Una Libreria Cenacolo Di Potenti Ma Aperta Anche a Molti Clienti Per La Gioia Degli Editori Giungeva in Calesse Da Zevio
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12 Martedì 4 Giugno 2019 PRIMO PIANO Quella di Marisa Benini Lancellotti a Verona: da Frank Sinatra, a Kissinger, alla Callas Una libreria cenacolo di potenti Ma aperta anche a molti clienti per la gioia degli editori giungeva in calesse da Zevio. bici d’oro. Tutti gli abiti che ho in mano le redini. se fossero persone di fami- DI STEFANO LORENZETTO Cucinava la torta con le carote, indossato nella mia vita me li E a vivere con Bruno. glia. i sono editori che po- ne tratteneva solo un quarto sono fatti da sola. Vede, ho an- Al 4 di lungadige Cangran- Lo erano. Arnoldo Mon- trebbero vendere i fre- per sé e la parte restante me che l’atelier? (Indica il poggiolo de, con la famiglia di suo pa- dadori abitava al numero Cezer agli eschimesi, e la regalava. coperto dove lavora). dre. A pranzo c’erano sempre 5 di lungadige Cangrande, non è uno stereotipo, Come mai? Che studi ha avuto? sei o otto persone. Un giorno nell’edificio dopo la nostra perché Rosa Berlusconi mi Era a dieta. Due zampe da Quinta elementare. Tanti invitammo il pittore Giovan- casa. A volte andavo nello raccontò che suo fi glio «lodevole» e «buono» ni Malesci, erede universale stabilimento di via Zeviani Silvio, giovane piazzista iin pagella. «Suffi- di Giovanni Fattori. Lo zio con lui, sulla Bentley guidata di elettrodomestici, una «Nel 1987, prima del concerto in cciente» solo in di- Sante se ne uscì con una brut- dall’autista. Una mattina trovò vigilia di Natale portò Arena, Sinatra andò all’edicola ssegno e calligrafia. ta frase: «Va’ a lavare i piatti». le maestranze in sciopero, che sulle spalle un frigorife- di Gigi Sega in piazza Bra. Volle DDa adulta, Luciano Feci la valigia. Malesci, che impedivano l’ingresso ai diri- ro Ignis a una signora e, offrirmi un caffè all’Olivo. Alla MMinguzzi veniva da era con la moglie, mi consolò: genti. Scese dal macchinone e salito al quinto piano, si fi ne la cassiera Jolanda rifi utò MMilano la domenica «Vieni a stare da noi a Milano, cominciò a parlare con gli ope- accorse di aver sbaglia- a darmi ripetizioni ti terremo come una fi glia». Li rai, a uno a uno. Li conosceva to scala: dovette rifare di farsi pagare. E lui ricambiò la ccon i pastelli a olio. seguii. La consorte dell’artista tutti per nome e cognome. Alla il percorso. E ci sono cortesia dando un bacio a me. Pre- IIn cambio, gli cucina- macchiaiolo dirigeva il perso- fi ne sciolsero il picchetto e ci librai che riuscirebbero sley aveva la testa rasata. Militare vvo le lasagne verdi. nale della Philips. Mi mandò lasciarono entrare. a vendere ai loro clien- a Verona da sette giorni, comprò In che anno arri- subito in Fiera per la dimo- I bestselleristi chi era- ti persino l’elenco tele- una cartina della Germania, dove vvò a Verona? strazione di un nuovo rasoio no? fonico. Marisa Benini Il 2 gennaio 1946. elettrico. Guadagnai 150.000 Montanelli e Biagi. Indro Lancellotti era una lo avevano destinato» VVenni a trovare il lire in un colpo solo. Non avevo vendeva 700 copie al colpo. di questi. Tutti, anche ppadre di Bruno, lo mai visto così tanti soldi in vita Passò un intero pomeriggio a fuor dalle mura di Verona,na lala elefelefante,ante bellbellaa sosololo dalla ccintolaintola zizioo SaSantente Ghelfi , che aveva mia. Dopo qualche giorno Bru- fi rmarle, alla fi ne crollò: «Ba- chiamavano Marisona, per via in su. M’intratteneva cantando sposato Lucia, sorella di mia no venne a Milano in lacrime, sta, non ce la faccio più». In delle giunoniche fattezze. e suonando il pianoforte. madre. a scusarsi a nome del padre una mi lasciò questa dedica: I verbi all’imperfetto non Di Sinatra e Presley che Chi era il padre di San- e a supplicarmi di tornare in «Alla bella Marisa, dal brutto devono trarre in inganno: è mi dice? te? libreria. Indro». Credo che Biagi voles- ancora viva e vivace, nonché Nel 1987, prima del concerto Costantino, capostipite dei E così ricominciò a ven- se più bene a me che alle fi glie. provvista, a dispetto dei suoi in Arena, Sinatra andò all’edi- Ghelfi librai e galleristi. Un dere libri e a spignattare. Anche Giulio Andreotti mi 87 anni, di una memoria prodi- cola di Gigi Sega in piazza ambulante di Pontremoli. Lì Ho cucinato per tutti: da In- trattava con riguardo. Era at- giosa. Solo che, da quando nel Bra. Volle offrirmi un caffè in suo onore è nato il premio dro Montanelli a Dino Buz- teso al Due Torri. «Che aspetti- 2012 ha abbandonato la sua all’Olivo. Alla fine zzati, da Enzo Biagi a no! In libreria non ci vado mai, attività, è un po’ come se fos- la cassiera Jolanda PPiero Angela. Taglia- a cena ci sono tutte le sere», si se scomparsa. Fu un’uscita di rifi utò di farsi paga- Se si metteva in testa d’invitare ttellee alla bolognese, spazientì con il segretario, che scena tanto accidentale quan- re. E lui ricambiò la titirate a mano. Risotto lo pressava. Mi chiese un caffè. to rovinosa: un salto di 8 metri cortesia dando un qualcuno in libreria non c’era vip ccono tastasal o radic- Sorseggiandolo, mormorò: «Si- nel vuoto, dal pianterreno allo bacio a me. Presley capace di resisterle. Basti citare: chchio rosso di Verona. cura che non sia come quello scantinato della libreria di via aveva la testa rasa- Laurence Olivier con Vivien Leigh, AArrosto di vitello con che hanno dato a Michele Roma, gestita fi n dal 1953 con ta. Militare a Vero- Federico Fellini, Primo Levi, Henry la salsiccia. Ossobuco Sindona?». il cugino Bruno Ghelfi , che na da sette giorni, Kissinger, Sandro Pertini, Giovanni ccono polenta. Cesare Marchi sbaragliò sarebbe morto meno di sei comprò una carti- Spadolini, Oriana Fallaci, Benny La chiamavano il Divo. mesi dopo, lasciandola da sola na della Germania, MMarisona. Nel 1988 lo appoggiai al per sempre. Condividevano dove lo avevano Goodman, Luciano Pavarotti, Zubin Non mi offendevo. premio Bancarella, che vinse tutto: lavoro, interessi, casa. destinato. Quando Mehta, Gianandrea Gavazzeni, Vit- PPesavo 110 chili. Ero con Grandi peccatori grandi Tranne la camera da letto. girava Barabba in torio Gassman, Susanna Agnelli ttanta.a Grossa, non cattedrali. In lizza c’era An- «Tre vertebre spezzate, la Arena, venne anche ggrassa. Preparo ancora dreotti con L’Urss vista da spalla sinistra fratturata, 56 Anthony Quinn. i tortelli con le erbette, vicino, dedicato a Michail punti di sutura sul cranio», Uno spaccone. Mise mma qui in condominio Gorbaciov. Un elicottero di rievoca la Marisona. Aggrap- gli occhi su una tela di Filippo Bancarella. Stampava i volumi non li vuole nessuno. Giuseppe Ciarrapico avreb- pata al deambulatore, trascina De Pisis: «A Roma la trovo per e li vendeva per strada. Fu il Come catturava gli scrit- be dovuto portare l’autore da le gambe sul pavimento del suo 30.000 lire», la svalutò. Beh, va’ primo a pubblicare in italia- tori? Fiuggi a Pontremoli in caso di appartamento di via Centro. a comprartela là, gli risposi. no Così parlò Zarathustra di Se un libro mi piaceva, mi vittoria. L’ambasciatore russo «Sono una vecchia a rotelle. Sto Vedo che ha incornicia- Friedrich Nietzsche. Ebbe rivolgevo all’editore. Quando inveì contro la giuria: «Ma chi è in piedi, però non li posso muo- to un ritratto di Kissinger, 14 fi gli. Nel 1917 comprò per nel 1958 uscì Il Gattopardo, questo Marchi?». Cesarino dal vere, pensa te». Da quel giorno con dedica. Rina, 15 anni, il negozio all’an- telefonai alla Feltrinelli. Al palco fece ridere tutti: «Mi no’ disgraziato è assistita da Iso- All’Onu avevo un amico gior- golo fra via Mazzini e via Ac- posto di Giuseppe Tomasi so ci sia ’sto Gorbaciov, ma ken, una nigeriana alla quale nalista, Gianni Capra. Morì a cademia. di Lampedusa, morto l’anno son contento d’aver vinto». impartisce ordini con la stessa 100 anni. Mi regalò una collana Quello con l’inse- Che doti deve perentorietà che riservava al fatta dall’ultima delle 23 mogli gna dorata «Libre- aavere un libraio? mite cugino e al resto del mon- di Pancho Villa. Capra tene- ria Ghelfi & Barba- «Ho cucinato per tutti: da Indro Gambe buone per do. Eh sì, perché se si metteva va in uffi cio una mia foto con to» nel vetro nero. Montanelli a Dino Buzzati, da Enzo sstare sempre in pie- in testa d’invitare qualcuno Giuseppe Berto. Il segretario Oggi ci vendono le ddi. Braccia forti per in libreria, che era anche una di Stato americano la vide. «Vo- mutande, mi hanno Biagi a Piero Angela. Tagliatelle alla ssollevare i pacchi. galleria d’arte, e poi portarselo glio conoscere questa donna», detto. Mario Bar- bolognese, tirate a mano. Risotto con OOcchi aperti per ve- a casa, dove lo deliziava con la esclamò. Kissinger venne poi bato era un uffi ciale. radicchio rosso di Verona. Ossobuco ddere i ladri. Ruba- sua cucina emiliana, non c’era in visita a Verona. Davanti a Mise incinta Rina. La con polenta. Mi chiamavano Mariso- nno anche i docenti vip capace di resisterle. Solo Palazzo Carli, lo contestarono sposò, lasciò l’esercito na ma non mi offendevo. Pesavo 110 e i preti. Un frate per citare i più noti: Laurence l’editore Giorgio Bertani e e diventò libraio. Nel ss’infi lò una copia di Olivier con Vivien Leigh, Fe- altri comunisti. Lui uscì da 1946 passai tre mesi chili. Ero tanta. Grossa, non grassa. EEmmanuelle nella derico Fellini con Giulietta una porticina su via Manin e nella loro villa a Quin- Preparo ancora i tortelli con mmanica del saio.