COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 5 del 09 febbraio 2010 (o.d.g. 4 del 09 febbraio 2010)

OGGETTO: Comuni di , e Velo d’Astico (VI). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio Intercomunale.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”;

– La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 09 febbraio 2010, come da nota n. 62610/45.06 del 03.02.2010 del Dirigente della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, Segretario della Commissione;

– Il Comune di Cogollo del Cengio, quale capofila del PATI Tematico con i Comuni di Arsiero e Velo d’Astico (VI) con nota n. 4675 del 10.06.09 successivamente integrata con note n. 5924 del 21.07.09, n. 160 del 12.01.09 e n. 616 del 27.01.10, ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS;

– I Comuni hanno approvato con le rispettive Delibere di Giunta, nel particolare il Comune di Arsiero con DGC n. 132 del 21.12.06, il Comune di Cogollo del Cengio con DGC n. 104 del 27.12.06, il Comune di Velo D’Astico con DGC n. 8142 del 27.12.06, successivamente integrate con DGC n. 143 del 27.12.06, DGC n. 104 del 27.12.06, e n. 132 del 21.12.2006 il “Documento Preliminare” e lo “Schema di Accordo di pianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio intercomunale, al fine di attivare la procedura concertata tra Comune e Regione per la redazione del nuovo strumento urbanistico generale così come definito dalle stesse delibere di giunta. Con nota prot. n. 160126 del 20.03.07 il Dirigente della Direzione Urbanistica della Regione del ha espresso parere favorevole alla sottoscrizione dell’accordo di pianificazione per la redazione del P.A.T.I. in esame. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PATI, oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. Il Comune di Arsiero con DGC n. 99 del 16.10.07, Il Comune di Cogollo del Cengio con DGC n. 79 del 15.10.07, il Comune di Velo d’Astico con DGC n. 102 del 07.11.07 hanno espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; Il Comune di Arsiero con DCC n. 14 del 21.04.09, il Comune di Cogollo del Cengio con DCC n.8 del 27.04.09, il Comune di Velo d’Astico con DCC n. 2840 del 21.04.09, hanno adottato il DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 1

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Piano di Assetto del Territorio Intercomunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04 Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio dei Comuni e sui quotidiani ”Corriere del Veneto”, ”La Padania”, ”il Riformista”, ”Finanza e mercati” del 08.05.09; Dopo i trenta giorni di avvenuto avviso, sono pervenute nei termini 9 osservazioni delle quali 4 inerenti il Rapporto Ambientale.

−−− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SULLA RELAZIONE AMBIENTALE La Commissione Regionale VAS, con pareri n. 3 del 18.12.2006 e n. 6 del 27.02.2007, aveva espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sulla relazione ambientale allegata al Documento Preliminare per la redazione del Piano tematico di Assetto Territoriale Comunale intercomunale dei Comuni di Arsero, Cogollo del Cengio, Velo D’Astico a condizione che nel Rapporto Ambientale venissero ottemperate alcune prescrizioni ed in particolare la seguente: “Conferma il parere n. 3 del 18 dicembre 2006 e prende atto della modifica successivamente inserita nel Documento Preliminare e riportata in premesse salvo che venga effettuata, prima dell’adozione dello strumento di Piano, una attenta verifica delle aree su cui vi siano in corso procedimenti autorizzativi regionali e/o provinciali. In particolare la Direzione Regionale concertante dovrà verificare prima dell’adozione dello strumento urbanistico eventuali vincoli e/o limitazioni d’uso del territorio in contrasto con la vigente normativa.” .

− I TEMATISMI DEL PATI La finalità principale che le amministrazioni comunali intendevano conseguire attraverso il PATI, era quella di assicurare uno sviluppo urbanistico funzionale alla tutela delle risorse naturali e alla qualità della vita, attraverso la consapevolezza e la condivisione dei valori del territorio e della necessità di correlare sviluppo a sostenibilità. Per tali fini, il PATI in esame ha affrontato i temi relativi a: ••• Il sistema ambientale, ••• la difesa del suolo; ••• paesaggio agrario di interesse storico-culturale; ••• attività produttive; ••• servizi a scala territoriale ••• sistema infrastrutturale.

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE I Comuni di Arsiero, Cogollo del Cengio e Velo d’Astico si estendono su una superficie territoriale complessiva di 99,43 kmq a nord del capoluogo provinciale di . I tre comuni appartengono alla Comunità Montana “Alto Astico e ”, che comprendente anche i comuni di Laghi, , , Posina, , I dati principali dei singoli Comuni sono così riassumibili: Arsiero: 41,18 Kmq Abitanti (anno 2007): 3.423: Cogollo del Cengio: 36,24 Kmq Abitanti (anno 2007) 3.452 Velo d’Astico: 22,01 Kmq Abitanti (anno 2007) 2379 Arsiero, il comune più settentrionale, è situato nella parte settentrionale della Provincia di Vicenza, ai confini con il Trentino Alto Adige. Il territorio ha un'altitudine che varia dai 260 ai 1897 metri slmm e, ad esclusione delle zone di confluenza dei torrenti Astico e Posina e del fondovalle a Castana, è prevalentemente montuoso e solcato da valli profonde e ricoperte di fitta vegetazione. Rispetto il territorio di PATI il comune di Cogollo del Cengio è ubicato in posizione a sud-est. Il DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 2

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territorio è delimitato geograficamente ad ovest dal torrente Astico e comprende sia la Piana di Cogollo del Cengio, appartenente alla Val d’Astico, sia il Monte Cengio alto 1351 metri. Cogollo del Cengio, oltre al capoluogo situato alle pendici meridionali del Monte Cengio, comprende le frazioni di Schiri, Casale, Follon, Mosson, Piangrande e Rutello. A sud-ovest è collocato il comune di Velo d’Astico che occupa il vasto anfiteatro che si estende fra i Monti Sommano, Monte Priaforà e i torrenti Astico e Posina, confluenti in località Seghe. L’abitato di Velo d’Astico comprende, oltre al centro del capoluogo, le frazioni di Lago, Meda e Seghe oltre a numerose contrade sparse sul territorio. Per quanto concerne il sistema infrastrutturale, il Comune di Arsiero è attraversato dalla SP 350, mentre la frazione di Castana è raggiungibile con la SP81 in direzione Posina. Nel Comune di Cogollo del Cengio i collegamenti sovra-comunali sono mantenuti in direzione Vicenza dall’autostrada ”Valdastico” A31 ubicata ad est del territorio; la direzione verso Trento è garantita dalla presenza della SP349 in direzione nord, invece l’attraversamento della valle è permesso dalla SP350, da cui il territorio comune di fondovalle è attraversato. Da menzionare è la previsione viaria inerente la prosecuzione dell’autostrada Valdastico Nord la quale attraversa il territorio di fondovalle di tutti e 3 i Comuni. Il territorio dei 3 Comuni è stato suddiviso in due Ambiti Territoriali Omogenei – ATO – così denominati: ATO 1: Sistema insediativo di fondovalle ATO 2: Sistema insediativo collinare e montano.

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO Le dinamiche recenti della popolazione residente nei comune appartenenti al PATI sono abbastanza simili con tassi di crescita bassi, inferiori al dato provinciale. Probabilmente tale tendenza si ripresenterà anche nell’immediato futuro. Per quanto concerne l’attività economica nei comuni di Cogollo del Cengio e di Arsiero, ad una diminuzione delle unità locali è contrapposto un aumento del numero di addetti. Il trend, simile ad altri comuni veneti, porterà presumibilmente ad una sempre maggior polarizzazione di poche grandi imprese. Nell’ultimo periodo intercensuario, il comune di Velo d’Astico ha, invece, registrato un aumento sia delle unità locali sia degli addetti. Gli scenari tendenziali e di crescita dell’economia non presentano valori di marcata crescita sia in termini quantitativi che nei confronti di specifici settori, non sussistano quindi indicazioni tali da ritenere necessari interventi di sostegno alla crescita “comunque” a prescindere dai valori ambientali e paesaggistici del territori che rappresentano invece l’obiettivo primario del Piano di Assetto del Territorio.

− STATO DELL’AMBIENTE Per quanto concerne lo stato dell'ambiente, con il Rapporto Ambientale e le successive integrazioni acquisite in corso d’istruttoria, gli esiti di analisi sono stati aggiornati ed implementati. Criticità ambientali L’analisi delle matrici, per gli argomenti attinenti alle tematiche del PATI, riporta le seguenti indicazioni: Aria Presenza di inquinamento atmosferico dovuto al traffico veicolare, agli impianti termici e ai processi di combustione industriale. Arsiero si pone in zona A, ovvero in zona critica per le PM 10 e, per quanto concerne l'ozono, nel corso del 2005 ha rilevato 3 superamenti del valore massimo giornaliero e per 1 giorno è stata superata la soglia di allarme. 14 invece sono stati i superamenti della massima media mobile giornaliera Acqua Non si rilevano criticità per quanto attiene le acque superficiali. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 3

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Per le acque sotterranee Cogollo del Cengio ha una vulnerabilità elevata dell’acquifero in corrispondenza del torrente Astico. Tuttavia, le opere di captazione presenti all’interno del territorio comunale rientrando in una classe di rischio medio basso (R2) e basso (R1). Nel Comune di Arsiero si evidenzia una vulnerabilità da media a molto elevata per il torrente Posina con un conseguente rischio idropotabile. Per quanto riguarda le fognature, non tutta la popolazione è allacciata alla rete fognaria. Rispetto a questo dato però, negli ultimi anni diversi sono stati gli interventi di estensione della rete. Suolo e Sottosuolo Nel Comune di Arsiero il territorio non presenta aspetti critici sotto l’aspetto idraulico. Nel Comune di Cogollo del Cengio per quanto concerne le aree soggette a rischio idrogeologico, la zona pedemontana a ridosso dell’abitato presenta urgenze di carattere idrogeologico causa la presenza di numerosi valli che scendono verso l’abitato di Cogollo del Cengio quali: la Val Canaglia, Val Dei Tunoni, Val Pissavacca, Val Cengiotta e Val Del Giova. Si rileva, pure, che altre soggette a vincolo idrogeologico sono la riva sinistra del torrente Astico e tutte le aree di montagna (Monte Cengio e Monte Paù e Ceresana). Nel Comune di Velo d’Astico le aree soggette a dissesto geologico idrogeologico ed idraulico sono identificate attraverso dissesti di diversa natura: • frana di Brustolè; • Frane di crollo nel tratto circostante i Passi Colletto Grande e Colletto Piccolo; • Dissesti (PAI) nella fascia centrale della zona di contatto fra il versante inferiore e superiore. In località Campagnola e S. Giorgio i terreni sono poco permeabili e/o la falda è poco profonda. A cavallo dell’alveo del Torrente Posina, a partire dalla frana del Brustolè fino alla confluenza con il T. Astico è identificata dal PAI come area esondabile. Patrimonio storico, culturale e paesaggistico A Cogollo del Cengio tra il fiume Astico ed il primo terrazzo la principale criticità è rappresentata dalla ex cava in fase di ripristino e attualmente adibita a lavorazione di inerti Agenti fisici/salute umana In generale è emerso che la principale fonte d’inquinamento acustico è rappresentata dal traffico veicolare; altre fonti sono rappresentate dalle attività produttive. Una criticità è rilevabile nelle vibrazione prodotte dall’attività lavorativa di un insediamento produttivo, ubicato a Velo d’Astico per l’utilizzo di n. 2 magli per forgiatura a caldo di elementi di acciaio A Velo d’Astico si riscontra il superamento dei limiti diurni e notturni delle classi di rumore. Cogollo del Cengio è a rischio radon in quanto il circa il 28% delle abitazioni superano il livello di riferimento di concentrazione media annua.

− SISTEMI - OBIETTIVI E AZIONI DEL PATI Il documento preliminare adottato dalle Amministrazioni Comunali di Arsiero, Cogollo del Cengio e Velo d'Astico ed il successivo Piano elaborato, hanno individuato l’elenco degli obiettivi da considerare prioritari e congrui con le potenzialità e le criticità rilevate nel territorio del PATI, nell’ottica di perseguire uno sviluppo sostenibile del territorio stesso. I temi affrontati dal PATI sono quelli prima citati. I relativi obiettivi sono stati articolati così come di seguito descritto. Sistema Ambientale Obiettivo - Tutela delle risorse naturalistiche e integrità del paesaggio naturale Azioni A1 - Recepimento di direttive e prescrizioni definite dalla normativa di riferimento per il SIC IT3210040 Monti Lessini – Pasubio – Piccole Dolomiti che ricade all’interno del Comune di Velo d’Astico; A2 - Incentivazione di utilizzo di risorse naturali quali fonti energetiche alternative alle fonti non rinnovabili (comune di Arsiero);

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A3 - Valorizzazione della montagna (Monte Cengio-Forte Corbin e la zona Ceresana – Bronzare) attraverso forme di tutela non vincolistiche, che consentono sia la creazione di percorsi e sentieri naturalistici, sia interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente compatibilmente nel rispetto dei criteri di tutela e salvaguardia del paesaggio (comune di Cogollo del Cengio); A4 - Valorizzazione e salvaguardia delle aree limitrofe al torrente Astico e la riserva naturalistica della Val d’Assa (comune di Cogollo del Cengio); A5 - Recepimento delle direttive e prescrizioni del Piano d’Area dell’Altipiano Tonezzano Fiorentini, in cui si inserisce la parte nord del territorio di Arsiero; A6 - Recepimento delle misure di conservazione e di tutela del Piano d’Area dei Settecomuni, dei Costi e delle Colline Pedemontane Vicentine, che interessa parzialmente il territorio di Cogollo del Cengio. Difesa del suolo Obiettivo - Tutela delle zone a rischio geologico e idrogeologico e prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali, accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali, individuando la disciplina per la loro salvaguardia. Obiettivo specifico – Definizione delle aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico in ambito montano e collinare, le aree esondabili e quelle a maggiore rischio sismico. Azioni B1 – Tutela, sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico,di tutto il territorio montano a partire dalla quota altimetrica di m. 600, vietando l’avvio di qualsiasi attività estrattiva oltre tale quota, in particolare per l’area del M.te Cengio/Forte Corbin nel Comune di Cogollo del Cengio, riconoscendo altresì le zone già sottoposte a vincolo o che stanno per essere istituite d’intesa con l’Amministrazione Provinciale di Vicenza. B2 - Per quanto riguarda l’intera area della frana del Brustolè nel Comune di Velo d’Astico, il PATI esclude ogni attività estrattiva su tutta la sua estensione altimetrica. Inoltre, poiché l’escavazione riduce in ogni caso la stabilità del versante di frana, il PATI esclude parimenti ogni attività di rimozione e movimentazione di materiale non finalizzata alla costruzione e manutenzione di arginature al piede. Il PATI recepisce quanto previsto dal pertinente Piano di Assetto Idrogeologico per le aree soggette a rischio idrogeologico, idraulico e a valanghe, e quanto disposto dall’OPCM n.3274/2003 per le aree sismiche nelle norme di attuazione. Paesaggio agrario di interesse storico – culturale Obiettivo – Riconoscimento e tutela delle unità di paesaggio agrario, delle attività tradizionali e degli ambiti di interesse storico - culturale Obiettivi specifici: A. Salvaguardia delle attività agro-silvo-pastorali ambientalmente sostenibili e dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici presenti nel territorio; B. Conservazione o ricostituzione del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat, e delle associazioni vegetali e forestali; C. Salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici; D. Laddove sussistono limitazioni all’utilizzazione agricola dei suoli, promozione dello sviluppo di attività integrative del reddito agricolo (la silvicoltura, l’offerta di servizi ambientali, ricreativi, per il tempo libero e per l’agriturismo). Tutte le azioni che riguardano gli obiettivi generali e specifici sopra elencati vengono demandati al PAT di ciascun comune. Obiettivo – Riconoscimento e tutela degli ambiti e dei manufatti di interesse storico culturale Azioni C1 - tutelare le caratteristiche storico culturali dell’area intercomunale, in particolare la salvaguardia delle chiese di “S. Agata” di Cogollo di “San Giorgio” di Velo d’Astico e di “S. Maria” di Arsiero; DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 5

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C2 - Prevedere una destinazione pubblica per la “Villa Velo”. Attività Produttive Obiettivo – Consolidamento e possibilità di insediare nuove attività produttive importanti nel contesto intercomunale Azioni D1 - Individuazione dell’ambito dell’insediamento produttivo “FOC”, a nord della frazione di Seghe, come zona di riordino e miglioramento, evitando uno sviluppo ulteriore rispetto al perimetro dell’area industriale attualmente identificata D1/1/4 e zona SAV7 del PRG vigente (comune di Velo d’Astico); D2 - Ampliamento dell’attuale area industriale identificata D1/1/1 e zona SAV6 del PRG vigente dove vige un piano di lottizzazione in aree contigue poste a sud della detta zona con creazione della ulteriore fascia di mitigazione (comune di Velo d’Astico); D3 - Previsione di politiche atte a favorire il decentramento delle attività produttive in essere, presso aree più idonee, qualora non risultino compatibili con l’ambiente circostante; D4 - Possibilità di ampliamento dell’attuale area industriale in Via Cartiera di Mezzo con riorganizzazione generale della viabilità di accesso e dei servizi connessi (comune di Arsiero); D5 - Possibilità di ampliamento dell’area a nord dell’attuale zona artigianale sita in adiacenza alla S.P. n. 350 (comune di Arsiero); D6 - Previsione, ove possibile, di nuove attività produttive nelle aree limitrofe al vigente Piano per Insediamenti Produttivi denominato “Calcare” (comune Cogollo del Cengio). Obiettivo – Salvaguardare la salute umana e la qualità ambientale delle aree produttive Azioni D7 - Previsione di misure preventive di tutela, rispettando le normative sulle emissioni nocive, a partire dalla fase di rilascio dei titoli abilitativi edilizi, e il controllo periodico di dette emissioni nelle aree interessate (comune di Velo d’Astico) Servizi a scala territoriale Obiettivo – Individuazione di Poli funzionali (impianti sportivi) caratterizzati da forte attrattività e da un bacino di utenza di carattere sovracomunale Azioni E1 - Realizzazione di un impianto natatorio coperto nell’attuale area sportiva in località Scalzana del Comune di Cogollo del Cengio a servizio della collettività e ad integrazione dell’esistente Sistema Infrastrutturale Obiettivo – Miglioramento del sistema infrastrutturale Azioni F1 - Creazione di una rete sovracomunale attraverso il recepimento delle previsioni della pianificazione sovraordinata, confermando le scelte di viabilità in corso: F1.1 - la realizzazione del raccordo stradale tra il casello di e la SP 350; F1.2 – la realizzazione della rotatoria sulla SP350 in località Vignetta, la variante all’abitato di Arsiero per Tonezza.

− PROCESSO DI CONCERTAZIONE/CONSULTAZIONE Il processo di concertazione e consultazione è stato così articolato: avvio alla fase di concertazione e partecipazione (per il comune di Cogollo del Cengio con DGC n. 24 del 04/04/2007, per il comune di Arsiero con DGC n. 30 del 3/04/2007 e per il comune di Velo d’Astico con DGC n. 37 del 04/04/2007), con informazione dell’avvenuta adozione del documento preliminare, con invito a prenderne visione attraverso: • pubblicizzazione di un volantino illustrante i contenuti del PATI e del PAT che è stato distribuito alla popolazione durante gli incontri e reso disponibile, anche successivamente presso gli uffici tecnici dei Comuni; • pubblicizzazione dei documenti preliminari del PATI e del PAT presso gli Albi Pretori del Comuni;

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• pubblicizzazione dei documenti preliminari del PATI e del PAT sui siti internet di ciascun comune; • possibilità, per i soggetti portatori di interessi diffusi e/o rilevanti elencati in precedenza di presentare osservazioni entro il termine del 18.05.2007; • convocazione, tramite inviti, ad una o più riunioni, per l'illustrazione e la discussione dei contenuti del documento preliminare. Durante tali riunioni sono state verbalizzate le posizioni dei convocati intervenuti all'illustrazione e discussione dei contenuti del documento preliminare. Inoltre, considerato che, nell’ambito di competenza del proprio territorio, ciascuna Amministrazione ha adottato il documento preliminare per la redazione del Piano di Assetto del territorio, per evitare inutili duplicazioni di riunioni si è deciso di effettuare gli incontri di concertazione unitariamente sia per il PAT che per il PATI tematico, illustrando negli stessi incontri i temi e i contenuti di entrambi i documenti al fine di offrire il panorama completo della situazione e degli obiettivi di pianificazione che i Comuni hanno indicato nei documenti di pianificazione; • convocazione da parte di ciascuna Amministrazione di una riunione pubblica per l’illustrazione alla cittadinanza dei contenuti dei Documenti Preliminari del PATI e di ciascun PAT. I risultati di questo lavoro, contenuti negli specifici elaborati: • comune di Cogollo del Cengio – “Relazione sulle risultanze della concertazione” con DGC n. 76 del 08.10.07) • comune di Arsiero – “Relazione finale sulle risultanze della concertazione” con DGC n. 99 del 16.10.07 • comune di Velo d’Astico – “Rapporto finale sulla fase di concertazione” con DGC n. 102 del 07.11.07

− AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI Il territorio del PATI è diviso nei seguenti ATO: ATO1 – Sistema insediativo di fondovalle Comprendente il sistema produttivo, gli edifici di interesse storico culturale, i servizi a scala territoriale ed il sistema infrastrutturale della mobilità 1A – Arsiero 1B – Velo d'Astico 1C – Cogollo del Cengio ATO2 – Sistema insediativo collinare e montano Comprendente il sistema ambientale, le aree della grande guerra e la difesa del suolo 2A – Arsiero 2B – Velo d'Astico 2C – Cogollo del Cengio

− DIMENSIONAMENTO DEL PIANO Le tematiche che interessano il dimensionamento del PATI sono: • le attività produttive; • i servizi a scala territoriale (l'impianto natatorio previsto a Cogollo del Cengio). Il PATI individua gli ambiti destinati alle attività produttive ed alle loro possibili espansioni in conformità a quanto stabilito dal PTCP adottato con deliberazioni consiliari n. 72088/77 del 19 dicembre 2006 e n. 72088/78 del 20 dicembre 2006. Le direttrici di espansione delle aree produttive sono individuate nel PATI, mentre i parametri edificatori saranno definiti nell’ambito del PAT e dei PI prevedendo se necessario l’apposito PUA. I PAT dei singoli comuni detteranno norme per le attività produttive fuori zona.

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Si riportano di seguito le indicazioni previste dall’art 17 delle NTA del PATI riferite ai dimensionamenti delle aree di espansione: Comune di Velo d’Astico – azioni D1 e D2 - Aree produttive di Seghe Carico insediativo aggiuntivo Standard urbanistici mq/abitante

Primari Secondari Produttivo 25.000 5 % S.T 5 % S.T Totale 25.000 Comune di Arsiero Azione D4 – Cartiera di Mezzo Carico insediativo aggiuntivo Standard urbanistici mq mq Primari Secondari Produttivo 7.000 PUA 2.100 Totale 7.000 Comune di Arsiero – Azione D5 – area a valle del torrente Astico Carico insediativo aggiuntivo Standard urbanistici mq mq Primari Secondari Produttivo 27.000 PUA 9.000 Totale 27.000 Comune di Cogollo del Cengio - Azione D6 - ampliamento della zona artigianale in località Calcare Carico insediativo aggiuntivo Standard urbanistici mq mq Primari Secondari Produttivo 20.820 PUA 6.940 Totale 20.820 Invece, per quanto concerne i servizi a scala territoriale , il PATI individua il sito della zona sportiva di “Scalzana” di Cogollo del Cengio per la costruzione di un impianto sportivo – natatorio coperto intercomunale per una superficie pari a 10.000 mq. Le modalità attuative definiscono la superficie necessaria per la sua attuazione come una quota di SAU da sottrarre, proporzionalmente al numero di abitanti, alla SAU dei rispettivi comuni. La quota di SAU sottratta secondo le percentuali definite nella seguente tabella sono da applicare da parte del PI quando, attraverso la progettazione dell’intervento attuativo, viene stabilita, in modo preciso, la superficie necessaria alla realizzazione. Cogollo del Arsiero Velo d’Astico Totale Cengio Abitanti 2007 3452 3423 2379 9254 % di superficie da sottrarre alla SAU utilizzabile 37,3 37,0 25,7 100,0 da ogni comune

− VERIFICA DI COERENZA INTERNA DEL PIANO E’ stata verificata la coerenza del PATI con il Documento Preliminare e con gli obiettivi di Piano nonché con quelli posti all’inizio del processo di VAS. Tuttavia si è riscontrato che nella documentazione del PATI manca il rinvio al PI per la disciplina della nuova costruzione oltre la quota altimetrica di mt 600 individuato dal Documento Preliminare. Inoltre si è proceduto a verificare la coerenza interna delle azioni di piano rispetto agli obiettivi e alle criticità ambientali riferita alle matrici come di seguito riportato:

− VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI La valutazione è stata affrontata avvalendosi dell’utilizzo di matrici che sono state ottenute DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 8

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA incrociando determinati Criteri di compatibilità ambientale con le azioni strategiche di piano. Le matrici valutative sono strumenti che permettono di ottimizzare l’organizzazione del processo di pianificazione, evidenziando in modo inequivocabile eventuali incongruità del processo pianificatorio. Esse rappresentano il momento in cui si procede alla verifica e valutazione della compatibilità ambientale delle azioni di trasformabilità del piano. I criteri di compatibilità ambientale sono stati ricavati dal “Manuale per la valutazione ambientale dei piani di sviluppo regionali e dei programmi dei fondi strutturali dell’Unione europea” , nel quale l’Unione Europea ha fissato 10 obiettivi di sostenibilità: 1. minimizzare l’utilizzo di risorse non rinnovabili; 2. impiegare le risorse rinnovabili entro i limiti delle capacità di rigenerazione; 3. utilizzare e gestire in maniera valida sotto il profilo ambientale sostanze e rifiuti anche pericolosi o inquinanti; 4. preservare e migliorare lo stato della flora e fauna selvatica, degli habitat e dei paesaggi; 5. mantenere e migliorare il suolo e le risorse idriche; 6. mantenere e migliorare il patrimonio storico - culturale; 7. mantenere e aumentare la qualità dell’ambiente locale; 8. tutelare l’atmosfera; 9. sviluppare la sensibilità, l’istruzione e la formazione in campo ambientale; 10. promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile. Nell’ambito della valutazione ambientale del progetto del PATI si è proceduto a interpretare i dieci obiettivi di sostenibilità e a contestualizzarli alla realtà territoriale dei tre comuni analisi, selezionando i criteri di compatibilità da applicare alla realtà intercomunale che sono i seguenti: a) Tutela della qualità del suolo e difesa dai fenomeni di dissesto idrogeologico b) Razionalizzazione del consumo di suolo c) Maggiore efficienza nel consumo e produzione dell’energia d) Mantenimento della produzione dei rifiuti e) Valorizzazione e tutela degli ambiti del paesaggio agrario e degli ambiti e manufatti di interesse storico – culturale f) Miglioramento quali-quantitativo delle acque superficiali e sotterranee g) Contenimento dell’inquinamento atmosferico h) Contenimento degli inquinanti fisici (inquinamento elettromagnetico ed acustico) Nelle matrici di valutazione ambientale del progetto di piano del PATI di Cogollo del Cengio, Velo d’Astico ed Arsiero, i criteri di compatibilità sono stati incrociati con le azioni di trasformabilità previste, riportate sinteticamente nel paragrafo precedente “Obiettivi e azioni del PATI”. Le matrici mostrano quindi gli effetti positivi (+) , potenzialmente positivi (+?) , negativi (-), potenzialmente negativi (-?) e incerti (?+/-), in funzione di come le azioni si relazionano ai criteri di compatibilità. Con i termini “potenzialmente” e “incerto” si indica un effetto che non tiene ancora conto delle modalità di intervento che il piano attua nei confronti delle trasformazioni, e che dunque a seconda di come verrà realizzato l’intervento, si potrà registrare o meno una negatività o positività. Nella valutazione effettuata si riscontra quanto segue: Matrice Sistema Ambientale: tutte le azioni (A1-A6) previste dal PATI riguardanti il sistema ambientale sono finalizzate alla tutela e salvaguardia dell’ambiente, non solo sotto il profilo naturalistico ma anche paesaggistico e, pertanto, riportano una valutazione positiva Matrice Difesa del suolo: tutte e due le azioni del PATI (B1 e B2) hanno risvolti positivi sia da un punto di vista ambientale e paesaggistico, sia sociale, inteso come salvaguardia della sicurezza della popolazione. Matrice Paesaggio agrario di interesse storico - culturale

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La matrice evidenzia che le azioni (C1 e C2) del PATI sul paesaggio di interesse storico- culturale non comportano alcuna interazione con i criteri di compatibilità; unica eccezione è relativa alla valorizzazione e tutela degli ambiti e dei manufatti di interesse storico – culturale, le cui scelte sono positive in quanto finalizzate alla loro salvaguardia e tutela. Matrice attività produttive Il PATI prevede in ciascun comune la possibilità di ampliare le zone produttive. Le azioni sono espresse dalle lettere D1-D7. Dalla lettura delle matrici emergono diversi elementi di potenziale o incerta incompatibilità tra l’ipotesi di ampliamento delle aree produttive e gli indicatori ambientali (per le azioni D1, D2, D4, D5, D6). Invece riportano una valutazione positiva le azioni D3 e D7 Si è reso quindi opportuno procedere ad una ulteriore valutazione di dettaglio, per verificare se le scelte previste produrranno effetti significativi sull’ambiente, individuando, ove possibile, adeguate misure di compensazione e mitigazione degli impatti negativi. A tale fine sono state predisposte delle schede di approfondimento per stabilire le misure di mitigazione e compensazione. Matrice servizi a scala territoriale La matrice evidenzia che l’azione E1 prevista dal PATI determina effetti incerti (?+/-) rispetto ai criteri di compatibilità. Si è reso quindi opportuno procedere ad una ulteriore valutazione di dettaglio, per verificare se le scelte previste produrranno effetti significativi sull’ambiente, individuando, ove possibile, adeguate misure di compensazione e mitigazione degli impatti negativi. A tale fine sono state predisposte delle schede di approfondimento per stabilire le misure di mitigazione e compensazione. Matrice sistema infrastrutturale Le azioni previste per il sistema infrastrutturale sono indicate dalle lettere F1.1 e F1.2. Dalla lettura delle matrici emergono diversi elementi di potenziale o incerta incompatibilità tra le previsioni sulla viabilità e gli indicatori ambientali. Il Valutatore ha, qiundi, ritenuto opportuno procedere ad una ulteriore valutazione di dettaglio, rilevando che: • l’azione F1.1 “ raccordo autostradale tra il casello di Piovene Rocchette e la S.P.350 ” riporta delle criticità. Tuttavia, tale opera conferma le previsioni in corso definite della pianificazione sovraordinata. La valutazione degli interventi riguardanti tale opera,  nterferi, non è di competenza comunale, ma di competenza provinciale. Qualora l’infrastruttura venga realizzata, la fase progettuale dovrà necessariamente essere sottoposta alla procedura di valutazione di Impatto Ambientale, i cui risultati saranno recepiti dal PATI. • l’azione F1.2 “ rotatoria sulla S.P. 350 in località Vignetta nel Comune di Arsiero ” rilevando che non ci sono criticità (cfr. paragrafo successivo).

− VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI La lettura delle matrici individuate al capitolo precedente ha permesso di individuare gli impatti positivi e potenzialmente positivi delle scelte di piano relativi alle tematiche: • sistema ambientale; • difesa del suolo; • valorizzazione del paesaggio agrario storico e culturale; • attività produttive (per le azioni D3 e D7). Invece, per quanto concerne le tematiche connesse a  attività produttive (per le azioni D1, D2, D4, D5, D6),  servizi a scala territoriale (azione E1)  sistema infrastrutturale (azioni F1.1 e F1.2) si riscontrano impatti incerti, potenzialmente negativi e negativi.

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Per queste ultime tematiche, ciascuna scelta di piano è stata oggetto di un’analisi più approfondita finalizzata a verificare la sostenibilità delle scelte. L’analisi di dettaglio è stata integrata attraverso la predisposizione di apposite schede di approfondimento. La prima scheda ( Scheda 1 ) valuta gli impatti sulle componenti ambientali. La prima colonna indica le componenti ambientali che potrebbero essere interessate dagli impatti. La seconda colonna indica l’entità dell’impatto in relazione alle componenti ambientali, secondo un parametro di giudizio qualitativo: Impatto nullo: non si verifica alcuna interazione con la componente ambientale, oppure l’azione prevista non ha alcun impatto sulla variabile ambientale; Impatto positivo: l’intervento comporta un miglioramento della variabile ambientale; Impatto medio: l’impatto sulla componente ambiente è negativo, ma limitato e reversibile; Impatto alto: la variabile ambientale è compromessa in maniera irreversibile. La seconda scheda ( Scheda 2 ) considera oltre agli aspetti ambientali anche quelli sociali ed economici. Le componenti vengono valutate assegnando un valore numerico in relazione ad una scala di valori che va da –10 a 0 (la valutazione è negativa) e da 0 a 10 (la valutazione è positiva, motivando, se possibile, il valore attribuito. Dalla lettura delle schede di approfondimento emerge quanto segue: Sistema Attività Produttive Azione D1 Individuazione dell’ambito della FOC, a nord della frazione di Seghe, come zona di riordino e miglioramento, evitando uno sviluppo ulteriore rispetto al perimetro dell’area industriale attualmente identificata D1/1/4 e zona SAV7 del PRG vigente Comune di Velo d’Astico Impatti positivi per il rumore (L’intervento consente di effettuare all’interno dello stabile alcune attività esercitate fuori), per il paesaggio (Miglior inserimento funzionale e paesaggistico ) e beni storico ambientali, beni materiali Impatti medi per suolo e acqua Impatti nulli per la matrice aria (L’intervento potrebbe generare un aggravio delle emissioni in atmosfera che però potranno essere compensate da investimenti tecnologici sui filtri dei camini, elettromagnetismo, biodiversità Azione D2 Ampliamento dell’attuale area industriale identificata D1/1/1 e zona SAV6 del PRG vigente dove vige il piano di lottizzazione (Ditta Forgital) in aree contigue poste a sud della detta zona (Comune di Velo d’Astico Impatti medi per aria, rumore, acqua (potrebbe aumentare la richiesta e l’utilizzo della risorsa idrica per la quale vanno predisposti gli opportuni piani di monitoraggio), paesaggio e beni storico ambientali Impatti alti per suolo Impatti nulli per elettromagnetismo, biodiversità Azione D4 Ampliamento dell’attuale area industriale in Via Cartiera di Mezzo con riorganizzazione generale della viabilità di accesso e dei servizi connessi (zone interessate D1.3 e D2.2 del PRG vigente Comune di Arsiero) Impatti alti per la matrice suolo Impatti medi per le matrici aria, rumore, biodiversità, paesaggio e beni storico ambientali, beni materiali Impatti nulli per la matrice elettromagnetismo e acqua Azione D5 Ampliamento, ove possibile, dell’area a nord dell’attuale zona artigianale sita in adiacenza alla S.P. n. 350 in Comune di Arsiero Impatti alti per la matrice suolo e paesaggio e beni storico ambientali Impatti medi per le matrici aria, rumore, acqua e beni materiali Impatti nulli per la matrice elettromagnetismo Azione D6 Previsione, ove possibile, di nuove attività produttive nelle aree limitrofe al vigente Piano per Insediamenti Produttivi denominato “Calcare” in Comune di Cogollo del Cengio DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 11

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Impatti alti per la matrice suolo Impatti medi per le matrici aria, rumore, biodiversità paesaggio e beni storico ambientali e beni materiali Impatti nulli per la matrice elettromagnetismo Sistema Servizi a scala territoriale Azione E1 realizzazione di impianti sportivi a scala territoriale intercomunale nell’attuale area sportiva in località Scalzana del Comune di Cogollo del Cengio Impatti nulli per la matrice aria, rumore, elettromagnetismo, acqua, paesaggio e beni storico ambientali (per tutti e 3 i Comuni) Impatto nullo per suolo (per il Comune di Arsiero) Impatto nullo per biodiversità (per Arsiero e Cogollo del Cengio) Impatti positivi per beni materiali (Comune di Arsiero e Cogollo del Cengio) Impatto medio per suolo (per Comune di Cogollo del Cengio e Velo d’Astico) Impatto medio per biodiversità (per Comune di Velo d’Astico) Sistema infrastrutturale Azione F1.1 conferma le scelte di viabilità in corso: la realizzazione del raccordo autostradale tra il casello di Piovene Rocchette e la S.P.350 Impatti nulli per elettromagnetismo Impatti positivi per aria e rumore (la strada determina un miglioramento della viabilità esistente e l’allontanamento del traffico dai centri abitati), beni materiali Impatti medi per biodiversità e paesaggio e beni storico ambientali Impatti alti per la matrice suolo e acqua Azione F2.1 realizzazione della rotatoria sulla S.P. 350 in località Vignetta, la variante all’abitato di Arsiero per Tonezza Impatti nulli per aria (la rotatoria è prevista in ambito urbano, su area già destinata a viabilità), rumore, elettromagnetismo, biodiversità, suolo, acqua, paesaggio e beni storico ambientali Impatti positivi per beni materiali La valutazione così effettuata consente di esprimere una valutazione finale ed individuare le forme di mitigazione e/o compensazioni più adeguate per ogni sistema.

− MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONI RIFERITE ALLE AZIONI In base alle risultanze delle valutazioni riportate ai capitoli precedenti, sono state studiate forme di compensazioni e mitigazione rapportate alla singola azione. Le misure di mitigazione e compensazione riguardano i sistemi:  attività produttive (per le azioni D1, D2, D4, D5, D6)  servizi a scala territoriale (azione E1)  sistema infrastrutturale (azioni F1.1 e F1.2) Attività produttive Azione D1 - Individuazione dell’ambito della FOC, a nord della frazione di Seghe, come zona di riordino e miglioramento, evitando uno sviluppo ulteriore rispetto al perimetro dell’area industriale attualmente identificata D1/1/4 e zona SAV7 del PRG vigente (comune di Velo d’Astico); Punti di debolezza e possibili impatti: L’area produttiva oggetto di riordino può generare incidenze negative sul contiguo abitato di Seghe. Punti di forza e opportunità: Si tratta di un’area industriale consolidata che non interferisce direttamente con il sistema ambientale.

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Valutazione finale: sostenibile con opportune misure di mitigazione e di compensazione (nuovi parcheggi, fasce di mitigazione, sistemi antirumore, migliorare la qualità architettonica) – riferimento artt. 17, 21, 22 delle NTA del PATI Azione D2 - Ampliamento dell’attuale area industriale identificata D1/1/1 e zona SAV6 del PRG vigente dove vige il piano di lottizzazione (Ditta Forgital) in aree contigue poste a sud della zona interessata dal PdL stesso (Comune di Velo d’Astico) Punti di debolezza e possibili impatti : L’ampliamento dell’area industriale è previsto in un’area classificata dal Prg vigente come zona agricola. Punti di forza e opportunità Si tratta di un’area ben infrastrutturata e direttamente collegata alla viabilità sovracomunale esistente e in programma (raccordo autostradale). Valutazione finale: sostenibile con opportune misure di mitigazione e di compensazione (investimenti tecnologici compensativi sulla gestione dei filtri ai camini e la realizzazione delle opportune barriere di mitigazione (fasce verdi); creazione della barriera fonoassorbente (potenziamento argine) e alla creazione di un percorso perequativo che permetta il recupero di crediti edilizi per le residenze insediate nelle immediate vicinanze dell’area industriale) – riferimento artt. 17, 21, 22 delle NTA del PATI. Azione D4 Ampliamento dell’attuale area industriale in Via Cartiera di Mezzo con riorganizzazione generale della viabilità di accesso e dei servizi connessi (zone interessate D1.3 e D2.2 del PRG vigente). Punti di debolezza e possibili impatti: L’ampliamento dell’area e del relativo aumento del traffico sulla viabilità esistente può provocare un aggravio dello stato attuale di qualità dell’aria, un incremento dell’inquinamento acustico. Punti di forza e opportunità: L’area è limitrofa ad un’area industriale a forte antropizzazione ed urbanizzazione, quindi già infrastrutturata, ben collegata e con una buona dotazione delle infrastrutture ambientali. Valutazione finale: sostenibile con opportune misure di mitigazione e di compensazione (misure preventive di tutela, nel rispetto delle normative sulle emissioni nocive, a partire dalla fase di rilascio dei titoli abilitativi edilizi, e il controllo periodico di dette emissioni nelle aree interessate. Valgono le considerazioni e i riferimenti normativi individuati per l’azione D2, incentivo alla qualità architettonica degli edifici) – riferimento artt. 17, 21, 22 delle NTA del PATI. Azione D5 Ampliamento, ove possibile, dell’area a nord dell’attuale zona artigianale sita in adiacenza alla S.P. n. 350 (Comune di Arsiero) Punti di debolezza e possibili impatti: L’ampliamento dell’area e del relativo aumento del traffico sulla viabilità esistente può provocare un aggravio dello stato attuale di qualità dell’aria, un incremento dell’inquinamento acustico. L’area si trova in contesto di elevata naturalità, all’interno del vincolo paesaggistico del Torrente Astico ed è ipotizzabile la frammentazione del territorio. Punti di forza e opportunità L’area è limitrofa ad un’area industriale esistente, quindi ben collegata alla viabilità esistente e con una buona dotazione delle infrastrutture ambientali. Valutazione finale: sostenibile con opportune misure di mitigazione e di compensazione (tutela la zona di rispetto del Torrente Astico e si salvaguardia il versante in scarpata. Dovranno, in sede di PI, essere previste gli opportuni interventi di messa in sicurezza da rischi di dissesto geologico ed idrogeologico . Inoltre è opportuno che sia consentito si l’insediamento di attività a ridotto o contenuto impatto ambientale e comunque ad aziende con bilancio ambientale positivo) – riferimento artt. 17, 21, 22 delle NTA del PATI. Azione D6 : Previsione, ove possibile, di nuove attività produttive nelle aree limitrofe al vigente Piano per Insediamenti Produttivi denominato “Calcare” (Comune di Cogollo del Cengio). Punti di debolezza e possibili impatti: Gli elementi di criticità sono rappresentati dalla rete delle infrastrutture

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Punti di forza e opportunità: La zona industriale del comune di Cogollo è zona sostanzialmente consolidata. Il PAT prevede la riqualificazione della zona produttiva e unica possibilità di ampliamento, a minor impatto, quella in direzione est, verso il confine con . Valutazione finale: sostenibile con opportune misure di mitigazione e di compensazione (tutela dell’area agricola circostante e l’area ecologica adiacente va a costituire un elemento di rilievo paesaggistico e ambientale da conservare) - riferimento artt. 17, 21, 22 delle NTA del PATI. Servizi a scala territoriale Azione E1 - Realizzazione di un impianto natatorio coperto nell’attuale area sportiva in località Scalzana del Comune di Cogollo del Cengio a servizio della collettività e ad integrazione dell’esistente Punti di debolezza e possibili impatti: Gli elementi di criticità riguardano l’aspetto energetico, la produzione di rifiuti e la qualità dell’acqua Punti di forza e opportunità: ubicazione dell’area in un contesto centrale rispetto all’urbanizzato, l’area è già parzialmente trasformata e l’ampliamento rispetto all’esistente non evidenzia condizioni sfavorevoli alla trasformazione Valutazione finale: sostenibile con opportune misure di mitigazione e di compensazione (indagini geologiche a fini edificatori, modalità di attuazione stabilita dal PAT con criteri di incentivazione della qualità architettonica) Sistema infrastrutturale Azioni F1 - Creazione di una rete sovracomunale attraverso il recepimento delle previsioni della pianificazione sovraordinata, confermando le scelte di viabilità in corso: F1.1 - la realizzazione del raccordo stradale tra il casello di Piovene Rocchette e la SP 350; F1.2 – la realizzazione della rotatoria sulla SP350 in località Vignetta, la variante all’abitato di Arsiero per Tonezza. Per l’azione F1.1 il Valutatore rileva che dalla lettura delle matrici emergono diversi elementi di potenziale o incerta incompatibilità tra le previsioni sulla viabilità e gli indicatori ambientali. Tuttavia, specifica, che le scelte di piano confermano le previsioni in corso definite della pianificazione sovraordinata . La scelta e quindi la valutazione degli interventi riguardanti il sistema infrastrutturale principale non è di competenza comunale, ma di competenza provinciale e/o regionale e/o statale. Qualora l’infrastruttura venga realizzata, la fase progettuale dovrà necessariamente essere sottoposta alla procedura di valutazione di Impatto Ambientale, i cui risultati, comprese le mitigazioni e/o compensazioni saranno recepiti dal PATI e dai PAT dei singoli Comuni Per l’azione F1.2 dalla lettura delle schede di approfondimento non si rilevano impatti sulle componenti ambientali. Opere di mitigazione previste: la sistemazione del terreno in modo da mitigare la sua presenza nel paesaggio circostante con l’attenuazione dell’inquinamento da rumore e la mitigazione degli impianti connessi all’esercizio del traffico e secondo le seguenti direttive: Gli interventi di attuazione sono da realizzare, previo convenzionamento o accordi di programma, fra Società, Concessionarie, Enti competenti e le Amministrazioni Locali interessate - riferimento artt. 24 delle NTA del PATI. Di seguito si riportano le principali azioni di mitigazioni riferite: 1. agli effetti sulle componenti ambientali degli impatti prodotti e riferiti alle azioni; 2. alle matrici ambientali, con il riferimento all’articolo delle NTA in cui si trova la prescrizione o l’indirizzo. Non sono previste indicazioni per la matrice rifiuti in quanto non sono state rilevate criticità. Le tabelle che seguono riportano le azioni del Sistema produttivo e del Sistema di servizi a scala territoriale in quanto produttivi di possibili impatti negativi per i quali sono previste le forme di mitigazione. Per quanto concerne il Sistema Infrastrutturale (azione F1.1 - la realizzazione del raccordo stradale tra il casello di Piovene Rocchette e la SP350), si richiama quanto espresso sopra, ossia, la scelta e quindi la valutazione degli interventi riguardanti il sistema infrastrutturale principale DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 14

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA non è di competenza comunale, ma di competenza provinciale e/o regionale e/o statale. Qualora l’infrastruttura venga realizzata, la fase progettuale dovrà necessariamente essere sottoposta alla procedura di valutazione di Impatto Ambientale, i cui risultati, comprese le mitigazioni e/o compensazioni, saranno recepiti dal PATI e dai PAT dei singoli Comuni. Il Valutatore, inoltre, riporta le azioni di mitigazione riferite agli effetti prodotti dalle azioni del Sistema produttivo e del Sistema di Servizi a scala territoriale, come indicato nelle tabelle che seguono.

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Sistema Attività Produttive Componenti ambientali Valutazione degli impatti Effetti sulle componenti ambientali L’incremento delle emissioni atmosferiche è dovuto al riscaldamento degli edifici e dipenderanno dalle attività che andranno ad insediarsi. I dati disponibili sulla qualità dell’aria confermano una Effetto non valutabile in fase di PATI/PAT. Aria situazione che, allo stato attuale, non da preoccupazioni su possibili superamenti dei valori limite di Per le prescrizioni vedere artt. 17 e 21 delle NTA legge, escluso il Comune di Arsiero per il quale si rileva un superamento dei limiti del PM 10 . L’area di espansione prevista nel Comune di Cogollo del Cengio, così come quella di Velo d’Astico Effetto poco significativo. lungo il torrente, non interferiscono direttamente con ambiti naturalistici definiti dalla pianificazione Il PI in sede di intervento deve prevedere la tutela Biodiversità e aspetti comunale e sovraordinata, anche se la destinazione produttiva può produrre impatti sull’ambiente. Il delle aree prossime agli ampliamenti produttivi naturalistici Rapporto Ambientale prende atto della Valutazione di Incidenza Ambientale redatta in sede di PATI, prevedendo delle fasce di mitigazione come previsto per la presenza del SIC, da cui si evidenzia l’assenza di ricadute ambientali negative conseguenti le all’art. 21 e art. 22 delle NTA scelte del PATI.

Sistema Servizi a Scala Territoriale Componenti ambientali Valutazione degli impatti Effetti sulle componenti ambientali Effetto non significativo con una corretta gestione della risorsa idrica Alcuni interventi possono prevedere delle modifiche al reticolo idrografico. Le nuove aree non Per quanto concerne l’integrità del reticolo produrranno alterazioni significative della qualità delle acque in quanto tutti i reflui, che sono di Acqua idrografico, gli effetti sono significativi ma natura civile, verranno convogliati in fognatura, che sulla base dei dati esistenti, risultano compatibili comunque mitigabili con l’aumento del carico inquinante derivante dall’ambito preferenziale di espansione. Norme di riferimento: art. 12.1 delle NTA e le prescrizioni del rapporto di compatibilità idraulica Il principale fattore che contribuisce ad abbassare il livello di suscettibilità alla trasformazione di tutte Effetto significativo ma mitigabile Suolo e sottosuolo le aree è rappresentato dalle problematiche di natura idrogeologica e geologica che rendono tutti i Norme di riferimento: art. 12 e art. 13 delle NTA terreni a compatibilità geologica idonea a condizione.

Salute umana / Agenti Il rumore può essere un fattore di disturbo, in particolare durante la fase di cantiere per la Effetto significativo per l’esposizione al radon, ma Fisici (esposizioni a fonti realizzazione degli interventi. L’incremento di rumore e inquinamento luminoso per le nuove aree di mitigabile di inquinamento trasformazione è comunque circoscritto al loro perimetro. Il Valutatore demanda ai singoli PAT l’indicazione acustico, Non vi sono, né sono previste emissioni elettromagnetiche dovute alla presenza di fonti di di specifiche norme per la salvaguardia della elettromagnetico, esposizione (impianti di telecomunicazione ed elettrodotti). E’ invece possibile un incremento del popolazione dall’esposizione al Radon luminoso) rischio di esposizione al radon.

AZIONI DI MITIGAZIONE RIFERITE ALLE COMPONENTI AMBIENTALI

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Matrice ambientale sistema Misure di mitigazione/compensazioni criticità N.T.A. Adozione di tecnologie rivolte al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nella realizzazione dei nuovi edifici nella progettazione degli insediamenti vanno utilizzate barriere vegetali, pavimentazioni su grigliati erbosi, al fine di limitare la diffusione delle polveri sottili; la tipologia urbana ed edilizia dovrà permettere la ventilazione naturale Aumento del traffico generato degli edifici ed aumentare l’isolamento termico; Sistema dei servizi a dal previsto impianto natatorio in negli impianti tecnologici degli edifici devono essere privilegiati sistemi Artt. 21, 23 scala territoriale località Scalzana a Cogollo del ad alta efficienza energetica e che minimizzino le emissioni in atmosfera Cengio. (impianti solari termici, sistemi solari passivi e impianti solari fotovoltaici) Almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria deve avvenire con l’utilizzo di pannelli solari termici Creazione di barriere verdi e interventi specifici di mitigazione del traffico (zona 30) per la viabilità di servizio agli interventi previsti Aria

Creazione di barrire verdi e interventi di messa in sicurezza dei nuovi Non si rilevano particolari Sistema infrastrutturale interventi criticità Promozione della sostenibilità mobile attraverso il completamento della rete ciclo-pedonale quale scelta alternativa al trasporto su strada minimizzare le possibili interferenze con le nuove aree di espansione Aumento del traffico veicolare residenziale, in particolare per quanto concerne l’inquinamento acustico derivante dagli interventi di Artt. 21, 24, 25 e l’impatto visivo tra le due zone espansione delle aree produttive. Il PATI tematico individua i criteri e gli ambiti di intervento di Non si rilevano criticità Sistema produttivo inserimento e mitigazione ambientale in corrispondenza di elementi significative per quanto riguarda detrattori le emissioni derivanti dalle Il PI precisa i dati dimensionali e organizzativi delle opere di nuove attività. riqualificazione e mitigazione ambientale quali: fasce di vegetazione,

opere di architettura, filari alberati Sistema dei servizi a realizzazione del collettamento alla rete fognaria scala territoriale Adozione di tecnologie rivolte al risparmio idrico, recupero delle acque Non si rilavano particolari Art. 29 criticità Acqua piovane e contabilizzazione dell’acqua potabile Raccolta e trattamento primario delle acque di dilavamento delle aree Non si rilavano particolari Artt. 17, 22 Sistema produttivo industriali prima dello scarico nel ricettore. criticità Tutti gli interventi urbanistici dovranno essere supportati da indagini Suolo e sottosuolo Sistema dei servizi a Presenza di alcuni insediamenti Artt. 12.1, 15 DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 17

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scala territoriale, geognostiche specifiche in aree a rischio geologico ed infrastrutturale e idrogeologico produttivo Nel caso di condizioni fortemente penalizzanti, gli interventi dovranno essere subordinati ad una modellazione sufficientemente estesa anche alle aree circostanti Per i progetti che ricadano all’interno di più perimetrazioni di aree soggette a dissesto idrogeologico, si dovranno recepire tutti i vincoli e le prescrizioni previste per ogni singola tipologia di dissesto

valorizzazione della montagna attraverso la creazione di percorsi e sentieri naturalistici ed interventi di recupero del patrimonio edilizio valorizzazione e salvaguardia delle aree limitrofe al torrente Astico e la Sistema dei servizi a riserva naturalistica della Val d’Assa Non si rilevano particolari scala territoriale e Artt. 9, 15, 27 Il PATI recepisce tutte le direttive e le prescrizioni del Piano d’Area criticità Biodiversità produttivo dell’Altipiano Tonezzano Fiorentini e del Piano d’Area dei Settecomuni il PATI individua due corridoi ecologici: Torrente Astico e Torrente Posina

Sistema infrastrutturale Cfr. Misure di mitigazione per la componente ambientale Aria sistema ambientale misure di mitigazione per la cava situata nell’ambito paesaggistico tra il fiume Astico e il primo terrazzo del Comune di Cogollo del Cengio saranno applicate le prescrizioni previste dalla concessione di apertura cava Patrimonio storico Sistema dei servizi a il PATI individua i limiti all’edificazione, che costituiscono i limiti fisici culturale e paesaggistico Non si rilevano particolari Artt. 19, 20, scala territoriale e oltre i quali nessuna nuova edificazione è consentita criticità 26, 27 produttivo Sistema infrastrutturale Cfr. Misure di mitigazione per la componente ambientale Aria Sistema dei servizi a L’inquinamento luminoso dovrà essere controllato scala territoriale e deve essere assicurato che i nuovi insediamenti rispettino le distanze Possibili criticità legate alla produttivo minime dai nuovi ambiti di espansione residenziale realizzazione di nuove aree deve essere garantita la realizzazione di fasce a verde piantumato di produttive e al maggiore livello Artt. 17, 22, mitigazione e ambientazione nei 20 mt di prossimità alle funzioni Salute umana di traffico generato dalle nuove 23, 30 incompatibili strutture a servizi e dalle nuove produrre documentazione previsionale del clima acustico aree produttive Gli interventi di mitigazione, quali ad esempio i terrapieni integrati da impianti vegetali o le eventuali barriere Sistema infrastrutturale Cfr. Misure di mitigazione per la componente ambientale Aria

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Inoltre, ad integrazione di quanto sopra indicato, si riportano le prescrizioni particolari a protezione della falda di subalveo del Comune di Arsiero (ma anche di velo d’Astico e Cogollo del Cengio) espresse dal geologo dr. Bertolin Andrea con comunicazione in data 21.12.2009 pervenuta all’ufficio protocollo della Direzione Regionale in data 14.01.2009 prot. 20092/4506 nella quale si prescrive l’adozione delle norme espresse al Capo IV del Piano di Tutela delle Acque pubblicato sul BUR del Veneto n. 100 del 08.12.2009 con riferimento agli artt.: • 20: obblighi di collettamento; • 21: sistemi di trattamento individuale delle acque reflue domestiche; • 30: scarichi su suolo; • 31: scarichi su sottosuolo; • 37: acque reflue industriali • 39: acque meteoriche di dilavamento, acque di prima pioggia e acque di lavaggio. Nella relazione geologica viene precisato che le norme sopra riportate vanno applicate a tutti i fondovalle dei tre Comuni del PATI.

− IMPRONTA ECOLOGICA Nel rapporto Ambientale sono state elencate le azioni del PATI in grado di contrastare la progressiva tendenza all’incremento dell’impronta ecologica, ossia: • ridurre gli sprechi e i consumi in generale; • limitare il trasporto privato • limitare la produzione di rifiuti. Inoltre, il rapporto ambientale indica le strategia/azioni della pubblica amministrazione per contrastare la progressiva tendenza all’incremento dell’impronta ecologica: • Garantire un sistema di trasporti quanto più efficiente possibile e rispondente alle necessità del cittadino; • Favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili; • Incentivare, attraverso politiche di sensibilizzazione della comunità, la riduzione della produzione dei rifiuti, l’importanza del riuso, della raccolta differenziata e del riciclo; • Incentivare metodi di coltivazione biologica più rispettosi dell’ambiente rispetto alle pratiche agricole tradizionali che utilizzano concimi e fertilizzanti in dosi massicce; • Valorizzare i prodotti tipici locali e incentivare l’acquisto di beni prodotti in loco; • Promuovere azioni di tutela delle aree verdi (boschi e foreste) e di rimboschimento così da aumentare la biomassa totale, la biodiversità e la biocapacità complessiva del territorio; • Incentivare il ripristino architettonico di vecchi edifici abbandonati piuttosto che la costruzione ex-novo; • Ridurre gli sprechi di energia nelle strutture pubbliche.

− COERENZA ESTERNA Il Valutatore evidenzia che le informazioni contenute negli strumenti di pianificazione sovraordinata rispondono a due finalità consequenziali: • costruire un progetto di assetto del territorio che tiene conto delle direttive, delle prescrizioni e dei vincoli di livello gerarchico superiore; • fondare il Piano partendo dal presupposto che gli obbiettivi e le strategie proposte siano coerenti con la pianificazione sovraordinata. In particolare, evidenzia che per i comuni il PATI ha previsto: • una specifica attenzione ai valori della qualità ambientale e della qualità agricola legata alla montagna con un fuoco sulle funzioni agrituristiche; • una attenzione alla fragilità idrogeologica e alle aree di interesse naturalistico, in particolare il Monte Cengio;

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• una attenzione ai valori storico culturali. Per quanto attiene al sistema insediativo, i comuni del PATI sono compresi dal PTCP “nella conurbazione multicentrica dell’Alto Vicentino”. Mentre per quanto riguarda la mobilità l’area è interessata dalla realizzazione ad ovest di una nuova infrastruttura di primo livello: il tracciato di completamento dell’autostrada “Val d’Astico” A31 che nei futuri piani regionali (PTRC) e provinciali (PTCP) dovrebbe rappresentare la direttrice Nord-Sud che da Vicenza collega la A4 Venezia-Milano alla A22 del Brennero. Il PATI agisce in coerenza con gli strumenti sovraordinati e di settore non solo recependone le indicazioni, ma ne approfondisce i tematismi come si evince: • dalla Tavola delle azioni di trasformabilità che presenta i seguenti oggetti in legenda: aree per interventi di mitigazione ambientale, servizi di interesse comune di maggior rilevanza, infrastrutture di maggior rilevanza, valori e tutele, ambito di tutela montano; • dalle norme correlate, in particolare quelle riferite alla parte seconda, Capo IV articoli 15 il sistema ambientale; 16 paesaggio di interesse culturale, 17 attività produttive, 23 servizi ed attrezzature di interesse comune di maggior rilevanza, 24 infrastrutture ed attrezzature di maggior rilevanza. Il quadro della coerenza esterna è stata valutata considerando anche le scelte effettuate dai comuni contermini. Il disegno di Piano anche se non è sempre possibile leggerlo in modo evolutivo, conferma la struttura del modello insediativo e della morfologia territoriale. Le aree di espansione sono infatti localizzate prevalentemente in continuità con il tessuto edificato e le direttrici infrastrutturali mantengono la loro funzione di collegamento senza assumere, esternamente ai centri abitati la caratteristica di linee di sviluppo residenziale. Il Valutatore, inoltre, verifica la coerenza del PATI con il Piano di Assetto Idrogeologico dei Bacini dei Fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione accertando che gli obiettivi e finalità del PAI siano state acquisite dal PATI.

− SOSTENIBILITA’ SOCIALE ED ECONOMICA Le dinamiche recenti della popolazione residente nei comune appartenenti al PATI sono abbastanza simili con tassi di crescita bassi, inferiori al dato provinciale. Probabilmente tale tendenza si ripresenterà anche nell’immediato futuro. Per quanto concerne l’attività economica nei comuni di Cogollo del Cengio e di Arsero, ad una diminuzione delle unità locali è contrapposto un aumento del numero di addetti. Nell’ultimo periodo intercensuario, il comune di Velo d’Astico ha, invece, registrato un aumento sia delle unità locali sia degli addetti. Le tendenze demografiche e quindi il dimensionamento residenziale è tema demandato dal PATI ai singoli PAT non viene quindi valutata la sostenibilità, anche se come si evince dai dati le crescite saranno sicuramente limitate. Gli scenari tendenziali e di crescita dell’economia non presentano valori di marcato sviluppo sia in termini quantitativi che nei confronti di specifici settori, non sussistano quindi indicazioni tali da ritenere necessari interventi di sostegno alla crescita “comunque” a prescindere dai valori ambientali e paesaggistici del territori che rappresentano invece l’obiettivo primario del Piano Intercomunale di Assetto del Territorio. Il dimensionamento delle attività economiche del piano indica la necessità di prevedere solo limitate nuove aree produttive e di procedere invece a riqualificare le esistenti e, dove possibile e necessario, rifunzionalizzarle, anche in direzione di fornire nuovi spazi ai servizi terziari e di sostegno alle imprese. Il PATI individua gli ambiti destinati alle attività produttive ed alle loro possibili espansioni. Sono inoltre definite con apposita indicazione le attività del consolidato produttivo esistente confermate dal PATI (produttive, commerciali). Per le attività produttive il PATI valuta la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario e ne definisce le opportunità di sviluppo, in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile”. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 20

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− VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE E OPZIONE ZERO Considerando i tematismi che affronta il PATI, la valutazione delle alternative si concentra sui temi: • Attività produttive; • Servizi a scala territoriale. Attività Produttive Ai fini della valutazione, il Valutatore considera la prima alternativa denominata “ opzione zero ” o “ do nothing ”, con il significato di individuare quale sia la “capacità residua” del PRG vigente, ovvero quante aree possono essere ancora attuate rispetto a quelle che erano state previste. Lo stato di attuazione dei PRG evidenzia una dotazione complessiva di circa 139.400 come di seguito articolati nei diversi comuni e aree produttive. Cogollo del Cengio

Z.T.O. PRG MQ RESIDUI PRG

D1 Mosson SP350 0 D1 Mosson SP350 0 D1 Mosson SP350 0 D1 Mosson SP350 0 D2.1 PiP 0 Arsiero

Z.T.O. PRG MQ RESIDUI PRG

D1.4 Cartiera 19348 D2.1 Longhi 5129 D2.6 Longhi 3402 D3.1 639 D2.5 683 D1.2 Grumolo 8453 D1.3 cartiera di Mezzo 14005 D2.2 cartiera di Mezzo 2960 D1.5 Roveri 16708 D1.1 S Rosa 33856 D1.6 S Gaetano 9561 Velo D’Astico

Z.T.O. PRG MQ RESIDUI PRG

D2 n. 2-1 Seghe 3.100 D1/1 n. 5 Seghe 21.556 PIP 0 Per la valutazione delle alternative sono state individuate due alternative di piano: • la prima prende in considerazione le richieste ed indicazioni presentate da tutti i portatori di interesse (si vedano i verbali degli incontri di partecipazione); • la seconda è quella che cerca di trasformare il territorio compatibilmente con le condizioni ambientali che lo caratterizzano. La prima alternativa di assetto e sviluppo del territorio, permette di caratterizzare la domanda.

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Il Valutatore rileva che tutti e tre i Comuni sono caratterizzati dalla presenza di una domanda nel comparto produttivo. Tale domanda incrociata con la dotazione derivate dallo stato di attuazione dei PRG vigenti evidenzia la necessità di sviluppare una opzione alternativa, a quella “do nothing” e a quella che semplicemente recepisce la domanda, denominata ipotesi di espansione sostenibile. La trasformazione del territorio compatibile con le condizioni ambientali si configura quindi come uno strumento di supporto all’iter decisionale/progettuale in quanto considera congiuntamente: • le aree produttive già previste, ma non attuate, dai PRGC vigenti; • gli ambiti rilevanti sotto il profilo naturale e paesaggistico, da proteggere e da tutelare, soprattutto in relazione alla realizzazione della rete ecologica comunale; • gli interventi di mitigazione e le misure di compensazione. L’ipotesi espansione sostenibile risulta quella individuata dal PATI attraverso il percorso definito dalla VAS che individua gli ambiti destinati alle attività produttive ed alle loro possibili espansioni. In particolare per i singoli comuni si individuano specifiche zone ove è si prevedono obiettivi e strategie per le attività produttive. I Servizi a scala territoriale Il sistema dei servizi, intesi quali standard urbanistici, è tema specifico di ogni singolo PAT, mentre il PATI prende in considerazione, così come previsto dagli obiettivi, strategie ed indirizzi del Documento Preliminare, la realizzazione a Cogollo del Cengio di una zona da destinare a piscina coperta con un bacino di utenza esteso ai residenti anche dei comuni vicini, completando così la dotazione delle attrezzature. Il sistema dei servizi previsti dagli strumenti urbanistici esistenti non prevede infrastrutture di interesse sovra comunale ed in particolare la dotazione di piscine, impianto questo che non esiste anche in un ambito più vasto che non quello limitato ai comuni del PATI. L’alternativa zero significa quindi precludere tale opportunità alla popolazione insediata. Il PATI individua il sito della zona sportiva di “Scalzana” di Cogollo del Cengio per la costruzione di un impianto sportivo – natatorio coperto intercomunale per una superficie pari a 10.000 mq. La previsione dell’impianto in ampliamento alle strutture sportive e di interesse pubblico esistenti, garantisce un ridotto utilizzo di suolo agricolo e quindi il minor impatto.

− IL MONITORAGGIO Il Valutatore precisa distingue tra il monitoraggio dello stato dell’ambiente e il monitoraggio degli effetti dell’attuazione del piano. Il primo è quello che tipicamente serve per la stesura dei rapporti sullo stato dell’ambiente. In questo caso, gli indicatori devono permettere di misurare nel tempo lo stato di qualità delle risorse o delle componenti ambientali al fine di verificare se le azioni di piano hanno contribuito al miglioramento del livello qualitativo o meno. Il secondo tipo di monitoraggio ha lo scopo di valutare l’efficacia ambientale delle misure del piano, tenendo presente che è comunque possibile che alcuni indicatori utilizzati per verificare lo stato dell’ambiente si dimostrino utili per valutare le azioni di piano. Gli indicatori necessari per il primo tipo di monitoraggio si definiscono “indicatori descrittivi” e fanno riferimento al set di indicatori utilizzati nell’elaborazione del Quadro Conoscitivo, messi a disposizione dalla Regione Veneto. A questi si aggiungono gli indicatori necessari per il secondo tipo di monitoraggio, ovvero gli “indicatori prestazionali” o “di controllo”. Di seguito si elencano gli indicatori prestazionali scelti dall’amministrazione per monitorare l’attuazione e la sostenibilità delle scelte di piano rispetto alla stato dell’ambiente. Le autorità preposte alla misurazioni sono variabili: Enel, Comuni, Regione, ARPAV, Provincia, Consorzio di Bonifica, Alto Vicentino Servizi. La periodicità del monitoraggio è variabile, da un anno a 5 anni. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 22

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Indicatori di monitoraggio Aria Autorità Unità di Periodicità Codice Indicatore preposta alla DPSIR Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore misura monitoraggio misurazione Numero e quantità di energia Utilizzo di fonti di energia Energia rinnovabile elettrica derivata da biomassa in AR1 GWh/a ENEL Risposta alternativa a quella non Annuale da biomassa impianti connessi ad aziende rinnovabile agricole Monitoraggio della riduzione Consumi energetici percentuale dei consumi Adottare tecnologie volte al degli edifici di nuova AR2 % Comuni PATI Risposta energetici per gli edifici di risparmio energetico e all’utilizzo 5 anni realizzazione o nuova realizzazione o di fonti energetiche rinnovabili ristrutturati ristrutturati Misurare la superficie boscata, Superficie (mq) di superficie AR3 Superficie boscata mq Regione Stato con funzione di filtro e di 5 anni boscata assorbimento degli inquinanti Aggiornamento del In accordo con l’ARPAV, le Microgrammi/ Quadro Conoscitivo ARPAV- amministrazioni comunali si Tutelare lo stato di qualità AR4 metro cubo Stato Annuale sullo stato di qualità Comuni PATI attivano a verificare lo stato di dell’aria (µg/m³) dell’aria qualità dell’aria Lunghezza (ml) delle piste Realizzazione delle Provincia – Favorire una mobilità sostenibile, AR5 ml Risposta ciclabili esistenti e di nuova Triennale piste ciclabili Comuni PATI alternativa al trasporto su gomma realizzazione Numero di aziende che hanno Monitoraggio degli ottenuto la certificazione ed indicatori di qualità verifica, attraverso gli indicatori Verificare la presenza e lo stato inseriti nella di qualità inseriti nella AR6 Numero ARPAV Risposta ambientale delle aziende Annuale Certificazione certificazione EMAS o certificate EMAS o ISO14000 EMAS o ISO14000 ISO14000, il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Acqua Autorità Unità di Periodicità Codice Indicatore preposta alla DPSIR Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore misura monitoraggio misurazione

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Numero di interventi di adeguamento della rete di Interventi di Adottare soluzioni per il corretto Consorzio di Rispost scolo delle acque A1 adeguamento della rete Numero smaltimento delle acque Triennale bonifica a meteoriche in area urbana e delle acque meteoriche meteoriche l’estensione del bacino interessato Numero di interventi di incremento-riduzione delle superfici permeabili nelle Incremento Rispost aree urbanizzate Aumentare la permeabilità del A2 Numero Comuni PATI 5 anni permeabilità del suolo a (consolidate, di suolo dispersione, di riconversione, destinate ad attrezzature etc.) Monitorare i mc di acqua Risparmio idrico degli risparmiati per gli edifici che Volumi idrici risparmiati edifici di nuova Alto Vicentino Rispost adottano tecnologie volte al A3 mc dagli edifici di nuova Annuale realizzazione o Servizi a risparmio energetico e realizzazione o ristrutturati ristrutturati all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili Suolo e sottosuolo Autorità Unità di Periodicità Codice Indicatore preposta alla DPSIR Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore misura monitoraggio misurazione L’indicatore documenta il Ridurre il consumo di suolo e Indice di riuso edifici successo dei processi di Numero - Rispost valorizzare il patrimonio edilizio S1 non funzionali Comuni PATI riutilizzo di edifici non 5 anni mq a esistente (anche di pregio all’agricoltura funzionali alla conduzione architettonico e testimoniale) dei fondi agricoli Adottare soluzioni che Trasformazione di Consumo di suolo per la Pression comportino il minor consumo di S2 S.A.U. per mq Comuni PATI realizzazione di nuovi 5 anni e suolo e/o la trasformazione delle insediamenti insediamenti. aree di minor pregio colturale Rapporto tra superficie di Indice di equilibrio Rispost intervento nelle aree Equilibrare gli interventi nei due S3 % Comuni PATI 5 anni insediativo a consolidate e S.A.U. tipi di contesto trasformata

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Numero di interventi di Distinguere gli interventi Recupero aree demolizione di edifici finalizzati alla ri- occupate da edifici Rispost naturalizzazione e interventi di S4 Numero Comuni PATI incongrui o elementi di 5 anni incongrui o elementi a degrado rispetto al totale ristrutturazione urbanistica, con di degrado degli episodi individuati o senza cambio di destinazione d’uso Biodiversità Autorità Unità di Periodicità Codice Indicatore preposta alla DPSIR Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore misura monitoraggio misurazione Rapporto tra lunghezza Indice di superamento delle barriere Rispost Diminuire gli elementi di B1 barriere alla continuità % Regione infrastrutturali alla Triennale a discontinuità della rete ecologica ecologica continuità ecologica e numero di by-pass Paesaggio Autorità Unità di Periodicità Codice Indicatore preposta alla DPSIR Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore misura monitoraggio misurazione Numero di interventi di Indice di salvaguardia ripristino e valorizzazione Salvaguardare e valorizzare P1 e valorizzazione degli Numero Regione Risposta negli ambiti che presentano Triennale gli ambiti paesaggistici ambiti paesaggistici caratteristiche di pregio ambientale e paesaggistico Numero di interventi in relazione alle Limiti fisici alla nuova caratteristiche paesistico- Monitorare la tutela dei P2 Numero Regione Risposta Triennale edificazione ambientali e tecnico- contesti paesaggistici agronomiche e di integrità fondiaria del territorio

Patrimonio culturale Autorità Unità di Periodicità Codice Indicatore preposta alla DPSIR Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore misura monitoraggio misurazione Indice di recupero del Numero di interventi di PC1 Numero Regione Stato Salvaguardare i centri storici Triennale centro storico recupero di edifici

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caratterizzati da condizioni di obsolescenza fisica e/o funzionale nei centri storici Valorizzazione patrimonio Numero e qualità di Valorizzare il patrimonio PC2 Numero Regione Stato Triennale paesaggistico e interventi di valorizzazione paesaggistico e culturale culturale Popolazione e salute umana Autorità Unità di Periodicità Codice Indicatore preposta alla DPSIR Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore misura monitoraggio misurazione Rapporto tra superficie Indice di equilibrio fondiaria e opere di ambientale degli P-SU1 % Comuni PATI Risposta compensazione e mitigazione Tutelare la salute umana 5 anni insediamenti ambientale nelle nuove aree produttivi produttive Rapporto tra estensione di aree interessate da interventi Indice di recupero e di recupero dei centri storici e Recuperare e consolidare i P-SU2 consolidamento del mq - mc Comuni PATI Risposta ambiti in adiacenza ad essi 5 anni centri storici centro storico rispetto al totale della superficie dei centri storici e delle aree limitrofe coinvolte Popolazione e salute umana (…segue) Autorità Unità di Periodicità Codice Indicatore preposta alla DPSIR Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore misura monitoraggio misurazione Rapporto tra il numero di persone residenti entro un Indice di accessibilità raggio di 300 ml. Da Incrementare l’accessibilità P-SU3 a servizi ed % Comuni PATI Risposta 3 anni attrezzature o spazi aperti di a servizi ed attrezzature attrezzature uso pubblico >5000 mq. E la popolazione totale

Realizzare tratti in modo da Funzionalità rete Provincia – Esprime la funzionalità dei P-SU4 % Risposta formare una rete continua, 5 anni ciclopedonale Comuni PATI percorsi e piste ciclopedonali quindi più funzionale

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Rapporto tra numero di accessi diretti eliminati e numero di accessi diretti Sicurezza delle Numero - esistenti derivanti da Razionalizzare gli accessi P-SU5 immissioni sulla Comuni PATI Risposta 3 anni % interventi di sulla viabilità principale viabilità principale razionalizzazione delle immissioni e accessi sulla viabilità principale Percentuale degli edifici Adottare criteri di Indice di sostenibilità rispondenti a criteri di P-SU6 % Comuni PATI Risposta bioedilizia e di risparmio 5 anni degli edifici sostenibilità rispetto al totale energetico dei nuovi edifici Il Valutatore ha, altresì, predisposto gli indicatori di monitoraggio degli effetti dell’attuazione del Piano. Sistema Obiettivi Azioni Indicatori Competenza

Creazioni di percorsi natura e sentieri Comune in accordo Lunghezza percorso (m) naturalistici con il CAI

Tutelare e valorizzare la Numero edifici recuperati e per ciascun montagna (monte Cengio- edificio indicare: difesa del suolo Forte Corbin e la zona Interventi di recupero del patrimonio edilizio 1. Tipo di intervento manutenzione, e risorse Ceresana-Bronsare esistente compatibilmente con i criteri di restauro, conservazione); Comune naturali e salvaguardia del paesaggio 2. Oggetto dell’intervento (strutture, paesaggistiche apparati, arredi, ecc.) 3. Risorse economiche (spesa pubblica)

Tutelare l’area della frana del Evitare qualsiasi tipo di attività estrattiva, di Numero interventi per la costruzione e Comune, Brustolè rimozione e di movimentazione di materiale manutenzione delle arginature al piede Genio civile

Interventi di valorizzazione e recupero degli  Tipo di intervento manutenzione, Patrimonio di Tutela e valorizzazione delle edifici e complessi di valore monumentale restauro, conservazione); interesse Comune, caratteristiche storico testimoniale, inclusi i contesti figurativi di  Oggetto dell’intervento (strutture, storico Sovrintendenza culturali pertinenza (chiesa di S. Agata, chiesa di San apparati, arredi, ecc.) culturale Giorgio, Chiesa di S. Maria e Villa Velo  Risorse economiche (spesa pubblica)

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- Attivazione di un tavolo di concertazione tra gli enti per favorire Servizi di Ampliare l’area adiacente agli attuali impianti l’attuazione in fase progettuale Dotare i comuni di un interesse sportivi di Cogollo del Cengio per realizzare - Attivazione di un tavolo di Comune impianto natatorio sovracomunale l’impianto natatorio concertazione tra gli enti per favorire lo sviluppo di una rete di teleriscaldamento (numero incontri) - Numero interventi di mitigazione ambientale, - Numero interventi di miglioramento e riqualificazione - Attuazione di un tavolo di concertazione tra gli enti per favorire lo sviluppo di una rete di teleriscaldamento (numero incontri) Previsione di ampliamenti e realizzazione di Attività Prevedere nuove attività - Numero di edifici realizzati secondo nuove attività produttive in ambiti contigui al Comune produttive produttive criteri di qualità architettonica e consolidato produttivo risparmio energetico, idrico - Numero aziende certificate ISO14000 o/e EMAS - Numero di aziende che adottano tecnologie di abbattimento dei fumi, del rumore, riciclo dell’acqua, smaltimento dei rifiuti, nel rispetto della normativa vigente

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− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Il territorio del PATI è interessato dalla presenza di un ambito Natura 2000 denominato IT 3210040 “ Monti Lessini – Pasubio – Piccole Dolomiti Vicentine ”. Per la precisione, il territorio del Comune di Velo d’Astico per Ha 863,77 è interessato dalla presenza del Sito Natura 2000 e, il suddetto Sito IT3210040, inoltre, è individuato a confine con il Comune di Arsiero. Il Comune di Cogollo del Cengio non è interessato dalla presenza di siti SIC o ZPS. Nell’integrazione – lett. P) al Rapporto Ambientale pervenuta all’Ufficio Protocollo della Regione in data 14.01.2010 prot. 20092/4506 il Valutatore ha dichiarato che la valutazione prende in considerazione gli effetti cumulativi delle azioni derivanti dalle azioni dei piani sovraordinati e degli impatti sui siti SIC/ZPS emersi dalla VincA. In particolare precisa che “ dall’esame delle tavole di progetto del P.A.T.I. emerge come, sebbene siano diversi i “fronti” di sviluppo, non si assiste ad effetti cumulativi relativamente agli impatti sul sistema Natura 2000 per la semplice ragione che, anche se considerati complessivamente e nel medesimo momento, le azioni di piano non risultano produrre impatti significativi sui sistemi ambientali della Rete Natura 2000 ”. Inoltre, il Valutatore ritiene che “ il PATI non possa direttamente né indirettamente creare disturbo a specie che “escono” dai confini del sito e spesso hanno rapporti anche alimentari con il sistema boscato nell’intorno del confine del sito natura 2000. Le stesse opere non generano ne riduzione diretta degli habitat del sito ne riduzione di habitat esterni “boscati” che potrebbero svolgere funzione di potenziamento del ciclo vitale di alcune specie in particolare per quanto riguarda alimentazione e/o predazione ”. Per quanto riguarda la valutazione di incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere sul SIC IT 3210040 “ Monti Lessini – Pasubio – Piccole Dolomiti Vicentine ”, il Comitato per la Valutazione Ambientale Strategica ha espresso il proprio parere n. URB/2009/19 nella seduta del 09.03.2009 con le seguenti prescrizioni: 1. la progettazione definitiva nei successivi “Piano degli Interventi” e di ogni singolo intervento attuabile attraverso autorizzazione diretta, come previsto dalla normativa in vigore, contenga la relazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i disturbi arrecati alla zona predetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte e/o le eventuali alternative proposte; 2. sia eseguito il controllo per quanto attiene lo smaltimento dei rifiuti, la raccolta e lo smaltimento delle acque reflue, nonché l’emissione di fumi in atmosfera, come regolati dalla normativa in vigore, per non provocare possibili inquinamenti al sito protetto; 3. prima dell’inizio lavori siano messe in atto tutte le opere necessarie per contenere rumore e polveri; 4. i tempi di esecuzione dei lavori siano brevi, eseguiti in periodi idonei per evitare il disturbo agli habitat naturali, in particolare a tutela degli uccelli e delle altre componenti floro- faunistiche presenti e comunque precisamente indicati negli strumenti attuativi del PATI in oggetto; 5. le prescrizioni e mitigazioni indicati nella relazione d’incidenza dovranno fare parte integrante delle Norme Tecniche di Attuazione del PAT; 6. Durante l’esecuzione dei lavori siano comunque impiegati mezzi provvisti di dispositivi antirumore; siano utilizzate miscele e lubrificanti ecologici; 7. Durante i lavori siano messe in atto tutte le misure che possono evitare gli inquinamenti da parte di olii, carburanti e sostanze tossiche in genere e tutte le precauzioni che possano, comunque, ridurre gli effetti di eventuali versamenti accidentali; 8. l’eventuale illuminazione di strade e cantieri deve essere realizzata in maniera tale da schermare le aree esterne; 9. il divieto di spargere liquami zootecnici e fanghi secondo quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006 sulla tutela delle acque dall’inquinamento;

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10. la conservazione delle formazioni vegetali estese e secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua; 11. sia eseguita l’informazione e la formazione del personale operante, sulle emergenze ambientali e naturalistiche dell’area di cantiere, così da evitare il verificarsi di comportamenti impattanti; 12. le attività di monitoraggio, previste nella Valutazione di Incidenza al capitolo 10, dovranno essere concordate con gli uffici del Servizio Reti Ecologiche e Biodiversità della Regione del Veneto ed i risultati dovranno essere depositati presso lo stesso ufficio; 13. prima e durante i lavori dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti operativi finalizzati a limitare l’eventuale diffusione dei sedimenti e l’intorbimento delle acque.

− PARERI DELLE AUTORITA’ AMBIENTALI Con nota del 21.12.2009 prot. 9858 la Responsabile del Servizio Tecnico del Comune di Cogollo del Cengio ha dichiarato di avere provveduto, successivamente all’adozione del Piano e del Rapporto Ambientale, ad inoltrare richiesta di parere agli Enti aventi competenza ambientale e che a seguito della suddetta richiesta non sono pervenute. Alla stessa data non era pervenuto alcun parere.

− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO Con integrazione della documentazione pervenuta il 14.01.2010 prot. 20092/45.06 i progettisti hanno predisposto n. 2 elaborati grafici (tav. 3 e tav. 4) riportanti la destinazione d’uso del suolo.

− DICHIARAZIONE IN MERITO AL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO E COERENZA DEI LIMITI FISICI DELLA NUOVA EDIFICAZIONE CON LE PREVISIONI DI PIANI REGIONALI/PROVINCIALI IN CORSO I Comuni di Arsiero (comunicazione in data 22.12.2009 prot. 10280), Cogollo del Cengio (comunicazione in data 21.12.2009 prot. 9857), Velo d’Astico (comunicazione in data 17.12.2009 prot. 8374) hanno dichiarato che gli elaborati grafici del PATI riportano le reali destinazioni d’uso del territorio e che è stata effettuata un’attenta verifica delle eventuali variazioni di destinazione, rispetto ai vigenti strumenti urbanistici comunali, nelle aree su cui siano in corso autorizzazioni regionali e/o provinciali.

− OSSERVAZIONI Come emerge dalla dichiarazione in data 17.12.2009 prot. 8368 a firma del Responsabile del Settore Edilizia ed Urbanistica del Comune di Velo d’Astico, risultano pervenute n. 9 osservazioni al PATI di cui n. 4 attinenti il Rapporto Ambientale, ovvero con attinenza a questioni prettamente ambientali. Le 4 osservazioni attinenti il Rapporto Ambientale ricadono tutte nel territorio del Comune di Velo d’Astico. Per queste ultime viene riportato nella seguente tabella il numero dell’osservazione ed il nominativo del proponente, sintesi dell’osservazione, il parere tecnico espresso dall’Ufficio del Piano nonché quello della Commissione VAS.

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Parere della N. di Prot. e Parere di coerenza del Oggetto Controdeduzione del progettista COMMISSIONE richiedente valutatore VAS

Il tema della conflittualità tra le aree artigianali-industriali e i si chiede che gli interventi da vicini nuclei agricoli-residenziali e del potenziale ampliamento effettuare all’interno dell’ambito delle aree produttive (es. ambito “Forgital”) è stato trattato dal Forgital siano esclusivamente a PATI tematico (art. 17 e 22) e dal PAT (art 33). Si accoglie carattere di verde, servizi e riordino. pertanto l’osservazione confermando le indicazioni del PAT e del A fronte di un futuro ampliamento di PATI Tematico adottati che pongono come “…requisito 4191 - Mogentale Igino carattere produttivo verrà avanzata necessario di qualsiasi intervento all’interno dell’ambito il Accoglimento nei termini Si concorda con il (Comune di Velo ferma opposizione a qualsiasi raggiungimento del Bilancio Ambientale Positivo (BAP). prima precisati parere del valutatore. d’Astico) modifica dei perimetri e delle norme L’eventuale ampliamento oltre l’attuale ambito consolidato (non che vada ad aumentare gli attuali di carattere direttamente produttivo ma destinato per aree a volumi e a diminuire le attuali servizi, spazi di manovra e verde) è subordinato al conseguimento distanze nel rispetto delle di accordi specifici per risolvere il conflitto funzionale tra attività prescrizioni dei piani territoriali produttiva e residenza anche applicando gli strumenti del credito vigenti e adottati. edilizio per il possibile trasferimento dei volumi residenziali…” 1) Si conferma la fascia di rispetto degli allevamenti zootecnici intensivi richiamando gli indirizzi dell’art. 11 delle NTA del PAT. Per quanto riguarda la proposta di escludere alcuni edifici residenziali esistenti dall’ambito di miglioramento non si ritiene condivisibile la modifica poichè l’obiettivo del PAT è “la 1) conservazione della fascia di risoluzione dei conflitti funzionali tra aree produttive e residenza” rispetto per allevamenti zootecnici da perseguire proprio con la disciplina dell’art. 33 del PAT (e artt. intensivi e modifica del perimetro di 17 e 22 del PATI). La denominazione “Forgital” per l’ambito non 4611 - Spezzapria Angelo comparto riferito all’art 33 del PAT e vuole essere discriminatorio nei confronti di altre attività ma è Parziale accoglimento nei Si concorda con il parere (Comune di Velo art. 22 del PATI con modifica della legato esclusivamente a semplicità di identificazione e termini prima precisati del valutatore. d’Astico) denominazione. comunicazione. 2) Eliminazione della nuova 2) L’osservazione si ritiene accoglibile per la parte che chiede lo accessibilità all’edificato di Meda di stralcio di parte della nuova accessibilità a Meda di Sotto, in Sotto quanto si ritiene prioritaria l’indicazione del contesto figurativo del colle di Meda e pertanto la viabilità indicata potrà essere realizzata all’interno degli ambiti di urbanizzazione consolidata o di nuova espansione previsti e definita in sede di Piano degli Interventi.

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Richiesta relativa alla modifica e Il PAT e il PATI hanno posto come limite della potenziale conseguente espansione dell’area trasformazione le aree già compromesse dagli allevamenti 4619 - Forgital S.A. trasformabile relativa zootecnici intensivi e non ritiene opportuno estendere l’ambito in Rigetto nei termini prima Si concorda con il (Comune di Velo all’insediamento “Forgital” seguendo prossimità dei rilievi collinari evitando l’avvicinamento ad aree precisati parere del valutatore. d’Astico) le aree di proprietà e fino al piede del importanti dal punto di vista geologico-paesaggistico (orli di sistema collinare posto a sud scarpata) e riducendo la distanza da altri centri abitati (es. dell’attuale zona industriale. capoluogo). L’osservazione, pertanto, non viene accolta.

Il tema della conflittualità tra le aree artigianali-industriali e i vicini nuclei agricoli-residenziali e del potenziale ampliamento delle aree produttive (es. ambito “Forgital”) è stato trattato dal PATI tematico (art. 17 e 22) e dal PAT (art 33). Si accoglie Si chiede che le NTA del PAT così pertanto l’osservazione confermando le indicazioni del PAT e del 4659 - Pezzelle Mario- come indicato non vengano PATI Tematico adottati che pongono come “…requisito Giuseppe-Enrico assolutamente modificate. Inoltre necessario di qualsiasi intervento all’interno dell’ambito il Accoglimento nei termini Si concorda con il (Comune di Velo ribadiscono le gravi condizioni di raggiungimento del Bilancio Ambientale Positivo (BAP). prima precisati parere del valutatore. d’Astico) emissioni rumorose dell’area in cui L’eventuale ampliamento oltre l’attuale ambito consolidato (non vivono. di carattere direttamente produttivo ma destinato per aree a servizi, spazi di manovra e verde) è subordinato al conseguimento di accordi specifici per risolvere il conflitto funzionale tra attività produttiva e residenza anche applicando gli strumenti del credito edilizio per il possibile trasferimento dei volumi residenziali…”

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− La Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: • le criticità del territorio oggetto di pianificazione, hanno rappresentano gli elementi che hanno meritano una particolare attenzione in fase di pianificazione. • La verifica della coerenza esterna è stata fatta sia in relazione alla pianificazione sovraordinata, segnatamente in rapporto al nuovo PTRC adottato con DGR 372/2009, ai Piani di Area “dei Sette Comuni” e “”Altopiano Tonezza-Fiorentini” nonché al PAI dei Bacini dei Fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione). • Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PATI, che, con le azioni individuate e descritte nella presente relazione, conduce agli obiettivi di sostenibilità posti dalla LR 11/2004 e fatti propri dalla stesso PATI. Per misurare gli effetti attesi dalle azioni vengono individuati alcuni indicatori per la fase di attuazione del Piano. Sul punto, tenendo conto delle criticità presenti sul territorio esaminato nonché degli obiettivi di sostenibilità assunti con il PATI, si ritiene che le Amministrazioni comunali interessate debbano applicare nel corso di attuazione del Piano il monitoraggio che più avanti viene proposto.

VISTE

- la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - D.G.R. 791/2009

RITENUTO • che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato VI del D.Lgs. 152/2006 come modificato dal D.Lgs. 4/2008 nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 13 del medesimo decreto. • che, pur tuttavia, occorre uniformare le NTA alle prescrizioni poste dalla Direzione Geologia e Attività Estrattive con nota prot. n. 133829 del 10.03.2009 ed a quelle poste da questa Commissione con i pareri n. 3 del 18.12.2006 e n. 6 del 27.02.2007 e precisamente:  art. 2 “Contenuti del PATI tematico”. - nell’alinea 2 stralciare “I Comuni ritengono di dover tutelare … oltre alle zone già sottoposte a vincolo o che stanno per essere istituite d’intesa con l’Amministrazione Provinciale” ed aggiungere quanto segue: “Sulle aree interessate da rischio e/o pericolosità per frane, smottamenti, caduta massi, ecc., sono consentite le attività di movimentazione e/o asporto di materiali, comprese le attività di cava finalizzate alla messa in sicurezza dei siti medesimi previo apposito progetto.” . - nell’alinea 9 stralciare: --“la tavola 2 individua le invarianti strutturali del PATI tematico attribuendo le direttive a prescrizioni; per meglio evidenziare l’armatura territoriale sono comunque indicati i principali elementi di valore e tutela dei singoli territori derivati dalle analisi e approfondimenti dei PAT, ai quali si demanda per gli indirizzi di tutela, direttive e prescrizioni”. --“la tavola 3 rappresenta gli aspetti di fragilità geologica del territorio: sono elementi del PATI esclusivamente le direttive e le prescrizioni relative agli ambiti oggetto del PATI tematico”.  Art. 10 “Fragilità”.

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- nell’alinea 4 sostituire “potranno essere” con “sono state o che dovranno essere” ed aggiungere alla fine “, facendo salvi eventuali procedimenti in corso.” .  art. 12.1 “Aree soggette a dissesto idrogeologico”. “Area esondabile o a ristagno idrico” : sostituire le parole “si sconsiglia” con “è vietata” e “si propone di sopraelevare il piano campagna o la realizzazione di opere di difesa” con “i piano terra dovranno essere realizzati a quota superiore a quella del piano campagna con le necessarie opere di difesa in ordine alla esondabilità dell’area interessata.” . “Area soggetta a caduta massi” : stralciare “Prescrizioni per il territorio di Arsiero” nonché “Prescrizioni per il territorio di Cogollo del Cengio e di Velo d’Astico - Il fenomeno non è presente in maniera significativa” in quanto la norma vale solo per gli ambiti individuati (a prescindere il Comune interessato) soggetti al fenomeno della caduta di massi e non va riportata sotto forma di relazione descrittiva. “Area soggetta a sprofondamento carsico” : stralciare “ Prescrizioni per il territorio di Arsiero” nonché “Prescrizioni per il territorio di Cogollo del Cengio e di Velo d’Astico - Il fenomeno non è presente in maniera significativa” in quanto la norma vale solo per gli ambiti individuati (a prescindere il Comune interessato) soggetti al fenomeno dello sprofondamento carsico e non va riportata sotto forma di relazione descrittiva. “Area soggetta ad erosione” : stralciare “Prescrizioni per il territorio di Arsiero” nonché “Prescrizioni per il territorio di Velo d’Astico - Il fenomeno non è presente in maniera significativa” e “ Prescrizioni per il territorio di Cogollo del Cengio - Il fenomeno in queste aree è presente in maniera sono meno accentuate o comunque tenuto sotto controllo con interventi preventivi e di sistemazione” in quanto la norma vale solo per gli ambiti individuati (a prescindere il Comune interessato) soggetti al fenomeno di erosione e non va riportata sotto forma di relazione descrittiva, peraltro non corretta. “Area di conoide” : stralciare “Prescrizioni per il territorio di Arsiero” nonché “Prescrizioni per il territorio di Cogollo del Cengio e di Velo d’Astico - Il fenomeno non è presente in maniera significativa” in quanto la norma vale solo per gli ambiti individuati (a prescindere il Comune interessato) che presentano tale caratteristica e non va riportata sotto forma di relazione descrittiva. “Area di frana” : nella prima alinea va stralciata da “Per quanto riguarda … alla costruzione e manutenzione di arginature al piede” in quanto non corrisponde alla prescrizione posta da questa Commissione con il parere n. 6 del 27.02.2007 e la norma relativa alle aree interessate da rischio e/o pericolosità per frane è sta inserita nel precedente art. 2. nelle alinee successive vanno stralciate “ Prescrizioni per il territorio di Velo d’Astico” , “Prescrizioni per il territorio di Arsiero - Il fenomeno non è presente in maniera significativa” e Prescrizioni per il territorio di Cogollo del Cengio” e, tenuto conto di quanto prime precisato il contenuto va riscritto in quanto viene riportato sotto forma di relazione descrittiva.  art. 13 “Aree non idonee” : stralciare “Prescrizioni per il territorio di Arsiero e Cogollo del Cengio” in quanto la norma ha comunque valore per gli ambiti riconosciuti quali “Aree non idonee” riportati nelle tavole 3A e 3B.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS

ESPRIME PARERE POSITIVO

sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale dei Comuni di Arsiero, Cogollo del Cengio e Velo d’Astico (VI) a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI 1. prima dell’approvazione del Piano :

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1.1. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali nonché con le seguenti ulteriori disposizioni: 1.1.1. l’art. 3 dovrà essere integrato come segue: “C riteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica: Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . Sulla base del Rapporto Ambientale elaborato per la VAS, le componenti ambientali (con relativi indicatori) da sottoporre a monitoraggio sono le seguenti:

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Aria Autorità Periodicità Unità di Codice Indicatore preposta alla Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore monitoraggi misura misurazione o Numero e quantità di energia elettrica Utilizzo di fonti di energia Energia rinnovabile AR1 GWh/a ENEL derivata da biomassa in impianti connessi alternativa a quella non Annuale da biomassa ad aziende agricole rinnovabile Consumi energetici Monitoraggio della riduzione percentuale Adottare tecnologie volte al degli edifici di AR2 % Comuni PATI dei consumi energetici per gli edifici di risparmio energetico e all’utilizzo 5 anni nuova realizzazione nuova realizzazione o ristrutturati di fonti energetiche rinnovabili o ristrutturati Misurare la superficie boscata, AR3 Superficie boscata m2 Regione Superficie (mq) di superficie boscata con funzione di filtro e di 5 anni assorbimento degli inquinanti Aggiornamento del Microgrammi/ In accordo con l’ARPAV, le Quadro Conoscitivo ARPAV- Tutelare lo stato di qualità AR4 metro cubo amministrazioni comunali si attivano a Annuale sullo stato di qualità Comuni PATI dell’aria (µg/mc) verificare lo stato di qualità dell’aria dell’aria

Realizzazione delle Provincia – Lunghezza (ml) delle piste ciclabili esistenti Favorire una mobilità sostenibile, AR5 ml Triennale piste ciclabili Comuni PATI e di nuova realizzazione alternativa al trasporto su gomma

Monitoraggio degli Numero di aziende che hanno ottenuto la indicatori di qualità certificazione ed verifica, attraverso gli Verificare la presenza e lo stato inseriti nella indicatori di qualità inseriti nella AR6 Numero ARPAV ambientale delle aziende Annuale Certificazione certificazione EMAS o ISO14000, il certificate EMAS o ISO14000 EMAS o ISO14000 raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Acqua Autorità Periodicità Unità di Codice Indicatore preposta alla Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore monitoraggi misura misurazione o

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Interventi di Numero di interventi di adeguamento della Adottare soluzioni per il corretto adeguamento della Consorzio di rete di scolo delle acque meteoriche in area A1 Numero smaltimento delle acque Triennale rete delle acque bonifica urbana e l’estensione del bacino meteoriche meteoriche interessato Numero di interventi di incremento- Incremento riduzione delle superfici permeabili nelle Aumentare la permeabilità del A2 permeabilità del Numero Comuni PATI aree urbanizzate (consolidate, di 5 anni suolo suolo dispersione, di riconversione, destinate ad attrezzature etc.) Monitorare i mc di acqua Risparmio idrico risparmiati per gli edifici che degli edifici di nuova Alto Vicentino Volumi idrici risparmiati dagli edifici di A3 mc adottano tecnologie volte al Annuale realizzazione o Servizi nuova realizzazione o ristrutturati risparmio energetico e all’utilizzo ristrutturati di fonti energetiche rinnovabili Suolo e sottosuolo Autorità Periodicità Unità di Codice Indicatore preposta alla Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore monitoraggi misura misurazione o Indice di riuso L’indicatore documenta il successo dei Ridurre il consumo di suolo e edifici non Numero - processi di riutilizzo di edifici non valorizzare il patrimonio edilizio S1 Comuni PATI 5 anni funzionali mq funzionali alla conduzione dei fondi esistente (anche di pregio all’agricoltura agricoli architettonico e testimoniale) Adottare soluzioni che Trasformazione di Consumo di suolo per la realizzazione di comportino il minor consumo di S2 S.A.U. per mq Comuni PATI 5 anni nuovi insediamenti. suolo e/o la trasformazione delle insediamenti aree di minor pregio colturale Indice di equilibrio Rapporto tra superficie di intervento nelle Equilibrare gli interventi nei due S3 % Comuni PATI 5 anni insediativo aree consolidate e SAU trasformata tipi di contesto Distinguere gli interventi Recupero aree Numero di interventi di demolizione di finalizzati alla ri-naturalizzazione occupate da edifici S4 Numero Comuni PATI edifici incongrui o elementi di degrado e interventi di ristrutturazione 5 anni incongrui o elementi rispetto al totale degli episodi individuati urbanistica, con o senza cambio di di degrado destinazione d’uso Biodiversità

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Autorità preposta Periodicità Unità di Codice Indicatore alla misurazione Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore monitoragg misura io Indice di Rapporto tra lunghezza delle barriere superamento Diminuire gli elementi di B1 % Regione infrastrutturali alla continuità ecologica e Triennale barriere alla discontinuità della rete ecologica numero di by-pass continuità ecologica Paesaggio Autorità preposta Periodicità Unità di Codice Indicatore alla misurazione Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore monitoraggi misura o Indice di Numero di interventi di ripristino e salvaguardia e valorizzazione negli ambiti che Salvaguardare e valorizzare gli P1 Numero Regione Triennale valorizzazione degli presentano caratteristiche di pregio ambiti paesaggistici ambiti paesaggistici ambientale e paesaggistico Numero di interventi in relazione alle Limiti fisici alla caratteristiche paesistico-ambientali e Monitorare la tutela dei contesti P2 Numero Regione Triennale nuova edificazione tecnico-agronomiche e di integrità paesaggistici fondiaria del territorio

Patrimonio culturale Autorità preposta Periodicità Unità di Codice Indicatore alla misurazione Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore monitoraggi misura o Numero di interventi di recupero di Indice di recupero edifici caratterizzati da condizioni di PC1 Numero Regione Salvaguardare i centri storici Triennale del centro storico obsolescenza fisica e/o funzionale nei centri storici Valorizzazione patrimonio Numero e qualità di interventi di Valorizzare il patrimonio PC2 Numero Regione Triennale paesaggistico e valorizzazione paesaggistico e culturale culturale Popolazione e salute umana Unità di Autorità Periodicità Codice Indicatore Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore misura preposta alla monitoraggi

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misurazione o Indice di equilibrio Rapporto tra superficie fondiaria e opere di ambientale degli P-SU1 % Comuni PATI compensazione e mitigazione ambientale Tutelare la salute umana 5 anni insediamenti nelle nuove aree produttive produttivi Rapporto tra estensione di aree interessate da Indice di recupero e interventi di recupero dei centri storici e Recuperare e consolidare i centri P-SU2 consolidamento del mq - mc Comuni PATI ambiti in adiacenza ad essi rispetto al totale 5 anni storici centro storico della superficie dei centri storici e delle aree limitrofe coinvolte Popolazione e salute umana Autorità Periodicità Unità di Codice Indicatore preposta alla Descrizione indicatore Obiettivo dell’indicatore monitoraggi misura misurazione o Rapporto tra il numero di persone residenti Indice di accessibilità entro un raggio di 300 ml. Da attrezzature o Incrementare l’accessibilità a P-SU3 a servizi ed % Comuni PATI 3 anni spazi aperti di uso pubblico >5000 mq. E la servizi ed attrezzature attrezzature popolazione totale

Realizzare tratti in modo da Funzionalità rete Provincia – Esprime la funzionalità dei percorsi e piste P-SU4 % formare una rete continua, quindi 5 anni ciclopedonale Comuni PATI ciclopedonali più funzionale

Rapporto tra numero di accessi diretti Sicurezza delle eliminati e numero di accessi diretti esistenti Numero - Razionalizzare gli accessi sulla P-SU5 immissioni sulla Comuni PATI derivanti da interventi di razionalizzazione 3 anni % viabilità principale viabilità principale delle immissioni e accessi sulla viabilità principale Percentuale degli edifici rispondenti a criteri Indice di sostenibilità Adottare criteri di bioedilizia e di P-SU6 % Comuni PATI di sostenibilità rispetto al totale dei nuovi 5 anni degli edifici risparmio energetico edifici Per la verifica del contributo del Piano, finalizzato alla sostenibilità dello stesso, vengono individuati i seguenti indicatori: Sistema Obiettivi Azioni Indicatori Competenza Periodicità

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monitoraggi o Comune in Creazioni di percorsi natura e sentieri Lunghezza percorso (m) accordo con il 5 anni naturalistici CAI Tutelare e valorizzare la Numero edifici recuperati e per ciascun difesa del montagna (monte Cengio- edificio indicare: Interventi di recupero del patrimonio suolo e Forte Corbin e la zona • Tipo di intervento manutenzione, restauro, edilizio esistente compatibilmente risorse Ceresana-Bronsare conservazione); Comune 5 anni naturali e con i criteri di salvaguardia del • Oggetto dell’intervento (strutture, apparati, paesaggis paesaggio arredi, ecc.) tiche • Risorse economiche (spesa pubblica)

Evitare qualsiasi tipo di attività Tutelare l’area della frana del Numero interventi per la costruzione e Comune, estrattiva, di rimozione e di 5 anni Brustolè manutenzione delle arginature al piede Genio civile movimentazione di materiale Interventi di valorizzazione e Patrimon recupero degli edifici e complessi di • Tipo di intervento manutenzione, restauro, io di Tutela e valorizzazione delle valore monumentale testimoniale, conservazione); Comune, interesse caratteristiche storico inclusi i contesti figurativi di • Oggetto dell’intervento (strutture, apparati, 5 anni Sovrintendenza storico culturali pertinenza (chiesa di S. Agata, chiesa arredi, ecc.) culturale di San Giorgio, Chiesa di S. Maria e • Risorse economiche (spesa pubblica) Villa Velo • Attivazione di un tavolo di concertazione Servizi di Ampliare l’area adiacente agli attuali tra gli enti per favorire l’attuazione in fase interesse Dotare i comuni di un impianti sportivi di Cogollo del progettuale Comune 5 anni sovracom impianto natatorio Cengio per realizzare l’impianto • Attivazione di un tavolo di concertazione unale natatorio tra gli enti per favorire lo sviluppo di una rete di teleriscaldamento (numero incontri)

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• Numero interventi di mitigazione ambientale, • Numero interventi di miglioramento e riqualificazione • Attuazione di un tavolo di concertazione tra gli enti per favorire lo sviluppo di una rete di teleriscaldamento (numero incontri) Previsione di ampliamenti e • Numero di edifici realizzati secondo criteri di Attività Prevedere nuove attività realizzazione di nuove attività qualità architettonica e risparmio energetico Comune 5 anni produttive produttive produttive in ambiti contigui al ed idrico consolidato produttivo • Numero aziende certificate ISO14000 o/e EMAS • Numero di aziende che adottano tecnologie di abbattimento dei fumi, del rumore, riciclo dell’acqua, smaltimento dei rifiuti, nel rispetto della normativa vigente

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Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato a cura di ciascun Comune proponente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. Nella fase di attuazione del PATI tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.”. 1.1.2. dovrà essere inserito un articolo in cui vengono riportate tutte le misure di mitigazione/compensazione individuate nel Rapporto Ambientale e nelle successive integrazioni; 1.1.3. per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere sul SIC IT3210040 “ Monti Lessini – Pasubio – Piccole Dolomiti Vicentine ” dovrà essere inserito un articolo riportante le seguenti prescrizioni: • la progettazione definitiva nei successivi “Piano degli Interventi” e di ogni singolo intervento attuabile attraverso autorizzazione diretta, come previsto dalla normativa in vigore, contenga la relazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i disturbi arrecati alla zona predetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte e/o le eventuali alternative proposte; • sia eseguito il controllo per quanto attiene lo smaltimento dei rifiuti, la raccolta e lo smaltimento delle acque reflue, nonché l’emissione di fumi in atmosfera, come regolati dalla normativa in vigore, per non provocare possibili inquinamenti al sito protetto; • prima dell’inizio lavori siano messe in atto tutte le opere necessarie per contenere rumore e polveri; • i tempi di esecuzione dei lavori siano brevi, eseguiti in periodi idonei per evitare il disturbo agli habitat naturali, in particolare a tutela degli uccelli e delle altre componenti floro-faunistiche presenti e comunque precisamente indicati negli strumenti attuativi del PATI in oggetto; • le prescrizioni e mitigazioni indicati nella relazione d’incidenza dovranno fare parte integrante delle Norme Tecniche di Attuazione del PAT; • Durante l’esecuzione dei lavori siano comunque impiegati mezzi provvisti di dispositivi antirumore; siano utilizzate miscele e lubrificanti ecologici; • Durante i lavori siano messe in atto tutte le misure che possono evitare gli inquinamenti da parte di olii, carburanti e sostanze tossiche in genere e tutte le precauzioni che possano, comunque, ridurre gli effetti di eventuali versamenti accidentali; • l’eventuale illuminazione di strade e cantieri deve essere realizzata in maniera tale da schermare le aree esterne; • il divieto di spargere liquami zootecnici e fanghi secondo quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006 sulla tutela delle acque dall’inquinamento; • la conservazione delle formazioni vegetali estese e secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua; • sia eseguita l’informazione e la formazione del personale operante, sulle emergenze ambientali e naturalistiche dell’area di cantiere, così da evitare il verificarsi di comportamenti impattanti; • le attività di monitoraggio, previste nella Valutazione di Incidenza al capitolo 10, dovranno essere concordate con gli uffici del Servizio Reti Ecologiche e Biodiversità della Regione del Veneto ed i risultati dovranno essere depositati presso lo stesso ufficio; • prima e durante i lavori dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti operativi finalizzati a limitare l’eventuale diffusione dei sedimenti e l’intorpidimento delle acque. 1.1.4. dovrà essere redatto uno “studio relativo alle modalità di protezione della falda del Comune di Arsiero in relazione alle dichiarate condizioni di permeabilità dei terreni e, quindi, al rischio dell’inquinamento delle falde sotterranee” , come prescritto dalla Commissione VAS con i pareri n. 3 del 18.12.2006 e n. 6 del 27.02.2007. 1.1.5. art. 2 “Contenuti del PATI tematico”. nell’alinea 2 stralciare “I Comuni ritengono di dover tutelare … oltre alle zone già sottoposte a vincolo o che stanno per essere istituite d’intesa con l’Amministrazione DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 42

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Provinciale” ed aggiungere quanto segue: “Sulle aree interessate da rischio e/o pericolosità per frane, smottamenti, caduta massi, ecc., sono consentite le attività di movimentazione e/o asporto di materiali, comprese le attività di cava finalizzate alla messa in sicurezza dei siti medesimi previo apposito progetto.” . nell’alinea 9 stralciare: • “la tavola 2 individua le invarianti strutturali del PATI tematico attribuendo le direttive a prescrizioni; per meglio evidenziare l’armatura territoriale sono comunque indicati i principali elementi di valore e tutela dei singoli territori derivati dalle analisi e approfondimenti dei PAT, ai quali si demanda per gli indirizzi di tutela, direttive e prescrizioni”. • “la tavola 3 rappresenta gli aspetti di fragilità geologica del territorio: sono elementi del PATI esclusivamente le direttive e le prescrizioni relative agli ambiti oggetto del PATI tematico”. 1.1.6. Art. 10 “Fragilità”. - nell’alinea 4 sostituire “potranno essere” con “sono state o che dovranno essere” ed aggiungere alla fine “, facendo salvi eventuali procedimenti in corso.” . 1.1.7. art. 12.1 “Aree soggette a dissesto idrogeologico” . “Area esondabile o a ristagno idrico” : sostituire le parole “si sconsiglia” con “è vietata” e “si propone di sopraelevare il piano campagna o la realizzazione di opere di difesa” con “i piano terra dovranno essere realizzati a quota superiore a quella del piano campagna con le necessarie opere di difesa in ordine alla esondabilità dell’area interessata.” . “Area soggetta a caduta massi” : stralciare “Prescrizioni per il territorio di Arsiero” nonché “Prescrizioni per il territorio di Cogollo del Cengio e di Velo d’Astico - Il fenomeno non è presente in maniera significativa” in quanto la norma vale solo per gli ambiti individuati (a prescindere il Comune interessato) soggetti al fenomeno della caduta di massi e non va riportata sotto forma di relazione descrittiva. “Area soggetta a sprofondamento carsico” : stralciare “ Prescrizioni per il territorio di Arsiero” nonché “Prescrizioni per il territorio di Cogollo del Cengio e di Velo d’Astico - Il fenomeno non è presente in maniera significativa” in quanto la norma vale solo per gli ambiti individuati (a prescindere il Comune interessato) soggetti al fenomeno dello sprofondamento carsico e non va riportata sotto forma di relazione descrittiva. “Area soggetta ad erosione” : stralciare “Prescrizioni per il territorio di Arsiero” nonché “Prescrizioni per il territorio di Velo d’Astico - Il fenomeno non è presente in maniera significativa” e “ Prescrizioni per il territorio di Cogollo del Cengio - Il fenomeno in queste aree è presente in maniera sono meno accentuate o comunque tenuto sotto controllo con interventi preventivi e di sistemazione” in quanto la norma vale solo per gli ambiti individuati (a prescindere il Comune interessato) soggetti al fenomeno di erosione e non va riportata sotto forma di relazione descrittiva, peraltro non corretta. “Area di conoide” : stralciare “Prescrizioni per il territorio di Arsiero” nonché “Prescrizioni per il territorio di Cogollo del Cengio e di Velo d’Astico - Il fenomeno non è presente in maniera significativa” in quanto la norma vale solo per gli ambiti individuati (a prescindere il Comune interessato) che presentano tale caratteristica e non va riportata sotto forma di relazione descrittiva. “Area di frana” : • nella prima alinea va stralciata da “Per quanto riguarda … alla costruzione e manutenzione di arginature al piede” in quanto non corrisponde alla prescrizione posta da questa Commissione con il parere n. 6 del 27.02.2007 e la norma relativa alle aree interessate da rischio e/o pericolosità per frane è sta inserita nel precedente art. 2. • nelle alinee successive vanno stralciate “ Prescrizioni per il territorio di Velo d’Astico” , “Prescrizioni per il territorio di Arsiero - Il fenomeno non è presente in maniera significativa” e Prescrizioni per il territorio di Cogollo del Cengio” e, tenuto conto di quanto prime precisato il contenuto va riscritto in quanto viene riportato sotto forma di relazione descrittiva.

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1.1.8. art. 13 “Aree non idonee” : stralciare “Prescrizioni per il territorio di Arsiero e Cogollo del Cengio” in quanto la norma ha valore per gli ambiti riconosciuti quali “Aree non idonee” riportati nelle tavole 3A e 3B che devono tenere conto delle prescrizioni poste dalla Direzione Geologia e Attività Estrattive con nota prot. n. 133829 del 10.03.2009 e non va riportata sotto forma di relazione descrittiva. 1.1.9. si dovrà procedere ad adeguare tutte le norme alle prescrizioni dall’Unità Periferica del Genio Civile di Vicenza poste con nota prot. n. 125917 del 06.03.2009. 1.1.10. atteso il livello di riferimento di radon esposto nel Rapporto Ambientale, le NTA del Piano dovranno essere integrate, in ordine al principio della precauzione, con appropriate disposizioni per gli insediamenti residenziali (DGR 79/2002). 1.2. Gli elaborati 4A e 4B “Carta della Trasformabilità” devono riportare la rete ecologica e deve essere indicata nelle NTA la relativa normativa, avendo comunque presente di assicurare la permeabilità della stessa in corrispondenza delle barriere infrastrutturali. 1.3. Gli elaborati 2A e 2B “Carta delle Invarianti” e 3A e 3B “Carta delle Fragilità” dovranno essere adeguati alle prescrizioni poste dalla Direzione Geologia e Attività Estrattive con nota prot. n. 133829 del 10.03.2009. 1.4. La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria. 1.5. La Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata con quanto riportato nel documento trasmesso dal Comune di Cogollo del Cengio con note prot. n. 160 del 12.01.2010 e prot. n. 616 del 27.01.2010 nonchè con il Piano di Monitoraggio di cui al precedente punto 1.1.1.- 1.6. Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria. 1.7. Ciascun Comune deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato, del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 2. in sede di attuazione del Piano : 2.1. il Piano degli Interventi di ciascun Comune dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PATI nel territorio di pertinenza in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. i Piani comunali di zonizzazione acustica dovranno essere adeguati in relazione alle previsioni attuative del Piano degli Interventi. 2.3. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO FIRMATO Il Presidente Il Vice Presidente della Commissione Regionale VAS della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale alle Infrastrutture e Mobilità) (Segretario Regionale all’Ambiente e Territorio)

Ing. Silvano Vernizzi Ing. Roberto Casarin

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della Direzione Valutazione Progetti e Investimenti) Avv. Paola Noemi Furlanis

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Il presente parere si compone di 44 pagine

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