Anno LVIII- n. 1 gennaio/marzo 2017 - POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Lecco N N G o N G t i E z E E E i a L N L N r i o

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i l La Nostra Famiglia Trimestrale - Anno LVIII - n° 1 gennaio/marzo 2017 Notiziario d’informazione del Gruppo Amici di don Luigi Monza In copertina: DIRETTORE RESPONSABILE Cristina Trombetti Generare creatività nel quotidiano COMITATO DI DIREZIONE attività al laboratorio artigianale Maria Lingeri Prato, di Bosisio Parini don Giuseppe Beretta, Alda Pellegri, (foto di Stefano Mariga) Marco Sala, Domenico Galbiati. REDAZIONE Carla Andreotti, Giovanni Barbesino, Roberto Bellé, Gigliola Casati, Franca Contini, Rita Giglio, Luisa Minoli, Silvana Molteni, Gianna Piazza, Maria Pia e Roberto Zanchini, Anna Maria Zaramella. COLLABORAZIONE REDAZIONALE Christina Cavalli DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via don Luigi Monza, 1 22037 Ponte Lambro () STel. 031.625111 ommario

EDITORIALE 02 L’altra faccia della luna

GRUPPO AMICI 04 Misericordia: il Papa non ci chiede parole, ma fatti 05 Quel sorriso carico di passione ed empatia 06 44a Camminata dell’amicizia

Foto: Archivio La Nostra Famiglia SPIRITUALITÀ DEL FONDATORE salvo dove diversamente indicato 07 L’ultimo saluto a Giuseppina Pignatelli Stampa: 09 La sua vocazione è stata il senso della sua esistenza Lorini Arti Grafiche s.r.l. - Erba (Co) 10 La creatività di una santità quotidiana Chiuso in tipografia 16 marzo 2017 11 Pellegrinaggio a Lourdes SPIRITUALITÀ FAMILIARE Aut. Trib. di Lecco n. 78 del 7.9.1960 Sped. in abb. postale D.L. 353/2003 12 Un cuore dove la letizia è casa (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma2 , DCB Lecco APPROFONDIMENTO È vietata la riproduzione anche GENERARE CREATIVITÀ NEL QUOTIDIANO parziale degli articoli e delle 14 fotografie pubblicati in questo numero, Creativi, cioè aperti e curiosi salvo preventiva autorizzazione. 17 Preferisco la poesia ai talk show 19 Le tre relazioni originarie 22 C’è bisogno di testimoni di speranza e di gioia vera 23 L’uomo che vide l’infinito 24 L’operatore e la sfida di un ambiente creativo 25 La capacità di uscire dagli schemi 26 Il circo sociale per i minori a rischio 28 Ri-conosco oggetti e materiali

LA MISSIONE ESSERE CREATIVI IN UN’OPERA CHE SI RINNOVA 29 Distretto varesino: la forza della rete, l’audacia di una sperimentazione originale 30 Alla crisi economica del welfare rispondiamo con riabilitazione e innovazione 30 Creatività per far fronte al dolore dei bambini maltrattati 31 Il futuro è nella collaborazione col territorio 32 Accettare il rischio di sentieri nuovi 32 Non accontentarsi e rompere le regole 33 La rivoluzione del confronto e del dialogo

VITA DEI CENTRI 34 La Nostra Famiglia in Veneto: 50 anni fa la posa della prima pietra 34 Nuovi investimenti in tecnologia e ricerca 35 Online i nuovi siti dell’Associazione e del Fondatore 36 Il Veneto festeggia con Simona Atzori, la ballerina che vola senza ali 37 A Como è tempo di anniversari 39 “Message in a Bottle”: l’arte come veicolo di solidarietà 40 Vengo anch’io: a Treviso auditorium pieno per la serata sull’inclusione 41 Felicità Fluida a Pasian di Prato 41 Arte in cucina 42 Brevi RICERCHE E INNOVAZIONI 44 Il problema non è la fuga dei cervelli, ma il fatto che non tornano 46 Una rete in difesa dei bambini vittime di violenza

FONOS 47 A Villa Luisa protagonisti della propria vita

OVCI Cina 49 Una nuova legge regolamenta le ONG straniere Marocco 51 I piccoli fanno la differenza Sud Sudan 53 I primi passi per restituire il sorriso Sudan 55 Alla mancanza di fondi rispondiamo con la creatività Ecuador 54 Riabilitazione in acqua... EDITORIALE di Cristina Trombetti

L’altra faccia della luna

adeusz Joachimowski è incaricato di altissime del crematorio. La mattina, il trascrivere nome, cognome, nazionali- primo pensiero fu quello di volgere lo tà, data e luogo di nascita, numero cor- sguardo verso lo Zigeunerlager che era T completamente vuoto, c’era solo silen- rente e motivo di internamento: in po- chi mesi, dal febbraio 1943, davanti a zio e le finestre delle baracche che sbat- sé vede passare 23.000 persone, prigio- tevano”. niere nello Zigeunerlager (campo zin- Di tutti i Rom e Sinti sterminati quella gari) di Auschwitz-Birkenau. Egli stesso notte a Birkenau non sarebbero rimasti prigioniero polacco (matricola 3720), che cenere e silenzio, se non fosse che su un libro registra le donne, sull’altro Tadeus, quasi cinque anni dopo, il 13 gli uomini, fino a quando, la notte tra gennaio 1949, indica il posto esatto in l’1 e il 2 agosto 1944, il campo destina- cui lui insieme ai compagni di prigionia to a Rom e Sinti viene totalmente liqui- Irenuesz Pietrzyk (matricola 1761) ed dato: “In piena notte sentimmo urlare in Eryk Porebski (matricola 5805) avevano tedesco e l’abbaiare dei cani – ricorda sotterrato un secchio di latta con den- Piero Terracina, uno dei sopravvissu- tro il libromastro. La documentazione, i ti al campo di concentramento di Au- nomi e quindi l’esistenza di 23.000 per- schwitz –, dettero l’ordine di aprire le sone erano stati sepolti perché un gior- baracche del campo degli zingari, da lì no potessero essere ritrovati. grida, pianti e qualche colpo di arma da La scelta di Tadeus, capace di ridare un 2 fuoco. All’improvviso, dopo più di due volto e una storia a tanti che sono stati ore, solo silenzio e dalle nostre finestre, privati della loro umanità e della vita, poco dopo, il bagliore delle fiamme ci ricorda che siamo responsabili non

Riace: il laboratorio di cucito dove lavorano Selma dalla Somalia, Fthacuit dall’Eritrea e Zahra dall’Afghanistan (dal reportage di Michele Cirillo). solo dell’attualità ma anche della posterità. Giaccardi e Magatti la chiamerebbero una “scelta gene- rativa”, capace di generare – ap- punto – forme di vita che sopravvi- vono al sé: “quello generativo è un movimento fatto di tre momenti, tutti essenziali. Mettere al mondo. Prendersi cura. Lasciare andare”. È generativa la persona che dà ri- sposte originali agli eventi, che si prende cura degli altri, che lega il Dall’olocausto alla Bregantini, allora vescovo di Locri, significato più profondo della li- che invitò ad aprire i conventi per bertà a quello della responsabilità. strage dei migranti, accogliere i migranti, ci venne l’i- E che magari, dove tutti vedono le scelte personali dea di usare le case abbandonate un problema, scopre un’opportu- del centro storico per ospitare un nità. Così come ha fatto Mimmo possono cambiare popolo in fuga. In paese non era- Lucano. il corso degli eventi e no rimaste più di 400 persone, una In Italia in pochi lo conoscono, i comunità che si spegneva giorno più si sono accorti di lui solo quan- generare forme di vita dopo giorno”. Dopo i Curdi arriva- do la rivista Fortune lo ha annove- che sopravvivono al sé. no migranti dall’Afghanistan, dal rato tra le 50 persone più influenti Senegal, dal Mali… Ed è così, gra- del mondo, accanto alla cancellie- E’ generativa la persona zie ad una politica accogliente e ra Angela Merkel, a Bono degli U2 che dà risposte originali senz’altro creativa, che Riace si sta e all’amministratore delegato di agli eventi, che si ripopolando e le case dei riacesi Amazon Jeff Bezos. È il sindaco di sparsi per il mondo chiuse da tanti Riace, al quale Wim Wenders ha prende cura degli altri, anni diventano le nuove dimore di dedicato un film e il Papa ha chie- che lega il significato quei disperati in fuga arrivati dal sto di pregare per lui. Insegnante mare: nei vicoli del paesino ora 3 di chimica emigrato da Riace pri- più profondo della circola una comunità multietni- ma a Torino e quindi a Roma, con libertà a quello della ca, le botteghe stanno riaprendo un passato di militante del movi- e perfino la scuola elementare ha mento studentesco, Mimmo Lu- responsabilità. ripreso l’attività. cano è convinto che possa esiste- Così come hanno fatto Quest’anno il Notiziario vuole re un mondo migliore. Ama quel raccontare storie come quelle di suo paese che si sta spopolando Tadeus Joachimowski, Tadeus e Mimmo, persone che ge- – perfino i Bronzi hanno trovato prigioniero polacco nerano umanità, speranza, verità. un’altra dimora – e quindi decide Come quelle di tanti cittadini che di tornare. E quando, nel 1998, a Birkenau, e Mimmo si uniscono in associazioni; di tan- sbarca sulle coste della Locride un Lucano, sindaco ti imprenditori che antepongono il barcone di migranti curdi, capisce bene dei loro collaboratori al fat- che non può stare a guardare: “an- di Riace. turato; di tanti ricercatori che de- che con l’appoggio di monsignor cidono di lavorare in rete, convinti che il dialogo e la condivisione di idee rendano la propria mente più I temi del Notiziario 2017 fertile. Una scelta, questa del No- 1 - GENERARE CREATIVITA’ NEL QUOTIDIANO tiziario, che si oppone all’omolo- gazione disfattista dei nostri giorni, 2 - GENERARE RESPONSABILITA’ CONDIVISA che pensa esista un’umanità da NELLE ORGANIZZAZIONI scoprire al di là dei talk show e dei tweet e che mostra l’altra faccia 3 - GENERARE GRATUITA’ NELLE RELAZIONI della luna, quella che i media non raccontano. 4 - GENERARE UMANITA’ NELLA LIBERTA’ Cristina Trombetti LETTERA DELL’ASSISTENTE SPIRITUALE Misericordia: il Papa non ci chiede parole, ma fatti

ari Amici, per questo primo nu- Cmero del notiziario vorrei ricor- dare con voi tre avvenimenti. Il primo: la partenza per il “bel Pa- radiso” di Maria Grazia Micheli e della ex Responsabile generale Giu- seppina Pignatelli. Erano persone che amavamo molto per quel che rappresentavano, ma soprattut- to per quel che erano, esempio di vita dedicata al Signore e all’Opera. Quando una Piccola Apostola ci la- scia, noi possiamo vedere come un pezzo della spiritualità di don Luigi è stato vissuto da loro e ci accor- giamo che mettendo insieme tutte queste tessere di vita interamente donata, appare un magnifico mo- saico con il quale viene raffigurata tutta la ricchezza del progetto di 4 santità intuito dal beato e realizzato dalle Piccole Apostole della Carità. Così, in Maria Grazia, contemplia- dendosi interamente perché “nulla che siamo chiamati a percorrere mo la paziente, testarda e fiduciosa è mai troppo nel servizio di Dio” nel futuro”. In quest’ultima frase mi ricerca di realizzare la vocazione di (Beato Luigi Monza). pare che il papa voglia dirci: con- consacrarsi al Signore nonostante Il secondo pensiero: quale eredità tinuate il cammino di conversione la disabilità motoria grave. E poi ci lascia l’anno santo straordinario così da mettere davvero al centro mettere tutta la forza del suo ca- della Divina Misericordia? Alcuni un cambiamento totale di menta- rattere per cercare, insieme con le pensieri li ricaviamo proprio dal- lità, per dare il primato alla miseri- altre sorelle del Roveto, di realizza- la lettera di papa Francesco per la cordia, alla carità, al perdono, alla re un progetto di vita comune ri- fine del Giubileo, intitolata “Mise- riconciliazione. Questo Giubileo, con spondente al pensiero di Gesù e alle ricordia et Misera”. Inizia proprio tutte le riflessioni e i gesti del Papa indicazioni della spiritualità di don così: “Misericordia et misera” sono (basta pensare alle udienze genera- Luigi, vissuta nelle concrete possi- le due parole che sant’Agostino uti- li e specifiche, ai pellegrinaggi dei bilità date dalla condizione fisica. lizza per raccontare l’incontro tra “venerdì della misericordia” per in- E poi la dignità, unita a grande umil- Gesù e l’adultera (cfr Gv8,1-11). contrare situazioni di grave pover- tà, che ha sempre accompagnato la Non poteva trovare espressione più tà o disagio), dei nostri vescovi e consapevolezza della missione che bella e coerente di questa per far delle persone comuni ci obbligano le era chiesto come Responsabile comprendere il mistero dell’amo- a rivedere le nostre idee e i nostri generale, con la quale Giuseppina re di Dio quando viene incontro al comportamenti: non sono parole, ha affrontato i non pochi momen- peccatore: “Rimasero solo loro due: ma fatti che ci sono richiesti. Per ti della vita dell’Istituto per i qua- la misera e la misericordia”. Quan- questo verso la fine della lettera li era necessaria forza e capacità ta pietà e giustizia divina in questo il Papa ci ricorda che “le opere di di profondo discernimento. Ciò ha racconto! Il suo insegnamento vie- misericordia continuano a rendere potuto perché si è lasciata guidare ne a illuminare la conclusione del visibile la bontà di Dio… Insomma, dallo Spirito Santo, dalla Parola del Giubileo Straordinario della Mise- le opere di misericordia corporale e Signore, e da tanta preghiera, spen- ricordia, mentre indica il cammino spirituale costituiscono fino ai no- NOTA DEL PRESIDENTE Quel sorriso carico di passione e di empatia

arissimi, Cabbiamo perso una grande ami- ca. Il 21 gennaio scorso infatti ha raggiunto la ormai numerosa comu- nità de La Nostra Famiglia che nel stri giorni la verifica della grande bel Paradiso fa corona al beato Lu- e positiva incidenza della miseri- igi Monza la Piccola Apostola Giu- cordia come valore sociale”. Oltre seppina Pignatelli, già Responsabile al richiamo della validità perenne, Generale fino al 2014. Sapevamo da anche come testimonianza, delle tempo della sua malattia e della sua tradizionali opere di misericordia, sofferenza, anche se quando ancora afferma che “la Chiesa deve sempre potevamo incontrarla nelle occasioni essere vigile e pronta per individua- particolari che ci riunivano a Ponte le idee e le cose e di trovare nuovi re nuove opere di misericordia ed Lambro o a Bosisio, nascondeva la modi per esprimerle. Ognuno di noi, attuarle con generosità ed entusia- sua crescente magrezza dietro quel nella vita di ogni giorno, è chiamato smo.” Il Papa stesso dà un esempio di suo speciale sorriso che comunicava: ad essere creativo, quando gli sche- una nuova opera di misericordia isti- ora conta soltanto la gioia di incon- mi e i modi tradizionali per risolvere tuendo la celebrazione “in tutta la trarci. Sapevamo che il male non le i problemi o affrontare le situazioni Chiesa, nella ricorrenza della XXXIII dava tregua, eppure la notizia della non danno i risultati sperati o quan- Domenica del Tempo ordinario, la sua morte ci ha colpito dolorosamen- do ad alterare gli equilibri interviene Giornata mondiale dei poveri”. te. Ma alle sue esequie, nella cappella una variabile inattesa. Io penso che la 5 Il terzo pensiero: in realtà si trat- di Ponte Lambro gremita di sorelle creatività della signorina Giuseppina ta di una piccola esperienza, una di giunte da ogni Casa, insieme a tanta si sia espressa attraverso il suo sorri- quelle esperienze che capitano con gente che ha voluto esprimere affet- so. Si può sorridere molto senza co- una certa frequenza non solo a noi to e vicinanza, ai sacerdoti, al vescovo municare nulla e senza creare legami, preti. Una famiglia islamica di stretta Ovidio Poletto, abbiamo sentito il va- ma se il sorriso accoglie proprio te, osservanza è diventata amica della lore di una vita pienamente vissuta, con il tuo carico di problemi, eviden- nostra comunità per minori, per vi- perché donata nell’amore. E ancora, ti, e di risorse, che magari non riesci cende particolari. Il papà (con moglie nel cimitero, davanti al loculo dove a riconoscere, se in quel sorriso puoi e tre figli piccoli) qualche sera viene è stata posta la sua spoglia, il saluto leggere: sono qua, lieta di fare un po’ a trovarmi e, tenendo il “rosario isla- delle sorelle che intonavano per lei i di strada con te se vuoi, di provare ad mico tra le dita”, mi dice: “Sono cin- più bei canti che esprimono la gioia alleggerire il tuo fardello mettendo que anni che chiedo a Dio di aiutarmi di chi si sente amato e chiamato da in gioco le mie competenze e tutta la a trovare una adeguata soluzione ai Dio per nome, ma anche quel Signore mia storia, allora sì che può nascere problemi della mia famiglia. Ora col delle cime tanto caro a tutti coloro qualche cosa di nuovo! La creatività vostro aiuto Gesù Cristo mi ha esau- che amano la montagna, e sembrava- ha bisogno di tecnica e di conoscen- dito. Vi sarò sempre grato”. Mi sono no, nel rincorrersi delle voci, non vo- za, ma anche di sentimenti, di pas- stupito di questo modo di parlare lere ancora lasciarla andare, abbiamo sione, di empatia. Tutto questo ha per un musulmano, in particolare per visto realizzato il desiderio di don Lu- permeato il servizio della signorina aver nominato Gesù Cristo; probabil- igi che le sue figlie avessero “un cuor Giuseppina e ha fatto della sua vita mente voleva dirmi che la mia fede solo ed un’anima sola”. qualcosa di unico e di grande. Custo- in Gesù e la sua fede in Hallah hanno Il filo conduttore del Notiziario in diamo con cura il suo ricordo e la sua in comune l’impegno alla carità. Vi questo anno sarà generare la cre- testimonianza. La Pasqua del Signore, auguro di sperimentare, attraverso il atività, nei diversi ambiti di vita. La ormai imminente, ci aiuti a cammi- bene fatto bene, la bellezza di essere creatività viene definita come la ca- nare in novità di vita e a riconoscerci tutti fratelli nel Signore. pacità di produrre idee o cose nuove, fratelli e bisognosi di misericordia. Don Giuseppe oppure di trovare nuove relazioni tra Maria G. Lingeri 6 L’ultimo saluto a Giuseppina Pignatelli È stata Responsabile Generale dell’Istituto Secolare fondato dal beato Luigi Monza, ha avviato e coordinato come infermiera professionale il servizio di epilettologia alla Nostra Famiglia di Bosisio Parini. Si è spenta il 21 gennaio dopo una lunga malattia.

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Giuseppina Pignatelli durante un viaggio in Brasile nel 2010

“ o penso che i genitori dei nostri Nostra Famiglia ancora adolescente, apprezzare e voler bene da tutti. Ibambini siano i Santi che dobbia- quando - seguendo le orme della sorel- Dopo un’adeguata preparazione all’I- mo imitare, dobbiamo restare accanto la Vituccia - decide di aiutare i bambini stituto Neurologico Besta di Milano a loro condividendo le loro fatiche e ospiti presso il Centro di Ostuni. Entra avvia, sostenuta dalla stima dell’illustre aiutarli perché possano sentirsi accol- nell’Istituto Secolare nel 1959, a soli 16 psichiatra e neuropatologo Eugenio ti e sollevati”. Si è spenta il 21 genna- anni. Svolge il suo lavoro come infer- Medea, il servizio di epilettologia di io 2017 Giuseppina Pignatelli, che ha miera professionale nelle sedi di Ponte Bosisio Parini, uno dei più avanzati in guidato l’Istituto Secolare delle Piccole Lambro, Bosisio Parini e San Vito al Ta- Italia. Qui coordina il servizio di elet- Apostole della Carità nella sua missione gliamento con entusiasmo, professio- troencefalografia per 32 anni. apostolica dal 2006 al 2014. nalità e grande amore per i bambini, Mette a disposizione tutte le sue ca- Nata nel 1942, Giuseppina conosce La le famiglie e gli operatori, facendosi pacità, sia come semplice Piccola Apo- La Chiesa ha bisogno di persone come lei Svolse il suo compito con la sua gioiosa immediatezza, con la facilità nella relazione di cui il Signore l’aveva dotata, con quel suo sguardo disarmato con cui sapeva comprendere anche le storie più difficili. Era una persona bella, limpida, di quelle con cui è invitante stare insieme. Ha amato La Nostra Famiglia con la sua grande pic- colezza, che non si vanta, ti dà tutto quello che è e che ha. La Chiesa di domani ha bisogno di custodire il tesoro nascosto di persone così. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara

stola, sia nei ruoli impegnativi di Re- nella sopportazione di qualche males- sponsabile di gruppo, Distrettuale del sere. Sono quindi certa che questi sono Non aveva paura Triveneto e Generale, che la Comunità i presupposti migliori perché possa es- le chiede di assumere: gioiosa, sem- sere per la vostra comunità una guida delle periferie plice, umile, capace di comprendere, sicura”. La sua lunga malattia è stato Ricordo con quale animo abbia pronta e rigorosa nel richiamare le so- l’ultimo compito assolto con scrupolo- accolto l’incarico di Responsa- 8 relle agli alti ideali proposti dal beato sità e impegno, sapendosi affidare con bile generale a cui l’avevano Luigi Monza: “Essere nel mondo, ma fiducia alla volontà del Signore. Anche chiamata le sorelle! Aveva la non essere del mondo – queste le sue in questo tempo, non ha mai mancato consapevolezza che vivere in parole -: amare le cose buone del crea- di essere fedele nella preghiera, è stata Cristo significasse anche con- to, amare le persone con tutto il cuore, accogliente e grata verso chi si pren- dividere, compatire, prendersi vivere relazioni profonde, fraterne, che deva cura di lei o veniva a visitarla e cura con cuore aperto e senza parlano di Dio, senza necessariamente si è presa cura a sua volta, finché ha paura, della vita e del cammino parlare esplicitamente di Lui, ma par- potuto, delle sorelle più anziane. Pur delle proprie sorelle e di tutto lare con la testimonianza di una vita nei momenti di fragilità e sofferenza, quello che è La Nostra Famiglia. riuscita, piena, felice e pacificata anche ha partecipato con tutte le sue forze E l’ha fatto con questa fedeltà nella complessità e nelle fatiche che alle occasioni significative della vita al Signore Gesù e alla Chiesa. dobbiamo affrontare”. Zaira Spreafico, della Comunità e dell’Istituto, interes- I “germogli” freschi che ven- che nel 1975 le aveva affidato la guida sandosi di ciascuna sorella, dell’Opera gono da Pechino, e lasciatemi della Comunità del padiglione “Bian- de La Nostra Famiglia, delle attività e dire anche il germoglio di Casa ca Medea” di Bosisio (il 3° padiglione), della presenza dell’Istituto Secolare ne- Madre della Vita - le ultime due descriveva così le motivazioni che l’a- gli altri Paesi. realtà che sono nate mentre vevano portata a questa scelta: “Anzi- “Giuseppina resta a noi, nel cuore, lei era Responsabile generale tutto assiduità nella preghiera; gioiosa come una grande Piccola Apostola del- - sono un segno eloquente di disponibilità ad ogni richiesta dei Su- la Carità, grande nell’umiltà, nel sorri- questa Chiesa “in uscita” che periori; impegno responsabile nel com- so, grande nella fede, nella speranza e non ha paura di andare nelle pimento del suo servizio; capacità di nella carità, grande nel servizio – ricor- periferie, dove bisogna testi- superare o di superarsi di fronte a diffi- da commossa la Responsabile Generale moniare la bellezza e la gioia coltà relative al lavoro o sue personali; Daniela Fusetti –. Insomma Giuseppi- del Vangelo. capacità di donazione nel superamen- na aveva il fascino straordinario della Ovidio Poletto to di se stessa e fortezza cristiana nel piccolezza, per questo mi immagino il Vescovo emerito saper resistere, qualche volta anche al Signore dirle: vieni tu che sei piccola, di Concordia-Pordenone di là delle sue forze fisiche, al lavoro e perché il mio Regno è per te”. La sua vocazione è stata il senso della sua esistenza La Piccola Apostola Maria Grazia Micheli si è spenta il 7 gennaio a Bosisio Parini. Contribuì alla nascita di una comunità di vita consacrata di donne con disabilità.

“ ono cocciuta, testarda; è la mia Sforza e il mio più grande difet- to, che faticosamente cerco di com- battere”… Originaria di Mandello del Lario (Co), dove era nata il 17 aprile 1943, Maria Grazia Micheli si è spenta il 7 genna- io a Bosisio Parini. Una donna ricca di speranze, entusiasmi, riflessioni e pro- getti, primo tra tutti quello mosso dal suo desiderio di consacrazione al Si- gnore secondo la spiritualità del beato Luigi Monza. Ideale concretizzato poi nella Comunità “Il Roveto” ed espres- sione particolare dell’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità. Un sogno che parte da lontano, inco- raggiato prima da don Luigi Serenthà 9 (definì “un consiglio dello Spirito” il desiderio di consacrazione di Maria Grazia), quindi da don Giuseppe Be- retta, guida spirituale della comunità. In questo periodo c’è la ricerca di un sostegno, di un luogo, di una casa dove iniziare l’esperienza. Maria Grazia scri- Maria Grazia Micheli durante la festa per la sua consacrazione ve del suo progetto anche al cardinal Martini, che la incoraggia, ma che ri- tiene indispensabile che l’iniziativa sia forza, il fuoco della ferma volontà di anche la mia croce diventa un grido di sostenuta da un istituto di provata so- ardere per il Signore. resurrezione, la tua parola si fa carne lidarietà umana e con una chiara via “Anche se il mio corpo agli occhi umani della tua carne e voce della tua voce”. spirituale. Naturale quindi che il cam- evidenzia la Croce, ho sempre cercato La comunità si affida ora alla interces- mino di Maria Grazia incontri quello di vivere queste mie difficoltà motorie sione della loro sorella, coraggiosa, cu- delle Piccole Apostole. Come ricorda alla luce della Risurrezione di Cristo. riosa, perseverante e innamorata della il giornalista Luigi Accattoli, un giorno Questa prospettiva mi ha permesso poesia: “Ci hai lasciato una grande ere- Martini ebbe a dirle: “Tenga duro per- non solo di dare un senso alla mia esi- dità di testimonianza di vita da portare ché i tempi sono maturi”. stenza, ma ha fatto nascere in me la avanti e far fruttificare, per continuare Nacque così, grazie al sogno di Maria vocazione di donarmi tutta al Signore”. l’avventura inedita che, con l’Istitu- Grazia, Nunzia, Francesca e Laura, una Per Maria Grazia è il tempo delle poesie to delle Piccole Apostole della Carità, comunità di consacrate con disabilità ispirate al dono: “Signore, ti ringrazio è iniziata ed è profezia per l’intera motoria sorta a Sant’Ilario di Nerviano, quando mi concedi di vivere momenti Chiesa. Ci hai aperto una possibilità a una ventina di chilometri da Milano. di silenzio e di solitudine, perché allo- di vita consacrata che non osavamo Il nome della comunità, chiamata – per ra guardo il tuo misterioso volto: Tu neppure immaginare, pur avendo nel scelta unanime delle quattro donne mi aiuti a vivere tutto con un occhio cuore un forte desiderio di dono to- - “Il Roveto”, esprime tutta l’ansia, la nuovo, Tu plachi la mia natura ribelle, tale al Signore”. La creatività di una santità quotidiana Essere creativi nell’ordinarietà, lasciarsi condurre dalla libertà dello Spirito, saper leggere l’oggi con gli occhi di Dio, così come fece il beato Luigi Monza. on Luigi Monza nacque, crebbe e giovani, per consentire loro di vivere condivisero questo progetto e con le Dcompì la sua formazione sacerdo- una vera esperienza cristiana anche at- quali cominciò ad abbozzare l’Opera. tale in un periodo, pensiamo ai primi traverso la pratica sportiva. Il fulcro creativo di questa nuova realtà decenni del secolo scorso, in cui il ter- Sappiamo poi che l’evento si conclu- era una grossa sfida: vivere la carità dei mine «creatività» non sembra conno- se tragicamente con la carcerazione primi cristiani – attraverso la fraternità tare lo stile educativo dell’epoca. In lui di don Luigi, perché la squadra di cal- evangelica – in un mondo secolariz- era vivo il senso dell’obbedienza alle cio dell’oratorio ebbe un conflitto con zato, dove prevaleva una fede povera, norme che la famiglia, il contesto so- quella costituita dai giovani fascisti, i una grossa indifferenza tra le persone ciale ed ecclesiale davano a un giovane quali inscenarono un tentato omicidio e grande lontananza dalla pienezza di nella propria crescita e realizzazione. nei confronti di una gerarca fascista e amore del Dio cristiano7. Alcune cose si dovevano fare, altre accusarono il sacerdote e i suoi ragaz- Nel 1938, quando don Monza era già no. Di famiglia contadina, nato in un zi3. Nei quattro mesi in cui don Luigi parroco a San Giovanni alla Castagna clima molto affettuoso e accogliente, rimase in carcere a la creativi- di Lecco, questa scelta prese forma con era tuttavia condizionato dallo stile di tà dello Spirito seminò nel suo animo, le prime tre giovani che, a Teglio, ini- quell’ambiente sobrio ed essenziale. profondamente provato, il germe di ciò ziarono un’esperienza di vita comune In seminario, i giovani seguivano una che egli un giorno avrebbe realizzato nella carità, donando tutta la propria rigida disciplina riguardo alla vita per- come dono per tutta la Chiesa. Egli vita a Dio. All’inizio non si pensava ad sonale, alla formazione spirituale e sperimentò in prima persona la dimen- un’attività specifica ma ad una edu- 10 culturale. Tuttavia don Luigi, giovane sione del «chicco di grano che muo- cazione del proprio «essere» attraverso prete, seppe attingere ai fatti della vita re per dare la vita»4 quando, nel buio una spiritualità fraterna di carità e di per cogliere con uno sguardo concre- profondo di quel periodo, intuì che la umiltà. Don Luigi fu sempre la guida to, ampio e aperto agli orizzonti di Dio, misura del proprio marcimento5, cioè spirituale, il sostenitore del progetto quanto lo Spirito stava suscitando nel l’annullamento di sé e dei propri pro- ma scelse che queste donne (insieme suo animo e nel suo impegno pastorale. getti, poteva fare spazio a Dio e alla sua ad altre che seguirono) fossero le «pro- Lo Spirito Santo – terza Persona della volontà di azione creatrice. tagoniste» del progetto stesso, coloro SS. Trinità – è la forza della creatività, Durante il suo ministero a che lo andavano tessendo giorno per perché è l’amore infinito di scambio re- (Va), dal 1928 al 1936, questa intuizio- giorno, secondo le necessità dei tempi ciproco tra il Padre e il Figlio, che si è ne creativa, perché suggerita dal dono e dei luoghi. In questo senso la creati- poi manifestato a tutta l’umanità nella dello Spirito, lo guidò nella realizzazio- vità di don Monza Fondatore si mostrò Pentecoste1. ne di un’Opera che fosse portatrice di con il dare grande fiducia a delle donne Dal termine ebraico rûah al greco novità nel mondo segnato dai vari to- (in un’epoca in cui il loro ruolo non era pneûma, esso esprime quella forza vi- talitarismi, che il Beato definiva come molto considerato) mentre in molti al- tale, come il soffio, il vento, l’aria, l’a- ritornato al paganesimo6. tri Istituti il Fondatore assumeva la Di- nima. Una forza dinamica e creatrice, Egli desiderava che la novità cristiana rezione dell’Opera. Egli, dopo aver indi- simbolo di vivacità giovanile e di rin- si potesse esprimere nella vita di tutti i cato la strada e le linee principali, diede novamento2. suoi parrocchiani, uomini e donne, e ri- alle prime Piccole Apostole (nome de- Il Beato seppe cogliere, nelle diverse pensò al modello apostolico dei «primi rivante dall’ideale apostolico del ca- situazioni pastorali in cui visse, que- cristiani» (la Apostolica vivendi forma) risma) piena libertà nella dimensione sta presenza vitale di Dio con sguar- come stile di vita, modalità di testimo- spirituale, di gestione e di servizio. do profetico e creativo. Una creatività nianza del Vangelo e di scelte concrete Nel 1946, sempre in seguito ad una se- alimentata dall’appartenenza totale a quotidiane secondo la volontà di Dio, rie di conoscenze provvidenziali e di ri- Gesù Cristo e dall’obbedienza alla sto- in Gesù Cristo. chieste esterne, l’Opera si indirizzò alla ria, che esprimeva nella sua pastoralità Per alcune circostanze comuni (nella riabilitazione dei bambini portatori di ordinaria. Coadiutore a Vedano Olona pastorale parrocchiale e sacramenta- varie disabilità. Don Luigi manifestò un (Va) nel 1925, volse il suo sguardo ai le) incontrò alcune giovani donne che altro tratto della creatività dello Spiri- to, accogliendo un bisogno necessario per quell’epoca, e consigliando le Pic- cole Apostole di formarsi ad una com- petenza professionale che potesse farvi fronte. L’Opera era ormai promettente e don Monza si ritirò per sempre il 29 settembre 1954, quando il Signore lo chiamò a sé. Le Piccole Apostole, dal- le quali era nato il piccolo germoglio, furono molto addolorate e preoccupa- te nel perdere una così preziosa guida. Ma don Luigi, anche nel momento del- la morte, seppe essere creativo dando loro fiducia e speranza con le profeti- che parole: «Vedrai, vedrai, ma vedrai!». Egli scompariva, ma non lo Spirito che l’aveva animato in tutti quegli anni. Cosa direbbe a noi il beato Luigi Monza oggi? Creatività quotidiana: accogliere ciò che il Signore ci prepara giorno per giorno senza precludere alcuna pos- sibilità, ma lasciarsi guidare con pru- denza, discernimento e generosità dalla volontà del Padre. Creatività nella libertà: il dono di sé non è costrizione, ma gioiosa adesione a Gesù Cristo, che chiama a seguirlo. Creatività intelligente: guardare all’og- gi con sapienza e apertura di mente e 11 di cuore, per cogliere le nuove povertà che si presentano e rispondervi facen- do «bene il bene»8. Una vita quotidiana la sua, una vita quotidiana quella di chi accoglie il suo carisma. Un quotidiano continuamente alimen- tato dall’Amore di Dio e dalla vitalità dello Spirito Santo, perché Gesù Cristo – il Figlio morto e risorto – ha vinto ogni paura e dolore per portarci nell’e- ternità divina. Annamaria Zaramella

1 At 2,4. 2 N. CIOLA «Spirito Santo» in Dizionario teologico enciclopedico, Casale Monfer- rato (Al) 2004, col 997-1001. 3 Cfr M. BOFFI – L. MEZZADRI – F. ONNIS, Don Luigi Monza un profeta della carità, Cinisello Balsamo (Mi) 19972. 4 Cfr Scritti del BEATO LUIGI MONZA. 5 Ibidem. 6 Ibidem. 7 Cfr M. BOFFI – L. MEZZADRI – F. ONNIS, Don Luigi Monza un profeta della carità. 8 Cfr Scritti del BEATO. Giornate di spiritualità per le famiglie a Macugnaga dal 27 al 30 dicembre 2016 Un cuore dove la letizia è casa

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I vescovi Franco Giulio Brambilla e Dante Lafranconi hanno accompagnato il percorso spirituale delle famiglie.

nche lo scorso anno dal 27 al 30 alcuni pensieri e sentimenti che abbia- feriale”, a lui così cara, che ritrova in lui Adicembre, come ormai consuetudi- mo maturato assieme gli anni scorsi e il riferimento chiaro e concreto del suo ne, ci si è ritrovati in montagna come che ci hanno fatto sentire parte viva essere sacerdote secondo il cuore di “Famiglia di famiglie”: quattro giorni della Chiesa, la grande famiglia di Dio. Dio. Siamo stati infatti accompagnati di distensione e di preghiera in un cli- L’Amoris Laetitia, l’esortazione aposto- nella preghiera quotidiana dalla lettu- ma che ogni anno riconferma, come lica postsinodale sull’amore nella fami- ra di alcuni stralci della super tanto desiderava il beato Luigi Monza, glia, è il gioiello prezioso che abbiamo virtutibus, il prezioso documento che la volontà di “fare famiglia”. Gli anni condiviso, in alcune sue parti, in questi ha raccolto le testimonianze dirette di precedenti ci hanno visti impegnati, giorni, lasciando gli altri capitoli al per- coloro che hanno conosciuto perso- più con il cuore che con la mente, a corso che durante l’anno, di domenica, nalmente don Luigi Monza e ne hanno contribuire ai lavori in preparazione al si snoda come “famiglia di famiglie”. testimoniato le virtù eroiche che, nel Sinodo sulla famiglia, evento mondiale Ci piace condividere qualche spunto 2006, lo proclamano beato nella Chie- che ha vistoi coinvolti moltissimi laici e che, a partire dal mistero dell’Incar- sa. Nel primo capitolo siamo stati invi- consacrati, nello sforzo di interpretare nazione, celebrato nel santo Natale, tati, come famiglie e come consacrati, e offrire “strade di felicità” nell’attuale accompagna verso la Pasqua, mistero a interrogarci sull’esperienza viva della panorama sociale, culturale, ecclesiale chiave della nostra scelta cristiana. parola di Dio: come la Parola aiuta a della “famiglia” oggi. È stato commo- Ancora una volta ci è stato di grande vivere e interpretare tutto ciò che vi- vente, quest’anno, durante le riflessioni aiuto il rimando al beato Luigi Monza, viamo, anche il dolore, alla luce di Dio, che ci hanno donato i nostri vescovi alla sua vita, al carisma che ci ha lascia- per scoprirne il significato e crescere, che sempre ci accompagnano con in- to di essere nel mondo presenza di ca- così, in umanità? Come questa accre- tenso bene, Franco Giulio Brambilla e rità che testimonia la bellezza del vo- sciuta umanità, personale e reciproca, Dante Lafranconi, ritrovare in filigrana lersi bene nella quotidianità, la “santità di sposi e di genitori, ci aiuta a scoprire il disegno di Dio nella nostra vita di fa- miglia, la bellezza di “questo”, e non di un altro disegno di Dio per noi? Cosa manca perché la bellezza del disegno di Dio ci aiuti a compiere, oggi, passaggi significativi e salti di qualità per ritor- nare ad abbeverarci alla fonte sorgiva della Parola? Questa è la sfida che oggi, dopo 2000 anni, la famiglia di Naza- reth propone: non modello ideale a cui tendere, ma famiglia nella prospettiva del disegno di Dio che è sempre “al di fuori” del comune. Una seconda riflessione è scaturita dal capitolo terzo. A partire dalla let- tura realistica della famiglia oggi, che è “plurale”, la famiglia cristiana, chie- sa domestica, diventa luogo di culto, forza costruttiva della società e della Chiesa. È questa la vocazione della fa- ci fa dire: “Io per te desidero non che nella ferialità cui siamo chiamati. miglia cristiana oggi: essere richiamo tu sia secondo me, ma che che tu sia Come sempre, è intimo e vero il gra- dell’Alleanza che è complicità, spazio migliore”. zie per la ricchezza del dono reciproco e tempo concreto dove si dicono le Sempre prezioso e fecondo lo scambio tra vocazione matrimoniale e consa- parole che contano, dove il dono pro- anzitutto di coppia, per il quale è pre- crata nel solco della carità pratica che messo (= messo davanti, in favore, che visto un tempo e uno spazio apposito don Luigi tanto amava e che “raccon- esige risposta) non è ancora compiuto e, a seguire, nei laboratori, suddivisi ta”, ancora oggi, al mondo moderno, ma si compie proprio attraverso la vita generalmente per fasce di età che, a com’è il cuore di Dio: un cuore dove la quotidiana. Qual è, dunque, l’immagi- partire dalle riflessioni proposte dai letizia è casa. ne sintetica del nostro progetto di vita vescovi, attraverso l’ascolto reciproco Lorenza Longhini familiare? A che punto siamo tra dono partecipato e affettuoso, rendono que- Una famiglia di famiglie con le 13 ricevuto e cammino da proseguire? Al- ste giornate uno scrigno a cui attingere Piccole Apostole della Carità tro punto significativo è stato l’accen- no alle situazioni “in cammino” verso il sacramento del matrimonio, dove il Quattro giorni in totale condivisione primato, oggi, non è primariamente la Partecipo con mia moglie Elena da parecchi anni, ma ogni volta è un’e- procreazione, ma la mutua comunione, sperienza davvero molto significativa ed importante vissuta in un clima il “con-sorzio”, cioè la “cum–sorte”, la di serenità e condivisione. Condividere vuol dire mettere a disposizione sorte comune, tra gli sposi. Per questo degli altri la propria esperienza di essere contento che quello che io ho ogni matrimonio, per essere secondo trovato serva ad altri e diventi motivo di ricchezza per tutti. Allora è il disegno di Dio, ha bisogno di avere bello questo nostro ritrovarci insieme da famiglie diverse, come occa- a fondamento gli affetti, la fede e la sione per mettere la propria esperienza a profitto degli altri. scelta; il sacramento diventa il cemen- Abbiamo vissuto quattro giorni di totale condivisione dove abbiamo to di questi mattoni che lo edificano. ascoltato testimonianze di vita quotidiana vissuta nella fede, grazie so- Ultimo accenno al capitolo nove, dove prattutto ai momenti di riflessione sulla Esortazione apostolica Amoris la spiritualità coniugale si ispira all’A- Laetitia tenuti dai vescovi Franco Giulio Brambilla e Dante Lafranconi, more trinitario, alla reciproca comuni- culminati dalla condivisione di coppia e di gruppo. cazione d’amore: come a dire “Ci sono, Abbiamo approfondito la conoscenza delle Piccole Apostole che con la e ci sono in profondità”. Questa è la loro instancabile disponibilità hanno guidato i nostri momenti. Un ca- spiritualità coniugale e familiare, cioè loroso ringraziamento agli animatori del Gomitolo del FiloRosso… Che la vita secondo lo Spirito, percorso di bello vederli proporre i giochi per le serate da trascorrere in allegria santificazione e di crescita mistica tra tutti insieme, per non parlare poi della Santa Messa celebrata a chiusu- la dimensione umana di ciò che vi- ra della vacanza, dalla quale è emersa tutta la nostra gioia, la voglia di viamo e il disegno di Dio con il quale preghiera e di comunione con Dio… In quel momento eravamo davvero dobbiamo continuamente rimetterci una Famiglia di Famiglie! in sintonia. La vera dinamica coniu- Federico con Elena gale e familiare è, dunque, quella che GENERARE APPROFONDIMENTOAPPROFONDIMENTO CREATIVITÀ NEL QUOTIDIANO LoCreativi, stupore cioè dell’ultimo aperti mi- È suggestivo pensare alla parola “arte” come molto o “scarto” tra psichee e ispirazione, curiosi Ltra l’io e la sua eccedenza, molte vicina alla parola “arto”. culture l’hanno chiamato spirito. Al- Arto come mano; arto cune Chegli hanno differenza attributo un’origine c’è tra fantasia, invenzione, divina. Il cristianesimo, al culmine come occhio, orecchio, dellacreatività rivelazione biblica,e immaginazione? ne ha fat- Si può imparare arto come videocamera toad un’esperienza essere creativi?talmente concreta Una riflessione sul tema a e pennello. È possibile da chiamarlo persona. I profeti sono esperti e maestripartire dell’azione dal delpensiero- di Bruno Munari. che si possa definire fare lo spirito nel mondo: lo conoscono, artistico la partecipazione sannosistono che almeno è all’opera, due modi ogni per giorno, guar- e del sostantivo creatività deriva dal – insieme ad un gruppo di Enell’universo;dare le cose: lo unosentono per vedereoperante cosa e latino creare che condivide con “cre- vivificantesono, l’altro dentroper vedere di loro, cosa ospite potreb dol- scere” la radice kar, in sanscrito, kar-tr bambini, bambine, ragazzi cebero dell’anima. sembrare. È Èlo laspirito sintesi la vocerozza che di è colui che fa, dal niente, il creatore. e ragazze - ad esperienze liuna ispira, chiacchierata guida, chiama, di molti anniincoraggia, fa con Il termine, secondo il profilo etimo- in cui ci si accosta alle consola.Bruno Munari Egli non che, coincide credo conpossa la lorocon logico, indica dunque genericamente intelligenza,semplicità, aprire con una la breveloro creatività;riflessione l’arte o la capacità di fare dal nulla. cose, ai materiali, agli nonsul tema è una della loro creatività. produzione. È un fuo- Perciò l’atto del creare è stato a lun- oggetti, in un modo coMeglio che arde,ancora ma una la legna frase non di Gianniè loro. go percepito come attributo esclusivo diverso, inusuale. In questi UnaRodari presenza “Il processo tutta creativointima ma è insitotutta della divinità. Gli antichi greci identi- distintanella natura dalla umana loro anima. ed è quindi,La ricono con- ficavano la creatività con la capacità momenti forse l’arte trova scono,tutto ciò l’ascoltano, che ne consegue le ubbidiscono, di felici- poetica anche se Virgilio, Dante Ali- la sua esistenza non tanto finchétà di esprimersi restano profetie di giocare (L. Bruni). con la ghieri né tantomeno Leonardo da Vin- 14 nel risultato ottenuto, Unfantasia, profeta alla della portata carità: di tutti”,tale è estato una ci mai avrebbero definito sé stessi dei definitocitazione ilmunariana beato Luigi “la menteMonza è unanelle creativi. Propri dell’uomo antico erano quanto nel fare collettivo. variesola. Labiografie, sua creatività relazioni, va testimoniancoltivata in- l’invenzione e il genio e, dal secolo dei Quando i piccoli si ze,tutte interventi, le direzioni.” celebrazioni, spettacoli Lumi, il progresso e l’innovazione. soffermano, con intensità, suDevo di direlui. Ognunoche non cine sarebbe ha ritratto affatto un L’idea di creatività - come atteg- dettagliobisogno di particolare; aggiungere l’haaltro collegatose tutti i giamento mentale proprio, ma non su gesti quotidiani o azioni addocenti un aspetto italiani delladella suascuola biografia primaria o esclusivo degli esseri umani - nasce che possono sembrare alavessero messaggio almeno spirituale letto -che se –non più stu nei- nel Novecento ed entra ufficialmente insignificanti - strappare fattidiato che approfonditamente nelle parole – lasciava - due cadere pic- nella lingua italiana solo negli anni nellecoli libri situazioni di questi diversificate autori, l’uno artistadel suo Cinquanta. un foglio di carta, percorsoe l’altro scrittore non facile.1. Poker d’assi rovesciare un vasetto ÈUno dunque stupore un dipo’ bellezza, imbarazzante nella sempli cerca- In un recente corso di formazione per di salsa di pomodoro, recità di eintavolare umiltà dei un particolari, discorso senza che anco- una cinquantina di docenti ed edu- stantementecora oggi ci raccontiamofare riferimento nel corretal loro- catori della scuola primaria presso La pronunciare una parola pensiero,to tentativo o presumere non tanto di didire riprodurre qualcosa Nostra Famiglia di Bosisio Parini, in senza senso, cercando di dipedissequamente nuovo e di serio ilsu suo tale operare, argomento. ma apertura di lavori ho chiesto di pro- gustarne collettivamente Provatenella creatività a scorrere che nella spinge rete, e muovebiblio- vare a scrivere le definizioni di quat- grafieciascuno, di nellariferimento, singolarità tesi della di laurea, pro- tro semplici parole, larghissimamente forme, linee, suoni silenzi saggi,pria vocazione, approfondimenti a rivivere e queltrovere pro- usate nel lessico comune, nei docu- e colori - in PinAC ci piace tefetismo una montagnanecessario diper autorevolissimi la società del menti scolastici, nelle programmazio- pensare che il significato scrittinostro che, tempo. a partire dagli anni Sessan- ni, nelle valutazioni individuali degli taUno inquadrano spirito che il tema,agganciandosi lo sviscerano diret e- alunni. Erano, nell’ordine, fantasia, della parola arte comincia lotamente analizzano ai primi sotto tempi molteplici della angoChie- invenzione/scoperta, creatività, im- prendere forma. laturesa – spirito disciplinari: degli Apostoli la sociologia e dei primie la maginazione. Il risultato dell’esercizio psicologia,cristiani – sil’arte, alimentava la filosofia, nello stupore l’etica e ha subito evidenziato la difficoltà nel (Dal sito www.pinac.it) ladi storia,un Dono la matematica, che non conosce l’economia… misura, definire con chiarezza i diversi termi- L’etimonon ha dellalimiti paroladi tempo del overbo di spazio creare e ni senza ricorrere a sovrapposizioni, tautologie, ambiguità semantiche, ripetizioni. Chi sta leggendo queste Lo stupore dell’ultimo mi- righe potrebbe, per mettere alla prova la propria chiarezza di idee, provare a sua volta. Insomma un po’ di “confu- sione sotto il cielo”. L’esempio ci aiuta ad affermare quan- to, spesso, si utilizzano alcuni termini, di grande uso comune, senza aver ap- profondito i concetti che essi sotten- dono e quanto sia necessario un patto semantico condiviso - insegnanti, ge- nitori, dirigenti - quando ci si accin- ge a stendere piani e documenti che hanno a che vedere con l’educazione, l’espressione, l’apprendimento, l’inse- gnamento, i contenuti e i metodi. Non resta che dichiarare la nostra per- sonale adesione alle definizioni date da Munari2 e qui riassunte ai fini di stabilire, con il lettore, una base con- divisa dei significati di questo poker di funzioni del pensiero. Fantasia: usa le relazioni che il pen- siero fa con ciò che conosce. Libera dalla realizzabilità e dal funziona- mento di ciò che produce, può elabo- rare associazioni assurde-impossibili- 15 incredibili. La fantasia lavora solo sul già noto perché non si possono fare relazioni tra ciò che non si conosce o fra ciò che è noto e altro che non si conosce. Invenzione/scoperta: la prima usa le relazioni che il pensiero fa con ciò che conosce, ma la finalizza ad uso pratico (progetto esatto) e non si preoccupa dell’estetica. Si pensa a qualcosa che prima non c’era. Nella seconda si trova qualcosa che prima non si conosceva ma già esisteva. Creatività: è un uso finalizzato di Scuola secondaria di primo grado La Nostra Famiglia dell’Istituto fantasia (libertà) e invenzione (esat- Comprensivo di Bosisio Parini - Agli alunni viene proposta la conoscenza tezza). È una modalità di pensiero di Pablo Picasso che, con il cubismo, ha rappresentato la realtà, e quindi che si forma e si trasforma conti- anche gli oggetti, osservati da più punti di vista. L’opera dell’artista è stata nuamente. L’individuo creativo è in osservata nella sua evoluzione, dal periodo blu della tristezza a quello continua evoluzione e le possibilità rosa della felicità. creative nascono dal continuo ag- giornamento di esperienze e dall’al- ne e creatività pensano. È la specifica fic, il cinema… largamento della conoscenza in ogni funzione, che può anche non essere Creatività e formazione campo. Il suo territorio principe è la creativa di visualizers e modellisti. Gli Una piccola riflessione va esplicitata sperimentazione e ricerca. strumenti dell’immaginazione sono il sul versante della formazione. Immaginazione: è il mezzo per rende- disegno, la grafica, la pittura, la scul- Bisognerebbe essere convinti che la re visibile ciò che fantasia, invenzio- tura, la modellistica, la computer gra- creatività può appartenere a tutti e NEL QUOTIDIANO GENERARE CREATIVITÀ APPROFONDIMENTO

“Il problema basilare, per lo sviluppo della fantasia, è l’au- mento della conoscenza, per permettere un maggior nume- ro di relazioni possibili tra un maggior numero di dati. Questo naturalmente non significa che, automaticamente, una persona molto colta sia anche una per- sona con molta fantasia. No di certo… Se queste persone non fanno relazioni tra quello che sanno, non usano la fantasia, re- steranno come un meraviglioso magazzino di dati inerti. Come un dizionario che ha tutte le pa- role con le quali costruire ogni poesia, ma non ha nemmeno una poesia”. che non si esercita unicamente nella storming di Alex Osborn al Pensiero Bruno Munari realizzazione di manufatti. Esiste una laterale di Edward de Bono, dalla Si- creatività di auto-realizzazione che si nettica di William Gordon alle Ma- manifesta in ogni ambito della vita trici di scoperta di Abraham Moles. (esercizio combinatorio). e nel corso stesso dell’esistenza. La Anche Alessandro Antonietti, Howard Per poter condurre tali giochi è inevi- creatività è la possibilità che si ha di Gardner, Annamaria Testa, Victor Lo- tabile conoscere i materiali, le tecni- evolvere, di tener conto dei propri bi- wenfeld, insieme alle loro imperdibili che espressive, le regole compositive e sogni commisurandoli a quelli altrui, riflessioni, citano repertori di tecniche i meccanismi percettivi, gli strumen- 16 di coltivare desideri e progetti. Crea- utili allo sviluppo della creatività. ti, le tecnologie e le istruzioni d’uso, tività significa osservare la realtà con Stimolare la creatività, ad esempio coi mantenendosi sempre pronti ad un sguardi molteplici, mantenere apertu- piccoli, credo possa tradursi con un balzo per trasgredirle e inventarne di ra e curiosità verso possibili esperienze semplice invito ad inventare dei gio- nuove. Come per la storia dell’espres- anche impreviste e ignote. Sviluppare chi attraverso i quali imparare sempre sività umana che noi chiamiamo arte, la creatività prevede di mantenere, da qualcosa di nuovo, impadronirsi di condensabile, un po’ banalmente, in adulti, la capacità di stupirsi e di pro- tecniche riproducibili, capire le regole quattro parole: conoscenza, adatta- vare meraviglia, capacità che da sem- del linguaggio visivo. Ma come? mento, trasgressione, superamento. pre appartiene ai bambini. Per esempio declinando un decalo- Citando Jean Dubuffet: “L’arte non In ambito formativo è importante la- go di concetti procedurali: adattare/ dorme nei letti che sono stati prepa- vorare affinché si recuperino gli ele- sostituire, aggiungere/sottrarre, mol- rati per lei, fugge appena viene pro- menti creativi che appartengono agli tiplicare/dividere, modificare/risiste- nunciato il suo nome, ama l’incognito. adulti come bambini cresciuti e, come mare, invertire/combinare e giocando I suoi momenti migliori sono quando professionisti, si sappiano approntare con una dozzina di provocazioni-gio- si dimentica come si chiama”. esperienze significative in percorsi sti- co, pescate da Munari, cui rimando Elena Pasetti molanti che contribuiscano a produr- per esempi e approfondimenti. Direttrice PInAC - re una sorta di sguardo creativo sulla Ecco il repertorio di esercizi di creativi- Pinacoteca Internazionale quotidianità. tà: 1) capovolgimenti, contrari/oppo- dell’età evolutiva Aldo Cibaldi

Poiché si fonda sulla profonda cono- sti, complementari; 2) moltiplicazione scenza delle regole da superare, la cre- e seriazione; 3) affinità visive o d’altra 1 Bruno Munari, Fantasia. Invenzione, creati- atività non può svilupparsi in assenza natura e molteplicità degli sguardi; 4) vità e immaginazione nelle comunicazioni di competenze preliminari. Esistono cambio colore; 5) cambio di materia; visive, Universale Laterza, Bari 2006, prima edizione 1977. Gianni Rodari Grammatica numerose tecniche per svilupparla, un 6) cambio di luogo; 7) cambio di fun- della fantasia. Introduzione all’arte di in- repertorio italiano ne identifica 92, zione; 8) cambio di moto; 9) cambio ventare storie. Einaudi Ragazzi, Torino1997, mentre il sito Creativity Techniques di dimensione; 10) fusione di elementi Prima Edizione Einaudi 1973 - an A to Z - conta 181 voci. Le più diversi in un unico corpo; 11) cambio 2 Bruno Munari, Fantasia. Invenzione, creativi- famose e trasversali vanno dal Brain- del peso; 12) relazioni tra relazioni tà e immaginazione…op.citata. APPROFONDIMENTO

Maurizio Nichetti con gli studenti del centro Sperimentale di Cinematografia Stefano, Bejna e Alberto. Preferisco la poesia ai talk show Figura eclettica del cinema italiano, il regista di Ratataplan 17 e di Volere volare è una fucina di talenti, spesi anche in teatro, in tv, in pubblicità e oggi nell’insegnamento ai giovani del centro Sperimentale di Cinematografia. Sua la direzione artistica del nuovo video della Nostra Famiglia. Intervista a Maurizio Nichetti.

“ ono vecchio!” mi dice quan- che questa poesia, che è una cifra di sarcasmo poteva dire delle verità - è Sdo gli snocciolo i suoi lavori, cui nessuno apparentemente ha più diventata un’arma per mettere in ri- tutti rigorosamente in campo ar- bisogno. La risata una volta nasceva dicolo tutti. Oggi qualsiasi spettacolo tistico. Maurizio Nichetti infatti è da una battuta, da una pausa o da si basa sulla presa in giro, diventiamo architetto, attore, mimo, regista, uno sguardo, e magari ridevi dopo tutti macchietta, imitazione, cari- sceneggiatore, scenografo, pubblici- perché prima dovevi capire”. catura: il paradosso è che se non ti tario… Trait d’union delle sue opere, possono caricaturare scompari, ma oltre all’ironia, sono la poesia e la Quindi oggi ridiamo in modo nell’attimo in cui sei caricatura perdi delicatezza, qualità che emergono diverso? di credibilità. Questa è la tragedia del anche nel video appena girato per Certo. Cinema e tv ci hanno abituati nostro mondo politico: conosciamo La Nostra Famiglia: “Il fatto di non a una botta di adrenalina fin da bam- di più i difetti che i pregi delle per- essere aggressivo, urlato, volgare, bini, poi cresciamo e dobbiamo esse- sone. Se non sei stato imitato o preso provocatorio fa parte del mio carat- re eccesivi in tutte le manifestazioni: in giro da qualcuno, allora non sei tere e forse è anche il motivo per cui nei talk show si piange e si ride sgua- nessuno. È una spirale di sarcasmo e ultimamente mi si vede di più nelle iatamente. L’ironia, che nella storia ironia distruggente creata dai media. scuole che al cinema, in teatro o in dell’uomo è sempre stata una cifra In qualsiasi canale a qualsiasi ora c’è televisione. Oggi ragionare a bassa che aiutava a capire una situazione gente che urla e che si dà del creti- voce senza demolire l’avversario non - penso al giullare di corte a cui era no: anche se si volesse capire di cosa

fa audience, per cui forse pago an- permesso di criticare il re e che col stanno parlando non si riesce. NEL QUOTIDIANO GENERARE CREATIVITÀ APPROFONDIMENTO

Per questo il video della Nostra dico alla base. Noi avevamo il com- Famiglia punta molto sul gioco dei pito di far vedere che questi luoghi bambini: bando al pietismo e alla sono affettivamente familiari e c’è lacrima facile e largo ai sorrisi… spazio per il sorriso. È stata una scelta ben precisa. In pas- sato avevo fatto un film sui clown Come sono i tuoi giovani studenti? dottori: so che una risata non può I ragazzi di oggi vengono spesso guarire, però so che non serve solo dipinti come privi di ideali. curare la malattia ma è importante Sei d’accordo? anche curare il malato. Per la malat- Non è vero, sono luoghi comuni de- tia ci sono i dottori, lo spirito del ma- sunti da osservazioni superficiali. lato si può curare in mille modi. Mi Sono sguardi stereotipati, che ci par- viene in mente per esempio la teoria lano di selfie e tacchi a spillo. Se ap- del controdolore di Aldo Palazzeschi, pena uno vive la realtà di una scuola manifesto futurista per cui gli ospe- si rende conto che queste generazio- dali dovevano diventare luoghi del ni sono molto più concrete, sensibili divertimento: certo la sua era una e preoccupate di quello che può suc- provocazione, ma Palazzeschi aveva cedere. Benja, Stefano e Alberto sono intuito che l’atteggiamento dolen- stati bravissimi. Dopo la presentazio- te e pessimista peggiora lo stato del ne del progetto in classe ho chiesto malato. Per questo nel video abbiamo chi voleva partecipare: si sono fatti puntato sui sorrisi dei ragazzi: tutti avanti loro tre, hanno creato una sanno cosa è La Nostra Famiglia, la squadra. Per loro è stata senz’altro clinica che c’è dietro, l’impianto me- un’esperienza molto forte.

18 Siamo stati investiti dalla voglia di affetto di questi bimbi “In un primo momento è stata dura vedere i bambini che stavano male. Poi abbiamo capito che queste persone hanno una famiglia, un calore affettivo e allora le cose sono cambiate”. Si stanno specializzando al Centro sperimentale di cinematografia di Milano e hanno firmato il video istituzionale della Nostra Famiglia: Ste- fano, Bejna e Alberto, studenti dell’ultimo anno della scuola diretta da Maurizio Nichetti, con serietà e professionalità hanno raccontato con le immagini attività, missione e stile dell’Associazione che da 70 anni si prende cura dei bambini con disabilità. Guidati dall’esperienza e dai consigli del famoso regista e dopo una settimana di riprese, i tre stu- denti hanno prodotto un paio di minuti di montaggio serrato, allegro e divertente che coniuga perfettamente innovazione, cura e gioco. “È stata un’esperienza umana molto forte. All’inizio avevamo un po’ paura di non riuscire ad esprimerci al meglio in una situazione così particolare. Poi, quando siamo arrivati a Bosisio, ci siamo accorti che eravamo molto più naturali lì che non in altre situazioni. È incredibile: il primo giorno in macchina all’andata riflettevamo sugli spazi, la lo- cation e le riprese. Al ritorno invece pensavamo a quanto erano belli i bambini, eravamo rilassati emotivamente. Siamo passati da uno sguar- do tecnico a uno sguardo interiore. Alla fine delle riprese ci siamo resi conto che ci siamo completamente annullati. Ci siamo detti: siamo stati investiti dalla voglia di affetto di questi bimbi, io la necessità di guar- dare facebook in questi giorni non l’ho avuta… è stata una cosa unica”. APPROFONDIMENTO Hai sempre saputo di essere Il libro della Genesi non racconta la storia delle creativo? Ancora oggi ho i miei dubbi: se uno origini ma l’origine della storia ha un minimo di creatività non può avere certezze. Nell’attimo in cui hai certezze smetti di cercare. Se non sei debole non puoi essere creativo. Io di Le tre relazioni creativi forti ne conosco pochissimi. E quindi da dove nasce la originarie creatività? La creatività nasce ogni volta che devi trovare una soluzione per af- La relazione con Dio, con l’altro e con frontare un problema, o per trasmet- la terra: il compito assegnato dal Creatore tere una storia, o per raccontare un personaggio. Non esce da un foglio ad ogni creatura umana passa attraverso bianco, ma nasce se vai in giro, se fai questo triplice rapporto e spazza via esperienze. Non esiste uno più crea- tivo di un altro ma uno più curioso ogni visione pia della fede, che non è dell’altro. E poi devi essere in grado di contaminare i generi. L’originalità relazione solipsistica con Dio ma coinvolge di Ratataplan sta nel fatto che nella tutta la realtà. mia vita ho fatto il mimo al Piccolo Teatro e lo sceneggiatore di cartoni a narrazione, come un quadro, rittura biblica. animati: ed ecco un film quasi muto Lè racchiusa dentro una cornice Il libro della Genesi è un libro stra- con trovate sceniche e narrative da che segna il suo confine e la separa ordinario perché nei suoi cinquanta cartone animato. dallo spazio reale. Se un’opera lette- capitoli non si racconta la storia delle E infatti Ratataplan ottiene un gran- raria introduce il lettore dentro un origini ma l’origine della storia, ov- 19 de successo di critica e di pubblico determinato mondo, caratterizzato verosia i meccanismi fondamentali di nonostante sia stato girato in asso- da un luogo e da un tempo, da un ogni storia, la trama fondamentale luta economia. sistema ideologico e teologico e da che attraversa ogni tempo, le relazio- È vero. Mia moglie ha seguito la sce- precisi modelli di comportamento, in ni essenziali per ogni uomo. Leggen- nografia e i costumi, io la sceneggia- relazione a quel mondo il lettore as- do questo libro noi non ritroviamo tura, la regia e la recitazione: erava- sume la posizione di uno spettatore solo i racconti degli inizi, i miti fon- mo cinque reparti in due persone. alieno, necessariamente esterno. Poi, danti, ma le componenti irrinuncia- Basta avere le persone giuste al po- però, gradualmente noi entriamo in bili della storia degli uomini e quindi sto giusto. L’invenzione della storia, quel mondo, diventando sempre più della nostra vita. la regia e lo stile della recitazione, famigliari con le sue regole, col suo Di particolare importanza sono i pri- delle scenografie e dei costumi ce li pensiero, entrando a farne parte sen- mi undici capitoli, detti dagli studiosi facevamo come volevamo. È stata tendoci parte di esso e non ad esso “eziologia metastorica”, cioè racconti una grande libertà. estranei. Il lettore, all’inizio della nar- dove, per mezzo di un linguaggio mi- razione, comincia ad ascoltare una tico, si rimonta alle cause della real- Per paradosso meno soldi e film più voce che offre una serie di istruzioni tà. Prima di prendere in esame i pri- liberi. che è necessario seguire per diven- mi due racconti (Gen 1-2), teniamo Proprio così, non solo per quanto mi tare un lettore “modello”. La strate- presenti due componenti essenziali riguarda. Molti grandi registi han- gia narrativa posta in atto da questa dell’intero discorso. La prima è l’ini- no realizzato i loro film più geniali voce conduce il lettore in una certa ziativa gratuita di Dio nei confronti non certo quando avevano più soldi. direzione e gli fa compiere una se- del creato e dell’uomo: si tratta di Guarda Fellini: già Lo sceicco bianco rie di scelte. I primi due capitoli della una dimensione teologica. La secon- e La strada avevano tutta la poesia Genesi hanno proprio questo scopo: da è l’affermazione di Gen 1,26: l’uo- del Fellini dai grandi budget. essi configurano tutto il racconto, mo è fatto a immagine e somiglianza offrendo al lettore le chiavi essenziali di Dio; si tratta di una dimensione Cristina Trombetti per la comprensione dell’intera nar- antropologica.

razione, non solo genesiaca ma addi- La prima componente (quella teolo- NEL QUOTIDIANO GENERARE CREATIVITÀ APPROFONDIMENTO gica, circa l’iniziativa gratuita di Dio) significa che ogni cosa è stata creata, sicché ha un creatore, un’origine, un punto di riferimento e un punto di partenza. Affermare questo significa sottrarre tutto al caos, cioè ricono- scere che ogni cosa ha un autore e quindi un senso. La seconda compo- nente (quella antropologica: l’uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio) sottolinea la dignità e la gran- dezza dell’uomo, proprio a fronte della sua fragilità, della sua povertà, del suo limite, del suo peccato. L’uomo, essere in relazione Nel cosiddetto “secondo raccon- to” della creazione (Gen 2,4b-25) le due dimensioni fondamentali (quella teologica e quella antropo- logica) s’intrecciano in continua- zione, dentro un fecondo dialogo. Se leggiamo con attenzione e un po’ di senso critico, emerge il sin- golare progetto di Dio su ogni per- sona che è ish e isshah, cioè uomo Marc Chagall, Le Cantique des Cantiques I., 1960, Musée National e donna. Nel giardino in Eden (Gen Message Biblique Marc Chagall, Nice 20 2,8) a oriente, in un suolo irrigato da un fiume che si divide in quat- tro corsi d’acqua, fra alberi mera- ni e dunque la frattura delle altre. 3,1-5), cui segue la caduta (Gen 3,6) vigliosi e metalli, pietre e profumi e la percezione della nudità (Gen preziosi, v’è il quadro permanente La relazione con Dio 3,10); Dio poi dichiara le conseguen- dell’esistenza dell’essere umano. La La prima relazione è la relazione con ze dell’azione umana (Gen 3,14-16); terra è lo scenario del lavoro del Dio, cioè l’adorazione. Ciò significa infine v’è la promessa della salvezza custode del giardino, insieme a tut- che l’uomo biblico è pensato solo in (Gen 3,21). Il primo peccato è contro ti gli animali che si trovano in esso dipendenza da Dio, il suo creatore. Dio, è il sospetto che questa relazione (Gen 2,15-25). L’uomo è una creatura e l’adorazione non sia foriera di vita ma di morte. Gli esseri umani creati da Dio sono esprime la sua giusta relazione con intesi, progettati e posti dal Signo- colui che l’ha creato. Questo è il “ti- La relazione con l’altro re in un triplice rapporto. Sono le more di Dio”, la convinzione interiore La seconda relazione è la comunio- tre relazioni fondamentali della vita che l’uomo non è solo, abbandonato ne, cioè la relazione con la donna, col umana: la relazione con Dio (l’adora- a se stesso, ma è una creatura amata. fratello. La donna è il dono di Dio per zione), la relazione con la donna (la Il peccato è la violazione dell’ospi- eccellenza. La comunione è parità, comunione), la relazione con la terra talità offerta all’uomo dal Signore abbraccio ma anche alterità. Il Cre- (il lavoro). Si tratta di relazioni essen- Dio nel giardino. L’uomo e la donna atore li ha consegnati l’uno all’altra ziali, costitutive. Nessuno può rinun- pretendono di farsi come Dio (Gen per una comunione d’amore (Gen ciare a queste relazioni, nessuno può 3,5), di essere al posto di Dio, cioè 2,22), in mutua e totale fiducia. La specializzarsi in una sola relazione, di trasformare il dono di Dio in una coppia primordiale simboleggia la re- perdendo le altre. Tutte sono neces- pretesa ambiziosa e in un’autonoma lazione essenziale di ciascuno di noi sarie. L’intero racconto di Gen 1-11 conquista. Il peccato ha sempre lo (uomo o donna) col suo simile (donna mostra che il progetto di Dio passa stesso funzionamento, che la Gene- o uomo); e pure col fratello e la so- attraverso questa triplice relazione; si descrive in cinque passaggi: anzi- rella (Gen 4). per converso il peccato è esattamen- tutto il sospetto che il comando non Il peccato è non accettare l’alterità e te la rottura di una di queste relazio- sia per la vita ma per la morte (Gen uccidere il fratello (Gen 4). L’uomo di APPROFONDIMENTO fronte al suo simile prova un disagio sce una società che non si fonda sulla In cammino colmo d’insofferenza a causa della giustizia. La rottura della relazione di sua diversità. L’invidia di Caino nei comunione porta con sé conseguen- confronti di Abele rivela la sua in- ze teologiche in quanto si crea una da Sarria sofferenza ma diviene un rifiuto di se discrasia fra la relazione con il simile stesso e poi un rifiuto di Dio. Rigetta- e quella con Dio (cfr. 1 Gv 4,20). L’al- a Santiago re l’altro è rigettare il progetto di Dio terazione della relazione con la terra che ha pensato e creato l’altro come falsa il rapporto con il fratello e con altro, quindi differente da me. Dio perché l’uomo viene meno al suo compito nei confronti del creato e La relazione con il creato quindi interpreta falsamente la rela- La terza relazione è il lavoro, cioè la zione teologica e antropologica. relazione con la terra. In questi ultimi anni si è presa coscienza di che cosa Il nostro compito: vivere la significhi abbandonare la terra, pen- realtà con cuore, testa, mani sare di asservirla scavalcando le sue e piedi logiche. La relazione con la terra è il Le conseguenze di questo triplice ritmo del tempo e della vita, è il rit- compito assegnato dal Creatore ad mo del corpo. Si pensi a tutti i distur- ogni creatura umana sono molte. In bi alimentari, alle maschere che si primo luogo tale visione è olistica, indossano perché non si è riconciliati nel senso che permea tutta la realtà e Le Piccole Apostole della Cari- col corpo che lega alla terra. La terra spazza via ogni visione pia (o bigotta) tà invitano ad una esperienza è un giardino e Adamo è posto nel della fede, ridotta ad una relazione di cammino umano e spirituale, giardino per custodirlo e per lavorar- solipsistica con Dio. Se il compito è seguendo le orme di milioni di lo. L’uomo deve assegnare un nome triplice non è possibile ridurre il di- pellegrini verso la meta raggiunta a tutte le cose (cioè interpretare la scorso della fede al rapporto con Dio; dall’apostolo San Giacomo. L’invi- realtà) e utilizzare il creato sotto lo questo infatti implica anche il rap- to è rivolto ai giovani dai 18 ai 35 sguardo del Creatore. porto con la donna (e il fratello) e anni e il cammino durerà 7 giorni, 21 Qual è il peccato? La costruzione con la terra. Ogni visione teologica è dal 30 luglio al 6 agosto 2017. della torre di Babele (Gen 11): la pure antropologica ma insieme poli- Info: www.donluigimonza.it tecnica non è usata per custodire il tica (nel senso più nobile). Gesù è co- giardino ma per sfidare Dio fino al lui che nella profonda relazione con Contatti: cielo. La conseguenza è la confu- Dio suo Padre ha amato ogni fratello Marika Santi 031.877111 sione delle lingue, la perdita della e sorella e ha camminato su questa [email protected] comunione. Invece di interpretare il terra, fedele al suo tempo, al suo Silvia Rapanà 031.877111 (9.00- creato dandogli un nome, si usa la popolo. In secondo luogo tale visio- 18.00) [email protected] terra e le sue potenzialità prescin- ne obbliga ad introdurre alla realtà BOSISIO PARINI (LC) dendo dal piano creatore di Dio e nella sua interezza. L’esperienza della Laura Baroffio 031.625111 addirittura contro di lui. Babele è il fede coinvolge cuore (e testa), mani [email protected] luogo della menzogna e della con- e piedi! In altre parole: la relazione PONTE LAMBRO (CO) fusione, l’opposto dell’ordine stabi- con Dio conduce alla relazione con lito da Dio che ha creato separando l’altro/a e pure a lavorare la terra. Nel Francesca Villanova la tenebra dalla luce (Gen 1,4). contempo la relazione con la terra 0438.414259 francesca.villano- Le tre relazioni fondamentali (quel- (cioè il lavoro) chiede di trovare la sua [email protected] la con Dio, l’adorazione; quella con verità nella relazione con l’altro e con CONEGLIANO (TV) la donna e il fratello, la comunione; Dio per non diventare soverchiante e Chiara Rigoldi 328.4281209 quella con il creato, il lavoro) sono illusoriamente omnicomprensiva. Ma [email protected] essenziali per ogni uomo e ogni don- pure la relazione umana è dentro un UDINE na. La perdita o la rottura di una di progetto di chi si percepisce creatura Emanuela Balzarotti queste relazioni porta con sé la rot- amata da Dio e nel lavoro custodisce 335.8311236 [email protected] tura delle altre. Allorché l’uomo si un dono che ha ricevuto. LECCE/BRINDISI pensa come un dio o si pone al posto don Matteo Crimella L’organizzazione Tecnica è affi- di Dio, di conseguenza deforma la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale data a Zerotrenta T.PO sua visione antropologica e costrui- Milano GENERARE CREATIVITÀ NEL QUOTIDIANO GENERARE CREATIVITÀ APPROFONDIMENTO A proposito della Lettera Apostolica “Misericordia et Misera” C’è bisogno di testimoni di speranza e di gioia vera

“ il momento di dare spazio una intrinseca necessità meccanica, È alla fantasia della misericor- come per magia risolvere i dram- dia per dare vita a tante nuove matici problemi che ci investono. opere, frutto della grazia”. Non c’è nulla di tutto questo e, in- È l’invito di Papa Francesco nella fatti, non ce n’è traccia nella parole Lettera Apostolica “Misericordia di Papa Francesco. et Misera”, a conclusione del Giu- Piuttosto, “Il vuoto profondo di bileo Straordinario della Miseri- tanti può essere riempito dalla cordia. speranza che portiamo nel cuore e “In una cultura dominata dalla dalla gioia che ne deriva. C’è tanto tecnica – afferma il Santo Padre – bisogno di riconoscere la gioia che sembrano moltiplicarsi le forme di si rivela nel cuore toccato dalla mi- tristezza e solitudine in cui cado- sericordia.” no le persone e anche tanti giova- Ovviamente non si tratta di acco- ni. Il futuro infatti sembra essere modarsi nel tepore di un cantuccio ostaggio dell’incertezza che non intimistico perché “la misericordia… consente di avere stabilità. È così mente un convincimento che, se ben eccede, va sempre oltre, è feconda. che sorgono spesso sentimenti di compreso, è di fondamentale rilievo È come il lievito che fa fermentare 22 malinconia, tristezza e noia che per la nostra stagione storica, per la pasta e come un granello di se- lentamente possono portare alla l’età della globalizzazione. nape che diventa un albero.” disperazione”. In un momento in cui si sprecano Infatti “Sono passati più di duemila Senonché la misericordia ha in sé le analisi sociologiche più dispara- anni, eppure le opere di misericor- una “forza rinnovatrice”: “non li- te ma, nel contempo, viene dram- dia continuano a rendere visibile la mitiamo la sua azione; non rattri- maticamente meno la facoltà della bontà di Dio” ed oggi “siamo chia- stiamo lo Spirito che indica sem- sintesi ed una effettiva capacità di mati a dare volto nuovo alle opere pre nuovi sentieri da percorrere…” giudizio critico, a fronte delle ipotesi di misericordia che conosciamo da Papa Francesco vede, dunque, e delle sperimentazioni più o meno sempre.” un arco che, senza soluzione di ardite in campo politico ed istituzio- Non a caso, dunque, ma secondo continuità, connette vitalmen- nale dirette all’improbo – o addirit- l’itinerario di una consequenzialità te misericordia e creatività, cioè tura, ad oggi, impossibile – compito e di una logica stringente che ten- “questa azione concreta dell’amo- di riprendere la guida della storia e gono insieme il cuore e non meno la re che, perdonando, trasforma e dei suoi sviluppi, Papa Francesco ri- ragione, Papa Francesco – così con- cambia la vita” e la capacità di ve- mette le cose a posto nel modo più clude la Sua lettera apostolica – fa dere le cose del mondo in una luce semplice e diretto: evoca il cuore derivare dal “Giubileo delle persone nuova, fino ad essere una “nuova dell’uomo, l’interiorità della sua co- socialmente escluse” la “Giornata creatura” che sa di esistere nella scienza come unico spazio in cui si mondiale dei poveri” che sostiene: misura in cui sa di essere amata. possa coltivare quella “fantasia del- “ho intuito… si debba celebrare in “C’è bisogno di testimoni di spe- la misericordia” di cui indica i vasti tutta la Chiesa… come segno con- ranza e di gioia vera per scacciare campi di applicazione. creto di questo Anno Santo straor- le chimere che promettono una fa- Non si tratta di armeggiare attorno dinario”. cile felicità con paradisi artificiali.” a soluzioni impersonali ed astratte, Peraltro, “Le opere di misericordia In quanto “discorso pubblico”, ri- né di immaginare impalcature dei sono artigianali; nessuna di esse è volto non solo ai credenti, ma a poteri più o meno forti che quasi uguale all’altra; le nostre mani pos- tutti quanti la vorranno leggere, automaticamente, solo in virtù della sono modellarle in mille modi e an- questa Lettera attesta implicita- loro geometria possano, in forza di che se unico è Dio che le ispira ed APPROFONDIMENTO unica la materia di cui sono fatte, La recensione del film cioè la misericordia stessa, ciascuna acquista una forma diversa”. La creatività, dunque, la freschezza immediata delle sue infinite artico- L’uomo che vide lazioni che mai viene meno, a con- dizione che se ne riconosca la fonte. “La cultura dell’individualismo esa- l’infinito sperato, soprattutto in occidente, a pellicola, ba- a dir poco straordina- porta a smarrire il senso di solidarie- Lsata sul libro rio che lo muovevano tà e di responsabilità verso gli altri”. di Robert Kanigel, verso scoperte sor- Infatti, “Ancora oggi intere popola- “L’uomo che vide prendenti. Con questa zioni soffrono la fame e la sete…”; l’infinito - La vita unica motivazione: vi sono “bambini che nulla hanno breve di Srinivasa «Perché devo farlo…Io per cibarsi”; “Masse di persone che Ramanujan, genio lo vedo». continuano a migrare da un Paese della matematica”, Il film descrive bene le all’altro…”; la malattia; le carceri; racconta la vera difficoltà di integra- l’analfabetismo che espone bam- storia di Srinivasa zione del giovane, lo bini e bambine a “nuove forme di Ramanujan, genio snobismo degli acca- schiavitù”. indiano della mate- demici più paludati e “Insomma, le opere di misericordia matica, completa- la xenofobia di molti corporale e spirituale costituiscono mente autodidatta. studenti che vede- fino ai nostri giorni la verifica del- Per far conoscere al vano il nuovo com- la grande e positiva incidenza della mondo la sua mente pagno di corso come misericordia come valore sociale. geniale, dovrà lasciarsi alle spalle la una “curiosità esotica”. Essa infatti spinge a rimboccarsi giovane e amata sposa e intrapren- Si mantiene inoltre a metà strada le maniche per restituire dignità a dere un lungo viaggio che lo porterà fra la spiegazione del lavoro dello milioni di persone che sono nostri a Cambridge, dove stringerà un forte studioso indiano e il ritratto dell’a- 23 fratelli e sorelle, chiamati con noi a legame con il suo mentore, l’eccen- micizia fra quest’ultimo e il professor costruire una città affidabile”. trico professore G.H. Hardy. Sotto la G.H. Hardy che, consapevole della sua Continua il Santo Padre: “Il carat- guida di Hardy, il suo lavoro si evol- genialità, si batte affinché diventi tere sociale della misericordia esige verà in modo tale da rivoluziona- membro della Royal Society e del Tri- di non rimanere inerti e di scacciare re per sempre la matematica e tra- nity College. Per comprendere un pa- l’indifferenza e l’ipocrisia, perché i sformare il modo in cui gli scienziati trimonio di tale valore «ci vorrà una piani ed i progetti non rimangano spiegano il mondo. Ancor più di un vita, forse due…» afferma qualcuno. lettera morta”. pittore, di uno sculture, di un poeta o Ramanujan tornerà nella sua Ma- E ciascuno di noi come e fin quando di un drammaturgo, un matematico dras per morire (a 32 anni) lasciando potrà sentirsi effettivamente “libe- può diventare, in un film che ne cele- in eredità teoremi e congetture che ro” o non dovrà piuttosto scontare bri le scoperte, figura magica, mitica, sbalordirono il mondo scientifico e un certo profilo di oggettiva illegit- pura incarnazione del genio, o più che, a distanza di decenni, avreb- timità della propria condizione di semplicemente di un sapere che arri- bero avuto un utilizzo risolutivo in “libertà”, almeno nella misura in cui va da forze misteriose. Una creatività settori come la chimica, l’informati- questa è anche tributaria di condi- che non si adatta alle regole (Non ci ca, lo studio dei buchi neri, la gra- zioni materiali di vita che ancora sono le dimostrazioni) ma che lascia vità quantistica. E lasciando anche convivono - o addirittura fruisco- sbalordito lo stesso mentore: «Non un segno nel cuore di un uomo che no - con situazioni di così profonda ho mai visto nulla di simile…da un non credeva a nulla se non alla for- ingiustizia sociale che “rubano loro ragazzo indiano, semianalfabeta, di za dei numeri. Perché - dice Bertrand (Papa Francesco qui si riferisce an- Madras…». Srinivasa Ramanujan ve- Russell - la matematica, vista nella zitutto ai “tanti bambini e bambine niva infatti da un’umile famiglia di giusta luce, possiede non soltanto che subiscono violenze di ogni ge- Madras, ma possedeva qualcosa in più verità, ma anche suprema bellezza. In nere”) la gioia della vita”? rispetto ai suoi illustri colleghi occi- fondo: «Siamo semplici esploratori Domenico Galbiati dentali dalla pelle bianca: la povertà, dell’infinito, alla ricerca della perfe- Presidente Commissione Ricerca un destino infausto, un matrimonio zione assoluta».

IRCCS Medea segnato dalla lontananza e un intuito Gianna Piazza NEL QUOTIDIANO GENERARE CREATIVITÀ APPROFONDIMENTO A San Vito al Tagliamento un atelier propone pittura, musica, danza e “gusto” L’operatore e la sfida di un ambiente creativo La creatività è il fiore più prezioso del giardino dei bambini e il gioco è il migliore giardiniere.

hi ha il privilegio di accompa- mento di benessere. Al nostro Atelier Cgnare i bambini nel loro percorso i bambini accedono in orario scola- di crescita, sperimenta che la creati- stico e pur non essendo gestito da vità è preziosa per migliorare il loro terapisti è provata la valenza riabili- benessere psico-fisico. Spesso la di- tativa che passa attraverso “il fare” e sabilità ci pone di fronte ad ostacoli “il costruire”. Quello che il bambino e limiti, a volte non facili da supe- sperimenta, sebbene in un ambiente rare ed affrontare. Proprio in queste privilegiato, lo favorisce poi nelle sue occasioni fantasia e versatilità sono esperienze sucessive e conquiste o centrali per poter trovare soluzioni anche solo nel confronto con l’ordi- e percorsi alternativi, con l’obietti- naria quotidianità. vo di creare “prassi” che facilitino Il punto di partenza per sviluppare l’espressione libera delle potenziali- un ambiente creativo e di sostegno tà di ogni bambino. All’interno del è l’operatore che, dopo un atten- 24 nostro servizio, il processo creativo to ascolto, deve lasciarsi ispirare dai inizia con la presa in carico di ogni bambini e dal materiale a sua dispo- singolo bambino, avendo ben chiari sizione, poco importa se “nobile “ o potenzialità, limiti e obiettivi che si di riciclo. Ogni desiderio o difficoltà vogliono raggiungere. Infatti la cre- di un bambino diventa una sfida che atività non è solo il pensare ad “una l’adulto prende in carico con la leg- cosa diversa”, bensì utilizzare al me- condivisione estetica. gerezza (non ingenua) che solo un glio risorse e abilità per trasformarle Ogni arte creativa ha la sua gramma- ambiente creativo può dare. in qualcosa di bello e concreto. tica (struttura, regole, tecniche), il suo Tra le attività proposte nel nostro Ate- È ormai opinione largamente condi- vocabolario (forme, colori, strumenti), lier figurano: la pittura, la musica, la visa che le arti possano essere siste- che l’educatore deve conoscere per danza e il “gusto”. mi educativi alternativi, eppure nei favorire, istruire e tutelare il bambino. La pittura è una proposta persona- percorsi educativi tendono ad essere Conoscere dunque le peculiarità dei lizzata che coniuga divertimento, se- relegate ad un ruolo marginale. Le materiali è necessario poiché i mezzi renità e apprendimento. Il bambino attività manuali sono preziose per e gli strumenti hanno ognuno pro- impara ad esprimere la propria sensi- sviluppare le potenzialità visuo-per- prietà particolari e modi diversi di bilità con i colori e i pennelli, a scopri- cettive e sono anche fondamentali al assemblarsi e completarsi. I materiali re le sue risorse in modo costruttivo e fine di ampliare le capacità matema- plastici, i colori, possiedono qualità stimolare i propri sensi. Colore è liber- tiche, logiche e verbali. a cui noi rispondiamo sia cognitiva- tà, fantasia e creatività, attraverso il Noi educatrici dell’Atelier del Presidio mente che emotivamente. Ecco che colore si offre un’ampia opportunità di Riabilitazione La Nostra Famiglia ogni seduta individuale o di gruppo espressiva: i bambini lo possono uti- di San Vito al Tagliamento crediamo va pensata e costruita con cura, sia lizzare sia per una ricerca e una perce- molto nel “Fare Arte con i Bambini”. allo scopo di dare risposta a obiettivi zione dello spazio sia come espressio- Arte intesa non come lezione di dise- legati ad abilità esecutive, sia per un ne di emozioni, stati d’animo e vissuti gno, ma come espressione di sé, ge- lavoro meno strutturato ma che vuole personali. La pittura permette di con- sto creativo liberatorio, fruibile per se incidere sulla sicurezza di sé, sull’au- dividere complicità, gioia e attenzione stessi, lontano da giudizi, razionalità o tostima o semplicemente dare un mo- nella relazione educatore - bambino. APPROFONDIMENTO La musica, elemento complementare al disegno, è un linguaggio universa- le e immediato, ricco di messaggi e di La capacità di uscire immagini. Nel laboratorio di musica i bambini sperimentano e ascoltano brani musicali, vicini alla loro sensi- dagli schemi bilità ed esperienza e sono guidati a vivere la musica ascoltata, reinterpre- ossiamo definire la creatività come ri dagli schemi, dalle cose comune- tandola con vari strumenti (percussio- Puna capacità e non un talento, in mente accettate. La mente creativa è ni, strumenti tradizionali, strumenti altre parole: la capacità di pensare in pronta a imparare ciò che le serve in autocostruiti), suoni, parole e gesti modo creativo è uno stile di pensiero, ogni occasione e a modificare le pro- creativi. L’esperienza musicale con- una prerogativa che potrebbe appar- prie opinioni quando se ne presenta sente di superare la valenza simboli- tenere a tutti ed essere sviluppata e una più giusta. È una mente capace ca del linguaggio verbale ed offre al coltivata sin dall’infanzia. Ognuno di di selezionare e combinare, definire e bambino la possibilità di esprimersi noi può avere già fatto esperienza strutturare in modo nuovo le proprie con codici alternativi, che valorizza- di soluzioni creative di fronte ad un esperienze e conoscenze. È la capacità no la sua personalità. La musica viene problema quotidiano. Questo perché di combinare in maniera inedita ele- utilizzata dalle educatrici anche come la creatività non è una qualità solo menti che già esistono, di combinare strumento di socializzazione e aggre- dell’espressione artistica, ma è appli- il vecchio in nuovi legami per formare gazione del gruppo classe attraverso cabile in molti altri contesti; come un nuove situazioni e assumere altri com- la condivisione dell’esperienza. processo che si snoda per associazioni portamenti. L’utilizzo della fantasia e La danza, intesa come sperimenta- tra idee e concetti nuovi, invenzioni, dell’immaginazione ci aiuta a stabilire zione del proprio corpo che ascolta scoperte ossia che arriva a risultati un rapporto attivo con il reale, a pro- e trasforma la musica in movimento, originali ma anche efficaci. La crea- gettare, dare senso e a rimodellare la in emozione, in fantasia, viene spe- tività è uno stile di pensiero che de- realtà. Per questo è importante, che rimentata dai bambini sia attraverso riva da un atteggiamento mentale e nel processo educativo, come affer- l’improvvisazione, sia attraverso l’ap- comportamentale e proprio per que- mava il filosofo pedagogista J. Dewey prendimento di piccole coreografie. sto può essere educata e coltivata, a nella prima metà del novecento, che 25 L’attività di “gusto”, permette ai bam- differenza del talento. l’arte diventi un mezzo importante bini di conoscere e apprezzare la ver- Possiamo definire la creatività una per utilizzare in maniera costruttiva satilità degli ingredienti che, se com- competenza, un’abilità trasversa- l’energia creativa racchiusa nel bam- binati in modo diverso, danno origine le, applicabile in campi diversi (arti, bino. Il filosofo sosteneva che il fine a sapori e preparati differenti. A volte scienza, impresa, tecnologia), una ultimo dell’attività creativa del bam- è anche bello improvvisarsi picco- “risposta che apre” alla vita, poiché bino non debbano essere i manufat- li chef per cui data una ricetta è più aiuta l’individuo a percepire la pro- ti che egli realizza, quanto piuttosto che lecita una variazione in base al pria vita come significativa, attraver- la capacità di osservazione, le abilità proprio gusto o estro, scommettendo so la possibilità di esprimere in modo mnemoniche e l’immaginazione, che sulla buona riuscita della stessa. originale e inconfondibile la propria l’arte contribuisce a sviluppare e che Sulla porta d’ingresso del nostro Ate- individualità. Essere creativo vuole conferiscono all’individuo buone ca- lier una scritta introduce all’espe- anche dire vedere le cose da un pun- pacità critiche e di risoluzione dei rienza chiunque entri: “L’Atelier è di- to di vista personale, procedere con problemi. Numerosi studi sembrano, vertimento… le mani si sciolgono, la le proprie forze, capacità, possibilità, infatti, dimostrare che, fin dai primis- mente trova nuove soluzioni, la per- vuol dire affrontare la vita con uno simi anni di vita del bambino, l’arte sonalità si esprime liberamente”. spirito di ricerca, con atteggiamenti contribuisce a migliorarne le capacità È una buona sintesi dei nostri in- di coraggio anche di fronte al rischio, espressive, a favorire l’apprendimento tenti: l’educatore si fa strumento e alla lotta, alla sofferenza e all’insuc- logico – matematico e linguistico, a guida in un’avventura creativa, per cesso. Possiamo intendere la creatività rafforzare la consapevolezza di sé, a crescere e divertirsi. non solo funzionale all’efficienza ma liberare le potenzialità creative insite Sabrina Miotto nel suo vero significato come capaci- in esso. In definitiva, essa sembra es- Claudia Paiero tà di dare espressione costruttiva alla sere, determinante, al fine di un’evo- Chiara Savorgnani propria individualità, traendone in tal luzione interiore dell’individuo. Pro- Educatrici dell’Atelier modo un’immensa energia, benefica prio per la sua potenzialità espressiva La Nostra Famiglia di San Vito per l’individuo. Creatività è dunque il processo creativo può essere utiliz- al Tagliamento

la capacità di cambiare, di uscire fuo- zato anche come tecnica terapeutica, NEL QUOTIDIANO GENERARE CREATIVITÀ APPROFONDIMENTO nel senso che può svolgere importanti funzioni: rappresentare, per il creato- Tesi di Laurea in Educazione Professionale re, una traccia di sé, la testimonian- a Bosisio Parini za della propria auto affermazione. Il ricordo delle emozioni vissute, in quanto, rappresentazione simbolica Il circo sociale per del mondo interno, può costituire uno strumento privilegiato di accesso a dei contenuti reconditi e dunque, se ne- i minori a rischio cessario, materiale molto importante ai fini diagnostici, o di una maggio- re comprensione della persona. L’u- Valorizza molti aspetti delle forme tilizzo dell’arte terapia come tecnica di marginalità, lascia spazio alla creatività terapeutica si è sviluppata solo negli ultimi decenni, in seguito ai successi e richiede tenacia, perseveranza e disciplina. ottenuti da alcuni specialisti in attivi- Quando l’arte circense diventa strumento tà creative nell’ambito dell’assistenza sanitaria, della riabilitazione e dell’e- di una pedagogia alternativa. ducazione speciale. Il focus dell’arte terapia è sul processo in sé più che sul risultato artistico: proprio come nel processo educativo - pedagogico, ciò che conta è la possibilità di esprimer- si, il creare. Il gesto della produzione creativa permette all’individuo di ac- cedere agli aspetti più intimi e nascosti di sé, e di sperimentare e potenziare 26 abilità spesso ignorate o inutilizzate. Il risultato finale riveste comunque la sua importanza in quanto rappresenta per il creatore una traccia di sé, la te- stimonianza della sua auto – afferma- zione, e il ricordo delle emozioni vissu- te durante la sua esecuzione. Oltre a questo utilizzo specifico e specialistico, è importante coltivare un modo cre- ativo di affrontare la quotidianità: la capacità di innovare è prospettiva del I Barabba’s Clowns benessere sia materiale che psicologico e spirituale della persona. Per questo è importante potenziare la creatività dei ’ambito di applicazione delle arti sociale non è formare nuovi artisti, bambini, rinforzando le loro propen- Lcircensi che meglio interpreta la bensì utilizzare il circo come stru- sioni individuali, fornendo un ambien- funzione di utilità sociale del circo mento per una pedagogia alternativa te sereno e interessante, dando la pos- viene definito “circo sociale”. Secondo e promuovere momenti collettivi di sibilità di affrontare problemi nuovi, un esperto del settore, si può parla- socialità ed educazione per favorire sensibilizzando alle problematiche del re di circo sociale come di un “feno- la crescita dell’individuo a livello per- nostro tempo e promuovendo la fidu- meno nel quale si riunisce l’insieme sonale e sociale. Il campo di azione cia sulle proprie capacità. Questo potrà di attività sviluppate da differenti di questo fenomeno è molto ampio, i facilitare in ogni bambino la possibilità tipologie di istituzioni, che utilizza- progetti di circo sociale si rivolgono di essere protagonista della propria esi- no l’arte circense come strumento ad una vasta gamma di destinatari stenza, aprendogli la capacità di indivi- pedagogico e che si caratterizzano provenienti da realtà molto diverse duare nuove visioni. per la diversità dei progetti propo- tra loro: il disagio sociale, le carce- Gianna Albertin sti e dei soggetti accolti” (Dal Gallo, ri minorili, la disabilità, l’immigra- Psicologa - La Nostra Famiglia di Conegliano 2012). La finalità principale del circo zione, l’abuso di sostanze, la salute APPROFONDIMENTO

favorisce il coinvolgimento: alcune discipline circensi sono simili ad al- cune attività praticate dai giovani nel tempo libero, come lo skatebo- arding, il parkour o la breakdance; si può osservare anche una certa simi- larità tra l’estetica non convenzio- nale esibita dagli artisti e quella di certi adolescenti che ricercano stili “alternativi”. Per questo il circo si presta ad essere un ottimale conte- nitore dove le abilità e la creatività Il Circo Corsaro dei giovani possono venire valoriz- La Fondazione Parada zate, senza essere vissute come un mentale, le popolazioni aborigene, anticonformismo provocatore. gonisti di un percorso creativo in cui la comunità LGBT. Alcuni tra i molti esempi di appli- potessero esprimersi. Inoltre, il pro- Tuttavia, la stragrande maggioran- cazione concreta dell’uso del circo getto indirizza e sostiene i ragazzi nel za dei progetti (il 93%) si rivolge ai sociale con i minori a rischio sono la reinserimento scolastico attraverso minori a rischio di emarginazione so- Fondazione Parada, il Circo Corsaro e una collaborazione instaurata con ciale e diventa una tecnica partico- i Barabba’s Clowns. alcuni istituti. larmente interessante quanto inno- La Fondazione Parada, nata nel 1996 I Barabba’s Clowns sono minori in vativa. Molte esperienze raccontano con Miloud Oukili e i suoi collabo- accoglienza presso le comunità fa- di bambini e ragazzi che hanno tro- ratori, tutt’oggi opera in Romania migliari del Centro Salesiano di Arese vato nel circo un’occasione preziosa ed è l’unica associazione che inter- (MI). Spesso considerati “ragazzi ro- per “ri-partire”, cioè mettersi di nuo- viene direttamente a sostegno dei vinati”, attraverso le tecniche della vo in viaggio nel proprio percorso di minori in strada di Bucarest. Il circo clownerie sono riusciti a diventa- crescita, coltivare nuove speranze per sociale è il principale strumento di re “profeti del sorriso”, persone che il proprio futuro, non arrendersi ad educazione e di accompagnamento stanno dalla parte del cuore. Questa 27 una condizione presente di ingiusti- dei ragazzi verso il reinserimento scelta affascina, perché la vita di un zia, dolore, indifferenza, e comincia- sociale. L’attività che lo rappresen- clown è una vita ricca di passione e di re a farlo mediante l’avvicinamento ta in modo esemplare è chiamata tenerezza, di sguardi alla realtà da di- alle discipline circensi. Il circo, per le “Il programma artistico”: durante verse angolazioni, di relazioni umane, sue caratteristiche strutturali, ha la gli incontri i ragazzi hanno la pos- profonde ed uniche, private da ogni possibilità di valorizzare molti aspet- sibilità di esprimere ciò che sono e forma di discriminazione. ti delle forme di marginalità e così ciò che hanno dentro, utilizzando In sostanza il circo sociale diventa facilita gli individui a raggiungere i la creatività, la fantasia, la libertà uno strumento valido per il recupe- propri obiettivi in modo accattivante, e godendo di tutti i benefici che la ro dei minori a rischio e permette di culturalmente appropriato ed effica- pratica circense garantisce. creare delle relazioni privilegiate. Gli ce: permette alle persone di utiliz- Circo Corsaro, invece, è una real- obiettivi principali non hanno un fine zare la propria forma di marginalità tà italiana operante nel quartiere di artistico ma sociale, in riferimento al per esprimersi e intrecciare un nuo- Scampia a Napoli, rivolta ai mino- benessere e alla crescita personale vo rapporto con la società che le ha ri a rischio di abbandono scolastico del minore che, grazie a questo tipo escluse, poiché mentre lascia spazio precoce. Le attività del Circo Corsaro di strumento, assume la consapevo- alla creatività e alla libertà di espres- offrono una valida alternativa ai per- lezza delle proprie qualità personali sione richiede tenacia, perseveranza e corsi malavitosi, stimolando la cresci- e diventa parte attiva della propria disciplina. Pensare che uno strumen- ta personale dei ragazzi e rafforzan- storia. Ma soprattutto, è necessario to come il circo possa favorire l’inte- do (o incoraggiando) la fiducia nelle sottolineare che il circo non è uno grazione sociale pare un’incoerenza proprie capacità in modo accattivan- strumento educativo di per sé. È il terminologica: infatti nell’immagi- te: il rischio intrinseco delle pratiche modo con cui lo si utilizza che fa la nario comune, e anche nell’antichità, circensi, insieme alla gioia, ai colori differenza: non pensando che sia un i protagonisti del circo appartengono e al fascino di queste ha permesso intrattenimento fine a se stesso, ma a un mondo marginalizzato. Tuttavia di migliorare l’autostima dei ragazzi, che abbia delle potenzialità che aiu- è proprio questo aspetto che spes- di riscattarli dalla loro condizione di tano a crescere.

so affascina i partecipanti e che ne emarginazione e di renderli prota- Alessia Borsini NEL QUOTIDIANO GENERARE CREATIVITÀ APPROFONDIMENTO Ri-conosco oggetti e materiali Attività didattica proposta agli alunni che frequentano la Scuola secondaria di primo grado La Nostra Famiglia dell’Istituto Comprensivo di Bosisio Parini, per le discipline di Arte e Immagine e Tecnologia.

l tema, la scoperta e il riconosci- Imento degli oggetti e dei mate- riali che ci circondano viene svi- luppato principalmente attraverso 28 la realizzazione di attività ludiche sperimentali e di composizioni po- limateriche. I ragazzi quest’anno sono invitati a osservare e distinguere oggetti di uso quotidiano, con i loro elemen- ti particolari, riconoscendo alcune caratteristiche (forme, colori, di- La scoperta dei materiali si è tradotta in giochi creativi e didattici, come il mensioni, superfici, materiali e fun- book (libro composto da tanti fogli di materiali diversi, con l’inserimento zioni); collaborare alla costruzione di oggetti comuni); il memory dei materiali (realizzato con tappi che di composizioni artistiche e giochi nascondono molte coppie di materiali con caratteristiche diverse); il didattici utilizzando vari materiali; puzzle degli oggetti (immagini da ricomporre, con difficoltà graduate); il partecipare a giochi didattici speci- campionario dei materiali (sintesi dei materiali analizzati, per rinforzare fici, costruiti in laboratorio o predi- il riconoscimento dei materiali con cui sono costituiti gli oggetti che ci sposti alla LIM, eseguendo semplici circondano); il gioco delle immagini di oggetti ad incastro (associazioni esercizi per meglio assimilare gli e categorizzazioni) e il nostro Uno (per divertirsi, riconoscendo semplici argomenti trattati. oggetti e i materiali che li costituiscono). Agli alunni si sta inoltre proponen- do la conoscenza di Pablo Picasso che, con il cubismo, ha rappre- Tutti i ragazzi si sono raccontati Tutti gli alunni stanno rispondendo sentato la realtà, e quindi anche con elaborati grafici e pittorici per- in modo molto positivo alle varie gli oggetti, osservati da più punti sonali in cui, con grande capacità proposte. di vista. L’opera dell’artista è stata espressiva, sono riusciti ad esprime- Le docenti osservata nella sua evoluzione, dal re i propri momenti di sofferenza e Chiara Molteni - Arte e Immagine periodo blu della tristezza a quello di gioia. L’attività proseguirà con la Maria Lucia Ripamonti - Tecnologia rosa della felicità, per passare alla composizione polimaterica di una

GENERARE CREATIVITÀ NEL QUOTIDIANO GENERARE CREATIVITÀ libertà suggerita dall’arte africana. “nostra opera d’arte”. LA MISSIONE ESSERE CREATIVI IN UN’OPERA CHE SI RINNOVA La Nostra Famiglia è nata come innovazione creativa rispetto ad altri Enti che in quella stessa epoca si occupavano delle persone con disabilità: infatti ha scelto di riabilitare invece che assistere. Abbiamo chiesto ad operatori che lavorano da tanti anni se questa innovazione creativa si è mantenuta negli anni e i possibili sviluppi futuri mentre ad altri più “giovani” quali segnali creativi respirino nello stile della Nostra Famiglia. Distretto varesino: la forza della rete, l’audacia di una sperimentazione originale

pero nell’Associazione da circa 13 sino alle Secondarie di secondo grado, Oanni, dapprima nella sede di Cara- segna un’ulteriore traiettoria che coin- te Brianza e dal Marzo 2007 nella Casa volge, nel processo di cura e preven- di . Le continue sollecitazioni zione, tutti gli interlocutori attivi sui 29 sociali, cliniche, organizzative, ammi- minori, nel richiamo continuo del “fare nistrative hanno caratterizzato il corso bene il bene”. dell’ultimo decennio, con un’accelera- Gli orizzonti che si aprono per i prossi- zione che ha avuto riverberi su ogni mi decenni dovranno trovare operatori operatore, di nuova o vecchia genera- sempre più capaci di leggere atten- zione. In questo processo di continua tamente i reali bisogni, distinguendo integrazione alcune esperienze hanno maggiormente il crinale assistenziale maggiormente espresso uno spirito ge- da quello riabilitativo, il primo pensa- nerativo, inteso come sinergia tra un stico, nella sede di Castiglione e a bre- to in un’ottica di accompagnamento esterno che interroga ed un interno che ve in procinto di salpare nel diurnato alle autonomie, il secondo in termini risponde, in una costante tensione nel di Vedano, ha ulteriormente segnato più clinici ed incisivi sulle possibilità di delineare prospettive e guardare verso un cammino di innovazione, centra- cura e prevenzione. Occorrerà, pur nel- orizzonti sempre più ampi. Ad esempio, to sull’ascolto dei bisogni emergenti. la stringente forma dettata dalle nor- nell’esperienza di nascita del Distretto In questi giorni, esattamente un anno mative, ricercare un “pensiero laterale”, Varesino, articolato sulle sedi di Casti- fa, è stato presentato a Roma all’in- una tensione non solo di risposta a sol- glione Olona, Cislago, Vedano Olona, terno di un Forum Internazionale un lecitazioni esterne ma l’audacia di una si respira la forza creativa di una rete percorso innovativo di potenziamento sperimentazione originale, coniugata diagnostica, riabilitativa e organizzati- linguistico in un gruppo di minori mul- all’approfondimento dei modelli teori- va che offre alle famiglie del territorio tietnici, esperienza maturata nella sede ci e della medicina evidence-based, da modalità sempre più personalizzate di Cislago a fronte delle sempre più declinare in percorsi riabilitativi sempre rispetto alle esigenze degli utenti, va- frequenti richieste di intervento, pro- più efficaci. E, mutuando una riflessio- lorizzando al contempo le competenze venienti dal tessuto sociale circostan- ne del nostro Papa Francesco, far sì che di ogni specialista che opera all’interno te, su bambini appartenenti ad altre “prima di vederlo lo si possa sognare...”. di ciascuna sede. L’avvio del progetto culture. La collaborazione, inoltre, con Angela Sebastio NOAH per accompagnare i bambini diverse realtà scolastiche del territo- Neuropsichiatra Infantile affetti da disturbi dello spettro auti- rio, a partire dalla scuola dell’Infanzia La Nostra Famiglia di Cislago Alla crisi economica del Creatività welfare rispondiamo con per far fronte riabilitazione e innovazione al dolore ’innovazione associata alla creati- Lvità non è insita nelle istituzioni, dei bambini ma è semmai collegata alle persone che di quelle istituzioni fanno parte. maltrattati Non basta avere il cartellino IRCCS per essere considerati innovatori, bi- ono un’educatrice e dal 2004 sogna vivere il proprio lavoro (io direi Sfaccio parte dell’equipe di ope- la propria vita) con curiosità, con de- ratori dell’Unità Operativa Sindro- siderio mai finito di imparare e stu- me da Maltrattamento UOSM La diare, con la consapevolezza che più Nostra Famiglia di Ostuni. Già 13 aumentano le conoscenze scientifi- Ecco perché l’innovazione creativa, anni fa era chiaro che il centro di- che più noi per primi siamo chiama- pure incontrando molte resistenze namico del nostro lavoro si collo- ti ad utilizzarle in modo innovativo spesso tra gli operatori stessi (“non cava nell’osmosi tra innovazione e nella prassi della riabilitazione. è più come una volta”, “ho sempre creatività. Quando racconto che lavoro da 25 fatto così e io so fare il mio lavoro”) Essere creativi per un operatore anni per la stessa Associazione, ca- e pure scontrandosi con la comples- dell’UOSM è essere capaci tutti i pisco che, se mi fermassi a questo sità organizzativa dei nostri servizi, giorni di produrre idee nuove, esse- dato, farei passare il messaggio che deve esser una costante del nostro re tenaci fuori dal comune, flessibi- ho trovato la mia tranquillità, il po- lavoro, e ne La Nostra Famiglia ciò li e disposti a farsi venire in mente sto sicuro, la routine senza scosso- è sicuramente vero. L’innovazione si qualcosa, di fronte all’imprevedibi- ni. Però aggiungo sempre che, a La vede nel desiderio di molti operatori lità di un bambino arrabbiato, spa- Nostra Famiglia, tutto si muove, le di imparare, di aggiornarsi, di pro- ventato, disorientato e angosciato. sfide sono continue, l’innovazione è 30 porre modalità di lavoro nuove, però La creatività di ciascun operatore necessariamente il pane quotidiano. con un approccio molto più rigoroso quindi diventa strumento operati- Uno studio di qualche anno fa (“The che in passato: che base scientifica vo e valido nella misura in cui si fa bias against creativity: why people ha questa idea? Come documento i progetto di recupero per i piccoli desire but reject creative ideas”, Jen- risultati? Come divulgo gli stessi al accolti. Ogni singolo operatore non nifer S. Mueller, 2010) spiegava che fine di confrontarmi con altri? Come mira solo ad “aggiustare i problemi” le idee nuove scatenano sentimenti responsabile medico tocco sempre di un bambino ma a ri-creare la sua di incertezza che mettono a disagio più spesso questo desiderio, soprat- individualità, a recuperare la sua la maggior parte delle persone, che tutto da parte dei più giovani, di infanzia, a re-inventare un mondo l’evidenza oggettiva che sostiene la sposare riabilitazione, innovazione, più roseo rispetto alle esperienze validità di un’idea creativa non è suf- scientificità. vissute in passato e a costruire fi- ficiente a motivarne l’accettazione e L’orizzonte grigio della costante ri- ducia nel futuro che lo aspetta. che il pregiudizio anti-creativo è così duzione delle risorse economiche A mio avviso è importante che cia- sottile e profondo che non viene per- per il welfare e del sistema sanitario, scun adulto (soprattutto chi lavora cepito razionalmente dalle persone. invece che essere ostacolo insormon- in ambito socio-educativo) si as- Sante parole, direi… tabile per l’innovazione, la stimola: i suma la responsabilità di forma- Eppure l’innovazione vera non porta bambini e bambine con disabilità e re oggi i bambini che vivranno in con sé qualcosa di assolutamente di- le loro famiglie restano, al di là delle futuro, affinché siano in grado di verso costruito su una base priva di politiche economiche che si modifi- affrontare un mondo sempre più riferimenti con il mondo conosciuto cano. Sta a noi, riabilitatori prima di complicato. (vedi le filosofie riabilitative prive di tutto per passione oltre che per lavo- Non a caso in questi ultimi mesi si scientificità, i metodi o i farmaci mi- ro, trovare vie nuove e creative per sta cercando di arricchire il con- racolosi). Le novità devono sempre rispondere ai loro bisogni. testo dell’UOSM, con laboratori innestarsi sul terreno fecondo di una mirati a rinforzare le potenzialità tradizione antica e consolidata per Gianni De Polo Neuropsichiatra Infantile, fisiatra e le tendenze creative di ciascun poter tracciare e costruire una strada Responsabile medico La Nostra Famiglia bambino a noi affidato. Attraverso possibile verso il futuro. di Conegliano la realizzazione di ambienti (stan- Il futuro è nella collaborazione col territorio

’innovazione creativa della Nostra interventi riabilitativi all’interno del- LFamiglia, ovvero la scelta di ria- le stesse per sostenerle, coinvolgerle bilitare le persone anziché assister- e responsabilizzarle nella scelta dei le, prevede interventi finalizzati al percorsi più appropriati per i loro figli conseguimento del massimo livello (evitando così di seguire delle mode di autonomia, integrazione sociale e o dei passaparola o semplicemente qualità di vita. Questo ha incentivato evitando di delegare agli altri); dovrà l’ente ad una presa in carico globa- continuare a promuovere la creazio- le del paziente inteso come persona ne di gruppi di confronto fra genitori unica, speciale, calata in una realtà e professionisti (psicologi, psicotera- ambientale e famigliare propria. peuti, ecc) per incrementare l’allean- A mio parere, nel definire un proget- za famiglia-ente e migliorare la presa to riabilitativo, si è sempre cercato e in carico del bambino in famiglia e si cerca tuttora di integrare i bisogni nella società. specifici della persona (centralità del Sarà necessario continuare a soste- paziente) e quelli della famiglia of- nere lo sviluppo dell’attività clinica, frendo un approccio multidisciplina- riabilitativa e di ricerca, tenendosi al re e multiprofessionale. Inoltre la va- passo con lo sviluppo tecnologico, ze) di diverso genere (tecnologico, lutazione complessiva del bambino, e uniformare per quanto possibile i sportivo, creativo-manuale, artistico, l’individuazione delle varie sfumatu- percorsi nelle varie sedi. etc), puntiamo a creare un ambiente re del problema e il successivo con- Significativa inoltre l’utilità di pro- che aiuti i nostri bambini a trovare fronto in équipe ha rappresentato un grammare dei tavoli di lavoro con un proprio benessere personale, un punto di forza rispetto ad altri enti tema la centralità del bambino nel equilibrio interiore. Si aiuta in questo nel definire priorità e durata delle processo di cura sia fra operatori modo il bambino ad esprimere le pro- varie proposte riabilitative. Bisogna dello stesso settore che di settori di- 31 prie potenzialità, sensibilità, bisogni, tuttavia sottolineare che negli ultimi versi incentivando la stesura di pro- paure, desideri e soprattutto a de- anni le limitazioni imposte dalla sa- getti da proporre non solo all’interno comprimere le tensioni di un vissuto nità pubblica hanno in parte ridotto dell’ente ma anche sul territorio; ciò personale spesso difficile da gestire la possibilità di confronto in équipe, probabilmente potrebbe aiutare a emotivamente. Il tutto è ovviamente così pure la presa in carico della fa- mantenere forte la motivazione negli monitorato da educatori stimolanti miglia appare “costretta”. operatori e il benessere del bambino e promotori di una educazione che In prospettiva futura, vista la neces- (continuità terapeutica). mira a proporre valori come la colla- sità di rispondere a richieste sempre Chiara Dreossi borazione, la condivisione dei mate- più complesse da parte delle famiglie, Fisioterapista riali usati nei vari laboratori, lo scam- La Nostra Famiglia dovrà plasmare La Nostra Famiglia di Pasian di Prato bio degli stessi, la cura e la gestione degli spazi offerti dalla nostra Asso- ciazione, l’ottimizzazione del tempo a nostra disposizione e soprattutto un clima disteso e accogliente. L’idea insomma è quella di promuo- vere una linea di educazione cre- ativa come “ginnastica costruttiva” per permettere al bambino di oggi di divenire in futuro ciò che è ca- pace di divenire, nel rispetto degli altri e di se stesso. Monica Vitto Educatrice Unità Operativa Sindrome da Maltrattamento La Nostra Famiglia Ostuni Accettare il rischio Non di sentieri nuovi accontentarsi n un Ente ormai grande ed articola- e rompere le Ito come La Nostra Famiglia, quello che un singolo operatore come me riesce a vedere e sapere è necessaria- regole mente limitato e parziale, anche se negli ultimi anni ho osservato sforzi irca la creatività, ci sono alcu- crescenti di far circolare informazio- Cne “regole” che ne qualificano ni e condividere gli indirizzi. Da que- l’essenza e che ritrovo nel lavoro sto punto di vista limitato e parziale, quotidiano di chi opera alla Nostra mi sembra di cogliere una tensione Famiglia. sempre presente ad intercettare le La prima regola è “rompere le rego- opportunità di innovazione e miglio- le”. Il creativo è colui che non segue ramento delle prestazioni offerte. piste già note ma ne traccia di nuo- Negli ultimi anni, presso la sede di ve. Difficile, pertanto, non pensare al Ponte Lambro, ad esempio, sono stati fondatore di quest’opera, capace, in attivati il “Progetto Ponte” ed il “Pro- un’epoca in cui il pensiero comune getto NOAH”: penso di poterli legge- spingeva a chiudersi in se stessi, di re come segni di un Ente che cerca di dedicare la propria vita ai più emar- confezionare proposte nuove, senza ginati e bisognosi. Senza un diverso arroccarsi sul già noto e già fatto. approccio al sentire comune di quel In particolare, il “Progetto Ponte”, tempo, oggi probabilmente non sa- remmo qui a scrivere. in cui lavoro, è nato dieci anni fa sentieri nuovi. In questo senso, mi Seconda regola: “essere insoddisfatti”. da quella che potremmo chiamare pare che più un ente diventa gran- Comunemente interpretiamo negati- un’intuizione creativa. Si tratta di de, più intervengono dinamiche di vamente l’insoddisfazione, qualcosa 32 un progetto con le scuole del ter- tipo conservativo, volte a consoli- da evitare in quanto stato associabile ritorio che non senza criticità, ha dare ed ottimizzare l’esistente. La all’inadeguatezza. Al contrario l’in- come obiettivo l’integrare – nel spinta generativa può inciampare soddisfazione è la spinta per cercare senso letterale di “rendere intero” – negli “abbiamo sempre fatto così”, nuove strade e nuovi stimoli e non ri- il percorso di vita dei ragazzi e gli nel controllo che ciascuno tende ad manere immobili nel proprio modo di interventi che vari attori (famiglia, esercitare nel proprio ambito e con- vedere e di agire. operatori, insegnanti, servizi territo- servarlo come “spazio noto”, nella “Tenacia” come terza regola. La co- riali) mettono in atto. fatica oggettiva di trovare tempo, stante analisi del proprio operato Quella che mi sembra di cogliere, poi, energie e risorse da destinare a bi- e delle situazioni vissute aiuta gli è la necessità dell’Associazione di sogni che vediamo ma che “sono al operatori a fondare il proprio lavo- elaborare proposte che siano soste- di fuori della nostra competenza”. ro su azioni ponderate, perseguendo nibili dal punto di vista economico, Mi viene in mente l’immagine evan- obiettivi concreti. In alcune circo- fatto oggi reso più difficile dal limi- gelica tanto cara a don Luigi Monza: stanze, però, tale metodologia ne- tarsi delle risorse destinate al com- “se il chicco di grano, caduto in ter- cessita della determinazione e capar- parto sanitario. Di fronte ai bisogni ra, non muore, rimane solo; se inve- bietà per raggiungere mete all’inizio crescenti e sempre più complessi ce muore, produce molto frutto” (Gv impensabili. degli utenti e delle loro famiglie, gli 12, 24b). Penso che una generatività Accanto a queste caratteristiche che spazi di autentica e radicale gene- autentica stia proprio in questa di- identificano, a mio avviso, lo stile di ratività mi pare vengano strozzati namica: morire per dare frutti nuovi, chi lavora all’interno de La Nostra Fa- nell’imbuto della doverosa necessi- lasciare andare e perdere per trovare. miglia, esistono altri due aspetti della tà di preservare l’Ente da squilibri e La Nostra Famiglia ha il dono gran- creatività sui quali fare maggiormen- sbilanciamenti verso orizzonti troppo de di custodire questo tesoro nel suo te leva per il futuro. sognanti e troppo poco progettuali. DNA, nelle sue radici: la scommessa è Innanzitutto la curiosità. Essa è la Credo, infatti, che coltivare un ap- renderlo sempre vivo e fecondo. linfa della vita così come del lavoro proccio generativo significhi ac- Paolo Brioschi cettare una certa dose di rischio, Educatore professionale quotidiano. Al giorno d’oggi è fon- che è insito nell’incamminarsi su La Nostra Famiglia di Ponte Lambro damentale aggiornarsi per scoprire La rivoluzione del confronto e del dialogo

reatività è mantenere flessibilità tutti coloro che lavorano in riabi- Ce capacità di adattarsi ai tempi e litazione è quello di raggiungere la alle difficoltà che quotidianamente si massima funzionalità per quel pa- presentano. È sostenere, abilitare, ri- ziente. Quotidianamente, mi capita abilitare, formare, informare e guar- di vedere operatori che informano dare alle potenzialità dell’interlocu- i genitori del progetto terapeutico, tore e non ai suoi punti di debolezza. degli obiettivi raggiunti e delle me- Ho scoperto, nell’opera della Nostra todologie da applicare in ambiente Famiglia, proprio questo: una signi- domestico. ficativa capacità di guardare all’al- Dovendo pensare ad un’attività da tro con attenzione, professionalità potenziare o realizzare ex-novo, e innovatività. Non si parla solo di vedrei nell’unione delle famiglie a un’opera, intesa come concretizzarsi stretto rapporto con gli operatori di un’attività. È molto di più quel- un progetto riabilitativo a più am- lo che posso respirare camminando pio spettro, gruppi di genitori che o ridefinire modalità nuove capaci per i corridoi e attraversando i “luo- formano altri genitori coadiuvati di affrontare sfide sempre più com- ghi” che rappresentano La Nostra e supportati dagli operatori di ri- plesse e per rispondere al meglio alle Famiglia. È un apporto rivoluziona- ferimento. Un esempio applicativo tante richieste che ci vengono rivol- rio, nella realizzazione non solo di potrebbe essere La Comunicazione te. Ma la curiosità non può intendersi sedi fisiche, elementi fondamentali, Aumentativa e Alternativa (CAA) come mero aggiornamento di prati- ma di sedi di incontro, confronto e in favore di bambini con difficoltà che e teorie o peculiarità personale dialogo, di ‘’menti’’ che si pongono della comunicazione. Tale formu- di alcuni singoli operatori; dovrebbe all’altro non con l’atteggiamento la potrebbe garantire una più va- diventare un elemento distintivo del del professionista, l’esperto che ha il sta applicabilità degli interventi, Centro, caratteristica attrattiva per diritto di prendere la parola, bensì aumentare la collaborazione tra le 33 l’esterno. Mi è capitato più volte di come colui che è lì, in quel posto, e diverse figure e rendere maggior- parlare con persone giunte a La No- si rende disponibile a realizzare in- mente protagonisti i genitori, fun- stra Famiglia per la prima volta: nei sieme al bambino e alle famiglie, un zionando ulteriormente come grup- loro occhi ho spesso scorto incre- progetto comune, quello di crescita. pi di supporto e condivisione. dulità e stupore per quanto offerto Nell’intervento di presa in carico, Patrizia Massafra dal nostro Centro. La seconda carat- cura e riabilitazione della Nostra Psicologa teristica è quella di essere capaci di Famiglia, obiettivo comune per La Nostra Famiglia di Ostuni valorizzare il cambiamento. Il mondo di oggi cambia velocemente e in ma- niera continua. Sembra non lasciare spazio a chi si ferma ad aspettare. Ma tutto ciò, per quanto possa spaven- tare, racchiude in sé aspetti positivi. Cambiare significa andare incontro a nuove opportunità, scoprire nuovi modi per aiutare chi ne ha bisogno, cogliere con serenità e determinazio- ne le nuove sfide che accompagnano il futuro per continuare a lasciare un segno anche nella società di oggi. E in fondo: non è ciò che ha fatto an- che don Luigi Monza all’inizio della sua avventura? Francesco De Rossi Coordinatore servizio a ciclo diurno La Nostra Famiglia di San Vito al Tagliamento La Nostra Famiglia in Veneto 50 anni fa la posa della prima pietra Otto sedi, due ospedali di riabilitazione e più di 8.000 pazienti. Conferenza stampa per raccontare una storia dove l’accoglienza si coniuga con l’innovazione e la ricerca scientifica.

’8 ottobre 1966 veniva posta la nuzzi. Lprima pietra sulla collina di Co- In Veneto (dati 2015) La Nostra sta di Conegliano di quello che sa- Famiglia impiega 532 operatori e rebbe diventato il polo veneto de La assiste 8.400 bambini e ragazzi, di Nostra Famiglia, articolato a livello cui 5.825 assistiti in forma ambula- regionale in 8 sedi, di cui 5 nella toriale, 619 assistiti in forma diur- Marca Trevigiana (oltre a Coneglia- na, 24 in forma residenziale e 1.932 no, Pieve di Soligo, Treviso, Oderzo assistiti presso il polo IRCCS Medea. e Mareno di Piave) e le restanti a Il 20% dei bambini e ragazzi presi Padova, San Donà e Vicenza. in carico proviene da fuori regione. Due anni dopo, nell’ottobre 1968, i L’IRCCS Medea, presente Coneglia- primi bambini avrebbero fatto in- no e Pieve di Soligo, è impegnato in gresso nella struttura coneglianese, una decina di progetti scientifici di dando avvio alla storia di eccellen- valenza internazionale e nel corso za dell’Associazione in Veneto. del solo 2015 sono state una dozzi- 34 Una storia intensa, ripercorsa du- na le pubblicazioni scientifiche. rante la conferenza stampa che si A questi numeri vanno aggiunti i è tenuta a dicembre all’auditorium 206 studenti universitari dei corsi Dicembre 2016: alla conferenza della sede di Conegliano dell’asso- di Fisioterapia e Terapia Occupazio- stampa sul 50° di Conegliano sono ciazione, con interventi del diret- nale che hanno sede presso il polo intervenuti il sindaco Floriano tore generale regionale Gigliola coneglianese. Zambon, il primario Andrea Casati, del direttore amministrativo Le diverse sedi venete godono del Martinuzzi, la direttrice regionale regionale Andrea De Vido, del sin- supporto attivo e generoso di circa Gigliola Casati e il direttore daco di Conegliano Floriano Zam- 400 volontari. amministrativo regionale Andrea bon e del primario Andrea Marti- De Vido).

Nuovi investimenti in tecnologia e ricerca ’IRCCS Medea di Conegliano è co- una scuola materna integrata statale, supporto di diagnosi e riabilitazione. Lstituito da due unità ospedaliere di di una scuola elementare statale, di Dalla primavera scorsa, è in funzione terzo livello: l’Unità per le Gravi Disa- un Centro di Formazione Professio- un nuovo sistema di ultima genera- bilità in Età Evolutiva (UGDE) e l’U- nale accreditato dalla Regione Vene- zione per la Gait Analysis, che serve nità per la Riabilitazione delle turbe to, dei corsi di laurea di Fisioterapia e a misurare i movimenti del corpo, la Neuropsicologiche Acquisite (URNA). Terapia Occupazionale e di un Centro meccanica e l’attività dei muscoli e Dal 2013 è struttura di riferimento Ausili per l’informazione, la docu- permette dunque un’accurata valu- regionale per l’epilessia e centro di mentazione, la consulenza e la for- tazione pre-chirurgica e poi riabilita- riferimento regionale per l’ADHD, il mazione sulle tecnologie di ausilio. tiva delle disabilità motorie. Si è trat- disturbo da deficit di attenzione e Sono stati effettuati importanti in- tato di un investimento di oltre 100 iperattività. vestimenti in tecnologia, con l’ac- mila euro che alza il livello di offerta Il polo coneglianese è inoltre sede di quisto di macchinari d’avanguardia a diagnostica del Centro. Sempre quest’anno, l’ente ha ac- quistato apparecchiature di ultima generazione – sistemi di videoregi- Online i nuovi siti web strazione EEG – per ottimizzare la capacità diagnostica in ambito epi- lettologico. Un investimento da 140 mila euro, reso possibile grazie a un service ad hoc attivato dal Rotary Club di Conegliano. Anche sul fronte della ricerca scien- tifica ci sono state importanti novi- tà. L’IRCCS Medea è responsabile di due progetti di ricerca di carattere internazionale, uno sull’Atassia di Friedreich e l’altro sulle paraparesi spastiche ereditarie. Nel primo il Medea, sotto la guida del primario Andrea Martinuzzi, sta www.lanostrafamiglia.it testando con un panel di indicatori diversi dagli studi finora effettuati (il più importante si è appena conclu- so negli USA) l’efficacia di un nuo- vo farmaco per la cura dell’Atassia di Friedreich. Il progetto, sostenuto anche dall’associazione “Ogni giorno per Emma”, ha avuto l’approvazione dell’Aifa (Agenzia Italiana del Far- maco) ed è partito ufficialmente nel giugno 2016. Si è appena concluso il reclutamento dei pazienti su cui 35 verrà effettuata la sperimentazione (saranno in tutto 12); i primi risultati verranno divulgati nell’estate 2017. Il secondo progetto di ricerca riguar- da le paraparesi spastiche eredita- rie, che toccano in Italia un migliaio di pazienti, di cui circa 400 in cura presso i centri de La Nostra Famiglia: lo studio è volto a mettere a punto www.donluigimonza.it un possibile farmaco che, correg- gendo alcune modificazioni a livello ono in rete i nuovi siti web de La cità e l’innovazione. Nel decennio della metabolico, potrebbe presentare la SNostra Famiglia e del suo Fondato- beatificazione di don Luigi Monza, la prima vera opzione terapeutica per re, il beato Luigi Monza. Il primo (www. revisione del sito, www.donluigimonza. questa malattia. lanostrafamiglia.it) è stato realizzato it, è stata una delle priorità che il Cen- L’IRCCS Medea - ospedale di ricerca con la collaborazione dell’Agenzia UNI- tro Studi Beato Luigi Monza ha messo che, per legge, deve sempre tradurre i SONA e con il supporto fotografico di in campo con l’obiettivo di creare la risultati degli studi in percorsi di cura Stefano Mariga. La nuova veste grafica migliore condizione possibile perché il per i pazienti - è impegnato inoltre e di contenuto, bella e immediata, rea- sito web del beato Luigi Monza diven- in un progetto dell’Organizzazione lizza quanto espresso nelle Linee Stra- tasse sempre più un “luogo” di incon- Mondiale della Sanità (OMS) per la tegiche 2016-2018: “Comunicazione è tro con la sua figura e con la ricchezza costruzione di una nuova classifica- dare visibilità all’Associazione nella sua della sua spiritualità. Per la revisione del zione internazionale degli interventi identità, missione, attività per forni- sito, soprattutto per l’aspetto grafico, ci sanitari, un progetto mondiale che re un’informazione corretta, veritiera, si è avvalsi della consulenza tecnica di renderà possibile la misurazione e il pertinente, efficace a chiunque”, per- ITL della diocesi di Milano che opera nel confronto delle performance dei di- ché è importante che la comunicazione mondo della comunicazione, in parti- versi sistemi sanitari del mondo. si coniughi con la bellezza, la sistemati- colare in ambito ecclesiale. Il Veneto festeggia con Simona Atzori, la ballerina che vola senza ali Il 18 marzo a Conegliano e il 25 a Padova La Nostra Famiglia ha organizzato lo spettacolo “IncontrArti”, per celebrare i 70 anni di presenza in Italia e i 50 in Veneto. Al violino Matteo Fedeli.

i può volare senza ali? Simona re la sua vita, e con essa quella dei SAtzori ha dimostrato a se stessa famigliari e amici che lo circonda- e al mondo che sì, si può. La natura no. Nessuna realtà umana deve mai non le ha dato le braccia e lei se le considerarsi compromessa». è prese con la fantasia, rendendo la Da queste considerazioni di Giglio- sua vita un arcobaleno di successi la Casati emergono la filosofia di e riconoscimenti pubblici prestigio- vita e il “cuore” di don Luigi Mon- si nei due campi in cui ha scelto di za, fondatore nel 1946 de La Nostra esprimere la sua meravigliosa di- Famiglia, opera di carità per la qua- versità: la danza e la pittura. le papa Benedetto XVI nel 2006 lo L’associazione “La Nostra Famiglia”, proclamò beato. che da 70 anni a livello nazionale e Ma si sente anche tutta l’esperien- da quasi 50 anni in Veneto cura ed za sul campo, da 70 anni, della più educa bambini e ragazzi con disa- importante realtà italiana che si 36 bilità affinché riescano anche loro dedica alla cura e alla riabilitazione a “volare senz’ali”, ha scelto l’arti- delle persone con disabilità, soprat- sta Simona Atzori, 42 anni, origina- tutto in età evolutiva. ria di Milano, come testimonial del settantennale. Simona, con il suo tour nazionale Tour nazionale INCONTRARTI “Incontrarti. Danza Musica Pittu- ra ed Emozioni” è stata in Veneto: con Simona Atzori e Matteo Fedeli: il 18 marzo a Conegliano (Teatro 10 date tra novembre 2016 e maggio 2017. Accademia) e il 25 marzo a Pado- va (Teatro ai Colli). Insieme a lei si 6 aprile 2017 | Udine - Palamostre sono esibite le ballerine Beatrice 7 aprile 2017 | Casarsa della Delizia - Teatro Pasolini Mazzola e Mariacristina Paolini, il violinista Matteo Fedeli e il pianista 4 maggio 2017 | Milano - Teatro di Milano Andrea Carcano. 12 maggio 2017 | Saronno - Teatro Giuditta Pasta «Simona Atzori rappresenta molto bene il nostro stile e la nostra mis- 18 maggio 2017 | Lecco - Teatro Cenacolo Francescano sione: far emergere e valorizzare 25 maggio 2017 | Lecce - Teatro Politeama Greco tutto ciò che una persona disabile può dare – afferma Gigliola Casa- Date passate ti, direttore generale de “La Nostra Famiglia” del Veneto -. In 70 anni 6 novembre 2016 | Como - Teatro Sociale di esperienza, quasi 50 in Veneto, 4 dicembre 2016 | Salerno - Teatro Augusteo abbiamo constatato che anche il bambino più in difficoltà, se curato 18 marzo 2017 | Conegliano - Teatro dell’Accademia e sostenuto nel modo giusto, riesce a dare il meglio di sé e a realizza- 25 marzo 2017 | Padova - Teatro ai Colli A Como è tempo di anniversari 45 anni del centro di riabilitazione e 40 del centro di lavoro guidato, con la cornice dei 70 anni della Nostra Famiglia in Italia.

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Como, Teatro Sociale: il violinistra Matteo Fedeli e il pianista Andrea Carcano nello spettacolo “IncontrArti”, organizzato in occasione degli anniversari comaschi

’invito che il beato Luigi Monza ha Casa Famiglia con il “Centro di lavoro educandoli all’attività lavorativa su vari Ldiretto alle prime sorelle nel Maggio guidato” fondata 40 anni fa. Queste macchinari in un laboratorio, ha porta- del 1946 di prendersi cura di bambini sono due eccellenze sorte dall’urgenza to in quattro decenni al collocamento in difficoltà ha sicuramente suscitato di mettere a disposizione competenza, di circa 350 ragazzi presso aziende del in loro emozioni il cui contagio non esperienza, tanto amore e dedizione in tessuto industriale e commerciale co- ha cessato di continuare. La missione aiuto a bambini e ragazzi con disabili- masco. È questo un esempio unico tra di mettere la propria persona a com- tà. Nel Centro ambulatoriale, sorto nel le varie attività dell’associazione e an- pleta disposizione degli altri con sen- 1971, sono presi in cura bambini da che modello imitato a livello europeo. sibilità ha portato La Nostra Famiglia a zero a sedici anni e vi operano in gran- Una realtà molto complessa dove con- festeggiare 70 anni di attività con una de sintonia 40 medici e specialisti im- vivono molteplici esigenze di un’attivi- presenza diffusa non solo in Italia. Per- pegnati nella diagnosi, cura e riabilita- tà imprenditoriale seria, reale ed effet- corso questo previsto dal beato Luigi zione di circa 600 pazienti all’anno con tiva, nel rispetto di tutte le normative Monza con la profezia che il chicco di le loro famiglie. La Casa Famiglia con vigenti, mettendo però al centro una grano caduto nel terreno fertile avreb- il Centro di Lavoro Guidato sono sorti formazione che esalti le diverse capa- be portato poi tanto frutto. nel 1976 per intuizione della “grande” cità dei ragazzi al fine di permettere La città di Como ha la fortuna di ave- Piccola Apostola Zaira Spreafico che loro di inserirsi con dignità, sollievo e re due presenze molto significative trovò terreno fertile inizialmente nella soddisfazione nel mondo del lavoro. Il dell’Associazione: un Centro ambula- famiglia Bottini, oggi famiglia Zanchi- Centro vive non solo grazie alla dedi- toriale di riabilitazione che festeggia ni. La sfida di dedicarsi all’inserimento zione e tenacia totali della direzione e 45 anni di servizio sul territorio e la al lavoro dei ragazzi diversamente abili degli educatori, ma anche grazie alla collaborazione e fiducia indispensabili di aziende clienti che qui trovano ga- ranzia di serietà nel lavoro di trasfor- mazione e produzione di parte della loro catena del valore. La cittadinanza comasca ha potuto godere di eventi bellissimi organizzati da La Nostra Famiglia per festeggiare i traguardi raggiunti. Il 17 Ottobre 2016 in Cattedrale la Messa Solenne officia- ta da Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, circondato da molti prelati; una cerimonia gioiosa accompagnata dai canti dei ragazzi del Centro di la- voro guidato sulle note dell’organo. Nell’omelia il vescovo, da anni anima- tore spirituale, ha sottolineato come nel 1946 l’urgenza individuata dal be- ato Luigi Monza di dedicare risorse ed energie nella cura di giovani disabili Cattedrale di Como - Il 17 ottobre 2016 il vescovo Franco Giulio emarginati sia stata un’assoluta novi- Brambilla ha celebrato la Messa solenne. tà. Ha continuato ricordando come a questi ragazzi viene offerta una casa con una definizione semplice: la No- stra Famiglia. A cure mediche e clini- che rivolte al corpo viene affiancata la L’arte al centro dei festeggiamenti cura della persona con lo spirito della del centro di lavoro guidato carità pratica dei primi cristiani che si manifesta attraverso l’agire; non solo L’anno passato per noi ragazzi del Centro di Lavoro Guidato di Como è stato 38 carità di sentimento e di pie intenzio- un anno particolare, perché abbiamo festeggiato i 40 anni dalla inaugura- ni, ma gesto, sfida pratica, cimento, zione della nostra sede. Le iniziative per questo grande avvenimento sono tempo donato, mano stretta, corpo state molte, e hanno coinvolto non solo i ragazzi e i genitori di chi frequenta curato. L’aspetto fondamentale del- il nostro centro ma anche la città di Como, partendo dalla serata al teatro so- la vicinanza delle Piccole Apostole ciale con la ballerina Simona Atzori. Alcuni di noi hanno realizzato un lipdub, e degli operatori verso coloro che cioè un video musicale in cui percorrono, cantando e ballando, l’interno del vengono ritenuti fragili risiede nella nostro laboratorio e alcune vie del centro della città di Como. Questo è sta- consapevolezza che non sono i deboli to un lavoro che ha richiesto molti mesi di preparazione e di lavoro, ma che hanno bisogno dei forti ma sono alla fine è stato bello ed entusiasmante per tutti noi. Nel periodo di Natale, i forti che hanno bisogno dei deboli tutti noi abbiamo vissuto un’atmosfera particolare: dopo la Messa natalizia, perché senza di loro saremmo tutti quest’anno noi ragazzi abbiamo rappresentato un presepe vivente, proprio un po’ meno umani. La Nostra Fami- nel giardino del centro. È stato emozionante poterlo realizzare, sia per noi glia a Como sarà molto presto impe- che abbiamo indossato le vesti di pastori, mendicanti, falegnami, di Maria e gnata nell’edificazione di un nuovo Giuseppe, sia per chi ci è venuto a vedere, genitori, parenti, ma anche amici centro ambulatoriale di riabilitazio- e volontari, da sempre molto impegnati nel sostenerci e nell’aiutarci durante ne, in sostituzione dell’attuale, con le nostre attività quotidiane. Proprio durante il periodo natalizio abbiamo nuove tecnologie e spazi adeguati conosciuto tanti nuovi amici. Il gruppo della Città dei Balocchi ci ha chiesto per offrire alla città i suoi servizi e di dare una mano ad impacchettare tanti doni natalizi destinati ai bambini rispondere al meglio alle domande di di Como, ma anche ad altri bambini che in questo Natale si trovavano in tante famiglie bisognose di assisten- condizioni meno fortunate di noi, come per esempio nelle zone terremotate za. A questo proposito ricordiamo un del centro Italia, o in diversi ospedali della nostra zona. ultimo pensiero del beato Luigi Mon- I 40 anni della nostra sede ci hanno regalato per questo Natale tanti nuovi za: “ll Signore ci domanderà conto amici e un’esperienza particolare: un giro sul trenino, che ci ha portato per non del tanto che abbiamo fatto ma gli angoli più suggestivi di questa città, che quando arriva Natale diventa del poco fatto bene”. una magia di luci e di colori tutta da vedere. https://vimeo.com/201193385 Federica Taiana I ragazzi del centro di lavoro guidato di Como Amica de La Nostra Famiglia di Como “Message in a Bottle”: l’arte come veicolo di solidarietà Il Rotary Club di Conegliano con 37 artisti abbinati ad altrettante aziende raccolgono fondi per l’acquisto di un elettroencefalografo ad alta densità per indagini neurologiche nei bambini.

“ essage in a bottle” zione tradizionale, di ef- Mè il nome dell’ini- fettuare una scansione ziativa con cui il Rotary più precisa, a supporto Club di Conegliano ha di diverse tecniche neu- dato vita a un progetto roradiologiche (come la destinato a potenziare Risonanza Magnetica) e lo le indagini neurologiche rende idoneo soprattutto infantili a La Nostra Fa- a scopo chirurgico. miglia. Un gruppo di 37 “Far parte del Rotary si- aziende del territorio, ab- gnifica servire al di sopra binate ad altrettanti artisti di qualsiasi interesse –af- di fama nazionale (prove- ferma Carlos Veloso dos nienti, oltre che dal Vene- Santos, Presidente Rotary to, dal Friuli, dalla Toscana Club Conegliano - È que- e da città quali Roma e Mi- sto il credo con cui inten- lano), sono state contatta- diamo rafforzare il futuro te e si stanno adoperando di chi si affida a La Nostra per donare all’Istituto un Famiglia, eccellenza nel 39 EEG ad alta densità, con panorama neurologico 136 canali di analisi anzi- nazionale. In questa causa ché i 32 dell’apparecchia- nobile ci muoviamo insie- tura attualmente in do- me, sia come membri Ro- tazione, per diagnosi più tary che con il gruppo di precise, anche su casi difficili come le Gli artisti, ognuno con le proprie imprenditori, artisti e professionisti epilessie farmaco-resistenti. peculiarità, si dovranno cimentare coinvolti in prima persona per un Le aziende hanno aderito alla ri- su una superficie tridimensionale: mondo migliore, perché La Nostra chiesta del Rotary Club con una una bottiglia destinata a diventa- Famiglia siamo tutti noi”. donazione mentre in parallelo gli re scultura, con l’augurio che ogni L’iniziativa, che gode del patrocinio artisti coinvolti, abbinati tramite opera sia espressione del lessico del Comune di Conegliano, prevede sorteggio alle stesse, stanno realiz- dell’artista. Quanto emerge è che anche dei momenti dedicati e aper- zando la personalizzazione di una la solidarietà trova manifestazione ti a tutta la popolazione nel corso Magnum di Prosecco DOCG senza con il linguaggio universale dell’ar- della prossima primavera: ad aprile etichetta. A partire da un prodotto te, che parla a tutti e al contempo è si terrà il vernissage dell’esposizione identificativo del territorio, si ispi- espressione di individualità”. dei capolavori realizzati dagli artisti rano ai valori dell’azienda cui sono Il prezioso oggetto così decorato sulle bottiglie di Magnum di Prosec- associati per realizzare un’opera sarà dato in omaggio all’azienda a co DOCG e la presentazione del book d’arte, che assume il valore di un riconoscimento della sua sensibili- relativo, strumenti che permette- grande gesto di solidarietà. tà e verrà consegnato in un evento ranno a tutti di conoscere da vicino “L’importanza dell’iniziativa è det- celebrativo che si terrà la prossima l’iniziativa e di poter dare il proprio tata dalla finalità che si lega alla primavera, quando si compirà anche supporto. Infine, con un evento ce- realizzazione di un’opera d’arte la donazione a La Nostra Famiglia lebrativo di fronte a tutta la città, - afferma Lorena Gava, storica dell’EEG ad alta densità. L’elevata verrà consegnata la donazione del dell’arte e curatrice del catalogo sensibilità di questo apparecchio contributo economico a La Nostra della mostra legata all’iniziativa - consente, rispetto alla strumenta- Famiglia. Vengo anch’io: a Treviso auditorium pieno per la serata sull’inclusione Ironia, impegno e diritti umani al centro dell’incontro pubblico organizzato dal Comune di Treviso e La Nostra Famiglia, che si è tenuto sabato 14 gennaio presso l’Auditorium Stefanini.

l 14 gennaio, presso l’auditorium IStefanini a Treviso, è andato in sce- na Vengo anch’io, spettacolo-incon- tro aperto alla cittadinanza sul tema dell’inclusione scolastica e sociale dei ragazzi disabili. La serata si è aperta con la proie- zione della clip “Vengo anch’io”, re- alizzata dal blogger Iacopo Melio di #vorreiprendereiltreno e dal comi- co fiorentino Lorenzo Baglioni, che mette sotto i riflettori le difficoltà che le persone con disabilità devono affrontare ogni giorno e la scarsa 40 attenzione alle loro richieste. Sono intervenuti il sindaco di Trevi- so Giovanni Manildo e il vicesindaco Roberto Grigoletto, il responsabile medico della sede di Treviso Mali- da Franzoi e il direttore operativo Roberto Sini, la presidente dell’as- Noi terapisti che abbiamo voluto possano in questo senso diventare sociazione genitori Luisa Tosello la serata siamo molto soddisfatti ancora di più un tramite autorevole. e, a concludere i saluti, il direttore dell’esperienza e della partecipa- Crediamo anche, come servizio, ri- generale ULSS 2 Marca Trevigiana zione della gente. Volevamo infatti prendendo le sollecitazioni dell’As- Francesco Benazzi. Tutti gli inter- farci portavoce delle storie di tanti sociazione, di poter diventare ancor venti sono stati sapientemente con- bambini e ragazzi, di tante famiglie più e ancor meglio anello di con- dotti dal giornalista Luca Pinzi che a che ogni giorno accedono al nostro giunzione tra cittadinanza e mon- seguire ha introdotto lo spettacolo servizio e raccontano di difficoltà, do della disabilità, stimolando la teatrale La gabbianella e il gatto, barriere ed esclusioni che privano promozione di iniziative, serate, in- curato e realizzato dall’associazione del significato principale i tentativi contri e tavoli di lavoro condivisi da F.A.R.C.E.L.A., associazione di volon- di autonomia e partecipazione cui la altre istituzioni volti a far conoscere tariato che ha sede a Vedelago in riabilitazione dovrebbe tendere. le difficoltà e i bisogni dei ragazzi provincia di Treviso. Crediamo infatti che sia possibile disabili e a formulare possibili stra- La seconda parte della serata è stata migliorare l’inclusione delle perso- tegie di intervento. Perchè crediamo caratterizzata dal collegamento via ne disabili e che per far questo sia che la conoscenza sia la chiave per skype con Iacopo Melio, che ha in- necessario l’apporto di ciascuno. aprire le porte chiuse dalla paura e contrato il pubblico e risposto alle Pensiamo che in questo percorso dall’indifferenza e che la condivisio- numerose domande. la scuola abbia certamente un ruo- ne sia vera ricchezza per tutti. lo privilegiato, in quanto comunità L’evento ha visto una significativa ed Maria “Jocabel” Banditori inaspettata presenza di pubblico, 250 di pari in processo di formazione Fisioterapista La Nostra Famiglia persone che hanno riempito la sala. ed educazione, e che gli insegnanti di Conegliano Felicità Fluida a Pasian di Prato I bambini coinvolti in un progetto d’arte con Gianni Maran.

i è svolta lo scorso 23 febbraio pres- Sso La Nostra Famiglia di Pasian di Prato, l’inaugurazione di Felicità Flui- da, l’opera che l’artista gradese Gianni Maran ha realizzato con la collabora- zione speciale dei bambini del Centro di Riabilitazione. L’incontro e l’amicizia tra l’artista e La Nostra Famiglia risale al 2011 quando Gianni Maran parte- cipò al progetto “L’arte del Fair Play” organizzato dal Comitato Fair Play di Udine e dalla Provincia di Udine, re- galando l’opera il Vortice della Feli- cità che ormai è diventato punto di riferimento all’interno del Presidio di Riabilitazione di Pasian di Prato. Il per- corso educativo e artistico che invece ha portato alla realizzazione di Felicità Fluida parte nella primavera del 2016 so del Centro. La tela ha le dimensioni Soprattutto, non affrettare il viaggio;/ quando venne chiesto a tutti i bambini di 320x220 cm circa e rappresenta un fa che duri a lungo, per anni, e che da e operatori del Centro di chiudere gli mondo sommerso popolato da creatu- vecchio/metta piede sull’isola, tu, ricco/ occhi e tracciare in pochi secondi il pe- re che convivono e fluttuano in armo- dei tesori accumulati per strada/sen- rimetro dell’immagine di una creatura nia nonostante le tante differenze che za aspettarti ricchezze da Itaca./Itaca di fantasia che volevano donare come le contraddistinguono. Il percorso ver- ti ha dato il bel viaggio,/senza di lei 41 contributo all’opera. La Direzione ri- so la realizzazione dell’opera ha preso mai ti saresti messo/sulla strada: che cevette quasi un centinaio di disegni spunto dalla poesia Itaca del poeta e cos’altro ti aspetti? […]. Al progetto e grazie a questi è stato possibile per giornalista greco Costantino Kavafis ha attivamente partecipato anche il Gianni Maran realizzare l’opera che è […] Sempre devi avere in mente Itaca/ Circolo fotografico “l’Obiettivo” di stata ora posizionata vicino all’ingres- raggiungerla sia il pensiero costante./ Pasian di Prato.

Arte in cucina: il CFP di Bosisio vincitore a Ristorexpo

I ragazzi del Centro di Formazione Professio- nale de La Nostra Famiglia di Bosisio Parini hanno fatto incetta di premi alla XXI edizio- ne di Ristorexpo, manifestazione dedicata a ristorazione e cucina, che vanta ormai un pubblico specializzato di 20.000 visitatori. I ragazzi si sono aggiudicati due ori per le creazioni di pasticceria (una torta ritraeva degli orsetti, l’altra delle ballerine), hanno ottenuto il premio assoluto “Le sei mani d’oro” (concorso dedicato a team di tre allievi), ricevuto il Trofeo Bosetti del XVI concorso “Arte in cucina” (la motivazione recitava “per l’impegno e la professionali- tà”) ed un riconoscimento per il laborato- rio cartaceo. alla realizzazione dei piani riabilitativi individuali. Infatti, a causa della pesante riduzione delle risorse a disposizione, gli Enti locali hanno deciso di garantire solo parzialmente il servizio di trasporto degli utenti diurni, col rischio di impoverire il territorio di un im- GALLERA: LA NOSTRA FAMIGLIA portante servizio e di interrompere la continuità ria- bilitativa. MODELLO DI PRESA IN CARICO “La diocesi continua ad essere attenta a tutte le si- PER TUTTA LA LOMBARDIA tuazioni di fragilità - sostiene mons. Pizziolo - con- “Avete sviluppato una rete territoriale che potrebbe di- tribuendo ad un sostegno spirituale dei figli di Dio ma ventare un modello per tutta la Lombardia: sono realtà anche con gesti concreti affinché ogni persona possa come la vostra che consentono alla sanità lombarda di pienamente abitare il quotidiano”. eccellere a livello nazionale ed europeo, sia in termini qualitativi che di offerta. L’encomiabile lavoro che svol- gete non solo nella cura e assistenza dei vostri piccoli pazienti, ma soprattutto nella ricerca orientata a mi- gliorare la qualità della loro vita è per Regione Lombar- dia motivo d’orgoglio”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera nel corso della visita alla sede de La Nostra Famiglia a Bosisio Parini (Lecco) che si è tenuta il 13 gen- naio 2017. Nella delegazione anche i consiglieri regio- nali Mauro Piazza e Daniela Maroni, il direttore generale dell’ASST di Lecco Stefano Manfredi, Massimo Giupponi e Oliviero Rinaldi, rispettivamente direttore generale e direttore socio-sanitario dell’ATS Brianza e il sindaco di Bosisio Parini Giuseppe Borgonovo.

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A CONEGLIANO TRASPORTI GARANTITI GRAZIE ALL’8 PER MILLE DELLA DIOCESI A PASIAN DI PRATO GENITORIALI- La diocesi di Vittorio Veneto anche quest’anno ha de- TÀ, RELAZIONE, BENESSERE ciso di aiutare i bambini e ragazzi che accedono ai Tra febbraio e marzo a Pasian di Prato si è tenuto un servizi de La Nostra Famiglia di Conegliano, destinan- percorso rivolto a genitori, educatori e insegnanti do 10.000 euro dei fondi dell’8 per mille a sostegno interessati a scoprire come affrontare alcuni aspetti del progetto Km di solidarietà. L’iniziativa garantisce specifici della vita del bambino, al fine di costruire re- a circa 106 utenti del presidio di riabilitazione la con- lazioni efficaci da un punto di vista educativo, piace- tinuità delle cure nel periodo luglio-settembre e nei voli e fondate sulla reciproca fiducia. L’evento è stato periodi di vacanza scolastica per proseguire la presa in inserito nel Programma Gennaio Formazione, diven- carico globale dell’utente ed evitare che le carenze nei tato ormai un appuntamento annuale di formazione, servizi di trasporto tolgano un fondamentale supporto approfondimento e divulgazione di temi relativi all’età evolutiva e alla famiglia. Gli incontri, tenuti da psico- attività proposte dall’organizzazione: la Moonlight loghe esperte, gratuiti e a cadenza settimanale, sono CiaspeRun (corsa con le racchette da neve al chiaro- stati sette: il gioco dei bambini, il gioco con i bambini, re della luna piena), un laboratorio di panificazione le paure dei bambini, le bugie dei bambini, la relazio- (organizzato dal Molino Moras di Trivignano Udinese ne tra fratelli, la relazione con i figli preadolescenti, i che utilizza solo prodotti 100% naturali e biologici) bambini e l’esperienza della perdita. Alle singole sera- e l’incontro con alcuni cani Siberian Husky allenati a te hanno partecipato cinquanta persone e tante, pur- trainare slitte da neve. troppo, sono state le richieste che per la limitatezza dei posti disponibili non è stato possibile accogliere. La realizzazione del percorso è stata possibile grazie alla sensibilità di un gruppo di persone che ha organizzato una raccolta fondi, frutto di un torneo di calcetto. Illustrazione di Alessandra Cimatoribus

BICICLETTA DEGLI ABBRACCI PER IL CFP DI CONEGLIANO L’11 febbraio, nel corso di una serata molto bella e significativa, a Castelbrando il CFP “Don Luigi Monza” dell’Associazione La Nostra Famiglia di Conegliano ha ricevuto in dono una “Hugbike – La bicicletta degli ab- bracci”. Promotore dell’iniziativa il Rotary Club Treviso 43 Piave, con il presidente Giuseppe Bortoluzzi che ha sa- puto coinvolgere nell’iniziativa molti Rotary Club del territorio, Lions Club, Soroptimist, Panathlon e Fonda- zione Oltre il Labirinto. Un sentito ringraziamento per il dono frutto di un pre- TRE UOMINI DI PAROLA: CAPUOZ- ziosissimo lavoro di rete è stato rivolto a tutti i club e ZO, MAIERON E CORONA PER LA alle associazioni coinvolte dal direttore del CFP Flavio Pavanello, che ha inoltre ricordato come la hugbike NOSTRA FAMIGLIA sarà preziosissimo strumento per implementare l’atti- L’Associazione Sappada Dolomiti Sport Events ha de- vità motoria per gli allievi autistici e in generale con dicato alla Nostra Famiglia una raccolta fondi che si è minori autonomie. svolta nella serata del 10 febbraio in occasione dello spettacolo Tre uomini di parola, dialogo e confronto tra lo scrittore e scultore del legno Mauro Corona, il giornalista Toni Capuozzo e il poeta, scrittore e can- tautore friulano, Luigi Maieron. All’evento è seguita una due giorni di attività in montagna, organizzata da alcuni amici de La Nostra Famiglia, tra i quali la giornalista Monica Bertarelli e Silvio Fauner, campione di sci di fondo e presidente dell’Associazione Sappada Dolomiti Sport Events. Sono state invitate le famiglie del Ciclo Diurno de La Nostra Famiglia di Pasian di Prato e San Vito al Tagliamento: più di cento perso- ne hanno potuto soggiornare gratuitamente presso il Villaggio Dolomitico di Piani di Luzza, alle porte di Sappada e hanno potuto così partecipare alle varie Il problema non è la fuga dei cervelli, ma il fatto che non tornano

44 Alla mancanza di risorse noi Italiani rispondiamo con l’arte di arrangiarci e spesso otteniamo anche grandi risultati. Ma alla lunga questo approccio non paga e mostra tutte le sue debolezze. Intervista a Maria Teresa Bassi, Direttore Scientifico dell’IRCCS Medea.

“ pesso da noi, in generale in Ita- nologie applicate. Il tutto in ambito si che permette di raggiungere questi Slia, ogni ricercatore è costretto a pediatrico. Forse è per questo che, risultati. Del resto la creatività la si fare più cose, a svolgere anche man- nonostante la riduzione degli inve- vede anche in questo… sioni che non riguardano diretta- stimenti per la ricerca, la Bassi non mente il suo lavoro, sperando così di si lascia andare al pessimismo: “è un Lei ha lavorato in uno dei più im- tamponare eventuali carenze del si- dato di fatto che la buona volontà, la portanti dipartimenti di geneti- stema e di aumentare l’efficienza e la tenacia, la creatività e l’ingegnosità ca molecolare, il Baylor College of produttività; in alcuni casi ciò si può del singolo ricercatore fanno spesso medicine di Huston, in Texas: c’è pure ottenere, ma sul medio-lungo superare mille difficoltà e lo porta- qualcosa che dobbiamo invidiare ai periodo questo approccio non paga e no ad ottenere dei risultati insperati centri di ricerca oltre confine? mostra tutte le sue debolezze. Più in e insperabili sulla base delle risorse Spesso si pensa che i centri all’este- generale, la ricerca in Italia sconta l’i- a disposizione. Mi è capitato spesso ro, negli USA in particolare, abbiano nefficienza del nostro sistema Paese”. di sentirmi dire da colleghi stranieri più finanziamenti di noi. In parte è Maria Teresa Bassi, Responsabile del “ma voi italiani come fate a fare ri- anche così ma non è solo questio- Laboratorio di Biologia Molecolare cerca in queste condizioni?”. ne di finanziamenti. Quello che noi dell’IRCCS Medea, dal 2016 è Diret- Il risultato viene ottenuto con un for- dobbiamo non solo invidiare ma an- tore Scientifico dell’Istituto, impe- te dispendio di energia, che potrebbe che sforzarci di copiare da chi vive e gnato anche sul fronte della ricerca essere meglio investita in attività di lavora in questi grandi centri (siano in ambito genetico, delle neuroscien- ricerca e non di “problem solving”, essi americani, tedeschi, inglesi o al- ze, della psicopatologia e delle tec- spesso spicciolo. È l’arte di arrangiar- tro) è l’efficiente organizzazione a metabolismo del DNA di un batterio e tutte quelle conoscenze sono state poi sfruttate per studiare i sistemi di replicazione del DNA e quindi di pro- liferazione prima in lievito e poi nelle cellule umane.

Il confronto con discipline diverse spesso genera soluzioni creative: al Medea avete in corso ricerche di “confine” tra ambiti diversi? In ambito biomedico il progresso tecnologico, la natura stessa e la complessità degli argomenti clini- co-scientifici che vengono affron- tati richiedono necessariamente un approccio multidisciplinare, quindi la multidisciplinarietà è la regola, non l’eccezione. Per fare un esempio tutti i livelli. Questi centri funziona- in ambienti diversi e apprendere un semplice e quasi banale ma molto no come delle imprese della ricerca diverso modo di ragionare e impo- vicino a noi, tutta la tecnologia ap- dove ogni minimo dettaglio è curato stare la ricerca, come per esempio la plicata alla riabilitazione richiede un con competenza e rigore: niente è si riscontra nei paesi anglosassoni. È mix di competenze ingegneristiche, lasciato al caso o all’intraprendenza però un dato di fatto che questi ri- cliniche, biomediche e statistiche sia del singolo, il tutto con la garanzia di cercatori al loro ritorno in Italia fa- per la progettazione sia per la spe- una logistica e di un sistema di sup- ticano a trovare un adeguato posto rimentazione e per l’interpretazione porto alla ricerca adeguati. Ognuno di lavoro con una altrettanto ade- dei dati ottenuti. E così è anche per fa il proprio mestiere con efficienza, guata posizione economica, a parte altri settori. senza intoppi burocratici, ed è moni- alcune eccezioni. In alcuni casi non torato per i risultati che raggiunge: viene neppure offerta loro la possi- Cristoforo Colombo che scopre l’A- 45 il ricercatore, l’amministrativo, il di- bilità di reinserirsi all’interno di un merica mentre cercava le Indie, rigente, tutti con il duplice obiettivo istituto di ricerca, per cui non resta Alexander Fleming che scopre la di “portare a casa” il prodotto della che cambiare mestiere o decidere di penicillina a causa di un errore… ricerca (il progetto, la pubblicazione, non tornare più. Succede che mentre si cerca altro il brevetto) e di non perdere risorse arrivino scoperte importanti, gli economiche. Questo sistema orga- Quando le è scattata la passione per studiosi la chiamano serendipità: le nizzativo permette lo sfruttamento la ricerca? è mai capitato? ottimale di tutte le risorse economi- È nata nel periodo in cui ho svolto il Sicuramente è capitato, anche se che e di personale a disposizione. È lavoro sperimentale per la tesi di lau- gli esempi non sono di così gran- altrettanto vero però che questo si- rea che a quei tempi erano almeno de rilevanza come quelli sopracitati. stema è altamente selettivo sia a li- due anni di lavoro continuo in labo- Spesso in genetica si trova qualcosa vello delle persone che degli istituti e ratorio (a parte il tempo per le ore di di inatteso quando si sta cercando questo un po’ ci spaventa. lezione, ovviamente). tutt’altro. Si sta analizzando un gene Devo al mio supervisor di allora lo coinvolto in una certa patologia, si Dei 38 ricercatori italiani premiati stimolo a capire qual è il senso di studiano pazienti complessi che han- nel 2016 dal Consiglio europeo per far ricerca, l’idea di cosa può nascere no anche altro, probabilmente un’al- la ricerca, 25 lavorano all’estero. da un progetto al di là dell’obiettivo tra patologia, e si scopre che quel Cosa ne pensa della fuga dei cer- immediato che il progetto può por- gene è coinvolto anche in quell’altra velli? si, la spinta ad andare sempre al di là patologia. Da quella scoperta fatta in Il ricercatore può trarre solo giova- dell’immediato e a pensare qual è il ambito di ricerca nasce un nuovo iter mento da un periodo di soggiorno significato profondo e più ampio di diagnostico per quei pazienti. Questo all’estero, quindi il problema non è quanto si sta facendo. è solo per fare un esempio semplice e che i cervelli vadano all’estero ma Infatti l’argomento su cui ho svolto comprensibile. piuttosto che fatichino a tornare. la tesi era un po’ diverso da quello di I ricercatori devono andare, fare la cui mi occupo ora: si trattava di iden- Secondo la rivista Science, nella loro esperienza, vivere e produrre tificare e studiare i geni coinvolti nel top ten delle migliori ricerche del 2016 molte sono di biologia: a Progetto di scambio tra Israele, Italia, Libano, quale ricerca nel suo ambito da- rebbe il podio? Albania e Turchia Sicuramente l’argomento di cui mi sto occupando insieme al mio grup- po da alcuni anni, l’autofagia nelle Una rete in difesa patologie neurodegenerative, è il settore più stimolante tra quelli af- frontati. Non per niente chi ha sco- dei bambini vittime perto l’autofagia ha anche avuto il Nobel nel 2016. di violenza “Sono completamente irakeno”, oppure “sono 100% islandese, L’Istituto Haruv di Gerusalemme in visita sì, sicuramente” o ancora “penso che il mio Paese sia il migliore del alla Nostra Famiglia di Ostuni: obiettivo mondo”. Sono le prime dichiara- zioni degli intervistati per il video sviluppare progetti di ricerca comuni per i The DNA journey, un esperimento Paesi del Mediterraneo. sulle proprie origini che ha analiz- zato il DNA di 67 persone di etnia l 7 febbraio, La Nostra Famiglia di famiglie potranno migliorare le pro- diversa per capire da quale parte IOstuni ha ospitato una delegazione prie competenze, sviluppare progetti della terra provenisse il loro corre- di professionisti e studiosi israeliani di ricerca comuni e dare vita a Linee do genetico: ebbene, dopo il test, dell’Istituto Haruv di Gerusalemme, Guida di intervento sulla violenza e la donna curda scopre di avere di- per illustrare il servizio svolto a favore maltrattamento per i Paesi del bacino scendenze turche e l’islandese che dei bambini con elevato rischio psico- del Mediterraneo. Il gruppo di 20 per- il suo DNA porta impronte dell’Eu- patologico e importanti disturbi del sone è stato accolto dalla responsabile ropa dell’Est, Spagna, Italia e Gre- comportamento, in seguito a sospette Unità Operativa “Sindrome da Mal- cia. Un esperimento interessante, o accertate violenze, maltrattamenti trattamento” Maria Grazia Bacco: il 46 che forse ci dice che siamo tutti fisici e/o psicologici. confronto è stato interessante poiché diversi ma ugualmente imparentati L’Istituto Haruv, infatti, in collabora- il sistema di protezione dell’infanzia alla lontana… Dottoressa Bassi, dal zione con la Fondazione “Emanuela messo in atto nei due Stati coinvolti è nostro DNA ci arriva un insegna- Zancan” di Padova e l’APS “Carmela molto diverso. In Italia la legislazione mento antirazzista? Giordano” di Bari, ha avviato il pro- tutela e ricerca il “preminente interes- Il nostro DNA ci dice solo ed esclusi- getto di scambio “Imparare per fare e se del minore”, in Israele l’interesse del vamente che siamo tutti umani con per innovare i servizi di tutela minori minore è ritenuto non svincolabile e caratteristiche lievemente diverse nell’area mediterranea” tra Italia, Liba- fondamentalmente esercitabile dal che conferiscono ai singoli diversa no, Albania e Turchia. Lo scopo è in- “sistema famigliare d’origine”. sensibilità a certi insulti o condizio- crementare la collaborazione tra cen- Complesso pertanto l’intervento di ni ambientali. La selezione naturale tri di studio, università, enti pubblici tutela in quanto è culturalmente di- a cui siamo sottoposti, fisiologica- e organizzazioni non governative per stante il concetto di sospensione della mente, ci permette di mantenere un condividere le conoscenze e le compe- potestà genitoriale in vista di una va- certo livello di diversità. Noi siamo tenze in materia di sviluppo di servizi lutazione sulle effettive risorse, capa- così perché siamo stati selezionati in e politiche per i bambini maltrattati e cità ed adeguatezza. questo modo e non potremmo esse- vittime di violenza. Lo scorso anno una Di grande interesse è apparso il proto- re diversamente. delegazione italiana si è recata a Ge- collo utilizzato dal Centro per la dia- Non abbiamo bisogno di instaurare rusalemme, quest’anno la delegazione gnosi sul danno riportato dal minore e differenze artificiose tra di noi, tut- israeliana sta visitando i vari Centri e le l’assessment di valutazione delle capa- to il carico di diversità e variabilità Istituzioni pugliesi, ritenuti significativi cità genitoriali, l’osservazione della re- che abbiamo è quanto ci serve per ed eccellenti per i servizi svolti in tale lazione, delle capacità di attaccamento sopravvivere nel nostro ambiente. ambito, accompagnata da alcune Assi- e la prognosi di recuperabilità del siste- Tutto ciò avviene da sempre; se in- stenti sociali dell’Associazione “Carme- ma famigliare di riferimento. troduciamo artifizi è altamente pro- la Giordano” di Bari. L’Equipe Israeliana spera di poter con- babile che facciamo danni. Grazie a questi scambi, professionisti tinuare lo scambio tecnico ed even- e caregiver che lavorano con bambini tualmente attivare collaborazioni per Cristina Trombetti maltrattati e vittime di abuso e le loro eventuali ricerche. A Villa Luisa protagonisti della propria vita 15 ospiti, 13 operatori, una casa: a Besana Brianza una comunità socio educativa per persone adulte con disabilità. el mese di ottobre del 2014 rice- bisogni, ma anche e soprattutto dai Nvetti da un’amica una telefona- desideri delle persone che ci è chie- ta: “La FONOS, Fondazione Orizzonti sto di affiancare e di sostenere. Che Sereni attiva da anni sul fronte del serve uno sforzo costante per mante- dopo di noi - mi disse - ha deciso di nere il timone in direzione “ostinata e prendere in mano direttamente la contraria”. Perché spesso la burocra- gestione di Villa Luisa e cerca qualcu- zia, l’economia, l’urgenza, l’abitudi- no che abbia voglia di metterci la te- ne, tendono a spostare la bussola da sta, con professionalità, entusiasmo e un’altra parte. un pizzico di creatività”. “Ci sono!” le E allora serve professionalità e moti- risposi con entusiasmo. vazione per non perdere mai di vista Da allora è iniziata una sfida grande: la persona, per non darla per scon- quella di ripensare insieme ad un ser- tata, per continuare a scoprirla. Per brata parola quasi stonata. vizio che le carte chiamano “comuni- arginare la naturale tendenza di noi Penso sia doveroso riconoscere che tà socio educativa per persone adul- operatori, che conosciamo gli utenti il nostro è un mestiere, che del me- te con disabilità” e che noi amiamo dei nostri servizi da anni, o dei fami- stiere mantiene tutto il valore del chiamare più semplicemente casa: liari, che accompagnano la crescita ministerium (servizio, funzione), da una casa di quindici persone diffe- dei propri cari, ad anticipare l’altro, minister (servo, aiutante), e che ri- renti tra loro per età, risorse, bisogni partendo da quell’elemento di ripe- chiede in ogni momento di essere e desideri, ognuno con la propria titività e prevedibilità con cui spesso estremamente creativi. Siamo spesso 47 storia e con la propria esperienza di lo vestiamo. Serve impegno per con- portati a credere che la creatività sia vita. Una casa che è importante ri- tinuare a farsi sorprendere prenden- appannaggio dell’arte, ad identificar- spetti standard e normative nazionali do l’altro costantemente sul serio, la come una capacità che taluni, pri- e regionali. Una casa all’interno della in ogni momento: quando parla del vilegiati, hanno per diritto di nascita. quale lavorano tredici professionisti, tempo, del tirocinio che vorrebbe Che l’atto creativo sia qualcosa che a aperta alle famiglie e al territorio che fare, dei viaggi che sogna, dell’a- che fare con “l’inventare”, con il “tirar allo stesso tempo deve saper tutelare more o degli atteggiamenti di com- fuori”. Dovremmo invece più spesso la privacy e l’intimità di cui le perso- pagni e colleghi. Serve coraggio per ricordarci che la creatività nasce da ne che vi abitano hanno bisogno. non interpretare, facendosi mettere una disposizione. Per essere creativi è Da dove partire per mettere insieme, costantemente in discussione, alle necessario essere aperti e disponibili: nella pratica, tutto questo? Come volte anche in crisi. Serve pazienza disponibili ad ascoltare, disponibili a coniugare l’aspetto normativo, im- per riconoscere e rispettare i tempi lasciarci contattare profondamen- prescindibile, quello organizzativo, di ciascuno nel momento del pasto o te dall’altro e, da questo contatto, che obbliga il gestore a tener conto dell’igiene. Grande apertura per rac- farci attraversare. Disponibili a non di tutte le necessità, e quello esisten- cogliere i desideri dell’altro durante nasconderci dietro le competenze ziale, che ci chiede di focalizzarci le riunioni del lunedì mattina in cui e i tecnicismi per la paura di aprirci sulla qualità della vita delle persone ciascun residente può contribuire all’altro per quello che siamo, con le che abitano quella casa offrendo loro alla strutturazione della settimana, nostre fragilità e i nostri limiti umani. la possibilità, spesso ancora troppo necessaria per infondere sicurezza, Perché lì è il vero terreno di incontro: poco reale, di essere i primi ideatori che sia però reale espressione dei de- dove io e te possiamo essere uguali in del proprio progetto di vita? sideri dei nostri veri committenti, i quanto uomini, donne, persone. Pro- A posteriori, dopo due anni di espe- padroni di casa, non dei servizi sociali vando a sperimentare e comprendere rienza a Villa Luisa, credo sia onesto o delle famiglie. tutta la nostra diversità. dire che non è stato e continua a Serve un gran senso di responsabili- Sara Viganò Responsabile Comunità Educative non essere semplice impostare una tà e quel pizzico di “creatività”, che “G. Boriolo –Villa Luisa” e “Il Laghetto gestione a partire non soltanto dai quell’ottobre del 2014 mi era sem- Villa Luisa” 48

25 marzo 2017 Benvenuto tra noi Papa Francesco! Una nuova legge regolamenta le ONG straniere Presente in Cina da vent’anni, OVCI avvia l’iter di registrazione presso il Ministero. Positivi i primi incontri con la Federazione Nazionale delle Persone con Disabilità. l 2017 si è aperto con importanti aiutarci a riflettere sulla nostra Inovità per tutte le ONG presenti esperienza in Cina che - con moda- in Cina, novità che naturalmente lità diverse - dura da circa vent’anni: coinvolgono anche OVCI la Nostra ci è parso che tale presenza potesse Famiglia. essere ancora significativa e da qui È infatti entrata in vigore la “Legge la scelta di procedere con quanto per la Registrazione e la Gestione necessario per la registrazione. delle attività delle ONG straniere”, Naturalmente, fin da subito abbia- attesa da molti anni dalle ONG pre- mo anche cercato un confronto con senti nel Paese (operanti comunque varie persone in loco, sia rappresen- in modo già riconosciuto, in forza tanti di associazioni no profit che di accordi con le autorità locali). Il autorità operanti nel settore della testo finale della Legge prevede che disabilità. È nella cultura di OVCI la tutte le ONG che vogliano condurre Nostra Famiglia la consapevolez- 49 attività in Cina debbano registrar- za che una presenza è significativa si presso il Ministero della Pubbli- quando esiste una reciprocità. Ogni ca Sicurezza, dopo aver ottenuto nostro impegno progettuale infatti il consenso di un ente supervisore è sempre scaturito da una richiesta competente per il settore di attivi- ricevuta, la quale in ultima analisi tà specifico, indicato dal Ministero è segno di accoglienza: un Paese, stesso. Nel nostro caso, tale ente una comunità, un distretto aprono 25 marzo 2017 potrebbe essere la Federazione Na- le porte della loro “casa” per inizia- zionale delle Persone con Disabilità re una collaborazione. Siamo stati Benvenuto tra noi (Chinese Disabled Persons’ Federa- confortati da un caldo incoraggia- tion), indicata ufficialmente in di- mento a procedere, in alcuni casi cembre fra gli enti preposti. anche al di là delle nostre stesse Papa Francesco! Si tratta di un passo molto impor- aspettative. Pur non costituendo tante, nel quale ci sentiamo certa- tutto ciò una garanzia del risultato mente accompagnati da tutti gli finale, che dipenderà dalla compe- amici di OVCI e dell’Associazione tente autorità di Registrazione, tale la Nostra Famiglia. Dopo la pro- incoraggiamento resta comunque mulgazione del testo, alcuni mesi significativo come testimonianza fa, abbiamo valutato insieme alla del rapporto di stima e di fiducia sede centrale di OVCI in Italia quale che si è creato in questi anni con dovesse essere la nostra scelta. La tante realtà con le quali a diversi Legge infatti è impegnativa, esi- livelli abbiamo lavorato. gente e richiede un serio discerni- Da vari mesi la sede centrale, in mento, in cui nulla deve essere dato coordinazione con noi in Cina, sta per scontato. attivamente preparando la do- CINA Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale Il primo effetto è stato quello di cumentazione necessaria. Non è OVCI OVCI I piccoli fanno la differenza

sempre stato semplice capire come attività interne, quali la prepara- alcuni documenti andassero prepa- zione di contenuti formativi, la si- rati, specialmente laddove le linee stemazione dell’abbondante mate- applicative della Legge non davano riale tecnico etc. Tali attività sono spiegazioni esaurienti. Si è dimo- sempre state presenti, ma lo sono strata molto positiva la sinergia fra ora in misura maggiore. diverse ONG e l’Ambasciata italia- Questi cambiamenti richiedono da 50 na, che ha permesso un confronto parte di tutti noi (insieme a me, Ce- e uno scambio di informazioni utili lestina, Federica, Cristina ed Anna) a ciascuno. Anche questa resterà, la disponibilità a calarsi in questo al di là del risultato finale, quale nuovo momento della breve ma si- esperienza positiva di dialogo fra le gnificativa “storia” di OVCI in Cina, ONG italiane presenti in Cina. aperti a cogliere nelle circostanze - All’inizio di gennaio abbiamo avuto e anche questa nuova Legge lo è - un incontro preliminare con la Fe- la possibilità di “fare bene il bene”. derazione Nazionale delle Persone La capacità di essere creativi nel A volte basta un con Disabilità, cui abbiamo rivolto quotidiano si mette alla prova pro- la richiesta di essere nostri supervi- prio quando il quotidiano richiede gesto di tenerezza per sori in ottemperanza alla Legge. Si temporanei aggiustamenti e la vera è trattato di un incontro cordiale e creatività si vive quando si scopre rimanere umani, positivo, durante il quale ci hanno che nessuna circostanza ci impedi- anche nelle comunicato di aver appena avviato sce di vivere in spirito di servizio, il lavoro di definizione delle proce- ma diventa anzi occasione per rin- situazioni più dure. dure interne per poter accogliere novarlo. formalmente le domande da parte Vi terremo aggiornati sui passi fu- Come insegnano delle ONG. Attendiamo quindi una turi e contiamo sul vostro accom- Ayman, una ragazzina loro conferma in proposito e restia- pagnamento! mo fiduciosi in attesa della loro di- Monica Mongodi affetta da paralisi sponibilità! Rappresentante Paese per OVCI in Cina cerebrale infantile, Nel frattempo, nel pieno rispetto di quanto la Legge prevede (non e la sorellina Ilham, condurre attività prima di essere formalmente registrati), abbiamo che le sta accanto nei orientato il nostro impegno verso CINA giochi e negli esercizi. I piccoli fanno la differenza

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proprio vero che, come citava il ti- abbiamo avviato nel 2015 nella citta- dire che il nostro progetto sia l’uni- Ètolo dell’ultimo Incontro Nazionale dina di Ain Al Aouda, a circa 20 km da co di tal genere in Marocco, un Pae- di OVCI, la Riabilitazione su Base Co- Rabat, una zona del tutto sprovvista se che nel corso degli anni ha spesso munitaria (RBC) è diventata “il cuore di servizi istituzionali. usato l’etichetta della RBC per cata- dei progetti OVCI”. Un’area molto circoscritta, quella di logare programmi statali ad ampio Il cuore sia a livello tecnico - perché Ain Al Aouda, ed anche per così dire raggio, magari poco sostenibili, strut- nei Paesi in cui lavoriamo sarebbe im- “fuori dal mondo” rispetto alla capi- ture complesse come i Centri di Ria- pensabile replicare una rete di Centri tale Rabat. Tuttavia, e sono le stesse bilitazione, o altri interventi che con di Riabilitazione come li abbiamo in Linee Guida dell’Organizzazione Mon- l’approccio RBC avevano ben poco da Italia - ma il cuore soprattutto a livel- diale della Sanità a raccomandarlo, spartire. lo valoriale e, oserei dire, affettivo, se nella RBC si parte dal piccolo e si par- Si parte dal piccolo, dicevo, entrando è vero che siamo un Organismo che, te sempre dal basso… Nel nostro caso, in punta di piedi nella casa e nella vita come recita il nostro Statuto, si ispira da un gruppo di otto volontari locali, quotidiana di famiglie comuni, per allo “spirito evangelico”. tra cui una ragazza con disabilità, che condividerne le fatiche e i problemi, Per questo motivo, durante la mia dopo un’adeguata formazione dedi- ma anche per costruire insieme una missione di dicembre in Marocco, ero cano un po’ di tempo ogni settimana parte del loro percorso di vita, dando particolarmente ansioso di toccare a far visita ai bambini con disabilità consigli qualificati e indicazioni per- con mano la nuova attività di Ria- dei loro quartieri. sonalizzate per uscire dall’isolamento

bilitazione su Base Comunitaria che In questo senso penso proprio si possa e per garantire l’inclusione sociale. MAROCCO Ayman con la mamma durante la visita di un volontario di Riabilitazione su Base Comunitaria

52 Il 20 dicembre, nell’ambito della mia Ma quello che veramente mi ha col- noi anche oggi. valutazione in Marocco, ho avuto pito e che più mi ha fatto riflettere E in questo, credo davvero che dai modo di prendere parte a una di que- in questa visita, è stato il “ruolo”, per bambini avremmo molto da impara- ste visite domiciliari, in casa di Ayman così dire, della sorellina Ilham, che con re, se solo ci fermassimo un attimo (in arabo Benedetta), una ragazzina di il suo sorriso luminoso e la sua gioia ad osservare il loro modo unico di 14 anni affetta da paralisi cerebrale contagiosa, è stata accanto ad Ayman “generare creatività nel quotidiano”, infantile. Nonostante la povertà del per tutta la durata della visita. Non perché sono sempre più convinto che contesto, la casa era perfettamen- solo, ha giocato con lei, l’ha addirittu- la reale differenza nella vita delle te pulita ed ordinata. La mamma di ra aiutata a fare gli esercizi che Ema- persone non la fanno i grandi pro- Ayman ha accolto con gioia la nostra nuele ha suggerito, inventandone per- grammi di cooperazione internazio- piccola “invasione” (oltre a me e al sino di nuovi (non per niente pare che nale, non la fanno i finanziamenti a volontario locale RBC c’era la Respon- Ilham, in arabo, significhi “intuizione”) cascata, come non la fanno i “grandi sabile Zakia, Emanuele e Said, i due e tutto questo, con quella naturalez- di questa terra”. ragazzi in servizio civile). Ci ha parlato za e quella spontaneità che soltanto i La differenza la fanno i bambini, i pic- a lungo dei progressi che Ayman ave- bambini ci possono insegnare. coli, la fanno le persone che nessuno va raggiunto negli ultimi mesi, anche Questa visita è stata per me una gran- vede, le mamme con i loro sacrifici tramite l’intervento dei promotori da dissima lezione di umanità. La riprova quotidiani, magari con i loro mal di noi formati. In particolare, nonostante di quanto, anche nelle situazioni più schiena perché il figlio disabile è cre- la situazione fisica ed il grave ritardo difficili, a volte basta un gesto di te- sciuto e si è fatto pesante da alzare… mentale di Ayman, il nostro interven- nerezza, di gratuità, o una semplice Concludo con una nota di colore, nel to ha permesso alla ragazza - e alla premura, per essere umani, per rima- ricordare come nel viaggio di andata, sua famiglia - una maggiore integra- nere umani, anche nelle situazioni più quel giorno, da Rabat ad Ain Al Aou- zione nella comunità e una maggiore dure: “È meglio accendere una can- da, pioveva a dirotto mentre al ritor- consapevolezza dei loro diritti. Ora dela che maledire l’oscurità”, diceva no dalla visita è spuntato in cielo uno Ayman passa più tempo fuori casa, Eleanor Roosvelt, first lady e militante splendido arcobaleno. incontra i suoi coetanei e, soprattutto, dei diritti umani, negli anni ‘40. Ed è Mauro Borin

MAROCCO è più serena. quello che dovremo ricordarci tutti Responsabile Ufficio Progetti OVCI I primi passi per restituire il sorriso Daniel è un piccolo affetto da labiopalatoschisi - patologia comunemente nota come “labbro leporino” - arrivato al centro riabilitativo di Usratuna gravemente denutrito. Ripercorrono la sua storia, alternandosi nel racconto, la fisioterapista Cristina Paro e l’infermiere Antonio Bolzon.

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Il piccolo Daniel ha superato il grave stato di malnutrizione grazie all’aiuto dell’infermiere e volontario OVCI Antonio Bolzon.

i chiama Daniel, ha 4 mesi e mezzo emotivamente. ospedale ugandese al quale indirizzia- Sma per noi è “il ragnetto”. Certo! Daniel quando è arrivato era tal- mo bambini come lui per l’intervento. È una di quelle storie che arrivano a mente messo male che non potevo non Ma Daniel era ancora troppo piccolo Usratuna e ci coinvolge tutti, di cui coinvolgere tutti! A dire il vero la pri- per l’intervento, abbiamo spiegato alla tutti sappiamo, anche i volontari che si ma volta che l’ho visto non era messo mamma che dovevamo aspettare qual- occupano di altri progetti. male, era un bambino di cinque giorni che mese e le abbiamo detto che se nel Si, perché “lei” non riesce a stare zit- con una labiopalatoschisi, arrivato da frattempo avesse avuto qualche pro- ta deve dirlo a tutti, deve esternare se noi direttamente dall’ospedale di Juba. blema, poteva tornare da noi. Sappia-

qualcosa la preoccupa o la coinvolge Il nostro centro ha un accordo con un mo, infatti, che per questi bambini può SUD SUDAN 54 SUD SUDAN all’orecchio per evitare che fuoriesca e all’orecchio per evitare che fuoriesca e bene il sondino sulla guancia e in lato piccole ditaditoglierselo. Fisso ben Daniel piange un po’ e cerca con le sue schisi. Controllochesianello stomaco. sinistra èapertaacausadella palato- lo infilodallanaricedestra perchéla coltà. Usolamisurapiùpiccolacheho, cile. Pensavoditrovaremaggiordiffi- Mettergli ilsondinononèstatodiffi- noi volevamoaiutareilsuobambino. avuto questasensazione, ha capitoche nizio, sièfidatadinoi…iohoproprio mamma. Lei, che era così confusa all’i- no. Abbiamodatoillatteinpolverealla quando Antonioglihamessoilsondi- bambini cosìpiccoli.Erail18ottobre mandato acasa,nonhaillatteperi l’ospedale pediatricodiJubalohari- con gravemalnutrizione!”.Giàfatto, Juba dovesifannocaricodeibambini loro? Cisaràunospedaleopostoa “perché senedevonooccupareproprio si puòcomperare?” Starete pensando: te edovecomelo sarà bisognodellat- to”, ledico,“peròci possa esserenutri- gastrico inmodo che un sondinonaso- cercare dimettergli solo inparte.“Potrei ci chehoadoperato dei sondinipediatri- scorso hoacquistato spiraglio c’è:l’anno così precarie?”.Uno bino incondizioni fare per questo bam- ansia. “Cosaposso mente e mi mette in coinvolge natural- bino messomale,mi cena, diquestobam- sera divenerdìa Lei meneparlauna kg, nepesava1,8! alla nascitapesava3 ro grave:Daniel,che situazione eradavve- dopo unmeseela La mammaètornata re adeguatamente. possono noncresce- alimentarsi benee essere unproblema a toglierselo! Non ci avrei mai creduto. a toglierselo!Non ciavreimaicreduto. esserino minuscolo comeDanielriesca dino. Èincredibilelavelocità concuiun l’importanza difareattenzione alson- scherzoso eservivaafarlecapire bene il mododirettoebruscodiAntonio era per pochiistanti.Hacapito subito che da Antonio è stata di sconcerto solo si toglieilsondino,picchiote!”detto L’espressione dellamammaaquel“Se glie “picchieròlei”. ce conl’avvertimentocheseloto- dico alla assistente sociale che tradu- poche parole perché capisca bene. Lo concentrare leraccomandazioniin Ma, allostessotempo,ènecessario bino stare molte ore senza mangiare. fare deichilometriapiedieperilbam- Significherebbe, perlei,tornaredanoi, bino nonsidevetogliereilsondino. la mamma capisca bene che il bam- tini diricambio.Esi,èimportanteche se lotolga.Doallamammadeicerot- che ilbambinopernaturalereazione dirle che è una brava mamma. dirle cheèunabravamamma. far sentireorgogliosalamamma eper tour” datuttiiragazzi.Un modoper Daniel eracresciuto.L’hoportato “in vata puntuale. È stato bello vedere che bello vederecomelamammasiaarri- chiusura diunmesedelcentro.Èstato La settimanascorsaètornatodopola ma èpiùserenaquandoluistabene. rivisto, stavameglioeanchelamam- antibiotico edellevitamine.Ieril’ho una bruttabronchite.Glihodatoun na scorsaèarrivato,avevalafebbree blemi certononsonofiniti,lasettima- me: eraurgentefarsenecarico.Ipro- ne avevabisognoeluistavapeggiodi farlo perchéc’eraquestoesserinoche cente estavopropriomale,madovevo nyo conlafebbrea39sottoilsoleco- il latte al mercatolocale di KonyoKo- La primavoltasonoandatoacercare Le fatichefattenesonovalselapena. Cristina Paro e AntonioBolzon bino e non da “ragnetto”. bino e non da “ragnetto”. ha unaspettodabam- sendo ancorasottopeso, ora ècambiato.Pures- grinzita dellaprimavolta bambino dallapellerag- è rimastadasola.Quel ma poi lei è arrivata ed spedale. Eranoinsieme nendo aUsratunadall’o- giorno incuistavanove- bino l’haabbandonatail e sola. Il papàdel bam- che eradavveroconfusa trito. Poiabbiamocapito con il piccolo così malnu- data quandoèarrivata anni, noil’abbiamosgri- chino. Lamammaha23 che cresca ancora un po- o sedobbiamoaspettare se èpossibilel’intervento dici inUgandaecapire quello discrivereaime- Il prossimopassosarà bastanza forteperfarlo. da solo,èdiventatoab- e riesce a succhiare bene pesa 3chili e 50 grammi so nonservepiù.Daniel diverse voltemaades- Lui è riuscito a toglierselo Volontari OVCIa Juba A Karthoum ausili “fatti in casa” e soluzioni originali Alla mancanza di fondi rispondiamo con la creatività

Un gruppo di mamme presso il Centro di riabilitazione La Nostra Famiglia a Khartoum.

er le famiglie dei bambini con disa- durante il giorno? Come trascorre la di casa, imbottendola di gommapiuma 55 Pbilità che accedono al Centro di Ria- notte? Come fa la mamma a dargli da e fissando il suo bambino con fasce di bilitazione di “OVCI la Nostra Famiglia” mangiare e a lavarlo? Come trascorre stoffa. di Khartoum ci sono situazioni, nei più il tempo questo bimbo che, si capisce Il denaro per comperare giocattoli non svariati campi della vita quotidiana, dagli occhi, avrebbe voglia di giocare è contemplato nello scarso budget di che sembrano immodificabili, eppure… e di fare qualcosa con le sue manine questa famiglia, per questo il fratello Mohammed (nome di fantasia, ndr) è impacciate? Ogni domanda scopre un più grande di Mohammed gli ha co- un bambino di 4 anni, occhi scuri, vi- problema per cui è necessario trovare struito una macchinina con il cartone vaci e attenti. Presenta una disabilità una soluzione. Peccato che a Khar- del latte e una specie di sonaglio con motoria davvero complessa, è difficile toum non esistano gli ausili adatti, che una bottiglietta in plastica riempita persino tenerlo in braccio, eppure la in Italia sono facilmente reperibili, ma di sassolini. Questa famiglia si è atti- mamma ha trovato il modo di allac- anche se ci fossero sarebbero inacces- vata in modo non comune, trovando ciarlo a sé con gli ampi drappi di stoffa sibili per il costo elevatissimo. È allora soluzioni proprie ed originali, ma ha che in Sudan, come in altri Paesi, sono che si scatena la fantasia e si trasforma avuto bisogno che qualcuno facesse usati ora come abito, ora come copri- in creatività. È il sogno di trovare un loro intravvedere le possibilità del loro capo, ora come telo multiuso. modo per tenere seduto Mohammed (e bambino. Altre situazioni necessita- La famiglia di Mohammed è povera e a centinaia di altri bambini) che ha por- no di stimoli molto maggiori e di un volte è necessario aiutarla per pagare tato i terapisti in servizio a Usratuna accompagnamento più prolungato, il trasporto, eppure la mamma arriva a realizzare delle seggiole artigiana- perché siano messe in atto le strategie sempre al Centro, trovando passaggi li in legno, ad addestrare i falegnami che permettono di affrontare le mil- nei mezzi più disparati oppure affron- locali alla loro costruzione, ad attivare le difficoltà che incontra un bambino tando il trasporto pubblico, affollatissi- per loro vari momenti di formazione in con disabilità che vive in un Paese in mo. La presa in carico riabilitativa deve modo da rendere questo ausilio sempre via di sviluppo. Eppure… la famiglia di trovare, innanzitutto, soluzioni per la più confortevole e adatto alle necessità Mohammed fa sperare che un cambia- gestione del piccolo nella vita di tutti i di ciascuno. La sedia per Mohammed è mento sia possibile. giorni e allora incominciano le doman- in costruzione. Anche il papà, capite le Silvana Betto Fisioterapista esperto de del terapista: quali posizioni tiene indicazioni, ha adattato una seggiolina SUDAN Riabilitazione in acqua... In Ecuador con poche risorse si riesce ad aiutare chi ha bisogno e i materiali più disparati diventano strumenti utili per la terapia.

a quasi un anno collaboro con DOVCI in Ecuador come responsabile tecnica del programma di Riabilitazio- ne su Base Comunitaria (RBC). Ho visto le promotrici dalla RBC che visitano le persone con disabilità pe- riodicamente, svolgere il loro compito con dedizione e passione, spesso impe- gnate oltre il normale orario di lavoro. Ho visto promotrici comprare e cu- cinare per chi non ha da mangiare, pagare il trasporto in ospedale, soste- nere le persone negli ultimi momenti della loro vita perché nessun familiare era presente, donare il proprio tempo per stare con chi aveva bisogno: tutto questo senza aspettarsi niente in cam- bio e senza che venisse loro chiesto. In questi mesi ho potuto con74statare che si tratta di un lavoro che richie- de una vera passione, altrimenti viene 56 svolto male, i beneficiari lo percepisco- no e il volontario non resiste molto…. Nelle visite domiciliari i materiali più disparati diventano strumenti utili per la terapia: fogli di carta riciclati e can- dele usati per rafforzare il linguaggio, porta uova e colori si trasformano in ceste di fiori mentre i tappi di botti- glia diventano tende. Usiamo i sassi per costruire gli abachi, e le ringhiere del- le case per la terapia fisica, le gomme delle biciclette - se ben incrociate - di- ventano caschi per proteggere il capo nelle cadute causate dall’epilessia, il mare e i fiumi diventano una “piscina perfetta” per la terapia acquatica. C’è ancora molta strada da fare ma, se In Italia, dove senza spendere sembra questo per migliorare la crisi di valori ben formati, promotori e utenti pos- non si possa fare nulla, in cui tutto che ci sta travolgendo, valorizzando sono creare insieme cose bellissime. é computerizzato e una buona par- la persona e passando del tempo di Basta la volontà di trascorrere il tem- te della societá ha perso il valore del qualità con chi ci sta vicino, parlando po insieme, ingegnarsi a utilizzare il tempo da passare in famiglia e con assieme e, magari contemporanea- materiale che si trova nell’ambiente in gli altri, sembra quasi impossibile che mente, trasformando un porta uova cui le persone vivono: per imparare a con poche risorse si possa fare tanto. in un cestino di fiori. contare, se vivo in città, uso i sassolini, Abbiamo bisogno di investire nelle se vivo davanti al mare sono perfette le relazioni umane che sono quelle che Federica Degrandis conchiglie delle vongole che la mam- possono cambiare le situazioni e ge- Volontaria OVCI in Ecuador

ECUADOR ma ha raccolto la mattina! nerare fiducia. Abbiamo bisogno di da 70 anni ci prendiamo cura dei bambini e delle loro famiglie

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CEDUS-bp Ci trovate sempre in internet !Questo trimestrale è disponibile in internet, nel sito web dell'Associa- zione La Nostra Famiglia. !www.lanostrafamiglia.it (Associa- zione La Nostra Famiglia, Amici e at- tività connesse) ! www.emedea.it (Istituto Scientifico “Eugenio Medea”) ! www.ispac.it (Istituto Secolare Pic- cole Apostole della Carità)

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