COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 31 del 06 Giugno 2011 (o.d.g. 4 del 06 Giugno 2011)

OGGETTO: Comune di Brogliano (VI). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 06 giugno 2011 come da nota n. 263551 del 01.06.2011 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione; – Il Comune di Brogliano (VI) con note n. nota del 04.03.11 nota del 16.03.11 n.3052 del 25.03.11 nota del 13.04.11 n. 5391 del 20.05.11, ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; – Il Comune di Brogliano ha approvato con DGC n. 85 del 12.04.06 il “Documento Preliminare e lo schema di accordo di pianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio comunale; L’accordo di copianificazione tra il Comune di Brogliano, la Provincia di e la Regione per la redazione del PAT in esame è stato sottoscritto in data 30.11.07. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PAT, oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. Il Comune di Brogliano con DGC n. 45 del 19.04.10 ha espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione. Il Comune di Brogliano con DCC n. 9 del 19.04.10 – ha adottato il Piano di Assetto del Territorio Comunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04. Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio del Comune, Bur n. n. 42 del 21.05.10 e sui quotidiani “Il Corriere del Veneto” e “Corriere della Sera” del 21.05.10. Come emerge dalla attestazione del Responsabile dell’Ufficio Tecnico, inviata dal Comune di Brogliano con nota n. 3320 del 31.03.2010, sono pervenute complessivamente n. 29 osservazioni di cui n. 8 sono riferibili a questioni ambientali e riguardano in maniera indiretta il Rapporto Ambientale.

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale VAS, con parere n. 63 del 20.09.2007, aveva espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sulla relazione ambientale allegata al documento preliminare per la redazione del Piano di Assetto Territoriale Comunale del Comune di Brogliano.

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il Comune di Brogliano si estende su un’area di 12,15 kmq, sul versante destro del settore meridionale della Valle del torrente Agno, alle estreme propaggini orientali dei Monti Lessini. UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 1

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Esso confina a nord con il Comune di e , a sud e ovest con il Comune di e ad est con il Comune di . Il territorio comunale è in prevalenza costituito da rilievi collinari (90%), con estensione altimetrica compresa tra i 160 m e gli 825 m. É proprio il particolare rapporto tra morfologia del territorio e le principali “vie” di comunicazioni ad aver determinato una struttura insediativa convergente sui centri principali di Brogliano e Quargnenta, attorno ai quali gravitano le contrade e i nuclei rurali che presidiano il territorio. In particolare la fascia pianeggiante si estende per circa 200 ha comprendendo il centro di Brogliano. L'alveo del torrente Agno spezza la continuità del territorio determinando una immediata selezione dei percorsi stradali (un solo ponte attraversa il torrente in ambito comunale) che, da un lato, ha condizionato lo sviluppo insediativo del capoluogo e, dall’altro, ha indotto la prevalente localizzazione delle attività produttive sulla sponda sinistra dell’Agno proprio grazie alla migliore accessibilità dalla SS246. Viabilità e infrastrutture Per quanto riguarda il sistema viario, il Comune di Brogliano è percorso trasversalmente dalla SP38 “della Selva” che collega l’abitato di (e dunque la valle del ) a quello di Cornedo Vicentino, attraversando la frazione di Quargnenta. Da questa, in località Marzari, si stacca la SP39 che oltrepassando il Capoluogo ed il torrente Agno si innesta sull’ asse della ex SS246. Entrambe queste direttrici sono intercettate dalla SP102 “di S. Martino” che, con andamento pressoché parallelo a quello dell’Agno, collega l’abitato di Trissino a Cornedo passando attraverso il centro di Brogliano. Su questa armatura si articola un reticolo stradale minore che mette in comunicazione le contrade ed i nuclei rurali con la viabilità principale e i centri di Brogliano e Quargnenta.

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO La crescita economica e demografica del comune, avvenute gradualmente su tassi mediamente inferiori rispetto a quelli dei comuni limitrofi, ha comportato un’edificazione per aggregazione e per "opportunità insediative" legate alla disponibilità contingenti, che non sono sempre riuscite a riconoscersi in un razionale modello insediativo. Viene peraltro rilevato come negli ultimi anni, anche grazie alle possibilità offerte dal PRG, si sia registrata una marcata accelerazione dei tassi di sviluppo edilizio del Comune che hanno portato ad un significativo incremento della popolazione residente, passata dai 2.800 del 1999 agli oltre 3.300 abitanti attuali con una crescita pari a circa il 18% in sei anni. La zona collinare, trattandosi di un comprensorio agricolo (coltivazioni di vigneto e frutteto alle quote più basse, a prato/pascolo e bosco a quelle più elevate), ha subito il progressivo abbandono delle contrade. Pertanto, le scelte in materia di pianificazione urbanistica hanno cercato di conciliare la necessaria tutela dei manufatti di antica origine con la loro trasformazione per favorire la permanenza della popolazione originaria. La zona collinare rischia infatti di consolidare una condizione di sostanziale “marginalità” nei confronti della pianura industrializzata, che si traduce ancora nell’abbandono delle contrade e/o nel loro recupero essenzialmente come seconde case. Sotto l’aspetto paesaggistico–ambientale il territorio comunale, pur non presentando ambiti e/o emergenze di particolare pregio, appare nel complesso ancora abbastanza integro con un buon equilibrio tra zone naturali e quelle agricole. Un paesaggio con ampie fasce boscate, i caratteristici terrazzamenti e le brevi piantate a vite e gelso.

− STATO DELL’AMBIENTE Il Rapporto Ambientale non riporta l’aggiornamento del quadro conoscitivo ambientale contenuto nel Rapporto Ambientale Preliminare, sul quale la Commissione VAS aveva espresso parere favorevole n. 63 del 20.09.2007 prescrivendo, tra l’altro, di “sviluppare adeguatamente i capitoli relativi alle varie componenti ambientali confrontandoli con quelli sviluppati per l’elaborazione del PAT e, ove necessario, indagarli ulteriormente” (vedi prescrizione n. 4 del parere).

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Con nota prot. n. 162387 del 04.04.2011 questa Commissione chiedeva, pertanto, di fornire gli opportuni chiarimenti/approfondimenti in merito all’aggiornamento del quadro conoscitivo ambientale. In sede dell’incontro tenutosi con l’Autorità Procedente ed il valutatore in data 30.03.2011 è stato chiarito che l’approfondimento dello stato attuale dell’ambiente è avvenuto mediante una metodologia di analisi che si avvale del modello DPSIR e individua specifici indicatori per misurare gli aspetti caratterizzanti le diverse matrici ambientali. Il valutatore chiarisce che tale analisi, pur differenziandosi nella forma da quella compiuta per il Rapporto Ambientale Preliminare, ne approfondisce i contenuti. Ne consegue una descrizione dello stato dell’ambiente compiuta attraverso il giudizio assegnato all’indicatore e alla relativa componente ambientale. Con nota del 13.04.2011 acquisita al prot. n. 183273 del 14.04.2011 il Comune ha trasmesso delle integrazioni al Rapporto Ambientale inerenti il Quadro Conoscitivo, delle quali di seguito viene riportata una sintesi per ciascuna componente ambientale: Fattori climatici La definizione delle caratteristiche meteoclimatiche del territorio di Brogliano deriva dalla rielaborazione dei dati rilevati nella vicina stazione di Trissino dalla rete di monitoraggio ARPAV. In particolare i parametri analizzati sono: precipitazioni, radiazione solare, temperatura e direzione dei venti. Tutti i dati si riferiscono al bollettino elaborato il 23 aprile 2008 basato sui rilevamenti effettuati tra il 1996 e il 2007. Precipitazioni Nell’arco temporale 1997-2007 il livello delle precipitazioni medie raggiunge la quota di 1029 mm, rilevando una generale diminuzione dei valori relativamente agli ultimi anni analizzati. L’andamento della quantità media annuale di piogge durante il decennio considerato può essere rappresentato con una curva di tendenza lineare decrescente. Le precipitazioni registrate negli ultimi anni risultano inferiori al valore medio evidenziato da ARPAV per la fascia pedemontana compresa tra 1000 e 1200 mm. Tutta la fascia prealpina, nella quale si colloca anche il Comune di Brogliano, rimane la più piovosa, con alcune punte di intensità giornaliere particolarmente elevate, soprattutto nelle zone nord-occidentali della Provincia di Vicenza. Radiazioni solari La radiazione solare media registrata nel decennio considerato è pari a 4.617 MJ/mq, con valori fluttuanti e una tendenza all’aumento del livello di radiazione solare. Si tratta di un fenomeno di dimensioni planetarie che appare come la conseguenza più immediata dell’aumento dei gas climalteranti e del problema comunemente conosciuto come “buco dell’ozono”. Temperatura Le temperature minime registrate nel decennio analizzato si assestano sul valore di 9,2°C. Rispetto a tale valore, si registra uno scostamento anomalo in corrispondenza dell’anno 2006, quando le temperature minime si elevano di 4°C rispetto al valore medio, toccando 13°C. Si tratta di un evento registrato nell’intera regione che ha determinato temperature medie superiori alla norma. In ogni caso è possibile evidenziare un aumento delle temperature medie negli ultimi anni analizzati. La media delle temperature massime calcolare per il decennio analizzato è di circa 17°C. Dalla distribuzione dei valori di temperatura su base stagionale si evince che, per quanto riguarda i valori massimi in estate, le temperature più elevate vengono misurate con punte superiori a 27°C. Il territorio comunale appartiene alla fascia pedemonatana, a nord della quale la temperatura diminuisce abbastanza regolarmente con la quota. I dai raccolti negli ultimi anni segnalano un innalzamento delle temperature massime estive mediamente tra i 28 e i 30°C. Direzione dei venti Il bacino dell’Agno è abbastanza protetto dalle masse d’aria fredda invernali, di provenienza continentale. Gli effetti dell’alternarsi delle brezze di monte e di valle, provocando un energico rimescolamento degli strati inferiori dell’atmosfera, hanno come effetto l’attenuazione degli eccessi termici. La brezza ascendente è anche causa di condensazione dell’umidità sui versanti più elevati della testata della valle. Ozono UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 3

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Il livello di ozono è monitorato in corrispondenza della stazione di monitoraggio ARPAV di Valdagno. Il valutatore afferma che la validità dei dati rilevati da questa stazione anche per la realtà di Brogliano viene in questo caso rafforzata dal fatto che l’analisi dei livelli di ozono appare significativa a livello sovralocale. Acqua Reti acquedottistica e fognaria La maggior parte degli edifici civili e industriali risulta servita dalla rete fognaria. Tuttavia viene evidenziato che vaste porzioni di territorio non sono raggiunte da tale servizio, in particolare l’ambito collinare, dove la presenza di nuclei e case sparse non garantisce l’efficienza dei servizi di rete. È proprio l’ATO 4 a dimostrare le maggiori problematiche. In ambito collinare le condotte fognarie si estendono fino a giungere a Quargnenta, il maggiore centro abitato collinare. Rimangono esclusi dal servizio un numero seppur limitato di piccoli nuclei rurali o case sparse. Ciò porta il valutatore a considerare nettamente positivo, quindi BUONO, il servizio fornito agli ATO 1, 2 e 3 dove la percentuale di utenze servite dalla rete pubblica è stimata pari al 95%, e CATTIVO quello relativo all’ATO 4. Al contrario, la rete acquedottistica copre tutto il territorio comunale. Suolo e sottosuolo Cave, discariche, siti inquinati e allevamenti zootecnici Come emerge dall’analisi geologica che accompagna il P.A.T. nel territorio di Brogliano si rilevano alcune forme di dissesto di origine antropica, quali riporti di terreno provenienti da scavi e siti di concessione mineraria. Per quanto riguarda i primi, vengono rilevate due formazioni, in località Boleo e Tomba, in corrispondenza dei quali lo spessore del terreno di riporto risulta essere di circa 5 -7 metri. Non di rado tali ambiti sono caratterizzati da evidenti segni di instabilità e pertanto queste aree sono state vincolate dal Piano ai fini edificatori. La loro presenza ed estensione è stata opportunamente valutata mediante l’indicatore relativo al rischio idrogeologico. A fronte delle analisi specialistiche effettuate, tali siti sono assimilabili ad ambiti soggetti ad instabilità idrogeologica e non a discariche o siti inquinati, che, peraltro, risultano assenti nel territorio comunale. In relazione alla presenza di cave, emerge la presenza di alcune concessioni minerarie decadute da anni e non più in attività nel settore pedemontano. Per quanto riguarda la presenza di allevamenti, il settore zootecnico è rappresentato da due insediamenti principali che si occupano di bovini da carne, e da altri 3 o 4, secondari per numero di capi e/o discontinuità nell’arco dell’anno, dei quali uno ha sede aziendale fuori comune e si occupa di avicoli. Il valutatore afferma che, in ogni caso, non si rilevano allevamenti che possano essere connessi al rischio di percolazione di azoto nel sottosuolo. Agenti fisici Radiazioni ionizzanti Il valutatore motiva il mancato approfondimento, tramite appositi indicatori, del tema radiazioni ionizzanti con particolare riferimento alle concentrazioni di gas radon, in quanto non rappresentano un elemento di criticità per il territorio in esame e precisa che i dati messi a disposizione da ARPAV escludono rischi per il territorio in esame così come espresso dalla DGRV 79/2002. Radiazioni non ionizzanti Dal Rapporto ambientale Preliminare si evince che lo 0,50% di abitazioni è compresa nella fascia con valore del campo elettromagnetico al di sotto di 0,2 µT, lo 0,17% nella fascia di 3 µT e il 0,10% nella fascia di attenzione di 10 µT. Trattandosi di quote modeste non viene attribuito un giudizio cattivo agli ATO interessati dalla presenza di elettrodotti (ATO 4.1, 4.2 e 3), come emergerebbe dai criteri di giudizio contenuti nella scheda descrittiva dell’indicatore, ma MEDIOCRE. Il restante territorio comunale viene invece considerato BUONO. Inquinamento acustico Le attività produttive e le infrastrutture stradali rappresentano le uniche fonti di criticità acustica presenti nel territorio comunale. Inquinamento luminoso

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Per quanto riguarda l’aumento della brillanza totale rispetto alla naturale, il territorio di Brogliano si colloca nella fascia che interessa la zona pedemontana, che presenta minori criticità rispetto alle aree urbane e dei grandi centri abitati. In questo ambito si registra infatti un aumento della brillanza naturale tra il 100% e il 300%. Energia In relazione ai consumi energetici non vengono forniti dati a livello comunale, ma a livello dell’intera Provincia di Vicenza. In linea generale la Provincia di Vicenza si colloca tra quelle con i più elevati consumi energetici, seconda solo alla provincia di Venezia. La maggior quota di energia consumata fa capo al settore dell’industria, mentre sono praticamente assenti i consumi riconducibili all’agricoltura.

− CRITICITA’ AMBIENTALI Aria • Elevate concentrazioni di PM 10 , anche se non oltre il limite stabilito dalla legge, dovute all’intenso traffico veicolare. Tale criticità è amplificata in corrispondenza delle aree urbanizzate collocate lungo tali assi. (Indicatore: Livello di Polveri sottili). Acqua • Totale assenza in ambito collinare di rete fognaria a servizio delle contrade e dei nuclei abitati più periferici. (Indicatore: Copertura della rete fognaria). • Scarsa funzionalità dell’impianto di depurazione di Trissino. Tale struttura soffre da un lato della presenza del polo conciario, dall’altro della presenza di picchi di portata che rendono difficoltoso il trattamento dei reflui. (Indicatore: Grado di saturazione del depuratore – Matrice Acqua). • Elevati consumi idrici (Indicatore: Consumi d’acqua pro capite) Suolo e sottosuolo • Elevato rischio idrogeologico: estese e diffuse aree soggette a frana ed erosione, in particolare in territorio collinare. Spesso tali degradi possono interferire con elementi di natura antropica, incrementando il grado di rischio ed essi connesso. (Indicatore: Rischio idrogeologico) • Presenza di edilizia diffusa; elevata diffusione insediativa in tutto il territorio comunale. Patrimonio culturale, architettonico, archeologico e Paesaggio • Elevati livelli di artificializzazione nell’ambito produttivo caratterizzato, • Elevati livelli di frammentazione nell’ambito pianeggiante del lungo Agno. • La continuità dell’ambito agricolo risulta interrotta dalla presenza di edilizia periurbana diffusa. Ciò comporta una frammentazione paesaggistica. • Degrado del patrimonio architettonico e culturale: progressivo abbandono delle antiche contrade e degli elementi di valenza architettonica e culturale ad esse connessi. Tale criticità si localizza nel territorio collinare dove le particolari condizioni urbanistiche (derivanti dalla scarsa accessibilità ai principali servizi, nonché dalla presenza di vincoli “soffocanti”) favoriscono questo processo. (Indicatore: Patrimonio insediativo storico e tradizionale) Agenti fisici • Potenziale presenza di aree con elevato inquinamento acustico: il comune di Brogliano non è ancora dotato di Piano di Classificazione Acustica, anche se in fase di elaborazione; • Potenziale presenza di aree caratterizzate da livelli di emissione acustica superiori a quelli accettabili in relazione alla destinazione d’uso prevalente o alla presenza di elementi sensibili, in particolare negli ambiti residenziali in prossimità delle principali infrastrutture viarie o delle maggiori aree produttive. (Indicatore: Stato di attuazione della zonizzazione acustica). • Presenza di fonti di emissione di radiazioni non ionizzanti: la presenza di linee elettriche ad alta tensione in prossimità di nuclei abitati (Quargnenta) provoca l’alterazione dei campi elettromagnetici con potenziali effetti sulla salute umana, anche se le fasce di inedificabilità sono nella gran parte dei casi rispettate. (Indicatore: Linee elettriche ad alta tensione ed edifici nelle vicinanze degli elettrodotti) Biodiversità • Elevati livelli di artificializzazione nell’ambito produttivo caratterizzato, • Elevati livelli di frammentazione nell’ambito pianeggiante del lungo Agno. UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 5

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• La continuità dell’ambito agricolo risulta interrotta dalla presenza di edilizia periurbana diffusa. Ciò comporta una frammentazione ambientale. Energia • Bassa efficienza del patrimonio edilizio e della rete di illuminazione pubblica. (Indicatore: Patrimonio edilizio). • La rete di illuminazione pubblica non risulta completamente adeguata alle recenti esigenze in campo energetico (Indicatore: Analisi dei corpi illuminanti). Popolazione • Scarsa accessibilità ai servizi di prima necessità in aree collinari: la pressoché totale assenza di servizi di prima necessità in prossimità dei nuclei insediativi posti in ambito collinare favorisce l’abbandono dello stesso. (Indicatore: Livello di servizio della popolazione). Sistema relazionale • Presenza di nodi viari critici: si rileva la presenza di un unico nodo viario critico in corrispondenza dell’immissione dal centro abitato di Brogliano nella S.P. 246 in particolare nelle ore di punta. (Indicatore: Nodi critici della viabilità)

− OBIETTIVI E AZIONI DEL PAT Nel Rapporto Ambientale vengono individuati i seguenti obiettivi del PAT: Sistema ambientale • Salvaguardia e miglioramento del sistema idrografico superficiale • Individuazione e monitoraggio di possibili fonti di inquinamento • Conservazione del paesaggio agrario e della relativa biodiversità • Tutela e miglioramento dei boschi, dei pascoli della zona collinare • Individuazione degli elementi di particolare valore • Definizione delle aree a maggior rischio di dissesto idrogeologico Sistema insediativo • Recupero del patrimonio esistente con opportune incentivazioni • Tutela degli elementi di interesse storico • Riconversione e riqualificazione dei fabbricati produttivi in zona impropria e degli elementi di degrado • Localizzare le nuove espansioni a completamento-ricucitura dell’esistente, favorendo il riequilibrio della dotazione di aree a servizi • Contenimento dello sviluppo insediativo sparso lungo la viabilità • Adeguamento e valorizzazione degli spazi pubblici • Riordino delle zone produttive esistenti e adeguamento del sistema infrastrutturale di supporto • Sostegno delle attività turistico-ricettive e sviluppo di modelli culturalmente avanzati Sistema dei servizi e della viabilità • Sviluppare e riqualificare i poli ad elevata specializzazione e programmarne di nuovi • Adeguamento del sistema infrastrutturale, migliorandone la funzionalità e riducendo le interferenze con i centri abitati • Individuazione di opere di mitigazione delle nuove opere • Definire un sistema di mobilità ciclabile e pedonale Si riporta di seguito l’elenco delle azioni di piano contenute nel Rapporto Ambientale. Sistema ambientale • Individuazione e tutela delle invarianti di natura paesaggistica, storico – monumentale, ambientale e degli ambiti di interesse storico – testimoniale oltre che di salvaguardia agricolo- produttiva; • Tutela delle visuali significative verso il territorio aperto, mitigazione, tramite barriere vegetali o altri dispositivi, degli impatti visivi determinati dalla presenza degli insediamenti sul contesto agricolo; • Eliminazione degli elementi di degrado PS1 – Ambiti di specifico interesse paesistico;

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• Recupero e valorizzazione della rete di percorsi rurali Tutela e sviluppo delle attività agricolo- produttive salvaguardando le aziende agricole ivi operanti e promovendo l’impiego di colture e tecniche di conduzione che consentono di potenziare la biodiversità; • Manutenzione ed adeguamento della rete idrografica; • Individuazione delle aree soggette a dissesto, attivazione di interventi di risanamento e sicurezza; • Valorizzazione e potenziamento della rete ecologica; • Predisposizione di dispositivi specifici per la mitigazione degli impatti visivi, acustici e di eventuale inquinamento da polveri, a perimetro degli insediamenti produttivi, in particolare in prossimità degli insediamenti residenziali e gli impianti sportivi; Sistema insediativo • Recupero del patrimonio edilizio esistente con particolare riferimento al tessuto storico; • Individuazione e tutela degli elementi di interesse storico; • Riconversione e riqualificazione dei fabbricati produttivi ricadenti all’interno della struttura insediativa, e delle opere incongrue in generale; • Localizzare le nuove opportunità di sviluppo residenziale a completamento dell’esistente favorendo il riequilibrio dei servizi; • Contenimento dell’edificazione diffusa in territorio aperto; • Riordino funzionale e strutturale delle zone produttive esistenti; • Adeguamento del sistema infrastrutturale di supporto; Sistema dei servizi e della viabilità • Sviluppo e qualificazione delle attrezzature esistenti; • Recepimento della viabilità di livello sovra comunale; • Razionalizzazione del sistema della viabilità locale e dei collegamenti con la viabilità sovra comunale; • Adeguamento della rete di percorsi ciclabili e pedonali.

− PROCESSO DI CONCERTAZIONE/CONSULTAZIONE Con nota del 16.03.2011 acquisita al prot. n. 142307 del 23.03.2011 il Responsabile dell’Ufficio Tecnico ha dichiarato che “per consentire il corretto svolgimento delle attività di consultazione e partecipazione è stato considerato il termine di 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso di deposito ai fini della consultazione della proposta di piano e del Rapporto Ambientale presentati e della presentazione di osservazioni”. Con successiva nota del 13.04.2011 acquisita al prot. n. 183273 del 14.04.2011 il Comune ha trasmesso copia della nota del 31.03.2011 con la quale il responsabile dell’Ufficio Tecnico ha dichiarato che “durante la fase di formazione del Piano la concertazione e partecipazione è stata attivata tramite: • presentazione al Consiglio Comunale (aperto al pubblico) della bozza di progetto del PAT e della V.A.S. presso la sede municipale in data 03.08.2009; • presentazione al Consiglio Comunale (aperto al pubblico) del progetto del PAT e della V.A.S. presso la sede municipale in data 13.04.2010.”. Il valutatore afferma, in coerenza con quanto sopra esposto, che Il processo partecipativo e concertativo si è svolto in due momenti ben precisi del processo di pianificazione: durante la fase preliminare e durante la fase di formazione del Piano e del Rapporto Ambientale. Fase Preliminare Durante questa fase sono stati innanzitutto invitati gli Enti portatori di interessi pubblici e le Associazioni economiche e sociali, nonché portatrici di interessi rilevanti o diffusi. Per tali soggetti sono stati organizzati due distinti incontri. In data 5/12/2006 si è svolto un incontro con gli Ordini Professionali, mentre in data 06.12.2006 si è svolto un incontro con gli Enti oggetto di interesse pubblico, Associazioni economiche e sociali, portatrici di rilevanti interessi o interessi diffusi. Secondariamente sono stati programmati due incontri di presentazione alla popolazione, attraverso la pubblicazione di avvisi pubblici, tenutesi il 06.05.2007 e il 07.05.2007.

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Durante questi incontri sono state illustrate le innovazioni apportate dai nuovi strumenti di pianificazione e sono stati esposti gli obiettivi contenuti nel Documento Preliminare. Fase di formazione del Piano A seguito dell’adozione del Documento Preliminare, l’Amministrazione Comunale ha ritenuto opportuno indire un Consiglio Comunale (aperto al pubblico) durante il quale sono stati presentati la bozza di progetto del PAT e i primi esiti della VAS. Tale incontro si è svolto in data 03.08.2009. A questo è succeduto un secondo Consiglio Comunale (anch’esso aperto al pubblico) dedicato alla presentazione del progetto di PAT e della VAS. In entrambi i casi il progetto di Piano e gli esiti della V.A.S. sono stati illustrati con l’ausilio di presentazioni in power point predisposte dai professionisti. Il valutatore afferma che in relazione al riscontro positivo emerso durante l’ultimo incontro si è provveduto all’adozione della documentazione ed evidenzia che entrambi i processi non hanno portato all’identificazione di vere e proprie alternative e a significativi contributi verso le tematiche trattate.

− AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI E DIMENSIONAMENTO DEL PIANO Il piano identifica cinque Ambiti Territoriali Omogenei, per ciascuno dei quali si riporta di seguito la descrizione dei caratteri fondamentali e il dimensionamento previsto dal Piano. A.T.O. 1 – Sinistra Agno L’A.T.O. n. 1 comprende la fascia di pianura che si estende ad est del torrente Agno fino al limite del confine comunale. L’ambito è tagliato trasversalmente dalla SP 39, a cavallo della quale si è sviluppato un aggregato residenziale che si configura come una sorta di prolungamento dell’abitato di Brogliano. A nord si sviluppa la zona produttiva del Comune di cui il P.R.G. vigente prevede l’ulteriore ampliamento. Il territorio agricolo circostante, in prevalenza coltivato a seminativo, non presenta particolari elementi di pregio ambientale e/o produttivo. Nella fascia a sud della provinciale viene inoltre segnalata la presenza di alcuni insediamenti produttivi di medie dimensioni. Carico insediativo aggiuntivo: residenziale mc 12.450 produttivo mq 85.000 Abitanti teorici: residenti n. 256 aggiuntivi n. 50 totale n. 306 A.T.O. 2 – Brogliano L’ATO 2 comprende la fascia di pianura alla destra orografica del torrente Agno ed i primi versanti collinari con il Monte Bregonza. Nella fascia di pianura si è sviluppato il centro di Brogliano capoluogo ove si concentrano la maggior parte delle attrezzature pubbliche (uffici comunali, scuole, impianti sportivi…). I rilievi collinari sono invece caratterizzati da una diffusa edificazione che a partire dai nuclei originari si è poi dilatata spesso senza un contestuale adeguamento della rete viaria ed infrastrutturale. Il territorio pianeggiante situato sia a nord che a sud del capoluogo risulta in prevalenza ancora utilizzato a fini agricoli. La presenza di insediamenti produttivi in zona impropria appare nel complesso circoscritta ad alcuni episodi peraltro di limitate dimensioni o, comunque, in via di dismissione. In prossimità del confine nord (con il Comune di Cornedo) viene invece segnalato l’importante complesso storico-monumentale della Pieve di S. Martino. L’ATO è attraversato in direzione nord sud dalla SP102 di S. Martino che nel centro di Brogliano si interseca con la SP39, che a sua volta si collega alla ex SS246. Carico insediativo aggiuntivo: residenziale mc 250.245 turistico mc 2.500 Abitanti teorici: residenti n. 2.486 UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 8

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA aggiuntivi n. 1.005 totale n. 3.491 A.T.O. 3 – Quargnenta L’ATO 3 comprende l’abitato di Quargnenta oltre agli aggregati che si sono sviluppati lungo i principali assi stradali (ed in particolare lungo l’asse della SP38) dalla contrada Marzari di sotto all’aggregato della Campagnola. Oltre all’insediamento urbano vero e proprio l’ATO comprende il Colle di Quargnenta ed alcuni appezzamenti agricoli posti a ridosso dell’abitato che per la loro localizzazione si configurano come pertinenziali agli insediamenti esistenti. Si tratta di un ambito fortemente connotato dalla particolare morfologia del terreno e che assume un carattere di pregio paesaggistico in relazione al contesto circostante. L’ATO è attraversato dalla strada SP38 “della Selva” da cui prende origine la strada comunale della Campagnola. Carico insediativo aggiuntivo: residenziale mc 43.575 turistico mc 1.000 Abitanti teorici: residenti n. 432 aggiuntivi n. 175 totale n. 607 A.T.O. 4.1 – Territorio agricolo, Ambiti pedemontani e collinari L’A.T.O. n. 4.1 comprende la gran parte del territorio pedemontano e collinare con l’esclusione dell’abitato di Quargnenta. L’Ambito a prevalente destinazione agricola, si caratterizza per le ampie distese di prati e pascoli coltivati di indubbia valenza paesaggistica oltre che ambientale. I corsi d’acqua, le siepi e le macchie boscate che si sono sviluppate in prevalenza lungo le valli formano una estesa quanto ramificata rete ecologica che costituisce un’importante riserva di naturalità. Per quanto riguarda il sistema insediativo l’ATO è caratterizzata da presenza di un’edificazione sparsa prevalentemente residenziale che si concentra in una serie di aggregati abitativi in prevalenza di origine rurale (contrade o semplici nuclei). I filamenti di più recente edificazione si ritrovano lungo l’asse della strada provinciale della Selva e lungo la strada comunale della Campagnola. L’ambito è attraversato dalle due direttrici principali costituite dalla citata SP38 “della Selva” e dalla SP39, da cui si diparte una fitta rete stradale minore di collegamento tra i vari aggregati rurali e tra questi e il fondovalle. Carico insediativo aggiuntivo: residenziale mc 67.230 Abitanti teorici: residenti n. 524 aggiuntivi n. 270 totale n. 794 A.T.O. 4.2 – Territorio agricolo, Boschi e pascoli montani L’ATO 4.2 comprende la porzione più occidentale del territorio comunale che raggiunge, in corrispondenza del confine comunale con Nogarole, la massima elevazione (850 m). Si tratta di un ambito di rilevante interesse naturalistico ed ambientale caratterizzato da rilievi montuosi quasi interamente coperti da boschi e da macchie prative/pascolive. I versanti che dal Lago di Quargnenta degradano verso nord-est presentano invece una sistemazione tipica della gran parte del restante territorio pedemontano/collinare con ampi prati coltivati segnati da filari e siepi arboree che conferiscono all’ambito anche un’indubbia valenza paesaggistica. Oltre alle casere e ad alcune abitazioni turistiche prevalentemente utilizzate nel periodo estivo si segnala la presenza in località Lago di Quargnenta di una struttura ricettiva con apertura stagionale. Se si esclude la strada comunale che dalla località Casare raggiunge il Lago di Quargnenta e la citata struttura ricettiva, l’ambito è attraversato da alcune strade forestali a fondo naturale in gran parte precluse al traffico veicolare e/o comunque accessibili ai solo frontisti. Carico insediativo aggiuntivo: turistico mc 500 Abitanti teorici: UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 9

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residenti n. 0 aggiuntivi n. 0 totale n. 0

− METODOLOGIA DI VALUTAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI Il metodo di valutazione si basa sul modello DPSIR: Forze Determinanti (D) definiscono Pressioni (P) che alterano lo Stato (S) generando Impatti (I), i quali richiedono risposte (R). Ai fini dell’analisi sono stati individuati specifici indicatori e per ciascuno di essi è stata realizzata una scheda contenente la descrizione dell’indicatore, il peso attribuito (corrispondente alla significatività dell’indicatore in relazione alla matrice considerata), i criteri di valutazione, e le soglie di attribuzione dei relativi giudizi (stabilite a partire da limiti di legge o da standard di qualità definiti in relazione alla realtà territoriale analizzata). In relazione a tali criteri di giudizio, i singoli indicatori sono stati misurati e valutati attraverso l’attribuzione di un giudizio BUONO, MEDIOCRE, CATTIVO. Qualora dal confronto tra le analisi relative allo stato attuale e allo stato futuro determinato dallo scenario di piano, emergesse la permanenza o l’insorgenza di giudizi mediocri o cattivi (quindi negativi secondo il modello di valutazione) relativamente ad uno o più indicatori descrittivi le matrici ambientali, sono previste delle misure di mitigazione. Il Piano individua degli ambiti definiti “contrade” e “nuclei di valore ambientale”, derivanti dalle previsioni del PRG vigente. Tali ambiti si configurano come una rete di centri diffusi all’interno del territorio agricolo collinare. In considerazione dell’importante funzione di presidio del territorio che questi svolgono, l’obiettivo del PAT è quello di assicurare la permanenza della popolazione residente e delle attività insediate, non solo incentivando il recupero del patrimonio edilizio esistente, ma anche consentendo puntuali interventi di ampliamento e di nuova edificazione per soddisfare esigenze abitative di ordine familiare. In relazione alla necessità di mantenere come prioritario l’obiettivo di tutelare tali beni del patrimonio locale, il PAT prevede che gli eventuali interventi di ampliamento e/o nuova edificazione puntualmente definiti dal PI dovranno essere attentamente valutati in rapporto alla struttura del tessuto insediativo, privilegiando il completamento dei nuclei esistenti e riprendere i caratteri tipici dell’architettura rurale tradizionale. Essi dovranno inoltre contribuire all’incremento della dotazione di spazi destinati all’incontro e a funzioni di servizio (parcheggi, verde attrezzato…) e della dotazione di verde urbano, mediante la messa a dimora di essenze arboree ed arbustive tipiche della flora locale. Per le suddette previsioni di piano il valutatore ha individuato delle specifiche misure di mitigazioni: “ si è ritenuto di ribadire in sede di mitigazioni la necessità di vincolare tali possibilità all’effettivo recupero fisico e funzionale di tali ambiti” :

− OPZIONE ZERO L’analisi e la valutazione dell’assetto futuro del territorio emerge dall’accostamento di due scenari alternativi: l’opzione zero e il disegno di assetto del territorio definito dal PAT. Il confronto tra queste alternative è stato fatto in riferimento a macro categorie territoriali: sistema ambientale, insediativo, della viabilità e dei servizi. Il valutatore afferma che lo scenario di piano introduce tematiche nuove rispetto al PRG, e quindi all’Alternativa zero, necessarie rispetto alle esigenze espresse dal territorio, rispondenti a specifici obiettivi di sostenibilità. Per quanto riguarda i carichi insediativi relativi all’opzione zero la capacità residua del PRG vigente è stata stimata considerando le zone C2 non ancora convenzionate alla data di adozione del PAT e i lotti liberi residui e/o le edificazioni puntuali non attuate presenti all’interno delle zone B, C1 ed A2, con i seguenti risultati: ATO 1. Sinistra Agno 2.500 mc ATO 2. Brogliano 15.600 mc ATO 3. Quargnenta 7.250 mc ATO 4. Territorio agricolo 5.400 mc Totale 30.750 mc

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Dalla valutazione dell’opzione zero emerge la conferma delle criticità evidenziate per lo stato attuale e l’inadeguatezza del PRG rispetto alle reali esigenze del territorio. Il valutatore afferma che l’opzione zero è stata valutata con la stessa metodologia con cui è stato valutato il Piano.

− ALTERNATIVE Dal Rapporto Ambientale si evince che per il PAT del Comune di Brogliano la costruzione di alternative di piano appare quantomeno difficile, in quanto la definizione delle scelte strategiche del PAT si fonda su analisi in alcuni casi vincolanti. Il valutatore afferma che l’analisi delle vocazioni, delle fragilità e delle invarianti territoriali, propedeutiche alla definizione delle strategie, ha condotto a scelte inequivocabili e all’individuazione di linee di sviluppo difficilmente reinterpretabili. Considerando le dimensioni e la morfologia del territorio si può condividere la posizione del valutatore, in quanto risulta difficile l’individuazione di diversi scenari di sviluppo strategico. Pertanto, si ritiene che il raffronto della valutazione delle azioni di Piano con l’opzione zero possa ritenersi esaustiva ai fini della verifica della sostenibilità del Piano adottato.

− IMPRONTA ECOLOGICA Per il territorio in esame viene utilizzato come riferimento l’impronta ecologica unitaria calcolata per la Provincia di Vicenza. Tale valore è preferito rispetto a quello nazionale in virtù del peso che assume la variabile localizzativa (nord-est) proprio rispetto agli stili di vita e quindi ai consumi. Il valore dell’Impronta ecologica unitaria utilizzato per la valutazione è quindi pari a 3,34 gha/ab. Lo stesso territorio ha una capacità ecologica che dipende dalle sue dimensioni e caratteristiche che, per Brogliano, e in generale nei territori più antropizzati del mondo, non riesce a rispondere alla domanda misurata. Si evince che se tale dinamica è riferibile all’opzione zero, è possibile affermare che il PAT miri a una riduzione dell’impronta ecologica. Ciò in relazione alla necessità di considerare, come variabili del calcolo del deficit, non solo il numero di abitanti insediabili, ma anche le modifiche alle capacità ecologiche del territorio, in funzione delle scelte di piano (oltre alla trasformazione di territorio da agricolo a urbano, anche la previsione di aree di rinaturalizzazione). Ciò porta a una locale riduzione dell’impronta ecologica, in ogni caso tale da non annullare il deficit che gli stili di vita della società odierna ha accumulato.

− LA COERENZA ESTERNA E INTERNA DEL PIANO Coerenza esterna La verifica di coerenza esterna si basa sull’analisi della corrispondenza tra obiettivi definiti dal PAT e obiettivi definiti dagli strumenti di governo del territorio sovraordinati o di settore. Di seguito si riporta la descrizione degli obiettivi degli strumenti di pianificazione sovraordinata maggiormente significativi ai fini della presente valutazione: • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento; • Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Vicenza; • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera; • Piano Regionale di Tutela delle Acque; • Piano di Sviluppo Rurale Regionale; • Piano d’Ambito; • Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico. Il valutatore afferma che il PAT recepisce le indicazioni progettuali contenute nel PTRC, nel PTCP della Provincia di Vicenza e nel Piano di Assetto Idrogeologico Si evince che il PAT recepisce gli obiettivi del Piano Regionale di Risanamento dell’Atmosfera adottando specifiche misure per la mitigazione della dispersione di inquinanti e gli obiettivi di qualità della risorsa idrica contenuti nel Piano Regionale di Tutela delle Acque.

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Nel Rapporto Ambientale si afferma che Il PAT propone azioni in piena sintonia con le strategie del Piano d’Ambito Bacchiglione e non si pone in contrasto con gli obiettivi del Piano di Sviluppo Rurale. Il valutatore, infine, afferma che nessuna delle azioni di piano si configura come capace di generare interferenze verso i comuni limitrofi e che la scelta di operare in pianificazione concertata garantisce anche la coerenza delle scelte di Piano rispetto alle strategie identificate dagli strumenti di pianificazione dei comuni limitrofi, rispetto ai quali non vengono rilevati elementi di contrasto o di criticità. Coerenza interna La verifica di coerenza interna si basa sulla valutazione delle risposte del PAT alle criticità ambientali emergenti allo stato attuale. Tale valutazione verifica la congruenza tra criticità e obiettivi di piano, tra obiettivi di piano e azioni di piano e tra azioni di piano e criticità ambientali, dimostrando l’assenza di elementi di discordanza tra diagnosi contenuta nel presente Rapporto Ambientale e obiettivi di piano: In generale ogni criticità trova una o più risposte tra gli obiettivi di piano, anche inerenti sistemi territoriali diversi. Il valutatore conclude che è possibile considerare positiva la valutazione di coerenza interna.

− MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI Il valutatore individua le necessarie misure di mitigazione/compensazione, che, in alcuni casi, non sono state recepite dal piano. Si riporta di seguito una sintesi delle azioni di mitigazioni/compensazioni distinte per componente ambientale. Aria • Adozione di opportuni sistemi per evitare la dispersione delle polveri sottili: fasce tampone boscate lungo gli assi a maggiore intensità di traffico. Acqua • Completamento o espansione dei nuclei storici o di edilizia diffusa solo se dotati di un adeguato sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue. • Sistemi di fitodepurazione per le acque caratterizzate da un minor carico inquinante. • Incentivare il recupero e il riutilizzo delle acque di prima pioggia attraverso l’adozione di sistemi integrati alle abitazioni civili o agli edifici produttivi, nonché alle loro pertinenze scoperte. Suolo e sottosuolo • Privilegiare le azioni di recupero e riqualificazione; solo in assenza di spazi di riqualificazione potranno essere definite nuovi ambiti di espansione, che, in ogni caso dovranno interessare aree contermini a quelle già edificate e urbanizzate così da ridurne l’impatto sul territorio; riduzione della superficie agricola a parità di volume edificatorio. • Relativamente al rischio idrogeologico, l’ente di gestione del territorio dovrà promuovere indagini e studi conoscitivi specifici in modo da approfondire questa problematica. Tali studi dovranno essere finalizzati alla realizzazione di uno screening preliminare. Essi dovranno identificare innanzitutto gli ambiti maggiormente problematici, (non solo perimetrare le aree di frana e di erosione, ma soprattutto quelle che risultano connesse alla generazione di tali criticità). A seguire, sarà necessario identificare le categorie di trasformazioni che possono generare interferenze con i fenomeni franosi. Su questo punto gli artt. 5 e 6 delle NTA prevedono di subordinare gli interventi urbanistici in “aree idonee a condizione”, “aree non idonee” e “aree soggette a dissesto idrogeologico” a studi e indagini geologiche ed idrauliche di maggior dettaglio. Agenti fisici • Misurazione del campo elettromagnetico in prossimità di fasce di rispetto, in particolare, per i siti sensibili. Flora, fauna, biodiversità e Paesaggio • Ripristino e qualificazione della vegetazione ripariale del fiume Agno con l’insediamento di adeguate fasce boscate realizzate tramite l’impianto di specie autoctone. • Conservare o ripristinare filari alberati e adeguare da un punto di vista ecologico le aree a verde pubblico, attraverso l’impianto di specie autoctone, singole o associate in siepi

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• Quota di superficie destinata a verde permeabile in profondità nei comparti di nuovo insediamento residenziale e produttivo e, comunque, quota percentuale di superficie destinata a verde sull’intera superficie fondiaria interessata dall’intervento. • Sistemazione a verde di una superficie pari almeno al 20% dell’area complessiva occupata dal parcheggio nella nuova realizzazione o nella sistemazione di parcheggi pubblici o di pertinenza di strutture ricettive/commerciali. • Migliorare l’inserimento delle nuove espansioni produttive o residenziali nel tessuto agricolo circostante, attraverso la conservazione dei caratteri distintivi dei luoghi che si vanno a trasformare e mantenendo singoli esemplari arborei con valenza paesaggistica o ambientale, siepi, filari, particolari coni visuali ecc.. • Coperture verdi nelle zone produttive. • Progressiva sostituzione in ambito collinare dei coniferamenti con specie autoctone. • Salvaguardare i castagneti. • Mantenimento dei prati stabili anche consentendo e favorendo forme di fruizione turistica e ricreativa. Patrimonio culturale, architettonico e archeologico • Favorire tutti gli interventi di nuova edificazione o ampliamento legati al recupero fisico e funzionale del tessuto insediativo e degli edifici esistenti, privilegiando in questi ambiti i nuovi interventi connessi all’esistente e legati dal punto di vista fisico e funzionale alla natura dei luoghi. Popolazione • Potenziamento del sistema dei servizi e loro decentramento. Energia • Attivare, parallelamente agli incentivi già previsti dal PAT, forme di educazione ambientale della popolazione.

− SOSTENIBILITA’ SOCIALE ED ECONOMICA Il valutatore afferma che il PAT, fin dall’inizio, ha fatto proprio il principio dello sviluppo sostenibile, imperniando le proprie scelte sul concetto di sostenibilità sociale ed economica. Il primo elemento che denota tale volontà riguarda la concertazione con i numerosi enti portatori di interessi diffusi, sia alla conclusione del processo di formazione del Documento Preliminare, sia durante l’elaborazione del disegno di piano. Il nuovo piano intende restituire un quadro urbanistico di riferimento per giungere ad una politica abitativa adeguata volta a bilanciare l'offerta di abitazioni e la domanda della popolazione residente, tenendo presente che l’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo di zone residenziali integrate che comprendano, oltre alle abitazioni, quelle attività economiche e/o di servizio compatibili e qualificanti la residenzialità degli insediamenti. Il P.A.T. mira a rendere maggiormente vivibile non solo le aree centrali, ma anche quelle più periferiche. A questo scopo punta l’attenzione sulla mobilità, quindi sulla sicurezza stradale e sulla creazione di un’articolata rete ciclo pedonale, sulla disponibilità di aree verdi, sulle unità di vicinato, sulla disponibilità di servizi, in particolare commerciali. Da un punto di vista economico viene evidenziato come il piano miri al consolidamento delle attività produttive esistenti (che rappresentano una base economica locale e territoriale significativa), nel rispetto di standard ambientali, nonché sociali. In relazione all’obiettivo di potenziamento e qualificazione del tessuto produttivo esistente, il piano prevede la realizzazione di un polo tecnologico, a servizio delle aziende operanti sul territorio. Per quanto riguarda l’economica legata al territorio extraurbano, il PAT pone tra i suoi obiettivi la tutela e valorizzazione delle attività agricolo produttive, oltre che la salvaguarda delle aziende agricole operanti nel settore primario, anche attraverso la diversificazione delle loro attività, quindi delle fonti di reddito. Il piano mira inoltre allo sviluppo della funzione turistico-ricettiva del territorio anche con l’attivazione di nuove forme di ospitalità.

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I principi generali di sostenibilità rispetto ai quali è stata verificata la coerenza degli obiettivi di piano sono quelli indicati dalla Comunità Europea: • Ridurre al minimo l’impiego di risorse energetiche non rinnovabili. • Impiego di risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione. • Corretta gestione delle sostanze e dei rifiuti tossici e pericolosi. • Conservare e migliorare lo stato della fauna e flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi. • Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche. • Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali. • Protezione dell’atmosfera. • Sensibilizzare alle tematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale. • Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile. Inoltre la sostenibilità sociale ed economica delle strategie e azioni di Piano è stata valutata nel Rapporto Ambientale attraverso specifici indicatori.

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Con nota prot. n. 3052 del 25.03.2011 il Comune ha trasmesso copia della dichiarazione di non necessità della procedura di Valutazione di Incidenza ai sensi della D.G.R. 3173 del 10 ottobre 2006, in quanto le azioni di Piano rientrano nella fattispecie di cui al par. 3, lettera B, punto VI della citata delibera (piani, progetti e interventi per i quali non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della Rete Natura 2000).

− PARERI DELLE AUTORITA’ AMBIENTALI Con nota prot. n. 5390 del 20.05.2011 il responsabile dell’Ufficio Tecnico ha dichiarato che, a seguito della nota prot. n. 6983 del 15.07.2010 con cui è stato trasmesso ai soggetti aventi competenza amministrativa in materia ambientale l’avviso di pubblicazione relativo all’adozione del PAT, alla data del 20.05.2011 non è pervenuto alcun parere da parte dei soggetti con competenza ambientale.

− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO Con nota del 04.03.2011, acquisita al prot. n. 123459 dell’11.03.11 il Comune ha trasmesso copia della nota con cui il responsabile dell’Ufficio Tecnico e il progettista del Piano hanno dichiarato che il PAT riporta nella tavola 4B “Carta delle Trasformabilità” le reali destinazioni d’uso del territorio.

− COERENZA DELLE LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO CON EVENTUALI PROGETTI DI OPERE/INFRASTRUTTURE LA CUI APPROVAZIONE E’ DI COMPETENZA DELLA REGIONE/PROVINCIA Con nota del 13.04.2011 acquisita al prot. n. 183273 del 14.04.2011 il Comune ha trasmesso copia della nota del 31.03.2011 con la quale il responsabile dell’Ufficio Tecnico e il progettista del Piano hanno dichiarato che “le linee preferenziali di sviluppo previste dal Piano di Assetto del Territorio del Comune di Brogliano rappresentate nella Tavola 4b –Carta della Trasformabilità-, non confliggono in alcun modo con le richieste di approvazione di opere o di progetti di competenza regionale e/o provinciale e in generale con la pianificazione sovraordinata regionale e/o provinciale.”.

− PIANO DI MONITORAGGIO Il Rapporto Ambientale riporta il Piano di monitoraggio predisposto dall’Autorità Procedente con inseriti alcuni indicatori ambientali e di piano da misurare in sede di attuazione del Piano stesso.

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OSSERVAZIONI Con nota del 04.03.11, acquisita al prot. n. 123459 dell’11.03.11 il Comune ha trasmesso copia della nota con cui il responsabile dell’Ufficio Tecnico ha dichiarato che le osservazioni pervenute al protocollo comunale sono complessivamente 29. Di queste 8 sono riferibili a questioni ambientali e riguardano in maniera diretta il Rapporto Ambientale. Di queste ultime viene riportato nella seguente tabella il numero dell’osservazione ed il nominativo del proponente, sintesi dell’osservazione, controdeduzione, parere tecnico espresso dal Valutatore nonché quello di questa Commissione. Sintesi N. e proponente Vincoli/Tutele Controdeduzione Parere del valutatore Parere Commissione VAS dell’osservazione L’area proposta ricade 7 Si chiede di all’interno delle Invarianti di Vista l’opportunità di preservare il varco esistente Albarello ricomprendere in tutto natura paesaggistica ed evitando la saldatura degli insediamenti presenti Il valutatore ritiene che tale Adriano o in parte di terreno in ambientale (Ambiti collinari lungo la strada provinciale anche al fine di non Si concorda con il parere del controdeduzione sia coerente Albarello proprietà all’interno con sistemazioni agrarie di pregiudicare la visuale panoramica verso sud, si valutatore. con la valutazione di piano. Adriana dell’adiacente zona interesse paesaggistico) ed è esprime parere contrario all’accoglimento edificabile interessata da un Cono dell’osservazione. Visuale Richiamati gli obiettivi generali di recupero e riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’area e degli immobili esistenti e rilevato che l’art. 13 delle Norme Tecniche demanda al P.I. la verifica del grado di trasformabilità (con La controdeduzione particolare riferimento alle caratteristiche Si chiede la parziale formulata dall’Autorità morfologiche e funzionali ed alla sostenibilità ridefinizione L’area proposta ricade in Procedente prefigura una ambientale ed economica) consentendo anche la dell’ambito di parte all’interno delle modifica del perimetro possibilità di prevedere limitate variazioni della 10 riqualificazione e Invarianti di natura Il valutatore ritiene che tale dell’ambito. Per tale ragione definizione d’ambito conseguenti al livello più Rasia Giovanni riconversione paesaggistica ed ambientale controdeduzione sia coerente e tenuto conto delle valenze dettagliato delle previsioni urbanistiche che gli individuato con la (Ambiti collinari con con la valutazione di piano. paesaggistico-ambientali sono proprie sempre che dette modifiche non lettera “B” con una sistemazioni agrarie di dello stesso, si rende comportino l’alterazione dell’equilibrio estensione dell’area di interesse paesaggistico) necessario sottoporre a ambientale e/o delle condizioni di sostenibilità circa 1.400 mq Verifica di Assoggettabilità degli interventi evidenziate negli elaborati di tale variante. V.A.S., si rinvia ogni determinazione al successivo P.I. che dovrà verificarne l’ammissibilità in rapporto agli obiettivi generali ed alle direttive definite dal P.A.T. In particolare il rispetto delle suddette condizioni

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di sostenibilità dovrà essere dimostrato, relativamente a ogni singolo intervento, tramite la realizzazione di appositi elaborati redatti da specialisti in campo ambientale, descrittivi degli impatti generati, nonché delle concrete misure di mitigazione poste in essere. Premesso che per l’ambito in oggetto il PAT si La controdeduzione limita sostanzialmente a rilevare l’abitato formulata dall’Autorità esistente demandando al P.I. la possibilità di L’area proposta ricade in Procedente prefigura una aggiornarne tale perimetrazione nel rispetto degli parte all’interno delle modifica del perimetro 19 Si chiede obiettivi generali e delle prescrizioni definite dal Invarianti di natura Il valutatore ritiene che tale dell’ambito. Per tale ragione Montagna l’ampliamento P.A.T., rilevato che la proposta sembra paesaggistica ed ambientale controdeduzione sia coerente e tenuto conto delle valenze Giuseppe dell’ambito edificabile configurare l’individuazione di una nuova (Ambiti collinari con con la valutazione di piano. paesaggistico-ambientali individuato dal P.A.T. direttrice di espansione oltretutto in presenza di sistemazioni agrarie di dello stesso, si rende una viabilità insufficiente ed in un contesto di interesse paesaggistico) necessario sottoporre a particolare pregio paesaggistico ed ambientale, si Verifica di Assoggettabilità esprime parere contrario all’accoglimento tale variante. dell’osservazione Premesso che per l’ambito in oggetto il P.A.T. si limita sostanzialmente a rilevare l’abitato esistente demandando al P.I. la possibilità di Si chiede la aggiornarne tale perimetrazione nel rispetto degli 20 classificazione del obiettivi generali e delle prescrizioni definite dal Il valutatore ritiene che tale Si concorda con il parere del Lovato Bruno terreno in proprietà tra P.A.T., rilevato che la proposta sembra controdeduzione sia coerente valutatore. quelle potenzialmente configurare l’individuazione di una nuova con la valutazione di piano. edificabili direttrice di espansione oltretutto in presenza di una viabilità insufficiente, si esprime parere contrario all’accoglimento dell’osservazione

Premesso che per l’ambito della Contrada Nardi il La controdeduzione L’area proposta ricade in Si chiede PAT si limita sostanzialmente a confermare le formulata dall’Autorità parte all’interno delle l’ampliamento del previsione del PR vigente, considerato che la Procedente prefigura una Invarianti di natura Il valutatore ritiene che tale 21 perimetro della modifica proposta configura l’individuazione di modifica del perimetro paesaggistica ed ambientale controdeduzione sia coerente Gaspari Carlo contrada per realizzare un nuovo lotto in continuità con il tessuto dell’ambito. Per tale ragione (Ambiti collinari con con la valutazione di piano. due abitazioni per i edificato esistente e rilevato che le Norme e tenuto conto delle valenze sistemazioni agrarie di familiari Tecniche demandano al P.I. il compito di paesaggistico-ambientali interesse paesaggistico) precisare la perimetrazione degli ambiti dello stesso, si rende

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individuati dal PAT (come pure l’eventuale necessario sottoporre a definizione dell’Ambito di Invariante), si rinvia Verifica di Assoggettabilità ogni determinazione al successivo P.I. che dovrà tale variante. verificarne l’ammissibilità in rapporto agli obiettivi generali ed alle prescrizioni definite dal P.A.T.. Si precisa in ogni caso che l’ammissibilità dell’ampliamento richiesto dovrà essere vincolato alla continuità con il tessuto edificatorio esistente. Premesso che per l’ambito di San Martino il PAT si limita sostanzialmente a confermare le previsione del PRG vigente, considerato che la modifica proposta configura una marginale ridefinizione del perimetro della contrada finalizzata ad assicurare una razionale La controdeduzione utilizzazione delle possibilità edificatorie formulata dall’Autorità Si chiede ammesse dal PRG vigente e rilevato che le Norme Procedente prefigura una l’ampliamento del L’area proposta ricade in Tecniche demandano al P.I. il compito di 22 modifica del perimetro perimetro della parte all’interno delle precisare la perimetrazione degli ambiti Santagiuliana Il valutatore ritiene che tale dell’ambito. Per tale ragione contrada San Martino Invarianti di natura individuati dal PAT (come pure l’eventuale Antonio Silvino controdeduzione sia coerente e tenuto conto delle valenze con diversa paesaggistica ed ambientale definizione dell’Ambito di Invariante), si rinvia con la valutazione di piano. paesaggistico-ambientali distribuzione della (Monte Bregonza e Pieve di ogni determinazione al successivo P.I. che dovrà dello stesso, si rende volumetria prevista S. Martino) verificarne l’ammissibilità in rapporto agli necessario sottoporre a dal vigente P.R.G. obiettivi generali ed alle prescrizioni definite dal Verifica di Assoggettabilità PAT. In particolare per quanto attiene gli obiettivi tale variante. di tutela dell’antica Pieve, oltre che del contesto paesaggistico e ambientale, tra i criteri di ammissibilità della modifica richiesta dovrà essere considerata prioritaria la definizione del limite rispetto al quale l’impatto visivo della nuova edificazione potrà considerasi accettabile. L’area proposta ricade in Vista la localizzazione dell’area ai margini La controdeduzione parte all’interno delle dell’ambito di urbanizzazione consolidata formulata dall’Autorità 23 Si chiede che parte del Invarianti di natura individuato dal PAT ed in continuità con Il valutatore ritiene che tale Procedente prefigura una Rasia Clara mappale n. 176 fg. 11 paesaggistica ed ambientale l’aggregato esistente a nord della strada comunale controdeduzione sia coerente modifica del perimetro sia inserito come zona (Ambiti collinari con e rilevato che le Norme Tecniche demandano al con la valutazione di piano dell’ambito. Per tale ragione edificabile sistemazioni agrarie di PI il compito di precisare la perimetrazione degli e tenuto conto delle valenze interesse paesaggistico) ambiti individuati dal PAT (come pure paesaggistico-ambientali

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l’eventuale definizione dell’Ambito di dello stesso, si rende Invariante), si rinvia ogni determinazione al necessario sottoporre a successivo P.I. che dovrà verificarne Verifica di Assoggettabilità l’ammissibilità in rapporto agli obiettivi generali tale variante. ed alle prescrizioni definite dal PAT. In particolare nella valutazione della richiesta si dovrà tenere debitamente conto delle valenze paesaggistiche dell’area in oggetto e del contesto circostante, nonché dei caratteri ambientali legati alla presenza di un corridoio ecologico in corrispondenza dell’incisione valliva prossima al lotto in oggetto. Premesso che per l’ambito a sud della strada comunale il PAT si limita sostanzialmente a La controdeduzione confermare le previsione del PRG vigente, formulata dall’Autorità considerato che la modifica proposta configura Procedente prefigura una L’area proposta ricade l’individuazione di un nuovo lotto in continuità Si chiede modifica del perimetro 28 all’interno delle Invarianti di con l’asse di sviluppo individuato dall’apposita l’inserimento del Il valutatore ritiene che tale dell’ambito. Per tale ragione Tovo Dario natura paesaggistica ed scheda del PRG e rilevato che le Norme Tecniche terreno in proprietà controdeduzione sia coerente e tenuto conto delle valenze Tovo Alfonso ambientale (Ambiti collinari demandano al PI il compito di precisare la all’interno dell’area con la valutazione di piano paesaggistico-ambientali con sistemazioni agrarie di perimetrazione degli ambiti individuati dal PAT trasformabile dello stesso, si rende interesse paesaggistico) (come pure l’eventuale definizione dell’Ambito di necessario sottoporre a Invariante), si rinvia ogni determinazione al Verifica di Assoggettabilità successivo PI che dovrà verificarne tale variante. l’ammissibilità in rapporto agli obiettivi generali ed alle prescrizioni definite dal PAT

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− L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: • Il Rapporto Ambientale ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano. • Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PAT, che, con le azioni individuate, conduce, ai seguenti obiettivi strategici: La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. Infatti, il metodo di valutazione, pur essendo basato sul giudizio dato agli indicatori prescelti, secondo criteri perlopiù di tipo qualitativo, risponde efficacemente alle criticità emerse nella fase di analisi ambientale e consente inoltre il raggiungimento degli obiettivi individuati dal Piano. Per quanto riguarda le azioni individuate dal valutatore per mitigare gli effetti significativi derivanti dall’attuazione del Piano, si rendono necessarie alcune integrazioni alle NTA. In particolare, per quanto riguarda gli ambiti “contrade” e “nuclei di valore ambientale”, sono state individuate alcune misure di mitigazione che subordinano gli eventuali interventi di ampliamento e/o nuova edificazione al recupero e consolidamento dell’esistente, operando attraverso interventi di riqualificazione. In ordine all’individuazione degli “ambiti a edificazione diffusa”, tenendo conto del principio di limitare il consumo di suolo e dell’obiettivo del PAT del contenimento dell’edilizia diffusa, si ritiene che detti ambiti, così come riportati nell’elaborato 04b “Carta delle Trasformabilità”, debbano essere opportunamente riconsiderati. La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione alla pianificazione sovraordinata (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Vicenza Piano Territoriale di Coordinamento Regionale). Per quanto riguarda il monitoraggio il Comune ha individuato alcuni indicatori da misurare in sede di attuazione. Sul punto, tenendo conto delle criticità presenti sul territorio esaminato nonché degli obiettivi di sostenibilità assunti con il PAT, si ritiene che l’Amministrazione comunale, coinvolgendo le competenti Autorità Ambientali, debba applicare nel corso di attuazione del Piano il monitoraggio che più avanti viene proposto.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - la DGR 791/2009

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Broglaino (VI) a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI ambientale a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni: 1. prima dell’approvazione del Piano : 1.1 le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con le seguenti disposizioni: 1.1.1. dovrà essere aggiunto un articolo riportanti le seguenti disposizioni: “C riteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica: UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 19

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Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . Sulla base del Rapporto Ambientale elaborato per la VAS, le componenti ambientali (con relativi indicatori) da sottoporre a monitoraggio sono le seguenti: INDICATORI UNITÁ DI MISURA FREQUENZA FONTE AR3 – livello di polveri sottili µg/mc Annuale ARPAV, Comune AQ2 – copertura della rete Annuale Alto Vicentino Servizi, Comune fognaria % SS1 – territorio occupato da Triennale Comune urbanizzazione % SS4 – rischio idrogeologico Presenza/assenza Annuale Comune FF1 – valore vegetazionale Presenza/assenza Triennale Comune FF2 – presenza faunistica Presenza/assenza Triennale Comune BI1 – presenza di habitat naturali n. Triennale Comune BI2 – diversità vegetazionale e n. Triennale Comune faunistica BI3 – reti ecologiche e continuità Lunghezza,Superficie Triennale Comune ambientale PS1 – ambiti di specifico Superficie, n. Triennale Comune interesse paesistico PO2 – livello di servizio della % Triennale Comune popolazione SU1 – Linee elettriche ad alta tensione ed edifici nelle vicinanze γΤ Triennale Comune degli elettrodotti BM5 – patrimonio edilizio % Triennale Comune BM6 – corpi illuminanti tipologia Triennale Comune BM4 – presenza di nodi critici Presenza/assenza Annuale P.L.,Comune della viabilità Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato a cura del Comune proponente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. L’amministrazione comunale, d’intesa con la Provincia di Vicenza, attiva il processo di verifica del monitoraggio delle varie azioni ed in considerazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e socio-economica, provvede a redigere ogni tre anni specifico rapporto al fine di verificare come le azioni operino nei confronti del Piano. Nella fase di attuazione del PAT tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.”. 1.1.2. per quanto riguarda il contenimento dell’inquinamento luminoso e l’incremento del risparmio energetico occorre inserire un articolo riportante le seguenti prescrizioni , di cui alla Legge n. 17 del 07 agosto 2009: • Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti. • Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno,

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un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre. • È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria. • Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono essere spenti entro le ore ventiquattro. • L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio. • E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste. • Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica). • E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso l’alto. 1.1.3. Relativamente agli accordi tra soggetti pubblici e privati di cui all’art. 6 della LR 11/2004, alla fine dell’art. 30 va aggiunto il seguente comma: “Ai fini dell’assoggettamento alla procedura VAS detti Accordi dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006, alla Verifica di Assoggettabilità”. 1.1.4. Relativamente alle misure di mitigazione/compensazione individuate nel Rapporto Ambientale e nelle integrazioni di cui alla nota senza numero di protocollo del 13.04.2011 del Comune di Brogliano, occorre che le stesse siano recepite nelle Norme Tecniche di Attuazione con valore cogente; 1.1.5. in relazione al parere favorevole espresso dall’Autorità Procedente sulle osservazioni nn. 10, 19, 21, 22 e 28, si ritiene che l’accoglimento debba essere subordinato alla procedura di verifica di assoggettabilità a VAS in quanto modificano i perimetri dei relativi ambiti territoriali. Pertanto l’art. 7 delle NTA va modificato introducendo alla fine del paragrafo “Direttive per il Piano degli Interventi” la seguente prescrizione: “ Tali modifiche, comportando variante al PAT, dovranno essere sottoposte a procedura di verifica di assoggettabilità a VAS ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006. 1.2 Gli ambiti ad edificazione diffusa individuati sull’elaborato 04B “Carta delle Trasformabilità” debbono essere attentamente riconsiderati al fine di contenere il consumo di suolo naturale/seminaturale. 1.3 Il Rapporto Ambientale dovrà essere integrato con i contenuti del documento trasmesso dal Comune di Brogliano con nota del 13.04.2011 acquisita al prot. n. 183273 del 14.04.2011. 1.4 La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria. 1.5 La Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata con quanto riportato nel documento trasmesso dal Comune di Brogliano con nota del 13.04.2011 acquisita al prot. n. 183273 del 14.04.2011, con le prescrizioni di cui al presente parere nonchè con il Piano di Monitoraggio di cui al precedente punto 1.1.1.- 1.6 Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria.

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1.7 Il Comune di Brogliano deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale (integrato del Quadro Ambientale, delle integrazioni fornite con nota del 13.04.2011 acquisita al prot. n. 183273 del 14.04.2011, nonché con le su riportate prescrizioni), del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 2. in sede di attuazione del Piano : 2.1. Il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. Il Piano comunale di zonizzazione acustica dovrà essere adeguato in relazione alle previsioni attuative del Piano degli Interventi. 2.3. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale

FIRMATO Il Presidente della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale per le Infrastrutture) Ing. Silvano Vernizzi

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 22 pagine

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