<<

POESIA E ROCK a cura di Alex R. Falzon

“MASKED AND ANONYMOUS” (2003): nendo canzoni dell’‘era della protesta’ coro femminile, ed una It’s Alright, Ma, DYLAN & IL CINEMA (quali Blowin’ in the Wind oppure A Hard I’m Only Bleeding dalla forte carica cor- Rain’s A-Gonna Fall) che da tempo ave- rosiva, e dove lui ‘sputa’ fuori le parole I. I paragrafi che seguono si prefiggono va tolto dalla propria scaletta. con la raffica virulenta di una mitraglia- un duplice scopo: non solo di recensire il Negli altri ‘film-concerto’ in cui appa- trice impazzita). E poi, sempre in questo film Masked And Anonymous, in cui Bob re – e cioè The Last Waltz e Hard Rain – gruppo di films, non vanno tralasciate The Dylan, dopo circa 17 anni, recita una parte egli svolge, rispettivamente, un ruolo ‘co- 30th Anniversary Concert Celebration determinante (anche per via della colon- rale’ e ‘centrale’. In The Last Waltz (1977, (1993; prodotto da Jeff Rosen) e, infine, na sonora stessa del film); ma di conte- diretto da Martin Scorsese e da molti con- MTV Unplugged (del 1994). stualizzare tale film all’interno dell’ormai siderato il miglior film musicale in asso- In The 30th Anniversary Concert Cele- lunga carriera cinematografica del cantau- luto), Dylan è solo uno dei tanti ospiti del bration, di nuovo al Madison Square Gar- tore statunitense. In altre parole, verrà de- concerto d’addio della Band (come Van den, un folto gruppo di musicisti ha reso lineata una breve cronistoria del rapporto Morrison, Dr. John, Neil Young, Muddy tributo all’allora trentennale carriera di rock e Poesia che, a partire dagli anni ’60, ha legato Waters, Joni Mitchell, eccetera), per Dylan (che ha chiuso lui stesso la serata Dylan al mondo dei Fratelli Lumière. quanto sia l’ospite finale; e canteranno con una versione acustica di Girl From the Anzi tutto, c’è da dire che ho visto insieme quei brani – davvero incande- North Country); la maggior parte degli Masked And Anonymous sul DVD ingle- scenti – da I Don’t Believe You a Forever artisti invitati, comunque, forse perché un se di recente uscita (arrivato dall’Inghil- Young, passando attraverso l’estatica I po’ intimiditi dall’impressionante canzo- terra, dove il film, per l’appunto, è ‘pas- Shall Be Released – che, negli anni, han- niere di Dylan, si sono limitati a riprodur- sato’ solo in DVD e VHS, saltando quin- no vitalizzato la stretta colloborazione tra ne delle covers senz’anima; per cui, in di un’eventuale apparizione in sala); e Dylan e . Il film Hard Rain mezzo a tale ‘deserto’ creativo, hanno la- temo che lo stesso destino gli spetterà (1976), come si è detto, è dedicato inte- sciato la propria impronta solo una man- anche in Italia: per cui dovremmo accon- ramente ad un concerto di Dylan, tratto ciata di essi: tra cui Lou Reed (la cui sar- tentarci di non vederlo mai sul grande dalla sua (appar- donica Foot of Pride sembra proprio un schermo; e ciò è un vero peccato: perché so poi anche su vinile, sempre nel 1976), brano uscito dalla sua penna); Eddie Ved- ogni film che viene visionato sul piccolo e dove Dylan comincia stravolgere le can- der e Mike McCready (che hanno canta- schermo del video perde, inevitabilmen- zoni classiche del suo repertorio (cosa to insieme la funerea , con te, non solo in spessore, ma anche in pro- che, oggi, fa abitualmente nel corso del un ritmo così allucinato che, non a caso, fondità. La colonna sonora, tuttavia, era , avviato nel lontano ricordava quello di una campana suonata già uscita da un anno (anche in Italia), in 1986, sconcertando i suoi fans di ‘primo ‘a morto’); e poi bisogna menzionare l’in- contemporanea con l’uscita del film ne- pelo’): in questo caso, sto pensando ai tramontabile, ma sempre dinamico, Neil gli Stati Uniti; avrò, comunque, occasio- gustosi, e nuovi, arrangiamenti di Mag- Young (in una trascinante versione di Just ne di tornarci sopra tra non molto. gie’s Farm, nonché di Lay, Lady Lay. Da Like Tom Thumb’s Blues), senza tralascia- I films di Dylan si dividono, in larga questa fortunata tournée è scaturito quel re Johnny Winter (la cui performance di misura, in ‘musicali’ e ‘non-musicali’; ‘in ‘diario di bordo’ (il Rolling Thunder Lo- è pura dinamite larga misura’ perché gbook, per l’appunto, del 1978), ad opera che, per una volta, infonde gioia). (1979; scritto e diretto da Dylan stesso) è del grande drammaturgo Infine, c’è MTV Unplugged (uscito su un ibrido tra questi due generi. che, nel 1986, contribuì a scrivere, a quat- DVD solo quest’anno): si tratta di un con- I films ‘musicali’, poi, sono tutti dei tro mani con Dylan, l’unico pezzo – dav- certo, registrato negli studios sulla East documentari: o, se vogliamo, sono delle vero stupendo, lungo 17 strofe – dell’al- Coast della Sony, nel 1994: un concerto registrazioni live di memorabili concerti bum Knocked Out Loaded (altrimenti tra- più che dignitoso (e che il New York Ti- in cui Dylan ha partecipato; e qui penso a scurabile); non solo è mes giudicherà uno dei suoi migliori da- Concert for Bangla Desh (uscito nel una delle sue canzoni più belle degli anni gli anni ’60; ma il 1994 fu un ‘anno ma- 1972) che, in un certo senso, segna il suo ’80, ma è anche estremamente ‘cinema- gico’ per tutto il Dylan live); grazie an- grande ritorno sulle scene, dopo la sciat- tografica’ , con le sue molteplici allusio- che al batterista, Winston Watson, che ta performance del 1969 all’Isola di ni al western di Henry King (The Gunfi- mostra di avere un orecchio davvero in- Wight, di cui si salva solo il brano Min- ghter, del 1950, con Gregory Peck). fallibile per il ritmo, e che sa sempre come strel Boy (incluso poi sul doppio album, Sempre in questa categoria del ‘film- accentuare ogni brano con il suo proprio Self-Portrait, del 1970), dove un Dylan concerto’ (con Dylan che vi occupa un battito sanguigno. Tra i brani memorabi- del tutto privo d’ironia, si domanda: posto centrale), si può annoverare Hard to li, si possono menzionare la sottovalutata «Who’s gonna throw this Minstrel Boy a Handle (1986; diretto da Gillian Arm- Shooting Star, la magnifica Dignity (uno dime?». Nel Concert for Bangla Desh (re- strong) dove Dylan, in Australia, si esibi- dei migliori pezzi dell’ultima produzione gistrato al Madison Square Garden di sce insieme a Tom Petty e The Heartbre- di Dylan), nonché una ipnotica Desolation New York, nell’agosto del 1971), Dylan, akers (e dove spiccano sia una In the Gar- Row (che avrà senz’altro suscitato più di invece, accontenta i vecchi fans ripropo- den molto spirituale, potenzializzata dal un fantasma, soprattutto per chi, all’epo-

rivista di poesia comparata XXX-XXXI 2 0 0 4 semicerchio 163

ca, aveva più di quarant’anni). cinematografico di Cannes del 1978 ed è, In Pat Garrett e Billy the Kid, uno dei I documentari ‘non-musicali’ centrati come ho scritto sopra, un incrocio tra il tanti films western in cui Peckinpah met- su Dylan: sono, essenzialmente, due: documentario ‘non-musicale’ e il ‘film- te a nudo i miti della frontiera, Dylan ebbe Don’t Look Back (diretto da D.A. Penna- concerto’: in quanto alterna riprese – ef- una parte tanto breve quanto intensa: quel- baker) e (co-diretto da fettuate nel 1977, durante la tournée con la dell’emblematico ‘Alias’ (anche se il Pennabaker e da Dylan stesso), entrambi la Rolling Thunder Revue – con l’aggiunta nome, e il personaggio, figuravano già nel del 1967, ma filmati qualche anno prima di parti ‘narrative’ e ‘sceneggiate’ (in al- romanzo di Rudy Wurlitzer da cui fu tratto e, quindi, con un Dylan eletrizzante ed in tri termini: si tratta della tentata realizza- il film), in cui, alla fin fine, grazie alla sua pieno ‘stato di grazia’. Don’t Look Back, zione degli intenti – allora mancati – in- recitazione nervosa e scattante, Dylan se girato in un bianco e nero sgranato, in sin- siti in Eat the Document). Il film, che ori- la cavò piuttosto bene, suscitando il plau- tonia con lo stile cinéma vérité voluto da ginariamente durava più di quattro ore, so della critica, nonché dei fans. Ma fu il Pennabaker, segue, insegue, e perseguita venne stroncato ovunque, anche se Paul film stesso a non farcela affatto, perché il Dylan durante la sua tournée inglese del Williams – uno dei critici più autorevoli di produttore (Gordon Carroll, che non ave- 1965 dentro e fuori i camerini dei teatri, Dylan – lo chiama (in Bob Dylan: Watch- va fiducia in quella ‘testa-matta’ che per le camere d’albergo, le sale dove incon- ing the River Flow, del 1996), un grandio- lui era Peckinpah), glielo massacrò: ese- tra i giornalisti (e se li mangia), gli uffici so film epico incompreso, volutamente guendo un altro montaggio che, tra l’al- dove si firmano i contratti, i taxi ed delle non-lineare ed enigmatico, il cui stile ‘de- tro, aveva riarrangiato la colonna sonora, auto che lo portano ai concerti, in modo costruzionista’ era un po’ in anticipo rispet- scartando – in tal processo – brani già

Poesia e rock e Poesia serrato e claustrofobico, registrando tut- to ai tempi. Teniamo Renaldo and Clara a scritti (come la tutt’oggi inedita Goodbye to e tutti, dimostrando – se non altro – mente, perché, tra non molto, ci aiuterà a Holly) oppure introducendoli in sequen- l’enorme pressione a cui era sottoposto. I capire meglio Masked And Anonymous, ze che Dylan non aveva previsto creando, brani cantati in concerto (tra cui l’ine- che ne è l’odierna re-incarnazione. così, delle ‘atmosfere’ sonore ben diver- briante Gates of Eden, l’agghiacciante se da quelle anticipate. Se non altro, Dy- The Lonesome Death of Hattie Carroll, II. Il ‘Dylan-attore’ (il che, di per sé, è già lan imparò una dura lezione da questo l’incantevole Love Minus Zero, eccetera, abbastanza ossimorico, in quanto lui, co- film, da lui successivamente messa in pra- sono davvero troppo brevi; benché questo munque, si porta sempre addosso le mol- tica per il suo Renaldo and Clara: ovve- film contenga ciò che è senz’altro il pri- teplici maschere sfuggenti che ruotano ro, che a Hollywood è impossibile realiz- mo video-clip della musica rock (di cui attorno al suo nome ‘Dylan’, esso stesso zare un film creativo e che, se vuoi fare a Dylan, all’epoca, andava tracciando la – in origine – uno pseudonimo), si foca- modo tuo, devi controllarne ogni minimo futura grammatica e sintassi): Subterre- lizza attorno a tre films: Pat Garret and elemento: dalla casa di produzione alla nean Homesick Blues. La breve canzone Billy the Kid (1973; diretto dal grande, ed distribuzione. (che è un primo tentativo da parte di Dy- eccentrico, Sam Peckinpah), la cui melan- Il prossimo film con Dylan, questa vol- lan di fondere il folk al rock, unendo conica colonna sonora si deve interamente ta protagonista, Hearts of Fire, si rivelò Chuck Berry a Woody Guthrie, e recente- a Dylan (è qui che appare, per la prima essere un vero fiasco su tutti i fronti, in- mente ripresa dai Red Hot Chili Peppers), volta, quell’indimenticabile spiritual che cluso quello della colonna sonora (con si sente mentre, nel cortile dell’albergo è Knockin’ on Heaven’s Door); e poi He- soli due brani scritti da lui; e non tra i suoi Savoy londinese, sullo sfondo, Allen Gin- arts of Fire (1987; diretto da Richard migliori). Il film di Marquand – regista di sberg e Ringo Starr passeggiano da destra Marquand, e la cui colonna sonora solo Guerre Stellari – venne girato in Inghil- a sinistra e, in primo piano, Dylan regge, e in parte è di Dylan); e, infine, il già ram- terra e qui Dylan interpreta la parte di una poi lancia, dei cartelli contenenti le paro- mentato Masked And Anonymous (2003; cinica ex-rockstar che si contende l’amo- le-chiave del testo, mostrate in sincronia diretto da , un cineasta in- re di una aspirante cantante (‘impersoni- con la loro apparizione nel brano. dipendente e svincolato dall’ideologia ficata’, si fa per dire, dall’insipida Fiona Eat the Document, invece, doveva es- meretrice di Hollywood). Flanagan), gareggiando con una moderna sere – nelle intenzioni di Dylan – una spe- A dire il vero, la carriera di ‘Dylan-at- rockstar (interpretata dall’altrettanto cie di ‘anti-Don’t Look Back’ (e ciò è tore’ ebbe inizio con un vero e proprio scialbo Rupert Everett); il film sparì su- implicito già nel titolo); cioè: doveva es- fuoco d’artficio, negli anni ’60, allorquan- bito dalla circolazione e non venne nem- sere ‘in positivo’ ciò che l’altro film era do, bazzicando fugacemente la Factory meno distrubuito negli U.S.A., se non nel ‘in negativo’, e doveva, perciò, lasciare newyorkese di Andy Warhol, andò a fini- mercato degli home videos, nel 1990. più spazio alla creatività, all’inventiva e re in uno dei suoi films muti sperimentali L’unica cosa buona che sortì dal soggior- all’improvvisazione (in una serie di ‘sce- (Fifty Fantastics, conosciuto anche con il no inglese di Dylan, fu la realizzazione di nette’ esistenziali e di ‘quadri’ surreali). titolo Fifty Personalities, girato tra il 1964 un documentario, di 50 minuti, Getting to Dylan volle, ed ottenne, il controllo asso- e il 1965). Anzi, già nel 1963, Dylan era Dylan (1987), diretto da Christopher luto del film ma, non essendo del tutto apparso, con una breve parte (da ‘ribelle Sykes per la BBC, il cui pezzo forte fu sicuro circa gli obiettivi finali, non ne ri- incompreso’) sulla televisione inglese, in l’intervista filmata di 25 minuti, nel cor- mase affatto soddisfatto; per cui, alla fine, un testo teatrale, Madhouse on Castle so della quale il cantante affronta serena- il documentario venne mandato in onda Street (con David Warren, quello di Mor- mente il tema della propria fama ed ico- una volta sola da una stazione televisiva gan matto da legare,1966), trasmesso dal- nografia. newyorkese e, da allora, è sparito dalla la BBC, e nei cui titoli figurava la sua Tra gli anni ’80 e ’90, Dylan ha anche circolazione. Blowin’ in the wind, allora fresca di com- partecipato alla produzione di una dozzi- Renaldo and Clara, scritto e diretto da posizione; la pellicola, purtroppo, è sta- na di video-clips per promuovere i suoi Dylan stesso, venne presentato al festival ta, nel frattempo, distrutta. nuovi album (a partire da Sweetheart Like

semicerchio rivista di poesia comparata XXX-XXXI 2 0 0 4 164 Bob Dylan

You, realizzato nel 1983); ma, poiché ha mai di recitare in un film e, alla sua rispo- Masked And Anonymous è un film in- sempre collaborato a malincuore a questi sta positiva, gli fu domandato di che cosa quietante ed intrigante e, talvolta, lo am- progetti – proprio lui che, come abbiamo si sarebbe trattato; allora, Dylan rispose metto, può esasperare chi ‘dylaniato’ pro- visto prima, aveva creato questo genere che tale film sarebbe stato, semplicemen- prio non è (né vuole esserlo). Mi ha ricor- con Subterrenean Homesick Blues – non te, «una lunga canzone». Ebbene, ecco dato la Cinico TV di Ciprì e Maresco: ma merita soffermarvici sopra più di tanto. che cos’è, in nuce, Masked And Anony- solo, ed unicamente, perché il film di mous: per i ‘dylaniati’, questo DVD sarà Dylan, come i loro corti, raffigura un pae- III. Il rapporto tra Dylan ed il pubblico si come abitare all’interno dell’universo saggio desolato, ‘guasto’ e per niente or- può ormai riassumere seguendo questa canoro di Dylan per l’arco di circa due ganico; in ambedue i casi, non solo tro- ‘fisionomia’ tripartita: 1) innanzitutto, ci ore. Tuttavia, fuor di metafora, ciò è vero viamo che Dio è morto, ma lo è anche sono i ‘non-fans’: cioè coloro che lo ri- anche ad un livello letterale: e ciò succe- l’Uomo, del tutto alienato e degradato, ri- tengono un cantante sorpassato e non ca- de perché la trama del film si dipana, ed dotto ad un oggetto tra gli oggetti (non a piscono come mai venga considerato da ‘illustra’ (se vogliamo), principalmente, caso, è la frase: «This God-forsaken coun- alcuni come una leggenda vivente; 2) poi tre canzoni di Dylan (che appaiono anche try» / ‘Questa nazione dimenticata da Dio’ ci sono i ‘dylanisti’, ovvero coloro che nel film), e sono: Senor (Tales of Yankee quella che udiamo, in voice-over, all’ini- hanno comprato molti suoi albums e che Power) (1978; per via del fatto che gli zio del film). hanno partecipato anche a qualche suo Stati Uniti, nel film, sono governati da una Vorrei chiudere queste riflessioni su concerto; e, infine, 3) ci sono i ‘dylania- dittatura militare d’origine ispano-ameri- Dylan e il cinema riportando due notizie: ti’: cioè coloro che ne possiedono l’inte- cana mentre il paese, stremato, è anche la- la prima riguarda Martin Scorsese (che rock e Poesia ra discografia (ufficiale e pirata) e che cerato internamente da una guerra civile); aveva incluso nella collezionano ogni concerto, libro, filma- e poi Drifter’s Escape (1968; per via del colonna sonora del suo episodio in New to e souvenir che lo riguarda (scambian- personaggio elusivo, Jack Fate (!), reci- York Stories, del 1989), il quale sta pro- doseli sul web, dove viene chiamato His tato da Dylan, che sta ai margini della gettando una biografia filmata su Dylan, Bobness). Legge); e, infine, facendo ampio uso di materiale filmico Ebbene, il DVD Masked And Anony- (1971; per via del tono apocalittico, da già esistente, e che percorrerà la vita del- mous piacerà moltissimo ai ‘dylaniati’, imminente Giudizio Finale, che pervade l’artista fino all’uscita dell’album Blon- poco ai ‘dylanisti’ e per niente ai ‘non- tutto il film). In altre parole, Masked And de on Blonde (il primo doppio LP nella fans’ (i quali, comunque, non sono nean- Anonymous, che è altamente autobiografi- storia del rock, lì dove Dylan porta al cul- che consapevoli della sua uscita). Il film, co, è l’erede diretto sia di Eat the Docu- mine la sua ricerca di un suono ‘sottile e sin dalla sua premiére al Sundance Festi- ment (1967) che di Renaldo and Clara mercuriale’ e che, forse, è il suo capola- val del gennaio del 2003, quando metà (1979), da cui riprende molti stilemi e ‘si- voro assoluto). Dylan ha accettato di far- della sala si svuotò, ha attratto soprattut- tuazioni’ di fondo (e ciò spiega anche l’uti- si intervistare nel corso della lavorazione to critiche negative che si sono tutte con- lizzo, da parte di Dylan, di un regista ‘in- di questo documentario di Scorsese, la cui centrate sul fatto che si tratta di un enor- dipendente’ come Larry Charles, non lega- uscita è prevista per il 2005. me vanity trip (o ‘viaggio’ egocentrico e to agli schemi tradizionali hollywoodiani). L’altra notizia riguarda Todd Haynes (il narcisista) da parte di Dylan, che ne ha Se non altro, il DVD merita di esser regista di Velvet Goldmine, 1998) che sta scritto la sceneggiatura originale, insieme visto non solo per quel Dylan granitico ed lavorando su I’m Not There: Suppositions al regista (anche se, nei titoli, il suo con- impassibile (il testimone degli Ultimi On A Film Concerning Dylan. Dylan gli tributo appare sotto il duplice pseudoni- Giorni), ma per quel folto gruppo di atto- ha concesso di utilizzare la sua musica per mo di ‘Rene Fontaine e di Sergei Petrov’). ri davvero eccezionali (che hanno accet- la colonna sonora, ma non vi apparirà Ebbene, in un certo senso, tutto ciò era tato di partecipare per una ricompensa personalmente; anche perché il ‘personag- forse inevitabile: con questo voglio dire ‘simbolica’): da a John gio’ di Dylan verrà interpretato da ben che qualsiasi film che contenga una per- Goodman, da a Penelope sette persone diverse (tra cui un bambino sonalità forte, originale e geniale (come Cruz, e da a ; e una donna). I’m not there, come ogni quella di un Dylan o, poniamo, di un Or- e poi: , , Christian ‘dylaniato’ ben sa, si riferisce a quel bra- son Welles, Carmelo Bene o Federico Fel- Slater, Chriss Penn, eccetera, eccetera, no, per ora inedito (anche se è tra i boot- lini), non può non trasparire da ogni foto- che appaiono fugacemente, spesso in ruoli legs più ricercati di Dylan), tratto dalle gramma del prodotto finale; e Masked comici, e che lasciano tutti la propria im- sessioni musicali che Dylan fece con The And Anonymous, in effetti, ci offre la vi- pronta indelebile. Dunque – e qui bisogna Band nel 1968, a Woodstock, sfociando sione – anche politica – che Dylan ha davvero essere dei ‘dylaniati’ patentati per nei cosiddetti Basement Tapes (di cui solo della società contemporanea (e, per ciò, poter cogliere questo aspetto del film – un quarto è affiorato ‘ufficialmente’). I’m ne siamo grati). tutti questi personaggi (sia quelli ‘cattivi’ not there è un capolavoro imperdibile (ma La colonna sonora, come ora espliche- che quelli ‘buoni’) contengono un ele- già quel genio perverso di Dylan ci aveva rò, non vi svolge una parte meramente mento (sia positivo che negativo) relati- negato, fino a tempi assai recenti, altre decorativa e superflua, bensì un ruolo pri- vo alla vita, alla filosofia, nonché all’arte magnifiche sue canzoni quali Blind Wil- mario e utilissimo alla comprensione stes- di Dylan e, come in un gigantesco puzz- liam McTell, Angelina, sa della pellicola. Poco tempo prima che le, spetta allo spettatore, che ne fa parte e la già rammentata Dignity). Chissà, for- Dylan venisse coinvolto nel suo primo, integrante, ricollegare tutti i vari pezzi; se il film di Todd Haynes lo convincerà vero, intervento cinematografico (mi rife- tuttavia, il film solleva una moltitudine di finalmente a pubblicare ‘ufficialmente’ le risco a Don’t Look Back), gli fu chiesto, domande che, volutamente, non trovano intere registrazioni dei Basement Tapes nel corso di un’intervista, se prevedeva una immediata risposta. (magari ripulite e in ordine)?

rivista di poesia comparata XXX-XXXI 2 0 0 4 semicerchio 165