<<

a r t e e a r t i s t i Maestro della pittura barocca spagnola Murillo il ragazzo di Siviglia

Melania G. Mazzucco no, presso la Torre dell’Oro, le navi Scrittrice scaricavano i lingotti del Messico e l’argento delle Ande. Nel Cinque­ cento, trafficando con le Indie, uo­ el 1633, a poco più di mini senza scrupoli di oscure fami­ quindici anni, Bartolo­ glie avevano accumulato ricchezze mé Esteban Murillo favolose, ed erano stati accolti non vedeva alcun futu­ nell’élite dell’aristocrazia, della reli­ Nro per sé a Siviglia. Quattordicesi­ gione e della municipalità. Natura­ mo e ultimo figlio di un barbiere le che l’adolescente Bartolomé che esercitava anche la chirurgia osservasse affascinato l’andirivie­ (ed era abbastanza agiato da pos­ ni dei galeoni e sperasse di andar sedere degli schiavi neri), rimasto via anche lui, lontano, al di là dell’o­ orfano di madre a nove anni, cre­ ceano, e di costruirsi una vita diver­ sciuto con la sorella maggiore, era sa. Non da artista. Da mercante, da quattro anni apprendista nella funzionario, o avventuriero. bottega di Juan de Castillo, il mae­ Non sappiamo se Murillo sia stro di minor talento fra quelli della poi riuscito a partire e se abbia vi­ scuola di Siviglia (Herrera il Vec­ sto coi suoi occhi quel Nuovo Mon­ chio, Las Roelas e Pacheco, che do che bramava diventasse il suo.

ebbe per allievo Velázquez). Nem­ ©2018. The National Gallery, London/Scala, Firenze Non esistono documenti che con­ meno lui dimostrava particolari Bartolomé Esteban Murillo (1618-82), Autoritratto, particolare, 1670 ca., fermino il viaggio. Ma nemmeno capacità, e a Siviglia il mercato olio su tela, National Gallery, Londra. che lo smentiscano. Comunque sia del­l’arte era allora dominato dal­ Bartolomé Esteban Murillo (1618-82), Self-portrait, detail, 1670 approx., andata, Murillo tornò a Siviglia, o vi l’austero Zurbarán, che si accapar­ oil on canvas, National Gallery, London. rimase. E nel 1639 divenne pittore, rava le migliori commissioni delle iniziando l’attività da maestro indi­ chiese e dei potenti ordini mona­ pendente. Nel 1645 sposò Beatriz stici. Così, come buona parte dei Murillo, the boy from Seville de Cabrera Villalobos. Il matrimo­ suoi concittadini e compatrioti (e At the beginning of the 17th century he carries within his heart nio doveva essere stato organizza­ in verità anche europei di ogni na­ the hopes and dreams of adventure, typical of an adolescent boy, to dalle famiglie senza il consenso zione, età e grado), il ragazzo so­ as well as a strong bond with Seville, his hometown. Murillo della giovane donna, che aveva al­ gnava il Nuovo Mondo. does not feel the call of art nevertheless he becomes a painter lora ventitré anni, perché al mo­ Anche se non era più la capi­ anyway. It is the public’s approval that convinces him to follow mento di presentare i documenti tale, Siviglia era ancora la città più this path. However, it’s also his talent that guides his profession: lei dichiarò di essere costretta alle fiorente e popolosa della Spagna, the vocation towards art emerges in his paintings of daily nozze e mandò tutto a monte. Poi, life. Taverns, pedlars, beggars and especially children are abitata da gente di ogni razza e forse impaurita dall’interrogatorio his creative source. The success he achieves brings him patrons frequentata da mercanti di ogni from the religious field. He expresses a successful blend of cui fu sottoposta, smentì e accettò nazione: si avviava al declino, co­ and devotion that take him to levels of sublime value. lo sposo. Nonostante l’esordio ca­ me il regno, che pur raggiungendo, In this way, painting is no longer only a means of expressing tastrofico, il loro fu un matrimonio all’epoca di Filippo IV, la massima oneself but becomes a spiritual mission, alongside the last, fecondo, se non addirittura felice. estensione territoriale era già mi­ for the last. His most famous painting and the genuinely inspired, Beatriz gli diede rapidamente nove nato dalla crisi, ma era sempre il The Immaculate Conception, after being passed in a turmoil figli: la prima, Ana Maria, nacque principale porto interno e ogni gior­ from hand to hand around Europe, finally returns to Madrid. nel 1646, l’ultimo, Gaspar Este­

ARTE E ARTISTI 69 ©2018. Foto Scala, Firenze ©2018. Album/Scala, Firenze

ban, nel 1661. E quando Beatriz Sopra a sinistra: conventi. Murillo lasciò talmente accattoni. Li acquistavano nobili, morì, nel 1663, Murillo ne fu deso­ Giovane tante opere alla sua città che col borghesi e artigiani, per le proprie lato al punto da sognare di nuovo mendicante, 1645 tempo ne divenne l’orgoglio. «Per case. Adornavano soprattutto le le Americhe. Una delle sue sorelle ca., olio su tela, gli spagnoli – scrisse De Amicis – cucine. Forse avevano un significa­ Museo del Louvre, c’era andata davvero e si era sta­ Parigi. A destra: Murillo è un santo. Pronunciano il to morale – o forse no. Murillo si bilita a Santo Domingo. Voleva Ragazza con fiori, suo nome con un sorriso, come specializzò in ragazzini di strada. raggiungerla. Ma ormai era tardi. 1665-70 ca., olio dicessero, ci appartiene». Pareva Dal Pidocchioso alla Piccola frutti- E non perché aveva già qua­ su tela, Dulwich indissolubilmente legato a Siviglia, vendola, dai Bambini che mangiano rantacinque anni ed era padre di Picture Gallery, come Tintoretto era stato legato a melone e uva fino al perturbante quattro figli ancora piccoli (gli altri Londra. Venezia. Siviglia, sua patria, dove­ Quattro figure sulla scala, ne avreb­ erano morti prematuramente). Si­ va restare il suo unico museo. be dipinti centinaia, fino a meritar­ viglia lo aveva fatto prigioniero con Above left: Eppure, non era stato facile. si l’epiteto di “pittore di bambini”. la catena più forte che possa lega­ Young beggar, Murillo non fu un pittore precoce. I Procurarsi i modelli era sem­ re un uomo: il consenso. Il ricono­ 1645 approx., oil suoi primi quadri, tecnicamente plice. Poteva usare i suoi figli. Si on canvas, Louvre scimento unanime dell’eccellenza Museum, Paris. impacciati, sordi nel colore, inge­ pensa possano essere Gabriel e nella sua professione, che per un Right: Girl with nui nella composizione, non face­ Gaspar Esteban, insieme al figlio artista non è separabile dalla sua flowers, 1665-70 vano sospettare una forte perso­ nero della sua schiava Juana de identità, ma la costituisce. E la sua approx., oil on nalità, che potesse mai imporre un Santiago, i bambini de Il povero pittura a Siviglia aveva trovato non canvas, Dulwich proprio stile. Non ricevendo com­ negro, che forse divideranno con solo un mercato, ma uno scopo. Picture Gallery, missioni importanti dalle chiese l’intruso la torta, o forse gliela ne­ London. Nemmeno Madrid poteva ormai né dall’aristocrazia, si ricavò il pro­ gheranno, perché non basterebbe attirarlo: c’era stato, nel 1658; prio spazio nella pittura di genere, per tre. Oppure reclutarli sotto ca­ aveva potuto vedere la collezione meno reputata nella gerarchia ac­ sa. I monelli brulicavano davvero, del re e assorbire le novità della cademica, che esaltava invece la come i pidocchi tra i capelli dei pittura contemporanea (in partico­ pittura religiosa e storica. A Sivi­ pezzenti, nelle viuzze del barrio lare del concittadino Velázquez, glia, un po’ per influenza della pit­ santa Cruz, intorno alla cattedrale pittore di Filippo IV, le cui opere lo tura dei fiamminghi di Siviglia. Chiedevano l’elemosi­ influenzarono profondamente). Il caravaggeschi reduci da Roma, un na, vendevano fiori e frutta di sta­ soggiorno a Madrid lo maturò co­ po’ per i geniali esperimenti di gione, rubacchiavano, si prostitui­ me artista, ma non pensò mai di Velázquez, si era sviluppato un vano con l’aiuto di vecchie mezza­ restarci. Siviglia ricambiò la sua florido mercato di quadri che raffi­ ne: vestiti di stracci, coi calzoni fedeltà, offrendogli gli altari delle guravano la vita quotidiana: taver­ squarciati sul sedere, le scarpe proprie chiese e dei propri fastosi ne (bodegones), cibi, ambulanti, rotte o addirittura scalzi, famelici e

70 ARTE E ARTISTI però spensierati come Lazarillo de Tormès, Justina e gli altri picari protagonisti di romanzi e comme­ die di successo. La peste del 1649, che sterminò la popolazione di Siviglia, e poi la susseguente carestia, che infierì nel 1651, de­ cimarono i miserabili, ma ingrossa­ rono le fila degli orfani vagabondi. Murillo non era mai stato po­ vero e il suo lavoro ormai gli con­ sentiva un discreto tenore di vita. Aveva delle proprietà immobiliari, degli assistenti e perfino una cop­ pia di schiavi neri (Juana la liberò solo nel 1676), ma non era nem­ meno ricco, né dipingeva per dena­ ro. Nel 1645, la sua prima com­ missione importante, un ciclo di dipinti per il chiostro piccolo del convento dei francescani, la otten­ ne solo perché si offrì di realizzarlo per un bassissimo compenso. Nel telero La cucina degli angeli (1646) le stoviglie e gli attrezzi da cucina illuminati dal riverbero del fuoco – i calderoni in rame, il setaccio, i ©2018. Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas /Art Resource, NY/Scala, Firenze piatti – dimostrano quanto in pochi Sopra: Quattro figure sulla scala, 1655-60 ca., olio su tela, Kimbell spazio intermedio tra la città e la anni si fosse perfezionato nel me­ Art Museum, Fort Worth, Texas, Usa. Sotto: Bambini che mangiano campagna, ai margini della civiltà. stiere. In esso, per la prima volta, frutta e melone, 1646, olio su tela, Alte Pinakothek, Monaco. Forse in quei ragazzini soli al mon­ Murillo fondeva due generi diversi Above: Four figures on a step, 1655-60 approx., oil on canvas, Kimbell do, indipendenti, indifferenti al pro­ e opposti: i quadri di tema religioso Art Museum, Fort Worth, Texas, USA. Below: Two children eating a prio aspetto, ignari di concetti co­ e i quadri di genere. Quella felice melon and grapes, 1646, oil on canvas, Alte Pinakothek, Munich. me onore e decoro che nel Seicen­ miscela di devozione e realismo, to assillavano le persone perbene, idealizzazione e quotidianità sareb­ affamati e però liberi, Murillo rive­ be diventata la sua caratteristica. deva il se stesso quindicenne che Ai pittori di genere si chiedeva sognava la libertà dell’America: ciò di essere naturalisti. Fin dai tempi che non era stato. di Plinio, in arte vigeva la teoria che La sua reputazione cresceva, i soggetti inferiori dovessero esse­ anno dopo anno. Nel 1655 lo pro­ re trattati in modo non eroico. clamavano “il primo pittore di Sivi­ Murillo si attenne alla prescrizione: glia”, e il suo San Antonio con el dipinse teste rose dalla rogna, niño era già considerato un gioiello stracci e piedi sporchi. Ma nello della Cattedrale di Siviglia. I suoi stesso tempo la infranse. La po­ rivali gli cedevano il passo. Poco vertà è una condizione, e non un tempo dopo l’anziano Zurbarán la­ destino. Certo non una colpa. I sciò la città e si trasferì a Madrid, suoi monelli, dipinti con la stessa quasi una rinuncia a competere accuratezza dei santi, non devono con lui. Ma come tutti gli artisti, per suscitare il riso o il disprezzo di chi sbocciare davvero Murillo aveva guarda. Nemmeno se si grattano i bisogno che qualcuno lo stimolas­ pidocchi. Dipingeva quei ragazzini se a traguardi più impegnativi. Tro­ nella loro cenciosa verità, che di­ vò due gentiluomini ricchi, potenti e ventava bellezza. Perciò finì per competenti, che gli diedero la pos­ raffigurarli non mentre vendono o sibilità di esprimere il meglio di sé. rubano, ma nei momenti di riposo, Il primo si chiamava Justino quando giocano a dadi, contano le de Neve. Dotato di immensa fortu­ monete o mangiano avidi una su­ na personale (il padre si era arric­ gosa fetta di melone bianco, sedu­ chito commerciando con le Indie),

ti presso edifici in rovina, in uno ©2018. Foto Scala, Firenze/bpk, Bildagentur fuer Kunst, Kultur und Geschichte,coltissimo, Berlin era canonico della Cat­

ARTE E ARTISTI 71 rato gli umili oggetti dei poveri, di­ pinse l’elegante coppia in abiti contemporanei, addormentata in una stanza da signori, e con leggia­ dro idealismo la Vergine in cielo. Nel secondo quadro, l’abito rosa della donna, in udienza dal papa, irradia una sovrannaturale luce soffusa. Le Madonne e le donne di Murillo erano dotate di una grazia impareggiabile. Fu solo l’inizio. Murillo realiz­ zò per Justino de Neve alcuni dei suoi quadri più famosi, fra cui una Immacolata Concezione, che il ca­ nonico teneva nella cappella priva­ ta del suo palazzo (Murillo divenne il pittore dell’Immacolata, ne dipin­ se decine, più di qualunque altro pittore spagnolo, ma questa, ca­ ratterizzata da una irresistibile le­ vità ascensionale, rimase la più ammirata). Quando il gentiluomo morì, qualche anno dopo il pittore, ©2018. Foto Scala, Firenze donò i suoi Murillo all’“Hospital tedrale di Siviglia, un ecclesiastico Natività della di costruirle un tempio là dove ca­ dos Venerables”, che alloggiava esemplare per disciplina spirituale Vergine, 1660, drà la neve. I due patrizi riferiscono religiosi anziani e malati e che lui e rigore morale. Riconobbe in Mu­ olio su tela, Museo al papa. La neve, eccezionalmente, stesso aveva fondato. rillo le stesse qualità, se davvero del Louvre, Parigi. cade davvero sull’Esquilino, il 5 L’altro personaggio decisivo Sotto: Siviglia, Murillo era, come scrisse De Ami­ la città di Murillo. agosto, in piena estate, e la chiesa fu don Miguel de Mañara. Cavalie­ cis, «nobile, buono, pietoso», privo sarà edificata. La sfida era ardua, re libertino, seduttore blasfemo e di invidia e colmo di amore. Nel perché la superficie era vastissima assassino, dopo la morte della 1665 gli affidò la decorazione della Birth of the Virgin, e la forma allungata dei dipinti moglie e un sogno, nel quale assi­ 1660, oil on canvas, cappella di santa Maria La Blanca, Louvre Museum, presentava complessi problemi di steva al proprio funerale, si pentì. chiesa di santa Cruz che dipende­ Paris. Below: Seville, composizione. Murillo la vinse. Col Espiò le sue colpe con la stessa va dalla Cattedrale. Lo conosciamo Murillo’s city. naturalismo con cui aveva raffigu­ sregolatezza con cui si era conces­ bene, perché quello stesso anno Murillo gli dedicò un ritratto stupe­ facente, tra i migliori del Seicento. Vestito severamente di nero, sedu­ to su una poltrona imbottita di velluto rosso, ma con la mano sul bracciolo come nel gesto di alzarsi per ricevere un ospite, Justino de Neve ci guarda, tenendo il dito infi­ lato nel breviario, per non perdere il segno. Sul tavolo, un grosso to­ mo, una campanella e un orologio, che gli ricordano la fuga del tempo e la vanità delle cose di questo mondo. Un cagnetto con un fiocco rosso annodato sul collare lo fissa, con devozione. Fu de Neve a sce­ gliere il soggetto dei quadri per santa Maria: per assonanza. Nelle due lunette sotto la cupola volle che illustrasse la storia della fon­ dazione di santa Maria Maggiore a Roma. La Madonna appare in so­

gno a due patrizi romani e chiede Fotolia

72 ARTE E ARTISTI so ogni piacere: si mortificò senza cile, piacevole e convenzionale (e pietà, donò la sua fortuna ai pove­ per questo esaltata nell’Ottocento ri e fece edificare l’“Hospital de la e ripudiata nel Novecento), na­ Caridad”. La confraternita della sconde. Non deve stupire che alla Caridad aveva per missione curare “Caridad” abbia realizzato i suoi e dare sepoltura ai poveri. Mañara capolavori. è considerato il prototipo di don Murillo si può considerare Giovanni. Si tratta di una leggenda, vittima di un infortunio sul lavoro. nata dall’iscrizione che fece appor­ Nel 1682 cadde da un’impalcatura re sulla sua lapide. «Qui giace – mentre dipingeva il polittico per il recita – il peggior uomo del mon­ monastero di Cadice. Era al culmi­ do». Si trova sullo scalino dell’in­ ne della creatività. La caduta gli gresso: chiunque entri in chiesa, strozzò una vecchia ernia, o gli deve calpestarla. Nel 1667, Maña­ provocò qualche lesione interna. ra chiamò Murillo a decorare la Tornò a Siviglia ma non si riprese chiesa dell’“Hospital”, con otto te­ e morì poco dopo: aveva appena le ispirate a episodi biblici o storie sessantaquattro anni. Sulla pietra di santi: dovevano illustrare opere della sua tomba, nella chiesa di di misericordia. Abramo e i tre an- santa Cruz, figuravano uno schele­ geli, Il figliol prodigo, Santa Elisabet- tro e un’iscrizione lapidaria: «Vive ta cura i tignosi... Ma dal 1665 moriturus». Vivi, tu che morirai. Ma anche Murillo era confratello della il Murillo pittore non era affatto Caridad. Alleviare la povertà e soc­ destinato a morire. Nell’Ottocento correre gli ultimi era il suo impegno ebbe anzi il privilegio di rinascere. di uomo. Il pittore si trovò nella ©2018. Album/Scala, Firenze Murillo dipinse buona parte stessa condizione di Tintoretto alla lori trasparenti e fluidi, la perfezio­ Juan de Valdes dei suoi quadri per salvare l’anima Scuola di san Rocco, a Venezia: a ne del disegno, non sono un valore Leal (1622-90), di coloro che li guardavano, e la essere nello stesso tempo l’esecu­ formale, ma un significato. La luce Ritratto di Miguel propria. La sua fede non era una tore di un progetto altrui e il com­ chiara che circonda Elisabetta de Mañara, olio finzione ipocrita, utile nel contesto su tela, Ospedale mittente di se stesso. Se gli ideali d’Ungheria non contrasta con la della Carità, Siviglia, bigotto in cui viveva. Credeva dav­ e le convinzioni di un artista, la sua testa del bambino tignoso: solo il Spagna. A sinistra: vero che coinvolgendo gli spettato­ vita, insomma, incontrano la pittu­ repellente realismo di questa dà uno scorcio ri e toccando il loro cuore li avreb­ ra, questa non è più solo un mezzo valore al gesto della santa. La pit­ dell’“Hospital de be indotti a essere migliori. Tutta­ ma un fine. La costruzione dello tura di Murillo implica una spiritua­ la Caridad”, sede via, quando il mondo nel quale era spazio, il tocco finissimo del pen­ lità che i suoi colori freschi, le sue dell’omonima vissuto tramontò, essi ottennero nello, la padronanza tecnica, i co­ figure gentili, la sua apparenza fa­ confraternita e fatto l’effetto contrario. Le sue madon­ erigere da Miguel de Mañara. Nel ne immacolate, i suoi santi, pala­ 1667, il nobiluomo dini dell’amore nel teatro della ca­ commissionò a rità, indussero persone altrimenti Murillo una serie di valorose e oneste ad azioni ripro­ dipinti per decorarne vevoli – a un tempo peccati e reati. la cappella. L’esercito francese entrò a Siviglia il 2 febbraio del 1810. L’11 Juan de Valdes Leal febbraio un decreto ordinava di (1622-90), Portrait of Miguel de Mañara, raccogliere tutti i quadri delle chie­ oil on canvas, se e dei conventi soppressi e di Charity Hospital, portarli al “Real Alcazar”. Sarebbe­ Seville, Spain. ro stati inventariati e ricollocati. A Left: a glimpse Madrid, dove nel 1809 era stato of the “Hospital creato un museo nazionale. Oppu­ de la Caridad”, headquarters of the re a Parigi, dove stava per sorgere confraternity that il museo Napoleone, il museo del­ bears the same le glorie dell’Impero. I legittimi name and that proprietari opposero resistenza. I was ordered to be frati cappuccini, che possedevano built by Miguel de un’imponente collezione di Murillo, Mañara. In 1667, riuscirono a nascondere i loro te­ the nobleman commissioned Murillo sori. Altri si credevano esenti dalle a series of paintings requisizioni: l’“Hospital de la Cari­

Fotolia to adorn the chapel. dad” era un’istituzione laica e non

ARTE E ARTISTI 73 Santa Elisabetta di ricostituirsi. Nel maggio del d’Ungheria assiste 1813, dopo pochi anni di occupa­ i malati di scabbia zione precaria, guerra e guerriglia e di lebbra, contro gli insorti, dopo massacri di particolare, 1671-74, olio su soldati, miliziani e civili che Goya tela, Ospedale avrebbe immortalato in immagini della Carità, indelebili, l’esercito francese iniziò Siviglia, Spagna. la ritirata. Davanti agli occhi ostili dei contadini iberici sfilarono sol­ Saint Elisabeth dati, salmerie, cannoni, bandiere e of Hungary assists millecinquecento carri dal contenu­ the scabies and to ignoto. Nessuno di loro poteva leprosy sufferers, sapere che proprio quelli traspor­ detail, 1671-74, tavano il bottino più prezioso: le oil on canvas Charity Hospital, opere d’arte, la storia e l’anima Seville, Spain. della Spagna. I carri zoccolarono verso Parigi. Li guidava un generale giovane, idealista. Si chiamava Joseph Hugo; un giorno suo figlio sarebbe diventato così famoso da oscurare le sue imprese di milita­ re. Victor Hugo è stato il campione della libertà – e sostenne quella dei popoli. Chissà quante volte Ritratto di Don avrà visitato la sala spagnola del Justino de Neve, Louvre, e se sapeva che i quadri particolare, 1665, che stava ammirando li aveva ru­ olio su tela, bati – per l’Imperatore – suo padre. ©2018. Album/Scala, Firenze National Gallery, Il maresciallo Soult invece li Londra. rientrava nella categoria dei mona­ Murillo – viaggiarono invece in con­ aveva rubati per sé. L’arte è sem­ steri soppressi. I francesi però voglio. Il disastro della campagna pre un buon investimento. Crea avevano organizzato scientifica­ di Russia, le disfatte di Giuseppe Portrait of Don capitale. Un capitale anche socia­ Justino de Neve, mente il saccheggio; come avreb­ Buonaparte in Spagna e le neces­ detail, 1665, oil on le, di conoscenze e rispettabilità. bero fatto poi i nazisti nei Paesi sità di Napoleone per la campagna canvas, National Per gusto suo o ben consigliato, occupati, stipendiavano esperti di Germania imponevano all’Armée Gallery, London. scelse il meglio: l’Immacolata, San- che per le varie città avevano pre­ ta Elisabetta, La cucina degli angeli, parato liste con le opere di mag­ La natività della Vergine, le lunette gior pregio. A Siviglia, il catalogo lo di santa Maria La Blanca. Non aveva compilato “l’aggregato arti­ volle restituire i suoi Murillo nean­ stico per l’Andalusia”, Fréderic che dopo la caduta di Napoleone. Quillet. Con l’aiuto dell’esercito, i Fece spergiurare Vivant Denon che francesi presero tutto. Nel giro di Santa Elisabetta non era stata ru­ qualche settimana, il “Real Alca­ bata, ma gli era stata donata spon­ zar” divenne il più colossale depo­ taneamente. Li godette in casa sito di opere d’arte del mondo. Alla sua, per un po’, e li mostrava con fine, l’inventario contava 999 qua­ orgoglio: Balzac andò in estasi da­ dri. E non era nemmeno completo. vanti all’Immacolata. Alcuni li donò I generali e i marescialli del­ al Louvre, altri provò a venderli, per l’Armée vi attingevano infatti libera­ far soldi. Non trovò un accordo con mente, prelevando i pezzi di cui si gli acquirenti: chiedeva troppo. Ma erano innamorati. O che sembra­ tutti quei Murillo che dalle chiese e vano più commerciabili. I quadri di dai conventi di Siviglia si erano Murillo lasciarono Siviglia e si di­ sparpagliati in ogni angolo del mon­ spersero. Il ritratto di Justino de do avevano appiccato una febbre Neve scomparve tra i primi, in pri­ inestinguibile di possesso. Sovra­ mavera. Quando Napoleone gli ni, aristocratici, finanzieri, tutti li impose di lasciare l’Andalusia, il volevano. Si scatenò una vera “mu­ maresciallo Soult portò con sé a rillomania”. Le quotazioni di Murillo Parigi i quadri che aveva trafugato. si impennarono e i valori si capo­

Gli altri dell’Alcazar – fra cui 32 ©2018. The National Gallery, London/Scala, Firenze volsero. Un Murillo arrivò a valere

74 ARTE E ARTISTI due volte un Velázquez. Così, dopo L’Immacolata la morte del maresciallo, gli eredi Concezione de di Soult si arricchirono. Nel 1851 il los Venerables, Louvre comprò all’asta l’Immacola- o di Soult, 1678 ca., olio su tela, ta di Justino de Neve per 615.300 Museo Nacional franchi. La somma più alta mai del Prado, Madrid. pagata dal museo. L’Immacolata non è mai tor­ The Immaculate nata a Siviglia. Col tempo divenne Conception de un simbolo nazionale, patria e los Venerables, cattolicesimo incarnati nella soave or of Soult, 1678 vergine coi capelli chiari sciolti approx., oil on sulle spalle, la falce di luna che canvas, Museo spunta sotto il candido manto e un Nacional del Prado, Madrid. asilo di angioletti a farle da corona. Il Generalissimo Franco ne era addirittura ossessionato. La guer­ ra civile gli pareva il ricorso storico dell’invasione francese. Fece di tutto per riaverla. Le trattative an­ darono per le lunghe. Ma quando la Francia cadde a sua volta sotto l’occupazione nazista (ed era Hitler Il ritorno del figliol a saccheggiare le collezioni d’Euro­ prodigo, 1667/70, pa, per fondare il più bel museo olio su tela, del mondo, che avrebbe portato il National Gallery, suo nome), ci riuscì. I governi orga­ Washington. nizzarono uno scambio di dipinti. L’Immacolata di de Neve e Murillo The return of tornò in Spagna nel 1941, come the prodigal son, 16 67/ 70 , un’eroina. Ma non a Siviglia. La oil on canvas, ragion di Stato la fermò a Madrid. National Gallery,

Murillo non l’aveva dipinta per Washington. ©2018. Museo Nacional del Prado ©Photo MNP/Scala, Firenze denaro. Piuttosto per riconoscen­ za. Justino de Neve era diventato la sua guida spirituale e il suo amico. Murillo lo chiamò nella sua stanza, quando fece testamento. Gli affidò l’esecuzione delle sue volontà e il suo figlio prediletto. De Neve gli somministrò il viatico e compilò l’inventario dei suoi beni. Protesse davvero il figlio del pittore nella carriera religiosa. Dei quattro figli di Murillo sopravvissuti all’in­ fanzia, tre si erano infatti messi al servizio di Dio: Francisca era mona­ ca domenicana, José Esteban era morto giovane, prima di prendere i voti, ma già suddiacono, Gaspar Esteban divenne, come de Neve, canonico nella Cattedrale di Sivi­ glia. Con lui si estinse la famiglia. O forse no. Il figlio Gabriel se n’era andato nel 1678. Un giorno era sceso al porto e aveva realiz­ zato il sogno del padre: si era im­ barcato per l’America del Sud. Ma il figliol prodigo non fece ritorno.

Murillo non lo vide mai più. ©2018. Album/Scala, Firenze