n. 403 28 novembre 2018

LECLERC ABBASSA LO SPREAD ANDATA IN ARCHIVIO LA STAGIONE F1 CON LA VITTORIA IRIDATA DI HAMILTON E DELL’INVINCIBILE MERCEDES, IL CIRCUS SI È PROIETTATO VERSO LA STAGIONE 2019, E IL GIOVANE FERRARISTA HA SUBITO DIMOSTRATO GRANDE FEELING CON LA ROSSA 2 diBaffi Il graffio

3 HAMILTON A RUOTA LI ABBIAMO RECUPERATO ALCUNI SPEZZONI DI INTERVISTE TELEVISIVE CHE IL CINQUE VOLTE CAMPIONE DEL MONDO HA RILASCIATO NEL FINALE DI STAGIONE. ED È EMERSA TUTTA LA SUA INCREDIBILE PERSONALITÀ 4 IBERA

5 6 Massimo Costa

E’ un Lewis Hamilton sereno, appagato (e come potrebbe non esserlo), quello che ha lasciato domenica scorsa Abu Dhabi. Un Hamilton spetta- colare in pista, ma anche nel paddock, capace di creare una gag fantastica con l’attore Will Smith. Non finisce di stupire questo ragazzo che a motori spenti non tradisce le sue umili origini e parla pacatamente, senza tanti fronzoli, di come si è sviluppata questa ennesima magica stagione e della sua vita privata. “Per battere Vettel ho alzato l’asticella”

“Quest’anno è stato incredibile vedere come tutti gli uomini del team Mercedes abbiano alzato il loro livello qualitativo per portare a casa l’en- nesimo mondiale e vincere la sfida con la Ferrari. Io sono soltanto una parte dell’ingranaggio, certamente quella più visibile, che conquista i ri- sultati in pista, ma state certi che se mancasse anche soltanto una delle persone della squadra, tutto il castello crollerebbe. Con la Mercedes ho affrontato un viaggio lungo sei anni e ho capito subito, quando arrivai da loro, che si poteva realizzare qualcosa di grande e guardate cosa abbiamo conquistato. La stagione 2018 è stata sicuramente una delle più dure. Dalla televisione si vede soltanto la punta dell’iceberg e non si può capire tutto il lavoro che c’è dietro per raggiungere certi livelli. Ho dovuto alzare ancora di più l’asticella del mio limite per confrontarmi con Vettel, un pi- lota quattro volte campione del mondo, e con una Ferrari che tante volte ha dimostrato di essere più veloce di noi. Per farcela io e il team abbiamo dovuto fare uno sforzo pazzesco. Devo dire che ho sempre creduto di potere conquistare il quinto titolo mondiale, anche nei momenti più diffi- cili, come a Baku. Ma non ho mai perso la testa, ho sempre avuto la mas- sima fiducia nel team e dopo la pausa estiva sono tornato in pista ancora più agguerrito e in forma. Ho iniziato a martellare come non mai, sono arrivati i risultati, non ho mai perso la visione d’insieme”.

7 “Un anno pieno di Impegni e tanti viaggi”

“E’ stato un anno pieno di impegni, in pista e fuori. Non penso che ci siano altri piloti di F1 che abbiano viaggiato tanto quanto ho fatto io. Gare, impegni con gli sponsor, mie cose personali. Cerco sempre di dor- mire nei momenti di pausa per recuperare il fuso orario, per riposarmi. Ma tutto questo non mi ha mai procurato problemi quando sono tornato al volante della mia Mercedes. Certo, è vero che perdo un sacco di cose stando sempre in giro per il mondo. I miei nipoti crescono velocemente, vorrei stare di più con i miei cani che sono a Los Angeles, passare più tempo con il mio figlioccio Darth Steve, ma alla fine penso che tutto quel che realizzo è fondamentale per me. Bisogna sacrificare qualche cosa per arrivare all’obiettivo. Se a inizio anno mi avessero detto, ehi Lewis devi rinunciare a questo e quello, beh gli avrei detto di no, io seguo il mio pro- gramma e come vedete non ha influito sul mio rendimento in gara”. “Nel pre GP del Messico è morto mio nonno”

“Come ho vissuto il pre Gran Premio del Messico che mi ha laureato cam- pione del mondo per la quinta volta? Ero sereno, sono stato in camera d’albergo a giocare con la playstation per ben tre ore, mi sono fatto por- tare da mangiare, poi ho dormito benissimo. Cosa avrei mai dovuto fare? La corsa poi non è stata delle più facili, ho capito presto che sarebbe stata complicata e allora ho pensato soltanto a vedere l’arrivo. Ho fatto scelte sensate, come quella di non sfidare Verstappen alla prima curva e di lasciarlo andare, non valeva la pena rischiare inutilmente. Quel wee- kend non lo scorderò anche per altri motivi. Il giovedì mattina pre gara, appena alzato, ho pensato che era un po’ di tempo che non sentivo mio padre, così gli ho inviato un sms. E mi ha risposto subito dicendo che esattamente un’ora prima era molto il nonno, suo padre, che purtroppo da tempo era malato di demenza senile tanto che non riconosceva più i famigliari. La cosa mi ha rattristato molto, ho subito sentito tutti i parenti, i cugini, è stato un momento non facile. E ho pensato a mio padre, spe- rando che a nessuno della famiglia capiti una cosa del genere. Lui mi ha seguito sempre nel karting, mi ha supportato nonostante non fossimo fa- coltosi. Mia mamma non si comprava vestiti, non usciva col babbo la sera, tutti i soldi li mettevano per me, nel karting. Forse per questo, crescendo con la consapevolezza che non dovevo farmi scappare nessuna occasione, continuo ad afferrare ogni possibilità che mi si presenta”.

8 9 MERCEDES W09 REGINA NON DOMINANTE

Paolo Filisetti

La Mercedes, ha conquistato in Brasile, una gara prima di quella finale ad Abu Dhabi, il titolo costruttori, dopo aver vinto due settimane prima, in Messico, quello piloti. Undici le vittorie ottenute, tutte di Lewis Hamilton. Questi dati indicano un ruolino di marcia assolutamente importante ma, non è un dettaglio, non da pri- mato, cioè da dominatrice assoluta, a cui eravamo stati abituati negli anni prece- denti. Il successo di una monoposto, è ovvio dipenda anche dal livello degli avversari, e quest’anno la W09, non è stata sempre la vettura di riferimento. Più volte, infatti, abbiamo ribadito che per buona parte della stagione lo sia stata la Ferrari SF71H. Il maggiore merito della squadra di Toto Wolff è dunque stato quello di individuare precocemente i difetti/punti deboli della W09 e procedere ad un ac- curato lavoro di modifica del progetto base in quelle parti che avevano richiesto un intervento fuori dal piano di sviluppo programmato. Ciò detto, è rilevante no- tare come si sia modificata all’interno del bilancio prestazionale della vettura, (ri- spetto alle sue progenitrici titolate), la percentuale degli elementi che lo compongono. Se, infatti, identificassimo tre aree, ovvero aerodinamica, telaio-so- spensioni, propulsore, è molto diverso il loro rispettivo contributo fornito rispetto al passato. Nelle precedenti stagioni, quello più rilevante riguardava la power unit, vero gioiello tecnologico, nella cui progettazione, le conoscenze nel campo delle motorizzazioni ibride del colosso di Stoccarda, avevano pesato fortemente, pro- ducendo prestazioni non replicabili dai diretti avversari.

10 Sospensioni posteriori Già da Budapest con l’introduzione di una prima versione non definitiva dei cinematismi interni posteriori, si era ridotto il degrado dei pneumatici

Passo lungo Il principio base della W09, è rimasto il passo lungo invariato rispetto al 2017, generando un elevato carico con il fondo vettura

11 Pacchetto Austria Cercasi efficienza e bilanciamento: con le ampie modifiche introdotte a Spielberg , la W09, ha cercato di contrastare la Ferrari SF71H, senza peraltro riuscirci subito, (vd. Silverstone)

50 milioni in più guito dello stanziamento di un extra budget, (si parla di trenta milioni, ma nostre fonte ne accreditano almeno cinquanta) per battere la Rossa dopo il GP del Canada, per modificare le cinematiche interne della sospensione posteriore. L’obiettivo, intuibile, era quello Quest’anno, è stato chiaro sin da subito che lo scenario fosse di migliorare lo sfruttamento degli pneumatici e ridurne il de- differente. Il propulsore, infatti, ha perso la leadership, speci- grado, soprattutto al retrotreno. Sono poi seguiti, in rapida ficamente in qualifica, (suo terreno di battaglia preferito sino successione, altri interventi, a corollario, legati allo smalti- al 2017) a favore della power unit Ferrari. Per questo motivo, mento del calore dai cerchi posteriori, da Singapore in poi, og- non è stato più possibile sopperire grazie ad una potenza getto di una polemica (con la Ferrari), in una telenovela extra, ad eventuali carenze del telaio o dell’aerodinamica. Nel tecnico-regolamentare a cui la FIA, non ha tuttora messo fine, bilancio, si potrebbe quindi legittimamente sostenere che nel pronunciandosi con una direttiva tecnica. Concludendo, ci pare 2018, aerodinamica, telaio e motore abbiano contato rispetti- lecito affermare che la Mercedes, non abbia potuto rendere la vamente un terzo ciascuno rispetto al cinquanta per cento che W09 una monoposto da primato, come le precedenti, ma con sino al 2017 competeva all’ultimo elemento. L’aerodinamica grande precisione e coraggio, sia riuscita ad incrementarne la della W09 è rimasta praticamente invariata, anche nei principi competitività quanto necessario in gare a lei sulla carta sfavo- base del suo progetto fondato sul passo lungo identico a revoli e, soprattutto, nella fase cruciale del campionato. Per il quello della vettura 2017. Il salto di qualità, (pari ad un cinque 2019, Mercedes non vuole farsi trovare impreparata e ad Abu percento nel bilancio delle prestazioni), si è invece visto per Dhabi, ha strumentato pesantemente entrambe le W09, do- quanto concerneva sospensioni-telaio. In realtà, sappiamo che tandole di sensori di pressione sul fondo, montati anche in qua- ciò è avvenuto solo nella seconda parte della stagione, a se- lifica e gara.

12 Cerchi e cestelli A Spa, sono stati introdotti i cerchi, con vorticatori esterni e fori nei distanziali, a Singapore i cestelli a profilo concavo hanno completato il pacchetto di misure per smaltire il calore generato dai freni

Per il futuro esperimenti sul fondo della W09 Ad Abu Dhabi, è stato possibile vedere, in fase di montaggio la strumentazione di rilevazione delle pressioni aerodinamiche, montata sul fondo della W09, utilizzata in qualifica e gara. Si nota l’allineamento della striscia di sensori verticali, perpendicolare all’asse longitudinale della vettura, a livello del massimo restringimento della zona a Coca Cola. Si distinguono quattro sensori, in corrispondenza del canale del diffusore, e un quinto per misurare la pressione del flusso, verso lo slot posteriore davanti alla ruota.

13 TUTTE LE DEI TEST DI Y La Formula 1 ha chiuso la propria stagione agonistica 2018 con i prossima stagione. Compound più resistenti al caldo e dalle mi- due giorni, ormai tradizionali, di test targati . Prove molto im- gliori prestazioni. Non è un caso che la Mercedes abbia impiegato portanti perché hanno permesso ai team e ai piloti di conoscere il titolare Valtteri Bottas così come la Ferrari abbia schierato Seba- le nuove mescole che il costruttore italiano ha introdotto per la stian Vettel e , la Red Bull Max Verstappen e Pierre

14 E NOVITÀ YAS MARINA Gasly. Il 13 dicembre infatti, le squadre dovranno selezionare le portato al debutto assoluto in F1 Louis Deletraz e Pietro Fittipaldi. mescole per il primo Gran Premio del prossimo anno in Australia Tante le novità, tra piloti che hanno cambiato casacca, come Kimi e dunque era fondamentale avere riscontri dai piloti con maggiore Raikkonen che ha girato con la Sauber o Carlos Sainz con la McLa- esperienza. Cosa che stranamente non ha fatto la Haas, che ha ren. Nelle pagine seguenti, le foto e le loro dichiarazioni.

15 Charles Leclerc Ferrari “Ogni volta che salgo su una macchina provo sempre a trovare il limite nel minor tempo possibile. Ma lo scopo del test era la comparazione delle mescole, credo che sia stato fatto un buon lavoro, quindi siamo contenti. Era poi importante conoscere la squadra. Ovviamente molti volti mi erano già noti, ma è stata la prima volta che sono entrato nel box da pilota titolare, ed è sempre un po' speciale. Poi credo sia molto importante iniziare a familiarizzare con il metodo di lavoro, perché ogni squadra ha sempre un suo approccio, e sotto questo aspetto è importante entrare subito in sintonia in vista del prossimo anno”.

16 17 Pierre Gasly Red Bull

18 19 20 Pietro Fittipaldi Haas

“E’ stato un giorno incredibile il mio primo test con una vettura di F1. La frenata, l’accelerazione, la velocità nelle curve, tutto ciò mi è parso folle così come il grip che queste monoposto hanno. Purtroppo ho sofferto un problema tecnico che mi ha tenuto fermo ai box, ma i meccanici sono stati bravissimi permettendomi di tornare in pista nel pomeriggio”.

21 Lance Stroll Racing Point Force india

22 23 24 Carlos Sainz McLaren

“Si è coronato un sogno che inseguivo fin da bambino. Ho percorso ben 117 giri ed ho cercato di fare del mio meglio ogni giro, spero che il team sia soddisfatto del mio lavoro. Fisicamente non ho avuto problemi, non ho faticato più di tanto, mi sono preparato bene nell’ultimo mese in vista di questo test”.

25 Sauber

26 27 28 Toro Rosso

“Test molto positivo, ho coperto ben 155 giri, praticamente tre Gran Premi in un solo giorno senza incontrare problemi. Ho provato diversi tipologie di gomme traendo tante informazioni per la squdra. È stato bello tornare a tempo pieno in F1”

29 30 Lando Norris McLaren

31 32 Louis Deletraz Haas

“Si è coronato un sogno che inseguivo fin da bambino. Ho percorso ben 117 giri ed ho cercato di fare del mio meglio ogni giro, spero che il team sia soddisfatto del mio lavoro. Fisicamente non ho avuto problemi, non ho faticato più di tanto, mi sono preparato bene nell’ultimo mese in vista di questo test”.

33 34 PIÙKUBICA FORTE DEL DESTINO

HA IMPIEGATO OTTO ANNI PER RIPRENDERSI UN VOLANTE DI F.1, RIUSCENDO IN UNA IMPRESA CHE NESSUNO CREDEVA POSSIBILE. COME ZANARDI, NANNINI E ALTRI FUORICLASSE DELLO SPORT, SENTIVA DI AVERE UN LAVORO DA TERMINARE. A QUALSIASI COSTO

35 Stefano Semeraro cucendo l'impresa con due fili preziosi: la passione per lo sport e la voglia di finire un lavoro rimasto a metà. Non astio per un «Era umanamente difficile credere che ce l'avrei fatta». Robert destino cinico e baro, ma amore per quello che sapevano fare, Kubica ha ragione. A credere in un suo ritorno n F.1 erano in accompagnato da una sana autoironia, dalla capacità di scher- pochissimi, forse uno solo: lui stesso. zarci, con il destino, di non farsene schiacciare. Ci ha messo otto anni a riprendersi il destino che gli era scivo- lato via quel 6 febbraio del 2011, un contratto con la Ferrari Nannini e Zanardi già in tasca, per colpa dell'incidente in Liguria. Il guardrail che si infilò fra le lamiere della sua Skoda Fabia rischiò di amputar- altri esempi da imitare gli un braccio, non solo la carriera, forse addirittura la vita. Sette ore in sala operatoria per salvargli il braccio destro, ri- Nell'automobilismo gli esempi non mancano. Fra i tanti i casi, comporgli la frattura ad una gamba, ricucire un gomito scas- quelli di Alessandro Nannini e Alessandro Zanardi – per tipo- sato. Poi altre due operazioni, una lunga riabilitazione, un'altra logia dell'infortunio, tenacia, umanità e ironia dei personaggi... frattura rimediata cadendo sul ghiaccio. In pista, anzi, in strada, - sono forse i più simili. Tornare a correre in pista, o a vincere era tornato già nel settembre del 2012, sempre in un rally mi- ori olimpici, senza le gambe, o a prendersi 17 gare del DTM nore, le Ronde del Gomitolo di Lana, stravinto alla sua maniera, dopo essersi fatto riattaccare un braccio, come capitò a Nan- e poi nel 2013 in pianta stabile fra Wrc2 e Wrc. Ma era nel pad- nini dopo l'incidente elicottero, è un'impresa che parrebbe dock del Circus che voleva rimettere piede, e non da turista o folle al 99 per cento di noi. Per nutrire quella lucida follia serve da ex da salutare con una pacca sulla spalla, ricordato con sim- un carburante speciale. Entrambi hanno sempre usato la pas- patia ma compatito per la jella. Robert voleva tornare da pilota, sione, e l'ironia, per addomesticare il trauma, hanno saputo a tutti gli effetti, e ce l'ha fatta. Aiutato, okay, dai soldi di uno trasformare una disgrazia in opportunità. «C'è stato un tempo sponsor petrolfero, e su una Williams al momento parecchio in cui pensavo che sarebbe stato meglio morire che ritrovarmi decaduta, è vero, da cui tanti ingegneri stanno scappando te- senza gambe – ha detto una volta Zanardi – ma ora ho capito mendo un naufragio definitivo. Ma non è certo questo che può che era sbagliato». E la sua frase chiave, quella che spiega mettergli paura. Ne ha passate di peggio, come è capitato ad tanto, se non tutto: «quando mi sono risvegliato senza gambe altri campioni dello sport che si sono ritrovati la carriera spez- ho guardato la metà che era rimasta, non quella che non c'era zata da un infortunio grave, ma hanno saputo ricominciare, ri- più». Ricominciare da quello che sai di essere, non da quello mettere insieme fisico e psiche, riparare un binario che pareva che ti hanno tolto. Vale anche per Kubica, e lo stesso discorso ormai definitivamente interrotto. E quasi sempre ci sono riusciti lo potremmo fare per , rimasto paralizzato ma

Alessandro Nannini

36 Alex Zanardi

capace di rimettersi al volante per correre una gara massa- crante come la Dakar. Clay Thoms Muster nel 1989 era un ottimo tennista, ma dopo che Regazzoni un ubriaco tamponò la sua macchina mentre lui sistemava la sacca nel baule, distruggendogli un ginocchio, ha saputo tra- sformarsi nel numero 1 del mondo e vincere il Roland Garros. Durante la riabilitazione si fece fotografare mentre tirava diritti da seduto, con la gamba ingessata fissata ad una panca. Gli altri sorridevano, lui aveva una missione da compiere, proprio come Rafa Nadal, che con gli infortuni gravi, capaci di tenerlo lontano dai campi per mesi – e furono sette fra 2012 e 2013 – convive fin da quando era ragazzino, e ogni volta ha saputo rialzarsi, e tornare più forte di prima. Hermann Maier, “Hermi- nator” il fuoriclasse austriaco dello sci, nel 2001 aveva già vinto due coppe del mondo quando uno schianto in moto gli portò quasi via una gamba. Anche lui ha rischiato l'amputazione, anche lui ha saputo riemergere da un calvario chirurgico, rivin- cere un'altra coppa, due mondiali e due medaglie olimpiche. Alex Del Piero, dopo anni di guai fisici, è diventato campione del mondo e ha ricominciato a vincere scudetti con la Juventus, Ronaldo ha fatto lo stesso con la maglia del Brasile dopo un serissimo problema al ginocchio, e anche Tiger Woods nono- stante i tendini e la schiena dolorante ha saputo tornare al ver- tice. Certo, c'è anche chi dopo vicende del genere, anche se non paragonabili per gravità a quelle di un Kubica o di uno Zanardi, non è più riuscito a ripetersi ad altissimi livelli, per questioni di età o di altro genere - Kobe Bryant con i Lakers nella Nba, ad esempio – ma i campioni veri, fosse anche per un ultima partita, un ultimo lampo, in campo, in pista vogliono tornarci. Perché la parola “fine”, se davvero va messa, la vogliono scrivere loro. 37 38 LA SCALATA DI GEORGE

CAMPIONE 2017 IN GP3, FRESCO CAMPIONE 2018 IN F2, RUSSELL HA VISSUTO UN BIENNIO STREPITOSO PER ASSICURARSI IL PASSAGGIO IN FORMULA 1 CON LA WILLIAMS. IL TUTTO CON IL SOSTEGNO DELLA MERCEDES

Jacopo Rubino

Debuttare in Formula 1 è il sogno di qualsiasi pilota, ma conta anche il modo in cui ci si arriva. George Russell, nuovo portacolori della Williams, può presen- tarsi con un curriculum di tutto rispetto: specialmente alle voci "2017" e "2018", sfoggiando i due titoli conse- cutivi centrati in GP3 e Formula 2 al primo colpo. Proprio come un certo Charles Leclerc. La Mercedes ci ha visto giusto inserendolo nel suo programma giovani all'inizio dello scorso anno: l’in- glese prometteva bene, dopo aver vinto la BRDC F4 (all'esordio in mono- posto) e aver figurato positivamente nei due campionati affrontati nella F3 europea. L'ingresso nella filiera della Stella gli ha dato la spinta definitiva verso il sogno, già accarezzato gui- dando la Freccia d’Argento e la Force India in un paio di occasioni.

39 Avvio in salita, campione. Ma è proprio sul thailandese che il nuovo principe della F2 ha speso belle parole: «Spero ottenga il sedile di cui poi l’esplosione si parla, siamo grandi amici e nonostante le rivalità vissute sin dalla Formula Renault ci rispettiamo. Tutti parlavano di me e «È stato un cammino lungo e impegnativo, per me e per la Lando, ma Alex è sempre stato in lotta con noi». E alla fine è squadra, ma abbiamo lavorato sodo diventando probabilmente stato arruolato in Toro Rosso, accodandosi ai due colleghi. Nel i più veloci ad ogni appuntamento», ha commentato. Russell loro eterno confronto, il primo a ricevere il pass per il Mondiale ha compiuto il salto nella serie cadetta restando all'interno del di F1 era stato Norris a settembre: «Il suo annuncio mi ha aiu- team ART Grand Prix, senza tuttavia iniziare da favorito. L'at- tato nel far pressione sulla Williams», ha spiegato Russell. «Gli tenzione, dei media e del paddock, sembrava monopolizzata ero davanti in classifica, e se la McLaren lo ha considerato al- dal connazionale Lando Norris, alfiere Carlin, campione in ca- l'altezza dovevo esserlo anche io che stavo andando a vincere». rica FIA F3 ma soprattutto prediletto della McLaren. E in effetti Da adesso, quindi, è già 2019: George dividerà il box con un Norris è partito a razzo, dominando l’apertura in Bahrain men- compagno scomodo, l’attesissimo Robert Kubica. «Ci spinge- tre George faticava. «Ho capito che non ci sono gare negative, remo a vicenda, non ho dubbi», ha commentato privo di timori anche le peggiori possono insegnarti qualcosa. A ripensarci reverenziali. Subito insieme per i test Pirelli ad Abu Dhabi, al- sono contento che quel weekend sia andato così male: non ternandosi alla guida della FW41, entrambi devono dare nuova avevamo ritmo, guidavo nel modo sbagliato per sfruttare le linfa ad una scuderia storica, reduce dalla sua peggiore annata. gomme, però abbiamo scoperto tantissimi aspetti di cui far te- soro», ha ricordato. Una tempra degna dei migliori. Non a caso, nella successiva tappa in Azerbaijan è avvenuto un poderoso Il titolo della F2 cambio di marcia. ottenuto in grande stile Ha messo in ombra Di questo 2018 in Formula 2, invece, resterà la determinazione messa in mostra fino all’ultimo. Alla vigilia di Yas Marina il bri- il connazionale Norris tannico aveva la situazione comodamente in pugno, ma in pista non ha mollato un centimetro: pole in qualifica e vittoria nella Da quel momento Russell ha recuperato sempre più terreno su Feature Race voluta a tutti i costi, nonostante lo scettro fosse Norris, fino ad oscurarlo durante l'estate: il conto è di sette vit- ormai assicurato grazie al problema avuto allo start da Albon. torie, altri quattro podi, cinque pole-position e sei giri più veloci Niente calcoli, il desiderio era di centrare l'obiettivo in grande per un totale di 287 lunghezze, contro le 219 del suo avversario stile: «Bisognava fare così, e ci siamo riusciti», ha sottolineato diretto. Il quale, peraltro, solo in extremis ad Abu Dhabi ha ri- orgogliosamente. Questo, insomma, è George Russell, classe superato uno sfortunato Alex Albon per laurearsi almeno vice- 1998. La Mercedes se lo coccola, pensando al futuro.

40 41 42 IL VINCITORE DELL’ULTIMA EDIZIONE NELLA STORIA DELLA GP3 SERIES È UN PILOTA CHE È STATO CAPACE DI EMERGERE PASSO DOPO PASSO E CON INTELLIGENZA, SENZA L’ETICHETTA DI PREDESTINATO, MA ADESSO HUBERT PUÒ PENSARE IN GRANDE

Jacopo Rubino

Dietro quell'aria da ragazzo tranquillo, che porta persino gli occhiali, c'è di più. Anthoine Hubert si è affermato come l'ultimo campione nella storia della GP3, ormai pronta a trasformarsi nella futura Formula 3. Questa volta forse non siamo davanti a un predestinato, di quelli con la strada già spianata verso la F1, ma ha trionfato comunque con pieno merito: soprattutto per l'intelli- genza e la maturità messe in mostra, grazie a cui ha ti- rato fuori il massimo quasi da ogni occasione. Gara 1 ad Abu Dhabi, quella decisiva, ne è stata un esempio: il pilota francese aveva un ampio margine da gestire in classifica sul compagno Nikita Mazepin, ha evitato rischi inutili ma non ha mai abbassato la guardia. «Si vuole sempre vincere, ma non sono stupido!», ha scherzato. UN CAMPIONE… NORMALE

43 Ha corso con la testa, ha creduto ancora in me. Mi hanno dato tutti un enorme aiuto e voglio ringraziarli», ha evidenziato. Per ripagare quella fiducia ma è stato sempre veloce serviva compiere il salto definitivo, sfruttando l’esperienza ac- cumulata per giocarsi la prima posizione assoluta. «Essere tra i Sarebbe in ogni caso esagerato considerare Hubert un mero favoriti non mi ha messo addosso alcuna pressione, mi ha dato calcolatore: tolta la squalifica di gara 2 a Monza, solo in Austria anzi più consapevolezza. Ma per vincere bisogna lavorare du- è rimasto a secco («weekend negativo, poteva rovinare tutto»), ramente». Hubert lo ha fatto di sicuro. Nel 2013, all'esordio in frequentando con assiduità la zona punti e il podio. Due pole- monoposto, si era aggiudicato subito la F4 nazionale: a rivedere position, a Silverstone e Budapest, e quattro giri veloci, hanno gli iscritti di quella edizione, praticamente tutti spariti dai radar, legittimato ulteriormente le sue potenzialità e arricchito il bot- si direbbe però che il livello non fosse elevatissimo. Hubert è tino in graduatoria, per emergere da uno schieramento davvero poi transitato in Formula Renault e nel FIA F3 senza lasciare equilibrato. Probabilmente più che nelle edizioni passate. A mo- troppo il segno, fino appunto all'approdo in GP3. Da cui si con- tori spenti, il 22enne di Lione ha infatti reso onore ai principali geda in grande stile, pensando al prossimo passo: «L'ambizione avversari: «Non mi aspettavo che Nikita fosse così temibile, ma è ovviamente salire in Formula 2, vedremo». si era preparato molto bene. Credevo invece che Ilott potesse essere un po' più competitivo, ad alcune buone prove ne ha al- ternate altre dove ha sofferto. Anche Pulcini è stato un buon Quell’abbraccio con Prost rivale, nonostante abbia avuto momenti difficili. Campos e Tri- dopo la conquista del titolo dent a volte hanno raccolto più di noi, ed è un aspetto signifi- cativo. La ART è un team forte, ma senza un pilota all'altezza la macchina non fa tutto da sola». Nel frattempo c’è da godersi il momento più bello della car- riera: «Non c’è tanto da dire, sono veramente felice», è una frase perfetta nella sua semplicità. E poi c’è stato quell’abbrac- La fiducia del team ART cio a caldo con la leggenda da conservare nell’album per fare il salto di qualità dei ricordi. Al rientro in parco chiuso, il quattro volte iridato si è affrettato a complimentarsi con il giovane connazionale: «È Giusto sottolinearlo, pur parlando della compagine che in GP3 stata una sensazione speciale, ricevere le congratulazioni dal si è aggiudicata per 7 volte su 9 il campionato piloti e addirit- migliore pilota francese di tutti i tempi. Un anno fa non lo co- tura per 8 su 9 quello riservato alle scuderie. Correrci è quasi noscevo nemmeno...», ha svelato da fresco campione 2018. A una garanzia di successo, ma al debutto nel 2017 il transalpino collegarli, la Renault: il Professore è super consulente ai box, era stato il meno incisivo del quartetto formato assieme ai più Anthoine da maggio è affiliato alla Academy. Non è esatta- quotati George Russell, Jack Aitken e Nirei Fukuzumi. «Non ero mente il classico pilota “junior”, il prediletto di un team, ma totalmente soddisfatto, avevo bisogno di crescere, e la squadra chissà che ora non scatti la promozione.

44 45 CECCON SENZA LIMITI

SOLTANTO QUALCHE MESE FA, KEVIN DOPO DIVERSO TEMPO SENZA UNA PROSPETTIVA AGONISTICA NONOSTANTE TRASCORSI IMPORTANTI IN GP2 E GP3, LAVORAVA NELL’AZIENDA DI FAMIGLIA. POI, L’INATTESA CHIAMATA DEL TEAM MULSANNE ED ECCO CHE IL PILOTA LOMBARDO È STATO LA RIVELAZIONE DEL CAMPIONATO WTCR PORTANDO LA GIULIETTA A LIVELLI PRIMA INIMMAGINABILI

46 47 Antonio Caruccio nella mischia. Di questo le sarò per sempre grato”.

Kevin Ceccon è stato senza dubbio la rivelazione della stagione Gratitudine che probabilmente è reciproca. Dal tuo arrivo in 2018 del FIA WTCR. Il bergamasco, arrivato a sorpresa in seno metà campionato hai raccolto 102 punti, la metà esatta di al Team Mulsanne per guidare l’Alfa Romeo Giulietta TCR by Yann Ehrlacher che era dato tra i favoriti, che nella seconda Romeo Ferraris, è subito finito in zona punti al debutto in Slo- parte di campionato ne ha presi solo 44. vacchia. Da lì una clamorosa escalation che lo ha portato ad “Ne sono certo, ma il bello del rapporto con il Team Mulsanne agguantare il taglio del Q2 in Cina, replicato anche in Giappone e con Romeo Ferraris è proprio a livello personale. L’atmosfera e Macao, fino a raggiungere tre prime file, una pole, due podi nella squadra è qualcosa di fantastico, sembra quasi di partire ed una vittoria. per una vacanza, anche in un’esperienza come quella cinese, dove personalmente credevo di impazzire vivendo due setti- Kevin, hai sorpreso tutti in questo tuo ritorno alle competi- mane tra Ningbo e Wuhan. Tutti invece sono estremamente zioni così clamoroso. Ti aspettavi risultati così importanti? professionali in pista, ma piacevoli anche quando si stacca la “Personalmente no. Sono sempre stato conscio dei miei limiti spina…” e delle mie possibilità, ma non sapevo quale poteva essere il mio limite su una vettura a trazione anteriore. L’Alfa Romeo E riguardo la valutazione dei punti raccolti? Giulietta TCR è stata una macchina con cui mi sono trovato a “Non ti sfugge niente… Yann ha avuto una seconda parte di sta- mio agio sin dalla prima uscita in pista ed ammetto che questo gione molto travagliata e sfortunata… Il conteggio fatto però, di- forse è stato l’unico elemento di sorpresa. Non fosse stato così, mostra che l’Alfa Romeo Giulietta TCR equivale la Peugeot, e che credo che il team principal Michela Cerruti non mi avrebbe se messa nelle giuste condizioni, può sfruttare quelle occasioni chiamato a metà stagione, prendendosi il rischio di lanciarmi che si presentano in momenti favorevoli dell’anno”

48 Valuti quindi positivo il tuo debutto nel FIA WTCR? “Mentirei se dicessi il contrario. Certo mi in…albero molto se ripenso a quei cinque secondi di penalità ricevuti a Suzuka in gara-3 che mi hanno privato di una seconda vittoria, o del traf- fico nell’ultimo giro in qualifica che hanno vanificato la prima pole del fine settimana. Ma soltanto la scorsa primavera non avevo un volante e quando Michela mi ha chiamato per le gare in Slovacchia lavoravo nei cantieri dell’azienda di famiglia, dun- que non mi posso certo lamentare”.

Manca poco a Natale. Cosa c’è sotto l’albero di casa Cec- con? “Spero un contratto per il 2019”

Com’è la situazione al momento? “Ci sono tante cose sul tavolo. Non voglio rivivere l’incubo della maggior parte della mia carriera, in cui non avevo mai la certezza di cosa sarebbe successo non dico l’anno dopo, ma il mese successivo. L’approdo al mondo del Turismo mi ha dato molta stabilità e serenità, quindi spero di poter annunciare pre- sto quali saranno i miei piani”.

Ti rivedremo con Alfa? “Sto molto bene dove sono. Sono arrivate altre proposte come è normale che sia visto quanto successo in questa stagione, ma oltre alla riconoscenza che provo per Michela e Mario, che mi sono stati vicini come due fratelli maggiori in questa espe- rienza, non ho particolari motivi per voler cercare una sistema- zione altrove”.

49 ATTRATTO DALLA F3 FIA REGIONAL

REDUCE DA UNA STAGIONE DI ULTERIORE ESPERIENZA CON IL TEAM CRAM, ANDREA DELL’ACCIO GUARDA AL FUTURO CON CAUTO OTTIMISMO DOPO I DUE ANNI SPESI NEL VIVACE E COMPETITIVO CAMPIONATO DI FORMULA 4 ITALIANA

50 51 Alessandro Bucci esprimermi meglio. Tra queste posso dire Vallelunga dove, per il secondo anno consecutivo, ho ricevuto il supporto di amici e Il giovanissimo campano Andrea Dell’Accio ha da poco termi- parenti che colgo l’occasione per ringraziare tantissimo. Anche nato la sua seconda stagione nel campionato di Formula 4 ita- al Mugello ho potuto contare sul supporto di altri parenti. Ho liana in seno al team Cram, giunto ottavo finale nella classifica un bel legame anche con Misano considerato il podio rookie dedicata ai team. Dell’Accio, purtroppo a secco di punti nel che ho centrato nel primo anno”. suo secondo anno nella categoria propedeutica, ha tuttavia ac- cumulato ulteriore esperienza per quanto concerne la guida in Ripensando ai weekend affrontati quest'anno, quali momenti monoposto, consapevole di poter sfruttare magari altre strade ricordi con maggior intensità? grazie al fiorire di tante nuove serie dedicate ai giovanissimi “Non credo di aver vissuto momenti in particolare di grande piloti in cerca di una solida carriera. Dell’Accio, particolarmente intensità, ma tutto il campionato è stato molto intenso”. a suo agio nella pista di Monza tra i circuiti presenti in calenda- rio (dove ha rimediato il piazzamento migliore di stagione al- Nella stagione 2018 ti sei confrontato con tanti giovanissimi l’interno del weekend) si è espresso bene anche a Vallelunga e agguerriti. Chi ti ha impressionato maggiormente e come hai Mugello, supportato da amici e famiglia che non hanno mai visto la lotta tra Lorandi e Fittipaldi? fatto mancare sostegno e tifo al giovanissimo italiano. “Si come ho già detto in precedenza il livello quest’anno era altissimo, veramente tutti i piloti molto competitivi. Per quanto Andrea, che cosa ti hanno lasciato le stagioni in Formula 4 riguarda la lotta tra Fittipaldi e Lorandi ammetto di aver avuto italiana con Cram? una preferenza dall’inizio del campionato per il carioca, data “Entrambe le stagioni mi hanno permesso di accumulare anche l’amicizia che abbiamo stretto nel paddock in questi due grande esperienza e credo di essermi confrontato nel biennio anni. Credo che si sia meritato il titolo e gli auguro il meglio”. con un livello di competizione altissimo”. Nel 2019 debutteranno tante nuove serie propedeutiche. Purtroppo la zona punti è mancata nei weekend disputati. Hai già qualche mira? Quali fattori ti hanno impedito di centrare questo goal? “Sicuramente tra le nuove serie quella più interessante sarà la “Credo che in qualche occasione avremmo meritato la zona Formula 3 Regional, vedremo come si evolverà il tutto”. punti, ma questa ci è stata negata da vari eventi che fanno parte di questo sport. Peccato, mi sarebbe piaciuto”. Quali sono i tuoi progetti futuri? “Tra i miei progetti futuri sicuramente c’è l’intenzione di rima- Su quali piste ti sei adattato meglio e perché? nere nel mondo dei motori, per il momento non so ancora dove “Sicuramente ci sono delle piste speciali nelle quali riesco ad tuttavia. Lo scopriremo”.

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