NODO CRITICO: MN01 Mantova

CORSO D’ACQUA:

TRATTO: da località Sacca alla confluenza in Po

LUNGHEZZA DEL TRATTO: 41,5 km MILANO

2 Mantova SUPERFICIE FASCIA FLUVIALE B: 40,9 km TORINO

COMUNI INTERESSATI Prov. Mantova: , , , , , , Mantova, , , , , , , Virgilio.

POPOLAZIONE RESIDENTE* :132.557 NUMERO ISTITUZIONI* : 222 ABITAZIONI TOTALI* : 51.410 NUMERO ADDETTI ISTITUZIONI* : 9.710 NUMERO U.L. IMPRESE* : 10.358 SAU (ha)* : 46.652,80 NUMERO ADDETTI IMPRESE* : 44.745

* (riferiti all’intero territorio dei Comuni interessati - fonte dati Istat 1991)

1.1 Caratteri geomorfologici Da Sacca all'immissione nel lago Superiore di Mantova il Mincio ha un alveotipo da sinuoso a meandriforme ed è fiancheggiato da una fitta rete di canali e rogge formanti una fascia palustre e da una scarpata di erosione fluviale continua. I paleoalvei distano qualche chilometro dal corso attuale. Da valle dei Laghi di Mantova (Pietole Vecchia) al ponte della SP 33 di Governolo il corso d'acqua presenta un alveotipo unicursale meandriforme, fortemente vincolato da arginature continue molto prossime alle sponde. A sud di Mantova è visibile un esteso paleoalveo meandriforme. A valle del ponte fino alla confluenza in Po l'andamento diventa debolmente sinuoso, vincolato dai rilevati arginali. Nella zona di confluenza le forme relitte del Mincio si confondono con quelle del Po; in particolare si osserva un probabile pregresso punto di confluenza presso Correggio Micheli.

1.2 Caratteri geografici e territoriali Il sistema Mincio - Laghi di Mantova - Po ha un assetto idraulico molto particolare, la cui origine risale ad epoche storiche piuttosto antiche. Il fulcro è costituito dalla città di Mantova; rispetto ad essa sono impostati il sistema di regolazione dei Laghi, quello di difesa dal Po, le opere di smaltimento degli afflussi del Mincio e della rete idrografica secondaria, le opere di navigazione che connettono il porto fluviale di Mantova con il Po e con il sistema Fissero - Canal Bianco. Il corso del fiume Mincio è compreso all'interno del Parco Naturale Mincio, istituito per la salvaguardia delle valenze naturalistiche e paesaggistiche delle aree adiacenti al corso d'acqua. L'area di competenza del Parco si estende in territorio lombardo, dal di fino all'immissione nel fiume Po, nei comuni di Bagnolo San Vito e Sustinente. (vedi Tav. “Caratteri fisiografici e territoriali”).

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1.3 Assetto attuale del sistema difensivo

La definizione dell'assetto difensivo richiede una descrizione dello schema di funzionamento idraulico. (vedi Tav. “Interventi di piano”).

All'uscita dal lago di Garda il Mincio è regolato dallo sbarramento di Salionze, che governa le portate defluenti e definisce il regime idraulico del corso d'acqua in relazione alla laminazione degli afflussi di monte operata dal lago.

All'altezza di Pozzolo una prima opera di regolazione dà origine allo scaricatore Pozzolo-Maglio; nei pressi di Maglio un secondo partitore immette nello scolmatore Diversivo Mincio in cui, un poco più a valle, si immette anche lo scaricatore Pozzolo-Maglio. Il diversivo riceve i deflussi delle acque basse dei territori in sinistra Mincio posti a nord di Mantova e, by-pass della città, sottopassa in botte a sifone il canale Fissero-Tartaro e confluisce nel Mincio a valle dello sbarramento (fornice) di Formigosa. L'opera svolge la funzione di fare defluire a valle della città i deflussi di monte, comprensivi degli apporti della rete minore in sinistra.

In prossimità di Mantova il Mincio si immette nel sistema dei laghi di Mantova (Superiore, Di Mezzo ed Inferiore) che circondano a nord-est la città e i cui livelli sono regolati da tre dighe:

la diga dei Molini, che separa il lago Superiore e quello Di Mezzo, su cui corrono la S.S. 62 e la linea ferroviaria Modena-Verona;

la diga di S. Giorgio, che separa il lago Di Mezzo da quello Inferiore, su cui passa la S.S. 10;

la diga Masetti, che separa il lago Inferiore dalla Vallazza, che ospita la S.P. 28 e la linea ferroviaria Mantova - Padova.

Dalla Vallazza si diparte, tramite un manufatto regolatore, lo scaricatore Vallazza-Fissero che collega con il canale Fissero-Tartaro.

Poco dopo lo scaricatore dalla Vallazza è ubicato lo sbarramento - fornice di Formigosa, che permette di disconnettere il livello idrico da quello del Mincio di valle e, quindi, del Po. A fornice chiuso, oltre allo scaricatore della Vallazza, può entrare in funzione, per lo smaltimento delle acque meteoriche afferenti al sistema dei laghi, l'impianto di sollevamento di Valdaro.

A valle di Formigosa un'ultima funzione di regolazione rispetto ai livelli di piena del Po è costituita dall'opera di sostegno di Governolo.

Sul corso del Mincio, a monte della città di Mantova, si hanno opere di difesa in alveo solo in corrispondenza degli attraversamenti dei centri abitati. A valle, sino all'immissione in Po, si hanno arginature continue da valle di Formigosa, con tracciato sempre molto prossimo alle sponde e per lunghi tratti in froldo.

1.4 Fenomeni di dissesto nel corso di piene recenti Novembre 2000 I livelli di Po alla confluenza col Mincio si sono mantenuti elevati per tutto il periodo tra il 20 ottobre e la fine del mese di novembre e hanno comportato la chiusura continuativa del fornice di Formigosa per quasi tutto il periodo. Il sistema idraulico di protezione della città di Mantova ha comunque funzionato senza dare luogo a rischi di inondazione per l’area urbana, anche grazie alla messa in funzione dello scolmatore sul Fissero-Tartaro.

2 NODO CRITICO: MN01 Mincio

Le principali condizioni di criticità e di rischio sono collegate alla complessità del sistema di regolazione idraulica, essendo una grande porzione di territorio a quote di molto inferiori ai livelli idrici massimi imposti dal rigurgito di Po.

Un ulteriore fattore critico è rappresentato dagli apporti dei colatori secondari che confluiscono nel Mincio tra Pozzolo e Grazie (canali Birbesi, Goldone, Solfero e fosso Osone).

Si hanno inoltre fenomeni di erosione spondale e di abbassamento del fondo alveo che coinvolgono le condizioni di stabilità delle arginature in froldo, nel tratto da Formigosa all'immissione in Po, e le fondazioni dei ponti di Pozzolo e Governolo.

3.1 Assetto morfologico e idraulico di progetto L'assetto idraulico di progetto conferma il sistema di regolazione idraulica e di difesa esistente, rispetto al quale devono essere effettuati gli adeguamenti e i completamenti strutturali necessari a garantirne la sicurezza e l'affidabilità di funzionamento.

La portata di progetto rispetto alla quale dimensionare il sistema difensivo è quella con tempo di ritorno di 200 anni.

3. 2 Interventi principali di piano Gli interventi strutturali da realizzare per il conseguimento dell'assetto di progetto sono i seguenti: a) a monte di Mantova: 1. realizzazione di opere di difesa spondale, con funzione di contenimento dei fenomeni di divagazione trasversale dell'alveo inciso;

2. realizzazione di opere di controllo del trasporto solido e/o di stabilizzazione del profilo di fondo nel tratto da Pozzolo a Mantova;

b) a difesa della città di Mantova gli interventi hanno l'obiettivo del contenimento dei livelli idrici dei laghi (lago Superiore entro quota 17,5 m s.m.; laghi Di Mezzo, Inferiore e Vallazza entro quota 14,0÷14,5 m s.m.) anche nell'ipotesi di contemporaneità dei massimi deflussi del Po, del Mincio e delle acque basse di Mantova. Gli interventi principali sono:

1. realizzazione del Canale scolmatore di nord - ovest recapitante nel fiume Oglio, per lo sgrondo dei bacini dei fossi Osone e Marchionale;

2. realizzazione del Canale scolmatore di nord - est (in località Sacca) per lo sgrondo dei bacini dei fossi Birbesi e Goldone nel fiume Mincio, a monte della derivazione del Diversivo Mincio;

3. ristrutturazione delle opere civili e idrauliche dei manufatti di regolazione ubicati fra i laghi Superiore e Di Mezzo, in località Diga dei Molini;

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4. ristrutturazione e consolidamento delle mura perimetrali di Mantova, dalla diga dei Molini al porto Catena e ristrutturazione degli scarichi e delle chiaviche ubicate lungo il perimetro della città;

5. adeguamento delle opere civili e idrauliche dell'impianto di sollevamento di Valdaro;

6. realizzazione di un contro - fornice per raddoppiare il grado di sicurezza garantito attualmente dalla fornice di Formigosa;

c) a valle di Mantova: 1. adeguamento in quota e sagoma delle arginature esistenti da Formigosa all'immissione nel fiume Po;

2. realizzazione di opere di difesa spondale, a carattere locale su entrambe le sponde, con funzione di protezione del piede dei rilevati arginali.

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