Il Vuoto Della Forma Scrittura, Testimonianza E Verità

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Il Vuoto Della Forma Scrittura, Testimonianza E Verità Massimo Lollini IL VUOTO DELLA FORMA SCRITTURA, TESTIMONIANZA E VERITÀ MARIETTI 1820 Per i miei genitori Luego bajó la voz como para confiarme un secreto: – Lo adquirí en un pueblo de la llanura, a cambio de unas rupias y de la Biblia. Su poseedor no sabía leer. Sospecho que en el Libro des los Libros vio un amuleto. Era de la casta más baja; la gente no podía pisar su sombra, sin contaminación. Me dijo que su libro se llamaba el Libro de Arena, porque ni el libro ni la arena tienen ni principio ni fin. Luis Borges, El libro de arena. I edizione 2001 © 2001 Casa Editrice Marietti S.p.A. – Genova e-mail [email protected] ISBN 88-211-8684-9 Indice Premessa 9 PARTE I – Introduzione – Dalla stella della scrittura alla stella della redenzione 15 I.1 Scrittura e testimonianza in Platone 17 I.2 La Bibbia e Agostino 28 I.3 Dante e la stella della scrittura 39 I.4 “In guisa d’uom che pensi et pianga et scriva”: Petrarca 54 I.5 Galileo e la faccia della luna 57 I.6 La stella della rendenzione: la nozione di testimonianza nella cultura neoebraica 81 PARTE II – Il testimone, la guerra e il carcere 97 II.1 “Algeri è una città tutta bianca” 99 II.2 Serra e Croce, la testimonianza e la storia 108 II.3 Tra la “cosa in sé” e la “vita muta e nuda”: Serra, Kant e Schopenhauer 118 II.4 La filosofia della guerra e la testimonianza 139 II.5 L’importanza dell’ombra: il giovane Gramsci, Serra e la cultura del primo Novecento 156 II.6 Il testimone invisibile: le Lettere dal carcere di Antonio Gramsci 171 PARTE III – Etica della scrittura e testimonianza 197 Premessa III.1 Perché si scrive? Primo Levi e Paul Celan 199 III.2 La scrittura, la Legge e la scienza 221 III.3 La verità della poesia 229 III.4 Letteratura, scienza e scrittura in Italo Calvino 252 III.5 Il corpo e lo sguardo fenomenologico 262 III.6 Etica della scrittura e autobiografia 270 PARTE IV – Sintesi, conclusioni e aperture – Verso un’etica del soggetto 285 Ho cominciato a pensare a questo libro nel 1987, subito Bibliografia 337 dopo la morte di Primo Levi e la lettura del suo ultimo saggio intitolato I sommersi e i salvati. Sono rimasto profondamente Indice dei nomi 342 colpito dalla lettura di quel libro e dalla vicenda della morte dello scrittore, tanto che negli anni successivi ho continuato a interrogarmi sul significato della testimonianza, sul senso della verità in un secolo come il Novecento, segnato dalla tragedia delle distruzioni di massa inaugurata dalla prima guerra mon- diale. Ho dedicato a questi problemi saggi, articoli e conferen- ze che coprono un arco di dieci anni di lavoro. Tuttavia solo nel momento in cui mi sono riproposto di raccogliere in un unico testo i lavori precedenti sono emerse con chiarezza la mia direzione di ricerca e la mia prospettiva filosofica. Il libro che ne è nato non è dunque una raccolta di saggi appartenenti a diversi momenti della mia attività di ricerca, ma un prodotto completamente nuovo in cui studio il problema della testimo- nianza in alcuni esempi significativi della letteratura occidenta- le. In particolare, mi sono interrogato sul contenuto di verità della letteratura e della poesia, su ciò che la letteratura e la poe- sia pensano nel momento in cui si pongono come testimonian- za in una prospettiva fenomenologica. La prima parte svolge una funzione introduttiva a tutto il libro e studia brevemente l’origine del nesso testimonianza- scrittura-verità nella filosofia platonica, nella cultura giudaico- cristiana e nella letteratura romanza. La testimonianza è scrit- tura dell’anima che impara, una scrittura dunque che, come l’anima, sempre si muove e aspira ad abbracciare il principio vitale nella sua unità indivisa (Fedro 245c e 276a). Per questa 10 IL VUOTO DELLA FORMA PREMESSA 11 ragione chiunque indaghi in maniera autentica la verità non se sapevole del carattere artificiale e a un tempo inevitabile della ne dichiara mai possessore e tende a considerarla un problema sua ricerca di fondamento. Il soggetto che si trova al centro di metodo, indagandone le condizioni di funzionamento nel- della filosofia della testimonianza non è pago dell’universo dei l’esperienza dell’individuo cosciente. In questa maniera si è significati compiuti messi a disposizione dai vari apporti disci- cercato di evitare la dimensione di assolutezza logica e ontolo- plinari, né si limita a dichiarare indicibile l’esperienza o impra- gica della verità, mostrando come nella scrittura alfabetica la ticabile la ricerca della verità. Si tratta di un soggetto filosofi- testimonianza si articoli in una forma logica che rimane sempre co, la cui presenza è peraltro riscontrabile anche nelle impor- esposta ai pericoli di dogmatismo razionale, sia quando essa si tanti opere letterarie analizzate in questo libro. Un soggetto pone come scrittura autobiografica, sia quando assume le vesti che vede ancora possibile e necessaria l’apertura di senso, non del discorso scientifico, o si manifesta come ragionamento filo- solo nell’esperienza, ma anche nella stessa tradizione, mante- sofico. nendo viva l’intensità e la meraviglia dell’interrogazione e della Il ruolo della scrittura, le condizioni e i limiti da essa impo- ricerca filosofica. sti vengono riconosciuti in maniera ancora del tutto insuffi- Questi temi sono presentati nell’Introduzione in una pro- ciente nell’attuale dibattito critico sul problema della testimo- spettiva storica che non si pretende esauriente. Il tema unifi- nianza. Il mio contributo mira a far crescere il confronto idea- cante di tutta la prima parte del libro è quello della scrittura le e politico fuori dalle strettoie delle singole discipline, lonta- del volto dell’altro (all’interno della problematica della scrittu- no dalle ideologie compiaciute e dalle tentazioni rappresentate ra dell’anima). Dopo aver brevemente indagato le premesse dalle facili scorciatoie rese disponibili dalla tecnologia e inco- platoniche e bibliche, si va dal tentativo di Dante di scrivere il raggiate dal narcisismo intellettuale. La scrittura rende possi- volto di Cristo, a quello di Petrarca di scrivere il volto di Laura, bile e determina l’interrogazione filosofica da cui la letteratura, fino a giungere al tentativo galileiano di scrivere il volto della come la religione e la scienza, rimane comunque influenzata in luna. Il pensiero di Rosenzweig e quello di Lévinas contribui- maniera decisiva. Questo significa che la scrittura non è uno scono alla fine a collocare la problematica del volto dell’altro strumento neutrale e puro, sciolto da ogni determinazione, ma in una precisa prospettiva filosofica e religiosa che viene par- uno strumento decisivo di ogni elaborazione intellettuale e zialmente discussa alla fine della prima parte. Le altre sezioni culturale. La stessa civiltà delle immagini in cui sempre più del libro sono da vedere in stretta continuità con i problemi viviamo non può evadere i problemi e le prospettive create teorici delineati nell’Introduzione e studiano l’evolversi della dalla scrittura se non vuole ridursi alla pura catalogazione del nozione di testimonianza nel XX secolo a partire da alcuni testi visibile. Certo esiste un mondo prima della scrittura, fuori esemplari di Renato Serra, Antonio Gramsci, Primo Levi, Paul della scrittura e oltre la scrittura, ma questo mondo “altro” Celan e Italo Calvino. può essere abitato e percorso solo attraverso una forma, la Anche nella seconda e nella terza parte del libro l’attenzio- scrittura stessa, che non ha un’esistenza separata dalle sue ne è tutta rivolta al nesso testimonianza-scrittura-verità e alle determinazioni e dai contenuti che essa stessa contribuisce a sue diverse articolazioni negli autori e nei testi studiati. In que- creare. sti scrittori e nelle loro opere emerge la consapevolezza che Le limitazioni imposte dalla scrittura e i pericoli di dogma- vedere le cose dal punto di vista umano vuol dire innanzitutto tismo cui può dar luogo la ricerca di sé sono in parte superati vederle in maniera individuale, come ha scritto Thomas Mann nel momento in cui la testimonianza riconosce l’azione del nelle Considerazioni di un impolitico (1917). Questo testo che vuoto interno alla scrittura stessa e lo documenta nell’atto del pure non viene analizzato nel libro rimane sullo sfondo come testimoniare, del manifestare la posizione di un soggetto con- una delle opere che hanno inaugurato la critica novecentesca 12 IL VUOTO DELLA FORMA PREMESSA 13 all’umanesimo ideologico e alla riduzione della dimensione ed è uscito in “Northeast Modern Language Association. umana alla sfera politica e alla vita sociale. La quarta e ultima Italian Studies”, 14 (1989-1990). Il capitolo I.6 La stella della parte del libro cerca di svolgere un bilancio del discorso svol- redenzione costituisce la rielaborazione di un saggio intitolato to, un bilancio aperto a nuove sollecitazioni che vengono da The Ethics of the Witness from Franz Rosenzweig to Post- nuovi testi come quelli di Romain Rolland, Luigi Pirandello, Holocaust Jewish Writers and Philosophers, che ho presentato Nicola Chiaromonte, Emmanuel Lévinas, Maurice Blanchot, alla Conferenza Internazionale “Ethics After the Holocaust”, Carlo Sini e María Zambrano. che si è svolta alla University of Oregon nel maggio del 1996. Il capitolo II.6 Il testimone invisibile: le “Lettere dal carcere” di Desidero qui ringraziare quanti hanno incoraggiato il mio Antonio Gramsci costituisce la rielaborazione di due articoli lavoro aprendolo a nuove e feconde prospettive che io non sulle lettere di Gramsci: il primo, Il velo della letteratura e le potevo ancora intravedere nel lontano 1987. Il Prof. Ezio sofferenze del soggetto nel carcere di Gramsci, è uscito su “Il Raimondi mi ha fatto apprezzare il valore e l’importanza del- Piccolo Hans”, 81 (primavera 1994); il secondo, Literature and l’opera di Renato Serra e mi ha dato alcune indicazioni fonda- Testimony in Gramsci’s “Letters from Prison”.
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