Akhtamar Numero
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1 Anno 8, Numero 149 15 dicembre 12—XCVIII M.Y. Akhtamar on line Editoriale All’editoriale non eravamo più abituati, avendolo sostituito da tempo (salvo saltuarie eccezioni) con la foto di copertina. Però vogliamo festeggiare questa uscita perché siamo entrati nell’ottavo anno di vita di questa pubblicazione; e ciò vuol dire che abbiamo pure superato la proverbiale crisi del settimo anno… E poi perché da questo numero lanciamo tre novità. Veramente le volevamo riservare per il prossimo (guardate a che cifra siamo arrivati!) che cade, neanche a farlo apposta, il primo gennaio ma non abbiamo resistito alla tentazione… Ecco dunque due nuove rubriche (Armeni nel mondo e Hay-click), ed un nuovo prezioso contributo: un “addetto ai lavori” che, trincerandosi dietro lo pseudonimo di “Orme sulla neve”, ci darà il suo illuminato parere su questioni di politica internazionale che più da vicino ci riguardano. Non con cadenza fissa, ma ha promesso di intervenire appena possibile. Grazie dunque al nostro nuovo amico ed a tutti coloro che, con firma o senza, ci aiutano in questo lavoro. Dunque siamo pronti per partire per l’ottava volta? Buona lettura! Vetta d’Armenia on line Il punto più a nord dell’- verso la Georgia per poi Ma all’improvviso si im- Armenia (come la Vetta gettarsi, poco oltre il con- bizzarrisce e raggiunto il d’Italia lo è geografica- fine, nel grande fiume corso del fiume Debet mente per la penisola) è Kura. prima lo scavalca e poi una sorta di sperone che si Ecco, dunque, che la fron- comincia a rincorrerlo protende verso la Georgia. tiera tra Armenia e Geor- verso nord per quasi una Il tratto quasi lineare del gia per tutto il suo percor- ventina di chilometri. Poi, confine da ovest verso est, so pare quasi tracciata con come se fosse stanco per lungo il bordo delle regio- un righello: ma è una im- questa improvvisa devia- ni di Shirak e poi di Lori, maginazione perché a zione, piega nuovamente si impenna al- guardarlo da vicino il con- verso est ancora per qual- l’improvviso seguendo il fine sembra disegnato da che altro chilometro, acca- corso del fiume Debed che mano tremolante e la riga rezza la regione di Tavush da Tumanyan risale l’Ar- di divisione si contorce in per poi precipitare … menia verso nord, bagna strane forme, seguendo (segue pag.2) Alaverdi, s’insinua in schemi apparentemente strette vallate, punta diritto incomprensibili. WWW.COMUNITAARMENA.IT Sommario Vetta d’Armenia 1-2 Bersaglio mobile 3 Bollettino interno di Armeni nel mondo: Etiopia 4 iniziativa armena Pagina Armena 5 La voce dell’Artsakh 6 Presentazione libro terremoto 7 Consiglio per la Comunità armena di Roma Castel sant’Angelo e san Biagio 7 Akhtamar 2 Akhtamar on line nel punto di incontro fra i tre stati chilometri prima di raggiungere la fron- settecento abitanti molti dei quali profu- (Armenia, Georgia ed Azerbaigian) tiera. ghi armeni scappati dall’Azer-baigian ai verso sud. Bagratashen è la classica cittadina fron- tempi della guerra; un paese collegato a Un pezzo di Armenia si allunga dunque taliera piena di vitalità commerciale; Bagratashen ed al resto dell’Armenia verso nord e la linea di demarcazione con la sua stazione dei taxi e degli auto- solo da qualche taxi o dai piedi, circon- con il vicino approfitta della vallata che bus (non quella ferroviaria perché la dato dai campi ed a voca-zione pretta- si apre lungo il corso del fiume e si spo- tratta già da qualche chilometro corre in mente agricola (girasoli, meloni e mais), sta verso settentrione. territorio georgiano). al quale spetta inequivocabilmente la In questo suo bizzarro percorso la citta- Nessun particolare pregio architettonico palma di insediamento armeno più a dina di Bagratashen (Tavush) finisce od urbanistico, eccezion fatta per la nord della repubblica. con il diventare l’ultimo importante chiesa di sant’Anna. Poche centinaia di metri più su, infatti, avamposto armeno prima della Georgia. Di fronte la località georgiana di Sada- il confine arresta improvvisamente la Qui si trova il varco doganale più im- khlo. sua corsa verso nord, piega ad est per portante di tutto lo stato. Cinque chilometri più a nord, sempre poi ridiscendere in mezzo ai campi col- Fiume, strada (la M6 che poi diventa in lungo la sponda armena del fiume De- tivati senza alcun apparante motivo territorio georgiano la E001) e ferrovia bet, si trova Debetavan (Debedavan), geografico. (verso Tbilisi) corrono affiancati per Un confine difficile È il posto di frontiera più importante di tutta l’Armenia. Uno snodo nevralgico verso la Georgia, una via di fuga (o di accesso) per un Paese che ha buona parte dei suoi confini chiusi dall’intransigenza turca ed azera. Ma, proprio per la sua importanza, Ba- gratashen soffre terribilmente in questi ultimi anni enormi problemi di congestio- ne: in poche parole, soprattutto durante la stagione estiva, non ce la fa a smaltire tutto il traffico privato e commerciale che intasa lo stretto ponte sul fiume Debed. La situazione è talmente seria che un paio di anni or sono è stato lo stesso presidente Sargsyan a venire sin quassù per toccare con mano la situazione e impegnarsi nella risoluzione del problema. Pare che finalmente la questione sia in dirittura d’arrivo. Grazie anche a fondi europei a partire dalla prossima primave- ra inizieranno i lavori per la costruzione di un nuovo ponte, più largo e funzionale. TUTTE LE STRADE PER ARRIVARE IN ARMENIA ... Il che vorrà dire traffico più fluido e tempi di attesa (in estate si oltrepassa l’ora!) L’aereo rimane il mezzo più veloce e pratico per arrivare in Armenia. Ora c’è anche il alla frontiera. La vecchia struttura rimar- collegamento aereo diretto Roma—Yerevan con l’Alitalia e tutto è ancora più semplice. rà in piedi e fungerà da ponte di emergen- Via terra le cose sono un po’ più complicate. za. Verrà quindi ridisegnato tutto il varco Tutto il confine con la Turchia e con l’Azerbaigian è chiuso per i noti problemi politici. doganale, rendendolo un moderno bigliet- Gli unici tratti transitabili sono dunque quello iraniano a sud e quello georgiano a nord. to da visita per una nazione in crescita. Ufficialmente sono dodici i check point riconosciuti internazionalmente, sei dei quali Anche il lato armeno avrà corsie separate proprio lungo il confine con la Georgia: Bagratashen/Sadakhlo, Ayrum/Sadakhlo per trasporto pesante e traffico privato, (ferroviario), Jiliza (Lori)/Operti, Bavra (Shirak)/Ninotsminda, Gogavan (Shirak)/Guguti, così come nella sponda georgiana. Bagra- Privolnoye (Lori)/Akhkepri. A parte il controllo ferroviario di Ayrum, solo Bagratashen e tashen è punto strategico e troppo impor- Bavra interessano strade statali, gli altri sono accessi secondari chiusi per lo più nella tante sia per il commercio che per il turi- stagione invernale. smo; d’inverno capita anche che il varco Sul confine armeno-turco ufficialmente sono presenti i varchi (però chiusi) di Margara sia chiuso per le avverse condizioni mete- (Armavir)/ Alican e Akhurik (Gyumri)/ Akyaka . o. Il transito con l’Iran avviene tramite il controllo di Agarak (Meghri)/Noraduz. Sono ovviamente valichi di frontiera gli scali aeroportuali di Zvarnots, Erebuni e Gyumri. ANNO 8, NUMERO 149 Pagina 2 3 Akhtamar on line ORME sulla NEVE Bersaglio mobile Il contenzioso tra armeni ed azeri è di c’è da chiedersi perché non ha agito tempo lunga data e verte, principalmente ma non fa quando oltre tutto il gap militare rispet- solo, sulla sorte del Karabakh Montuoso la to all’Armenia era molto più rilevante di cui appartenenza politica fu stabilita dal quello attuale. georgiano Iosif Vissarionovic Dzugasvili, Un’altra ipotesi che possa giustificare la al secolo Stalin, nel 1923. crescente tensione degli ultimi anni è la La sua decisione (scellerata per gli arme- consapevolezza da parte delle autorità ni, ma politicamente geniale) di assegnare azere che le scorte petrolifere sulle quali la regione (ed anche il Nakhichevan, ma, l’Azerbaigian ha costruito le proprie fortu- si badi bene, non il Syunik) all’Azerbai- ne si stanno esaurendo rapidamente (molto gian ottenne due risultati concreti: attirarsi più rapidamente del previsto) e fra qualche le simpatie turche (nella speranza di coin- anno Baku si ritroverà con le entrate in volgere anche Ankara nel processo di netto calo e quindi con la necessità di rivoluzione sovietica) e nel contempo rivedere il proprio bilancio militare che indebolire tutto (ma proprio tutto) il Cau- ancora oggi prevede ingenti somme per caso meridionale. l’acquisto di armamenti. Fu un indubbio favore all’Azerbaigian Altra giustificazione può essere trovata to di morti e feriti, l’attacco ai villaggi di ma che lo stesso ha pagato e pagherà a nella situazione politica interna azera ed confine e la reazione dell’Armenia caro prezzo; perché sparigliare le carte in particolare nel crescente malumore (verbale e non solo); le minacce di abbat- regionali, giocare con i confini territoriali della popolazione contro il governo di tere gli aerei in arrivo nel costruendo aero- assegnandoli senza criterio logico, può far Aliyev; questi, abile tessitore politico, porto del Nagorno Karabakh piacere ad uno e dispiacere l’altro, ma fiutato il clima che si respira in molte altre (dichiarazioni così forti da sconfinare sicuramente mina la posizioni delle singo- nazioni a cominciare dalle rivolte arabe quasi nel ridicolo); da ultimo il caso Safa- le sovranità nazionali a tutto vantaggio di del nord Africa, sta giocando la (consueta) rov con tutto quello che ne è conseguito. un arbitro unico (Mosca). carta del nazionalismo e dell’armenofobia Sicché, di fronte a tali fatti, poco alla Si diceva dunque che tra armeni ed azeri come utile strumento per allontanare la volta il bersaglio degli armeni si è andato (anche perché amici fraterni dei turchi) dissidenza interna.