COMPDYN 2021 8Th International Conference on Computational Methods in Structural Dynamics and Earthquake Engineering
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Gli Uomini E Le Cose I
GLI UOMINI E LE COSE I. Figure di restauratori e casi di restauro in Italia tra XVIII e XX secolo Saggi, 7 a cura di Paola D’Alconzo Paola D’Alconzo – docente di Museologia e Restauro presso la Facoltà di Lettere GLI UOMINI E LE COSE C e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – dopo aver lavora- to per alcuni anni come restauratrice di dipinti, si è orientata verso il settore della ricerca storica applicata ai temi della tutela normativa, della conservazione e del restauro del patrimonio storico-artistico dell’Italia meridionale. Oltre a diversi studi dedicati a questioni particolari, ha pubblicato L’anello del re. Tutela del patrimonio storico-artistico nel Regno di Napoli (1734-1824) (Edifir, 1999), e Picturæ excisæ. Conservazione e restauro dei dipinti ercolanesi e pompeiani tra XVIII e XIX secolo («L’Erma» di Bretschneider, 2002). Gli interventi raccolti in questo volume hanno come oggetto le attività di tutela e conservazione del patrimonio storico-artistico e archeologico promosse in Italia tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima metà del XX, riferite ad opere differenti per cronologia e materiali (dipinti murali e quadri da galleria, sculture medievali e rinascimentali, mosaici, vasi di scavo, interi contesti archeo- logici), con il naturale corollario dei dibattiti teorici e delle affermazioni di meto- do che le accompagnarono. D’Alconzo a cura di Paola Nel titolo, il richiamo a Fernand Braudel riassume il desiderio di tracciare un percorso non astratto, ma ancorato alla realtà degli oggetti e di coloro che nel tempo se ne sono occupati. -
Translating, Adapting, and Performing Opera in Eighteenth-Century Cosmopolitan Europe: Lorenzo Da Ponte at the King's Theatre" (2017)
University of Pennsylvania ScholarlyCommons Publicly Accessible Penn Dissertations 2017 Translating, Adapting, And Performing Opera In Eighteenth- Century Cosmopolitan Europe: Lorenzo Da Ponte At The King's Theatre Lily Tamara Kass University of Pennsylvania, [email protected] Follow this and additional works at: https://repository.upenn.edu/edissertations Part of the Comparative Literature Commons, Music Commons, and the Other Languages, Societies, and Cultures Commons Recommended Citation Kass, Lily Tamara, "Translating, Adapting, And Performing Opera In Eighteenth-Century Cosmopolitan Europe: Lorenzo Da Ponte At The King's Theatre" (2017). Publicly Accessible Penn Dissertations. 2379. https://repository.upenn.edu/edissertations/2379 This paper is posted at ScholarlyCommons. https://repository.upenn.edu/edissertations/2379 For more information, please contact [email protected]. Translating, Adapting, And Performing Opera In Eighteenth-Century Cosmopolitan Europe: Lorenzo Da Ponte At The King's Theatre Abstract This dissertation examines music and text circulation in cosmopolitan Europe during the last decades of the eighteenth century through the lens of translation. London in the late eighteenth and early nineteenth centuries was the largest center of Italian operatic performance outside of Italy. All performances sung at the King’s Theatre, London, were sung in Italian, the presumed language of opera, even when the works had been originated in other languages. This created the need for a culture of translation and adaptation of works from abroad, making them suitable for a London audience partially through the retention of foreignness and partially through domesticating practices. In the 1790s, a period of political tension between Britain and post-Revolution France, four French operas were presented at the King's Theatre in Italian translations attributed to the poet Lorenzo Da Ponte (1749-1838): Gluck's Iphig�nie en Tauride, Gr�try's Z�mire et Azor, Monsigny's La belle Ars�ne, and Sacchini's Arvire et �v�lina. -
Figure Di Collezionisti a Venezia Tra Cinque E Seicento
Figure di collezionisti a Venezia tra Cinque e Seicento a cura di Linda Borean e Stefania Mason MICROSTORIE D’AFFARI E DI QUADRI. I LUMAGA TRA VENEZIA E NAPOLI Linda Borean e Isabella Cecchini 1. Attività familiari: corsi e ricorsi della fortuna mercantile Isabella Cecchini Alla data del 7 gennaio 1677 Lucrezia Bonamin fa registrare l’inventario dei be- ni di casa all’ufficio dei Giudici del Proprio 1, cui secondo la prassi in uso a Ve- nezia potevano rivolgersi le vedove per riscattare la dote, generalmente entro pochi mesi dalla morte del marito, previa registrazione del contratto di nozze con un atto chiamato vadimonio . La vedova prendeva possesso dei beni pre- sentati nei limiti del valore della dote (solitamente privata di un terzo salvo di- verse disposizioni), con un ordine preciso: prima i beni esistenti in casa a Ve- nezia, poi quelli della residenza di campagna, quindi i frutti di capitali investi- ti in Zecca e di livello, gli affitti di stabili in città e fuori purché non vincolati da ipoteche, infine si potevano intaccare i fedecommessi 2. Al tempo dell’inventario Lucrezia era vedova di Giovanni Andrea Luma- ga da più di quattro anni, ma continuava ad abitare nel palazzo di famiglia a Santa Marina, trasferendosi in seguito nell’attigua parrocchia di Santa Maria Nova sino alla morte nel 1701 3. La grande casa di Santa Marina apparteneva ai Dandolo 4, e per essa Giovanni Andrea, stando alla dichiarazione delle redeci- 1 Archivio di Stato di Venezia (d’ora in poi ASVe), Giudici del Proprio , Mobili , b. 264, cc. -
Sedm Apoteosi Interno.Indd
Saggi [2] © Società Editrice di Musicologia 2016 Sede legale: Lungotevere Portuense 150, 00153 Roma C.F. 97701420586 [email protected] www.sedm.it Progetto grafico e impaginazione: Venti caratteruzzi isbn: 978-8-894150-43-8 L’edizione digitale di questo volume è stata pubblicata con l’appoggio del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica. La pubblicazione di questo volume ha ricevuto il contributo finanziario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore sulla base di una valutazione dei risultati della ricerca in essa espressa (linea di intervento D.3.1., anno 2015). Le riproduzioni del manoscritto originale sono pubblicate per gentile concessione della Staatsbibliothek zu Berlin – Preußischer Kulturbesitz, Berlino. Proprietà letteraria riservata. La riproduzione in qualsiasi forma, memorizzazione o trascrizione con qualunque mezzo (elettronico, meccanico, in fotocopia, in disco o in altro modo, compresi cinema, radio, televisione, Internet) sono vietate senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Società Editrice di Musicologia Giuseppe Sigismondo Apoteosi della musica del Regno di Napoli a cura di Claudio Bacciagaluppi, Giulia Giovani e Raffaele Mellace con un saggio introduttivo di Rosa Cafiero Società Editrice di Musicologia Indice vii Giuseppe Sigismondo e il suo opus magnum Claudio Bacciagaluppi, Giulia Giovani e Raffaele Mellace xiii Descrizione codicologica xviii Criteri editoriali xxi Rosa Cafiero «Vi prego di rimandarmi la Biografa della Calata del Gigante, che tenni altra volta, per riscontrare alcune cose del Jommelli, e del Piccinni»: