foto da 12 megapixel o registrare video in di questa funzione molto richiesta. Si può te. Inoltre DJI è l’azienda dei droni, ma la rientrare tra i monitor professionali. 4K fino a 60fps e 100Mbps, senza moda- comunque fare lo streaming dei segnali action camera non si parla affatto con i La calibrazione viene fatta in fab- lità “pro” particolari. DJI si è concentrata sullo smartphone, controllare la action droni: sarebbe stato bello poter avere un brica e Asus garantisce un valore soprattutto sulla resa e sulla qualità, ha cam e gestire le opzioni. Oltre a fare un sistema follow me basato sulla videoca- di Delta-E < 2; il pannello da 10 bit usato un’ottica asferica a tre elementi editing di base. Osmo Action è compa- mera, con il drone che seguiva dall’alto ha una lookup table interna (LUT) tibile con tutti gli accessori delle action l’azione e la camera che invece forniva a 14 bit e ogni monitor viene rego- camera, questo grazie ad una base a una prospettiva aggiuntiva. Con i filmati lato per compensare le differenze sgancio rapido che viene data in dota- sincronizzati, per facilitare il processo di di uniformità dei pannelli. La LUT zione. Ci saranno anche tanti accessori, editing. La action camera di DJI costa 379 è calibrabile, e si possono creare dalla custodia per immersione a 60 metri euro, 39 euro in più se si vuole anche la diverse tabelle per da salvare sul fino all’adattatore per microfono esterno. polizza DJI Care Refresh che sostituisce il processore interno richiamabili L’abbiamo provata un po’ questi giorni, e prodotto in caso di danneggiamento, ed dall’utente. Lo stand si può stacca- abbiamo apprezzato la solidità, la facilità è disponibile da oggi. Con un corpo così re e ripiegare su stesso facilitando d’uso e la qualità dello stabilizzatore. Lo robusto non dovrebbe succedere, ma la il trasporto del monitor, che può es- schermo frontale aiuta per una inquadra- prudenza non è mai troppa. sere alimentato da USB Type C.

 torna al sommario 23 THE 5 CAMERA PHONE. Raggiungi obiettivi sempre nuovi con LG V40 ThinQ, lo smartphone con 5 fotocamere. Con le funzioni Triple Shot e Cine Shot i tuoi momenti prendono vita e grazie alla dual front camera scatti selfie incredibili. Dai più spazio alla tua creatività con LG V40 ThinQ. n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE TEST Il top di gamma 4K Samsung con tecnologia QLED è un LCD senza i difetti di un LCD: ha luminosità, contrasto e zero blooming Samsung QLED Q90R, recensione. Non è “il solito LCD” Il box di connessione esterno è pratico e l’interfaccia Smart TV è superiore ad Android TV per velocità e immediatezza

di R. PEZZALI, R. FAGGIANO uando abbiamo tolto dalla scatola il nuovo 65” Q90R di Samsung la prima cosa che abbiamo Q pensato è stata: il solito LCD QLED. Samsung quest’anno ha spinto molto sull’8K, ha parlato di smart TV e di intelligenza artificiale, e ha trascurato un po’ i televisori 4K come se fossero una normale evoluzio- ne di quelli dello scorso anno. Che si vedevano bene, ma che per la cifra alla quale venivano proposti non erano affatto competitivi con gli altri top di gamma. Sono bastati pochi minuti per farci cambiare idea: dal 2018 al 2019 c’è stato quella che a nostro avviso è il più grande salto qualitativo sui pannelli LCD del pro- video duttore coreano. Samsung, come vedremo, è riuscita a eliminare quasi del tutto le problematiche dei mi- gliori TV LCD, con un local dimming migliorato e privo di blooming e una resa sui neri davvero convincente, mantenendo una luminosità di picco e uno spunto Samsung Q90R che difficilmente può essere raggiunto con altre tec- IL PUZZLE PERFETTO SENZA UN TASSELLO: DESIGN, QUALITÀ, 2.699,00 € nologie. Il Q90R ha quasi tutto quello che si può de- FUNZIONI, PRATICITÀ CI SONO. IL PREZZO MENO siderare da un TV oggi: un eccellente design, una in- Convincere che un LCD si vede benissimo non è facile, ce ne rendiamo conto. Eppure siamo pronti a scommettere che di fianco ad altri TV, sia a luci terfaccia facile e completa e una incredibile versatilità spente che a luci accese, nella maggior parte dei casi le persone sceglierebbero ad occhi chiusi questo Q90R. Le bande nere, se visto di fronte, nel riprodurre ogni contenuto, dal film in 4K ai video- sono invisibili, le scritte e gli elementi luminosi su campo scuro non hanno il minimo segno di blooming, la resa cromatica è praticamente perfetta, zero scie sui giochi e sulle immagini in veloce movimento, e la luminosità più elevata offre una immagine dinamica e d’impatto conlab i contenuti giochi, dove l’LCD riesce ad avere ancora una marcia HDR. E l’angolo di visione è migliorato. Esistono degli aspetti dove il Samsung porge il fianco a critiche, ma sono scene particolari che riguardano in più. Perché quasi? Perché il prezzo è comunque una percentuale molto piccola di contenuti. Se la qualità video è importante, stiamo comunque parlando di un TV, Samsung ha anche altri vantaggi: superiore ai 3000 euro nella versione da 65”, e con il box di connessione esterno è decisamente più pratico delle prese dietro il TV, sia che questo venga appoggiato ad un mobile sia che venga Samsung che continua a spingere l’8K spendere una montato a parete, e soprattutto Samsung ha una interfaccia Smart TV che è superiore ad Android TV per velocità, immediatezza e praticità d’uso. E questo, per chi vuole un TV che permetta di fare tutto ma senza troppe problematiche non è cosa da poco. Resta il prezzo che è elevato, soprattutto cifra simile per un 4K può sembrare eccessivo. per la versione da 65” e 75”, anche se inferiore al listino dello scorso anno. Il Q90 è un ottimo TV, sicuramente un acquisto più saggio degli 8K: oggi i TV hanno raggiunto livelli di qualità davvero alti, in generale, e anche se siamo davanti a quello che a prima vista può essere bollato come “il Design e connessioni, ha quasi tutto solito LCD” vale davvero la pena andarlo a vedere in negozio. Perché non è proprio il solito LCD. Parlare di design in ambito TV ormai è molto difficile: la cornice è sottilissima, la base in metallo robusta. Sam- Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo sung ha curato al meglio ogni dettaglio, dal telecoman- 8.5 9 9 9 10 7 7 do davvero pratico e con finitura “premium” al retro del TV. Il TV è full LED, quindi non può essere sottilissimo, COSA CI PIACE COSA NON CI PIACE ma lo smusso ai bordi crea un effetto ottico tale che Qualità di visione molto buona in ogni condizione Qualità audio migliorabile sembra comunque di trovarci davanti ad un televisore Interfaccia veloce, completa e pratica Prezzo di listino elevato Il box esterno facilita le connessioni con i dispositivi Solo una HDMI 2.1 e niente DTS decisamente slim anche se slim non è. Il TV è privo di alimentazione classica: tutto passa attraverso il sottile filo collegato al grosso box esterno che contiene tutta la anche quattro ingressi HDMI: ufficialmente non sono logica. Il box è grosso, pesante e non bellissimo da ve- HDMI 2.1 ma alcune delle funzionalità dell’HDMI 2.1 sono video dere, ma è estremamente funzionale: viene raffreddato implementate, tra queste il free sync con variable bitrate da una piccola ventola che non si sente, gira pianissimo. per collegare una console da gioco predisposta e l’Au- Forse è per questo che dopo qualche ora di visione scal- to Low Latency Mode che imposta la modalità game ri- da un po’, ma niente di preoccupante. Sul retro ci sono conoscendo una Xbox, un PC o una PS4. Sull’ingresso numero 4 accetta anche segnali 4K a 120 Hz ma non da console in variable framerate, dove si ferma a 60 Hz. lab Interfaccia bellissima, aspettando iTunes Tizen era a nostro avviso una delle migliori piattaforme Samsung QLED Q90R Smart, se non la migliore, e Samsung l’ha migliorata La videorecensione ancora. A dire il vero questa nuova versione è ancora incompleta: c’è il nuovo Ambient Mode, arreda anche pratico. Tizen è facile, è veloce, non si blocca mai, confi- da spento come la serie Frame, si può collegare un gura da solo le sorgenti e aggrega in modo furbo i con- mouse e una tastiera e accedere ad un PC usando Mi- tenuti facilitando così la ricerca. La vera novità arriverà crosoft Remote Client, ci sono tutte le app di streaming però con l’aggiornamento AirPlay e iTunes, quindi con che possono servire e una serie di funzioni che rendono davvero semplice usare il TV anche a chi non è troppo segue a pagina 26 

 torna al sommario 25 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE

ce forse anche il maggiore spazio dispo- TEST nibile su un tv di questa taglia. Guardando Samsung QLED Q90R le specifiche piuttosto generiche annotia- mo un sistema audio con 4.2 canali e po- segue Da pagina 25  tenza di 60 watt, compatibilità Dolby Digi- tal ma non con il dts. C’è anche l’opzione la nuova piattaforma Apple: era prevista per fine aprile, bluetooth senza fili per il collegamento di- dovrebbe mancare poco. retto di soundbar e cuffie predisposte. In questa nuova generazione di QLED pos- Nella ricerca canali c’è ancora siamo applicare la modalità “intelligente” l’analogico anche all’audio e i risultati sono davvero La ricerca tecnologica applicata da Samsung per la mi- buoni. In pratica il televisore analizza le gliore qualità di visione sembra non aver interessato la caratteristiche sonore dell’ambiente e funzione di ricerca canali, che è in effetti del tutto simile della collocazione del tv per dare un pri- a quella già vista nelle generazioni precedenti. Quindi mo miglioramento e poi analizza le tracce ritroviamo ancora la modalità di ricerca analogica per audio in ingresso per fornire in ogni caso canali che non esistono più e una tabella di canali Tivù- i migliori risultati sonori. Rimane l’opzione In questo grafico mostriamo come calibrato si riesca ad ottene- sat precaricata che comprende ancora le emittenti non “amplificato” che però non è altrettanto re un TV praticamente perfetto per linearità e colorimetria. più disponibili su Astra da molto tempo. Detto questo utile. Per i perfezionisti si può anche re- comunque la ricerca di tutte le emittenti è completa e golare l’equalizzatore multibanda secondo i gusti per- Samsung dovrebbe aver aggiunto un processore dedi- non soffrirà per impianti d’antenna con scarsa manu- sonali. Mancano particolari opzioni DSP e per l’utente cato al controllo delle singole zone della retroillumina- tenzione, inoltre non abbiamo riscontrato incertezze nel medio è meglio così. Il risultato è un audio piacevole zione: lo scorso anno questa veniva controllata dal pro- riconoscimento della tessera e cam di Tivùsat, non solo e potente, ben allargato oltre i limiti fisici dello scher- cessore immagine principale e c’era un piccolo ritardo, nella fase iniziale ma anche nel passaggio tra canali Rai, mo pur senza offrire un vero contributo surround, ma sul nuovo modello c’è un processore che gestisce solo Mediaset e Discovery. Davvero rapido anche il passag- sempre gradevole e avvolgente. Ben bilanciato anche le 480 zone e queste danzano in perfetta sincronia con gio a canali in Ultra HD, laddove altri televisori sembrano il rapporto effetti/voce e davvero profonda la gamma il video. Solo in qualche scena c’è un impercettibile ri- volersi prendere una pausa di riflessione. Per passare bassa, tanto da far entrare a volte in risonanza mobili e tardo, ma è sporadico. dalle emittenti del digitale terrestre a quelle da satellite supporti leggeri. Molto buona anche la resa musicale, Se visto di fronte, con contenuti standard, il Q90 si bisogna entrare nell’elenco canali, ma volendo si posso- specie con brani orchestrali e riprese dal vivo. Si può comporta da vero top di gamma, offre allo stesso no anche creare delle liste personalizzate. L’avvio delle anche alzare discretamente il volume senza fare danni, tempo un nero praticamente perfetto, una dinamica funzioni Hbb è rapido sui canali Rai, meno su quelli Me- ma senza esagerare. Un tv che se la cava abbastanza decisamente ottima, soprattutto con alcuni contenuti diaset. Rimane il problema di fondo dello zapping obbli- bene anche senza l’aiuto di una soundbar, ma anche HDR10+ come “Hanna” su Amazon Prime Video e una gato tra i canali, dato che il telecomando in dotazione un TV che, vista la resa video, merita un sistema audio gestione del moto che può soddisfare anche coloro non ha tasti numerici diretti. Si può usare la voce, ma non esterno. Il voto? Rispetto agli altri TV l’audio è da 8.5, si che odiano l’immagine troppo “fluid” di alcuni sistemi è una scelta semplice per gli utenti meno tecnologici. sente meglio della media, ma rispetto ad una soundbar di interpolazione. Se si esagera, però, attorno agli og- esterna siamo appena sopra la sufficienza. getti in movimento su fondo costante inizia a comparire Meglio degli altri TV, ma resta pure qualche artefatto. sempre un audio “da TV” Colpisce l’angolo di visione: calibrato Se visto di lato? Anche, ed è questa la differenza tra il I grandi schermi Samsung ci stanno abituando molto è uno spettacolo TV di quest’anno e quello dell’anno scorso. La tecnolo- bene per quanto riguarda la qualità dell’audio, compli- Il Q90R è un televisore a due facce: ha una certa resa gia “Ultra Viewing Angle’” permette di tenere contrasto quando lo si guarda in ambiente totalmente oscurato, e resa cromatica anche con il TV non in asse, e se lo e una resa diversa quando lo si guarda invece in condi- scorso anno il contrasto crollava oltre i 60° quest’anno zioni normali. Partiamo dalla visione in ambiente oscu- anche chi guarda dal lato troverà un’immagine davvero rato, più da “cinefilo”, dove si notano dei miglioramenti ottima nonostante i pannelli PVA abbiano sempre sof- netti rispetto alla generazione precedente ma perman- ferto in queste condizioni. Samsung ha fatto davvero gono alcune situazioni dove, per ovvi limiti tecnologi- un eccellente lavoro sull’angolo di visione, con il nuovo ci, non si può fare nulla. Samsung ce lo aveva detto: filtro e la nuova struttura del pannello, anche se il nuo- abbiamo rivisto il pannello ed effettivamente sembra vo filtro sembra abbattere leggermente la luminosità di di trovarsi davanti ad un pannello diverso rispetto a picco che inizialmente ci è parsa inferiore a quella dello quello dello scorso anno. scorso anno. Solo l’ultimo aggiornamento software ha Stiamo parlando sempre di LCD, di LED local dimming restituito qualche nits in più. Samsung continua tuttavia con un numero di zone abbonanti (480), ma il primo a giocare con l’HDR mettendo luminosità anche dove Completissime le opzioni di regolazione, anche effetto che si nota è una riduzione netta del blooming, non serve e usando un tone mapping dinamico che se non sempre tutto è dove ci si aspetterebbe di quel fastidioso alone luminoso che circonda le scritte, inserisce i metadati dopo aver analizzato la scena, e trovarlo, vedi ad esempio la modalità gaming. soprattutto i titoli di testa di molti film su fondo nero. il risultato è un picco che tocca in alcune zone i 1700 nits con una sovraesposizione che bru- cia qualche dettaglio sulle alte luci. Per ampliare l’angolo Samsung ha lavorato anche al livello dei subpixel cambian- do il campionamento: l’immagine da vicino appare un po’ più soft e meno nitida di come appare invece in moda-

segue a pagina 27 

 torna al sommario 26 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE ENTERTAINMENT Il catalogo di Huawei Video diventa più ricco: arrivano le saghe di Star Trek, Transformers e Mission Impossibile Huawei Video, da adesso disponibili i film Paramount e BIM. C’è anche il supporto a Chromecast Le produzioni Paramount Pictures e BIM, oltre che nella modalità in abbonamento, saranno fruibili anche in modalità noleggio

di Pasquale AGIZZA mesi. “Siamo orgogliosi di offrire ai nostri a fantascienza di Star Trek, assieme consumatori un catalogo sempre più am- alle spericolate avventure di Tom pio e di qualità. Il cinema è, senza dub- L Cruise in Mission Impossible e a tanti bio, uno dei canali di intrattenimento più altri film ancora, sono disponibili nel ser- apprezzati, e il nostro impegno è quello vizio di film in streaming Huawei Video, di continuare ad ampliare l’offerta edito- grazie all’accordo siglato dalla casa cine- riale di Huawei Video con nuovi accordi se con Paramount Pictures e BIM. Le pro- come quelli appena siglati” ha affermato duzioni Paramount Pictures e BIM, oltre il dirigente di Huawei Jaime Gonzalo. Ol- che nella modalità in abbonamento, sa- tre alle novità che riguardano il catalogo, ranno fruibili anche in modalità noleggio, l’app di Huawei Video si aggiorna con dando la possibilità agli utenti di visionare molte nuove opzioni. A fianco del servizio connessione arriva anche il supporto alla L’app Huawei Video è preinstallata su per 48 ore titoli come Bumblebee, What “download & play” inaugurato da poco, funzionalità Chromecast, che permetterà tutti gli ultimi smartphone dell’azienda, Men Want e Instant Family oltre a tutte le che permette di scaricare i contenuti di proiettare i film e le serie TV scelte dal- ma è disponibile anche nel Play Store novità Paramount in uscita nei prossimi scelti e guardarli anche quando non c’è lo smartphone alla televisione. e in App Gallery.

TEST Samsung QLED Q90R

segue Da pagina 26 

lità game, dove la funzione Ultra Viewing Angle viene disattivata parzialmente, resta solo il filtro. E’ una cosa appena percettibile, che si vede solo da un distanza di pochi centimetri: inutile preoccuparsi. Quello che importa è che finalmente l’angolo di visione è ampio, davvero ampio. Da segnalare anche un filtro anti ri- flesso efficacissimo. Il Q90R ha tutto, dinamica, colore, luminosità, nero, e chi si siederà davanti al televisore, con un buon contenuto, difficilmente riuscirà a trovare un grave difetto. Poi ci sono i “ma”: la gestione del local dimming di dimming si attenuano, il nostro occhio si adatta alle non sono così frequenti, anzi. Volendo vedere ci sono Samsung, abbastanza aggressivo, ha qualche conse- condizioni dell’ambiente, e spiccano quelli che invece molte di più le situazioni dove un TV come questo guenza sulla visione di alcuni tipi di contenuti. Se pren- sono i punti di forza di questo televisore, una dinamica viene valorizzato, si pensi ad esempio ai videogiochi, diamo ad esempio un contenuto in 2.35:1 l’immagine eccellente, una resa cromatica praticamente perfetta dove dinamica, velocità del pannello e input lag ridot- appare leggermente vignettata in prossimità delle e una luminosità di picco comunque decisamente ele- to a pochi millisecondi (dai 10 ai 15) lo rendono un TV bande nere, perché manca il contributo dell’illumina- vata, anche se non eccessiva o fastidiosa. permetto per essere agganciato ad una console o ad zione in quelle zone. Per rendere totalmente nere le Purtroppo anche per il Samsung Q90 vale la stessa re- una Xbox One X. Oppure con la TV, dove il processore bande, e ci riesce, Samsung tiene quelle strisce di LED gola che vale per ogni televisore di fascia alta di oggi: è comunque molto buono, ha uno scaling impeccabili spente. Inoltre il blooming, invisibile di fronte, appare solo una buona calibrazione permette di avere un’im- e riesce a rendere in modo “accettabile” la pessima leggermente quando ci si sposta di lato, perché se è magine che rende al 100%. E come per gli altri TV ca- qualità del nostro digitale terrestre. vero che l’angolo di visione è migliorato il filtro lavora librare il Samsung non è affatto semplice, perché per Tirando le somme il Q90R non è il TV perfetto, non al meglio solo quando ci si siede davanti e in asse. poter gestire la calibrazione assistita serve Calman, può esserlo perché la tecnologia LCD è ormai arrivata Ci sono poi le situazioni “difficili”: un cielo stellato, serve un colorimetro profilato, serve un generatore ad un limite che, senza cambiare la retroilluminazio- lampioni accesi nella notte, elementi molto più piccoli video con segnali 4K e HDR. Nel caso del Samsung ne, è insormontabile. Non si potrà mai avere un cielo delle zone di retroilluminazione mettono un po’ in crisi serve anche un particolare cavetto seriale. Noi l’abbia- stellato perfetto, ma non c’è un cielo stellato in tutti un sistema che può comunque gestire 480 zone non mo fatta, e acquistare un TV di questo livello sapendo i contenuti. Siamo davanti ad un televisore davvero certo piccole quanto gli 8 milioni di pixel del pannello. che potrebbe dare molto di più, ma serve una ulte- equilibrato nella resa, che si tratti di film, sport, TV o A proposito: nel video sopra le zone si vedono, perché riore spesa, non è bellissimo. Questo nonostante la videogiochi. Preferisce la luce, vista la luminosità ele- i led sono pilotati ad una frequenza dinamica, ovvia- modalità di base del Samsung sia già sufficientemente vata, ma non si comporta affatto male al buio, dove se mente nella realtà non si vede nulla. Cambia tutto con buona come calibrazione. Il Q90 è quindi un ottimo visto esattamente di fronte mostra un vero nero pur la visione in condizione più standard, quindi ambiente televisore: ha qualche limite in determinate situazioni con qualche controindicazione, e dove visto di lato, per non totalmente oscurato: qui le conseguenze del local dovute alla tecnologia utilizzata, ma queste situazioni fortuna, non sfigura più.

 torna al sommario 27 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE TEST A 4.000 euro si può acquistare oggi un 75” top di gamma con tutte le tecnologie Sony. Lo abbiamo provato per qualche ora Test Sony 75” XG95. Il TV con effetto cinema Il 75” Sony si vede bene, è un ottimo TV, ma ci sono tante piccole perplessità, soprattutto se guardiamo ai 3.999 euro chiesti

di Roberto PEZZALI 5”, troppo grande per essere portato nella nostra classica sala test. Questa non sarà una prova 7 completa, perché abbiamo avuto modo di passa- re solo una giornata con il nuovo XG95 nel suo taglio super. Ma, avendo ormai visto centinaia di TV in questi anni, una buona idea ce la siamo ugualmente fatta. Fortunatamente siamo davanti ad un prodotto che non permette la classica diatriba tra pro OLED e pro LCD: se si vuole un 75” top e non si vuole spendere il doppio LCD è oggi l’unica soluzione. E, per molti, uno schermo grande vale più di un po’ di nero. Costa 3.999 euro, ma prima di dire “è tanto” si può anche pensare che questo XG95 è alla fine un prodotto sulla carta migliore, in tutto, dello ZF9 appartenente alla Master Series. XG95 infatti ha un pannello full array analogo, ha la tecnologia super wide angle, ha lo stesso Refe- rence Mode per Netflix che è stato annunciato per la Master Series e ogni altra funzionalità di quello che avrebbe dovuto essere sul modello top, ora dismes- so. Non solo: c’è anche un nuovo telecomando con finitura metallica che fa dimenticare quel terribile te- lecomando in plastica che Sony ha dato in questi anni con i TV premium. Sulle feature passiamo veloce: niente HDMI 2.1, ma almeno le porte HDMI 2.0 sono tutte a banda piena. C’è il supporto eArc, c’è il Dolby Atmos e c’è il Dolby Vision. Il nuovo sistema audio, che prevede alcuni dif- fusori anche nella parte superiore, riesce a restituire decisamente più corpo creando una buona pressione sonora. È un audio da TV, ma è comunque una resa più che buona. Il processore è una nuova revisione dei suoi menù, pannelli orizzontali veloci e chiari, una solo ed esclusivamente il TV per contenuti non HDR hardware del MediaTek 5893 già usato da Sony: ha interfaccia più moderna e una distribuzione delle voci e soprattutto l’autocalibrazione non fa altro che anda- leggermente meno RAM ma è comunque scattante e e delle opzioni più ragionata. Si è solo dimenticata re a muovere gli stessi controlli che l’utente ha a di- veloce. Sony ha lavorato molto sulla sua “parte” di si- qualche schermata e qualche sottomenu, che hanno sposizione nei menu. Se con LG il software scrive una stema operativo per renderlo più moderno e affine alle ancora un sapore di “vecchio”. Android TV è lo stes- LUT che carica nel televisore, cosa che un utente non logiche di navigazione di Android. Ricordiamo infatti so già visto sugli altri, stessi difetti e qualche novità: potrebbe fare, con il Sony è tutto molto più semplice, che il sistema operativo di Google, e questo vale sia Chromecast ad esempio resta bloccato a 60 Hz, ma nulla che un utente non possa fare con un po’ di espe- sui Sony che sui Philips, rappresenta solo l’ambiente tra gli aspetti piacevoli c’è finalmente Youtube che ge- rienza e software gratuiti come HCFR. smart TV, mentre le impostazioni del TV, dalla ricerca stisce l’HDR. HDR che funziona senza problemi anche I profili di base del televisore non sono perfetti ma canali alla parte di impostazioni audio e video, resta- sulle altre app. Entro fine anno dovrebbero arrivare sono comunque buoni, pertanto con l’XG95 sparisce no a carico dei produttori. Sony ha rivisto quindi parte anche HomeKit e Apple AirPlay 2. l’ansia da calibrazione: calibrato si vede meglio, è più corretto, ma il cambio non è così drastico. Come si vede il Sony XG95 Abbiamo visto diversi contenuti di Netflix, e abbiamo Non abbiamo avuto il tempo per spremerlo come gli provato a usare la modalità “ottimizzata”: con il TV ca- altri TV, ma siamo comunque riusciti a fare le consuete librato consigliamo di non usarla, altera leggermente i misure, la calibrazione, a guardare la TV, Netflix e con- colori, ma con il TV out of the box la sensazione è che tenuti da chiavette USB (e non tutti vengono letti, con dia un qualcosa in più. Resta il fatto che nessuno è an- alcuni file è un po’ capriccioso). cora stato in grado di spiegarci cosa fa questa modalità Come sappiamo Sony, insieme con i maggiori pro- esattamente e in base a che principio migliora la resa. duttori di TV, ha stretto una partnership con Calman Tornando al nostro 75” la prima cosa da dire è che per cercare di effettuare la calibrazione automatica questo 75” non avrà la resa del 65” o del 55”: Sony ha dei suoi televisori. Come sull’AF9 anche sull’XG95 c’è infatti scelto di usare la tecnologia X-Wide Angle solo questo sistema: si scarica l’app Bravia for Calman, si sul modello maggiore che abbiamo provato. X-Wide collega un generatore, il software, la sonda e in pochi Angle è un filtro che dovrebbe migliorare la resa dei minuti ci si trova il televisore regolato al meglio. pannelli VA quando non si guardano esattamente dal Nel caso del Sony però dobbiamo fare un paio di considerazioni: con questa modalità si può calibrare segue a pagina 29 

 torna al sommario 28 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE HI FI E HOME CINEMA Arriva in autunno il diffusore Technics, identico esteticamente al C50 ma più piccolo e con meno altoparlanti Technics SC-C30 è un gioiellino: hi-res audio e niente fili Il nuovo diffusore diventerà il modello di ingresso del marchio Technics, il prezzo di listino verrà annunciato al lancio

di Roberto FAGGIANO tato al recente show Hi-end di Monaco. l primo sguardo la differenza non Il C30 utilizza anche gli stessi altoparlanti si nota proprio, il nuovo diffusore (midwoofer e tweeter) del C50 ma con ATechnics SC-C30 sembra identico sole due unità anzichè le tre del modello al modello già noto C-50 per forma e superiore; rimane invece il woofer da 12 finitura. Solo affiancando i due diffusori cm che completa verso il basso la gam- si può notare come il nuovo modello sia ma di frequenze. Leggermente ridotta la leggermente più piccolo dell’altro, quasi potenza disponibile per gli altoparlanti una riproduzione in scala ridotta. Il nuovo mentre rimangono tutti i circuiti esclusivi diffusore diventerà il modello di ingresso Technics per migliorare le prestazioni. del marchio Technics ed è stato presen- In particolare ritroviamo il circuito Space Tune per la calibrazione acustica con microfono integrato, per adattarsi alle caratteristiche della stanza. Rimangono versatilità degli ingressi, che comprende to di vista estetico rimangono le due fini- anche le grandi capacità di sopportare la possibilità di collegare altre sorgenti in ture nera oppure bianca. Nessuna notizia formati audio ad alta risoluzione fino al modalità analogica, digitale ottica e USB sul prezzo di listino, che verrà annunciato DSD, caratteristica non comune nella oltre alle connessioni wi-fi e bluetooth e in occasione del lancio del diffusore, pro- categoria. E rimane inalterata anche la al Chromecast integrato. Anche dal pun- babilmente alla prossima IFA di Berlino.

TEST che Sony abbia deciso di usarla sul ta- Sony 75” XG95 glio che forse ne aveva meno bisogno: con 5 persone sedute davanti ad un segue Da pagina 28  divano peer le due all’esterno l’angolo di visione è molto più accentuato con centro: solitamente, se ci si sposta sul fianco, il contra- un 55” che con un 75”, più largo, quindi sto scende e i colori perdono di naturalezza, cosa che forse Sony doveva metterla sul piccolo non dovrebbe accadere invece con questa tecnologia. e non sul gigante. La luminosità di picco X-Wide Angle però è una funzione che oltre a dare to- è buona, ma quando guardiamo i con- glie: come aumenta infatti l’angolo di visione allo stes- tenuti HDR ricordiamo la meravigliosa so modo aumenta anche il livello del nero. Il contrasto spinta che riusciva a dare lo ZD9 e ci raggiunto dai migliori LCD Sony non c’è, il rapporto di viene un po’ di nostalgia: era sempre un contrasto è più basso e il nero non è proprio nerissi- LCD, ma era anche un vero spettacolo. mo. Nemmeno il local dimming aiuta, perché le zone Questo XG95 ha un po’ meno grinta e non sono moltissime: ad occhio, usando una serie di un po’ meno dinamica. Restano eccel- pattern, dovrebbero essere circa 55 / 60, poche per lenti la gestione dello scaling così come un televisore così grande. E il blooming, ovvero l’alo- il processamento dei segnali, il processore X1 Ultimate anche una luminosità di punta eccellente. Ma ci sono ne attorno alle scritte, un po’ si vede, soprattutto se ci è una garanzia. tante piccole perplessità, soprattutto se guardiamo spostiamo sul lato. X-Wide Angle funziona, perché ef- ai 3.999 euro chiesti: il livello del nero è ovviamente fettivamente funziona, ma non è ancora perfetto e non Un buon TV, ma forse conviene lontano anni luce da quello degli OLED, ma è lontano porta ancora l’XG95 ad avere l’angolo di visione di un risparmiare un po’ anche da quello di altri TV Sony top di gamma LCD OLED. La tecnologia usata da Samsung sul Q90 per au- Il 75” Sony si vede bene, è un buonissimo TV. Ha un che magari avevano un angolo di visione ristretto, ma mentare l’angolo di visione dei pannelli VA ci è sembra- processore ottimo e un pannello che offre un angolo erano comunque più contrastati. La luminosità c’è, ma ta leggermente più efficace. L’aspetto davvero strano è di visione ampio, una resa cromatica più che buona e anche in ambito HDR, con un local dimming con poche zone controllate e un livello del nero non bassissimo, non si crea quel magico mix di dinamica e impatto che ci ha la- sciato a bocca aperta su altri TV Sony del passato. Se si vuole un TV grande a questo punto molto meglio guardare al Sony XG80 da 75”, costa decisamente meno e siamo sicuri che la differenza qualitativa non sia così ampia. Si deve accettare un angolo di visione stretto, un telecomando terribile in plastica e un ambiente smart un po’ più lento ma restano sempre in tasca 1500 euro.

 torna al sommario 29 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE TEST Google presenta Pixel 3a: stessa fotocamera dei modelli maggiori, con una migliore esperienza Android, a un prezzo sorprendente 3a, tutta la qualità fotografica del Pixel a 399 euro. La nostra anteprima Non è bellissimo, ma con la sua sola fotocamera e l’ottimizzazione software dà del lungo a smartphone che costano anche il doppio

di Roberto PEZZALI on è lo smartphone più bello del mondo, anzi, sembra quasi vintage. Le cornici spesse e il corpo N in plastica su uno smartphone da 399 euro non si vedevano da anni. Detta così sembrerebbe di trovarsi davanti a una fregatura, ma c’è molto di più. È un Pixel, è uno smartphone di Google, e a 399 euro mette a di- sposizione di tutti la miglior fotocamera mai vista su uno smartphone e la vera esperienza Android. In attesa della recensione, ci siamo fatti un’idea abba- stanza precisa di Pixel 3a, soprattutto in relazione al mo- dello superiore. Punto uno, il design: non era bellissimo il e non è bellissimo questo, privo di cornici sottili, schermi curvi o retro sfumato, i trend del momento. Però non ha neppure il brutto notch e ha uno schermo OLED piatto. Esatto, piatto, nessun fastidio di sentire lo scher- video mente vengono usate sei foto, solo con pochissima luce mo che si piega sotto i polpastrelli in prossimità della P il Pixel elabora dati da così tanti fotogrammi, in condizio- o della E. Lo schermo è un OLED HD da 5.6”, dimensioni ni standard ne bastano di meno. La risposta di Google perfette per uno smartphone che non è piccolo ma che lascia comunque pensare che il Pixel 3 possa avere un tra le mani si tiene benissimo. È molto leggero, e il merito leggerissimo vantaggio nell’elaborazione della modalità è del corpo in plastica (o policarbonato, più elegante): notte. Il processore “depotenziato” c’è sulla carta, ma qualcuno potrebbe indignarsi di fronte all’uso di questo lab all’atto pratico non si sente. materiale così poco nobile su un prodotto da 399 euro, Non manca il chip di sicurezza Titan, che gestisce paga- ma Google offre delle bellissime custodie in tessuto che menti digitali e autenticazioni con impronta, basato sul rivalutano il retro e lo impreziosiscono. Se cade, poi, non Google Pixel 3a classico sensore sul retro ormai abbandonato da tutti in è delicato come il modello in vetro. Purtroppo la scocca La video anteprima favore di quello sotto lo schermo o dei sistemi visuali. perde la certificazione IP, e non c’è la ricarica wireless. Qui Google resta all’antica. Del Pixel 3A c’è anche la ver- Unico appunto, trattiene molto la polvere, per la carica scia media non hanno la minima idea di come gestire sione più grande, il Pixel 3a XL, ma non è così pratico elettrostatica. C’è il jack audio, nella parte alta, ed è un lo spazio sul device e sui servizi cloud. Cambia anche e maneggevole come il modello base. Che arriverà in bonus non da poco: gli audiofili ringraziano. il processore, da una parte Snapdragon 845, dall’altra Italia, come il piccolo, in soli due colori, bianco e nero. La tabella che Google ci ha dato per confrontare Pixel 3 Snapdragon 670: se non lo avessimo letto non ce ne Torniamo al prezzo, 399 euro. Che non sono pochi, ma a Pixel 3a mostra due prodotti non troppo diversi da loro: saremmo accorti, perché differenze all’uso non se ne è la metà, anche meno, del prezzo assurdo che gli smar- 4 GB di RAM, 64 GB di storage, 3000 mAh di batteria, percepiscono. Il Pixel 3a è pure privo del processore tphone hanno raggiunto oggi. Google ha tolto cose che stessa risoluzione e stessa fotocamera posteriore. Qual- dedicato al machine learning Pixel Visual Core, eppure a molti potrebbero non servire, come il corpo in vetro, il cuno potrebbe dire che 4GB sono pochi e che 64 GB di riesce a fare esattamente le stesse cosa che può fare il processore più potente, che con un sistema così ottimiz- storage non bastano, ma era impensabile avere più me- modello maggiore. Le foto con effetto bokeh vengono zato non serviva, la ricarica wireless, o il waterproof. moria su un prodotto che è una versione “low cost”. Con uguale e il tempo di elaborazione è simile, lo zoom è Ma ha lasciato quello che invece le persone apprez- 4GB di RAM gira benissimo, fluido come non uguale, il night mode è uguale (ma vedi sotto , la funzio- zano: un ottimo audio, uno schermo bello e luminoso, mai, e solo i 64 GB probabilmente stanno un po’ stretti. ne di ascolto della musica in stand by c’è anche sul Pixel una fotocamera top e un sistema operativo liscio, veloce Google crede che la gente utilizzi Drive e Photo, con 3a e ci sono anche le funzioni Playground, e senza fronzoli. Il Pixel 3a è un prodotto ottimo ad un l’archiviazione delle foto inclusa nei Pixel, ma realtà aumentata, e Lens. prezzo davvero buono: verrà venduto solo sullo store di molti utenti che scelgono smartphone di fa- Abbiamo chiesto a Google a livello Google, scelta apparentemente strana perché si limita di fotografia computazionale quali il potenziale pubblico interessato. Crediamo che sia un sono le differenze tra Pixel 3, con prodotto pensato più per gli States, dove iPhone ha una Pixel Visual Core, e Pixel 3a, che quota di mercato importante e Google è molto cono- ne è privo, e ci ha risposto che la sciuta: con questo prezzo il Pixel può far male ad Apple. funzione HDR+ viene modulata e In Italia Google probabilmente non ha grande interesse ottimizzata sull’hardware del dispositi- a spingerlo, per non infastidire quelli che alla fine sono vo. Le informazioni che vengono elaborate partner, ovvero gli altri produttori Android. Senza comu- dal Pixel Core sul modello top sul Pixel 3a sono proces- nicazione mirata, Pixel 3a non avrà vita facilissima: oggi sate dall’Hexagon di Qualcomm, che è comunque un il pubblico guarda il numero di fotocamere, i GB di RAM, processore che accelera i modelli machine learning. cerca schermi con il notch e batterie giganti. Sbagliando: La differenza è solo di capacità, perché il Pixel 3a può Pixel 3a non sarà bellissimo, ma con la sua sola fotoca- processare fino a cinque frame a diversa esposizione mera e la sua ottimizzazione software lascia dietro smar- mentre il Pixel 3 arriva a sei. Google precisa che difficil- tphone che costano anche il doppio.

 torna al sommario 30 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE TEST A soli 299€ Honor 20 Lite è dotato di tre fotocamere e 128GB di memoria interna. Però ci sono tanti piccoli difetti e mancanze Honor 20 Lite. 3 fotocamere, 128GB e tante mancanze Honor 20 Lite è in grado di reggere il confronto con altri top di gamma senza sfigurare? Lo vediamo in questa rapida recensione

di Riccardo DANZO

eggendo le specifiche tecniche di Honor 20 Lite si potrebbe presto concludere che si tratta di un L best buy. Perché ormai le aziende fanno questo: riempiono gli scaffali di modelli praticamente identici tra loro cercando di spingere sugli aspetti che vengono presi, magari a torto, come un riferimento quando si tratta di comprare. Numero di fotocamere, RAM, core del processore e così via. Sulla carta il nuovo smar- tphone di Honor sembra avere tutte le caratteristiche di un top di gamma al prezzo di 299€. Provandolo più attentamente, poi, com’è giusto che sia, si capisce che difficilmente potrà offrire la stessa esperienza d’uso di uno smartphone da più di mille euro: le fotocamere sono tre, ma se si guardano le caratteristiche le due aggiunte sono da 2 megapixel e 8 megapixel. Sono di qualità o fanno numero? Honor 20 Lite è in grado di eccelso, ma per l’uso medio sono più che sufficienti. reggere il confronto con altri top di gamma senza sfi- Anche qui, purtroppo o per fortuna, come per quanto gurare? Lo vediamo in questa rapida recensione, che riguarda il display, può capitare che i colori vengano deve comunque essere presa calandosi nel prodotto: troppo “sparati” dall’intelligenza artificiale utilizzata nel uno smartphone da 299 euro che tra qualche mese si software della fotocamera. Per fortuna perché l’utenza troverà anche a meno. di questo tipo di prodotto si esalta se vede i verdi fosfo- Il display è sicuramente uno dei punti di forza di Honor rescenti o il blu del cielo che sembra dipinto con Paint, 20 Lite. Pur non utilizzando la tecnologia OLED, infatti, purtroppo perchè la realtà è diversa. il pannello utilizzato dalla casa cinese è di buona quali- Ottima, rispetto a quanto offre la concorrenza di que- tà per questa fascia di prezzo, si è visto di peggio. sta fascia di prezzo, la modalità “notte”, che riesce ad In particolare, si tratta di un LTPS FullHD+ da 6.21 pollici ottenere buoni risultati anche in presenza di poca luce. con un rapporto schermo/superficie oltre il 90%. Con- Può ritornare utile, inoltre, scattare foto con la modalità cretamente, la luminosità sotto la luce diretta del sole “ritratto” che, tramite il software, simula l’effetto bokeh. è più che discreta e i colori, pur essendo a tratti troppo Il terzo sensore da 2 megapixel, infatti, riesce a scon- saturi, sono ben riprodotti. Neri e contrasto non sono tornare discretamente bene la figura in primo piano quelli che si possono trovare su un OLED, ma l’angolo rispetto allo sfondo e a garantire un buon effetto sfoca- di visione è buono. to. A volte può capitare qualche leggera imprecisione, Per quanto riguarda il reparto fotografico, Honor 20 ma la maggior parte delle volte l’effetto bokeh riesce. Lite ha come dicevamo ben tre fotocamere. La fotoca- Probabilmente si riusciva ad ottenere una resa simile mera principale è caratterizzata da un sensore da 24 anche senza un sensore aggiuntivo, Google con i Pixel Probabilmente, tuttavia, si tratta più di un problema di megapixel con un apertura di f/1.8. Le altre due unità, insegna, ma Google non ha bisogno di tre fotocamere ottimizzazione software che di pura potenza di calcolo invece, rispettivamente da 8 megapixel e 2 megapixel, per vendere, Honor si. quindi con alcuni aggiornamenti le cose dovrebbero sono dedicate alla modalità “ultra-wide” e a quella “ri- Buona anche la fotocamera anteriore da 32 megapixel migliorare. Sufficiente, inoltre, la memoria RAM da 4GB tratto”. con apertura f/2.0 che, nascosta nel piccolo notch a che riesce a garantire una buona usabilità del sistema Le foto scattate con il sensore principale e quello ultra- goccia dello smartphone, riproduce abbastanza fedel- e più che sufficiente, per la maggior parte delle perso- wide nel complesso sono discrete, nulla di veramente mente i colori e garantisce una buona nitidezza. Con ne, la memoria interna da 128GB espandibile comun- poca luce, tuttavia, questa fotocamera arranca e gli que tramite microSD. scatti appaiono decisamente meno vividi e nitidi. Per quanto riguarda il design, invece, c’è da dire che Honor 20 Lite è animato dal SoC HiSilicon Kirin 710, un il telefono è difficile da utilizzare con una mano sola processore octa-core utilizzato in quasi tutti gli smar- a causa delle generose dimensioni di 154,8 x 73,64 x tphone di fascia medio-bassa Huawei/Honor e dalla 7,95 mm. Belle le cornici ridotte e bello anche il retro EMUI 9.0.1 basata su Android 9.0 Pie. Nel complesso che risulta, però, abbastanza scivoloso. Difficile da uti- la velocità del sistema è buona anche se ogni tanto lizzare senza cover, anche se è molto piacevole farlo a abbiamo notato qualche rallentamento nell’utilizzo di causa del peso davvero ridotto, solo 164g. La scocca app di terze parti che richiedono parecchia potenza di plastica aiuta a tenere il peso basso. La batteria da di calcolo. Per esempio, utilizzando i filtri immagine 3400mAh di Honor 20 Lite garantisce, con un utilizzo più complessi di Instagram, può capitare che i video medio, una giornata di autonomia. Utilizzando le clas- realizzati tramite quest’app risultino scattosi. Nulla di siche applicazioni come Whatsapp, Instagram e vari trascendentale, il dispositivo si comporta bene in quasi social, un po’ di navigazione web e scattando qualche tutte le situazioni ma chi fa un certo uso dello smar- tphone potrebbe incappare in qualche impuntamento. segue a pagina 32 

 torna al sommario 31 n.200 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE MOBILE Imposto il divieto alle società americane di comprare dalle aziende che pongono una minaccia alla sicurezza nazionale USA: nessuna società americana può acquistare i prodotti Huawei Il divieto di acquisto potrebbe colpire anche colossi come Qualcomm e Broadcom, che vantano Huawei tra i maggiori fornitori di Sergio DONATO bero come obiettivo gli Stati Uniti. Nella limitare le forniture con Huawei, presidente Donald Trump ha firmato massima fase di espansione della nuova il provvedimento vuole avere un ordine esecutivo per vietare alle rete 5G, il pericolo, secondo il presidente effetto anche sulle piccole real- l società americane l’utilizzo di apparati Trump, potrebbe essere elevato. tà tecnologiche rurali che conti- di telecomunicazioni forniti da aziende In una dichiarazione a seguito dell’ordi- nuano a usare le apparecchia- straniere che rappresentano una minac- ne, Huawei, che ha sempre negato ogni ture Huawei (ma anche ZTE) cia per la sicurezza nazionale. La Casa connivenza spionistica, ha dichiarato che per le loro reti wireless a causa Bianca ha negato ufficialmente che l’or- “limitare la possibilità per Huawei di ope- della loro economicità. La deci- dine esecutivo sia uno strumento per rare negli Stati Uniti non renderà il Paese sione del governo statunitense tenere lontana la cinese Huawei dal più sicuro né più forte. Al contrario, que- è solo l’ultimo esempio della mercato americano, ma di fatto al più sta decisione costringerà gli Stati Uniti a tensione crescente tra Cina e Stati Uniti, gare 5G sui loro territori, mentre in Euro- grande fornitore di telecomunicazioni al usare prodotti di qualità inferiore e più co- alimentata recentemente dalla guerra sui pa l’appello non sta dando i suoi frutti. In mondo viene impedito di vendere le sue stosi, relegando il Paese in una posizione dazi commerciali tra le due potenze. La Italia, Huawei è un partner di Vodafone, tecnologie negli Stati Uniti. Anche perché, di svantaggio nell’adozione delle reti di Casa Bianca ha però negato che il nuovo Tim e Wind Tre, con le quali sta già spe- poco dopo la firma dell’ordine, il Diparti- ultima generazione.” C’è anche da sotto- ordine esecutivo sia uno strumento per rimentando il 5G a Milano, Bari e Matera. mento del Commercio statunitense ha lineare che il divieto di acquisto per le so- ottenere vantaggi nella sfida sui dazi, poi- A febbraio, il sottosegretario al Ministero inserito Huawei nell’elenco delle società cietà americane, potrebbe colpire in modo ché si tratta di una risoluzione che l’am- dello Sviluppo Economico Michele Gera- che pongono una minaccia agli interessi non troppo indiretto anche colossi come ministrazione sta studiando da gennaio e ci aveva dichiarato: “Non vedo Huawei nazionali. Washington ritiene che le appa- Qualcomm e Broadcom, che vantano tra che comunque si svilupperà nei prossimi come un problema, per me è solo uno dei recchiature prodotte o fornite da Huawei i loro maggiori fornitori proprio Huawei. 150 giorni. Gli Stati Uniti hanno già con- 25 nomi di produttori di apparecchiature possano essere usate dal governo cinese Tuttavia, dato che le grandi società tecno- vinto Canada, Nuova Zelanda, Australia tra cui scegliere, con prezzi diversi e qua- per operazioni di spionaggio che avreb- logiche americane avevano già iniziato a e Giappone ad allontanare Huawei dalle lità diversa.”

TEST anche un giorno e mezzo di utilizzo ma è quasi impos- di autonomia gestendo in modo molto aggressivo le Honor 20 Lite sibile non caricarlo per 2 giorni. Sono presenti, inoltre, notifiche e i processi.

segue Da pagina 31  diverse modalità di risparmio energetico che allungano Piccola partentesi per quanto riguarda i sensori di l’autonomia del telefono a discapito delle prestazioni sblocco di Honor 20 Lite. Lo smartphone è dotato foto si arriva a sera con un 20% residuo di carica. Con in caso non possiate ricaricarlo nell’immediato. Come sia di riconoscimento tramite impronta digitale che un utilizzo più modesto probabilmente si riesce a fare sempre l’EMUI raggiunge certe prestazioni in termini di sblocco con il viso. Quest’ultima modalità funziona perfettamente in presenza di buone condizioni di luce ma è praticamente inutilizzabile di sera. Lo sblocco con I NOSTRI SCATTI DI PROVA clicca sulle immagini per l’ingrandimento l’impronta, invece, funziona quasi sempre (a meno che si abbiano le dita leggermente umide) ed è veramente fulmineo. Sono presenti l’NFC, il Bluetooth 4.2 e il Wi-Fi 2.4GHz. Mancano all’appello, purtroppo, il Wi-Fi 5GHz e il 4G+ ma Honor ha deciso di mantenere il jack audio da 3.5mm su questo dispositivo. Purtroppo c’è ancora la microUSB, e uno smartphone nel 2019 senza USB Type C meriterebbe di finire lanciato con una fionda nel cestino. Interessante, infine, la possibilità di inse- rire due SIM all’interno dello smartphone. Il software riesce a gestisce molto bene il Dual-SIM e si adatta alle esigenze dell’utente che può personalizzare l’uti- lizzo delle due SIM tramite le impostazioni del telefono. Honor 20 Lite costa 299 euro, li vale? Siamo davanti all’ennesimo smartphone fotocopia con pezzi presi un po’ ovunque. Non è terribile, perché l’utente che lo acquista non è certo un fanatico degli smartphone, ma è comuque uno smartphone con tanti limiti e tanti competitor. Un Samsung A50 offre sulla carta caratte- ristiche simili ma ha uno schermo AMOLED, un Redmi 7 Note anche ma costa meno. E poi ci sono i top di gamma vecchi a prezzacci, come il G7 di LG che TIM “tira dietro” a 289 euro. Honor ci ha abituato a prezzi molto competitivi, ma con questo Honor 20 Lite non ci sentiamo di dire: “ok il prezzo è giusto”. Lo sarebbe se costasse almeno 50 euro in meno.

 torna al sommario 32 n.33 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE AUTO ELETTRICA Ormai la carriera della Renault Zoe è quasi alla fine. Ecco i passaggi dei 10 anni di vita dell’elettrica più popolare Renault Zoe: 10 anni per l’elettrica più popolare Dal prototipo ad oggi, ecco tutte le versioni Un successo in parte dovuto al progetto iniziale, precursore dei tempi: Zoe al momento del lancio era già molto moderna

di Massimiliano ZOCCHI

un fatto ormai certo che Renault stia per pre- sentare quella che finora è banalmente identi- È ficata come Zoe 2, la seconda versione della compatta elettrica francese, auto dall’indubbio suc- cesso. In realtà nella sua decennale vita la Zoe ha avuto diverse incarnazioni, molto simili tra loro in verità, ma che l’hanno tenuta sulla cresta dell’onda contribuendo a mantenere sempre attuale un pro- getto sulla carta vecchio, ma estremamente funzion- ale. Questo successo è in parte dovuto al progetto iniziale, sicuramente precursore dei tempi che sa- rebbero poi venuti, grazie al quale la Zoe al momen- to del lancio era un’auto estremamente moderna e che oggi risulta ancora attuale. In questo approfon- dimento vogliamo ripercorrere le tappe che ci hanno portato alle ultime versioni, partendo dal prototipo attendere fino all’anno successivo, il 2010, momen- 2012, da Flins esce la prima Zoe che per primo ha dato vita a Zoe. to in cui Renault svelò Zoe Preview. Nome assolu- prodotta tamente azzeccato per questo prototipo, in quanto Zoe Concept, la prima elettrica condivideva già gran parte delle soluzioni finali che Si passa quindi al 2012, anno in cui Renault utilizzò il nel 2009 sarebbero poi state della versione di produzione. Dal solito palcoscenico di Ginevra per presentare la Zoe Il nome Zoe compare per la prima volta in un proto- punto di vista estetico la carrozzeria era praticamente di serie. Come detto in precedenza l’auto era presso- tipo presentato da Renault nel 2005. In quell’occa- allo stadio definitivo, mentre gli interni, pur somiglian- ché identica alla Preview, se non per la semplificazio- sione, al Salone di Ginevra, la casa francese mise in do alla Zoe finale, erano ancora futuristici, tipici dei mostra una piccola city car dall’insolita configurazio- concept. Dal punto di vista tecnico le modifiche erano ne a tre posti, chiamandola appunto Zoé City Car. In poche, con un taglio della potenza a 80 CV, ma auto- realtà questo progetto ancora non aveva nulla a che nomia invariata. Da sottolineare la velocità massima fare con la Zoe attuale, soprattutto dal punto di vista autolimitata a 135 km/h, la stessa dei giorni nostri, an- motoristico, dato che montava un normale motore a che se la strumentazione di bordo segnala ad oggi 141 combustione. L’inizio del progetto Renault Z.E. (Zero km/h come picco di velocità. Zoe Preview aveva an- Emission) può essere considerato il 2009, anno in che un altro dettaglio molto interessante rappresen- cui al Salone di Francoforte Renault presentò Zoe tato dal tettuccio. Se nel prototipo del 2009 questo Concept. Per la prima volta qui compare il motore era ricoperto da un pannello fotovoltaico (soluzione elettrico, con 95 CV di potenza, e alimentato da una studiata più per stupire che per reale utilità), nel 2010 batteria al litio con 160 km di autonomia. Caratteristi- fa la sua comparsa un tetto panoramico trasparente. che molto vicine alla prima vettura di serie, sebbe- Per motivi di costo questo venne poi abbandonato, ne nel design e negli interni la vettura fosse ancora rivelandosi però un precursore dei nostri giorni, in cui molto diversa. è un optional spesso utilizzato dalle case. tessa sor- te per i gruppi ottici, che presentavano dei contorni ni citate. In particolare gli interni, pur mantenendo un Zoe Preview, la prima vera Zoe con le cosiddette Ice-Light, con al centro altri piccoli certo stile futuristico, abbracciavano diversi dettagli ti- Per vedere per la prima volta la Zoe che tutti cono- gruppi LED. Anche in questo caso i fari vennero poi pici del gruppo Renault. La reale commercializzazione sciamo, o almeno una versione molto simile, bastò semplificati, ma la tecnologià utilizzata in Zoe Preview arrivò in realtà nel 2013, a causa di diversi ritardi sulla è ad oggi utilizzata nelle auto più moderne per gruppi tabella di marcia, anche se alcuni esemplari uscirono ottici più accattivanti. dalla fabbrica francese di Flins già nel 2012. A livello tecnico la versione commerciale di Zoe è in pratica una gemella della Renault Clio, sempre pro- dotta a Flins, con lo stesso pianale e ingombri simili. Al lancio il motore elettrico venne portato a 88 CV (65 kW), mentre la batteria era da 22 kWh e 280 kg di peso. La vettura, inizialmente disponibile nella sola versione Q210, con 210 km di autonomia nel ciclo NEDC, aveva poi la particolarità della ricarica, virtual-

segue a pagina 34 

 torna al sommario 33 n.33 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE

REPORTAGE Renault Zoe: 10 anni di elettrico segue Da pagina 33 

Zoe, abbia sempre cercato di migliorarla, senza mai cambiare troppo la squadra vincente. Al fianco della originale Q210 arrivò dopo poco la R240 che, mente possibile a qualsiasi potenza in corrente alter- come indicato dalla sigla stessa, aumentava l’au- nata, da un minimo di 1.8 kW fino a 43 kW, monofase tonomia massima da 210 km a 240 km. Questo gra- o trifase, passando per tutti i valori intermedi. Questa zie a un nuovo motore, più efficiente, direttamente peculiarità valse al sistema di Zoe il nome di Chama- prodotto in casa, che consentiva più range tramite leon, per la sua estrema adattabilità. consumi più contenuti. Il rovescio della medaglia di questo motore era ed è la possibilità di caricare fino Il successo e le tante versioni a un massimo di 22 kW di potenza, perdendo una Da subito Renault Zoe si distingue per il buon suc- peculiarità della Zoe, che ne faceva l’unica vettura cesso di mercato, considerata la poca attenzione per con ricarica fast in AC. Si arriva dunque allo storico l’elettrico di quegli anni. Dopo poco arrivarono spin- passaggio, all’inizio del 2017, con l’arrivo della nuova te consistenti alle vendite grazie agli incentivi statali batteria da 41 kWh. Con un salto dai precedenti 22 messi in campo da diversi Governi, prima fra tutti pro- kWh, LG Chem è riuscita a fornire a Renault una bat- prio quello francese, e tra i quali si ricorda anche un teria praticamente dalla capacità doppia, nello stesso timido tentativo italiano. Negli anni successivi, visto il spazio e all’incirca con lo stesso peso, raddoppiando di fatto anche le prestazioni della vettura. Certificata per autonomia fino a 400 km, 300 km nella vita più reale, la Zoe nel 2017 diventa “grande”, togliendosi definitivamente l’etichetta di auto adatta alla sola cit- tà. Fu una delle prime auto elettriche, Tesla esclusa ovviamente, a proporre una autonomia così elevata, e nemmeno a dirlo questo contribuì a mantenerne il successo, fino ad oggi. Con quella che ufficialmente è considerata la seconda versione di Zoe, Renault fece anche la mossa di riportare in auge il vecchio motore della serie Q, ripristinando anche la possibil- ità di ricarica a 43 kW. I clienti potevano in fase di configurazione scegliere il tipo di motore, e scegliere sono ancora trapelate indiscrezioni sulle specifiche buon successo, la casa transalpina ha cercato di ca- quindi se caricare più velocemente o avere una man- tecniche, se non che finalmente anche il gruppo valcare il più possibile il suo cavallo vincente, sfornan- ciata di chilometri in più di autonomia. Arrivò anche francese abbandonerà la ricarica in sola corrente al- do nuove versioni a ripetizione, incluse alcune edizio- la targhetta “ZE40”, ad identificare tutte le nuove ternata, per passare allo standard fast europeo della ni limitate. Tra queste ricordiamo la Swiss Edition, in vetture con la batteria aggiornata. Per un periodo ricarica in DC con il connettore Combo CCS. pratica un’anteprima di ciò che sarebbe arrivato poi, di tempo limitato Renault decise anche di curarsi Prima di arrivare alla Zoe 2 però la casa francese oppure la Star Wars Edition, edizione limitata in 1.000 dei vecchi clienti proponendo l’aggiornamento della ha fatto in tempo a proporre un’ultima, migliorata esemplari dedicata alla nuova trilogia della popolare batteria alle Zoe di prima generazione. L’accumula- versione, denominata R110, con un motore legger- saga. Ma mentre la Swiss era ancora legata alla prima tore infatti fu volontariamente sviluppato per essere mente più potente ed efficiente, che secondo alcuni incarnazione della Zoe, la versione Star Wars era già compatibile con le auto più vecchie, così da miglio- troveremo anche in Zoe 2, introducendo anche l’in- una “next generation”. rarne l’autonomia. Il programma, in realtà mai partito edito colore viola mirtillo. In chiusura vogliamo però a un ampio regime, fu presto dismesso a causa della segnalare quello che in pratica è un esperimento, Cresce la batteria, Zoe diventa grande mancanza di pacchi batteria per gli upgrade, fortu- che molto probabilmente non vedrà mai la luce, ma Facendo un passo indietro infatti dobbiamo ricord- natamente per Renault a causa delle ottime vendite che ha fatto sognare gli appassionati di Zoe e del are come Renault, nel corso degli anni di vita della sempre registrate dal modello nuovo. marchio Renault: Zoe E-sport Concept. Si tratta in pratica di una versione sportiva della Arriva Zoe 2, passando per qualche Zoe, con carrozzeria pesantemente rivista e dalle sogno prestazioni strabilianti. Nata dall’unione della Zoe Nel nostro percorso dei dieci anni di vita di Renault di serie con la monoposto di Formula E del team Zoe siamo quindi arrivati ai giorni nostri, con l’arri- e.dams, è dotata di due motori per un totale di 340 vo imminente di Zoe 2, qualsivoglia nome gli ver- kW di potenza, e ben due batterie da 40 kWh. Accel- rà donato. L’auto è già stata avvistata durante i test erazione da 0 a 100 km/h in 3.2 secondi e velocità effettuati con gli esemplari preserie, e sembra de- massima di 210 km/h, raggiunta in meno di 10 secon- cisamente simile alla Zoe che tutti conosciamo. Non di. Resterà davvero solo un sogno?

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www.audiogamma.it n.33 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE

AUTO ELETTRICA ID.3, la prima elettrica che segnerà un cambiamento storico per Volkswagen Le auto Inizia la nuova era Volkswagen: svelata elettriche inquinano? ID.3, la prima elettrica della nuova gamma Volkswagen Si parte con l’edizione speciale ID.3 1st con batteria da 58 kWh, da meno di 40.000 euro produrrà le

di Massimiliano ZOCCHI ID con zero a prima elettrica del nuovo corso emissioni di CO2 Volkswagen non si chiama ID Neo Durante la L ma ID.3. Finalmente è arrivato il lancio definitivo che segna l’apertura presentazione della ID.3, dei preordini, anche se con una moda- Volkswagen ha reso lità anomala. L’auto non è stata svelata noto anche il progetto completamente in tutti i suoi dettagli, lasciando un po’ di mistero anche per i per rendere a impatto prossimi mesi, con particolari che ver- zero la fase produttiva ranno rivelati gradualmente. Per chi vuole però è già possibile manifestare di Massimiliano ZOCCHI il proprio interesse, con una caparra di 1.000 euro. Con questo anticipo si dia (che sarà proprio al 1ST edition) da 10.000 preordini in 24 ore: L’argomento è di quelli dibattuti potrà essere tra i primi a ricevere la 58 kWh e 420 km, e la top di gamma ai primi un anno di ricarica all’infinito: l’auto elettrica non ha ID.3, che prevederà inizialmente una da 77 kWh e 550 km di range. Come gratis emissioni inquinanti durante l’uti- versione limitata (non solo nei numeri promesso il prezzo entry level sarà sot- Ancora segretissimi gli interni, così lizzo, ma nella fase di produzione? ma anche nei particolari estetici) da to i 30.000 euro, mentre per la media come le specifiche tecniche nel det- Sebbene diverse ricerche a livello 30.000 unità, chiamata ID.3 1ST. Come si parla di prezzo sotto i 40.000 euro. taglio. Eppure già oltre 10.000 clienti europeo dimostrino come l’impatto anticipato, saranno tre gli allestimenti Prezzo ancora sconosciuto per la mi- hanno espresso interesse per la nuova inquinante delle auto elettriche sia disponibili una volta arrivati a pieno re- gliore delle tre sorelle. Nel frattempo è Volkswagen ID.3, versando i 1.000 euro comunque minore anche conside- gime, un entry level con batteria da 45 già possibile visitare la pagina dedica- di caparra necessari per essere tra i pri- rando le emissioni durante la co- kWh e 330 km di autonomia, una me- ta ai pre-ordini italiani. mi a poterla provare e ordinare. struzione dei veicoli e della batte- Saranno infatti solo 30.000 le vetture ria, Volkswagen vuole andare oltre, del primo lotto di produzione, in edizio- in un’operazione che ridisegnerà DMOVE Arriva la variante ibrida plug-in della Opel Grandland X ne speciale ID.3 1st, con batteria da 58 completamente la percezione del kWh, l’unico dato tecnico conosciuto fi- marchio. Durante la presentazione nora. I primi clienti, come ringraziamen- della ID.3, la casa tedesca ha reso Opel Grandland X PHEV: due motori to per la fiducia, riceveranno anche un noto che intende anche abbattere anno di ricarica gratuita, o un massimo l’impronta sull’ambiente dei suoi elettrici e 50 km di autonomia di 2.000 kWh, presso i network in colla- stabilimenti, in particolare quello borazione con VW, come Ionity. di Zwickau, dove saranno prodotte di M. ZOCCHI La caparra è completamente rimborsa- le prime elettriche. L’impianto è in rescono gli sforzi del bile nel caso dopo la prova ci si renda fase di aggiornamento per utilizza- gruppo PSA sul fronte conto che non è l’auto giusta per sé. Per re energia al 100% rinnovabile, così C della mobilità elettri- le prove bisognerà aspettare sicuramen- da portare sul mercato una vettura ca, e dopo i recenti annunci te dopo il Salone di Francoforte a set- che fino al momento della vendita della Peugeot e-208 e della tembre, occasione in cui la vettura verrà non abbia avuto nessun impatto nuova Opel Corsa elettrica, completamente svelata. Nel frattempo ambientale. Dove Volkswagen arriva propria per il marchio ci aspettano molte settimane estive in non riuscirà ad arrivare con le sue tedesco una nuova aggiun- cui la casa tedesca ci farà conoscere forze, si avvarrà di fornitori di ener- ta, con Grandland X PHEV. ID.3 una piccola parte alla volta, con una gia con contratti per energia cer- Il noto SUV di Opel nella sua campagna marketing martellante e sen- tificata 100% green, acquistando i declinazione ibrida plug-in za precedenti. necessari certificati per pareggiare prenderà il nome di Grand- Come detto la versione 1st sarà con bat- completamente le emissioni non land X Hybrid4 e sarà ordinabile più avanti nel corso del 2019, costruita sulla stessa teria di fascia media e 420 km di autono- coperte. L’impegno di VW andrà base della Peugeot 3008 ibrida. Il powertrain è composto da due motori elettrici mia (WLTP), mentre per l’entry level con anche oltre la vendita, suggerendo da 80 kW ciascuno, insieme al motore a combustione 1.6 benzina, per una potenza 45 kWh e 330 km di range bisognerà ai clienti fornitori di energia green totale di 220 kW. La batteria avrà una discreta capienza, 13.2 kWh, sufficienti se- attendere il 2020, anche se sarà la se- anche per la fase di ricarica duran- condo il ciclo WLTP per 50 km di autonomia. Autonomia elettrica che può essere conda versione in produzione. Curiosa- te la vita del veicolo. Nel frattempo recuperata con il caricatore AC di bordo, da 3.3 kW di potenza, eventualmente mente pare che Volkswagen abbia deci- svilupperà anche una catena di migliorabile a 6.6 kW come optional. L’auto avrà diverse modalità di guida tra cui so di lasciare la top di gamma da 77 kWh riciclaggio per quando le batterie scegliere: Electric, Hybrid, all-wheel e Sport, oltre alla possibilità di guida a un solo ultima in ordine di tempo, rompendo un non saranno più idonee all’autotra- pedale, grazie alla potente frenata rigenerativa, in grado anche di arrestare l’auto po’ gli schemi di Tesla ed altre case. zione, presumibilmente non prima senza l’uso dei freni meccanici. di 10 anni da oggi.

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AUTO ELETTRICA Arrivano importanti annunci dalla centesima edizione di Automobile Barcelona Sion, la prima Seat e Cupra a tutto elettrico: da Barcellona auto elettrica a ricarica solare, in mostra tre modelli per elettrificare la flotta tocca i 10.000 Seat ha presentato la gamma di veicoli che elettrificherà la flotta a partire dal 2020 preordini di Massimiliano ZOCCHI per ora conosciuta Pochi mesi fa venivano come el-Born. Se dal- aperti i preordini di una ono giorni intensi per Volkswagen le forme si sospettava Group, dopo l’apertura dei preordi- una parentela stretta delle auto elettriche più Sni della ID.3. Ma la squadra è com- proprio con ID.3, le ambiziose del momento: posta da un ampio portfolio di marchi, specifiche tecniche la Sion di Sono Motors tra cui c’è anche Seat, da cui a sua volta sembrano conferma- dipende anche Cupra. E proprio da que- re alla grande questa è un’auto elettrica che sti brand sono arrivati importanti annunci ipotesi. Seat ha rive- promette un’autonomia da Automobile Barcelona, giunto alla sua lato che l’auto, in arri- di 34 Km grazie alla sola centesima edizione. Novità importanti vo nel 2020, avrà batteria da 58 kWh e a Barcellona una novità interessante: dicevamo, che riguardano l’elettrificazio- 420 km di autonomia, esattamente come Cupra Formentor Concept. Si tratta di un energia solare ne della flotta, come per Volkswagen. La la versione intermedia di ID.3, la prima ad SUV dai tratti sportivi, come da DNA del prima e forse più importante sarà l’auto essere commercializzata. Per il prototipo brand, che ha una motorizzazione ibrida di F. AQUINI si parla anche di capacità di ricarica a 100 plug-in. Anche in questo caso si tratta di kW di potenza, equivalenti a circa 260 km un prototipo per il quale però c’è già una recuperati in 30 minuti. Restando sempre tabella di marcia, per portarlo sul mercato con Seat, c’è attenzione anche alla mobi- sempre nel 2020. Non poteva mancare lità urbana, con la piccola Minimò. L’idea allo stand anche la Cupra e-Racer, una è quella di avere un micro veicolo dedi- vera auto da corsa elettrica, realizzata cato alla città, esperienza già provata da per mostrare le potenzialità della casa, Sion, l’innovativa auto ricaricabi- altri costruttori, ma con finiture migliori e con 300 kW di potenza che sale però a le con pannelli solari prodotta da con tutte le più recenti tecnologie. Non ci 500 kW di picco. A queste vetture do- Sono Motors, ha aperto i preordini sono però al momento informazioni pre- vrebbero poi aggiungersi anche la Seat in vista del lancio della produzio- cise per un eventuale lancio. Dopo solo Mii (gemella della Volkswagen e-up!), la ne. La startup ha già collezionato un anno dalla sua nascita come brand Seat Leon PHEV, Seat Tarraco PHEV e 10.000 prenotazioni, la maggior indipendente, anche Cupra ha portato Cupra Leon PHEV. parte delle quali (87% per l’esattez- za) arriverebbero da Germania, Au- stria e Svizzera. Un dato che non stupisce, seppure i paesi interes- AUTO ELETTRICA ID.3 e el-Born sono la stessa auto con aspetto leggermente modificato sati sarebbero più di 20, Italia com- presa. Per la prenotazione bastano 500 euro dei 16.000 totali richiesti Volkswagen ID.3 e Seat el-Born sono la stessa per portarsi a casa l’auto. L’auto è prodotta in Svezia dalla NEVS, auto: anche gli interni potrebbero essere simili? azienda nata dalle ceneri di SAAB. La produzione dovrebbe partire Gli interni di ID.3 sono ancora segreti, le foto di el-Born ci offriranno un’anticipazione? nella seconda metà del 2020 e verrà effettuata esclusivamente di M. ZOCCHI 420 km, guarda caso pro- con energia rinnovabile. Secondo opo che Seat ha rivelato le caratte- prio come il primo lotto di i piani industriali dovrebbe portare, ristiche tecniche finali dell’elettrica ID.3 1st edition. Per questo nella prima fase, alla realizzazione D el-Born, è stato confermato quello motivo l’ampio materiale di 260.000 veicoli nell’arco di otto che era più di un sospetto, scaturito da una fotografico rilasciato da anni. Sion potrà essere acquistata estetica pressoché identica: Volkswagen Seat su el-Born potrebbe con la formula di noleggio della ID.3 e Seat el-Born sono praticamente la offrire qualche suggeri- batteria oppure con batteria in- stessa auto. Il dato più indicativo è quello mento su ciò che ancora clusa. In questo caso però il costo relativo alla batteria e all’autonomia, dato non sappiamo di ID.3. In dell’auto lieviterà a 25.500 euro. Si che el-Born è accreditata per 58 kWh e particolare non sappiamo nulla degli in- golose e aggressive quelle di Seat, ma la tratta di un’auto con un’autonomia terni, in quanto la strategia di Volkswagen struttura degli interni potrebbe restare si- di circa 250 km, a cui la ricarica è stata di aprire i preordini senza rivelare mile, specie nella strumentazione. Scopri- solare contribuirà con 34 km di del tutto la vettura. Dell’abitacolo non esi- remo la verità solo quando Volkswagen si autonomia giornaliera. Oltre alla ste nessuna immagine, fatto salvo quelle deciderà a mostrarci nuove foto, nel cor- ricarica solare, la Sion conta anche del prototipo che sicuramente è diverso. so della campagna marketing che punta un inedito sistema di condivisio- Basti guardare le linee della carrozzeria, alla presentazione totale in programma ne dell’energia, per ricaricare una più lineari e morbide quelle di VW, più spi- per Francoforte. Sion collegandola a un’altra.

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INFOTAINMENT Sta andando fortissimo la campagna su Indiegogo per HUDWAY Drive Inizia la Su Indiegogo l’Head up Display è per tutti produzione di È un head up display universale e dal prezzo competitivo. Riceve anche chiamate e notifiche Mercedes EQC come i gli HUD delle di Massimiliano ZOCCHI 400 km di case automobilistiche, UDWAY è una compagnia esper- le chiamate in entra- autonomia ta in Head Up Display, dei piccoli ta e le notifiche della a partire da H proiettori abbinati a un vetro ri- messaggistica, oltre a flettente che consente di vedere infor- tutta una serie di per- 71.000 euro mazioni, mappe e molto altro, mentre si sonalizzazioni della Negli stabilimenti in guida e senza mai distogliere lo sguar- schermata. HUDWAY do dalla strada. Questo tipo di optional ha sfruttato le passate Germania è partita la ad oggi è ancora molto costoso, e le esperienze nella rea- produzione della prima soluzioni di HUDWAY consentono di lizzazione di dispositi- Mercedes elettrica. abbattere notevolmente l’impatto sul- vi simili per creare un le proprie finanze, appoggiandosi alla prodotto più affinato Prezzi da 71.000 euro versatilità degli smartphone. L’ultimo e facile da installare. circa ma si partirà con prodotto sviluppato, HUDWAY Drive, si Grazie alla base flessibile HUDWAY un kit per la visione notturna. Un HUD- un’edizione speciale appoggia appunto ad una app dedicata Drive è in grado di adattarsi alla mag- WAY con prezzo promozionale dedica- per iOS o Android, tramite la quale può gior parte dei cruscotti, e c’è pure una to a Indiegogo costa 142 euro, mentre il trasmettere al mini proiettore le mappe versione studiata per integrarsi nel de- modello specificoper Tesla Model 3 e di M. ZOCCHI di MapBox oppure eseguire il mirroring sign di Tesla Model 3 e Model Y. In più Y costa 178 euro. Attualmente il team di del proprio software di navigazione pre- è possibile acquistare anche un kit di sviluppo ha già creato prototipi definiti- ferito, , Google Maps o qualsiasi al- videocamere posteriori e laterali, per le vi pronti alla produzione, con consegne tra. Al tempo stesso però può mostrare, manovre di parcheggio. È in previsione previste per agosto 2019.

TRASPORTI Il testo con le modifiche al codice della strada arriva in Commissione Trasporti La Mercedes EQC, la prima elet- trica del marchio tedesco, è uffi- cialmente entrata in produzione Modifiche del codice della strada: via i punti per nello stabilimento di Brema, in Germania, lo stesso dove vengono chi parcheggia davanti alle colonnine di ricarica assemblate anche GLC e C-Class. L’auto dovrebbe essere disponibi- Sanzioni inasprite per l’uso dello smartphone, mentre non aumentano i limiti di velocità le a breve, con una batteria da 80 kWh, realizzata con celle LG Chem di M. ZOCCHI dei punti per la viola- e costruita da Deutsch Accumoti- e forze politiche al Governo, M5S e zione, che passa da 5 ve. La vettura dovrebbe garantire Lega, hanno ultimato il testo con le a 10 punti. Punti che tra 445 e 471 km, secondo il ciclo L modifiche al codice della strada, che verranno decurtati NEDC, presumibilmente tra 350 ora è passato nelle mani della Commis- (finalmente) anche a e 400 km nel più realistico ciclo sione Trasporti. Il testo non è ovviamente chi sosta davanti alle WLTP. Le altre caratteristiche, che definitivo, e potrà subire emendamenti colonnine di ricarica dovrebbero restare invariate, sono fino al 3 giugno, ma sono nel frattempo per veicoli elettrici. velocità massima di 180 km/h, ac- filtrate le novità più importanti che ver- Saranno solo 2 i punti celerazione 0-100 in 5.1 secondi, rebbero introdotte se confermate. persi in questo caso, garantite da due motori elettrici da In generale si registra un inasprimento ma rimarranno le san- 300 kW di potenza totale e 760 delle sanzioni, per cercare di contrastare zione già introdotte precedentemente, dare anche la liberalizzazione della cir- Nm di coppia istantanea. Il carica- fenomeni in rapido aumento, come l’uso oltre alla rimozione forzata. Aumentano colazione anche per le moto elettriche. tore lento di bordo sarà da 7.4 kW, dello smartphone alla guida. Proprio per invece i punti decurtati per chi parcheg- Il divieto di fumare alla guida, secondo per un totale di 11 ore necessarie i telefoni cellulari è stato introdotto un gia sui posti dedicati ai disabili: si passa molti distrazione equiparabile allo smar- per la ricarica, mentre la ricarica esplicito divieto di “smartphone, compu- dai 2 punti attuali a 4, più le nuove san- tphone, pare non sia arrivato, così come DC fast può essere portata a termi- ter portatili, notebook, tablet e dispositi- zione da 161 euro a 647 euro (erano da alla fine non è arrivata la tanto discussa ne in 40 minuti (da 0% a 80%). vi analoghi che comportino anche solo 85 a 334 euro). Per quanto riguarda la norma per permettere alle biciclette la L’auto avrà un prezzo (in Germania) temporaneamente l’allontanamento del- circolazione, non ci sarà il tanto sban- circolazione contromano. Arriverà invece a partire da 71.281 euro, ma inizial- le mani dal volante”. Attualmente l’even- dierato aumento dei limiti a 150 km/h l’estensione del foglio rosa, che passa da mente sarà disponibile la versione tuale sanzione andrebbe da 161 euro a sulle autostrada a tre corsie (sempre che 6 a 12 mesi di validità, così come la luce limitata EQC Edition 1886 a 84.930 647 euro, ma verrà aumentata in una non venga approvato un emendamento semaforica gialla con un tempo minimo, euro, ricalcando il modus operandi somma compresa tra 422 e 1.697 euro. In a riguardo), e c’è il via libera a moto e ovvero 5 secondi. Infine segnaliamo la di molte case, Tesla in testa, che più si rischia la sanzione accessoria della scooter 125 cc a circolare in autostrade possibilità che venga abolito l’obbligo propongono prima modelli speciali sospensione della patente da 7 giorni a e strade extraurbane. Non è chiaro al dell’uso delle luci nelle ore diurne, sia di per poi scendere gradualmente 2 mesi. Aumenta anche la decurtazione momento se questa novità possa riguar- posizione che anabbaglianti. alle altre versioni più abbordabili.

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URBAN MOBILITY I mezzi di micro mobilità elettrica stanno per uscire dal limbo legislativo Ora le auto Monopattini elettrici e hoverboard legali: cosa Tesla fanno autodiagnosi dice la bozza del decreto di sperimentazione e ordinano da La bozza per sperimentare l’uso su suolo pubblico è al vaglio delle amministrazioni comunali sole pezzi di di Massimiliano ZOCCHI ricambio iù volte abbiamo parlato di mezzi Per velocizzare elettrici per la micro mobilità ur- le operazione di P bana, anche con test e recensione assistenza, Tesla ha di diversi prodotti (come la prova dello Xiaomi M365 o del Glyboard Lambor- introdotto un sistema di ghini), ma abbiamo sempre dovuto se- autodiagnosi: prima che gnalare come l’utilizzo di questi veicoli il cliente si accorga, fosse in una “zona grigia” del carente Codice della Strada italiano. Di fatto que- il pezzo di ricambio è sti prodotti non possono essere utilizzati già in viaggio su suolo pubblico, nemmeno sulle piste ciclabili, condizione però che sembra fi- di M. ZOCCHI nalmente arrivata a una fine. Il Ministero per approvare l’utilizzo sulle strade e tore acustico e una luce frontale fissa, delle Infrastrutture e dei Trasporti infatti aree cittadine. Le ordinanze dovranno bianca o gialla, come succede già per ha pronta una bozza del decreto che indicare gli spazi idonei all’utilizzo, siano altri mezzi, vietando altri tipi di colore. segnerà l’inizio di una sperimentazione essi piste ciclabili, corsie preferenziali o In nessun caso potranno quindi essere alla circolazione di monopattini elettrici, altri spazi di strada o zone pedonali, e utilizzati di notte in mancanza dell’appo- hoverboard, monoruota e padane auto- prevedere apposita segnaletica. Nella sita luce e non dovranno mai avere un bilancianti tipo Segway. La bozza ora è bozza ci sono indicate anche le speci- sellino, ma essere usati solo in posizione Spesso negli aggiornamenti Over al vaglio delle amministrazioni comunali, fiche tecniche che i mezzi dovranno ri- eretta. Nel caso di utilizzo in aree pedo- the Air di Tesla si nascondono per eventuali segnalazioni o suggeri- spettare. La potenza non dovrà essere nali è previsto anche il limitatore di velo- funzionalità che vengono rilevate menti, dato che saranno proprio i singoli superiore a 500 W, con velocità massima cità a 6 km/h. Le indicazioni sono parec- solo quando un utente ci si imbat- Comuni ad emanare apposite ordinanze di 20 km/h, dovranno avere un segnala- chie, ed è già evidente come una grande te. È il caso della nuova abilità di varietà dei mezzi venduti in passato o in eseguire autodiagnosi e rilevare vendita tutt’ora non siano compatibili quindi eventuali problemi, guasti o con queste norme. Infatti manca spesso necessità di un service center. Nel DMOVE La prima Ducati elettrica secondo uno studio di design il limitatore di velocità, la quale spesso è caso sia necessario, l’auto stessa anche superiore a 20 km/h, e di sovente può anche predisporre la spedi- per rendere più attrattivi hoverboard e zione immediata di un pezzo di La prima Ducati elettrica è vicina compagnia, i produttori hanno giocato ricambio, lasciando al proprietario con i colori delle luci. Automaticamente solo l’incombenza di prenotare un Potrebbe essere così il design? esclusi anche tutti i modelli con doppio appuntamento presso la sua offi- motore 300 + 300 watt, poiché supere- cina di riferimento. È quello che è di M. ZOCCHI rebbero il limite imposto. successo di recente a un proprie- inizio anno il CEO Claudio Domenicali ha rivelato che la casa di Porgo Panigale I Comuni interessati alla sperimentazione tario di Tesla Model 3. Il cliente è già al lavoro su una sua moto elettrica, e che non è molto lontana dalla fase di dovranno farne comunicazione al Mini- si è visto comparire il messaggio Aproduzione di serie. Non avrà probabilmente le linee super futuristiche viste in un stero entro 30 giorni dal provvedimento sul display centrale, per avvisarlo vecchio progetto, Ducati Zero, ma è presumibile che il costruttore cercherà di coniuga- pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dovran- di una anomalia nel sistema ener- re modernità e design innovativo. È lo stesso punto di vista che ha il designer Aritra Das, no decidere i tratti urbani adibiti alla cir- getico della Model 3. Come reci- che in un rendering digitale ci mostra come potrebbe essere la prima Ducati elettrica, colazione, installare i cartelli e prevedere ta il messaggio “un componente chiamata proprio “Elettrico”, con il giusto mix tra le supersportive odierne, Panigale una anche aree di sosta per questi mezzi. La di ricambio è già stato spedito al su tutte, e pulizia e linee taglienti permesse dalla motorizzazione elettrica. Chiaramente sperimentazione deve avere durata di 12 tuo Tesla Service Center preferito. non si tratta di progetti ufficiali (o almeno non finora) ma di una iniziativa privata, anche mesi, al termine dei quali verrà eseguita Si prega di prendere un appun- se non è qualcosa di impossi- una relazione. tamento tramite l’app mobile di bile, come accade a volte. Nel Le nuove regole come visto non sono Tesla o tramite il proprio account”. frattempo Ducati ha già iniziato un “liberi tutti”, mirano anzi a una severa Tesla ci tiene a specificare che le le sue mosse sullo scacchiere regolamentazione. Anche per questo i azioni automatiche intraprese dal dell’elettrico, dapprima con veicoli di micro mobilità potranno essere sistema dell’auto possono anche una eBike dalle prestazioni condotti solo da maggiorenni o minoren- essere annullate, nel caso il pro- al top, realizzata con un’altra ni con patente AM, evitando manovre prietario non ritenga necessario azienda italiana, la Thok, e pericolose e indossando giubboto re- l’intervento. Un’altra situazione poi con uno scooter elettrico, troriflettente nelle ore notturne. Vi ag- dove Tesla sta cercando di preve- questa volta in collaborazione giorneremo non appena queste norme nire i bisogni dei sui clienti riguar- con i cinesi di Super SOCO. verranno confermate o modificate. da i guasti duranti la marcia.

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BICI ELETTRICA Rossignol presenta le nuove eBike E-Track: una full, una hardtail e una fat Nox Hybrid All- C’è anche Rossignol nel mondo eBike Mountain 5.9: eBike con motore Tre modelli per tutti, anche nel prezzo Brose e batteria I nuovi modelli seguono i più recenti trend, che vengano incontro a tutte le necessità da 630 Wh di Massimiliano ZOCCHI Aion da 150 mm Nox Cycles propone una di escursione, vera all-rounder con ossignol è un nome molto noto mentre l’am- nel panorama dello sport outdoor mortizzatore è caratteristiche di rilievo. R e vuole ritagliarsi anche una fetta un RockShox Motore Brose Drive S per del mercato eBike. Lancia così tre nuovi Deluxe Debon la massima silenziosità e modelli che seguono i più recenti trend, Air con travel di come la batteria integrata nel telaio, 140 mm. I freni a batteria generosa per proporre bici a pedalata assistita disco sono sem- che incontrino un po’ tutte le necessità. pre a marchio di M. ZOCCHI Si parte con il modello top di gamma, Shimano, con gli E-Track Trail che, come suggerito dal M6000 mentre nome stesso, è una trail full suspended. il reggisella tele- euro. Infine completa la gamma un mo- La parte elettrica è affidata all’accoppia- scopico è un KS ETEN-I. Le ruote sono dello Fat, denominata appunto E-Track ta Shimano STEPS E8000 e batteria da da 27.5” gommate Maxxis Minion DHF. Fat, con i tipici pneumatici oversize 500 Wh. La forcella è una SR Suntour L’eBike sarà presto disponibile nel- per affrontare i terreni più difficili o le le taglie dalla S alla XL a un prezzo di asperità delle strade urbane. La batte- Le All-Mountain sono eBike che 4.399,99 euro. ria è sempre da 500 Wh, ma in questo stanno ottenendo un buon suc- Si passa poi alla E-Track 27,5+, nome caso il motore è un Brose. All’anteriore cesso di mercato in virtù delle loro con cui Rossignol identifica il model- l’ammortizzazione è garantita da una caratteristiche che consentono lo hardtail. Condivide le proporzioni e forcella RockShox Bluto da 100 mm di di accontentare i gusti di diversi l’elettronica del modello full, anche se la escursione, mentre le coperture sono clienti. Le geometrie e gli equipag- forcella in questo caso è una RockShox Kenda da 26” x 4.0. Rossignol dichiara giamenti consentono di fare da Recon da 130 mm. Anche per questo una autonomia fino a 120 km, e la pro- semplici scampagnate fino a sen- modello saranno disponibili le taglie porrà a un prezzo di 3.999.99 euro in tieri decisamente più impegnativi, La hardtail E-Track 27,5+ S, M, L e XL, a un prezzo di 3.399,99 taglia unica. e anche qualche salita più compli- cata. Nox Cycles prova a dire la sua nel segmento con Nox Hybrid All- Mountain 5.9, una eBike dalle linee BICI ELETTRICA Entro fine maggio dovrebbero essere disponibili i 50 pezzi della XF1 Integra 200 DH semplici ma con tanta sostanza. La stessa bici è declinata in tre versio- L’eBike Fantic XF1 Integra 200 DH arriverà ni, Comp, Expert e Pro, a loro volta disponibili nelle taglie S, M, L e XL. Come ovvio le tre varianti hanno a maggio: soli 50 esemplari a 8.990 euro equipaggiamento tecnico diver- La prima eBike da downhill è il progetto ambizioso con cui Fantic festeggia cinquant’ anni so. Comp è la più economica del trio, con forcella FOX 36 Factory di M. ZOCCHI un motore Brose Dri- e ammortizzatore FOX Float X2 ve Alu S e alimentata Factory. Per i due modelli migliori ome anticipato anche alla scorsa da batteria semi inte- invece si passa a RockShox, Reve- edizione di EICMA, Fantic ha de- grata da 630 Wh. lation RC e Super Deluxe RC3 per Cciso di portare effettivamente sul I componenti sono Expert, mentre troviamo Sektor mercato l’ “esperimento” XF1 Integra di qualità come le- RL e Deluxe RL per il modello Pro. 200 DH, sostanzialmente la prima eBike cito aspettarsi. Per Quest’ultimo modello guadagna da downhill. Chi fosse interessato però l’ammortizzatore anche il trattamento Kashima per deve sapere che non avrà molto tempo la scelta è ricaduta forcella e reggisella telescopico. per pensarci sopra. La 200 DH sarà infat- su RockShox Su- La parte elettrica è sempre affidata ti prodotta in soli 50 esemplari, disponi- per Deluxe Coil, con •Top tube: 604 mm al motore Brose Drive S alimentato bili entro la fine di maggio. escursione da 200 mm, la stessa che •Head tube: 110 mm dalla batteria BMZ da 630 Wh. Le Il prezzo non sarà ai massimi livelli per ha anche la forcella RockShox Boxxer •Head angle: 64° ruote sono nei tre casi di dimen- la categoria, ma nemmeno abbordabile: World Cup. I freni a disco hanno la firma •Seat angle: 72° sioni diverse, da 29” all’anterio- si parla di 8.990 euro. Per questa cifra di Formula, modello Cura 4 da 200 mm, •Chainstay: 476 mm re e 27.5” al posteriore, sempre ci si potrà portare a casa una eBike da mentre il drivetrain è uno SRAM GX Ea- •BB Height: 378.5 mm gommate Continental Der Baron. downhill dal peso di 25.5 kg, con ruote gle. Ecco le geometrie riferite alla taglia •Wheelbase: 1260 mm I prezzi sono di 4.399 euro per da 27.5” al posteriore e 29” all’anterio- M, l’unica disponibile: •Reach: 422 mm Comp, 4.999 euro per Expert e re. XF1 Integra 200 DH sarà spinta da •Seat tube: 430 mm •Stack: 615 mm 6.399 euro per la Pro.

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AUTO ELETTRICA James Dyson in persona rompe il silenzio sul progetto di un’auto elettrica Smart, 21 James Dyson parla della sua auto elettrica esemplari in edizione “Sarà una vettura diversa” limitata a oltre Il CEO si dice fiducioso sulla tabella di marcia. Nel frattempo spuntano i brevetti e qualche dettaglio 50.000 euro

di M. ZOCCHI per dire addio he Dyson fosse al lavoro per crea- all’endotermico re un’auto elettrica non era più Dal 2020 le Smart Cun segreto, ma finora i dettagli a disposizione erano pochi. È lo stesso saranno solo elettriche, James Dyson a rompere questo digiuno e per segnare il di informazioni, e lo fa tramite una lettera passaggio arriva una ai dipendenti dell’azienda, spiegando i progressi e le prossime tappe. Ci sono di- Final Collector’s Edition, versi passaggi dove Dyson spiega la sua le ultime endotermiche visione del progetto e perché potrebbe prodotte essere realmente qualcosa che non si é dell’Automotive team, l’Hangar 181 ancora visto sul mercato: per depositare (e proteggere) le idee alle è ora completo con strutture per fondamenta dell’auto elettrica Dyson: di M. ZOCCHI “La nostra auto sarà completamen- i test incluse camere climatiche e te progettata, costruita e venduta una strada a rullo, e l’Hangar 85 è “Manteniamo sempre segreti i nostri da Dyson.[...] Sono incredibilmente dove costruiremo i veicoli per la fase prodotti, fino a che non sono pronti fiero del forte team che abbiamo finale di prove, a partire dal mese per essere lanciati, e la nostra auto al lavoro: oltre 500 persone, che prossimo.” non fa differenza.[...] È importante fondono l’esperienza Dyson con il quindi proteggerci con dei brevetti. know-how automotive” È chiaro quindi che non si tratta più di 18 mesi fa abbiamo depositato il no- un progetto in divenire, ma di qualcosa stro primo brevetto che copre alcuni James Dyson si sofferma poi sulla loca- di ben avviato, tanto che il leader ci fa sviluppi riguardo l’architettura del tion che sarà la casa di questa nuova av- sapere che i primi veicoli verranno già veicolo, l’aerodinamica e l’efficien- ventura, il campo di aviazione di Hullavin- assemblati tra un mese. Infine Dyson fa Da circa un anno Daimler ha con- gton, di cui si era già parlato alcuni mesi chiarezza sui brevetti (che stanno circo- za. I brevetti non rivelano l’auto defi- fermato la volontà ditrasformare fa. I lavori sono avanzati spediti. lando in rete) chiarendo che non si tratta nitiva ma piuttosto approfondiscono Smart in un marchio solo elettri- di disegni definitivi, e che sono privi di alcuni step che stiamo consideran- co, dismettendo completamente “L’Hangar 86 è la casa di gran parte molte specifiche tecniche poiché servono do. Abbiamo in mente autonomia la produzione della versione con ed efficienza” motore a benzina. Già dal 2020 le piccole vetture urbane saranno Progetto ancora in sviluppo quindi, ma solo a batteria, e per celebrare DMOVE Tesla acquista Maxwell per oltre 200 milioni di dollari idee ben chiare. Alcuni dettagli emersi questo storico passaggio arriva dai brevetti sono stati poi approfonditi dal una Final Collector’s Edition, pra- Tesla completa l’acquisizione CEO. Le ruote di dimensioni generose, ticamente le ultime che verranno per ridurre la resistenza al rotolamento e prodotte con bielle e pistoni. affrontare meglio le asperità del terreno. La serie sarà frutto di una collabo- di Maxwell Le ruote inoltre sono immaginate il più razione con il designer Konstantin lontane possibile tra loro, cercando di Grcic, con lo zampino anche della di M. ZOCCHI ottenere il passo più lungo possibile, per solita Brabus. Se la livrea nera e opo mesi di tira e molla e dopo lo stop imposto dagli azionisti, si sono conclu- maggiore manovrabilità e per sfruttare gialla che vedete in queste foto vi se le trattative tra Tesla e Maxwell, azienda esperta nel campo delle batterie e molto spazio nel pianale. Dyson poi im- piace dovete affrettarvi, perché la D degli ultracapacitori. Elon Musk e i suoi avevano espresso la reale intenzione magina una vettura con una linea molto produzione sarà solo in 21 esem- di acquisire Maxwell già da dicembre 2018, e ora Tesla ha ufficializzato la chiusura ribassata, con parabrezza inclinato, tan- plari, dal costo decisamente non della transazione: Tesla, Inc. (NASDAQ: TSLA) ha annunciato il completamento con to che il guidatore potrebbe avere un popolare: 51.578 euro. successo dell’offerta precedentemente annunciata di scambiare tutte le azioni in sedile leggermente reclinato in posizio- Il debutto è previsto per il 18 mag- circolazione di azioni ordinarie di Maxwell Technologies, Inc. (“Maxwell”) per 0,0193 ne sdraiata, per diminuire l’impatto della gio, data in cui verranno svelate le di una quota di azioni ordinarie Tesla, insieme a contanti al posto di eventuali quote parte frontale sull’aerodinamica e quin- altre caratteristiche tecniche. La frazionarie di azioni ordinarie Tesla, senza interessi e meno eventuali ritenute d’ac- di migliorare l’efficienza. Dyson cerche- personalizzazione non riguarda conto applicabili”. L’operazione costa a Tesla un rà di mettere a frutto tutte le tecnologie solo la carrozzeria ma coinvolge totale di 235 milioni di dollari, il tutto per prendere che già conoscono bene, trattamento anche gli interni, con colorazione possesso delle proprietà intellettuali di Maxwell, in dell’aria, purificazione, riscaldamento ripresa su cruscotto, pannelli e se- particolare sulle recenti ricerche riguardanti elettro- e raffreddamento, oltre ovviamente al dili, oltre a leva cambio dedicata e di a secco per batterie, che potrebbero migliorare motore digitale, icona dell’azienda, per battitacco sensibilmente le prestazioni delle celle al litio. un lancio in grande stile nel 2021.

 torna al sommario 41 n.33 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE BATTERIE Volkswagen parla del suo piano per riciclare il componente essenziale dei veicoli elettrici La lounge Tesla Volkswagen: “Entro il 2020 ricicleremo al Supercharger svizzero: tutte 1.200 tonnellate di batterie l’anno” le stazioni Dal 2020 aprirà l’impianto di Salzgitter, la cui capacità di riciclo sarà di 1.200 tonnellate l’anno di ricarica di Franco AQUINI quello attuale del 53% olkswagen procede spedita verso il con le batterie agli ioni dovrebbero futuro elettrico dei propri veicoli. E di Litio. Il riciclo delle Vlo fa non solo presentando nuove batterie avrà però un essere così auto nate attorno alla propulsione elet- duplice scopo. Da una Tesla ha aperto un trica, ma anche preoccupandosi della parte il rispetto per nuovo Supercharger manutenzione delle batterie, vero punto l’ambiente, dall’altro di domanda su cui sono ancora in tanti quello puramente nei pressi di Zurigo, a soffermarsi. Il piano di Volkswagen è economico, su cui con tanto di lounge mastodontico, ma al tempo stesso ca- Volkswagen conta per dedicata ai clienti pace di rispondere a qualsiasi dubbio alzare i profitti della sulla manutenzione e lo smaltimento propria gamma elettrica. L’azienda conta odo, Volkswagen vuole riciclare circa il delle batterie, prendendosi cura di quelle infatti di partire nel 2020 nello stabili- 97 percento di tutte le materie prime nei di M. ZOCCHI che arrivano a fine vita dopo circa 10 o mento di Salzgitter con una capacità in- pacchi batteria. Oggi è all’incirca il 53% 15 anni di utilizzo. Il primo passo del pro- iziale di 1.200 tonnellate all’anno, il quan- e lo stabilimento di Salzgitter prevede getto riguarda il riutilizzo delle batterie, titativo sufficiente ad alimentare circa di aumentare ulteriormente fino al 72% ad esempio nelle stazioni di ricarica 3.000 auto. A regime però questi numeri circa. Volkswagen si aspetta che lo sta- mobili. Le stazioni in questione saranno dovranno crescere, se l’azienda vorrà bilimento di Salzgitter venga seguito nei equipaggiate con moduli da 360 kWh mantenere l’obiettivo di produzione di prossimi anni da ulteriori impianti di rici- provenienti dalla piattaforma MEB (su cui un milione di veicoli totalmente elettrici claggio decentralizzati. Dato il numero di appunto sono realizzate le auto elettriche all’anno entro il 2025. La percentuale di veicoli elettrici che Volkswagen prevede Tesla ha inaugurato il diciottesi- delle nuova gamma). Il secondo passag- riciclo delle materie prime sarà, in questa di vendere, gestire il riciclo internamente mo Supercharger in Svizzera, a gio sarà quello del riciclo, con una per- prima fase, del 72%, che è leggermente sarà una priorità per ragioni di costo e Dietkon, nei pressi di Zurigo. La centuale di riuso delle materie prime che sopra la media in questo settore indus- ambientali - anche se ci vorrà almeno location di ricarica al momento è toccherà, secondo i piani del produttore, triale. Di seguito quanto riportato sul sito un decennio prima che questo processo quella con più stalli dedicati alle il 97%. Un tasso altissimo, se comparato a ufficiale diolkswagen: V “Nel lungo peri- migliori considerevolmente.” vetture di Elon Musk: ben 24 po- stazioni ad alta potenza. Ma ciò che la rende speciale è anche una AUTO ELETTRICA lounge realizzata ad uso dei clien- Previsione BloombergNEF sulla vendita di veicoli elettrici da qui a 20 anni ti. Lounge così importanti come di- mensione erano prerogativa delle Nel 2040 il sorpasso dei veicoli elettrici su quelli stazioni di ricarica in California, ma ora pare che Tesla voglia esporta- re il modello anche in Europa. La a combustione, le vendite sono esponenziali lounge è una vera e propria strut- 56 milioni di auto elettriche vendute nel 2040, incremento più marcato per i bus elettrici tura ricettiva, ma senza necessità di personale, almeno non in modo di F. AQUINI 57% del mercato delle permanente. Ci sono poltrone, econdo BloombergNEF, il mercato nuove auto vendute. divani, tavoli, distributori automa- delle auto elettriche sta crescendo Un altro settore impor- tici di cibo e bevande, e anche Stanto rapidamente da arrivare a tante per le vendite un’area esterna. Tesla ha pensato superare, nel 2030, quello delle auto a di veicoli elettrici sarà anche all’intrattenimento dei più combustione. Un’accelerazione dovuta quello della mobilità piccoli con un calcio balilla e una quasi esclusivamente al crollo del costo condivisa. Secondo console Xbox One con due joypad delle batterie, che dovrebbe portare a un BNEF, nel 2040 il 19% e TV 50”. Non si tratta di una strut- pareggio nei costi di produzione tra auto del totale dei chilome- giungere il 70% della flotta globale con tura semplice da gestire, ma ver- elettriche e quelle con motore termico, tri percorsi da un passeggero avverrà bus elettrici entro il 2040. Il tutto dovreb- rebbe da chiedersi se altri player atteso tra il 2020 e il 2030. Il forecast tramite un servizio di mobilità condivisa. be portare a un livello di emissioni di CO2 del settore della ricarica, Ionity su pubblicato parla di 2 milioni di veicoli Questi servizi di condivisione dell’auto che raggiungerà il picco nel 2030, per poi tutti, non debbano forse imitare il elettrici venduti nel mondo nel 2018. La saranno, in quattro casi su cinque, basa- iniziare una discesa e tornare, nel 2040, format. Una lounge come quella previsione per il futuro parla di 10 milio- ti su veicoli elettrici. Il documento parla ai livelli attuali. Secondo BNEF il futuro è Tesla servirebbe per le location ni di auto elettriche (comprendenti Full anche dei bus elettrici. I 400.000 veicoli certamente elettrico e nel giro di 20 anni più isolate, o per le ore notturne, in Electric e ibride Plug-in) nel 2025, 28 mi- attualmente in circolazione, circa il 20% cominceremo a vederne i frutti. Per allora, cui eventuali esercizi commerciali lioni nel 2030 e 56 milioni nel 2040. Una del totale, dovrebbero crescere molto più chiaramente, ci si aspetta una rete di rica- sono chiusi. Al momento la rete crescita incredibile che porterà, sempre velocemente delle automobili e camion rica capillare tanto quale l’attuale rete di Supercharger di Tesla conta più di secondo le previsioni, a raggiungere il elettrici. In questo caso si parla di rag- distributori di carburante. 450 installazioni in Europa.

 torna al sommario 42 n.33 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE TEST La versione rinnovata del SUV compatto di Land Rover non solo si aggiorna nel desing ma anche nella tecnologia di bordo Visibilità totale: ecco come funzionano il “cofano trasparente” e lo “specchio magico” della nuova Range Rover Evoque Con le videocamere che circondano la vettura, la visibilità e la sicurezza sono al top. L’abbiamo provata per voi

di Gianfranco GIARDINA

opo 8 anni e più di 800mila esemplari venduti, Range Rover Evoque si è rinnovata: è stata infatti D introdotta sul mercato la nuova versione del SUV compatto di casa Land Rover, presentata oramai qual- che mese fa e che abbiamo potuto provare per qual- che ora in una sessione di media drive ad Amburgo. Evoque è un’auto che conferma tutto quanto di buo- no aveva già dimostrato con la prima generazione ma che, rinnovandosi, riaggiorna le linee a un look molto più moderno pur senza perdere l’impronta tipicamen- te Evoque. Il design si raffina semplificandosi: non ci sono più le modanature longitudinali sulle portiere e la linea diventa più filante e ribassata sul posteriore. In generale, nel mantenere i rapporti dimensionali da SUV, la Range Rover Evoque acquista, almeno nel look, un tocco più sportivo e leggero. Leggerezza solo estetica, visto che l’auto resta massiccia: si sfiorano le due tonnellate per una vettura che arriva a 1.770 kg, non proprio una piuma ma sufficientemente compatta per candidarsi a veicolo (anche) urbano. Compatta in Range Rover Evoque Grazie a Ground View si possono vedere eventuali lunghezza, ma, grazie all’aumento del passo, i sedili Il cofano trasparente e lo specchio magico ostacoli vicino alle ruote posteriori offrono spazio per le gambe sufficiente:- ab biamo provato e, con un’altezza di un metro e ottanta, non si tocca il sedile anteriore e si hanno ancora 7-8 Visibilità totale sull’anteriore cm di agio. In larghezza invece, la Evoque è meno “ur- grazie a Ground View bana”: 4,37 metri, quanto basta per offrire sedili gene- Se una critica poteva essere mossa alla prima serie di rosi e uno spazio tra guidatore e passeggero di destra Evoque era una visibilità dal punto di guida non ai massi- abbondante. Range Rover Evoque è disponibile con mi livelli: le linee rastremate sul posteriore costringono a due motorizzazioni, entrambe da 2000cc, una diesel un lunotto non gigantesco. E poi i montanti ovviamente e una benzina, tutte 4x4 e Mild Hybrid, tranne l’unica a generosi in un abitacolo non enorme rubano qualche due ruote motrici e cambio manuale, che è invece to- grado di troppo di angolo visibile. Infine, la posizione talmente convenzionale. A cambiare, a seconda delle rialzata del SUV non è il massimo per individuare even- versioni, la potenza di erogazione e, di conseguenza, tuali ostacoli bassi. i consumi. Ma c’è molta attesa anche per le caratteri- Land Rover ha lavorato proprio su questo, inserendo su Videocamera grandangolare per ricreare la visuale stiche della versione ibrida plug-in, di cui per ora si sa questa Evoque due interessanti novità tecnologiche. La frontale poco e che dovrebbe arrivare verso la fine dell’anno. prima prende il nome di Ground View e come dice la parola stessa permette di vedere tutto quanto circonda la parte anteriore del veicolo, grazie a tre telecamere: una, supergrandangolare, è inserita nella parte bassa del frontale; le altre due nella parte inferiore degli spec- to siamo nell’eventuale superamento di un ostacolo. chietti. La resa è realistica e fa capire bene come è meglio distri- In questo modo Evoque è in grado di ricostruire, riunen- carsi tra eventuali ostacoli bassi, che dall’abitacolo sa- dola in una sola immagine, l’intero quadrante che circon- rebbero quasi invisibili: per questo motivo Land Rover in- da l’anteriore del veicolo. Ma c’è di più: non appena si dica questa funzione come una sorta di cofano anteriore percorrono pochi metri, il sistema è in grado di “ricorda- “trasparente”. Si potrebbe pensare che la funzione sia re” quanto è stato inquadrato appena prima dalla came- utile soprattutto in fuoristrada, ma a nostro avviso e pro- ra centrale e lo riproduce nella parte idealmente inferio- prio nella giungla urbana che dà il meglio di sé: paletti, re del pianale. Si tratta ovviamente di una ricostruzione marciapiedi, panettoni e dissuasori sono perfettamente grafica dato che non ’èc una vera e propria camera sotto Grazie al passo più lungo aumenta lo spazio a il cofano anteriore, ma tanto basta per capire a che pun- segue a pagina 44  bordo

 torna al sommario 43 n.33 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE

TEST Range Rover Evoque è un utente con qualche primavera sulle spalle, sopra i 45 anni: la presbiopia da segue Da pagina 43  questo punto di vista non fa che peg- giorare le cose. In realtà basta abituarsi in vista, con tanto di posizione “virtuale” dei pneumatici a non avere una visione perfettamente a anteriori in trasparenza sull’immagine. fuoco dello specchietto, cosa che non ne compromette la funzionalità. Il consiglio è Lo specchietto magico: analogico e comunque quello di usare lo specchietto digitale, a seconda delle necessità digitale in caso di necessità (allargare la Per risolvere invece la questione della visibilità posterio- visione o avercela se la visione naturale è re, Evoque monta (sempre come optional o compreso in ostruita da cose o persone nell’abitacolo), alcuni pacchetti) lo specchietto retrovisore con funzione lasciando allo specchietto tradizionale la digitale. Si tratta di fatto di uno specchietto bifunzionale: visione abituale. nella modalità standard è un comune specchietto retro- compiere diverse operazioni, come aprire o chiudere la visore centrale ottico, che ovviamente - ma non è colpa Entertainment e connettività al top con vettura, preriscaldarla o raffrescarla, conoscere il livello sua - paga la dimensione non gigante del lunotto poste- controllo remoto e router 4G del serbatoio e così via. Ma non solo: Evoque aggiorna il riore. Ma basta il tocco di una levetta per commutare lo Anche dal punto di vista del sistema di car entertainment proprio firmware in autonomia via Internet, senza richie- specchietto in modalità digitale: dietro lo specchio com- e connettività, la dotazione digitale di Evoque è molto dere alcun intervento in officina. In questo modo pos- pare un display che riporta le immagini di una teleca- buona: il sistema di entertainment è il classico di casa sono essere rilasciati molteplici aggiornamenti, sia per mera grandangolare posta nella torretta sul posteriore Jaguar Land Rover (ma per fortuna è stata migliorata la risolvere piccoli bachi che per perfezionare l’usabilità o del tetto, quella che normalmente ospita l’antenna. La qualità della voce di sintesi per la navigazione e i coman- aggiungere nuove funzioni ai sistemi di bordo. visione così cambia drasticamente: si passa dai 25° circa di vocali). L’organizzazione è a tre display: uno è nella della visione ottica a 50° pieni, con un angolo verticale strumentazione di bordo (che è totalmente delegata a Sedili e impostazioni personalizzate: maggiore e una visibilità perfetta, senza ostacoli. uno schermo negli allestimenti più evoluti) e gli altri due Evoque le impara da sola C’è comunque un limite a quella che sembrerebbe una sono uno basso e uno alto nel centro della plancia. Da A scelta dell’utente, si può impostare una guida “anoni- soluzione perfetta: mentre la focalizzazione dell’occhio segnalare l’avvento (che a fine anno diventerà obbli- ma” o si può legare una sessione di guida a un utente sullo specchietto ottico è all’infinito, passando a quello gatorio) del tuner DAB su tutti gli esemplari. Il sistema specifico. Non c’è bisogno di fare “login”: ci pensa la digitale, che è un display, la messa a fuoco è a circa 40 audio di serie, buono e senza vibrazioni moleste anche macchina a riconoscere il guidatore dallo smartphone cm, quindi molto diversa. Nel colpo d’occhio, la diffe- alzando al massimo i bassi, dà risultati più che soddisfa- che fa pairing con il sistema o dalla chiave utilizzata. A renza di fuoco tra la visione della strada che si percorre centi, grazie anche a un generoso “canale centrale” ben quel punto, se la macchina è impostata per farlo, vengo- e quella dello specchietto digitale si fa sentire e strani- integrato nella parte superiore del cruscotto. Ovviamen- no caricate tutte le regolazioni tipiche dell’utente ricono- sce. L’effetto diventa ancora più marcato se a guidare te passando al sistema firmato da Meridian, disponibile sciuto: non solo la posizione del sedile, ma le imposta- come optional, si raggiungono pressioni sonore mag- zioni del sistema di infotainment, per esempio. Non c’è giori e suoni più rotondi. bisogno che il guidatore esprima queste “preferenze” in La connettività è ottima: si possono collegare via Blue- maniera formale: è il sistema che, via via che si va avanti tooth diversi telefoni e il sistema è compatibile sia con nell’utilizzo, le apprende. Non sappiamo quanto questa Apple CarPlay che con Android Auto (questi solo per funzione riconosca bene le esigenze dell’utente, dato i collegamenti a filo). Quello che invece potrebbe es- che non abbiamo potuto verificare in poche ore di gui- serci e manca è un appoggio di ricarica wireless per da (tra l’altro alternata con un collega) un vero e proprio lo smartphone, che sarebbe stato facile ospitare in un processo di apprendimento multisessione. ponte così generoso. In realtà, se si vuole aver acces- so al vano per portabiccheri, non c’è neppure un buon Anche l’aria vuole la sua parte appoggio passivo per lo smartphone, che andrebbe Ai consueti sistemi di climatizzazione bizona, Evoque sul coperchio. In alternativa bisogna affidarsi al vano aggiunge anche un sistema di ionizzazione dell’aria, posto sotto il display inferiore, che però è scomodo ideale per purificare l’ambiente dell’abitacolo da odori e da raggiungere al volo. Insomma, forse questa par- inquinanti, proprio come avviene nei purificatori dome- La differenza di visuale con lo specchietto digitale è te del veicolo poteva essere disegnata meglio, per stici. Si tratta di un sistema particolarmente efficace che evidente esempio utilizzando le ampie aree attorno alla leva è molto comodo - ci dicono - soprattutto per chi viaggia del cambio, che alla fine risultano inutilizzabili. in aree urbane densamente abitate e afflitte dallo smog. Ottima la disponibilità di un router 4G di bordo, la cui Non abbiamo potuto provarlo, però, perché l’esemplare utilità fino a qualche tempo fa era rilevantissima e ora è che abbiamo guidato non disponeva della funzione su mitigata dalla disponibilità di piani tariffari con soglie dati touch screen probabilmente a causa di una versione di enormi su smartphone. Resta il fatto che inserendo una firmware non definitiva. SIM dati nell’apposito slot posto nel vano centrale si crea una WiFi accessibile a 8 device molto utile per esempio In attesa della Plug-in, la tecnologia c’è per “animare” tablet o console portati che non dispon- Il lavoro fatto da Jaguar Land Rover sui suoi sistemi gono di SIM ma attivano alcune funzionalità sulla base infotainment é notevole, con un cambio di passo reso della connettività. Questo sistema si affianca e non sosti- ancora più evidente dopo Range Rover Velar e la prima tuisce la eSIM presente nella vettura e dedicata esclusi- elettrica Jaguar I-Pace. La casa ha da subito annunciato vamente alla connettività con la “base” operativa di Land che anche Evoque arriverà in variante ibrida Plug-in, il Rover per le funzionalità di localizzazione, controllo e si- che la renderà probabilmente una tra le vetture più tec- curezza. Infatti, la Evoque è compatibile anche con l’app nologiche del segmento di riferimento. La possibilità poi Completano la dotazione di Evoque diverse porte di controllo remoto di Land Rover, grazie alla quale (e di aggiornare i software di bordo tramite OTA la rende a USB distribuite nell’abitacolo: a seconda degli in virtù della connessione dati nativa) il proprietario può tutti gli effetti “future proof”, fattore che sta diventando allestimenti si arriva a sei. verificare da remoto la posizione del suo veicolo e può determinante nella scelta dei clienti.

 torna al sommario 44 Dammi il cinque!

ALLEGATO B MODELLO 730-1 redditi 2007 Scheda per la scelta della destinazione Da consegnare unitamente alla dichiarazione Mod. 730/2008 al sostituto d’imposta, al dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF C.A.F. o al professionista abilitato, utilizzando genzia l’apposita busta chiusa contrassegnata sui ntrate lembi di chiusura.

CODICE FISCALE CONTRIBUENTE (obbligatorio) COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile) NOME SESSO (M o F)

DATI DATA DI NASCITA COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA PROVINCIA (sigla) ANAGRAFICI GIORNO MESE ANNO

LA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF E QUELLA DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF NON SONO IN ALCUN MODO ALTERNATIVE FRA LORO. PERTANTO POSSONO ESSERE ESPRESSE ENTRAMBE LE SCELTE

SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)

Stato Chiesa cattolica UnioneOgni Chiese anno cristiane in avventiste Italia del nascono 7° giorno 30.000Assemblee bambini di Dio in Italia prematuri, Il tuo 5 per mille di cui circa 5000 hanno un peso inferiore a 1500 gr...... Questi bambini hanno bisogno...... di cure, controlli puòChiesa Valdese cambiare unione delle chiese metodiste e valdesi Chiesa la Evangelica vita Luterana in Italia e Unioneassistenza Comunità Ebraiche Italianeper molti anni...... di molti bambini...... E anche i loro genitori hanno bisogno del tuo aiuto. In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati,Le contenutadonazioni nelad paragrafoAISTMAR 3 delle Onlus istruzioni, vengono si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenziainteramente delle Entrate per impiegateattuare la scelta. per: prematuri. - l’assistenza delle gravidanze a rischio o patologiche AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni beneficiarie della quota dell'otto per mille dell'IRPEF, il contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente.- la La cura scelta e il deve supporto essere al fatta neonato esclusivamente prematuro per una delle istituzioni beneficiarie. e alla sua famiglia nel percorso di sviluppo e crescita ELa non mancanza della ti firma costa in uno dei sette riquadrinulla. previsti costituisce scelta non espressa da parte del contribuente. In tal caso, la ri- partizione della quota d’imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. Le quote non attribuite spettanti alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono devolute alla gestione statale.

Oppure puoi sostenere AISTMAR Onlus con versamenti su: SOSTIENI AISTMAR Onlus con il tuo 5 per mille SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF• C/C Postale:(in caso 29328200 di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti) • C/C BancoPosta: IBAN: IT 05 Z 07601 01600 000029328200 Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, presso Posta di via Sambuco,Finanziamento 15 agli - Milanoenti Sui delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute della ricerca scientifica e della università che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), • C/C Bancario: IBAN: IT 30 R 05216 01619 000 000 003641 moduli del D.Lgs. n. 460 del 1997 e delle fondazioni nazionali di carattere culturale presso Credito Valtellinese, Agenzia n°14 - Milano CUD, 730 FIRMA FIRMA . . .Mario ...... Rossi ...... o Unico Tutto il personale di AISTMAR Onlus è volontario. L’intero ricavato delle donazioni viene scrivi Codice fiscale del 97028210157 impiegatoCodice fiscale in delcure e assistenza ai neonati prematuri e patologici e alle loro famiglie. beneficiario (eventuale) beneficiario (eventuale)

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5 per mille claudio.indd 1 18/03/2010 19:42:07 n.33 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE TEST Abbiamo guidato la Hyundai Kona in versione elettrica e abbiamo cercato di mettere in difficoltà il powertrain Hyundai Kona Electric, la prova stress Quanta autonomia con guida sportiva? Quanta autonomia si può ottenere con una guida senza particolari accorgimenti? L’abbiamo testata per diversi giorni

di Massimiliano ZOCCHI yundai è forse la casa che più si sta impegnan- do sul fronte della mobilità sostenibile, con una H gamma varia e che abbraccia diverse tecnologie. In particolare dal lancio della Ioniq è stato chiaro come la soluzione full electric della casa coreana fosse es- tremamente efficiente in termini di consumi e gestione dell’energia. Comportamento poi rilevato anche con le vetture che sono arrivate successivamente, come la Kona in versione elettrica. Abbiamo avuto la possibilità di guidare proprio Kona EV, nella versione con batte- ria da 64 kWh, per quasi due settimane e ci siamo da subito resi conto che il SUV compatto offre prestazioni notevoli, soprattutto sul fronte dell’autonomia. Abbiamo quindi deciso di fare un test leggermente diverso dal so- cambio di una vettura scattante, sempre pronta nelle lito, fingendo di scordarci di essere al volante di un’auto accelerazioni e veloce in autostrada. Fortunatamente elettrica, guidandola senza troppi accorgimenti alla gui- nel nostro tragitto sono presenti diversi punti di rica- da e divertendoci spesso con la modalità “sport”, che rica, a potenze elevate o in corrente alternata, così da con il motore della 64 kWh spinge parecchio. Di quanto permetterci di lanciarci in questa “prova al contrario”: sarà diminuito il range per singola carica? Ecco com’è se messa alla frusta, la Hyundai Kona Electric quanta andata. strada può percorrere prima di lasciarci a piedi? Va su- bito detto che nel corso delle due settimane di prova La top di gamma ha più brio, i risultati sono stati diversi per vari fattori. Sui consumi ma l’autonomia c’è incidono le temperature esterne, il tipo di tragitto, la ve- Hyundai Kona Electric come sappiamo è disponibile locità, il traffico, tutti parametri su cui c’è poco controllo con due tagli di batteria, da 39 kWh e da 64 kWh. La ma che contribuiscono a rendere il test reale. casa certifica la prima per 289 km di autonomia e la so- Nei primi giorni di utilizzo abbiamo subito riscontrato La ricarica non è un problema con la rella maggiore per 449 km, secondo il ciclo WLTP. Non una grande differenza di consumi tra percorsi urbani presa Combo CCS cambia però solo l’autonomia tra i due modelli, bensì o extraurbani. In città la Kona EV ha oscillato tra i 13.9 La presa Combo nascosta nella mascherina frontale anche il motore che passa da 135 CV a 204 CV. Una kWh/100 km e i 15.3 kWh/100 km, differenze che pro- Un dubbio che spesso frena l’acquisto di auto elettri- bella differenza, che si sente tutta, soprattutto quando babilmente dipendono da quante volte si riesca ad uti- che da parte di potenziali clienti è quello che riguarda si imposta la modalità di guida sportiva. Ci si abitua fa- lizzare con profitto la decelerazione rigenerativa. In au- la ricarica. In realtà in molti contesti si tratta ormai di un cilmente alla sensazione di incredibile accelerazione tostrada invece, a velocità sostenute, ma entro il limite falso problema poiché, come abbiamo visto di recente, tanto che, colonnine permettendo, si è portati a rinun- di velocità, si passa a consumi decisamente diversi, fino l’Italia non è più messa così male, anche sul fronte delle ciare a qualcosa sul fronte dei chilometri percorribili in a 18.3 kWh/100 km. Questi dati si tradurrebbero quindi, cosiddette colonnine fast. In Europa ormai si è afferma- in virtù dei 64 kWh a disposizione, in una autonomia di to uno standard per la ricarica veloce ad alta potenza, 349 km in autostrada e fino a 460 in strade urbane. Il ed è il Combo CCS, tecnologia che fa uso di erogazione valore massimo quindi supera quello dichiarato, mentre in corrente continua, esattamente come il giapponese quello minimo pare comunque una buona autonomia ChaDeMo e il Supercharger di Tesla. per una vettura dal peso importante. I giorni successivi Hyundai Kona Electric è equipaggiata proprio con una non hanno fatto altro che confermare i nostri risultati, presa di ricarica Combo CCS, il che permette di rica- dimostrando che anche in città si può consumare molto ricare in modalità lenta dalle colonnine in corrente al- (soprattutto quando si vuole stupire i passeggeri con ternata, con potenza fino a 6 kW, e in modalità fast in l’accelerazione che ti schiaccia sul sedile), scendendo DC fino a 100 W.k Con una batteria generosa, ma non ad una autonomia equivalente di 369 km, nonostante eccessiva, questo si traduce in tempi di ricarica spesso i tratti urbani. Un po’ di traffico in autostrada però ci ha compatibili con normali soste o nel tempo di un caffè. fatto considerare anche il rovescio della medaglia, ov- Abbiamo ovviamente testato la ricarica in DC, ottenen- vero che nei tratti extraurbani basta dosare un minimo do senza difficoltà potenze intorno ai 50 kW, che in l’acceleratore per far calare parecchio il consumo di una 20 di minuti ci hanno restituito gran parte dell’au- elettroni. Si può agevolmente avere consumi entro i 16 tonomia persa. Nel box di casa invece, con il caricatore kWh/100 km, ovvero circa 400 km di range percorribile. domestico in dotazione e con un normale contratto da Il valore medio totale, al termine della nostra prova este- 3 kW casalingo, si può arrivare a ricaricare quasi metà sa, si è attestato su 16.9 kWh/100 km, corrispondente a batteria in una notte. In buona sostanza con una breve circa 370 km di autonomia: un valore di tutto rispetto, segue a pagina 47  guidando senza pensieri o ansia da ricarica.

 torna al sommario 46 n.33 / 19 20 MAGGIO 2019 MAGAZINE AUTO ELETTRICA Una ricerca ha evidenziato la buona predisposizione degli italiani per le auto elettriche, ma con qualche lacuna Auto e italiani, è amore. Ma vale anche per l’elettrico? L’82% ne comprerebbe una, ma le conoscono poco C’è confusione sui costi di ricarica, soprattutto in ambito domestico, il 33% è convinto che le elettriche non abbiano molta autonomia

di Massimiliano ZOCCHI be per l’impatto ambientale ridotto, la li italiani amano le automobili, metà del campione apprezza la silen- ma questo amore incondizionato ziosità e il 47% apprezza la possibilità G vale anche per le auto elettriche? di accesso alle ZTL e evitare restrizioni L’Italia non spicca certo per volume sul traffico. In generale il 97% identifi- di vendite per le auto a batteria, ma ca un qualche beneficio nell’uso delle gli incentivi statali hanno dimostrato vetture BEV. Tuttavia le auto elettriche la voglia di tanti di fare il passaggio non sono così diffuse in Italia. Secondo abbandonando i combustibili fossili. il 44% le auto con motore endotermico Ecutesting.it ha quindi deciso di com- sono più economiche, il 33% è convin- missionare uno studio su un campione to che le elettriche non abbiano molta di popolazione, per capire meglio cosa autonomia e il 46% è preoccupato dalla sanno gli italiani sulle auto elettriche e mancanza di colonnine di ricarica, ma se eventualmente sarebbero disposti la comprerebbe se avesse la sicurezza ad acquistarne una. Lo studio è stato del rifornimento.Gli intervistati cono- prattutto in ambito domestico. La mag- Curiosa poi la differenza di attitudini svolto su un campione di 1.000 gui- scono anche alcuni aspetti pratici della gioranza ignora che molti veicoli possa- derivante dall’età. Una volta tanto sono datori, distribuiti su tutto il territorio gestione economica di un veicolo elet- no essere ricaricati con 10 euro o poco i più vecchi (55+ anni) ad interessarsi di nazionale, di entrambi i sessi e di età trico: il 37% è attratto dal bollo gratis più, con l’84% convinto che i costi siano più all’ambiente, mentre i giovani tra i differenti. Si parte subito con un dato per cinque anni, il 24% dagli sconti pra- di molto superiori. Confusione anche 18 e i 24 anni sono più attratti dalle auto incoraggiante, ovvero che l’82% degli ticati dalle assicurazioni e l’80% è più sull’autonomia: il 33% è preoccupato di a carburante. Qualche lieve differenza intervistati comprerebbe un’auto elet- propenso all’acquisto in presenza di poter percorrere poca strada, ma due anche tra donne e uomini, con questi trica, individuando anche i principali incentivi statali. Al tempo stesso però terzi di questi scettici non sa che mol- ultimi più preoccupati di aspetti pratici fattori di vantaggio: il 76% la vorreb- c’è confusione sui costi di ricarica, so- te auto elettriche superano i 300 km. come le restrizioni sul traffico.

REPORTAGE Hyundai Kona Electric molto bene, offrendo spazio a bordo sufficiente, anche se nei sedili posteriori dovessero esserci tre passeg- segue Da pagina 46  geri. voler essere pignoli il punto debole può essere il bagagliaio, ma non certo per colpa della motoriz- sosta e la ricarica lenta della notte, il giorno successivo zazione elettrica. Il posteriore troncato è tipico dei SUV la nostra Kona EV aveva praticamente il pieno. compatti e compromette la capacità di carico, problema che Kona ha in comune con la sorella con motore endo- Può essere un’auto di famiglia? termico. C’è però una scappatoia, rappresentata dalle Chi deve spendere cifre considerevoli per acquistare barre sul tetto, di serie, che consentono di installare un’auto elettrica (nel caso di Kona si parla di più di anche i tipici box da viaggio. Certamente una soluzione 40.000 euro) si domanda se questa possa diventare la come questa danneggerebbe in parte l’aerodinamica, prima auto di famiglia, per la vita di tutti i giorni e anche ma non più di tanto trattandosi comunque di una vet- per i viaggi, magari con prole al seguito. Da questo pun- tura con una altezza da terra rilevante. Il bagagliaio offre to di vista Hyundai Kona - che abbiamo testato anche poi un piccolo sottofondo dove possono essere riposti in quattro più un ospite a quattro zampe - si comporta oggetti più piccoli, e la cappelliera può essere rimossa,

Una sosta sotto i 30 minuti basta per recuperare tanta autonomia.

cercando di sfruttare al massimo lo spazio in altezza. In conclusione ci sentiamo di sentenziare che Hyundai Kona può essere una prima auto, con qualche compro- messo. L’autonomia non dovrebbe essere un problema, con l’espandersi della rete di ricarica anche nel nostro La presa Combo nascosta nella mascherina Il bagagliaio ha forma regolare ma è corto. Paese, potendo percorrere facilmente più di 700 km frontale. con una sola sosta.

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