ASSOCIAZIONE BIBLICA SALESIANA

BOLLETTINO di collegamento n. 22 Aprile 2009

Sede: Università Pontificia Salesiana Piazza Ateneo Salesiano, 1 Italia – 00139 ROMA

Per diventare Socio dell’Associazione Biblica Salesiana occorre fare domanda alla Presidenza (cf. Statuto, art. 8)

PRESENTAZIONE

Carissimi Soci dell’ABS, questo Bollettino esce nell’Anno paolino e nel 150° anniversario della fondazione della Congregazione salesiana. Una duplice ricorrenza, che sollecita l’ABS a un rinnovato impegno nel servizio alla Parola di Dio, ai Confratelli e all’intera Famiglia salesiana, alla Chiesa. Nel presente numero la prima parte, come al solito, è dedicata alla vita dell’Associazione. Grazie all’interessamento dei rispettivi Consiglieri, siamo riusciti a raccogliere molte notizie delle tre regioni (Americhe, Asia e Oceania, Europa e Africa). Purtroppo non ci hanno mandato notizie diversi soci, che pure stanno lavorando in campo biblico. Speriamo di avere più materiale per il prossimo anno. Uno spazio specifico è riservato alle nostre Pubblicazioni. Scorrendo i titoli, si rimane impressionati per la mole di lavoro anche editoriale, frutto dello studio e delle iniziative pastorali dei nostri Soci. Anche a questo riguardo, molti dati sono unicamente “scritti nel cielo”. Chissà se, anche in ritardo, non troveranno la strada del nostro Bollettino di collegamento! Ci è sembrato bello in questo Anno paolino dare spazio a un paio di contributi riguardanti l’Apostolo: il primo del Presidente ABS (Paolo pastore. Una lettura salesiana), il secondo tratto da una recente pubblicazione dello Studium Theologicum di Gerusalemme (Saint Paul and Don Bosco, di don Michele Ferrero). Tra le Esperienze - alcune di esse sono registrate nella rubrica “Vita dell’Associazione - meritava di essere segnalata quella del nostro don Lanfranco Fedrigotti, Presidente del Catholic Biblical Institute. L’anno scorso hanno avuto luogo due importanti eventi di Chiesa: il Sinodo dei Vescovi (5-26 ottobre 2008, sul tema “La Parola di Dio nella vita della Chiesa”) e la VII Assemblea generale Federazione Biblica Cattolica (Dar es-Salam, Tanzania, 24 giugno - 3 luglio 2008). I nostri don Cesare Bissoli e don Giorgio Zevini, i quali hanno collaborato al Sinodo come Esperti, ce ne parlano in una intervista. Sull’Assemblea FBC ci riferisce don Corrado Pastore, che vi ha preso parte anche come Coordinatore della sub-Regione Roma. Dedichiamo infine un particolare ricordo al nostro carissimo Mons. Adam Smigielski, vescovo di Sosnoviec, che ha raggiunto la casa del Padre il 3 ottobre scorso.

In conclusione, vorrei segnalare che stanno giungendo i questionari compilati dai Soci, utilissimi per fare il punto sull’Associazione, anche in vista del dialogo con i Superiori, che da essa si attendono il servizio di animazione per la quale è stata istituita. Insieme, ci giungono le proposte e i pareri per il prossimo Convegno mondiale. Indicativamente, una buona parte di quanti hanno risposto propongono Gerusalemme come sede del convegno e suggeriscono di celebrarlo nel 2011. Quanto al tema principale, dai suggerimenti emergono diverse tematiche: quella del Sinodo, san Paolo, Bibbia ed evangelizzazione. Appena possibile, il Consiglio di Presidenza appronterà e diffonderà tra i Soci una bozza di programma. Questo bollettino vi giungerà, se non per Pasqua, nel tempo pasquale. Anche a nome degli altri membri del Consiglio di presidenza, vi porgo l’augurio di pace, che il Signore risorto ci rivolge.

don Francesco Mosetto

Indirizzi: Presidente: Francesco Mosetto [email protected] Vicepresidente: Rafael Vicent [email protected] Segretario: Corrado Pastore [email protected] Consiglieri regionali: Miguel Angel Alvarez (Africa-Europa) [email protected] Felipe Plascencia (America) [email protected] Mathew Thekkekara (Asia-Oceania) [email protected] VITA DELL’ASSOCIAZIONE

America In collaborazione con Corrado Pastore, Felipe Plascencia ci manda queste notizie sui nostri biblisti della regione: Jesús ARRAMBARRI è Docente di A.T. nel Teologato di Tlaquepaque (Jalisco, Messico), centro affiliato all’UPS. Arnulfo ARRUBLA LEÓN appartiene alla Comunità formativa del Noviziato di La Ceja (Antioquia - Colombia), dove tiene corsi di Bibbia. Luis Alfredo CÁRDENAS è parroco della Parrocchia Niño Jesús di Bogotà. Hernán CARDONA, Professore di Sacra Scrittura nella Universidad Bolivariana de Medellín, lavora nel Centro di Pastorale della Ispettoria di Medellín (Area Educazione e Catechesi). Francisco CERVANTES insegna Sacra Scrittura nel Teologato di Tlaquepaque (Jalisco, Messico), centro affiliato all’UPS. Nilson FARIA DOS SANTOS è Ispettore di Belo Horizonte (Brasile). Mario FIANDRI è stato nominato Vicario Apostolico di El Petén, Guatemala, (v. sotto). Francisco Javier GONZÁLEZ, docente di Sacra Scrittura nell’ITER, centro aggregato all’UPS, è Direttore della Parrocchia San Francesco di Sales, La Dolorita (Caracas). Wolfgang GRUEN appartiene alla Comunità dello Studentato teologico di Belo Horizonte. Jean Sylvain JEANNOT è Vicario della Visitatoria di Haiti e Direttore nella Sede della Visitatoria. Enrique LAPADULA è Direttore del Collegio San José di Puerto Deseado (Santa Cruz, Argentina). Pedro MEDRANO è Vicario nella Parrocchia Maria Ausiliatrice a Tegucigalpa (Honduras). Juan Pablo PERÓN insegna Sacra Scrittura nell’ITER, centro aggregato alla UPS, ed è formatore nella comunità dei teologi di Caracas. Juan PICCA dopo più di 40 anni trascorsi all’Università Salesiana di Roma è ripartito il 15 febbraio 2009 per l’Argentina. L’obbedienza lo ha destinato all’Istituto Superiore di Studi teologici di Buenos Aires. Felipe PLASCENCIA è Docente e formatore nel Teologato di Tlaquepaque (Jalisco, Messico). Silvestre PONGUTÀ è Professore emerito della Universidad Javeriana di Bogotà, dove continua a tenere alcuni corsi, e appartiene alla comunità del Teologato salesiano di Bogotà. Aldo RANIERI è Professore di Sacra Scrittura nell’Istituto Superiore di Studi teologici e membro della comunità del Teologato di San Justo (Buenos Aires). Hugo REYES lavora nella Parrocchia di Totontepec (Oaxaca, Messico). Angel RONCERO è parroco a Quetzaltenango (Guatemala) Alcides SILVA dal febbraio si trova a Roma per un periodo di aggiornamento. Vicente SOCCORSO è Vicario Ispettoriale in Cile. G UATEMALA Don Mario FIANDRI, docente di S. Scrittura e preside dell’ Istituto teologico salesiano di Città del Guatemala, l’11 febbraio u.s. è stato nominato Vicario Apostolico di El Petén, Guatemala, con il titolo di Vescovo di Madarsuma. Occuperà la sede rimasta vacante dal 2007, dopo la nomina ad Arcivescovo di Los Altos Quetzaltenango-Totonicapán di Mons. Oscar Julio Vian Morales. Nato l’8 dicembre 1947 ad Arborea (in Sardegna) emise la prima professione nel 1963 e ricevette l’ordine del presbiterato nel 1974. Ha studiato Filosofia e Teologia nell’allora Pontificio Ateneo Salesiano, dove ha conseguito la Licenza in Filosofia. Nel 1996 ha conseguito la Licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. Ha svolto la sua missione nell’Ispettoria del Centro America, ricoprendo diversi incarichi: consigliere scolastico nell’Istituto filosofico salesiano del Guatemala; direttore del Centro giovanile Don Bosco di Managua (Nicaragua); direttore della comunità salesiana e vicario presso la parrocchia “Divina Providencia” a Città del Guatemala; parroco del santuario S. Giovanni Bosco; direttore e preside dell’Istituto teologico salesiano. A Mons. Fiandri le felicitazioni e gli auguri di tutta l’Associazione Biblica Salesiana.

Asia - Australia A USTRALIA Francis J. MOLONEY ci scrive: «It is some time since I submitted a note to the Bulletin of the Association. I suspect that the last time I wrote was just after I was appointed Provincial of the Australia-Pacific Province. Much has happened since then, in the Province, in the East Asia Oceania Region, and in the Congregation as such, especially GC26. My duties of animation as a Provincial make it almost impossible to do any serious teaching. Every second year I teach a full course on one of the Gospels at Catholic Theological College, a member college of the Melbourne College of Divinity, and also the academic centre for the Diocesan and Religious Seminaries. I do this course as an “intensive.” That means that I teach all day, three days a week, for three weeks. In this way the necessary 36 hours of class time are covered. It is exhausting, but it seems to work well. It also keeps me teaching, which is a good thing. I am also involved in a great deal of ongoing formation for Priests, Religious and lay people. The Year of Paul has led to many such engagements. «In 1995 I was appointed the Foundation Professor of Theology at Australian Catholic University. You will recall that I left that position to become the Katharine Drexel Professor of New Testament at the Catholic University of America in 1999, where I remained until I was appointed Provincial in 2006. I was greatly honoured by the fact that both Universities (ACU and CUA) have appointed me an Emeritus Professor, in recognition of the service rendered to the respective Universities. «Despite my role as Provincial, I continue to publish. Much of this is the result of commissions that I had already accepted before I was made Provincial, and then further requests from journals and publishing houses. I hope that this continued publishing activity keeps me reading and writing, but I must say that the Word of God, with which I am so familiar after many years as a professional Biblical scholar, best serves me in the animation of the Province and the Region».

I NDIA Bangalore Mathew THEKKEKARA ci manda queste notizie: 1. The Life of ABS in S. Asia «Some Staff Members of ABS, S. Asia met together at Kristu Jyoti College, Bangalore, on 29 July, 2007. During this meeting, we talked about a) New Methods and Means of Teaching the Bible, b) ABS Books, c) Bible Text Books, d) Bible Booklets for the Laity, e) Biblical Activities in the Parishes, and f) Bible and Homily Preaching. «Some Booklets on the Bible for the Laity have been completed: 1. M. Thekkekara, ed., The Letters of St. Paul; 2. Id., Psalms for the People of God; 3. Id., The Books of Wisdom. «Bible Text Books on the Bible for a) Pre-Novices, b) Novices, c) Philosophate/Magisterium, and d) Regency/ College Students are planned to be produced soon. «The English Translation of Passione Apostolica. “Da mihi animas” is ready. Its title is Apostolic Passion. Give Me Souls. 2. Pauline Year «The Year of St. Paul (28 June 2008 – 29 June 2009) is brought out through a Pauline Table Calendar, with each page standing for a week. Each of them has a verse quoted from St. Paul’s Letters. This citation is brought into an action for the week. The saint and mass reading of each day are mentioned. There is an allotment of passages from the Letters of St. Paul to be read daily by each one. Finally, the secular events of each week are reported. «An Excellent Pauline Chart has been put out on the front façade of Kristu Jyoti College building and Two Charts in its Church, each holding one of the following texts: “I can do all things through him who strengthens me” (Phil 4:13) and “It is no longer I who live, but it is Christ who lives in me” (Gal 2:20). «Kristu Jyoti College conducted on 23-24 September, 2008 a Seminar on St. Paul. Interesting speeches were delivered by prominent personages during it: Dominic Veliath SDB, Understanding of God-Experience; Jacob Prasad, From Saul of Tarsus to Paul, the Apostle; Assisi Saldanha C.Ss.R., Paul: From God- Experience to Mission to the Gentiles; Rekha M. Chennattu RA, Relevance of Paul for Religious Life Today; R.J. Raja S.J., Pauline Mysticism. There was also a Panel of Five Persons who shared their God-Experience Then and Now. «The Pauline Year produced also monthly Bible Leaflets on the Letters of St. Paul. They are the following: A Leaflet on St. Paul (July 2008); First Thessalonians (August); First Corinthians (September); Second Corinthians (October); Galatians (November); Philippians (December); Philemon (January 2009); Romans 1-4 (February); Romans 5-11 (March); Romans 12-16 (April); Colossians (May); Lectio Divina (June). 3. Catholic Biblical Federation Meeting «Catholic Biblical Federation had its Vth South Asian Workshop on 2-5, January 2008 at Mumbai, India. Some of us participated in this meeting. Kristu Jyoti College is an Associate Member of the Catholic Biblical Federation».

Europa e Africa I TALIA Cagliari Mauro MORFINO Ordinario di Scienze Bibliche nella Pont. Facoltà Teologica della Sardegna è anche Docente presso il Dottorato di ricerca “Fonti scritte del Mediterraneo” nella Università statale degli Studi di Cagliari. Nel 2008 ha preso parte a vari Convegni di studio tenendo relazioni sui temi: - Gli Ebrei di Sardegna nel contesto mediterraneo. La riflessione storiografica da Giovanni Spano ad oggi (Convegno Internaz. dell’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo); - Dio educa il suo popolo. Un itinerario biblico (Convegno di studi “L’arte di educare”, Sassari 8.6.2008); - La Bibbia e i giovani una passione da riscoprire; Dio educa il suo popolo perché la comunità ecclesiale sia sempre giovane; La Bibbia sorgente di formazione per essere ‘profeti di speranza’ (Convegno ecclesiale della diocesi di Nuoro “La Bibbia e i giovani nella vita della Chiesa”, 11-12.9.2008); - Per una identità della parola di Dio e la sua particolare attestazione nel Vangelo secondo Marco (Convegno ecclesiale della Diocesi di Montecassino, agosto 2008); - Una Parola che sempre e-voca e suscita responsorialità (Corso di formazione CISM-USMI per giovani professi, Cagliari ottobre 2008-maggio 2009); - Il modo di amare del discepolo. Una lettura di 1 Cor 13 (Convegno nazionale IRC-CEI “La dimensione relazionale, comunicativa ed educativa nella Rivelazione”, Campora S. Giovanni - Cosenza 10-12.11.2008). Ha tenuto corsi di Esercizi spirituali su tematiche bibliche, Ritiri spirituali per presbiteri diocesani, religiose e religiosi, laici, una “Scuola della Parola” per giovani e adulti, sessioni di lectio divina, Corsi di formazioni per il clero e per operatori pastorali. Temi presentati negli Esercizi spirituali: Dalle vocazioni bibliche alla vocazione personale (Famiglia Salesiana); Mettere ordine nella propria vita discepolare. Lectio di Mt 18-25 (laici); Ripensare la vita comunitaria a partire dall’amore (SDB della Sicilia); Pregare nella verità di Dio e di se stessi. Un itinerario alla luce dell’evangelista Luca (Presbiterio della Diocesi di Cassano allo Jonio); Radicati nell’Amore per essere discepoli; Sulle orme dell’Apostolo per seguire il Signore (Province Italiane CSSR); Amare da pneumatikoi: 1Cor 13 (Clarisse Cappuccine); (Vallermosa - Cagliari, febbraio 2009); Vivere relazioni evangelizzate. Alla scuola di Paolo (Famiglia salesiana in Sardegna). Temi della “Scuola della Parola” per giovani e adulti: Una voce di silenzio sottile (1Re 19,1-18); Le origini di Gesù Cristo (Mt 1,1-17); I Vangeli dell’Infanzia di Gesù secondo Matteo; Imparare Dio dalla Figlio crocifisso che non scende dalla croce; Leggere le Beatitudini; Il Vangelo secondo Giovanni. Temi dei “Corsi di formazione”: Strutture e criteri per animare biblicamente la Pastorale giovanile (Clero della Diocesi di Nuoro); Per una pastorale biblicamente fondata (Operatori pastorali, Nuoro); L’accoglienza dello straniero e del diverso. Il dato biblico e la sua rilevanza antropologica (Operatori pastorali, Nuoro); Per una regola di vita che si muova dall’amore (Istituto secolare Caritas Christi); I presupposti paolini per servire nella Chiesa senza servirsi della Chiesa (Operatori della Caritas Regionale). Roma- Auxilium Sr. Maria Ko Ha Fong ci scrive: «Vorrei condividere con i confratelli biblisti queste tre esperienze: «Nel gennaio 2008 sono stata invitata dalla Facoltà di Teologia Cattolica dell’Universtià di Frankfurt per una serie di lezioni all’interno del dipartimento Theologie Interkulturell, sul tema: Christentum und chinesische Kultur: eine spannungsvolle Begegnung (l’incontro tra il Cristianesimo e la cultura cinese). Al loro interno ho dedicato varie ore a riflettere su un approccio cinese alla Bibbia. Partendo dalla particolarità della scrittura cinese, dall’importanza dei testi classici e dalla modalità con cui i cinesi si accostano ai testi che vincolano la loro vita, ho cercato di rilevare alcune sensibilità dei cristiani cinesi nella lettura sapienziale e spirituale della Bibbia. Ho anche presentato alcune esperienze di lettura biblica con i seminaristi, suore e giovani in Cina. Ho provato a scrivere qualcosa al riguardo negli articoli: The Bible in , in Tripod, n.144, XVII (2007), 5-19; Die Bibel mit chinesischen Augen lesen, in China heute XXVII (2008), n. 155-156, 45-58. «Dal 18 settembre a 15 novembre 2008 ho partecipato al nostro Capitolo Generale XXII sul tema “Chiamate ad essere, oggi, segno ed espressione dell’amore preveniente di Dio”. Il racconto dell’evento della Pentecoste (Atti 1,13–2,11) ha accompagnato tutto il cammino capitolare e ne ha scandito le varie tappe. All’inizio di ogni tappa dedicavamo una mezza giornata alla lectio divina. I testi che ho offerto all’assemblea si trovano nella bancadati del sito delle FMA: http://www.cgfmanet.org. «Per l’anno paolino ho dato un piccolo contributo al volume pubblicato dai nostri confratelli a Ratisbonne (Gerusalemme): “Our heart is wide open for you” (2Cor 6,11), in M. FERRERO - R. SPATARO (ed.), Saint Paul Educator to Faith and Love, 2008, 11-34. Inoltre ho predicato gli esercizi spirituali a due gruppi di sacerdoti su San Paolo (in agosto 2008 a New York a tutti i sacerdoti e seminaristi cinesi che stanno studiando nel Nord America; in gennaio 2009 ai sacerdoti della diocesi di Macau). Ho cercato di accostare la figura di Paolo alla vocazione e al ministero del prete rilevando in particolare la sua forte autocoscienza di apostolo, l’amore che lo spinge, la sua relazione umana, il suo leadership, la sua strategia missionaria, la sua sapienza nel gestire la complessità, la sua capacità di soffrire e di affrontare la morte, il suo senso poetico, il suo umorismo, ecc.».

Roma - Pisana Juan J. BARTOLOMÉ continua il suo prezioso servizio al fianco del Rettor Maggiore, come suo Segretario. Avendogli chiesto qualche notizia sulle sue attività come biblista, ci segnala: «Oltre al corso tenuto all’UPS (nel 2007-2008), parecchie mute di Esercizi spirituali, qualche altre conferenza o brevi corsi di Formazione permanente (20- 21 gennaio 2009), queste sono state le attività specifiche: - Tre giornate su Paolo nella Facoltà di Teologia di Vitoria per la diocesi. - Illuminazione biblica della Strenna del RM al Salesianum nelle Giornate di Spiritualità Salesiana (22 gennaio). - Corso su Paolo per sacerdoti ed operatori Pastorali nella Prelatura Mixe (Ayutla, México, 7-13 marzo). - Giornata di formazione permanente nella CONFER (confederazione religiosi) di Burgos, Spagna (28 marzo 2009)».

Roma - Testaccio Gianni BARBIERO scrive: «Caro Miguel Angel, ti ricordo con molto piacere, dal tempo del tuo passaggio al Testaccio. Grazie degli auguri, che ricambio di cuore. Ti mando in annesso il questionario che mi hai inviato, e rispondo brevemente alle tue domande. Quanto alle notizie mie, ti dico che da febbraio a settembre di quest’anno passerò un semestre sabatico a Berkeley nel nostro centro studi». Studenti di S. Scrittura Il 20 gennaio 2008 il Presidente, il Vice Presidente e il Segretario ABS hanno fatto visita alla comunità del Testaccio per incontrare gli Studenti di S. Scrittura. Nel presente anno sono: CABAÑAS Victor Luis PAR (Teologia biblica, dottorato, P. Univ. S.Tommaso) FILIPETTO Moreno ICP (Scienze bibliche, P.I.B.) HO TRONG PHU Paolo VIE (Teologia biblica, P.U.G.) KIBAMBA KABILA Paul Eric AFC (Teologia biblica, P.U.G.) MALUNGU Lambert AFC (Scienze bibliche, licenza P.I.B.) NGUYEN NGOC Vinh VIE (Scienze bibliche, P.I.B.) PEREIRA DA SILVA Jeferson Luiz BSP (Teologia biblica, P.U.G.) SOE NAING Mariano MYM (Teologia biblica, P.U.G.) VAZHAMPLACKAL Abraham ING (teologia biblica, dottorato, P.U.G.) WYCKOFF Eric John SUE (Scienze bibliche, P.I.B.) ZOSIAMA John ING (Scienze bibliche, P.I.B.) Dopo cena abbiamo trascorso un’oretta insieme, fraternizzando e presentando l’ABS e le sue iniziative alle “speranze” dell’associazione.

Roma - UPS Cesare BISSOLI Docente emerito di Bibbia e Catechesi, nell’ottobre 2008 ha preso parte come Esperto, insieme con don Giorgio Zevini, al Sinodo dei Vescovi sul tema La Parola di Dio nella vita e missione della Chiesa, dando un notevole contributo alla redazione dei documenti. Ha tenuto in seguito conferenze sul Sinodo in diverse diocesi italiane. Ha partecipato alla Équipe Europea di Catechesi (Lisbona, maggio 2008) con una relazione su Il primo annuncio alle origini della Chiesa. Negli anni 2007, 2008, 2009, in qualità di coordinatore nazionale dell’ Apostolato Biblico, ha guidato i Convegni nazionali rispettivamente su “Bibbia e liturgia”, “Bibbia e mondo giovanile”, “La Parola di Dio nella Chiesa”. È intervenuto in diversi incontri con relazioni sull’argomento “Bibbia e catechesi”.

Mario CIMOSA Professore Ordinario di Antico Testamento, è anche Direttore dell’Istituto di Teologia Pastorale. Come Visiting Professor, nel primo semestre 2008-09, ha tenuto un corso per i dottorandi dell’Institutum Patristicum Augustinianum sulle Versioni latine della Bibbia. Ha partecipato alla LXX International Confererence (Wuppertal, 23.06-27.07.2008), con la relazione: Angels and Demons in the Theologie of Book of Job (LXX), in collaborazione con la prof. G. Bonney. Nel LVII Colloquium Biblicum Lovaniense (Leuven, 5-7.08.2008) ha svolto la relazione: The Greek Psalms in the New Testament. Dal 25 agosto all’8 settembre 2008, insieme con i proff. L. Gallo e C. Pastore, ha organizzato e guidato il quarto Viaggio di Studio in Turchia e Grecia (tema: “La Chiesa delle Origini. Sui passi di San Paolo”) organizzato dal Dipartimento di Pastorale giovanile e Catechetica dell’UPS. Alla fine di dicembre ha guidato il Seminario di studio per Sacerdoti, Operatori pastorali e Catechisti della diocesi di Ascoli Piceno sul tema: “Discepoli di Gesù sulle orme di Paolo”.

Corrado PASTORE Docente di Catechesi biblica, il 6 marzo c.a. ha presentato la tesi di dottorato in Teologia pastorale: Il cammino biblico della Chiesa latinoamericana da Medellín (1968) a Santo Domingo (1992). Idee - Persone - Servizi (Relatore: Cesare Bissoli). Ha preso parte alla VII Assemblea Plenaria della Federazione Biblica Cattolica (Dar Es Salaam, Tanzania, 24.06-3.07.2008), in qualità di Coordinatore della sub-regione Roma della FBC. È stato anche membro della Équipe che ha organizzato e guidato il XX Viaggio di studio “La Chiesa delle origini. Sui passi di Paolo”, in Turchia e Grecia, promosso dal Dipartimento di Pastorale giovanile e Catechetica (25.08-08.09.2008).

Juan PICCA scrive: «Caro Miguel Angel, […] Próximamente deberé regresar a Argentina después de 46 años trascurridos fuera de mi tierra... Respondo a tu pedido, aunque durante los últimos quince años he debido dedicar la mayor parte de mi tiempo y de mis energías a los problemas de una nueva biblioteca y no precisamente a la Biblia, si bien he continuado a dar clases sobre todo de Evangelios Sinópticos y Hechos de los Apóstoles». Il Visitatore dell’UPS, don Joaquim D’Souza, ha così dato comunicazione della sua partenza dalla Università Salesiana: «Il 15 febbraio è partito don Juan Picca per l’Argentina, dopo 45 anni di fedele servizio all’Università come docente nella Facoltà di Teologia (di cui fu Segretario e poi Decano per un sessennio), Direttore dell’Istituto di Spiritualità e della Rivista “Quaderni di Spiritualità”, e per gli ultimi 15 anni Prefetto della Biblioteca. «In tutti i suoi incarichi, ma specialmente in quello della Biblioteca, don Picca si è sacrificato senza minimamente risparmiarsi. Se la nostra biblioteca è quello che è, è largamente dovuto al diligente e intelligente lavoro quotidiano di don Picca. La Visitatoria e l’Università salesiana sono immensamente in debito con lui. «Grazie, don Picca, e Dio ti benedica nel tuo nuovo incarico di Coordinatore dell’Instituto Salesiano de Estudios Teológicos di Buenos Aires. Ti accompagniamo con la nostra preghiera, la nostra riconoscenza e il nostro affetto fraterno».

Manlio SODI scrive: «Caro Miguel Angel, [...]. Come persona immersa nella liturgia sono certo molto coinvolto con l’ABS anche se ho potuto partecipare – con frutto – solo all’incontro di Cremisan quando ero Decano. In questo tempo ho pubblicato varie cose, più articoli che volumi. Tra questi, una presentazione e indice analitico di un documento fondamentale per portare la Bibbia nell’assemblea liturgica: La premessa al Lezionario […]».

Morand WIRTH così ha scritto a Miguel Angel Álvarez: «Bonnes fêtes! À l’occasion des fêtes de Noël et de fin d’année je désire partager avec vous quelques nouvelles, comme on le fait naturellement en famille et avec les amis. Vous m’excuserez si je parle de moi… «Cela fait maintenant 12 ans que je suis à Rome, à l’“Université de Don Bosco pour les jeunes”. Les salésiens vivant sur place sont répartis dans 6 communautés, dont 3 sont formés d’étudiants et 3 de personnel “stable”. Quand je suis venu ici en 1996, j’ai d’abord été nommé dans la communauté Saint- Thomas, qui rassemble les jeunes confrères qui font leur dernière année d’études comme diacres avant l’ordination. De 1998 à 2004, je suis passé dans la communauté Saint-François-de-Sales. «Depuis 2004, me voici dans la communauté Saint-Dominique-Savio qui regroupe 23 salésiens professeurs, de huit pays différents. Comme tous les confrères “stables”, notre mission principale consiste à assurer le fonctionnement de la “maison”: enseignement (en philosophie, théologie, éducation, communication sociale et droit canonique), recherche et publications, administration. Le service de la communauté est assuré par le directeur, le vicaire, l’économe, l’animateur liturgique, et les autres tâches communautaires. Mais comme salésiens prêtres, nous assurons aussi selon les possibilités un ministère d’animation pastorale et spirituelle. Chaque dimanche, je donne un coup de main dans la paroisse voisine. «Il y a un an, avec d’autres confrères ordonnés prêtres en 1967, nous avons fêté en communauté et avec nos familles le 40e anniversaire de notre ordination sacerdotale. Entre-temps me voici devenu un professeur “émérite”! Autant dire que j’ai passé les 70 ans prévus par nos statuts. Mais notre supérieur général, don Pascual Chávez, m’a demandé de rester disponible jusqu’à 75 ans. Pourquoi pas, si Dieu nous prête vie! «À côté des occupations ordinaires et quotidiennes, nous sommes assez souvent sollicités pour des activités de formation, d’animation ou de prédication. En janvier dernier, avec le confrère chargé de la “cause des saints”, nous nous sommes rendus à Chambéry, pour fêter saint François de Sales, patron du diocèse, mais aussi pour faire avancer la cause de canonisation du chanoine Camille Costa de Beauregard, qu’on appelle parfois le “Don Bosco de Chambéry”, fondateur de l’Orphelinat “Le Bocage”. J’ai été associé également à une autre cause de canonisation, qui nous tient à cœur en tant qu’Alsaciens: celle de la Mère Alphonse-Marie Eppinger, fondatrice des sœurs de Niederbronn. En ce qui concerne la cause du Père Auguste Arribat, j’espère d’ici peu pouvoir finir la rédaction de la Positio sur la vie et les vertus de cet authentique “serviteur de Dieu” et de ses frères. «Au mois de mai, j’ai été sollicité par les confrères de l’Inde à animer une session de formation permanente à Bangalore, dans le sud de ce grand pays, où la congrégation est en rapide expansion avec plus de 2300 salésiens. À la fin de la session, nous avons pris l’avion pour Calcutta, où nous étions les hôtes de la maison provinciale des salésiens. Nous avons prié sur la tombe de Mère Thérésa, la “sainte de Calcutta”. «Au mois d’août, le provincial des salésiens de l’Afrique occidentale francophone m’a demandé de prêcher la retraite des novices et celle des confrères à Gbodjomé, près de Lomé, au Togo. Pendant le week-end on m’a piloté jusqu’au Bénin, où j’ai pu connaître les œuvres salésiennes de Cotonou et de Porto-Novo. Le jour de mon départ, 17 novices ont fait leur première profession religieuse, un beau chiffre plein d’espoir pour l’avenir du charisme de Don Bosco en Afrique. «Au cours de l’année 2008, les visites et les retraites spirituelles sur les lieux de saint François de Sales se sont poursuivies, notamment début juin avec les novices salésiennes, avec les anciennes élèves fin juin, avec les sœurs de saint François de Sales de Padoue en juillet, et en septembre avec les confrères de la province de Manaus, au Brésil. Pour aider le pèlerin, j’espère pouvoir publier en 2009 un Guide contenant des indications sur la géographie, l’histoire et la spiritualité des lieux que nous visitons: Annecy, Sales, Thorens, La Roche, Chambéry, Les Allinges, Thonon, Genève. Le Guide contiendra également des informations sur d’autres lieux qui ont un lien avec François de Sales: Paray-le- Monial, Taizé, Cluny, Ars et Lyon. «Pour l’année 2009, les projets ne manquent pas. De nouveaux voyages sont prévus au pays de saint François de Sales en mars, en avril et en mai. En avril également, les confrères du Rwanda m’ont sollicité pour animer une session de formation permanente pour les salésiens de la région des Grands Lacs. Au mois de juillet, les sœurs salésiennes d’Haïti m’ont demandé d’animer leurs retraites annuelles. Nous ferons… si Dieu nous donne la possibilité et la force pour réaliser ces divers projets. «Une des tâches qui est demandée aux professeurs, c’est de faire des recherches, d’écrire et de publier. Comme on dit en anglais, publish or perish! Pour exister, il faut publier… en espérant quand même que ce que nous écrivons peut être utile à quelqu’un. Pendant ces deux ou trois dernières années, mon thème a été “Don Bosco et la Bible”, ou plutôt lire “La Bible avec Don Bosco”. En parcourant les écrits de notre fondateur et les témoignages recueillis sur lui, il est possible de reconstituer en quelque sorte sa Bible. C’est ce que j’ai essayé de faire, en commençant par l’Ancien Testament. En m’inspirant du dernier synode des évêques consacré à la Parole de Dieu, j’ai voulu montrer comment Don Bosco a lu, prié et vécu la Parole de Dieu. J’ai trouvé un homme passionné par la Bible. Il l’interprète évidemment comme un homme de son temps, bien avant le concile Vatican II, mais je pense que le lecteur pourra en faire son profit encore aujourd’hui. «Un enfant nous est né, un fils nous a été donné», a annoncé le prophète Isaïe huit siècles avant Jésus Christ (Is 9,5). Dans la joie de la naissance du Fils de Dieu sur la terre, je vous salue cordialement, en vous souhaitant tous les biens temporels et spirituels désirables.

Rafael VICENT Vice-direttore della comunità San Tommaso (diaconi), ha tenuto un Corso sulla Enciclica Spe salvi presso le Suore Domenicane a Burriana (Spagna).

Giorgio ZEVINI Dal 2005 Decano della Facoltà di Teologia UPS, ha collaborato in qualità di Esperto della Segreteria generale al Sinodo dei Vescovi del 2008 sul tema: “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” (5-26 ottobre 2008), fin dalla sua preparazione. Con don Pacheco Dionisio è stato coordinatore e animatore del Corso per Missionari svoltosi presso l’UPS dal 15 settembre al 6 dicembre 2008. Membro del Comitato di redazione della Rivista: “Parola Spirito e Vita. Quaderni di lettura biblica” (EDB, Bologna), è coeditore delle Collane “Lectio divina per la vita quotidiana” (ed. Queriniana). Ha svolto diverse relazioni in corsi e convegni. In particolare: a) ai Membri della Conferenza dei Vescovi latini del Medio Oriente sul tema dei Lineamenta del Sinodo dei Vescovi (24-25.10.2007): 1) “Tra Vaticano II e Sinodo del 2008: esperienze ed attese”; 2) “Nodi teologici e pastorali a riguardo della Parola di Dio”; 3) “La Parola di Dio nella vita della Chiesa”; 4) “La Parola di Do nella missione della Chiesa”; 5) “La Bibbia nel dialogo ecumenico, interreligioso, interculturale”. – b) al Corso di Formazione per missionari su: “La lectio divina: spiritualità, teologia e prassi con esempi tratti da testi biblici” (UPS, Roma, 18-20.09;8-15.10.2007); - c) ai novizi salesiani (Genzano di Roma) su la “Lettura, spiritualità e preghiera dei Salmi”; - d) presso la Pont. Università Urbaniana in Roma sul tema: “La Parola di Dio, animatrice della vita consacrata” (nov. 2007). Convegno “Sui sentieri di Paolo” Per l’anno paolino l’Università Salesiana ha organizzato il Convegno interdisciplinare “Sui sentieri di san Paolo” (23-24.04.2009), che toccherà i seguenti temi: Paolo un rabbino “romano” nella cultura ellenistica (M. Marin); Paolo maestro di dialogo tra fratelli, fede e culture diverse (S. Palumbieri); Rispettosi della legge, sotto la guida dello Spirito (M. Graulich); I diritti della persona nei dispositivi delle istituzioni del tempo (J. Pudumai Doss); La figura di Paolo nella cinematografia (F. Lever - C. Tagliabue); La trasmissione del pensiero paolino nei Padri dell’Oriente (M. Maritano); La trasmissione del pensiero paolino in alcuni Padri della chiese d’Occidente (B. Amata); Paolo un’ermeneuta dell’antica alleanza per un’alleanza nuova in Cristo (R. Vicent); La coscienza morale cristiana in Paolo (P. Carlotti); Educare alla fede di fronte alle sfide e alle attese di molteplici culture (J. Vallabaraj); Dalle forme paoline di “vocazioni” all’educazione della chiamata in Cristo (M.O. Llanos); Educare oggi, tra fede e cultura (G. Ravasi).

Torino - Crocetta Francesco MOSETTO Ha terminato il suo servizio come Preside della Sezione di Torino della Facoltà di Teologia UPS. Nel 1° semestre 2008-2009 ha tenuto il corso sulle Lettere paoline e apostoliche nella sede romana. Ha partecipato con una relazione (La domus ecclesiae nelle lettere di Paolo) al Simposio paolino di Tarso (giugno 2008). È intervenuto al Convegno promosso dalla Fondazione San Paolo di Torino con una relazione sul tema L’attività missionaria di San Paolo. Ha tenuto un corso di Esercizi spirituali per Confratelli sul tema San Paolo maestro di vita.

Fausto PERRENCHIO ci scrive: «Il mio impegno di ricerca è concentrato in questo momento sul tema: La parola di Dio negli scritti di Don Bosco, di cui ho offerto un saggio nel volume degli Atti del V Convegno mondiale ABS: Ripartire da Cristo, Parola di Dio, pp. 167-188. Il lavoro consta già ad oggi di 400 pagine e penso che, a ricerca ultimata, ammonteranno almeno a 450. Rispetto al saggio già pubblicato, alcuni dati dell’analisi delle citazioni bibliche di Don Bosco saranno meglio precisati. Inoltre, a livello di sintesi, ho intenzione di offrire qualche saggio di come Don Bosco usi la Scrittura nei testi più chiaramente pedagogici, a partire dalle Vite di Luigi Comollo, Domenico Savio, Michele Magone e Francesco Besucco, per giungere al Giovane Provveduto e agli scritti riguardanti il Sistema preventivo. «Nel contempo continuo a rispettare i miei impegni ordinari di docenza in Facoltà (corsi di Antico Testamento), a offrire brevi corsi biblici, Esercizi e ritiri spirituali di impostazione biblica a Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, altre congregazioni e gruppi giovanili e laicali. Ogni tanto giungono richieste di contributi biblici da parte dei superiori maggiori e degli organismi ispettoriali, il cui utilizzo rimane spesso avvolto nel mistero». Marco ROSSETTI Docente nella Sezione di Torino della Facoltà di Teologia UPS (Sinottici e Letteratura giovannea; Ebraico; Teologia biblica: Esegesi spirituale delle S. Scritture), sta lavorando a un Commentario esegetico del Primo libro dei Maccabei. Ha tenuto diversi corsi per Confratelli (Corso del Quinquennio per Giovani Presbiteri Salesiani), Religiose (Corso di Teologia per Claustrali), Laici (per il Master in Teologia per Laici dell’Arcidiocesi di Torino e l’Ispettoria Salesiana ICP; in diverse Parrocchie; per Operatori pastorali). Ha predicato numerosi ritiri spirituali per Religiosi e Religiose in forma di Lectio Divina e ha animato tre pellegrinaggi paolini a Roma in occasione dell’Anno Paolino.

R EPUBBLICA C ECA Praha Ladislav HERIÁN scrive: «Caro Miguel Angel, […] Anche se sono il membro della ABS, per adesso non ho partecipato al nessun convegno. Motivi sono questi: il tempo, i soldi, e soprattutto il sentimento di non avere niente da dire (non sono all’università e non ci insegno gia da 7 anni). Non pubblico niente e da anni non ho pubblicato niente. Non sono quindi in grado di rispondere alle Tue domande. Ti scrivo gia per farmi sentire, mi fa sempre piacere di far parte della ABS, anche se solamente cosi passivo».

Antonin PRAŽAN scrive: «Carissimo Miguel, Ti saluto dalla Rep. Ceca. […] Nel settembre 2008 ho ricevuto una nuova obbedienza: da Brno-Lisen sono stato spostato a Česke Budejovice nel nostro teologato. Continuo a insegnare esegesi dell’A.T. nella Facoltà statale di Teologia, dove studiano i nostri confratelli. Gli Studenti sono pochi, ma andiamo avanti. Ci sono molti laici, e perciò i confratelli sono immersi nella realtà anche durante la loro formazione intellettuale... La presenza dei docenti e il loro sforzo in questa “frontiera laica” ci offre la possibilità di cercare nuove vie per trasmettere il messaggio cristiano e di ri- pensare come presentare la teologia alle persone che si preparano a essere non teologi ma educatori. «Quanto al prossimo incontro, nel maggio 2010 dovrebbe svolgersi a Roma un convegno in occasione del centenario del PIB. Mi sembra perciò opportuno sfruttare tale occasione per vederci tra noi, salesiani. Per non mescolare l’ incontro PIB con il convegno dei biblisti salesiani, suggerisco di tenere questo nel 2011. Opterei per un luogo accessibile da diverse parti. A Gerusalemme mi piacerebbe, ma sarebbe per me più costoso che andare per es. in Italia; perciò Roma. Per quanto riguarda il tema, potrebbe rispondere all’ultimo Sinodo dei vescovi (ottobre 2008), tipo: come rendere accessibile la Parola di Dio ai giovani. Ma sarebbe utile riflettere sul metodo per abilitare i nostri confratelli o altri studenti di teologia a fare esegesi. Molti di noi insegnano ai teologi come me e mi domando come fare, quali contenuti e materiale usare (anche la didattica!), così che i nostri confratelli non imparino soltanto un mucchio di informazioni, ma sappiano fare in maniera adeguata l’esegesi; cioè che il nostro incontro ci aiuti a insegnare bene in maniera adeguata alle esigenze di oggi. Qualche scambio degli strumenti, dei curriculi […]».

P OLONIA Krá kow Sylwester JĘDRZEJEWSKI Preside e Docente – insieme con Roman Mazur - nel Seminario salesiano e presso la Pont. Accademia Teologica di Cracovia, ci aggiorna intorno ai nostri colleghi polacchi: H. Drawnel e R. Rubinkiewicz insegnano all’Università cattolica di Lublino; R. Kempiak nella Facoltà teologica di Wrocław; S. Jankowski all’Università Mikołaj Kopernik di Toruń; D. Sztuk all’Università Card. S. Wyszyński di Varsavia; A. Sulik nel Seminario salesiano di Łódź.

S PAGNA Barcelona Jordi LATORRE Direttore della comunità salesiana (15 confratelli, ai quali aggiungere dieci confratelli ammalati) e di tutta l’opera salesiana di Martí-Codolar, è Professore di NT-Letteratura giovannea presso la Facoltà di Teologia della Catalogna; insegna nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose, sponsorizzato dalla FT UPS (Introduzione alla S. Scrittura); tiene anche corsi nell’Instituts de Teologia Fondamental dels Jesuïtes, Sant Cugat del Vallès, collegato con la FTC, e nell’Institut Superior de Litúrgia di Barcelona, anch’esso collegato con la FTC (Salmi della Liturgia delle Ore). Con lui collabora Xavier Matoses, che sta completando il dottorato alla Facoltà di Teologia,

Sevilla Miguel Angel ÁLVAREZ È direttore della comunità formatrice degli studenti di teologia e insegna nel Centro de Estudios Teológicos de Sevilla (Pentateuco e Libri storici dell’AT).

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Rendiconto amministrativo (anno 2008) Voci Dare Avere In cassa al 31 dicembre 2007 € 7747.33 Vendita libri ABS € 250.00 Viaggi Presidenza € 400.00 Stampa Bollettino N. 21 € 500.00 Stampa vol. ABS, “Passione apostolica” € 481.05 Contributo traduz. inglese vol. ABS € 1000.00 Posta € 120.00 Libri e Cancelleria € 25.00 Totale € 2526.05 In cassa al 31 dicembre 2008 € 5471.28

VI Convegno ABS Sintesi provvisoria dei risultati dell’inchiesta

Ecco una sintesi delle risposte finora (febbraio 2009) arrivate al questionario inviato ai Soci dai Consiglieri delle tre regioni (Africa- Europa, America, Asia-Australia- Oceania). Quanto all’anno, la maggior parte (9/16) suggerisce il 2011; solo qualcuno (3/16) propone il 2010; altri (4) sono indifferenti. Circa la località, la maggior parte propone Gerusalemme (10/16); alcuni propongono Aleppo, con la possibilità di visitare la Siria (3/16); uno solamente Roma; gli altri non esprimono preferenze. Quanto al tema, il più gettonato è san Paolo (5/16); segue il Sinodo 2008 (2/16) con le sue ricadute, spec. Bibbia e catechesi (2/16); vari suggerimenti riguardano l’area salesiana: Don Bosco e la Bibbia (3), Pauline Evangelization and the Preventive System of Don Bosco (1), Formazione dei biblisti salesiani (1), in particolare in ordine all’insegnamento (2, dei quali 1 attira l’attenzione sulle lingua bibliche); si suggerisce anche (1) il tema Bibbia e diritti umani, con riguardo all’ultimo congresso FBC e al prossimo Sinodo dei vescovi.

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Ai Soci ABS Dal Consigliere della vostra Regione (America, Asia e Australia- Oceania, Europa e Africa) avete ricevuto tre richieste: 1. compilare una scheda personale, che serve per mantenere i contatti e aggiornare lo status della nostra Associazione; 2. dare notizie sulle proprie attività e pubblicazioni, per farle conoscere anche agli altri Soci; 3. esprimere suggerimenti per il prossimo Convegno mondiale: data; località; tema/i. Chi ancora non avesse risposto, è pregato di scrivere quanto prima, possibilmente con allegato e- mail, al rispettivo Consigliere. Grazie! la Presidenza Soci ABS 2009

Rik Alen BEN Hechtel Francis Alencherry INC Calcutta Miguel Ángel Álvarez SSE Sevilla Consigl. ABS Europa-Afr. Jesús Arambarri SMA Tlaquepaque Victor Antonyraj INT Coimbatore Arnulfo Arrubla COM La Ceja Gianni Barbiero IRO Roma Docente Pont. Ist. Biblico Juan Bartolomé SMA Roma Robert Bauer SUE New Rochelle Vladimir Baxa SLK Bratislava Zepherinus Baxla ING Shillong Cesare Bissoli UPS Roma Paolo Bolognani INE Albaré Gillian Bonney Coop. sal. Roma Ugo Bussolino ICP Châtillon Carlo Buzzetti UPS Lyon Victor Luis Cabañas PAR Roma John Cabrido FIN Papua - New Guinea Luis Alfredo Cárdenas COB Bogotà Hernán Cardona COM Medellín Francisco Cervantes Tlaquepaque Pascual Chávez Villanueva Roma Rettor Maggiore Mario Cimosa UPS Roma Enrico dal Covolo UPS Roma Henryk Drawnel PLO Lublin Antonio Falcone IME Torre Annunziata Nilson Faria dos Santos BBH Belo Horizonte Ispettore Lanfranco Fedrigotti CIN Hong Kong Fabio Ferrario ILE Torino-Leumann Mario Fiandri CAM El Petén, Guatemala Vicario Apost. Giuseppe Gamba ICP Castelnuovo D.Bosco Francisco Javier González VEN Caracas Wolfgang Gruen BBH Belo Horizonte Josef Heriban UPS Roma Ladislav Heryán CEP Praha Norbert Hofmann GEM Roma (Pont. Cons. Unità dei Cristiani) Stanislaw Jankowski PLN Alexandrow Kujawski Jean Silvain Jeannot HAI Port-au-Prince Sylwester Jędrzejewski PLS Kraków James Kadankavil INK Bangalore Sebastian Karotemprel ING Shillong Ryszard Kempiak PLO Wrocław Maria Ko Ha Fong FMA Roma Miroslaw Kokoł PLO Kopiec George Kottiry INK Aluva Michael Krämer GEM Benediktbeuern Enrique Lapadula ABA Puerto Deseado Martin Lasarte ANG Luanda Jordi Latorre Castillo SBA Barcelona Arthur Lenti SUO San Francisco Celestino Lingad FIN Parañaque Jos Luyten BEN Oud-Heverlee Sylvanus Lyngdoh ING Shillong John Madasseril INT Coimbatore Scaria Mattam INK Bangalore Roman Mazur MOR Kraków Pedro H. Medrano González CAM Tegucigalpa Ronald Menezes INB Mumbay Francis Moloney AUS Melbourne Ispettore Lillo Montanti ISI S. Alfio Mauro M. Morfino ISA Cagliari Francesco Mosetto ICP Torino Presidente ABS Yohane Toyokatsu Namiki GIA Osaka Gabriel Ngendakuriyo AFC Isp. Lubumbashi Ispettore Tadeusz Niewęgłowski PLE Berlin Krzysztof Owczarek AFE Dodoma (Tanz.) Corrado Pastore UPS Roma Segretario ABS Juan Pablo Perón VEN Caracas Fausto Perrenchio ICP Torino Juan Picca UPS Buenos Aires Stephen Placente FIN Parañaque Felipe Plascencia MEG Sahuayo Consigliere ABS America Silvestre Pongutà COB Bogotà Antonín Pražan Praha Mario Provera MOR Bethlehem Shaji Francis Puykunnel ING Shillong Aldo Ranieri ABB San Justo BA Charles Rathnasamy INT Bangalore Hugo Reyes NEM Tlahuitoltepec Stephen Rodrigues INB Mumbay Miguel Rodriguez Ruiz GEM Benediktbeuern Angel Roncero CAM Quetzaltenango Marco Rossetti ICP Torino Pierpaolo Rossini INE Belluno Ryszard Rubinkiewicz PLS Lublin M. Dolores Ruiz Perez FMA Sevilla Gaston Ruvezi, vescovo Sakania, R.D. Congo Vescovo Alcides Silva BSP Araras SP Vincenzo Soccorso CIL Santiago Artur Sulik PLE Łódź Dariusz Sztuck PLN Lomianki Thomas Tharayil INK Angadikadavu Mathew Thekkekara INK Bangalore Cons. ABS Asia -Aus.-Oc. James Theofilus AFE Thanjavur Joseph Shabu Thottumkal INK Bangalore Jan van der Valk BEN Apeldoorn Francesco Varagona ISI Messina Jose Varickasseril ING Shillong Joan M. Vernet MOR Jerusalem Rafael Vicent UPS Roma Vice-Presidente ABS Michele Viviano ISI Messina Otto Wahl GEM Benediktbeuern Julian Wawro FRA Lyon (Louvain-la-N.) Michael Winstanley GBR Bolton Ispettore Morand Wirth UPS Roma Giorgio Zevini UPS Roma

Soci ABS e Salesiani biblisti defunti André Barucq (Lyon) 16.05.1986 cf. Bollett. ABS 2, 62-66; 4, 31-38 Jules Cambier (Bruxelles) 15.08.1992 cf. Bollettino ABS 9, 52-53; … Giorgio Castellino (Roma) 24.08.1992 cf. Bollettino ABS 9, 47-51 Antonio Charbel (Sâo Paulo) 7.01.1988 cf. Bollettino ABS 5, 52-57 Severino Fabris ICP (Torino) 2.10.2004 cf. Bollett. ABS 19, 94s Mario Galizzi ICP (Torino) 26.02.2007 cf. Bollettino ABS 20, 31 Ugo Gallizia (UPS, Roma) 5.09.1963 cf. Bollettino ABS 7, 37-42 Paolo Iafolla IAD (Ancona) 1.04.2007 cf. Bollettino ABS 21, 55 Joseph Ishikawa Kosuke (Giappone) 14.04.2004 Francesco Laconi (Cremisan - Roma) 29.10.1983 Karl Kruse ICP (Torino - Crocetta) 3.01.2005 cf. Bollett. ABS 19, 94 Nicolò Loss UPS (Roma) 10.07.2001 cf. Bollett. ABS 3, 68-74; 16, 6-9 Florencio Mezzacasa (Argentina) 21.03.1998 Giacomo Mezzacasa (PAS, Torino) 1955 cf. Boll. ABS 7, 32-36; 20, 22-25 Joaquím Salvador (Sâo Paulo) 7.05.1995 cf. Bollettino ABS 12, 7 Mario Schiro (Guatemala) 8.01.2004 cf. Bollettino ABS 18, 23-24 Adam Smigielski, Vesc. Sosnowiec (Polonia) 3.10.2008 cf. Boll. ABS 22 Andrzej Strus UPS (Roma) 12.06.2005 cf. Bollett. ABS 19, 93; 20, 32-42 Leonard van der Bol (Olanda) 8.12.2007 cf. Boll. ABS 21, 55 Jozef Wilk (Polonia) 19.07.2003 PUBBLICAZIONI Miguel Angel ÁLVAREZ Ÿ Para navegar por las aguas de la lectio divina. Adviento - Ciclo B (materiali di Lectio Divina per i giovani ei catechisti). Ÿ Para navegar por las aguas de la lectio divina. Cuaresma - Ciclo B (idem). Ÿ Hacia una nueva lectura el libro del Éxodo, “Isidorianum” 32-33 (2007) 159- 183.

Gianni BARBIERO Il regno di JHWH e del suo messia. Salmi scelti dal primo libro del salterio (Studia Biblica 7), Città Nuova, Roma 2008. Ÿ The risks of a fragmented reading of the Psalms: Psalm 72 as a case in point, ZAW 119 (2007) 67-91. Ÿ Alcune osservazioni sulla conclusione del Salmo 89 (vv. 47-53), Bib 88 (2007) 536-545. Ÿ Il fuoco dell’amore, in P. CIARDELLA - M. GRONCHI (edd.), Le passioni (Scritture - Percorsi critici attorno al testo biblico), Paoline, Milano 2008, 12-14 Ÿ Voglio scendere per liberarli, Horeb 51 (2008/3) 15-21.

Juan J. BARTOLOMÉ Ÿ Dichosa tú, que has creído. Las etapas del camino de fe de María (Madrid: CCS, 2006). Beata colei che ha creduto (Lc 1,45). Il pellegrinaggio di fede di Maria (Torino: Elledici, 2007). Ÿ Jesús de Nazaret, formador de discípulos. Motivo, meta y metodología de su pedagogía en el evangelio de Marcos (Madrid: CCS, 2007). Ÿ “El evangelio de Marcos, manual de educación en la fe. Motivo, método y meta de la pedagogía de Jesús”: Misión Joven 360 (2007) 31-56. Ÿ “Jesús de Nazaret, formador de discípulos. Motivo, método y meta de la pedagogía de Jesús según el evangelio de Marcos”: Salesianum 69 (2007) 453- 476. Ÿ “Pablo, evangelizador y evangelio. El apóstol, modelo de evangelización y contenido del evangelio”: Misión Joven 371 (2007) 5-14. Ÿ “Contemplare Dio nella sua Parola, compito di apostoli”: Note di Pastorale Giovanile 41 (2007) 28-39. “Contemplar a Dios en su Palabra. Oficio de apóstoles”: Misión Joven 372-373 (2008) 5-16. Ÿ “Señor, amigo de la vida” (Sb 11,26). El amor, paciente y pedagógico, del Dios creador”: Salesianum 70 (2008) 29-54. Ÿ “Bog Odgaja Zato Sto – i kada ñ spasava. Motiv, hod i ciij Bozje pedagogije izlaska”, Kateheza 30 (2008) 5-18. Ÿ “Gesù di Nazaret, formatore dei discepoli. Motivo, metodo e meta della pedagogia di Gesù secondo il vangelo di Marco”, in: R. VINCENT - C. PASTORE (cur.), Passione apostolica. “Da mihi animas”, Roma 2008, 85-103.

Cesare BISSOLI Ÿ La Bibbia nella vita e nella missione della Chiesa 2006/2007. Un anno di lavoro nel Settore Apostolato Biblico della CEI, in UCN, in “Notiziario UCN” 36 (2007) 3, 86-95. Ÿ E voi chi dite che io sia? (Mc 8,27-30). Itinerari biblici giovanili, in “Note di Pastorale Giovanile” 41 (2007) dicembre, 37-43. Ÿ Contribución de la enseñanza escolar catolica a la formación humana, in “Bordón. Revista de Pedagogía” 58 (2006), N.° 4y5, 661-672. Ÿ Dalla Bibbia alla catechesi, in: Diocesi Cassano allo Ionio, Sulla tua Parola (Atti del Convegno diocesano, 27-28.11.2007), Ed. Velar, Gorle (Bergamo) 2008, 159-170. Ÿ Giovani e Sinodo sulla Parola di Dio, in “Note di Pastorale Giovanile” maggio 2008, n. 5, 30-33; Appendice, 1-16. Ÿ La speranza di una persona da una persona che dà speranza. Comprensione biblica, in G. ZEVINI – M. TOSO (a cura), L’enciclica “Spe Salvi” di Benedetto XVI. Introduzione al testo e commento, LAS, Roma 2008, pp.26-37 Ÿ A dieci anni dalla pubblicazione del Direttorio Generale per la catechesi/4. La terza parte: la pedagogia della fede, in Catechesi 77 (2007-2008) 8, 38-54. Ÿ La Bibbia, “grande codice” della cultura nella scuola. Il contributo dell’insegnamento della religione cattolica, in “Orientamenti pedagogici” 55 (2008) 4, 629-683. Ÿ Paolo di Tarso “ il primo dopo l’unico”, in “Insegnare Religione” 18 (2008) 5, 229-237. Ÿ L’uso e l’apporto delle fonti bibliche, in Z. TRENTI, Il linguaggio nell’educazione religiosa. La parola alla fede, Elledici, Leumann (Torino) 2008, 133-150. Ÿ In cammino con San Paolo. Schede di lavoro per l’Anno Paolino, Elledici, Leumann (Torino) 2008, 182 pp. Ÿ Dio parla, Dio ascolta. Una lettura del XII Sinodo della Chiesa sulla Parola di Dio, LAS, Roma 209, 130 pp.

Mario CIMOSA Ÿ M. CIMOSA e L.A. GALLO (a cura), La Chiesa delle Origini. Viaggio di studio sui passi di Paolo, UPS, Roma 2008 (ad uso degli studenti). Ÿ Ipotesi di esegesi canonica applicata all’Antico Testamento, in «Sacrum Ministerium» 14,1 (2008) 93-111. Ÿ La ricerca del senso nell’Antico Testamento, in «Ricerca di senso. Analisi esistenziale e logoterapia frankliana», 3 (2008) 335-368 Ÿ Serie di articoli nella rubrica “Doppio Taglio” in «Presenza Cristiana»: Ovunque risplende la tua Gloria (Salmo 148), n. 05 (2007) 22-24; E’ bello cantare al Signore (Salmo 147), n. 7 (2007) 22-24; Rendimi giustizia (Salmo 7), n. 8 (2007) 51-53; Hai misurato i miei giorni (Salmo 38), n. 1 (2008) 21-22; Invano veglia il custode (Salmo 126), n. 2 (2008) 20-22; Fino a quando? (Salmo 12), n. 3 (2008) 20-21; A te alzo i miei occhi (Salmo 123), n. 5 (2008) 53-54; A gran voce lo supplico (Salmo 141), n. 6 (2008) 53-54. Ÿ (con C. BUZZETTI), Rubrica “Bibbia e Liturgia” (serie di articoli), in «OMELIE - Temi di predicazione» (Edizioni Domenicane, Napoli). Ÿ (con C. BUZZETTI), Pregare i Salmi (“Dossier” per la preghiera dei giovani), in «Note di Pastorale Giovanile» (Roma).

Enrico DAL COVOLO Ÿ La novità del Gesù di Nazaret di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI, in “Sacrum ministerium” 13 (2007) 60-69. Ÿ La Bibbia e i Padri. Vita di fede e studio delle Scritture, in “Consacrazione e servizio” 57/6 (2008) 42-50.

Antonio FALCONE Ÿ Tommaso Luigi Federici [in memoriam], in Rivista Liturgica 89 [4-5 2002], 576-583.801-806; Ÿ La lettura liturgica della Bibbia: il Lezionario, in Rivista Liturgica 89 [4-5 2002], 747-756; Ÿ La Bibbia diventa Lezionario, in Atti della Settimana Biblica Diocesana [21- 23 febbraio 2002], Piedimonte Matese 2002, 1-16. Ÿ Profilo biografico e bibliografia di Tommaso Federici, in Itinerarium 11 [2003], 17-55; Ÿ Il metodo della “Lettura Omega” negli scritti biblici, patristici, liturgici e teologici di Tommaso Federici, in Itinerarium 11 [2003], 71-95; Ÿ La comunità religiosa oggi, “scuola di preghiera”, in A. STRUS - R. VICENT [a cura di], Parola di Dio e comunità religiosa, ABS-LDC, Torino 2003, 87-97; Ÿ The religious community today “a school of prayer”, in M. THEKKEKARA [edited by], The word of God and the religious community, ABS, Bangalore 2006, 117-134; Ÿ “Annuncia la Parola ...” [2 Tim 4,2], in R. VICENT - C. PASTORE [a cura di], Passione apostolica. Da mihi animas, ABS-LDC, Torino 2008, 161-172; Ÿ Il discorso della montagna. Lettura analitica e retorica di Mt 5,13-16 [Parte I], in Parola e Storia 3 [2008], 67-101. Ÿ Il discorso della montagna. Lettura analitica e retorica di Mt 5,13-16 [Parte II], in Parola e Storia 1 [2009].

Wolfgang GRUEN Ÿ Evangelização, catequese e culturas na Exortação apostólica Ecclesia in America, in “Perspectiva Teológica” 266(2007) 2, 375-390. Ÿ O catecismo no Diretório Nacional de Catequese: novas perspectivas, in “Revista de Catequese” XXX, 120(2007) 4, 6-17.

Norbert HOFMANN Ÿ CUNNINGHAM, Philip A. – HOFMANN, Norbert J. – SIEVERS, Joseph, The Catholic Church and the Jewish People. Recent Reflections from Rome, Fordham University Press, New York 2007.

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Maria KO HA FONG Ÿ The Bible in China, in Tripod, n.144, XVII (2007), 5-19; Ÿ Die Bibel mit chinesischen Augen lesen, in China heute XXVII (2008), n. 155-156, 45-58. “Our heart is wide open for you” – 2Cor 6,11, in M. FERRERO- R. SPATARO (ed.), Saint Paul Educator to Faith and Ÿ Love, Jerusalem, Studium Theologicum Salesianum “SS Peter and Paul”, 2008, 11-34.

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Corrado PASTORE Ÿ (a cura), ISTITUTO DI CATECHETICA, Annale 2008. Rassegna annuale di studi di Catechetica e di Pedagogia Religiosa, Roma, ICA, 2008, pp. 118. Ÿ ASSOCIAZIONE BIBLICA SALESIANA, Passione Apostolica. Da mihi Animas (a cura di Rafael Vicent e Corrado Pastore), Elledici, Leumann 2008, pp. 240. Ÿ C. PASTORE - C. BISSOLI, Bibbia e Catechesi, in G. ZEVINI (a cura), Parola di Dio. Vita della Chiesa, LAS, Roma 2008, 45-57.

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Manlio SODI Ÿ (ed.), Ordinamento generale del Lezionario Romano. Annunciare, celebrare e vivere la Parola di Dio. Presentazione - Testo - Indice analitico-sistematico, Messagero, Padova 2007, pp. 126. Ÿ Tra annuncio, celebrazione e vita, in AA.VV., Dai Lineamenta all’ Instrumentum laboris del Sinodo sulla Parola di Dio per una Chiesa che prclama, celebra e vive. Il contributo di Rivista Liturgica [dossier], in “Rivista Liturgica” 95 (2008) 2, 360-367. Ÿ La “Parola” nella missione e nella vita della Chiesa. Tra documenti magisteriali, indicazioni bibliografiche e prospettive teologiche, in G. ZEVINI (ed.), La Parola di Dio vita della Chiesa, LAS, Roma 2008, 169-188.

Dariusz STUCK Ÿ 45 Sympozjum biblistów polskich (Pelplin, 18-20 września 2007), “Seminare” 25 (2008) 519-521. Ÿ recensione: Stanisław JANKOWSKI, Geografia biblijna, Oficyna Wydawniczo- Poligraficzna “Adam”, Warszawa 2007, “Seminare” 25 (2008) 549-551.

Mathew THEKKEKARA Ÿ “Lectio Divina - A Prayed Reading”, Salesian Animation Notes XIII, 3, Sept. - Dec., 2003, 65-97. Ÿ “Da Mihi Animas, Cetera Tolle”, ib., XVII, 2, May – Aug., 2007, 11-17. Ÿ “Saul and Paul”, ib., XVIII, 1, January – April, 2008, 21-27. Ÿ “Paul, A Missionary to the Gentiles”, ib., XVIII, 2, May – Aug., 2008, 24-31. Ÿ “Prayer in the Letters of St. Paul”, ib. XVIII, 3, Sept. – Dec., 2008, 47-54. Ÿ “Paul Communicates the Core of the Gospel”, Kristu Jyoti 24, 2, June 2008, 136-144.

Rafael VICENT Ÿ R. VICENT - C. PASTORE (a cura di), Passione apostolica. «Da mihi animas» (Leumann, Torino: Elledici 2008), pp. 240. Ÿ “«Dimoreranno in capanne perché sappiano…» (Lv 23,42s)”, in M. FERRERO e R. SPATARO (a cura di), “Tuo padre ed io ti cercavamo (Lc 2,48). La Terra Santa, la famiglia di Nazareth, modelli educativi. Studi in onore di don Joan Maria VERNET (Jerusalem: Studium Theologicum Salesianum 2007), 262-276.

Otto WAHL Ÿ Die Erscheinungsformen des biblischen Gottes als Ausagen über das Wesen Gottes una als Impuls für das Lebena des Glaubens, in A. GEORGE - K. KRÄMER (Hrg.), Gott denken und bezeugen (FS für Walter Kard. Kasper zum 75. Geburtstag), Herder, Freiburg - Basel - Wien 2008, 226-249. Ÿ Recensioni e numerosi articoli in varie pubblicazioni: “Bibel konkret”, “Missio konkret”, “Ordenskorrespondenz”, “Praedica verbum”.

Giorgio ZEVINI Ÿ Parola - Comunità - Missione nella vita della Chiesa, Ed. Rogate, Roma 2008, pp. 250. Ÿ G. Z. (cur.), La Parola di Dio - Vita della Chiesa (Nuova Biblioteca di Scienze Religiose, 10), LAS, Roma 2008, pp. 192. Ÿ Gruppi ecclesiali e comunità di ascolto della Parola di Dio, ivi, 119-137. Ÿ G. Z. - P. CABRA (cur.), Il lezionario delle esequie (Lectio divina per la vita quotidiana n. 13), Queriniana, Brescia 2007, pp. 269. Ÿ Lectio sul vangelo di Giovanni, ivi, 148-177.225-264. Ÿ Gesù, vita vera per l’uomo nel Vangelo di Giovanni, in M. FERRERO - R. SPATARO (cur.), “Tuo padre ed io ti cercavamo” (Lc 2,48), Jerusalem 2007, 220-238. Ÿ Le preghiere rivolte a Gesù nei Vangeli, in C. ROSSINI – P. SCIADINI (edd.), Enciclopedia della preghiera, LEV, Roma 2007, 113-131. Ÿ Gesù apostolo del Padre. Linee di spiritualità apostolica in Gv 4, 31-34, in R. VICENT - C. PASTORE (cur.), Passione apostolica. «Da mihi animas», Elledici, Leumann-Torino 2008, 105-114. Ÿ G. Z. - M. TOSO (cur.), L’Enciclica Spe Salvi di Benedetto XVI. Introduz. e commento, LAS, Roma 2008, pp. 159. Ÿ La rivelazione di Dio-Amore. Dal cuore del Figlio ai “suoi” discepoli, in ID. (cur.), Dal cuore di Dio all’uomo di cuore. La devozione al Sacro Cuore di Gesù, LAS, Roma 2008, 41-52. Ÿ “Vedere” e “seguire” il Cristo obbediente fino alla croce per la persona consacrata, in “Religiosi in Italia”, XIII – n. 365 (2008/2) 38-47. Ÿ La Parola di Dio: esperienze, urgenze, patologie, in “Consacrazione e Servizio” 7-8 (2008) 29-36.

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Corrado PASTORE, Il cammino biblico della Chiesa latinoamericana da Medellín (1968) a Santo Domingo (1992). Idee - Persone - Servizi (Tesi di Dottorato in Teologia pastorale - Università Pont. Salesiana, 6 marzo 2009 - Relatore: prof. Cesare Bissoli). Come indica il titolo, oggetto della ricerca è il processo del movimento biblico e il posto che occupa la lettura della Bibbia nelle comunità cristiane del continente nel periodo postconciliare. Il metodo adottato è storico- analitico e critico-interpretativo: storico-analitico perché raccoglie e analizza l’informazione sul cammino biblico nel suo sorgere e svilupparsi nelle comunità cristiane; critico-interpretativo perché questo cammino viene valutato criticamente, mettendone in luce tutti gli aspetti positivi, ma evidenziando altresì quelli negativi o carenti. Dopo l’Introduzione, nei primi tre capitoli si studiano il contesto storico ed ecclesiale, il cammino biblico, le caratteristiche della lettura della Bibbia nelle comunità, la prospettiva biblica dei documenti delle Conferenze generali dell’episcopato latinoamericano. Nel Capitolo quarto si offre un breve profilo di alcuni dei protagonisti di questo processo. Nel quinto viene presentato il lavoro realizzato dalle Istituzioni e Organizzazioni che accompagnano il cammino biblico, nonché gli strumenti elaborati per accompagnarlo. Grazie al Concilio Vaticano II e alla Conferenza di Medellín, la Chiesa latinoamericana vive un tempo molto ricco e creativo, che corrisponde allo sviluppo dell’esperienza nei diversi paesi delle CEB, con uno stile peculiare di lettura della Bibbia, e il sorgere di una riflessione teologica originale che prende il nome di Teologia della liberazione. Si deve sottolineare l’interesse del popolo, della gente semplice per la Bibbia. Nella pietà popolare si scopre un’affinità e una sensibilità del povero per la lettura della Bibbia. Grazie all’impulso del Concilio si sono moltiplicati i gruppi e i circoli biblici che fanno una lettura popolare e liberatrice della Bibbia. Questo metodo presenta caratteristiche che sembrano nuove, ma che attingono dalla tradizione antica della Chiesa, in linea con la tradizione dei Padri. Alla base della lettura popolare si riscontra una visione di fede, si tratta di una lettura credente e orante. Questa ricerca vuole offrire un contributo alla storia della pastorale biblica in America latina. Essa aiuta a non perdere la memoria intorno a un fecondo cammino realizzato. Apre inoltre la strada a ulteriori ricerche (resta infatti da scrivere l’ultima tappa di questo cammino, gli anni dal 1992 a oggi) e stimola a realizzare studi analoghi per ogni paese.

A n n u n c i o Morand Wirth sta per pubblicare presso l’editrice LAS il volume: La Bibbia con don Bosco Una lectio divina salesiana - I. L’Antico Testamento” «Partendo dalle citazioni e allusioni alla Bibbia contenute negli scritti e nelle parole di don Bosco (Fausto Perrenchio ne ha trovate 6000), si cerca di far vedere come don Bosco ha recepito, vissuto e trasmesso agli altri, specialmente ai giovani, la parola di Dio. Ho seguito l’ordine dei libri biblici, dalla Genesi a Malachia, secondo la Volgata e la traduzione della Bibbia di Antonio Martini, utilizzata da don Bosco. Si vede che il nostro fondatore era appassionato dalla Bibbia, che interpretava ovviamente come un uomo del suo tempo. Lo scopo di questo lavoro non è prima di tutto esegetico, benché l’interesse esegetico non sia assente, è invece spirituale, una specie di “lectio divina” salesiana. Ogni santo, ogni cristiano ha il suo modo di capire e di leggere la Bibbia. Questa ricerca si ispira a lavori simili, in particolare all’opera La Bible avec Thérèse de Lisieux (edizione realizzata da sr. Cécile, del Carmelo di Lisieux, e da sr. Geneviève, o.p.; introduzione di mons. Guy Gaucher, Éd. du Cerf / Desclée de Brouwer, Paris 2006), con la differenza che presentiamo i testi della Bibbia e le citazioni di don Bosco situandoli molto brevemente nel loro contesto».

Sono disponibili presso la Segreteria ABS i volumi : ▪ ABS, Parola di Dio e carisma salesiano (Atti del II Convegno mondiale ABS, Frascati, 23-26 agosto 1988), Roma 1989, pp. 328. ▪ ABS, Ripartire da Cristo Parola di Dio. Lectio divina e vita salesiana oggi (Atti del V Convegno mondiale ABS, Krakow 27.12.2004 - 3.1.2004), a cura di R. VICENT e C. PASTORE, Roma 2005, pp. 313. ▪ Andrzej STRUS, Bet Gemal. Pathway to the Tradition of Saint Stephen and Gamaliel, Roma 2000, pp. 69.

Ogni volume: € 10.00 (A. Strus: € 4.00) + spese di spedizione. Scrivere a Segreteria ABS - P.za Ateneo Salesiano - 00139 Roma. e È invece esaurito il volume: ABS, La tua Parola è luce sul mio cammino. Atti del IV Convegno mondiale ABS “Parola di Dio e formazione salesiana” (Cremisan 23.08-2.09.1999), Roma 2000, pp. 222. e Presso i rispettivi editori sono disponibili i volumi: ▪ A. STRUS - R. VICENT (a cura), Parola di Dio e comunità religiosa, Elledici, Leumann (Torino) 2003, pp. 206. ▪ R. VICENT - C. PASTORE (a cura), Passione apostolica. “Da mihi animas”. Elledici, Leumann (Torino) 2008, pp. 240. ▪ Andrzej STRUS, Khirbet Fattir - Bet Gemal. Two Ancient Jewish and Christian Sites in Israel, LAS, Roma 2003, pp. 553 + 208 (tavole e foto). e

C ONTRIBUTI

PAOLO PASTORE. Una lettura salesiana di don Francesco Mosetto

Nella nostra missione educativa e pastorale abbiamo il grande modello di Don Bosco, la guida dei suoi insegnamenti, come anche di quelli più recenti del Rettor Maggiore. La tradizione salesiana, incarnata in tante figure che abbiamo incontrato, è di per sé sufficiente a darci motivazioni, principi ed esempi, che non si devono certo ricopiare materialmente, ma occorre tradurre nelle situazioni via via nuove. L’esempio e l’insegnamento più alto è tuttavia quello di Gesù, al quale si è ispirato Don Bosco e che anche per noi rimane il più importante. Ma quest’anno la Chiesa ci propone un altro “classico”, l’apostolo Paolo, che è stato uno dei primi a riprodurre in sé l’immagine di Gesù “buon pastore” e a tradurne il messaggio nella propria azione pastorale e negli scritti. Questo aspetto della figura di Paolo è un po’ trascurato, perché l’attenzione si porta di solito sulla sua conversione, sull’attività missionaria, sulla dottrina teologica. Eppure, san Paolo non è stato solamente un fondatore di chiese e un teologo, ma è stato anche e direi soprattutto un pastore. E il messaggio che egli ci trasmette, sia con la vita sia con le parole, è quanto mai attuale e – aggiungerei – molto salesiano.

1. Atti degli Apostoli Stando agli Atti degli Apostoli, prima di partire per i celebri viaggi missionari Paolo fece una specie di tirocinio nella chiesa di Antiochia. Nel raccontare le origini di questa comunità, la prima che si sia aperta ai “gentili”, Luca riferisce che la chiesa di Gerusalemme vi mandò un proprio rappresentante, Barnaba – ovviamente allo scopo di tenere sotto controllo gli sviluppi della situazione –, e continua: «Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore. Barnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: lo trovò e lo condusse ad Antiochia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono (didáxai) molta gente» (At 11,23-26). Più avanti, gli Atti descrivono la scena nella quale, assecondando l’ispirazione divina, fu decisa la missione di Barnaba e di Paolo: «C’erano nella chiesa di Antiochia profeti e maestri (didáskaloi): Barnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo» (At 13,1). Dunque Paolo era un didáskalos della chiesa di Antiochia. Accanto a Barnaba, che Luca ci presenta come «uomo virtuoso, pieno di spirito santo e di fede», ha imparato a svolgere un’azione pastorale, quella diremmo oggi del catechista, in una giovane comunità cristiana. Partiti per la missione, i due portano il vangelo nelle regioni meridionali dell’Anatolia, fondano diverse comunità e, lungo la via del ritorno, «confermano i discepoli esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto» (At 14,23). Questa breve notizia mette in rilievo una duplice cura dei nostri due missionari: confermare nella fede i credenti e assicurare loro dei “presbiteri”, che continuino a guidare le comunità. Oggi parleremmo di pastorale vocazionale, punto di arrivo di ogni azione pastorale. Merita soffermarsi sulla bellissima pagina, che riporta il discorso di addio dell’apostolo ai presbiteri della chiesa di Efeso, il celebre discorso di Mileto (At

20,18-38). È il testamento di Paolo, come appare anche dalla forma letteraria. Vi si distinguono tre momenti successivi, che in parte si intrecciano: uno sguardo al passato; uno sguardo al presente; uno sguardo al futuro. Quanto al passato, l’apostolo rievoca la sua presenza nella comunità. Il suo è stato un “servizio”, svolto con umiltà, in mezzo alle prove, con totale dedizione. Egli è stato un testimone di Cristo, ha portato a tutti il suo vangelo, si è preso cura di ciascuno; non ha mai cercato il proprio vantaggio: «Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia: ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case, testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù […]. Non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio […]. Per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi […]. Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: “Si è più beati nel dare che nel ricevere!”» (vv. 18-21.27.31). Il presente è il momento della separazione. Paolo intravede il destino che lo attende: la sua corsa sta per raggiungere il traguardo, che sarà il martirio: «Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio […]. E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno. Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti…» (vv. 22-26). Per il futuro l’apostolo è soprattutto preoccupato del bene della chiesa di Efeso. Ai suoi “presbiteri” egli fa presente la loro vocazione e missione: essere come lui veri pastori, responsabili, disinteressati e generosi. Essi dovranno vigilare anzitutto su se stessi, quindi sul gregge, che appartiene a Dio, perché Cristo lo ha acquistato con il suo sacrificio, e lo difenderanno dai maestri di errore. Ma affida i collaboratori, che sono ormai i suoi eredi, al Signore e alla parola della sua grazia: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio. Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. Per questo, vigilate…! […] E ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia, che ha la potenza di edificare e di concedere l’eredità fra tutti quelli che da lui sono santificati…» (vv. 28-32). Il commovente addio (vv. 36-38) è rivelatore del profondo legame tra l’apostolo e quella comunità, in particolare con i suoi presbiteri.

2. Le lettere di Paolo Le lettere paoline confermano e arricchiscono l’immagine di Paolo pastore, che Luca ci ha consegnato negli Atti degli Apostoli. 2.1. Paolo nella comunità Nella Prima lettera ai Tessalonicesi Paolo ricorda gli inizi della comunità e il suo comportamento in mezzo ad essa: «Voi stessi infatti, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata inutile. Ma, dopo aver sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come sapete, abbiamo trovato nel nostro Dio il coraggio di annunciarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. E il nostro invito alla fede non nasce da menzogna, né da disoneste intenzioni e neppure da inganno; ma, come Dio ci ha trovato degni di affidarci il Vangelo così noi lo annunciamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. Mai infatti abbiamo usato parole di adulazione, come sapete, né abbiamo avuto intenzioni di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo. Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari» (1 Ts 2,1-8). Poi continua: «Voi ricordate, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio. Voi siete testimoni, e lo è anche Dio, che il nostro comportamento verso di voi, che credete, è stato santo, giusto e irreprensibile. Sapete pure che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria» (2,9-11). Servo di Dio e annunciatore del vangelo, Paolo ha svolto la sua missione con assoluto disinteresse. Come pastore, ha amato e servito la giovane comunità, è stato per tutti e per ciascuno come un padre e come una madre. Preoccupato unicamente del loro bene, si è dedicato alla formazione cristiana dei singoli fedeli, guidandoli e incoraggiandoli personalmente. Troviamo qui il modello di ogni vero apostolo e l’icona biblica del “sistema preventivo”, così come Don Bosco lo ha praticato.

2.2. La guida pastorale La Prima lettera ai Corinzi documenta una serie di interventi pastorali di Paolo nei confronti di una comunità non facile, effervescente e problematica. È lecito supporre che Paolo scrive così come parlava quando era presente a Corinto. In realtà, le sue lettere erano quasi un surrogato della sua presenza personale. Un paio di esempi è sufficiente per darci un’idea della sua prassi come pastore della comunità.

2.2.1. La chiesa di Corinto si sta lacerando al suo interno. Sono nati dei gruppi, ciascuno dei quali fa riferimento ciascuno a un personaggio diverso: chi è per Paolo, chi simpatizza per Apollo, chi preferisce Pietro… Qual è la risposta di Paolo? Forse si mostra geloso e rivendica i suoi diritti nei confronti della chiesa che lui ha fondato? Paolo prende le mosse da una visione di fede: Cristo è il principio di unità della Chiesa; gli apostoli sono unicamente “ministri” (diákonoi) di Cristo e del vangelo. Dalla riflessione teologica scaturiscono poi le applicazioni pratiche, che riguardano tanto Paolo quanto i cristiani di Corinto (1 Cor cc. 1-4).

2.2.1. Un altro problema – a prima vista di scarsa importanza, perché riguarda (diremmo noi) la cucina – crea tensioni nella chiesa di Corinto, composta in gran parte di persone che fino a poco prima frequentavano i templi pagani e prendevano parte ai banchetti sacri: si possono mangiare le carni di animali immolati nei templi pagani in onore delle varie divinità? Anche in questo caso, Paolo anzitutto illumina le coscienze, attirando l’attenzione su alcuni principi fondamentali: c’è un solo Dio e tutto gli appartiene, tutto è un suo dono; ma la tua libertà di coscienza ha un limite nel bene del fratello (la cui coscienza eventualmente non è altrettanto illuminata); in ogni caso non ci possono essere compromessi con il culto degli idoli pagani. Chiariti questi principi etici e teologici, Paolo indica le conseguenze pratiche. (1 Cor cc. 8-10). La Prima lettera ai Corinzi ci dà una lezione importante per la catechesi, la predicazione, la guida spirituale dei singoli e delle comunità. Nell’affrontare i vari problemi e prima di dare direttive pratiche di comportamento è necessario alimentare la fede e illuminare le coscienze. Solo una chiara visione della realtà alla luce della parola di Dio consente di risolvere i problemi che nascono sia nei rapporti con il mondo sia all’interno della comunità cristiana.

2.3. Problemi relazionali La Seconda lettera ai Corinzi riflette il dialogo appassionato tra Paolo e una comunità che gli dà non solamente grandi gioie, ma anche grandi sofferenze. Ci sono stati dei fraintesi; qualcuno ha persino offeso personalmente l’apostolo. Paolo ha mandato a Corinto un suo collaboratore, Tito, per ricucire i buoni rapporti tra lui e quella comunità… Quali sono i suoi sentimenti in una situazione del genere? Il primo e fondamentale atteggiamento di Paolo è quello della trasparenza e della sincerità. Lo afferma fin dall’inizio e poi a più riprese: «Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio, non con la sapienza umana, ma con la grazia di Dio. Infatti non vi scriviamo altro da quello che potete leggere o capire…» (2 Cor 1,12s). «La nostra bocca vi ha parlato francamente…; il nostro cuore si è tutto aperto per voi» (6,11). «Sono molto franco con voi…» (7,4). Un sentimento, che Paolo non esita a manifestare, è quello di un amore che non è venuto meno nonostante le tensioni che sta vivendo, un amore sofferente, ma non ripiegato su di sé, sempre attento agli altri: «Io chiamo Dio a testimone sulla mia vita, che solo per risparmiarvi rimproveri non sono più venuto a Corinto. Noi non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete saldi. Ritenni pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi con tristezza. Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui che è stato da me rattristato?... Vi ho scritto in un momento di grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, non perché vi rattristiate, ma perché conosciate l’amore che nutro particolarmente verso di voi» (2 Cor 1,23s; 2,4). Quando, finalmente, da Corinto Tito gli porta buone notizie, Paolo prorompe in inno di ringraziamento a Dio per la consolazione che ha ricevuto. È la celebre “benedizione” (lode e azione di grazie) con la quale inizia la lettera: «Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio» (2 Cor 1,3s). Più avanti spiega: «Dio, che consola gli afflitti, ci ha consolati con la venuta di Tito; non solo con la sua venuta, ma con la consolazione che ha ricevuto da voi. Egli ci ha annunciato il vostro desiderio, il vostro dolore, il vostro affetto per me, cosicché la mia gioia si è ancora accresciuta» (2 Cor 7,6s). La vicenda di Paolo può suggerire una considerazione. Non dobbiamo scandalizzarci se in una comunità, una piccola comunità religiosa o la stessa Chiesa, si verificano tensioni: talvolta in seguito a precise responsabilità, altre volte a causa di fraintendimenti o per altri motivi magari seri. L’importante è cercare sinceramente di ristabilire la concordia, mantenendo una disponibilità di fondo verso l’altro e gli altri, e coltivare il dialogo.

2.4. Le sofferenze di un pastore Ancora la Seconda lettera ai Corinzi ci offre uno spaccato delle prove e delle sofferenze che Paolo ha sperimentato per amore delle persone al cui servizio ha posto la sua vita. Sono noti i due elenchi, quello del c. 6° e quello del c. 11° della lettera. Nel primo l’apostolo insiste sulla purezza del suo comportamento: «…in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri; come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!» (2 Cor 6,4-10). Nel secondo passo Paolo polemizza con quelli che chiama ironicamente “superapostoli”. «Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese…» (2 Cor 11,23-28). Ad Anania, il “maestro di noviziato” di Paolo, il Signore aveva detto: «Io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome» (At 9,16). L’apostolo ne ha fatto ormai l’esperienza. Ha dovuto soffrire sia da parte degli avversari, sia per amore dei fedeli. Significativo l’accenno all’assillo quotidiano, la «preoccupazione per tutte le Chiese», che Paolo ha fondato e che non abbandona più, ma continua a guidare anche da lontano. Questa “preoccupazione” riguarda certo anzitutto la loro vita spirituale, ma si estende anche agli aspetti più concreti, come appare dal tema della “colletta” che l’apostolo ha organizzato a favore della comunità di Gerusalemme, sollecitando le chiese dei “gentili” a dare il loro generoso contributo (cf. Gal 2,10; 1 Cor 16,1ss; 2 Cor 8-9; Rm 15,25-27).

2.5. Le gioie di un apostolo La Lettera ai Filippesi – che possiamo qualificare la più “salesiana” delle lettere paoline – si caratterizza per il tema della gioia, la gioia cristiana e la gioia dell’apostolo, quella che gli deriva dalla stessa comunità alla quale dedica le sue fatiche. Alcuni spunti: «Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente» (Fil 1,4-5). «Se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi» (2,1-2). «Per il resto, fratelli, siate lieti nel Signore… Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti…» (3,1; 4,4). «Ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi…» (4,10). Anche se contiene un passaggio polemico contro gli avversari (c. 3°), questa lettera ci rivela un Paolo non sempre così acciliato, serioso e pensoso, che pare emergere dalla maggior parte della sua corrispondenza. Piuttosto ci sembra di sentire quella parola di Don Bosco: “La mia gioia è stare con voi”. Un vero pastore è contento di stare con il suo gregge, lo ama e si sente riamato.

Conclusione Come conclusione del nostro percorso, è bello tentare una rilettura salesiana del suo esempio. Ne indico alcuni spunti: s All’origine di tutto c’è un forte senso vocazionale: come Paolo e come Don Bosco ogni salesiano “sa” di essere stato chiamato dal Signore per compiere una missione: cooperare con lui nella Chiesa per la salvezza delle anime, specialmente dei giovani. s Come Cristo “buon pastore” e come Paolo, il salesiano realizza nella propria missione educativa e pastorale una vera paternità spirituale. Alla scuola di Don Bosco e sulla scia di Paolo essa si riveste di amorevolezza: se l’apostolo Paolo era come un padre e come una madre per i primi cristiani, così Don Bosco ci insegna di amare e di farci amare, di attirare al bene con l’amore sincero, spirituale e disinteressato. s Ogni azione pastorale deve essere incarnata (partire dalla cultura e dai problemi di oggi), ma senza rinunciare a una visione di fede; anzi, è a questa che occorre chiedere l’illuminazione per saper dare una risposta adeguata alla domande esistenziali della gente e dei ragazzi. s L’azione educativa e pastorale non può mai essere individualistica. Essa si realizza in un sistema di relazioni: tra gli stessi pastori/educatori; tra questi e i destinatari della missione. Questi rapporti interpersonali richiedono sincerità e fedeltà: un amore fedele che non viene meno nei momenti di tensione; una sincerità, che aiuta ad affrontare le differenze con disponibilità e coraggio. s Un vero pastore sa fin da principio di andare incontro alla sofferenza. La mamma di Don Bosco glielo disse nel giorno della sua Ordinazione: “Cominciare a dir Messa vuol dire cominciare a soffrire”. Così, prima o poi, è anche per ogni salesiano. L’importante è affrontare ogni difficoltà, ogni prova e sofferenza “per Cristo” e “per il vangelo”, come san Paolo. s L’esperienza pastorale di san Paolo e quella di Don Bosco sono caratterizzate dalla gioia. Questa è la ricompensa di chi vive nell’amore, un amore oblativo, e coltiva l’ottimismo che scaturisce dalla fede.

SAINT PAUL AND DON BOSCO by Fr. Michele Ferrero, S.D.B.

Dal volume a cura di M. FERRERO - R. SPATARO, Saint Paul educator to faith and love (Studium Theologicum Salesianum “Ss. Peter and Paul” - Ratisbonne, Jerusalem 2008), riprendiamo una parte dello studio dal titolo: Saint Paul and Don Bosco (pp. 167-207). Don Michele FERRERO, salesiano, nato in Italia nel 1967, dottore in Lettere all’Univeristà di Torino, Licenza in Teologia alla Maynooth Pont. University (Irlanda), dottore in Teologia con specializzazione in Teologia morale alla Fu Jen Pont. University (Taipei, ), ha lavorato in Taiwan e in Cina dal 1996 al 2005, insegnando anche Teologia morale al Seminario diocesano di . Attualmente insegna Teologia morale nello Studio Teologico Salesiano di Ratisbonne (Gerusalemme).

Friendship between master and pupils Paul’s first meeting with Christ was on the way to Damascus. It was also the beginning of many meetings with many new friends. Paul’s conversion meant also an infinite new world of friends and friendship. The community was for Paul, since the beginning, the setting of his new life in Christ. “The experience of Paul himself was as much in the Church as personal […] his Resurrection with Christ was accomplished in Ananias’ welcome, the laying on of hands, and baptism. Was there any difference, for those who believed, between adhering to Christ and entering the messianic community”.1 The community, the Church, was not for Paul a cold bureaucratic organization: it was a family of friends. In Paul’s letter there are more than 60 names of friends. Whenever he was leaving a community to proceed on his journey of evangelization there were tears and hugs and moving goodbyes. “By now they were all in tears; they put their arms round Paul’s neck and kissed him; what saddened them most was his saying they would never see his face again” (Acts 20,37-38). These were the elders of Ephesus, to whom Paul then wrote “with all humility and gentleness and with patience, support each other in love” (Eph 4,2). The letter is addressed to real people Paul has in mind: “Husbands…wives… children…parents…slaves…employers” (Eph 6, 1-9) “Paul as friend”, Hunter titles one of his chapters2, where he examines the letter of the Apostle to Philemon, called “our dear friend” (Phil 1,1). The letter, called once “the most gentlemanly letter ever written”3, is full of expressions of friendship: “I have received much joy and encouragement by your love” (1,7); “I am appealing to your love” (1,9); “I did not want to do anything without your consent” (1,14); “if you grant me any fellowship with yourself” (1,17); “well, then, brother I am counting on you” (1,20); “I am writing with complete confidence in your compliance” (1,21). The same was true for all other communities visited or founded by Paul. “In Christ” they are united by a bond

1 BOUTTIER, M., Christianity according to Paul, SCM Press, London, 1966, p59. 2 HUNTER, A . M., The Fifth Evangelist, SCM Press, London, 1980, p 46. 3 “Rabbi” Duncan of Edinburgh, quoted by HUNTER, o. c., p. 49. of real friendship. The expression “In Christ” (in Christo) began its long exegetical tradition. What unites him with Christ unites him with the Corinthians or the Philippians4. In Paul, like in Don Bosco, this bond of friendship shines particularly in the relation between master and students; teacher and disciples, leader and subjects. Paul’s friendship is Christian charity applied to community life, in particular in the context of the necessary structure of the Church: hierarchy and authority. Friendship, both in Paul and Don Bosco, is the first bond between a superior or an authority, and his subjects. Friendship makes hierarchy a Christian setting. “Who is the greatest? Why do you want to be the greatest? You know that the leaders of the world lord over their subjects. Among you should not be like this” (see Mt 20, 24-28). Every community needs an ordered structure. Every structure requires different roles and responsibilities. Someone has to give orders, and has the right to expect obedience. This can be done in Christian spirit, the spirit of service (Mt 20,28) or “in the spirit of the world”. For Paul the difference is ‘friendship”. Talking to the Corinthians he repeats he could have used his authority as “power”, but then he adds “what is Apollo, what is Paul? Servants, through whom you came to believe’ (I Cor 3,5). Read the moving apology of Paul in II Cor, chapt 8 to 12: it is all about commanding vs. serving; burdening vs. carrying; taking away vs. supporting; boasting vs. trembling. Don Bosco regularly associates the word “pupil” with the word “friend”. The very first boy he met in the sacristy of St Francis of Assisi in Turin, was presented to the sacristan as “my friend”.5 Don Bosco continually stressed the reality of friendship as a necessary element of education. Braido notices how Don Bosco, talking about punishments, adds the reference to “friendly and preventive advice”; “the Preventive system befriend the pupil”; “if a friendly voice admonish him” and so on.6 In his famous “Letter from Rome” of 1884 Don Bosco insists: “familiarity with the boys especially in recreation. Without familiarity we cannot show affection.” Don Bosco saw the role of authority as Saint Paul did. Foundation and summit of the mission of the educator is love “whoever has the office of educator should remember the beautiful words of the apostle Paul to the Corinthians, where he lists the qualities and characteristics of true charity”7 On November 11, 1875, the goodbye to the missionary expedition was just like Paul’s: “Everybody was around the missionaries, embracing and kissing with holy kindness so that we all though of the separation between Paul and his friends described in Acts.”8

4 BOUTTIER, M. o. c., p 62. 5 MB vol. II, p.73. 6 BRAIDO, o. c., p 137 7 BOSCO, G., Scritti pedagogici e spirituali, a cura di P. BRAIDO, LAS, Roma, 1987, p. 152, (my translation) 8 CHIALA C., Da Torino alla Repubblica Argentina. Lettere dei missionari salesiani in “Letture Cattoliche” 286-287, ott.- nov. 1876, Sampierdarena, Tipografia e Libreria salesiana, 1876, p.56. For Don Bosco the educator is father, brother, friend.9 “The charity I recommend to you is the same charity of St Paul towards the new comers to the faith, a charity that made him often weep and beg when he saw them less docile and corresponding to his zeal”.10 “I always meditated on the conduct of our Lord towards Saint Paul, when this one was still spirans irae atque minarum against the Christians and I saw a rule also for us, when we meet some heart who does not correspond to our interventions. Jesus does not hit him immediately, but after a long journey, after he had a chance to think about his mission, far away from those who could have encouraged him to persevere in persecuting Christians. Over there, at the doors of Damascus, He showed his authority and power, and with power and meekness opens his mind so that he might acknowledge his mistakes. In that moment the character of Saul changed and from a persecutor he became a chosen apostle. From this divine example I would like my Salesians to learn. With enlightened patience and industrious charity they too can learn the right moment to correct their pupils”.11

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Due consigli di san Tommaso d’Aquino

Primo consiglio: mai separare il lavoro intellettuale dalla vita di unione con Dio. Certamente, per San Tommaso la teologia ha una funzione speculativa e sistematica ben definita, che consiste nel proporre una “intelligenza” della fede, dando delle ragioni certe o probabili, per eliminare gli errori. Altrettanto, egli non separa mai questa prospettiva immediata da una finalità più spirituale, che si potrebbe riassumere in una parola: l’elevazione dello spirito. A proposito di una questione trinitaria delicata, San Tommaso rileva: «Una tale ricerca non è inutile, perché attraverso di essa lo spirito è elevato per cogliere qualcosa della verità [cum per eam elevetur animus ad aliquid veritatis capiendum]» (De pot., q. 9, a. 5). Questa elevazione è percepita come anticipazione o preparazione della visione beatifica… Ecco perché il lavoro speculativo, secondo Tommaso è fonte di gioia. «È utile, egli spiega all’inizio della Summa contro i Gentili, che lo spirito umano si eserciti a queste ragioni anche se sono deboli, a condizione che non abbia la pretesa di comprendere o di dimostrare. Perché poter percepire qualcosa delle realtà più alte, anche se soltanto con uno sguardo debole e limitato, procura la più grande gioia [jucundissimum]» (SCG, L. I, cap. 8, n. 49).

9 see MOTTO, o. c., p. 146. 10 BOSCO, G., “Dei castighi da infliggersi nelle case salesiane”, in: BOSCO, G., Scritti pedagogici e spirituali, a cura di P. BRAIDO, LAS, Roma, 1987, p. 249, my translation. 11 BOSCO, G. “Dei castighi da infliggersi nelle case salesiane”, o. c., p. 252, my translation. Mi pare che questo primo consiglio ci difenda contro quello che chiamerei il rischio di una auto-secolarizzazione rampante presso quelli che hanno ricevuto l’incarico di insegnare nella Chiesa: guardando le «cose dall’alto», come se si mettesse l’obbiettivo fotografico sull’infinito, questi ultimi dovrebbero vedere meglio ordinarsi i diversi piani della realtà. Commemorando il centesimo anniversario del teologo Hans Urs von Balthasar, nel 2005, colui che era appena stato eletto Papa sotto il nome di Benedetto XVI, gli rendeva questo omaggio: «Egli aveva profondamente compreso che la teologia può soltanto svilupparsi nella preghiera, che coglie la presenza di Dio e che si affida a Lui nell’obbedienza». Il secondo consiglio che ci lascia il dottore angelico raggiunge con molta precisione una proposizione fatta dai Padri dell’ultimo Sinodo tenutosi a Roma nell’ottobre scorso: «Superare il dualismo tra esegesi e teologia» (Proposizione 27). Il testo riprendeva così le stesse parole del Papa Benedetto XVI: «Dove l’esegesi non è teologia, la Scrittura non può essere l’anima della teologia e, viceversa, dove la teologia non è essenzialmente interpretazione della Scrittura nella Chiesa, questa teologia non ha più fondamento» (martedì 14 ottobre 2008). San Tommaso ci dona un esempio meraviglioso di questa unità tra la meditazione della Parola di Dio e la riflessione sistematica. La Summa teologica propone un andare e venire costante tra questa Parola, essa stessa riletta nella Tradizione e alla luce del Magistero, e la costruzione teologica. Sappiamo che nel Medio Evo, il primo compito del maestro di teologia era di commentare la Scrittura ogni giorno. Il titolo più elevato all’epoca era quello di Magister in Sacra Pagina o Doctor Sacrae Scripturae. Legere, cioè commentare, disputare delle questioni più ardue e infine praedicare: Tommaso ci ha lasciato così meravigliosi commentari della Scrittura. Sono almeno la metà dei testi del Nuovo Testamento e diversi libri dell’Antico che egli ha meditato ed esposto ogni giorno. Commentando, per esempio, la parola di Gesù: «Io sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29), il nostro Dottore spiega nel modo più luminoso: «Tutta la nuova legge consiste in queste due cose: nella mitezza e nell’umiltà. Per la mitezza, l’uomo si avvicina al prossimo secondo la parola del Salmo: “Ricordati, Signore, di Davide, di tutta la sua mitezza” (Sal 131,1). Per l’umiltà, egli si avvicina a sé e a Dio: “Su chi riposa il mio Spirito se non sull’uomo di pace e d’umiltà?” (Is, 66,2)» (Super Evangelium S. Matthaei Lectura, n. 970).

(dall’omelia di S. Ecc. Mons. Jean-Louis Bruguès, Segretario della Congregaz. per l’Educazione Cattolica, per la festa di S. Tommaso d’Aquino alla Pont. Università San Tommaso, Roma, 28.01.2009)

e e e e e e e e e E SPERIENZE The Hong Kong Catholic Biblical Institute Nel 1945 il francescano p. Gabriele M. Allegra (m. 1976), ora Servo di Dio, fondava a Pechino lo Studium Biblicum Franciscanum Sinense, in seguito trasferito a Hong Kong. Nel 1987 un incontro di Docenti di S. Scrittura, sacerdoti e religiose (tra essi i salesiani Stanislaus Lee e Lanfranco M. Fedrigotti) decise di avviare un corso esegetico biennale per la formazione di leaders religiosi e laici per l’apostolato biblico. The Hong Kong Catholic Biblical Institute, il cui avvio fu preparato da un gruppo di lavoro, venne ufficialmente inaugurato il 12 luglio 1988 con la benedizione di S. Em. il Card. Wu Cheng Chung.

Relazione del Presidente, fr. Lanfranco M. Fedrigotti nel 20° anniversario (1988-2008) I remember that last year my contribution to the Annual Report centred on the retrieval of the charismatic roots and the prehistory of our Institute. The charism that gave birth to our Institute was the Christian vocation and holiness of the Servant of God Gabriele M. Allegra O.F.M. His motto was: “Your Scriptures are my joy!” My report last year concluded with the words: “As we continue with the work of preparation for the celebration of the 20th anniversary, we make grateful memory of the Franciscan roots of our institution and look forward with great expectation to the beatification of the Servant of God Fr. Gabriele M. Allegra O.F.M.” Today, we are in the midst of the celebration of our Twentieth Anniversary, but our expectation of Fr. Gabriele M. Allegra’s beatification is still unfulfilled. The XII Ordinary General Assembly of the Synod of Bishops dedicated to “The Word of God in the Life and Mission of the Church” appeared to us as the golden occasion to have such beatification. But God disposed otherwise. It means that we must continue to hope and to pray, while continuing, with God’s help, the effort to let the charism of the Servant of God bear abundant fruit in our life and in the life of the Church in Hong Kong. To encourage all of us in this effort, this year I would like to look forward to the future. Even though “I am no prophet, nor a prophet’s son” (Amos 7:14), still, the fact that the beginnings of our Institute are rooted in a charismatic gift of God gives me confidence to look to a future expansion of the humble service rendered by our Institute to our sisters and brothers in the Church. What I am going to say is, of course, only my personal vision, even though in the Executive Council we have been repeatedly thinking aloud about these things. 1. A Widening of Horizons In last year’s report I spoke timidly of our Institute as a “new creature in the Church of Hong Kong (and, apparently, also in the Church of East Asia)”. Thanks to the tireless dedication of our members, the past year witnessed the continuation and expansion of our service beyond the boarders of Hong Kong. Consequently, I can speak with more assurance of the wider horizons waiting for our involvement, all over the world, in the promotion of knowledge and love of God’s Word for the Chinese-speaking communities. Not only Cantonese-speaking, but also Mandarin-speaking communities. Not only communities of greater China, South-East Asia, and Australia-Oceania, but also, why not?, of Canada, the USA, Latin America, Africa, and Europe. 2. Closer Collaboration With this widening of horizons, we need to shore up our strength. The primary way to do this, is to increase our collaboration with other institutions that have objectives and programmes similar to our own. I am thinking, in particular, of the Hong Kong Catholic Biblical Association and the Holy Spirit Seminary College of Theology and Philosophy. “Union is strength. United we stand, divided we fall”. In the next ten years, if we want to survive, I believe we must explore ways and means to closer collaboration, making the most of our resources, whether in terms of time, finance, or personnel. 3. Preparing Successors in Teaching Scripture An urgent need to be faced together is providing successors to the over-worked teachers who are at present teaching in our institutes. A characteristic of HKCBI is the whole-hearted involvement of the laity. Many of them are already teaching courses in the General Biblical Programme. Among them, I believe, we must look for most of these successors, offering them the opportunity to obtain the necessary training in the best available Catholic centres of higher Biblical studies. In this way they will be able to teach also in the Biblical Diploma Programme and in other institutions. 4. Promoting Biblical Languages A field in which our Institute can offer further services is that of promoting the study- in-depth of the Biblical Languages, in particular, Greek, Hebrew, and Latin. At present we are already offering Introductory and Intermediary courses in some of these languages, not only to our students, but also to graduates of the Holy Spirit Seminary College. A step further can be made by offering also Advanced Courses, so that more and more brothers and sisters become proficient in these languages. In this way, the Institute will be fulfilling a real need and a deep aspiration of many a Biblical student. “If I had been a priest I should have made a thorough study of Hebrew and Greek so as to understand the thought of God as he has vouchsafed to express it in our human language”. These are words of St. Theresa of the Child Jesus. If she had lived today, I believe that she could have realized her dream even without having been a priest… thanks to the HKCBI! 5. Liturgical Use of the Scriptures Finally, an area of service in which we can be enriched by collaboration with others is the use of Scripture in the Liturgy of the Church. In the past, courses about this have been sporadically offered by our Institute. I think this can be continued and even strengthened in the future. It is a fine tradition of our Institute that the school-year has always begun and has always ended with the celebration of the Eucharist in its twofold dimension of Liturgy of the Word and Liturgy of the Sacrifice. A goal that we may set for ourselves for the next ten years is that of ensuring that the Liturgy of our Institute becomes a model liturgy in which splendid witness is given to “the Word made book” and “the Word made flesh”. These last words are taken from the “Message to the People of God” issued by the Synod Fathers (Bishops gathered in Rome with the Pope) of the 12th Synod of Bishops on Friday, 24 October 2008. This Message speaks to us of “the Voice, the Face, the House, and the Roads” of the Word of God in our world today. I invite you all to read carefully and lovingly this wonderful Message. Together with the Post-Synodal Exhortation that, in this Year of St. Paul, the Holy Father will write (with the help of the 55 “propositions” presented to him by the Synod Fathers), this Message could become the “Magna Charta” of our work for the next ten years. In the Conclusion to this Message the Synod Fathers quote Ps 119[118]:105: “Your word is a lamp for my feet, a light on my path”. This is the motto of our Institute! The Synod Fathers also say: “Our gaze is turned lovingly towards all the students, catechists and the other servants of the Word of God to express our most intense and cordial gratitude for their precious and important ministry”. The Synod Fathers have thought of us! This augurs well for our future work. Halleluiah! May Mary the Mother of Jesus and Mary the Sister of Martha (the Synod Message presents these two women as the living “icons” of love for God’s Word), intercede for us! Amen!

Sinodo dei Vescovi, 5-26 ottobre 2008 “La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” Intervista a don Cesare Bissoli e a don Giorgio Zevini

— Quale è stato il vostro ruolo nell’ultimo Sinodo? BISSOLI. È stato un ruolo di rilievo. Nella fase di preparazione, assieme all’amico Zevini abbiamo steso i Lineamenta e lo Instrumentum Laboris. Nel Sinodo ho partecipato come adiutor o esperto dando una mano anche nella elaborazione delle proposizioni. ZEVINI. Per me è stata un’esperienza indimenticabile e straordinaria per la mia vita sacerdotale e per il mio lavoro come biblista, non solo per aver partecipato attivamente all’assemblea sinodale, come esperto e aiuto del Presidente (Card. Ouellet) e del Segretario speciale del Sinodo (Mons. Mosengwuo), ma per aver collaborato anche nei due anni precedenti come esperto alla preparazione del Sinodo stesso tramite la Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi, con la preparazione del documento dei Lineamenta, e poi quello successivo dell’Instrumentum Laboris. Inoltre è stato un lavoro di collaborazione con molte persone (altri esperti docenti in vari settori delle scienze teologiche, con Vescovi e Cardinali di varie parti del mondo). È stato per me una vera scuola di ascolto, di comunione e di fede a servizio della Chiesa intera. — Il Sinodo visto dall’interno. Puoi dirci alcune impressioni e raccontarci qualche esperienza più significativa? BISSOLI. È stata un’esperienza di Chiesa unica nel suo genere. Si potrebbe ben ripetere il testo degli Atti nel giorno di Pentecoste: si trovavano “osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo” (At 2,5). Mi ha colpito il dialogo schietto che ho potuto avere con eminenti personalità del collegio episcopale, soprattutto sono stato toccato dalle testimonianze di Vescovi che hanno riportato la sofferenza fino al martirio della loro gente, per amore della Parola di Dio, nel Medio Oriente (Iraq), India, Cina, paesi usciti dal comunismo. Tre caratteristiche ho colto dall’esperienza: comunione unanime sul valore della Parola che è Gesù Cristo e in Lui la necessità imprescindibile della Scrittura; il pluralismo di bisogni ed esperienze intorno alla Parola nel vasto mondo ecclesiale; i segni ecumenici, tra cui la visita di Bartolomeo I, che ha parlato direttamente al Sinodo, evento “storico” l’ha definito lui. Chiaramente, non c’è bisogno di dirlo, colpisce sempre la presenza del Papa attento ascoltatore. ZEVINI. Durante lo svolgimento del Sinodo, specie nelle Congregazioni generali mi ha molto colpito la presenza attiva e la partecipazione viva del Papa Benedetto XVI: sempre attento ai diversi interventi dei Padri sinodali, pronto a prendere nota di tutto senza mai stancarsi, nonostante la non più giovane età. Negli intervalli tra una seduta e l’altra delle Congregazioni Generali il Papa ha dedicato il suo tempo ad incontrare personalmente e ascoltare tutti noi partecipanti al Sinodo. Da sottolineare le testimonianze davvero commoventi di alcuni vescovi sulla persecuzione anticristiana che in questi giorni avviene in India e in Iraq: il cristianesimo anche oggi è vivo e ha i suoi martiri che seguono la stessa vicenda umana di sofferenza e di morte di Cristo. — Il Sinodo ha lanciato molti messaggi (vedi le “Proposizioni finali”). Ne vuoi sottolineare qualcuno più importante per noi biblisti salesiani? BISSOLI. Ne indico quattro: le Proposizioni sul senso corretto di esegesi per un credente e quindi il rapporto tra esegeti, teologi e pastori (nn. 25-28); l’accesso personale al Libro Sacro come auspicio universale (n. 9); la introduzione dei giovani alla Bibbia (n. 34); l’incontro della Scrittura con la cultura (n. 41 e 48) e nel dialogo interreligioso (nn. 50, 52, 53). ZEVINI. La riassumerei in questi punti: 1. Riscoprire la Parola di Dio nella sua totalità, nella sua grandezza, nella sua ricchezza spirituale incomparabile tramite la Lectio divina, cioè la Parola pregata, esperienza da praticare da tutti i cristiani. 2. Cercare la Parola di Dio – come la cerva che anela ai corsi d’acqua – come alimento primo e come fonte della vita cristiana, avendo la Bibbia quotidianamente tra le mani, specie da religiosi/e, diaconi, presbiteri e vescovi e laici. 3. Promuovere una pastorale biblica integrale, trasversale, robusta e credibile, unendo all’esegesi storico-critica della Scrittura l’esegesi teologica (spirituale ed esistenziale), cioè tenendo presente il contenuto e l’unità delle Scritture (esegesi canonica), la viva Tradizione della Chiesa e l’analogia della fede (DV 12). Questo permetterà di superare il dualismo tra esegesi e teologia evitando il fondamentalismo da una parte e lo spiritualismo dall’altra. 4. Avvicinare la Sacra Scrittura a tutto il Popolo Santo di Dio: la Bibbia è un Libro del popolo e per il popolo: ogni cristiano abbia la sua Bibbia personale. 5. Tradurre in gesti e attitudini di amore la Parola di Dio ascoltata, contemplata, pregata, celebrata poiché solo così si rende credibile l’annuncio del vangelo, condividendola con i poveri, gli ammalati, i sofferenti e gli oppressi. È parola di amore. È parola di salvezza. È parola di vita. — Come ABS quali consegne ci vengono date dal Sinodo? BISSOLI. Ritrovare per noi stessi e riaffermare il primato della Parola di Dio nel nostro servizio di esegeti:il testo biblico annuncia un Vivente,Dio che in Gesù risorto , parla a noi persone vive davanti a Lui; collocare meglio la Bibbia o nel quadro della sacramentalità della Chiesa e specificamente in relazione alla Eucaristia e più ampiamente alla celebrazione liturgica; impostare una esegesi che arrivi al senso pieno o spirituale (il mistero di Cristo e della Chiesa); accettare di essere esegeti con un senso pastorale. Concretamente diffondere la pratica della “lettura orante” (Pr 22) tra i nostri confratelli e nella famiglia salesiana, con la Lectio Divina e con altre forme proporzionate alle persone; nella stessa linea curare la formazione dei futuri ministri della Parola secondo la Pr. 32); come pure prestare aiuto anche con sussidi ad una iniziazione biblica del mondo giovanile ZEVINI. Anche qui farei un breve elenco: 1. Promuovere in tutti i membri della Chiesa una corretta, costante e permanente formazione biblica, specie sull’Antico Testamento, e quindi altrettanto per la nostra Famiglia salesiana, sia nelle nostre Comunità religiose, sia nei nostri centri di evangelizzazione giovanili, sia nelle comunità parrocchiali. 2. Divulgare le Scritture anche attraverso i moderni mezzi della comunicazione, assumendo il loro linguaggio e le tecniche informatiche. È una sfida che ci coinvolge direttamente. Don Bosco sarebbe stato all’avanguardia in questo campo. 3. Curare e potenziare l’omelia come eco alla predicazione di Gesù, anche attraverso una sensibilità ai segni dei tempi e alle necessità della comunità salesiana con l’obiettivo di toccare i cuori e orientarli alla conversione verso la Parola. 4. Centrare la catechesi biblica nelle radici della rivelazione cristiana specie verso i giovani confratelli assumendo come modello la pedagogia di Gesù nel suo itinerario verso Emmaus e avendo come modello Maria di Nazareth. 5. Recare la Parola di Dio nelle scuole, nei centri educativi, insegnando già fin dagli anni della scuola la Storia Sacra, nutrendo di essa i contenuti e i programmi dell’insegnamento della Religione. 6. Servire la “missio ad gentes” attraverso la Parola. La Parola di Dio è un bene per tutti gli uomini; occorre far sì che tutti gli uomini conoscano la Parola della salvezza. L’“oro” e l’“argento” del missionario salesiano è la Parola di Dio, avvallata e supportata dalla sua vita coerente, integrata, e fedele. — Un’ultima domanda, che rivolgo a don Giorgio Zevini: i ragazzi di oggi appaiono distratti, oppure rivolgono la loro attenzione ad altro piuttosto che alla Parola di Dio… ZEVINI: Non è sempre vero. Dobbiamo comunque tener presente che i giovani sono affascinati dal contatto diretto con la Scrittura e dal suo messaggio più che da enunciazioni puramente teoriche e dottrinali. Da questo punto di vista un’iniziativa come “La Bibbia Giorno e Notte” a suo modo costituisce un eccezionale esercizio della lectio divina anche presso i giovani, che per loro natura sono più disposti ad aprirsi ad esperienze di questo genere. Oltre all’aspetto della lettura, infatti, l’evento di Santa Croce in Gerusalemme comporta anche l’ascolto e affinerà quindi la sensibilità adorante alla Parola. Il Testo Sacro che si è formato nella comunità genera la comunità, la quale a sua volta si illumina e vive col Testo Sacro. È proprio per questo, che la Parola della Bibbia è “lampada per i passi” dell’uomo.

FEDERAZIONE BIBLICA CATTOLICA VII Assemblea Plenaria (Dar es Salaam, Tanzania, 24.6 - 3.7.2008) “La Parola di Dio, fonte di riconciliazione, di giustizia e di pace” La VII Assemblea Plenaria della Federazione Biblica Cattolica, che si è svolta a Dar Es Salaam (Tanzania) in un clima cordiale e sereno, ha visto la partecipazione di 230 delegati e osservatori, provenienti da circa 80 nazioni, con la presenza di una trentina di Vescovi, rappresentanti delle rispettive conferenze episcopali, un centinaio di sacerdoti, una trentina di religiosi e religiose, e il grande gruppo di laici e laiche (catechisti/e, animatori di gruppi biblici…).* La vibrante affermazione, da tutti condivisa, del primato della Parola di Dio, lo stile di fraternità e di scambio, l’ottima organizzazione, hanno garantito la bontà dell’esperienza, dando un convincente segnale di credibilità. Se la Parola di Dio esce dalla rigidità morta del testo grazie alle persone che l’ascoltano e la vivono, dobbiamo dire che essa è risuonata come una sinfonia, “un canto a più voci “. La FBC appare come un organismo ben strutturato, capace di stare unito pur lavorando in contesti diversissimi. Tale organicità è oggi assunta decisamente anzitutto dalle regioni Africa e America Latina. Ciò vuol dire anche che l’espansione della Parola e la diffusione della Bibbia manifestano notevoli differenze, per cui la geografia della presenza della Bibbia non è per nulla uniforme, con la presenza di punti avanzati e punti arretrati. Farà piacere, e anche stupire, che la pratica affettiva ed effettiva con la Bibbia sia più vitale e vigorosa nelle chiese più giovani. Un avvenimento ecclesiale di fede, di fraternità e di cultura Nel suo messaggio all’Assemblea Benedetto XVI ha esortato la FBC “non solo a continuare a far conoscere la profonda rilevanza delle Scritture per l’esperienza contemporanea dei cattolici e specialmente delle generazioni più giovani, ma anche a guidarli a interpretarle dalla prospettiva centrale di Cristo e del suo mistero pasquale”. Il cristianesimo, prosegue il Papa, “è la religione della Parola di Dio, non una parola scritta e muta, bensì incarnata e vivente”. E ribadisce che “solo Cristo, Verbo eterno del Dio vivente, attraverso lo Spirito Santo può aprire la nostra mente per comprendere le Scritture”. Il tema dell’Assemblea è stato scelto in relazione a quello voluto dalla stessa Chiesa africana per il II Sinodo africano (2009): La Chiesa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. Già il titolo evoca una condizione di vita del continente africano caratterizzata da profonde e dolorose lacerazioni. Alla Parola di Dio si riconosce unanimemente la capacità di operare il miracolo messianico della giustizia e della pace grazie al dono della riconciliazione e del perdono reciproco in forza del dono ricevuto da Dio. * Oltre ai due sottoscritti, vi hanno preso parte i salesiani Petr CHALUPA (Repubblica Ceca), nuovo coordinatore per l’Europa Centrale, e Joseph TRAN HOA HUNG (Vicario Ispettoriale del Vietnam), più suor Eleana SALAS CÁCERES, fma, responsabile della Commissione Episcopale di Catechesi e Pastorale biblica del Perù. La Parola di Dio, fonte di riconciliazione, di giustizia e di pace L’ampia apertura sul “contesto” africano, voluta dall’Assemblea, fa ricordare che al centro sta il “testo”, cioè la Parola di Dio, che proprio perché letta in tale contesto, manifesta ancora di più la sua necessità, il suo valore e la sua incidenza. In sostanza l’Assemblea ha realizzato una grande operazione ermeneutica, ove si è visto la vita (africana) interpellare (domandare, invocare, protestare, attendere…) la Parola e questa illuminare (correggere, sanare, consolare, salvare…) la vita. È necessario considerare alcuni elementi per evitare l’impressione che si sia fatta una disquisizione accademica intorno ai testi biblici. In realtà l’Assemblea è diventata il luogo di una comunicazione intrecciata, dove sono appurabili tre livelli di contenuto: riguardo al tema specifico, riguardo alle esperienze di servizio della Parola di Dio nelle diverse parti del mondo, riguardo infine al “messaggio” finale, o dichiarazione di intenti che impronta di sé il comune cammino della FBC. Appare chiaro il molteplice obiettivo da raggiungere negli incontri plenari e di gruppo: svolgere il tema in un’ottica mondiale; relazionare, con una sorta di bilancio consuntivo e preventivo, la vita della FBC nelle diverse regioni; proporre un piano di lavoro per il prossimo sessennio. Come è noto, la FBC si articola nelle seguenti “regioni” e “sub-regioni”: Africa e Madagascar, Asia Nord Est, Asia Sud Est, Asia Sud, Oceania, America Latina e Caribe, Medio Oriente, Europa Sud Ovest, Europa Centrale, Roma. I contributi dei diversi gruppi costituiscono sempre la ricchezza dell’Assemblea, in quanto, con il loro tesoro di esperienze espresse da persone competenti, aprono orizzonti che solo in situazioni come queste, uniche nel mondo della pastorale biblica, possono aversi. Sia nei lavori di gruppo che in assemblea, come anche nei forum serali, con il supporto di pubblicazioni di ogni parte messe in mostra, si sono udite testimonianze attestanti un costante impegno di promuovere il rapporto del popolo con il Libro Sacro. Il Documento finale Il “messaggio” più incisivo, anche se non formalmente descritto, è stato l’avvenimento in sé dell’incontro per le ragioni riassumibili in esperienza di Chiesa che ascolta la Parola di Dio in maniera autentica e operosa, entro un orizzonte di cattolicità che riflette, pur con tutta la modestia, l’avvenimento della Pentecoste. Il Messaggio scritto, che utilmente e sinteticamente richiama il contesto della VII Assemblea, raccoglie le riflessioni sulla realtà richiamata dal tema sia dal punto di vista storico e sociale, come pure della rivelazione, per concludere con le “priorità” che la Federazione Biblica Cattolica ha indicato per i prossimi sei anni: affermazioni tanto stringate nella formulazioni quanto dense negli obiettivi e contenuti, così alti, esigenti, quasi ambiziosi, sapendo però che si tratta di servire la Parola di Dio all’uomo di oggi. Due le priorità maggiori: promozione dell’ispirazione biblica in tutti i settori del ministero pastorale; rinnovata e intensificata formazione biblica per tutti i membri della Chiesa. Altre priorità indicate: la promozione della Lectio divina contestualizzata o lettura orante della Scrittura; l’animazione di piccole comunità cristiane attraverso la lettura della Bibbia; l’uso creativo dei media elettronici e digitali per garantire una più ampia diffusione della Scrittura. Saranno infine intensificati gli sforzi per il dialogo ecumenico, inter-religioso e interculturale anche con i non credenti, in vista della riconciliazione, della giustizia e della pace. Elementi più specifici, proposti come “raccomandazioni”: proseguire lo sviluppo del tema del Convegno con scelte pratiche nel proprio ambito di lavoro; impostare un lavoro di animazione biblica più strutturato (su questo punto America latina ed Africa hanno preso una serie di impegni forti e decisi); pensare vie di pastorale biblica anche nei contesti postmoderni, caratterizzati dal consumismo e da una visione frammentata dell’esistenza. Infine, come all’Africa era dedicata l’attenzione nel passato sessennio, per il prossimo sarà l’Asia e segnatamente la Cina ad avere il sostegno di cui hanno bisogno. Il Sinodo dei Vescovi In un organismo come la FBC, dedicata al servizio della Parola in tutto il mondo, non poteva mancare il richiamo al Sinodo dei vescovi con un triplice atteggiamento di fondo: - riconoscere che la FBC, che è citata nell’Instrumentum Laboris (n. 53), è in piena sintonia con l’obiettivo strettamente pastorale del Sinodo, ma con due impegni da assumere: - portare al Sinodo da parte dei membri della FBC che ne faranno parte (più di una ventina), un contributo di conoscenza su quanto essa sta operando; - l’impegno della FBC per attuare quanto il Sinodo ha detto e vorrà dire tramite il documento finale di Benedetto XVI. Il dialogo tra la FBC e l’Associazione delle Società Bibliche Unite Una peculiare iniziativa riguarda un dialogo più stretto e cooperativo tra Federazione Biblica Cattolica e United Bible Societes, il cui principale esponente era presente all’Assemblea. Alla FBC, che è strettamente collegata con il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, appartiene la dimensione ecumenica, perché la Bibbia resta il campo più radicalmente comune tra tutte le confessioni cristiane. Nel contesto dell’Assemblea la FBC e UBS hanno raggiunto “un accordo di collaborazione per la traduzione, la distribuzione e lo studio dei testi sacri”. È indubbiamente un passo importante, anzi fin qui innovativo e bisognoso di approfondimento sia sul piano ecclesiale, sia su quello economico-editoriale. Siamo convinti che riscoprire da parte di tutte le Chiese e di tutti i cristiani la forza della Parola di Dio significa ridare rigore a tutta la vita della Chiesa. Più si accoglie la Parola di Dio più le Chiese e i cristiani sono sale e luce, fermento di un nuovo umanesimo, e l’Africa ne ha bisogno!

Cesare Bissoli e Corrado Pastore Dichiarazione finale della VII Assemblea plenaria FBC (Dar es Salam, 24.06 – 3.07 2008) “La Parola di Dio, fonte di riconciliazione, di giustizia e di pace”

I. Il contesto della VII Assemblea plenaria 1. “Andiamo in Africa”: con questo appello si è chiusa in Libano la VI Assemblea plenaria. Dichiarando che la Regione dell’Africa e del Madagascar è una delle priorità della Federazione biblica cattolica per gli anni 2002-2006, abbiamo espresso il nostro chiaro convincimento sull’importanza del continente africano per il presente e per il futuro della Chiesa. Dopo aver celebrato le precedenti assemblee in Europa (Vienna 1972, Malta 1978), in Asia (Bangalore 1984, Hong Kong 1996), nell’America Latina (Bogotà 1990) e nel Medio oriente (Beirut 2002), il nostro itinerario ci ha portati sul continente africano, che si sta aprendo al Vangelo con una straordinaria generosità di spirito. 2. Noi, i 230 delegati e osservatori delle organizzazioni membri della Federazione biblica cattolica, attualmente diffusa in 133 paesi del mondo, ci siamo incontrati a Dar es Salam, dove abbiamo vissuto la calda ospitalità dei tanzaniani e della Chiesa locale. Il messaggio inviatoci in questa occasione dal papa Benedetto XVI ci ha trasmesso l’incoraggiamento di tutta la Chiesa. 3. Traendo la nostra ispirazione dalla grave preoccupazione pastorale della Chiesa in Africa, resa evidente dal tema scelto per il Sinodo sull’Africa del 2009, abbiamo deciso di centrare la nostra Assemblea plenaria sullo stesso argomento, scegliendo il motto “La Parola di Dio, fonte di riconciliazione, di giustizia e di pace”. Questo tema rappresenta per noi una preoccupazione la cui urgenza è di enorme rilevanza non soltanto per gli abitanti del continente africano ma anche per il mondo intero in questo momento della nostra storia. Inoltre, il nostro incontro è avvenuto in concomitanza con l’inaugurazione dell’anno dedicato a san Paolo e ci siamo ispirati anche alla sua affermazione secondo la quale siamo chiamati a essere ambasciatori di Cristo per la riconciliazione (cf. 2 Cor 5:19-20). 4. Questa Assemblea è stata celebrata tre anni dopo il Convegno biblico internazionale organizzato dalla Federazione biblica cattolica assieme al Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani a Roma nel 2005 per festeggiare il XL anniversario della promulgazione di Dei Verbum e pochi mesi prima del Sinodo dei vescovi su “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. Un appello affinché questo sinodo venisse celebrato è stato lanciato già nella nostra III Assemblea plenaria (Bangalore 1984) e abbiamo la speranza che le nostre riflessioni possano contribuire a questo importante evento nella vita della nostra Chiesa e che il sinodo non si limiti a informare, ma abbia un impatto pastorale concreto, riuscendo a incoraggiare una maggiore partecipazione del popolo cristiano alla vita e alla missione da Chiesa. 5. Convinti della potenza e dell’efficacia della Parola di Dio, che compie ciò per cui è stata inviata (cf. Is 55:11), ci siamo riuniti per incontrare la Parola incarnata, che è l’unica guida che può portarci verso la riconciliazione, la giustizia e la pace. Ci sentiamo arricchiti dalla nostra compartecipazione in un’atmosfera di comunione e dai nostri incontri con la gente di Tanzania. Abbiamo ascoltato la Parola e ci siamo scambiate le nostre esperienze di ascolto nella lectio divina quotidiana, celebrando la Parola nella liturgia, in particolare nell’Eucaristia, riflettendovi con l’aiuto della ricerca biblica e delle esperienze e le prospettive dei fedeli che sono state condivise in tutte le comunità cristiane sparse per il mondo, e vogliamo dare una risposta personale con le nostre parole e con le nostre azioni.

II. La nostra realtà 6. Per essere fedeli a Dio che ascolta il grido del suo popolo (cf. Es 3:7), ci siamo sforzati di aprire i nostri occhi alla realtà dei nostri popoli, al fine di percepire le luci e le ombre dell’esistenza umana, di discernere i segni dei tempi e rispondervi. 7. Abbiamo vissuto insieme i non pochi sviluppi positivi che possiamo osservare nel nostro mondo, quali l’intensificarsi delle relazioni tra le nazioni, la maggiore consapevolezza della diversità delle culture, la lotta per i diritti umani e per la dignità di ogni essere umano, in particolare dei poveri e degli emarginati, l’impegno crescente verso l’integrità del creato e l’ardente desiderio di giustizia, di riconciliazione e di pace. 8. Ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle ombre che si addensano sulle vite di molti: divisioni e conflitti, violenza e odio, l’abuso della religione per promuovere ideologie fondamentaliste e il terrorismo, il divario crescente tra i ricchi e i poveri, la sofferenza di molti a causa di una povertà scandalosa, della fame e di malattie come l’AIDS, le numerose ingiustizie e gli abusi di potere quali la corruzione dei governi, la mancanza di controlli sul commercio e sulla circolazione delle armi e sulla devastazione dell’ambiente. Possiamo aggiungervi altre forze che tolgono vita, come il consumismo, l’edonismo e il relativismo, l’influsso negativo dei mezzi di comunicazione e la frammentazione della vita familiare. A causa del terrorismo diffuso nel mondo, la paura verso l’altro diventa più acuta e si diffonde. Siamo preoccupati per la dolorosa situazione dei cristiani del Vicino oriente, in particolare in Terrasanta, dove molti nostri fratelli e sorelle soffrono. 9. Tra i molti sviluppi positivi nella nostra Chiesa vorremmo sottolineare particolarmente l’amore crescente verso la Parola di Dio che rende la Chiesa più evangelizzatrice e più missionaria. Notiamo con profonda gratitudine una fame autentica per la Parola di Dio tra la gente semplice e tra i giovani di molte regioni, l’accresciuta diffusione della lettura comune della Bibbia e la diversità delle prospettive e degli approcci nell’incontro con la Parola. Menzioniamo con piacere anche la rivalutazione della Bibbia nella liturgia, nella catechesi e negli studi esegetici e teologici. In molti luoghi si sta riscoprendo l’antica prassi della Lectio Divina e il ricorso a nuovi metodi contestualizzati per una lettura orante della Bibbia rinsalda le comunità. 10. Nondimeno, non mancano i paesi nei quali la Bibbia non è più sentita come una fonte di vita e nei quali l’animazione pastorale biblica è difficile e deludente. Se volgiamo lo sguardo all’intera Chiesa, notiamo che tuttora molti ostacoli si oppongono a che la Parola di Dio sia il cuore stesso dell’attività pastorale da Chiesa: analfabetismo e povertà, fondamentalismo, una mentalità clericale (non soltanto tra i presbiteri e vescovi, ma anche tra i laici), che si manifesta attraverso una mancanza di interesse e di preoccupazione per la promozione della lettura della Bibbia e il divario che tuttora permane tra l’esegesi e l’azione pastorale, che rende difficile l’accesso alle Sacre scritture. Deploriamo questa situazione paradossale nella quale la fame dei fedeli per la Parola di Dio non sempre riceve una risposta adeguata dalla predicazione dei sacerdoti e dei ministri laici a causa delle lacune nella formazione pastorale e accademica.

III. Giudicare la realtà alla luce della Parola di Dio 11. Abbiamo seguito l’esempio del primo cristiano africano, descritto in Atti 8:26-39. Grazie a una lettura attenta delle Scritture e al dialogo con il compagno umano che era stato per lui un ambasciatore di Cristo, l’etiope diventò consapevole della presenza della Parola incarnata nelle Scritture e nella sua vita. Le nostre riflessioni, preghiere e scambi comunitari si sono ispirati a Is 55 e a Mt 5–7. 12. Nella nostra lettura orante di Is 55:1-13 e nelle nostre riflessioni su questo passo abbiamo scoperto l’immagine di un Dio pieno di misericordia che ci invita al suo banchetto di gioia. Egli prende l’iniziativa di riconciliare a sé il suo popolo. La potenza creatrice, dinamica e santificatrice della sua parola può restaurare e trasformare ciò che andato devastato e distrutto. Il rinnovamento dell’alleanza tra Dio e il suo popolo porta alla riconciliazione tra le nazioni e alla pace. 13. Come ai tempi del Deuteroisaia, anche oggi Dio ci porge il dono della sua Parola, che è la fonte della riconciliazione, della giustizia e della pace. Ci chiama a una conversione radicale dei cuori a ogni livello, a ritornare a lui nell’ubbidienza, rendendo in tal modo possibile la riconciliazione con gli altri. Il nostro mondo che sospira per la pace e la giustizia può essere trasformato e creato nuovamente dalla Parola di Dio, la quale è potente ed efficace, può guarire le ferite dell’ingiustizia e dell’odio e guidarci a una vita nuova. Nell’incontro quotidiano con la Parola di Dio possiamo sperimentare l’attrazione della sua potenza, che ci chiama a un impegno attivo per la giustizia e per la pace. 14. Abbiamo riflettuto inoltre sulle Beatitudini (Mt 5:1-12), il prologo del Discorso della Montagna, che i Padri della Chiesa consideravano una sorta di riassunto di tutto il Vangelo. Guidati dal messaggio delle Beatitudini quale lo si trova nella tradizione della nostra Chiesa, nella ricerca esegetica e nella condivisione in seno alle piccole comunità di vari paesi, abbiamo riscoperto la potente sfida del Signore per la trasformazione dei valori. Le Beatitudini rispecchiano i valori incarnati nel Regno di Dio annunziato da Gesù Cristo e reso presente attraverso la sua vita, la sua morte e la sua risurrezione. Sono espressioni della preferenza di Dio verso i poveri, che si pone in un contrasto evidente con il nostro mondo globalizzato, contrassegnato dall’idolatria del denaro, del potere, del piacere e della conoscenza. Tuttavia, i poveri, gli afflitti e coloro che hanno fame e sete della giustizia non vengono detti beati per la loro condizione esistenziale bensì in virtù della promessa potente del regno. Siamo chiamati a rispondere a questa promessa con apertura di cuore e di mente e con una risposta generosa. Un nuovo mondo governato da valori di giustizia e di pace è possibile se noi, discepoli di Cristo, siamo trasformati dalla potenza della sua Parola e lottiamo insieme per la realizzazione del regno. 15. L’opera della riconciliazione sarà possibile soltanto se la Chiesa si compenetra con gli atteggiamenti fondamentali incarnati nelle Beatitudini. Coloro che vivono secondo lo spirito delle beatitudini sono operatori di Dio per la riconciliazione, per la giustizia e per la pace. Devono essere consapevoli che mai potranno eludere la croce di Cristo (cf. Mt 5:9). La testimonianza dei nuovi martiri dei nostri tempi, come il vescovo salvadoregno Oscar Romero e i monaci trappisti dell’Algeria, mostra chiaramente che questa sfida non può essere vista in maniera spiritualizzata. Soltanto una chiesa che non sceglie la via ampia e facile di schivare i conflitti può essere sale e luce del mondo (cf. Mt 7:13-14; 5:13-16).

IV. La nostra risposta alle sfide della nostra realtà 16. Il nostro è un appello per un uso rinnovato della Bibbia nella promozione della riconciliazione, della giustizia e della pace. Confrontati con la Parola di Dio, non possiamo fare a meno di condannare i mali che provocano la violenza e l’ingiustizia nel nostro mondo. Ci impegniamo nella lotta per un mondo giusto e pacifico e invitiamo gli altri a unirsi a noi. 17. Il mandato della Federazione biblica cattolica è il ministero pastorale biblico, che offre alla Chiesa il nutrimento spirituale attraverso l’animazione biblica, affinché la Parola di Dio diventi l’anima stessa (anima) della vita pastorale della Chiesa. In occasione della nostra VII Assemblea plenaria, i membri della FBC rinnovano i loro impegno verso questo mandato. La nostra riflessione dei giorni scorsi ha messo in chiaro che la spiritualità biblica non è affatto spiritualizzata, ma abbraccia ogni aspetto della vita umana. Attendiamo con impazienza il prossimo Sinodo dei vescovi su “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” e lo sosteniamo con le nostre preghiere e con le raccomandazioni trasmesse ai membri dell’assemblea che prenderanno parte alle sue deliberazioni. Desideriamo servire la Chiesa nell’adempimento delle decisioni e delle raccomandazioni del Sinodo che verranno espresse dall’esortazione apostolica che sarà promulgata dopo la sua chiusura.

18. Priorità per il nostro lavoro negli anni 2008-2014 Prendendo in considerazione le sfide che abbiamo scoperto durante questa Assemblea e le necessità della Federazione biblica cattolica e dei suoi membri, l’Assemblea plenaria definisce le seguenti priorità per i prossimi sei anni: - L’ animazione biblica di tutta la vita della Chiesa, affinché ministero pastorale sia interamente ispirato e animato dalla Parola di Dio. - La promozione della formazione biblica degli attori dell’evangelizzazione: i laici (e in particolare i catechisti), i religiosi, i preti e i vescovi, mediante l’offerta di una conoscenza più approfondita delle Scritture, di una conversione gioiosa alla Parola, di spiritualità biblica assieme alle capacità di sviluppare metodologie creative e abilità per il ministero pastorale biblico. Questo deve rientrare nei programmi formativi delle facoltà teologiche e degli istituti di formazione. - La promozione della prassi di una Lectio Divina contestualizzata e creativa, che potrà facilitare una maggiore corrispondenza tra fede e vita, che sarà la base di una trasformazione della società. - L’ animazione delle comunità di base e di altre piccole comunità cristiane affinché diventino soggetti autentici della lettura della Bibbia. Ciò richiede la promozione della leadership dei laici, l’approfondimento della fede nelle famiglie e una particolare insistenza su alcune prospettive ermeneutiche specifiche (come le donne, gli uomini, i bambini, i giovani, gli aborigeni e i migranti). - La promozione dell’ animazione biblica tra i bambini, i giovani e gli studenti universitari, al fine di aiutarli a trovare attraverso la Parola di Dio la via autentica verso la pienezza della vita. - Un uso creativo e innovativo dei mezzi elettronici e digitali per la trasmissione e per la diffusione del messaggio biblico. - L’intensificazione dei nostri sforzi per un dialogo ecumenico, interreligioso e interculturale e per un dialogo con tutti gli uomini di buona volontà per la riconciliazione, la giustizia e la pace. - La promozione del ministero pastorale biblico in Asia, con una particolare centralità della Cina, sarà una priorità della FBC negli anni 2008– 2014 in risposta alle richieste che ci sono pervenute dal continente stesso. 19. L’assemblea plenaria fa le seguenti raccomandazioni affinché queste varie priorità vengano messe in atto ai vari livelli della Federazione biblica cattolica: - L’ideazione di piani e di metodi per l’animazione pastorale biblica al fine di assicurare la presenza della Parola in tutte le aree della pastorale e per un migliore adempimento della missione evangelizzatrice della Chiesa. I membri della FBC dovrebbero appoggiare l’integrazione dell’argomento ”ministero pastorale biblico” nei programmi di formazione per i sacerdoti, i religiosi e i laici. - La costituzione di commissioni specifiche per il ministero pastorale biblico nelle diocesi e nelle conferenze episcopali nelle quali non è ancora diventato una priorità. - La promozione della formazione biblica, della spiritualità biblica e dell’impegno ecumenico su un fondamento biblico. - Assicurare uno stretto rapporto fra la Parola di Dio, il ministero pastorale e l’impegno sociale. - La ricerca di nuove forme di ministero pastorale biblico, in particolare nelle nazioni e nelle grandi città fortemente contrassegnate da stili di vita postmoderni, caratterizzati dal consumismo, dalla perdita dei valori e dalla frammentazione della vita. - L’organizzazione di giornate di riconciliazione per promuovere, da un lato la preghiera, la riflessione e l’impegno e dall’altro la lettura della Bibbia in una prospettiva pastorale, sociale, culturale, ecologica ed ecumenica e la preparazione di ogni sorta di materiali collegati con i temi della riconciliazione, della giustizia e della pace. - Il rafforzamento delle strutture di coordinamento ai livelli regionale e subregionale al fine di sviluppare sempre più la rete de comunicazione, scambio e reciproco sostegno, con il sussidio dei mezzi elettronici e digitali di comunicazione. - La continuazione del dialogo tra la Federazione biblica cattolica e l’Alleanza biblica universale (ABU), affinché la Parola di Dio possa raggiungere sempre più persone. 20. Siamo consapevoli che ”Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori” (Sal 127:1). Ci impegniamo a pregare e operare per la causa della riconciliazione, della giustizia e della pace. Siamo consapevoli di dipendere dalla grazia dello Spirito santo che ci dà la capacità di adempiere a questo compito urgente per il nostro tempo. Sulle orme dei discepoli di Emmaus, i quali incontrarono il Signore risorto nella condivisione della Parola e nella frazione del pane, convinti che tutta la Chiesa ha costantemente bisogno di nutrirsi del pane ”di vita dalla mensa sia della parola di Dio che del Corpo di Cristo” (DV 21), cercheremo di contribuire a questi sforzi attraverso il nostro ministero pastorale biblico.

R ICORDO Mons. Adam Smigielski Vescovo di Sosnowiec (Polonia)

Adam nacque a Przemyśl (Polonia) nel 1933, come ottavo figlio. Cresciuto nella parrocchia e nell’oratorio salesiano, fin da bambino visse sotto l’influsso di Don Bosco. Terminato il liceo, nel 1951 entrò nel noviziato. Compì gli studi filosofici e teologici a Cracovia e a Lublin, dove nel 1957 fu ordinato sacerdote, e li proseguì all’Istituto Biblico di Roma e alla École Biblique di Gerusalemme. Così ricordava questo periodo: “Per 15 anni ho chiesto il passaporto…; finalmente l’ho ricevuto e sono partito per Roma per studiare all’Istituto Biblico”. Ritornato in Polonia, frequentò i corsi all’Accademia di Teologia Cattolica di Varsavia, concludendoli con la dissertazione dottorale in teologia biblica. Prima preside, poi direttore della comunità di formazione, fu per diversi anni Rettore del Seminario Salesiano di Cracovia. In seguito fu direttore della Casa madre di Oświęcim, poi Ispettore di Wrocław (1986-1992), continuando anche in questo periodo a insegnare esegesi biblica e linqua ebraica a Cracovia. Nominato vescovo della nuova diocesi di Sosnowiec nel 1992, sull’esempio del primo vescovo di Silesia (Śląsk) in Polonia, il cardinale salesiano A. Hlond, scelse come motto“Da mihi animas”. La nuova diocesi era molto difficile dal punto di vista pastorale: a causa del colore politico della popolazione era detta “Zagłębie” (“Bacino Rosso”). Mons. Śmigielski però diceva: “Nella Chiesa ci sono gli uomini, non quelli di sinistra o di destra; ma c’é prima di tutto l’uomo al quale bisogna proclamare Cristo”. Visse sempre da salesiano umile e povero; conosceva il lavoro e nient’altro. Nell’ufficio, oltre la scrivania, c’erano solo gli scaffali dei libri. In un angolo teneva un’orsetto felpato, regalatogli dai bambini. Tutti apprezzavano la sua sensibilità verso i poveri, gli ammalati e i giovani. Amava ripetere le parole di Giovanni Paolo II: “Voi siete la speranza della Chiesa, siete la speranza mia”. Subito nella sua diocesi istituì l’ufficio per la pastorale giovanile e costruì un Oratorio – Centro giovanile. Sempre si presentava come salesiano. Di se stesso diceva di essere un vescovo di tutti quelli che vivono nella diocesi, ma sopratutto vescovo dei bambini, dei giovani, degli anziani, degli ammalati e dei senzatetto. Tra la fine del 2004 e i primi del 2005 l’ABS celebrò a Cracovia il suo ultimo Congresso. Mons. Śmigielski accolse molto volentieri l’invito a prendervi parte. Abbiamo vivo il ricordo della sua gioia, ospitalità e fraternità, quando lo incontrammo a Sosnowiec. Godette veramente insieme a noi, biblisti, la celebrazione eucaristica nel Duomo. Indimenticabile è stato l’incontro nell’episcopio. Gli piacevano molto le montagne, la musica e lo sport. Tanti studenti, io stesso, lo ricordiamo come professore che sapeva sorridere e scherzare. Nel testamento ha lasciato le seguenti parole: “confesso la mia fede in Dio Uno nella Trinità, una profonda e filiale devozione a Maria Ausiliatrice, l’assoluta fedeltà alla Chiesa di Cristo e l’affetto verso la Società Salesiana […]. Un grazie a Dio per gli anni in cui potevo tramandare i tesori della Bibbia e l’amore per la Parola di Dio”. I funerali si svolsero a Sosnowiec l’11 ottobre del 2008.

Sylwester Jędrzejewski SDB (Cracovia) Sommario

P RESENTAZIONE ...... 3 V ITA DELL’ASSOCIAZIONE America ...... 5 Asia & Oceania ...... 6 Europa & Africa ...... 8 Rendiconto amministrativo ...... 19 ELENCO DEI SOCI 2009 ...... 20

P UBBLICAZIONI Pubblicazioni dei Soci ...... 23

C ONTRIBUTI Paolo pastore. Una lettura salesiana (F. Mosetto) . . . . . 33 Saint Paul and Don Bosco (M. Ferrero) ...... 40 Due consigli di san Tommaso d’Aquino ...... 42

E SPERIENZE The Hong Kong Catholic Biblical Institute (L. Fedrigotti) 43

SINODO DEI VESCOVI 2008 Intervista a d. Cesare Bissoli e a d. Giorgio Zevini . . . . . 47

FEDERAZIONE BIBLICA CATTOLICA VII Assemblea generale (C. Bissoli - C. Pastore) ...... 50 Dichiarazione finale ...... 53

R ICORDO Adam Smigielski ...... 59