Il Sionismo E Tangentopoli
Venerdì 26 settembre 2014 ________________________________________________________________________________ Il sionismo e Tangentopoli Ripensiamo a Tangentopoli/1 Claudio Moffa Del sionismo non si può parlare, del sionismo si deve, in realtà, parlare per capire come gira il mondo. Ma sulla base dei fatti, questo il punto. Partiamo ad esempio dalla guerra di Gaza: in un quadro più complesso e più esteso, che può comprendere anche il disegno di una ennesima pulizia etnica nei Territori, nell’attacco israeliano dell’agosto scorso è emerso anche il fattore gas, i giacimenti contesi tra lo Stato di Israele e il semi- Stato palestinese, con la Gazprom russa come partner potenziale di Hamas. Ma cosa è successo? Da una parte l’invasione di Benjamin Netanyahu, i bombardamenti, le stragi di 2.000 civili, tra cui 400 bambini; dall’altra George Soros che ci fa sapere attraverso la 'CNN', che è stato lui a ordire il colpo di Stato a Kiev, un golpe e una crisi che almeno fino ad oggi hanno tenuto Vladimir Putin in una posizione di stallo, più difensiva che offensiva. Dunque, ecco il perfetto parallelismo, se non la perfetta intesa, tra il Sionismo territoriale (l’espansionismo di Israele, l’agire del sionismo come Stato), e dall’altra parte il Sionismo a-territoriale e transnazionale della grande finanza laica, quella delle banche spesso egemoni in Occidente, delle rivoluzioni colorate, della weltanschaung sionista diffusa, attraverso Hollywood o certe reti multimediali, ai quattro angoli del mondo, e con contenuti a 360 gradi: dalla Storia alle cronache di guerra, dall’immigrazione ‘inarrestabile’ e chi la blocca è un ‘razzista’, agli Stati-canaglia.
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