RIVOLIMUSICA Stagione concertistica 2006/2007

Venerdì 20 Ottobre 2006 Venerdì 15 Giugno 2007 ingresso libero (fino ad esaurimento posti disponibili)

• Auditorium Istituto Musicale (via Capello 3) • Castello di Rivoli (piazza Mafalda di Savoia) • Maison Musique (via Rosta 23) • Chiesa della Collegiata Alta (piazza Bollani)

INFO Istituto Musicale Città di Rivoli Via Capello 3 Rivoli Tel/fax 011 9564408 e-mail: [email protected] www.comune.rivoli.to.it/istitutomusicale

1 La stagione concertistica dell’Istituto Musicale Città di RIVOLIMUSICA è alla settima edizione: cosa fare e perché Rivoli, giunta alla VII edizione, costituisce ormai un sono le domande che sempre ci poniamo in fase di appuntamento consolidato nel panorama culturale della programmazione, cercando del resto di non perdere di vista la Città. coerenza tra la nostra istituzione ed il progetto della nuova Con gli anni il pubblico di appassionati è cresciuto di stagione; la formula si concretizza in offerta di varietà nei generi numero, tanto che la sala concerti dell’Istituto spesso e nei programmi, spazio a giovani esecutori ed alle produzioni risulta insufficiente a contenerli tutti. di artisti e allievi dell’Istituto Musicale, opere poco eseguite e Perciò il nuovo Presidente dell’Istituto Enrico Demaria novità assolute, cercando di introdurre sperimentazioni e cose con il Direttore Artistico Andrea Maggiora hanno nuove all’interno di un percorso che il pubblico riconosca vicino predisposto un programma che prevede anche alcune alle proprie inclinazioni. uscite all’esterno dell’Istituto, in sedi più ampie. Costante rimane l’alto livello artistico della rassegna, che È così nata la proposta di 22 appuntamenti: il concerto di punta ancora una volta a presentare opere, autori ed apertura con Giovanni Allevi, pianista e compositore esecutori insoliti – frutto spesso di ricerche filologiche rivelazione, che trascende ogni categoria musicale precostituita; nuove e inedite – con l’intento di contribuire alla il jazz, indirizzo caratterizzante dell’Istituto Musicale, formazione musicale del pubblico con offerte sempre più rappresentato da 3 appuntamenti di rilievo; la nuova musica, variegate e ricche di stimoli nuovi. rappresentata dal flautista Roberto Fabbriciani, dedicatario Ai responsabili dell’Istituto, agli esecutori ed agli Enti che privilegiato delle composizioni in programma scritte per lui da sponsorizzano la manifestazione va il nostro alcuni dei più significativi compositori viventi; un ciclo di tre riconoscimento per un evento che arricchisce la nostra concerti negli spazi del Castello di Rivoli, dedicati ai compositori Città di una rassegna degna dei più prestigiosi contemporanei del Nord Africa, Medio Oriente e Iran realizzati appuntamenti che si svolgono nella nostra Regione. da Aschraf Kateb violinista siriano, Xenia Ensemble e Peyman Yazdanian’s Quartet, formazione iraniana con influenze etniche e classiche europee, in una produzione in Giuseppe Misuraca Guido Tallone collaborazione con l’Ambasciata Italiana a Teheran; 7 Assessore alla Cultura Sindaco di Rivoli appuntamenti con la cameristica daranno spazio alla tradizione, articolando il cartellone tra i sestetti per archi di Brahms e Tchaikovsky, (sestetto dell’Orchestra da Camera di Bologna); i giovani vincitori del Master dei Talenti 2005; il duo pianistico con un’interessante percorso attraverso la storia della forma musicale riproposta da Giovanni Bietti e Alessandro Gwis; infine Luca Avanzi e Antonio Ballista ci sveleranno le magie della musica ispirate dagli insetti, con un curioso viaggio attraverso un museo sonoro di scienze naturali. Le produzioni degli allievi, inserite a pieno titolo nella stagione, completeranno il cartellone per terminare con la ormai tradizionale festa della musica nella cornice del parco-arena dell’Istituto Musicale.

Continua la collaborazione con gli Enti pubblici e privati che hanno sostenuto i costi per la realizzazione di questa stagione e che ringraziamo per la loro generosità e per la fiducia riposta nel nostro progetto. Riteniamo preziosa anche la collaborazione con. il DAMS per la compilazione delle finestre musicologiche legate ad aspetti e curiosità colte e non di ogni concerto, che vorrebbero offrire al pubblico uno spunto di approfondimento ed un pensiero musicale che rimanga anche dopo la serata.

Andrea Maggiora Enrico Demaria (direttore artistico) (presidente)

2 3 Ri-Sound incontri possibili tra giovani e musicisti

Ri-Sound è un progetto rivolto alle scuole che prevede incontri tra studenti e i musicisti inseriti nel cartellone di Rivolimusica 2006- 2007. Gli incontri (sempre di venerdì o sabato mattina all’Istituto Musicale) coinvolgeranno i ragazzi e gli artisti, in una conversazione amichevole fuori dal contesto scolastico della lezione. Vuol essere un momento in cui i musicisti si presentino parlando di se stessi e dell’aspetto umano della professione, facendo vedere da vicino gli strumenti, accennandone le possibilità sonore e tecniche, ma anche la storia vissuta. Si potrà parlare di calcio e di belle donne o uomini prestanti, per stabilire un feeling con i ragazzi e le ragazze del liceo o istituto tecnico; far poi capire come si suona insieme, come si costruisce un programma, ma non realizzare un vero concerto, caso mai un poco di prove con interruzioni e molto senso dell’incontro di conoscenza, quella stessa che dovrebbe alimentare la curiosità di ascoltare il concerto vero del sabato sera, da spettatori un po’privilegiati, il tutto non lunghissimo né per nulla simile a una lezione a scuola.

4 5 Auditorium Istituto Musicale NO CONCEPT ore 21,00 Ho scritto “no concept” quasi per intero nel periodo in cui ho vissuto ad Harlem: volevo entrare in Giovanni Allevi pianoforte contatto con la poesia schietta delle nuove forze No Concept artistiche di New York. Sono andato in America per allontanarmi dai vincoli della tradizione europea, per go with the flow allontanarmi dalla sua storia e guardarla con occhi ciprea nuovi. come sei veramente prendimi “No concept” è nato in quelle notti, passeggiando sui ti scrivo marciapiedi caldi, con le antenne alzate per captare regina dei cristalli qualunque emozione, mentre nelle dita fremeva tutta ossessione l’accademia che avevo assorbito. sospeso nel tempo le tue mani “No concept” è il rifiuto di quel concettualismo a qui danza tutti i costi, che nega la creatività quando essa ha il notte ad harlem vago e piacevole sentore del ricordo. pensieri nascosti breath (a meditation) La mia musica strumentale, indubbiamente, potrà chiamarsi musica classica contemporanea, ma nel semplice significato che è musica di oggi: la musica di un compositore che vuole interpretare il suo tempo, così come tutti i compositori hanno fatto prima di lui. E tutto ciò senza legacci o sovrastrutture. “No concept” significa seguire la propria ispirazione, ed è un invito a farlo in tutte le occasioni della vita! Giovanni Allevi

Giovanni Allevi è un compositore che ha scelto il

Venerdì 20 ottobre 2006 Venerdì pianoforte come mezzo privilegiato di espressione. È un artista moderno e “senza etichette”, con una solida competenza accademica data dai suoi diplomi con il massimo dei voti in composizione e pianoforte e da una laurea con Lode in Filosofia della Scienza. I più importanti giornali nazionali ed internazionali lo hanno La sua musica “contemporanea” apre la tradizione definito “genio italiano del pianoforte” (Luxury), il “Mozart del classica verso le sonorità dei nostri giorni, il suo 2000” (La Repubblica), il “filosofo del pianoforte” (Il Corriere linguaggio emozionale e romantico contiene una della Sera), “modern and free spirit” (Shanghai Star), grazie alla nuova intensità melodica italiana e al tempo stesso sua capacità di “traghettare” il mondo classico alle nuove elementi del jazz e del minimalismo americano. generazioni, contribuendo a rinnovare il repertorio della musica Il suo ultimo cd “no concept” uscito a maggio 2005 colta. per Ricordi/Sony Bmg, è entrato nelle classifiche dei Il regista americano Spike Lee ha scelto il brano “come sei dischi più venduti in Italia, Germania Austria e Corea, veramente” (terza track dell’album “no concept”) come colonna tra album “pop”. sonora del suo ultimo spot per la Bmw. Simbolico testimone Complice il suo debutto nel 2004 con doppio sold- passatogli dopo il “Koln Concert” di K. Jarrett. out al “Blue Note” di New York, i suoi concerti in Giovanni Allevi ha intrapreso dall’inizio dell’anno un tour giro per il mondo (Italia, Usa, Nord-Europa e Cina) internazionale in cui esegue in concerto i brani dell’ultimo album vedono oramai una straordinaria partecipazione di “no concept”: “un disco dedicato all’amore in tutte le sue pubblico. sfumature” e che lo ha reso portavoce nel mondo della genialità e creatività musicale italiana.

6 7 Auditorium Istituto Musicale BEETHOVEN INNAMORATO ore 21,00 Nell’atto primo dell’opera Zauberflöte di Mozart l’incontro tra Papageno e Pamina si svolge in un duetto Claude Hauri violoncello dai seguenti toni: Pamina “Agli uomini sensibili all’amore Federico Aldao pianoforte non manca la bontà di cuore” – Papageno: “Condividere questi dolci impulsi è poi il primo dovere Variazioni su Mozart di una donna” – insieme: “Vogliamo godere l’amore, Franz Danzi Variazioni sul tema per esso soltanto viviamo”. Non è sicuramente un caso “Là ci darem la mano” che il burbero Beethoven abbia scelto la melodia cucita Ludwig Sette variazioni sul tema: su questo passo del libretto per farne il tema di sette van Beethoven “Bei Männernr welche Liebe variazioni composte per violoncello e pianoforte. Sarà fühlen”, tratto dall’opera per caso il manifesto programmatico della sua “Il flauto magico” di Mozart concezione dell’amore? Proseguiamo su questa traccia. Tre anni prima della pubblicazione di questa prima serie Pietro Viviani “Attorno al la(r)ghetto”, di variazioni Beethoven aveva scritto altre dodici prendendo spunto dal variazioni, sempre per violoncello e pianoforte, sempre quintetto con clarinetto su un tema tratto dal Zauberflöte, sempre riferito a in La maggiore, K. 581 Papageno che nel secondo atto canta: “Una ragazza o Ludwig Dodici variazioni sul tema una donna desidera avere Papageno!”, leggiamo pure van Beethoven “Ein Mädchen oder Ludwig e chiudiamo il cerchio. Andiamo oltre Weibchen”, tratto l’immaginazione e giungiamo ad una piccola verità: dall’opera “Il flauto magico” ascoltando Mozart possiamo persuaderci che la sua di Mozart, op.66 musica non provenga dalla mente di un uomo, Claude Debussy Sonata per violoncello ascoltiamo Beethoven e la sua musica ci appare e pianoforte fondamentalmente impregnata dell’elemento umano. Prologue Mozart è troppo bello per essere vero (natura Serenade naturata), Beethoven troppo reale per essere divino Finale (natura naturans). L’uno è amore, l’altro è la voglia di amare. Claude Hauri, nato nel 1976 a Lugano, studia e si diploma al Conservatorio della Svizzera Italiana e al Conservatorio di P.CS. Winterthur.

Sabato 28 ottobre 2006 Particolare attenzione ha dedicato alla musica contemporanea ed ha al suo attivo molte prime esecuzioni e incisioni per la Radio della Svizzera italiana, DRS, Jecklin Zurigo, Novecentomusica, EMI e Nuova Era. Quale solista e in gruppi da camera ha tenuto concerti in Svizzera, Germania, Italia, Reppubblica Ceca, Francia, Australia,… invitato tra gli altri dal festival Marta Argerich, Lugano, Nuova Consonanza, Roma, Amici della Musica di Palermo, Unione Musicale di Torino, National Academy Melbourne, Musica Insieme di Bologna.

Federico Aldao, nato a Rosario, Argentina, inizia lo studio musicale all’età di quattro anni e si diploma presso il Conservatorio di Zurigo ottenendo il diploma di concertista a pieni voti con lode nel 1996. Nel 2000 ottiene il diploma Bibliografia essenziale di solista presso il Conservatorio della Svizzera italiana sotto Giorgio Pestelli, L’età di Mozart e Beethoven, Torino, EDT, la guida di Nora Doallo. Secondo premio al concorso Franz 1991. Liszt di Buenos Aires, e all’International Competition Discografia essenziale of Japan (Tokio). Ha suonato con le principali orchestre Argentine e con l’Orchestra della Svizzera italiana. Si , Complete music for piano and esibisce regolarmente in Europa e in Sud America in duo e violoncello, Andras Schiff, Miklos Perenyi, ECM Records. recital pianistici. Ha inciso per Aurophon.

8 9 Auditorium Istituto Musicale LA TROMBA E L’EVOLUZIONE DEL JAZZ ore 21,00 Sin dalle origini del jazz la tromba ha sempre occupato un ruolo di prim’ordine tra gli strumenti. Sono Felice Reggio Quartet numerosi i trombettisti che hanno lasciato il segno Felice Reggio tromba e flicorno durante tutte le epoche del jazz, dai collettivi di New Guido Bottaio pianoforte Orleans di inizio secolo, al jazz contemporaneo. Ma Giuseppe Calvagna contrabbasso due musicisti in particolare meritano di essere posti ai Tony Arco batteria vertici, non tanto come trombettisti, quanto piuttosto per aver segnato profondamente la storia di questo My favourite movie genere, assumendo un’importanza che va al di là delle Nino Rota Amarcord loro doti strumentali, sicuramente ineguagliabili. Si Max Steiner Via col vento tratta di Louis Armstrong e Miles Davis, due giganti Nino Rota La strada del jazz. La dolce vita Louis Armstrong, o “Satchmo” come veniva John Williams Indiana Jones soprannominato, deve la sua grandezza al fatto di aver Dimitri Tiomkin Deguello mutato il corso del jazz, inventando il ruolo del solista. Ennio Morricone Nuovo cinema paradiso Con la sua luminosa personalità, diede dignità ad un La leggenda del pianista genere, che senza di lui sarebbe rimasto una musica sull’oceano popolare collettiva di New Orleans, trasformandolo C’era una volta in America in una forma d’arte e facendolo conoscere e amare a Burt Bacharach Alfie tutto il mondo. Per questo motivo, l’influenza di Armstrong sulla storia del jazz è stata enorme. Altrettanto grande fu quella di Miles Davis, tra i più grandi innovatori musicali del XX secolo. Durante la sua lunga carriera fu costantemente una figura chiave per la nascita e lo sviluppo delle varie fasi stilistiche Felice Reggio, ha studiato al Conservatorio di che il jazz ha attraversato, dagli anni ‘40 in poi: il bebop, Torino. Ha collaborato con l’Orchestra sinfonica della RAI, con l’Orchestra “I Filarmonici” di Torino, con il Cool, l’Hard bop, fino ad arrivare al jazz elettrico e l’Orchestra del Teatro dell’Opera Carlo Felice di all’acid jazz. Miles fu anche un vero e proprio Genova. catalizzatore musicale, in quanto dalle sue numerose formazioni sono usciti gran parte dei musicisti che Guido Bottaio, nato a Genova, ha studiato all’Ecole ancor oggi dominano la scena jazzistica mondiale. Sabato 4 novembre 2006 Normale “Alfred Cortot” di Parigi. Ha suonato nella Satchmo e Miles prima di essere due grandi “Salle Cortot” per la Société Chopin di Parigi, al Festival di Mannheim, al Festival di Venezia e per il trombettisti, furono dunque due capiscuola, i quali non Mozarteum di Salisburgo nella Wiener Saal. hanno mai disdegnato il grande pubblico, ottenendo successi e notorietà come pochi altri nella storia del Giuseppe Calcagna, insegnante di contrabbasso, jazz. inizia la professione di musicista nel 1969 esibendosi F.G. in Europa e in Giappone. Nel 1985 consegue il diploma di contrabbasso. Dal 1989 collabora con l’Istituto Musicale Città di Rivoli. Bibliografia essenziale Davis Miles e Trope Quincy, Miles: l’autobiografia di un mito Tony Arco ha studiato con Tullio De Piscopo. Il del jazz, Rizzoli, 1990. primo ingaggio jazzistico di rilievo sarà al “Capolinea” De stefano Gildo, Louis Armstrong: mister jazz, prefazione di di Milano. Nel 1988 si trasferisce negli Stati Uniti e Renzo Arbore, E.S.I., Napoli, 1997. nel 1990 diventa il batterista del “Wally’s Jazz Club” di Boston dove suona nei gruppi di Roy Hargrove e di Discografia essenziale Antonio Hart. Armstrong Louis, Young Louis “the side man”. Dal 1995 è docente alla “Scuola Civica di Jazz” a Davis Miles Kind of blue. Milano.

10 11 Auditorium Istituto Musicale LA BARBA DEL SIGNOR BRAHMS ore 21,00 Nel 1866, come mostra una foto di Julius Allgeyer, Brahms non aveva ancora la folta barba da Babbo Sestetto dell’Orchestra da Camera Natale che lo avrebbe accompagnato sino alla fine dei di Bologna giorni. E se ne disperava. Dalla biografia di Claude Crtomir Siskovic Rostand apprendiamo che il compositore ci teneva nel Paolo Mora violini mostrare un aspetto maturo ed austero, Armando Barilli evidentemente aveva già deciso di porsi quale custode della tradizione musicale classica del passato, e la barba, Andrea Maini viole si sa, è d’uopo per ogni vecchio saggio che si rispetti. Antonio Mostacci Nel 1859 Brahms inizia a comporre il Sestetto per archi Claudio Marini violoncelli n. 1 op. 18, un’opera seria, importante e densa, preludio a lavori più impegnati. Ma, a 26 anni, non si può tradire Johannes Sestetto per Archi Op. 18 la giovinezza con una composizione da grandi, Brahms Allegro ma non troppo nemmeno facendosi crescere la barba. Proprio la Andante, ma moderato musica dell’op. 18 tradisce le velleità gerontofile del Scherzo Nostro. Difficile trovare nella sua opera un altro Rondo movimento iniziale così propositivo e fiduciosamente proteso verso l’ottimismo come l’Allegro iniziale; la Petr Il’ic Sestetto per Archi Op.70 serietà del secondo movimento è quella che si addice Tchaikovsky “Souvenir de Florence” ad un ragazzotto ai primi pensieri grigi, dolorosi sì ma Allegro con spirito sorretti da spavalderia giovanile nell’affrontarli; lo Adagio cantabile e con moto Scherzo è pura danza, e qui Brahms non ci inganna, Allegretto moderato chissà in quale osteria, a che ora e con chi, avrà ballato Allegro vivace un Deutscher simile che ora ricorda bonariamente. Infine il Rondò tutto un rimbalzo di genuine melodie di chi sta allenando le gambe per salti futuri. Con o senza barba gentile Signor Brahms anche lei è stato giovane. P.CS. L’Orchestra da Camera di Bologna si è prefissa lo scopo di formare una compagine di alto livello professionale ed artistico, nei cui repertori

Sabato 11 novembre 2006 figurassero, accanto alla letteratura musicale per orchestra da camera di maggiore frequentazione, pagine rare, pagine del Novecento storico italiano, pagine nuove, spesso appositamente scritte per questa formazione. Per raggiungere tale obiettivo, l’Orchestra da Camera di Bologna ha avviato proficue collaborazioni con alcuni tra i più importanti musicisti oggi in attività. Tra i solisti ricordiamo qui: i pianisti Jean Micault e Lilia Zilbertstein; i violinisti Nigel Kennedy, Massimo Quarta, Victor Pikaizen e Uto Ughi; il flautista Giorgio Zagnoni con il quale, tra l’altro, ha realizzato alcune registrazioni per la RAI Due e RAI Tre; i violoncellisti Misha Maisky e Mario Brunello; con Frederich Gulda, esibitosi per Bibliografia essenziale l’occasione nella doppia veste di pianista solista e Claude Rostand, Brahms, Milano, Rusconi, 1997. direttore d’orchestra. Tra i direttori che si sono Discografia essenziale alternati sul suo podio, segnaliamo Frans Brüggen, Brahms, String Sextets, L’Archibudelli, Sony. Andre Bernard, Carl Davis, Leone Magiera, Arturo Tamayo.

12 13 Auditorium Istituto Musicale GLI INCANTESIMI ore 21,00 DI SALVATORE SCIARRINO Maestro Sciarrino, ci parli di Come vengono prodotti gli Roberto Fabbriciani flauti incantesimi?: Gyorgy Kurtàg Doloroso (1992) «Dopo lo sforzo creativo di Hermes, per flauto solo, del 1984, la forma polidimensionale e l’invenzione sul Luca Lombardi Nel vento, con Ariel (2004) flauto sono diventati per me più naturali; all’allargamento Mauricio Sotelo Del aura al suspirar (2000) di prospettiva è corrisposto un arricchimento delle Toshio Vertical Song I (1995) tecniche di emissione strumentale. Come vengono Hosokawa prodotti gli incantesimi?, del 1985, lavora attorno alla percezione umana sfruttando fenomeni complessi come Franco Donatoni Midi (1989) la persistenza, o la ricorrenza e la riconoscibilità. Questi Berislav Sipus Dick Tracy and the story of elementi si trasformano in musica: le sciabolate di suono the sad young men (2005) della prima parte, ad esempio, inizialmente Stephen Two pieces (2004) per rappresentano l’estraneo, la diversità rispetto alle Davismoon ottavino pulsazioni che caratterizzavano la logica iniziale del discorso; ma poi la loro presenza aumenta, ed esse …mist / …branches against saturano lo spazio arrivando a sostituirsi alla logica a white sky precedente. Così l’elemento di disturbo si è mutato in Salvatore Come vengono prodotti gli elemento discorsivo». Sciarrino incantesimi? (1985) Come è nato questo pezzo? «Scritto per Roberto Fabbriciani, è una commissione - I brani sono scritti e dedicati a R. Fabbriciani. del Teatro alla Scala di Milano per un concerto in cui a nove compositori era richiesto di cimentarsi intorno al Flauto magico di Mozart. Il desiderio della committenza era di sfruttare il più possibile l’idea del virtuosismo Roberto Fabbriciani è nato ad Arezzo. Diplomatosi vocale della Regina della notte. Io ho voluto invece giovanissimo in flauto traverso, ha vinto numerosi concorsi “incantare” il flauto, saltando a piè pari ciò che la ed ha fatto parte delle Orchestre del Maggio Musicale letteratura flautistica portava con sé. Ne è scaturito un Fiorentino e della Scala di Milano. Virtuoso, interprete originale ed artista versatile ha innovato la tecnica cosmo di suoni molto più ricco del solito: tongue-ram moltiplicando le possibilità sonore dello strumento. (colpi di lingua percussivi), jet-wistle (le sciabolate di Per la costante attenzione dedicata alla musica cui sopra), mitragliate di armonici naturali sovracuti, trilli contemporanea, Roberto Fabbriciani ha collaborato con i fluidi (miscelati ad alta velocità), curve di suono maggiori compositori che gli hanno dedicato alcune delle lamentoso. Con quest’opera non solo ho approfondito opere più significative della letteratura flautistica (J. Cage la ricerca di Hermes, ma ho inventato una singolare

Sabato 18 novembre 2006 Two; F. Donatoni Nidi, Fili, Midi; B. Ferneyhough Carceri d’invenzione; L. Nono Das atmende Klarsein; S. Sciarrino emulsione di suoni e un relativo coordinamento delle L’opera per flauto: Fabbrica degli incantesimi). Ha suonato tecniche d’esecuzione, che fino ad allora non era con repertorio eterogeneo presso alcuni fra i più importanti neanche pensabile». Festival: Biennale di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino, P.CR. Spoleto, Donaueschingen, Salisburgo, Lockenhaus, Bruxelles, Parigi, Londra, Vienna, Berlino, con orchestre quali: l’Orchestra della Scala di Milano, dell’Accademia S. Bibliografia essenziale Cecilia di Roma, le Orchestre della Rai, Ecyo, London Salvatore Sciarrino, Le figure della musica. Da Beethoven a oggi, Sinfonietta, Orchestre Symphonique de la Monnaie, SWF Milano, Ricordi, 1998. Baden-Baden, Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, Marco Angius, Le voci sottovetro: da Sciarrino a Gesualdo, Milano, Bayerischen Rundfunks, l’Orchestra Filarmonica di Monaco. Curci, 2002. Ha suonato come solista coi direttori C. Abbado, L. Berio, Roberto Giuliani, Salvatore Sciarrino. Catalogo delle opere. Musiche E. Bour, S. Comissiona, P. Eötvös, V. Fedoseyev, G. e scritti, discografia, nastrografia, videografia, Milano, Ricordi, 1999. Gavazzeni, M. Gielen, D. Kachidse, B. Klee, B. Maderna, R. Muti, Z. Pesko, G. Sinopoli, L. Zagrosek. Discografia essenziale Attualmente tiene il Corso di perfezionamento presso All’aure in una lontananza, flauto Roberto Fabbriciani, nell’album l’Università del Mozarteum di Salisburgo. Fantasia su Roberto Fabbricano, Philips. “...se ti occorresse il miglior flautista sarebbe senz’altro lui Come vengono prodotti gli incantesimi? Flauto Roberto Fabbriciani, giacché qualsiasi cosa egli suoni è sempre nel modo nell’album Flute XX, Europa Musica. migliore” John Cage (1989).

14 15 Auditorium Istituto Musicale L’ORGANETTO DIATONICO: ore 21,00 DALL’ITALIA PER IL MONDO L’organetto, o meglio la fisarmonica diatonica, nasce Duo Gambetta-Romano nella seconda metà dell’Ottocento a Vienna; Edmondo Romano polistrumentista considerato lo strumento “padre” della fisarmonica, Filippo Gambetta organetto diatonico inizialmente viene ignorato nel panorama musicale dell’epoca, per poi diventare uno degli strumenti più diffusi in tutto il mondo. La particolarità dello Filippo Gambetta Corbu strumento consiste nel fatto che, a differenza della Tradizionale Danza Turca fisarmonica, esso produce due differenti note sotto l’azione dello stesso tasto: in poche parole, varia la Tradizionale croato Gream Paralele nota eseguita secondo l’apertura o la chiusura del Tradizionale irlandese Set Yigs mantice. Questo strumento è diffuso in tutto il mondo, in Edmondo Romano Shanfara particolar modo nelle tradizioni popolari: in Italia, oltre che nel Sud (soprattutto in Calabria e in Puglia, dove Tradizionale bretone Set di Andrò viene usato per l’esecuzione di pizziche e tarantelle), l’organetto è utilizzato anche nelle valli alpine del Tradizionale Yiddish Kolomeke nordovest (in Piemonte nelle Valli Stura, Maira, Varaita, Po, Pellice, Chisone, Susa e nelle Valli di Lanzo); poi in Francia, in Spagna, in Canada nella regione del Quebec, in Irlanda, in Svezia ed in Germania. Gran parte degli organetti venduti nel mondo è prodotta in Italia, soprattutto nelle Marche, in Piemonte, e nel sud Italia. E per chi fosse interessato ad approfondire al meglio lo studio di questo strumento e chissà, diventarne magari un virtuoso, a Helsinki, in Finlandia, esiste addirittura un’accademia di musica, la Sibelius Academy, dove, caso eccezionale al mondo, ci si può laureare in “organetto diatonico”! F. S . Sabato 25 novembre 2006

Il duo propone un repertorio che ripercorre le tappe che hanno influenzato e segnano l’attività musicale dei due interpreti. La collaborazione nasce nel 2000 e subito si esi- biscono con il progetto Bandabandiani e il grup- po Comunn Mor in festival di rilievo in Germa- Bibliografia essenziale nia, Francia, Finlandia, Italia. Entrambi sono im- Roberto Tombesi, L’organetto diatonico, Ancona, Bèrben pegnati singolarmente in numerosi progetti di Edizioni Musicali, 1993. musica etnica, folk, rock che li porta a suonare Discografia essenziale in Russia, Spagna, Canada. Il concerto si articola Due edizioni discografiche con l’interpretazione dello stesso Filippo Gambetta, Stria (2000, con la partecipazione anche su brani tradizionali di varie parti del mondo e su di Edmondo Romano) e Pria Goaea (2003), entrambe con composizioni originali con l’utilizzo si svariati etichetta Felmay. strumenti popolari.

16 17 Auditorium Istituto Musicale PIAZZOLLA: UN UOMO DI TANGO ore 21,00 Suona un po’ strano ascoltare musiche di Piazzolla suonate senza il bandoneón e, difatti, le composizioni Keran Quartet originali che non lo prevedono sono molto poche, anche Mauro Scappini flauto perché oltre ad essere compositore Piazzolla era anche Eros Roselli chitarra un grandissimo virtuoso di questo strumento: “Il Nazzareno Balduin violoncello bandoneón è qualcosa di più che il mio strumento musicale; Luca Bellan percussioni a volte penso che sia il mio psicanalista, lo prendo tra le mie mani, comincio a suonare e mi sfogo completamente”. È difficile classificare la musica di Piazzola all’interno di Linea di Confine un unico genere: classica, contemporanea, popolare, jazz, colonne sonore, i generi toccati sono praticamente Eros Roselli Sombrìo, Dulce, Torcida tutti, le fonti sono le più diverse e nessuna prevale sull’altra: “Tutte le compagnie di danza nel mondo stanno Mauro Scappini Suite Fusion ballando le mie opere, la gente del jazz ama e gode di ciò che faccio, i complessi cameristici che suonano repertorio Vittorio Monti Czardas classico mi chiedono di scrivere per loro”. Ma forse il genere per cui è diventato famoso è quello del tango: musica sensuale, piena, colorita, nostalgica, che si serve Ernesto Corsero Dinga Y Mandinga di ritmi caldi e passionali in cui si alternano episodi malinconici, di gioia o rassegnazione; insomma, un Astor Piazzolla Café 1930 fascino e una seduzione “erotica” irresistibili. E per concludere con Piazzolla: “Sono un uomo di tango, la Autori Vari Medley Brasiliano mia musica fa pensare tutti, sia coloro che amano il tango, sia coloro che amano la buona musica. Ho fatto una rivoluzione nel tango, questo è certo; ho rotto vecchi schemi, per questo mi hanno aggredito e ho dovuto difendermi […], ma ciò che nessuno potrà mai negare è la mia origine: ho il tango marcato sulla pelle e ne sono orgoglioso”. F.S.

Sabato 2 dicembre 2006 Il Keràn Quartet nasce nel 2004 all’interno del multiforme gruppo Arilicansemble, fondato nel 1995 dal chitarrista Eros Roselli con lo scopo di valorizzare e far conoscere il repertorio cameristico con chitarra. L’identità specifica di questo quartetto deriva dal desiderio di proporre un repertorio moderno, che si avvale di contaminazioni dalla musica popolare (definizione che riassume il ricchissimo e variegato panorama che va dal jazz al rock fino alla musica etnica). Keràn è la radice della parola Bibliografia essenziale greca keranummi che significa fondere insieme, Natalio Gorin, Astor Piazzolla, Roma, Di Giacomo Editore, mischiare. Coniugare linguaggi musicali diversi 1995. per definire una proposta originale e particolare Discografia essenziale è, per l’appunto, lo scopo preciso del quartetto The Saexotango (quartetto di sassofoni), Nuova Era Records, e la motivazione che sta alla base della sua stessa 1998. origine.

18 19 Maison Musique GLI STANDARD ore 21,30 NEL REPERTORIO DEL JAZZ Il repertorio delle performance jazzistiche, siano esse Rivolijazz concerti o Jam session più o meno improvvisate, si basa Terry Fessia vocalist da sempre sui cosiddetti standard. Questo termine sta Diego Borotti sax ad indicare le canzoni della tradizione americana, le quali Stefano Maccagno pianoforte venivano utilizzate dai musicisti come tema e come canovaccio su cui costruire le improvvisazioni. Il Moreno D’Onofrio chitarra repertorio da cui si attingeva era per lo più quello delle Michele Anelli contrabbasso songs tratte dai musicals di Brodway dei primi decenni Andrea Penna batteria del secolo. Sono divenute celebri le composizioni di autori quali George Gershwin, Cole Porter, Irving Berlin e Richard Rodgers, alcune delle quali hanno subito Standard Jazz Live modifiche notevoli, come ad esempio My Favorite Things di Rodgers, nella versione di John Coltrane. Col passare degli anni furono le stesse composizioni originali dei jazzisti a diventare standard, molte delle quali rimangono tuttora pezzi di repertorio molto diffusi. Tuttavia, nel panorama musicale attuale, alcuni musicisti hanno esteso il concetto di standard anche ad altre musiche, estranee alla tradizione del jazz, ma utilizzate come tema per lo sviluppo dell’improvvisazione. Caso esemplare è l’album intitolato appunto “The New Standard” di Herbie Hancock, che utilizza canzoni tratte dal repertorio pop rivisitate in chiave jazz. Numerosi sono i musicisti che hanno scelto di lavorare in questa direzione, in particolare in Italia dove una fonte di ispirazione è data dalla tradizione della canzone italiana. Il pianista Stefano Bollani ha dichiarato: “È il momento di suonare la nostra musica... Queste operazioni hanno fatto calare il tasso di snobismo tra i jazzisti che un tempo guardavano al pop con disprezzo”. Un caso limite è rappresentato dal musicista americano Uri Caine, il quale ha ampliato il significato di Standard a una moltitudine di repertori, in particolare quello della musica classica. In un’intervista sulle sue Venerdì 22 dicembre 2006 Venerdì rivisitazioni delle composizioni di Mahler, Caine le ha definite semplicemente come “strutture differenti per Rivolijazz si è formato all’interno dell’Istituto improvvisare”, un’alternativa ai “soliti” standard. Musicale Città di Rivoli ed è composto da F.G. musicisti che svolgono anche attività didattica all’Istituto. Il profilo dei componenti vede un importante percorso professionale, che pone tutti come Bibliografia essenziale attivi concertisti in diversi generi musicali, dal Joachim Ernest Berendt, Il nuovo libro del Jazz - Dal New Orleans jazz alla musica da film all’etnico ed alle al Jazz Rock, Vallardi, 1986. Arrigo Polillo, Conoscere il Jazz, Mondadori, 1967. sperimentazioni, e che li vede coinvolti nell’attività didattica. Discografia essenziale Rivolijazz rappresenta un importante momento John Coltrane, My favorite things, 1960. di creazione e sinergia tra professionalità del Herbie Hancock, The new standard. jazz dai linguaggi e stili differenti, che si Stefano Bollani, Abbassa la tua radio. incontrano sulla scena dell’Istituto Musicale.

20 21 Auditorium Istituto Musicale GLI STUDI? UNA QUESTIONE ore 21,00 PURAMENTE MUSICALE L’op. 10 nasce per caso nel 1829, raggruppando esercizi Concerto offerto alla selezione del di carattere pratico che Chopin stesso si era creato MASTER DEI TALENTI per risolvere le difficoltà tecniche che alcune sue opere promosso dalla Fondazione CRT presentavano; ma ecco che l’incontro con Paganini cambia le sorti di queste pagine: Chopin ne ammirò la tecnica sorprendente nei concerti che il genovese Chiara Bertoglio pianoforte diede a Varsavia nella primavera del 1829, e pare che proprio i Capricci siano il modello al quale si ispirò Franz Schubert Sonata D 956 direttamente per fare di semplici esercizi di carattere utilitario un’opera di grande valore artistico e musicale. Fryderyk Chopin Dodici Studi op. 10 L’op. 10 è dedicata a , suo grande amico, del quale non sempre apprezzava la musica, ma ammirava sicuramente le capacità esecutive, tanto che in una lettera Chopin scrisse: “Non so cosa scarabocchia la mia penna perché in questo momento Liszt sta suonando i miei studi e mi toglie di senno. Vorrei proprio rubargli il modo di rendere i miei propri Studi”. Qualche Studio richiede tanta prestanza fisica che forse neanche Chopin stesso possedeva, ed è per questo che probabilmente li compose per un centauro come Chiara Bertoglio, torinese, nata nel 1983, si Liszt; ma Chopin si distacca dall’atletismo pianistico in diploma in pianoforte all’età di 16 anni al voga negli anni Trenta dell’Ottocento, e inaugura un Conservatorio “G. Verdi” di Torino, con la nuovo genere di Studio dove prevalgono l’interesse votazione di 10, lode e menzione d’onore. Nel musicale e quello espressivo, contenuti profondi ed frattempo prosegue la sua formazione pianistica episodi cantabili, mentre è l’elemento tecnico ad in Svizzera. Le sono state assegnate le seguenti apparire quasi un pretesto. Borse di studio: nel periodo1996-2001 dalla De Considerare queste pagine semplicemente degli Studi Sono - Associazione per la musica; nel 2004-2005 vuol dire sottovalutarne la grande potenza espressiva; dalla Fondazione CRT - Master dei talenti musicali. nonostante la loro breve (talvolta brevissima) durata, Sabato 3 febbraio 2007 Dopo il suo primo récital pianistico, tenuto qualche minuto appena, in poche righe sono condensati all’età di otto anni, Chiara Bertoglio si è esibita e sintetizzati passioni e sentimenti espressi in forma in tutta Europa: Concertgebouw di Amsterdam, perfetta e compiuta. la Wiener Saal del Mozarteum di Salisburgo e nel F.S. 2005 ha debuttato presso la Carnegie Hall di New York con la Curtis Chamber Orchestra. Si dedica attivamente alla musica da camera, alla direzione d’orchestra ed alla composizione; ha inoltre fondato e dirige il gruppo di volontariato musicale “Portare la Musica”, che organizza e realizza concerti negli ospedali, nelle case di Bibliografia essenziale riposo, per i bambini portatori di handicap. Piero Rattalino, Chopin, Torino, EDT, 1991. Nel 2005 è stato pubblicato il suo primo libro, Marco Beghelli, Invito all’ascolto di Fryderyc Chopin, Milano, “Voi suonate, amici cari”, presso la Casa editrice Mursia, 1989. Marco Valerio di Torino, sui rapporti fra la Discografia essenziale musica per pianoforte e la musica operistica di Vladimir Horowitz, Etichetta SONY - Italia, 1987. Mozart.

22 23 Castello di Rivoli LA PREGHIERA DI UN MULLAH Museo di Arte Contemporanea Dmitri Yanov-Yanovsky è piuttosto conosciuto come ore 21,00 promotore di musica contemporanea, poiché è il fondatore e direttore artistico del Festival Xenia Ensemble Internazionale “Ilkhom-XX” di Tashkent, in Cynthia Treggor violino Uzbekistan, sua città natale. Anche la sua carriera di compositore gode di notevole successo, e nonostante Eilis Cranitch violino abbia solo 43 anni, è già stato eseguito in molti paesi Michèle Minne viola dell’Asia e dell’Europa, anche da musicisti del calibro Elizabeth Wilson violoncello del violoncellista Yo-Yo Ma. Programma monografico originale di Nella sua formazione si mescolano solidi insegnamenti compositori contemporanei musicali di stampo russo, forti influenze della tradizione popolare del suo paese, l’Uzbekistan, e una notevole dell’Asia centrale apertura verso le nuove acquisizioni del linguaggio contemporaneo e della musica elettronica (ha studiato Alisher Latif Zadeh Persian Petterns per anche all’Ircam di Parigi). (Tadjikistan) quartetto Tutto questo si riflette nel suo stile e lo si ritrova in Dmitri Awakening per quartetto, Awakening, per quartetto d’archi, percussioni e nastro Yanov-Yanovsky percussioni e nastro magnetico; l’opera utilizza, incisa su nastro magnetico, (Uzbekistan) una voce che ricorda quella di un Mullah mentre sta intonando la preghiera del mattino, alle prime luci del Tigran Mansuryan Quartetto no. 1 giorno. All’inizio la voce non si sente, poi poco per (Armenia) volta prende rilievo, il quartetto passa in secondo piano e il canto diventa protagonista. Il tono è nostalgico e Komitas Aslamazian Armenian folk songs per lascia spazio anche alla paura, forse per la notte, che (Armenia) quartetto ancora incombe, o forse per il giorno che sta per incominciare, con tutte le sue incertezze. La Zhou Long Song of the Chin per strumentazione prevede l’impiego di varie percussioni: (Cina) quartetto tam-tam, piatti, crotali, in questo caso suonati dagli Franghiz Ali-Zadeh Oasis per quartetto stessi componenti dello Xenia Ensemble, a volte con (Azerbaijan) e nastro gli archetti, in una varietà di atteggiamenti sonori che

Sabato 10 febbraio 2007 presuppone una notevole versatilità da parte degli Xenia Ensemble è stato fondato a Torino nel 1995 con esecutori. lo scopo di presentare la nuova musica di compositori P.CR. stranieri in Italia ed esportare all’estero quella dei compositori italiani. Specializzato sulla musica di autori russi e delle ex repubbliche sovietiche, l’Ensemble ha collaborato con molti compositori fra i quali: Giya Kancheli, James Macmillan, Simon Holt, Dmitri Yanov- Yanovsky e Franghiz Ali-Zada. Nella stagione 2005 del Teatro Piccolo Regio e in quella della Fondazione Gulbenkian di Lisbona, l’Ensemble ha debuttato con una nuova produzione che vede la messa Bibliografia essenziale in scena di “Ghost Opera” del compositore cinese Tan Dun. L’Ensemble ha partecipato a vari trasmissioni Stefania Cubello, Musica Armena, in Vogue Italia, marzo 2004. radiofoniche (Radio RAI, Radio Svizzera, Radio Discografia essenziale Olandese) e ha inciso per l’etichetta Black Box brani Lacrymosa, di D. Yanov-Yanovsky, in Night Prayers, Kronos composti da Gerald Barry (1998) ed il CD “Eastern Quartett, Nonesuch. Approaches” con musiche di Giya Kancheli, Franghiz Ali- Music of dreams, di D. Yanov-Yanovsky, in Energy, Elisabeth Zada e Dmitri Yanov-Yanovsky pubblicato in Italia da Chojnacka, Opus III. Felmay.

24 25 Auditorium Istituto Musicale SCHUMANN ore 21,00 DAVANTI AL CAMINETTO Verso la fine degli anni Quaranta dell’Ottocento, Concerto offerto alla selezione del Robert Schumann stava diventando un altro uomo. MASTER DEI TALENTI Ormai erano lontani gli anni della lotta ribelle contro promosso dalla Fondazione CRT l’insensibilità dei contemporanei; sempre più distanti apparivano i ricordi di quegli anni giovanili, spesi Michelangiolo Maffucci violoncello all’inseguimento di ideali poetici inarrivabili. Schumann Gabriele Carcano pianoforte si stava abituando alla serenità della vita domestica, al tepore delle serate trascorse davanti al camino: sentiva Robert Fantasiestücke op.73 con maggiore responsabilità quel ruolo di pater familias, Schumann Zart und mit Ausdruck al quale aveva sempre tentato di sfuggire (Teneramente e con maldestramente. Nel 1849 Clara gli aveva dato il quinto espressione) figlio: era ora di fare sul serio, di abbandonare il mondo Lebhaft, leicht (Vivo e leggero) dei sognatori, per imparare a vivere la vita di tutti i Rasch und mit Feuer (Veloce e giorni. I Phantasiestücke op. 73 (Pezzi fantastici) per con fuoco) violoncello (o clarinetto) e pianoforte sono lavori riservati, protetti dalle mura rassicuranti di una cultura Ludwig van Sonata n. 3 in la maggiore musicale domestica; composti nel 1849 a Kreischa, un Beethoven op. 69 paesino di campagna della Sassonia nel quale la famiglia Allegro ma non tanto Schumann si era ritirata durante la rivoluzione di Scherzo: Allegro molto Dresda, sono tre brevi emozioni musicali che si Adagio cantabile - Allegro vivace estinguono non appena prendono forma: tre momenti sfuggenti, tre istanti destinati a prolungarsi come un Johannes Sonata per pianoforte e lungo riverbero nella memoria dell’ascoltatore. Difficile Brahms violoncello n. 1 in mi minore non cogliere in queste pagine chiari riflessi del op. 38 linguaggio inaugurato dai cicli liederistici dei primi anni Allegro non troppo Quaranta: le voci del violoncello e del pianoforte si Allegretto quasi menuetto fondono e si integrano a vicenda proprio come se Allegro fossero incapaci di esprimersi autonomamente. A un primo sguardo potrebbero sembrare fogli d’album, Michelangiolo Maffucci è nato nel 1986 a Torino. Si è Sabato 17 febbraio 2007 diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio di privi di un legame interno; ma la partitura parla chiaro: Cuneo sotto la guida del maestro Dario De Stefano. tre brani ricchi di rimandi, da eseguire in successione, È stato invitato al Festival “Classics in Styria”, che ha senza soluzione di continuità; un ciclo continuo di visto il suo debutto come solista in ambito immagini sonore, in grado di proiettare tre luci diverse internazionale. Collabora con l’orchestra filarmonica di sullo stesso oggetto poetico. Torino, l’orchestra filarmonica della Valle d’Aosta, la Buxus strings orchestra e “L’orchestra Archi” della De A.M. Sono. È borsista della fondazione CRT per il master dei talenti 2005.

Gabriele Carcano nato a Torino si diploma al Conservatorio di Torino nel 2003 con il massimo dei Bibliografia essenziale voti, lode e menzione speciale con la Prof.ssa Carla Anfried Edler, Schumann e il suo tempo, Torino, Edt, 1991. Papini. Successivamente prosegue gli studi con Andrea Robert Schumann, Casa Schumann, Torino, Edt, 1998. Lucchesini all’Accademia di Pinerolo e con Aldo Ciccolini Robert Schumann, Gli scritti critici, Milano, Unicopli, 1991. a Parigi, con i quali studia tutt’ora. Ha suonato per la Fondazione Teatro della Fenice, Amici della Musica di Discografia essenziale Padova, Accademia Filarmonica di Verona, Fondazione Schumann: Chamber Music, Mischa Maisky, Martha Argerich, Cini di Venezia, Torino Settembre Musica. È borsista Emi Classics, 1996. dell’associazione De Sono e della Fondazione CRT.

26 27 Auditorium Istituto Musicale MALEDETTI PIANISTI! ore 21,00 Da sempre i pianisti godono di un ambìto privilegio: poter suonare musica che non è stata scritta per il loro Giovanni Bietti strumento. Il pianoforte è nato da subito come una Alessandro Gwis 2 pianoforti macchina onnivora, capace di fagocitare qualsiasi tipo di musica. Nell’800 non c’era abitazione privata che William Byrd Lord Willobies non ne possedesse uno pronto a suonare trascrizioni The Battell di ogni tipo. Alcuni compositori come Liszt, Brahms o Busoni hanno saputo rendere le loro rivisitazioni Claudio Zefiro Torna celebri quanto gli originali. Con due pianoforti poi si Monteverdi Laetatus Sum possono realizzare trascrizioni estremamente ricercate, capaci di riprodurre il suono di un’intera Georg Friedrich Sarabande in re minore orchestra, la dialettica tra solista e gruppo strumentale, Handel Chaconne in sol maggiore o addirittura la scrittura polifonica di un madrigale per sole voci. Due pianisti possono cimentarsi con Johann Concerto Brandeburghese arrangiamenti davvero insospettabili, che spaziano dalle Sebastian Bach n. 6 opere vocali di Claudio Monteverdi ai balletti di Pëtr Il’ic Tchaikovskij. Senza dimenticare tutti i lavori scritti Franz Joseph Allegro in re maggiore appositamente per questo tipo di organico. Insomma Haydn con due pianoforti è davvero poca la musica che non si può suonare. E allora siamo sinceri: come si fa a non comprendere l’invidia provata da chi suona gli altri strumenti? A.M. Giovanni Bietti è compositore, pianista e musicologo, ed è attualmente Consulente Artistico presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Ha insegnato Composizione presso il Conservatorio “V. Bellini” di Catania, ed Etnomusicologia presso l’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”. Come musicologo ha pubblicato saggi e revisioni di spartiti Sabato 24 febbraio 2007 per la Longanesi, per la Ricordi, per la Skira e per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, oltre che sulle principali riviste del settore. Tiene regolarmente conferenze e concerti- conferenze presso molti dei più prestigiosi enti del nostro Paese (Teatro Regio di Parma, Politecnico di Torino, Festival Settembre Musica di Torino, Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro delle Muse di Ancona).

Alessandro Gwis, pianista e tastierista, è Bibliografia essenziale considerato uno dei migliori musicisti jazz italiani. Ferruccio Busoni, Sulla trascrizione per pianoforte, Milano, Suona con il gruppo Aires Tango, e tra le sue Il Saggiatore, 1977. collaborazioni più importanti citeremo Enrico Rava, Ben Sidran, Paolo Fresu, Kurt Rosenwinkle, Gegè Discografia essenziale Telesforo, Antonello Salis, oltre ad un’estesa attività Piano Fantasy, Katia Labèque, Marielle Labèque, 6 CD, nella musica pop, tra gli altri con Gianni Morandi e Philips, 1998. Peppe Servillo.

28 29 Auditorium Istituto Musicale CACCIA ALLA CIACCONA ore 21,00 Andando a spasso per la storia della musica, ogni epoca custodisce composizioni in forma di ciaccona. Ce n’è Mario Gullo chitarra una però che ha avuto una fortuna memorabile: la ciaccona tratta dalla Partita n. 2 BWV 1004 per violino Johann Preludio, fuga e allegro solo di Johann Sebastian Bach. Questo brano, nella sua Sebastian Bach BWV 998 ardua sfida contro i confini monodici dello strumento Ciaccona dalla Partita n. 2 in ad arco, ha profondamente affascinato il romanticismo: re minore BWV 1004 la tensione che si sprigiona dalle corde del violino ha spinto molti compositori ad andare a caccia delle Manuel de Falla Homenaje pour le tombeau risorse polifoniche della ciaccona. Mendelssohn e Schumann, intorno alla metà dell’Ottocento, gli anni de C. Debussy della riscoperta bachiana, l’hanno riscritta per violino e pianoforte. Brahms nel 1879 l’ha rielaborata in un Ida Presti Tre studi (1958) pezzo da eseguire al pianoforte con la sola mano sinistra. Mentre Busoni nel 1893 ha realizzato una Antonio Josè Sonata para guitarra (1933) trascrizione pianistica destinata a divenire un punto di riferimento per molti virtuosi del secolo successivo. E le rivisitazioni non si fermano certo al pianoforte: Casella e Stokowski ne hanno realizzato un arrangiamento per orchestra, mentre Andrés Segovia l’ha trascritta per chitarra. Ma bastano le parole di Brahms per intuire tutto l’enorme fascino che questa pagina di Bach ha saputo esercitare sui compositori successivi: “La Ciaccona é il più bel pezzo di Mario Gullo si è diplomato nel 1989 presso il musica. In un pentagramma, per un piccolo strumento, Conservatorio “G. Verdi” di Milano con il massimo l´uomo scrive un intero mondo di profondi pensieri e dei voti sotto la guida del M° Ruggero Chiesa. sentimenti fortissimi. Se io immaginassi di poter aver Ha vinto numerosi concorsi di esecuzione creato o addirittura concepito il pezzo, sono sicuro chitarristica e svolge intensa attività concertistica in che l’eccesso di eccitazione e dirompente esperienza Italia e all’estero. Ha preso parte nel 1990 alla prima

Sabato 3 marzo 2006 mi avrebbe fatto impazzire”. esecuzione italiana di Electric Counterpoint di Steve Reich; ha effettuato nel 1991 a Milano ed a Berlino la A.M. prima esecuzione italiana e tedesca della Sonata di Antonio Josè, scoperta di recente in Spagna. Ha eseguito l’integrale delle opere di J. S. Bach, delle Rossiniane di Mauro Giuliani e delle opere di H. Villa Lobos. Ha collaborato con il flautista Andrea Griminelli e strumentisti del Teatro Regio di Torino e con l’Orchestra Sinfonica Italiana in occasione del Bibliografia essenziale Concerto di Fine Millennio. Alberto Basso, Frau Musika, Torino, Edt, 1983. Nel 2001 ha partecipato all’anteprima inaugurale del Discografia essenziale festival AstiTeatro in onore dello scenografo Eugenio Bach: sonate e partite, Julia Fischer, CD, Pentatone, 2005. Guglielminetti collaborando con l’attrice Valentina Bach-Segovia: Ciaccona per chitarra, Andrés Segovia, Urania, Fortunato. CD, 1999. Le Edizioni Rugginenti di Milano hanno pubblicato Bach-Busoni: Ciaccona per pianoforte, Arturo Benedetti recentemente quattro suoi volumi di trascrizioni per Michelangeli, CD, Emi, 1968. Ensemble di chitarre. Stokowski: Transcriptions of Bach, Robert Pikler, CD, Ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica Nazionale Chandos, 1991. della Rai per la stagione RaiNuovamusica 2005.

30 31 Castello di Rivoli LA MUSICA NEL CINEMA IRANIANO Museo di Arte Contemporanea È noto come il cinema iraniano tenda a indagare le ore 21,00 emozioni più profonde e segrete dell’animo umano, spesso rivelate da gesti minimi e apparentemente Si ringrazia insignificanti. Lo spettatore rimane sempre colpito dalla straordinaria capacità di sviluppare abbandoni l’Ambasciata Italiana a Teheran drammatici senza cadere mai nell’eccesso di sentimentalismo. Questo risultato è dovuto alle regie, Peyman Yazdanian’s Quartet che sono spesso statiche, con campi visivi quasi fermi, PeymanYazdanian Pianoforte e danno l’idea di uno sguardo asettico sulla realtà. Habib Meftah Esempi straordinari ce li hanno forniti Booshehri Daf & tombak (Il sapore della ciliegia, Dieci) e (Il palloncino bianco, Il cerchio). Reza Abaee Gheychak Entrambi questi registi hanno collaborato con il Shahram Gholami Ude compositore, anch’esso iraniano, Peyman Yazdanian: & Il vento ci porterà via, del 1999, regia e sceneggiatura Xenia Ensemble di Abbas Kiarostami, Gran premio della giuria a Cynthia Treggor violino Venezia, e Oro rosso, del 2003, regia di Jafar Panahi e Eilis Cranitch violino sceneggiatura di Abbas Kiarostami, Gran premio della giuria a Cannes, godono del prezioso contributo di Michèle Minne viola Yazdanian: le sue musiche danno un apporto Elizabeth Wilson violoncello fondamentale alla narrazione e alla definizione dello stile di queste opere, così pacato ed equilibrato. Anche la sua suite per complesso strumentale Second Programma monografico originale di Take comprende brani scritti per il cinema: White compositori contemporanei Iraniani Nights (che dà il nome al brano Bright Nights) è un film diretto da Farad Mo’tamen, Desert Station è del regista Second Take Ali Reza Raeesian, mentre Wind Carpet è un’opera di Deserted Station . Bright Nights P.CR.

Sabato 10 marzo 2007 Wind Carpet Going By Strangers Water and Fire Bibliografia essenziale Francesco Bono, L’Iran e i suoi schermi, Marsilio, Venezia, 1990. Discografia essenziale Second Take, Peiman Yazdanian, Hermes records.

Il gruppo di Peyman Yazdanian comprende differenti musicisti iraniani. E questo insieme è realmente libera così da mostrare le abilità dei solisti e le loro pensato per mettere in risalto la ricchezza di un tipo profonde riflessioni provenienti dall’Oriente. di musica che Peyman ha elaborato in diverse L’idea principale in questo tipo di miscela è mostrare che non si colonne sonore per film. Con idee classiche e spirito tratta di un dialogo tra filosofie orientali e occidentali, ma, come orientale, questo gruppo propone una dolce ma noi stiamo andando verso un villaggio globale, così è la natura esotica miscela di differenti culture. stessa della musica ad avere in sé entrambe le anime. In questo programma ascolterete pezzi scritti dal “Come un’arancia, ha un sapore dolce e aspro ma non c’è compositore e brani lasciati ad una improvvisazione additivo, tutto naturale!”

32 33 Auditorium Istituto Musicale GORNI KRAMER, ore 21,00 UN MUSICISTA A TUTTO CAMPO Trio Ammentos Gorni Kramer rappresenta sicuramente una figura molto interessante nel panorama musicale italiano. Fu Paolo Alfonsi chitarra un personaggio eclettico che merita innanzitutto di Fausto Beccalossi fisarmonica cromatica essere ricordato per la grandissima quantità di motivi Salvatore Maiore contrabbasso celebri che ha lasciato alla storia. A partire dalla metà degli anni ‘30 infatti firmò canzoni che ebbero molta Omaggio a Gorni Kramer fortuna come “Un giorno ti dirò”, “Pippo non lo sa” e “Ho un sassolino nella scarpa”. Ma la sua attività di Angolo di cielo (G. Kramer) compositore si estese anche ad altri ambiti musicali, Beatrice (F. Beccalossi) indirizzata su tutti i fronti dello spettacolo. Ai tempi Amore Fermati (G. Kramer) della seconda guerra mondiale si dedicò alla composizione e alla direzione di musiche per varietà En Fin (P. Alfonsi) con il nome di Maestro Crameri, a causa del divieto di Simpatica (G. Kramer) utilizzare nomi stranieri. Particolare fortuna ebbe nel Donna (G. Kramer) dopoguerra con il teatro musicale, scrivendo spettacoli che hanno fatto la storia del teatro leggero italiano, Non so dir ti voglio bene (G. Kramer) come “Gran Baraonda” (1952 con Wanda Osiris e Ammentos (S. Maiore) Alberto Sordi), da cui è tratta la celebre canzone “Un Cherie (G. Kramer) bacio a mezzanotte”. Lavorò anche per la televisione, componendo sigle per numerosi programmi. Stefany (F. Beccalossi) Gorni Kramer fu inoltre un grande fisarmonicista, anche se in realtà suonava su un organetto diatonico, Trio Ammentos Capita a volte che alcuni componenti di un gruppo strumento a cui si avvicinò in tenera età, dimostrando trovino tra loro delle particolari affinità artistiche ed già a sei anni il suo spiccato talento, durante le esibizioni umane, e nasca così il desiderio di creare altre scolastiche. Negli anni ‘30 e ‘40 diventò uno dei migliori occasioni per incontrarsi. È ciò che è successo ai tre fisarmonicisti europei, il primo ad incidere dischi di musicisti del trio “Ammentos”. Già insieme in diversi fisarmonica con accompagnamento ritmico. Tuttavia progetti musicali, hanno deciso di iniziare una nuova il suo virtuosismo non fu mai ostentato e da questo avventura, frutto delle esperienze già condivise e Sabato 17 marzo 2007 della grande passione che li accomuna: il carattere punto di vista è stato sicuramente misconosciuto e romantico delle loro composizioni, la carica forse sottovalutato. Kramer fu, infine, uno dei pionieri interpretativa, che dà libero sfogo soprattutto nelle in Italia del jazz e, pur suonando uno strumento non esecuzioni dal vivo e l’amore per i ritmi di matrice strettamente jazzistico, fu sempre affascinato da questa etnica. musica. In un periodo in cui il fascismo aveva proibito La musica di questo trio si potrebbe definire come di suonare o ascoltare il jazz, egli costituì numerose una perfetta fusione delle sonorità classiche con quelle etniche e jazz, espressioni musicali spesso formazioni e un certo gusto jazzistico accompagnò costrette ad ignorarsi a causa delle leggi imposte dalle sempre la composizione delle sue canzoni, anche “etichette”. Una musica che ha filtrato le diverse quelle più commerciali. esperienze facendole proprie, reinterpretandole con F.G. una visione del tutto personale attraverso un processo puramente istintivo. Bibliografia essenziale Luca Cerchiari, Jazz e fascismo. dalla nascita della radio a Gorni Nel luglio 2004 è stato pubblicato il CD dal titolo Kramer, Palermo, L’Epos, 2003. “Ammentos” (Velut Luna), registrato da Marco Adriano Mazzoletti, Il jazz in Italia - dalle origini alle grandi orchestre, Lincetto nella Cappella Invernale della chiesa di S. Torino, EDT, 2004. Maria dei Servi a Padova. Discografia essenziale Nel 2005 il Trio ha partecipato alla realizzazione del Gorni Kramer, Jazz in Italy in the 30’s and 40’s. CD “Midsummer Night in Sardinia” con Al di Meola e Gianni Coscia, A Kramer piaceva così. Andrea Parodi.

34 35 Auditorium Istituto Musicale ZZZ… PPSSSSS… ore 21,00 Come fa una falena? E la scolopendra? Un calabrone? E l’ape? Bisogna chiederlo ai compositori: Korsakov, Francaix, Ravel, Luca Avanzi oboe Bartok, Mussorgskij: ascoltando la natura ne hanno ricreato i rumori, le voci, i sussurri e i canti costruendo un museo Antonio Ballista pianoforte sonoro di scienze naturali. Tutta questione di bioacustica, ascoltare e ricomporre in Tra suoni e ronzii… insectarium in musica musica il suono della vita. Già nel Cinquecento Janequin, con Le chant des oiseaux, aveva impegnato quattro voci per Nikolaj Rimski- Il volo del calabrone da riprodurre il canto degli uccelli; Daquin nel Settecento col Korsakov “lo czar saltan” brano Coucou ha rifatto il verso al Cuculus canorus; Wagner Sergej Prokof’ev Marcia delle cavallette da nell’Ottocento riproduce in musica il Mormorio della foresta e Bartok, musicista/zoologo, fa sentire una vera mosca “music for children”op.65 ungherese (Musca domestica). Si potrebbe continuare per Modest La canzone della pulce ore, forse l’esperienza d’ascolto più intensa e “naturale” l’ha Musorgskij concepita Sciarrino con i suoi Studi per l’intonazione del mare, un’orchestra di 100 sax, 100 flauti, percussioni, un Gian Francesco Il tarlo controtenore ed il mare è ricreato. Alla fine api, mosche, Malipiero vespe e calabroni diventano animali sonori grazie ad un uso serrato di cromatismi, gruppi di note furtive e luminose, Antal Dorati La cicala e la formica sovrapposizione di tonalità diverse o nuovi modi d’attacco da “5 pieces pour le hautbois” o articolazione strumentale. Pianoforte ed oboe emergono come strumenti ideali nel riprodurre ronzii, brusii, Bruno Bettinelli Farfalle azzurre gracidamenti e scricchiolii, fossero quelli delle centinaia di Benjamin Two insect pieces zampette della scolopendra o di una sconsolata pulce (Pulex Britten la cavalletta - la vespa irritans) che Mussorgskij ha omaggiato con una splendida melodia presa in prestito dalla tradizione popolare russa. Kathy Berberian Morsi-kathy Semplici divertissement o impegnati esercizi timbrici questi brani stimolano una riflessione: siamo ancora capaci di Heinz Holliger Etude uber Mehrklange ascoltare la natura oggi che le voci originarie del mare e del (studio sugli accordi) vento sono coperte dal rumoroso progresso? Non sarebbe Bela Bartok Dal diario di una mosca il caso di applicare un po’ di ecologia sonora per sviluppare un ascolto creativo sostenuto da una coscienza sensoriale? da “Mikrokosmos” P.CS Leos Janacek Zanzare a nozze da “53 canti popolari moravi” Bibliografia essenziale

Sabato 24 marzo 2007 Peter Thomas Haskell, Insect sounds, London, 1961. Jean Francaix La scolopendra Discografia essenziale da “l’insectarium” Salvatore Sciarrino, Studi per l’intonazione del mare, Stradivarius. Clement Janequin, Le chant des oiseaux, Harmonia Mundi. Gabriel Fauré Le papillon et la fleur op. 1 Maurice Ravel Noctuelles (falene) da “Miroirs” Antonio Ballista, pianista, clavicembalista e direttore d’orchestra, fin Antonio Pasculli Le api - studio caratteristico dall’inizio della sua carriera si è dedicato all’approfondimento delle espressioni musicali più diverse ed alla composizione di programmi di rara inventiva e originalità. Dalla fine degli anni ’50 suona in duo pianistico con Bruno Canino, una formazione di ininterrotta attività la cui presenza è stata fondamentale per la diffusione della Nuova Musica Luca Avanzi nato nel 1963 a Milano, collabora e tuttora per l’azione catalizzatrice sui compositori. Ha suonato con intensamente con i gruppi da camera più rappresentativi del direttori come Abbado, Boulez, Chailly, Maderna, Muti ed è stato panorama italiano (Ensemble Garbarino, Nuova invitato nei più prestigiosi festival (Parigi, Edinburgo, Varsavia, Berlino, Consonanza di Roma, Musica Insieme di Cremona). Ha Strasburgo, Venezia, Maggio Musicale Fiorentino). Come direttore fatto parte come I° oboe dell’orchestra dell’E.C.Y.O. d’opera ha debuttato al Teatro dell’Opera di Roma con Gilgamesch di (European Community Youth Orchestra) ed ha suonato per Battiato. È direttore dell’Ensemble “Novecento e oltre”, una formazione l’orchestra del Teatro alla Scala e l’orchestra Sinfonica stabile per l’esecuzione sia della musica del Novecento storico che delle Nazionale della Rai di Torino, con la quale tuttora collabora. più recenti tendenze, da lui fondata nel 1995. Ha inciso per RCA, Dal 1990 scrive per la rivista discografica Musica. È docente Wergo, Emi. Per ventitrè anni è stato titolare della cattedra di di Oboe al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Pianoforte principale presso il Conservatorio di Milano.

36 37 Castello di Rivoli LA MUSICA ARABA Museo di Arte Contemporanea La cultura araba, a partire dal XVI secolo, ha attraversato un lungo periodo di crisi: le diverse invasioni subite hanno ore 21,00 portato a un periodo di oscurantismo e di ostilità verso il progresso. La musica non è certamente sfuggita a questa Ashraf Kateb violino fase di recessione, ma non è stata completamente trascurata, Dania Altabbaa pianoforte dal momento che ha continuato a svilupparsi in seno alle molte correnti mistiche del mondo mussulmano. Le varie pratiche rituali hanno ispirato infatti una ricca tradizione di Programma monografico originale di poesia e musica, che si è diffusa in tutti gli strati sociali, anche compositori contemporanei da Siria, in quelli rurali e meno colti. La musica per il mondo arabo antico è stata quindi Marocco e Egitto essenzialmente un mezzo per pregare, un tramite tra l’uomo e il mondo celeste; al suo contenuto fondamentalmente Dia Succari Sultane de Damas. emozionale è stato anche attribuito un potere quasi magico. Improvistion et danse. Tutte le musiche tradizionali sono basate sulla voce: alcune Au palais du temps. confraternite non permettevano l’uso di alcuno strumento, altre ammettevano strumenti a fiato o percussioni; in Gamal Abdel Rahim Allegro moderato generale la loro attività si è dimostrata importantissima per Lento conservare l’arte musicale araba. Dal XIX secolo il mondo arabo è entrato in una nuova fase: Allegro baladi riconquistata la propria indipendenza, si è impegnato Bogho’s Gelalian Poeme fortemente per il recupero della propria identità culturale. In campo musicale si sono aperte due vie: la conservazione Zayed Jabri Gesture di una tradizione antica, solida, ma forse un po’ ferma sulle Walid al Hajjar Danse crepusculaire sue posizioni e priva di una reale evoluzione, e l’influenza della cultura musicale occidentale, che è stata tendenzialmente percepita con diffidenza. Nel 1932 si è Mustafa aicha Kaleidoscoops 1 t/m 3 svolto al Cairo il Primo Congresso sulla musica araba, le cui al-Rahmani direttive sono state sia di conservare il ricco patrimonio Aziz el-Shawan Meditations tradizionale, sia di trovare nuove vie verso il progresso. L’istituzione di nuovi Conservatori di musica e di interessanti rassegne di concerti ha contribuito notevolmente ad aprire Ashraf Kateb, direttore d’orchestra e violinista, è il mondo arabo verso nuove acquisizioni in ambito musicale. nato nel 1969 ad Aleppo in Siria e ha studiato al Autori contemporanei come il siriano Dia Succari sono oggi

Sabato 31 marzo 2007 Conservatorio di Mosca ed a Berlino. Ha vinto nel un tramite fondamentale per l’incontro e lo scambio tra la 1979 il primo premio al Concorso Nazionale di Siria cultura orientale e quella occidentale: la sua opera recupera ed al Concorso Internazionale di Cracovia. l’antica tradizione araba, ma non disdegna l’influenza di Ha collaborato con l’Orchestra delle Nazioni culture musicali europee, come quella Andalusa. collaborando con grandi direttori come Leonard P.CR. Bernstein, Sir Gorge Solti, Lord Yehudi Menuhin, Mistislav Rostropovitch, Gidon Kremer, Igor Bibliografia essenziale Habib Hassan Touma, La musica degli arabi, Firenze, 1982. Oistrakh, Justus Franz. Si occupa da molti anni della diffusione di musica di Discografia essenziale compositori arabi ed è regolarmente invitato a L’intero programma del concerto è inciso da Ashrat Kateb (violino) suonare in importanti festival internazionali come il e Gaswan Zerikly (pianoforte): Geste, Window To The Orient, Beaux. Schleswig Holstein Musikfestival, Diwan Musikfestival sotto la direzione artistica di Daniel Barenboim, Cairo Opernhaus Musikfestival. Nel suo CD “Geste” (2002 “Mazur Media”) sono presenti prime all’École Normale Supérieure de Musique di Parigi, studiando esecuzioni assolute di opere scritte da compositori con Françoise Thinat, Geneviève Martigny, Claude Helffer. arabi. Dania Altabbaa ha suonato per il Festival de musique de la Méditerranée, Festival di New Hampchire, il festival di musica Dania Altabbaa, pianista franco-siriana, ha studiato classica di Abou Dahbi. al Conservatorio Superiore di Damasco, a Boston e Vive a Parigi e insegna pianoforte al Conservatorio di Orléans.

38 39 SABATO 19 MAGGIO 2007 VENERDÌ 8 GIUGNO 2007 Chiesa della Collegiata Alta Arena estiva ore 21,30 ore 21,00 (in caso di pioggia Auditorium Istituto Musicale) Cantus Comites - Coro Città di Rivoli Archiensemble Marco Roncaglia direttore Progetto Orchestra, orchestra degli allievi dell’Istituto Musicale

VENERDÌ 25 MAGGIO 2007 VENERDÌ 15 GIUGNO 2007 Auditorium Istituto Musicale Arena estiva ore 18-24 ore 21,00 Festa della Musica

Concerto degli allievi dei corsi avanzati Silvia Zaccaria pianoforte Chiara Paviolo pianoforte Adriano Mela pianoforte Davide Bordignon pianoforte

VENERDÌ 1 GIUGNO 2007 Arena estiva ore 21,30 Le produzioni dell’Istituto Musicale Le produzioni dell’Istituto Musicale (in caso di pioggia Auditorium Istituto Musicale) Big Band Free Style Orchestra (residente all’Istituto Musicale Città di Rivoli) Diego Borotti direttore

40 41 I PERCORSI STRUMENTALI • PERCORSO VERDE Corsi di propedeutica musicale per bambini da 3 a 6 anni, per imparare i fondamenti del canto e del ritmo attraverso il gioco ed il movimento. • PERCORSO BLU Corsi strumentali e di formazione teorica e lettura delle note rivolto alla fascia d’età compresa tra 6 e 12 anni, per avvicinarsi agli strumenti attraverso un approccio diretto, che valorizzi le attitudini e le capacità personali di ogni allievo. Gli allievi iscritti al percorso blu sono coinvolti nei progetti di musica d’assieme promossi dall’Istituto. • PERCORSI STRUMENTALI In questi percorsi si approfondiscono tecniche strumentali, progettando insieme ai nostri esperti percorsi di studio personalizzati, ma strettamente finalizzati agli obiettivi didattici e formativi contenuti nei programmi dell’Istituto Musicale. Sono previsti sia il coinvolgimento nei progetti di musica d’assieme promossi dall’Istituto, sia la possibilità di costruire piani di studio individuali frequentando i laboratori.

• SUONARE INSIEME… L’Istituto Musicale promuove in modo particolare le attività di musica d’assieme, che sono organizzate in progetti stabili e si rivolgono a tutti gli allievi, offrendo possibilità molto diverse per quanto riguarda età, generi e organici strumentali. Progetto Orchestra: attività rivolta a tutti gli allievi iscritti ai percorsi strumentali di indirizzo classico, si propone di formare un gruppo strumentale stabile orientato all’esecuzione di musiche da film arrangiate appositamente dai nostri esperti. Si tratta di un primo approccio alla musica d’assieme molto coinvolgente e entusiasmante. Orchestra di Chitarre: gruppo di musica d’assieme formato principalmente da chitarristi, con l’appoggio di batteria, flauto e violino. Il gruppo è attivo all’Istituto dal 1998 e si esibisce regolarmente anche in manifestazioni esterne. Corale Città di Rivoli: attività rivolta ad adulti anche principianti, e finalizzata alla formazione e crescita di un coro misto a cappella. La frequenza prevede due lezioni alla settimana della durata di cinque ore. La corale partecipa regolarmente alle principali manifestazioni musicali della Città. Laboratorio Jazz Ensemble: rivolto a tutti gli allievi interni ed anche esterni che suonano il jazz e offre la possibilità di formare gruppi in seno all’Istituto Musicale e sotto la guida di musicisti qualificati. Progetto Latin Insitute: rivolto agli allievi dell’indirizzo jazz e leggera, che ha come obiettivo quello di formare un gruppo vocale e strumentale di musiche afro cubane e latino americane. Combo Vocale: gruppo vocale rivolto a cantanti iscritti all’indirizzo jazz e leggero. 42 43 I LABORATORI DELL’ISTITUTO MUSICALE

Laboratorio di ascolto guidato

Laboratorio di tecnica dell’improvvisazione e lettura Jazz

Laboratorio di midi audio sequencing

Laboratorio Jazz Ensemble

Corale Città di Rivoli

Laboratorio strumentale serale

Laboratorio preparazione esami di conservatorio

Laboratorio oltre la tecnica vocale

INFO: Istituto Musicale Città di Rivoli Via Capello 3 - 10098 RIVOLI Tel/fax 011 9564408 e-mail: [email protected] www.comune.rivoli.to.it/istitutomusicale

44 45 Le finestre musicologiche ISTITUTO MUSICALE sono state realizzate da giovani laureati CITTÀ DI RIVOLI del DAMS musica RIVOLIMUSICA 2006-2007 dell’Università di Torino

Francesca Sgroi (f.g.) si è laureata in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo presso l’Università di Torino e frequenta il biennio Enrico Demaria specialistico in Storia e Critica delle Culture e dei Beni Musicali. Ha Presidente effettuato un tirocinio presso l’Orchestra Filarmonica di Torino come addetta all’ufficio stampa e all’archivio musicale, e ha presentato dei concerti svoltisi presso la biblioteca civica musicale “Andrea Della Nicola Gallino Corte”. Vicepresidente Paolo Cairoli (p.cr.) è nato nel 1975. Diplomato in Pianoforte e Direzione d’opera, laureato in Filosofia e in DAMS, svolge attività concertistica, didattica e musicologica. Ha all’attivo numerose Davide Bordignon pubblicazioni tra cui una monografia sul compositore contemporaneo Giorgio Ferrari. Collabora con istituzioni quali l’Orchestra Sinfonica Gaetano Di Domenico Nazionale della Rai, Torino Settembremusica, Polincontri Classica, il Marina Giuglardi Politecnico e l’Università degli Studi di Torino in qualità di musicologo e conferenziere. Fabrizio Gnan Dal 2005 è responsabile ufficio stampa dell’Orchestra Sinfonica Fabio Leone Nazionale della Rai di Torino. Consiglio di Amministrazione Paolo Cascio. (p.cs) si è laureato con lode in Drammaturgia Musicale con il prof. Paolo Gallarati presso il DAMS di Torino con la tesi “Les Abencérages di Luigi Cherubini, ai prodromi del Grand Opéra”; ha Andrea Maggiora successivamente conseguito un Master in “Studio e tutela del patrimonio librario antico” presso l’Università degli Studi del Piemonte Direttore artistico Orientale di Vercelli. Collaboratore presso l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, è co-autore della sezione “Musica” all’interno dell’Enciclopedia dei bambini Treccani, promossa dall’Istituto Nazionale Paolo Spinnato Italiano dell’Enciclopedia. Direttore amministrativo Fabio Gorlier, (f.g) dopo aver studiato presso l’istituto musicale “L. Rocca” di Alba, si è diplomato in Pianoforte presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Successivamente ha studiato presso il Centro jazz di Carlo Cortellini Torino e ai Seminari di Sienajazz e Arquatojazz. Laureato al DAMS di Fabrizio Arini Torino, con una tesi su John Coltrane, è attualmente iscritto al corso di laurea specialistica in “Storia e critica delle culture e dei beni musicali”, Coordinamento della stessa facoltà, con un periodo di studi presso l’Université “F. Rabelais” di Tours. Ha recentemente pubblicato un articolo per la rivista musicologica francese “Analyse Musicale”. Maria Viola Maurizia Paone Andrea Malvano (a.m.) si è laureato nel 2002 in Lettere Moderne a Torino sotto la guida di Giorgio Pestelli e nel 2003 si è diplomato in Assistenti di sala Pianoforte presso il Conservatorio di Genova con Luciano Lanfranchi. Nel 2004 ha conseguito un master in musicologia (D.E.A.) presso l’Université “Lumière” di Lyon; nello stesso anno ha vinto il concorso di Sandra Briccarello dottorato di ricerca in “Storia e critica delle culture e dei beni musicali” presso le università di Torino e Milano, dove attualmente collabora sia Segreteria gestionale alle attività didattiche che di ricerca. Svolge un’intensa attività in ambito musicologico; nel 2003 ha pubblicato un libro presso la casa editrice E.D.T. dedicato all’indagine delle tecniche della citazione nell’opera di Loredana Durando Robert Schumann, intitolato Voci da lontano. Segreteria amministrativa

46 47 L’Istituto Musicale si può raggiungere:

DA TORINO CITTÀ PERCORRENDO C.SO FRANCIA FINO AL FONDO

OPPURE TRAMITE LA TANGENZIALE SUD (USCITA C.SO FRANCIA-RIVOLI)*

In entrambi i casi si raggiunge comunque la parte finale di c.so Francia

* Una volta usciti dalla tangenziale girare a sinistra seguendo la direzione per Rivoli.

Arrivati alla rotonda finale di c.so Francia girare a sinistra in p.zza Martiri della Libertà, proseguire dritto per un breve tratto di via Cavalieri di Vittorio Veneto, girare alla prima a destra (via M. Gioia) e continuare sempre dritto, la strada comincia a salire ed è sempre la stessa ma cambia nome: da via Gioia diventa via Rombò e poi via Fiorito. Da via Fiorito svoltare a sinistra in via Girò, la prima via che si incrocia è via Capello e proprio all’incrocio c’è il cancello dell’Istituto Musicale, che è aperto per l’ingresso ai concerti.

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