THE TREE of LIFE Editore S.A.S
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RASSEGNA STAMPA CINEMATOGRAFICA THE TREE OF LIFE Editore S.A.S. Via Goisis, 96/b - 24124 BERGAMO THE TREE OF LIFE Tel. 035/320.828 - Fax 035/320.843 - Email: [email protected] 1 Regia: Terrence Malick Interpreti: Brad Pitt (O'Brien), Sean Penn (Jack), Jessica Chastain (Sig.ra O'Brien), Fiona Shaw (Nonna), Joanna Going (Moglie di Jack), Hunter McCracken (Giovane Jack), Laramie Eppler (RL), Tye Sheridan (Steve), Jessica Fuselier (Guida), Irene Bedard (Fattorina), Kari Ma- tchett (Ex di Jack), Crystal Mantecon (Elisa) Genere: Drammatico/Fantasy - Origine: India/Gran Bretagna - Anno: 2011 - Soggetto: Terrence Malick - Sceneggiatura: Terrence Malick - Fotografia: Emmanuel Lubezki - Musica: Alexandre Desplat - Montaggio: Hank Corwin, Jay Rabinowitz, Daniel Rezende, Billy Weber, Mark Yoshikawa - Durata: 139' - Produzione: Sarah Green, Bill Pohlad, Brad Pitt, Dede Gardner, Grant Hill, Nicolas Gonda per Plan B Entertainment/River Road Entertainment - Distribuzione: 01 Distribution (2011) Un 'puzzIe' filosofico-metafisico sulla ritrova fra le nubi, fantasmi deambulan- un talento, e il talento cinematografico vita, sull'esistere, sul prima e sul dopo. ti ma veri. Qui uno dei ragazzi, ormai di Malick, in ogni singola scena, è visi- Questo "Albero della vita" dell'insolito cresciuto (è Sean Penn, in una parte bile a occhio nudo anche a chi di film e commendevole regista Terrence Ma- minuscola) ritrova il fratello morto, e la nella vita ne ha visti una decina. Direb- lick ("La rabbia giovane", "I giorni del madre e il padre. Tutti assieme, appas- be: ma qui succede qualcosa di diverso. cielo", "La sottile linea rossa") comin- sionatamente. La vita di qua, appunto, Infatti. Il film è facile da raccontare; cia, e poi vi si inquadra, con una cita- trapassa di là mentre sulla terra la Natu- oppure impossibile. Si parla di una fa- zione di Giobbe, dai Libri Sapienziali: ra, immagine concreta e tumultuosa di miglia americana negli anni Cinquanta, 'Ov'eri tu, quando mettevo base alla ter- un mondo che si espande 'oltre', conti- della vita casalinga di un padre fallito, ra? Su che cosa stanno fissi i suoi car- nua, con gli alberi che respirano, le on- violento, difficile; di una madre mera- dini, chi gettò la sua pietra angolare?' de del mare che spumeggiano, il fuoco vigliosa ma remissiva, che sa essere (38,4/7). al centro del globo e l'azzurro dei venti, felice solo in assenza del marito; e di A queste bibliche riflessioni ne aggiun- cominciando dalle origini, quattro mi- tre figli che crescono, di cui il primo è geremmo un'altra, dalle Confessioni di liardi di anni fa o giù di lì. Ondeggian- il punto di vista su questo piccolo mon- Sant'Agostino, ad hoc per questo film do tra "La stanza del figlio" di Nanni do, un ragazzo che soffre, che soffre 'creazionistico': 'Eppure gli uomini Moretti, dove pure c'era la morte im- tantissimo di avere un padre così e so- vanno ad ammirare le vette dei monti, provvisa di un figlio, e "Hereafter" di prattutto di comprendere che crescen- le onde enormi del mare, le correnti Clint Eastwood, con le sue anime va- do, gli assomiglia sempre di più. Fino amplissime dei fiumi, la circonferenza ganti, Malick costruisce, con indubbia all'arrivo di un lutto feroce. dell'oceano, le orbite degli astri, mentre destrezza e diluvi d'immagini, un film Tutto qui. Assomiglia, questo impianto trascurano se stessi'. Il film si divide e elicoidale che oltrepassa i confini del narrativo, a un'altra grande opera ame- si mescola tra la contemplazione in pe- conoscibile. Ambiziosissimo. Proprio ricana di questi tempi, il romanzo di renne divenire della Natura e gli affanni per questo rischia di diventare tedioso, Franzen, 'Libertà'. Tutt'e due le opere umani che vi si stemperano nel breve anche per l'eccessiva lunghezza di 138 entrano dentro la vita e gli anni di una corso della vita. Si potrebbe parlare di minuti. Ma l'intelligenza c'è, e si sa che famiglia americana per dire molto di documentario, nel senso proprio di do- richiede pazienza (forse troppa) in chi più. Franzen, abbastanza ambizioso, cere, insegnare, dimostrare, nel quale vuol capire. cerca di raccontare l'America. Malick, s'innesta una filiazione narrativa, quella L'Eco di Bergamo - 22/05/11 smodatamente ambizioso, cerca di rac- della famiglia O'Brien composta da un Franco Colombo contare il senso della vita. Ma la diffe- padre autoritario e violento (un insolito renza vera, come in tutti i grandi autori, Brad Pitt), una madre dolce e sottomes- Bisognerebbe rivalutare un elemento non sta nel cosa si racconta, ma in co- sa e tre figli adolescenti. Uno di questi fondamentale del talento di un artista: me si racconta. Franzen è meticoloso, improvvisamente muore e subentra il l'ambizione. Perché è diventata una pa- ordinato, 'classico'; Malick è caotico, dolore, proprio degli accadimenti uma- rola confusa, e con un'ombra, sempre digressivo, e fa esplodere la narrazione ni. La madre non si rassegna anche se negativa. Come se ci fosse un giudizio in mille frammenti. Non c'è paragone c'è chi cerca di consolarla con una veri- nel pronunciarla, e neIl'accento si sen- riguardo alla modernità: insieme a "C'e- tà inobliabile: 'Su questa terra siamo tisse quello che non si è detto: troppo ra una volta in America", "The tree of tutti di passaggio... il Signore dà, il Si- ambizioso. life" è il film di impianto proustiano più gnore prende'. Il padre manesco, anche "The tree of life" di Terrence Malick è evidente nella storia del cinema. Ma si lui preso in una pena inimmaginabile, si un film di un'ambizione smodata. E già spinge oltre. MaIick mette insieme un rimette a pensare, a capire, ad amare. Il in questa sfida riluce tutta la sua gran- accumulo di momenti della vita di que- dolore strazia ma ricompatta le anime dezza. Ovviamente, l'elemento dell'am- sto ragazzo e della sua famiglia, dal ferite. E poi c'è... l'aldilà, dove tutti ci si bizione deve essere accompagnato da momento in cui sua madre è incinta fi- no al momento in cui lasceranno la ca- verso e la storia dell'umanità. Il tentati- intensamente un atto di fede, una rive- sa, quando tutto si ferma, viene conge- vo di mettere in contatto diretto - è que- lazione mistica, un Credo: dopo le in- lato, si passa alla vita contemporanea, e sta poi l'idea che fonda l'ambizione cessanti domande dei film precedenti è quel ragazzo che si è fatto uomo (Sean smodata di Malick - l'universo e la ma- una risposta. Per dirla con i fratelli Co- Penn) ha conservato tutto di quegli an- no poggiata sulla spalla. E' vero che i en è un'accettazione del mistero, non il ni, ma più di ogni altra cosa, ha conser- dinosauri sono eccessivi, ed è vero che nonsenso di "A Serious Man" ma quel- vato quello sguardo macroscopico sul- le immagini bellissime che entrano nel lo dell'amore universale. Soggettiva- l'esistenza. E la regia lo segue con una montaggio filosofico-esistenziale sono mente si poteva preferire Malick quan- libertà narrativa ed espressiva magnifi- a metà tra cinema grandissimo e salva- do aveva meno certezze e si può trova- che. Spesso la sceneggiatura coglie de- schermo del computer. Ma è quasi re troppo facile come i personaggi sfio- gli istanti che nessuno penserebbe mai scontato che un'opera del genere sia rino l'infinito. Ma il regista non na- di filmare, nella vita quotidiana. Tanto imperfetta. I film perfetti si fanno dopo sconde il Male e il dolore, L'incertezza è vero che durante il film si riflette di che una strada è stata percorsa mille e la paura, e la sua inesausta ricerca e- continuo su quanta casualità ci sia in volte. Quelli che cercano una strada stetica lascia attoniti. La bellezza passa una scena, se sia stato possibile conce- nuova non possono trovare tutto spia- dal cinema: il regista, coadiuvato da pirla nella sua sintesi così trascurabile. nato; e qui Malick va a cercare terreni Lubezski, Trumbull e Dan Glass, si av- Tutti i momenti senza peso, nel film inesplorati, a sperimentare l'incontami- vale di ogni possibilità tecnologica e diventano potenti. nato; quindi l'imperfezione è parte ne- ricrea con la luce la scaturigine del E' questa la caratteristica principale di cessaria e attiva della grandiosità di mondo. Ne viene una palingenesi tanto Malick. L'idea che l'universo e un filo quest'opera. Che dimostra sia che il ci- dello Spirito quanto della Settima arte, d'erba siano la stessa cosa, sia dal punto nema ha davanti ancora tanto terreno da capace persino di citare Kubrick e ne- di vista qualitativo sia quantitativo. E conquistare; sia che rimane la forma garlo: se gli uomini scimmia apprende- così anche l'esistenza intera di una per- espressiva più adatta a cogliere il senso vano la violenza dal monolito, i dino- sona si compone di piccoli gesti, di una della contemporaneità. sauri di Malick compiono un inedito camminata, di una fatica nel guardare le Il Sole 24Ore - 22/05/11 atto di pietas ancestrale. Opera densa e scale da salire, di una mano poggiata Francesco Piccolo inesauribile, fuori dal tempo e che co- sulla spalla, di una piega del collo. Tut- pre tutto il Tempo, "The Tree of Life" è to, tutto; basta stare attenti. La differen- Gli uomini interrogano il divino e la prodigioso fin dal coraggio di Pitt e de- za tra la vita e il cinema è sempre stata musica delle sfere risponde. Se alle gli altri di produrlo. E' un miracolo. questa, nella sostanza: al cinema si ve- domande dei soldati di "La sottile linea Film TV - 26/05/11 dono tutte le parti interessanti della vi- rossa" si contrapponeva la maestà indif- Andrea Fornasiero ta; e non vuol dire per forza quelle de- ferente di alberi cattedrale, ora Malick cisive, ma si vedono quei momenti in fa dialogare lo spirito con la Gloria del- cui le persone sono state attente, si sono l'intero universo, rilegge Giobbe e cerca accorte che stavano vivendo.