DI PROVINCIA DI MANTOVA REGIONE LOMBARDIA

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

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AGGIORNAMENTO DELLO STUDIO GEOLOGICO ALLA COMPONENTE SISMICA

L. R. 11 marzo 2005 n. 12 D.G.R. 22 dicembre 2005 n. 8/1566 D.G.R. 28 maggio 2008 n. 8/7374 D.C.P. 8 febbraio 2010 n. 3 (PTCP)

RELAZIONE GEOLOGICA GENERALE

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

NORME GEOLOGICHE DI PIANO

Novembre 2011

DOTT. GEOLOGO NOVELLINI GIOVANNI

Via Cav. Vitt. Veneto n. 4 46010 Tel. e Fax 0376 - 954182 Cell. 339 - 5300718 STUDIO e. mail: [email protected] GEOLOGICO Partita I.V.A. 02055040204 Cod. Fisc. NVL GNN 38A25 H218R

Comune di Motteggiana 2

RELAZIONE GEOLOGICA GENERALE

INDICE

1. PREMESSA ………………………………………………………………………………...... 5

2. NORMATIVA ………………………………………………………………………………….. 6

3. RACCORDO CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA …………...... 7 3.1 Documentazione disponibile presso la Regione Lombardia ...... 8 3.2 Altri studi e ricerche di carattere generale e locale ……………………………………………9

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

4. INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO …………………………………………………………11

5. INQUADRAMENTO GENERALE DEL TERRITORIO COMUNALE …………………………...... 12

6. INQUADRAMENTO GEO-TETTONICO ………………………………………………………...14 6.1 Genesi del territorio ……………………………………………………………………………….. 14 6.2 Assetto tettonico della Pianura Padana ……………………………………………………...15

7. MICROZONAZIONE SISMICA ……………………………………………………………….... 18 7.1 Sismicità del territorio ……………………………………………………………………….18 7.2 Sismicità storica ……………………………………………………………………………..18

8 NUOVA CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO COMUNALE ………………………….. 20

9 RISPOSTA SISMICA LOCALE ………………………………………………………………. 24 9.1 Effetti di amplificazione sismica …………………………………………………………... 24 9.2 Effetti di instabilità ………………………………………………………………………… 25

10 ANALISI DEL RISCHIO SISMICO DEL TERRITORIO COMUNALE ……………………………26

11 ANALISI DI PRIMO LIVELLO E CARTA DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE ………… 31 11.1 Analisi di 1° Livello ……………………………………………………………………... 31 11.1.1 Caratteristiche geomorfologiche ……………………………………………………….. 31 11.1.2 Caratteristiche litologiche ………………………………………………………………. 32 11.1.2.1 Sondaggi a mano ………………………………………………………………………. 32 11.1.2.2 Prove penetrometriche pregresse …………………………………………………….... 32 11.1.2.3 Prove penetrometriche per il PGT ………………………………………………………. 35 11.1.2.4 Stratigrafie dei pozzi per acqua ……………………………………………………….. 37 11.1.3 Caratteristiche idrogeologiche …………………………………………………………. 41 11.1.4 Piano di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) ……………………………………………… 43 11.2 Assetto geologico e idrogeologico del territorio comunale ……………………………. 45 11.3 Scenari di pericolosità sismica locale …………………………………………………. 49 11.4 Carta della pericolosità sismica locale del comune ……………………………………. 50

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12 ANALISI DI 2° LIVELLO ………………………………………………………………… 51 12.1 Analisi di 2° Livello per la Zona Z4a "Scuola" ………………………………………….. 52 12.1.1 Indagine geotecnica ………………………………………………………………. …. 52 12.1.2 Indagine geofisica ……………………………………………………………………… 53 12.1.3 Modello geofisico ……………………………………………………………………… 55 12.1.4 Fattori di amplificazione ………………………………………………………………… 56 12.1.5 Verifica alla liquefazione dei terreni ……………………………………………………. 58 12.2 Analisi di 2° Livello per la Zona Z4a "Centro Servizi" ………………………………….. 59 12.2.1 Indagine geotecnica ……………………………………………………………………. 60 12.2.2 Indagine geofisica ……………………………………………………………………… 60 12.2.3 Modello geofisico ………………………………………………………………………. 62 12.2.4 Fattori di amplificazione ………………………………………………………………… 63 12.2.5 Verifica alla liquefazione dei terreni …………………………………………………….. 65

13 NUOVA CARTA DEI VINCOLI ESISTENTI …………………………………………………. 66 13.1 Vincoli idraulici ………………………………………………………………………….. 66 13.2 Vincoli di polizia idraulica ……………………………………………………………….. 66 13.3 Vincoli idrogeologici …………………………………………………………………….. 68 13.4 Vincoli paesaggistici e ambientali ……………….………………………………………….. 68 13.5 Vincoli sulle aree naturali protette ...……………………………………………………... 68 13.6 Vincoli sulla “Rete dei siti Natura 2000 …………………………………………………….. 68 13.7 Vincoli del PTR ……………………….…………………………………………………. 69 13.8 Vincoli del PTCP……………………….………………………………………………... 69 13.8.1 Canali di rilevante valore naturalistico-ambientale ………….…………………………… 69 13.8.2 Aree golenali aperte ed aree golenali protette ……..………….…………………………. 70 13.8.3 Elementi geomorfologici ………………………………………….……………………...70 13.8.4 Sistema irriguo di matrice storica ……………………………….……………………….. 70 13.8.5 Rete Verde Provinciale …………………………………………….…………………….. 70 13.8.6 Aree a rischio idraulico ………………………………...………….…………………….. 70 13.8.7 Aree a rischio sismico ………………………………….………….…………………….. 70 13.8.8 Aree a rischio idraulico delle aste principali ……….………….…………………………. 70 13.8.9 Aree ad alta vulnerabilità degli acquiferi ……………………….………………………… 71

14 NUOVA CARTA DI SINTESI ……………………………………………………………… 72 14.1 Aree con vulnerabilità idrogeologica della falda superficiale ……………………………. 72 14.2 Aree con vulnerabilità idrogeologica della falda profonda ….……………………………. 72 14.3 Aree con vulnerabilità idraulica. Fasce fluviali A - B - C del PAI …………………………. 72 14.4 Aree con vulnerabilità idraulica. Polizia idraulica ……………………………………….. 73

15 NUOVA CARTA DI FATTIBILITÀ DELLE AZIONI DI PIANO ………………………………….. 74 15.1 Classi di fattibilità ………………………………………………………………………… 74

NORME GEOLOGICHE DI PIANO

16 NORME GEOLOGICHE DI PIANO ………………………………………………………..... 76 16.1 Norme generali ………………………………………………………………………..... 76 16.2 Norme specifiche ……………………………………………………………………….. 78

17 AREE URBANIZZABILI ……………………………………………………………………. 84 17.1 Area "Scuola" ...... 84 Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 4

17.2 Area "Centro Servizi" …………………………………………………………………….. 87 17.3 Area residenziale di Motteggiana Nord ...... 89 17.4 Area produttiva di Motteggiana …………………………………………………………. 91 17.5 Area residenziale di Villa Saviola ...... 93 17.6 Area produttiva di Sailetto ...... 95 17.7 Area residenziale di Torricella ...... 97

18 AMBITI DI TRASFORMAZIONE ……………………………………………………………. 99 18.1 Ambiti di trasformazione AT ……………………………………………………………… 99 18.2 Ambiti di trasformazione infrastrutturale ATI ……………………………………………. 108 18.3 Ambiti di trasformazione riqualificazione ambientale ATRA ………………………………112

ALLEGATI

ALLEGATO 1 - Area "Scuola"……………………………………………………………… 114 ALLEGATO 2 - Area "Centro Servizi" …………………………………………………… 124 ALLEGATO 3 - Area residenziale di Motteggiana Nord ………………………………. 134 ALLEGATO 4 - Area produttiva di Motteggiana ……………………………………….. 138 ALLEGATO 5 - Area residenziale di Villa Saviola ……………………………………… 142 ALLEGATO 6 - Area produttiva di Sailetto ……………………………………………… 146 ALLEGATO 7 - Area residenziale di Torricella ………………………………………… 154

CARTOGRAFIA

TAV. A CARTA DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE TAV. B NUOVA CARTA DEI VINCOLI ESISTENTI TAV. C NUOVA CARTA DI SINTESI TAV. D NUOVA CARTA DI FATTIBILITÀ DELLE AZIONI DI PIANO

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1. PREMESSA

Su incarico del Comune di Motteggiana viene redatto il presente "aggiornamento dello Studio geologico alla componente Sismica”, ai sensi della D.G.R. 22.12.2005 n. 8/1566” e della successiva D.G.R. 28.05.2008 n. 8/7374 – Aggiornamento dei “Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio, in attuazione dell’art. 57 della L.R. 11.03.2005 n. 12”, che ha recepito le disposizioni in materia di microzonazione sismica contenute nel D.M. 14.01.2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni” entrate definitivamente in vigore dal 1° luglio 2009. Pertanto la direttiva regionale è in linea con le disposizioni nazionali in campo sismico comprese nel D.M. 14.01.2008 “Norme Tecniche delle Costruzioni”, già introdotte dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20.03.12003 e recepite dalla Regione Lombardia con la D.G.R. 7 novembre 2003 n. 7/14964.

L'obiettivo fondamentale della direttiva è la individuazione e la delimitazione di zone del territorio comunale (microzonazione sismica) alle quali vengono attribuiti parametri e prescrizioni finalizzati alla riduzione del rischio sismico da utilizzare nella pianificazione urbanistica, nella progettazione di manufatti , nella messa in sicurezza di edifici esistenti ed in fase di emergenza.

Il Comune Motteggiana è già dotato dello Studio Geologico esteso a tutto il territorio comunale, approvato con Delibera del C.C. n. 48 del 10-11-2004 ai sensi della L.R. 24.11.1997 n. 41 e della D.G.R. 29/10/2001 n. 7/6645; esso è stato assunto nella Variante Generale al P.R.G.C. vigente. Pertanto, ai sensi delle D.G.R. sopra richiamate, il Comune è tenuto ad aggiornare lo Studio Geologico alla sola componente sismica, tramite la redazione dei seguenti elaborati:

- Carta della Pericolosità Sismica Locale; sulla carta viene riportata la perimetrazione areale delle diverse situazioni tipo, in grado di determinare gli effetti sismici locali che possono modificare il terremoto di riferimento (approfondimento di 1° LIVELLO). Sugli scenari di pericolosità sismica locale, riportati nella Tabella 1 - Allegato 5 - D.G.R. 1566/2005 e successive modifiche e integrazioni, se previsti, vengono effettuati successivamente gli approfondimenti di 2° LIVELLO, secondo le procedure stabilite dalla D.G.R. stessa.

- Nuova carta di Fattibilità delle Azioni di Piano; si tratta di un aggiornamento della carta di fattibilità già in vigore, sulla quale vengono riportati con appositi retini “trasparenti” le aree a pericolosità sismica locale soggette ad amplificazioni sismiche, distinguendo quelle con Fattore di Amplificazione (Fa) maggiore al valore soglia comunale da quelle con Fa minore al valore soglia comunale. La procedura di individuazione del Fa è fissata dalla D.G.R. 22.12.2005 n. 8/1566, Allegato 5. Tale sovrapposizione non comporta quindi un automatico cambio di Classe di fattibilità, ma fornisce indicazioni su dove poter utilizzare, in fase di progettazione, lo spettro di risposta elastico previsto dal D.M. 14.01.2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni”, oppure dove sia necessario realizzare preventivamente gli studi di 3° Livello (fermo restando la possibilità di utilizzare i parametri di progetto previsti dalla normativa nazionale per la zona sismica superiore.

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- Norme Geologiche di Piano formulate in modo da poter essere riportate integralmente nel Piano delle Regole oltre che nel Documento di Piano del nuovo P.G.T.

Essendo però cambiate nel 2010 alcune disposizioni della pianificazione sovraordinata, in particolare il PTR della Regione Lombardia ed il PTCP della Provincia di Mantova, si è ritenuto indispensabile aggiornare gli elaborati cartografici di sintesi-valutazione previsti dalla normativa vigente con le seguenti cartografie:

- Nuova carta dei vincoli esistenti

- Nuova carta di sintesi.

Infine la presente “Relazione geologica generale” comprende sia gli aggiornamenti della pianificazione sovraordinata vigente con l’illustrazione delle nuove carte dei vincoli e di sintesi, sia l’aggiornamento dello studio geologico alla componente sismica.

2. NORMATIVA

Ai fini della redazione di quanto sopra esposto, si è fatto riferimento alla seguente normativa: a) Nazionale

- D.M. 11.03.1988 “Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione”; - Legge 02.02.1974 “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche”; - D.M. 16.01.1996 “Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche“; - Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20.03.2003 n. 3274 “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” e successive modifiche e integrazioni; - Decreto 21 ottobre 2003 “Disposizioni attuative dell’art. 2, commi 2, 3 e 4, dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, recante ”; - Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 aprile 2006 n. 3519. - Redazione della mappa di pericolosità sismica prevista dall’Ordinanza PCM 3274 del 20 marzo 2003. Rapporto Conclusivo per il Dipartimento della Protezione Civile. INGV, Milano - Roma, aprile 2004, 65 pp. + 5 appendici], prevista dall’OPCM 3274 del 20.03.2003; tale mappa è stata approvata con OPCM 28 aprile 2006 n. 3519. - D.M 14.01.2008 – Norme tecniche delle costruzioni. - Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 “Istruzioni per l’applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008”

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 7 b) Regionale

- DGR 07.11.2003 n. 14964 “Disposizioni preliminari per l’attuazione dell’Ordinanza Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 ”; - d.d.u.o. 21.11.2003 n. 19904 “Approvazione elenco tipologie degli edifici e opere infrastrutturali e programma temporale delle verifiche di cui all’art. 2, commi 3 e 4 dell’ordinanza p.c.m. n. 3274 del 20 marzo 2003, in attuazione della d.g.r. n. 14964 del 7 novembre 2003”; - L.R. 11.03.2005 n. 12 “Legge per il governo del territorio”; - DGR 22.12.2005 n. 1566 “Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del territorio, in attuazione dell’art. 57 della L.R. 11 marzo 2005, n. 12”. - DGR 28.05.2008 n. 7374 Aggiornamento dei “Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del territorio, in attuazione dell’art. 57 della L.R. 11 marzo 2005, n. 12”.

3. RACCORDO CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA

Per quanto riguarda il raccordo con gli strumenti di pianificazione sovraordinata, si è fatto riferimento ai seguenti documenti riguardanti il territorio comunale: a) Piani Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico, approvati dall’Autorità di Bacino del Fiume Po e in particolare:

- Piano Stralcio delle Fasce Fluviali del fiume Po (PSFF), approvato con d.p.c.m. 24.07.1998 e smi. - Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI), adottato con delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po n. 18/2001 del 26/04/2001 e approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2001. b) Piano Territoriale Regionale, approvato con DCR n. 951 del 19/01/2010. c) Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Mantova (PTCP), approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 61 del 28.11.2002. d) Variante PTCP 2010, approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 3 del 08 febbraio 2010 in adeguamento alla L.R. 12/2005. e) Piano Cave Provinciale, approvato con D.C.R. del 17 dicembre 2003 n. 7/7947. f) Aggiornamento Piano Cave Provinciale approvato con Deliberazione della Giunta Provinciale del 18/09/2008 n. 157.

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3.1 DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE PRESSO LA REGIONE LOMBARDIA

Presso la Regione Lombardia Direzione Generale Territorio e urbanistica, altre Direzioni o Comuni sono disponibili documenti e studi che riguardano le caratteristiche fisiche del territorio e che devono essere di riferimento per la stesura degli studi geologici del Comune ai sensi della L.R.12/2005 (ALLEGATO 1 - Documentazione consultabile presso le strutture regionali). a) documentazione di riferimento I documenti contenuti in ALLEGATO 1 della D.G.R. n.1566/2005 non riguardano il Comune di Motteggiana. b) Ulteriore documentazione consultabile

Si tratta di elaborati di vario genere utili da consultare per la stesura degli studi geologici e disponibili presso le Strutture geologiche regionali:

• Cartografia geologica predisposta dalla Struttura Analisi e informazioni territoriali nell'ambito del Progetto CARG (Carta Geologica) • Archivio dell’U.O. Tutela e valorizzazione del Territorio con relazioni di sopralluogo e studi geologici di supporto alla progettazione di opere di difesa del suolo. • Progetti ordinanze eventi calamitosi • Schede frane della Provincia di Sondrio • Studi sul rischio sismico: 1. Determinazione del rischio sismico a fini urbanistici in Lombardia. Regione Lombardia, CNR, 1996 2. Analisi del comportamento di edifici dei centri storici in zona sismica nella Regione Lombardia". Regione Lombardia 1998 3. "Valutazione della stabilità dei versanti in condizioni statiche e dinamiche nella zona campione dell' Oltrepò Pavese". Regione Lombardia 1998 4. "Carta dei movimenti franosi" - 15 tavole della C.T.R. a scala 1:10.000 della zona dell' Oltrepò Pavese". Regione Lombardia 1998 5. “Scenari di rischio idrogeologico in condizioni dinamiche per alcuni versanti tipo dell’ Oltrepò pavese valutati tramite caratterizzazione geotecnica”. Regione Lombardia 1999 6. “Analisi di stabilità in condizioni dinamiche e pseudostatiche di alcune tipologie di frane di crollo finalizzata alla stesura di modelli di indagine e di interventi”. Regione Lombardia 2000 7. “Vulnerabilità sismica delle infrastrutture a rete in zona campione della Regione Lombardia”. Regione Lombardia 2000 8. "Valutazione della pericolosità e del rischio da frana in Lombardia". Regione Lombardia - D.G. Territorio e Urbanistica, 2001. 9. "Prevenzione dei fenomeni di instabilità delle pareti rocciose. Confronto dei metodi di studio dei crolli nell'arco alpino". Progetto Falaises – progr. Interreg IIC - Medoc, 2001. 10. "Mitigation of hydro-geological risk in Alpine catchments - Linee Guida". Progetto CatchRisk - programma Interreg IIIB - Spazio Alpino, 2005 . 11. “Analisi e valutazione degli effetti sismici in determinati comuni del territorio lombardo e supporto tecnico inerente l’analisi di vulnerabilità sismica prevista dal programma temporale delle verifiche di cui alla DGR n. 14964 del 7 novembre 2003. 1° Obiettivo – Rapporto Finale”. Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano,

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Convenzione tra Regione Lombardia e Dipartimento di Ingegneria Strutturale. Milano, marzo 2005. • Studi sul rischio di esondazione dal punto di vista storico-geomorfologico 1. "Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e geomorfologico ai fini urbanistici - Torrente Staffora (PV)" .Studio IReR + cartografie 1999 2. "Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e geomorfologico ai fini urbanistici - Torrente Pioverna (LC) e Fiume Serio (BG)" .Studio IReR + cartografie + CD-rom 1999 3. "Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e geomorfologico ai fini urbanistici - Fiume Oglio (Alta Valcamonica) – in corso di pubblicazione c) Dati di riferimento contenuti nel Sistema Informativo Territoriale Regionale Si riporta una sintesi dei dati attualmente disponibili, in continuo aggiornamento:

Cartografia On line – Banche dati del SIT – Ambiente e Territorio - Servizi tematici - Uso del suolo - Dissesto idrogeologico - Basi ambientali della pianura - Basi informative dei suoli - Geologia degli acquiferi padani Progetti - Catchrisk - Censimento geositi lombardi - NAB - Gestione del rischio idrogeologico in ambiente montano Sistemi informativi tematici - CARG – Cartografia geologica - SIBA – Sistema Informativo Beni Ambientali - GEOIFFI – Inventario Frane e Dissesti - SIBCA – Sistema Informativo Bacini e Corsi d’Acqua - STUDI GEOLOGICI – Sistema informativo studi geologici e PAI

3.2 ALTRI STUDI E RICERCHE DI CARATTERE GENERALE E LOCALE

Oltre alla bibliografia già riportata nello Studio Geologico redatto nel 2003 e alla quale si rimanda, sono stati presi in esame nuovi documenti che rivestono importanza nella presente fase di aggiornamento alla componente sismica; in particolare:

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI MANTOVA (2000) - Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione di Protezione Civile per il Rischio Sismico. A cura di Università di , Dipartimento di Fisica).

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI MANTOVA (2003) – Nuovo Piano Cave della Provincia di Mantova, settori sabbie, ghiaie e argille, ai sensi della l.r. 8 agosto 1998, n. 14. D.C.R. 17 dicembre 2003, n. VII/947.

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO (Aprile 2006) – caratteristiche del bacino del fiume Po e primo esame dell’impatto ambientale delle attività umane sulle risorse idriche. REGIONE LOMBARDIA, ENI DIVISIONE AGIP (2002) – Geologia degli acquiferi Padani della Regione Lombardia. A cura di C. Carcano e A. Piccin. S.EL.CA., Firenze.

GRUPPO DI LAVORO (2004) – Redazione della mappa di pericolosità sismica prevista dall’Ordinanza PCM 3274 del 20 marzo 2003. Rapporto Conclusivo per il Dipartimento della Protezione Civile. INGV, Milano-Roma, aprile 2004, 65 pp. + 5 appendici.

POLITECNICO DI MILANO (2005) - Analisi e valutazione degli effetti sismici in determinati comuni del territorio lombardo e supporto tecnico inerente l’analisi di vulnerabilità sismica prevista dal programma temporale delle verifiche di cui alla DGR n. 14964 del 7 novembre 2003. 1° Obiettivo – Rapporto Finale. Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano, Convenzione tra Regione Lombardia e Dipartimento di Ingegneria Strutturale. Milano, marzo 2005.

POLITECNICO DI MILANO (2005) - Metodi di valutazione della risposta sismica locale, con particolare riferimento alla modellazione numerica: alcuni casi reali. Pavia, 10 novembre 2005.

POLITECNICO DI MILANO (2005) - Proposta di una metodologia per la valutazione degli effetti locali a supporto della pianificazione. Pavia, 10 novembre 2005.

POLITECNICO DI MILANO (2006) - Analisi e valutazione degli effetti sismici di sito in Lombardia finalizzate alla definizione dell'aspetto sismico nei piani di governo del territorio. Milano, febbraio 2006.

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RELAZIONE ILLUSTRATIVA

4. INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO

Il territorio comunale di Motteggiana è rappresentato nella seguente cartografia: a) CARTA TECNICA REGIONALE scala 1:10.000

Sezione N° E8 b1 Buscoldo Sezione N° E8 b2 Cizzolo Sezione N° E8 c1 Borgoforte Sezione N° E8 c2 Motteggiana Sezione N° E8 d1 Sud Sezione N° E8 d2 scala 1:50.000

Foglio E8 b) ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE ITALIANO scala 1:25.000

Foglio 62 Tavoletta III SE Crostolo Foglio 62 Tavoletta II SO Borgoforte Foglio 62 Tavoletta II SE San Benedetto Po scala 1:50.000

Foglio n° 165 Mantova scala 1:100.000

Foglio 62 Mantova c) CARTA GEOLOGICA D’ITALIA

Foglio 62 Mantova d) CARTOGRAFIA DEL P.A.I. scala 1:25.000

Foglio 165 SEZ. III – BORGOFORTE

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5. INQUADRAMENTO GENERALE DEL TERRITORIO COMUNALE

Il Comune di Motteggiana è ubicato nella parte meridionale del territorio provinciale mantovano; partendo da Ovest e procedendo in senso orario confina con i territori comunali di Suzzara, Viadana, Borgoforte, San Benedetto Po, . La superficie territoriale è di 24.59 km 2 .

Il territorio comunale, molto esteso in senso Est-Ovest, è interessato dalla presenza di due importanti corsi d’acqua: il fiume Po e lo scolo Zara. Il Po segna il confine settentrionale del Comune, mentre lo Scolo Zara corre per lunghi tratti lungo il confine meridionale. In prossimità del confine occidentale vi è inoltre la confluenza del fiume Oglio nel Po.

Il fiume Po è completamente arginato con gli argini maestri che mantengono pensile il fiume rispetto al piano di campagna circostante. Sono presenti anche argini interni golenali che delimitano le due golene chiuse: una posta a Sud di Torricella, l’altra, chiamata “Golena Fontana”, posta a Nord-Est del capoluogo comunale.

Lo Scolo Zara, naturale prosecuzione del fiume Oglio, presenta un andamento meandriforme; scorre in una vallecola ben conservata e demarcata da strade ed abitazioni edificate sui suoi argini da Tabellano ad Ovest, fino oltre Villa Saviola ad Est.

I corsi d'acqua minori (Canale Irriguo Principale, Canale Torricella, Canale Ravazza Falavigna e Canale Sparati Portiolo) hanno prevalente funzione irrigua.

Le quote altimetriche del piano campagna variano dai 17 ai 21 metri s.l.m. Le quote della sommità degli argini maestri del Po variano da 26,5 m ad Ovest, a 25,5m s.l.m. ad Est. Nella zona di Torricella, mentre l'argine maestro raggiunge quote assolute di 26 metri, la pianura esterna circostante ha quote di circa 18 metri; nelle zone di Motteggiana e di Villa Saviola l'argine maestro ha una quota di 25 metri, mentre i due centri abitati hanno quote assolute di circa 18 metri. La golena chiusa, posta a Nord-Est di Motteggiana, ha quote assolute di 20-21 metri; è protetta da un argine golenale con quote di circa 23 metri, mentre l’argine maestro corrispondente ha quote assolute di 25 metri.

Per quanto riguarda la stabilità del territorio, mentre sono stabili le aree esterne agli argini maestri del Po, sono morfologicamente instabili le aree fluviali poste all’interno degli argini, in particolare quelle delle golene aperte. L’alveo del fiume, le sponde, le isole, le barre sabbiose, i meandri, le golene, le lanche, ecc., sono gli elementi delle aree fluviali maggiormente soggetti a cambiamenti anche improvvisi, talora pericolosi, influenzati dal regime fluviale.

Tra gli elementi geomorfologici risultano evidenti le scarpate di terrazzo, i paleoalvei e i dossi fluviali. Le scarpate di terrazzo che delimitano la vallecole dello Zara presentano un andamento curvilineo con sporgenze e rientranze verso il corso d’acqua. L’altezza della scarpata, spesso addolcita dagli interventi dell’uomo, è dell’ordine di 2-4 metri. I paleoalvei più significativi sono quelli legati al corso dello Zara, nonché un piccolo sistema attorno a Motteggiana, dove peraltro si evidenzia anche un cono di rotta. Dossi fluviali si rinvengono attorno al corso dello Zara, in particolare tra Motteggiana e Villa Saviola.

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I depositi superficiali appartengono all'Olocene e derivano dall'attività fluviale dei principali corsi d'acqua: dal punto di vista granulometrico sono presenti sabbie, sabbie limose limi e argille.

Per quanto riguarda l'attività estrattiva, il Piano Cave Provinciale di Mantova ha individuato nel territorio di Motteggiana due Ambiti Territoriale Estrattivo (ATE), così indicati: - ATE a 3 in località Golena Fontana nell'area golenale del Po a Sud di Torricella; - ATE a 7 in località Golena Torricella nell'area golenale del Po a Nord-Est del capoluogo.

La viabilità principale è costituita dalla Strada Statale n. 62 che collega Mantova con Reggio Emilia. Appena superato il Po dalla Statale si stacca la Provinciale Sp 50 che collega Motteggiana con Suzzara e che rappresenta un polo di sviluppo importante per l'edilizia residenziale e produttiva. Poco ad Est del confine orientale passa inoltre l’Autostrada A 22 del Brennero. Infine nella parte occidentale, tra gli abitati di Sailetto e Motteggiana, passa la linea ferroviaria Mantova-Modena, che però non ha una stazione ferroviaria sul territorio comunale. Il territorio comunale è interessato anche dalla rete idroviaria del Po, lungo il confine occidentale e settentrionale.

Per quanto riguarda gli insediamenti, oltre a Motteggiana, capoluogo del comune, sono presenti i nuclei abitativi di Torricella, Sailetto, e Villa Saviola. Seguono piccoli agglomerati secondari di Cantone Cisa, Casate, Cittadella, Recorlandi, Gonfo, Nogarola e Zaragnino. Le case sparse si trovano nella zona pianeggiante all’esterno, salvo qualche eccezione, dell’argine maestro, oppure lungo le due strade alzaie dello Zara.

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6. INQUADRAMENTO GEO-TETTONICO

L'inquadramento geologico-sismico del mantovano è stato desunto fondamentalmente dai seguenti studi: - ENI - Enciclopedia del petrolio e del gas naturale. Roma 1962-71 - ENEL (1984) - Rapporto per la localizzazione di una centrale elettronucleare nella Regione Lombardia. Rapporto interno - Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione di Protezione Civile per il Rischio Sismico. Parte II: Risultati Analisi di Pericolosità. (a cura di :Amministrazione Provinciale di Mantova, Settore Ambiente Ecologia; Università di Bologna, Dipartimento di Fisica, 2000).

6.1 GENESI DEL TERRITORIO

Le perforazioni profonde dell'AGIP eseguite nei pressi dell'area in esame sono le seguenti:

- Campo di Piadena Est, con pozzi che hanno raggiunto la profondità di 4436 metri; - Campo Piadena Ovest, con pozzi profondi 3605 metri; - Pozzo 1, profondo 5312 metri; - Pozzo Modena 1, profondo 2490 metri; - Pozzo Modena 3, profondo 3965 metri; - Pozzo Albareto 1, profondo 3048 metri; - Pozzo Cavone 2, profondo 4155 metri.

I pozzi più profondi hanno attraversato le serie quaternaria, cenozoica e mesozoica.

Nel Mesozoico è stata accertata la presenza di un ambiente marino tropico-equatoriale che ha permesso la formazione di dolomie e calcari dolomitici e la deposizione di calcari, calcari selciferi e marne.

Nel Cenozoico appare evidente l'inizio di fenomeni orogenetici che si concluderanno poi con la formazione delle Alpi e degli Appennini. A partire infatti da circa 50 milioni di anni fa (Eocene), iniziò la collisione tra le zolle africana ed europea che portò alla definitiva formazione delle catene montuose delle Alpi e degli Appennini, delimitando tra di loro un bacino marino.

Alla fine del Cenozoico, nel Pliocene, si instaurò il bacino di subsidenza padano che perdurò per tutto il Pliocene e il Pleistocene. Infatti, salvo fenomeni di sollevamento e di compressione, il mare ricopriva l'area dell'attuale pianura mentre la sedimentazione continuava, controllata dalla subsidenza. Nel mare padano si depositavano sedimenti detritici provenienti dallo smantellamento delle catene montuose; sabbie, limi e argille raggiunsero in certe zone spessori assai elevati, dell'ordine di alcuni chilometri, specialmente nelle strutture sinclinaliche. La base del Pliocene, nell'area di studio, si trova a profondità di 3.500-4.000 metri, mentre la base del Quaternario si trova a circa 1.500 metri di profondità dal piano campagna attuale. Il passaggio dal Quaternario marino a quello continentale è annunciato da episodi salmastri e continentali che divengono sempre più frequenti verso l'alto, e che sono la

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 15 conseguenza della regressione marina che procedeva da ovest verso est. I successivi depositi olocenici sono solamente di origine continentale e sono costituiti da elementi a granulometria variabile dalle argille ai ciottoli. Il passaggio dall'ambiente prettamente marino a quello continentale, con l’emersione generalizzata della Pianura Padana, è evidenziato dall'interfaccia tra le acque salate e le acque dolci che, nella zona di Motteggiana, si rinviene tra 300 e 400 metri di profondità.

6.2 ASSETTO TETTONICO DELLA PIANURA PADANA

L’attuale assetto tettonico della Pianura Padana è determinato dai fenomeni orogenetici che hanno prodotto i suoi due principali confini strutturali: le Alpi Meridionali che la delimitano a Nord, l’Appennino Settentrionale che la delimitano a Sud (Fig. 1). L’origine e la forma degli Appennini e delle Alpi Meridionali deriva dalla convergenza tra le Placche Africana ed Europea che è in corso dal Cretaceo Superiore; proprio all’interno di queste strutture tettoniche si possono ricercare le sorgenti sismogenetiche rilevanti per la pericolosità sismica del Mantovano.

Fig. 1 - Mappa strutturale semplificata della Pianura Padana; si possono osservare i due principali sistemi arcuati, Nordappenninico e Sudalpino, divisi dalla copertura Quaternaria indeformata. “A” Pieghe del Monferrato,“B” Pieghe Emiliane, “C” Pieghe Romagnole-Ferraresi.

Nel fronte strutturale Nord Appenninico, che si estende infatti per più di 50 Km nella Pianura Padana al di sotto della copertura Quaternaria, si identificano tre principali sistemi arcuati di sovrascorrimento, grossolanamente orientati E-W, partendo da occidente:

1) Sistema di Pieghe Arcuate del Monferrato (A), è il più interno ed occidentale, esso segna l’ultima fase orogenetica tardo Pliocenica.

2) Sistema di Pieghe Arcuate Emiliane (B), rappresentano il sistema centrale di sovrascorrimenti arcuati più prossimo all’Omoclinale Alpina e ampiamente collidente con il

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 16 contrapposto, antico e sepolto, Fronte Sudalpino. L’ultima e più importante fase che ha interessato questo sistema arcuato si è attuata dal tardo Pliocene.

3) Sistema di Pieghe Romagnole-Ferraresi (C), costituiscono il più orientale e complesso tra i sistemi di archi ed anche il più complesso tra i maggiori allineamenti della Pianura Padana. Le “Pieghe Romagnole”, le strutture più interne dell’arco, sono caratterizzate da una disarmonia strutturale delle formazioni clastiche Terziarie rispetto alle formazioni carbonatiche Mesozoiche.

La struttura della Catena Alpina è divisa principalmente in due grandi domini tettonici dal Lineamento Insubrico o Periadriatico (costituito dai segmenti detti Linea della Gail- Pusteria, delle Giudicarie, del Tonale e del Canavese): a Nord del lineamento si distinguono le Alpi S.S., mentre a sud il Dominio Sudalpino o Alpi Meridionali (Fig. 2).

Fig. 2 - Classificazione cronologica generale dei fronti compressionali all’interno delle Alpi Meridionali. “D” Arco Orobico. “E” Arco delle Giudicarie-Val Trompia. “F” Arco del Friuli-Giulia.

Nelle Alpi Meridionali vengono distinti tre sistemi arcuati:

1) Arco Orobico (D). Rappresenta il sistema più interno; attivo dal Cretaceo Superiore al Paleogene, si sviluppa circa est-ovest tra la zona dei Laghi ed il Massiccio dell’Adamello in prossimità del quale subisce una netta deviazione verso SW).

2) Arco delle Giudicarie-Val Trompia (E). È il sistema intermedio che risale al Miocene medio-inferiore. La direzione preferenziale NNE-SSW assunta dall’asse delle Giudicarie è fortemente curvata verso ovest in corrispondenza della Val Trompia e del bresciano (Gomito del Garda) incuneandosi al di sotto della Pianura Padana.

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3) Arco del Friuli-Giulia (F). È il sistema più esterno che rappresenta la maggior parte del settore orientale delle Alpi Meridionali. L’arco presenta un complesso fronte esterno concavo di età Pliocenica-Quaternaria, ed è la principale zona simogenica responsabile dell’elevata sismicità dell’area carnico-friulana.

Tra le Alpi Meridionali e l’Appennino si estende quindi il bacino padano in cui si è sviluppata la successione detritica pliocenico-quaternaria, potente migliaia di metri; questi sedimenti poggiano su un substrato rigido formato da rocce carbonatiche mesozoico- eoceniche, interessato da una serie di faglie ad andamento Ovest-Est che attraversano il Mesozoico e il Cenozoico con deboli segni di attività nel Quaternario. L'estesa monoclinale padana è inclinata dapprima dolcemente e poi sempre più rapidamente verso sud, dove si immerge sotto le pieghe del fronte appenninico sepolto. In sintesi, l'area padana ha raggiunto il suo attuale assetto come risultato di una compressione asimmetrica bilaterale che ha agito in più tempi nell’intervallo Miocene superiore-Pliocene. La compressione, applicata in modo differente nei bordi meridionali e settentrionali del sistema, ha provocato una progressiva riduzione dello spazio indeformato della Pianura Padana ed il suo graduale assottigliamento. L’alto tasso di sedimentazione Plio-Pleistocenico all’interno dell’Avanfossa Padana in restringimento è da mettersi in relazione con il generale arretramento ed approfondimento del depocentro Padano. La conseguente subsidenza della Pianura Padana è stata incrementata dalla compressione Neogenica, come pure dai carichi implicati dagli spostamenti tettonici dei depositi sedimentari più recenti.

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7. MICROZONAZIONE SISMICA

Partendo dalla pericolosità sismica di base indicata dalla normativa statale (OPCM 3274/2003 e successive modifiche e integrazioni, viene valutata la risposta sismica locale (microzonazione sismica) necessaria per la pianificazione del territorio e per la progettazione delle opere, secondo quanto previsto dalla D.G.R. 1566/2005 e dalla successiva D.G.R. 7374/2008.

Attraverso la microzonazione sismica è possibile prevedere e mitigare gli effetti sismici che possono interessare il territorio comunale. Eventi sismici, provenienti da varie zone sismogenetiche, possono assumere caratteristiche diverse, anche a distanze di poche decine di metri, in relazione alle condizioni locali (litologiche, morfologiche idrogeologiche) tanto da provocare danni assai diversi a parità di tipologie costruttive e stato di conservazione delle costruzioni.

Quindi l'obiettivo della microzonazione sismica è la individuazione delle aree caratterizzate dallo stesso scenario sismico e la verifica della risposta sismica locale con indagini e metodologie affidabili, al fine di prevedere, al verificarsi dell'evento sismico, il comportamento dei terreni superficiali interessati dalle costruzioni attuali e future.

7.1 SISMICITA' DEL TERRITORIO

Per conoscere la sismicità di un territorio vengono utilizzati i dati relativi ai terremoti storici, verificatisi sia in epoca prestrumentale che in epoca strumentale, e le caratteristiche sismotettoniche della regione. Attraverso la distribuzione spaziale e temporale dei terremoti del passato è stato possibile infatti attribuire valori di Intensità e di Magnitudo ai singoli eventi sismici, e individuare le strutture sismogenetiche da cui prendono origine. I dati sismometrici, registrati in epoca strumentale, forniscono informazioni sugli eventi sismici più complete e attendibili e consentono una valutazione più precisa della pericolosità sismica di base del territorio indagato; l'evento atteso può essere descritto sia in termini di scuotimento (Pga: accelerazione di picco atteso) sia in termini di intensità macrosismica (IMCS).

7. 2 SISMICITA' STORICA

L'Amm. Provinciale di Mantova, nell'ambito del "Programma provinciale di Previsione e Prevenzione di Protezione Civile" per il rischio sismico, ha predisposto uno studio specifico a cura dell'Università di Bologna, Dipartimento di Fisica. Per questo studio è utilizzato il Catalogo Parametrico dei Forti Terremoti in Italia o CPTI che ha permesso di ricostruire gli effetti macrosismici per i singoli comuni del mantovano nel periodo dal 217 a.C. al 1992. Le aree epicentrali nelle quali si sono verificati i massimi effetti che hanno provocato risentimenti anche nel mantovano sono: - Appennino Parmense, Reggiano e Bolognese; - Giudicarie; - Bassa Bresciana; - Franciacorta; - Garda occidentale;

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- Veronese; - Dorsale ferrarese.

Le intensità massime storiche (VII° MCS) sono state riscontrate nell'Alto Mantovano, ai confini tra Brescia e Verona, per la vicinanza all'epicentro del forte terremoto che ha colpito Verona nel 1117 (IX MCS) e Brescia nel 1222 (IX MCS), nei Comuni del Sud-Ovest per la vicinanza all'area sismogenetica dell'Appennino reggiano-parmense e del Sud-Est per la vicinanza alla dorsale Dorsale ferrarese. A questo riguardo, al Comune di Motteggiana, vicino ai centri sismogenetici dell'Appennino reggiano-parmense, è stata attribuita una Intensità Massima Macrosismica del VI° MCS. Le stime di pericolosità comunale, realizzate in base all'approccio probabilistico secondo il metodo Cornell, sono così espresse:

I10/50m = 5,7 (I10/50m = valore di intensità MCS con una probabilità di superamento del 10% in 50 anni. Periodo di ritorno T = 475 anni). PGA10/50s = 0,084 (PGA10/50s = valore medio della accelerazione di picco con una probabilità di superamento del 10 % in 50 anni. Periodo di ritorno T = 475 anni).

'E stata inoltre stimata la pericolosità sismica dei Comuni mantovani secondo l'approccio probabilistico di sito, calcolando la probabilità di eccedenza dei gradi MCS pari o superiori alla soglia di danneggiamento (VI°, VII°, VIII°, IX°, X°, XI°) e l'intensità massima attesa (Iatt) relativi ad un periodo di esposizione di 50 anni. Per il Comune di Motteggiana si hanno i seguenti valori di pericolosità, calcolati con le intensità epicentrali, verificatesi dal 217 a.C. al 1992 in un raggio di 250 Km dal Comune, ed opportunamente attenuati, e l'intensità attesa (Iatt) per un tempo di esposizione di 50 anni.

pericolosità da effetti attenuati Comune VI VII VIII IX X XI Iatt Motteggiana 0.83 0.43 0.08 0.01 0.00 0.00 7.0

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8 NUOVA CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO COMUNALE

Con la pubblicazione dell'Ordinanza n. 3274 del 20.03.2003 del Presidente del Consiglio dei Ministri “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica “, modificata dall’Ordinanza n. 3316 del 02.10.2003 del Presidente del Consiglio dei Ministri, è stata redatta una mappa della pericolosità sismica di base per tutto il territorio italiano. La mappa individua quattro zone sismiche a pericolosità decrescente(zona 1, zona 2, zona 3, zona 4) e la formazione degli elenchi dei comuni compresi in ciascuna zona. Ogni zona è contrassegnata da un diverso valore del parametro ag corrispondente alla accelerazione di picco orizzontale del suolo, con probabilità di superamento del 10% in 50 anni, espressa come frazione dell'accelerazione di gravità g, da adottare in ciascuna delle zone sismiche del territorio nazionale, secondo la seguente tabella:

2 Zona sismica Valore di ag a (m/s ) 1 0,35g 3,43 2 0,25g 2,45 3 0,15g 1,47 4 0,05g 0,49

La Regione Lombardia, con la D.G.R. 7 novembre 2003 n. 7/14964 “disposizioni preliminari per l’attuazione dell’ordinanza Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 recante primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”, ha fatto propria la classificazione sismica dei comuni proposta dalla OPCM sopracitata ed ha stabilito i modi e i tempi di applicabilità della nuova normativa sismica sia per le costruzioni esistenti che per quelle future. Al Comune di Motteggiana è stata attribuita la zona sismica 4 ( zona di bassa sismicità con ag = 0,05 g).

Recentemente è stata redatta una nuova Mappa di Pericolosità Sismica, approvata con Ordinanza PCM 28 aprile 2006 n. 3519 [GRUPPO DI LAVORO (2004) – Redazione della mappa di pericolosità sismica prevista dall’Ordinanza PCM 3274 del 20 marzo 2003. Rapporto Conclusivo per il Dipartimento della Protezione Civile. INGV, Milano-Roma, aprile 2004, 65 pp. + 5 appendici].

La redazione della nuova mappa soddisfa esigenza formulata dall’OPCM 20.03.2003 n. 3274, che ne fissa criteri e scadenza. In particolare:

- è stata elaborata una nuova zonazione sismogenetica, denominata ZS9, a partire da un sostanziale ripensamento della precedente zonazione ZS4, alla luce delle evidenze di tettonica attiva e delle valutazioni acquisite negli ultimi anni. La nuova mappa ZS9, riportata in Figura 3, è corredata per ogni ZS da un meccanismo focale prevalente e da un valore di profondità, determinati nella prospettiva di utilizzo con le relazioni di attenuazione.

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Figura 3 - Zonazione Sismogenetica ZS9

- è stata prodotta una versione aggiornata del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, detta CPTI2, mediante la ricompilazione ex-novo della porzione temporale 1981-1992 e la sua estensione al 2002; - sono state verificate le relazioni di attenuazione di amax definite a scala nazionale ed europea; - sono stati determinati, con approcci storici e statistici, due insiemi di completezza dei dati del Catalogo CPTI2

La nuova mappa di pericolosità sismica (vedasi Ordinanza PCM 28 aprile 2006 n. 3519) risulta essere la seguente (Figura 4):

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Figura 4 - Nuova Mappa di Pericolosità Sismica

Per quanto riguarda la Regione Lombardia, la Provincia di Mantova e il Comune di Motteggiana, la nuova Mappa di Pericolosità Sismica viene riportata in Figura 5. In tutto il territorio comunale di Motteggiana, la nuova mappa di pericolosità sismica, espressa in termini di accelerazione massima del suolo (amax), con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli molto rigidi (Vs30 > 800 m/s), prevede valori di amax variabili da 0,075 a 0,100 g che sono riferiti alla zona sismica 3.

Anche se la nuova mappa di pericolosità sismica farebbe rientrare il Comune di Motteggiana in zona sismica 3, a tutt'oggi vale la D.G.R. 14964/2003 che assegna Motteggiana alla zona sismica 4, in base alla quale viene redatto questo studio di approfondimento della componente sismica.

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Figura 5 - Nuova Mappa di pericolosità Sismica per la Regione Lombardia

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9 RISPOSTA SISMICA LOCALE

Quando una struttura sismogenetica ha accumulato una quantità di energia tale da superare la tensione critica di rottura, si verifica uno spostamento di materia con liberazione di energia e la conseguente formazione e propagazione delle onde sismiche. Queste attraversano il mezzo con modalità diverse e arrivano al sito (il Comune in oggetto) con intensità decrescente, funzione della distanza dall'epicentro, valutata dalle note leggi di attenuazione. Tenuto conto della sismicità storica della zona e dei sistemi attuali di rilevamento dei terremoti, ad ogni Comune è stata attribuita una sismicità (terremoto di riferimento) espressa in % della accelerazione di gravità "g".

Le onde sismiche però, attraversando gli strati superficiali eterogenei, spesso cambiano caratteristiche (velocità, ampiezza, periodo,..) e provocano effetti diversi anche tra aree molto vicine dello stesso Comune. Pertanto la conoscenza delle caratteristiche topografiche e stratigrafiche dei terreni e la valutazione delle loro proprietà fisiche e meccaniche permettono di definire le modifiche che un segnale sismico subisce rispetto a quello di riferimento. La risposta sismica locale risulta quindi importante sia in fase di pianificazione del territorio sia in fase di progettazione di nuove costruzioni e di verifica dell'esistente.

Per questo la Regione Lombardia ha approvato, con la D.G.R. 1566/2005 e la successiva D.G.R. 7374/ 2008 una metodologia per la valutazione della risposta sismica locale che deve essere applicata da ciascun comune in fase di realizzazione o aggiornamento dello studio geologico nel P.G.T. La stessa D.G.R., oltre alle indicazioni per la fase pianificatoria del territorio comunale, contiene indicazioni per la fase progettuale delle costruzioni nelle diverse zone sismiche, in sintonia con le nuove "Norme tecniche per le costruzioni " del D.M. 14 gennaio 2008 che disciplinano la progettazione e la verifica delle opere e dei sistemi geotecnici soggetti ad azioni sismiche.

Gli effetti derivanti dalle condizioni locali vengono distinti in funzione del comportamento dinamico dei materiali coinvolti; pertanto gli studi finalizzati al riconoscimento delle aree potenzialmente pericolose dal punto di vista sismico sono basati, in primo luogo, sull’identificazione della categoria di terreno presente in una determinata area (Categorie di sottosuolo).

In funzione della categoria del terreno, si distinguono due grandi gruppi di effetti locali: quelli di sito o di amplificazione sismica locale e quelli di instabilità.

9.1 EFFETTI DI AMPLIFICAZIONE SISMICA LOCALE

Interessano tutti i terreni che mostrano un comportamento stabile nei confronti delle sollecitazioni sismiche attese; tali effetti sono rappresentati dall’insieme delle modifiche in ampiezza, durata e contenuto in frequenza che un moto sismico (terremoto di riferimento), relativo ad una formazione rocciosa di base (bedrock), può subire, durante l’attraversamento degli strati di terreno sovrastanti il bedrock, a causa dell’interazione delle onde sismiche con le particolari condizioni locali. Gli effetti di amplificazione sono di due tipi, che possono essere contemporaneamente presenti nello stesso sito:

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- gli effetti di amplificazione topografica: si verificano quando le condizioni locali sono rappresentate da morfologie superficiali più o meno articolate e da irregolarità topografiche in generale; tali condizioni favoriscono la focalizzazione delle onde sismiche in prossimità della cresta del rilievo a seguito di fenomeni di riflessione sulla superficie libera e di interazione fra il campo d’onda incidente e quello diffratto; se l’irregolarità topografica è rappresentata da substrato roccioso (bedrock) si verifica un puro effetto di amplificazione topografica, mentre nel caso di rilievi costituiti da materiali non rocciosi l’effetto amplificatorio è la risultante dell’interazione (difficilmente separabile) tra l’effetto topografico e quello litologico di seguito descritto;

- effetti di amplificazione litologica: si verificano quando le condizioni locali sono rappresentate da morfologie sepolte (bacini sedimentari, chiusure laterali, corpi lenticolari, eteropie ed interdigitazioni, gradini di faglia etc..) e da particolari profili stratigrafici costituiti da litologie con determinate proprietà meccaniche; tali condizioni possono generare esaltazione locale delle azioni sismiche trasmesse dal terreno, fenomeni di risonanza fra onda sismica incidente e modi di vibrare del terreno e fenomeni di doppia risonanza fra periodo fondamentale del moto sismico incidente e modi di vibrare del terreno e della sovrastruttura.

9.2 EFFETTI DI INSTABILITÀ

Interessano tutti i terreni che mostrano un comportamento instabile o potenzialmente instabile nei confronti delle sollecitazioni sismiche attese e sono rappresentati in generale da fenomeni di instabilità consistenti in veri e propri collassi e talora movimenti di grandi masse di terreno incompatibili con la stabilità delle strutture; tali instabilità sono rappresentate da fenomeni diversi a seconda delle condizioni presenti nel sito. Per quanto riguarda il territorio in esame si possono presentare i seguenti casi: - zone interessate da scarpate morfologiche naturali e artificiali con altezze superiori a 10 metri; - zone interessate da terreni di fondazione particolarmente scadenti suscettibili di liquefazione.

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10 ANALISI DEL RISCHIO SISMICO DEL TERRITORIO COMUNALE

In Allegato 5 della DGR 28.05.2008 n. 7374 “Analisi e valutazione degli effetti sismici di sito in Lombardia finalizzati alla definizione dell’aspetto sismico nei Piani di Governo del Territorio” è riportata la metodologia per la valutazione dell’amplificazione sismica locale. Tale metodologia prevede il seguente schema operativo (Figura 6):

Figura 6 – Valutazione dell’amplificazione sismica

Tabella scenari di Carta geologica Carta geom orfologica pericolosità s is m ic a lo c a le

1° LIVELLO Carta della pericolosità sismica locale

Litologia prevalente Gradiente Vs-z Gradiente γ n -z S tra tig ra fia con Vs e Spessori di ciascuno strato Sezioni geologiche

Modello geofisico-geotecnico Abachi T-Fa

Valori di soglia com unale Carta delle aree di Fa 2° LIVELLO

NO Fa > sog lia SI

Uso degli spettri di normativa per la zona A n a lis i d i 3 ° liv e llo e la categoria di suolo

Moto di input (almeno 3)

M o d e lli g e o fis ic i-g e o te c n ic i d i d e tta g lio

Curve di degrado e sm orzam ento 3° LIVELLO

Program m i di calcolo 1D e 2D

Uso degli spettri calcolati

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I tre livelli di approfondimento, secondo la normativa regionale della DGR 7374/2008 sono i seguenti:

1° LIVELLO

Il 1° livello di approfondimento è obbligatorio per tutti i Comuni e consiste in un approccio di tipo qualitativo e costituisce lo studio propedeutico ai successivi livelli di approfondimento; è un metodo empirico che trova le basi nella continua e sistematica osservazione diretta degli effetti prodotti dai terremoti. Il metodo permette l’individuazione delle zone ove i diversi effetti prodotti dall’azione sismica sono, con buona attendibilità, prevedibili, sulla base di osservazioni geologiche e sulla raccolta dei dati disponibili per una determinata area, quali la cartografia topografica di dettaglio, la cartografia geologica e dei dissesti (a scala 1:10000 e 1:2000) e i risultati di indagini geognostiche, geofisiche e geotecniche già svolte e che saranno oggetto di un’analisi mirata alla definizione delle condizioni locali (spessore delle coperture e condizioni stratigrafiche generali, posizione e regime della falda, proprietà indice, caratteristiche di consistenza, grado di sovraconsolidazione, plasticità e proprietà geotecniche nelle condizioni naturali, etc..). Lo studio consiste nella raccolta dei dati esistenti e nella redazione di un’apposita cartografia (Carta della pericolosità sismica locale) a scala 1:2.000 – 1:10.000 derivata dalle precedenti carte di base (carta geologica, geomorfologia, idrogeologica…) in cui è riportata la perimetrazione areale delle diverse situazioni tipo in grado di determinare gli effetti locali descritti nella Tabella – Scenari di pericolosità sismica locale, dell'Allegato n. 5 della DGR 28.05.2008 n. 7374, sottoriportata.

Sigla SCENARIO PERICOLOSITA’ SISMICA LOCALE EFFETTI Z1a Zona caratterizzata da movimenti franosi attivi Z1b Zona caratterizzata da movimenti franosi quiescenti Instabilità Z1c Zona potenzialmente franosa o esposta a rischio di frana Zone con terreni di fondazione particolarmente scadenti Cedimenti e/o Z2 (riporti poco addensati, terreni granulari fini con falda liquefazioni superficiale) Zona di ciglio H > 10 m (scarpata con parete Z3a subverticale, bordo di cava, nicchia di distacco, orlo di Amplificazioni terrazzo fluviale o di natura antropica) topografiche Zona di cresta rocciosa e/o cocuzzolo: appuntite - Z3b arrotondate Zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali Z4a e/o fluvio-glaciali granulari e/o coesivi Zona pedemontana di falda di detrito, conoide Z4b Amplificazioni alluvionale e conoide deltizio-lacustre litologiche e Zona morenica con presenza di depositi granulari e/o Z4c geometriche coesivi (compresi le coltri loessiche) Zone con presenza di argille residuali e terre rosse di origine Z4d eluvio-colluviale Zona di contatto stratigrafico e/o tettonico tra litotipi Comportamenti Z5 con caratteristiche fisico-meccaniche molto diverse differenziali

Tabella - Scenari di pericolosità sismica locale.

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2° LIVELLO

Il 2° livello di approfondimento è obbligatorio per i Comuni ricadenti nelle zone sismiche 2 - 3 - 4 nei quali siano state individuate, con l'applicazione del 1° livello, aree con scenari suscettibili di amplificazioni sismiche (morfologiche Z3 e litologiche Z4) interferenti con l'urbanizzato e/o interferenti con le aree di espansione urbanistica, ad esclusione di quelle considerate inedificabili per situazioni geologiche, geomorfologiche e ambientali o perché sottoposte a vincolo da particolari normative. Per i Comuni ricadenti in zona sismica 4, come Motteggiana, deve essere applicato solo alle costruzioni strategiche e rilevanti ai sensi della D.G.R.14964/2003 e della d.d.u.o. n. 19904 del 21.11.2003, ferma restando la facoltà del Comune di estenderlo alle altre categorie di costruzioni.

La procedura consiste in un approccio di tipo semiquantitativo e fornisce la stima quantitativa della risposta sismica dei terreni in termini di valore di Fattore di amplificazione; gli studi sono condotti con metodi quantitativi semplificati, validi per la valutazione delle amplificazioni litologiche e geometriche e sono utilizzati per zonare l’area di studio in funzione del valore di Fa.

La procedura semplificata richiede la conoscenza dei seguenti parametri: - litologia dei materiali presenti nel sito; - stratigrafia del sito; - andamento delle Vs con la profondità fino a valori pari o superiori a 800 m/s; - spessore, peso di volume e velocità Vs di ciascun strato; - sezioni geologiche, conseguente modello geofisico-geotecnico ed identificazione dei punti rappresentativi sui quali effettuare l’analisi.

In funzione della litologia prevalente presente nel sito, del gradiente di velocità Vs e del gradiente del peso di volume naturale con la profondità, si sceglie la “scheda di valutazione” di riferimento. In funzione dello spessore e della velocità Vs dello strato superficiale si sceglie la curva più appropriata per la valutazione del valore di Fa nell’intervallo 0.1-0.5 s, in base al valore del periodo proprio del sito T1.

Il periodo proprio del sito necessario per l’utilizzo dell’abaco di correlazione deve essere calcolato considerando tutta la stratigrafia fino alla profondità in cui il valore della velocità Vs è uguale o superiore i 800 m/s ed utilizzando la seguente equazione:

n 4× ∑hi T = i =1 ⎛ n ⎞ ⎜ ∑Vsi × hi ⎟ ⎜ i =1 ⎟ ⎜ n ⎟ ⎜ ∑hi ⎟ ⎝ i =1 ⎠ ove hi e Vsi sono lo spessore e la velocità dello strato i-esimo.

1 Nel caso il valore di Vs dello strato superficiale risulta pari o superiore ad 800 m/s non si applica la procedura semplificata per la valutazione del Fa in quanto l’amplificazione litologica attesa è nulla (Fa = 1.0).

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Il valore di Fa determinato dovrà essere approssimato alla prima cifra decimale e dovrà essere utilizzato per valutare il grado di protezione raggiunto al sito dall’applicazione della nuova normativa sismica vigente. La valutazione del grado di protezione viene effettuata in termini di contenuti energetici, confrontando il valore di Fa ottenuto dalle schede di valutazione con un parametro di analogo significato calcolato per ciascun Comune e per le diverse categorie di suolo (Norme Tecniche per le Costruzioni) soggette ad amplificazioni litologiche (B, C, D ed E) e per i due intervalli di periodo 0.1-0.5 e 0.5-1.5 s. Il parametro calcolato per ciascun Comune della Regione Lombardia è riportato nella banca dati in formato .xls (soglie_lomb.xls) e rappresenta il valore di soglia oltre il quale lo spettro proposto dalla normativa risulta insufficiente a tenere in considerazione la reale amplificazione presente nel sito. La procedura prevede pertanto di valutare il valore di Fa con le schede di valutazione e di confrontarlo con il corrispondente valore di soglia, considerando una variabilità di + 0.1 che tiene conto della variabilità del valore di Fa ottenuto. Si possono presentare quindi due situazioni: - il valore di Fa è inferiore o uguale al valore di soglia corrispondente: la nuova normativa è da considerarsi sufficiente per tenere in considerazione anche i possibili effetti di amplificazione litologica del sito e quindi si applica lo spettro previsto dalla normativa; - il valore di Fa è superiore al valore di soglia corrispondente: la normativa è insufficiente a tenere in considerazione i possibili effetti di amplificazione litologica del sito e quindi è necessario, in fase di progettazione edilizia, o effettuare analisi più approfondite (3° Livello) o, in alternativa, utilizzare lo spettro di norma caratteristico della categoria di suolo superiore, con il seguente schema (punto 1.4.3 della D.G.R. 7374/2008): ● anziché lo spettro della categoria B di suolo si utilizzerà quello della categoria di suolo C; nel caso in cui la sogli non fosse ancora sufficiente si utilizzerà lo spettro della categoria di suolo D; ● anziché lo spettro della categoria C di suolo si utilizzerà quello della categoria di suolo D; ● anziché lo spettro della categoria E di suolo si utilizzerà quello della categoria di suolo D.

Nel caso di presenza contemporanea di effetti litologici (Z4) e morfologici (Z3) si analizzeranno entrambi i casi e si sceglierà quello più sfavorevole.

3° LIVELLO

Il 3° Livello si applica in fase progettuale, al fine di ottimizzare l’opera e gli eventuali interventi di mitigazione della pericolosità, agli scenari di pericolosità sismica locale suscettibili di instabilità (Z1b e Z1c), di cedimenti e/o liquefazioni (Z2) e di amplificazioni sismiche (morfologiche Z3 e litologiche Z4) che sono caratterizzate da un valore di Fa superiore al valore di soglia corrispondente così come ricavato dall’applicazione del 2° Livello. Nelle aree caratterizzate da effetti di instabilità, cedimenti e/o liquefazioni (Z1 e Z2), si applica a tutte le costruzioni nelle Zone sismiche 2 e 3, mentre nella Zona sismica 4 è obbligatorio solo per gli edifici strategici e rilevantidi cui al d.d.u.o. n. 19904/ 2003, ferma restano la facoltà del Comune di estenderlo anche alle altre categorie di edifici. Nel caso di sovrapposizione di più scenari sul medesimo ambito territoriale, si dovrà procedere con il grado di approfondimento più cautelativo.

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Per il calcolo del potenziale di liquefazione e dei possibili cedimenti si fa riferimento alle prove in situ e si utilizzano le procedure note in letteratura.

Per il calcolo degli effetti di amplificazione morfologica e litologica si prevede un approccio di tipo quantitativo e costituisce lo studio di maggior dettaglio, in cui la valutazione della pericolosità sismica locale è effettuata ricorrendo a metodologie classificate come strumentali o numeriche. La metodologia strumentale richiede l’acquisizione di dati strumentali attraverso campagne di registrazione eseguite in sito con l’utilizzo di strumentazioni specifiche, variabili a seconda del parametro di acquisizione scelto (velocimetri ed accelerometri). La metodologia numerica consiste nella modellazione di situazioni reali mediante un’appropriata e dettagliata caratterizzazione geometrica e meccanica del sito e nella valutazione della risposta sismica locale tramite codici di calcolo matematico più o meno sofisticati, basati su opportune semplificazioni e riduzioni del problema, necessarie ma comunque di influenza abbastanza trascurabile sul risultato finale. L’applicazione della metodologia numerica richiede una caratterizzazione geometrica di dettaglio del sottosuolo con un programma specifico di indagini geotecniche da aggiungere a quelle effettuate per il 1° e 2° Livello. è inoltre necessaria l’individuazione di uno o più input sismici sotto forma di spettri di risposta e/o di accelerogrammi.

Nella Tabella seguente vengono sintetizzati gli adempimenti di approfondimento ed i campi di applicabilità in funzione delle zone di pericolosità sismica locale (PSL) individuate e della zona sismica di appartenenza del Comune.

Livelli di approfondimento e fasi di applicazione

1°Livello 2° Livello 3° Livello Fase pianificatoria Fase pianificatoria Fase progettuale

Zona obbligatorio Nelle zone PSL Z3 e Z4 se - Nelle aree indagate con il 2° sismica interferenti con l'urbanizzato e Livello quando Fa calcolato > 2 - 3 urbanizzabile, ad esclusione valore soglia comunale. delle aree già inedificabili - Nelle Zone PSL Z1 e Z2

Zona obbligatorio Nelle zone PSL Z3 e Z4 solo per - Nelle aree indagate con il 2° sismica edifici strategici e rilevanti di Livello quando Fa calcolato > 4 nuova previsione (elenco valore soglia comunale. tipologico di cui al D.d.u.o. n. - Nelle Zone PSL Z1 e Z2 19904/03) per edifici strategici rilevanti

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11 ANALISI DI PRIMO LIVELLO E CARTA DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE

11.1 ANALISI DI 1° LIVELLO

Il metodo permette l’individuazione delle zone ove i diversi effetti prodotti dall’azione sismica (scenari di pericolosità sismica locale) sono, con buona probabilità, prevedibili sulla base di osservazioni geologiche e sulla raccolta di dati disponibili, quali: a) cartografia topografica, cartografia geologica, cartografia geomorfologica, cartografia idrogeologica; b) risultati di indagini geognostiche, geofisiche e geotecniche, necessarie per definire le condizioni locali (spessore delle coperture e condizioni stratigrafiche generali, posizione e regime della falda, proprietà indice dei depositi, caratteristiche di consistenza, grado di sovraconsolidazione, plasticità e proprietà geotecniche, ecc.). Per il territorio comunale di Motteggiana sono disponibili i seguenti dati derivanti dallo "Studio geologico" effettuato per la variante generale al P.R.G., secondo le direttive della D.G.R. 6645/2001, ed altri dati geologici provenienti da documentazioni diverse:

• Carta geologica e geomorfologica, alla scala 1:10.000 • Carta idrogeologica e del sistema idrografico, alla scala 1:10.000 • Carta dei vincoli esistenti, alla scala 1:10.000 • Carta di Sintesi, alla scala 1:10.000 • Carta di Fattibilità delle Azioni di Piano, alla scala 1:10.000 • N. 3 analisi granulometriche su campioni di terreno superficiale • N. 13 prove penetrometriche statiche • N. 16 stratigrafie di pozzi per acqua presenti nel territorio comunale; profondità minima: 31 metri; profondità massima: 170 metri

Per poter disporre di dati geotecnici e geofisici di alta attendibilità da utilizzare per il 2° Livello di approfondimento riguardanti aree significative del territorio, in particolare aree urbanizzate e urbanizzabili, sono state eseguite le seguenti indagini: • N. 8 prove penetrometriche statiche (Allegati) • N. 2 indagine geofisiche con metodi MASW e RE.MI (Allegati).

I dati geomorfologici, litologici e idrogeologici, derivanti dalle indagini pregresse e da quelle effettuate per il PGT, ubicate sulla carta della pericolosità, vengono di seguito analizzati.

11.1.1 CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE

Gli elementi geomorfologici del territorio comunale derivano dalla presenza e dagli spostamenti del Po, nonché dalle opere di difesa che l'uomo ha costruito nel tempo per mitigare il rischio delle esondazioni e rendere più sicuro e abitabile l'ambiente. L'alveo del Po, le golene, e gli argini formano un complesso di elementi morfologici che si stacca dal resto del territorio completamente piatto. L'altro elemento morfologico è il paleoalveo dello Zara che, secondo l'interpretazione più accreditata, viene considerato come il tratto terminale del corso dell'Oglio intercettato dal Po nella sua migrazione verso Nord. Si tratta di una vallecola, depressa rispetto al piano campagna circostante, solcata da un piccolo corso d'acqua chiamato "Scolo Zara". Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 32

11.1.2 CARATTERISTICHE LITOLOGICHE

Le analisi di pianificazione e delle indagini precedenti possono essere così schematizzati.

11.1.2.1 SONDAGGI A MANO (S) campione Sabbia (%) Limo (%) Argilla (%) 37/43 34 46 20 37/46 5 52 43 37/57 10 50 40

11.1.2.2 PROVE PENETROMETRICHE PREGRESSE

PP 1 - Motteggiana

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.00 – 3.00 14-16 limo argilloso 3.00 – 4.00 20 limo argilloso sabbioso 4.00 – 7.00 18-24 limo argilloso 7.00 – 10.00 10-16 limo argilloso sabbioso

PP 2 - Motteggiana

PROFONDITA’ (metri) RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA (Rp) kg/cm2 0.00 – 1.20 20-30 limo sabbioso argilloso 1.20 – 4.80 18-24 limo argilloso 4.80 – 6.00 60-100 sabbia 6.00 – 7.00 30 limo argilloso sabbioso 7.00 – 8.60 100 sabbia limosa 8.60 – 10.00 50-60 limo sabbioso argilloso

PP3 - Motteggiana

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.00 – 2.60 14-20 limo argilloso 2.60 – 5.40 30-50 limo sabbioso e sabbia limosa 5.40 – 7.40 70-100 sabbia limosa 7.40 – 10.00 20-80 limo argilloso e limo sabbioso

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PP 4 - Motteggiana

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.00 – 3.00 14-20 limo argilloso 3.00 – 5.40 30-50 limo sabbioso e sabbia limosa 5.40 – 7.40 70-100 sabbia limosa 7.40 – 10.00 40-80 limo argilloso e sabbia limosa

PP 5 - Motteggiana

PROFONDITA’ (metri) RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA (Rp) kg/cm2 0.00 – 4.60 14-32 limo argilloso sabbioso 4.60 – 5.60 36-56 sabbia argilloso limosa 5.60 – 10.00 70-200 sabbia limosa e sabbia

PP 6 - Motteggiana

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.00 – 2.60 16-20 limo argilloso 2.60 – 3.40 20-30 limo sabbioso 3.40 – 7.60 50-70 sabbia limosa e sabbia 7.60 – 10.00 80-120 sabbia

PP 7 - Villa Saviola

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.00 – 3.20 12-20 limo argilloso e limo sabbioso 3.20 – 4.20 12-16 argilla limosa 4.20 – 8.20 10-16 limo argilloso e limo sabbioso 8.20 – 10.00 10-12 argilla limosa

PP 8 - Villa Saviola

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.00 – 3.40 22-28 limo argilloso sabbioso e sabbia limosa 3.40 – 6.80 10-20 limo argilloso sabbioso 6.80 – 8.20 60-80 sabbia limosa e sabbia 8.20 – 10.00 80-120 sabbia

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 34

PP 9 - Villa Saviola

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.00 – 1.80 18 argilla limosa 1.80 – 4.60 20-30 limo sabbioso 4.60 – 6.80 8-10 limo argilloso 6.80 – 10.00 100-140 sabbia limosa e sabbia

PP 10 - Villa Saviola

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.50 – 3.40 16-20 limo argilloso 3.40 – 7.80 8-12 limo argilloso sabbioso 7.80 – 8.80 12-16 argilla 8.80 – 10.00 60-100 sabbia

PP 11 - Torricella

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.00 – 5.60 12-30 sabbia argillosa limosa 5.60 – 10.00 40-80 sabbia limosa e sabbia

PP 12 - Torricella

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.00 – 6.60 12-30 limo argilloso sabbioso 6.60 – 8.80 80-100 sabbia limosa e sabbia 8.80 – 10.00 12-18 argilla limosa

PP 13 - Sailetto

PROFONDITA’ RESISTENZA ALLA PUNTA LITOLOGIA metri (Rp) kg/cm2 0.00 – 3.20 10-18 limo argilloso 3.20 – 8.00 60-120 sabbia limosa e sabbia 8.00 – 10.00 160-200 sabbia

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11.1.2.3 PROVE PENETROMETRICHE PGT

PROVA PGT 1 – Motteggiana (Scuola)

Profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 - 3.40 limo e argilla cu = 0.8 - 1.00 Kg/cmq 3.40 - 5,00 sabbia limosa e sabbia φ° = 28° - 30° 5,00 - 6.60 argilla limoso sabbiosa cu = 0.8 - 1.20 Kg/cmq 6.60 - 9.20 sabbia limosa e sabbia φ° = 30° - 32° 9.20 - 10.80 argilla limoso sabbiosa cu = 0.8 - 1.2 Kg/cmq 10.80 - 12.20 sabbia φ° = 30° - 32° 12.20 - 14.20 argilla limoso sabbiosa cu = 0.7 - 1.00 Kg/cmq 14.20 - 15.00 sabbia φ° = 33° - 35° 15.00 - 16.00 argilla limoso sabbiosa cu = 1.0 - 1.2 Kg/cmq 16.00 - 17.20 sabbia φ° = 32° - 34° 17.20 - 17.80 sabbia limoso argillosa φ° = 27° - 28° 17.80 - 30.00 sabbia con lenti sabbioso limose φ° = 33° - 36°

PROVA PGT 2- Motteggiana (Centro servizi)

Profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 - 3.40 limo e argilla cu = 0.8 - 1.00 Kg/cmq 3.40 - 5,00 sabbia limosa e sabbia φ° = 28° - 30° 5,00 - 6.60 argilla limoso sabbiosa cu = 0.8 - 1.20 Kg/cmq 6.60 - 9.20 sabbia limosa e sabbia φ° = 30° - 32° 9.20 - 10.80 argilla limoso sabbiosa cu = 0.8 - 1.2 Kg/cmq 10.80 - 12.20 sabbia φ° = 30° - 32° 12.20 - 14.20 argilla limoso sabbiosa cu = 0.7 - 1.00 Kg/cmq 14.20 - 15.00 sabbia φ° = 33° - 35° 15.00 - 16.00 argilla limoso sabbiosa cu = 1.0 - 1.2 Kg/cmq 16.00 - 17.20 sabbia φ° = 32° - 34° 17.20 - 17.80 sabbia limoso argillosa φ° = 27° - 28° 17.80 - 30.00 sabbia con lenti sabbioso limose φ° = 33° - 36°

PROVA PGT 3 - Motteggiana (Area residenziale Nord)

Profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 – 1,20 limo sabbioso argilloso φ° = 26° - 27° 1.20 – 1.80 argilla limosa cu = 0.7 Kg/cmq 1.80 – 2.40 sabbia limoso argillosa φ° = 26° - 27° 2.40 – 5.20 argilla limosa cu = 0.70 - 1.2 Kg/cmq 5.20 – 8.00 sabbia φ° = 31° - 33° 8.00 – 10.00 sabbia limoso argillosa φ° = 29° - 30° Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 36

PROVA PGT 4 – Motteggiana (Area produttiva)

Profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 – 2.20 sabbia limoso argillosa φ° = 29° -31° 2.20 – 4.20 argilla e limo cu = 0.5 - 0.7 Kg/cmq 4.20 – 5.20 sabbia limoso argillosa φ° = 28° - 30° 5.20 – 10.00 sabbia φ° = 31° - 33°

PROVA PGT 5 - Villa Saviola (Area residenziale)

Profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 – 1.60 sabbia limosa φ° = 28° -30° 1.60 – 3.00 argilla e limo cu = 0.5 - 0.8 Kg/cmq 3.00 – 3.60 sabbia φ° = 30° - 31° 3.60 – 11.60 argilla limoso sabbiosa cu = 0.6 - 1.00 Kg/cmq 11.60 –12.00 sabbia φ° = 32° - 34°

PROVA PGT 6 - Sailetto (area produttiva)

Profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 – 0.60 terreno vegetale 0.60 – 1.60 argilla cu = 0.5 - 0.6 Kg/cmq 1.60 – 3.60 argilla e limo cu = 0.7 - 0.9 Kg/cmq 3.60 – 5.20 sabbia e sabbia limosa φ° = 31° - 32° 5.20 – 6.60 argilla limoso sabbiosa cu = 0.7 - 0.9 Kg/cmq 6.60 – 8.20 sabbia φ° = 31° - 32° 8.20 – 9.00 argilla e limo cu = 0.8 - 1.00 Kg/cmq 9.00 – 9.60 sabbia limoso argillosa φ° = 27° - 28° 9.60 – 11.20 argilla e limo cu = 0.6 - 0.8 Kg/cmq 11.20 – 12.00 sabbia φ° = 31° - 32°

PROVA PGT 7 – Sailetto (Area produttiva)

Profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 - 0.60 terreno vegetale 0.60 - 1.80 argilla cu = 0.5 - 0.7 Kg/cmq 1.80 - 3.80 argilla e limo cu = 0.7 - 1.00 Kg/cmq 3.80 - 5.40 sabbia e sabbia limosa φ° = 31° - 32° 5.40 - 6.40 argilla limoso sabbiosa cu = 0.8 - 1.00 Kg/cmq 6.40 - 8.40 sabbia limosa e sabbia φ° = 30° - 32° 8.40 - 9.20 argilla e limo cu = 0.9 - 1.00 Kg/cmq 9.20 - 10.00 sabbia limosa φ° = 28° - 30°

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 37

PROVA PGT 8 - Torricella (Area residenziale)

Profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 – 2.60 argilla e limo cu = 0.7 - 0.9 Kg/cmq 2.60 – 4.20 sabbia φ° = 29° - 31° 4.20 – 5.60 argilla e limo cu = 0.8 - 1.00 Kg/cmq 5.60 – 7.40 sabbia limosa φ° = 28° - 30° 7.40 – 10.00 argilla e limo cu = 0.5 - 0.8 Kg/cmq 10.00 – 12.00 sabbia φ° = 31° - 32°

11.1.2.4 STRATIGRAFIE DEI POZZI PER ACQUA

Pozzo n. 1 - Villa Saviola

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 13,00 argilla 13,00 - 17,40 sabbia medio fine 17,40 - 30,00 argilla 30,00 - 35,40 argilla sabbiosa 35,40 - 58,00 sabbia medio fine 58,00 - 62,50 argilla 62,50 - 80,00 sabbia fine 80,00 - 82,00 argilla sabbiosa 82,00 - 106,00 sabbia medio fine 106,00 - 107,00 argilla 107,00 - 115,00 sabbia medio fine

Pozzo n. 2 - Motteggiana

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 14,50 argilla 14,50 - 18,30 sabbia fine 18,30 - 22,00 argilla 22,00 - 30,00 sabbia 30,00 - 34,60 argilla 34,60 - 46,30 sabbia media 46,30 - 51,00 argilla 51,00 - 81,50 sabbia sine, media e grossa 81,50 - 84,00 argilla 84,00 - 101,00 sabbia media 101,00 - 120,00 argilla

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 38

Pozzo n. 3 - Villa Saviola

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 4,50 argilla 4,50 - 66,30 sabbia fine e media con pezzi di legno 66,30 - 67,80 argilla 67,80 - 83,00 sabbia fine 83,00 - 86,30 argilla 86,30 - 98,30 sabbia fine 98,30 - 107,00 argilla 107,00 - 122,00 sabbia fine e medio fine 122,00 - 134,00 argilla 134,00 - 149,00 sabbia fine

Pozzo n. 4 - Motteggiana

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 15,00 argilla 15,00 - 50,00 sabbia 50,00 - 54,00 argilla 54,00 - 80,00 sabbia grossa 80,00 - 86,00 argilla 86,00 - 115,00 sabbia

Pozzo n. 5 - Motteggiana

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 12,00 argilla 2,00 - 42,00 sabbia 42,00 - 44,00 argilla 44,00 - 83,00 sabbia 83,00 - 85,00 argilla 85,00 - 96,00 sabbia

Pozzo n. 6 - Villa Saviola

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 14,00 argilla 14,00 - 54,00 sabbia 54,00 - 58,00 argilla 58,00 - 80,00 sabbia fine 80,00 - 108,00 sabbia medio grossa

Pozzo n. 7 - Motteggiana - Gonfo

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 2,00 argilla 2,00 - 10,00 sabbia chiara 10,00 -31,00 sabbia fine Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 39

Pozzo n. 8 - Torricella

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 3,00 sabbietto con argilla 3,00 - 11,00 argilla compatta chiara 11,00 - 29,00 sabbia fine e media 29,00 - 34,00 argilla compatta 34,00 - 39,00 argilla e torba 39,00 - 56,00 sabbia fine chiara

Pozzo n. 9 - Villa Saviola

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 20,00 argilla prima chiara poi scura 20,00 - 28,00 sabbia mista 28,00 - 37,60 argilla chiara compatta 37,60 - 52,00 sabbia con poca ghiaia 80,00 - 86,00 argilla 86,00 - 115,00 sabbia

Pozzo n. 10 - Villa Saviola

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 17,80 argilla scura con torba 17,80 - 31,00 sabbia fine con poca argilla 31,00 - 36,00 argilla scura 36,00 - 62,00 sabbia fine, media e grossa

Pozzo n. 11 - Motteggiana

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 13,00 argilla scura 13,00 - 23,00 sabbia fine e media grigio chiara 23,00 - 40,00 argilla scura compatta 40,00 - 59,00 sabbia fine e media grigia

Pozzo n. 12 - Motteggiana

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 4,00 argilla 4,00 - 6,00 sabbia argillosa 6,00 - 18,00 argilla grigia 18,00 - 26,00 argilla sabbiosa 26,00 - 32,00 sabbia mista rossastra

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Pozzo n. 13 - Motteggiana - C.te Menabue

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 1,20 terreno vegetale 1,20 - 24,00 sabbia fine 24,00 -30,00 sabbia grossa scura 30,00 - 36,00 sabbia grossa con ghiaietto

Pozzo n. 14 - Motteggiana

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 8,00 argilla mista a sabbia 8,00 - 13,00 sabbia fine 13,00 - 19,00 argilla sabbiosa 19,00 - 27,00 sabbia 27,00 - 29,00 argilla gialla 29,00 - 44,00 sabbia grigia media 44,00 - 49,00 argilla sabbiosa 49,00 - 87,00 sabbia grossa grigio scura

Pozzo n. 15 - Torricella

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 7,00 argilla sabbiosa 7,00 - 11,00 sabbia fine 11,00 - 17,00 argilla sabbiosa 17,00 - 24,50 sabbia 24,50 - 28,00 argilla giallastra 28,00 - 46,00 sabbia grigia 46,00 - 74,00 argilla sabbiosa 74,00 - 84,00 sabbia grossa grigio scura 84,00 - 96,00 sabbia grossa grigia

Pozzo n. 16 - Pozzo acquedotto località Ponte Sacca

Profondità (m dal p.c.) Litologia 0,00 - 2,00 terreno vegetale e riporto 2,00 - 10,00 argilla grigia sabbiosa 10,00 - 12,00 argilla sabbiosa, lignite 12,00 - 62,00 strati di sabbia, ghiaia fine, con tracce di lignite 62,00 - 71,00 strati di sabbia, ghiaietto 71,00 - 74,00 argilla con tracce di lignite 74,00 - 78,00 sabbia grigia 78,00 - 86,00 argilla, lignite, ghiaietto 86,00 - 90,00 sabbia fine, media e grossa 90,00 - 94,00 sabbia, ghiaia, argilla 94,00 - 98,00 sabbia e lignite 98,00 - 100,00 sabbia, argilla e lignite 100,00 - 103,00 argilla grigia Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 41

103,00 - 108,00 torba 108,00 - 124,00 argilla grigia 124,00 - 128,00 torba 128,00 - 131,00 sabbia argillosa 131,00 - 135,00 argilla grigia 135,00 - 138,00 sabbia fine argillosa 138,00 - 146,00 sabbia e ghiaietto 146,00 - 147,00 torba e lignite 147,00 - 150,00 argilla 150,00 - 151,00 sabbia 151,00 - 170,00 argilla grigia

11.1.3 CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE

Il territorio comunale di Motteggiana fa parte dell’Unità Idrogeologica del Po, che occupa una vasta porzione del territorio provinciale attraversata dal fiume. In sinistra Po tale unità idrogeologica interagisce con l’unità del Sistema Medio Mantovano. In destra Po ha come limite settentrionale il fiume stesso, che costituisce una linea equipotenziale; mentre a Sud non è definibile un limite nel territorio mantovano, per cui si può ammettere che sfumi nelle unità idrogeologiche di origine appenninica poste molto più a Sud.

Il flusso dell'acquifero superficiale è diretto da Ovest verso Est, alimentato dal Po che, col suo regime idraulico, regola anche le oscillazioni della falda. Secondo l’Autorità di bacino del Po (aprile 2006) le isopiezometriche della zona danno un flusso sotterraneo orientato da WNW verso ESE.

La soggiacenza della falda varia in relazione alla situazione topografica ed al regime fluviale. All’interno dell’argine maestro la soggiacenza della falda varia 0,00 metri (periodi di piena del fiume e allagamenti delle lagune aperte e chiuse) ad almeno 2,00-3,00 metri nei periodi di magra fluviale. All’esterno dell’argine la soggiacenza della falda varia tra 2,00 e 4,00 metri dal piano campagna. Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 42

Secondo l’Autorità di bacino del Po (aprile 2006) la soggiacenza del 1° acquifero della zona è compresa tra 3,00 e 5,00 metri.

Per quanto riguarda la vulnerabilità dell’acquifero superficiale, lo studio geologico per il PRG ha valutato la seguente situazione territoriale: a) vulnerabilità estremamente elevata, in corrispondenza delle aree golenali del fiume Po, interessate dalla presenza di depositi sabbiosi a granulometria più elevata; b) vulnerabilità elevata, in corrispondenza delle golene chiuse di Torricella e di Motteggiana; c) vulnerabilità alta, in corrispondenza del paleoalveo dello Zara in presenza di sabbie e sabbie fini; d) vulnerabilità media, in corrispondenza dei depositi prevalentemente limosi e argillosi che caratterizzano la maggior parte del territorio comunale; in presenza di questi depositi poco permeabili o impermeabili la falda superficiale si comporta spesso come falda confinata.

Utilizzando le stratigrafie dei pozzi per acqua riportate nel paragrafo precedente, è stato possibile ricostruire la distribuzione dei depositi sotterranei almeno fino a 170 metri di profondità. La distribuzione dei vari livelli permeabili e impermeabili è del tipo lentiforme, con frequenti variazioni sia in senso verticale che laterale, configurando un sistema caratterizzato da eteropia di facies tipica dei depositi di origine alluvionale. I livelli acquiferi primo e secondo, posti a profondità diverse da zona a zona, sono in comunicazione tra di loro in quanto i vari strati impermeabili che li separano sono estremamente discontinui, fino ad almeno 90-100 metri di profondità. Si ritiene che la protezione possa essere garantita a partire dal terzo acquifero, cioè oltre 100 metri di profondità.

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11.1.4 PROGRAMMA DI TUTELA E USO DELLE ACQUE (PTUA)

Per quanto riguarda il “programma di Tutela e Uso delle Acque” (PTUA) approvato con la D.G.R. 29 marzo 2006 N. 8/2244, i dati conoscitivi riguardanti le acque sotterranee del territorio comunale di Motteggiana, sono i seguenti

1. Struttura idrogeologica del territorio - acquifero superficiale - acquifero tradizionale - acquifero profondo

2. Bacino idrogeologico Oglio – Mincio - Settore n. 11: Suzzara

3. Classificazione quantitativa dei corpi idrici sotterranei (D. L.vo 152/99 e successive modificazioni e integrazioni) - Classe A: impatto antropico nullo o trascurabile con condizioni di equilibrio idrogeologico. Alterazioni della velocità naturale di ravvenamento sono sostenibili sul lungo periodo.

4. Classificazione qualitativa dei corpi idrici sotterranei (D. L.vo 152/99 e successive modificazioni e integrazioni) - Classe D: impatto antropico nullo o trascurabile, ma con particolari facies idrochimiche naturali in concentrazioni al di sopra del valore della Classe 3.

5. Stato ambientale (quali-quantitativo) dei corpi idrici sotterranei (D. L.vo 152/99 e successive modificazioni e integrazioni) - Particolare

6. Zone di protezione

- Aree di ricarica e di riserva di pianura Nel comune di Motteggiana non sono presenti aree di ricarica degli acquiferi profondi, mentre tutto il territorio comunale è compreso nelle aree di riserva definite come “Macroarea compresa nei bacini idrogeologici di pianura”.

- Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola Le zone vulnerabili sono individuate secondo i criteri dell’Allegato 7/A-I alla parte terza del D.Lvo 152/2006. La Regione Lombardia, nella D.G.R. del 11/10/2006 n. 8/3297, ha elencato i comuni, come Motteggiana, interamente compresi nell’area vulnerabile. Prece dentemente, con la Deliberazione 8/2244 del 29/03/2006, Motteggiana era stato elencato tra i comuni ricadenti in zona di attenzione.

7. Acque destinate al consumo umano Il servizio di distribuzione dell’acqua destinata al consumo umano è in gestione alla TEA S.p.A. di Mantova. L’acqua potabile deriva da un pozzo profondo 156 metri, ubicato presso Villa Saviola, con filtro posto tra 137 e 146 metri di profondità. L’acquifero emunto può considerarsi un “acquifero protetto” in quanto la protezione risulta costituita da livelli argillosi dello spessore complessivo maggiore di 30 metri. L’acqua, dopo opportuni

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 44 trattamenti di potabilizzazione, viene distribuita attraverso la rete acquedottistica che serve gli agglomerati urbani di Motteggiana e Villa Saviola con una dotazione idrica di 200 litri/ab./ giorno. Il centro di Torricella, le case sparse e le corti agricole utilizzano pozzi privati che sono realizzabili in tutte le zone non servite da pubblico acquedotto, così come definito dall’Art. 4 del R.R. n.2/2006. Sono serviti comunque da acquedotto circa 300 utenti che rappresentano una percentuale abbastanza bassa rispetto alla popolazione residente nel comune. Il PTCP/2010, nell’ambito dell’uso razionale delle risorse idriche, raccomanda la non proliferazione di nuovi pozzi ad uso domestico e incentiva l’allacciamento ai pubblici servizi di acquedotto. . Per la ripartizione dei consumi nei principali settori civili, agrozootecnici e industriali non sono disponibili dati omogenei e sufficientemente attendibili.

8. Depurazione delle acque Nel territorio comunale la rete fognaria è estesa a tutti gli agglomerati urbani. Le acque reflue di Sailetto e Motteggiana sono convogliate al depuratore di Motteggiana; quelle di Villa Saviola al depuratore di Villa Saviola; quelle di Torricella al depuratore di Tabellano in Comune di Suzzara. Non sono allacciate alla rete le case sparse e le corti agricole, per le quali comunque sono previsti altri sistemi di depurazione, ai sensi del R.R. 24 marzo 2006 n. 3.

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11.2 ASSETTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO DEL TERRITORIO COMUNALE

Ai fini della prevenzione dei rischi geologici, idrogeologici e sismici, il documento di piano definisce la situazione geologica e idrogeologica complessiva del territorio comunale, risultante dallo “Studio geologico”per il PRG e dalla rielaborazione dei dati disponibili per il presente adeguamento sismico del PGT. L’assetto attuale del territorio viene così delineato.

Il territorio di Motteggiana, posto tra il Po e il corso dello Zara, è il risultato delle migrazioni del Po verso Nord. Intorno all'800 a.C. il Po, che scorreva a Sud della direzione Guastalla- Reggiolo-, ruppe tra Brescello e Guastalla rivolgendosi verso Nord con un nuovo percorso meandri forme, corrispondente grossomodo all'attuale Po Vecchio, tra le attuali località di Luzzara, Suzzara, Pegognaga, fino a San Benedetto. Tra il 1150 e il 1200 d.C. il Po ruppe un'altra volta in corrispondenza dell'odierna Luzzara portandosi ancora più a Nord con un percorso simile a quello attuale, ormai stabilizzato con la costruzione degli argini. Lo Zara viene ritenuto generalmente l'ultimo tratto dell'Oglio che, catturato dal Po nella sua migrazione verso Nord, è rimasto praticamente senza bacino imbrifero e quindi con alimentazione assai ridotta rispetto alle dimensioni dell'alveo che ancora oggi si possono vedere. Dal punto di vista cronologico i terreni presenti nel territorio comunale sono di età olocenica. Mentre a Nord del Po infatti arrivano i depositi fluvio-glaciali del "terrazzo fluvio- glaciale wurmiano di pertinenza altoatesina" attribuiti al Pleistocene Superiore, a Sud sono presenti i depositi fluviali olocenici della piana alluvionale I fiumi di pianura, prima di essere arginati, allagavano frequentemente i territori circostanti depositando i materiali più grossolani ai lati dell'alveo e quelli più fini man mano più lontano. La diversa costipazione dei depositi accentuava notevolmente i dislivelli tra i fiumi e le aree circostanti con la formazione di dossi fluviali generalmente sabbiosi e di bassure limoso argillose. Questa situazione favoriva nei periodi di piena, straripamenti, rotte e cambiamenti d'alveo che l'uomo, per ripararsi dalle frequenti alluvioni, ha interrotto con la costruzione degli argini. Le opere di difesa, salvo rotte improvvise e inondazioni catastrofiche, hanno impedito il deposito di detriti nelle aree esterne, ma hanno favorito l'innalzamento dei depositi fluviali entro gli argini aumentando la pensilità dei fiumi. Dal punto di vista geologico, geomorfologico, idrogeologico e sismico il territorio può essere suddiviso nelle seguenti zone:

A) FASCIA FLUVIALE DEL PO

La fascia fluviale del territorio comunale si trova tutta in sponda destra del Po, tranne un piccolo lembo di area golenale ubicata in sponda sinistra appena a Sud della confluenza Oglio-Po. Comprende gli elementi tipici dell'idrografia di pianura: l'alveo, le isole e le barre fluviali, le scarpate di erosione discontinue, le golene aperte e chiuse, gli argini golenali e l'argine maestro. Si tratta di un ambiente instabile, dominato dalle azioni di trasformazione del Po; l'uomo con le opere di sistemazione idraulica ha cercato di frenare le forze distruttrici, limitandone gli effetti all'interno delle arginature. L'alveo di magra è delimitato generalmente su entrambe le sponde da un gradino di alcuni metri; quando la portata del fiume raggiunge i valori minimi, solo una parte dell'alveo è occupata dalla corrente, mentre affiorano ampie distese sabbiose. Dal fondo dell'alveo si ergono isolotti sabbiosi di forma allungata nel senso della corrente: alcuni sono ormai

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 46 stabilizzati e si presentano ricoperti da abbondante vegetazione spontanea. Le isole fluviali, in occasione di piene importanti, possono cambiare forma, superficie, posizione oppure sparire completamente. Il filone della corrente principale può lambire ora l'una ora l'altra sponda favorendo l'erosione o la deposizione. La golena aperta è facilmente e frequentemente allagabile fino contro l'argine interno o contro l'argine maestro. In certi punti è molto larga tanto da consentire l'insediamento di grandi estensioni a pioppeto; in altri si restringe fino ad annullarsi contro il piede interno dell'argine. La golena chiusa è delimitata da un argine interno (argine golenale) che si collega all'argine maestro e che può essere sormontato solo in occasione di piene eccezionali. I depositi possono essere sabbiosi, ma anche limosi e argillosi con la possibilità di formazione di suolo agrario che li rende coltivabili, pur con le limitazioni d'uso legate al particolare ambiente. La vulnerabilità dell’acquifero superficiale è stata valutata di grado elevato all’interno delle due golene chiuse ed estremamente elevata in corrispondenza delle golene aperte del Po. Le due golene chiuse presenti nel territorio comunale sono:

- la golena di Torricella; ubicata a Sud dell’abitato, è compresa solo in parte all’interno del comune; le quote dell’argine golenale sono di 25,50-25,80 m slm, quelle dell’argine maestro superano spesso i 27 m slm, mentre il piano campagna golenale ha quote di circa 20-21 metri (da rilievo 2005 di “Autorità di bacino del Po). Sono presenti nella golena alcuni fabbricati rurali, pioppeti, ma anche coltivazioni annuali. I depositi argillosi sono oggetto di escavazione prevista dal vigente Piano cave della Provincia di Mantova nel polo estrattivo ATE a7.

- la golena di Motteggiana; ubicata a Nord del capoluogo del comune, è delimitata dall’argine golenale con quote di 22,90-23,90 m slm e dall’argine maestro con quote di circa 27 m slm, mentre il piano campagna della golena ha quote di 19-21 m slm (da

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rilievo 2005 di “Autorità di bacino del Po). Sono presenti alcuni fabbricati rurali, pioppeti, ma anche coltivazioni annuali. I depositi argillosi sono oggetto di escavazione prevista dal vigente Piano cave della Provincia di Mantova nel polo estrattivo ATE a3.

Gli argini maestri,con quote di 25-26 metri s.l.m. (27 m a Torricella ,25,40 a Villa Saviola), si elevano di circa 7.00 metri dal piano campagna esterno mantenendo il fiume pensile. Nel tempo gli argini sono state rinfiancati con scarpe esterne più larghe e innalzati in relazione alle quote massime di piena previste. Il sistema attuale è il risultato delle opere di rinforzo a seguito delle piene del 1951.

Questa parte del territorio comunale corrisponde alle Fasce fluviali A e B in gran parte coincidenti, così come definite dal Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del Po; si tratta quindi di aree vulnerabili dal punto di vista idraulico in quanto soggette a frequenti esondazioni. Su quest’area gravano anche I vincoli paesaggistici e ambientali derivanti dal PTR e dal PTCP che verranno descritti successivamente e cartografati nella Nuova Carta dei Vincoli.

Dal punto di vista litotecnico la fascia fluviale del Po è costituita da depositi recenti e attuali, granulari fini e poco addensati con falda superficiale: sono presenti sabbie a matrice limoso argillosa, limi, limi sabbiosi e limi argillosi, e infine argille con percentuali assai variabili di limo e sabbia. Pertanto lo scenario di pericolosità sismica locale che verrà attribuito a questa zona del territorio comunale è lo "Z2" definito come "Zone con terreni di fondazione particolarmente scadenti (riporti poco addensati, terreni granulari fini con falda superficiale)" caratterizzati ad instabilità e/o liquefazione e pertanto sottoposti al 3° Livello di approfondimento, da farsi solo in fase progettuale (Allegato 5, della D.G.R. 7374/2008).

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B) CORSO DELLO ZARA

Si tratta di una vallecola depressa ad andamento meandriforme, solcata dallo Scolo Zara, che attraversa il territorio comunale il senso Ovest-Est, da Torricella a Villa Saviola. Viene considerato generalmente come il tratto terminale dell'Oglio catturato dal Po nella sua ultima migrazione verso Nord e quindi, rimasto senza alimentazione, quasi completamente obliterato. Questa ipotesi è avvalorata anche dal fatto che il raggio dei meandri dello Scolo Zara, dell'ordine del paio di centinaia di metri, è del tutto analogo a quello dei meandri dell'Oglio nei pressi della sua confluenza in Po. Resta oggi una sorta di alveo fossile, solcato dallo Zara che scorre incassato nella parte più depressa della vallecola messa in evidenza anche da due strade laterali che la delimitano. La sorgente attuale dello Zara si trova appena a Sud di Torricella in prossimità di un laghetto. Il corso d'acqua poi prosegue verso Est, passa per Sailetto, continua a Sud di Motteggiana, di Villa Saviola e di Portiolo fino ad interrompersi contro l'argine maestro della golena di Po ad ovest di San Benedetto dove sboccava nel Po. Il percorso dello Zara si differenzia dalle zone circostanti generalmente limose, per la presenza di depositi sabbiosi che, da Motteggiana in poi, formano un tipico dosso fluviale, nel quale l'alveo dello scolo Zara risulta incassato. La soggiacenza della falda varia tra 2,00 e 3,00 metri dal piano campagna, mentre la vulnerabilità dell’acquifero superficiale è stata valutata di grado alto per la presenza di depositi generalmente sabbiosi. In quest'area il P.T.C.P. vigente ha individuato alcuni elementi di natura paesistico- ambientale. Il dosso fluviale dello Zara, presente tra Motteggiana e Villa Saviola, fa parte degli “elementi geomorfologici lineari” di rilevanza paesaggistica provinciale, secondo l’Art. 23 del PTCP/2010. Lo Zara è compreso sia tra i “canali di rilevante valore naturalistico- ambientale" di cui all’Art. 19 degli Indirizzi Normativi del PTPC/2010, sia tra i “canali di matrice storica” di cui all’Art. 27 degli Indirizzi stessi. Nella descrizione dei vincoli esistenti verranno illustrate le prescrizioni e gli indirizzi del PTCP.

C) ZONA PIANEGGIANTE

Comprende il resto del territorio comunale tra l'argine maestro del Po e lo Zara ; ha un andamento estremamente piatto, caratteristico della pianura mantovana a Sud del Po. La litologia di superficie è costituita da depositi generalmente limosi ad eccezione del dosso fluviale sabbioso dello Zara e di un'area con depositi argillosi ad Est di Villa Saviola. Tutti i depositi di questa zona sono attribuiti all'Olocene e derivano dalle esondazioni e dalle divagazioni del Po prima della costruzione delle arginature che hanno consentito la stabilizzazione del territorio e quindi la possibilità di coltivazione permanente dei terreni e lo sviluppo di insediamenti tipici. Il pericolo delle alluvioni comunque non è mai cessato completamente, anche se oggi risultano assai improbabili; per il PAI infatti questa zona appartiene alla "Fascia Fluviale C" con una valutazione dei tempi di ritorno in 400-500 anni. La soggiacenza della falda varia tra 2,00 e 3,00 metri dal piano campagna, mentre la vulnerabilità dell’acquifero superficiale è stata valutata di grado medio per la presenza di depositi superficiali generalmente limosi. Secondo il PTR l’area comprende elementi di primo livello della Rete Ecologica Regionale. Secondo il PTCP vigente, sono presenti il primo livello della Rete Verde Provinciale collegato all’argine maestro del Po ed il secondo livello della RVP collegato al corso dello Zara.

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Lo scenario di pericolosità sismica locale che verrà attribuito a questa parte del territorio comunale, compreso il “corso dello Zara”, è lo "Z4a" definito come " Zona di fondovalle e di pianura con presenza di depositi alluvionali coesivi", caratterizzati da amplificazioni litologiche e pertanto sottoposti al 2° livello di approfondimento da effettuarsi ancora in fase di pianificazione territoriale (Allegato 5, della D.G.R. 7374/2008).

11.3 SCENARI DI PERICOLOSITA' SISMICA LOCALE

Dall'analisi dei dati geologici, geomorfologici, litologici e idrogeologici relativi al territorio comunale, sono stati riconosciuti i seguenti scenari di pericolosità sismica locale così come definiti nella "Tabella 1 - Scenari di pericolosità sismica locale", Allegato 5, della D.G.R. 7374/2008:

Sigla SCENARIO PERICOLOSITA’ SISMICA LOCALE EFFETTI

Zone con terreni di fondazione particolarmente Z2 scadenti (riporti poco addensati, terreni Cedimenti e/o liquefazioni granulari fini con falda superficiale)

Zona di fondovalle con presenza di depositi Amplificazioni litologiche e Z4a alluvionali coesivi geometriche

Tabella degli scenari di pericolosità sismica locale presenti nel territorio comunale

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11.4 CARTA DELLA PERICOLOSITA' SISMICA LOCALE DEL COMUNE

Sulla TAV. A - CARTA DELLA PERICOLODITA' SISMICA LOCALE, allegata alla presente relazione, sono state perimetrate le aree corrispondenti ai due scenari sismici di pericolosità sismica individuati: Z2 e Z4a. Sulla stessa carta, oltre agli elementi morfologici idrografici, sono stati ubicati tutti i dati che utilizzati per la definizione degli scenari di pericolosità: i sondaggi a mano, le prove penetrometriche pregresse, i pozzi a stratigrafia nota, le nuove prove penetrometriche per il PGT e la traccia delle prove geofisiche.

- Scenario di pericolosità sismica locale Z2

Lo scenario di pericolosità sismica locale Z2 comprende la fascia delle golene del Po, sia aperte che chiuse, delimitate dagli argini del fiume. Questa parte del territorio comunale corrisponde alle Fasce fluviali A e B in gran parte coincidenti, così come definite dal Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del Po; si tratta quindi di aree vulnerabili dal punto di vista idraulico in quanto soggette a frequenti esondazioni. Dal punto di vista litologico sono costituite da depositi recenti e attuali, granulari fini e poco addensati con falda superficiale: possono essere presenti sabbie a matrice limoso argillosa, limi, limi sabbiosi e limi argillosi, e infine argille con percentuali assai variabili di limo e sabbia.

Per questo scenario, oltre al 1° Livello di approfondimento della fase pianificatoria del PGT, è previsto il 3° Livello di approfondimento, ma solo nella fase progettuale degli interventi consentiti

- Scenario di pericolosità sismica locale Z4a

Comprende tutto il resto del territorio comunale che si trova all'esterno dell'argine maestro del Po. La litologia di superficie è costituita da depositi generalmente limosi ad eccezione del paleoalveo dello Zara dove sono presenti depositi sabbiosi e di un'area con depositi argillosi ad Est di Villa Saviola. In profondità, come precedentemente illustrato, si alternano strati sabbiosi, che sono sede dei vari livelli acquiferi, a strati argillosi e limosi.

Per questo scenario, oltre al 1° Livello di approfondimento, è previsto il 2° Livello di approfondimento ancora nella fase pianificatoria

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12 ANALISI DI 2° LIVELLO

L'analisi di 2° Livello è obbligatoria in fase di pianificazione territoriale, secondo quanto stabilito dalla D.G.R. 7374/2008, nelle aree del territorio comunale caratterizzate dallo scenario di pericolosità Z4a.

Per quanto riguarda invece le aree comprese nello scenario di pericolosità Z2, non è previsto, in fase di pianificazione territoriale, il 2° Livello di approfondimento, ma il passaggio diretto al 3° Livello per l'eventuale "fase progettuale".

Nella procedura di 2° Livello i dati litologici, geotecnici stratigrafici, litologici e geofisici da utilizzare per la valutazione della velocità delle onde sismiche di taglio (Vs), presentano un diverso grado di attendibilità , così come risulta dalla Tabella 2 - Livelli di attendibilità da assegnare ai risultati ottenuti dall'analisi. Allegato 5 della D.G.R. 7374/2008):

Tabella – Livelli di attendibilità da assegnare ai risultati ottenuti dall’analisi

Dati Attendibilità Tipologia Bassa Da bibliografia e/o dati di zone limitrofe Litologici Alta Da prove di laboratorio su campioni e da prove in sito Bassa Da bibliografia e/o dati di zone limitrofe Stratigrafici Media Da prove indirette (penetrometriche e/o geofisiche) (spessori) Alta Da indagini dirette (sondaggi a carotaggio continuo) Bassa Da bibliografia e/o dati di zone limitrofe Geofisici Media Da prove indirette e relazioni empiriche (Vs) Alta(*) Da prove dirette (sismica superficiale) (*) Nell’area di futuro sviluppo urbanistico indagata.

Considerata la medio-bassa affidabilità dei dati disponibili, sono state effettuate alcune prove geotecniche (prove penetrometriche) e geofisiche (indagine sismica a rifrazione con i metodi Re.Mi. e MASW ).

Le aree di approfondimento di indagine per l'applicazione corretta della procedura prevista dal 2° Livello, sono state scelte dove sono ipotizzabili costruzioni strategiche e rilevanti ai sensi della D.G.R. n. 14964/2003 (elenco tipologico di cui al D.d.u.o. n. 19904/03).

Le due aree sono state così denominate: - Area “Scuola “ - Area “Centro servizi”.

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12.1 ANALISI DI 2° LIVELLO PER LA ZONA Z4a "SCUOLA"

Nell'area in esame sono state effettuate le seguenti indagini di approfondimento per verificare le caratteristiche stratigrafiche, litologiche e geofisiche: - n. 1 prova penetrometrica statica spinta a 30 metri di profondità; - n. 1 indagine sismica a rifrazione con i metodi ReMi e MASW.

L'ubicazione delle prove in situ e il tracciato geofisico risultano dalla seguente planimetria:

12.1.1) INDAGINE GEOTECNICA

Per l'indagine geotecnica è stata eseguita una prova penetrometrica statica (prova PGT 1) misurando, ogni 20 cm di avanzamento in profondità i valori di resistenza alla punta (Rp), di attrito laterale locale (Ra) e di attrito totale (Rt); i risultati delle misure di campagna hanno permesso di realizzare i seguenti elaborati (ALLEGATO 1 – ELABORATI PENETROMETRICI): - n° 1 tabella valori resistenza - n° 1 diagramma di resistenza

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- n° 1 tabella valutazioni litologiche - n° 1 tabella parametri geotecnici

La prova PGT 1 ha dato i seguenti risultati:

profondità (m dal p.c.) Litologia 0.00 - 3.40 limo e argilla 3.40 - 5,00 sabbia limosa e sabbia 5,00 - 6.60 argilla limoso sabbiosa 6.60 - 9.20 sabbia limosa e sabbia 9.20 - 10.80 argilla limoso sabbiosa 10.80 - 12.20 sabbia 12.20 - 14.20 argilla limoso sabbiosa 14.20 - 15.00 sabbia 15.00 - 16.00 argilla limoso sabbiosa 16.00 - 17.20 sabbia 17.20 - 17.80 sabbia limoso argillosa 17.80 - 30.00 sabbia con lenti sabbioso limose

12.1.2) INDAGINE GEOFISICA

L’indagine sismica, effettuata con il metodo dei microtremori (ReMi, refraction microtremors)) e con il metodo MASW (Multichannel Analysis of surface Waves). Per quanto riguarda la geometria dello stendimento sono stati utilizzati 12 geofoni in linea con interdistanza di 5 metri che ha permesso la determinazione dell’andamento delle velocità Vs fino ad oltre 45 metri di profondità. Di seguito si riportano le immagini relative alla curva di dispersione delle onde di Rayleigh sia per quanto riguarda il metodo ReMi che per il metodo MASW (Figura 7), nonché il modello che ne deriva previa inversione dei dati (Figura 8):

Figura 7 – Curve di dispersione

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Figura 8 – Modello geofisico

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12.1.3) MODELLO GEOFISICO

Sulla base dei risultati ottenuti con le indagini sismiche a rifrazione, è possibile calcolare il valore di VS30, attribuire la "categoria di suolo di fondazione" e calcolare il periodo proprio del terreno (T).

Il valore di VS30 viene calcolato con la seguente relazione: 30 Vs30 = ⎯⎯⎯⎯⎯ ∑hi/Vi

i=1,N ottenendo Vs30 = 246 m/s.

Pertanto i terreni indagati ricadono nella Categoria C: “depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate, o di argille di media consistenza, con spessori variabili da diverse decine fino a centinaia di metri, caratterizzati da valori di Vs30 compresi tra 180 e 360 m/s”.

Il periodo proprio del terreno, necessario per l’utilizzo dell’abaco di correlazione, viene calcolato considerando tutta la stratigrafia fino alla profondità in cui il valore della velocità Vs è uguale o superiore i 800 m/s ed utilizzando la seguente equazione:

n 4× ∑hi T = i =1 ⎛ n ⎞ ⎜ ∑Vsi × hi ⎟ ⎜ i =1 ⎟ ⎜ n ⎟ ⎜ ∑hi ⎟ ⎝ i =1 ⎠ ove hi e Vsi sono lo spessore e la velocità dello strato i-esimo. Utilizzando i valori ottenuti dall’indagine sismica a rifrazione si ottiene:

T = 0,62 s

Pertanto il modello geofisico completo attribuibile al sottosuolo dell'area denominata "Scuola" può essere schematizzato nella tabella seguente: profondità (metri) litologia Vs (m/s) Vs30 Periodo T (s) 0.00 - 3.10 limo e argilla 200 3.10 - 4.30 sabbia limosa e sabbia 250 4.30 - 10.20 argilla limoso sabbiosa 200 246 0.62 10.20 - 24.60 sabbia 300 24.60 - 40.50 sabbia limosa e sabbia 250 40.50 - 68.00 sabbia 700 BEDROCK Vs ≥ 800

Tabella – Modello geofisico Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 56

12.1.4 FATTORI DI AMPLIFICAZIONE “Fa”

Lo scenario di pericolosità sismica locale Z4a prevede per l'area in esame possibili effetti di amplificazione sismica (amplificazione litologica). Per la valutazione del fattore di amplificazione (Fa) vengono utilizzate le schede dell’Allegato 5 alla DGR 28 maggio 2008 n. 8/7374. 2008 – Aggiornamento dei “Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio, in attuazione dell’art. 57 della L.R. 11.03.2005 n. 12”.

La scheda che più si avvicina al modello geofisico del sito geofisico del sito è la “SCHEDA LITOLOGIA LIMOSO-SABBIOSA TIPO 2”, di seguito riportata, anche se procedendo in profondità i valori di Vs non sempre ricadono nel campo di validità della procedura. Il valore di Fa ottenuto dalla scheda di valutazione viene confrontato con un parametro di analogo significato calcolato per ogni Comune della Lombardia, valido per ciascuna zona sismica (Zone 2, 3 e 4) e per le diverse categorie di suolo soggette ad amplificazioni litologiche (Categorie di Suolo B, C, D ed E) e per i due intervalli di periodo 0,1-0,5 secondi e 0,5-1,5 secondi.

Per il Comune di Motteggiana i valori di soglia calcolati dalla Regione Lombardia, oltre i quali lo spettro proposto dalla normativa vigente risulta insufficiente a tenere in considerazione la reale amplificazione presente nel sito, sono i seguenti:

Classificazione Valori di soglia per periodo compreso tra 0,1 – 0,5 s COMUNE sismica Suolo B Suolo C Suolo D Suolo E 1,4 1,7 2,0 1,8 Valori di soglia per periodo compreso tra 0,5 – 1,5 s Motteggiana ZONA 4 Suolo B Suolo C Suolo D Suolo E 1,7 2,3 3,9 2,9

Per quanto riguarda l’intervallo 0,1-0,5 secondi dalla scheda si ottiene il seguente valore di Fa: ► Fa 0,1-0,5 = 2,12 – 0,30 ln T = 2,3 superiore al valore di soglia ammesso (1,7).

Per quanto riguarda l’intervallo 0,5-1,5 secondi dalla scheda si ottiene il seguente valore di Fa: 2 ► Fa 0,5-1,5 = - 1,33 T + 2,02 T + 0,79 = 1,5 inferiore al valore di soglia ammesso (2,3).

Pertanto si presentano due situazioni diverse: - nell’intervallo T = 0,1- 0,5 s il valore di Fa risulta superiore al corrispondente valore di soglia: la normativa vigente è insufficiente a tenere in considerazione i possibili effetti di amplificazione litologica e quindi è necessario, in fase di progettazione edilizia, o effettuare analisi più approfondite (3° Livello) oppure usare lo spettro di norma caratteristico della categoria di suolo superiore, secondo lo schema del paragrafo 2.2.2, Allegato 5, DGR 7374/2008; - nell’intervallo T = 0,5 - 1,5 s il valore di Fa risulta inferiore al corrispondente valore di soglia: la normativa vigente è da considerasi sufficiente a tenere in considerazione anche i possibili effetti di amplificazione litologica del sito e quindi si applica lo spettro previsto dalla normativa regionale del paragrafo 2.2.2, Allegato 5, DGR 7374/2008.

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12.1.5 VERIFICA ALLA LIQUEFAZIONE DEI TERRENI

Data la natura granulare prevalente dei terreni, così come risulta dalle prove geognostiche effettuate, si è resa necessaria la verifica alla liquefazione riguardante i livelli compresi tra 3 e 4 metri di profondità, tra 7 e 9 e tra 14 e 20 metri di profondità, dove sono presenti strati generalmente sabbiosi. Utilizzando quindi le velocità Vs misurate con le prove qeofisiche e supponendo la presenza di una percentuale di limo e/o argilla del 10%, nonché una magnitudo di riferimento M = 5.62 (desunta dall'intensità macrosismica I secondo la relazione Cancani - Sieberg), è stato calcolato il coefficiente di sicurezza Fs ( previa una "normalizzazione" dei dati ottenuti per riportarli alla magnitudo di riferimento):

Fs = CRR 7.5 / CSR7.5

dove: Fs = coefficiente di sicurezza CRR 7.5 = rapporto di resistenza ciclica (per M = 7.5) CSR 7.5 = rapporto di tensione ciclica (per M = 7.5)

I risultati ottenuti (Vedi grafico e tabella in ALLEGATO 1 - INDAGINI GEOFISICHE) indicano che i livelli indagati ricadono nell'area di non liquefazione; inoltre risulta sempre Fs > 1 (i valori negativi non sono da prendere in considerazione). Pertanto si possono escludere con buona approssimazione rischi legati a fenomeni di liquefazione.

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12.2 ANALISI DI 2° LIVELLO PER LA ZONA Z4a "CENTRO SERVIZI"

Nell'area in esame sono state effettuate le seguenti indagini di approfondimento: - n. 1 prova penetrometrica statica spinta a 30 metri di profondità; - n. 1 indagine sismica a rifrazione con i metodi RE.MI. e MASW.

L'ubicazione delle prove in situ e il tracciato geofisico risultano dalla seguente planimetria:

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12.2.1 INDAGINE GEOTECNICA

Per l'indagine geotecnica è stata eseguita una prova penetrometrica statica (prova PGT 1) misurando, ogni 20 cm di avanzamento in profondità i valori di resistenza alla punta (Rp), di attrito laterale locale (Ra) e di attrito totale (Rt); i risultati delle misure di campagna hanno permesso di realizzare i seguenti elaborati (ALLEGATO 2 – ELABORATI PENETROMETRICI): - n° 1 tabella valori resistenza - n° 1 diagramma di resistenza - n° 1 tabella valutazioni litologiche - n° 1 tabella parametri geotecnici

La prova PGT 2 ha dato i seguenti risultati:

profondità (m dal p.c.) Litologia 0.00 - 1,00 terreno rimaneggiato e di riporto 1.00 - 3.60 argilla e limo 3.60 - 6,80 limo e argilla 6,80 - 9.00 argilla e limo 9.00 - 11,60 argilla limoso sabbiosa 11,60 - 18.60 sabbia 18.60 - 19.80 sabbia argilloso limosa 19.80 - 30.00 sabbia

12.2.2) INDAGINE GEOFISICA

L’indagine sismica, effettuata con il metodo dei microtremori (ReMi, refraction microtremors)) e con il metodo MASW (Multichannel Analysis of surface Waves). Per quanto riguarda la geometria dello stendimento sono stati utilizzati 12 geofoni in linea con interdistanza di 5 metri che ha permesso la determinazione dell’andamento delle velocità Vs fino ad oltre 45 metri di profondità. Di seguito si riportano le immagini relative alla curva di dispersione delle onde di Rayleigh sia per quanto riguarda il metodo ReMi che per il metodo MASW (Figura 9), nonché il modello che ne deriva previa inversione dei dati (Figura 10):

Figura 9 – Curve di dispersione

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Figura 10 – Modello geofisico

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12.2.3) MODELLO GEOFISICO

Sulla base dei risultati ottenuti con le indagini sismiche a rifrazione, è possibile calcolare il valore di VS30, attribuire la "categoria di suolo di fondazione" e calcolare il periodo proprio del terreno (T). Il valore di VS30 viene calcolato con la seguente relazione:

30 Vs30 = ⎯⎯⎯⎯⎯ ∑hi/Vi

i=1,N ottenendo Vs30 = 190 m/s.

Pertanto i terreni indagati ricadono nella Categoria C: “depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate, o di argille di media consistenza, con spessori variabili da diverse decine fino a centinaia di metri, caratterizzati da valori di Vs30 compresi tra 180 e 360 m/s”.

Il periodo proprio del terreno, necessario per l’utilizzo dell’abaco di correlazione, viene calcolato considerando tutta la stratigrafia fino alla profondità in cui il valore della velocità Vs è uguale o superiore i 800 m/s ed utilizzando la seguente equazione: n 4× ∑hi T = i =1 ⎛ n ⎞ ⎜ ∑Vsi × hi ⎟ ⎜ i =1 ⎟ ⎜ n ⎟ ⎜ ∑hi ⎟ ⎝ i =1 ⎠ ove hi e Vsi sono lo spessore e la velocità dello strato i-esimo. Utilizzando i valori ottenuti dall’indagine sismica a rifrazione si ottiene:

T = 0,75 s

Pertanto il modello geofisico completo attribuibile al sottosuolo dell'area denominata "Centro servizi" può essere schematizzato

Tabella – Modello geofisico

profondità litologia Vs (m/s) Vs30 Periodo T (metri) (s) 0.00 - 11.10 argilla e limo 150 11.10 - 15.40 sabbia 250 15.40 – 22,90 sabbia limoso 200 190 0,75 argillosa 22,90 - 28.60 sabbia 250 28.60 - 55.00 sabbia 550 BEDROCK Vs ≥ 800

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 63

12.2.4 FATTORI DI AMPLIFICAZIONE “Fa”

Lo scenario di pericolosità sismica locale Z4a prevede per l'area in esame possibili effetti di amplificazione sismica (amplificazione litologica). Per la valutazione del fattore di amplificazione (Fa) vengono utilizzate le schede dell’Allegato 5 alla DGR 28 maggio 2008 n. 8/7374. 2008 – Aggiornamento dei “Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio, in attuazione dell’art. 57 della L.R. 11.03.2005 n. 12”.

La scheda che più si avvicina al modello geofisico del sito geofisico del sito è la “SCHEDA LITOLOGIA LIMOSO-SABBIOSA TIPO 2”, di seguito riportata, anche se procedendo in profondità i valori di Vs non sempre ricadono nel campo di validità della procedura. Il valore di Fa ottenuto dalla scheda di valutazione viene confrontato con un parametro di analogo significato calcolato per ogni Comune della Lombardia, valido per ciascuna zona sismica (Zone 2, 3 e 4) e per le diverse categorie di suolo soggette ad amplificazioni litologiche (Categorie di Suolo B, C, D ed E) e per i due intervalli di periodo 0,1-0,5 secondi e 0,5-1,5 secondi.

Per il Comune di Motteggiana i valori di soglia calcolati dalla Regione Lombardia, oltre i quali lo spettro proposto dalla normativa vigente risulta insufficiente a tenere in considerazione la reale amplificazione presente nel sito, sono i seguenti:

Classificazione Valori di soglia per periodo compreso tra 0,1 – 0,5 s COMUNE sismica Suolo B Suolo C Suolo D Suolo E 1,4 1,7 2,0 1,8 Valori di soglia per periodo compreso tra 0,5 – 1,5 s Motteggiana ZONA 4 Suolo B Suolo C Suolo D Suolo E 1,7 2,3 3,9 2,9

Per quanto riguarda l’intervallo 0,1-0,5 secondi dalla scheda si ottiene il seguente valore di Fa: ► Fa 0,1-0,5 = 2,12 – 0,30 ln T = 2,2 superiore al valore di soglia ammesso (1,7).

Per quanto riguarda l’intervallo 0,5-1,5 secondi dalla scheda si ottiene il seguente valore di Fa: 2 ►Fa 0,5-1,5 = - 1,33 T + 2,02 T + 0,79 = 1,5 inferiore al valore di soglia ammesso (2,3).

Pertanto si presentano due situazioni diverse:

- nell’intervallo T = 0,1- 0,5 s il valore di Fa risulta superiore al corrispondente valore di soglia: la normativa vigente è insufficiente a tenere in considerazione i possibili effetti di amplificazione litologica e quindi è necessario, in fase di progettazione edilizia, o effettuare analisi più approfondite (3° Livello) oppure usare lo spettro di norma caratteristico della categoria di suolo superiore, secondo lo schema del paragrafo 2.2.2, Allegato 5, DGR 7374/2008; - nell’intervallo T = 0,5 - 1,5 s il valore di Fa risulta inferiore al corrispondente valore di soglia: la normativa vigente è da considerasi sufficiente a tenere in considerazione anche i possibili effetti di amplificazione litologica del sito e quindi si applica lo spettro previsto dalla normativa regionale del paragrafo 2.2.2, Allegato 5, DGR 7374/2008. Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 64

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 65

12.2.5 VERIFICA ALLA LIQUEFAZIONE DEI TERRENI

Data la natura granulare prevalente dei terreni, così come risulta dalle prove geognostiche effettuate, si è resa necessaria la verifica alla liquefazione riguardante il livello compreso tra 11 e 19 metri di profondità, dove sono presenti strati pressochè ininterrotti di sabbie. Utilizzando quindi le velocità Vs misurate con le prove qeofisiche e supponendo la presenza di una percentuale di limo e/o argilla del 10%, nonché una magnitudo di riferimento M = 5.62 (desunta dall'intensità macrosismica I secondo la relazione Cancani - Sieberg), è stato calcolato il coefficiente di sicurezza Fs ( previa una "normalizzazione" dei dati ottenuti per riportarli alla magnitudo di riferimento):

Fs = CRR 7.5 / CSR7.5

dove: Fs = coefficiente di sicurezza CRR 7.5 = rapporto di resistenza ciclica (per M = 7.5) CSR 7.5 = rapporto di tensione ciclica (per M = 7.5)

I risultati ottenuti (Vedi grafico e tabella in ALLEGATO 2 – INDAGINI GEOFISICHE) indicano che i livelli indagati ricadono nell'area di non liquefazione; inoltre risulta sempre Fs > 1 (i valori negativi non sono da prendere in considerazione). Pertanto si possono escludere con buona approssimazione rischi legati a fenomeni di liquefazione.

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13 NUOVA CARTA DEI VINCOLI ESISTENTI

Si è ritenuto opportuno aggiornare la cartografia dei vincoli del PRG, con una nuova carta sulla quale sono rappresentati i limiti e/o le aree degli ambiti territoriali sottoposti a limitazioni d’uso derivanti da normative e piani sovraordinati in vigore secondo quanto previsto dalla D.G.R. 8/7374/2008. Pertanto sulla nuova carta “TAV. 3 B – NUOVA CARTA DEI VINCOLI ESISTENTI” sono riportati i seguenti vincoli idraulici, i vincoli di polizia idraulica, i vincoli idrogeologici, quelli paesaggistico ambientali e quelli derivanti dal PTR e dal P.T.C.P vigenti.

13.1 VINCOLI IDRAULICI (L. 183/1989 - D.G.R. 11/12/ 2001 N. 7/7365)

Tutto il territorio comunale di Motteggiana è interessato dalle Fasce Fluviali del PAI relative ai fiumi Oglio e Po. All’interno dell’argine maestro sono presenti, in corrispondenza delle aree golenali aperte, le Fasce “A” e A-B coincidenti, mentre la fascia “B” si trova in corrispondenza delle due golene chiuse di Torricella e di Motteggiana. All’esterno dell’argine maestro è sempre presente la Fascia Fluviale “C” del PAI (Fasce Fluviali del PAI. Foglio 163 III). Ai sensi della DGR 7365/2001 – Attuazione del Piano Stralcio per l’Assetto idrogeologico del bacino del Po (PAI) in campo urbanistico, art. 17, comma 5, della Legge 18 maggio 1989 n. 183 –, sono stati tracciati i limiti delle Fasce fluviali sulla carta dei vincoli. Oltre alla delimitazione delle Fasce, il Comune ha l’obbligo del recepimento, nelle Norme Tecniche di Attuazione dello strumento urbanistico comunale, delle Norme di Attuazione del PAI riguardanti le Fasce Fluviali ed in particolare quanto stabilito dagli Artt. 29 - 30 - 32 - 38 - 38 bis - 38 ter e 39 per le Fasce A e B, l’Art. 31 per la Fascia C e l’Art. 41 per le attività estrattive.

13.2 VINCOLI DI POLIZIA IDRAULICA (R.D. 523/1904 - L.R. 1/2000 - D.G.R. 25/01/2002 N. 7/7868 - D.G.R. 01/08/ 2003N. 7/13950)

Comprendono i vincoli di polizia idraulica sul Reticolo idrico principale e sul reticolo di Bonifica. Sulla Carta dei vincoli sono cartografati i corsi d’acqua e le relative fasce di rispetto del Reticolo idrico principale, elencati nell’Allegato A della D.G.R 01.08. N. 7/13950, e quelli del Reticolo idrico di bonifica compresi nell'Allegato D della D.G.R. 25/01/2002 N° 7/7868 ed elencati nella D.G.R.11/ 02/2005 n. 7/20552. La rappresentazione grafica delle fasce di rispetto del reticolo principale e di bonifica ha un valore puramente indicativo; pertanto, in presenza delle fasce di rispetto, le distanze dal corso d’acqua devono essere misurate direttamente in sito, dal piede arginale esterno o, in assenza di argini in rilevato, dalla sommità della sponda incisa.

Per i corsi d'acqua appartenenti al Reticolo Idrico Minore di competenza comunale che verranno successivamente individuati secondo i contenuti dell’Allegato “B” della D.G.R 13950/2003, sono previste, salvo situazioni particolari, fasce di rispetto della larghezza di 4-5 metri. Anche sui corsi d’acqua del reticolo idrico minore valgono già le norme regionali della D.G.R. 7868/2002 e smi, nonchè le “Linee Guida di Polizia Idraulica “ contenute nel D.D.G. n. 8943/2007.

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Reticolo idrico principale Il corso d’acqua del reticolo principale è il Po. Dal piede esterno dell’argine principale viene istituita una fascia di rispetto di ampiezza pari a 10 metri. La normativa di riferimento (Allegato A alla D.G.R. n. 7/13950 del 2003 ) è costituita dalla seguente legislazione: - R.D. 523/1904 agli Artt. 59, 96, 97, 98, 99, 100, 101, con particolare riferimento al comma "F" dell'art. 96; - D.G.R. n. 7/7868 del 25 gennaio 2002; - D.G.R. n. 7/13950 del 1 agosto 2003; - D.D.G. n. 8943 del 3 agosto 2007.

Le “Linee Guida di Polizia Idraulica “ contenute nel D.D.G. n. 8943/2007 riassumono le competenze degli Enti deputati allo svolgimento dell’attività di Polizia Idraulica, i lavori e gli atti vietati, i lavori e le opere soggetti a concessione e le linee guida per il rilascio delle concessioni. In particolare per le fasce di rispetto valgono le disposizioni di cui agli Articoli 93-96 del R.D. 523/1904 che stabiliscono il divieto di edificazione ad una distanza inferiore a 10 metri dalla riva o dal piede degli argini salvo deroghe previste dalle norme urbanistiche vigenti a livello comunale.

Reticolo idrico di bonifica I corsi d’acqua appartenenti al reticolo di bonifica Agro-Mantovano Reggiano sono: Irriguo Principale; Preorigini Zara; Torricella; Zara ed ex Zara; Allacciante irriguo Principale – Zara; Allacciante Zara – Trigolaro; Sparati Portiolo. Per questi sono istituite fasce di rispetto pari a 10 metri su ambedue le sponde o dal piede esterno dell'argine. La normativa di riferimento "Disposizioni per la conservazione delle opere di bonificamento e loro pertinenze" per i corsi d’acqua appartenenti al Reticolo Minore gestito dai Consorzi di Bonifica (Allegato D alla D.G.R. n. 7868/2002 ed elenco della D.G.R. 20552/2005), è costituita dalla seguente legislazione:

- R.D. 523/1904 agli Artt. 59, 96, 97, 98, 99, 100, 101, con particolare riferimento al comma "F" dell'art. 96; - R.D. 368/1904 agli artt. 132, 133, 134, 135, 136, 137, 140 ; - R.D. 368/1904 agli artt. 141, 142, 143, 144, 145, 146, 147,148,149, 150 per quanto attiene alle contravvenzioni; - D.G.R. n. 4/7633 del 08/04/1986; - D.G.R n. 6/44561 del 30/07/1999; - D.G.R. n. 7/7868 del 25/01/2002; - D.G.R. n. 7/13950 del 2003; - D.D.G. n. 8943 del 3 agosto 2007. - Regolamento di Esercizio e polizia Idraulica del Consorzio di Bonifica competente, redatto ai sensi dell’Art. 10 della L.R. 7/2003.

Le “Linee Guida di Polizia Idraulica “ contenute nel D.D.G. n. 8943/2007 riassumono le competenze degli Enti deputati allo svolgimento dell’attività di Polizia Idraulica, i lavori e gli atti vietati, i lavori e le opere soggetti a concessione e le linee guida per il rilascio delle concessioni. In particolare per le fasce di rispetto valgono le disposizioni di cui agli Articoli 93-96 del R.D. 523/1904 che stabiliscono il divieto di edificazione ad una distanza inferiore a 10 Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 68 metri dalla riva o dal piede degli argini salvo deroghe previste dalle norme urbanistiche vigenti a livello comunale.

13.3 VINCOLI IDROGEOLOGICI ( DPR 236/1988 - D.Lvo 258/2000 - D.Lvo 152/2006)

Riguarda la disciplina delle aree di salvaguardia delle acque sotterranee destinate al consumo umano (Aree di salvaguardia delle captazioni ad uso idropotabile); in particolare la “Zona di tutela assoluta” e la “Zona di rispetto” del pozzo dell’acquedotto pubblico, ubicato in località Ponte Sacca ad Est di Villa Saviola. La falda acquifera captata, in presenza di livelli superiori argillosi di spessore complessivo maggiore di 30 metri, viene considerata un “acquifero protetto” ai sensi di quanto previsto al punto 2.1 della D.G.R. n. 6/15137/1996 “Direttive per l’individuazione delle aree di salvaguardia delle captazioni di acque sotterranee (pozzi e sorgenti) destinate al consumo umano”. Pertanto è stata ottenuta la riduzione della zona di rispetto alla sola zona di tutela assoluta con raggio R = 10 metri, con le prescrizioni di cui all’Art. 96 del D.Lvo 152/2006.

13.4 VINCOLI PAESAGGISTICI E AMBIENTALI (D. Lvo 42/2004 – ex L.431/1989)

Sono “Beni paesaggistici” le aree tutelate per legge, di cui al comma 1 lettera c), Art. 142 del D.Lvo n. 42/2004 e smi "i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna”. Nel territorio comunale le aree tutelate riguardano il fiume Po: il vincolo comprende l’intero corso d’acqua ed una fascia di 150 metri dal piede esterno dell’argine principale. L’Art. 80 della L. R. 12/2005 e la D.G.R. 15 marzo 2006 n. 8/2121 regolano la ripartizione delle funzioni amministrative per il rilascio della autorizzazione paesaggistica e l’irrogazione delle sanzioni spettanti alla Regione, alla Provincia e al Comune.

13.5 VINCOLI SULLE AREE NATURALI PROTETTE

Il Parco Regionale Oglio Sud, istituito con la L.R. 16/04/1988 n.17. Interessa un piccolo lembo di territorio comunale nell’area golenale aperta del Po, ubicata in sponda sinistra, appena a Sud della confluenza Oglio-Po.

13.6 VINCOLI SULLA “RETE DEI SITI NATURA 2000”

La “Rete Natura 2000”, istituita a seguito della Direttiva 92/42/Habitat, si compone dei Siti di Importanza Comunitaria SIC e delle Zone di Protezione Speciale ZPS. Nel territorio comunale sono presenti:

- Bosco Foce Oglio; SIC che corrisponde ad un’area boschiva presso la confluenza Oglio-Po, nella punta occidentale del territorio comunale.

- Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e ; ZPS che nel territorio comunale si trova all’interno dell’argine maestro del Po, dal confine occidentale al ponte ferroviario.

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13.7 VINCOLI DEL PTR

Nel Piano Territoriale Regionale (PTR), approvato con DCR n. 951 del 19/01/2010, la Rete Ecologica Regionale (RER) è presente nel territorio comunale con i seguenti elementi:

- elementi di primo livello della Rete Ecologica Regionale: gli elementi di primo livello sono presenti in tutto il territorio comunale, tranne la zona di Torricella dal piede esterno dell’argine maestro del Po fino al confine di Comune;

- elementi di secondo livello della Rete Ecologica Regionale: gli elementi di secondo livello interessano la zona di Torricella dal piede esterno dell’argine maestro del Po fino al confine di Comune;

- corridoi regionali primari a bassa o moderata antropizzazione: il corridoio regionale primario del fiume Po si articola con quello del fiume Oglio, presso la loro confluenza; comprende l’alveo dei due fiumi ed una fascia di territorio su entrambe le sponde.

13.8 VINCOLI DEL PTCP

Il PTCP, approvato con D.C.P. n. 3 del 08 febbraio 2010 in adeguamento alla L.R. 12/2005, negli “Indirizzi Normativi” individua due livelli di azioni regolative: le prescrizioni e gli indirizzi. Le prescrizioni sono le “disposizioni e le previsioni del PTCP con efficacia prescrittiva e prevalente, che incidono direttamente sul regime giuridico dei beni disciplinati, regolando gli usi ammissibili e le trasformazioni consentite, nonché sui contenuti del PGT e dei piani attuativi, dei piani di settore di livello provinciale, di ogni altro strumento di pianificazione o programmazione. Ai sensi della LR 12/2005 le prescrizioni riguardano i temi del paesaggio, della difesa del suolo, delle infrastrutture della mobilità e degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico”. Gli indirizzi sono le “disposizioni e le indicazioni del PTCP con funzione di indirizzo e orientamento, che devono essere osservate nella elaborazione dei contenuti del PGT e dei piani attuativi, dei piani di settore di livello provinciale, di ogni altro strumento di pianificazione o programmazione”.

Le prescrizioni e gli indirizzi del PTCP relative al “Sistema Paesaggistico e Ambientale” ed il “Sistema Rischio, Degrado e Compromissione Paesaggistica” sono le seguenti.

13.8.1 Canali di rilevante valore naturalistico - ambientale

Nel territorio comunale il PTCP individua lo Zara tra i canali di rilevante valore naturalistico - ambientale. Gli indirizzi da assumere nel PGT sono elencati nell’Art. 19, comma 2; in particolare, fatte salve le esigenze di sicurezza idraulica stabilite dal Consorzio di bonifica competente, si deve verificare che i nuovi ambiti di trasformazione in corrispondenza del corso d’acqua non ne pregiudichi la naturalità.

13.8.2 Aree golenali aperte ed aree golenali protette

Nel territorio comunale sono presenti sia le aree golenali aperte, sia le aree golenali protette. Le golene aperte sono presenti lungo il Po dal confine occidentale al confine orientale; si estendono (ora ridotte, ora molto larghe), dalla sponda dell’alveo fino

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 70 all’argine golenale oppure all’argine maestro. Sono pure presenti due golene chiuse: la golena di Torricella e la golena di Motteggiana. Le golene aperte corrispondono alla Fascia Fluviale A e A-B del PAI; quelle chiuse alla Fascia Fluviale B. Oltre alle norme già stabilite dal PAI, gli indirizzi da assumere nel PGT sono elencati nell’Art. 22, commi 3 e 4.

13.8.3 Elementi geomorfologici

Nel territorio comunale gli elementi geomorfologici, di cui all’Art. 23 degli Indirizzi Normativi, sono presenti sia gli elementi geomorfologici lineari, sia le arginature. Gli elementi geomorfologici lineari sono: - scarpate di terrazzo frequenti nelle golene aperte del Po; dato il particolare ambiente Fluviale, sono caratterizzate da variabilità e da notevole instabilità; - scarpate di terrazzo molto ravvicinate che delimitano lo scolo Zara che scorre incassato nella parte più depressa del paleoalveo; - dosso fluviale che da Motteggiana a Villa Saviola segue il corso dello Zara; - paleoalveo dello Zara generalmente considerato come il tratto terminale del fiume Oglio catturato dal Po nella sua ultima migrazione verso Nord; - arginature del Po, oltre che costituire un sistema idraulico fondamentale per la difesa del territorio dalle frequenti piene del fiume, sono considerati elementi di notevole impatto paesistico ambientale, come realtà emergenti dalla pianura circostante alluvionale.

Gli indirizzi di cui all’Art 23, considerata la situazione locale, non consentono interventi e trasformazioni che alterino la morfologia, l’acclività e la naturalità degli orli di terrazzo e dei dossi fluviali.

13.8.4 Sistema irriguo di matrice storica

Nel territorio comunale il PTCP individua lo Zara tra i canali di matrice storica. Negli Indirizzi Normativi dell’Art. 27, il Comune nel proprio PGT, prevede una fascia di salvaguardia come previsto per i corsi d’acqua vincolati ai sensi del D.Lgs. 42/04.

13.8.5 Rete Verde Provinciale

Nel territorio comunale è presente sia il Primo livello, sia il Secondo livello della RVP. - Il Primo livello della rete comprende generalmente l’asta fluviale del Po tra gli argini maestri (Fasce fluviali A e B del PAI); costituisce il corridoio ecologico principale finalizzato alla conservazione e valorizzazione della biodiversità presente e potenziale. Tra gli indirizzi elencati nell’Art. 34 per il primo livello della rete, il Comune assume come specifico riferimento la limitazione per i nuclei urbani che rischiano di ridurre la continuità ecologica delle valli fluviali e l’incentivazione all’utilizzo di specie arboree tipiche dell’ambiente. - Il Secondo livello della rete comprende la fascia di territorio interessata dal corso dello Zara, esteso da occidente ad oriente del territorio comunale.

13.8.6 Aree a rischio idraulico

Sono le fasce di rispetto del reticolo principale e di bonifica con Vincoli di polizia idraulica già descritti nel precedente paragrafo 13.2. Ai sensi dell’Art. 49 degli I.N. del PTCP, oltre ad essere rispettate le indicazioni fornite dagli Enti competenti, negli ambiti di

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 71 trasformazione potrà essere previsto uno “Studio di valutazione della compatibilità idraulica delle previsioni di trasformazione dell’uso del suolo”.

13.8.7 Aree a rischio sismico

Nei precedenti paragrafi 7-12 è già stata illustrata la fase di approfondimento della componente sismica del PGT con l’analisi di 1° e di 2° Livello effettuate secondo gli indirizzi della Regione Lombardia, tenuto conto della OPCM 3474/2003 e delle vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni del D.M 14/01/2008. Per questo è stata redatta la “Carta della pericolosità sismica locale” e valutate le aree suscettibili di amplificazione sismica. Per gli ambiti di trasformazione, le prescrizioni riguardanti la componente sismica saranno elencate nelle norme geologiche di piano.

13.8.8 Aree a rischio idraulico delle aste principali

Sono le fasce Fluviali A, B e C del PAI già descritte nel precedente paragrafo 13.1; il PTCP/ 2010 conferma le Norme di Attuazione del PAI riguardanti le fasce fluviali, con particolare attenzione alla Fascia C per quanto riguarda la predisposizione del Piano di emergenza comunale, ai sensi della L. n° 225/1992 e smi.

13.8.9 Aree ad alta vulnerabilità degli acquiferi

Nello Studio geologico del PRG, approvato con Delibera C.C n. 48 del 10-11-2004, era stata valutata la vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento. Nel territorio in esame sono stati riscontrati, quattro gradi di vulnerabilità: - vulnerabilità estremamente elevata, in corrispondenza delle aree golenali aperte del fiume Po, interessate dalla presenza di depositi sabbiosi a granulometria più elevata; - vulnerabilità elevata, in corrispondenza delle due golene chiuse; - vulnerabilità alta, in corrispondenza del paleoalveo dello Zara; - vulnerabilità media, in corrispondenza dei depositi prevalentemente limosi e argillosi che caratterizzano la maggior parte del territorio comunale.

Come indicato anche nella DGR n. 8/1566/ 2005 e nella successiva DGR n. 8/7374/2008, le zone con vulnerabilità estremamente elevata ed elevata verranno rappresentate sulla “Nuova carta di sintesi” in quanto aree omogenee dal punto di vista della pericolosità/vulnerabilità con notevoli limitazioni alla trasformazione dell’uso del suolo, attribuendo ad esse adeguate classi di fattibilità e relative prescrizioni.

Per quanto riguarda infine il “programma di Tutela e Uso delle Acque” (PTUA) approvato con la D.G.R. 29 marzo 2006 N. 8/2244, i dati conoscitivi riguardanti le acque sotterranee del territorio comunale di Motteggiana, sono già stati illustrati nel paragrafo 11.1.4 precedente.

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14 NUOVA CARTA DI SINTESI

La nuova carta di sintesi (TAV. C – NUOVA CARTA DI SINTESI), adeguata alle normative vigenti, è stata redatta su tutto il territorio comunale utilizzando, come base cartografica, la C.T.R. alla scala 1:10.000. Sulla carta sono state perimetrate le aree omogenee dal punto di vista della pericolosità/vulnerabilità riferite allo specifico fenomeno che la genera. Pertanto la carta risulta costituita da una serie di poligoni che delimitano porzioni di territorio comunale caratterizzate da pericolosità geologico-tecnica e vulnerabilità idraulica e idrogeologica omogenee. I poligoni di seguito descritti e cartografati sulla carta di sintesi, sono stati individuati o da un solo fenomeno di pericolosità, oppure da più fenomeni di pericolosità definiti da più fattori limitanti (poligoni misti).

14.1 AREE CON VULNERABILITÀ IDROGEOLOGICA DELLA FALDA SUPERFICIALE a) Aree con vulnerabilità della falda estremamente elevata Si tratta delle golene aperte del Po caratterizzate da un acquifero superficiale con grado di vulnerabilità estremamente elevato per la presenza di una falda libera e con soggiacenza limitata e variabile in relazione al regime fluviale; b) Aree con vulnerabilità della falda elevata Si tratta delle due golene chiuse del Po caratterizzate da un acquifero superficiale con grado di vulnerabilità elevato per la presenza di una falda poco protetta e con soggiacenza limitata e variabile in relazione alle portate di piena del fiume;

14.2 AREE CON VULNERABILITÀ IDROGEOLOGICA DELLA FALDA PROFONDA

Si tratta delle aree di salvaguardia delle acque sotterranee destinate al consumo umano (Aree di salvaguardia delle captazioni ad uso idropotabile); in particolare la “Zona di tutela assoluta” e la “Zona di rispetto” del pozzo dell’acquedotto pubblico, ubicato in località Ponte Sacca ad Est di Villa Saviola; trattandosi di acquifero protetto, è stata ottenuta la riduzione della zona di rispetto alla sola zona di tutela assoluta con raggio R = 10 metri, con le prescrizioni di cui all’Art. 96 del D.Lvo 152/2006.

14.3 AREE CON VULNERABILITÀ IDRAULICA. FASCE FLUVIALI A - B - C DEL PAI a) Aree delle fasce fluviali A e A-B coincidenti Sono le aree delle golene aperte del Po corrispondenti alla fascia di deflusso della piena del Po e quindi facilmente allagabili. Le aree 14.1, a) e 14.3,a) formano poligoni misti con pericolosità idrogeologica e idraulica. b) Aree della fascia fluviale B Sono le aree delle golene chiuse di Torricella e di Motteggiana corrispondenti alla fascia di esondazione del Po che si estende fino all’argine maestro. Le aree 14.1, b) e 14.3, b) formano poligoni misti con pericolosità idrogeologica e idraulica.

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 73 c) Aree della fascia fluviale C Sono le restanti zone del territorio comunale, esterne all’argine maestro, corrispondenti alle aree di inondazione per piena catastrofica, caratterizzate quindi da pericolosità idraulica.

14.4 AREE CON VULNERABILITÀ IDRAULICA. POLIZIA IDRAULICA a) Aree della fascia di rispetto del reticolo idrico principale Si tratta della fascia di rispetto per una larghezza di 10 metri a partire dal piede esterno dell’argine maestro del Po, come stabilito dalla D.G.R. 7868/2002 e smi ai sensi della L.R. 1/2000. b) Aree della fascia di rispetto del reticolo idrico di bonifica Comprendono le fasce di rispetto del Reticolo idrico di bonifica istituite su ambedue le sponde dei corsi d'acqua per una larghezza di 10 metri, come stabilito dalla D.G.R. 7868/2002 e smi, ai sensi della L.R. 1/2000. Le fasce di rispetto adiacenti ai corsi d’acqua, consentono l’accessibilità per i lavori di manutenzione e per la realizzazione di eventuali interventi di difesa idraulica, al fine di mitigare la pericolosità.

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15 NUOVA CARTA DI FATTIBILITÀ DELLE AZIONI DI PIANO

Lo studio della componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT si conclude con la “fase di proposta” che comprende la carta di fattibilità delle azioni di piano e le norme geologiche di piano. La carta di fattibilità, deriva dalla carta di sintesi e dalla carta dei vincoli attribuendo un valore di classe di fattibilità a ciascun poligono di pericolosità definito da uno o più fattori limitanti (TAV. D – NUOVA CARTA DI FATTIBILITÀ DELLE AZIONI DI PIANO).

Per l'attribuzione della classe di fattibilità ai singoli poligoni della carta di sintesi si è tenuto conto della Tabella 1 - Classi di ingresso della D.G.R. 7374/2008. Al mosaico della fattibilità è stato sovrapposto un retino trasparente che indica le aree soggette ad amplificazione sismica locale (Zona Z4a), così come risulta dagli approfondimenti di 1° Livello descritti nel precedente paragrafo 11 ed effettuati secondo la direttiva regionale della D.G.R. sopracitata. Pertanto la carta di fattibilità può essere considerata come una carta di pericolosità che fornisce le indicazioni in ordine alle limitazioni e destinazioni d'uso del territorio. La carta deve essere utilizzata congiuntamente alle “Norme geologiche di piano” che ne riportano la relativa normativa d’uso (prescrizioni per gli interventi urbanistici, studi e indagini da effettuare per gli approfondimenti richiesti…). La carta di fattibilità e le norme geologiche costituiscono quindi lo strumento fondamentale nella fase di pianificazione del territorio e nella fase attuativa per la realizzazione degli “interventi edilizi” di cui all’Art. 27 della L.R. 12/2005 e smi, tenuto conto delle “Norme tecniche per le costruzioni” del D.M. 14/01/2008.

15.1 CLASSI DI FATTIBILITÀ

‰ CLASSE 2 – Fattibilità con modeste limitazioni

Comprende la maggior parte del territorio comunale esterno all’argine maestro del Po e caratterizzato, dal punto di vista geologico, dai terreni recenti (Olocene) legati all’attività deposizionale del fiume.

La Classe 2 è stata suddivisa in due Sottoclassi: 2 a e 2 b.

Sottoclasse 2a: riguarda la zona interessata dal paleoalveo e dal dosso fluviale dello Zara; la presenza di litologie sabbiose già in superficie determina una vulnerabilità alta dell’acquifero superficiale.

Sottoclasse 2b: riguarda la zona pianeggiante tra l’argine maestro e lo Zara, caratterizzata generalmente da depositi superficiali limosi e con modesta soggiacenza della falda;la vulnerabilità dell’acquifero superficiale è di grado medio.

Gli elementi di potenziale pericolo, per entrambe le sottoclassi, sono: - aree con vulnerabilità idraulica perché appartenenti alla Fascia fluviale C del PAI; - modesta soggiacenza della falda; - vulnerabilità all’inquinamento della falda superficiale alta e media; - terreni con capacità portanti mediocri e con medio-alta compressibilità; - scenario di pericolosità sismica locale Z4a.

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‰ CLASSE 3 – Fattibilità con consistenti limitazioni

Sottoclasse 3a: riguarda i corsi d’acqua del reticolo principale e del reticolo di bonifica con le relative fasce di rispetto (D.G.R. 25.01.2002 n. 7/7868 e successive modifiche e integrazioni) già cartografati nella nuova TAV. B – Carta dei vincoli esistenti; la fascia di rispetto presente su entrambe le sponde dei corsi d’acqua ha una larghezza di 10 metri.

Gli elementi di potenziale pericolo sono: - aree con vulnerabilità idraulica perché comprese nella Fascia fluviale C del PAI - aree vulnerabili da un punto di vista idraulico; - scenario di pericolosità sismica locale Z4a.

Sottoclasse 3b: comprende le aree delle due golene chiuse di Torricella e di Motteggiana.

Gli elementi di potenziale pericolo sono: - aree con vulnerabilità idraulica perché comprese nella Fascia Fluviale B del PAI. - aree con terreni granulari fini poco addensati e con scarse capacità portanti; - falda superficiale con vulnerabilità elevata; - scenario di pericolosità sismica locale Z2.

‰ CLASSE 4 – Fattibilità con gravi limitazioni

La Classe 4 è stata suddivisa in due Sottoclassi: 4 a e 4 b.

Sottoclasse 4a: comprende le aree golenali aperte ubicate entro l’argine maestro del Po, corrispondenti alle Fasce Fluviali A e A-B coincidenti del PAI.

Gli elementi di potenziale pericolo sono: - aree con vulnerabilità idraulica perché comprese nelle Fasce Fluviali A e A-B del PAI; - aree con terreni granulari fini poco addensati e instabili; - falda superficiale con vulnerabilità estremamente elevata; - scenario di pericolosità sismica locale Z2.

Sottoclasse 4B: comprende la zona di tutela assoluta (raggio = 10 metri) del pozzo ad uso idropotabile di località Ponte Sacca, così come definita nell’Art. 94 del D.lvo 152/2006 e la zona di rispetto ridotta alla sola zona di tutela assoluta in quanto la falda acquifera captata viene considerata un “acquifero protetto” ai sensi del punto 2.1 della D.G.R. n. 6/15137 del 27.06.1996

Gli elementi di potenziale pericolo sono: - vulnerabilità dal punto di vista idrogeologico.

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16 NORME GEOLOGICHE DI PIANO

Le "norme geologiche di Piano" sono state formulate in modo tale da poter essere riportate integralmente nel Piano delle Regole oltre che nel Documento di Piano del P.G.T., come stabilito dalla disposizione della D.G.R. n. 7374/2008, ai sensi dell’Art. 10, comma 1, lettera d) della L.R. 12/2005.

16.1 NORME GENERALI

Le norme geologiche contengono la normativa d'uso della carta di fattibilità e riportano, per ciascuna classe e/o sottoclasse, precise indicazioni sulle indagini di approfondimento da effettuarsi prima degli eventuali interventi urbanistici. Copia della Relazione geologica e della Relazione geotecnica, redatte ai sensi della normativa vigente, devono essere consegnate, congiuntamente alla restante documentazione di progetto, in sede di presentazione dei Piani Attuativi (Art. 14 della L.R. 12/2005) o in sede di richiesta del permesso di costruire (L.R. 12/2005, art. 38). Le norme geologiche, assieme alla carta di fattibilità, costituiscono quindi lo strumento fondamentale nella fase di pianificazione del territorio e nella fase attuativa per la realizzazione degli “interventi edilizi” di cui all’Art. 27 della L.R. 12/2005 e smi, tenuto conto delle “Norme tecniche per le costruzioni” del D.M. 14/01/2008.

La normativa di riferimento, per le indagini geologiche e per le relazioni geologica e geotecnica da allegare ai Piani Attuativi ed ai progetti delle costruzioni, è contenuta nel "Decreto Ministeriale 14/01/2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni” e nella successiva Circolare applicativa del Cons. Sup. LL. PP. – Istruzioni per l’applicazione delle “Norme Tecniche per le Costruzioni”.

La Relazione geologica comprende lo studio geologico per la caratterizzazione e la modellazione geologica del sito per una zona adeguata al tipo di opera ed al contesto geologico; pertanto illustra i lineamenti geomorfologici, stratigrafici, litologici, idrografici, idrogeologici e sismici locali.

La Relazione geotecnica comprende: ● la illustrazione delle prove geotecniche ( e delle prove geofisiche, quando è richiesto dalle norme vigenti) eseguite in sito e/o in laboratorio per la caratterizzazione e la modellazione geotecnica dell’area; le indagini, commisurate alle dimensioni ed al tipo di opera, devono permettere una adeguata caratterizzazione geotecnica del “volume significativo” del terreno inteso come parte del sottosuolo influenzata, direttamente o indirettamente, dalla costruzione dell’opera e che influenza l’opera stessa; ● la identificazione dei parametri geotecnici appropriati ai fini progettuali; ● la determinazione dei valori caratteristici e di progetto dei parametri geotecnici da utilizzare nelle diverse verifiche; ● le verifiche di sicurezza dell’opera in relazione al tipo di costruzione, in condizioni statiche e, quando richiesto dalla normativa vigente, in condizioni dinamiche.

In generale le NTC impongono di adottare per le verifiche il metodo agli stati limite; fanno eccezione le costruzioni di tipo 1 e 2 e Classe d’uso I e II, limitatamente ai siti ricadenti in zona sismica 4 (come il Comune di Motteggiana), dove è ammesso il Metodo di verifica alle tensioni ammissibili (NTC par. 2.7). Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 77

Le norme tecniche del D.M. 14.01.2008, in vigore dal 1° luglio 2009, riguardano tutte le costruzioni, nuove ed esistenti. Comunque nel caso di costruzioni o interventi di modesta rilevanza, che ricadano in zone ben conosciute dal punto di vista geotecnico, la progettazione potrà essere basata sull'esperienza e sulle conoscenze disponibili, ferma restando la piena responsabilità del progettista sulle ipotesi e sulle scelte progettuali (Norme Tecniche per le Costruzioni, paragrafo 6.2.2, ultimo comma).

Per quanto riguarda la pericolosità sismica locale del territorio comunale, sono stati individuati, con il 1° Livello di approfondimento, gli scenari di pericolosità sismica locale Z2 e Z4a. Nelle aree di scenario Z2 (golene aperte e chiuse del Po), per le costruzioni consentite dai vincoli idraulici esistenti, devono essere realizzati obbligatoriamente in fase progettuale, gli approfondimenti di 3° Livello solo per gli edifici strategici e rilevanti di cui al d.d.u.o. n. 19904/ 2003, ferma restando la facoltà del Comune di estenderlo anche alle altre categorie di edifici.

Nelle aree di scenario Z4a, a seguito dell’applicazione del 2° Livello di approfondimento previsto dalla D.G.R. 7374/2008, è stato calcolato il fattore di amplificazione Fa in due zone che si possono ritenere rappresentative della situazione comunale. L’applicazione della procedura regionale ha evidenziato due situazioni diverse: - nell’intervallo T = 0,1- 0,5 s il valore di Fa risulta superiore al corrispondente valore di soglia: la normativa vigente è insufficiente a tenere in considerazione i possibili effetti di amplificazione litologica e quindi è necessario, in fase di progettazione edilizia, o effettuare analisi più approfondite (3° Livello) oppure usare lo spettro di norma caratteristico della categoria di suolo superiore, secondo lo schema del paragrafo 2.2.2, Allegato 5, DGR 7374/2008; - nell’intervallo T = 0,5 - 1,5 s il valore di Fa risulta inferiore al corrispondente valore di soglia: la normativa vigente è da considerasi sufficiente a tenere in considerazione anche i possibili effetti di amplificazione litologica del sito e quindi si applica lo spettro previsto dalla normativa regionale contenuta nel paragrafo 2.2.2, Allegato 5, DGR 7374/2008.

Riassumendo, nella fase di progettazione di nuove costruzioni, salvo quanto previsto al paragrafo 6.2.2 delle nuove NTC /2008 e considerato che Motteggiana si trova attualmente in zona sismica 4, si hanno i seguenti casi:

- per le costruzioni possibili nelle aree di scenario Z2, gli approfondimenti di 3° Livello sono obbligatori solo per gli edifici ed opere infrastrutturali di cui al d.d.u.o. 21.11.2003 n. 19904, ferma restando la facoltà del Comune di estenderlo alle altre categorie di edifici;

- per le costruzioni consentite nelle aree di scenario Z4a, gli approfondimenti di 3° Livello sono obbligatori solo per gli edifici ed opere infrastrutturali di cui al d.d.u.o. 21.11.2003 n. 19904, ferma restando la facoltà del Comune di estenderlo alle altre categorie di edifici.

Si specifica inoltre (paragrafo 1.4.3. della DGR 7374/2008) che in fase di progettazione di una costruzione, ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008, la determinazione delle azioni sismiche non è più valutata riferendosi ad una zona sismica territorialmente definita, bensì sito per sito, secondo i valori riportati nell’Allegato B del sopraccitato D.M.; pertanto la suddivisione del territorio in zone sismiche (ai sensi della OPCM 3274/2003) individua unicamente l’ambito di approfondimento in fase pianificatoria.

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Si sottolinea infine che le indagini effettuate per il PGT e per i Piani Attuativi, non sostituiscono, anche se possono comprendere, le indagini previste per le singole costruzioni dal D. M. 14.01.2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni”.

16.2 NORME SPECIFICHE

Nel Comune di Motteggiana, oltre alle norme generali sopra richiamate, vigono le seguenti "Norme specifiche" relative a ciascuna Classe di fattibilità in cui è stato suddiviso il territorio.

‰ CLASSE 2 – FATTIBILITÀ CON MODESTE LIMITAZIONI

La Classe 2 di fattibilità, comprendente le sottoclassi 2a e 2b, corrisponde alla maggior parte del territorio comunale che si trova all’esterno dell’argine maestro del Po; le aree sono cartografate sulla Tav. D - Nuova carta di fattibilità delle azioni di piano. I progetti per le costruzioni dovranno comprendere le indagini geologiche, idrogeologiche e geotecniche commisurate all'importanza ed alla estensione dell'opera, così come previsto dal Decreto Ministeriale 14.01.2008 “Norme Tecniche delle Costruzioni”.

Tenuto conto di quanto disposto dal sopracitato D. M. e dello studio geologico per il PGT, le indagini di approfondimento (prove penetrometriche, sondaggi; analisi di laboratorio; prove geofisiche ecc.) devono raggiungere i seguenti risultati:

- valutazione del carico unitario ammissibile e dei cedimenti assoluti e relativi dei terreni di fondazione, se viene utilizzato il metodo delle tensioni ammissibili; - valutazione del carico limite per le verifiche di sicurezza, quando previsto e/o richiesto il metodo agli stati limite; - valutazione della soggiacenza della falda in caso di strutture sotterranee che possano interessare la falda stessa; - indicazioni sulle metodologie di abbattimento temporaneo della falda e sui sistemi di impermeabilizzazione nei casi di realizzazione di strutture sotto falda; - indicazioni sulle metodologie di prevenzione dall’inquinamento dei livelli acquiferi non protetti.

Nelle aree di questa classe è stato riconosciuto lo scenario sismico di pericolosità Z4a per il quale gli approfondimenti di 3° Livello sono obbligatori solo per gli edifici ed opere infrastrutturali di cui al d.d.u.o. 21.11.2003 n. 19904, ferma restando la facoltà del Comune di estenderlo alle altre categorie di edifici. Inoltre, trattandosi di aree comprese nella Fascia C del Fiume Po, dovranno essere osservate le disposizioni dell'Art. 31 delle Norme di Attuazione del PAI. Infine nelle aree delle sottoclassi 2a e 2b sono pure presenti con perimetrazioni diverse vincoli paesaggistici (D. L.vo 42/2004), vincoli del PTR (Primo e secondo livello RER) e vincoli del PTCP (Primo e secondo livello RVP; canali di rilevante valore naturalistico- ambientale e canali di matrice storica sullo Zara).

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‰ CLASSE 3 – FATTIBILITÀ CON CONSISTENTI LIMITAZIONI

Oltre a quanto fissato dal Decreto Ministeriale 14.01.2008 “Norme Tecniche delle Costruzioni”, nelle aree ricomprese nella Classe 3 di fattibilità valgono le seguenti prescrizioni specifiche, relative a ciascuna sottoclasse.

Sottoclasse 3a

Riguarda i corsi d'acqua del reticolo idrico principale, del reticolo di bonifica e le relative fasce di rispetto cartografati anche sulla TAV. D - Nuova carta di fattibilità delle azioni di piano. Gli interventi consentiti e regolati dal R.D. 523/1904, dal R.D. 368/1904, dal D.lvo 152/2006, dalla D.G.R. 25.01.2002 n. 7/7868, dalla D.G.R. 01.08.2003 n. 7/13950 e dalla D.D.G. n. 8943/2007 devono dimostrare la loro compatibilità con la situazione di rischio potenziale presente. Le indagini idrogeologiche e idrauliche specifiche devono essere commisurate all'entità dell'intervento e raggiungere i seguenti risultati:

- verifica idraulica relativa alla portata del corso d'acqua e attestazione che gli interventi previsti non comportino conseguenze negative sul regime delle acque; - verifica di compatibilità ambientale con particolare riferimento alla possibilità di accesso, per i lavori di manutenzione, nel tratto del corso d'acqua interessato dagli interventi previsti; - verifica di stabilità delle opere previste.

Nel caso di manufatti consentiti dai vincoli di polizia idraulica, le indagini geotecniche di approfondimento devono raggiungere comunque i risultati di cui alla classe 2 già elencati. Infine in questa sottoclasse sono pure presenti vincoli del PTCP sullo Zara considerato canale di rilevante valore naturalistico-ambientale e canale di matrice storica.

Sottoclasse 3b

Riguarda le aree delle due golene chiuse di Torricella e di Motteggiana comprese nella Fascia Fluviale B del PAI. Sugli interventi consentiti dalle “Norme di Attuazione” del PAI (Artt. 29 - 30 - 32 - 38 - 38 bis - 38 ter, 39 e 41), le indagini idrogeologiche e idrauliche specifiche devono essere commisurate all'entità dell'intervento e raggiungere i seguenti risultati:

- verifica idraulica del regime fluviale e attestazione che gli interventi previsti non comportino conseguenze negative sul regime delle acque; - verifica di compatibilità ambientale, secondo i criteri dell’Autorità di bacino, con particolare riferimento alla possibilità di modifica dell’assetto naturale delle fasce fluviali. - verifica di stabilità delle opere previste.

Nelle aree di questa sottoclasse è stato riconosciuto lo scenario sismico di pericolosità Z2 per il quale, oltre al 1° Livello di approfondimento della presente fase pianificatoria del PGT, è previsto il 3° Livello di approfondimento nella fase progettuale dei singoli interventi consentiti dalle normative vigenti.

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Nel caso di manufatti consentiti dalle “Norme di Attuazione” del PAI, le indagini geotecniche e sismiche di approfondimento devono raggiungere comunque i risultati di cui alla classe 2 già elencati. Infine in questa sottoclasse sono pure presenti con perimetrazioni diverse vincoli “Natura 2000” (ZPS Viadana, Portiolo, ...), vincoli PTR (Primo livello RER; corridoio regionale primario) e vincoli PTCP (Primo livello RVP).

‰ CLASSE 4 – FATTIBILITÀ CON GRAVI LIMITAZIONI

Nelle aree ricomprese in Classe 4 di fattibilità, ai sensi della D.G.R 7374/2008, sono escluse nuove edificazioni ad eccezione delle opere tese al consolidamento o alla sistemazione idrogeologica per la messa in sicurezza dei siti. Per gli edifici esistenti saranno consentiti esclusivamente interventi di demolizione senza ricostruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo, come definiti dall’art. 27, comma 1, lettere a), b), c) della L.R.12/05, senza aumento di superficie o volume e senza aumento del carico insediativo. Sono consentite le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica. Eventuali infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico potranno essere realizzate solo se non altrimenti localizzabili. A tal fine, alle istanze per l’approvazione di tali opere da parte dell’Autorità Comunale, dovrà essere allegata apposita relazione geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica che dimostri la compatibilità degli interventi previsti con la situazione di rischio potenziale presente.

Sottoclasse 4a

Comprende le aree golenali aperte, corrispondenti alle Fasce Fluviali A e A-B coincidenti del PAI. Sugli interventi consentiti dalle “Norme di Attuazione” del PAI (Artt. 29 - 30 - 32 - 38 - 38 bis - 38 ter, 39 e 41), le indagini idrogeologiche e idrauliche specifiche devono essere commisurate all'entità dell'intervento e raggiungere i seguenti risultati:

- verifica idraulica del regime fluviale e attestazione che gli interventi previsti non comportino conseguenze negative sul regime delle acque; - verifica di compatibilità ambientale, secondo i criteri dell’Autorità di bacino, con particolare riferimento alla possibilità di modifica dell’assetto naturale delle fasce fluviali; - verifica di stabilità delle opere previste.

Nelle aree di questa sottoclasse è stato riconosciuto lo scenario sismico di pericolosità Z2 per il quale, oltre al 1° Livello di approfondimento della presente fase pianificatoria del PGT, è previsto il 3° Livello di approfondimento nella fase progettuale dei singoli interventi consentiti dalle normative vigenti.

Nel caso di manufatti consentiti dalle “Norme di Attuazione” del PAI, le indagini geotecniche e geofisiche di approfondimento devono raggiungere comunque i risultati di cui alla classe 2 già elencati. In questa sottoclasse con perimetrazioni diverse sono pure presenti vincoli paesaggistici (D. L.vo 42/2004), vincoli delle aree naturali protette (Parco regionale Oglio Sud), vincoli “Natura 2000” (ZPS Viadana, Portiolo,..; SIC Bosco Foce Oglio), vincoli PTR (Primo livello

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RER; corridoio regionale primario) e vincoli PTCP (Primo livello RVP).

Sottoclasse 4b

Comprende l'area di tutela assoluta del pozzo di emungimento a scopo idropotabile del pubblico acquedotto avente un’estensione di raggio pari a 10 metri attorno al punto di captazione. L’area dovrà essere adeguatamente protetta e adibita esclusivamente alle opere di captazione o presa e ad infrastrutture di servizio, come stabilito dall’art. 94 del D. Lvo 152/2006. Si ricorda infine che con Decreto Regione Lombardia n. 24328 del 06.10.2000 è stata autorizzata la riduzione della zona di protezione del pozzo alla sola zona di tutela assoluta, con raggio di 10 metri attorno al centro del pozzo; pertanto le disposizioni relative alla zona di rispetto, disciplinate sempre dall’Art. 94 del D. Lvo 152/2006, sono superate dalle disposizioni più restrittive della zona di tutela assoluta.

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TABELLA - CLASSI DI FATTIBILITÀ E NORME GEOLOGICHE DI PIANO

CLASSI DI DESCRIZIONE VINCOLI PERICOLOSITÀ NORME GEOLOGICHE FATTIBILITÀ CLASSE 2 Comprende il Vincoli idraulici del PAI Pericol. Idraulica: Applicazione D.M. 14/01/2008. territorio comunale L. 183/89, D.L.vo 152/2006: - inondazione per esterno all’argine - fascia fluviale “C”. piena catastrofica ● Le indagini di approfondimento maestro del Po. (Norme di .Attuazione geotecniche e geofisiche devono Vincoli paesaggistici del PAI Art. 31) raggiungere i seguenti risultati: Sottoclasse 2a La Sottoclasse 2a D.L.vo 42/2004: - valutazione di qam. e dei riguarda il - il fiume Po ed una fascia di Peric. Idrogeologica: cedimenti (Metodo delle tensioni paleoalveo dello 150 m dal piede esterno - soggiacenza falda ammissibili); Zara. dell’argine principale modesta; - valutazione del q lim. per le Sottoclasse 2b - vulnerabilità verifiche di sicurezza (Metodo agli La Sottoclasse 2b Vincoli del PTR acquifero superficiale stati limite); riguarda la zona - Primo livello RER media o alta. - valutazione soggiacenza falda per pianeggiante tra - Secondo livello RER le strutture che interferiscono con l’argine maestro del Peric. sismica locale: la falda; Po e lo Zara Vincoli PTCP: - scenario Z4a - prevenzione inquinamento dei - canali di rilevante valore - Fa > Soglia lomb. livelli acquiferi non protetti; naturalistico- ambientale per T = 0,1- 0,5s - progettazione antisismica per - Fa < Soglia lomb. costruzioni strategiche e rilevanti e canali di matrice storica per T = 0,5-1,5s del D.d.u.o. 21/11/2002 n.19904. sullo Zara - Primo livello RVP - Secondo livello RVP CLASSE 3 Fasce di rispetto Vincoli “Polizia idraulica” Applicazione D.M. 14/01/2008. del reticolo idrico (D.G.R. 7868/03 e succ. Pericolosità idraulica principale: modif. e integraz.): - sul reticolo idrico ● Sugli interventi consentiti dalle - fiume Po. - fasce di rispetto di 10 m principale e sul norme vigenti, le indagini specifiche

dalle due sponde o dal reticolo di bonifica devono raggiungere i seguenti Fasce di rispetto piede esterno dell’argine risultati: del reticolo idrico di -verifica idraulica della portata del

bonifica: corso d’acqua e attestazione che

Sottoclasse 3a - Irriguo Principale Vincoli PTCP: gli interventi non comportino - Preorigini Zara - canali di rilevante valore conseguenze negative sul regime - Torricella naturalistico- ambientale delle acque; - Zara ed ex Zara e canali di matrice storica - verifica di compatibilità - Allacciante Irriguo sullo Zara. - verifica di stabilità delle opere Principale-Zara - Allacciante Zara- ● Sugli interventi consentiti dalle Trigolaro norme vigenti, le indagini - Sparati Portiolo. geotecniche e geofisiche devono

raggiungere i seguenti risultati: - come sottoclassi 2a e 2b Golene chiuse di Vincoli idraulici del PAI Applicazione D.M. 14/01/2008. Sottoclasse 3b Torricella e di L. 183/89, D.L.vo 152/2006: Pericolosità idraulica Motteggiana - fascia fluviale “B”. - esondazione ● Sugli interventi consentiti dalle durante la piena di norme vigenti, le indagini specifiche Vincoli “Natura 2000” riferimento (Norme devono raggiungere i seguenti - ZPS Viadana, Portiolo… di .Att del PAI: Artt. risultati: 29-30-32-38-38bis- -verifica idraulica della portata del Vincoli del PTR 38ter-39-41) corso d’acqua e attestazione che gli interventi non comportino - Primo livello RER - Corridoio region. Primario conseguenze negative sul regime Peric. sismica locale: delle acque; - scenario Z2 Vincoli del PTCP - verifica di compatibilità (3° livello di - verifica di stabilità delle opere - Primo livello RVP approfondimento in fase di progettazione) ● Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti, le indagini geotecniche e geofisiche devono raggiungere i seguenti risultati: - come sottoclassi 2a e 2b

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CLASSI DI DESCRIZIONE VINCOLI PERICOLOSITÀ NORME GEOLOGICHE FATTIBILITÀ CLASSE 4 Vincoli idraulici del PAI Applicazione D.M. 14/01/2008. L. 183/89, D.L.vo 152/2006: Pericolosità idraulica: - fascia fluviale “A e A-B”. ● Sugli interventi consentiti dalle - deflusso durante la piena norme vigenti, le indagini specifiche

Vincoli paesaggistici di riferimento devono raggiungere i seguenti

D.L.vo 42/2004: (Norme di .Att del risultati:

Aree golenali - il fiume Po ed una fascia di PAI: Artt. 29-30-32- - verifica idraulica della portata del Sottoclasse 4a aperte del Po 150 m dal piede esterno 38-38bis-38ter-39-41) corso d’acqua e attestazione che dell’argine principale. gli interventi non comportino Peric. sismica locale: conseguenze negative sul regime Vincoli aree naturali protette - scenario Z2 delle acque; - Parco Regionale Oglio Sud ( 3° Livello di - verifica di compatibilità approfondimento in - verifica di stabilità delle opere Vincoli “Natura 2000” fase di progettazione) - ZPS Viadana, Portiolo… ● Sugli interventi consentiti dalle - SIC Bosco Foce Oglio norme vigenti, le indagini geotecniche e geofisiche devono Vincoli del PTR raggiungere i seguenti risultati: - Primo livello RER - come sottoclassi 2a e 2b - Corridoio region. Primario costruzioni strategiche e rilevanti del D.d.u.o. 21/11/2002 n.19904. Vincoli del PTCP - Primo livello RVP

Zona di “tutela Vincoli idrogeologici Peric. Idrogeologica: Applicazione D.M. 14/01/2008. Sottoclasse 4b assoluta” e “Zona D. L.vo 152/2006, Art. 94: - inquinamento delle di rispetto” del - raggio R = 10 metri acque destinate ● Sono consentite solo le opere di pozzo acquedotto intorno al pozzo al consumo umano captazione ed infrastrutture di comunale servizio,come previsto dall’Art. 94 del D. L.vo 152/2006.

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17 AREE URBANIZZABILI

Le fasi di analisi, di approfondimento, di sintesi e di proposta, assieme alle prove geotecniche e geofisiche hanno permesso la caratterizzazione di alcune aree di futuro sviluppo urbanistico, tra le quali scegliere gli “Ambiti di trasformazione”. Per ciascuna area sono state valutate le seguenti caratteristiche: - caratteristiche geografiche; - caratteristiche litologiche; - caratteristiche geotecniche; - piezometria; - permeabilità dei depositi superficiali; - grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento; - vincoli esistenti - classe di fattibilità geologica.

17.1 AREA "SCUOLA"

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Caratteristiche geografiche L’area di futuro sviluppo urbanistico si trova nell'abitato di Motteggiana in adiacenza all'attuale Scuola Primaria. La quota altimetrica è di 18,00 metri sul livello mare. L’area, è completamente piana ed è attualmente incolta.

Caratteristiche litologiche e geotecniche Per la caratterizzazione del primo sottosuolo è stata utilizzata la prova penetrometrica PGT1 ubicata sulla planimetria dell'area in esame.

Al di sotto del piano campagna attuale si rinvengono i seguenti depositi:

PROVA PGT1

profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 - 3.40 limo e argilla cu = 0.8 - 1.00 Kg/cmq 3.40 - 5,00 sabbia limosa e sabbia φ° = 28° - 30° 5,00 - 6.60 argilla limoso sabbiosa cu = 0.8 - 1.20 Kg/cmq 6.60 - 9.20 sabbia limosa e sabbia φ° = 30° - 32° 9.20 - 10.80 argilla limoso sabbiosa cu = 0.8 - 1.2 Kg/cmq 10.80 - 12.20 sabbia φ° = 30° - 32° 12.20 - 14.20 argilla limoso sabbiosa cu = 0.7 - 1.00 Kg/cmq 14.20 - 15.00 sabbia φ° = 33° - 35° 15.00 - 16.00 argilla limoso sabbiosa cu = 1.0 - 1.2 Kg/cmq 16.00 - 17.20 sabbia φ° = 32° - 34° 17.20 - 17.80 sabbia limoso argillosa φ° = 27° - 28° 17.80 - 30.00 sabbia con lenti sabbioso limose φ° = 33° - 36°

In corrispondenza della prova PGT1 sono presenti, dal piano campagna fino a circa 16 metri di profondità, strati alterni di depositi limoso-argilloso e sabbiosi caratterizzati da capacità portanti mediocri dell'ordine di 0,8 - 1,00 Kg/cmq e abbastanza compressibili in corrispondenza dei livelli coesivi. Seguono depositi generalmente sabbiosi fino a 30 metri di profondità, con buone capacità portanti. Nella progettazione dell'edificio scolastico si dovrà tener conto dei risultati geotecnici e geofisici di questa fase pianificatoria e programmare idonei approfondimenti.

Piezometria e soggiacenza della falda La quota piezometrica è di 15.5 metri s.l.m. Il livello dell’acqua sotterranea è stato misurato, alla data di esecuzione delle prove in situ, alla profondità di 2.10 metri dal piano campagna attuale.

Permeabilità dei depositi superficiali La permeabilità dei depositi superficiali risulta minore di 10 –6 cm/s.

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Grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento Il grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento è medio in quanto l’acquifero superficiale è abbastanza protetto.

Vincoli esistenti I vincoli esistenti nell’area esaminata sono: - vincoli idraulici del PAI: fascia fluviale “C”; - vincoli del PTR: elementi di primo livello della RER.

Classe di fattibilità geologica Quest’area presenta una fattibilità geologica e delle azioni di piano con modeste limitazioni (CLASSE 2 - Sottoclasse 2b).

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17.2 AREA "CENTRO SERVIZI"

Caratteristiche geografiche L’area di futuro sviluppo urbanistico si trova vicino al centro di Motteggiana tra la Strada Provinciale e via L. da Vinci La quota altimetrica è di 18,50 metri sul livello mare. L’area è completamente piana ed è attualmente incolta.

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Caratteristiche litologiche e geotecniche Per la caratterizzazione del primo sottosuolo è stata utilizzata la prova penetrometrica PGT2 ubicata sulla planimetria dell'area in esame.

Al di sotto del piano campagna attuale si rinvengono i seguenti depositi:

PROVA PGT 2

profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 - 1,00 terreno rimaneggiato e di riporto 1.00 - 3.60 argilla e limo cu = 0.4 – 0.60 Kg/cmq 3.60 - 6,80 limo e argilla cu = 0.5 – 0.80 Kg/cmq 6,80 - 9.00 argilla e limo cu = 0.4 – 0.6 Kg/cmq 9.00 - 11,60 argilla limoso sabbiosa cu = 0.7 - 1.00 Kg/cmq 11,60 - 18.60 sabbia φ° = 32° - 36° 18.60 - 19.80 sabbia argilloso limosa φ° = 30° - 32° 19.80 - 30.00 sabbia φ° = 34° - 37°

In corrispondenza della prova PGT2 sono presenti, dal piano campagna fino a circa 12 metri di profondità, depositi limoso-argilloso caratterizzati da capacità portanti mediocri dell'ordine di 0,8 - 1,00 Kg/cmq e abbastanza compressibili. Seguono depositi generalmente sabbiosi fino a 30 metri di profondità, con buone capacità portanti. Nella progettazione dell'edificio scolastico si dovrà tener conto dei risultati geotecnici e geofisici di questa fase pianificatoria e programmare idonei approfondimenti.

Piezometria e soggiacenza della falda La quota piezometrica è di 15.5 metri s.l.m. Il livello dell’acqua sotterranea è stato misurato, alla data di esecuzione delle prove in situ, alla profondità di 3.20 metri dal piano campagna attuale.

Permeabilità dei depositi superficiali La permeabilità dei depositi superficiali risulta minore di 10 –6 cm/s.

Grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento Il grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento è medio in quanto l’acquifero superficiale è abbastanza protetto.

Vincoli esistenti I vincoli esistenti nell’area esaminata sono: - vincoli idraulici del PAI: fascia fluviale “C”; - vincoli del PTR: elementi di primo livello della RER.

Classe di fattibilità geologica Quest’area presenta una fattibilità geologica e delle azioni di piano con modeste limitazioni (CLASSE 2 - Sottoclasse 2b).

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17.3 AREA RESIDENZIALE "MOTTEGGIANA NORD"

Caratteristiche geografiche L’area di futuro sviluppo urbanistico a destinazione residenziale si trova a NE del centro abitato di Motteggiana a ridosso della zona residenziale esistente. Le quote altimetriche sono di 19.00 - 19.50 metri s.l.m.. L’area è attualmente utilizzata a seminativi.

Caratteristiche litologiche e geotecniche Per la caratterizzazione del primo sottosuolo è stata utilizzata la prova penetrometrica PGT3 ubicata in adiacenza all'area in oggetto:

Al di sotto del piano campagna attuale si rinvengono i seguenti depositi:

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PGT 3

Profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 - 1,20 limo sabbioso argilloso φ° = 26° - 27° 1.20 . 1.80 argilla limosa cu = 0.7 Kg/cmq 1.80 - 2.40 sabbia limoso argillosa φ° = 26° - 27° 2.40 .- 5.20 argilla limosa cu = 0.70 - 1.2 Kg/cmq 5.20 - 8.00 sabbia φ° = 31° - 33° 8.00 - 10.00 sabbia limoso argillosa φ° = 29° - 30°

Sono presenti terreni misti costituiti da limi, argille sabbie caratterizzati da mediocri capacità portanti e molto compressibili. Per fondazioni di tipo superficiale si può utilizzare un carico di esercizio (σT) dell’ordine di 0.9 - 1.0 kg/cmq, salvo verifica dei cedimenti.

Piezometria Il livello dell’acqua sotterranea è stato misurato, a 2,80 metri di profondità dal piano campagna attuale.

Permeabilità dei depositi superficiali La permeabilità dei depositi superficiali risulta bassa, dell’ordine di 10 –6 cm/s.

Grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento Il grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento è medio.

Vincoli esistenti I vincoli esistenti nell’area esaminata sono: - vincoli idraulici del PAI: fascia fluviale “C”; - vincoli paesaggistici e ambientali (D. L.vo 42/2004) - vincoli del PTR: elementi di primo livello della RER.

Classe di fattibilità geologica Quest’area presenta una fattibilità geologica alle azioni di piano con modeste limitazioni (CLASSE 2 - Sottoclasse 2b).

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17.4 AREA PRODUTTIVA DI MOTTEGGIANA

Caratteristiche geografiche L’area di futuro sviluppo urbanistico a destinazione produttiva si trova in Via Don P. Mazzolari in fregio alla strada alzaia dello Scolo Zara. La litologia di superficie è prevalentemente limosa. Le quote altimetriche sono di 20 metri s.l.m. L’area è attualmente utilizzata a medicaio.

Caratteristiche litologiche e geotecniche Per la caratterizzazione del primo sottosuolo è stata utilizzata la prova penetrometrica PGT 4 ubicata sulla planimetria dell'area in esame.

Al di sotto del piano campagna attuale si rinvengono i seguenti depositi:

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PGT 4 - Motteggiana

profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 - 2.20 sabbia limoso argillosa φ° = 29° - 31° 2.20 - 4.20 argilla e limo cu = 0.5 - 0.7 Kg/cmq 4.20 - 5.20 sabbia limoso argillosa φ° = 28° - 30° 5.20 -10.00 sabbia φ° = 31° - 33°

Sono presenti terreni misti costituiti da limi, argille sabbie caratterizzati da mediocri capacità portanti e abbastanza compressibili . Per fondazioni di tipo superficiale si può utilizzare un carico di esercizio (σT) dell’ordine di 1.0 kg/cmq, salvo verifica dei cedimenti.

Piezometria Il livello dell’acqua sotterranea è stato misurato, a 3.60 metri di profondità dal piano campagna attuale.

Permeabilità dei depositi superficiali La permeabilità dei depositi superficiali risulta media, dell’ordine di 10 –4 - 10 –5 cm/s.

Grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento Il grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento è alto.

Vincoli esistenti I vincoli esistenti nell’area esaminata sono: - vincoli idraulici del PAI: fascia fluviale “C”; - vincoli del PTR: elementi di primo livello della RER

Classe di fattibilità geologica Quest’area presenta una fattibilità geologica alle azioni di piano con modeste limitazioni (CLASSE 2 - Sottoclasse 2a).

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17.5 AREA RESIDENZIALE DI VILLA SAVIOLA

Caratteristiche geografiche L’area di futuro sviluppo urbanistico a destinazione residenziale si trova al margine Nord- orientale dell'abitato di Villa Saviola. Il terreno è completamente pianeggiante ed ha una quota di 17,5 metri s.l.m. L’area è attualmente utilizzata a seminativi.

Caratteristiche litologiche e geotecniche Per la caratterizzazione del primo sottosuolo è stata utilizzata la prova penetrometrica PGT 5 ubicata sulla planimetria dell'area in esame.

Al di sotto del piano campagna attuale si rinvengono i seguenti depositi:

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PGT5 - Villa Saviola

profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 - 1.60 sabbia limosa φ° = 28° - 30° 1.60 - 3.00 argilla e limo cu = 0.5 - 0.8 Kg/cmq 3.00 - 3.60 sabbia φ° = 30° - 31° 3.60 - 11.60 argilla limoso sabbiosa cu = 0.6 - 1.00 Kg/cmq 11.60 - 12.00 sabbia φ° = 32° - 34°

Sono presenti depositi fini costituiti da sabbie limose e argille limose, caratterizzati da mediocri capacità portanti e abbastanza compressibili . Per fondazioni di tipo superficiale si può utilizzare un carico di esercizio (σT) di 0.8 - 0.9 kg/cmq, salvo verifica dei cedimenti.

Piezometria Il livello dell’acqua sotterranea è stato misurato, a 2,30 metri di profondità dal piano campagna attuale.

Permeabilità dei depositi superficiali La permeabilità dei depositi superficiali risulta bassa, inferiore a 10 –6 cm/s.

Grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento Il grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento è medio.

Vincoli esistenti I vincoli esistenti nell’area esaminata sono: - vincoli idraulici del PAI: fascia fluviale “C”; - vincoli del PTR: elementi di primo livello della RER e “Corridoio regionale primario”.

Classe di fattibilità geologica Quest’area presenta una fattibilità geologica alle azioni di piano con modeste limitazioni (CLASSE 2 - Sottoclasse 2b).

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17.6 AREA PRODUTTIVA DI SAILETTO

Caratteristiche geografiche L’area di futuro sviluppo urbanistico a destinazione produttiva si trova appena ad Est del rilevato della SS 62 nel tratto che dal ponte sul Po porta a Sailetto. Il terreno è completamente pianeggiante ed ha una quota di 17,00 metri s.l.m. L’area è attualmente utilizzata a seminativi.

Caratteristiche litologiche e geotecniche Per la caratterizzazione del primo sottosuolo sono state utilizzate le prove penetrometriche PGT 6 e PGT 7 ubicate sulla planimetria dell'area in esame.

Al di sotto del piano campagna attuale si rinvengono i seguenti depositi:

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PGT 6 - Sailetto

profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 - 0.60 terreno vegetale 0.60 - 1.60 argilla cu = 0.5 - 0.6 Kg/cmq 1.60- 3.60 argilla e limo cu = 0.7 - 0.9 Kg/cmq 3.60 -5.20 sabbia e sabbia limosa φ° = 31° - 32° 5.20 - 6.60 argilla limoso sabbiosa cu = 0.7 - 0.9 Kg/cmq 6.60 - 8.20 sabbia φ° = 31° - 32° 8.20 - 9.00 argilla e limo cu = 0.8 - 1.00 Kg/cmq 9.00 - 9.60 sabbia limoso argillosa φ° = 27° - 28° 9.60 - 11.20 argilla e limo cu = 0.6 - 0.8 Kg/cmq 11.20 - 12.00 sabbia φ° = 31° - 32°

PGT 7 - Sailetto

profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 - 0.60 terreno vegetale 0.60 - 1.80 argilla cu = 0.5 - 0.7 Kg/cmq 1.80 - 3.80 argilla e limo cu = 0.7 - 1.00 Kg/cmq 3.80 - 5.40 sabbia e sabbia limosa φ° = 31° - 32° 5.40 - 6.40 argilla limoso sabbiosa cu = 0.8 - 1.00 Kg/cmq 6.40 - 8.40 sabbia limosa e sabbia φ° = 30° - 32° 8.40 - 9.20 argilla e limo cu = 0.9 - 1.00 Kg/cmq 9.20 - 10.00 sabbia limosa φ° = 28° - 30°

Sono presenti strati alterni di depositi liomoso-argillosi e sabbiosi fino a 12 metri di profondità. Sotto lo strato pedogenizzato sono stati riscontrati argille e limi caratterizzati da mediocri capacità portanti e abbastanza compressibili. Per le fondazioni superficiali è consigliabile utilizzare un carico di esercizio (σT) non superiore a 0,9 - 1,00 Kg/cmq al fine di limitare i cedimenti.

Piezometria Il livello dell’acqua sotterranea è stato misurato, a 2,40 - 2.,60 metri di profondità dal piano campagna attuale.

Permeabilità dei depositi superficiali La permeabilità dei depositi superficiali risulta bassa, inferiore a 10 –6 cm/s.

Grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento Il grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento è medio.

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Vincoli esistenti I vincoli esistenti nell’area esaminata sono: - vincoli idraulici del PAI: fascia fluviale “C”; - vincoli del PTR: elementi di primo livello della RER.

Classe di fattibilità geologica Quest’area presenta una fattibilità geologica alle azioni di piano con modeste limitazioni (CLASSE 2 - Sottoclasse 2b).

17.7 AREA RESIDENZIALE DI TORRICELLA

Caratteristiche geografiche L’area di futuro sviluppo urbanistico a destinazione produttiva si trova in adiacenza alla strada che dal centro di Torricella porta al Cimitero locale. Il terreno è completamente pianeggiante ed ha una quota di 17,50 - 18,00 metri s.l.m. L’area è attualmente utilizzata a seminativi.

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Caratteristiche litologiche e geotecniche Per la caratterizzazione del primo sottosuolo è stata utilizzata la prova penetrometrica PGT 8 ubicata sulla planimetria dell'area in esame.

Al di sotto del piano campagna attuale si rinvengono i seguenti depositi:

PGT 8 - Torricella

profondità Litologia Parametri geotecnici (m dal p.c.) φ° angolo di attrito cu coesione non drenata 0.00 – 2.60 argilla e limo cu = 0.7 - 0.9 Kg/cmq 2.60 – 4.20 sabbia φ° = 29° - 31° 4.20 – 5.60 argilla e limo cu = 0.8 - 1.00 Kg/cmq 5.60 – 7.40 sabbia limosa φ° = 28° - 30° 7.40 - 10.00 argilla e limo cu = 0.5 - 0.8 Kg/cmq 10.00 - 12.00 sabbia φ° = 31° - 32°

Sono presenti strati alterni di terreni limoso-argillosi e sabbiosi fino a 12 metri di profondità. Sotto lo strato pedogenizzato sono stati riscontrati argille e limi caratterizzati da mediocri capacità portanti e abbastanza compressibili. Per le fondazioni superficiali è consigliabile utilizzare un carico di esercizio (σT) non superiore a 0,9 - 1,00 Kg/cmq al fine di limitare i cedimenti.

Piezometria Il livello dell’acqua sotterranea è stato misurato, a 2,20 metri di profondità dal piano campagna attuale.

Permeabilità dei depositi superficiali La permeabilità dei depositi superficiali risulta bassa, inferiore a 10 –6 cm/s.

Grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento Il grado di vulnerabilità degli acquiferi superficiali all’inquinamento è medio.

Vincoli esistenti I vincoli esistenti nell’area esaminata sono: - vincoli idraulici del PAI: fascia fluviale “C”; - vincoli del PTR: elementi di secondo livello della RER - vincoli PTCP: secondo livello della RVP.

Classe di fattibilità geologica Quest’area presenta una fattibilità geologica alle azioni di piano con modeste limitazioni (CLASSE 2 - Sottoclasse 2b).

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18 AMBITI DI TRASFORMAZIONE 2011

Gli ambiti di trasformazione, proposti dal Piano, vengono di seguito illustrati avvalendosi della definizione dell’assetto geologico, idrogeologico e sismico del territorio comunale, così come indicato dalla L.R.12/2005 e successive modifiche e integrazioni, e dei vincoli derivanti dalla pianificazione sovraordinata.

18.1 AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 001 MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Sabbia Caratteristiche litotecniche Capacità portanti mediocri; terreni compressibili Livello statico della falda 2,50 – 3,00 superficiale (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale “C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore naturalistico-ambientale sullo Zara. Vincoli polizia idraulica:fascia di rispetto di 10 m sullo Zara. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2a. Destinazione d’uso Da residenziale di completamento ad area produttiva di espansione

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 002 MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Strati alterni di sabbie limoso-argillose, e di limi argillosi fino a 5 m di profondità, seguono sabbie fino a 10 metri; capacità portanti medie; terreni abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 3,00 – 3,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER Vincoli PTCP: secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore naturalistico-ambientale sullo Zara. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Da area agricola ad area produttiva di espansione

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 003 MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni con capacità portanti mediocri e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,50 – 3,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m sullo Irriguo Principale. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola ad area per servizi e attrezzature sportive.

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● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 004 Via L. da Vinci - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Argille e limi fino a 11 m di profondità; seguono sabbie fino a 30 metri; capacità portanti mediocri; terreni compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,50 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Da area per servizi attività produttiva ad area produttiva di completamento

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 005 C.te Quarantore - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Argilla limoso-sabbiosa fino a 5 m di profondità; seguono sabbie limose e sabbie fino a 10 metri; capacità portanti medie; terreni abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,50 – 3,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincolo paesaggistico D. L.vo 42/2005 sul Po. Vincoli PTR: primo livello RER. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Da area da agricola ad area di riqualificazione urbanistica a destinazione residenziale

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 006 C.te Zanetta - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Capacità portanti mediocri; terreni compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola ad area per l’attività produttiva agricola

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 007 Zona C.te Quarantore - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argilloso sabbiosi caratterizzati da mediocri capacità portanti e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,50 – 3,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincolo paesaggistico D. L.vo 42/2005 sul Po. Vincoli PTR: primo livello RER Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola a verde boschivo

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● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 008 Torre del Gattazzo - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Argilla Caratteristiche litotecniche Capacità portanti scarse; terreni compressibili. Livello statico della falda superficiale 1,00 – 2,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Elevata Scenario di pericolosità sismica locale Z2 Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”B”. Vincoli PTR: primo livello RER e Corridoio regionale primario. Vincoli PTCP: 1° livello RVP. Classe di fattibilità Classe 3. Sottoclasse 3b. Destinazione d’uso Area da agricola di rispetto paesaggistico a verde di recupero ambientale

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 009 MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Sabbia Caratteristiche litotecniche Capacità portanti scarse; terreni compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore naturalistico-ambientale sullo Zara. Vincoli polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m sullo Zara. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola a residenziale di completamento

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 010 MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Alternanze di terreni argilloso limosi e sabbiosi con mediocri capacità portanti e compressibili Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli polizia idraulica:fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b Destinazione d’uso Area da agricola con rispetto cimiteriale a produttiva di espansione

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 011 MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Alternanze di terreni argilloso limosi e sabbiosi con mediocri capacità portanti e compressibili Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER.

Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b Destinazione d’uso Area agricola di rispetto paesaggistico ad area residenziale di espansione ed area per servizi alla residenza (parcheggio e area verde)

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 102

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 012 Corte Gonfo I - VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Strati alterni di terreni limoso argillosi e sabbiosi con mediocri capacità portanti e abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER e Corridoio regionale primario. PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area agricola e produttiva di completamento ad area di riqualificazione urbanistica a destinazione residenziale

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 013 Zona C.te Macallè - VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Sabbia Caratteristiche litotecniche Limi e argille fino a 4 m di profondità; seguono sabbie limose e argillose fino a 10 metri; capacità portanti mediocri; terreni compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore naturalistico-ambientale sullo Zara. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2a. Destinazione d’uso Corte di interesse storico e ambientale ad area residenziale di completamento

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 014 Zona depuratore - VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche capacità portanti mediocri; terreni compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Vincoli polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m sul Canale Irriguo Principale. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola ad area per servizi alla residenza

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 015 Zona C.te Macallè - VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argilloso sabbiosi con medie capacità portanti e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli Vincoli polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m sul Canale Irriguo Principale Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area per servizi alla attività produttiva ad area per attività produttiva di espansione

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 103

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 016 Zona C.te Macallè - VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Limo e sabbia Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argillosi con mediocri capacità portanti e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media e alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area produttiva di espansione ad ambito di recupero per attività di servizio alla attività produttiva

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 017 Zona Zaragnino - SAILETTO

Litologia di superficie Sabbia Caratteristiche litotecniche capacità portanti medie; terreni abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore naturalistico-ambientale sullo Zara. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m sul Canale Irriguo Principale e sullo Zara. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2a. Destinazione d’uso Area agricola e residenziale di completamento ad area residenziale di espansione

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 018 Zona Zaragnino - SAILETTO

Litologia di superficie Sabbia Caratteristiche litotecniche capacità portanti medie; terreni abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m sul Canale Irriguo Principale. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola a riqualificazione urbanistica a destinazione residenziale

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 019 Corte Jolanda - SAILETTO

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche capacità portanti medie; terreni abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola a riqualificazione urbanistica a destinazione residenziale

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 104

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 020 Ex SS. 62 - Str. C.te Zaragnino - SAILETTO

Litologia di superficie Sabbia Caratteristiche litotecniche capacità portanti medie; terreni abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,50 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area agricola ad area per servizi alla residenza (parcheggio)

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 021 Zona Zaragnino - SAILETTO

Litologia di superficie Sabbia Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argilloso sabbiosi con medie capacità portanti e abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore naturalistico-ambientale sullo Zara. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m sullo Zara. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola ad area residenziale di completamento

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 022 Via S. Allende - TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Alternanze di limi e argille a sabbie; capacità portanti medie; terreni abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m sul Preorigini Zara. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola a residenziale di completamento

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 023 Via D. Alighieri - TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Alternanze di limi e argille a sabbie; capacità portanti medie; terreni abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola con rispetto cimiteriale ad area residenziale di espansione

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 105

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 024 C.te Dall’Oglio TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche capacità portanti mediocri; terreni compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincolo paesaggistico D. L.vo 42/2005 sul Po. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: primo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Da area per l’attività produttiva agricola ad area di riqualificazione urbanistica a destinazione produttiva agricola

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 025 Via G. Matteotti - TORRICELLA

Litologia di superficie limo Caratteristiche litotecniche capacità portanti mediocri; terreni compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Da area per l’attività produttiva agricola ad area residenziale di espansione

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 026 Via G. Matteotti - TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche capacità portanti mediocri; terreni compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Da area per l’attività produttiva agricola ad area di riqualificazione urbanistica a destinazione produttiva agricola

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 027 Area Bossole TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argillosi con capacità portanti mediocri e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola ad area per servizi alla residenza

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 106

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 028 Via F.lli Cervi - TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argillosi con capacità portanti mediocri e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area da agricola a residenziale di espansione

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 029 Via F.lli Cervi TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argillosi con capacità portanti mediocri e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Da area per servizi alla residenza ad area residenziale di completamento

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 030 Via F.lli Cervi - TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argillosi con capacità portanti mediocri e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Da area per servizi alla residenza ad area verde privata e non di pertinenza

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 031 TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Alternanze di limi e argille a sabbie; capacità portanti medie; terreni abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area di interesse architettonico e ambientale ad area per servizi alla residenza

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● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 032 Via F.lli Cervi - TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argillosi con capacità portanti mediocri e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Area residenziale di espansione ad area residenziale di completamento e ad area verde privato

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE AT – 033 C.te Dall’Oglio - TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche capacità portanti mediocri; terreni compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincolo paesaggistico D. L.vo 42/2005 sul Po. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: primo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Da area agricola con Corte di interesse architettonico e ambientale e residenziale di completamento ad area di riqualificazione urbanistica a destinazione produttiva agricola

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18.2 AMBITI DI TRASFORMAZIONE INFRASTRUTTURALE

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 001A Strada Prov. 50 - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Strati superficiali limoso argillosi e limoso-argilloso-sabbiosi con mediocri capacità portanti e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Riqualificazione e nuova viabilità

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 001B Strada Prov. 50 - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Strati superficiali limoso argillosi e limoso-argilloso-sabbiosi con mediocri capacità portanti e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Riqualificazione e nuova viabilità

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 002 Str. Vicinale Belvedere - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argilloso sabbiosi caratterizzati da mediocri capacità portanti e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,50 – 3,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincolo paesaggistico D. L.vo 42/2005 sul Po. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2B. Destinazione d’uso Riqualificazione viabilità esistente

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 003 Via Roma - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limosi e argillosi e con mediocri capacità portanti e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Riqualificazione viabilità esistente

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 109

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 004A Ciclabile “ Giovanna Daffini” da Via Belvedere a Strada Quarantore - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limosi e argillosi e con mediocri capacità portanti e compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,50 – 3,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Nuova viabilità ciclabile

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 004B Ciclabile “ Giovanna Daffini” da Strada Quarantore a Villa Saviola – VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Limo e sabbia Caratteristiche litotecniche Terreni limosi e argillosi e con mediocri capacità portanti e compressibili; terreni sabbiosi con medie capacità portanti Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale e sullo Zara. Vincoli PTCP:secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore naturalistico-ambientale sullo Zara. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2a e 2b. Destinazione d’uso Nuova viabilità ciclabile

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 004C Ciclabile “ Giovanna Daffini” da Strada Provinciale a Via Trento – VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Limo e sabbia Caratteristiche litotecniche Terreni limosi e argillosi e con mediocri capacità portanti e compressibili; terreni sabbiosi con medie capacità portanti Livello statico della falda superficiale 2,00 – 3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale. Vincoli PTCP: secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore naturalistico-ambientale sullo Zara. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2a e 2b. Destinazione d’uso Nuova viabilità ciclabile

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 110

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 005 Strada da Via A. Volta a strada Comunale Quarantore - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Strati alterni di sabbie limoso-argillose, e di limi argillosi fino a 5 m di profondità, seguono sabbie fino a 10 metri; capacità portanti medie; terreni abbastanza compressibili Livello statico della falda superficiale 3,00 – 3,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Nuova viabilità

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 006A Strada da Via belvedere a Strada Comunale Quarantore - MOTTEGGIANA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni con capacità portanti mediocri e compressibili Livello statico della falda superficiale 2,50 –3,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Fascia fluviale ”C. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Nuova viabilità

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 006B Strada da Strada Comunale Quarantore a Villa Saviola – VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni con capacità portanti mediocri e compressibili Livello statico della falda superficiale 2,50 –3,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Nuova viabilità.

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 007 Via F. Filzi – VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Limo e sabbia Caratteristiche litotecniche Terreni limosi con capacità portanti mediocri e compressibili ; terreni sabbiosi con medie capacità portanti Livello statico della falda superficiale 2,00 –3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER e Corridoio regionale primario. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Vincolo paesaggistico D. L.vo 42/2005 sul Po. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Riqualificazione viabilità esistente

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 111

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 008Ciclabile lungo la Via Papa Giovanni XXIII e la Via Trento – VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argillosi con capacità portanti mediocri e compressibili Livello statico della falda superficiale 2,00 –3,00 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media e alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER e Corridoio regionale primario. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Vincolo paesaggistico D. L.vo 42/2005 sul Po. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m sul Po Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Nuova viabilità ciclabile

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 009 Ciclabile lungo il PL “RIVIERA” e il PL “RIVIERA 2” – VILLA SAVIOLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limoso argillosi con capacità portanti mediocri e compressibili Livello statico della falda superficiale 1,50 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER e Corridoio regionale primario. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Vincolo paesaggistico D. L.vo 42/2005 sul Po. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2b. Destinazione d’uso Nuova viabilità ciclabile

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 010 Ciclabile lungo la ex SS. 62 – SAILETTO

Litologia di superficie Limo e sabbia Caratteristiche litotecniche Terreni limosi e sabbiosi con capacità portanti medie e abbastanza compressibili. Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media e alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER e Corridoio regionale primario.. Vincoli PTCP: secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore paesaggistico-ambientale sullo Zara. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale, sullo Zara e sul Po. Vincolo paesaggistico D. L.vo 42/2005 sul Po Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclassi 2a e 2b Destinazione d’uso Nuova viabilità ciclabile

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● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 011 Strada Comunale Zaragnino - SAILETTO

Litologia di superficie Sabbia Caratteristiche litotecniche Terreni sabbiosi con medie capacità portanti e abbastanza compressibili Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore naturalistico-ambientale sullo Zara. Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m su Irriguo Principale e sul Po. Vincolo paesaggistico D. L.vo 42/2005 sul Po Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2A Destinazione d’uso Riqualificazione viabilità esistente

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATI – 012 Via F.lli Cervi - TORRICELLA

Litologia di superficie Limo Caratteristiche litotecniche Terreni limosi e argillosi e con mediocri capacità portanti e compressibili Livello statico della falda superficiale 2,00 – 2,50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Media Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Fascia fluviale ”C. Vincoli PTR: secondo livello RER. Vincoli PTCP: secondo livello RVP. Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2a. Destinazione d’uso Riqualificazione viabilità esistente

18.3 AMBITI DI TRASFORMAZIONE RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

● AMBITO DI TRASFORMAZIONE ATRA – 001 Corso e bacini dello Zara

Litologia di superficie Sabbia Caratteristiche litotecniche Terreni superficiali generalmente sabbiosi con medie capacità portanti abbastanza compressibili Livello statico della falda superficiale 2,50 – 3.50 (m dal piano campagna) Vulnerabilità acquifero superficiale Alta Scenario di pericolosità sismica locale Z4a Vincoli esistenti Vincoli idraulici: fascia fluviale ”C”. Vincoli PTR: primo e secondo livello RER Vincoli Polizia idraulica: fascia di rispetto di 10 m sullo Zara. Vincoli PTCP: secondo livello RVP; canale di matrice storica e di rilevante valore naturalistico-ambientale sullo Zara Classe di fattibilità Classe 2. Sottoclasse 2Aa Destinazione d’uso Riqualificazione idraulico ambientale

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ALLEGATI

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ALLEGATO 1

AREA "SCUOLA"

INDAGINI GEOTECNICHE

PROVA PGT 1 – ELABORATI PENETROMETRICI

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Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 118

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 119

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 120

INDAGINI GEOFISICHE

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Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 122

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 123

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ALLEGATO 2

AREA "CENTRO SERVIZI"

INDAGINI GEOTECNICHE

PROVA PGT 2 – ELABORATI PENETROMETRICI

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Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 126

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 127

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 128

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 129

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 130

INDAGINI GEOFISICHE

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Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 132

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 133

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 134

ALLEGATO 3

AREA RESIDENZIALE DI MOTTEGGIANA NORD

INDAGINI GEOTECNICHE

PROVA PGT 3 – ELABORATI PENETROMETRICI

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Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 136

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Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 138

ALLEGATO 4

AREA PRODUTTIVA DI MOTTEGGIANA

INDAGINI GEOTECNICHE

PROVA PGT 4 - ELABORATI PENETROMETRICI

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Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 141

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 142

ALLEGATO 5

AREA RESIDENZIALE DI VILLA SAVIOLA

INDAGINI GEOTECNICHE

PROVA PGT 5 - ELABORATI PENETROMETRICI

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 143

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 144

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 145

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 146

ALLEGATO 6

AREA PRODUTTIVA DI SAILETTO

INDAGINI GEOTECNICHE

PROVA PGT 6 - ELABORATI PENETROMETRICI

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Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 148

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 149

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 150

PROVA PGT 7 - ELABORATI PENETROMETRICI

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 151

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 152

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 153

Dott. Geologo Giovanni Novellini - Redondesco Comune di Motteggiana 154

ALLEGATO 7

AREA RESIDENZIALE DI TORRICELLA

INDAGINI GEOTECNICHE

PROVA PGT 8 - ELABORATI PENETROMETRICI

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