EDUCAZIONE DEMOCRATICA Rivista Di Pedagogia Politica ISSN 2038-579X

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

EDUCAZIONE DEMOCRATICA Rivista Di Pedagogia Politica ISSN 2038-579X EDUCAZIONE DEMOCRATICA Rivista di pedagogia politica ISSN 2038-579X “La rivoluzione aperta, ereditando le altre rivolu- zioni per migliorarle e perfezionarle, ha nel suo pro- gramma il principio che bisogna far subito qualche cosa: un senso diverso del tempo, un non dar pace ai fatti, rompendo di colpo il continuare la vita come prima. Lo spirito rivoluzionario è vissuto con ritmo pressante, impaziente, non rassegnato, non riman- dante. Si tratta del lavoro, della giustizia, della cul- tura, dell’amore per tutti, e non si possono accetta- re ritardi, rinvii, inganni, pretesti.” Aldo Capitini Il pensiero di Aldo Capitini: percorsi di ricerca 8/ Giugno 2014 Edizioni del Rosone Educazione Democratica Rivista di pedagogia politica Periodicità semestrale. Anno IV, numero 8, giugno 2014. Direttore responsabile: Paolo Fasce. Direttore scientifico: Antonio Vigilante. Comitato scientifico: Dimitris Argiropoulos (Università di Bologna), Leona English (Università di Antigonish, Canada), Gabriella Falcicchio (Università di Bari), Alain Goussot (Università di Bologna), Celia Linhares (Università di Rio de Janeiro), Ful- vio Cesare Manara (Università di Bergamo), Daniel Mara (Università «Lucian Bla- ga», Sibiu, Romania), Peter Mayo (Università di Malta), Philippe Meirieu (Univer- sité Lumière Lyon 2), Stefano Raia (Università di Urbino), Claudia Secci (Università di Cagliari), Paolo Vittoria (Università di Rio de Janeiro). Redazione: Maria Cecilia Averame, Francesco Cappello, Simona Ferlini, Andrea Pa- squalini, Claudia Peirone. Edizioni del Rosone, via Zingarelli 10, 71121 Foggia. Per contatti: [email protected] Sito internet: http://www.educazionedemocratica.org Stampa: Arti Grafiche Favia - Modugno (Bari). Registrazione Tribunale di Foggia n. 4 / 2011 del 12 gennaio 2011. ISSN 2038-579X Abbonamento Ordinario 32,00 euro Sostenitore 50,00 euro Per sottoscrivere l’abbonamento utilizzare il c. c. post. n. 21664446 intestato a: Edi- zioni del Rosone, Foggia. Salvo diversa indicazione, i testi di Educazione Democratica sono rilasciati sotto la li- cenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.5 Italy. Per leg- gere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/ by-nc-nd/2.5/it/ Il lettore è libero di distribuire i testi di Educazione Democratica alle seguenti condi- zioni: che vengano sempre chiaramente attribuiti ai loro autori; che la distribuzione non avvenga a scopo di lucro; che i testi non vengano modificati. In copertina: Franco De Nicola, Piazza di paese, acquerello, 2012. Si ringrazie l’autore per aver concesso la riproduzione dell’opera. La citazione di Aldo Capitini è tratta daRivoluzione aperta, Parenti, Milano 1956, p. 51. EDUCAZIONE DEMOCRATICA Rivista di pedagogia politica 8 / 2014 Il pensiero di Aldo Capitini: percorsi di ricerca Edizioni del Rosone Indice 5 9 Editoriale 11 Dossier Il pensiero di Aldo Capitini: percorsi di ricerca a cura di Gabriella Falcicchio e Giuseppe Moscati 13 Presentazione Gabriella Falcicchio, Giuseppe Moscati 15 La via della Persuasione con Carlo Michelstaedter ed Aldo Capitini Daniele Taurino 35 Capitini e il tempo della compresenza, oggi Luigi Francesco Clemente 60 «La morte può finire». La morte nel pensiero filosofico e peda- gogico di Capitini Gabriella Falcicchio 85 Aldo Capitini, l’Educazione Nuova e la pedagogia del Novecento. Un confronto con Dewey e Montessori Claudia Secci 103 Aperture della resistenza e del liberalsocialismo nonviolenti di Aldo Capitini Giuseppe Moscati 114 Una luminosa progettualità metafisica nell’opera poetica di Aldo Capitini Leonardo Speranza 124 Esteriorità e liberazione. Aldo Capitini ed Enrique Dussel Antonio Vigilante 164 La compresenza antispecista capitiniana, via d’uscita dalle secche della «neoscolastica animalista» Francesco Pullia 169 Leggere, rileggere, scoprire: le riviste della biblioteca di Aldo Capitini Gabriele De Veris 173 Selezione di testi recenti di e su Aldo Capitini 187 Esperienze e studi 189 La democrazia come condivisione dell’esperienza. La lezione deweyana Vasco d’Agnese 198 Joseph Jacotot e la pedagogia del maestro ignorante Alain Goussot 215 Leman Cevat Tomšů. La formazione dell’architetto nella Turchia kemalista Alessia Bianco 232 Le retour de Lev Vygotski. Comment former les enseignants à lutter contre la logique du bouc émissaire? Alain Goussot 256 Abbasso la scuola. Effetti perversi di un’utopia democratica Raffaele Alberto Ventura 283 Stare a sèntere i ragazzi. Sul libro di Carla Melazzini, Insegnare al principe di Danimarca Salvatore Pirozzi 295 Note 297 Fili intrecci orizzonti. Esperienze educative nelle Scuole Secondarie di secondo grado Marta Beatrice Rota 308 Flussi migratori e lavoro stagionale. Il caso del Vulture Alto -Bradano (Basilicata) tra questione abitativa e affanni delle proposte di intervento Michele Romanelli, Gian Piero Turchi 317 Recensioni 319 S. Laffi,La congiura contro i giovani. Crisi degli adulti e riscatto delle nuove generazioni (Simone Lanza); G. Bormolini, I santi e gli animali. L’Eden ritrovato (G. Falcicchio); L. Boff, M. Hathaway, Il Tao della liberazione (A. Vigilante); M. Bellosta, G. Vacchelli, Eutopia (F. C. Manara). 331 Gli autori 338 Norme per i collaboratori Editoriale Paolo Fasce, Antonio Vigilante Avviando il percorso di Educazione Democratica abbiamo indicato, nel Manifesto, non solo i punti essenziali della nostra concezione dell’educa- zione e del suo rapporto con la politica, ma anche i nostri autori di riferi- mento: da Tolstoj a Illich, da Freire a Dolci, da Dewey ad Aldo Capitini. La nostra rivista è nata anche per approfondire il pensiero di questi autori, per ribadirne l’attualità, per riportarli al centro del dibattito pedagogico. Lo abbiamo fatto con i dossier dedicati a Paulo Freire (numero 3), a John Dewey (numero 5) e Danilo Dolci (numero 2), cui sono dedicati anche i due volumi fino ad ora usciti della Biblioteca di Educazione Democratica. Lo facciamo, in questo numero, con Aldo Capitini. L’occasione ci è offerta dalla seconda Giornata dei giovani studiosi capitiniani, che si è tenuta a Perugia il 9 aprile scorso, organizzata dall’Associazione Nazionale Amici di Aldo Capitini (ANAAC), e di cui nel dossier di questo numero pubblichia- mo gli Atti, a cura di Gabriella Falcicchio e Giuseppe Moscati. La citazione che abbiamo scelto per la copertina di questo numero racchiude i temi di fondo della riflessione e della prassi capitiniane: l’idea di una rivo- luzione aperta, nonviolenta, che nasce non soltanto dal rifiuto di un assetto sociale ingiusto, ma da una più profonda, e tragica, nonaccettazione delle ferite del reale; l’urgenza, dunque, di una rivolta contro il reale che precede e fonda la rivoluzione politico-sociale. Solo per questa via la prassi per Ca- pitini può essere realmente, profondamente rivoluzionaria. Per trasformare tutto occorre sentire che tutto è trasformabile, che l’essere stesso può aprirsi alla nostra esigenza di bene e liberarsi dal male, dalla malattia e dalla mor- te. E, intanto, trasformare i rapporti, farsi prossimi all’altro essere umano, all’altro animale, alla pianta perfino, cercando di instaurare la logica dell’a- more contro e sopra la logica della competizione, il mors tua vita mea che sembra caratterizzare tanto la vita naturale quanto quella sociale. In una bibliografia capitiniana del 2007 Alberto de Sanctis individuava ben sei generazioni di studiosi capitiniani. La sesta generazione (rappresentata da Federica Curzi, Andrea Tortoreto, Antonio Vigilante, Massimo Pomi) è caratterizzata per de Sanctis dall’approfondimento filosofico del tema della 10 compresenza, che è al centro del pensiero e della prassi di Capitini1. In que- sto dossier parla l’ultimissima generazione di studiosi capitiniani, il cui lavoro consiste, ci sembra, da un lato nell’approfondire e chiarire sempre meglio il senso della compresenza ed altri temi centrali del pensiero capiti- niano, come quello della morte o del corpo, e dall’altro nel mostrare i punti di contatto tra la ricerca di Capitini e quella di altri pensatori europei e non europei, evidenziando per questa via l’assoluta attualità del suo pensiero e delle sue proposte etico-politiche. Dedichiamo il dossier di questo numero alla memoria di Lanfranco Men- caroni, medico, amico e collaboratore di Aldo Capitini, che è andato nella compresenza lo scorso dicembre. La sezione Esperienze e Studi, che in questo numero è particolarmente nutrita, si apre con un intervento di Vasco d’Agnese sulla «lezione deweya- na» riguardo ai rapporti tra democrazia ed educazione e continua con un saggio di Alain Goussot su Joseph Jacotot, originalissimo pedagogista fran- cese dell’Ottocento teorico del maestro ignorante. Alessia Bianco, ricerca- trice italiana in Turchia, ricostruisce il percorso formativo di Leman Cevat Tomšů, una donna protagonista dell’architettura di quel paese, così vicino all’Europa eppure così poco conosciuto. Seguono ancora Goussot con un saggio su Lev Vygotskij e l’importanza del suo pensiero psicologico per una pedagogia dell’inclusione, Alberto Ventura, con una riflessione inevitabil- mente provocatoria sulla scuola a partire da Illich, ed il maestro di strada Salvatore Pirozzi, che propone una rilettura di Insegnare al principe di Danimarca di Carla Malazzini. La sezione Note ospita un resoconto a cura di Marta Beatrice Rota del convegno Fili Intrecci Orizzonti, tenutosi a Padova ad aprile, ed una ri- flessione di Michele Romanelli e Gian Piero Turchi sulle politiche legate ai flussi migratori ed al lavoro stagionale nella zona del Vulture
Recommended publications
  • Aldo Capitini on Opposition and Liberation
    Aldo Capitini on Opposition and Liberation Aldo Capitini on Opposition and Liberation: A Life in Nonviolence Edited by Piergiorgio Giacchè Translated by Jodi L. Sandford Aldo Capitini on Opposition and Liberation: A Life in Nonviolence Edited by Piergiorgio Giacchè Translated by Jodi L. Sandford This book first published 2020 Cambridge Scholars Publishing Lady Stephenson Library, Newcastle upon Tyne, NE6 2PA, UK British Library Cataloguing in Publication Data A catalogue record for this book is available from the British Library Copyright © 2020 by Piergiorgio Giacchè and Jodi L. Sandford All rights for this book reserved. No part of this book may be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted, in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise, without the prior permission of the copyright owner. ISBN (10): 1-5275-4846-5 ISBN (13): 978-1-5275-4846-6 This book is dedicated to all people who have furthered the concept of inclusion, peace, and nonviolence; opposing fascism, prevarication, and prejudice of any sort. TABLE OF CONTENTS Premise ...................................................................................................... ix Giuseppe Moscati Introductory Note to the Translation ......................................................... xi Jodi L. Sandford Translation Once Again with Capitini ........................................................................... 2 Goffredo Fofi Introduction ...............................................................................................
    [Show full text]
  • Genealogy of Nonviolence
    GENEALOGY OF NONVIOLENCE “Nonviolence is the greatest force humanity has been endowed with” Gandhi “History will have to record that the greatest tragedy of this period of social transition was not the strident clamour of the bad people, but the appalling silence of the good people” Martin Luther King “Peace won’t come from a violent approach to violence. Nonviolence is the only way out” Silo (Mario Rodriguez Cobos) WHAT IS ACTIVE NONVIOLENCE ? Violence in the present world is increasing and expanding in all fields, generating a climate of fear, uncertainty, asphyxia and dark times. We are not only speaking of the physical violence of war and criminality, but also of economic, racial, religious and psychological violence, domestic and family violence and inner violence. Sometimes we hear the word nonviolence but, also due to the superficial nature of information, we don’t always have a precise idea of what it is. Nonviolence is not pacifism, neither is it a simple methodology for demonstrating. Nonviolence is not the resigned attitude of those who through fear avoid confrontation. Nonviolence is a great life philosophy and methodology of action, that has always inspired profound moral and religious convictions and today is the only coherent response to the spiral of violence that surrounds us. Frequently nonviolence is identified with pacifism, but in reality the latter is not a method of action or a life style, but a constant denunciation against the arms race. Therefore, it is inferred that nonviolence and active nonviolence consist of a personal commitment, a style of life and a methodology for social change.
    [Show full text]
  • 1 the World of St. Francis of Assisi July 16-20, 2015 Siena School For
    The World of St. Francis of Assisi July 16-20, 2015 Siena School for the Liberal Arts Via Tommaso Pendola, 37 Siena, Italy Thursday, July 16 2:00 pm - 5:00 pm Registration Desk Open Siena School for the Liberal Arts Via Tommaso Pendola, 37 Please note: You may also pick up conference materials at the Opening Reception or Friday morning at the conference 5:00 pm – 7:00 pm Opening Reception Palazzo Ravizza Pian dei Mantellini, 34 Friday, July 17 8:00am – 12:00pm Registration Siena School for the Liberal Arts Via Tommaso Pendola, 37 9:00 am - 10:30 am Friday Morning Sessions Franciscan Charity (Room 1) 1. A Franciscan Contribution to Charitable Practice at the Florentine Misericordia William R. Levin, Centre College (Emeritus) 2. St. Francis and the Generous Heart Karen E. Gross, Lewis & Clark College 3. A Franciscan for the Fifteenth Century: San Bernardino and his Message of Peace Andrea W. Campbell, Randolph College The Basilica of Assisi: New Insights (Room 2) 1. Gleaming Faces, Glittering Words: The Franciscan Use of Gold in the Magdalen Chapel in San Francesco in Assisi Sarah S. Wilkins, Pratt Institute 2. Picturing Assisi: Affect, Architecture, and Ideology in the Legend of St. Francis Cycle Erica M. Longenbach, University of North Carolina at Chapel Hill 3. Seeing Stars: Islamic Decorative Motifs in the Basilica of St. Francis Michael D. Calabria, OFM, St. Bonaventure University 1 Franciscan Spirituality (Room 3) 1. Emotions and Imagination. The Regulations of Affects Anselm Rau, Goethe University Frankfurt 2. St. Francis in Southern Tuscany: History, Art, and Devotion in the Records of Francesco Anichini and Other Archival Documents Sandra Cardarelli: University of Aberdeen 3.
    [Show full text]
  • Aldo Capitini E La Prassi Nonviolenta Dell'impossibile
    Quaderni di Intercultura Anno XII/2020 ISSN 2035-858X DOI 10.3271/M98 ALDO CAPITINI E LA PRASSI NONVIOLENTA DELL’IMPOSSIBILE Stefano Salmeri* Le pratiche della nonviolenza, la cultura della pace, la promozione del dialogo e dell’incontro tra tutti gli esseri viventi sono strutture portanti del messaggio di Capitini. È un orizzonte che vuole includere nel tu-tutti l’intero mondo senza escludere nessun essere vivente e nessuna cosa. In questa concezione profetica e laicamente spirituale l’educazione è garanzia e strategia per una compiuta democrazia sorretta dal potere di tutti. L’uomo nuovo e l’educatore profeta diventano così gli ispiratori e i promotori di una società rinnovata che chiama dal futuro, non dimenticando però l’eredità del passato, affinché si possa effettivamente trasformare il presente e costruire un mondo fondato sulla giustizia, sulla nonviolenza, sulla verità, sulla pace, sulla democrazia e sulla solidarietà. Nonviolence, the culture of peace, the promotion of dialogue among all living beings are the mainstays of Capitini’s message. His vision is such that he wants to include the whole world in the you-and-all, without leaving out any living being or any thing. In this prophetic and laically spiritual conception, education is a guarantee and a strategy for full-blown democracy supported by everybody’s power. The homo novus and the prophetic educator thus become the inspirers and promoters of a renewed society, which beckons from the future but does not forget the legacy of the past. The aim is to truly transform the present and build a world founded on justice, nonviolence, truth, peace, democracy, and solidarity.
    [Show full text]
  • Francis of Assisi and the Wolf: Nonviolence As a Moral Value of Biophilia
    Visions for Sustainability 5: 28-31, 2016 ORIGINAL PAPER DOI: 10.13135/2384-8677/1504 Francis of Assisi and the Wolf: Nonviolence as a moral value of biophilia Giuseppe Barbiero1,2 1 Laboratory of Affective Ecology, Department of Human and Social Sciences, Università della Valle d’Aosta, Italy 2 IRIS – Interdisciplinary Research Institute on Sustainability, Italy ISSN 2384-8677 DOI: http://dx.doi.org/10.13135/2384-8677/1504 Article history: Submitted February 13, 2016. Accepted in revised form April 10, 2016 Published online: June 21, 2016 Citation: Barbiero G. (2016) Francis of Assisi and the Wolf: Nonviolence as a moral value of biophilia. Visions for Sustainability, 5: 28-31. Copyright:©2016 Barbiero. This is an open-access article distributed under the terms of the Creative Commons Attribution License, which permits unrestricted use, distribution, and reproduction in any medium, provided the original author and source are credited. Competing Interests: The author has declared that no competing interests exist. Corresponding Author: Giuseppe Barbiero, Italy. E.mail: [email protected] Perspective: Theoretical visions Fields: Human and natural sciences Issues: Universalism in history and ecology, social, economic and environmental justice 28 Visions for Sustainability 5: 28-31, 2016 According to Stephen Kellert (1996; 1997), and devoured animals, but you have dared to moral values provide one of the potential ways kill men made in God’s image. For this, you through which biophilia can be expressed. deserve to be hanged as the terrible thief and Without doubt, love for life (biophilia) goes murderer that you are”); here we can note the together well with the moral value of awareness that violence is destructivity, which is nonviolence.
    [Show full text]
  • Nonviolence and Religion: Creating a Post-Secular Narrative with Aldo Capitini
    Article Nonviolence and Religion: Creating a Post-Secular Narrative with Aldo Capitini Roberto Baldoli Department of Politics, University of Exeter, Exeter EX4 4RJ, UK; [email protected] Received: 11 February 2018; Accepted: 14 March 2018; Published: 20 March 2018 Abstract: This article argues that nonviolence is a valid framework for religions to build up a post- secular narrative. Drawing from the approach of Aldo Capitini, I claim that religions can choose nonviolence as a religious path to integrate the different narratives of secularism via the concepts and practices of liberation and openness. In particular, nonviolence adds self-rule to an immanent framework; it offers resilience to the society; and it adds “the heroism of peace” to the political sphere. The result is the construction via facti of an innovative post-secular narrative. Keywords: nonviolence; post-secular; religion; secularism; praxis; Catholicism 1. Introduction Religion has returned from exile (Hatzopoulos and Petito 2003). This return is not only made of “the missionary expansion; a fundamentalist radicalization; and the political instrumentalization of the potential for violence innate in many of the world religions” (Habermas 2008). Indeed, there is a slow but visible process of encounter, exchange, and dialogue between them and the rest of society. At stake there is the construction of a pacific post-secular society, in which religions coexist and play a role. There is, however, a heated debate on what the actual issues of secularism are and how to solve them (Rorty and Vattimo 2005; Žižek 2003; Habermas 2008; Taylor 2007; Dillon 2012; Hurd 2012; Mavelli and Petito 2012).
    [Show full text]
  • David Ward Department of Italian Studies Wellesley College Wellesley, MA 02481 USA
    David Ward Department of Italian Studies Wellesley College Wellesley, MA 02481 USA Office Phone: (781) 283 2617/Fax: (781) 283 2876 Email: [email protected] Education 1972-75, BA (Hons) in English and American Studies, awarded by the School of English and American Studies, University of East Anglia, Norwich, Great Britain 1984-88, MA and PhD in Italian Literature, awarded by the Department of Romance Studies, Cornell University, Ithaca, NY Work Experience 1980-84, Lector, Faculty of Letters and Philosophy, University of Bologna, Bologna, Italy 1988-89, Lecturer, Department of Romance Languages and Literatures, University of Michigan, Ann Arbor, MI 1989-95, Assistant Professor, Department of Italian, Wellesley College, Wellesley, MA 1995-2002, Associate Professor, Department of Italian, Wellesley College 2002-present, Professor of Italian, Department of Italian Studies, Wellesley College Courses Taught at Wellesley College All levels of Italian language The Construction of Italy The Function of Narrative Narrative Practices (Comparative Literature Seminar) Fascism and Resistance Autobiography (Writing Seminar) Europe in the Aftermath of World War II Italy’s Other Half: The South in History and Culture Italy in the 1960s Italian Cinema The Cities of Italy Italian Mysteries Other Courses Introduction to Italian Medieval and Renaissance Culture Twentieth Century Italian Intellectual Thought David Ward/CV Publications 1984 "Translating Registers: Proletarian Language in 1984," in Quaderni di Filologia Germanica della Facoltà di Lettere e
    [Show full text]
  • War, Resistance, and Memorialization in Tuscany, 1943-1945
    Georgia Southern University Digital Commons@Georgia Southern Electronic Theses and Dissertations Graduate Studies, Jack N. Averitt College of Spring 2011 Heroes or Terrorists? War, Resistance, and Memorialization in Tuscany, 1943-1945 Lynda Lamarre Follow this and additional works at: https://digitalcommons.georgiasouthern.edu/etd Recommended Citation Lamarre, Lynda, "Heroes or Terrorists? War, Resistance, and Memorialization in Tuscany, 1943-1945" (2011). Electronic Theses and Dissertations. 596. https://digitalcommons.georgiasouthern.edu/etd/596 This thesis (open access) is brought to you for free and open access by the Graduate Studies, Jack N. Averitt College of at Digital Commons@Georgia Southern. It has been accepted for inclusion in Electronic Theses and Dissertations by an authorized administrator of Digital Commons@Georgia Southern. For more information, please contact [email protected]. HEROES OR TERRORISTS? WAR, RESISTANCE, AND MEMORIALIZATION IN TUSCANY, 1943-1945 by LYNDA LAMARRE (Under the Direction of Charles S. Thomas) ABSTRACT This thesis will delve into the unfolding of the Italian Resistance, from an underground association to a militant organization, which aided and facilitated the Allied advance to northern Italy. Particular emphasis will be placed on the actions and consequences of the Resistance in rural Tuscany and their affect on the local population. It will examine the changing views of Italian society, from the immediate post-war era and the decades that followed, with a brief examination of the cinematographic influences on the social views. It will include the debate over who deserves a commemorative monument and the divided and changed memory regarding the Resistance. Finally, the author will examine the current debate over the most appropriate way to memorialize the complicated and tumultuous struggle to free Italy over sixty years ago.
    [Show full text]
  • Capitini, Aldo
    Capitini, Aldo Capitini (1899-1968), Italian philosopher and pedagogist, was born in Perugia to a working- class family and was admitted to the elite Scuola Normale at Pisa after preparing the Gymnasium final examination as a self-taught pupil. He had a job as the secretary of the Scuola Normale until he was fired in 1933 because of his refusal to adhere to the Fascist Party. Together with Guido Calogero he founded in the Thirties the Liberal-Socialist underground movement. After 1945 he became a lecturer of moral philosophy at Pisa and in 1956 a Professor of Pedagogy at Cagliari and from 1965 at Perugia. Unlike other Liberal-Socialists he did not join the Partito d’Azione, the left-democratic party founded in 1942 nor, after its dissolution in 1947, the Partito Socialista. He founded the Movimento nonviolento, and the journal Azione nonviolenta, and started in 1961 the yearly march for peace from Perugia to Assisi. He died in 1968. Capitini’s main targets were, first, Giovanni Gentile, the Hegelian official thinker of the Fascist regime, secondly, and in a milder way, Benedetto Croce, whose ‘religion of freedom’ was then the Credo of liberal anti-Fascists, and thirdly, Giuseppe Mazzini, the father of Italian republicanism, because of his ‘idolatry’ of the nation-state. His sources were first, Kant, secondly, Marx, and besides Antonio Labriola as well as the tradition of ethical socialism, thirdly Gandhi, some of whose writings had been published in Italian in the Thirties, ironically on Gentile’s initiative, and in addition to these a number of existentialist, spiritualist, or neo-Kantian thinkers such as the poet Giacomo Leopardi, Carlo Michaelstaedter, Martin Buber, Henry Bergson, and Piero Martinetti, Elements of a Religious Experience (1937) resulted from a collection of lectures delivered by Capitini to clandestine meetings of young anti-Fascists.
    [Show full text]
  • La Pedagogia Della Nonviolenza Di Aldo Capitini
    La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini di Marco Catarci Abstract L’articolo approfondisce la pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, evidenziando come tale proposta non si traduca nella semplice assenza di violenza, ma implichi piuttosto una mo- dalità e un impegno trasformativo della realtà: una nonviolenza dalla quale deve necessaria- mente scaturire un percorso di “liberazione” dall’esclusione, dalla marginalità, dalla violenza. In questa prospettiva, la pace non si costruisce solo attraverso il rifiuto di cooperare alla prepa- razione e all’esecuzione della guerra, propugnando il disarmo e la resistenza nonviolenta, ma anche mediante fondamentali azioni educative. Confrontarsi con il pensiero di Aldo Capitini – e con le esperienze educative che egli ha pro- mosso – consente allora di ritrovare un’idea di educazione che sia attività di acquisizione di un sapere inteso, soprattutto, come “competenza per il cambiamento”. Parole chiave educazione, nonviolenza, cambiamento sociale, cittadinanza attiva, apertura culturale The article focuses on Aldo Capitini’s nonviolence pedagogical theory, highlighting that such a proposal does not involve the mere absence of violence; instead, it implies a form of struggle, a way and a commitment of transforming reality: a nonviolence from which it must necessarily rise a path of “liberation” from exclusion, marginality and violence. In this perspective, peace can’t be built up only by refusing of co-operating in war, but also day by day through education. As a result, dealing with the thought of Aldo Capitini – and with educative experiences he promoted – allows to find an idea that education is, above all, an activity of acquiring knowledge as “skill of changing”.
    [Show full text]
  • Umbria 100X200 Capitini BIO 18-03-2011 12:51 Pagina 1
    Umbria 100x200 Capitini BIO 18-03-2011 12:51 Pagina 1 Aldo Capitini Biografie e opere 1899 1948 Nasce a Perugia il 23 dicembre. La famiglia abita all’ultimo piano Per reazione alle spinte verso la conservazione sociale, aderisce del Palazzo dei Priori, sotto la torre campanaria, poiché il padre, al Fronte Popolare e, dopo la sconfitta di quest’ultimo, ne analiz- impiegato comunale, ha anche l’incarico di suonare le campane za con acutezza le cause. Esce Il problema religioso attuale del Comune. (Guanda, Parma ). 1913-1919 1949 È avviato alle scuole tecniche e consegue il titolo di ragioniere. Ha A Roma, il primo convegno italiano sui problemi dell’obiezione di grande propensione allo studio e si prepara da autodidatta alla coscienza. Esce Italia nonviolenta (Libreria internazionale di maturità classica. avanguardia, Bologna), raccolta di articoli pubblicati su varie testate. 1924 Vince una borsa di studio per la Scuola Normale Superiore di 1950 Pisa, Facoltà di Lettere e filosofia. Qui è vicino ai professori Esce Nuova socialità e riforma religiosa (Einaudi, Torino), silloge Manara Valgimigli e Attilio Momigliano. Conseguita la laurea e il del pensiero liberalsocialista capitinano. A Londra partecipa al diploma di perfezionamento, diventa assistente volontario di Congresso mondiale delle religioni per la fondazione della pace. Momigliano. 1951-1954 Pubblica il suo primo libro a tema pedagogico, L’atto di educare 1930 (La Nuova Italia, Firenze). È impegnato con Emma Thomas nella Giovanni Gentile, direttore della Scuola, gli offre l’incarico di costituzione dei Centri di Orientamento Religioso (C.O.R.) e di un segretario amministrativo. Si avvicina agli studi di filosofia e Centro di Coordinamento internazionale per la nonviolenza, che matura un’opposizione morale e religiosa al fascismo.
    [Show full text]
  • Aldo Capitini E La Riforma Della Scuola Pubblica Nell'italia Degli Anni
    Cómo referenciar este artículo / How to reference this article Romano, L. (2018). Aldo Capitini e la riforma della scuola pubblica nell’Italia degli anni Sessanta. Espacio, Tiempo y Educación, 5(1), pp. 201-217. doi: http://dx.doi.org/10.14516/ete.209 Aldo Capitini e la riforma della scuola pubblica nell’Italia degli anni Sessanta Aldo Capitini and the reform of the Italian public school in the 1960s Livia Romano e-mail: [email protected] Università di Palermo. Italia Riassunto: Questo articolo ricostruisce gli anni della militanza del pedagogista italiano Aldo Capitini nell’ADESSPI (Associazione per la Difesa e per lo sviluppo della Scuola Pubblica). Dall’esame di diverse fonti, quali opere dell’autore (carteggi, dispense dei corsi universitari, volumi, articoli), pubblicazioni ministeriali, letteratura critica, ma anche pubblicazioni dell’associazione e degli altri soci dell’ADESSPI, è emerso il ruolo di primo piano che Capitini svolse all’interno del movimento di riforma della scuola italiana degli anni Sessanta, impegnandosi in prima persona nella progettazione e nella stesura delle sue linee programmatiche. I temi a cui egli dedicò maggiormente la sua militanza, durante la battaglia dell’ADESSPI contro le decisioni parlamentari e in difesa di una scuola democratica, furono: la scuola-comunità come luogo di realizzazione dell’omnicrazia (potere di tutti), l’insegnamento di una religione aperta, l’educazione civica, la questione del latino e la formazione continua degli insegnanti. Erano temi attraverso cui Capitini sperava di realizzare, in concrete pratiche educative, la sua pedagogia della compresenza di tutti, premessa teorica di un’educazione omnicratica: l’istruzione scolastica aveva il compito di fornire gli strumenti necessari affinché si realizzasse la partecipazione di tutti e dal basso alla vita democratica.
    [Show full text]