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Un giorno di regno, ossia, Il finto Stanislao Melodramma giocoso in due atti

Libretto di

Il Cavaliere di Belfiore, sotto il nome di Stanislao re di Polonia, Baritono Il Barone di Kelbar, Buffo La Marchesa del Poggio, giovane vedova, nipote del Barone ed amante del Cavaliere, Giulietta di Kelbar, figlia del Barone ed amante di Edoardo di Sanval, Mezzoso- prano Edoardo di Sanval, giovane ufficiale, Tenore Il Signor La Rocca, tesoriere degli Stati di Bretagna, zio di Edoardo, Buffo Il Conte Ivrea, comandante di Brest, Tenore Delmonte, scudiere del finto Stanislao, Basso Cori e Comparse, Camerieri, cameriere, Vassalli del Barone

La scena è nella vicinanza di Brest nel Castello di Kelbar. È noto come il giovane Stanislao, re di Polonia, fosse vicino a perdere il trono e la vita; nel momento del maggior pericolo un generoso cavaliere rappresentò le parti del Monarca, il quale, (allontanati in questo modo gli sguardi de’ suoi nemici) riuscì a giunger salvo in Varsavia, ove trovò difensori, e la Dieta in suo favore. Su questo semplice fatto venne ordito il presente Melodramma.

Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 5 settembre 1840

Verdi: Un giorno di regno - Atto primo ATTO PRIMO

Scena I° CORO Quante feste, quanti onori! ecc. Galleria.

Camerieri e vassalli del Barone. BARONE E TESORIERE CORO E in dorata cartapecora Mai non rise un più bel dì Noi l’abbiamo da segnar. Per la Casa di Kelbar. Un sovrano alloggia qui, Scena II° Due sponsali s’han da far… Delmonte e Detti, indi il Cavaliere Quante feste, quanti onori!… Quante mance ai servitori!… DELMONTE Che banchetti sontuosi… Sua Maestà, signori, Che festini strepitosi!… È alzata, e qui s’invia; Più bel dì non può brillar Ei salutar desia Per la Casa di Kelbar. Il nostro albergator. (Entrano il Barone ed il Tesoriere) CORO BARONE Di così nobil ospite, Tesoriere garbatissimo, Risuoni il nome intorno; Una perla or tocca a voi: Quest’umil soggiorno Ella è un ramo preziosissimo Ottien da lui splendor. D’un grand’albero d’eroi; E son certo, a voi sposandola, (Entra il Cavaliere) Che non abbia a tralignar. CAVALIERE Non fate cerimonie, TESORIERE Signori, io vi ringrazio: Sì, Baron; felice e prospero Dell’etichetta solita Sarà sempre illustri ed incliti Sono annoiato e sazio. Ne vedrete uscir ben presto, Del vostro accoglimento, Che le nostre due famiglie Barone, io son contento!… Faran chiare in terra e in mar. Oggi alla Corte scrivo… Di voi le parlerò. BARONE Ah, se in Polonia arrivo Bravo genero! Quel che ho da far saprò!

TESORIERE BARONE Gran suocero! Sire, che dite mai? Io son premiato assai. BARONE Io mi sento a consolar. TUTTI Sì prezïosa visita BARONE E TESORIERE Assai ci compensò. Per sì fausto matrimonio Già ciascun le ciglia inarca: CAVALIERE Esso avrà per testimonio (da sè) Di Polonia il buon monarca. (Compagnoni di Parigi, Che sì matto mi tenete, 1 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo Qua venite e decidete Scena III° Se v’è un saggio al par di me. Cavaliere indi Edoardo L’ufficial più dissipato Dell’intero reggimento CAVALIERE Prese l’aria in un momento Non c’è tempo da perdere… Scriviamo Di filosofo e di re) Immantinente a Corte… Io son scoperto Se giunge la Marchesa. (forte) Finchè con voi soggiorno, (Scrive) Signori, io vel ridico, “La meditata impresa Come privato e amico È forse riuscita, ed a quest’ora M’avete da trattar. Il vero Stanislao, giunto in Varsavia, Verrà pur troppo il giorno Del favor della Dieta è già sicuro. De’ miei pensier più gravi; Altezza, io vi scongiuro Pur troppo in me degli avi Di balzarmi dal trono sull’istante; Lo scettro ha da pesar. Se ancor regnassi perderei l’amante.”

GLI ALTRI (Entra Edoardo) Sire, a voi siamo intorno Pieni di meraviglia: EDOARDO In quell’auguste ciglia Sire, tremante io vengo L’anima bella appar. Al vostro regio piede!

BARONE CAVALIERE Al doppio matrimonio Ebben?… l’amante Che nel castello si farà domani Voi siete della figlia del Barone, Assisterete, o Sire? E v’è rival lo zio… Che far poss’io, Buon giovane, per voi? CAVALIERE E le spose chi sono? EDOARDO Conceder solo BARONE Ch’io vi segua in Polonia! Ah! Permettete Una è mia figlia Ch’io v’accompagni ove l’onor m’invita, Col Tesoriere… mia nipote è l’altra. E per voi spenda quest’inutil vita. La Marchesa del Poggio… Proverò che degno io sono Del favor che vi domando; Proverò per voi pugnando CAVALIERE Che un ingrato non sarò. Ella… (Che ascolto!) CAVALIERE BARONE O guerrier, la patria, il trono La conoscete voi? Vi daranno eterna lode; In tal guisa un’alma prode CAVALIERE Sempre il fato disprezzò. Di fama… e molto!… Or vi prego lasciarmi in libertà. EDOARDO Dunque, o Sire, concedete BARONE Di far pago il voto mio? Leviamo il tedio a Vostra Maestà!

(Parte col Tesoriere ed il Coro)

2 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo CAVALIERE Scena IV° Sì, al mio fianco pugnerete, La Marchesa entra cautamente e guarda al Cava- Se giammai pugnar degg’io. liere che parte

EDOARDO MARCHESA (prostrandosì) Ah, non m’hanno ingannata!… È desso!…è desso! Ah! La mia riconoscenza! Inosservata io giunsi, e qui l’arcano Squarciar saprò. La mano CAVALIERE Fingasi dare al vecchio comandante… (alzandolo) Vedrem se allora si scoprirà l’amante… Grave a core innamorato No, amicizia e confidenza, È frenar l’ardente affetto! Mio scurdiere infin d’adesso Mal sì puote in caldo petto State sempre a me d’appresso. Vero palpito celar. All’amore che m’ha guidato EDOARDO Perdonar saprà lo zio; Come! (Oh gioia!) E qui dovrei È impossibile al cor mio Alloggiar, veder colei? Per un altro sospirar. Se dee cader la vedova CAVALIERE Non cada in peggio imbroglio; Perchè no? Ci vuol coraggio, Io sprezzo il fasto inutile, Vi dovete rassegnar. Viver non so d’orgoglio; Io cerco sol amore, EDOARDO Amore e gioventù; Maestà, non ho linguaggio Ma s’è infedel Belfiore, Per potervi ringraziar. Amar non vo’ mai più. Ricompensi amica sorte Sì magnaimo sovrano, Scena V° E confonda e renda vano Giardino. Contadine e cameriere recano frutti e De’ nemici il congiurar. fiori. Giulietta è seduta mestamente sovra un sedile.

CAVALIERE CORO (Quando in fumo andrà la corte Sì festevola mattina Non avrà ricorso invano; È di gaudio ad ogni cor. Per burlar quel vecchio insano Aggradite, o signorina, Anche un dì saprò regnar) Queste frutta; e questi fior. O mortale avventurato EDOARDO Cui fra poco si darà Infiammato da spirto guerriero Questo giglio immacolato, Scorrerò della gloria il sentiero: Questo incanto di beltà. Me vedrete contento per voi I perigli di morte sfidar. GIULIETTA (alzandosì) CAVALIERE Care fanciulle, è grato Sì!… vicino, mio giovin guerriero, Al core il vostro affetto! Mi sarete nell’aspro sentiero! (Non san quant’io nel petto Le ghirlande serbate agli eroi Soffra mortal dolor! Fora bello alle chiome intrecciar. Vieni, Edoardo amato, O morirò d’amor!) (Partono)

3 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo CORO CAVALIERE Perchè nel volto angelico Io volli, o Tesoriere, Sta nube di dolor? Una grata sorpresa preparavi, Presentandovi io stesso nel nipote GIULIETTA Il mio primo scudiero. Stupite a tal mestizia? Amiche, io v’apro il cor. TESORIERE Non vo’ quel vecchio, non son sì sciocca; Sire… vostro scudier!… Nipote, è vero? Ben altro palpito il cor mi tocca; Un vago giovine io vo’sposar. EDOARDO Oh, venga subito sì bel momento! Signore, il Re si degna E ai primi gaudi ritorna amor. D’accordarmi un favor così distinto.

CORO CAVALIERE Il ciel vi liberi d’ogni tormento, Dovunque io lo ritrovo amo il talento. E torni in gaudio tanto penar. Simpatia per voi due…

(Le cameiere e contadine partono) (al Barone ed al Tesoriere) Scena VI° Tanto vi stimo Che consultar vi bramo intorno a cosa Il Barone, il Tesoriere e la Detta Che vuol discussion molto analitica, BARONE Voi molto esperto in guerra, egli in politica. Ebben, Giulietta mia, Quand’hai da presentarti ad un sovarno, BARONE E il tuo sposo è vicino, Sire, vostra bontà… Ti par tempo d’asconderti in giardino? TESORIERE GIULIETTA Non fo per dire, Papà, voi lo sapete: Ma in certi affari, o sire, Sono inclinata alla malinconia. Ho tatto molto fino.

TESORIERE CAVALIERE Via, bricconcella, via; (ad Edoardo) Sappiam da che proviene la tristezza In quanto a voi, Di una bella ragazza innocentina; State in disparte; ancor non siete in grado Ma sarete più gaia domattina. Di penetrar segreti d’importanza. Tenete compagnia Scena VII° Alla futura zia. Il Cavaliere, Edoardo, e detti TESORIERE CAVALIERE (di mal umore) Avanti, avanti, io stesso (Vicino a lei, Vi presento allo zio. Cospetto, io non vorrei . .)

TESORIERE CAVALIERE (Chi vedo mai?) Voi qua sedete.

IULIETTA G (Li fa sedere su di un banco in modo che volgano le (Edoardo! Oh piacere!) spalle a Giulietta) 4 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo

Osservate la carta e decidete. TESORIERE Vedo, e sento, Maestà. (Mentre il Cavaliere spiega una carta topografica, gli altri due stanno intenti ad osservarla. Edoardo e BARONE Giulietta parlano fra di loro. Il Cavaliere di tanto in tanto sorride dell’imbarazzo del Tesoriere) (sempre interno alla carta) Il nemico sopravviene… EDOARDO Cara Giulia, alfin ti vedo! TESORIERE Di parlarti è a me concesso! (per correre a Edoardo) GIULIETTA (E sugli occhi ce la fa) Dolce amico, appena il credo Del mio giubilo all’eccesso. CAVALIERE E BARONE No, cospetto, in questo lato BARONE Può spuntar l’artiglieria; Maestà, la posizione Il nemico è bersagliato È difesa dal cannone. Da quest’altra batteria: Sbigottito in pochi istanti CAVALIERE Alla fuga sì darà. (osservando gli amanti) TESORIERE Baron mio, per quanto miro Sire, è ver… (Com’è infocato!) Il nemico è fuor di tiro. Molto può l’artiglieria… (Ah! Nipote scellerato!) GIULIETTA Non vedea la batteria… (ad Edoardo) (Il briccon va sempre avanti… Dell’ardir sì pentirà) Spero assai da mia cugnia. GIULIETTA ED EDOARDO TESORIERE Questo bene inaspettato (Ahi! Che troppo si avvicina) Tanto a noi conteso pria, Rassicura il cor turbato, CAVALIERE Rende lieta l’alma mia; Tesorier, voi non badate. E la fin dei nostri pianti, Idol mio, sperar mi fa. TESORIERE Bado, sì, non dubitate. (Il Cavaliere si alza, gli amanti si dividono) CAVALIERE EDOARDO Basta per or: l’impresa (a Giulietta) Meglio studiar conviene. Tu mi colmi di speranza. TESORIERE TESORIERE (Respiro) (come sopra, smaniando) Un servo, indi la Marchesa e Detti (Traditor!… come sì avanza!) SERVO CAVALIERE La Marchesa (obbligandolo ad osservare la carta) In questo punto viene. Ma cospetto, attento bene. 5 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo GIULIETTA E BARONE CAVALIERE Sì corra ad incontrarla. (Su, coraggio). Non è niente.

CAVALIERE MARCHESA (Ahimè, vorrei schivarla!) (Cielo! è inganno o verità? Pur dell’amante GIULIETTA Quello è l’aspetto! Eccola: è già vicina. Come nel petto Mi batte il cor! Forse l’immagine CAVALIERE Dell’incostante (Non posso più scappar) In tutto pingere Gode l’amor) (Entra la Marchesa. Il Barone e Giulietta corrono ad abbracciarla; Il Tesoriere ed Edoardo gentilmente la GIULIETTA, EDOARDO, BARONE E TESORIERE salutano. Il Cavaliere procura di stare in disparte, e di nascondere il suo imbrazzo) (Io non comprendo Il suo stupor) BARONE Nipote! CAVALIERE (Io ben comprendo MARCHESA Il suo stupor) Zio! Cugina! Madamine, il mio scudiere Lasciatevi abbracciar. Compagnia vi può tenere. Ho bisogno, miei signori, (al Barone) Della vostra abilità. (Se alla meglio n’esco fuori Mio signor, voi lo vedete È un prodigo in verità) S’io son donna di parola. (Mia Giulietta, per te sola Così presto io venni qua) MARCHESA (Agli accenti, alle maniere BARONE È il briccon di Cavaliere; Ma mio zio qual re l’onora, Zitto, zitto, chiacchierona: Ei da re parlando va. Di Polonia al Re ti prostra. Contenermi io vo’ per ora, Poi vedrò quel che sarà) MARCHESA Come! Il Re! GIULIETTA ED EDOARDO (Il buon Re, senza volere, BARONE Ci procura un gran piacere; Il Re in persona… In tal guisa i nostri amori Favorisce e non lo sa. GIULIETTA Senza questi seccatori Alloggiato in casa nostra. Paleremo in libertà)

MARCHESA BARONE E TESORIERE (verso il Cavaliere chi si trattiene col Tesoriere e con D’un sovrano consigliere! Edoardo, fingendo indefferenza) Qual favore!… qual piacere!… Ci sorprende, ci confonde La mancanza involontaria Tanto eccesso di bontà… Perdonate, o Maestà. (Ah! Noi siam due teste tonde, Non credea d’aver presente E gran prova il Re ne dà) Così illustre personaggio. 6 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo (Il Cavaliere parte col Barone e Tesoriere) (Breve silenzio. La Marchesa segue a parlar fra sè, i due amanti si guardan mortificati) Scena VIII° GIULIETTA ED EDOARDO La Marchesa, Giulietta ed Edoardo (Bella speranza invero. I due amanti vanno sollecitamente intorno alla Mar- Un bel sostegno abbiamo. chesa. Ella passeggia su e giù sopra pensieri Caro (Cara), perduti siamo: Anch’essa a noi mancò) GIULIETTA In te, cugina, io spero. MARCHESA (Non so che cosa io spero, EDOARDO Non posso dir che bramo: Il mio destino So che tuttora io l’amo, Ripongo in vostra mano. E ch’egli m’ingannò)

GIULIETTA EDOARDO Ma rispondi una volta! Perdono se abusai Della pazienza vostra. MARCHESA (scuotendosi) GIULIETTA Che amor per me non hai Piano, piano!! Il tuo trattar dimostra. Cugina, veramente È quegli Stanislao? (per partire)

GIULIETTA MARCHESA Bella domanda! (ricomponendosi e fermandoli) Ma pensa un poco a me… Fermatevi… scusate… Voi mi mortificate; MARCHESA Ho cosa per la testa (sbadatemente) Che alquanto mi molesta: Ci ho già pensato! Ma quel che vi ho promesso, Miei cari, eseguirò. GIULIETTA Ah! Davvero? Fa dunque GIULIETTA Ch’io sappia il tuo pensiero. (contenta) Ah! Ti conosco adesso. MARCHESA (Ingrato Cavaliere! EDOARDO Quel che soffro non sai) Ah! Grato a voi sarò.

DOARDO E GIULIETTA Pronto son io. Pensa che quel vecchione… A regolarmi come voi bramate. MARCHESA GIULIETTA Sarà ben corbellato. Ma rispondi, crudel. EDOARDO MARCHESA Se il padre suo s’oppone… Eh! Mi seccate.

7 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo MARCHESA Oh! Cospetto… un sovrano… Sarà capacitato. La principessa Ineska… le finanze… V’affidi appien l’intedere Son tutti impegni di tanta conseguenza, Che anch’io conosco amor… Ch’ei dovrà finalmente aver pazienza.

MARCHESA, GIULIETTA ED EDOARDO BARONE Noi siamo amanti e giovani, (entrando con una carta in mano) Abbiamo spirto e core; Diletto genero, a voi ne vengo; Se il fato è a noi contrarlo Contento ed ilare io vi prevengo, È dalla nostra amor: Che la minuta del matrimonio Col suo favor combattere Di mia man propria è stesa già Sì può col fato ancor. Allegro, o genero, leggete qua. (Partono) TESORIERE Scena IX° Baron degnissimo… (Ormai ci sono) La vostra Giulia degna è d’un trono, Galleria come prima. Ed io fatoso… d’esserle sposo Il Cavaliere ed il Tesoriere Sarei cotanto… che dir non so; Ma d’un gran caso v’informerò. CAVALIERE Quanto diceste mostra un gran talento BARONE Che dev’essere al mondo manifesto. Per or da parte lasciamo il caso: Presto ponetevi gli occhiali al naso… TESORIERE Ecco gli articoli del matrimonio: Sire, di mia natura io son modesto; “Io sottoscritto Gaspare Antonio”… Ma in fatto di finanza Ci pretendo davvero. TESORIERE Barone, è inutile, lasciate star. CAVALIERE Ah! Se non foste BARONE Col Barone obbliagto, io vi direi… Certi amminicoli convien sapere… Tesoriere, accettate il ministero, La dote, eccetera… Il dare e avere, La principessa Ineska, e insiem con essa Pria che la cedola s’abbia a firmar. Un gran podere che renderavvi assai.

TESORIERE TESORIERE Io non la firmo… Ah Sire! Io corro subito A liberarmi da qualunque impegno. BARONE CAVALIERE Rider volete. Siamo intesi. TESORIERE (Parte) Parlo sul serio.

Scena X° BARONE Il Tesoriere, indi il Barone Eh! Via, prendete.

TESORIERE TESORIERE Ah, degg’io tutto all’ingegno! Non prendo niente Or dunque si qualche pretesto col Barone… Chi sa s’ei voglia intender la ragione! 8 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo

BARONE TESORIERE Che? Siete matto! Prole magnanima di semidei Siete, o Barone, sì voi che lei; TESORIERE Ma lo stranissimo avvenimento Barone, udetemi… Questo contratto… Mi leva d’obbligo, scusar mi fa.

BARONE BARONE Che sofferenza! Tesorier! Io creder voglio Che sia questo un qualche gioco: TESORIERE (minaccioso) Non si può fare. Altrimenti!… BARONE Per qual ragione? TESORIERE (spaventato) TESORIERE (Ahimè, che imbroglio! Perché… perché… Come polve ei prende fuoco!) (Eh! Via, sputiamola) BARONE BARONE Rispondete, o giuro o Giove… Sto ad ascoltare. TESORIERE TESORIERE (schivandolo) Il prender moglie disdice a me. Or non posso; ho impegni altrove. BARONE BARONE Che! La mia figlia voi ricusate? (fermandolo) TESORIERE Alto là… fuori la spada. Non la ricuso. TESORIERE BARONE Tornerò, convien ch’io vada. Dunque accettate! BARONE TESORIERE Mancatore, disgraziato! Nemmeno questo. Uom villano, mal creato, Qui con me ti devi battere BARONE O dal sen ti strappo il cor. Parlate presto. (Lo insegue per afferarlo)

TESORIERE TESORIERE Ministro e principe mi vuole il Re. (spaventato)

BARONE Ahi, ahi, ahi, soccorso! Aiuto! Ah! Son morto. (Che sento? O nobili atavi miei! Sì grave ingiuria soffrir dovrei? Il sangue al cerebro montar mi sento, Le man mi prudono… lo scanno qua)

9 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo Scena XI° EDOARDO Giulietta, la Marchesa, Edoardo e servitori accor- Signor mio, non v’adirate, rono tutti da varie parti Io lo sbaglio emenderò.

TUTTI BARONE Qual rumor! No… che vile a questo segno Che fu mai? Cos’è accaduto? De’ Kelbar non è la schiatta: D’onde nasce un tal furor? Non accetto il cambio indegno; Sangue io voglio… si combatta… TESORIERE Ah! Nipote, io son perduto TUTTI Se non sei mio diffensor. Piano, piano…

BARONE Scena XII° A’ miei pari un vil rifiuto! Vo’ ammazzarti, o traditor. Il Cavaliere e Detti CAVALIERE MARCHESA (sulla porta) Ascoltate. Olà, fermatevi. GIULIETTA TUTTI Oh Dio! Che fate? Il sovrano! EDOARDO CAVALIERE Dite almen cos’è successo. (con gravità) BARONE Che si fa? Fremerete, se udirete Del briccone il nero eccesso. (Tutti restano mortificati. Intanto il Cavaliere si Ei mi manca di parola… avanza lentamente osservandoli ad uno ad uno) Ei rifiuta mia figliuola… Ti rifiuta, mia Giulietta!… BARONE (In qual punto il Re ci ha colto! GIULIETTA Io non oso alzar il volto. Litigare dov’è un sovrano (con gioia) È oltraggiar la maestà!) Non mi vuole? TESORIERE BARONE (Or che il Re ci mette mano No. Vendetta! Spero bene d’uscirne sano. Per l’onor di sua finanza MARCHESA Il Baron disarmerà) La vendetta più sicura È sposarla addirittura MARCHESA Ad un giovine ch’io so. (Quest’amica circostanza Vi ricolmi di speranza. GIULIETTA Interporre il Re vedrassi Sì, papà, se lo approvate, La sua regia autorità) Il nipote prenderò.

10 Verdi: Un giorno di regno - Atto primo

GIULIETTA ED EDOARDO TESORIERE (Quest’amica circostanza Mena le braccia. Ci ricolma di speranza. Interporre il Re vedrassi MARCHESA, GIULIETTA ED EDOARDO La sua regia autorità) Interponetevi!… Sire, impedite…

CORO CAVALIERE (In qual punto il Re ci ha colto, (con forza) Io non oso alzar il volto) Zitti… calmatevi: voi mi stordite. BARONE E CORO A mente fredda, ad uno ad uno Le sue ragioni dirà ciascuno… (Litigare dov’è un sovrano È oltraggiar la maestà!) BARONE CAVALIERE Sire, la gloria della mia schiatta… (Questa tiene gli occhi bassi… Quei non osa far due passi. TESORIERE Or capisco: Il Tesoriere Sire, la disputa è così fatta… La disdetta dato avrà) BARONE CAVALIERE Voglio prontissima soddisfazione… Olà, spiegatemi tosto, o Barone; Di questa disputa chi fu cagione. TESORIERE Vo’ che il Barone… BARONE Sire, un’ingiuria… CAVALIERE (sdegnosamente) TESORIERE Tacete là. Sire, un affronto… Freno alla collera, di qua partite; Chiunque attentasi rinnovar lite MARCHESA, GIULIETTA ED EDOARDO Pria che l’origine sappia del male Sire, un diverbio di nessun conto… L’ira reale incorrerà.

BARONE TUTTI GLI ALTRI Una ripulsa… Deh! Perdonateci, o Maestà.

TESORIERE TUTTI Una minaccia… Affidate (affidiamo) alla mente reale Il giudizio di questa questione, BARONE Ella tronchi lo scandalo e il male, Egli m’offende… Ella dica chi ha torto o ragione, E componga cotanta discordia Come vuole giustizia, equità. Sveglierò (sveglierà) la primiera concordia, Desterò (desterà) la primiera amistà.

11 Verdi: Un giorno di regno - Atto secondo ATTO SECONDO Scena I° Alfin m’arride amore; Quella che m’arde il core Galleria. Mia sposa alfin sarà. I servi del Barone Avrò per sempre accanto Il ben che già perdea! CORO I Questa amorosa idea Ma le nozze non si fanno? Scordare il duol mi fa!

CORO II CORO Tutto in fumo s’è disciolto. Finì la sorte rea? … Godiamo in verità. CORO I Chi fu causa del malanno? EDOARDO Deh, lasciate a un’alma amante CORO II Di speranza un solo istante, Perchè tutti han mesto il volto? Sì, che al gaudio un sol momento S’abbandoni il mesto cor! TUTTI Ah! Se il debile contento Sempre questo fu lo stile A noi manca della speme Del gran mondo signorile; Non è meta d’ogni bene, Come cambiano di veste È uno spasimo l’amor. Così cambiano d’umor. Noi felice, noi contenti, CORO Benchè rozzi servitor! Ah sì, del contento Non facciamo complimenti Ritornano i giorni, Nelle nozze e negli amori: E ancora ritorni Niun segreto è in noi rinchiuso, La pace del cor. Parla sempre aperto il muso; Siam ne’ giorni della festa (Il Coro s’allontana) Pari ai giorni di lavor. Scena III° Scena II° Entrano il Cavaliere, Giulietta ed il Tesoriere Edoardo e Detti CAVALIERE EDOARDO Bene, scudiero, vi ritrovo in tempo. Qui Baronessa, e voi ministro! … Dite: Buoni amici! … Voi sapete Perchè nega il Baron con tal fermezza Come fu crudel mio fato. Sposar la figlia ad Edoardo?

CORO GIULIETTA Ma, signore, che volete? Ah Sire! Tale il mondo ognora è stato. Perché ei non ha fortuna, Non virtudi, ma denari E il Tesorier nuota nel denaro. Comperare or ponno amor.

CAVALIERE EDOARDO Se la cosa è così, v’è il suo riparo. Dunque tutto, amici cari, Dunque tutto non sapete? Io v’apro il cor. EDOARDO Pietoso al lungo pianto Sire, in qual modo? 12 Verdi: Un giorno di regno - Atto secondo

CAVALIERE TESORIERE Il Tesorier vi cede È inevitabile. Un suo castello, e cinque mila scudi Di rendita per anno … BARONE Morir io? TESORIERE Un piccolo riflesso … TESORIERE Non c’è da dir. CAVALIERE Eh! Non è tempo adesso BARONE Di perdersi in rifletterre; convien (Del suo colpo ei par sicuro, Decider su due piè. Se la passa da spaccone; Non credea in quel buffone TESORIERE Tal fermezza e tanto ardir) Sire … va bene. TESORIERE (Partono, tranne il Tesoriere) (Un boccone molto duro Par la morte anche al Barone: Scena IV° Ci vuol corte da leone Tesoriere, indi il Barone Se si tratta di morir)

ESORIERE T BARONE Un mio castello! Cinque mila scudi! … Via, si spieghi finalmente, E il ministero? … Ahimè, veggo il Barone! Di qual arme pensa usar? Egli è sdegnato ancora. TESORIERE (Entra il Barone) Vuol saperlo? BARONE Ebben, signore! BARONE Siam soli e vo’ raggione Certamente. Di tanta villania. TESORIERE TESORIERE Mi stia dunque ad ascoltar. (Coraggio!) Ella vuol guerra … e guerra sia. Si figuri un barilone Pien di polve da cannone, BARONE Ella ed io così bel bello Tutte l’armi si può prendere A cavallo andiam di quello; De’ due mondi e vecchio e nuovo, Fieri al par di due Romani Me lo bevo come un ovo, Colla miccia fra le mani, Me lo voglio digerir. Ci auguriam la buona notte, Diamo fuoco alla gran botte … TESORIERE Bum! si salta … qua la testa, Là le gambe, un braccio qua … Ciarle, ciarle: pria di scendere Mio signor, la strada è questa Al fatal combattimento Per cui voglio andar di là. Lasci detto in testamento Dove s’abbia a seppellir. BARONE BARONE Eh! Che miccie? Che barili? Son pretesti indegni e vili. Seppellirmi? Un suo pari vada e trotti

13 Verdi: Un giorno di regno - Atto secondo A cavallo delle botti; Scena V° A lei solo, ad un villano Starà ben la miccia in mano. Atrio terreno chiuso da invetriate che mette nel Un guerrier qual io valente giardino. Sol la spada ha da trattar: La Marchesa, il Cavaliere in disparte E con questa immantinente Noi ci abbiam da misurar. MARCHESA (Ch’io non posso il ver comprendere? TESORIERE Ch’io mi lasci corbellar? La mia moda è assai più spiccia: Cavaliere, non lo pretendere, Quella io voglio … Vo’ ridurti a confessar)

BARONE CAVALIERE (sbuffando) (in disparte) Puf … che bile! (La Marchesa è molto in collera, Venga meco. Tenta invan di simular; Cavaliere, sta fermo e tollera, TESORIERE Bada ben di non cascar) Colla miccia … (avanzandosi) BARONE Così sola, o Marchesina? Colla spada … MARCHESA TESORIERE (salutando, con indifferenza) Col barile … Sire … io sto co’ miei pensier.

BARONE CAVALIERE Va, codardo: più coll’armi (con disinvoltura) Non vo’ teco cimentarmi; Ti farò con un bastone Facilmente s’indovina, Da’ miei servi castigar. Voi pensate al Cavalier.

TESORIERE MARCHESA Al servizio ho anch’io persone Sì, pensava alla maniera Che san bene bastonar. Di punir quell’incostante.

BARONE CAVALIERE (Sudo, avvampo, smanio, fremo, Nol farete; è passeggiera Il mio petto è un Mongibello … L’ira in cor di donna amante. Se più resto, il mio cervello Incomincia a rivoltar) MARCHESA Anzi, o Sire, ho stabilito TESORIERE Non volerlo per marito. (Per uscir dal passo estremo Il rimedio è stato bello. CAVALIERE Dilettanti del duello, Non lo credo. Che ne dite, che vi par?) MARCHESA (Partono) Perdonate: Risoluta mi trovate. 14 Verdi: Un giorno di regno - Atto secondo

CAVALIERE MARCHESA (Ella finge … Eh! Ti conosco) Son grata al Conte! M’ama davvero, ed oggi io vo’ sposarlo. MARCHESA (A cascar vicino egli è) CAVALIERE E il Cavaliere? MARCHESA E CAVALIERE (Io so l’astuzia MARCHESA Fin dove giunga; Il Cavalier si prese Ma la so lunga Di me giuoco abbastanza; egli mi lascia Al par di te) In preda al suo rival.

CAVALIERE CAVALIERE Dunque voi siete? … No: lo vedrete Venir a disputar la vostra mano MARCHESA A quanti conti ha la Bertagna intera. Decisa sono. MARCHESA CAVALIERE Perchè dunque non vien? Perdonerete? Che fa? Che spera? Si mostri a chi l’adora, Implori il mio perdono. MARCHESA Parli, se irata or sono, Non v’è perdono. Posso placarmi ancor. (Se non si scopre addesso, CAVALIERE Se vinto ancor non è, (La scaltra simula) Risorse del bel sesso, Siete impotenti, affè) MARCHESA Ma voi tacete, o Sire? (Parla fra sè) Dite …

MARCHESA E CAVALIERE CAVALIERE (Io so l’astuzia (fingendo) Fin dove giunga; Non so che dire. Ma la so lunga Al par di te) MARCHESA Ah, dunque al Conte io dono Scena VI° La mia mano, la mia fe’. (Entra il Barone)

BARONE Scena VII° (frettoloso) Coro di servi del Barone e Detti Nipote, in quest’istante CORO Mi scrive il comandante: Presto, presto il Conte arriva, Egli stesso fra poco Il suo seguito si appressa. Al castello verrà. CAVALIERE (Parte premurosamente) (Forte, o core!)

15 Verdi: Un giorno di regno - Atto secondo

MARCHESA GIULIETTA Vado io stessa Ed io comando Il mio sposo ad incontrar. Che tu resti con me. Sì, scordar saprò l’infido, Così fredda indifferenza EDOARDO Cara assai gli costerà. L’onore, o cara, (Scaltro ingegno del bel sesso, Esige il sacrifizio; M’hai servito come va) Scudier del Re son io.

CAVALIERE GIULIETTA (Ora sì che son perplesso: Che scudiere, che Re, sei sposo mio! Or davver tremar mi fa) EDOARDO CORO Giurai seguirlo in campo, Presto andiamo: Il Conte è presso, Pugnar per lui giurai; Incontrarlo converrà. Né tu, ben mio, vorrai Farmi scordar l’onor. (La Marchesa parte coi servi, il Cavaliere pel lato opposto) GIULIETTA Scena VIII° Io nulla so di campo, Io non m’intendo d’armi … Giulietta indi Edoardo So che tu dei sposarmi, So che mi devi amor! GIULIETTA Oh me felice appieno! … EDOARDO Oh Re pietoso! … Per te solo il padre Concede ch’io mi sposi ad Edoardo … Rifletti almen …

(Entra Edoardo) GIULIETTA Riflettere? EDOARDO Io non rifletto mai. (affannato) Ah, mia Giulietta … Il Re fra pochi istanti EDOARDO Parte di qua. Vuoi che il miglior de’ Principi …

GIULIETTA GIULIETTA Lascia ch’ei parta. Io son migliore assai.

EDOARDO EDOARDO Ed io Dunque, che far degg’io? Deggio partir con lui. GIULIETTA GIULIETTA Soltanto a modo mio. Partir con lui? Sei matto? EDOARDO Cara, non è possibile. EDOARDO Ei lo comanda. GIULIETTA Oh, possibile sarà. Corro al Re: saprò difendere I miei dritti incontro a’suoi; 16 Verdi: Un giorno di regno - Atto secondo Ei m’udrà; vedremo poi Scena IX° Se involarti a me potrà. Galleria

EDOARDO Il Conte Ivrea, il Barone, la Marchesa Altro in testa ha il Re che intender BARONE Le tue ciance, i dritti tuoi. Sì, caro Conte! la Marchesa istessa Credi a me, cambiar non puoi Ve l’assicura: ell’è cambiata affatto; La sua regia volontà. Più non pensa a quel matto L’odia quanto l’amava. GIULIETTA Ei m’udrà; vedremo poi MARCHESA Se involarti a me potrà. Io son disposta Spera almen … A sposarvi, o signor, ma con un patto Che richiede la mia delicatezza … EDOARDO Sperar dovrei? CONTE Comandate, signora … GIULIETTA Lascia far: tentar conviene; MARCHESA Quando non torni il Cavaliere fra un’ora. EDOARDO L’onor mio... rifletti bene... Scena X GIULIETTA Il Cavaliere, Edoardo e Detti L’onor tuo non soffrirà. CAVALIERE Signori! A due

GIULIETTA CONTE Ah! non sia, mio ben fallace (inchinandosi) La speranza del tuo core: Maestà! Sarò lieta se l’amore Col dover combinerà. A sì dolce e fido ardore BARONE Sorte amica arriderà. Sire!

EDOARDO CAVALIERE Non sarà, mio ben fallace Barone, La speranza del mio core: Importante cagione Ti prometto che l’amore Impon la mia partenza. Col dover combinerà. A sì dolce e fido ardore MARCHESA Sorte amica arriderà. Vicina ad esser moglie Del Conte Ivrea, sperai che alle mie nozze (Partono) Vi sareste degnato esser presente.

CAVALIERE Madama, alta cagion non lo consente.

MARCHESA Delle nozze il contratto 17 Verdi: Un giorno di regno - Atto secondo Dunque tosto s’estenda. Tu coroni il mio pensier)

CAVALIERE (agli altri) Assai men duole. Lieta novella arrivami, Ma un ordine della Corte impone al Conte Or or dirò l’arcano; Che per segreta missïon di stato Ma prima doni Giulia Accompagnar mi debba. All’ufficial la mano; Faran da testimone MARCHESA Il Tesoriere e il Re. (mortificata) EDOARDO E GIULIETTA Egli! Del nostro ben cagione, Nostro sostegno egl’è. BARONE Peccato! BARONE Che dir poss’io? Sposatevi … (Sopresa generale) Lo vuol, l’impone il Re. MARCHESA (A tal colpo preparata TUTTI Io non era, o Cavaliere; Vivan gli sposi! … Sì confonde il mio pensiere, Ripiegarci, oh Dio! Non sa) CAVALIERE Uditemi, CAVALIERE Questo si scrive a me. (Ella è appien mortificata, Ciò non giunse a prevedere; (Apre la lettera e legge:) Questa poi la vo’godere, “Finalmente in Varsavia Gliel’ho fatta come va) È giunto Stanislao. S’è dichiarata In suo favor la Dieta, e voi potete CONTE, BARONE, GIULIETTA, TESORIERE, La corona abdicar quando volete. EDOARDO La perdita d’un trono (L’incombenza è capitata Non v’incresca però, perché vi acquista Veramente a far spiacere: Di maresciallo il titolo e l’onore.” Io non posso (Non può il Conte) ritenere Il dispetto che mi (gli) fa.) BARONE E voi chi siete? Scena ultima CAVALIERE Delmonte e Detti Il cavalier Belfior … DELMONTE: Sire, venne in quest’istante TUTTI GLI ALTRI Un corriere della Corte: Belfior? D’una lettera importante Ei si dice messaggier. MARCHESA Ah sì! CAVALIERE Porgi, porgi … CAVALIERE

(leggendo) (abbracciando la Marchesa) (Oh lieta sorte! Fedele al primo amore! 18 Verdi: Un giorno di regno - Atto secondo

TESORIERE CONTE, TESORIERE, BARONE Conte! Facciamo l’uom di spirito … Tacere converrà. CONTE Barone! TUTTI Eh! Facciamo da buoni amici, BARONE Non si memori il passato! Fui stolido; Viva, viva il Re salvato, Ed or come si fa? Sacro a lui fia questo dì. Due sponsali assai felici Oggi compiansi frattanto; A sparmiar sospiri e pianto Forse il gioco riuscì.

FINE DELL’

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