UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK regia e sceneggiatura di (tit.or. A Rainy Day in New York, Usa 2019) Trama. Gatsby (Timothée Chalamet) e Ashleigh () hanno deciso di trascorrere un fine settimana a New York. Lui viene da New York e non vede l’ora di mostrare alla fidanzata la sua città natale e la bellezza nostalgica dei suoi luoghi di predilezione. Lei viene da Tucson, Arizona, e si occupa del giornale della costosa università in cui si sono incontrati; in città incontrerà un regista, uno sceneggiatore e un attore, tutti famosi (, , Diego Luna). Élite urbana e provinciale, Gatsby e Ashleigh sono complementari e innamorati. Ma a New York un giorno di pioggia rovescerà su di loro acqua e destini. Durata: 92’.

Una premessa: Un giorno di pioggia a New York ha avuto una sospensione che coinvolge i personaggi e di rimando lo travagliata storia di distribuzione. Woody Allen ha girato spettatore (cf. le frequenti inquadrature di orologi). Così il film nell’autunno del 2017 ma l’uscita programmata è Ashleigh, la giovane provinciale di Tucson, di famiglia stata annullata a causa delle proteste del movimento ricca e conservatrice, universitaria con molto entusiasmo #MeToo che ha rispolverato le antiche accuse di abusi ma scarsa cultura, si fa ammaliare dalle celebrità del sessuali mosse al cineasta ai danni della figliastra Dylan cinema e insegue improbabili scoop giornalistici, Farrow, accuse da cui è stato prosciolto 25 anni fa dai allontanandosi progressivamente dal fidanzato, rampollo tribunali di due Stati americani. La casa produttrice di una famiglia newyorkese della ricca e colta borghesia Amazon ha disdetto il contratto con cui si impegnava a ebraica. Asleigh si distacca da Gatsby attraverso tre finanziare 4 pellicole di Allen e ha bloccato la passaggi delineati, simbolicamente e meta- distribuzione di questo film, il primo della serie. È solo cinematograficamente, con molta precisione: l’incontro grazie a una battaglia legale che il regista ha riottenuto i con il regista per il quale nutre un’attrazione intellettuale, diritti di distribuzione del suo film e l’ha fatto uscire in la curiosità verso lo sceneggiatore con il quale sente Europa (negli Usa è ancora bloccato). Due attori del film, un’affinità emotiva, e la passione impetuosa per l’attore, e Timothée Chalamet, hanno preso le giocata superficialmente sul piano fisico. Via via la distanze dal regista e hanno versato il loro compenso presenza di Gatsby nella sua vita si indebolisce fino a all’associazione Time’s Up, che sostiene le vittime di abusi diventare un dettaglio trascurabile e quando, alla fine, lo sessuali. Jude Law ha invece difeso Allen, ritenendo ritrova in albergo, a conclusione della giornata, la rottura ininfluente la vita privata di un artista sulla sua opera. è già consumata senza traumi, e attende solo l’addio Detto questo, la critica e il pubblico europei hanno definitivo su una carrozza in . Gatsby da parte accolto come sempre con grande simpatia l’ultimo lavoro sua vive un movimento di riavvicinamento alle sue del regista newyorkese, ascritto al filone più autentico e “madri”: la città del cuore e la madre biologica per rappresentativo della filmografia alleniana, quello che riconciliarsi con loro. Anche per lui il percorso è una sorta nasce come commedia romantica, ben scritta e di ripensamento di sé attraverso il confronto con il interpretata, tesa ad esprimere i temi della costruzione passato: se la visita al fratello è una rimeditazione degli della propria identità attraverso le relazioni amorose, assetti familiari; l’incontro con Shannon lo conduce a una l’amore nostalgico per la New York della giovinezza e la revisione critica delle sue storie d’amore precedenti, tra cui passione per la letteratura e la musica. Un’analisi quella con la sorella di lei. Gatsby si innamora di Shannon dettagliata del film rileva come esso nasca dallo spunto e poco dopo, cambiandosi letteralmente d’abito, lei si narrativo del viaggio, adottato da Allen in molte innamora di lui ascoltandolo eseguire una canzone al precedenti opere (ad esempio, in , il suo pianoforte. Il percorso del ragazzo è speculare a quello di massimo successo di pubblico). La meta questa volta è la Asleigh anche nel ruolo che il cinema ha in questa linea sua amatissima città (matria), New York, guardata con un narrativa: il set, con quel bacio dato in scena e per finta (a duplice sguardo: quello idealizzante di chi rivisita i luoghi dirigere l’azione c’è l’amico Josh, ennesima figura vicaria topici della propria formazione intellettuale ed estetica, e del regista) che si tramuterà in attrazione reale, invita quello di chi segue empaticamente l’evoluzione interiore Gatsby alla ricerca di un’identità più autentica, di una vita dei propri personaggi sullo sfondo di un ambiente che è avventurosa, non convenzionale, come quella della testimone partecipe delle loro vicende. Duplice è anche il madre. Sarà proprio l’incontro con la madre l’apice del percorso dei protagonisti che seguono un cammino film, il momento in cui scoprirà una verità nascosta che parallelo e solo apparentemente divergente, perché per gli permetterà una svolta nella vita. La madre si rivela esser entrambi il risultato (il separarsi e andare ciascuno per la una persona completamente diversa da quella che lui sua strada) è l’assecondare la propria natura, abbracciare aveva sempre immaginato e ciò lo spinge a riflettere più l’autenticità di sé. Gatsby e Ashleigh controllano la loro profondamente sulla propria identità. La parte di film: lui gestendo il racconto con la voce narrante, drammatizzazione finzionale di questo evento riassume il lei gli uomini infatuati che vorrebbero amarla ma non senso che da sempre ha l’arte per Allen. Essa ha una arrivano a possederla. Entrambi, però, finiscono vittime funzione generativa e rivelativa; attraverso il racconto di del film che li vede divisi e protagonisti, ed è da questa una storia, l’evocazione di un’immagine e l’armonia di una solitudine – la solitudine della loro luce – che nasce la musica l’arte conduce alla verità di sé. Basta attardarsi in bellezza di Un giorno di pioggia a New York, fiaba sul destino studi inefficaci, a relazioni amorose vissute senza delle illusioni e sul risveglio dal sogno. Il senso passione; bisogna tornare a New York e lì vivere la propria impressionista del tempo e della durata generano una avventura. Per questo, Gatsby decide di lasciare Asleigh, soprattutto quando scopre che lei ha maldestramente Wilde, di cui riprende l’umorismo caustico. Convinto che scambiato un verso di Cole Porter («In the roarin’ traffic’s l’unico antidoto possibile al pessimismo e al cinismo sia boom/ Silence of my lonely room», da Night and Day) con una inseguire quella bellezza fatta di arte, musica, cinema, citazione da Shakespeare (la versione italiana rende poco cultura, sentimenti e passioni che – per il regista - sono comprensibile questo equivoco), errore in cui Shannon l’unica cosa che può salvare noi stessi e il mondo. Dal forse non sarebbe mai caduta. punto di vista stilistico, Woody Allen conferma la sua Gatsby ben rappresenta una condizione giovanile propensione verso un cinema di scrittura rispetto al quale inattuale, non più esistente, legata a modelli, retorica, stili anche le immagini lasciano spazio al naturale fluire della di comportamento (ad esempio, il fumare col bocchino) materia narrativa nella forma-racconto, presente in Un che appartengono al mondo di fantasia del cineasta giorno di pioggia a New York tanto nella convenzioni formali ottuagenario, un mondo in cui il protagonista suona al (l’io narrante rappresentato dalla voce fuori campo del piano brani jazz degli anni 40 e ha l’improbabile nome di protagonista che introduce i fatti e li commenta) quanto Gatsby Welles, a omaggiare due capisaldi della letteratura nei riferimenti letterari. Tali riferimenti sono espliciti nel e del cinema americani che la maggior parte dei ventenni fare del nome del suo protagonista la spia di un di oggi avrebbe difficoltà a riconoscere. Inattuale, del romanticismo struggente e malinconico quanto quello del resto, è la stessa idea di New York (il titolo ammicca al Gatsby fitzgeraldiano, o nel richiamare il Salinger de Il film Un giorno a New York, proprio del 1949 di Stanley giovane Holden facendo della “vacanza” newyorkese un rito Donen e Gene Kelly), città rappresentata da scorci di passaggio dalla prima giovinezza all’età adulta, come nostalgici: una panoramica di Central Park, le sale museali pure del ricalcare del personaggio salingeriano saggezza e del Met, il bar del Carlyle Hotel, l’orologio Delacorte, luoghi consapevolezze. Allen, con il tempo, ha sempre più dell’anima più che della realtà, con riferimenti semplificato il suo cinema, concentrandosi sulla scrittura cinematografici a Manhattan, il capolavoro di Allen. Quel e su uno stile quasi minimalista; le battute folgoranti pur film del 1979 invitava alla meraviglia, alla fede nella presenti, non ostacolano lo scorrere fluido dei dialoghi possibilità di un sogno, di cui New York “più romantica di che potrebbero continuare all’infinito. I ritratti dei quanto non fosse”, è simbolo. «La nostalgia», ha dichiarato personaggi e il racconto degli eventi sono poi Allen in un’intervista «Camus la descrive come una trappola caratterizzati da un’elegante stilizzazione. In effetti, il seduttrice e io ci casco costantemente, soprattutto quando parlo di cineasta è più scrittore che regista. Riguardo agli interpreti, New York. Quando ero bambino era una grande città e direi che lo a leggere le interviste del cineasta americano pare che è stata fino alla fine degli anni 50. Poi ha cominciato a Allen dia agli attori solo indicazioni di massima e poi li modernizzarsi in un modo che non mi piace molto […] La finzione lasci improvvisare. In realtà, l’ottima interpretazione è molto meglio della realtà, non c’è paragone. […]. Purtroppo, non offerta dalle attrici alleniane è frutto di un’attenta si può vivere nella finzione o si impazzirebbe. Bisogna vivere nella preparazione da parte del regista, noto per la sua serietà e vita reale, che è tragica. Se potessi, vivrei in un musical di Fred precisione nel lavoro. Lo attestano i riconoscimenti Astaire». Una New York trasfigurata dal sentimento che la ottenuti in questi anni dalle sue interpreti (Wiest, Sorvino, fotografia satura di , contribuisce a Cruz, Blanchett, tutte premiate con l’Oscar). Anche Un ricreare con allusivi cambiamenti luministici ma di cui non giorno di pioggia a New York vede un cast superbo, non tanto intacca la precisione veristica. Con ciò Gatsby si rivela Timothée Chalamet, ma soprattutto Elle Fanning (con essere l’ennesima incarnazione giovane di Woody Allen, strepitosi tempi comici), (Shannon), che gli affida il suo sguardo malinconico e il suo pensiero autentica rivelazione del film. Quanto alla fotografia, disincantato. Il regista, come il suo rappresentante vicario, Vittorio Storaro manipola i colori e i toni delle immagini coltiva la scrittura letteraria con misura ed umorismo, in una maniera fluida, in continuità con il movimento dei seguendo i grandi scrittori europei da Shakespeare a Oscar personaggi e il mutare delle atmosfere.

Il regista Woody Allen (Allan Stewart Konigsberg) è nato a Brooklyn, New York, il 1 dicembre 1935 da famiglia ebraica yiddish di origine russo-austro-tedesca e di modeste condizioni sociali. Genio umoristico precoce esordisce sedicenne nel mondo dello spettacolo, scrivendo testi comici per il teatro e la televisione. Abbandonati gli studi, nel 1961 inizia a lavorare come attore comico, continuando a scrivere testi per la televisione e per riviste come New Yorker, Playboy, Esquire. Debutta al cinema come sceneggiatore e interprete in Ciao Pussycat (1965) di C. Donner e, dopo brevi apparizioni in film comici, esordisce alla regia con Prendi i soldi e scappa (1969). Inizia così la straordinaria carriera di regista che lo porta a dirigere finora 49 film, che si dividono tra opere di più marcato carattere comico e altre invece intimiste e malinconiche. Le pellicole più importanti (?): Provaci ancora Sam (1972), Io e Annie (1977), (1978), Manhattan (1979), (1980), (1983), La rosa purpurea del Cairo (1985), (1987). Agli inizi degli anni ‘90 la crisi matrimoniale con la terza moglie Mia Farrow che, dopo l’abbandono per la giovane figlia adottiva Soo-Yi Previn lo accusa di molestie sessuali sui figli, incrina il suo successo, ma il regista si riprende presto dirigendo Ombre e nebbie (1992), La dea dell’amore (1995), Tutti dicono I Love You (1996), (2005), Midnight in Paris (2011), Irrational Man (2015), La ruota delle meraviglie (2017). Autore letterario (Saperla lunga, 1971; Citarsi addosso, 1975; Effetti collaterali, 1981; Pura anarchia, 2007), oltre che commediografo e regista cinematografico, ha lavorato anche per la televisione (Don’t Drink the Water, 1994), Allen è considerato il più europeo dei registi americani, per il suo amore per la cinematografia colta europea, e per il maggior successo riscontrato nel vecchio continente che in patria.