Le Macerie Invisibili Rapporto 2010

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Le Macerie Invisibili Rapporto 2010 Le Macerie invisibili rapporto 2010 a cura dell’Osservatorio permanente sul dopo sisma Edizioni MIdA 1 2 Indice Prefazione. pag. 7 di Antonello Caporale Le macerie invisibili. pag. 11 di Giuseppe Napoli Trent’anni di terremoti italiani. pag. 19 Un’analisi comparata sulla gestione delle emergenze di Stefano Ventura Il terremoto del 1980 nell’esperienza pag. 89 di un magistrato contabile. di Michele Oricchio Terremotati, migranti, pag.105 Italian-Americans a New York. di Manuela Cavalieri 3 4 5 6 Prefazione di Antonello Caporale Riannodare il filo della memoria è uno dei compiti istitutivi dell’Osservatorio perma- nente sul dopo sisma. Ma il bisogno di memoria, l’impellenza del ricordo anche come misura comparativa della qualità del nostro agire quotidiano è tema che coinvolge que- sto tempo e impone tutti all’impegno della rendicontazione. In questo lavoro, che segna il primo degli obiettivi dell’Osservatorio - produrre docu- menti e analisi che sollecitino la riflessione e il dibattito sulla qualità della capacità pubblica di affrontare grandi emergenze nazionali - sono accuratamente elencate le cifre come esse sono state nel tempo certificate dalle fonti ufficiali che narrano alcuni dei più grandi interventi di Protezione civile degli ultimi trent’anni. Il lavoro compara sullo sfondo i medesimi segmenti che hanno segnato l’attività di soccorso e di prima assistenza delle popolazioni colpite da quattro distinti e gravi disa- stri naturali. Sono stati enucleati – per quanto è stato possibile – dati riferiti a situa- zioni simili in contesti naturalmente diversi e in periodi differenti della nostra storia contemporanea. Punto di partenza: il terremoto del 23 novembre 1980 nei territori della Campania e della Basilicata. Punto d’arrivo: il sisma che ha sconvolto L’Aquila. Circa trent’anni lo spazio temporale tra inizio e fine dello studio. Trent’anni. Tutto questo tempo a cosa è servito? Anzitutto a costruire una vasta e soli- da rete di Protezione civile. E questo è un primo fatto certo, incontrovertibile. Non esisteva allora e oggi invece sì. L’interesse della ricerca – per mano di uno studioso serio come Stefano Ventura – è stato però devoluto alla qualità – se crescente o meno – dell’aiuto statale, alla sua cele- rità, all’efficienza e quantità delle azioni messe in campo. Preso un periodo di tempo omogeneo, si è voluto capire cosa è stato fatto in Irpinia, quanto è stato realizzato e cosa invece (e quanto) in Umbria e nelle Marche, nel Molise e infine in Abruzzo. Sterilizzato ogni giudizio sul come, ci si è domandati quanto sia costata la macchina dei soccorsi in ciascuno dei disastri presi in esame, cosa abbia infi- ne prodotto. Le tabelle illustrative offrono al lettore spunti di originale riflessione che, si spera, diano inizio a un dibattito spogliato da ogni suggestione particolare. Il racconto di Giuseppe Napoli che apre il rapporto narra invece questo nuovo mondo 7 ricostruito. E le sue parole seguono un viaggio immortalato dalle telecamere di Luca Cococcetta ed Emanuele Pantano e che in questo volume ritroverete in dvd. Una set- timana attraverso i punti cardinali del terremoto. I luoghi della distruzione e della rico- struzione. Il racconto di Napoli misura ciò che il tempo ha tolto al futuro della nostra terra, segnala i principi a cui abbiamo abdicato, il deficit di civiltà e di progresso. Alla responsabilità delle Istituzioni ritorna l’intervento di Michele Oricchio, il procu- ratore regionale della Corte dei Conti della Basilicata, che a suo modo descrive l’ono- re (e il disonore) delle classi dirigenti, di una democrazia senza popolo, gracile, affati- cata. Oricchio, con la sua testimonianza, induce anche a ritenere che esistono menti e mani pulite e coraggiose, che esiste - malgrado tutto - un futuro aperto alla speranza, a chi ha voglia di fare, di impegnarsi e di dire. Un futuro si apre se c’è memoria del nostro passato. È un assillo costitutivo del nostro piccolo impegno. Per questo Manuela Cavalieri, a New York, ha voluto rior- dinare il filo e, come dicevamo all’inizio, riallinearlo. Ha bussato e trovato volti e pensieri di chi è sempre stato vicino alla sua terra, vicino al dolore, dentro al dolore. La credibilità di una struttura di ricerca, per quanto fragile e modesta come la nostra, è tutta affidata alla veridicità dei dati esposti, all’attendibilità dei riscontri, alla com- piutezza del lavoro svolto. Anche qui, anche sul tema del miglior modo possibile, deve aprirsi – specialmente al Sud – un ulteriore spazio di discussione. L’Osservatorio è una articolazione della Fondazione Mida, e trae vita da essa. Non un euro di finan- ziamento pubblico ma la capacità della Fondazione di generare, attraverso l’ottimale gestione di beni, sostegno ad attività eminentemente di studio come questa. Sia chiaro che il bisogno economico è stato ridotto – e volutamente – al lumicino. L’impegno collettivo è volontario. È solo finanziato un rimborso delle spese ai ricer- catori e a chi cura l’organizzazione e bada alle faccende quotidiane e minute. La passione civile produce miracoli. Il Sud può contare su energie intellettuali enor- mi, sul prestigio dei tanti che devolvono gratuitamente parte del loro tempo senza nulla avanzare. Basterebbe un’azione generale di interpello civile, una chiamata alla passione, una pro- posizione di possibilità e iniziative. Ma queste azioni, per essere messe in campo, hanno bisogno della credibilità di chi le invoca. E qui, altro tema di discussione. Questo Osservatorio è davvero un seme piccolo e trascurabile. Eppure badare alla sua crescita è stata un’impresa che ha raccolto l’entusiasmo di tante persone, giovani e preparate. Ringrazio il gruppo di lavoro che si è andato formando, senza nulla chiedere, ma anzi avendo solo voglia di dare, di mostrare il proprio talento. 8 9 10 Le macerie invisibili di Giuseppe Napoli D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda. Italo Calvino, Le città invisibili Giugno 2010. Diario di un viaggio Sette giorni in tour nelle provincie di Salerno, Avellino e Potenza a distanza di 30 anni dal terremoto per provare a tracciare un solco tra il prima e il dopo. Un viaggio scandito da appunti, fermi immagine, flashback. Per guardare da vicino, toccare con mano, com’è cambiata la vita in questi luoghi. Nel racconto troverete le mille sfaccettature di un territorio devastato dalla desertificazione sociale, dall’eterna sospensione verso il nulla, dal bisogno negato. Dall’indolenza che ha ingravidato i giorni, le settimane, i mesi e gli anni di deformi creature. Pochi, davvero pochi, sono i modelli virtuosi che abbiamo incrociato sul nostro cammino. Briciole, a confronto con il marcio prodotto della ricostruzione post-sisma. Ma ci sono. Ed abbiamo voluto accompagnarvi anche lì. Soprattutto lì. Prim’ancora che nelle lande desolate dei distretti industriali fantasma o nei borghi amorfi clonati dallo scarabocchio di architetti ed urbanisti. Abbiamo voluto fermare il tempo sui volti delle persone che hanno ancora memoria del loro passato. Che hanno ancora voglia, a distanza di 30 anni, di riavere il proprio paese, di rimetterlo a posto, di rifarsi rifacendolo. Per certi versi ognuno di noi è fatto di «carne e geografia» (Renzo Piano) e in giro s’incontra ancora qualcuno che desidera. Che sogna. Che riesce ancora a sdegnarsi. Che rantola alla ricerca del riscatto. Come ci ha insegnato il Calvino delle “città invisibili”, le città che diventano una proiezione ad occhi aperti dei sogni dei propri abitanti. Ed è soprattutto per questo che possono sempre rinascere. Il borgo fantasma Antonio ha 85 anni. La coppola ben piantata in testa a coprirgli la fronte madida. Una canottiera cucita addosso a fargli da seconda pelle e un pantalone, di quelli invernali, che fa a cazzotti con il solleone di un fine giugno rovente. La mano destra è ancorata al bastone e la sinistra spasmodicamente incollata alla barba ispida che gli solca le rughe del tempo. Già, la barba. Antonio cerca un barbiere che non c’è a Romagnano 11 al Monte. Paese nuovo, poco meno di 400 anime che vivono sospese in questo pezzo della provincia di Salerno costruito a qualche chilometro dalle macerie di ciò che resta della vera Romagnano. Il terremoto non ha risparmiato niente e nessuno, sbriciolando un paesino che pare forgiato dalle mani sapienti di un artigiano del presepe. Eppure le case sono rimaste incredibilmente lì, aggrappate con le unghie alla cima della montagna come pezzetti di noccioline sul verde pistacchio del cono gelato. Un borgo fantasma che respira a fatica tra le macerie delle due chiese vuote: quella del Rosario e del Carmine. Rovine dello spirito dell’antica città che, oggi, sembrano aspettare una resurrezione. Gli abitanti, come Antonio, sono stati afferrati come soldatini e spostati nel paese nuovo. Decisione presa dall’alto. Si ricostruisce altrove. Una frustata alla dignità di questa gente. E così, quando le istituzioni decidono da sole, la vita delle persone devia verso una transumanza senza fine. Come quella di Antonio. Sbattuto nel paese senza balocchi. Un limbo eterno tra ciò che è stato e ciò che non è. C’è una scuola per quindici bambini, nella nuova Romagnano. Nemmeno due squadre di calcio. Ma giocano, i bambini. Eccome se giocano. A basket. Per canestro qualche sgangherata cassetta della frutta inchiodata al tronco dell’albero più grande. Una qui. Un’altra lì. Quasi a segnare il territorio. A fare di ogni centimetro di strada la mattonella di un immaginario palazzetto dello sport. Lungo e largo una spanna. Senza pubblico. Senza arbitro. Solo una palla di stoffa. E sogni di carta. Barba e caffè, prego. Già, la barba. Antonio non ha la mano ferma di una volta. Sperava che nel paese nuovo ci fosse almeno il vecchio salone, dove il profumo del sapone e dell’acqua di colonia fresca si mischiavano al sapore del grappino fatto in casa che il barbiere teneva nascosto nel doppiofondo del retrobottega.
Recommended publications
  • Ercolano, Naples
    University of Bath PHD Civil society and the anti-pizzo movement: the case of Ercolano, Naples Bowkett, Chris Award date: 2017 Awarding institution: University of Bath Link to publication Alternative formats If you require this document in an alternative format, please contact: [email protected] General rights Copyright and moral rights for the publications made accessible in the public portal are retained by the authors and/or other copyright owners and it is a condition of accessing publications that users recognise and abide by the legal requirements associated with these rights. • Users may download and print one copy of any publication from the public portal for the purpose of private study or research. • You may not further distribute the material or use it for any profit-making activity or commercial gain • You may freely distribute the URL identifying the publication in the public portal ? Take down policy If you believe that this document breaches copyright please contact us providing details, and we will remove access to the work immediately and investigate your claim. Download date: 07. Oct. 2021 Civil society and the anti-pizzo movement: the case of Ercolano, Naples Christopher Bowkett A thesis submitted for the degree of Doctor of Philosophy University of Bath Department of Politics, Languages & International Studies September 2017 COPYRIGHT Attention is drawn to the fact that copyright of this thesis/portfolio rests with the author and copyright of any previously published materials included may rest with third parties. A copy of this thesis/portfolio has been supplied on condition that anyone who consults it understands that they must not copy it or use material from it except as permitted by law or with the consent of the author or other copyright owners, as applicable.
    [Show full text]
  • Regional Macroseismic Field of the 1980 Irpinia Earthquake
    Regional macroseismic field of the 1980 Irpinia earthquake A. BOTTARI* - L. GIOVANI** - E. Lo GIUDICE0 - V. LONGO0 M. C. SPADEA** - M. VECCHI** Received on December 2Ist, 1981 RIASSUNTO E presentata un'analisi del campo macrosismico del terremoto irpino del 1980 che per magnitudo ed estensione dell'area interessata risulta il maggiore evento sismico verificatosi in Italia negli ultimi cinquanta anni. L'insieme dei dati rilevati mediante indagini dirette e/o a mezzo scheda macrosismica consente la definizione dell'intensità sismica in 1286 centri abitati di 13 regioni. Il campo regionale confrontato con i modelli di Blake (Y= 5.0), risulta compatibile con i seguenti parametri focali I0 = X" MSK ; <P0 = = 40.86 N ; = 15.25 E ; = 9.99 ± 0.5 MSK ; h,, = 15 Km. L'anisotropia del campo regionale è analizzata mediante la determinazione dell'attenuazione azimutale dell'intensità (a. z) i cui valori estremi risultano 2.0- IO"3 e 3.9 • IO"3, rispettivamente lungo le direzioni NNW e SW. e 3.9 • IO"3, rispettivamente lungo le direzioni NNW e SW. L'area mesosismica risulta caratterizzata principalmente da domini strutturali, rilevati con il metodo shadow, con direzione appenninica (NW-SE), antiappennini- ca e meridiana (N-S). * Istituto Geofisico, University of Messina. ** Istituto Internazionale di Geofisica, Rome. 0 Istituto Internazionale di Vulcanologia - CNR, Catania. 28 A. BOTTARI - L. GIOVANI - E. LO GIUDICE - V. LONGO - M. C. SPADEA - M. VECCHI Un modello per la sorgente sismica è stato elaborato secondo la metodologia di Shebalin. I relativi valori dei parametri risultano: lxl =14 Km ; Az =128° E lx = 56 Km ; » = 61° (dip SW) 2 lz = 13.5 Km ; SD =782 Km L'azimuth della sezione longitudinale della sorgente (128° E) risulta molto prossimo a quello di strike del piano di faglia proposto da vari autori nella soluzione del meccanismo focale; l'estensione longitudinale ed il relativo modesto sviluppo verticale sono considerati nel contesto del quadro geo-sismotettonico della regione irpina.
    [Show full text]
  • Progetto CARG Per Il Servizio Geologico D’Italia - ISPRA: F
    I S P R A Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale SERVIZIO GEOLOGICO D’ITALIA Organo Cartografi co dello Stato (legge n°68 del 2.2.1960) NOTE ILLUSTRATIVE della CARTA GEOLOGICA D’ITALIA alla scala 1:50.000 foglio 450 SANT’ANGELO DEI LOMBARDI A cura di: T. S. Pescatore1†, F. Pinto1 Con contributi di: P. Galli2 (Sismicità e Strutture Sismogeniche) S. I. Giano3 (Geologia del Quaternario e Geomorfologia) R. Quarantiello1 (Geologia Applicata) M. Schiattarella3 (Tettonica e Morfotettonica) PROGETTORedazione scientifica: M.L. Putignano4 1 Dipartimento di Scienze per la Biologia, Geologia e l’Ambiente, Università degli Studi del Sannio - Benevento 2 Dipartimento di Protezione Civile Nazionale - Roma 3 Dipartimento Scienze Geologiche, Università degli Studi della Basilicata - Potenza 4 Istituto di Geologia Ambientali e Geoingegneria - IGAG - CNR - RomaCARG CNR Ente realizzatore: Consiglio Nazionale delle Ricerche NoteIllustrative F450_S.Angelo dei Lomabardi_17_01_2020_cc.indd 1 17/01/2020 16:20:53 Direttore del Servizio Geologico d’Italia - ISPRA: C. Campobasso Responsabile del Progetto CARG per il Servizio Geologico d’Italia - ISPRA: F. Galluzzo Responsabile del Progetto CARG per il CNR: R. Polino (IGG), fino al 2009, P. Messina (IGAG) Gestione operativa del Progetto CARG per il Servizio Geologico d’Italia - ISPRA: M.T. Lettieri per il Consiglo Nazionale delle Ricerche - CNR: P. Messina (IGAG) PER IL SERVIZIO GEOLOGICO D’ITALIA - ISPRA: Revisione scientifica: R. Di Stefano (†), A. Fiorentino, F. Papasodaro, P. Perini Coordinamento cartografico: D. Tacchia (coord.), S. Grossi Revisione informatizzazione dei dati geologici: L. Battaglini, R. Carta, A. Fiorentino (ASC) Coordinamento editoriale: D. Tacchia (coord.), S. Grossi PER IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE: Funz.
    [Show full text]
  • Recorded Motions of the 6 April 2009 Mw 6.3 L'aquila, Italy, Earthquake
    Recorded Motions of the 6 April 2009 Mw 6.3 L’Aquila, Italy, Earthquake and Implications for Building Structural Damage: Overview a) b) c) Mehmet Çelebi, M.EERI, Paolo Bazzurro, M.EERI, Lauro Chiaraluce, Paolo Clemente,d) Luis Decanini,e) Adriano DeSortis,f) William Ellsworth,a) f) a) f) M.EERI, Antonella Gorini, Erol Kalkan, M.EERI, Sandro Marcucci, Guiliano Milana,c) Fabrizio Mollaioli,e) Marco Olivieri,c) Roberto Paolucci,g) Dario Rinaldis,d) Antonio Rovelli,c) Fabio Sabetta,f) and a) Christopher Stephens, M.EERI The normal-faulting earthquake of 6 April 2009 in the Abruzzo Region of central Italy caused heavy losses of life and substantial damage to centuries- old buildings of significant cultural importance and to modern reinforced- concrete-framed buildings with hollow masonry infill walls. Although structural deficiencies were significant and widespread, the study of the characteristics of strong motion data from the heavily affected area indicated that the short duration of strong shaking may have spared many more damaged buildings from collapsing. It is recognized that, with this caveat of short- duration shaking, the infill walls may have played a very important role in preventing further deterioration or collapse of many buildings. It is concluded that better new or retrofit construction practices that include reinforced- concrete shear walls may prove helpful in reducing risks in such seismic areas of Italy, other Mediterranean countries, and even in United States, where there are large inventories of deficient structures. ͓DOI: 10.1193/1.3450317͔ INTRODUCTION THE EARTHQUAKE: GENERAL INFORMATION A significant normal-faulting earthquake shook the Abruzzo Region of Central Italy on 6 April 2009 starting at 1:32:39 UTC (Figure 1).
    [Show full text]
  • Areal Distribution of Ground Effects Induced by Strong Earthquakes in the Southern Apennines (Italy)
    AREAL DISTRIBUTION OF GROUND EFFECTS INDUCED BY STRONG EARTHQUAKES IN THE SOUTHERN APENNINES (ITALY) S. PORFIDO1, E. ESPOSITO1,E.VITTORI2, G. TRANFAGLIA3, A.M. MICHETTI4, M. BLUMETTI5, L. FERRELI2, L. GUERRIERI2 and L. SERVA2 1Istituto di Ricerca Geomare Sud - C.N.R., Via A. Vespucci, 9, 80142, Napoli, Italy E-mail: porfi[email protected] 2ANPA – Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Via Vitaliano Brancati, 48, 00144, Rome, Italy 3Servizio Idrografico e Mareografico, Via Marchese Campodisola 21, 80133 Napoli, Italy 4Dipartimento di Scienze CC.FF.MM, Universitá dell’Insubria, Via Lucini, 3, 22100, Como, Italy 5Dipartimento Servizi Tecnici Nazionali - Servizio Sismico, Via Curtatone, 3, 00185, Rome, Italy (Received 2 January 2002; Accepted 17 June 2002) Abstract. Moderate to strong crustal earthquakes are generally accompanied by a distinctive pattern of coseismic geological phenomena, ranging from surface faulting to ground cracks, landslides, liquefaction/compaction, which leave a permanent mark in the landscape. Therefore, the repetition of surface faulting earthquakes over a geologic time interval determines a characteristic morphology closely related to seismic potential. To support this statement, the areal distribution and dimensions of effects of recent historical earthquakes in the Southern Apennines are being investigated in detail. This paper presents results concerning the 26 July 1805 earthquake in the Molise region, (I =X MCS, M = 6.8), and the 23 November 1980 earthquake in the Campania and Basilicata regions (I =XMSK,Ms = 6.9). Landslide data are also compared with two other historical earthquakes in the same region with similar macroseismic intensity. The number of significant effects (either ground deformation or hydrological anomalies) versus their minimum distance from the causative fault have been statistically analyzed, finding characteristic relationships.
    [Show full text]
  • The President During the So-Called Second Republic: from Veto Player to First in Command?
    Selena Grimaldi University of Padova The President during the so-called Second Republic: from veto player to first in command? Abstract The role of the Head of State in parliamentary democracies is not taken into consideration by Lijphart, although it might become fundamental when representative institutions are unstable or unable to decide. With the Italian case in particular, the President can turn into both a powerful veto player for the government and a sort of deputy chairman. From Scalfaro to Napolitano all the presidents have had a great impact on the political scene, especially, when governments and parties have seemed to be particularly weak. So far, scholars have debated on systemic features having caused the enlargement of presidential powers, but there have apparently been few attempts to consider presidential involvement in the decision process as an aspect of the questionable change from one model of democracy to the other. Taking into account Lijphart's framework, the paper explains why the presidency can be considered as an institution in tension between the consensual and the majoritarian pole. 1 Introduction The variables chosen by Lijphart (1999) to differentiate a consensual democracy from a majoritarian one have been criticized by many scholars (Nagel 2000) especially because the reason for their selection is not clear. This defect is particularly true for "the federal-unitary dimension [... which] considers the instances in which bodies other than the government are involved in the decision process" (Blondel, Battegazzore 2003, 12). The role of the Head of State in parliamentary democracies, for instance, is not taken into consideration by Lijphart, although it might become fundamental when representative institutions are unstable or unable to decide.
    [Show full text]
  • Earthquake-Induced Ground Failures in Italy from a Reviewed Database
    Open Access Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 14, 799–814, 2014 Natural Hazards www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/14/799/2014/ doi:10.5194/nhess-14-799-2014 and Earth System © Author(s) 2014. CC Attribution 3.0 License. Sciences Earthquake-induced ground failures in Italy from a reviewed database S. Martino1, A. Prestininzi1, and R. W. Romeo2 1Sapienza University of Rome, Department of Earth Sciences and Research Centre for Geological Risks (CERI), P.le A. Moro 5, 00185, Rome, Italy 2Department of Earth Sciences, Life and Environment, University of Urbino, Italy Correspondence to: S. Martino ([email protected]) Received: 30 March 2013 – Published in Nat. Hazards Earth Syst. Sci. Discuss.: 17 May 2013 Revised: 16 February 2014 – Accepted: 24 February 2014 – Published: 10 April 2014 Abstract. A database (Italian acronym CEDIT) of 1 Introduction earthquake-induced ground failures in Italy is presented, and the related content is analysed. The catalogue collects data regarding landslides, liquefaction, ground cracks, surface The recent strong earthquakes in Sumatra (2004, Mw = 9.1), faulting and ground changes triggered by earthquakes of eastern Sichuan (China 2008, Mw = 7.9) and Tohoku¯ (Japan Mercalli epicentral intensity 8 or greater that occurred 2011, Mw = 9.0) have highlighted that earthquake-induced in the last millennium in Italy. As of January 2013, the ground effects (e.g. tsunamis, landslides and liquefaction) CEDIT database has been available online for public use can be responsible for major damage and losses, and rep- (http://www.ceri.uniroma1.it/cn/gis.jsp) and is presently resent a significant seismic-activity-related hazard (Bird and hosted by the website of the Research Centre for Geological Bommer, 2004).
    [Show full text]
  • 468 Marturano
    Bollettino di Geofisica Teorica ed Applicata Vol. 48, n. 2, pp. 115-126; June 2007 The January 15, 1466 and November 23, 1980 Irpinia (Italy) earthquakes A. MARTURANO Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Vesuviano, Napoli, Italy (Received: March 24, 2006; accepted: January 25, 2007) ABSTRACT On the night between 14 and 15 January of 1466, an earthquake damaged towns close to those more recently destroyed by the 1980 Irpinia earthquake. It was felt in Naples, about 80 km from the epicentre, resulting in panic and slight damage. To obtain source parameters related to January 15, 1466, the observed macroseismic field of the November 23, 1980 earthquake was reproduced by synthetic peak strong acceleration. The results suggest that the whole of the 1466 faulting was again activated by the 1980 event and that the northern part remained non-activated. Quite possibly, the near southernmost source of the large earthquake of 1456 affected the occurrence of the 18 nearby event ten years later. Furthermore, the value of Mo=7.5 10 Nm obtained makes the medieval event of 1466 one of the most severe recorded in southern Italy. 1. Introduction: the January 15, 1466 event An earthquake occurred in 1466 on January 15 at about one o’clock (local time) at night. It caused slight damage, but considerable panic in Naples. The people left their homes en masse, sleeping in the open, in shelters and pavilions for many days, and participating in religious processions promptly organized by Archbishop Oliviero Carafa. King Ferrante had gone hunting in Apulia; when coming back, he painstakingly avoided the unsafe villages in the epicentral area.
    [Show full text]
  • The Scientific Landscape of November 23Rd, 1980
    geosciences Review The Scientific Landscape of November 23rd, 1980 Irpinia-Basilicata Earthquake: Taking Stock of (Almost) 40 Years of Studies Fabrizio Terenzio Gizzi * and Maria Rosaria Potenza Institute of Heritage Science, National (Italian) Research Council (ISPC-CNR), 00010 Rome, Italy; [email protected] * Correspondence: [email protected] Received: 29 October 2020; Accepted: 23 November 2020; Published: 28 November 2020 Abstract: The November 23rd, 1980 Irpinia-Basilicata (Southern Italy) earthquake is one of the strongest earthquakes ever occurred in Italy. The earthquake was a natural laboratory for the scientific community,which was engaged highly and promptly in investigating the event, thus publishing a flood of papers in different research areas over time. Just these research outputs are the focus of the article, which examines, with a tailored methodological approach, the international and national (Italian) studies started and advanced since the occurrence of the earthquake. First, we built and analyzed statistically two bibliographic databanks regarding the earthquake studies: (a) the international version of IRpinia Bibliographic databASE (IR_BASE_ENG), selecting and standardizing the pertinent scientific documents extracted from Scopus, Web of Science, and other databases and (b) the national version of the database (IR_BASE_IT) using the Google Scholar search engine to search for the most relevant papers in Italian. Second, IR_BASE_ENG was analyzed in a bibliometric perspective through the data mining VOSviewer software (Waltman et al., 2010) that builds co-occurrence term maps useful in perspective of investigating the wide-ranging studies on the earthquake. Third, taking a cue from this network analysis, we recognized the main research topics and performed a minireview of the related international studies, integrating in it a quick reference to the literature in Italian.
    [Show full text]
  • An Overview of Post-Earthquake Damage Assessment in Italy A
    EERI INVITATIONAL WORKSHOP AN ACTION PLAN TO DEVELOP EARTHQUAKE DAMAGE AND LOSS DATA PROTOCOLS September 19th and 20th, 2002 Doubletree Hotel Pasadena, California AN OVERVIEW OF POST-EARTHQUAKE DAMAGE ASSESSMENT IN ITALY A. Goretti, G. Di Pasquale (National Seismic Survey, Department of Civil Protection, Italy) SUMMARY Since many years post-earthquake damage assessment has been in Italy one of the preliminary steps for the establishment of a proper reconstruction strategy. Although the main purpose of the damage assessment has always been the estimate of the direct economic loss, 1st level damage data and building type data have been collected extensively after each destructive and non destructive earthquake. This allows to perform statistical analysis on suffered damage and building type and to obtain correlation with seismic intensity, if the latter one is known. The paper describes old and recent Italian experiences in the field of damage assessment, highlighting resolved, but also not yet resolved problems, that have been encountered in assessing procedures, forms, tools, computerisation, validation, maintenance, and data dissemination. INTRODUCTION In Italy post-earthquake damage assessment has been performed since many centuries ago. After the 1570-1574 Ferrara Earthquake (IX MCS), the duke Estensi gave the architect Ligorio, belonging to the papal court, the responsability of the damage evaluation. His report concerned both public and private buildings and was so detailed that it has been possible to locate the mostly damaged buildings on a plan of the town. The report describes also many features of the local building techniques and includes a surprising list of vulnerability factors, as the “a sacco” masonry walls, the thrusting roofs, the offset floors.
    [Show full text]
  • Remembering the Irpinia Earthquake Thirty Years Later Published on Iitaly.Org (
    Remembering the Irpinia Earthquake Thirty Years Later Published on iItaly.org (http://www.iitaly.org) Remembering the Irpinia Earthquake Thirty Years Later Laura E. Ruberto (November 22, 2010) 16109_Cairano_1290401003.quake3 [2] Marking the material culture of one of Southern Italy’s worst natural disasters, the Irpinia Earthquake of November 23, 1980. November 23, 2010, marks the thirtieth anniversary of the Irpinia Earthquake [3], a quake that hit some of the poorest and most rural parts of Campania, Basilicata, and Puglia, killing 2,735 people. It hit 679 towns in 8 provinces and left upwards of 400,000 homeless. The earthquake also created a political rupture that cut across economics, culture, and history in ways that are still felt in the daily life of the people who live and work in those areas, as well as in the tens of thousands who emigrated because of it. Such catastrophes often forge renewed ties across migratory lines, with the influx of remittances and other forms of assistance coming from the diaspora. Certainly this kind of aid was visible in the weeks and months following the tremor (in fact, the Irpinia Earthquake of 1980 long ago taught me this lesson in transnationalism, as I talk about briefly in this previous post [4]). Page 1 of 6 Remembering the Irpinia Earthquake Thirty Years Later Published on iItaly.org (http://www.iitaly.org) An example of Italian American aid to earthquake victims. "The Irpinian residents of Erie (PA) help rebuild the town of Altavilla" (Il Progresso Italo-Americano, December 14, 1980) Such geopolitical crossings inform many aspects of megadisasters—human-made and natural alike.
    [Show full text]
  • Insights Into Mechanical Properties of the 1980 Irpinia Fault System from the Analysis of a Seismic Sequence
    geosciences Article Insights into Mechanical Properties of the 1980 Irpinia Fault System from the Analysis of a Seismic Sequence Gaetano Festa * , Guido Maria Adinolfi, Alessandro Caruso, Simona Colombelli, Grazia De Landro , Luca Elia , Antonio Emolo, Matteo Picozzi , Antonio Scala , Francesco Carotenuto, Sergio Gammaldi , Antonio Giovanni Iaccarino , Sahar Nazeri, Rosario Riccio, Guido Russo, Stefania Tarantino and Aldo Zollo Physics Department “Ettore Pancini”, University of Naples Federico II, 80126 Napoli, Italy; guidomaria.adinolfi@unina.it (G.M.A.); [email protected] (A.C.); [email protected] (S.C.); [email protected] (G.D.L.); [email protected] (L.E.); [email protected] (A.E.); [email protected] (M.P.); [email protected] (A.S.); [email protected] (F.C.); [email protected] (S.G.); [email protected] (A.G.I.); [email protected] (S.N.); [email protected] (R.R.); [email protected] (G.R.); [email protected] (S.T.); [email protected] (A.Z.) * Correspondence: [email protected]; Tel.: +39-081-675248 Abstract: Seismic sequences are a powerful tool to locally infer geometrical and mechanical properties of faults and fault systems. In this study, we provided detailed location and characterization of events of the 3–7 July 2020 Irpinia sequence (southern Italy) that occurred at the northern tip of the main segment that ruptured during the 1980 Irpinia earthquake. Using an autocorrelation technique, we detected more than 340 events within the sequence, with local magnitude ranging between −0.5 and 3.0. We thus provided double difference locations, source parameter estimation, and focal mechanisms determination for the largest quality events.
    [Show full text]