EDUCAZIONE DEMOCRATICA Rivista Di Pedagogia Politica ISSN 2038-579X
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EDUCAZIONE DEMOCRATICA Rivista di pedagogia politica ISSN 2038-579X “La rivoluzione aperta, ereditando le altre rivolu- zioni per migliorarle e perfezionarle, ha nel suo pro- gramma il principio che bisogna far subito qualche cosa: un senso diverso del tempo, un non dar pace ai fatti, rompendo di colpo il continuare la vita come prima. Lo spirito rivoluzionario è vissuto con ritmo pressante, impaziente, non rassegnato, non riman- dante. Si tratta del lavoro, della giustizia, della cul- tura, dell’amore per tutti, e non si possono accetta- re ritardi, rinvii, inganni, pretesti.” Aldo Capitini Il pensiero di Aldo Capitini: percorsi di ricerca 8/ Giugno 2014 Edizioni del Rosone Educazione Democratica Rivista di pedagogia politica Periodicità semestrale. Anno IV, numero 8, giugno 2014. Direttore responsabile: Paolo Fasce. Direttore scientifico: Antonio Vigilante. Comitato scientifico: Dimitris Argiropoulos (Università di Bologna), Leona English (Università di Antigonish, Canada), Gabriella Falcicchio (Università di Bari), Alain Goussot (Università di Bologna), Celia Linhares (Università di Rio de Janeiro), Ful- vio Cesare Manara (Università di Bergamo), Daniel Mara (Università «Lucian Bla- ga», Sibiu, Romania), Peter Mayo (Università di Malta), Philippe Meirieu (Univer- sité Lumière Lyon 2), Stefano Raia (Università di Urbino), Claudia Secci (Università di Cagliari), Paolo Vittoria (Università di Rio de Janeiro). Redazione: Maria Cecilia Averame, Francesco Cappello, Simona Ferlini, Andrea Pa- squalini, Claudia Peirone. Edizioni del Rosone, via Zingarelli 10, 71121 Foggia. Per contatti: [email protected] Sito internet: http://www.educazionedemocratica.org Stampa: Arti Grafiche Favia - Modugno (Bari). Registrazione Tribunale di Foggia n. 4 / 2011 del 12 gennaio 2011. ISSN 2038-579X Abbonamento Ordinario 32,00 euro Sostenitore 50,00 euro Per sottoscrivere l’abbonamento utilizzare il c. c. post. n. 21664446 intestato a: Edi- zioni del Rosone, Foggia. Salvo diversa indicazione, i testi di Educazione Democratica sono rilasciati sotto la li- cenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.5 Italy. Per leg- gere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/ by-nc-nd/2.5/it/ Il lettore è libero di distribuire i testi di Educazione Democratica alle seguenti condi- zioni: che vengano sempre chiaramente attribuiti ai loro autori; che la distribuzione non avvenga a scopo di lucro; che i testi non vengano modificati. In copertina: Franco De Nicola, Piazza di paese, acquerello, 2012. Si ringrazie l’autore per aver concesso la riproduzione dell’opera. La citazione di Aldo Capitini è tratta daRivoluzione aperta, Parenti, Milano 1956, p. 51. EDUCAZIONE DEMOCRATICA Rivista di pedagogia politica 8 / 2014 Il pensiero di Aldo Capitini: percorsi di ricerca Edizioni del Rosone Indice 5 9 Editoriale 11 Dossier Il pensiero di Aldo Capitini: percorsi di ricerca a cura di Gabriella Falcicchio e Giuseppe Moscati 13 Presentazione Gabriella Falcicchio, Giuseppe Moscati 15 La via della Persuasione con Carlo Michelstaedter ed Aldo Capitini Daniele Taurino 35 Capitini e il tempo della compresenza, oggi Luigi Francesco Clemente 60 «La morte può finire». La morte nel pensiero filosofico e peda- gogico di Capitini Gabriella Falcicchio 85 Aldo Capitini, l’Educazione Nuova e la pedagogia del Novecento. Un confronto con Dewey e Montessori Claudia Secci 103 Aperture della resistenza e del liberalsocialismo nonviolenti di Aldo Capitini Giuseppe Moscati 114 Una luminosa progettualità metafisica nell’opera poetica di Aldo Capitini Leonardo Speranza 124 Esteriorità e liberazione. Aldo Capitini ed Enrique Dussel Antonio Vigilante 164 La compresenza antispecista capitiniana, via d’uscita dalle secche della «neoscolastica animalista» Francesco Pullia 169 Leggere, rileggere, scoprire: le riviste della biblioteca di Aldo Capitini Gabriele De Veris 173 Selezione di testi recenti di e su Aldo Capitini 187 Esperienze e studi 189 La democrazia come condivisione dell’esperienza. La lezione deweyana Vasco d’Agnese 198 Joseph Jacotot e la pedagogia del maestro ignorante Alain Goussot 215 Leman Cevat Tomšů. La formazione dell’architetto nella Turchia kemalista Alessia Bianco 232 Le retour de Lev Vygotski. Comment former les enseignants à lutter contre la logique du bouc émissaire? Alain Goussot 256 Abbasso la scuola. Effetti perversi di un’utopia democratica Raffaele Alberto Ventura 283 Stare a sèntere i ragazzi. Sul libro di Carla Melazzini, Insegnare al principe di Danimarca Salvatore Pirozzi 295 Note 297 Fili intrecci orizzonti. Esperienze educative nelle Scuole Secondarie di secondo grado Marta Beatrice Rota 308 Flussi migratori e lavoro stagionale. Il caso del Vulture Alto -Bradano (Basilicata) tra questione abitativa e affanni delle proposte di intervento Michele Romanelli, Gian Piero Turchi 317 Recensioni 319 S. Laffi,La congiura contro i giovani. Crisi degli adulti e riscatto delle nuove generazioni (Simone Lanza); G. Bormolini, I santi e gli animali. L’Eden ritrovato (G. Falcicchio); L. Boff, M. Hathaway, Il Tao della liberazione (A. Vigilante); M. Bellosta, G. Vacchelli, Eutopia (F. C. Manara). 331 Gli autori 338 Norme per i collaboratori Editoriale Paolo Fasce, Antonio Vigilante Avviando il percorso di Educazione Democratica abbiamo indicato, nel Manifesto, non solo i punti essenziali della nostra concezione dell’educa- zione e del suo rapporto con la politica, ma anche i nostri autori di riferi- mento: da Tolstoj a Illich, da Freire a Dolci, da Dewey ad Aldo Capitini. La nostra rivista è nata anche per approfondire il pensiero di questi autori, per ribadirne l’attualità, per riportarli al centro del dibattito pedagogico. Lo abbiamo fatto con i dossier dedicati a Paulo Freire (numero 3), a John Dewey (numero 5) e Danilo Dolci (numero 2), cui sono dedicati anche i due volumi fino ad ora usciti della Biblioteca di Educazione Democratica. Lo facciamo, in questo numero, con Aldo Capitini. L’occasione ci è offerta dalla seconda Giornata dei giovani studiosi capitiniani, che si è tenuta a Perugia il 9 aprile scorso, organizzata dall’Associazione Nazionale Amici di Aldo Capitini (ANAAC), e di cui nel dossier di questo numero pubblichia- mo gli Atti, a cura di Gabriella Falcicchio e Giuseppe Moscati. La citazione che abbiamo scelto per la copertina di questo numero racchiude i temi di fondo della riflessione e della prassi capitiniane: l’idea di una rivo- luzione aperta, nonviolenta, che nasce non soltanto dal rifiuto di un assetto sociale ingiusto, ma da una più profonda, e tragica, nonaccettazione delle ferite del reale; l’urgenza, dunque, di una rivolta contro il reale che precede e fonda la rivoluzione politico-sociale. Solo per questa via la prassi per Ca- pitini può essere realmente, profondamente rivoluzionaria. Per trasformare tutto occorre sentire che tutto è trasformabile, che l’essere stesso può aprirsi alla nostra esigenza di bene e liberarsi dal male, dalla malattia e dalla mor- te. E, intanto, trasformare i rapporti, farsi prossimi all’altro essere umano, all’altro animale, alla pianta perfino, cercando di instaurare la logica dell’a- more contro e sopra la logica della competizione, il mors tua vita mea che sembra caratterizzare tanto la vita naturale quanto quella sociale. In una bibliografia capitiniana del 2007 Alberto de Sanctis individuava ben sei generazioni di studiosi capitiniani. La sesta generazione (rappresentata da Federica Curzi, Andrea Tortoreto, Antonio Vigilante, Massimo Pomi) è caratterizzata per de Sanctis dall’approfondimento filosofico del tema della 10 compresenza, che è al centro del pensiero e della prassi di Capitini1. In que- sto dossier parla l’ultimissima generazione di studiosi capitiniani, il cui lavoro consiste, ci sembra, da un lato nell’approfondire e chiarire sempre meglio il senso della compresenza ed altri temi centrali del pensiero capiti- niano, come quello della morte o del corpo, e dall’altro nel mostrare i punti di contatto tra la ricerca di Capitini e quella di altri pensatori europei e non europei, evidenziando per questa via l’assoluta attualità del suo pensiero e delle sue proposte etico-politiche. Dedichiamo il dossier di questo numero alla memoria di Lanfranco Men- caroni, medico, amico e collaboratore di Aldo Capitini, che è andato nella compresenza lo scorso dicembre. La sezione Esperienze e Studi, che in questo numero è particolarmente nutrita, si apre con un intervento di Vasco d’Agnese sulla «lezione deweya- na» riguardo ai rapporti tra democrazia ed educazione e continua con un saggio di Alain Goussot su Joseph Jacotot, originalissimo pedagogista fran- cese dell’Ottocento teorico del maestro ignorante. Alessia Bianco, ricerca- trice italiana in Turchia, ricostruisce il percorso formativo di Leman Cevat Tomšů, una donna protagonista dell’architettura di quel paese, così vicino all’Europa eppure così poco conosciuto. Seguono ancora Goussot con un saggio su Lev Vygotskij e l’importanza del suo pensiero psicologico per una pedagogia dell’inclusione, Alberto Ventura, con una riflessione inevitabil- mente provocatoria sulla scuola a partire da Illich, ed il maestro di strada Salvatore Pirozzi, che propone una rilettura di Insegnare al principe di Danimarca di Carla Malazzini. La sezione Note ospita un resoconto a cura di Marta Beatrice Rota del convegno Fili Intrecci Orizzonti, tenutosi a Padova ad aprile, ed una ri- flessione di Michele Romanelli e Gian Piero Turchi sulle politiche legate ai flussi migratori ed al lavoro stagionale nella zona del Vulture