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Area Comunicazioni

Rapporto di ricerca

Lo scenario della produzione e distribuzione di web‐series

Tassonomia dell’offerta, contenuti e linguaggi, la distribuzione e il ruolo dei broadcaster, i festival

per Rai – Direzione Marketing

Report definitivo

11 febbraio 2013

Via del Quirinale 26, 00187 Roma Tel. 06.4740746 Fax 06.4746549 www.i‐com.it info@i‐com.it

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Lo scenario della produzione e distribuzione di web‐series Tassonomia dell’offerta, contenuti e linguaggi, la distribuzione e il ruolo dei broadcaster, i festival

PROGETTO DI RICERCA PER RAI – DIREZIONE MARKETING

ICOM – ISTITUTO PER LA COMPETITIVITA’ – AREA COMUNICAZIONE

AUTORI: GIOVANNI GANGEMI, ANDREA MARZULLI, BRUNO ZAMBARDINO

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SOMMARIO

0. Premessa: oggetto, obiettivi e metodologia della ricerca 0.1. Oggetto della ricerca 0.2. Scenario di riferimento 0.3. Contenuti generali della ricerca 0.4 Tassonomia delle web series

1. STATI UNITI 1.0. Premessa 1.1. Cenni sui principali trend del mercato 1.2. Generi e sottogeneri 1.3. Stagioni 1.4. Durata e pezzatura 1.5. Una panoramica su produzione e distribuzione 1.6. Il ruolo dei broadcaster e delle major 1.7. Alcuni dati sulle performance 1.8. Premi e festival 1.9. Le web series serie selezionate per il focus

2. REGNO UNITO 2.0. Premessa 2.1. Cenni sui principali trend del mercato 2.2. Generi e sottogeneri 2.3. Stagioni 2.4. Durata e pezzatura 2.5. Una panoramica su produzione e distribuzione 2.6. Il ruolo dei broadcaster 2.7. Alcuni dati sulle performance 2.8. Premi e festival 2.9. Le web series selezionate per il focus

3. FRANCIA 3.0. Premessa 3.1. Cenni sui principali trend del mercato 3.2. Generi e sottogeneri 3.3. Stagioni 3.4. Durata e pezzatura 3.5. Una panoramica su produzione e distribuzione 3.6. Il ruolo dei broadcaster 3.7. Alcuni dati sulle performance 3.8. Premi e festival 3.9. Le web series selezionate per il focus

4. SPAGNA 4.0. Premessa 4.1. Cenni sui principali trend del mercato 4.2. Generi e sottogeneri 4.3. Stagioni 4.4. Durata e pezzatura 4.5. Una panoramica su produzione e distribuzione 4

4.6. Il ruolo dei broadcaster 4.7. Alcuni dati sulle performance 4.8. Premi e festival 4.9. Le web series selezionate per il focus

5. ITALIA 5.0. Premessa 5.1. Cenni sui principali trend del mercato 5.2. Generi e sottogeneri 5.3. Stagioni 5.4. Durata e pezzatura 5.5. Una panoramica su produzione e distribuzione 5.6. Il ruolo dei broadcaster 5.7. Alcuni dati sulle performance 5.8. Premi e festival 5.9. Le web series selezionate per il focus

ALLEGATO: WEB SERIES IN ITALIA (INTERVISTE)

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0. PREMESSA: OGGETTO, OBIETTIVI E METODOLOGIA DELLA RICERCA

0.1. OGGETTO DELLA RICERCA Obiettivi principali della ricerca sono: ‐ l’analisi dello scenario della produzione di web‐series negli Usa, Regno Unito, Francia, Spagna e Italia ‐ la rilevazione e tassonomia dei prodotti realizzati negli ultimi tre‐cinque anni e politiche dei broadcaster; ‐ le modalità promozionali e distributive; festival dedicati.

0.2. SCENARIO DI RIFERIMENTO Il fenomeno delle web‐series rappresenta uno degli elementi più innovativi nello scenario della produzione narrativa audiovisiva. Il riconoscimento del Telefilm Festival 2011 a Freaks! come miglior serie italiana dell’anno ha evidenziato, anche in maniera provocatoria, come dal web provengano le maggiori spinte al rinnovamento della serialità audiovisiva. Negli Stati Uniti, da diversi anni le web‐series, autonome o con funzione di accompagnamento a serie ideate e trasmesse per il broadcasting lineare tradizionale, oppure come iniziative di branded content, sono parte integrante del panorama audiovisivo. Brevità, originalità del concept, flessibilità del consumo, utilizzo delle possibilità di interazione con gli utenti, disseminazione integrata con l’offerta lineare sono gli elementi principali necessari all’analisi del fenomeno. Produttori e broadcaster hanno già iniziato a guardare con attenzione a questo fenomeno, tra sperimentazione e integrazione.

0.3. CONTENUTI GENERALI DELLA RICERCA

La ricerca analizza la produzione di web‐series negli ultimi 3‐5 anni. L’analisi verte su: censimento delle opere; generi e temi; formati e pezzature; modalità produttive e distributive; festival; ruolo dei soggetti professionali e in particolare dei broadcaster; la produzione italiana. Attraverso un’analisi di benchmark condotta nei principali mercati televisivi europei ed in quello statunitense, viene tracciato un panorama dei prodotti realizzati, e delle strategie messe in atto dai maggiori broadcaster nei confronti di questo genere (in termini di commissioning, acquisto diritti o partnership con festival dedicati). Vengono delineati i modelli di comunicazione e disseminazione delle web‐series, l’utilizzo dei social network a fini promozionali e distributivi, la eventuale distribuzione su piattaforme broadcast e Online Tv / Ott‐tv, i festival specificatamente dedicati alle web‐series. Per quanto riguarda le web‐series italiane, un focus riguarderà il processo produttivo, le risorse impiegate, le attrezzature e la tempistica.

► Ambito geografico L’analisi prende in considerazione le web‐series realizzate nei seguenti Paesi:  Italia  Stati Uniti  Francia  Regno Unito  Spagna

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► Moduli e metodologia di raccolta delle informazioni

La ricerca è suddivisa in 3 moduli:

1) Lo scenario dell’offerta (censimento di base e Festival)

Inquadramento del fenomeno delle web‐series (intendendo i contenuti assimilabili al genere fiction) all’interno del più vasto scenario della creazione di contenuti originali per il web. Creazione di un database allegato, relativo alle web‐series prodotte nei Paesi: Usa, Italia, Regno Unito, Francia, Spagna, tramite la consultazione dei cataloghi esistenti e delle newsletter specializzate. Per ogni opera, il database contiene: ‐ Titolo ‐ Paese ‐ Anno di inizio produzione ‐ Stagioni ‐ Episodi totali ‐ Durata ‐ Genere ‐ Sottogenere ‐ Tipologia del committente (autoprodotto, società di produzione, broadcaster, inserzionista pubblicitario, altro), eventuale accompagnamento ad altra serie tv ‐ Principali outlet di distribuzione (sito, YouTube, altri outlet, canali televisivi) ‐ Performance

Il numero dei titoli censiti è stato, indicativamente, di 600: sono stati censiti i 100 migliori casi per Paese, con l’eccezione degli Usa, per i quali, visto l’alto numero e la qualità delle serie realizzate, il database include i 200 titoli più significativi. A partire dal database, sono state compiute alcune elaborazioni di base per individuare le tendenze prevalenti per ciascuna delle variabili. Sono state anche identificate le principali iniziative dei broadcaster riguardo le web series, indicando quelle opere che sono state commissionate e/o trasmesse da un’emittente televisiva, i concorsi e le iniziative dedicate dai broadcaster al prodotto fictional per il web. Sono stati anche individuati, per ogni Paese, i maggiori festival dedicati alle web series (o, se del caso, dedicati ad altri generi ma con una significativa sezione sulle web series), identificando l’organizzazione, gli obiettivi del festival, la partnership con altri soggetti pubblici o privati (fra cui segnatamente i broadcaster), i riconoscimenti assegnati ed ogni altra informazione di interesse rilevante.

2) Promozione e distribuzione (focus a campione)

Successivamente è stato effettuato un approfondimento qualitativo su di un campione di circa 50 opere (approssimativamente, 10 per Paese), rappresentative per: ‐ capacità del singolo titolo di essere emblematico di uno dei sottogeneri; ‐ formato; ‐ tipologia del commissioner e significatività del modello di distribuzione; ‐ valore del singolo titolo in termini di innovazione, qualità e risonanza, privilegiando i titoli prodotti per più stagioni e quelli che vedono un coinvolgimento, a monte o a valle, di un broadcaster. ‐ performance

Il focus si è basato, in particolare, su: modalità di distribuzione, modalità di eventuale partnership con broadcaster, informazioni sul consumo, iniziative di promozione e comunicazione.

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3) Web‐series italiane (case studies)

Per le principali web‐series italiane (una decina circa), è stato effettuato un ulteriore approfondimento che, oltre a contenere tutte le informazioni di cui al focus del punto 2, si propone di individuare l’impegno produttivo per le diverse opere (tempi di scrittura; consistenza della troupe; attori coinvolti; utilizzo di attrezzature e facilities professionali o amatoriali; giorni di lavorazione per episodio; locations; partnership per la promozione, la comunicazione e la distribuzione). Identificazione degli elementi di forza / criticità, punti di contatto e affinità produttive‐editoriali con la fiction e il brand Rai (corporate, canale, prodotto, altro brand). L’approfondimento è stato realizzato tramite interviste ai realizzatori, produttori o altri soggetti coinvolti seguendo la seguente scaletta tematica: ‐ Genesi del progetto ‐ Riferimenti narrativi ed estetici (film, serie tv, romanzi) ‐ Iniziative di comunicazione prima del lancio della serie (online e offline) ‐ Iniziative di comunicazione durante e dopo il lancio degli episodi (online e offline) ‐ Tempistica di scrittura e di produzione degli episodi, sovrapposizione fra le fasi ‐ Giorni di riprese e di post‐produzione per episodio (e software utilizzati) ‐ Numero componenti della troupe e reparti ‐ Numero di attori e comparse coinvolti ‐ Utilizzo di attrezzature e facilities professionali ‐ Locations interni ed esterni ‐ Partnership per la produzione, la distribuzione e la promozione ‐ Partecipazione a festival e altre rassegne sul tema

Qui di seguito l’elenco dei soggetti intervistati nella settimana dal 21 al 25 gennaio 2013.

Operatori Serie Andrea Pergola The Pills Francesco Capaldo Lost in Google Ferdinando Carcavallo Travel Companions Enrico Venti Drammi Medicali Riccardo Milanesi L’Altra Flavio Parenti ByMySide Maurizio Valente Facce da Scuola

04. TASSONOMIA DELLE WEB SERIES

Nell’ambito di questa ricerca, per “web series” s’intendono quei prodotti audiovisivi assimilabili al genere della fiction televisiva, e quindi con una narrazione seriale, pensati per avere nel web la distribuzione esclusiva o prioritaria. Sono stati quindi esclusi, di conseguenza, prodotti come i c.d. “web movie” (lungometraggi o cortometraggi), assimilabili ai film cinematografici, in cui la serialità della narrazione (personaggi fissi e ricorrenti, la divisione in episodi legati da personaggi, situazioni o azioni) è assente. Nell’accezione anglosassone, il termine “web series”, così come il suo speculare “tv series”, non indica esclusivamente i contenuti assimilabili alla fiction, ma tutti quei programmi a struttura seriale, compresi quelli di intrattenimento (giochi, talk show, varietà ‐ anche i reality secondo alcune classificazioni), factual (dal factual entertainment – che comprende il reality – al serious factual – nel quale sono compresi i documentari), current affairs (attualità, dibattiti, talk show su argomenti di interesse generale). 8

In linea teorica, quindi, una tassonomia delle “web series” (nell’accezione più generale) non dovrebbe avere nulla di diverso da una tassonomia delle “tv series” (e cioè dei programmi seriali), alla quale dovrebbe rifarsi integralmente (stante l’unica variabile nel canale prioritario di distribuzione). Ben più dirimente sarebbe porre l’accento, per ciascun genere o sottogenere, agli elementi di interazione, che sono caratteristici delle possibilità del web (e in alcuni dei casi rintracciati arrivano ad avere un’influenza diretta e decisiva sulla narrazione). In linea pratica, però, è utile definire una tassonomia delle “web series” nelle quali, empiricamente, ci si è imbattuti nel corso dell’analisi. Sono stati ripartiti in 3 macro‐categorie principali: scripted entertainment (cioè quei contenuti a prevalente componente narrativa o drammatica, come la fiction e l’animazione); non‐scripted entertainment (la categoria che corrisponde, nella definizione tradizionale, al macro‐genere “intrattenimento”); factual (quei programmi non‐fiction che documentano persone o fatti, e che spaziano dal factual entertainment come i reality al serious factual come i documentari, con l’aggiunta di contenuti di genere “tutorial” che guidano l’utente attraverso l’apprendimento di prassi o tecniche – molto diffusi nel web, ad esempio, sono i tutorial sulla cosmesi). Queste 3 macro‐categorie finiscono con l’intersecarsi in molti casi concreti: ci sono programmi factual che presentano una rilevante componente di intrattenimento (è il caso di programmi sul lifestyle o di alcuni reality), così come scripted entertainment (fiction) e documentario si ibridano nella docufiction

Tassonomia delle “web series”

NON‐SCRIPTED ENTERTAINMENT

SCRIPTED ENTERTAINMENT GAME

LIVE ACTION SCRIPTED TALK SHOW

ANIMATION ANIMATION REALITY

LIFESTYLE PUPPETRY COMEDY CGI DRAMA SOAP TUTORIAL

FACTUAL ENTERTAINMENT

DOCUFICTION

TRAVEL

SERIOUS FACTUAL

FACTUAL

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Il perimetro di questa ricerca, che è dedicata al c.d. “live action scripted entertainment” esclude altresì l’animazione in tutte le sue tecniche. All’interno delle “web series”, così delimitate nella loro accezione ristretta (praticamente sovrapposta a “fiction” nella terminologia in uso in Italia), la distinzione principale che abbiamo operato è fra Comedy e Drama, a seconda che prevalga un tono “leggero” e ironico nella narrazione o meno. Generalmente, si tende a far coincidere “Comedy” con “Sitcom”, intendendo per quest’ultima una serie Comedy con personaggi, ambientazioni e situazioni ricorrenti e ripetitive. In realtà, specie nei Paesi 9 anglosassoni, è sempre più frequente il caso di serie “leggere” strutturate come un Drama, ossia con un ventaglio più ampio di location e tematiche. Nella nostra classificazione, Sitcom è solo uno dei sottogeneri del Comedy, insieme ad altri sottogeneri tipici del Comedy, come la Sketch Comedy, la Parodia e la Satira. Ma si è presentato frequentemente il caso di storie di Fantascienza o Supernatural dal taglio decisamente leggero e ironico, ma con il respiro narrativo e lo stile visivo tipici di un Drama, nel qual caso l’opera è stata classificata secondo il genere Comedy e il sottogenere specifico. Senza contare quelle serie che si pongono all’intersezione fra i due generi: il c.d. “Comedy Drama” o “Dramedy”, senza appartenere a un sottogenere specifico, classificate secondo il tono prevalente. C’è stata, quindi, una serie di sottogeneri che sono stati classificati, alternativamente, nel genere Comedy o nel genere Drama. Altri sottogeneri sono invece più tipici di uno dei due generi, senza possibilità di contaminazione (è il caso di alcuni sottogeneri del Comedy, già citati), oppure senza che questa contaminazione sia stata rintracciata (oppure sia stata rintracciata in maniera del tutto estemporanea) nell’analisi empirica: non si ritrovano, ad esempio, dei Mystery o dei Thriller che non siano Drama. La categoria “Soap” è stata considerata un sottogenere di Drama (benché, ad esempio, nella classificazione britannica Drama e Soap vengono generalmente distinti). In questo caso l’approccio classificatorio italiano è parso più appropriato. Trasversale a tutti i generi e i sottogeneri, poi, è la presenza di elementi di interazione capaci di influenzare lo sviluppo dei personaggi e della trama. Tale presenza non è stata ridotta a variabile per la classificazione ma sarà evidenziata, quando presente, negli approfondimenti specifici dedicati ai diversi titoli. Analogo approccio sarà applicato a quelle serie che rappresentano esempi di Branded Content (ossia promosse da un particolare brand, commerciale o istituzionale) oppure che rappresentano spin‐off (di serie televisive con una distribuzione tradizionale) disponibili solo sul web.

Tassonomia delle “web series” assimilabili alla fiction televisiva

LIVE ACTION SCRIPTED (SERIES)

DRAMA COMEDY

PROCEDURAL CRIME SITCOM FANTASY FANTASCIENZA SKETCH SUPERNATURAL COMEDY‐DRAMA THRILLER ACTION PARODIA ROMANCE MYSTERY SOAP STORICO SATIRA TEEN LGBT LEGAL

POLITICAL

INTERACTIVE NARRATIVE COMEDY/DRAMA

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

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1. STATI UNITI

1.0. PREMESSA L’interrogazione di alcune tra le principali directory disponibili ha condotto alla individuazione di circa 850 titoli.1 A seguito di una scrematura volta a far emergere le opere più significative per dimensioni produttive e distributive e per ampiezza della platea dei fruitori, si è giunti a circoscriverne 200, oggetto di un’analisi approfondita. Si ritiene che il perimetro così disegnato sia sufficientemente rappresentativo dell’offerta e delle tendenze del settore.2

1.1. CENNI SUI PRINCIPALI TREND DEL MERCATO

Lo scenario americano delle web series si presenta con una offerta molta ampia e diversificata in un contesto di mercato più maturo ed avanzato rispetto ad altri Paesi come dimostrano i crescenti livelli di investimento e la vivacità degli operatori del settore. Negli Stati Uniti il mercato della produzione delle web series vale nel 2012 più di 135 milioni di dollari, in termini di investimenti nella produzione, registrando un forte balzo in avanti rispetto al 2011, anno in cui il valore era di appena 45 milioni. Per il 2013 le stime indicano un giro di affari superiore ai 200 milioni (+48% rispetto all’anno precedente). Il numero complessivo delle web series uscite nel 2012 dovrebbe sfiorare il migliaio.

USA: valore di produzione delle web series (2011‐2013)

250

200 200

150 135

100

50 45

0 2011 2012 2013 (E)

Note: dati in milioni di dollari. Fonte: elaborazione su dati IAWTV.

Il 2012 segna l’ingresso prepotente nel comparto degli studios e dei network televisivi, i quali presidiano a vario titolo più della metà dei titoli realizzati3: lo spostamento repentino dell’asse produttivo sta

1 Webserieschannel.it; Clicker, Wikipedia e in parte anche il portale Blip.com; sono stati inoltre consultati i più popolari siti informativi americani quali webseriesnetwork.com; webseriestoday.com; webseriesupdate.com; così come i cataloghi annuali del Los Angeles Web Series Festival. Ci si è avvalsi anche delle informazioni contenute nel portale italiano next.tv.it che dedica ampio spazio alle web series prodotte negli Stati Uniti e nella guida italiana webseries.it di recente attivazione (sezione dedicata alle web serie mondiali). 2 Circa i criteri di selezione dei titoli inseriti nel database si rimanda alla nota metodologica. 3 Stime IAWTV su un perimetro di analisi più ampio rispetto a quello del presente studio. Secondo tale fonte il genere comedy risulta il genere prevalente delle web series uscite nel 2012 rappresentando il 29% del totale (137) con una crescita pari al 50% rispetto all’anno precedente. Il genere che mostra i tassi di crescita più significativi è però quello del documentario e dei “mini‐ 11 modificando profondamente l’assetto del mercato che negli anni precedenti veniva ancora in gran parte finanziato dalla produzione indipendente. Per il 2013 le previsioni indicano un ulteriore spostamento di investimenti da parte delle major verso la produzione e la distribuzione di contenuti web‐nativi seriali, fino a toccare l’80% dei titoli in circolazione. Sul versante opposto, il mondo della produzione indipendente reagisce facendo ricorso in modo sempre più frequente ad operazioni di crowdfunding gestite autonomamente o tramite società specializzate come Kickstarter. Una chiara testimonianza del cambio di passo avvenuto nell’ultimo anno giunge anche dai numeri forniti dagli organizzatori del più noto premio dedicato alla web series, IAWTV Annual Awards4. Nell’arco di un solo anno (dalla prima edizione 2012 a quella 2013, che si svolgerà l’8 gennaio 2013) il numero di titoli iscritti al premio è aumentato del 76%, passando da 269 a 473.

Possiamo individuare alcune macro‐fasi storiche che contraddistinguono l’evoluzione del mercato web seriale USA. Fino al 2001 l’offerta è stata caratterizzata da una forte dose di sperimentazione, alimentata dal mondo dei filmakers indipendenti con pochi mezzi tecnici e finanziari, un cast quasi sempre improvvisato e sconosciuto, ispirandosi soprattutto alle serie televisive tradizionali. Tra le prime serie create appositamente per il web citiamo Homicide: Second Shift, spin‐off della serie televisiva Homicide: Life on the Street in onda negli anni ’90 e i cui episodi nel 2007 sono stati resi disponibili sul sito dedicato della NBC Homicide.com. Dal 2001 al 2008 prende corpo una vera e propria industria webseriale parallela a quella della fiction tradizionale, grazie ad un maggior livello di specializzazione e di professionalizzazione, e alla creazione da parte di alcune major come Sony (attraverso il portale Crackle) e Warner Bros di linee di investimento in contenuti originali a medio ed alto budget accanto a progetti sperimentali sviluppati sfruttando le potenzialità di interazione con la rete. E’ il caso di LG15, web serie di grande successo tra il 2006 e il 2008 (inizialmente camuffata da videoblog autobiografico di una adolescente) e che negli anni successivi ha generato ben 4 spin‐off, di cui uno nel Regno Unito (Kate Modern). E’ questo il periodo in cui si moltiplicano anche le cosiddette branded web series, a dimostrazione di un interesse crescente per questa forma di intrattenimento seriale a basso costo (rispetto alla tv) da parte di aziende appartenenti a varie categorie merceologiche (dalle assicurazioni alle agenzie di recruiting), con un pubblico che ripaga l’investimento dell’inserzionista confermando il gradimento con interazioni sui social media che poi si traducono in intenzioni di acquisto. Sul finire di questa fase si fanno sempre più frequenti le iniziative di spin‐off da parte di alcuni broadcaster come Abc (Lost: Missing Pieces, Seattle Grace), e SyFy Channel (Battlestar Galactica) che puntano ad espandere sul web la narrazione di serie televisive di successo introducendo nuovi personaggi per tenere vivo l’interesse dei fan durante le pause della messa in onda in tv. Sul versante distributivo, accanto a YouTube si affacciano sul mercato aggregatori come Blip.tv, punto di riferimento per i produttori indipendenti (attulamente conta 30 milioni di views mensili). Dal 2008 al 2011 l’offerta si rafforza grazie alla nascita di solide strutture produttive (come Alloy Entertainment, presto entrata nell’orbita di WB), alla creazione di canali personalizzati all’interno di YouTube (Machinima, MayDamnChannel, Geek &Sundry) e ad una attenzione crescente verso la produzione originale da parte degli studios, che in questi anni si dotano di dipartimenti digitali dedicati alla progettazione (ricerca e sviluppo), al finanziamento e alla distribuzione di web series su piattaforme dedicate.

doc”, con 28 nuove uscite: il 55% in più rispetto all’anno prima. La seconda categoria più popolare è quella delle cosiddette “hosted series”, prodotti non fiction con conduttori ed ospiti (95 nuove uscite). Al terzo posto il genere Drama con 70 nuove uscite, in crescita del 46% rispetto al 2011. Ottobre è il mese più frequente di uscita di un nuovo titolo. 4 Riportiamo un passaggio chiave della conferenza stampa di presentazione del premio: “In 2012, web series business models have become clearer and more repeatable which has opened the door to increased investment into the development, production, distribution and marketing of digital video content (…) The web series content released in 2012 has high quality writing and talent, proven production technique, massive earned media and scalable audiences” (Paul Knotonis, Chairman of the Board of Directors, IAWTV). 12

In questa fase più matura si innalzano i livelli di competizione tra i vari player in campo: ciò si traduce in una crescita dei budget ed un maggior investimento in termini di scrittura, di location e di casting. Sono molti i titoli che registrano visualizzazioni significative su YouTube, con medie per episodio che oscillano dalle 200mila alle 500mila, fino arrivare a punte record oltre il milione. Proseguono e si rafforzano anche le operazioni di branding con esiti interessanti come nel caso di Ikea per Easy to Assemble, della American Insurance per In Gayle We Trust, di LG Mobile per Hautered Bothered. Non mancano anche le iniziative e i progetti promossi direttamente dal mondo artistico ed autoriale, come Strike.Tv un portale fondato nel 2008, a seguito di uno sciopero sindacale, dalla WGA (associazione degli autori Usa) con l’obiettivo di produrre e distribuire contenuti originali di qualità. La crescente rilevanza del fenomeno delle web series è testimoniata dalla presenza di numerosi premi (Webby, Streamy e IAWTV Awards) e festival. Nel 2010 si svolge la prima edizione del Los Angeles Web Series Festival che vede la partecipazione di produzioni provenienti da tutto il mondo (circa 200 nell’ultima edizione). In soli due anni, l’evento raccoglie il consenso di addetti ai lavori ed appassionati interessati a visionare le migliori produzioni a scambiarsi informazioni per trovare opportunità commerciali e fare networking. Nel 2011 e 2012 è la volta di altre due manifestazioni ad hoc: HollyWeb Web Series Festival e Indie Intertube Awards. Secondo la maggior parte degli analisti e degli osservatori, il 2012 può considerarsi l’anno della svolta, grazie soprattutto alla decisione di investire in contenuti originali da parte di Google e dei due aggregatori premium (House of Cards di Kevin Spacey) ed Hulu (The Confession di Kiefer Sutherland), che iniziano a proporre ai propri abbonati contenuti per il web con la stessa logica premium delle serie che sbarcano successivamente in tv. Interessante l’evoluzione di Machinima: in origine rivolto solo a teenager amanti dei videogiochi, di recente ha iniziaito ad ospitare anche fiction in live action puntando con successo a generi quali sci‐ (Rcvr) ed l’horror (Bite Me) per allargare la propria platea di riferimento. Se è vero che continuano ad andare di moda le serie rivolte ai nerd, agli amanti dei videogame (tra i titoli che registrano il più alto numero di visualizzazioni, infatti, figurano Mortal Kombat: Legacy, Videogame High School, ) o agli appassionati del comedy (Dr. Horrible’s Sing‐Along Blog) si fanno largo anche tematiche di attualità come la politica (oltre al citato House of Cards , Chasing the Hill, Battleground), segno che il terreno è maturo per cercare altro pubblico anche più adulto ed esigente. Negli ultimi anni è cresciuto il numero di noti attori hollywodiani coinvolti a livello artistico‐ideativo e produttivo (vedi anche l’impegno di Tom Hanks e di Ben Stiller nelle serie di animazione Electric City e Zoolander) ed hanno assunto maggiore rilevanza le operazioni di sponsorizzazione, come nel recente caso di Cybergeddon, web serie firmata da Zuiker considerata al momento il prodotto più costoso (6 milioni di dollari, fatta eccezione per House Of Cards), proprio grazie al sostegno finanziario del gigante della sicurezza informatica Symantec. Anche sotto il profilo dello stile narrativo e del linguaggio si inizia a puntare ai cosiddetti “high concept” ovvero a quei generi di forte ed immediata riconoscibilità universale (Dating Rules From My Future Self). Prendono piede nuovi generi come il Teen Drama (Runaways) o si dà il via a veri e propri canali antologici progettati esclusivamente per specifici target (come il canale WIGS su YouTube specializzato sul target femminile 20‐40). Diventa sempre più frequente la tendenza a sfruttare commercialmente le web serie sugli old media – estendendo ed adattando la pezzatura e il formato – soprattutto quelle che vantano cast conosciuti: un esempio è Web Therapy acquisita dalla pay tv Showtime che ha mandato in onda episodi con un formato da 23 minuti. Sony Crackle ha invece rieditato in Dvd da 90 minuti due serie di grande successo (target giovani adulti 15/34) come Angel of Death e The Banner Way consentendo di venderne i diritti anche all’estero. Si tratta di esempi chiari di come sia sempre più stretto l’intreccio tra studios, broadcaster e industria web‐seriale. I broadcaster italiani, in qualità di acquirenti, hanno mostrato sinora scarsa attenzione per questa tipologia di prodotto. Sono infatti ancora pochi i casi in cui è risultato un interesse da parte dei nostri canali, prevalentemente quelli digitali, alla ricerca di una programmazione originale e a basso budget. Nel 2008 Il riadattamento televisivo della web series Quarterlife è stato trasmesso da Rai 4. Nel maggio 2011 il canale diretto da Carlo Freccero ha mandato in onda (prime due stagioni) con una pezzatura televisiva anche il 13 fantascientifico Sanctuary (fuori perimetro in quanto di origine canadese); la stessa serie è passata prima anche su canali Mediaset (Steel e Premium). Mediaset Premium dal mese di marzo 2011 ha trasmesso (con doppiaggio in italiano) anche un’altra serie fantasy con ambientazione storica dal titolo Riese: Kingdom Failing (coproduzione Canada‐Stati Uniti). La pluripremiata commedia ideata, diretta ed interpretata da () Web Therapy è approdata su La 7D in seconda serata (22:45) a partire dal 9 novembre 2012. I diritti di alcune serie di successo come The Confession, ideata e diretta da Kiefer Sutherland e H+ Digital Series, prodotta da Bryan Singer (regista de I Soliti Sospetti) sono stati acquisiti in Italia dal portale Streamit, all’interno del canale Empire. 14

1.2. GENERI E SOTTOGENERI

Delle 200 web series americane considerate nel database, poco più della metà 105 (pari al 53%) sono ascrivibili al genere Drama.

USA: web series per genere

95 Comedy 105 Drama

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

L’individuazione del sottogenere, come già sottolineato, ha tenuto conto della modalità narrativa prevalente e come tale risente di scelte a volte soggettive. Ciò premesso il panorama dei sottogeneri delle serie Drama si presenta piuttosto variegato. Il sottogenere preponderante è la Fantascienza (27 titoli) seguito dal Dramedy (17 titoli), dall’Horror (13 titoli) e dal Thriller, Action e Crime (in totale 20 titoli). Tali sottogeneri coprono più del 70% dell’intero perimetro analizzato. Sono presenti anche tre titoli ascrivibili al sottogenere Lgbt.

USA: web series Drama per sottogenere

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

All’interno del genere Comedy, i sottogeneri maggiormente rappresentati includono la Satira, le Sitcom e le Sketch Comedy per un totale di 63 titoli che coprono quasi il 70% dell’insieme considerato.5

5 I sottogeneri Sitcom e Sketch Comedy sono spesso difficili da distinguere visto che entrambi presentano un impianto narrativo generalmente composto da scene brevi e da una comicità di situazione. 15

All’interno del restante 30% si nota una buona presenza di serie orientate al target giovanile (6) così come di Mockumentary (6) e Fantasy (5). All’interno di questa categoria figurano alcuni sottogeneri come l’Action (3 titoli) o la Black Comedy (3), tutti declinati in chiave prettamente umoristica.

USA: web series Comedy per sottogenere

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Sono diversi i sottogeneri comuni ad entrambi le categorie Drama e Comedy, a seconda che il tema sia trattato in chiave leggera o meno. Troviamo ad esempio il Teen e il Fantasy che contano rispettivamentei 6 e titoli nel Comedy e 2 e 3 nel Drama, l'Action con tre titoli su nove che virano sul Comedy e il Superntatural con un titolo su 7 collocato nel genere Comedy.

USA: i sottogeneri trasversali a Drama e Comedy

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

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1.3. STAGIONI

La produzione di web series segue un andamento altalenante tra il 2007 e il 2012.6 Il 2009 e il 2010 hanno rappresentato gli anni di picco, rispettivamente con 48 e 43 nuove produzioni in uscita. Nel 2012, il dato cala a 30 titoli ma è possibile che alcuni titoli non siano stati ancora classificati nei cataloghi di serie che hanno rappresentato la fonte per il censimento e che molti altri vengano distribuiti tra la data del censimento e la fine dell’anno solare 2012.

USA: web series per anno di prima distribuzione

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Al novembre 2012, la maggior parte delle serie prodotte negli Usa (circa il 67%) non supera la prima stagione. Per 39 serie non si è andati oltre la seconda stagione. Per alcuni di questi titoli è in corso di produzione la seconda o terza stagione. Il titolo più longevo con sei stagioni alle spalle è la pluripremiata Sitcom The Guild che dal primo anno ad oggi ha al suo attivo ben 64 episodi già distribuiti. Nel 2007 si è aggiudicata lo YouTube Video Award come best series e per due anni di seguito (2009 e 2010) lo . Già a partire dalla seconda serie è entrata in scena Microsoft con un contratto di distribuzione. I 3 titoli che hanno raggiunto la soglia delle 5 stagioni sono: ‐ The Temp Life, Sitcom umoristica sponsorizzata da una agenzia di rectruiting e lavoro interinale (Spherion). Nominata agli Streamys del 2010, ha ottenuto un tale successo di pubblico (vanta complessivamente 18 milioni di views) tale da essere distribuita anche sulla tv via cavo e in alcuni servizi vod; la quinta stagione è fruibile sul canale di YouTube MyDamnChannel, lo stesso dove debuttano in anteprima le nuove puntate della più nota serie brandizzata Easy to Assemble. ‐ Wayny Days, Comedy satirica con 40 episodi realizzati sinora, ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti (cfr. scheda in allegato): il primo episodio della prima stagione ha generato ad oggi quasi 700mila views. Nel 2012 è uscito un Dvd contenente le prime 4 stagioni; la quinta stagione è stata realizzata grazie ad un accordo di product placement con il gruppo Fiat per lanciare il nuovo modello della 500. ‐ Orange Juice in Bishops Garden, 63 episodi complessivi distribuiti sul portale Kold Cast e poi su altre piattaforme.

6 Si tratta dell’anno di “distribuzione” della serie (ossia l’anno in cui è stata resa accessibile al pubblico), non essendo possibile rintracciare l’anno di produzione in caso di scarto temporale fra produzione e distribuzione. 17

USA: web series per numero di stagioni (al novembre 2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

1.4. DURATA E PEZZATURA

L’83% circa delle serie prodotte non presenta una durata superiore ai 9 minuti ad episodio, con 100 titoli che non vanno oltre i 5 minuti (e, fra questi, 47 che non vanno oltre i 3 minuti). Il picco si colloca, in ogni caso, nella fascia 4‐5 minuti (53 titoli). I titoli a più lunga durata presentano un minutaggio fra i 15‐19 minuti (6 titoli), fra i 20 e i 30 minuti (7 titoli), fra i 40 e i 60 minuti (2 titoli). Per 8 titoli non è stato possibile quantificare la durata (accesso non possibile in Italia per questione di diritti).

USA: numero titoli per durata media episodio (in minuti)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Sono i titoli di genere Drama a registrare, tendenzialmente, durate più lunghe, per via della necessità di uno svolgimento narrativo più ampio e strutturato. In questo caso, sui 105 titoli censiti, la percentuale di quelli che superano la durata di 6 minuti ad episodio è pari a circa il 56% (59 titoli).

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USA: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di genere Drama

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

La durata degli episodi di genere Comedy, viceversa, è inferiore: ben 49 titoli su 95 (ovvero poco meno del 52%) non vanno oltre i 5 minuti, e solo 8 titoli superano i 15 minuti.

USA: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di genere Comedy

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Per quanto riguarda la pezzatura, la maggior parte dei titoli ha una pezzatura fra i 5 e i 9 episodi (40% pari a 80 titoli). Una quota leggermente inferiore di titoli (65) si colloca fra i 10 e i 14 episodi, mentre il dato decresce considerevolmente con formati superiori: 2 titoli con più di 100 episodi (una Sitcom e una Sketch‐ Comedy); 3 titoli tra i 50 e i 100 episodi, e 5 tra i 30 e i 40.

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USA: numero titoli per pezzatura (n° episodi/stagione)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

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1.5. UNA PANORAMICA SU PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

E’ stato possibile identificare 175 società di produzione mentre negli altri casi sono stati individuati i singoli creatori/produttori coinvolti nella realizzazione delle serie. In alcuni casi i creatori o lo strutture produttive risultano collegati a studios e network televisivi (vedi infra).

USA: le 200 web series vedono il coinvolgimento di una società di produzione ?

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Tra le società più attive e dinamiche segnaliamo: ‐ Alloy Entertainment di recente entrata nell’orbita della Warner Bros Television (giugno 2012) è specializzata in prodotti a target femminile e giovanile 12‐25. Tra i titoli di punta monitorati ricordiamo Hauteand Bothered; Private (trasmessa anche in tv sui canali Sony) e Dating Rules from my Future Self.7 ‐ Dolphine Entartainment che ha partecipato alla realizzazione di H+ ed ha prodotto con Warner Premiere l’action drama Aim High;8 ‐ Take 180, società di produzione sussidiaria della Disney e specializzata in contenuti per la rete: ha realizzato In2tion e Heart ; ‐ Eqal, casa di produzione fondata da Greg Goodfried e Miles Beckettche, affermatasi grazie al successo di pubblico ottenuto tra i 2006 e il 2008 da Lonely Girl15 titolo che ha generato ben 4 spin‐off di cui uno anche nel Regno Unito (Kate Modern); ‐ Digital Broadcasting Group, in collaborazione con Sony Pictures ha realizzato il thriller The Confession ideato ed interpretato da Kiefer Sutherland nel 2011. Nel 2012 la serie, dopo essere passata su Hulu, è stata rimontata in un lungometraggio (in analogia ad un altro titolo The Clique) cinematografico dalla Image Entertainment e distribuito anche in Dvd; ‐ CJP Digital Media Communications, casa specializzata in branded web series come Easy to Assemble, Bestsellers, Suite 7; ‐ Atom, casa di produzione legata al gruppo Comedy Central – Viacom, ha dato vita alla serie di successo (tre stagioni) The Legend of Neil, parodia del videogame di , firmata e diretta da Sandeep Parickh; la casa di produzione entrò in possesso dei diritti dopo che un primo video pilota di 4 minuti lanciato sulla rete e postato su YouTube diventò virale raccolgiendo milioni di views;

7 Per questi ultimi due titoli si rimanda alle schede in fondo al capitolo. 8 Ibidem. 21

‐ Dare To Pass, società del creatore di C.S.I. Anthony E. Zuiker. con la quale il regista ha realizzato due progetti ad alto budget. Si tratta di Level 26 e di Cybergeddon: il primo è un thriller costato 200mila dollari (20 puntate da 5 minuti ciascuno) che ha funzionato da ponte narrativo per l’omonimo libro; il secondo rappresenta al momento l’operazione più costosa sinora portata avanti (6 milioni di dollari, ma con esiti non brillanti sotto il profilo delle views), frutto di una partnership tra la società di Zuiker, il portale Video Yahoo (che lo ha programmato in anteprima) e la società leader nel campo della sicurezza informativa on line Symantec (Norton Antivirus); ‐ Ragtag Productions, fondata da giovani neolaureati (Angel Acevedo, Brian Amyot e Steven Tsapelas e Patrick Cohen) ha realizzato una commedia umoristica di grande successo We Need Girlfriend (medie da 250mila views) di cui ha poi ceduto i diritti a Sony e CBS; il lavoro successivo si intitola My Future Girlfriend; ‐ SXM, digital studio che ha realizzato CTRL (in partnership con NBC), la branded comedy Easy to Assemble in collaborazione con Ikea e FCU: Fact Checkers Unit; ‐ che si avvale del video portale horror FEARNet (Bite Me) realizzato nel 2006 con la partecipazione minoritaria di Sony e Comcast e che vanta 200mila iscritti e una quindicina di produzioni originali, lanciate quasi sempre in occasione di Halloween; ‐ White Rock Lake Production, casa di produzione che nel 2009 ha realizzato una delle serie di maggior successo, Angel of Death,in collaborazione con Sony, che prima l’ha distribuita sulla propria piattaforma on line Crackle e poi, dopo averla riconfezionata, l’ha commercializzata in Dvd; ‐ One Economy Corporation, società di produzione collegata al network no profit Pic.tv (Public Internet Channel) e specializzata in serie che toccano tematiche a sfondo sociale e sull’integrazione culturale delle comunità latine negli Stati Uniti (Diary of a Single Mum, Los Americans); ‐ Mutant Enemy Productions, società fondata da Joss Whedon nel 1997 e specializzata in sci‐fi, con la quale, oltre ad aver realizzato serie cult per la tv come Buffy The Slayer, Angel e Dollhouse per la Fox, ha diretto e prodotto con un budget da 200mila dollari una delle web serie di maggior successo di critica e di pubblico dal titolo Dr Horrible’s Sing‐along Blog; ‐ 7 Hats Publishing/Dracogen Investments società che fanno capo a Steven Dengler, imprenditore italo‐canadese che ha finanziato My Gimpy Life, commedia che racconta le avventure tragicomiche di un’attrice paraplegica a Hollywood e Save The Supers di , storia di un gruppo di supereroi costretti dalla crisi a tagliare il budget.

In molti casi la produzione esecutiva è affidata ad imprese di medie e piccole dimensioni, spesso legate alle star che hanno concepito e interpretato le web series. In questo caso (soprattutto alla prima stagione) si ricorre a sponsorizzazioni ed operazioni di branding o alla pratica sempre più diffusa del crowdfunding tramite network specializzati come Kickstarter (attivo da aprile 2009, più di un milione di mecenati)9 o Indiegogo, che raccolgono libere offerte in cambio di varie forme di “ricompensa”10. Citiamo qui alcuni esempi interessanti: ‐ , Action Comedy in 9 episodi, la cui produzione è stata resa possibile alle donazioni offerte grazie alla community di Kickstarter che hanno raggiunto la cifra record di 273.000 dollari grazie a circa 6mila donatori; ‐ Pioneer One, genere sci‐fi ha raccolto un totale di 100mila dollari tramite Kickstarter (l’episodio pilota è costato 6mila dollari), riscuotendo un grosso successo di pubblico con 3,7 milioni di

9 Pur non rientrando nel perimetro di analisi, si segnala il caso del videogioco Double Fine Adventure (Tim Shafer) che ha raccolto 1 milione di dollari (provenienti da 35mila micro finanziatori) in appena 24 ore, il triplo di quanto necessario. Un esito molto positivo è stato raggiunto anche da vari documentari (come tali fuori perimetro) come ad esempio Improv Everywhere Film con 126.000 dollari raccolti. 10 Da t‐shirt e Dvd firmati alla citazione nei titoli di testa come coproduttori fino ad una cena privata con regista e cast tecnico o ancora invito alla serata di presentazione. Nel caso del videogioco citato nella nota precedente a chi contribuiva con almeno 15 dollari era garantito l’invio del gioco completo, di un documentario in esclusiva sull’intero processo di sviluppo del titolo, nonché la partecipazione ad un forum riservato. 22

download tramite i servizi Vodo e Bit Torrent (su YouTube ha registrato 40mila views medie) e aggiudicandosi il premio come miglior Drama Pilot al New York Television Festival del 2010; ‐ Awkward Embraces la cui produttrice Jessica Lills è riuscita a raccogliere 54mila dollari per avviare la seconda stagione della sua Sitcom; ‐ Anyone But Me, web serie sul mondo adolescenziale gay, nata nel 2008 da una idea della sceneggiatrice Susan Miller e della regista Tina Cesa Ward. Nonostante il successo delle prime due stagioni (oltre 7 milioni di views e distribuzione multipiattaforma da Strike tv e Blip.tv, fino ad approdare su YouTube), la terza stagione è stata finanziata solo grazie ad una innovativa campagna promozionale sulla rete che ha reso disponibili 90 minuti di contenuti video speciali, tra cui interviste con attori e mini documentari allo scopo di invogliare gli utenti appassionati della serie (e non) a dare un contributo finanziario. L’importo finale raccolto è stato di 35.000 dollari. ‐ Husbands, Sitcom divertente sul mondo gay firmata da Jane Espenson (Buffy The Vampire Slayer, Torchwood, Battlestar Galactica), che si è autofinanziata completamente grazia ad una autonoma raccolta fondi sulla rete, che ha raggiunto 60.000 mila dollari e circa un migliaio di finanziatori nell’arco di un mese ‐ Chasing The Hill, caso atipico di serie a pagamento sul proprio sito (pay per stream a 2,99 dollari ad episodio) che ha beneficiato in parte di crowdfunding grazie alla piattaforma Indiegogo.

Solo per 96 serie sulle 200 monitorate, è stato possibile verificare un accesso attraverso un sito internet, ossia su un dominio il cui nome corrisponda al titolo della serie e a prescindere da siti aggregatori come YouTube, Blip.tv, Kold Cast e simili).

USA: le web series sono distribuite attraverso un proprio sito Internet?

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Su YouTube sono disponibili 155 serie pari al 77% del perimetro monitorato segno evidente del rafforzamento del portale di Google come piattaforma distributiva primaria rispetto ai siti propri11.

11 A conferma di quanto emerso nel corso del monitoraggio, i dati forniti da IAWTV indicano come l’incidenza dei titoli trasmessi dall’aggregatore video in “prima visione” sia cresciuta dal 13% del 2011 al 29% del 2012 (il perimetro è più ampio, quindi non confrontabile con quello del presente studio). Dietro YouTube, si colloca il portale Blip.tv scelto come piattaforma distributiva primaria dal 7% dei titoli. Gli altri portali (Aol, MSN e soprattutto Yahoo!) accolgono appena il 5% delle nuove serie. Sono ancora poche le serie web uscite nel 2012 che hanno puntato su Facebook come piattaforma primaria. Sul social network vengono comunque postati e resi disponibili parte o tutti i contenuti video disponibili altrove. 23

USA: le web series sono distribuite attraverso un canale YouTube?

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Alcune di esse sono raccolte all’interno di un unico canale antologico brandizzato. E’ il caso di: ‐ Geek & Sundry ospita serie di successo come The Guild e My Gimpsy Life e ad oggi registra quasi 400mila iscritti; ‐ MyDamnChannel che accoglie numerose serie in chiave umoristica e satirica come Wayny Days, Save The Supers, The Temp Life; di recente ha siglato un accordo con il concorso promosso dalla catena di ristoranti Subway (Subway Fresh Artists) per la distribuzione di web series realizzate grazie al sostegno dell’azienda, da giovani filmmakers appartenenti a due importanti scuole di cinema universitarie (vedi infra); ‐ Machinima, canale in origine specializzato in serie tratte da videogiochi (Mortal Kombat: Legacy) e prodotti di animazione attraverso l’uso di motori grafici di vari videogame, è uno dei canali a maggiore redditività per Google/YouTube.12 Negli ultimi il canale si è evoluto ospitando anche fiction in live action puntando a generi quali il thriller, il crime, sci‐fi (Rcvr) o ancora l’horror (Bite Me), segnando il passaggio ad una strategia espansiva che non si limita a raccontare l’universo dei videogiochi ma tende ad allargare la propria platea di riferimento.13

Di grande interesse è l’operazione che ha portato alla nascita di WIGS‐ Where It Get Scifi ‐ canale nato nel maggio 2012, prodotto da Jon Avnet (produttore di Black Swan e Risky Business) e Rodrigo Garcia (regista di Albert Nobbs e In Treatmnet) e finanziato da Google. Il canale contiene al momento 20 serie (tra cui il titolo uscito per primo Jan e Rochelle con Patricia Arquette), tutte a target femminile over 20, che prendono il titolo dal nome della protagonista. WIGS si propone come il primo canale dedicato al genere “scripted” drama su YouTube, puntando ad una programmazione che prevede uscite di nuovi prodotti ogni lunedì, mercoledì e venerdì14. A distanza di pochi mesi dal suo debutto può già contare su 90mila iscritti ed un centinaio di video inclusi, accanto alle serie, documentari e short film. In altri casi il nome del canale presente all’interno dell’aggregatore richiama il titolo della serie più rappresentativa, come nel caso di Black Box Tv, canale antologico creato da Tony E. Valenzuela a contenuto

12 Nel 2012 Google ha acquisito il 15% della proprietà di Machinima. 13 Punto di riferimento per i gamers di tutto il mondo Il sito con i suoi 5 canali di YouTube genera ascolti simili a quelli di una media emittente tematica americana. 14 Il target del canale è quello dei cosiddetti “tablet losers”, ovvero quella fascia giovanile di pubblico che ormai segue la rete quasi esclusivamente in mobilità. 24 sci‐fi con un mix di generi tra cui spiccano l’Horror, il Thriller e il Supernatural15. Tra il 2010 e il 2011 ha raccolto più di 330.000 iscritti e 15 milioni di views. Al suo interno troviamo trailer, serie complete, interviste e backstage. Google anche in questo caso supporta la produzione con un cospicui seed funding sotto forma di minimi garantiti sulla raccolta pubblicitaria, stimolando in questo modo i produttori a caricare sistematicamente nuovi contenuti. Grazie al sostegno finanziario di Google (che nel maggio 2012 ha annunciato un investimento complessivo in contenuti originali per il web pari a 200 milioni di dollari), i costi medi delle produzioni collocate all’interno di questo canale si sono alzati, aggirandosi sui 50mila dollari, cifra che consente di scritturare attori di una certa notorietà. Recentemente Google ha deciso di rilanciare il canale affidandone la cura autoriale ed artistica a Anthony E. Zuiker il creatore della serie tv C.S.I..

Una porzione non marginale delle serie censite, pari a 47 titoli (24%), non dispone di un canale YouTube ma risulta essere stata distribuita su altre piattaforme free come Blip, Vimeo, Crackle Sony, (piattaforma fondata dall’ex Ceo Disney Michael Eisner), Yahoo, oppure pay (Hulu, Netflix, Jts).

Dietro YouTube, l’aggregatore di web series più attivo negli Usa (e non solo) è Blip.tv, nato nel 2005 grazie ad una serie di operazioni di venture capital che hanno raccolto 24 milioni di dollari 16. Attualmente il portale conta circa 30 milioni di views mensili a livello internazionale e basa il proprio modello di business su un meccanismo di revenue sharing con il produttore al 50%. Nel luglio 2012 in occasione del Vidcon, evento annuale legato al mondo della produzione sulla rete, è stata annunciata l’apertura di un nuovo ramo d’azienda (Blip Studios) interamente dedicato alla produzioni di contenuti originali, confermando di volersi porre nei confronti della community dei filmmakers digitali come destinazione alternativa indipendente ai grandi player che dominano il mercato17. La fiducia accordata dal mondo finanziario a questa realtà è legata anche al successo che il portale registra in termini di raccolta pubblicitaria, considerato il valore (circa 30 dollari) del CPM, ovvero il costo degli spot venduti per 1.000 views, mediamente più alto di quello praticato da Google su YouTube. Secondo recenti dati ComScore, gli utenti unici mensili di Blip si attestano attorno ad 1,5 milioni negli Stati Uniti (2,4 complessivi).

Abbiamo già accennato all’ingresso nel mercato distributivo delle web serie da parte dei due portali pay Hulu e Netflix. Il primo ha distribuito titoli di grande richiamo tra i quali i già citati The Confession e Dr.Horrible’s Sing‐along Blog e Battleground, mockumentary politico che si configura come il primo serial di taglio televisivo (22 minuti ad episodio) finanziato dal portale. Gli sforzi produttivi e gli investimenti in commissioning di prodotto originale per la rete si moltiplicheranno a partire dal 201318: il servizio on line partecipato dalle principali major americane, infatti, ha già ben quattro progetti di web series in sviluppo. Ad inizio del prossimo anno sarà lanciata una serie animata sviluppata da Seth Meyers (Saturday Night Live) dal titolo The Awesomes che seguirà le avventure di un supereroe che lotta contro i paparazzi. Nei mesi successivi entreranno in produzione anche Don’t Quit Your Daydream, serie che punterà a dare una seconda opportunità agli emergenti del mondo della musica; Flow, vicenda di un uomo accusato di un crimine che non ha commesso; We Got Next, storia di 4 amici che giocano insieme a basket e affrontano le difficoltà della vita. Netflix figura tra i principali attori che hanno consentito di realizzare il progetto a più alto budget (100 milioni di dollari) sinora prodotto: ci riferiamo al political drama House of Cards diretto da David Fincher,

15 Tra i titoli presenti sul canale citiamo, More then You Can Chew, Leave Me Alone, Unknown Caller, The Perfect Night, Dark Angels, Proxy con risultati di pubblico importanti (medie, in alcuni casi da 500mila ad episodio). Si veda anche la scheda in allegato. 16 Tra i principali investitori del portale di distribuzione figurano il private equity Bain Capital e il Fondo Canaan Partners. 17 Tra i produttori già scritturati citiamo Nostalgia Critic, Nostalgia Chik e Todd in the Shadows. Cfr. Next.tv 18 La joint venture tra News Corportion, Disney e Nbc Universal, conta su più di 2 milioni di abbonati che pagano 8 dollari al mese. Nel 2012 i ricavi hanno toccato quota 420 milioni di dollari. Secondo fonti stampa accreditate (Hollywood Reporter) nei prossimi anni sono previsti investimenti in commissioning pari a circa 500 milioni di dollari per rendere ancora più appetibile l’offerta dei servizi Hulu e Hulu Plus. 25 con Kevin Spacey (coproduttore) e Robin Wright. Una vera e propria serie tv di cui Netflix ha acquisito i diritti di distribuzione in esclusiva offrendo una cifra maggiore delle tv via cavo AMC e HBO, impegnandosi anche per la seconda stagione nel 2013. Dopo la finestra “digitale”, la serie approderà sui canali di Sony Television. Tra i portali che hanno sposato il modello di business pay citiamo anche Jts (ribattezzato “il Netflix delle web series indipendenti”) che propone lo streaming delle serie in catalogo (al momento abbiamo contato una ventina di titoli tra cui Compulsions e Out with Dad presenti nel database) facendo pagare un abbonamento mensile di 3,99 dollari (le preview sono ad accesso gratuito).

Anche Yahoo!di recente ha deciso di investire nella produzione autonoma di contenuti video premium, accanto alla tradizionale attività di gestione library e distribuzione di prodotti presi in carico da soggetti terzi. Già nell’ottobre 2011 era stata avviata una importante partnership con Abc/Disney per trasmettere on line le più popolari trasmissioni tv della rete ed avviare produzioni native. Più di recente è stato siglato un accordo con Vuguru, studio digitale dell’ex Ceo della Disney Michael Eisner, che prevede lo sviluppo combinato di progetti di fiction ed intrattenimento per il web finanziati da Yahoo!, che trattiene tutti i diritti di sfruttamento per il mercato domestico Usa, lasciando al partner la commercializzazione delle licenze all’estero. L’operazione più rilevante al momento è il contratto con la casa di produzione di Zuiker per la realizzazione del già richiamato Cybergeddon nel formato tradizionale di un film da 90 minuti, ma già immaginato per essere frazionato in episodi fruibili anche in rete. L’opera integrale è stata trasmessa in anteprima sul portale, in streaming, ma ancora non si conoscono i risultati di questa operazione.

Tornando ai dati emersi dal monitoraggio appare evidente l’interesse crescente dei produttori nel valorizzare le produzioni sfruttando anche i social network scelti solitamente non in modo alternativo l’uno all’altro. Il 60% delle serie (120 titoli su 200) risulta infatti postato anche Facebook. Diversi anche i casi in cui le serie sono visibili anche su Vimeo e MySpace. Quest’ultima di recente ha deciso di investire maggiormente nella distribuzione di web series.19

USA: le web series sono distribuite attraverso Facebook?

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Le serie che dispongono sia di un proprio sito che di un canale YouTube sono 89. Quelle che non hanno un proprio sito ma che hanno visibilità su YouTube sono 64.

19 Lo dimostra la presenza sul social network di serie di successo come Circle of Eight (finanziato da Paramount) e Wolfpack of Reseda commedia prodotta da Fox Digital. 26

Per 62 serie prodotte (pari al 31% del totale) è stato identificato un committente, ossia un soggetto che ne abbia commissionato la produzione in toto o in collaborazione con altri soggetti.

USA: le web series prodotte hanno un committente?

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

In 44 casi (il 71%) si tratta di un broadcaster o di una major, soggetti che spesso figurano direttamente o indirettamente (tramite sussidiarie o società controllate) anche nella produzione.

USA: web series con committente (totale: 62)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Sono stati individuati una ventina di titoli (29%) per i quali il committente non è un broadcaster. Si tratta quasi esclusivamente di aziende che hanno sponsorizzato e finanziato il prodotto in cambio di visibilità nel quadro di una strategia di branded content. Il primo doveroso riferimento attiene alla commedia romantica Wayny Days distribuita su MyDamnChannel, la cui quinta stagione, come già accenato, è stata interamente commissionata dal brand Fiat per lanciare il nuovo modello della 500. La partnership commerciale ha consentito di rilanciare la serie dopo due anni di pausa. Si è già accennato alla web serie branded più longeva The Temp Life, Sitcom con al centro le difficoltà di un gruppo di giovani in carca di occupazione. 27

L’approccio vincente utilizzato dagli autori d’intesa con il partner aziendale (Spherion, società specializzata in recruiting) non è stato quello di inserire riferimenti all’interno dei dialoghi ma di limitarsi a brevi menzioni ad inizio di ciascun episodio con il link al sito ufficiale. Il caso più noto resta il già citato Easy to Assemble (Ikea), Sitcom tagliente, e a volte irriverente, nei confronti della filosofia aziendale del colosso svedese dell’arredamento. Dietro le vicende della protagonista della serie In Gayle we Trust (Gayle Evans), che per vivere si procaccia polizze assicurative, vi è l’accordo pubblicitario stretto tra Nbc e l’American Family Insurance. L’iniziativa è stata giudicata in modo molto positivo dall’azienda di assicurazioni (3 milioni di views complessive e un forte ritorno di immagine), che ha già investito in una seconda stagione. Convincenti anche le operazioni di branding effettuate per le Sitcom Suite 7 e Save The Date. Nel primo caso attori molto noti si prestano a gag divertenti interpretando coppie differenti che all’interno di una suite di albergo confrontano i propri stili di vita mentre disfano i propri bagagli. E’ questa l’occasione per capire chi segue delle buone regole per dormire e chi no (l’azienda sponsor ‐ la Better Sleep Council – vende materassi). Nel secondo caso è la Coca Cola ad aver finanziato la Sitcom supportata dal programma di sviluppo Rocketboom (vedi infra). Nell’elenco anche un mockumentary, Back On Topps, prodotto dalla Vuguru di Eisner: la serie segue gli eredi della Topps, antica e prestigiosa ditta di figurine sportive, costretti dagli eventi lavorare sodo per evitare di essere licenziati dal nuovo titolare d’azienda. Interessante la sinergia sviluppata tra marketing e concept in Cybergeddon di Anthony Zuiker, osservando il coinvolgimento dell’azienda che ha finanziato il progetto (Symantec) nella progettazione e scrittura del web movie (90 minuti) diffuso in prima visione sul portale video di Yahoo!. Il prodotto sponsorizzato (Norton Antivirus), infatti, non si limita a comparire nella serie ma lo ispira profondamente nella struttura narrativa stessa, facendone parte integrante all’interno della trama (temi centrali del film sono lo spionaggio e reati informatici).

USA: web series con committenza aziendale (branding e sponsorizzazioni) Ttitolo Azienda Settore Wainy Days Fiat Auto The Temp Life Spherion/SFN Recruiting Save The Date Coca Cola/RocketBoom Beverage Easy to Assemble Ikea Arredamento Back on Topps Topps Giocattoli In Gayle We Trust American Family Insurance Assicurazioni Bestsellers SFN Recruiting Hauteand Bothered LG Mobile Tlc Cybergeddon Symantec Information Technology Web Therapy Toyota Lexus Auto Leap Year Hiscox (UK) Assicurazioni Sassy Gay Friend Kraft Food Wendy Macy's Moda Suite 7 Sleep Better Council Arredamento (Materassi) Circle of Eight Pepsi Cola Beverage The Legend of Extraordinary Dancers Puma Abbigliamento RCVR Motorola Tlc The Guild Microsoft/Sprint Information Technology Dating Rules from my Future Self Ford, Revlon Auto, Cosmetica In the Moterhood Suave, Sprint Nextel Cosmetica; Tlc Wolfpack of Reseda Kia Motors Auto CTRL Nestea (Nestlè) Beverage Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

La serie a sfondo sociale Los Americans è stata finanziata dal Broadband Technology Opportunity Program, un fondo pubblico speciale. Tre titoli invece hanno beneficiato di programmi di finanziamento ad hoc: Rocketboom ha sostenuto la Comedy umoristica The Sufferson e la Sitcom Save The Date, mentre un’altra 28

Sitcom, Do Whatever, ha attinto al fondo Subway Fresh Artists (sponsorizzato dalla catena di ristoranti Subway) che dal 2011 sostiene finanziariamente, attraverso una competizione, giovani filmmakers provenienti dalle Film School USC e NYU. L’iniziativa si avvale della collaborazione di MyDamnChannel di YouTube per la successiva distribuzione in rete delle opere realizzate20. Una serie infine – Video Game High School – che peraltro risulta uno dei titoli che ha registrato il maggior numero di visualizzazioni ‐ è stata interamente finanziata grazie all’agenzia di crowdfunding Kickstarter (raccolti 273mila dollari grazie a quasi 6mila donatori)21.

1.6. IL RUOLO DEI BROADCASTER E DELLE MAJOR

Come già anticipato broascaster e major svolgono un ruolo sempre più rilevante nella produzione e distribuzione di web series segno di un crescente interesse nei confronti del fenomeno. Il monitoraggio ha consentito di rilevare diverse modalità di intervento: ‐ il finanziamento diretto o il preacquisto per assicurarsi la presenza del titolo sul proprio sito e l’eventuale cessione dei diritti ad altre piattaforme sia sul mercato domestico che internazionale; ‐ l’acquisizione dei diritti successiva alla realizzazione del titolo e adattamento per la messa in onda; ‐ compartecipazione produttiva ‐ progettazione di prequel o spin‐off per il web partendo da note serie tv trasmesse negli anni ’80 e ’90.

Con riferimento a quest’ultima modalità di intervento, ABC (Disney) può essere considerato il precursore di tali operazioni avendo iniziato ad esplorare questo terreno già a partire dal 2007, anno in cui lanciò Lost: Missing Pieces, spin‐off della celebre serie creata da J.J. Abrams in onda dal 2004 al 2010. La web serie era articolata in 13 episodi da 3 minuti ciascuno girati dalla stessa produzione e con lo stesso cast e che approfondiscono alcuni aspetti della serie madre rimasti fino a quel punto nell'ombra, ma non fondamentali alla comprensione dell'intera storia. Distribuiti per la prima volta tra la terza e la quarta stagione in anteprima per i possessori di cellulari Verizon e poi in streaming sul sito ufficiale della serie, gli episodi sono stati inclusi come contenuti speciali nel cofanetto dvd/bluray della quarta stagione. Nel 2008, la web serie, che ha tenuto desta l’attenzione dei fan sul web in attesa dell’avvio della nuova stagione, ha ricevuto una "nomination" agli Emmy Award. Nel 2007 Abc Studio decide di realizzare anche un adattamento televisivo di una web serie nativa In the Motherhood ma con risultati non soddisfacenti. Due anni dopo nel 2009 Abc dà vita ad altri due spin‐off legati entrambi al medical drama di grande successo Grey’s Anatomy : Seattle Grace: On Call (finto documentario alla “The Office” che mette in scena i particolari di alcuni personaggi durante le pause al bar di fronte all’ospdeale) e Seattle Grace: Messagge of Hope (racconta come dopo la sparatoria che chiudeva la sesta stagione, il dottor Webber cerchi di ridare lustro all’ospedale), sempre con l’obiettivo di espandere la narrazione del telefilm originale, rafforzandone il brand anche sulla rete. Risale allo stesso anno (2009) la programmazione in rete di Scrubs Intern, tratta dalla serie televisiva Scrubs ‐ Medici ai primi ferri. Composta da 12 webisodi, 10 di questi sono stati trasmessi sul sito web della ABC, mentre gli ultimi due sono stati resi disponibili esclusivamente nel cofanetto dvd dell'ottava stagione della serie con sottotitoli anche in italiano). I protagonisti sono

20 Rocketboom nasce nel 2004 come network video‐informativo specializzato in contenuti per la rete con sede a New York. Ha lanciato un programma ad hoc (Rocketboom Filmmakers Program) per finanziarie web series e corti di registi emergenti e favorirne la circolazione in rete. Per partecipare al programma, è necessario inviare un’e‐mail a [email protected] includendo una breve descrizione del cortometraggioo della serieweb che si desidera produrre; un trattamento uno script per il progetto; le passate esperienze cinematografiche; possibilità di visionare i lavori precedenti. Nel 2008 il portale ha siglato un accordo distributivo con Sony Pictures Television, allargando la possibilità di fruizione delle serie anche a Crackle, PS3 e Bravia Internet Tv. Il programma Subway Fresh Artist ha supportato anche altri titoli non inseriti nel database come The Ultimates o Tech Up. Il programma prevede anche una manifestazione in cui le serie vengono viste e premiate alla presenza di produttori e attori. 21 In realtà, come abbiamo visto, le serie autofinanziate (in toto o in parte) in modo autonomo grazie a sottoscrizioni da parte degli utenti sono molte di più, rappresentando peraltro un fenomeno in forte crescita. In questo caso ci si riferisce ad una “committenza”, seppure atipica, identificabile nel network intermediario che ha consentito la raccolta integrale dei fondi. 29 impegnati in sketch umoristici all’interno dell’ospedale in cui lavorano. La web serie ha ottenuto ottimi riscontri di pubblico con 150mila views medie con punte di 300 mila per il primo e il quarto episodio. Paramount (attraverso il suo braccio Digital) ha debuttato nel 2008 con Circle of Eight (trasmesso su Myspace e sponsorizzato da Pepsi e Adobe). Nel 2010 ha realizzato The Legend of Extraordinary Dancers serie distribuita in esclusiva su Hulu. A fare la parte del leone, tra le major, è Warner Bros. Attraverso una ramificata struttura interna (Premiere, Digital Distribution) ha dato vita ad una decina di web series fin dal 2008 (di cui, però, solo una ha superato la prima stagione) anno in cui è uscita la web serie animata di Watchman. Il 2010 ha rappresentato l’anno della svolta, con l’apertura di una linea di finanziamento per quattro serie: Children’s Hospital (esportato anche in tv), The Clique (con Alloy) H+ ed Aim High, (questi ultimi due titoli sono stati inseriti di recente nel nuovo canale YouTube denominato “Beyond The Lot”) programmando finestre in esclusiva su ogni piattaforma, con una syndication sui videoportali gratuiti dopo 4/6 mesi. Accanto alle produzioni originali che si sono intensificate negli anni successivi, la strategia WB è anche quella di creare spin‐off basati sulla library dello studio e in particolare sui film di animazione. Di recente WB ha rafforzato la sua presenza nel settore, assumendo il controllo di una delle factory più dinamiche, la Alloy Entertainment (vedi supra). Di rilievo anche l’impegno della Sony che opera attraverso un proprio portale distributivo (Crakle) creato nel 2006. Dal censimento effettuato risultano una decina di produzioni realizzate (di cui 2 sono alla seconda e terza stagione), tra le quali serie di successo come il noir Angel of Death (5 milioni di views in 45 giorni, mantenendo poi una media di 500mila) e lo zombie comedy Woke Up Dead (1,4 milioni di views in 10 giorni con una media di 150mila) entrambe uscite nel 2009. Interessante la strategia distributiva del primo titolo, uscito in concomitanza con l’uscita in sala del film Zombieland prodotto sempre da Sony per sfruttare in modo sinergico i due canali di fruzione. Nel 2010 esce anche il pluripremiato (vincitore di 4 Streamy Awards) The Banner Way, action thriller il cui primo episodio è arrivato in due mesi a 13 milioni di views.22 L’interesse della Fox sembra più recente, con un primo progetto nel 2011, The Walking Dead: Torn Apart, prequel della nota serie tv The Walking Dead, Drama Horror post‐apocalittico. Il prodotto ha una durata di 20 minuti, frazionato in 6 episodi della durata di 3,5 minuti ciascuno, interamente trasmessi sul sito ufficiale del canale via cavo AMC nell’ottobre 2011. La serie racconta dalle origini la storia di Hanna, meglio nota come “Bicycle Girl”, prima dell’apocalisse. La serie ha ottenuto 127mila views con media di 10 mila ad episodio (in questo caso gli utenti hanno preferito una fruizione integrale del titolo). Il primo ottobre 2012 alla prima serie ne è seguita una seconda intitolata Cold Storage. Nel 2012, Fox ha rafforzato le sinergie con la distribuzione di serie sulla rete con tre progetti di particolare interesse: ‐ Wolfpack of Reseda, commedia Horror in 8 episodi prodotta dal dipartimento Digital Entartainment della Fox e sponsorizzata da Kia Motors; ‐ Fringe Past, Present Future, interessante operazione di marketing finalizzata a lanciare la quarta stagione televisiva dell’omonima serie, utilizzando la rete come passaparola promozionale: il broadcaster ha distribuito nell’arco di una settimana su Fox.com 12 web episodi da 4 minuti che introducono i personaggi principali della serie. A distanza di pochi giorni ha fatto seguito l’inizio della serie ufficiale sui canali Fox; ‐ Battleground, primo serial di durata e taglio televisivo finanziato da Hulu (circa 20 minuti ad episodio).

Meritano una citazione altre due inziative interessanti per l’uso strategico e promozionale da parte delle tv tradizionali. La prima riguarda il titolo Ghostfacers che ha debuttato sul sito di The CW Channel il 15 aprile 2010 in concomitanza con la puntata n° 100 della serie madre supernatural (risulta doppiata anche in italiano). La seconda si riferisce alla serie Battlestar Galactica in onda su SciFi Channel tra il 2004 e il 2009 e che ha gemmato ben due web series programmate sul sito del canale tematico: Battlestar Galactica: the resistence che risale al 2006, uscita tra la fine della seconda e l’inizio della seconda stagione è girata come

22 La serie è stata successivamente riconfezionata da Sony ed è uscita come film lungometraggio in dvd negli Usa ed in altri Paesi tra i quali l’Italia. 30 un unico episodio breve poi suddiviso in puntate; la seconda, Battlestar Galactica: the face of the enemy, uscita nel 2008 a metà della quarta stagione si è aggiudicata diversi Streamy Awards.23

A guidare la classifica è la Sony (11 titoli), seguita da Warner Bros (10). Altri gruppi hanno un numero inferiore di titoli.

USA: web series per committente televisivo (totale: 41)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Fra le 200 serie censite, a novembre 2012 risulta che 13 abbiamo trovato una distribuzione televisiva (siano state, cioè, programmate da un’emittente nazionale o comunque trasmesse su un palinsesto lineare).

USA: le web series prodotte hanno trovato una distribuzione televisiva?

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Nella tabella che segue si riassumono i titoli distribuiti e i relativi network di trasmissione. In diversi casi le serie sono state adattate sotto il profilo della pezzatura e della durata.

23 E’ circolata sul web anche una terza web serie legata a Battlestar Galactica, dal titolo Razor Flashback, composta da 7 web episodi rilasciati per lanciare il film per la televisione Battlestar Galactica: Razor. 31

USA: le web series che hanno trovato una distribuzione televisiva Ep. N° Anno di uscita Titolo Genere e Sottogenere TV totali stagioni web Childrens Hospital comedy satire Adult Swim 44 4 2008 comedy Clark and Michael mockumentary CBS 10 1 2007 Dr. Horrible's Sing‐Along Blog comedy satire The CW Channel 3 1 2008 Gemini Division drama sci‐fi NBC 50 1 2008 In the Motherhood comedy sit‐com ABC 5 1 2009 CNN (solo Lester and Charlie comedy satire segmenti) 45 3 2008 Quarterlife dramedy NBC 6 1 2008 Sanctuary* drama fantasy SYFI 8 1 2007 The Walking Dead: Torn Apart drama horror FOX 6 1 2011 Valemont drama horror MTV 35 1 2009 Associated Tv The Bay drama family Intern 77 3 2010 Broad City comedy sketch Comedy Central 24 2 2009 Web Therapy comedy sit‐com Showtime 65 4 2008 Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”. *Web serie di origine canadese (fuori dal perimetro).

Quarterlife diffusa on line nel 2008 in 36 episodi successivamente rimontati da NBC in un telefilm di 6 episodi con la tradizionale pezzatura da 50 minuti. La serie così riconfezionata è stata venduta all’estero, Italia inclusa dove nel 2008 è stata trasmessa da Rai 4. In The Motherhood è stata acquisita nel 2009 da ABC che ne ha realizzato un remake, anche in questo caso con risultati non positivi. Le ragioni del flop sono state attribuite alla decisione di creare un nuovo cast sostituendo le tre attrici della web serie originale così come di eliminare il materiale già apparso sulla rete e modificare lo stile narrativo dei dialoghi. Solo cinque delle 13 puntate messe in cantiere sono state trasmesse dal canale, con esiti negativi. Sanctuary: web serie di orgine canadese (fuori perimetro) di genere Fantasy trasmessa in 8 episodi da 20 minuti sul sito del canale via cavo SyFy tra il maggio e l’agosto 2007 e che vede come protagonista Amanda Tapping storico volto di Stargate. Costituisce un esempio positivo di adattamento per la distribuzione in TV da parte del canale pay specializzato. SyFy ha deciso di farne una serie tv (raddoppiando la durata per singolo episodio), la cui prima stagione è andata in onda sul network americano nel 2008 (in contemporanea con il Canada) e ha proseguito la programmazione fino alla sua quarta e ultima stagione nell’ottobre 2011, diventando una delle delle serie tv più longeve riadattate dal formato originale web. Complessivamente il canale ha mandato in onda 59 episodi. Al suo debutto in tv la serie ha registrato oltre 3 milioni di spettatori. La serie è stata trasmessa anche in Italia sul canale pay Steel di Mediaset dall’8 al 15 novembre 2009, facendo poi il suo debutto sul canale pay di Mediaset Premium il 21 dicembre 2009. I 26 episodi delle prime due stagioni della serie sonoandati in onda su Rai 4 a partire dal 5 maggio 2011 (da lunedì al venerdì alle 19:35) Children’s Hospital, parodia dei serial ospedalieri distribuita sul sito TheWB.com nel 2008, in 10 episodi da 5 minuti ciascuno. Nel 2010 la major ha ceduto i diritti televisivi al canale di nicchia Adult Swim (Cartoon Network) che ne ha proseguito la programmazione in tv per ben quattro stagioni di seguito. La serie è tuttora in onda. Web Therapy, Sit‐com ideata, scitta e interpretata da Lisa Kudrow (Friends). Nel 2010 nel cast era presente anche Meryl Streep in tre episodi speciali. A seguito del grande successo di critica e di pubblico (la serie è fruibile sul sito dell’azienda sponsor Toyota Lexus e successivamente anche su YouTube), nel2011Showtime ne ha acquisito i diritti trasmettendone una decina di puntate da mezz’ora accorpando i webisodes originali, intregrati con contenuti inediti.La serie è approdata anche in Italia su La7d, dove è attualmente 32

(dal 9 novembre 2012) in onda in seconda serata alle 22:45.La serie ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti (vedi infra) che hanno indotto Showtime ad annunciare per il 2012 una seconda serie rimodulata in tv.

The Annoying Orange: pur non rientrando nel perimetro, corre l’obbligo di segnalare la storia di questa serie animata che, secondo gli osservatori, rappresenta al momento il titolo con “maggior potenziale transmediale”, grazie al clamoroso successo riscosso su YouTube (dall’esordio, nel 2009, a fine 2011 ha accumulato quasi un miliardo di views, con una media di 4/5 milioni e punte di 11 per i primi episodi) dove ogni venerdì, come in un palinsesto tradizionale, esce una nuova puntata24. La serie infatti è stata acquisita da Cartoon Network, traslandola in 15 episodi da 30 minuti ciascuno e coinvolgendo artisti del calibro di Malcolm Mc Dowell (doppiaggio) e Tom Sheppard (sceneggiatura). Gli analisti sono convinti che la serie (i cui episodi on line sono già doppiati in italiano) potrebbe essere oggetto di attenzione anche da parte delle tv del nostro Paese, dove la fruizione sul web (per gli episodi tradotti) viaggia su medie da 700mila views.

Complessivamente, solo 5 delle 37 serie in cui si è rilevato un coinvolgimento da parte dei network televisivi (a livello produttivo e/o distributivo) è andato oltre la prima stagione, a dimostrazione di una fase sperimentale che non si è ancora conclusa del tutto, sebbene esistano, come già osservato, già diversi casi di interconnessione e “transizione crossmediale” con le reti televisive, ovvero di titoli che a seguito del successo sul web sono stati riadattati e trasmessi in tv o di opere televisive mandate in onda già da tempo e che vengono riesumate e frazionate per essere testate sul web sfruttando in questo caso la notorietà della serie.

1.7. ALCUNI DATI SULLE PERFORMANCE

Per avere una quantificazione del successo delle serie, il dato numerico più facilmente rintracciabile è quello relativo alle views medie per episodio sul canale YouTube. Questo poiché, nella totalità dei casi, gli episodi visibili sui domini proprietari delle diverse serie non dispongono di un counter. Il dato di performance così definito esclude inoltre un certo numero di titoli di particolare rilievo che, come abbiamo visto, sono distribuiti attraverso piattaforme pay (Netflix, Hulu, Jts) o su portali il cui accesso non è consentito (per motivi di diritti) e per i quali non è stato possibile verificare l’impatto numerico in termini di fruizione.

Sono 131 i titoli per i quali è stato possibile ricavare dati di visualizzazione, pari al 65% dell’intero perimetro posto sotto analisi25. Di questi il 40% (53) registrano performance inferiori ai 10.000 contatti. Più di 30 titoli sono inclusi nella fascia tra i 10 e i 49.000. Su 29 titoli che hanno ottenuto views medie da 100.000 in su, troviamo 12 titoli che hanno superato le 500.000 mila views, mentre gli altri hanno raggiunto almeno la soglia dei 250.000 contatti.

24 Cfr. Next.tv 25 In caso di più stagioni si è operata, là dove possibile, una media sulla prima stagione. 33

USA: le web series per fasce di views medie

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”. Perimetro ristretto ai 131 titoli di cui si dispone di dati di visualizzazione.

Nella tabella che segue mostriamo i dati relativi alle 15 web series che hanno superato le 300mila visualizzazioni medie. La classifica, come già specificato nella nota metodologica, assume carattere puramente indicativo (specie considerando che una view conteggiata non sempre corrisponde ad una fruizione dell’episodio completo) e serve a dare un’idea delle serie di maggior successo26. All’interno di questa classifica, prevalgono i titoli collocati nel genere Comedy (10 a 5).

26 Tranne alcune eccezioni, i titoli monitorati presentano un andamento simile, con un picco molto elevato registrato al primo episodio stagionale, seguito da forte calo e successiva stabilizzazione negli episodi successivi. 34

USA: Top 15 web series per visualizzazioni medie ad episodio su YouTube (over 300k) Rank Titolo Logo Genere Sottogenere Views / ep. (YT) 1 Mortal Kombat: Legacy Drama Action 6.000.000

2

Bite Me Comedy Horror 3.500.000

3 Video Game High School Comedy Action 3.000.000

4 The Guild Comedy Fantasy 2.000.000

5 Drama Science‐fiction 1.500.000 Lonely Girls15 6 Dr. Horrible's Sing‐Along Comedy Satira 1.200.000 Blog 7 Misadventures of Awkward Comedy Teen 950.000 Black Girl 8 RCVR Drama Science‐fiction 900.000

9 PG Porn Comedy Satira 750.000

10

Imaginary Bitches Comedy 730.000

Sketch 11

Dragon Age: Redemption Drama Science‐fiction 600.000

12 Sassy Gay Friend Comedy Sketch 500.000

13 Hollywood Girl Comedy 350.000 Sketch 14 Wainy Days Comedy Satira 350.000

15 Anyone But Me Drama LGBT 340.000

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”. Su sfondo grigio i titoli presenti nelle schede in allegato. 35

1.8. PREMI E FESTIVAL

La crescente rilevanza del fenomeno delle web series è testimoniata dalla presenza di importanti premi e riconoscimenti dedicati alla produzione originale sulla rete, nonché di numerosi festival e rassegne sorti con l’obiettivo di promuovere le web series.

Webby Awards: si tratta del premio storico dedicato alle migliori iniziative e performance realizzate sulla rete, istituito nel lontano 1996 dall’International Academy of Digital Arts e Science (IADAS) composta da più di 1000 membri in rappresentanza del mondo artistico e produttivo, tra cui spiccano i nomi di David Bowie, Vint Cerf, Harvey Winstein, Arianna Huffington. La XVI edizione dei Webbies, ribattezzato per notorietà ed autorevolezza l’”Oscar di Internet”, svoltasi nel 2009, ha ricevuto quasi diecimila domande di partecipazione provenienti da sessanta Paesi. In ciascuna delle categorie previste, vengono selezionati due vincitori, uno premiato dai membri dell’Academy e l’altro dal pubblico attraverso una votazione popolare (Webby People’s Voice). I Webby sono noti anche per il limite di cinque parole (spesso divertenti e ad effetto) concesso ai vincitori nel momento in cui salgono sul palco a formulare i ringraziamenti. L’ultima edizione, svoltasi il 21 maggio 2012, ha esteso il proprio raggio di azione ai segmenti Interactive Advertising & Media, Online Film & Video, Mobile & App, ed ha aggiunto una nuova categoria dedicata al Social Web. Dal 2005 i Webby Awards sono di proprietà della Recognition Media che ha deciso da quell’anno di presentarli a New York. Il gruppo gestisce già i Telly Awards, premio fondato nel 1978, dedicato ai migliori spot televisivi ed esteso anche alle migliori produzioni video e cinematografiche, fino alle opere create per il web. A partire dal 2006 l’Academy ha lanciato nuove categorie per la pubblicità interattiva e i film e video distribuiti direttamente su Internet. Nel 2007 ha trovato spazio anche un riconoscimento per i miglior siti web per cellulari.

Streamy Awards: istituiti nel 1998 sono i premi per «onorare l’eccellenza nella programmazione seriale originale per il web» in trentasei differenti categorie comprendenti scrittura, recitazione, regia, produzione e distribuzione. Ideati da un gruppo di produttori facenti capo a due riviste specializzate in new media e web television, Tubefilter27 e Tilzy.tv, gli Streamys, a differenza dei Webby che hanno un taglio più generalista, sono focalizzati sulle web series. La selezione dei vincitori è effettuata dal pubblico. Alla giuria, composta da artisti ed addetti ai lavori, spetta solo la menzione speciale (Visionaire Award). La prima cerimonia annuale del premio si è svolta nel 2009 a Los Angeles in collaborazione con la International Academy of Web Television, struttura fondata nel 2008 e specializzata nella promozione di eventi artistici legati alla web tv.

Nel 2010, a seguito della rottura dei rapporti con gli organizzatori degli Streamys, l’Academy ha deciso di istituire un proprio premio denominato IAWTV Awards che, nell’arco di soli due anni, ha conquistato grande credito, superando in termini di reputazione gli stessi Streamys. Nella prima edizione svoltasi nel marzo 2012 ben otto statuine sono state assegnate a , definita ormai da tutti gli addetti ai lavori il “volto simbolo della fiction su Internet”. Cinque sono stati i riconoscimenti per il suo ruolo di autrice ed interprete della Sitcom The Guild, mentre altri tre (costumi, scenografie e make up) hanno riguardato il kolossal Fantasy Dragon Age: Redemption, di cui Felicia è stata l’attrice protagonista. Premiato anche il raffinato Mercury Men, science fiction diretta da Chris Presta. Nel genere Drama si sono distinte due web series: il thriller fantascientifico, erede di X‐Files, RCVR e Anyone But Me. La prima ha ottenuto il premio per

27 Tubefilter si occupa di una serie di eventi a Los Angeles e New York. Questi includono:  Onfronts (nato nel 2009), un incontro biennale per l’industria televisiva web.  Web TV Meetups (nato nell’agosto 2008), una community di event series con sede a Los Angeles.  Web TV Week (lanciato nel marzo 2009), unalunga settimana dieventi televisiviwebche si svolgeogni anno in primaverae in autunnoa Los Angeles. 36 il miglior attore (Daniel Bonjour), la seconda ha ricevuto un doppio riconoscimento: per l’interpretazione di Rachael Hip‐Florese per la miglior sceneggiatura drammatica andata aSusan Miller e Tina CesaWard, che si sono aggiudicate il premio della terza edizione. La cerimonia di premiazione è stata trasmessa in diretta sul sito dell’Associazione e su YouTube, partner principale dell’iniziativa insieme al CES di Las Vegas dove si è svolta la manifestazione. Per la seconda edizione del premio annuale (prevista a gennaio 2013, nell’ambito del CES di Las Vegas) si sono iscritte 473 web series facendo registrare un incremento del 76% rispetto alle 269 del 2011. Degno di nota è anche il premio istituito da YouTube nel 2007, YouTube Video Award, riconoscimento al miglior video realizzato nell’anno precedente. Il video viene selezionato dall’aggregatore ma scelto dalla community all’interno di sette categorie: “Adorable”, “Comedy”, “Commentary”, “Creative”, “Inspirational”, “Musician”, “Series”. Ciascuna categoria include dieci video che gli utenti scelgono determinando un ranking in base alle preferenze. A partire dalla seconda edizione sono state aggiunte 5 nuove categorie: “Eyewitness”, “Instructional”, “Short Film”, “Sports” e “Political”; mentre si è ridotta la rosa dei video selezionati (da dieci a sei). Tra le serie premiate ricordiamo The Guild (2007) e LonelyGirls15 (2007).

Festival I principali festival dedicati in modo specifico alle web series negli Stati Uniti sono due. Los Angeles Web Series Festival: giunto alla sua terza edizione, si svolge nell’arco di tre giornate tra marzo ed aprile in un albergo di Los Angeles (Radisson) e vede la partecipazione di produzioni provenienti da tutto il mondo (circa 200 nell’ultima edizione). Nel corso della cerimonia finale vengono assegnati 90 premi e riconoscimenti all’interno di 12 categorie tra le quali: ‐ Reality & Documentary ‐ Travel, Talk, Lifestyle, Music ‐ Animation or Puppetry Series ‐ Sciente fFiction, Fantasy, Horror Series ‐ Drama, Dramedy, Soap Opera ‐ Comedy, Sketch Comedy, Translated Comedy, Mockumentary

La manifestazione è organizzata e diretta da Michael Ajakwe Jr, autore, regista e produttore di numerosi web shows. Nello staff direttivo anche Arthur Anderson (fondatore di una società immobiliare, la Milan Group) e Jordana Arkin (autrice e produttrice, nota soprattutto per la serie di successo In The Motherhood). Il Festival, in soli due anni, ha rapidamente raccolto il consenso di addetti ai lavori ed appassionati interessati a visionare le migliori produzioni a scambiarsi informazioni per trovare opportunità commerciali e fare networking. La prima edizione del festival, tenutasi nel 2010, ha premiato A Diary of a Single Mom, CTRL e The Banner Way all’interno di una rosa di 50 titoli in programmazione. Alla seconda edizione sono state sottoposte al giudizio del pubblico e di una giuria specializzata 123 opere provenienti da 20 differenti Stati americani e 8 Paesi, con una grande partecipazione di pubblico (circa 4mila persone). Accanto alla proiezione delle serie, sono stati organizzati 15 workshop. E’ stata anche avviata una collaborazione con il Marseille Web Fest (primo web festival in Europa). Tra le serie più premiate: Hollywood Girl (categoria Comedy), che ha ottenuto ben 8 riconoscimenti tra cui regia (Courtney Zito), sceneggiatura (lo stesso regista e Kelsey Scott), il montaggio e la colonna sonora, e Red Circle nella categoria Drama. L’edizione del LaWebFest 2013 è stata programmata per gli ultimi 4 giorni del mese di marzo. La manifestazione ha assegnato alcuni premi anche a produzioni italiane che si sono imposte all’attenzione della giuria e del pubblico in occasione della seconda e terza edizione. Ci si riferisce nel primo caso a L’Altra di Riccardo Milanesi e Travel Companions di Ferdinando Carcavallo e Luca Napoletano e, nel secondo, a Wizard – Book 1: The Secret War (categoria Drama) e Fessbuc Sit‐com prodotta dalla genovese Videobox che ha addirittura portato a casa cinque premi (Miglior fotografia, Miglior assemblaggio‐cast, Miglior regia, Migliore sceneggiatura e Migliore serie comica). 37

HollyWeb Web Series Festival: la prima edizione si è svolta ad Hollywood il 31 marzo 2012 . Assegna un premio del valore di 1.500 dollari alla categoria “The Best Web Series”, vinto quest’anno dalla Sketch Comedy autoprodotta Headshots. Altri premi in denaro (tra i 100 e i 200 dollari) sono assegnati al miglior Drama e alla migliore Comedy, al miglior Sci‐fi/Fantasy e al miglior documentario. Ulteriori riconoscimenti e menzioni sono attribuiti ai migliori attori/attrici, sceneggiatori, montatori e autori della musica originale. Indie Intertube Awards, promossa dall’omonima stazione radiofonica on line, la manifestazione giunta nel 2012 alla sue seconda edizione premia gli autori, gli artisti e i produttori di contenuti originali per il web. Tra i titoli rientrati nelle nominations quest’anno e selezionati all’interno di una ventina di categorie segnaliamo: The Guild (Best editing, Best Theme Music, Best Guest Appearance, Most Socially Connected, Best Directing in a Comedy, Best ensamble Cast in a Comedy); RCVR (Best Lookink Show, Best Digital Effects, Best Set Design, Best Transmedia Project, Best additional Content, Best Actor in a Drama, Best Directing in a Drama, Best Sci‐fi/Fantasy); Mortal Kombat Legacy (Best Digital Effects, Best Action); Leap Year (Best Actor, Best Directing in a Comedy, Best Dramedy), Awkward Embraces (Best Writing in a Comedy, Best Dramedy), Black Box Tv (Best Additional Content, best Thriller); Downsized (Best Actress in a Drama, Best Writing in a Drama, Best Directing in a Drama), Dragon Age Redemption (Best Ensamble Cat in a Drama, Best Sci‐fi/Fantasy), The Dead Hour (Best Horror), Anyone But Me (Best Drama).

Altre manifestazioni di rilievo dove le web series ottengono premi e segnalazioni sono: New York Television Festival, lanciato nel 2005 e giunto nel 2012 alla sua ottava edizione, mira a promuove il mondo della produzione televisiva indipendentepremiando ogni anno i migliori pilota in diverse categorie (scrittura, interpretti, genere). Accanto alla competizione, il festival organizza il “Digital Day”, un forum dedicato al mondo delle web series con incontri incontri, seminari e screenings dei titoli in uscita. Nel 2010 il titolo sci‐fi Pioneer One ha vinto il premio come miglior Drama Pilot. La manifestazione che si svolge alla fine di ottobre a New York, promuove inoltre workshop legati ai principali trend dell’industria televisiva presentando anche una “Premiere Week Screening Series” alla presenza dei principali network televisivi (Nbc, Abc, Fox, Cbs, CW e Hbo).

ITVFest (International Television Festival), fondato nel 2006 dal produttore AJ Tesler, si svolge a Los Angeles ed ha le stesse finalità del NYTV ma con una maggiore attenzione alle web series. La settima edizione ha avuto luogo dal 5 all’8 Luglio 2012. Tra gli sponsor della manifestazione figurano Sony, Fox Tv Studios, Rdf, Comedy Central, SyFy, FX /tv channel), Hbo, The Hollywood Reporter e Comcast. Nel 2010 si è aggiudicata l’”Innovator Award” Ileana Douglas, produttrice della branded comedy Easy To Assemble. Nel 2007 il premio come miglior web series è Trekant, serie animata realizzata dalla Diaperdog Productions. Nel 2008 lo stesso premio è andato a Violent Jake, drama fantascientifico distribuito sul social network Vimeo.

Banff World Media Festival: meglio conosciuto come Banff World Television Festival, è un eventointernazionale dedicato aimediache trova la sua location nello stato di Alberta, in Canada. Il Festivalè dedicatoal mondo televisivoe allacreazione e allo sviluppo dei media digitali. Ospiti dell’evento sono celebrità,scrittori, registi e produttori provenienti dai principalinetwork televisiviesocietà di produzione. Il Festivalunisceun concorso internazionale ‐ i premi BanffRockie ‐ trasmessisul network pubblico CBC, a un programma più ampio, tra cui ilSir PeterUstinovComedy Award. Oltrea celebrare l'eccellenzadella televisioneinternazionale, il festival ospita professionisti provenienti da tuttoil mondo che partecipanoa seminari, master class e a opportunità dilancio. Conosciuto come "le Olimpiadi della Televisione", il Festivaloffre una piattaforma globaleper i membridel settore per discuteree dibattere su temi di attualità, sfide e tendenze. : meglio noto nell’ambiente come Shorties, nasce nel 2008 ad opera di una start‐upattiva nel mondo dei social media (Sawhorse Media) per premiare i migliori realizzatori di conenuti brevi diffusi tramite twitter ed altri social network come Tumblr, Foursquare e Facebook. Nel corso delle varie edizioni le categorie sono state ampliate fino ad includere anche personaggi del mondo delle web series. In 38 occasione della quarta edizione svoltasi nel marzo 2012 ha ricevuto un riconoscimento come miglior web show Awkward Black Girl. Digital Content NewFronts Definito più comunemente come gli “Upfronts delle Internet Tv americane”, è l’appuntamento primaverile annuale, durante il quale vengono presentate ad aziende e rappresentanti del mondo della pubblicità, le novità in arrivo da settembre in poi sulla rete. L’eventoche duracirca due settimane nel corso delle quali sono previsti workshop professionali e presentazioni aziendali, è organizzato da un consorzio che vede riuniti Google, Yahoo, Hulu, Microsoft, vevo e Aol, coordinati dall’agenzia Digitas del gruppo Publics. La quarta edizione 2011, svoltasi presso The Thimes Center di New York, ha visto la partecipazione di circa 500 invitati. Tra le serie presentate quelle distribuite in esclusiva sulla piattaforma Hulu (We Got Next, The Awesomes, Dont’Quit Your Daydream, Flow) e quelle rilasciate da Yahoo (Cybergeddon). 39

1.9. LE WEB SERIES SELEZIONATE PER IL FOCUS

1 RCVR

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Fantascienza

Stagioni: 1 Episodi totali: 6 Durata media: 10’

1. Trama e cast La serie è ambientata nel 1972 e si basa sulle indagini degli agenti Luca Weber (Daniel Bonjour) e Sandy Bergson (Catherine Kresge) appartenti a SIGMA, organizzazione governativa di cui non sono chiare fino in fondo le reali finalità. Missione principale dei due agenti è di cercare di tenere nascosti gli incontri con gli extraterrestri verificatisi in una zona rurale dell’Arkansas (dove sono ambientate le scene del primo episodio) e dissuadere chiunque dal credere a fenomeni paranormali. I due agenti danno la caccia ai cosiddetti “Receivers” (di qui il nome della serie), ovvero tutti coloro che sono entrati in possesso di informazioni preziose ricevute grazie a contatti ed esperienze dirette stabilite con forme di vita extraterrestri. I RCVRs portano con sé frammenti di una più profonda conoscenza, informazioni ricevute per effetto di contatti diretti con gli alieni e grazie alle quali sarebbe possibile estendere la vita fino all’immortalità, creare energia senza una fonte combustibile, viaggiare nel tempo. Il possesso diqueste informazioni rende i RCVRs persone potenti ma al tempo stesso molto pericolose... Se il genere prevalente è quello fantascientifico, nella serie si rintracciano anche elementi tipici del thriller, del mistery e dell’action, alternando i temi della cospirazione a quelli dello scetticismo scientifico. Nel cast, accanto a Daniel Bonjour e alla Kresge, Lixi di Benedetto (Charlene), Jacob Hopkins (Bobby), Garret Ryan (Tommy) e Kathleen M. Darcy (Mrs Crosby). La storia originale è stata scritta da David Van Eyssen che si è avvalso della collaborazione di Brian Horiuchi.

2. Produzione e finanziamento La serie, paragonata a titoli cult come X‐Files e Lost per atmosfere e genere narrativo, è stata creata appositamente per il web dal produttore‐regista David van Eyssen ed è prodotta da Tavin Marin Titus attraverso la società di produzione Science to Fiction Transmedia e finanziata dal canale Machinima (vedi infra). Van Eyssen vanta una robusta esperienza legata al mondo dello storytelling interattivo e del web entertainment. Tra i suoi primi progetti segnaliamo la collaborazione all’embrionale esperimento The Hire, una delle prime branded series on line finanziata dalla BMW nel lontano 2001. Nel 2008 ha prodotto Circle of Eight, web serie thriller per conto della Paramount, una delle prime web serie ad alto budget. Nel 2010 ha diretto una serie tv, Slipstream, di cui aveva curato anche gli effetti speciali. La Titus, classe 1971, vanta una esperienza decennale nel mondo della produzione indipendente e varie collaborazioni con importanti reti televisive (Hbo, Sci‐fi, Fox). Tra i titoli realizzati, i film Alien Lockdown e The Day After Tomorrow. Ha lavorato come secondo regista alla serie X‐Men: First Class. Dopo aver scritto i 6 episodi ed aver girato un pilota, Van Eyssen ha chiesto una partnership a Google. Durante l’incontro il produttore ha presentato un pitch della serie sintetizzando il concept in questo modo: “raccontare come gli alieni hanno condizionato il genere umano negli ultimi 150 anni di storia trasferendo le proprie conoscenze scientifiche e tecnologiche ad esseri speciali (Receivers)”. La decisione di Google fu di non finanziare direttamente il progetto (il fondo da 100 milioni di dollari per produrre contenuti orginali per YouTube non era ancora disponibile) ma di proporlo al proprio partner Machinima28 i cui responsabili accolsero con favore l’idea considerando la serie un ottimo veicolo per rafforzare il brand del canale. Forte dell’appoggio di Machinima è stato poi abbastanza agevole coinvolgere Motorola Mobility che da qualche mese era entrata nell’orbita di Google. Motorola è diventato lo sponsor

28 Il canale Machinima (Google ha rilevato di recente il 15% della proprietà) ha distribuito altre serie di successo come Mortal Kombat: Legacy e Bite Me, alle quali è stata dedicata una scheda supplementare in questo modulo (cfr infra). 40

esclusivo della serie condividendo in fase di scrittura l’inserimento del proprio logo e dei prodotti (Xoom Tablet e StarTAC) integrandoli in modo coerente sotto il profilo narrativo, all’interno di alcuni passaggi chiave. Un richiamo esplicito a Motorola è presente anche sul sito parallelo “ProcjetRCVR” (vedi infra): qui l’animatore del sito Alvin Peters annuncia di aver scoperto un legame tra l’organizzazione SIGMA e Motorola, avanzando l’ipotesi di una pericolosa cospirazione. I 6 episodi sono stati girati e montati in 10 giorni. Il progetto è stato sviluppato seguendo una logica transmediale allo scopo di rendere attiva e permanente la partecipazione degli spettatori, mescolando diversi generi narrativi e proponendo loro una serie di livelli e percorsi di fruzione dei contenuti, utilizzando meccanismi tipici dei videogame associati alle potenzialità dei social media (tecnicamente Alternative Reality Game). Durante la fruizione degli episodi, gli utenti sono infatti sollecitati a proseguire l’esperienza di visione su altri siti appositamente costruiti e nei quali sono proposti approfondimenti sui personaggi e documentazione aggiuntiva con l’effetto di accrescere l’alone di mistero e di veridicità attorno ai contenuti della serie. L’originale approccio adottato dal creatore della serie ha consentito di generare un’efficace campagna di marketing virale che ha contribuito al successo di pubblico e di critica. Un esempio della cura estrema con cui è stato preparato il progetto è dato anche dalla colonna sonora affidata al compositore inglese Rob Lord che, dopo un attento studio dello script della serie e una serie di incontri con van Eyssen, ha inciso i brani negli studi di registrazione di Londra, Parigi e Los Angeles generando effetti sonori originali grazie all’utilizzo sperimentale di strumenti classici molto particolari come l’Ondes Martenot (elettrofono a tastiere), Cristal Baschet (produce suono dall’oscillazione di cilindri di vetro) e Glass Harmonica (bicchieri da vini di diversa grandezza e riempiti in varia misura da acqua e sfregati sul bordo), quest’ultima suonata dal musicista francese Thomas Bloch al fine di creare le atmosfere più adatte alla serie. L’enorme sforzo compiuto per allestire la prima stagione, sia in termini creativi che produttivi, e il grande riscontro ottenuto in termini di visualizzazioni e di premi e riconoscimenti non è stato sufficiente al momento per proseguire la serie con una nuova stagione, sebbene diverse riviste ne abbiano annunciato la partenza nel corso dell’estate. In una intervista rilasciata nel maggio 2012, van Eyssen spiegava l’evoluzione dei personaggi nella seconda stagione, avvalorando l’ipotesi di una prosecuzione della serie.

3. Outlet di distribuzione Sito web: (projectRCVR.com) come si dirà più avanti non si tratta né di un sito in cui sono ospitati gli episodi né di una pagina in cui si promuove la serie. E’ un blog curato dal fantomatico astrofisico Alvin J. Peters nel quale si cerca di svelare le reali intenzioni dell’organizzazione pseudo governativa Sigma. C’è una sezione dedicata alla sua biografia, una con delle interviste sul fenomeno Sigma, la sezione foto, video, alcuni lavori di Peters e i suoi contatti. Canale YouTube: la serie è stata distribuita all’interno delcanale Machinima di YouTube, terzo canale per numero di spettatori unici mensili (17,7 milioni ad ottobre 2011). Conta 3.368 iscritti e 41.549 views totali (al 13/12/2012) per nove video disponibili (sette episodi + gli extra e i dietro le quinte). Episodi rilasciati settimanalmente ogni mercoledì. La programmazione è durata circa un mese: dal 20 settembre al 19 ottobre. Machinima fino al 2010 era specializzato in video UGC e in computer grafica, legati in particolare al mondo dei videogames. Prima di RCVR ha distrbuito due web serie di grande successo come Mortal Kombat: Legacy e Bite Me.

4. Social Network Facebook (RCVR): 146 fans (al 15/12/2012). La pagina è stata aperta il 21 settembre 2011 in concomitanza con l’avvio della serie su YouTube. Sono presenti pochi commenti (tutti entusiasti per la prima stagione) e il logo della serie. La scarsa valorizzazione della serie sul social network dipende probabilmente dalla volontà da parte della produzione di concentrare la promozione sul sito e sulla pagina Twitter gestiti entrambi da Alvin Peter (vedi infra). Twitter: @ProjectRCVR: 321 tweet e 464 followers (al 15/12/2012). In analogia all’omonimo sito, l’account Twitter non promuove la serie ma è parte integrante del progetto produttivo per creare un engagement dell’utente che vada oltre la fruizione della serie. L’account è gestito da Alvin J. Peter gestore dell’omonimo sito correlato alla serie (vedi infra).

5. Altre iniziative di comunicazione Per rafforzare il lancio della serie ed accrescere il livello di engagement degli utenti, i produttori hanno attivato una serie articolata di strumenti e contenuti di viral marketing sulla rete che fanno parte integrante del progetto produttivo. In contemporanea con il varo della serie su Machinima, sono così stati aperti un sito, “ProjectRCVR”, e una pagina Twitter per tenere viva l’attenzione del pubblico ed aumentare il mistero e la “mitologia” sul mondo extraterrestre, suscitato dalla serie. 41

Il primo (projectRCVR.com) è un blog gestito dal fantomatico Alvin Join Peters, Ph.D in astrofisica e specializzato in materie scientifiche e tecnologiche, e autore di diversi studi e teorie rigettate dalla comunità scientifica. L’intento del blog è quello di rivelare e spiegare i segreti che si celano dietro l’agenzia governativa Sigma e fornire elementi di chiarezza sulle attività svolte dai due agenti per coprire il fenomeno dei Receiver. Nel blog si scopre che Alvin Peters nel 1999 aveva già creato un sito (www.veiloftrue.com) distrutto da un attacco di hacker dopo 11 anni di attività. Alvin Peters appare in 14 interviste‐video intervenendo con serietà e rigore scientifico su una serie di quesiti ed interrogativi legati alla vera identità dei due agenti e ai misteri che si nascondono dietro la fittizia agenzia governativa Sigma. I video (della durata di circa 2 minuti ciascuno) sono embeddati anche sul canale YouTube “Project RCVR” con 500 visualizzazioni medie (al 23 dicembre 2012) fatta eccezione per un video intitolato Leaked! Usa UFO Footgage (in cui il nostro commenta alcune famosi avvistamenti) che ne ha registrate 6.596. I video si chiudono sempre con la stessa sollecitazione agli utenti “ keep searching, stay true”. Il sito è ricco e ben curato contribuendo a dare credibilità scientifica ai contenuti e una parvenza di ufficialità. Sono presenti un profilo dettagliato di Alvin Peters, una selezione dei suoi trattati specialistici, una rassegna di commenti sulle vicende della serie, rimandi alle pagine Facebook e Twitter. Per accrescere il grado di autenticità del sito, il blog propone link a siti specializzati sugli Ufo e il mondo extraterrestre come http://www.theywalk‐amongus.co‐uk, www.mufon.com, http://www.theufopedia.com, o direttamente al sito della Nasa. Il sito raccoglie anche numerosi video di apparizioni presunte di UFO già presenti su YouTube, sempre con l’intento di accrescere il livello di autenticità del progetto. Tra le scoperte rivelate dal credibile animatore del blog, anche una possibile cospirazione tra Motorola (sponsor della serie) e l’ambigua agenzia Sigma di cui è stato creato un sito ad hoc (www.sigma‐agency.org) ad accesso riservato, contenente informazioni per scoprire la verità sugli incontri tra receivers ed extraterrestri. Il sito della Sigma compare nei titoli di coda degli episodi, creando un ponte diretto tra lo svolgimento della storia e gli strumenti di interazione on line sui quali l’esperienza degli utenti prosegue tra un episodio e l’altro. Nella sezione FAQ dell’agenzia Sigma sono reperibili un certo numero di risposte, ma alquanto vaghe, che inducono a sospettare sulle reali finalità dell’organizzazione. Come all’interno di un gioco interattivo, gli utenti sono invitati a richiedere un certo numero di username e password (5) per provare a penetrare nel sito ed accedere ad informaizoni riservate su storici avvistamenti con gli Ufo (Area 51, Roswell, Majestic 12, Nasa, Kenneth Arnold e The Arkansas Incident) o venire a conoscenza di device prodotti da Motorola capaci di lavorare sulla realtà aumentata (grazie a tecnologie trasferite all’azienda proprio dagli alieni), di mappe di Google in cui vengono localizzati i luoghi degli avvistamenti. Al termine di ciascun episodio gli spettatori vengono invitati a scoprire la verità (“Discover The Truth”) registrandosi sull’account Twitter dove sono proposti contenuti extra sviluppati, al pari del blog, da Alvin Peters per dare forma ad un Alternative Reality Game e continuare a coinvolgere gli utenti ad indagare in prima persona sulle reali finalità di Sigma.

6. Festival e premi Nel mese di gennaio 2012,RCVR è stato accolto agli International Academy of Web Television Awards, tenutisi al Venetian Hotel di LasVegas, con tre premi: Best Drama Series (ritirato da David van Eyssen), Miglior Attore Protagonista (Daniel Bonjour) e migliore fotografia (Joost van Starrenberg). La serie ha ricevuto complessivamente dodici nomination all’IAWTV. Nell’ultima edizione dell’Indie Intertube Awards la serie ha guadagnato ben 8 nominations (Best Looking Show, Best Digital Effects, Best Set Design, Best Transmedia Project, Best Additional Content, Best Actor in a Drama, Best Directing in a Drama, Best Sci‐fi/Fantasy). Variety, in merito alla serie, ha titolato: “forse la miglior nuova serie Tv dell’autunno non andrà in onda in Tv”.

7. Performance RCVR ha generato 5,6 milioni di visualizzazioni uniche sul canale Machinima di YouTube (al 25 dicembre 2012), raccogliendo una media di 937mila views ad episodio (1,4 milioni il primo episodio, 717mila l’ultimo) e mostrando una ottima tenuta per l’intero arco di programmazione. Gli episodi sono stati rilasciati il mercoledì su base settimanale, fatta eccezione per il secondo e il terzo caricati contemporaneamente il 27 settembre 2011.

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Views degli episodi di RCVR (al 25/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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2 House of Cards

Anno: 2012 Genere: Drama Sottogenere: Political

Stagioni: 1 Episodi totali: 13 Durata media: 60’

1. Trama e cast Si tratta di un thriller politico è basato sul romanzo di Michael Dobbs (ex capo dello staff del Partito Conservatore) e adattato dall’omonima serie tv britannica del 1990 della Bbc (scritta da Andrew Davies e interpretata da Ian Richardson). Vede protagonista Kevin Spacey nei panni dello scaltro Repubblicano Frank Underwood, capo di punta della Camera dei Rappresentanti che, non curante del Segretario di Stato, escogita un piano per affondare il nuovo Presidente e scalare la gerarchia politica di Washington. Kate Mara interpreta Zoe Barnes, una giornalista di un quotidiano di Washington che, alla disperata ricerca di una grande occasione, stringe un accordo con Underwood per uno scoop che potrebbe costarle caro. Robin Wright interpreta Claire, moglie di Underwood. Nel cast figurano anche Corey Stoll (Patrick Russo), Kristen Connolly (Christina Gallagher), Constance Simmer (Janine Skorsky), Michel Gill (che intepreta il Presidente), Sandrine Holt (Gillian Cole), Jayne Atkinson (il Senatore Catherine Durant), Maherhala Ali (il lobbista Remy Danton) e Michael Kally (Doug Stamper). David Fincher (Seven, Fight Club, The Social Network) ha diretto i primi due episodi. A firmare gli episodi successivi sono stati chiamati registi di fama mondiale come James Foley (Glengarry Glen Ross), Joel Schumacher (Batman & Robin), Carl Franklin (Out of Time), Alan Coulter (Boardwalk Empire) e Charles McDougall (The Office). L’adattamento americano è stato curato da Beau Willimon (nomination all’Oscar per il film The Ides of March) in collaborazione con James Foley (che figura anche come regista e produttore esecutivo).

2. Produzione e finanziamento House of Cards è a tutti gli effetti una serie televisiva, come dimostra anche la pezzatura da 60’ ad episodio e il budget. E’ stata inserita nello studio per la modalità distributiva, che vede per la prima volta un progetto di questo tipo uscire in prima visione sulla piattaforma vod Netflix. L’operatore di servizi televisivi on demand (abbonamento mensile di 8 dollari) ne ha acquisito i diritti di diffusione (on line streaming) dalla Media Rights Capital, offrendo una cifra maggiore delle reti via cavo AMC e HBO, pari a circa 100 milioni di dollari (configurandosi in questo modo come la serie on line a più alto budget) e impegnandosi nella realizzazione di una seconda stagione (prevista per la primvera del 2013) per complessivi 26 episodi (13+13). Il costo medio di ciascun episodio si aggira sui 4‐6 milioni di dollari. Annunciata nel marzo 2011, la prima stagione della serie è stata girata nei mesi di gennaio‐marzo 2012 in Maryland dalla Media Rights Capital, in collaborazione con la Trigger Street Productions di cui è titolare la partner di Spacey, Dana Brunetti (The Social Network) e la Panic Pictures. Produttori esecutivi sono gli stessi Fincher e Spacey, Eric Roth, Joshua Donen, Dana Brunetti, Andrew Davies, Michael Sobbs, John Melfi. Tra i titoli televisivi già prodotti dalla Media Rights Capital (fondata nel 2006 da Mordecai Wiczyk e Asif Satchu) troviamo alcune animation comedy come The Life & Times of Tim e The Ricky Gervais Show, serie brevi per il canale CW e Tita Rocks, una lifetime comedy. Ha distribuito sinora grazie ad accordi di output deal con Warner Bros e Universal. Tra i film più noti realizzati da MRC citiamo Ted, The Adjustment Bureau, The Box, Babel. La serie è stata di recente (17 gennaio 2013) acquistata da Canal+ che trasmetterà la prima stagione a partire dall’autunno 2013. La serie sarà disponibile, oltre che negli Stati Uniti, anche in Francia, Canada, America Latina, Regno Unito, Svezia, Finlandia e Norvegia per una platea potenziale di più di 30 milioni di abbonati al servizio. Media Right Capital ha ceduto i diritti televisivi a Sony Pictures Television. 44

L’acquisizione della serie da parte di Netflix segna una nuova fase per l’industria televisiva americana con l’ingresso in campo di operatori internet come Amazon e Facebook e il susseguirsi di accordi di cessione di diritti streaming on line con i principali studios e fornitori di contenuti per assicurarsi un prodotto originale, in concorrenza diretta con i tradizionali broadcaster. Dopo House of Cards, Netflix si è assicurata i diritti di distribuzione on line anche per le nuove stagioni di Arrested Development e The Killing (AMC), per il mistery Hemlock Grove e per la comedy Orange is the New Black. L’uscita di House of Cards (e a seguire di altri titoli di forte richiamo), secondo le intenzioni di Neflix, dovrebbe generare una crescita degli abbonamenti ed un rafforzamento del brand, dopo una fase di appannamento (con una grave caduta del titolo in borsa) registrata nella seconda metà del 2012.

3. Outlet di distribuzione S‐Vod (Netflix): la prima stagione della serie uscirà sul servizio on demand con abbonamento il 1° febbraio 2013 (precedenti rumors ne avevano indicato l’uscita entro il 2012) in una unica soluzione. Gli abbonati a Netflix potranno fruirne nei tempi a loro più congeniali, senza essere vincolati ad una rigida programmazione, tipica dei tradizionali network televisivi. Secondo alcuni esperti questa strategia di rilascio in contemporanea comporterà un minor impatto in termini di passaparola, a differenza di quello generato dai social network all’indomani dell’uscita di un singolo episodio. Tv (Sony): Dopo la finestra “digitale” di Netflix, la serie approderà sui principali network televisivi americani ed internazionali. Il 12 novembre 2012 è stato sottoscritto un accordo tra Sony Pictures Television e la casa produttrice Media Rights Capital che prevede la possibilità di distribuire in tutto il mondo la serie incluse le aree di copertura di Netflix, dopo la diffusione streaming on line. In Francia i diritti televisivi sono stati acquisiti da Canal + che dovrebbe mandare in onda la serie dal 21 febbraio 2013.

4. Social Network Sebbene non sia ancora stata creato un profilo Facebook, l’annuncio della serie con informazioni sul cast e foto di scena è presente in alcuni profili degli attori che ne hanno preso parte come Robin Wright. In compenso si trova su Facebook una pagina dedicata alla serie originale (3.908 fan al 13/01/2013), le cui informazioni sono l’esatta trasposizione di quelle disponibili su Wikipedia. Qui la web serie è citata come remake della serie tv originale. In poche righe si fa cenno al protagonista, al regista, alla produzione e alle location.

5. Altre iniziative di comunicazione La serie è stata presentata al Mipcom di Cannes nel luglio 2012 da Sony Pictures Television che ha organizzato per l’occasione lo screening dei primi due episodi alla presenza dei principali buyers internationali. Secondo le prime anticipazioni i primi episodi della serie sarebbero dovuti già uscire entro il 2012 Di recente Netflix ha comunicato la data ufficiale di uscita fissata per il 1° febbraio 2013. Il primo trailer è stato rilasciato da Netflix il 15 novembre 2012 ed ha registrato 220.664 visualizzazioni (al 28/12/2012). La notizia dell’imminente uscita della serie è stata ripresa e rilanciata da tutte le più importanti riviste di settore attratte dalla novità rappresentata dal commissioning di Netflix e dalla notorietà del cast tecnico ed artistico. All’interno della pagina dedicata alla serie su Netflix, sono stati tracciati i profili dei personaggi principali.

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3 The Confession

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Thriller

Stagioni: 1 Episodi totali: 10 Durata media: 7’

1. Trama e cast Durante una nevosa vigilia di Natale, un killer (Kiefer Sutherland, alias l’agente Jack Bauer in 24) ed un prete (John Hurt: V For Vendetta e Harry Potter ma anche 1984 e A Man for All Seasons) si ritrovano a discutere ed interrogarsi in un confessionale sulle ragioni del bene e del male, e di quali persone meritino la vita o la morte. Il sicario racconta a sangue freddo al parroco alcuni degli omicidi che ha compiuto in passato (ricordati attraverso dei flashback). Il killer non vuole assoluzioni né cerca redenzione: vuole soltanto capire cosa porta le persone a cercare la fede e perché questa ricerca le renderebbe meritevoli della vita. Ideata ed interpretata da Kiefer Sutherland (coinvolto dalla concezione della serie fino alla consegna finale del prodotto), la serie è stata scritta e diretta da Brad Mirman (Body of Evidence, Highlander 3). La direzione della fotografia è stata affidata a Joe A. A parte acluni flashback che rivelano il passato dell’assassino, la serie ha una forte impostazione teatrale basata sul confronto verbale tra i due protagonisti. Nel cast figurano anche Michael Badalucco, Sebastian Beacon, Patrick Brana, Rebecca Brooksher, Chris Cardona, Max Casella, Resemary De Angelis, Greg Ellis, Daniel , Hans Longo, Stephen May Jr, Curtis McClarin, Andie Mechanic, Aj Pellicano, Amy Startari.

2. Produzione e finanziamento La web serie è stata prodotta dalla Digital Broadcasting Group presieduta da Chris Young e girata in appena 9 giorni a Manhattan, New York, in colalborazione con la MRB Priductions. Pur avendo un budget molto più contenuto rispetto ad una serie televisiva, si tratta di un prodotto dagli elevati standard qualitativi che ha richiesto l’impiego di notevoli mezzi tecnici e maestranze qualificate. Nei credits che appaiono sul profilo FB è indicata come casa di produzione la Maggie Vision Productions. Tra i produttori esecutivi figurano lo stesso Kiefer Sutherland, Maura Mandt, Chris Young, Joseph Gomes e Chip Russo. Negli Stati Uniti nessuno sponsor ha firmato per sostenere la serie, per via della crudezza e violenza di alcune scene. La produzione ha siglato un accordo di revenue‐sharing con il portale Hulu (joint venture tra Abc, Nbc e Fox), finanziato tramite raccolta pubblicitaria. Nel maggio 2011 (appena terminata la programmazione della serie su Hulu) i produttori hanno siglato un accordo con la Image Entertainment alla quale sono stati ceduti i diritti di sfruttamento per un adattamento cinematografico (movie deal). L’annuncio è stato dato al Festival di Cannes il 25 maggio 2011. Secondo alcune fonti (Variety) l’intenzione di Image era quella di girare ex novo il film o in alternativa di riformattare la serie aggiungendo contenuti extra (non risulta che il film sia stato realizzato almeno per quanto concerne la distribuzione theatrical). La Image si è assicurata anche i diritti per l’Home Video e i diritti per altre piattaforme digitali. A distanza di poco tempo è stata la volta di Sony Pictures Television (House of Cards) che ha acquisito i diritti per la vendita internazionale della serie in 125 Paesi. I produttori hanno ceduto anche i diritti home video e quelli digitali per i territori al di fuori dagli Stati Uniti. Risultano siglati accordi in Corea, in Italia (Streamit) ed altri Paesi europei.

3. Outlet di distribuzione Vod (Hulu): la serie è stata rilasciata sul servizio vod free dal 28 marzo al 2 maggio 2011. Web (CTV): dal 5 dicembre 2011 la serie è disponibile gratuitamente sul sito canadese CTV.ca, grazie ad un accordo tra Bell Media (proprietaria di CTV) e la Digital Broadcasting Group. Audi ha sponsorizzato attraverso pre‐roll video (per lanciare la nuova gamma A6) la serie, distribuita oltre che sul sito anche sulle applicazioni mobili del gruppo, incluse quelle per iPad.

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Web (Italia): i 10 episodi sono stati caricati gratuitamente e in esclusiva per l’Italia dal 23 aprile al 18 giugno 2012 sul canale 30 Empire della piattaforma italiana Streamit‐twww.it (empire.twww.tv) alle 20.45. Stando ai comunicati stampa, la serie era visibile anche on demand sul sito di Empire www.empireonline.it e disponibile in modalità catch up sull’archivio on demand del canale Empire e del canale Streamit all’indirizzo twww.tv‐canale1 (streamit‐twww.tv). Attualmente i video non sono più disponibili e il sito Empire non risulta attivo. Previsti anche contenuti extra, bonus back stories e dietro le quinte, al fine di valorizzare l’iniziativa. La serie è stata anche doppiata. Massimo Rossi ha prestato la voce al killer‐confessore interpretato da Kiefer Sutherland e Giorgio Lopez al prete interpretato da John Hurt. Home Video ed altre piattaforme: la serie è uscita in versione Dvd il 24 gennaio 2012 a cura della Image Entertainment. Oltre ai 10 episodi sono presenti contenuti extra (video aggiuntivi non montati e il racconto dei backstage degli episodi). Il dvd è disponibile per l’acquisto su Amazon.com, Netflix e iTunes. Tv (Axn): a partire dalla primavera 2011 la serie è stata trasmessa in diversi territori internazionali sulle reti Axn della Sony grazie all’accordo di distribuzione internazionale sottoscritto con i produttori della Digital Broacasting Group.

4. Social Network Facebook (The Confession): 29.527 fans (al 17/12/2012). La pagina è stata registrata il 5 gennaio 2011. Sono presenti informazioni sui credits della serie, una sinossi, alcune foto di scena, commenti e notizie, tra cui l’annuncio dei premi vinti e dell’uscita in Dvd. L’attività di promozione si è intensificata a partire dalle prime settimane di febbraio con un numero crescente di post e di link a backstage, teaser ed articoli di stampa. Twitter (TC_Fan): 200 tweet, 775 follower (al 17/12/2012). Contiene news sulla serie e scambi di opinioni tra gli utenti.

5. Altre iniziative di comunicazione Il trailer ufficiale della serie (1:27’’) è stato caricato su YouTube il 6 febbraio 2011 ed ha registrato 50.935 visualizzazioni (al 23 dicembre 2012). Qualche giorno dopo, il 9 febbraio, il trailer è stato caricato anche sul profilo FB. Nell’ultimo fotogramma il video rimanda alla pagina Facebook. Hanno pesato molto in termini di lancio e promozione della serie le presenze di Sutherland ad alcuni programmi televisivi come il Late Night Jimmy Fallon (NBC) e l’invito ad alcuni festival e rassegne (Shorty Awards). La campagna di promozione su FB si concentrata soprattutto nel periodo compreso tra metà febbraio e fine di marzo 2011. Numerosi organi di stampa italiani e riviste on line specializzate hanno diffuso la notizia della programmazione del titolo in Italia (tramite il canale Empire di Streamit, cfr. supra).

6. Festival e premi La serie ha vinto il premio come “Best Drama” e il “People's Voice Award” alla XVI edizione degli Webby Awards. Sutherland è stato invitato anche agli Shorty Awards per presentare la serie.

7. Performance e release La serie è stata distribuita sulla piattaforma on line Hulu in visione gratuita solo negli Stati Uniti. Il servizio non fornisce dati sulle visualizzazioni né in forma aggregata né per singolo episodio. La platea potenziale degli spettatori del portale (che ha anche un servizio pay Hulu Plus) è stimata da Comscore in 20,2 milioni di visitatori unici nel novembre 2011. Fonti italiane (MediaWeek) riportano, come indice del successo della serie, che il 95% degli utenti abbonati al servizio Hulu ha visto gli episodi fino alla fine. In assenza dei dati per episodio diamo conto dei tempi di rilascio dei 10 episodi in prima visione sul portale Hulu e a distanza di un anno circa su Streamit. Su Hulu i primi tre episodi sono stati rlasciati in contemporanea il 28 marzo. A distanza di una settimana sono stati caricati altri due episodi. A partire dal sesto episodio la programmazione è stata più regolare su base settimanale. Gli ultimi due episodi sono stati nuovamente rilasciati nello stesso giono, il 2 maggio. Differente la periodicità sul portale italiano: le prime tre puntate sono state trasmesse ogni quattro giorni, e dalla quarta puntata ogni lunedì alle 20:45.

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Periodicità release The Confession su Hulu e sul portale Stream.it Episodio Release originale (Hulu) Release in Italia (Stream.it) 1x01 28/03/11 23/04/12 1x02 28/03/11 27/04/12 1x03 28/03/11 01/05/12 1x04 05/04/11 07/05/12 1x05 05/04/11 14/05/12 1x06 11/04/11 21/05/12 1x07 18/04/11 28/05/12 1x08 25/04/11 04/06/12 1x09 02/05/11 11/06/12 1x10 02/05/11 18/06/12 Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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4 The Guild

Anno: 2007 Genere: Comedy Sottogenere: Sitcom

Episodi totali: 68 Stagioni: 6 Durata media: 7’ (10+12+12+12+12+10 in corso)

1. Trama e cast Creata, interpretata e diretta da Felicia Day,The Guild è dedicata alle avventure di un gruppo di gamers e si ispira in particolare al mondo dei videogiochi MMORPG. E’ la storia di sei membri di un bizzarro gruppo di gamers (la Gilda) chiamato “I Cavalieri del Bene” (un gioco di ruolo online ispirato al noto World of Warcraft di cui la stessa Day è stata per anni una addicted accanita) la cui vita sociale è scandita dalle sessioni di gioco on line. Tutto ha inizio quando a casa di Codex (nome dell’avatar della protagonista Felicia Day), che è stata appena lasciata dalla sua psicologa, piomba uno dei giocatori della Gilda, Zaboo (Sandeep Parikh), un ragazzo oppresso dalla madre, con l’intenzione di regalarle un mazzo di fiori e dichiararle il suo amore. Ciò costringe Codex e gli altri membri della squadra ad un grande cambiamento: incontrarsi nella vita reale e non più solo virtualmente. Da qui nascono una serie di simpatiche vicende che vedono coinvolti tutti i membri del clan… Vork (Jeff Lewis), il capogilda calvo, senza lavoro e molto tirchio; Tinker Balla (Amy Okuda), la cinesina appassionata di videogames; Clara (Robin Thorsen), mamma di tre figli che per giocare online non se ne occupa minimamente; e Bladezz (Vincent Caso) un ragazzo che vive con i genitori. La serie si colloca a metà tra il fantasy e la sitcom con forti venature umoristiche. Tutti gli episodi, prima ancora che parta la sigla di testa, sono introdotti da un “videoblog” di Alicia che presenta in modo informale i contenuti del video. La creatrice gioca con un immaginario, utilizzando una forte dose di ironia e riferimenti alla cultura pop e della rete, costruendo personaggi credibili e dalla relazioni profonde. The Guild è stata efficacemente definita come “The first web series for gamers about gamers by a gamer!” e “il ritratto divertente e sensibile dell’amicizia nell’epoca di internet”. Felicia Day è nota soprattutto per aver interpretato il ruolo di Vi nella serie tv Buffy l’Ammazzavampiri. E’ apparsa come paziente in un episodio del Dr. House e come guest star nella serie fantastica Dolhouse. E’ stata scelta come protagonistanella web serie musicale Dr Horrible’s Sing‐Along Blog di Joss Whedon. Ha vinto per due anni di fila (2008 e 2009) gli Streamy Awards come miglior attrice femminile nella categoria Comedy. La regia è firmata da Jane Selle Morgan e Greg Benson per la prima stagione e da Sean Becker per le due successive. La sesta stagione è diretta da Chris Preksta, creatore di The Mercury Man.

2. Produzione e finanziamento Felicia Day, grande appassionata di giochi di ruolo e in particolare di World of Warcraf (nelle pause tra i suoi lavori cinematografici e televisivi), ha ideato e prodotto la serie, giunta alla sesta stagione, con la società Robot Kitten Gigglebus Entertainment. La serie è coprodotta insieme a Jane Selle Morgan (regista della prima stagione) e Kim Evey. Produttore della sesta stagione (in corso) è Jeff Winkler. La Day, dopo due anni di dipendenza dal gioco, inizia a sviluppare un pilota per una sitcom per raccontare la sua esperienza personale. In origine l’idea è quella di proporre il pilota ad una tv ma poi la creatrice si convince che lo strumento più adatto per diffondere la storia fosse la rete. La prima parte della prima stagione è autoprodotta insieme alla Morgan ed Evey. Gli stessi produttori hanno un ruolo attivo nella serie, mentre il resto del cast è stato composto attraverso delle audizioni. Il primo episodio, dal titolo Wake‐Up‐Call, è stato caricato e diffuso su YouTube il 27 luglio 2007. Dopo aver girato i primi tre episodi in due giorni e mezzo, le risorse finanziarie si esauriscono. Da quel momento la produzione dei due episodi successivi viene interamente finanziata grazie alle donazioni da parte dei fan tramite il servizio di pagamenti on line PayPal. Le risorse per avviare la produzione della seconda stagione giungono grazie ai proventi derivanti dalle vendite su Amazon dei dvd della prima ma, già durante le riprese, entra in scena Microsoft che inizia a finanziare la serie proponendosi come 49

piattaforma distribuitiva esclusiva per i servizi MSN Video, Zune Marketplace e la Xbox Live Marketplace. I 12 episodi della seconda stagione vengono distribuiti sui servizi Microsoft quattro settimane prima del rilascio sul sito ufficiale della serie con differenti finestre (prima su Xbox Live per i Gold Accounts e a distanza di una settimana su Zune e Msn Video per i Silver Accounts). La fruizione è gratuita ma i contenuti sono sponsorizzati dalla Sprint con messaggi pubblicitari e product placement. Al termine della quinta stagione viene meno il contratto di distribuzione in esclusiva con Microsoft e la serie inizia ad essere trasmessa in prima visione sul canale YouTube Geek & Sundry creato dalla stessa Felicia Day il 2 aprile 2012 insieme al produttre Kim Evey e a Sheru Bryant. Si tratta di uno dei progetti finanziati da Google nell’ambito dell’investimento di 100 milioni di dollari per alimentare YouTube di contenuti originali. Il canale è partito con tre webserie prodotte dalla Day: The Flog, Sword & Laser e Tabletop, cui si è aggiunta The Guild. Attualmente i programmi disponbili sono nove. La serie è tuttora in corso. Al momento sono stati distribuiti 68 episodi. La sesta stagione è partita il 2 ottobre 2012.

3. Outlet di distribuzione Sito web (watchtheguild.com): sito ufficiale della serie. Contiene gli episodi di tutte le stagioni (6) e alcuni extra, le informazioni sulla serie, un blog, un forum, il link ad Amazon per l’acquisto del fumetto, quello ad iTunes per l’acquisto della colonna sonora, alla pubblicità di “Joyent” (compagnia di software e servizi), e quelli alle pagine della serie su Facebook, Twitter, YouTube, Tumblr. In più, è presente uno shop online dove è possibile acquistare i Dvd, le applicazioni iTunes, le t‐shirts ed altro merchandising legato alla fortunata serie. Il primo episodio della prima stagione è stato messo on line il 27 luglio 2007. Microsoft (http://marketplace.xbox.com/it‐IT/TVShow/The‐Guild): comprende l’episodio pilota della serie e quelli delle stagioni terza e quarta, tutti disponibili gratuitamente; MSN Video rende disponibili le cinque stagioni della serie e i link alle pagine Facebook e Twitter; la serie è scaricabile anche sul servizio Zune Marketplace. Canale YouTube (Watchtheguild): 32.167 iscritti. Sono presenti 39 video. E’ possibile vedere gli episodi sottotitolati in italiano dalla prima alla quarta stagione. Canale YouTube (canale Geek & Sundry): 432.470 iscritti e 33.515.796 views totali (al 31/12/2012) per 397 video disponibili all’interno di varie playlist. Quattro le playlist dedicate a The Guild contenenti 38 video tra episodi della quinta e sesta stagione, cui si aggiungono altri contenuti extra. Sul sito Geek & Sundry si trovano anche opinioni dei fan della serie (forum dedicato), rassegne stampa, bonus. Sono presenti i link al sito ufficiale della serie, alla pagina MySpace, al profilo su Facebook e a quello su Twitter. Canale YouTube (Felicia Day): 90.834 iscritti e 3.016.731 visualizzazioni. Il canale creato nel marzo 2008 contiene 7 playlist per un totale di 160 video, una delle quali dedicata a The Guild (26 video relativi alle prime stagioni). Blip Tv: la pagina dedicata contiene 72 video che comprendono gli episodi delle prime quattro stagioni e alcuni video extra, i link al sito ufficiale e alle pagine Facebook e Twitter. Effinfunny (effinfunny.com/theguild): la pagina dedicata contiene gli episodi delle prime due stagioni, il cast e news sulla serie. Dvd (Amazon): la prima stagione è stata resa disponibile su Amazon.com il 19 maggio 2009. Tra i contenuti extra: brani musicali, commenti, gag e un "dietro le quinte". Altre piattaforme: iTunes (Dvd), Netflix (streaming delle prime cinque stagioni), Hulu (streaming), Bing videos.

4. Social Network Facebook (The Guild): 345.214 fans (al 17/12/2012). Contiene gli extra, comprese alcune foto di scena e news sulla serie e gli eventi collegati ad essa. Vengono anche linkati gli episodi sul canale YouTube. Twitter (theguild): 4119 tweet, 94.534 follower (al 14/12/2012). Contiene le news sulla serie, sui personaggi e sul cast, coinvolge i follower nelle votazioni dei festival, linka le nuove puntate in uscita sul canale YouTube. MySpace (watchtheguild): 4.558 amici. Il social network non è aggiornato dal 2009. Contiene foto, link ai video musicali e agli episodi presenti sul sito ufficiale e un blog con commenti sulla serie.

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5. Altre iniziative di comunicazione Editoria. Il 24 marzo 2010 è uscito il primo numero a edizione limitata della serie a fumetti basata sullo show, curata dalla Dark Horse Comics. Scritto da Felicia Day e illustrato da Jim Rugg, si configurava come una sorta di prequel della web serie. Il secondo numero è uscito il 23 aprile 2010 e il terzo e ultimo il 26 maggio 2010. Il volume completo con la raccolta dei tre numeri è stato pubblicato il 24 novembre 2010. Nel 2011 sono usciti altri cinque numeri, ognuno dei quali si concentra su un singolo personaggio (Vork, Zaboo, Clara, Tinkerballa e Bladezz) ed è illustrato da un artista diverso. Un secondo volume con la raccolta aggiornata dei singoli numeri è stato pubblicato il 27 luglio 2012. Video Musicali Il cast di The Guild è apparso in tre video musicali per promuovere la serie. In Do You Wanna Date My Avatar (che al 23 dicembre 2012 ha totalizzato la cifra record di 21,6 milioni di visualizzazioni) il cast appare sotto forma di personaggi del gioco. La canzone e il video sono usciti su Xbox Live poco prima dell'inizio della terza stagione come originale veicolo di lancio della web serie per gli utenti dei servizi Microsoft. Un secondo video, Game On, ha un’ambientazione bollywoodiana, con Zaboo che cerca di convincere Codex a giocare al gioco. Il video è stato utilizzato per promuovere la quarta stagione. Un terzo video dal titolo I'm the One That's Cool è una canzone pop punk, uscita per promuovere il lancio del nuovocanale YouTube di Felicia Day, Geek & Sundry, a partire dalla quinta stagione. La sesta stagione è stata annunciata e lanciata da Felicia Day nel corso della manifestazione Comic‐Con.

6. Festival e premi Di seguito i premi vinti dalla web series:  2007 YouTube Video Award – Best Series  2008 South by Southwest Greenlight Award – Best Original Production  2008 Yahoo! Video Award – Best Series  2009 Streamy Awards – Best Comedy Web Series, Best Ensemble Cast in a Web Series e Best Female Actor in a Comedy Web Series (Felicia Day)  2010 Streamy Awards – Best Directing for a Comedy Web Series (Sean Becker) e Best Female Actor in a Comedy Web Series (Felicia Day) Nomination: 2009 Streamy Awards.  Audience Choice Award for Best Web Series  Best Director for a Comedy Web Series (Sean Becker)  Best Writing for a Comedy Web Series (Felicia Day)  Best Male Actor in a Comedy Web Series (Sandeep Parikh)  Best Guest Star in a Web Series (Fernando Chien)  Best Editing for a Web Series (Sean Becker)  Best Art Direction (Leah Mann)  Best Visual Effects (Doug Luberts)  Best Original Music (Eanan Patterson and Don Schiff) 2010 Streamy Awards.  Best Comedy Web Series  Audience Choice Award for Best Web Series  Best Writing for a Comedy Web Series (Felicia Day)  Best Male Actor in a Comedy Web Series (Sandeep Parikh)  Best Ensemble Cast in a Web Series  Best Guest Star in a Web Series (Wil Wheaton) 2013 Streamy Awards. Nomination:  Best Writing Comedy (Felicia Day)  Best Use of Fashion & Design (Kristin Ingram) Nel febbraio 2009 la celebre rivista Rolling Stones la definisce un dei migliori Serial Show sulla rete. Felicia Day è stata membro del Consiglio di Amministrazione della IAWTV da dicembre 2009 al luglio 2012.

7. Performance La serie ha raccolto complessivamente una media di 800.000 views ad episodio su YouTube. 51

Il picco è stato raggiunto nella prima stagione con una media di 2,5 milioni (5,8 milioni il primo episodio). Dalla seconda stagione, anche a causa della frammentazione su varie piattafome, la media di views raccolte su YouTube è scesa a 900.000 fino ad arrivare a 200.000 nella sesta stagione (il primo episodio è andato oltre le 500.000 views). Il 18 dicembre è stato rilasciato l’undicesimo episodio (178.000 views al 30 dicembre 2012).

Views degli episodi di The Guild per stagione (al 17/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Views degli episodi di The Guild (1ª stagione) (al 17/12/2012)

Views degli episodi di The Guild (2ª stagione) (al 17/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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Views degli episodi di The Guild (3ª stagione) (al 17/12/2012)

Views degli episodi di The Guild (4ª stagione) (al 17/12/2012)

Views degli episodi di The Guild (5ª stagione) (al 17/12/2012)

Views degli episodi di The Guild (6ª stagione) (al 17/12/2012) 53

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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5 H+ Digital Series

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Fantascienza

Stagioni: 1 Episodi totali: 48 Durata media: 6’

1. Trama e cast La serie, di genere apocalittico, si basa su un futuro dove un terzo della popolazione mondiale ha un computer impiantato, denominato H+, che collega la mente umana a Internet 24 ore al giorno. L'impianto è stato creato dalla HPlusNanoTeoranta, una società di biotecnologie irlandese fondata con l'intento di migliorare il settore medico con l’utilizzo della tecnologia. La storia inizia in medias res, raffigurando gli effetti di un virus che infetta l'impianto H+ e la morte di molte persone. Gli episodi procedono in maniera simultanea andando avanti e indietro nel tempo seguendo i punti di vista di personaggi diversi. Regia di Stewart Hendler (Sorority Row), interpretato da un cast internazionale che comprende Alexis Denisof (Buffy l'ammazzavampiri), Amir Arison (Law & Order: SVU) e David Clayton Rogers (Jane By Design), H+ Digital Series porta gli spettatori in un episodico viaggio apocalittico dove la tecnologia ha un risvolto orribilmente negativo. Autori della serie sono John Cabrera (anche regista e attore, noto per il ruolo di Brina Fuller nello show tv della WB ) e Cosimo De Tommaso. I due autori si sono ispirati a Lost nella costruzione narrativa e come la celebre serie tv mette in scena un vero e proprio puzzle temporale che racconta momenti di vita di diversi personaggi prima e dopo l’evento apocalittico. Una costruzione che sfrutta le potenzialità proprie del web. Ovvero la possibilitò di rivedere la puntate seguendo l’ordine temporale voluto

2. Produzione e finanziamento La serie è stata prodotta dalla Bad Hat Harry Production di Bryan Singer (regista de I soliti sospetti, X‐Men 2, Dr.House, Superman Returns) e finanziata in collaborazione con Warner Premiere Digital (divisione della Warner Home Video) e Dolphine Entertainment. La serie ha visto la luce dopo una lunga gestazione. Il concept era stato avviato nel lontano 2006. Gli episodi sono stati girati a Santiago del Cile nel 2011 nell'arco di 29 giorni in 54 locations diverse. La serie ha debuttato su YouTube l’8 agosto 2012 ed è tuttora in corso di distribuzione. Sono stati prodotti 48 episodi. Si tratta di una web serie ad alto budget: il costo di produzione è stato poco meno di 2 milioni di dollari, risorse impegnate, oltre che nel remunerare il cast di livello internazionale, anche per la realizzazione delle scene d'azione e degli effetti speciali di alta qualità. La distribuzione è curata dalla Warner Bros Digital Distribution, in collaborazione con YouTube.

3. Outlet di distribuzione Sito web (hplusdigitalseries.com): contiene gli episodi e gli extra (interviste, teaser e dietro le quinte), una mappa planetaria con i luoghi di ambientazione di ciascun episodio, il link agli episodi su YouTube. Sono disponibili alcuni indizi scritti e altri fotografici e i link alle pagine della serie su Facebook, Twitter, YouTube e Followgram. Canale YouTube (HplusDigitalSeries): 124.027 iscritti e 7.983.241 views totali (al 14/12/2012) per 69 video disponibili: 44 episodi on line (su un totale di 48) più approfondimenti, interviste, contenuti speciali. Il canale è stato creato il 20 settembre 2011 ed è previsto un rilascio settimanale di due o più episodi ogni mercoledì. La serie è fruibile anche in un formato differente più vicino a quello televisivo: gli episodi infatti sono stati accorpati in 8 capitoli (ciascuno con un proprio titolo) da 6 episodi ciascuno della durata di circa 20/25 minuti. I fans possono iscriversi al canale ed avere accesso ai contenuti esclusivi che forniscono informazioni sulle origini di HPlus e dettagli sulla serie. I contenuti non sono disponibili in Italia a causa dei geo‐blocks da parte dei distributori.

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4. Social Network Facebook (H+The Digital Series): 12.399 fans (al 15/12/2012). Contiene gli extra, comprese alcune foto di scena e dei tour promozionali del cast. Sono riproposte le stesse mappe interattive presenti sul sito ufficiale e i link alle pagine degli eventi collegati alla serie. Vengono generalmente postati dei reminder in prossimità della messa in onda tv (nella seconda stagione) e, nella prima stagione, il profilo FB linkava anche gli episodi sul canale YouTube. Twitter (HplusDigital): 673 tweet, 3.486 follower (al 15/12/2012). Contiene link ai contenuti extra, alle interviste, invita gli utenti a partecipare a sondaggi e ad esprimere opinioni su questioni legate alla serie e li invita a partecipare alle votazioni per le nomination ai premi.

5. Altre iniziative di comunicazione La serie è stata presentata in anteprima nel corso di uno speciale di YouTube presso l’International Comic‐Con di SanDiego il 13 luglio 2012. L’annuncio era già stato dato nell’edizione 2011 appena terminate le riprese. La proiezione è stata seguita da un dibattito moderato da Matt Atchity, Editor‐in‐Chief di Rotten Tomatoes. Sono intervenuti Alexis Denisof (Buffy, Angel), David Clayton Rogers (Jane by Design), SeanGunn (Una mamma per amica), John Cabrera, il regista Stewart Hendler e il produttore Jason Taylor.

6. Festival e premi La serie ha ottenuto tre nomination agli Streamy Awards 2013: Best Direction (Stewart Hendler), Best Action of Sci‐fi Series, Best Production Design (Andreas Cubillan) e Best Cinematography (Brett Pawlak).

7. Performance Sebbene non sia consentita nel nostro Paese la fruizione dei contenuti, sul canale YouTube è possibile risalire alla periodicità di rilascio dei singoli episodi e al numero di visualizzazioni. La media calcolata sui 44 episodi sinora rilasciati (gli ultimi due il 19 dicembre 2012) si attesta a 126.289 (al 15/12/2012). La serie ha esordito l’8 agosto 2011 con oltre un milione di visualizzazioni (al 20/12/2012) calando notevolmente già al secondo episodio (424.000) e scendendo sotto i 200.000 a partire dal sesto episodio.

Views degli episodi di H+ The Digital Series 1‐22(al 15/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Dal 23° episodio le performance subiscono un calo ulteriore attestandosi quasi sempre sotto le 50.000 views. La data di uscita settimanale è fissata al mercoledì e vengono rilasciati dai 2 ai 4 episodi in contemporanea.

Views degli episodi di H+ The Digital Series 23‐44(al 15/12/2012) 56

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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6 Web Therapy

Anno: 2008 Genere: Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 4 Episodi totali: 65 Durata media: 9’

1. Trama e cast Fiona Wallice (interpretata da Lisa Kudrow) è una terapeuta insolita, egocentrica e piuttosto incompetente, che ha concepito una nuova "modalità" di terapia. Nella sua visione, i tradizionali 50 minuti di seduta danno alle persone un margine di manovra troppo ampio per parlare di cose irrilevanti. Riducendo quindi il tempo della sessione ad una manciata di minuti, spera di ottenere risultati in maniera più rapida. Le sue sedute si svolgono via webcam su Internet tramite l’utilizzo di Skype (di qui il titolo della serie). Il paziente è costretto a tirare fuori i suoi veri problemi rapidamente, senza perdere il tempo che le normali sedute richiedono e lei, ovviamente, può dedicarsi al suo lavoro senza troppo impegno, sfruttando la scusa del “tempo scaduto” per congedare chi non le è a genio o la annoia. Le sedute sono registrate nella speranza di attirare qualcuno che investa su questa nuova tecnica come opzione di trattamento da diffonderein tutto il mondo. Vedremo, così, Kip (Victor Garber), marito di Fiona; Putsy (Lily Tomlin), madre della protagonista che considera la sua nuova attività un capriccio; Gina (Jennifer Elise Cox), receptionist dell’ex luogo di lavoro di Fiona e Kamal (Maulik Pancholy), esperto informatico che aiuta la protagonista nell’allestire la sua postazione. Ideata, scritta e interpretata da Lisa Kudrow (leggendaria Phoebe Buffay di Friends), Web Therapy è una comedy divertente con dialoghi ritmati e taglienti che, prendendo spunto dai ritmi frenetici dei nostri giorni, sviluppa una serie di personaggi stravaganti e ricchi di sfumature. La vera forza di questa sitcom sta proprio nei pazienti della protagonista, interpretati da vere e proprie guest star d’eccezione: da Meryl Streep che nel 2010 appare in tre episodi speciali al termine della terza stagione, a Jane Lynch (Glee), passando per Steven Weber, Alan Cumming (Eli in The Good Wife) e Selma Blair. Non mancano le reunion da Friends: se nella prima stagione appare Courtney Cox nei panni di una paziente di Fiona, nella seconda ha partecipato David Schwimmer. La serie è diretta da (Love Field, The Opposite of Sex) che ha collaborato con Lisa Kudrow anche ai testi, sebbene gran parte degli episodi siano caratterizzati da una buona dose di improvvisazione.

2. Produzione e finanziamento La serie è stata prodotta dalla Is or Isn’t Entertainment fondata nel 2003 da Lisa Kudrow e e rientra nella categoria branded content per via del coinvolgimento di L Studio, divisione produttiva della Lexus‐Toyota, sponsor unico della serie. Producer della serie è Jodi Binstock; produttori esecutivi sono gli stessi Lisa Kudrow, Dan Bucatinsky e il regista Don Ross (co‐creatore della serie). David Codron appare nei credits di molti episodi sia come editor che come producer. La società della Kudrow e Bucatinsky si era già cimentata con successo nella produzione di The Comeback nel 2005 per Hbo e della serie Who Do You Think You Are? per il network Nbc nel 2010 (nomination agli Emmy, tratto dalla docuserie Bbc prodotta da Wall‐to‐Wall Media). Gli episodi sono girati con telecamera fissa e spesso i dialoghi tra la terapista e i suoi pazienti avvengono proponendo le inquadrature in due riquadri in contemporanea per rendere meglio l’idea delle modalità della seduta che avviene in video chat tramite Skype. Ideata con l’obiettivo di trainare traffico verso il portale di Toyota Lexus grazie alla sua qualità ed originalità, il prodotto è giunto alla quarta stagione ed ha trasceso le sue origini di pura branded series raffinando via via il format e attirando l’interesse del network televisivo Showtime che nell’aprile 2010 ottiene dalla produzione i diritti per un adattamento in tv prevedendo nuove riprese e contenuti extra rispetto a quelli trasmessi on line. L’adattamento televisivo (con durate tra i 24 e 28 minuti) è stato affidato sempre alla Is or Isn’t Entratainment (produttore Jody Binstock, produttori esecutivi Lisa Kudrow, Diane Charles, Ron Qurashi, Dan Bucatinsky e David Codron) in collaborazione con L/Studio della Toyota che conferma il proprio sostegno in qualità di sponsor. 58

Ad affiancare Don Roos alla regia, Dan Bucatinsky, che figura anche come interprete insieme a Lisa Kudrow. Nella declinazione per la tv compaiono tutte le guest star presenti nella serie originale on line. Distributore della serie a livello internazionale è Freemantle Media. Il sito della società di produzione della Kudrow riporta che la serie è già stata venduta in 20 Paesi (tra cui anche l’Italia).

3. Outlet di distribuzione Sito web (webtherapyshow.com/): contiene il link agli episodi (visibili solo al pubblico Usa), le news sulla serie, i link alle pagine L/Studio, Showtime, Twitter, Facebook e YouTube. In più è possibile scaricare gli episodi su iTunes e l’app per l’iPhone. Ciascuna stagione è articolata in cinque storie/capitoli ciascuno composte da 3 episodi. Tale struttura narrativa ha probabilmente reso più agevole il lavoro di adattamento della serie nella sua declinazione televisiva. Il primo episodio è stato rilasciato il 22 settembre 2008. L/Studio (http://www.lstudio.com/web‐therapy/): sito dello sponsor Toyota Lexus. Ospita le quattro stagioni complete (visibili anche in Italia ma prive di counter), ciascuna accompagnata dal relativo trailer. Nel sito sono presenti anche backstage e dietro le quinte. L/Studio figura anche con un canale su YouTube dove sono raccolti video e clip di varie branded series tra cui anche il titolo in esame (vedi infra). Tv (Showtime): la serie riadattata con un formato televisivo con una pezzatura da 30 minuti circa è stata messa in onda tutti i martedì a partire dal 19 luglio 2011 alle 23:00 con un primo ciclo di 10 episodi. La serie tv sposta maggiormente l’attenzione sulla vita personale della protagonista rispetto alle sessioni on line con i suoi pazienti. Tra i nuovi personaggi (assenti nella web serie) figurano il marito Kip Wallice (Victor Gabor), la madre Putsy Hodge (Lily Tomlin), la receptionist dell’ex luogo di lavoro di Fiona, Gina Spinks (Jennifer Elise Cox) e il tecnico informatico Kamal Prakash (Maulik Pancholuy) che aiuta la protagonista nell’allestire la sua postazione internet. Il 1° luglio 2012 il network ha avviato la programmazione di una seconda stagione da 11 episodi in seconda serata (sempre alle 23:00), mentre in contemporanea proseguiva la serie originale sul web. Nel cast figuravano come guest stars Meryl Streep, David Schwimmer, Rosie O’Donnel, Conan O’Biren, Molly Shannon, Minnie Driver. Metacritic, sito specializzato in misurazioni della qualità dei programmi tv (in base a recensioni, critiche ed articoli di riviste), ha attribuito alla seconda stagione un punteggio di 80/100, più elevato rispetto ai 56/100 della prima stagione. Il 16 novembre 2012, infine, è stata annunciata anche la terza stagione con altri 10 episodi che saranno trasmessi su Showtime nel 2013. In questa terza stagione la rete tv ha annunciato la presenza nel cast di nuove guest stars del calibro di Meg Ryan, Matt LeBlanc e Jesse Tyler Ferguson (Modern Family) Il sito web della tv (http://www.sho.com/sho/web‐therapy/home) ha reso disponibili alcuni episodi per promuovere la serie. Tv: (La7d) A partire dal 9 novembre 2012 la serie è approdata anche in Italia su La7d, in onda ogni venerdi alle 22:45 con una pezzatura da 25 minuti ad espisodio. La Kudrow è doppiata da Rossella Acerbo (la stessa che ha prestato la voce al personaggio di Friends). Canale YouTube (Showtime): 1.190 iscritti (al 31/12/2012) per 24 video relativi all’adattamento televisivo che il network televisivo ha reso disponibili a fini promozionali (vedi infra). Le puntate della prima stagione televisiva (durata variabile tra i 24 e i 28 minuti) sono fruibili anche accedendo al portale video streaming francese Dailymotion (contenuti caricati all’inizio di settembre 2011). Il canale contiene anche i link al sito e alle pagine Facebook, Twitter, Google+ e Instagram di Showtime. Home video (Dvd) il 19 giugno 2012 è stato distribuito negli Usa e in Canada il Dvd (due dischi) contenente la prima stagione televisiva completa della serie (10 episodi più contenuti extra).

4. Social Network Facebook (webtherapy): 18.700 fans (al 15/12/2012). La pagina include foto di scena, news sulla serie, commenti degli utenti e una sezione “Video” dove sono disponibili le preview di alcuni episodi. Twitter (Web Therapy Office): 623 tweet, 2.204 follower (al 15/12/2012). Contenuti più informali del profilo Facebook. Sono presenti commenti agli epidosi, reminder ad interviste ed articoli su organi di stampa e media, annunci in prossimità di nuove release, anticipazioni sui personaggi e le nuove storie.

5. Altre iniziative di comunicazione Le iniziative di comunicazione sono state gestite dallo sponsor unico della web serie ovvero Toyota Lexus che ha allestito un sito ad hoc nel quale promuovere e distribuire la serie. Su YouTube, L/Studio ha caricato due divertenti Laugh Reel di 3 minuti circa ciascuno relativi alla prima e alla seconda stagione (dietro le quinte, scene interrotte da risate degli attori…) i quali hanno generato rispettivamente 30.810 e 18.461 visualizzazioni (al 31/12/2012). 59

Il successo della serie sul web ha beneficiato soprattutto della notorietà della sua creatrice ed interprete principale Lisa Kudrow che ha acquisito grande popolarità per aver fatto parte del cast di Friends. La presenza di molti attori di fama internazionale tra le guest stars ha attirato grande interesse ed attenzione da parte di tutto il mondo dei media legato al settore dell’intrattenimento. La migrazione in tv e i numerosi premi e riconoscimenti vinti ha rafforzato notevolmente il brand della serie.

6. Festival e premi Premi e nomination ricevute dalla serie:  Streamy Awards 2009: nomination per “Best Female Actor in a Comedy Web Series” (Lisa Kudrow).  Webby Awards 2009: vittoria come “Special Achievement: Outstanding Comedic Performance” e riceve le nomination per “Best Writing”.  Streamy Awards 2010: nomination per “Best Female Actor in a Comedy Web Series” (Lisa Kudrow) e “Best Guest Star in a Web Series” (Courtney Cox).  Webby Awards 2010: nomination per “Best Individual Performance” (Lisa Kudrow) e “Best Writing” e vittoria come “Comedy: Long Form or Series”.  Webby Awards 2011: premio per la miglior “Comedy: Long Form or Series”,“Best Individual Performance” (Lisa Kudrow) e “Comedy: Long Form or Series”.  Banff World Media Festival 2011: “Award of Excellence in Digital Media” (Lisa Kudrow).  2012: nomination come “Outstanding Special Class‐Short‐format Live‐Action Entertainment Programs”

7. Performance Gli unici dati di performance rintracciati rigurdano il canale YouTube di Showtime dove sono presenti a fini promozionali 24 video relativi alle due stagioni televisive della serie. In particolare: a) un unico video di 27 minuti (non visibile in Italia) che raccoglie le puntate della prima stagione (41.360 visualizzazioni); b) un teaser di 40 secondi (visibile anche in Italia) relativo alla prima stagione (42.685 visualizzazioni); c) ventidue clip di uno/due minuti riguardanti la seconda stagione (non visibili) per un totale di 130.000 visualizzazioni circa (media di 6.000 views per ciascuna clip).

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7 Jan

Anno: 2012 Genere: Drama Sottogenere: Comedy

Stagioni: 1 Episodi totali: 15 Durata media: 9’

1. Trama e cast Jan (Caitlin Gerard) è un’aspirante fotografa. La vittoria di un concorso nazionale le permette di diventare l’assistente di un’acclamata fotografa professionista, Mel Karpova (Virginia Madsen). Si realizza un sogno per Jan ma, una serie di errori grossolani legati alla sua inesperienza e alla costante ostilità del suo capo, trasformano l’esperienza in un incubo. A complicare le cose subentra il servizio fotografico all’affascinante e seducente star del cinema Gerald Noth (Stephen Moyer) nonché l’apparizione del suo carismatico ex‐fidanzato (Kyle Gallner). La serie è stata scritta e diretta da Jon Avnet ed ha inaugurato il nuovo canale YouTube WIGS (vedi infra). I personaggi principali sono interpretati da attori noti con importanti esperienze cinematografiche e televisive alle spalle: Caitlin Gerad (The Social Network), Virginia Madsen (Sideways), Stephen Moyer (True Blood), Alexandra Holden (Friday Night Lights), Jaime Murray (Dexter, Spartacus), Kyle Gallner (A Nightmare on Elm Street), Iddo Goldberg (Diary of a Call Girl, Uprising). Nel cast figurano anche Laura Spencer, Dorothy Davis, Allison McAtee, Andrea De Oliveira, John Ales, Cass Castelow.

2. Produzione e finanziamento Jan è la prima web serie trasmessa dal nuovo canale YouTube WIGS, acronimo di Where It Gets S… (l’ultima parola cambia di volta in volta, Sinful, Suspect…) nel quadro della “YouTube Original Channel Initiative”, finanziata da Google e volta ad arricchire di contenuti originali la piattaforma Youtube. WIGS viene lanciato ufficialmente il 14 maggio 2012 e si propone come il primo canale dedicato al target femminile e al genere “scripted” drama, puntando ad una programmazione che prevede uscite di nuovi prodotti ogni lunedì, mercoledì e venerdì. Ad oggi il suo palinsesto contiene venti mini‐serie, ciascuna delle quali è composta da una media di dieci episodi, dalla durata inferiore a dieci minuti ciascuno. Il titolo di ciascuna serie prende il nome della protagonista della storia, spesso interpretato da volti noti del piccolo e del grande schermo. Presentano tutte la stessa accattivante linea grafica nella sigla di testa e il logo raffigura il volto stilizzato di un donna. La produzione e direzione artistica del canale è stata affidata a Jon Avnet (produttore di Black Swan, Fried Green Tomatoes e Risky Business) e Rodrigo Garcia (regista di Albert Nobbs e In Treatmnet, Mother and Child). News Corp. Digital Media Group (NDM), divisione di News Corporation, è marketing partner del canale. I temi trattati vanno dalla solitudine, al gioco d’azzardo, alla violenza all’interno delle caserme e negli eserciti. Il punto di vista principale delle serie è quello femminile (target over 20), delicato ma non privo di accenti crudi e realistici. Il nome del canale (in italiano “parrucche”) richiama lo scopo di affrontare la natura multiforme delle donne, che nella loro vita quotidiana sono chiamate a indossare, metaforicamente, molte parrucche... Il target del canale è quello dei cosiddetti “tablet losers”, ovvero quella fascia giovanile di pubblico (come detto soprattutto femminile) che ormai segue la rete quasi esclusivamente in mobilità. A distanza di pochi mesi dal suo debutto può già contare su più di 90mila iscritti e quasi 200 video inclusi, accanto alle serie, documentari e short film. La qualità della serie in termini di scrittura e di cast tecnico e artistico lascia immaginare un budget produttivo molto al di sopra della media, garantito dalla presenza di un committente importante come Google e di un partner commerciale altrettanto rilevante come NewsCorp. Grazie a tale sostegno Avnet e Garcia hanno potuto ingaggiare scrittori e registi come Lesli Linka Glatter, Rose Troche, Amy Lippman e Marta Kauffman e attori come Jennifer Beals, Jena Malone, Troian Bellisario e Julia Stiles. La seconda serie (Rochelle) distribuita dal canale vede come protagonista Patricia Arquette.

3. Outlet di distribuzione Sito web (watchwigs.com): sul sito del canale è possibile visualizzare i 15 episodi embeddati da YouTube. 61

Canale YouTube (WIGS): 17 video e 656.388 iscritti (al 31/12/2012). La playlist dedicata alla serie contiene i quindici episodi, i dietro le quinte (un video di ben 41 minuti) e il trailer di un’altra delle mini‐serie disponibile sul canale, Kendra. Sono presenti anche i link ai profili Facebook e Twitter e a Google+. I 15 episodi sono stati programmati in 4 settimane dal 14 maggio all’8 giugno 2012 in contemporanea con il sito web che ospita la serie.

4. Social Network Facebook (wigs): profilo del canale WIGS: 33.416 Fan (al 31/12/2012). Molto ricco e costantemente aggiornato. Contiene i link agli episodi caricati su YouTube e numerose foto di scena. Presente un rimando anche al sito pinterest.com e annunci per partecipare a campagne di sensibilizzazione sociale e di raccolta fondi come Save The Children o SWAN (Service Women Action Network). La fascia di età di maggiore popolarità varia tra i 18 e i 24 anni. Twitter (wigs): profilo del canale Wigs, 2.057 tweet, 4.537 follower (al 15/12/2012). Contiene news sulla serie e i link agli episodi caricati su YouTube. Presenti molti commenti e congratulazioni per premi e riconoscimenti vinti dagli attori e dai produttori nelle varie serie realizzate sinora.

5. Altre iniziative di comunicazione Il lancio della serie Jan coincide con quello del canale WIGS. Il buon risultato ottenuto dalla serie in termini di visualizzazioni ma anche di giudizi positivi dalla critica è dovuto anche alla notorietà dei produttori del canale e alla fama del cast tecnico e artistico. La presenza della Digital Media Group di News Corporation come partner promozionale ha garantito una ampia diffusione.

6. Festival e premi La serie ha già ricevuto una nomination ufficiale nell’ultima edizione degli Streamy Awards per la categoria Best Direction (Jon Avnet)

7. Performance Il canale YouTube ha raccolto oltre 19 milioni di visualizzazioni e più di 95.000 iscritti in soli 6 mesi (al 31/12/2012). Jan ha totalizzato 120 mila views medie con punte di 517mila nel primo episodio. I primi tre episodi sono stati rilasciati nello stesso giorno (14 maggio 2012). Gli altri episodi hanno avuto una cadenza di tre volte a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì). L’ultimo episodio è uscito l’8 giugno 2012. La serie è disponibile anche in versione spagnola.

Views degli episodi di Jan (al 15/12/2012) 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 0 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 6 6 6 6 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 5 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 8 7 6 4 1

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Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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8 Anyone But Me

Anno: 2008 Genere: Drama Sottogenere: LGBT

Stagioni: 3 Episodi totali: 26 (10+10+5+1) Durata media: 10’

1. Trama e cast La serie narra le vicende di Vivian McMillan (Rachael Hip‐Flores), una ragazza di sedici anni, lesbica, costretta a trasferirsi da Manahattan a Westchester County, a mezz’ora di distanza. I problemi di salute sviluppati dal padre, pompiere durante la strage delle torri gemelle dell’11 settembre, portano iVivian a lasciare la sua città, gli amici e la fidanzata Aster (Nicole Pacent) e andare a vivere dalla zia materna. Nonostante le città siano relativamente vicine, Vivian e Aster scoprono ben presto le difficoltà di una relazione a distanza, aggravate dal fatto che Vivian si ritrova a dover fare nuovamente coming out, in casa (con la zia) e a scuola. Fortunatamente le nuove amicizie non sono così provinciali come Vivian temeva, anzi Westchester finirà per offrirle tentazioni inaspettate e pericolose al tempo stesso. La serie affronta i cambiamenti sociali della provincia americana proponendo tematiche moderne legate all'adolescenza e alla sessualità gay, ai conflitti intergenerazionali e alle difficili relazioni familiari. Autrici della serie Susan Miller (alle spalle una lunga esperienza teatrale e già autrice di The L Word) e Tina Cesa Word (nota per il corto pluripremiato In Their Absence) che anche diretto gli episodi. Direttore della fotografia è Liz Hinlein. Editor: Connor Kalista. Nel cast una nutrita pattuglia di giovani attori quasi tutti provenienti dal teatro: accanto a Vivian ed Aster troviamo i seguenti personaggi: Jonathan (Mitchell S. Adams), Sophie (Jessy Hodges), Archibald (Joshua Holland), Jodie, Elisabeth (Alexis Dominique Slade), Gabe (Dan Via), Breck (Johonny Yoder); Principal Dennis (Russell Jordan), Mrs Winters (Helene Tayolor), Sterns (Garett Ross), Jamie (Amy Jackson Lewis), Carey (Marissa Skell), Benjamin (Jesse May) Tra le star presenti nel cast figurano anche Zachary Quinto di Star Trek, (Paris Geller in Una Mamma per Amica), Eric Stoltz e Paul Adelstein. In analogia con altre serie di successo come Web Therapy, strappare un cameo in ABM è diventato una specie di biglietto da visita per gli attori di Hollywood, segno evidente del crescente interesse dello star‐system e dell’industria verso il comparto delle web series.

2. Produzione e finanziamento La serie è stata sviluppata nel 2008 dal team creativo composto da Tina Cesa Ward (autrice, regista e produttore esecutivo) e Susan Miller (autrice e produttore esecutivo) le quali hanno fondato una società con il nome della serie. Nei credits della serie (tutti al femminile) figurano anche Lida Orzeck (coproduttore esecutivo) e Leslie Jaye Goff (Producer). Nel 2010 il duo Miller/Ward ha lavorato anche ad un’altra web serie dal titolo Bestsellers sponsorizzata da SFN. La teen soap è stata inizialmente autoprodotta e distribuita sotto l’ombrello di Strike Tv, nuovo soggetto distributivo indipendente creato dall’Associazione degli Autori (Writers Guild of America) in collaborazione con il portale di videosharing MetaCafe. Lo sviluppo della sceneggiatura, la qualità tecnica delle riprese (sono presenti molte localtion esterne), il robusto cast artistico, tecnico e produttivo lasciano supporre un budget medio alto. Il numero elevato di visualizzazioni e fan e i vari premi vinti non sono stati sufficienti ad attrarre finanziatori per una terza stagione. A metà 2010, Susan Miller e Tina Cesa Ward si sono così trovate di fronte a un bivio: individuare una soluzione alternativa per reperire fondi oppure abbandonare il progetto. La soluzione si è concretizzata in estate, sotto forma di una originale campagna di crowdfunding. Nonostante tutti gli sforzi, sono stati raccolti solo 35.000 dollari che, seppur non sufficienti per completare le riprese, sono stati utilizzati per girare almeno tre episodi. In seguito sono giunte nuove risorse (grazie a due benefattori, Harriet Crews e Susan Brittain, che compaiono nei titoli di coda della serie), che hanno permesso di dare il via libera a un totale di cinque puntate. Prima di optare per il crowdfunding, lo staff di Anyone But Me aveva considerato anche l’ipotesi di distribuire gli episodi in streaming su abbonamento, ma è stata scartata dopo alcune valutazioni sulla sostenibilità del modello di 63

business. Nello stadio in cui si trovava, inoltre, la serie aveva ancora bisogno di allargare la sua base di fan prima di potersi permettere di passare definitivamente a modelli di subscription o pay‐per‐view. Tra luglio e agosto 2012 è stato diffuso il finale della serie in un unico episodio di 20 minuti circa (diviso in tre parti).

3. Outlet di distribuzione Sito web (anyonebutmeseries.com): mette a disposizione le tre stagioni, una ricchissima rassegna stampa, l’elenco dei numerosi premi vinti dalla serie, le informazioni relative al cast e ai personaggi, alcuni siti consigliati, uno store dedicato alla vendita di t‐shirt, gadget e Dvd, i dietro le quinte e i link alle pagine Facebook e Twitter. Strike.tv: in origine (2008) la serie è stata creata e distribuita per StrikeTV.com e lanciata durante lo sciopero degli sceneggiatori per attirare l'attenzione sull’originalità della programmazione, mostrando in questo modo le potenzialità del mezzo. Successivamente è stata redistribuita a ventaglio sulle principali piattaforme gratuite di videosharing. Blip.tv: la seconda stagione è stata veicolata principalmente su questo canale per una scelta del produttore esecutivo Susan Miller insoddisfatta dalla raccolta pubblicitaria di Strike Tv e delle modalità di collaborazione con il portale degli autori. Canale YouTube (AnyoneButMeWebSeries): 17.004 iscritti e 9.857.551 views totali (al 18/12/2012) per un totale di 100 video disponibili organizzati in 7 playlist, tra episodi delle tre stagioni, trailers, interviste alle creatrici su linguaggio e modalità produttive della serie, i miglior video segnalati dagli utenti, elenco dei video preferiti e dietro le quinte. Il canale contiene anche i link al sito e alla pagina Facebook. Si configura come il veicolo primario di diffusione con il 56% totale delle views secondo quanto riportato dallastessa produzione. La serie è stata veicolata anche da altri portali ad accesso gratuito: Hulu, Clicker, Koldcast e Xfinity. Dvd (Amazon): sul sito della serie (sezione store) è presente il link per l’acquisto su Amazon di tre Dvd (19.90$ ciascuno): nel 2010 è uscita la prima stagione, nel 2012 sono uscite la seconda e la terza.

4. Social Network Facebook (Anyone But Me): 6.559 fans (al 18/12/2012). Aperto nel dicembre 2008, il profilo contiene news sul cast e sulla serie, foto di scena, dietro le quinte e il link alla pagina Twitter. Molti i commenti postati dai fans in cui si invoca l’avvio di una quarta stagione. Twitter (AnyoneButMe): 2.761 tweet, 5.483 follower (al 18/12/2012). Contiene alcune foto del cast e informazioni sulle nomination a premi e riconoscimenti.

5. Altre iniziative di comunicazione Possiamo considerare tale la campagna di crowdfunding (tramite l’agenzia Kickstarter), utilizzata per realizzare il proseguo della serie. Tra il 27 e il 29 luglio 2010 ha avuto luogo sul sito ufficiale una raccolta fondi – un Web‐a–thone, come lo hanno definito le stesse organizzatrici – per coprire i costi della terza stagione, con l’obiettivo di raccogliere tra i 100.000 e i 120.000 dollari. Nel corso dell’evento sono stati resi disponibili gratuitamente 90 minuti di contenuti video speciali, tra cui interviste esclusive con gli attori e mini documentari come The Women of Anyone But Me e ABM Walking Tour: una sorta di incentivo per creare nello spettatore il desiderio di contribuire in prima persona alla prosecuzione dei webisodes, versando una modesta quota online. Limitarsi a inserire un semplice form per le donazioni sarebbe stata una caduta di stile per lo staff di ABM, che ha preferito offrire un controvalore ai donatori. Ad esempio, si poteva diventare finanziatori acquistando su iTunes per 0,99 dollari un singolo di Rachel Cantu intitolato Make a Name for Me & You nel quale compaiono le protagoniste della serie. In più, per tutta la durata del Web‐a‐thone, i fans potevano competere nel tentativo di aggiudicarsi attraverso eBay esperienze uniche come un ruolo di comparsa, un pranzo con le creatrici o la partecipazione via Skype alle letture del copione con il cast. Grazie ai numerosi premi e riconoscimenti assegnati al cast artistico e produttivo, la platea di spettatori si è ampliata progressivamente uscendo fuori dai confini della comunità LGBT, target di partenza della serie che ha accolto con grande interesse il progetto, sponsorizzandolo attraverso varie iniziative e canali di informazione e comunicazione. Ben il 44% degli spettatori è stato aggregato tramite syndication, spalmando il più possibile la serie sulle piattaforme a disposizione. Sin dal debutto della serie, la stragrande maggioranza dei click sono derivati da citazioni e link su blog, portali e web letture della community gay. In particolare AfterEllen.com e la newsletter della comica Kate Clinton. Un forte impulso alla popolarità della serie è stato dato dal sito Anyone But Me Fans che ospita interviste, forum, discussioni, giochi legati alle vicende raccontate nella storia.

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6. Festival e premi La serie ha ricevuto numerosi premi e risconoscimenti in una decina di festival, ottenendo ottimi riscontri anche dal pubblico.  1th Indie Soap Awards 2009: premi per “Best Writing” (Susan Miller & Tina Cesa Ward), “Best Performance by a Lead Actress” (Rachael Hip‐Flores), “Best Performance by a Supporting Actor” (Joshua Holland), “Best Storyline” (Vivian adjusts to her new life).  2th Indie Soap Awards 2010: premi per“Outstanding Writing” (Susan Miller & Tina Cesa Ward), “Outstanding Guest Appearance” (Liza Weil), “Editor’s Award: Innovative Marketing & Fundraising”.  Vincitore del 31st Annual Telly Awards 2010: “People’s Telly Winners – Silver2”.  “Best Web Drama” of Clicker 2010.  The Writers Guild Awards: premio per “Original New Media”.  Streamy Awards 2010: 4 nominations e premio per “Best Actress”  Nomination ai 15th Webby Awards.  After Ellen Visibility Award: premio per “Best Lesbian/Bi Series”  IAWTV 2012: premio per “Best Drama Script”  Streamy Awards 2013: nomination per “Best female performance: drama” (Rachael Hip‐Flores) e “Best Drama Series” (Susan Miller, Tina Cesa Word).

7. Performance Dal 2008 la serie ha accumulato complessivamente circa 11 milioni di visualizzazioni grazie anche alla molteplicità delle piattaforme di fruzione, in primis YouTube e Blip.tv (secondo alcuni esperti, al contrario, la mancanza di un modello distributivo stabile in realtà ha impedito di fornire un valido supporto di marketing) come si può osservare dal grafico che segue, i cui dati sono stati forniti direttamente dalla produzione.

Ripartizione views delle 3 stagioni di Anyone but me tra le varie piattaforme di fruzione

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”su dati Tubefilter (Miller/Ward)

Su YouTube la serie ha totalizzato (al 18/12/2012) circa 8,5 milioni di visualizzazioni in relazione ai 25 episodi delle tre stagioni (7,2 milioni dopo le prime due stagioni). Le views medie sono state poco meno di 340.000. La prima stagione ha raccolto 4,3 milioni di views, il 61% delle quali concentrate nel settimo episodio (2,5 milioni) nel quale si svolgono per la prima volta scene di particolare intimità tra le due protagoniste Vivian ed Ester. Il primo episodio è stato caricato il 9 settembre 2009. Tutti gli altri 9 sono stati caricati in contemporanea il 19 dicembre 2009 (come già ricordato la serie è approdata su YouTube solo in un secondo momento).

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Views degli episodi di Anyone but me (1ª stagione) (al 18/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Più regolare l’andamento della seconda stagione con il primo episodio, che supera le 900.000 views, ovvero il 32% del totale delle visualizzazioni pari a circa 3 milioni e una media per episodio di 300.000 views. A partire dal terzo episodio la performance si tiene sotto le 300.000 views. Il rilascio è stata effettuato due volte al mese dal 21/12/2009 al 15/9/2010.

Views degli episodi di Anyone but me (2ª stagione) (al 18/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Il primo episodio della terza stagione è stato distribuito il 25/4/2011, sette mesi dopo la fine della seconda stagione. I cinque episodi hanno generato 1,2 milioni di views con una media di 237.000 e un andamento che mostra una crescita nell’ultimo episodio in controtendenza rispetto alla norma, segno di un rinnovato interesse per la serie. Il rilascio è avvenuto ogni 7/15 giorni, fatta eccezione proprio per l’ultimo messo in rete il 20/6/2011 a distanza di 20 giorni da quello precedente.

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Views degli episodi di Anyone But Me (3ª stagione) (al 18/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Sono stati rintracciati anche dati sul numero di commenti dei fan della serie presenti sulle piattaforme. Posti a confronto con le views generate nelle varie stagioni mostrano in modo chiaro il crescente grado di fidelizzazione della serie al di là dei valori assoluti. Se infatti nella prima stagione i fan postavano un commento ogni 2.454 views, nella terza il rapporto si è notevolmente ridotto.

Anyone But Me: rapporto commenti/views

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series” su dati Tubefilter

Il 20 marzo 2012 è stato diffuso in un unico episodio di 20 minuti circa (diviso successivamente in tre parti) il finale della serie che ad oggi ha registrato oltre 600.000 views.

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Views degli episodi di Anyone but me (Stagione finale) (al 4/1/2013)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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Aim High 9

Anno: 2009 Genere: Comedy Sottogenere: Action

Stagioni: 1 Episodi totali: 6 Durata media: 6’

1. Trama e cast Action con risvolti sentimentali, Aim High è la storia di un giovane di 16 annni, Nick Green (Jackson Rathbone, alias Jasper Hale nella saga cinematografica Twilight), che conduce una doppia vita: studente di giorno e agente sotto copertura della CIA di notte. Fa parte di un gruppo di 64 teenager segretamente addestrati da un programma governativo top secret (evidenti i richiami a Jason Bourne). Per Green uccidere non è un problema, è molto più complicato prendere buoni voti a scuola… Nella sua vita da studente Nick sogna Amanda Miles (Aimee Teegarden, Friday Night Lights), la ragazza più popolare della scuola, intelligente e molto affascinante. Amanda flirta insistentemente con Nick, il quale però si trova a fare i conti con Derek, il suo fidanzato geloso, campione della squadra di nuoto che gli impedisce anche solo di guardarla. Fanno parte del cast anche Rebecca Mader (la rossa antropologa in Lost), nei panni di una “focosa insegnante di scienze”, Johnny Pemberton (MTV Megadrive), Clancy Brown (Highlander) e Greg Germann (Ally McBeal). Scritta e sviluppata da Heath Corson e Richie Keen, la serie è diretta da Thor Freudenthal, sotto la direzione produttiva di McG e Lance Sloane.

2. Produzione e finanziamento Targata Warner Bros (committente WB Premiere, divisione Home Video, e distribuita da WB Digital Distribution), prodotta dalla Dolphin Entertainment sotto la direzione di Joseph McGinty Nichol, in arte McG (Charlie’s Angels, Terminator Salvation) che già nel 2007 aveva lavorato ad una web serie dal titolo Sorority Forever. La produzione ha potuto contare su un discreto budget che ha permesso il coinvolgimento di molti artisti provenienti da saghe cult nelle community online, da Twilight a Lost. Ciò rende questo progetto molto simile come approccio creativo e commerciale a quelli varati e commissionati dai network televisivi, come dimostrano anche credits tecnici e produttivi (ben nove produttori esecutivi e due coproduttori). Aim High si rivolge ad un target unisex tra i 14 e i 25 anni puntando principalmente su due leve di attrazione: la notorietà del cast e l’enfasi verso l’interattività. Coerente, da questo punto di vista, la scelta innovativa di distribuire la serie in esclusiva su Facebook (mettendo in secondo piano YouTube e non sfruttando siti proprietari) e di coinvogere i fan attraverso uno specifico software di personalizzazione. Aim High (insieme ad H+, altra produzione WB/Dolphine) è stato inserito di recente nel nuovo canale YouTube denominato Beyond The Lot. A maggio 2012 è stata annunciata la partenza della seconda stagione Warner Bros è senz’altro lo studio che ha mostrato maggiore attenzione al mondo delle web series. Attraverso una ramificata struttura interna (Premiere, Digital Distribution) ha dato vita ad una decina di web series fin dal 2008, anno in cui è uscita la web serie animata di Watchman. Il 2010 ha rappresentato l’anno della svolta, con l’apertura di una linea di finanziamento per quattro progetti: Children’s Hospital (esportato anche in tv), The Clique (con Alloy Entertainment) H+ e la serie in esame Aim High, programmando finestre in esclusiva su ogni piattaforma, con una syndication sui videoportali gratuiti dopo 4/6 mesi. Di recente WB ha rafforzato la sua presenza nel settore, assumendo il controllo di una delle factory più dinamiche, la Alloy Entertainment.

3. Outlet di distribuzione Facebook: per il lancio di questa serie WB ha deciso di non utilizzare siti proprietari preferendo optare per il social network scelto come canale distributivo esclusivo insieme al videoportale musicale Cambio. 69

Gli episodi sono stati rilasciati tra ottobre e novembre 2011. Al momento sono stati applicati geo‐filtri che bloccano la visione in Europa. Uno specifico software consente agli utenti di interagire con la serie (vedi infra) offrendo loro originali possibilità di personalizzazione. Cambio: videoportale musicale gestito dai Jonas Brothers in partnership finanziaria con AOL dove la serie ha debuttato il 18 ottobre 2012. Canale YouTube (canale WB Beyond The Lot): 805 iscritti e 38.913 views totali (al 19/12/2012). La playlist dedicata alla serie contiene 9 video; il trailer, i primi 3 episodi e vari contenuti extra tra cui una lunga intervista a Rathbone della durata di 36 minuti, un approfondimento sul suo personaggio. WB ha deciso di utilizzarlo come canale secondario di distribuzione. Contiene il trailer e i primi tre episodi caricati solo nel dicembre 2012.

4. Social Network Facebook (Aim High): 31.055 fans (al 3/1/2013). Il profilo aperto il 3 maggio 2011 è stato utilizzato (negli USA) come canale distributivo esclusivo e dà il via ad un nuovo genere battezzato “social webseries” consentendo agli utenti di partecipare attivamente alla storia attraverso meccanismi di personalizzazione resi possibili grazie alla specificità della piattaforma di distribuzione. Grazie a un’applicazione ad hoc che gira in simultanea con lo streaming degli episodi, la produzione attinge ai dati dai profili Facebook degli spettatori per far ascoltare in sottofondo la stessa musica che sentono gli utenti dalla propria playlist; sulle pareti della scuola (dov’è ambientata gran parte della trama) appariranno foto o video “prelevate” dalla bacheca personale di chiunque sita guardando la serie on line, e lo stesso accadrà nei monitor di pc e televisori dei fan che saranno via via inquadrati. Come hanno specificato i dirigenti Warner, quando il personaggio centrale della storia, lo studente liceale Nick Green, attraverserà il corridoio accanto alla sua classe, nel poster per le elezioni del presidente del comitato scolastico apparirà la nostra foto di profilo. Nei titoli di coda, mentre vengono elencati complici e nemici di Nick, al posto dei volti degli attori ci saranno le foto dei nostri amici di Facebook. Il vero protagonista della serie diventa, quindi, il profilo Facebook degli utenti. Nella versione disponibile in Europa vengono linkate news sulla serie con gli aggiornamenti sui caricamenti degli episodi già disponibili su YouTube (Beyond The Lot), reminder ad interviste ed eventi legati alla serie, segnalazioni di premi e risconoscimenti. Sono presenti post con commenti sugli attori e sui personaggi. Una sezione FAQ risponde a vari quesiti sulla trama. Completano il profilo foto di scena e profili dei personaggi. Twitter (AimHighSeries): 145 tweet, 3.728 follower (al 19/12/2012). Link a news sulla serie e agli episodi a disposizione su YouTube.

5. Altre iniziative di comunicazione Gran parte della comunicazione gestita da WB è avvenuta tramite i social network attraverso strategie di viral marketing puntando soprattutto sull’effetto novità legato alle originali possibilità di interazione con gli utenti. La campagna di lancio infatti annunciava la serie come la prima vera “social web series” mai realizzata sinora. Hanno ben funzionato le numerose interviste all’attore Rathbone (molto noto per aver lavorato nella trilogia cinematografica Twlight) rilasciate a varie televisioni e testate e rilanciate sul web. Sul canale YouTube della WB (Beyond The Lot) è presente una lunga intervista a Rathbone della durata di 36 minuti in cui si utilizza il servizio Google Plus Live: sullo schermo in basso appaiono in video anche alcuni utenti collegati che di volta in volta pongono domande e dialogano con l’attore. Sempre su YouTube tra i contenuti extra caricati c’è un’altra intervista che l’attore ha fatto insieme a Aimee Teegarden per il canale Clevver Tv.

6. Festival e premi Nell’ultima edizione 2012 del Writers Guild of America Award ha ottenuto un “Oustanding Achiviement in Writing Original New Media”. Al NATPE 2012 Digital Luminary Award ha ottenuto un premio nella categoria “Original Web Content in a Drama Series”. Jackson Rathbone ha ricevuto la nomination per “Best Male Performance: Drama” agli Streamy Awards previsti per il 17 febbraio 2013.

7. Performance Come già detto, la serie è stata distribuita in esclusiva su Facebook e Cambio a partire dal 18 ottobre 2009 ed è approdata sul canale YouTube della WB (Beyond The Lot) più di un anno dopo. Al momento sono stati rilasciati solo tre episodi a partire dal 4 dicembre 2012, con cadenza settimanale. 70

Il primo episodio ha ottenuto un numero di visualizzazioni che si aggira intorno a 70.000.

Views degli episodi di Aim High (al 5/1/2013)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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10 Dating Rules from my Future Self

Anno: 2012 Genere: Comedy Sottogenere: Fantasy

Stagioni: 2 Episodi totali: 15 (9+6) Durata media: 7’

1. Trama e cast La serie porta in scena la ventinovenne Lucy (Shiri Appleby, Life Unexpected, Roswell) che ha un fidanzato, Brendon (Bryce Johnson), che vuole sposarla, due amiche che la tengono coi piedi per terra e con la testa tra le nuvole e un segreto che la rende unica rispetto alle sue coetanee: riceve SMS dalla donna che diventerà in futuro tramite una app speciale, così da metterla in guardia sulle tattiche che adotta quando ha un appuntamento sentimentale. Sulla base di un suggerimento proveniente dal futuro la giovane donna apprende che bisognerà iniziare a comportarsi diversamente ai vari appuntamenti che accetta. Se non riuscirà in questa missione sarà destinata all'infelicità e alla solitudine. La comedy, ambientata a Silverlake in California, è stata definita dagli addetti ai lavori “High‐Concept”, ovvero un prodotto che sotto il profilo dello stile narrativo e del linguaggio punta a quei generi di forte ed immediata riconoscibilità universale tipici della televisione. Gli autori di Dating Rules in particolare hanno voluto coniugare elementi fantasy con quelli umoristici tipici delle sitcom non rivolgendosi solo ad un pubblico giovane (la protagonista ha 30 anni) ed esclusivamente femminile. La regia è affidata a Elizabeth Allen (Life Unexpected e il sequel di Beverly Hills 90210, The Vampire Diaries, Gossip Girl) mentre la sceneggiatura è curata da Sallie Patrick (No OrdinaryFamily, Life Unexpected). Il cast è abbastanza variegato e si avvale di attori noti al grande pubblico in quanto presenti in altre famose serie televisive andate in onda negli ultimi anni: Mircea Monroe (Episodes), Taylor Kinney (The Vampire Diaries), Bryce Johnson (Pretty Little Liars, Popular) e Alison Becker (Parks and Recreation). Per la seconda stagione la produzione ha optato per un nuovo cast artistico: a sostituire Lucy, arriva Chloe Cunnignham interpretata da Candice Accola (Vampire Diaries). La scrittura degli episodi è affidata a Leah Rachel mentre la regia è firmata da Tripp Reed.

2. Produzione e finanziamento La serie è stata prodotta da Alloy Entertainment, società affermatasi con serie televisive di successo come Gossip Girl, Pretty Little Liars, The Secret Circle. Alloy Entertainment, di recente entrata nell’orbita della Warner Bros Television (giugno 2012), è specializzata in prodotti a target femminile e giovane 12‐25. Tra i titoli di punta monitorati, oltre a quello in esame, ricordiamo Haute and Bothered, The Clique, Private (trasmessa anche in tv sui canali Sony) Costituisce un esempio ben riuscito di branded series. Il titolo è infatti finanziato da un certo numero di sponsor tra cui Ford Focus, Revlon, Schick Quattro for Women e Biorè Skincare. Ogni segmento parte con un "presentato da" seguito dai relativi sponsor che hanno la possibilità di mostrare i loro prodotti in diversi momenti nel corso della serie. Le riprese della prima stagione (9 episodi) sono durate 10 giorni. La protagonista della prima stagione Shiri Appleby risulta coinvolta anche a livello produttivo. Nella seconda stagione due brand (Ford, Schick) hanno confermato il proprio sostegno. Ad essi si sono aggiunti tre nuovi sponsor: House, Virgin Mobile e Garnier.

3. Outlet di distribuzione La programmazione è avvenuta in anteprima su Hulu e, a distanza di un giorno, su FB per tre settimane nei mesi di gennaio (prima stagione) e agosto (seconda stagione). Solo in seguito è approdata su YouTube ma senza rendere visibili i contenuti a livello internazionale. Si segnala che in Europa la seconda stagione della serie è visibile sul portale francese Dailymotion. Hulu (dating‐rules‐fron‐my‐future‐self). La serie è stata programmata in anteprima sul portale di video streaming ogni lunedì e mercoledì (nel mese di gennaio 2012 per la prima stagione e agosto per la seconda). Attualmente sono fruibili (solo negli Usa) i 15 episodi delle due stagioni e 3 clip associate alla seconda stagione. 72

Facebook (DatingRules): la serie è stata distribuita con cadenza bisettimanale ogni martedì e giovedì, un giorno dopo l’anteprima su Hulu. Canale YouTube (DatingRulesFromFutureSelf): 4.082 iscritti (al 20/12/2012) e 27 video complessivi. Il canale ufficiale creato da Alloy non è disponibile in Italia. Oltre al trailer sono visibili solo alcuni contenuti extra tra i quali un divertente pezzo suonato alla chitarra da Chloe Cunnigham dal titolo Jimmy Song (collegato al 4° episodio). Canale YouTube (DatingRules‐Episode): 24.964 visualizzazioni (al 2/01/2013). Alloy ha reso disponibile anche una playlist di 10 video (9 episodi e un trailer). Anche in questo caso i video risultano privati. Dailymotion: sul portale francese è possibile vedere i 6 episodi della seconda stagione in ben due playlist caricate dagli utenti (una delle due con sottotitoli in polacco). Sono presenti messaggi e spot pubblicitari di aziende italiane sotto forma di banner o in modalità pre‐roll.

4. Social Network Facebook (DatingRules): 27.124 fans (al 20/12/2012). Il profilo si riferisce alla seconda stagione ed è stato aperto il 2 agosto 2012. Contiene 4 sezioni: “Foto”, “Up Close and Personal”, “Videos”, “Dating Rules Music”. Nella prima sono presenti foto divertenti accompagnate da frasi fatte e altrettanto spiritose, nella seconda c’è una parte denominata “Meet the cast” in cui ad ogni personaggio è dedicata una scheda con le proprie esperienze artistiche e il link alla propria pagina Twitter, dei banner pubblicitari dedicati a “Ford”, “Schick”, “Garnier” e “House at the end of the street”, un test sull’appuntamento perfetto con relativo responso, la possibilità di raccontare il proprio miglior o peggior appuntamento e i link alle pagine Facebook dei suddetti sponsor con l’aggiunta di “Virgin”. Nella sezione “Videos” sono presenti alcuni contenuti video “extra”in cui la protagonista mostra il funzionamento dei vari prodotti sponsorizzati associandoli a giochi a premi; sono presenti anche alcuni “dietro le quinte”. In “Dating Rules Music” sono presenti i link alle colonne sonore dei primi sei episodi. Si segnala la presenza anche l’apertura il 25 giugno 2012 di un altro profilo non ufficiale (DatingRulesFromMyFutureSelf) con un numero ridotto di fan (1.666), alcune foto, un certo di numero di commenti link al trailer della seconda stagione e reminder sull’uscita degli episodi. Twitter (DatingRulesShow): 568 tweet, 3.812 follower (al 20/12/2012). Contiene le stesse immagini divertenti presenti sulla pagina Facebook e delle massime sul tema degli appuntamenti sentimentali. Pinterest (alloyent/dating‐rules): 309 followers, 21 foto/video. La casa di produzione ha aperto anche una bacheca dedicata alla seconda stagione della serie sul social network specializzato nella condivisione di foto, video e immagini.

5. Altre iniziative di comunicazione La campagna di lancio della serie è stata realizzata in stretta collaborazione con i brand che l’hanno sponsorizzata, attraverso strategie di marketing on line basate principalmente su giochi e concorsi indirizzati ai propri target di riferimento. Secondo alcuni esperti, particolarmente centrata è stata la data di uscita della serie, all’inizio di gennaio, quando la tradizionale programmazione televisiva è in pausa in attesa della partenza della nuova stagione. In questa fase infatti, il livello di attenzione da parte di agenti, executive e network tv verso il mondo web‐seriale è particolarmente elevato. Non è un caso che a fine gennaio 2012 la protagonista della prima stagione, Shirl Appleby, sia entrata a far parte del cast della serie tv Franklin & Bash sulla rete TNT giunta alla sua seconda stagione. Nello stesso periodo di visibilità una opportunità analoga è capitata all’attore Zach McGowan reclutato in modo stabile nella serie Shameless in onda su Showtime. Il trailer di un minuto caricato su YouTube il 3 gennaio 2012 ha generato 1.119.014 visualizzazioni (al 3/01/2013).

6. Festival e premi Non risultano al momento riconiscimenti, premi o nomination a festival e rassegne.

7. Performance Secondo fonti specializzate on line (thetvaddict.com) la prima stagione ha totalizzato 14 milioni di visualizzazioni sulle tre piattaforme di distribuzione: YouTube, Hulu e Facebook. Il primo episodio ha raccolto 500.000 views in due settimane. In particolare sul portale Hulu la serie è entrata tra i primi 10 show più visti, unico caso di web serie (fonte Imdb). Risulta al sesto posto nella classifica degli show più popolari su YouTube (The Hollywood Reporter). Gli episodi sono visibili nel nostro Paese solo tramite il portale francese Dailymotion. In concomitanza con l’uscita negli Stati Uniti sono stati caricati in due differenti playlist i 6 episodi della seconda stagione. Proponiamo qui di seguito le visualizzazioni di ciascun episodio che al momento, a differenza di quanto accaduto in patria, non hanno raccolto grande interesse in Europa.

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Views degli episodi di Dating Rules form my future self sul portale Dailymotion (al 5/1/2013)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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Schede Extra

11 Mortal Kombat: Legacy

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Action

Stagioni: 1 Episodi totali: 9 Durata media: 11’

1. Trama e cast Adattamento del celebre videogioco degli anni ’90 Mortal Kombat: grande torneo di arti marziali aperto a guerrieri proveneienti da tutto il mondo e che si sfidano in una serie di combattimenti. I personaggi del videogioco erano stati realizzati digitalizzando veri attori. La serie è ambientata all’interno di un universo realistico (con un cast di attori in carne ed ossa) prima degli eventi del decimo torneo e narra il passato di alcuni dei protagonisti, mostrando le ragioni che li hanno indotti a partecipare alla competizione. La serie non è lineare: ciascun episodio è indipendente dagli altri ed è incentrato su determinati personaggi. I primi due episodi sono ambientati in un mondo completamente realistico. Il terzo ne segue l’impostazione, ma termina con una manifestazione di poteri sovrannaturali quando Shang Tsung ferma il tempo per parlare con Johnny Cage. Mortal Kombat: Legacy è composta da 9 episodi, dalla durata compresa tra gli 8 e i 12 minuti, scritti da Ed Boon, programmatore e autore di videogiochi (ha lavorato per 15 anni alla Midway ed attualmente alla WB Interactive Entertainment) e diretti da Kevin Tancharoen, ballerino, coreografo (nel 2007 è uno dei creatori per Mtv di DanceLife, reality show prodotto da Jennifer Lopez) e regista (nel 2009 ha diretto il remake di Saranno Famosi). Nella seconda stagione (attualmente in preparazione) ci saranno gli ingressi di Liu Kang (Brian Tee) e Ermac, che si uniranno quindi alla folta schiera di guerrieri già introdotti nella prima serie, ovvero Kenshi (Dan Southworth), Kung Lao (Mark Dacascos), Kuai Liang (Harry Shum, Jr.), Stryker (Tahmoh Penikett/Eric Jacobus), Kitana (Samantha Tjhia), Mileena (Jolene Tran/Michelle Lee), Johnny Cage (Matt Mullins/Casper Van Dien), Scorpion (Ian Anthony Dale) e Sub Zero (Kevan Ohtsji). La nuova stagione scoprirà le rivalità e le storie di questi feroci guerrieri, oltre allo scontro di Raiden (Ryan Robbins/David Lee McInnis ) e le sue reclute con le forze oscure di Outworld.

2. Produzione e finanziamento La serie è stata prodotta da un pool di società indipendenti (Contradiction Films, Goldtooth Creative, Nether Realm Studios) insieme a WB Interactive Entertainment e Warner Premiere. Costituisce uno dei numerosi adattamenti (il primo sul web) dell’omonima fortunata serie di videogiochi (genere: “picchiaduro ad incontri”) svilupppata nel 1992 dalla Midway Games (oggi di proprietà della WB) con una grafica e gameplay particolarmente innovativi per l’epoca. Produttori della serie sono Todd Helbing e Aaron Helbing (creatori di Spartacus ‐ Sangue e sabbia), Tim Carter, Chris Foss, Bob Fugger, Tomas, Harlan, John Olralndo, Lance Sloane. La serie è distribuita da WB Digital Distribution. L’8 giugno 2010 viene diffuso su YouTube un cortometraggio dal titolo Mortal Kombat Rebirth scritto e diretto dal regista americano Kevin Tancharoen con un budget di 7.500 dollari. Il regista aveva in mente delle nuove idee, completamente innovative rispetto ai tentativi precedenti, per realizzare un nuovo film dedicato a Mortal Kombat. Per testare il potenziale gradimento dei fans, realizzò questo corto sperimentale in cui compaiono alcuni dei personaggi della celebre saga calati in un crudo realismo, pur mantenendone inalterate le caratteristiche principali (in ordine vediamo: Jax, Reptile, Johnny Cage, Baraka, Sonya Blade e Scorpion mentre personaggi come Sub‐Zero e Shang Tsung vengono solo nominati). Il regista era inizialmente intenzionato a mostrarlo a un suo amico su YouTube, attraverso una visualizzazione privata, ma lo rese accidentalmente pubblico, riscuotendo un successo strepitoso tra gli utenti del web. Così Tancharoen chiese alla Warner Bros la possibilità di portare avanti il progetto di lungometraggio per le sale cinematografiche. Non 75

convinti fino in fondo del progetto, i dirigenti della WB, considerato il grandissimo successo riscosso sulla rete decisero di finanziare una web serie. A firmare la serie insieme al regista è stato Ed Boon, co‐creatore della serie di Mortal Kombat per Midway Games. Boon assume il ruolo di produttore esecutivo ed entra nel pool tramite la sua società Nether Realm Studios. I nomi e le caratteristiche distintive dei personaggi non furono modificati rispetto al cortometraggio, così come il torneo di Mortal Kombat, intorno al quale ruota la storia di ciascun lottatore; tuttavia, furono apportati alcuni cambiamenti, come nel caso di Reptile e Baraka, per rendere alcuni personaggi più consoni alla nuova ambientazione, calata in un contersto reale. Per Legacy, Tancharoen promise ai fans che la web series avrebbe mantenuto, là dove possibile, le impostazioni di Rebirth, senza però eliminare il misticismo che caratterizzava la saga videoludica. Il budget ridotto costrinse il regista ad ambientare gli episodi in un mondo realistico, per evitare i costi dovuti all’uso degli effetti speciali. Ciò indusse a scegliere solo quegli episodi che potevano facilmente essere adattati al mondo reale, escludendo quelli troppo legati all’universo soprannaturale. L’episodio 6 presenta una nota di Tancharoen indirizzata ai fans. Si legge: “Il seguente episodio rappresenta il mio approccio all’universo di Mortal Kombat. Penso che unisca una perfetta quantità di realismo a un pizzico di misticismo. Spero che vi piaccia”. Il 3 dicembre 2012 è partita ufficialmente a Los Angeles la produzione della nuova stagione della serie. Le prime immagini verranno trasmesse in anteprima il 17 febbraio 2013 agli Streamy Awards. La release è prevista tra la primavera e l’estate 2013. Il 15 luglio 2012, IGN ha rilasciato un video esclusivo realizzato dal regista Kevin Tancharoen e diretto ai fans in cui annunciava la seconda stagione promettendo più scene di lotta, migliori anche nella qualità e negli effetti speciali, mettendo ancora più a fuoco il torneo del gioco originale, in risposta agli utenti delusi dalla configurazione della prima stagione. Tancharoen ha anche dichiarato su Twitter che la nuova stagione non pregiudicherà la realizzazione del film per il quale sono in corso delle trattative con WB. Scritta a sei mani da Tancharoen, Josh Baizer e Marshall Johnson (Dead Loss) e diretta da Tancharoen, la serie continuerà ad essere trasmessa in esclusiva sul canale Machinima di YouTube.

3. Outlet di distribuzione Sito web (mortalkombatlegacy.com): sito dedicato alla serie dove però non è possibile visualizzare gli episodi. Per accedervi è necessario inserire la propria data di nascita. Una volta inserita si ha a disposizione la lista dei combattenti, ciascuno identificato dall’icona della propria effige. Se con il cursore si clicca sul singolo personaggio ne viene indicata l’origine, l’occupazione e il tipo di allineamento e immediatamente gli viene associato uno sfidante, per il quale vengono fornite le stesse indicazioni. Il passo successivo è la scelta della piattaforma di gioco (es. Pc, Game Boy, PlayStation, tablet, ecc.). E’ inoltre presente la biografia del combattente scelto, la tecnica di combattimento e le armi che utilizza, alcuni estratti degli scontri finora effettuati. Canale YouTube: la serie è stata distribuita all’interno del canale Machinima di YouTube, debuttando l’11 aprile 2011 per chiudersi il 24 luglio 2011. Conta 99.418 iscritti (al 16/01/2013), 1.356.840 views totali per undici video disponibili (nove episodi, un debut trailer e un teaser trailer). Il successo della serie ha contribuito, nel 2011, a rendere Machinima il canale YouTube più visto al mondo, raccogliendo attorno a sé l’enorme community di 118 milioni di videogamer, in gran parte tra i 18 e i 35 anni, che trascorrono in media 65 minuti al mese a guardare le sequenze di gameplay in computer grafica, trailer e news sul mondo del gaming. Dvd: Il 10 agosto 2011, Warner Premiere ha annunciato l’uscita del Blu‐ray prevista per l’8 novembre. I contenuti speciali includono: ‐ Mortal Kombat Legacy: Fights, sezione che permette di esplorare le tecniche di combattimento presenti nella narrazione di Mortal Kombat; ‐ Mortal Kombat Legacy: Fan Made, sezione in cui Tancharoen spiega il suo interesse per il franchising del videogioco; ‐ i documentari Mortal Kombat Legacy: Espansione della Netherrealm, Mortal Kombat: Mistica e Mortal Kombat: Gear che esplorano, rispettivamente, l'universo franchising, i poteri dei suoi personaggi e le armi che utilizzano. Cinema/Tv: sull’onda del successo mondiale del videogioco (sono state rilasciate una decina di capitoli) la società di produzione Treshold Entetainment ha acquisito i diritti di sfruttamento cinametografico producendo due lungometraggi: il primo del 1995, diretto da Paul W.S Anderson con protagonisti Robin Shou e Christopher Lambert, fu un successo al box office; meno fortunato il sequel dal titolo Mortal Kombat Distruzione totale uscito nel 1997, definito un pessimo tentativo di unire tutti i combattenti della serie senza però tener conto della trama. Una serie tv legata al videogioco (Mortal kombat: Conquest) è andata in onda sul canale via cavo Tnt tra il 1998 e il 1999. Negli anni successivi il videogioco è stato declinato anche attraverso una serie animata (Mortal Kombat: Defenders of the 76

Realm) e una serie a fumetti edita dalla Malibu Comics. Dopo il flop del secondo film vi sono stati alcuni tentativi per realizzare un terzo film, falliti anche a causa di controversie legali con i titolari dei diritti.

4. Social Network Facebook (MortalKombatLegacy): 18.437 fans (al 16/01/2013). La pagina è stata aperta l’11 aprile 2011 in concomitanza con l’uscita del primo episodio della serie su YouTube. Contiene poche foto ma è ricca di informazioni, costantemente aggiornate, che riguardano news sulla prima serie e anticipazioni sulla seconda, interviste, richiami alle pagine Twitter dove si parla della serie, il link a tutti gli episodi disponibili su YouTube e la possibilità di fruire senza censura del terzo, un trailer realizzato dagli stessi fan, link a sondaggi per coinvolgere attivamente gli utenti, ecc. Il fattore coinvolgimento degli utenti sui social network è stato determinante. A tre mesi dall’uscita, l’episodio 6 aveva ricevuto 30.000 commenti, quasi quanti l’episodio 1, sebbene, all’epoca, avesse ottenuto un quinto delle views. Twitter: non è disponibile una pagina Twitter dedicata alla web serie, solo discussioni aperte al riguardo da alcuni utenti.

5. Altre iniziative di comunicazione La promozione della web serie ha beneficiato dalla grande notorietà del videogioco che vanta milioni di user nel mondo e del successo dalla prima versione cinematografica, cui vanno aggiunte le numerose forme di sfruttamento commerciale che hanno mantenuto viva l’attenzione sulla saga videoludica. L’elemento di maggior richiamo è legato alle crescenti aspettative sulla serie a seguito della diffusione sul web del cortometraggio realizzato da Tancharoen. Secondo alcune fonti la circolazione del corto è stata pianificata dalla Warner Bros come vero e proprio test screening per rilanciare il franchise Il rilascio degli episodi della serie è stato fatto coincidere con l’uscita di una nuova versione del videogioco commercializzata il 19 aprile 2011. Una clip promozionale della seconda stagione attualmente in produzione sarà trasmessa in occasione della prossima edizione degli Streamy Awards previsti a febbraio 2013.

6. Festival e premi La serie ha ottenuto tre nomination agli International Academy of Web Television (IAWTV), tenutisi il 12 gennaio 2012, per: Best Female Performance (Drama): Jeri Ryan (Sonya Blade); Best Cinematography: C. Kim Miles; Best Visual Effects: Keegen Douglas. Ha ottenuto due premi nell’ultima edizione dell’Indie Intertube Awards: il Best Digital Effects e il Best Action. La serie ha ottenuto la nomination per Outstanding Achievement in Writing Derivative New Media ai Writer's Guild Awards (edizione 2012).

7. Performance E’ il titolo che ha registrato il maggior numero di visualizzazioni negli Stati Uniti, raggiungendo complessivamente quasi 62 milioni di views ad oggi (16/01/2013) con una punta massima di oltre 18 milioni per il primo episodio e una media complessiva di 6,8 milioni di views. Gli episodi sono stati rilasciati a cadenza settimanale ogni lunedi a partire dall’11/4/2011, fatta eccezione per l’ultimo episodio, uscito dopo un intervallo di quasi due mesi, scelta premiata con un balzo in avanti rispetto all’ottavo episodio. Mettendo da parte l’episodio inaugurale – 8 milioni di views nelle prime due settimane, 18 milioni e mezzo attuali – anche una volta sfumato l’effetto dell’intensa campagna marketing di lancio, l’intero ciclo è riuscito a mantenersi regolarmente tra i 4,6 del quinto e sesto capitolo e i 7 milioni del nono. La maggioranza degli utenti è ascrivibile alla fascia demografica 18‐49 anni. Warner potrà vendere agli inserzionisti la seconda stagione di MK: Legacy garantendo un pubblico fidelizzato e con un profilo dettagliato e definito.

Views degli episodi di Mortal Kombat: Legacy (al 16/01/2013) 77

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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12 Bite Me

Anno: 2010 Genere: Commedia Sottogenere: Horror

Stagioni: 2 Episodi totali: 5+10 Durata media: 10’

1. Trama e cast Jeff Mark e Greg sono tre assidui giocatori di videogame che si trovano a combattere insieme quello che finora avevano affrontato solo con un joipad, una vera e propria invasione di zombie. I protagonisti sapranno affrontare varie vicissitudini nel tentativo di debellare le mostruose presenze anche grazie alle tecniche e alle conoscenze acquisite negli anni durante le lunge sessioni di gioco on line e facendo ricorso ai film che parlano di zombie. La serie mescola la commedia con i temi tipici da apocalisse zombie, utilizzando di frequente scene di animazione. La serie è stata diretta da Jarret Lee Conaway e scritta da Andy Shapiro e Bob Quinn. I personaggi sono Jeff Meyer (Yousef Abu‐Taleb, coinvolto anche in Lonely Girl 15), Greg Williams (Justin Giddings), Mike Rowe (Ryan Welsh), Shawna (Dani Lennon) and Lauren (Risdon Roberts).

2. Produzione e finanziamento La prima stagione è stata prodotta da Machinima mentre la seconda è stata realizzata dal canale in coproduzione da Lionsgate proprietaria dalla pay tv Fearnet specializzata nel genere horror e commissionata alla Epic Level Entartainment (Space Guys in Space, Midnight Chronicles). Produttori esecuitvi sono Allen Debevoise e Andy Shapiro. Dal numero elevato di credits, di locations e dal rilevante impiego di mezzi tecnici la serie si colloca tra i prodotti a più alto budget anche grazie a risorse derivanti da una serie di accordi di sponsorizzazione con aziende del calibro di Microsoft e Capcom nella prima stagione. Con la Capcom ‐ casa di produzione di videogiochi giapponese – l’accordo prevedeva l’inserimento all’intertno della narrazione del videogioco Dead Rising 2. La partnership con Fearnet nella seconda stagione ha reso possibile la distribuzione in contemporanea della serie su un canale web free e su una tv cia cavo. Creato nel 2000 da Hugh Hancock (fondatore dalla Strange Company) e in origine specializzato in prodotti di animazione creati con l’uso di motori grafici di vari videogame, il sito Machinima si è evoluto fino ad ospitare anche serie live action puntando su generi thriller, scifi (RCVR) ed horror particolarmente apprezzati da un target maschile 18‐34 anni. Il passaggio dalla pura animazione al live action indica una strategia espansiva da parte del canale che non si limita più ad imitare l’universo dei videogiochi ma estende la sua library sempre più ricca e diversificata ai prodotti di fiction legati all’azione e all’avventura. Da segnalare che nel maggio 2012 Google ha rilevato il 15% di Machinima spendendo circa 200 milioni di dollari.

3. Outlet di distribuzione Web (epiclevel): sul sito della società di produzione sono embeddati da YouTube tutti gli episodi delle due stagioni. YouTube (show/biteme): il canale creato da Machinima ha 56.938 iscritti ed ospita 25 video (al 25 gennaio 2013): oltre alle due playlist con i 15 episodi delle due stagioni sinora programmate, sono presenti clip e trailer. Gli episodi sono visibili in tutto il mondo senza geofiltri. La serie è fruibile anche sul canale ufficiale YouTube di Machinima (40 miioni di visualizzazioni video e circa 6 milioni di iscritti). TV (FEARNet): la seconda stagione è stata trasmessa dal 6 marzo 2012 in simultanea sia sul canale YouTube di Machinima che sul canale pay sulle frequenze dell’emittente via cavo americana Fearnet di proprietà della società di 79

produzione e distribuzione cinematografica Lionsgate29. Sull’emittente sono andate in onda le edizioni estese di ogni puntata, con scene extra, dietro le quinte e anteprime dei nuovi episodi. Al termine della programmazione l’intera sequenza è stata rimontata in formato film tv. Il 28 febbraio, ad una settimana dalla mesa in onda della seconda stagione, Fearnet ha trasmesso anche la prima stagione in una puntata unica alle 23.00.

4. Social Network Facebook: la serie non dispone di un profilo sul social network. Informazioni sulle due stagioni sono disponibili sulla ricchissima pagina di Machinima che vanta più di un milione di “mi piace”. Anche il profilo della società di produzione (Epiclevel, 1.498 “mi piace”) ospita nel periodo di programmazione della serie informazioni, reminder sulle uscite dei vari episodi, link ai video. Twitter: anche in questo caso informazioni sulla serie sono presenti solo sul profilo generale di Machinima (Machinima_com) che conta 7.289 tweet e 433.638 follower.

5. Altre iniziative di comunicazione La serie ha beneficiato della grande notorietà e visibilità del brand Machinima, che figura tra i primi 3 canali YouTube per numero di visualizzazioni. Il canale ha lanciato la serie presso i gamers e i fun dei generi horror, thriller e suspance, attraverso promo e clip promozionali. Nella seconda stagione le iniziative di comunicazione si sono rafforzate grazie al coinvolgimento del canale via cavo Fearnet. Tutti i principali organi di stampa e le riviste specializzate (inclusa Hollywood Reporter) hanno infatto riportato con enfasi la partnership tra Lionsgate e il canale YouTube.

6. Festival e premi La seconda stagione della serie ha ottenuto alcune nomination all’ultima edizione 2012 degli Streamy Ward per le categorie: “Best Action or Sci‐Fi Series”; “Best Male Performance – Comedy” (Ryan Welsh); “Best Visual Effects” (John Godfrey).

7. Performance La prima stagione ha totalizzato una media di 3,5 milioni di views. Il primo episodio rilasciato insieme al secondo il 2 dicembre 2010, ha superato i 5 milioni di visualizzazioni. La cadenza regolare su base settimanale degli altri episodi ha premiato la serie che mostra un un trend in crescita con il quinto ed ultimo episodio ha superato i 3 milioni di views.

Views degli episodi di Bite Me I stagione (al 24/01/2013)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

29 Nata come servizio vod specializzato nel 2006, Fearnet nel 2010 ha aggiunto, grazie ad una joint venutre con Sony e Comcast, un palinsesto lineare classico disponibile per gli abbonati di quasi tutti gli operatori di pay tv degli Stati Uniti. 80

La seconda stagione ha riscosso minor successo ma occorre tener conto che è stata trasmessa in contemporanea sulla rete via cavo Fearnet. I 10 episodi hanno registrato una media di poco inferiore al milione di visualizzazioni con punte di quasi 1,8 milioni per il primo episodio. Anche in questo caso il rilascio è avvenuto su base settimanale dal 5 marzo al 5 aprile 2012.

Views degli episodi di Bite Me II stagione (al 24/01/2013)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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Menzioni speciali

Tra le serie che non hanno trovato posto fra le 10 scelte per il focus, meritano attenzione anche:

13 Wainy Days

Anno: 2007 Genere: Comedy Sottogenere: Satire

Stagioni: 5 Episodi totali: 39 Durata media: 5’

Collocata sul portale specializzato My Damn Channel, la serie che vanta ben 5 stagioni ininterrotte, racconta in modo ironico le avventure sentimentali del protagonista Davin Wain (creatore della serie). Nel 2008 vince due Webby Awards come Best Comedy Series e un Official Honoree per il singolo episodio “The Future”. Il primo episodio della prima stagione ha generato 685mila views. Nel 2012 è uscito un dvd contenente le prime 4 stagioni. La quinta stagione è stata finanziata da Fiat per lanciare il nuovo modello della 500.

14 BlackBoxTv

Anno: 2010 Genere: Drama Sottogenere: Science‐fiction

Stagioni: 2 Episodi totali: 23 Durata media: 7’

Misteri brevi tra i 12 e i 15 minuti l’uno ambientati nella tenebrosa città di Silverwood e caricati ogni settimana. La serie ha dato il nome al Canale antologico di YouTube creato da Tony E. Valenzuela a contenuto sci‐fi con un mix di generi tra horror, thriller e supernatural. Il canale conta 340mila iscritti ed oltre 20 milioni di visualizzazioni: i titoli in catalogo registrano visualizzazioni record e sono tutti ispirati per stile narrativo e qualità dei contenuti a mitiche serie mistery come The Twlight Zone (forti analogie con la sigla iniziale) o Twin Peaks. Selezionato da Google come uno dei canali “premium” YouTube da finanziare per un’espansione di contenuti originali, ha visto di recente salire a bordo il creatore di C.S.I. A. Zuicker per un rilancio della linea editoriale. Google fornisce un cospicuo seed funding (minimi garantiti sulla raccolta pubblicitaria) stimolando i produttori a caricare nuovi contenuti con costi medi elevati che si aggirano sui 50mila dollari e che consentono un casting di livello primario. Accanto alla serie segnalata, tra i titoli presenti sul canale citiamo, More then You Can Chew, Leave Me Alone, Unknown Caller, The Perfect Night, Dark Angels, Proxy, con risultati di pubblico importanti (medie da 500mila ad episodio).

15 The Legend of Neil

Anno: 2008 Genere: Comedy Sottogenere: Fantasy

Stagioni: 3 Episodi totali: 20 Durata media: 3’ 82

Trasmessa su YouTube su canale Effinfunny ma con limitazione di diritti, si configura come una parodia del gioco Nintendo The Legend of Zelda. La serie nasce da un video di 4 minuti postato su YouTube nel 2007 che si è diffuso in maniera virale ricevendo diversi milioni divisualizzazioni. La sua popolarità ha convinto Atom.com (Comedy Central – Viacom) a finanziare l’uscita della serie sul web. Ogni episodio della stagione dispone di un remix della colonna sonora originale eseguita da un ospite musicale diverso. Un DVD uscirà il 4 dicembre 2012.

16 Bestsellers

Anno: 2011 Genere: Comedy Sottogenere: Comedy‐Drama

Stagioni: 1 Episodi totali: 8 Durata media: 5’

Scritta, diretta e realizzata da Susan Miller con Tina Cesa Ward (coautrice di Anyone But Me) e CJP Communications (casa specializzata in branded web series), la serie è trasmessa su un apposito canale di YouTube ed è finanziata dal gruppo SFN attivo nella gestione e ricerca del personale e pioniere nell’utilizzo di web series a fini promozionali (The Temp Life). Nella sua prima stagione ha registrato una media di 25mila visualizzazioni per episodio. A metà tra il dramma e la commedia la serie tratta le vicende professionali di cinque donne ricalcando il target cui si rivolge il gruppo che ha sponsorizzato l’operazione.

17 The Mercury Men

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Sci‐fi

Stagioni: 1 Episodi totali: 10 Durata media: 7’

Raffinato sci‐fi retrò ambientato alla fine degli anni ‘70. Un umile impiegato statale resta intrappolato in un edificio che i letali “Uomini di Mercurio” usano come base per realizzare un piano di invasione e di distruzione. Prodotto per il network via cavo Syfy, di ottima fattura pur se girato con un budget di appena 10mila dollari, ha totalizzato 1,2 milioni di views sul sito del canale solo negli Usa. Miglior regia (drama) e migliori effetti visivi e contenuti speciali nell’ultima edizione dei premi IAWTV.

18 Private

Anno: 2009 Genere: Drama Sottogenere: Thriller

Stagioni: 1 Episodi totali: 20 Durata media: 7’

Prodotta da Alloy Entertainment (WB) si basa sui racconti omonimi di KateBrian, costituendo un interessante modello di sinergia tra web ed editoria. La serie è stata annunciata nel maggio 2009, indicendo un concorso che permetteva alle lettrici la possibilità difare un provino per il ruolo di KiranHayes. Il primo episodio è visibile su YouTube e Vimeo. La serie è stata tradotta anche in Spagna. Un DVD con gli episodi della serie è stato prodotto da Newvideo.

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19 Riese: Kingdom Failing

Anno: 2010 Genere: Drama Sottogenere: Action/Fantasy

Stagioni: 1 Episodi totali: 10 Durata media: 9’

Serie fantasy con ambientazione storica: Riese è una principessa spodestata dal suo trono e perseguitata da uno spietato gruppo religioso (“La Setta”) che crede vicina la fine del mondo. Appartiene al genere steampunk ovvero quel filone della narrativa fantastica che introduce una tecnologia moderna all’interno di una ambientazione storica. E’ stata trasmessa sul sito web del canale via cavo specializzato Syfy nell’autunno del 2010. Ha vino uno Streamy Awards per la miglior fotografia. Produzione Usa‐ Canada. Nel nostro Paese è andata in onda doppiata sul sito di Steel a partire dal marzo 2011.

20 Easy to Assemble

Anno: 2011 Genere: Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 4 Episodi totali: 47 Durata media: 6’

Creatae interpretata da IleanaDouglase sponsorizzata da IKEA. Ha fatto da apripista ad altre branded series come Suite 7, Save the date e Do Whatever, Bestsellers. Racconta le vicende di Ileana Douglas che dopo aver lasciato la carriera di attrice di Hollywood va a lavorare presso Ikea nel tentativo di condurre una vita normale. La serie ha vinto numerosi premi e riconoscimenti tra cui due "Streamy Awards" come"miglior cast" e "Best Product Integration" e due Webby Awards. E’ visibile sul sito proprietario e su YouTube, dove ha un canale ad hoc e ha registrato nella prima stagione una media di 5mila views.

21 Dr Horrible’s Sing‐along Blog

Anno: 2008 Genere: Comedy Sottogenere: Satire

Stagioni: 1 Episodi totali: 3 Durata media: 42’

Musical tragicomico in tre atti (a loro volta ridotti in web‐episodi da 7 minuti), creato da Josh Whedon (autore di Buffy) che ha personalmente investito 200mila dollari insieme ai suoi due fratelli (sceneggiatore e compositore). La produzione è avvenuta durante lo sciopero degli sceneggiatori ad Hollywood che aveva bloccato tutte le produzioni. Distribuito prima attraverso Hulu ed in seguito anche da iTunes, infine commercializzata in DVD e Blu‐ray. La fortunata serie, racconta le azioni del supercriminale Dr. Horrible, della sua nemesi Captain Hammer e del loro amore Penny (Felicia Day). Ha ottenuto ascolti record con una media di 1,2 milioni di views per episodio. Nel 2009 vince vari Streamy Awards.. Nel marzo 2011 è stato pubblicato il libro Dr. Horrible's Sing‐ Along Blog Book, edito da Titan Books e contenente la sceneggiatura e i commenti degli autori.

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22 My Gimpy Life

Anno: 2011 Genere: Comedy Sottogenere: Satire

Stagioni: 1 Episodi totali: 6 Durata media: 7’

Ideato da Teal Sherer (che recita anche in The Guild) e prodotto da Steven Dengler è una serie autobiografica: descrive le avventure tragicomiche di un'attrice paraplegica a Hollywood, basandosi sulla normalizzazione e la rappresentazione naturale della disabilità. La serie è all’interno del canale YouTube Geek & Sandry (lo stesso che ospita The Guild) con buoni risultati di ascolto (25mila view in media per ciascun episodio) ed è disponibile anche su Facebook.

23 In the Motherhood

Anno: 2007 Genere: Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 1 Episodi totali: 5 Durata media: 6’

Creata da Mindshare e prodotta da Science + Fiction nel 2007 in collaborazione con Suave e Sprint Nextel, racconta in modo ironico, la vita quotidiana di tre mamme Rosemary, Jane e Emily. La prima serie ha registrato ascolti record per il periodo (il primo episodio ha superato le 200mila views con una media attorno agli 80mila): grazie al successo in rete, ABC Studio si convince di realizzarne un adattamento per una serie tv da 13 episodi nella stagione nella stagione 2008‐2009

24 Chasing the hill

Anno: 2012 Genere: Drama Sottogenere: Political

Stagioni: 1 Episodi totali: 4 Durata media: 6’

Political drama ambientato a Washington. Protagonista il veterano Richard Schiff. Nel cast diversi politici di fama con l’obiettivo di dare un senso di realismo estremo, quasi documentaristico, alla webseries. Serie trasmessa su proprio sito ufficiale in pay per stream (2,99 dollari a puntata). Ha beneficiato di crowdfunding grazie al sito specializzato indiegogo.com. Visibile free sul sito del produttore bentroske.wix.com.

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25 Angel of death

Anno: 2009 Genere: Drama Sottogenere: Action

Stagioni: 1 Episodi totali: 10 Durata media: 9’

Prodotta da White Rock Lake Production la serie è stata distribuito da Sony Picture Television sulla piattaforma specializzata Crackle nel marzo 2009 raccogliendo una media di 250mila views ad episodio. Sony ha successivamente riconfenzionato e distribuito con successo il titolo in un dvd da 90 minuti (operazione analoga effettuata anche per ), consentendo di rivendere i diritti di replica alle tv via cavo/sat e all’estero come un normale prodotto televisivo. Interessante precedente di una tendenza che si sta consolidando e che punta ad allungare la vita commerciale di una web serie sui vecchi media.

26 Battleground

Anno: 2012 Genere: Comedy Sottogenere: Mockumentary

Stagioni: 1 Episodi totali: 13 Durata: 22’

Diretta e prodotta da J.D Walsh, la serie è stata commissionata in un primo momento dalla Fox, che in seguito ha rinunciato. Narra le vicende della campagna elettorale del Partito Democratico. Si configura come il primo serial di durata e taglio televisivi finanziato da Hulu. Disponibile gratuitamente con sottoscrizione su Hulu.com e Hulu Plus dove in media sono state effettuate 350mila views per episodio.

27 Scrubs Intern

Anno: 2009 Genere: Comedy Sottogenere: Sit‐com/Satire

Stagioni: 1 Episodi totali: 12 Durata media: 6’

Tratta dalla serie televisiva Scrubs ‐ Medici ai primi ferri è stata prodotta da ABC Studio. Composta da 12 webisodi, 10 di questi sono stati trasmessi sul sito web della ABC, mentre gli ultimi due sono stati resi disponibili esclusivamente nel cofanetto dvd dell'ottava stagione della serie con sottotitoli anche in italiano). La serie è fruibile anche su YouTube dove i 4 protagonisti impegnati in sketch umoristici all’interno dell’ospedale in cui lavorano hanno ottenuto ottimi riscontri di pubblico con 150mila views medie con punte di 300 mila per il primo e il quarto episodio.

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28 The Jeff Lewis 5‐Minute Comedy Hour

Anno: 2010 Genere: Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 1 Episodi totali: 10 Durata media: 4’

Sketch comedy umoristica diretto da Sean Becker (The Guild) Il protagonista e creatore della serie ha vinto il premio come miglior attore nell’ultima edizione 2012 degli IAWTV. Si è aggiudicata anche il premio Clicker (leader del settore delle guide tv) per la migliore web serie comica. E’ visibile sul sito della serie e su YouTube dove raccoglie attorno alle 40mila views medie per episodio.

29 Cybergeddon

Anno: 2012 Genere: Drama Sottogenere: Sci‐fi

Stagioni: 1 Episodi totali: 9 Durata media: 10’

Nuovo cyber‐thriller di Anthony Zuiker, creatore di C.S.I. Si tratta in realtà di un lungometraggio di 90 minuti sulla minaccia del cyberg‐spionaggio e dei reati informatici che sarà frazionato per una visione in esclusiva in streaming sul sito di Yahoo. Frutto di una partnership tra la società di produzione di Zuiker, Yahoo!, e la società di sicurezza online Norton Antivirus, è il primo caso di Web Tv movie e di sinergia tra contenuto e sponsor che apre una nuova frontiera del marketing: il prodotto non si limita a comparire nella serie ma la ispira profondamente. Trasmessa su Yahoo! non è visibile nel nostro Paese.

30 Husbands

Anno: 2011 Genere: Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 2 Episodi totali: 14 Durata media: 5’

Creata da Brad Bell e Jane Espenson e diretta da Jeff Greenstein (sceneggiatore, produttore e regista di , Will & Grace) è una commedia che parla in modo divertente di matrimonio tra due uomini. Nella serie sono presenti volti famosi della tv americana, fra cui lo stesso Brad Bell, Sean Hemeon e Alessandra Torresani. Finanziata tramite crowdfunding. Trasmessa nel settembre 2011 su Blip, YouTube e Roku. La seconda serie è partita nell’agosto 2012.

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2. REGNO UNITO

2.0. PREMESSA

Nel Regno Unito, sono state rilevate poco più di 100 serie prodotte fra il 2007 e il 2012, alle quali vanno aggiunti alcuni titoli che, pur annunciati, devono ancora entrare nella fase di realizzazione30.

2.1. PRINCIPALI TREND DI MERCATO Lo scenario produttivo britannico delle web series non presenta lo stesso grado di maturità rilevato per il mercato americano dal quale però subisce una forte influenza anche per evidenti ragioni di affinità culturale e linguistica. Il panorama creativo e produttivo risulta piuttosto effervescente e diversificato. Tra i titoli ascrivibili al genere comedy (6 su 10), dominano le sketch comedy, le sitcom ed altre serie umoristiche come la satira e la parodia. All’interno del genere Drama spiccano i contenuti rivolti agli adolescenti ma anche sottogeneri minori come l’horror particolarmente apprezzato dal pubblico e presente con ben 4 titoli nella top 10 delle serie drama per visualizzazioni. Al pari di altri mercati analizzati, la produzione di web series ha conosciuto una forte accelerazione nel 2011 con ben 30 titoli (sui 100 monitorati) distribuiti nel corso di quell’anno, registrando così un balzo in avanti rispetto ai 10 usciti nel 2010. Nei prossimi anni ci si attende pertanto un consolidamento del mercato ed un innalzamento dei livelli di concorrenza. Tratto distintivo dell’offerta è il forte grado di sperimentazione come dimostra anche l’elevato numero di progetti che non vanno oltre la prima stagione (84 su 100) a causa delle difficoltà di trovare risorse sufficienti e/o solidi partner commerciali o appartenenti al mondo televisivo. Tra i titoli più solidi come numero di stagioni figurano Zomblogalypse, horror distribuito a partire dal 2009 e giunto alla quarta stagione (si tratta della serie più longeva tra quelle monitorate) e il teen drama interattivo Sofia’s Diary (tratto da un format portoghese), distribuito con grande successo dal social network Bebo piattaforma che ha veicolato anche Kate Modern (spin‐off della serie usa LG15) e trasmesso in tivu sul canale digitale Fiver. L’analisi delle storie produttive e distributive prese in esame ha fatto emergere due driver di sviluppo: il ruolo guida assunto dai broadcaster (in particolare quello pubblico) da un lato e la presenza di una offerta indie ampia e diversificata dall’altro. Un impegno a presidiare il comparto da parte dei principali network televisivi è riscontrabile già a partire dal 2007‐2008 con un duplice intento: da un lato testare contenuti originali sul web in vista di una successiva migrazione sui canali televisivi tradizionali, e dall’altro lanciare sul web spin‐off di serie televisive note con l’obiettivo di coinvolgere i target giovanili su generi innovativi sotto il profilo dello stile narrativo e dei formati, stimolandone la fruizione in un’ottica multipiattaforma (sito web del canale, portale on demand proprietario e, in alcuni casi YouTube). A puntare con maggiore convinzione sulle web series (svolgendo, per certi versi un ruolo analogo a quello della ABC negli stati Uniti) è la Bbc che affida uno dei suoi primi progetti ad Endemol Uk commissionandole nel 2007 una delle serie a più alto budget (£ 800.000), il supernatural Sign of Life. Nello stesso anno si dota di una struttura specializzata in prodotti per ragazzi (Bbc Switch) con l’obiettivo di realizzare produzioni crossmediali in grado di integrare il mezzo televisivo con il web, come nel caso della serie di fantascienza The Well (realizzata nel 2009 da Conker Media/Lime Pictures) e The Cut, teen drama commissionato nel 2009 alla Big Balls e durato tre stagioni. Nel corso degli anni il pubcaster ha orientato la proprie strategie di presenza sulla rete nella direzione di una valorizzazione di prodotti televisivi di grande successo, generando diversi spin‐off paralleli rilasciati sui siti dei canali di appartenenza, resi disponibili su Iplayer e a volte collocati su un palinsesto lineare,

30 Per la selezione ed individuazione dei titoli si è tenuto conto principalmente del portale The British Web series Guide, e in seconda battuta del Report UK Web Show Now a cura di Future Scope (anno 2009) oltre alla consultazione di newsletter e magazine specializzati. 88 giocando spesso di sponda con YouTube, utilizzato non tanto come piattaforma distributiva quanto come strumento promozionale e di marketing. Rientrano in questa logica EastendersE20 (giunto alla terza stagione) e Being Human: Becoming Human, spin off rispettivamente della celebre soap e dell’omonima serie supernatural in onda da quattro stagioni su BBC 3. Ma il titolo di maggior successo (almeno in termini di visualizzazioni su YouTube) è : Pond Life, prequel “promozionale” della VII stagione della storica serie sci‐fi. Più di recente il gruppo pubblico ha deciso di investire in contenuti originali on line stand‐alone, commissionando a produzione indipendente esterne un pacchetto di titoli (prevalentemente comedy) da distribuire sulla piattaforma iPlayer e in contemporanea su YouTube. Alla base di questa strategia l’intenzione di testare nuovi prodotti sul web prima di immetterli eventualmente in tv sfruttando le fanbase legate alla notorietà (in tv e/o sulla rete) di autori e personaggi di rilievo. Un esempio è la sketch comedy Dawson Bros Funtime il cui successo ‐ dovuto alla presenza nel cast di star di YouTube come Chris Kendall (The Crabstickz Show) e Jenny Bede – ha indotto il broadcaster a distribuirne gli episodi in tv (Bbc 3) con una pezzatura più estesa in seconda serata. Un vero e poprio fenomeno virale è rappresentato infine da Misery Bean, commissionata da Bbc Comedy che vede come protagonista un orsetto depresso calato in ogni genere di situazione da quella sentimentale a quella professionale e che spesso si rifugia nell’alcol... Seppure con minore impegno produttivo e distributivo anche gli altri broadcaster si sono rapportati al fenomeno delle web series, seguendo in parte le orme della Bbc. Di grande interesse i progetti promossi da Channel 4 capaci di toccare tematiche a sfondo sociale senza perdere di vista il target giovanile e al tempo stesso di assicurarsi le risorse finanziarie grazie a partnership istituzionali. Nel 2007, Channel 4 lancia Dublate Drama, teen drama interattivo e multipiattaforma (che si rifaceva ad una serie mandata in onda par la prima volta nel 2005) che pone al centro le difficili vicende di un gruppo di giovani di colore in un contesto sociale suburbano a rischio (sponsorizzato dal NSPCC’s Childline Service). Nel 2009 vede la luce : The Morning After the Night Before, spin‐off della celebre soap frutto della collaborazione con l’Home Office del Governo britannico che ha finanziato la serie nel quadro di una campagna contro il fenomeno dell’alcolismo giovanile. Contestualmente alle iniziative adottate dai broadcaster, va posto in evidenza il grande dinamismo delle produzioni indipendenti che tranne rari casi fa affidamento alle proprie forze tecniche, creative e finanziarie per proporre contenuti originali direttamente sulla rete trovando un bacino di pubblico sempre più attento ed interessato non solo ai contenuti di tipo umoristico (in primis sketch comedy e sitcom) ma anche a generi di nicchia capaci di coniugare linguaggi innovativi e qualità tecnica con budget molto ridotti. In diversi casi le società sono fondate da star e personaggi televisivi che decidono di intraprendere progetti sperimentali gestendo in prima persona tutte le fasi creative (scrittura, regia, interpretazione) e produttivo‐ distributive sfruttando la propria notorietà e fanbase anche ai fini promozionali e di marketing. Un esempio viene dalla sitcom All About The Mckenzies scritta, diretta ed interpretata da Samuel Benta (attore anche in E20) con un cast di attori di fama televisiva. Il canale su YouTube ha registrato punte che sono andate oltre le 500mila views nei primi episodi, collocandosi al secondo posto nella classifica per visualizzazioni. La serie peraltro fa parte del filone delle cosiddette black comedy insieme ad altri titoli particolarmente apprezzati dal pubblico come Meet The Adebanjo’s e Venus vs Mars. In altri casi personaggi noti accettano di collaborare con camei e presenziando alla serate promozionali convinti della bonta del progetto e della scelta della rete come primario veicolo distributivo. Calzante è l’esempio di Svengali, divertente parodia incentrata sul mondo della discografia britannica. Molti volti noti del mondo musicale britannico si sono prestati "al gioco" rendendo possibile la realizzazione della serie dalla quale i creatori hanno deciso di trarre un film. Tra i generi di nicchia un posto speciale nel mercato britannico è occupato dall’horror: un esempio di successo è Blood and Bone China la cui ambientazione storica, la qualità delle riprese e gli effetti speciali sono alla base del grande apprezzamento ricevuto dal pubblico (con buone performance su YouTube) e dalla critica. Sotto il profilo promozionale e della comunicazione possiamo distinguere tra due approcci: in alcuni casi si punta al brand di prodotto per aumentare il livello di visibilità del creatore in altri si tenta di rafforzare il 89 brand della struttura produttiva (se già matura), promuovendo il portafoglio dei progetto realizzati e in cantiere. Nonostante la crescita dell’advertising on line, le produzione indipendenti, in assenza di un coinvolgimento da parte di una rete televisiva o di una major e di forme di contribuzione pubblica diretta o indiretta da parte dello Stato, devono fare i conti con modelli di business ancora poco sostenibili. Le uniche strade percorribili, al di là della disponibilità di capitali propri di partenza, sono: ‐ le le operazioni di branding, e di sponsorizzazione: il monitoraggio conta la presenza tra i committenti non televisivi di primarie aziende attive nei settori tlc e Information Technology (Nokia, Vodafone, Microsoft), auto (Ford) e beverage (Foster), ‐ la raccolta fondi tramite crowdfunding, fenomeno sempre più diffuso anche se al momento con risultati non soddisfacenti e comunque al di sotto delle aspettative.

2.2. GENERI E SOTTOGENERI

Delle 100 web series britanniche considerate nel database, 60 sono ascrivibili al genere Comedy e 40 al genere Drama. Regno Unito: le 100 web series per genere

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

All’interno del genere Comedy, il sottogenere maggiormente rappresentato è la Sketch Comedy con 15 titoli, seguito dalla Sitcom con 11. Altri sottogeneri ben rappresentati sono il Mockumentary (8 titoli), la Teen Comedy e la Satira (6 titoli ciascuno). Non mancano sottogeneri tipici del Drama, come il Fantasy (6), il Supernatural (1) e l’Action (1) declinati in chiave umoristica.

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Regno Unito: le 60 web series Comedy per sottogenere

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

All’interno delle serie Drama (40 titoli), oltre il 41% delle serie censite sono ascrivibili ai sottogeneri Horror, Thriller, Fantascienza e Supernatural. Nutrite le serie che pongono in primo piano storie di ragazzi ed adolescenti (12), seppure con differenti sfumature. Presente anche un titolo Lgbt.

Regno Unito: le 40 web series Drama per sottogenere

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Tra i sottogeneri comuni ad entrambi le categorie Drama e Comedy, a seconda che il tema sia trattato in chiave leggera o meno, spiccano le serie rivolte al mondo dei ragazzi con 15 titoli (numero analogo a quello registrato per le Sketch Comedy), distribuiti tra Drama (9) e Comedy (6). Analogo discorso vale per gli altri sottogeneri la cui collocazione in un genere piuttosto che nell’altro ha tenuto conto di una valutazione complessiva dell’impianto narrativo. Così troviamo il Mockumentary che conta 8 titoli nel Comedy e 1 nel Drama, il Family con 2 titoli nel Drama e 1 nel Comedy, il Supernatural con 3 titoli nel Drama e 1 nel Comedy e infine la Soap con 3 titoli nel Drama e 1 nel Comedy.

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Regno Unito: i sottogeneri trasversali a Drama e Comedy

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

2.3. STAGIONI

Al pari di altri mercati analizzati, la produzione di web series ha conosciuto una forte accelerazione nel 2011: ben 30 titoli su 100 sono stati distribuiti on line nel corso di quell’anno, con un balzo in avanti notevole rispetto ai 10 titoli del 2010, anno in cui si osserva una battuta di arresto dopo la progressione degli anni precedenti. Nel 2012, il dato si attesta a 26 titoli, ma l’anno si chiuderà almeno ai livelli del 2011, essendo alcuni titoli in uscita entro la fine dell’anno.

Regno Unito: le 100 web series per anno di prima distribuzione

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Al novembre 2012, sono ben 86 i titoli a non essere andati oltre la prima stagione. Sono invece 9 i titoli giunti alla seconda stagione (i casi più noti sono Kate Modern, spin‐off della nota web serie USA LG15; Bite, prodotto da Channel 4 e sponsorizzato da Ford; Flat Whites At Pindipippy, sketch comedy indicata da all’interno di una speciale classifica dei migliori web show degli ultimi anni). Quattro titoli sono giunti alla terza stagione: il teen drama Sofia’Diary, tratto da un format portoghese, distribuito con grande successo sul web dal social network Bebo; The Cut, uno dei primi prodotti commissionati da Bbb Switch; EasteandersE20, spin‐off della celebre ed ultraventennale soap del pubcaster britannico; e infine Dubplate Drama, primo drama interattivo multipiattaforma prodotto per Channel 4, sostenuto dal NSPCC’s Childline service.

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La serie più longeva tra quelle monitorate è Zomblogalypse, un horror distribuito a partire dal 2009 e giunto alla quarta stagione, con performance attorno alle 10mila visualizzazioni medie per episodio. Protagonisti della serie 3 zombie sopravvissuti all’apocalisse che raccontano la propria esperienza attraverso video blog. Il primo episodio della prima stagione ha superato le 17mila views.

Regno Unito: le 100 web series per numero di stagioni (al 2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

2.4. DURATA E PEZZATURA

Quasi la metà delle web series britanniche (46 titoli su 100) presenta una durata media per episodio inferiore ai 5’, e fra queste sono 23 quelle che non superano i 3’. Se si aggiugono le serie con durata/episodio fra i 6’ e i 9’ (27 titoli), ben 73 su 100 non raggiungono i 10’. Nella fascia 10‐12’ si rintracciano 17 titoli; 4 in quella 13‐15’, tra cui ricordiamo la sitcom di successo Mid Morning Matters Feat. Alan Partridge ambientata in uno studio radiofonico e trasmessa di recente anche su Sky Atlantic (BskyB). Sono 5 i titoli collocati nella fascia 16‐20’. Tra queste citiamo il supernatural Sign of Life, prodotto da Endemol per BBC Switch e il già citato teen drama Dublate Drama entrambi riproposti in tv, il primo sul canale digitale Fiver, il secondo su Channel 4. Solo una serie ha una durata media di 30’, il mockumentary Trinny and Susannah: What Tehy Did Next, anche se in realtà i 4 capitoli in cui è articolata la serie sono proposti in modo frazionato sulla rete in 16 miniepisodi di durata media da 5’.

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Regno Unito: numero titoli per durata media episodio (in minuti)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Il 25% dei titoli di genere Drama (10) ha una durata media ad episodio superiore ai 10 minuti. Fra questi 3 hanno una durata superiore ai 14 minuti. I titoli con durata inferiore ai 10 minuti presentano lo stesso peso con 10 titoli per le fasce 1‐3 e 6‐9 e 9 titoli per la fascia mediana 4‐5.

Regno Unito: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di genere Drama

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

La durata degli episodi di genere Comedy è generalmente inferiore per una minore necessità di un più disteso svolgimento narrativo: 27 titoli su 61 non vanno oltre i 5 minuti e solo 4 titoli superano i 15 minuti.

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Regno Unito: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di genere Comedy

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

La tendenza al formato breve si accentua particolarmente, all’interno del genere Comedy, nei sottogeneri Sitcom, Sketch, Satira e Parody (che insieme cumulano 35 titoli): 30 titoli da 1 a 12 minuti contro solo 5 con durata superiore ai 12 minuti.

Regno Unito: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di sottogenere Sitcom, Sketch, Satira e Parody

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Per quanto riguarda la pezzatura, limitandoci alle serie che non hanno superato una stagione (quelle “pluri‐ stagionali” di solito modificano il numero degli episodi fra una stagione e l’altra), la maggior parte delle serie presenta una pezzatura non superiore ai 10 episodi (ben 67 serie su 88), con un picco sui 6 episodi (18 titoli) e maggiore densità fra i 3 e gli 8 episodi. Dodici titoli si collocano fra gli 11 e i 20 episodi, e solo cinque titoli hanno una pezzatura superiore ai 26 episodi “classici” di matrice televisiva: si tratta di I Love Chieftown (60x5’, teen drama programmato su MySpace), Spinning Jenny (30x2’, drama soap sostenuta e distribuita dal social network Bebo), The Crabstickz Show (33x3’, sketch comedy interpretata dalla web star Chris Kendall e che ha registrato 100mila views medie), The Secret World of Sam King (37x4’, drama soap di successo in prima visione su Bebo), Where Are The Jones? (92x4’, mockumentary sponsorizzato dalla Ford).

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Regno Unito: numero titoli per pezzatura (n° episodi/stagione)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

2.5. UNA PANORAMICA SU PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

E’ stato possibile identificare una società di produzione coinvolta nella realizzazione delle serie in 68 casi. In quasi tutte le restanti produzioni sono stati individuati gli apporti dei singoli professionisti (“creator”). In diversi casi il produttore/committente coincide con un broadcaster, il quale a sua volta affida ad una produzione esecutiva la realizzazione della serie. Tra le società di produzione più affermate, coinvolte nella produzione di una web serie, figurano: ‐ Endemol UK che nel 2007 ha realizzato per BBC il supernatural Sign of Life, una delle produzioni a più alto budget (£ 800.000) cui è stato associato anche un gioco interattivo e una serie di test psicologici legati a strani eventi astrologici in cui si imbattono i giovani protagonisti della storia; l’anno successive ha prodotto le serie sci‐fi Kirill, in collaborazione con Pure Grass Film su commessa di MSN; Kirill ha come protagonista David Schofield (Pirati dei Caraibi, Il Gladiatore) ed è ambientata in uno scenario post‐apocalittico. Soltanto 5 dei 10 episodi sono stati uploadati su YouTube. La serie completa è stata resa disponibile sul portale di Microsoft; ‐ Conker Media (Lime Pictures), società che ha lavorato su progetti come Proper Messy e The Well. Quest’ultimo è una serie di fantascienza realizzata nel 2009 per BBC Switch che rappresenta un esempio interessante di integrazione tra mezzo televisivo e web: in aggiunta ai tradizionali episodi mandati in onda su BBC 2, venivano caricati sul sito del canale e su alcuni social network dei contenuti speciali sotto forma di sfide progettate per rivelare retroscena o per scoprire i misteri della serie attivando una forte interazione con l’utente; ‐ Eqal società USA con una sede operativa anche a Londra, dove ha realizzato lo spin‐off di LG15, Kate Modern; ‐ FremantleMedia Uk nel 2009 ha realizzato Freak, Teen drama sponsorizzato da e Procter&Gamble. Grazie ad un accordo con MySpace sul quale la serie (16x6’) è stata distribuita, gli utenti hanno interagito con la produzione, proponendo una propria colonna sonora o candidandosi a partecipare al casting. Ha registrato 25mila views medie con un picco di quasi 180mila contatti nel primo episodio. ‐ Touchpaper Wales (Zodiak) nel 2011 ha realizzato per Bbc lo spin‐off della serie tv supernatural Being Human (Becoming Human) Tra le indies attive nel settore delle web series meritano una particolare attenzione: 96

‐ Flitter Films che nel 2012 ha lanciato il fantasy Donald Newman e la teen comedy Eaten By The Wolves; ‐ Systir Productions che ha realizzato nel 2012 The Syndacate, premiata come miglior serie internazionale all’ultima edizione dell’Hollyweb Festival di New York per la sceneggiatura e per la regia. ‐ Burn After Listening, affermatasi grazie al successo della serie cult Svengali, nata da un'idea di Jonathan Owen (co‐produttore ed interprete principale). Definita come la migliore comedy on line della rete, la sitcom ruota attorno al mondo del Rock’n’Roll e vede un giovane aspirante manager tentare il tutto e per tutto per entrare a far parte del mondo della discografia britannica. Molti volti noti del mondo musicale britannico si sono prestati "al gioco" contribuendo alla registrazione delle varie puntate. Il successo sul web ha spinto la società Root Film a girare un film tratto dai 9 episodi della serie; ‐ MilesTone Films, casa di produzione ha realizzato la serie più longeva (4 stagioni) tra quelle monitorate, Zomblogalypse, 24 episodi sinora rilasciati in cui 3 zombie sopravvissuti all’apocalisse raccontano la propria esperienza attraverso video blog. Il primo episodio della prima stagione ha superato le 17mila views sul canale YouTube della società; ‐ Stoke Your Fires, società gestita da Chris Stone, che nel 2001, in collaborazione con The Monster Company, ha lanciato sul web Blood and Bone China ad un horror drama in 12 episodi da 10 minuti ciascuno. L’ambientazione storica, la qualità delle riprese e gli effetti speciali sono alla base del grande apprezzamento ricevuto dal pubblico (con buone performance su YouTube) e dalla critica.

Regno Unito: le 100 web series vedono il coinvolgimento di una società di produzione?

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Relativamente alla distribuzione, va rilevato che 57 serie su 100 sono state rese accessibili attraverso un sito internet a prescindere da siti aggregatori come YouTube e simili. Le altre hanno optato per una distribuzione su YouTube o altri aggregatori e portali. Tra gli aggregatori utilizzati con cui spesso le produzioni hanno stretto accordi e partnership risultano molto attivi i social network Bebo e MySpace. I titoli che hanno visto il coinvolgimento dei broadcaster sono stati distribuiti in prima visione sui siti web dei canali o sulle piattaforme on demand come iPlayer (BBC).

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Regno Unito: le 100 web series sono distribuite attraverso un proprio sito Internet?

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Sono disponibili integralmente su YouTube 86 serie su 100, la maggior parte delle quali caricate su un proprio canale in via esclusiva (con il nome del canale che richiama il titolo della serie). Negli altri casi il canale che ospita gli episodi è dedicato più generalmente alle creazioni video dell’autore o della società di produzione, di cui porta il nome, o dell’aggregatore.

Tra le 14 serie indicate come non presenti su YouTube vi sono anche quelle in cui l’aggregatore video di Google viene utilizzato solo come veicolo promozionale per altre piattaforme ospitando solo teaser, promo o alcuni episodi. Le serie non presenti su YouTube sono distribuite, come già detto, sui siti web dei canali televisivi (nel caso di coinvolgimento di broadcast) sui citati social network e sugli aggregatori Blip.tv e Kold Kast.

Regno Unito: le 100 web series sono distribuite attraverso un canale YouTube?

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Le serie che dispongono sia di un proprio sito che di un canale YouTube sono 46. In tre casi i video sono stati rimossi da YouTube per violazione sulle norme relative a contenuti considerati ambigui. Per 30 serie prodotte è stato identificato un committente, ossia un soggetto che ne abbia commissionato la produzione. In 12 casi si tratta di un broadcaster. Ci sono poi 18 titoli per i quali il committente non è un broadcaster. Regno Unito: le 100 web series prodotte hanno un committente? 98

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Nel dettaglio tra i committenti non televisivi figurano aziende attive nei settori tlc e Information Technology (Nokia, Vodafone, Microsoft), auto (Ford) e beverage (Foster), istituzioni nazionali (Home Hoffice, e il Dipartimento Gioventù) e social network (Bebo e MySpace).

Fra le 100 serie censite, a novembre 2012 risulta che 9 abbiano trovato una distribuzione televisiva (siano state, cioè, programmate da un’emittente nazionale o locale su di un palinsesto lineare).

Regno Unito: le 100 web series prodotte hanno trovato una distribuzione televisiva?

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series” La maggior parte è stata mandata in onda sui canali BBC. Si tratta di: ‐ tre titoli andati in onda su BBC 3: Being Human: Becoming Human, Dawson Bros Funtime e Eastenders E20 (quest’ultimo anche su BBC 1); ‐ un titolo su BBC (anche in modalità Red Button): Doctor Who: Pond Life; ‐ due titoli su BBC 2: The Cut e The Well. Con riferimento agli altri broadcaster: ‐ un titolo su Channel 4: Dubplate Drama; ‐ un titolo su Sky Atlantic HD (BSkyB): Mid Morning Matters Feat. Alan Partridge (la seconda stagione andrà in onda nel 2013); ‐ un titolo sul canale digitale Fiver di Channel Five: Sofia’s Diary.

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2.6. ALCUNI DATI SULLE PERFORMANCE

Per avere una quantificazione del successo delle serie, il dato numerico più facilmente rintracciabile è quello relativo alle views medie per episodio sul canale YouTube. Questo poiché, nella totalità dei casi, gli episodi visibili sui domini proprietari delle diverse serie non dispongono di un counter, così come sulle altre piattaforme o aggregatori. Di conseguenza, la classifica delle prime 10 serie per visualizzazioni medie/episodio assume carattere puramente indicativo (specie considerando che una view conteggiata non sempre corrisponde ad una fruizione dell’episodio completo) e serve a dare un’idea delle serie di maggior successo. Fra le prime 10 serie per visualizzazioni, ben 7 sono Comedy (distribuite fra diversi sottogeneri), anche se il primo posto è saldamente di un Drama (Doctor Who: Pond Life), con 645.000 visualizzazioni medie, più del doppio delle serie che occupano la seconda e la terza posizione. Per due titoli di grande successo ‐ Mid Morning Matters Feat. Alan Partridge e Sofia’s Diary si è proceduto ad una stima realistica tenendo conto anche delle visualizzazioni su Bebo, pur in assenza di un dato certo di visualizzazione su YouTube.31 Dei titoli al primo e al terzo posto si è già accennato in precedenza. La serie al secondo posto All About The Mckenzies è stata scritta, diretta ed interpretata da Samuel Benta (attore anche in E20). E’ una “Black British Family Sitcom”, con un cast di attori di fama televisiva come Crai Young (Lost, Ncis, Melrose Place, Fringe) e Darren Darnborough (Eastenders, The Bill, , True Blood). Il canale su YouTube ha registrato punte che sono andate oltre le 500mila views nei primi episodi. La serie è stata presentata all’ultima edizione del Los Angeles Web Festival.

31 Un altro titolo Svengali non più presente su YouTube (i diritti sono stati acquisiti di recente da una società di distribuzione cinematogrfica per farne un film di lungometraggio) non ha trovato spazio in questa speciale classifica sebbene varie fonti lo abbiano indicato come una delle 10 web serie più viste su YouTube. Un articolo del Telegraph riporta il dato di 15.000 visualizzazioni per ciascuno dei primi 5 episodi. 100

Regno Unito: Top 10 web series per visualizzazioni medie ad episodio su YouTube Rank Titolo Logo Genere Sottogenere Views / epis. (YouTube)

1 Doctor Who: Pond Life Drama Fantascienza 645.000

2 All About Mckenzies Comedy Sitcom 300.000

3 Sofia’s Diary Drama Teen 300.000*

4 Misery Bear Comedy Fantasy 200.000

(mix tra animazione e fiction) 5 Dawson Bros Funtime Comedy Sketch 145.000

6 Mid Morning Matters Comedy Sitcom 120.000** Feat. Alan Partridge

7 The Crabistick Show Comedy Sketch 100.000

8 Meet The Adebanjos Comedy Sitcom 92.000

9 Vic & Bob’Afternoon Comedy Sketch 50.000 Delights

10 Bloody Cuts Drama Horror 32.000

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”. * Dato stimato e riferito anche a Bebo (ha registrato 5 milioni nelle prime due settimane). ** Dato stimato. Solo su YouTube il primo episodio ha totalizzato 192.000 views.

Vista la preponderanza del genere Comedy nella Top 10 assoluta, si propone anche la Top 10 per visualizzazioni circoscritta al genere Drama. In questo caso, il numero delle views è decisamente più basso.

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Regno Unito: Top 10 web series per visualizzazioni medie ad episodio su YouTube (solo genere Drama) Rank Titolo Logo Genere Sottogenere Views / ep. (YT)

1 Doctor Who: Pond Life Drama Fantascienza 645.000

2 Sofia’s Diary Drama Teen 300.000

3 Bloody Cuts Drama Horror 32.000

3 Freak Drama Teen 25.000

4 Hollyoaks: The Morning Drama Teen 25.000 After The Night Before

5 Dubplate Drama Drama Teen 18.000

6 Venus Vs Mars Drama Teen 15.000

7 Blood and Bone China Drama Horror 14.000

8 The Secret World of Sam Drama Soap 13.000 King

9 Zomblogalypse Drama Horror 9.500

10 Beyond The Rave Drama Horror 9.000

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series” Dal monitoraggio effettuato è emersa una nutrita presenza di titoli di genere horror (ne sono stati selezionati 8 su 100), come risulta evidente anche nella classifica sopra riportata che ne ospita addirittura 4 su 10. 102

Al terzo posto figura Bloody Cuts, prodotto nel 2011 dall’omonima società in collaborazione con Millenium Fx. Gli episodi (sinora ne sono stati realizzati 6 ed è in uscita il 7°) sono finanziati grazie ad una campagna permanente di crowdfunding, tramite l’agenzia specializzata Kickstarters e al sostegno di personaggi noti come Stephen Fry (Gosford Park, Sherlock Holmes) che ha generosamente contribuito con le proprie finanze alla causa. Il sito proprietario dal quale vengono rilasciati gli episodi si sta caratterizzando come un vero e proprio contenitore antologico di short di buona fattura dedicati al genere che ha attratto complessivamente 250.000 views. Magazine e riviste specializzate riportano la notizia di un imminente sbarco della serie sul grande schermo con un film intitolato Scarecrows.32 Di Blood and Bone China e di Zomblogalypse si è già accennato. Al decimo posto troviamo l’horror‐thriller Beyond The Rave (19x4’), prodotta da Pure Grass Film per la storica casa cinematografica Hammer Films che con questo progetto torna alla ribalta dopo due decenni di inattività. Trasmessa su MySpace in 13 territori nel 2008. Nel 2010 sono stati pubblicati 4 dvd in collaborazione con Channel 4.

2.7. IL RUOLO DEI BROADCASTER

Il broadcaster che, prima degli altri, ha puntato con maggiore convinzione sulle web series è stata la BBC (svolgendo un ruolo simile alla ABC negli stati Uniti) che sin dal 2007‐2008, con la creazione di una struttura specializzata in prodotti per ragazzi (BBC Switch) ha mostrato grande attenzione alla produzione di contenuti per la rete per estendere la propria offerta a nuove fasce di pubblico in una logica multicanale. La struttura è stata soppressa nel 2010 per tagli del budget che hanno colpito soprattutto i progetti legati alle attività on line. Nel corso degli anni la strategia adottata si è concentrata prevalentemente sulla valorizzazione di prodotti di grande successo sui propri canali, attraverso le creazione di una serie di spin‐off paralleli rilasciati sui siti dei canali di appartenenza. Più di recente il gruppo pubblico ha deciso di investire in contenuti originali on line stand‐alone, commissionando una serie di titoli (prevalentemente comedy) da distribuire sulla piattaforma iPlayer. Sono una decina i progetti nei quali si è rilevato un coinvolgimento a livello ideativo, produttivo e distributivo da parte del pubcaster britannico. Tra i quali segnaliamo: ‐ The Cut, teen drama (anch’essa alla terza stagione) commissionato nel 2009 alla Big Balls da BBC Switch. Dopo una prima visione on line (una sorta di preview), gli episodi sono andati in onda su BBC 2 con una differente pezzatura a distanza di una settimana dal loro rilascio sul web. La serie è stata sviluppata con l’autore di Eastenders Al Smith e prodotta da Pete Gibbons (KateModern). Il successo del progetto ha indotto BBC ad affidare alla Big Balls Film uno spin off della web serie, per espandere i temi e i personaggi coinvolgendo direttamente gli utenti all’interno dei forum e dei social network; ‐ EastendersE20, spin‐off on line della storica soap opera fruibile attraverso iPlayer. E’ giunto alla sua terza stagione con 37 episodi da circa 10 minuti ciascuno. In un primo momento il concept è stato sviluppato in modo autonomo facendo emergere le storie di alcuni giovani personaggi; nel corso della produzione le storylines sono andate via via incrociandosi con quelle della serie madre. Dopo il passaggio on line, gli episodi accorpati (omnibus) venivano trasmessi su BBC One. Le serie rieditate in pezzature da 30 minuti sono andate in onda anche su BBC Three. La terza stagione è stata commissionata da BBC Learning; ‐ Being Human: Becoming Human, recente spin off dell’omonima serie supernatural in onda da quattro stagioni su BBC 3. Il titolo è stato commissionato a Touchpaper Wales (Gruppo Zodiak) da BBC Drama Multiplatform e segue le vicende del vampiro teenager Adam (lo stesso presente nella serie madre). Gli 8 episodi sono stati distribuiti sul sito della BBC e su iPlayer. Dopo il rilascio on line

32 Il film sarà diretto da Neil Gordon, già dietro la macchina da presa nell’episodio Mother Dies e conosciuto come capo della Millenium FC, società responsabile degli effetti speciali anche di altre serie come Saving Private Ryan e Being Human e vincitore di un premio Bafta per il Doctor Who. 103

gli episodi sono stati riuniuti in un unico pezzo da 50 minuti e trasmessi da BBC 3 il 20 marzo 2011 in prima serata. In aggiunta agli episodi sono stati realizzati contenuti speciali per dispositivi mobili (video, foto ed altro materiale rilasciato ogni settimana in attesa dell’uscita del nuovo episodio).E’ in lavorazione la seconda stagione. ‐ Doctor Who: Pond Life, prequel “promozionale” della VII stagione della storica serie sci‐fi che va in onda su BBC. E’ incentrato sulla vita familiare dei personaggi Rory e Amy fuori dal Tardsi. I 5 episodi di appena 1,5 minuti, rilasciati ogni giorno, a partire dal 27 agosto 2012 sul sito e sul canale YouTube della BBC (in attesa del 1° settembre data di inizio della VII stagione tv) hanno registrato visualizzazioni record sul web; ‐ Dawson Bros Funtime, sketch comedy prodotta da Will Saunders per BBC Comedy. Nel cast star di YouTube come Chris Kendall (The Crabstickz Show) e Jenny Bede. Fa parte di un pacchetto di 7 show commissionati recentemente dal pubcaster a produzioni indipendenti esterne, rilasciati nella seconda metà del 2012 sul sito di BBC 3 e resi disponibili su iPlayer. La serie ha registrato su YouTube 145mila views medie. BBC 3 ha ri‐trasmesso gli episodi in seconda serata accorpandoli in un formato unico da 15 minuti. I fratelli Dawson sono un trio di autori con alle spalle altre produzioni tv di successo: ‐ Misery Bean, serie di successo realizzata per BBC Comedy da Roughcut Tv che vede come protagonista un orsetto depresso calato in ogni genere di situazione da quella sentimentale a quella professionale e che spesso si rifugia nell’alcol...Nel corso degli episodi l’orsetto incontra vari personaggi noti del mondo dello spettacolo e dello sport. L’orsetto ha guadagnato grande notorietà dopo la programmazione della serie a tal punto da essere invitato a partecipare ad altre produzioni andate in onda sui canali della BBC. Nell’ottobre 2011 è stato pubblicato un libro illustrato, e nel 2012 la serie ha vinto il Best Internet Viral Show al Loaded Laftas comedy award (vedi infra).

Seppure con minore impegno produttivo e distributivo anche gli altri broadcaster si sono rapportati al fenomeno delle web series. Nel 2009 Channel 4, seguendo le orme della BBC, ha commissionato alla Conker Media Hollyoaks: The Morning After the Night Before, spin‐off della celebre soap incentrato sulle vicende di tre personaggi della serie madre. La serie composta da 12 episodi della durata di circa 4 minuti ciascuno è stata finanziata dall’Home Office del Governo britannico nel quadro di una campagna contro il fenomeno dell’alcolismo giovanile. Distribuita sul sito del broadcater (E4) e disponibile su iTunes. Su YouTube, ha registrato 25mila views medie. Ancora prima, nel 2007, Channel 4 aveva lanciato Dublate Drama, teen drama interattivo e multipiattaforma prodotto dall’omonima società di produzione con al centro le difficili vicende di un gruppo di giovani di colore in un contesto sociale suburbano a rischio (sponsorizzato dal NSPCC’s Childline Service). Anche in questo caso il titolo si rifaceva ad una serie mandata in onda par la prima volta nel 2005. Distribuito sia sul canale broadcast che in rete sul proprio sito (4oD), la serie ha registrato 18mila views medie sul canale personalizzato YouTube nell’arco di tre stagioni (i 24 episodi sono stati caricati a partire dal 2009). Più di recente (2010), Channel 4 ha prodotto Bite, teen comedy sponsorizzata dalla Ford. Disney ha prodotto nel 2009 Celia and Chloe, branded teen comedy sponsorizzata dalla Johnson & Johnson. I 10 episodi sono fruibili anche sul social network Bebo. Le due protagoniste vanno in cerca dei biglietti per la prima europea del film su Hanna Montana (Disney). La web serie era abbinata ad un concorso per vincere due biglietti per l’anteprima del film a Londra insieme alle protagonoste della teen soap. Il titolo è stato acquisito in 7 Paesi tra Europa ed Asia, beneficiando della distribuzione internazionale del film, di cui la serie ha costituito un originale veicolo di marketing on line.

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2.8. I FESTIVAL

Laftas Manifestazione annuale promossa ed organizzata dal magazine Loaded a Londra, che assegna 16 Comedy Awards. A differenza dei British Comedy Awards (centrati solo sulla tv), i Laftas coprono vari ambiti tra cui lo spettacolo dal vivo, il cinema, la televisione, l’editoria ed anche la rete. Nell’ultima edizione 2012 svoltasi a febbraio (e sponsorizzata da Yahoo!) il premio per il miglior “Internet Viral Show” (istituito proprio quest’anno) è stato assegnato a Misery Bean (tra le nomination Alan Partridge's Mid Morning Matters, Harry Hill's Little Internet Show, The Fast Show e Vic & Bob's Afternoon Delights). I premi sono votati dal pubblico collegandosi direttamente al sito Loaded.co.uk. New York Television Festival – Londra. Gli organizzatori della manifestazione americana (cfr. sezione Festival USA) hanno deciso aprire una filiale del proprio festival nella capitale britannica con l’obiettivo di favorire ed intensificare le relazioni produttive tra i due mercati. Sponsor principali dell’edizione londinese sono BBC America, Warner Bros International Television e Fox Television Studios.

Raindance Si definisce “The Voice of Indie Film”, è una manifestazione nata nel 1992 con sede a Londra, dedicata a promuovere la produzione indipendente nel Regno Unito. Sostenuto dall’Independent Film Trust, il festival dal 1998 assegna il British Independent Film Award (BIFA). L’ultima edizione si è svolta dal 26 settembre al 7 ottobre 2012 ed ha celebrato il 20° anniversario. Tra le categorie previste anche il Best Documentary e il Best UK Shorts che, pur non coincidendo con il genere in esame, vedono la partecipazione del medesimo mondo produttivo e professionale. I promotori del festival realizzano anche altre attività collaterali come attività seminariali e di formazione (Post Graduate Degree in Independent Film). Dal 2007 gestisce il portale web Raindance.tv che trasmette on line filmati brevi e documentari realizzati da giovani videomaker indipendenti contribuendo ad alimentare una community on line Nel corso degli anni gli organizzatori hanno aperto sedi a Vancouver, Montreal, New York, Budapest, Bruxelles e Berlino, dove è stato avviato un gemellaggio con il Lichtspielklub Short Festival (giunto alla sesta edizione, si svolge nella prima metà del mese di gennaio) Dal 1998 il Raindance Film Festival ha creato uno spin‐off, il Moët British Independent Film Awards, che si tiene ogni anno nel mese di dicembre, dedicato in modo particolare ai nuovi talenti.

Bafta I BAFTA (British Academy of Film and Television Arts), considerati come l’equivalente britannico degli Oscar, non prevedono ad oggi una sezione o una categoria specifica per le web series. La sezione più vicina alle opere oggetto di analisi è quella che assegna nel corso di una apposita cerimonia i Bafta Interactive Entertainment Awards, istituiti nel 1998 e relativi ad opere interattive, siti e videogames. Per diversi anni consecutivamente il premio è stato attribuito al sito BBC News On Line. All’interno della categoria dei 22 premi riservati ai prodotti per la televisione, figura anche il YouTube Audience Award, assegnato direttamente dal pubblico britannico.

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2.9. LE WEB SERIES SELEZIONATE PER IL FOCUS

1 Sofia’s Diary

Anno: 2008 Genere: Drama Sottogenere: Teen

Episodi totali: 130 (prime due Stagioni: 3 Durata media: 3’ stagioni) +10 (terza stagione)

1. Trama e cast Protagonista di questa teen soap interattiva e crossmediale scritta da Danny Stack, la diciasettenne Sofia Taylor (interpretata da Rachel Hyde‐Harvey) alla prese con una vita familiare, scolastica e sentimentale piuttosto turbolenta e piena di sorprese. Sofia vive a Stockport; la sua storia inizia con la scoperta che il suo fidanzato la tradisce con la sorellastra Trisha. Per vendetta cerca di sedurre a sua volta il fidanzato di Trisha ma senza successo. In uno degli episodi Sofia, mentre si trova a scuola, dà fuoco al laboratorio di chimica. A seguito di questo incidente e dopo aver scoperto nel suo bagno alcune pastiglie di ecstasy, la madre decide di mandarla a studiare a Londra dove va ad abitare a casa del padre, della sua nuova moglie e dei loro due figli. Qui incontra quello che diventerà il suo migliore amico, Sean, fino a che questi muore per un colpo di pistola sparato accidentalmente. Gli episodi della seconda stagione sono incentrati sull’indecisione di Sofia nello scegliere il proprio fidanzato tra Finn e Josh. Nella terza stagione Sofia entra in una fase più matura della sua vita. Inizia a lavorare presso la rivista “Wicked Magazine” (dove entra in forte contrasto con la sua rivale Rebecca Nixon) e va a vivere a casa di Alice Clayton Smith, sua datrice di lavoro. Rachel Hyde‐Harvey nasce professionalmente come vocalist in diversi gruppi musicali pop e rock per poi approdare alla carriera di attrice prima teatrale e poi televisiva (ha interpretato il ruolo di Amy nella serie in onda su Cbbc I dream all’interno del programma S Club 8). Nel cast della serie Lauren Gordon, Gavin Stenhouse, Georgina Leahy, James Nield, Paul Opacic (interpreta Car Castello nella soap Hollyyoaks in onda su Channel 4), Lucia Giannecchini, Heidi Monseni. La costruzione della trama è stata sviluppata anche grazie all’apporto degli utenti connessi sul social network Bebo (replicando il modello di interazione già adottato per Kate Modern), i quali ogni settimana avevano la possibilità di scegliere e votare verso quale percorso indirizzare la storia della protagonista.

2. Produzione e finanziamento Basata su un format portoghese ideato da Nuno Bernardo e realizzato nel 2003 da BeActive (operatore nel settore del mobile entertainment). La versione inglese (target 16‐24) è stata prodotta per conto di Sony Pictures Television International (a sua volta su commissione del social network Bebo, all’epoca appena acquisito da AOL33) da Campbell Ryan Productions, società irlandese creata da Trina Campbell. Nel ruolo di produttore esecutivo figura, insieme a Serena Cullen e Joanna Shields, anche Antony Root, figura di spicco del panorama televisivo britannico (Bbc, Granada Showtime), in quegli anni Vice Presidente dell’European Production di Sony Pictures televison proprietaria dei diritti del format a livello europeo. Nel 2010 e 2011 Root ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Industry Week al Roma Fiction Fest. Per il finanziamento della serie la produzione ha siglato accordi di sponsorizzazione e product placement con Unilever (Sure Girl, deodorante per ragazze), Pearl Drops, Nair e Golddiga. La terza stagione, avviata nel marzo 2009, è stata sponsorizzata in esclusiva da TFL (Transport of London) nel quadro di una campagna di sensibilizzazione sui temi della sicurezza stradale, volta ad incoraggiare i giovani ad essere maggiormente responsabili. La storyline è stata impostata

33 Nel 2008 la Internet company statunitense ha acquisito nel marzo 2008 il social network per 850 milioni di dollari. Nel giugno 2010 lo ha ceduto ad un gruppo finanziario Criterion Capital Partners a causa dei bassi livelli di redditività. 106

in modo da prevedere diversi momenti in cui vi sono espliciti richiami ai temi della sicurezza, incentrati sulla morte di uno dei personaggi a seguito di un incidente stradale.

3. Outlet di distribuzione Web (http://www.bebo.com/sofiasdiary). La serie non dispone di un proprio canale, web essendo stata trasmessa in prima visione sul social network Bebo dal marzo 2008 al giugno 2009, davanti ad una platea potenziale di 5 milioni di iscritti. La serie non è disponbile on line in Italia. La peculiarità del canale distributivo ha permesso durante la programmazione della serie un forte grado di interazione con gli spettatori grazie alla possibilità di postare commenti sul blog e di partecipare ai sondaggi proposti dal social network. Si trattadella seconda web series interattiva su Bebo dopo KateModern. La pagina è tuttora visibile e contiene tutti gli episodi (i video non sono disponibili in Italia), gli extra, trailer, backstage. Varie le sezioni presenti nella pagina (informazioni personali, sondaggi, blog ‐molti commenti sono concentrati nel periodo 2008‐2009) alle quali l’utente può partecipare previa registrazione. Nelle prime due stagioni del 2008 (17 marzo‐13 giugno e 16 giugno–12 settembre) gli episodi venivano resi disponibili settimanalmente. Nella terza stagione, partita otto mesi dopo, dal 29 maggio al 30 giugno 2009, la cadenza è diventata bisettimanale (ogni martedì e giovedì alle 17.30). YouTube: Dal mese di marzo 2012 “Canale di MsrHaleyJames” (forum italiano dedicato alla serie inglese Britannia High in onda su Itv) ha allestito un canale YouTube dedicato alla serie (96 iscritti) che ospita 21 video con scarse visualizzazioni (la più alta ne conta 102). All’interno della playlist troviamo alcuni episodi della seconda e terza stagione, il promo di lancio su Fiver, backstage e dietro le quinte, trailer, finali alternativi. TV (Fiver). Nell’aprile 2008 Channel Five ha acquisito i diritti televisivi delle serie da Sony Pictures Television International. La serie è andata in onda alle 17.55 sul canale digitale Fiver ogni settimana dal 17 aprile 2008 (un mese dopo la release su Bebo) al 12 giugno 2009 nel formato originale da 3 minuti. Ogni secondo weekend veniva mandato in onda un doppio episodio omnibus di 30 minuti (2x30’). Nel week end precedente la prima messa in onda anche Five ha trasmesso i due episodi omnibus da 30 minuti. A causa dei bassi ascolti i singoli episodi sono stati anticipati alle 16.00 sempre su base settimanale, mentre gli omnibus sono stati soppressi dal palinsesto. Scaduti i diritti delle prime due stagioni, Five ha deciso di non rinnovarli e di non acquisire quelli relativi alla terza. In Portogallo, dove la serie è stata ideata e veicolata in modo sperimentale su web e su dispositivi mobili, il canale Rtp2 ha già mandato in onda 4 stagioni. Il format, oltre ad essere stato acquisito da Sony, è stato adattato in molti altri Paesi: dagli Stati Uniti (Fox) alla Germania fino a Brasile, Turchia e Vietnam. Dvd (Sony). La major detentrice dei diritti di sfruttamento della serie ha commercializzato in Dvd le prime due stagioni dopo il successo prima su Bebo e poi su Fiver. Il cofanetto composto da due dischi della durata complessiva di 2 ore e 4 minuti, contiene, oltre a tutti gli episodi, vari contenuti extra tra cui i finali alternativi, lasciando decidere allo spettatore tra vari possibili snodi narrativi legati alla vicende quotidiane della protagonista.

4. Social Network Bebo (http://www.bebo.com/sofiasdiary): la pagina della serie conta 3.927 fans (al 21/12/2012) e 2.537.937 visite al profilo (20/12/2012). Gli utenti di Bebo avevano la possibilità di interagire con gli autori scegliendo settimanalmente (attraverso appositi sondaggi) tra alcune opzioni narrative, indicando quale direzione far prendere alla storia. Agli utenti inglesi della serie è stato offerto un servizio gratutito di sms (“alert service”) tramite il quale la produzione intratteneva una relazione costante e diretta con gli spettatori proponendo loro suggerimenti e consigli sullo sviluppo in tempo reale della storia. Oltre al servizio di messaggistica tramite dispositivi mobili, era possibile consultare un blog aggiornato quotidianamente, animato dagli stessi personaggi della serie, e nel quale gli utenti erano interpellati ed invitati ad esprimere un punto di vista in merito a particolari dubbi o fornire il proprio parere su specifiche circostanze capitate durante la storia. La serie rappresenta uno dei primi e più riusciti esempi di integrazione tra web e social media, in cui gli spettatori sono stati coinvolti come parte attiva del progetto. Facebook (Sofia‐Diary): si segnala anche una pagina Facebook aperta l’8 agosto 2008 ma conta solo un centinaio di fan, una piccola photogallery e pochi commenti, tra cui quelli di alcuni utenti italiani che hanno espresso disappunto per non poter vedere la serie su YouTube. Sulla pagina sono postati anche i link utili per acquistare i dvd e il libro.

5. Altre iniziative di comunicazione Può considerarsi tale la modalità con cui Bebo ha reclutato il cast, annunciando pubblicamente nel settembre 2007 sul poprio portale di voler selezionare on line i ruoli dei 5 protagonisti chiave della serie tra giovani talenti under 21. La 107

procedura prevedeva che ciascun aspirante attore postasse sul social network la propria candidatura video entro una certa data. I provini si sono poi tenuti nei giorni successivi a Londra. Anche le colonne sonore contenute nella serie hanno costituito un importante veicolo promozionale. Vari gruppi hanno collaborato alle musiche, dal duo The Ting Tings a The Script, nota band irlandese vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti a livello internazionale. Tra le iniziative di comunicazione di natura sociale volte a sensibilizzare gli spettatori della serie, va segnalata quella in cui Sofia, nei primi episodi della seconda stagione, incoraggia i giovani spettatori a chiamare un numero verde per denunciare crimini commessi con armi da fuoco, a seguito della morte del personaggio Sean Walker causata proprio da un’arma da fuoco al termine della prima stagione. Nella terza stagione Sofia fa altrettanto per invogliare i giovani a denunciare chi commette reati in violazione del codice stradale. Anche in questo caso gli appelli della protagonista sono legati alla morte – dopo un periodo di coma ‐ di un altro personaggio (Scratch) investito da una macchina. Alla serie sono state associate iniziative editoriali tra cui una rivista (“Mizz Magazine”), un libro edito da Penguin e un Radio Show. La produzione ha ceduto i diritti di licensing a varie aziende tra cui la multinazionale Unilever (presente all’interno della serie con il deodorante Sure Girl).

6. Festival e premi Nel 2008 la serie ha ottenuto una nomination al Broadcast Digital Channel Awards. Nel 2004, la serie orginale portoghese aveva conseguito la nomination al Mobile Entertainment Forum Awards di Londra. Definita dalla newsletter specializzata C21 “one of the most iconic teen series of the decade”.

7. Performance Fonti specializzate britanniche riportano che nel corso della prima settimana la serie ha registrato 5 milioni di contatti sul social network Bebo per un totale di 16/30 milioni di viewers nei due anni di programmazione (fonti discordanti). Sono state stimate 300mila views medie. Il primo episodio ha superato le 300mila views in sole 24 ore. La pagina della serie su Bebo conta circa 2,6 milioni di visite. In Portogallo la serie ha registrato 200mila visite al mese e 19mila iscritti al servizio mobile.

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2 Eastenders E20

Anno: 2010 Genere: Drama Sottogenere: Teen

Stagioni: 3 Episodi totali: 37 (12+10+15) Durata media: 9’30”

1. Trama e cast Spin‐off della longeva e popolarissima soap opera della BBC Eastenders, Eastenders E20 è un teen drama incentrato sulle vicende parallele di tre teenagers di Walford, stesso quartiere vittoriano ad East London in cui è ambientata la serie madre Eastenders. Il nome (E20) riprende il codice postale di Walford. Nella prima stagione i personaggi sono Zsa Zsa Carter (Emer Kenny), Leon Small (Sam Attwater) Fatboy (Ricky Norwood) e Mercy Olubunmi (Bunmi Mojekwu). Nella seconda stagione troviamo Asher Levi (Heshima Thompson) e suo fratello Sol (Tosin Cole), Naz Mehmet (Emaa Hussen) e Stevie Dickinson (Amanda Faibank‐Hynes). Nell terza stagione, infine, i protagonisti della serie sono Ava Bourne (Sophie Colquhoun), Donnie Lester (Samuell Benta) e Faith Olubunmi (Modupe Adeyeye). La seconda stagione ha destato particolare scalpore per una presenza accentuata di scene di droga e di violenza giovanile. In un primo momento il concept è stato sviluppato in modo autonomo rispetto alla serie madre facendo emergere le storie di alcuni nuovi personaggi e lasciando sullo sfondo quelle dei protagonisti televisivi; nel corso della produzione le storylines sono andate via via incrociandosi con quelle della soap principale. Da segnalare la presenza di numerosi cameo all’interno dello spin‐off da parte di personaggi della soap madre. Gli autori sono stati appositamente selezionati attraverso un concorso e la frequenza ad una summer school della Bbc (vedi infra); appartengono alla stessa generazione dei personaggi, avendo una età compresa tra i 17 e i 22 anni. La serie è stata diretta da Michael Keillor (prime due stagioni) e John Howlett (terza stagione). I quattro personaggi della prima stagione sono successivamente approdati alla serie madre.

2. Produzione e finanziamento E20 è stata realizzata in house dalla Bbc in occasione del 25esimo anniversario della serie madre. Il processo produttivo della prima stagione è durato sei mesi, dal commissioning fino al montaggio finale. Prodotta da Deborah Sathe, la prima serie è stata commissionata da Rosie Allimons (multiplatform commissioning executive della Bbc) e avallata da Simon Nelson (controller della struttura Bbc Vision). John Yorke, controller della struttura drama e nuovi talenti della Bbc, ha supervisionato la produzione esecutiva nell’arco delle stagioni. Creata e sviluppata da Diederick Santer che ha svolto il ruolo produttore esecutivo nella prima serie e da John Yorke, Controller Drama & New Talent della Bbc. Bryan Kirkwood ha preso il posto di Santer come produttore esecutivo nella seconda e terza stagione. Da segnalare che Kirkwood è approdato in Bbc dopo una precedente esperienza nelle scuderie di Channel 4 come produttore esecutivo di Hollyoaks. Sarah Miller è la produttrice esecutiva della terza stagione. La seconda serie è stata annunciata l’8 aprile 2010, commissionata da Sarah Clay, anche a seguito delle insistenti richieste da parte di un numero crescente di fan (17.000 sulla pagina di Facebook) Interessante il modello di sviluppo della serie. Per la prima stagione, Bbc ha allestito un team di tredici giovani sceneggiatori (dai 17 ai 22 anni) provenienti da diversi quartieri di Londra scelti a seguito di una competizione. I ragazzi hanno frequentato una summer school di quattro settimane (agosto 2009) nel quadro di iniziativa della Bbc volta a promuovere nuovi talenti creativi. L’aspetto interessante dell’iniziative è che i giovani partecipanti al progetto non erano a conoscenza che il loro lavoro servisse per lo spin‐off di Eastenders. Solo al termine della summer school, Bbc ha commissionato loro i primi dodici episodi, cui hanno fatto seguito gli altri dieci della seconda stagione. La scrittura della terza stagione è stata affidata ad un nuovo team di quindici autori selezionato con criteri differenti: a 109

ciascun potenziale autore veniva richiesto di scrivere una scena che accomunasse i personaggi della webseries con uno dei personaggi della serie madre. Alcuni autori sono stati succesivamente scritturati anche come attori nella serie come nel caso di Emer Kenny che ha interpretato Zsa Zsa. Girata presso gli Elstree Studios, gli stessi dove si gira la celebre soap, per la web serie si è fatto uso di tre telecamere a spalla per dare un taglio più realistico alle scene, marcando in questo modo una sostanziale differenza rispetto alla serie televisiva girata con telecamere fisse. La prima serie è stata girata in circa dieci giorni per un totale di circa 120 minuti. La durata dei singoli episodi variava da 3 a 16 minuti. Più omogenea la durata dei 10 episodi della seconda stagione (con una media di 14 minuti ciascuno) anche a seguito delle lamentele giunte da parte del pubblico. Più lunga la durata delle riprese della terza stagione (15 episodi), iniziate l’8 maggio 2011 e terminate dopo 4 settimane. La terza stagione, annunciata il 27 settembre 2010, è stata commissionata da Bbc Learning (sotto il coordinamento del controller Saul Nassè), segno di una nuova strategia volta a coinvolgere in modo diretto ed attivo il mondo scolastico. L’obiettivo è stato quello di utilizzare un drama ormai molto popolare tra i giovani com leva di conoscenza e di apprendimento nelle scuole. Nella scenaggiatura sono state inserite materie legate al curriculum nazionale scolastico inglese PSHE (Person, Social, Health, Education) come il bullismo e i condizionamenti del “branco”.

3. Outlet di distribuzione Web (www..co.uk//e20): le prime due stagioni sono state programmate alle 20:00, due volte a settimana (martedì e giovedì) sul sito on line della Bbc, dall’8 gennaio 2010 all’8 giugno 2011. La terza stagione è partita il 20 settembre 2011. Il sito è molto ricco e curato: contiene contenuti extra e informazioni dettagliate sui profili dei singoli personaggi della serie e sul team dei 13 giovani autori (alcuni dei quali anche attori). Sono presenti i link alla serie principale, oltre che alle pagine Facebook e Twitter. Non manca anche un blog (E20‐four/7) con commenti e suggestioni sui principali snodi narrativi delle tre stagioni. Il sito rimanda anche alla sezione “The Production Talent Pool”, un progetto finalizzato a raccogliere candidature e selezionare giovani talenti creativi interessati a progetti crossmediali e multipiattaforma in corso di realizzazione in varie sedi del Paese e per i quali sono richiesti specifici profili professionali. Come accaduto per la web serie, il progetto prevede un periodo di training intensivo promosso dall’Academy College of Production della durata di 18 mesi.

Canale Youtube: sono stati rilevati due canali: EastenderE20 creato il 20 dicembre 2009: 115 iscritti e 111.775 views (al 22/12/2012). Qui sono presenti solo 23 video (promo e teaser della serie e profili dei personaggi principali), insieme perlatro ad alcuni episodi della serie madre. Nella playlist compaiono solo due video della prima stagione, gli unici a totalizzare un discreto numero di contatti: si tratta della prima (52.239 views al 22/12/2012) e della seconda parte (24.972 views al 22/12/2012) del primo episodio. EastendersE20Online che a sua volta ha creato sottocanali in corrispondenza delle singole stagioni. Il canale relativo alla seconda stagione, aperto il 9 gennaio 2010, conta 204 iscritti e 161.972 visualizzazioni. Contiene 22 video di cui 5 relativi ai primi 3 episodi (il primo e il terzo episodio sono divisi in due parti), e per il resto teaser, promo e scene extra Un terzo canale ‐ il più corposo perché contiene ben 4.411 video relativi a varie annate storiche della serie madre – creato il 3 gennaio 2010 e denominato EastEndersOnTV (5360 iscritti e 12.301.230 views) ospita anche i primi due episodi della terza stagione. La presenza solo di alcuni episodi (di difficile reperimento per l’assenza di una unica playlist con i vari episodi della web serie) riflette l’intento da parte del broadcaster di concentrare sul proprio sito la prima visione della serie (e a seguire su Bbc 3), utilizzando YouTube soprattutto per ragioni di tipo promozionale. Tv (Bbc Three): dopo il passagio on line, gli episodi, rieditati in pezzature da 30 minuti, sono stati mandati in onda su Bbc Three dal mese di aprile 2010, il lunedì (venerdì per la terza stagione) in prima serata (20:30). Le tre stagioni della serie sono disponibili (per il pubblico britannico) in modalità catch‐up su iPlayer e tramite Red Button (applicazione interattiva).

4. Social network Facebook: (BBC‐Eastenders:E20): 161.534 fans (al 21/12/2012). La pagina creata dal pubcaster il 23 dicembre 2009 appare molto ricca di contenuti, segno evidente del forte dispiego di mezzi del broadcaster pubblico per fidelizzare il target giovanile e rafforzare la platea di spettatori on line e televisivi. Contiene un centinaio di foto di scena, link ad eventi promozionali, reminder in possimità del rilascio di nuovi episodi sul web o della messa in onda in tv, interviste sulle stazioni radioniche del gruppo televisivo (soprattuto Bbc Radio 4), annunci di candidature, premi e 110

riconoscimenti ottenuti. Numerosi i link ai blog dei giovani autori della serie e dei suoi attori principali nei quali si raccontano e si condividono le esperienze alla Summer School o sul set. Le statistiche indicano il mese di aprile 2012 come quello di maggiore popolarità e i 13‐17 anni come la fascia di utenti più assidua. Twitter (BBCE20): 385 tweet, 7.783 follower (22/12/2012). Contiene il link al sito Bbc dove poter vedere la serie, le foto dei personaggi le ultime notizie e i gossip da Walford, il quartiere di East London dove si svolge la serie. Molti tweet riguardano il lavoro di selezione degli autori. Il social network è stato utilizzato a partire dalla seconda stagione per introdurre teasers. Sono stati anche creati i profili di quattro personaggi.

5. Altre iniziative di comunicazione Le modalità di selezione degli autori e del casting, pubblicizzate dal broadcaster sui social network (in particolare Twitter) hanno generato un traino importante anche sul fronte della comunicazione e del lancio della serie stessa, attirando l’attenzione dei media e della stampa. Sul sito gli utenti sono stati coinvolti in vari modi, inclusa la scelta dei temi musicali attraverso una vera e propria competizione, lanciata anche su Bbc Radio 1, e che ha visto la partecipazione di ben 250 proposte. Per lanciare la terza stagione, Bbc Drama&Learning diretta da Sarah Miller (produttrice esecutiva della terza stagione) ha organizzato un tour presso le scuole del territorio coinvolgendo direttamente i giovani studenti nella scrittura di alcune scene basate sul curriculum PSHE (il Dipartimento scolastico ha creato una pagina ad hoc sulla serie in cui stimola allievi ed insegnanti sui vari aspetti sociali ed educativi prendendo spunto dagli intrecci narrativi), successivamente girate e montate grazie all’aiuto di un’attrice della serie, Modupe Adeyeye. In questo modo si è offerta agli studenti e ai docenti l’opportunità di applicare nel concreto le tecniche della produzione audiovisiva. Agli studenti è stata offerta anche l’opportunità di partecipare ad un tour nei principali stabilimenti di produzione della Bbc (Manchester, Newcastle, Birmingham, Belfast e Galsgow). Il lavoro finale è stato poi sottoposto ad una valutazione del team della Bbc.

6. Festival e premi Nel maggio 2011, la serie si è aggiudicata un Webby Award (edizione n°15) nella sezione Drama ‐ categoria Online Film & Video. Nel dicembre 2011 la produttice Deborah Sathe ha vinto il “ Creative Innovation Award” al Women in TV & Film Awards per il suo lavoro su E20. Ha ricevuto una nomination come miglior web serie nella categoria fiction al BANFF World Media Awards.

7. Analisi delle performance Fonti specializzate (Digital Spy) indicano nel periodo 8 ‐21 gennaio 2010, 1,7 milioni di spettatori (oltre agli episodi, anche il dietro le quinte ed altri contenut speciali) sul sito on line del pubcaster e tramite iPlayer. Il dato è progressivamente aumentato portandosi il 19 febbraio 2010 a 2,8 milioni dopo i 12 episodi della prima stagione, che salgono ulteriormente a 3,3 considerando anche contenti aggiuntivi (Fonte: the Guardian) Un comunicato stampa della Bbc riferito alla terza stagione segnala 1,2 milioni di views registrate complessivamente su Bbc on line e Bbc Three. Per quanto riguarda YouTube, sono stati rintracciati solo alcuni episodi (6 di cui 3 divisi in due parti) relativi alle tre stagioni all’interno di tre diversi canali (vedi sopra). L’analisi delle visualizzazioni – necessariamente parziale – mostra una media di 18.370 visualizzaioni per episodio. Il picco massimo (oltre le 50.000 views) riguarda la prima parte del primo episodio della prima stagione (episodi caricati dal 19 gennaio 2010). Nella seconda stagione la media relativa a 3 episodi si attesta poco sotto le 20.000 views con un andamento atipico che vede una crescita dei contatti tra il primo e il secondo episodio. A circa 10.000 views si attestano invece i due episodi della terza stagione di cui sono stati rilevati gli accessi sull’aggregatore.

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Views degli episodi di Eastenders:E20 (al 22/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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3 Svengali

Anno: 2009 Genere: Comedy Sottogenere: Parody

Stagioni: 1 Episodi totali: 9 Durata media: 5’

1. Trama e Cast La serie ruota attorno al mondo del Rock and Roll e racconta in modo scanzonato e satirico la storia di un giovane aspirante manager (Dixie Dean) che tenta il tutto per tutto per entrare a far parte del mondo della discografia britannica. Per inseguire il suo “big dream”, ovvero quello di creare la migliore band musicale al mondo, Dixie lascia la sua piccola città sperduta nelle valli del Galles per approdare a Londra insieme alla moglie Michelle. Nel primo episodio (l’unico disponibile su YouTube), Dixie incontra Horsey (Roger Evans), manager dedito all’uso della cocaina e dal pessimo carattere, che accoglie con scetticismo la sua sfacciataggine, dimostrandosi così fin da subito poco disponibile. Dixie non si lascia scoraggiare e segue Horsey per le strade di Londra fino a quando, accidentalmente, non entra in possesso del suo cellulare. Deciso a restituirglielo, Dixie si presenta in un pub nel quale Horsey e Alan McGee (boss della Creation Records, scopritore degli Oasis e figura leggendaria della discografia, indipendente e non, del Regno Unito) si stanno intrattenendo davanti ad una birra. Qui Dixie non perde occasione per farsi avanti con l’ex boss della Creation Records al quale consegna il promo dei suoi “Primitive Congratulation”. Alan si dimostra disponibile e curioso nei confronti del giovane gallese. Dopo aver concesso a Dixie di partecipare ad alcuni incontri assieme al suo entourage, Alan si presenta a casa sua consegnandoli una chiavetta contenente dei “contatti” utili per la sua futura carriera. Da questo momento in avanti, Dixie si ritrova a dover fare i conti con lo spietato mondo del music business, dal quale gli autori traggono spunti pungenti. Molti volti noti del mondo musicale britannico si sono prestati "al gioco", contribuendo alla registrazione delle varie puntate interpretando loro stessi. Tra questi, accanto a McGee, Pual “Bonhead” (ex Oasis), Carl Barat (The Libertines), Boy George (ex Culture Club), Maggot dei Goldie Lookin Chain ed altri DJ guest star (Michelle Gomez, Ciaran Griffiths). McGee presta il suo volto al character che dà il titolo alla fiction, Svengali, un produttore in grado di trasformare quasi all’istante la carriera di qualsiasi artista34. “Svengali” non racconta di un personaggio puramente inventato. Il soggetto, infatti, ricalca le vicende di Paul Dixon, ovvero il manager della vecchia band di Jonathan Owen, il quale ha ispirato la trama della serie on line. La serie è interpratata da Jonathan Owen (già vincitore di un premio Bafta, è apparso in serie televisive di rilievo come Shameless e My Family ed ha recitato come protagonista nel film indipendente gallese A Bit of Tom Jones), dalla veterana Sally Philips che interpreta la moglie e da Roger Evans (Horsey). Gli episodi sono stati scritti e sceneggiati da Dean Cavanagh. Apprezzato autore (Wedding Belles e Dose, che nel 2004 ha ricevuto una nomination al Bafta) con una lunga esperienza da giornalista presso riviste e magazine specializzati come The Face, i‐D e NME. Cavanagh vanta anche una collaborazione con (autore di Trainspotting). La regia affidata a Philip John, responsabile della Burn After Listening.

2. Produzione e finanziamento Serie cult a basso budget autoprodotta dalla società indie Burn After Listening (che è anche il titolo del secondo episodio) e girata a Manchester. Il concept nasce da un'idea di Jonathan Owen (co‐produttore ed interprete principale) che in parte ha vissuto una storia analoga prima di approdare alla carriera di attore. Come Dixie (stesso nome del suo vero manager musicale) anche Owen ha origini gallesi e in gioventù era entrato come bassista e cantante nella band musicale The Pocket Devils. Nelle parole dello sceneggiatore Dean Cavanagh, “(…) siamo riusciti a mandare avanti il progetto praticamente senza denaro. Jon (Owen), Phil (John) e Alan (McGee) hanno finanziato tutto ciò che serviva (…)”. La realizzione dei nove

34Svengali è il titolo di un film del 1931 della WB in cui un pianista malvagio –Svengali. seduce con l’ipnosi una giovane modella rubandola al suo fidanzato. La ragazza diventerà una famosa cantante.

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episodi ha comportato un lavoro di crica 18 mesi. Dai credtis nei titoli dei coda, commision manager risulta la sorella di Jonathan, Eleanor Owen. Nell’ottobre 2009 alcune riviste on line hanno diffuso la notizia di un interessamento alla serie da parte della Bbc per la realizzazione di uno spin off (in un articolo si parlava di progetto già entrato in fase di sviluppo). Non risulta che la collaborazione con il broadcaster pubblico abbia avuto seguito. Nel 2011 Owen ha fondato la Root Film insieme a Martin Root, titolare dell’omonima agenzia creativa inglese. Attulamente la società sta producendo un lungometraggio girato a Londra (per 6 settimane) basato sull’avvicente storia raccontata nella web serie e che dovrebbe uscire in sala nel 2013, come dichiarato da Owen in alcune interviste televisive e su Twitter.

3. Outlet di distribuzione Vimeo: sul social network sono visibili 7 dei 9 episodi (il terzo è diviso in due parti) caricati due anni fa dal regista Philip John. Sito web: il titolo non dispone di un proprio sito web essendo circolato soprattutto su Vimeo, Facebook, My Space e su YouTube. Canale YouTube ed altre piattaforme: il titolo non è più disponibile sull’aggregatore di Google, dove gli episodi sono stati rimossi eccetto il pilota dal titolo “God Loves a Tryer”. I primi episodi pilota e alcuni video legati alla serie sono stati caricati anche su MySpace (svengalinumberone) tra i mesi di marzo e agosto 2009. La serie era scaricabile da iTunes.

4. Social network Vimeo: sul social network all’interno della pagina “Philip John’s Videos” sono visibili 7 dei nove episodi (il terzo diviso in due parti). Facebook (svengalipage): 2.275 fan. Contiene quasi 200 foto, molte delle quali scattate nel 2009 durante le riprese o in locali di musica frequentati dai personaggi che compaiono nella web serie. La galleria mostra in modo chiaro la natura indipendente del progetto e il clima amichevole e collaborativo sul set. Presente il video del primo episodio e vari link a numerosi articoli di giornali e riviste specializzate, nonché una intervista alla Bbc nel programma e24. Nel 2009 sul social network era possibile vedere anche i 9 episodi. Twitter (svengaliMovie): 105 tweet e 1.055 followers. Allestita dalla RootFilms per promuovere il film che ormai, a leggere gli ultimi tweet dell’anno 2012, è in fase di montaggio. MySpace (svengalinumberone): 2.751 amici. La pagina non è aggiornata da circa un anno.

5. Altre iniziative di comunicazione Buona parte del successo riscosso dalla serie (soprattutto in termini di critica) va attibuito alla disponibilità a partecipare al progetto da parte di alcuni noti personaggi del mondo musicale anglosassone che hanno accettato gratuitamente di girare alcune scene accanto al protagonista, partecipando anche ad alcune serate promozionali in noti locali musicali di Londra. Owen è stato invitato in diversi programmi radiofonici e televisivi (come E24 Bbc News) non solo britannici (si segnala la sua presenza al più popolare show radiofonico del sabato mattina in Nuova Zelanda con uno speciale di un’ora), guadagnandosi persino l’attenzione della bibbia del cinema Variety. Il successo sul web ha spinto la società Root Film a girare un film tratto dai 9 episodi della serie on line. E’ stato attivato un sito (www.svengalimovie.com) dove sono annunciati i nomi degli attori coinvolti nel film per simpatia e sintonia nei confronti del progetto e per il passaparola generato dalla web serie. Si va da Martin Freeman (vincitore di un Bafta come coprotagonista di Sherlock e interprete principale in The Office, da poco reduce dalla partecipazione al film diretto da Peter Jackson The Hobbit appena uscito nelle sale anche in Italia) a Vicky McClure (vincitrice del Tv Bafta e del Royal Tv Society Award nel 2011 come migliore attrice, nota per i ruoli interpretati in due film entrambi diretti da Shane Meadow, This is ’86 e A Room for Romeo Brass). Produttore esecutivo Henry Normal (Baby Cow Productions). Freeman aveva perlatro già recitato nell’ottavo episodio della serie, lo stesso dove appare Boy George. La regia è stata affidata a John Hardwick, esordiente sul grande schermo, specialista dei videoclip e con alle spalle grande esperienza proprio nel campo musicale. Nel film sono ovviamente previsti i cameo di cantanti e discografici che hanno reso celebre la web serie Il film è co‐sceneggiato da Owen e Cavanagh ed attualmente dovrebbe essere in fase di post‐produzione.

6. Festival e premi I protagonisti della serie sono stati invitati alla sesta edizione 2009 degli Uk Festival Awards a Londra, manifestazione che premia personaggi del mondo musicale contemporaneo. 114

La serie ha otttenuto giudizi entusiasti da numerose testate on line e riviste specializzzate. Ne citiamo una: “The online series was called 'the best on‐line comedy on the net'” (The Evening Standard). Il poliedrico creatore ed interprete di Svengali, Owen, ha vinto come regista premi ed onorificenze grazie al suo documentario sul disastro minerario di Aberfan del 1966. L’autore di Svengali Dean Cavanagh ha ricevuto una nomination al Bafta edizione 2004 per il film Dose.

7. Analisi delle performance Il titolo, come già detto, non è più presente su YouTube. Varie fonti lo hanno indicato come una delle web serie più apprezzate nel 2009 su YouTube e sulle altre piattaforme distributive sulle quali è stata veicolata. Su YouTube è visibile il primo episodio pilota caricato il 21 febbraio 2012, che ha sinora generato 4.508 views (al 23/12/2012).

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4 All About The McKenzies

Anno: 2012 Genere: Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 1 Episodi totali: 8 Durata media: 5’

1. Trama e cast Samuell McKenzie, 22 anni, giovane padre, aspira ad una brillante carriera di attore hollywoodiano ma è oppresso da una situazione sentimentale complicata in cui la compagna Annika Lewis, 21 anni, gli impedisce di vedere sua figlia. Nonostante le difficoltà, Samuell non desiste dalle sue ambizioni, contrastato anche dalla sua famiglia di origine che vive in condizioni sociali non agevoli. L’interrogativo che fa da sfondo alla serie è: cosa deve fare un giovane padre in questa situazione? Assecondare i suoi sogni o dar retta ai suoi familiari? I temi della serie vengono sviluppati adottando un linguaggio che poggia su un delicato equlibrio tra aspetti drammatici e toni leggeri ed ironici, senza mai cadere nella banalità o nei luoghi comuni. “Black British Family Sitcom” scritta, diretta ed interpretata da Samuell Benta con un cast di attori di fama televisiva come Craig Young (noto per i ruoli in Lost, Ncis, Melrose Place, Fringe) e Darren Darnborough (Eastenders, The Bill, Holby City, True Blood). L’intento dichiarato da Benta è quello di raccontare in chiave ironica e senza pregiudizi i problemi che caratterizzano la “black community”, (un tema, secondo Benta, quasi assente dalla programmazione televisiva britannica), ispirandosi direttamente alle black sitcom degli anni ’80 e ’90 come The Cosby Show, Fresch Prince e Martin innestando elementi legati alle attuali trasformazioni della società americana di colore.

2. Produzione e finanziamento La web serie è prodotta dal venticinquenne Samuell Benta (che l’ha scritta ed interpretata) celebre attore presente in numerose serie televisive (Silent Witness, Hotel Babylon, Doctors) e web/tv show come The Cut e E20. In origine Benta era intenzionato a proporre il concept ad un network televisivo ma, in seguito, anche su suggerimento di un producer televisivo di Los Angeles, ha deciso di lanciare lo show via web, registrando un successo di pubblico e di critica pari ad altre recenti black comedy come Meet The Adebanjo’s e Venus vs Mars (entrambe monitorate nella ricerca e presenti nel database). E’ l’autore e produttore stesso, in una intervista al sito comedy.co.uk, a svelare il percorso produttivo della serie. Il primo passo è stato quello di preparare un power point che descrivesse il plot e i profili dei personaggi. La presentazione è stata postata sul sito di una agenzia di casting che ha subito accolto la proposta trasmettendo un certo numero di curricula di attori interessati ad essere coinvolti nel progetto. I provini si sono svolti in un’aula universitaria e a casa di un amico di Benta. Cameraman e montatore hanno messo a disposizione la propria attrezzatura. Stando alle dichiarazione di Benta nessun membro del cast tecnico ed artistico ha ricevuto remunerazione. Il successo della prima serie ha indotto Benta a lanciare il 17 agosto 2012 una campagna di crowdfunding, tramite l’agenzia specializzzata Indiegogo, per dar vita ad una seconda stagione. Sulla pagina di Indiegogo dedicata al progetto viene indicato il budget da raggiungere (6.500 $) per coprire le spese relative alla troupe (1‐2 telecamere, 1‐2 operatori, un tecnico del suono, un montatore e un autore delle musiche), al cachet per gli attori, ai viaggi (aereo per il cast internazionale, spese di trasferta), al catering, all’assicurazione, alla post‐ produzione, licenze e diritti musicali, marketing, sito web. Piuttosto scarsa la cifra sinora raccolta (217 dollari). Svariati i “Perks” per incentivare le donazioni: si va da un semplice ringraziamento tramite Twitter o Facebook (10 $) ad un copia dell’ebook di Benta intitolato “What You Dont’Know Will Hurt You” (25$), o all’inserimento di un brano musicale nella serie con citazione nei credits (50$), fino ad una video chiamata su Skype con Benta (100$), alla possibilità di fare un provino come attore ed essere inserito nel data base della produzione (250$), fino all’opportunità di diventare produttore associato (2.000 $).

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3. Outlet di distribuzione Canale Youtube (allaboutthemckenzies): 1.031 iscritti e 3.082.224 visualizzazioni (23/12/2012). Aperto il 24 febbraio 2012, il canale è stato scelto dal produttore come principale piattaforma distributiva. Contiene rimandi alle pagine Facebook e Twitter. Il primo episodio è stato lanciato il primo maggio alle ore 19:00. La playlist dei video caricati, accanto agli 8 episodi, include vari contenuti speciali tra i quali il teaser slideshow, il trailer della serie (che ha totalizzato oltre 720.000 visualizzazioni), un video “appello” di Benta apparso l’8 ottobre 2012 per far affluire voti per la nomination ai Beffta (Black Entertainment Film Fashion Television & Arts) Awards e il video diario realizzato in occasione della presentazione della serie al LA Web Fest. La serie è stata distribuita anche su Blip.tv e Tumblr.

4 Social network Facebook (allaboutthemckenzies): 230 fan (12/12/2012). La pagina è stata aperta il 1° gennaio 2012 e risulta piuttosto scarna di contenuti. Accanto ad una presentazione, che descrive la trama della serie in poche righe, figurano una ventina di post, alcuni dei quali di congratulazioni per il premio vinto a Los Angeles, alcuni reminder ad altri programmi (E20) o a portali che distrbuiscono la serie come Blip.tv Twitter: non risulta un profilo dedicato alla serie. La pagina Twittter del creatore (sbenta) conta 2.132 tweet e 19.189 followers (al 12/12/2012). I Tweet sono protetti. Per poter accedere al profilo completo occorre mandare una richiesta.

5. Altre iniziative di comunicazione Il successo della serie è dovuto principalmente alla notorietà del suo creatore che, a dispetto della sua giovane età, è già una star di grande richiamo nel suo Paese, soprattutto all’interno della comunità nera. Benta ha promosso la web serie in vari ambienti, principalmente universitari. Gran parte del passaparola è avvenuto grazie alle numerose interviste rilasciate da Benta a bloggers on line e riviste specializzate, suscitando l’interesse di testate nazionali come The Guardian. La web serie ha attirato l’attenzione anche oltreoceano, dove alcuni portali hanno embeddato gli episodi, accrescendo la platea degli spettatori. Il canale YouTube è stato aperto più di due mesi prima del rilascio del primo episodio: durante questo intervallo di tempo Benta ha iniziato a fa circolare un trailer promozionale creando forte aspettativa da parte del pubblico e della critica. Benta tiene anche un ciclo di workshop artistico‐produttivi presso varie comunità locali, iniziativa che indirettamente rafforza il suo brand e quello della serie da lui ideata. La campagna di raccolta fondi per la seconda stagione realizzata da Indiegogo rappresenta essa stessa un veicolo di comunicazione sulla rete.

6. Festival e premi Presentato all’ultima edizione del Los Angeles Web Festival, ha vinto il premio per il miglior “Ensemble Cast”. Per l’occasione Benta ha realizzato un video‐diario che racconta il viaggio a Los Angeles con backstage della presentazione, inserito nel canale YouTube e sulla pagina Facebook. Benta ha ottenuto tre nominations ai Beffta Awards 2012 svoltisi a Londra (quarta edizione) nelle categorie Film (Best Director e Best Screenwriter/Scriptwriter) e Tv (Best Actor).

7. Analisi delle performance Il canale su YouTube ha registrato 300mila views medie. Il rilascio degli episodi è avvenuto in modo non sistematico. Tra il primo episodio, lanciato il primo maggio, e il rilascio del secondo, sono trascorsi 20 giorni. Hanno fatto seguito altri episodi a distanza di 2/3 gioni l’uno dall’altro. Gli ultimi 3, infine, sono stati rilasciati settimanalmente. L’andamento risulta atipico rispetto alla norma e prevede un picco al primo episodio e un calo progressivo a partire già dal secondo. In queso caso le performance si sono mantenute elevate e costanti nell’arco di ben 4 episodi con oltre 500mila visualizzazioni. Di converso, dopo un dimezzamento dei contatti riscontrato nel quinto episodio, si è assistito ad un crollo radicale negli ultimi 3, tutti sono le 10.000 views, segno inequivocabile di una disaffezione da parte del pubblico che pure aveva dimostrato grande apprezzamento nella prima metà della serie.

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Views degli episodi di All About The McKenzies (al 12/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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5 The Cut

Anno: 2009 Genere: Drama Sottogenere: Teen

Stagioni: 3 Episodi totali: 40 (15+13+12) Durata media: 5’

1. Trama e cast Teen soap in cui si alternano le frenetiche e tormentate vicende a sfondo sentimentale di un gruppo di teenagers che vive a Londra. Gli episodi sono caratterizzati da un ritmo narrativo rapido ed incalzante e da un linguaggio che combina vari generi quali il mistery, l’action e il family. La prima stagione si apre con la scoperta da parte del diciottenne Jay di una morte avvenuta in circostanze misteriose a Londra. Qui il giovane si trova al centro di una storia di astio e risentimento tra due famiglie: i Mackinnon e i Loxley. La snob Marla Mackinnon si innamora di lui, ma Mack, padre dispotico, ne ostacola l’unione. Olive Loxley sogna di fuggire dalla sua iperprotettiva sorella Toni e dalla loro caffetteria di famiglia. La seconda e la terza stagione seguono i risvolti della vita dei personaggi. La serie è stata creata da Geoffry Goodwin (produttore esecutivo) e Al Smith, e diretta da Sarah Walker, regista di Hollyoaks. Nel team degli autori lo stesso Al Smith (Eastenders e Holby City), Anna McCleery, Grant Black, Vucki Lutas. Molto nutrito il cast: Samuell Benta (Jay Kelso); Billie North (Olive Loxley); Matt Kane (Stephen Mackinnon); Lara Goodison (Marla Mackinnon); Jessica Dickens (Toni Loxley); Dermot Martin (Daniel 'Mack' Mackinnon); Edward Green (Tommy Fitzpatrick); Alice Southwood (Fin Scott); Wilfred Taylor (Cameron Benedick); Connor Scarlett (Alex Fitzpatrick); Duane Henry (Rory Andrews); Maisie Crossland (Frankie Stern); Scarlett Bowman (Rosa Willis); Tilly Wood (Amy Mackinnon); Luke Newton (Luke Atwood); Dominic Sherwood (Jack Simmons); Stephanie Blacker (Ruby Hathaway); Stephen Hagan (Ryan Hathaway); Tosin Cole (Noah Achebe); Kellie‐Rose Demmel (Taylor Mackinnon).

2. Produzione e finanziamento Realizzata in house da Bbc Switch, divisione multipiattaforma (radio, web e broadcast) specializzata in prodotti per ragazzi (12‐17 anni) nata nel 2007. La produzione è stata affidata a Pete Gibbons (KateModern). L’aspetto più interessante del progetto risiede nel coinvolgimento a livello artistico e produttivo di numerosi professionisti che hanno firmato le migliori produzioni seriali in chiave multipiattaforma e orientate ad un target giovanile (Eastanders, Hollyoaks, Kate Modern). Bbc Switch ha utilizzato i feedback degli spettatori per orientare le decisioni sugli sviluppi delle storylines e per individuare nuovi personaggi. Nel marzo 2011 il broadcaster ha deciso di interrompere la serie e, contrariamente a quanto annunciato, di non produrre la quarta stagione. Nel 2010 BBC ha commissionato alla Big Balls Film uno spin‐off della web serie, lanciato su Facebook e YouTube per espandere i temi e i personaggi, con lo scopo di coinvolgere direttamente gli utenti all’interno dei forum e dei social network, dando loro la possibilità di scegliere tra differenti filoni di sviluppo narrativo. La serie è stata venduta in diversi Paesi all’estero: Portogallo, Polonia, Spagna, Grecia e America Latina.

3. Outlet di distribuzione Sito web: (www.bbc.co.uk/switch/thecut): le tre stagioni della serie sono state programmate sul sito on line di Bbc Switch dal settembre 2009 al dicembre 2010. La prima serie si è conclusa nel dicembre 2009, la seconda è partita ad aprile 2010 e terminata ad agosto 2010, la terza è stata rilasciata da ottobre a dicembre 2010. Gli episodi della durata di circa 5 minuti ciascuno venivano caricati sul sito ogni giorno alle 17:10. I video presenti nell’archivio della Bbc e scaricabili in modalità catch‐up sul servizio iPlayer (solo per residenti Uk) non sono disponibili in Italia. 119

Hulu: dal 23 aprile 2012 la serie è presente anche sulla piattaforma americana Hulu, che ha acquisito i diritti da Attention Span Media, distributore ufficiale della serie negli Stati Uniti dopo aver negoziato i diritti in esclusiva da Content Digital (il distributore internazionale). Anche in questo caso gli episodi non sono visibili nel nostro Paese dove il servizio non è ancora disponibile. Tv (Bbc Two): a distanza di una settimana dal loro rilascio in prima visione sul web (una sorta di preview), gli episodi sono andati in onda su Bbc Two il sabato con diversi orari di programmazione: la prima stagione alle 13:30, la seconda stagione anticipata alle 12:25 (e in replica alle 17:35 su Bbc HD), la terza stagione alle 12:00 (e in replica alle 17:05 su Bbc HD). Differente anche la durata: circa 25’, ovvero la versione omnibus dei 5 episodi programmati on line nel corso della settimana. Dvd: nel febbraio 2011 la produzione aveva annunciato sulla pagina Facebook la commercializzazione di un Dvd sulla serie ma, come per l’ipotesi di avvio di una quarta stagione, l’iniziativa non è stata poi portata avanti.

4. Social network Facebook (bbcthecut): 7.079 fans (al 23/12/2012). La pagina creata il 6 maggio 2010 non è più aggiornata da quando si è conclusa la terza stagione. Sono presenti una scheda informativa con i credits della serie, una ventina di foto promozionali e di scena e una sezione “Interactive” attualmente vuota. All’inizio di agosto 2012 un post annuncia, condividendo il link, l’apertura del sito “Thecutwriters” (vedi infra). Il 1° aprile 2011 un altro post della produzione aveva invece annunciato la chiusura della serie ringraziando tutti i fans.

5. Altre iniziative di comunicazione Blog: lo staff della produzione ha creato, all’interno della pagina web dedicata alla serie, un blog (www.bbc.co.uk/blogs/thecut) nel quale, nel corso delle tre stagioni, un gruppo di animatori (gli stessi che hanno composto le musiche della serie) hanno quotidianamente postato informazioni sui personaggi, video sui dietro le quinte, annunci sul rilascio dei vari episodi sul web e in tv, sugli autori delle musiche impiegate per la serie nonché gossip, foto di scena e wallpapers. Il blog è aggiornato al 31 marzo 2011, giorno in cui Bbc ha deciso di non dar più vita alla quarta stagione della serie e soprattutto di concludere l’esperienza del team del Dipartimento Switch (toccante l’annuncio dato da una delle animatrici del blog), ma il ricco materiale è ancora disponibile. Bbc Introducing: interessante l’iniziativa di Bbc di coinvolgere giovani talenti musicali ai quali, previa una procedura di selezione, è stata offerta l’opportunità di poter vedere inseriti nella serie i propri pezzi musicali. L’iniziativa è stata comunicata creando una apposita pagina sul sito della serie (Bbc.co.uk/switch/thecut) dove venivano date precise istruzioni su come sottoporre le candidature e partecipare al progetto. La pagina contiene un link all’archivio completo di tutte le tracce musicali utilizzate nel corso delle tre stagioni presente sul blog della serie. Thecutwriters: iniziativa adottata direttamente dai numerosi fan della serie (autosoprannominatisi “Cutlets”) all’indomani della decisione da parte del broadcaster di non proseguire oltre la terza stagione. Il gruppo di fan ha creato una pagina Facebook (106 iscritti) e un sito denominato “The Cut…Series 4 and beyond” mettendo a disposizione le proprie capacità di scrittura per tentare di dare un seguito alla produzione, attraverso un processo collaborativo in rete. Sul sito in realtà è presente il testo completo del primo episodio della (auspicata) quarta stagione scritto da Jack Rear. Dai post rilasciati sulla pagina Facebook, sembrerebbe che il lavoro di scrittura sia in fase più avanzata, con i testi di 10 episodi già elaborati. Grazie a tale iniziativa, le storie dei vari personaggi della serie continuano quindi a svilupparsi ed evolversi, anche se per il momento solo su carta.

6. Festival e premi Non risulta siano stati assegni premi o riconoscimenti.

7. Analisi delle performance Bbc non ha reso noti i dati sulle visualizzazioni registrate sul proprio sito. Su YouTube sono stati rintracciati solo due episodi della prima stagione (il n° 8 e il n° 13) in aggiunta a due promo ed un backstage. I video risultano uploadati da Bbc Switch Fun (forse indipendentemente dallo stesso broadcaster) sul canale Bbc Switch Archive, iscritto nel dicembre 2010 (138 iscritti e 97.968 visualizzazioni). Dal canale risultano rimossi tutti gli altri episodi della prima serie, segno evidente che per un determinato periodo erano tutti visibili sull’aggregatore, come dimostra l’alto numero di views registrato dal canale e i commenti di ringraziamento da parte degli utenti residenti fuori dal Regno Unito. Gli unici due episodi ancora disponibili hanno sinora raccolto circa 3.000 views ciascuno.

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Views promo e backstage di The Cut (al 22/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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6 Being Human: Becoming Human

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Supernatural

Stagioni: 1 Episodi totali: 8 Durata media: 6’30”

1.Trama e cast La web serie si intreccia con eventi descritti nell’imminente terza stagione tv di Being Human (Bbc Three) di cui è uno spin‐off. Rispetto alla serie madre, Becoming Human, introduce un nuovo trio di personaggi nel già ricco cast di creature soprannaturali: il vampiro Adam Jacobs (apparso fugacemente nel secondo episodio della terza stagione), la licantropa Christa Stammers e il misterioso fantasma Matt Bolton. La formula narrativa ricalca quella del genitore televisivo, i cui tre protagonisti sono rispettivamente un Non‐Morto (Mitchell), un Uomo Lupo (George) e una fantasma (Annie). La serie racconta le vicende dei tre vampiri adolescenti, intrepretati rispettivamente da Craig Roberts, Leila Mimmack e Josh Brown, mentre cercano di condurre una vita “normale” tra scuola e famiglia. La trama vede Adam e Christa tentare di aiutare Matt, ucciso di recente, a trovare il suo assassino e a chiudere i conti in sospeso con la vita terrena. Ideata dallo stesso creatore di Being Human, Toby Whithouse, la scrittura degli 8 episodi è stata affidata ad un team di autori scelti tra quelli impegnati nella serie madre Brian Dooley, Jamie Mathieson e John Jackson. Regista della web serie è Alex Kalymnios.

2. Produzione e finanziamento La web serie è stata commisisonata da Bbc Drama Multiplatform a Touchpaper Wales (Gruppo Zodiak) e costituisce uno spin‐off della serie tv supernatural, in onda dal 25 gennaio 2009 su Bbc Three, Being Human attualmente alla quarta stagione (ma è già stata confermata la quinta). Being Human è trasmesso anche in Italia sul canale pay Mediaset Steel che ha iniziato a programmarlo dal 2 aprile 2010. L’estensione on line Becoming Human è stata commissionata con un duplice obiettivo: da un lato estendere la platea degli spettatori della popolare serie televisiva fidelizzando nuove fasce di utenti che fruiscono di contenuti direttamente sul web e dall’altro arricchire la serie di nuovi contenuti originali progettati per essere distrubuiti in via prioritaria in rete, facendo da traino promozionale alla terza stagione della serie madre in partenza sugli schermi di Bbc Three. Proposto nel 2008 come pilot sperimentale, Being Human non rientrava inizialmente nei piani a lungo termine di Bbc Three. Solo quando una petizione online promossa dalla giornalista Narin Bahar ha trovato il supporto di migliaia di fans, Bbc Three ha deciso di girare un primo pacchetto di episodi che ha registrato grande successo soprattutto tra i giovani. Nel 2011, accanto alla terza stagione della serie originale, è stato prodotto anche un remake negli Usa in onda sul SyFy.

3. Outlet di distribuzione Sito web: Gli episodi sono stati distribuiti sul sito della Bbc dal 30 gennaio al 20 marzo 2011 in coincidenza con il ritorno in onda di Being Human (terza stagione). Tv (Bbc Three): gli 8 episodi riuniuti in un unico pezzo da 52 minuti sono stati trasmessi da Bbc Three il 20 marzo 2011 in prima serata, una settimana dopo la messa in onda dell'ultimo episodio della terza stagione della serie‐madre. Gli episodi sono scaricabili anche in modalità catch‐up sul servizio iPlayer (solo nel Regno Unito).

4. Social network (serie madre Being Human) Facebook (bbc.being.human): 699.981 fans. Oltre ai commenti ai post della produzione e alle foto di scena è possibile visualizzare anche i video della serie, inclusi quelli relativi allo spin‐off in esame. Il trailer di becoming Human è stato apprezzato da 406 “mi piace”. Twitter (bbcbeinghuman): 3.093 tweet e 33.674 follower

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5. Altre iniziative di comunicazione Secondo i comunicati stampa della Bbc, Becoming Human è stato caratterizzato sul lato utente da pressanti sollecitazioni all’interazione con il blog ufficiale, curato da Barry Pilling con stile informale del tutto alieno alla consueta algida neutralità dei siti Bbc. Lo spin‐off può esso stesso considerarsi un traino promozionale per la serie madre; come tale ha beneficiato di tutti gli strumenti di marketing adottati per lanciare le varie stagioni della serie televisiva (incluse iniziative editoriali e radiofoniche). Il Blog della serie (becominghuman) è stato aggiornato fino al 7 aprile 2011.

6. Festival e premi Non risultano premi, riconoscimenti o partecipazioni a festival per lo spin‐off in esame. La serie madre Being Human ha ottenuto due nominations come Best Drama Series nell’edizione 2010 e 2011 del British Academy Television Award. Nel primo caso a prevalere è stata la serie Misfits, nel secondo Sherlock. Nel 2011 ha conseguito il Tv Choice Award come miglior Drama Series. Nel novembre 2012 ha vinto, sempre nella stessa categoria, i Writer’s Guild Awards.

7. Analisi delle performance Secondo quanto riportato dalla Bbc, Becoming Human si è rivelato come “the most successful multiplatform commission”, registrando 1,5 milioni di views on line e sul red button. Sul servizio di catch‐up tv della Bbc (iPlayer), gli episodi di volta in volta disponibili figuravano sistematicamente nella Top 10 dei programmi più scaricati del mese. A differenza di altri titoli, Bbc ha deciso di uploadare la serie in contemporanea anche su YouTube, con il chiaro intento di raccogliere il più alto numero di contatti sulla rete a prescindere dalla piattaforma, puntando così ad allargare la platea degli spettatori della serie principale. Il primo episodio, caricato su YouTube il 30 gennaio 2011, ha totalizzato oltre 45mila views, numero che si è quasi dimezzato al secondo episodio. A partire dal terzo le views si sono attestate attorno ai 15mila per una media complessiva di 20mila views.

Views episodi Becoming Human (al 24/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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7 KateModern

Anno: 2007 Genere: Drama Sottogenere: Teen

Stagioni: 2 Episodi totali: 312 Durata media: 4’

1.Trama e cast Serie sorella in salsa britannica della nota web series americana Lonely Girl 15 da cui riprende buona parte delle storie dei personaggi, utilizzando le stesse regole e il medesimo impianto narrativo. Il titolo è un chiaro gioco di parole che combina il nome della protagonista con la sua passione per l’arte, richiamando il celebre museo londinese, la Tate Modern. La storia segue le vicende di due video bloggers: Kate (interpretata da Alexandra Weaver) e la sua migliore amica Charlie (l’attrice Tara Rushton) sulle tracce di una pericolosa organizzazione religiosa segreta incline a pratiche occulte (The Order). La prima stagione si chiude con l’assassinio di Kate alla vigilia di capodanno, uccisa per aver scoperto che nelle sue vene scorreva un particolare tipo di sangue dalle qualità soprannaturali. Nella seconda stagione i suoi amici (Julia e Lee) e il suo ex fidanzato (Tariq) vanno alla ricerca dei suoi assassini. La serie combina l’interattività del social networks (dando la possibilità agli utenti di partecipare attivamente alla storia e di dialogare direttamente con i personaggi) con la serialità per il web, introducendo un linguaggio che riunisce un insieme di generi come il mistery e l’action a volte declinati in chiave umoristica. Tra gli elementi maggiormente innovativi, la scelta di raccontare micro‐storie (molti episodi durano meno di un minuto) con un approccio simile ad un reportage, inserendo eventi live e concerti flash mob per trasmettere all’utente un effetto di coinvolgimento e di collegamento permanente con la vita quotidiana. Efficace la definizione coniata da una rivista on line specializzata: “Kate Modern is a microcosm of contemporary entertainment convergence interlinking localisation (based in London), regionalisation (a Uk version of a US format) and globalisation (distributed to a potenzial global audience)”. Il team degli autori è composto da Luke Hyams (Dubplate Drama), Hazel Grian (creatrice di MeiGeist, Alternative Reality Game) Neil Mossey, Lawrence Tallis. La regia è firmata da Luke Taylor, Gavin Rowe (Big Balls Films), Yusuf Pirhasan. Nel cast, accanto a Alexandra Waver (Kate) e Tara Rushton (Charlie), figurano Ralf Little (The Royal Family), Jai Rajani, Lucinda Rhodes Flaherty, Giles Anderson, Emma Pollard e Sam Donovan.

2. Produzione e finanziamento Realizzata da Eqal, società americana specializzata in social entertainment, e commissionata dal social network Bebo chesi è assicurato la distribuzione in prima visione. La Big Balls di Gavin Rowe e Pete Gibbons ha collaborato solo nella prima stagione. Gli attuali soci della Eqal, Miles Beckett e Greg Goodfriend, avevano prodotto LG15 con una precedente società (LG15 Studios/Telegraph Ave. Productions). Anche grazie al successo ottenuto sul web, i due produttori hanno attiratto l’interesse di alcuni venture capital (Spark Capital) ed investitori privati (Conrad Riggs, Ron Conway, Marc Andressen, Georges Harik) raccogliendo 5 milioni di dollari. Secondo fonti autorevoli (The Guardian) ciascun episodio è costato in media 6.000 sterline per un budget complessivo stimato attorno al milione di sterline (Fonte: Digitalconsultant) decisamente tra i più elevato nel panorama produttivo britannico. Al pari della serie americana, i produttori chiamati a riadattare la serie per il pubblico inglese (Pete Gibbons e Kelly Brett) hanno potuto contare, oltre che su Bebo, su primari partner aziendali tra i quali Procter&Gamble, Orange, Microsoft, Toyota, Disney, Pantene, Gillette, coinvolti in varie operazioni di branded entertainment e di product placement. Si stima che ciascun partner aziendale abbia sborsato una cifra pari a 250.000 sterline. La sinergia tra le azioni e i brand è stata resa possibile anche grazie alla creazione di personaggi come Charlie, professionalmente impegnato in attività di promozione e PR e che spesso vediamo inviare, durante la serie, messaggi pubblicitari sulla rete a vari clienti. Interessante la partnership attivata con la Paramount Pictures Uk che ha scelto il teen drama come veicolo di marketing per il lancio del film horror Disturbia, oggetto di di commenti e discussioni all’interno dei dialoghi. Per l’occasione la società di produzione ha aperto una sede a Londra. La serie è stata girata nel quartiere di East London con tecniche di ripresa tipiche del mondo dei videobloggers (definite “lo‐fi guerrilla”), conferendo alla storia 124

un effetto di forte autenticità, tipico dei diari personali tenuti on line, al punto tale da confondere molti giovani spettatori convinti di assistere a situazioni non fittizie. Lo stesso produttore è stato costretto a rassicurare gli utenti sul profilo Bebo della serie che l’assassinio di Kate non fosse realmente accaduto e che si trattava di una fiction… Nonostante il grande successo e la popolarità della serie, i creatori hanno deciso di interrompere la produzione al termine della seconda stagione. Da segnalare che ad una parte del team creativo e produttivo di Kate Modern, nello specifico a Gavin Rowe e Pete Gibbons ‐ titolari della Big Balls Productions ‐ il social network MySpace ha commissionato nell’aprile 2008 una serie analoga denominata I love Chieftown, incentrata su una giovane filmaker che gira un film su una rock band35, nel tentativo di replicare il modello di successo adottato da Bebo.

3. Outlet di distribuzione Social Network (Bebo): il social network (11 milioni di utenti nel solo Regno Unito nel 2008, 40 in tutto il mondo) ha trasmesso le due stagioni della serie in prima visione dal 16 luglio 2007 al 28 giugno 2008, rilasciando 3 o 4 video a settimana. Durante la fruzione dei video, gli utenti avevano la possibilità di interagire con i personaggi ed orientare la produzione rispetto ai principali snodi narrativi della storia, partecipando con il proprio voto ai sondaggi di volta in volta proposti sul social network. Sito web (Lg15.com): la serie è stata caricata in contemporanea anche sul sito Lg15.com per ampliarne ulteriormente la diffusione e creare un legame più stretto tra il pubblico della serie americana e quello di Kate Modern. Canale YouTube (KateModern): 6.380 iscritti e 1.784.402 visualizzazioni (al 23 dicembre 2012). Il canale, creato il 26 aprile 2007, contiene 350 video tra episodi, promo, trailer e backstage. Gli episodi sono stati uploadati a distanza di 24 ore dal rilascio su Bebo e Lg15.com. Molti di essi, accanto al titolo, indicano l’orario di svolgimento della scena, come a suggerire il ritmo incalzante degli avvenimenti, mentre alcuni consistono in videochat o primi piani davanti al computer.

4. Social network Bebo: la pagina della serie, creata dal social network nel luglio 2007, conta 1.300 fan e ben 6.128.551 visite al profilo. Oltre ai 230 episodi, la pagina contiene una ricca galleria di foto, informazioni dettagliate sul profilo di 8 personaggi (Charlie, Gavin, Julia, Sreve, Lauren, Lee, Tariq e Kate), una sezione dedicata ai sondaggi per interagire con i protagonisti della serie ed indirizzare gli sviluppi della storia. Completano la pagina giochi, un blog, commenti, concorsi in collaborazione con vari marchi (ad esempio con Toyota Aigo) e annunci di premi e riconoscimenti ottenuti. E’ presente un rimando al profilo Bebo del team di produzione (KateModernProduction: 96 fans, 71.338 visite) Su Bebo è attiva anche un’altra pagina creata successivamente (gennaio 2008, 13 fans e 71.807 visite), contenente informazioni sulla prima stagione. Facebook (KateModern): la pagina, aperta nel gennaio del 2008, è piuttosto scarna ospitando una decina di foto e solo 130 “mi piace”. MySpace: 128 amici, l’ultimo aggiornamento risale a tre anni fa.

5. Altre iniziative di comunicazione Sul profilo Bebo è stata lanciata un’iniziativa speciale denominata I Love KateModern, un concorso per aggiudicarsi una serie di oggetti e materiali raccolti nel corso delle risprese (una mappa di Londra, magliette, dvd con i migliori episodi ecc..) Interessanti anche le due “maratone” promosse dalla produzione e dal social network, della durata di 12 ore, in cui gli utenti venivano sollecitati a dare consigli e suggerimenti ad alcuni personaggi della serie. La prima, intitolata "Precious Blood", si è svolta il 5 Aprile 2008 ed ha riguardato in particolare le vicende che vedevano coinvolto Charlie. La seconda, intitolata "The Last Work", si è svolta il 28 giungo 2008, chiudendo la seconda stagione e l’intera serie.

6. Festival e premi La serie nel 2008 ha vinto il “Broadcast Press Guild Award for Innovation”. Ha inoltre ottenuto la nomination al Bafta Tv Craft per il premio Interactive Innovation e alla dodicesima edizione del Webby Awards for Drama per la categoria “Series”.

35 Per la serie (60 episodi da 4/5 minuti ciascuno) il social network aveva sottoscritto un accordo di distribuzione internazionale con Shine Reveille appartenente allo stesso gruppo News Corporation. Non risulta tuttavia che il progetto sia stato portato a compimento dopo aver realizzato il pilota. La pagina sul portale di MySpace contiene solo le tracce musicali. 125

7. Analisi delle performance Nella prima stagione Kate Modern ha registrato 1,5 milioni di views settimanali su Bebo, sul portale LG15.com e 35 milioni di views complessive. Nella seconda stagione le views settimanali sono cresciute a 2,5 milioni. Alcune fonti riportano il dato di 3 milioni di visualizzaizoni nei primi 9 giorni della seconda stagione. The Guardian indica addiritttura in 57 milioni le views complessive raccolte dalla serie durante l’intero arco in cui sono state programmate le due stagioni. Altre fonti on line hanno fornito il dato di 300.000 views medie ad episodio. Considerato l’alto numero di video prodotti (230), non è stato possibile raccogliere ed elaborare le singole visualizzazioni su YouTube. I microepisodi embeddati da Bebo non riportano peraltro la data di caricamento. Il numero medio di visualizzazioni nell’arco delle due stagioni è stimabile in un numero di circa 1.000/2.000 (al 23 dicembre 2012). 126

8 Doctor Who: Pond Life

Anno: 2012 Genere: Drama Sottogenere: Fantascienza

Stagioni: 1 Episodi totali: 5 Durata media: 1’30”

1. Trama e Cast Prequel “promozionale” della settima serie della storica serie sci‐fi in onda su Bbc. E’ incentrato sulle divertenti miniavventure di due dei personaggi della serie madre, Rory e Amy, e sulla loro bizzarra vita familiare in casa, fuori dal Tardis. I 5 episodi sono stati scritti da Chris Chibnall, noto per aver lavorato anche alla serie di fantascienza Torchwood, spin‐ off televisivo del Doctor Who, ed in altri progetti televisivi (42, The Hungry Earth/Cold Blood). La miniserie è stata costruita in modo tale da creare nel pubblico un’aspettativa crescente nei confronti dell’imminente avvio della nuova stagione della serie ufficiale, svelando alcuni particolari sulle successive avventure nel quinto ed ultimo episodio. E' diretta dal regista scozzese Saul Metzstein, ingaggiato anche per dirigere 5 episodi della settima stagione (2012‐ 2013) della serie principale. Metzsteing ha diretto anche altre serie fantasy come Dinosaurs on Spaceship. Il cast è composto dall’undicesima incarnazione del Doctor Who (Matt Smith), Amy Pond (Karen Gillan) Rory Williams (Arthur Darvill).

2. Produzione e finanziamento La serie è stata realizzata internamente da Bbc Wales sotto la responsabilità e il coordinamento del produttore Denise Paul. A svolgere il ruolo di produttori esecutivi sono stati chiamati Stevan Moffat e Caroline Skinner, già impegnati da anni sulla serie tv.

3. Outlet di distribuzione Sito web (http://www.bbc.co.uk/programmes/p00wqr12/features/pond‐life). E’ una sezione interna al più ampio sito relativo alla storica serie tv. Contiene i 5 episodi visibili anche fuori Uk, a dimostrazione delle finalità promozionali del progetto, e trasmessi dal 27 al 31 agosto 2012. Sul sito è disponibile anche in versione omnibus (5 minuti e 22’’). La miniserie è stata distribuita anche sul sito di Bbc America. Canale YouTube: il prequel non ha un canale Youtube; gli episodi sono fruibili tramite il canale ufficiale della Bbc (BBC). L’aggregatore è stato utilizzato come principale piattaforma di distribuzione (in contemporanea con il sito) per promuovere e trainare la serie principale in tv. La playlist relativa a Pond Life contiene 12 video: accanto ai 5 episodi, anche la versione omnibus e i video delle interviste agli attori e agli autori. Il canale della serie conta 29.010 iscritti e 498.121 visualizzazioni (al 22/12/2012). Tv (Bbc One): la versione omnibus è andatain onda il 1° settembre 2012 alle 16:30 attraverso il servizio del “Red Button” (Satellite e Cavo). Alle 19:20 dello stesso giorno è andato in onda il primo episodio (Asylum of the Daleks) della settima stagione della serie principale.

4. Social network Non risultano aperte pagine sui social network. Notizie, commenti e informazioni sono comunque rintracciabili all’interno delle pagine Facebook (2,9 milioni di fan) e Twitter (854 tweet, 293.988 follower al 22/12/2012) della serie principale, di cui in effetti Pond Life è parte integrante.

5. Altre iniziative di comunicazione La web serie può considerarsi essa stessa una iniziativa speciale di comunicazione allo scopo di creare nel mondo della rete una forte aspettativa per il lancio della settima stagione del Doctor Who, cercando in questo modo di ampliare la platea potenziale di giovani spettatori (di qui la scelta di centrare i contenuti del prequel sui due personaggi, Amy e Rory). 127

Il canale pubblico ha promosso la web serie impiegando i vari media disponibili, ospitando gli attori nei programmi di intrattenimento di maggior richiamo, con una particolare attenzione al web (caricando in contemporanea i video su YouTube) e alla radio. Sul sito ufficiale della serie sono presenti due interviste di un minuto ciascuna ai protagonisti (Gillan e Darvill) e ai due produttori esecutivi (Moffat e Skinner) caricate rispettivamente il 22 e il 23 agosto 2012. Un profilo dettagliato dei due personaggi della web serie (Amy e Rory), una ridotta galleria di immagini (3 foto di scena) e una serie di link alla programmazione della serie madre completano la sezione. Il blog dedicato alla serie tv (Doctor Who Fansite) ha dedicato spazio al prequel on line, embeddando tutti gli episodi. Non risulta che i contenuti di Pond Life siano stati richiamati ed utilizzati sul magazine ufficiale edito dalla Bbc (Doctor Who Magazine) con uscita mensile. Una settimana prima del rilascio del primo web‐episodio la produzione ha pubblicato un post sul blog dal titolo “What is Pond Life”, lanciando la serie con alcune anticipazioni e due interviste, la prima all’autore Chris Chibnall, la seconda a Caroline Skinner, produttrice esecutiva. Si segnala anche la presenza di un portale italiano (doctor‐who.it) sul quale sono stati caricati i 5 web episodi accanto a commenti, approfondimenti ed informazioni complete sulla programmazione della serie tv, che è trasmessa anche in Italia (Rai 4).

6. Festival e premi Anche per il suo chiaro intento promozionale e le peculiarità del progetto, la serie non risulta aver partecipato a festival nazionali ed internazionali dedicati alle web series.

7. Analisi delle performance I web episodi, della durata di poco più di un minuto ciascuno, sono stati rilasciati quotidianamente nell’arco della settimana che precedeva la messa in onda della settima stagione della serie tv. E’ la web serie che, nell’ambito del presente studio, ha registrato il più elevato numero di views medie su YouTube (650.000), anche per la brevità, cui andrebbero sommate quelle sul sito on line della Bbc. Dopo il picco del primo web episodio, che ha superato il milione di visualizzazioni, i tre episodi successivi hanno subito un forte calo. Il 5° ed ultimo episodio ha registrato una nuova accelerazione superando le 600.000 views, incremento dovuto alle crescenti aspettative legate all’inizio della settima stagione della serie.

Views degli episodi di Dr. Who: Pond Life (al 22/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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9 Dawson Bros Funtime

Anno: 2012 Genere: Comedy Sottogenere: Sketch Comedy

Stagioni: 1 Episodi totali: 7 Durata media: 3’

1. Trama e Cast Divertenti sketch tra humor e parodia in cui si prendono in giro le nuove tecnologie (iPad, YouTube, Facebook). Nel primo episodio (Horse iPad) si deride la moda di scaricare le app per iPad, nel secondo (Facebook Stalker) si fa una parodia musicale ambientata in una discoteca dove un ragazzo tenta di rimorchiare senza successo una ragazza dopo averla “adescata” su Facebook. Nel quarto episodio troviamo un Primo Ministro ossesssionato da YouTube. Gli autori sono i fratelli Dawson (un trio composto dai fratelli Steve e Andrew Dawson e dal loro amico fraterno Tim Imman) con già alle spalle altri show di successo come The Blackberry Sketch, That Mitchell & Webb Look e The Peter Serafinowicz Show (in onda su Bbc Two). Il trio ha anche prodotto una serie animata per il web (I’d like to have been in that meeting) ed ha fatto parte dello staff del sito “Funny or Die Uk” dedicato alle comedy on line. La regia è di Al Cambell e lo script editing di Kevin Cecil. Nel cast star di YouTube come Chris Kendall (The Crabstickz Show) e Jenny Bede, accanto ad attori come Mike Wozniak, Cariad Lloyd e Peter Serafinowicz (che ha prestato la sua voce in acluni episodi).

2. Produzione e finanziamento Sketch pilota prodotti in house da Will Saunders, Jo Sergent per Bbc Comedy all’interno di uno specifico strand (Feed My Funny) creato da Bbc Three, dedicato esclusivamente allo sviluppo di nuovi progetti per il web e alla ricerca di nuovi talenti. Il titolo fa parte di un pacchetto di 7 titoli commissionati nel novembre 2011 dalla struttura “Iptv & Tv On line Content” diretta da Victoria Jaye. Tra gli show realizzati anche Impractical Jokers, show prodotto da Yalli Productions (gruppo Shed Media). Funtime è tuttora in corso. Il 4 dicembre è stato rilasciato un settimo episodio. Il successo di pubblico e di critica dovrebbe indurre Bbc a realizzare la serie completa. A seguito degli ottimi risultati conseguiti con i primi progetti pilota (e principalmente dalla serie in esame) il broadcaster pubblico intanto ha deciso di proseguire in questa direzione. Nella sezione commissioning, all’interno della pagina dedicata alle opportunità di sottoporre nuovi progetti nel quadro dello spazio Feed My Funny (Comedy Opportunity: Feed My Funny – On Line Pilots) ai produttori sono state fornite tre linee di sviluppo (“standout ideas”; “new talent”; “fresch formats”) per selezionare e testare idee e progetti innovativi per il target 16‐34, orientati a creare prodotti a metà tra il comedy e l’entertainment.

3. Outlet di distribuzione Sito web (Bbc): la serie pilota è disponibile dal 7 marzo 2012 ad oggi sul sito di Bbc Three. Canale YouTube: Bbc Comedy ha embeddato sull’aggregatore gli episodi in contemporanea con il sito. L’ultimo episodio, il sesto, è stato caricato il 4 dicembre 2012. Tv (Bbc Three): dal 14 settembre 2012 Bbc Three ha iniziato a mandare in onda gli episodi il venerdì in seconda serataa lle 22:00 e poi in replica alle 02:50, accorpandoli in un unico formato di circa 15 minuti. Gli episodi sono scaricabili anche in modalità catch‐up tramite il servizio iPlayer.

4. Social network Non risultano al momento aperte pagine sui social network.

5. Altre iniziative di comunicazione Il canale pubblico ha promosso la web serie impiegando i vari media disponibili, ospitando gli attori nei programmi di intrattenimento di maggior richiamo, con una particolare attenzione al web (caricando in contemporanea i video su YouTube).

129

6. Festival e premi La serie pilota ha ottenuto una nomination all’ultima edizione 2012 dei Bafta Scotland Awards. Il trio di autori aveva già conseguito nel 2009 una nomination al Bafta per The Peter Serafinovicz Show come miglior comedy. Kevin Cecil, script editor della serie, nel gennaio 2011 ha vinto (insieme a Andy Riley) un Bafta per la comedy Black Books.

7. Analisi delle performance La serie ha registrato 145mila views medie (primi 5 episodi) che scendono a 110mila tenendo conto anche degli altri due episodi, l’ultimo dei quali rilasciato il 4 dicembre. Il primo episodio (Horse iPad) è stato embeddato su YouTube il 7 marzo 2012 ed ha sfiorato le 400.000 visualizzazioni (al 26 dicembre 2012). Il secondo (Facebook Stalker), caricato a distanza di 4 mesi il 2 luglio 2012, è sceso a 200.000. Gli altri episodi registrano al momento meno di 50.000 views.

Views degli episodi di Dawson Bros Funtime (al 26/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

130

10 Hollyoaks: The Morning After the Night Before

Anno: 2009 Genere: Drama Sottogenere: Teen

Stagioni: 1 Episodi totali: 12 Durata media: 3’30”

1. Trama e Cast Spin‐off della celebre soap di Channel 4, segue le vicende di Josh Ashworth, Sasha Valentine e Gilly Roach, tre personaggi della serie madre, e di Ruby, Gabby, Pippa e Dave Colburn, subentrati nella nuova serie. Dave è stato successivamente inserito anche nella serie principale. Al termine degli esami il gruppo di amici decide di partire insieme per un mese di vacanza a Manchester, durante il quale si alternano varie situazioni principalmente a sfondo sentimentale tra feste, sbronze e violenti litigi. Nei primi episodi Josh, dopo lo sciogimento della sua band musicale, cerca di annegare i suoi dispiaceri nell’alcool ubriacandosi in un bar dove aveva appena conosciuto delle ragazze. Tema centrale e ricorrente della serie è proprio il fenomeno delle sbronze consumate durante i party (vedi infra il coinvolgimento nel progetto dell’Home Office). In diversi episodi le storie si incrociano con quelle narrate nella serie principale con il chiaro intento di accrescere l’interesse per la soap da parte del pubblico più giovane che predilige fruire i contenuti on line piuttusto che in tv. Scritta da Heater Robson e Perrie Balthazar e diretta da Ian D. Fleming, nel cast figurano Sonny Flood (Josh), Nathalie Emmanuel (Sasha) e Anthony Quinian (Gilly), presenti anche nella serie madre. Gli attori dei nuovi personaggi sono Elliot James Langridge (Dave), Nika McGuigan (Ruby), Charlotte Harwood (Gabby) e Chloe Cramton (Pippa).

2. Produzione e finanziamento Prodotta per Channel 4 da Conker Media – sussidiaria multimediale con sede a Liverpool della Lime Pictures (che produce la serie principale e che è a sua volta parte della superindie All3Media), la serie è stata realizzata in stretta collaborazione (anche a livello narrativo) con l’Home Office (dipartimento del Governo britannico competente in materia di ordine e sicurezza) nel quadro di una campagna condotta contro il fenomeno dell’alcolismo giovanile (Know Your Limits). La produzione esecutiva è stata affidata a Lucy Allan, la stessa che dal 2008 ha seguito la soap televisiva e che ha coordinato la produzione di altri numerosi spin‐off della serie madre tra i quali Hollyoaks: No Going Back, Hollyoaks Desperately Seeking e Hollyoaks Later, Hollyoaks: Freshers. Quest’ultimo è stato realizzato sempre da Conker Media. Girata in un sobborgo di Manchester, la serie (12x4’) è stata realizzata e montata in 4 settimane. Si tratta del principale progetto multipiattaforma (web, tv, social network, mobile, social media) messo in campo da Channel 4 per presidiare l’ambiente web e social (fidelizzando il target giovanile) e al tempo stesso fronteggiare la forte concorrenza della Bbc in questo ambito (cfr. E20). La produzione ha stretto una specifica partnership con il social network Bebo sul quale sono stati attivati alcuni profili dei personaggi già noti.

3. Outlet di distribuzione Sito web (E4): la serie è stata distribuita sul sito del broadcaster (E4) dal 6 al 31 luglio 2009. Canale YouTube: embeddata in contemporanea sull’aggregatore di Google. Il canale ufficiale di Hollyoals (non è presente un canale ad hoc per la web serie) contiene 143 video (tra i quali i 12 episodi dello spin‐off in esame) e conta 9.064 iscritti e 1.806.260 visualizzazioni (al 27 dicembre 2012). Tutti gli episodi sono disponibili gratuitamente anche su iTunes Store e su dispositivi mobili (iPod). Tv (E4): il canale digitale di Channel 4, E4, ha trasmesso i 12 episodi raccogliendoli in uno speciale omnibus della durata di 45 minuti, fruibili anche in modalità catch‐up sul sito dell’emittente.

4. Social network: Durante la visione on line e in tv degli episodi gli utenti avevano la possibilità di registrarsi sui profili Bebo di Sasha, Josh e Dave consentendo loro di interagire con le esperienze vissute dai personaggi attraverso video blog, commenti on line e fotografie. 131

Non risulta creata una apposita pagina su Facebook. Le pagina della serie principale aperta nel 2009 conta 1.549.000 “mi piace”, mentre i followers su Twitter sono 152.470 (14.407 tweet).

5. Altre iniziative di comunicazione Sul sito on line di E4 sono presenti, oltre agli espisodi, una serie di contenuti extra tra cui una guida completa alle trame di ciascun episodio, video con backstage della serie, una nutrita photogallery grazie alla quale è possibile ripercorrere tutta la serie, nonché speciali anteprime (“spoiler”), informazioni sui personaggi e gli intrepreti, link ai profili Bebo dei tre protagonisti della web serie (Josh, Sasha e Dave). Completano la pagina link agli altri spin‐off della soap e ad una pagina che prende il nome dallo slogan con il quale il partner Home Office (“Know your Limits”) ha veicolato attraverso la serie la propria campagna di comunicazione contro il preoccupante fenomeno delle sbronze notturne consumate negli ambienti giovanili. La pagina rimanda a video con le testimonianze dei personaggi della serie e ai servizi on line governativi (Drinkware) progettati per fornire sostegno ed assistenza informativa ai giovani per accrescere il livello di consapevolezza sui pericoli derivanti dall’eccesso di alcol. Si segnala anche un sito non ufficiale “The Hollyoaksforum (100% unofficial site)” in cui il 9 giugno 2009 è stato postato un messaggio in cui si annuncia a partire dal mese successivo l’arrivo di The Morning After.

6. Festival e premi Non risultano premi assegnati direttamente allo spin‐off. La società di produzione Lime Pictures ha conseguito numerosi riconoscimenti per la serie principale.

7. Analisi delle performance Secondo alcune fonti accreditate (tra cui The Independent), ciascun episodio ha attratto circa 4 milioni di visualizzazioni sulle diverse piattaforme sulle quali la serie è stata distrbuita, in primis il sito web del canale digitale E4. Con riferimento a YouTube, dove i 12 episodi sono stati uploadati in contemporanea alla prima visione su E4, la serie ha registrato 25mila views medie. Il primo episodio rilasciato a luglio 2009 ha superato le 80.000 visualizzazioni. Tutti gli altri episodi hanno oscillato tra i quasi 30.000 del secondo ai 10.000 del decimo. Interessante il trend relativo agli ultimi 3 episodi, che risulta in crescita contrariamente a quanto osservato nelle performance di altri titoli.

Views degli episodi di Hollyoaks: The Morning After the Night Before (al 24/12/2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

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Menzioni speciali Tra le serie che non hanno trovato posto fra le 10 scelte per il focus, meritano attenzione anche:

11 Dubplate Drama

Anno: 2007 Genere: Drama Sottogenere: Teen

Stagioni: 3 Episodi totali: 24 Durata media: 20’

Teen drama interattivo e multipiattaforma prodotto dall’omonima società di produzione descrive le difficili vicende di un gruppo di giovani di colore in un contesto sociale suburbano a rischio. Lanciato da Channel 4 nel 2007 sia sul canale broadcast che in rete sul proprio sito (4oD), riprendendo una serie mandata in onda par la prima volta nel 2005. Nell’arco delle tre stagioni caricate nel 2009 sul canale personalizzato YouTube, la serie ha registrato 18mila views medie. Sponsorizzato dal NSPCC’s Childline Service.

12 Freak

Anno: 2009 Genere: Drama Sottogenere: Teen

Stagioni: 1 Episodi totali: 16 Durata media: 6’

Teen drama prodotto da Freemantle Media e sponsorizzato da Red Bull e Procter&Gamble. Grazie ad un accordo con MySpace sul quale è stata distribuita, gli utenti hanno interagito con la produzione, proponendo una propria colonna sonora o candidandosi a partecipare al casting. Ha registrato 25mila views medie con un picco di quasi 180mila contatti nel primo episodio.

13 Signs of Life

Anno: 2007 Genere: Drama Sottogenere: Supernatural

Stagioni: 1 Episodi totali: 8 Durata media: 20’

Prodotta da Endemol UK per BBC. Ambizioso progetto BBC (curato dalla direzione “future media and technology) finalizzato a catturare il target dei giovani proponendo un thriller/supernatural ambientato in un misterioso villaggio britannico. Alla web serie, il cui budget complessivo è stato di £ 800.000, è associato un gioco interattivo e una serie di test psicologici legati a strani eventi astrologici in cui si imbattono i giovani protagonisti della storia.

133

14 The Syndicate

Anno: 2012 Genere: Drama Sottogenere: Thriller

Stagioni: 1 Episodi totali: 6 Durata media: 12’

Prodotta da Systir Prodcutions ha vinto il premio di Best International Web Series all’Hollyweb Festival 2012 per la miglior sceneggiatura e per la regia. Ha vinto anche il Grand Jury Prize al LA Webfest 2012. E’ rientrato anche nella selezione ufficiale per il Marseille Web Fest 2012. Trasmessa sulla piattaforma KoldCast Tv

15 The Crabstickz Show

Anno: 2011 Genere: Comedy Sottogenere: Sketch

Stagioni: 1 Episodi totali: 33 Durata media: 3’

Il creatore ed interprete Chris Kendall, dopo aver lavorato in diverse produzioni on line ha dato vita ad uno show settimanale che ha raccolto una media di 100 mila views grazie ad una serie di sketch demenziali ed ironici…

16 Kirill

Anno: 2008 Genere: Drama Sottogenere: Science‐Fiction

Stagioni: 1 Episodi totali: 10 Durata media: 4’

Sci‐fi prodotta da Endemol UK in collaborazione con Pure Grass Films per MSN, ha come protagonista David Schofield (Pirati dei Caraibi, Il Gladiatore) ed è ambientata in uno scenario post‐apocalittico. Soltanto 5 dei 10 episodi sono stati uploadati su YouTube. La serie completa è stata resa disponibile su portale MSN.

17 Celia and Chloe

Anno: 2009 Genere: Comedy Sottogenere: Teen

Stagioni: 1 Episodi totali: 10 Durata media: 3,5’ 134

Branded Comedy prodotta dalla Disney e sponsorizzata da Clean & Cleare (Johnson & Johnson). Episodi fruibili anche su Bebo. Le due ragazze vanno in cerca dei biglietti per la prima europea del film su Hanna Montana (Disney).La serie è abbinata ad un concorso per vincere due biglietti per vedere il film a Londra insieme alle protagonoste della teen soap. La serie è stata distribuita in 7 Paesi in Europa e Asia.

18 Blood and Bone China

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Horror

Stagioni: 1 Episodi totali: 12 Durata media: 10,5’

Serie Horror ambientata nel 1897 in epoca vittoriana, creata e diretta da Chris Stone. Protagonista della serie è Rachel Shenton nota in tv per pubblicità e fiction. La serie è nella selezione ufficiale dell’edizione 2011 del Marseille Web Fest ed ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali (Raindance) ed internazionali (Indie Intertube Awards come miglior serie horror).

19 Proper Messy

Anno: 2009 Genere: Comedy Sottogenere: Teen

Stagioni: 1 Episodi totali: 6 Durata media: 1,5’

Prodotta da Conker Media per BBC 3. Fa parte di un pacchetto di titoli commissionati dal pubcaster.

20 Zomblogalypse

Anno: 2009 Genere: Drama Sottogenere: Horror

Stagioni: 4 Episodi totali: 24 Durata media: 9’

Tre zombie sopravvissuti all’apocalisse raccontano la propria esperienza attraverso video blog. Fruibile sul canale brandizzato di YouTube MilesTone Films. Il primo episodio della prima stagione ha superato le 17mila views. E la serie più longeva tra quelle monitorate.

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3. FRANCIA

3.0. PREMESSA

In Francia, il panorama delle web series si mostra particolarmente florido. Incrociando i dati provenienti da tre siti specializzati, che mettono a disposizione ampi cataloghi di questa tipologia di prodotto (http://www.serieweb.fr/, http://www.meswebseries.fr/ e http://www.webseries.fr/), è stato possibile censire circa 550 titoli.La selezione dei 100 titoli utilizzati per questo capitolo si è principalmente basata su criteri di performance, scegliendo le 90 migliori serie per numero di visualizzazioni medie per episodio, considerando 3 piattaforme di distribuzione video: YouTube, Dailymotion e Wat. Altri 10 titoli sono stati considerati in funzione della loro qualità o di altri parametri, quali la presenza nei festival o lo status del committente (in particolare se si trattava di un broadcaster).

3.1. PRINCIPALI TREND DI MERCATO

Il considerevole numero di produzioni appena richiamato (oltre 500) può essere ritenuto una delle principali caratteristiche del mercato francese, che lo distingue dagli altri mercati europei analizzati nella presente ricerca. Questa abbondanza in termini quantitativi non deve, tuttavia, essere necessariamente interpretata come un segno di maturità del mercato. Se, da una parte, essa testimonia una certa vivacità ed intrapreprendenza degli utenti internet, nonché una ricchezza di idee ed un know‐how piuttosto diffuso, dall’altra all’elevato numero di produzioni non corrisponde un reale tessuto produttivo, in grado di fare sistema, e, nella maggior parte dei casi, le produzioni non escono al di fuori del circuito dell’amatorialità. All’interno di questo quadro, tuttavia, si sono andate affermando alcune realtà da prendere in grande considerazione per la qualità delle produzioni. Un caso particolare è senz’altro quello di Frenchnerd, blog creato da François Descraques, divenuto in poco tempo un vero e proprio “hub” attorno al quale si è andato costituendo un gruppo di persone, tra cui in particolare Slimane‐Baptiste Berhoun, che ha dato vita a molte delle produzioni di webseries di maggiore interesse realizzate in Francia, a partire da Scred TV per arrivare a Le visiteur du Futur, passando per altri titoli di un certo successo come 42ème étage, J'ai jamais su dire non, Le Guichet. Il coronamento di questo percorso è stato sancito dall’interessamento di France Télévisions, che ha finanziato la nuova serie Les Opérateurs (ottobre 2012), ideata proprio da Descraques e Berhoun. Si tratta comunque di produzioni realizzate con piccoli budget e con dotazioni tecniche generalmente “basic”. Una eccezione importante è costituita dalla serie lanciata nel 2010 da Arte, Addicts, realizzata con un budget di 1,2 milioni di euro. Così come rimane piuttosto estemporaneo il ricorso a finanziamenti pubblici, come quelli erogati dal CSA alla stessa Addicts ed alla serie Les aventuriers de 8h22. Anche la scelta dei generi, delle tematiche e dei linguaggi effettuata in Francia denota il carattere giovanile e spontaneo del mercato francese. Esiste, innanzitutto, una netta prevalenza del genere comedy rispetto al drama, con una forte presenza di serie composte da sketch e, in misura minore, sit‐com, girate in interno, con dialoghi umoristici e situazioni attinte alla vita reale. Le ambientazioni più rappresentate sono quelle di coabitazione tra ragazzi, studenti o lavoratori, ed quelle che fanno riferimento al mondo del lavoro, senza dubbio ispirandosi al modello della francese Camera Café. In particolare, ricorrono con molta frequeza le situazioni legate alle difficoltà della nuova generazione nell’inserimento nel mondo del lavoro (colloqui, curricula, direzioni delle risorse umane, e così via). Altro filone che riscontra grande successo è quello che potremmo sinteticamente definire “Geek”, ovvero tutte le serie che fanno riferimento direttamente o indirettamente, al mondo dei videogame, dei manga, dei giochi di ruolo e, in senso lato, del “fantasy”. Appartiene a questo filone la webserie francese di maggiore successo, Noob. Altri esempi sono Raconte‐moi un manga o Draculi & Gandolfi, mentre un caso particolare è costituito da Hello Geekette, dove il mondo e la cultura “Geek” sono piuttosto utilizzati come sfondo e come pretesto per una narrazione tipica della sit‐com. 136

Dal punto di vista della distribuzione, la Francia di distingue dagli altri Paesi per un minore ruolo di YouTube. Ciò dipende essenzialmente dalla forte presenza di piattaforme di online video di origine francese quali Dailymotion e Wat TV, quest’ultima di proprietà di TF1. Questi soggeti in alcuni casi diffondono i contenuti delle webserie stringendo accordi di esclusiva o comunque impedendo che quei contenuti siano caricati sulla piattaforma competitor YouTube. L’atteggiamento dei broadcaster, al di là del ruolo ricoperto da piccoli canali tematici, come Mangas e Nolife, è stato fino a questo momento piuttosto prudente ed attendista. Se, come detto, la produzione di Addicts da parte di Arte è da considerarsi una eccezione, per altro senza che il canale proseguisse negli anni successivi su questo solco, l’iniziativa recente di France Télévisions rappresenta un elemento di novità molto importante. Lo sviluppo delle direzione Nouvelles Ecritures, il lancio della piattaforma Studio 4.0, il forte coinvolgimento di France 4 e l’attenzione dedicata ad alcune produzioni nazionali di webseries sono segnali importanti di una inversione di tendenza e di un reale, quanto concreto interesse verso questo tipo di prodotto. Per altro, l’interesse di France Télévisions ha anche consentito di coinvolgere i produttori tradizionali (Telfrance nel caso di Les Opérateurs), che fino a questo momento hanno avuto un ruolo piuttosto marginale in questo mercato.

3.2. GENERI E SOTTOGENERI

Delle 100 web series francesi considerate nel database, 69 sono ascrivibili al genere Comedy e 31 al genere Drama. Francia: le 100 web series per genere

31

Comedy Drama

69

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Due terzi sono delle web series del genere Comedy costituite da Sketch (30) e Sitcom (17), sebbene non sempre il confine tra questi due generi sia definibile in maniera netta. Nel restante terzo prevalgono Satira (5), Fantasy (4) e Parodia (3). Tra i generi più tipicamente legati al Comedy, sono da segnare due titoli Mockumentary, così come sono due i titoli Comedy drama, nei quali prevalgono decisamente i toni della commedia. Per altro verso, invece, sono presenti 6 titoli di sottogeneri tipici del Drama, riletti in chiave umoristica, in particolare Thriller (2), Docu fiction (1), Horror (1), Superhero (1) e Supernatural (1).

137

Francia: le 69 web series Comedy per sottogenere

Horror, 1 Superhero, 1 Thriller, 2 Docu fiction, 1 Supernatural, 1 Mockumentary, 2 Comedy drama, 2 Parodia; 3

Fantasy, 4 Sketch, 30

Satira, 5

Sitcom, 17

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Quanto al Drama, la scomposizione per sotto‐genere delle 31 serie mostra una maggiore varietà ed articolazione. Si registra una prevalenza di titoli Comedy drama (8), ovvero prodotti nei quali, a differenza di quelli fatti rientrare nel genere Comedy, pur ibridando un livello serio con quello più comico, il primo tende a prevalere sul secondo. Si riscontra un certo successo dei sotto‐generi Crime e Teen, entrambi con 4 titoli, e del Supernatural (3), segno, evidentemente, di un interesse sia da parte dei produttori che da parte del pubblico verso questo genere. Due titoli a testa per Thriller e Showbiz, mentre con un solo titolo si trovano Action, Interattivo, Mistery, Musicale, Psicologico, Storico e Western.

Francia: le 31 web series Drama per sottogenere

Storico, 1 Western, 1 Psicologico, 1 Comedy drama Musicale, 1 8 Mistery, 1 Interattivo, 1

Action, 1

Showbiz, 2

Crime, 4 Thriller; 2

Supernatural, 3 Teen, 4

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Come sottolineato in precedenza, alcuni sottogeneri sono presenti sia nel Comedy che nel Drama, a seconda del tipo di linguaggio utilizzato. Tenendo conto di tutte e due le categorie, possiamo notare che ci sono 10 titoli definibili come Comedy drama, 4 titoli Supernatural e 4 titoli Thriller

138

3.3. STAGIONI

Si può dire che il fenomeno delle web series francesi sia esploso nel 2008. Se, infatti, fino a quel momento erano stati prodotti pochi titoli, ben 18 dei 100 selezionai in questa analisi sono stati realizzati proprio in quell’anno (sempre ricordando che l’anno indica la distribuzione via internet e non la produzione, anche se spesso essi tendono a coincidere). Il picco, tuttavia, si è avuto nel 2010, anno nel quale sono state realizzate 31 delle 100 serie prese in considerazione. Sebbene il dato del 2012 non sia ancora consolidato sui 12 mesi, sembra di poter comunque dire che sia in atto un lieve rallentamento delle produzioni.

Francia: le 100 web series per anno di prima distribuzione 35 31 30

25 20 20 18

15 14 14

10

5 2 1 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Prevalentemente, le serie considerate non sono riuscite a raggiungere il secondo anno di produzione ed in 86 casi su 100 si sono fermate al primo. I titoli che si sono invece fermati alla seconda stagione sono 10, mentre 5 hanno conosciuto anche una terza e, in un solo caso, una quarta stagione. In particolare, la serie di maggiore successo di pubblco, Noob, ha raggiunto le 4 stagioni ed è tuttora in produzione, mentre Hello Geekette, DRH, e Rien de 9 si sono fermate alla terza. A novembre 2012 è stata lanciata anche la terza stagione di Le visiteur du futur (non fatta rientrare nelle statistiche).

Francia: le 100 web series per numero di stagioni (al 2012) 100

90 86

80

70

60

50

40

30

20 10 10 3 1 0 1234 Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

139

3.4. DURATA E PEZZATURA

Le web series francesi presentano una durata media decisamente breve. Più della metà delle serie censite ha una durata inferiore ai 5 minuti, ed oltre il 90% non supera i 10 minuti, mentre nessuna supera i 20 minuti. In particolare, 25 titoli hanno una durata media compresa tra 1 e due minuti, mentre il formato prevalente è quello di durata compresa tra 3 e 4 minuti, con ben 31 titoli di questa lunghezza. Risultano, ad ogni modo, piuttosto usati anche i formati di maggiore durata, con 19 titoli compresi tra 5 e 6 minuti e 16 titoli compresi tra 7 e 10 minuti. Oltre questa durata, il numero di titoli tende drasticamente a diminuire: 5 web series hanno durata tra 11 e 15 minuti, mentre solo 4 serie superano il quarto d’ora medio per episodio.

Francia: numero titoli per durata media episodio (in minuti) 35 31 30 25 25

20 19 16 15

10 5 5 4

0 1‐23‐45‐67‐10 11‐15 18‐20 Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Come prevedibile, la durata è legata anche al genere delle serie. Oltre la metà dei titoli Drama, infatti, ha una durata compresa tra 5 e 10 minuti, mentre solo un titolo su 4 di questo genere dura meno di 5 minuti (a fronte, come detto, di una media di oltre il 50% sotto i 5 minuti). In particolare, sono 9 i titoli di durata di 5‐6 minuti e 8 quelli compresi tra 7 e 10 minuti. Inoltre, appartengono al genere Drama 4 dei 5 titoli di durata tra 11 e 15 minuti e 2 dei 4 titoli di durata superiore al quarto d’ora.

Francia: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di genere Drama 10 9 9 8 8 7 7 6 5 4 4 3 2 2 1 1 0 1‐23‐45‐67‐10 11‐15 18‐20 Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Per quanto riguarda il Comedy, invece, oltre i due terzi dei titoli ha una durata inferiore ai 5 minuti. La quasi totalità dei titoli complessivi di 1‐2 minuti, 24 su 25, appartiene al genere Comedy ed i titoli Comedy con durata tra 3 e 4 minuti sono anch’essi 24. Appena 3 titoli Comedy superano i 10 minuti di durata.

140

Francia: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di genere Comedy 30

25 24 24

20

15

10 10 8

5 2 1 0 1‐23‐45‐67‐10 11‐15 18‐20

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Considerando il numero di episodi complessivo, ovvero sommando tutti gli episodi anche per le serie pluri‐ stagionali, si può osservare come circa la metà delle serie censite, 51 in tutto, ne abbia prodotto un numero inferiore a 10. Tuttavia, non è da sottovalutare il fatto che 22 serie abbiano raggiunto superato i 20 episodi, ed 10 siano andate oltre i 25. In particolare, Noob e Limite‐Limite, con 74 e 76 episodi, mostrano una intensa attività produttiva.

Francia: numero di titoli per episodi totali 30 26 25 25

20 18

15 12 10 10 9

5

0 1‐56‐10 11‐15 15‐20 20‐25 25+

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Considerando i titoli con una sola stagione e quelli con un numero sostanzialmente uguale di episodi tra una stagione e l’altra, il formato che prevale è quello di 10 episodi per stagione. In genere i titoli Drama hanno una pezzatura più ridotta: due terzi dei titoli di questo genere non superano i 10 episodi, viceversa per il genere Comedy i titoli con oltre 10 episodi sono più della metà. Si segnala, per altro, che pe diverse web series il numero di episodi da una stagione all'altra cambia di molto poco: ad esempio per la serie J'en crois pas mes yeux sono stati realizzati 12 episodi per la prima serie e 10 per la seconda, mentre per La cuisine de Nicolas ne sono stati realizzati 9 per la prima e 10 per la seconda.

141

Francia: numero titoli per pezzatura (n° episodi/stagione)

Titoli 10 9 9 8 8 77 7 66 6 5 5 4 4 3 33 3 3 3 2 2 22 2 2 2 1 1 1 1 111 1 1 0 123456789101112131415161718192122232428355176 Episodi per stagione Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

3.5. UNA PANORAMICA SU PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

E’ stato possibile individuare una società di produzione (e, per induzione, un apporto “professionale”) coinvolta nella realizzazione delle serie in 69 casi su 100.

Francia: le 100 web series vedono il coinvolgimento di una società di produzione?

31 Non sono realizzate da una società di produzione Sono realizzate da una società di produzione 69

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

In quattro casi, due serie sono state prodotte dalla stessa società di produzinoe. In particolare, J'ai jamais su dire non e Le visiteur du futursono state prodotte enreambe da Frenchnerd Production, Prof e Je voudrais être star sono entrambe realizzate da funky style prod, Les Quêtes Sans Fin e Trash Story sono entrambe prodotte da Les Miettes e Limite‐Limite e TITOFF ‐ Déjà de retour ! risultano entrambe prodotte da SoixanteDixSept. Va segnalato che la terza stagione di Le visiteur du futur, lanciata a fine novembre 2012, è prodotta da Ankama e non più da Frenchnerd Productions. Tuttavia, malgrado l’analisi metta in evidenza l’esistenza di un discreto tessuto produttivo, o per lo meno la capacità di costituirsi in società, più o meno piccole, da parte dei produttori, questi soggetti non aderiscono a nessuna delle due maggiori associazioni di categoria pertinenti: USPA (Union syndicale de la production audiovisuelle) e SPI (Syndicat des producteurs indépendants). L’unica eccezione è costituita da Mascaret Films, produttore della web serie di Arte Addicts, iscritta al sindacato SPI.

142

In 78 casi su 100, le web series disponevano di un loro sito internet. Questo dato include anche i casi – 7 in tutto – in cui il sito non ha un proprio dominio web, ma è ospitato da una piattaforma blog, come Blogspot o Wordpress (mentre esclude i casi in cui è presente con una pagina YouTube o Facebook). Tuttavia, è opportunio segnalare che in 10 casi il sito non risultava più accessibile.

Francia: le 100 web series sono distribuite attraverso un proprio sito Internet?

22

Non hanno un sito web Hanno un sito web

78

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Le serie analizzate sono disponibili su YouTube, tramite un proprio canale o un canale sviluppato dal produttore, in 58 casi su 100. In altri 4 casi, invece, le serie sono inserite in un canale YouTube “aggregatore” di web series (e di altri contenuti), quale, ad esempio, Itsdeamon. In altri 18 casi, la presenza su YouTube non è legata a nessun canale in particolare. Le serie che non hanno alcuna presenza su YouTube sono in tutto 20. Il livello relativamente basso di diffusione su YouTubedelle web series francesi è essenzialmente spiegabile alla luce della diffusione della piattaforma alternativa Dailymotion. Sostanzialmente tutte le serie francesi sono, infatti, distribuite su questa seconda piattaforma e, anche quando distribuite su entrambe, è Dailymotion in genere a sviluppare il maggior numero di contatti. Inoltre, i siti di cataloghi di web series che abbiamo ricordato all’inizio di questo capitolo, ospitano prevalentemente (anche se non esclusivamente) contenuti “embedded” provenienti da Dailymotion, anziché da YouTube. Da segnalare che alcune serie sono presenti anche su una terza piattaforma video, Wat.

143

Francia: le 100 web series sono distribuite attraverso un canale YouTube?

42 Non sono presenti su YouTube Sono presenti su 58 YouTube

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Delle 58 serie che dispongono di un canale YouTube, 44 hanno un canale direttamente legato alla serie, ovvero con un titolo coincidente (in tutto o in parte) con quello della serie, mentre le altre 14 sono inserite nel canale della società di produzione.

Francia: le serie sono distribuite attraverso un canale YouTube...

14

Dedicato alla serie

Con altri contenuti (dell'autore o del produttore)

44

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

In 48 casi, la serie disponeva sia di un sito che di un canale YouTube. Viceversa, sono 12 i casi in cui la serie non disponeva né dell’uno né dell’altro.

Le serie commissionate da un committente particolare sono in tutto 8, mentre 92 sono quelle per le quali non è stato possibile identificare nessun soggetto particolare che abbia commissionato la realizzazione del prodotto. In 3 casi, il committente è stato un broadcaster. In un altro caso, il committente è un altro operatore media, ovvero la rivista Elle, che ha commissionato la web serie Lolicats. Un altro caso interessante è quello di Melting Potes HEC Paris, il cui committente è HEC, una delle più antiche “Grandes Ecoles” francesi (i prestigiosi istituti di istruzione a livello universitario). In altri 3 casi, il committente è stato un’azienda privata. Mennen ha prodotto la web serie On lâche rien, Europcar la web serie Les Yeux dans Les Pneus, mentre J'en crois pas mes yeux è stata realizzata con il contributo di una serie aziende: Rte (Réseau de transport d'électricité), Dassault Systems, Capgemini, Microsoft, Socéyé Générale, Crédit Agricole, Thale, BNP Parisbas. Tuttavia, solola serie Les Yeux dans Les Pneus può essere assimilata, in parte, ma non del tutto, ad un branded content (forte utilizzo del marchio, ma nessun riferimento al prodotto e alle sue qualità).

144

Francia: le 100 web series prodotte hanno un committente?

3 5

Broadcaster Altro committente Nessun committente

92

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Come detto 3 web series sono state prodotte da un broadcaster. Si tratta della già citata Addicts, serie Crime ambientata nella banlieue di Bordeaux commissionata da Arte (e, dome detto, prodotta da Mascaret Films), Les aventuriers de 8h22, serie Action il cui committente è la TV locale Lyon TV, ed il recentissimo Les opérateurs, prodotto da France Télévisions, nell’ambito del uovo progetto Nouvelles Ecritures di cui si darà conto in seguito.

Fra le 100 serie censite, a novembre 2012 risulta che 6 abbiano trovato una distribuzione televisiva (siano state, cioè, programmate da un’emittente nazionale o locale su di un palinsesto lineare).

Francia: le 100 web series prodotte hanno trovato una distribuzione televisiva? 6

Hanno trovato una distribuzione televisiva Non hanno trovato una distribuzione televisiva

94

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Si tratta di: ‐Plan Biz, serie che racconta la storia di due giovanissimi aspiranti imprenditori, trasmessa su due importanti canali nazionali semi‐generalisti, AB1 e RTL9; ‐ J'ai jamais su dire non, sitcom incentrata sullle avventure e disavvenutre di Tom, trasmessa dal canale tematico Nolife TV; ‐ Worcruft Apocalysme, serie Fantasy trasmessa dal canale tematico Kaze TV; ‐ Noob, la web serie di maggior successo per visualizzazioni totali e medie, trasmessa dal canale tematico Nolife; ‐ Le visiteur du futur, serie Comedy / Superhero, secondo maggior successo francese, anch’essa trasmessa da Nolife; ‐ Hello Geekette, sitcom trasmessa sul canale Mangas, controllato da Groupe AB, il cui palinsesto è composto all'80% da animazione; alcuni episodi della serie sono stati trasmessi anche dal contenitore Watcast, trasmesso da TF1

145

Alcune serie hanno invece avuto dei passaggi televisivi in programmi contenitori quali Watcast, del canale generalista TF1. Si tratta di Hello Geekette e DRH.

3.6. ALCUNI DATI SULLE PERFORMANCE

Per quanto riguarda la Francia, i dati a disposizione consentono di stilare una classifica delle serie più viste incrociando i dati di 3 piattaforme video, YouTube, Dailymotion e Wat. Come anticipato, la maggior parte delle visualizzazioni avviene su Dailymotion, mentre il numero di views su YouTube è inferiore ed ancora più ridotto su Wat. Come tutti i ranking basati sulle visualizzazioni internet, anche questo non tiene conto delle fruizioni parziali né delle duplicazioni. Tuttavia ‐ specialmente in presenza di volumi particolarmente significativi, come nel caso delle top 10 ‐ questa classifica è un ottimo indicatore del riscontro da parte del pubblico.

Francia: Top 10 web series per views medie ad episodio su YouTube, Dailymotion e Wat

Rank Titolo Logo Genere Sottogenere Views / ep. (YT) 1 Noob Comedy Fantasy 408.500

2 Le visiteur du futur Comedy Superhero 296.300

L'histoire racontée par 3 Comedy Sketch 190.200 des chaussettes

4 Le Puzzle Comedy Thriller 183.100

5 Limite‐Limite Comedy Sketch 130.900

6 J'ai jamais su dire non Comedy Sitcom 130.200

7 Les voisins du dessus Comedy Sitcom 124.100

8 Intouchables Drama Crime 99.600

9 Plan Biz Drama Comedy drama 98.000

10 Buzz moi Drama Showbiz 70.800

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

146

Il genere Comedy prevale nel numero di visualizzazioni medie, con 7 titoli tra i primi 10, che per altro coincidono con le prime 7 posizioni. Appare però interessante notare come i primi due titoli, Noob e Le visiteur du futur siano versioni umoristiche di generi tradizionalmente seri come il Fantasy e il Superhero. Noob è l'unica serie a superare le 400mila visualizzazioni medie per episodio, mentre Le visiteur du futur sfriora le 300mila. Riscontrano anche un ottimo successo le serie dei generi più tipicamente Comedy, quali lo sketch ‐ L'histoire racontée par des chaussettes (190mila visualizzazioni), Limite‐Limite (131mila visualizzazioni) ‐ o la sitcom ‐ J'ai jamais su dire non (130mila visualizzazioni) e Les voisins du dessus (124mila visualizzazioni).

Per quanto riguarda il genere Drama, cui è dedicata tabella seguente, il numero delle visualizzazioni medie è complessivamente inferiore rispetto al Comedy. La serie più vista, Intouchables, si colloca appena sotto le 100mila visualizzazioni medie.

Francia: Top 10 web series per visualizzazioni medie ad episodio su YouTube, Dailymotion e Wat (solo genere Drama)

Rank Titolo Logo Genere Sottogenere Views / ep. (YT)

1 Intouchables Drama Crime 99.600

2 Plan Biz Drama Comedy drama 98.000

3 Buzz moi Drama Showbiz 70.800

4 Retrosexuel Drama Thriller 19.000

5 Putain de Série Drama Comedy drama 18.600

6 Les aventuriers de 8h22 Drama Action 18.300

7 Rapaces Drama Western 16.400

8 Paris d'amis Drama Teen 14.700

9 Rien de 9 Drama Teen 12.500

10 West Hollywood Drama Showbiz 10.500

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

3.7. IL RUOLO DEI BROADCASTER 147

I broadcaster generalisti francesi sembrano fino a questo momento avere mantenuto un atteggiamento prudente rispetto alle web series. Fino ad ora, infatti, il maggiore coinvolgimento riscontrato è stato quello di Arte, che nel 2010 ha lanciato la serie Addicts. Si tratta di una serie ambientata nel quartiere HLM, periferia di Bordeaux, costruita attorno alle vicende di 4 personaggi con trascorsi criminali. La serie è stata prodotta con il da Mascaret Films, con il contributo di Pictor Media, Kprod, quello della Regione dell’Aquitania e con un aiuto da parte del CNC. Nel 2012, il broadcaster pubblico France Télévisions ha inaugurato una nuova strategia nei confronti delle web series. Nel giugno 2012 è stata creata la Direction des Nouvelles Ecritures et du Transmédia, il cui scopo è quello di seguire tutte le nuove tendenze in materia di scrittura e produzione audiovisiva: realizzazione di contenuti corss‐mediali e multimediali (come la fiction Anarchy) e di web series, sia nel genere fiction, che in quello dell’animazione e dei documentari. La prima web serie prodotta nell’ambito della nuova direzione è stata Les opérateurs, lanciata ad ottobre 2012. Ad essa seguiranno a breve altre due serie: VRP (25 x 5', La Générale de Production) e Pause emploi (Caïmans Productions). Les Opérateurs è stata trasmessa, da novembre 2012, su France 4, in prime time (20:30), dal lunedì al venerdì, per due settimane. Ad ottobre 2012, in collaborazione con la nuova direzione, France 4, il canale del servizio rivolto al target giovanile, ha lanciato la piattaforma Studio 4.0, dedicata alle web series.Lo scopo della nuova piattaforma è sia di dare spazio alle nuove produzioni di France Télévisions, sia di raccogliere una ampia selezione di titoli francesi, tra i quali, ad esempio, Le visiteur du futur, e anche internazionali. Inoltre, le nuove web series saranno trasmesse anche nel programma Nuites 4.0, in onda su France 4. Secondo i primi dati, ad un mese dal lancio, Studio 4.0 aveva totalizzato 1,2 milioni di visualizzazioni, con 80mila visualizzazioni solo per il primo episodio della terza stagione di Le visiteur du futur nel primo giorno. Studio 4.0 è accessibile anche da Dailymotion. Altri titoli presenti sul sito sono Déconne Man, Desenterrados, Fais pas ci, Fais pas ça ‐ Quand les parents sont pas là,Giant, Gigi Almost American, Herois, Le Mec de 1996, Out With Dad, The Great Dying. Decisamente più prudente appare la politica dei broadcaster generalisti privati. TF1 ha diffuso alcuni contenuti delle web series nel contenitore Watcast, un programma in onda tra il 2006 ed il 2009, dedicato ai contenuti di internet in accordo con la piattaforma web Wat TV. Non si riscontrano, per ora, invece, significative iniziative da parte degli altri 2 broadcaster privati, M6 e Canal+. Tra i canali tematici, il più attivo nel trasmettere questo genere di contenuti è senz’altro Nolife, un canale dedicato al mondo “geek” e dei manga, presente in quasi tutte le offerte degli operatori IPTV (si tratta comunque di un piccolo canale con uno share pari allo 0,1%).

3.8. I FESTIVAL

Marseille Web Fest Quello di Marsiglia è senz’altro l’appuntamento di maggiore rilievo legato alle web series. Si svolge nell’ex stabilimento industriale della Belle de Mai, un sito riconvertito alla produzioneaudiovisiva e multimediale, dove è sorto il Pôle Média. E’ gemellato con il festival californiano Lawebfest. Il festival si caratterizza per una grande apertura internazionale. Nel 2012, i titoli inclusi nella selezione ufficiale sono stati 22, di cui 6 statunitensi, 6 canadesi, e solo 3 francesi. Le 3 web series francesi selezionate erano Les Geeks, On habite au 65 e La mariée était en fuite.

Festival des créations télévisuelles de Luchon Il festival di Luchon dedicato al cinema e alla televisione si svolge dal 1998 con l’obiettivo di promuovere le produzioni audiovisive francesi. Il festival si tiene generalmente in inverno (il prossimo è previsto dal 13 al 17 febbraio). Al suo interno, il festival ha istituito un premio per la migliore web serie, attribuito dal voto del pubblico in sala e da quello del sito Pyrénées‐Pirineos. Nel 2012, il premio è stato attribuito alla serie Plan Biz. 148

Festival de La Rochelle (Festival della fiction TV) Il Festival della fiction TV è nato nel 1999 come concorso tra le opere di fiction francofone ed internazionali. Dal 2007 si tiene a La Rochelle. Include una selezione di web fiction, che nel 2012 ha visto in concorso 7 titoli: On habite au 65, Pause clope, Le mec de 1996, A propos, Maestro, Qui est là, Inbox.

Altre iniziative Le webseries trovano spazio anche in manifestazioni non espressamente dedicate al genere, alla fiction in generale o all’audiovisivo in senso lato. In particolare, alcune iniziative legate al mondo dei manga, della cultura “Geek” e di quella giapponese hanno dato visibilità alle webserie e istituito premi e riconoscimenti. E’ il caso del Manga Party Awards, nel quale è stata premiata la serie Noob, o del Japan Expo / Comic Con del 2011, in cui sono stati presentati episodi di J'ai jamais su dire non. Si segnala anche la partecipazione di alcune serie, Addicts Hello Geekette, al Festival International des Programmes Audiovisuels, che si tiene a Biarritz. Il Festival non ha comunque una sezione dedicata alle webseries o a contenuti internet in genere.

149

3.9. LE WEB SERIES SELEZIONATE PER IL FOCUS

1 Noob

Anno: 2008 Genere: Comedy Sottogenere: Fantasy

Stagioni: 4 Episodi totali: 74 Durata media: 8’

1. Trama e cast La serie racconta la storia di una ragazza che da un gioco di ruolo sul PC si ritrova catapultata in una realtà virtuale, in una “compagnia” (in francese “guilde”) chiamata appunto Noob. Essa è composta dal guerriero Arhtéon (Stanislas Châtelin), l’assassino Omega Zell (Morgan Lavande), Gaëa (Gabrielle Jolivet), il guaritore Sparadrap (Kevin Lepape). Questi personaggi costituiscono gli avatar di altrettanti giocatori in carne ed ossa, proiettati in questo mondo parallelo. La “compagnia” si caratterizza per il suo basso livello, dovuto alla imperizia di ciascun suo componente nella propria specialità, elemento che è all’origine delle situazioni comiche in cui si vengono a trovare.

2. Produzione e finanziamento La serie è stata creata da Fabien Fournier e prodotta dalla sua società, Olydri Studio, sulla base di una precedente produzione dello stesso autore nel 2002. E' interamente autofinanziata, attraverso un modello basato su due aspetti fondamentali: la monetizzazione del traffico su internet‐ attraverso la pubblicità e la vendita di prodotti ‐e lo sfruttamento delle licenze attraverso il merchandising. In particolare, la società di produzione ha ottenuto una share dei proventi pubblicitari generati sui portali in streaming, ma anche di quelli generati da Google AdSense.

3. Outlet di distribuzione Sito webIl sito della serie (http://noob‐tv.com/) propone tutti gli episodi delle 4 stagioni, oltre ai contenuti extra, promo, making of, etc. Nel sito sono presenti i link a tutti blog degli autori e alle pagine Facebook degli autori, del cast e degli altri componenti del team di produzione. Il sito presenta i collegamenti con tutti i principali social network (Facebook, Twitter, Google+) nonché al portale specializzato in contenuti audiovisivi Allociné, a Wikipedia e alla piattaforma Wat. Grande spazio viene dedicato ai prodotti realizzati a partire dalla serie, romanzi, fumetti, DVD e t‐shirt, che sono acquistabili online attraverso la "boutique". E', inoltre, presente una rassegna degli articoli dedicati alla serie ed un dossier stampa. Canale YouTube: su YouTube, i contenuti della serie sono presenti nel canale della società di produzione Olydri / Funglisoft. Lanciato nel 2008, il canale ha raccoltro oltre 33mila iscritti e 8,1 milioni di visualizzazioni video a novembre 2012 (sfiora i 10 milioni a gennaio 2013). Sul canale sono presenti anche altri contenuti prodotti dalla società, come la webserie WarpZoneProject ed altre tipologie di prodotti audiovisivi. Tv la serie è stata trasmessa da 3 canali televisivi, i canali specializzati Nolife Tv, Kaze ed il canale locale corso Télé Paese.

4. Social Network Facebook: la pagina Facebook della serie (La‐s%C3%A9rie‐Noob/) costituisce un validissimo complemento al sito ufficiale. Nella sezione “eventi” sono pubblicizzate sia proiezioni speciali, come la “NuitNoob”, svoltasi in un cinema della città di Angoulême, che anche riprese della serie, allo scopo di mobilitare i fan e farli partecipare a scene di gruppo, come quelle organizzate in occasione del “GeekFaëries” di Orleans. I “like” hanno superato i 150mila. Twitter: la serie ha un suo account Twitter (Noob_la_serie) che conta 2.400 Tweet e circa 12.500 follower.

150

5. Altre iniziative di comunicazione Sono stati realizzati 4 libri a partire dalla serie Noob. L’intento dei 4 volumi era quello di raccontare le storie e gli avvenimenti intercorsi tra una stagione e l’altra, e per questo sono stati indicati, rispettivamente, 1.5, 2.5, 3.5 e 4.5. Il primo volume La Pierre des âges è stato pubblicato nel 2009, il secondo, Le Continent sans Retour, nel 2010, il terzo Les Fantômes du Passé nel 2011 ed il quarto, La Faction du Chaos, nel 2012. Sono, inoltre, stati pubblicati 7 album a fumetti. Sul sito è stata indetta una campagna di raccolta fondi per finanziare la produzione del videogioco "Horizons 1.0", ovvero il videogioco inventato nella serie a partire dal quale si sviluppa la narrazione. Sul sito viene descritto un obbiettivo di finanziamento di 150mila euro; fino a questo momento sono stati raccolti circa 15mila euro.

6. Festival e premi La serie ha ricevuto il primo riconoscimento nel 2010, con il primo premio al Manga Party Awards come migliore web serie. Sempre nel 2010 è stata nominata agli Streamy Awards di Los Angeles, come migliore serie straniera. Nel 2011 è stata la serie più votata dal pubblico al Montreaux Comedy Awards, ricevendo così la nomination per partecipare al concorso ufficiale.

7. Performance Le prime 4 stagioni di Noob hanno raccolto complessivamente 31,0 milioni di visualizzazioni sulle 3 maggiori piattaforme video in Francia, YouTube, Dailymotion e Wat. La maggior parte delle views è stata generata da Wat (poco meno di 25 milioni), seguita da YouTube (5,4 milioni) e Dailymotion (0,7 milioni). Il numero di visualizzazioni medie per episodio è stato di 400mila. Secondo dati diffusi dalla stessa società, il pubblico della serie è per il 79% maschile e per il 21% femminile. Il 39% degli spettatori ha tra 13 e 17 anni, un altro 39% è compreso tra 18 e 24 anni, il 16% è tra 25 e 34 anni, mentre solo il 6% ha più di 35 anni. Su Facebook, la serie registra 500mila fan, mentre i follower su Twitter sono oltre 10mila. Il numero di visualizzazioni è calato dagli 11 milioni della prima stagione a 4,5 milioni della quarta.

La serie ha raccolto una media di 645.000 views ad episodio su YouTube nella prima stagione (1,15 milioni il primo episodio, 590mila l’ultimo). Nella seconda stagione, anche a causa della programmazione televisiva (ma anche per un calo percepibile dei consensi), le views raccolte su YouTube dal primo episodio sono state 120mila, scendendo progressivamente negli episodi successivi.

Views degli episodi di Noob (Stagioni 1‐4)

Prima stagione 1.200.000

1.000.000

800.000

600.000

400.000

200.000

0 1x01 1x02 1x03 1x04 1x05 1x06 1x07 1x08 1x09 1x10 1x11 1x12 1x13 1x14 1x15 1x16 1x17 1x18 1x19 1x20 1x21 1x22

Seconda stagione 151

700.000

600.000

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

0 2x01 2x02 2x03 2x04 2x05 2x06 2x07 2x08 2x09 2x10 2x11 2x12 2x13 2x14 2x15 2x16 2x17

Terza stagione 700.000

600.000

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

0 3x01 3x02 3x03 3x04 3x05 3x06 3x07 3x08 3x09 3x10 3x11 3x12 3x13 3x14 3x15 3x16 3x17 3x18 3x19 3x20

Quarta stagione 400.000

350.000

300.000

250.000

200.000

150.000

100.000

50.000

0 4x00 4x01 4x02 4x03 4x04 4x05 4x06 4x07 4x08 4x09 4x10 4x11 4x12 4x13 4x14

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion, Youtube e Wat. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Non si dispone, invece, dei risultati di ascolto dei passaggi televisivi della serie sui canali Nolife, Kaze Tv e Télé Paee.

152

2 Le visiteur du futur

Anno: 2009 Genere: Comedy Sottogenere:Superhero

Stagioni: 2 Episodi totali: 37 Durata media: 3’

1. Trama e cast Il visitatore del futuro (interpretato da Florent Dorin) è un supereroe che dall’anno 2550 irrompe nella vita del giovane disoccupato Raph (Raphaël Descraques, fratello del regista e produttore François), per impedirgli di commettere azioni e gesti quotidiani (gettare una lattina, mangiare una pizza) che potrebbero avere “drammatiche” conseguenze nel futuro. Il visitatore viaggia nel tempo grazie alla macchina creata da Henry Castafolte, un robot umanoide interpretato da Slimane‐Baptiste Berhoun (protagonista di J’ai jamais su dire non e Les Opérateurs) ed ha anche un alter ego, il “doppio visitatore”. Ad opporsi agli interventi del supereroe, sono la “Polizia del Tempo”, incaricata di autorizzare i viaggi nel tempo del Visitatore, ed i fratelli Lombardi (dalla seconda stagione), che cercano di impedire al Visitatore di compiere le sue azioni, perché la loro famiglia ha avuto origine dalle disgrazie che l’eroe intende scongiurare con i suoi interventi.

2. Produzione e finanziamento La serie è stata creata da François Descraques e prodotta dalla sua società Frenchnerd Productions, ed è stata interamente autofinanziata, con mezzi produttivi molto limitati. A seguito del successo della seconda stagione, la produzione è stata affidata ad Ankama Productions, che ha realizzato dapprima l’edizione in DVD (nel 2011), quindi ha prodotto la terza stagione, lanciata a novembre 2012, con il sottotitolo di Les Missionnaires. La nuova stagione ha rappresentato un notevole salto qualitativo nella messa in scena e nella fotografia, anche se il budget è rimasto a livello delle produzioni web. Per la terza stagione è stato raggiunto anche un accordo commerciale con la nuova direzione di France Télévisions, Nouvelles Ecritures, che ha inserito la serie nel portale Studio 4.0.

3. Outlet di distribuzione Sito web: il sito della serie (www.levisiteurdufutur.com) presenta tutti gli episodi prodotti fino a questo momento. Nel sito sono anche presenti i “making of” della prima e della seconda stagione, ed altri contenuti extra, tra cui un servizio realizzato sulla serie ed alcuni filmati con gli attori che commentano gli episodi. Vengono, inoltre, pubblicizzati gli eventi nei quali sono coinvolti gli attori e la produzione per promuovere la serie. Infine, nella sezione boutique, sono messi in vendita i prodotti realizzati a partire dalla serie, essenzialmente DVD e t‐shirt. Canale YouTube: a titolo personale diversi utenti hanno pubblicato dei contenuti su YouTube, ma la serie non ha un proprio canale , in quanto esiste un accordo di partnership con la piattaforma Dailymotion (competitor di YouTube in Francia). La serie è inserita nel canale Dailymotion di Studio 4.0, oltre che essere disponibile sullo stesso portale di Studio 4.0. Tuttavia, i contenuti caricati su questo sito non sono accessibili dall’estero, a causa dei geo‐blocks di France Télévisions, mentre quelli caricati su Dailymotion e YouTube sono fruibili anche accedendo da fuori della Francia. Tv Le prime due stagioni della serie sono state trasmesse da Nolife, canale tematico dedicato ai fun dei videogame e dell’informatica. La prima è andata in onda dall’aprile al luglio 2010, mentre la seconda è stata trasmessa a partire dal dicembre 2010.

4. Social Network Facebook: laserie dispone di una propria pagina Facebook (/levisiteurdufutur), anche se ne viene fatto un utilizzo non particolarmente intenso. Ad esempio, non c’è una sezione della pagina con clip video, anche se vengono comunque caricati alcuni episodi ed alcuni extra come i “making of”. Su Facebook la pagina di Le visiteur du futur conta quasi 70mila “like”. Twitter: su Twitter la serie può essere seguita tramite l'account del suo creatore François Descraques (F_Descraques), che conta oltre 1.600 tweet e quasi 14mila follower. 153

5. Altre iniziative di comunicazione Da ciascuna delle prime due stagioni è stato realizzato un cofanetto DVD. Il primo propone gli episodi della serie con sottotioli in inglese e nuovi contenuti audio e video. Il secondo contiene, fra l’altro, un documentario di Guillaume Le Pennec sulla serie, non disponibile su internet. Sono anche state prodotte delle magliette, acquistabili direttamente dal sito.

6. Festival e premi La serie ha vinto il premio come migliore web serie Comedy al Montreaux Comedy Festival, il Gran Premio della giuria del festival Begreen, ed il Pom d’or al Festival du Programme Court.

7. Performance Con poco meno di 11 milioni di visualizzazioni complessive per i 37 episodi, più altre 500mila circa per i contenuti extra, Le visiteur du futur è la seconda web serie francese dietro Noob. Nelle due stagioni la media di visualizzazioni per episodio è stata di 304mila, oltre il 90% dei quali generati su Dailymotion. In particolare, la prima stagione ha avuto fino a novembre 2012, 7,3 milioni di visualizzazioni (su 22 episodi), mentre la seconda ne ha avuti 3,7 milioni. Le visualizzazioni medie per episodio sono scese da 336mila per la prima stagione a 247mila per la seconda. Tuttavia, la serie a partire da metà della prima stagione, si è attestata su valori stabilmente al di sopra delle 200mila visualizzazioni medie.

Views degli episodi di Le visiteur du futur (Stagioni 1‐2) Prima stagione 800000

700000

600000

500000

400000

300000

200000

100000

0 1x01 1x02 1x03 1x04 1x05 1x06 1x07 1x08 1x09 1x10 1x11 1x12 1x13 1x14 1x15 1x16 1x17 1x18 1x19 1x20 1x21 1x22

Seconda stagione 350000

300000

250000

200000

150000

100000

50000

0 2x01 2x02 2x03 2x04 2x05 2x06 2x07 2x08 2x09 2x10 2x11 2x12 2x13 2x14 2x15

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion e Wat. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Non si dispone, invece, dei risultati di ascolto dei passaggi televisivi della serie su Nolife. 154

3 Les Opérateurs

Anno: 2012 Genere:Comedy Sottogenere:Fantascienza

Stagioni:1 Episodi totali:10 Durata media: 7’

1. Trama e cast La serie racconta le avventure di Slim, interpretato da Slimane‐Baptiste Berhoun (Le visiteur du futur, J’ai jamais su dire non), un giovane che inizia a lavorare nella multinazionale [●] (il nome della società non viene mai esplicitato ed essa viene sempre indicata con questo anonimo simbolo), senza capire realmente di cosa si debba occupare. Con la sua collega Fran (Sabine Perraud) cerca di fare chiarezza sui misteri che si celano nell’azienda, spesso avvolti da un alone soprannaturale. Il protagonista ha a che fare con una serie di personaggi dai comportamenti inspiegabili: l’eccentrico capo Charles (Nicolas‐Wenceslas Berno), la reticente receptionist della società (Nadia Roz), che non può rispondere a nessuna delle sue domande, o la scostante collega Anna (Sandra Lou).

2. Produzione e finanziamento La serie, creata da François Descraques e Slimane‐Baptiste Berhoun, è prodotta dalle società Taronja Prod, Barjac Production (due controllate della holding Telfrance) e da France Télévisions. Si tratta della prima realizzazione della nuova direzione Nouvelles Ecritures del broadcaster pubblico francese, e ad essa faranno seguito altri due progetti VRP (25 x 5', La Générale de Production) e Pause emploi (Caïmans Productions). Non sono state divulgate cifre relative all’investimento produttivo, ma la serie dovrebbe avere avuto un budget piuttosto basso.

3. Outlet di distribuzione Sito web: la serie non ha un proprio sito web (né un proprio dominio né un blog), ma le informazioni principali sono ospitate nel portale Frenchnerd.com. Canale YouTube: la serie non ha un proprio canale YouTube, anche se è presente nel canale Itsdamon, portale di web series francesi. La serie è stata lanciata in partnership con la piattaforma Dailymotion, su cui è presente all’interno del canale Studio 4.0. E’, inoltre, distribuita sul citato sito Frenchnerd e, ovviamente, anche sul sito ufficiale di Studio 4.0. Su queste ultime tre piattaforme di distribuzione, i contenuti non sono accessibili dall’estero, mentre i video su YouTube non hanno geo‐blocks. Tv: Les Opérateurs è stata trasmessa, da novembre 2012, su France 4, in prime time (20:30), dal lunedì al venerdì, con l’eccezione del mercoledì. Il 22 dicembre è andata in onda, sempre su France 4 (alle 23:50), la versione integrale dei 10 episodi.

4. Social Network Facebook: la pagina Facebook (LesOperateurs) presenta alcune informazioni di base sulla serie e viene utilizzata soprattutto come vetrina promozionale per lanciare alcuni eventi, come ad esempio il passaggio televisivo della serie. I video degli episodi non sono inseriti nella pagina, ma postati da alcuni utenti (e comunque protetti dal geo‐block e quindi non visibili da fuori della Francia). Nei primi 3 mesi, la pagina ha raccolto poco meno di 8mila “like”. Twitter: su Twitter la serie è presente con un suo account (LesOperateurs), che raccoglie qualche tweet e poco più di 200 follower.

5. Altre iniziative di comunicazione Al momento non risultano ancora iniziative legate allo sfruttamento del brand della serie, o altre iniziative di licensing o merchandising.

6. Festival e premi Data la recente produzione, la serie non ha ancora partecipato a festival. 155

7. Performance A circa un mese e mezzo dall’uscita della serie, i dati delle visualizzazioni della serie sono piuttosto positivi. Considerando i risultati di Dailymotion e YouTube (non si dispone, invece, dei dati relativi alle fruizioni dal sito di Studio 4.0), gli 8 episodi della serie hanno registrato complessivamente 569mila visualizzazioni, di cui 524mila su Dailymotion e 45mila su YouTube. Il primo episodio ha avuto oltre 112mila visualizzazioni, ma occorre osservare come quelli successivi siano riusciti a mantenere un volume di views stabile e superiore alle 55mila. In media, gli 8 episodi hanno fatto registrare 71mila visualizzazioni.

Views degli episodi di Les Opérateurs (Stagione 1) 120000

100000

80000

60000

40000

20000

0 1x01 1x02 1x03 1x04 1x05 1x06 1x07 1x08

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion e Youtube. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Non si dispone dei dati relativi ai passaggi televisivi della serie. In un post di gennaio 2013, sulla pagina Facebook viene riportato un dato di 2,5 milioni di visualizzazioni tra Tv e web. Il dato non precisa, però, né in quali quote siano ripartite tra i due mezzi, né a quale passaggio televisivo facciano riferimento.

156

4 Addicts

Anno: 2010 Genere: Drama Sottogenere: Crime

Stagioni: 1 Episodi totali: 16 Durata media: 5’

1. Trama e cast La serie, girata nella banlieue di Bordeaux, racconta le storie di 4 personaggi, Saad (Cédric Seraline), Damien (Renaud Lefevre), Anna (Florence Loiret Caille) e Djibril (Sekou M'Ballo), i quali cercano di ricostruirsi una vita dopo aver avuto un passato difficile e problemi con la legge. L’azione si svolge a Bordeaux, ed in particolare nel quartiere HLM, nella banlieue della città. La possibilità di un colpo da 15 milioni di euro, però, li fa cadere nuovamente in tentazione e sfidare nuovamente il destino. La serie è caratterizzata da una narrazione totalmente non lineare. Le storie dei 4 personaggi possono essere seguite autonomamente da parte dell'utente, che può quindi smontare e rimontare a proprio piacimento la narrazione, incastrando tra loro gli elementi come in un puzzle. A queste si aggiungono i GAV (“Garde à vue”) dei video che presentano la storia secondo la prospettiva degli inquirenti che indagano sugli episodi di criminalità. In questo modo la serie si divide in 80 video che compongono in totale 16 episodi.

2. Produzione e finanziamento La serie è stata ideata da alcuni giovani del quartiere Aubiers di Bordeaux, che hanno inizialmente beneficiato di una sovvenzione di 6.000 euro del servizio delle Azioni culturali di Arte. Al progetto si è quindi interessata la società Mascaret Films, che ha prodotto la serie assieme ad Arte France, affidando la regia a Vincent Ravalec. Alla produzione hanno anche partecipato le società Pictor Média e Kprod, mentre contributi pubblici sono stati erogati sia dalla regione dell’Aquitania, che dal CNC. Il budget della serie è stato di 1,18milioni di euro.

3. Outlet di distribuzione Sito web: http://addicts.arte.tvil sito web della serie, ospitato all'interno del dominio di Arte, è uno strumento fondamentale anche per la concezione "destrutturata" della serie. Sul sito, infatti, è presente una sezione "Timeline", in cui è possibile ricostruire la sequenza degli episodi di tutta la storia o quella dei singoli personaggi. Nella sezione "Territoirs" i contenuti sono, invece, raccolti in base al luogo in cui sono svolti gli eventi. La sezione "Personnages" raccoglie i profili dei personaggi della serie, mentre in quella Backstage sono inseriti i contenuti extra ed i "making of". Canale YouTube: La serie non è distribuita su YouTube, bensì su Dailymotion dove è presente con un proprio canale (Addicts), dove sono disponibili tutti gli 80 episodi, inclusi i “GAV”, più alcuni video extra, come “L’appello del procuratore” Tv: la serie è stata trasmessa più volte su Arte.La prima messa in onda risale al giugno del 2011.

4. Social Network Facebook: la pagina Facebook della serie (/Addictslaserie) offre elementi promozionali, segnalando eventi, come la partecipazione della serie al festival FIPA (Festival international des programmes audiovisuels) 2011 di Biarritz o i passaggi televisivi su Arte. L’ultimo aggiornamento della pagina risale, tuttavia, a giugno 2011. I “like” della pagina di Addicts sono poco più di 2mila. Twitter: l'account Twitter dell serie (addictslasrie) conta alcune decine di tweet e un centinaio di follower.

5. Altre iniziative di comunicazione Attorno al marchio della serie non si sono sviluppate particolari iniziative di sfruttamento delle licenze o di merchandising. Si segnala l’iniziativa in occasione dell’anteprima della serie, presentata ad inizio novembre 2010 in esclusiva agli abitanti del quartiere Aubiers di Bordeaux, a testimonianza dell’attenzione verso gli aspetti sociali di questa periferia. Qualche giorno dopo, la serie è stata presentata ufficialmente al cinema UGC di Bordeaux.

157

6. Festival e premi Nel 2010, Addicts si è aggiudicata il premio “Reflet d’Or” come migliore fiction multimediale al Festival Internazionale del Film di Ginevra. Nel 2011, Addicts è stata selezionata al WebTV Festival de La Rochelle, nella categoria “Webfiction”. Inoltre, come accennato, la serie ha partecipato anche al festival FIPA nell'edizione del 2011.

7. Performance In totale, le visualizzazioni sono state 413mila. Data la particolare struttura della serie non è semplice fornire dati di performance medie per episodio. Se considerati tutti gli 80episodi separatamente, la media è di 5mila visualizzazioni per episodio che porta la serie al 70° posto tra le web serie più viste in Francia. Se si raggruppano gli episodi sommando le linee dei diversi personaggi, la media sale a circa 26mila;. In ogni caso tali dati si riferiscono alla sola piattaforma Dailymotion, e non tengono in considerazione le visualizzazioni sul sito di Arte.

Views degli episodi di Addicts (Stagione1) 120000

100000

80000

60000

40000

20000

0

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Qui di seguito, invece, mostriamo i risultati degli episodi, divisi secondo le diverse linee di azione proposte dalla serie, Quattro delle quali legate a personaggi in particolare.

Linea generale (g) Linea personaggio Anna (a)

50000 16000 45000 14000 40000 12000 35000 30000 10000 25000 8000 20000 6000 15000 4000 10000 5000 2000 0 0

158

Linea personaggio Damien (d) Linea personaggio Djibril (j)

20000 16000 18000 14000 16000 12000 14000 12000 10000 10000 8000 8000 6000 6000 4000 4000 2000 2000 0 0

Linea personaggio Saad (s)

20000 18000 16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

159

5 Hello Geekette

Anno: 2008 Genere: Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 3 Episodi totali: 28 Durata media: 4’

1. Trama e cast Valérie (Aude Lanciaux) è una “geek”, ovvero un’appassionata di una serie di sub‐culture, dai manga alla science‐ fiction, dai videogiochi ai giochi di ruolo. Condivide l’appartamento con Greg (Jérémy Malaveau), ragazzo mondano e piacente. Il contrasto tra le personalità genera situazioni divertenti ambientate nel loro appartamento. In particolare, le diverse cerchie di amici frequentati dai due sono spesso all’origine degli scontri con il mondo “nerd”, degli amici di Valérie, Cédroque, Sophie e Karl, e quello “fighetto” degli amici di Greg, Dimitri, Eléonoire e Marc‐Antoine.

2. Produzione e finanziamento La serie è stata creata da Julien Pichard, Nicolas Ramade et Jérôme Gallioz. La società di produzione Transkom è stata creata nel 2005 da Julien Pichard. La serie è interamente autofinanziata ed anche per questo, il ritmo di produzione è stato spesso molto irregolare. Dopo le prime due stagioni con 27 episodi all’attivo è iniziata la terza stagione nel 2011. Tuttavia, dopo il primo episodio la produzione è stata interrotta. Nella prima stagione venivano girati due episodi al giorno (più due giorni di post‐produzione), mentre dalla seconda ne veniva girato uno al giorno.

3. Outlet di distribuzione Sito web: il sito web (http://www.hellogeekette.com/) offre una serie di informazioni sulla web serie utilizzando modalità e linguaggio informale. Sono presenti tutti gli episodi della serie, suddivisi per stagione, gli extra, uno spazio per l’acquisto di DVD. E’ inoltre presente una sezione Media/TV, in cui è raccolta la rassegna stampa dedicata alla serie, con un servizio di France 2, articoli sui quotidiani Le Monde e 20 Minutes (free press) e sui siti Télérama, Télé Cable Satellite e L’express.fr. Si segnala anche che esiste un forum ufficiale della serie, raggiungibile all’indirizzo http://www.hellogeekette.com/forum2/. Canale YouTube: Hello Geekette ha un proprio canale YouTube (hellogeekette), sul quale però non sono caricati gli episodi della serie (ce n’è solo uno), ma una serie di contenuti correlati, come promo e “best of”. Tutti gli episodi sono però presenti sul canale YouTube di Mangas, il canale televisivo che ha trasmesso la serie. La serie ha un proprio canale su Dailymotion. Tv La serie è stata trasmessa dal canale Mangas a partire dal dicembre 2011. Gli episodi sono trasmessi ogni domenica alle 18:50 e ogni mercoledì alle 20:25. Alcuni di essi sono stati inseriti anche nel contenitore Watcast su TF1, oltre che nel programma Format court, su Nolife Tv.

4. Social Network Facebook: la pagina Facebook (Hello‐Geekette) è una valida vetrina promozionale della serie, che si affianca al suo sito ufficiale. Sono annunciate le uscite dei DVD, i servizi dedicati alla serie ed altri tipi di iniziative. Come curiosità, si segnala che il celebre gruppo dei Cure risulta fan della serie. La pagina Facebook di Hello Geekette registra oltre 20mila “like”. Twitter: l'account della serie (hellogeekette) conta poco più di 500 tweet e poco meno di 300 follower.

5. Altre iniziative di comunicazione Le prime due stagioni sono uscite anche in 2 DVD:il primo contenente gli episodi delle prime due stagioni (27 in tutto); Il secondo DVD contiene 6 episodi extra, di cui 4 non usciti sul web, le scene tagliate, il “Sexy Clip” di Hello Geekette. Complesivamente si tratta di 5 ore e 10 minuti di contenuti. Il DVD è venduto sul sito a 5 euro. Ad Hello Geekette è dedicato un test, creato dal sito QuizzBizz (http://www.quizz.biz/quizz‐132564.html) nel quale sono messe alla prova le conoscenze dei fan sulla serie. Nel 2009 è stato anche indetto un concorso per coinvolgere i fan attraverso un concorso di scrittura creativa. Le due sceneggiature sono state integrate come appendice del terzo episodio della seconda stagione. 160

6. Festival e premi La serie è stata selezionata al festival Court‐Devant che si svolge a Parigi, nella categoria “Du net à la toile”. Inoltre è stata inclusa nel 2009 nei 5 progetti europei di fiction al FIPA. Nel 2012, alcuni episodi sono stati presentati nell’ambito del festival dedicato all’animazione Anim’Est, che si tiene a Nancy.

7. Performance In totale, i 28 episodi di Hello Geekette hanno ottenuto 1,8 milioni di visualizzazioni, con una media di poco meno di 65mila visualizzazioni per episodio. La quasi totalità delle visualizzazioni è stata ottenuta su Dailymotion (1,7 milioni). La prima stagione è caratterizzata dall’ottima performance del primo episodio, che da solo ha ricevuto quasi 400mila visualizzazioni, cioè circa 6 volte di più della media degli altri episodi, mentre il primo episodio della seconda stagione ha avuto 132mila visualizzazioni. Tuttavia, occorre notare come, per gli altri episodi, i dati delle performance si siano mantenuti relativamente stabili. A fronte di 1 milione di media per episodio per la prima stagione, la seconda ne ha avuti circa 800mila.

Views degli episodi di Hello Geekette (Stagioni 1‐3) 450.000

400.000

350.000

300.000

250.000

200.000

150.000

100.000

50.000

0 1x01 1x02 1x03 1x04 1x05 1x06 1x07 1x08 1x09 1x10 1x11 1x12 1x13 2x01 2x02 2x03 2x04 2x05 2x06 2x07 2x08 2x09 2x10 2x11 2x12 2x13 2x14 3x01

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion e Wat. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Non si dispone dei dati di ascolto degli episodi trasmessi dal canale Mangas.

161

6 J'ai jamais su dire non

Anno: 2010 Genere: Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 1 Episodi totali: 14 Durata media: 6

1. Trama e cast La sitcom racconta le avventure di Tom (Slimane‐Baptiste Berhoun), un giovane che non sa dire di no agli altri e che paga le conseguenze della sua mancanza di autocontrollo e della troppa generosità. Tom viene lasciato dalla ragazza per averla tradita e si ritrova solo, quando il suo amico Mitch (Mathieu Poggi) irrompe nella sua vita chiedendo a Tom ospitalità.

2. Produzione e finanziamento La serie è stata creata da Slimane‐Baptiste Berhoun (Les opérateurs, Le visiteur du futur) e prodotta da Frenchnerd (Le visiteur du futur, J’ai jamais su dire non). E’ costituita da 14 episodi, i primi 8 dei quali sono stati diffusi su internet ogni una o due settimane tra aprile e giugno 2010. Gli altri 6 sono invece stati diffusi con maggiore sporadicità tra settembre 2010 e maggio 2011. La serie è stata interamente autoprodotta, a budget zero.

3. Outlet di distribuzione Sito web: la serie non ha un proprio sito web, ma i contenuti e le informazioni sono ospitate sul sito di Frenchnerd (http://www.frenchnerd.com/). Su questo sito sono presenti i 14 episodi della serie ed i contenuti extra. Canale YouTube: su YouTube, la serie non ha un proprio canale. Tuttavia, i contenuti sono presenti nel canale Itsdamon (non direttamente collegabile con la produzione della serie). Anche su Dailymotion la serie non ha un canale con il nome coincidente con il titolo, ma i contenuti sono caricati all’interno del canale del suo creatore Slimane‐ Baptiste Berhoun (SB_Berhoun). Tv: la serie è stata trasmessa dal canale Nolife a partire dal gennaio del 2012. Gli episodi sono stati trasmessi tutte le domeniche alle 19:40.

4. Social Network Facebook la pagina Facebook di J’ai jamais su dire non (JJSDN) dà visibilità a tutte le attività della serie. Sono annunciati gli eventi in cui è coinvolta la serie, come i Montreaux Comedy Awards del 2011, o il Japan Expo Comic Con, e sono postati alcuni video extra della serie. Il profilo ha totalizzato oltre 12mila “like”. Twitter: la serie non dispone di un account Twitter.

5. Altre iniziative di comunicazione Non risultano particolari iniziative di comunicazione al di fuori delle attività sul web già menzionate. Si segnala la proiezione di alcuni episodi al festival Japan Expo / Comic Con del 2011. Gli episodi sono stati presentati assieme a quelli dell’altra produzione Frenchnerd Le visiteur du futur.

6. Festival e premi Nel 2010, J'ai jamais su dire non si è classificata al terzo posto al Montreaux Comedy Awards. Alcuni episodi sono stati proiettati al Japan Expo. Sempre nel 2010, la serie è stata selezionata al Festival di Aix‐les‐bains, nella sezione dei formati brevi.

162

7. Performance Complessivamente, la serie ha uttenuto 1,85 milioni di visualizzazioni sulle due maggiori piattaforme, Dailymotion e YouTube. La quasi totalità di queste visualizzazioni (98%) sono state sviluppate su Dailymotion. Le visualizzazioni medie per episodio sono 132mila. Dopo il picco di oltre 200mila per il primo episodio, la serie ha dimostrato una buona continuità, non scendendo mai al di sotto delle 100mila views, con un picco di oltre 150mila per l’ultimo episodio.

Views degli episodi di J'ai jamais su dire non (Stagione 1) 250.000,00

200.000,00

150.000,00

100.000,00

50.000,00

‐ 1x01 1x02 1x03 1x04 1x05 1x06 1x07 1x08 1x09 1x10 1x11 1x12 1x13 1x14

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion e Youtube. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Non si dispone dei dati di ascolto degli episodi trasmessi dal canale Nolife.

163

7 Plan Biz

Anno: 2010 Genere: Comedy Sottogenere: Comedy‐drama

Stagioni: 2 Episodi totali: 22 Durata media: 5’

1. Trama e cast La serie ha per protagonisti due adolescenti, Bubu (Jérémy Denisty) e Toufik (Samy Seghir). Nella prima stagione, i due giovani cercano in tutti i modi di trovare il finanziamento per il loro sito di incontri, chiamato Youcanari: dapprima si rivolgono ad una banca, quindi cercano di agganciare un agente della finanza, infine cercano di convincere il padre di Bubu a farsi dare il garage per creare la loro sede. Nella seconda stagione, i due protagonisti tornano a scuola, ma incominciano a lavorare ad un progetto top secret.

2. Produzione e finanziamento La serie è prodotta dalla Eric Morillot Productions, omonima società del produttore Eric Morillot. Plan Biz è nata come risposta all’impulso che il Ministero dell’Economia, dell’Industria e dell’Impiego ha cercato di dare per sostenere l’imprenditoria giovanile nella fascia 16‐25 anni. Lo stesso Ministero ha dato un proprio contributo economico. Ogni episodio cerca di descrivere una situazione reale cui può trovarsi di fronte un giovane che tenti di mettere in piedi una impresa. Altra particolarità della serie è la partecipazione di attori di una certa fama in Francia (l’attore e regista Élie Chouraqui, la presentatrice e starlette Célyne Durand).

3. Outlet di distribuzione Sito web: la serie non ha un proprio sito web. Tutti i siti aggregatori di web series riportano come sito ufficiale la pagina Facebook. Canale YouTube: la serie ha un proprio canale YouTube (PlanBiz), che conta 3mila iscritti e 1,35 milioni di visualizzazioni. Ha anche un proprio canale Dailymotion, ma su quest’ultimo sono reperibili solo i contenuti della prima stagione e non quelli della seconda. Tv: Plan Biz è stata trasmessa da importanti canali semi‐generalisti come AB1 e RTL9. Il primo l’ha trasmessa a partire dal maggio 2011, in prime‐time (20:30), mentre il secondo a partire dal gennaio 2012, sempre in prime‐time (20:30). E’ stata trasmessa anche in Belgio dal canale AB3.

4. Social Network Facebook: come accennato in precedenza, in assenza di un sito ufficiale, la pagina Facebook (planbiz) è uno strumento di comunicazione fondamentale per questa serie e risulta pertanto piuttosto ben curata. Nella sezione video sono postati alcuni videomessaggi dei giovani protagonisti, mentre in quella degli eventi vi è traccia dell’evento del “Salon des entrepreneurs” al quale ha preso parte la serie. E’ anche postato qualche episodio, così come qualche contenuto extra. La pagina Facebook di Plan Biz ha totalizzato quasi 15mila “like”. Twitter: la serie ha un account Twitter (Plan_Biz) con poco meno di 200 tweet ed altrettanti follower.

5. Altre iniziative di comunicazione Non si riscontrano particolari sfruttamenti del brand, né iniziative di marketing. Si segnalano, invece, alcune proiezioni speciali, come quella al Palazzetto dello Sport di Castelnau Le Lez, piccolo paese alle porte di Montpellier (dicembre 2010).

164

6. Festival e premi E’ stata premiata nel 2012 al Festival della Creazione Televisiva di Luchon e, inoltre, i primi due episodi sono stati proiettati a margine della cerimonia per la premiazione dei giovani imprenditori francesi presso Il Ministero dell’Economia, dell’Industria e dell’Impiego.

7. Performance La serie ha totalizzato quasi 2 milioni di visualizzazioni sulle due principali piattaforme di video su internet, Dailymotion e YouTube, con una media di 98mila visualizzazioni per episodio. La prima stagione ha avuto nettamente un migliore riscontro, con 1,5 milioni di views, rispetto alle 400mila della seconda. Ciò dipende sia dal numero diverso di episodi (8 episodi della seconda per cui sono disponibili i dati, sui 10 totali, contro i 12 della prima), sia dal fatto che la prima stagione è stata distribuita sia su Dailymotion che su YouTube, riscuotendo un maggiore successo sulla prima (il primo episodio da solo ha superato le 200mila visualizzazioni). La seconda stagione non è invece disponibile su Dailymotion.

Views degli episodi di Plan Biz (Stagioni 1‐2) 350.000 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 ‐ 1x01 1x02 1x03 1x04 1x05 1x06 1x07 1x08 1x09 1x10 1x11 1x12 2x01 2x02 2x03 2x04 2x05 2x06 2x07 2x08

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion e Youtube. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Non si dispone, invece, dei risultati di ascolto dei passaggi televisivi della serie su RTL9 e AB1.

165

8 DRH

Anno: 2008 Genere: Comedy Sottogenere:Sketch

Stagioni:3 Episodi totali:49 Durata media: 2’

1. Trama e cast DRH, acronimo francese per Direction des Resources Humaines, è una webserie ambientata in un ufficio di risorse umane di una non meglio specificata società multinazionale, e costruita attorno al personaggio del direttore Nicolas Bertier (François Müller). Lo svagato e surreale direttore è protagnonista degli sketch con colleghi François Veignon (Jean Gardeil), Liliane (Katia Doris), Lucie Morange (Chloé Dumas), con il capo (Jérôme Jalabert)e, soprattutto, i candidati che aspirano a lavorare nella società.

2. Produzione e finanziamento François Muller e Alban Taravello sono gli ideatori di DRH. Per i primi due anni, la serie è stata sostanzialmente autoprodotta, basandosi su pochi e semplici mezzi: una camera fissa inquadra la scrivania del direttore, attorno alla quale si articola la narrazione. La semplicità del contesto produttivo è in qualche modo sottolineata dalla sigla della serie, nella quale si vede un rapido "time lapse" della realizzazione della scenografia (basata su una scrivania montata su due cavalletti, sulla quale sono posti i tipici "strumenti del mestiere", computer, portapenne, post‐it...). La terza stagione ha visto, invece, un salto di qualità, con l'ingresso dalla società W2P, di proprietà dello stesso Taravello. La maggiore professionalità si riscontra nella migliore qualità, nell'utilizzo di più camere e del montaggio, nonché di una nuova sigla animata. La durata degli episodi è passata da 2 a 5 minuti. Successivamente, W2P Studio ha siglato un accordo con la società di produzione Be Eleganz, in vista della produzione della quarta stagione, inizialmente annunciata per il 2010. E’ stata anche lanciata una campagna per la raccolta fondi attraverso il portale KisskissBankbank (http://www.kisskissbankbank.com/projects/drh) con l’obiettivo di raccogliere 20mila euro, a sottoscrizione volontaria, da un minimo di 10 a un massimo di 5mila euro. Ogni quota corrispondeva ad una piccola “ricompensa” (con il minimo si otteneva il diritto a essere inclusi nei credits, mentre con il massimo si veniva invitati a partecipare alle riprese della serie). La nuova produzione, che avrebbe dovuto prevedere un coinvolgimento attivo degli spettatori, non ha, tuttavia, avuto inizio. Gli episodi totali sono rimasti dunque 49.

3. Outlet di distribuzione Sito web: la serie non ha utilizzato un proprio sito, ma un blog (http://blog.drh‐lesite.com/) che tuttavia non risulta più raggiungibile. Canale YouTube: la serie ha un proprio canale YouTube (DRHserie) nel quale sono caricati tutti gli episodi delle 3 stagioni, più qualche contenuto extra, divisi nelle sezioni "in primo piano" e "sfoglia video". Il canale, creato nel 2008, conta 156mila visualizzazioni e 73 iscritti. Decisamente più consistente il seguito della serie su YouTube, dove il canale Serie_DRH ha totalizzato 1,2 milioni di visualizzazioni. Tv: pur non avendo avuto una diffusione televisiva, DRH può vantare alcuni servizi dedicati in magazine di reti generaliste, come Watcast di TF1 e 100% Mag di M6.

4. Social Network Facebook: La pagina Facebook di DRH non risulta più attiva (malgrado sia segnalata da diversi altri siti). La serie ha, tuttavia, una pagina su MySpace (http://www.myspace.com/drhserie). Twitter: la serie ha un account Twitter (serie_DRH) con poco più di 300 tweet ed una quarantina di follower, e fa sotanzialmente riferimento al protagonista della serie, Nicolas Bertier. L’ultimo tweet risale all’agosto del 2011. 166

5. Altre iniziative di comunicazione Al momento non risultano particolari iniziative di comunicazione, al di fuori del web.

6. Festival e premi Nel 2010, DRH ha partecipato al Festival de La Rochelle nella categoria "web fiction".

7. Performance Mediamente, DRH ha realizzato 33mila visualizzazioni medie per episodio, tenendo in considerazione i 3 principali siti di video (YouTube, Dailymotion e WAT), la maggior parte delle quali sviluppate su Dailymotion (24mila). In totale, le visualizzazioni hanno superato il milione e mezzo, di cui 1,2 milioni su Dailymotion. Occorre osservare, come intuibile anche dal grafico, che questi dati sono in parte condizionati dal picco raggiunto dal sesto episodio della prima stagione, il cui titolo, "Porno" ha attirato da solo 670mila visualizzazioni, per evidenti motivi legati al titolo. Al netto di questa eccezione, le visualizzazioni medie sono state comunque circa 21mila e quelle totali poco meno di 1 milione. La prima stagione risulta la più vista, con 72mila visualizzazioni medie (930mila totali), a fronte delle 12mila della seconda (328mila totali) e delle 32mila della terza (323mila totali). Anche in questo caso, incide il succitato episodio, senza il quale la media della prima stagione si attesterebbe a 23mila. Ciò vuol dire che la terza stagione, nella quale come detto vi è stato un netto miglioramento della qualità produttiva, ha avuto un deciso progresso in termini di "views".

Views degli episodi di DRH(Stagioni 1‐3) Prima stagione 800.000

700.000

600.000

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

0 1x01 1x02 1x03 1x04 1x05 1x06 1x07 1x08 1x09 1x10 1x11 1x12 1x13

Seconda stagione 167

60.000

50.000

40.000

30.000

20.000

10.000

0

2x01 2x02 2x03 2x04 2x05 2x06 2x07 2x08 2x09 2x10 2x11 2x12 2x13 2x14 2x15 2x16 2x17 2x18 2x19 2x20 2x21 2x22 2x23 2x24 2x25 2x26 2x27

Terza stagione 100.000

90.000

80.000

70.000

60.000

50.000

40.000

30.000

20.000

10.000

0 3x01 3x02 3x03 3x04 3x05 3x06 3x07 3x08 3x09 3x10

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion, Youtube e Wat. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

168

9 Les aventuriers de 8h22

Anno: 2008 Genere: Drama Sottogenere: Action

Stagioni: 1 Episodi totali: 8 Durata media: 9’

1. Trama e cast Gilles (Gilles François) è un giovane come tanti, che passa la sua vita davanti ai videogame assieme al suo coinquilino (Régis Kermorvant) e alla sua amica vicina di casa (Agathe Cury). Un giorno, un misterioso uomo gli offre un lavoro particolare: guadagnare 1.500 euro per lavorare un solo minuto al giorno, alle 8:22. Ogni mattina, Gilles riceve un pacco che deve consegnare sfuggendo, con ogni tipo di mezzo, all’inseguimento di due strani personaggi, passando attraverso l’animatrice Jennifer e concludendo la sua corsa nelle braccia di Mathilda. Attraverso le avventure di Gilles, la serie propone una riflessione ironica, ma in chiave “action” sul lavoro precario dei giovani, a partire dal lavoro di corriere.

2. Produzione e finanziamento Scritta da Karim Alliane, Franck Soullard, assieme ai protagonisti della serie, Agathe Cury e Gilles François, Les aventuriers de 8h22 è una delle primissime webseries francesi (secondo alcune fonti internet addirittura la prima), essendo stata lanciata già nel 2006. In quella sua prima versione, la serie è stata concepita come aperta, dando agli spettatori alla fine di ogni episodio la possibilità di votare e decidere se produrre anche l’episodio successivo. Sono così stati girati 10 episodi, l’ultimo dei quali diffuso nell’aprile del 2007. La serie è stata trasmessa dai canali locali Cap 24 (ex Paris Cap) e Lyon TV. A seguito del successo avuto, i produttori hanno deciso di rigirare interamente gli episodi, con un maggiore impiego di mezzi e l’utilizzo dell’alta definizione. Con questo obiettivo, la serie ha ricevuto nel 2007 il sostegno di 60mila euro da parte del Centre National de la Cinématographie, mediante il fondo COSIP. La nuova versione consta di 8 episodi di 8 minuti circa e presenta notevoli variazioni di personaggi e trama rispetto alla prima versione. Nel 2009 è stata diffusa su Dailymotion.

3. Outlet di distribuzione Sito web:il sito della serie creato su Blogspot (lesaventuriersde8h22.blogspot.com/) dà ampio risalto soprattutto ai contenuti video, presentando in homepage tutti gli 8 episodi della seconda versione. Un piccolo riquadro dà conto di articoli e servizi radiotelevisivi che hanno parlato della serie.

Canale YouTube: la serie non ha un proprio canale YouTube. Sul canale del suo ideatore, Karim Alliane (canale per altro creato solo nel 2011) è stato caricato un solo episodio. Tv: la serie è stata trasmessa sui canali locali Cap 24 (Parigi) e Lyon TV (Lione). Vanta una citazione in un servizio del canale all‐news LCI (controllato da TF1) a dicembre 2008.

4. Social Network Facebook: la pagina Facebook della serie (Les‐Aventuriers‐de‐8h22) risulta piuttosto scarna e senza particolari contenuti e segnalazioni. Non a caso essa conta appena 218 “like”. Twitter: la serie non dispone di un account Twitter. Alcune informazioni sono pubblicate sul profilo della società di produzione DB2M.

169

5. Altre iniziative di comunicazione Al momento non risultano particolari iniziative promozionali al di fuori del web.

6. Festival e premi Al momento, la serie non ha partecipato a Festival, né ha ricevuto premi.

7. Performance Nella nuova versione, gli 8 episodi della serie hanno totalizzato 146mila visualizzazioni su Dailymotion. Le visualizzazioni medie sono, invece, 18.300, dato che colloca Les aventuriers de 8h22 al 32° posto delle webserie più viste in Francia per views medie. Da notare che dopo il picco di oltre 40mila visualizzazioni per il primo episodio, gli altri si sono attestati tutti attorno ai 12‐15mila, con una leggera risalita per l’ottavo ed ultimo episodio.

Views degli episodi di Les aventuriers de 8h22 (Stagione1) 45000 40000 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 1x01 1x02 1x03 1x04 1x05 1x06 1x07 1x08

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Non si dispone, invece, dei risultati di ascolto dei passaggi televisivi della serie su Cap 24 e Lyon TV.

170

10 Les Yeux dans Les Pneus

Anno: 2011 Genere: Comedy Sottogenere: Docu‐fiction

Stagioni: 1 Episodi totali: 21 Durata media: 4’

1. Trama e cast Les yeux dans les pneus è un’interessante docu‐fiction che segue le avventure di Francky Gicquel (Jean‐François Cayrey), ex ciclista e rappresentante di una ditta di fotocopiatrici, il quale decide di unirsi alla squadra ciclistica Europcar‐Accor Hotel (in cui militano alcuni dei migliori ciclisti francesi, come Voeckler, Chavanel, Rolland), in preparazione del Tour de France, sognando, a 42 anni, di tornare nel “gruppo”. Gli episodi propongono il protagonista visto in diverse situazioni, ai margini della corsa vera e propria. Il punto di forza della serie è costituito proprio dalla sua capacità di mostrare i dietro le quinte del Tour, e di proporre dialoghi e situazioni divertenti tra “Giclette” ed i corridori professionisti, nonché tutto l’entourage che ruota intorno alla corsa (come il celebre presentatore di France 2,Michel Drucker).

2. Produzione e finanziamento La web serie si inserisce nella strategia di Europcar di rilanciare la sua comunicazione internet, offrendo “un nuovo sguardo sul mondo del ciclismo”. La serie è stata realizzata nel 2011 e diffusa durante il Tour de France di quell’anno, mettendo a disposizione ogni episodio al termine di ogni tappa del Tour.

3. Outlet di distribuzione Sito web: il sito della serie http://www.teameuropcar‐accorhotels.com/la‐webserie/ è ospitato all'interno di quello della squadra di ciclismo. Sul sito sono presenti essenzialmente gli episodi ed una breve descrizione della serie. Canale YouTube: la serie non è presente su YouTube. Su Dailymotion, gli episodi sono caricati sul canale di Accor‐Hotel, uno degli sponsor della squadra di ciclismo. Sono presenti anche i contenuti extra. Complessivamente, il canale ha totalizzato oltre 800mila views. Tv: la serie non è stata trasmessa da alcun canale televisivo.

4. Social Network Facebook: la pagina Facebook non è dedicata direttamente alla serie, bensì al suo protagonista Francky Giquel, detto “Giclette” (Francky‐Gicquel‐Alias‐La‐Giclette‐). Anche in questo caso, la pagina presenta poche informazioni ed ha un modesto seguito con appena 571 “like”. Da segnalare che tra questi ci sono i profili Facebook di diversi campioni del ciclismo, del presente e del passato, tra cui il profilo dedicato a Marco Pantani. Twitter: la serie non dispone di un account Twitter.

5. Altre iniziative di comunicazione Non risultano particolari iniziative di comunicazione al di fuori della rete, ma va tenuta in considerazione la natura della serie, che in quanto “docu‐fiction”, ha raccontato giorno per giorno le avventure del protagonista in diversi contesti, dalla presentazione della squadra all’arrivo del Tour a Parigi.

6. Festival e premi Al momento, la serie non ha partecipato a Festival, né ha ricevuto premi.

171

7. Performance Les yeux dan sles pneus risulta ventesima per visualizzazioni medie, con una media di 36mila views per episodio sulla sola piattaforma Dailymotion (come detto, la serie non è presente su YouTube). Le visualizzazioni totali sono oltre 750mila. A differenza di molte altre webserie, il primo espisodio, che ha totalizzato 42mila visualizzazioni, non rappresenta il picco di views, raggiunto, invece, tra il 10° ed il 12° episodio, che hanno raggiunto le 50mila visualizzazioni.

Views degli episodi di Les yeux dans les pneus (Stagione 1) 60000

50000

40000

30000

20000

10000

0

Nota: i dati fanno riferimento a Dailymotion, Youtube e Wat. Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Menzioni speciali

Tra le serie che non hanno trovato posto fra le 10 scelte per il focus, meritano attenzione anche:

42ème étage, serie Sketch Comedy ambientata in un ascensore, creata da François Descraques (Les Visiteur du futur, Les Obsérvateurs).

Clinic,serie composta da sketch ambientati in un ospedale, è la riproposizione dell’omonimo spettacolo prodotto dalla

On habite au 65,Sitcom ambientata in un appartamento, con alcuni flashback e inserzioni girate in esterno. Selezionata al Festival di Marsiglia 2012.

Rapaces,web serie di ambientazione western, di ottima qualità, senza dialoghi, di cui è stato però girato un solo episodio.

172

4. SPAGNA

4.0. PREMESSA

Il panorama spagnolo delle web series registra circa 120 titoli di serie, ai quali si possono aggiungere circa 40 titoli di episodi pilota che non hanno trovato una produzione seriale successiva. Escludendo serie di scarso successo e di difficile reperibilità (perché ormai “lontane” nel tempo, delle quali sono stati disattivati il sito web o il canale YouTube), sono stati selezionati i 100 titoli inseriti nel database, sui quali sono state compiute le elaborazioni e l’analisi.

4.1. PRINCIPALI TREND DI MERCATO

Lo scenario spagnolo delle web series appare ancora in una fase di sviluppo e ricerca di una propria fisionomia. Il panorama creativo e produttivo è sostanzialmente egemonizzato dalla commedia “giovanilistica”, una caratteristica, questa, ben rappresentativa del fatto che molti dei prodotti realizzati sono espressione di uno slancio creativo giovanile e artigianale, non ancora strutturatosi in progettualità di racconto e di distribuzione. Plot e ambientazioni semplici, argomenti quotidiani, piccole‐grandi nevrosi dell’età della scuola e dell’università sono le caratteristiche principali di queste Sitcom, il sottogenere dominante della produzione spagnola. Che si caratterizza, inoltre, per una notevole presenza di argomenti dedicati alla sessualità, capaci di attrarre l’attenzione, e per un linguaggio disinibito. In questa prospettiva può essere visto uno dei momenti più significativi della prima fase dell’evoluzione delle web series spagnola: il passaggio dal web alla tv (La Sexta) di Qué vida más triste, che di questa tipologia di prodotto (la Sitcom “giovanilistica”) è stato l’esempio di maggior successo. Una seconda fase si è aperta con l’impegno di uno dei principali broadcaster spagnoli: Antena Tres. Nel 2011, l’emittente, nell’ambito della sua strategia multimediale, ha indetto un concorso per web series, El Sótano, che è diventato anche il brand del portale che ospita una selezione dei titoli migliori. Il concorso, di cui si è tenuta una seconda edizione nel 2012, ha rappresentato il più importante momento d’incontro tra il mondo televisivo e quello della creatività sul web. Antena Tres, molto saggiamente, ha creato un sistema di raccolta e selezione dal basso, impegnandosi poi a finanziare la realizzazione (o la prosecuzione) di alcuni titoli, assicurandosi l’esclusiva della distribuzione, che avviene sia sul portale, sia attraverso il servizio on demand dell’emittente, Modo Salón, nonché sul canale specializzato del gruppo dedicato al target più giovane, Neox. Ancora assenti invece, allo stato attuale, le principali società di produzione spagnole. Nessuna, fra le web series monitorate, è stata realizzata da società con un nutrito portfolio televisivo. Si tratta per lo più di piccole società che non hanno necessariamente la produzione audiovisiva come proprio core business, in molti casi nate per l’occasione, e che hanno spesso trovato difficoltà nel portare avanti la produzione. Le iniziative, piuttosto diffuse, di crowdfunding, attraverso le piattaforme dedicate, non hanno registrato risultati incoraggianti. Anche nel caso della serie di gran lunga di maggior successo prodotta in Spagna, Malviviendo, la piccola società che ne cura la produzione ha incontrato notevoli difficoltà per realizzare la seconda stagione, pur in presenza di dati di visualizzazione estremamente positivi per il contesto spagnolo (600mila views medie per episodio), potendosi però giovare di un piccolo finanziamento pubblico dell’Icaa e di alcune sponsorizzazioni private. Anche sul versante della promozione e del sostegno pubblico, lo scenario sta ancora muovendo i primi passi. E’ recente la nascita di una sezione dedicata alle web series nell’ambito di uno dei festival spagnoli più importanti, il Festival de Cine di Girona, dopo che negli anni precedenti si erano svolti alcuni contest dal basso che non hanno trovato continuità. Per quanto riguarda il sostegno regionale alla creatività, come spesso succede è la Catalogna a distinguersi, avendo promosso con fondi pubblici la XTVL (Xarxa de la 173

Televisió Local), piattaforma multimediale di supporto all’audiovisivo locale e di aggregazione di contenuti originali prodotti (per il web ma anche distribuiti attraverso emittenti locali) nell’ambito della Comunità Autonoma.

4.2. GENERI E SOTTOGENERI

Delle 100 web series spagnole considerate nel database, 73 sono ascrivibili al genere Comedy e 27 al genere Drama.

Spagna: le 100 web series per genere

27

Comedy Drama

73

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

All’interno del genere Comedy, il sottogenere maggiormente rappresentato è la Sitcom, con 40 titoli su 73. Gli altri sottogeneri più diffusi sono la Satira (9), la Teen Comedy (4) e la Sketch Comedy (4). Sono presenti anche dei sottogeneri meta‐linguistici come il Mockumentary (4) e la Parodia (4). Più rare sono le serie che virano in chiave umoristica sottogeneri tipici del Drama, come il Supernatural (3), la Fantascienza (2) il Crime e il Superhero (1). E’ presente anche un titolo di sottogenere Lgbt.

Spagna: le 73 web series Comedy per sottogenere

Lgbt; 1 Crime; 1

Fantascienza; 2 Superhero; 1

Supernatural; 3

Parodia; 4

Mockumentary; 4

Sketch; 4 Sitcom; 40 Teen; 4

Satira; 9

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

174

Più distribuito è il panorama dei sottogeneri delle serie Drama. Non c’è qui un sottogenere preponderante, come nel caso della Sitcom, ma alcune modalità narrative prevalenti, come il Supernatural, con 7 titoli, e il Thriller, con 6 titoli. Le serie di Fantascienza contano 4 titoli. Le restanti serie si dividono fra una pluralità di sottogeneri, quali l’Horror (2), la Docufiction (2), l’Action, il Crime, il Fantasy, il Mistery, e i sottogeneri Storico e Lgbt.

Spagna: le 27 web series Drama per sottogenere

Storico; 1 Lgbt; 1 Mistery; 1 Supernatural; 7 Fantasy; 1 Crime; 1

Action; 1

Docufiction; 2

Horror; 2 Thriller; 6

Fantascienza; 4

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

E’ interessante notare come ci siano alcuni sottogeneri presenti sia fra le serie Comedy che fra le serie Drama, a seconda che il tema sia trattato in chiave comica o meno. Così, per il sottogenere Supernatural ci sono 7 titoli nel Drama e 3 nel Comedy. In una classifica “trasversale” per sottogeneri, il Supernatural (con 10 titoli complessivi) sarebbe secondo solo alla Sitcom. La Fantascienza conta 4 titoli nel Drama e 2 nel Comedy; il Crime 1 titolo nel Drama e 1 nel Comedy.

Spagna: i sottogeneri trasversali a Drama e Comedy 12

10

3 8

6 Comedy 2 Drama 4 7

2 4 11 11 0 Supernatural Fantascienza Crime Lgbt

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

175

4.3. STAGIONI

La produzione di web series ha conosciuto un incremento continuo negli anni tra il 2005 e il 2011. Pur precisando che si tratta dell’anno di “distribuzione” della serie (ossia l’anno in cui è stata resa accessibile al pubblico), non essendo possibile rintracciare l’anno di produzione in caso di scarto temporale fra produzione e distribuzione. Il 2011 ha rappresentato l’anno di picco, con 33 nuove produzioni. Nel 2012, il dato scende a 13 titoli, anche se è possibile che alcuni titoli non siano stati ancora classificati nei cataloghi di serie che hanno rappresentato la fonte per il censimento, e che altri vengano distribuiti tra la data del censimento e la fine dell’anno solare 2012.

Spagna: le 100 web series per anno di prima distribuzione 35 33

30 25 25

20 16 15 13

10 7 4 5 11 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Al novembre 2012, la maggior parte delle serie prodotte in Spagna non supera la prima stagione. Sono ben 78 i titoli a non essere andati oltre. Per 19 serie non si è andati oltre la seconda. Per alcuni di questi titoli, comunque, è in corso di produzione la seconda stagione. Il titolo di maggior successo, almeno dal punto di vista della stagionalità, è Qué vida más triste, Sitcom giunta alla settima stagione. Le prime 3 stagioni sono state distribuite solo su web, mentre dalla quarta in poi la serie è stata commissionata e trasmessa dall’emittente nazionale La Sexta. Due titoli sono arrivati alla terza stagione: si tratta del Drama Supernatural Cronostudios Distorsion e della Sitcom Qué vida más LOL (titolo chiaramente ispirato alla serie di maggior successo).

Spagna: le 100 web series per numero di stagioni (al 2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series” 176

4.4. DURATA E PEZZATURA

La durata media degli episodi delle serie spagnole (includendo sia Comedy che Drama) è naturalmente più breve della media delle fiction televisive. Ciò appare, più che un adattamento alle specificità del medium Internet (nel quale il consumo privilegia i formati brevi), un adattamento alla capacità produttiva e realizzativa dei creatori, trattandosi spesso di sceneggiatori alle prime armi e di produzioni autofinanziate. Il 90% delle serie prodotte non presenta una durata superiore ai 12 minuti ad episodio, con 36 titoli che non vanno oltre i 5 minuti (e, fra questi, 13 che non vanno oltre i 3 minuti). Il picco si colloca, in ogni caso, nella fascia 10‐12 minuti (31 titoli). I titoli a più lunga durata presentano un minutaggio fra i 30 e i 35 minuti (2 titoli), fra i 18 e i 20 minuti (6 titoli) e fra i 13 e i 15 minuti (6 titoli).

Spagna: numero titoli per durata media episodio (in minuti) 35 31 30

25 23

19 20

15 13

10 66

5 2

0 2‐34‐56‐910‐12 13‐15 18‐20 30‐35

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Sono i titoli di genere Drama a registrare, tendenzialmente, durate più lunghe, per via della necessità di uno svolgimento narrativo più ampio e disteso. In questo caso, su 27 titoli, la percentuale di quelli che non superano la durata di 12 minuti ad episodio sale al 66% (18 titoli), e sono ben 9 i titoli con durata superiore.

Spagna: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di genere Drama 9 8 8 7 6 5 5 4 44 4 3 2 1 1 1 0 2‐34‐56‐910‐12 13‐15 18‐20 30‐35

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

177

La durata degli episodi di genere Comedy, viceversa, è inferiore: ben 30 titoli su 73 non vanno oltre i 5 minuti, e solo 5 titoli superano i 12 minuti.

Spagna: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di genere Comedy

25 23

20 18

15 15 12

10

5 22 1 0 2‐34‐56‐910‐12 13‐15 18‐20 30‐35

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Il dato si accentua se si limita lo sguardo alle sole Sitcom: in questo caso l’impianto narrativo, generalmente composto da scene brevi e da una comicità di situazione (spesso difficile da distinguere dal sottogenere Sketch), determina una durata media degli episodi ancora più breve: su 40 titoli, ben 15 sono al di sotto dei 5 minuti, e solo 2 al di sopra dei 12 minuti. Il picco si colloca, anche qui, nella fascia 10‐12 minuti, con 16 titoli.

Spagna: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di sottogenere Sitcom

18 16 16 14 12 10 9 8 7 6 6 4 2 11 0 0 2‐34‐56‐910‐12 13‐15 18‐20 30‐35

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Per quanto riguarda la pezzatura, limitandoci alle serie “mono‐stagionali” e a quelle che non hanno modificato il numero degli episodi fra una stagione e l’altra, la maggior parte dei titoli presenta una pezzatura fra i 4 e gli 8 episodi. Una quota consistente di titoli, però, si colloca fra i 9 e i 15 episodi, mentre il dato decresce considerevolmente con formati superiori: 1 titolo con 18 episodi (la Sketch Comedy Descarga Completa, con durata media 2’); 2 titoli con 26 episodi (le Sitcom Estamos de Cierre e Venga Monjas, con durata media 7’ e 5’ rispettivamente); e in un caso il numero degli episodi sale a 100 (ma si 178 tratta della Sketch Comedy 100 Calabazas, con durata 2’). I titoli di genere Drama hanno, tendenzialmente, una pezzatura più ridotta (fra i 6 e i 12 episodi, con una punta di 14).

Spagna: numero titoli per pezzatura (n° episodi/stagione)

Titoli 12 11 10 10 10 99

8 7

6 5 4 4 3 3 2 2 2 2 1 1 1

0 3 4 5 6 7 8 9 1011121314151826100 Episodi per stagione Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

4.5. UNA PANORAMICA SU PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

E’ stato possibile individuare una società di produzione (e, per induzione, un apporto “professionale”) coinvolta nella realizzazione delle serie in 43 casi su 100.

Spagna: le 100 web series vedono il coinvolgimento di una società di produzione?

Non sono realizzate 43 da una società di produzione Sono realizzate da 57 una società di produzione

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Si tratta, ad una rilevazione empirica, di piccole imprese e micro‐imprese (nessuna di esse, ad esempio, è associata a Fapae, l’associazione dei produttori audiovisivi spagnoli). Le eccezioni sono rappresentate dal Drama Mistery Las Cronicas de Maia, coprodotto da Antena Tres, e (anche se non ufficialmente, e quindi inserito fra i “no”) da Justo for Pecadores, Drama Supernatural realizzato dagli studenti del “Máster de Dirección y Realización de Series de Ficción” della società di produzione Globomedia (e quindi, almeno presumibilmente, avvalendosi dei mezzi tecnici della società stessa). Relativamente ad alcune informazioni di base sulla distribuzione, va rilevato che 83 serie su 100 sono state rese accessibili attraverso un sito internet (ossia a prescindere da siti aggregatori come YouTube e simili). In 179 questo numero sono incluse una dozzina di serie disponibili sul portale di Antena Tres dedicato alle web series, El Sótano”, ma non su un dominio il cui nome corrisponda col titolo della serie, ed una decina di serie disponibili un sotto‐dominio di piattaforme come Blogspot e Wordpress.

Spagna: le 100 web series sono distribuite attraverso un proprio sito Internet?

17

Non hanno un sito web Hanno un sito web

83

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Sono disponibili su un canale YouTube 86 serie su 100. Una porzione marginale delle serie censite non dispone di un canale YouTube ma risulta essere stata distribuita su Vimeo.

Spagna: le 100 web series sono distribuite attraverso un canale YouTube?

14

Non sono presenti su YouTube Sono presenti su YouTube

86

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Degli 86 canali dedicati alle serie, 62 lo sono in via esclusiva (con il nome del canale che richiama il titolo della serie), mentre in 24 casi il canale che ospita gli episodi è dedicato più generalmente alle creazioni video dell’autore o della società di produzione, di cui porta il nome.

180

Spagna: le serie sono distribuite attraverso un canale YouTube...

24 Dedicato alla serie

Con altri contenuti (dell'autore o del produttore)

62

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Le serie che dispongono sia di un proprio sito che di un canale YouTube sono 68. Solo in un caso, il titolo censito non dispone né dell’uno né dell’altro (ma si tratta di una Sitcom prodotta ormai nel 2008, evidentemente non più disponibile).

Solo per 9 serie prodotte è stato identificato un committente, ossia un soggetto che ne abbia commissionato la produzione. In 4 casi si tratta di un broadcaster. Per un titolo, si tratta del già citato caso della Sitcom Qué vida más triste, commissionato da La Sexta a partire dalla quarta stagione. Gli altri tre titoli sono stati commissionati tutti da Antena Tres a seguito del concorso per web series “El Sótano” (la cui prima edizione si è svolta nel 2011): si tratta del Mockumentary Chessboxing, risultato vincitore del concorso, della Sitcom Banquillo F.C. e del già citato Las Cronicas de Maia, di cui il broadcaster ha commissionato la seconda stagione.

Spagna: le 100 web series prodotte hanno un committente? 4 5

Broadcaster Altro committente Nessun committente

91

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Ci sono poi 5 titoli per i quali il committente non è un broadcaster. Si tratta di (1) Sociedad Ilimitada, Sitcom promossa dal Ceaje (Confederacion Espanola Jovenes Empresarios) e dal Ministero per Istruzione, la Cultura e lo Sport, che ha per tema l'imprenditoria giovanile e la creazione d’impresa; (2) Centralman, un Comedy Superhero promosso dal sito di vendita di viaggi online Central de Reservas, sulle disavventure di un supereroe alle prese con i viaggi; (3) Espasmus, Sitcom commissionata dalla scuola di lingue Newlink che ha per tema uno studente spagnolo in Regno Unito alle prese con la lingua inglese; (4) Estamos de Cierre, 181

Sitcom promossa dal periodico musicale Rockzone ambientata nella redazione stessa; (5) Telmo y Luis, altra Sitcom commissionata dall’azienda petrolifera Cepsa, con la sicurezza automobilistica come tema.

Fra le 100 serie censite, a novembre 2012 risulta che 5 abbiano trovato una distribuzione televisiva (siano state, cioè, programmate da un’emittente nazionale o locale su di un palinsesto lineare).

Spagna: le 100 web series prodotte hanno trovato una distribuzione televisiva? 5

Hanno trovato una distribuzione televisiva Non hanno trovato una distribuzione televisiva

95

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Si tratta di: ‐ Princesa Rota, Drama sulla prostituzione minorile, trasmesso dopo la sua distribuzione online dall’emittente locale Información Tv di Alicante; ‐ Malviviendo, la web serie spagnola di maggior successo, programmata dall’emittente autonomica Canal Sur 2 Andalucia; ‐ il già citato Qué vida más triste, in onda ormai da 4 stagioni (sulle 7 totali) sull’emittente nazionale La Sexta; ‐ la Sitcom Diarios de la Webcam e il Drama di Fantascienza Timer, in onda sul canale Neox dell’editore Antena Tres, dedicato ad un target giovane. Questo elenco esclude alcune serie che, selezionate da Antena Tres nel suo concorso “El Sótano”, sono disponibili nel servizio on demand dell’emittente Modo Salón. Non è possibile escludere, allo stato delle informazioni rintracciabili, che altre web series del concorso siano state trasmesse da Neox o altri canali specializzati dello stesso gruppo.

4.6. ALCUNI DATI SULLE PERFORMANCE

Per avere una quantificazione del successo delle serie, il dato numerico più facilmente rintracciabile è quello relativo alle views medie per episodio sul canale YouTube. Questo poiché, nella totalità dei casi, gli episodi visibili sui domini proprietari delle diverse serie non dispongono di un counter. Di conseguenza, la classifica delle prime 10 serie per visualizzazioni medie/episodio assume carattere puramente indicativo (specie considerando che una view conteggiata non sempre corrisponde ad una fruizione dell’episodio completo) e serve a dare un’idea delle serie di maggior successo.

182

Spagna: Top 10 web series per visualizzazioni medie ad episodio su YouTube

Rank Titolo Logo Genere Sottogenere Views / ep. (YT) 1 Malviviendo Comedy Crime 600.000

2 Con pelos en la lengua Comedy Sitcom 50.000

3 Jodidos Drama Horror 25.000

4 Qué vida más triste Comedy Sitcom 20.000

5 Venga Monjas Comedy Sitcom 20.000

6 La Supercafetera Comedy Sitcom 15.000

7 Descarga completa Comedy Sketch 10.000

8 El ataque de los Zumbas Comedy Fantascienza 10.000

9 Desalmados Comedy Supernatural 8.000

10 Perestroika Comedy Sitcom 7.000

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Fra le prime 10 serie per visualizzazioni, ben 9 sono Comedy (di cui 5 Sitcom e 1 Sketch). Impressionante il distacco fra la prima serie in classifica (600.000 visualizzazioni) e la seconda (50.000). Vista la preponderanza del genere in questa classifica, si propone anche la Top 10 per visualizzazioni circoscritta al genere Drama. In questo caso, il numero delle views è decisamente più basso.

183

Spagna: Top 10 web series per visualizzazioni medie ad episodio su YouTube (solo genere Drama)

Rank Titolo Logo Genere Sottogenere Views / ep. (YT) 1 Jodidos Drama Horror 25.000

2 18.0 Drama Supernatural 6.000 (Dieciochopuntocero)

3 Cementerio de Historias Drama Horror 5.000

4 Crónicas Drakonianas Drama Fantasy 4.000

5 Onironautas Drama Supernatural 4.000

6 Los Hijos de Mambrù Drama Storico 2.000

7 La Casa de Caronte Drama Thriller 2.000

8 Jindama Drama Supernatural 1.500

9 Nada es lo que parece Drama Thriller 1.000

10 Whynet Drama Thriller 700

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

4.7. IL RUOLO DEI BROADCASTER

Fra i broadcaster spagnoli, quello che finora ha dimostrato maggior interesse verso il fenomeno delle web series è sicuramente Antena Tres. Nel 2011 si è tenuta la prima edizione del concorso per web series “El Sótano” (“la cantina”, oppure “il sottoscala”), che è divenuto un portale verticale all’interno del sito web dell’emittente (che ospita anche cortometraggi web‐nativi). Il 29 dicembre 2012 è stato il termine per la presentazione della candidatura delle serie per la seconda edizione (materiali necessari: almeno un episodio pilota, sinossi e due foto, bibbia di serie, logo). Il progetto è stato realizzato dalla divisione Antena 3 Multimedia nell’ambito della cosiddetta “estrategia 3.0” dell’emittente ed è stato presentato come portale nel giugno 2011.Il portale beneficia di una finestra settimanale all’interno del canale Nitro (poi anche su Neox), La Escalera del Sótano, ospitando le novità del portale, contenuti extra e interviste ai creatori delle serie (il programma è collocato di domenica nella fascia del late night). A dicembre 2011, la prima edizione del concorso per web series ha visto la partecipazione di 184

40 progetti. Una prima fase ha visto il voto degli internauti (l’emittente ha dichiarato 700.000 voti ricevuti) che ha selezionato 20 progetti, fra i quali una giuria professionale ha nominato i vincitori. Il vincitore del primo premio, Chessboxing (che si era classificato solo 17° nel primo turno di voto “popolare”, con 20mila preferenze), ha ottenuto da Antena Tres i finanziamenti per la produzione della seconda stagione. A novembre 2012, il portale “El Sótano” ospita circa 40 serie (fra cui episodi pilota di serie che hanno partecipato al concorso, e non inclusi nel censimento in quanto episodi unici) integralmente visibili, anche attraverso il servizio on demand “Modo Salón”. Nel corso del 2012, “El Sótano”, insieme al FyMTI (Festival y Mercado de TV‐Ficción Internacional di Buenos Aires) e al Master Internacional de Escritura para Televisión y Cine de la Universidad Autónoma de Barcelona, ha indetto un corcorso internazionale per la presentazione di soggetti (in lingua spagnola o portoghese) di webseries e webnovelas. La deadline era a settembre 2012. Il primo premio consiste in un contratto per lo sviluppo attraverso una società di produzione spagnola o latino‐americana, menzione pubblica e distribuzione nei media. Il formato richiesto dal concorso era di 12 episodi da 18’. L’impegno degli autori che vinceranno il primo premio è quello di cedere i diritti alla società di produzione che si occuperà dello sviluppo. I due elementi principali della strategia di Antena Tres sulle web‐series sono stati: (1) un approccio bottom‐ up, di “accoglimento” dei contenuti provenienti dalla rete, anche attraverso il coinvolgimento degli internauti nella pre‐selezione dei progetti, nonché attraverso il concorso per soggetti di serie; solo in un secondo momento l’emittente promuove e commissiona i progetti meritevoli; (2) l’utilizzo di un brand, “El Sótano”, nuovo e diverso rispetto a quello di Antena Tres, che identifica sia il portale aggregatore dei contenuti sia i concorsi promossi dall’emittente sulle web‐series.

L’emittente pubblica Rtve organizza, dal 2009, i “Premios Invi” (Innovación Audiovisual en Internet), in collaborazione con Red.es (agenzia del Ministerio de Industria, Energia y Turismo per lo sviluppo della società dell’informazione), La Casa Encedida (centro socio‐culturale del gruppo bancario Caja Madrid), gli studios della Ciudad de la Luz nella Generalitat Valenciana. L’obiettivo è la promozione di contenuti audiovisivi “extra‐televisivi”, la sperimentazione di linguaggi video basati sul web, la scoperta di nuovi talenti. Le categorie del premio sono tre: fiction, non‐fiction ed educational. Tra i progetti seriali presentati al concorso, nel 2009 è risultata finalista, ma non vincitore, la prima stagione della serie fantasy Cronicas Drakonianas (la seconda stagione risulta essere in corso di produzione a fine 2012).

185

4.8. I FESTIVAL

Festival de cinema de Girona

Giunto alla sua 24esima edizione, nel 2012, il Festival di Girona (Catalogna) ha istituito una sezione dedicata alle web‐series. Fra i 34 titoli che hanno partecipato nella sezione denominata semplicemente “Sèries”, il premio come miglior serie è andato alla web‐serie Ruta 66 (la serie ha ottenuto anche il premio per la migliore interpretazione a Sara Miquel), il miglior soggetto a Descarga Completa, mentre il premio come miglior serie d’animazione è andato a Cálico Electrónico. Menzione speciale per la realizzazione alla web series Onironautas.

FesTVal de Vitoria‐Gasteiz

Il FesTVal de Vitoria‐Gasteiz (Paesi Baschi), giunto nel 2012 alla 4ª edizione, è dedicato alla televisione e promosso, fra gli altri, dalla televisione autonómica basca Eitb. Il festival è organizzato dall’associazione culturale FilaDos, con il sostegno del Comune di Vitoria‐Gasteiz. Nel 2012 ha istituito per la prima volta una sezione (non competitiva) dedicata alle web‐series, organizzando nella medesima edizione un atelier sulla creazione e distribuzione.

Web Series Festival

Nel 2010 si è svolto a Barcellona il primo Web Series Festival, organizzato in modalità “semi‐amatoriale” da Albert Garcia Pujadas della società Nikodemo Animation. Il Festival, dedicato a episodi‐pilota di serie per il web, ha visto la presentazione di ben 222 episodi‐pilota e ha selezionato 5 vincitori: LHC, Ratatopo (serie di animazione), Hasta que la Boda nos separe, Doctor Beirut e Ruta 66. Il festival non ha avuto edizioni successive.

186

4.9. LE WEB SERIES SELEZIONATE PER IL FOCUS

1 Malviviendo

Anno: 2008 Genere:Comedy Sottogenere:Crime

Stagioni:2 Episodi totali:20 Durata media: 20’

1. Trama e cast Vita di “Negro” e dei suoi amici, drop out che si arrangiano nella vita quotidiana per soddisfare il loro consumo di cannabis. Negro è iscritto alla facoltà di Filosofia vive in una roulotte e si mantiene con dei lavoretti per comprare la cannabis e non essere dipendente dai genitori; El Zurdo è il venditore di droga del quartiere, El Kaki è un rancoroso ex militare in carrozzella, El Postilla è un ladro affetto da narcolessia nei momenti meno indicati. Ricca di citazioni cinematografiche e televisive, e raccontata in chiave umoristica, è ambientata a Siviglia, nel fittizio barrio “Los Banderilleros”. Interpretato da David Sainz (anche autore e regista) nel ruolo di Negro, David Valderrama, Tomás Moreno, Carlos Mediano.

2. Produzione e finanziamento Creata da David Sainz e autofinanziata. Successivamente, a metà 2009 (durante la prima stagione), Sainz con altri soci ha creato la società Diffferent Entertainment [con tre ‘f’] per produrre la serie, oltre a videoclip musicali e corti. Per reperire i fondi per completare la seconda stagione, Diffferent ha tentato un’iniziativa di crowdfunding attraverso la piattaforma lanzanos.com (sono stati raccolti poco più di 5.000 euro, da 205 sostenitori, sui 20.000 richiesti). Si è parzialmente finanziata attraverso il product placement (la citazione di TengoEntrads.com, sito di vendita di biglietti per eventi, concerti, sport, durante l’episodio 2x07) fino a trovare uno sponsor in Canna International, multinazionale olandese di “nutrimenti per piante a crescita rapida”, che ha finanziato gli ultimi 4 episodi in cambio di product placement e di un banner permanente sul sito della serie (e di iniziative promozionali congiunte come la partecipazione allo Spannabis 2012 di Barcellona). La serie ha anche ottenuto nel 2010 aiuti pubblici dall’ICAA (Instituto de la Cinematografia y de las Artes Audiovisuales) per la realizzazione di “Minicapitulos Especiales”, per l’ammontare di 58.690 euro. I produttori dichiarano che la terza stagione è in fase di sviluppo.

3. Outlet di distribuzione Sito web (malviviendo.com): contiene gli episodi, gli extra, una photogallery e un blog con le news relative alla serie e alla società di produzione. Sono presenti i link al profilo della serie su Facebook, Twitter, Tuenti (social network spagnolo) e al canale YouTube. Sono presenti, inoltre, una sezione Musica (con i link ai profili MySpace delle band spagnole underground che hanno partecipato alla colonna sonora), un Forum e una sezione Tenda (lo store con le magliette e i comics di Malviviendo). Ospita i banner di Canna e di Cnf Wear (azienda di abbigliamento, il cui claim è “una marca de ropa diferente para gente que se siente diferente”). Canale YouTube (malviviendo): 54.529 iscritti e 27.113.014 views totali (al 16/12/2012) per 65 video disponibili. Contiene gli episodi e gli extra presenti anche sul sito, nonché 13 video di “tomas falsas” (scene tagliate e bloopers) e 7 “making of”. Contiene inoltre due mini spin‐off dal titolo “Mortal Topic” con i relativi trailer, due minicapitoli a parte (“Puto Destino Puto” e “Kazakievo”) e alcuni videoclip musicali prodotti dalla Diffferent. E’ presente il link al sito della serie. Tv: alcuni episodi della prima stagione della serie risultano essere andati in onda sul canale pubblico autonomico Canal Sur 2 (per il quale la Diffferent ha poi realizzato due miniserie: El viaje de Peter McDowell e Flaman). Ad aprile 187

2012, la prima stagione è andata in onda sul canale cavo‐satellitare Tnt España (di Turner Broadcasting Network), il venerdì alle 00:15. Da novembre 2012, la serie è stata trasmessa, sottotitolata, sul canale italiano La3.

4. Social Network Facebook (Malviviendo.Oficial): 86.994 fans (al 16/12/2012). Creato solo a giugno 2010, contiene i link e i reminder degli episodi della seconda stagione. Informa su tutte le iniziative promozionali della serie (in particolare gli eventi e le proiezioni nei locali), su articoli e servizi televisivi che ospitano i protagonisti, sulla partecipazione della serie ai festival. Ospita una sezione Eventi e una sezione Tenda. Pubblicizza i casting per le altre produzioni Diffferent. Twitter (malviviendo): 1.390 tweet, 49.169 follower (al 16/12/2012). Profilo molto informale, contiene comunicazioni specialmente sugli eventi relativi alla serie. Tuenti (Malviviendo): 146.906 follower. Scarsa attività, con esiguo numero di post, video e foto.

5. Altre iniziative di comunicazione Sono numerosissime le iniziative di comunicazione della serie. Più che elencarle, è opportuno indicare le differenti tipologie. Una prima sono gli eventi dal vivo, generalmente con proiezioni, dedicati alla serie nei locali o nei centri sociali di Siviglia, Valencia, Barcellona, Tarragona. Una seconda è rappresentata dai concorsi, come quello per un disegno originale per le magliette della serie (premio: 1€ per ogni maglietta venduta nei primi tre mesi), oppure un concorso a quiz sulla conoscenza della serie in collaborazione con TengoEntradas.com (premio: soggiorno e biglietti per il concerto degli U2 a Barcellona); oppure ancora un concorso per videoclip a partire da una canzone della colonna sonora (Malvivir di Chininito). In partnership con lo sponsor Canna, i protagonisti hanno partecipato allo Spannabis 2012 e al GrowMed 2012 di Valencia (fiera del cannabis terapeutico). Gli attori hanno anche fatto visita al Centro Penitenziario di Siviglia. Il cast ha presentato l’edizione 2011 del Festival Mundo Idiota. Sul versante merchandising, la serie ha generato magliette (in collaborazione col produttore e distributore lolacamisetas.com), comics (due numeri del fumetto Malviviendo: el Tebeosono usciti nel 2012 per l’editore Khalada Comics, con soggetto dello stesso David Sainz e disegni di José Fonollosa), action figure in feltro di produzione Convitoy. L’annunciata uscita in Dvd della serie non ha ancora avuto luogo.

6. Festival e premi La serie è stata presentata al Festivalito di La Palma nel 2009. Lo stesso anno ha partecipato al BBVA Open Talent (contest organizzato dal gruppo bancario) risultando prima nel voto popolare ma perdente nel voto della giuria (con relative polemiche dovute all’irriverenza della serie). E’ stata inoltre selezionata per il festival Cinéma Tous Ecrans di Ginevra. Il sito malviviendo.com è stato candidato ai premi BOBs (Best of the Blogs) di Deutsche Welle come migliore blog in castigliano nel 2010. Ha partecipato al web series festival di Nikodemo.tv (iniziativa e portale oggi non più attivi). Nel 2011 ha vinto il premio “Cannarias” (associazione per lo studio e la normalizzazione del cannabis) e, soprattutto, nello stesso anno, ha vinto il Prix du Public al Marseille Web Fest.

7. Performance La serie ha raccolto una media di 1,3 milioni di views ad episodio su YouTube nella prima stagione (senza considerare i caricamenti non effettuati dal sito ufficiale) e 815mila views medie nella seconda stagione. Entrambe le stagioni hanno avuto una pezzatura da 10 episodi. Nella prima stagione gli intervalli nella pubblicazione sono stati di circa 1 mese fino al sesto episodio, e di 2‐3 mesi per i successivi (in totale, fra il primo e l’ultimo episodio sono passati ben 17 mesi), con una punta massima di views di 2,1 milioni e una punta minima di 670mila. Nella seconda stagione, l’intervallo è rimasto più stabile a 1 mese (ad eccezione della pausa estiva, che ha determinato un calo medio di 250mila views), con una durata complessiva di 11 mesi (983mila views il primo episodio, punta massima, 673mila l’ultimo).

Views degli episodi di Malviviendo (al 16/12/2012) 188

2.500.000

2.000.000

1.500.000

1.000.000

500.000

0

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Circa la programmazione televisiva, non si dispone di dati di ascolto. A livello indicativo, si può solo evidenziare che il canale TNT España viaggia su medie di share dello 0,2% (La3, pubblicata da Auditel fino a febbraio 2012, aveva uno share inferiore allo 0,01%).

189

2 Que Vida Más Triste

Anno: 2005 Genere:Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 7 Episodi totali: 178 Durata media: 5’

1. Trama e cast Disavventure e confessioni umoristiche di Borja, ragazzo basco con la passione per la musica, i fumetti, i videogiochi e la pornografia. Borja è costantemente alle prese con l’amico d’infanzia Joseba, con la ex fidanzata Nuria e con altri personaggi di contorno. Racconta le sue disavventure alla macchina da presa, lasciando che la drammatizzazione degli eventi entri in conflitto comico con le sue parole. Interpretato da Borja Perez, Joseba Caballero, Nuria Herrera, Veronica Moral (Fisica o Quimica).

2. Produzione e finanziamento Creata da Natxo del Agua e Rubén Ontiveros (e da quest’ultimo sceneggiata e diretta) nel 2005 come web series. Dal 2008, la quarta stagione è stata prodotta e trasmessa dal canale La Sexta (in collaborazione con la società basca K‐ 2000), giungendo nel 2010 alla settima (e per ora ultima) stagione. Secondo i creatori, erano giunte altre offerte televisive ma La Sexta era l’unica emittente a garantire totale libertà creativa e produttiva, specie per quanto riguarda i formati. Nel passaggio alla televisione, la durata dei capitoli è rimasta invariata (fra i 5 e i 10’) ma vengono aggregati affinché un passaggio televisivo arrivi a durare circa 23’. In 7 stagioni sono stati prodotti 178 episodi (109 nelle quattro stagioni di messa in onda televisiva). La produzione delle prime stagioni aveva come location la casa del protagonista Borja Perez. Nel passaggio alla produzione per La Sexta, la location è stata ricostruita in studio.

3. Outlet di distribuzione Sito web (quevidamastriste.com): al 2/1/2013 il sito risulta disattivato. Secondo fonti di stampa, durante la prima stagione, il sito raggiungeva le 50.000 visite settimanali. Successivamente, è stato inserito nel dominio di La Sexta (quevidamastriste.lasexta.com) ma anch’esso risulta, al 2/1/2013, inattivo. Tv (La Sexta): posizionato da ottobre 2008 alla domenica alle ore 21:30, ha esordito con 1,09 milioni di spettatori e uno share del 6,2% (in linea con la media di rete di quel mese), per poi spostarsi al lunedì nella fascia pomeridiana, mantenendo dati di share intorno al 6‐8%, scendendo spesso sotto il 6% durante l’ultima stagione. Dal 2011, la serie è stata replicata dal lunedì al venerdì su La Sexta 2 (con uno share intorno allo 0,3%, sotto la media di rete), canale poi chiuso nel maggio 2012. Portale La Sexta Modo Salón: il servizio on demand di La Sexta contiene tutti gli episodi delle stagioni 4 e 5 (che, nella numerazione televisiva della serie, vengono indicate come prima e seconda). YouTube: non risultano canali dedicati alla serie da parte degli autori e dei produttori. Il canale YouTube di La Sexta (misextatv) non contiene video della serie. Su YouTube sono disponibili moltissimi video “user‐generated” della serie, registrati dalla televisione (compreso il canale qvmt6, che contiene la sesta e la settima stagione complete).

4. Social Network Facebook (Que.Vida.Mas.Triste): profilo creato nell’aprile 2009, in coincidenza del lancio della quinta stagione. Oggi il profilo conta 29.170 fans (al 2/1/2013). Nel corso delle stagioni il profilo ha linkato gli episodi che andavano in onda in streaming sul sito di La Sexta (in contemporanea con la messa in onda televisiva) e gli episodi disponibili sul servizio on demand, oltre che le foto di scena e il link al profilo Twitter. L’attività del profilo si è fatta col tempo sporadica e sono stati pubblicati dei reminder alla messa in onda delle repliche su La Sexta 2. Twitter (QVMT): 154 tweet, 1.263 follower (al 2/1/2013). Profilo composto quasi esclusivamente da link ai video sul portale La Sexta. Inattivo da maggio 2010 (finale della settima stagione).

190

5. Altre iniziative di comunicazione Praticamente impossibile risalire alle iniziative promozionali risalenti al lancio della serie su Internet (2005). Con la messa in onda televisiva, l’attività promozionale si confonde con quella generica dei programmi di La Sexta ed è transitata principalmente attraverso i siti e i social network del broadcaster. Fra le iniziative da menzionare, gli utenti sono stati invitati a spedire dei video a imitazione dei vlog del protagonista, pubblicizzando l’iniziativa di fidelizzazione sul profilo Facebook. A giugno 2012 è stato girato un episodio speciale per ricordare gli inizi della serie e le prime riprese a casa di Borja Perez, pubblicizzato da La Sexta sul proprio sito.

6. Festival e premi Ai tempi del lancio della serie su Internet (2005) il fenomeno delle web series in Spagna era ancora embrionale e non risultavano festival dedicati. Nell’edizione 2011 del FesTVal di Vitoria‐Gasteiz, nella sezione dedicata ai pilot, gli autori di Qué Vida Más Triste hanno presentato il pilota del Comedy Qué me pasa Julián. Nel 2012, la serie è stata riproposta al Girona Film Festival.

7. Performance Non sono più rintracciabili i dati di fruizione relativi alle stagioni distribuite esclusivamente su Internet, anche se da fonti di stampa risultano 50.000 viewsmedie a settimana. La messa in onda televisiva su La Sexta ha fatto registrare dati di ascolto medi intorno al milione, con share oscillanti fra il 5 e l’8%, tendenzialmente calanti (la settima stagione ha raramente superato il 6%). Le repliche su La Sexta 2 ottenevano circa lo 0,3% (con punte dello 0,9% e 115mila A.M.).

191

3 Con Pelos En La Lengua

Anno: 2008 Genere:Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 2 Episodi totali: 54 Durata media: 4’

1. Trama e cast Come recita il claim: “tre serie, tre personaggi, tre modi diversi di soffrire per il sesso”, la serie segue le disavventure sentimentali e sessuali di 3 personaggi, Pablo (erotomane), Marcos (gay) e Cris (che cerca disperatamente di perdere la verginità) con argomenti e linguaggio decisamente espliciti (altro claim: “la serie che nessuna tv si azzarderebbe a trasmettere”). Ogni episodio è di fatto triplice (una linea narrativa per ciascun personaggio) e numerato per ognuno dei tre. Interpretato da Jonás Alonso, Mario Angulo, Sharay Fernández (Lo Serrano) e da attori comprimari già apparsi nelle fiction spagnole.

2. Produzione e finanziamento Creata da Felipe Jiménez Luna (anche sceneggiatore della web serie Chessboxing e della sitcom di Telecinco Sexo en Chueca) e Cristóbal Garrido (autore, oltre che delle succitate, delle serie Gran Hotel e Gran Reserva) Prodotta da Mihail Vesselinov Menkadjiev della MVM Producciones (consociata della bulgara MVM International), la prima stagione ha necessitato di un investimento di soli 1.500 euro. La terza stagione è in fase di post‐produzione.

3. Outlet di distribuzione Sito web (conpelosenlalengua.com): contiene gli episodi, gli extra (1 video di interviste agli attori e bloopers; 1 intervista ai premios INVI di Rtve; 1 video di promozione della presenza della serie sul portale di Telecinco), tre photogallery (una per ogni personaggio). Sono presenti i link alla playlist della colonna sonora su Spotify e ai profili della serie su Facebook, Twitter, Tuenti e Flickr. Sono linkati anche i canali dedicati alla serie su YouTube e Dailymotion. Canale YouTube (conpelosenlalenguaTV): 8.025 iscritti e 6.138.510 views totali (al 2/1/2013) per 57 video disponibili. Contiene gli episodi e due teaser della prima e seconda stagione, nonché un video di auguri per il Natale 2012. L’intestazione annuncia l’arrivo della terza stagione. Gli episodi sono organizzati anche in playlist per ciascuno dei 3 personaggi. Sono presenti i link ai profili Facebook e Twitter (sia della serie che di ciascuno dei tre personaggi), a Tuenti, Flickr e al sito web. Canale Dailymotion (conpelosenlalengua): 2.301.235 views totali (al 2/1/2013), contiene 48 video (sui 54 che costituiscono il totale degli episodi), mentre i 6 restanti sono inseriti nelle playlist di ciascun personaggio (per via dei contenuti espliciti che richiedono login e disattivazione del Filtro Familiare). Telecinco.es: a novembre 2009, Telecinco ha annunciato la messa a disposizione della serie sul proprio portale. A gennaio 2013, la serie non risulta disponibile.

4. Social Network Facebook (conpelos): profilo creato nel settembre 2010, prima delle riprese della seconda stagione, conta 6.659 fans (al 2/1/2013). Contiene le foto di scena delle riprese, reminder e i link ai video della seconda stagione (principalmente a YouTube, più raramente al sito e a Dailymotion). Molti post riguardano il sesso e articoli divertenti dalla rete sul tema. Vengono postati anche i link alla rassegna stampa sulla serie e le iniziative e i festival nei quali viene presentata. Sono linkati alcuni video di Chessboxing, altra serie creata dagli autori, e inviti a votare la serie in alcuni contest online. A dicembre 2012 è stata annunciata la fine delle riprese della terza stagione. Ognuno dei personaggi ha un proprio profilo Facebook (crisconpelosenlalengua; pabloconpelosenlalengua; marcosconpelosenlalengua) che contiene unicamente photogallery sul personaggio stesso. Twitter (conpeloslaserie): 147 tweet, 694 follower (al 2/1/2013). Profilo composto quasi esclusivamente da retweet dei post su Facebook. Anche i personaggi hanno un proprio profilo (Crisconpelos: 117 tweet e 397 follower; 192

Pabloconpelos: 114 tweet e 307 follower; Marcosconpelos: 2.042 tweet e 836 follower), più informale e lasciato all’iniziativa degli attori. Flickr (conpelos): contiene 6 album fotografici (i tre personaggi, più tre gallery dedicate alla seconda stagione) per 199 foto (al 2/1/2013).

5. Altre iniziative di comunicazione Scarse le iniziative di promozione al di là dei social network, ed anche su Facebook la serie si è limitata a promuovere l’invio di video sul tema “perché ti piace la serie?”. L’assenza di un profilo Facebook attivo durante la prima stagione, e di un blog sul sito, non ha facilitato la comunicazione promozionale.

6. Festival e premi La serie è stata votata come miglior web serie del 2012 dalla rivista “Iamhere Magazine”. I creatori hanno partecipato a una tavola rotonda sulle web serie al Festival de Tarazona 2012. La serie è stata inoltre presentata all’edizione 2012 del FesTVal di Vitoria‐Gasteiz.

7. Performance Gli episodi della prima stagione (distribuiti contemporaneamente per ciascun personaggio a cadenza quindicinale) hanno avuto una media di 129mila views ad episodio su YouTube. Media falsata da un paio di episodi (con titoli piuttosto “spinti”) che hanno registrato più di 700mila views (solo altri tre episodi sono andati sopra media).

Views degli episodi di Con pelos en la lengua – prima stagione (al 2/1/2013) 900.000 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 0 08 08 08 08 08 08 08 08 08 09 09 09 09 08 09 09 09 09 09 08 08 09 09 09 09 09 09 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 2 2 1 3 1 2 2 3 3 1 1 1 2 1 2 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 12 12 11 12 12 12 11 11 12 12 12 12 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 25 12 28 11 3 14 12 12 11 11 3 3 28 14 28 25 14 25

31 17 19 31 17 17 19 19 31

Cris Cris Cris Cris Cris Cris

Cris Cris Cris

Pablo Pablo Pablo Pablo Pablo Pablo

Pablo Pablo Pablo

Marcos Marcos Marcos Marcos Marcos Marcos

Marcos Marcos Marcos

1x08 1x07 1x06 1x09 1x02 1x05 1x04 1x03 1x01 1x08 1x07 1x09 1x02 1x06 1x05 1x04 1x03 1x01 1x07 1x09 1x02 1x06 1x05 1x08 1x04 1x03 1x01

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

La seconda stagione ha registrato, sempre su YouTube, una media di 96mila views per episodio. Anche in questo caso la media è falsata da qualche picco, ma in misura inferiore (487mila e 307mila views per i due episodi più ciccati). Al netto dei picchi, il successo della seconda stagione sarebbe quasi pari alla prima.

Views degli episodi di Con pelos en la lengua – seconda stagione (al 2/1/2013) 193

600.000

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

0 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 8 4 7 6 4 7 7 8 8 4 6 6 5 7 4 5 6 6 6 7 7 4 4 5 5 5 5 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 1 7 7 9 8 7 4 7 1 9

23 10 26 21 26 12 23 10 23 21 21 27 26 12 12 26 26

Cris Cris Cris

Cris Cris Cris Cris Cris Cris

Pablo Pablo Pablo

Pablo Pablo Pablo Pablo Pablo Pablo

Marcos Marcos Marcos Marcos

Marcos Marcos Marcos Marcos Marcos 2x09 2x01 2x07

2x06 2x05 2x08 2x02 2x03 2x04 2x07 2x09 2x01 2x05 2x06 2x08 2x02 2x03 2x04 2x05 2x01 2x07 2x09 2x06 2x08 2x02 2x03 2x04

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Per quanto riguarda le performance su Dailymotion, le views della prima stagione hanno oscillato da 3mila a 120mila per episodio. Quelle della seconda stagione fra 14mila a 211mila per episodio (al 2/1/2013). In questo caso i picchi corrispondono ai titoli più accattivanti ma anche all’episodio con cameo della modella colombiana Claudia Molina (1x02 Pablo, che ha registrato più views su Dailymotion che su YouTube).

194

4 Ruta 66

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Docufiction

Stagioni:1 Episodi totali:7 Durata media: 10’

1. Trama e cast David e Anna sono due fratelli di Barcellona che decidono di viaggiare negli Stati Uniti per la mitica Route 66, lui per lavoro e lei per accompagnarlo. Il viaggio si rivela un percorso di conoscenza di sè, accompagnato dai ricordi dell’infanzia e del padre, attraverso l’intercalare di frammenti di video familiari dell’infanzia che ne ripercorrono temi e conflitti. I due fratelli decidono di tenere un diario audiovisivo del viaggio in forma di racconto. La serie, girata in catalano, è interpretata da Sergi Cervera (che ne è anche autore e regista), Sara Miquel, Sergi Bittán, Miguel Angel Aladren, Marc Coma e Lía Coma.

2. Produzione e finanziamento Creata da Sergi Cervera, la serie è stata prodotta da Boala Films (società dell’autore) e XTVL (La Xarxa de la Televisió Local, piattaforma multimediale catalana di supporto all’audiovisivo locale e di aggregazione di contenuti prodotti nell’ambito della Comunidad Autonoma de Catalunya). La serie, che risulta autofinanziata, è stata prodotta nel 2010 e distribuita sul proprio sito e sul portale Xip Tv a fine 2010, e su YouTube solo nel 2011.

3. Outlet di distribuzione Sito web (ruta66.blocs.xtvl.tv): sito della serie all’interno del portale xtvl.tv, contiene gli episodi della serie in catalano (caricati settimanalmente a partire dal 4/10/2010), nonché l’embedding degli episodi sottotitolati in casigliano e inglese disponibili su YouTube, con possibilità di condivisione su tutti i principali social network. Gli extra sono limitati a un trailer e un “making of” di 3’. Contiene inoltre i credits della produzione e i ringraziamenti, e i link al gruppo Facebook della serie, al sito dell’autore (sergicervera.com) e della società di produzione (boalafilms.com). Un altro link conduce al diario di lavorazione (ruta66tv.wordpress.com) in forma di blog (con foto e appunti di viaggio), tenuto dal dicembre 2009 al gennaio 2010. Canale YouTube (BoalaFilms): canale della società di produzione, con 58 iscritti e 179.677 views totali (al 10/1/2013) per 28 video disponibili. Contiene gli episodi sottotitolati in castigliano (caricati in un’unica soluzione a febbraio 2011) e in inglese, alcuni video musicali realizzati dalla società (specie del gruppo dei Rosa‐Luxemburg, che hanno partecipato alla realizzazione della colonna sonora di Ruta 66) e trailer della nuova serie Marhaba (distribuita a fine 2012). Portale Xip Tv (xiptv.cat/ruta‐66): portale di Xtvl, contiene tutti gli episodi della serie, con una breve sinossi e la data di caricamento con il numero di visualizzazioni. Tv (Barcelona Tv): la serie risulta essere stata trasmessa da alcuni canali locali come Barcelona Tv e 30 Tv (e tutte le altre emittenti aderenti alla piattaforma Xtvl) all’interno del programma in syndication DO – Denominació d’Origen che raccoglie microserie e webserie (dal quale è sorto il portale wearedo.tv, che ne rappresenta la piattaforma di distribuzione dei contenuti), prodotto da Xarxa Audiovisual Local, società di promozione dell’audiovisivo locale creata dalla Diputació (la “Provincia”) de Barcelona. Nel 2012, la serie è stata riproposta sulle emittenti del circuito Xarxa, nell’ambito di una rassegna tematica dal titolo Diaris de viatge, comprendente Ruta 66, la serie Des d’Egipte e la nuova realizzazione di Sergi Cervera Marhaba.

4. Social Network Facebook (facebook.com/groups/108917135811872): non si tratta di un profilo ma di un gruppo di discussione aperto, creato ad aprile 2010, durante la fase di post‐produzione. Ha promosso la serie linkando il diario di viaggio, scritto sul blog durante le riprese, i video della colonna sonora, annunciando la messa a disposizione per l’ottobre successivo, linkando il portale Xtvl e uploadando una photogallery. Con l’inizio della messa in onda, gli episodi sono stati via via linkati (prima sul portale Xip Tv e poi sul sito web). Successivamente sono state annunciate le 195

presentazioni e i premi ottenuti nei diversi Festival, e alcune proiezioni speciali. A fine 2011 è stato linkato il profilo della rassegna Diaris de Viatge, che è poi stato utilizzato per la promozione della serie Marhaba.

5. Altre iniziative di comunicazione La messa in onda della serie è stata preceduta da un diario di viaggio durante le sue riprese, comprensivo di foto (ruta66tv.wordpress.com). Tra le altre iniziative, va menzionata la proiezione dell’intera serie al Cinemes Girona (luglio 2011).

6. Festival e premi La serie è stata presentata in concorso alla prima e unica edizione del Webseries Festival di Nikodemo.tv, ed ha vinto il 5° premio. Successivamente, ha vinto l’Excellence Award all’Accolade Festival di San Diego e ha ricevuto una nomination al New Media Film Festival di Minglemedia.tv e al Festival Espacioenter Canarias nella categoria serie tv. Al Festival de Cinema di Girona 2012, è stata premiata come miglior web serie e la protagonista Sara Miquel ha vinto il premio come miglior attrice.

7. Performance Gli episodi sul portale Xip Tv hanno registrato fra le 200 e le 500 views per episodio. Appena più alte le visualizzazioni su YouTube (caricate in un’unica soluzione a febbraio 2011). Quelle sottotitolate in spagnolo ne hanno registrate fra 500 e 1.200 (con eccezione del primo episodio: quasi 5.000). Poche centinaia di media anche per gli episodi sottotitolati in inglese (sempre su YouTube)

Views degli episodi di Ruta 66 (sottotitolati in spagnolo)su YouTube (al 10/1/2013) 6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

0 1x01 2‐2‐11 1x02 2‐2‐11 1x03 2‐2‐11 1x04 2‐2‐11 1x05 2‐2‐11 1x05 2‐2‐11 1x07 3‐2‐11

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”. 196

5 Princesa Rota

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Thriller

Stagioni:1 Episodi totali:14 Durata media: 10’

1. Trama e cast Isabel è ricoverata in clinica da otto mesi dopo essere stata trovata crivellata di colpi. Non ricorda nulla dei suoi 23 anni di vita, né se quello sia il suo vero nome. Nessuno la cerca e la polizia non riesce a risolvere il caso. Elena, un’assistente sociale, cerca di aiutarla a ricostruire i frammenti della sua vita, che è ancora in pericolo, scoprendo il mondo sotterraneo degli abusi sessuali e della prostituzione minorile. Con Laura Arjona, Natalia Zamora, Damián Varea, Juan C. Gascon.

2. Produzione e finanziamento Prodotta fra il 2009 e il 2010 e rilasciata (secondo Internet Movie Database) a partire dall’ottobre 2011 con cadenza approssimativamente settimanale, ogni sabato. Creata e diretta da Fernando Conta (che si è basato sulle investigazioni compiute sul fenomeno delle prostitute scomparse a Ciudad Juarez, in Messico), e prodotta dalla Cignus Films e dalla Nuevo Mundo Producciones, con un budget stimato di 5.000 euro. La serie si è classificata seconda al concorso “El Sótano” 2011 di Antena Tres, vincendo dei fondi per la produzione della seconda stagione. Altri fondi sono stati raccolti attraverso le piattaforme di crowdfunding lanzanos.com e Indvestment (il 10% viene devoluto ad associazioni che si battono contro il fenomeno della prostituzione minorile), e attraverso la vendita di spazi pubblicitari sul sito web. A fine 2012, risultavanoin corso le riprese di Princesa Rota Origenes, una miniserie progettata per una distribuzione televisiva, con cast parzialmente nuovo (la protagonista è l’attrice Aitana Novau) e nuove linee narrative.La miniserie dovrebbe fungere da pilota per una seconda stagione.

3. Outlet di distribuzione Sito web (ruta66.blocs.xtvl.tv): a gennaio 2013, il sito ospita tutti gli episodi della prima stagione, parte dei quali visibili ed embeddati da Vimeo (ri‐uploadati a novembre 2012: prima non erano stati resi più disponibili), e parte embeddati da YouTube e non visibili (se non dietro accesso consentito privatamente). Il sito ospita inoltre una piattaforma dedicata di crowdfunding (Indvestment), link agli sponsor, pagine per le ultime notizie ed i contatti, link al profilo Facebook. Canale YouTube: gli episodi, come detto, non sono (a gennaio 2013) disponibili su YouTube. Sui canali “PR webserie” e “Fernando Corta” sono presenti solo alcuni brevi promo della miniserie. Tv: la serie risulta essere stata trasmessa dall’emittente locale Información Tv di Alicante (la città dove è stata girata e ambientata). E’ stata inoltre diffusa la notizia che la serie è andata in onda anche su Antigas Television, emittente locale della città di Antigas in Uruguay. Non si dispongono informazioni su quale sarà l’emittente televisiva su cui verrà trasmessa la miniserie Princesa Rota Origenes.

4. Social Network Facebook (princesarotatv): 565 fans (al 13/01/2013). Profilo creato a settembre 2012 per il lancio di Princesa Rota Origenes, ospita moltissime foto di scena delle riprese (in corso al momento della rilevazione), ha promosso la piattaforma di crowdfunding e alcune iniziative di product placement (foto della protagonista che indossa i Tanit Jeans) e pubblicitarie (coupon di sconto per la catena di elettronica di consumo El Filon; link al calzaturificio Salvador Artesano Zapatos). Sono stati linkati i primi 7 episodi della web serie una volta resi disponibili sul sito e il video della title track musicale. Twitter (princesarotaweb): 752 tweet e 76 follower (all’11/01/2013); principalmente retweet dei post sul profilo Facebook.

197

5. Altre iniziative di comunicazione Le principali iniziative di comunicazione sono state incentrate sulla valenza sociale del tema affrontato dalla serie. I primi due episodi sono stati proiettati in anteprima alla Casa de la Cultura de Mutxamel (Alicante). A dicembre 2011, alcuni episodi della serie sono stati proiettati nell’ambito di una tavola rotonda sulla violenza sui minori al Club Informacion di Alicante. A luglio 2012 si è svolto il Galà di Solidarietà Princesa Rota, alla presenza degli attori e di associazioni in difesa dei minori (che hanno ricevuto delle sculture in ferro ispirate alla serie dell’artista Alejandro Cremades Romero del laboratorio artigiano Hierro y Fuego). Tra le altre iniziative, ha destato interesse il casting online per la scelta della protagonista della miniserie (che ha sostituito l’attrice che aveva interpretato la webserie).

6. Festival e premi La serie ha partecipato alla prima edizione del concorso di Antena Tres “El Sótano”, nel 2011, giungendo seconda nel voto degli internauti e assicurandosi il premio del finanziamento per le riprese della seconda stagione. Un rullo promozionale della miniserie è stato presentato al Festival de Cine de Alicante 2012, alla presenza degli attori più noti.

7. Performance Essendo indisponibili i dati di views sia su YouTube che su Vimeo, le fonti di stampa riportano i dati sulle visualizzazioni del primo episodio nella prima settimana (2.700); complessivamente, il sito ha raggiunto 120.000 visite; la messa in onda televisiva su Información Tv ha registrato una media di quasi 200mila spettatori ad episodio.

198

6 Chessboxing

Anno: 2012 Genere:Comedy Sottogenere: Mockumentary

Stagioni:1 Episodi totali:10 Durata media: 8’

1. Trama e cast Il Chessboxing è una disciplina sportiva realmente esistente, che prevede una doppia sfida di boxe e scacchi. In forma di falso documentario, la serie racconta ironicamente le avventure di Ruben, un “nerd” fisicamente poco dotato per la boxe ma che grazie alla sua mente privilegiata per gli scacchi riesce a diventare campione regionale. Interpretato da Miguel Campos, Román Echevarrena, Anna Castello, Txomin Calvo, Octavi Pujades, Sergio Torrido e Pilar Rubio.

2. Produzione e finanziamento Creata e scritta da Miguel Campos (anche interprete protagonista e regista) e Cristóbal Garrido (creatore di Con pelos en la lengua). Il pilota è stato presentato nel corso della prima edizione del concorso “El Sótano” di Antena Tres, risultando vincitore. La serie è quindi entrata in produzione, commissionata da Antena Tres (con mezzi tecnici della società madrilena Asiria Producciones).

3. Outlet di distribuzione Portale El Sótano (antena3.com/elsotano/chessboxing): commissionata da Antena Tres, la serie non è disponibile su altri outlet che non siano quelli dell’emittente. Sul portale El Sótano (insieme a molte altre serie che hanno partecipato al concorso), nel mini‐sito dedicato a Chessboxing sono disponibili i 10 episodi della prima stagione (distribuiti a partire dal settembre 2012), una scheda tecnica riassuntiva, una photogallery (40 immagini), contenuti extra (11 video, fra cui una falsa intervista con la speaker del notiziario di Antena Tres), una pagina di notizie e un blog. L’indirizzo del portale è anche il re‐addressing dell’indirizzo “chessboxinglaserie.com” (creato durante la lavorazione della serie). Antena Tres Video Modo Salón (antena3.com/videos/chessboxing.html): la serie è anche disponibile nella sezione video del portale di Antena Tres (Modo Salón) ma in questo caso i contenuti non sono visibili al di fuori della Spagna (al contrario del portale El Sótano). Tv (Neox): gli episodi sono stati trasmessi nel corso del programma La Escalera del Sótano, dedicato alle web serie del concorso, su Neox, canale del gruppo Antena Tres.

4. Social Network Facebook (chessboxinglaserie): 512 fans (al 14/01/2013). Profilo creato a dicembre 2011, durante il concorso El Sótano, con link al portale e inviti al voto. Fino a settembre 2012, durante la lavorazione, sul profilo sono stati caricati articoli e video sul chessboxing, sugli scacchi e sulla boxe, nonché foto e video dal set, il lancio del sito web, link agli articoli apparsi sul blog della serie nel portale di Antena Tres e ai video musicali dei Modulok Trio, autori della colonna sonora. Dal 10 settembre 2012, sono stati linkati gli episodi via via disponibili, a cadenza settimanale, su El Sótano. Sono state inoltre inserite notizie sulla partecipazione della serie a diversi Festival e alcune iniziative di fidelizzazione nei confronti degli utenti. Twitter (campeon_CHBX): 327 tweet e 86 follower (al 14/01/2013); profilo gestito come se fosse in prima persona Rubén Marcos, il personaggio protagonista della serie. E’ quindi più informale del profilo Facebook e interattivo con gli altri utenti, anche se contiene attività promozionale vera e propria (come i link agli episodi) ed interagisce con i profili Twitter di Antena Tres e di El Sótano.

5. Altre iniziative di comunicazione La serie, probabilmente per il fatto di essere commissionata da un broadcaster, ha mostrato iniziative di comunicazione piuttosto tradizionali e legate principalmente al merchandising (del genere “invita un amico sul profilo 199

Facebook della serie e vinci la maglietta ufficiale di Chessboxing) e al casting (invito online a partecipare come comparsa in uno degli episodi della serie, rivolto ai lettori del profilo Facebook e del blog).

6. Festival e premi Come detto, la serie ha partecipato alla prima edizione del concorso di Antena Tres “El Sótano”, nel 2011, con l’episodio pilota, giungendo prima e vincendo il commissioning di Antena Tres per la realizzazione della prima stagione. In prossimità del lancio del primo episodio (autunno 2012), la serie è stata presentata al Festival de Cine di Tarazona y el Moncayo e al FesTVal di Vitoria‐Gasteiz. A inizio 2013, è stata inserita nella top 3 delle migliori web serie spagnole del sito specializzato vayatele.com.

7. Performance Antena Tres non ha diffuso dati sul numero di visualizzazioni degli episodi. Né sono stati dichiarati dei numeri sui diversi outlet di distribuzione e promozione.

200

7 Las Cronicas de Maia

Anno: 2012 Genere: Drama Sottogenere: Mistery

Stagioni:1 Episodi totali:8 Durata media: 15’

1. Trama e cast Di ambientazione gotico‐urbana, la serie racconta la storia di Maia, una giovane studentessa di psicologia e skater, alla ricerca di un libro nero dal titolo “Las cronicas de Maia”, scritto in una lingua difficilmente comprensibile, leggendo il quale Maia entra costantemente in una fase di trance, attraverso cui affiorano ricordi d’infanzia e di solitudine, e i frammenti di una tragedia accaduta da ricostruire per arrivare alla verità. Interpretata da Andrea Dueso (Maia), Sergio Pazos, Carlos Alvarez‐Novoa, Javier Ambrossi, Eduardo Velasco.

2. Produzione e finanziamento Creata, scritta, diretta e prodotta da Juan Francisco Calero e Bárbara López Sáenz, la serie è stata inizialmente prodotta con mezzi propri. Dopo la distribuzione del primo episodio (febbraio 2011), Antena Tres si è mostrata interessata al progetto, per riempire di contenuti il nascente progetto di concorso‐portale “El Sótano”, entrando in coproduzione e dando così la possibilità ai creatori di avere a disposizione maggiori mezzi (la serie ha avuto il sostegno di Fundación Telefónica e la partecipazione degli stuntmen della Escuela de Especialistas de Cine y Tv Angel Plana), in cambio dell’esclusiva della distribuzione sul proprio portale. Alla conclusione della prima stagione (maggio 2012), Antena Tres ha ritirato il proprio appoggio e i creatori hanno puntato sul crowdfunding tramite la piattaforma lanzanos.com, ma a gennaio 2013, nonostante gli sforzi promozionali di fund raising, erano stati raccolti solo poco più di 2.000 euro sui 30.000 richiesti, e la produzione di una seconda stagione appare parecchio difficoltosa.

3. Outlet di distribuzione Sito web (lascronicasdemaia.com): nato come outlet principale di distribuzione, dopo il primo episodio la serie ha traslocato sul portale El Sótano (a gennaio 2013, la pagina “episodi” rimanda al portale di Antena Tres). Contiene i link a Facebook, Twitter e YouTube, nonché alla pagina di crowdfunding su lanzanos.com. Le pagine blog, extra e stampa sono inattive. Canale YouTube (LasCronicasdeMaia): anche questo outlet è diventato inattivo a vantaggio del portale di Antena Tres. Conta 160 iscritti e 24.722 visualizzazioni, per 18 video (al 14/01/2013), ma si tratta solo di trailer, teaser, making of e video promozionali di crowdfunding. Portale El Sótano (antena3.com/elsotano/lascronicasdemaia): contiene gli 8 episodi della prima stagione, più 7 fra prologhi ed epiloghi degli episodi (a mo’ di riassunti e prossimamente), più 38 video extra fra trailer, bloopers e interviste, nonché una scheda tecnica della serie e schede dei personaggi. Antena Tres Video Modo Salón(antena3.com/videos/las‐cronicas‐de‐maia.html): la serie è anche disponibile nella sezione video del portale di Antena Tres (Modo Salón) ma in questo caso i contenuti non sono visibili al di fuori della Spagna (al contrario del portale El Sótano) Tv (Neox): gli episodi sono stati trasmessi nel corso del programma La Escalera del Sótano, dedicato alle web serie del concorso, su Neox, canale del gruppo Antena Tres.

4. Social Network Facebook (lascronicasdemaia): 1.714 fans (al 15/01/2013). Profilo creato a febbraio 2011, durante la lavorazione del primo episodio. Contiene i link al sito, al portale El Sótano, al profilo Twitter, e un’app per invitare amici al profilo della serie. Il profilo ospita ampie photogallery (anche linkate da Flickr) ed è stato costantemente aggiornato sulle riprese, sulla distribuzione degli episodi, sulla rassegna stampa, sugli eventi e i festival, sull’intervento di Antena Tres e sulle iniziative di crowdfunding, invitando i fans a finanziare la serie (con lo slogan “#SalvaMaia”). Twitter (CronicasDeMaia): 3.262 tweet e 660 follower (al 15/01/2013); sostanzialmente un retweet dei post su Facebook e interazione con i follower. 201

Flickr (lascronicasdemaia): circa 200 foto, dall’evento di presentazione e dal set durante la lavorazione dei primi sue episodi.

5. Altre iniziative di comunicazione Dopo il rilascio del primo episodio, la serie è stata presentata in un evento speciale a Madrid. E’ stata successivamente presentata durante il MadinSpain (evento sul disegno e la creatività) a giugno 2011, e agli Encuentros Culturales de Palacio Villasuso a Vitoria‐Gasteiz, in settembre. I creatori hanno poi partecipato ad una tavola rotonda sul business model delle webseries e al Retwittmad Especial Webseries a Madrid (giugno 2012). La fine della prima stagione è stata celebrata con un evento speciale al Centro Cultural Blanquerna di Madrid, a giugno 2012.

6. Festival e premi Come detto, la serie ha partecipato alla prima edizione del concorso di Antena Tres “El Sótano”, nel 2011, con l’episodio pilota, garantendosi i fondi di Antena Tres per la realizzazione della prima stagione. A novembre 2011 è stata inserita fra le migliori 10 web series dell’anno dalla rivista Vertele. La serie è stata presentata al Festival de Cinema de Girona (agosto 2012) e al Festival “Cortos con Ñ” di Madrid (gennaio 2013).

7. Performance Antena Tres non ha diffuso dati sul numero di visualizzazioni degli episodi. Secondo dichiarazioni degli autori, la prima stagione ha ottenuto complessivamente 1,7 milioni di visualizzazioni.

202

8 Jodidos

Anno: 2009 Genere: Drama Sottogenere: Horror

Stagioni:1 Episodi totali:7 Durata media: 8’

1. Trama e cast La serie racconta le vicende di cinque utenti del sito abandomoviez.net (dedicato a film e serie horror e di fantascienza) che sono stati sequestrati e dovranno affrontare diverse prove per salvarsi, grazie alla loro conoscenza del cinema horror (la trama è ispirata al film horror Saw). Interpretata da Almudena Polo, Alvaro Gutierrez, Antonio Escudero, Carlos Sanchez, Daniel Aponte, Javier Bocadulce.

2. Produzione e finanziamento Creata e diretta da Pablo Carrero, già autore e regista di cortometraggi (nonché redattore e webmaster di Abandomoviez), a partire dal progetto di lungometraggio horror Abandomoviez: La pelicula, mai realizzato e diventato una sorta di “fake movie” (un falso film, con falsi commenti sul portale). La serie viene definita dai produttori “amatoriale, senza scopo di lucro e liberamente pubblicabile su qualunque blog o sito”. E’ stata autoprodotta e autofinanziata dalla società Pelusa Films e dalla webzine di cinema horror Abandomoviez (entrambe riconducibili all’autore).

3. Outlet di distribuzione Sito web (abandomoviez.net/jodidos): minisito all’interno del portale della webzine (raggiungibile dalla sezione “series”), ospita i 7 episodi “embeddati” dal canale YouTube della webzine, oltre alla scheda del progetto della serie, i personaggi, 1 video di making of ed 1 forum con commenti e discussioni sui diversi episodi. Viene inoltre linkato il profilo Facebook di Abandomoviez (così come il profilo Twitter e il canale YouTube della rivista). La webzine ha annunciato via via, nella sezione “Noticias”, il caricamento degli episodi. Sul sito sono possibili critiche, commenti, e segnalazioni di bloopers o imprecisioni (essendo la trama della serie strettamente legata ad una conoscenza minuziosa del cinema horror). E’ presente il link al sito della casa di produzione (pelusafilm.com), attualmente inattivo. Canale YouTube (abandomoviez): canale della rivista, con 1.551 iscritti e 3.621.344 visualizzazioni per 248 video (al 16/01/2013). I video dedicati alla serie si limitano ai 7 episodi. I restanti video sono trailer, interviste e recensioni legate al cinema horror.

4. Social Network Facebook (abandomoviez): 66.093 fans (al 16/01/2013). E’ il profilo della rivista, con un’attività di posting di video e articoli intensissima. E’ stato creato a novembre 2009 (tre mesi dopo la distribuzione del penultimo episodio di Jodidos e cinque mesi prima della distribuzione dell’ultimo episodio). E’ stata annunciata e linkata l’uscita dell’ultimo episodio (aprile 2010). Twitter (abandomoviez): 7.049 tweet e 2.639 follower (al 16/01/2013); sostanzialmente un retweet dei post su Facebook e interazione con i follower.

5. Altre iniziative di comunicazione Non risultano iniziative di comunicazione diverse dalla promozione sulla webzine e sul social network. Durante la lavorazione del sesto episodio, le riprese sono state filmate con una webcam e diffuse in streaming in diretta sul sito di Abandomoviez. 6. Festival e premi Non risulta che la serie abbia partecipato a festival.

7. Performance Distribuita a partire dal gennaio 2009, la serie ha avuto una cadenza mensile fino al quinto episodio, poi sono trascorsi più di due mesi fra il quinto e il sesto e quasi otto mesi fra il sesto e il settimo (e ultimo). Nonostante questo, e anche 203

grazie all’ampia base di appassionati raccolta da Abandomoviez (66.000 fans su Facebook), la serie non ha conosciuto flessioni col tempo ed ha mantenuto una media di quasi 29.000 visualizzazioni ad episodio, passando dai 24mila del primo episodio ai 34mila dell’ultimo.

Views degli episodi di Jodidos su YouTube (al 16/1/2013) 40.000

35.000

30.000

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

0 1x01 15‐1‐ 1x02 22‐2‐ 1x03 21‐3‐ 1x04 28‐4‐ 1x05 9‐6‐09 1x06 25‐8‐ 1x07 12‐4‐ 09 09 09 09 09 10

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”. 204

9 Los Hijos de Mambrú

Anno: 2012 Genere: Drama Sottogenere: Storico

Stagioni:1 Episodi totali:11 Durata media: 9’

1. Trama e cast Dicembre 1937, guerra civile spagnola: dopo una feroce battaglia sul fronte di Teruel, quattro sopravvissuti delle forze anti‐franchiste decidono di tornare alle loro linee per segnalare l’esito della battaglia. Ma hanno perso l’orientamento e non sanno che direzione prendere, trasformando la loro avventura in un viaggio picaresco. Florenci, Oreste, Thomas e Santiago sono quattro ragazzi coinvolti in un evento più grande di loro, al quale hanno aderito con poca consapevolezza e nessuna esperienza della vita, ritrovandosi in un contesto, narrato con ironia, del quale faticano a trovare il senso. Interpretato da Aitor Allué, Clemente Beltrán, Carlos Mestanza e Ligue Catarecha, con la partecipazione di altri attori, più noti al pubblico televisivo, in veste di guest‐star nei diversi episodi.

2. Produzione e finanziamento Creato, scritto e diretto da Oscar Parra de Carrizosa e Mario Bravo, e prodotto dalla Delamancha Films (società di produzione dello stesso Oscar Parra) cui si è associata, in corso di lavorazione, la Bisojo Interpretaciones. La serie risulta autofinanziata. A dicembre 2012, la serie ha trovato un accordo con Antena Tres per essere inclusa nel portale El Sótano, di cui non si conoscono i termini economici, che potrebbe favorire la produzione di una seconda stagione, ad oggi incerta. Anche l’annunciato accorpamento degli episodi in un lungometraggio da distribuire non ha avuto, per ora, seguito.

3. Outlet di distribuzione Sito web (loshijosdemambru.com): il sito contiene gli episodi, embeddati da YouTube, ed alcuni video extra. Nonché la sinossi, le schede dei personaggi, photogallery, una pagina sulle news ed una per i contatti. Ospita inoltre i link ai profili Facebook e Twitter della serie e al blog del regista Oscar Parra de Carrizosa. Canale YouTube (LosHijosDeMambru2012): conta 78 iscritti e 30.434 visualizzazioni totali, per 15 video (al 16/01/2013), di cui 11 episodi e 4 extra (trailer, teaser, bloopers e backstage). Contiene i link al sito web e ai profili su Twitter e Google+. Portale El Sótano (antena3.com/elsotano/los‐hijos‐de‐mambru): contiene gli 11 episodi, una scheda tecnica della serie e le schede dei personaggi. Tv (Neox): gli episodi sono stati trasmessi nel corso del programma La Escalera del Sótano, dedicato alle web serie del concorso, su Neox, canale del gruppo Antena Tres.

4. Social Network Facebook (Los‐hijos‐de‐Mambru): 500 fans (al 17/01/2013). Profilo creato a febbraio 2012, durante la lavorazione del primo episodio. Contiene le foto di scena e gli episodi embeddati da YouTube, con i relativi reminder. Vengono annunciate le guest‐star dei diversi episodi e s’invita a commentare la serie e condividerla sulle proprie bacheche. Vengono linkati gli articoli che trattano della serie, ed è stato al fine annunciato l’accordo con Antena Tres. Twitter (HijosDeMambru): 299 tweet e 206 follower (al 17/01/2013); sostanzialmente un retweet dei post su Facebook e interazione con i follower. Dopo l’accordo, ospita i tweet del profilo di El Sótano.

5. Altre iniziative di comunicazione I primi due episodi sono stati proiettati in anteprima al locale Picnic di Madrid. Un concorso ha invitato gli utenti a contare quante volte una parola veniva pronunciata nel corso di un episodio e il nome del vincitore è apparso su un tabellone di nomi mostrato da un personaggio nell’episodio successivo.

205

6. Festival e premi Non risulta che la serie abbia partecipato a festival, con l’esclusione dell’evento ReTwittMad (raduno mensile dei “twitteros” madrileni).

7. Performance Distribuita a partire da marzo 2012, con cadenza settimanale (quindicinale per gli ultimi due episodi), la serie ha avuto una media per episodio, su YouTube, di circa 2.500 visualizzazioni, anche se dopo il primo episodio (oltre 6.000), la serie si è attestata intorno a quota 2.000.

Views degli episodi di Los Hijos de Mambrú su YouTube (al 16/1/2013) 7.000

6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

0 1x01 1‐ 1x02 1‐ 1x03 7‐ 1x04 1x05 1x06 1x07 3‐ 1x08 1x09 1x10 3‐ 1x11 3‐12 3‐12 3‐12 14‐3‐12 21‐3‐12 28‐3‐12 4‐12 11‐4‐12 18‐4‐12 5‐12 24‐5‐12

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Non sono stati diffusi dati sui risultati della serie sul portale di Antena Tres o sul canale televisivo Neox.

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10 Diarios de la Webcam

Anno: 2010 Genere:Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni: 2 Episodi totali: 28 Durata media: 10’

1. Trama e cast Alcuni ragazzi delle scuole superiori tengono un diario, attraverso la loro webcam, sul mondo che li circonda e su ciò che accade ogni giorno nella loro vita quotidiana. Tra i personaggi principali: Rebbe, ragazza che vive in una tipica zona periferica industriale, John, il ripetente che ha frequentato corsi e istituti di tutti i tipi, e Diana, una ragazza vanesia che aspira ad essere famosa e fare tutto il necessario, rimovendo tutto ciò che si frappone tra lei e il suo obiettivo. Questi studenti parlano regolarmente alla webcam di tutti i loro problemi, paure, odi, in classe o con la famiglia, delle loro relazioni intime, e così via. La premessa principale è che non vengono censurate le opinioni degli studenti che, quindi, possono sempre dire ciò che viene loro in mente.

2. Produzione e finanziamento Creata da Carlos del Hoyo e Borja de la Vega, la serie è stata prodotta da Make My Day Films e da Talento 3 (agenzia di rappresentanza di attori dello stesso Borja de la Vega) per Antena Tres. Non si conoscono i termini dell’eventuale finanziamento.

3. Outlet di distribuzione Antena Tres Video Modo Salón (antena3.com/videos/diarios‐de‐la‐webcam.html): la serie è stata inizialmente disponibile, per la prima stagione (ottobre‐dicembre 2010), nella sezione video del portale di Antena Tres (Modo Salón) ma i contenuti non sono visibili al di fuori della Spagna (al contrario del portale El Sótano). Portale El Sótano (antena3.com/elsotano/diarios‐de‐la‐webcam): dalla seconda stagione (giugno‐novembre 2011), la serie è stata disponibile anche sul portale El Sótano (nel quale sono stati resi disponibili anche gli episodi della prima stagione). Il mini‐sito della serie contiene tutti gli episodi, 3 video extra, photogallery, schede sui personaggi e una pagina news. Canale YouTube: come per molte altre serie distribuite su El Sótano, gli episodi non sono interamente disponibili su YouTube. Un primo canale dedicato alla serie (diariosdelawebcam, con 11 iscritti e 6.790 visualizzazioni) contiene solo 5 promo di presentazione dei personaggi principali. Un secondo canale diariodelawebcam, al singolare, con 6 iscritti e 3.308 visualizzazioni, contiene 6 video degli episodi, 1 video di casting e 1 promo del programma La Escalera del Sótano). Tv (Neox): gli episodi della prima stagione sono stati trasmessi in seconda serata, alle 22:45, prima il giovedì, poi la domenica, poi il lunedì, sempre dopo la sitcom spagnola Museo Coconut. Col passare degli episodi, la messa in onda televisiva ha cominciato a precedere il rilascio online di qualche giorno.

4. Social Network Facebook (diariosdelawebcam): 3.091 fans (al 17/01/2013). Profilo creato a settembre 2010, durante la lavorazione del primo episodio (rilasciato ad ottobre 2010). Contiene le foto di scena e gli episodi embeddati dal portale di Antena Tres, con i relativi reminder, nonché i video promozionali di auto‐presentazione dei diversi personaggi. Vengono annunciate anche le messe in onda televisive sul canale Neox e altri eventi promozionali come videoincontri e casting. E’ stato poi pubblicizzato il passaggio sul portale El Sótano. Twitter: la serie non ha un proprio profilo ma è stata promossa e pubblicizzata sui profili Twitter di El Sótano, Make My Day Films e Talento 3.

5. Altre iniziative di comunicazione La (oltre i social network) scarsa attività di comunicazione della serie si è limitata ad un videoincontro con i protagonisti sul portale di Antena Tres ed all’attività di casting online per la seconda stagione, attraverso la quale gli utenti hanno votato la scelta di un nuovo personaggio. 207

6. Festival e premi Non risulta che la serie abbia partecipato a festival.

7. Performance Le due stagioni sono state distribuite a cadenza settimanale. Antena Tres non ha rilasciato dati sulle visualizzazioni della serie sui portali Modo Salón ed El Sótano. I pochi episodi disponibili anche sul canale YouTube contano meno di 100 views di media. La messa in onda sul canale Neox ha registrato, per il primo episodio, uno share dell’1,13% (2,81% nella fascia 25‐34), inferiore alla media di rete.

Menzioni speciali

Tra le serie che non hanno trovato posto fra le 10 scelte per il focus, meritano attenzione anche:

Cronicas Drakonianas, serie Drama di sottogenere Fantasy giunta alla seconda stagione, finalista al premio INVI (Inovación Visual en Internet) di Rtve;

Banquillo F.C., sitcom a camera fissa sulla panchina di una squadra di calcio, i cui episodi sono stati commissionati da Antena Tres;

La Supercafetera, sitcom giunta alla seconda stagione, con una media di 15.000 visualizzazioni per episodio;

Justo por Pecadores, serie Drama di sottogenere Supernatural, creata dagli allievi del “Máster de Dirección y Realización de Series de Ficción” della società Globomedia.

208

6. ITALIA

6.0. PREMESSA

In Italia, si riscontrano poco più di 100 serie prodotte fra il 2008 e il 2012, alle quali vanno aggiunti alcuni episodi pilota che non sono più entrati in produzione o che sono stati presentati alla fine del 2012 e devono ancora entrare nella fase di realizzazione.

6.1. PRINCIPALI TREND DI MERCATO

Lo scenario italiano delle web series, pur meno sviluppato rispetto ai Paesi anglosassoni, si è dimostrato negli anni 2011 e 2012 piuttosto effervescente. In un tentativo di periodizzazione storica, almeno a livello distributivo e di consumo, allo stato attuale si può affermare come esista un prima e un dopo rispetto a Freaks!, la serie italiana di maggior successo, la cui prima stagione è stata distribuita nel primo semestre 2011. Precedentemente, l’elemento di maggiore novità è stato sicuramente la creazione, da parte di Fox International Channels Italy, del portale Flop Tv. Concepito per ospitare una serie di contenuti originali ed esclusivi per il web, il portale ha fatto affidamento, specie all’inizio, ad un personaggio noto alla platea televisiva come Maccio Capatonda, che con la sua Shortcut Productions ha realizzato alcune serie che costituivano, per stile e linguaggio, in qualche modo la prosecuzione delle sue produzioni comiche per la televisione. Flop Tv si è poi arricchito di altre produzioni, la maggior parte delle quali di genere Comedy, ma ha segnato il passo negli ultimi anni, in coincidenza con la stagnazione degli ascolti del broadcaster, sotto la concorrenza dei nuovi canali gratuiti del digitale terrestre, in parte coincidenti per tipologia di contenuti e target. Anche prima di Freaks! e al di fuori di Flop Tv, non sono mancate iniziative meritevoli per linguaggio e capaci di ottenere riconoscimenti anche all’estero, com’è il caso della serie interattiva L’Altra o della sketch comedy Travel Companions, che hanno ottenuto premi al Los Angeles Web Series Festival. Ma è stato con Freaks! che l’attenzione generale si è rivolta al fenomeno delle web series. La serie, un Supernatural con un target piuttosto giovane se non dichiaratamente adolescenziale, ispirata a serie analoghe come Misfits e Herpes, è stata anche una eccellente operazione di marketing, con una sorprendente convergenza di elementi che hanno contribuito a decretarne il successo. Anzitutto per il tema, di grande impatto e attrattività per il target dei giovanissimi, consumatori famelici e con una naturale tendenza alla condivisione, che hanno portato la serie a registrare grandi numeri di contatti. In secondo luogo la composizione del cast creativo, fatto da youtubers di successo, autori di video divertenti e molto seguiti, che ne ha alimentato il seguito e ha fatto di Freaks! una “all‐star series” connotabile come un evento nell’ambito dei seguaci di YouTube. E poi una grande, strategica ma anche naturale, capacità di marketing, attraverso lo sfruttamento dei social network (Facebook ma anche Twitter) e una comunicazione costante, specie durante la prima stagione, con il pubblico. Sul prodotto ha diretto la propria attenzione l’emittente Deejay Tv, che ha dato alla seconda stagione un’impronta più televisiva (almeno per distribuzione e pezzatura), anche se i risultati e il seguito non sembrano all’altezza della prima. Deejay Tv è stata l’emittente gratuita che si è interessata con maggior convizione al fenomeno delle web series, ingaggiando i protagonisti di un’altra serie di successo come The Pills. Sul versante pay, nel 2012, è stata La3 ad interessarsi al fenomeno, acquisendo i diritti di trasmissione di alcune serie italiane e straniere, dopo aver dedicato al fenomeno degli Youtubers una serie di trasmissioni d’intrattenimento. Ma un merito non secondario di Freaks!, oltre che l’attenzione dei media e degli addetti ai lavori, è stato anche quello di stimolare la produzione, anche se in qualche caso con intento di emulazione e minore originalità, di nuovi titoli. Anche perché Freaks! pesca, almeno in parte, in quella cultura “nerd” che si nutre 209 di genere fantastico nelle sue declinazioni multimediali, cultura del fumetto e del videogioco, alla quale possono essere ascritte diverse web series realizzate nell’ultimo biennio. Un altro elemento decisivo è la cross promotion tra le diverse crew di creativi sparse in giro per l’Italia, con scambi di cameo negli episodi, collaborazioni ed eventi, in un gioco di community e di estensione della platea potenziale che appare come una fra le più interessanti peculiarità distributive delle web series. Non è un caso che la prima grande società di produzione a realizzare una web series (Magnolia Fiction con Kubrick, una storia porno, titolo e progetto furbescamente di marketing, fondendo la cultura alta di una buona fetta d’internauti con il contenuto più gettonato in assoluto) si è avvalsa, per la distribuzione, della crew di videomaker The Jackal, che hanno messo a disposizione l’amplissima platea del loro canale su YouTube. Ciò non toglie che, anche in Italia, il genere prevalente in termini quantitativi resti il Comedy. Un esempio degli albori può essere considerata la serie Faccialibro, con il social network come argomento e motore narrativo. Ma i migliori risultati sono stati raggiunti da serie più recenti come Lost in Google e The Pills, dei veri e propri fenomeni di community (specie il primo, grazie al meccanismo narrativo che includeva nella sceneggiatura i commenti degli utenti all’episodio precedente). Sul versante dei festival va segnalata l’attenzione crescente di eventi consolidati, come il Roma Fiction Fest, che stanno uscendo da un approccio alle web serie curioso ed “esotico” verso un’attenzione più strutturata, nonché la nascita di manifestazioni più in sintonia con il mondo web come il Festival IMMaginario di Perugia, particolarmente apprezzato dagli addetti ai lavori.

6.2. GENERI E SOTTOGENERI

Delle 100 web series italiane considerate nel database, 77 sono ascrivibili al genere Comedy e 23 al genere Drama. Italia: le 100 web series per genere

23

Comedy Drama

77

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

All’interno del genere Comedy, il sottogenere maggiormente rappresentato è la Sitcom, con 27 titoli su 77. Altri sottogeneri ben rappresentati sono la Satira (12), la Teen Comedy (7), la Docufiction (7) e la Sketch Comedy (6). Sono presenti anche dei sottogeneri meta‐linguistici come il Mockumentary (5) e la Parodia (3). Non mancano le serie che virano in chiave umoristica sottogeneri tipici del Drama, come il Superhero (3), la Fantascienza (3).

210

Italia: le 77 web series Comedy per sottogenere

Comedy Drama; 1 Lgbt; 2 Musicale; 1 Fantascienza; 3 Superhero; 3

Parodia; 3 Sitcom; 27

Mockumentary; 5

Sketch; 6

Docufiction; 7

Teen; 7 Satira; 12

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

All’interno delle serie Drama (23 titoli), oltre i tre quarti delle serie censite sono ascrivibili ai sottogeneri Thriller, Fantascienza e Supernatural, con 6 titoli ciascuno. Con un titolo a testa, si rintracciano sottogeneri quali il Crime, il Fantasy, l’Horror, il Mistery e la Spy Story.

Italia: le 23 web series Drama per sottogenere

Spy; 1 Mistery; 1 Horror; 1 Thriller; 6 Fantasy; 1 Crime; 1

Supernatural; 6 Fantascienza; 6

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

La presenza di sottogeneri trasversali ai due macro‐segmenti Comedy e Drama si limita alla Fantascienza, presente con 6 titoli nel Drama e 3 titoli nel Comedy (peraltro con serie longeve come Vincent Kosmos o di grande successo come Lost in Google).

6.3. STAGIONI

La produzione di web series ha conosciuto una forte impennata nel 2011: ben 41 titoli su 100 hanno avuto la loro distribuzione nel corso di quell’anno, con un forte incremento rispetto ai 14 titoli del 2009 e ai 16 titoli del 2010. Nel 2012, il dato scende a 27 titoli (ma tra i quali ci sono titoli che hanno avuto grande risonanza nei media specializzati come Kubrick una storia porno, By My Side, She Died e Soma).

211

Italia: le 100 web series per anno di prima distribuzione 45 40 40

35

30 28

25

20 16 14 15

10

5 2 0 2008 2009 2010 2011 2012

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Al novembre 2012, sono ben 85 i titoli a non essere andati oltre la prima stagione. Sono invece 12 i titoli giunti alla seconda stagione (i casi più noti sono Drammi medicali, Freaks!, Flep, Faccialibro e Corso di cazzotti del Dr. Johnson). Due titoli sono giunti alla terza stagione: il Thriller Other di Davide Marini (autore anche di Spoiler Man) e la sitcom Travel Companions (camera fissa su due compagni di spostamenti automobilistici, miglior serie comedy in lingua straniera al Los Angeles Web Series Festival 2011). Il titolo di maggiore longevità è Vincent Kosmos, un Comedy di Fantascienza distribuito a partire dal 2008 e giunto alla settima stagione, pur con visualizzazioni medie per episodio piuttosto basse. La serie, ideata, diretta e interpretata dal torinese Chris Heaven, si caratterizza per riprese effettuate anche all’estero e presenze internazionali nel cast.

Italia: le 100 web series per numero di stagioni (al 2012)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

6.4. DURATA E PEZZATURA

Quasi la metà delle web series italiane (46 titoli su 100) presenta una durata media per episodio inferiore ai 5’, e fra queste sono ben 24 quelle che non superano i 3’. Se si aggiugono le serie con durata/episodio fra i 6’ e i 9’ (25 titoli), ben 71 su 100 non raggiungono i 10’. Nella fascia 13‐15’ si rintracciano 8 titoli; 7 in quella 16‐20’ (in questa fascia è stato inserito Freaks! come media fra le due stagioni, ma la seconda stagione, distribuita anche in televisione, presenta durate più lunghe, fino a 26’) e solo una serie ha una durata media di 25’ (il Drama di Fantascienza Skypocalipse).

212

Italia: numero titoli per durata media episodio (in minuti) 30 25 25 24 22

20

15 13

10 8 7

5 1 0 1‐34‐56‐910‐12 13‐15 16‐20 25

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

I titoli di genere Drama registrano, in linea di massima, durate più lunghe, per necessità di uno svolgimento narrativo più disteso. In questo caso, su 23 titoli, sono ben 14 (più del 50%) quelli che hanno una durata media ad episodio superiore ai 10 minuti. Fra questi, 5 hanno una durata superiore ai 15 minuti e uno raggiunge i 25 minuti.

Italia: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di genere Drama 7 6 6 5 5 44 4 3 3

2 1 1 1

0 1‐34‐56‐910‐12 13‐15 16‐20 25

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

La durata degli episodi di genere Comedy, al contrario, è generalmente inferiore: ben 23 titoli su 77 non vanno oltre i 3 minuti (42 titoli se si considerano quelli non superiori a 5 minuti), e solo 3 titoli superano i 15 minuti.

213

Italia: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di genere Comedy

25 23

20 19 19

15

10 9

4 5 3

0 0 1‐34‐56‐910‐12 13‐15 16‐20 25

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

La tendenza al formato breve si accentua particolarmente, all’interno del genere Comedy, nei sottogeneri Sitcom e Satira (che insieme cumulano 39 titoli): 35 titoli da 1 a 9 minuti contro solo 4 con durata superiore ai 10 minuti.

Italia: numero titoli per durata media episodio (in minuti) di sottogenere Sitcom e Satira

14 12 12 12 11

10

8

6

4 2 2 11 0 0 1‐34‐56‐910‐12 13‐15 16‐20 25

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Per quanto riguarda la pezzatura, limitandoci alle serie che non hanno superato una stagione (quelle “pluri‐ stagionali” di solito modificano il numero degli episodi fra una stagione e l’altra), la maggior parte delle serie presenta una pezzatura non superiore ai 10 episodi (ben 67 serie su 85), con un picco proprio sui 10 episodi (14 titoli) e maggiore densità fra i 5 e gli 8 episodi. Tredici titoli si collocano fra gli 11 e i 18 episodi, e solo due titoli hanno una pezzatura superiore ai 26 episodi “classici” di matrice televisiva: si tratta di Stand Up (50x5’, Docufiction Comedy di Flop Tv) e Barz (95x1’, Sketch Comedy sempre di Flop Tv).

214

Italia: numero titoli per pezzatura (n° episodi/stagione)

Titoli 16 14 14

12 10 10 10

8 7 77 6 6 4 4 3 3 22 2 2 1 1 111111 0 0 2 3 4 5 6 7 8 9 1011121314151617182123265095 Episodi per stagione Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

6.5. UNA PANORAMICA SU PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

E’ stato possibile individuare una società di produzione (e, per induzione, un apporto “professionale”) coinvolta nella realizzazione delle serie in 47 casi su 100. Di queste, 11 sono della Shortcut Productions di Maccio Capatonda. In un caso il produttore coincide con un broadcaster (Fox ha prodotto la Sitcom Italiani nello spazio per il suo portale Flop Tv). La società di produzione più affermata, coinvolta nella produzione di una web serie, è Magnolia Fiction, che ha prodotto la serie della crew The Jackal (gli autori di Lost in Google) Kubrick una storia porno.

Italia: le 100 web series vedono il coinvolgimento di una società di produzione?

Non sono state realizzate da una 47 società di produzione 53 Sono state realizzate da una società di produzione

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Relativamente alla distribuzione, va rilevato che 66 serie su 100 sono state rese accessibili attraverso un sito internet (ossia a prescindere da siti aggregatori come YouTube e simili). Ben 34, in altre parole, hanno optato per una distribuzione esclusivamente su YouTube (senza affrontare i costi, seppure minimi, di creazione e gestione di un sito web). Altri aggregatori come Vimeo e Dailymotion risultano per nulla utilizzati.

215

Italia: le 100 web series sono distribuite attraverso un proprio sito Internet?

34 Non hanno un sito web Hanno un sito web

66

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Sono disponibili su un canale YouTube 77 serie su 100. La maggior parte delle serie indisponibili su YouTube sono aggregate nel portale Flop Tv di Fox (che, comunque, dispone di un canale YouTube sul quale ha reso disponibili circa una ventina di titoli più altre serie non assimilabili alla fiction).

Italia: le 100 web series sono distribuite attraverso un canale YouTube?

23

Non hanno una presenza su YouTube Hanno una presenza su YouTube

77

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Dei 77 canali dedicati alle serie, 44 lo sono in via esclusiva (con il nome del canale che richiama il titolo della serie), mentre in 33 casi il canale che ospita gli episodi è dedicato più generalmente alle creazioni video dell’autore o della società di produzione, di cui porta il nome, o dell’aggregatore (cioè Flop Tv).

216

Italia: le serie sono distribuite attraverso un canale YouTube...

Dedicato alla serie 33

Con altri contenuti 44 (dell'autore o del produttore)

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Le serie che dispongono sia di un proprio sito che di un canale YouTube sono 42. Solo in un caso, il titolo censito non è “pienamente” fruibile né sul sito (pur disponendone) né sul canale YouTube (si tratta della serie L’Altra, concepita per una fruizione interattiva live su Facebook).

Per ben 37 serie prodotte è stato identificato un committente, ossia un soggetto che ne abbia commissionato la produzione. In 28 casi si tratta di un broadcaster, ossia di Fox International Channels Italy per il suo portale Flop Tv. Ci sono poi 9 titoli per i quali il committente non è un broadcaster. Si tratta di (1) A un pelo dalla Victoria, Sketch Comedy promossa dalla bevanda Crodino (Campari Group) come spin‐off alla serie di spot pubblicitari con Victoria Cabello; (2) Gamers, una Sitcom promossa dalla catena di negozi di videogiochi Game Stop (due stagioni per 101 episodi complessivi); (3) Lavatrici finite male, Sketch Comedy commissionata dalla società produttrice (la Reckitt Benckiser) dell’anticalcare per lavatrici Calgon alla Shortcut Productions; (4) Matt The Make Up Idol, Mockumentary promosso dalla Lancôme sulla scia dei numerosi tutorial per cosmesi presenti su YouTube; (5) Panetteria Maiello, Sketch Comedy con Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu commissionata da Vodafone Italia; (6) Sopravvivenza fra i fornelli, Sitcom promossa dal portale sulla ristorazione Loveresto.com; (7) Tutti i venerdì, Sitcom promossa dal brand di cereali per colazione Mr. Kanny (prodotti dalla pugliese Cannillo Srl); (8) Egoisti anonimi, Mockumentary di promozione dell’uso del profilattico commissionato dalla società produttrice di Control (Artsana Spa); (9) Vicini, Sitcom contro le discriminazioni promossa dall’Unar – Unione Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.

Italia: le 100 web series prodotte hanno un committente?

28

Broadcaster Altro committente Nessun committente

63 9

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series” 217

Fra le 100 serie censite, a novembre 2012 risulta che 9 abbiano trovato una distribuzione televisiva (siano state, cioè, programmate da un’emittente nazionale o locale su di un palinsesto lineare).

Italia: le 100 web series prodotte hanno trovato una distribuzione televisiva? 9

Hanno trovato una distribuzione televisiva Non hanno trovato una distribuzione televisiva

91

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Si tratta di: ‐ alcune Comedy e Docufiction commissionate da Fox per il portale Flop Tv e successivamente andate in onda sul palinsesto lineare; ne sono state identificate sicuramente tre (Drammi medicali, La villa di Lato, Centocelle Ink) anche se il numero potrebbe essere più alto e alcune serie di durata breve possono essere state usate come interstitial fra un programma e l’altro; ‐ Freaks!, Drama Supernatural la cui seconda stagione sta andando in onda in prima tv su Deejay Tv (Gruppo Espresso) e in streaming sul sito della serie (e solo dal giorno successivo on demand su YouTube); ‐ Travel Companions, i cui episodi sono andati in onda sul canale satellitare Comedy Central; ‐ la Sketch Comedy Branded (Crodino) A un pelo dalla Victoria, trasmessa sul canale satellitare Fox; ‐ la Teen Comedy Faccialibro (sui giovani e Facebook: 2 stagioni per complessivi 20 episodi), trasmessa dal canale Italia 2 Mediaset; ‐ due Sitcom, la già citata Tutti i venerdì e Chiamami (realizzata dalla società di produzione Morpheus Ego), sono state trasmesse dall’emittente locale pugliese Antenna Sud.

6.6. ALCUNI DATI SULLE PERFORMANCE

Per avere una quantificazione del successo delle serie, il dato numerico più facilmente rintracciabile è quello relativo alle views medie per episodio sul canale YouTube. Questo poiché, nella totalità dei casi, gli episodi visibili sui domini proprietari delle diverse serie non dispongono di un counter. Di conseguenza, la classifica delle prime 10 serie per visualizzazioni medie/episodio assume carattere puramente indicativo (specie considerando che una view conteggiata non sempre corrisponde ad una fruizione dell’episodio completo) e serve a dare un’idea delle serie di maggior successo.

218

Italia: Top 10 web series per visualizzazioni medie ad episodio su YouTube

Rank Titolo Logo Genere Sottogenere Views / epis. (YouTube) 1 Freaks! Drama Supernatural 650.000 (solo 1ª stagione)

2 Facce da scuola Comedy Teen 300.000

3 Lost in Google Comedy Fantascienza 300.000

4 Kubrick una storia porno Comedy Satira 170.000

5 Lavatrici finite male Comedy Sketch 150.000

6 Drammi medicali Comedy Parodia 120.000 (solo 1ª stagione)

7 Stuck – The Chronicles Comedy Comedy Drama 60.000 of David Rea

8 Palmiro Comedy Sketch 56.000 (aka Chiamando Palmiro) 9 Skypocalipse Drama Fantascienza 55.000

10 The Pills Comedy Sitcom 42.000

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

Fra le prime 10 serie per visualizzazioni, ben 8 sono Comedy (distribuite fra diversi sottogeneri), anche se il primo posto è saldamente di un Drama (Freaks!), con 650.000 visualizzazioni (media della prima stagione, senza distribuzione televisiva), più del doppio delle serie che occupano la seconda e la terza posizione (Facce da scuola e Lost in Google, rispettivamente delle crew Nirkiop e The Jackal). Vista la preponderanza del genere Comedy nella Top 10 assoluta, si propone anche la Top 10 per visualizzazioni circoscritta al genere Drama. In questo caso, il numero delle views è decisamente più basso.

219

Italia: Top 10 web series per visualizzazioni medie ad episodio su YouTube (solo genere Drama) Rank Titolo Logo Genere Sottogenere Views / ep. (YT) 1 Freaks! Drama Supernatural 650.000 (solo 1ª stagione)

2 Skypocalipse Drama Fantascienza 55.000

3 By My Side Drama Thriller 27.000

4 Saint Seyia Drama Fantasy 24.000

5 She Died Drama Supernatural 17.000

6 We Are Guardians Drama Fantascienza 13.000

7 Soma Drama Fantascienza 12.000

8 Mind The Series Drama Thriller 10.000

9 How I Met an Alien Drama Fantascienza 6.000

10 Joshua Drama Thriller 5.000

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”

6.7. IL RUOLO DEI BROADCASTER

Il broadcaster che, prima degli altri, ha puntato sulle web series in Italia è stato sicuramente Fox International Channels Italy. Nel febbraio 2009, la società ha lanciato il portale Flop Tv (www.floptv.tv), dedicato ai contenuti online. Il portale è stato confezionato con web series commissionate direttamente dall’emittente e con video e serie proposti dagli utenti. La realizzazione è stata affidata alla divisione New Media di Fox e alla società controllata Fox Factory (ex Wilder Srl). La linea editoriale del portale è prevalentemente comica, in forma di serie, sketch, tutorial e parodie. Uno degli esempi di riferimento di Flop Tv è stato il portale “Comedy” Funny or Die, creato nel 2007 dalla Gary Sanchez Productions degli attori Will Ferrell e Adam McKay. Il portale (il cui elemento distintivo è un sistema di voto sui contenuti comici, che determina la “sorte” dei contenuti stessi) ha sviluppato successivamente una partnership con Hbo, che è entrata nella compagine azionaria del portale con una quota di circa il 10%. 220

Il personaggio‐simbolo del portale Flop Tv è stato Marcello Macchia (in arte Maccio Capatonda), alla cui società di produzione, Shortcut Productions, Flop Tv ha commissionato alcune serie Comedy, parodistiche o di satira, sulla falsariga dei video che Maccio Capatonda aveva già realizzato per i programmi della Gialappa’s Band su Italia 1. Altri personaggi sono stati lanciati dal portale ed hanno acquisito grande popolarità fra gli appassionati, pur non proponendo contenuti equiparabili alla fiction e quindi classificabili, secondo gli obiettivi di questa ricerca, alle web series propriamente dette. Lavorano al portale 7 unità operative (5 di Fox Factory, 2 della divisione New Media). Nei primi 3 anni di attività, Flop Tv ha lanciato circa 60 serie (nell’accezione più ampia) e un centinaio di episodi‐pilota e pezzi unici. I video complessivamente erogati sono stati circa 20 milioni. Nell’anno fiscale chiuso al 30 giugno 2012, il portale contava una media mensile di 200mila visite e 1,7 milioni di pagine viste, per 600mila video erogati. Il portale ha sviluppato applicazioni per la visione dei contenuti su iPhone, iPad e sistemi Android e Windows Phone. Il portale ha aperto un canale su YouTube dove rende disponibile una selezione delle proprie serie. Alcune serie (Drammi medicali, La villa di Lato, Centocelle Ink) sono state poi trasmesse dai canali Fox. Nel 2009, Flop Tv è stata partner del festival per cortometraggi Videominuto, organizzato a Prato dall’associazione culturale Grav, dal Centro per l’Arte Contemporanea “Luigi Pecci” e dall’emittente radiofonica Controradio, con la collaborazione del Comune e della Provincia di Prato.

Nell’edizione 2012 del Roma Fiction Fest, la Rai ha presentato l’episodio pilota di una possibile web serie intitolata Mafia University. Si tratta del primo sforzo produttivo del broadcaster pubblico nella realizzazione di contenuti di fiction per il web. Il pilota (della durata di 5’) è stato prodotto dalla divisione Rai Lab attraverso il suo Laboratorio Filmaker. Le puntate complessivamente prodotte ad ottobre 2012 erano due (disponibili sul portale Rai.tv, per complessive 2.500 visualizzazioni).

Invece che promuovere o commissionare serie inedite, l’emittente Deejay Tv si è inserita nell’onda del successo della web serie italiana più visualizzata, Freaks!. Avendo rapidamente riscontrato l’entità del fenomeno sul web, in un primo momento Deejay Tv ha commissionato ai creatori di Freaks! una serie di brevi video sulla vita della stessa emittente radio‐tv. Ha poi confezionato un programma radio‐tv, A tu per Gu, per Guglielmo Scilla, uno degli ideatori e protagonisti della serie. Successivamente ha partecipato alla produzione della seconda stagione (a novembre 2012 in corso di programmazione), fornendo mezzi tecnici di ripresa (e, a quanto sembra, dirottando sulla serie uno degli sponsor storici dell’emittente radiofonica, Citroën, la cui automobile è ben visibile nelle prime puntate) e associandosi a Showreel Entertainment nella produzione della serie. Gli episodi della seconda stagione vengono trasmessi in prima tv sul canale Deejay Tv (e in contemporanea in streaming sul sito della serie) e vengono resi disponibili sul canale YouTube il giorno successivo (venendo poi replicati dall’emittente nel corso della settimana). L’intervento di Deejay Tv non è stato probabilmente ininfluente sulla durata degli episodi, passata da circa 12’ a 24’, un formato più “televisivo”. Utilizzando alcuni protagonisti delle serie Freaks! e The Pills, poi, ha sviluppato il programma Late Night with The Pills, una sitcom con guest star invitate, puntata dopo puntata, ad una partita a Monopoli.

Altri broadcaster si sono rapportati al fenomeno delle web series, per ora, semplicemente mandando in onda alcune serie di successo: è il caso di Italia 2 Mediaset, che ha trasmesso la serie Faccialibro, o di La3, che ha acquisito i diritti per trasmettere sottotitolata la web serie spagnola di maggior successo, Malviviendo. Fra novembre e dicembre 2012 (dopo la chiusura delle elaborazioni), La3 ha iniziato a trasmettere anche web series italiane, come le prime stagioni di The Pills e Facce da scuola.

221

6.8. I FESTIVAL

Telefilm Festival

Nel 2011, il Telefilm Festival (organizzato dall’Accademia dei Telefilm e dal settimanalte “Tv Sorrisi e Canzoni” con il patrocinio del Comune di Milano), giunto alla sua IX edizione, ha assegnato il premio come miglior serie italiana a Freaks!. Pur non avendo una sezione dedicata alle web series (e avendo organizzato delle proiezioni di alcuni titoli statunitensi solo nel 2010), il premio ha rappresentato una grande occasione mediatica per attirare l’attenzione sulle web series in Italia. L’edizione 2012 è stata posticipata, secondo fonti di stampa, all’inverno (precedentemente si teneva nel mese di maggio) e, a novembre 2012, non si è ancora svolta.

Roma Fiction Fest

Il Roma Fiction Fest (organizzato dall’Associazione Produttori Televisivi e da Sviluppo Lazio), nell’edizione 2012 (la sesta), non ha istituito alcun premio per la categoria web serie, ma ha inserito la categoria nella selezione ufficiale, proponendo una rassegna di 15 titoli, di cui 13 italiani (i titoli selezionati sono stati: #By My Side, 3 Cousins, Babbala e il ragazzo idiota, Egoisti Anonimi, Fable Girls, Flep 2, Mafia University, Next Stop, The Pills, Soma, Stuck, Travel Companions in Quattro Terzi, YouTuber$ the Series). Il pilota di Kubrick una storia porno è stato inserito nella selezione ufficiale dedicata agli episodi‐pilota. Si è trattato della prima edizione in cui è stata istituita la categoria web series (nel 2011 era stato dedicata una serata‐evento agli episodi della prima stagione di Freaks!).

Cinemaclick

Cinemaclick.eu è una piattaforma digitale nata per favorire la distribuzione di opere audiovisive, creata da Longshot Pictures (società di produzione audiovisiva e servizi) e dall’Associazione Culturale M2000. Nel 2011 ha creato l’International Web Film and New Media Festival, con il sostegno della Regione Lazio, Roma Capitale e del Ministero per i beni e le Attività Culturali e il patrocinio della Siae. Si tratta di un contest senza luogo fisico e della durata di diversi mesi (necessari per l’invio delle opere, per la pubblicazione di quelle selezionate e per la scelta dei vincitori nelle diverse categorie). Una delle categorie è quella delle “web fiction”, dedicata a serie e sitcom, anche in forma di episodi pilota. Nel 2011, la serie vincitrice nella sua categoria è stata Hydra The Series, un Drama Thriller in 6 puntate da 17’. Nel 2012 è risultata vincitrice la serie Joshua, un Thriller in due puntate da 9’.

Giffoni Film Festival

Il Giffoni Film Festival è un festival del cinema per i ragazzi e la gioventù nato nel 1971, che si tiene a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. E’ organizzato dall’Ente Autonomo Giffoni Film Festival, e finanziato dall’Unione Europea, dalla Regione Campania, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Provincia di Salerno, con il sostegno di altri enti e istituzioni. Sotto il brand “Giffoni Experience” viene indicata l’attività dell’organizzazione lungo il corso dell’anno, non limitandosi al periodo del Festival vero e proprio, attraverso attività di formazione, laboratori, rassegne ed eventi. Il Festival ha inoltre prodotto la web serie She Died, un Drama Supernatural arrivato, a novembre 2012, a 6 episodi da 12’. Il Festival premia lungometraggi e cortometraggi suddivisi per le fasce di età del pubblico a cui sono destinati, ma non ha una selezione specifica per le web series.

Festival IMMaginario 3.0

Festival dedicato ai nuovi linguaggi del cinema, della tv e dei new media, organizzato da IMMpresa Creativa, network di soggetti nel campo della comunicazione, e in particolare da Zero in Condotta 222

Associazione Perugia, Microcinema Soc. Coop. Perugia e Tbwa Roma. La terza edizione si è tenuta nel novembre 2012 a Perugia. La sezione Web Series ha visto la proiezione di 16 titoli, con la premiazione del vincitore.

Mei Supersound

Il Mei (Meeting delle Etichette Indipendenti) organizza annualmente il Supersound, giunto nel 2012 alla XVI edizione, dedicato ai giovani talenti della musica emergente e della rete e ai festival per emergenti. Nel 2012 è stato assegnato il premio Siae/Mei come migliore web serie indipendente, vinto da By My Side di Flavio Parenti.

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6.9. LE WEB SERIES SELEZIONATE PER IL FOCUS

1 Freaks! The Series

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Supernatural

Episodi totali: 13 (8+12, di cui 5 Durata media: 12‐18’ (1a Stagioni: 2 (in corso) programmati) stagione), 24’ (2° stagione)

1. Trama e cast Un gruppo di ragazzi romani si risveglia 4 mesi dopo la sera nella quale si incontrano, scoprendo di avere dei superpoteri. Cercheranno di imparare a gestire i loro poteri, di capire cosa sia successo e perché sono perseguitati da entità minacciose. Nella seconda stagione si scopre che sono le “cavie” di un progetto super‐segreto… ispirata alle serie Misfits e Heroes. Creato e interpretato da alcuni fra i più seguiti YouTubers italiani (Claudio Di Biagio, Guglielmo Scilla, Matteo Bruno, Claudia Genolini), capaci di portare in dote alla serie la loro notorietà e il seguito di appassionati dei rispettivi canali.

2. Produzione e finanziamento I creatori si sono autofinanziati per la prima stagione e tutto il cast ha lavorato gratuitamente (dichiarando nelle interviste un esborso di 2.000 euro), affidandosi, per la comunicazione, alla società Show Reel Entertainment. Nella seconda stagione, trasmessa da Deejay Tv, i produttori accreditati sono Show Reel in associazione con Deejay Tv, attraverso la fornitura di mezzi tecnici e supporto alla promozione. Fra i partner della produzione, attraverso la fornitura di apparecchiature e mezzi di scena, Canon e Citroën.

3. Outlet di distribuzione Sito web (freakstheseries.com): contiene gli episodi, gli extra (backstage, trailer, appunti di produzione, sneak peek, foto), un blog e un forum (previa registrazione), link alle pagine della serie su Facebook, Twitter, YouTube, Followgram. Nella sezione Gaming, previa registrazione, è possibile partecipare ad un quiz a tempo sulla conoscenza della serie, salire di livello nella scala dei fans, accumulare punti in vista di un traguardo non ancora rivelato. Viene pubblicizzato il libro di Freaks!, con le biografie dei personaggi (edito da Kowalski, gruppo Feltrinelli). E’ presente pubblicità (Nintendo Wii). Canale YouTube (freakstheseries): 78.137 iscritti e 7.925.524 views totali (al 6/12/2012) per 51 video disponibili. Contiene gli episodi e gli extra presenti anche sul sito. Sono presenti i link al sito della serie, al profilo della serie su Facebook e Twitter, ai canali YouTube dei creatori/attori (compresi gli autori della colonna sonora: la band About Wayne). Tv (Deejay Tv): la seconda stagione della serie va in onda a partire dall’ottobre 2012, collocata alla domenica (23:30, poi 20:30) ed in replica al martedì (23:30) e al sabato (13:30). Viene trasmessa simultaneamente in streaming sul sito (e, contemporaneamente, è possibile seguire in “live twitting” i commenti postati sul profilo Twitter della serie). Dal giorno dopo la trasmissione televisiva, l’episodio è disponibile sul canale YouTube. Il passaggio ad una distribuzione televisiva ha comportato il passaggio ad un formato 12x24’.

4. Social Network Facebook (freakstheseries): 68.942 fans (al 6/12/2012). Contiene gli extra, comprese alcune foto di scena o dei tour promozionali del cast. Vengono generalmente postati dei reminder in prossimità della messa in onda tv (nella seconda stagione). Nella prima stagione, il profilo FB linkava anche gli episodi sul canale YouTube. Twitter (freakstheseries): 976 tweet, 24.942 follower (al 6/12/2012). Contiene alcuni Twitvid dal set.

5. Altre iniziative di comunicazione La serie è stata promossa dalla Show Reel Entertainment (Massa di Leoni srl), anche attraverso dei “secret show” e “special party” (alla discoteca romana Black Out, che è stata anche una dellelocation) in collaborazione con Radio 224

Deejay. E’ stata presentata al Telefilm Festival 2011. La pubblicazione del libro è stata accompagnata da un tour promozionale nelle librerie Feltrinelli di tutta Italia, durante la messa in onda della seconda stagione. La serie ha generato il libro Freaks! Tutti i segreti (edito da Kowalski), due colonne sonore (una compilation e una original soundtrack, presentate in alcuni centri commerciali di varie città, con un mini‐concerto acustico), alcuni prodotti in esclusiva per Feltrinelli (bloc notes, custodia per iPhone4) e vari prodotti di merchandising (magliette, cartoline).

6. Festival e premi La serie è stata presentata al Telefilm Festival 2011 (giugno) di Milano, dove ha vinto il premio come miglior serie italiana dell’anno (a prescindere dalle modalità distributive). Gli autori della colonna sonora hanno partecipato ad una Masterclass musicale al Roma Fiction Fest 2011. Alcune puntate della seconda stagione sono state trasmesse in anteprima nella rassegna Alice nella Città, nell’ambito del Festival del Cinema di Roma (novembre 2012).

7. Performance La serie ha raccolto una media di 645.000 views ad episodio su YouTube nella prima stagione (1,15 milioni il primo episodio, 590mila l’ultimo). Nella seconda stagione, anche a causa della programmazione televisiva (ma anche per un calo percepibile dei consensi), le views raccolte su YouTube dal primo episodio sono state 120mila, scendendo progressivamente negli episodi successivi.

Views degli episodi di Freaks! The Series (al 6/12/2012) 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 0

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Circa la programmazione televisiva, Deejay Tv non viene pubblicata da Auditel e non si dispone di dati di ascolto e share.

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2 Lost in Google

Anno: 2011 Genere:Comedy Sottogenere: Fantascienza

Stagioni:1 Episodi totali:6 Durata media: 16’

1. Trama e cast La “webstar” Ruzzo Simone e la sua collega Proxy, nella sede della casa di produzione “The Jackal” provano a cercare “Google” su Google, aprendo un canale di collegamento fra la realtà fisica e la realtà virtuale di Internet, dando vita a situazioni paradossali per tornare a casa (una “Odissea al tempo di Internet”). Ogni episodio prende spunto dai commenti degli spettatori dell’episodio precedente. La serie è interpretata da Simone Russo di The Jackal e da altri attori, fra cui le guest star Claudio Di Biagio e Guglielmo Scilla (Freaks!), Nicola Conversa (Facce da scuola) Caparezza, Maccio Capatonda, Roberto Giacobbo.

2. Produzione e finanziamento La serie è prodotta da The Jackal, società di Melito (Napoli) che si occupa di viral marketing e di produzione di videoclip e corti (acquisita al 51% dal gruppo Ciaopeople). Risulta autofinanziata (ha partecipato con l’episodio 0 a YouTube NextUp 2011, ma non è stata selezionata per ricevere i 35.000 dollari in palio per sviluppare il progetto).

3. Outlet di distribuzione Sito web (thejackalweb.it): sito dedicato alla casa di produzione più che alla serie (della quale contiene solo i primi due episodi). Ospita però i brevi video realizzati, il profilo della società e le news, nonché i link alla pagina Facebook e al canale YouTube. Canale YouTube (thejackall): 86.758 iscritti e 11.244.927 views totali (al 6/12/2012) per 67 video disponibili. Contiene tutte le produzioni The Jackall. Relativamente a Lost in Google, contiene tutti gli episodi e 7 video extra. Fondamentali i commenti, a partire dai quali viene sceneggiato l’episodio successivo (ricevuti fino a 10.000 commenti per un video). Questo meccanismo fa sì che la cadenza fra un episodio e l’altro sia molto lunga (fino a oltre due mesi). Sono presenti i link al sito della società, al profilo della società su Facebook e Twitter, al secondo canale YouTube di The Jackal (“Nipples”), ad altri youtubers e alla serie Freaks!.

4. Social Network Facebook (thejackalweb): 79.144 fans (al 7/12/2012). Profilo molto informale e goliardico, a contenuto non solo promozionale, e relativo a tutte le attività del gruppo di lavoro. I post relativi alla serie riguardano i video, le anteprime, i reminder e gli avvisi di caricamento sull’uscita dei nuovi episodi, compresi alcuni post di feedback sul gradimento delle puntate, ma in maniera piuttosto non sistematica. Twitter (_the_jackal): 3.243 tweet, 11.464 follower (al 7/12/2012). Anche più informale del profilo Facebook.

5. Altre iniziative di comunicazione Tra le atre iniziative di comunicazione, si potrebbeincludere l’uscita su YouTube dell’episodio n° 3 “pesce d’aprile”, The Lord of Bananas, il 1° aprile 2012: una schermata nera di 6’ che annunciava l’uscita del vero episodio 3 per il giorno dopo (come è effettivamente avvenuto). Per l’ultima puntata della serie, è stato organizzato il “Lost in Google Ending Party” alla discoteca Neo By Voga di Napoli, con proiezione in anteprima dell’episodio, concerto degli Electrophelia (autori della colonna sonora) e presenza di altre crew di youtubers (Nirkiop, autori di Facce da scuola).

6. Festival e premi La serie ha vinto il premio come miglior webserie all’IMMaginario Festival di Perugia 2012 (terza edizione).

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7. Performance Nonostante l’ampio lasso di tempo (fino a due mesi e mezzo) fra la distribuzione di un episodio e l’altro (o forse proprio per questo, e grazie anche al coinvolgimento degli utenti nella trama) sul canale YouTube, la serie ha mantenuto un numero di visualizzazioni ampio e costante nel tempo, con oscillazioni non eccessive. Se si esclude l’episodio 0, tra il primo episodio (poco più di 370.000 views) e l’ultimo (oltre 270.000) la differenza è meno marcata che in altri casi. Certo è che l’entità della pausa tra l’episodio 2 e il 3 ha contribuito al calo di 100.000 views fra un episodio e l’altro, che non sono state recuperate.

Views degli episodi di Lost in Google (al 7/12/2012) 450.000

400.000

350.000

300.000

250.000

200.000

150.000

100.000

50.000

0 1x00 28‐6‐11 1x01 16‐11‐11 1x02 16‐1‐12 1x03 2‐4‐12 1x04 31‐5‐12 1x05 14‐7‐12

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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3 L’Altra

Anno: 2010 Genere: Drama Sottogenere: Supernatural

Stagioni:1 Episodi totali:9 Durata media: 1’

1. Trama e cast Il 23 dicembre 2010, Martina Dego rimane chiusa nella biblioteca della sua scuola, potendo comunicare con l’esterno solo tramite Facebook e la sua webcam. E’ l’inizio di un thriller soprannaturale sul tema del “doppio”, che si svolgerà fino al 30 dicembre, in diretta con gli utenti di Facebook che interagiscono con Martina, che posta i video, i disegni e i suoi commenti, funzionali alla trama. In questo senso, si tratta di un’opera difficilmente assimilabile alle web series comunemente intese, che porta ad un grado superiore l’utilizzo delle specificità del medium Internet (o, più precisamente, Facebook) ai fini narrativi.

2. Produzione e finanziamento Scritto, diretto e prodotto da Riccardo Milanesi, la serie è stata prodotta da The Lab, società di Voghera fondata dal creatore e da altri soci (che ha in fase di realizzazione la serie The Formula). La serie è stata prodotta in autofinanziamento (in un’intervista l’autore ha quantificato il costo in “poche migliaia di euro”).

3. Outlet di distribuzione – 4. Social Network Facebook (martidego) è stato il vero e unico outlet di distribuzione della serie. Il profilo della protagonista, Martina Dego, è stato creato a novembre 2010, e sono stati postati dei disegni di una fiaba giapponese sullo sdoppiamento della personalità, interagendo con profili di utenti reali e profili degli altri personaggi della storia, creati ad hoc. Ai video (mediamente 1 al giorno, di durata intorno a 1’) si sono alternati post e disegni, sempre in interazione continua con gli utenti. Tutti i profili dei personaggi sono stati gestiti in contemporanea dall’autore Riccardo Milanesi. Dopo la conclusione della serie, il profilo è rimasto attivo, segnalando i festival dove la serie è stata ospitata, le interviste all’autore, alcune notizie sulle altre web series di successo. Canale YouTube (martidego): creato 2 mesi prima dell’inizio della serie (conta, al 7/12/2012, solo 24 iscritti e 2.731 views), ospita solo 1 promo (caricato quindici giorni prima) e 2 teaser (caricati dopo la fine della serie). Sito web (martinadego.com): creato successivamente alla conclusione della serie su Facebook, raccoglie un video riassuntivo della storia, i disegni postati su Facebook dalla protagonista, e i link alla pagina Facebook e a Forum Free (poi chiuso). Forum Free: è stato creato un forum dedicato a Martina Dego (martinadego.forumfree.it), inattivo alla data di questo studio.

5. Altre iniziative di comunicazione Secondo l’autore della serie, l’autrice dei disegni di Martina, Giulia Barbieri, della Peter Pedro (società di progetti grafici multimediali, di cui l’autore è socio), stava preparando una serie illustrata su Martina Dego, ma l’iniziativa è rimasta per ora allo stadio di progetto.

6. Festival e premi L’attrice protagonista, Ilaria Silvestri, ha vinto il premio come Outstanding Lead Actress nella categoria Interactive Narrative Drama al Los Angeles Web Series Festival del 2011. Al Marseille Web Fest del 2011, la serie ha vinto il secondo premio al Prix du Public (dietro la spagnola Malviviendo). La serie è stata poi selezionata per le Giornate degli Autori – Venice Days, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia 2011, e per il Roma Fiction Fest 2011. Ha partecipato alla terza edizione del Festival IMMaginario 3.0 di Perugia (novembre 2012).

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7. Performance In assenza di episodi propriamente detti, capaci di raccogliere visualizzazioni nel tempo, il profilo di Martina Dego su Facebook, dove si è svolta la serie, ha (al 7/12/2012) 2.545 fans. I commenti ai video di Martina hanno sfiorato il centinaio a episodio, tra profili dei personaggi con il compito di far progredire la storia e profili reali di utenti che partecipavano alle vicende di Martina. Ad oggi, il profilo potrebbe non essere lo stesso rispetto alla settimana di “messa in onda”, ma il resoconto dell’autore narra di un’interazione tale da costringere a modificare la struttura, il rapporto fra Martina e il suo doppio, la programmazione dei video. Alcuni commenti (da parte di chi non aveva capito che si trattava di una serie) ai post di Martina sono stati cancellati per non rovinare lo svolgersi della narrazione. I video, secondo dichiarazioni dell’autore, erano visti da un numero di utenti superiore a quello dei fan del profilo.

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4 Drammi medicali

Anno: 2009 Genere:Comedy Sottogenere: Parodia

Stagioni:2 Episodi totali:20 Durata media: 5’

1. Trama e cast Parodia del Medical Drama attraverso le vicende surreali di un ospedale lombardo, dove il dottor Medici (Maccio Capatonda), Nello (Herbert Ballerina) e la dottoressa Fogna (Naomi Cognomi) affrontano la vita ospedaliera sotto la supervisione del Dr. Giolsot (Elio), che guarisce i pazienti somministrando loro cure bislacche dai risvolti comici. La serie si svolge su due stagioni (la seconda si chiama Drammi medicali 3).

2. Produzione e finanziamento Una fra le prime web series realizzate per il portale Flop Tv. Scritto, diretto e interpretato da Maccio Capatonda (nome d’arte di Marcello Macchia), che ne ha curato la realizzazione, attraverso la sua Shortcut Productions, per il portale Flop Tv di Fox International Channels Italy, che ne ha finanziato la produzione.

3. Outlet di distribuzione Sito web (floptv.tv/shows/drammi‐medicali; floptv.tv/shows/drammi‐medicali‐3): portale Flop Tv di Fox International Channels Italy, con tutte le web series prodotte dal broadcaster. Contiene gli episodi delle due stagioni di Drammi medicali, caricati a partire, rispettivamente, dal 17/02/2009 e 20/04/2010. Uso intensivo di pubblicità pre‐roll. Numero limitato di extra (la prima stagione include alcuni prossimamente della seconda). Gli episodi della seconda stagione sono in HD ed anche in versione 3D. Il portale ospita diverse photogallery (fra cui quelle di Drammi medicali) e uno Shop con in vendita la maglietta della serie. Canale YouTube (Floptv): canale del portale Flop Tv, con 13.997 iscritti e 11.142.009 views totali (all’8/12/2012) per 478 video complessivamente disponibili. Contiene un gran numero (ma non tutte) delle web series prodotte. Nonché i link al portale, alle pagine di Facebook, Twitter, MySpace e Google+ (inattivo), e alle applicazioni per iPhone, iPad, Android e Windows Phone. Per quanto riguarda Drammi medicali, sono presenti soltanto gli episodi della prima stagione, senza alcun extra.

4. Social Network Facebook: profilo del portale (floptv.tv): 132.332 fans; profilo della serie (Drammi‐Medicali): 1.845 fans (all’8/12/2012). Il profilo del portale pubblica link a episodi e sketch dei diversi show (anche a molta distanza di tempo dalla prima uscita, per “rinfrescare” la memoria), con una presenza costante dei video di Maccio Capatonda. Il profilo della serie pubblicava gli episodi e alcune foto, ma è stato creato diversi mesi dopo l’uscita della prima stagione ed è rimasto piuttosto inattivo dall’uscita della seconda stagione in poi. Twitter (ilveroFlopTV): 5.257 tweet, 2.893 follower (all’8/12/2012). Profilo dedicato all’intero portale, con presenza costante di riferimenti ai video di Maccio Capatonda.

5. Altre iniziative di comunicazione Flop Tv ha messo in vendita t‐shirt stampate con il logo di Drammi medicali, in virtù di un accordo di brand licensing con Audes, che ha reso disponibili i capi di abbigliamento negli store Upim.

6. Festival e premi SebbeneDrammi medicaliabbia avuto minore circolazione festivaliera rispetto ad altre serie prodotte dalla Shortcut Productions negli anni successivi (come La villa di Lato e Babbala e Il ragazzo idiota), la serie può comunque vantare alcune partecipazioni importanti. Alcuni episodi sono stati proiettati durante la prima edizione del Festival dell’Immaginario di Perugia (2010), insieme ad altre produzioni Flop Tv. Inoltre, la serie ha partecipato anche al Rome Fiction Fest ed al Telefilm Festival di Milano XXX. 230

Ad ottobre 2012, le due stagioni (insieme ad altre web series) sono state proiettate durante la terza edizione di Fissioni, rassegna sulla produzione per il web organizzata dall’Associazione Babel e dal Progetto Giovani del Comune di Montebelluna.

7. Performance Sul canale YouTube di Flop Tv è stata resa disponibile solo la prima stagione, peraltro a diversi mesi di distanza dalla messa a disposizione sul portale di Flop Tv. Tutti gli episodi sono stati caricati in un’unica data (ad agosto 2009; sul portale la serie era stata lanciata a febbraio). L’andamento delle views non è quindi condizionato in alcun modo dalla cadenza delle release, ma solo dalla presa sul pubblico. Dopo l’apice toccato con il primo episodio (230mila views), i consumi sono caduti, stabilizzandosi poco al di sotto delle 100mila (con una media totale di circa 150mila)

Views degli episodi di Drammi medicali (1ª stagione) (all’8/12/2012) 250.000

200.000

150.000

100.000

50.000

0 1x01 12‐ 1x02 12‐ 1x03 12‐ 1x04 12‐ 1x05 12‐ 1x06 12‐ 1x07 12‐ 1x08 12‐ 1x09 12‐ 1x10 12‐ 8‐09 8‐09 8‐09 8‐09 8‐09 8‐09 8‐09 8‐09 8‐09 8‐09

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

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5 Travel Companions

Anno: 2010 Genere:Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni:3 Episodi totali:39 Durata media: 2’

1. Trama e cast Sitcom di formato breve ambientata (quasi) interamente in automobile, durante il quotidiano tragitto di due colleghi ingegneri napoletani per recarsi sul posto di lavoro, con dialoghi e riflessioni comiche ed occasionali compagni di viaggio. Interpretata dai due creatori (realmente colleghi) Ferdinando Carcavallo e Luca Napoletano.

2. Produzione e finanziamento Creata, interpretata, diretta e prodotta da Ferdinando Carcavallo e Luca Napoletano, come passatempo e antidoto allo stress del traffico e degli spostamenti, attraverso il marchio KinemaZone (blog di cinema curato da Carcavallo). Sono state prodotte tre stagioni (la terza è stata chiamata “bassa stagione”). La serie è stata autoprodotta. Per una serie degli stessi autori (In(di)visibili, in fase di sviluppo a novembre 2012) è stata promossa un’iniziativa di crowdfunding (2.500 €) attraverso il portale Produzioni Dal Basso.

3. Outlet di distribuzione Sito web (kinemazone.blogspot.it; poi travelcompanions.it): nasce originariamente come blog su cui venivano caricati gli episodi della serie, ma anche altri articoli, specie di attualità cinematografica. Il sito travelcompanions.it, creato successivamente, contiene gli episodi delle tre stagioni, una rassegna stampa comprendente anche i video delle trasmissioni dove viene citata la serie, il link al romanzo giallo Due punto zero di Ferdinando Carcavallo, disponibile su Amazon in formato ebook. Il sito contiene anche i link al canale YouTube che ospita la serie, al profilo Facebook, alla voce “Travel companions” su Internet Movie Database, al Marseille Web Fest. Canale YouTube (kinemazone): 347 iscritti e 143.407 views totali (all’8/12/2012) per 141 video disponibili. Contiene gli episodi di tutte le tre stagioni, gli extra, una collezione di 7 episodi della prima stagione sottotitolati in inglese, alcuni video della presentazione al Roma Fiction Fest, 25 brevissimi video promozionali “Bassa stagione viral marketing”. Sono presenti i link al sito della serie, al profilo della serie su Facebook e alle voci “Travel companions” su Internet Movie Database e Wikipedia. Tv (Comedy Central): dopo il passaggio di tre episodi sul canale Coming Soon Television (dicembre 2010, nel programma “Short Stories”), nel gennaio‐febbraio 2011 il canale Comedy Central trasmette gli episodi della prima stagione all’interno del programma “Tv Generica”.

4. Social Network Facebook (travelcompanions): 559 fans (all’8/12/2012). Il profilo contiene i link agli episodi delle diverse stagioni, ai backstage, post informativi sulle proiezioni della serie ai festival (e post di solidarietà per la scomparsa di uno dei due creatori, Luca Napoletano).

5. Altre iniziative di comunicazione Montando insieme alcuni episodi della serie, sono stati creati due cortometraggi (Travel companions a colori e Travel companions in quattro terzi) presentati in diversi festival.

6. Festival e premi La serie ha vinto, a marzo 2011, il premio come miglior serie Comedy in lingua straniera al Los Angeles Web Series Festival, nonché l’Audience Choice Award al New Media Film Festival di Los Angeles, premio determinato dai voti degli utenti della Web Tv “Mingle Media Tv Network”. La serie è stata poi presentata al Marseille Web Fest 2011. 232

Il corto Travel Companions a colori è stato presentato al Roma Fiction Fest, al Napoli Film Festival, alla rassegna “41° parallelo”, organizzata a New York dal Napoli Film Festival per la promozione del cinema italiano negli Usa, e all’Ischia Film Festival 2012. Il corto Travel Companions in quattro terzi è stato presentato, nel corso del 2012, al Roma Fiction Fest, al Napoli Film Festival ed al Festival IMMaginario Tv 3.0 di Perugia.

7. Performance Nonostante la circolazione festivaliera e i premi, la serie ha avuto uno scarso seguito (almeno sul canale YouTube), pur con una cadenza regolare (ad eccezione degli episodi finali delle stagioni) dove gli episodi non hanno mai raccolto più di 2.000 views, e la media della terza stagione è scesa sotto i mille. Anche gli episodi sottotitolati in inglese hanno avuto uno scarso seguito nonostante il premio vinto (tra le 50 e le 280 views).

Views degli episodi di Travel Companions (all’8/12/2012)

Prima stagione Seconda stagione 2.500 2.500

2.000 2.000

1.500 1.500

1.000 1.000 500

500 0

0 1x01 4‐ 1x02 1x03 4‐ 1x04 6‐ 1x05 1x06 6‐ 1x07 1x08 1x09 1x10 5‐10 30‐4‐10 5‐10 5‐10 12‐5‐10 5‐10 25‐5‐10 27‐5‐10 27‐5‐10 14‐7‐10

Terza stagione (“Bassa stagione”) 2.500

2.000

1.500

1.000

500

0

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

233

6 #By My Side

Anno: 2012 Genere: Drama Sottogenere: Thriller

Stagioni:1 Episodi totali:10 Durata media: 7’

1. Trama e cast Tre amici nullafacenti, musicisti nel tempo libero, indecisi sul loro futuro, s’interrogano per tutta una lunga notte sulla sorte del loro cantante misteriosamente scomparso mesi prima, intrappolati in un freddo e vuoto parcheggio notturno. Interpretata dai Pier Luigi Pasino, Matteo Alfonso, Jacopo Maria Bicocchi, Flavio Parenti.

2. Produzione e finanziamento Creata, diretta e prodotta da Flavio Parenti (attore di teatro, fiction televisiva e cinema; regista), attraverso la sua società Bymysidewebseries (in altre fonti indicata come NoNameS Pictures). Girata ad Alessandria. La serie risulta autofinanziata (Imdb indica un budget di 5.000 €).

3. Outlet di distribuzione Sito web (bymysidewebseries.com): contiene i link ai video degli episodi e degli extra sul canale YouTube della serie/casa di produzione. Ospita una ricca rassegna stampa relativa al periodo di distribuzione della serie (marzo‐ maggio 2012). Pulsanti per condividere il link su Facebook, Twitter, Del.icio.us, Digg, Technorati, Reddit, Yahoo! Buzz, Stumbleupon. Ospita i link ai profili Facebook e Twitter e al canale YouTube. Promuove inoltre il prossimo progetto di web movie interattivo Days: The Crossmovie. Canale YouTube (bymysidewebseries): 1.569 iscritti e 354.235 views totali (all’11/12/2012) per 42 video disponibili. Contiene gli episodi e 11 video extra (1 Teaser, 1 Trailer, 1 video di Bloopers, 6 Vlog e 2 video della colonna sonora), nonché 20 video sul Diario di lavorazione di Days: The Crossmovie e il relativo trailer. Contiene i link al sito della serie/casa di produzione, ai profili Facebook e Twitter e a Tumblr (piattaforma di microblogging).

4. Social Network Facebook (bymysidewebseries): 2.264 fans (all’11/12/2012). Profilo molto informale della casa di produzione. Durante il periodo di caricamento degli episodi ospitava i link ai video degli episodi su YouTube e i reminder sulla messa in onda (che avveniva regolarmente il giovedì alle 23:00). Post sugli eventi di presentazione della serie, compresi i festival, e foto dal set. Successivamente, il profilo ha dedicato spazio alla promozione della lavorazione di Days. Il profilo ospita i brani della colonna sonora (la “title track” è di Paolo Latino) in streaming. Twitter (ByMySideWS): 672 tweet, 181 follower (all’11/12/2012). Post informali, link ad articoli e interviste, appuntamenti e presentazioni ai festival, ripropone molti dei post su Facebook. Tumblr (bmsws.tumblr.com): replica molti post e tweet pubblicati sugli altri social network.

5. Altre iniziative di comunicazione Pochi giorni prima del caricamento su YouTube, il primo episodio della serie è stato mostrato in anteprima in due premiere party a Milano (locale Racket) e a Roma (Casa Clementina). La serie è stata promossa anche attraverso un’apparizione dell’autore a Bonsai Tv durante la messa in onda.

6. Festival e premi La serie è stata presentata al Roma Fiction Fest 2012 e al Festival IMMaginario Tv 3.0 di Perugia. Ha inoltre vinto il premio Siae/Mei 2012 come miglior web serie indipendente.

234

7. Performance La cadenza settimanale della release degli episodi, rispettata con regolarità (il giovedì alle 23:00) ha giovato alla tenuta della serie in termini di views. Sia il primo che l’ultimo episodio hanno superato quota 30.000 visualizzazioni, con una media complessiva superiore ai 27.000.

Views degli episodi di #By My Side (all’11/12/2012) 45.000

40.000

35.000

30.000

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

0 1x01 29‐ 1x02 5‐4‐ 1x03 12‐ 1x04 19‐ 1x05 26‐ 1x06 3‐5‐ 1x07 10‐ 1x08 17‐ 1x09 24‐ 1x10 3‐6‐ 3‐12 12 4‐12 4‐12 4‐12 12 5‐12 5‐12 5‐12 12

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

235

7 The Pills

Anno: 2011 Genere:Comedy Sottogenere: Sitcom

Stagioni:1 Episodi totali:21 Durata media: 7’

1. Trama e cast Sketch surreali e irriverenti, mai banali, di un gruppo di amici di Roma Sud, girati in bianco e nero (in stile Coffee & Cigarettes di Jim Jarmush), ricco di parodie di film e scene famose e di satira sulla vita giovanile e studentesca metropolitana. Interpretato da The Pills, l’omonima crew di creatori, ossia Luca Vecchi, Matteo Corradini, Luigi Di Capua.

2. Produzione e finanziamento Creata, diretta e interpretata da Luigi Vecchi (di The Pills), con il sostegno produttivo della rivista di tendenza Dude Magazine di Andrea Pergola. La prima idea per una serie risale al 2005, quando fu realizzato il pilota di una sitcom, mentre il primo episodio della serie, The Pills Halloween, non è più disponibile su YouTube. La prima stagione è stata affiancata da una serie parallela di formati brevi (The Pills ½), con cadenza aperiodica.. La serie risulta autofinanziata. A gennaio 2013 dovrebbe entrare in produzione la seconda stagione. I creatori si sono affidati all’agenzia Ascent Film di Matteo Rovere che dovrebbe garantire un fund raising principalmente attraverso product placement..

3. Outlet di distribuzione Sito web (dudemag.it/?cat=8): all’interno del sito della rivista Dude Magazine (nella sezione “Dispenser”), coproduttrice della serie, sono presenti i link ai video YouTube, senza ulteriori contenuti. Canale YouTube (thepillseries): 8.096 iscritti e 1.384.8255 views totali (all’11/12/2012) per 38 video disponibili. Contiene i 21 episodi della prima stagione (più alcuni speciali per un totale di 24) e 8 episodi della serie parallela The Pills ½, nonché 3 trailer e un video di bloopers. Contiene inoltre i link al profilo Facebook e Twitter della serie. Tv: all’inizio di dicembre 2012 (e quindi oltre la chiusura delle rilevazioni sul database) è stata annunciata la messa in onda della prima stagione sul canale La3. Nell’autunno 2012 è andato in onda, su Deejay Tv, il programma di intrattenimento Late Night with The Pills, con i protagonisti di The Pills e Ilaria Giachi di Freaks!, in cui si alternavano un talk con una guest‐star ospite durante una partita a Monopoli e brevi sketch inediti nello stile di The Pills.

4. Social Network Facebook (The‐Pills): 13.568 fans (all’11/12/2012). Profilo estremamente informale della serie, con i link agli episodi e i reminder dei nuovi caricamenti. Contiene inoltre gli annunci per le proiezioni pubbliche e le presentazioni a festival e contest; foto e artworks; l’annuncio della nuova stagione nel 2013, e tutti i link e i reminder alle puntate di Late Night with The Pills. Twitter (THEPILLSeries): 367 tweet, 1.558 follower (all’11/12/2012). Retweet di alcuni post su Facebook e tweet inediti sulle iniziative promozionali della serie (proiezioni, presentazioni), anche questo molto informale.

5. Altre iniziative di comunicazione Sono state organizzate alcune proiezioni pubbliche in alcuni locali romani (Hula Hoop, Circolo degli Artisti) annunciate sul profilo Facebook. La partecipazione al programma Late Night with The Pills, inoltre, ha sicuramente funzionato anche come veicolo promozionale della serie stessa.

6. Festival e premi La serie è stata presentata al Roma Fiction Fest 2012 e al Festival IMMaginario Tv 3.0 di Perugia. Ha inoltre partecipato al Rome Creative Contest 2012, rassegna di cortometraggi organizzata dall’Associazione Culturale Images Hunters e dal Teatro Vittoria.

236

7. Performance Distribuita con regolarità fra il novembre 2011 e il marzo 2012 (e poi, più rarefatte, le ultime puntate fino al luglio 2012), la serie ha raggiunto (a dicembre 2012) una media di oltre 45.000 views per episodio, con una punta di 130.000 per quello finale (La Banda de Roma Sud, ispirato alla serie Romanzo Criminale), ed anche per gli episodi Fabio Volo e L’Amore ai Tempi dell’Erasmus).

Views degli episodi di The Pills (all’11/12/2012) 140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

0 11 11 11 11 11 11 12 12 12 11 12 12 12 12 12 12 12 12 11 11 11 12 12 12 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 3 2 1 7 6 5 4 3 2 2 2 1 1 1 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 11 11 12 12 12 12 12 11 11 12 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 9 4 7 ‐ ‐ ‐ ‐

30 12 11 22 26 25 19 12 5 9 3 28 19 14

12 28 10 17 24 31 19

1x17 1x14 1x10 1x23 1x22 1x21 1x20 1x19 1x18 1x16 1x15 1x01 1x03 1x05 1x13 1x12 1x11 1x02 1x04 1x06 1x07 1x08 1x09 1xspec Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

La serie parallela The Pills ½ , distribuita in contemporanea alla prima stagione, di formato più breve, ha raccolto una media di 23.000 views per episodio.

Views degli episodi di The Pills 1/2 (all’11/12/2012) 140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

0 1/2x01 1‐2‐ 1/2x02 9‐2‐ 1/2x03 22‐ 1/2x04 20‐ 1/2x05 1‐4‐ 1/2x06 25‐ 1/2x07 9‐7‐ 1/2x08 8‐ 12 12 2‐12 3‐12 12 6‐12 12 10‐12

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”. 237

8 Skypocalypse

Anno: 2011 Genere: Drama Sottogenere: Fantascienza

Stagioni:1 Episodi totali:16 Durata media: 25’

1. Trama e cast Un’apocalisse atomica dovuta ad un fallito progetto scientifico ha trasformato gli uomini in zombie. Il finanziatore del progetto ne approfitta per conquistare il mondo, comandando gli zombie attraverso soldati filo‐nazisti addestrati. I sopravvissuti si organizzano e cercano altri sopravvissuti via video conference su Skype e di risalire a chi tira le fila del complotto. Interpretato, tra gli altri, dai creatori: Mattia Ferrari, Mattia Pozzoli, Davide Rovelli. Esempio di fantascienza “povera” (la serie è girata quasi esclusivamente in modalità webcam low quality) e di cultura nerd.

2. Produzione e finanziamento Creata, diretta e interpretata da tre vlogger Mattia Ferrari (VictorLaszlo88), Mattia Pozzoli (Matioski), Davide Rovelli (Panlow). Si è avvalsa della società Topic Hunter (agenzia di viral marketing e comunicazione sul web) per la sigla/trailer. La serie è cresciuta col passare degli episodi, come trama e sforzo produttivo (dai 7‐15 minuti dei primi episodi ai 23‐38 di quelli successivi). Risulta autofinanziata. E’ in preparazione la seconda stagione, visto il successo (oltre 60.000 views medie per episodio).

3. Outlet di distribuzione Canale YouTube (Skypocalypse): 17.676 iscritti e 1.279.132 views totali (al 12/12/2012) per 35 video disponibili. Contiene i 16 episodi della prima stagione e 19 episodi di extra, fra cui i trailer, il video della colonna sonora (autori gli Outrider), i video di partecipazione allo YouTube Next Up, ed un casting aperto per un personaggio della seconda stagione. Contiene inoltre i link al profilo Facebook e Twitter della serie.

4. Social Network Facebook (Skypocalypse): 5.975 fans (al 12/12/2012). Contiene i link ai video degli episodi e numerosi reminder e countdown in prossimità dei caricamenti. Ed inoltre: i promo ai concerti degli Outrider; photogallery e artworks; link ai video della trasmissione “Saturday Zone” su Italia 2 Mediaset (condotta dai creatori) e alla trasmissione radiofonica “Mondo Nerd” (su Busto Live). Vengono inoltre promossi alcuni eventi cui hanno partecipato i creatori (il concorso indetto dalla società Topic Hunter, la partecipazione degli autori alla Games Week di Milano). Twitter (Skypocalypse): 228 tweet, 1.557 follower (al 12/12/2012). Commenti, reminder e ringraziamenti relativi agli episodi della serie. Interessanti i tweet che sembrano citare alcuni brani di sceneggiatura della seconda stagione (in corso di scrittura).

5. Altre iniziative di comunicazione Durante il lancio della serie, tutti gli youtubers coinvolti hanno inondato i propri blog e canali YouTube di trailer e articoli di promozione della serie. I creatori sono coinvolti in alcune iniziative e programmi di cultura “nerd”, come il programma “Saturday Zone” su Italia 2 Mediaset, dove vengono commentati i video più brutti della rete, la trasmissione “Mondo Nerd” in onda su Busto Live (radio‐tv di Busto Arsizio), la partecipazione alla rassegna di videogiochi Games Week e al concorso (come giurati) di Topic Hunter. E’ stato organizzato un video‐casting per un personaggio della seconda stagione.

6. Festival e premi La serie non risulta aver partecipato a festival italiani e internazionali dedicati alle web series.

238

7. Performance Distribuita a partire dal 18 aprile 2011, la prima stagione si è conclusa a luglio 2012. I primi episodi, più brevi, sono stati distribuiti ad intervalli di 15‐20 giorni. Successivamente, con l’aumentare della durata (l’ultimo episodio è stato di ben 38’), la cadenza si è rarefatta, fino a superare il mese. Il primo episodio ha raccolto 120.000 views, e i successivi si sono mantenuti, generalmente, fra le 40.000 e le 60.000, per poi risalire fin quasi a 100.000 con l’episodio finale.

Views degli episodi di Skypocalypse (al 12/12/2012) 140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

0

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”. 239

9 Facce da scuola

Anno: 2011 Genere:Comedy Sottogenere: Teen

Stagioni:1 Episodi totali:6 Durata media: 12’

1. Trama e cast In un piccolo liceo pugliese, Nicola, arrivato alla maturità con la prospettiva di un voto scadente, arriva all’ultima domanda dell’esame orale. Ad un passo dalla libertà, e dall’addio alla scuola, ripercorre in un flashback gli ultimi nove mesi di scuola: ricordi, amici, luoghi, situazioni buffe e paradossali. Diretta da studenti di cinematografia all’Istituto Europeo di Design di Roma e da uno studente del Dams di Bologna, la serie è interpretata dai Nirkiop, crew di youtubers di Taranto.

2. Produzione e finanziamento Creata dai Nirkiop, 7 giovani youtubers di Taranto, già celebri sul web per la loro lunga serie di cortometraggi comici. La serie risulta autofinanziata. E’ in preparazione la seconda stagione, visto il successo (quasi 300.000 views medie per episodio).

3. Outlet di distribuzione Sito web (nirkiop.it): contiene gli episodi di Facce da scuola (embeddati da YouTube) e tutti gli altri cortometraggi comici realizzati dai Nirkiop. Il sito, oltre ai link, mostra in versione embedded i profili Facebook e Twitter della crew con gli ultimi post e tweet. Pagine sono dedicate al profilo e al curriculum di ciascun componente dei Nirkiop, nonché schede e curiosità sulla serie. E’ in preparazione la sezione “Nirkiop’s Store” per la vendita di magliette, gadget, merchandising. Canale YouTube (nirkio): 114.975 iscritti e 24.026.374 views totali (al 12/12/2012) per 62 video disponibili. Contiene i 16 episodi della prima stagione (più 2 trailer e 1 bloopers) e tutti i cortometraggi comici di breve durata (38 video). Il canale linka il sito dei Nirkiop, i profili Facebook e Twitter della crew e i singoli profili Twitter dei 7 componenti. Tv: dal 15 novembre 2012 (dopo la chiusura dell’analisi del database), la serie è stata trasmessa il giovedì sera alle 22:30 su La3.

4. Social Network Facebook (NIRKIOP‐PAGINA‐UFFICIALE): 69.320 fans (al 12/12/2012). Contiene i link ai video degli episodi e numerosi reminder in prossimità dei caricamenti. Ed inoltre, l’anteprima della seconda stagione (in corso di scrittura), la partecipazione dei Nirkiop ad eventi (fra cui: Army of Laugh 2012, il “Lost in Google Ending Party” dei The Jackal – i Nirkiop hanno partecipato all’episodio numero 4 della serie), nonché i reminder della messa in onda della serie su La3. Twitter (Nirkiop): 1.592 tweet, 11.967 follower (al 12/12/2012). Tweet molto informali. Info e foto sulle riprese del lungometraggio La Matricola, annunci della presenza dei Nirkiop a vari eventi, proiezione pubblica della serie in formato lungometraggio. Tweet sulla partecipazione al FlashMob “Adolescenday” a Milano.

5. Altre iniziative di comunicazione Nel giugno 2012, gli episodi della serie sono stati proiettati, in formato lungometraggio, al cinema Bellarmino, sala di Taranto dedicata al cinema d’autore (fa parte del circuito regionale delle sale di qualità). L’incasso (prezzo del biglietto: 1 euro) è stato devoluto al gruppo di Taranto del Cisom (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta). I Nirkiop hanno partecipato all’AdolescenDay 2012, un “social frozen” organizzato da FlashMobMI per attirare l’attenzione sociale sulle problematiche dell’adolescenza. Hanno inoltre partecipato all’Army of Laugh 2012 (manifestazione sulla comicità a scopo benefico) e al “Lost in Google Ending Party” dei The Jackal (essendo comparsi in un episodio della serie). In autunno si sono svolte le riprese del primo lungometraggio dei Nirkiop, La matricola, per la regia di Maurizio Valente (regista anche di alcuni episodi della serie), con un budget “molto limitato”.

240

6. Festival e premi La serie è stata fra i selezionati a partecipare come migliore web series ai “TvBlog Awards 2012”.

7. Performance Dopo un episodio pilota a giugno 2011, la serie è partita in ottobre ed il primo episodio ha totalizzato finora oltre 400mila views. Successivamente, gli altri episodi (distribuiti ogni mese fino al penultimo) hanno riscontrato un progressivo calo. Il sesto episodio (quattro mesi dopo il penultimo) non ha superato quota 200mila (media complessiva di circa 290mila). Ma nel frattempo i Nirkiop hanno continuato a sfornare corti (alcuni dei quali hanno superato il milione), mantenendo alta l’attenzione, e quindi le visualizzazioni sono rimaste consistenti.

Views degli episodi di Facce da scuola (al 12/12/2012) 450.000

400.000

350.000

300.000

250.000

200.000

150.000

100.000

50.000

0 1x00 26‐6‐11 1x01 20‐10‐11 1x02 22‐11‐11 1x03 22‐12‐11 1x04 18‐1‐12 1x05 9‐3‐12 1x06 9‐7‐12

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

241

10 Kubrick una storia porno

Anno: 2012 Genere:Comedy Sottogenere: Satira

Stagioni:1 Episodi totali:3 Durata media: 12’

1. Trama e cast Dante, Sergio e Nico sono tre ragazzi con la passione per il cinema, registi in erba di ambiziosi quanto insostenibili cortometraggi, tutti girati nel garage della villa di famiglia di Dante. Quando, dopo aver bussato invano a tante porte, ricevono finalmente la telefonata di un produttore, i tre credono di avercela fatta. Peccato che il tycoon in questione produca film hard: per contrastare il virus dell’amatoriale che sta mettendo in ginocchio il porno, sta cercando giovani “autori” che rinnovino i vecchi generi, ed è disposto a pagare 7mila euro per 5 minuti di materiale a luci rosse. Interpretata da Dario Aita, Flavio Furno, Lorenzo Patanè, Elena Radonicich, Immanuel Casto (musicista porn groove, e autore della colonna sonora).

2. Produzione e finanziamento Si tratta del primo caso di web serie che vede coinvolta una grande società di produzione, Magnolia Fiction, con una troupe piuttosto numerosa (nei titoli di coda si contano circa 30 credits). Creato e diretto da Ludovico Bessegato. E' sceneggiato da La Buoncostume (Carlo Bassetti, Simone Laudiero, Fabrizio Luisi, Pier Mauro Tamburini) un gruppo di autori che già aveva scritto alcune sitcom prodotte da Magnolia (Camera Cafè, Buttafuori), la sitcom Pong sul mondo dei videogiochi (per Bonsai Tv), la web serie Faccialibro, e che ha lanciato nel dicembre 2012 la web serie Di come diventai fantasma e zombie. Produce Rosario Rinaldo per Magnolia Fiction. La serie è distribuita da The Jackal, crew di youtubers napoletani (Lost in Google) che ospita le puntate sul suo canale YouTube e presumibilmente ne ha curato il viral marketing sul web. La serie risulta autofinanziata dalla società di produzione (fonti di stampa indicano un budget di 80.000 euro). La serie è stata pensata come un episodio pilota (in attesa di vedere il riscontro di pubblico) diviso in tre parti (originariamente dovevano essere 5).

3. Outlet di distribuzione Canale YouTube: la serie dispone di un canale YouTube (kubricklaserie: 1.544 iscritti e 86.709 views totali al 13/12/2012) che contiene soltanto 2 backstage, 1 promo e 3 extra, nonché 2 dei 3 episodi embeddati dal canale dei The Jackal. I tre episodi (più 1 teaser e 1 backstage) sono caricati, infatti, in playlist sul canale The Jackal (thejackall). Magnolia Fiction si è affidata al canale della crew per avere una base‐utenti già formata e cospicua su YouTube e intercettare così un maggior numero di visualizzazioni (il canale ha circa 87.000 iscritti e oltre 11 milioni di visualizzazioni al 13/12/2012). Il canale “kubricklaserie”, però, è piuttosto scarno e non presenta link ai diversi social network né al sito della società di produzione o di distribuzione (il link al profilo Facebook della serie è disponibile solo nel video del promo).

4. Social Network Facebook (kubricklaserie): 3.936 fans (al 13/12/2012). La campagna di comunicazione è stata lanciata sul social network quattro mesi prima dell’episodio iniziale, inizialmente con screenshot e link ai video promozionali sul canale YouTube (lanciato in contemporanea). Sono stati linkati articoli che parlavano della serie e i video della colonna sonora di Immanuel Casto, così come il sito dei creatori (la buoncostume.it) e la conferenza stampa di presentazione al Roma Fiction Fest 2012. Con la partenza della mini‐serie (8 ottobre) si sono succeduti countdown, reminder e i link ai video degli episodi, con continui richiami. Sono state via via annunciate iniziative come il KubricKino (party al locale romano Kino), la presenza al festival IMMaginario di Perugia 2012, l’invito a votare la serie ai TvBlog Awards 2012. Tutta la comunicazione è stata basata sulle allusioni pornografiche, compreso il lancio del gioco da tavolo “Squillo”. La serie è stata inoltre promossa sul profilo Facebook dei creatori (buoncostume) e sui profili Facebook e Twitter dei The Jackal (benché in maniera meno intensa).

242

5. Altre iniziative di comunicazione La serie è stata lanciata con molti mesi di anticipo, cercando di creare interesse, anche attraverso anteprime e una conferenza stampa al Roma Fiction Fest 2012. La declinazione più interessante è stata sicuramente la creazione del gioco di carte “Squillo” (“il primo gioco destinato allo sfruttamento della prostituzione”), con un sito dedicato (squillogame.com, con 1.940 fans al 13/12/2012), che contiene la presentazione del game, il regolamento del gioco, faq semi‐serie, la possibilità di acquisto tramite carta di credito. La distribuzione del gioco è stata rallentata a causa dell’interrogazione parlamentare della Sen. Baio (FLI) che denunciava le oscenità presenti (fra cui la possibilità di “vendere gli organi” delle escort raffigurate sulle carte). L’interrogazione parlamentare è linkata nel profilo Facebook della serie. Il gioco è stato inoltre presentato in un mini‐ tour di 4 date musicali di Immanuel Casto (testimonial del gioco stesso all’interno dei video promozionali).

6. Festival e premi Nel 2012, la serie ha partecipato alle rassegne del Roma Fiction Fest e al Festival IMMaginario di Perugia, ed è stata fra i selezionati a partecipare come migliore web series ai “TvBlog Awards 2012”.

7. Performance I tre episodi sono stati distribuiti a partire dall’8 ottobre 2012, con cadenza quindicinale. Al 13/12/2012 le views raccolte dal primo episodio sono oltre 330.000, ma per i due episodi successivi il calo è piuttosto pronunciato (139.000 il secondo, 101.000 il terzo) ed evidentemente il grande battage comunicativo ha avuto effetto solo per il primo episodio e la maggior parte degli utenti ha rinunciato a proseguire l’esperienza.

Views degli episodi di Kubrick una storia porno (al 13/12/2012) 350.000

300.000

250.000

200.000

150.000

100.000

50.000

0 1x01 8‐10‐12 1x02 22‐10‐12 1x03 5‐11‐12

Fonte: ricerca “Lo scenario della produzione e distribuzione di web series”.

Menzioni speciali

Tra le serie che non hanno trovato posto fra le 10 scelte per il focus, meritano attenzione anche:

Faccialibro, Teen Comedy sul social network Facebook, in due stagioni per 20 episodi complessivi, successivamente trasmessa dal canale televisivo Italia 2 Mediaset;

Gamers, il caso italiano più longevo di Branded Content in forma di web series: una Sitcom promossa dalla catena di negozi di videogiochi Game Stop, in due stagioni per complessivi 101 episodi da 3’;

Hydra, Thriller post‐apocalittico girato in Valdarno, vincitore nel 2011 del festival Cinemaclick, in 6 puntate da 17’;

She Died, serie Drama di sottogenere Supernatural, prodotta dal Giffoni Film Festival, 6 episodi (da 12’) della prima stagione finora distribuiti;

243

Stuck – The Chronicles of David Rea, Comedy Drama girato a Roma in lingua inglese, presentato al Roma Fiction Fest, con ben 60.000 views per episodio (9 episodi da 12’);

Vincent Kosmos, la più longeva web serie italiana, con 7 stagioni (a partire dal 2008) per 79 episodi da 8’. Un Comedy di Fantascienza, nato come spin‐off della serie australiana Damon Dark;

YouTuber$ The Series, prima serie “meta‐YouTube” (satira degli youtubers e della loro brama di successo). Presentata al Roma Fiction Fest, dei 12 episodi previsti per la prima stagione ne sono stati distribuiti (a novembre 2012) 6, da 17’.