The Ever-Increasing Population Growth and Its Environmental Impact: the Importance of a Renewed Interest in Family Planning Programs
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Master’s Degree in Comparative International Relations Final Thesis The ever-increasing population growth and its environmental impact: the importance of a renewed interest in family planning programs Supervisor Ch. Prof. Antonio Trampus Assistant supervisor Ch. Prof. Stefano Soriani Graduand Caterina Rizzardi Matriculation number 853772 Academic Year 2019 / 2020 Index Presentazione ……………………………………………………………………4 Abstract ……………………………………………………………………..….20 Introduction …………………………………………………………………….24 I – The analysis of population growth …………………………………………..26 1.1 Ancient and post-classical history ………………………………….26 1.2 Modern Times………………………………………………………27 1.3 The Demographic Transition ……………………………………….28 1.4 Future population evolution and the World Population Prospects….32 1.5 Europe …………………………………………………….………..38 1.6 The Former Soviet countries…………………………………….….40 1.7 The Mediterranean area …………………………………...……….42 1.8 Asia: the cases of India and China …………………………………43 1.9 Latin America and the Caribbean…………………………..……….46 1.10 The African continent ……………………………………………..47 II - Population growth and environmental degradation …………………………51 2.1 Ecological Footprint ………………………………………….…….52 2.2 The Case of the Horn of Africa ……………………………………..54 2.3 Anthropic production and atmospheric CO2 augmentation ……..….56 2.4 Carbon cycle and anthropic production ……………………………..58 2.5 The slow carbon cycle …………………………………………..…..59 2 2.6 The fast carbon cycle ……………………………………….……….60 2.7 Changes in the carbon cycle ………………………………….……..61 2.8 Effects of variations in the carbon cycle …………………………….62 2.8.1 Atmosphere ………………………………………….……62 2.8.2 Ocean ……………………………………………………..63 2.8.3 Land……………………………………………………….64 2.8.4 Sea level rise………………………………………..……..64 III - Population control and Family Planning Programs ……………………..….67 3.1 Application of Family Planning Programs and their evolution ….…69 3.2 Family Planning Policies and their characteristics ……………….…72 3.3 Study of the decline in fertility …………………………………...…79 3.4 Policies toward a greater fertility rate reduction: Empowering women…………………………………………………………………………..84 3.5 Women’s empowerment and changes in fertility ………………….87 3.6 The need to reposition Family Planning Programs ……………….. 113 Bibliography …………………………………………………………………..121 Websites ……………………………………………………………………....129 3 Presentazione Il rapido e continuo aumento demografico congiuntamente con la costante necessità di beni e servizi influiscono negativamente sulla sostenibilità ambientale del nostro pianeta e sulla sua capacità di sostenere tale crescita popolazione. Oggigiorno, la comunità internazionale non pone la giusta attenzione al tema della crescita demografica e delle sue ripercussioni a livello ambientale. Rafforzare i programmi e i servizi di pianificazione familiare è necessario al fine di controllare tale crescita e raggiungere un tasso che sia sostenibile per il pianeta. In 70 anni la popolazione terrestre è più che triplicata passando da 2 miliardi 1950 a 7 miliardi nel 2011. Secondo le proiezioni calcolate dalle Nazioni Unite, si prevede un incremento della popolazione di 2 miliardi nei prossimi 30 anni, e si passerà così dagli attuali 7.7 miliardi a 9.7 miliardi. Secondo il Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale volta a promuovere la sostenibilità ambientale, a partire dagli anni ’70, l’umanità si ritrova annualmente in ecological overshoot poiché le risorse consumate dalla popolazione corrispondono a 1,7 volte la capacità rigenerativa del nostro pianeta. Una delle principali soluzioni per controllare il consumo e ridurre dunque il deterioramento delle risorse naturali è di agire sul tasso di crescita della popolazione al fine di stabilizzarlo il prima possibile a una percentuale sostenibile per il pianeta. L’obbiettivo del raggiungimento di una transizione demografica nei paesi in via di sviluppo attraverso l’applicazione di programmi di pianificazione familiare e di politiche demografiche che siano modellati sulle caratteristiche delle varie popolazioni deve essere posto quale fulcro di interesse dei governi di tali paesi. Un elemento di particolare importanza che influisce enormemente sul tasso di fertilità e che questi programmi dovrebbero mantenere come centrale è la questione dell’emancipazione femminile. Agire sulla valorizzazione ed emancipazione delle donne produce infatti significativi effetti positivi per quanto riguarda la riduzione del tasso di natalità. Ly Phan nel suo saggio Women’s Empowerment and Fertility Changes evidenzia che numerosi fattori quali un maggiore potere decisionale riguardo all’utilizzo di metodi contraccettivi e al numero di figli, maggiori libertà per quanto concerne l’educazione o la sfera lavorativa e maggiore indipendenza sia a livello economico che decisionale portano 4 a una riduzione del numero di figli per donna. Il lavoro congiunto di Organizzazioni governative e non governative risulta fondamentale per lo sviluppo di politiche demografiche adatte alle caratteristiche di ciascun paese che permettano di produrre una sostanziale diminuzione del tasso di natalità e una significativa riduzione della pressione futura sulle risorse ambientali. I tre capitoli della tesi analizzano la correlazione tra crescita demografica e deterioramento ambientale e che mirano a individuare nuove possibili strategie non coercitive per ridurre il tasso di natalità. Il primo capitolo offre un’analisi dell’evoluzione della popolazione globale dal neolitico fino ai nostri giorni. Attraverso lo studio della nozione di transizione demografica è possibile effettuare una prima generale distinzione tra paesi in cui essa è già avvenuta, come i paesi europei, e i paesi in cui deve ancora avvenire, come l’Africa sub-sahariana o il sud-est asiatico. Grazie all’analisi del 2019 Revision of World Population Prospects, il 26° rapporto ufficiale sulla crescita demografica mondiale redatto dalle Nazioni Unite, è stato possibile esaminare le proiezioni effettuate per comprendere al meglio le tendenze demografiche regionali attuali e future. Inoltre, grazie alla piattaforma internet Worldometer, è stato possibile analizzare le stime demografiche basando la ricerca su numeri attuali e aggiornati. Secondo l’analisi effettuata dalle Nazioni Unite, la proiezione maggiormente probabile prevede il raggiungimento di 8,5 miliardi di abitanti entro il 2030, e di 9,7 miliardi di abitanti entro il 2050, con una stabilizzazione della popolazione attorno agli 11 miliardi verso il 2100. Nel secondo capitolo si analizzerà come questo incremento di popolazione porterebbe a conseguenze devastanti a livello ambientale. Da qui la necessità di agire nell’immediato attraverso l’attuazione di politiche demografiche adeguate al contenimento della crescita demografica e alla sua stabilizzazione nel più breve lasso di tempo possibile. La medium variant projection sviluppata dalle Nazioni Unite nel World Population Prospects 2019 può essere comunque considerata una stima al ribasso poiché prende in considerazione l’applicazione di programmi di pianificazione familiari e l’attuazione di sforzi congiunti futuri tra paesi sviluppati e in via di sviluppo finalizzati alla creazione di sinergie per il controllo della crescita demografica globale. Il capitolo inoltre analizza il tasso di fertilità in sei regioni: 5 Europa, ex paesi Sovietici, area mediterranea, paesi asiatici nello specifico India e Cina, America latina e Caraibi, e il continente africano. Questa analisi mira ad individuare le principali caratteristiche e trend demografici di queste aree al fine di distinguere le regioni che rappresentano una sfida futura per quanto riguarda il controllo della crescita demografica e le aree nelle quali è maggiormente necessario orientare le politiche demografiche. Mentre alcune regioni, ad esempio l’Europa, devono far fronte al problema della denatalità, altri paesi come la Palestina, il Pakistan la zona sub-sahariana dell’Africa e l’India devono far fronte ad una rapida e continua crescita demografica, con tassi di fertilità che raggiungono gli 8 figli per donna. La cultura patriarcale che permea queste società è una caratteristica comune che conduce ad un naturale incremento del tasso di natalità rispetto a società in cui si osserva una maggiore parità di genere. Come analizzato nell’ultimo capitolo, la differenza di genere, il limitato potere decisionale delle donne e la loro limitata libertà all’interno del nucleo familiare e della società si traducono in un numero maggiore di figli. Ciò avviene poiché la donna deve obbedire al volere del marito e/o della famiglia o deve assicurarsi la sopravvivenza nel nucleo familiare poiché dipende interamente dal marito, dal padre o dai figli maschi in caso di vedovanza. Per quanto riguarda i paesi dell’America Latina e dei Caraibi, si riscontra un elevato tasso di natalità specialmente tra i giovani poiché il fenomeno della maternità adolescenziale è maggiormente diffuso. La mancanza di una sufficiente sensibilizzazione dei più giovani all’utilizzo di metodi contraccettivi e ai servizi di pianificazione familiare e la mancanza di un’educazione sanitaria adeguata sfociano in un elevato tasso di gravidanze in età adolescenziale. Il secondo capitolo analizza il problema del sovrappopolamento e come esso incide negativamente sull’ambiente terrestre. Una maggiore popolazione richiede anche maggiori risorse, le quali però non sono infinite. Per assicurare uno sviluppo sostenibile e per preservare la possibilità delle generazioni future di soddisfare le loro esigenze, è importante agire tempestivamente indirizzando gli sforzi