N. 3-2020

Rivista dell’Unione Buddhista Italiana

MIGRANTI Integrazione

BUDDHISMO E DIALOGO Per una cooperazione solida Donne Oltre gli stereotipi, verso la parità 1 In redazione: Stefano Bettera – Direttore Rev. Elena Seishin Viviani – Vicedirettore Giovanna Giorgetti Antonella Bassi Guido Gabrielli

Segreteria di redazione: Clara De Giorgi

Progetto grafico: Pulsa Srl Gio Colombi, Dora Ramondino, Alessandra Valli

Foto: Shutterstock

Hanno scritto: Erika Grasso, Serena Tallarico, Corrado Pensa, Neva Papachristou, Elena Seishin Viviani, Maria Bonafede, Lisa Cremaschi, Stefano Bettera, Pauline Bebe, Carla Gia- notti, Kerstin Seifert, Rita Nichele, Silvia Francescon, Ron Eichhorn, Carola Roloff,

UNIONE BUDDHISTA ITALIANA L’Unione Buddhista Italiana (UBI) è un Ente Religioso i cui soci sono centri e associazioni buddhisti che operano nel territorio italiano. Gli scopi dell’UBI sono: riunire i vari gruppi buddhisti, senza alcuna ingerenza dottrinale o senza prediligere alcuna tradizione rispetto alle altre, siano esse Theravāda, Mahāyāna o Vajrayāna; diffondere il buddhista; sviluppare il dialogo tra i vari centri; favorire il dialogo interreligioso e con altre istituzioni italiane e rappresentare il buddhismo italiano nell’Unione Buddhista Europea.

Per informazioni: www.unionebuddhistaitaliana.it

Periodico trimestrale in corso di registrazione presso il Tribunale di Milano La voce femminile Buona lettura. volezza chesiamofelicidicondividere contutti voi. è dunqueunprivilegio, oltre cheunapratica diascoltoeconsape- di curare. Aver cura delletantevocifemminilicheabbiamo ospitato quella sofferenza cheproprio l’insegnamentobuddhistasipropone ferita profonda chehasempre generato, econtinuerà agenerare, capacità dicomprendere chelanegazionediunadelledueè con ilrispetto el’affermazione diundiritto. Ma, piùchealtro, conla profonda. Riconoscere questaconnessionenonhaachefare solo è, dunque, unaffronto, primaditutto, allanostra dimensionepiù re, conunadoppianatura. Separarli onegarneunodeglielementi in questonumero, uomoedonnafurono creati comeununicoesse - sa perrenderci completi. Come riporta unodegliinterventiospitati lettura delmondoedellavitacheè, invece, fondamentaleeprezio- Questa negazioneconduce, fatto ancora peggiore, all’oblio diuna è ancora irrimediabilmentenegato. sistente predominanza maschile, nonsempre gentile, questodiritto autorevolezza. Purtroppo, siaperunfatto culturale siaperuna dove alle donnedovrebbero essere riservati ruoli, riconoscimenti e ne sembra unelementoscontato manonloè. Neppure incontesti Affermare oggi il diritto alla paritàdi rappresentanza e di espressio- quella buddhista. Mavolgiamoanchelosguardo allasocietàcon- ni, vissutiall’internodellevarieconfessionireligiose, apartire da temporanea, perascoltare letestimonianzedialcunedonne del socialeedellacultura. delle paginecheseguono:loro iracconti diesperienze, visio- gazine al femminile. Sono dunque le donne le protagoniste bbiamo sceltodidedicare questonumero delnostro ma- che hannounruolodaprotagoniste nelmondodellavoro, Stefano Bettera Direttore - EDITORIALE N. 3-2020

6 12

EDITORIALE 20 03 STEFANO BETTERA - DIRETTORE SPAZIO 8X1000 06 SEA SHEPERD A DIFENDERE IL MEDITERRANEO

12 FUORI LUOGO

14 AMA-LA, CAMINI

UNIONE BUDDHISTA EUROPEA 18 L’ITALIA ALLA GUIDA DEL BUDDHISMO EUROPEO

SPUNTI DI PRATICA 20 MECENATISMO E FILANTROPIA SOMMARIO 26 44 48 34 38

56

25 DONNE BUDDHISMO E SCIENZA 26 DONNE E BUDDHISMO 64 I BUDDHISTI EUROPEI E L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE 30 LE DONNE DEL PROTESTANTESIMO ARTICOLI DALL'ESTERO 34 MADRI SPIRITUALI 66 IL BUDDHISMO VIVE DI DIALOGO

38 UOMO E DONNA PER APPROFONDIRE 71 LA LAMPADA NASCOSTA 42 THESHUKRAN 74 LA POSTURA SANTA 44 STORIE SILENTI 77 LETTURE CONSIGLIATE 48 TRA FAVOLA E POESIA 79 ELENCO CENTRI 53 LA FIGURA DI

56 MIND THE GAP: VIVIAMO IN UNA SOCIETÀ PATRIARCALE 18 64

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6 SEA SHEPERD a difendere il Mediterraneo CON UBI E FPMT ITALIA AL SUO FIANCO

Proteggere i cetacei dei nostri mari vuole anche dire proteggere il nostro ossigeno

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li Oceani ospitano il 90% dell’in- tera biodiversità globale e ci for- niscono il 70% dell’ossigeno che respiriamo tramite il fitoplanc- Gton. Proprio in questo periodo dell’anno, nel Mediterraneo, fiorisce il fitoplancton, piccolissimi vegetali da cui dipendiamo per la produzione del 70% dell’ossigeno che defunto Robert Hunter, a Roberta Hunter, respiriamo e per la riduzione della concen- Patrick Moore, David Garrick e Rod Mari- trazione di anidride carbonica nell’atmosfe- ning, scrissero le tre leggi dell’ecologia, es- ra. A sua volta, il fitoplancton dipende sia senziali per la sopravvivenza della biodiver- dai grandi cetacei, che attraverso le feci dif- sità del Pianeta e dell’umanità. fondono in acqua i nutrienti che il fitoplan- In primis, la legge della biodiversità: un cton utilizza, insieme all’anidride carbonica, ecosistema è sano se mantiene la diversità nel processo di fotosintesi clorofilliana per delle specie che vivono al suo interno. produrre ossigeno, sia dal clima invernale In secondo luogo, la legge dell’interdipen- che rimescola le acque profonde con le ac- denza: tutte le specie sono connesse e in- que superficiali. Ecco perché proteggere i terdipendenti. Infine, la legge delle -risor cetacei dei nostri mari vuol dire protegge- se limitate: la capacità degli ecosistemi di re il nostro ossigeno. La continua riduzione creare e rinnovare le risorse disponibili ha delle popolazioni di fitoplancton nei mari un limite. L’aumento della popolazione di sta portando al declino di altre specie e ha una specie porta a un maggiore uso delle causato un calo del 40% della produzione risorse da parte della specie stessa. Questo di ossigeno dal 1950. porta alla riduzione della diversità di altre Negli anni Settanta il fondatore di Sea She- specie che, a sua volta, porta a una mino- pherd, il Capitano Paul Watson, insieme al re interdipendenza tra le specie. La nostra

8 TRAPPOLE Secondo studi recenti*, la presenza di FAD illeciti è di dimensioni inimmaginabili: 10'000 FAD (Fishing Aggregating Devices) illegali nel sud Tirreno con, stimati, 20.000 km di polipropilene e centinaia di migliaia di bottiglie e taniche di plastica. 1.596.518 FAD e 5.398.500 bottiglie e taniche di plastica sono stati riversati nel resto del Mediterraneo dal 1961 al 2017. *Fonte: Journal of Environmental Management

La collaborazione con UBI ha reso ancora più efficace l’attività di controllo dell’area; già l’anno scorso con alcuni pescatori artigianali si era finalmente condiviso l’obiettivo di proteggere il Mare e le specie in pericolo di estinzione confiscando 330 chilometri di FAD illegali proprio in questo arcipelago. L’unione tra la Flotta di Nettuno e UBI in aree così delicate come le Isole Eolie, potrà facilitare una collaborazione duratura dedicata alla protezione del Mediterraneo e di tutte interi Oceani. I rapporti FAO riportano che le Vite che lo abitano; massimizzando la solo nel 2016 sono state pescate 79,3 milio- collaborazione con le forze dell’ordine e ni di tonnellate di pesce, di cui il 30% viene riportando giustizia dove il crimine si sia rigettato in mare morto. A questo numero insediato, misurando il nostro successo già insostenibile dobbiamo aggiungere con il numero di Vite che salveremo. fino al 40% di pescato da pesca illegale non regolamentata e non riconosciuta, sti- mando a 100 milioni di tonnellate il pesce pescato ogni anno in questi modi; tanto specie si sta indebolendo e mette a rischio quanto 100 milioni di tonnellate, computo la propria stessa sopravvivenza, perché del World Wide Fund for Nature, è la pla- contravviene a queste leggi fondamentali. stica riversata ogni anno negli stessi già in- Il Pianeta semplicemente non può soppor- quinati Mari. In questi numeri mancano la tare 7,7 miliardi di persone (numero in cre- maggior parte dei 70 milioni di squali che scita) che divorano principalmente la carne vengono uccisi ogni anno per il commercio di animali morti. Ogni anno la macellazione illegale delle loro pinne vendute nel mer- di 65 miliardi di animali genera più gas a cato cinese. È chiaro che queste cifre né effetto serra della totalità del settore dei tra- singolarmente né complessivamente siano sporti. E la pesca industriale sta svuotando sostenibili, ma dipendono direttamente da il Mare facendo crollare la biodiversità di noi e dalle nostre scelte.

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A ottobre del 2017, Zopa SOTTO TUTELA (direttore Spirituale della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahaya- Le Isole Eolie sono patrimonio na - FPMT) ha svolto un’estesa benedizio- dell’UNESCO dal 2000: formano ne degli animali marini, salendo a bordo un arcipelago costituito da sette isole, della nostra moto-nave Brigitte Bardot, alle quali si aggiungono isolotti e scogli presso il porto di Cala de’ Medici al porto sfiorati dal mare. Le isole sono disposte di Rosignano (LI). a forma di Y coricata, con l’asta Nel corso di questi ultimi anni, Sea She- che punta verso Ovest; tutte di origine pherd Italia e FPMT Italia hanno condiviso vulcanica sono situate nel Mar Tirreno iniziative di sensibilizzazione sul rispetto meridionale di fronte alla costa nord dell’ambiente marino, inteso sia come re- della Sicilia all’altezza di Capo Milazzo sponsabilità sulla preservazione dei mari da cui distano meno di 12 miglia da plastiche e oggetti inquinanti sia come nautiche. rispetto degli esseri viventi che popolano il mare. Questa relazione con FPMT Italia si è consolidata grazie al contributo 8 per mille dell’Unione Buddhista Italiana che ha por- Consapevoli di questo senso di interdipen- tato con “Operazione SISO”, Sea Shepherd denza, nel 2017 e nel 2018 abbiamo forte- a proteggere le acque italiane grazie an- mente voluto incontrare tutti i nostri volon- che alla indispensabile stretta collabora- tari per il consueto Summit annuale di Sea zione con le Autorità, Capitaneria di Porto Shepherd Italia nel contesto delle pacifiche e Guardia di Finanza Reparto Operativo colline toscane presso l’Istituto Lama Tzong Aeronavale. In plancia oltre al Campaign Khapa. In questa occasione, abbiamo in- Leader Andrea Morello ci sarà il già Capo contrato la ven. Connie Miller che ci ha di Stato della Marina militare Ammiraglio ispirato, offrendoci la possibilità di riflettere Giuseppe de Giorgi che, dopo aver capi- sull’attitudine da mantenere durante le no- tanato la M/V Ocean Warrior, torna nella stre missioni di salvataggio in mare, in par- Flotta di Nettuno in difesa del Mare e delle ticolare rispetto alla gestione della rabbia. Vite che lo abitano.

10 Durante il periodo di quarantena ci siamo riorganizzati al meglio per tornare a difen- Urge preservare i mari dere e proteggere il nostro Mare, ancora più forti ed efficaci di prima. Possiamo final- da plastiche e oggetti mente annunciarvi che ha preso nuovamen- te il mare Operazione SISO, una missione inquinanti e rispettare gli di Sea Shepherd Italia nata con l’obiettivo di proteggere l’ecosistema delle isole Eolie esseri viventi dalla pesca illegale, non dichiarata e non non consentita. In aggiunta, questo sistema regolamentata con l’obiettivo di salvare mi- genera il maggiore inquinamento da plasti- lioni di Vite che abitano il Mare Nostrum. ca creato dalla pesca illegale. In particolare, quest’anno, l’azione di Sea Enorme quantità di plastica oggi riversata Shepherd è volta a contrastare l’utilizzo dei in mare dai pescatori e non recuperata, che FAD (Fishing Aggregating Devices) illegali, causa un inquinamento permanente nella un sistema di pesca conosciuto localmente rete alimentare, aggravato dalla formazio- anche come cannizzo. I cannizzi vengono ne di microplastiche nel tempo. Pescatori utilizzati per la cattura delle Lampughe, ma provenienti da flotte limitrofe e industriali sono responsabili anche della morte e del che calano FAD di polietilene a centinaia e ferimento delle Tartarughe marine tra cui centinaia (superando quindi i 20 consentiti la Caretta caretta (fortemente minacciata in dall’ordinanza locale e violando le norme di tutto il bacino del Mediterraneo e ormai al biodegradabilità), contribuiscono allo svuo- limite dell'estinzione nelle acque territoria- tamento e all’uccisione di milioni di Vite nel li italiane) e della cattura di Pesci Spada e nostro Mare, mettendo in ginocchio l’eco- Ricciole giovanissimi ancora di dimensione nomia della piccola pesca artigianale.

11 SPAZIO X 1000 Fuori luogo

I Musei fanno scuola a Vercelli di Erika Grasso Project Manager Cassa Risparmio di Vercelli

12 L’ARTE NON INSEGNA NIENTE, TRANNE IL SENSO DELLA VITA. HENRY MILLER

razie ad un contributo dell’U- romana o medievale visionando i reperti e nione Buddhista Italiana, la rete documenti dell’epoca che si possono trova- museale MUVV - Musei di Ver- re al Museo Leone, al MAC - Museo Arche- celli e Varallo sta realizzando sul ologico e al Museo del Tesoro del Duomo Gterritorio provinciale un progetto pilota che di Vercelli o, ancora, studiare gli incunaboli vede le istituzioni museali in supporto alle e le cinquecentine direttamente all’interno scuole che si trovano in difficoltà per via della Biblioteca Medievale Capitolare. delle restrizioni relative al distanziamento sociale. Il supporto offerto dai musei agli La rete museale del Vercellese ha anche istituti scolastici non prevede solo la messa preso contatti con Regione Piemonte - Di- a disposizione di spazi, ma anche l’offerta di rezione Istruzione, Formazione e Lavoro competenze da parte del personale delle Settore Standard Formativi e Orientamen- sezioni educative dei Musei, che supporterà to professionale per studiare una strategia gli insegnanti nelle ore di lezione, fornendo concertata per far fare ai ragazzi, anche in all’occorrenza anche contenuti didattici di- questa situazione contingente caratterizza- gitali da utilizzare per le lezioni online. ta dalla pandemia COVID 19, delle espe- rienze significative di P.C.T.O. (Percorsi per Questo significa che gli studenti potranno le Competenze Trasversali e per l’Orienta- fare storia, storia dell’arte, disegno, scien- mento, ex alternanza scuola-lavoro) diretta- ze e letteratura direttamente in museo e gli mente in museo. La rete museale di Vercelli insegnanti saranno affiancati durante le le- sta cercando di affiancare all’idea di museo zioni dai curatori e dagli operatori della di- come luogo di conservazione e tutela del dattica museale. Per fare alcuni esempi, agli patrimonio artistico e culturale quella di studenti è offerta la possibilità di studiare museo come soggetto attivo del territorio e Gaudenzio Ferrari o Tanzio da Varallo sedu- della comunità educante. Questo testimo- ti di fronte alle opere di questi artisti pre- nia, ancora una volta, come da situazioni di senti al Museo Borgogna o alla Pinacoteca forte crisi, si possa uscire con idee innovati- di Varallo Sesia, oppure di studiare storia ve e vincenti.

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Ama-La,

CaminiÈ un progetto che aiuta donne rifugiate e i loro figli a raggiungere l’autonomia i si perde nel dedalo di stretti vi- grazie all’artigianato, coli di Camini (RC), ma è un dolce smarrirsi tra muri in pietra dai colo- in un percorso fatto di ri di sabbia locale e case che sono accoglienza, integrazione Crinate grazie alle sapienti mani della coope- e rinascita rativa Eurocoop Servizi. Si scende sempre per arrivare ad Ama-La: se lo chiedete ad un di Serena Tallarico bambino saprà condurvi per mano e portar- Cordinatrice progetto vi davanti ad un murales dipinto da Patrizio Ama-La

14 Anastasi ed Alice Lotti, dai colori pastello che ricorda le decorazioni che si trasmetto- no da generazioni sui tessuti realizzati pro- prio qui, nella Calabria Greca. Quando si arriva a varcare la soglia, si è colpiti dai suoni ritmici del telaio. che sem- brano di un'altra epoca. Giuliano Ienco, l'insegnante di telaio artigianale, dice che il telaio è come uno strumento musicale:

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Se è un “giorno no”, le voci volano come schioppettate che rompono un silenzio teso. Ognuna è all'inter- no del castello, la struttura in legno del telaio calabrese, ed ogni donna sembra persa nel suo mondo, legata al qui ed ora solo dalle sue mani che tessono, ma nel pensiero è al di là del mare, vicino ai figli lasciati al pa- ese, persa nelle difficoltà ancora da sormontare, stanca di troppe prove affrontate.

Ad Ama-La puoi capire molto dai per sapere se la tessitrice e il suo strumento silenzi e dai suoni; alcuni giorni sono sono accordati bisogna ascoltare il suono accordati, altri scordati ed anche loro han- che realizzano insieme. A volte i telai vanno no il loro senso e dignità, come è giusto al ritmo del gospel con cui Harmony si ac- che sia. In quei giorni il lavoro sarà lento, compagna quando lavora e, se è di buon ma accurato e le tele avranno colori spenti. umore, canta e le sue mani si muovono Le donne, infatti, scelgono ogni giorno sull'ordito come una preghiera. Se è un i colori che hanno nel proprio animo da giorno fortunato ad Ama-La si sente ride- mettere in ordito, ed è così che succedono re ed è probabile che abbia iniziato Hap- cose straordinarie: i colori cupi lasciano pia- py, seguita da Yaram che scherzano men- no piano spazio a colori sempre più vivaci, tre tessono. In quei momenti sembra che creando infine, un tessuto che parla di tut- il laboratorio risplenda, di quella luce do- te le emozioni dell'animo umano e di come rata che si scaturisce quando in un luo- questi possano trovare un loro spazio, lascia- go c'è una dolce complicità femminile. re un segno e trasformarsi.

16 Ama-La (www.ama-la.it) è un progetto di EUROCOOP Servizi Cooperativa Sociale a carattere umanitario, finanziato con il contributo OttoxMille dell’Unione Buddhista Italiana e coordinato da Serena Tallarico, psicologa ricercatrice ed antropologa. La sua finalità è l'accoglienza, la presa in carico psico-socio-sanitaria e l'integrazione lavorativa di donne rifugiate, sole o con un minore, senza alcun limite di età né di provenienza. Il progetto è in corso nel paese di Camini (RC), un paese dove la cooperativa Eurocoop Servizi, ente gestore del progetto Siproimi, ha creato un modello di accoglienza studiato in tutto il mondo.

Il pomeriggio un altro gruppo di ragazze e La è un suffisso che esprime rispetto ed succede a quello della mattina. Douaa lavora affetto. I prodotti - sciarpe, borse, tappe- al computer, nell'aria profumi vegetali, voci ti - sono realizzati seguendo le tecniche che giungono dal laboratorio di eco-prin- antiche dell'artigianato tessile calabrese ting, erbe e foglie di tutti i colori. Caterina che si coniugano con le abilità nel settore Niutta insegna a Blessing e alle altre ragaz- delle donne provenienti da altre regioni ze l'arte dell'eco-printing: l'arte magica del mondo e stampati con l’eco-printing, di catturare l'effimera bellezza di una fo- tecnica di colorazione di tessuti al vapo- glia in autunno, o l'esuberante energia di re con l’utilizzo di erbe, cortecce, foglie e una margherita in primavera, immortalan- fiori. doli su stoffe splendide, vive. La maggior parte dei materiali sono a km Ama-La è un laboratorio tessile, ecologico, zero e le tecniche di lavorazione a mini- sociale e un luogo di formazione in tessitu- mo impatto ambientale. Si riciclano tes- ra al telaio, confezionamento ed eco-prin- suti per realizzare prodotti originali come ting per donne rifugiate. Il nome deriva dal le borse disegnate apposta per Ama-La tibetano, Ama significa “donna e madre” dalla textile designer Anna Clara Zambon.

17 CONSECTETURUNIONE BUDDISTA ADIPISCI EUROPEA

L’Italia alla guida del Buddhismo europeo

A cura della Redazione

18 ell’ultimo fine settimana di settem- bre, l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia ha ospitato l’assemblea annuale dell’Unione Buddhista NEuropea. Il ruolo di primo piano assegnato all’Italia e l’importanza della collaborazione con le altre confessioni religiose e con le Isti- tuzioni comunitarie sono stati i punti centrali di questa tre giorni che si è svolta finalmen- te in presenza dopo mesi di complesso di- stanziamento, non solo sul piano fisico ma soprattutto su quello spirituale. I buddhisti europei si sono incontrati nel nostro paese per programmare il proprio futuro, per ripar- tire dopo la crisi e per ricordare che la vita il 2021 sarà l'anno della ripartenza delle at- di una comunità passa in modo inevitabile tività all’interno delle Istituzioni comunitarie, attraverso la presenza, la relazione e la vici- la Commissione ma anche il Parlamento e il nanza. All’Italia è dunque assegnata la gui- Consiglio d’Europa, dove da tempo siamo da dei lavori dell’Unione Buddhista Europea presenti come membri effettivi della Confe- fino alla fine del 2021 e anche la vicepresi- renza delle ONG per portare i nostri valori denza conferita a Stefano Bettera. Una scelta dove pulsa il cuore del continente e offrire che offre all’Italia la possibilità di giocare un un contributo fattivo sui temi dell'agenda ruolo di primo piano in quelle che saranno politica Ue, a partire da quelli determinan- le scelte di questi anni. Proprio in questa di- ti per il futuro come i cambiamenti climatici rezione va il progetto sottoposto al vaglio e la sostenibilità sociale, i diritti umani e su della Commissione Europea, a Bruxelles, temi altrettanto urgenti come le migrazioni che vede una profonda e proficua collabo- e la povertà. Occorre però una riflessione razione a livello continentale tra i buddhisti, che ci aiuti a trovare gli antidoti alla pande- la Comunità Ebraica, la Chiesa Protestante, mia più grande, cioè la paura dell’altro che e i musulmani. L’obiettivo è portare espo- oscura lo spirito di solidarietà, l’empatia, la nenti delle varie comunità religiose a ope- cura, la compassione. Proprio le grandi con- rare fianco a fianco nei reciproci luoghi di fessioni religiose possono svolgere un ruolo culto per prevenire e gestire le situazioni di deciso nell’arginare questa deriva che allon- emergenza che possono gravare sulla vita tana l’uomo da sé stesso. di una comunità, proprio come questi mesi di pandemia ci hanno mostrato in modo Articolo tratto da EBU Magazine inaspettato. Per i buddhisti europei, inoltre,

19 SPUNTI DI PRATICA

MECENATISMO E FILANTROPIA

Doniamo per aiutare gli altri e per la nostra crescita personale

di Corrado Pensa e Neva Papachristou* *Insegnanti e soci fondatori dell’Associazione per la Meditazione di Consapevolezza (A.Me.Co. - www.associazioneameco.it)

20 l mecenatismo e la filantropia hanno ria buddhista: l’imperatore Maurya svolto e continuano a svolgere nella sto- (304-232 a.C.). Ashoka regnò su un impe- ria del buddhismo un ruolo essenziale ro che andava dall’attuale Afghanistan alla per la sua sopravvivenza e diffusione. Il Baia del Bengala, compresa la maggior IBuddha ha goduto, lungo tutto l’arco del- parte dell’India moderna. Grazie alla sua la sua vita, dell’ospitalità e del sostegno di generosità, il buddhismo non solo si diffu- re, principi e mecenati di varia estrazione se nel suo impero, ma anche nello Sri Lan- sociale. Questi, con il loro prezioso aiuto, ka e si ritiene che i missionari buddhisti permisero a numerosi cercatori spirituali di Ashoka siano approdati anche in Egit- di abbandonare la vita laica per dedicar- to e in Grecia. Durante il suo dominio, il si al cammino interiore offrendo loro cibo, buddhismo divenne religione di stato ma medicinali e luoghi dove dimorare. Senza senza che ci fosse l’obbligo di conversio- la protezione di queste persone genero- ne. Non a caso uno degli editti più illumi- se il buddhismo non avrebbe potuto pro- nati dell’Imperatore richiedeva la tolleran- sperare e continuare ad espandersi anche za verso tutte le religioni presenti nel suo dopo la morte del suo fondatore. impero. Nei suoi editti Ashoka non impo- neva la dottrina buddhista ma, ispirando- STORIA DI MECENATI BUDDHISTI si ai principi buddhisti, intendeva favorire Tra i molti ricordiamo il celebre Anāthap- la crescita dell’armonia, della pace, della iṇḍika, un uomo d’affari che, colpito giustizia e della compassione. Insegnava dall’immensa saggezza e compassione del ai funzionari ad aiutare i poveri e i mala- Buddha, costruì e donò il primo monaste- ti e chiedeva moderazione nell’uccidere ro buddhista della storia, nel quale lo stes- e ferire gli esseri viventi, sia umani che so Buddha e i suoi numerosissimi monaci non umani. Promosse le virtù della genti- trovarono rifugio, cibo, sostegno e prote- lezza, della generosità, dell’equanimità e zione. Anāthapiṇḍika rappresenta il primo della sincerità. Infine, cosa fondamentale, laico che, pur non avendo scelto di appar- Ashoka convocò il III Concilio Buddhista tenere alla comunità monastica, decise di durante il quale venne formalizzato il cor- sostenerla continuativamente grazie alla pus delle dottrine Buddhiste, giungendo sua ricchezza ma, anche, grazie alla sua ad una formulazione molto simile a quella straordinaria generosità. che, ancora oggi, viene usata.

Dopo la morte del Buddha la sopravviven- FILANTROPIA CONTEMPORANEA za dei suoi insegnamenti fu affidata non Anche ai nostri giorni mecenati e filantropi solo ai suoi discepoli ma anche, e molto, rivestono un ruolo cruciale per l’esistenza a personaggi di spicco tra i quali emerge e la diffusione degli insegnamenti del Bud- una delle figure più importanti della sto- dha. Il stesso ha partecipato

21 SPUNTI DI PRATICA

La ricchezza è male rapporto di reciproco beneficio fatto di solo quando è un fine fiducia e gratitudine. Entrambi percepi- scono un senso di profonda connessione in se stessa che aiuta ad uscire da quello stato di do- loroso isolamento e solitudine di cui ai no- ad eventi organizzati da e per filantropi e, stri giorni sempre più si soffre. Nell’ultimo in diverse occasioni, ha incontrato leader decennio in Occidente si sta assistendo di spicco della comunità filantropica in- a una crescita costante di interesse per il ternazionale desiderosi di ascoltare le sue buddhismo e per la meditazione, da parte opinioni sul significato profondo della ge- di persone che non sentono la necessità nerosità e sui modi in cui i valori spirituali di una conversione formale. E ciò rivela possono portare chiarezza e saggezza per quanto sia presente il bisogno di coltiva- risolvere i problemi del mondo. re un cammino interiore capace di portare pace e gioia sia al singolo, sia alla società. Il filantropo è colui che, dotato di amore per l’essere umano e di volontà di pren- Nell’ottica buddhista la ricchezza è asso- dersi cura dell’altro, sceglie di impegnar- ciata al male solo quando viene conside- si a sostenere in maniera continuativa una rata un fine in se stessa e viene accumula- persona, una causa o un insieme di cause ta e usata in modo inappropriato. Mentre che egli considera meritevoli. Consenten- viene considerata fonte di merito quando do a quella causa di poter raggiungere essa viene guadagnata in modo eticamen- un’autonomia che non sarebbe possibile te corretto e quando diventa uno stru- con una generosità occasionale. Nell’otti- mento di condivisione, capace di recare ca buddhista tra il mecenate e coloro che giovamento alla propria famiglia, ai propri vengono da lui sostenuti si instaura un dipendenti, alla comunità laica e religiosa.

22 NEL MONDO

Tra i molti mecenati e sostenitori del Buddhismo Tibetano, per esempio, oltre al celebre Richard Gere, che da anni devolve ingenti somme alla causa, elenchiamo qui di seguito solo alcuni altri personaggi famosi: Steven Rockefeller, Stephen Toben, Jane Walles, Sharon Stone, Harrison Ford e Mia Farrow.

23 SPUNTI DI PRATICA

Tra chi dona e chi riceve EFFETTI PANDEMICI La diffusione mondiale del coronavirus si instaura un ha reso ancora più urgente la necessità di trovare un luogo di pace e sicurezza all’in- rapporto di reciproco terno dei nostri cuori. Le persone in tutto il mondo sono spaventate e preoccupate beneficio dalle notizie che continuamente giungono e che parlano di disperazione, di morte e di totale incertezza. Come insegnanti gui- mento interiore all’insegna dell’accettazio- da dell’Associazione per la Meditazione di ne, della pazienza, della saggezza e della Consapevolezza, in questi tempi difficili, compassione già presenti nei loro cuori. ci siamo trovati più che mai a rispondere alla forte richiesta di sostegno e aiuto con L’Associazione per la Meditazione di Con- le rassicuranti parole del Buddha, il mes- sapevolezza (A.Me.Co.), da noi fondata saggio del Dharma, e la nostra costante nel 1987, di sicuro non sarebbe arriva- presenza. La nostra missione, così come ta ad oggi senza il sostegno economico quella di tutti i centri dell’Unione Buddhi- di alcuni nostri grandi donatori, oltre, sta Italiana (UBI) e di tutte le comunità spi- ovviamente, alla generosità di molti me- rituali sparse nel mondo, è quella di essere ditanti e al fondo emergenza Covid-19 accanto a chi chiede sostegno spirituale e ricevuto dall’Unione Buddhista Italiana a di portare speranza, amore e fiducia nel- marzo 2020. Oggi, abbiamo bisogno del- la vita quotidiana delle persone. Ed è per la generosità di coloro che credono che questo che l’A.Me.Co. ha scelto di avvaler- quello che facciamo abbia un significato si della moderna tecnologia che si è dimo- profondo nella vita delle persone. Con il strata molto utile durante il periodo in cui loro impegno, infatti, i mecenati possono siamo rimasti protetti nelle nostre case e dare, e danno, un importantissimo contri- continua ad essere fondamentale anche in buto a favorire la realizzazione di progetti un momento in cui la regola del distanzia- volti alla diffusione di quei valori insegnati mento sociale è ancora così rilevante. Sia- dal Buddha, riscontrabili in tutte le gran- mo rimasti enormemente colpiti dal fatto di religioni, quali l’amore, la pazienza, la che in solo poche settimane dall’inizio del tolleranza, la saggezza, la compassione e lockdown fossero tanto aumentate le per- l’etica. sone che accedevano ai nostri Social e che esprimevano la loro profonda gratitudine Articolo pubblicato nel numero 1 del per la possibilità di imparare a rispondere 2020 di , la rivista dell’Associazio- alla vita e ai suoi accadimenti in un modo ne per la Meditazione di Consapevolezza nuovo, capace di portare un vero cambia- A.Me.Co.- Roma.

24 Donne DONNE

DONNEE BUDDHISMO

UN LUNGO PERCORSO PER IMPERSONARE UNA PARITÀ DI GENERE SPIRITUALE di Elena Seishin Viviani Vice presidente UBI

26 e si guarda alle figure ancestrali della dottrina buddhista, non solo non emergono barriere di genere ma il principio femminile, nono- Sstante la donna vivesse una condizione di assoluta inferiorità al tempo del Buddha, NELLA STORIA diviene veicolo di uno dei principali ele- La storia però ci dice che le istituzioni menti strutturali del modello simbolico buddhiste hanno favorito gli uomini e im- buddhista: Prajna Paramita, incarnazione posto restrizioni alle donne, confortate in della Saggezza Suprema, matrice prima quest’opera di marginalizzazione anche dell’esistenza dei Buddha, madre e utero dalla letteratura buddhista di tutte le Tra- del Buddha. dizioni, dove spesso la donna viene addi- Prajna Paramita è rappresentata seduta su tata come ‘incarnazione della depravazio- un fiore di loto - simbolo per eccellenza ne’ e, in ultima analisi, come un ostacolo del femminile - e regge nella mano sinistra e un impedimento alla pratica per gli uo- il della Perfezione di Saggezza: è per- mini. Così nel le regole di condotta ciò manifestazione di ogni conoscenza e monastica sono molto più onerose per le sorgente di ogni vita. Per non dire di Karu- donne che per gli uomini, anche se spesso na, la Compassione, incarnata da Kannon, la proliferazione di limitazioni e norme per Quan Yin, onorata come dalle il femminile è riconducibile all’u- sembianze femminili in tutto l’Oriente. nica ragione di comportamenti aggressivi da parte degli uomini. Nella gerarchia mo- NELLA TRADIZIONE nastica le donne si trovano al gradino più Nei racconti mitici ed esemplari del Bud- basso, devono rispettare più voti, e ancora dhismo, alla donna è attribuita la stessa oggi, nei paesi orientali l’uguaglianza non potenzialità di Risveglio che ha l’uomo: nel è la norma nel monachesimo buddhista. Vimalakirti Nirdesa Sutra è una dea che si A parte rare eccezioni, le donne non solo illumina durante la Battaglia del Dharma di sono escluse, a parità di preparazione dai Manjusri, e nel Sutra del Loto è una bimba ruoli più alti e di maggiore autorità, ma di otto anni, figlia del Re dei Naga, a rea- sono spesso considerate ‘inferiori' agli uo- lizzare la buddhità istantaneamente, dimo- mini, senza alcun riguardo nemmeno per strando a Śāriputra che anche una donna l’anzianità di Dharma. Solo di recente, un può divenire un Buddha. Il Buddhismo, anno fa per la precisione, una monaca di peraltro, si è posto al di fuori delle restri- tradizione ghelupa ha potuto conseguire il zioni culturali del suo tempo: il Risvegliato titolo di ‘’, fino ad oggi appannaggio rompe decisamente col sistema di caste e dei soli monaci, mentre si deve ad una re- di barriere culturali a favore di una ugua- ligiosa, la ven. , la realizzazio- glianza legata alla sola appartenenza al ne di un percorso di studi completo per le Sangha, la comunità di monaci e mona- monache tibetane, fino ad oggi escluse da che, di laici e laiche. certi insegnamenti.

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ALTRE TRADIZIONI Nel caso della Tradizione Sōtō in Giappone, proprio uno dei suoi Pa- triarchi, Dōgen Zenji, criticò esplici- tamente l’atteggiamento di molti mo- naci verso le donne, affermando che anch’esse avessero le stesse possibilità degli uomini di realizzare la Natura di Bud- dha. Nel 1236 Dōgen Zenji aprì il suo dōjō alle donne e ai laici, sostenendo che non ci fosse merito nella mascolinità né demerito nella femminilità, e che non considerare la molto lunga: oltre ad essere stata soppressa pratica delle donne non fosse un compor- la piena ordinazione delle monache, esse tamento da ‘bodhisattva’. continuano ad essere ancora soggette a Lo Zen Sōtō giapponese, però, ha attua- regole di obbedienza verso i monaci ma- to una politica spesso discriminatoria nei schi, e comunque sempre relegate a ruoli confronti della parte femminile dell’Ordine. modesti e subalterni. Risale solo al 1968 l’edificazione di un mo- Non si può invece non riconoscere che il nastero speciale riservato alle religiose che tema della disuguaglianza tra i generi nel desideravano avere la qualifica di missiona- Buddhismo monastico - per i laici la que- rie al massimo livello, e solo al 1970 il rag- stione non si pone di fatto - non ha vissuto giungimento della completa eguaglianza, le stesse vicissitudini in Occidente, dove il compresa la possibilità di gestire i templi contesto socio-culturale ha portato in dote locali per le monache giapponesi. l’attitudine a interrogarsi su e a lavorare In Oriente, per Tradizioni come la Thera- per la libertà dalle costrizioni. vada, la strada della parificazione è ancora «Buddha ebbe discepoli uomini e disce- poli donne, e onorava entrambi. Niente si può trovare tra quello che disse che può farci intuire che fece differenziazioni tra uomini e donne»: così si esprimeva Nyo- Occorre riconoscere gen Senzaki, uno dei primi Maestri di Tra- dizione Zen Rinzai giunto negli Stati Uniti, la qualità, passione opinione condivisa da quanti ritengono - e dedizione delle e sono in molti - che una delle maggiori caratteristiche del Buddhismo occidentale donne nel trasmettere consista proprio nella parità fra uomo e donna. l’Insegnamento del Buddha

28 IL CONTRIBUTO FEMMINILE OGGI Oggi i templi e i monasteri buddhisti sono non solo frequentati, ma spesso guidati, da donne, monache o laiche, che ne costi- tuiscono a pieno titolo l’asse portante non solo per quanto riguarda l’Insegnamento del Dharma, ma anche la loro gestione; molte sono anche autrici di successo - le opere della ven. Pema Chödrön, insieme al Maestro Thich Nhat Hanh, sono le più let- te nel panorama buddhista italiano, e non solo. Il contributo femminile alla diffusione del Dharma in Occidente si sta rivelando una componente fondamentale del suo pro- cesso di inculturazione. Non saranno dei luoghi comuni a rendere merito del contributo delle donne al radi- camento del Dharma in Occidente, ma il riconoscimento, una volta per tutte, della qualità, della passione e della dedizione delle donne nel trasmettere e attualizzare l’Insegnamento del Buddha in una società impoverita sia umanamente che cultural- mente come la nostra.

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LeDEL PROTESTANTESIMO donnedi Maria Bonafede, pastora titolare del Tempio Valedese di Torino e rappresentante della F.C.E.I - Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia - nel Comitato Interfedi della città di Torino

30 ono una donna, sono pastora del- la chiesa Valdese dal 1985, sono stata Moderatore (massima carica elettiva della chiesa) della Tavola SValdese (organo di governo della Chie- sa evangelica Valdese) dal 2005 al 2012. Oggi servo la mia chiesa a Torino. Il ruolo delle donne all’interno del prote- stantesimo si è caratterizzato fin dalle ori- gini come ruolo di grande responsabilità pur nel quadro di una visione del mondo, della famiglia e della chiesa tradizionale che non prevedeva per le donne un ruolo nel quadro delle professioni “maschili”.

IL MOVIMENTO VALDESE All’interno del Protestantesimo si colloca la Chiesa Valdese la cui origine è la più antica. Il movimento valdese infatti nasce alla fine del 1100 e nel suo seno vi è la presenza di donne predicatrici e conduttrici di gruppi, presenza che va scemando fino a scompa- rire quando il movimento entra a far parte della Riforma protestante (1532). La “rivo- luzione” protestante era consistita nella scoperta della Sacra Scrittura come unica fonte della rivelazione di Dio, nella esclusi- vità di Cristo come unico mediatore fra gli uomini e Dio, nella scoperta biblica della giustificazione per sola grazia mediante la fede. Com’è noto i Riformatori non voleva- no fondare una nuova chiesa, ma riforma- re profondamente l’unica chiesa cristiana,

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né volevano mutare la società e i suoi ruoli, anche se ci furono conseguenze nel corso dei secoli, di cui la più evidente sarà, ma bisogna aspettare il 20° secolo, l’accesso delle donne al ministero pastorale, mini- stero che ha caratteristiche ben precise cui è necessario brevemente accennare. È ap- punto sul pastorato femminile che vorrei concentrarmi a proposito del ruolo femmi- nile nel protestantesimo, perché mi sem- bra l’elemento di maggiore interesse nel quadro dell’esame del ruolo delle donne nelle diverse religioni.

IL RUOLO DEL PASTORE Il pastore evangelico non è un sacerdo- te, non ha funzioni di mediazione tra pro- fano e sacro, tra umano e divino, perché queste funzioni sono attribuite nel Nuovo Testamento soltanto a Gesù Cristo. Nella concezione protestante, dopo Cristo, la chiesa ha bisogno di pastori, non di sacer- doti. Tutti i credenti hanno libero accesso a Dio e quindi sono, in un certo senso, sa- cerdoti esse stessi. I pastori, come gli altri

Il problema quindi dell'accesso al pastorato femminile non è stato l'accesso al "sacro", o la rappresentanza di Dio, ma l'accesso alla parola e al governo della chiesa 32 Con l’ammissione delle donne al pastorato, oltre cinquant’anni fa, e quindi alla predicazione e all’amministrazione dei sacramenti è stato finalmente chiaro che l’umanità intera, fatta di donne e uomini, ha piena residenza nella chiesa, parità di vocazione e di opportunità di servizio

membri della chiesa, sono laici. Prerogati- IL PASTORATO DELLE DONNE ve del ministero pastorale sono l'annuncio Vorrei anche solo accennare, con perso- della parola di Dio, l'amministrazione dei nale gratitudine, alla storia che ha portato sacramenti, la cura d'anime. Nelle chiese alla nascita del ministero pastorale e all’in- evangeliche questa figura è rimasta lega- treccio tra riflessione sociale, politica da ta per secoli al modello maschile. Il pro- un lato e riflessione teologica dall’altro. blema quindi dell'accesso al pastorato In questo nesso hanno avuto un ruolo femminile non è stato l'accesso al "sacro", fondamentale il pensiero e l’azione delle o la rappresentanza di Dio, ma l'accesso donne. Da un lato la stessa esistenza del alla parola e al governo della chiesa. Qui, pastorato femminile è frutto di una rifles- in questo accesso, sta il nodo del cambia- sione e di un mutamento a livello sociale e mento, la cui portata è enorme, e, a mio di pensiero delle donne a partire dalla fine avviso, ancora da valutare, tanto più in dell’800. Il pastorato delle donne è un fat- quanto non immediatamente evidente. to generalizzato in tutte le chiese, esatta- Voglio dire che non avendo muri da abbat- mente come il loro accesso al voto, il loro tere, essendo ufficialmente riconosciute ingresso generalizzato nel mondo del la- alle donne uguali compiti e uguale status, voro e delle professioni. D'altro lato, il mu- il problema in seno al protestantesimo è tamento di ruolo femminile nella società quello della creazione di un diverso ordine trova una delle sue matrici nel pensiero e simbolico, in cui sia la pastora sia le don- nell'azione di donne che si sono confron- ne e gli uomini nella chiesa si confrontano tate con il messaggio eversivo del Nuo- con una figura pastorale completamen- vo Testamento, letto e compreso in paesi te nuova. L'autorità, essendo anche delle fortemente caratterizzati dalla presenza di donne, diventa di tutti, e quindi deve es- chiese protestanti e di movimenti socia- sere rimessa in discussione nelle relazioni li altamente innovativi (come la lotta allo comunitarie in modo inedito. schiavismo), che nascono in seno ad esse.

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Madri

L’umanità al servizio di tutti spiritualidi Lisa Cremaschi, della Comunità di Bose

34 L’intimità con il Signore porta a una comunione intensa con tutti gli uomini e le donne, riconosciuti fratelli e sorelle in Cristo

35 Non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù (Lettera ai Galati 3,28)

l Nuovo Testamento testimonia la pre- NELLA CHIESA PRIMITIVA senza di figure femminili sia nella co- Sono numerose sono le donne che svol- munità da cui si era circondato Gesù gono un ruolo attivo nella comunità; il sia nella chiesa nascente. Donne e termine “apostolo” viene riferito anche Iuomini seguono Gesù, riconoscendolo a una donna nella Lettera ai cristiani di loro maestro, mettendo in comune i loro Roma 16,7. Eppure Paolo, proprio lui che beni, ascoltando e mettendo in pratica con spirito evangelico era giunto a dire: il suo insegnamento. Gesù opera una “Non c’è maschio e femmina, perché tut- rottura con l’ambiente religioso ebraico ti voi siete uno in Cristo Gesù” (Lettera ai dando spazio e dignità alle donne. Lo cristiani della Galazia 3,28), al momento vediamo dialogare con diverse donne, di normare la vita comunitaria ordina alle a volte di questioni teologiche; si lascia donne di tacere, vieta loro di insegnare e toccare da una donna ritenuta impura di parlare in pubblico (cf. Prima lettera a Ti- secondo i parametri religiosi dell’epo- moteo 2,11-12 e Prima lettera ai cristiani di ca; accetta l’unzione di profumo da par- Corinto 14,35). La purezza dell’evangelo, te di una peccatrice, che gli lava i piedi nella sua traduzione nel contesto preciso con le sue lacrime; di Maria di Betania si in cui Paolo opera, è soffocata da tradizioni racconta che stava ai suoi piedi ad ascol- umane. tarlo, espressione tecnica che indica l’es- sere discepoli (Vangelo di Luca 10,39). NEL DESERTO Al momento della sua crocifissione sono Alla ricerca di una modalità di vivere la le donne a stargli accanto; dopo la sua propria rinuncia al matrimonio per at- morte, diventeranno testimoni della re- tendere con cuore indiviso il Signore, surrezione. Secondo il racconto dell’e- alcune donne, seguendo la via già trac- vangelista Giovanni, l’annuncio è affida- ciata dai primi monaci, trovarono nel de- to a Maria di Magdala, che sarà chiamata serto il luogo in cui realizzare la propria nella tradizione “uguale agli apostoli”. vocazione. Per la società del tempo era

36 assolutamente impensabile che una don- testi monastici antichi si dice spesso che na vivesse sola e per di più nel deserto, ma “il deserto si è trasformato in città”. L’inti- queste donne, convinte della loro scelta, mità con il Signore porta a una comunione trovarono rapidamente una soluzione: tra- intensa con tutti gli uomini e le donne ri- vestirsi da uomo. Tra il IV e il IX secolo vi conosciuti fratelli e sorelle in Cristo. Ieri e furono una serie di racconti agiografici di oggi queste donne che hanno rinunciato a sante donne travestite da monaci. La prati- formarsi una famiglia, a fare dei figli, diven- ca del travestimento continuerà anche nei tano madri spirituali, donne di comunione; secoli successivi; un esempio classico è hanno una parola di consolazione per chi dato da Giovanna d’Arco. è nella sofferenza, una parola di pace per chi è nell’angoscia… diventano un vangelo DONNE DI COMUNIONE vivente, una narrazione dell’amore di Dio La vita della donna per secoli è stata per ogni creatura, soprattutto per i più po- estremamente dura. Indubbiamente mol- veri, i più deboli, i più disprezzati. to spesso anche l’ingresso in monastero Nella Chiesa cattolica oggi le donne ri- – come avveniva del resto per il matrimo- tornano a fare sentire la loro voce. Papa nio – era imposto dai genitori, ma forse Francesco ha dichiarato che il tema della imboccando questa via si godeva di un presenza della donna nella Chiesa gli sta margine di libertà maggiore. In monaste- molto a cuore e che è per lui motivo di sof- ro, ad esempio, si imparava a leggere e a ferenza vedere che “il ruolo di servizio, che scrivere per poter recitare i salmi e medi- tutti i cristiani devono avere, per la donna tare la Scrittura, e questo in un mondo in scivola verso un ruolo di servitù”. A servi- cui la stragrande maggioranza di uomini e zio di tutti, ma schiave di nessuno. Pronte a donne erano analfabeti. mettere a servizio della Chiesa e dell’uma- Nel corso dei secoli all’interno dei mona- nità i loro doni con la loro specificità, ma steri le badesse esercitavano un servizio di senza appiattirsi in un’imitazione del mo- governo. Erano madri spirituali non solo dello maschile. delle loro sorelle, ma anche di laici e mo- naci che cercavano da loro un consiglio, un aiuto per il loro cammino spirituale. Vi furono monache colte, che si occuparono di teologia e delle diverse scienze, che predicarono pubblicamente davanti alle folle, come fece Ildegarda di Bingen nel XII secolo. La solitudine scelta da queste donne fa- voriva l’intimità con il Signore, ma la so- litudine non significa isolamento. Nei

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38 UOMO e DONNA

Una questione di genere irrilevante per Dio. La visione di una rabbina di Pauline Bebe Rabbina della Communauté Juive Libérale, una congregazione ebraica progressista di Parigi

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ll'inizio della mia missione, mi - allora questo confronto/opposizione por- veniva spesso chiesto perché ta ad un rapporto di potere e di dominio. volessi diventare una donna rab- bino. "Donna rabbino": queste CHI NON MI SOMIGLIA È COLPEVOLE Adue parole erano messe insieme, come se L’altro racconto della creazione, che pre- fossero incongrue, quasi come un fenome- senta la creazione della donna come un ri- no da baraccone e, a mia volta, posavo gli pensamento, un complemento dell'uomo occhi spaventati sugli interrogatori, spesso che sarebbe stato creato dalla sua costola giornalisti, come se non conoscessi la lin- (tsela), si conclude con la frase "la passio- gua che stavano usando, come se fosse una ne ti attirerà a tuo marito e lui ti dominerà lingua straniera. (veel ishekh teshoukatekh vehou yimshol Allora spesso rispondevo così: “Donna, non bakh)". Questa stessa narrazione vede l'uo- l'ho scelto io; rabbino, l'ho desiderato per mo indicare la donna responsabile “della questo e per questo motivo”. Seguiva una Colpa”: "È Lei, la donna che mi hai dato..." risata imbarazzata per l'incongruenza della (Gen.3:12): non sono io, è l'altro. In questa domanda. storia, la separazione dei sessi porta a pun- tare il dito contro l'altro e al dominio di una UN CONFLITTO ETERNO metà della popolazione sull'altra. Perché Nella lettura settimanale della Torah, la pri- inevitabilmente chi non mi somiglia è col- ma lettura (parasha) si apre con le questio- pevole, colpevole di essere diverso. ni di genere. Sorprendentemente la nostra attenzione si ferma alla narrazione centrale, “LE DONNE SONO LAGGIÙ” quella di Adamo ed Eva, e dimentichiamo Ci sono ancora molte tracce di questo che è circondata da due testi che relegano conflitto nella nostra società, nelle nostre la questione del genere ai margini dell'es- sinagoghe. La settimana scorsa mi recavo senziale. Sottilmente il testo ci dice che alla Sinagoga di Buffault Street, invitata dal quando abbiamo una lettura sessista del Concistoro con il mio titolo, Signora Rabbi- mondo, quando opponiamo gli uomini alle no, per ascoltare i discorsi del Primo Mini- donne, quando facciamo generalizzazioni stro. Appena varcata la soglia della sinago- sessiste sull'uno o sull'altro gruppo, o peg- ga, ho sentito questa frase che mi riduce a gio quando ci è detto che i cervelli degli un'identità sessuale: "Le donne sono lag- uomini e delle donne non sono gli stessi giù". Non l’ho ascoltata e mi sono trovata - quando la scienza ha dimostrato il contra- non lontano dal rabbino capo, il cui colle- rio (cfr. C. Vidal, Institut Pasteur), se non le ga mi ha detto: "Qui sei a casa tua". In al- differenze indotte dalla fisiologia ormonale cune sinagoghe, nel kotel, ma anche nella

La separazione dei sessi porta a puntare il dito contro l'altro e lui ti dominerà

40 società in generale e purtroppo nella nostra mente, moltiplichia- mo le opposizioni. Quante vol- te sentiamo dire che gli uomini sono così e le donne sono dif- ferenti. Così si riproducono idee sessiste e pregiudizi dai quali non possiamo liberarci.

UNA DONNA RABBINO Tornando alla domanda iniziale sulla “Donna Rabbino“. I giornalisti destabiliz- zati dalla mia prima risposta, chiedevano spesso quanto segue: "Ma, come donna, cosa pensi di portare al rabbinato?" For- se si aspettavano che parlassi di un tocco femminile, di pizzi e crinoline, di morbi- dezza e delicatezza... In breve, più stereo- questo silenzio pieno di intensità e di pa- tipi. Ho sempre risposto che non lo sape- role. La scrittura della vita è fatta in pieno e vo. Che i mondi patriarcali in cui ci siamo sciolta e quindi può cantare l'armonia. evoluti ci hanno fatto definire in un certo modo, maschile e femminile, ma chi dice CREATI A IMMAGINE DI DIO che un corpo o un'apparenza induce un Indubbiamente l’uomo e la donna (zakhar comportamento se non è dettato dalle no- e nekeva) sono nella casa di Dio dal mo- stre società? Il midrash non dice forse che mento in cui siamo stati creati (bestelem "chiunque può profetizzare finché lo spirito elohim) a immagine di Dio. Nell'immagi- divino si posa su di lui o su di lei"? ne e nella somiglianza, la nostra anima è sia uomo che donna (zakhar ounekeva) e LA SCRITTURA DELLA VITA nessuno può definirle in modo netto. Così “Zakhar ounekeva”, cioè maschio e fem- ogni coppia può dire all'altro: quando tu mina si dice nei testi. Zakhar è la memoria sei la luce, io sarò la tua ombra e quando e nekeva il buco e i due insieme, come a tu sarai la mia ombra, io sarò la tua luce. volte dico, formano un buco di memoria. Dice il terzo racconto della creazione che il Forse un modo per dirci che in ogni cop- giorno in cui Dio creò l'essere umano a sua pia, qualunque sia il sesso che la compone, somiglianza, lo fece uomo e donna (zakhar bisogna saper ricordare e dimenticare, bi- ounekeva). In lui albergavano due princi- sogna scrivere e cancellare. Perché le lette- pi, maschile e femminile. Li benedisse e li re d'amore non possono scrivere tutto, né chiamò “adam” l'umano. Cerchiamo quindi restare totalmente in silenzio. L'amore dice di non opporci, ma di riunire e, oltre l'ap- quello che vuole, a volte fa abbellimenti, parenza, di percepire nell'anima dell'altro arabeschi, vocalizzazioni, a volte tace di l'unicità della scintilla divina.

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theShukran La gratitudine dei giovani musulmani

a cura della Redazione

n pensiero del Profeta Muham- è già un modello internazionale con prota- mad dice: “Chi non ringrazia gli goniste soprattutto le donne. E il fenomeno uomini non ringrazia Dio”. Ecco il della gratitudine targata non si ferma: perché di theShukran (che in ara- “Cresciamo del 30% di utenti ogni giorno Ubo significa “grazie”), il social network dei ma non abbiamo intenzione di fermarci - giovani musulmani, un fenomeno mondia- racconta Siham Lamoudni, una delle fon- le. In perfetta sintonia con i tempi, il grup- datrici, di origine marocchina, che vive nel po dei giovani fondatori di theShukran ha cuore di Milano -. Abbiamo follower in Pa- scelto la via dei social network per parlare kistan, Marocco, Algeria, Tunisia ed Egitto. ai coetanei e al mondo di ciò che per loro L’obiettivo è diffonderci anche in Europa, è essere musulmani oggi. La scommessa è dove vivono oltre 30 milioni di musulmani già un successo: la App in soli quattro anni e portare a tutti un messaggio fondamen- ha raccolto più di cinquecentomila utenti, è tale: conoscere gli altri è un atto di gratitu- tra le cinquanta più scaricate al mondo ed dine, di amore, di rispetto. In questo modo

42 daremo a tanti la possibilità di conoscere ducono ogni giorno. Ma dobbiamo anche meglio la nostra religione e la nostra cultu- essere capaci di saper indicare i nostri limi- ra e avremo persone più libere, più serene, ti e superarli. Un aspetto apparentemente più tolleranti”. semplice come il cibo, ad esempio, ci fa capire quanto tutto sia intrecciato, conta- LA CULTURA È CONDIVIDERE minato”. theShukran ospita molte donne. Gli utenti si incontrano qui per parlare Libere, moderne, informate e impegnate di cibo, di musica, di cultura, di moda e di socialmente. “Siamo un social al femminile, vita quotidiana. Si inizia con un gesto sem- è vero, e non è un caso che i settori di mag- plice, con uno Shukran appunto, un gra- gior successo siano proprio cibo e modest zie, alle fotografie dei vari post. “Dire gra- fashion (la moda islamica). Qui le donne zie fa bene - continua Siham -. Un hadith, sono le protagoniste indiscusse. Quando un pensiero del Profeta Muhammad, dice siamo invitate ad appuntamenti internazio- “Chi non ringrazia gli uomini non ringrazia nali di cultura o moda, ad esempio, appare Dio”: ecco perché noi ci chiamiamo the- evidente come proprio le società musulma- Shukran. Conoscere è fondamentale per ne siano in molti settori influenzate proprio abbattere i pregiudizi. Perciò siamo aperti dalla presenza femminile: persone infatica- a tutti coloro che sono curiosi di conoscere, bili, ricche di idee, cariche di energia positi- di incontrare, di amare ciò che è diverso”. va. Sappiamo che c’è ancora tanta strada da theShukran è nato a Milano, ma oggi ha fare nel cammino verso la parità, ma siamo sedi anche a Rabat, Tunisi, Islamabad, Alge- ottimiste, i segnali positivi sono sempre di ri, Madrid e Parigi. I fondatori sono tutti gio- più”. vani di seconda generazione araba, asiatica ed europea. La gratitudine e la pace sono i valori al cuore di questa community. “Il nostro sogno - spiega Lamoudni - è di- Siham Lamoudni è nata in Marocco, ventare il social anche dei non musulmani, e in Italia da anni, è una blogger il luogo ideale in cui incontrare persone ed esperta di moda e cucina. di fede, lingua, costumi diversi ma in tutto Tra le fondatrici di theShukran, il primo simili nella voglia di conoscere, di incon- social network del mondo musulmano, trarsi e di comprendersi reciprocamente. indicato da Al Jazeera come uno La nostra identità cresce attraverso il dialo- dei dieci social network più importanti go, e possiamo rendere visibile la ricchezza nel mondo arabo. e la bellezza che le società musulmane pro-

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Storiesilenti

44 Donne-ascete buddhiste e cristiane di Carla Gianotti tibetologa e saggista

ome è noto, esistono partico- lari stereotipi di genere che abitano le culture, paradigmi accreditati dalla ‘norma’ an- Cdrocentrica dominante che ora si co- minciano a considerare non più, come è stato per lungo tempo, fenomeni atem- porali e astorici, cioè inamovibili. Uno degli stereotipi, ancora molto diffuso e autorevole, è quello che considera la dimensione religiosa quale territorio privilegiato del maschile. Diventa allora auspicabile cominciare a riconoscere sia la parzialità della storia religiosa sin qui documentata (per molti versi coniugata soprattutto al maschile), sia la parzialità stessa dell’esperienza religiosa maschi- le. Perché parlare e scrivere del divino sotto qualsiasi forma è parlare e scrivere di una esperienza del divino di uomini e donne (e ovviamente non solo), di un’e- sperienza, dunque, non riconducibile a un supposto ‘neutro esperienziale’ così come è accaduto per lungo tempo.

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LA RICERCA AL FEMMINILE In questi ultimi decenni la ricerca spirituale delle donne è diventata anche e soprattut- to ricerca di luoghi possibili di genealogia religiosa e spirituale, ricerca di autorevoli modelli spirituali femminili capaci di fecon-

dare l’immaginario simbolico di riferimen- DI... ABBIAMO PARLATO to. Come studiosa di buddhismo e come praticante buddhista mi dedico da anni allo studio di figure femminili – terrene, di- vine o archetipiche – della tradizione bud- VENERABILI BUDDHISTE E CRISTIANE dhista indo-tibetana, secondo una visione Perchè se le jo mo tibetane del nostro te- di equilibrio di genere e di conciliazione sto conducono una vita ascetica senza di genere. Il mio ultimo libro, intitolato Jo compromessi, diritta, preferendo luoghi mo. Donne e realizzazione spirituale in Ti- appartati e ardui dove abbracciare la so- bet (Astrolabio Ubaldini, 2020) è dedicato litudine delle montagne, le donne del de- a ventiquattro ascete tibetane dell’XI–XII serto scelgono allo stesso modo il deserto sec. chiamate jo mo (venerabili’), disce- come terra di solitudine (o altri luoghi ‘al pole tutte di un grande maestro indiano margine’ di città o villaggi). E se le jo mo di nome Dam pa. Le agiografie di queste vivono a volte la loro condizione di religio- ventiquattro venerabili ci consegnano me- se buddhiste nella casa paterna (un’ascesi moria di una esperienza impervia, difficile domestica dettata da ragioni economiche e quanto mai fertile di realizzazioni e, al e sociali), anche le donne cristiane del de- tempo stesso, un itinerario ascetico sì tut- serto si presentano in taluni casi come mo- to tibetano, ma che presenta inconfondi- nache ‘domestiche’ sotto il tetto paterno. bili segni di sorellanza con quella di altre A volte, poi, il nascondimento sociale delle donne-ascete, lontane in senso temporale, ascete avviene per dissimulazione: così la geografico e religioso. Ascete anche que- ventitreesima jo mo che “… Se ne stava in ste ancora poco note e che lo straordinario disparte e, pur avendo la parola, pratica- lavoro di passione religiosa di Lisa Crema- va come fosse muta” mantenendo segre- schi, monaca di Bose, ha portato da poco to il suo status e la monaca cristiana senza alla luce nel volume Detti e Fatti delle Don- nome di Ermopoli che, vestita di stracci, ne del Deserto (Edizioni Qiqajon, 2018). sapeva giocare la commedia dell’ubriaca. Ma molti altri ancora sono i ‘segni di gene- re’ che tra loro spartiscono queste straor- dinarie ascete buddhiste e cristiane: così la loro minoranza numerica rispetto alle e jo mo donne esperienze degli asceti; così la loro rinun- cristiane del cia, in taluni casi, al ruolo materno e l’ab- deserto bandono dei figli; così l’esercizio di forme

46 embrionali di autorità spirituale in cerchie di devote discepole; così il riconoscimento pubblico degli alti conseguimenti spirituali ottenuti solo al momento della loro dipar- tita, attraverso miracoli e prodigi; così la fluidità di termini, imprecisi e talvolta am- bigui, per indicare il loro status religioso. Soprattutto, le donne-ascete vivono spes- so un’ascesi silente, afona, e questo per un duplice motivo. In primo luogo, la memo- ria della loro esistenza ci viene tramandata DI... ABBIAMO PARLATO attraverso parole maschili: il testo relativo alle storie delle ventiquattro jo mo, inserito nell’agiografia del maestro Dam pa, qua- parli o scriva di sé in prima persona, allo le elogio – neppure troppo implicito – del stesso modo anche delle ventiquattro ve- suo insegnamento, venne infatti compilato nerabili tibetane l’unica voce a noi perve- dal discepolo di quello, Kun dga’; allo stes- nuta è quella della seconda jo mo, ricorda- so modo anche per le donne del deserto si ta nel testo per il suo ripetere ininterrotto tratta di testi agiografici redatti da uomini “Il ladro sta arrivando! Il ladro sta arrivan- di fede, di una parola cioè di uomini sulle do!”, quasi un praticato a memoria donne. In secondo luogo, poi, se rarissimi della certezza della morte e dell’impreve- sono i casi in cui una donna del deserto dibilità della sua venuta.

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Tra Favola e Poesia Una vita da Monaca in libertà

di Giovanna Giorgetti Vice Presidente Unione Buddhista Italiana

48 iulia Niccolai è una monaca ni e riuscire ad avere per loro tanto rispetto buddhista; è stata fotografa e quanto lo abbiamo per noi. Di questo ne poi scrittrice e poetessa, ha avu- sono convita, perché il cammino spirituale ti to diversi riconoscimenti nella apre il cuore, riduce la paure e fa diventare Gsua carriera artistica e inoltre è stata insi- quasi spontaneo il vedere gli altri in manie- gnita del titolo di grande ufficiale da parte ra fraterna. Non ci porta più a pensieri tipo del Presidente della Repubblica nel 2006. “come sono contenti loro, mentre io soffro” Sono andata a trovarla nella sua accoglien- che sono solo forme mentali che ci auto-co- te casa piena di libri a Milano e ho condi- struiamo. Sono trent’anni che frequento il viso con lei queste riflessioni, insieme a Ghe Pel Ling e ho osservato dei grossi cam- tante risate. biamenti nel mio atteggiamento interiore e Una vita da Monaca in libertà spontaneo verso le cose. Nel libro “Esoterico Biliardo” parli di tra- sformare questa vita difficile in una fiaba, di Giovanna Giorgetti perché la fiaba dà un senso immortale alla Quindi la tua favola si è realizzata? Vice Presidente Unione Buddhista Italiana vita. Come sei riuscita a trasformare la tua La mia favola in qualche modo c’è, perché vita in una fiaba? quando si diventa vecchi e si è probabil- Ho scritto questa frase e ne sono convinta, mente passato il novanta per cento del ma è importante spiegare quale, in quel tempo di vita, si riesce a vedere la propria contesto, sia il significato di vita, di fiaba. Se vita nella sua compiutezza e ci si rende noi viviamo la nostra vita senza avere delle conto che, anche se le cose non sono mai aperture e contatti, sia mentali che emotivi successe come uno pensava dovessero con gli altri, tendiamo a vivere una vita ri- succedere e hanno avuto un andamento stretta, con al centro i piaceri, le cose faci- completamente diverso, ricoprono però li o difficili, i doveri e le cose noiose che si più o meno le stesse tappe e questo ci dà hanno da fare, ma se abbiamo invece un una soddisfazione perché vuol dire che in contatto spirituale, tramite il buddhismo o fondo non ti sei illusa troppo, non sei stata un’altra fede religiosa, allora diventa più fa- troppo attratta da quello che la vita poteva cile abituare la mente a vedere gli altri come dare e sei grosso modo in pace con la vita delle copie di noi stessi, come essere uma- stessa, perché sei nella vita.

Se noi viviamo la nostra vita senza avere delle aperture e contatti, sia mentali che emotivi con gli altri, tendiamo a vivere una vita ristretta

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La mia gioia sono le parole Sei stata un’artista, anche impegnata nell’a- vanguardia letteraria e sei una monaca che che si inseguono percorre il cammino spirituale. Quando e come si è realizzato l’incontro tra i due come biglie cammini? La mia prima passione è stata la fotografia, dentro e fuori sono diventata fotografa all’età di dicias- le gallerie sette anni e ho proseguito a farlo per una decina di anni. Ho avuto anche successo e di un castello riconoscimenti, poi per una serie di ragio- ni, ma soprattutto di grosse delusioni, ho di sabbia. abbandonato la fotografia. Io fotografavo perché pensavo che dietro le quinte degli accadimenti si potessero capire molte più cose che rimanendo una semplice spetta- trice, ma ciò che mi ha reso insopportabile A seguito di questa delusione, ho iniziato questo ruolo nel giornalismo è che trasfor- a scrivere per conto mio e mi è stato utilis- ma tutto come conviene. simo: per me è stata una ricerca biografica La cosa per me più tremenda è stata nel che mi ha aiutata, come una costante ana- 1960, quando dopo le olimpiadi di Roma lisi su di me e sulla vita che facevo. Que- ho fotografato Wilma Rudolf, che allora sta costante analisi è stata quella che poi aveva vinto tre medaglie d’oro nella corsa mi ha portato, tramite persone amiche, a e parlando con lei avevo capito che que- incontrare un Lama tibetano e sin dal pri- sta ragazza di 18 anni, dall’età di 12 anni mo incontro ho avuto subito questa rive- aveva passato tutta le sua vita ad allenarsi, lazione straordinaria che era di liberazio- lontana dalla famiglia e dagli amici ed era ne e di aver trovato una cosa che per me consapevole che non avrebbe più potuto era importantissima. L’incontro è avvenuto superare l’obiettivo che aveva raggiunto e in Svizzera nell’estate del 1985 e da quel questo l’aveva distrutta mentalmente e fisi- momento sono immediatamente entrata camente. Io ho scritto un articolo su di lei nel percorso buddhista e tutto è stato più con un’altra giornalista raccontando quello facile. che avevamo visto e percepito, che ci sem- brava una grande crudeltà nei confronti Come convivi l’essere scrittrice impegnata di una ragazza giovane. Il giornale invece e monaca buddhista? aveva stravolto tutto e rappresentato Wil- Ho smesso di scrivere da un anno, ma da ma con una cenerentola vincente, felice e quando sono entrata nel cammino bud- contenta. Questo mi ha totalmente disgu- dhista ho scritto diverse opere e per me il stata e ho detto basta. Dharma e la scrittura erano la stessa cosa.

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Esoterico biliardo, Archinto, Milano 2001; Le due sponde: spazio/tempo - oriente/occidente, Archinto, Milano 2006; Il grande angolo (nuova edizione a cura di Milli Graffi), Oèdipus, Salerno 2014

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POESIA

Poemi & Oggetti (Poesie complete), Infatti, da quando pratico il Dharma, nei a cura di Milli Graffi, pag.416, miei libri ho sempre parlato di Dharma e di Casa Editrice Le Lettere, Firenze come le cose che mi succedevano erano 2012; Frisbees della vecchiaia, magiche a affascinanti e quindi erano nel Campanotto, Udine 2012; Cos'è Dharma. Ma ho smesso di scrivere perché 'poesia', Edizioni del Verri, Milano se vado ancora avanti a scrivere, una par- 2012; Foto & Frisbee (introduzione te di me rimane legata alla scrittura che è di Cecilia Bello Minciacchi), della scrittura e non è del Dharma. Il Mae- Oèdipus, Salerno 2016 stro mi ha detto di non scrivere più e così sono arrivata a superare l’attaccamento alla scrittura: la base del cammino è stac- mo andati in India nel 1990 e mi sono fatta carsi di tutto ed è una liberazione. Perché subito monaca. Quando ho preso i voti in quando si rinuncia a una cosa si acquista il realtà ho pensato “se non va bene divor- guadagno di non averne più bisogno! zio!”: guai a essere in prigione! Come con il matrimonio ci deve essere la possibilità Come sei diventata Monaca? di divorziare, ma da allora non mi è mai Un giorno Il mio Maestro mi chiese “non passata per la testa l’idea di smonacarmi. hai mai pensato di farti monaca?” Io ave- E devo anche dire che i Maestri mi hanno vo subito risposto “neanche per sogno!” E sempre lasciata liberissima di vivere la mia Lui rispose “se lo fai tutto va più in fretta”, vita di monaca e scrittrice, di avere le mie allora risposi “beh allora ci penso!”, poi sia- frequentazioni e impegni letterari.

52 LA FIGURA DI https://www.pinterest.de/pin/653162752194684875/ Hannah Nydahl Insegnante buddhista e pioniera, per oltre 30 anni Hannah ha svolto il ruolo di interprete per i più alti lama del lignaggio di Kerstin Seifert, a cura di Rita Nichele - membro del Consiglio Direttivo dell’Unione Buddhista Italiana

annah Nydahl nacque in Dani- . All’epoca era attratta dalla marca nell’aprile del 1946. Sua ricerca scientifica sulla percezione ed era madre era una nota scrittrice curiosa di scoprire valori ed esperienze negli anni trenta, prima che gli assolute andando al di là degli schemi o Himpegni familiari iniziassero a occupare approcci convenzionali. Questo è anche il tutto il suo tempo. Condividendo i suoi in- periodo in cui si ritrovò con il suo amico teressi, anche Hannah studiò letteratura, d’infanzia, Ole Nydahl. Si sposarono nel francese e tedesco presso l’università di 1968.

53 FIGLI DEL LORO TEMPO Dal 1990 in poi collaborò alla gestione Hannah ed Ole partirono per la loro luna di dell’Istituto Internazionale Buddhista del miele "psichedelica" a bordo di un vecchio (KIBI), una delle principali univer- furgoncino Volkswagen che li portò fino in sità buddhiste di Nuova Delhi. Lavorò dap- . Qui, dopo molte avventure, incon- prima a stretto contatto con Tokpa Rinpoche trarono Lopon Tsechu Rinpoche e, successi- e Khenpo Chodrak Rinpoche, e in seguito vamente, il XVI Gyalwa Karmapa, Rangjung con Khenpo Tsering e Khenpo Ngedon. Rigpe Dorje, il più importante insegnante nel lignaggio tibetano Karma Kagyu. Certi UNA PRESENZA EMPATICA di seguire le inclinazioni delle loro vite pre- Essere un suo studente era un’esperienza cedenti, i due diventarono i primi studenti profonda che diventava tangibile nel vede- e confidenti occidentali del XVI Karmapa. Il re come l'antica saggezza buddhista potes- Gyalwa Karmapa guidò la loro formazione se trasformarsi in un’esperienza viva, nella nelle pratiche meditative per diversi anni e sua capacità di connettere le persone attra- diede loro l'autentica trasmissione dei me- verso la gentilezza e l’altruismo. todi e della saggezza senza tempo preser- vata dal buddhismo tantrico. Per tutta la sua Passare un intero semestre in India, in una vita Hannah fu motivata dal forte desiderio cultura straniera, studiando intensamente di condividere la comprensione e l'espe- la filosofia tibetana e la teoria della perce- rienza di ciò che può portare ad una felicità zione in una lingua esotica, presenta delle duratura, al di là di limiti e condizionamenti. sfide comprensibili. Ma chiunque si sentis- Grazie alla sua profonda amicizia con molti se perso nella grammatica tibetana e osava alti insegnanti tibetani, organizzò i loro tour bussare alla porta di Hannah, trovava sem- internazionali di conferenze, tradusse i loro pre una calda accoglienza e un autentico insegnamenti e diventò una loro fidata col- rifugio. Lei aveva sempre un posto comodo laboratrice. vicino alla sua stufetta elettrica, un goccio di ottimo cognac francese nel suo mobi- UNA PIONIERA letto e tempo per ascoltare i nostri piccoli Grazie alla sua modestia, alla sua pazien- problemi quotidiani. Hannah aveva sempre za e alla sua mente priva di orgoglio riuscì tempo, anche quando i Rinpoche e membri a creare una visione globale e un ponte della famiglia reale bhutanese le telefona- umanistico tra la struttura gerarchica tipica vano per confrontarsi su importanti proget- della cultura asiatica e l'apertura mentale ti. Hannah dava la priorità ai rapporti umani e i valori democratici delle moderne cul- e non svolgeva mai la sua funzione e i suoi ture occidentali. Con il suo fare discreto compiti in maniera impersonale. e gentile, ebbe la capacità di saper proteggere gli amici e i loro progetti, LA TRADIZIONE VICHINGA semplicemente offrendo la sua lealtà. Hannah Nydahl e suo marito Ole hanno Grazie al suo prezioso lavoro di tradu- fondato più di seicento centri di medi- zione dei testi originali di meditazione e tazione nel mondo, sotto l'ombrello del insegnamenti tibetani, Hannah diede - uti- lignaggio Karma Kagyu. Sono stati capa- lizzando una sua espressione - "una faccia ci di fondere la trasmissione del Buddha moderna ed una firma unica al buddhismo con i valori tipici della "tradizione vichin- occidentale". ga" dove i leader erano eletti per le loro

54 qualità e non scelti per linea di sangue. La loro scuola, nota oggi come la Via di Dia- “Ci sono insegnamenti che furono trasmessi mante, arricchita da quella gentilezza ti- dalle dakini, i cosiddetti insegnamenti di pica del movimento dei "figli dei fiori", ha saggezza sussurrati… be', se qualcuno vi acquisito sin dall'inizio un tratto diretto, non sussurra qualcosa nell’orecchio, dovete chiesastico, in cui i rapporti umani basati davvero prestare molta attenzione”. (Ride). sull'amicizia hanno sostituito i rapporti “Questo tipo di trasmissione avviene in un gerarchici. contesto molto privato dove i partecipanti Uno dei suoi principi è sempre stato quel- non assumono alcun ruolo o rituale formale. lo di “rimanere una principiante” in modo Questo tipo di pratica aveva, ed ha, il solo da mantenere sempre una mente aperta scopo di rafforzare e consolidare l’esperienza e desiderosa di sfruttare a pieno l’autenti- cità del momento. Non ha mai pensato a di vacuità”. se stessa come a un’esperta; al contrario, […] la sua curiosità l’ha sempre spinta ad ap- “L’attività delle dakini è una attività di profondire le sue conoscenze e ad espan- protezione, e di conseguenza sono uno degli dere i suoi punti di vista. aspetti del rifugio nel buddhismo . Il potere protettivo delle dakini preserva la IL SUO LASCITO trasmissione viva degli insegnamenti della Insieme a Künzig Shamar Rinpoche, Han- Via di Diamante. Le dakini proteggono gli nah, con la sua inconfondibile discrezione, insegnamenti che necessitano di essere ha giocato un ruolo fondamentale nella praticati solo in circostanze appropriate. liberazione del XVII Gyalwa Karmapa, Trin- Li mantengono segreti in modo che non ley Thaye Dorje, dal Tibet occupato. Sebbe- possono essere applicati erroneamente. ne sia deceduta nell’aprile del 2007, gli alti Quando dico che siamo tutti bodhisattva, ideali di Hannah influenzano ancora oggi lo intendo che sono circondata da buddha stile e l’amicizia di innumerevoli praticanti femminili e maschili e naturalmente anche Karma Kagyu nel mondo. Forse il miglior da dakini. Posso incontrare le dakini modo per comprendere il suo spirito fresco e immortale - e avere un'intuizione della nella mia meditazione ma anche come sua illimitata attività, motivazione e dedizio- insegnanti viventi o in ogni donna ne nel preservare l'autentica trasmissione che incontro. Tutto dipende dalla visione Karma Kagyu - è quello di ascoltare cosa che adottiamo". disse in un’intervista nel centro buddhista ARTICOLO TRATTO di Wuppertal nell'aprile del 2006: DA TODAY, N. 36, 2015

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MIND THE GAP: VIVIAMO IN UNA SOCIETÀ PATRIARCALE di Silvia Francescon*

56 erché il ‘soffitto di cristallo’ è ancora integro? Perché le donne vengono considerate inadatte all’economia su cui punta “Next Generation EU”, Plo strumento comunitario per il post CO- VID-19: transizione ecologica, energetica Gender gap: e digitale? Perché ci sono ancora poche donne nei ruoli decisivi della politica? La il dislivello risposta è che siamo immersi in una cultu- ra patriarcale, che ci impedirà di vedere re- di rappresentazione alizzata una piena parità di genere, alme- no nel corso della nostra vita, come indica e potere fra uomo il Rapporto del World Economic Forum e donna (WEF) “Global Gender Gap 2020”. Parlare di patriarcato non è vittimismo o oltranzismo, bensì una presa di coscien- za, una consapevolezza che è la base di partenza di ogni azione orientata verso il cambiamento. Né significa che gli uomini siano gli unici responsabili di questo arre- Le più grandi organizzazioni internazionali tramento culturale. La nostra società ne è (OCSE, Banca Mondiale, Fondo Monetario talmente intrisa che, talvolta, se non spes- Internazionale) avvertono che le disegua- so, sono le donne stesse a perseguire il glianze rappresentate dal divario fra l’eco- patriarcato, consapevolmente (ovvero per nomia di mercato e le difficoltà del mon- scelta) o inconsapevolmente. do reale, inclusa la sottoccupazione delle donne, rallentano l’economia. Circa 370 Il patriarcato (dal greco “legge del padre”) miliardi di euro è il costo dell’esclusione è un sistema sociale in cui gli uomini de- delle donne secondo una stima dell’Unio- tengono principalmente il potere e predo- ne Europea. Si produce meno ricchezza e minano in ruoli di leadership politica, pri- minore gettito fiscale; si è meno compe- vilegio sociale e controllo economico. Un titivi; si aiuta la recessione. Insomma, un sistema che esclude e marginalizza le don- paese che non include più del 50% delle ne, che marginali certo non sono, essendo proprie risorse, e quindi dei propri talen- più della metà del capitale umano. ti, rimane indietro, e a perderne è l’intera comunità. Il gender gap, cioè il dislivello di rappre- Le donne ottengono risultati scolastici sentazione e potere fra uomo e donna, più brillanti dei colleghi uomini. Sono il è ancora molto ampio. Affrontarlo e risol- 56% dei laureati (e i dati sono in crescita) verlo è in primis una questione di giustizia e il 59,3% degli iscritti ai corsi post-laurea sociale e di diritti umani. Ma è anche un in- (dottorati e master). Le laureate con lode teresse per la collettività, per il benessere sono il 24,9%, contro il 19,6% dei maschi. economico e sociale di un Paese. Valutazioni più elevate anche nel conse-

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per la ripartenza post COVID-19 in origi- ne prevedeva 4 donne su 17 componenti 24,9% e solamente a seguito di una campagna di donne laureate con mobilitazione vi è stato un parziale ribilan- lode contro il ciamento. Le donne non hanno voce e spazio per dimostrare il proprio valore: il sistema pa- triarcale sottovaluta o nega in partenza la 19,6% competenza delle donne. dei maschi Già prima della crisi dovuta a COVID-19 le donne erano in una posizione di grave svantaggio nell’economia di mercato. In Italia, secondo l’ultimo rapporto ISTAT, il tasso di occupazione delle donne si attesta guimento dei diplomi (dati Censis di fine attorno al 50% e il gap con quello maschile 2019). raggiunge i 18 punti. Il 27% lascia il lavoro dopo il primo figlio per dedicare alla casa Qualcosa dunque non torna se poi nel no- e ai figli più del doppio del tempo del par- stro Paese le posizioni apicali sono a esclu- tner. Siamo fanalino di coda in Europa, che sivo appannaggio maschile. Come noto, ha una media di occupazione femminile non abbiamo mai avuto una Presidente del 67,3% con punte che arrivano all’80%, della Repubblica o del Consiglio donna. come nel caso della Svezia. Eppure, Angela Merkel e Ursula Van Der Un punto che ritengo essenziale ribadire: Leyen stanno dando lezione di leadership l’indipendenza economica della donna efficace in Europa. corrisponde ad una minore esposizione In Italia, i rettori donne sono 6 su 82; le te- alla violenza di genere, spesso perpetrata state giornalistiche sono tutte dirette da all’interno delle mura domestiche (nel no- uomini; le grandi reti televisive, con una stro Paese, una donna ogni circa tre gior- sola eccezione, sono interamente a dire- ni viene uccisa dal partner, mentre l’ISTAT zione maschile; l’informazione (ovvero i conferma un aumento del 119% delle chia- TG nazionali) sono tutti diretti da uomini. mate al numero antiviolenza nel periodo di Informazione al maschile corrisponde a convivenza forzata dovuto alla pandemia). potere maschile. Nel Consiglio Superiore Il lockdown ha ulteriormente esacerbato della Magistratura, su 27 magistrati, sola- il divario di genere: in Italia, il 72% dei la- mente 6 sono donne. Il settore dell’impre- voratori rientrati il 4 maggio erano uomini. sa non se la cava meglio. Molte donne, complici anche le attività di E non possiamo dimenticare che la task cura domestica e la chiusura delle strut- force voluta dalla Presidenza del Consiglio ture scolastiche, sono rimaste a casa per

58 svolgere queste attività, che sono per lo più affidate al genere femminile.

EDUCARE LA SOCIETÀ, SCONFIGGERE LA CULTURA PATRIARCALE Dobbiamo puntare a una trasformazione culturale attraverso l’educazione. Siamo una società che valuta le donne in modo diverso rispetto agli uomini e che le sottopone a pregiudizi e discriminazioni, in base al genere, non certo al merito. E tut- to questo è talmente radicato nella cultura, che talvolta sono le donne stesse ad intro- iettarlo e, di conseguenza, perpetrarlo. La paura del giudizio (quello che per un uomo è assertività, per una donna viene spesso chiamata aggressività; quello che per un uomo è determinazione, per una donna diventa arrivismo; quello che per un uomo è intelligenza e competenza, per una donna diventa spesso essere definita “ma- estrina”); la paura del fallimento (“non sei brava abbastanza”); della gogna pubblica e mediatica (essere sempre perfette, anche secondo modelli sociali di bellezza stereo- tipata), sono fattori talmente intrisi nel DNA della nostra società, che spesso portano le donne stesse ad auto-sabotarsi e autoli- mitarsi. Eliminare questi condizionamenti, promuovere l’autostima e il potenziale fem- minile, significa trasformare la società.

Il Buddhismo, che ha fra i valori cardine l’e- guaglianza fra gli esseri, può portare un con- tributo importante sia al dibattito che alla definizione di proposte e soluzioni. Il Bud- dha nutriva la più profonda gentilezza amo- revole e rispetto per le donne. All’interno del Sangha monastico troviamo la promozione attiva delle donne e il livellamento degli

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svantaggi che le donne avrebbero altrimenti congedo paternale, che si aggiungono ai incontrato nell’antica società indiana. tre obbligatori per la madre, non solo por- tano giovamento alla crescita del bambino Nella visione economica e sociale buddhi- o della bambina, ma sono una delle azioni sta, poiché gli individui sono interconnes- positive più efficaci per cambiare lo status si e vivono in maniera interdipendente, il quo. Oggi, in Italia, il congedo di paterni- benessere - che è un benessere intercon- tà va dai 5 ai 7 giorni. Si badi, il congedo nesso - si misura in base al buon funzio- paternale obbligatorio pari a quello della namento degli esseri umani e alla qualità madre, consente di ristabilire la parità di della vita di tutta la sua popolazione. genere anche al momento dell’assunzio- ne, e tutela anche le donne che scelgono Alcuni fra i più grandi economisti, da Paul di non avere figli. Krugman, ad Amartya Sen a Joseph Sti- glitz, ricordano che la sostenibilità di una A nessuno piacciono le cosiddette “quote società si regge e prospera su sistemi eco- rosa”. Ma servono in Italia, come sono ser- nomici equi e giusti. Prenderci cura della vite in Norvegia. Servono per dare accesso società, “lottare senza tregua”, parafrasan- a eque opportunità e così facendo si allar- do le ultime parole del Buddha, affinché ga la possibilità di attingere a più risorse tutte e tutti possano realizzare il proprio di talento e, di conseguenza, si promuove potenziale. Sostenere le donne e educare la meritocrazia. Spesso le quote di gene- gli uomini, sin da piccoli, a combattere ste- re sono viste in antitesi alla meritocrazia. reotipi di genere, ad adottare un linguag- Vale esattamente il contrario, proprio per- gio privo di ogni pre-giudizio, scherno (si ché allarghiamo la probabilità di attingere pensi al body-shaming), volto a sostenere a maggiori competenze e capacità. Ce- l’evoluzione della persona. Siamo noi che lebreremo il giorno in cui non serviranno costruiamo la realtà in cui viviamo, anche più, nel frattempo tutti possiamo farcene attraverso il linguaggio che adottiamo e le garanti. associazioni di pensiero che scegliamo. Misure in grado di fare la differenza sono MISURE CONCRETE PER ELIMINARE IL il gender mainstream in tutte le politiche DIVARIO DI GENERE (cioè l’inserimento di valutazioni di genere Si può fare, tanto. in senso orizzontale, come fossero una len- te attraverso cui dare coerenza alle politi- Ad effetto immediato, e di portata trasfor- che). Significa anche predisporre un bilan- mativa per eliminare l’attuale dislivello cio in ottica di parità di genere. Si può fare. economico e di possibilità di avanzamento In Canada o in Svezia, per esempio, nes- di carriera, troviamo il congedo di pater- sun titolare di dicastero farebbe arrivare al nità obbligatorio retribuito e non cedibile. tavolo del Premier una proposta che non Comparando i sistemi più funzionali (quelli contenga valutazione e bilancio di genere. dei paesi del Nord Europa), sono arrivata È così che si combatte la cultura patriarca- alla conclusione che tre mesi obbligatori di le, attraverso educazione e abbattimento

60 degli stereotipi di genere. La diversità è forza e ricchezza. La diversità apre le porte a nuovi orizzonti e opportunità. Attraverso la diversità una comunità fiorisce.

Non vi è nulla di più concreto dell’insegna- mento del Buddha. Gotama non mai igno- rato lo sviluppo socio-economico delle persone. Ha enfatizzato la necessità di reg- gersi su un reddito adeguato, privo di de- biti, che garantisca sicurezza economica. Il Sangha ha trasformato valori in azione e in denuncia di diseguaglianze e ingiustizia sociale. Via di mezzo non significa essere neutrali, equanimità non significa essere distanti, compassione non significa esse- re accondiscendenti, vacuità non significa essere inattivi. Retta visione, retta parola, retta azione, retti mezzi di so- stentamento, retto sfor- zo sono gli strumenti di un percorso di attivismo spirituale, educativo e po- litico in senso ampio. In un’econo- mia buddhista, tutti stanno meglio.

*Silvia Francescon è senior strategist and political advisor on global governance. Ha negoziato per il governo italiano la “Roadmap for a Gender-Responsive Economic Environment”, documento adottato dai Leader al Vertice G7 nel 2017 DONNE

I DIRITTI DELLE DONNE SONO DIRITTI UMANI

anni fa, dal podio della Conferenza to da tempo, a partire dalla Svezia, che dal 25di Pechino, Hillary Clinton tuonava: 2014 parla apertamente di politica estera “Women’s rights are human rights, human femminista, Canada, Francia e, oggi, anche rights are women’s rights, once and for all”. il Messico. Questo approccio garantisce Probabilmente a ognuno di noi sembra infatti maggiore prosperità e sicurezza a scontato che i diritti delle donne siano dirit- livello globale e, quindi, diventa interesse ti umani. Ebbene, non lo è. Non lo era allora nazionale. e non lo è oggi. Magdalene Albright, primo Segretario di Stato donna, che guidava la delegazione I diritti acquisiti, soprattutto in materia di americana a Pechino, racconta che non era parità di genere, non esistono. Ogni passo partita per delle semplici conversazioni sul in avanti è accompagnato da iniziative tese tema, ma con l’obiettivo di ottenere veri e a smantellare i progressi compiuti, anche propri impegni. Una volta rientrate a Wa- dopo diversi anni. Insomma, mentre ci ado- shington, Albright e Clinton coinvolsero periamo per avanzare nella parità di gene- Condoleeza Rice e Laura Bush, perché la re, non possiamo abbassare la guardia sui parità di genere non può che essere tra- diritti conquistati. La Polonia vuole lasciare sversale ai partiti. Definirono una strategia la Convenzione di Istanbul, approvata dal affinché più donne fossero rappresentate al Consiglio d’Europa nel 2011 sulle violazioni Senato, furono intraprese numerose iniziati- di genere, e non è l’unica. Una scelta condi- ve, quali la Global Women Ambassadors, il visa da Ungheria, Slovacchia e Turchia, un White House Council on Women and Girls, paese nel quale, peraltro, nel 2019 ci sono e - soprattutto - venne adottata la Risoluzio- stati 474 casi di femminicidio. ne del Consiglio di Sicurezza ONU in mate- ria di Donne, Pace e Sicurezza (Risoluzione Ecco perché la Piattaforma di Azione di Pe- 1325 del 2000). chino rimane una pietra miliare cui fare rife- rimento. A quel tempo l’obiettivo dell’ammi- Da Pechino a oggi vanno riconosciuti i pro- nistrazione Clinton era quello di espandere gressi compiuti: la violenza domestica, che diritti e opportunità. Ne beneficia anche la nel 1995 era considerata reato solo in 13 sicurezza internazionale: quando le donne paesi, oggi è illegale in più di 100. Tutta- sono presenti e protagoniste al tavolo delle via, forti discriminazioni permangono nei trattative di pace, vi è una maggiore pro- settori della politica, dell’economia, della babilità di raggiungimento di accordi più sicurezza nazionale. Dal 1995 ad oggi, sia- duraturi. Le donne al centro della politica mo passati da 12 Capi di Stato donne a 22. estera e della diplomazia sono una scelta Solamente 14 paesi su 193 hanno parità di strategica che alcuni paesi hanno compiu- genere al governo; la rappresentanza delle

62 donne nei parlamenti è, in media, meno del sia giuridicamente, socialmente, economi- 25%; solo 4 paesi al mondo oggi l’hanno camente, politicamente e culturalmente raggiunta. garantito. Sancire il concetto dei diritti del- Se, ancora oggi, è necessario ribadire che i le donne nelle Costituzioni e nella legisla- diritti delle donne sono diritti umani, la sfi- zione non è sufficiente. I diritti sono impor- da che abbiamo dinanzi è quella di porre le tanti, ma non sono nulla senza il potere di condizioni affinché l’esercizio di quei diritti reclamarli.

I NUMERI DELLA CONFERENZA legate alla sfera economica e politica, DI PECHINO si riferiscono anche ad iniziative a favo- • Delegate e delegati ufficiali: 5.307 re dell’autoconsapevolezza e autostima • Rappresentanti ONG: 3.824 femminile. • Giornalisti 4.041, provenienti da 124 paesi. Punto di vista di genere e mainstreaming: • Testi adottati: 2 - La dichiarazione di Pe- i governi si sono impegnati a tenere con- chino e la Piattaforma di Azione, quest’ul- to della dimensione sessuale in tutte le tima rimane un testo politico di estrema loro decisioni e strategie: ex ante dovreb- rilevanza, e quello cui si fa maggiore rife- be sempre essere svolta un'analisi degli rimento tutt’oggi nei negoziati internazio- effetti che esse avranno. nali. 12 AREE DI INTERVENTO DELLA LE PAROLE CHIAVE PIATTAFORMA DI AZIONE DI PECHINO DELLA CONFERENZA • Donne e povertà DI PECHINO • Istruzione e formazione delle donne ‘Women rights are human rights, hu- • Donne e salute man rights are women rights.’ Sono le • La violenza contro le donne parole espresse da Hillary Clinton, diven- • Donne e conflitti armati tate lo slogan più celebre di tutti i consessi • Donne ed economia in cui si parla di politiche di genere. Parole • Bambine iconiche, tuttora necessarie dal momento • Donne, potere e processi decisionali che non possono definirsi acquisite e con- • Meccanismi istituzionali per favorire divise universalmente. il progresso delle donne • Diritti fondamentali delle donne Empowerment delle donne: politiche che • Donne e media sostengono il potere femminile. Spesso • Donne e ambiente

63 BUDDHISMO E SCIENZA

I BUDDHISTI EUROPEI E L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE Il Libro bianco della Commissione europea e il contributo sull’interazione tra religione e innovazione di Ron Eichhorn e Stefano Bettera - Presidente e Vice Presidente Unione Buddhista Europea

64 e comunità religiose sono spesso Il Centro di Studi Religiosi ritratte come incapaci o non dispo- è un istituto privato per la ricerca ste a innovare, e quindi a contribuire interdisciplinare nel campo all’innovazione tecnologica e scienti- della religione. Lfica. A maggio, il Centro di Studi Religiosi Il Centro è finanziato dalla Provincia della Fondazione Bruno Kessler ha invitato Autonoma di Trento. l’Unione Buddhista Europea a partecipare alla consultazione condotta dalla Commis- sione Europea sull’Intelligenza Artificiale: in accordo con la sua missione e con il suo Va altrettanto riconosciuto che molte delle Piano Strategico 2019-2021, il Centro di questioni che possono sorgere dall’uso del- Studi Religiosi ha contribuito al dibattito a le tecnologie di IA in relazione alla religione livello europeo sul Libro Bianco della Com- e al credo - sia per quanto riguarda un eco- missione Europea: “Sull’Intelligenza Artifi- sistema di eccellenza che un ecosistema di ciale - Un approccio europeo all’eccellenza fiducia - non sono in linea di principio diver- e alla fiducia”. Questa ricerca mostra che se da quelle che emergono in altri contesti esistono diversi esempi di innovazioni, tec- sociali o culturali. Allo stesso tempo, è proprio nologiche e di altro genere, che sono stati perché la religione e il credo sono intrecciati adottati, modellati e sviluppati da comunità nel tessuto sociale, e interagiscono costan- religiose, compresi i social media, i giochi temente con i suoi aspetti laici, che indaga- elettronici, le tecnologie di realtà virtuale e re le implicazioni dell’intelligenza artificiale le applicazioni per le comunità intelligenti. dal punto di vista delle comunità religiose A volte anche l’impatto di scienziati e im- può aiutare a comprendere il ruolo e l’im- prenditori che operano sulla trasformazio- patto di IA in tutta la società. ne digitale e l’IA è guidato dalla religione o dal credo. Un approccio più sfumato e sen- sibile al contesto sociale, così come il rico- noscimento delle comunità religiose come Il documento elaborato a seguito partecipanti effettivi e potenziali ai processi della consultazione pubblica di innovazione spianerebbero la strada per lanciata dalla Commissione portare (né sottovalutando né enfatizzando nel febbraio 2020 contiene eccessivamente) l’attenzione alle diverse il Response Paper prospettive religiose o di credo in materia con il contributo dei buddhisti di dibattiti sulla politica di gestione dell’IA. europei sull’interazione tra religione e innovazione e sul ruolo che le Comunità religiose Il Response Paper o di credenza possono svolgere è disponibile online qui: come interlocutori competenti https://isr.fbk.eu/wp-content/ in materia di innovazione digitale. uploads/2020/06/Response-Paper-1.pdf

65 ARTICOLI DALL'ESTERO

Il Buddhismo vive di dialogo

66 Contributo della Teologia Buddhista accademica per una Teologia Dialogica Interdisciplinare di Carola Roloff, suora buddhista, ricercatrice Università di Amburgo

ntrodurre la teologia buddhista all'Uni- si sforzano di mantenere il buddhismo vivo versità di Amburgo attraverso Il finanzia- e rilevante per il presente e di adattarlo al mento dedicato all'insegnamento e alla contesto sociale contemporaneo. ricerca sul "Buddhismo e il dialogo nelle Isocietà moderne" è stato il mio sforzo negli Oltre ai metodi scientifici comuni nel loro ultimi anni. campo, essi aggiungono altri metodi come l'ermeneutica nel contesto della filosofia TEOLOGIA BUDDHISTA? mondiale, e l'ermeneutica a confronto del- Già nel 2000, quando Roger Jackson e le culture, compresa l'ermeneutica buddhi- pubblicarono il loro vo- sta. Inoltre, c'è qualcos'altro d’importante: lume sulla Teologia Buddhista (Buddhist la loro esperienza con i buddhisti praticanti Theology: Critical Reflections by Contem- e la loro pratica. Essi sono allo stesso tempo porary Buddhist Scholars), tra i buddhologi addetti ai lavori ed estranei e combinano è stata sollevata la questione se possa esi- entrambi i punti di vista. Questo permette stere una cosa come la "Teologia Buddhista loro di criticare il buddhismo dall'interno o ". Al primo sguardo, molti buddhisti e non buddhisti possono pensare che questa no- zione sia una contraddizione in termini. Ma ignoriamo per un momento il significato letterale del termine "teologia". Ammetto che non è molto adatto al buddhismo, ma è comunque utile per capire la differenza tra gli studi buddhisti all'interno dell'Indologia Classica e la Buddhologia nel senso di una teologia. I teologi buddhisti non si limitano a una descrizione storicamente critica e fi- lologica del loro argomento di ricerca, ma ARTICOLI DALL'ESTERO

di parlare a nome del buddhismo quando lontana dall'altra come il cristianesimo e il hanno a che fare con punti di vista contro- buddhismo. È un incoraggiamento per tutti versi, soprattutto quando: coloro che si impegnano per la pace tra le a) il buddhismo vissuto non è conforme ai religioni quando c'è così tanto terreno co- principi sociali fondamentali della società mune tra il cristianesimo e il buddhismo e contemporanea (ad esempio, la legge co- quindi una solida base per la cooperazio- stituzionale o la dichiarazione universale ne pratica”. (Küng 1997, 16; traduzione in dei diritti umani) e b) la pratica laica con- inglese dell'autore). Il dialogo, soprattutto traddice il buddhismo e i suoi principi fon- con chi è diverso, è molto necessario. Se damentali (restrizione della libertà di reli- vogliamo costruire la pace nel mondo, non gione). ha molto senso dare priorità al dialogo con chi ti contraddice di meno. Gli scritti di di- DIVERSI MA INSIEME versi rinomati teologi cristiani dimostrano Negli ultimi 150 anni, le scienze che si oc- che il dialogo con il buddhismo è possibile cupano di religioni hanno chiaramente e fruttuoso. Penso a teologi cristiani come dimostrato che la "religione" non può es- Michael von Brück, Hans Küng, Paul Knitter, sere ridotta alle religioni teistiche o alle co- Perry Schmidt-Leukel, Volker Küster, Hans siddette religioni abramitiche. Può essere Waldenfels, Klaus von Stosch e molti altri. una visione diffusa, o un pregiudizio, che le tre religioni (ebraismo, cristianesimo e Penso anche alla già citata Rete europea di islam) appartengano più strettamente l'una studi cristiani buddhisti. Dalla sua fondazio- all'altra rispetto alle altre religioni, e che si- ne, nel 1996 ad Amburgo, ha organizzato ano più facili da portare in conversazione e altri 12 convegni accademici internaziona- quindi più capaci di dialogare, solo perché li. La 13a Conferenza ENBCS è prevista per condividono la loro fede in Dio. Ma come Salisburgo 2021. Il tema sarà "L'euro-bud- già sottolineato da Hans Küng nel 1997: dhismo e il ruolo del cristianesimo". Per l'e- “Nessuna altra religione sembra essere così braismo mi viene in mente uno degli ultimi scritti di Ephraim Meir (2015). Esso mostra chiaramente che ebraismo e buddhismo hanno molto da dire l'uno all'altro. E non è certo una mera coincidenza che i primi ten- tativi di dialogo tra islam e buddhismo pro- vengano da un Paese in cui il buddhismo è la seconda religione più potente dopo l'islam, ovvero la Malaysia (Yusuf, 2009). Tra tutti i teologi musulmani che ho incontrato finora, Shaykha Halima Krausen è il più col- to e il più esperto nel dialogo con il bud- dhismo. Il nostro dialogo più intenso è stato Il buddhismo non è solo una delle religioni sulle donne nelle religioni del mondo. Del- più antiche e più diffuse al mondo, ma svol- lo stato della ricerca nel campo del genere ge anche un ruolo sempre più importante e del buddhismo nel dialogo interreligioso nella vita quotidiana e nel pensiero delle ho discusso in una recente pubblicazione persone nei paesi occidentali. A partire da (Roloff et al. 2019, 28-35). Lì, ho analizzato (1788-1860), i primi l'impatto che gli studi buddhisti femministi studi orientali hanno reso il buddhismo ac- hanno avuto su altre teologie femministe e cessibile principalmente attraverso edizio- viceversa. Gli scritti di Rita Gross, Catherine ni testuali e hanno creato un'immagine di Cornille e Rosemary Radford Ruether sono una religione filosofico-etica della ragione i primi che mi vengono in mente. liberata dai miti e dai dogmi. Il buddhismo è considerato una religione di esperienza Quello che serve è uno studio sistematico particolarmente pacifica e tollerante. completo che esplori la questione di come il buddhismo sia stato finora accolto dalle LE QUALITÀ STORICHE teologie cristiane e da altre teologie. Nel DEL BUDDHISMO 1982 Hans Küng ha avuto quattro dialo- Nel 2018, nella mia conferenza inaugurale, ghi pubblici su cristianesimo e buddhismo ho discusso l'importanza del buddhismo con il buddhista di Gottinga Heinz Bechert, per la società odierna e ho sottolineato dell'Università di Tubinga (Küng et al. 1984, che non è solo una religione, ma ha anche 411-616). Ma in Germania, dal punto di vi- una dimensione filosofica e scientifica. -Per sta accademico buddhista, da allora non si tanto, è sempre più interessante anche per è aggiunto molto. Per il progresso di una i non buddhisti. A causa del crescente inte- teologia pluralista o dialogica è indispensa- resse da parte della psicologia, della medi- bile un'analisi sistematica: per individuare cina e della pedagogia per gli "strumenti" le lacune della ricerca e i settori di interes- buddhisti come le tecniche di meditazione se sociale e importanti per il bene comune. e la formazione della consapevolezza, già Un'impresa del genere è possibile solo se nei primi anni '80 si è aperto un dialogo si crea una facoltà o un dipartimento di te- tra le tradizioni buddhiste e le scienze na- ologia buddhista ben attrezzato, conside- turali (Roloff 2018). Uno dei grandi punti rando le tre correnti del buddhismo: il The- di forza del buddhismo è che si basa sul ravāda, il buddhismo dell'Asia orientale e presupposto che ogni persona può cam- il buddhismo tibetano. E poiché il Buddha biare attraverso una formazione mentale stesso è stato cresciuto come indù, si con- auto-responsabile. Attraverso l'intuizione siglia di non trascurare questo background e l'esperienza tutti possono raggiungere del buddhismo. Studiare il buddhismo la maturità, perché si crede che ogni esse- senza l'induismo è paragonabile allo stu- re senziente abbia la natura di Buddha, il dio del cristianesimo senza l'ebraismo. potenziale per diventare illuminato.

69 ARTICOLI DALL'ESTERO

Ma l'insegnamento del Buddha è più della un insieme di valori condivisi che devono sua filosofia o psicologia. Esso motiva un essere concretamente messi in pratica e gran numero di persone in tutto il mon- conservati. La formazione della consape- do ad orientare tutta la loro vita verso i volezza e dei quattro incommensurabili, e principi del Buddha. Quindi è sicuramen- la grande accettazione non solo da parte te una religione - anche se una religione di persone di diversa coniazione religiosa senza Dio. E come tale è forse in grado e ideologica, sono anche promessa di fe- di costruire un ponte tra quelle religioni licità e di pienezza di vita che abbraccia la che si basano principalmente sulla fede e natura. il cosiddetto mondo laico degli agnostici e degli atei. La formazione buddhista alla UN PONTE PER TUTTI meditazione e alla saggezza è fortemente Così il buddhismo, possiamo terminare, ha basata sull'etica. Il filosofo occidentale Jay vaste risorse per la teologia accademica e Garfield (2015) sostiene il motivo per cui il ha un grande potenziale per un dialogo buddhismo è importante e dimostra come accademico con le teologie ebraica, cri- l'analisi filosofica buddhista, compresa l'e- stiana, islamica e altre teologie. Una plu- tica buddhista, possa contribuire alla filo- ralizzazione globale della teologia nelle sofia occidentale. università europee dovrebbe includere Inoltre, qualità come i quattro incommen- sempre più la teologia buddhista per po- surabili, cioè l'amore (maitrī), la compas- ter contribuire ad affrontare le questioni sione (karuṇā), la gioia simpatica (muditā) sempre più complesse della religione e e l'equanimità (upekṣā) aiutano a ridurre della società. Nella ricerca e nell'insegna- la sofferenza e a promuovere il benesse- mento, la teologia buddhista può dare un re degli altri. Oggi, in una società con una contributo al dialogo interreligioso nelle crescente diversità, nel campo religioso università, nelle scuole e nella società che come in quello non religioso, è di partico- non dovrebbe essere sottovalutato, che lare importanza parlare di valori condivisi, sarebbe anche collegato alla promozione di un terreno comune. Non si tratta solo della coesistenza pacifica di persone di di- di una conoscenza condivisa, ma anche di verse religioni e visioni del mondo.

Carola Roloff, Dialogue with Buddhism and Developments towards a Buddhist Theology at the University of Hamburg, © Waxmann Verlag GmbH, 2020 TRATTO DA TRATTO

70 PER APPROFONDIRE La lampada nascosta 100 e storie di 25 secoli di donne risvegliate di Roshi *

«Deshan Xuanjian era un grande chiese: “Venerabile sacerdote, cosa studioso del Sutra del diamante, porta nella sua borsa?” Disse: “Sono ma non era un praticante Chan. uno studioso del Sutra del Diamante, Viaggiava verso sud alla ricerca e qui ho tutti i miei appunti e del dharma, portando con sé i suoi commenti”. Sentendo questo commenti sul Diamond Sutra. Nel la vecchia disse: “Ho sentito dire corso dei suoi viaggi si imbatté che, secondo il Sutra del Diamante, in una vecchia donna sul ciglio la mente passata è inafferrabile, della strada la mente presente è inafferrabile, che vendeva e la mente futura è inafferrabile. tè e torte di Allora, dov’è la mente che vuoi riso. Le chiese: rinfrancare con le torte di riso, o “Chi sei?” Lei studioso? Se riesci a rispondere a rispose: “Sono questa domanda, puoi comprare una vecchia una torta di riso da me. Altrimenti, che vende dovrai andare a rinfrancarti torte di riso”. altrove”. Deshan non fu in grado di Quando lui le rispondere. La vecchia lo indirizzò chiese se poteva allora verso un maestro Chan nelle comprare da lei vicinanze. Deshan bruciò tutti i suoi un rinfresco, lei appunti e commenti il giorno dopo».

71 PER APPROFONDIRE LA LAMPADA NASCOSTA é una collezione di cento koan e storie di donne buddhiste dai tempi he koan meraviglioso! Una vec- del Buddha ai giorni nostri. Questo chia donna senza nome sulla stra- libro rivoluzionario raccoglie molte da aiuta l’intelligente Deshan a liberarsi dal suo carico di detriti storie di insegnamento che sono Cconcettuali. È il Sutra del Diamante stesso, state nascoste per secoli, sconosciute senza segni e senza meta. Non è nessuno fino a questo volume. Queste storie che conosciamo e, allo stesso tempo, è una sono straordinarie espressioni di manifestazione intima di una sorta di libertà libertà e di impavidità, rilevanti per selvaggia e irritabile. Attraverso di lei, non uomini e donne di qualsiasi tempo e c’è nessun legame, nessun attaccamento. luogo. In queste pagine incontriamo Deshan veniva dalla Cina settentrionale. suore, laiche che praticano con le loro Da giovane aveva studiato i precetti classi- ci, e penetrato a fondo il Sutra del diaman- famiglie, famose maestre onorate te. Ci fu un conflitto settario tra le scuole di dagli imperatori e donne anziane buddhismo del nord e del sud. Deshan, es- che vendono il tè sul ciglio della sendo del Nord, era fortemente critico nei strada. Ogni storia è accompagnata confronti della Scuola del Sud. Per far valere da una riflessione di una maestra la sua posizione, ammassò i Commentari del contemporanea - risposte personali Qinglong sulla sua schiena e si diresse verso che aiutano a far rivivere le vecchie sud per affrontare il cosiddetto improvviso storie per i lettori di oggi - e, conclusa illuminismo della Scuola del Sud. da una meditazione finale per il Ecco quindi Deshan che si trascina dietro le lettore, una domanda dei redattori che sue idee sui sutra, tra gli altri interessanti far- ha lo scopo di innescare un’ulteriore delli di opinione. Incontra l’anziana donna, ruminazione e un’indagine. Queste che lo libera dalla mente concettuale con il sono le voci delle donne antenate di diamante della sua mente. “Così ho sentito” ogni buddhista contemporaneo. sono le prime parole del Sutra del Diaman- te. Così Deshan ascolta la vecchia, di sicuro. La sua mente per una torta di riso. Ed era una torta di riso stantia, perché non poteva rivelare la sua mente di fronte alla sua feroce chiarezza. Questa vecchia strega senza nome diven- ne il catalizzatore di Deshan per il risveglio, *Roshi Halifax è l’Abate dell’Upaya Zen sfidando la sua fiducia nell’ego, introducen- dolo a un momento inafferrabile, un mo- Center (USA) ed è una dei contributor mento di assoluta libertà dalle glosse, dai di questo libro. L’articolo è tratto dalla commenti e dalla coscienza secondaria. Chi newsletter periodica diffusa da Upaya. sono queste vecchie donne che ogni tanto

72 I koan possono innescare re assorbita completamente dal corpo koan, in modo che possa presentarsi un’autentica una ruminazione, esperienza di intimità.

diventare catalizzatori La vecchia che vende torte di riso è l’inti- per il risveglio mità stessa. Abbaia all’inebriante studioso: “Dov’è la mente che vuoi rinfrancare con le torte di riso, o studioso? Se riesci a rispon- appaiono nei koan? Sono quello che siamo dere a questa domanda, puoi comprare una veramente, quel cuore selvaggio di saggez- torta di riso da me. Altrimenti, dovrai anda- za di una vecchia nonna che non si impegna re altrove per rinfrancarti”. Praticare con un in una compassione idiota, ma che taglia la koan è come rafforzare un muscolo che ci ri- corda del momento. Offre torte di riso e il unisce e ci libera nel presente. Come la vec- rinfresco del tè del risveglio. Questo basto- chia, un koan ci riduce a ciò che siamo ve- ne della vita, riso, cibo comune per tutti. Tè, ramente. Un solo colpo, come un diamante bevanda comune per tutti. E Deshan ha otte- che colpisce il vetro, e siamo liberi da riflessi nuto la trasmissione speciale fuori dai sutra, secondari. il pasto supremo! L’esperienza dell’assorbimento in questo “Lo Zen è poesia”, diceva lo studioso R.H. caso simile a una poesia è simile e dissimi- Blyth. Cosa intendeva per poesia? Certa- le a quella che sperimentiamo nella pratica mente non ha usato la parola “poesia” nel della meditazione, di essere con il presente senso di ciò che comunemente chiamiamo così com’è, di essere i sutra, di non commen- “verso”. Piuttosto, intendeva dire che l’essen- tare i sutra. Di solito questo “as-it-isness” è za dello Zen, come il mondo della poesia, libero da un mezzo, come una torta di riso, deriva dall’energia spontanea dell’incontro come , come questo momen- diretto con la realtà. È l’immediatezza non fil- to presente. Tuttavia, nel caso della pratica trata manifestata da un’anziana signora, sen- koan, il koan viene lasciato cadere in mezzo za nome e sul ciglio della strada, che vende a questo “as-it-isness” e lascia trasparire la torte di riso a qualsiasi passante. Questa verità delle cose così come sono attraverso qualità di immediatezza incarnata dall’anzia- la matrice del suo corpo. Usando un koan si- na signora è nella nostra pratica quotidiana, mile a un gioiello, un frammento luminoso di e si riflette anche nel cosiddetto corpo lette- una realtà passata, come ispirazione e guida rario che chiamiamo koan. nell’immediatezza della nostra stessa prati- ca, possiamo essere inghiottiti dalla verità; Il mistero dei koan e della loro veridicità po- diventiamo una sorta di amo-e-affondatore etica nasce perché sono provocatori, basati che viene inghiottito da tutto il pesce della sulla vita, pieni di allusioni e non lineari. NON vita. Deshan è stato preso all’amo e servi- sono commenti ai sutra. Piuttosto ci invitano to da una donna potente, vecchia e senza a non usare la mente pensante, ma a lasciare nome. È stato fortunato ad avere la fame di che la mente pensante si allontani per esse- avere bisogno di un po’ di ristoro!

73 CONSECTETURPER APPROFONDIRE ADIPISCI La postura santa Saper stare, lasciandoci andare nel nostro piccolo sé di Annamaria Gyoetsu Epifanìa, monaca Zen e danzatrice professionista, insegnante di meditazione Zen presso il Centro Zen Anshin di Roma e Palermo

I santi non sono perfetti ma attraversati da una fede perfetta. La postura in è santa, la sua grandezza sta nella sua arrendevolezza. Ecco, possiamo dire che la vera fede è arrendevolezza. La sua forza risiede nel fatto che non è misteriosa; sedersi è alla portata di tutti. Il rischio che si corre, per ogni pratica religiosa, è che diventi una forma da indossare come un abito senza vita.

Mentre si cuce il Kesa, l’abito del monaco, ci domandiamo che cosa ne faremo indos- sandolo. Cosa ne faccio del mio essere monaca? Annamaria Gyoetsu Epifanìa Se respiri, stai danzando L’attenzione alla postura della mente è una L’arte di arrendersi al movimento mano delicata che accarezza le sensazioni a cura di Katia Paoletti del corpo senza creare blocchi. Se ci ag- grappiamo all’acqua, anneghiamo; lascian- doci andare, respirando con calma, sco- priamo che l’acqua ci sostiene. Diveniamo e torniamo ad essere acqua. Diveniamo e torniamo ad essere responsabili laddove comprendiamo che possiamo e dobbiamo lasciarci andare. Nessuno può mangiare al posto nostro, né praticare, né studiare. Ho imparato a nuotare da adulta, terrorizza- Tratto da "Se respiri, stai danzando. ta e incredula. L’arte di arrendersi al movimento" di Annamaria Gyoetsu Epifanìa, a cura di Katia Paoletti, edito da Lindau.

74 Studiare la Via del Buddha è studiare se stessi. Studiare se stessi è dimenticare se stessi. Come la sauna ci dilata e le acque gelide ci riducono ad un “pizzico”, viviamo sospe- Dimenticare se stessi si tra i complimenti di chi ci apprezza e il gelo delle critiche. Come stare sui carbo- è essere riconosciuti ni ardenti. Quanto possiamo resistere? da tutte le esistenze È necessario prendere fiato dal piccolo sé. (Eihei Dogen)

Quando svuotiamo il torace, seduti in medi- tazione, siamo esattamente nella posizione Quando siamo seduti, lasciamo andare opposta a quella del militare che deve esi- le idee spaventose o grandiose e la nostra bire coraggio. Seduti nell’universo, le spalle vera forma si manifesta spontaneamen- e le braccia diventano ali a riposo. Il corpo te. Accogliamo tutto e trituriamo la men- è leggero, la mente è leggera. te cristallizzata. Una forza agisce dentro di noi, la realtà della vita al di là di controllo e Il plesso solare è chiamato in Sicilia la bocca discriminazione. Né interruzione, né estin- dell’anima; dentro di noi vi è già l’incenso zione, né isolamento, né fuga. Tutta la realtà acceso, il profumo del silenzio. Quando ci non disturbata dal pensiero, si riflette. Così sediamo nello zendo, ritroviamo chi siamo come appare e scompare nella sua imper- ed è una risonanza che annulla qualsiasi manenza e interdipendenza. Anche in un distanza e separazione. solo istante come in una goccia d’acqua, luna e cielo si manifestano. Seduti in po- Danzare gli elementi della natura è un stura diritta, in (concentrazione), modo per prendere fiato dal piccolo sé. l’intero mondo diviene illuminazione. Riceviamo beneficio e ci abbandoniamo all’onda. Non si può vivere eticamente se La postura condizionata è la postura perso- non impegnandosi ad aiutare gli altri esse- nale ed è natura oscura; la nostra natura il- ri. L’inevitabile. Li osservo, l’esistenza è fatta luminata è lì, siede; la postura come l’acqua di questi princìpi. sa dissolvere un blocco di arenaria con un flusso costante e senza ostacoli. Così come ogni tradizione spirituale, Zen, Therava- da, forma contemplativa cristiana, mistica

75 PER APPROFONDIRE

induista, l’insegnamento del Buddha si di essere il nostro corpo e si manifesta può sintetizzare nel fare il bene, non fare semplicemente come un corpo in movi- il male, aiutare tutti gli esseri. Produrre an- mento. shin, pace del cuore. La compassione sor- ge quando comprendiamo che tutti nella A nulla serve ciò che non ha inizio né fine, loro essenza sono simili a noi. ciò che si manifesta così com’è. Nell’inutile si celebra la vita. Il renderle grazie non for- La nostra mente tace. Il corpo ascolta. mula condizioni. È sacro esattamente ciò Accogliere, ascoltare, muoversi in assoluta che incontriamo e troviamo. armonia. Mai un movimento è uguale ad Semplicemente esiste il gesto che sposa un altro. La ricerca della nobiltà di spirito se stesso come gli alberi sanno fare, i rami è l’atteggiamento religioso di moderazio- e le foglie nel vento. In cucina non ci siamo ne e naturalezza che regala equilibrio al solamente io e la carota, c’è l’universo! Per mondo. La bellezza appartiene alla cate- il praticante c’è la postura santa, per il dan- goria della non-perfezione. Con la bellez- zatore c’è la classe di studio. Tutto ritorna za del cielo l’animo si rinnova. Com’è pia- ad essere quello che è, né bello né brut- cevole contemplare la luna! to, semplicemente forgiamo con un po’ di verità la nostra e altrui esistenza. Il cuore si rallegra alla vista delle acque lim- pide che si infrangono sulla roccia di mon- In Giappone, Doryu ed io stavamo risa- tagna. Impariamo a svuotarci dalle ten- lendo una stretta scala, dopo aver visita- sioni e diveniamo come l’onda che gioca to il luogo del Tokudo (Cerimonia di ordi- tra le rocce: scivola addosso e scorre via. nazione monastica) del Maestro Dogen La roccia è sempre stata lì. Tocca a noi com- Zenji, che ricevette i voti a tredici anni. prendere che la forza non è rabbia o vio- Nello stesso momento scendeva di là un lenza, competizione a denti stretti o sorrisi gruppo di anziani monaci giapponesi. di posa, bensì ascolto, accoglienza prima Ci inchinammo, sorridenti, ed essi ci dissero di ogni ragione precostituita. Non sappia- qualcosa riguardo alle generazioni in salita mo un bel niente. Il corpo inizia ad ascol- (noi, il nuovo, l’occidente), rispetto a quelle tarsi. Decidiamo di non provocarlo, conti- che scendevano (loro, il passato, l’oriente). nuiamo a sentirlo e, a poco a poco, smette Che emozione e che responsabilità!

76 PER APPROFONDIRE Letture consigliate PER PORTARE CONSAPEVOLEZZA IN OGNI AZIONE, APRIRCI A NOI STESSI E AL MONDO E TANTO ALTRO ANCORA...

RALLENTA, ASCOLTA, RESPIRA LA MEDITAZIONE CHE APRE IL CUORE AL MONDO di Frédéric Lenoir Piemme

Nonostante ci sia una proliferazione di per- vita. Lenoir mostra come possiamo focalizza- corsi di meditazione occidentali privati di re l'attenzione, invece che sul solo respiro, an- fondamento religioso, secondo Frédéric Le- che su una qualità, una virtù o una condizione noir (sociologo e filosofo francese, ricercato- che desideriamo sviluppare: la comprensio- re dal 1991 presso l’École des hautes études ne, la fiducia, la gratitudine, il perdono. Un en sciences sociales e direttore di «Monde esercizio che permette non solo di calmare la des religions») ci sono anche metodi che, te- mente, ma di armonizzare al tempo stesso lo nendo maggiormente conto della dimensio- spirito, il cuore e il corpo. ne spirituale, in particolare quella del cuore, Con l'aiuto di dieci meditazioni guidate che ci portano più lontano. accompagnano il lettore dallo stato di rilas- Trasformano cioè la meditazione in una pra- samento iniziale alla concentrazione su di tica di presenza amorevole nei confronti di un obiettivo, questo agile libro ci insegna a noi stessi, degli altri, del mondo. L'essenza di rafforzare dentro di noi quei sentimenti che questa arte, infatti, consiste nell'essere piena- espandono il nostro essere e fanno crescere mente presenti, con il cuore spalancato alla la serenità e la gioia.

77 CONSECTETUR ADIPISCI

COME ADDOMESTICARE UN ELEFANTE SELVAGGIO E ALTRE AVVENTURE NELLA di Hoepli

Jan Chozen Bays è maestra Zen del lignaggio del White Plum del venerabile maestro Roshi. È anche monaca e insegnante presso il monastero Zen Jizo Mountain-Gre- at Vow a Clatskanie, in Oregon. E pediatra specializzata nella valu- tazione di bambini abusati e trascurati, oltre che moglie, mamma e nonna. Quindi chi più di lei ha la capacità di portare la pratica nella semplice azione quotidiana? La sua è una proposta che scardina il pregiudizio che la mindfulness sia una pratica da infilare in un'a- genda già sin troppo piena e la porta invece nelle attività quoti- diane. Iniziando dalle piccole cose, portando un senso di scoperta nelle attività più semplici come alzarci dal letto ogni mattina, lavar- ci i denti, aprire una porta, rispondere al telefono. Il lettore si tro- verà, senza troppo sforzo, a essere più presente alla propria vita.

IN DIREZIONE OPPOSTA di Alessandro Venuto Montag

“La dipendenza leva nelle persone la cosa più importante: creare bellezza. Ti ren- di conto che una persona inizia a curarsi quando ricomincia ad avere degli interessi, torna ad essere umano. Per questo si cura con dosi quotidiane di vita. Anche il nostro quotidiano ha bisogno di questi stimoli, è il modo in cui diamo significato alle nostre dagli incontri clandestini di pugilato gestiti giornate.” dalla malavita, conditi di belle donne in una Con queste parole Alessandro Venuto città, Milano, apparentemente ai piedi di esordisce presentando il suo primo roman- Stephen Irish Rex, il nome col quale Stefano zo, una storia di lotta per uscire dalla dipen- Re (il protagonista) era diventato campione denza e dalle tracce del passato. La costru- indiscusso. Ma il passato tende sempre a zione di una nuova consapevolezza e di una ripresentarsi in altre forme, con cui confron- nuova vita, il redimersi da storie di droga e tarsi di nuovo.

78 ELENCO CENTRI

ASSOCIAZIONE PER LA MEDITAZIONE DI ASSOCIAZIONE SHU, Guhōzan CONSAPEVOLEZZA – A.Me.R.D.M dell’Inter- Renkōji (N) no 2 Via Fossa, 2 - 15020 Cereseto (AL) 4/1/2014, iscritta al RPG al n. 987/2014 Tel.: 0142 940506 Vicolo d’Orfeo, 1 - 00193 Roma (RM) Cell.: 334 598 7912 Tel.: 06 6865148 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Pec: [email protected] ASSOCIAZIONE SANRIN (Z) www.associazioneameco.it Via Don Minzoni, 12 - 12045 Fossano (CN) Cell.: 338 6965851 ASSOCIAZIONE BUDDHISTA ZEN SOTO E-mail: [email protected] BUPPO (Z) Pec: [email protected] Tempio Johoji www.sanrin.it Via di Villa Lauricella, 12 - 00176 Roma (RM) Tel.: 366 4776978 ASSOCIAZIONE TEN SHIN – Cuore di Cielo E-mail: [email protected] Puro (Z) www.tempiozenroma.it Tempio Zen Via Terracina, 429 - Napoli (NA) MONASTERO di CHUNG TAI CHAN ONLUS Cell.: 392 5245377 in Italia E-mail: [email protected] Via dell’Omo, 142 - 00155 Roma (RM) www.tenshin.it Tel.: 06 22428876 E-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE ZEN ANSHIN (Z) Via Ettore Rolli, 49 - 00153 Roma (RM) ASSOCIAZIONE HOKUZENKO (Z) Tel.: 06 5811678 Via San Donato 79/C - 10144 Torino (TO) Cell.: 328 0829035 Tel.: 347 3107096 E-mail: [email protected] (Mario Nanmon Fatibene, direttore spirituale) Pec: [email protected] Cell.: 348 6562118 (Rino Seishi Mele) www.anshin.it E-mail: [email protected] Pec: [email protected] BECHEN KARMA TEGSUM TASHI LING (V) www.zentorino.org C/da Morago, 6 - 37141 Cancello Mizzole (VR) Tel.: 045 988164 ASSOCIAZIONE KUSHI LING (V) E-mail: [email protected] Alle Fontane Pec: [email protected] Laghel 19 - CP 118 - I-38062 Arco/Lago di Gar- www.benchenkarmatashi.it da (TN) Cell.: 347 2113471 E-mail: [email protected] www.kushi-ling.com

79 CENTRO BUDDHA DELLA MEDICINA (V) CENTRO GAJANG GIANG CHUB (V) Via Cenischia, 13 - 10139 Torino (TO) Via Fiume, 11 - 24030 Paladina (BG) Tel.: 011 3241650 Tel.:/Fax: 035 638278 Cell.: 340 8136680 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] www.jang-chub.com Pec: [email protected] www.buddhadellamedicina.org CENTRO STUDI KALACHAKRA (V) Via Verrando, 75 - 18012 Bordighera (IM) CENTRO BUDDHADHARMA (I) Tel.: 0184 252532 Via Galimberti, 58 - 15121 Alessandria (AL) Cell. 339 3128436 Tel.: 0131 59268 E-mail:[email protected] E-mail: [email protected] www.kalachakra.it Pec: [email protected] www.buddhadharmacenter.org CENTRO LAMA TZONG KHAPA (V) Via Peseggiana, 31 - 31059 Zero Branco (TV) CENTRO BUDDHISTA MUNI GYANA (V) Cell. 348 7011871 Via Grotte Partanna 5 – Pizzo Sella - 90100 www.centrolamatzongkhapatv.it Palermo (PA) Cell.: 327 0383805 CENTRO MILAREPA (V) E-mail: [email protected] Via de Maistre, 43/c - 10127 Torino (TO) www.centromunigyana.it Cell.: 339 8003845 Tel.: 011 2070543 CENTRO BUDDHISTA ZEN GYOSHO (Z) E-mail: [email protected] Via Marrucci 58a - 57023 Cecina (LI) www.centromilarepa.net Cell.: 366 4197465 E-mail: [email protected] CENTRO SAKYA (V) Pec: [email protected] Via Marconi, 34 - 34133 Trieste (TS) www.centrogyosho.it Tel.: 040 571048 E-mail: [email protected] CENTRO CENRESIG (V) Pec: [email protected] Via della Beverara, 94/3 - 40131 Bologna (BO) www.sakyatrieste.it E-mail: [email protected] www.cenresig.org CENTRO STUDI TIBETANI DEUA LING (V) CENTRO DHARMA VISUDDHA (V) Vicolo Steinach, 9 - 39012 Merano (BZ) Via dei Pioppi, 4 - 37141 Verona (VR) E-mail: [email protected] sede attività: Via Merciari, 5 - 37100 Verona (VR) E-mail: [email protected]

80 CENTRO STUDI TIBETANI TENZIN CIO LING COMUNITÀ (S) (V) Eremo Musang am Via Pelosi, 5 - 23100 Sondrio (SO) Monti San Lorenzo, 26 - 19032 Lerici (SP) Tel.: 328 7689759 Cell. 339 7262753 Pec: [email protected] E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] www.centrotenzin.org www.bodhidharma.info

CENTRO CITTAMANI (V) COMUNITÀ DZOG-CHEN di Merigar (V) Via Lussemburgo, 4 (zona Camin) - 35127 Podere Nuovo - 58031 Arcidosso (GR) Padova (PD) Tel.: 0564 966837 - Fax 0564 968110 Tel.: 049 8705657 E-mail: office@.it Cell.: 349 8790092 Pec: [email protected] E-mail: [email protected] www.dzogchen.it Pec: [email protected] www.taracittamani.it DOJO ZEN MOKUSHO (Z) Via Principe Amedeo, 37 - 10123 Torino (TO) CENTRO TERRA DI UNIFICAZIONE EWAM Cell. 335 7689247 (V) E-mail: [email protected] Via Pistoiese 149/C - 50145 Firenze (FI) www.mokusho.it Cell.: 344 1662844 E-mail per Informazioni: [email protected] FEDERAZIONE RIME’ ITALIA (V) Pec: [email protected] Via Municipio, 35 - 81020 Recale (CE) www.ewam.it Tel.: 339 4095660 E-mail: [email protected] CENTRO VAJRAPANI (V) E-mail: [email protected] P.zza San Giuseppe, 5 - 38049 Bosentino (TN) E-mail: [email protected] Tel.: e Fax 0461 848153 www.federazionerimeitalia.net E-mail: [email protected] Pec: [email protected] FONDAZIONE BUDDHISMO della VIA di www.vajrapani.it DIAMANTE (V) Corso Goffredo Mameli 30 - 25122 Brescia (BS) CENTRO ZEN FIRENZE – Tempio Shinnyo-ji Tel.: 331 4977199 (Z) E-mail: [email protected] Via Vittorio Emanuele II, 171 - 50134 Firenze (FI) Cell: 339 8826023 FONDAZIONE (I) E-mail: [email protected] D.M 29/3/1991 Pec: [email protected] via Clementina, 7 - 00184 Roma (RM) www.zenfirenze.it Tel.: 06 35498800 Cell.: 333 2328096 E-mail: [email protected] Pec: [email protected] www.maitreya.it

81 FPMT – Fondazione per la Preservazione del- ISTITUTO JANGTSE THOESAM (Istituto Chan la Tradizione (V) Tze Tosam) riconosciuta con D.P.R. 20/ 7/1999 Via Buccari 15, scala B - 74100 Taranto (TA) Via Poggiberna, 9 - 56040 Pomaia (PI) Tel.: 099 7302409 Tel.: 050 685654 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Pec: [email protected] www.jangtsethoesam.it GHE PEL LING – ISTITUTO STUDI DI BUD- DHISMO TIBETANO (V) ISTITUTO LAMA TZONG KHAPA (V) Via Euclide, 17 - 20128 Milano (MI) Via Poggiberna, 9 - 56040 Pomaia (PI) Tel.: 02 2576015 - Fax 02 27003449 Tel.: 050 685654 Fax: 050 685695 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] www.gpling.org www.iltk.org

HONMON BUTSURYU SHU – HBS (N) ISTITUTO (V) Tempio Kofuji Via Di Generosa, 24 - 00148 Roma (RM) Via Piagentina 31 - 50121 Firenze (FI) Tel.: 340 0759464 Tel.: 055 679275 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] www.samantabhadra.org www.hbsitalia.it ISTITUTO TEK CIOK SAM LING MEN CIO’LING IL CERCHIO VUOTO (Z) HEALING SOUND (V) Via Carlo Ignazio Giulio, 29 - 10122 Torino (TO) Via Donadei, 8 - 12060 Belvedere Langhe (CN) Cell.: 333 5218111 Tel.:/Fax 0173 743006 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] www.ilcerchiovuoto.it www.belvederelanghebuddhameditation center.org IL MONASTERO TIBETANO (V) Via Tivera n 2/B- 04012 Cisterna di Latina (LT) KARMA CIO LING – Centro Buddhista della Tel.: 06 96883281 Via di Diamante (V) Cell.: 349 3342719 Corso Goffredo Mameli 30 - 25122 Brescia (BS) E-mail: segreteriamonasterotibetano@gmail. Cell. 347 7264331 – 347 2106307 com E-mail: [email protected] www.ilmonasterotibetano.it Pec: [email protected] www.buddhism.it ISTITUTO ITALIANO ZEN SOTO SHOBOZAN FUDENJI (Z) KARMA DECHEN YANGTSE (V) riconosciuto con D.P.R. 5/7/1999 Bodhipath Retreat Center Bargone, 113 - 43039 Salsomaggiore Terme Cooperativa di BORDO - 28841 Viganella (VB) (PR) E-mail: [email protected] Tel.: 392 0376665 Pec: [email protected] www.fudenji.it www.bordo.org

82 KARMA TEGSUM CIO LING (V) TEMPIO BUDDHISTA LANKARAMAYA (T) Via A. Manzoni, 16 - 25126 Brescia (BS) Sri Lanka Buddhist Association Tel.: 030 280506 - Fax 178 6054191 Via Pienza, 8 - 20142 Milano (MI) E-mail: [email protected] Tel.: 02 89305295 - Fax. 02 89305295 www.bodhipath.it E-mail: [email protected] FB: https://www.facebook.com/milano.lan- KUNPEN LAMA GANGCHEN (V) karamaya.it/?fref=ts Via Marco Polo, 13 - 20124 Milano (MI) Tel. 02-29010263 TEMPIO BUDDHISTA ZENSHINJI di Scara- e-mail: [email protected] muccia (Z) Pec: [email protected] Sede principale www.facebook.com/ahmc.net/?epa=- Loc. Pian del Vantaggio, 64 - 05019 Orvieto SEARCH_BOX Scalo (TR) Tel.: 0763-215054 MANDALA – CENTRO STUDI TIBETANI (V) E-mail: [email protected] Via Martinetti, 7 - 20147 Milano (MI) Pec: [email protected] Cell. 340 0852285 www.zenshinji.org E-mail: [email protected] www.centromandala.org TEMPIO NAPOLI BUDDHIST VIHARA (T) Via Giuseppe Tomasi di Lampedusa 91 MONASTERO ENSO-JI IL CERCHIO (Z) 80145 – Napoli (NA) Via dei Crollalanza, 9 - 20143 Milano (MI) E-mail: [email protected] Tel.: 02 8323652 Cell.: 333 7737195 CONSAPEVOLEZZA – A.Me.Co. – T E-mail: [email protected] venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Mercoledì dalle www.monasterozen.it 9.30 alle 13.00. alle 21.00. Martedì e giovedì dalle 14.00 alle MONASTERO SANTACITTARAMA (T) 20.30. riconosciuto con D.P.R. 10/7/1995 settimana nei quali sono previste iniziative Località Brulla, - 02030 Poggio Nativo (RI) associazioneameco.it Tel.: 0765 872528 - Fax 06 233238629 E-mail: [email protected] www.santacittarama.org Mahayana (V) TIBETANO (V) SHOBOGENDO CENTRO ZEN MILANO (Z) 16:00 alle 17:00 Via Albertinelli, 5 - 20148 Milano (MI) alle 11 Cell.: 333 9774184 HEALING SOUND (V) E-mail: [email protected] Diamante (V) Lunedì ASSOCIAZIONE BUDDHISMO VIA DI DIAMANTE DI BOLOGNA Via Jacopo della Lana, 8 40137 Bologna

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