UNIONE COLLINARE: COLLINE ALFIERI

Comune di San Martino Alfieri

Alcune testimonianze frammentarie sulle origini del paese si trovano in documenti medioevali, nei quali si legge che i territori di San Martino appartenevano al Vescovo di Asti. Dal secolo XIV il territorio appartenne alla famiglia dei Solaro, titolari anche del feudo di , per poi, nel 1615, divenire feudo, per ordine del duca di Savoia, degli Alfieri di Magliano. La dicitura San Martino compare nel 1020 come Castro qui dicitur Sancti Martini . Il determinante Alfieri deriva dalla famiglia Alfieri, feudatari tra il 1665 e il 1671. Il centro abitato si sviluppa su due nuclei contrapposti: da una parte il Castello e dall’altra il nucleo originario, in forma di ricetto, separati da una sella con strada di attraversamento.

Elementi urbani Ricetto Il nucleo originario, in forma di ricetto, si articola in un insieme di piazze e piazzette, tra loro collegate da brevi vicoli. In esso si svolgono tutte le principali funzioni per la comunità: civica, sociale, religiosa e turistica. L’attività e la storia personale di Benedetto Alfieri legano San Martino Alfieri a Piovà Massaia. In un luogo l’architetto dimorò e progettò gli ampliamenti settecenteschi del Castello di famiglia, mentre nell’altro fu l’artefice di uno dei capolavori architettonici del Monferrato Astigiano , la Parrocchiale.

Frazioni Firano Otto cappelle situate nelle frazioni Marelli, Firano, Pero Pero, Quaglia e Saracchi formano un ideale Quaglia percorso campestre che si snoda tra il fiume Tanaro e il torrente Borbore, attraversando colline coltivate a vite, boschi e piccoli avvallamenti a prato. Fruibilità: tutte durante le feste patronali Marelli Lungo la direttrice di Govone si trova la frazione Marelli che prende il nome dalla famiglia omonima Marello . Questa porzione di territorio era l’antico collegamento delle terre dei feudi dei Solaro di San Martino e di Govone. Il luogo è ricordato perché diede i natali a San Giuseppe Marello (1884-1895) , che qui visse la fanciullezza sino al trasferimento della famiglia a Torino. L’abitazione è ancora oggi esistente, anche se venne trasformata da cascinale a casa signorile. Fruibilità: proprietà privata, visitabile su appuntamento Saracchi Uscendo dal paese, in direzione di , in frazione Saracchi si trova il Palazzo Garibaldi. L’edifico fu fatto costruire da Giuseppe Garibaldi, il quale vi visse per qualche tempo dopo aver sposato Francesca Armosino, nativa di questa frazione. Fruibilità: proprietà privata

1 Elementi singoli Castello dei Marchesi Alfieri Anticamente, sotto il dominio del Vescovo di Asti, il Castello apparteneva ai Solaro, signori di San Martino. A questa famiglia subentrano gli Alfieri che, dopo aver riunificata la proprietà con permute e acquisizioni. L’attuale costruzione sorge sull’altura contrapposta a quella ove si formò il ricetto. Nel 1696 iniziarono importanti lavori per trasformare il Castello in un splendida dimora barocca, senza eccessi, dalle linee semplici. Il progetto è realizzato nel 1721 dall’ingegnere Bertola . Nel 1760, l'architetto Benedetto Alfieri ne ampliò gli spazi progettando la citroniera . Molti maestri comacini abbellirono con stucchi le sale. Quelli del salone sono opera di Antonio Catenazzi luganese . Intorno al 1820 avviene l'ultimo intervento importante del castello, sotto la direzione dell'architetto Ernesto Melano. Fruibilità: proprietà privata, visitabili su richiesta le cantine Giardino e Parco del Il progetto del parco, firmato da Xavier Kurten , Castello dei Marchesi data 1815. Qui il noto progettista di giardini lavorò in stretta collaborazione con l’architetto Ernesto Melano . Il parco subì nel corso dei secoli trasformazioni ed oggi è suddiviso in un’ area formale adiacente al Castello, con parterre in siepi, parco con alberi monumentali e sentieri degradanti nel bosco. Una seconda area è stata destinata a parco pubblico e giardino della Scuola Materna. Fruibilità: in parte proprietà privata e in parte di libero accesso Chiesa Parrocchiale di San La Parrocchiale fu edificata per volontà del Carlo Borromeo e Santa Marchese Carlo Emanuele Alfieri, su disegno di Maria e sagrato su strada Ernesto Melano , architetto di Sua Maestà, tra gli anni 1828 e 1832, sotto il titolo di San Carlo Borromeo. L’edificio in stile neoclassico, dalla severa architettura, è caratterizzato in facciata da un grandioso pronao dalle colonne doriche, che ricordano quelle del Pantheon di Roma . All’interno è presente un pregevole trittico della scuola di Defendente Ferrari . Fruibilità: durante le funzioni religiose

Il sagrato della Parrocchiale è un esempio di sagrato su strada e si articola in uno spazio che funge da ingresso al ricetto e in un altro su cui si affaccia il Municipio. Il sagrato su strada è importante per la sua posizione sul passo tra la Valle del Borbore e la Valle del Tanaro .

2 Chiesa sconsacrata della La Chiesa della Santissima Annunziata, collocata Santissima Annunziata nei pressi del Castello, fu sede della Confraternita dei Battuti. L’edifico, edificato dall’architetto Antonio Bertola tra il 1696 e il 1721, ha la facciata caratterizzata da un semplice rosone affrescato con l’immagine di San Martino. Attualmente l’edifico è sconsacrato ed è stato adibito a sala polivalente. Fruibilità: durante le manifestazioni Chiesetta di Sant’Anna La Chiesetta di Sant’Anna, risalente al XIX secolo, è collocata all’ingresso sud del paese, con facciata sovrastata da un piccolo timpano, a unica navata, con una piccola cella campanaria in mattoni a vista inserita nella struttura della chiesa. Fruibilità: durante la festa patronale Fontana con esedra sul La parte bassa del ricetto, che si affaccia sulla muraglione strada principale tramite il muraglione che cinge il ricetto stesso, ospita una scalea che accede direttamente alla piazzetta del Municipio e una bella esedra ottocentesca con fontana coeva.

Elementi particolari Strade panoramiche in San Martino Alfieri, nell’area di fruizione turistica particolare quelle sul denominata Le Colline dei Fiumi , è uno dei paesi versante del Tanaro e verso sorti sullo spartiacque del Tanaro e del Borbore , Antignano a controllo dell’importante direttrice di dorsale che univa Asti al Roero. Uscendo dall’abitato in direzione di Govone si gode di uno straordinario paesaggio dato dai 257 metri di altitudine del crinale della collina che corre parallela al Tanaro. Essa dolcemente affonda verso valle, densa di vegetazione e di ampi spazi coltivati. La strada di dorsale verso Antignano, dalle forti valenze panoramiche e paesaggistiche, presenta placidi panorami ove la presenza del lavoro nei campi e nei vigneti è sempre presente, creando uno dei patrimoni culturali dell’area.

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Avvenimenti Nel mezzo del cammin di nostra vigna, passeggiata enogastronomica fra le colline sanmartinesi, terza domenica di maggio Festa Patronale, terza domenica di luglio Sagra della Barbera, terza domenica di luglio siti internet www.collinealfieri.it/index1.html www.collinealfieri.it/area_inf/collinealfieridepliant.pdf www.regione.piemonte.it/parchi/ppweb/rivista/147/alfieri.htm www.ilmonferrato.info/at/smarti/smarti1.htm www.piemonteweb.it/Com/ComHome.asp?Com=624

Bibliografia E. ACCATI, R. BORDONE, M. DEVECCHI, Il giardino storico nell’Astigiano e nel Monferrato, Asti 2000 G. GASCA QUEIRAZZA, C. MARCATO, G. B. PELLEGRINI, G. PETRACCO SICARDI, A. ROSSEBASTIANO, Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani , Torino 1997, p.583 Il Piemonte paese per paese, vol. V, Firenze 1995, p.332 E. MASI, Asti e gli Alfieri nei ricordi della Villa di San Martino , Firenze 1903 Un Santo a San Martino Alfieri: Giuseppe Marello , Asti s.d.

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