di

Parere Motivato

Piano di Governo del Territorio - Adozione Comune di Pogliano Milanese

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA - (VAS) DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

PARERE MOTIVATO

Comune di Pogliano Milanese Provincia di Milano I - 20010 piazza Volontari Avis Aido, 6 codice fiscale 86502140154 partita IVA 04202630150 www.poglianomilanese.org mail: [email protected] centralino: 02.939.644.1

1 L’AUTORITA’ COMPETENTE PER LA VAS D’INTESA CON L’AUTORITA’ PROCEDENTE

VISTA la Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12, “Legge per il governo del territorio”, con la quale la Regione Lombardia ha dato attuazione alla direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente;

PRESO ATTO CHE il Consgilio regionale nella seduta del 13 marzo 2007, atto n. VIII/0351, ha approvato gli Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi in attuazione del comma 1 dell’art. 4 della Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12;

CONSIDERATO che a seguito di approvazione da parte del Consiglio regionale degli Indirizzi citati la Giunta regionale ha proceduto all’approvazione degli Ulteriori adempimenti di disciplina con deliberazione n. VIII/6420 del 27 dicembre 2007 e successive modifiche e integrazioni;

VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante “Norme in materia ambientale” concernente “Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la Valutazione d’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione ambientale integrata (IPPC)” e s.m.i;

VISTO l’atto di nomina dell’Autorità competente per la VAS, individuata con Deliberazione di Giunta Comunale n. 131 del 02.12.2010, esecutiva, con la quale è stato approvato lo schema di Accordo tra il Comune di Pogliano Milanese ed il Comune di Truccazzano per l’individuazione dell’Autorità Competente per la VAS del PGT del Comune di Pogliano Milanese previsto dall’art. 4 della L.R. 12/2005 e ss.mm.ii. e sono state individuate:

A. L’Autorità Procedente, il Comune di Pogliano Milanese, nella persona del Responsabile dell’Area Urbanistica, Arch.to Ferruccio Migani; B. L’Autorità Competente, il Comune di Truccazzano, nella persona del Responsabile del Servizio Gestione del Territorio, Arch.to Giuseppe Luigi Minei;

PRESO atto che:

a) con Deliberazione di Giunta Comunale n. 51 del 21.05.2007, esecutiva, è stato approvato l’Atto di Indirizzo per l’avvio del Procedimento del PGT (Piano di Governo del Territorio); b) con Deliberazione di Giunta Comunale n. 129 del 23.10.2009, esecutiva, è stato dato nuovo avvio di procedimento per la redazione degli atti costituenti il Piano di Governo del Territorio e la Valutazione Ambientale Strategica – Atto di Indirizzo; c) con Deliberazione di Giunta Comunale n. 132 del 02.12.2010, esecutiva, è stato avviato il procedimento relativo alla redazione della V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) del PGT (Piano di Governo del Territorio); L’Avviso di Avvio del Procedimento afferente la redazione della VAS – Valutazione Ambientale Strategica – ai sensi dell’art. 4 L.R. 11 marzo 2005 n. 12 e s.m.i.

2 d) nell’ambito del Piano di Governo del Territorio, prot. 1176 del 15.12.2010, è stato pubblicato all’Albo dal 15.12.2010 al 05.01.2011; e) Con Decreto del Direttore Generale sono stati individuati i seguenti soggetti competenti in materia ambientale:

- Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA); - Azienda Sanitaria Locale (ASL n.1 Provincia di Milano, Distretto n. 2); - PLIS del Roccolo; - PLIS Basso Olona; - Ente Regionale per i servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF); - Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici; - Sovrintendenza per i BENI Archeologici; - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia – Milano; - Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione Forestale di Milano; - Autorità dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) della Provincia di Milano; - Agenzia Interregionale per il Po – Regione Lombardia; - Provincia di Milano; - Comuni confinanti: Airuno, , , , Rho, ; f) Con lo stesso atto sono stati individuati altresì i seguenti soggetti, nella loro qualità di pubblico interessato:

- Associazioni ambientalistiche riconosciute a livello nazionale (Legambiente, Italia Nostra, WWF); - Terna s.p.a.; - Rete Elettrica Nazionale; - ENEL; - Amiacque; - Gruppo Ferrovie dello Stato; - Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi; - Consorzio Utenti del Fiume Olona; - Movibus; - Infrastrutture acque Nord Milano (IANOMI); - SNAM; - Ordini professionali; - Organizzazioni sindacali; - Associazione Commercianti; - Agenda 21 provinciale; - Associazioni Culturali; - Associazioni Agricole; - Associazioni varie di cittadini ed altre autorità che possano avere interesse ai sensi dell’art. 9, comma 5, del D. Lgs. N. 152/2006; - Camera di Commercio; - Parrocchia Santa Rita da Cascia; - Parrocchia di pogliano SS Pietro e Paolo Sacerdote; g) che in data 12.01.2011 è stata convocata la prima conferenza di Valutazione; h) che in data 26.03.2012 è stata convocata la conferenza di Valutazione finale; i) alla data del 12.01.2011 sono pervenute le seguenti osservazioni:

3 1. Parere dell’ASL Milano 1, nota del 07.01.2011 prot. 971; 2. Parere del Corpo Forestale dello Stato, nota del 08.01.2011 prot. 11;

l) sono altresì pervenute le seguenti osservazioni:

3. Parere della Soprintendenza per i Beni Archeologici, nota del 28.01.2011 prot. 1120; 4. Parere della Sovrintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano, nota del 09.02.2011 prot. 1679;

m) alla data del 26.03.2012 sono pervenute le seguenti osservazioni:

5. Osservazione inoltrata dai Sig,ri Crivelli Giancarlo, Crivelli Luigia e Crivelli Mariangela, nota del 15.02.2012 prot. 1655; 6. Osservazione inoltrata dal Sig. D’Arasmo Giuseppe, nota del 03.03.2012 prot. 1790; 7. Osservazione inoltrata dalla Società Gioiellino Spa, nota del 03.03.2012 prot. 2573; 8. Osservazione inoltrata dai Sig.ri Ignazio Mancuso e Laura Remartini, nota del 20.03.2012 prot. 3227; 9. Osservazione inoltrata dalla Sig,ra Marina Marinoni, nota del 22.03.2012 prot. 3305; 10.Osservazione inoltrata dal Sig.re Giuseppe Clavenna, nota del 22.03.2012 prot. 3358; 11.Osservazione inoltrata dal Sig. Fabio Lombardi, nota del 24.03.2012 prot. 3406; 12.Osservazione presentata dal Sig.re Perucca Guido, nota del 24.03.2012 prot. 3408; 13.Osservazione inoltrata dalla Ditta Clariant Masterbatches (Italia) S.p.A., nota del 26.03.2012 prot. 3422; 14.Osservazione presentata dalla Fondazione Ferrario, nota del 26.03.2012 prot. 3446; 15.Osservazione inoltrata dalla Sig.ra Lavezzo Piera, nota del 26.03.2012 prot. 3474; 16.Osservazione inoltrata dalla Società Islamorada Immobiliare SRL, nota del 23.03.2012 prot. 3380; 17.Parere ARPA Lombardia, nota del 06.03.2012 prot. 2674; 18.Parere ASL, nota del 23.03.2012 prot. 3445; n) a seguito dello svolgimento della Conferenza finale sono pervenute le seguenti osservazioni:

19. Bosco WWF di Vanzago, nota del 03.05.2012; 20. Bosco WWF di Vanzago, nota del 22.08.2012 prot. 8880; 21. Bosco WWF di Vanzago, nota del 05.11.2012;

VALUTATI gli effetti prodotti dal Piano di Governo del Territorio sull’Ambiente;

VALUTATI le osservazioni pervenute ed il complesso delle informazioni che emergono dalla documentazione prodotta, che viene di seguito analizzata, anche in rapporto alla Valutazione Ambientale delle eventuali modifiche alla proposta di PGT:

4 PARERI, CONTRIBUTI E OSSERVAZIONI PERVENUTI ALLA DATA DI SVOLGIMENTO DELLA CONFERENZA DI VERIFICA – 12.01.2010

1. Parere dell’ASL Milano 1, nota del 07.01.2011 prot. 971

Testo dell’osservazione

Con riferimento alla Vs. nota di cui all’oggetto del 27.12.2010 prot. n. 15147, pervenuta in data 28.12.2010 prot. A.S.L. n. 104821, relativa alla convocazione, per il girno 12.012011, della prima conferenza di valutazione ambientale nell’ambito del procedimento di V.A.S. del P.G.T., e finalizzata alla presentazione del Documento di Scoping, consultabile dal sito internet della Regione Lombardia (area procedimenti VAS), nel precisare che non ci sarà possibile partecipare, si vuole comunque fornire un ns. primo contributo con l’analisi di dati epidemiologici e fornendo valutazioni sanitarie. Valutazioni sanitarie: l’esame dei dati della Banca Dati Assistiti riferiti all’anno 2007 censente di rilevare una prevalenza nel comune di Pogliano Milanese di malattie dell’apparato cardiocircolatorio (18,20 %), diabete mellito (3,90 %), neoplasia: (3,25 %) e malattie dell’apparato respiratorio (2,39 %); tassi percentuali in linea di massima leggermente inferiori (eccetto il dato relativo al diabete mellito) ai valori relativi al Distretto di Rho (rispettivamente: apparato cardiocircolatorio 12,67 %, diabete mellito 4,41 %, neoplasie 3,52 % e apparato respiratorio 2,71 %) e a quelli relativi all’intera A.S.L. (rispettivamcnte: apparato cardiocircolatorio 18,01 %, diabete mellito 4,42 %, neoplasie 3,36 % e apparato respiratorio 2,48 %). Per quanto si riferisce ai dati di modalità relativi alle patologie sopraindicate, nel Comune di Pogliano Milanese i dati fanno rilevare dei tassi percentuali del 0,24 % per le malattie dell’apparato cardiocircolatorio, dello 0,01 % per il diabete mellito, dello 0,27 % per le neoplasie e dello 0,02 % per le malattie dell’apparato respiratorio, che risultano anch’essi leggermente inferiori ai valori relativi al Distretto di Rho (rispettivamente: apparato cardiocircolatorio 0,26 %, diabete mellito 0,02 %, neoplasia 0,27 % e apparato respiratorio 0,05 %) e a quelli relativi all’intera A.S.L. (rispettivamente: apparato cardio circolatorio 0,28 %, diabete mellito 0,02 %, neoplasie 0,28 % e apparato respiratorio 0,06 %). Sulla base dei dati sopra riportati diventa fondamentale l’adozione di iniziative che contribuiscano alla prevenzione primaria delle patologie sopra indicate ed, in particolare, di quelle dell’apparato cardiocircolatorio. Tale obiettivo può essere raggiunto prevedendo la realizzazione di aree ed attrezzature che favoriscano l’esercizio dell'attività fisica (aree attrezzate, impianti sportivi, palestre, aree pedonali pienamente accessibili anche ad uso esclusivo) e l’utilizzo della bicicletta (piste ciclabili). Si ritiene necessario peraltro prevedere un’adeguata incentivazione e organizzazione dei servizi di trasporto pubblici sia all’interno del territorio comunale che con i Comuni meta del pendolarismo per lavoro/studio, al fine di ridurre al minimo I‘utilizzo del mezzo privato, con conseguente diminuzione dai valori di emissione di inquinanti in atmosfera e delle loro conseguente sulla salute umana, in termini di patologie neoplastiche e dell’apparato respiratorio. Si raccomanda inoltre l’adozione di provvedimenti per il raggiungimento del massimo risparmio energetico possibile negli edifici, al fine di ridurre il quantitativo di emissioni inquinanti in atmosfera e un’accurata verifica del sistema del verde urbano, importante questo non solo ai fini ricreativi, ma anche ai fini del contenimento dell’inquinamento

5 atmosferico e acustico , dell’influenza sugli aspetti meteoclimatici, sulla regolazione dell’equilibrio ossigenoanidride carbonica e sulla regolazione termica del suolo. Si coglie inoltre l’occasione per comunicare i contenuti tecnici che l’elaborato definitivo del PGT dovrà prevedere, per consentire a questo Dipartimento le valutazioni di merito per ciascuna indicate:

Contenuti tecnici da valutare Descrizione “Azzonamento” - Analisi atte a dimostrare che le zone individuate dallo strumento urbanistico risultino tra loro compatibili in relazione alle caratteristiche degli insediamenti esistenti e previsti. - Capacità di mitigazione e smaltimento di scarichi, emissioni, rumori ecc., entro i limiti di accessibilità propri delle singole zone. Disponibilità idropotabile - Previsione di bilancio idrico (fabbisogno di risorsa idrica in funzione della previsione di espansione – fabbisogno produttivo – previsione ed adeguatezza delle reti acquedottistiche). - Verifica delle aree di protezione delle fonti di approvvigionamento. Rete fognaria - Distribuzione della rete fognaria e previsioni di espansione. - Identificazione delle zone servite e di quelle non servite da pubblica fognatura. Viabilità e traffico - Presenza del Piano Urbano del Traffico ovvero la dichiarazione della amministrazione comunale circa le azioni significative che la stessa ha in atto o intende porre in atto per il contenimento delle emissioni da traffico urbano. Rischio radon - Verifica, sulla base dei dati conosciuti, della potenziale presenza del rischio radon soprattutto per interventi che incidono in profondità. Prevenzione radiazioni non ionizzanti - Previsione di eventuale/potenziale esposizione a campi elettromagnetici, magnetici ed elettrici in relazione alla vigente normativa. - Individuazione di aree sensibili (scuole, ospedali, case di cura, asili,

6 ecc.) da non esporre a fonti di possibile emissione; - Individuazione degli elettrodotti. Sistema del verde - Verifica che il sistema del verde, a prescindere dal rispetto dello standard specifico di legge, sia funzionale e finalizzato ad assicurare le funzioni più ampiamente riconosciute e valorizzate e anche quelle di valenza più tipicamente igineicosanitaria (contenimento inquinamento acustico, atmosferico, l’influenza sugli aspetti del microclima, ecc.). Energia - Relazioni tecniche inerenti la previsione di risorse necessarie in ambito energetico per sostenere le aree di sviluppo ed espansione previste. Prevenzione rischio geologico, idorgeologico - Per le varianti al PRG presenza di studio di fattibilità geologica ed idro geologica con indicazioni specifiche delle eventuali criticità e delle zone a rischio. Stabilimenti a rischio di incidente rilevante - Elaborato tecnico sulla eventuale presenza e/o vicinanza alle zone di espansione di insediamenti a rischio di incidente rilevante allo scopo di evidenziare le misure preventive di sanità pubblica da prevedere. Perimetrazioni, fasce di rispetto e - Presenza di elaborati specifici zonizzazioni inerenti le perimetrazioni e/o le fasce di rispetto e/o le zonizzazioni, che dovranno essere opportunamente regolamentate nelle NTA. - Le perimetrazioni riguardano: centro edificato, centro abitato, aree pedonali, parchi naturali, piani di assetto idrogeologico, carta di sintesi della fattibilità geologica. - Le fasce di rispetto riguardano: cimiteri, pozzi e sorgenti, ferrovie, aeroporti, elettrodotti, impianti di trattamento e smaltimento rifiuti, depuratori, corsi d’acqua, rispetto stradale, rischio di incidente rilevante. - Le zonizzazioni riguardano: l’esposizione a rumore (zonizzazione

7 acustica) e la individuazione delle zone servite da pubblica fognatura.

Analisi dell’osservazione

In relazione al sopra riportato contributo fornito dalla Competente ASL di zona, condividendo integralmente il contenuto dello stesso, e rilevato che si è provveduto a modificare gli elaborati di Piano in accoglimento dei suggerimenti proposti dall’Ente, si ritiene di prescrivere l’inserimento di apposito capitolo nel RA.

2. Parere del Corpo Forestale dello Stato, nota del 08.01.2011 prot. 11

Testo dell’osservazione

In riferimento all’incarico del Comandante Provinciale del CFS di Milano, si comunica a Codesto Signor Sindaco, che il Comando Stazione scrivente ha preso visione della documentazione relativa al PGT del Comune di Pogliano M.se e che ha effettuato gli opportuni sopralluoghi. Si esprimono, pertanto, le seguenti osservazioni. Si ritiene di fondamentale importanza realizzare il più possibile interventi di naturalizzazione dell’area urbana, sia per finalità estetiche e paesaggistiche, sia per finalità ambientali. In particolare si sottolinea come l’incremento della vegetazione arborea all’interno del nucleo abitato possa avere effetti benefici sia sul microclima locale, sia sulla riduzione della diffusione dei rumori e degli agenti inquinanti. Inoltre, a livello più generale, gli organismi vegetali contribuiscono a ridurre l’effetto serra mediante l’assorbimento di anidride carbonica. Si ritiene che questi interventi possano essere realizzati mediante piantumazione con essenze autoctone, sia in aree pubbliche (viali, parcheggi, ecc.) che private, permettendo, in tal modo, il recupero e la valorizzazione di aree degradate o abbandonate.

Analisi dell’osservazione

In relazione al sopra riportato contributo fornito dal Corpo Forestale dello Stato, nel condividere integralmente il contenuto dello stesso, si ritiene di prescrivere la previsione, all’interno degli ambiti di nuova trasformazione e nelle previste aree a servizi, dell’inserimento di vegetazione arborea autoctona, in accoglimento dei suggerimenti proposti dall’Ente, e con riferimento all’elenco di specie autoctone e alloctone riportato in calce alle NTA del documento di Piano.

8 3. Parere della Soprintendenza per i Beni Archeologici, nota del 28.01.2011 prot. 1120

Testo dell’osservazione

Nel ringraziare per l’invito a partecipare al procedimento in oggetto, al quale non si può intervenire per precedenti impegni, si comunica che nel comprensorio di codesto Comune vi è una zona che è da considerare a rischio di ritrovamenti archeologici. Si allega una carta topografica con la posizione del suddetto sito e una scheda che illustra le caratterische di quanto già rinvenuto. Si chiede di voler includere nel PGT la suddetta zona come area a rischio archeologico e d’inserire anche la prescrizione che tutti gli eventuali progetti, che insistono su tale area, e che prevedano abbassamenti della quota attuale del piano di campagna, siano trasmessi a questa Soprintendenza per i Beni Archeologici per l’espressione del parere di competenza e per le opportune misure di tutela. Sarà cura di questa Soprintendenza, nel caso di futuri ritrovamenti, comunicarne i dati perché possano essere inseriti negli aggiornamenti del PGT.

Analisi dell’osservazione

In relazione al sopra riportato contributo fornito dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici, si rileva che si è provveduto ad inserire nelle cartografie del PGT l’indicazione relativa alla presenza dell’area a rischio archeologico evidenziata, nonché ad inserire nelle NTA del Piano delle Regole apposito articolo a norma delle suddette aree, ai sensi del quale tutti gli eventuali progetti, che insistono sulle stesse, e che prevedano abbassamenti della quota attuale del piano di campagna, devono essere trasmessi alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per l’espressione del parere di competenza e per le opportune misure di tutela, in accoglimento dei suggerimenti proposti dall’Ente.

4. Parere della Sovrintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano, nota del 09.02.2011 prot. 1679

Testo dell’osservazione

Nel ringraziare per l’attenzione rivolta da codesta Amministrazione Comunale, si fa presente che la competenza spettante a quest’Ufficio, sostanzialmente rivolta alla tutela dei beni culturali, esprime interessi distinti rispetto alla disciplina urbanistica. Nell’ambito della leale cooperazione sempre dimostrata fra Enti, la scrivente Soprintendenza deve raccomandare che sia comunque assicurato il rispetto della tutela, così come indicata nel D. lgs. 42/2004 e relative disposizioni. Nel contempo, la medesima Sovrintendenza conferma la sua disponibilità anche a incontri tecnici, possibilmente presso quest’Ufficio (previo cortese accordo telefonico, in tempo utile), per esaminare collegialmente e secondo competenza eventuali problemi concernenti la tutela di beni culturali (specialmente in presenza di vincolo ex Legge 42/2004) e /o di particolare pregio. Con la presente questa Sovrintendenza ritiene di aver espletato quanto richiesto in sede di Conferenza dei Servizi, cui è impossibilitata a presenziare.

9 Analisi dell’osservazione

Relativamente alla suddetta osservazione, si rileva che il rispetto della tutela così come indicata nel D. Lgs 42/2004 e relative disposizioni è obbligatorio ai sensi di legge, e presupposto fondamentale della progettazione urbanistica in corso.

5. Osservazione inoltrata dai Sig,ri Crivelli Ginacarlo, Crivelli Luigia e Crivelli Mariangela, nota del 15.02.2012 prot. 1655

Testo dell’osservazione

Area sita nel Ccmune di Pogliano Mil.se in via S. Martino catastalmente distinta al fg.2, mapp. 3 dal Comune Censuario di Pogliano Mll.se. I sottoscritti CRIVELLI Giancarlo nato a Pogliano M.se il 19.06.1961 cod. fisc CRV GCR 61H19 G772U CRIVELLI Luigia nata a Pogliano M.se il 09.10.1962 cod. fisc CRV LGU 62R49 G772H CRIVELLI Mariangela nata a Pogliano M.se il 21.09.1959 cod. fisc CRV MNG 59P61 G772G In qualità di proprietari dell’area sita il Pogliano Mil.se, Via San Martino, catastalemtne distinto al fg. 2, mapp. 3 e attualmente azzonata dal vigente PRG Comunale come Zona Agricola D1, in riferimento a quanto in oggetto,

CHIEDONO Con la presente richiesta di voler prendere in considerazione la possibilità di valutare le osservazioni a seguito riportate: […]

RELAZIONE TECNICA

PREMESSA La proprietà ha constatato che le richieste di riclassificazione della propria area urbana fatte in data 17/09/2012 prima della stesura del PGT da parte dell’Amministrazione Comunale sono state recepite. Con la presente siamo a dimostrare la soddisfazione e la gratitudine in particolare per avere acconsentito alle richieste in considerazione sia dell’interesse nostro privato ma anche nell’ottica generale di riqualificazione del tessuto urbano. In questo contesto abbiamo particolarmente apprezzato che non solo il nostro lotto di proprietà ma anche quello adiacente sia stato riconsiderato ed inserito in un ambito di Area di Trasformazione Residenziale (ATR12) con gli stessi vincoli e parametri per un miglioramento complessivo dell’area anche dal punto di vista urbanistico.

A seguito riportiamo tabella riassuntiva della proposta da noi inoltrata.

CALCOLI PLANIVOLUMETRICI Lotto sito a POGLIANO MIL.SE – via San Martino

10 ZONA richiesta equiparata all’attuale zona C – “Zona Residenziale di Espansione” Parametri di zona richiesti I.f.=1 mc/mq H= 10,50 mt N.P.= 3 R.c.= ¼ D.c. = 1/2h e < 5,00 mt D.s. = 5,00 mt D.f. =10,00 mt Sup. Drenante = 1/3 del lotto Parcheggi richiesti>=1mq/10mc (art. 1 Legge 24/03/1989 n. 22 – L. Tognoli) DATI DI PROGETTO Sup. lotto mq 7.180,00 Volumetria max realizzabile mc 7.180,00 Mq 7.180,00 x 1,00 mc/mq S.l.p. in ipotesi progettuale mq 2.390,00 Volumetria in ipotesi progettuale mc 7.180,00 < mc 7.180,00 ammessa Mq 2.390,00 x h 3,00 H in progetto mt 9,00 < mt 10,50 N. Piani in progetto n. 3 < n. 3 ammessi RC realizzabile mq 1,795,00 mq 7.180,00 x ¼ RC in ipotesi progettuale mq 1.200,00 < mq 1,795,00 ammesso Sup. drenante richiesta mq 2.393,00 mq 7.180,00 x 1/3 Sup. drenante in ipotesi progettuale mq 2.500,00 > 2.393,00 richiesta

A seguito riportiamo tabella riassuntiva della proposta da voi adottata. CALCOLI PLANIVOLUMETRICI Lotto sito a POGLIANO MIL.SE – via San Martino ZONA richiesta equiparata all’attuale zona C – “Zona Residenziale di Espansione” Parametri di zona richiesti I.f.=1,50 mc/mq (compatibile a 0.50 mq/mq) H= 10,50 mt (comparabile a 3 piani abitabili) N.P.= 3 R.c.= non espresso in quanto trattasi di Piano Attuativo D.c. = non espresso in quanto trattasi di Piano Attuativo D.s. = non espresso in quanto trattasi di Piano Attuativo D.f. = non espresso in quanto trattasi di Piano Attuativo Sup. Drenante = 0.45 del lotto Parcheggi richiesti = non espresso in quanto trattasi di Piano Attuativo

11 Ad integrazione: obbligo classe B/ Verifica di standard urbanistici/ Verifica densità arborea ed arbustiva DATI DI PROGETTO Sup. lotto mq 7.180,00 Superfi cie territoriale mq 4.633,00 Mq 4.633,00 x 0,50 mq/mq S.l.p. in ipotesi progettuale mq 2.316,50 H in progetto mt 9,00 N. Piani in progetto n. 3 < n. 3 ammessi

CONSIDERAZIONI E FINALITA’

La capacità edificatoria espressa come i.t. indice di fabbricabilità territoriale (comunque equivalente al precedente parametro di S.L.P. espresso in volume edificato) è sostanzialmente corrispondente a quella richiesta ( mq 2.316,50 concessi – mq 2.390,00 richiesti). Di contro il perimetro dell’area definita ATR12 è stato ridotto di ca mq 2.500,00 ricadenti completamente nell’area di proprietà fratelli Crivelli. La parte non inglobata nel perimetro dell’area è pesantemente penalizzata rispetto a quella restante e pertanto siamo a proporre:

1. Ricollocare nel perimetro ATR12 anche l’area non considerata;

2. Nel caso di non accettazione di tale proposta siamo però ad osservare che i limiti proposti dal documento di piano in fatto di mitigazione e compensazione ambientale sono oltremodo invasivi rispetto ad una ipotesi progettuale proponibile. Pertanto in primo luogo riterremo valida una soluzione che, dato per inaccolta quella di cui al punto 1, trasferisse la barriera di verde lato nord- ovest completamente sul terreno comunque di nostra proprietà, lasciando inalterati i benefici che la stessa comporta dal punto di vista ambientale ma darebbe maggior “spazio” per una progettazione meno intensiva con uno sviluppo più orizzontale; 3. Analogamente a quanto di cui al punto 2 anche le dimensioni del calibro delle fasce di mitigazione e compensazione ambientale ambientale rivolte a nord e a sud dovrebbe avere a parità di densità e di impatto una dimensione ridotta per permettere una progettazione più consona alla realtà locale.

Ci permettiamo pertanto di sottoporre alla Vs attenzione le 3 possibili soluzinoi progettuali a nostro avviso migliorative fermo restando la nostra piena disponibilità ad ottemperare pienamente a quanto previsto dagli atti del PGT del 26.01.2012 o a vostre ulteriori ed eventuali contro osservazioni.

12 Analisi dell’osservazione

Si rileva che i punti 1 e 2 della sopracitata osservazione presentata dai Sig.ri Crivelli non sono pertinenti alla procedura VAS di cui trattasi, ma attengono ad aspetti da individuarsi in sede esecutiva e presumono interventi di rettifica degli indici e dell’assetto generale degli ambiti di trasformazione stessi che devono essere meglio sviluppati in sede di osservazione al PGT essendo estranei alla procedura VAS. Per quanto attiene alla osservazione n. 3, inoltre, non risulta essere condivisibile da un punto di vista più squisitamente attinente alla Valutazione di carattere ambientale in quanto la riduzione delle fasce di mitigazione così come proposte dagli osservanti inficia l’efficacia delle fasce stesse di protezione ambientale anche a tutela degli interventi da realizzarsi nell’ambito di cui trattasi.

6. Osservazione inoltrata dal Sig. D’Arasmo Giuseppe, nota del 03.03.2012 prot. 1790

Testo dell’osservazione

Il sottoscritto sig. D’Arasmo Giuseppe, residente a Pogliano Milanese Via San G.Bosco n. 45 (cod.fisc. DRSGPP51L23G131S), in riferimento al lotto di sua proprietà identificato catastalmente al foglio 1, mappale 151 Chiede: — di approfondire i contenuti della precedente richiesta; — di valutare il lotto in quanto già attualmente edificabile; — l’inserimento del lotto nel tessuto residenziale in quanto compatibile con il contesto circostante.

Tengo a precisare, che il terreno è già stato precedentemente frazionato per dare la possibilità di costruire le abitazioni della nostra famiglia attualmente esistenti lungo la Via Don Bosco.

Analisi dell’osservazione

Si rileva che la sopra riportata osservazione presentata dal Sig. D’Arasmo non è pertinente con la procedura VAS in oggetto in quanto si riferisce a valutazioni di opportunità urbanistico-edilizia e quindi estranee al procedimento di valutazione ambientale strategica.

7. Osservazione inoltrata dalla Società Gioiellino Spa, nota del 03.03.2012 prot. 2573;

Testo dell’osservazione

La società Gioiellino Spa, si impegna irrevocabilmente alla demolizione dei fabbricati posti a fregio della Via Nazario Sauro a fronte della richiesta di assoggettamento dal compendio di proprietà ad ambito di trasformazione, avente natura mista residenziale e

13 commerciale, per una volumetria pari a Mc 24512,1 , vedere tavola riferita alla geometria totale dei fabbricati posti in loco. Si specifica però che, a tutela dei propri diritti, detta demolizione verrà eseguita solo successivamente alla approvazione definitiva del PGT, il cui iter risulta ancora in corso, altresì cha la detta demolizione e la sistemazione dell’area di risulta potrà avvenire anche prima dell’approvazione dell’ambito di trasformazione e della sottoscrizione della relativa convenzione urbanistica a mezzo di specifico accordo ai sensi dell’art. 11 della legge 241/90.

Analisi dell’osservazione

Si rileva che la sopra riportata osservazione presentata dalla società Gioiellino Spa non è pertinente con la procedura VAS in oggetto in quanto attiene a questioni estranee alla valutazione stessa e oggetto di possibili futuri accordi con l’Amministrazione Comunale, eventualmente riconducibili ad approfondimenti delle norme di PGT.

8. Osservazione inoltrata dai Sig.ri Ignazio Mancuso e Laura Remartini, nota del 20.03.2012 prot. 3227

Testo dell’osservazione

Area sita nel Ccmune di Pogliano MiI.se in strada vicinale dei Rati ( tra Ie vie Cantone e Chaniac) catastalmente distinto al fg.2, mapp. 929 MANCUSO Ignazio nato a Palermo il 15/10/1943 cod. fisc. MNCGNZ43R15G273Q REMARTINI Laura nata a Pogliano M.se il 09.09.1944 cod. fisc. RMRLRA44P49G772T

CHIEDONO con la presente di voler valutare, considerare e accogliere le Osservazioni riportate nell’allegata relazione—osservativa.

RELAZIONE TECNICA

La proprietà ha constatato che le richieste di riclassificazione della prorpia area urbana fatte in data 21 gennaio 2008 e successivamente integrata con nota del 17 dicembre 2009 prima della stesura del PGT da parte dell’Amministrazione Comunale sono state recepite. Con la presente siamo a dirvi la nostra soddisfazione per avere accolto le richieste in considerazione sia dell’interesse nostro privato ma anche nell’ottica generale di riqualificazione del tessuto urbano che prevede uno sviluppo abitativo in quella direzione. In questo contesto abbiamo particolarmente apprezzato non solo l’inserimento del lotto di nostra proprietà ma anche l’inserimento dei lotti attigui nell’Area di TRASFORMAZIONE Residenziale (ATR 11) con gli stessi vincoli e parametri per un miglioramento complessivo dell’intera area anche dal punto di vista urbanistico e viabilistico. 1 – Detto ciò osserviamo che: i limiti proposti dal documento di piano in fatto di mitigazione e/o compensazione ambientale sono a nostro parere oltremodo esigenti rispetto ad una valida ipotesi progettuale, riteniamo allora che una soluzione che diminuisse le dimensioni del calibro delle fasce di mitigazione e compensazione

14 ambientale, lasciando comunque inalterati i benefici che la stessa comporta dal punto di vista ambientale darebbe maggior “spazio” per una progettazione meno intensiva con uno sviluppo più orizzontale. 2 – Ossrviamo che, in comparti assimilabili al nostro e in situazioni analoghe per tipologia di territorio, estensione ed azzonamento, l’indice territoriale proposto è di 0,50 mq/mq contrariamente a quanto indicato per questo ATR 11 che è di 0.35 mq/mq. Quest’ultimo indice, determinante la capacità edificatoria del lotto, è perciò ad essi inferiore del 30% circa. Non comprendiamo questa disparità di trattamento edificatorio. Auspichiamo un’equiparazione. 3 – Se l’osservazione fosse accolta e il parametro indicato nell’ATR11 venisse equiparato allo 0,50 mq/mq, ma anche nel caso che il parametro restasse 0,35 mq/mq, si richiede di: prevedere la possibilità di sfruttare la capacità edificatoria tutta su 3 livelli abitabili più mansarda come le abitazioni circostanti in modo da avere una superficie maggiore. Ci permettiamo pertanto di sottoporre alla Vs attenzione queste osservazioni e le relative modifiche progettuali alle norme previste sul nostro lotto con spirito collaborativo e convinti del miglioramento che apporterebbero al Progetto di PGT.

Analisi dell’osservazione Per quanto attiene alla osservazione n. 1, non risulta essere condivisibile da un punto di vista più squisitamente attinente alla Valutazione di carattere ambientale in quanto la riduzione delle fasce di mitigazione così come proposte dagli osservanti inficia l’efficacia delle fasce stesse di protezione ambientale anche a tutela degli interventi da realizzarsi nell’ambito di cui trattasi. Si rileva che i punti 2 e 3 della sopracitata osservazione presentata dai Sig.ri Mancuso e Remartini non sono pertinenti alla procedura VAS di cui trattasi, ma attengono ad aspetti da individuarsi in sede esecutiva e presumono interventi di rettifica degli indici e dell’assetto generale degli ambiti di trasformazione stessi che devono essere meglio sviluppati in sede di osservazione al PGT essendo estranei alla procedura VAS.

9. Osservazione inoltrata dalla Sig,ra Marina Marinoni, nota del 22.03.2012 prot. 3305

Testo dell’osservazione

Avendo preso visione del nuovo PGT, ho riscontato alcune disposizioni che, a mio parere, rappresentano delle incongruenze e che, di seguito, vado ad illustrare: 1. Ho notato che è previsto un ampliamento del cimitero lungo tutto il suo perirnetro, ed essendo io residente nell’abitazione di Via Ariuno n. 22 mi chiedo come sia possibile che il cimitero possa espandersi nella direzione della mia abitazione, quando le norme sanitarie prevedono che tra cimitero ed abitazioni ci sia una distanza di almeno 200 metri e quando la fascia di rispetto del Cimitero stesso già arriva ad inglobare una parte della casa in cui vivo. Per quanto riguarda le deroghe che potrebbero ridurre questa fascia di rispetto, rltengo che in stesse non sussistano in quanto l’ampliamento del cimitero risulta possibile sugli altri lati del perimetro. Chiedo quindi che l’ampliamento del cimitero non avvenga nella direzione della mia abitazione. 2. II secondo punto che mi ha Iasciata perplessa é quello relativo alla realizzazione di orti comunali dietro il cimitero. Sappiamc che l'ASL, nel momento in cui aveva concesso la deroga necessaria all’installazione dell’antenna telefonica, aveva contemporaneamente

15 negato l’autorizzazione alla realizzazione degli orti, in quanto la vicinanza al cimitero li rendeva non decorosi per il luogo stesso. In virtù di ciò, mi risulta difficile comprendere come possa essere mutata tale considerazione nel giro di pochi anni. Inoltre suppongo che la realizzazione degli orti preveda anche l’installazione di ricoveri per attrezzi o altri simili allestimenti necessari affinchè sia possibile espletare adeguatamente un’attività di giardinaggio. Come sarebbe possibile realizzare tutto questo sempre all’interno di un’area di rispetto cimiteriale? Chiedo che, qualora venga concessa un deroga dall’ASL perché vengano realizzati gli orti e le relative strutture, tale deroga debba ritenersi estes a tutti coloro che possiedono terreni all’interno della suddetta area di rispetto e venga loro concessa l’autorizzazione a realizzare strutture di riparo, garages, tettoie o simili costruzioni all’interno dei terreni stessi.

Analisi dell’osservazione

Si rileva che la sopra riportata osservazione presentata dalla Sig. Marinoni attiene a questioni squisitamente di carattere igienico-sanitario che risultano essere puntualmente individuate in appositi dispositivi normativi e le cui competenze risultano essere estranee all’A.C. stessa e comunque risultano essere non pertinenti con la procedura VAS di cui all’oggetto.

10. Osservazione inoltrata dal Sig.re Giuseppe Clavenna, nota del 22.03.2012 prot. 3358

Testo dell’osservazione

Prima di illustrarle in concreto le mie richieste di delucidazioni ritengo utile premettere che non soltanto condivldo, ma addirittura esprimo un mio personale apprezzamento circa gli obiettivi dell'Amministrazione Comunale relativamente ai miglioramenti della viabilità e alla valorizzazione storicopaesaggistica (per citare solo due tra i vari temi): le mie perplessità vertono quindi non tanto sulle finalità generali, bensì nello specifico su alcune previsioni urbanistiche menzionante nel Ddp. Premesso che risiedo insieme alla mia famiglia in Via Cesare Battisti S3 (rif. catastali foglio 5, mappale 413, sub 1 e 701) le mie osservazioni vertono su due temi: • ATR 16, che produrrebbe effetti diretti sulla mia proprietà di residenza; • lnterventi viabilistici, con riferimento alla prevista realizzazione di un nuovo tracciato stradale con ponte sul fiume Olona come prosecuzione della Via Silvio Pellico, che produrrebbe effetti diretti e indiretti sulla mia proprietà di residenza, nonché sul contesto abitativo dell'intera zona. Circa il primo punto (ATR 16) desidero innanzitutto ringraziare questa Spettabile Amministrazione per la prevista trasformazione a "residenziale ” di parte della proprietà del sottoscritto; tale nuova destinazione, infatti, consentirebbe di dare una risposta a una necessità primaria della mia famiglia, che consiste nel disporre di una superficie adeguata ai fini della realizzazione di una soluzione abitativa indipendente per i miei due flgli. Ne approfitto quindi per segnalare in d'ora all'Amministrazione che Ia mia intenzione sarebbe di utilizzare specificamente a tale scopo l’area in questione. ln merito alle previste modifiche di cui sopra, tuttavia, in base a un esame degli atti del PGT, graverebbe una nuova previsione viabilistica che sembrerebbe compromettere

16 pesantemente tale possibilità e che impatterebbe inoltre nello specifico anche sulla configurazione attuale della mia proprietà, essendo la strada prospettata proprio a cavallo della stessa (Tav. Ddp 10 – previsioni di piano). Nel merito, faccio specifico riferimento alla proposta di realizzazione di un nuovo tracciato comprensivo di nuovo ponte sul Fiume Olona, di fatto come prolungamento dell'attuale Via Silvio Pellico (...). La mia preoccupazione risiede nel fatto che un progetto simile potrebbe contemplare anche delle ipotesi di esproprio. ln termini generali, sono convinto che si possano perseguire gli interessi della collettività (dal punto di vista dei miglioramenti viabilistici, in questo case) escludende al tempo stesse delle soluzioni massimamente aggressive nei confronti del singoli. Richiedo pertanto a questa spettabile Amministrazione, nel caso in cui nonostante le ulteriori considerazioni che seguiranno — ritenesse opportuno mantenere nel PGT tale previsione viabilistica, di: 1. orientare il più possibile verso est a un punto di vista topografico l'ipotetico nuovo tracciato, in modo da evitare nel modo più assoluto di impattare su una superficie attualmente abitata. Faccio presente, per quanto ovvio, che i terreni ad est a cui mi riferisco sono allo stato attuale del tutto privi di unità abitative; 2. Fornire specifiche delucidazioni in merito alla sezione della strada prevista e alle distanze di rispetto che andrebbero tenute ai fini delI'edificabilità, con specifico riferimento alla superficie di proprietà dello scrivente. Ferme restando queste considerazioni e richieste a carattere "individuale", le osservazioni successive vertono sull'inopportunità di mantenere nel PGT tale nuova soluzione viabilistica da un punto di vista dell'interesse ”collettivo": il provvedimento prospettato, infatti, oltre ad avere un’utilità che andrebbe oggettivamente dimostrata, sembrerebbe addirittura produrre degli effetti secondari negativi la cui entità supererebbe di gran lunga i benefici attesi dalla sua realizzazione e, in aggiunta, porrebbe dei dubbi circa la sua congruità con alcuni degli obiettivi del PGT. Rammento che il PTCP qualifica la fascia limitrofa al corso del Fiume Olona come ambito di rilevanza paesistica (nonché come fascia di rilevanza paesistico — fluviale) e che tale zona é qualificata come corridoio ecologico di alta rilevanza ai fini della rete ecologica provinciale. lnoltre, è ormai da moltissimi anni che la parte finale di Via Cesare Battisti, essendo chiusa e minimamente antropizzata, viene utilizzata dagli abitanti del paese come zona verde facilmente fruibile: è proprio in prossimità di quella zona che la valorizzazione del PLIS a Pogliano raggiunge oggi la massima intensità, in quanto la sua superficie è pressoché uniforme e non ancora intaccata dal traffico veicolare. Ora, stando agli arti del PGT, e prevista la realizzazione di un collegamento di via Cesare Battisti alla Provinciale 229 per il tramite di una rotatoria (progetto di variante S.S. 33 del Sempione Fig. 3 in allegato). E' di tutta evidenza che il suddetto collegamento con la Provinciale 229 comporterà un aumento esponenziale dei flussi di traffico nell'intera area, in quanto il tratto di Via Battisti a partire dall’incrocio con Via Oberdan verrà utilizzato come valvola di sfogo verso la provinciale da parte di tutti i veicoli in arrivo da Via Oberdan e Via Nazario Sauro. ln senso opposto, per contro, la Via Battisti (e successivamente Silvio Pellico e Tito Speri) sarà utilizzata come "scorciatoia" da tutti i veicoli che, provenendo dalla Provinciale, intendono transitare attraverso il Paese. Partendo da questa premessa, l'ipotesi di costruire un ulteriore tracciato stradale come "prolungamento" dell'attuale via Silvio Pellico con relativo Ponte sull’Olona, appare come

17 un “duplicato”, in termini di impatto viabilistico, del prolungamento di Via Battisti sulla Provinciale 229: sono quindi a richiamare la sua attenzione circa l’opportunità — ma soprattutto l’utilità — di inserire tale previsione nel Documento di Piano. Non si dimentichi altresì che esistono già altri due ponti a pochissimi metri di distanza, ossia quello in Via Europa, e quello ciclopedonale in fondo a Via Battisti verso il Mulino San Giulio: costruire quindi un nuovo ulteriore ponte in mezzo a questi due appare assolutamente ridondante. Oltre a ingenerare dubbi in merito alla sua reale necessità, l'opera in questione, se realizzata, produrrebbe inoltre un netto peggioramento della qualità della vita in tutta la zona, causando un ulteriore incremento del volume di traffico in aggiunta a quello derivante dal previsto collegamento di Via Battisti con la Provinciale: l’aumento del transito di veicoli diventerebbe con ogni probabilità insostenibile, cambiando drasticamente e irreversibilmente le caratteristiche di un contesto abitativo che seppure con grosse difficoltà era riuscito a conservare un minimo di vivibilità per i propri abitanti e le loro famiglie. Proseguendo con le osservazioni, mi permetto anche di richiamare la sua attenzione sull'elevata onerosità che la costruzione di un ponte sul fiume comporterebbe, anche in relazione al fatto che: • vi è la presenza di argini di dimensioni importanti; • nel punto individuato dal piano, la distanza tra le sponde é sostanzialmente maggiore se paragonata a quella media del fiumi in altri punti. Questo porterebbe a dover realizzare un’opera molto alta rispetto al piano campagna e molto lunga rispetto ad altre zone di ipotetico attraversamento del Hume. Si consideri altresì che l’attuale contesto di crisi economica produrrà dei cambiamenti strutturali irreversihili soprattutto per gli enti locali, circa l’entità delle risorse finanziarie disponibili, nella direzione di una loro marcata riduzione: questo rende a mio parere ancora più necessaria una riflessione approfondita in merito all’opportunità di concentrare una parte così rilevante di risorse dell’erario comunale (perchè tale è il caso in esame) su singoli progetti. L’ipotetica costruzione del nuovo tracciato , inoltre, apparirebbe in oggettivo contrasto con gli obiettivi di valorizzazione paesaggistica delineati nel Ddp con particolare riferimento al PLlS, dato che in sostanza il Parco verrebbe spaccato in due da una nuova strada. Non è un caso che il tema venga considerato particolarmente degno di attenzione (si veda ad es. pag. 21 del documento di Sintesi Non Tecnica della VAS), ma la soluzione ipotizzata (sottopassi idraulici e faunistici) sembrerebbe del tutto insufficiente a compensare, nemmeno in minima parte, l' impatto devastante di una tale opera. Le mie osservazioni di cui sopra sembrano addirittura avvalorate dallo stesso Ddp (pag. 41) che cito testualmente: "Nondimeno vanno presi in considerazione alcuni punti di criticità che insistono sul corso del torrente e sul territorio interessato dal parco. Un primo elemento di forte interferenza con Ia naturallza del territorio fluviale é la presenza del sistema viabilistico che fa capo alla S.S. del Sempione e che attraversa l'0Iona in senso perpendicolare e determinando una frattura nel corridoio ecologico generato dal corso del fiume". Desidero insistere particolarmente su questo punto, perché la qualità di un’area verde (il PLIS, in questo caso) è assicurata primariamente dall’integrità del contesto; prevedere quindi dei percorsi di fruibilità (mi riferisco alla pista ciclabile sull’Olona, che peraltro è un’idea eccellente) nei pressi di nuove strade aperte al traffico veicolare che, oltre a tagliare il parco in due, produrrebbero ulteriore inquinamento atmosferico, acustico e luminoso, appare francamente come una contraddizione in termini che ha come diretta

18 conseguenza un uso non efficiente, o quantomeno discutibile, delle risorse finanziarie destinate a tale scopo. Il PGT, peraltro, prevede un ulteriore nuovo tracciato con relativo ponte sull’Olona in Via Roma, nei pressi della discoteca Fellini. Francamente, sotto il profilo viabilistico, questa seconda alternativa sembra al contrario molto più sensata, in quanto appare come dato acquisito che i flussi di traffico in assoluto più intensi e dannosi per il Paese sono quelli provenienti da nord, ossia quelli riferiti a veicoli che dalla Statale del Sempione intendono raggiungere la Provinciale 229. Se l’intenzione di questa Amministraione è quella – assolutamente condivisibile – di migliorare la viabilità, desidero sensibilizzarla affinchè venga primariamente perseguita questa seconda ipotesi in quanto oggettivamente efficace, al contrario di quella analizzata in precedenza (prosecuzione di Via Silvio Pellico). Alla luce delle osservazioni esposte, richiedo quindi a questa Spettabile Amministrazione Comunale di considerare lo stralcio dal PGT della soluzione viabilistica relativa alla nuova strada con ponte sull’Olona da Via Silvio Pellico, per le seguenti motivazioni: - Non necessaria, alla luce del previsto collegamento della Via Battisti con la Provinciale 229, che già di per sé costituirà un’evoluzione viabilistica di grande impatto;

- Incongruente con gli obiettivi di valorizzazione paesaggistica ed ecologica del PGT, a seguito del danneggiamento del PLIS nella sua parte più integra;

- Eccessivamente onerosa, in un mutato contesto economico improntato a un’austerità strutturale, soprattutto per gli enti locali;

- Causa diretta di un insostenibile incremento del traffico veicolare nella zana in aggiunta a quello che si verificherà per l’apertura della Via Battisti sulla Provinciale, can conseguente peggioramento della qualità del contesto abitativo;

- Oggettivamente ridondante, alla luce dei due ponti già esistenti nelle immediate vicinanze;

- Previsione di un'alternativa migliore sotto il profilo viabilistico, in qualità l’opzione prevista in Via Roma avrebbe l’effetto di produrre una più efficace riduzione della viabilità nel centro cittadino.

Ciò detto, soprattutto nel caso in cui, nonostante le osservazioni presentate, non venisse per il momento data risposta positiva all'istanza da me presentata, sono a richiedere all'Amministrazione Comunale di: 1. Adottare un Piano Urbano di Traffico al fine di oggettivare il razionale sottostante alle scelte viabilistiche previste nel PGT; 2. Incaricare un Ingegnere Trasportista di redigere una studio sui flussi di traffica impattanti sul territorio del Comune, al fine di acquisire elementi valutativi che giustifichino le soluzioni viabilistiche prospettate; 3. Indicare la tempistica di realizzazione delle due soluzioni viabilistiche can ponte sul fiume Olona, dettagliandone l'ardine di priorità e le relative modalità di finanziamento; 4. Prevedere sin d'ora delle aggressive misure di riduzione della velocità dei veicoli (dossi di rallentamento, passaggi pedonali rialzati, pista ciclabile) nella parte di via Cesare Battisti che inizia dall'incrocio can Via Oberdan e Nazario Sauro, in modo da ridurre il disagio per gli abitanti che a piedi o in bicicletta intenderanno raggiungere il centro cittadino affrontando il traffico “controcorrente”. 19 Per concludere, ricollegandomi alle considerazioni esposte e prescindendo da ogni valutazione di natura politica, desidero con l’occasione manifestare all’Amministrazione Comunale il mio apprezzamento per l’operato svolto sino ad oggi in merito a lavori pubblici e viabilità, in quanto ritengo che nei vari interventi effettuati si sia data prova di un efficace e sostanziale pragmatismo, soprattutto in un contesto in cui le risorse finanziarie disponibili sono oltremodo scarse. Confido pertanto che, anche per il futuro, si saprà contemperare nel migliore dei modi le esigenze di ordine generale e le istanze dei singoli.

Analisi dell’osservazione

Nel merito della sopra riportata osservazione, presentata dal Sig.re Stefano Clavenna, ed alla luce dei chiarimenti forniti dall’Autorità Procedente, si ritiene di poter condividere la decisione della A.C. che, nel dare soluzione alle criticità evidenziate in materia viabilistica, hanno formulato una pluralità di proposte che hanno la palese intenzione di distribuire su più arterie la mole di traffico di attraversamento di alcuni assi stradali su cui si verrebbe a concentrare la maggior parte del traffico esogeno, creando un’altra inevitabile cesura tra le due parti di territorio di cui la strada diventerebbe asse dividente, assumendo importanza superiore, inficiandone la sua funzione principale di asse secondario di alleggerimento del peso veicolare. Entrambe le due soluzioni, quella posta a Sud (collegamento Via S. Pellico – Via T. Tasso), ovvero quella oggetto di osservazione, e quella posta a Nord (collegamento Via Chaniac – SP 172 – con la Via IV Novembre) rappresentano il naturale completamento urbanistico di due viabilità oggi separate, che nell’ottica della ricucitura determinano indubbi vantaggi in termini di riduzione dei danni dovuti alle varie forme di inquinamento legate al traffico veicolare (PM 10, rumore, sicurezza stradale). Per quanto attiene invece le osservazioni evidenziate dall’istante in merito alle necessarie attenzioni di carattere paesaggistico e di valorizzazione paesaggistica anche delle infrastrutture viabilistiche, con particolare riferimento alle aree interessate dal Plis, si prescrive che in sede di attuazione degli interventi infrastrutturali previsti l’Amministrazione Comunale metta in atto tutte quelle necessarie attenzioni in aderenza alle sensibilità di carattere ambientale che tale intervento deve comportare. Nello specifico si deve fare particolare attenzione nel progettare le infrastrutture prevedendo fasce perimetrali di mitigazione e di mascheramento, corridoi della ricostruzione eco sistemica prevalente e tutti gli altri accorgimenti necessari al rispetto delle più moderne tecniche di “road ecology”. Infine, si ritiene di demandare agli Organi competenti le ulteriori questioni estranee alla procedura VAS di cui trattasi.

11. Osservazione inoltrata dal Sig. Fabio Lombardi, nota del 24.03.2012 prot. 3406

Testo dell’osservazione

Il sottoscritto Fabio Lombardi, residente a Nerviano in Via Marconi 8, nella sua qualità di Amministratore Unico della Imm. SAMRCAL S.r.l., proprietaria del terreno con fronte sulla

20 Via S. Martino e Via Morgagni e contraddistinto nel vigente catasto terreni ai mappali 119 e 120 del fg. 1 di Pogliano, comunica quanto segue, premesso che: - L’Amministrazione ha comunicato che ai sensi dell’art. 14 comma 3 del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm. possono essere presentate in forma scritta osservazioni e proposte inerenti il deposito degli atti di PGT.

Tutto ciò premesso, con la presente il sottoscritto propone di individuare, così come previsto nel documento di sintesi non tecnico, come obiettivo per lo sviluppo, l'identificazione in ambito di trasformazione, con caratteristiche innovative e sostenibili, individuando le aree […], in quanto sono a completamento delle frange urbane non consolidate, restituendone compattezza e definizione alla forma urbana. L'intervento potrebbe venir realizzato in un'ottica equilibrata, tra densità, infrastrutture esistenti, ad impatto zero, cioè che non consumano energia, normativa che diventerà obbligatoria dal 2020, pertanto ne potremmo anticipare l'attuazione della stessa.

Analisi dell’osservazione

Si rileva che la sopra riportata osservazione presentata dal Geometra Fabio Lombardi in qualità di A.U. della Società Samarcal S.r.l., non è pertinente con la procedura VAS in oggetto in quanto attinente a scelte di carattere tecnico/politiche da ricercarsi in altre fasi del procedimento di approvazione del PGT.

12. Osservazione presentata dal Sig.re Perucca Guido, nota del 24.03.2012 prot. 3408

Testo dell’osservazione ll sottoscritto Perucca Guido, nato a Milano il 26/10/1938, C,F. PRCGDU38R26F205R nella sua qualità di proprietario delle aree e dei fabbricati ubicati in Pogliano Milanase a fronte della Via Europa, individuati catastalmente al Foglio 4 mapp. 216 217 221 222 223 e Foglio 5 mapp. 74 75 76 77 78 79 80 81 82 236 237 di superficie catastale pari a mq. 83.850

premesso

che il Comune di Pogliano Milanese ha avviato il procedimento per la redazione del Piano di Governo del Territorio ai sensi e per gli effetti dell’art. 26, comma 2 e art. 13, comma 2 della Legge Regionale n. 12 del 11.03.2005, con delibera di Giunta Comunale n. 51 del 16 maggio 2007; che il Comune di Pogliano Milanese, ai sensi dell'art. 4 comma 1 della Legge Regionale 12/2005 con delibera di Giunta Comunale n. 132 del 02.12 010, ha avviato il procedimento di Valutazione di lmpatto Ambientale: che in data 21.01.2012 purot. 20120 00749 é stata presentata all‘Amministrazione Comunale una proposta di riqualificazione urbanistica e paesaggistica delle aree di proprietà prospicienti la via Europa;

21 che il Comune di Pugliano Milanese, in data 26.012012, ha dato avviso di pubblicazione degli atti di PGT, in particolare della relazione illustrativa e Norme Tecniche di Attuazione del Documento di Piano e tavole relative; che la porzione di area di proprietà a ovest del fiume Olona su cui insistono gli edifici dismessi (adibiti a residenza e mulino), e in parte all'interno del perimetro del PLIS Basso Olona come si evince nella tavola Ddp 05 vincoli […]; - che la stessa area e azzonata in parte come "residenziale" e in parte come “zona agricola”, come si evince nella tavola Ddp 06 – uso del suolo e previsioni dei comuni contermini […]; Tutto ciò premesso il sottoscritto, avendo verificato i disposti previsti dalla citata Iegge, sottopone Ia seguente

PROPOSTA di diverso azzonamento della porzione di area di proprietà interessata dal sedime degli edifici storici […]. In particolare si chiede che tutta l'area all'esterno della perimetrazione del PLIS Basso olona, su cui insistono gli edifici esistenti, sia considerata area omogenea a destinazione “residenziale” e che dunque sia destinata a “zona agricola” unicamente la porzione terminale del lotto prospiciente l'ansa del fiume Olona.

Analisi dell’osservazione

Si rileva che la sopra riportata osservazione presentata dal Sig. Guido Perucca non è pertinente con la procedura VAS in oggetto in quanto attinente a scelte di carattere tecnico/politiche da ricercarsi in altre fasi del procedimento di approvazione del PGT. Si evidenzia, inoltre, che l’eventuale accoglimento dell’osservazione presentata comporterebbe l’inserimento di un elemento di discontinuità tra due ambiti del Plis, che inficerebbe la corretta fruizione del Plis stesso, verificato lo sforzo che l’A.C. con l’istituzione del Plis intende compiere.

13. Osservazione inoltrata dalla Ditta Clariant Masterbatches (Italia) S.p.A., nota del 26.03.2012 prot. 3422

Testo dell’Osservazione

In occasione di una recente e casuale visita presso l’Ufficio Tecnico per richiedere generiche informazioni circa il nostro stabilimento di Via Lainate, abbiamo appreso delle trattazioni in corso per la formazione del PGT nel nostro Comune e per questo diamo seguito a queste osservazioni. Abbiamo acquisito tutti gli elementi possibili già pubblicati ad oggi e a tale proposito presso i sistemi informativi locali e regionali per poter valutare, alla luce del dibattito e delle proposte espresse nei documenti di formulazione del piano, la nostra futura

22 relazione con il territorio ove siamo insediati da quasi 20 anni con l’attuale assetto societario. Preme ricordare che lo stabilimento di Via Lainate produce Masterbatches, che la casa madre ha sede a Muttenz (Svizzem} e che siamo Ieader mondiale produzione e commercializzazione di questo importante prodotto per la colorazione ed additivazione delle materie plastiche nei più svariati utilizzi, dalle bottiglie dell’acqua minerale ai film per serra, all’edilizia e allo svago e tempo libero. Lo stabilimento di Pogliano e è inoltre sede della Regione IMZEA (India, Middle East e Africa) ed il più importante sito italiano con i suoi 198 addetti, in maggior parte costituito da maestranze locali. Le condizioni delle strutture di stabilimento sono ottime, seppur esso mantiene caratteristiche estetiche austere; importanti interventi si sono svolti negli armi per mantenerlo efficiente, sicuro, socialmente e ambientalmente sostenibile. Senza clamore, l’ambiente di lavoro e l’attenzione all’ambiente sono stati costantemente migliorati: nel 1994/96 si sono svolti interventi importanti sulle acque ed il suolo, nel 1995/98 sono toccati quelli sulle emissioni in atmosfera, il 2000 ha visto opere sulla mobilità e viabilità interna ed esterna, gli anni 2007/08 ingenti investimemti sul clima acustico verso il limitrofo ed in genere questi ultimi anni sono stati densi di interventi sul mi sicurezza del luogo di lavoro. lnoltre, si menziona l’innovazione di processo e di prodotto che si svolta parallelamente nei nostri laboratori. Al presentarsi di nuove leggi, norme e regolamenti lo stabilimento é sempre stato adeguato in tempi rapidi. In sostanza riteniamo, oltre false modestie, essere una importante realtà internazionale presente nel Comune di Pogliamo Milanese capacedi valori positivi e portatori di reciproci vantaggi.

La lettura del Documento di Piano del GT ci ha lasciato in qualche modo perplessi circa la scarsa trattazione sui temi del lavoro ed in specie alla produzione industriale. Pur comprendendo che un importante strumento di indirizzo urbanistico come questo debba traguardare il presente verso visioni future, ci è sembrato poco attento alla realtà produttiva che oggi insiste, e si spera persista domani, sul territorio comunale. La trattazione del versante nord est del Sempione, verso Bettolino e la Strada della Grancia, ci é parsa sbrigativa, arida anche nell’acquisizione di informazioni sulle importanti realtà produttive ivi insediate, addirittura in sintesi auspicando ed indicando la vocazione di polo commerciale per quelle zone. Differentemente in questo brano di territorio, in una situazione di congiuntura quale quella odierna, si insiste ad agire al fine di mantenere, aumentare, implementare ed attrarre investimenti anche in un momento di risorse scarse, cercando di non farsi superere da altri siti produttivi possibili competitori. Lo stato dell’arte, dal punto di vista di possibilità edificatoria entro il perimetro del nostro stabilimento, che è pari alla superficie del fondo di nostra proprietà, secondo le attuali NTA (Variante n. 9 del 8 aprile 2010) per la saturazione degli indici e prossima ai seguenti ordini: Superficie lorda disponibile mq. 11.122,56 Superficie di copertura disponibile mq. 2.030,00 Superficie di parcamento int/est mq. 2.804,79 (in esubero già esistenti) Superficie verde mq. 3.141,62 (carenza storica) Sempre dal Documento di Piano pubblicato, abbiamo appreso che una piccola porzione di terreno a ridosso della nostra recinzione est, che nel PRG in vigore é classificato come D1 (produttivo di completamento), risulta iiassegnato a uolo non uzrbauizzato e verde agricolo. Con obbligo del condizionale non essendo possesso di documenti graficamente adatti alla lettura, sulla stessa porzione di terreno ha già insistito un osservazione di

23 mantenimento (o ampliamento doppio) della detta destinazione produttiva di completamento. Riteniamo l’osservazione sia stata avanzata dalla proprietà (la limitrofa Parrocchia di Lainate). L’osservazione è stata respinta in quanto non pertinente agli indirizzi del piano che identifica una sola zona ATP per tutto il territorio Poglianese. Ora, tale possibile completamento é sempre stato visto di buon grado dalla nostra azienda, a prescindere dalla volontà o memo di cessione da parte della proprietà e delle nostre intenzioni reali di acquisizione. Una sorta di investitura futura che, in tutti i report verso la nostra casa madre sullo stato dei beni, riservava una possibilità di espansione, seppure piccola, in caso di necessità. Una importante garanzia di virtuale idoneità del sito di Pogliano rispetto ad altri. Chiediamo che questa contenuta striscia di territorio di circa 5.000 mq, tra altro intercluso e di facile accesso solo dal nostro stabilimento già dotato di impianti di smaltimento idonei e di urbanizzazioni, sia riconfermata a produttivo di completamento, al fine di poter garantire una unica possibilità di minima flessibilità verso l’esterno e, nell’occasione, per poter bilanciare la carenza storica di verde industriale, fatta salva la reale possibilità di acquisizione del terreno. Diversamente, non avendo ad oggi la possibilità di lettura del Piano delle Regole non ancora pubblicato, ovvero non potendo verificare le intenzioni di regolazione degli ambiti costruiti, chiediamo con forza siano conformati gli stessi indici parametrici del piano regolatore generale per gli ambiti produttivi D1.

Ribadendo l’impossibilità di accedere alla corretta informazione, senza fare alcun processo d’intenzione, esprimiamo la necessità di avere a disposizione le stesse possibilità edificatorie odierne entro l’ambito del nostro stabilimento. Condizione che se venisse a mancare ci porrebbe immediatamente in condizioni sfavorevoli rispetto ad altri siti della nostra stessa azienda. Pur non essendo a1l’0diem0 intenzicuati ad edi care ulteriormente non escludiamo per nulla in un futuro anche molto prossimo tale necessità. Le quantità di superficie lorda a saturazione di cui oggi disponiamo non devono però impressionare: infatti la densità del costruito nel nostro stabilimento, la necessità di viabilità interna, i vincoli di altezza e quelli di rapporto con tra quest’ultima con le nostre esigenze tecnologiche non permettono di edificare in libertà o speculativamente. Ciò non significa rinunciare a ribadire la necessità vitale per uno stabilimento come il nostro di potersi adeguare alle esigenze della produzione odierna e futura, ovvio fatti slavi i principi di ogni genere di sostenibilità.

Analisi dell’osservazione

Si rileva che la sopra riportata osservazione presentata dalla Clariant Masterbatches (Italia) S.p.A. non è pertinente con la procedura VAS in oggetto in quanto attinente a scelte di carattere tecnico/politiche da ricercarsi in altre fasi del procedimento di approvazione del PGT.

24 14. Osservazione presentata dalla Fondazione Ferrario, nota del 26.03.2012 prot. 3446

Testo dell’osservazione

Il sottoscritto Aldo Lombardi, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Ferrario con sede a Vanzago – Via Vittorio Emanuele II n. 2/4/6;

Premesso

- Che il Comune di Pogliano Milanese con Deliberazione di Giunta Comunale n. 51 del 21.05.2007 ha emanato avviso di avvio del procedimento amministrativo di redazione del Piano di Governo del Territorio ai sensi della L.R. 11 marzo 2005 n. 12; - Che in data 26.01.2007 ha emanato avviso di pubblicazione degli atti di PGT; - Che la Fondazione Ferrario con sede in Comune di Vanzago – via Vittorio Emanuele II n. 2/4/6, è proprietaria dell’area ubicata in territorio del Comune di Pogliano Milanese, catastalmente contraddistinta al Foglio 5, con il mappale n. 168, della superficie complessiva pari a circa mq 27.840,00, per la quale ha formulato osservazione preliminare per l’inserimento negli ambiti di trasformazione in data 09.01.2008; - Che tale istanza è stata rigettata dal Comune perché non in linea con i criteri di pianificazione e sviluppo del territorio previsti dal PGT.

Quanto sopra premesso, si formulano le seguenti

OSSERVAZIONI ll Comune di Pogliano Milanese, nel dare attuazione alla pianificazione urbanistica, ha ispirato la propria azione a criteri di scelta mirati alla individuazione di ambiti territoriali “innovativie sostenibili” orientati alla "compattazione della forma urbana”, come si evince espressamente dai documenti di Valutazione Ambientale Strategica. Talune aree di trasformazione risultano peraltro addossate ad ambiti territoriali di tutela paesaggistica, e apparentemente inconciliabili con gli stessi, noncstante il tentativo di mitigazione ambientale di tale stridente contrasto, evidentemente inadeguato a risolvere la problematica d’ impatto territoriale. Altri vasti ambiti d’espansione sono previsti nell’ area sudovest del territorio, chiaramente astrusi dal contesto morfologico paesaggistico tipico del territorio, e fra loro aggregati a formare quasi un unico, enorme, comparto di trasformazione, totalmente avulso dalla città consolidata, dalla quale è separato da barriere infrastrutturali già di per sé sufficienti a giustificare le preoccupazioni per un ordinato e coerente sviluppo, solo in parte riconosciute dal Comune stesso nella relazione di VAS, e che, di fatto, impedisce la conurbazione con la città consolidata, e le necessarie interconnessioni viabilistiche, favorendo invece la formazione di quartieri periferici, con le inevitabili conseguenze negative derivanti dalla gestione dei servizi territoriali.

25 Tale pianificazione risulta paradossale, se confrontata con il terrimrio a sudest del Cumune, nel quale è collocata, fra le altre, l` area di proprietà di questa Fondazione, ove si percepisce il "vuoto" determinato dalla totale assenza di pianificazione urbanistica, che lascia il territorio inalterato, in a. zone peraltro già caratterizzata da insediamenti confinanti, anche a carattere industriale, dotata della necessaria viabilità e connessione infrastrutturale con la città consolidata, e nella quale, la previsione di una parte degli ambiti territoriali di trasformazione che, troppo pesantemente caratterizzanon invece la zona sudovest, causerebbe un minor impatto ambientale, oltre che minori costi di urbanizzazione e di servizi pubblici. Giova inoltre ricordare, oltre alle ragioni di pubblico interesse generale alla coerente pianificazione urbanistica, sopra delineate, le finalità sociali di questa Fondazione, che dal 1963 è impegnata, anche per mezzo delle risorse del proprio patrimonio fondiario, ad erogare assistenza socio sanitaria alle persone anziane e non autosufficienti del territorio, senza alcuna finalità di profitto, ricercando, ove possibile, sinergie e rapporti collaborativi con le istituzioni, garantendo spesso quei servizi sociali che altrimenti sarebbero ben difficilmente reperibili, assumendo con conseguente impegno e cocrenza le decisioni necessarie a garantire il raggiungimento del proprio scopo istituzionale.

Analisi dell’osservazione

Si deve, altresì, evidenziare che le motivazioni addotte dall’osservante non trovano fondamento negli elaborati di Piano e nei relativi approfondimenti che nel RA sono stati fatti e che dimostrano la generale sostenibilità delle scelte operate alla luce di considerazioni di carattere ambientale e socio-economico.

15. Osservazione inoltrata dalla Sig.ra Lavezzo Piera, nota del 26.03.2012 prot. 3474

Testo dell’osservazione

Io sottoscritta Lavezzo Piera, nata a Novara il 30.03.1957 e residente a Vanzago Via M.T. di Calcutta, in qualità di proprietaria dello stabile sito in Pogliano Milanese (MI), chiede che lo stesso possa essere edificabile con relativa ristrutturazione residenziale. Sarà mia premura fornirvi tutta la documentazione a voi necessaria.

Analisi dell’osservazione

Si rileva che la sopra riportata osservazione presentata dalla Sig.ra Lavezzo Piera non è pertinente con la procedura VAS in oggetto in quanto attinente a scelte di carattere tecnico/politiche da ricercarsi in altre fasi del procedimento di approvazione del PGT.

26 16. Osservazione inoltrata dalla Società Islamorada Immobiliare SRL, nota del 23.03.2012 prot. 3380

Testo dell’osservazione

PREMESSO CHE

Con atto a rogito Notaio Maria Gentile – Rho in data 22.10.2010 Rep. 89701 racc. 20384 la scrivente Società ha acquistato da Area Immobiliare s.r.l. con sede in Milano – P.zza Cavour, 3, le aree site in Comune di Pogliano Milanese – Via per / Strada del Monasterolo identificata al Nuovo Catasto Terreni e al Nuovo Catasto Edilizio Urbano del Comune di Pogliano Milanese come segue: Fg. 2 mapp. 990 ha 0.31.54 mapp. 992 ha 0.04.25 mapp. 554 ha 0.10.90 mapp. 552 ha 0.02.80 mapp. 247 ha 0.80.59 mapp. 867 ha 0.03.85 mapp. 994 ha 0.03.85 mapp. 251 mq 3.600 mapp. 192 mq 13 ha 1.92.06 in data 19.02.2010 con Vs. prot. 0002198, Area Immobiliare srl (precedente proprietaria) ha presentato a codesta Amministrazione comunale “Istanza per la determinazione delle scelte urbanistiche per avvio del procedimento di redazione del Piano di Governo del Territorio (PGT)” e che la scrivente Società intende perseguire gli stessi obiettivi già esposti dalla precedente proprietà,

TUTTO CIO’ PREMESSO

La sottoscritta Islamorada immobiliare srl, perseguendo i fini fondamentali su cui sono state definite le scelte per la redazione del Piano di Governo del Territorio formula rispettosa istanza quanto segue: 1. Al fine di una certa e veloce realizzazione delle scelte urbanistiche nel comparto ATR 5, di cui la scrivente società è proprietaria di circa l’86% della superficie territoriale, si chiede la possibilità di stralciare i mapp. 869, 195, 870 di altra proprietà dal perimetro del comparto, creando per essi apposito ambito di trasformazione . In questo modo sarebbe possibile attuare l’ATR 5 in tempi certi con semplice richiesta di Permesso di Costruire. Inoltre l’Amministarzione Comunale potrà avere un unico interlocutore per meglio definire le scelte urbanistiche prefigurate in sede di pianificazione comunale; 2. Essendo il comparto ATR 5 contiguo alle aree già edificate in Comune di Vanzago, al fine di creare un continuo edificatorio omogeneo, si chiede di poter uniformare le altezze degli edifici in progetto a quelle degli edifici esistenti portando i 4 piani fuori terra ammessi a 5 piani + sottotetti accessori alle unità abitative sottostanti; Si avrebbe, in questa maniera, una maggiore area a verde che andrebbe a creare un percorso ininterrotto del verde tra il comune di Pogliano Milanese e quello di Vanzago;

27 3. Che la linea verde tratteggiata delimitante l’ambito di mitigazione e compensazione ambientale verso l’intervento dell’ATR 5 rimanga fissa nella dimensione della profondità anche in caso di ampliamento della linea ferroviaria con il 3° e il 4° binario previsti da ITALFERR; 4. Che la progettazione della viabilità interna all’ATR 5 possa essere determinata in funzione del progetto architettonico e cioè anche in materia diversa rispetto a quella indicata nel documento di Piano; 5. Che i mappali 990, 992 già indicati nell’istanza del 19.02.2010 citata in premessa vengano anch’essi considerati come area standard da cedere a fronte dell’intervento previsto dall’ATR 5.

Analisi dell’osservazione

Si rileva che la sopra riportata osservazione presentata dalla Islamorada Immobiliare Srl non è pertinente con la procedura VAS in oggetto in quanto attinente a scelte di carattere tecnico/politiche da ricercarsi in altre fasi del procedimento di approvazione del PGT.

17. Parere ARPA Lombardia, nota del 06.03.2012 prot. 2674

Testo dell’osservazione

1. Premessa Oggetto della presente relazione è la valutazione del Rapporto Ambientale e del Documento di Piano relativi al Piano di Governo del Territorio del Comune di Pogliano Milanese relativamente alla procedura di V.A.S. (conferenza di valutazione conclusiva), secondo il D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. l’allegato la della _ DGR n 9/761 del 10 novembre 2010.

L’analisi della documentazione é stata condotta considerando le informazioni di cui all’allegato VI art. 13 del D.Lgs. 152/2006 s.m.i. (allagato f della Direttiva 2001/42/CEE) "Contenuti del Rapporto Ambientale” e le informazioni di cui all’art. 8 della L.R. 12/2005 e s.m.i., "Contenuti del Documento di Piano". Nell’ambito della fase di valutazione ARPA fornisce le proprie osservazioni in qualità di Ente con competenze in materia ambientale. 2. Documento di piano ln riferimento alle informazioni previste all’art. 8 della LR. 12/2005 "Legge per il governo del Territorio". il Documcnto di Piano del PGT di Pogliano contiene - Il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune; - Il quadro conoscitivo del territorio comunale con individuazione dei sistemi territoriali presenti;

28 Non risulta agli atti la valutazione dell’assetto geologico, idrogeologico e sismico ai sensi dell’art, 57, comma 1 lettera a) della Legge regionale; Nel Ddp sono stati specificati gli obiettivi strategici e gli obiettivi quantitativi e sono stati individuati 16 ambiti di trasformazione residenziale, 1 ambito di trasformazione produttiva e un ambito di trasformazione da attuare con programmazione negoziata. L’andamento teroico della popolazione residente, dato significativo per comprendere lo sviluppo del Comune, è riportato in tabella.

Abitanti al 31.12.2010 8.257 Abitanti derivanti dal completamento del PRG 539 Abitanti previsti PGT 1.627 Incremento 5 anni valenza PGT 10.423 (incremento 26%) ll Piano prevede un aumento della popolazione residente maggiore rispetto ai dati storici del trend demografico. Infatti, a fronte di un incremento del 3,95% dal 2003 al 2011, le previsioni di PGT ipotizzano un incremento di circa il 26% (% comprensiva degli abitanti di PRG) nei 5 anni di validità del PGT. Si chiede al Comune di giustificare tale scelta oltre che dal punto di vista economico con previsioni demografiche supportate da studi di settore (viabilità, produzione rifiuti e reflui, consumi energetici ed idrici,...). L’attuazione degli Ambiti prevede, solo per 3 di questi, la riqualificazione di aree produttive con conversione a destinazione residenziale: gli altri ambiti di trasformazione implicheranno un importante consumo di suolo attualmente naturale, adibito a campi, parti e/o alberato, non coerente con il principio di sostenibilità ambientale rivolto alla limitazione di consumo di suolo.

3. Rapporto ambientale E stata verificata la completezza del Rapporto Ambientale ai sensi dell’art. 13 e dell’allegato VI alla aprte II Titolo I al D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.

3. 1 Contenuti e obiettivi PGT ll RA ha evidenziato gli obiettivi generali del PGT e gli obiettivi specifici, con valenza ambientale e socio economica. Nel seguito si riporta una sintesi degli obiettivi generali, declinati in azioni, con valenza prevalentemente ambientale.

Obiettivi Azioni Valorizzazione paesaggistica - Riqualificazione spondale del fiume Olona - Piantumazioni a completamento della rete ecologica locale - Mitigazione delle grandi infrastrutture extraurbane - Ampliamento PLIS Basso Olona Riqualificazione urbana Rigenerazione urbana delle aree dismesse e dei vuoti urbani Sviluppo della mobilità sostenibile - Realizzazione nuovi percorsi ciclopedonali di attraversamento - Realizzazione nuovi percorsi ciclopedonali sulle sponde del fiume Olona

29 - Percorso ciclopedonale di collegamento alla stazione di Vanzago Pogliano

3.2 Coerenza esterna E` stata verificata la coerenza esterna verticale fra gli obiettivi ambientali del PGT e gli obiettivi ambientali dei Piani redatti a livello provinciale (PTCP) e regionale (PTR). IL RA non contiene l’analisi di coerenza esterna orizzontale, cioè la verifica di congruità fra gli obiettivi ambientali del PGT e gli obiettivi ambientali desunti dalla pianificazione locale di settore. 3.3 Stato attuale dell’ambiente L’analisi delle diverse componenti ambientali è stata presentata nel documento di Scoping del 2010. Si ritiene necessario integrare la descrizione dello stato attuale dell’ambiente aggiornandolo e integrandolo come di seguito indicato. Devono essere specificate le fonti delle informazioni.

3.3.1 Aria Ad integrazione di quanto riportato nel RA si dovrebbero fornire dati sulla qualità dell'aria (CO, NO, NO2, O3, PM10, PM2,5), ricavabili dalla rete di monitoraggio con centraline fisse o mobili ubicate nei comuni confinanti a Pogliano Milanese con verifica dei requisiti minimi individuati dal D.M. 60/2002 3.3.2 Acque superficiali ll RA deve contenere dati sulla qualità delle acque del torrente Olona e dati sulla cronologia degli eventi di piena del torrente nel territorio del comune di Pogliano Milanese. 3.3.3 Suolo e Sottosuolo Il Rapporto Ambientale dovrebbe indicare: • l’individuazione delle aree potenzialmente contaminate, contaminate e di quelle bonificate • cave e aree dismesse Si ricorda cha l’autorità competente in materia di bonifiche é il Comune e come tale le informazioni circa il censimento dei siti e lo stato di avanzamento dei lavori devono essere reperiti direttamente presso gli uffici competenti. 3.3.4 Rumore La sintesi della zonizzazione acustica presentata nel RA dovrà essere integrata con: • la percentuale di superamenti dei valori limite di inquinamento acustico diurni e notturni e le principali fonti emissive. • la percentuale di popolazione (di territorio) presente nelle diverse classi di zonizzazione acustica evidenziando i soggetti posti al superamento dei limiti. • piani di risanamento acustico 3.3.5 Campi elettromagnetici e Radon Il Rapporto Ambientale deve essere aggiornato con ubicazione cartografica degli impianti radio base attualmente presenti sul territorio comunale. Inoltre, è opportuno che il Comune individui, qualora non avesse già provveduto, le aree destinate all’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione (art. 4 L.R. n. 11/2001) 3.3.6 Energia 1

30 Nel RA si dovrebbe studiare la domanda di energia estraendo da SiReNa i dati relativi ai consumi energetici finali del comune di Pogliano Milanese suddivisi per i diversi vettori impiegati (residenziale, terziario, agricoltura, industria non ETS, trasporti urbani) e per i diversi vettori impiegati (gas naturale, energia elettrica, ecc.). Anche i dati inerenti le emissioni devono essere riferiti alla realtà comunale e non a quella provinciale.

Ci. 3.3.7 lnquinamento lumincso Il Rapporto Ambientale deve contenere un sunto del Piano di illuminazione per il territorio elaborato ai sensi della L.R. 17/2000 e s.m.i.. Il Comune di Pogliano Milanese ricade all’interno delle fasce di rispetto dell’osservatorio astronomico di .

3.3.8 Acquedotto sistema fognario Il Comune deve acquisire dal gestore dei servizi idrici e riportare sul Rapporto Ambientale: • informazioni sull’acquedotto comunale (captazione, adduzione, distribuzione e perdite di rete) con indicazione della qualità delle acque erogate (necessità di trattamento) e dei quantitativi medi annui prelevati; • sintesi del sistema fognario, con indicazione dell’effettiva estensione sul territorio comunale della rete (copertura) • dati dell’impianto di depurazione, specificando la capacità effettiva residua • Recettore delle acque in uscita dal depuratore e concentrazioni degli inquinanti allo scarico in relazione ai limite di legge D. Lgs 152/2006 e s.m.i.

3.3.9 Attività produttive ll Rapporto ambientale dovrebbe in indicare: • la descrizione e la localizzazione di attività produttive impattanti, presenti nel territorio comunale e in quelli confinanti, evidenziando quella a maggiore criticità: azienda a rischio di incidente rilevante, impianti di trattamento, smaltimento e recupero rifiuti, impianti di depurazione, gasdotti e oleodotti, allevamenti, zone spandimento liquami … • l’ubicazione dell’impianto di compostaggio citato nel RA

3.3.10 Rifiuti Il Rapporto Ambientale deve contenere: • indicazione degli impianti presso i quali avviene lo smaltimento e/o recupero dei rifiuti urbani

3.4 Scenario di riferimento Il Rapporto Ambientale non ha individuato lo scenario di riferimento (alternativa zero) che rappresenta l’evoluzione del territorio in attuazione di quanto previsto dal solo PRG vigente e dalla pianificazione attuativa già approvata.

3.5 Obiettivi di protezione ambientale Gli obiettivi di protezione ambientale (criteri di sostenibilità ambientale) per il comune di Pogliano Milanese sono:

- Contenimento del consumo di suolo - Compattazione della forma urbana

31 - Conservazione e miglioramento della qualità dei suoli e delle acque - Conservazione e miglioramento della qualità dell’aria - Promozione dell’uso delle risorse rinnovabili e del risparmio energetico - Gestione corrette e riduzione dei rifiuti/inquinanti - Conservazione e valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale - Conservazione e valorizzazione dell’ambiente naturale - Valorizzare la funzione ecologica del teritorio

3.6 Azioni di Piano e Ambiti di trasformazione

Le Azioni di Piano sono state individuate a partire dagli obiettivi generali di Piano (vedi par. 3.1). Sono stati individuati 16 ambiti di trasformazione residenziale, I’ambito di trasformazione produttivo e un ambito di trasformazione da attuare con programmazione negoziata. ll consumo di suolo imputabile ai nuovi ambiti di trasformazione é di 101.200 mq, per la maggior parte ad attuale destinazione agricola. Si ricorda che l‘edificabilità dei comparti é condizionata dalla presenza sul territorio di vincoli ambientali, così sintetizzati: PARCHI E AREE PROTETTE Fascia di rispetto reticolo idrico Fasce PAI Fascia di rispetto punti di captazione idrica Fascia di rispetto elettrodotti Fascia di rispetto oleodotti Fascia di rispetto stradale e ferroviaria Fascia di rispetto cimiteriale Fasce di rispetto impianto di depurazione Impianti per la televisione/radiocomunicazione Siti contaminati Aziende a rischio di incidente rilevante Luoghi di aggregazione (attività sportive/ricreative) Classe di fattibilità geologica Tali informazioni dovranno essere riportate sulla cartografia degli ambiti di trasformazione (schede d’ambito), al fine di permettere una rapida individuazione dei vincoli che insistono sulle area oggetto di futuri interventi. 3.7 Valutazione delle alternative Il RA non ha individuato la alternative di PGT, costitute da insiemi diversi di azioni che devono essere confrontate con lo scenario di riferimento (crf § 3.4) al fine di valutare gli effetti derivanti da ciascuna e di ordinarle secondo una gerarchia di desiderabilità. I termini di confronto possono essere ricavati dall’analisi SWOT, dalle matrici ambientali, dagli obiettivi … Si ricorda che lo scenario di riferimento e le alternative di Piano, al fine di poter essere confrontati, devono assumere i medesimi orizzonti temporali. 3.8 Coerenza interna Per quanto riguarda la coerenza interna, ossia la congruità fra gli obiettivi di Piano e le relative Azioni, si ritiene che la perdita di superficie agricola, in quasi tutti gli degli ambiti di trasformazione, non sia coerente con l’obiettivo di contenimento del consumo di suolo.

32 3.9 Mitigazione e compensazione

Si richiede di equilibrare la perdita di superficie agricola (consumo di suolo) con interventi di compensazione ambientale in aree del territorio comunale diverse dagli ambiti di trasformazione. Le aree destinate a verde dovranno essere realizzate con essenze erbacee, arbustive ed arboree di tipo autoctono. Al fine di minimizzare gli effetti negativi sull’ambiente dovranno essere prescritti in fase attuativa le seguenti raccomandazioni:

Componente Ambientale Criteri di Attuazione Energia Promuovere l’adozione di misure di risparmio energetico per le nuove edificazioni. Si ritiene che i nuovi edifici residenziali debbano garantire, come minimo livello di sostenibilità, il raggiungimento della classe energetica B. Si consiglia di dotare l’edificio di impianti per la produzione di energia elettrica e /o termica da fonti rinnovabili come: - solare termico che contribuisca al fabbisogno di acqua calda sanitaria; - solare fotovoltaico, possibilmente a servizio dell’intera struttura Effettuare un censimento degli impianti termici esistenti al fine di individuare i più obsoleti ed in particolare l’eventuale presenza di centrali termiche alimentate con combustibili altamente inquinanti Per fabbricati plurifamiliari, tipologia edilizia caratteristica del territorio comunale, in caso di sostituzione degli impianti è necessario intervenire con installazioni centralizzate ad alta efficienza, con esclusione di caldaie autonome. Risparmio Idrico Promuovere l’adozione di misure di risparmio idrico per le nuove edificazioni Per i nuovi insediamenti, progettazione di reti separate per le acque bianche e nere Flora, Fauna, Biodiversità Salvaguardare il più possibile le aree boscate esistenti e consentire l’eventuale continuità con aree verdi circostanti Mettere a sistema nuove aree verdi Mobilità Favorire l’utilizzo delle piste ciclabili, Trasporti attraverso la dislocazione nei “punti chiave” del territorio comunale (scuole, sede comunale, centri sportivi etc.) di rastrelliere per biciclette, anche imponendone la

33 collocazione ai soggetti privati gestori delle attività attrattrici degli spostamenti Incentivare/riorganizzare il trasporto pubblico perseguendo la diffusione capillare del servizio Al fine di evitare problemi di congestionamento del traffico, si consiglia di prevedere sistemi di viabilità dimensionati in funzione dell’incremento di traffico di persone dai nuovi ambiti

3.10 Monitoraggio

Gli indicatori di monitoraggio proposti consentono di monitorare solo gli effetti delle azioni di Piano. Pertanto, si richiede di affiancare, a questo monitoraggio, quello dello stato dell’ambiente individuando indicatori dello stato ambientale, desumibili dalle banche dati ufficiali a livello sovracomunale (arpa, Regione, Provincia …). 3.11 Ambiti di trasformazione Si richiede di verificare la capacità residua del depuratore e di prevedere di collegare alla rete fognaria tutte le nuove utenze previste dal PGT. La maggior parte degli ambiti di trasformazione previsti dal PGT sono confinati con delle strade. A tal proposito si ricorda che l’attuazione degli ambiti dovrà tenere conto sia della fascia di rispetto stradale sia delle fasce di pertinenza acustica. Fasce di rispetto stradale Le fasce di rispetto Le fasce di rispetto delle strade sono definite negli art. 1618 del D. Lgs. 285/1992 “Nuovo Codice della Strada” mentre la loro ampiezza è specificata negli art. 2628 del DPR 495/1992 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada”. All’interno delle fasce di rispetto è vietato: - aprire canali, fossi ed eseguire qualunque escavazione dei terreni laterali alle strade - costruire, ricostruire o ampliare, lateralmente alle strade, edificazioni di qualsiasi tipo e materiale - impiantare alberi lateralmente alle strade, siepi vive o piantagioni ovvero recinzioni

Si ricorda che ll DPR 142/2004 ha definito all’art. 3 comma 1 l'ampiezza delle fasce territoriali di pertinenza acustica di ogni tipo di infrastruttura stradale e i relativi limiti acustici di immissione. La L. 447/l995 impone (art. 8 comma 3) l'obbligo di produrre Ia valutazione previsionale del clima acustico delle aree interessate dalla realizzazione di scuole e asili nido, ospedali, case di cura e di riposo, parchi pubblici urbani ed extraurbani e di nuovi insediamenti residenziali prossimi a tutti i tipi di strade. Inoltre l’art. 8 comma

34 1 del DPR 142/2004 evidenzia che per le aree non edificate ricadenti all’interno delle fasce di pertinenza di infrastrutture esistenti gli interventi di mitigazione per il rispetto dei limiti acustici sono a carico del titolare della concessione edilizia o del permesso di costruire; tali interventi possono costituire una significativa limitazione, sia dal punto di vista tecnico che economico. Si ritiene opportuno che la valutazione previsionale di clima acustico ai sensi della L. 447/1995 venga effettuata in fase di pianificazione attuativa, al fine di garantire una corretta distribuzione dei volumi, degli spazi destinati a standard (parcheggi, verde, ecc) e di eventuali interventi di bonifica acustica (quali barriere artificiali o vegetali). Ai sensi dell’art. 5 della L.R. 13/2001 l’ente competente all’approvazione dei progetti relativi a nuovi insediamenti residenziali prossimi a tutti i tipi di strade deve acquisire il parere dell’ARPA sulla documentazione di previsione di clima acustico presentata ai fini del rispetto della normativa vigente. ATR 2 ATR 4 ATR 5 Poiché le aree sono attualmente a destinazione produttiva con presenza di deposito, si ricorda che, prima dell‘attuazione degli interventi previsti negli ambiti dovrà essere certificata l’avvenuta bonifica, se necessaria, dei suoli, secondo la destinazione d’uso residenziale prevista dal PGT. ATR 5 Data la presenza della Ferrovia al confine con l’ambito si ricorda che ai sensi dell'art. 49 del DPR 753/1980 lungo i tracciati delle linee ferroviarie é vietato costruire, ricostruire o ampliare edifici o manufatti di qualsiasi tipo, ad eccezione di quelli di competenza dell’esercente il servizio ferroviario, ad una distanza, da misurarsi in proiezione orizzontale, minore di 30 metri lineari misurati dal limite della zona di occupazione della più vicina rotaia. All’interno di tali fasce sono consentiti solo interventi di recupero o di ampliamento nella parte non prospiciente il fronte ferroviario, previa autorizzazione degli enti competenti. La L. 447/1995 stabilisce all‘art. 3 che l’ampiezza della fascia territoriale di pertinenza acustica delle infrastrutture ferroviarie é pari a 250 metri, a partire dalla mezzeria dei binari esterni e per ciascun lato. La medesima legge impone (art. 8 comma 3) l’obbbligo di produrre la valutazione previsionale dal clima acustico delle aree interessate dalla realizzazione di scuole e asili nido, ospedali, case di cura e di riposo, parchi pubblici urbani ed extraurbani e di nuovi insediamenti residenziali prossimi alle ferrovie. Si ricorda che il DPR 459/1998 (art. 3, comma 2) evidenzia che, per le aree non ancora interessate dall’attraversamento di infrastrutture in esercizio, gli interventi di mitigazione per il rispetto dei limiti sono a carico del titolare della concessione edilizia rilasciata all’interno delle fasce di pertinenza. Anche in questo caso si ritiene opportuno che la valutazione previsionale di clima acustico ai sensi della L. 447/1995 venga effettuata in fase di pianificazione attuativa, al fine di garantire una corretta distribuzione dei volumi, degli spazi destinati a standard (parcheggi, verde, ecc.) e di eventuali interventi di bonifica acustica (quali barriere artificiali o vegetali). Ai sensi dell’art. 5 della L.R. 13/2001 l’ente competente all’approvazione dei progetti relativi a nuovi insediamenti residenziali prossimi alle ferrovie acquisisce il parere dell’ARPA sulla documentazione di previsione di clima acustico presentata ai fini del controllo del rispetto della normativa in materia di inquinamento acustico. ATR 8

35 L’ambito si colloca all’interno della fascia di rispetto di un pozzo idropotabile comunale, che è soggetta alle limitazioni imposte dalla DGR 10/04/2003 n. 7/12693, alle quali è obbligatorio attenersi. ATR 12 – ATR 13 – ATR 14 – ATR 15 L’area tra Via San Martino e Via Fleming sembrerebbe dismessa; sarebbe auspicabile recuperare tale area e prevedere di localizzare al suo interno gli ambiti da 12 a 15, in modo da ridurre il consumo di suolo agricolo. ATR 16 L’ambito si trova in fascia C del fiume Olona (inondazione per piena catastrofica tempo di ritorno 500 anni). Si suggerisce di integrare la scheda d’ambito con una analisi delle serie storiche (almeno 50 anni) degli eventi critici di portata del fiume al fine di stimare l’effettivo intervallo temporale tra eventi critici consecutivi. L’edificazione del comparto è subordinata alle norme del PAI, ovvero è subordinata alla presentazione – fra le altre condizioni – di uno specifico studio di compatibilità idraulica, che evidenzi le modalità proposte per la mitigazione del rischio mediante l’adozione di specifici accorgimenti, assumendo come riferimento quelli indicati ai punti da a) ad e) di cui al capitolo 4 dell’Allegato 4 della DGR 22 dicembre 2005, n. 8/1566 e previa rinuncia, da parte del soggetto interessato, al risarcimento in caso di danno o in presenza di copertura assicurativa. Ogni insediamento dovrà essere realizzato ad una quota superiore rispetto a quella idrometrica della piena di riferimento della Variante al PAI. Dal Rapporto Ambientale non risulta chiara la tipologia di attività a confine. Si dovranno fornire indicazioni circa la tipologia delle attività produttive/commerciali presenti considerando i disturbi ambientali da queste prodotti (inquinamento atmosferico, acustico, traffico…) in relazione al nuovo ambito residenziale previsto. ATS L’ambito ATS ricade all’interno di elementi di primo piano della Rete Ecologica Regionale (RER). Si ritiene che la realizzazione dell’ambito potrebbe causare una significativa interruzione delle connessioni ecologiche, determinando l’alterazione della funzionalità della rete ecologica nel suo complesso. L’ambito ATS si inserisce all’interno di un elemento di primo livello della Rete Ecologica Regionale. Sir icorda che l’Allegato 7 della DGR n. 8/10962 del 30 dicembre 2009 “Rete Ecologica Regionale: approvazione degli elaborati finali, comprensivi del Settore Alpi e Prealpi”, che approva la RER, suggerisce, all’interno di elementi di primo livello, di evitare: riduzione dei varchi di rilevanza regionale; eliminazione degli elementi presenti di naturalità; inserimento delle “aree di trasformazione” previste dai PGT. L’allegato introduce inoltre la possibilità per l’autorità competente per la VAS di applicare la procedura di valutazione d’incidenza (ai sensi della direttiva habitat 92/43/CEE) al fine di garantire la funzionalità globale della rete Natura 2000, individuando gli opportuni interventi di rinaturazione compensativa. L’eventuale valutazione d’incidenza deve riguardare il PGT, e non la fase di attuazione dei singoli ambiti di trasformazione, in quanto occorre valutare gli effetti ambientali di tutte le azioni proposte dal Piano sulla funzionalità ecologica della RER nel suo complesso, in modo da garantire la sostenibilità ambientale del PGT.

Analisi dell’osservazione

36 In relazione al sopra riportato contributo fornito dalla Competente ARPA, nel condividere integralmente il contenuto dello stesso, e rilevate le modifiche apportate agli elaborati di Piano in accoglimento del Parere, si ritiene di prescrivere di inserire apposito capitolo nel RA e di apportare agli elaborati di Piano tutte le modifiche necessarie al completo accoglimento dei suggerimenti proposti dall’Ente.

Più specificatamente si ritiene di raccomandare quanto di seguito specificato:

1) Effettuare l’analisi di coerenza esterna orizzontale per la verifica della congruità fra gli obiettivi ambientali del PGT e gli obiettivi ambientali desunti dalla pianificazione locale di settore; 2) Specificare dettagliatamente le fonti delle informazioni; 3) Integrare il RA, alla luce di quanto previsto nel parere riportato. Nello specifico del punto 3.3.8 si ritiene che le azioni debbano essere subordinate alla verifica delle potenzialità del sistema idrico fognario e che nelle schede d’ambito siano inserite specifiche prescrizioni in aderenza con il parere Arpa.

18. Parere ASL, nota del 23.03.2012 prot. 3445

Testo dell’osservazione

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40 Analisi dell’osservazione

In relazione al sopra riportato contributo fornito dalla Competente ASL di zona, nel condividere integralmente il contenuto dello stesso, e rilevate le modifiche apportate agli elaborati di Piano in accoglimento del Parere, si ritiene di prescrivere di inserire apposito capitolo nel RA e di apportare agli elaborati di Piano tutte le modifiche necessarie al completo accoglimento dei suggerimenti proposti dall’Ente.

19. Bosco WWF di Vanzago, nota del 03.05.2012

Questo Ente gestore del sito di "Natura 2000" SIC |T2050006 (istituito con DGR pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia del 12 settembre 2003), e ZPS IT2050006 (istituita con DGR del 25 gennaio 2006 n° 9/1791 e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 2° supplemento straordinario n° 8 del 23 febbraio 2006), nonché Riserva naturale regionale "Bosco WWF di Vanzago" (istituita con Legge Regionale del 30 novembre 1983 n° 86), con riferimento al piano richiamato trasmette in allegato Ie proprie annotazioni. Come si argomenterà nell’elaborato specifico, questo ente gestore del sito di "Natura 2000", ritiene che in presenza della riconosciuta necessita di attivazione della procedura di cui alla Direttiva 92/43/CEE alt. 6 c. 3, occorra con maggiore attenzione applicare il principio di precauzione e di prevenzione del danno alla fonte e sia conseguentemente necessario da parte del comune di Pogliano milanese fornire maggiori informazioni ambientali e naturalistiche al fine di determinare se e in che misura gli habitat che sono ritrovabili nell’area di Piano e nella sua area di influenza, possano essere considerati in connessione ecologicofunzionale con gli habitat del SIC/ZPS |T2050006, ovvero siano da considerarsi habitat di specie, per le varie funzioni biologiche (migrazione, spostamento trofico, corteggiamento, fuga, volo territoriale, sosta, ecc.), per le molte specie elettive di interesse comunitario presenti nel SIC/ZPS stesso ovvero, ancora, siano da considerarsi habitat di specie per le specie di cui alla Direttiva 92/43/CEE, art. 12, alle quali il Legislatore comunitario ha riservata una "rigorosa tute/a". […] La riserva naturale "B0sc0 Wwf di Vanzag0" è chiamata a esprimere parere, in quanto ente gestore del sito SIC |T2050006 e sito ZPS IT2050006, sullo studio di incidenza relativo al PGT Piano di Governo del Territorio del Comune di Pogliano milanese ai sensi del DPR 8/9/1997 e DPR 12/3/2003 e delle norme di recepimento della Giunta della Regione Lombardia. INQUADRAMENTO INOFORMATIVO CIRCA IL CONTESTO DI RIFERIMENTO PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA’ Benché il diritto comunitario in materia di Direttive 92/43/CEE (cd. Direttiva Habitat) e 2009/147/CE (gia 79/409/CEE, cd. Direttiva Uccelli) si espliciti formalmente solo e solamente sugli elementi di interesse, di cui agli Allegati delle stesse Direttive, e fuor di dubbio che il raggiungimento degli obiettivi di conservazione che le norme richiedono agli Stati membri si attui anche attraverso la conservazione attiva degli habitat in connessione funzionale con i siti perimetrati, pur se cartograficamente esterni ad essi. Ciò avviene per esempio attraverso i richiami al "campo di applicazione geografico" insito nel procedimento di cui alla Direttiva 92/43/CEE, art. 6, c. 3, per cui I’impatto in esame e da esaminarsi “sul" sito e non "nel" sito e nella protezione attiva delle aree esterne alle ZPS, di cui menzione alla Direttiva 2009/147/CE, ad. 4, c. 4, secondo periodo […].

41 II primo concetto è presente molto chiaramente nella specifica guida interpretativa[…]; del secondo un chiaro riferimento è ritrovabile per esempio in un parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) in merito ad una proposta di impianto eolico nel territorio della Provincia di Udine, in Comune di Trasaghis: "lnoltre dalla consultazione della scheda Natura 2000 del SIC sopra citato [SIC Valle del Medio Tagliamento, ndr] risulterebbero presenti numerose specie di uccelli selvatici, inserite nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE. ln relazione a tali caratteristiche, si ritiene che, pur non essendo stata individuata e classificata alcuna ZPS, occorre osservare le disposizioni dettate dall’art. 4, comma 4 della Direttiva 79/409/CE e ss.mm. e ii., in base al quale gli Stati membri e, per il principio di sussidiarietà, le Amministrazioni territorialmente competenti, devono porsi seriamente l’0biettivo di proteggere gli habitat anche al di fuori delle zone di protezione speciale, adottando le misure adeguate al 17ne di evitare l’inquinamento o la perturbazione degli habitat e delle specie”[…]. Questo ente gestore del sito di "Natura 2000", collegato a livello informativo alla rete di intervento del WWF Italia per quanto riguarda la salvaguardia di SIC e ZPS, ritiene importante tenere presente che “La tutela della biodiversità è una priorità per l'Unione europea e il successo delle sue politiche richiede una misura globale e affidabile dello stato della biodiversità”, mentre con preoccupazione si apprende che "Dai risultati delle relazioni per il periodo 20012006 si evince che per molti habitat e specie elencati nella direttiva Habitat non e state raggiunte une state di conservazione soddisfacente né a livello nazionale né di regione biogeografica” […]. Rispetto alla capacita del n0str0 Paese di raggiungere obiettivi di effettiva conservazione della biodiversità, al di là delle statistiche cartacee per esempio sulla percentuale di superficie nazionale coperta dalla rete Natura 2000, si rimarca altresì come sia un dato acclarato che la pianificazione dell’uso del territorio italiano non sia ancora sostanzialmente cambiata: consumo di habitat o avvio della lIoro trasformazione, disturbi e pressioni tra Ie più diverse, prelievo ed utilizzo massiccio delle varie risorse sono ancora determinanti nelle scelte, visti gli interessi economici sottostanti per i quali, più o meno direttamente, siamo tutti coresponsabili spesso a partire dalle nostre piccole azioni quotidiane e dai nostri stili di vita. Se così non fosse, se I’opinione pubblica per sè e le Istituzioni che sono demandate al governo del territorio nel Ioro complesso avessero chiaramente invertito la rotta, il Comitato Economico e Sociale europeo il 15.O2.2OO7 […] in un suo Parere non avrebbe espresso alcuni autorevoli contenuti, la cui validità è purtroppo da riconfermare, nonostante siano già passati cinque anni. AI punte 3.2 di tale atto si legge: “Alla base [delle cause della diminuzione delle specie e dei biotopi] vi sono decisioni e misure adottate dagli operatori economici o decisioni politiche prese nel quadro di leggi in vigore, mentre le minacce alla biodiversità dovute a misure illegali sono relativamente limitate. A provocare la perdita di biodiversità sono quindi decisioni politiche, decisioni di fondo e di valore adottate nella piena Iegalità, spesso appoggiate o sollecitate da decisioni e strumenti di sostegno dell'UE, degli Stati membri e degli enti locali!". Questo atteggiamento, come detto, é sostenuto quasi esclusivamente in ultima analisi da ragioni economiche e risulta invariabilmente sempre più peggiorativo della situazione globale. […]. Esso si prefigge dei risultati immediati e non considera i tempi di ritorno dell’alterazione ambientale: tutti questi interventi (i loro progetti e le relative pratiche autorizzative)

42 dovrebbero contenere una seria analisi sui tempi di ritorno che, allo stato attuale, della conservazione della biodiversità, non possono essere inferiori ai trent’anni[7 8]. Sempre tratto dallo stesso Parere prima citato, e rilevabile al primo (!) punto: "1.1. ll Comitato economico e sociale europeo e la Commissione concordano sull’analisi della situazione: la conservazione della biodiversità e un compito necessario e centrale, alla base del quale non vi e solo un obbligo eticomorale. Esistono infatti anche sufficienti motivi economici che rendono necessario un intervento più rapido ed efficace.

Le perdite economiche dovute alla diminuzione dei servizi eco sistemici sono già ora valutabili in diverse centinaia di miliardi di euro. E’ uno spreco che Ie nostre economie non possono in alcun modo permettersi" [… ]. Mentre è quindi chiaro che la tutela della biodiversità dev’essere sempre più e sempre meglio una visione multidisciplinare della pianificazione territoriale e degli interventi e della gestione delle attività, e altrettanto palese che il primo passo verso la sua distruzione avviene nei tavoli di concertazione politica e sui tavoli tecnici. A quanto detto dal Comitato Economico e Sociale nel 2007 si aggiunga più recentemente con parole equivalenti I’allarme lanciato dall’IUCN […], attraverso il suo ultimo report quadriennale […], pubblicato nel mese di luglio del 2009. Infatti tale rapporto specifica che I'obiettivo della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) e della campagna Countdown 2O1O [1] arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 appunto non sarebbe stato raggiunto. L’organizzazione internazionale ha lanciato un allarme preciso: a minacciare gravemente I'umanità non è tanto la crisi finanziaria mondiale, quanto la massiccia e continua perdita di biodiversità. In occasione della presentazione di tale rapporto, Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi, affermava: <

43 progettazioni (e a maggior ragione, anche in pianificazioni) che si prefiggono il consolidamento e I’aumento della penetrazione antropica in comprensori ecologicamente ancora molto funzionali, sia imprescindibile procedere senza indugio all’approfondimento del valore anche economico dei servizi forniti dagli ecosistemi internalizzando i costi ambientali 18 19 degli stessi impatti, attuando gli importanti principi cardine che DG regolano l’approccio [20]. A ulteriore conferma della presente situazione deficitaria, nonostante la ex Direttiva 79/409/CEE (cd. Direttiva "Uccelli"), era Direttiva 2009/147/CE, sia attiva da oltre trent’anni e la Direttiva 92/43/CEE (cd. Direttiva "Habitat") da venti e nonostante la ingentissime risorse finanziarie gi’ spese a livello comunitario a salvaguardia della diversita’ biologica, in particolar modo attraverso il progetto di conservazione "Natura 2000", si riporta I'emblematica dichiarazione della Commissione Europea: "(...) solo una piccola percentuale degli habitat e delle specie di interesse comunitario gode di uno stato di conservazione soddisfacente. (...) A livello di regioni biogeografiche quasi il 65% delle 701 valutazioni degli habitat dell'allegato I ha dato risultati insoddisfacenti e appena il 17% e’risultato soddisfacente. (...) Nell'UE sono state effettuate complessivamente 2.240 valutazioni distinte di specie. Solo nel 17% di esse lo stato e’ risultato soddisfacente, nel 52% dei casi era insoddisfacente e nel 31% é definito ‘sconosciuto’ "[…]. II malessere preveniente dal progetto Natura 2000, iniziativa che gode tra l’altro di grandi attenzioni e possibilita’ finanziarie, e specchio di una tendenza molto piu’ diffusa – non potrebbe essere altrimenti , largamente presente su tutto il territorio comunitario che quotidianamente é fatto oggetto di innumerevoli attacchi e progressive piccoli e grandi "erosioni" al suo patrimonio ecosistemico [22]. Gli interventi sul territorio, per una loro effettiva sostenibilita’, vanno valutati calcolando ampi margini di prudenza a favore dell'ambiente circa I’effetto degli impatti, non solo per mitigarli e/o per compensarli, bensi’ per migliorare e/o ripristinare, ove necessario, le connessioni e le funzionalita’ ecosistemiche: questo ente gestore del sito di "Natura 2000", ritiene che tutto questo non sia presente in maniera opportuna nella pratica di VAS in esame e nello Studio di Incidenza analizzato.

ANALISI SPECIFICA DELLO STUDIO DI INCIDENZA

Quanto espresso nel precedente capitolo va nella direzione di sottolineare la chiara urgenza circa la conservazione della biodiversità’, nella comprensione che quanto più essa venga tutelata all’esterno dei siti Natura 2000, tanto meglio e più facilmente si potranno conseguire i positivi obiettivi per i quali i siti Natura 2000 stessi sono stati identificati. Considerando inoltre, come visto, che il territorio non e’ un elemento immobile ma al suo interno si attuano giornalmente infinite azioni e fenomeni dai complessi effetti, spessissimo negativi. E i siti Natura 2000 non sono esenti da questi effetti 0 da rischi, tutto al contrario. L’atteggiamento da adottare perciò, all’interno di una procedura di valutazione riconosciuta e attivata, e’ quello di applicare il principio di precauzione e di prevenzione del danno alla fonte […], cosi come esemplarmente definitivo dalla Commissione Europea nella sua specifica comunicazione […], nell’osservanza del pensiero del Giudice comunitario […]. Rappresentazione degli elementi di interesse comunitario all’interno dello Studio di Incidenza

44 • Descrizione habitat di interesse comunitario ne||’area di progetto e nelle sua Area di Influenza e conseguente rappresentazione cartografica: non condotta. L’analisi naturalistica che dovrebbe essere stata condotta per Ia redazione dello studio di incidenza, avrebbe dovuto fornire ampie informazioni sulla composizione degli habitat seminaturali per I’area di piano e per la sua area di influenza, soprattutto e principalmente quelle limitrofe al sito di "Natura 2000“. In questo senso i dati sull'eventuale presenza, fuori dai siti Natura 2000, di ambienti riconducibili all’All. I della Direttiva 92/43/CEE, ovvero di ambienti seminaturali con una potenzialità alla maggiore complessità biologica cosi da poter prevedere una loro classificazione all’interno dell’elenco di cui all’All. I citato, avrebbero potuto meglio qualificare e far apprezzare il progetto in esame. • Checklist florofaunistica qualiquantitativa di specie, di cui all‘All. II della Direttiva 92/43/CEE e aII’1 della Direttiva 2009/147/CE: non fornita. II Comune di Pogliano milanese nello studio di incidenza non effettua alcuna analisi floro faunistica di interesse comunitario per I’area di piano e per Ia sua area di influenza, soprattutto e principalmente quelle Iimitrofe al sito di "Natura 2000", bensi’ si Iimita a fornire una rapida descrizione di specie ritrovabili negli elenchi del sito SIC/ZPS IT2050006. Questo non e quanto richiede Ia procedura di valutazione di incidenza, ovvero non e ovviamente possibile stabilire alcun reale impatto né il valore della sua significativita’ sulle specie, se Ie stesse non sono conosciute neII'area di progetto e neII‘area di influenza del PGT. • Cartografia di presenza di specie di interesse comunitario e/o cartografia di habitat di specie: mancante. II Comune di Pogliano milanese non puo’ esimersi, consultando Ia bibliografia disponibile, di verificare se Ia stessa sia esaustiva e, in caso questa non Io sia, di procedere Iui stesso alla realizzazione di campagne di studio, congruamente condotte per modalita’ e tempistica a seconda delle varie valenza da indagare per l’aggiornamento dei dati e per Ia migliore rappresentazione possibile della complessita’ ecosistemica sulla quale il progetto in esame inciderebbe. • Opportuna e auspicabile analisi specifica per Ie specie florofaunistiche di All. IV della Direttiva 92/43/CEE e produzione di relativa cartografia di presenza: non condotta. La Direttiva 92/43/CEE cosi’ recita a tutela delle specie floro – faunistiche di cui agli elenchi del proprio allegato IV: “Articolo 12 1. Gli Stati membri adottano i necessari provvedimenti atti ad istituire un regime di rigorosa tutela della specie vegetali di cui all’allegato IV, lettera b), con divieto di: a) qualsiasi forma di cattura o uccisione deliberata di esemplari di tali specie nell’ambiente naturale; b) – perturbare deliberatamente tali specie, segnatamente durante il periodo di riproduzione, di allevamento, di ibernazione e di migrazione; c) – (…) deterioramento o distruzione dei siti di riproduzione o delle aree di riposo (…) 3. I divieti di cui al paragrafo 1, lettere a) e b) sono validi per tutte le fasi della vita degli animali ai quali si applica il presente articolo. 4. Gli Stati membri instaurano un sistema di sorveglianza continua delle catture o uccisioni accidentali delle specie faunistiche elencate nell’allegato IV, lettera a) (…)”. “Articolo 13 1. Gli Stati membri adottano i necessari provvedimenti atti ad istituire un regime di rigorosa tutela delle specie vegetali di cui all’allegato IV, lettera b), con divieto di:

45 a) raccogliere, nonché collezionare, tagliare, estirpare o distruggere deliberatamente esemplari delle suddette specie nell’ambiente naturale, nella loro area di ripartizione naturale; (...) 2. I divieti di cui al paragrafo 1, lettere a) e b), sono validi per tutte le fasi del cicIo biologico delle piante cui si applica il presente articolo". Quanto appena Ietto é significante circa la tutela di specie ovvero in maniera indiretta la tutela degli areale biologici e degli habitat di specie ed essendo applicabile sulla specie non e’ legato alla presenza o meno di siti Natura 2000 ma e esteso a tutto il territorio dello Stato membro. Cio’ dovra’ valere in particolar modo per anfibi e rettili, considerando la vasta rete irrigua di canali superficiali presente ne||’area di influenza del PGT che puo’ fornire I’umidita’ e I’habitat trofico sufficiente al sostentamento dell‘erpetofauna, ampiamente tutelata a livello comunitario, oltre che internazionale, nazionale e regionale. D’altra parte il Formulario Standard del SIC/ZPS IT205000 induce all’applicazione del principio di precauzione, viste le presenze gia’ rilevate […] che devono far presumere una buona distribuzione territoriale di specie e/o rendere probabile Ia presenza di specie nell’area di progetto e/o nella sua area di influenza. Rilevanti sono anche le presenze di mammiferi in All. IV, sia terricoli […] che per quanto riguarda la chirotterofauna, importantissimo gruppo tassonomico con specie in pratica tutte protette dalla Direttiva Habitat […], per Ie quali non sara’ ovviamente sufficiente una citazione sporadica ma occorrera’ sviluppare un lavoro scientifico adeguato alle aspettative. Lo studio di incidenza a tal pro dovrebbe incrociare i dati territoriali con le richieste dell'Accordo Eurobats (recepito in Italia con la LN 104 del 27.05.2005). Ancora da Eurobats vengono altri importanti spunti di conservazione, come la recente Risoluzione 6.11 della VI Conferenza delle Parti […]. Ancora, i chirotteri sono protetti a livello internazionale dalla Convenzione di Berna (si veda precedente nota 30) e, per i Vespertilionidi, dalla Convenzione di Bonn […]. Utile a questo punto sottolineare che relativamente ad alcune Convenzioni le Parti contraenti, ossia gli Stati, non sono autorizzate a creare nuovi ostacoli o ad imbastire nuove attivita’, sulle quali operare poi misure di mitigazione o compensazione. Infine, per cio’ che concerne gli Invertebrati, si menziona che Cerambyx cerdo (Cerambice della quercia), segnalato presente sul Formulario Standard del SIC/ZPS IT2050006, e specie sia in All. II sia in All. IV della Direttiva 92/43/CEE. Considerando la stretta vicinanza del sito di "Natura 2000" con gli interventi previsti in PGT se ne consiglierebbe l’indagine che, parimenti, potrebbe portare a rilevare anche la presenza di Lucanus cervus (Cervo volante), in All. II della Direttiva 92/43/CEE e segnalato sul Formulario Standard del SIC/ZPS IT2O5OOO6[32]. • Analisi della fenologia e dell'importanza conservazionistica di specie, per i vari gruppi tassonomici, per fauna vertebrata e invertebrata: non condotta. • Analisi qualiquantitativa generale delle popolazioni di specie: assente. • Analisi delle catene trofiche e delle nicchie alimentari: assente. • Analisi della resilienza di specie: mancante. • Identificazione di specie target come bioindicatori: mancante. Connessioni ecologiche tra il PGT e Ia sua area di influenza e Ia sua area vasta. Rapporti di connettivita’ con il sito Natura 2000 piu’ prossimo, SIC/ZPS IT2050006 L'analisi territoriale deve necessariamente concentrarsi sulla connettivita’ ecologica: nello studio di incidenza il Comune di Pogliano milanese affronta piu’ che marginalmente il punto in oggetto.

46 Lo studio di incidenza correttamente identifica I‘area di PGT all’interno dell‘area prioritaria per la biodiversita’ nr. 4, “Bosco di Vanzago e Parco del Rocco/o" e informa che la stessa area di progetto e ritrovabile nei territori identificati come elementi di primo livello della RER lombarda: questi due dati, di importanza massima gia’ per loro stessi, non vengono considerati adeguatamente nello studio di incidenza […]. Si assiste percio’ ad una dimenticanza completa dell’importanza del sito di progetto in quanto tale, con relativa omissione sulla necessita di procedere a pertinenti esami faunistici mirati. La conflittualita’ evidente di diversi interventi previsti in PGT con gli elementi della RER viene liquidata con un semplice dato di trasformazione di superficie. II consumo di suolo, accertato ad esempio nel comparto residenziale "PoIo 4", con I'attuale trend di crescita esponenziale dell’edificato e dell’impermeabilizzazione in Pianura Padana, e una percentuale rilevantissima ! […] anche rispetto alle stesse indicazioni impartite ai Comuni per I'elaborazione dei PGT. Ancora bisogna significare che il nuovo edificato, con relativa impermeabilizzazione di suolo, unitamente alla viabilita’ di accesso, non si situa a completamento di un lnterspazio tra complessi esistenti, a saturazione di ambienti urbani, con terreni improduttivi e/o ecologicamente insignificanti, bensi’ si colloca ad alcune centinaia di metri dalla linea piu’ esterna dell'urbanizzato di Pogliano milanese, su terreni agricoli che sono habitat di specie […], e va percio’ riconosciuto come elemento di fortissimo contrasto all’interno di un buffer molto piu’ ampio della mera sua superficie dl occupazione. II posizionamento di questo "P0I0 4" con la sua strada di accesso (come sedime stradale e come traffico di mezzi) avra’ percio’ un buffer dl occupazione potenziale e probabile piu’ ampio della sola superficie edificata rendendo di fatto ecologicamente sempre piu’ sterile tutto il territorio circostante. Oltre naturalmente all‘area di disturbo sensibile e permanente (data da elementi di inquinamento rumoroso, dell’aria, luminoso, che verra’ coinvolta, per un’area di occupazione ecologica effettiva che si puo’ stimare in almeno 1 km di diametro dal baricentro del Polo 4 stesso. Anche I’Ambito di trasformazione strategica, per portare altro esempio, interferisce pesantemente rispetto a prospettati massimi di potenziale connettivita’ ecologica […]. Una connessione ecologica non si realizza unicamente da un punto di partenza ad un punto di arrivo, gli animali non partono e arrivano in giornata o senza soste da un punto all’altro di un sistema di habitat definito cartograficamente dall’uomo, saltando eventuali fermate intermedie in quanto non disponibili. Se la nostra comprensione della materia ecologica fosse riconducibile a schematiche rappresentazioni di questo tipo, probabilmente varrebbe la pena allora costruire solo giardini zoologici, nella direzione dalla rapida umanizzazione delle abitudini di specie. Una connessione ecologica si sviluppa con tempi e dinamiche differenti da specie a specie e non puo’ essere ricondotta ad elementi linearizzati sulla carta, per quanto essi possano essere importanti per cercare di far comprendere la questione. Quindi su un’ipotetica tratta tra due punti definiti, aree contigue sono sempre comunque indispensabili per sosta, riparo, ricerca trofica, dispersione territoriale, ecc. Da ultimo Io studio di incidenza affronta la connessione ecologica locale: e’ fuor di dubbio che una connessione ecologica di larga scala si realizza soprattutto attraverso una lunga serie di buoni punti di approdo e di trasferimento locali, possibilmente non racchiusi o stretti all’interno di una fascia libera tra I‘urbanizzato ma con una certa possibilita’ di dispersione.

47 Non bisogna infatti confondere i fenomeni migratori con le connessioni ecologiche: i primi si realizzano con punti fissi di partenza e di arrivo e con transiti possibili grazie alla memoria genetica, per il cui tempo di percorrenza concorrono comunque numerosi fattori e per il cui successo sono indispensabili aree intermedie di buona sosta e foraggiamento. I secondi sono invece i fenomeni che prendono vita da specie sia terricole sia alate, che coinvolgono individui con home range piu’ o meno vasti ma che, per la portata territoriale in trattazione, si possono considerare stanziali e abitanti piu’ o meno stabili di un'area ampia fino alla dimensione. Prendere infine a riferimento come corridoio ecologico locale tra aree un mero tratteggio su una cartografia che unisce le aree nei loro punti piu’vicini, a parere di questo ente gestore del sito di “Natura 2000", e’ sintomo di qualita’ professionale non accettabile, che non si accorge che Io stesso tratteggio e’ unicamente di largo riferimento e non puo’ essere in alcun modo preso come sicuro elemento. Rappresentazione dei fattori di pressione di origine naturale e antropica • Analisi delle specie aliene: non effettuata […]. • Analisi dei "fenomeni e attivita’ nel sito e nell’area circostante": non effettuata. II Formulario Standard del SIC/ZPS IT2050006, per quanto concerna I’area circostante il sito, riporta due fenomeni […] che possono concorrere al non raggiungimento degli obiettivi di conservazione, ovvero che andrebbero indagati per la loro significativita’, soprattutto se si ha intenzione di mettere in campo un’ulteriore pressione ambientale e/o un elemento di frammentazione o di consumo di suolo. • Analisi dei fattori di pressione sull‘ambiente naturale, di origine sia naturale che antropica, attualmente presenti nell’area di PGT nell’area di affluenza e relativa rappresentazione cartografica: mancante. • Analisi di piani/progetti coevi alla realizzazione del PGT e analisi del cumulo degli impatti: non effettuata. Nello studio di incidenza il Comune di Pogliano milanese non considera la quantita’ di pianificazione e progettazione comunale e sovraterritoriale, che puo’ comprendere anche I’area di PGT o la sua area di influenza, che coinvolge il SIC/ZPS IT2050006, per la quale e’ richiesto un parere circa I’incidenza. Ora, limitandosi solamente alle pratiche in corso, oltre al presente progetto in esame, si segnalano i seguenti fascicoli: 1. "Potenziament0 della linea RFI Rho/Gallarate nuova derivazione dal Canale Villoresi"; 2. "Progetto di gestione produttiva dell’ATEG7"; 3. "Piano di Governo del Territorio del Comune di Vanzago"; 4. “Piano Territoriale di Coordinamento Provincia di Milano"; 5. "Messa in sicurezza permanente ex cava Valdarenne in Comune di Vanzago"; 6. “Progetto di gestione degli scoiattoli alloctoni in Lombardia". In aggiunta e’ gia’ stato avviato I'iter ma non e ancora giunta la richiesta di parere circa: 1. “Piano Faunistico Venatorio Provincia di Milano"; 2. "Piano di Governo del Territorio del Comune di Arluno”; 3. “Programma Regionale Gestione dei Rifiuti". Se ne deve trarre che Ia posizione espressa nello studio di incidenza sia stata dettata da un'errata comprensione della norma e, viste le risultanze, non corrisponde me a quanto richiede la Direttiva 85/337/CEE (ora 2011/92/UE), nel passaggio sul "cumulo con altri progetti" ne’, semmai, ai criteri della procedura della Direttiva 92l43lCEE, art. 6, c. 3, relativamente al passaggio "congiuntamente ad altri piani e progetti".

48 I tanti fattori di pressione naturali e soprattutto antropici presenti sul territorio, concorrono tutti alla contrazione di areali e alla progressive trasformazione degli habitat, con perdita di complessita’ ecosistemica. Per esteso si trattava di verificare: se in questo momento sussistano piani (anche pianificazione di settore) effettivamente proposti o in corso di elaborazione o di validazione e allo stesso modo progetti di opere e interventi, ricadenti nella medesima area oggetto di attenzione, ovvero se progetti di opere e interventi siano stati recentemente completati, i cui effetti continui possano provocare la necessita di misure di conservazione correttive o compensative, oppure misure per evitare il degrado gli habitat o le perturbazioni delle specie; se piani e progetti di opere e interventi con le condizioni di cui al punto precedente sussistano su area contigua ove I‘azione oggetto di attenzione avrebbe effetto ovvero, circa la perimetrazione del/i sito/i Natura 2000 relativamente al campo di applicazione geografico , prendendo in considerazione anche sviluppi al di fuori del/i sito/i ma che possano avere incidenze significative su di esso/i.

La contemporaneita’ evidenziata dal legislatore comunitario e’ un concetto che necessita di estensione per essere compreso in tutte le sue sfaccettature e va percio’ considerato con effetto retroattivo sulle progettazioni terminate. Infatti la Guida all’lnterpretazione dell’art 6 della Direttiva "Habitat" spiega chiaramente che nell‘espressione "congiuntamente ad altri piani 0 pr0getti", “i piani e progetti autorizzati in passato […] (...) dovrebbero essere inclusi nel/a disposizione degli effetti congiunti" (4.4.3). Seppure per logico intendimento la Guida comunitaria si presti in questo passaggio ad una interpretazione temporale recente, in pratica a livello di pressione ambientale se gli effetti sono ancora attivi oggi e ininfluente se detta pressione sia cagionata da una realizzazione recente o da una realizzazione piu’ antica. L‘analisi "congiunta" va percio’ estesa sia spazialmente (in situ e fuori situ) sia temporalmente (pianificazioni/progettazioni coeve e in previsione + attivita’ antropiche del recente passato + attivita’ antropiche consolidate nel tempo + analisi degli effetti negativi provenienti da fenomeni naturali). ll tutto é molto logico in campo di analisi ecosistemica e, tra I‘aItro, lega con altrettanta logica con i "Fenomeni e attivita’ nel sito" e con i "Fenomeni e attivita’ nell’area circostante il sito", di cui al Formulario Standard. La questione della contemporaneita’ di piani/progetti e ovviamente piu’ pregnante per Ia materia afferente Natura 2000, in quanto saldamente imperniata su una giurisprudenza consolidata; tuttavia in una naturale visione ecosistemica del territorio, la necessita’ di una siffatta ed estensiva analisi e assolutamente ovvia e auspicabile anche per tutto quello che non riguarda Ia rete Natura 2000 e, allo stesso modo, é richiamabile anche nei fondamentali della Valutazione di Impatto Ambientale che, assoggettata al D.Igs 152/2006 e smi art. 3ter ("Principio dell’azione ambientale") e art. 3quater ("Principio dello sviluppo sostenibile"), non potrebbe "individuare, descrivere e valutare in modo appropriato" (concetti de||’art. 4, "Finalita", c. 4, Iett. b) allo stesso tempo escludendo il rapporto sullo stato di fatto del territorio, I’individuazi0ne dei fenomeni gia’ attivi e, conseguentemente, il cumulo degli impatti con Ie pressioni gia’ in corso. Questo ragionamento dovra’ percio essere valido sia per l’area specifica individuata dal PGT sia come impatti di cantiere che come impatti di esercizio.

49 Nel cumulo degli impatti occorre ulteriormente aggiungere quanto gia’ esaminato in precedenza, ossia I’incapacita’ del Comune di Pogliano milanese di valutare fattori di pressione gia’ attivi sul territorio e potenzialmente o probabilmente impattanti. Rappresentazione della tipologia di impatti e relativa significativita’. • Differenziazione degli impatti di cantiere dagli impatti di esercizio: non effettuata. Nello studio di incidenza, sono appena accennate informazioni circa Ia presenza di elementi di impatto ma Io studio di incidenza non procede in maniera organica con una rappresentazione degli impatti di cantiere […] e di esercizio […], relativamente agli habitat di specie, alle specie elettive di interesse comunitario e alle specie di All. IV della Direttiva Habitat. • Differenziazione degli impatti reversibili e irreversibili, transitori e permanenti, di immediato, medio e lungo termine e definizione della significativita’ degli impatti: non effettuata. Va ricordato che il Comune di Pogliano milanese giunge a questo punto dello studio di incidenza con dei presupposti conoscitivi ecosistemici, come si e’ visto, ampiamente non opportuni, lacunosi e insufficienti, almeno per quanto riguarda la composizione quali quantitativa di specie. Lo svolgimento del capitolo "Effetti attesi dalle azioni di piano" andrebbe rigettato, di base per manifesta inadeguatezza, senza neppure entrare nel merito. Tuttavia si puo’ ulteriormente evidenziare:

1. II Comune di Pogliano milanese dichiara l‘assenza di effetti diretti di specie ma all'interno della sua trattazione non ha affrontato, per mancanza di sopralluoghi adeguati e/o di monitoraggi specifici […], la presenza di specie nell’area di PGT che da li’ possano spostarsi aI|’interno del SIC/ZPS IT2050006 per svolgere funzioni biologiche di specie (p.e. ricerca trofica, corteggiamento, dispersione territoriale, ecc.). 2. la realizzazione di nuovi comparti edilizi residenziali" comporterebbe "Possibile aumento del traffico indotto dovuto all’aumento di concentrazione antropica. La localizzazione in continuita’ con il comparto residenziale sito sui territorio di Vanzago dovrebbe ridurre l’influenza sul sito SIC/ZPS pur ponendosi ne//e vicinanze de//o stesso" Non si comprende per quale ragione ciò non debba corrispondere a realta’. • Analisi dell’effetto sinergico degli impatti di PGT: non effettuata. Gli impatti vanno sempre trattati in maniera interrelazionale, ovvero anche sinergica, e non, unicamente, per loro stessi con eventuali specifiche mitigazioni: in questo caso, su specie ed habitat, affrontare e determinare il cumulo degli impatti di progetto significa studiare contemporaneamente I'azi0ne d’insieme di questi impatti (presenza antropica, inquinamento rumoroso o luminoso, emissioni di elementi olfattivi, interruzione di corridoi ecologici, contrazioni di areali, parcellizzazione territoriale, ecc.) e verificare come questi agiscano in maniera diretta e indiretta (disorientamento delle specie, disturbo, allontanamento, fuga, interruzione o disturbo di relazioni inter e intraspecifiche, ecc.). Gli impatti sinergici di progetto non sono presenti neppure nello studio di incidenza. • Definizione del livello significativita’ degli impatti: non effettuata. Con l’atteggiamento di descrivere questo o queII’aspetto ambientale o ecosistemico e con la propria insufficiente analisi, alla fine il Comune di Pogliano milanese evita o si dimentica di evidenziare l’aspetto piu’ importante che dev'essere presente in una valutazione di incidenza ovvero la definizione del livello di significativita’ degli impatti di

50 progetto, anche cumulativamente con altri piani o progetti e tenendo conto dei fattori di pressione gia’ attivi nell’ambiente circostante. Misure mitigative e compensative L’argomento e’ trattato in misura largamente insufficiente e senza nessun orientamento scientifico. Per onor di precisione bisogna innanzitutto definire che il Comune di Pogliano milanese utilizza in maniera impropria l’espressione "misure compensative”, che tali non sono all'interno della sua pratica di valutazione di incidenza, perché se cosi fossero da considerare si dovrebbe essere in presenza di una fase di valutazione di quarto livello, con attivazione delle deroghe di cui alla Direttiva 92/43/CEE, art. 6, c. 4, primo e secondo periodo: il PGT non possiede certamente alcun requisite per poter accedere alle citate deroghe e se cosi fosse non potrebbe essere approvato. Le misure che il Comune di Pogliano milanese espone, che vengano definite mitigative, si intuisce siano per lui piu’ delle misure di valenza prettamente paesisticomascherativa . II Comune di Pogliano milanese, nei magri tre punti, circa la descrizione delle misure, non effettua alcuna analisi, se non una molto generica indicazione per un totale di 14 righe di un box. Nuovamente, manca completamente un percorso scientifico ‘habitatspecified o ‘specie specifico’ che giustifichi la misure, ne mostri la validità, l’opportunità, la sufficienza. Ulteriori elementi che si reputano necessari per dimostrare la completezza del discorso scientificonaturalistico a sostegno delle valutazioni espresse nello studio di incidenza. Mancanza di indicatori biologici Come si e’ già visto specie ed habitat non sono stati valutati in termini di importanza naturalistica e non conoscendo il valore di specie non e stato delineato alcun indicatore ambientale o biologico. Mancano ulteriormente ragionamenti conservazionistici sulle specie chiave o sulle specie ombrello. La mancanza di queste conoscenze non puo’ permettere un'obiettiva definizione del livello di un impatto, in quanto semplicemente non si e determinato il grado di complessita’ ecosistemica e, conseguentemente, la capacita’ di resilienza delle aree direttamente e indirettamente gravate dagli interventi. Mancanza di matrici riepilogative: Lo studio di incidenza non contiene alcuna matrice riepilogativa in merito allo sviluppo degli impatti del PGT e ai bersagli danneggiati. Si rimarca come, in siffatte realizzazioni, argomento per argomento, sia doveroso necessario procedere con un riepilogo esplicativo dell’anaIisi attraverso la compilazione di matrici di SWOT[43], dalle quale sviluppare poi opportunamente una procedura DPSIR […]. In alternativa si puo’ sempre procedere seguendo la coerenza progressiva e consequenziale della specifica Guida comunitaria […], utilizzando le matrici riepilogative esposte.

MANCATA APPLICAZIONE DELIBERAZIONE N. VIII/10962 “RETE ECOLOGICA REGIONALE”

Nel territorio comunale insiste un‘ampia area naturale protetta quale il "Bosco Wwf di Vanzago": questo dovrebbe determinare una maggiore attenzione, piu’ di qualsiasi altro comune, alla progettualita’ attuativa in tema di rete ecologica. In particolare, la Deliberazione della Giunta di Regione Lombardia del 30 dicembre 2009 n° VIII/10962 "Rete ecologica regionale: approvazione degli elaborati finali, comprensivi del settore Alpi e Prealpi", pubblicata sul Bollettino ufficiale n° 26 edizione speciale del 28 giugno 2010, evidenzia i corretti adempimenti degli enti locali" sulle reti ecologiche comunali (REC) che

51 risultano di maggiore valenza, come nel caso di Pogliano milanese, alla presenza di un sito di Natura 2000. La Deliberazione della Giunta di Regione Lombardia del 30 dicembre 2009 n° VIII/10962 "Rete ecologica regionale: approvazione degli elaborati finali, comprensivi del settore Alpi e Prealpi", pubblicata sul Bollettino ufficiale n° 26 edizione speciale del 28 giugno 2010, ha compreso delle indicazioni, rappresentate all‘interno del capitolo relativo a: "Rete ecologica regionale e programmazione territoriale degli enti IocaIi" sulle reti ecologiche comunali (REC). In particolare, la realizzazione di un progetto di rete ecologica a livello locale deve prevedere: — il recepimento delle indicazioni di livello regionale e di quelle, ove presenti, livello provinciale, nonche’ il loro adattamento alla scala comunale; — il riconoscimento degli ambiti e degli habitat di valore (presenti e di progetto) che dovra’ essere sottoposto a un regime di tutela o comunque ad una destinazione d’uso dei suoli specifica al fine di garantirne la sua conservazione e una corretta trasformazione nel tempo anche sotto il profilo della funzionalita’ dell'ecosistema; — la definizione delle concrete azioni per attuare del progetto della rete ecologica, la Ioro Iocalizzazione, Ie soluzioni che consentono la realizzazione (ad esempio attraverso l‘acquisizione delle aree, o accordi mirati con i proprietari), la quantificandone dei costi necessari per le differenti opzioni; — la precisazione degli strumenti per garantirne la sostenibilita’ economica (introducendo quindi i meccanismi di perequazione, compensazione, possibili forme di convezioni per Ia realizzazione di interventi). Pertanto, la Rete Ecologica Comunale (REC) trova le sue condizioni di realizzazione nel Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) previsto dalla I.r. 12/2005. II Documento di Piano (art.8 della l.r. 12/2005) si configura come strumento strategico e strutturale del P.G.T.; determina gli obiettivi complessivi di sviluppo quantitativo; definisce il quadro ricognitivo e 35 programmatico di riferimento per Io sviluppo economico e sociale del comune, anche sulla base del Sistema Informativo Territoriale integrato regionale (art.3) che contiene al suo interno la RER primaria. Su tali basi, anche rispetto agli obiettivi gia’ indicati peri livelli sovracomunali, quelli specifici per il livello comunale possono essere cosi sintetizzati: • fornire alla Piano di Governo del Territorio un quadro integrato delle sensibilita’ naturalistiche esistenti, ed uno scenario ecosistemico di riferimento per Ia valutazione di punti di forza e debolezza, di opportunita’ e minacce presenti sul territorio governato; • fornire al Piano di Governo del Territorio indicazioni per la localizzazione degli ambiti di trasformazione in aree poco impattanti con gli ecosistemi deputati agli equilibri ambientali, in modo tale che il Piano nasca gia’ il piu’ possibile compatibile con Ie sensibilita’ ambientali presenti; • fornire alle Pianificazione attuativa comunale ed intercomunale un quadro organico dei condizionamenti di tipo naturalistico ed ecosistemico, nonché delle opportunita’ di individuare azioni ambientalmente compatibili; fornire altresi’ indicazioni per poter individuare a ragion veduta aree su cui realizzare eventuali compensazioni di valenza ambientale; • fornire alle autorita’ ambientali di livello provinciale impegnate nei processi di VAS uno strumento coerente per gli scenari ambientali di medio periodo da assumere come riferimento per le valutazioni;

52 — fornire agli uffici responsabili delle espressione di pareri per procedure di VIA uno strumento coerente per le valutazioni sui singoli progetti, e di indirizzo motivato delle azioni compensative; • fornire ai soggetti che partecipano a tavoli di concertazione elementi per poter meglio governare i condizionamenti e le opportunita’ di natura ecologica attinenti il territorio governato. II progetto di rete ecologica di liveIIo comunale prevedera’ le seguenti azioni di carattere generale: • una verifica di adeguatezza del quadro conoscitivo esistente, ed eventualmente un suo completamento ai fini di un governo efficace degli ecosistemi di pertinenza comunale; • Ia definizione di un assetto ecosistemico complessivo soddisfacente sul medio periodo; • regole per il mantenimento della connettivita’ lungo i corridoi ecologici del progetto di REC, o del progetto ecopaesistico integrato; • regole per il mantenimento dei tassi di naturalita’ entro le aree prioritarie per la biodiversita’ a livello regionale; • realizzazione di nuove dotazioni di unita’ polivalenti, di natura forestale o di altra categoria di habitat di interesse per la biodiversita’ e come servizio ecosistemico, attraverso cui potenziare o ricostruire i corridoi ecologici previsti, e densificare quelle esistenti all'interno dei gangli del sistema. Lo strumento della perequazione pub costituire un valido ausilio per Ia realizzazione del progetto di rete ecologica, in quanto attraverso di esso possono essere acquisite aree ed ambiti necessari alla funzionalita’ ed al completamento delle connessioni della rete ecologica proprio in quelle situazioni in cui i piani contengano previsioni che tendono a chiudere o saturare le possibilita’ di continuita’ negli spazi liberi residui (ambiti di frangia e di tessuti consolidati). Diventa importante Io sviluppo di forme di compensazione ecologica preventiva, legate al consumo di suolo in quanto tale. Facendo riferimento ad esperienze lombarde ed internazionali, si possono individuare sostanzialmente due tipologie di compensazione ecologica preventiva implementabili nei P.G.T./P.R.G.: — meccanismi diretti, ovvero a determinate caratteristiche deII’intervento (in base alle caratteristiche dei suoli/componenti che vengono intaccate ed alle caratteristiche progettuali dell'opera prevista) corrispondono specifici interventi da realizzare da parte dei proprietari; — meccanismi indiretti, ovvero vengono introdotte forme di monetizzazione o di fiscalita’ esplicitamente da indirizzare alla realizzazione degli interventi per la realizzazione della rete ecologica (attraverso percentuali agli oneri di urbanizzazione, attraverso Ia monetizzazione e/o la gestione di bilanci ad hoc). Tra le opere di urbanizzazione primaria sono compresi gli spazi di verde attrezzato, mentre tra quelle di urbanizzazione secondaria sono compresi gli assi verdi di quartiere; si tratta di elementi di naturalita’ piu’ strettamente associati ad ambiti urbani, rilevanti nel sistema complessivo dei Iivelli di rete ecologica. A tale riguardo pare logico avvicinare anche i corridoi ecologici esterni alle aree insediate alla categoria del verde attrezzato, e quindi di opere di livello primario, qualora i corridoi stessi siano integrati da elementi in grado di: • aumentare le opportunita’ per attivita’ fruitive dei cittadini (es. sentieri, nidi artificiali e posatoi, tabelloni didattici); • migliorare il livello di protezione dei cittadini da fattori di inquinamento (unita’ arboreo arbustive con ruolo di tamponamento microclimatico, siepi e/o linee d’acqua con funzione

53 di ecosistemafiltro, in generale unita’ ambientali in grado di ridurre i rischi di flussi di sostanze potenzialmente pericolose tra citta’ e campagna). L’art. 8 della l.r. 12/2005 prevede che il Documento di Piano del P.G.T. definisca il quadro conoscitivo del territorio comunale individuando i seguenti elementi che concorrono alla definizione delle reti ecologiche: • gli aspetti di ecosistema; • i siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario. La funzionalita’ dell’ecosistema, e quindi le modalita’ di definizione della rete ecologica, dipendono inoltre da altre categorie di elementi previsti per il quadro conoscitivo nel medesimo comma: • il sistema della mobilita’; • le aree a rischio o vulnerabili; • l’assetto tipologico del tessuto urbano; • ogni altra emergenza del territorio che vincoli la trasformabilita’ del suolo e del sottosuolo. La prospettiva di una visione ecopaesistica integrata impone poi la considerazione degli elementi precedenti con quelli di natura più strettamente paesaggisticcoculturale individuati nel medesimo art. 8, ovvero: • le aree di interesse archeologico e i beni di interesse paesaggistico o storico monumentale e le relative aree di rispetto; • la struttura del paesaggio agrario; • gli aspetti culturali; II complesso degli elementi conoscitivi precedenti deve infine poter essere inquadrato rispetto al sistema territoriale di riferimento, considerando quindi: • i grandi sistemi territoriali; • gli aspetti socioeconomici, culturali. La necessita’ di un’integrazione delle prospettive ecosistemiche, paesaggistiche e territoriali e’ quindi chiaramente indicata come requisito del Documento di Piano; si tratta di precisare gli strumenti che Io consentano e, in questa sede, il ruolo a tal fine delle reti ecologiche. Come basi informative si utilizzeranno, ad un primo livello di analisi: • le basi aereofotogrammetriche regionali o locali (ove piu’ recenti); • gli strati GIS regionali DUSAF (Uso del Suolo ad indirizzo AgricoloForestale) ed i relativi aggiornamenti; • altri strati GIS regionali per Rete Natura 2000 ed altri istituti di tutela; • gli strati GIS in scala 1:25.000 degli elementi primari di Iivello regionale della RER; • le Schede delle Sezioni spaziali predisposte a livello regionale di Hni della RER; • altri strati GIS predisposti dalla Provincia di appartenenza relativamente a tematismi di carattere naturalistico ed ecologico; • ricognizioni dirette sulle principali unita ambientali presenti sul territorio comunale, rilevanti per potenziale soggiacenza ad impatti critici o in quanto suscettibili di costituire habitat rilevante a livello europeo per Ia biodiversita’. Un secondo livello di analisi piu’ approfondito potra’ essere attivato in situazioni che ne presentino i presupposti (presenza di emergenze riconosciute, interesse specifico o disponibilita’ da parte deII‘Amministrazione locale) e potra’ prevedere: • indagini floristiche e/o fitosociologiche; • indagini faunistiche su specie o gruppi focali suscettibili di rivestire un ruolo guida in programmi di monitoraggio.

54 Come elaborati tecnici specifici Ia Rete Ecologica comunale (REC) prevedera’ tipicamente: • uno Schema di REC che consenta il raffronto con I'ecosistema e Ie reti ecologiche di area vasta (scala di riferimento 1:25.000), da produrre a supporto del Documento di Piano; Io Schema potra’ anche essere parte e del Rapporto Ambientale di VAS e dovra’ rendere conto delle relazioni spaziali di interesse per la rete ecologica con i Comuni contermini; • una Carta della Rete Ecologica Comunale ad un sufficiente dettaglio (scala di riferimento 1:10.000), da produrre a supporto del Piano delle Regole e del Piano dei Servizi. Come voci di legenda la Carta della REC attingera’ alle voci di legenda gia’ indicate per la Rete Ecologica Provinciale integrandole con altre di piu’ specifica pertinenza ed interesse per la realta’ territoriale in oggetto. Dovranno infatti essere considerate anche le seguenti categorie di elementi: Aree tutelate ulteriori Parchi locali Aree destinate a verde dagli strumenti urbanistici locali Nodi della rete Gangli secondari da consolidare o ricostruire Corridoi e connessioni ecologiche Corridoi ecologici di interesse locale Zone di riqualificazione ecologica Progetti locali di rinaturazione Previsioni agroambientali locali di interesse come servizio ecosistemico Aree di frangia urbana su cui attivare politiche polivalenti di riassetto ecologico e paesaggistico Aree di supporto Aree agricole di valenza ambientale a supporto della rete ecologica Elementi di criticita’ per la rete ecologica Varchi insediativi a rischio per la connettivita’ ecologica Per i Comuni appartenenti a province che abbiano gia’ individuato la loro Rete Ecologica Provinciale (REP) in coerenza con Ia Rete Ecologica Regionale, gli Schemi di REC comunali potranno essere costituiti da uno stralcio della REP. Tale stralcio dovra’ anche comprendere le aree dei Comuni contermini, in modo da rendere conto delle relazioni spaziali sensibili e delle opportunita’ privilegiate di riequilibrio. Nei Comuni le cui Province non dispongano ancora di Reti Ecologiche coerenti con Ia RER, saranno le mappe regionali di indirizzo per la pianificazione subregionale di cui al precedente punto 3.2 a costituire riferimento primario per la redazione degli Schemi di RER. Per quanto riguarda l'eventuaIe produzione della Carta della Rete Ecologica locale, essa potra’ essere sostituita da una piu’ complessiva "Carta ecopaesistica", risultato della concorrenza con una carta di pari dettaglio degli elementi della Rete Verde locale di ricomposizione paesaggistica. La Carta ecopaesistica sara’ in grado di rispondere in modo integrato sia agli obiettivi di servizio ecosistemico al territorio della rete ecologica, sia a quelli di natura piu’ strettamente paesistica, correlati a scenari progettuali condivisi di tutela, valorizzazione e riqualificazione degli assetti e conformazioni dei luoghi anche in funzioni delle attribuzioni di senso e significato da parte delle popolazioni. Lo Schema di REC e, ove prodotta, la Carta di dettaglio della Rete ecologica locale, forniscono inoltre contributi specifici in merito agli aspetti naturalistici ed ecosistemici utili

55 per la definizione alla carta della sensibilita paesaggistica di cui alla D.G.R. 8/1681 del 29 dicembre 2005 da prevedere per il Quadro Conoscitivo del P.G.T.. Forniranno quindi ai fini del Piano delle Regole i riferimenti spaziali relativi agli aspetti naturalistici ed ecosistemici necessari per I’individuazione delle aree di valore paesaggisticoambientale (art.10, commi 1 e 4 della I.r. 12/2005). Per quanto riguarda le relazioni con la VAS, Io Schema di REC concorrera’ al Documento di scoping nella fase di orientamento del piano. Lo Schema potra’ essere successivamente perfezionato, condiviso in sede di conferenza di valutazione finale , e ripreso come allegato del Documento di Piano. La Carta di dettaglio della REC (eventualmente confluente nella Carta ecopaesistica di cui sopra) costituira strumento del Piano dei Servizi, fornendo gli elementi per poter governare in modo ecosostenibile Ie frange di connessione dei centri abitati, il territorio rurale, per Ia costruzione dei corridoi ecologici Iocali, per I'individuazione dei siti entro cui poter collocare unita’ ecosistemiche polivalenti in grado di svolgere servizi ecologici nei seguenti campi: • individuazione di siti pregiati (esistenti o ricostruibili) per Ia biodiversita’ e/0 per azioni locali di educazione ambientale; • produzione di energia rinnovabile locale da biomasse; • autodepurazione delle acque mediante ecosistemifiltro puntuali o diffusi; • miglioramento dei microclimi associati alle aree residenziali; • contenimento delle masse d`aria inquinate da traffico; • recupero polivalente di aree degradate (cave, discariche, cantieri); Si forniranno inoltre indicazioni ecologiche ed ambientali in riferimento alla definizione dei percorsi di fruizione degli spazi aperti (in particolare nella prospettiva di migliorare I’inserimento ambientale delle piste ciclabili e di realizzare greenways).

Azione Obiettivo Strumenti di Governo Scenario strategico Definizione dello scenario DP, VAS/DP eco sistemico di medio periodo da ssumere come base per la rete ecologica locale Vincolo/tutela Attribuzione di rilevanza ecologica ad una PdR, [CEP] determinata porzione di suolo e definizione delle limitazioni d’uso conseguenti Servizio Progetto di rete ecologica PdS, PdR, [CEP] come infrastruttura di servizio (individuazione di ambiti conformativi, programmazione finanziaria per realizzazione) Perequazione Spostamento di diritti DP, PdS, PdR, PA, CA edificatori (con eventuale relativa cessione di aree) da ambiti di atterraggio ritenuti maggiormente idonei

56 Compensazione Acquisizione di aree, DP, PdS, PA, CA monetizzazione di standard di qualita’ oltre standard dovuti, e/o la realizzazione di interventi diretti da parte di operatori Monetizzazioni e fiscalita’ A fronte di sottrazione di DP, PdS, PdR, PA, CA suolo da parte di nuove edificazioni, maggiorazione degli oneri o dei contributi di edificazione finalizzati a soli interventi di miglioramento ambientale Accordi aree agricole Gestione di aree agricole PdS, PdR [CEP], CA (comunali/strategiche) Orientamento misure Orientamento delle misure PC, OL [CEP] settoriali di miglioramento ambientale prodotte da atti sovra/comunali (agro/alimentari, venatorie, ecc. ) Orientamento misure Orientamento delle misure PC, OL [CEP] specifiche di miglioramento ambientale prodotte da atti sovra/comunali (prescrizioni per opere in VIA, convenzioni per recupero di cave ecc.) Gestione negli elementi Definizione dei modi di PA, PA – VAS, CA della REC gestione negli elementi della rete ecologica comunale: eventuali orientamenti delle coltivazioni, dell’uso delle biomasse, delle modalita’ di accesso ecc.

Lo schema sovrastante riassume le azioni effettuabili a livello comunale di rilevanza potenziale per la rete ecologica locale, i relativi obiettivi, gli strumenti di governo che possono produrle. Le sigle utilizzate per gli strumenti sono Ie seguenti: DP: Documento di Piano VASDP: VAS del Documento di Piano, che rende c0nt0 deII0 Schema Direttore della REC; PdS: Piano dei Servizi PdR: Piano delle Regole [CEP]: Carta ecopaesistica a supporto dei Piani dei Servizi e delle Regole, che dettaglia spazialmente lo Schema Direttore della REC, da realizzarsi ove possibile; ove non gia’ prevista in P.G.T. approvata, potra’ essere integrata negli strumenti di governo comunale

57 nel percorso di attuazione del piano; Ia Regione e/o Ia Provincia interessata potranno incentivare Carte ecopaesistiche sovracomunali; PA: Piano attuativo PAVAS: VAS del Piano attuativo, o procedura di esclusione relativa; CA: Convenzioni dell’Amministrazione con privati attuative degli strumenti precedenti; PC: Pareri di competenza resi dall'Amministrazione nelle sedi previste; OL: Osservazioni libere espresse da||’Amministrazione nei casi ritenuti opportuni. Ai fini della individuazione delle Reti Ecologiche Comunali si applicheranno i principi, gia’ in buona parte previsti da strumenti programmatici vigenti. E` necessario promuovere la continuita’ della Rete Ecologica Regionale; qualora a seguito delle valutazioni complessive del piano, una nuova trasformazione in grado di costituire barriera ambientale sia considerate inevitabile, il Documento di Piano (P.G.T.) deve indicare espressamente le misure di mitigazione da prevedere con particolare attenzione all'inserimento paesistico, e modalita’ di compensazione aggiuntive che devono essere attivate congiuntamente alla realizzazione dell’intervento e finalizzate al rafforzamento e al recupero del valore naturalistico ed ecologico all’interno del territorio comunale, con particolare attenzione alla realizzazione dei corridoi ecologici previsti dal Piano dei Servizi (P.G.T.). L’individuazione di interventi da realizzare a confine comunale deve avvenire garantendo forme di consultazione preventiva con le amministrazioni comunali confinanti, con prioritaria attenzione alla continuita’ della Rete Ecologica Regionale e al disegno dei corridoi contermini. Nel caso di interruzioni della continuita’ della rete dovranno essere previste, all’interno del Documento di Piano, misure di mitigazione, con particolare attenzione all‘inserimento paesistico, nonche’ misure di compensazione aggiuntive che devono essere attivate congiuntamente alla realizzazione de||'intervento e finalizzate al rafforzamento e al recupero del valore naturalistico ed ecologico del contesto esteso anche ai comuni contermini. Gli elementi della REC costituiranno sede prioritaria per la localizzazione di servizi ecosistemici definiti dal Piano del Servizi. II progetto locale in sede di Piano dei Servizi individuera’ le aree utilizzabili per la rete ecologica considerando prioritariamente le situazioni di proprieta’ pubblica od ove esistano (0 si profilino) accordi con privati. Le trasformazioni in grado di compromettere Ie condizioni esistenti di naturalita e/o funzionalita’ ecosistemica (connettivita’ ecologica, produzione di biomasse con valenze anche naturalistiche eco.) sono di regola da evitare accuratamente. Qualora in sede di pianificazione locale venga riconosciuta una indubbia rilevanza sociale, Ie trasformazioni su dette aree sensibili potranno essere realizzate solo prevedendo interventi di compensazione naturalistica, da eseguire sullo stesso elemento della rete (corridoi o gangli primari). A tal fine Ie superfici di compensazione stimate sulla base della DDL 7 maggio 2007 n. 4517 potranno essere aumentate sulla base di specifici studi che ne dimostrino tale necessita’. Gli interventi collocati entro un corridoio primario dovranno in ogni caso garantire che rimanga permeabile una sezione trasversale libera adeguata (non inferiore al 50% della sezione libera indicata dalla cartografia della RER, secondo le indicazioni del Documento di Piano del P.T.R.). Nel caso in cui un corridoio e un elemento della rete sia localizzato vicino al confine tra ambito agricolo da P.T.C.P. e ambito urbano, in sede di P.G.T., si verifichera’ la possibilita di proporre all’amministrazione provinciale interessata la ridefinizione del perimetro degli ambiti.

58 In sede di Piano delle Regole, ai consueti standard si aggiungeranno requisiti di qualita’ ambientale ecopaesistica, parametrati rispetto allo schema di rete ecologica, attraverso i quali favorire la realizzazione di porzioni di rete. Nei casi in cui si intendano prevedere nuove trasformazioni entro elementi della Rete ecologica regionale primaria, si dovranno verificare Ie seguenti condizioni: • il P.G.T. del Comune relativo contenga ai fini dei Piani delle Regole e dei Servizi una Carta della rete ecologica comunale (REC), 0 in alternativa una Carta ecopaesistica, che abbia individuato alternative funzionalmente equivalenti; — qualora il P.G.T. sia già stato approvato, ne sia stata redatta una variante con l'elaborato di cui al punto precedente; — Ia REC preveda lungo la direttrice del corridoio primario, anche attraverso divaricazioni esterne della linea principale, linee di connettivita’ la cui sezione complessiva raggiunga tendenzialmente i 500 m; • siano stati preventivamente individuati adeguati interventi di ricostruzione ambientale compensativa convenzionati con i proprietari interessati Si pongono alcune questioni relative al rapporto tra le regole vigenti nelle aree di competenza di un ente parco regionale, e le possibilita’ di pianificazione dei Comuni in tali aree. Essendo spesso proprio le aree di competenza dei parchi quelle di maggiore rilievo per le reti ecologiche, le indicazioni delle reti ecologiche comunali vanno integrate con quanto previsto dalle regole di governo del parco. Possono anche prodursi casi in cui Ie azioni di piano, in ambiti governati direttamente dal comune, producono interferenze critiche anche all‘esterno, su aree governate dalle norme del parco. Si pongono problemi anche per la messa in atto di provvedimenti di mitigazione e compensazione su ambiti peri quali il comune ha competenza limitata. Ai fini di un quadro di riferimento strategico per la sostenibilita’ ambientale del Piano un ruolo essenziale potra’ essere svolto dalla Carta ecopaesistica del territorio comunale che potra’ prevedere un meccanismo di trasferimento al territorio di piu’ stretta competenza del Parco (esterno alle zone d'iniziativa comunale o alle zone insediate non comprese nel perimetro del Parco) di una quota di risorse ecologiche generate dall'attuazione del Piano. Resta inteso che risultati di questo tipo potranno essere raggiunti solo con la condivisione da parte dei soggetti istituzionali interessati, e la condivisione da parte dei soggetti privati potenzialmente interessati.

59 CONSIDERAZIONE DELLA FASCIA DI RISPETTO

Le indicazioni contenute nel PTCP della Provincia di Milano riguardante i siti di Natura 2000 sono:

Negli interventi di trasformazione previsti nella fascia di rispetto di 500 metri, garantire il mantenimento e il potenziamento degli elementi che hanno determinato l ‟istituzione del sito, con particolare riferimento agli habitat naturali e prioritari, nonché alla flora e alla fauna selvatiche;

Gli interventi previsti al di fuori della predetta fascia di rispetto devono garantire comunque il raggiungimento dell’obiettivo della continuità e del rafforzamento della rete ecologica provinciale.

PGT COMUNE DI VANZAGO E COMUNE DI ARLUNO

Lo studio di incidenza del Piano di Governo del Territorio del Comune di Pogliano milanese non tiene in considerazione che gli altri due Comune limitrofi: quello di Vanzago e quello di Arluno, in contemporanea hanno anche loro in corso la redazione del PGT La studio di incidenza non valuta gli effetti combinatori con gli altri PGT in iter autorizzatorio. Peraltro, questo ente gestore, attraverso comunicazione scritta e incontri con gli amministratori e i tecnici, aveva più volte sollecitato, ai Comuni di Vanzago ,

60 Arluno e Pogliano milanese , la necessità di un percorso comune in quanto Comuni nel cui territorio ricade il SIC/ZPS in mancanza del quale risulta difficile comprendere la completa percezione della reale incidenza al sito protetto. Peraltro, l ‟individuazione di interventi, a solo titolo di esempio, da realizzare a confine comunale deve avvenire garantendo forme di consultazione preventiva con le amministrazioni comunali confinanti , con prioritaria attenzione alla continuità della Rete Ecologica Regionale e al disegno dei corridoi contermini così come specificatamente richiesto da una circolare indirizzata a tutti i Comuni da parte di regione Lombardia. In mancanza, quindi, di un ‟analisi congiunta anche ad altri piani e/o progetti , le informazioni possono risultare frammentarie, parziali e scollegate fra loro. La mancanza di un approccio olistico, integrato ed esaustivo impedisce una valutazione veritiera, obiettiva e scientificamente corretta della valenza naturalistica dell ‟area protetta nonché una reale stima degli effetti diretti e indiretti che il progetto avrebbe sul SIC/ZPS e sugli elementi di pregio che ne hanno determinato gli obiettivi di conservazione e protezione.

CONCLUSIONI

Questo ente gestore del SIC/ZPS IT2050006 ha effettuato un lavoro di valutazione dei contenuti dello studio di incidenza, approfondendo anche le tematiche ecosistemiche e, quando del caso e pertinente al compito, interessandosi anche a contenuti della VAS. Questo ente gestore ritiene che il Comune di Pogliano milanese abbia ecceduto in sicurezza di mancanza di impatti e/o di significatività di impatti trascurabile sulle componenti ambientali e naturalistiche afferenti a Natura 2000 e specificatamente ritrovabili all ’ interno del SIC/ZPS IT2050006. Come si è discusso, per ragioni sia strettamente normative, sia di lungimirante gestione della risorsa relativamente all ’ altissimo valore di consumo di suolo in pianura Padana, è importante applicare sempre il principio di precauzione e di prevenzione del danno alla fonte e per questo indagare con precisione e fornire dati aggiornati ed esaustivi circa la ricchezza di biodiversità presente nell ’ area di PGT e nella sua area di influenza e, con ciò, identificare anche i servizi ecosistemici forniti dall ’ ambiente naturale che verrebbero danneggiati o annullati dalla realizzazione proposta. Per questo risulta grave la mancanza dell ’ internalizzazione dei costi ecosistemici: senza una migliore e più completa analisi del territorio impattato, nell’immediato, nel medio e nel lungo periodo le ripercussioni negative di questa realizzazione potranno portare ad un sostanziale peggioramento globale del comparto ambientale e, in ultima analisi, della qualità della vita. Questa metodologia di lavoro per quanto riguarda le componenti di interesse comunitario e più in generale relative alla diversità biologica, non è stata ritrovata nei documenti analizzati nello studio di incidenza La qualità di approfondimento ecosistemico è risultata molto lacunosa e superficiale, completamente assente per quanto riguarda la ricchezza di specie per l ‟area di PGT e per la sua area di Influenza, supportata da deduzioni errate e/o parziali per quanto riguarda le connessioni ecologicofunzionali e il valore dell ’area per il mantenimento della complessità ecosistemica dell ’area vasta, ovvero ancora senza indagare il valore ambientale dell ’area che è per alcuni settori sono assolutamente da preservare, senza avviare ulteriori trasformazioni di uso del suolo che non siano per motivi di recupero

61 ecologicofunzionale, in quanto essa si pone come area buffer tra urbanizzati e come area di dispersione e di specie nelle probabili dinamiche di transiti e spostamenti di specie, che dal Comune di Pogliano milanese non sono stati indagati , o a livello locale o anche tra aree prioritarie per la biodiversità all’interno della RER lombarda.

Il Comune di Pogliano milanese non ha compreso infine che in materia di Natura 2000 non è accettabile procedere per considerazioni generali, ammessa ma non concessa la loro giustezza di fondo, bensì è necessario attivare un procedimento progressivo e consequenziale che parta dalle peculiarità che si debbono preservare, nelle loro diverse applicazioni normative, e che siano affrontate in maniera „habitatspecifica ‟ e „specie specifica”.

Richieste finali

Il WWF sottolinea che tutto l’aspetto multicriteriale dell’impatto ambientale e naturalistico di questa pianificazione dovrà essere profondamente rivista, inserendo informazioni corrette, complete, esaustive, coerenti e in linea con quanto richiesto dalla normativa vigente.

Andrà costruito un percorso di analisi logico e consequenziale, riconoscibile e documentato, al fine di determinare con la maggiore precisione possibile gli impatti dell’intervento su habitat e specie, sull’interdipendenza degli elementi biotici e abiotici, al fine della preservazione delle numerose funzionalità ecosistemiche.

Sarà perciò necessario nello studio di incidenza considerare le indicazioni che seguono.

Per la parte tecnico-scientifica

a) procedere all’applicazione di un buffer progettuale per identificare in campo naturalistico l ‟area di influenza del progetto, adattandolo ove opportuno all’orografia e alla conformazione territoriale;

b) procedere applicando altresì un secondo buffer progettuale per identificare un’area vasta di interesse includendo, oltre ai dati (Formulari Standard) provenienti dal/i sito/i Natura 2000 interessato/i dal progetto, anche quelli provenienti dall’intero sistema territoriale al fine di identificare in special modo per quali specie l’area del “Polo 4” e “Nuovo ambito di trasformazione” costituirebbe habitat o passaggio di specie;

c) assicurare che nello studio territoriale, rispetto alla caratteristiche del progetto, vengano identificati gli effetti degli impatti diretti e indiretti, gli effetti negativi transitori e permanenti, reversibili e irreversibili, materiali e immateriali;

d) affrontare lo scoglio dei dati scientifici da fornire adeguando le relazioni alle migliori e più aggiornate informazioni disponibili;

62 e) considerare realmente le richieste di conservazione degli habitat, delle specie e degli habitat di specie, facendo perno principalmente sulle Direttive comunitarie 1992/43/CEE e 2009/147/CE (già 79/409/CEE), correlando gli studi con le informazioni provenienti da altre Convenzioni e Accordi internazionali (Bonn, Berna, Eurobats), ivi includendo le specifiche IUCN, ricordando che relativamente ad alcune Convenzioni le Parti contraenti non sono autorizzate a creare nuovi ostacoli o ad imbastire nuove attività, sulle quali operare poi misure di mitigazione o compensazione. Occorrerà perciò, oltre alle più classiche attenzioni richieste dalle Direttive Uccelli e Habitat, mantenere alta la considerazione delle specie elencate nei Libri rossi, le specie endemiche, rare, localizzate, non dimenticando quanto sancito dagli artt. 12 e 13 della Direttiva 92/43/CEE, al fine di compilare ora, in fase valutativa, delle esaustive check lists qualiquantitative e delle relative mappe di distribuzione sia per flora che per fauna vertebrata e invertebrata;

f) considerare in maniera specifica e fortemente condizionante le classificazioni SPEC di BirdLife International per quanto riguarda l ‟avifauna;

g) definire con chiarezza la resilienza degli ecosistemi, specificatamente di habitat, di habitat di specie e di popolazioni di specie;

h) supportare sempre le definizioni di significatività di impatto su habitat e specie con adeguata contestualizzazione scientifica o, semmai, anche con considerazioni deduttive ma solo se di pari affidabilità, e fare in modo che la completezza di elementi conoscitivi presentata nelle analisi e descrizioni ambientali, venga adeguatamente ripresa con una conseguente e sensata procedura di indagine al fine di determinare, per le varie valenze di interesse:

lo stato di fatto a livello qualiquantitativo; la totalità dei fattori di pressione già attivi sul territorio, i fattori di pressione attivabili con il progetto in esame, i fattori di pressione attivabili con pianificazioni e progettazioni coeve; le “risposte” individuabili a questi elementi che garantiscano uno stato di conservazione soddisfacente;

i) considerare con estrema attenzione le catene alimentari, le nicchie alimentari, le specie sitospecifiche o specializzate e le contrazioni di questi spazi e delle attività biologiche a causa degli effetti negativi del progetto nelle modalità elencate alla precedente lettera c) ;

j) procedere per flora e fauna ad un esame mirato, locale e su area vasta, relativo alla comparsa di specie aliene come fattore di pressione;

k) considerare approfonditamente i rilievi aggiornati circa l’impronta ecologica nazionale e comunitaria, sulla quale è ormai disponibile una vasta bibliografia;

63 Per la parte metodologica

l) assicurarsi che la realizzazione del PGT del Comune di Pogliano Milanese per quanto riguarda gli aspetti ambientali e naturalistici venga fortemente condizionata nei contenuti dalla rigorosa applicazione del principio di precauzione, così come esemplarmente definitivo dalla Commissione Europea nella sua specifica comunicazione […]; m) fare in modo che oltre agli impatti relativi ad ogni singolo argomento di lavoro per sé, determinino con chiarezza anche il cumulo degli impatti di tutti gli ambiti di considerazione (aria, acqua, consumo di suolo, rumore, interruzione di corridoi ecologici, sottrazione di habitat, ecc.), come effetto sinergico, effettuando una valutazione “habitat specifica” e “speciespecifica”; n) fare in modo che lo studio di incidenza descriva e consideri: se in questo momento sussistano piani (anche pianificazione di settore) effettivamente proposti o in corso di elaborazione o di validazione e allo stesso modo progetti di opere e interventi, ricadenti nella medesima area oggetto di analisi, ovvero se progetti di opere e interventi siano stati recentemente completati, i cui effetti continui possano provocare la necessità di misure di conservazione correttive o compensative, oppure misure per evitare il degrado gli habitat o la perturbazioni delle specie; se piani e progetti di opere e interventi con le condizioni di cui a trattino precedente sussistano su area contigua ove l ‟azione oggetto di analisi avrebbe effetto ovvero, circa la perimetrazione del/i sito/i Natura 2000 relativamente al campo di applicazione geografico prendendo in considerazione anche sviluppi al di fuori del/i sito/i, ma che possano avere incidenze significative su di esso/i; o) fare in modo che lo studio di incidenza , oltre alle valutazioni degli interventi previsti localmente in termini di impatti ambientali a causa del PGT in esame, consideri congiuntamente anche gli impatti negativi derivanti da eventuali altri piani o progetti, indipendentemente da dove essi producono la loro azione, secondo le richieste della Direttiva 92/43/CEE, art. 6, c. 3; p) fare in modo che lo studio di incidenza, oltre alle valutazioni di cui alle precedenti lettere o) e p) , consideri anche gli impatti negativi derivanti da pressioni territoriali già in corso, sia di origine antropica sia di origine naturale; q) affrontare in maniera sistemica, coerente e coordinata, le pressioni derivanti dalle precedenti lettere con riguardo, perciò, a tutto il territorio interessato dal progetto e alla considerazione di un’Area Vasta attraverso un opportuno buffer prudenziale, in merito all’organica funzionalità ecosistemica e alle possibili ripercussioni che il nuovo impianto potrebbe cagionare a detta funzionalità; r) accertarsi che la procedura di cui alla Direttiva 92/43/CEE, art. 6, c. 3, venga affrontata in tutte le sue fasi per poter fornire all’Autorità competente uno strumento di valutazione completo ed adeguato alle necessità di conservazione dell’area impattata; s) fare in modo che le eventuali alternative di progetto, se del caso, vengano valutate attraverso pertinenti parametri ambientali e naturalistici e che la procedura risponda ai requisiti di cui alla Direttiva 92/43/CEE, art. 6, c. 3[47]; t) assicurare che ogni ambito di indagine venga provvisto di un adeguato momento di sintesi, con punti di forza e debolezza del sistema, al fine di poter coerentemente identificare le più opportune misure mitigative e compensative;

64 u) assicurare, con specifico riferimento alla procedura di incidenza tipica delle analisi ambientali sui siti Natura 2000, che non vengano confuse le misure compensative con le misure mitigative; v) non applicare le due tipologie di misure di cui alla precedente lettera v) nello stesso tempo redazionale nello studio di incidenza; w) non applicare le misure compensative se non si sono prima percorsi tutti i passaggi previsti dalla procedura di incidenza, comprendendo soprattutto la scelta di soluzioni alternative e la valutazione dell ‟ “opzione zero” […]; x) assicurare, con specifico riferimento alla procedura di incidenza tipica delle analisi ambientali sui siti Natura 2000, che le eventuali alternative di progetto, se del caso, siano valutate con l ‟opportunità richiesta dalla normativa e interpretata dalle Guide comunitarie e che dette alternative siano inserite nel corretto tempo procedurale; y) assicurare, con specifico riferimento alla procedura di incidenza tipica delle analisi ambientali sui siti Natura 2000, se del caso, la corretta applicazione dell’opzione zero che discende in maniera consequenziale anche dalla possibilità di rivedere gli obiettivi di progetto; z) fare in modo che l ‟opzione zero, se del caso, venga presa in considerazione e che il suo eventuale accantonamento venga adeguatamente motivato attraverso un confronto tra i benefici derivanti dall ‟opera e i danni o disturbi ambientali che essa provocherà: i primi dovranno essere superiori ai secondi e dovrà essere dimostrato il procedimento di valutazione; aa) assicurare, con specifico riferimento alla procedura di incidenza tipica delle analisi ambientali sui siti Natura 2000, che l ‟applicazione del regime di deroghe previste della Direttiva 92/43/CEE, art. 6, c. 4, primo e secondo periodo, sia motivato solo se si è nelle condizioni normativamente concesse, attivando le specifiche comunicazioni alle Autorità comunitarie; bb) fare in modo che venga previsto un luogo di riesame delle misure di mitigazione e di compensazione ove si possa riscontrare in maniera scientifica quale sia il percorso per il quale dette misure raggiungono il positivo risultato per il quale vengono pianificate; cc) fare in modo che, relativamente all ’applicazione della procedura tipica di una valutazione di incidenza, le eventuali misure di compensazione siano progettate allo stesso tempo del progetto dell ’intervento e siano messe in campo con una tempistica adeguata in modo che esse possano dare i positivi esiti per i quali vengono studiate prima che gli effetti negativi dell ’intervento si producano; dd) fare in modo che le misure di compensazione godano di un ‟adeguata copertura economica e che la stessa sia disponibile prima dell ‟approvazione del progetto.

Per la parte normativa

 applicare la Deliberazione della Giunta di Regione Lombardia del 30 dicembre 2009 n° VIII/10962 “Rete ecologica regionale: approvazione degli elaborati finali, comprensivi del settore Alpi e Prealpi”, pubblicata sul Bollettino ufficiale n° 26 edizione speciale del 28 giugno 2010, evidenzia i corretti adempimenti degli enti locali” sulle reti ecologiche comunali (REC);

65  inserimento, nel PGT della fascia di rispetto di 500 metri, garantire il mantenimento e il potenziamento degli elementi che hanno determinato l ‟istituzione del sito, con particolare riferimento agli habitat naturali e prioritari, nonché alla flora e alla fauna selvatiche;

 considerare le richieste normative della Convenzione di Bonn del 23.06.1979, della Convenzione di Berna del 19.07.1979 e dell ‟Accordo Eurobats del 04.12.1991 che sono leggi dello Stato, rispettivamente la 42 del 25.01.1983, la 503 del 05.08.1981 e la 104 del 27.05.2005;

 fare in modo che le attuali mancanze tecnicoscientifiche e procedurali, rilevate nel materiale documentale analizzato, siano adeguatamente compensate per rispondere pienamente alle richieste delle Direttive comunitarie 2009/147/CE, art. 4, c. 1, c. 2 e c. 4 e 92/43/CEE, art. 6, c. 2, c. 3 e c. 4 e artt. 12 e 13;

 assicurarsi che quanto espresso nella precedente lettera conduca parimenti il progetto, in merito alla sua realizzazione a carico della rete Natura 2000, ad essere conforme alle richieste dell ‟Allegato G del DPR 357/1997 e smi, e che detta conformità abbia nello SDI, punto per punto, una sua tracciabilità logica e consequenziale.

20. Bosco WWF di Vanzago, nota del 22.08.2012 prot. 8880

Testo dell’osservazione

66

21. Parere del “Bosco WWF di Vanzago”, nota del 05.11.2012

Testo del parere

Richiamando integralmente le premesse del parere, allegato al presente Decreto a formarne parte integrante e sostanziale, si riporta di seguito il testo del Parere stesso (punto 6).

a) Strada del Sempione bis

Premessa Il progetto di variante alla SS n° 33 del Sempione è giustamente inserito dallo SDI fra gli “Eventuali ulteriori fattori di pressione” che definiscono “scenari di potenziale impatto ai fini del SIC/ZPS [e] individuano quelli legati alla perdita di connettività ecosistemica, al rumore e all’inquinamento atmosferico” […]. Nel suo sviluppo la futura strada rientra all’interno del buffer di 500 metri circondante l’area protetta: sarà un’infrastruttura stradale massiccia, con potenzialità di traffico veicolare veramente notevoli e con l’effetto di grave vulnus alla biodiversità del SIC/ZPS stesso. Per detta arteria, che passerebbe addirittura fra aree residenziali di nuova realizzazione all’interno del nucleo urbano del Comune di Pogliano Milanese, lo SDI indicata la necessità di procedere con delle misure mitigative, ma le stesse sono indicate in maniera decisamente generica e non appaiono individuate in maniera coerente rispetto alla strada del Sempione. A parere di questo ente gestore, sono ad oggi anche da ritenersi poco affidabili per la loro effettiva realizzabilità e quindi convincono poco sulla loro reale capacità di cogenza[…]. Come già scritto più volte nelle pagine precedenti, le citate misure attenuative appaiono tuttavia di generico pensiero, non sono certamente studiate in maniera “speciespecifica” al fine anche di una precisa tutela di specie e non è presente alcun pensiero logicoconsequenziale che, determinando una precisa tempistica attuativa e di monitoraggio, determini un procedimento di garanzia circa la sufficienza e l’opportunità delle stesse misure rispetto agli impatti che esse dovrebbero mitigare. Peraltro, l’ambito di trasformazione denominato ATR 5 risulterebbe adiacente alla variante del Sempione. Con nota del 23 marzo 2012 (prot. 24351/21112) la ASL Milano 1 ben evidenziava le criticità che sarebbero a carico dei futuri abitanti di questi e anche degli altri ambiti limitrofi a causa delle “(…) pressioni ambientali (polveri, esalazioni e rumore) gravanti nell’area”, invitando lo stesso Comune di Pogliano Milanese a valutare la possibilità “(…) di assegnare a detta area una funzione cuscinetto nei confronti delle aree residenziali poste a ovest di questa” (ATR 5). Considerazioni simili venivano evidenziate dall’ASL Milano 1 su ATR 1, ATR 2, ATR 4, ATRC1.

Prescrizione L’opera prevista dall’Accordo di Programma quadro in materia di trasporti di cui alla Legge 345/1997, è da considerarsi incompatibile con la presenza del SIC/ZPS e con numerose valenze di interesse comunitario e non solo, soprattutto di specie, sulle quali l’opera stessa avrebbe effetti negativi significativi e più attenuati, di natura certa, possibile e probabile, di natura transitoria e permanente ossia effetti da considerarsi diretti ed indiretti, nel breve, medio e lungo termine, visibili ed invisibili, che lo scrivente ente gestore ad oggi ritiene non opportunamente identificati e per i quali le mitigazioni previste sono da considerarsi assolutamente insufficienti. Il Comune di Pogliano Milanese delle proprie previsioni di PGT dovrebbe più approfonditamente considerare gli effetti su habitat e specie e sull’ecosistema più in generale, unitamente agli effetti derivanti da altri piani o progetti coevi e/o in via di realizzazione, tra cui la citata strada del Sempione bis. Applicando correttamente il principio di precauzione e di prevenzione del danno alla fonte, andranno considerati ampi margini di prudenza a favore dell’ambiente circa l’effetto congiunto degli impatti e, per attenuare le negatività della strada del Sempione bis, andranno realizzate misure e/o opere multicriteriali a favore dell’ecosistema, anche di indirizzo “speciespecifico”, che siano chiaramente identificabili in fase di valutazione di PGT, che abbiano un basilare sostegno tecnicoscientifico di direzione naturalistica e siano effettivamente realizzabili in un tempo certo.

b) Comparto residenziale Polo 4

Premessa Il Proponente nel RA evidenzia che “(…) il territorio urbanizzabile del Comune di Pogliano sia stato per la quasi totalità saturato (…)” (…): non sorprende quindi che la fame di suolo spinga progressivamente la pianificazione ad espandersi oltre il nucleo abitativo consolidato. Convince poco perciò che poco oltre si affermi: “Nell’ottica della definizione di un nuovo comparto a valenza residenziale si è optato per l’individuazione di un area localizzata al di fuori della città consolidata e disgiunta dalle regole dettate dell’edificato esistente (…)” (pag. 101): la scelta sembra sia stata dettata sostanzialmente da ragioni di spazio, piuttosto che da opportunità residenziali particolari. Non può corrispondere al vero neppure l’affermazione “ Tale scelta (…) consentirebbe lo sviluppo di una nuova tipologia insediativa che si possa integrare con il paesaggio agricolo” (pag. 101), giacché evidentemente nessun consumo di suolo può dirsi sostenibile con nessun ambiente naturale o semi naturale, a meno che naturalmente non si voglia spostare il discorso su prospettive soprattutto paesaggistiche e quindi della percezione dell’edificato, come si è in pratica già sostenuto all’inizio del precedente § 5.3. Tutta l’area del comparto residenziale di nuova realizzazione denominato “Polo 4” rientra, per la gran parte, sia all’interno del buffer di 500 metri circondante l’area protetta, sia nell’ “Area prioritaria 4 Bosco WWF di Vanzago e Parco del Roccolo” per la quale si afferma sia “(…) inserita in un contesto di aree ad

elevata naturalità fondamentali per la connessione del corridoio primario” (SDI , pag. 91). Come diffusamente argomentato in questo Parere, a causa di insufficienze, omissioni, imperizie, approssimazioni, deduzioni empiriche e determinazioni di impatto non scientificamente motivate, né il RA né lo SDI sono in grado di scongiurare effetti negativi sulla biodiversità e sull’ecosistema più in generale, nella cui accezione va ovviamente ricompresa la presenza del SIC/ZPS IT2050006 con le sue importanti e tutelate valenze naturalistiche. Contrariamente a quanto stabilisce e/o suggerisce lo SDI , le aree a verde identificate sono da considerarsi non in grado di scongiurare l’impatto del maggior ampliamento residenziale previsto dal PGT del Comune di Pogliano Milanese sull’area protetta, che si procurerà attraverso un notevole aumento di consumo di suolo, aumento di pressione antropica, di traffico automobilistico, di inquinamento luminoso, di emissioni in atmosfera, di saturazione territoriale, di interruzione o disturbo più o meno marcato su vie di connessione ecologica, di diminuzione di funzionalità ecosistemica.

Prescrizione A parere dell’ente gestore, il “Polo 4” potrà essere mantenuto solamente per quanto riguarda ATR 2 in quanto, all’interno dell’area di trasformazione, è l’unico ad essere già compromesso essendo attualmente un’area completamente cementificata utilizzata come parcheggio di autoarticolati.

c) Piano di Gestione del SIC/ZPS IT2050006

Premessa Il Piano di Gestione del sito Natura 2000 è lo strumento finalizzato a rendere efficace ed efficiente la tutela dei valori naturali ed ambientali del territorio a cui si riferisce, in quanto pianifica e organizza le attività che si svolgono identificando forme differenziate di uso, godimento e tutela, attraverso l'individuazione di vincoli, destinazioni d’uso e norme di attuazione il tutto coniugando le esigenze di conservazione del patrimonio naturale con un corretto uso antropico delle risorse presenti.

Prescrizione Il Piano di Gestione dovrà essere inserito come parte integrante del PGT del Comune di Pogliano Milanese.

d) Opere a verde

Premessa Sono indicate all’interno dello SDI diversi interventi identificati ora come misure di “Mitigazione ambientale”, ora come misure di “Compensazione ambientale”.

Prescrizione Le opere a verde, al fine della loro efficacia, sono da prevedere come schermatura attraverso la realizzazione di fasce boscate tampone costituite da terrapieni (dimensioni minime: 10 mt di larghezza 3 mt di altezza), costruiti con tecniche di ingegneria naturalistica e piantagioni di specie autoctone (arbusti 70/120 cm alberi 100/200 cm). Tale prescrizione concorda con quanto richiesto con nota del 23 marzo 2012 dall’ASL Milano 1 (prot. 24351/21112).

Sulla base delle vegetazione potenziale e reale, in accordo con l’elenco dell’All.to C “Specie utilizzabili nelle attività selviculturali” del Regolamento Regionale n° 5, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia del 24 luglio 2007, viene indicato l’elenco delle specie arboree ed arbustive da poter utilizzare (vedi tabella). In accordo all’art. 25, comma 4, del suddetto Decreto si riporta quanto segue: L’impianto di rinnovazione artificiale presenta le seguenti caratteristiche: a) il numero di piantine da mettere a dimora è commisurato alle caratteristiche stazionali ed alla tipologia forestale del contesto ma non è inferiore a duemilacinquecento unità ad ettaro; b) il numero di piantine di specie arbustive non può essere superiore ad un quarto del totale, con preferenza di specie baccifere.

e) Parcheggi

Prescrizione Tutti i nuovi parcheggi, individuati all’interno del PGT sono da realizzarsi utilizzando la progettualità del minor impatto sul consumo di suolo: la creazione della pavimentazione delle aree adibite a parcheggio con prati .

Quella del “ Green Parking ” è un esempio di una soluzione adottabile per conciliare l’esigenza di realizzazione nuovi posti auto con la necessità di non aumentare ulteriormente gli spazi impermeabili e destinati alle aree asfaltate, con l’intento di diffondere il messaggio dell’importanza di vivere in un ambiente ricco di verde, capace di migliorare sia la qualità della vita sia l’impatto visivo. Il “parcheggio verde ”supera la semplice trasformazione di porzioni di suolo e superfici in spazi per la rimessa dei veicoli, per proporre aree con valore, seppur minimo, paesaggistico e ambientale. La realizzazione del “parcheggio verde” è da considerarsi quale unica modalità di esecuzione di parcheggi all’aperto, aggiornando gli appropriati strumenti di progetto. Il PGT dovrà contenere e specificare il “parcheggio verde” come unica modalità per la realizzazione delle aree di sosta, sia pubbliche che a uso pubblico. L’albero è un elemento fondamentale del parcheggio verde. Innanzitutto influisce in modo determinante sull’architettura verticale del parcheggio e il suo posizionamento e la scelta delle specie hanno importanti conseguenze sia sul piano paesaggistico che su quello funzionale. Le specie vanno quindi ricercate tra quelle coerenti con il contesto ecologico e naturalistico circostante e allo stesso tempo devono essere in grado di garantire elevati livelli di ombreggiamento delle autovetture, esigenza particolarmente sentita nella stagione estiva. Individuata la specie è poi fondamentale studiare la disposizione degli esemplari arborei per determinare una corretta disponibilità di zone d’ombra sull’intera superficie considerata. A cascata anche la scelta e la disposizione dell’illuminazione artificiale del parcheggio dovrà essere effettuata in modo armonico con quella degli esemplari arborei; la finalità è di assicurare sufficiente luce alle aree sosta nelle ore notturne senza che gli elementi arborei vadano ad ostacolare la capacità illuminante delle lampade. Le scelta delle forma delle lampade e della superficie illuminata, oltre ad utilizzare tecnologie ed elementi di risparmio energico ormai più che diffusi, dovrà essere ulteriormente rispettosa della biodiversità che potrà installarsi sugli alberi evitando forme di inquinamento luminoso tra le chiome e diminuendo quanto possibile i problemi al fototropismo degli organismi vegetali. Per la progettazione del parcheggio verde si propone il rapporto di 1 albero ogni 5 posti auto in linea; se gli stalli sono contrapposti ovviamente lo stesso albero servirà 10 posti auto. È questo un indice di semplice utilizzo, ma che da solo non è sufficiente ad assicurare il risultato. L’efficienza microclimatica dipende infatti dalla forma della chioma degli alberi, dalla dimensione a maturità dell’albero (classe dimensionale) e dalla distribuzione nel parcheggio. Le soluzioni sono perciò da ricercare tra le piante arboree di seconda grandezza, ove possibile per dimensione delle aiuole e profondità del terreno, ovvero tra le piante arboree di terza grandezza. Poiché una delle funzioni primarie degli alberi nei parcheggi è l’ombreggiamento, nelle aree deputate alla funzione di sosta delle autovetture sono da considerarsi solo le specie o le varietà con chioma a portamento espanso. Alberi colonnari, fastigiati e piramidali non hanno efficienza ombreggiante con il sole alto e possono presentare rami bassi che possono

interferire con le auto parcheggiate e con la mobilità pedonale. Per lo stesso Bosco WWF di Vanzago SIC/ZPS IT2050006 Riserva Naturale Regionale Valutazione Studio Incidenza e Rapporto Ambientale Piano di Governo del Territorio, Provincia di Milano, Comune di Pogliano Milanese 70 motivo è meglio evitare le specie con portamento ricadente dei rami. Anche tale prescrizione concorda con quanto richiesto con nota del 23 marzo 2012 dall’ASL Milano 1 (prot. 24351/21112).

f) Servizi al verde

Prescrizione Per l’utilizzo delle specie e piantagioni autoctone da scegliere per gli spazi pubblici e a uso pubblico è da indicare l’obbligo di utilizzo delle specie indicate nel Regolamento Regionale n° 5 pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia del 24 luglio 2007.

g) Infrastrutture urbane

Prescrizione Anche la realizzazione di opere di urbanizzazione del territorio (rotonde, spartitraffici, piste ciclabili, ecc.), previste in PGT sono da programmare a ridotto impatto ambientale, il cui risultato è possibile attraverso aggiornate tecnologie e metodologie per la realizzazione di soluzioni pedonali, ciclabili e carrabili nel pieno rispetto ambientale, già adottata da diverse amministrazioni locali anche nel territorio italiano. La creazione di nuove rotatorie stradali previste dal PGT, ad esempio, e l’adeguamento di quelle esistenti con sistemi di “rinverdimento” per attenuare il loro impatto sullo scenario urbano e contemporaneamente creare aree verdi, anche se di piccole dimensioni, è un ulteriore inserimento da effettuare nella disciplina normativa del PGT del Comune di Pogliano Milanese . h) Accorgimenti strutturali

Premessa Abitazioni e manufatti, quali monumenti ed edifici storici, ponti, campanili ed aree sotterranee, rappresentano per molte specie di animali selvatici quali chirotteri e piccole specie di uccelli una valida alternativa ai loro siti di svernamento e riproduzione naturali. La bibliografia legata alle diverse possibilità di intervento è decisamente vasta, con strutture più o meno semplici da realizzare: seguono ora alcune indicazioni che riguardano alcune tra le principali tecniche utilizzate in diversi paesi europei, che possano rappresentare al meglio le aree di intervento da prendere in considerazione. Il territorio urbano di Pogliano Milanese, inserito nella Rete Ecologica e che contiene parte di un’area naturale come quella del Bosco WWF di Vanzago, dovrebbe promuovere e sostenere ulteriori iniziative e interventi rivolti alla conservazione degli ecosistemi, degli equilibri ecologici che interessano le

popolazioni animali che possono essere presenti in aree più o meno densamente antropizzate.

Gli interventi di pianificazione del territorio dovranno tener conto anche degli habitat a cui gli animali sono legati per la loro esistenza. Nelle norme della pianificazione urbanistica, specifiche regole, se introdotte, potrebbero favoriscano la conservazione e la creazione di siti riproduttivi all’esterno ed all’interno di edifici e manufatti.

Prescrizione

Risulta estremamente importante inserire fra le norme del PGT alcune regole al fine di poter gestire i siti in cui la presenza della fauna è già una realtà da conservare, oppure quelli in cui si vuole incentivare l’arrivo degli stessi.

i) Rete Ecologica Comunale

Premessa Nella proposta di PGT del Comune di Vanzago, pur trovando spazio la realizzazione della Rete Ecologica Comunale, grazie al fatto che nel territorio comunale insista parte di un’ampia area naturale protetta quale il Bosco WWF di Vanzago, avrebbe dovuto determinare una maggiore attenzione alla progettualità attuativa. In particolare, la Deliberazione della Giunta di Regione Lombardia del 30 dicembre 2009 n° VIII/10962 “Rete ecologica regionale: approvazione degli elaborati finali, comprensivi del settore Alpi e Prealpi”, pubblicata sul Bollettino ufficiale n° 26 edizione speciale del 28 giugno 2010, evidenzia i “corretti adempimenti degli enti locali” sulle Reti Ecologiche Comunali (REC) che risultano di maggiore valenza, come nel caso di Vanzago, quando è presente un sito di Natura 2000.

Manca principalmente, nell’elaborato del PGT, una programmazione legata alla pianificazione del reticolo urbano di corridoi ecologici, sia di realizzazione pubblica che privata, attraverso indicazioni da includere nella disciplina normativa del PGT stesso. Nel contesto urbano il territorio disegna spesso paesaggi in cui gli elementi naturali utilizzati dalla fauna per spostarsi e riprodursi (siepi, filari, ecc.) assumono forme sempre più lineari e assottigliate o addirittura assenti. In questi casi l’intersezione di una strada anche piccola, rappresenterà una vera e propria trappola. In mancanza di migliori condizioni di spazio, diverse specie animali possono adattarsi a trovare cibo e rifugio all’interno di quelle fasce verdi residuali, anche se di risicate dimensioni, che ormai delimitano campi coltivati o le sponde di canali e fiumi. Al di fuori di questi ambienti, che non raggiungono certamente la sufficienza a livello di complessità ecosistemica, non esistono spesso condizioni utili allo spostamento in quanto l’esposizione a possibili predatori è troppo alta. Tutti i movimenti si concentrano pertanto lungo quei minuscoli corridoi verdi che di conseguenza, in presenza di una strada che all’improvviso interrompe la continuità ambientale, concentrano tutti gli spostamenti di diverse popolazioni animali in un unico punto. Le specie maggiormente colpite da questo fenomeno sono piccoli mammiferi arboricoli come scoiattoli e gliridi che, negli spostamenti tra un’area boscata e un’altra, utilizzano quei corridoi, come sicure vie di collegamento. Alcune specie di chirotteri come i rinolofi, inoltre, utilizzano siepi, filari e corsi dacqua per andare a caccia. Seguono queste linee in modo scrupoloso e, in caso di interruzioni anche di poche decine di metri, tornano indietro. Questo fenomeno apparentemente di poco conto può portare colonie di questi chirotteri ad abbandonare siti storici a causa della frammentazione che, anno dopo anno, limita sempre più l’area di caccia. Risulta quindi più che mai importante ripristinare questi “vuoti” con la piantumazione di arbusti e alberi e, in presenza di infrastrutture, predisporre sistemi che ricreino in modo artificiale la continuità ambientale del tratto interrotto. Per la conservazione e diffusione di talune specie, si sono realizzati con notevole successo, a solo titolo di esempio, ponti artificiali da posizionare perpendicolarmente alle strade, proprio dove queste intersecano aree di attraversamento conosciute, siepi o filari. Queste strutture non sono diverse da quelle utilizzate soprattutto lungo le nostre autostrade per l’affissione dei cartelli stradali o dei sistemi di rilevamento della velocità tutor.

Prescrizione E’ da inserire una declinazione di Rete Ecologica Comunale (REC) nella pianificazione del PGT.

Analisi dell’osservazione

Relativamente al tema della Strada Sempione Bis , si condivide il contenuto del Parere del WWF in merito al significativo impatto che l’intervento avrà sia sul sistema ecosistemico, sia sul sistema antropico. La stessa Amministrazione ha dovuto “subire” quelli che erano gli indirizzi di sviluppo, ritenuti strategici, di un Ente sovraordinato, in quanto vi è stata scarsa possibilità di interlocuzione e di contrattazione.

Conseguentemente, ci sono stati limitati margini relativamente all’individuazione e alla definizione di forme di mitigazione e di compensazione che possano assumere una significativa valenza. Ciò nonostante, proprio perché è volontà dell’Amministrazione perseguire il principale obiettivo di sviluppo sostenibile, si osserva come per ognuno dei diversi ambiti, si sia proceduto alla definizione di significative forme di mitigazione, alcune anche rispetto a possibili criticità riconducibili a interventi pianificati a livello sovra comunale le cui ricadute, comunque, sono riscontrabili a livello locale.

In merito alla modifica della configurazione del “Polo 4”, si osserva che , pur rientrando all’interno del buffer di 500 m previsto nel piano di gestione del sito Natura 2000, le aree per le quali viene richiesto lo stralcio risultano attestarsi in una posizione significativamente lontana rispetto al reale confine. Inoltre, le stesse sono separate dal Bosco di Vanzago dalla SP 229, strada ad intenso scorrimento, che si configura come una significativa forma di frammentazione e separazione a livello ambientale.

Relativamente al Piano di Gestione del SIC/ZPS IT2050006, in relazione ai contenuti dell’osservazione, si rilevano le modifiche apportate agli elaborati di Piano in accoglimento del Parere, e si prende atto dell’avvenuto inserimento del Piano di Gestione del SIC/ZPS IT2050006 quale parte integrante del PGT del Comune di Pogliano Milanese, che può configurarsi come un utile strumento per la definizione di future scelte progettuali.

In merito al tema delle opere a verde, si rileva che l’osservazione è stata recepita, accolta e al fine di renderla più attendibile è stata inserita all’interno del Documento di Piano e del Rapporto Ambientale. Tale recepimento avrà il sostanziale ruolo di fornire delle indicazioni progettuali che consentano di migliorare la sostenibilità dei futuri interventi edificatori, andando, in tal modo, ad incrementare la valenza naturalistica di talune realtà.

Relativamente al tema dei parcheggi, si rileva che l’osservazione è stata recepita, accolta e al fine di renderla più attendibile è stata inserita all’interno del Documento di Piano e del Rapporto Ambientale. La realizzazione di tali “parcheggi verdi” non causerà variazioni del Piano ma un miglioramento di aree generalmente asfaltate che potrebbero risultare di forte impatto, specialmente in prossimità della Riserva naturale del WWF.

In merito al tema dei servizi a verde, si rileva che l’osservazione è stata recepita, accolta in quanto di interesse generale e utile a garantire un maggiore equilibrio per le aree naturalizzate inserite in un contesto notevolmente antropizzato. Al fine di renderla più attendibile tale osservazione, è stata inserita in calce al Documento di Piano.

Relativamente al tema delle infrastrutture urbane, si rileva che l’osservazione è stata recepita, accolta e inserita, al fine di renderla più attendibile tale osservazione, all’interno delle schede degli Ambiti di Trasformazione.

In merito al tema “accorgimenti strutturali”, si rileva che l’osservazione è stata recepita, accolta e, al fine di renderla più attendibile, la stessa osservazione è stata inserita all’interno delle schede degli Ambiti di Trasformazione.

Relativamente al tema della Rete Ecologica Comunale, si rileva che l’osservazione è stata recepita e accolta. Nella fattispecie si prende atto dell’avvenuto inserimento all’interno del Documento di Piano di apposito capitolo, relativo alla definizione della REC, Rete Ecologica Locale. Si prende inoltre atto dell’avvenuto inserimento all’interno delle NTA del Piano delle Regole di un apposito articolo a norma degli ambiti di salvaguardia della Rete Ecologica Comunale, nonché della redazione di elaborato grafico riportante l’individuazione della REC. Si rileva infine il completamento del Piano dei Servizi con apposita disposizione relativa alla previsione di uno stanziamento economico finalizzato alla piantumazione delle suddette aree e al completamento dei viali alberati, così come individuati nell’elaborato grafico di cui sopra.

22. DGP n. 435/2012 del 27.11.2012 (allegata al presente atto a formarne parte integrante e sostanziale)

Analisi dell’Osservazione

In merito alla prescrizione relativa all’ambito ATR3, si rileva che è stata inserita una congrua fascia di salvaguardia con l’edificato presente ad ovest dell’ambito e che si è proceduto con lo stralcio dell’area prevista per parcheggi (consumo di suolo zero).

Relativamente all’area “ Previsione di individuazione del perimetro di futuro ambito di trasformazione strategico ” in fregio alla SP229, si rileva che è stata data indicazione nel Documento di Piano in merito al divieto di realizzare qualsiasi edificazione o infrastrutturazione (es.parcheggi) per una fascia larga almeno 30 mt partendo dal margine della suddetta strada, prevedendovi un potenziamento ad integrazione della vegetazione arboreo-arbustiva attualmente presente;

In merito al recepimento dei punti f), g), h) i), del Parere del WWF, si rimanda all’analisi del Parere stesso.

Relativamente alla prescrizione che detta la realizzazione di fasce arboreo- arbustive larghe almeno 10 mt lungo tutti i perimetri prospicienti ambiti rurali o comunque aperti per tutti gli ambiti di trasformazione, si rileva l’avvenuto accoglimento della prescrizione, con l’inserimento delle fasce nel Documento di Piano e nelle schede d’ambito.

In merito alla prescrizione relativa alla previsione di idonei progetti ambientali, in particolare con alberature, all’interno degli ambiti di trasformazione, si prende atto dell’avvenuto accoglimento dell’osservazione con l’inserimento degli stessi nel Documento di Piano e nelle schede d’Ambito.

In merito alla prescrizione relativa all’utilizzo di lampade conformi ai criteri anti-inquinamento luminoso, secondo quanto previsto dalla LR 17/2000 e dalla LR 38/2004, all’interno degli ambiti di trasformazione, si prende atto dell’avvenuto accoglimento dell’osservazione con l’inserimento degli stessi nel Documento di Piano e nelle schede d’Ambito.

VISTI i verbali delle Conferenze di Valutazione;

Per tutto quanto sopra esposto

DECRETA

Di esprimere, ai sensi dell’art. 15 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, così come modificato dal Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 e ai sensi della D.C.R. 13 marzo 2007, n. VIII/351 e DGR. VIII/6420 e successive modifiche e integrazioni, PARERE POSITIVO circa la compatibilità ambientale del PGT, a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni/indicazioni:

1. In relazione ai contributi forniti dalla Competente ASL di zona, in sede di prima e di seconda seduta di Conferenza VAS, nel condividere integralmente il contenuto degli stessi e rilevato che si è provveduto a modificare gli elaborati di Piano in accoglimento dei suggerimenti proposti dall’Ente, si prescrive l’inserimento di apposito capitolo nel RA.

2. In relazione al contributo fornito dal Corpo Forestale dello Stato, nel condividere integralmente il contenuto dello stesso si ritiene di prescrivere la previsione, all’interno degli ambiti di nuova trasformazione e nelle previste aree a servizi, dell’inserimento di vegetazione arborea autoctona, in accoglimento dei suggerimenti proposti dall’Ente, e con riferimento all’elenco di specie autoctone e alloctone riportato in calce alle NTA del documento di Piano.

3. Per quanto attiene le osservazioni evidenziate in merito alle necessarie attenzioni di carattere paesaggistico e di valorizzazione paesaggistica anche delle infrastrutture viabilistiche, con particolare riferimento alle aree interessate dal Plis, si prescrive che in sede di attuazione degli interventi infrastrutturali previsti l’Amministrazione Comunale metta in atto tutte quelle necessarie attenzioni in aderenza alle sensibilità di carattere ambientale che tale intervento deve comportare. Nello specifico si deve fare particolare attenzione nel progettare le infrastrutture prevedendo fasce perimetrali di mitigazione e di mascheramento, corridoi della ricostruzione eco sistemica prevalente e tutti gli altri accorgimenti necessari al rispetto delle più moderne tecniche di “road ecology”. Infine, si ritiene di demandare agli Organi competenti le ulteriori questioni estranee alla procedura VAS di cui trattasi;

4. In relazione al contributo fornito dalla Competente ARPA, nel condividere integralmente il contenuto dello stesso, e rilevate le modifiche apportate agli elaborati di Piano in accoglimento del Parere, si prescrive di inserire apposito capitolo nel RA e di apportare agli elaborati di Piano tutte le modifiche necessarie al completo accoglimento dei suggerimenti proposti dall’Ente.

Più specificatamente si ritiene di raccomandare quanto di seguito specificato:

1) Effettuare l’analisi di coerenza esterna orizzontale per la verifica della congruità fra gli obiettivi ambientali del PGT e gli obiettivi ambientali desunti dalla pianificazione locale di settore; 2) Specificare dettagliatamente le fonti delle informazioni; 3) Integrare il RA, alla luce di quanto previsto nel parere riportato. Nello specifico del punto 3.3.8 si ritiene che le azioni debbano essere subordinate alla verifica delle potenzialità del sistema idrico fognario e che nelle schede d’ambito siano inserite specifiche prescrizioni in aderenza con il parere Arpa;

Pogliano Milanese, 04.12.2012

L’AUTORITA’ PROCEDENTE L’AUTORITA’ COMPETENTE PER LA VAS PER LA VAS f.to Arch.to Ferruccio Migani f.to Arch.to Giuseppe Luigi Minei