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novembre duemilanove anno uno numero quattro èoradi gennaker ilgiornale dei ASVaurien Italia www.vaurien.it

ii Vaurien Vaurien dei dei RAGAZZRA GAZGAZZII

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novembre duemilanove controcopertina ilgiornale dei ASVaurien Italia www.vaurien.it il gennaker giustifica i mezzi

si sviluppa la tattica e si god save the spin scoraggiano i pecoroni ilcircolo N on sappiamo da che parte iniziare. Non dal punto di vista tecnico, enrico pluda sul come applicare questa vela innovativa sui nostri Vaurien, ma nell’elencare organizzatore i tanti punti a favore di questo affascinante sviluppo tecnico che, a nostro Più grande o più piccolo, più giudizio, andrebbe introdotto presto e bene nelle regole di Classe. magro o più grasso, più in alto o più Il gennaker, che altro non è che uno spinnaker asimmetrico, o, se in basso che sia non importa, quello preferite, un genoa molto panciuto non inferito nello strallo (ecco il perché che conta è che si adottino per il del nome), è nato una decina di anni fa sulle grandi barche come evoluzione gennaker soluzioni tecnicamente ineccepibili, che in nessun modo degli “-cut” con lo scopo di migliorare le prestazioni al traverso e al lasco. siano bricolage di basso livello e Ottenuta in breve tempo una larga diffusione in tutto il mondo delle regate, che, soprattutto, consentano la oggi lo si vede comunemente anche a prua delle barche da crociera. alternativa convivenza con lo Attualmente nessuna deriva “tradizionale” impiega questa vela che è spinnaker in navigazione . invece assai diffusa su catamarani e skiff. Noi saremmo i primi. La maggiore semplicità del Abbiamo sottolineato “tradizionale” perché invece moltissimi recenti gennaker non deve eliminare lo progetti di derive l’hanno adottata: dai multi-equipaggio (Vago, 2000, spi, ma deve essere propedeutico Stratos, 4000, Sb3 ) al nuovissimo Ego 333. al suo uso e alla sua conoscenza. Non lo dico solo io, ma di fatto Il gennaker è più facile da manovrare rispetto a uno spi e consente, in anche la FIV. Nel documento funzione di dove viene murato, di adottare due soluzioni alternative in fase programmatico degli under 16, di strambata (passaggio a prua o a poppa dello strallo) che sono entrambe infatti, si trovano insieme spi e assai più semplici e rapide di quelle col tangone: questo consente agli gennaker quali obiettivi di equipaggi più giovani o più acerbi di avvicinarsi alle performance dei sviluppo delle conoscenze marina- regatanti esperti. resche dei giovani. La sua forma, alle volte più simile a un genoa piuttosto che a uno spi, garantisce le migliori prestazioni al traverso e al lasco “stretto”. Questo fatto, … e cambi insieme alla suddetta maggiore semplicità di strambata, rende il percorso verso la boa di poppa molto più tattico e movimentato. Infatti, siccome l’uso del il regolamento gennaker scoraggia i lunghi bordi quasi in poppa piena, nelle regate si verificano meno spesso quelle noiose situazioni in cui tutte le barche sono Ecco quindi che è ora di mettere incolonnate a mo’ di gregge di pecore, dove tutti compiono il primo bordo con mano una volta per tutte al regolamento di stazza che limita in mure a dritta e poi strambano nello stesso punto per andare in boa, dove tutti modo assurdo il numero di bozzelli si accodano a chi sta davanti senza tentare di trovare il vento migliore per vie e strozzatori a bordo. Per armare il alternative, dove in pratica tutti tengono il lato sinistro del percorso anche se gennaker serve dell’attrezzatura in all’andata il lato migliore era stato il destro. più (compreso uno strozzatore per Col gennaker si recupera, si sviluppa e si incentiva dunque la capacità di il punto di mura) che non può essere studiare, capire e scegliere il lato più favorevole del campo di regata, soprattut- quella dello spi se non penalizzan- to nei mai troppo spesso utilizzati bastoni. E se poi l’adozione del gennaker sui do l’utilizzo di quest’ultimo. Vaurien verrà fatta in modo da conservare anche lo spi, si aggiungerà un’altra E se le sacche di alloggio delle vele invece di due dovranno essere variabile tattico-strategica, la scelta su quale vela issare: spi o gennaker? tre, ebbene, chetre siano... e senza Un’ultima considerazione, ma molto interessante: la FIV ha inserito l’uso troppe elucubrazioni cerebrali! del gennaker negli obiettivi formativi degli under 16. Perché non potrebbero essere anche i Vaurien il mezzo per conseguirli? novembre duemilanove prima pagina ilgiornale dei ASVaurien Italia www.vaurien.it

è tutta una questione di angoli e tagli

da 45 a 160 gradi, ce n’è per tutti i gusti ilcircolo Q uando si parla di Gennaker in realtà bisognerebbe usare il plurale in quanto si tratta di una famiglia di veleorganizzatore con tagli e pesi assai diversi. La ragione di questa varietà è data dalla ampia gamma di angoli e di intensità del vento che le varie alternative possono coprire. I disegni in alto e in basso a destra, tratti dal sito della Veleria Elvström, e concepiti per le grandi barche, schematizzano le varie tipologie di Gennaker: si va dal codice “0” il cui taglio “star cut”, il più magro della serie, consente l’utilizzo ottimale dalla bolina larga sino al traverso con un apparente massimo di 15 nodi, al codice “2”, il più grande e panciuto, che copre le andature dal traverso al lasco fino a un massimo di 18 nodi. Per quello che riguarda il Vaurien, si può ipotizzare una vela simile a quella dei “” (foto a sinistra), senza la necessaria presenza del retriver, che tenga sino a 20 nodi e che possa coprire angoli che vanno dai 90 ai 150 - 160 gradi circa (area tratteggiata in azzurro nel disegno in basso a destra). La superficie dei Gennaker dei “Laser Vago” , che è una deriva lunga 4.20 metri, va dagli 11,38 m22 del modello standard ai 13 m della versione “XD”. L’adozione di un Gennaker sul Vaurien non pone particolari problemi tecnici: tramite l’impiego di una sacca doppia a sinistra, può trovare il suo alloggiamento naturale senza “sfratta- re” lo spinnaker; i bozzelli delle scotte possono essere gli stessi di quelli dello spi, a patto che anche loro siano doppi e la stessa cosa si può dire di quello della drizza (a meno che non si decida saggiamente di spostare il punto di penna 10-20 cm più in Gennaker 22,5° 25 alto di quello dello spi). Sono ovviamente necessari uno strozzatore ad 45° 20 hoc per la drizza e uno per il punto di mura. Quest’ultimo infatti non è 15 fisso come nel fiocco, ma deve essere lascabile sia per potere ammaina- nodi in vento del Forza 67,5° 10 re la vela, che per effettuare le dovute regolazioni alle varie andature: cazzato al traverso, più filato al lasco. G0 5 90° Le scotte sono fissate alla bugna come nel fiocco, come nel fiocco pas- G3 sano tra albero e strallo, ma, come nello spinnaker, passano esterne alle 5 sartie. La strambata avviene più o meno come fosse un fiocco: il Genna- 112,5° G2 10 ker però passa nello spazio che c’è tra il suo punto di mura e lo strallo, 15 spazio che può essere più o meno ampio in funzione della lunghezza del 135° 20 bompresso, che nel caso del Vaurien deve essere necessariamente 157,5° 25 applicato, e di cui tratteremo nella pagina successiva. 180°

novembre duemilanove seconda pagina tutto quello che c’è da sapere sulla nostra barca

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adesso diamo i numeri ilcircolo enrico pluda organizzatore Non abbiamo certo il nume- ro di accessi di “You tube” o di “Facebook”, ma nel nostro piccolo mondo delle derive iniziamo a far- ci conoscere ogni giorno sempre di più sia con questo giornale che con il nostro sito. I dati sono stupefacenti anche per noi che li abbiamo esaminati oggi per la prima volta: negli ultimi dieci mesi abbiamo avuto 12.800 visite; la media mensile è facile da calcolare. In proiezione sui dodici mesi siamo nell’ordine delle 15.000 visite, le quali, altro B ompresso e Gennaker sono un po’ come Sanlio e Ollio: uno lungo e dato per noi entusiasmante, non affusolato e l’altro bello panciuto. Praticamente inseparabili. provengono esclusivamente dal- Sulle barche grandi il secondo viene spesso murato vicino al fiocco, ma sul l’Italia, ma da molti altri paesi europei: 2.843 accessi dalla Spagna, Vaurien l’adozione del bompresso è indispensabile sia perché il fiocco non è 827 dalla Francia, 780 dal Portogal- ammainabile o avvolgibile e sia perché si ottiene un miglior rendimento del lo, 769 dall’Olanda, 758 dalla Slo- Gennaker stesso grazie al suo allontanamento dalla randa. Com’è noto, il vacchia, 585 dalla Germania, 66 Gennaker non si può squadrare per cui non è facile tenerlo gonfio al lasco se non dalla Svizzera, 60 dalla Repubbli- con vento forte. Il bompresso serve proprio a ridurre l’area di inefficienza della ca Ceca e 56 dal Belgio. balumina in sovrapposizione con la randa. La sua lunghezza deve essere Il “giornale dei Vaurien” è invia- to via e.mail a quasi 1.000 nominati- proporzionata a quella dello scafo e tale da creare lo spazio, tra il punto di mura vi tra velisti italiani e stranieri, del Gennaker e lo strallo, necessario a fare passare la vela in strambata e per media, organizzazioni sportive. questo possiamo ipotizzarlo lungo 80 - 100 cm. Io penso che con questi numeri Essendo costosa e complicata l’adozione di una appendice retrattile sulle non sia irriverente pensare di barche esistenti, non resta che immaginarne una amovibile da armare prima di ottenere qualche sponsorizzazio- scendere in acqua. Le soluzioni sono molteplici e più o meno semplici, quella che ne... Sarebbe un vero peccato dovere chiudere i battenti e è illustrata nella figura sotto prevede due parti: un attacco su misura (in carbonio, tornare ai vecchi pizzini. alluminio, legno o vetroresina) da fissare sotto il bottaccino con delle viti passanti dall’alto e un tubo in carbonio (se ne può trovare uno già in produzione per altre barche) da inserirvi dentro (e fissare tramite filettatura, a baionetta o con un perno). La cima del punto di mura, che si comporta anche da amantiglio, scorre dentro il tubo e fuoriesce dal tubo stesso o, se si teme per la sua solidità, CERCANSI dall’attacco. A questo proposito, sul sito www.velarossa.it abbiamo trovato un grafico che mostra il carico massimo sopportato dal bompresso nel punto di mura che, per una vela di 15 m2 e con 20 nodi di apparente, è di circa 100 kg. Il grande vantaggio di questa soluzione, oltre alla semplicità di installazione, è data dal fatto che l’insieme non interferisce in nessun modo con la base del SPONSOR fiocco. per la pubblicità su questo giornale e sul sito www.vaurien.it

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novembre duemilanove terza pagina ilgiornale dei ASVaurien Italia www.vaurien.it dalla teoria alla pratica

Maurizio Bini racconta i suoi entusiasmanti parla, l’amicati ascolta test con Gennaker e Vaurien

La paternità del primo esperimento conosciuto di un Gennaker a bordo di un Vaurien è di Marco Aureli. A parte la testimonianza fotografica qui ilcircolo sotto, che risale a quattro anni fa, per chi conosce il tipo non ci sono dubbi: solo enrico pluda un fantasioso ed esperto visionario come lui avrebbe organizzatore potuto costringere la moglie a cucirgli un lenzuolo di Ci sta seguendo oramai da casa a forma di Gennaker. L’esperimento fu incorag- parecchi mesi con i suoi articoli e giante ed ebbe il grande merito di rompere il ghiaccio. le sue notizie su di noi e sulle Risalgono invece a pochi mesi fa i test di Maurizio nostre amate barche. Bolina, un Bini, un altro esperto vaurienista di Colico, che ha utiliz- mensile di vela tanto conosciuto zato il tangone come bompresso (foto in alto) e una ve- quanto simpatico e competente la Sailorwear di 9 m2 piuttosto magrolina. che racconta il mondo delle derive con una approfondita Maurizio, in che condizioni hai provato il Gennaker? rubrica dal titolo “Derive che La più emozionante è stataa Saint-Florent: eravamo in due con un forza 5 passione”. Nell’ultimo numero le e mare formato, abbiamo superato i 12 nodi; anche da solo, senza il fiocco, sue opinioni ci hanno fatto con 25 nodi di vento e raffiche a 30 ho quasi toccato i 12. luccicare gli occhi. Perché? Roba riservata ad esperti e anche un po’fuori di testa? Ma no! Sono uscito Leggete e capirete. Grazie amica anche con i miei bimbi: abbiamo superato gli 8 nodi in tutta sicurezza. Penso Bolina. che con un bel maestralino con poca onda si possano raggiungere i 14-15 nodi. Credimi, è impressionante la facilità con cui si riesce a navigare. Sì, ma le manovre? Ero da solo col peso tutto fuori a poppa, la barca in continua planata a 11 nodi; ho mollato scotta, sono rientrato, ho tirato il retriver,mollato la drizza e... il Gennaker era ammainato in pochi secondi! Strambare sarà più un casino. Quasi banale anche da soli: molli scotta e ti dimentichi del Gennaker, rientri, la barca è così stabile che di più non potrebbe, strambi randa, ti sistemi in pozzetto e solo a quel punto inizi a cazzare la scotta del Gennaker per farlo passare sulle altre mura. Fatto! Nessun tangone da sganciare e nessuno che deve alzarsi in piedi per farlo. Finiamo con l’inizio. Come si fa per issarlo? Prima si poggia, poi lo si issa con calma. Il Gennaker inizia a fare un gran rumore di sbatacchiamento, è normale, non c’è da impressionarsi, c’è tutto il tempo per sistemarsi bene. Già finito? No, poi arriva il momento critico perché la barca, spinta dalla randa, tende ad andare all’orza e il timone va in stallo, mi sto riferendo a situazioni con vento sostenuto. Bisogna cazzare il Gennaker,mollare il vang e la scotta della randa; tutto torna in assetto e da qui in poi è adrenalina pura! Qualcosa sulle andature? Visto il mio peso piuma (55kg), con tanto vento devo portarlo al lasco (140-150 gradi), in due con forza 5 lo si tiene bene anche a 100°; ovviamente in piena planata si deve continuare a cazzare per effetto del vento apparente che si crea con la velocità . Hai in mente qualche ulteriore test? Ho studiato un bompresso di 80 cm che utilizza un albero di windsurf con aggancio davanti allo strallo per non dar fastidio al fiocco. Poi con la Elvström abbiamo disegnato un nuovo taglio, più tondo in alto: ne è venuta fuori una vela di 11 m2 che dovrebbe dare più potenza sull’onda. Non vedo l’ora di provare il tutto e di farvi sapere. novembre duemilanove quarta pagina ilgiornale dei ASVaurien Italia www.vaurien.it il documento under 16 della FIV? ottimo e abbondante!

Sesto San Giovanni (Milano), 26 ottobre 2009 Milano, 28 ottobre 2009 Cari soci della ASVaurien Italia, cari amici, volevo farvi conoscere la mia posizione personale, condivisa anche Progetto FIV Under 16: quando una da tutto il nostro Consiglio, in merito al progetto recentemente presentato della Federazione Italiana Vela e denominato “Under 16”, posizione che è piccola contraddizione può diventare una di vivo apprezzamento, di pieno appoggio e di condivisione delle strategie grande opportunità in esso contenute. Si tratta di un programma molto articolato e innovativo che segna una svolta, a dir poco radicale, nella politica giovanile della FIV. Fortemente voluto dal neo Presidente Carlo Croce, che lo ha definito uno Leggendo con attenzione il documento predisposto dei cardini dell'auspicato rinnovamento della Federazione, il progetto vuole dalla FIV riguardante la formazione dei giovani Under 16 reinterpretare il primo approccio dei ragazzi allo sport della vela. L'idea di base è quella di “scoraggiare una eccessiva e prematura specializzazione anni, mi sono accorto di una piccola contraddizione che, a nonché di scongiurare il pericolo di arrecare ai giovani uno stress da mio giudizio, può diventare per noi una grande opportunità esasperata competitività che spesso porta ad un abbandono precoce del da non lasciarci sfuggire. mondo della vela”. Nei piani della FIV c'è dunque il desiderio di ”trasforma- re il primo impatto tra giovani e la vela in un momento di serenità, di Alla pagina 26 del documento in oggetto divertimento e di conoscenza dei grandi valori che la nostra disciplina (http://www.federvela.it/files/Under16.pdf) sono dettagliati propone”. gli obiettivi, le metodologie e i programmi dei “Raduni Zonali Alcuni contenuti del documento hanno destato la mia attenzione e il Passaggio di Classe”, quelli che riguardano la formazione dei mio apprezzamento perché vi ho riconosciuto molti dei valori che da sempre animano anche la nostra Classe. Ve li riporto sinteticamente. giovani velisti compresi tra i 13 e i 16 anni. Nella testata si “Nel bambino vanno sviluppate quelle capacità di fondo quali la legge che: “La tappa della formazione giovanile (fino ai 16 capacità di criticare, di capire e di decidere, di sapersi correggere e di anni), è caratterizzata dal cambiamento dei metodi di lavoro trovare da solo delle soluzioni. Ci riferiamo… alla consapevolezza di e delle attività che mirano sempre più allo sviluppo della potercela fare con le proprie forze… Il bambino non va ingabbiato in tecnica e all'avviamento sportivo. La pratica dello sport specializzazioni, che non capisce e impara solo per imitazione, ma va sollecitato a sviluppare tutto ciò che possiede in potenza…”. diviene più sistematica così come la costanza delle uscite in “Spesso si crede che insegnare a regatare solo per vincere e con acqua. Il processo tecnico-formativo vede nel momento del qualsiasi mezzo, sia un buon sistema per formare il velista, mentre a livello passaggio di classe nella fascia Juniores una tappa giovanile ogni gara deve servire prima di tutto per imparare, per creare fondamentale di questa evoluzione, dove l'allievo deve senza l'assillo di non poter sbagliare… Per quanto riguarda più specificata- mente lo sport della vela, possiamo affermare che non sempre i bambini essere consigliato ed indirizzato verso l'imbarcazione più vengono avvicinati correttamente a tale disciplina. Dai corsi d'iniziazione, i idonea”. più portati vengono indirizzati subito alla fase pre-agonistica. Quindi la Sempre in quella pagina, tra gli “Obiettivi specifici”, la regata, la competizione, viene presentata all'allievo quando ancora non è in grado di navigare in autonomia. Risultato: parte dei principianti lascia, FIV comprende “l'uso del Gennaker”. perché si sente inadeguata e considera la vela troppo difficile… Sarebbe Alla pagina precedente sono invece elencate e opportuno pensare prima a sviluppare in forma ludica abilità marinare- sintetizzate le caratteristiche di tali raduni, tra cui, e qui viene sche, quali il navigare in sicurezza in tutte le condizioni, uscire ed entrare il bello, le tipologie di imbarcazioni con cui dovranno essere senza difficoltà da un pontile, così come da una spiaggia, ecc… L'avviamento alla pratica sportiva va fatto con gradualità e su imbarcazioni svolti detti raduni: Laser 4.7, , Tavola a vela adeguate”. Techno 293, 420. “La filosofia del presente progetto ha l'obiettivo di operare nell'ottica È evidente che nessuna di queste imbarcazioni dispone di formazione del velista, per ottimizzare il percorso verticale dei giovani del Gennaker per cui non è chiaro in che modo gli allievi nel loro passaggio dalle classi giovanili fino a quelle olimpiche, in un lavoro condiviso, nel quale devono cooperare genitori, istruttori, affiliati, zone e potranno apprendere l'uso di questa moderna vela. FIV”. Sempre tra le imbarcazioni indicate, però, c'è un'altra È condividendo appieno gli obiettivi che ispirano questo programma, tipologia: “Altre Categorie Youth in base ad un obiettivo che porgo i miei e i nostri complimenti e ringraziamenti al Presidente specifico”. Croce e a tutti coloro che hanno collaborato alla stesura di questo documento. La nostra Classe ha sempre interpretato questo sport come Questa, a mio giudizio, è la grande opportunità che si un potente e prezioso strumento di arricchimento personale e di sviluppo spalanca davanti alla nostra barca: il Vaurien con il Gennaker delle conoscenze marinare in un ambito di serietà e sicurezza senza mai potrebbe tentare di diventare almeno una delle barche tralasciare svago e divertimento, soprattutto per i più giovani. Il mio impegno sarà quello di fare in modo che anche la Classe Vaurien diventi utilizzate dalla FIV in base a questo “obiettivo specifico”. parte attiva nello sviluppo di questo progetto, promuovendo la partecipa- Credo che se noi saremo in grado di realizzarlo in modo zione dei nostri giovani iscritti ai raduni zonali multi classe juniores, tecnicamente ineccepibile e in tempi ragionevolmente brevi intenzione che ho già manifestato al Presidente di II zona Meciani e che lui potremo giocarci le nostre chance in questo senso, con tutto ha accolto positivamente. Il mio auspicio è che i punti di vista della Federazione e quelli della quello che di buono potrebbe comportare in termini di nostra Classe si avvicinino sempre più e che si possa sviluppare uno spirito diffusione e popolarità. di fattiva collaborazione non solo per ciò che riguarda i giovani, ma anche “Vive et surtout à l'eau les Vauriens!” (Viva e soprattutto per tutti quei velisti dilettanti che amano la vela come i professionisti. in acqua i Vaurien!) Buon Vento! Il Segretario ASVI, Marco Crecchi Enrico Pluda

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