CARTEGGIO PONCHIELLI-RICORDI (1873-1877) Edizione Delle Lettere Con Uno Studio Su: Il Parlatore Eterno (1873)
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali Laurea Magistrale in Musicologia CARTEGGIO PONCHIELLI-RICORDI (1873-1877) Edizione delle lettere con uno studio su: Il parlatore eterno (1873) Relatore: Prof. Carlo BIANCHINI Tesi di laurea di: Correlatore: Prof. Pietro ZAPPALÀ, Licia SIRCH Roberto MAIETTA Matricola: 404966 Anno Accademico 2016/2017 Indice Introduzione p. 1 PARTE PRIMA: Frammenti di un’epoca Capitolo 1: Inquadramento storico - § 1.1 ‘Artigianato’ vs ‘intellettualismo’ p. 4 - § 1.2 Ponchielli e la rappresentazione delle proprie opere p. 7 - § 1.3 Alla ricerca del librettista p. 10 - § 1.4 Riflessioni d’autore sulla forma p. 12 Capitolo 2: Ponchielli e i suoi editori - § 2.1 I primi editori di Ponchielli p. 14 - § 2.2 L’editoria italiana negli anni Settanta dell’Ottocento: Ricordi vs. Lucca p. 14 - § 2.3 La battaglia fra Lucca e Ricordi per I promessi sposi p. 15 - § 2.4 Un problema di rappresentanza: Giuseppe Lamperti p. 16 - § 2.5 Una guerra sotterranea nel carteggio Ponchielli-Ricordi p. 17 - § 2.6 Giulio Ricordi editore e agente di Ponchielli p. 18 Capitolo 3: Il parlatore eterno, un unicum del Ponchielli comico - § 3.1 Precedenti e genesi dell’opera p. 21 - § 3.2 Dalla farsa francese al libretto di Ghislanzoni p. 22 - § 3.3 Il libretto di Ghislanzoni p. 23 - § 3.4 Opera comica, operetta e teatro di rivista in Italia negli anni Settanta p. 27 dell’Ottocento - § 3.5 Alcune osservazioni sulla musica di Ponchielli p. 28 - § 3.6 Il primo parlatore: profilo vocale del baritono Ignazio Viganotti p. 30 Capitolo 4: La scrittura di Ponchielli - § 4.1 Neologismi, giochi linguistici, caricature p. 32 - § 4.2 Autoironia e gusto per la narrazione p. 33 - § 4.3 Vernacolo, lombardismi, citazioni p. 34 Tabelle - Tabella 1: Confronto struttura testi Descombes/ Ghislanzoni p. 35 - Tabella 2: Il parlatore eterno, struttura musicale p. 36 - Tabella 3: Ruoli creati dal baritono Ignazio Viganotti p. 37 PARTE SECONDA: Il Carteggio Criteri editoriali p. 39 Tavola delle abbreviazioni p. 40 Carteggio Ponchielli-Ricordi (1873-1877) p. 41 Indici p. 134 Nominalia p. 140 Bibliografia p. 149 Ringraziamenti p. 154 Tavola segnature edizioni p. 155 Esempi musicali p. 158 a Irene “(…) nel tempo che egli passò qui, si immedesimò siffattamente nel tema, che all’apparire dei versi sentiva sussultare nella mente un oceano di melodie.” Ritratto di Ponchielli in una lettera di Ghislanzoni a Ricordi, 14 marzo 1873 Introduzione Il presente lavoro nasce con l’intento di fornire una lettura integrale della corrispondenza fra Amilcare Ponchielli (Paderno, 31.8.1834 – Milano, 17.1.1886) e la casa editrice Ricordi tra il 1873 e l’inizio del 1878. Le lettere del carteggio, custodite presso l’Archivio Storico Ricordi di Milano, sono state rese accessibili grazie alla loro digitalizzazione, disponibile online presso il sito Internet Culturale1. Numerosi passi delle cento lettere trascritte erano già stati estrapolati e citati parzialmente al fine di ripercorrere le fasi compositive delle opere e gli avvenimenti della vita dell’autore nelle, ancora oggi imprescindibili, opere biografiche di Gaetano Cesari e Giuseppe De Napoli degli anni ’30 del ‘9002. Un ristretto numero di lettere del carteggio, limitato al processo compositivo de La Gioconda, era inoltre stato edito, sempre parzialmente, all’interno degli articoli di Antonio Polignano apparsi sulla rivista Cremona produce nel 1984-853 e confluiti in due studi successivi4. Si è quindi ritenuto corretto citare, il più puntualmente possibile, gli studi di varia natura già esistenti sulle opere principali del compositore, senza addentrarsi in un troppo oneroso lavoro di ipotesi di ricostruzione, che ci si augura possa competere alle future edizioni critiche delle opere di Ponchielli, inaugurate dalla recente edizione della partitura de I promessi sposi5, e alle quali si auspica di poter usufruire di questo strumento di ricerca. I capitoli della PARTE I sono stati pensati al fine di garantire un inquadramento storico alla lettura dei testi presenti nella PARTE II, corredati di note a piè di pagina al fine di chiarire, nella maniera più puntuale possibile, riferimenti a persone, opere e avvenimenti citati. Completano la lettura dell’epistolario degli indici analitici e una sezione che raccoglie le informazioni biografiche di numerosi personaggi citati nelle lettere. Fondamentale è stato il poter disporre di alcuni epistolari ponchielliani realizzati negli ultimi anni, fra i quali va citato Tuo affezionatissimo Amilcare Ponchielli, fatica congiunta di più studiosi6, volta a riportare alla luce le corrispondenze di Ponchielli con amici cremonesi e librettisti, del quale il presente lavoro si propone come ideale continuazione “in parallelo”, prendendo in esame la corrispondenza professionale dell’autore con il suo principale editore. Si è pensato, proseguendo l’interesse dimostrato in anni recenti al Ponchielli del “genere medio”7, di dedicare una analisi al testo e alla musica dello scherzo comico Il Parlatore eterno (finora praticamente ignorato dagli studiosi), anche al fine di aggiungere un tassello alla rivalutazione, già in atto da diversi anni, della figura di Antonio Ghislanzoni, autore del libretto8. Ci si auspica che lo sforzo di realizzazione di tale lavoro, possa restituire agli studiosi dell’opera di Ponchielli un quadro più completo non solo del loro autore, ma del panorama musicale nel quale sono state concepite le sue opere. Seguendo il percorso professionale del compositore, il periodo inquadrato la genesi di due lavori di ampio respiro, I Lituani, opera composta nel 1873 e rimaneggiata nel ’74, e La Gioconda, composta nel 1875 e rimaneggiata a lungo fino alla fine del 1877. 1 http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/. Per la ricerca delle singole lettere cfr. segnature in TABELLA 4. 2 Cfr. CESARI e DE NAPOLI, op. cit. in Bibliografia. 3 Cfr. Polignano C.P. 1984(3), Polignano C.P. 1984(4), Polignano C.P. 1985(2). 4 Cfr. Polignano Gioconda Carteggio e Polignano Finale Gioconda. 5 Cfr. Partitura Promessi sposi 2016. 6 Cfr. «Tuo affezionatissimo Amilcare Ponchielli. Lettere 1856-1885, a c. di Francesco Cesari, Stefania Franceschini, Raffaella Barbierato. Prefazione di Adriana Guarnieri Corazzol, Padova, Il Poligrafo, 2010 d’ora in avanti citato semplicemente come: Taap. 7 Si vedano a proposito i lavori di Francesco Bissoli sulla Lina e sulla Marion Delorme. Cfr. Bissoli Lina e Bissoli Marion Delorme in Bibliografia. 8 Si vedano a tal proposito le numerose iniziative editoriali sulle opere letterarie dell’autore, proposte dalla Associazione Culturale «Fucina Ghislanzoni» di Caprino Bergamasco. 1 Ponchielli affianca ai due “mastodonti”9 la scrittura di due lavori occasionali: il divertissement comico Il parlatore eterno (durante i primi mesi del 1873) e la Cantata a Gaetano Donizetti (nel 1875), dedicandosi quindi al processo di revisione-rifacimento di un’opera giovanile, La Savojarda, diventata Lina (parte del ’75 e tutto il ’76). Il biennio 1876-77 vede anche Ponchielli alla ricerca di nuovi soggetti da musicare. L’impegno si tradurrà in un lungo lavoro sulla solo abbozzata Olga di Carlo D’Ormeville e sul libretto di Ghislanzoni I mori di Valenza, anch’esso rimasto incompiuto e completato molti anni dopo da Arturo Cadore10. Anche la vita privata del compositore è attraversata, in questa epoca, da grandi cambiamenti. Ponchielli sposa nel 1874 la cantante Teresina Brambilla, di cui seguirà il percorso artistico (condividendone le tournée e coinvolgendola nella rappresentazione dei propri lavori) e dalla quale avrà, nel 1877, il primo figlio Annibale11. I proventi derivati dalle proprie opere, permettono inoltre un cambio di status sociale a Ponchielli, che nel 1875 si farà costruire una villa a Barco di Maggianico (Lecco), sul Lago di Como, rimanendo a stretto contatto con numerosi personaggi della vita culturale e musicale milanese ivi alloggiati12. Una fotografia congiunta umana e professionale di un lustro intenso che permetterà la creazione dei lavori di una maturità creativa (Il Figlioul prodigo e Marion Delorme) interrotta bruscamente da una morte precoce nel 1886. 9 “Un’alternativa ai mastodonti”, cfr. Bissoli Lina, p. 2. 10 Cfr. Licia Sirch, I mori di Valenza: Ponchielli, Cadore e la critica, pp. 169-79 in Amilcare Ponchielli, a cura di Giampero Tintori, Milano, Nuove edizioni, 1985. 11 Cfr. Lettera n. 69 del 1877, d’ora in avanti i riferimenti all’epistolario edito includeranno solo lettera e numero romano. 12 Cfr. Lettera 70. 2 PARTE I Frammenti di un’epoca 3 Cap. 1 Capitolo 1: Inquadramento storico § 1.1 - ‘Artigianato’ vs ‘intellettualismo’ “(…) Gli antiwagneriani si erano dati appuntamento a tale preciso scopo. Lasciarono che il primo atto si svolgesse quasi tranquillamente, poi ci fu l’intermezzo musicale del balletto Le due gemelle che, accompagnato da musica italiana, fu applaudito entusiasticamente. (…)”13 La cronaca anonima apparsa sulla Neue Freie Presse all’indomani la settima recita del Lohengrin alla Scala (30 marzo 1873), immerge il qui anonimo autore del balletto Le due gemelle al centro di una delle più grandi ‘querelle’ del mondo artistico-letterario dell’Italia postunitaria. La prima rappresentazione di un’opera di Richard Wagner in Italia, il Lohengrin a Bologna (1° novembre 1871) aveva acceso uno dibattito riguardante la necessità di innovazione nel teatro d’opera. Il mondo musicale italiano si era diviso in due: da un lato i sostenitori dell’‘arte dell’avvenire’, favorevoli all’avvento del sinfonismo di matrice tedesca per innovare