Un Giorno Di Regno Lib.Indd

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Un Giorno Di Regno Lib.Indd Giuseppe Verdi Un giorno di regno, ossia, Il finto Stanislao Melodramma giocoso in due atti Libretto di Felice Romani Il Cavaliere di Belfiore, sotto il nome di Stanislao re di Polonia, Baritono Il Barone di Kelbar, Buffo La Marchesa del Poggio, giovane vedova, nipote del Barone ed amante del Cavaliere, Soprano Giulietta di Kelbar, figlia del Barone ed amante di Edoardo di Sanval, Mezzoso- prano Edoardo di Sanval, giovane ufficiale, Tenore Il Signor La Rocca, tesoriere degli Stati di Bretagna, zio di Edoardo, Buffo Il Conte Ivrea, comandante di Brest, Tenore Delmonte, scudiere del finto Stanislao, Basso Cori e Comparse, Camerieri, cameriere, Vassalli del Barone La scena è nella vicinanza di Brest nel Castello di Kelbar. È noto come il giovane Stanislao, re di Polonia, fosse vicino a perdere il trono e la vita; nel momento del maggior pericolo un generoso cavaliere rappresentò le parti del Monarca, il quale, (allontanati in questo modo gli sguardi de’ suoi nemici) riuscì a giunger salvo in Varsavia, ove trovò difensori, e la Dieta in suo favore. Su questo semplice fatto venne ordito il presente Melodramma. Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 5 settembre 1840 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo ATTO PRIMO Scena I° CORO Quante feste, quanti onori! ecc. Galleria. Camerieri e vassalli del Barone. BARONE E TESORIERE CORO E in dorata cartapecora Mai non rise un più bel dì Noi l’abbiamo da segnar. Per la Casa di Kelbar. Un sovrano alloggia qui, Scena II° Due sponsali s’han da far… Delmonte e Detti, indi il Cavaliere Quante feste, quanti onori!… Quante mance ai servitori!… DELMONTE Che banchetti sontuosi… Sua Maestà, signori, Che festini strepitosi!… È alzata, e qui s’invia; Più bel dì non può brillar Ei salutar desia Per la Casa di Kelbar. Il nostro albergator. (Entrano il Barone ed il Tesoriere) CORO BARONE Di così nobil ospite, Tesoriere garbatissimo, Risuoni il nome intorno; Una perla or tocca a voi: Quest’umil soggiorno Ella è un ramo preziosissimo Ottien da lui splendor. D’un grand’albero d’eroi; E son certo, a voi sposandola, (Entra il Cavaliere) Che non abbia a tralignar. CAVALIERE Non fate cerimonie, TESORIERE Signori, io vi ringrazio: Sì, Baron; felice e prospero Dell’etichetta solita Sarà sempre illustri ed incliti Sono annoiato e sazio. Ne vedrete uscir ben presto, Del vostro accoglimento, Che le nostre due famiglie Barone, io son contento!… Faran chiare in terra e in mar. Oggi alla Corte scrivo… Di voi le parlerò. BARONE Ah, se in Polonia arrivo Bravo genero! Quel che ho da far saprò! TESORIERE BARONE Gran suocero! Sire, che dite mai? Io son premiato assai. BARONE Io mi sento a consolar. TUTTI Sì prezïosa visita BARONE E TESORIERE Assai ci compensò. Per sì fausto matrimonio Già ciascun le ciglia inarca: CAVALIERE Esso avrà per testimonio (da sè) Di Polonia il buon monarca. (Compagnoni di Parigi, Che sì matto mi tenete, 1 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo Qua venite e decidete Scena III° Se v’è un saggio al par di me. Cavaliere indi Edoardo L’ufficial più dissipato Dell’intero reggimento CAVALIERE Prese l’aria in un momento Non c’è tempo da perdere… Scriviamo Di filosofo e di re) Immantinente a Corte… Io son scoperto Se giunge la Marchesa. (forte) Finchè con voi soggiorno, (Scrive) Signori, io vel ridico, “La meditata impresa Come privato e amico È forse riuscita, ed a quest’ora M’avete da trattar. Il vero Stanislao, giunto in Varsavia, Verrà pur troppo il giorno Del favor della Dieta è già sicuro. De’ miei pensier più gravi; Altezza, io vi scongiuro Pur troppo in me degli avi Di balzarmi dal trono sull’istante; Lo scettro ha da pesar. Se ancor regnassi perderei l’amante.” GLI ALTRI (Entra Edoardo) Sire, a voi siamo intorno Pieni di meraviglia: EDOARDO In quell’auguste ciglia Sire, tremante io vengo L’anima bella appar. Al vostro regio piede! BARONE CAVALIERE Al doppio matrimonio Ebben?… l’amante Che nel castello si farà domani Voi siete della figlia del Barone, Assisterete, o Sire? E v’è rival lo zio… Che far poss’io, Buon giovane, per voi? CAVALIERE E le spose chi sono? EDOARDO Conceder solo BARONE Ch’io vi segua in Polonia! Ah! Permettete Una è mia figlia Ch’io v’accompagni ove l’onor m’invita, Col Tesoriere… mia nipote è l’altra. E per voi spenda quest’inutil vita. La Marchesa del Poggio… Proverò che degno io sono Del favor che vi domando; Proverò per voi pugnando CAVALIERE Che un ingrato non sarò. Ella… (Che ascolto!) CAVALIERE BARONE O guerrier, la patria, il trono La conoscete voi? Vi daranno eterna lode; In tal guisa un’alma prode CAVALIERE Sempre il fato disprezzò. Di fama… e molto!… Or vi prego lasciarmi in libertà. EDOARDO Dunque, o Sire, concedete BARONE Di far pago il voto mio? Leviamo il tedio a Vostra Maestà! (Parte col Tesoriere ed il Coro) 2 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo CAVALIERE Scena IV° Sì, al mio fianco pugnerete, La Marchesa entra cautamente e guarda al Cava- Se giammai pugnar degg’io. liere che parte EDOARDO MARCHESA (prostrandosì) Ah, non m’hanno ingannata!… È desso!…è desso! Ah! La mia riconoscenza! Inosservata io giunsi, e qui l’arcano Squarciar saprò. La mano CAVALIERE Fingasi dare al vecchio comandante… (alzandolo) Vedrem se allora si scoprirà l’amante… Grave a core innamorato No, amicizia e confidenza, È frenar l’ardente affetto! Mio scurdiere infin d’adesso Mal sì puote in caldo petto State sempre a me d’appresso. Vero palpito celar. All’amore che m’ha guidato EDOARDO Perdonar saprà lo zio; Come! (Oh gioia!) E qui dovrei È impossibile al cor mio Alloggiar, veder colei? Per un altro sospirar. Se dee cader la vedova CAVALIERE Non cada in peggio imbroglio; Perchè no? Ci vuol coraggio, Io sprezzo il fasto inutile, Vi dovete rassegnar. Viver non so d’orgoglio; Io cerco sol amore, EDOARDO Amore e gioventù; Maestà, non ho linguaggio Ma s’è infedel Belfiore, Per potervi ringraziar. Amar non vo’ mai più. Ricompensi amica sorte Sì magnaimo sovrano, Scena V° E confonda e renda vano Giardino. Contadine e cameriere recano frutti e De’ nemici il congiurar. fiori. Giulietta è seduta mestamente sovra un sedile. CAVALIERE CORO (Quando in fumo andrà la corte Sì festevola mattina Non avrà ricorso invano; È di gaudio ad ogni cor. Per burlar quel vecchio insano Aggradite, o signorina, Anche un dì saprò regnar) Queste frutta; e questi fior. O mortale avventurato EDOARDO Cui fra poco si darà Infiammato da spirto guerriero Questo giglio immacolato, Scorrerò della gloria il sentiero: Questo incanto di beltà. Me vedrete contento per voi I perigli di morte sfidar. GIULIETTA (alzandosì) CAVALIERE Care fanciulle, è grato Sì!… vicino, mio giovin guerriero, Al core il vostro affetto! Mi sarete nell’aspro sentiero! (Non san quant’io nel petto Le ghirlande serbate agli eroi Soffra mortal dolor! Fora bello alle chiome intrecciar. Vieni, Edoardo amato, O morirò d’amor!) (Partono) 3 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo CORO CAVALIERE Perchè nel volto angelico Io volli, o Tesoriere, Sta nube di dolor? Una grata sorpresa preparavi, Presentandovi io stesso nel nipote GIULIETTA Il mio primo scudiero. Stupite a tal mestizia? Amiche, io v’apro il cor. TESORIERE Non vo’ quel vecchio, non son sì sciocca; Sire… vostro scudier!… Nipote, è vero? Ben altro palpito il cor mi tocca; Un vago giovine io vo’sposar. EDOARDO Oh, venga subito sì bel momento! Signore, il Re si degna E ai primi gaudi ritorna amor. D’accordarmi un favor così distinto. CORO CAVALIERE Il ciel vi liberi d’ogni tormento, Dovunque io lo ritrovo amo il talento. E torni in gaudio tanto penar. Simpatia per voi due… (Le cameiere e contadine partono) (al Barone ed al Tesoriere) Scena VI° Tanto vi stimo Che consultar vi bramo intorno a cosa Il Barone, il Tesoriere e la Detta Che vuol discussion molto analitica, BARONE Voi molto esperto in guerra, egli in politica. Ebben, Giulietta mia, Quand’hai da presentarti ad un sovarno, BARONE E il tuo sposo è vicino, Sire, vostra bontà… Ti par tempo d’asconderti in giardino? TESORIERE GIULIETTA Non fo per dire, Papà, voi lo sapete: Ma in certi affari, o sire, Sono inclinata alla malinconia. Ho tatto molto fino. TESORIERE CAVALIERE Via, bricconcella, via; (ad Edoardo) Sappiam da che proviene la tristezza In quanto a voi, Di una bella ragazza innocentina; State in disparte; ancor non siete in grado Ma sarete più gaia domattina. Di penetrar segreti d’importanza. Tenete compagnia Scena VII° Alla futura zia. Il Cavaliere, Edoardo, e detti TESORIERE CAVALIERE (di mal umore) Avanti, avanti, io stesso (Vicino a lei, Vi presento allo zio. Cospetto, io non vorrei . .) TESORIERE CAVALIERE (Chi vedo mai?) Voi qua sedete. IULIETTA G (Li fa sedere su di un banco in modo che volgano le (Edoardo! Oh piacere!) spalle a Giulietta) 4 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo Osservate la carta e decidete. TESORIERE Vedo, e sento, Maestà. (Mentre il Cavaliere spiega una carta topografica, gli altri due stanno intenti ad osservarla. Edoardo e BARONE Giulietta parlano fra di loro. Il Cavaliere di tanto in tanto sorride dell’imbarazzo del Tesoriere) (sempre interno alla carta) Il nemico sopravviene… EDOARDO Cara Giulia, alfin ti vedo! TESORIERE Di parlarti è a me concesso! (per correre a Edoardo) GIULIETTA (E sugli occhi ce la fa) Dolce amico, appena il credo Del mio giubilo all’eccesso. CAVALIERE E BARONE No, cospetto, in questo lato BARONE Può spuntar l’artiglieria; Maestà, la posizione Il nemico è bersagliato È difesa dal cannone. Da quest’altra batteria: Sbigottito in pochi istanti CAVALIERE Alla fuga sì darà.
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