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MAT2020 - n°28 - Dicembre 2015 - n°28 Dicembre MAT2020

TRE ANNI DI MAT2020! ARTI & MESTIERI PETER GREEN OTEME TARA DEGL’INNOCENTI Dicembre 2015 E arriviamo così ai tre anni di vita… sì, MAT 2020 compie tre anni! Avremmo voluto stupire con effetti speciali e festeggiare alla grande, ma il tempo a disposi- zione è davvero poco e ci riteniamo già soddisfatti per il mantenimento del ritmo, la costanza nel rifornire i lettori di un po’ di informazioni musicali. MAT 2020 ringrazia in particolare Mauro Selis, Riccardo Storti e Alberto Sgarlato, che sono sempre stati presenti e partecipano con entusiasmo e motivazione sin dagli inizi dell’avven- MAT 2020 - MusicArTeam racconta... tura. [email protected] Ma un grazie anche a tutti quelli che, a fasi alterne, forniscono il loro contributo, dimostrando Angelo De Negri in ogni caso attaccamento alla maglia di MAT, e tutto questo sa tanto di simbolo di apparte- General Manager and Web Designer nenza. Ma veniamo agli argomenti proposti. Athos Enrile 1st Vice General Manager and Chief Editor La sezione “live” ci racconta di un concerto del Genesis Project, seguito da Marco Pes- sina, mentre Franco Vassia si è dedicato agli Arti & Mestieri. Massimo ‘Max’ Pacini Le uscite discografiche sono proposte in sintesi dalla Ma.Ra.Cash Records, a cui si aggiungo- 2nd Vice General Manager, Chief Editor and Webmaster no i commenti di Francesco Pullè che si sofferma sul nuovo duo Zuffanti/Agnini e sull’ultimo “restauro” di . Marta Benedetti, Paolo ‘Revo’ Revello Recensione/intervista in coppia - Edmondo Romano e Athos Enrile - per il nuovo rilascio di Administration OTEME, di Stefano Giannotti, mentre fa capolino in MAT 2020 l’ di Papa Francesco, “Wake Up!”, arricchito dalle foto di Stefano Pietrucci. Web Journalists: Il reportage fotografico è affidato aValter Boati, che illustra quanto accaduto al Legend di Valter Boati Milano, nel mese di settembre. Donald McHeyre Maurizio Mazzarella Su richiesta di un lettore, Donald McHeyre/Damiano Premutico disegna il ritratto di Peter Marco Pessina Green. Stefano Pietrucci Bella ed esaustiva l’intervista che Gianni Sapia ha realizzato con Tara Degl’Innocenti, così Francesco Pullè come appare importante e socialmente utile quella che vede protagonista Mauro Selis, che Edmondo Romano parla del suo libro - coautore Stefano Casarino - focalizzato sul problema dell’azzardopatia. Gianni Sapia Restando sul tema “Selis”, prosegue la sua rassegna sul prog del terzo millennio così come Mauro Selis l’indagine psicologica correlata agli aspetti musicali. Alberto Sgarlato Riccardo Storti Maurizio Mazzarella, nel suo angolo metal, si occupa dell’opera rock di Mattia Gosetti, men- Franco Vassia tre Riccardo Storti scopre per noi “Gordon”, dei Nomadi, e Alberto Sgarlato ci riporta ad un album dei Rush, ”Power Windows”. Dimenticavo… i ringraziamenti vanno estesi ai gestori del web magazine, alla redazione sto- MAT2020 is a trademark of MusicArTeam. rica - Angelo, Athos, Marta, Max e Revo - che non ha intenzione di rallentare, nonostante le difficoltà oggettive. Seguiteci e diffondete il verbo… solo col vostro aiuto possiamo crescere!

2 3 MAT2020 - n° 28 - Dicembre 2015 sommario

Le Rubriche di MAT2020 (click sul titolo per andare alla pagina)

L’immagine di copertina: RYO OKUMOTO tastierista degli SPOCK’S New Millennium Prog BEARD in concerto al Legend di Milano il 23 settembre 2015 nella a cura di Mauro Selis foto di VALTER BOATI SUDAMERICA: In questo numero: THE BEST (click sul titolo per andare alla pagina) Metalmorfosi a cura di Maurizio Mazzarella MATTIA GOSETTI Tara Degl’Innocenti Arti & Mestieri La Posta in Palio Gioielli Nascosti a cura di Riccardo Storti “Gordon” - NOMADI Live al Legend Pope Francis Peter Green Once I Wrote Some Poems a cura di Alberto Sgarlato “Power Windows” - RUSH Genesis Piano Pr. La Curva di Lesmo XTC Psycomusicology a cura di Mauro Selis

GREATEST PSYCO-HITS Oteme Ma.ra.cash 4 5 L’INTERVISTA Tara Degl’Innocenti di Gianni Sapia La prossima volta però almeno usare Skype, perché voglio vedere la sua faccia, le sue espressioni, la luce nei suoi occhi, le sue smorfie. Ma forse non mi sarebbe ugual- mente sufficiente. Quando capita di parlare con una persona come lei, fatta di carne e cuore e non di plastica e plasma, vorresti po- terne odorare le sensazioni, oltreché sentir- ne la voce, ma mi son dovuto accontentare, per adesso. Il telefono squilla. È lei. È Tara. Sto per parlare con Tara Degl’Innocenti, donna e artista che ha saputo fondere la sua anima con quella di Janis Joplin, che da or- mai sette anni porta in giro per l’Italia e per l’Europa, con i suoi The Rose, la musica della Perla. Insomma, talento e coraggio da ven- dere, perché per far rivivere Janis, il talento non basta, ci vuole anche coraggio. Rispon- do. Pochi convenevoli e già il carico di entu- siasmo che si porta appresso mi travolge e quando, parlando di pseudo artisti, mi dice, con il suo accento fiorentino, “duran quanto un gatto sull’Aurelia”, il ghiaccio è definiti- vamente rotto, anche se così freddo non ha mai fatto.

6 7 Comincio: cio io. Cerco una persona che abbia una sete lirà. rimaneva travolta. Io ho più sicurezza in me insaziabile di conoscere, sapere le cose e di stessa. Ho alle spalle una famiglia forte, que- Mat2020: Letteralmente, in sanscrito, Tara conoscere me. E ovviamente un viaggiatore, M: Ami la musica in maniera viscerale, si sen- sto fa la differenza. Mia madre è una donna vuol dire “stella” e rappresenta un Bodhi- uno che ama viaggiare, così come lo amo io. te quando canti, per la passione che ci metti formidabile, che mi ha insegnato ad essere sattva trascendente femminile del Buddhismo Ma non un turista tipo Aplitour per intender- e l’emozione che trasmetti, quindi una delle sicura di me, idem mia nonna, che chiamavo tibetano. Sarebbe, per semplificare, un’aspi- ci, ma gente che pianta la tenda e sta li con prime cose che mi viene da chiederti è: come affettuosamente Donna di ferro e lei si incaz- rante dea. Restando sulla terra, quali sono le il culo nelle foreste, in Guatemala piuttosto e quando è scoccata la scintilla? Quando ti sei zava, perché le ricordava la Tatcher, The Iron aspirazioni di Tara Degl’Innocenti? che nel Borneo e vive la gente e il luogo, la resa conto che la musica e il canto in partico- Lady e nonna era di idee politiche assoluta- Tara: Giusto. Tara nel Buddismo Tibetano natura e gli animali. Io viaggio così e amo far- lare erano l’amore della tua vita? mente opposte. Se Janis avesse avuto una e nell’induismo, può significare però tante lo perché imparo ogni giorno cose nuove e T: Avevo 16 anni e smisi di fare equitazione, famiglia come la mia, di certo sarebbe stata cose. Il mantra a lei connesso è: Om tare tuttare conosco me stessa. Mi sono sempre capita- mio primo grande Amore, per dedicarmi to- molto più sicura di se stessa. Non per scredi- talmente alla musica. Appena ho scoperto la tare la sua famiglia ci mancherebbe, non c’è ture swaha (Om, Liberatrice, che elimini ogni te persone molto “povere” di cultura, perché musica ho smesso tutto per cantare. Cavalco un meglio o un peggio, ma solo cose diffe- paura, e che concedi ogni successo, possano prive di curiosità, gente a cui importava solo ancora e lo farò sempre, ma solo per passio- renti. Loro basavano l’educazione dei figli su le tue benedizioni radicarsi nel nostro cuore). della musica. E li capirò io, cazzo? La musica ne, quando ho tempo. dei principi i miei genitori su altri, il dialogo, Questo vorrei da Tara. E ovviamente portare è alla base di tutto, la cosa più importante, la mia musica ad un successo maggiore. E la forma mentis psicologica. Mia madre è fis- ma non è “l‘unica cosa”. Mi viene in mente la M: La prossima è quindi piuttosto scontata: sata sul fatto che, chi ha una mente forte, si continuare a viaggiare per il mondo. Sono recensione di un giornalista su uno dei libri di una coordinatrice di “ Avventure nel mondo”, quando e perché, se ce ne fosse uno, il tuo salverà da tante cose e vivrà meglio. L’educa- Tiziano Terzani che mi piace di più, Un Indovi- amore per la musica si è, per così dire, focaliz- zione, l’essere un buon cittadino, all’epoca di porto in giro ragazzi come me, con lo zaino no mi disse. Questo giornalista sosteneva che in spalla, tutto anti/turistico e ho viaggiato zato su Janis Joplin? Janis erano tutto, ed anche per i miei genitori Terzani non scriveva solo cose meravigliose T: Ero solo una bambina quando sentii Janis è importante, ma star bene psicologicamente e viaggio sempre molto. Voglio conoscere il grazie alla sua cultura e capacità espressiva, per la prima volta e mi spaventai, quella voce e il curarsi di come farmi affrontare bene le mondo. Un tempo avrei voluto anche avere ma quest’uomo ha vissuto in modo da poter- potente e rabbiosa mi fece paura. Poi la sen- sfide del mondo è ancor più importante per una famiglia ma non credendo più all’amore, lo fare. Sono sempre stata con musicisti, ma tii di nuovo a 14 anni e me ne innamorai, la mia madre. Altri tempi....io e Janis siamo vis- dato che l›uomo come lo vorrei io non esiste, come potevano scrivere cose emozionanti se sua Kozmic Blues mi uccise l’anima. Perché sute in ere totalmente diverse. Di diverso da allora niente famiglia. stavano sempre chiusi in casa, senza vivere Janis? Perché oltre all’amore per la sua voce Janis ho anche l’avversione verso ogni forma né passioni né sensazioni? Persone che non e le sue canzoni, è il suo modo di vivere dolo- di droga pesante. La droga ha ucciso tutti i M: Volevo chiedertelo più avanti, ma a questo viaggiavano, non leggevano, non erano cu- re e amore che sento talmente affine al mio, miei eroi, Janis per prima. Quelli di Janis però punto lo faccio ora: come si conquista Tara riosi di niente e non avevano passioni oltre che a volte mi sembra di poter masticare le erano tempi diversi, erano luoghi diversi...se Degl’Innocenti? la musica. Certo Leopardi ha scritto il mondo sue emozioni...io sento l’amore così, il dolore fossi vissuta nella San Francisco degli anni 60, T: Difficile...ci sono riusciti solo in tre, che chiuso nella biblioteca paterna, ma almeno così, concordo su ogni cosa che dice nei suoi chissà, probabilmente sarei finita stesa anche poi ho mandato al gas quando si sono tolti le leggeva...e poi era Leopardi cazzo! Un musi- brani o nei remake. Se m’incazzo, lo faccio io, o con un po’ di culo sarei rimasta una dro- maschere e ho visto che non erano chi dice- cista che parla solo di musica: che palle! In- come lei! Ha il mio stesso pensiero e modo di gata cronica...non lo so, ma è possibile. Vivo vano di essere. Mi si conquista con la cultura somma, per conquistarmi una persona deve esprimersi. Si può omaggiare un artista, a mio in un’altra epoca, in più ho una persona a me parere, solo se sentiamo la sua anima affine molto cara che è stata distrutta dalla droga, e la curiosità. Una persona molto colta è di essere entusiasta della vita, amare la musica alla nostra, non basta amare le sue canzoni, per cui ne sono sempre stata lontana. Ancora base una persona curiosa, che vuole impara- e viaggiare. Uno che non ama viaggiare, con non è sufficiente. E poi il suo modo di canta- di diverso? Beh, io non mi sono mai innamo- re cose, conoscerle e come una spugna assor- me, non ci può stare! bire ogni cosa. Non potrei mai stare con un re, nel quale mi ritrovo molto. Lei è unica ed rata di una donna, credo di poter amare solo inimitabile, ma sento con la sua anima e il suo gli uomini, ma come si dice: “mai dire mai!”. uomo che non sa niente di niente e non si fa È chiaro cara Tara, Tara cara. Emozioni, delle domande. La meraviglia dello stare con modo di cantare un’affinità pazzesca. Sono aperta a tutto, l’amore è amore, che tu sensazioni, curiosità, nutrimento e crescita lo provi per una persona del tuo sesso o del qualcuno è anche imparare reciprocamente del nostro spirito, viaggiare il suo concime. cose, crescere, completarsi, capire e saper M: In cosa invece credi di essere differente? sesso opposto. L’anima prima e il corpo sua conseguenza. Ti T: Di diverso da Janis, beh, credo di avere il apprezzare cose di cui si ignorava l’esistenza, capisco bene. Crescere continuamente, senza o magari odiare quella cosa, ma prima cono- fatto di sbattermene molto di più delle male- E poi ancora: “non c’è un meglio o un peggio, mai diventar grandi. È quando ti senti gran- lingue che il successo genera per forza, a tutti ma solo cose differenti” e “sono aperta a tut- scerla. Quindi la testa, il dialogo, proprietà de che diventi piccolo, perché non cresci più. i livelli. Hai tanta gente che ti ama e un po’ to”. E non lo dice tanto per dire, perché fa figo, di linguaggio, una persona che mi riempia di Quando ti senti “imparato”, allora hai fallito di gente che ti odia. Fa parte del gioco, ma lo dice perché lo pensa, perché ha un cervello domande sulle cose che non sa, come fac- e Tara è una che cresce sempre, Tara non fal- io me ne sbatto e a volte ci rido su. Janis ne che si muove, perché è una persona tra altre 8 9 Ma io non potrei mai smettere, senza la mu- la cosa è andata. Un’altra emozione da pau- sica muoio. Non esiste più un produttore che ra. Dopo il concerto, mentre mi accendevo entra in un club e dice :«Cazzo però! Forti ‘sti una sigaretta, mi si avvicinano gli Animals e ragazzi!» investe e poi nascono magari i Do- mi fanno: “La tua voce è un dono, proteggila ors o i Led Zeppelin...non c’è più nulla di tutto sempre”. questo oggi. M: Come nasce “Sara”, il tuo inedito? M: Hai suonato con i Big Brother and the T: Tutto ciò che scrivo è autobiografico. Di cer- Holding Company, la band originale di Janis to, se fossi una scrittrice, non scriverei Fan- Joplin. Puoi provare a spiegarci quali emozio- tasy. Descrivo la realtà e le mie emozioni. Sara ni hai vissuto quel giorno? è la figlia di una mia “presunta amica”, che poi T: Risponderei con un pezzo dei Pearl Jam: Gi- non si è rivelata tale e parla della sofferenza ven To Fly. Mi sentivo un essere umano a cui di questa bambina, nel momento in cui il pa- fu concesso di volare. I Big Brother! Un altro dre se ne andò via di casa, perché innamorato mio sogno di bambina realizzato. Un giorno, di un’altra donna. la bambina ne soffrì tantis- sul vecchio Myspace lessi questo loro com- simo e mi sono trovata a dormire con lei delle mento, che ho salvato sul mio sito www.the- notti. Piangeva mentre sognava, si agitava e rose.it:” Che fantastico lavoro che avete fatto ripeteva: “Babbo, torna qui, torna a casa, ci con la nostra musica, grazie per tenerla viva sono i mostri e tu puoi ucciderli per me”. Ho e speriamo di poter far qualcosa insieme in Italia un giorno. I Vostri Fratelli nel Rock Sam, fatto mie queste parole. È un po’ come se i Peter, Dave”. Li contattai ed ho organizzato un ritornelli li avesse scritti Sara in persona. Poi il concerto a Bergamo nel 2010 e ho finalmente brano finisce con una speranza: “Io non ti la- cantato con loro (video e foto disponibili)! In scio ti voglio bene e lo sai, tu non mi lasci, mi quel momento mi sentivo mancare! Quando vuoi bene e lo so. Nella speranza di una ricon- Peter Albin e Sam Houston Andrew suonava- ciliazione, anche se nessuno toglierà mai quel no Piece of My Heart e io la cantavo...e senti- vuoto che il padre le ha lasciato. Ho pianto vo sotto il loro cori…in quel momento mi sono lacrime amare in quelle notti e una di que- detta: “Cazzo! Potrei anche schiantare!”. Uno ste, presi la chitarra e scrissi “Sara”. Il padre, dei giorni più belli della mia esistenza...can- per sua stessa ammissione è una persona su- tare con loro, i loro abbracci....meravigliosi! perficiale, poco evoluta emozionalmente e in Potevo volare....davvero! una lettera alla madre scrisse: “Io scivolo sul ghiaccio senza penetrarlo” da qui la mia frase M: Non contenta hai anche aperto un concer- nel brano “You’re sliding on the ice....” to di The Animals, altro gruppo storico, altre Anche da questa esperienza nasce il mio ter- persone, non l’ennesimo, inutile, egocentrico Può sembrare poco quello che ho, ma è più emozioni. Ci racconti? rore di avere dei figli. L’amore è uno stato “io”. di quanto sognassi e me lo sono costruita T: Siiii, sono rimasta basita! Ho cantato più mentale, che può cambiare, è mutevole. Ab- da sola. Mercato dell’industria discografi- volte al bellissimo Festival di Brudstock Vi- biamo il diritto di scegliere ma anche di cam- M: Hai costruito la tua carriera senza, per ca oggi? Perché esiste un mercato?!? E’ uno gonovo di Fontanafredda Pordenone, c’era- biare se vogliamo (purtroppo e per fortuna), usare un eufemismo, “calci in culo” e senza schifo! Creano un prodotto dimenticandosi no tutte e due le volte circa 9.000 persone.... ma come lo spieghi ad un bambino? Male... “grandi fratelli”, ma solo grazie al tuo talento. della persona e come una marionetta gli fan- emozione unica. Se vedi le foto, mi lancio glielo spieghi male....o forse non glielo spie- Partendo da questo presupposto, cosa pensi no fare quello che vogliono Chi se ne frega di sul pubblico in avanti e all’indietro, facevo lo ghi affatto. Io non so come avrei reagito, visto dell’attuale momento dell’industria discogra- quello che scrive, dei suoi sogni, la sua arte Stage Jump! Quando Bruno, l’organizzatore, quanto sono attaccata a tutti i membri della fica italiana? ecc..? E nessuno fa successo, solo chi ha die- mi ha chiesto se volevo cantare li per la ter- T: Se c’è una cosa che posso urlare, proprio tro gente che paga e anche profumatamente, za volta e prima di The Animals risposi: “Co- mia famiglia. Sarebbe bello se l’amore fosse come quando canto Tell Mama o Cry Baby è oppure il personaggio che serve al momento, saaaaaaaaaaaaa??? E me lo chiedi anche? “per sempre”, ma pare non sia possibile o questa: io sono arrivata qui da sola, assolu- ma è tutta una schifosa mafia, che ti mette Ne sarei felicissima”. Mi disse che avrebbe quasi. In casa mia è stato possibile..ma ven- tamente senza calci nel culo né favoritismi! solo voglia di smettere se ti fermi a riflettere. chiesto al loro manager se fosse d’accordo e gono da altre generazioni. 10 11 T: Innanzi tutto grazie per i complimenti. Sin E non solo perché hai una grande voce, ma grandi artisti, dovuta alla sensibilità con cui M: Stai lavorando ad un EP. Qualche anticipa- da quando iniziai a cantare mi dissi che, se un perché ami Janis, la rispetti, ne palpi l’ani- questi percepiscono il mondo. Sei d’accordo o zione? giorno fossi diventata abbastanza in gamba ma, ne senti l’odore. E poi perché sei sangue comunque cosa ne pensi? T: Si, sto lavorando con il mio bassista Janko come cantante, avrei dedicato un omaggio che scorre e polvere da sparo, unicorno tra le T: Maremma cane! Davvero non se ne può più Giova e il chitarrista Federico Baracchino, che a Janis. Non mi piacevano le varie interpre- nuvole, Uomo Ragno tra i grattacieli di New di questa gente che se la tira ed inventa cur- sembra entrarmi in testa. Canto la melodia, tazioni che sentivo in giro e anche se pren- York. Perché sei vita e dai vita. Ho sempre più ricula falsi, quanti ce ne sono! L’umiltà questa gli do la tonalità, il testo e lui sviluppa i bra- devo consapevolezza del mio strumento, la voglia che il mondo possa conoscerti, anche sconosciuta. Ogni grande persona, artista e ni. Un suono retrò, ovviamente, anni 60/70, voce, decisi che non avrei mai omaggiato la se il mondo, a volte, non se lo meriterebbe. non, non vale nulla se non ha alla base l’umil- sempre autobiografico. Sono contenta, non Dea. Durante i vari concerti al locale Be Bop tà. Di solito le persone che se la tirano sono vedo l’ora che esca! E’ bello lavorare con Fe- di Firenze, gestito allora dal collega musicista spesso quelle che non valgono niente, gente derico, insegnante di chitarra e musicista im- e amico Giovanni Gelli, il pubblico apprezza- M: Alle prossime quattro domande non vale che la ascolti suonare o cantare e se non hai pegnato in vari progetti, fra cui Wheels. va la mia interpretazione di Me and Bobbie rispondere Janis Joplin o sue canzoni: i tuoi tre dietro un antiemetico rischi di vomitare. La McGee e Giovanni insisteva sul fatto che io gruppi/cantanti preferiti? poca umiltà non la tollero a nessun livello e M: A breve, nella tua personale Hall of Fame, potessi, anzi, dovessi omaggiare Janis Joplin. T: Tolta Janis allora metto: Led Zeppelin, ta- su nessun tema. entrerà un’altra star, Jennifer Batten, chitar- Spinta da lui e da quello che allora era il mio tuati anch’essi sull’altro mio braccio, Jimi rista di Michael Jackson; aprirai un suo con- bassista (lo è stato per 8 anni) Davide Carlac- Hendrix, The Who. M: Hai mai avuto momenti di sconforto, mo- certo. Ci parli di quest’altra importante tappa cini, decisi di fare il tributo a Janis. Persi 4 kg e M: E, anche se mi rendo conto che non è facile menti in cui hai pensato di mollare tutto? Se della tua carriera? per me che ne peso solo 48… immagina cosa rispondere, le tue tre canzoni preferite? sì, cosa te li ha fatti superare? T: Ringrazio Tony del locale “Il Peocio” di To- potevo essere! L’ombra di me stessa! Avevo T: Since I’ve been loving you dei Led Zeppelin, T: Il vero momento di sconforto l’ho avuto rino, che mi ha dato questa favolosa oppor- paura di non esserne minimamente degna, di Fire di Hendrix, e .....una band non citata, A un mese fa, quando ho fatto il conto dei lo- tunità. lo ringrazio per aver ascoltato la mia far del “male” alla donna e all’artista che più Whiter shade of Pale dei Pocolharum, che ri- cali che in quest’ultimo anno e mezzo hanno interpretazione di Janis e il mio inedito e per amo, non mi sentivo capace, non mi sentivo faccio anche io in chiave Rock! Chi lo avrebbe chiuso per via della crisi. Mi mancano all’ap- avermi ritenuto all’altezza della situazione. all’altezza. Morivo di paura! Poi sono arrivate mai detto eh?! pello quasi 40 date l’anno per questo motivo. Anche lui è un musicista, che suona con un sempre più ondate di pubblico che mi segui- M: Il concerto che vorresti vedere o che avre- Ecco, questo è un gran momento di sconfor- mio carissimo collega ed amico Andrea Ranfa, va e apprezzava il mio lavoro. Dalla Toscana sti voluto vedere? to, perché per un musicista ridurre l’attività una delle più belle voci che abbiamo. Di An- siamo passati a tutta Italia, poi anche all’e- T: Woodstock 1969 live è pesante come un macigno sullo sto- drea posso dire che potenza ed estensione vo- stero, quando i cachet lo permettevano e mi M: E quello a cui vorresti o avresti voluto par- maco, oltre ad indicare un fattore di crisi del cale tendono a più o meno infinito. Chiunque sono sentita amata ed apprezzata. Forse sba- tecipare? nostro paese, che peraltro ormai considero in abbia l’opportunità dovrebbe andare a sentir- gliavo, forse nel mio piccolo riesco a farle un T: Sempre Woodstock 1969 ginocchio. Come ne sono uscita? Sapere che lo. Tornando a Jennifer Batten, farò di tutto omaggio credibile. Poi i BBHC, The Animals, M: Il tuo libro preferito? se mi butto giù resterei senza la musica e sen- il 28 Maggio del prossimo anno per onorare i concerti dappertutto. E’ arrivata la stampa, T: Venuto al Mondo di M. Mazzantini eIntelli - za la musica muoio. E poi grazie al mio collega questa opportunità che mi è stato concesso che non è sempre troppo carina con le ribu- genza Emotiva di Daniel Goleman e amico Marzio Pinzauti, bassista della band e scaldare dignitosamente il palco di questa te band e mi ha nominata la Janis Joplin ita- M: Film preferito? Suzy Q. Mi ha aiutata molto e mi ha fatta ra- straordinaria artista. Sono davvero onorata e liana, poi migliore interprete in Italia di Janis T: Uno è impossibile. Dico L’esorcista, Il silen- gionare, con amicizia. Lo ringrazio tanto per devo lavorare al meglio per meritarlo. Ogni Joplin e così anche due testate svizzere e tut- zio degl’innocenti, ma anche Qualcuno volò questo. cosa voglio meritarla e guadagnarla. to è andato avanti fino ad ora che i The Rose sul nido del cuculo e Shining e poi Quentin Ta- compiono 7 anni. La band aveva alla chitarra rantino. Sulla mia macchina ho l’adesivo della Un’altra cosa che ti fa grande Tara cara. L’u- Non avevo dubbi cara Tara, Tara cara. Non Simone Galassi, al basso Davide Carlaccini e Pussy Wagon! miltà. C’è gente che se la tira perché ha una poteva essere diversamente. Si suda per otte- alla batteria quello che è ancor oggi uno dei foto con le Bangles, senza nulla togliere alle nere le cose. Come dicevo, talento e coraggio miei migliori amici, Alberto Capello Mattolini, E ride. Ride fresca come una birra appena Bangles e c’è chi, come te, riesce a restare da vendere. Ma non solo, anche passione. E una delle figure più importanti della mia vita. tolta dal freezer, limpida come la vodka, am- umana pur avendo doti extraterrestri e tenacia. E lavoro. Nella line up è rimasto appunto Capello alla brata come il rhum, gustosa come il whisky, carisma da aprirci un banco sul mercato. batteria, alla chitarra invece è entrato il Mae- corposa come il vino rosso. M: Quest’anno sono sette anni di The Rose, stro Oscar Bauer, e al basso il maestro Marco M: Quando sei sul palco sembra sempre che il gruppo con cui, a mio avviso, fate il miglior Zeenze Zenzocchi. Ad oggi invece al basso ab- M: Una delle cose che traspare di te, relazio- tu voglia prendere la tua anima e gettarla tra tributo a Janis Joplin che Janis potesse deside- biamo il maestro Janko Giova. nandosi con te, è la tua grande umiltà. C’è il pubblico, insomma, che tu non sia soddi- rare. Ci puoi fare un “Bignami” di questi sette gente che se la tira per molto meno. Credo sfatta finché non vedi il pubblico felice. E così? anni e presentarci i tuoi “complici”? Ne sei degna eccome cara Tara, Tara cara! che l’umiltà sia una caratteristica propria dei T: Perché è proprio quello che è! Vorrei strap- 12 13 par via la mia anima e fonderla con quella del pubblico. Solo se loro sono carichi d’amore io riesco a tirar fuori tutto il bene che ho nel cuo- re. Ringrazio il pubblico sempre, perché senza il pubblico non esisterebbero i The Rose né Tara Degl’Innocenti. Grazie alla mia famiglia che mi sostiene sempre e da sempre, grazie ai locali che rinnovano sempre la loro fiducia. Grazie ai miei nonni e al mio cane Asia che mi guardano da non so dove, ma che comunque non sono più con me, ma hanno contribuito infinitamente a rendermi la persona che oggi sono.

E a noi ci piace un bel po’ quello che sei! Non si scrive “a noi ci”, lo so, lo sanno tutti, ma così rende meglio l’idea di quanto ci piace Tara. Perché c’è una differenza tra le cose che “a noi piacciono” e le cose che “a noi ci piaccio- no”. E Tara a noi ci piace un bel po’! Ancora una cosa devo dire di questa splendida arti- sta e mitica donna: lei ti sa insegnare sempre qualcosa. Senza volerlo, solo parlando. Ha una concezione così profonda del mondo e della vita e, perché no, di se stessa, che basta ascoltarla per imparare qualcosa. Così come basta ascoltarla quando canta, per godere della bellezza della vita. Non sembra magari, ma ha l’inconsapevole talento della saggezza. Viaggiare, viaggiare tanto. Certo questo ha contribuito a renderla una persona speciale. Chiuderò con John Steinbeck allora, così come avevo aperto la prima volta che scrissi di Tara. Sempre da “In viaggio con Charley”:«Non è il viaggiatore che fa il viaggio, ma è il viaggio che fa il viaggiatore» e Tara, per nostra fortu- na, ha viaggiato parecchio.

14 15 ilNew Progressive Millennium del terzo millennio Prog a cura di MAURO SELIS [email protected] Centro e Sud America THE BEST In questa rubrica, nei tre anni di vita digitale di https://youtu.be/UxEDqEIZQL8. MAT2020, ho scandagliato il territorio del Centro Cosa dire delle vampate generose e suadenti di e Sud America alla ricerca di stimoli sonori prog fusion e non solo… dei SAENA? La band è progressivi che, per la maggior parte dei casi, un progetto di Ledesma, in cui troviamo un po’ non hanno risonanza in Italia ed in Europa. di tutto con musicisti di grande valore come il Con questo “The Best“ cercherò di ripercorrerne batteristaZarate , il violinista Sanchez e la cantante i sentieri, cogliendo i momenti migliori, alla polistrumentista Margarita Botell. Ascoltare per ricerca di un Prog del Nuovo Millennio sempre godere…https://youtu.be/Ey67Dzi-ucA. affascinante. Una base di partenza “sicura” è In Costarica il disco del 2008 Nomadas quella delle contaminazioni “Canterburiane” dei dell’ensamble AMARILLO CIAN Y MAGENTA (in brasiliani ECLIPSE, con un unico-notevole- disco italiano Giallo, Ciano e Magenta, ossia i tre colori alle spalle: “Jumping from springboards” https:// primari nel sistema sottrattivo) ha sviluppi fusion youtu.be/QHTQ_8Wu7o8. jazz di qualità; la latitudine non conta quando gli La voce femminile di Patricia Deschamps ti fa artisti sono così “sensibili”. pensare come il Sudamerica sia in realtà un Un talento assoluto lo troviamo in Venezuela, tappeto sonoro vicinissimo e che nel Progressive il suo nome RAIMONDO RODULFO. Il vostro non ci sia un oceano di mezzo. rubrichista ha una predilezione particolare per Un sound di matrice “Krautrock” (anche qui questo artista (in primis chitarrista ma non solo…), radici migliaia di chilometri lontane) lo troviamo capace nei suoi dischi di ammaliare con tecnica in Argentina con il quartetto dei GO NEKO! e a e melodia, un vero astro della costellazione Portorico con gli ASTRID PROLL dal nome che progressiva sudamericana che dovrebbe essere rimanda ad uno dei componenti del gruppo maggiormente conosciuto anche nel vecchio rivoluzionario-anarchico tedesco Baader- continente, qua un estratto dal suo ultimo disco Meinhof sorto alla fine dei ‘60. (2015) Mare et Terra: Anche in Messico gli influssi teutonici si sono https://youtu.be/7PuTg4AvTCU?list=PLa- dispiegati, ad esempio con il trio strumentale jOXY2HCbHcfveQ4nX28iGqvHfhuaRn. “trippy music” dei RODOTOTOED e con un Tra i gruppi che hanno un imprinting etnico ma polistrumentista di grande lignaggio come JOSE’ che su di esso hanno poi costruito una portata LUIS FERNANDEZ LEDESMA, capace nei suoi progressiva di grande impatto sonoro ci sono i dischi solistici-non certo agevoli- di creare una Peruviani FLOR DE LOTO. scuola d’avanguardia centroamericana: Taluni critici gli hanno associati agli Jethro Tull 16 17 AMARILLO CIAN Y MAGENTA Y CIAN AMARILLO per le calorose vampate flautistiche (anche flauto seventies, sono da segnalare anche due di pan) di Junior Pacora; il gruppo capitanato interessanti cover, la prima è Gioco di Bimba dal chitarrista/ cantante Alonso Herrera è delle Orme trasformata in Juego de Nina https:// considerato “di culto” nel proprio paese, possibile youtu.be/ZutBqDz_i-0 , l’altra è No me Pertubes che nessun organizzatore di eventi da noi si che è poi la versione spagnola di Non mi rompete accorga del talento dei peruviani? https://youtu. del Banco. be/DPqo4hirbl8 Sempre in Argentina impera il Prog Sinfonico, Il Brasile non è solo terra di samba e bossa nova, tracce di assoluto spessore le troviamo con gli OCTOHPERA nel loro unico disco del terzo i cavalieri neri JINETES NEGROS, i combo millennio Bons Amigos fanno un chiaro occhiolino, strumentali degli UNDER LINDEN (ottimi fraseggi con cantato in portoghese, ai di chitarra e violino) e ROCKAPHONICA (tra Focus e Three Friends.https://youtu.be/mL3jAS0omNA Camel) e soprattutto con i NEXUS del tastierista Alti momenti etno-prog li troviamo a Cuba con cantante Lalo Huber già noti in Europa con uno dei gruppi più noti a livello internazionale, presenze concertistiche di valore.Ecco Metanoia ossia gli ANIMA MUNDI. Attivi discograficamente album del 2001 e rieditato nel 2010 https:// dal 2002, il combo cubano è assai interessante youtu.be/KllkJiXBR0g. giacché, su una base sinfonica, inserisce elementi Anche in Brasile melodie sinfoniche di grande etno-folk e sonorità addirittura d’origine celtica. impatto con i QUATERNA REQUIEM, sorti all’alba La cultura atzeca con elementi percussivi, dei novanta per fondere rock e musica classica associata a strumentazioni atipiche per il Messico e i TEMPUS FUGIT anch’essi già attivi negli come la cornamusa li troviamo nella proposta anni novanta ma che pure nel terzo millennio sonora della band di Monterrey (fremito rievocano cavalcate progressive con evocative ai musicofili quando si pronuncia o scrive combinazioni chitarra-tastiere: questa località!!!) i RIZENGARD, sicuramente https://youtu.be/n27TUDwWol0. apprezzabile il cd Chapter 21 del 2012. https:// Considerando il genere sinfonico sono ben lieto youtu.be/VpiaWgdfK5M di citare un gruppo attivo dal 1979 con otto Un’altra band di grande valore è quella dischi usciti solo nel nuovo millennio (diciassette degli argentini HABITAT del compositore in tutto), sono i messicani CAST, i Genesis polistrumentista Aldo Pinelli (che è psicologo del Centroamerica. Nota di grande merito: il come il sottoscritto), oltre alla loro qualificata tastierista fondatore Alfredo Vidales è il creatore proposta di brani inediti dalle sonorità molto del prestigioso e seguitissimo festival di Rock LUIS FERNANDEZ LEDESMA 18 19 Progressivo Baja Prog. Da segnalare il disco sinfonico del 2005 “Mare Tenebris” dei Venezuelani PARTHENON https:// youtu.be/2SuslQOXkIE, chicca impreziosita dalla voce ispanica di Marta Segura (cantante degli Amarok, gruppo spagnolo di ottimo livello) e dalle tastiere altamente “emersoniane” diRobert Santamaria. Superbo il prog sinfonico strumentale intriso di atmosfere andine dei peruviani SUPAY e quello con sprizzate di world music dei cileni AISLES. Terminando questa carrellata riepilogativa ci rechiamo sul versante più Metal Prog . Tre nomi su tutti: i brasiliani ANGRA, attivi già nello scorso secolo ma sempre in grado di soddisfare il palato dei metalproghettari con un nuovo cantante: il pisano Fabio Lione,i cileni CRISALIDA della cantante Cinthia Santibanez Verdugo e l’ensemble strumentale originario di La Plata (Argentina) dei HEXATONICA: https://youtu.be/v_EgB9bpi_Q?list=PLA26B1AC C71BBCE1D. Dalla prossima puntata andremo all’esplorazione di un nuovo continente. Sempre PROG ON!!!!

GO NEKO!

HEXATONICA

20 21 METALMORFOSI di MAURIZIO MAZZARELLA

Il Bianco Sospiro della Montagna è un opera Mattia, in parte eseguiti dal chitarrista bellunese rock sinfonica che esprime in se stessa tutta la Marco Busin. passione di Mattia Gosetti per il Rock-Metal La storia narra di un gruppo di ribelli che Mattia Gosetti Sinfonico e per le Colonne Sonore del Cinema. La combattono per mettere fine alla guerra tra trama che si snoda in 18 pezzi, seppur di fantasia, due grandi nazioni; al confine tra queste vi è è fortemente ispirata ai monti del Cadore ed è un piccolo villaggio, un rifugio sicuro dai mali e ricca di aneddoti e piccole morali. dalla misera scaturita dal conflitto e fra i monti si IL BIANCO SOSPIRO I pezzi sul disco sono eseguiti per intero da nasconde un misterioso brignate, un simbolo che Mattia Gosetti il quale ha suonato basso, chitarra ispira in questi uomini il desiderio di libertà. elettrica, chitarra acustica, programmato tutto L’obiettivo dell’autore è quello di portare in teatro l’arrangiamento d’orchestra e la sezione ritmica. un musical in costume interamente in italiano, lo DELLA MONTAGNA Ci sono ben 6 cantanti che interpretano delle vere spettacolo in allestimento durerà un ora e mezza e proprie parti in veste di attori, oltre a Mattia circa; la musicalità incisiva e la preparazione Gosetti stesso, Sonia Da Col, Mauro Baldissera, degli interpreti rendono “Il Bianco Sospiro della Salvatore Bonaccorso, Roberto Cian e Denis Montagna” adatto ad ogni genere di spettatore, Losso. capace di coinvolgere e trascinare l’ascoltatore in Gli assoli di chitarra sono in parte dello stesso un viaggio romantico fra i monti.

22 23 24 25 26 27 28 29 Anni fa, mentre lavoravo al mio saggio Rock guitar su percussioni tra West Coast e Doo- GIOIELLI NASCOSTI Map, decisi di aprire una parentesi su quei bie Brothers, nobilitati da un solo jazz rock al gruppi pop leggeri che, durante i 70’s, si sa- Wurlitzer (1’35”) di Beppe Carletti. Non ne è a cura di RICCARDO STORTI rebbero ammantati di prog, più per esigenze da meno la leggerezza cristallina country soul di moda che di ricerca o stile. Chiacchierando della seducente Vittima dei sogni, in cui Car- con vari esperti circa eventuali album emble- letti passa ad un altro piano elettrico caratte- [email protected] matici di tale tendenza, mi venne segnalato rizzante (un Fender Rhodes; per il solo andate Gordon dei Nomadi e rimasi fortemente de- a 3’43”) e la voce di Daolio rivela un’inaspet- luso. Sì, perché di progressive, lì dentro, non tata dolcezza. Si scorgono particolari coinci- c’era quasi nulla. Il rischio (anzi la tentazione) denze contemporanee: se pensiamo che nel di gettare via il bambino con l’acqua sporca 1975 Battisti è appena reduce da Anima Lati- I NOMADI era fortissima. Poi cambiai prospettiva: un ge- na e sta producendo Il Volo e i Nomadi sfode- nere musicale - per quanto degno e struttu- rano una canzone (Ritornerei) figlia di quello ralmente ricco di complesse sfumature - non spirito che aleggia, probabilmente, tra la Via Gordon può essere affatto un metro estetico capace Emilia e Poggio Bustone. di decidere la qualità di un lavoro. CAPITOL, 1975 Quanto alle ballate rock, una semplicità diret- Gordon non è un disco prog e, paradossal- ta e comunicativa ci restituisce il gruppo che mente, proprio per questo motivo è un gran ben conosciamo: emergono a tratti, grinta bel disco. Un gioiello nascosto da riscoprire. (Immagini), sensibilità folk (Senza discutere) Siamo nel 1975, ma già da qualche anno la e tentativi di aperture all’improvvisazione movida modenese si agita anche per progetti (la lunga coda di E vorrei che fosse con soli di collettivi di un certo interesse. Uno su tutti, chitarre e l’accompagnamento funky del cla- quel Grande Italia, nato dalla mente di Dodo vinet). Veroli (produttore dei Nomadi) e di Pier Far- ri (pezzo grosso della EMI), frequentatori del I Nomadi riescono quasi a stupire per alcune bar (nella città emiliana) che dette il nome inconsapevoli anticipazioni:Il destinopotreb - all’album in questione. Lì ci suonano un po’ be benissimo essere una song dai tratti brit- tutti, dai Nomadi a Guccini, a pezzi dell’Equi- pop anni Novanta in odore di un vago post pe 84 ai componenti di complessi più ruspan- rock neopsichedelico (certe ipnotiche penna- ti (pensiamo alla Pavullo Blues Band) fino a te di chitarra), mentre la title track, grazie ad professionisti di sala quali Vince Tempera, alcune insistenze tastieristiche, condivide una Tony Esposito e Robert Fix. I testi sono di quel visione strutturale pop con quanto Alan Par- Romano “Panzer” Rossi che, guarda un po’, sons proporrà qualche anno dopo. Gli estre- diventerà proprio il firmatario delle liriche di mi di Gordon sono episodi minori, quasi posti Gordon. Non solo, ma tra i musicisti non ac- in maniera tale da costituire il prologo e l’e- creditati del disco figurano diversi personag- pilogo dell’LP: l’opener Sorprese inizia come gi coinvolti nel making di quel bizzarro disco Night in White Satindei Moody Blues (a volte “comunitario”. ritornano...) ma procede alla stregua di una ballata di George Harrison, mentre Fatti miei Questo spiega un po’ il profilo freak rock di è un valzerone rock paesano che racconta di questo unicum della discografia dei Nomadi. un tradimento amoroso attraverso il canto di Dico la verità: non mi hanno fatto mai impaz- pregiudizio (c’è sempre un pregiudizio, anche Un buon rock di livello raffinato, ma non trop- un Daolio efficace cantastorie. zire. Ho sempre apprezzato il loro impegno ci- quando non lo ammettiamo) si incancreniva po, perché se deve essere rock, che rock sia. vile, l’amicizia di penna con Guccini e la spon- agli anni Sessanta quando i Nomadi, insieme C’è chi addirittura avrebbe annusato, tra i sol- Alla fine, ne è valsa la pena, perché Gordon è tanea e umana simpatia di Augusto Daolio, ad altri (Equipe 84 e Camaleonti), erano i de- chi, profumi floydiani. Dissento, siamo fuori uno dei pochi album italiani degli anni Settan- ma la loro musica (una sorta di folk elettrico positari di un filone a base di cover anglosas- strada. Qui si guarda di più agli Stati Uniti: ba- ta in grado di raccontare quale fosse la salute al gusto di sagra dello gnocco fritto) mi ha soni convertite all’italo idioma. sta ascoltare Come mai con i passaggi di slide del rock tricolore, al di fuori dell’imperante sempre lasciato un po’ lì. Forse perché il mio aura prog. 30 31 Mi piacerebbe che l’articolo che propongo e poi a Mondovì, ove attualmente insegna Stefano Casarino e Mauro Selis oggi fosse, non solo letto ma, soprattutto, Lettere al Liceo Classico. condiviso: l’argomento ha una tale rilevanza Nel 2010 e nel 2012, per due seminari sociale che non mi faccio alcun problema nel clinici sul gioco d’azzardo organizzati dal LA POSTA IN PALIO pubblicizzare un amico, compagno di scritture Sert (Servizio Tossicodipendenze) dell’ASL musicali ma, per professione e passione, Savonese, essendo referente alla formazione di Athos Enrile curatore di anime altrui. ho invitato Stefano come relatore per avere – Articolo già apparso sul sito FMD-FARE MUSICA E DINTORNI Ed è bene dire che Mauro Selis, coautore del anche - una visione culturale sull’argomento http://faremusic.it/ libro, collabora con MAT2020 sin dal numero del gioco d’azzardo. Impresa ardua mettere “zero”, quello di tre anni fa. a confronto Letteratura e Psicologia? Mauro Selis condivide con Stefano Casarino Assolutamente no! Negli eventi formativi la paternità del libro “La posta in palio”, ci siamo accorti che queste due “discipline” un‘analisi completa - originale ed esaustiva in realtà si interfacciano benissimo, anche - di una delle peggiori forme di dipendenza, perché il gioco d’azzardo ha origini millenarie quella da gioco d’azzardo, che ha assunto ed è “anziano” quasi quanto la Psiche. ormai la dimensione di “patologia sociale”. Memori di questa esperienza Stefano, Nello scambio di battute a Seguire Selis prova a all’inizio del 2013, mi ha proposto di provare fare chiarezza sulla dimensione del problema, a scrivere un saggio ove poter elaborare le soffermandosi sulla materia specifica due strade (lui quella Letteraria ed io quella trattata nel libro, un contenitore a due facce, Psicologica) per affrontare un fenomeno in prodotto delle differenti esperienze dei due preoccupante espansione. autori, una diversificazione che rende il book Per le ragioni sopra esposte, il libro in un documento imperdibile, per conoscere, questione - grazie soprattutto ad Amarganta, prevenire, combattere una malattia antica, a casa editrice free di Rieti che ci ha concesso cui occorre dare nome e significato corretto: fiducia - non è stato trovato sotto le 20000 l’azzardopatia. fiches dell’improvvisazione o le 2001 prosopopee di monetine erranti, è stato Intervista a Mauro Selis elaborato in tragitti di ricerca ove, con stili diversi, noi due autori ci siamo interfacciati Non conosco personalmente Stefano Casarino, per produrre contenuti d’interesse ma seguo da tempo il tuo lavoro specifico polisemico. legato al problema dell’azzardopatia: come è nata la collaborazione tra di voi e come si è So che tieni molto alla corretta definizione arrivati alla realizzazione del libro “La posta di “azzardopatia”, che molti confondono in palio”? erroneamente con la “ludopatia”: puoi chiarire i due significati? L’amicizia con Stefano proviene dai banchi di scuola - parafrasando Venditti - di un Liceo Il saggio intitolato “La posta in palio: Classico troppo “lontano” da ricordare (vedi l’azzardopatia tra letteratura e psicologia” tempistica, noi “maturi” - io si fa per dire….- deriva anche da un profondo desiderio di nel 1980) , ma vicinissimo nel carnet emotivo “trasmissione sinaptica” della semantica . della condivisione degli affetti. Da Psicologo battagliero sulle barricate In tutti questi anni la stima non èmai “morettiane” del concetto “chi parla male, venuta meno e siamo rimasti in contatto pensa male e vive male. Bisogna trovare le nonostante il Prof. Casarino sia emigrato, parole giuste: le parole sono importanti! per ragioni professionali, prima in Svizzera “ (cit. film Palombella Rossa) ritengo che 32 33 la terminologia sia il primo fondamentale il 54 % della popolazione italiana stimata più vulnerabili, più facilmente soggetti una arricchente amicizia con Marcello e tassello per chiarire i costrutti che ne stanno sui 60 milioni. Il gioco d’azzardo risulta la all’azzardopatia. Il giocatore patologico, Silvana, non solo nomi di spicco della musica alla base. seconda causa di ricorso a debiti e/o usura da qualsiasi estrazione provenga, è in una prog italiana ma soprattutto persone dalla In “soldoni” l’obiettivo era quello di in Italia ed è considerata una tassa “occulta” continua, illusoria attesa di una vincita che sensibilità sopraffina e profonda. “sdoganare” la parola azzardopatia con utile e proficua per le casse dello stato. Credo giustifichi e compensi il patimento interiore. Il premio del concorso riguardava la “messa” il suo bagaglio di sofferenza e peripezie, che questi numeri ricchi di “dolore” siano un Perpetua, compulsivamente, l’atto di in musica del testo con relativo video e contrapponendolo al termine ludopatia, quadro impietoso. inserire denaro nelle slot o di caricare conti questo è stato fatto nel Novembre 2011. poliabusato - erroneamente - a livello on line. In definitiva non può esistere cura, Il brano ha avuto un gradimento così diffuso mediatico e popolare in quanto declinazione Esistono fasce sociali e di età che sono né del singolo né della società, senza una che è divenuto, nella primavera del 2012, emotivamente accettabile. maggiormente colpite? responsabile riflessione, senza un’articolata un CD singolo a tiratura limitata. Sono Il problema non è tanto il gioco (ludus in presa di coscienza. state stampate cinquecento copie, tutte latino) ma è l’azzardo, ossia avere qualcosa Oggi si gioca ovunque: a casa su Internet, al rigorosamente in omaggio, molte delle da scommettere, in questo caso il denaro e bar, in tabaccheria, agli autogrill. E giocano Facciamo un pò di pubblicità, l’argomento quali inviate a strutture, associazioni ed tutto ciò che ne consegue. Se vogliamo usare tutte le età: giovani, adulti, vecchi. richiede il massimo della condivisione; organizzazioni di tipo sanitario e non solo ludopatia dobbiamo riferirci, ad esempio, Tutti vengono invitati a giocare da una un po’ di tempo fa hai partecipato ad un che si occupano di azzardopatia. agli usi smodati dei videogames, o a chi gioca pubblicità martellante, che conclude concorso con un tuo testo, “Aspettando L’intento del brano era quello di stimolare a Burraco per 10 ore al giorno… irritantemente e disonestamente con “Gioca Jackpot”, che si è guadagnato la possibilità riflessioni critiche costruttive e di smuovere responsabilmente“ oppure “Gioca il giusto”. di essere trasformato in canzone e video, le coscienze intorpidite rispetto a questo Quanto pesa attualmente il problema, sia Ma nel gambler patologico i concetti di con la partecipazione di Marcello Capra alla fenomeno sempre più radicato nella società dal punto di vista sociale che da quello luogo, spazio e tempo si annullano in una chitarra e Silvana Aliotta alla voce: mi racconti contemporanea. economico? sorta di trance compulsiva; non ha il senso qualcosa di quell’esperienza? Più c’è crisi e più la persona ha l’auspicio del limite, deve elaborarlo in maniera più della vincita miracolista, taumaturgica, L’azzardopatia è un fenomeno pernicioso in profonda e non può farlo se in ogni dove Aspettando Jackpot nasce come mini piece DEFINITIVA!. Parafrasando il De Andrè de “Il espansione, credo che alcuni dati possano trova macchine che reificano la sua malattia teatrale, messa poi in scena in prima assoluta Testamento di Tito”: “Poi la voglia rimane far riflettere molto più delle parole. In Italia o su ogni canale televisivo trova un costante il 12 dicembre 2011 presso il Teatro Sacco e il debito s’ingrossa e tanti ne uccide del gli ultimi rilievi ministeriali ci dicono che le bombardamento pubblicitario di siti di di Savona all’interno dell’evento formativo gioco la fame”. “macchinette” ufficiali sono 414.158 (dato scommesse o di casinò! per operatori socio-sanitari “Sono dunque Chi leggerà il saggio “La posta in palio” troverà in continua evoluzione e sottostimato di E’ una vera idiozia dire ad un azzardopatico gioco”. un intero capitolo dedicato ad “Aspettando sicuro…) quindi 1 slot ogni 143 abitanti. “gioca responsabilmente” o “gioca il giusto”, Il finale, con il gambler che si inchina con Jackpot”, con l’approfondimento clinico sul La spesa pro capite sfiora i 1300 euro, è come dire ad un alcolista “qui c’è una devozione al cospetto della Slot Machine, significato dei versi. neonati compresi!!! E bada bene, non sono bottiglia di vino ma bevi moderatamente”, autentico totem della sua compulsione quantificabili le spese per le scommesse on ad un bulimico “ecco una bella tavola patologica, doveva essere rappresentato da line tipo casinò, poker,sport etc essendo imbandita ma mangia con criterio” o una canzone. “Aspettando Jackpot” effettuate molto spesso su siti stranieri. estremizzando dire a qualcuno “datti fuoco Sollecitato da l’organizzatore di un concorso Silvana Aliotta e Marcello Capra L’azzardo, per fatturato, è la terza impresa ma sii prudente, annegati ma con cautela, su facebook a produrre un testo per il (click sul titolo e ascolta) italiana dopo Eni e Fiat (tre anni fa era la buttati dalla finestra ma prima mettiti il primo concorso “Inchiostro progressivo” quinta) ed è l’unica con un bilancio sempre maglioncino che fuori fa freddo!”. (Settembre 2011), il penultimo giorno utile Parliamo un attimo di una delle tue grandi in attivo e che non sembra risentire della Rispondendo alla tua domanda, se il ho inviato, in maniera spensierata senza passioni, la musica, che in alcune tue crisi del nostro paese. I giocatori patologici pensionato o l’over 40 è più propenso velleità di vittoria, il brano. pubblicazioni si mischia alla professione: si (quelli affetti da azzardopatia) sono ad “investire” i propri soldi giocando alle Ambedue gli artisti-giurati (Aliotta e Capra), può considerare come una piccola strada, stimati sui 700.000 (anche qui è un dato in slot machine, il giovane è maggiormente mi hanno poi raccontato di essere stati tra le tante, utile ad aiutare chi cade continua evoluzione…) mentre i giocatori orientato verso le scommesse, i gratta e vinci immediatamente colpiti dalle immagini dei nell’azzardopatia? “problematici” (quelli che sono sulla soglia e i casinò on line. versi che riguardavano gli anfratti della mente della patologia) sono circa 2 milioni, mentre Dal punto di vista sociale, probabilmente non del giocatore d’azzardo, in particolar modo il La musica è un vettore emozionale, una cassa i giocatori “sociali” (quelli che almeno una esiste una categoria più a rischio di un’altra, giocatore compulsivo da slot machine. Così di risonanza per stimolazioni cognitive di volta hanno giocato d’azzardo) sarebbero anche se i ceti medio-bassi appaiono quelli sono stato proclamato vincitore ed è nata ogni genere. Nel web magazine gratuito MAT 34 35 2020 curo due rubriche: una riguarda il Rock e cinque storie romanzate di pazienti in Il cartaceo lo si può acquistare direttamente alcool ecstasy etc ) anche quelle senza Progressive (il mio genere prediletto); l’altra, trattamento con la voce “fuoricampo” del dal sito della casa editrice: sostanza stupefacente come è l’Azzardopatia dal titolo evocativo “Psycomusicology”, è un terapeuta che pone l’accento, attraverso (è un comportamento disadattivo tipo lo contenitore ove abbino i due universi: Psiche osservazioni cliniche e non solo, su ciò che http://www.amarganta.eu/saggistica/la- shopping compulsivo, le sex addiction ). e Musica in tracciati terapeutici riguardanti sta avvenendo. posta-in-palio/ Esistono poi centri privati che trattano la personalità degli esseri umani. Siamo soddisfatti del risultato finale, anticipo i gamblers e le loro famiglie ed infine vi Non esiste una corrispondenza scientifica che al lettore salterà immediatamente Non è prevista una diffusione capillare sono i gruppi di auto mutuo aiuto come nell’affermazione che anche l’azzardopatico agli occhi la diversità di stile degli autori: nelle librerie seppur, come è già stato fatto le Associazioni dei Giocatori Anonimi può trovare nella musica una terapia Casarino più classico ed elegante, io più da alcuni acquirenti può essere ordinato totalmente gratuite che accolgono nelle naturale, ma è indubbio che le proprietà pulp e frizzantino. Facendo una analogia tramite libreria. loro riunioni i giocatori ed organizzano per delle sette note siano uno strumento che musicale: Lui Bryan Ferry, io Green Day. Per l’ eBook la scelta è multipla a seconda le famiglie gruppi ad hoc. E’ ovvio che senza può compensare il vuoto interiore, quel del formato digitale utilizzato, ecco dove si una autentica e radicale motivazione del senso di inadeguatezza che porta il gambler Come accennavo in una delle domande può acquistare: paziente al cambiamento, nessun operatore, verso la ricerca spasmodica della “sensation precedenti, il topic da voi trattato va neppur l’eventuale Sigmund Freud del Terzo seeking” ossia la tendenza ad accostarsi al evidenziato con tutti i mezzi possibili: che tipo http://www.net-ebook.it/ebooks/149906/ Millennio, può favorire e determinare rischio e alle esperienze eccitanti che il gioco di pubblicizzazione realizzerete? La-posta-in-palio.aspx l’evolversi positivo della situazione di d’azzardo può offrire. dipendenza. Il saggio è stato scelto da una piccola ma http://www.ebook.it/S//autori_vari/ Qual è la posta in palio, e come è strutturato dinamicissima Casa Editrice che ha poco Scienze_umane/Mobi/La_posta_in_Palio. Aforisma d’appendice o appendicina: il book in cui ne parlate? più di un anno di vita, ovviamente non html Cercando il punto G…. ha un Ufficio Stampa anche se Cristina “Sol chi non gioca con giudizio, poca gioia ha Il titolo “La posta in palio” è stato proposto Lattaro e Paola Fallerini, le due factotum di http://www.amazon.it/posta-Palio- nella giocata” dal mio co-autore e credo che possa subito Amarganta, hanno inondato i social network Stefano-Casarino-ebook/dp/B0155VSGW2/ Messaggio per i poster(i) identificare il senso di sfida che è alla base con un booktrailer stimolante (inserito a fine ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1442017621& Se avete scoperto la Giochina, il farmaco che di questo comportamento disadattivo, un articolo ), hanno creato un blog ufficiale del sr=8-2&keywords=la+posta+in+palio non ti fa azzardare nel gioco, allora il saggio senso di sfida anche di chi si occupa - come saggio: oggetto dell’intervista potrà essere dissolto me - degli aspetti clinici della patologia e che https://lapostainpalio.wordpress.com https://www.bookrepublic.it/ mediante applicazioni che sicuramente quotidianamente affronta questo disagio che ci stanno promuovendo nelle piccole fiere book/9788899344511-la-posta-in-palio/ nella vostra era avrete già inventato, alla coinvolge l’universo familiare del gambler. dell’editoria indipendente tipo quella di stessa stregua dei libri bruciati nella società Il saggio di 324 pagine analizza la Farfa (RI) che si è svolta a fine Settembre. Siamo felici giacchè l’eBook è spesso nelle top distopica del romanzo “Fahrenheit 451” di problematica - dicono - in maniera originale Noi autori stiamo diffondendo, ognuno nel ten Saggistica sezioni Psichiatria/Sociologia Ray Bradbury. ed esaustiva; il book è stato strutturato in proprio settore professionale, la notizia su Kobo Mondadori ed Amazon. due parti distinte, ma senza soluzione di dell’uscita editoriale de “La posta in palio” continuità. I primi dieci capitoli sono dedicati e faremo di sicuro presentazioni sia in Come si può aiutare realisticamente chi è alla Storia e alla Letteratura riguardante il Piemonte, sia in Liguria. Se, come si spera, toccato dal problema, allargando il discorso Gioco d’azzardo patologico ed è “farina” la Casa Editrice nel 2016 otterrà visibilità - “sostegno”a tutto il nucleo familiare? monregalese del Prof. Casarino; i restanti come è loro intenzione - nei saloni del Libro sette più l’appendice, che riguarda un di Torino e Roma, saremo di sicuro presenti e In primis bisogna ribadire che il gioco “La Posta in Palio” progetto realizzato quest’anno in seno alla sarebbe una enorme soddisfazione. d’azzardo patologico non è un vizio o una Presentazione Video Regione Liguria: “usare il Ludus per parlare mania, ma una patologia a tutti gli effetti, (click sul titolo e guarda) d’azzard o”, sono “pastella” savonese del Esiste solo il formato fisico del libro o ci trattabile e curabile, ma rimane una malattia! sottoscritto. I “miei” contributi riguardano sono altre possibilità? Dove e come lo si può Vi sono varie possibilità di trattare la due capitoli dedicati alla musica (la disamina acquistare? problematica. del brano Aspettando Jackpot e 7 note in Le ASL di tutta Italia attraverso i Sert (servizi gioco che è una carrellata di brani della storia La posta in palio esiste sia in formato tossicodipendenze) stanno seguendo, oltre musicale con argomento il gioco d’azzardo) cartaceo, sia in quello digitale (ebook). alle dipendenze classiche (eroina, coca, 36 37 1945. In questa traccia la chitarra di Lifeson stesso, robotica e marziale. Le tastiere hanno ONCE I WROTE SOME POEMS… duetta in modo grandioso con un’orchestra sonorità che spaziano tra la verve sinfonica Riflessioni sugli album che hanno maggiormente segnato la mia esistenza di archi da 30 elementi arrangiata da Anne del new prog, le gommosità del synth-pop e Dudley degli Art of Noise, band di elettronica i rumorismi di certa elettronica sperimentale; a cura di ALBERTO SGARLATO molto famosa in quel periodo. Nell’altro la chitarra nelle pennate più piene è asciutta brano-monstre, “Marathon”, il lato sinfonico e tagliente come quella dei Police, dei Simple [email protected] dell’arrangiamento viene ulteriormente Minds, degli U2, ma quando arpeggia i accentuato, affiancando agli archi della costrutti e i fraseggi sono di scuola tipicamente Dudley anche un coro di 25 voci, ma è il metal e i soli contengono le dissonanze e le basso di Geddy Lee a risaltare in primo piano imprevedibilità di un jazz-rock quasi zappiano. RUSH e a legare il tutto, con delle linee sempre La voce del polistrumentista e cantante Geddy POWER WINDOWS cangianti e imprevedibili. Lee, infine, inizia ad abbassarsi di tonalità La già citata “Mystic rhythms”, infine, rispetto ai sovracuti degli album d’esordio, “Mystic rhythms potrebbe essere in un certo senso la ‘sorella conferendo una nota di grande calore che capture my thoughts furba’ di “Africa” dei Toto, oppure diciamo ammorbidisce le fredde sonorità tecnologiche che “Africa” sarebbe potuta diventare una degli arrangiamenti. Un disco, insomma, che and carrie them away…” “Mystic rhythms” se i Toto fossero stati più prende il meglio di molti generi, lo fa suo, lo Ritmi mistici catturano i miei pensieri e li dello strumentale “YYZ” alcuni anni prima, sperimentali, più coraggiosi e meno pop. Le rilegge e lo trasforma in otto meravigliose portano via... ma dopo questo primo impatto le sonorità atmosfere e le tematiche sono in parte simili, canzoni (quattro per facciata nell’edizione Basterebbero già questi pochi versi a si fanno completamente diverse, affidate a ma il livello espressivo è ben diverso. originale in vinile), di grandissimo livello riassumere tutto l’album. Le tre strofe in chitarre taglienti e rumori campionati che “Power windows””è un album assurdo, fuori espressivo e tecnico, destinate a diventare questione sono tratte da “Mystic rhythms” e hanno qualcosa di industriale. Questo singolo da ogni genere e ogni etichetta: il basso, storia e a stupire ancora oggi, dopo 30 anni l’album in cui questa canzone è contenuta è parla dell’eccessiva importanza del denaro sempre in bella evidenza, regge i costrutti appena compiuti. “Power Windows”, dei Rush. Era il 29 ottobre nella società degli anni ‘80 e costituisce, di ogni brano mentre la batteria è, al tempo del 1985 quando questo disco arrivava sugli a suo modo, un primo tassello di un filo scaffali dei negozi; quale occasione migliore, conduttore che ricorre nelle varie canzoni. quindi, per celebrarne il trentennale come si Perché in realtà “Power windows” non è un deve? vero e proprio concept-album ma, come dice Torniamo su quei versi citati all’inizio e il titolo stesso, è quasi una sorta di ‘finestra’ così ben rappresentativi di un’atmosfera, dalla quale osservare vari modi di concepire un qualcosa di magico, di mistico, di il potere. “Territories” parla dell’istinto di quasi surreale che pervade tutto il disco. territorialità, quasi animalesco, che ancora Questo senso di ‘sospensione’ e questi è insito nell’uomo odierno, “Grand designs” suoni così fantascientifici sono gli aspetti parla dello strapotere dell’industria musicale che maggiormente attraversano l’album e della leggerezza con cui spesso questa e lo caratterizzano. “Power Windows” è capacità di comunicare a livello mondiale probabilmente l’apice creativo della fase anni viene gestita, “Middletown dreams” si ‘80, la più eclettica, originale e imprevedibile riallaccia in parte alle tematiche già esplorate di questo trio canadese. A mettere le cose in nell’album “Signals” e denuncia il bisogno di chiaro fin da subito ci pensa la partenza roboante evadere dalla mediocrità e dall’appiattimento dell’opener “The Big Money”, destinata a della vita nella grande provincia americana. diventare nel corso degli anni uno dei brani- Ma soprattutto un brano si erge su tutti gli simbolo dell’album e dell’intera carriera della altri per maestosità e intensità drammatica: band. Il riff affidato al sintetizzatore emana si tratta di “Manhattan project”, il cui una potenza che evoca, in parte, quella già titolo è il nome in codice della missione di sfruttata dai Rush nella sezione centrale bombardamento su Hiroshima e Nagasaki del 38 39 SYNAESTHESIA SPECIAL PROVIDENCE

SPOCK’S23 settembre al Legend BEARD di Milano

foto di Valter Boati

SYNAESTHESIA 40 41 SYNAESTHESIA

42 43 SPECIAL PROVIDENCE

44 45 SPOCK’S BEARD

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48 49 vuole che apriamo gli occhi e «non rinuncia- artistica di Don Giulio Neroni: E’ uscito in tutto il mondo mo a farci domande sui fini e sul senso di ogni cosa». Mi viene spontaneo un parallelo con la tua Attraverso l’uso di brani che vanno dal pop principale attività ad inizio anni ’70, quando al rock, dalla musica latina al gregoriano, con il tuo gruppo, le Orme, così come molti altri POPE FRANCIS sfumature eclettiche, “WAKE UP!” rappre- dell’epoca, attingeva dalla classicità trasfor- senta un elemento di unione fra tradizione e mandola in rock; in quei giorni anche la chie- modernità, è la musica contemporanea che sa iniziò ad utilizzare la musica “elettrica” “WAKE UP!” dialoga con la fede. all’interno delle funzioni domenicali: credi È riconosciuto che il Santo Padre Francesco che il messaggio cristiano e sociale proposto sia un leader spirituale, un riferimento morale da Francesco possa acquisire maggior forza con parole e preghiere di Papa Francesco e che stia dando nuovo slancio alla Chiesa quando entra in gioco la musica “popolare”? Cattolica. I profili Twitter e Facebook del Pon- tefice sono seguiti da milioni di follower: tutti In seguito alle innovazioni del concilio Vati- di Athos Enrile rivolgono a Francesco richieste di preghiere e cano II vi fu un grande fermento sulla musica servizio fotografico di Stefano Pietrucci intercessioni, ma anche di rappresentarli nei liturgica: nel 1965 Marcello Giombini scrisse confronti delle istituzioni a garanzia dei diritti “la messa Beat “, ma questo ed altri tentativi fondamentali quali il lavoro e la pace. Questo di cambiamento sono rimasti episodi isola- album, quindi, vuole essere uno strumento ti. Mi sembra che Papa Francesco ora voglia perchè ogni Cristiano, ma anche ogni uomo di dare vitalità al rinnovamento e comunicare buona volontà, possa portare con sé ovunque a tutti, attraverso la musica popolare, il Van- le preghiere, le speranze, le aspettative che gelo. Papa Francesco ha per ognuno di noi. E pro- In quell’anno sulla rivista Rocca appariva prio grazie alla possibilità di ascoltare la voce uno scritto di padre Arrupa: “Nei giovani c’è del Santo Padre sull’album in ogni momento, molto dinamismo e soprattutto molta since- si può far sì che il suo messaggio possa arriva- rità. Ci appaiono talvolta ostili alla religione, re ancora più forte in ogni cuore. ma sono soltanto insofferenti ai formalismi e alle esteriorizzazioni della fede”. Ecco un estratto dall’intervista realizzata con Tony Pagliuca, uno dei protagonisti musicali Stefano Pietrucci era presente alla presenta- del progetto assieme a Dino Doni e alla can- zione ufficiale in Vaticano e ci ha inviato qual- tante Alessia Busetto, guidati dalla direzione che fotografia.

Il progetto discografico “WAKE UP!” è una rati da compositori contemporanei alla voce raccolta di 11 brani che contengono antifone di Papa Francesco mentre pronuncia, in 4 ed inni sacri della tradizione musicale cristia- lingue diverse, estratti di 11 dei più significa- na, rielaborati da compositori contemporanei tivi discorsi dall’elezione all’invito a svegliarsi ed alcuni estratti di discorsi di Papa Francesco (Wake up!) rivolto alla gioventù dell’Estremo provenienti dall’archivio sonoro della Radio Oriente in Corea nel 2014. La perentoria esor- Vaticana. tazione “Giovani asiatici, svegliatevi!” (Asian “WAKE UP!” unisce canti della tradizione cri- youth, wake up!) è il concept che unisce i con- stiana (responsori e inni cristologici) rielabo- tenuti e dà titolo all’album. Francesco, infatti, 50 51 Genesis Piano Project Live al Teatro Civico - Schio (VI) 13/11/2015 di Marco Pessina

La bellezza di questo vecchio Teatro risplende taccata IN THE CAGE. Ovazione alla fine dei due jazz là dove c’è, nell›originale, l›assolo di chitarra battimani ritmato. Ritorno in scena con DI LORE- in una serata nebbiosa. La capienza, compresi i pezzi. Delicata la SEVEN STONES così come NUR- nella seconda parte del brano. Senza soluzione TO che invita il pubblico a cantare il bis e molti lo loggioni, è quella giusta. Essere qui per la prima SERY CRIME, eseguita subito dopo. Non manca- di continuità proprio, sulle note finali, viene -at assecondano non appena partono le prime note volta dà una certa qual emozione in noi. Il pal- no i siparietti col tentativo di far dire qualcosa in taccata SUPPER’S READY e precisamente da APO- di THE CARPET CRAWLERS, che finirà con la ripre- co è bello capiente e risaltano bene i due ma- italiano anche a KROMELOW. Stupenda la versio- CALYPSE IN 9/8, per proseguire fino alla fine. sa della parte finale di WATCHER, così com’era gnifici pianoforti a coda, disposti uno di fronte ne di THE CINEMA SHOW, come spiega lo stes- cominciato il concerto. all›altro! Giusto qualche minuto di ritardo e il so DI LORETO in un discreto italiano che, come Il pubblico si trattiene a stento nell’applaudire in duo fa capolino sul palco e già da WATCHER OF lui dichiara simpaticamente, non è la sua prima mezzo ai due brani. A questo punto DI LORETO ci Pubblico in piedi a tributare meritatamente il THE SKYES, pezzo d’apertura, si nota il perfetto lingua. I tappeti di note dei pianoforti deliziano presenta una chicca, quella MORE FOOL ME da duo come si conviene, di solito, nei concerti rock. amalgama di questi due musicisti di scuola jazz un pubblico in religioso silenzio. C›è una pausa di SELLING che fu la prima canzone cantata intera- Bravi veramente, per una bellissima situazione in americana! Scattano già gli applausi scroscianti a dieci minuti, meritata viene da dire, visto il ritmo mente da COLLINS. In questo caso si cimenta al una splendida cornice di pubblico entusiasta. fine pezzo, inizio di quella che si rivelerà una se- sui tasti fin lì tenuto dai due. Il tempo di rilassarci canto, bene e senza microfono KROMELOW, ac- rata magica. Le canzoni le conosciamo quasi tutti e si ricomincia con un paio di pezzi del post GA- compagnato e assecondato nel coro da DI LORE- a memoria, tuttavia è impressionante l›effetto BRIEL, l›epica ELEVENTH EARL OF MAR da WIND TO. Applausi meritati. Segue THE FOUNTAIN OF che provocano suonate in questa maniera. Dei AND WUTHERING e RIPPLES da A TRICK OF THE SALMACIS a cui viene attaccata la sezione finale veri pezzi classici. Ed è vero che l›esecuzione è TAIL. E’ inutile sottolineare che sono eseguite in di THE MUSICAL BOX. A questo punto l’atmosfera fedele all›originale, senza alchimie di sorta. THE maniera splendida. Di certo non poteva manca- è caldissima. I due pianisti non fanno in tempo LAMIA è il secondo pezzo eseguito a cui viene at- re FIRTH OF FIFTH, con un accenno tipicamente a lasciare il palco che già il pubblico scandisce il

52 53 Peter Green POCHE NOTE... MA QUELLE GIUSTE

di Donald McHeyre

54 55 Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa sul chi- tarrista Peter Green. E io lo scrivo. Peter Allen Greenbaum è nato a Londra, a Bethnel Green, il 29 Ottobre 1946. E’ stato uno dei più importanti chitarristi britannici degli anni ’60, nei quali, insieme a Eric Clap- ton, Jeff Beck, Tony McPhee, Mick Taylor e un certo chitarrista di Seattle, ha contribuito massicciamente a gettare le fondamenta per il rock, propriamente detto, che verrà da li a poco. Cofondatore dei Fleetwood Mac e au- tore di un brano, “Black Magic Woman”, che se anche il pubblico (e la stampa) generalista lo attribuiscono a Santana a tutt’oggi resta forse la sua principale fonte di reddito.

Il suo debutto discografico lo avrà entrando nel 1966 nei Peter B’s Looners, progetto del tastierista Peter Bardens (Camel), dove con- oscerà il futuro compagno di viaggi blues, il lungo batterista, Mick Fleetwood. Il progetto, strumentale, di Peter Bardens, dopo un solo singolo, una cover di Jimmy Soul, si trasformerà in uno dei più miscon- osciuti supergruppi degli anni’60, The - Shot gun Express, dove ai quattro Looner, Bardens, Green, Fleetwood e il bassista Dave Ambrose, si uniscono le voci di Rod “The Mod" Stewart e della reginetta del merseybeat, Beryl Mars- den. L’EP prodotto, “I Could Feel The Whole World Turn Round”, mostra tentativi, un poco confu- si, di imitare quanto stavano facendo in quel periodo Brian Auger e suoi Trinity con Julie Driscoll. Troppo intriso di soul pop per dare spazio agli amori blues e alla sua chitarra, Peter Green abbandona per entrare nei Blues Breakers di John Mayall, con un compito gravoso e arduo, sostituire Eric Clapton. Comunque The Shot- to dei locali. Clapton aveva abbandonato e a Clapton se ne andrà definitivamente per la spetta il compito di continuare la strada in- gun Express cesserà di esistere agli inizi del Mayall serviva un sostituto urgente. Quando “crema” dei Power Trio, Mayall si ricorderà di trapresa con l’ importante album precedente. 1967. Clapton tornerà tra metà novembre del 1965 lui. Green aveva già suonato con i Blues Break- fino all’estate del 1966, periodo in cui viene Dopo un EP, come back group di Paul But- In “A Hard Road”, oltre alla solita carrellata ers nel 1965 con la formazione composta da prodotto e pubblicato, a luglio del 1966, il terfield, pubblicato a gennaio, la formazione, di brani originali di Mayall, misti alle cover Mayall, Hugh Flint e Jack Bruce, per una sola seminale “Beano”, a Green non resterà che Mayall, Green, McVie, Dunbar, pubblicherà a dei loro idoli americani, figurano due brani a settima a novembre di quell’anno, nel circui- ripiegare con Peter Bardens. Poi, quando febbraio del 1967, l’album “A Hard Road”, cui nome del solo Green. 56 57 pretata dal solo Green alla voce e alla chi- si possono sentirei dei Fleetwood Mac molto tarra. Quasi un album solista di Peter Green più vicini allo spirito delle session di “A Hard nascosto dentro un album di John Mayall. Road” che a quella dei primissimi album dal “Out of The Rich” è lenta e sognante con 1968 al 1970, e totalmente diversi da quelli McVie e Dunbur che assecondano la voce futuri dalla metà degli anni’70. Dove i Fleet- melanconica di Green e la chitarra in cerca di wood Mac diventeranno, ricchi e famosi ma fuga in luoghi più felici. facendo tutt’altro. “Missing You” vede John Mayall “ospite” in un suo album, duettare all’armonica con Green. Nel 1970 Peter Green realizza il suo primo, e Tutto il gruppo è in ottima forma. per molto tempo unico, album solista. “The Lo strumentale “Greeny” sconfina nel Jazz End Game”, con la partecipazione, tra gli al- (con Dunbar si può) e un Green chitarristica- tri, di Zoot Money al piano e lo zappiano Alex mente contenuto nella filosofia di B.B. King, Dmochowski, al basso. delle poche note .. ma quelle giuste. Un lavoro affascinante che richiede tempo “Curly” e “Rubber Duck” vengono pubblicati, per essere digerito. Interamente strumentale rispettivamente come lato A e lato B di un 45 e di difficile presa, è il tentativo di risposta da giri a marzo del 1967. Sono due potenti caval- parte di un Bluesman alle nuove leve del co- cate proto Hard Rock con il Power Trio, Green, siddetto progressive, ma senza rinunciare a McVie, Dunbar sugli scudi. Oggi quasi del tut- nulla del blues. to dimenticati, rispetto ad altri ben nomi del Blues Boom di fine anni ’60, i due strumentali Dopo avviene il ritiro dalle scene, ufficial- si immettono perfettamente nel filone e trac- mente per motivi spirituali ma in realtà per ciano la strada per il futuro Hard Rock. eccesso di droghe. Seguono anni travagliati nel quale si scopre la sua schizofrenia e la re- Questa formazione “sotterranea” ai Blues clusione in un istituto psichiatrico. Nel 1977 Breakers, e ancora senza nome, durerà fino viene arrestato per aver minacciato il suo ad aprile del 1967 con l’abbandono di Dun- commercialista con un fucile. bar, pronto ormai a fare carriera, coni suoi Sul finire degli anni ’70 si sposa, ha una figlia, Retaliation, David Bowie e soprattutto Frank divorzia, ritorna a fare musica e in anni più re- La più convenzionale “The Same Way”, can- avvenute durante i lavori per “A Hard Road” Zappa. centi gli vengono dedicati anche diversi tribu- tata da Green, e soprattutto lo strumentale e poi tra febbraio e marzo del 1967, che Dopo un brevissimo cambio con Mickey ti e gli si creano dei gruppi foderati intorno a “The Supernatural”, con le sue lunghe note coinvolgono i soli Peter Green, John McVie e Weller (Jeff Beck Group), il posto di batterista lui che tentano di cancellare decenni di vita sospese fino all’infinito …. Peter Green in en- Aynsley Dunbar. viene preso dal vecchio compagno di Green sprecata. Ma ormai la magia è finita e del chi- trambi i brani dimostra tutto il suo amore per Durante queste session, effettuate mentre nei Shotgun Express, Mick Fleetwood. tarrista Peter Green resta solo il ricordo e la il blues chitarristico di B.B. King. Poche note “John Mayall era al bagno”, si crea la base di Da alcune session tenutesi tra aprile e maggio, testimonianza di quei seminali e meravigliosi ma quelle giuste. quello che diventeranno i futuri Fleetwood escono fuori due brani, “First Train Home” e solchi, incisi tra il 1966 ed il 1970. Pochi .. ma La chitarra di Peter Green, al confronto con Mac. “Fleetwood Mac”. Il nome del gruppo è tro- quelli giusti. quella di Eric “the gods” Clapton, si dimostra, Il materiale venuto fuori lo si potrà trovare vato. E’ il momento per il Power Trio di uscire forse meno intricata ma con una tavolozza di soprattutto nell’album compilation di Mayall, dall’ala protettiva di John Mayall e continuare colori espressivi più variegata e fantasiosa, “Thru The Years”, pubblicato a ottobre del come gruppo autonomo. anche quando incorporati in blues standard. 1971. Oltre a materiale, originale e cover, Questi ultimi due brani, più altri prodotti nel Anche la sua voce, da non trascurare, si di- suonato con il quartetto al completo ma con resto del 1967 con l’aggiunta del chitarrista mostra perfetta per interpretare i momenti Green in splendida forma alla chitarra e alla Jeremy Spencer, verranno contenuti in, “The più intimisti e propriamente “blues”. voce, in “Thru The Years” figurano quattro Original Fleetwood Mac”. uscita nel 1971. As- brani di Green suonati in Power Trio e una coltando i brani di questa compilation, pub- Ancora più interessanti sono alcune session cover di J.B. Lenoir, “Alabama Blues”, inter- blicata quando ormai Green era andato via, 58 59 Max Manfredi, Matteo Merli e Claudio Mila- rimentali Italia”, per averne piena contezza) no incidono come una lama di Solingen la car- La curva di Lesmo si insedia di prepotenza nel Stefano Agnini e Fabio Zuffanti ne viva di questo disco e, con grande umiltà, pantheon delle nostre creazioni artistiche più mettono la loro esperienza, duttilità e tecnica riuscite. a servizio della tavolozza sonora dei due ge- novesi senza mai indulgere in una sbavatura, Preghiera: una volta tanto non scarichiamo, LA CURVA DI LESMO un birignao, un eccesso di mestiere, un ac- non duplichiamo, non condividiamo, ma re- cenno di routine. galiamoci una scheggia di bellezza e magia di Francesco Pullè Grazie davvero a questi maestri della voce, sonora nel suo bellissimo formato fisico! è anche per loro se tra le grandi opere della (Da segnalare una limitatissima e lussuosa sorprendente e misconosciuta scena musica- edizione pop-up in vinile bianco, vero feticcio le nazionale (leggere il nuovissimo e straordi- per collezionisti ed esteti.) nario saggio di Antonello Cresti, “Solchi spe-

Beh, questo è già un classico! classica, fughe in vocalese tra pulsioni ritmi- Con quella faccia un po’ così, quell’espressio- che e sinewave retrò, groove funkeggianti e ne un po’ così due tra le menti più lucide del zufoli celtici, e a suggellare il tutto una scheg- prog italiano (e non solo) firmano un’opera gia electro-liturgica di inquietante e virginale maestosa scolpita in tre suite maiuscole. fascinazione. Loro sono il veterano bassista, rumorista, Chiude imperiosamente le danze la lunga compositore e libero pensatore Fabio Zuf- suite finale “Ho rischiato di vivere”, ventisei fanti (Finisterre, Höstsonaten, La Maschera minuti e rotti dei quali francamente sarebbe di Cera, Aries ecc.) e l’emergente tastierista e limitativo sintetizzare il magmatico dipanarsi, poeta Stefano Agnini (La Coscienza di Zeno), dal cinematico incipit, al declamatorio svilup- e il loro progetto, La curva di Lesmo, è intito- po, al misterioso recitativo teutonico di bat- lato allo storico albo che diede inizio alla saga tiatesca memoria, alle interferenze pastorali di Valentina a firma Crepax. imputridite in squarci metallici, fino al bolero Già dall’artwork, per l’appunto dello scom- ciclico che inizia e conclude questo moderno parso maestro milanese, si percepisce la spe- lied. Uno dei momenti più alti del genio di cialissima qualità di un parto davvero origina- Zuffanti, con un mercuriale Agnini a domare le, che per certi versi può ricordare l’incontro un campionario di strumenti vintage su un tra altri due virtuosi, Steven Wilson e Mikael microcosmo elettroacustico di raro equilibrio. Åkerfeldt, accomunati nella sigla Storm Cor- Vorrei ora dilungarmi sulla purissima luce rosion. Ma quello era un duo ispirato a un oscura emanata dalle criptiche, evocative, dark-prog-folk trattenuto e minimalista, men- gotiche ed eccentriche liriche di Agnini, tre qui si snodano partiture su registri di un davvero una delle migliori penne della sua eclettismo stilistico mozzafiato e mai deriva- generazione, soffermarmi sull’eccellente tivo. qualità della presa di suono e su una produzione L’apertura funeraria de “La posa dei morti” ci di caratura internazionale, accennare ai investe con uno slancio melodico degno del raffinati arrangiamenti orchestrali di Luca miglior Bianconi, poi avvolto in spire di ta- Scherani, alla sinuosa e grintosa chitarra di stiere e chitarre marcatamente classic-prog, Laura Marsano, o alla perizia degli innumere- che risolve in una malata nursery rhyme dalla voli musicisti coinvolti, ma preferisco lasciare morbosa qualità seduttiva. un’ultima riflessione alle gemme più splen- Segue la saga marinara “L’isola delle lacrime” denti di questo multiforme ensemble: le voci. in cui succede davvero di tutto. Gighe mari- E che voci… Beatrice Antolini, Jenny Sorren- nare, ricami d’archi, fisarmonica e chitarra ti, Jutta Taylor Nienhaus, Claudio Roncone, 60 61 critici e commerciali, e sofferto, causa il tor- tour radiofonico promozionale che vede i tre mentato rapporto col wizard Todd Rundgren esibirsi in acustico. Ci sarà anche uno special incaricato della produzione, , e dal registrato per MTV, segno evidente che gli ESTASI D’AGRUMI divertissement di archeologia tardo-beat e spettri che in passato impedirono ad Andy di proto-prog del secondo ed ultimo capitolo affrontare una platea, se non svaniti, si sono della saga a nome The Dukes of Stratosphear. quantomeno momentaneamente acquietati. Il ritorno di “Oranges & Lemons” Le session hanno luogo in California, sotto Il futuro degli XTC a quel punto promette me- di Francesco Pullè la supervisione dell’emergente Paul Fox, ed raviglie, promesse in parte disattese perché una volta tanto sono meno penose per quel a Oranges seguiranno solo l’ottimo Nonsuch, Partridge affetto sì da stagefright, ma noto- uscito a distanza di tre anni, i due volumi riamente capace, in fase di registrazione, di della serie Apple Venus nel 99-00, realizzati tramutarsi in “un incrocio tra Walt Disney e senza Gregory, da cui decollò glorioso l’ulti- Benito Musolini” (ipse dixit). mo balloon, quindi una pletora di antologie, il La carne al fuoco è tanta ed il risultato è un torrenziale archivio Fuzzy Warbles dagli scri- doppio album che abbandona i recenti sapori gni di casa Partridge e that’s all. Scavallando il pastorali a favore di un sound più potente e millennio, un assordante silenzio. dinamico. Già dalla sgargiante copertina, che Pensare che con quel genio l’alchimista swin- coniuga la Pepperland beatlesiana all’imma- doniano e i suoi abili artigiani avrebbero po- ginario fumettistico psychomod della Quick tuto dar vita ad un campionario ben più vasto. One di Townshend, è evidente questo cambio Peccato, ma forse proprio l’indole pigra e di registro a cui contribuisce anche la qualità dimessa di Moulding e Partridge costituisce degli ospiti di turno: un solidissimo Pat Ma- uno dei più originali tratti distintivi dell’al- stellotto seduto ai tamburi, il virtuoso com- terno e bizzoso estro espresso nel canzonie- positore e trombettista Mark Isham con i suoi re XTC e di quel sottile e orgoglioso senso di puntuali arabeschi e lo stesso produttore Paul appartenenza ad un’intima e raccolta cerchia Fox che cesella misurati interventi tastieristi- di happy few che da sempre ha trasmesso ci. l’esserne ferventi frequentatori, in evidente Non traggano però in inganno il titolo deri- contrasto ai clamori e al glitter dello show- vato da una popolare nursery rhyme, la sem- biz. Andy e Colin col loro low profile vissuto plificazione delle liriche e l’essenziale solarità nel nascondimento della periferia britanni- della grafica. Questo è un album di grande ca hanno sempre incarnato non il cliché dei maturità, a cui anzi si potrebbe imputare un mitici rock heroes distanti ed alteri, ma quasi eccesso di ricercatezza in fase di arrangia- un ruolo da vecchi amici con cui ritrovarsi al mento e produzione che rasenta la ridondan- pub per chiacchierare in confidenza di musi- za, e una sovrabbondanza compositiva che ca, amori, sport e vita sorseggiando una pinta rischia di rendere l’ascolto delle 15 tracce più di Guinness. affaticante rispetto alle precedenti opere del Altro discorso dovrebbe farsi per Grego- gruppo, eccezion fatta per lo storico “doppio ry, lui è sempre stato il musicista puro ed è verde” , altra cornucopia a tutt’oggi attivissimo sia con gli affermati di meraviglie pop. neo-progger che coi Tin Spirits, Il disco si rivela comunque uno dei maggiori recenti supporter dei Marillion in un tour successi nella storia del complesso raggiun- neozelandese, nonché come richiestissimo L’onnivoro e infaticabile Steven Wilson giun- quella a tre, che vedeva il deus ex machina gendo, anche grazie al traino di alcuni riusciti turnista ed arrangiatore. Da ultimo si segnala ge al suo terzo restauro dal catalogo XTC e, e il suo storico compagno Co- singoli, la ragguardevole cifra delle 400.000 un suo cameo nell’eccellente Hand. Cannot. dopo Nonsuch e , è il turno lin Moulding affiancati dal duttile talento chi- copie vendute negli States, da sempre miste- Erase. dello stesso Steven Wilson. di Oranges & Lemons, classe 1989. tarristico di . riosamente più attenti delle platee di casa, e Si tratta del nono parto della band di Swin- 1989 dicevamo, in quel momento il trio pro- spingendo addirittura il misantropo leader ad Ma ora è tempo di scorrere, a volo d’uccello, don, il penultimo con la formazione storica, viene dal fortunato, in termini di consensi abbandonare il suo bozzolo domestico per un l’articolata tracklist di Oranges & Lemons. 62 63 Garden Of Earthly Delights: apre le danze un questo siparietto autoreferenziale che guizza mere tenerezza nel rapporto padre-figlio. La tano i canoni ultimi della noble arte del re- pastiche psichedelico dall’andamento orien- tra cellule melodiche di , tensione dei sentimenti inespressi si scioglie mixaggio. taleggiante composto da Partridge in occasio- reminiscenze percussive tribali rubate alle nella gioia finale di una danza afrocaraibica. Più che una riedizione una vera strenna per i ne della nascita del figlio Harry. Arrangiamen- agresti celebrazioni pagane di Mummer, ca- Struggente. sempre più numerosi estimatori di un gruppo to lussureggiante culminante in un serrato denze allegramente fischiettate dalle pretty Pink Thing: silly song, ancora una volta in- che ha rappresentato l’anello di congiunzione dialogo tra chitarre ebbre di harmonizer e girls del Big Express, ossa battute in onore del fluenzata dall’esperienza genitoriale. Ma la tra ascendenze merseybeat, traiettorie beat- sinuose linee di synth con coda finale raga- capitano cuoredibue e sporadici pappapperi cosetta rosa non è solo la frugoletta di casa lesiane, psichedelia, new wave, post-punk, rock. femminei. Partridge come una prima superficiale lettu- brit pop e molto altro. Esotica. Bizzarra. ra suggerirebbe. Anche allusioni falliche per The : il primo singolo One Of The Millions: torna la penna di Moul- un delizioso scherzetto tropical-pop nel qua- E finalmente le pregiate creazioni di Partrid- estratto daOranges & Lemons è un gioiello di ding, con atmosfere che possono sorpren- le Gregory trova modo di ritagliarsi un inter- ge, Moulding e Gregory non sono più il well squisita fattura post-beat con rimandi Byrds. dentemente ricordare qualcosa dei Jethro vento be-bop che omaggia la rendition di Joe kept secret del pop-rock. Le dinamiche pulsioni del basso di Moulding Tull più scanzonati. Una delle migliori -inter Pass della parkeriana Relaxin At Camarillo. si incastrano alla perfezione con gli arpeggi di pretazioni vocali di sempre per il bassista Frivola. Gregory, mentre Partridge declama un inno che ancora una volta assurge allo zenit del Miniature Sun: la traccia più jazzata dell’al- all’amore dei semplici e dei sempliciotti di cui songwriting pop con una delle sue poche ma bum, tessiture vicine a certe cose di Sylvian si arroga la leadership. mirate composizioni. con cui non a caso collaborò Mark Isham che Sublime. Superba. qui interfaccia la sua tromba a device midi King For A Day: il primo numero a firma Scarecrow People: il Mago di Oz, antica os- con grande perizia. Moulding, altro fortunato singolo, è un’inedi- sessione di Partridge, è all’origine di un fram- Enigmatica. ta incursione in climi sophisti-pop su coordi- mento ruvido e spigoloso che può ricordare i Chalkhills And Children: si vola altissimo, tra nate Steely Dan e Tears for Fears (un recenso- passaggi più disturbati di Drums & Wires, ma gli astri più luminosi della costellazione XTC. re parlò acutamente di Everybody Wants To con uno straniante portamento hillbilly. Uno C’è molto del miglior Brian Wilson in questa Rule The World For A Day). Ancora ricami in di quei manufatti che richiedono tempo per mirabile partitura di Partridge che dichiarò delay e controtempi dalle chitarre di Gregory sedimentarsi e crescere, con corredo di liri- essersi ispirato anche al minimalismo di Terry ad accompagnare la calda e pastosa vocalità che tra le più aspre e caustiche per un disco Riley e ad Escalator Over The Hill di Carla Bley. del bassista. dagli umori altrimenti prevalentemente posi- Svetta la suprema eleganza blasé di una lirica Preziosa. tivi. riflessione sul paradossale contrasto, forse in- Here Comes President Kill Again: prende le Ispida. conciliabile, tra lo status di icona rock e le pic- mosse da quel Travels In Nihilon di Alan Sil- Merely A Man: ritmiche d’impatto ed attitudi- cole gioie della vita famigliare e provinciale. litoe già citato nell’omonimo brano che con- ne aggressiva che si stempera in un interven- Non è un caso che il sito web della comunità cludeva Black Sea. Una curiosa marcetta in to barocco della tromba di Isham per questa più devota alla band prenda il nome da que- surplace con sezione centrale che paga un semplice e diretta ode laica all’uomo qualun- sta canzone. cambialone ai baronetti di Abbey Road. Inci- que. Maestosa. sivi i contrappunti di Isham per uno degli epi- Immediata. sodi meno immediati dell’opera. Cynical Days: ballad obliqua e indolente di L’album finirebbe qui, ma la riedizione griffata Sospesa. Moulding che sconfina in ambiti lounge. Una Wilson presenta, come da tradizione, oltre al The Loving: altro singolo e altro inno ai buoni progressione armonica di grande classe ri- booklet chiosato dai tre artisti, un ricco blu- sentimenti. Si rischierebbe la carie emoziona- solta in un beat light jazz che scorre su binari ray che include tra l’altro l’edizione multica- le, ma ci soccorre un brillante arrangiamento downtempo. nale, quella strumentale, i videoclip, demo e arena rock, con tanto di ovazioni, che dona Delicata. promo vari, una cover filologica di Ella Guru una patina di smaliziata classicità ad uno Across This Antheap: scartata all’ultimo da (di nuovo il visionario capitano!) e un mon- sketch definito da Andy “the nearest we ever Skylarking. Sincopato e sghembo saltarello taggio di rare immagini d’epoca curato dalla got to sounding like Mott the Hoople”. Retro- intersecato dalle linee degli appassionati pi- band. gusto Motown a speziare il tutto. stoni di Isham. Inutile dire che i dettagli e le nuances che rie- Ardente. Nervosa. mergono grazie al restauro dell’ex Porcupine Poor Skeleton Steps Out: vaghe suggestioni Hold Me My Daddy: ricca di pathos, è un’in- Tree sono stupefacenti. Qui siamo al perfect etniche miscelate con alchimie di studio per tima testimonianza sulla difficoltà di espri- pitch della ricostruzione sonora, dove si det- 64 65 organico che muta in base al reale bisogno presente a metà della suite “Tracce nel nulla”, espressivo musicale del momento. descrittiva e coinvolgente. “L’agguato, l’abbandono, il mutamento” Nelle 11 tracce del CD nulla è scontato e ca- suale, ma al tempo stesso tutto nasce con Nell’intervista che segue ricorrerà la parola spontaneità, come nulla è semplice o diffici- resistenza scritta in maiuscolo. LA FORZA DI OTEME le sia per l’esecutore che per l’ascoltatore: la Nessun vocabolo può esser più adatto ad in- di Edmondo Romano musica che traspare da Oteme è si comples- dicare la situazione di un artista di oggi che sa per l’uditore “comune”, ma in realtà facil- deve combattere con resistenza quasi tutto mente fruibile da tutti, basta saper cogliere ciò che rotea intorno al suo creare. Resistenza il segnale giusto, basta saper comprendere parola tanto ricorrente nel vivere quotidiano che non esiste un mercato piccolo solo per dell’artista da portarlo spesso a dubitare delle chi ama la cultura come non esiste oramai proprie capacità, per la difficoltà che oggi si un genere solo all’interno della composizione vive nel dar voce al proprio lavoro. La strada musicale di un artista, ma tutto è risultato di semplice esiste ed è proprio quella priva della un bagaglio sempre più ampio che inevitabil- resistenza, perché il denaro che accompagna mente confluisce nella nuova musica creata il canto delle sirene è decisamente ammalian- con passione. te e bisogna esser ben legati per non perdere L’unica forma di “espressione” tenuta fuo- la testa. ri dalla finestra in questo lavoro è l’aspetto Oteme è un bel progetto coraggioso, in cre- “commerciale” nella sua forma più scontata e scita, che con la bellezza cerca di lasciare que- di mercato, perché d’impossibile coesistenza sto mondo migliore di come lo ha trovato. con la sincerità e la ricerca del lavoro di Ote- me. L’intervista a Stefano Giannotti Il digipack, le parole, le foto, il video promo- di Athos Enrile zionale di “L’agguato, l’abbandono, il mu- tamento”, sono frutto di un nuovo percorso La domanda conclusiva dell’intervista prece- umano che sempre più si sta sviluppando cul- dente, un paio di anni fa, verteva sul futuro e turalmente nel mondo: la riappropriazione di sui tuoi desideri, e più o meno mi rispondesti una nuova bellezza espressiva, forte e consa- che era prioritario per te dare una forma ad pevole, una bellezza che ha voglia di urlare OTEME, una struttura che consentisse di fare con delicatezza ma in modo forte e deciso il qualche concerto: sei riuscito a raggiungere suo messaggio, bellezza che non riesce più a l’obiettivo? rimanere silenziosa e che prima o poi emer- gerà come una pianta che si fa spazio tra il Beh, no. Sui concerti assolutamente no. La forza del secondo lavoro dell’organico Ote- renti esperienze musicali, culturali e di con- cemento dell’asfalto… è evidente che senza Non ci sono soldi, non si riesce ad arrivare me è quella di non appartenere ad un mon- taminazione, dove il risultato sonoro non bellezza e senza la cultura ad essa collegata nemmeno a mandare materiali alle booking do musicale preciso. Il loro mondo abbraccia nasce solo dalla scrittura musicale ma anche tutto non ha senso, che la sua mancanza sta agencies. Le booking agencies non esistono, la musica contemporanea, il progressive, la dall’interazione con altre arti ‘belle’, percorso uccidendo e sacrificando molte menti, che il sono mostri inventati da un mercato imma- canzone d’autore, la musica elettronica, la sviluppato nel corso di 25 anni. profitto sembra essere il nuovo Dio momen- ginario per spaventare noi bambini. OTEME musica da camera… e si esprime in molteplici Il titolo è “L’agguato, l’abbandono, il muta- taneo, ma il denaro può solo momentanea- però esiste malgrado loro, e siccome non ci modi, con scrittura rigorosa delle orchestra- mento” ed è il risultato del lavoro di Stefano mente soffocarne la vitalità, consapevole che sono soldi, possiamo permetterci di fare ciò zioni o con la totale improvvisazione e intera- Giannotti, mente e compositore del proget- come ogni forma di equilibrio esistente in na- che ci piace di più, e dunque forse, lasciare zione tra gli strumenti… tutto questo riuscen- to, artista con molti anni di esperienza spe- tura, se i due ingredienti non riscoprono l’ar- un segno, o almeno provarci. Sono invece do a creare una forma musicale riconoscibile, cialmente all’estero, terreno decisamente più monia il collasso è inevitabile. molto soddisfatto che i discografici si stiano con stile preciso, risultato per nulla semplice fertile per le innovazioni artistiche. Interessanti sono l’ascolto di “Bianco richia- accorgendo di noi, e soprattutto gli altri arti- o scontato. Difatti nel presentarsi Oteme si Giannotti guida questo ensemble in costan- mo”, brano semplice e antico, di “Dopo la sti, e che ci arrivino proposte di collaborazio- enuncia come gruppo d’interazione tra diffe- te mutamento nel numero e negli strumenti, pioggia”, con richiami alla Scuola di Canter- ne, arrangiamento, ecc. bury dai delicati arrangiamenti e la filastrocca 66 67 Ci sono state variazioni alla line up, nell’ottica ter, oggi docente a Darmstadt, la quale mi mi sento mai solo. Conosco molte persone, Come descriveresti l’evoluzione di OTEME della dinamicità del gruppo? invitò a produrre successivamente un’opera inoltre mi piace insegnare e in molti casi cer- dall’album IL GIARDINO DISINCANTATO, del per la radio di stato di Berlino. Passo dopo co di coinvolgere i miei allievi attivamente 2013, sino a questa nuova uscita discografica, Il gruppo base è ancora in parte quello pre- passo continuai a vincere concorsi di com- nel mio lavoro. Mi piace spingere le persone L’AGGUATO, L’ABBANDONO, IL MUTAMENTO? cedente (i fiati, l’arpa) a cui si sono aggiunti posizione e sperimentazione radiofonica e alla RESISTENZA. vecchi amici e collaboratori che ogni tanto nel 1998 ci trasferimmo a Berlino con lo sti- Direi che questo CD sia una specie di secon- ricompaiono. Qualcuno viene dal jazz, altri pendio del DAAD; lì nacque nostra figlia. Da Come pubblicizzerai il tuo nuovo disco? do episodio di una saga. C’è un certo svilup- dalla musica popolare / esperienze bandi- allora non mi sono mai fermato, ed in tut- po verso la musica contemporanea colta, stiche, prevalentemente però sono musici- to ho prodotto quasi una trentina di lavori, Come posso... un bel contenitore è Facebo- l’improvvisazione, la ricerca... E’ un lavoro sti classici. OTEME è fondamentalmente un la maggior parte per le radio di stato, non ok, checchè se ne dica. Poi attraverso gli uffi- dai toni più orchestrali, da certi punti di vista progetto legato alla musica da camera con solo tedesche, ma anche quella australiana, ci stampa. A primavera forse partono anche influenzato da Zappa/Boulez, Henry Cow, incursioni nella canzone d’autore e in certe la RAI, le radio finlandese, ungherese, - po alcuni concerti, stiamo cercando di inventar- Varese, ma parte sostanzialmente dalla can- forme di art-rock. Parallelamente continuo il lacca, ecc. Naturalmente ogni giardino fiori- ci un po’ di situazioni. Credo che sia molto zone d’autore e la espande fino a diventare lavoro con un ensemble di giovanissimi chia- to ha anche delle piante spinose e qualche importante la comunicazione porta a porta, altro. mato appunto Laboratorio Oteme, presso la trappola. Rinunciando all’Italia, ma tornan- anche se estenuante, ed il passaparola fra gli Scuola di Musica Sinfonia di Lucca. A volte doci ad abitare, una volta che ho cercato di amici e gli altri partigiani. Che tipo di novità hai introdotto nel nuovo al- mi è capitato in questi due anni di riuscire a rimettermi in moto per far conoscere il mio bum? pescare risorse da questo meraviglioso con- lavoro, è stato tutto molto difficile. Dal 2003 Un assaggio… https://www.youtube.com/ tenitore (ad esempio, un anno fa ho prodot- lavoro anche a miei progetti di video-arte, watch?v=ZUGwz27u4Bc Più fiati, più percussioni, un po’ di elettro- to un’opera radiofonica per la Deutschlan- ma anche in questo caso i campi sono disal- nica, meno voci (difficili da gestire su 5 -per dradio Kultur a cui hanno partecipato sia lineati. Serve a poco il curriculum che ti sei INFO sone diverse); rimangono molti cori a tre – OTEME, sia i ragazzi del corso; alla fine sono fatto con la radio. Devi ricominciare sempre quattro parti, ma gestite interamente da me riuscito a mettere insieme una vera e pro- da capo, e comunque la situazione estera http://www.oteme,com e da Manu. pria orchestra fatta di fiati, archi, percussio- è più attenta alla diffusione dei miei lavori. https://www.facebook.com/osservatorio- ni, pianoforte, arpa, ecc.). Sono però felice di avere questa attività; non delleterreemerse Si può dire che hai ricercato un modo espres- sivo che ha avuto come risultato, anche, quel- Si evince dalle note del comunicato ufficia- lo di facilitare la fruizione di una musica non le che “L’AGGUATO, L’ABBANDONO, IL MU- certo di assimilazione immediata? TAMENTO racchiude una storia di quasi 25 anni”, lo spazio temporale minimo necessario Non saprei, direi però di no, credo invece ad un mutamento culturale: mi fai il tuo bi- di aver cercato l’opposto. Vedi, fondamen- lancio personale degli aspetti positivi e nega- talmente non penso che sia un problema tivi che ritrovi oggigiorno rispetto ai tuoi inizi, dell’artista, ma del pubblico. Quando Stra- se parliamo del mondo della musica? vinski compose la Sagra della Primavera non si pose la questione se ai Parigini piacesse o Agli inizi degli anni ‘90 successe una serie di no, e in effetti scoppiò una rissa alla premie- eventi che mi cambiarono radicalmente la re, per poi diventare il capolavoro che tutti vita in maniera positiva. Cominciai a stan- conosciamo dopo un po’ di tempo. Credo in- carmi dell’Italia e trovai alcune occasioni di vece fermamente che gli artisti oggi dovreb- lavoro all’estero che mi hanno portato poi a bero fare RESISTENZA, molti capi-scuola lo sviluppare meglio il mio lavoro. Ad esempio hanno affermato, da Pasolini a Tarkovski, da nel 1991 vinsi il concorso di composizione ra- Cage a Dario Fo, da Zappa a Michael Ende... diofonica Macrophon’91 in Polonia, un festi- Lo affermano anche molti artisti colleghi gio- val molto sperimentale dedicato soprattutto vani o comunque attivi oggi; percepisco una a radio-arte, performance radiofonica, lette- certa voglia di unirsi e lottare contro il siste- ratura acustica. In quell’occasione conobbi ma. mia moglie, che da allora è il mio angelo cu- stode, anche artistico, e Sabine Breitsame- 68 69 Psycomusicology a cura di MAURO SELIS

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GREATEST PSYCO HITS 70 71 In questa rubrica, mese dopo mese, si sono succedute storie psicologiche con riferimenti musicali di vario genere. In questo “Greatest Psyco Hits” riassumerò le varie tipologie dei pazienti citati, dando anche il riferimento al numero di MAT 2020 in cui i percorsi terapeutici sono stati dipanati. Tutto questo per permettere, a chi vorrà approfondire o rivedere la tematica, di leggere o rileggere la storia intera. La Schizofrenia rappresenta lo stigma della malattia mentale più grave, ovviamente ve ne sono di varie tipologie con alcuni risvolti anche grotteschi, prendiamo il caso di Renato de “Io che sono Syd Barrett…” (Novembre 2012), un grave paranoico che si sentiva minacciato da tutti, avendo paura che le sue composizioni potessero essere rubate da altri che non fossero i Pink Floyd. Il suo delirio era personificato e pensando di essere davvero Syd Barrett diceva “Hai presente Astronomy Domine io sono in una connessione ipergalattica con Gilmour e gli scrivo la musica e le parole!” ma quando ribattevo con un improbabile test di realtà che non era Syd Barrett quello che cantava il pezzo sul primo disco, lui replicava: “No, no... io ero nell’Interstellar Overdrive, non sono io quello che canta, io compongo...”. Sempre gli aspetti paranoici sono al centro della storia di Alfredo de “7 note di paranoia” (Giugno 2015) il quale pensava che il brano di Fabio Zuffanti “Se c’è lei” in realtà fosse una descrizione di un suo vissuto: “ Non è possibile... anch’io ho rivisto la mia ex storica (di cui si era sempre dichiarato innamoratissimo) al supermercato mentre ero in compagnia di Giovanna (l’attuale compagna) e la canzone riporta le medesime stesse cose di quelle che ho pensato, un copia e incolla tipo: “…sogno lei e il mio giorno diventa vivibile ed immagino per me una nuova vita… in una casa di cura psichiatrica era appassionato prevedeva l’ascolto dell’intero disco in massima avrebbe potuto scegliere a caso o peggio saltare vorrei scappare e poi rincorrerla… pensare a di musica italiana, nell’articolo si cita ad esempio concentrazione. Tra la prima e la seconda un ascolto”. lei mi rende vivo… insomma troppo uguale per “Voglio vederti danzare“ di Franco Battiato. facciata poteva alzarsi e fare eventuali bisogni Pur non raggiungendo i vertici psicotici di Emiliano, essere un caso, mi ha copiato sto Zuffanti… ora lo Eccovi, per incuriosirvi alla lettura, un estratto fisiologici, altrimenti sostava di fronte allo stereo anche la paziente Rachele de “L’accumulatrice denuncio e mi ci si azzuffo, dato il nome è di certo della sua storia: portatile e in religioso silenzio ascoltava il disco. patologica” (Settembre 2014) presenta gravi uno che cerca guai!”. - Emiliano non solo teneva in ordine alfabetico la La musicassetta, al termine, veniva riposizionata problemi di adeguatezza, in quanto sofferente di Un altro aspetto delirante sono i rituali che propria collezione ma ascoltava rigorosamente esattamente dov’era posta prima. Disposofobia che è un disturbo della personalità sfociano in atti compulsivi irrazionali come nel una cassetta al giorno - e solo quella - in ordine Il giorno seguente sarebbe toccato a quella tipico di quegli individui che avvertono un intenso caso di Emiliano de “ Ossessione: Le musicassette progressivo. successiva e così via, in una sequenza stabilita bisogno di accumulare grandi quantità di oggetti, di Emiliano” (Aprile 2014). Il paziente, ricoverato Dopo colazione, in pratica, il suo rituale attraverso una logica alfabetica. Mai e poi mai al di là di ogni razionale necessità. Nella sua casa 72 73 c’era di tutto, solo un angolo era ordinato, eccovi un estratto della storia: - La paziente mi portò, superando barriere di oggetti, nella camera vicina ove, facendosi strada tra due pile di libri, aprì un armadio a muro che conteneva- in modo paradossalmente ordinato- una collezione di dischi e cassette. “Ecco la collezione di mio padre”, disse con una punta di naturale nostalgia. Rachele appariva estremamente coinvolta, “Per me accumulare significa preservare qualcosa che in futuro potrà servire e che forse non mi potrò permettere -disse- questi dischi li ho lasciati nell’ordine in cui li aveva messi mio papà, non li ascolto da tempo ma li ricordo praticamente tutti!” Nella collezione, tra tanti vinili, c’eraIl mio mondo di Umberto Bindi. Anche gli aspetti depressivi possono essere invalidanti come una psicosi, nella storia di Claudio de “La cura Lolli… la sindrome depressiva adolescenziale” (Febbraio 2014): l’estratto della storia che potete leggere qua sotto, penso che sia totalmente illuminante sulla portata della terapia LOLLI. Se non ci fossero state le canzoni di Claudio Lolli con la sua ricchezza e profondità compositiva ad aiutarlo, il paziente non avrebbe avuto possibilità di proseguire il cammino con la propria veste terrena. Questo sembrava un dato oggettivo chiaro e definito. Il suo gusto era orientato verso quelle composizioni che parlavano di sofferenza morale. In una sorta di effetto paradosso che lo facevano stare meglio con se stesso e con il mondo circostante. Per molto tempo, accostandosi ad un rito simil ossessivo che apportava benefici interiori, di notte prima di coricarsi ascoltava alla stregua di una ninna nanna paradossale il brano La Giacca, quarta canzone del lato B del secondo disco del cantautore bolognese, “Un uomo in crisi: Canzoni di morte. Canzoni di vita”, per contrastare il dilagare della pena interiore. quei brani di Nick Drake (lui nel nome/cognome canzone/E se un giorno riuscirai a vedermi nella pubblicato nel 1973 . “E se domani la mia giacca Un estratto da questa storia: -Acuto dolore in ha ben due K anche se non maiuscole…) che ti folla/ Porgimi una mano e portami/ Con te lassù sarà la giacca di un disgraziato, non sarò mai questo malinconico svilimento della propria vita, lasciano ammutoliti per la profondità poetica, su una nuvola)”. così fregato come tuo padre”. Questo brano gli un’esistenza costantemente attraversata da l’esplorazione dell’interiorità e l’essenzialità La mente umana ha un fascino inestimabile creava, in una sorta di messaggio subliminale, angoscia senza limiti, indefinibile quanto a cause artistica, come in “Cello Song”, “So forget this nonché una complessità ineguagliabile, nel una speranza di cambiamento dal suo stato di ed effetti. La musica come sola oasi temporanea cruel world/Where I belong/I’ll just sit and wait/ prossimo numero la Seconda parte della storia di sofferenza intrapsichico. di armonia, come antidoto per la generica And sing my song/And if one day you should Pier Vittorio de Chiudendo le porte dell’Inferno. Altra storia ricca di sofferenza intrapsichica è perdita di interesse verso le attività quotidiane… see me in the crowd/Lend a hand and lift me/ Buon Psycomusicology! quella di MirKo de La malinconica vita di MirKo, Mi immagino che ancora sia a struggersi To your place in the cloud” (Dimentica, allora, quello con la kappa (Agosto 2015). Questo di fronte ai bardi dell’incertezza, ai bastioni questo mondo crudele/ A cui io appartengo /Mi paziente trova anche lui nella musica una terapia dell’inefficacia personale, tra le note di uno di siederò, nient’altro, e aspetterò/ Cantando la mia

74 75 ASIA , dopo aver registrato otto album Candice resti sempre su di un livello qualitativo in studio a suo nome, propone un mastodonti- inopinabile (davvero emozionante sulla rivisita- Le novità di Axis XXX Live in San Francisco MMXII co album dal vivo registrato a Nashville nel 2014, zione di “Long Long Time” di Linda Rondstadt) gli durante due concerti realizzati con una band strumenti hanno una grande importanza in que- composta da (ex-Dream Theater, sto disco, ritagliandosi ampie parti. I brani più in- Ma.Ra.Cash Transatlantic etc..) alla batteria, Randy George al teressanti del lotto sono la deliziosa danza celtica basso, Eric Gillette alla chitarra, Bill Hubauer alle “Allan Yn N Fan” (omaggio alle radici di Ritchie), Records tastiere, un coro di 6 voci femminili ed un’orche- un pezzo solare costruito sui violini e sul tambu- stra con violini, sezione fiati e percussioni. Duran- rello e ancora “Darker Shade Of Black”, un brano te i concerti, che sono stati catturati per i poste- dal flavour oscuro e introspettivo dove nuova- “MAGIC PIE” ri in un DIGIPAK con ben 4 CD e 2 DVD, la Neal mente il violino si incrocia con il moog e dei cori Morse Band ha suonato i due album “Testimony” liturgici. Un disco ideale per i fan della band e per King For A Day 2015 cd e “One” nella loro interezza, con aggiunta di alcu- chi apprezza le sonorità su cui l’ex pilastro dei ni brani degli SPOCK’S BEARD e TRANSATLANTIC Deep Purple è concentrato da quasi vent’anni. come bis. Al concerto partecipano come ospiti Alan Morse (Spock’s Beard), Matt Smith (Theoc- racy), Kenny Barnd (Nashville Symphony), Rick Ennesimo album live degli Asia, questa volta regi- Altizer, Wil Morse. Una bella testimonianza dal strato il 7 novembre 2012 alla Regency Ballroom vivo per una grande personalità del PROG ROCK. di San Francisco. Il cofanetto si compone di dop- pio cd e DVD . La band si esibisce nella sua line “YES” up originale composta da Geoff Downes, Steve Howe, Carl Palmer e . La tracklist è BLACKMORE’S NIGHT Like It Is: Yes at the Bristol Hyppodrome cd+dvd composta da una selezione di brani presi dai pri- All Our Yesterdays cd+dvd mi due album, come “Only time will tell”, “ Wil- dest dream”, “Open your eyes” e l’intramontabile “Heat of the moment”, insieme a canzoni tratte dal lavoro della reunion, inclusi i singoli “XXX” e “Face on the bridge”. Le riprese in alta definizione Una scena sempre più dinamica quella nordi- ne fanno un album da collezione per i fedelissimi ca, in grado oggi di recapitarci il quarto e nuo- della band. Una delle tante collection degli Asia vo album dei Magic Pie, sestetto proveniente da che fa seguito ad “High voltage”, uscita lo scorso Moss, sud della Norvegia. King For A Day è il tito- anno, che farà felici i fans più accaniti, ma poco lo dell’ultimo lavoro in uscita a giorni su etichetta aggiunge alla carriera discografica della band. Karisma Records e sin dal primo ascolto regala due conferme; la prima vede la prosecuzione del discorso compositivo intrapreso quattro anni fa NEAL MORSE con The Suffering Joy e quindi, parallelamente, la presa di distanza dagli esordi (sin troppo nostal- Morsefest 2014 (Cofanetto 6cd) Il chitarrista inglese torna in scena con il decimo Like It Is: Yes at the Bristol Hippodrome, questo gici verso i seventies).In seconda battuta la par- album del progetto condiviso con la moglie Can- nuovo capitolo della straordinaria saga degli in- ticolarità del sound della band, difficile da cata- dice Night. Album dalla forte impronta acustica glesi, si presenta come ben strano, un doppio logare d’acchito: la componente symphonic prog dove lo strumentale assume più rilevanza del live act che riporta due album storici del gruppo, persiste ma sensibilmente attenuata, diluita. cantato, la creatura del Sig. Blackmore inanella vale a dire The Yes Album e Going For The One. La Grintosi sprazzi in bilico tra prog metal ed heavy la consueta serie di brani bucolici e di folclore prestazione in entrambi i casi è invidiabile, senza prog si affacciano prepotentemente, accompa- che prendono spunto dalla musica popolare d’e- sbavature, perfetta. Una cosa non da poco per gnati talvolta persino da passaggi di stampo hard poca. Nemmeno questa volta mancano canzoni una band di sessantenni. rock; per sintetizzare il sound dei Magic Pie bi- orecchiabili, danze medievali a base di percus- sognerebbe provare ad immaginare una fusione sioni, chitarra acustica e tamburello, piacevoli e tra Flower Kings, Spock’s Beard, Dream Theater intrattenitive quanto basta come il singolo omo- (in dose contenuta), Deep Purple e Uriah Heep… nimo, “Will O’ The Wisp” e la conclusiva “Coming ci vuole un notevole sforzo di fantasia ma credo Home”. Come dicevamo, per quanto la voce di possa rendere l’idea. 76 77 “Arena” “Magellan” fezione jewel case ed un CD singolo con 5 BRANI “Premiata Forneria Marconi” INEDITI. The Unquiet Sky cd Double Feature 2cd Live Collection. I Concerti Live @ Rsi 25 Novem- TRACKLISTING DISC 2 : The Lost Song part 1 bre 1980 cd+dvd (acoustic in session – Liverpool Parr Street Stu- dios) (05:53); Ariel (acoustic in session – -Liver pool Parr Street Studios) (04:05); The Lost Song part 3 (acoustic in session – Liverpool Parr Street Studios) (04:31); Firelight (acoustic in session – Liverpool Parr Street Studios) (02:16); Anathema (live at Liverpool Cathedral) (07:15).

“Anthony Phillips”

Forse anche a causa dei vari impegni che han- RISTAMPATI il primo e secondo album dei MA- Private Parts and Pieces I - IV 5cd no coinvolto membri stabili come Clive Nolan e GELLAN, la stupenda band Disponibile The Geese and The Ghost 2 cd+dvd Forte del grande successo internazionale degli John Mitchell, negli ultimi dieci anni le uscite tar- americana dei fratelli Gardner. “Hour of Resto- anni ’70 (Usa, Uk, Giappone), che si concludono gate Arena si sono parecchio diradate. Il ritorno ration” (1991) e “Impending Ascension” (1992) con il sodalizio storico con Fabrizio de Andrè, la di qualche tempo fa con il valido “The Seventh sono racchiusi in un unico doppio CD. Due album nuova decade della Pfm si apre con la pubblica- Degree Of Separation” aveva portato novità sia a di magnifico PROGRESSIVE ROCK, tra Yes, Kan- zione dell’album “Suonare Suonare”, nell’aprile livello di line-up, con l’ingresso del nuovo singer sas, Jethro Tull, Rush, Marillion, Dream Theater, 1980. Questo concerto, registrato per la Radio- Paul Manzi, che dal punto di vista stilistico, con Shadow Gallery e Gentle Giant ! televisione Svizzera Italiana nello stesso anno, un approccio più diretto e vicino all’hard rock. cattura alla perfezione l’energia e l’estro creativo Con “The Unquiet Sky” la band fa invece mezzo della band, qui nella formazione più famosa com- passo indietro, tornando a dare più spazio alle ta- “Anathema” posta da Franco Mussida, Patrick Dijivas, Franz di stiere di Mr. Nolan e riportando il baricentro più Cioccio, Flavio Premoli e Lucio Fabbri prossimo al prog sinfonico dalle tinte drammati- Distance Satellite (Tour Edition) 2cd che che ne aveva caratterizzato le uscite migliori. L’opera prende spunto, ovvero dalle storie di fan- tasmi raccontate da M.R. James e in particolare da “Casting The Runes, pubblicata nel 1911 e già “” ispirazione per un film noto ai cinefili dell’hor- ror come “Night Of The Demon”. L’argomento Incredibile e imperdibile boxettone da 5 CD con i Until All The Ghosts Are Gone cd+dvd / 2lp si adatta alla perfezione alla musica creata dal- primi 4 trascendentali album della serie “Private la band, spesso percorsa da toni cupi e da una Parts & Pieces” del fondatore dei Genesis Antho- sensibilità ricolma di melodia Particolarmente ny Phillips. Dopo l’uscita dallo storico gruppo nel ispirati appaiono anche i momenti più rilassati e 1970 e una serie di dischi, nel 1978 Phillips da il classicamente prog, come la title track, ricca di via alla serie di successo “Private Parts & Piaces”, abbellimenti sinfonici di tastiera e accompagna- divisa in 4 album e amata dal grande pubblico ta da una melodia sognante di chitarra quasi co- per l’incredibile varietà di suoni ed espedienti stante. Un gran bel disco per gli Arena, uno dei compositivi e stilistici. Viene ripresentata dalla meglio riusciti dell’intera carriera. Un must per i In concomitanza con il loro tour americano da Esoteric Recordings con un bonus disc di 18 trac- fan e per chi non conoscendoli ha voglia di sco- headliner, ecco una nuova TOUR EDITION dell’ ce inedite e 18 brani bonus divisi nei 4 dischi ri- prirli partendo dal top ultimo album in studio degli ANATHEMA, l’ormai manenti. Un’uscita essenziale per i fan di Phillips storica band della scena GOTHIC METAL inglese, e del prog-rock fatto bene. il disco che ha avuto il maggior successo di criti-

ca di tutti quelli realizzati finora dal gruppo, con copertine e recensioni eccellenti in ogni rivista. Eccoli tornati con questo nuovo disco, subito In uno slipcase cartonato troverete il CD in con- pronti a confermare la propria validità, a ben otto 78 79 anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio. Se- interezza, ricco di intuizioni e spunti azzeccati, “John Hackett” A tre anni dal debutto con “La sposa del tempo”, sto disco all’attivo, riusciamo sin dai primi ascolti impreziosito dalle mani sapienti di cinque musi- i Marchesi Scamorza ritornano con il loro secon- a percepire un’aria familiare, che è proprio quella cisti che, insieme, sono in grado di proporsi quasi Another Life cd do album intitolato “Hypnophonia”. La band fer- caratteristica della band, notiamo subito infatti il come un’unica mente pensante. Qualche episo- rarese presenta un disco di prog fresco ispirato solito velo malinconico ma etereo, che permet- dio vive di minore energia ma nel complesso si dalla grande musica dei gruppi storici del genere. te molto facilmente il riconoscimento e l’ap- tratta di un album di sicuro successo Hypnophonia è un disco compatto arricchito da prezzamento della band dai maggiori cultori del sfumature ed atmosfere che rendono il lavoro Prog rock. Importante e non scontato l’apporto molto dinamico. La tracklist è formata da cinque di ospiti speciali al lavoro su alcuni brani, come “” brani di cui due suite. Il disco e› stato registrato (Tastiere ex ) e Theo Travis ( in analogico da Mike 3rd al Prosdocimi studio e il Flauto - Steven Wilson), entrambi A Chord Too Far 4 cd master è stato curato da Ronan Chris Murphy ai ottimi esecutori. Album decisamente maturo, in- Veneto West di Los Angeles di Los Angeles. teressante e ricco di armonie mai scontate, ma sempre capaci di trasportare l’ascoltatore in un Il disco verrà presentato live il 23 ottobre Release viaggio etereo/emozionale capace di non farci HYPNOPHONIA - Centro il Quadrifoglio, Pontela- rimpiangere l’approccio prog caratterizzato negli goscuro (FE) ed il 30 ottobre - Patchanka, Ponte- anni venuti dai capostipiti del genere. lagoscuro (FE). Seguirà una serie di concerti in Finalmente arriva il nuovo album solista di John Italia nei mesi di gennaio/marzo. Hackett, “Another Life”. John è apprezzato e co- nosciuto per il caratteristico suono del suo flauto “” nel mondo del progressive e per le sue doti di «Dona Rock” I Heard You Listening cd /2 lp solista. Flautista solista, chitarrista, cantante e compositore, John è diventato famoso per il suo Blonde cd lavoro al fianco del fratello Steve Hackett, chitar- rista dei Genesis, nel gruppo ambient Symbiosis. Dopo aver pubblicato la ristampa del classico “A “Another Life” è l’atteso nuovo album rock, che Curious Feeling”, l’etichetta Esoteric Recordings segue il precedente apprezzatissimo “Checking pubblica un bellissimo BOX retrospettivo sulla Out of London” del 2005. In questo disco John carriera solista di Tony Banks, tastierista e mem- è accompagnato dal fratello, l’ex chitarrista dei bro fondatore dei Genesis! “A Chord Too Far” Genesis Anthony Phillips e la leggenda prog Nick è un BOX di 4 CD contenente ben 48 brani, tutti Magnus, insieme per creare un evocativo pae- personalmente selezionati dall’ artista, alcuni saggio musicale di potenti canzoni rock e intense dei quali sono stati esclusivamente ri-mixati per melodie. l’ occasione e danno una bella carrellata sui sette album solisti di Banks, “”, “The Fugitive”, “The Wicked Lady” (colonna sonora), “Marchesi Scamorza” “Soundtracks” , “”, “Still”, “Strictly Inc.” ed i due album orchestrali “Seven – A Suite Hypnophonia cd “Blonde” è un album che esalta la forte persona- Torna in pista il quintetto della Pennsylvania pro- for Orchestra” e “Six Pieces for Orchestra”. Nei lità di DONA ROCK, la sua grinta, la sua energia, la ponendo I Heard You Listening, nono album di brani Tony collabora con Toyah Wilcox, Fish, Nick sua sensualità, il forte impatto emotivo delle sue una serie (pregiata) che ha visto la luce nell’or- Kershaw, il bassista Pino Pallodino, I batteristi performance in una varietà di “diramazioni stili- mai lontano 1991; il nuovo lavoro segue di soli Steve Gadd e Vinnie Colaiuta, e con i collabora- stiche” che la vedono sempre e fortissimamente tre anni il disco precedente . Un’attesa ridotta in tori live dei Genesis Daryl Stuermer e Chester coinvolta. questo caso per il successore di un disco doppio, Thompson. Il cofanetto è corredato da libro di inizialmente forse un pò ostico ma che cresceva Con la sua attitudine estremamente personale 60 pagine con tutte le note sui brani, intervista ad ogni ascolto Non si smentiscono neppure in e da «camaleonte artistico» nel suo approccio esclusiva a Tony Banks e foto. Un bellissimo com- questo caso e compagni, pubblicando interpretativo, DONA ROCK si trova a suo agio pendio sulla carriera solista per una delle più im- al solito un lavoro estremamente curato e ricco nel plasmarsi tanto come «soul rocker» ...alla portanti personalità del progressive rock di tutti di contenuti, dal quale emerge il talento ed il Tina Turner, quanto nel calarsi nella sensualità i tempi! tasso tecnico di un gruppo giustamente ritenuto dei caldi toni medio bassi tipici di «Diana Krall», di vertice nel genere I Heard You Listening è un senza dimenticare la sua vena Rock, come il suo lavoro da apprezzare personalmente e nella sua nome chiaramente enfatizza, alla Lita Ford, di cui 80 81 interpreta una particolare versione di “Kiss Me mente riconoscibile ed autenticamente… DONA Deadly”, o alla Nannini, quando il Rock all’italia- ROCK!!! na lo richiede, per non dire del suo ricordare An- nie Lennox anche nel suo grintoso ma comunque Una curiosita’… Dona…”deve” il suo nome al suo sofisticato portamento, per non parlare del suo conterraneo Donatello, di cui esegue “Io mi fer- “caldo immergersi nelle “ballads” o nel suo im- mo qui” in un … imprevedibile quanto avventu- prevedibile avventurarsi nella “neo-psichedelia”, roso arrangiamento e non trattiene la sua ironia quando la canzone La sua multicolore “personale” personalità, è lo richiede. ben supportato da validissimi musicisti quanto Ma... dovunque musicalmente va …DONA ROCK da altrettanto validi autori italiani ed americani. rimane sempre assolutamente, inequivocabil-

INOLTRE TRA I NUOVI ARRIVI

KING CRIMSON – USA KING CRIMSON PROJECT – A scarcity of miracles cd+dvd GTR – GTR 2cd PENDRAGON – Kowtow lp PENDRAGON – The world lp € PEKKA POHJOLA – Pihkasilma Kaarnakorva lp coloured JETHRO TULL’S – IAN – Thick as a brick – live in Iceland 3lp COLOSSEUM – In concert 1971 dvd WEATHER REPORT – Birdland dvd BILGLIETTO PER L’INFERNO – Vivi, lotta, pensa cd /lp/-lp coloured ELLESMERE – Les chateaux de la loire cd MAURIZIO DI TOLLO – Memorie di uno sparring partner cd ORME – Felona e Sorona lp limited ORME – Felona e Sorona (english edition) lp ORME – Collage lp ORME – Uomo di pezza lp PORCUPINE TREE – Anesthetize 2cd+dvd STEVEN WILSON – Hand. Cannot. erase. 2lp

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