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Anno 8, Numero 149 15 dicembre 12—XCVIII M.Y. Akhtamar on line

Editoriale

All’editoriale non eravamo più abituati, avendolo sostituito da tempo (salvo saltuarie eccezioni) con la foto di copertina. Però vogliamo festeggiare questa uscita perché siamo entrati nell’ottavo anno di vita di questa pubblicazione; e ciò vuol dire che abbiamo pure superato la proverbiale crisi del settimo anno… E poi perché da questo numero lanciamo tre novità. Veramente le volevamo riservare per il prossimo (guardate a che cifra siamo arrivati!) che cade, neanche a farlo apposta, il primo gennaio ma non abbiamo resistito alla tentazione… Ecco dunque due nuove rubriche (Armeni nel mondo e Hay-click), ed un nuovo prezioso contributo: un “addetto ai lavori” che, trincerandosi dietro lo pseudonimo di “Orme sulla neve”, ci darà il suo illuminato parere su questioni di politica internazionale che più da vicino ci riguardano. Non con cadenza fissa, ma ha promesso di intervenire appena possibile. Grazie dunque al nostro nuovo amico ed a tutti coloro che, con firma o

senza, ci aiutano in questo lavoro. Dunque siamo pronti per partire per l’ottava volta? Buona lettura!

Vetta d’ on line

Il punto più a nord dell’- verso la per poi Ma all’improvviso si im- Armenia (come la Vetta gettarsi, poco oltre il con- bizzarrisce e raggiunto il d’Italia lo è geografica- fine, nel grande fiume corso del fiume Debet mente per la penisola) è Kura. prima lo scavalca e poi una sorta di sperone che si Ecco, dunque, che la fron- comincia a rincorrerlo protende verso la Georgia. tiera tra Armenia e Geor- verso nord per quasi una Il tratto quasi lineare del gia per tutto il suo percor- ventina di chilometri. Poi, confine da ovest verso est, so pare quasi tracciata con come se fosse stanco per lungo il bordo delle regio- un righello: ma è una im- questa improvvisa devia- ni di Shirak e poi di Lori, maginazione perché a zione, piega nuovamente si impenna al- guardarlo da vicino il con- verso est ancora per qual- l’improvviso seguendo il fine sembra disegnato da che altro chilometro, acca- corso del fiume che mano tremolante e la riga rezza la regione di da Tumanyan risale l’Ar- di divisione si contorce in per poi precipitare … menia verso nord, bagna strane forme, seguendo (segue pag.2) Alaverdi, s’insinua in schemi apparentemente strette vallate, punta diritto incomprensibili. WWW.COMUNITAARMENA.IT

Sommario

Vetta d’Armenia 1-2 Bersaglio mobile 3 Bollettino interno di Armeni nel mondo: Etiopia 4 iniziativa armena Pagina Armena 5

La voce dell’Artsakh 6

Presentazione libro terremoto 7 Consiglio per la Comunità armena di Roma Castel sant’Angelo e san Biagio 7 Akhtamar

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nel punto di incontro fra i tre stati chilometri prima di raggiungere la fron- settecento abitanti molti dei quali profu- (Armenia, Georgia ed Azerbaigian) tiera. ghi armeni scappati dall’Azer-baigian ai verso sud. è la classica cittadina fron- tempi della guerra; un paese collegato a Un pezzo di Armenia si allunga dunque taliera piena di vitalità commerciale; Bagratashen ed al resto dell’Armenia verso nord e la linea di demarcazione con la sua stazione dei taxi e degli auto- solo da qualche taxi o dai piedi, circon- con il vicino approfitta della vallata che bus (non quella ferroviaria perché la dato dai campi ed a voca-zione pretta- si apre lungo il corso del fiume e si spo- tratta già da qualche chilometro corre in mente agricola (girasoli, meloni e mais), sta verso settentrione. territorio georgiano). al quale spetta inequivocabilmente la In questo suo bizzarro percorso la citta- Nessun particolare pregio architettonico palma di insediamento armeno più a dina di Bagratashen (Tavush) finisce od urbanistico, eccezion fatta per la nord della repubblica. con il diventare l’ultimo importante chiesa di sant’Anna. Poche centinaia di metri più su, infatti, avamposto armeno prima della Georgia. Di fronte la località georgiana di Sada- il confine arresta improvvisamente la Qui si trova il varco doganale più im- khlo. sua corsa verso nord, piega ad est per portante di tutto lo stato. Cinque chilometri più a nord, sempre poi ridiscendere in mezzo ai campi col- Fiume, strada (la M6 che poi diventa in lungo la sponda armena del fiume De- tivati senza alcun apparante motivo territorio georgiano la E001) e ferrovia bet, si trova Debetavan (Debedavan), geografico. (verso ) corrono affiancati per

Un confine difficile

È il posto di frontiera più importante di tutta l’Armenia. Uno snodo nevralgico verso la Georgia, una via di fuga (o di accesso) per un Paese che ha buona parte dei suoi confini chiusi dall’intransigenza turca ed azera. Ma, proprio per la sua importanza, Ba- gratashen soffre terribilmente in questi ultimi anni enormi problemi di congestio- ne: in poche parole, soprattutto durante la stagione estiva, non ce la fa a smaltire tutto il traffico privato e commerciale che intasa lo stretto ponte sul fiume Debed. La situazione è talmente seria che un paio di anni or sono è stato lo stesso presidente Sargsyan a venire sin quassù per toccare con mano la situazione e impegnarsi nella risoluzione del problema. Pare che finalmente la questione sia in dirittura d’arrivo. Grazie anche a fondi europei a partire dalla prossima primave- ra inizieranno i lavori per la costruzione di un nuovo ponte, più largo e funzionale. TUTTE LE STRADE PER ARRIVARE IN ARMENIA ... Il che vorrà dire traffico più fluido e tempi di attesa (in estate si oltrepassa l’ora!) L’aereo rimane il mezzo più veloce e pratico per arrivare in Armenia. Ora c’è anche il alla frontiera. La vecchia struttura rimar- collegamento aereo diretto Roma— con l’Alitalia e tutto è ancora più semplice. rà in piedi e fungerà da ponte di emergen- Via terra le cose sono un po’ più complicate. za. Verrà quindi ridisegnato tutto il varco Tutto il confine con la Turchia e con l’Azerbaigian è chiuso per i noti problemi politici. doganale, rendendolo un moderno bigliet- Gli unici tratti transitabili sono dunque quello iraniano a sud e quello georgiano a nord. to da visita per una nazione in crescita. Ufficialmente sono dodici i check point riconosciuti internazionalmente, sei dei quali Anche il lato armeno avrà corsie separate proprio lungo il confine con la Georgia: Bagratashen/Sadakhlo, /Sadakhlo per trasporto pesante e traffico privato, (ferroviario), Jiliza (Lori)/Operti, Bavra (Shirak)/Ninotsminda, Gogavan (Shirak)/Guguti, così come nella sponda georgiana. Bagra- Privolnoye (Lori)/Akhkepri. A parte il controllo ferroviario di Ayrum, solo Bagratashen e tashen è punto strategico e troppo impor- Bavra interessano strade statali, gli altri sono accessi secondari chiusi per lo più nella tante sia per il commercio che per il turi- stagione invernale. smo; d’inverno capita anche che il varco Sul confine armeno-turco ufficialmente sono presenti i varchi (però chiusi) di Margara sia chiuso per le avverse condizioni mete- (Armavir)/ Alican e Akhurik ()/ Akyaka . o. Il transito con l’ avviene tramite il controllo di Agarak ()/Noraduz. Sono ovviamente valichi di frontiera gli scali aeroportuali di Zvarnots, Erebuni e Gyumri.

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ORME sulla NEVE Bersaglio mobile Il contenzioso tra armeni ed azeri è di c’è da chiedersi perché non ha agito tempo lunga data e verte, principalmente ma non fa quando oltre tutto il gap militare rispet- solo, sulla sorte del Karabakh Montuoso la to all’Armenia era molto più rilevante di cui appartenenza politica fu stabilita dal quello attuale. georgiano Iosif Vissarionovic Dzugasvili, Un’altra ipotesi che possa giustificare la al secolo Stalin, nel 1923. crescente tensione degli ultimi anni è la La sua decisione (scellerata per gli arme- consapevolezza da parte delle autorità ni, ma politicamente geniale) di assegnare azere che le scorte petrolifere sulle quali la regione (ed anche il Nakhichevan, ma, l’Azerbaigian ha costruito le proprie fortu- si badi bene, non il Syunik) all’Azerbai- ne si stanno esaurendo rapidamente (molto gian ottenne due risultati concreti: attirarsi più rapidamente del previsto) e fra qualche le simpatie turche (nella speranza di coin- anno si ritroverà con le entrate in volgere anche Ankara nel processo di netto calo e quindi con la necessità di rivoluzione sovietica) e nel contempo rivedere il proprio bilancio militare che indebolire tutto (ma proprio tutto) il Cau- ancora oggi prevede ingenti somme per caso meridionale. l’acquisto di armamenti. Fu un indubbio favore all’Azerbaigian Altra giustificazione può essere trovata to di morti e feriti, l’attacco ai villaggi di ma che lo stesso ha pagato e pagherà a nella situazione politica interna azera ed confine e la reazione dell’Armenia caro prezzo; perché sparigliare le carte in particolare nel crescente malumore (verbale e non solo); le minacce di abbat- regionali, giocare con i confini territoriali della popolazione contro il governo di tere gli aerei in arrivo nel costruendo aero- assegnandoli senza criterio logico, può far Aliyev; questi, abile tessitore politico, porto del Nagorno Karabakh piacere ad uno e dispiacere l’altro, ma fiutato il clima che si respira in molte altre (dichiarazioni così forti da sconfinare sicuramente mina la posizioni delle singo- nazioni a cominciare dalle rivolte arabe quasi nel ridicolo); da ultimo il caso Safa- le sovranità nazionali a tutto vantaggio di del nord Africa, sta giocando la (consueta) rov con tutto quello che ne è conseguito. un arbitro unico (Mosca). carta del nazionalismo e dell’armenofobia Sicché, di fronte a tali fatti, poco alla Si diceva dunque che tra armeni ed azeri come utile strumento per allontanare la volta il bersaglio degli armeni si è andato (anche perché amici fraterni dei turchi) dissidenza interna. Il clima di tensione spostando: in un lento percorso verso est, non corre buon sangue e i rapporti dalla creato contro il nemico finisce con il co- dalla Turchia all’Azerbaigian: il “nemico fine degli anni Ottanta in poi hanno cono- prire le critiche interne e ricompatta la principale” si trasforma ed assume le sem- sciuto momenti di altissima tensione ed società. bianze dell’azero Aliyev. addirittura un sanguinoso conflitto. Anche questa tesi merita opportuna con- La Turchia non manca di dare il suo È tuttavia un dato di fatto che, dopo siderazione al pari delle altre (anzi forse appoggio all’Azerbaigian, ma pare starse- l’accordo di cessate-il-fuoco di Bishkek, la ancor di più delle altre) ma, considerati i ne un po’ più defilata, quasi in secondo tensione sia andata aumentando progressi- rischi di una nuova guerra e le ricadute piano. vamente negli altissimi anni con una se- negative interne ed internazionali, non può Ankara, in una interminabile partita a quela di incidenti e criticità che hanno essere sufficiente a giustificare l’attuale scacchi, manda avanti contro gli armeni la ripetutamente sospinto le parti ad un soffio situazione. pedina Baku con il compito preciso di da un’altra guerra. Ancora, si può pensare che Aliyev - distrarre il nemico, consumarne risorse È altrettanto pacifico che sia la parte grazie alla sua buona diplomazia ed alla fisiche e mentali. E questo processo sem- azera quella che più dell’altra spinge per forza economica del petrolio - abbia bra essere tanto più marcato quanto più ci lo scontro giacché agli armeni lo status ritenuto di aver acquisito un forte credito si avvicina alla fatidica data del centenario quo tutto sommato non dispiace, nel senso internazionale e di poter dunque giocare a del genocidio armeno. che più passa il tempo e più si radica la carte scoperte senza timore di essere scon- Tutta l’attività di lobbying internazionale posizione (regionale e soprattutto interna- fessato. è in funzione filo azera e i turchi sembrano zionale) della piccola repubblica del Na- Tutte ipotesi valide, sia che vengano quasi aver passato di mano il testimone gorno Karabakh prese individualmente che nel loro com- nella staffetta. La domanda che però dobbiamo porci è plesso. Un caso? Oppure un tentativo (abile per quale motivo l’escalation della tensio- E tuttavia, non è possibile escluderne a gioco di squadra oppure imput strategico ne sia stata così marcata negli ultimi tem- priori un’altra che, per quanto suggestiva, internazionale) di spostare l’asse della pi. potrebbe essere proprio parte di un dise- tensione dall’affaire del genocidio a quel- La prima, e più scontata, risposta emerge gno strategico studiato in accordo con il lo sul Nagorno Karabakh? dalle precedenti considerazioni: il tempo è fraterno alleato turco. E se l’accomodamento dell’uno fosse la un ottimo alleato degli armeni e l’inelutta- Alcuni dei più clamorosi episodi che contropartita per una definizione del con- bilità di un riconoscimento internazionale hanno visto protagonista l’Azerbaigian tenzioso territoriale? della repubblica caucasica dell’Artsakh è negli ultimi mesi sono stati così plateali da Sta agli armeni valutare se sono in grado direttamente proporzionale al consolida- non far nascere il sospetto che siano stati di condurre due partite contem- mento della stessa. orchestrati a tavolino nel quadro di un poraneamente e su due fronti così impe- Però, questa risposta rischia di essere preciso piano: i ripetuti sconfinamenti in gnativi. figlia di una sua implicita contraddizione: territorio armeno, le battaglie lungo la OsN giacché se davvero l’Azerbaigian ha fretta, linea di confine con un numero imprecisa-

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Akhtamar on line ARMENI NEL MONDO 1 - ETIOPIA

Potete contare più posti sul jet che vi porta Il successo della “banda” fu anche deter- ad Adis Abeba che armeni in tutta l’Etio- minato dal tipo di strumenti, ad ottone, pia. E quasi tutti nella capitale Addis Abe- che essa suonava; non che fossero scono- ba. sciuti in Etiopia, ma i musicisti locali Ma a dispetto di numeri così esigui, la sto- facevano ben più largo uso di quelli tradi- ria e la tradizione degli armeni in Etiopia è zionali. Sicché la novità dei giovani arme- secolare. Già nel primo secolo d.C. i com- ni colpì molto e cambiò anche i gusti mu- mercianti armeni arrivavano fin quaggiù sicali. Ed introdusse altresì un nuovo ge- per i loro traffici; a migliaia e migliaia di nere musicale, il jazz etiopico, che poco chilometri lontano dalla propria terra. alla volta si farà strada nel panorama mu- Eppure, in un ambiente così diverso sotto sicale internazionale imponendosi per le tutti i punti di vista, alcuni di loro sono raffinate peculiarità di un mix tra musica rimasti e poco alla volta hanno cominciato africana, orientale e appunto jazz d’impor- a formare una piccola comunità. tazione occidentale. (mercanti, preti o artisti) furono liberi di E, come in tutte le parti del mondo, furono Ancora oggi, alcuni tra i più affermati viaggiare e a lungo furono il solo contatto tra gli anni del dopo genocidio che videro un musicisti etiopi sono di origine armena il Paese ed il resto del mondo. impulso negli arrivi. Anche quaggiù. come Nerses Nalbandian, Vahe Tilbian e Il declino dell’influenza armena in Etiopia In fondo i 3500 chilometri che separano Aramatz Kalayjian che ha lanciato il pro- comincia con l’occupazione italiana. l’Armenia dall’Etiopia non sono molti di getto “Tezeta” (dal titolo di una famosa più dei 2700 che dividono Yerevan da Ro- canzone in aramaico, La mia memoria) ma; e l’orrore del Genocidio fa correre a per raccogliere in un documentario la lungo e lontano. reminescenza collettiva degli etiopi di Come la banda dei quaranta orfani che origine armena, riscoprire la loro ricca Haile Selassie I, allora principe Tefari e storia e l’importante contributo che hanno non ancora imperatore, decise di adottare dato allo sviluppo della nazione che li ha dopo averla incontrata per le strade del accolti. quartiere armeno di Gerusalemme mentre La leggendaria storia degli Arba Lijoch è suonava strumenti di ottone e che fece la suggestiva “colonna sonora” della co- arrivare in Etiopia avendo ricevuto espres- munità armena etiope ma i legami tra i so permesso da parte del Patriarcato arme- due popoli si consolidano già ai tempi dei no in tal senso regni di Axum e di Armenia. Negli anni ‘60 la comunità scende progressi- Il gruppo, chiamato “Arba Lijoch” (qua- Nel 16° secolo diplomatici come Matteo vamente anche per le sempre crescenti diffi- ranta bambini, in aramaico), giunse in l’Armeno furono incaricati dall’impera- coltà, le nuove leggi sui permessi di lavoro e Etiopia nel 1924 e ricevette un’ulteriore trice Eleni di trovare aiuti in Europa (dal la naturalizzazione. istruzione nell’arte musicale sotto la guida Portogallo a Roma) contro le incursioni Non ci furono mai più di 1000 armeni, ma del suo maestro Kevork Nalbandian (nella islamiche in Etiopia. decennio dopo decennio il numero è progres- foto sotto davanti al palazzo imperiale) il quale Anche quando l’Etiopia si rinchiuse in una sivamente sceso; il regime di Mengistu ha pochi anni più tardi comporrà l’inno nazio- sorta di auto isolamento, i soli armeni fatto il resto e molti sono andati via. nale etiopico (“Etiopia sii felice!”) suonato Oggi la chiesa di santa Maria (sopra) sembra dal 1930 fino alla rivoluzione del 1975. davvero troppo grande per l’ottantina di armeni che formano ufficialmente la comu- nità in Etiopia. Nessuno potrebbe mai credere che dietro questo piccolo numero si cela una comunità che ha contribuito a preservare l’identità, la religione e le tradizioni etiopi, ponendosi all’interno della società come un prezioso alleato, differente ma contiguo. Un moderno katchkhar eretto nel 2005, nel giardino antistante la chiesa, commemora i novanta anni dal Genocidio. Nonostante l’esigua consistenza la comunità dispone di una scuola (aperta anche ai non armeni) e di un circolo; tutto quello che ser- ve per mantenere vive le tradizioni di un popolo: la preghiera, la lingua e un buon bicchiere di cognac armeno bevuto ai 2350 metri di altitudine di Addis Abeba.

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Անարատ Յղութեան Հայ Քոյրերուն Միաբանութեան Մայրավանքի Մէջ Մշտնջենաւոր Ուխտեր Կատարեցին Երեք Կոյսեր.

Այս առթիւ Միաբանութիւնը նշեց նաեւ Քոյր Պերնատէթ Լոլէի եւ Քոյր Արուսեակ Սաճոնեանի ուխտդրութեան 50-ամեայ Յոբելեանը։

Կիրակի 9 Դեկտեմբերին, Հռոմի Անարատ Յղութեան Հայ Քոյրերու Միաբանութեան Մայր Տան մէջ , հայածէս ձայնաւոր ս պատարագի ընթացքին զոր մատոյց եւ օրուան պատշաճի քարոզը արտասանեց գերյարգելի Հ. Գրիգորիս Ծ Վրդ Սէրէնեան, երեք Հայ կոյսեր՝ ՝ Քոյր Մանիա, Քոյր Յովհաննա եւ Քոյր Շուշան սիրոյ լապտերը ձեռին, արտասանեցին իրենց Երրեակ Սուրբ Ուխտերը ցկեանս, խոստանալով հաւատարմութիւն իրենց կրօնաւորական վիճակին, պատարագիչ վարդապետին ու Միաաբանութեան ընդհանուր Մեծաւորուհի մայր Եւտոքսիա Քէշիշեանի ներկայութեամբ, այս առթիւ նաեւ Նոր ուխտեալ՝ Քոյր Թերեզա Հռոմի՝ Մայրավանքին մէջ, եւ Քոյր Սրբուհի Հեշտեայի մէջ (Հայաստան) իրենց Սուրբ Ուխտերը նորոգեցին մէկ տարուայ համար: Յաւարտ Ս. Պատարագին, նշելու համար քոյր Պերնատէթ Լօլէի ուխտադրութեան 50-ամեակը, պատարագիչ գերապայծառը կարդաց Պենետիկտոս ԺԶ Սրբազան քահանայապետին օրհնութեան գիրը, շնորհաւորեց յոբելեար քոյրը մաղթելով որ նոյն սիրով ու նուիրումի հոգիով շարունակէ իր առաքելութիւնը Անարատ Յղութեան Հայր քոյրերու միաբանութեան մէջ. նշենք Կիւմրիի մէջ (Հայաստան) Քոյր Արուսեակ Սաճոնեան եւս տօնեց հանդիսաւոր կերպով 50- ամեայ յոբելեանը իր անխոնջ ծառայութեան միաբանութեան մէջ, որուն նաեւ յղուեցաւ Սրբազան Քահանայապետին օրհնութեան գիրը։

Մեր շնորհաւորութիւնները նուիրեալ քոյրերուն եւ աշխարհի չորս կողմերը ծառայող հայ քոյրերուն մաղթելով որ միաբանութիւնը հարստանայ նորանոր կոչումներով... Պատարագէն ետք տեղի ունեցաւ սիրոյ սեղան մը, որուն ընթացքին խօսք առնելով Լեւոնեան Ք. Հայ դպրեվանքի մեծաւորը գերյարգելի Հ Գէորգ ծ Վրդ. Նորատունկեան, իր շնորհաւորութիւնները յայտնեց ու վեր առաւ Հայ կոյսերու անսակարկ նուիրումը ոչ միայն հայ օրիորդներու դաստիարակութեան համար այլեւ բազմազան ծառայութիւններուն ու նաեւ հոգեւոր եւ մտաւոր սնունդին համար որ կը ջամբեն Քոյրերը թէ Հայրենիքի մէջ եւ թէ Սփիւռքի տարածքին, շարունակելով այսպէս, Հռիփսիմեանց կոյսերուն շառաւիղը ի փառս Աստուծոյ եւ ի պայծառութիւն հայ եկեղեցւոյ:

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Akhtamar on line la voce dell’Artsakh

volo da Istambul a Lefkosa, Solo gli armeni garantiscono ossia la parte nord di Nico- sia (Cipro nord). ancora la pace nel Caucaso I greci ciprioti, che pure contestano con vigore l’oc- cupazione turca, si sono Non fosse per loro il Cau- cercano la difficile strada guardati bene dal minacciare caso meridionale sarebbe già dell’intesa piuttosto che di abbattere gli aerei della esploso sotto i colpi del proseguire diritti ed imper- Turkish Airlines. becero nazionalismo azero. territi per la loro. Forse Allora, perché, di grazia, Tra glorificazioni di boia, un po’ più di intrapredenza dovrebbe essere così diffi- violazioni sistematiche del non guasterebbe. cile far volare un aeroplano cessate il fuoco e minacce Guardate la schermata qua civile da Yerevan a Ste- di abbattere voli civili, sotto: è la simulazione panakert? solo la pazienza degli ar- della prenotazione di un meni ha scongiurato una de- riva inarrestabile della situazione. Gli osservatori internazio- nali paiono ora aver com- preso tale concetto. Ed hanno ripetuto nuovamente nei giorni scorsi che nulla osta alla riapertura dell’aeroporto di Stepana- kert. Allora perchè lo scalo non apre ancora? Semplicemente perché l’Armenia e il Na- gorno Karabakh-Artsakh non vogliono forzare la mano e

L’AZERBAIGIAN RICONO- ARRIVA IL PERDONO AZERO ... SCE IL NAGORNO KARA- BAKH! Tirano un sospiro di sollievo le migliaia Poiché le minacce e le ritorsioni del di turisti e di personalità della politica, governo Aliyev non avevano sortito Infortunio giornalistico, errore di battitura della cultura e dell’arte che si sono reca- alcun risultato ma anzi allontanavano o lapsus freudiano? te nella repubblica del Nagorno Kara- sempre di più l’opinione pubblica inter- Se lo sono chiesti in molti dopo aver letto bakh negli ultimi anni. nazionale dall’Azerbaigian ecco l’im- sull’agenzia di stampa governativa dell’A- zerbaigian Trend.az (di tendenza filo go- Infatti il ministero degli Affari Esteri provviso ed inaspettato dietrofront che vernativa) la notizia che “i co-presidenti dell’Azerbaigian ha annunciato che sa tanto di sconfitta politica più che di (del gruppo di Minsk dell’Osce, NdR) “perdonerà” tutti coloro che hanno visi- apertura politica. accompagnati dal rappresentante perma- tato l’Artsakh e che erano state inserite La batosta “Safarov” pesa ancora e bru- nente del presidente in carica dell’Osce, in una black list in quanto “persona non cia ad una regime che aveva fatto della ambasciatore Andrzej Kasprzyk hanno grata” al regime di Baku. prepotenza e della spavalderia il suo visitato il Nagorno Karabakh dove hanno minimo comun denominatore politico. avuto colloqui con il presidente della re- La politica del caviale da sola non basta pubblica del Nagorno Karabakh Bako e gli azeri cercano di riconquistare le Sahakyan”. posizioni perdute. Sahakyan viene indicato dunque come Comunque, rimaniamo in trepidante presidente della repubblica e non come attesa dell’ufficializzazione del capo del “regime separatista” come usual- “perdono”: siamo già commossi al pen- mente è apostrofato il legittimo governo siero… caso mai ci venisse voglia di dell’Artsakh. fare un giretto in Azerbaigian…. Qualche ora più tardi la notizia è stata cancellata dal sito ma la traccia è rimasta in rete ed è stata ripresa immediatamente dalle agenzie armene.

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Un libro per ricordare il terremoto

Venerdì 7 dicembre, proprio in occasione ed il suo autore partecipò, nei ranghi della del 24° anniversario del terremoto che protezione civilein qualità di coordinatore, sconvolse l’Armenia, Mario Massimo alle operazioni di soccorso in Armenia. La Simonelli ha presentato al Collegio ar- storia di una tragedia ma anche di una meno di Roma il suo libro “Il lungo in- rinascita morale prima ancora che fisica. verno di ”. Ne ha parlato con l’autore Sandro Capi- Il volume è dedicato a quel tragico evento tani, capo redattore di Radio Rai, all’epoca inviato per gli estari in Medio Oriente e Africa. no rimaste nel cuore. Si sono succedute le Gli sguardi incuriositi e la diffidenza dei testimonianze di suoi collaboratori come di militari sovietici, il “Villaggio Italia”, gli armeni scampati al disastro. I terribili due ostacoli burocratici in un Paese nel quale chilometri di cadaveri lungo il bordo della non esisteva ovviamente alcuna ambas- strada, la perdita dei centri storici di Spitak ciata italiana perché la sola sede diplo- e Leninakan vissuta come perdita di identi- matica (presso l’Urss) si trovava a Mosca. tà nazionale. Dopo 24 anni Simonelli non ha dimenti- Sono intervenuti il console di Armenia, cato; è divenuto cittadino onorario di Spi- signora Anahid Sirunian, e mons Rettore tak ed ha una gran voglia di tornare in Noradounghian . Armenia. Ha viaggiato per lavoro in giro Un folto pubblico ha seguito con interesse per il mondo ma l’Armenia, l’organicità la presentazione preceduta da un minuto di culturale e la dignità del suo popolo gli so- raccoglimento in memoria delle vittime.

Aspettando san Biagio a Castel sant’Angelo

Là dove il fiume Velino, da poco uscito genuinità, come solo i borghi dell’Appen- dalle gole di Antrodoco, ancora si contor- nino sanno infondere. ce alla ricerca di uno sbocco pianeggiante, L’otto dicembre la chiesa di san Biagio ha lungo la Via Salaria ieri come oggi colle- ospitato una solenne funzione celebrata gamento tra Sabina e Piceno, sorge il co- congiuntamente dal parroco don Ferruccio mune di Castel sant’Angelo. Bellegante e dal Rettore del Pontificio Un insieme di frazioni, Canetra e Castello Collegio armeno mons. Kevork Noradoun- le principali, lungo la antica “via del sa- ghian. Nel corso della funzione è stata le”, poco oltre le sulfuree terme di Cotilia. esposta alla devozione dei fedeli una reli- Zona di paesaggi forti, erte montagne quia appositamente portata da Roma per appenniniche sulle quali si aggrappano l’occasione. Parole ribadite dal sindaco, dott. Paolo boschi e uomini, incastonando antichi L’iniziativa - come si legge nel comunica- Anibaldi, nel corso di un suo intervento al borghi sulle pendici scoscese. to emesso dal Comune - è stata fortemente termine della funzione religiosa. Il santo patrono di castel sant’Angelo è voluta dall’Amministrazione di Castel Ancora una volta il santo armeno di Seba- san Biagio Armeno, martire di Sebaste, la Sant’Angelo, la quale, nella consapevolez- ste unisce popoli e culture, nel segno della cui ricorrenza si festeggia come noto il 3 za di avere un ruolo diverso da quello condivisione religiosa; “un’oc-casione di febbraio. Ma la devozione del comune del religioso, intende stringere rapporti cultu- crescita spirituale” come l’ha definita il reatino è tale che un paio di mesi prima, e rali con la Comunità armena, nel segno di parroco don Ferruccio Bellegante. precisamente nel giorno dell’Immacolata, una profonda amicizia con il primo popolo La delegazione della Comunità armena organizza una festa “Aspettando san Bia- che nel 301 d.C. si è convertito al Cristia- che ha accompagnato mons. Nora- gio...” nella quale il sacro (celebrazioni nesimo. dounghian ha espresso apprezzamento e nella chiesa dedicata al santo) e profano gratitudine per l’iniziativa voluta dall’am- (sagra paesana) si uniscono in una felice ministrazione comunale del paese reatino commistione. e finalizzata anche a far conoscere alla La giornata è fredda e lo scroscio dei ca- popolazione le radici del santo patrono nali del Velino che si intersecano a valle locale. intorno alla frazione vecchia di Canetra, Appuntamento dunque al prossimo feb- rende la sensazione ancora più pungente. braio. Fili di fumo escono dai comignoli delle Ma, san Biagio a parte, questi borghi me- case; si respira un’aria pulita, lontano ritano una visita e il periodo natalizio dalla città. Un senso di tranquillità, anzi di aggiunge ancor più fascino a questo ango- lo d’Italia.

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WWW.COMUNITAARMENA.IT ArmeniaArmenia ee ItaliaItalia piùpiù vicinevicine Salita san Nicola da Tolentino 17 00187 Roma COMUNICATO STAMPA Bollettino interno a cura del Consiglio per la Comunità armena di Roma DELL’ALITALIA

Dall’ 11 dicembre Alitalia attiverà il nuovo collegamento tra Roma e Yerevan, Capitale dell’Armenia e uno dei centri industriali, culturali e scientifici più im- portanti della zona del Caucaso. Il volo Roma - Yerevan è operato con 2 frequenze settimanali: partenza da Roma Fiumicino il Martedì e il Venerdì alle ore 22.20 e arrivo a Yerevan alle ore 05.15 (orario locale). Dall’Armenia l’aereo in livrea Alitalia decolla il Mercoledì e il Sabato alle ore 06.05 (ora locale) per atterrare a Roma alle ore 07.30, orario ideale per con- sentire ai passeggeri la prosecuzione dall’aeroporto di Roma Fiumicino verso tutte le altre destinazioni nazionali, internazionali e intercontinentali del network di Alitalia. I nuovi collegamenti Roma - Yerevan saranno effettuati con aerei Airbus A320 configurati in due classi di servizio, “Ottima” - la business class di Alitalia sui collegamenti internazionali - e “Classica”, l’economy class. Bollettino interno a cura del Consiglio Alitalia, che già effettua un volo bisettimanale per Tbilisi in Georgia (altro Pae- per la Comunità armena di Roma se emergente della zona caucasica), ha messo in vendita biglietti alla tariffa lancio di 299 euro (tasse e supplementi inclusi) per viaggi di andata e ritorno sulla rotta da e per Yerevan.

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QUESTA PUBBLICAZIONE E’ EDITA CON IL FAVORE DEL MINISTERO DELLA DIASPORA

il numero 150 esce il L’Europa si inchina

1 gennaio 2013 YEREVAN, 1 DICEMBRE 2012 Il Presidente della Commissione Europea, Manuel Barroso, si sof- www.karabakh.it ferma in raccoglimento al Memoriale del genocidio armeno. L’Europa, nella sua più alta carica comunitaria, si inchina di fron- Informazione quotidiana te ai martiri della ferocia turca. Qualcosa di più di un semplice pro- in italiano sull’Artsakh tocollo cerimoniale.