Ricciardo E Zoraide
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Gioacchino Rossini RICCIARDO E ZORAIDE Dramma per musica in due atti Libretto di Francesco Berio Di Salsa PERSONAGGI Agorante Re di Nubia, amante non corrisposto di tenore Zoraide figlia di Ircano, amante di Ricciardo soprano Ricciardo paladino, amante di Zoraide tenore Ircano potente signore di una parte della Nubia basso Zomira sposa di Agorante, rivale di Zoraide contralto Ernesto ambasciatore del campo cristiano tenore Fatima confidente di Zoraide mezzosoprano Elmira confidente di Zomira mezzosoprano Zamorre confidente di Agorante tenore Coro di uomini al servizio del serraglio e di donne al servizio di Zomira Grandi alla corte di Agorante, Guerrieri seguaci di Ricciardo, soladati di Agorante, popolo L’azione fingesi in Dongala, capitale della Nubia. Prima rapprasentazione: Napoli, Teatro San Carlo 3 dicembre 1818 Rossini: Ricciardo e Zoraide - atto primo ATTO PRIMO Piazza fuori del recinto della città di Duncala, capitale della Nubia. Scena I° Stanza nella reggia d Agorante. Coro di soldati e popolo. Marcia militare; sfilano Scena II° intanto le truppe vittoriose allo spuntar dell’aurora. Agorante. Coro di donzelle, che da varie parti si avanzano sulla scena, allegre e sollecite; indi Zoraide e Fati- CORO ma sbalordite. La musica indica un lontano strepito. Cinto di nuovi allori PARTE DEL CORO Riede Agorante a noi, Degli affricani eroi Quai grida!… Il primo nel valor. Tra’ bellici sudori ALTRA PARTE Fiaccò l’orgoglio insano Qual giubilo!… Del temerario Ircano, Col brando punitor. ALTRA PARTE Già riede Agorante. AGORANTE Popoli della Nubia, ecco tra voi ZORAIDE Il vostro duce, il Re; vinsi, dispersi (fra sé) I ribelli seguaci Del fuggitivo Ircano, Orribile istante!… Ei che, nato nell’Asia, in questi lidi Fondò nascente impero, e ardì negarmi FATIMA Di sua figlia Zoraide un dì la mano, (fra sé) Che pur ritolsi al rapitor Ricciardo, Per cui sdegnoso contro me già move Annunzio crudel! D’Europa a stento le raccolte schiere; Proveranno ancor queste il mio potere. TUTTO IL CORO Minacci pur: disprezzo Con gli altri dividere Quel suo furore insano; La gioia dovremo. Con questa invitta mano Di lui trionferò. ZORAIDE Sul trono, a suo dispetto, (a Fatima, nel massimo dolore) Tutti i trionfi miei Coronerà colei, Ah! Fatima, io tremo… Che il core m’involò. Assistimi, o Ciel! CORO FATIMA Sì, con quel serto istesso, (a Zoraide) Che offrirti è a noi concesso, Accorta dissimula, Che amor per te formò. Occulta i tormenti. AGORANTE CORO Or di regnar per voi Andiam, che a momenti Tutta la gioia io sento. Ei qui giugnerà. E tanto è il mio contento, ch’esprimerlo non so. (Le donzelle, nel sentire avvicinar lo strepito, si ricoprono de’ loro veli, e s’incamminano verso Ago- rante). 1 Rossini: Ricciardo e Zoraide - atto primo ZORAIDE Tu da te stessa giudicar lo puoi; (Amore mi strazia, Sono all’amor soggetti anche gli eroi. Il padre mi accusa; Se Agorante ti adora Ahi l’alma confusa No, tua colpa non è. Più pace non ha!) (Con arte) Scena III° So che dal seno Ti strappò del tuo ben, Zoraide, Fatima. FATIMA (con ironia) Deh! frena il lungo duol; cerchiamo unite, Che tu non l’ami. Un mezzo onde salvarci. Come amarlo potresti? In tuo soccorso M’avrai, se tu lo brami; ZORAIDE Un’infelice ottiene Da chi?… Come trovarlo! ed in qual parte? Tutto dall’amor mio. FATIMA ZORAIDE Tutto otterrem colla prudenza e l’arte. (Finger conviene.) Sai che vergato foglio Zomira, io fui d’irata sorte, è vero, Ricciardo t’inviò; che dell’insulto Crudel ludibrio; eppure Vendicarsi saprà; che pel tuo padre Seppi ognor trionfar di mie sventure. D’Agorante nel sen, col tuo disprezzo, Lo sdegno accresceresti; ZOMIRA Che Zomira, del prence odiata sposa, Ma per Ricciardo il cor sospira ancora? Per rabbia e gelosia, Confidati all’amica: D’opprimerti, ahi crudel! cerca ogni via? Io non t’ingannerò. ZORAIDE ZORAIDE Sì, tutto io so; ma come, oh Dio! frenarmi, Che dir potrei? Se l’alma mia delira? Cessàr, co’ miei martiri, Indifferente il cor, brame e sospiri. FATIMA Taci, calmati alfin: giugne Zomira. ZOMIRA Invan tu fingi, ingrata; (Parte). No, che l’interno ardore, Un labbro mentitore Scena IV° No, che celar non sa. Zomira, Zoraide. ZORAIDE ZOMIRA (Che dura prova è questa!… Zoraide, e qui t’arresti? Come il mio core, oh Dio! Non affretti i tuoi passi, onde far pompa L’amor, lo sdegno mio, Di tua bellezza al tuo sovran? Come frenar potrà?) ZORAIDE ZOMIRA Ah! sono (Quale insultante orgoglio! Gl’insulti indegni di chi siede in trono. Parmi vederla in soglio Goder del mio martir.) ZOMIRA A Insultarti non bramo: 2 Rossini: Ricciardo e Zoraide - atto primo ZORAIDE ZOMIRA (Ella mi guarda e freme; (Ingrato!…) Il duol che il cor mi preme Mi deve alfin tradir.) AGORANTE Ah! non turbarti. In Affrica mi è dato ZOMIRA Cangiar d’affetti a mio talento. Io sono (Io più non resisto…) L’arbitro del mio core; e pur dal trono Non chieggio allontanarti. Io vo’ soltanto ZORAIDE Che l’alma tua, per me costante e fida, Da me che pretendi? Con altra la mia gloria ancor divida. ZOMIRA ZOMIRA E ancor non comprendi! (fingendo di non comprenderlo) Per chi mai nutri il tuo novello foco?… ZORAIDE Comprender non so. AGORANTE Nol comprendesti ancora?… ZORAIDE E ZOMIRA (Che smania è mai questa! ZORAIDE Languire, soffrire… (Ahi qual giorno d’orror! giorno tremendo!) Più fiero martire No, darsi non può.) ZOMIRA Taci, non dir di più: tutto comprendo. Scena V° Agorante e dette. ZORAIDE (Cruda sorte!) AGORANTE A voi ritorno alfine. Eccomi spoglio AGORANTE Del mio fasto regal. Appiè d’amore, (Oh amor tiranno!) Appiè dell’amistade il brando invitto Lieto depongo, e fia diviso il core Fra la pura amistade e un dolce amore. ZOMIRA (Io sprezzata!…) ZOMIRA (O momento fatal!) AGORANTE (Ahi che momento!) ZORAIDE (Ahimè, che intesi!…) ZOMIRA (Più non reggo!) AGORANTE Zomira, un dì m’accesi ZORAIDE, ZOMIRA E AGORANTE Di te, negar nol posso; (In tal cimento Ma (non ti offenda il vero) L’alma mia fremendo sta.) La mia fiamma men viva in me ridesta Altri sensi per te. AGORANTE (M’amerà?…) ZORAIDE (Qual cenno!) 3 Rossini: Ricciardo e Zoraide - atto primo ZOMIRA AGORANTE (ad Agorante) (a Zoraide) Crudel! E amor non senti? ZORAIDE ZORAIDE (Che affanno!) Che dici?… (Ahi misera!…) AGORANTE ZOMIRA (a Zomira) Che sento! (Ahi perfido!) Che mai dici?… AGORANTE ZOMIRA (a Zoraide) (a Zoraide) (Barbaro amor!) Dunque ingrata… Indegna! ZORAIDE ZORAIDE T’accheta… ti calma. (a Zomira) E ardisci?… AGORANTE (Giusto Cielo, in lor punisci Sperar posso? La più fiera crudeltà.) ZOMIRA ZOMIRA (Che smania crudele!) (Giusto Cielo, in lui punisci La più nera infedeltà.) AGORANTE (a Zoraide) AGORANTE (Ciel, perché così punisci Per te vive, respira quest’alma. Chi s’accese a tal beltà?) ZOMIRA DAMIGELLE (Oh che rabbia!…) (di dentro) ZORAIDE Scendi propizio (Che acerbo martir!) Nume de’ cori Fa’ che Zoraide, ZOMIRA Fra’ puri ardori, D’immenso giubilo Osi, iniquo?… Esulti ognor. AGORANTE AGORANTE Gl’insulti disprezzo. (Quai dolci palpiti!…) ZORAIDE ZORAIDE Per Zomira, deh! placa quell’ira. (Quai tristi accenti!…) ZOMIRA ZOMIRA Taci, trema: non voglio a tal prezzo… (Vaneggio e smanio…) 4 Rossini: Ricciardo e Zoraide - atto primo ZORAIDE E AGORANTE Né l’inganno (Che baldanza!) Ci faranno Paventar. ZOMIRA (Gli esploratori si ritirano. Il ponte del castello s’in- Neppure un sospir. nalza). AGORANTE Scena VII° (Sarà l’alma delusa, schernita, Al mio bene per sempre riunita, Su piccolo battello approdano Ricciardo sotto men- O Ricciardo qui deve perir.) tite spoglie affricane, ed Ernesto ambasciatore del campo cristiano. ZOMIRA RICCIARDO (Sarà l’alma delusa, schernita, Eccoci giunti al desiato loco; All’infido per sempre riunita Ecco, Ernesto, le mura O l’indegno qui giuro punir.) In cui rinchiuso è il mio tesor. Nel petto Come mi batte il cor! ZORAIDE (Sarà l’alma dolente, schernita, ERNESTO Al mio bene per sempre riunita, Ah! non tradirti; O a lui infida qui giuro perir.) Pensa ove siam… Tu sai che in ogni parte (Partono). Di Ricciardo si chiede. Veduta in qualche distanza di una parte del castello T’inseguono a vicenda che difende la città di Duncala, con fossi e pianura Il desolato Ircano, adiacente. Ramo del fiume Nubio che la bagna.Un Agorante inumano… gruppo d’alberi che nasconde una parte del fiume. Ogni motto, ogni cenno Monti in distanza. Ah! svelarne potria… Scena VI° RICCIARDO Soldati sulle mura. Coro di esploratori. Sconosciuto qui son: facil non fia, S’anche alcun mi conosca, in queste spoglie ESPLORATORI Di potermi scoprir. Tutto è in calma. Picciol legno ERNESTO Sol diè segno Invan lo speri, D’approdar. Il valor, la tua gloria, il tuo splendore Son noti al mondo intero: ALTRA PARTE Occultarti non puoi Stiamo attenti, Tu primo onor de’ Paladini eroi. Vigilanti, Se alcun tenti RICCIARDO D’avanzar. No; celarmi saprò. TUTTI ERNESTO No, d’offese Dunque tu sei Non temiamo; Risoluto a seguire i passi miei? Son le mura Che guardiamo, RICCIARDO Ben difese: E ne dubiti ancor? Né bravura, 5 Rossini: Ricciardo e Zoraide - atto primo ERNESTO Stanza nella reggia come prima. Ah! lascia almeno Che, rispettato ambasciator, qui possa Scena VIII° Richieder del tuo ben, aprirti a un tempo Zomira, Elmira. Facile strada a’ tuoi disegni. ZOMIRA RICCIARDO Elmira, e non degg’io fremer disdegno Se Zoraide or m’invola e sposo e regno? Amico, Ah! se tu m’ami, al mio furor sì giusto Arrestarmi non posso; ad ogni costo Il tuo pur anco unisci; ah! cerca, osserva Io ti debbo seguir. Che fa la mia rivale, Se ancor debbo sperar. Deh! tu procura ERNESTO Di render men crudel la mia sventura. Come sottrarti Di tanti esploratori al vigil sguardo, ELMIRA A sì nuovi perigli?… Ah! no, non disperar.