Studio E Interpretazione Critica Dell'epistolario Di Ugo Foscolo Étude

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Studio E Interpretazione Critica Dell'epistolario Di Ugo Foscolo Étude UNIVERSITÉ DE LORRAINE NANCY UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Thèse de doctorat Tesi di dottorato STUDIO E INTERPRETAZIONE CRITICA DELL’EPISTOLARIO DI UGO FOSCOLO ÉTUDE ET INTERPRÉTATION CRITIQUE DE LA CORRESPONDANCE D’UGO FOSCOLO Candidata/Candidate Donatella Donati Co-directrice de thèse: Co-direttore di tesi: Mme le Professeur Pérette-Cécile Buffaria Chiar.mo Prof. Francesco Spera Université de Lorraine, Nancy Università degli Studi di Milano ANNO ACCADEMICO 2013-2014 ANNÉE UNIVERSITAIRE 2013-2014 Université de Lorraine, Nancy Università degli Studi di Milano École Doctorale Langages,Temps et Societés Dip.di Studi Letterari, Filologici e Linguistici Doctorat en Langues, Littératures et Civilisations Dottorato in Storia della Lingua e della Specialité Italien Letteratura Italiana Tesi di dottorato/Thèse de doctorat STUDIO E INTERPRETAZIONE CRITICA DELL’EPISTOLARIO DI UGO FOSCOLO ÉTUDE ET INTERPRÉTATION CRITIQUE DE LA CORRESPONDANCE D’UGO FOSCOLO Candidate/Candidata Donatella Donati Co-directrice de thèse: Co-direttore di tesi: Mme le Professeur Pérette-Cécile Buffaria Chiar.mo Prof. Francesco Spera Université de Lorraine, Nancy Università degli Studi di Milano Jury de soutenance/ Commissione: Mme le Professeur Pérette-Cécile Buffaria, Université de Lorraine, Nancy Mme le Professeur Elsa Charani Lesourd, Université de Lorraine, Nancy Chiar.mo Prof. William Spaggiari, Università degli Studi di Milano Chiar.mo Prof. Francesco Spera, Università degli Studi di Milano Anno Accademico - Année Universitaire 2013-2014 Indice INDICE Premessa .................................................................................................................................... 5 Nota introduttiva ...................................................................................................................... 11 Parte prima Cap.1.1 Gli orizzonti dell’epistolografia ................................................................................ 19 Cap.1.2 La lettera fra Settecento e Ottocento .......................................................................... 25 Cap.1.3 Lettera e scrittura autobiografica ............................................................................... 31 Cap.1.4 L’Epistolario foscoliano ............................................................................................ 37 Cap.1.5 La classificazione ....................................................................................................... 51 Parte seconda Cap.2.1 Lettere alla famiglia ................................................................................................... 91 Cap.2.2 Lettere d’amore ........................................................................................................ 107 Cap.2.3 Lettere agli amici ...................................................................................................... 149 Cap.2.4 Lettere di argomento politico e militare ................................................................... 181 Cap.2.5 Lettere di argomento letterario ................................................................................. 211 Cap.2.6 Lettere di argomento filosofico ................................................................................ 237 Parte terza Cap.3.1 L’Epistolario e l’opera ............................................................................................. 267 Cap.3.2 Osservazioni sullo stile ............................................................................................ 291 Cap.3.3 Uno sguardo lungo l’asse diacronico ....................................................................... 305 Conclusioni ............................................................................................................................. 337 Bibliografia ............................................................................................................................. 347 Premessa PREMESSA 5 6 Premessa Nell’introduzione al primo volume dell’Epistolario, nell’Edizione Nazionale Le Monnier, risalente all’ormai lontano 1949, il curatore Plinio Carli così scriveva : Sul valore estetico dell’Epistolario sorvolarono generalmente – tutti presi com’erano da altri interessi – i primi studiosi delle opere foscoliane; ma fu ben a ragione osservato da critici più vicini a noi, come esso, in non poche parti, abbia carattere di vera opera d’arte e di poesia. Convien credere, anzi, che di tale carattere delle proprie lettere si rendesse conto e fosse conscio lo Scrittore medesimo; e non è privo di significato il fatto che in esse appunto ci sia dato, non di rado, di cogliere in germe, e, per così dire, in gestazione, o di trovare variamente ripresi i motivi stessi delle sue opere poetiche.1 Al passo riportato sembrerebbe sottesa la speranza che licenziando una nuova e molto più completa edizione dell’Epistolario, certamente condotta con criteri filologici più rigorosi rispetto al passato, fosse data ai critici foscolisti l’opportunità di studiarlo e di far emergere a pieno lo spessore dell’opera, il suo valore estetico, l’alto grado d’intrinseca letterarietà che molti le riconoscevano, la rete di interconnessioni, esplicite o da portare alla luce, con gli altri scritti dell’autore più propriamente destinati alla pubblicazione. A poco più di sessant’anni di distanza l’Epistolario appare tuttavia ancora poco indagato in maniera sistematica. Sebbene non manchino monografie interessanti e articoli che affrontano l’uno o l’altro aspetto di tale corposa raccolta epistolare (ricca di più di tremila pezzi), e una moltitudine di puntiformi ma lucidissimi giudizi critici sparsi in saggi che analizzano altre opere del Foscolo, sui nove volumi che, nell’Edizione Nazionale, raccolgono le lettere dell’italo-greco e molte di quelle dei suoi corrispondenti, mancano indagini a tutto campo, quasi pesassero varie forme di resistenza a farne oggetto di studio puntuale e focalizzato. Se da un lato possiamo addurre la lentezza con cui sono apparsi i volumi della raccolta2, o la sua eccezionale mole, come motivi sufficienti a dissuadere dall’impresa, dall’altro dobbiamo tener in conto ragioni più profonde a suggerire come imprudente un lavoro esteso e capillare sulla sua corrispondenza. I primi a rimuovere tentazioni interpretative sono solitamente gli editori di epistolari. Non è un caso che molti di loro non si siano poi concessi alcun significativo ruolo critico su quanto pazientemente avevano disseppellito. Al lungo lavoro di ricerca e ordinamento delle lettere si preferisce in questi casi, non andare oltre. Ciò avviene soprattutto con gli epistolari dei grandi 1 Epistolario I, pp.XII-XIII. Le opere del Foscolo citate a testo e nelle note fanno riferimento all’Edizione Nazionale delle Opere (Firenze, Le Monnier, 1933-1994, I-XXIII) che si abbrevia con la sigla EN accompagnata dalle cifre romane del volume di riferimento. Rimandando per i dettagli alla bibliografia, ricordiamo qui che per i nove volumi XIV-XXII, in cui si articola l’epistolario dell’autore (lettere del Foscolo e dei corrispondenti), si utilizzerà sempre, come in questo caso, l’abbreviazione Epistolario seguita dalla numerazione interna progressiva I-IX. 2 Se il primo volume dell’Epistolario compare, a cura di Plinio Carli nel 1949, il nono, a cura di Mario Scotti, vede la luce nel 1994. Si attende ancora l’uscita del decimo e ultimo volume dell’Epistolario, che coinciderà con la conclusione dell’Edizione Nazionale inaugurata nel 1933. 7 scrittori. Possiamo ipotizzare che chi abbia frequentato una raccolta epistolare tanto assiduamente da poterle dare corpo e impartirle ordine e corredarla di apparato illustrativo sappia, molto più di altri, che l’accensione dei riflettori sulle lettere, la loro analisi e il loro commento, non siano scevri da qualche rischio: primo fra tutti quello di andare oltre il proprio compito e di fallire il discrimine fra la costruzione di un obiettivo e definito profilo interpretativo e un’inopportuna messa in evidenza di dettagli secondari o assolutamente privati, intimi, talvolta di aspetti anche poco edificanti. Addentrarsi nella scrittura privata di un autore sollecita così, in colui che la studia, un sentimento di forte responsabilità e l’imperativo richiamo a un rispettoso pudore, non di copertura ma di adeguata presa di distanza. Che le lettere parlino da sole, senza mediazione alcuna, al lettore che liberamente se ne voglia accostare o allo studioso che se ne servirà con intento documentario per le sue ricerche, potrebbe allora sembrare la soluzione più semplice, ma finirebbe per costituire una lacuna quando, come nel caso del Foscolo, l’epistolario sia nutrito della stessa linfa poetica che circola nelle altre opere dello scrittore. Certamente dovremo usare ogni cautela per non inquinare le valutazioni estetiche con giudizi morali, poichè, parafrasando un grande foscolista come Mario Fubini, il poeta di Zante non consente quasi mai al critico di poterne parlare «pacatamente» tanto forte e coinvolgente risulta il rapporto che s’instaura tra lui e chi lo legge, tanto difficile, se non arduo, è scindere l’operazione di scrittura dal suo autore. 3 Foscolo scrisse molte lettere, certamente molte di più di quelle pervenute fino a noi, ne scrisse continuamente per necessità, per obblighi di ufficio, per esigenze di comunicazione come tutti coloro che in quei tempi volevano o dovevano mantenere contatti a distanza con i propri simili, ma ne scrisse altre ancora soprattutto perché nella forma, nella misura e nel ritmo della scrittura epistolare trovava un
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