TEBALDINI Impag 15/11/2006 Ok
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a Brigida ed Emilia amate figlie di Giovanni Tebaldini che hanno seguito gli eventi lieti e tristi del suo percorso umano e artistico Ente promotore Fondazione Cassa di Risparmio, Loreto Collaborazione Centro Studi e Ricerche “Giovanni Tebaldini”, Ascoli Piceno Progettazione grafica Luciano Marucci Elaborazione immagini Luigi Fiori Prima di copertina Luca Signorelli, Loreto, Basilica della Santa Casa, Sagrestia di S. Giovanni (1491-1496), Angelo che suona (particolare), su scrittura musicale della composizione Caecilie Nuptiae di Giovanni Tebaldini Frontespizio Ritratto fotografico di Giovanni Tebaldini PAGINE INEDITE DI UN’IDENTITÀ MUSICALE Carteggio lauretano Tebaldini-Barbieri (1910-1926) a cura di Anna Maria Novelli e Luciano Marucci FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Loreto Sommario Presentazione 7 Introduzione 9 Note al carteggio 11 Biografie Giovanni Tebaldini 17 Corrado Barbieri 19 Carteggio Tebaldini a Pacini 23 Tebaldini a Barbieri 25 Barbieri a Tebaldini o familiari 130 Rapporti con l’Amministrazione della Santa Casa 145 Tebaldini a Loreto Una presenza qualificante 159 Esecuzioni della Cappella Lauretana 176 Programmi 182 Edizioni discografiche 186 Appendice Giuseppe Radiciotti, La Cappella Musicale di Loreto 199 Rassegna stampa sulle esecuzioni (1902-1924) 203 L’Archivio Musicale della Cappella Lauretana 217 Recensioni critiche 218 Stralci di lettere 221 Remo Volpi, Giovanni Tebaldini. Maestro Direttore della Cappella Lauretana 225 Bibliografia 227 Abbreviazioni e sigle 231 Fonti archivistiche 233 Ringraziamenti 234 Indice dei nomi 237 5 Presentazione La conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale è una delle fondamentali finalità previste dallo Statuto della Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto. E proprio nel rispetto di questa alta ed impegnativa finalità, il Consiglio di Amministrazione ha provveduto - nell’anno 2004 - ad acquistare la raccolta delle lettere autografe del musicista Giovanni Tebaldini, direttore della Cappella Lauretana, indirizzate al suo collaboratore musicista Corrado Barbieri, dall’anno 1911 al 1925. Siamo nel periodo della riforma della musica sacra, iniziata con il “Motu proprio” emanato dal Papa Pio X ed è molto vivo il dibattito tra i cultori dei vecchi e dei nuovi canoni della musica di chiesa. La lettura della corrispondenza fra i due maestri permette di conoscere il contesto storico, sociale e religioso nel quale operava la Cappella Lauretana, nonché tratti professionali e personali rivelatori della passione, della competenza e del rigore del Tebaldini e della stima, dell’ammirazione del maestro Barbieri nei confronti del suo superiore. La Cappella Lauretana, alla quale il Maestro Tebaldini aveva fatto raggiungere un altissimo livello artistico, fin dalla sua fondazione, fu diretta da prestigiosi e valenti Maestri - musicisti, compositori, organisti - capaci di trasfondere l’anima nelle esecuzioni liturgiche, che divenivano un’alta espressione di arte e di fede. Sono ancora molti i loretani, i pellegrini ed i visitatori del Santuario della S. Casa che ricordano, forse con un po’ di nostalgia, le Messe e le Liturgie, animate dalla Cappella Lauretana, perfette sempre nel rituale, nella esecuzione strumentale e nel canto. La pubblicazione delle lettere, unitamente alla mostra documentaria e al concerto con l’esecuzione della Caeciliae Nuptiae di Giovanni Tebaldini, vuole essere un omaggio all’autore, alla lunga luminosa storia della Cappella Lauretana, a tutti i suoi prestigiosi maestri, agli organisti, ai cantori che arricchirono il Santuario Mariano della loro arte musicale e lasciarono composizioni manoscritte, spartiti di vario genere, facendo di Loreto una delle più importanti sedi della musica sacra. Il presente volume rappresenta una tessera del grande mosaico della storia completa della Cappella Lauretana - fondata dal Pontefice Giulio II il 20 ottobre 1507 - in preparazione per il cinquecentesimo anniversario della sua fondazione. Un vivo ringraziamento ai curatori dell’opera, la prof.ssa Anna Maria Novelli e il giornalista, critico d’arte Luciano Marucci. Ancilla Tombolini Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto 7 Introduzione Il ritrovamento del carteggio tra due personaggi consente sempre di conoscerne meglio l’operato e i rapporti; spesso di delineare il contesto in cui si sono sviluppati e di individuare inferenze di carattere socio-storico, non soltanto localistiche. Il caso ha voluto che gli eredi del musicista Corrado Barbieri - vice direttore della Cappella Musicale della Santa Casa di Loreto dal 1911 al 1924 - mettessero in vendita un buon numero di lettere di Giovanni Tebaldini, in quegli anni direttore della Cappella stessa. La Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto, valutata l’importanza della corrispondenza ai fini della ricostruzione di uno spaccato di storia lauretana, nel 2004 ha provveduto all’acquisizione del materiale. Quindi, grazie alla sensibilità culturale del Consiglio di Amministrazione, presieduto dalla dottoressa Ancilla Tombolini, e alla concretezza del segretario, dottor Fernando Sorrentino, è stato evitato che esso finisse in mano a privati o che nel tempo andasse disperso. Le lettere - integrate dalle cartoline del Barbieri conservate nell’Archivio del Centro Studi e Ricerche “Giovanni Tebaldini” di Ascoli Piceno - abbracciano un quindicennio e aprono, soprattutto alle giovani generazioni, una finestra sul passato della città mariana attraverso fonti dirette che trattano argomenti specialistici, utili a ricostruire il percorso della Cappella con la sua identità musicale, ma anche avvenimenti di interesse più ampio che informano su quanto accade in ambito nazionale. A Tebaldini erano bastati pochi anni per far guadagnare grande prestigio all’Istituzione, sia per l’originalità del repertorio classico, sia per la competenza e il rigore con cui preparava le esecuzioni, apprezzate e richieste in tutta Italia. Da maestro piuttosto esigente, a parte qualche divergenza, si era trovato in sintonia con i collaboratori: dapprima con il vice direttore Agostino Donini, gli organisti Ulisse Matthey e Luigi Ferrari Trecate; successivamente con Barbieri e Lazzarini. Dall’epistolario si comprende come tra Tebaldini e Barbieri si fosse stabilita subito una proficua intesa. Il Tebaldini nel 1910, in veste di commissario in un concorso, aveva avuto modo di esaminare e far premiare una sua composizione. Dopo quel primo atto di stima, quando lo ebbe a fianco, ne apprezzò appieno le qualità artistiche, ma anche quelle umane. Il fatto che il superiore gli confidasse le vicende familiari riservate, dimostra che l’interlocutore aveva la sensibilità 9 per ascoltarlo. Significativa al riguardo la loro relazione nel periodo (fine 1921-inizio 1922) segnato dalla grave malattia dell’ultimogenita di Tebaldini, Anna Pia, la quale a dodici anni aveva debuttato come pianista e poteva divenire la sua erede artistica. Mentre i genitori seguivano a Brescia il triste evolversi del suo male, il Barbieri si prodigò per aiutare le sorelle Emilia e Brigida rimaste a Loreto. Per il trigesimo della scomparsa della ragazza fu lui che organizzò e diresse l’esecuzione della solenne Messa da Requiem in Basilica. Nell’attività musicale Barbieri coadiuvava il direttore, mostrandosi disposto a tradurre in pratica le istruzioni sulle esecuzioni, dare sistematicità alle prove, esigere speciali prestazioni dai coristi, curare la scuola di canto. Tra l’altro, era un affidabile copista di partiture. In particolare, aiutò Tebaldini che trascriveva in notazione moderna Rappresentazione di Anima e di Corpo di Emilio De’ Cavalieri (1912) ed Euridice di Peri e Caccini (1916). Nelle lettere Tebaldini rivela un forte temperamento a sostegno degli ideali a cui non intendeva rinunciare. Da decenni si batteva per la riforma della musica sacra ed era approdato a Loreto proprio nel periodo in cui il Papa Pio X, suo sostenitore, aveva emanato il Motu proprio. Ora che aveva in mano le sorti di una delle Cappelle più prestigiose d’Italia, non poteva certamente deluderne le aspettative, e non cogliere l’opportunità di applicare e propagandare i nuovi criteri per le esecuzioni in chiesa. Gli autografi in argomento evidenziano, altresì, il suo rigore morale e professionale, la meticolosità nell’organizzare ogni evento. E provano il suo impegno in altre esperienze di più largo respiro, che lo proiettavano oltre la dimensione ristretta di Loreto: per preparare e dirigere concerti, tenere conferenze, partecipare a riunioni ministeriali che, peraltro, gli permettevano di mantenere contatti con personalità e di contribuire al dibattito generale sull’arte musicale. Tutto ciò era possibile perché durante le assenze il Barbieri gli garantiva degna sostituzione anche nei compiti più gravosi. Il vice era stimolato dal direttore a comporre musiche da eseguire nelle cerimonie liturgiche, perciò quella frequentazione fu senz’altro formativa e vantaggiosa per la sua carriera. Quando il Barbieri si trasferì a Parma per insegnare al Conservatorio, Tebaldini trovò nuovi argomenti per sviluppare la conversazione a distanza. Quel luogo gli faceva tornare alla mente le lotte affrontate nel corso del suo direttorato al Conservatorio stesso, in difesa dei princìpi estetici, etici e didattici. E, malgrado le sfortunate vicende esistenziali e artistiche di allora, ricordava, quasi con rimpianto, gli anni parmensi, quando, a soli trentatrè anni, era il più giovane, attivo e propositivo direttore degli istituti musicali italiani, meritando perfino la considerazione di Giuseppe Verdi. 10 Note al carteggio L’acquisizione