Gran Tour Trasimeno

Magione Finalità del progetto

Riproporre, in chiave contemporanea, grazie all'impiego di strumenti tecnologici avanzati e di nuovi paradigmi di fruizione digitale, l’emozione evocativa del Grand Tour, alla scoperta del territorio del lago Trasimeno.

Leggere, raccontare e declinare il ricco patrimonio museale e culturale dei Comuni coinvolti nel progetto, come in un moderno Grand Tour, secondo le seguenti chiavi tematiche, che ricalcano appunto i principali “luoghi di esperienza” del Viaggio in Italia nella sua dimensione diacronica: L’ANTICO, IL MEDIOEVO E IL RINASCIMENTO, IL PITTORESCO e IL NOSTRO TEMPO. I luoghi

Magione

Panicale Città della Pieve Corciano Percorsi tematici

Come in un moderno Grand Tour, il ricco patrimonio museale e culturale dei Comuni coinvolti nel progetto, viene letto, raccontato e declinato secondo i seguenti percorsi

• Antico: dalle collezioni archeologiche alle testimonianze materiali delle antiche civiltà (in particolare quella etrusca), ma anche le collezioni paleontologiche, preistoriche e protostoriche, un tempo ricercatissimo oggetto del desiderio nei gabinetti pubblici e privati di curiosità e mirabilia; • Medioevo e Rinascimento: non solo castelli, mura e torri cittadine quali elementi caratteristici di specifici “ritratti di città” e di un’inconfondibile immagine di paesaggio, ma anche condottieri e capitani di ventura, che contendono ai capolavori del Perugino e dei suoi allievi (Raffaello, Caporali ecc.) un primato che vedrà alla fine il prevalere del modello umanistico- rinascimentale e successivamente cortigiano; • Pittoresco: lo sviluppo armonico della civiltà materiale nel suo ambiente naturale, il disegno del territorio attraverso il lavoro dell’uomo, il persistere della tradizione, la salvaguardia e la trasmissione dei saperi artigianali. • Il nostro tempo: gli spazi della cultura "hic et nunc", la bussola del contemporaneo intercettata attraverso mostre temporanee ed esposizioni permanenti. Strutture museali

Museo della Pesca e del Lago Museo del Tulle Anita Belleschi Torre dei Lambardi - Magione Chiesa di San Sebastiano Trasimeno - Magione Grifoni - Panicale

Museo dei paramenti e oggetti sacri TrasiMemo – Banca della Memoria del Museo parrocchiale don Aldo Rossi - Museo del Vetro - Piegaro Madonna della Sbarra Panicale Trasimeno - Paciano Paciano Strutture museali

Museo Paleontologico Luigi Boldrini - Il Palazzo della Corgna e la Rocca Museo Civico e Diocesano di Santa Palazzo della Corgna -Castiglione del Pietrafitta Medievale – Castiglione del Lago Maria dei Servi - Città della Pieve Lago

Il Giardino dei Lauri - Città della Pieve Museo della Casa Contadina - Antiquarium - Corciano Torrione Porta Santa Maria - Centro Corciano Espositivo Permanente sulla Cultura Medievale e Rinascimentale - Corciano Strutture museali|Museo della Pesca e del Lago Trasimeno

Il Museo della Pesca e del Lago Trasimeno è situato a San Feliciano, accanto al porto nord dei pescatori. Dal 19 luglio 1997 è stato riaperto al pubblico nella sede che un tempo ospitava il Consorzio Pesca ed Acquicoltura del Trasimeno. Il Museo consta di un allestimento fisso e di sale dedicate a mostre di carattere temporaneo, laboratori didattici per scolaresche e gruppi, sala conferenze. A venti anni dal precedente progetto museale, l’allestimento è stato ripensato e arricchito sia a livello scientifico che tecnologico. Nell’esposizione viene proposta una lettura meditata di un patrimonio ricchissimo in cui la conoscenza del lago, con i suoi particolari caratteri geo-fisici e ambientali, aggiornati alle ultime acquisizioni, si lega ai "saperi” acquisiti nel tempo dalle comunità di pescatori-cacciatori che con esso sono entrati in relazione.

Opere Museali

• Venere del Trasimeno • Il tofarello

• La pesca dei porti o "pesca-nave” • Il giacchio

• La pesca con le "file” • Ancora litica

• La guala (guada)

• La Barca del Lago Trasimeno

• Il tramaglio Strutture museali|Torre dei Lambardi

Circondata da una vegetazione di lecci e cipressi, la Torre dei Lambardi – o "Lombardi” - dall’alto della sua posizione domina il paese e la sottostante pianura. Rappresenta insieme al Castello dei Cavalieri di Malta uno dei simboli della Magione medievale. Fu edificata a cavallo dei secoli XII e XIII dai Cavalieri Gerosolimitani, gli attuali Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Il possesso della Torre del Pian di Carpine era molto importante per garantire o bloccare il flusso delle derrate alimentari, che dovevano raggiungere , in particolare il pesce proveniente dalla sponda settentrionale del lago Trasimeno. Edificio a pianta quadrangolare, alto circa trenta metri, ha una struttura interna divisa in tre piani e due semipiani, con una terrazza alla sommità, accessibili da scale o dall'ascensore interno, e si qualifica quale moderno centro espositivo, sede di mostre ed eventi temporanei di grande richiamo. Strutture museali|Chiesa di San Sebastiano

Autentico gioiello del territorio, la Chiesa di San Sebastiano custodisce al suo interno due importanti affreschi, “Il martirio di San Sebastiano” (1505) del Perugino e “La Madonna in trono con angeli musicanti” attribuito a Raffaello nel 2005 dal prof. Elvio Lunghi. Ancora una volta il paesaggio del lago Trasimeno è protagonista in un’opera d’arte, nel Martirio di San Sebastiano infatti il panorama che si gode da Panicale è riprodotto quasi come in uno scatto fotografico sullo sfondo dell’affresco.

L'affresco strappato, attribuito all'allievo del Vannucci, il giovane Raffaello, proviene dalla Chiesa di Sant'Agostino (sede del Museo del tulle) e colpisce per la bellezza compositiva e il tema musicale, amplificato grazie alla riproduzione dei quattro strumenti musicali raffigurati, collocati in una teca accanto all'opera.

Opere Museali

• Storia del Martirio di San Sebastiano

• Madonna in gloria tra sant’Agostino e Maria Maddalena

• Madonna delle Grazie Strutture museali|Museo del Tulle Anita Belleschi Grifoni

Allestito all'interno della Chiesa di Sant'Agostino, il Museo propone una collezione di manufatti in Ars Panicalensis, un raffinato ricamo su tulle, che a Panicale ha una tradizione secolare. Tappa preziosa del circuito regionale de “I musei che hanno stoffa”, volti alla valorizzazione di antiche tradizioni artigianali che a cavallo tra '800 e '900 ebbero ampia diffusione, permettendo alle donne di raggiungere piccoli spazi di autonomia economica. Anita fu l'ideatrice della scuola di ricamo nella prima metà del '900 e rese possibile la trasmissione di questo importante artigianato artistico.

Opere Museali

• Ricamo Ars Panicalensis

• La fondatrice Anita Belleschi Grifoni

• Disegni di Anita Belleschi Grifoni Strutture museali|Museo dei paramenti e oggetti sacri Madonna della Sbarra

Ricavato nell'ex romitorio della seicentesca Chiesa della Madonna della Sbarra, il museo accoglie paramenti e manufatti provenienti dalle diverse chiese di Panicale, in particolare dalla stessa Madonna della Sbarra, dalla Collegiata di San Michele Arcangelo e dalla Chiesa di San Sebastiano. Un percorso composto da cellette che mostrano un patrimonio culturale frutto della devozione dei panicalesi. Antifonari, veli, candelabri, paramenti ricamati, leggii, statue devozionali, exvoto, sottolineano riti, liturgie e una costante ricerca della bellezza.

Opere Museali

• Tappeto “a la fiamma”

• Sacra Famiglia

• Ostensorio con il Martirio di San Sebastiano

• Madonna con Bambino e San Giuseppe

• Arredi liturgici: candelabri, antifonari, leggii, tronetti Strutture museali|TrasiMemo – Banca della Memoria del Trasimeno

TrasiMemo – Banca della Memoria del Trasimeno è un progetto di “attivazione” delle memorie, di riconoscimento e di tutela dei patrimoni culturali di comunità, messi in valore grazie alla costruzione partecipata di un archivio virtuale e mediante alcune installazioni museali. Il progetto contribuisce a restituire “risonanza” e “visibilità” ai saperi artigianali nella zona del lago Trasimeno; documenta le pratiche, i processi culturali e i contesti sociali legati alla loro fruizione collettiva, così da riconoscerne una pubblica funzione sociale. È pensato per far parlare i saperi artigianali attraverso l’uso delle forme espositive che caratterizzano la museografia etnografica contemporanea: raccontare le persone, le loro storie, i loro mondi lasciando alla materialità degli oggetti il ruolo di intermediario simbolico. Le persone che hanno lavorato e che lavorano in questo territorio trovano così uno spazio dove raccontare le proprie vite di artigiani, di bricoleur, di hobbisti, di appassionati collezionisti, di restauratori, di artisti, di inventori e dove progettare future prospettive professionali. TrasiMemo non vuole essere un deposito della memoria, ma uno spazio pubblico di coinvolgimento educativo, ludico e di dibattito, in cui residenti e visitatori possano riconoscersi e confrontarsi. Un osservatorio privilegiato per l’apprendistato di sguardi competenti sui saperi artigianali del Trasimeno e sui processi di costruzione delle tradizioni ad essi connesse. Opere Museali

• TrasiMemo Arts and Crafts sperimentazione tessile, Ricami, I disegni di Boesch Strutture museali|Museo parrocchiale don Aldo Rossi

Inaugurato nel dicembre 2010, il Museo parrocchiale don Aldo Rossi è stato realizzato in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici dell' ed è una sezione del “Progetto Museo diocesano diffuso di Perugia-Città della Pieve.”.

Nasce dalla volontà di proseguire nell'opera di conservazione e valorizzazione dei "frammenti" e delle "memorie" del passato della comunità già iniziata da don Aldo Rossi nel 1994. La raccolta è ubicata negli stessi luoghi, ovvero nella sala della Confraternita del Santissimo Sacramento dove Francesco da Castel della Pieve nel 1452 affrescò una grandiosa Crocifissione dietro commissione del priore Andrea di Giovanni.

Poco più tardi, in una parete laterale, un pittore locale vi affrescò un'Annunciazione, tuttora visibile anche se rovinata. Nella grande sala confraternale che ospita una prima sezione del museo, sono stati collocati alcuni tra i più importanti dipinti che Paciano tuttora conserva: la Madonna del davanzale assegnata a Bernardino di Mariotto (fine XV secolo), una tela ad olio con Annunciazione della prima metà del Seicento, due pregevoli tele del XVII secolo, provenienti dal Convento dell'Ordine dei Servi di Maria (Madonna Addolorata e Madonna con Gesù Bambino e santi); una terza, sempre del Seicento, Santi domenicani (XVII secolo), proveniente dal Convento di Sant’Antonio da Padova in Pacciano Vecchio, e due dipinti raffiguranti Santa Lucia.

Opere Museali

• Crocifissione Strutture museali|Museo del Vetro

Il Museo del Vetro è la testimonianza più importante di un’antica tradizione di lavorazione del vetro, che ha caratterizzato Piegaro e la sua economia, dal XIII secolo. L’edificio che attualmente ospita l’esposizione è l’ultima sede, dentro le mura del paese, della Vetreria che nel 1968 venne dismessa, spostando la produzione in un impianto nuovo alla valle del paese, tuttora esistente.

Il Museo, inaugurato il 18 aprile 2009, conserva l’antico aspetto della Vetreria e custodisce molteplici tipologie di manufatti usciti dalle fornaci piegaresi. Dell’antico forno fusorio resta la base del muro perimetrale che racchiude parte dell’ultimo vetro presente al suo interno al momento dello spegnimento, nel 1968, quando una grande quantità di vetro incandescente, ancora presente nel bacino di fusione, venne fatta confluire in una camera posta al piano seminterrato. Oggi la grande colata di vetro, con il suo intenso verde smeraldo, costituisce senza dubbio la visione più suggestiva all’interno del percorso museale, efficace “monumento” ai secoli di storia produttiva che si sono succeduti nel cuore del borgo di Piegaro.

Opere Museali

• Lastre di vetro e tessere musive

• Damigiana realizzata a soffiatura, fiaschi impagliati Strutture museali|Museo Paleontologico Luigi Boldrini

Il Museo Paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta rappresenta una realtà unica nel panorama nazionale. La collezione di vertebrati fossili, risalenti al Pleistocene, è una delle più ricche d’Italia e d’Europa. Dal 2011 il museo testimonia la storia dell’attività mineraria per l’estrazione della lignite, usata per alimentare la centrale elettrica dell’Enel; durante l’attività estrattiva furono rinvenuti i primi reperti fossili, ad opera di Luigi Boldrini, un assistente capoturno di miniera che per primo li ha classificati riconoscendone l’importante valore. Punta di diamante della collezione sono gli 8 scheletri di Mammuthus Meridionalis, le cui ossa sono state lasciate nella posizione che avevano al momento del ritrovamento.

Opere Museali

• Scheletri di Mammuthus Meridionalis

• il ciclo di estrazione della lignite nel campo di lavoro di Pietrafitta Strutture museali|Il Palazzo della Corgna e la Rocca Medievale

Il Palazzo della Corgna e la Rocca Medievale di Castiglione del Lago, detta Rocca del Leone, formano un unico complesso museale. Si tratta di un luogo magico, dove si respira un'autentica atmosfera da altri tempi. Il Palazzo della Corgna è un bellissimo edificio, nato come villa per residenza e svago della famiglia Della Corgna. Concepito come una vera e propria reggia, circondata da fiorenti giardini all'italiana, fu riccamente decorato ed impreziosito nel corso del tempo. La storia del Palazzo della Corgna si intreccia a doppio filo con quella della Rocca. Mentre la Rocca veniva restaurata e fortificata dal punto di vista strategico-militare, gli interventi sul palazzo lo definirono come residenza nobiliare, con interventi di recupero e abbellimento. Dopo alterne vicende, nel 1503 Giampaolo Bagioni stabilì la propria residenza a Castiglione del Lago e dispose il restauro e l’ampliamento dell’intero complesso. Dal 1563, inglobando il precedente Palazzo Baglioni, il Palazzo della Corgna venne ad assumere il suo aspetto attuale e divenne sede “simile a reggia”, appunto, della famiglia Della Corgna. Il Palazzo ha una particolare forma a L rovesciata, con quattro piani dove in passato si trovavano: cantine al piano terra, cucina e magazzini nel seminterrato, sale di rappresentanza e camere da letto nei due livelli superiori. Ascanio della Corgna, abile condottiero esperto di architettura militare, lavorò al restauro e alle migliorie militari del complesso e soprattutto della Rocca. I suoi successori proseguirono la sua opera ma si concentrarono soprattutto sul Palazzo, occupandosi di impreziosirlo. Le stanze del palazzo vennero fatte decorare da artisti quali Niccolò Circignani, detto il Pomarancio, Pandolfi e Savini. Il figlio adottivo Diomede I ne fece un vero e proprio salotto letterario: attorno al palazzo e alla famiglia Della Corgna gravitava infatti una cerchia di artisti e letterati, tra i quali il poeta Cesare Caporali che nel suo poema “Gli Orti di Mecenate” descrisse proprio le bellezze del palazzo e dei suoi giardini.

Opere Museali • Sala di Cesare • Sala di Plutone e Proserpina • Sala di Annibale • Sala di Paride • Sala dell’Investitura • Sala di Fetonte • Sala dell’Eneide • Sala di Diana e Callisto, sala delle • Sala degli Dei Arti e sala delle Metamorfosi Strutture museali|Museo Civico e Diocesano di Santa Maria dei Servi

Il Museo Civico e Diocesano di Santa Maria dei Servi di Città della Pieve, inaugurato il 21 marzo 2009, è allestito nella ex Chiesa di Santa Maria dei Servi, costruita nella seconda metà del XIII secolo per opera dell'Ordine servita, che si era insediato in città tra il 1260 - 1270. Tra il 1486 e il 1489 il complesso fu ampliato grazie al lascito di frà Pietro Lazzari, che era il procuratore generale dell'Ordine dei Servi di Maria. Nel 1538 veniva consacrata la Chiesa e dedicata alla SS. Annunziata. L'interno della Chiesa venne completamente modificato nel primo quarto del XVIII secolo e costituisce il più bell'esempio di barocco di Città della Pieve.

Opere Museali

• Sarcofagi provenienti dalla necropoli etrusca

• Pietà

• Giacomo Villa e il Beato Matteo Lazzari

• Deposizione dalla Croce

• Compianto sul Cristo morto

• Altari laterali e confessionali Strutture museali|Palazzo della Corgna

Palazzo della Corgna è la più importante tra le dimore signorili di Città della Pieve. La sua ubicazione, di fronte alla Chiesa Cattedrale, è significativa anche dal punto di vista urbanistico in quanto situata all’incrocio delle strade direttrici della città. La sua edificazione si deve alla volontà di Ascanio della Corgna, nominato nel 1550 dallo zio Giulio III del Monte Governatore Perpetuo di Castel della Pieve. Già nel 1529 la città è sottratta alla Legazione di Perugia e affidata a governatori di nomina papale. L’episodio si inserisce quindi nel clima di centralizzazione del potere dello Stato della Chiesa. Palazzo della Corgna è una residenza che esprime una precisa volontà rappresentativa neofeudale, riallacciandosi in questo ad esempi mirabili quali il Palazzo Farnese di Roma e la omonima Villa di Caprarola. L’edificio evidenzia la mano di Galeazzo Alessi: sono noti gli stretti rapporti di amicizia e di discepolato che intercorrevano tra Ascanio della Corgna e l’architetto perugino, come riportano le fonti del tempo. I lavori dovevano essere appena cominciati, quando nel 1555 lo zio Giulio III moriva. Più sicuramente dovettero riprendere nel 1561 quando, dopo le confische esercitate da Paolo IV, Ascanio veniva reintegrato dei suoi benefici tanto da essere nominato da Pio V, nel novembre del 1563, Marchese di Castiglione del Lago e di Castel della Pieve insieme al fratello, il Cardinale Fulvio. Ma nel 1564 i lavori venivano interrotti in quanto i pievesi, ostili alle imposizioni feudali di Ascanio, ottenevano il distaccamento di Castel della Pieve dal Marchesato. Il Palazzo, non terminato, riflette così la vita avventurosa e le alterne vicende dell’irrequieto Ascanio, protagonista di innumerevoli fatti d’arme, tra i quali spicca la sua partecipazione alla Battaglia di Lepanto (1571) contro i Turchi in qualità di Maestro di Campo delle armate papali. Le stanze interne, come gli scaloni monumentali, presentano decorazioni ad affresco con grottesche e grandi riquadri di carattere mitologico e sacro, secondo uno schema rappresentativo tipico del ’500 romano. Tra le sale più rilevanti, la Sala del Governatore, situata al piano terreno, dove il pittore manierista toscano Nicolò Circignani detto “Il Pomarancio” raffigurò nel “Concerto”, la glorificazione della famiglia della Corgna - del Monte, non appena, sul finire del 1563, questa ottenne il Marchesato.

Opere Museali

• Le Virtù Cardinali

• Convito degli Dei

• Concerto delle Muse Strutture museali|Il Giardino dei Lauri

Il Giardino dei Lauri è il nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea creato da i collezionisti Angela e Massimo Lauro per esporre parte della loro collezione personale. La Collezione Lauro, nata nel 1990 e comprendente oggi circa 300 opere, raccoglie i lavori dei maggiori protagonisti della scena artistica contemporanea nazionale e internazionale, rappresentando nel suo complesso uno straordinario percorso narrativo attraverso le ricerche più attuali nel campo delle arti visive. Con la stessa dose di passione, curiosità e intuito che li ha guidati nelle scelte, Angela e Massimo Lauro mettono ora a disposizione del pubblico le loro acquisizioni più recenti nella suggestiva sede de Il Giardino dei Lauri, immerso nel verde al confine tra Umbria e Toscana.

Un essenziale e affascinante edificio industriale di 650 mq, sapientemente recuperato e ristrutturato, e il giardino vero e proprio, animato da 70 installazioni di talenti di nuova generazione. La rosa degli artisti presenti, per lo più provenienti da Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Svizzera e Polonia, vede a fianco dei nomi più classici - come Takashi Murakami, Mariko Mori, Roxy Paine, Michael Heizer, Rudolf Stingel, Ugo Rondinone, Tim Noble & Sue Webster Massimo Bartolini e Maurizio Cattelan – un nucleo di autori nati tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Ottanta che più recentemente si sono affacciati alla ribalta riscuotendo importanti consensi internazionali, quali Aaron Young, Eric Wesley, Dash Snow, Piero Golia, Matthew Monahan, Piotr Uklanski, Urs Fischer, Gary Webb, Martin Creed e Jonathan Meese. Strutture museali|Museo della Casa Contadina

Il museo della casa contadina di Corciano racconta la vita rurale del borgo degli inizi del Novecento, con i suoi riti, le sue credenze legate ai cicli e alle stagioni della terra. Sono stati ricostruiti i quattro tipici ambienti di una casa contadina: la cucina, la camera da letto, la stalla con annesso granaio, la cantina/laboratorio, più un ripostiglio.

La cucina ospita oggetti e stoviglie in ferro, rame, legno e terracotta, collocati sul tavolo, sul camino, nella madia per il pane, a ricreare l'atmosfera di un luogo di lavoro e di vita quotidiana. Nella camera da letto spicca il corredo femminile con le lenzuola impreziosite dalle tipiche trine "a punto ". Il grande ambiente a piano terra è adibito a cantina/laboratorio e ospita, oltre a una serie di attrezzi agricoli, anche un telaio, perfettamente recuperato e funzionante. Nel ripostiglio poi troviamo un po' di tutto, dalla macchina da cucire al forcone per il fieno. Strutture museali|Antiquarium

È situato in bella posizione al margine occidentale della città, subito fuori la poderosa cinta muraria quattrocentesca di Corciano. Aperto nel 2009, è organizzato in tre sezioni: paleontologica, preistorica e protostorica, archeologica, che presentano reperti già in piccola parte custoditi, fin dagli anni Novanta del Novecento, negli ambienti del Palazzo Comunale. Nella sezione paleontologica è possibile ammirare i resti fossili degli ammoniti mesozoici di Migiana (Giurassico inferiore) e quelli dei mammiferi quaternari di Ellera (Pleistocene inferiore); un aggiornato apparato didattico illustra due lontane e importanti tappe della storia del territorio di Corciano. La sezione preistorica e protostorica, costituta principalmente da manufatti litici raccolti in varie località della regione, offre un interessante quadro dell’Umbria dal Paleolitico superiore all’età del Ferro. Due vasi cinerari risalenti a quest’ultima fase testimoniano la diffusione nel territorio compreso tra Perugia e il lago Trasimeno della Cultura Villanoviana. La sezione dedicata all’archeologia classica si apre con le ricostruzioni dei due carri principeschi rinvenuti nell’aprile del 1812 nei pressi di Castel San Mariano, all’interno di una tomba risalente al VI secolo a. C. Segue la parte dedicata ai santuari, semplici recinti o altari realizzati lungo le principali vie di comunicazione e al culmine dei rilievi, dedicati alle divinità protettrici della salute del corpo, della fecondità, del benessere e degli allevamenti L’età ellenistica è rappresentata dai materiali provenienti dalle necropoli etrusche di Strozzacapponi e di Fosso Rigo con le ricostruzioni di tre sepolture con i materiali di corredo collocati nella posizione originaria. Chiude la sezione un interessante nucleo di oggetti di età romana, rappresentati dai materiali della villa romana di Palazzo Grande e dai corredi di due tombe “alla cappuccina” scoperte nella zona. Opere Museali

• Vasi villanoviani • Materiali della villa romana di Palazzo Grande

• Urne dipinte • Carri principeschi

• Tomba dei Letti funebri • Base con iscrizione etrusca da Terrioli

• Tomba alla cappuccina

• Tomba 57 di Strozzacapponi

• Stele con iscrizione Strutture museali|Torrione Porta Santa Maria Centro Espositivo Permanente sulla Cultura Medievale e Rinascimentale

Il Torrione venne costruito da maestranze lombarde nel XV secolo e venne eretto in circa trent’anni. Ha una forma a clessidra, necessaria a contrastare gli attacchi delle nuove armi da fuoco cinquecentesche. La pianta è circolare, in aggetto rispetto alle mura. L’alzato è concavo, più stretto al centro e più largo nella parte inferiore e superiore, al di sopra delle bertesche in laterizio che sostenevano la merlatura, dato che il bastione in origine era privo di copertura.

L’esposizione è su tre livelli: livello giardini: Sala della Chiave - sono esposte la chiave dell’ultimo portone, utilizzata fino agli anni ’60 e alcune immagini fotografiche che testimoniano la storia dell’area fino agli anni sessanta; livello strada: Sala dei Massari - sono presenti originali del XV-XVI sec. di armi d’attacco, di difesa e vestiario militare, concessi dalla collezione della Galleria Nazionale dell’Umbria; livello alto: Sala delle Bertesche - sono esposti lo Statuto del 1560, il codice in cui si delibera la costruzione del Torrione, la statua di San Michele di Polidoro Biti De Caporali (1551-1553), quella di San Sebastiano (1480 ca.) e la Madonna della Cintura. App

L’app è concepita come strumento per entrare in contatto diretto con i fruitori e guidarli, con le logiche dello storytelling, della gamification e dell’edutainment. Sarà abbinata ai sensori beacons che verranno installati in prossimità dell'ingresso delle strutture museali. Ricostruzioni 3D, oggetti narranti, avatar che costituiscono guide virtuali rappresentano i contenuti digitali per l'engagement del visitatore. Canali social Facebook

Il progetto Grand Tour Trasimeno è presente con la pagina all’interno di Facebook. Canali social Facebook

Il progetto Grand Tour Trasimeno è presente sul web anche con il proprio canale You Tube.