CONSORZIO DI BONIFICA DI BRADANO E

PROGETTO ESECUTIVO

IVAM 2017

PROGETTISTA IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dr. Agr. D’Alessandro Giuseppe Dott.ssa Francesca DI LUCCHIO

COLLABORATORI

Dr.ssa Roberta Tito Geom. Arcangela Lacapra

Nome elaborato RELAZIONE GENERALE Tav. N° INDICE A1 Data Giugno 2017 PRIMO E SECONDO STRALCIO INDICE

1. INTRODUZIONE

2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

2.1 Lineamenti climatici;

2.2 Caratteri fisiografici;

2.3 La vegetazione;

2.4 Insediamenti turistici di costa;

2.5 Criticità ambientali dei luoghi.

3. IL CONTESTO PAESISTICO DELLA COSTA IONICA E LE AREE PROTETTE

4. LE PARTICELLE INTERESSATE DAGLI INTERVENTI

5. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

5.1 Comune di Bernalda 5.2 Comune di 5.3 Comune di 5.4 Comune di 5.5 Comune di e Novasiri

2 1. INTRODUZIONE

La Regione a partire dal 2010 gestisce le aree costiere della provincia di con l'attuazione del progetto IVAM - Interventi di Valorizzazione Ambientale e Miglioramento forestale delle pinete ioniche. La finalità del progetto tende a fornire idonei indirizzi operativi di gestione selvicolturale, di prevenzione degli incendi boschivi e la tutela delle fasce vegetazionali retrodunali così come indicato nelle Linee Programmatiche del settore forestale per il decennio 2013-2022 le quali prevedono interventi finalizzati alla tutela delle formazioni forestali della fascia ionica.

L'ambito territoriale di intervento del progetto riguarda le superfici forestali della costa jonica costituite per lo più da rimboschimenti a prevalenza di conifere, estese lungo una fascia lunga circa 30 km a ricoprire una superficie di circa 1900 ha, dei quali circa il 78% di proprietà pubblica variamente distribuita tra l'ALSIA e in Demanio Regionale Marittimo.

Entro tale fascia risulta evidente l’effetto della pressione antropica esercitata dalla massiccia presenza di numerosi insediamenti residenziali e turistici con conseguenti effetti sugli equilibri ambientali in un’area di particolare interesse ecologico e paesaggistico.

In continuità con quanto già realizzato nell'ambito delle passate annualità e nel pieno rispetto di quanto contemplato nel regime vincolistico cui sono sottoposte le aree forestali costiere, il progetto IVAM 2017 si propone di intervenire per la mitigazione di alcune importanti problematiche, quali:

. elevato rischio incendi, dovuto alla massiccia presenza di insediamenti turistici all’interno o a ridosso delle pinete; . bassa biodiversità, con conseguente scarsa resilienza ad agenti biotici ed abiotici; . ridotta presenza di fauna, tra cui quella avicola stanziale e migratoria; . riduzione della vegetazione psammofila per erosione delle coste e costipamento delle dune da calpestio. . problemi fitosanitari derivanti da attacchi di processionaria e scolitidi;

3 Oggi la gestione di queste formazioni forestali pone diversi problemi non tanto per la loro destinazione, che, nel caso specifico, non può che essere quella protettiva e naturalistica, ma in relazione alla loro preservazione e miglioramento. I rimboschimenti in oggetto mostrano, infatti, in più punti segni inequivocabili di sofferenza che si manifesta con fenomeni di moria diffusi e lacunosità del soprassuolo cui hanno contribuito diversi fattori, quali: la già citata assenza di cure colturali; l'accadimento di eventi calamitosi, soprattutto incendi, che hanno colpito vaste porzioni di territorio; il progressivo invecchiamento dei soprassuoli e non da ultimo l'arretramento progressivo della fascia costiera. Tali fenomeni contribuiscono a rendere le pinete estremamente sensibili al rischio d'incendio e tale elevata propensione costituisce un elemento di forte preoccupazione soprattutto se si considera l'elevato numero di turisti che gravitano nella zona e negli insediamenti presenti, proprio nel periodo di maggiore incidenza degli incendi boschivi. Le numerose minacce di origine naturale o antropica cui sono sottoposti i soprassuoli della costa jonica potrebbero pregiudicarne la conservazione con gravi ripercussioni sia per gli aspetti ambientali ed ecologici, sia per le inevitabili ricadute negative che si determinerebbero nel tessuto economico e sociale, che vedrebbe seriamente minacciata la propria vocazionalità turistica e agricola.

4 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

2.1 Lineamenti climatici

Il clima è di tipo mediterraneo; in base ai dati rilevati l’area rientra nella sottozona calda del

Lauretum, del secondo tipo, con siccità estiva, secondo la classificazione fitoclimatica del Pavari. Il pluviofattore di Lang e l'indice di aridità di De Martonne hanno fornito valori rispettivamente pari a 36,5 e 22,5. Secondo le applicazioni di questi indici a scopo fitogeografico il primo valore è tipico della vegetazione della zona del Lauretum in cui ricade Policoro, il secondo corrisponde a foreste sempreverdi xerofile.

2.2 Caratteri fisiografici

L’area di intervento è situata nella parte dell'arco Jonico compresa tra il Fiume Bradano ed il Sinni e rappresenta il tratto meridionale della fossa bradanica, situata tra l'Appennino e le Murge, con direzione N-O/S-E.

Si succedono a partire dal mare in direzione S-E/N-E, una breve cimosa costiera sabbiosa, un fascio di cordoni dunosi di recente origine, una striscia larga circa 3 Km caratterizzata, subito dietro i cordoni dunosi, da una depressione e poi da un lento innalzarsi del terreno. Caratteristica comune dei terreni alluvionali della pianura è la presenza della falda freatica più o meno profonda, variabile secondo la stagione. .

2.3 La vegetazione

I rimboschimenti litoranei della Basilicata si estendono in quest’area per una lunghezza di circa 35 Km ed una superficie di circa 2.000 ettari localizzate interamente nel territorio della Provincia di Matera. Le specie maggiormente utilizzate per gli impianti furono: Pinus halepensis, Pinus radiata, Pinus canariensis, Eucalyptus spp. (in particolare globulus), Pinus pinea. Nonostante tale variabilità specifica la pineta di pino d’Aleppo rappresenta l’elemento più uniformemente caratterizzante il paesaggio. Volendo fornire uno schema successionale, dal litorale sabbioso verso l’interno, sulla base delle specie arboree maggiormente impiantate, è possibile individuare: una prima fascia boscata a contatto

5 del litorale sabbioso di minore statura, costituita in prevalenza da acacia (A. cianophylla e retinoides), di ampiezza variabile limitata a circa 10-20 m, che costituisce una costante per tutto il rimboschimento; subito a ridosso si ritrova la pineta di pino d’Aleppo che costituisce la parte più consistente del popolamento artificiale e forma una fascia ampia fino ad una distanza di circa un chilometro dal litorale; generalmente l’ultima fascia rimboschita, retrostante alle pinete è rappresentata da impianti di Eucalitti e da rimboschimenti misti con pino ed eucalitti.

Allo stato attuale il soprassuolo arboreo mostra delle condizioni di eccessiva densità, fatta eccezione per alcune ristrette aree dove sono stati effettuati dei diradamenti di lieve entità. La densità, in molti casi, rispecchia il sesto di impianto originario, con il risultato di instaurare una forte competizione tra le piante, che ha generato scarsi parametri di accrescimento, diffusi fenomeni di mortalità e condizioni di marcato disordine strutturale. Difatti, le condizioni vegetative del soprassuolo risultano complessivamente scarse, soprattutto immediatamente a ridosso del litorale sabbioso dove sono individuabili ampi tratti con soggetti morti ancora in piedi; tale fenomeno si manifesta in modo più grave in zone in cui si riscontrano ormai situazioni di accentuata lacunosità della copertura.

La mancata applicazione di adeguati interventi colturali negli anni, denuncia in modo evidente una situazione di stasi incrementale con una chiara tendenza in senso degradativo delle compagini forestali: una delle caratteristiche costanti è la presenza di alberi “filati” senza futuro a causa di condizioni di eccessiva densità.

Nel complesso queste formazioni forestali artificiali sono caratterizzate dalla frequente mancanza o deficienza di rinnovazione naturale, ciò in maniera più accentuata nelle aree a ridosso del litorale sabbioso. Tale situazione è comunque riscontrabile anche nelle zone più interne rispetto al litorale; dai sopralluoghi effettuati si è constatato che solo nei punti dove è minore la concorrenza delle piante adulte ed al riparo di piante arbustive è stata riscontrata la presenza di novellame di pino d’Aleppo in buono stato vegetativo.

2.4 Insediamenti turistici di costa

Gli insediamenti turistici di costa interessano in Basilicata prevalentemente la costa ionica, dove sono più evidenti gli attriti tra l’attività edilizia e il contesto ambientale,

6 dove il trend specifico è in evoluzione e dove gli insediamenti turistici “datati” hanno prodotto i maggiori effetti negativi.

Si distinguono lungo la costa ionica:

- i villaggi turistici: interventi a grande scala di recentissima realizzazione che prevedono grandi opere di infrastrutturazione come porti turistici, complessi alberghieri, case albergo, strutture di servizio e commerciali, impianti sportivi; si tratta di interventi di nuova generazione per la regione, che appare opportuno indagare al fine di controllarne la realizzazione e l’evoluzione, anche in previsione di nuove istanze delle stesso tipo. Essi ricadono prevalentemente nei comuni di Scanzano Ionico, Pisticci, Policoro e , fino ad oggi interessati prevalentemente da un’economia agraria ed ove si rileva la presenza di Zone a Protezione Speciale;

- gli insediamenti di seconde case e i camping: sono insediamenti sorti negli anni sessanta e settanta, parte dei quali oggi in stato di degrado “consolidato”, (Metaponto lido), oggetto di riqualificazione e dunque in fase di continua trasformazione.La situazione dell’offerta turistica nel Metapontino si presenta come una realtà piuttosto variegata. I comuni ionici si distribuiscono infatti all’interno di tre gruppi facendo riferimento alla “cluster turistica” con caratteristiche relative anche sostanzialmente diverse:

- i centri costieri di Pisticci e Rotondella appartengono al secondo gruppo in termini di debolezza, che in passato aveva fatto registrare fenomeni di contrazione della pur ridotta offerta di attrezzature ricettive e culturali, ed una sostanziale stabilità del patrimonio edilizio. La complessiva situazione di questi comuni va però migliorando nel corso del quinquennio 1996-2001, nel quale si verifica una positiva inversione di tendenza per quel che concerne le attrezzature ricettive;

- in una posizione decisamente più confortante si collocano i centri di Bernalda, Nova Siri e Policoro, appartenenti al terzo gruppo, connotato per la maggior crescita intercensuaria di attrezzature ricettive (alberghi e ristoranti), a partire da livelli di dotazione discreti; particolarmente favorevole, sotto questo profilo, la situazione di Bernalda, il cui processo di crescita sembra però arrestarsi a metà degli anni 90, mentre più recente è l’avvio di una fase molto positiva per Nova Siri. Ulteriore caratteristica del

7 gruppo è data dall’intensa crescita edilizia, che fa registrare valori di particolare interesse a Nova Siri ed a Bernalda. Ancora insufficiente per tutti, e per di più in calo, la situazione delle attrezzature culturali;

- la posizione di prominenza, nel territorio meta pontino, sembra spettare decisamente a Scanzano Jonico, che si colloca nel gruppo (il quarto) dove più intensa risulta la crescita delle attrezzature culturali; sotto questo profilo Scanzano offre addirittura la migliore “performance” a livello regionale (+3%). In termini di attrezzature ricettive la situazione media del gruppo è essenzialmente confrontabile con quella del gruppo precedente, ma anche qui Scanzano si mette in evidenza presentando il più elevato valore di incremento intercensuario. Decisamente in crescita anche il patrimonio abitativo.

2.5 Criticità ambientali dei luoghi

La trattazione sommaria degli aspetti vegetazionali ed ambientali della fascia del litorale Jonico supportata da alcuni sopralluoghi effettuati negli ultimi anni, consente di evidenziare per sommi capi i problemi e le emergenze ambientali che sono la causa di un progressivo degrado di queste aree. E' noto come la scarsa sensibilità verso questo tipo di problemi, certamente provocata anche da una scarsa importanza economica “diretta” delle zone in questione, ha innescato una serie di comportamenti negativi da parte della popolazione e delle amministrazioni. I problemi principali causati dalla cattiva gestione del territorio sono:

- Scarico di rifiuti di vario genere;

- Incendi e tagli abusivi;

- Dal punto di vista fitopatologico è nota la sensibilità, soprattutto dei pini, agli attacchi di Processionaria che risultano piuttosto massicci in tali aree e pongono seri problemi sul futuro stesso delle pinete.

- Assenza di pratiche selvicolturali finalizzate al miglioramento strutturale dei soprassuoli: diradamenti, risarcimenti delle chiarie, arricchimento dei soprassuoli con latifoglie, ecc.

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- Fruizione irrazionale ed incontrollata

- Impoverimento floro-faunistico.

Le indagini svolte mostrano come nei punti più indisturbati, nell’ambito del litorale, è possibile riscontrare ancora tratti di vegetazione costiera in cui è possibile individuare le tipiche successioni vegetazionali, seppur caratterizzate da notevoli aspetti di compenetrazione.

Dove persistono, questi lembi residuali, svolgono un importante ruolo nella costituzione ed evoluzione dei sistemi dunali. Da una analisi comparativa dedotta dall’osservazione di vari settori del litorale gli effetti dell’antropizzazione della costa si manifestano con una alterazione progressiva di questi ambienti che in molti casi non presentano più le caratteristiche successioni vegetazionali.

L’interruzione delle tipiche successioni vegetazionali delle dune mostra i suoi effetti soprattutto a livello delle comunità pioniere ma si ripercuote in modo evidente anche a carico della retroduna con una generale semplificazione floristica che si manifesta, spesso, in modo drastico. Una delle principali cause del degrado degli ecosistemi psammofili è certamente attribuibile all’antropizzazione diretta delle spiagge che agisce in modo negativo tramite il livellamento geomorfologico (pratica diffusa in quasi tutti i paesi rivieraschi). I rimboschimenti misti a prevalenza di Pinus halepensis, Eucaliptus sp. ed Acacia (A. cianophylla e retinoides) diventano esclusivi esercitando una forte concorrenza sulle comunità naturali nelle quali sono state introdotte. Secondo alcuni Autori i rimboschimenti, per tali motivi, rappresenterebbero una delle cause di regressione della biodiversità dunale. Tale osservazione trova ampio riscontro nell’area di indagine sotto il profilo della semplificazione floristica, che è facilmente percepibile sia a livello delle comunità pioniere della parte dunale, sia di quelle retrostanti alla fascia sabbiosa (retrodunali). Questa situazione risulta tanto più accentuata in relazione ai fenomeni di perturbazione delle coste a scopo turistico (livellamento geomorfologico, calpestio). Da segnalare peraltro la marcata diffusione delle specie introdotte, in particolare Pinus halepensis, che colonizza progressivamente le aree a vegetazione spontanea.

A partire dal 1943 - 47 si evidenzia una chiara tendenza generale all’arretramento del litorale, difatti tra il fiume Sinni ed il fiume Agri si passa da +1,9 m/anno del periodo

9 1947 /1964 a + 0,7 m anno del periodo 1954/ 1965 per arrivare a -0,2 m/anno dal 1965 in poi [1]. La tendenza all’arretramento dopo un periodo di protendimento plurisecolare può essere attribuita alla riduzione degli apporti solidi da parte dei fiumi dovuta alla costruzione di sbarramenti artificiali ed all’estrazione di materiale sabbioso e ghiaioso lungo gli alvei. Per quanto riguarda il fiume

Sinni i volumi di inerti estratti in alveo (oltre 3,5 milioni di mc/anno) risultano molto prossimi al valore minimo del trasporto solido (circa 4,5 mc/anno) [1]. Ulteriori fenomeni di alterazione a carico della vegetazione costiera, spontanea e non, sono attribuibili alla presenza di aerosol inquinanti. Recenti indagini, nel tratto di costa in esame, hanno evidenziato danni alla vegetazione (in media metà della chioma disseccata, sul lato esposto ai venti di mare) e verificato la presenza di tensioattivi sulle chiome, con valori consistenti, che oscillano tra 0.119 mg/l in località Lido di Metaponto e 0.227 mg/l in località Torre Mozza nel Comune di Policoro.

3. IL CONTESTO PAESISTICO DELLA COSTA IONICA E LE AREE PROTETTE

La piana costiera del Metapontino è costituita da una zona pedecollinare cui segue una lieve depressione e una fascia di dune che precede la spiaggia sabbiosa. La piana oggi bonificata è solcata dai fiumi Bradano, , Cavone, Agri e Sinni e dalle relative strade di fondovalle che collegano storicamente la costa all’interno della Regione.

Il paesaggio è caratterizzato da vasti terreni pianeggianti con aranceti, frutteti e coltivazioni in serra. Dell’antico bosco di latifoglie ( frassini, olmi, ontani, salici e querce) che fini alla riforma agraria caratterizzava l’area costiera, rimane, alla foce del Sinni, solo un relitto diventato Riserva Naturale (Bosco Pantano di Policoro).

Il paesaggio dell’entroterra ionico è caratterizzato dalla presenza dei centri come Pisticci e Bernalda, entrambi di antichissima tradizione agricola, che conservano ancora oggi la loro identità ancorché fortemente legati all’area costiera (Metaponto e Marina di Pisticci). Pisticci deriva da un antico feudo normanno nel quale, sin dall’XI secolo e per tutto il periodo feudale, l’economia agricola e olearia ebbe un significativo sviluppo. Anche Bernalda ha origine da un piccolo borgo rurale medioevale, chiamato Camarda che, nel 1497 fu assegnato a Berardino de Bernaudo, segretario del Re Alfonso II, da

10 cui derivò poi il nome di Bernalda. Il paesaggio basso collinare è ancora oggi caratterizzato da vasti appezzamenti coltivati in prevalenza ad ulivo.

Lungo la fascia costiera gli insediamenti e le infrastrutture turistiche “convivono” con i siti archeologici, vestigia delle antiche città greche. Sono proprio le aree archeologiche costiere (antiche città-porto) a costruire l’immagine rappresentativa di questo territorio.

I cinque fiumi che corrono paralleli tra di loro da sempre hanno collegato naturalmente, la più estesa costa lucana dell’area interna, favorendo l’insediamento umano.

Secondo la tradizione, la città di Metaponto venne fondata da coloni provenienti dall’Acaia (regione del Peloponneso settentrionale) nel 773/2 a.C., in un territorio favorevole all’agricoltura, divenuta in seguito uno dei principali granai della Magna Grecia. Nel corso del VI sec. A.C. , Metaponto controllava mediante le valli fluviali un territorio molto vasto che si estendeva fino a pisticci e . Dalla costa Jonica la cultura greca si diffuse verso l’entroterra, e venne a contatto con culture indigene, creando condizioni di equilibrio e prosperità.

Nel Metapontino è documentata la presenza di linee divisorie, il più antico esempio di lottizzazione e di bonifica conosciuto nel mondo greco e l’antecedente più significativo delle centuriazioni romane, dovute all bonifica di epoca greca, finalizzata allo sfruttamento intensivo dei terreni agricoli e legata all’attività di disboscamento delle aree subcostiere e dell’immediato entroterra ionico.

Con la dominazione romana e la progressiva decadenza politica della città di Metaponto, ridottasi fra il II ed il III d.C. a semplice praesidium, prevalse il latifondo; la bonifica agraria fu abbandonata, con rapito degrado della pianura, che dvenne acquitrinosa e malarica.

La rinascita della costa e dell’entroterra ionico è molto recente, legata in primis alla bonifica agraria degli anni ’50, e successivamente, negli anni più recenti, al turismo balneare di Bernalda, Scanzano, Policoro, Nova Siri, che si connota, oggi poli turistici.

La costa jonica è caratterizzata da una progressiva trasformazione del paesaggio della bonifica dovuta allo sviluppo turistico (costruzioni di villaggi, alberghi, nuclei residenziali, attrezzature sportive, e alla sostituzione delle colture tradizionali a conduzione diretta con quelle ortofrutticole specializzate, fattori che possono

11 comportare la compromissione degli elementi strutturanti l’assetto paesaggistico (filari frangivento, canali, partizioni di suolo).

La riduzione degli ambienti dunali e della macchia comporta l’innesco o l’aggravamento dei fenomeni di erosione costiera, già in atto su quasi tutta la costa jonica.

Il rischio connesso alla costruzione di strutture presso le foci comporta una compromissione di questi ambienti particolarmente delicati per gli equilibri idrogeologici.

Se da una parte la crescita delle superfici specializzate in alcune parti del territorio comporta il rischio di una eccessiva semplificazione e omologazione del paesaggio agrario con esiti controproducenti per il drenaggio del suo (garantito da un afitta rete di canali che rischia di essere compromessa) e per il funzionamento ecologico del territorio (riduzione di macchie boscate, siepi, filari), dall’altra l’uso eccessivo di fertilizzanti ed erbicidi determina spesso problemi di tossicità per le elevate concentrazioni dei relativo principi attivi che si accumulano nel terreno, deprimendo spesso la produttività e provocando l’inquinamento delle falde idriche. L’eccessivo impiego di materiali plastici in campo agricolo (film di plastica per serre, tunnel, pacciamatura, contenitori di fertilizzanti, contenitori alveolari per piantine) determinano grandi volumi di rifiuti biodegradabili difficili da eliminare, con la conseguenza che la maggior parte delle plastiche dismesse sono abbandonate in discariche abusive situare ai margini delle areee coltivate, nei canali di raccolta, direttamente negli alvei fluviali o spesso bruciate in maniera incontrollata.

L’obiettivo di qualità paesistica è lo viluppo sostenibile di attività e attrezzature turistiche compatibilmente alle esigenze di salvaguardia degli ambienti naturali (dune, pinete, boschi umidi), del paesaggio agrario della bonifica e delle emergenze archeologiche.

Le Aree oggetto di interventi ricadono nei limiti territoriali dei seguenti comuni:

 Bernalda;

 Pisticci;

 Scanzano Jonico;

 Policoro;

12  Rotondella;

 Nova Siri.

I territori sono interamente compresi entro i limiti della provincia di Matera; i limiti altitudinali sono compresi tra 0 e 50 m. s.l.m.

Le aree di intervento rientrano nelle seguenti zone SIC:

Costa ionica Foce Agri Tipo Sito B Cod. Natura 2000 IT 9220080

Costa ionica Foce Basento Tipo Sito B Cod. Natura 2000 IT9220085

Costa ionica Foce Bradano Tipo Sito B Cod. Natura 2000 IT9220090

Costa ionica Foce Cavone Tipo Sito B Cod. Natura 2000 IT9220095

Bosco Pantano di Policoro e Foce Sinni Tipo Sito C Cod. Natura 2000 IT9220055

A Policoro è presente anche la Riserva Regionale “Bosco Pantano” gestita dalla Provincia di Matera. A Metaponto di Bernalda, le Aree di intervento sono limitrofe alla Riserva Statale di Metaponto e alla Riserva Biogenetica Marinella Stornara.

4. LE PARTICELLE INTERESSATE DAGLI INTERVENTI

Comune foglio p.lla intestatario tipologia opera Spalcatura,decesp.selettivo,rimozione e 50 664 Dem.dello Stato bonifica necromassa 554 Dem.Marina mercantile Riqualificazione pertinenze stradali ed Bernalda aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione 51 381 Dem.dello Stato rifiuti. 459 Comune di Bernalda Rimboschimento naturalistico 85 Consorzio di bonifica 177 Consorzio di bonifica Riqualificazione canale di bonifica 178 Consorzio di bonifica 52 91 Consorzio di bonifica 19 Dem.Marina mercantile Viale tagliafuoco Pisticci 3 Dem.Marina mercantile 532 Alsia 535 Alsia Viale tagliafuoco 131 8 Dem.Marina mercantile 9 Dem.Marina mercantile 536 Consorzio di bonifica Riqualificazione canale di bonifica

13 Rimozione materiale vegetale detritico di 133 561 Dem.Marina mercantile costa 171 Alsia 165 Alsia 69 371 Alsia 372 Alsia Viale tagliafuoco 74 Alsia 5 Alsia 79 Alsia 5 Alsia Spalcatura,decesp.selettivo,rimozione e 127 Dem.Marina mercantile bonifica necromassa 331 Dem.Marina mercantile 70 331 Dem.Marina mercantile Viale tagliafuoco 90 Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di Scanzano Alsia decespugliamento,potature e rimozione Jonico 92 rifiuti. 129 4 Riqualificazione pertinenze stradali ed 5 aree turistiche con attività di Alsia decespugliamento,potature e rimozione 73 rifiuti. 10 4 5 Alsia Viale tagliafuoco 10 263 Riqualificazione pertinenze stradali ed 270 aree turistiche con attività di 76 Dem.dello Stato decespugliamento,potature e rimozione rifiuti. 267 1105 1104 1103 1070 1288 Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di 12 1276 Dem.Marina mercantile decespugliamento,potature e rimozione 1121 rifiuti. Policoro 267 279 280 272 58 63 13 Alsia Viale tagliafuoco 64 65

14 66 76 56 7 61 62 19 54 78 12 79 Alsia Viale tagliafuoco 80 1099 59 67 68 69 Alsia Viale tagliafuoco 70 77 13 245 264 Dem.Marina mercantile Viale tagliafuoco

Riqualificazione pertinenze stradali ed Dem.Marina mercantile aree turistiche con attività di decespugliamento,potature e rimozione 354 rifiuti. 220 18 Dem.Marina mercantile Riqualificazione rete sentieristica 23 58 Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di Rotondella 63 Dem.Marina mercantile decespugliamento,potature e rimozione rifiuti. 61 Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento,potature e rimozione Nova Siri 51 130 Comune di Nova Siri rifiuti. 47 Spalcatura,decesp.selettivo,rimozione e Dem.Marina mercantile 24 bonifica necromassa

15 5. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

DECESPUGLIAMENTO PARZIALE, SPALCATURA E BONIFICA FITOSANITARIA DI INDIVIDUI MORTI.

Una delle maggiori criticità riscontrate nelle pinete litoranee è rappresentata dalla eccessiva antropizzazione legata soprattutto alla presenza di stabilimenti balneari e villaggi turistici in stretta connessione con le aree boscate e con le Riserve. Gli insediamenti turistici in pineta risultano essere spesso limitrofi alle aree protette. Sulla base di tali elementi si rende necessario programmare idonei interventi di prevenzione antincendio nell’ambito delle aree territoriali ioniche nelle quali risultano maggiormente presenti accumuli di necromassa, branche delle conifere basse e in contatto con i cespugli che possono fungere da elemento di continuità in caso di incendi boschivi.

INTERVENTI DA EFFETTUARE 1 Eliminazione totale di tutte le piante arboree ed erbacee completamente morte (schiantate, stroncate, inclinate con equilibrio instabile). La scelta della pianta sarà curata direttamente dal tecnico di cantiere sulla base delle evidenze fenologiche (pianta completamente secca, senza aghi, ecc.); 2 Riduzione del 50% delle specie cespugliose con priorità agli individui radicati alla base dei fusti di piante arboree e privilegiando gli esemplari di Acacia saligna. Le piante di Ginepro dovranno essere preservate dal taglio; 3 Cippatura della ramaglia o eventuale abbruciatura. E’ consentita la bruciatura del materiale secco a terra e dei residui di lavorazione nelle aree vuote, a distanza di sicurezza e sotto controllo diretto, scongiurando i possibili danni alle piante portasemi, purchè al di fuori del periodo a rischio di incendio boschivo. Le attività di raggruppamento e abbruciamento potranno essere effettuate in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro. La cippatura e/o trinciatura del materiale minuto di risulta, dovrà essere condotta nell’ambito delle stesse aree di produzione. Il materiale cippato e/o trinciato sarà distribuito uniformemente sul terreno come concimazione organica, al fine di migliorare le caratteristiche di tessitura e sostanza nutritiva dell’orizzonte pedologico che attualmente risulta caratterizzato da substrati sabbiosi a bassa fertilità.

16 RIQUALIFICAZIONE DI VIALI TAGLIAFUOCO ATTIVO VERDE I viali tagliafuoco sono opere preventive di massima importanza in tutte le situazioni territoriali e consentono di attivare una difesa rispetto alla possibilità di arrestare l'incendio o semplicemente di rallentarlo così da consentire alle squadre addette all'intervento di operare in sicurezza e con elevati margini di successo.

Nel caso di viali tagliafuoco aventi la funzione di arrestare il fronte di fuoco occorre procedere alla totale eliminazione della vegetazione per una fascia di territorio abbastanza ampia.

Nel caso di viali tagliafuoco aventi la funzione di rallentare l'avanzata del fronte di fuoco non e’ necessaria l'eliminazione totale della vegetazione; essa viene solo ridotta soprattutto per quanto concerne il piano dominato. La larghezza totale del viale varia in base a molti fattori. I principali sono la pendenza che induce un incremento della velocità di avanzamento e la lunghezza massima prevedibile della fiamma. Nel caso in questione le fasce hanno dimensioni variabili da 10 a 15 metri.

Nella presente annualità si è reputato necessario procedere alla realizzazione di viali tagliafuoco attivi verdi progettati per trasformare l’incendio di chioma, difficilmente affrontabile, in incendio radente. In tal modo si consente alle squadre di effettuare le operazioni di estinzione con margini di successo ben più elevati. In questi viali viene fortemente ridotta la biomassa bruciabile totale, specialmente nello strato arbustivo. Con questi presupposti 1’incendio può essere controllato dal bordo del viale mediante attacco diretto e con il controfuoco, qui facilmente attuabile.

Per poter realizzare e manutenere un viale tagliafuoco verde attivo, occorre che gli alberi vengano diradati e spalcati più energicamente di quanto si faccia nei normali interventi selvicolturali. A tale scopo, tutte le piante da assoggettare a taglio vengono preliminarmente individuate e contrassegnate con l’apposizione di un apposita marcatura e con l’impronta del martello forestale in dotazione al tecnico responsabile delle operazioni. Le piante che rimangono hanno la funzione di ombreggiare il terreno e contenere quindi la flora eliofila invadente che con 1’insolazione elevata si affermerebbe in pochi anni.

17 INTERVENTI DA EFFETTUARE 1. Eliminazione delle piante arboree contrassegnate. Tutte le piante da abbattere, che presentano caratteristiche tali (inclinazione e/o stretta inclusione nelle chiome delle piante antistanti il lato opposto del viale) da consentire il passaggio di un eventuale incendio di chioma, sono state individuate e contrassegnate progressivamente con l’apposizione di un numero in vernice rossa ed una croce. I diametri di tutti gli individui sono stati rapportati nella presente relazione. Le piante aventi diametro pari o superiore a cm 17,5 saranno, prima dell’avvio dei rispettivi lavori, martellate su apposita specchiatura al ceppo. Le piante con diametro inferiore a 17.5 cm. sono state contrassegnate con l’apposizione di croce in tinta rossa sul fusto e sul ceppo: 2. Eliminazione totale di tutte le piante arboree ed erbacee completamente morte (schiantate, stroncate, inclinate con equilibrio instabile). Per tali piante non si procederà ad effettuare l’operazione di martellata. La scelta della pianta sarà curata direttamente dal tecnico di cantiere sulla base delle evidenze fenologiche (pianta completamente secca, senza aghi, schiantata, ecc.); 3. Eliminazione completa di tutta la componente erbacea ed arbustiva; 4. Cippatura della ramaglia o eventuale abbruciatura. E’ consentita la bruciatura del materiale secco a terra e dei residui di lavorazione nelle aree vuote, a distanza di sicurezza e sotto controllo diretto, scongiurando i possibili danni alle piante portasemi, purchè al di fuori del periodo a rischio di incendio boschivo. Le attività di raggruppamento e abbruciamento potranno essere effettuate in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro. 5. Esbosco del materiale legnoso di risulta degli interventi selvicolturali.

RIQUALIFICAZIONE CANALI DI BONIFICA Al fine di dare organicità alle azioni di prevenzione antincendio vengono previsti interventi finalizzati al ripristino dell’officiosità dei canali di bonifica tramite l'asportazione della vegetazione palustre che insiste nella sezione e il decespugliamento totale delle aree prospicenti i canali lungo fasce di 1-2 metri di larghezza, seguito, laddove necessario, da decespugliamento selettivo su ulteriori

18 fasce di ampiezza pari a 1-2 metri finalizzato ad interrompere nei punti critici, la continuità verticale del soprassuolo.

In linea con quanto previsto dal “Piano di Gestione Siti Rete Natura 2000 Arco Ionico Lucano”la manutenzione della vegetazione dei canali di bonifica sarà condotta in maniera discontinua, agendo su 50 metri di sponda destra di ogni canale, alternata con 50 metri di sponda sinistra, al fine di garantire la conservazione degli habitat ripariali lungo i canali di bonifica e gli ambienti idonei al rifugio o alla riproduzione di specie di interesse conservazionistico.

BONIFICA E RECUPERO MATERIALE LEGNOSO PRODOTTO NELLE PRECEDENTI ANNUALITÀ DAL PROGETTO IVAM

Con nota n° 668 del 29/03/2017, l’APEA della Provincia di Matera, ha comunicato che nell’ambito dei lavori di prevenzione antincendio condotti dal Progetto IVAM nelle precedenti annualità, è stato prodotto ed accatastato sulla p.lla 23 del foglio 50 del Comune di Bernalda, un quantitativo pari a 420 q.li di materiale legnoso di conifere ed Eucaliptus. L’APEA ha messo in atto, con bandi di evidenza pubblica e con inviti alle ditte boschive della Regione Basilicata, le procedure amministrative finalizzate all’alienazione del materiale, i cui introiti sarebbero stati versati a favore del Demanio dello Stato. Tutte le procedure non hanno dato esiti e/o offerte, ragione per cui si sono protratte le condizioni che hanno determinato il perdurare dell’accatastamento di detto materiale. Ne consegue che, dopo un’attenta analisi costi/benefici per il conferimento in discarica, si ritiene opportuno utilizzare tale prodotto come ammendante organico da distribuire nell’area boscata ubicata sulla stessa p.lla 23, al fine di migliorare le caratteristiche fisiche e chimiche dell’orizzonte pedologico. A tal fine, il legname sarà opportunamente cippato e caricato, con l’ausilio di mezzi meccanici noleggiati per tale scopo, con successiva distribuzione manuale dello stesso da parte degli addetti forestali impegnati nel progetto.

19 RIMOZIONE MATERIALE VEGETALE DETRITRICO DI COSTA

La realizzazione di lavori sulle zone costiere di spiaggia tiene conto della fragilità degli ecosistemi e dei paesaggi costieri, della diversità delle attività e degli utilizzi, delle loro interazioni, della vocazione marittima di alcuni di essi e del loro impatto sulle componenti marine e terrestri. Il 13 settembre 2010 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato la decisione di ratificare il Protocollo sulla GIZC nell’ambito della Convenzione per la protezione dell’ambiente marino e del litorale del Mediterraneo (Convention for the Protection of the Marine Environment and the Coastal Region of the Mediterranean), la cosiddetta “Convenzione di Barcellona”. La Convenzione adottata a Barcellona il 16 febbraio 1976 e modificata il 10 giugno 1995, ha ottenuto l’adesione dell’UE e di tutti i suoi Stati Membri mediterranei ed è considerata uno degli strumenti fondamentali per la protezione ambientale del mar Mediterraneo. La forma delle spiagge presenti sui siti d’intervento, Foce Cavone, sono strettamente condizionate dall’energia del moto ondoso che la colpisce e dalla quantità e qualità dei sedimenti disponibili. In prima approssimazione se questi parametri sono costanti nel tempo, una spiaggia si modella in modo da assumere una configurazione di equilibrio tale da dissipare l’energia del moto ondoso incidente senza consistente perdita di materiali sia lungo costa che verso il largo. Nel caso specifico però, si verificano dei fenomeni di continua erosione delle spiagge ioniche con una contestuale rimozione e trasporto del materiale detritico depositato, sia in mare che sulle altre spiagge. Le dune rappresentano la porzione più interna del sistema spiaggia. La loro funzione è quella di immagazzinare sabbia e di proteggere dall’erosione la spiaggia stessa. Laddove esistono cordoni dunali ben sviluppati l’erosione della spiaggia è molto ridotta. Partendo dal mare verso l’interno è possibile riconoscere una zona afitoica dell’alta marea, dove non riesce a crescere nessuna pianta. In questa area è presente circa il 70% della biomassa detritica da asportare. Dopo questa fascia vi è una zona di deposizione, dove vengono spiaggiate prevalentemente alghe e fanerogame marine. A seguito degli eventi alluvionali, nelle spiagge si possono osservare accumuli formati dalla biomassa piaggiata. I resti vegetali presenti sulle foci dei fiumi, a prevalenza di Cannuccia Palustre, una volta frammentati da processi naturali ad opera dei batteri, rappresentano una importante fonte di carbonio, particolato e disciolto, e di nutrienti. Questa presenza, pur avendo un carattere paesaggistico di impatto negativo, assolve comunque ad

20 un’azione di salvaguardia dei litorali dai fenomeni sempre più diffusi di erosione costiera. Infatti, la presenza degli ammassi fogliari abbancati, svolge un’importante azione di protezione dei litorali prevalentemente sabbiosi, come illustrato di seguito. Il contenuto di elementi nutritivi e la grande capacità di accumulo di umidità fanno sì che, anche in condizioni di deposito più modesto, tali materiali svolgano una funzione importantissima per la vegetazione pioniera delle spiagge e di quella delle dune, favorendone lo sviluppo e contribuendo alla loro stabilità. La sottrazione di ingenti quantità di materiale vegetale spiaggiato può essere critica ed è necessaria la massima cautela. Oggi, lo sviluppo delle attività turistico-balneari, che richiede sempre più spesso degli arenili perfettamente ripuliti, comporta condizioni di totale artificialità; in particolare la manutenzione e la pulizia meccanizzata degli arenili comportano la rimozione delle masse vegetali spiaggiate delle quali risultano sconosciute le molteplici e strategiche funzioni ecologiche. Tutto questo determina una sorta di “desertificazione” delle coste sabbiose che, pur essendo ambienti limite, presentano comunque ecosistemi di straordinaria importanza e complessità. In funzione di tale presupposto, nell’ambito del presente progetto la rimozione dei detriti sarà effettuata in maniera manuale senza l’ausilio di mezzi meccanici. Le modalità di rimozione degli ammassi vegetali spiaggiati dove non vi sono motivazioni di carattere turistico, verrà effettuata nell’ambito del presente progetto, restando a carico degli enti locali l’onere di provvedere alla rimozione del materiale secondo due principali destinazioni: conferimento in discarica controllata; realizzazione di aree di stoccaggio temporaneo in aree adiacenti alle spiagge. Gli interventi da attuare possono sintetizzarsi come segue: 1) asportazione manuale selettiva dei detriti; 2) mezzi meccanici autorizzati al trasporto del materiale dalla linea di battigia verso le aree di accumulo interno; 3) rimozione temporanea mediante stoccaggio o trasferimento in discarica. Gli obiettivi dell’azione di gestione delle biomasse spiaggiate consistono nella pulizia, per motivi turistici e per evitare l’effetto pacciamante che tali residui hanno sulla vegetazione psammofila delle spiagge. I lavori vengono effettuati quotidianamente in modo da garantire una maggiore potenzialità d’intervento. Il lavoro sarà articolato come segue:  intervento di raccolta con operatori e smaltimento dei rifiuti presenti lungo tutti i litorali in questione, facendo attenzione a non intaccare in alcun modo la vegetazione dunale affrancata e senza rimuovere alcun apparato radicale presente in

21 sito, riducendo al minimo l’asportazione di sabbia. L’operazione di rimozione dovrà essere effettuata con attività manuale puntuale (punzoni, rastrelli e pale);

 intervento di un mezzo gommato con pala per il trasporto dei residui dall’area di raccolta alle zone di deposito temporaneo.

RIMBOSCHIMENTI NATURALISTICI

La realizzazione di rimboschimenti rappresenta uno degli elementi di forza del presente progetto. All’interno delle Pinete Litoranee sono presenti numerose superfici scoperte dalla vegetazione arborea a causa di eventi calamitosi sia atmosferici che di origine dolosa come gli incendi. L’area di intervento, localizzata sul Foglio 51 p.lla 459 del Comune di Bernalda, prospiciente la pineta ionica, sarà zonata in 4 sottosettori, utilizzando un approccio plurispecifico ed in parte sperimentale, così distinti: A = Nuclei di rosmarino, fillirea, olivastro, lentisco con inserimenti isolati di ginestra nei settori più difficili e di orniello (max 100 individui); B = Nuclei di Pino d’Aleppo (max 300 individui); C = Nuclei di leccio, fillirea, mirto e olivastro (max 100 individui); D = Nuclei di Frassino ossifillo, alloro, pioppo bianco (max 200 individui); La disposizione a fasce alterne di zone coniferate e zone a macchia mediterranea consente in generale di conservare ed incrementare la biodiversità e la complessità dei rapporti e degli equilibri tra gli organismi viventi della biosfera e della rizosfera. Un maggior assortimento di specie vegetali fortemente adattate alle condizioni pedologiche e climatiche della zona, è garanzia di conservazione delle peculiarità ecologiche delle aree di intervento. Nel contempo permette anche l’instaurarsi di più favorevoli condizioni di sviluppo per i pini che si andranno a mettere a dimora nelle fasce coniferate. Va considerata infatti sia la competizione differenziata per luce, acqua ed elementi nutritivi tra pini e arbusti della macchia mediterranea, che specialmente nei mesi autunnali ed invernali consentono migliori performance alle conifere per la ridotta funzionalità delle latifoglie decidue, sia la possibilità di governare in maniera più decisa la vegetazione spontanea nelle fasce a pino, lasciando libera espressione di

22 sviluppo e crescita alla macchia nelle fasce ad essa riservate. Altro aspetto non trascurabile è la possibilità offerta all’entomofauna in generale ed a quella utile in particolare, di trovare un ambiente ideale per un insediamento stabile e variegato in quanto a ricchezza di specie presenti. Ciò si può tradurre ad esempio in una presenza spontanea di insetti entomofagi e predatori utili al contenimento naturale di specie dannose, come pure nella maggiore possibilità di acclimatazione e successo di organismi utili introdotti artificialmente. Per ultimo, ma non certamente per importanza, è il beneficio di carattere paesaggistico derivante da un assortimento tra macchia mediterranea e pineta che, seppure eseguito in maniera alquanto geometrico, non mancherà di produrre un risultato finale pregevole in tale prospettiva. Si consideri infatti che nella realizzazione pratica lo schema proposto sarà senz’altro soggetto ad adattamenti anche molto vistosi che renderanno l’insieme alquanto casuale e godibile dal punto di vista paesaggistico. Dal punto di vista agronomico l’epoca migliore per l’esecuzione delle operazioni di messa a dimora degli alberetti di pino è il periodo autunno-inverno, dal mese di ottobre a tutto dicembre. Sarà quindi necessario programmare tutti i lavori preliminari in tempo utile per rientrare nel periodo indicato. Le operazioni tecniche da mettere in campo per realizzare l’opera sono: - Decespugliamento dell’area d’intervento; - Individuazione dei nuclei con paline; - Scavo delle buche di dimensioni di almeno 40 x 40 cm; - Fornitura e messa a dimora di terreno vegetale nelle buche, al fine di ridurre il fenomeno di stress radicale dovuto dal contatto diretto del bulbo con lo strato sabbioso; - Messa a dimora degli esemplari; - Colmatura della buca; - Cure colturali (zappettature e sarchiature).

RIQUALIFICAZIONE PERTINENZE STRADALI E AREE TURISTICHE

Gli interventi previsti per tale tipologia di opera sono così sintetizzabili: - Sulle arterie stradali provinciali e comunali di accesso alle aree turistiche ioniche, a partire dalle intersezioni prossimali alla S.S. 106 , consistono

23 nelle attività di decespugliamento, taglio della vegetazione erbacea, spalcatura di quella arborea, eliminazione della necromassa, pulizia di canalette e tombini di scolo, per una larghezza massima di circa 2 metri per ogni lato strada; - Nell’ambito delle aree perimetrali ad insediamenti turistici, si procederà ad effettuare un intervento di riqualificazione a carico della componente vegetale, con asportazione della necromassa, delle branche secche, potature di rimonta e/o conformazione, taglio erba e raccolta di rifiuti antropici abbandonati durante la stagione balneare precedente. La raccolta di questi ultimi sarà effettuata in modalità differenziata fra plastica, vetro, carta e ferro in sacchi di plastica che saranno trasportati in aree indicate dal Comune.

5.1 COMUNE DI BERNALDA

Una delle maggiori criticità riscontrate nelle pinete litoranee nel Comune di Bernalda è rappresentata dalla eccessiva antropizzazione, con la presenza di stabilimenti balneari e villaggi turistici, in cui nel periodo estivo si concentra la presenza di migliaia di persone lungo le pertinenze stradali in stretta connessione con le aree boscate. Questa condizione suscita preoccupazione sia per incendi accidentali che per il rilascio di rifiuti antropici, considerevoli sia per l’ambiente stesso che per il decoro urbano e periurbano . Gli interventi di riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche previsti nel progetto IVAM 2017, tiene conto delle segnalazioni pervenute alla Regione Basilicata (Dipartimento Politiche Agricole e Forestali) da parte del Comune di Bernalda con PEC in riscontro alla nota n.41411 del 09/03/2017 in atti del Comune prot. n.4794 del 16/03/2017. In tali circostanze si rende opportuno realizzare idonei interventi di prevenzione antincendio lungo i margini perimetrali di tali insediamenti turistici, per fasce e profondità variabili in funzione delle condizioni stazionali e per dare continuità ai lavori in essere già realizzati nelle immediate adiacenze da parte del personale operaio dell’ex C.F.S.

24 Caratteristiche operative da attuare: 1. Eliminazione completa di tutta la componente erbacea ed arbustiva; 2. Eliminazione totale di tutte le piante arboree ed erbacee completamente morte (schiantate, stroncate, inclinate con equilibrio instabile). La scelta della pianta sarà curata direttamente dal tecnico di cantiere sulla base delle evidenze fenologiche (pianta completamente secca, senza aghi, ecc.); 3. Cippatura della ramaglia o eventuale abbruciatura E’ consentita la bruciatura del materiale secco a terra e dei residui di lavorazione nelle aree vuote, a distanza di sicurezza e sotto controllo diretto, scongiurando i possibili danni alle piante portasemi, purchè al di fuori del periodo a rischio di incendio boschivo. Le attività di raggruppamento e abbruciamento potranno essere effettuate in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro. Il materiale cippato sarà distribuito in aree boscate indicate dal direttore tecnico di cantiere e approvate dalla direzione dei lavori al fine di arricchire la componente organica del suolo.

Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Via Santa Palagina. L’intervento prevede il decespugliamento, taglio di erba lungo le pertinenze stradali con l’eliminazione di tutta la vegetazione che fuoriesce dalle recinzioni esistenti sulla via Santa Palagina. Essa ricade nella Part.554 e fiancheggia il confine della part.13 del foglio 50 del comune di Bernalda, in confine con la Riserva Statale di Metaponto, gestita dall’ex Corpo Forestale dello Stato. L’intervento prevede il taglio della vegetazione erbacea ed arbustiva con particolare attenzione alla sicurezza incendio e al miglioramento della visibilità per la circolazione in sicurezza dei pedoni, ciclisti e della autovetture stesse.

25 Inoltre l’intervento prevede anche la raccolta di rifiuti antropici abbandonati durante la stagione balneare precedente, al fine di rendere questa via di accesso, agli stabilimenti balneari e ai Villaggi di Metaponto Lido, decorosa per questa stagione balneare del 2017. La raccolta dei rifiuti antropici sarà effettuata in modalità differenziata fra plastica, vetro, carta e ferro in sacchi di plastica e trasportati in aree indicate dal comune di Bernalda.

Particolare attenzione sarà dedicata nella parte della strada che fiancheggia gli stabilimenti balneari, per l’eliminazione, quanto più possibile, delle bottiglie di vetro intere e rotte, per ridurre al minimo il pericolo di taglio accidentale ai bagnanti.

Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Area verde fra SP. Bernalda – Metaponto e Via Torre mare. L’intervento ricade nella particella 381 e 320 del foglio 51 del Comune di Bernalda, la prima confinante con le strade SP. Bernalda-Metaponto e Via Torre Mare e la seconda è l’area circostante il centro sportivo.

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Part.381 foglio 51

27 L’intervento consiste nella pulizia dell’area con decespugliamento, taglio di erba e raccolta di rifiuti antropici, differenziandoli in plastica, vetro, carta e ferro in sacchi di plastica e trasportati in aree indicate dal Comune di Bernalda.

Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Zona cavalcaferrovia in prossimità della stazione ferroviaria di Mataponto.

Il lavoro previsto in questa aree è similare agli interventi descritti in precedenza.

Rimboschimento naturalistico foglio 51 part.459 L’area indicata per il rimboschimento naturalistico ha una superficie di circa due ettari e ricade nella particella 459 del foglio 51 di proprietà del Comune di Bernalda. Essa si trova fra la strada Torre Mare e il canale di bonifica che fiancheggia la zona boscata a prevalenza di Pino d’Aleppo (Pinus halepensis Mill.) che antecede la riserva Riserva Statale di Metaponto.

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Foglio 51 part.459

Le tipologie vegetazionali da usare nel rimboschimento naturalistico previsto sono quelle descritte nella parte generale. La fornitura delle piantine sarà curata dai vivai Regionali, Provinciali e/o delle Aree Programma.

5.2 COMUNE DI PISTICCI

Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti – Strada Provinciale Viale 48. L’area di intervento è la Strada Provinciale che va dalla ss. 106 a Lido 48 per una lunghezza di 3770 metri.

29 In tali aree è prevista, lungo una fascia di 2 metri ai bordi del viale, l’eliminazione di tutta la componente erbacea ed arbustiva mediante decespugliamento, la spalcatura e la rimozione dei rifiuti.

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31 Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti – Strada Provinciale Viale San Basilio. L’area di intervento è la Strada Provinciale che va dalla ss. 106 a Lido San Basilio per una lunghezza di 3650 metri. In tali aree è prevista, lungo una fascia di 2 metri ai bordi del viale, l’eliminazione di tutta la componente erbacea ed arbustiva mediante decespugliamento, la spalcatura e la rimozione dei rifiuti.

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Ripristino di viale tagliafuoco verde attivo – Viale d’accesso “Riva dei Ginepri”. Il viale per cui si prevede l’esecuzione degli interventi è situato in contrada Torre Mare e più specificatamente, alle spalle del Villaggio “Ti Blu”, costituendo la via d’accesso per il lido “Riva dei Ginepri”. Gli interventi si rendono necessari su una lunghezza complessiva di 660 metri. In tali aree è prevista l’eliminazione di tutta la componente erbacea ed arbustiva mediante decespugliamento, lungo una fascia di 5 metri ai bordi del viale. I rifiuti vegetali saranno smaltiti mediante abbruciatura o cippatura in loco e ridistribuiti sul terreno, mentre i rifiuti solidi urbani saranno differenziati e portati ai punti di raccolta. In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 52 particelle 3-173-174 e nel foglio 131 particelle 8-9.

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35 Ripristino di viale tagliafuoco verde attivo – Viale d’accesso “Spiaggetta”. Il viale per cui si prevede l’esecuzione degli interventi costituisce la via d’accesso per il lido “La Spiaggetta”. Gli interventi si rendono necessari su una lunghezza complessiva di 580 metri. In tali aree è prevista l’eliminazione di tutta la componente erbacea ed arbustiva mediante decespugliamento, lungo una fascia di 5 metri ai bordi del viale. I rifiuti vegetali saranno smaltiti mediante abbruciatura o cippatura in loco e ridistribuiti sul terreno, mentre i rifiuti solidi urbani saranno differenziati e portati ai punti di raccolta. In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 131 particelle 8-9-535.

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Ripristino di viale tagliafuoco verde attivo perpendicolare alla linea di costa. Il viale per cui si prevede l’esecuzione degli interventi è situato tra la via d’accesso per il lido “La Spiaggetta” e la via d’accesso per il lido “Riva dei Ginepri”. Gli interventi si rendono necessari su una lunghezza complessiva di 570 metri. In tali aree è prevista una fascia di eliminazione del combustibile di una larghezza media di 10 metri, inclusa l’eventuale sede viaria, consistente nell’eliminazione di tutta la componente erbacea ed arbustiva mediante decespugliamento e, ai fini antincendio, allontanamento del materiale di risulta dalle zone più a rischio, eventuale abbruciatura o cippatura in loco e ridistribuzione sul terreno. In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 131 particelle 8-9-532.

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38 Ripristino di viale tagliafuoco verde attivo – Viale d’accesso “Lido Ti Blue”. Il viale per cui si prevede l’esecuzione degli interventi costituisce la via d’accesso per il lido “Ti Blu”. Gli interventi si rendono necessari su una lunghezza complessiva di 370 metri. In tali aree è prevista l’eliminazione di tutta la componente erbacea ed arbustiva mediante decespugliamento, lungo una fascia di 5 metri ai bordi del viale. I rifiuti vegetali saranno smaltiti mediante abbruciatura o cippatura in loco e ridistribuiti sul terreno, mentre i rifiuti solidi urbani saranno differenziati e portati ai punti di raccolta. In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 52 particelle 3-19-178.

Riqualificazione canale di bonifica. Il canale di bonifica per cui si prevede l’esecuzione degli interventi è situato tra Viale 48 e la strada di accesso al lido “La Spiaggetta” e si sviluppa per circa 2950 metri. Gli interventi svolgeranno principalmente una funzione di ripristino dell’officiosità. In pratica le operazioni previste consisteranno in decespugliamento parziale delle scarpate, decespugliamento totale delle aree prospicienti il canale lungo fasce di 1-2

39 metri, seguito da decespugliamento selettivo su ulteriori fasce di ampiezza pari a 1-2 metri finalizzato ad interrompere nei punti critici la continuità verticale del soprassuolo. Per lo smaltimento dei residui è consentita l’abbruciatura del materiale o la cippatura in loco. In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 52 particelle 85-91-177 e nel foglio 131 particella 536.

Rimozione materiale vegetale detritico di costa. L’area d’intervento si colloca alla sinistra idrografica del fiume Cavone per un’estensione di Ha 1,32 circa, in essa si prevede di intervenire mediante rimozione del

40 materiale detritico, dei rifiuti di natura antropica e dei residui vegetali trasportati dalla corrente. Le attività di riqualificazione prevedono inoltre la raccolta e successiva catalogazione dei rifiuti in aree designate dal DL in fase di cantiere, compresa la comunicazione agli enti preposti per lo smaltimento dei rifiuti in discarica. Le finalità degli interventi rispondono sia ad esigenze fruitive, che di protezione nei confronti della vegetazione psammofila. In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 133 particella 561.

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5.3 COMUNE DI POLICORO

Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti.

L’intervento programmato, riguarderà la ripulitura della strada” Via Mascagni”, incrocio “Via Trieste” coincidente con l’inizio e la fine della pista ciclabile che conduce alla Riserva del Bosco Pantano, sino al piazzale WWF ”Piazza Siris”. Verrà effettuata la ripulitura in corrispondenza dei bordi stradali,con il taglio dello strato erbaceo posto a ridosso del marciapiede, lato canale di bonifica , della pista ciclabile per una fascia di larghezza media tre metri su entrambi i lati della sede stradale in funzione antincendio, compreso la spalcatura dei rami bassi o secchi sporgenti degli alberi presenti lungo la strada ed il decespugliamento selettivo a carico dei cespugli deperienti o secchi appartenenti alle specie aliene protesi in direzione della strada. Tutti i materiali di risulta rinvenienti dalle lavorazioni che si effettueranno verranno smaltiti secondo quanto descritto nel Disciplinare Tecnico-Capitolato.

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Via Mascagni incrocio con Via Trieste e Pista ciclabile.

Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti.

L’intervento programmato, riguarderà la ripulitura della scarpata per una larghezza di 20 metri, posta fra la passeggiata del lungomare e le sottostanti aree adibite a parcheggio, avente uno sviluppo lineare compreso fra “Largo Italia” e “Largo Esperia”. Verrà effettuata la ripulitura delle superfici, con il taglio dello strato erbaceo sia verde che secco sino al cordolo stradale, in funzione antincendio, compresa la spalcatura dei rami bassi o secchi sporgenti degli alberi ed il decespugliamento selettivo a carico dei cespugli deperienti o secchi. Eliminazione delle specie aliene (acacia saligna-canne-rovi, ecc.). Tutti i materiali di risulta rinvenienti dalle lavorazioni che si effettueranno verranno smaltiti secondo quanto descritto nel Disciplinare Tecnico-Capitolato.

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Largo Italia (scarpata sottostante passeggiata lungomare)

Riqualificazione rete sentieristica.

L’intervento riguarderà la ripulitura della rete sentieristica, già presente all’interno della ”Riserva Naturale Orientata del Bosco Pantano di Policoro”, mediante il ripristino della percorribilità dei sentieri al fine di migliorarne l’accessibilità. Verrà effettuato il taglio dei rami sino all’altezza di metri 2,50, quello della componente erbacea, eliminazione dei rami secchi, rovi, ecc. per una larghezza media di metri 2-2,5. Non sarà effettuato nessun taglio di piante verdi, tutti i rami, parti di albero secchi, verranno posti ai lati del sentiero al fine di non alterare lo stato naturale dei luoghi. Tutti i materiali di risulta rinvenienti dalle lavorazioni che si effettueranno verranno smaltiti secondo quanto descritto nel Disciplinare Tecnico.

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Sentiero Riserva Bosco Pantano

Viale Tagliafuoco. L’intervento da eseguire lungo i viali tagliafuoco riguarderà l’asportazione della necromassa presente alla base degli alberi posti ai lati del viale, la spalcatura dei rami secchi bassi o sporgenti, il taglio selettivo dei cespugli deperienti o secchi, il taglio delle specie aliene (acacie, canne, rovi, ecc.), il taglio dell’erba secca e verde per una ampiezza compresa fra i 7 e i 10 m. ed una altezza di m. 2,5. Dove sono presenti canali di bonifica, la ripulitura prevede la periodica gestione della vegetazione al fine di garantire la funzione drenante dei canali stessi. La loro ripulitura sarà condotta in maniera discontinua, agendo su 50 metri di sponda destra, alternata con 50 metri di sponda sinistra, così come indicato nel Piano di Gestione Siti Rete Natura 2000 Arco Ionico Lucano, allegato A, con l’obiettivo specifico di conservazione di ambienti idonei al rifugio o alla riproduzione di specie di interesse conservazionistico. Tutti i materiali di risulta rinvenienti dalle lavorazioni che si effettueranno verranno smaltiti secondo quanto descritto nel Disciplinare Tecnico.

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Viale tagliafuoco- Via Pirro

5.4 COMUNE DI SCANZANO JONICO

Una delle maggiori criticità riscontrate nelle pinete litoranee di Scanzano Ionico è rappresentata dalla eccessiva antropizzazione, con la presenza di stabilimenti balneari e villaggi turistici, in cui nel periodo estivo si concentra la presenza di migliaia di persone lungo le pertinenze stradali in stretta connessione con le aree boscate. Questa condizione suscita preoccupazione sia per incendi accidentali che per il rilascio di rifiuti antropici, considerevoli sia per l’ambiente stesso che per il decoro urbano e periurbano . In tali circostanze si rende opportuno realizzare idonei interventi di prevenzione antincendio lungo i margini perimetrali di tali insediamenti turistici, per fasce e profondità variabili in funzione delle condizioni stazionali. Per la prevenzione incendi è prevista la pulizia dei viali tagliafuoco presenti nella fascia boscata ove verrà effettua la pulizia per una larghezza di mt.10-15 mt.

Caratteristiche operative da attuare 1. Eliminazione completa di tutta la componente erbacea ed arbustiva; 2. Eliminazione totale di tutte le piante arboree ed erbacee completamente morte (schiantate, stroncate, inclinate con equilibrio instabile). La scelta della pianta sarà curata direttamente dal tecnico di cantiere sulla base delle evidenze fenologiche (pianta completamente secca, senza aghi, ecc.);

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3. Cippatura della ramaglia o eventuale abbruciatura E’ consentita la bruciatura del materiale secco a terra e dei residui di lavorazione nelle aree vuote, a distanza di sicurezza e sotto controllo diretto, scongiurando i possibili danni alle piante portasemi, purchè al di fuori del periodo a rischio di incendio boschivo, Le attività di raggruppamento e abbruciamento potranno essere effettuate in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro. 4) Il materiale cippato sarà distribuito in aree boscate indicate dal direttore tecnico di cantiere e approvate dalla direzione dei lavori al fine di arricchire la componente organica del suolo.

Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Zona Lido Torre . L’intervento prevede il decespugliamento, il taglio di erba lungo le pertinenze stradali con l’eliminazione di tutta la vegetazione che invade strade, camminamenti, piste ciclabili e parcheggi, che si trovano nella zona di Lido Torre Mare. Essa ricade nelle Part.lle 90-92-127 del foglio 70 e part. 4 – 5 -10 del foglio 73 del comune di Scanzano Ionico L’intervento prevede il taglio della vegetazione erbacea ed arbustiva con particolare attenzione alla sicurezza incendio e al miglioramento della visibilità per la circolazione in sicurezza dei pedoni, ciclisti e della autovetture stesse.

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Inoltre l’intervento prevede anche la raccolta di rifiuti antropici abbandonati durante la stagione balneare precedente, al fine di rendere questa via di accesso, agli stabilimenti balneari e ai Villaggi di Scanzano Ionico, decorosa per questa stagione balneare del 2017. La raccolta dei rifiuti antropici sarà effettuata in modalità differenziata fra plastica, vetro, carta e ferro in sacchi di plastica e trasportati in aree indicate dal comune si Scanzano Ionico.

Particolare attenzione sarà dedicata nella parte della strada che fiancheggia gli stabilimenti balneari, per l’eliminazione, quanto più possibile, delle bottiglie di vetro intere e rotte, per ridurre al minimo il pericolo di taglio accidentale ai bagnanti.

Spalcatura, decespugliamento selettivo, rimozione e bonifica necromassa. L’intervento ricade nella particella 5 del foglio 70 del Comune di Scanzano Ionico, e precisamente fra le tagliafuoco B e C lato mare e interessa una superficie di mq. di circa Ha.8.

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Part.5 foglio 70 Comune di Scanzano Ionico

Riqualificazione viali taglia fuoco.

I viali tagliafuoco oggetto di intervento ricadono fra la strada Provinciale Lido Torre e Lido Terzo Cavone, sono sette di cui sei perpendicolari alla linea di costa e uno parallelo al lato Mare. Essi interessano le particelle 5-79-127-331 del foglio 70 e le particelle 171-165-371-372-74 del foglio 69 del Comune di Scanzano Ionico. I viali tagliafuoco oggetto di intervento di pulizia, che ricadono fra la strada Provinciale Lido Torre e il Camping le due Barche direzione Terzo Madonna sono due, entrambi perpendicolari alla linea di costa, e collegano le due passeggiate esistenti, di cui una continua fino al canale di bonifica.

Tagliafuoco A

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Tagliafuoco B

Tagliafuoco C

Tagliafuoco D

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Tagliafuoco E

Tagliafuoco F Lungo i viali tagliafuoco, sono stati individuati n° 58 soggetti arborei che presentano le chiome in stretto contatto, tale da determinare una continuità all’interno della fascia. In base a tale assunto, è previsto l’abbattimento di n° 58 individui che sono stati appositamente censiti e contrassegnati in campo. Prima dell’avvio delle operazioni di taglio, i soggetti saranno opportunamente martellati ai sensi delle vigenti norme.

Piedilista di contrassegno delle piante da abbattere sui viali tagliafuoco cantiere Scanzano jonico

Numero Progressivo Diametro Specie 1 20 PINO D'ALEPPO 2 24 PINO D'ALEPPO 3 33 PINO D'ALEPPO 4 31 PINO D'ALEPPO 5 34 PINO D'ALEPPO

51 6 29 PINO D'ALEPPO 7 28 PINO D'ALEPPO 8 24 PINO D'ALEPPO 9 23 PINO D'ALEPPO 10 18 PINO D'ALEPPO 11 26 PINO D'ALEPPO 12 13 PINO D'ALEPPO 13 23 PINO D'ALEPPO 14 19 PINO D'ALEPPO 15 34 PINO D'ALEPPO 16 12 PINO D'ALEPPO 17 13 PINO D'ALEPPO 18 16 PINO D'ALEPPO 19 45 PINO D'ALEPPO 20 21 PINO D'ALEPPO 21 10 PINO D'ALEPPO 22 11 PINO D'ALEPPO 23 22 PINO D'ALEPPO 24 23 PINO D'ALEPPO 25 25 PINO D'ALEPPO 26 20 PINO D'ALEPPO 27 15 PINO D'ALEPPO 28 8 PINO D'ALEPPO 29 19 PINO D'ALEPPO 30 30 PINO D'ALEPPO 31 9 PINO D'ALEPPO 32 18 PINO D'ALEPPO 33 24 PINO D'ALEPPO 34 14 PINO D'ALEPPO 35 14 PINO D'ALEPPO 36 19 PINO D'ALEPPO 37 22 PINO D'ALEPPO 38 14 PINO D'ALEPPO 39 13 PINO D'ALEPPO 40 22 PINO D'ALEPPO 41 29 PINO D'ALEPPO 42 16 PINO D'ALEPPO 43 33 PINO D'ALEPPO 44 24 PINO D'ALEPPO 45 11 PINO D'ALEPPO 46 14 PINO D'ALEPPO 47 15 PINO D'ALEPPO 48 11 PINO D'ALEPPO 49 14 PINO D'ALEPPO 50 23 PINO D'ALEPPO 51 31 PINO D'ALEPPO 52 13 PINO D'ALEPPO 53 33 PINO D'ALEPPO 54 25 PINO D'ALEPPO 55 45 PINO D'ALEPPO 56 17 PINO D'ALEPPO 57 18 PINO D'ALEPPO 58 16 PINO D'ALEPPO

52 5.5 COMUNE DI NOVA SIRI E ROTONDELLA Una delle maggiori criticità riscontrate nelle pinete litoranee nel Comune di Nova Siri è rappresentata dalla eccessiva antropizzazione, con la presenza di stabilimenti balneari e villaggi turistici, in cui nel periodo estivo si concentra la presenza di migliaia di persone lungo le pertinenze stradali in stretta connessione con le aree boscate. Questa condizione suscita preoccupazione sia per incendi accidentali che per il rilascio di rifiuti antropici, considerevoli sia per l’ambiente stesso che per il decoro urbano e periurbano . In tali circostanze si rende opportuno realizzare idonei interventi di prevenzione antincendio lungo i margini perimetrali di tali insediamenti turistici, per fasce e profondità variabili in funzione delle condizioni stazionali. Caratteristiche operative da attuare: 1. Eliminazione completa di tutta la componente erbacea ed arbustiva; 2. Eliminazione totale di tutte le piante arboree ed erbacee completamente morte (schiantate, stroncate, inclinate con equilibrio instabile). La scelta della pianta sarà curata direttamente dal tecnico di cantiere sulla base delle evidenze fenologiche (pianta completamente secca, senza aghi, ecc.); 3. Cippatura della ramaglia o eventuale abbruciatura. E’ consentita la bruciatura del materiale secco a terra e dei residui di lavorazione nelle aree vuote, a distanza di sicurezza e sotto controllo diretto, scongiurando i possibili danni alle piante porta semi, purchè al di fuori del periodo a rischio di incendio boschivo. Le attività di raggruppamento e abbruciamento potranno essere effettuate in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro. 4) Il materiale cippato sarà distribuito in aree boscate indicate dal direttore tecnico di cantiere e approvate dalla direzione dei lavori al fine di arricchire la componente organica del suolo.

Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Via Luce del Varietà, Via Giulietta degli Spiriti e Via Amarcord. L’intervento prevede il decespugliamento, il taglio di erba lungo le pertinenze stradali con l’eliminazione di tutta la vegetazione invadente, camminamenti,

53 piste ciclabili e parcheggi, che si trovano nella zona di Lido di Nova Siri. Esse ricadono nel foglio 51 del comune di Nova Siri. L’intervento prevede il taglio della vegetazione erbacea ed arbustiva con particolare attenzione, rispetto alla sicurezza incendio e alla viabilità, migliorando la visibilità per la circolazione in sicurezza dei pedoni, ciclisti e della autovetture stesse.

Via Lici del Varietà

Inoltre l’intervento prevede anche la raccolta di rifiuti antropici abbandonati durante la stagione balneare precedente, al fine di rendere questa via di accesso, agli stabilimenti balneari e Villaggi di Nova Siri , decorosa per questa stagione balneare del 2017. La raccolta dei rifiuti antropici sarà effettuata in modalità differenziata fra plastica, vetro, carta e ferro in sacchi di plastica e trasportati in aree indicate dal comune si Nova Siri.

Particolare attenzione sarà dedicata nella parte della strada che fiancheggia gli stabilimenti balneari, per l’eliminazione, quanto più possibile, delle bottiglie di

54 vetro intere e rotte, per ridurre al minimo il pericolo di taglio accidentale ai bagnanti.

Spalcatura, decespugliamento selettivo, rimozione e bonifica necromassa. L’intervento ricade nella particella 47 e 24 del foglio 51 del Comune di Nova Siri e interessa una superficie di mq. di circa Ha.2.5.

Part.47-24 foglio 51 Comune di Comune di Nova Siri

Part.47-24 foglio 51 Comune di Comune di Nova Siri

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Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Strada Lido e Zona Parcheggio Rotondella L’intervento prevede il decespugliamento, il taglio di erba lungo le pertinenze stradali con l’eliminazione di tutta la vegetazione che invade strade, camminamenti, piste ciclabili e parcheggi, che si trovano nella zona di Rotondella. Esse ricadono nel foglio 58-61 del comune di Rotondella. L’intervento prevede il taglio della vegetazione erbacea ed arbustiva.

Inoltre l’intervento prevede anche la raccolta di rifiuti antropici abbandonati durante la stagione balneare precedente, al fine di rendere questa via di accesso, agli stabilimenti balneari e Villaggi di Nova Siri, decorosa per questa stagione balneare del 2017. La raccolta dei rifiuti antropici sarà effettuata in modalità differenziata fra plastica, vetro, carta e ferro in sacchi di plastica e trasportati in aree indicate dal comune si Rotondella.

Parcheggio Rotondella

56 Particolare attenzione sarà dedicata nella parte della strada che fiancheggia gli stabilimenti balneari, per l’eliminazione, quanto più possibile, delle bottiglie di vetro intere e rotte, per ridurre al minimo il pericolo di taglio accidentale ai bagnanti.

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