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Il Punto Sulla Caccia Specie Minacciate D'estinzione Gare Di Tiro

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I.R. Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - NE BOLZANO | trimestrale Il punto sulla caccia Specie minacciate d’estinzione Gare di tiro per cacciatori

n. 3 • 2018 giornale Del cacciatore Periodico dell’Associazione Cacciatori Alto Adige giornale d el cacciatore PROMOZIONI ESTIVE a prezzi imbattibili!

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3/2018 MARLENGO2 - GiornaleVia Palade Del cacciatore 8 - Tel. 0473 221 722 www.jawag.it - [email protected] editoriale

«Giornale del Cacciatore» Cari associati e associate, gentili lettori, Organo dell’Associazione Cacciatori Alto Adige una componente della nostra tennato, e alla fine ha detto “Heimat”: così hanno definito di no, ritenendo che troppo Direttore responsabile: la caccia in Alto Adige il pochi elementi suffagassero Heinrich Aukenthaler presidente provinciale Arno tale linea. Reg. Tribunale di Bolzano, Kompatscher che l’assessore Ciò è vero solo in parte. Nel persona ragionevole non può n. 51/51, 10.9.51 Arnold Schuler. Una definizio- Parco naturale del Monte che condividere. Editore: Associazione Cacciatori ne che traduce appieno anche Corno, la caccia alla volpe si Delle possibilità per render- Alto Adige il nostro sentire. Quello di è tradotta in un netto incre- ci parte attiva in ciò, noi le Stampa: Athesia Druck Srl, “Heimat” è un concetto che mento del gallo cedrone. Il abbiamo, iniziando col far leva Bolzano, Ferrari-Auer manca in altre lingue, e che si Trentino, al riguardo, è pro- sulle nostre conoscenze, col Redazione: lega a vari aspetti: la propria babilmente un passo avanti a sostenerle in maniera convin- Heinrich Auken­thaler, terra, il luogo dove ci si sente noi: studi effettuati appunto cente e ritrasmetterle. Anche Mara Da Roit, a casa, l’ambiente che ne fa in provincia di Trento attesta- tramite questo nostro organo Lothar Gerstgrasser, parte. E, per noi, anche la no l’interferenza della volpe di informazione ci premuria- Ulrike Raffl, caccia. Quella caccia che taluni sui galliformi. mo di diffondere informazioni Ewald Sinner, ci contestano. Anche noi dobbiamo attivar- ad ampio spettro sulla natura, Benedikt Terzer Come reagire? L’ideale è ci con indagini del genere, ivi includendo – come acca- Hanno collaborato inoltre motivare argomentando, possibilmente fianco a fianco de in questo numero – temi a questo numero: spiegare le ragioni, documen- con l’Ufficio provinciale caccia quali le specie di avifauna Andreas Agreiter, Maurizio tare, cifre alla mano; e questa e pesca; un primo tavolo di a rischio, le evoluzioni sul Dalla Zuanna, Alessandro linea d’operato è sempre più lavoro sul tema, con il diretto- fronte del cervo, o del lupo, e De Carli, Friedrich Fliri, Nor- impellente. re dell’Ufficio, si è già tenuto. quant’altro. bert Grünfelder, Günther Un esempio: il decreto sulla Biodiversità è una parola- A voi dunque l’augurio di Hohenegger, Guido Maran- volpe. Inizialmente la prassi chiave del nostro tempo che una buona lettura e un goni, Friedrich Notdurfter, prevedeva che, tramite decreti sta ad intendere la varietà Weidmannsheil per questo Günther Rabensteiner, Renato in deroga, le volpi potesse- di forme di vita, di habitat. momento centrale della Sascor, Luigi Spagnolli, Martin ro essere cacciate anche in Preservare la biodiversità è stagione. Stadler, Eduard von Delle- territori con la presenza di perciò interesse dell’uomo: mann, Eduard Weger, Otto tetraonidi. L’ISPRA ha ten- una ‘mission’, che ciascuna Il vostro presidente Wenin, Karl Zambaldi. Coordinamento dell’edizione in lingua italiana: Mara Da Roit La riproduzione, anche parziale, sommario di testi è consentita solo con il consenso della redazione. Recapiti di redazione: 4 news formazione ambiente Via del Macello 57 28 Domande a quiz 44 Migliorie ambientali a 39100 Bolzano attualità Silandro Tel. 0471 061700 54 Progetto per l’infanzia Fax 0471 973786 5 Il punto sulla caccia cinofilia vita associativa E-mail: 52 Seduta estiva giornale Del cacciatore 32 Cani da ferma [email protected] giornale d el cacciatore fauna [email protected] 34 CIDJT/SüCDJT cacciatrici 12 Minacciati d’estinzione 35 Esami ÖBV 40 Il lupo in Alto Adige 53 Meeting delle cacciatrici normative Foto di copertina: 45 Allocco riabilitato 56 dalle riserve Sepp Laner 49 Spostamento 36 Accompagnamento ragguardevole al camoscio: novità 58 auguri caccia e diritto tiro 59 amici scomparsi 38 Una sentenza 16 Gare di tiro che pone interrogativi 60 annunci 30 L’influenza del vento nel tiro a canna rigata gestione 50 Le distanze di tiro 42 Il controllo della volpe da rispettare 46 Il cervo in Alto Adige

3/2018 Giornale Del cacciatore 3 news

Novità legislative in tema di armi Chiesto mega-risarcimento newsper la questione dei decreti provinciali Tra pochenews settimane entreranno in vigore alcune novità nel diritto delle armi. Il Parlamento si sta occupando infatti 568.125 Euro: a tanto ammonta il risarcimento danni pro dell’attuazione della direttiva comunitaria n. 853 del 2017. capite cui la Sezione centrale d’Appello della Corte dei con- La novità più importante che la normativa europea porta ti ha chiamato sia l’ex presidente della Giunta provinciale con sé è la durata del porto di fucile per uso caccia. Fino Luis Durnwalder che l’ex direttore dell’Ufficio provinciale ad oggi, in Italia il titolo era valido sei anni; in futuro, ai caccia e pesca Heinrich Erhard. A detta dei giudici roma- sensi della direttiva, avrà una durata limitata a cinque. In ni, lo Stato avrebbe subìto un danno erariale in relazione questo modo la vigenza del porto d’armi viene adeguata a all’approvazione di decreti per l’effettuazione di prelievi in quella della carta europea per il trasporto di armi da fuoco, deroga. e le problematiche connesse alla scadenza differenziata Per l’attuale governatore provinciale, Arno Kompatscher, la saranno superate. In merito alle ulteriori novità vi informe- decisione rappresenterebbe un attacco all’autonomia alto- remo in maniera dettagliata sul prossimo numero del Gior- atesina. Incomprensibile sarebbe per Kompatscher il fatto nale del Cacciatore, sempre che prima di allora sia effet- che sia stato rilevato un danno in un’azione che mirava alla tivamente entrata in vigore la nuova legge di attuazione. prevenzione di danni. Il presidente ha inoltre richiamato Gli interessi dei cacciatori sono comunque ben rappre- l’attenzione sulla positiva evoluzione delle popolazioni di sentati a Roma e i nostri politici si sono attivati affinché la fauna selvatica in Alto Adige e ha osservato che alla luce di nuova direttiva venga recepita in maniera positiva e cor- questa vicenda appare quanto mai necessario che la Pro- retta. Il deputato Albrecht Plangger e il senatore Meinhard vincia di Bolzano riesca ad acquisire competenza primaria Durnwalder sono in contatto continuo con il nostro ufficio e sul comparto della tutela di natura e ambiente. si adoperano affinché non vengano introdotte ulteriori limi- L’assessore Schuler ha parlato di una sentenza e di una tazioni o inasprimenti inutili da parte del legislatore statale. valutazione della pena sproporzionate. In toni preocupati Allo stesso modo gli esperti legali di Federazione italiana si sono espressi anche il presidente Acaa Berthold Marx della Caccia (FIDC) e dell’associazione ANPAM sono in e il presidente dell’Unione agricoltori sudtirolesi Leo Tie- contatto con i rappresentanti politici a Roma. b.t. fenthaler. Dal canto suo, il presidente FACE Michl Ebner ha rilevato nell’accaduto un attacco ai sistemi di “caccia sostenibile” europei. Per un approfondimento sulla que- stione relativa alla sentenza vi rimandiamo all’articolo di Incidenti con la selvaggina – pagina 38. b.t. l’importanza della raccolta ed elaborazione dei dati statistici

Da sei anni i guardiacaccia professionali e i rettori regi- strano regolarmente tutti gli incidenti con la selvaggina noti in riserva. Nell’anno 2017 sono avvenuti 944 sinistri stra- dali con ungulati, di cui 847 con investimento di caprioli e 97 con coinvolgimento di cervi. La raccolta dati vie- ne annualmente trasmessa all’Ufficio provinciale caccia e pesca. L’Ufficio, a sua volta, si cura del regolare scambio di informazioni con la Ripartizione strade. In occasione di un recente incontro, il direttore di Ripar- tizione Massimo Tomio e La LIPU chiede l’introduzione di il direttore d’ufficio Philipp Sicher hanno garantito che un divieto di caccia ad alcune specie l’amministrazione provin- ciale in futuro provvederà La Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli si sta ado- ad acquistare un numero perando in maniera decisa affinché sette specie di volatili rilevante di riflettori ottici vengano dichiarate protette. Due di queste sono attual- per selvaggina. Nei prossi- mente cacciabili nella nostra provincia, ovvero la pernice mi anni pertanto, sulla base bianca e la coturnice. Federcaccia si è mossa immediata- di intese a livello locale tra mente e ha inviato agli assessori regionali competenti una il servizio strade e i guar- presa di posizione con la quale si dimostra che le specie diacaccia, i tratti ad elevata indicate sono tutt’altro che minacciate o che comunque incidentalità saranno messi sono prelevate in maniera oculata sulla base di censimenti in sicurezza con la posa dei e piani di abbattimento, così come accade per i galliformi nuovi riflettori. l.g. in Alto Adige. auk

3/2018 4 Giornale Del cacciatore attualità Il punto sulla caccia Intervista incrociata all’assessore Arnold Schuler e al presidente Acaa Berthold Marx L’agenda dell’assessore provinciale Schuler è den- sissima anche nei mesi estivi; ciononostante ha ricavato il tempo da dedi- care alla nostra redazione per un colloquio incrociato col presidente Acaa Ber- thold Marx, in cui passare in rassegna cinque anni di collaborazione nel settore caccia.

[Ulli Raffl / GdC] Assessore, da un lustro ricadono su di lei le competenze sulla caccia altoatesina. È soddi- sfatto di quanto ottenuto? [Assessore Arnold Schuler] Penso di poter dire che insie- me abbiamo portato avanti varie cose; e, sì, sono soddi- sfatto dei risultati. Negli ultimi anni il margine di movimento L’intervista a due voci ha avuto luogo presso il Palazzo del Consiglio provinciale di Bolzano. datoci dall’autonomia in mate- Da sinistra la nostra collaboratrice Ulli Raffl, l’assessore Arnold Schuler, il presidente Acaa ria venatoria è tornato per Berthold Marx. la prima volta ad aumentare. Abbiamo dato garanzie giuri- Grazie a una nuova norma l’esercizio venatorio nei Parchi del TAR, e conseguentemente diche al prelievo venatorio nei di attuazione allo Statuto di naturali e attribuisce alla Pro- è calata l’intraprendenza delle Parchi naturali; che, seppur di autonomia, la Provincia di vincia la competenza relativa. organizzazioni animaliste sul fatto sia stato sempre possi- Bolzano ha ottenuto di poter- In più, per la prima volta i fronte dei ricorsi. bile, era letteralmente appeso si muovere in virtù di una provvedimenti per il prelie- Una ulteriore norma di attua- a un filo - anche se a molti regolamentazione speciale, la vo in deroga non sono stati zione allo Statuto di autono- la cosa può essere sfuggita. quale consente espressamente oggetto di sospensiva da parte mia dà ora la possibilità di controllare e gestire in Alto Adige anche specie che in Italia sono soggette a tutela assoluta. Tale norma è stata subito trasposta nella pratica, precisamente in riferimento a marmotta e stambecco. Inoltre abbiamo costruito Ulli Raffl si occupa una buona interazione con gli organismi statali e le istituzio- di comunicazione ni di riferimento per la caccia, e informazione seguendo la filosofia del non impuntarsi ma collaborare per presso la segreteria ottenere risultati. Ed è stata dell’Associazione una linea d’operato proficua. Cacciatori Alto Adige. [GdC] Presidente Acaa Marx, da quasi sei anni è Fotoservizio: auk/acaa ai vertici dell’Associazio- 

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ne Cacciatori Alto Adige: quale il bilancio di questo periodo? [Berthold Marx, presiden- te Acaa] Sono soddisfatto anch’io, e fiero dei risultati conseguiti dall’Associazio- ne. Abbiamo avuto un avvio difficile, non da ultimo per via delle evoluzioni politiche e sociali che si sono potute riscontrare anche qui in Alto Adige. Noi cacciatori abbiamo molto in gioco: ma siamo un piccolo gruppo. E proprio perciò, solo in unione d’intenti possiamo ottenere qualcosa. Sguardo critico verso l’inter- no, coesione verso l’esterno – questo il mio motto. Sulle critiche interne abbiamo ben costruito: un nuovo statuto, un nuovo inquadramento dell’Associazione, maggiore tutela giuridica. Molte cose «Noi cacciatori abbiamo molto in gioco: ma siamo un piccolo gruppo. E proprio perciò, sono andate a buon fine, in solo in unione d’intenti possiamo ottenere qualcosa», ha affermato Berthold Marx. altre ci stiamo applicando.

[GdC] Ad esempio? solo con i dati, con le buone che le spetta. I guardiacaccia i funzionari di riferimento. È [Marx] Alcuni fronti della motivazioni, anche con un stessi lamentano il fatto di importante ricercare il dialogo nostra attività vengono ancora comportamento virtuoso nella non essere considerati cre- e soluzioni, trovare una base messi in discussione, soprat- quotidianità venatoria. dibili al cento per cento in di reciproca fiducia, puntare tutto politicamente - con un alcune delle loro mansioni, ad sull’interazione. ambientalismo dall’orienta- [GdC] Quali i fronti aperti? esempio nei censimenti. È uno mento ideologico radicale [Marx] La sorveglianza vena- stato di cose da migliorare. [GdC] Lei, signor Schuler, che contesta la caccia nel suo toria continua a non avere il Auspico poi una buona - come vede il ruolo degli insieme. Possiamo difenderci posizionamento desiderato e borazione con le istituzioni e agenti venatori? [Schuler] È fuor di dubbio che l’attività dei guardiacaccia – tanto a beneficio delle loro riserve, quanto nell’interes- se pubblico – sia di grande L’assessore sul importanza. Nell’ultimo decen- nio i compiti dell’agente vena- tema sorveglianza: torio sono andati aumentan- do, la necessità di rilevamenti «Nell’ultimo decennio e di dati continua a crescere. i compiti dell’agente Perciò nel recente periodo abbiamo puntato soprattutto venatorio sono andati sulla formazione. Abbiamo aumentando, la organizzato presso la Scuola forestale Latemar dell’Agenzia necessità di rilevamenti Demanio provinciale un cor- e di dati continua a so di formazione per agenti venatori molto orientato alla crescere. Perciò abbiamo pratica, al fine di rafforzare le competenze sulle tematiche puntato soprattutto venatorie e sulla tutela della sulla formazione». fauna e della natura.

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[GdC] In Baviera e in Berthold Marx: «Il Austria le rispettive asso- maggiore riconoscimento ciazioni venatorie hanno notevole voce in capitolo per il nostro operato degli rispetto alla sfera politica. ultimi anni è consistito Molti esponenti politici sono personalmente cac- nell’incontrare condivisione ciatori e l’associazione da parte dei responsabili venatoria è strettamente intrecciata con la politica presso l’amministrazione e col partito di governo. provinciale, del In Alto Adige, guardando all’attuale governo provin- presidente della Provincia ciale, si ha l’impressione Arno Kompatscher e che non sia più così. Può ugualmente affermare di dell’assessore Arnold trovare disponibilità da Schuler per quella che parte degli esponenti poli- tico-istituzionali di riferi- definirei l’essenza della mento? E come ha trovato nostra caccia». la collaborazione? [Marx] Anche noi abbiamo nostra comunità venatoria anche grazie alla competente venatorio, sono dell’avviso un bel rapporto di fiducia con come un gruppo impegnato, collaborazione dell’Asso- che nel momento in cui si i vertici politici. Il maggiore attivo, votato alla fauna e alla ciazione Cacciatori. Oggi, a rappresenta istituzionalmente riconoscimento per il nostro natura, e che tiene sempre cinque anni di distanza, posso un settore come la caccia, operato degli ultimi anni d’occhio il contesto d’insieme. dire che la caccia è uno dei o la pesca, sia meglio non è consistito nell’incontrare Confesso che antecedente- comparti più interessanti fra essere cacciatore, o pescato- condivisione da parte dei mente al mio mandato ero quelli che ricadono nelle mie re, in prima persona. In tal responsabili presso l’ammini- entrato poco in contatto con competenze. E lavorare per la modo si opera con maggiore strazione provinciale, del pre- i temi della caccia; ma i dubbi caccia mi entusiasma. Quanto credibilità; e anche il fatto di sidente della Provincia Arno si sono dissolti rapidamente, al tema del sostenere l’esame guardare a questi temi da un  Kompatscher e dell’assessore Arnold Schuler per quella che definirei l’essenza della nostra caccia in una serie di sue sfac- cettature: caccia come compo- nente della nostra terra, come attività irrinunciabile, come valore, come forma di tutela, come attività utile. E se questi concetti si diramano dalle sedi preminenti, più o meno rapi- damente arriveranno a tutti i livelli istituzionali.

[GdC] Assessore, non le chiedo se ha intenzione di sostenere l’esame di caccia, immagino che le manchi il tempo. Ma che idea si è fatto della caccia in Alto Adige nel nostro tempo? [Schuler] La caccia appartie- ne all’Alto Adige, ed è una delle espressioni delle nostre tradizioni, della nostra cul- Arnold Schuler: «La caccia appartiene all’Alto Adige, ed è una delle espressioni delle tura: questo va affermato nostre tradizioni, della nostra cultura: questo va affermato a chiare lettere.» a chiare lettere. Quanto ai Berthold Marx: «Oggi più che mai, noi cacciatori siamo dediti al mantenimento della cacciatori, ho percepito la cultura rurale.»

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Arnold Schuler: «Ho situazione di specie a rischio a quella di un crescente disequi- percepito la nostra librio fra la presenza del lupo comunità venatoria e le caratteristiche del suo territorio - popolato dall’uo- come un gruppo mo, e con le leggi vigenti che impegnato, attivo, non tengono il passo rispetto alle mutate esigenze. La bio- votato alla fauna e alla diversità non può ridursi alla presenza di poche specie di natura, e che tiene carnivori predatori! sempre d’occhio il Le superfici alpestri contribui- scono a una maggiore varietà contesto d’insieme.» delle specie, sono parte del nostro quadro paesaggistico; ed esse vengono conservate nel loro potenziale di spazi aperti grazie alla monticazio- ne. Continuo ad essere del parere che il lupo rappresenti un pericolo per la nostra osservatorio esterno presenta è buona”. Dobbiamo dimo- farsi accettare, o – meglio economia montana, e di con- dei vantaggi. strare che l’uomo, e nello ancora – farsi apprezzare dal- seguenza anche per la biodi- specifico noi cacciatori, siamo la società. versità. D’altro canto esso è [GdC] Signor Marx, se di utilità alla natura, e che Tempo addietro, in una bro- ormai una realtà, e non potrà dovesse illustrare sinte- fruizione può essere anche chure, il nostro assessore più essere eradicato. Presto ticamente i punti cruciali sinonimo di protezione. Ciò ha espresso un bel concetto o tardi, tuttavia, come accade della caccia altoatesina, i implica un’interazione tra cac- lungimirante riguardo al anche per altre specie, senza temi che stanno a cuore cia, agricoltura e silvicoltura, futuro della caccia: «Parola un controllo non sarà più pos- ai nostri cacciatori, le loro ma anche tra caccia e ambien- magica: biodiversità». E ha sibile garantire un equilibrio problematiche e i loro talismo. Una protezione della affermato che la caccia, come fra esigenze sociali, ecologiche compiti, su cosa focalizze- natura che contribuisca a intesa oggi, opera per la ed economiche. rebbe il pensiero? salvaguardare le risorse vitali biodiversità. [Marx] Oggi più che mai, della selvaggina deve essere [GdC] La disturba sentirsi noi cacciatori siamo dediti al una ‘mission’ anche nostra. [GdC] In qualità di asses- imputare dagli osserva- mantenimento della cultura Avvicinare i gruppi d’inte- sore all’agricoltura, signor tori critici di attingere al rurale. La caccia è una forma resse, ben rappresentare i Schuler, lei ha sollecitato tema grandi carnivori per di fruizione del paesaggio cacciatori nelle loro proble- maggiore biodiversità in fini elettorali, ergendosi a agro-silvo-pastorale; la sel- matiche, conservare la caccia agricoltura, dando perso- paladino dell’agricoltura vaggina che proteggiamo e e la fauna nell’interesse della nalmente il buon esempio. montana? che cacciamo ne fa parte. E collettività, sono il leitmotiv E il lupo, contribuisce ad [Schuler] Chiunque abbia in un territorio con le carat- del mio operato come pre- accrescere la biodiversità seguito la mia attività asses- teristiche del nostro, anche in sidente Acaa. È un compito nella nostra provincia? sorile, non può non sapere futuro la caccia vi sarà; dovrà difficile, ma non impossibile. [Schuler] Come i cacciatori che l’economia montana è esserci. Ciò presuppone una Ci stiamo lavorando; anche se, sanno meglio di me, parlando sempre stato un mio tema comunità venatoria preparata di base, la nostra società sem- del lupo bisogna guardare centrale. Ma, come già detto, e impegnata. pre più lontana dalla natura all’intera popolazione e non in ballo non vi è solo l’econo- Là dove si tratta di agire per il non condivide questi obiettivi, fermarsi a difendere ogni mia montana. Una cessazione paesaggio, per dei valori, per e non senza contraddizioni. singolo esemplare, come sono dell’attività di alpeggio avreb- la natura, i nostri cacciatori Ecco allora che ogni singolo inclini a fare alcuni anima- be conseguenze disastrose ci sono: con il loro impegno cacciatore viene ad essere un listi. In Europa la presenza sulla nostra terra: attività quotidiano, operando a titolo ‘testimonial’ della caccia, per della specie è aumentata con rurali e pascoli verrebbero volontaristico, mettendo in la qual cosa necessita di un grande rapidità, e il lupo è già dismessi, la nostra curata campo sforzi e competenze bagaglio di conoscenze, così tornato a popolare gran parte gestione paesaggistica cesse- lungo l’intero arco dell’anno. da ritrasmettere credibilmente delle Alpi. rebbe, la biodiversità dimi- Un problema del nostro tem- i suoi messaggi alla sfera a lui Sul piano socio-politico non nuirebbe, e anche il turismo po è l’ambiente animalista circostante. Abbiamo bisogno si è ancora imposta la con- ne risentirebbe parecchio. radicale, secondo il quale di una comunità venatoria sapevolezza che le cose sono Le paure e le preoccupazioni “l’uomo è malvagio, la natura preparata, e la quale sappia cambiate, passando da una degli agricoltori e dei nostri

3/2018 8 Giornale Del cacciatore attualità conterranei in genere, in Dobbiamo dimostrare relazione al costante incre- che l’uomo, e nello mento del lupo, vanno prese sul serio. Anche alla luce di specifico noi cacciatori, esse, non appare nell’interes- se pubblico partire dall’idea siamo di utilità alla che i lupi non saranno mai natura, e che fruizione abbastanza. L’obiettivo di pro- tezione della natura non può può essere anche forse considerarsi già rag- sinonimo di protezione. giunto nel momento in cui, nella Mitteleuropa, la specie Ciò implica un’interazione sia presente con una modera- tra caccia, agricoltura e ta presenza numerica? Se la risposta è sì, è ora e silvicoltura, ma anche tra tempo che sul piano europeo lo status di protezione del caccia e ambientalismo. lupo venga modificato. Oggi i [Berthold Marx] singoli Stati membri hanno la possibilità di regolamentare il prelievo di singoli capi; per dirla tutta, in situazioni di ci mostreremo rinunciatari di dere la situazione particolare matici e di definire zone nelle conflitto dovrebbero essere fronte allo Stato. Ci battere- del nostro territorio montano, quali la specie non dovrebbe tenuti a farlo. Finora l’Italia mo per l’attuazione del diritto contraddistinto da un’econo- prendere piede per ragioni non si è mossa, sebbene in europeo e, se necessario, son- mia agro-silvo-pastorale di di collisione con gli interessi molte situazioni le criticità deremo e porremo a frutto tradizione secolare. dell’uomo. Territori del gene- siano già presenti. Dovendo tutti gli strumenti giuridici e re ci sono ovunque in Europa, quindi, come Provincia di Bol- gli spazi d’azione consentiti in [GdC] Signor Marx, auspica e anche in Alto Adige. Non zano, percorrere una nostra ambito di UE. Parallelamente un Alto Adige senza lupi? giova tutelare il lupo in modo via, il Consiglio provinciale ha ricercheremo però il colloquio [Marx] Ritengo che debba tale da renderlo sempre più approvato un mio disegno di sul piano ministeriale interno, essere data la possibilità di confidente e inducendolo a legge sul lupo. In nessun caso tesi a spiegare e far compren- prelevare lupi in casi proble- spingersi crescentemente negli abitati o negli ambiti territo- riali soggetti a fruizione da parte dell’uomo. Un controllo venatorio dei lupi può contri- buire a far sì che il lupo, quale specie di fauna SELVATICA, rimanga SELVATICO.

[GdC] Assessore, sul suo profilo online ho letto: «Meglio litigare per bene che non esprimersi». Lei è una persona che cerca il confronto o predilige il compromesso? [Schuler] Una cosa non esclu- de l’altra, o meglio: spesso un buon compromesso è frutto di punti di vista diversi. E io non temo la diversità d’opi- nione. Al contrario, penso che un dichiarare chiaramente e apertamente le posizioni aiuti Questione biodiversità: «La biodiversità non può ridursi alla presenza di poche specie a trovare le soluzioni. Anche di carnivori predatori! Le superfici alpestri contribuiscono a una maggiore varietà delle dalle discussioni più aspre si specie, sono parte del nostro quadro paesaggistico; ed esse vengono conservate nel loro può ottenere qualcosa; l’im- potenziale di spazi aperti grazie alla monticazione» [Arnold Schuler]. portante è risolvere. 

3/2018 Giornale Del cacciatore 9 attualità

[GdC] Agricoltura, caccia, foreste: in molte realtà questi tre elementi sono in attrito fra loro, non in Alto Adige. Penso anche a una sua considerazione che mi è piaciuta, assessore Schuler: «Affinché le cose restino come sono, dobbia- mo cambiare molto». Cosa dobbiamo cambiare, qui da noi? [Schuler] In ciò – come in molto altro – l’Alto Adige rappresenta un’eccezione, sebbene anche da noi l’uno o l’altro problema esista. Il buon gioco di squadra fra cacciatori, operatori forestali e agricoltori non è cosa scon- tata, e richiede avvedutezza da parte di tutti i soggetti in causa. Quel che conta è non intestardirsi su posizioni e in strutture rigide; nessuno dei tre ambiti citati può rimanere Arnold Schuler: «Il buon gioco di squadra fra cacciatori, operatori forestali e agricoltori immobile e immutato. I tem- non è cosa scontata, e richiede avvedutezza da parte di tutti i soggetti in causa.» pi e la società cambiano. La Berthold Marx: «Alle critiche nei confronti della caccia dobbiamo reagire argomentando, caccia ha a che vedere con la depotenziandole. Una caccia eticamente corretta e presentabile è il nostro punto di tradizione e la passione, ma forza». proprio guardando alla nostra agricoltura e silvicoltura è FLUIDITÀ , AFFIDABILITÀ, SICUREZZA. anche una necessità. Deve Contestualmente, i cacciatori in un’Italia pur sempre di nostri parlamentari a Roma, però essere sempre più spie- hanno avuto un positivo ritor- impronta centralistica, vanno che si battono per l’autonomia gata. Alla comunità vengono no d’immagine. convinte. L’assessore Schuler altoatesina e per le questioni UNA STRAIGHT-PULL crescenti dubbi sulla sostenibi- ha imboccato la strada della legate alla nostra caccia. lità della caccia, instillati dalle [GdC] Presidente Marx, cooperazione, per quanto STUDIATA PER LE SITUAZIONI DI CACCIA organizzazioni animaliste. quali evoluzioni si attende possibile, con gli organi nazio- [GdC] Siete entrambi veno- Devono essere fatti com- per il futuro? nali di riferimento in campo stani. Trova altri punti in CHE RICHIEDONO MASSIMA VELOCITÀ prendere alla società aspetti [Marx] Tutto è in movimento, scientifico, e ha anche rimo- comune, signor Marx? quali la necessità della caccia tutto scorre; nel nostro tem- dulato la direzione di marcia [Marx] L’assessore sa come E PRECISIONE. e le ripercussioni positive dei po più di quanto mai prima. dello Statuto di Autonomia. Il arrivare alla persona e sa prelievi. Un caso lampante E oggi bisogna prendere le percorso non è ancora giun- ascoltare i suoi problemi. Nel che si può portare ad esempio giuste decisioni per domani. to al termine. L’Alto Adige mio ben più ristretto campo, è quello degli stambecchi, Non possiamo aspettarci che deve ottenere le competenze cerco di farlo anch’io. Fin dal riguardo ai quali i censimenti la caccia continui ad essere sull’ambiente: una ‘mission’ principio abbiamo costruito evidenziano un trend di popo- esercitata come venti o cin- che viene portata avanti in un modo di relazionarci diret- lazione positivo nonostante i quant’anni fa. Alle critiche unità d’intenti fra ambiente to, aperto, non burocratico, prelievi. Con azioni di cattura nei suoi confronti dobbiamo politico-istituzionale e gruppi e personalmente mi trovo a e di traslocazione, la comunità reagire argomentando, depo- d’interesse, laddove il discorso mio agio in questo contesto. venatoria ha fatto sì che l’are- tenziandole. Una caccia etica- non riguarda solo la caccia Condividiamo le gioie, quando ale di presenza della specie si mente corretta e presentabile ma anche l’agricoltura. Come otteniamo dei risultati; sul sia ampliato, e in cambio della è il nostro punto di forza; e su detto, tutto va fatto ‘insieme’. fatto poi che ad entrambi propria preziosa opera, svolta di esso dobbiamo continuare E per farlo abbiamo bisogno ne venga o meno un grazie, nel pubblico interesse, si è a costruire. La gestione della dei nostri rappresentanti poli- non sto qui ad esprimermi. vista riconoscere la possibilità fauna selvatica è oggi quasi tici; colgo anzi l’occasione per Dell’assessore apprezzo anche di prelevare alcuni stambecchi. un tema scientifico. I risultati ringraziarli per i loro sforzi ed lo staff più ristretto, e in par- SCOPRI TUTTI I MODELLI DISPONIBILI SU BIGNAMI.IT Una misura favorevole alla arrivano solo collaborando; esprimere loro tutto l’apprez- ticolare il direttore di diparti- selvaggina stessa e alla caccia. le sedi statali di riferimento, zamento. Vi includo anche i mento dr. Klaus Unterweger;

3/2018 10 Giornale Del cacciatore Distributore uffi ciale: BIGNAMI S.p.A. - www.bignami.it - [email protected] attualità devo dire che ha saputo sce- referendum tenutosi in Italia società, migliorarci interna- ma di caccia, e che passano gliersi un braccio destro vera- nel 1990, ove il 93% dei mente con una critica costrut- alla generazione successiva mente competente e prezioso. partecipanti alla consultazione tiva, palesaci all’esterno nelle tradizioni e valori. Noto che Anche nei nostri uffici ci stia- si espresse contro la caccia, tante sfaccettature del nostro nella nostra comunità venato- mo sforzando di garantire, a referendum che non ha avuto impegno per la fauna e per la ria la componente giovane va livello di personale, un team effetti solo perché non superò natura della nostra terra: que- crescendo, e ciò mi fa sentire che ci consenta di venire bene il quorum del 50% di votanti sti ritengo siano i principali fiducioso. Fortunatamente – a capo delle sfide del futuro; ma si fermò al 43%. Oggi il cantieri che nel prossimo futu- in controtendenza rispetto ad e credo che in tal senso abbia- ministro Fraccaro, del Movi- ro devono vederci al lavoro. altre zone d’Europa e d’Italia mo già ottenuto molto. mento 5 Stelle, punta ad abo- – da noi ci sono giovani inte- lire il quorum; le conseguenze [GdC] Un’ultimissima cosa: ressati alla caccia. [GdC] Per concludere, una ce le possiamo prefigurare. Si ritenete a misura di futuro Anche la sempre più curata domanda a entrambi: quali deve quindi riuscire a far capi- il ‘modello Alto Adige’ nel formazione dei cacciatori mi è considerate le maggiori re che la caccia è necessaria, e campo della caccia? ragione di ottimismo. Le novi- ‘fucine’ dei prossimi cinque a far comprendere quali con- [Marx] Certamente. tà introdotte in riferimento anni, in riferimento alla seguenze potrebbe avere un [Schuler] Sì. Anche per le all’esame venatorio avevano lo caccia? divieto. Il fronte giuridico cor- ragioni già esposte, il modello scopo, fra l’altro, di ampliare [Schuler] Sicuramente lo relato alla caccia è di costante Alto Adige può considerar- l’ambito della preparazione scenario sociale. In Alto Adi- attualità; l’obiettivo continua si a misura di futuro. La pratica. Un buon bagaglio di ge la caccia ha già, in ampia ad essere quello di costruire nostra caccia è di tipo sociale, conoscenze, unito a capacità misura, una sua stabilità; garanzie. chiunque possegga i requisiti nel concreto e sul campo, e, soprattutto da parte del [Marx] Concordo. Dare mag- prescritti ha la possibilità di sono le migliori credenziali mondo agricolo, viene sempre giore sicurezza giuridica alla esercitarla; e questo ne accre- affinché la caccia si garantisca più sollecitata. In Italia e nel caccia, rendere più visibile sce l’accettazione. Ancora più il proprio posto nella società. resto d’Europa la situazione è l’operato di noi cacciatori e la importanti sono le persone diversa. Rammento l’esito del nostra stessa presenza nella che incarnano il nostro siste- 

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3/2018 Distributore uffi ciale: BIGNAMI S.p.A. - www.bignami.it - [email protected] Giornale Del cacciatore 11 fauna Minacciati d’estinzione

Conoscete il codirossone, l’ortolano, la bigia padovana, lo ed è quindi alla ricerca di suoi protezione degli uccelli in Alto zigolo nero o lo zigolo muciatto? Se la risposta è no, non simboli? In quest’ottica il lupo Adige, vengono indicate le c’è da meravigliarsi. Sono specie di uccelli divenute molto sarebbe l’esempio perfetto. cause più importanti. rare in Alto Adige, in parte estinte o quasi. Isegrim viene quindi sostenu- Vediamole sinteticamente, Ciò che non si vede o si vede raramente non viene di - to da un’ondata di benevolen- assieme al rispettivo status. to particolarmente percepito. Queste specie sono, infatti, za e simpatia da parte della ormai quasi una sorta di comparse. popolazione delle aree urba- Codirossone - Ormai pre- ne, e si ha quasi l’impressione sente solo su versanti assolati che questa comprenda il lupo sopra il limite del bosco. Con- A proposito di comparse, Se una specie è minacciata più che le popolazioni rurali. sistenze notevolmente ridotte. conoscete forse il picchio e rischia l’estinzione, non Nel corso di un filmato Possibili cause: aumento della muraiolo? Sì, quell’uccelletto merita forse la nostra atten- recentemente mostrato, una copertura arboreo-arbustiva. che ricorda quasi una farfalla, zione, il nostro impegno e la collaboratrice del Museo di con piumaggio grigio e ali nostra protezione? La ridotta Scienze Naturali di Bolzano Ortolano - Un tempo nidifica- macchiate di rosso e bianco. appariscenza di alcune specie ha proposto una tesi ardita va regolarmente sui versanti Questa specie predilige come è motivo di accettare, senza che può essere così riassunta: solatii e steppici della Val habitat le pareti umide e roc- scomporsi, la loro definitiva i cittadini sanno, in parte, Venosta. Attualmente accer- ciose delle aree alpine. Da noi scomparsa dal nostro territo- parecchio sul lupo, ma non tate solo quattro presenze. A si osserva in particolare nelle rio, dalle Alpi, dall’Europa o conoscono le possibili conflit- rischio di estinzione. aree dell’Ortles e del Grup- dal pianeta? Perché la società, tualità che la specie porta con po di Tessa, ma anche nelle e in particolare la sua com- sé come invece la popolazione Zigolo muciatto - Raro nidi- Dolomiti. ponente urbana, si interessa rurale, la quale sa poco del ficante. Assente dalla parte Una sua osservazione è sem- alla conservazione del lupo, lupo ma molto di più in tema orientale della provincia a pre un’esperienza unica, sia quando questa specie è in di agricoltura. causa della mancanza di estesi per la bellezza della specie uno stato di conservazione Ma torniamo ai nostri uccelli: versanti secchi, con isolati che per la sua rarità. Il picchio così favorevole come non si cosa manca loro, da noi, tanto arbusti, rocce e ghiaioni. Moti- muraiolo non è comunque conosceva da secoli? Come da scomparire? vo della scomparsa è come così raro come le specie sopra si può spiegare tutto ciò? La Lasciamo parlare gli esperti. per l’ortolano la continua citate, divenute invece sempre popolazione urbana si è forse Nell’«Atlante degli uccelli nidi- riduzione di habitat idonei. Sul più rare anche da noi - in buo- così appassionata alla natura ficanti in Alto Adige» edito a libro viene rappresentato con na parte per colpa dell’uomo e selvaggia perché questa, di dicembre 2017 dal Gruppo una bella foto come dovrebbe della sua indifferenza. fatto, non le appartiene più, di lavoro per l’ornitologia e la essere l’habitat ottimale di

Arbeitsgemeinschaft für Vogelkunde und Vogelschutz - Südtirol

Atlante degli uccelli nidificanti dell’Alto Adige 2010 - 2015

I pendii steppici, ricoperti da sparsi e radi arbusti, rappresentano ambienti ottimali per specie come lo zigolo giallo, lo zigolo nero e lo zigolo muciatto. Foto tratta dall’«Atlante degli uccelli nidificanti dell’Alto Adige Molto è cambiato nel panorama ornitologico altoatesino; 2010-2015». Fonte: Gruppo di lavoro alcune specie si sono molto rarefatte rispetto a una per l’ornitologia e la protezione degli uccelli in Alto Adige trentina di anni fa.

3/2018 12 Giornale Del cacciatore fauna

queste specie, ovvero prati Lo zigolo muciatto, steppici con isolati arbusti. specie di derivazione Zigolo nero - Estinto come mediterranea, manca nidificante in Alto Adige. Negli ultimi sei anni osservato uni- dalla parte orientale camente, in due occasioni, un della Provincia a causa esemplare. di jogging, di ciclismo, di equitazione, le famiglie, gli en- 11 Individuo che simula unadella ferita o checarenza distoglie l'at- di habitat primaverile e solo eccezionalmente nei mesi invernali. tusiasti del geocaching e i raccoglitori di funghi attraver- tenzione come anatre, galliformi, limicoli,… In seguito le osservazioni si moltiplicarono anche nel sare in lungo e in Bigialargo questi padovana ambienti boschivi. -Anche Rara 12 e Nido vuoto utilizzato di recenteidonei, o gusci d'uovo come della i pendii periodo di nidificazione. Nel 1997 nidificò per la prima gli ambienti acquatici, dai fiumi ai laghi, non sono ormai stagione in corso volta sulle sponde del torrente Aurino. Nel frattempo si più risparmiati dallocalizzata viavai di persone. comeOgni singolo nidificante. indi- 13 Giovani in piumino o che hanno appena lasciato il osserva su tutto il territorio provinciale in ogni periodo viduo è invitato a Nonmostrare più rispetto presente e considerazione nella per medianido e incapaci di volare su lunghe distanze aridi. dell'anno, arrivando a nidificare anche nelle vallate late- la natura ma in molti casi non si potrà comunque pre- 14 Adulto che arriva a un nido, lo occupa o lo lascia; rali più isolate. scindere dall'introdurreVal divietiVenosta. e svolgere Le una minuziosacause sonocomportamento che rivela un nido occupato il cui Una nuova specie nidificante è quella della moretta, re- attività di controllo. contenuto non può essere verificato (troppo alto o in golarmente presente in nidificazione al Lago della Mutta, presumibilmente le stesseuna che cavità) Foto: Ján Svetlík – Wikipedia osservata in un'occasione a nidificare anche al Lago di Metodo hanno portato alla scomparsa15 Adulto che trasporta un sacco fecale Anterselva e dal 2017 nidificante anche al Lago di Dob- Allo scopo di trasmettere una visione rapida e completa 16 Adulto che trasporta cibo per i piccoli durante il suo biaco. La rondine montana, sinantropa e nidificante nelle Nidificazione: possibile probabile certa di jogging, di ciclismo, di equitazione, le famiglie, gli en- 11 Individuodell'odierno che simula stato unadel dellaferita distribuzionecodirossone o che distoglie di ciascunal'at- in specie Val Venoperiodo- diprimaverile nidificazione e solo eccezionalmente nei mesi invernali. case, è presente fino a grandi altitudini su tutto il territorio tusiasti del geocaching e i raccoglitori di funghi attraver- tenzione comenidificante, anatre, la galliformi, rappresentazione limicoli,… del territorio interessa- 17 Gusci d'uovoIn seguitoschiuso (o le pr osservazioniedato recentemente) si moltiplicarono anche nel provinciale. Dopo decenni di popolazione in crescita, da sare in lungo e in largo questi ambienti boschivi. Anche 12 Nido vuototo dalloutilizzato studio di viene rsta:ecente munita orimboschimenti gusci di griglia d'uovo (con della quadrati died 18espan Nido visto- periodo con un adulto di nidificazione. in cova Nel 1997 nidificò per la prima alcuni anni si riscontra purtroppo un nuovo regresso. An- gli ambienti acquatici, dai fiumi ai laghi, non sono ormai stagione inuguale corso grandezza)sione riportante dei i simboli cespuglieti. scelti per identifi- 19 Nido contenentevolta sulle uova sponde o piccoli del (visti torrente o sentiti) Aurino. Nel frattempo si che l'organetto che, negli anni Ottanta e Novanta aveva care una nidificazione »possibile«, »probabile« o »certa«. trovato un secondo habitat nei frutteti del fondovalle, è più risparmiati dal viavai di persone. Ogni singolo indi- 13 Giovani in piumino o che hanno appena lasciato il osserva su tutto il territorio provinciale in ogni periodo I pittogrammi sono conformi a un codice internazionale I numeri dall'1 al 3 indicano la »possibilità« che la spe- ora quasi nuovamente scomparso dalle conche. viduo è invitato a mostrare rispetto e considerazione per nido e incapaci di volare suPensare lunghe distanze che proprio la Val dell'anno, arrivando a nidificare anche nelle vallate late- degli atlanti, modificato solo lievemente. cie nidifichi nel quadrato in questione, senza aggiungere Come il merlo e la cesena, anche il tordo bottaccio, un la natura ma in molti casi non si potrà comunque pre- 14 Adulto che arriva a un nido, lo occupa o lo lascia; rali più isolate. Venosta viene spesso citataulteriori dettagli. tempo timido uccello di bosco, ha scoperto i frutteti come scindere dall'introdurre divieti e svolgere una minuziosa comportamentoNidificazione che rivela possibile un nido occupato il cui I numeri dal 3Una al 10 nuova segnalano specie già nidificantecome »probabile« è quella una della moretta, re- nuovo habitat, annoverandosi oggi in questi ambienti fra attività di controllo. contenuto1 nonOsservazione può esser edellae verificato descritta specie nel(troppo suo periodoper alto ola diin nidifisua- varietànidificazione golarmente sulla scorta presentedelle osservazioni in nidificazione compiute. al Lago della Mutta, le specie più diffuse. La popolazione di cesene si èdi una cavità) cazione di habitat, e di conseguenzaI numeri dall'11osservata al 19 offrono in un'occasione la garanzia a della nidificare nidifica- anche al Lago di nuovoDistribuzione ridotta significativamente 1987-91 in termini quantitativi. Distribuzione 2010-15 Metodo 15 Adulto che2 trasportaPresenza nel un suosacco habitat fecale durante il suo periodo di zione »certa«Anterselva della specie e nel dal quadrato. 2017 nidificante Solo questi anche val- al Lago di Dob- I cambiamenti e andamenti delle popolazioni vengono Allo scopo di trasmettere una visione rapida e completa 16 Adulto che trasportanidificazione cibo perper i piccolila elevata durante il biodiversità,suo gono come dimostrazionebiaco. La rondine della nidificazione.montana, sinantropa e nidificante nelle Nidificazione:comunque descritti possibile con maggiore probabile precisione nelle sche certa- Nidificazione: possibile probabile certa dell'odierno stato della distribuzione di ciascuna specie periodo di3 nidificazioneMaschio in canto presente in periodo di nidificazio- case, è presente fino a grandi altitudini su tutto il territorio de dedicate alle singole specie. La presenza del numero 1 in un cerchio colorato indica per il qua- drato in questione l'esistenza di un'unica prova per questa specie. nidificante, la rappresentazione del territorio interessa- 17 Gusci d'uovone, schiuso udito richiami (o prmaggioreedato nuziali recentemente) o tambureggiamento, che altrove. visto EppureIntervallo diprovinciale. elaborazione Dopo deidecenni dati di popolazione in crescita, da Nota sulle cartine di distribuzione to dallo studio viene munita di griglia (con quadrati di 18 Nido visto conmaschio un adulto in parata anchein cova qui scompaiono diversePer la mappatura alcuni dei anni risultati si riscontra del primo purtroppo periodo di un rilie nuovo- regresso. An- vi (punti neri di diversa grandezza) venivano utilizzati La cartina gialla mostra la distribuzione della specie in pochi esemplari rimasti. uguale grandezza) riportante i simboli scelti per identifi- 19 Nido contenente uova o piccoli (visti o sentiti) che l'organetto che, negli anni Ottanta e Novanta aveva Nidificazione probabile i dati raccolti nel periodo 1987-1991 (eccezionalmente si questione, con la grandezza dei punti priva di significa- Descrizioni delle specie care una nidificazione »possibile«, »probabile« o »certa«. specie di uccelli, e le cause trovatoanche un secondo gli habitatungulati. nei frutteti Cosa del fondovalle, però è cose non vanno però così contributo, ma molto avviene 4 Coppia presente nel suo habitat nel periodo di nidifi- prendevano in considerazione anche osservazioni effet- to rispetto alla frequenza di osservazione della specie, Nella parte che segue si elencano tutte le specie ornitiche I pittogrammi sono conformi a un codice internazionale I numeri dall'1 al 3 indicano la »possibilità« che la spe- ora quasi nuovamente scomparso dalle conche. cazione sono ben note: gli estesituate pendii in precedenza si o dovrebbesuccessivamente adavvero quel periodo). proteg - maleindifferentemente, - anche cioè, in riferimentodal fatto che la dimostrazione spontaneamente.per le quali nel periodo di osservazione 2010-2015 si sia degli atlanti, modificato solo lievemente. cie nidifichi 5 nel Comportamento quadrato in questione, territoriale senza (canto, aggiungere comportamento Per il presenteCome atlante il merlosi sono e invecela cesena, considerati anche iil dati tordo bottaccio, un della nidificazione sia fornita solo da un'unica coppia di constatata almeno una “possibile” nidificazione. Accan- ulteriori dettagli.aggressivo consteppici vicini, ecc.) osservato stanno in uno scomparendo stesso risalenti al periodoe tempogere 2010-2015. timido o uccello Leinserire cartine di bosco, di distribuzione nelle ha scoperto strategie i frutteti come allaaquile biodiversità.reali o, piuttosto, da decine È merito di coppie di fringuellidel- Glito all'immagine uccelli e acquaticia una breve descrizione sono della dive singola- Nidificazione possibile I numeri dal 3 alterritorio 10 segnalano in duevengono giornigià come diversi »probabile« ainghiottiti 7 o più giorni una di dal bosco.venivano importatenuovodi dallahabitat, conservazione? pagina annoverandosi www.ornitho.it. oggi inNon questi sono ambienti fra lanidificanti. sinergia Parimenti tra dicasi diversi per le nuove attori, carte di adistri - nutispecie (caratteristiche molto più distintive, comuni. presenza, Lungo alimentazio - 1 Osservazione della specie nel suo periodo di nidifi- nidificazione sulladistanza scorta delle osservazioni compiute. le specie più diffuse. La popolazione di cesene si èdi buzione corredate di punti colorati a indicare la possibi- ne, condotta migratoria), vengono messe a confronto le cazione I numeri dall'116 Comportamento al 19 offrono nuziale:la garanzia parata, della accoppiamento nidifica- o Unità di riferimentonuovoforse ridotta questesignificativamente piccole in termini e poco quantitativi. cominciarelità (giallo), la probabilità dall’agricoltura, (arancio) o la certezza da(rosso) idue corsi carte di d’acqua, distribuzione compilatesui laghi sulla basee nel del pri- - scambio di nutrimentoPino tra nero adulti e biodiversitàNella maggior parte delle carte di distribuzione europee della nidificazione, ma non fornenti informazioni sulla mo e del secondo censimento, consentendo in questo 2 Presenza nel suo habitat durante il suo periodo di zione »certa« della specie nel quadrato. Solo questi val- I cambiamentiappariscenti e andamenti specie delle popolazioni minacciate vengono una gestione forestale orien- le zone umide dell’Alto Adige nidificazione gono come dimostrazione7 Visita di un probabiledella nidificazione. sito di nidificazione. Diverso la griglia in comunque uso prevede descritti maglie dacon 10x10 maggiore km. Anche precisione nelle sche- Nidificazione:frequenza. possibile probabile certa modo di raffrontare direttamente la distribuzione nei 3 Maschio in canto presente in periodo di nidificazio- da un sito di riposoUn esempio negativo cheper questa mappaturade dedicatedi estinzione?si é allescelta singole lo stesso specie. reticolo anche LatataLe presenza diverse a del criteridimensioni numero 1 ecologici,indei un punti cerchio o coloratoil colore dagli indica non pervanno il qua- troviamodue periodi. Per unaciascuna mezza specie si descrivono dozzina inoltre i 8 Gridi d'allarme o altri comportamenti che indicano se per un territorio montuoso e fortemente strutturato dratoperò ininterpretati questione l'esistenzaallo stesso di modo un'unica per prova tutte perle specie. questa Nespecie.- cambiamenti intervenuti nell'andamento della popola- ne, udito richiami nuziali o tambureggiamento, visto Intervallo di elaborazione dei dati la presenza di un nido o di giovani nelle vicinanze come quello altoatesino sarebbe più eloquente una gri- gli uccelli chiaramente stanziali, come le civette, i galli- zione illustrandone le possibili cause. La classificazione maschio in parata Per la mappatura dei risultatisalta del primo all’occhio periodo di rilie ancora- oggi Nota sulle cartine di distribuzione strumenti di conservazione di specie di anatidi, lo svasso 9 Prova fisiologica: placca d'incubazione molto vasco- glia a maglie più stretteScenari (es. 5 x 5 km). negativi? formi e i picchi, si può ipotizzare che anche un puntino sistematica è conforme agli standard di Svensson et al. vi (punti neri di diversa grandezza) venivano utilizzati La cartina gialla mostra la distribuzione della specie in pochi esemplari rimasti. larizzata o uovoai presente visitatori nell'ovidotto. della Osservazione parte occi- dellapiccolo onatura il colore giallo ora possano disponibili. significare una nidifi- maggiore,(2012): Guida degli iluccelli tuffetto, d'Europa, Nord rara Africa- e Vici- Nidificazione probabile Descrizioni delle specie i dati raccolti nelsu periodoun uccello 1987-1991 indentale mano (eccezionalmente della provincia si sonoCambiamenti i questione, Al nostro con la grandezza mondo dei punti animale priva di significale - Anchecazione certa; i cacciatoriin altri uccelli migratori, danno invece, il unloro punto menteno Oriente. Riccaanche editore. il tarabusino.  4 Coppia presente nel suo habitat nel periodo di nidifi- prendevano 10in Tconsiderazionerasporto di materiale anche o costruzioneosservazioni di effetun nido;- Rispetto al primoto rispetto periodo alla di acquisizione frequenza didei osservazionedati (1987 della specie, Nelladi piccole parte dimensioni che segue o si di elencano colore giallo tutte potrebbe le specie riferirsi ornitiche cazione tuate in precedenzascavo dio successivamenteuna cavitàrimboschimenti da parte a diquel picchi periodo). di pino –nero. 1991) si osservano,indifferentemente, oltre a cali e perdite,cioè, dal anche fatto nuo - che la dimostrazione persolo le al quali ritardo nel nel periodo transito di in osservazionemigrazione o alla2010-2015 presenza si sia 5 Comportamento territoriale (canto, comportamento Per il presente atlante si sono invece considerati i dati ve specie nidificanti.della nidificazione Citeremo sia comefornita primo solo da esempioun'unica coppia di constatatadi un ospite almeno estivo. unaDi alcune “possibile” specie, nidificazione.invece, la carta diAccan - aggressivo con vicini, ecc.) osservato in uno stesso risalenti al periodoNidificazione 2010-2015. certaCerto, Le cartine questadi distribuzione specie allocl'airone- cenerino,aquile osservabile reali o, piuttosto, allora solo da in decine migrazione di coppie di fringuelli todistribuzione all'immagine non e vienea una fornita breve perdescrizione motivi di dellatutela singoladei territorio in due giorni diversi a 7 o più giorni di venivano importate dalla paginatona www.ornitho.it. è stata piantata con le nidificanti. Parimenti dicasi per le nuove carte di distri- specie (caratteristiche distintive, presenza, alimentazio- distanza 10 buzione corredate di punti colorati a indicare la possibi- ne, condotta migratoria), vengono messe a confronto11 le 6 Comportamento nuziale: parata, accoppiamento o Unità di riferimento migliori intenzioni, ovvero lità (giallo), la probabilità (arancio) o la certezza (rosso) due carte di distribuzione compilate sulla base del pri- scambio di nutrimento tra adulti Nella maggior parte delle carte di distribuzione europee della nidificazione, ma non fornenti informazioni sulla mo e del secondo censimento, consentendo in questo 7 Visita di un probabile sito di nidificazione. Diverso la griglia in uso prevede maglieper dastabilizzare 10x10 km. Anche i versanti e frequenza. modo di raffrontare direttamente la distribuzione nei da un sito di riposo per questa mappatura si é sceltaridurre lo stesso gli reticolo eventi anche franosi in Le diverse dimensioni dei punti o il colore non vanno due periodi. Per ciascuna specie si descrivono inoltre i 8 Gridi d'allarme o altri comportamenti che indicano se per un territorio montuoso e fortemente strutturato però interpretati allo stesso modo per tutte le specie. Ne- cambiamenti intervenuti nell'andamento della popola- la presenza di un nido o di giovani nelle vicinanze come quello altoatesino sarebbecaso più dieloquente maltempo. una gri- Dove però gli uccelli chiaramente stanziali, come le civette, i galli- zione illustrandone le possibili cause. La classificazione 9 Prova fisiologica: placca d'incubazione molto vasco- glia a maglie più strette (es. 5i xpini 5 km). crescono addensati, si formi e i picchi, si può ipotizzare che anche un puntino sistematica è conforme agli standard di Svensson et al. larizzata o uovo presente nell'ovidotto. Osservazione piccolo o il colore giallo possano significare una nidifi- (2012): Guida degli uccelli d'Europa, Nord Africa e Vici- su un uccello in mano Cambiamenti ha una totale assenza di sot- cazione certa; in altri uccelli migratori, invece, un punto no Oriente. Ricca editore. 10 Trasporto di materiale o costruzione di un nido; Rispetto al primo periodo ditobosco acquisizione dei- e dati la (1987biodiversità è di di piccole dimensioni o di colore giallo potrebbe riferirsi scavo di una cavità da parte di picchi – 1991) si osservano, oltre a cali e perdite, anche nuo- solo al ritardo nel transito in migrazione o alla presenza ve specie nidificanti. Citeremofatto annientata.come primo esempio Non vi è poi di un ospite estivo. Di alcune specie, invece, la carta di Nidificazione certa l'airone cenerino, osservabilealcuna allora solo specie in migrazione particolarmente distribuzione non viene fornita per motivi di tutela dei 10 legata a questo habitat, a par- 11 te la processionaria del pino: sembra cinico ma è così. Ridefinire le priorità? La discussione sulle aree di quiete faunistica ha evi- denziato come le specie più appariscenti godano sempre Foto: Frank Vassen - Wikipedia di maggiore attenzione; ad esempio i galliformi – in par- Lo zigolo nero è ormai scomparso, da noi ed è quindi estinto in Alto Adige come specie ticolare il gallo cedrone – ma nidificante. Negli ultimi sei anni la specie è stata osservata in provincia solo in due occasioni.

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Il paesaggio è in continua trasformazione. Nella foto un pendio arido all’inizio della Val di Mazia, fotografato negli anni Cinquanta e, a fianco, la stessa area fotografata dieci anni fa. Alberi e arbusti chiudono progressivamente le aree aperte. Foto tratte dalla pubblicazione «Il paesaggio rurale in Alto Adige - La trasformazione dal 1950», ed. Provincia Autonoma di Bolzano.

Sono notevolmente aumentati cosa rara. Ora questa specie si dell’intero periodo vegetativo esperienze esemplari. I caccia- l’airone cenerino e, purtroppo osserva frequentemente anche idonee superfici di caccia negli tori da soli possono arrivare per i pescatori, il cormorano. lungo le strade. ambienti prativi. Alcuni decen- fino a un certo punto, ma Il porciglione e la gallinella L’aquila reale ha occupato ni fa questa specie doveva con il sostegno di istituzioni d’acqua sono presenti lungo pressoché tutti i territori invece spostarsi in quota per come la Ripartizione natura, i maggiori corsi d’acqua, e disponibili; astore e sparviero, cacciare sulle praterie alpine e paesaggio e sviluppo del terri- la folaga nei laghi principali. pur sottostimati, sono ele- sugli alpeggi. torio e la Ripartizione foreste Sul lago di Resia si possono menti costanti pressoché in sono in grado di portare a Galliformi osservare sino a 500 folaghe tutti gli ecosistemi boschivi. compimento anche grossi contemporaneamente. Poco Una nuova presenza è costitu- I cacciatori vengono criticati progetti. appariscenti e meno conosciu- ita dal biancone; e anche i fal- da alcuni ornitologi per il Anche i galliformi necessitano, ti ma ancora presenti, sono conidi non sono più rari come fatto di esercitare ancora la infatti, di particolari habitat: il corriere piccolo, il piro piro un tempo, nemmeno il falco caccia alla pernice bianca, alla se si alza il limite del bosco, si piccolo, il beccaccino, il gab- pellegrino. coturnice e al gallo forcello. riduce la fascia degli arbusti biano reale. Il lodolaio viene osservato Proprio queste specie godo- contorti, si chiudono le mal- Un notevole incremento si è sempre più di frequente, il no però di una particolare ghe; e così pian piano scom- osservato nei rapaci diurni. gheppio ha saputo trarre protezione, a partire dalla paiono anche la coturnice e la Fino a una cinquantina di vantaggio dallo sfalcio preco- valutazione di incidenza fino pernice bianca. Manfred Waldner - Via Goethe 83 - 39012 Merano - Tel. 0473 446 713 - [email protected] anno fa l’osservazione di una ce nelle aree di bassa quota, al ripristino dei loro habitat; Salvare www.jagdpunkt.eu poiana in Alto Adige costituiva riuscendo a trovare nel corso al riguardo vi sono sempre più la biodiversità Questo confronto apre una nuova discussione. È vero che Il progressivo chiudersi delle con il ritorno del lupo vince la aree aperte steppichem, natura selvaggia della nostra a seguito dell’espandersi provincia, che avremo più natura incontaminata. Quali della vegetazione arbustiva, sarebbero però le conseguen- porta alla scomparsa del ze se ad esempio nella nostra provincia vivessero 200-300 codirossone. Questa specie lupi? Molti contadini dovreb- è attualmente minacciata di bero rinunciare ad alpeggiare il loro bestiame, e molte estinzione in Alto Adige. piccole malghe verrebbero abbandonate. Forse sarebbe possibile imple- mentare misure di protezione Il punto di riferimento a Merano per tutti gli appassionati di armi da caccia: sulle malghe più grandi e più - Ultima generatione di armi da caccia - Grande assortimento di munizioni da caccia e sport adatte, ma una buona parte - Armaiolo con esperienza da 20 anni - Merce per la ricarica delle 1700 malghe altoatesine - Riparazione e manutenzione di armi da caccia e sportiva - Abbigliamento da caccia di alta tecnologia Foto: Pierre Dalous - Wikipedia andrebbe perduta. Proprio le - Poligono di tiro moderno - Preparazione per la perizia armi, esame - Produzione di elementi che non sono più disponibili

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malghe minori sono spesso, Mentre negli anni grazie alla loro tranquillità, le Settanta e Ottanta più interessanti per la fauna. l’ortolano nidificava ancora Perderle sarebbe un gran danno. regolarmente sui pendii steppici della Val Venosta, Nuove soluzioni? negli ultimi anni si sono Le soluzioni sono possibili solo registrati solo isolati segni attraverso un aumento delle conoscenze. Sempre più per- di presenza. La specie è a sone dovrebbero conoscere le rischio d’estinzione. esigenze delle specie animali, e questo sapere non dovrebbe essere limitato ai circoli di esperti, ma essere esteso ad ampie fasce della popolazione. Le piccole forme di vita della natura hanno lo stesso valore Foto: Pierre Dalous - Wikipedia delle spettacolari apparizioni delle più grandi specie sel- vatiche. Molte persone a cui un altro esperto del Museo di non venissero più monticate, luzione o se vuole conservare sta a cuore la biodiversità Scienze Naturali: il botanico avrebbe luogo la loro natu- una certa biodiversità, deriva- sono consapevoli di ciò e lo Thomas Wilhalm. In occasione rale evoluzione - verrebbero ta dalle attività antropiche». trasmettono. della proiezione del filmato chiuse dal bosco. La società Heinrich Aukenthaler Lasciamo parlare, per chiu- menzionato, egli ha affermato deve quindi decidere se vuole dere il presente contributo, quanto segue: «Se le malghe lasciare il tutto a questa evo- Traduzione: Renato Sascor

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IlIl puntopunto didi riferimentoriferimento a Merano perper tuttitutti gli gli appassionati appassionati di di armi armi da da caccia: caccia: -- Ultima Ultima generazione generatione di diarmi armi da dacaccia caccia -- Grande Grande assortimento assortimento di dimunizioni munizioni da cacciada caccia e sport e sport -- Armaiolo Armaiolo con con esperienza esperienza ventennale da 20 anni - (RWS Merce – Norma per la ricarica– Aero) -- Riparazione Riparazione e e manutenzione manutenzione di diarmi armi da da caccia caccia e sportive e sportiva -- Tutto Abbigliamento per la ricarica da caccia di alta tecnologia -- Moderno Poligono poligono di tiro moderno di tiro -- Abbigliamento Preparazione perda caccia la perizia di alta armi, tecnologia esame -- Produzione Produzione di di elementi elementi non che più non disponibili sono più disponibili - Preparazione per la perizia armi / esame

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Gara di tiro provinciale 2018 La vincitrice nella carabina è donna

Sotto il profilo dei parte- cipanti, quella del 2018 è stata un’edizione record per la Gara provinciale di tiro sportivo dei cacciatori altoatesini.

L’appuntamento era fissato il 9 giugno presso il poligono sito a Curon Venosta in locali- tà “Schotterloch”, e ben 334, fra cacciatrici e cacciatori provenienti da ogni angolo della provincia, sono stati i concorrenti che hanno anima- to l’evento. Il senso delle gare provin- ciali annuali, peraltro, non va ricercato principalmente nella competizione fine a se stessa. L’obiettivo è quello di verificare la precisione di tiro delle armi da caccia e di fun- gere da sprone ai cacciatori Foto di gruppo con i migliori nella categoria Carabina: da sinistra Eduard Weger, sul piano dell’allenamento, a referente sportivo del direttivo provinciale Acaa, il presidente Acaa Berthold Marx, Martin tutto vantaggio di un esercizio Schwienbacher (2°), Helga Stecher (1a), il rettore di Curon e presidente distrettuale venatorio ineccepibile. Poi venostano Günther Hohenegger, il referente provinciale per il tiro Eduard von Dellemann.

Da sinistra: il referente provinciale per il tiro Eduard von Dellemann, il vincitore nel “Kipplauf” Peter Paul Thaler, il 2° nel Kipplauf Markus Raffeiner e il presidente Acaa Berthold Marx.

Fotoservizio: Helga Stecher

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Il gruppo corni da caccia di Curon Venosta, che ha arricchito la premiazione con la giusta nota musicale, si Una rosata di 9,5 mm: può dirsi fantastico il risultato è trovato ad avere nel proprio organico la campionessa ottenuto con tre tiri calibro 7 mm Rem. Mag. da Deborah nella categoria Carabina; hanno condiviso la gioia di Helga Holzknecht di Castelbello. Stecher sia i colleghi che il rettore Günther Hohenegger. naturalmente vi è il sempre la “Carabina” di Helga Stecher (distretto di Bolzano) e Flo- provinciale per il tiro sportivo importante risvolto della gior- (distretto della Val Venosta), rian Wallnöfer (distretto della con armi da caccia, Eduard nata in amicizia, con scambi di seguita da Martin Schwienba- Val Venosta). Nella classifica a von Dellemann, quanto lo esperienze fra cacciatori delle cher (distretto di Merano) e squadre, approntata sulla base staff operativo, hanno espres- più diverse riserve. Manfred Schnitzer (distret- dei cinque migliori risultati di so legittima soddisfazione. Le operazioni di tiro si sono to di Merano), mentre nel ogni distretto, ha primeggiato Il comitato organizzatore susseguite per tutto il giorno “Kipplauf” il 1° posto è stato il distretto di Merano; secon- desidera da queste pagine rin- in un’altalena di emozioni in conquistato da Peter Paul da è risultata la Val Venosta, novare un grazie a sponsor e entrambe le categorie e hanno Thaler (distretto di Bolzano), terza l’Alta Pusteria. sostenitori. decretato infine la vittoria nel- seguito da Markus Raffeiner Al termine, tanto il referente Benedikt Terzer

Il trofeo itinerante è andato al distretto di Merano. In foto, tre dei migliori cinque della compagine: da sinistra Franz L’interesse del mondo venatorio femminile per le gare di Gamper, Martin Schwienbacher, Ivo Ungerer. tiro assiste a un trend crescente.

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CLASSIFICA CARABINA - Gara di tiro provinciale 2018 Nome Riserva Distretto Arma Calibro Punteggi Totale 1 Helga Stecher Curon Val Venosta Bat I.P. .222 10,8 10,9 10,9 30,26 2 Martin Schwienbacher Ultimo Merano Bat I.P. 6XC 10,6 10,8 10,9 30,23 3 Manfred Schnitzer Tirolo Merano Tikka .223 10,4 10,9 10,9 30,22 4 Franz Gamper Parcines Merano Atzl .222 10,6 10,6 10,9 30,21 5 Wolfgang Kiebacher Valle S.S. Alta Pusteria Tony .222 10,5 10,7 10,9 30,21 6 Richard Gebhart Prato Stelvio Val Venosta Anschütz .222 10,4 10,8 10,9 30,21 7 Josef Amrain Ridanna Vipiteno Atzl .222 10,1 10,9 10,9 30,19 8 Ivo Ungerer Lauregno Merano Zentile 6,5x47 10,5 10,6 10,7 30,18 9 Michael Reinstadler Stelvio Val Venosta Blaser .222 10,4 10,6 10,8 30,18 10 Walter Lentsch Montagna Bassa Atesina Remington .222 10,4 10,5 10,9 30,18 11 Bernhard Oberhofer Fundres Bressanone Sako .223 10,3 10,5 10,9 30,17 12 Hubert Bürgstaller Chienes Brunico Stolle .222 10,2 10,6 10,9 30,17 13 Walter Rienzner Dobbiaco Alta Pusteria Tony .222 10,0 10,8 10,9 30,17 14 Florian Pratzner Naturno Merano Atzl .222 10,4 10,4 10,8 30,16 15 Günther Spiess Sarentino Bolzano Tony .222 10,2 10,6 10,8 30,16

CLASSIFICA KIPPLAUF - Gara di tiro provinciale 2018 Nome Riserva Distretto Arma Calibro Punteggi Totale 1 Peter Paul Thaler Sarentino Bolzano Blaser .222 10,0 10,3 10,7 30,10 2 Markus Raffeiner Senales Val Venosta Blaser .308 10,2 10,3 10,4 30,09 3 Florian Wallnöfer Prato Stelvio Val Venosta Blaser .222 10,0 10,2 10,6 30,08 4 Erhard Thanei Malles Val Venosta Blaser 6,5x57R 10,1 10,1 10,5 30,07 5 Rainer Lang Renon Bolzano Blaser 6XC 10,0 10,1 10,3 30,04 6 Roland Riedl Malles Val Venosta Blaser 6,5x57R 9,0 10,4 10,9 29,13 7 Hermann Verdross Silandro Val Venosta Blaser .308 9,2 10,1 10,9 29,12 8 Alexander Pamer Moso Merano Blaser .222 9,1 10,4 10,7 29,12 9 David Hilpold Malles Val Venosta Zanardini .222 9,1 10,3 10,8 29,12 10 Manfred Pixner S. Leonardo Merano Blaser .222 9,2 10,2 10,7 29,11 11 Martin Ganner Senales Val Venosta Blaser 6,5-284 9,2 10,1 10,8 29,11 12 Albert Marth S. Leonardo Merano Blaser .308 9,1 10,1 10,8 29,10 13 Roland Thöni Stelvio Val Venosta Blaser .308 9,0 10,1 10,8 29,09 14 Manfred Waldner Tirolo Merano Blaser 6XC 9,1 10,0 10,1 29,02 15 Martin Mair Val di Vizze Vipiteno Blaser .30-06 9,2 9,2 10,7 28,11

Classifica a Squadre

1. Merano 151,00 3. Alta Pusteria 150,78 5. Brunico 150,65 7. Bassa Atesina 145,54 Martin Schwienbacher 30,23 Wolfgang Kiebacher 30,21 Hubert Bürgstaller 30,17 Walter Lentsch 30,18 Manfred Schnitzer 30,22 Walter Rienzner 30,17 Oswald Nagler 30,15 Jörg Kofler 30,15 Franz Gamper 30,21 Günther Schwingshackl 30,15 Paul Peter Hildgartner 30,13 Markus Jagerergger 29,13 Ivo Ungerer 30,18 Ernst Schwingshackl 30,14 Maria Lerchner 30,10 Maruizio Decarli 28,04 Florian Pratzner 30,16 Erika Seeber 30,11 Peter Gasser 30,10 Martin Peer 28,04

2. Val Venosta 150,94 4. Vipiteno 150,71 6. Bolzano 148,59 8. Bressanone 142,53 Helga Stecher 30,26 Josef Amrain 30,19 Günther Spiess 30,16 Bernhard Oberhofer 30,17 Richard Gebhart 30,21 Alois Ploner 30,15 Peter Paul Thaler 30,10 Norbert Grünfelder 29,12 Michael Reinstadler 30,18 Heinrich Aukenthaler 30,14 Rainer Lang 30,04 Markus Senn 28,12 Deborah Holzknecht 30,15 Reinhard Gschnitzer 30,12 Kurt Laganda 29,16 Oswald Jocher 28,07 Josef Stecher 30,14 Thomas Volgger 30,11 Gerald Kuprian 29,13 Herbert Niederkofler 27,05

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Gara di tiro del distretto di Bolzano

Tante sfide che si intrecciano classifica; secondo è risultato fra loro, tanti elementi in Albert Karl Thaler di Saren- campo: concentrazione, abili- tino, terza Hildegard Ramo- tà, fortuna. E anche quando ser di Renon; nel Kipplauf si era sicuri di avere trovato hanno conquistato la vetta, il giusto punto di riferimento nell’ordine, Richard Höller sulla sagoma (a soggetto fau- di S. Genesio, Rainer Lang nistico), ecco che guardando di Renon, Arno Pircher di S. attraverso l’ottica le certezze Genesio. Quanto alla classifica cominciano a vacillare. A a squadre, prima è risultata la cose fatte, poi, e scheibe alla riserva di Renon, seguita da I migliori nel Kipplauf: da sinistra Rainer Lang (2°), Richard mano, non di rado la con- Sarentino e S. Genesio. Höller (1°), Arno Pircher (3°) clusione è che... si sarebbe Numerosi i premi sorteggiati dovuto tirare un po’ più alto, tra i partecipanti, fra cui i più o più basso, o più a destra o allettanti erano due splendidi più a sinistra. Ma in fondo, zaini da caccia. proprio questo rende il tutto Un ringraziamento lo merita- così emozionante. no il nostro referente distret- Quest’anno, alla gara di tiro tuale per il tiro Arno Pircher, del distretto di Bolzano sono l’agente venatorio Acaa stati perforati 101 bersagli. Lorenz Heinisch, i guardia Nella categoria Carabina il distrettuali che si sono occu- campione distrettuale in cari- pati della componente gastro- Foto di gruppo con i migliori nella carabina. Da sinistra il ca Werner Graf di Renon ha nomica e le riserve-sponsor. presidente distrettuale Eduard Weger, Albert Thaler (2°), riconfermato la sua abilità, Eduard Weger, Werner Graf (1°), Hildegard Ramoser (3^) e il referente capeggiando nuovamente la presidente distrettuale per il tiro Arno Pircher.

Classifica Carabina Nome Riserva Arma Calibro Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale 1 Werner Graf Renon Rössler .223 Rem 10,09 10,09 10,07 30,25 2 Albert Karl Thaler Sarentino Rössler .222 Rem 10,08 10,08 10,07 30,23 3 Hildegard Ramoser Renon Rössler .223 Rem 10,08 10,08 10,05 30,21 4 Anton Burger Renon Swiss Arms .223 Rem 10,09 10,07 10,04 30,20 5 Reinhold Mur Renon Remington .222 Rem 10,08 10,06 10,05 30,19 6 Kurt Laganda Sarentino Sako .222 Rem 10,08 10,07 10,03 30,18 7 Daniel Scarperi Appiano Bergala 6,5 Creedmoor 10,07 10,05 10,03 30,15 8 Franz Obkircher Sarentino Weatherby .223 Rem 10,06 10,05 10,03 30,14 9 Johann Wurz Caldaro Steyr .222 Rem 10,09 10,03 10,02 30,14 10 Gerold Kuprian Renon Remington .222 Rem 10,06 10,05 10,02 30,13 Classifica Kipplauf Nome Riserva Arma Calibro Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale 1 Richard Höller S. Genesio Blaser 6XC 10,08 10,07 10,04 30,19 2 Rainer Lang Renon Blaser 6XC 10,06 10,04 10,03 30,13 3 Arno Pircher S. Genesio Krieghoff 6,5x57R 10,04 10,03 10,00 30,07 4 Walter Unterhofer Meltina Blaser .222 Rem 10,02 10,01 10,01 30,04 5 Alexander Stauder Sarentino Blaser .222 Rem 10,09 10,07 9,00 29,16 6 Eduard Weger Sarentino Krieghoff 5,6x50 Mag 10,08 10,05 9,00 29,13 7 Udo Karnutsch Meltina Blaser .222 Rem 10,05 10,04 9,00 29,09 8 Peter Paul Thaler Sarentino Blaser .222 Rem 10,02 10,01 9,00 29,03 9 Giulio Sabatino S. Genesio Pedrotti 5,6x52R 10,02 10,00 9,00 29,02 10 Ingrid Werner Tires Krieghoff 6,5x57R 10,08 10,07 8,00 28,15

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Gara di tiro del distretto di Bressanone Per la prima volta la gara di Classifica Carabina tiro del distretto di Bressano- ne è stata ospitata quest’anno Nome Riserva Calibro Punteggio dalla riserva di Velturno, 1 Rino Insam S. Cristina .308 30,27 presso l’impianto in località 2 Hannes Runggaldier S. Cristina .308 30,26 Hoferboden, dove negli ultimi 3 Johann Kritzinger Velturno .30-06 30,24 anni già si erano tenute le 4 Herbert Niederkofler S. Andrea .308 30,23 prove di tiro della riserva. 5 Erich Gatterer Rio di Pusteria .223 30,23 Sulle linee di tiro si sono pre- 6 Oswald Jocher S. Andrea .222 30,20 sentati 87 concorrenti, per 7 Alfred Frötscher Chiusa .223 30,20 disputarsi il titolo nelle cate- 8 Hubert Prader S. Andrea .223 30,19 gorie Carabina e Kipplauf. In più, è stata introdotta la 9 Gottfried Unterfrauner Velturno .308 30,18 categoria “rettori”. 10 Evi Torggler Chiusa 6,5x55 30,17 Nella carabina si è aggiudicato il primo posto il presidente Classifica Kipplauf distrettuale Rino Insam, di Nome Riserva Calibro Punteggio Santa Cristina Valgardena, 1 Günther Wieser Laion 5,6x50 30,14 con il punteggio di 30,27; 2 Willi Runggaldier S. Cristina .222 30,09 alle sue spalle Hannes Rung- 3 Markus Weger Rodengo 5,6 29,09 galdier, pure di Santa Cristi- na, e Johann Kritzinger di 4 Egon Widmann Rodengo 5,6x50R 29,09 Velturno. 5 Hubert Thaler Chiusa .222 28,11 Il migliore nel kipplauf è 6 Manfred Messner S. Andrea .243 28,10 risultato Günther Wieser di 7 Matthias Obrist Chiusa 6,5x57 28,09 Lajon, seguito da Willi Rung- 8 Gottfried Unterfrauner Velturno .308 28,06 galdier di Santa Christina e 9 Hubert Widmann Rodengo 5,6x50 28,03 Markus Weger di Rodengo. 10 Hubert Ritsch Moneponente 6,5x57 28,00 Rino Insam si è imposto anche fra i rettori, davanti Numerosi i premi sorteg- l’aspetto gastronomico. Nel sfatta per il buon esito della Oskar Pramsohler di Funes giati fra tutti i partecipanti; complesso, quindi, la riserva manifestazione. e a Andreas Brunner di e a completare le attrattive di Velturno ha avuto di che Norbert Grünfelder, referente Velturno. della giornata ci ha pensato essere assuolutamente soddi- distrettuale per il tiro

I migliori nella Carabina: da sinistra Johann Kritzinger (3°), La testa di classifica nel kipplauf: da sinistra Günther Rino Insam (1°), Hannes Runggaldier (2°). Wieser (1°), Willi Runggaldier (2°), Markus Weger (3°).

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Gara di tiro del distretto di Merano

La annuale edizione della gara di tiro del distretto di Merano ha avuto luogo il 26 maggio in località Corvara/Rabenstein, presso Moso in Passiria. Nella Carabina ha primeggiato Philipp Ungerer di Lauregno, seguito da Martin Schwienba- cher di Ultimo e da Hermann Abler di Naturno. La categoria Kipplauf ha inve- ce visto imporsi Walter Hofer di S. Leonardo in Passiria; alle sue spalle Roman Pratzner di Naturno e Nadia Wieser di Moso in Passiria. Di seguito il dettaglio delle due classifiche, fino alla deci- ma posizione.

Da sinistra nella foto: Christof Egger, Helmut Lanthaler, Florian Haller; Walter Hofer di S. Leonardo (1° nel Kipplauf), Philip Ungerer di Lauregno (1° nella carabina), il presidente distrettuale Karl Huber, il sindaco di Moso Gotthard Gufler.

Classifica Carabina Nome Riserva Arma Calibro Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale 1 Philip Ungerer Lauregno Blaser 6,5x47 10,90 10,80 10,60 30,23 2 Martin Schwienbacher Ultimo Bat 6XC 10,90 10,70 10,50 30,21 3 Hermann Abler Naturno Atzl .222 10,90 10,60 10,50 30,20 4 Manfred Schnitzer Tirolo Tikka .223 10,90 10,70 10,40 30,20 5 Florian Pratzner Naturno Atzl .222 10,70 10,70 10,50 30,19 6 Gabriel Zipperle Riffiano Steyr .222 10,70 10,70 10,40 30,18 7 Wilfried Obex Tirolo Atzl .222 10,90 10,70 10,20 30,18 8 Thomas Gapp Naturno Rössler .222 10,80 10,50 10,40 30,17 9 Christian Schwienbacher Ultimo Bat 6XC 10,90 10,50 10,30 30,17 10 Peter Gassebner Naturno Atzl .222 10,90 10,80 10,00 30,17 Classifica Kipplauf Nome Riserva Arma Calibro Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale 1 Walter Hofer S. Leonardo Blaser 6XC 10,90 10,60 10,40 30,19 2 Roman Pratzner Naturno Blaser 5,6x50R 10,90 10,30 10,20 30,14 3 Nadia Wieser Moso Blaser .222 10,80 10,50 10,00 30,13 4 Martin Weiss Senale Blaser 6,5x47 Lapua 10,80 10,20 10,10 30,11 5 Stefan Pfandler Moso Blaser .308 10,50 10,40 10,00 30,09 6 Hannes Öttl S. Leonardo Blaser .30-06 10,50 10,30 10,00 30,08 7 Walter Schwembacher Naturno Blaser 6,5x47 10,30 10,10 10,00 30,04 8 Simon von Dellemann Tirolo Blaser 6,5x47 10,20 10,00 10,00 30,02 9 Edwin Pircher Verano Merkel .222 10,60 10,60 9,10 29,13 10 Robert Pfandler Moso Blaser .308 10,70 10,50 9,10 29,13

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Gara di tiro del distretto dell’Alta Pusteria

Il 16 giugno il Poligono di Dobbiaco ha accolto i 66 partecipanti all’edizione del 2018 della gara distrettuale di tiro dell’Alta Pusteria, della cui organizzazione si è presa cura la riserva di Valle San Sil- vestro. La gara si è articolata in più categorie, ivi inclusa la categoria “calibro cervo”, di nuova introduzione. Tutto è risultato predisposto al meglio, dando modo a cacciatrici e cacciatori gareg- gianti di passare anche una Le riserve di Braies e Dobbiaco hanno condiviso ex aequo la testa di classifica nella bella giornata in compagnia. graduatoria a squadre. Terza è risultata la riserva di S. Martino in Casies. Un valore aggiunto è stato rappresentato dal bel paniere nel Kipplauf e nella nuova canto suo, Gabi Fronthaler di tutti i sostenitori e sponsor, di premi da sorteggiare, il categoria “Calibro cervo” Valle S. Silvestro ha sbaraglia- a Walter Rienzner e Harald principale dei quali è andato sono stati rispettivamente to la concorrenza femminile Lechner per il rapido appron- alla fortunata Gabi Fronthaler Herbert Prantner di Versciaco nel “calibro cervo”. Il trofeo tamento delle classifiche, e di Valle San Silvestro. e Helmuth Kiebacher di Valle itinerante “La dea Diana”, allo staff operativo per la riu- Campione distrettuale nella S. Silvestro. Fra le donne, opera di Konrad Bachmann, è scita manifestazione. categoria Carabina si è laure- campionessa distrettuale nella andato ex-aequo alle riserve Al prossimo anno! ato Patrick Kamelger di Villa- carabina è risultata Walburga di Dobbiaco e Braies. Günther Rabensteiner, bassa, mentre a primeggiare Rienzner di Dobbiaco; dal I migliori ringraziamenti a presidente distrettuale

Classifica Carabina Nome Riserva Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale 1 Patrick Kamelger Villabassa 10,70 10,60 10,60 30,19 2 Paul Peintner Tesido 10,80 10,60 10,50 30,19 3 Helmuth Strobl Braies 10,60 10,50 10,50 30,16 4 Eduard Jesacher Braies 10,70 10,60 10,30 30,16 5 Florian Lercher Dobbiaco 10,90 10,30 10,30 30,15 6 Karl Nocker Villabassa 10,70 10,60 10,20 30,15 7 Ernst Schwingshackl S. Martino i. C. 10,70 10,40 10,30 30,14 8 Alois Huber S. Martino i. C. 10,80 10,30 10,20 30,13 9 Peter Pörnbacher Valdaora 10,50 10,40 10,10 30,10 Da sinistra Paul Peintner, Patrick 10 Michael Trenker Dobbiaco 10,30 10,30 10,20 30,08 Kamelger, Helmuth Strobl. Classifica Kipplauf Nome Riserva Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale 1 Herbert Pranter Versciaco 10,70 10,30 9,00 29,10 2 Patrick Kamelger Villabassa 10,70 10,10 9,10 29,09 3 Gottfried Mair Valdaora 10,40 10,10 9,20 29,07 4 Günther Schwingshackl Braies 10,60 9,20 9,10 28,09 5 Peter Kargruber S. Martino i. C. 10,10 9,20 9,20 28,05 6 Christian Jesacher Braies 10,00 9,20 9,10 28,03 7 Patrick Fronthaler Valle S. Silvestro 10,20 8,20 8,00 26,04 8 Johann Pitterle Valle S. Silvestro 9,20 9,20 8,00 26,04 Da sinistra Patrick Kamelger, 9 Walter Rienzner Dobbiaco 9,20 9,10 8,00 26,03 Herbert Pranter, Gottfried Mair. 10 Eduard Jesacher Braies 9,20 8,10 8,10 25,04

3/2018 22 Giornale Del cacciatore tiro

Gara di tiro del distretto di Brunico

Il 21 aprile è andata in scena al Poligono di San Lorenzo la gara di tiro del distretto vena- torio di Brunico. Dopo che lo scorso anno la manifestazione non aveva potuto avere svolgimento per ragioni di calendario, tanto maggiore è stato l’impegno di tutti per tornare a organizzar- la al meglio. Al di là dell’aspet- to competitivo, si è trattato di una buona occasione per provare le armi in tempo utile per l’inizio della nuova stagio- ne venatoria. Il nuovo referente distrettuale Da sinistra: il referente per il tiro Manfred Plaickner, Richard Gruber (1° nel kipplauf), per il tiro Manfred Plaickner Francesco Craffonara (1° nella carabina), il presidente distrettuale Paul Steiner. e il suo team sono riusciti a garantire un procedere delle e a mettersi in gioco nelle due sono state assegnate le spille inoltre sorteggiati numerosi operazioni di tiro privo di categorie (carabina e kipplauf) del distretto in oro, argento altri premi - venatori e non qualsiasi intoppo. sono stati complessivamente e bronzo; e ai primi delle - grazie anche alle riserve Si è sparato con un calibro 85 cacciatori/cacciatrici. Per rispettive graduatorie è anda- e al distretto, che hanno che fosse idoneo per il cervo, le classifiche, vedasi qui di to anche un abbattimento inteso così accrescere ulte- quindi con diametro della palla seguito. di camoscio jahrling. Fra riormente le attrattive della di non meno di 6,5 millimetri; All’atto della premiazione tutti i partecipanti sono stati manifestazione.

Classifica Carabina Nome Riserva Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale Distintivo 1 Francesco Craffonara Rina 10,08 10,06 10,05 30,19 oro 2 Alfred Nöckler Falzes 10,08 10,07 10,04 30,19 oro 3 Hannes Clara Longiarù 10,08 10,07 10,04 30,19 oro 4 Hubert Bürgstaller Chienes 10,09 10,05 10,04 30,18 oro 5 Pietro Erlacher S. Martino i.B. 10,07 10,06 10,03 30,16 oro 6 Paul Huber Brunico 10,07 10,04 10,04 30,15 oro 7 Christian Passler Perca 10,09 10,05 10,01 30,15 oro 8 Gregor Hitthaler Chienes 10,08 10,06 10,00 30,14 oro 9 Georg Daverda Longiarù 10,05 10,04 10,04 30,13 oro 10 Werner Clara Longiarù 10,08 10,03 10,02 30,13 oro Classifica Kipplauf Nome Riserva Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale Distintivo 1 Richard Gruber S. Giacomo 10,08 10,07 10,02 30,17 oro 2 Friedrich Notdurfter S. Giacomo 10,09 10,04 10,03 30,16 oro 3 Jep Erlacher Marebbe 10,05 10,04 10,04 30,13 oro 4 Manfred Plaickner Gais 10,07 10,03 10,02 30,12 oro 5 Paul Hildgartner Chienes 10,06 10,05 10,00 30,11 oro 6 Christina Wasserer S. Giovanni 10,05 10,02 10,00 30,07 oro 7 Walter Ausserhofer Chienes 10,05 10,01 9,00 29,06 argento 8 Johann Voppichler Lutago 10,03 10,01 9,00 29,04 argento 9 Oswald Kottersteger Predoi 10,07 9,00 9,00 28,07 argento 10 Gottfried Hopfgartner Lutago 10,01 9,00 9,00 28,01 argento

3/2018 Giornale Del cacciatore 23 tiro

Gara di tiro del distretto di Vipiteno

La annuale gara di tiro del appuntamenti annuali. mo, i loro nervi. Si è tirato da nel Kipplauf. distretto di Vipiteno si è 139 fra cacciatrici e cacciatori una distanza di 100 metri. Dei distintivi consegnati all’at- svolta venerdì 4 e sabato 5 si sono presentati al poligono Parecchio affollata è risultata to della premiazione, 60 in maggio 2018 su invito della con l’intendimento dimettere la categoria Carabina, con oro sono ricaduti sulla cate- riserva di Ridanna, organiz- alla prova la loro abilità di 111 partecipanti; 28, invece, goria carabina, 16 in oro sulla zatrice già di innumerevoli tiro, il loro occhio e, non ulti- i tiratori che si sono misurati categoria kipplauf (prime 10 posizioni: vedere di seguito; classifiche complete: vedere www.jagdschiessen.it/aktuell/ bezirksschieen-2018/index. html). Alla cerimonia di premiazione ha preso parte il presidente distrettuale Günther Bacher; in tale sede si è proceduto, tra l’altro, a sorteggiare un abbattimento di cervo fra tut- ti i partecipanti. Come sempre, i vari momenti della giornata si sono tradotti anche in un’opportunità di Il vincitore nella categoria Kipplauf I migliori nella Carabina: da sin. il referente scambio di esperienze e di Kurt Fleckinger, di Brennero, fra distrettuale per il tiro Reinhard Gschnitzer, condivisione. il referente distrettuale per il tiro Helmuth Leitner di Racines (2°), Josef Amrain Dalla riserva di Ridanna Reinhard Gschnitzer e il rettore di Ridanna (1°), Thomas Hofer di Vipiteno (3°), il un grazie a partecipanti e Benedikt Haller. rettore Benedikt Haller. sponsor.

Classifica Carabina Riserva Arma Calibro Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale 1 Josef Amrain Ridanna Atzl .222 Rem 10,9 10,9 10,9 30,27 2 Helmuth Leitner Racines Stolle .222 10,9 10,9 10,9 30,27 3 Thomas Markus Hofer Mareta Tikka .223 10,7 10,8 10,9 30,24 4 Martin Schölzhorn Mareta Atzl .222 Rem 10,7 10,8 10,9 30,24 5 Michael Hochrainer Val di Vizze Bat .222 10,7 10,8 10,9 30,24 6 Michael Volgger Val di Vizze Atzl .222 10,6 10,9 10,9 30,24 7 Martin Mair Val di Vizze Atzl .222 10,6 10,9 10,9 30,24 8 Josef Radl Prati Tikka .223 Rem 10,7 10,8 10,8 30,23 9 Hubert Rainer Trens Remington .222 10,7 10,7 10,8 30,22 10 Alexandra Wild Telves Stolle .222 10,7 10,7 10,8 30,22 Classifica Kipplauf Riserva Arma Calibro Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale 1 Kurt Fleckinger Brennero Blaser .222 10,6 10,8 10,9 30,23 2 Martin Fassnauer Valgiovo Blaser .308 Win 10,6 10,8 10,8 30,22 3 Florian Leitner Mareta Blaser 6,5x55 10,6 10,6 10,9 30,21 4 Tobias Ploner Stilves Sauer&Sohn .222 10,4 10,8 10,9 30,21 5 Michael Volgger Val di Vizze Blaser .222 10,3 10,9 10,9 30,21 6 Helmuth Leitner Racines Blaser .308 10,5 10,6 10,9 30,20 7 Christian Volgger Val di Vizze Blaser .223 10,4 10,7 10,9 30,20 8 Ewald Freund Valgiovo Blaser .222 Rem 10,5 10,7 10,7 30,19 9 Franz Fleckinger Mules Blaser .222 10,5 10,6 10,6 30,17 10 Leopold Volgger Ridanna Blaser .308 10,4 10,6 10,7 30,17

3/2018 24 Giornale Del cacciatore tiro

Gara di tiro del distretto della Bassa Atesina

Ospitata logisticamente dal poligono della riserva Egna, si è svolta il 26 maggio la gara di tiro del distretto della Bassa I primi tre classificati: Atesina. Vi hanno preso parte 54 fra da sinistra Wolfgang Dibiasi cacciatrici e cacciatori, i quali (2° con 30,18), si sono misurati sulla distanza di 200 metri; 7 di essi hanno Werner Dibiasi (1° con 30,21) conseguito il distintivo in oro, 14 quello in argento, 15 quel- e Anton Calliari (3° con 30,16), lo in bronzo. tutti appartenenti alla Erano rappresentate le riserve di Aldino, Bronzolo Cortaccia, riserva di Termeno. Egna, Magrè, Montagna, Ora, Salorno, Termeno e Trodena. Compagine più consistente, quella di Cortaccia con 10 tiratori. La vittoria è andata a Werner Dibiasi (Termeno) con il pun- teggio di 30,21; alle sue spal- le Wolfgang Dibiasi (Termeno) con 30,18 e Anton Calliari (Termeno) con 30,16. Con tali premesse, non sorprende che la classifica a squadre sia stata vinta dalla riserva di Ter- meno, che ha avuto appunto in Werner Dibiasi, Wolfgang Dibiasi e Anton Calliari i tre migliori tiratori, raggiungen- Classifica do un totale di 90,55 punti. Nome Riserva Calibro Punteggio Distintivo Seconda è risultata la riser- va di Egna (Karl Zambaldi, 1 Werner Dibiasi Termeno .308 30,21 oro Markus Telch, Christian Platt- 2 Wolfgang Dibiasi Termeno 6XC 30,18 oro ner) con 88,29 punti, terza 3 Anton Calliari Termeno .308 30,16 oro quella di Cortaccia (Christian 4 Josef March Montagna .222 30,12 oro Zelger, Jörg Kofler, Fritz 5 Karl Zambaldi Egna .223 30,08 oro Kofler) con 88,24. 6 Christian Zelger Cortaccia .257 30,06 oro La dea bendata ha riservato 7 Martin Pomarolli Salorno .222 30,05 oro ad Anton Calliari l’abbattimen- to di camoscio sorteggiato fra 8 Markus Telch Egna .300 29,15 argento i partecipanti. 9 Jörg Kofler Cortaccia .223 29,14 argento Un forte plauso lo meritano la 10 Horst Grunser Termeno 6XC 29,12 argento riserva di Egna per l’aspetto 11 Markus Boschetto Aldino .270 29,12 argento gastronomico, il proprietario 12 Walter Lentsch Montagna .222 29,10 argento del fondo Hubert Zanotti, i 13 Christian Plattner Egna .308 29,06 argento guardiacaccia e gli sponsor. 14 Fritz Kofler Cortaccia .223 29,04 argento 15 Markus Jageregger Montagna .222 28,08 argento Karl Zambaldi, 16 Stefano Gilodi Termeno 6,5 28,07 argento referente per il tiro 17 Oswald Pichler Montagna .222 28,06 argento della Bassa Atesina 18 Hannes Pedron Magrè 7 mm 28,03 argento 19 Michael Boschetto Aldino .270 28,02 argento 20 Thomas Mayr Cortaccia .222 28,02 argento

3/2018 Giornale Del cacciatore 25 tiro

Gara di tiro del distretto della Val Venosta

Sabato 26 maggio si è tirato al poligono in località San Valentino, sito sul territo- rio della riserva di Curon Venosta, per la annuale gara distrettuale venostana, presenti un gran numero di cacciatrici e cacciatori del comprensorio. Una splendida giornata di sole e temperature miti han- no fatto sì che i circa due- cento partecipanti abbiano trovato condizioni ottimali, e ciò si è rispecchiato nei risul- tati, con 31 distintivi in oro conseguiti. Florian Hofer di Sluderno si è imposto nella categoria Cara- bina, davanti a Werner Thöni di Malles ed Edmund Schöpf di Stelvio. Non pago, e in Die Sieger der Kategorie Repetierer: von links Werner Thöni aus Mals (2.), der Sieger Flo- evidente giornata di grazia, rian Hofer aus Prad und Edmund Schöpf aus Stilfs (3.) Werner Thöni ha conquistato la vetta di classifica anche Un plauso va al referente Spiess per la collaborazione Courtesy: nel Kipplauf, in questo caso distrettuale per il tiro Dieter organizzativa. Günther Hohenegger davanti ad Erhard Thanei di Malles e Johann Ritsch di Stelvio. Classifica Carabina La riserva di Curon ha prov- Nome Riserva Calibro Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale veduto alla gastronomia, 1 Florian Hofer Prato .222 10,90 10,80 10,70 30,24 risultata molto apprezzata 2 Werner Thöni Malles .222 10,50 10,80 10,80 30,21 dai tiratori, al termine delle 3 Edmund Schöpf Stelvio .308 10,60 10,80 10,40 30,18 rispettive prestazioni. 4 Walter Götsch Senales .222 10,50 10,50 10,70 30,17 A seguire si è svolta la pre- 5 Lorenz Plagg Malles 7 mm RM 10,20 10,70 10,80 30,17 miazione, aperta da un breve intervento del presidente 6 Frank Thomas Sluderno .222 10,40 10,70 10,50 30,16 distrettuale, e al contempo 7 Philipp Brenner Stelvio .222 10,60 10,50 10,40 30,15 rettore di Curon Venosta, 8 Matthias Schöpf Stelvio .222 10,60 10,40 10,50 30,15 Günther Hohenegger. Questi 9 Reinhard Gorfer Laces .308 10,80 10,10 10,60 30,15 ha ringraziato per la pre- 10 Josef Stecher Lasa .30-06 10,40 10,30 10,60 30,13 senza, fra gli altri, il sindaco Heinrich Noggler, il deputato Classifica Kipplauf Albrecht Plangger, i restanti membri della consulta distret- Nome Riserva Calibro Tiro 1 Tiro 2 Tiro 3 Totale tuale e i suonatori di corno 1 Werner Thöni Malles .308 10,00 10,60 10,50 30,11 del gruppo “Hirschruf”, che 2 Erhard Thanei Malles 6,5x57 10,50 10,10 10,30 30,09 hanno allietato musicalmente 3 Joachim Ritsch Stelvio .308 10,90 10,20 9,30 29,14 la cerimonia. 4 Andreas Weitgruber Laces .308 10,70 10,20 9,20 29,11 Nel complesso la manifesta- 5 Erich Kuppelwieser Senales 7 mm RM 9,10 10,60 10,40 29,11 zione è assolutamente riusci- 6 Christian Thöni Malles 5,6x50 RM 10,70 10,00 9,30 29,10 ta, fungendo anche, per così 7 Peter Frank Tubre 6,5x57 9,10 10,20 10,70 29,10 dire, da prova generale per la 8 Roland Thöni Stelvio .308 10,40 10,10 9,30 29,08 Gara di tiro provinciale che si sarebbe svolta di lì a due set- 9 Manuel Telser Lasa 6,5x55 9,30 10,00 10,40 29,07 timane nel medesimo sito. 10 Robert Telfser Silandro .308 10,60 9,30 9,30 28,12

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LA STAGIONE AUTUNNALE 3/2018 Giornale Del cacciatore 27 WWW.BAYERWALD.BZ formazione

Domande a quiz: volete mettervi alla prova?

Proseguiamo con la serie di domande a campione attinte ritiene corretta – o, spesso, anche più di una. A voi...! dal catalogo dei quesiti per l’esame venatorio: un quiz di [nota: le risposte previste come “corrette” si riferiscono tipo “multiple choice”, dove l’esaminando è chiamato a ai casi standard in Alto Adige] barrare, fra le possibilità di risposta previste, quella che

Habitat – zoologia ventoria – malattie della fauna selvatica C Recupero energetico dopo il letargo. D Rogna. 1 Quali specie vegetali sono tipiche per il Monte Sole (o Monte Mezzodì) in Val Venosta? 4 Quali delle seguenti specie avicole sono migratrici? A Ginepro. A Fagiano di monte. B Faggio. B Beccaccia. C Roverella. C Upupa. D Abete rosso. D Picchio rosso maggiore.

2 Da cosa si riconosce la presenza di cervi nella riserva? 5 Dove nidifica prevalentemente il gufo reale? A In riserva si trovano pozze di fango, nelle quali i cervi fan- A Su alberi. no bagni di fango e melma. B In cavità della roccia. B Si notano zone dove il maschio ara il terreno boschivo con C Al suolo. il trofeo e le zampe anteriori. D In cavità di picchi. C Tracce di soffregamento su alberelli e cespugli nei mesi di maggio / giugno. 6 Quali accorgimenti possono prevenire la pedaina? D Si notano zone dove i cervi fanno bagni di sabbia. A Curare ovini e caprini prima di portarli al pascolo. B Evitare di rifornire le saline ai primi casi di pedaina nel 3 Quali dei seguenti fattori di regolazione hanno rile- branco. vanza per la marmotta? C Vaccinare gli animali selvatici. A Disturbo da parte di sci-alpinisti in inverno. D Intensificare il prelievo venatorio. B Aquila e volpe. Diritto venatorio 7 Quanti giorni la settimana può essere esercitata la caccia? A La caccia alla selvaggina bassa: cinque giorni la settimana. B La caccia agli ungulati: tutti i giorni della settimana. C La caccia alla selvaggina bassa: tre giorni la settimana. D La caccia agli ungulati: cinque giorni la settimana.

8 Quali di queste specie fanno parte dell’avifauna migratoria cacciabile? A Coturnice. B Marzaiola. C Beccaccia. D Quaglia.

9 Cosa è vietato nelle zone facenti parte della rete eco- logica europea? A La caccia ai tetraonidi. B La caccia all’avifauna migratoria. C L’utilizzo di bossoli in materiale plastico. D L’utilizzo di proiettiliA espansione in piombo.

Foto: Klaus Bliem 10 Qual è il periodo di caccia alla pernice bianca? Nella stagione calda le pozze fangose possono essere A Dal 1° ottobre al 30 novembre. un’attrattiva; uno strato di fango addosso, protegge da B Dal 15 ottobre al 15 dicembre. fastidiosi insetti ematofagi. Delle specie di ungulati presenti C La pernice bianca alpina non è cacciabile negli stati dell’U- in Alto Adige solo una però ama i bagni di fango: chi ha ben nione Europea. risposto alla domanda 2, sa evidentemente qual è. D Il maschio è cacciabile dal 1. ottobre al 15 dicembre.

3/2018 28 Giornale Del cacciatore formazione

Armi da caccia

11 Quali delle seguenti affermazioni sono esatte in meri- to allo stecher di tipo monogrillo? A È dotato di un secondo grilletto per attivare la pretensione del grilletto di sparo. B Per attivare la pretensione del grilletto si utilizza il medesi- mo grilletto di sparo. C Lo spostamento in avanti di un cursore sul calcio permette di mettere in pretensione il grilletto di sparo. D Si può trovare sia nelle carabine a ripetizione che nei fucili basculanti con canne rigate.

12 Per quale dei seguenti fucili è adatta una munizione con l’indicazione 6,5x57R? A Carabine basculanti. B Fucili con canna ad anima liscia basculanti. C Fucili a ripetizione.

13 In una doppietta quale canna viene attivata dal gril- letto anteriore? A Quella destra. B Quella sinistra. Col suo lungo becco, ricerca insetti nel terreno. Questo appariscente uccello migratore nidifica nelle cavità degli 14 Quando può essere tolta la sicura a un’arma? alberi, in edifici in rovina e in anfratti rocciosi. In caso di A Dopo averla caricata. pericolo, i nidiacei e la femmina emettono un secreto B Durante l’uscita di caccia. maleodorante. Foto: Peter Unterhofer C immediatamente prima del tiro. C L’albero diviene più vulnerabile al peso della neve e al vento. Botanica – danni da selvaggina – pratica venatoria - D Lo sviluppo della pianta viene condizionato solo in maniera il cane da caccia – usanze venatorie irrilevante. 15 Quali specie arboree sono presenti verso il limite superiore del bosco? 18 Per quali delle seguente specie è previsto in Alto Adi- A Quercia. ge un piano di abbattimento? B Abete rosso. A Ungulati selvatici, eccettuato il cinghiale. C Pino cembro / cirmolo. B Volpe. D Larice. C Gallo forcello (maschio del fagiano di monte). D Lepre bianca. 16 Quale valenza hanno i boschetti di ontano verde per la selvaggina? 19 Quali delle seguenti “norme” tradizionali sono supera- A Sono habitat per le anatre selvatiche. te e oggi inattuali? B Offrono agli ungulati selvatici disponibilità di foraggio e A Nell’eviscerare non è consentito portare guanti. protezione. B Il rametto dell’abbattitore (“Erlegerbruch”) va bagnato nel C Sono habitat per il francolino di monte. sangue della preda. D Vengono ricercati dal gallo forcello per eseguirvi le parate C Il punto in cui si trovava l’animale al momento dello sparo nuziali. (“Anschuss”) va marcato con un ramoscello. D Al termine di un recupero riuscito, una parte del rametto 17 Come si ripercuotono sull’albero i danni da dell’abbattitore va consegnata al recuperatore, per fissarla scortecciamento? al collare del suo cane da traccia. A L’albero sviluppa un doppio apice. B Nell’albero penetrano fungine, e il tronco è vittima di 20 Cosa fa un cane da ferma? marciume rosso. A Si mette davanti al selvatico abbattuto. B Indica al cacciatore con un atteggiamento particolare di avere il selvatico nell’olfatto. C Dà voce sulla traccia fredda prima di avere il selvatico

Soluzioni: nell’olfatto. B 20. / A 19. / AC 18. / BC

17. D Si mette davanti al cacciatore per segnalare che ha trovato BC / / BC 16. / BCD 15. / C 14. / A 13. / A 12. / BD 11. / A 10.

BC / / BC la selvaggina bassa abbattuta. 9. / BCD 8. / BC 7. / AB 6. / B 5. / BC 4. / BC 3. / AB 2. / AC

1. Ulli Raffl

3/2018 Giornale Del cacciatore 29 tiro L’influenza del vento nel tiro a canna rigata

Come influisce il vento sul proiettile sparato da una carabina? Il referente pro- vinciale per il tiro venatorio Eduard von Dellemann e l’esperto armaiolo Otto Wenin hanno approfondito per noi il fenomeno.

È un dato di fatto: fino a una distanza di 100 metri gli effetti del vento sul proiettile sono assolutamente trascu- rabili. Tuttavia se il bersaglio si trova più lontano bisogna essere consapevoli di quale comportamento assume la pallottola in funzione del tipo e intensità dell’aria che spira. Molti cacciatori ritengono che l’influenza laterale del vento produca esclusivamente una Le gare di tiro per cacciatori si svolgono spesso all’aperto. Il vento condiziona la traiettoria deriva laterale del proietti- del proiettile in maniera molto rilevante. le nella direzione del vento stesso. Questo, oltre che sem- to di impatto sul bersaglio. Al contrario, un forte vento una deriva laterale, rispetto al plicistico, è errato. Infatti, a Bisogna distinguere a seconda da destra porta il proiettile bersaglio, maggiore rispetto Calzature di qualità causa della rotazione in senso della direzione in cui il vento a colpire il bersaglio in alto a al caso in cui l’influenza del destrorso della palla impressa agisce sulla traiettoria del sinistra. vento sul proiettile si produca Ampia scelta dalle rigature, in presenza di proiettile. Un leggero vento È evidente pure che un forte soltanto negli ultimi metri di

vento interviene anche una da sinistra produce di regola vento laterale già dai primi traiettoria. TERRABONA.IT variazione in altezza del pun- un colpo a destra in basso. metri di traiettoria produce Con riferimento alla sensibilità

VANTAGGIO di prezzo per CACCIATORI

L’armaiolo Otto Wenin (a sinistra), un maestro della materia, e il referente provinciale per il tiro Eduard von Dellemann (a destra) sanno come il vento laterale influenza il punto di impatto del proiettile e dispensano utili consigli.

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del proiettile ai venti laterali, Il forte vento da destra sono determinanti il suo peso sposta il colpo in alto a e la sua velocità. Infatti più pesante è il proiettile, tanto sinistra sul bersaglio. Un più stabile è la sua traiettoria. Anche se la superficie espo- vento debole da sinistra sta al vento è maggiore nelle causa una deriva in basso palle più pesanti, lo svantag- gio è compensato in manie- a destra del proiettile. ra rilevante dal maggiore peso. All’aumentare del peso aumenta di fatto anche l’i- tiro, di norma si trovano delle relativamente lunghi e che nulla vale di più dell’istinto nerzia della palla. Per quanto bandierine segnavento che quindi il tiratore abbia tempo del cacciatore. Infatti l’occhio invece concerne la velocità del fungono da aiuto. In alterna- a sufficienza per concentrarsi allenato riconosce gli indica- proiettile, a parità di distanza tiva, nel tiro sportivo si sono e scattare. Qualora invece tori naturali del vento, come il vento laterale esercita un affermati e trovano applica- non vi fossero pause e il ven- l’erba che oscilla, le foglie condizionamento maggiore su zione complessi anemometri to fosse costante, il tiratore che si muovono, la pioggia, una palla lenta rispetto a una con programma balistico deve tentare di rilasciare i la neve o il fumo, e può per- di pari peso ma più veloce; ciò incorporato. colpi sempre con le medesime tanto prendere la decisione evidentemente perché c’è “più Nel tiro sportivo vi sono più condizioni di vento. Se per giusta in maniera pratica. In tempo di esposizione” all’in- varianti tattiche per affron- esempio il vento laterale fosse caso di dubbio, la regola aurea flusso del vento che esercita tare lo sgancio del colpo in costante da destra, il tiratore rimane comunque quella di maggiore influsso sul proietti- ambiente ventoso. La variante dovrà interrompere la sessio- rinunciare al colpo! le più lento. più semplice e sicura è di spa- ne solo in caso di sosta e / o Eduard von Dellemann L’interpretazione del vento rare durante le pause tra una di cambiamento di direzione e Otto Wenin richiede una lunga esperienza folata e l’altra. Ovviamente ciò del vento stesso. e molto esercizio. Sui campi di implica che vi siano intervalli Nella prassi venatoria, invece, Traduzione: Guido Marangoni

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3/2018 Scoprite i nostriGiornale nuovi Del scarponi: cacciatore www.thomaser.it31 cinofilia Cani da ferma in Alto Adige

In provincia di Bolzano, circa un titolare di permesso di caccia su cinque possiede e conduce uno o più cani da caccia: principalmente cani da sangue, diverse razze di segugi, terrier e varie razze e tipologie di cani da lepre. Più raro è incontrare nelle riserve altoatesine cani da ferma come il Setter inglese o l’Espagneul Breton.

L’esperto cinofilo meranese Maurizio Dalla Zuanna, del gruppo Cacciatori Cinofili Alto Adige, si è ampiamente intrattenuto con il noto allevatore Libero Zagni, affrontando il discorso delle razze di cani da ferma più diffuse in Italia, a cominciare dal Setter ingle- Jagdhundefreunde Südtirol se. Qui di seguito l’intervista. Cacciatori Cinofili Alto Adige L’intervista a... Libero Zagni A cura di Maurizio Dalla Zuanna In Italia il Setter Inglese è, Quali vantaggi ci sono, ne del soggetto, eventualmen- con ampio margine, il pri- nell’acquistare un cane da te inidoneo, per motivi fisici, mo cane da ferma per dif- un allevamento con affisso di salute ed attività venatoria. fusione; l’Epagneul Breton ENCI? è al secondo posto. Presso La certezza di una accurata Come si sceglie un cuccio- di voi quali sono i cani selezione delle caratteristiche lo? O è meglio optare per maggiormente richiesti dai fisiche, psichiche e venatorie, un cucciolone, magari già cacciatori? verificate nella caccia e nelle avviato alla caccia? Nel nostro allevamento il prove. Nel nostro Allevamen- Il cucciolo che scegliamo cane più domandato è netta- to, inoltre, per ogni cucciolo, dovrà avere i genitori che sia- mente il Setter Inglese, che cucciolone o cane adulto no dei buoni cacciatori, nella rappresenta circa il 65% delle venduto, consegniamo al com- sua genealogia deve esserci «Il Setter Inglese» – dice richieste, poi viene il Breton pratore una Garanzia Scritta, una comprovata attitudine Libero Zagni – «è la razza con circa il 23%; il Pointer depositata in tribunale, della venatoria. Se scegliamo un più amata dai cacciatori ita- attualmente costituisce circa il durata di un anno, nella quale cucciolone dovremo verificare liani e, vorrei anche aggiun- 12% dei cani che alleviamo. ci impegniamo alla sostituzio- che abbia un buon “colle- gere, europei». gamento” con il cacciatore: entrambi devono essere bene affiatati, perché dalla loro Libero Zagni detto “Libe- interazione nasce il successo. rino”, classe 1952, vive a Se il cucciolone è stato iniziato Bologna dove è nato. alla caccia, è necessario che Allevatore titolare dell’af- ciò sia avvenuto su selvaggina fisso “Del Zagnis” a Cal- autoctona e naturale. derara di Reno (Bologna) - www.delzagnis.it Quali selvatici, in che zone, In quaranta anni di attività cacciano prevalentemente i ha portato circa 250 cani al vostri cani? campionato di lavoro italia- I nostri cani sono impiegati no ed internazionale: innu- con successo in tutta Europa, merevoli i campioni. dalle pianure alle Alpi, passan- Ha indossato per quasi do per i boschi e gli acquitrini, trent’anni la maglia azzurra nella caccia a tutta la selvaggi- come rappresentante dell’I- na da penna, dal beccaccino al talia nei Campionati Europei gallo cedrone. in tutte le specialità, Caccia Pratica, Grande Cerca, Da che cosa dipende il fat- Caccia a Starne, Beccacce, Per la cerca in territori montani estesi sono necessari cani to che un singolo cane può Selvatico Abbattuto. perseveranti e dotati di buon naso. Foto: Thomas Clementi avere una speciale attitudi-

3/2018 32 Giornale Del cacciatore cinofilia ne venatoria, per una spe- cie selvatica in particolare? Dipende molto dalle sue qua- lità naturali, cioè dalla predi- sposizione che ha un singolo soggetto, a reagire alla speci- fica emanazione olfattiva, che ogni selvatico produce.

Con il cane da ferma si riesce a cacciare la lepre in montagna, con successo? Il cane da ferma non è nato per cacciare la lepre, ma, qua- si sempre, ci si adatta molto bene. Ci sono dei soggetti più predisposti, la cui indole facilita chiaramente questo impiego.

Negli ultimi trent’anni il “Specialista in bianche”: setter inglese (femmina) in ferma su due pernici bianche numero di cani da ferma in perfettamente mimetizzate. Qualcuno le vede...? Foto: Thomas Clementi Italia si è dimezzato: Poin- ter e Breton sono in calo anche essere dei Setter col tudine per i terreni “aperti” e ultimo il fatto di continuare a vertiginoso, il Setter ingle- naso più o meno “corto”. Nel per le prove. Mi preme però cercare assiduamente anche se invece ha un calo più nostro ambiente, è opinio- segnalare ai vostri lettori in mancanza di emanazioni e contenuto, come si spiega? ne diffusa che il Pointer, in la nuova linea “politica” del incontrando poca selvaggina. I cacciatori sono drastica- generale, abbia una maggiore Pointer Club d’Italia e del suo mente calati di numero, in portata olfattiva. Presidente, Silvio Marelli, che Ad un giovane cacciatore particolare quelli con il cane stanno lavorando, con impe- che consigli darebbe per da ferma, inoltre la caccia è Setter e Pointer sono gno e successo, nella direzione l’addestramento del suo profondamente cambiata. sicuramente i cani più di tornare ad un Pointer più primo cane da ferma? L’attenzione dei cacciatori si è performanti nella caccia e cacciatore che sportivo, come Immaginatevi l’istruzione spostata dalla selvaggina stan- nelle gare. Se loro qualità era una volta. di un bambino: l’asilo, le ziale (starne, coturnici, fagia- possono essere considerate elementari, le medie, ecc. ni) alla migratoria (beccacce equivalenti, perché la pre- Qual è la relazione fra la Certamente non possiamo e beccaccini). I “beccacciai” ferenza è arrivata a un rap- caccia praticata, le prove pretendere di mandarlo dalla prediligono nettamente il Set- porto di circa 6 a 1 a favore di lavoro e la selezione del culla direttamente all’univer- ter, che viene, da loro, ritenu- del Setter? Setter inglese? sità: gli errori che si fanno, to più adatto, per l’impiego Il Setter Inglese è la razza più Il Trialer deve essere princi- nell’addestramento, per preci- in terreni impervi e ricchi di amata dai cacciatori italiani palmente un cane da caccia. pitazione e mancanza di luci- vegetazione. e, vorrei anche aggiungere, Quando viene ritirato dalle dità, qualche volta purtroppo europei. Nel lavoro si impone prove deve andare a caccia e, sono irreversibili. Si comincia La potenza olfattiva di un per lo stile particolare, che solo se è anche un buon cac- con l’addestramento a 8-10 Breton è comparabile con non ha rivali, e nello stesso ciatore, io lo inserisco come mesi, quando il cucciolone si quella di un Setter? tempo per il temperamento riproduttore. Per me le gare e è sviluppato fisicamente, con È più il caso di comparare sin- determinato. Il Pointer è l’at- la caccia appartengono ad un quaglie liberate, poi, gradual- goli soggetti fra di loro, che leta per antonomasia, il cane unico mondo. mente, con la selvaggina natu- le razze nel loro complesso. dalle grandi prestazioni e dalla rale. Prima si può lavorare La portata olfattiva fra un spiccata personalità. Nella Qual è, secondo Lei, la sull’ubbidienza, ma con amore Setter e un Breton può essere vita quotidiana, il setter viene razza di cane da ferma più e delicatezza. Attenzione alla comunque uguale. Ci possono preferito perché è di tempera- adatta alle nostre zone paura dello sparo, che può mento più docile e di aspetto montane e perché? essere presente in ogni cane. più accattivante. Al Setter Setter, ma anche Pointer. L’im- Associate sempre lo sparo si riconosce una maggiore portante è che siano soggetti alla presenza del selvatico e attitudine per la caccia, come disposti a lavorare in condizio- cominciate con calibri piccoli. viene praticata oggi, in terreni ni di terreno difficili, a soffrire Evitate di portare il cane al prevalentemente “sporchi”; per il clima, ad affrontare poligono, o altre amenità del al Pointer una maggiore atti- stress di vario genere, non genere. 

3/2018 Giornale Del cacciatore 33 cinofilia

Club Deutscher Jagdterrier SüCDJT L’Alto Adige va

Südtiroler Club für per la propria strada Deutsche Jagdterrier

Nel 2006, a Naturno in occasione delle ultime elezioni Finalità del SüCDJT la partecipazione alle prove provincia di Bolzano, ven- per il rinnovo delle cariche stesse; supporta i conduttori ne fondato il Club Italiano sociali, nel febbraio 2018, la Il neo-costituito “SüCDJT” nella formazione e nel training Deutscher Jagdterrier quasi totalità degli aderenti (Südtiroler Club für Deutsche degli ausiliari per l’utilizzo (CIDJT), contestualmente al alla Sezione Alto Adige ha Jagdterrier – Club Alto Adige pratico sul terreno venatorio. quale fu costituita la Sezio- deciso di non rinnovare il Deutscher Jagdterrier) si pre- Un futuro promettente ne Alto Adige dello stesso. tesseramento annuale, fuoriu- figge di divulgare la conoscen- scendo di fatto dal CIDJT. za della razza tra i cacciatori Compito della prima assem- L’obiettivo principale dichia- Allo stesso tempo, sia per non e di promuovere la diffusione blea generale, fissata entro rato era quello di ottenere buttare al vento i dodici anni in ambito venatorio di questo due mesi dalla costituzione dall’ENCI il riconoscimento di serio lavoro svolto, sia per ausiliare, contraddistinto da del SüCDJT, sarà quello di ufficiale di “club specializ- non perdere di vista l’evolu- grande versatilità, da moltepli- procedere all’elezione delle zato per la razza in Italia”, zione della razza, che attual- ci possibilità di utilizzo, e che cariche sociali, all’approvazio- status necessario per poter mente sta vivendo un periodo si rende dunque idoneo alle ne dello Statuto e alla stesura aderire successivamente cruciale (vedasi lo sforzo mes- più diverse tipologie di lavoro; del programma di lavoro per all’Associazione Internazionale so in atto per il debellamento il SüCDJT intende perseguire la stagione 2018/19. Fino ad Deutscher Jagdterrier. della “lussazione primaria del l’allevamento e la selezione avvenuta elezione delle cariche A dodici anni dalla fondazione cristallino” e della “miopatia”, della razza operando in modo sociali, la gestione ordinaria è del CIDJT è però risultata evi- due patologie a trasmissibilità strettamente conforme ai cri- stata affidata ai soci fondatori dente la non raggiungibilità di ereditaria), un gruppo di ex- teri definiti dagli standard del Friedrich Fliri, Oswald Son- tale obiettivo, per motivi non soci della sezione Alto Adige paese di origine (Germania). nenburger, Kristian Spögler, dipendenti dalla volontà del si è riunito e ha deliberato di Il SüCDJT riconosce la vali- Klaus Spath e Martin Pirhofer. direttivo e dei soci. costituirsi in un nuovo soda- dità dei risultati delle prove Gli ex-soci appartenenti alla Decaduta definitivamente la lizio autonomo, il SüCDJT, al attitudinali e di lavoro soste- disciolta sezione Alto Adige finalità che stava alla base del- fine di poter operare in futuro nute nei Paesi accreditati del CIDJT sono stati tutti la fondazione e della ragione in modo indipendente rispetto nel database internazionale informati della nascita del stessa di essere del Club, in al CIDJT. “Dogbase”. neo-costituito SüCDJT, auspi- Obiettivo del Club è mettere candone l’adesione al neonato a disposizione di cacciatori sodalizio, con anche eventual- e cinofili soggetti DJT con mente nuovi soci in aggiunta. spiccate attitudini al lavoro, Le iscrizioni sono aperte anche provenienti da linee di sangue a soci “sostenitori”, cioè a cac- oculatamente selezionate, ciatori non necessariamente esenti da patologie a trasmis- conduttori di soggetti DJT, ma sibilità ereditaria, utilizzabili che comunque siano simpatiz- in tutte le discipline per le zanti della razza e interessati quali questo piccolo, tenace al positivo sviluppo futuro e versatile cane da caccia può della stessa. In questo spirito, essere impiegato sul terreno nella grande “famiglia” degli venatorio. appassionati del DJT, anche i “sostenitori” potranno sentirsi Supporto Quattordici conduttori altoatesini di DJT si sono incontrati perfettamente a proprio agio. nell’addestramento nella Jägerstube della riserva di Naturno e hanno proceduto alla costituzione tramite atto pubblico del Il SüCDJT, nei limiti delle Friedrich Fliri, Südtiroler Club für Deutsche Jagdterrier (SüCDJT). Dietro proprie risorse, affianca e Alessandro De Carli da sinistra: Martin Pirhofer, David Kaufmann, Thomas sostiene i propri soci nell’ad- Oberhofer, Markus Kofler, Oswald Sonnenburger, Kristian destramento di soggetti in Per informazioni: Spögler, Klaus Spath; davanti da sinistra: Bernhard Gufler, preparazione alle prove atti- Friedrich Fliri, Herbert Schwarz, Stefan Pohl, Friedrich Fliri, Andreas tudinali e di idoneità previste tel. 348 0414226; Pirhofer, Florian Wallnöfer, Klaus Zuegg. per la razza specifica; ne cura [email protected]

3/2018 34 Giornale Del cacciatore cinofilia

ÖBV – Associazione austriaca segugi Esami 2017-2018

L’Associazione austriaca segugi ha dato luogo, a cavallo dell’ultimo autun- no-inverno, a tre prove d’esame rivolte a Segugi della Stiria e Brandlbracke, due razze che vedono nella propria sfera di lavoro sia la seguita su lepre che la ricerca di selvaggina ferita.

Il 7 e l’8 ottobre vi è stato un appuntamento ad Oberschütt in Carinzia, il 4 novembre ad Alpach in Tirolo, il 13 gennaio a Buchen, pure in Tirolo. Fra i partecipanti vi erano anche dei binomi altoatesini. La Sezione Alto Adige ringra- zia i conduttori in questione per l’impegno e le riserve ospitanti per avere consentito lo svolgimento delle prove. Tutta la gratitudine va infine ai giudici per l’irrinunciabile servizio. In bocca al lupo, brackenheil! Friedrich Notdurfter

RISULTATI PROVE

TAN ‘Cliff vom Wolfskofel’ - Leitner / Racines, 284 punti ‘Chanel von Rammelstein’ - Pfeifer / Laives; 353 punti Brandlbracke, maschio (nato (“eccellente”). Segugio della Stiria, femmina (“molto buono”). il 4.5.2016); proprietario e (nata il 30.07.2015); pro- conduttore: Martin Fassnauer/ Esame completo prietario e conduttore: Martin Prova su sangue Racines; 254 punti. ‘Chayenne von Rammel- Messner / Rasun-Anterselva; ‘Cuno von Rammelstein’ - stein’ - Segugio della Stiria, 388 punti (“molto buono”). Segugio della Stiria, maschio ‘Aron vom Haiderbergko- femmina (nata il 30.7.2015); (nato il 30.07.2015); gel’ - Brandlbracke, maschio proprietario e conduttore: ‘Charli von Rammelstein’ - proprietario e conduttore: (nato il 4.5.2016); proprieta- Wolfgang Huber / Valdaora, Segugio della Stiria, maschio Siegfried Plankensteiner rio e conduttore: David Elle- 423 punti (“eccellente”). (nato il 30.07.2015); pro- / Villa Ottone; 259 punti costa / Braies; 197 punti. prietario e conduttore: Philipp (“eccellente”). ‘Arko’ – Brandlbracke, Seguita maschio (nato il 25.11.2015); Per informazioni e acquisizione cuccioli: ‘Coco vom Bärenbrand’ - proprietario e condutto- www.bracken.at; Segugio della Stiria, femmina re: Matthias Mairginter / tel. 348 4447481 (Friedrich Notdurfter, responsabile (nata il 26.1.2016); proprie- Prati di Vizze; 414 punti; Sezione Alto Adige; [email protected] tario e conduttore: Helmut (“eccellente”).

3/2018 Giornale Del cacciatore 35 normative Novità in tema di accompagnamento al camoscio Integrato il punto 12.5 del R.P.C. Il Regolamento provinciale sulla caccia contiene tutta una serie di disposizioni concernenti l’esercizio della caccia in Alto Adige. Accanto a contenuti centrali come le direttive di prelievo e la pianificazione dei prelievi, tale esso regolamenta fra l’altro l’at- tività di accompagnamento alla caccia al camoscio. In seguito a una modifica del Regolamento di esecuzione alla Legge provinciale sulla caccia, lo scorso anno le disposizioni in essa contenute concernenti la figura e l’attività dell’accom- pagnatore al camoscio sono state stralciate, essendo stato ritenuto più indicato che tali aspetti venissero trattati dal RPC / Regolamento provinciale sulla caccia. Ne sono temporanea- mente derivate delle lacune normative, e per ovviare a tale circostanza il RPC è stato riformato di conseguenza. Il consiglio direttivo provinciale dell’Associazione Cacciatori Alto Adige ha approntato una proposta di testo e l’ha trasmessa per l’appro- vazione alla Giunta provinciale di Bolzano. Questa, apportate alcune piccole modifiche, a completamento del controllo di legittimità e di merito ha approvato il testo con delibera n. 769 del 31.7.2018. Ai sensi della legge provinciale sulla caccia, le variazioni appor- tate al RPC vanno rese note tramite l’organo informativo dell’Acaa, cioè il Giornale del Cacciatore. Di seguito riportiamo quindi la nuova formulazione del punto in questione. b.t.

Modifica del punto 12.5 RPC, come da delibera n. 769 del 31.7.2018 della Giunta Provinciale di Bolzano

12.5 Regolamentazione dell’attività di accompagnatore al camoscio

12.5.1 Obbligatorietà dell’accompagnamento al camoscio pagnatore al camoscio organizzato dall’ Agenzia Demanio La caccia al camoscio può essere esercitata solo affiancato da provinciale in collaborazione con la sede dell’Associazione. un accompagnatore abilitato. I tesserini di accompagnamen- Il programma del corso deve essere concordato con l’ufficio to al camoscio per le riserve di diritto vengono rilasciati dalla provinciale competente per la caccia. sede dell’Associazione in base ai criteri qui di seguito esposti. L’abilitazione viene attestata dal direttore del corso e ha vali- Nella valutazione a vista del selvatico e all’atto del tiro, l’ac- dità durevole nel tempo. compagnatore al camoscio e il cacciatore di camosci devo- no trovarsi nelle immediate vicinanze fra di loro e in contatto 12.5.4 Impiego di accompagnatori al camoscio vocale diretto. Come accompagnatori vengono impiegate solamente per- sone che abbiano superato positivamente l’apposito corso. 12.5.2 Compiti dell’accompagnatore al camoscio Senza detto attestato possono essere incaricati anche quegli L’accompagnatore ha il compito di valutare scrupolosamente a accompagnatori ai quali è stato rilasciato un relativo tesserino vista i capi da abbattere e di autorizzarne l’abbattimento. Deve nei cinque anni precedenti. inoltre avere cura che la caccia al camoscio, nel suo svolgi- La consulta di riserva delibera chi fra gli accompagnatori abi- mento, risponda a criteri di etica venatoria e di presentabilità. litati nella riserva stessa viene incaricato di anno in anno. Le 12.5.3 Formazione ad accompagnatore al camoscio relative delibere vanno motivate. Chi vuole conseguire l’abilitazione di accompagnatore al camoscio deve superare positivamente un corso per accom- Motivi per la prima sospensione dell’incarico sono

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particolarmente: differente riserva altoatesina. - errori gravi o ripetuti nella valutazione a vista; È consentito impiegare accompagnatori al camoscio di altre - violazioni venatorie personali; riserve solo previo consenso della consulta. - mancato rispetto delle delibere e degli accordi della riserva; La certificazione della Provincia Autonoma di Trento atte- - violazione dell’etica venatoria; stante l’idoneità quale accompagnatore alla caccia al camo- - abusi nell’utilizzo di strade forestali e alpestri con limitazioni scio è parificata al tesserino di accompagnamento di cui al traffico. al punto 12.5, a condizione che venga assolto un corso di formazione suppletivo di più ore organizzato dall’Agenzia 12.5.5 Accompagnatori incaricati Demanio provinciale sulla regolamentazione della cac- I rettori comunicano annualmente alla sede dell’Associazio- cia al camoscio in Alto Adige. Nel caso specifico l’attività ne, nella prima metà dell’anno, le persone incaricate degli di accompagnamento può avvenire con il consenso della accompagnamenti al camoscio. Di seguito vengono rilasciati consulta. e trasmessi ai rettori i tesserini di accompagnamento per la rispettiva riserva. 12.5.7 Istanza di conciliazione Per le riserve di caccia private i tesserini di accompagnamen- Qualora in relazione all’incarico sorgano controversie, la to vengono rilasciati dall’ufficio provinciale competente per la competente consulta di riserva o chi si propone per l’inca- caccia. rico di accompagnatore, possono interessare una apposita istanza di conciliazione istituita dall’Associazione, la quale 12.5.6 Accompagnamenti da parte di cacciatori e accom- istanza, se non si giunge a un accordo amichevole, decide pagnatori non della riserva in via definitiva. Gli accompagnatori incaricati possono esercitare la caccia al camoscio solo se accompagnati dal titolare di un permesso di 12.5.8 Perdita di validità del tesserino caccia annuale o d’ospite nella relativa riserva o da un altro L’incarico di accompagnatore al camoscio è temporanea- accompagnatore incaricato della stessa. La consulta di riserva mente sospeso, laddove il titolare del medesimo viene sot- può ammettere all’accompagnamento di un accompagnatore toposto a divieto di caccia in qualsivoglia riserva oppure non incaricato anche titolari di permesso annuale o d’ospite di una ha tutti i documenti necessari per l’esercizio della caccia.

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3/2018 GiornaleDistributore Del cacciatore uffi ciale - BIGNAMI S.p.A.37 - bignami.it caccia e diritto Una sentenza che pone interrogativi

La sentenza della prima Sezione centrale d’appello della della natura e sulla caccia degli detta della Corte, il politico e Corte dei Conti che ha recentemente interessato l’ex pre- Stati membri dell’UE. il dirigente provinciale hanno sidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder e il arrecato allo Stato un danno Assoluzione in primo grado già direttore dell’Ufficio caccia e pesca Heinrich Erhard, erariale, emanando, fra il ha fatto scalpore anche al di fuori dei confini locali. - Nel dicembre 2016 le richie- luglio 2010 e il giugno 2014, mo uno sguardo dietro le quinte, partendo da dove tutto ste della Procura non vengono un centinaio di decreti per il è cominciato. accolte dalla Corte dei Conti di prelievo in deroga di 2.655 Bolzano; a parere dei giudici, selvatici. È un mercoledì del maggio selvicoltura, la consistenza i decreti in questione, pur se Il fatto che i decreti, malgrado 2012. Due organizzazioni della fauna selvatica, la pub- lacunosamente motivati, era- numerose sentenze contrarie ambientaliste depositano un blica sicurezza, oppure per no giuridicamente a posto. del TAR di Bolzano, non fos- ricorso presso la sede di Bol- motivi sanitari. Anche la legge La Procura ricorre contro sero stati motivati più minu- zano della Corte dei Conti. quadro statale sulla caccia del questo verdetto, e a quel ziosamente, è stato visto dalla Ritengono che l’assessore pro- 1992 e varie direttive europee punto il procedimento passa Corte come un comportamen- vinciale competente e il diret- consentono l’abbattimento di a Roma, alla Sezione centrale to particolarmente colposo. tore dell’Ufficio caccia e pesca animali selvatici in situazioni d’appello della Corte dei conti. Commento alla sentenza abbiano cagionato, emanando problematiche e in caso si Condanna decreti di prelievo in deroga, danni. L’ISPRA (Istituto Supe- È interessante notare che, in seconda istanza un danno erariale allo Stato. riore per la Protezione e la come esplicitamente richia- Poco tempo dopo la Procura Ricerca Ambientale), massima Diversamente dalle aspetta- mato in sentenza, la Procura presso la Corte dei Conti avvia istanza statale preposta alla tive, la decisione dei giudici non aveva contestato agli un procedimento d’inchiesta. protezione dell’ambiente e bolzanini viene ribaltata dalla accusati un danno all’ambien- Di fatto la possibilità di abbat- alla ricerca ambientale, nelle prima Sezione centrale della te e/o all’ecosistema, bensì tere specie protette autrici di proprie linee-guida riconosce il Corte dei Conti, la cui sen- unicamente un danno erariale danni è espressamente pre- controllo numerico delle popo- tenza del 18 giugno 2018 (in Italia, dal 1977 la fauna vista dalla legge provinciale lazioni di fauna selvatica come avvalora punto per punto le selvatica è patrimonio indispo- altoatesina sulla caccia del strumento atto a ridurre o argomentazioni della Procura nibile dello Stato, mentre in 1987, dove sostanzialmente risolvere squilibri ecologici e a della Corte dei Conti. Risulta- altri Stati è ancora oggi con- si dice che possono essere limitare gli elementi di conflit- to: l’ex governatore Durnwal- siderata res nullius, cioè non concesse al prelievo specie to con le attività umane. D’al- der e l’ex direttore dell’Ufficio appartenente a nessuno). protette quando siano mes- tronde il prelievo di selvatici caccia e pesca Erhard vengono I giudici sono evidentemente si a repentaglio l’equilibrio per dette finalità è previsto da condannati al pagamento di giunti a detta loro conclusione ecologico, l’agricoltura, la tutte le leggi sulla protezione 568.125 Euro ciascuno. A considerando non l’evoluzione biologica delle popolazioni ma i singoli abbattimenti, isola- tamente. Un approccio che pone degli interrogativi sotto molteplici aspetti. Innanzitutto va detto che singoli esemplari non sono rilevanti agli effetti di una popolazione faunistica nel suo insieme, salvo se composta da Con i loro scavi un esiguo numero di individui. le marmotte creano Appunto perciò tutti i Paesi, così come le vigenti direttive concreti problemi agli comunitarie, consentono pre- operatori agricoli nella lievi mirati di capi arrecanti danno. Il punto di discrimine è lavorazione degli alpeggi. dato dalla conservazione della popolazione, non del singolo Foto: Flavio Prinoth individuo.

3/2018 38 Giornale Del cacciatore caccia e diritto Uno sguardo all’evoluzione delle consistenze delle specie di fauna selvatica in oggetto, comprova come i provvedi- menti di prelievo in deroga non abbiano nuociuto alla sostanza delle popolazioni. Anzi, dai censimenti emerge ad esempio che proprio in Alto Adige – contrariamente a quanto accade in altre realtà – la marmotta e lo stambecco sono interessati da un costan- te incremento. Vi è da poi da domandarsi come, di per sé, un animale selvatico sia monetizzabile, stabilendo ad esempio quanto valgono una marmotta o una volpe viventi allo stato libero. Considerato che lo Stato non “vende” animali selvatici, e Sono già stati lamentati danni anche a baite e altre infrastrutture. in generale non trae da essi Foto: Renato Grassi beneficio economico, appare difficile comprendere come il Paragonando, a titolo di essere presentato ricorso in bilità di successo. valore – ancorché “intrinseco” esempio, l’abbattimento Cassazione per motivi inerenti Resta inoltre il fatto che, con – di singoli esemplari possa di selvatici all’estrazione e la giurisdizione e legittimità. norma di attuazione allo Sta- essere quantificato. appropriazione indebita di ric- Dopo di ciò vi sarebbe anco- tuto speciale di autonomia, Ciò detto, il valore tassidermi- chezze del sottosuolo, si com- ra la possibilità di ricorrere nel dicembre 2016 è stata co calcolato dalla Procura ha prende come solo nel secondo alla Corte europea dei diritti introdotta la possibilità – indubbiamente riservato agli caso possa verificarsi una per- dell’uomo di Strasburgo. rispettando determinate con- accusati un amaro calice. dita ai danni del patrimonio dizioni – di dichiarare caccia- Una sentenza che avrà La Procura della Corte dei dello Stato. Mentre infatti una bili specie come la marmotta e conseguenze? Conti si è rivolta a un museo popolazione faunistica è ripro- lo stambecco. Grazie appunto zoologico informandosi sui ducibile naturalmente, col che Premesso che la sentenza non a questo nuovo scenario, sono costi per l’acquisto di animali. il prelievo di singoli esemplari è ancora passata in giudica- ad esempio stati approvati Il calcolo è stato formulato non ha su di essa ripercussioni to, anche nella malaugurata nel 2017 piani di prelievo partendo dal costo di capi negative, i beni del sottosuolo ipotesi in cui dovesse essere per marmotte e stambec- tassidermizzati delle specie non si riproducono, e dalla confermata, ciò non equi- chi, previo l’ottenimento di in questione, ponendo poi in loro sottrazione può derivare varrebbe alla fine dei prelievi parere favorevole da parte detrazione il 40% della cifra un danno allo Stato. A diffe- sulla base di provvedimenti dell’ISPRA. per le spese di lavorazione renza degli animali selvatici, in deroga della Provincia. Più La sentenza del 18 giugno da parte del tassidermista e inoltre, per lo Stato le risorse volte, dal 2016, il TAR ha 2018 lascia comunque un aggiungendo una percentuale del sottosuolo rappresentano confermato la legittimità dei sapore amaro; e il pensare in considerazione della fun- una fonte di introito. decreti di prelievo, e le orga- che, almeno in prima istanza, zione dell’animale vivente nel Vi sarebbe poi da conside- nizzazioni ambientaliste sono la Corte dei Conti aveva nega- suo habitat naturale. Non è rare la “prevenzione danni” anche state condannate alla to chiaramente l’esistenza di invece stata evidentemente ottenuta tramite il prelievo rifusione delle spese legali. La un danno erariale, è solo una considerata, in questo calcolo, di marmotte e volpi, con un Corte dei Conti non dovreb- piccola consolazione. Se non la quantità del bene da “acqui- risparmio a vantaggio della be quindi poter ravvisare altro, però, i due metri di stare” rapportata alla dispo- mano pubblica in termini di gli estremi per un’accusa. giudizio adottati dimostrano nibilità dello stesso, elementi minori indennizzi corrisposti Affinché le cose continuino a che la questione viene vista in che concorrono a determinare per alpeggi danneggiati o pre- rimanere in questi termini, maniera controversa interna- il valore di un prodotto. Ma dazioni di pollame. i decreti per il prelievo in mente alla stessa magistra- tant’è: la prima Sezione cen- deroga devono essere formu- tura. Per arrivare all’ultima Vie legali? trale d’appello della Corte dei lati in modo giuridicamente parola ci vorrà probabilmente Conti ha considerato convin- Avverso la sentenza della inattaccabile e solido, così che ancora del tempo. cente e condivisibile il metodo Sezione centrale d’appello i ricorsi di parte ambientalista di monetizzazione adottato. della Corte dei Conti può ora abbiano poche o nulle proba- Benedikt Terzer

3/2018 Giornale Del cacciatore 39 fauna Il lupo in Alto Adige Breve rendiconto della situazione di Martin Stadler, Ufficio provinciale caccia e pesca

Il ritorno del lupo è stato un grande successo per la tutela delle specie, ma comporta allo stesso tem- po anche una grande sfida. Alcuni vedono il ritorno di questa specie come il sim- bolo di una natura intatta, altri vi vedono un potenzia- le pericolo e un’alterazione di equilibri consolidati. Il lupo preda sia animali selvatici, entrando in parte in conflitto con il mondo venatorio, che animali domestici, e c’è chi teme anche per la sicurezza dei propri figli.

Inarrestabile nella sua marcia d’espansione. Nadezda Murmakova / shutterstock.com

La possibilità della ricomparsa dei Grigioni. Uno di questi di un canide rinvenuto morto. con analisi genetica condot- dei grandi predatori era cosa animali si era spinto sino in Si trattava senza dubbio di un ta su feci, la presenza di un già nota per la Provincia di Val Monastero. lupo, trattenutosi tra il 2007 altro lupo. Si trattava di un Bolzano. Già nel 2003 vi era- Nel 2009 la Provincia di Tren- e il 2008 nei pressi di Passo maschio, codificato come M no state infatti segnalazioni to ha pubblicato i risultati dei Oclini. 24. Questo è rimasto sino al di lupi nel confinante Cantone test genetici condotti sui resti Nel 2010 è stata confermata, 2014 l’unico lupo confermato geneticamente in Provincia di Bolzano. A partire da quell’an- no, però, sono state sempre più confermate tracce di presenza, perlopiù di singoli individui, dalle zone di Ultimo, Parcines, Castelbello, Natur- no, San Pancrazio, Tesimo e dall’Alta Val di Non. Qual è la situazione attuale? Il grafico sottostante mostra la distribuzione del lupo in Alto Adige e nelle regioni cir- costanti. Sulla base delle ana- lisi genetiche è stato possibile confermare nel 2017 la pre- senza di sei diversi individui. La attuale distribuzione del lupo in Alto Adige e nelle aree adiacenti (situazione: marzo È stata inoltre confermata la 2018). presenza di uno o due indivi-

3/2018 40 Giornale Del cacciatore fauna dui nelle aree di Tubre e della Germania Austria Val Monastero. Francia In Val d’Ultimo è stata ricon- fermata la presenza del maschio WBS-M1, i cui spo- Svizzera stamenti sono stati seguiti La attuale dal Bresciano al Trentino e infine all’Alto Adige. Questo distribuzione dei Slovenia individuo è stato responsa- bile nei mesi estivi, nell’area branchi di lupi della Valle di Montechiesa / nell’arco alpino. Italia Kirchbergtal, di alcune preda- zioni su animali domestici. Nell’area dell’Alta Val di Non è stato possibile accertare la riproduzione della coppia costituita da M41 (maschio) e 2018-18 (90 branchi) WBZ-F1 (femmina). Il branco, composto da soli tre individui, iuto dell’uomo. Anche in Alto territorio in cui cacciare, e da Perché un lupo possa ripro- occupa la regione sul confine Adige non ha mai avuto luogo cui vengono allontanati altri dursi è necessaria la presenza provinciale. alcun progetto di reintrodu- lupi. Gli intrusi vengono scac- di un partner e di un territo- Sull’Alpe di Siusi e in Alta zione. Nel resoconto annuale ciati e raramente uccisi. Così rio disponibile, la cui ricerca Badia sono stati confermati sui grandi predatori della Pro- il numero di branchi e di lupi può anche comportare sposta- i seguenti individui: la lupa vincia di Trento è stato pub- che possono occupare un’a- menti su lunghissime distan- VR-F13, il maschio WBZ- blicato il grafico sottostante, rea è comunque limitato. Si ze. I lupi sono infatti in grado M001. In questo caso si tratta che mostra l’evoluzione dei potrebbe quasi affermare che di spostarsi moltissimo, e della coppia Alfa del confi- branchi nel corso degli ultimi il branco stesso esercita un possono girovagare oltre una nante branco Fassa–Arabba– sette anni. È evidente l’au- controllo sul numero di lupi di settimana senza particolare Badia. Entrambi gli animali mento esponenziale avvenuto un’area. necessità di nutrirsi. Il miglior sono originari della Lessinia. negli ultimi due anni. Un territorio può essere esempio di questa capacità è Una particolarità è la lupa Questo trend sottolinea la grande diverse centinaia di dato dal lupo maschio “Slavc”, di Nova Ponente, in quanto notevole velocità di espan- km quadrati, ma se le prede che a fine 2011 si è spostato animale proveniente dalla sione della specie e la sua abbondano le dimensioni dalla Slovenia alla Lessinia (tra popolazione dinarica (Balca- adattabilità. Ciò non significa possono ridursi. Per ridurre le province di Trento e Vero- ni). Questa lupa è parte della che il numero di lupi aumen- le dispute territoriali, i confini na). Qui ha incontrato una coppia che si muove lungo la terà all’infinito. Ogni branco dei territori vengono marcati femmina, soprannominata 7 confinante Val di Fiemme. necessita infatti di un proprio con feci e con urina. “Giulietta” e proveniente dalle Nel 2018 è stato possibile Alpi Francesi. accertare dal punto di vista 6 Oltre alle capacità di sposta- genetico altre presenze di mento, anche quelle ripro- lupo in Alto Adige. Si tratta duttive possono spiegare perlopiù di singoli individui 5 l’espansione del lupo. Una rilevati nelle aree di Renon, lupa partorisce, infatti, da 1 Lana, Alpe di Siusi e Val Sena- a 7 piccoli (in funzione delle 4 les. Anche il branco dell’Alta disponibilità trofiche), le cui Val di Non è stato ripreso più possibilità di sopravvivenza volte con l’ausilio di fototrap- 3 nei nostri territori, ancora pole nell’ambito del piano di con pochi lupi ma con molte monitoraggio del lupo. Nel potenziali prede, sono molto 2017 sono stati accertati e 2 alte. I lupi non necessitano rimborsati danni da lupo per per forza di prede selvatiche, un importo complessivo di e si adattano bene a vivere 1 9.680 €. anche in aree relativamente antropizzate. Attualmente sul- Qual è la velocità di le Alpi si stima la presenza di espansione del lupo? 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 circa 90 branchi. Anzitutto va sfatata la con- vinzione che il lupo non sia in Evoluzione numerica dei branchi di lupi accertati in grado di espandersi senza l’a- provincia di Trento. Traduzione: Renato Sascor

3/2018 Giornale Del cacciatore 41 gestione Il controverso controllo della volpe di Andreas Agreiter, Luigi Spagnolli – Ufficio provinciale caccia e pesca

Cacciatori e contadini non hanno dubbi: nel nostro territorio ad alta densità di antropizzazione la volpe deve essere sottoposta a controllo. Si tratta di una consolidata opinione dei portatori d’interesse: è anche scientificamente fondata?

L’efficacia di un prelievo della volpe Il periodo di caccia previsto dalla legge statale per la vol- pe, in Italia, è assai più breve rispetto al resto d’Europa: dalla terza domenica di set- tembre al 31 gennaio. È poi assodato che, per motivi cli- matici e di sovrapposizione coi periodi di caccia di altre spe- cie, in autunno e in inverno Abile e furba, la volpe sa bene dove trovare “facile” alimento; per il 2018 il suo controllo venato- si prelevano meno volpi che rio anticipato è ammesso non a caso nelle adiacenze dei pollai. Foto: Pascal Halder / shutterstock.com in estate. Per questo motivo, in Alto Adige, si è sempre spondenti risarcimenti pagati polli, per 32.000 Euro di ficamente accertato che la sua cercato di allungare, antici- dalla Provincia ogni anno sono risarcimenti. Ma non è tutto: diffusione sia proporzionale pandoli, i tempi di prelievo, al abbondantemente oltre le tra le sue vittime preferite ci alla quantità di volpi presenti fine soprattutto di prevenire cinque cifre. Nel solo 2015 la sono i tetraonidi, comprensi- nel territorio, ma è intuibile danni alla pollicoltura: i corri- volpe ha predato circa 4000 bilmente in difficoltà, nel loro che più recettori ci sono, areale sempre più ristretto, a maggiore è la possibilità di un trovare adeguate misure per parassita di moltiplicarsi. Evoluzione pollame predato / abbattimenti di volpe difendersi. L’Autorità venatoria ha per- La rabbia silvestre pare per tanto elementi sufficienti per fortuna debellata, ma con dimostrare che la caccia alla pollame predato 3500 essa è venuto meno un rego- volpe riduce i danni all’alle- latore naturale importante: vamento di animali da cortile ora solamente il cimurro e la e, insieme agli interventi di rogna svolgono, seppur rela- miglioramento dei rispettivi 2500 tivamente dalle nostre parti, habitat, migliora gli equilibri un analogo ruolo per la volpe, ecologici relativamente ai che se la passa in generale tetraonidi. Non incide invece, molto meglio della maggior se non marginalmente, nella 1500 abbattimenti di volpe parte delle sue specie preda. lotta all’echinococcosi. L’echinococcosi alveolare, che Il punto dolente del può infettare anche l’uomo, periodo di caccia a sua volta si è manifestata 500 quantità pollame predato / abbattimenti di volpe negli ultimi tempi nel territo- Fino al 2013, in Alto Adige, la 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 rio provinciale: non è scienti- caccia alla volpe era praticata

3/2018 42 Giornale Del cacciatore gestione a partire da luglio, secondo un calendario venatorio fissato dalla Provincia in base alla propria competenza prima- ria in materia di caccia. In quell’anno però, a seguito di sentenza, anche l’Alto Adige ha dovuto adeguarsi ai periodi di caccia previsti dalla legge statale, alla quale è stata Una ampia parte delle riconosciuta la prevalenza in ambito di calendarizzazione perdite di tetraonidi sono venatoria per la rilevanza ascrivibili alla volpe. ambientale che essa ha. Da allora il numero dei prelievi di volpe è drasticamente calato, Foto: Magnus Carlsson e i risarcimenti per i danni alla pollicoltura moltiplicati. Con successivi decreti assessorili si è riusciti, nei primi anni, a consentire un controllo della di approvare con decreto Forestale, in collaborazione della fauna selvatica è condi- volpe in estate, almeno finché assessorile anche la possibilità con le riserve di caccia, svaria- zionata da forti componenti non venivano stoppati dal di un controllo della volpe ti interventi di miglioramento emotive. Per questo è neces- giudice a seguito dei consueti negli areali dei tetraonidi e ambientale, accompagnati da sario analizzare costantemen- ricorsi animalisti. della coturnice in cui, negli un progetto pilota di controllo te le situazioni e dimostrare Con l’esperienza si impara, e anni scorsi, sono stati realiz- estivo, a partire dal 1° luglio, con dati da un lato i danni così la Provincia è infine riu- zati interventi di miglioramen- della volpe tra il 2013 e il causati dalla fauna selvatica, scita, nel 2016, motivando il to dell’habitat. Il vincolante 2017. L’esito è stato positivo: dall’altro gli effetti delle misu- decreto con i dati dei danni al parere ISPRA ha però negato il numero dei galli è risali- re di prevenzione e di control- pollame accuratamente rac- questa possibilità, sottolinean- to fino a 16. Ovviamente è lo intraprese. colti e limitando il prelievo ad do che per ottenere un parere difficile dimostrare quanto La volpe è oggi l’unico preda- una certa distanza dai pollai, favorevole a tale controllo abbiano contribuito, nel far tore cacciabile in Alto Adige. a resistere all’impugnazione bisognerebbe dimostrare, per ripartire la popolazione, gli Un controllo mirato nei prati davanti al TAR. Pertanto si è ogni areale considerato, i dan- interventi di miglioramento vicini ai pollai è documen- deciso, nel 2017, di miglio- ni effettivamente provocati degli habitat, e quanto il con- tatamente utile ed attuabile rare ulteriormente il decreto dalla volpe: mentre nel caso trollo della volpe. Le pubblica- senza grandi difficoltà e con e di provare ad anticipare, dei pollai sono gli stessi con- zioni scientifiche sottolineano efficienza. Al contrario, un in totale trasparenza, il tadini, in quanto interessati, a in genere i miglioramenti controllo negli areali dei tetra- periodo venatorio: lo Stato segnalare i danni, per le specie ambientali come decisivi, ma onidi e della coturnice è com- ha immediatamente reagito selvatiche si tratta di un com- è innegabile che i predatori plesso da attuare, ed è difficile rivendicando, dal punto di pito proibitivo. In compenso abbiano una certa incidenza. valutarne gli effetti: si tratta vista del diritto a ragione, che il parere ISPRA autorizza Nel Parco di Paneveggio – infatti di zone fuori mano, il periodo di caccia è com- quest’anno gli agenti venatori Pale di San Martino è stato con scarsa visibilità a media e petenza esclusivamente sua, a cacciare le volpi anche di fatto uno studio specifico sulla lunga distanza, e gli abbatti- in quanto di rilevanza per la notte con i fari presso i pollai mortalità infantile del gallo menti sono spesso solamente gestione dell’ambiente, per che hanno subito danni, ovvia- cedrone: del 69% di mortalità casuali. cui quest’anno si è tornati alla mente verificati e certificati media, ben oltre la metà, il Nelle aree di passaggio tra situazione del 2016: ovvero dalla Forestale. 63%, è causata dalla preda- gli areali di distribuzione dei che il controllo estivo della zione da parte di volpi, faine/ tetraonidi e i pascoli o le aree L’esempio del Parco volpe, ammesso dal 19 luglio, martore, corvidi eccetera, il agricole, invece, pur essendo Naturale del Monte Corno è limitato a una fascia di 400 23% da disturbi di origine assai limitato il numero dei metri di distanza dai pollai. Nel Parco Naturale del Monte antropica e il 14% da motivi tetraonidi presenti, il prelievo Corno la popolazione del gallo climatici come le nevicate tar- della volpe è più praticabile, Coi tetraonidi ci abbiamo cedrone si è drasticamente dive, che costringono la galli- anche se rimane il problema provato, ma... ridotta a partire dagli anni na ad abbandonare la cova. di dimostrarne l’effettiva Per la verità, nel 2018 la ’90: da oltre 30 galli nel 1998 incidenza sulla riduzione della Un controllo mirato è Provincia ha tentato, con un si è passati a 7 nel 2010. A mortalità infantile dei tetrao- opportuno parere favorevole dell’Osser- seguito di ciò, in questi ultimi nidi e della coturnice. vatorio Faunistico Provinciale, anni sono stati realizzati dalla È noto a tutti che la gestione 

3/2018 Giornale Del cacciatore 43 ambiente Migliorie ambientali: iniziativa dei cacciatori di Silandro

Il gruppetto di atletici soci della riserva di Silandro, ben equipaggiato e animato da spirito di causa, non ha lesinato gli sforzi.

Un numero crescente di riserve altoatesine si è già atti- benschlagen” (usanza veno- roverella, con i suoi rami e il vato in iniziative per l’ambiente, ovvero in progetti tesi stana) del prossimo anno, in suo fogliame la carente offer- alla salvaguardia e al ripristino degli habitat faunistici. parte verrà venduto a privati ta di pastura di Monte Sole Così la riserva di Silandro, bell’esempio di interazione fra come legna da ardere. migliorerà. cacciatori, proprietari dei fondi e personale forestale, agli Una volta ultimato il lavoro, effetti della preservazione della biodiversità. la riserva di Silandro in colla- [GdC] Si è trattato della borazione con la trattoria Ille vostra prima iniziativa di ha offerto un lauto pasto ai miglioria ambientale? Animati da voglia di fare e nei al contesto, e che erano volitivi cacciatori. [Primisser] In realtà già lo idealismo, attrezzati di moto- stati lì messi a dimora – come Per comprendere meglio scorso anno abbiamo sfal- seghe e di cesoie trincia-rami, in quasi tutto il comprensorio la valenza di quanto fatto, ciato un prato montano nel febbraio scorso sette di Monte Sole – negli anni abbiamo posto alcune doman- dell’estensione di circa mezzo atletici cacciatori di Silandro ’50 e ’60. Ciò, nell’intento de all’agente venatorio e al ettaro in località Mittereben, si sono dati appuntamento di favorire la crescita delle forestale coinvolti. sulla porzione di Vezzano del con il locale agente venatorio roverelle spontaneamente Monte Sole, ove prima vi era Johann Primisser e con Klaus presenti, i cui frutti sono ali- [GdC] Guardiacaccia Pri- un maso - oggi dismesso; Bliem della Stazione forestale mento per la fauna, ma anche misser, quali specie di e abbiamo così creato una di Silandro; del gruppo faceva degli ornielli e di una varietà fauna selvatica avete inteso superficie di pastura per i parte anche Hannes Ille, pre- di piante arbustive. favorire tramite questa caprioli. Inoltre, assieme ai sidente dell’amministrazione In precedenza l’area era stata operazione? neocacciatori tirocinanti, separata di Vezzano, proprie- scelta dal forestale e dal guar- [Hans Primisser] In primo abbiamo liberato da novelleto tario terriero e cacciatore. diacaccia, gli alberi erano stati luogo l’intento era quello e arbusti un pascolo per vac- Nella dismessa fossa dei mat- assegnati ed era stato stabilito di migliorare l’habitat del che asciutte e ovini sulla por- toni, a monte dell’abitato di il modus operandi. capriolo. zione di Monte Sole ricadente Vezzano, sono stati rimossi su Il legno dei pini tagliati verrà Infatti dando spazio – compli- nella frazione di Corces. una superficie complessiva di impiegato, in parte, in occa- ce anche l’attività delle ghian- mezzo ettaro i pini neri estra- sione del tradizionale “Schei- daie – all’espansione della [GdC] Klaus Bliem, come

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Spesso la roverella è circondata da spinosi cespugli di ginepro. Per favorire lo sviluppo delle piante giovani, questa naturale «protezione da morsicamento» è stata un po’ diradata.

lei ben sa – in quanto attori, tesa alla riqualificazio- mente, anche i rapporti inter- va ampliato il numero dei par- forestale e anche cacciato- ne di un habitat, con vantaggi personali giocano un ruolo. tecipanti e vanno potenziate le re – non sempre forestali, per tutte le specie animali e [GdC] Avete già pianificato interazioni. proprietari di boschi e cac- vegetali ivi presenti. Il presup- nuove iniziative? ciatori tirano la fune dalla posto per progetti del genere [Bliem] L’idea sarebbe di Grazie del colloquio, Hans stessa parte. Come si è è avere ben chiara la comples- intraprendere ogni anno qual- Primisser e Klaus Bliem. giunti a questo progetto? sa relazione fra un ambiente che azione, soprattutto nel E in bocca al lupo per le [Klaus Bliem] Qui a Silandro intatto e il benessere delle periodo di caccia chiusa; di vostre attività! è maturato un bell’esempio popolazioni di fauna selvatica cose da fare non ne manche- di interazione diretta fra i tre che lo popolano. Poi, natural- ranno di sicuro. In ogni caso Ulli Raffl

fauna Riabilitato un allocco indebolito

I nostri guardiacaccia vengono interessati di questioni riguardanti la fauna anche dal di fuori del mondo vena- torio; fatto, questo, che può essere interpretato come attestazione di fiducia nei loro confronti. Così è accaduto al guardia della riserva di Aldino Martin Daum.

Contattato dalla signora Köhl na, ha appreso da Viglia che di maso Plattner, Daum è l’allocco si stava riprendendo stato messo al corrente di “un a vista d’occhio; i due hanno rapace indebolito” stazionante così concordato di rimetterlo nell’areale del maso, nei pressi in libertà. dell’ingresso dell’abitazione. Trascorsi nemmeno venti Recatosi sul posto, ha verifi- giorni dal ritrovamento, il cato trattarsi di un allocco. volatile è stato liberato non L’animale non mostrava ferite lontano dal maso dove era evidenti; certamente però era stato rinvenuto, e precisamen- indebolito, cosicché Daum ha te in zona Lärch-Bachwiesen deciso di affidarlo alle cure nel comune di Aldino. L’ope- del signor Francesco Viglia di razione-salvataggio ha avuto Bolzano, e glielo ha personal- quindi un lieto fine. Köhl per avere chiesto il suo effetti della riabilitazione mente portato. L’agente venatorio Daum si intervento e al signor Viglia dell’allocco. Dopo nemmeno una settima- è detto grato alla famiglia per la ottima interazione agli auk

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Prelievi e censimenti record Il cervo in Alto Adige: tutto sotto controllo? di Andreas Agreiter, Luigi Spagnolli – Ufficio provinciale caccia e Pesca

Record assoluto di prelievi di cervi in Alto Adige nel 2017. In Venosta il piano è stato attuato al 101%: 1.430 capi abbattuti, di cui 629 di genere maschile e 801 femminile. Foto: Klaus Bliem

L’inverno 2017/2018, lungo e ricco di neve, prometteva di eccezionale: il meteo favo- c’è, però: pochissime riserve per sé dati record dei censimenti dei cervi, attuati in con- revole e l’inverno anticipato hanno fatto uso della possibi- dizioni ideali. Ciononostante i dati ottenuti fanno pensa- hanno reso possibile un’ese- lità di chiedere un incremento re. Il numero reale dei cervi presenti nei diversi distretti è cuzione oltremodo soddisfa- del prelievo del 10% come stato evidentemente sottostimato, in passato. cente dei piani di prelievo in previsto, nonostante il prelie- tutti i distretti, grazie al lode- vo dei calvi fosse in molti casi Dati sorprendenti calvi, 1/5 cervi da trofeo e vole impegno dei cacciatori, stato completato ben prima 1/5 individui non classificabili. soprattutto quelli delle riserve della scadenza. Si sarebbe Nei censimenti dei cervi, In molte zone le femmine era- con maggiore densità. Con potuto fare di più! I tavoli di anche se effettuati nelle no in grande sovrannumero, 3.743 capi prelevati in tutta lavoro tra cacciatori, agricol- migliori condizioni possi- ma la evidentemente relativa la provincia la percentuale di tori e forestali hanno conti- bili, va considerato che un quantità di cervi maschi con- attuazione del piano di prelie- nuamente spronato le riserve 20-30% dei capi sfugge alla tati fa capire che essi sono più vo 2017 si attesta sul 94%. ad affrontare seriamente la conta. A livello provinciale difficili da vedere rispetto ai Solo in Val Venosta i capi problematica dei calvi e ad sono stati contati quest’anno calvi. abbattuti sono stati 1.401, abbandonare vecchi pregiudizi 9.123 capi, il 35% in più che con una percentuale di attua- frenanti. Gli anni venatori Piani di prelievo attuati nel 2017, quando pure con zione del 101%; anche Mera- favorevoli devono essere usati 7.157 era stato stabilito un L’annata venatoria 2017 no si è ben disimpegnata, con per compensare quelli più record. Quasi il 60% erano relativamente al cervo è stata il 98%. Un aspetto negativo difficili.

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Le popolazioni di cervo in Alto Adige sono sempre più numerose. Per contrastare questo consolidato trend è necessario un consistente aumento dei prelievi.

Foto: Walter Tomaschett

Il trend rispetto all’anno precedente. Popolazioni sottostimate? in molti casi le popolazioni di Ciò a seguito dei censimenti cervo siano state sottostimate I censimenti dimostrano che e delle denunce di danno Quando, qualche anno fa, l’at- e il loro incremento non capi- in tutta la provincia non ci in diverse zone. Il piano va tuazione dei crescenti piani di to. Il disagio crescente degli sono popolazioni in regres- però attuato, cosa non scon- prelievo cominciò ad apparire agricoltori e dei forestali è sione. Aumentano notevol- tata: inoltre si sa per espe- difficile per i cacciatori, la però continuamente segna- mente i cervi nella parte rienza che gli incrementi di Commissione preposta pensò lato: purtroppo l’auspicata orientale e in Bassa Atesina, prelievo spesso rincorrono, di dimostrare comprensione, riduzione delle popolazioni di mentre prosegue l’incremen- anziché precedere e frenare, e in taluni casi decise di venire cervo non è stata realizzata to, se pur relativo, delle già gli incrementi delle popola- incontro ai cacciatori tenendo come si sperava. numerosissime popolazioni zioni selvatiche. La speranza numeri più bassi di quelli che Se i contadini sono sempre venostane e della Val d’Ul- è che in alcune parti dell’Alto la scienza consigliava. I dati più costretti a recintare i loro timo/Val di Non. La tabella Adige il prelievo riesca a dei recenti censimenti dimo- campi per tenere lontana la sottostante evidenzia come stabilizzare i numeri delle strano però che finora i piani selvaggina, la caccia deve por- i piani di prelievo sono stati popolazioni, quando non in di prelievo erano tutt’altro che si il problema di non essere sensibilmente incrementati qualche caso a ridurli. troppo alti. Può essere che riuscita a mantenerla al di 

Incremento Incremento rispetto Distretto venatorio Censimento cervi 2018 piani di prelievo “calvi” 2018 ai censimenti 2015-17 rispetto allo scorso anno Alta Pusteria 607 + 92 % + 22 % Bolzano 658 + 47 % + 13 % Bassa Atesina 188 + 28 % + 27 % Merano 1.480 + 32 % + 13 % Val Venosta 3.119 + 28 % + 16 % Vipiteno 534 + 19 % + 27 % Brunico 1.079 + 61 % + 28 % Bressanona 600 + 63 % + 25 % Parco Nazionale * 858 + 5 % - Totale 9.123 + 35 % + 18 %

I risultati dei censimenti notturni di cervo con i fari per distretto venatorio, e le modifiche nonché gli incrementi di prelievo dei calvi rispetto all’anno precedente (senza considerare i residui positivi o negativi). * Dato riferito al secondo censimento dell’anno nel Parco Nazionale.

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Censimenti 2004-2008

Censimenti 2014-2018

sotto della densità critica che produce danni alle colture: a prescindere da chi ne abbia la responsabilità - la Commis- sione pianificazione prelievi o i cacciatori stessi - il pubblico interesse della conservazio- ne del bosco e della tutela della biodiversità non è stato salvaguardato. Quale ruolo per il cacciatore nella comunità umana? I cacciatori ed i loro rappre- sentanti si lamentano spesso dei piani di prelievo eccessivi. Alcuni però si dimenticano che i cacciatori non sono sempli- cemente dei sottoposti della Commissione pianificazione prelievi: essi svolgono invece un ben più rilevante servizio Censimento per la comunità in cui vivono, Prelievo nel senso che, volenti o nolen- ti, condizionano l’ambiente e il territorio del futuro. Se il cervo è adeguatamente con- trollato, rimane in equilibrio con le attività agricole e con le altre attività umane, e quindi con la collettività. La caccia in Alto Adige, con il suo sistema Capi prelevati sociale che consente a tutti i Capi censiti residenti di praticarla a costi contenuti, si giustifica se rag- giunge l’obiettivo di conserva- re l’ecosistema e prevenendo i conflitti tra gli animali selvatici e le attività umane.  Censimenti e prelievi di cervo in Alto Adige dal 2000

3/2018 48 Giornale Del cacciatore fauna Spostamento ragguardevole

Sarà accaduto a molti di incontrare casi del genere: a un bel momento viene abbattuto un vecchio camoscio che, ancorché ben identificabile, da anni non veniva avvistato in riserva o era addirittura sconosciuto nella zona, pur in presenza di un territorio facilmente perscrutabile.

La ragione di ciò è stata com- nettamente riconoscibile: foto provata da azioni di marcatu- che erano state scattate del ra e di monitoring satellitare fotonaturalista Renato Grassi svolte negli ultimi decenni: nel 2015, quindi due anni singoli esemplari possono prima del prelievo, e precisa- compiere spostamenti di mente una prima volta a fine notevole entità. Di recente è giugno, un’altra a ferragosto. stato addirittura un semplice Non però nella riserva di Alta Val Martello: il camoscio in questione, allora di 16 anni, raffronto fotografico a darne Castelbello ma nell’alta Val a fine giugno 2015 (foto sopra) e nel giorno di Ferragosto la riprova. Martello, a ben 23 chilometri dello stesso anno (foto sotto); porta indubbiamente bene Val Venosta: è l’agosto 2017 di distanza in linea d’aria dal la sua età... Entrambe le foto: Renato Grassi quando il cacciatore Chri- luogo dell’abbattimento. stian Holzknecht abbatte Messi a raffronto, gli scatti nella riserva di Castelbello non lasciano dubbi riguardo al un maschio di camoscio di trattarsi inequivocabilmente 18 anni. I compagni si con- dello stesso esemplare. Una gratulano con lui tramite la testimonianza in più di come rubrica del nostro giornale singoli animali erratici siano in “dalle riserve”, corredando il grado di compiere nella loro messaggio con la foto. Vuole il vita spostamenti ragguarde- caso che nei nostri archivi fos- voli, cosa che può accadere in sero conservate alcune imma- quasi tutte le specie. gini proprio di quel camoscio, l.g.

Castelbello SIlandro Laces

Martello

Lo stesso individuo, stavolta abbattuto: siamo nella riserva L’animale ha percorso la intera Val Martello e i versanti di Castelbello ed è l’agosto 2017 (socio abbattitore: nord delle riserve di Laces e Castelbello. Christian Holzknecht).

3/2018 Giornale Del cacciatore 49 tiro Le distanze di tiro da rispettare a caccia

Nel tiro venatorio quello più tiri a distanze un tempo della distanza è un ele- considerate “impossibili”: mento fondamentale da 400-500 metri e oltre. cui non si può prescindere, Un tanto comporta compren- e questo per due ordini di sibili limiti e margini di errore, ragioni: uno legato essen- con rischio di ferimenti e/o di zialmente all’efficacia della mancato recupero dell’anima- fucilata; l’altro (molto più le che è opportuno evitare, importante e sentito dal quindi il legislatore è inter- legislatore) attinente al venuto, sia pure in maniera profilo della sicurezza. piuttosto variegata. In alcune realtà locali è stato per esem- E’ quindi importante ripercor- pio introdotto un limite agli rere le previsioni normative ingrandimenti dell’ottica nel locali e nazionali inerenti la tiro all’ungulato, in altre una distanza massima e minima di distanza massima di sparo (es. sparo, per evitare di incappare 300 mt), mentre l’Alto Adige in illeciti che possono compor- ha scelto di inquadrare il tema tare conseguenze disciplinari, nell’etica venatoria senza por- L’avvocato Guido Marangoni intraprende in questo articolo amministrative o penali anche re dei limiti precisi: l’art. 9.3 una disamina sulle distanze di tiro da un punto di vista pesanti. del Regolamento Provinciale giuridico. sulla caccia recita infatti che: Distanza massima di sparo rientra per ciascun cacciatore armi e ottiche potenzialmen- mente che in certi luoghi il Iniziamo da quello che sembra nelle norme di etica venatoria: te idonee – sbagliano anche cacciatore non possa sparare. l’aspetto più semplice della porsi la finalità – nell’ef- distanze limitate per agitazio- Questi luoghi vengono det- problematica che ci occupa: fettuazione dello sparo, ne o emozione, mentre ve ne tagliatamente indicati dalla c’è una distanza massima come pure nel decidere la sono altri che passano ore ed legge e costituiscono a tutti oltre la quale è vietato dalla distanza e nello scegliere ore ad allenarsi al poligono e gli effetti zone di divieto di legge sparare? Fino a qualche il calibro da utilizzarsi – di sono in grado di colpire con caccia, con tutti gli annessi e decennio fa, a una domanda assestare un colpo imme- sicurezza anche sparando a connessi in termini di sanzio- del genere si sarebbe data una diatamente mortale, da un 300 mt. ne in caso di violazione! ovvia e comprensibile rispo- lato per garantire la fruibi- L’argomento meriterebbe un La Legge Provinciale sulla sta: e cioè che non era neces- lità della carne, dall’altro, e approfondimento ad hoc che caccia prevede (art. 15) che è sario limitare nel massimo la soprattutto, per evitare che in questa sede non ha spazio, vietato a chiunque cacciare: distanza, perché le armi da il capo venga solamente ma è importante che ognuno - nei giardini o parchi pubblici caccia e gli eventuali strumenti ferito (...). valuti i propri limiti e capacità e privati; ottici avevano dei limiti intrin- La scelta è corretta, poiché a effettuando lo sparo sola- - nei terreni adibiti ad attività seci che li rendevano inefficaci parere di chi scrive l’effica- mente dopo una riflessione sportive; se il bersaglio era posto trop- cia del tiro a lunga distanza coscienziosa. - dove ci sono opere di difesa po lontano, pertanto nessuno dipende da molti fattori, dello Stato, dove il divieto è Distanza minima di sparo sentiva la necessità di regola- oggettivi (dimensioni dell’un- richiesto dall’autorità mili- mentare questo aspetto. gulato, conformazione del L’altro aspetto della tematica tare e dove vi sono monu- Tuttavia, con l’avvento della terreno ove si svolge la caccia, in esame ha invece una rile- menti nazionali (queste zone tecnologia e dello sviluppo, effetto terminale del calibro, vanza pratica assolutamente devono essere delimitate da le armi, i calibri, il munizio- influenza di fattori atmosferi- fondamentale. Sul presup- tabelle); namento, l’attrezzatura (es. ci) e soggettivi (preparazione posto che l’attività venatoria è poi vietato cacciare nelle telemetri, programmi balistici e capacità del tiratore, la sua costituisce in sé e per sé atti- zone comprese et similia) e – soprattutto - conoscenza dell’arma etc.), vità pericolosa per l’incolumità - nel raggio di 100 metri da le ottiche da carabina sono pertanto l’introduzione di un delle persone e delle cose, in immobili, fabbricati, abita- diventate sempre più perfor- limite assoluto finisce per non quanto espletata attraverso il zioni o posti di lavoro manti, pertanto con la canna avere senso: ci sono infatti porto e l’utilizzo di un’arma, - nel raggio di 50 metri rigata si azzardano sempre cacciatori che – pur dotati di la legge prevede esplicita- da vie di comunicazione

3/2018 50 Giornale Del cacciatore tiro

ferroviaria e da strade carrozzabili (eccettuate le strade poderali, interpodera- li e forestali nonchè le piste ciclabili). Naturalmente una cosa è l’e- sercizio venatorio, altro è la direzione di sparo. Se è vero che non è possibile appostarsi a meno di 50 metri da una strada o a 100 da una casa di abitazione, bisogna poi tenere conto in quale direzione si può sparare. In questo senso la legge pro- vinciale sulla caccia non dice nulla, ma ciò non significa che non ci si debba preoccupare di questo elemento nella esplo- sione di un colpo. Per questo è utile vedere cosa dice in pro- posito la normativa statale, poiché - in caso di sinistro o danneggiamento e in assen- Nell’immagine un parapalle naturale che può essere ritenuto idoneo. Eventuali colpi non a za di una regolamentazione segno si perderebbero nelle rocce, la cui conformazione è idonea ad arrestare il proiettile. locale – potrebbe essere presa Foto: Benedikt Terzer a riferimento sia dalle Forze dell’Ordine, che dalla Procura di” significa mirare o puntare Un po’ più complesso è l’a- discriminare il tiro lecito da della Repubblica, che dall’assi- l’arma ove si trovano, anche spetto relativo alla canna quello che non lo è. curazione chiamata a risarcire se defilati, case, strade etc… rigata, dove si spara comun- Escludendo in partenza che per conto del cacciatore. Evidentemente, venendo in que con angoli rilevanti (ad si possa esplodere il tiro a La legge nazionale vieta di considerazione problematiche es. dall’altana), ma dove il canna rigata in campo aperto, sparare a distanza inferio- di sicurezza, le norme di cui proiettile potrebbe andare parallelamente al terreno e in re a 150 metri con uso di sopra devono essere inter- a finire la sua corsa anche a direzione, ad esempio di una fucile ad anima liscia, o da pretate e applicate in maniera chilometri di distanza, e a un abitazione, quello che il caccia- distanza corrispondente a ragionevole e finalizzata ad tanto il cacciatore deve fare tore deve sempre verificare di meno di una volta e mezza evitare rischi per l’incolumità estrema attenzione. La legge avere è un parapalle natura- la gittata massima dell’ar- altrui. Generalmente un colpo ha introdotto una limitazione le, dove il proiettile, in caso di ma a canna rigata, in dire- di munizione spezzata viene di difficile applicazione pratica fuoriuscita o di bersaglio man- zione di: esploso sempre con una certa (chi sa quale è esattamente la cato, deve andare a conficcarsi - Immobili adibiti ad abitazio- angolazione verso l’alto o gittata massima della propria in sicurezza assoluta. Il caso ne o posto di lavoro verso il basso (per colpire ad arma???) e che rischiereb- più frequente è – appunto – - Vie di comunicazione es. la lepre in corsa o l’uccello be di rendere impossibile la quello della postazione sopra- ferroviaria in volo), pertanto i pallini che caccia in zone relativamente elevata, da cui si spara verso il - Strade carrozzabili non colpiscono la preda fini- antropizzate come l’Alto Adi- basso, oppure di uno sparo da - Funivie e filovie scono per conficcarsi a terra ge, ove sono presenti strade, una vallata ad un’altra. Non - Recinti e costruzioni destina- o perdersi in cielo per poi case, masi, stalle etc. Se si costituiscono parapalle idonei te al ricovero ed all’alimen- ricadere per gravità in manie- riflette, sarebbe infatti astrat- i cespugli o gli alberi, poiché il tazione del bestiame. ra innocua. Il tiro ad altezza tamente vietato qualsiasi tiro colpo non ne verrebbe tratte- I problemi sono sostanzial- d’uomo è assolutamente da di carabina, atteso che nel nuto e/o potrebbe addirittura mente due: evitarsi, a maggior ragione se raggio di una volta e mezza essere deviato, assumendo 1) cosa vuole dire “in direzio- sulla linea di tiro si potrebbe- la gittata massima di un fucile traiettorie non immaginabili e ne di”? ro trovare persone, immobili di calibro medio (ca. 2-3 km!) non controllabili. Come detto, 2) cosa vuole dire “gittata o mezzi di trasporto. In ogni vi sono pressochè ovunque il buon senso deve prevalere massima dell’arma (a canna caso per buona prassi convie- strade, abitazioni, recinti o nelle valutazioni pre-tiro, e rigata)”? ne valutare bene le distanze pascoli… del dubbio è sempre meglio La prima nozione va inter- e mantenersi ad almeno 150 La giurisprudenza e gli stu- rinunciare a sparare! pretata in maniera piuttosto metri dalle strutture di cui diosi hanno quindi introdotto ampia: “sparare in direzione sopra. un criterio molto concreto per avv. Guido Marangoni

3/2018 Giornale Del cacciatore 51 vita associativa Seduta estiva del distretto di Bressanone

Dopo il positivo riscontro dell’anno passato, anche nell’estate in corso il presidente del distretto venatorio di Bressanone Rino Insam ha chiamato a raccolta i ‘suoi’ rettori con- vocando una seduta estiva in quel di Santa Cristina Valgardena, presenti anche Lothar Gerstgrasser e Benedikt Terzer dell’Acaa.

Davvero ampia la sfera tema- tica che, pur nel contesto informale, ha potuto essere trattata: banca-dati digitale, pianificazione dei prelievi, controllo venatorio della volpe a fini di protezione dei tetrao- nidi, salvataggio di caprioletti, prosecuzione della caccia a marmotta e stambecco, cre- All’invito del presidente distrettuale Rino Insam ha fatto seguito una ottima scente importanza dell’attività partecipazione. di comunicazione e divul- gazione, diritto delle armi, Il dialogo fra rettori e colla- risultato molto informativo, mine da scambi di esperienze eccetera. boratori dell’Associazione è ed è stato completato al ter- e discorsi in amicizia.

Le cacciatrici di Santa Cristina si sono prese cura dei presenti sotto il profilo culinario, con gulasch di cervo giovane, canederli e insalata di cappucci. In foto anche il presidente distrettuale Insam, organizzatore dell’incontro.

3/2018 52 Giornale Del cacciatore cacciatrici Le cacciatrici a Malga Marzon

Il 22° “Meeting delle cac- ciatrici altoatesine” è stato coronato dal successo. Era in programma il 30 giugno presso la ‘location’ di Malga Marzon, nella riserva di Castelbello, che, grazie anche al buon tempo, si è presentata al meglio.

Fra cacciatrici e aggregati, i partecipanti sono stati una novantina; inoltre, fra i pre- senti vi erano alcuni ospiti speciali, come l’assessore Foto: Sepp Laner provinciale Arnold Schuler, il deputato Albrecht Plangger, rettori e guardiacaccia delle riserve circostanti. La bella giornata di festa comprendeva la tradizionale messa, che è stata officiata dal parroco della Val Senales Franz Messner e contornata musicalmente dal suono dei corni da caccia del gruppo Spielegg. Foto: Sepp Laner Foto: Sepp Laner Nel prosieguo, il meeting ha avuto come ingrediente cen- trale lo stare insieme godendo della reciproca compagnia e passando ore divertenti. Le cacciatrici sono state viziate sotto il profilo culinario e hanno molto apprezzato gli allegri inserti musicali. Non è mancata la suspance nella Foto: Helga Stecher disfida a bocce e nel gioco tradizionale “Poschen”, con bei premi in palio e tanti altri sorteggiati; il tutto, tradottosi nella devoluzione del ricavato netto alla onlus “Lebenshilfe”e al “Vinzenzheim”. Un ringraziamento per il sostegno a sponsor e riserve, nonché agli aiutanti volontari che hanno contribuito alla riu- scita del meeting. Foto: Simone Santer Le cacciatrici venostane Rosi, Priska, Barbara, Il team di organizzatrici e aiutanti: da sinistra Karin Santer, Dolores Rainer, Barbara Simone und Patty Rechenmacher, Priska Baldauf, Rosi Anstein, Barbara Nischler, Marion Rainer, Simone Santer.

3/2018 Giornale Del cacciatore 53 formazione

Bel progetto per l’infanzia in collaborazione con la cacciatrice Johanna Tratter Scoprire, conoscere e “vivere” il bosco

«Amo solo ciò che conosco e proteggo solo ciò che amo» (Konrad Lorenz)

Nel corso dell’anno scolastico 2016/17 è iniziata una frut- tuosa collaborazione fra la cacciatrice Johanna Tratter e le Scuole dell’infanzia di Terento e Chienes, che è prose- guita anche nell’anno scolastico 2017/18.

Vivere il bosco giocando: in una delle uscite i bambini hanno decorato gli alberi con la pasta di sale, a mo’ di “spettri del bosco”.

I progetti relativi sono stati ludiche e passatempi. competente qual è. gere bimbi e bimbe facendo denominati «Esperienze nel Noi due pedagoghe abbiamo Il gruppo di bambini si è loro percepire la natura con bosco» e «Il bosco da vivere», ritenuto importante avvici- incontrato più volte nel bosco tutti i sensi. e sono stati finanziati dal Cir- nare i piccoli fisicamente al con Johanna, dopo che, per In autunno, equipaggiati con colo della scuola dell’infanzia bosco, condurveli, far sì che ciascuna uscita, questa aveva guanti da lavoro e attrez- di Rio di Pusteria. potessero conoscerlo e anche predisposto preliminarmente zi idonei, i piccoli hanno A monte, si era partiti dalla apprezzarlo come luogo di vari aspetti. Ad esempio sono realizzato un enorme nido considerazione che la cono- vita, di gioco e di scoperta. stati nascosti qui e là animali d’aquila, tutto con materiali scenza della natura da parte Poiché già da situazioni pre- tassidermizzati, sono stati tratti dal bosco. Poi hanno dei bambini e delle loro cedenti conoscevamo Johanna delimitati spazi-gioco trami- sperimentato in chiave ludica famiglie è diminuita rispet- Tratter, cacciatrice molto te rami di nocciolo, è stata la preparazione all’inverno to a un tempo in seguito ai preparata in tema di relazio- predisposta pasta di pane per degli scoiattoli e di altri - mutamenti sociali, e che per namento con le giovani gene- successive creazioni collettive, mali. D’inverno si è usciti alla molti bambini la vicinanza razioni e di avvicinamento alla eccetera. ricerca di tracce, e Johanna all’ambiente non è più una fauna e alla natura, ci è venu- La coordinatrice del progetto ha messo a disposizione cosa scontata, come pure non to istintivo coinvolgere pro- ha avuto cura di conformare preparati tassidermizzati da è più così istintivo intendere il prio lei nell’iniziativa e averla le varie attività alla stagione “stampare” sulla neve, così bosco come luogo di attività al nostro fianco, da persona dell’anno in corso e di coinvol- che fungessero da facsimile

3/2018 54 Giornale Del cacciatore formazione per consentire ai bambini il riconoscimento di tracce; inol- tre sono state costruite grotte di neve. Ha avuto un ruolo attivo anche la simpatica bassottina a pelo ruvido Dschana, già di per sé un idolo dei piccoli, e che con bravura ha dato dimostrazioni di lavoro su traccia, affascinando la giova- ne scolaresca. In primavera e a inizio estate, ai bambini è stato spiegato che molti caprioletti appena nati rimangono vittime dei macchinari agricoli, e nel “gio- co dei ruoli” è stato simulato il salvataggio di animali. Si è anche andati alla scoperta della ricchezza botanica, del patrimonio di piccoli anima- li, delle fasce ai margini del bosco, eccetera. E utilizzando pasta di pane sono stati deco- rati alcuni tronchi a mo’ di “fantasmi del bosco”. Con materiali della natura sono stati inoltre realizzati tanti oggetti fantasiosi. Esperta di natura sensibile e preparata nell’approccio alle giovani generazioni: la Il progetto si è rivelato per i cacciatrice Johanna Tratter (a destra nella foto) è stata ed è determinante agli effetti del bambini – e in effetti anche progetto. per noi pedagoghe – un vero arricchimento, e perciò l’in- tamente nozionistico: quel Un ringraziamento di cuore quale i nostri propositi stanno tento sarebbe quello di por- che conta è gettare le basi per desideriamo indirizzarlo all’e- trovando realizzazione. tarlo avanti nel tempo. un approccio empatico con la sperta di natura e cacciatrice Martha Unterhofer, L’obiettivo non è di tipo pret- natura e l’ambiente. Johanna, per merito della Martina Weissteiner

La brava e capace bassottina a pelo ruvido “Dschana” ha letteralmente affascinato i bambini.

3/2018 Giornale Del cacciatore 55 dalle riserve

distretto di bolzano Riserva di Cornedo Riserva di Valas-Avigna Settant’anni di caccia L’assemblea generale del 2018 della riserva di Cornedo ha offer- Onorificenza per l’ex rettore to la cornice ideale al conferimento di un’onorificenza del tutto particolare. Il rettore Heinrich Neulichedl ha consegnato al Dopo che per 24 anni Luis Tratter ha guidato le sorti della socio Anton Psenner, meglio noto come “Glöfinger Toni”, un riserva di Valas-Avigna, noi compagni lo abbiamo posto al cen- attestato d’onore per ben settant’anni di caccia. tro dell’attenzione in occasione dell’ultima assemblea generale, Classe 1929, il primo permesso lo ha contratto, giovanissimo, facendolo oggetto di un’onorificenza. A nome di tutti, il rettore nel lontano anno 1948. Da allora ha esercitato la caccia anno Paul Reiterer gli ha consegnato un dipinto venatorio su legno; dopo anno con passione immutata, spiccato interesse e forte inoltre gli è stato riconosciuto come “premio” un abbattimento coinvolgimento, forse più di quanto non accada a qualche cac- di maschio di capriolo in riserva. ciatore delle nuove Da queste pagine desideriamo rinnovare al nostro ex rettore un generazioni. Lo scor- caloroso ringraziamento per gli sforzi prodotti e il lavoro svolto so anno, alla sua bella per la caccia e la riserva durante il suo lungo mandato. età, ha ancora avuto Infine, caro Luis, ti giunga l’augurio di ancora lunghi anni di la soddisfazione di caccia e natura. realizzare un maschio Con un forte Weidmannsheil, di capriolo da trofeo i cacciatori di Valas-Avigna e una femmina di capriolo. Un sincero in bocca al lupo da parte di tut- ti i compagni, unito all’augurio di tante altre soddisfazioni.

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3/2018 56 Giornale Del cacciatore dalle riserve

distretto di bressanone distretto dell’alta pusteria Riserva di Sant’Andrea in Monte Riserva di Rasun Uscita alla lepre Quattro decenni di caccia con finale a sorpresa Dal 1978 Ferdinand Domenica 3 dicembre 2017, una socia e tre soci della riserva di Steiner, classe 1945, e Sant’Andrea si sono dati appuntamento per un’uscita alla lepre, socio della nostra riserva, presente anche un cacciatore ospite. e il bel traguardo venato- Era una mattina fredda, cosicché i quattro hanno deciso di man- rio raggiunto è stato ade- tenersi in movimento fino a che il sole non avesse fatto un po’ guatamente sottolineato. salire la temperatura. Nell’ambito dell’assemblea La perlustrazione del terreno in cerca di tracce di lepre è proce- generale del 2018, il socio duta purtroppo senza risultati, dando a intendere che le possi- veterano si è visto conse- bilità di andare a carniere erano scarse. Si è naturalmente messa gnare un attestato d’ono- in campo anche la carta dei cani: i tre ausiliari presenti sono stati re e il distintivo in oro del liberati e si sono messi al lavoro facendo del proprio meglio, ma distretto. senza riuscire a stanare alcuna Nel darne conto, deside- lepre. riamo rinnovare a “Ferde” Verso mezzogiorno, dopo un il nostro grazie per le belle ore passate insieme in riserva, per ampio setacciamento di prati l’ospitalità presso il suo maso, per il sostegno e per l’amicizia. e boschi, i partecipanti si sono Il nostro augurio è che il futuro ti riservi buona salute innanzi- trovati concordi nel sospendere tutto, e inoltre gioie di caccia e begli incontri di fauna. la cacciata. Weidmannsheil! I cacciatori di Rasun Sennonché, a breve distanza dal punto di , dove il bosco ha distretto della val venosta lasciato posto al prato, uno dei cani ha iniziato ad agitarsi: aveva Riserva di Senales rilevato una traccia, come Oskar e Karl hanno subito ben compre- so, togliendo infatti prontamen- 75° compleanno te i rispettivi fucili dalla spalla. I suonatori di corno da caccia del gruppo Similaun hanno omag- Da quel momento tutto si è svolto in gran rapidità: all’improvvi- giato da par loro il consocio Adolf Santer in occasione del suo so la lepre è sbucata e sono partiti tre colpi. Raggiunta la preda, settantacinquesimo compleanno. Nella fredda serata del 15 gen- è emersa – dando adito a grande sorpresa – una sua particolari- naio, hanno eseguito in suo onore alcuni brani, presenti anche i tà: si trattava di un esemplare con dentizione visibilmente defor- familiari del festeggiato. Il tutto, sullo sfondo della casa di caccia mata. Malgrado però la sua spiccata malformazione, l’animale in località Madonna di Senale, dove i presenti sono stati poi mostrava un buono stato di nutrizione. invitati a qualche brindisi nel tepore dell’interno della struttura. La gioia di Adolf era visibile. Ma anche i suonatori di corno si sono detti grati per l’accoglienza e per le piacevoli ore passate in compagnia, in una piacevolissima atmosfera.

Oskar e Karl, i due tiratori

3/2018 Giornale Del cacciatore 57 Buon compleanno! auguri

Auguri vivissimi ai 67 soci delle riserve altoatesine che nei mesi di giugno e luglio hanno festeggiato il raggiungimento dei 70, 75, 80 anni e più. Salute e soddisfazioni a tutti!

Anni / Nome Riserve Gino Sacchet Dobbiaco Willi Tröbinger Castelrotto Luigi Vettori Salorno 93 anni 84 anni Emilio Rudari Luson, S. Pancrazio, Aniceto Gallana Vipiteno 75 anni Terlano Josef Pircher Rifiano-Caines Lorenz Baumgartner Renon 91 anni Konrad Schönegger Versciaco Egon Baur Brunico Eduard Wegmann Sluderno Anton Frontull Marebbe Matteo Runggaldier Selva Gardena 83 anni Karl Höller San Genesio 90 anni Alois Lanthaler Marlengo Isidoro Clara Longiarù Adolf Mair Anterselva, Rasun Georg Lantschner Cornedo Paolo Foradori Egna Anton Mairösl Silandro 89 anni Roman Knoll Nalles Herbert March Montagna Alois Zipperle S. Leonardo i.P. Adolfo Nindl Scena Johann Mair Val di Vizze Alfonso Pezzei Longiarù, Corvara Alfred Oberegelsbacher Silandro 82 anni Peter Rieder Cornedo Johann Oberhammer Tesido Adolf Gamper Senales Alois Schmieder Tirolo Peter Parth Lasa Rudolf Hofer S. Leonardo i.P. Günther Von Wenzl Chienes, Rio di George Carl Tinzl Falzes Leo Ritsch Vandoies Pusteria, Rasun Valentin Schenk Chiusa 88 anni Lorenzo Trevisanato Bolzano 70 anni Josef Luiprecht Nalles, Tesimo Johann Rudolf Weger Sarentino Anton Complojer Marebbe 87 anni Walter Höller San Genesio 81 anni Jakob Metz Silandro Anton Mair Prati Giovanni Da Col Trodena Franz Mutschlechner S. Pietro V.A. Peter Oberschmid Gais Ernst Pahl Braies Walter Pedron Magrè Alois Weissensteiner Sarentino 86 anni Rudolf Plank Varna Herbert Santer Villabassa, Braies, Josef Braunhofer S. Martino i.P. 80 anni Dobbiaco Franco Fraccaroli Glorenza Johann Brunner Falzes Heinrich Richard Schwienbacher Josef Linger Tesimo Otto Demetz Castelrotto Ultimo Gustav Oberhammer San Candido Adolfo Jobstraibizer Brunico Florian Steinkasserer Riva di Tures Johann Kofler Sarentino Anton Thaler Bolzano, Cornedo 85 anni Josef Nussbaumer Sarentino Sebastian Trenker Dobbiaco Giancarlo Bracchi Luson. S. Andrea Peter Ritsch S. Andrea Alois Zingerle Anterselva

Museo provinciale della caccia e della pesca CASTEL WOLFSTHURN Mareta in Val Ridanna

Aperto dal 1° aprile al 15 novembre Orari: da martedì a sabato: ore 10 – 17, domenica e festivi: ore 13 – 17 Chiuso il lunedì. Chiusura stagionale dal 16 novembre al 31 marzo.

Visite: È possibile concordare visite guidate per gruppi di adulti. Esplorare Castel Wolfsthurn è naturalmente possibile anche autono- mamente, grazie all’ausilio delle didascalie; inoltre lo staff del museo è a disposizione per ogni chiarimento. L’opuscolo acquisibile al desk consente di farsi un’idea sul castello e sull’esposizione; una brochure apposita è dedicata al sentiero naturalistico «Bosco e Acqua». Per ulteriori informazioni e per prenotare visite guidate di gruppo: tel. 0472 758121, museo-della-caccia@museipro- vinciali.it

3/2018 58 Giornale Del cacciatore amici scomparsi Nel novembre 2017, a distanza di sole due settimane l’uno Alle esequie ha preso parte una moltitudine di persone, ivi inclu- dall’altro, se ne sono andati due soci della riserva di Caldaro. si molti cacciatori. E non è mancato il suono dei corni da caccia. Herbert Call Otto Depaoli L’11 novembre ha cessato di Nemmeno due settimane dopo i fune- vivere all’età di settant’anni rali di Herbert, la comunità venatoria Herbert Call. Fino a sei mesi di Caldaro ha dovuto accompagnare prima era ancora pieno di all’ultima dimora terrena anche il socio vita e animato da voglia di Otto Depaoli, amico di tutti e persona fare; in riserva gli spettava molto conosciuta. Aveva 87 anni. una femmina di camoscio, e La prima licenza l’aveva contratta nel dopo alcune uscite il prelievo lontano 1964. Nel corso del tempo, era andato in porto. Breve come cacciatore aveva accumulato tempo dopo, purtroppo, gli è stato diagnosticato il tumore molta esperienza, realizzando fra l’altro dei buoni caprioli nella maligno che in pochi mesi se lo è portato via. zona del lago di Caldaro. E nell’ultimo periodo, grande era Iscritto alla riserva di Caldaro dal 1999, Herbert è sempre sta- stata la sua gioia per quello che sarebbe rimasto l’ultimo abbat- to un socio solerte, coscenzioso, e – pratico com’era di legno e timento di camoscio, nell’autunno 2016. altri materiali – disponibile quando vi erano da svolgere man- Otto era una persona gioviale, amante della compagnia, in sioni di tipo manuale. Determinante è stato il suo apporto alla grado di rallegrare ogni situazione con barzellette, battute e costruzione dei palchi, ma il suo contributo è stato prezioso aneddoti di caccia vissuta; in effetti, per indole era felice di con- anche su altri fronti, come la preparazione dei trofei di tutti i dividere coi compagni di riserva le sue esperienze, soprattutto soci per le annuali rassegne di gestione. davanti a un buon bicchiere. Parallelamente alla caccia praticava la pesca, principalmente sul lago di Caldaro, e pure in quell’ambiente si era creato un bel Conserveremo dei nostri due compagni Herbert e Otto un giro di amicizie. Più in generale, amava stare all’aria aperta; e caro ricordo, e confidiamo che là dove ora sono li raggiunga il la natura era come la sua seconda casa. nostro più caloroso “Weidmannsheil”! I cacciatori di Caldaro

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3/2018 Giornale Del cacciatore 59 com

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