Il Re Dell'olimpico
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atletica Magazine della n. 3 Federazione Italiana mag/giu 2011 di Atletica Leggera Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma - Roma 3/2011 Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. Il re FEDERAZIONE ITALIANA DI ATLETICA LEGGERA dell’Olimpico Sommario FEDERAZIONE ITALIANA DI ATLETICA LEGGERA n. 3 - mag/giu 2011 EVENTI L’UOMO E IL TECNICO 4 Roma ha un nuovo re 34 Il regista Pierangelo Molinaro che sa spingere in alto Andrea Buongiovanni FOCUS 8 Howe ha scelto la libertà 38 Valerio Vecchiarelli Antonietta, dieci e lode Giorgio Barberis Gli studenti dell’atletica Quando il successo 12 promossi a pieni voti 42 diventa triplo Raul Leoni Giorgio Cimbrico PERSONE 18 Shalane: mi manda 46 Se l’atletica è un film la mamma Claudio Gregori Andrea Schiavon Grete, l’esploratrice 22 50 Futuro prossimo del nuovo mondo Raul Leoni Gian Paolo Ormezzano Fiasconaro il rugby Manuela madrina 26 in pista 54 dei masters Giorgio Reineri Giovanni Viel Tutti gli uomini INTERNAZIONALE 30 con la doppietta 58 Liu Xiang, il ritorno Roberto L. Quercetani del fenomeno Marco Buccellato RUBRICA 63 Il medico risponde dott. Giuseppe Fischetto magazine della federazione atletica di atletica leggera Anno LXXVII/Maggio/Giugno 2011. Autorizzazione Tribunale di Roma n. 1818 del 27/10/1950. Direttore Responsabile: Gianni Romeo. Direttore Editoriale: Stefano Mei. Vice Direttore: Marco Sicari. Segreteria: Marta Capitani. Hanno collaborato: Giorgio Barberis, Andrea Buongiovanni, Marco Buccellato, Giorgio Cimbrico, Alessio Giovannini, Claudio Gregori, Raul Leoni, Pierangelo Molinaro, Gian Paolo Ormezzano, Roberto L. Quercetani, Giorgio Reineri, Andrea Schiavon, Valerio Vecchiarelli, Giovanni Viel. Redazione: Via Flaminia Nuova 830, 00191 Roma: Fidal, tel. (06) 36856173, fax (06) 36856280, Internet www.fidal.it. Progetto grafico e stampa: Stilgrafica srl - 00159 Roma - Tel. 06 43588200. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 - Roma - n. 3/2011. Per abbonarsi è necessario effettuare un versamento di 20 euro sul c/c postale n. 40539009 intestato a Federazione Italiana di Atletica Leggera, Via Flaminia Nuova 830, 00191 Roma. Nella causale deve essere In copertina: Usain Bolt al specificato “Abbonamento alla rivista Atletica” Compeed Golden Gala (Giancarlo Colombo/FIDAL) www.fidal.it atletica 1 L’arrivo vincente di Andrew Howe sui 200 metri del Compeed Golden Gala (Foto GMT) Editoriale I giovani e le famiglie sono il nostro patrimonio Cari amici dell’atletica, boato che ha accompagnato Howe nella sua vo- lata sui 200. Stiamo lavorando con competenza e il nostro bel mondo senza confini muta continua- passione, sogniamo di avere un giorno un Bolt mente i suoi scenari, il tempo di annoiarsi non c’è italiano che faccia da traino. Ma per intanto gli davvero mai. Ci siamo lasciati alle spalle a fine scettici avranno compreso che l’atletica resta e maggio una favolosa edizione del Golden Gala e resterà sempre sport di primissimo piano che go- già la rotta indica Daegu, dove c’è da onorare de di rari privilegi. Il più importante: la civiltà, l’appuntamento più importante della stagione. I l’educazione, la cultura dei suoi sostenitori. Dopo campionati del mondo, che l’amico Primo la conclusione delle gare mi ero mescolato con il Nebiolo s’inventò e mandò in onda per la prima pubblico che sfollava e osservavo quella moltitu- volta nel 1983, chiamano e l’atletica azzurra ri- dine, guardavo i fidanzatini che si tenevano per sponderà con dignità. Ma prima di andare in mano, i gruppi di famiglia, tutti con un viso sere- SudCorea un passo indietro è d’obbligo, perchè no, felici di aver trascorso una serata senza ten- quella serata romana non si può archiviare senza sioni. Quanti altri sport possono dire altrettanto? una riflessione. Chiudo ora le mie note con il dolore nel cuore. In quell’occasione c’è stata la dimostrazione chia- Mi ha raggiunto, mentre la nostra rivista stava Ci avviamo verso rissima di come l’atletica sia più che mai nel cuo- andando alle stampe, la notizia della tragica re della gente. Tanta gente, uno spettacolo di fol- morte di Mimmo Caliandro, eroe di Birmingham i Mondiali di Daegu la degno di un’Olimpiade. Ma, soprattutto, perso- 2007 e protagonista di tante belle, aggressive “portandoci nel cuore ne davvero speciali. Spettatori tutti competenti, volate, da Grosseto 2001 in poi. Aveva 29 anni, pronti all’applauso al momento giusto, incollati la gioventù addosso. Lo ricorderemo meglio più lo spettacolo del al loro posto fino alla fine per godersi anche i avanti. Ora noi dell’atletica non possiamo che Golden Gala: particolari. Quello stadio Olimpico gremito di stringerci con affetto alla famiglia. E ci aveva la- pubblico e quelle gare avvincenti hanno rappre- sciati, qualche giorno prima, Luciano Fracchia, bellissime gare, ma ciò sentato uno stupendo messaggio. Mi immagino, astigiano, insegnante Isef. Il nome ai più non di- che mi ha riempito e non credo di sbagliare, che nei giorni successivi rà molto, apparteneva a un’altra generazione, è alla manifestazione molti ragazzi avranno cerca- morto in veneranda età. Ha dedicato la sua vita maggiormente il cuore to uno spazio per provare a imitare Bolt, per capi- all’atletica, con la macchina da presa ha girato è stata la folla re cosa vuol dire correre veloce, per sfidarsi al- il mondo e ha filmato tutto il filmabile, qualcosa l’atletica e non alla playstation. come un milione di pellicole per regalare prima dell’Olimpico, una Il nostro sport non può vivere soltanto di eventi, a se stesso e agli amici, poi alle generazioni fu- razza di sportivi del certo. Ci vuole incentivazione e programmazio- ture tanti momenti magici. È vissuto con discre- ne, ci vogliono tante altre cose. Ci vuole qualche zione nell’ombra, senza rincorrere la fama. Un tutto speciale. azzurro protagonista, ho ancora nelle orecchie il amico dell’atletica. ■ ” atletica 3 Eventi di Pierangelo Molinaro Foto: Giancarlo Colombo/FIDAL Roma ha un nuovo re Per tre giorni, in occasione del può farlo. Ormai il suo viso lo conoscono tutti, quel fisico da Bronzo di Riace si riconosce da lontano fra la folla. E l’affetto superbo meeting di fine maggio, lo travolge. In piazza di Spagna però per qualche minuto ha preso in mano la macchina fotografica e ha inquadrato Bolt è stato padrone della città, quella scalinata unica al mondo, forse per farla vedere a mamma e papà. Ma è stata soltanto una breve fuga, perché cercato, osannato, coccolato, non è facile essere il Numero Uno. La Fidal lo ha trattato da re. Ma quella suite al Villa Pamphili, bombardato. Anche il sofferto 80 metri quadrati con grande terrazza sulla piscina dell’ho- tel e sullo splendido parco, è stata per il «Fulmine vivente», successo sui 100 nella notte una splendida prigione dorata. La Playstation come unica compagna, neppure dalla hall poteva passare, al ristorante dell’Olimpico, in rimonta su Bolt scendeva direttamente con l’ascensore insieme al ma- nager e al fisioterapista. E qui ha scoperto che c’è qualcosa Powell, ha contribuito a renderlo di meglio delle tanto decantate patate dolci di mamma e zia, che l’arte in Italia non è solo scolpita nella pietra. Certo, più vicino al pubblico. la pasta la conosce, ma volete mettere due cucchiai di certi risotti, o la fragranza delle tagliatelle romane? Sempre con attenzione comunque, perché un etto in più su 100 metri sono anche centesimi in più al traguardo. Quanto fossero attese le sue parole dopo sette mesi di silen- Forse lassù Giovanni Paolo II si sarà stupito. Stupito nel ve- zio Usain l’ha capito alla conferenza stampa: ventuno tele- dere celebrare un processo pagano di beatificazione nella camere spianate, decine di microfoni, una sala piena zeppa «sua» Roma, quella che il primo maggio l’ha elevato al culto che pendeva dalle sue labbra. E lui, un po’ paraculo, si è pre- dei fedeli. Usain Bolt questo processo pagano l’ha vissuto sentato con la maglietta da riposo dei calciatori azzurri tan- cinque giorni, cercato, coccolato, viziato, festeggiato, osan- to per infiammare ancora un po’ gli animi. Un Bolt con il viso nato. Chissà cosa sarà girato nella testa di questo ventiqua- un poco più scavato rispetto a quello in smoking e pettorale trenne di Trelawny catapultato nel frullatore di una popola- che campeggiava sui manifesti del Golden Gala, con un ta- rità universale che a Roma, con il calore tutto italiano, si è glio di capelli alla Balotelli. L’ideale per parlare subito di cal- manifestata in modo tutto speciale e avvolgente. Dalla fore- cio. Parole di chi ha vissuto i Mondiali in Sud Africa dall’altra sta tropicale giamaicana alle pietre che grondano di storia e parte della barricata, tifando per l’Argentina, travestendosi arte millenarie in ogni dove. Era la prima volta nella capitale da c.t. parlando di Germania, Italia e Inghilterra. Una passio- per il buon Usain che non ha potuto certo fare il turista, ma ne vera sbottata in una dichiarazione: «Chissà, forse un gior- nell’unica, breve, libera uscita di cui ha potuto godere ha no, dopo l’Olimpiade di Rio 2016, potrei provare con il cal- esclamato stupito: «Non ho mai visto una città così, angoli cio». Brucerebbe l’erba... incredibilmente belli che non ho trovato in alcuna altra par- Ma il giorno della conferenza stampa, 24 ore dopo l’atter- te del mondo». Già, la città eterna... raggio a Roma, è stato anche quello più faticoso per il gio- Chissà, forse un giorno quando appenderà le scarpe al chio- vane giamaicano, travolto dagli impegni con gli sponsor.