Rocche E Cappelle Medioevali
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Storia della ROCCA La Leggenda del Castellano raccontata da C. Fontana Scuole Primarie ell’XI secolo L’oratorio ultimo castellano della Rocca di S. Martino fu un certo Stefano Sistema Museale Territoriale Alpi Lepontine di Valsolda e Porlezza Nla Valsolda del L’Confalonieri, nobile milanese dalla condotta ambigua, il cui era sottoposta Castello comportamento era poco corretto sia nei confronti degli uomini che delle al dominio degli donne. Confalonieri esigeva dalle ragazze un antico privilegio: lo “ius Comunità Montana La cappella Valli del Lario e del Ceresio Arcivescovi pertinente al primae noctis”, cioè il diritto di trascorrere con le spose la prima notte di di Milano, che castello viene nozze. Per molto tempo i Valsoldesi non ebbero il coraggio di opporsi alle spesso affidavano anticamente sue malvagità, ma finalmente organizzarono in segreto una congiura per i loro possedimenti al governo di potenti chiamata: mettere fine a tanti detestabili delitti. Nel villaggio di Loggio, si doveva e nobili famiglie. Il più antico riferimento “Cappella celebrare un matrimonio, ed il padre della sposa, in accordo coi congiurati, al castello di S. Martino è risalente a quel Sancti Martini invitò il castellano al banchetto di nozze fingendo di accettare rassegnato i periodo e lo si trova in un inventario del in fortilitio”. suoi desideri. monastero di Sant’Ambrogio che riscuoteva Nel 1578 Egli soddisfatto nel vedere che riusciva ad ottenere facilmente un diritto dal possedimento una somma di denaro. Nel si trova la che di solito doveva far valere con la forza e volendo ricambiare tale atto 1295 un documento del tribunale milanese dicitura: di generosità con una apparente cortesia, accettò l’invito. Venuto il giorno dell’Inquisizione attribuisce una condanna a “Cappella Sancti Martini in arce”. Più tardi, stabilito, egli andò all’appuntamento da solo, senza armi e senza soldati. Stefano Confalonieri per aver alloggiato degli nel 1606, viene nominata come Cappella La festa nuziale cominciò coi più lieti auspici: le vivande si portarono “Albigossium” eretici in questo castello di . Sanctae Crucis. Già nel 1578, la cappella è a profusione, i generosi e abbondanti vini rallegrarono i commensali, i Confalonieri apparteneva ad una famiglia descritta come fatiscente, abbandonata e senza discorsi divennero più animati. nobile di Alzate ed era un sostenitore culto, a testimonianza che il castello era ormai Quando il pranzo volse al termine lo sposo, dimostrandosi allegro e dell’eresia Catara. Era stato uno dei mandanti diroccato. Nella calmo nonostante fosse roso dalla gelosia per i complimenti volgari che il nell’uccisione dell’Inquisitore Pietro da facciata si intravede castellano ubriaco rivolgeva alla sposa, si alzò e propose un brindisi alla Verona, avvenuta nei pressi di Como. un antico ingresso a felicità del castellano stesso. Era il segnale che i compagni nascosti nelle stanze vicine attendevano. Spalancate le porte, i congiurati si precipitarono forma ogivale tipico La rocca e Il periodo del “Medeghino” dell’architettura sul ribaldo, il quale cadde sotto i ripetuti colpi delle robuste braccia, senza avere né il tempo, né la forza di difendersi. Dal 1527al 1531, la del XI secolo. l’oratorio Riusciti felicemente nell’impresa, i Valsoldesi tolsero l’anello col sigillo dal Valsolda passò sotto il Anche all’interno dito del caduto e con questo, senza perder tempo, si presentarono alla rocca di S. Martino potere del principe Gian la presenza di dicendo agli sgherri, che li aveva mandati il loro capo a prendere le sue Giacomo de Medici, capitelli scolpiti a Castello armi di cui aveva improvvisamente bisogno. Alla presentazione dell’anello detto il Medeghino. zio grossolanamente furono fatti entrare senza sospetto; e, una volta all’interno, aiutati da altri di S. Carlo Borromeo riconducono l’origine che stavano fuori, diedero il via a una battaglia da cui uscirono vincitori. e fratello del Papa dell’edificio a quel Alcuni dei furfanti morirono, altri furono imbavagliati e poi giustiziati. La Pio IV Egli riuscì periodo. Oggi la chiesetta è dedicata alla Rocche e Cappelle rocca fu in parte demolite e resa inabitabile. attraverso forza, astuzia Madonna Addolorata della quale troviamo e spregiudicatezza a una statua nella nicchia centrale sopra l’altare. costruirsi un dominio tra l’alto Lario e la A destra e a sinistra sono poste altre due medioevali Valsolda che governava dal Castello di statue: una di S. Martino vescovo e una di Musso. Anche la Rocca di S. Michele e quella S. Michele, santi guerrieri spesso raffigurati La rocca e di S. Martino entrarono a far parte dei suoi nei fortilizi militari. Sul piccolo sagrato, che possedimenti. Egli ricevette dagli Svizzeri, che domina la valle e il borgo sottostante, è posta l’oratorio avevano occupato parte delle zone limitrofe, una croce di ferro. di S. Michele l’ordine di abbattere il maniero di Castello, ma egli lo fece solo quando fu costretto a a Cima restituire il potere della valle alla signoria degli arcivescovi milanesi. Castelli di Borgo Il castello di Cima La chiesa di San Michele l castello di borgo di Cima al cui centro si trovava la chiesa di San Michele era posto al a chiesetta Iconfine della Valsolda verso Porlezza, in posizione strategica sotto rocce a strapiombo. Lromanica risalente Venne usato durante la guerra decennale che, nel 1118, oppose Milano a Como e toccò anche al dodicesimo secolo Porlezza. I comaschi, guidati dal vescovo Guido, fecero prigioniero Landolfo, nobile milanese si trova in riva al lago, all’interno di una rifugiatosi sul lago di Lugano, ed uccisero i nobili milanesi Ottone e Lanfranco. I milanesi proprietà privata. chiesero vendetta ed iniziò una guerra che si trascinò per dieci anni e vide Porlezza alleata con Sulla facciata esterna Milano, mentre Cima, allora appartenente alla Valsolda era alleata con Como. si possono osservare Nel 1122 fu fortificata la spiaggia di Porlezza, i Milanesi con nuovi vascelli attaccarono i degli archetti comaschi al castello di San Michele presso Cima, ma la riconquista del castello fu impossibile sottogronda e dei resti e vennero inutilmente avviate trattative per la pace. In seguito i comaschi, con l’aiuto di fanti di affreschi. Sull’altare venuti attraverso la Val d’Intelvi, ingaggiarono una battaglia lacuale a Porlezza. Dapprima dell’unica navata vi ebbero successo, ma furono sono tre affreschi raffiguranti al centro poi respinti. S. Michele intento a Dopo varie battaglie la In epoca comunale il nostro sconfiggere il demonio, territorio era disseminato La rocca di S. Martino guerra ebbe termine nel a sinistra S. Sebastiano 1127 con la distruzione di colpito dalle frecce ed da fortificazioni, erette n epoca medioevale il castello sorgeva proprio al nel luogo più strategico Como da parte dei milanesi. a destra S. Rocco che centro della Valsolda, arroccato sopra un promontorio del paese, costituite per I Il castello appartenne in mostra la piaga della roccioso che ne costituiva una naturale difesa. Il fortilizio lo più da una cerchia di seguito ai Muttoni feudatari peste. mura con torri e porte non era molto grande, misurava circa 20 m per 20 m, ma di Cima, ma venendo meno L’edificio necessita di un intervento di d’ingresso, e racchiudevano dominava l’intera valle e da lì era possibile controllare la sua funzione militare, nel la parte più alta del borgo sia la via d’acqua, il lago, sia i passi montani. Attraverso il restauro anche a causa XVI secolo fu distrutto per delle infiltrazioni comprendendovi delle case movimento di drappi colorati o di fuochi notturni, si poteva ed una chiesa; lì si rifugiava ordine del vescovo di Milano d’acqua proveniente facilmente comunicare con la torre di Laino e altre torri tutta la popolazione Carlo Borromeo perché era dal tetto. In occasione della Comunità in caso visibili. Secondo il Fontana la rocca doveva avere la forma diventato rifugio di briganti. della festa di San di guerra. Questo tipo di di un pentagono con un torrione a ciascuno degli angoli e Rocco, il 16 agosto, fortificazione comunale era un passaggio sotterraneo lungo 100m, comunicante con una Guerra decennale 1118-1127 nella chiesa viene detta «Castello di Borgo». torre circolare più discosta. In una cartografia del 1612, lo si celebrata la S. Messa. Nella VALSOLDA la nota ancora sopra il paese. Ora tra le vecchie rovine è stata Il racconto di questa Guerra è narrato in un poema di più di tremila versi in esametri latini fortificazione che difendeva ricavata un’abitazione privata. di un autore contemporaneo ai fatti detto l’Anonimo Cumano (l’anonimo comasco). tutta la Valle ha dato il nome L’affresco del 1347 alla frazione che ancor oggi Dall’Anonimo cumano: …I reggitori di Como, secondo un antico si chiama CASTELLO ...At Cumanorum Proceres, ex more priorum, costume, si mostrano forti nel pericolo mentre a CIMA, che in Non victu molles, sed sunt certamine fortes. e per nulla arrendevoli. Riuniscono passato era chiamata «La Plurima juga boum cito deducuntur in immediatamente molte coppie di buoi e Cima» perché posta sulla unum. Multa simul collecta diu tunc plaustra legano tra loro molti carri da trasporto sui estrema punta orientale della ligantur, His superimpositae naves, Alberga quali fissano le navi Alberga e Crastina. Valsolda della quale faceva ligata, Et navis Quindi le trasportano parte, esisteva un Castello Crastina simul partier velocemente a Riva Sul lato destro dell’edificio chiamato SAN MICHELE. sibi consociate; Inde S. Vitale. Nel silenzio si può ammirare l’affresco Queste rocche sono state viam properant, ad della notte scaricano di autore ignoto datato demolite nel tempo, dopo che Ripam nocte feruntur. le navi e le portano 1347. L’affresco di grandi era tramontata la necessità Litore Melani tacita velocemente sul lido di dimensioni, 1,87 metri per per la quale erano state 3,75 metri, raffigura l’Ultima de nocte locantur, Melano.