La Valle Del Fiastra Tra Antichità Ed

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La Valle Del Fiastra Tra Antichità Ed LA VALLE DEL FIASTRA longobarda (ALLEVI 1989 e 1990; CICCONI 1986 e 1990; TRA ANTICHITÀ ED ALTOMEDIOEVO: BITTARELLI 1990), una significativa concentrazione di cur- INDAGINE PRELIMINARE* tes e castelli (CICCONI 1986; PACINI 1966; MOSCATELLI 1992). Essi si dispongono sia lungo il tracciato della Salaria anti- di ca, sia in un naturale corridoio di collegamento tra la valle del Chienti ed una non meglio identificata località (oggi UMBERTO MOSCATELLI Pian di Pieca) situata sulla Salaria ed attestata nella tavola Peutingeriana (GASPERINI 1980). 1. Le ricerche sulla valle del fiume Fiastra hanno avuto av- 2. Partendo da tali premesse favorevoli il progetto Val di vio nel 1989 con alcune serie di ricognizioni prevalente- Fiastra, che prevede una stretta collaborazione con alcuni mente concentrate nel settore a NE di Urbs Salvia (MOSCA- ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Uni- TELLI 1990; VETTORAZZI 1990 e 1990b). Successivamente, versità di Camerino, si pone una serie di obiettivi, il princi- dopo un’interruzione dovuta a cause esterne, le ricerche si pale dei quali è sicuramente rappresentato dallo studio dia- sono estese ai restanti settori suburbani di Urbs Salvia e cronico dei rapporti tra l’ambiente fisico e le forme di oc- alle zone di Mogliano, Petriolo, Loro Piceno e Caldarola. cupazione e sfruttamento del suolo tra preistoria ed età Fin dall’inizio la scelta di questo comprensorio è stata sug- moderna. All’interno del progetto generale tre problemati- gerita da una serie di fattori concomitanti. che appaiono di particolare rilevanza perché richiedono più a) In primo luogo la vallata del Fiastra deve aver svolto da di altre un’attenta messa a fuoco: sempre un ruolo fondamentale nei collegamenti con il La- a) Evoluzione morfologica del catasto romano nel tempo. zio. Tale ruolo è stato ben lumeggiato, anche se soprattutto La centuriazione di Urbs Salvia è stata oggetto di alcuni per l’età romana, in un contributo nel quale N. ALFIERI pro- studi che hanno condotto ad una prima ricostruzione (MO- pose di identificare la strada di fondovalle del Fiastra con la SCATELLI-VETTORAZZI 1988; VETTORAZZI 1990 e 1990b). Re- Salaria Gallica menzionata nell’epigrafe esinate di M. centemente è stata avanzata una nuova proposta che trova Octavius (ALFIERI-GASPERINI-PACI 1985). Tale percorso, stac- conferme sia nell’evidente rapporto tra i limites e la posi- candosi a sud dal ramo principale della Salaria, percorreva zione di alcuni monumenti d’età romana, sia nell’andamento la valle del Fiastra attraversando Urbs Salvia per poi prose- dei confini di alcune curtes, ricavabili dalle carte di Fiastra guire verso nord in direzione di Ricina ed Aesis. Ai dati (MOSCATELLI cs). Proprio la quantità di indicazioni ricava- prodotti da N. Alfieri si possono aggiungere, per l’età ro- bili da tale fondo, unitamente ai dati contenuti nella cospi- mana e per le epoche precedenti, i risultati di altri studi pub- cua documentazione d’archivio, apre concrete prospettive blicati in questi ultimi anni (si vedano ad esempio LANDOLFI di indagine sui modi in cui le strutture del catasto romano si 1990; MOSCATELLI 1991). sono trasformate nel tempo fino ad assumere l’aspetto at- b) Malgrado alcune recenti tendenze di segno contrario, la tuale. valle del Fiastra presenta un livello di urbanizzazione rela- b) Transizione dal tardo antico all’altomedioevo. Su tale tivamente contenuto, specialmente se confrontato con le tematica la ricerca è particolarmente arretrata. Ciò dipende situazioni riscontrabili, ad esempio, lungo la valle conter- da due ragioni: la prima, di carattere generale, si lega ad mine del Chienti o, più a nord, in quelle del Potenza o del una serie di circostanze per le quali nelle Marche l’organiz- Musone o ancora, più a sud, lungo la valle del Tronto ad est zazione di progetti di ricognizione propriamente intesi non di Ascoli Piceno. Il patrimonio archeologico è insomma è pratica corrente. La seconda, più specifica, ci riporta agli meno aggredito che altrove, e ciò grazie soprattutto alla li- interessi prevalenti degli studiosi che operano nella regio- mitata importanza che la Strada Statale 78 riveste per il traf- ne, interessi che (con rarissime eccezioni) non vanno oltre fico pesante legato al trasporto di merci. Lo sfruttamento la piena età imperiale. Si comprende quindi come la ricerca agricolo è tuttavia intenso, sicché arature e scassi causano in val di Fiastra rappresenti un’occasione importante per ogni anno ingenti danni e perdita di informazioni. A ciò si trovare un corrispettivo archeologico alla lunga lista di in- aggiunga che la notorietà dell’area archeologica determina sediamenti, chiese, curtes, monasteri e castelli citati nella l’afflusso di cercatori clandestini che (spesso muniti di metal documentazione scritta dal IX secolo in poi. detector) passano al setaccio l’area urbana ed i siti rurali c) Incastellamento. Valgono anche in questo caso le consi- presenti all’intorno. derazioni espresse al punto precedente. Non esistono inda- c) Nel settore settentrionale della vallata si colloca un’im- gini su base archeologica (CRUCIANI-FABOZZI 1991), ma solo portante colonia, Urbs Salvia, comunemente ritenuta di età una serie di studi condotti sulla scorta delle fonti scritte augustea; una recente proposta di retrodatare la deduzione (SARACCO PREVIDI 1985 e 1990). L’argomento necessita quin- forse non trova ancora sufficiente supporto nella documen- di di un attento approfondimento che, come già accennato, tazione archeologica. Problematiche di rilevante spessore potrebbe rivelarsi particolarmente fruttuoso nella parte alta storico come quelle relative ai rapporti tra la città ed il suo del bacino del Fiastra. territorio, ai modi di produzione, alla circolazione delle merci e ai rapporti con i centri urbani contermini sono an- cora lungi dal trovare una loro puntuale definizione. 3. Le aree finora sottoposte a ricognizione, come si è detto, d) Per l’intero comprensorio è disponibile una rilevante sono il suburbio di Urbs Salvia, i territori comunali di quantità di documentazione scritta d’età medievale. Il fon- Mogliano, Loro Piceno, Petriolo, la campagna circostante do principale è quello costituito dalle pergamene dell’ab- la chiesa romanica di S. Maria delle Macchie di S. Ginesio bazia cistercense di Chiaravalle di Fiastra che, malgrado il ed il territorio comunale di Caldarola. In questa sede ver- lungo protrarsi degli studi finalizzati all’edizione integrale, ranno esposti, con particolare riferimento ai materiali cera- è stato pubblicato solo in minima parte (OVIDI 1908; DE mici, i principali risultati delle ricerche condotte fino a que- LUCA 1990). La carte di Fiastra coprono un arco cronologi- sto momento. co compreso tra i primi decenni dell’XI ed il XV secolo e In linea generale in tutti i settori sopra elencati è stata contengono dettagliate testimonianze sul popolamento d’età riscontrata, per il periodo tardo repubblicano e per la prima medievale in larghi settori della Val di Fiastra. Ricchi fondi età imperiale, una situazione di insediamento diffuso, pre- documentari pertinenti alla storia del comprensorio sono valentemente ricollegabile ad un quadro di media e piccola inoltre disponibili presso l’Archivio di Stato di Macerata e proprietà. La maggior concentrazione di testimonianze si è presso gli archivi di Mogliano, San Ginesio e Sarnano. registrata, come era facile prevedere, nel suburbio di Urbs e) La parte alta del bacino del Fiastra mostra, in una zona Salvia, con punte di massimo affioramento all’interno del- relativamente ristretta dove è pure attestata toponomastica l’area centuriata. Altrettanto prevedibilmente, il numero dei ©2001 Edizioni all’Insegna del Giglio - vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale – 1 siti tende a scemare man mano che ci si allontana dalla co- dulate che intersecano linee parallele orizzontali meno mar- lonia. Per questa fase i materiali datanti sono rappresentati cate. Diam. orlo cm 11,5. prevalentemente da vernice nera, sigillate italiche e da an- Impasto color beige, vacuolato, duro, a frattura regola- fore Dressel 1 e 2-4. re, con frequenti inclusi neri biancastri di piccole dimen- Rispetto a tale quadro, stando alle indicazioni finora sioni. raccolte, tra IV e VI sec. d.C. si registra un evidente calo Esemplari simili, da Sarnano e da Matelica, sono stati delle presenze; lo scarto di attestazioni tra il suburbio e le datati ai secc. X-XI (MAETZKE 1978, pp. 93-94; figg. 9, 18 e aree più lontane sembra ridursi. A tale acquisizione sem- 12, 28). brano condurre sia le ricognizioni di M. Cerquetella e Z. 4. Fr. di coperchio (?) in pietra ollare. Il pezzo presenta evi- Manari attualmente in corso nella zona di Mogliano e Pe- denti segni di restauro realizzato con grappe metalliche. triolo, sia quelle eseguite da E. Fabbroni nel territorio co- Diam. orlo cm 26,5. munale di Caldarola. In questa seconda zona, tuttavia, le 5. Fr. di forno-coperchio. Listello pronunciato e rivolto verso ampie coperture vegetali presenti al momento della rico- l’alto. Tracce di annerimento da calore all’interno. Diam. gnizione impongono un’attenta verifica dei risultati, o l’ado- max cm 33. zione di diverse metodologie d’indagine nel caso perman- Impasto color marrone, alquanto vacuolato, molto duro, gano le condizioni di scarsa visibilità generale. a frattura netta, con frequenti inclusi micacei e nerastri di Nel suburbio i materiali datanti per questo periodo sono piccole dimensioni. rappresentati principalmente da sigillate africane C e D, da b) Sito 23, contrada Monte Loreto - Piano. reperti anforari tipo LRA 1 e 4 e da ceramiche d’uso comu- Arature ordinarie hanno riportato alla luce una rilevan- ne. Queste ultime costituiscono percentualmente la mag- te quantità di materiali riferibili ad un impianto destinato gioranza dei reperti, sicché le datazioni dei siti sono affida- alla produzione di ceramica d’uso comune, come rivelano te quasi sempre all’esame morfologico di tale classe di chiaramente gli scarti di fornace individuati. 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