AL CINEMA DAL 7 GIUGNO Documentario – Italia – 2017 - 75 Min
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presentano un film di Francesco Patierno con Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia d’Amico Isabella Ferrari, Anna Foglietta, Carlotta Natoli, Greta Scarano e con la partecipazione di Michele Riondino Selezione ufficiale - Fuori Concorso 74a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia AL CINEMA DAL 7 GIUGNO Documentario – Italia – 2017 - 75 min. distribuito da Officine UBU – www.officineubu.com Sinossi Otto grandi attrici ripercorrono la vita di Valentina Cortese interpretando le sue stesse parole tratte dall’autobiografia “Quanti sono i domani passati”, pubblicata in occasione dei suoi 90 anni. Un viaggio attraverso i suoi ricordi e le sue interpretazioni. Un’analisi pensata per lasciare un segno indelebile sul suo stile, sul cinema e sul costume delle varie epoche che ha rappresentato. Cast artistico: Barbora Bobulova Anita Caprioli Carolina Crescentini Silvia d’Amico Isabella Ferrari Anna Foglietta Carlotta Natoli Greta Scarano con la partecipazione di Michele Riondino Regia e sceneggiatura: Francesco Patierno Da un’idea di Daniele Orazi Tratto dall'autobiografia Quanti sono i domani passati di Valentina Cortese, redatta da Enrico Rotelli - edizioni Mondadori Produzione: DO Production & Consulting con Casta Diva Pictures Produttori: Daniele Orazi, Andrea De Micheli, Luca Oddo Executive Producer: Carla Mori Montaggio: Maria Fantastica Valmori Direzione della fotografia: Michele D’Attanasio Costumi: Massimo Cantini Parrini Scenografia: Paki Meduri Musiche: The Spectrum Trucco e Parrucco: Simone Belli & Academy Team Il regista Francesco Patierno Francesco Patierno è una delle figure più eclettiche del cinema italiano. La sua filmografia si divide fra cinema e televisione. Dopo il suo debutto nel 2002 con Pater Familias, presentato alla Berlinale nella sezione Panorama, film che gli è poi valso diversi riconoscimenti tra cui il Nastro D’argento, la sua carriera si è poi alternata fra commedie e documentari. Dopo il successo de La Guerra dei Vulcani, Patierno ha riconfermato la sua passione per il documentario con Napoli 44, tratto dall’omonimo libro e con la collaborazione di Benedict Cumberbatch. Negli anni ha diretto molti attori fra cui Elio Germano, Margherita Buy, Diego Abatantuono, Valerio Mastandrea. Patierno è anche scrittore; nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo Il Giostraio. Nel 2015 è stato nominato presidente della giuria “Venezia Classici” alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Note di Regia Diva! realizza il mio desiderio di raccontare l’affascinante, continuo e invisibile intreccio che c’è tra la vita privata di un’ artista e quella pubblica, professionale, e lo fa attraverso la storia di una grande attrice italiana che è diventata un mito del teatro e del cinema di tutto il mondo: Valentina Cortese. Dietro l’immagine/icona dell’attrice vecchio stampo col foulard che le copre i capelli, ho scoperto infatti la storia appassionante, e sconosciuta ai più, di una donna che ha vissuto 90 anni della sua vita tra incontri e amicizie straordinarie, grandi amori, e momenti di vita di eccezionale intensità. Ma c’è qualcosa che mi ha intrigato più di tutto. Il mistero di una donna che dietro un’apparente e fuorviante immagine di vanitosa leggerezza, ha nascosto un segreto che è stato il buco nero della sua esistenza, origine probabilmente della voglia di scappare continuamente da qualcosa, e di non concedersi mai completamente a nessuno, e motore, molto probabilmente, della scelta di usare la maschera dell’attore per difendere il mondo segreto e irraggiungibile del privato. Otto grandi attrici, più un affermato attore, raccontano con una messa in scena particolare gli attimi più significativi della vita di Valentina Cortese, attraverso un meccanismo che da anni sto sperimentando e che mischia continuamente, attraverso il montaggio, finzione e realtà. Un racconto al femminile dunque, il racconto di una donna che sicuramente non lascerà nessuno indifferente. Francesco Patierno Valentina Cortese Originaria di Stresa, assieme ad Alida Valli e Anna Magnani è stata una delle attrici di punta del cinema italiano degli anni quaranta. Il suo primo film s'intitola L'orizzonte dipinto (1940); il primo ruolo importante fu quello di Lisabetta nel film La cena delle beffe (1942) di Alessandro Blasetti. Dopo film come La regina di Navarra (1942), Orizzonte di sangue (1943) e Quartetto pazzo, diviene una grande diva e partecipa a film come I miserabili (1948) in cui compare un giovane Marcello Mastroianni. Insieme lavoreranno anche in Lulù (1953). Nel 1948 è sotto contratto con la 20th Century Fox. Lavora con James Stewart e Spencer Tracy in Malesia (1949), e viene diretta da Jules Dassin in I corsari della strada (1949). Lavora nel film La contessa scalza (1954) accanto ad Ava Gardner, Humphrey Bogart e Rossano Brazzi, in Italia con Michelangelo Antonioni in Le amiche (1955), film grazie al quale vince il Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista, ed in Spagna con Luis Garcia Berlanga in Calabuig (1957). Nel 1958 si ritira temporaneamente dalle scene in seguito a un matrimonio sfortunato con Richard Basehart, che aveva sposato il 24 marzo 1951, da cui divorzia nel 1960. Dall'unione è nato Jackie, anche lui attore. In un’intervista rilasciata a Pino Strabioli nel programma “Colpo di scena” ha confessato di ricordare l'esperienza americana come interessante, ha potuto lavorare con i grandi attori e registi che ammirava sugli schermi ma non certo entusiasmante, visto il suo desiderio di ritornare in Italia. L'unico rimpianto è aver dovuto rinunciare, causa gravidanza, alla proposta fattale direttamente da Charlie Chaplin per un ruolo in Luci della ribalta. Torna sulle scene con il film Barabba (1961) diretto da Richard Fleischer e interpretato accanto a Anthony Quinn, Silvana Mangano, Vittorio Gassman ed Ernest Borgnine. Valentina Cortese è anche in una scena del film La ragazza che sapeva troppo di Mario Bava (1963). È diretta da Federico Fellini in Giulietta degli spiriti (1964) e duetta con Ingrid Bergman (sua cara amica) in La vendetta della signora (1964). In America partecipa al film Quando muore una stella (1968) con Kim Novak e Peter Finch. Dopo alcune partecipazioni televisive (I Buddenbrook, dove fu diretta da Edmo Fenoglio), l'incontro con Giorgio Strehler e il teatro mettono in mostra le sue qualità di attrice drammatica; nel 1973 lavora con François Truffaut in Effetto notte (premiato con l'Oscar al miglior film straniero), con cui ottiene la nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista. La vincitrice di quell'anno, Ingrid Bergman, alla consegna del premio, si scusò pubblicamente con l'amica Cortese, affermando che secondo il suo parere era l'attrice italiana a meritarlo. Indimenticabile il sodalizio con Franco Zeffirelli nel film Fratello sole, sorella luna (1971), lo sceneggiato televisivo Gesù di Nazareth (1976), nel ruolo di Erodiade, e in Storia di una capinera (1993). Nonostante l'intensa attività teatrale e i prestigiosi ruoli in coproduzioni internazionali (oltre ai già citati titoli è bene ricordare L'assassinio di Trotsky del 1972), in Italia partecipa a numerosi film, commedie, polizieschi ed horror che lei considera trascurabili. Il suo ultimo film americano risale al 1980, Ormai non c'è più scampo, dove lavora con William Holden, Jacqueline Bisset e Paul Newman. Nel 1987 partecipa al film di Carlo Vanzina Via Montenapoleone tratteggiando con la consueta intensità una madre dell'alta borghesia incapace di accettare l'omosessualità del figlio. Nel 1988 è protagonista del film Le avventure del barone di Münchausen di Terry Gilliam, in cui interpreta il doppio ruolo di Daisy/Regina della Luna, al fianco di Robin Williams (accreditato come Ray D. Tutto) nel ruolo di Re della Luna. Negli anni 2000 porta in scena il Magnificat di Alda Merini per la regia di Fabio Battistini. FILMOGRAFIA INTEGRALE L'orizzonte dipinto, regia di Guido Salvini (1941) Il bravo di Venezia, regia di Carlo Campogalliani (1941) L'attore scomparso, regia di Luigi Zampa (1941) Primo amore, regia di Carmine Gallone (1941) La cena delle beffe, regia di Alessandro Blasetti (1942) La regina di Navarra, regia di Carmine Gallone (1942) Una signora dell'Ovest, regia di Carl Koch (1942) Orizzonte di sangue, regia di Gennaro Righelli (1942) Soltanto un bacio, regia di Giorgio Simonelli (1942) Giorni felici, regia di Gianni Franciolini (1942) Quarta pagina, regia di Nicola Manzari (1943) 4 ragazze sognano, regia di Guglielmo Giannini (1943) Nessuno torna indietro, regia di Alessandro Blasetti (1943) Chi l'ha visto?, regia di Goffredo Alessandrini (1943) I dieci comandamenti, regia di Giorgio Walter Chili (1945) Un americano in vacanza, regia di Luigi Zampa (1945) Roma città libera, regia di Marcello Pagliero (1946) Il Passatore, regia di Duilio Coletti (1947) I miserabili, regia di Riccardo Freda (1947) L'ebreo errante, regia di Goffredo Alessandrini (1948) Il corriere del re, regia di Gennaro Righelli (1948) La montagna di cristallo (The Glass Mountain), regia di Henry Cass (1949) Gli spadaccini della serenissima o Cagliostro (Black Magic), regia di Gregory Ratoff (1949) I corsari della strada (Thieves' Highway), regia di Jules Dassin (1949) Malesia (Malasya), regia di Richard Thorpe (1949) Gli uomini sono nemici, regia di Ettore Giannini (1950) Donne senza nome, regia di Géza von Radványi (1950) La rivale dell'imperatrice, regia di Sidney Salkow (1951) Ho paura di lui (The House on Telegraph Hill), regia di Robert Wise (1951) The Secret People, regia di Thorold Dickinson