Capitolo 1 - 1 Quadro Generale Di Riferimento
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Piano di Bacino dell’Ambito n° 4 “Argentina PREMESSA Il presente piano è stato redatto quale piano stralcio sul rischio idrogeologico in adempimento dell’art.1, comma 1, del Decreto Legge 11 giugno 1998, n° 180, convertito con modificazioni, nella Legge 3 agosto 1998, n° 267, ai sensi del comma 6 ter dell’art.17 della legge 18 maggio 1983, n°183 e successive modificazioni ed integrazioni. Il piano è quindi un primo stralcio che risponde nei contenuti a quanto richiesto nel citato D.L.180/1998 e nel relativo “Atto di indirizzo e coordinamento per l’individuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui all’art 1 commi 1 e 2, del Decreto Legge 11 giugno 1998, n°180, pubblicato nella G.U. del 5 gennaio 1999. Il percorso di adozione è quello attualmente previsto per i piani di bacino dalla normativa vigente, con particolare riferimento alla Legge Regionale 21 giugno 1999, n.18. Il Piano di Bacino in oggetto è stato finanziato dalla Regione Liguria con Delibera della Giunta Regionale n° 1563 del 17 dicembre 1999. Il bando di gara per l’affidamento dell’incarico per la redazione del Piano di Bacino Stralcio è stato emanato dalla provincia di Imperia in data 20 marzo 2000. La Giunta Provinciale, con provvedimento n° 243 del 18 maggio 2000, sulla base dei curriculum presentati, ha scelto il gruppo di professionisti avente come referente l'Ing. Franco TODARO per la redazione del Piano di Bacino Stralcio, incarico integrato con deliberazione di Giunta Provinciale n° 37 del 24 gennaio 2001 per all’aggiornamento dei dati idraulici e geologici a seguito degli eventi alluvionali del mese di novembre e dicembre 2000. Il controllo degli elaborati tecnici è stato curato dall’Ufficio Piani di Bacino della Provincia di Imperia. Il gruppo di lavoro che ha curato la stesura del Piano si compone dei seguenti professionisti: Capogruppo: Ing. Franco TODARO Agronomo: Agr. Renato VERRUGGIO Architetto: Arch. Aldo AMORETTI e Arch Angelica CORRADI Geologo: Geol. Marco MARTOLINI Ingegnere idraulico: Ing. Franco TODARO e Ing. Fulvio BIANCHI Hanno altresì collaborato nella stesura del Piano i seguenti professionisti: Ing. Ivano AMORETTI, Dott. Anna BELLUCCI, Arch. Marco CALVI, Dott. Giorgio CLOT, Ing. Fulvio FUSINI, Arch. Giovanni MARSIGLIA, Ing. Gianluigi PANCOTTI, Dott. Elena PASIO GIORGI, Geom. Cristian ALBERTI, Geom. Linda BOTTINO, Geom. Massimiliano COPPOLA, Geom. Giovanni DE ANDREIS, Geom. Alessio DUVANT, Sig.ra Roberta MOLINARO, Geom. Marco 1 Piano di Bacino dell’Ambito n° 4 “Argentina NOLLI, Geom. Paolo CARNESECCA, Geom. Gianni PIGNATA, Geom. Dimitri SECONDO, Geom. Andrea SERVIDIO. A seguito dell’approvazione della DGR n. 357 del 04.04.2008 relativa alle linee guida e indirizzi tecnici per la verifica ed eventuale aggiornamento delle portate al colmo massime annuali e relativi idrogrammi di piena, e in conformità ai criteri in essi contenuti, è stato recepito lo studio effettuato dal Politecnico di Milano a cura del Prof. Renzo Rosso “Valutazioni delle portate e dei volumi idrici di piena del Torrente Argentina” (2007), per procedere ad un aggiornamento delle portate di piena da includere tra le norme di attuazione del presente Piano di Bacino. Sono stati pertanto elaborati nuovi studi idraulici di dettaglio, propedeutici ad una adozione della suddetta variante sostanziale 2 Piano di Bacino dell’Ambito n° 4 “Argentina CAPITOLO 1 - 1 QUADRO GENERALE DI RIFERIMENTO 1.1 Quadro istituzionale, normativo e amministrativo di riferimento 1.1.1 Riferimenti normativi - Scopo ed inquadramento del piano Il quadro di riferimento generale per la formazione del Piano di bacino è rappresentato dalle norme contenute nella legge quadro 18 maggio 1989, n° 183. Di particolare rilievo, nel caso in questione, è inoltre la legge 4 dicembre 1993, n° 493, che all’art.12, con il comma 6 ter, integra l’art. 17 della legge 18 maggio 1989, n° 183 e permette la possibilità di redigere ed approvare i piani di bacino anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali. A livello locale il riferimento è la legge regionale 28 gennaio 1993, n° 9, che recepisce la legge 18 maggio 1989, n° 183, localizzandone i contenuti ed istituendo l’Autorità di Bacino Regionale. Le procedure di approvazione dei piani di bacino sono state in parte modificate dalla legge regionale 21 giugno 1999, n° 18. Un ulteriore impulso alla pianificazione di bacino è stato fornito dal decreto legge 11 giugno 1998 n° 180, convertito, con modificazioni, nella legge 3 agosto 1998 n° 267 “Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed in favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania”, in seguito modificato dal decreto legge 13 maggio 1999, n° 132, convertito, con modifiche, dalla legge 13 luglio 1999, n° 262. Il decreto 180, al comma 1 dell’articolo 1, dispone che entro il termine del 30 giugno 2001, le Autorità di bacino di rilievo nazionale ed interregionale e le Regioni, per i restanti bacini, adottino, in caso di assenza, piani stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico redatti ai sensi del comma 6 ter dell’art.17 della 18 maggio 1989, n° 183 e successive modificazioni che contengano in particolare l’individuazione e la perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico e le relative misure di salvaguardia. I criteri relativi agli adempimenti di cui al comma 1 dell’art. 1 del succitato decreto legge 180/1998, sono indicati, come previsto dal comma 2 dell’art.2, nell’ “Atto di indirizzo e coordinamento per l’individuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui all’art. 1, commi 1 e 2””, pubblicato sulla G.U. del 5 gennaio 1999, che, nel ribadire la necessità che le Autorità di Bacino compiano ogni sforzo per accelerare i tempi per l’adozione dei piani stralcio, stabilisce come termine ultimo per l’adozione dei piani stralcio per il rischio idrogeologico il 30 giugno 2001: Il termine per l’approvazione dei piani stralcio per il rischio idrogeologico è invece fissato per il 30 giugno 2002. L’”Atto di indirizzo” chiarisce anche che le attività relative all’individuazione e alla perimetrazione delle aree a rischio di inondazione e a rischio di frana dovranno essere articolate nelle seguenti 3 fasi: 1) individuazione aree soggette a rischio idrogeologico, 3 Piano di Bacino dell’Ambito n° 4 “Argentina 2) perimetrazione, valutazione dei livelli di rischio e definizione misure di salvaguardia, 3) programmazione della mitigazione del rischio. Il decreto legge 180/1998, ha quindi dichiaratamente accelerato gli adempimenti di cui alla legge 183/1989, soprattutto a riguardo dell’individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico (inteso come inondazione e frana). In adempimento al comma 1, art. 1, del suddetto decreto legge 180/1998, l’Autorità di Bacino di rilievo regionale intende adottare, entro la scadenza del 2001, piani di bacino stralcio (ai sensi dell’art. 17, comma 6 ter, della legge183) sul rischio idrogeologico, imperniati sulle due tematiche relative al rischio idraulico e rischio geomorfologico, vale a dire in termini più semplici al rischio di inondazioni e allagamenti e al rischio di frana. Si ribadisce che trattasi di uno stralcio funzionale e pertanto non esaurisce le tematiche previste dal piano di bacino completo. Peraltro trattasi anche di uno stralcio più limitato rispetto allo stralcio per la difesa idrogeologica così come previsto dall’Autorità di bacino di rilievo regionale della Liguria a seguito della legge regionale. 9/1993. Il piano che viene elaborato, rappresenta quindi una parte sia del piano stralcio per la difesa idrogeologica previsto dalle leggi regionali sia del piano di bacino completo previsto dalle leggi nazionali. Le procedure di approvazione sono quelle ordinarie previste dalla legge regionale 21 giugno 1999, n° 18. I criteri seguiti per l’elaborazione del piano di bacino stralcio sul rischio idrogeologico del torrente Argentina sono quelli già adottati dall’Autorità di bacino regionale per la redazione dei piani stralcio per la difesa idrogeologica così come definiti nel documento “Criteri per l’elaborazione dei piani di bacino” approvati dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino di rilevo regionale nella seduta del 20 dicembre 1994. Tali criteri sono stati integrati da una serie di raccomandazioni e documenti relative a specifiche problematiche. Nell’ambito del presente piano stralcio per il rischio idrogeologico, oltre ai citati criteri generali e a quelli relativi all’”Atto di indirizzo e coordinamento per l’individuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui all’art. 1, commi 1 e 2, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180/98”, sono stati seguiti i criteri contenuti nelle seguenti raccomandazioni o note tecniche: Raccomandazione n° 1/1995 - “Metodologie per la mappatura delle aree soggette a rischio di inondazione” Raccomandazione n° 3 bis/1999 - “Legende per: Carta Geolitologica – Carta dell’orientamento dei versanti – Carta dell’acclività dei versanti – Carta Idrogeologica – Carta Geomorfologia” 4 Piano di Bacino dell’Ambito n° 4 “Argentina Raccomandazione n° 4/1996 - “Legende per: Carta della vegetazione reale – Carta di copertura e di uso del suolo – Carta di dettaglio dei movimenti franosi – Scheda per il censimento dei movimenti franosi. Valutazione della pericolosità e del rischio idrogeologico. Carte Derivate” Raccomandazione n° 5/1997 - “Carta dell’Unità Suolo Paesaggio” Raccomandazione n° 6/1999 - “Schema di normativa tipo di un piano di bacino stralcio per l’assetto idrogeologico” Raccomandazione n° 7/1999 - “Definizione delle fasce di inondabilità e di riassetto