Chakra, Guida Pratica Filosofia, Asana, Simbologia, Pranayama
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Chakra, guida pratica: filosofia, asana, simbologia, pranayama Significati, simbologia fisica, fisiologia, indicazioni per esercizi utili (asana, pranayama). Con cenni di fisiologia sottile e filosofia dello yoga. di Gianni Da Re Lombardi I capitoli Chakra - introduzione pratica generale Muladhara, il chakra della base Svadhisthana, il chakra della creatività e del sesso Manipura, il chakra dell’energia e del calore Anahata, il chakra del cuore Vishuddhi, il chakra della conoscenza e della comunicazione Ajna, il chakra della mente sottile e della spiritualità Sahasrara, la porta dell’universo spirituale Questa facile guida ai Chakra e ai loro significati contiene anche informazioni utili sulle posizioni yoga (asana) e sugli esercizi di respirazione (pranayama) di volta in volta correlati con ogni singolo chakra. Le posizioni sono indicate in modo sommario, partendo dal presupposto che il lettore le conosca già o le abbia praticate nell’ambito di un corso di yoga. Per approfondire i dettagli delle posizioni consiglio di rivolgersi al proprio insegnante, oppure cercare su Internet. Due siti particolarmente autorevoli e affidabili per le descrizioni delle posizioni sono quelli di Yoga Journal Italia (in Italiano) e Yoga Journal Usa (in inglese). http://www.yogajournal.it/ (italiano) http://www.yogajournal.com/ (US English) Molto utile anche http://www.yoga.it/ Chakra - introduzione pratica generale Chakra significa cerchio o vortice. I chakra costituiscono nodi significativi e di alto valore simbolico del cosiddetto corpo sottile, uno dei costituenti immateriali del corpo umano, o più propriamente alcuni degli involucri di una stratificata rappresentazione simbolica ed esoterica dell'essere umano secondo la filosofia indiana. Questi diversi livelli vanno dal corpo fisico e visibile, quello che nutriamo col cibo, fino al corpo della beatitudine assoluta. Il corpo sottile comprende gli involucri invisibili del nostro corpo, quelli che vanno oltre il corpo visibile. I sei involucri o livelli del corpo umano (kosha) Annamaya-kosha - il corpo visibile, quello che nutriamo con il cibo e l'acqua che ingeriamo attraverso la bocca, l'involucro più esterno dei cinque kosha. Pranamaya-kosha - Il corpo dell'energia vivente, senza la quale Annamaya-kosha muore e si disintegra nella dissoluzione biologica. Manomaya-kosha - Il corpo mentale, livello che potrebbe essere assimilato all'insieme di percezioni e di pensiero del nostro sistema nervoso, inteso come vita mentale, particolarmente quella inconscia. Vijnanamaya-kosha - l'involucro della conoscenza, ovvero le percezioni sensoriali (che alimentano anche Manomaya-kosha) e la vita mentale superiore e consapevole. Anandamaya-kosha - il livello della beatitudine. Questo involucro interno esiste per tutti, ma può essere percepito consapevolmente solo dagli illuminati, coloro che hanno trasceso l'ego e superato la falsa identificazione con gli altri involucri che sono appunto involucri ma non sono lo spirito, il sé assoluto. Le principali fonti sanscrite di filosofia yoga sul tema sono tre opere che molti praticanti di yoga conoscono, almeno per sentito dire: Hatha Yoga Pradipika, Shiva Samhita, e infine la meno nota Satchakra- nirupana, divulgata in occidente all'inizio del XX secolo da Arthur Avalon, pseudonimo del giudice orientalista e sanscritologo Sir John Woodroffe. Se consideriamo strana questa rappresentazione del corpo umano, dobbiamo tenere conto che anche la filosofia occidentale (e persino la medicina scientifica) opera rappresentazioni analoghe. Ad esempio parliamo di corpo, di sistemi all'interno del corpo, di animo (gli "stati d'animo), di mente, di intelligenza, di anima, di spirito, ma anche di emozioni e sentimenti. Alcune di queste rappresentazioni sono oggettivamente visibili, come il corpo e i suoi arti, oppure sono facilmente smontabili in pezzi, come polmoni e trachea del sistema respiratorio, o l'orecchio. Altre sono rappresentazioni convenzionali: ad esempio, persino il sistema nervoso, per quanto oggettivamente studiato dalla scienza medica e dalla biologia, difficilmente può essere "asportato" e separato da un corpo, senza contare che è il sistema fisico più misterioso per il suo collegamento con la spiritualità. Per esempio, l’importantissima parte del sistema nervoso che innerva e fa funzionare l’intestino è separabile dall’intestino? Il sistema nervoso umano, fra le altre cose, produce i pensieri, ma nessuno ha mai visto un pensiero, né lo ha posto su un tavolo operatorio per esaminarne l'interno. I chakra non sono visibili e, facendo l'autopsia a una persona, non si trovano. Questo fa sbrigativamente concludere gli scettici che non esistono. In realtà le cose in cultura, filosofia e simobologia, non sono così binarie, o bianche o nere. Come già visto, anche la cultura occidentale è piena di concetti astratti che non esistono nella materia, non possono essere individuati in un'autopsia, ma che nondimeno ci aiutano a capire la realtà e rappresentarla. Lo stesso criterio con cui gli scettici liquidano sbrigativamente i chakra può essere usato per liquidare l'intelligenza, lo spirito, la vita, tutte cose che nessuno ha mai individuato in nessuna autopsia e nessuno, almeno per ora, è in grado di distillare e presentarle al pubblico sotto forma di principio attivo. Persino il pensiero e le emozioni sono, alla fine, esperienze personali che nessuno è in grado di estrarre dal sistema nervoso per farle vedere in televisione. Che a sua volta è una rappresentazione luminosa su uno schermo, e non è “la realtà”. Sappiamo però, grazie a un'esperienza diretta che nessuno è in grado di presentare sotto un microscopio, che esiste una dimensione spirituale dell'essere umano. Filosoficamente possiamo ipotizzare che sia una pura illusione autosuggestiva, oppure la percezione di una realtà assoluta che va oltre la realtà visibile e toccabile con occhi e mani. Per il momento non siamo in grado di saperlo. L'anatomia sottile delle tradizioni indiane e buddiste sono un modo per tentare di rappresentare e comprendere una parte di questa realtà assoluta che si trova al di là dell'apparenza fisica. Il fatto che non sia perfettamente fattuale di fronte a uno strumento sottile ma limitato come il bisturi dell'anatomo-patologo non significa che questa rappresentazione non possa comunque essere di aiuto per comprendere meglio sé stessi e la vita. Il corpo sottile di cui fanno parte i chakra è il corpo in cui, attraverso migliaia di canali detti nadi (termine sanscrito femminile), passa la forza vitale chiamata prana. È quindi l'essenza stessa della vita: quando moriamo, il prana scompare, anzi è proprio la scarsità ed assenza del prana che ci fa prima ammalare e poi morire. Le nadi hanno un ruolo analogo ai meridiani della medicina tradizionale cinese: invisibili canali di comunicazione e di trasporto dell'energia all'interno del corpo. L’importanza del tessuto connettivo Un interessante ipotesi sulla natura di questi canali è stata formulata da James Oschmann (tesi riportata da Paul Grilley in "Yin Yoga") per cui le nadi/i meridiani farebbero parte del tessuto connettivo del corpo, un tessuto estremamente pervasivo che avvolge e compenetra ogni parte del corpo, creando un involucro che dà la forma agli organi, diventando tendini, legamenti e fasce che connettono fra loro muscoli e sistema osseo. Il tessuto connettivo sarebbe quindi un unicum che pervade tutto il corpo e, analogamente al sistema nervoso e circolatorio, ma in modo ancora più pervasivo, ne tiene in comunicazione e contatto tutti gli organi, un po' come l'acqua in una spugna. Se versiamo una goccia d'inchiostro su una spugna bagnata, questa tenderà ad espandersi e colorare parte o tutta l'acqua di cui è imbevuta la spugna. Allo stesso modo quando comprimiamo o sollecitiamo un punto del corpo, il tessuto connettivo trasmette l'eco di questa compressione, con vari livelli di forza, a tutto il corpo. Se questa affermazione può sembrare un po' sproporzionata, basti pensare che un gesto apparentemente ininfluente come tenere la mano a un malato o un infortunato ha un grande effetto di conforto per lui, mentre un massaggio shiatsu può essere un'esperienza rigenerante oppure, al contrario, per chi non è abituato oppure ha fisico indebolito da scarso esercizio fisico e una dieta inappropriata, un'esperienza troppo forte che può talvolta provocare febbre per reazione. Chakra e reincarnazione Nel corpo umano i Chakra sono innumerevoli. I principali e più conosciuti sono sette: sei lungo la colonna vertebrale, e il settimo alla sommità della testa. Altri Chakra inferiori, condivisi con il mondo animale, si trovano all'altezza delle ginocchia, delle caviglie, delle braccia, ma non vengono normalmente considerati negli esseri umani perché rappresentano livelli di evoluzione che sono già stati superati proprio per il fatto di essere nati uomini o donne e non cani, gatti o formiche. I Chakra fanno quindi parte di un percorso di evoluzione intrapreso in vite precedenti, e da completare in vite future. Questo introduce un altro discorso spinoso per molti occidentali, sia gli atei razionalisti, sia i credenti delle varie religioni: quello della reincarnazione. Il concetto di reincarnazione non deve essere interpretato dogmaticamente, perché allo stato attuale delle conoscenze, solo morendo, tornando in vita e conservando il ricordo di quel che è avvenuto è possibile sapere con certezza come stanno le cose, smentendo o confermando le diverse teorie. Tre ipotesi sulla reincarnazione Per chi non ha questo privilegio le ipotesi di lavoro sulla