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UMBERTO ALLEMANDI & C. VEDERE IN N. 2, OTTOBRE-DICEMBRE 2014 IL GIORNALE DELL’arTE EMILIA-ROMAGNA 2014 on Camillo» RE D B OTTO RTE» N. 346 RTE» A ORNALE DELL’ I Fernandel e Gino Cervi durante le riprese della serie « SUPPLEMENTO A «IL G www.visitbrescello.it TUTTA L’arte da vedere DA OTTOBRE A DICEMBRE Davide Gasparotto, direttore della Galleria Estense di Modena, è stato nominato nuovo senior curator of painting al J. Paul Getty di Los Angeles Ma Sblocca Arte non sblocca l’Emilia-Romagna L’Estense di Modena è l’unico museo della regione che diventerà autonomo: per il direttore Davide Gasparotto i musei di Parma e Ravenna saranno in balìa di farraginose catene di comando e di una soffocante burocrazia Bologna si è celebrato lo scorso settembre il libro d’arte rispetto a buoni suggerimenti della commissione di saggi l’efficienza dei loro servizi? C’è da augurarsi che non finiscano (Artelibro), con l’eccezionale presenza della Bibbia istituita dal precedente ministro Massimo Bray. In Emilia- ingessati da una farraginosa catena di comando e da A di Borso d’Este, capolavoro della miniatura italiana del Romagna l’unico museo incluso fra i «magnifici 20» è la soffocanti meccanismi burocratici, due malattie croniche Rinascimento che rarissimamente ha varcato le mura della Galleria Estense di Modena, che certo è una collezione nel Mibact che le ultime riforme hanno accentuato anziché Biblioteca Estense dov’è conservata. Modena ha realizzato nello storica di grande rilievo, ma che prima della sua chiusura a curare. È mancato poi il coraggio di rendere per davvero stesso periodo il Festivalfilosofia, con un denso calendario causa del terremoto del 2012 aveva meno di 20mila visitatori autonomi i 20 siti indicati come tali: dal testo che si è potuto di eventi tra cui varie esposizioni d’arte, e Forlì si prepara l’anno. Se questa rimarrà l’architettura dei musei emiliani, leggere alla fine di luglio si ricava infatti che il direttore di per l’inizio dell’anno a incantare il pubblico con un’ampia alla Galleria Estense dovrà per forza di cose essere accorpato questi musei autonomi dovrebbe chiedere l’autorizzazione retrospettiva di Giovanni Boldini, il più sofisticato interprete anche il Palazzo Ducale di Sassuolo, sua naturale appendice al soprintendente per far restaurare un’opera del suo museo, della Belle Epoque. Contemporaneamente, il mondo delle anche solo per il fatto che ne ospita un gran numero di opere in oppure per decidere se prestarla a un’esposizione. Ma se il Soprintendenze e dei Musei statali si appresta a vivere deposito (e che nel 2013 ha avuto 12mila visitatori). Ci si augura direttore sarà, come dovrebbe essere, uno storico dell’arte, con trepidazione un rivolgimento epocale che dovrebbe che questa «autonomia» possa rappresentare per l’Estense una possibilmente anche con dei restauratori nel suo staff, perché cambiare radicalmente la governance dei beni culturali. preziosa occasione di rilancio che l’amministrazione locale non potrà decidere lui se fare un restauro o prestare un Nel Consiglio dei Ministri del 29 agosto scorso infatti, insieme sappia cogliere. Un occhio di riguardo si sarebbe però forse dipinto a una mostra? Un altro punto delicatissimo riguarda alle tante misure del cosiddetto «Sblocca Italia», è passata dovuto avere anche per Parma, dove il polo di Palazzo della le risorse umane. Come si sente ripetere spesso, l’età media anche la riforma del Mibact promossa dal ministro Dario Pilotta, con Biblioteca Palatina, Museo Bodoniano, Museo dei funzionari del Mibact è di circa 55 anni. Un personale Franceschini, che già numerosi dibattiti ha suscitato dopo Archeologico, Galleria Nazionale e Teatro Farnese, cui si «vecchio», spesso demotivato, che sente prossimo il traguardo la pubblicazione di un testo preliminare a fine luglio. Dettata potrebbero aggiungere la poco lontana Camera di San Paolo della pensione e in molti casi ha smesso di guardare con da una spending review che impone la riduzione delle figure (con gli affreschi del Correggio) e il Castello di Torrechiara, ottimismo al futuro. Ora questo personale ormai ridotto dirigenziali, la riforma è qualche cosa di molto più ambizioso e avrebbe senz’altro potuto ambire al ruolo di struttura all’osso, e mi riferisco soprattutto agli archeologi e agli storici complesso. Queste le novità più importanti: l’accorpamento autonoma. Questi istituti hanno infatti totalizzato nel 2013 il dell’arte, dovrebbe essere «smistato» fra Soprintendenze delle Soprintendenze per i beni storici e artistici con rispettabile numero di 210mila visitatori e le istituzioni culturali (cui rimangono i compiti di tutela), Poli museali regionali e i le Soprintendenze per i beni architettonici, in nome di ospitate in Pilotta hanno ultimamente lavorato in sinergia famosi 20 Musei autonomi. Se non si attueranno consistenti quella che è stata definita una visione «olistica» della tutela per rafforzare un «brand» comune. Neppure Ravenna, il sito immissioni in ruolo attraverso nuovi concorsi (e non con i (ma perché allora non unificare tutte le strutture di tutela, monumentale più visitato della Regione, con 316mila biglietti perversi meccanismi dei «comandi» da altre amministrazioni comprendendo anche le Soprintendenze archeologiche?); la staccati nei suoi vari siti nel 2013, è stata ritenuta meritevole o delle «riqualificazioni» interne) queste strutture saranno drastica cura dimagrante imposta alle Direzioni regionali di una gestione autonoma. Chi dirigerà dunque siti culturali sostanzialmente delle strutture fantasma, che garantiranno (ridotte a «Segretariati» con meri compiti amministrativi); dell’importanza della Pinacoteca Nazionale di Bologna, del ancor meno efficienza e «produttività» rispetto alle attuali la creazione di Poli museali regionali e il conferimento di Museo archeologico e della Pinacoteca Nazionale di Ferrara, Soprintendenze. La riforma Franceschini potrà dunque avere autonomia amministrativa e contabile a venti strutture della Galleria Nazionale di Parma, dei musei e monumenti di effetti benefici sul funzionamento della nostra macchina museali o siti archeologici della Penisola, che sarà possibile Ravenna? Verosimilmente saranno presidiati da funzionari dei beni culturali solo se prevederà cospicui investimenti sul affidare anche a dirigenti esterni all’amministrazione. sottopagati che dipenderanno dal direttore del Polo museale capitale più importante, quello umano, favorendo l’ingresso Nessun dimagrimento, anzi una sostanziale crescita, per regionale che muoverà le fila da un ufficio centrale a Bologna. stabile di energie fresche, motivate e preparate. Non mi pare le pletoriche Direzioni centrali romane, in controtendenza Siamo sicuri che così miglioreranno la loro offerta culturale e che ciò s’intraveda all’orizzonte. q Davide Gasparotto Sommario BOLOGNA GRIZZANA MORANDI FERRARA MODENA TRAVERSETOLO Le mostre dei musei civici di arte antica 4 Celebrazioni per i 50 anni dalla La collezione di Palazzo Massari Le fiere di Modena 8 Marino e Manzù nella Fondazione Le mostre della Fondazione scomparsa di Giorgio Morandi 6 nel Castello Estense 7 La necropoli di Casinalbo Magnani Rocca 14 Carisbo, Genus Bononiae 4 IMOLA FORLÌ nel Palazzo dei Musei 8 PIACENZA Beneficenza al MAMbo 5 Arte figurativa della Fondazione Bertozzi&Casoni 7 Il ritratto del Guercino La Galleria Ricci Oddi Galleria d’Arte Maggiore 5 CrImola 6 LONGIANO nella Galleria Cantore 8 e Palazzo Farnese 14 La fondazione Tito Balestra 7 I ritratti estensi nei Musei civici 8 RAVENNA Michelangelo e Jamie Reid La domus di piazza Anita Garibaldi 15 nella Galleria civica 9 Le mostre del Mar 15 I castelli di Modena 9 BRISIGHELLA Mimmo Jodice e Kenro Izu le sculture di Mirta Carroli 16 nel Foro Boario 9 La pieve del Thò 16 Giovanni Battista Piranesi da FAENZA Artbroking 10 Le mostre del Mic 16 CAMPOGALLIANO REGGIO EMILIA Il museo della bilancia 10 Ludovico Ariosto a Palazzo Magnani 17 CARPI Cossio da Bonioni Arte 17 Palazzo dei Pio 11 Vasco Ascolini da Lagrotteria nella vv8artecontemporanea 17 Dark Room Gallery 11 La galleria Zamboni 18 FIORANO Le mostre della collezione Maramotti 18 Il fortilizio di Spezzano 11 BRESCELLO PARMA Il museo di Peppone e don Camillo 18 La collezione Renato Bruson RIMINI della Fondazione CrImola 12 L’itinerario liberty 19 Mercanteinfiera 13 Castel Sismondo 19 Il museo Vernizzi 13 SAN MARINO Stanislao Farri nel Palazzo La galleria d’arte moderna del Governatore 13 e contemporanea 20 La collezione del Csac 13 Palazzo Sumus 20 VEDERE IN EMILIA-ROMAGNA Società editrice Umberto Allemandi & C., via Mancini 8, 10131 Torino, tel. 011.8199111 fax 011.8193090 IL GIORNALE DELL’arTE «vedere in emilia-romagna» è una testata edita da il giornale dell’arte nell’ambito della linea di periodici «Vedere a...» Il Giornale non risponde dell’autenticità delle attribuzioni delle opere riprodotte, in particolare del contenuto delle Umberto Allemandi, direttore responsabile Claudia Carello, art director Stefano Luppi (S.L.), è curatore ospite di que- Pubblicità in Emilia-Romagna: Valeria Riselli e Francesca Scoto inserzioni pubblicitArie. Le opinioni espresse negli articoli firmati e le dichiarazioni riferite dal giornale impegnano Franco Fanelli, vicedirettore Cinzia Fattori, pubblicità e product manager sta edizione realizzata con la collaborazione [email protected] [email protected] esclusivamente i rispettivi autori. si consiglia di verificare Barbara Antonetto, caporedattore (011.8199118 - [email protected]) di Sandro Parmiggiani (S.P.) e Jenny Dogliani Stampa: Roto3 Industria Grafica