SABATO 25 FEBBRAIO 2 017 SESTO SENS O iN Sestoweek 29 GIORGIO TARANTOLA Parla l’erede della nota dinastia di librai: una professione che dall’800 si tramanda di padre in figlio «Per noi i libri sono una questione di famiglia» Originari di Montereggio, i Tarantola approdarono a Sesto negli anni ’40 aprendo lo storico negozio al Rondò dove sono stati ospiti autori come Terzani, Wilburn Smith, , Ungaretti, Biagi e De Crescenzo. E hanno anche fondato il prestigioso «Premio Bancarella»

SESTO SAN GIOVANNI ( m ns ) tempi. Gli italiani poi leg- Giorgio Tarantola non è un gono pochissimo. libraio, ma il Libraio con la «C ’è un po’d i sn o b i s m o «L» maiuscola. Nel suo al- Ha studiato economia, ma poi si è dato anima e corpo alla libreria relativo alla scelta dei libri. I bero genealogico si trovano libri sono uno strumento di avi librai dall’800. E’cres ciu- SESTO SAN GIOVANNI (mns) Giorgio Taran- professione e il negozio di famiglia: «Non hoc». Ma anche nella libreria storica non svago così come il cinema e to in mezzo ai libri della tola, 49 anni, figlio di Umberto Tarantola, ero sicuro di intraprendere questa strada, ci si limita alla vendita dei libri: «Orga- la televisione, c’è la volta che libreria di famiglia in cui ora che nel 1942 ha aperto la libreria omo- infatti ho studiato economia, ma poi è nizziamo una presentazione a settimana, vedi il film impegnato e la lavora con il padre. nima a Rondò, ormai un’istituzione, ge- stato chiaro che il mio posto era questo». i lettori così possono incontrare gli scrit- volta che vuoi guardare la Partiamo dalle origini, stisce da anni insieme al padre una delle Da quando è al timone della libreria ha tori». Giorgio organizza anche mostre commedia rilassante. Lo cosa sa dei suoi antena- librerie più vivaci dell’hinterland mila- ripreso vecchie e sane abitudini di fa- mercato all’interno delle scuole del ter- stesso discorso vale per i li- ti? nese. «Dal ‘42 ha cambiato edificio, ma è miglia, come il premio Bancarella e l’edi - ritorio: « E’un modo per raccogliere fondi bri. I libri difficili piacciono a «I Tarantola sono una fa- sempre stata in questa piazza». Giorgio è toria, ma soprattutto ha deciso di sdop- e dare la possibilità alle scuole di avere ed chi è in cima alla piramide miglia storica di librai, ci nato e cresciuto a pane e libri: «La mia è piarsi. «Proprio di fronte alla libreria di ampliare la loro biblioteca». Alla libreria della cultura. Leggere è un sono tracce della mia fami- una famiglia di librai da secoli, una storia piazza IV Novembre abbiamo aperto una Tarantola si respira ancora un’ar ia percorso graduale, come glia a partire dal 1859, è un che mi ha pesato sulle spalle». Infatti, da libreria dedicata solo ai bambini e ai a l l’ «Agata e la tempesta», (film di Soldini sciare, non si parte subito lavoro che è passato di padre ragazzi si viaggia con la fantasia e Giorgio ragazzi, dove organizziamo anche eventi ndr), un posto dove chiedere consigli e dalle piste nere. Invece, noto in figlio fino ad arrivare ai non sempre ha pensato di ereditare la speciali come laboratori e attività ad discutere di libri e letteratura. che ai ragazzi di 14 anni si nostri giorni. Le origini sono danno da leggere già i clas- a Montereggio e Pontremoli sici. Magari uno che non ha in provincia di Massa e Car- mai letto prima un libro si rara. Da qui i miei avi par- ritrova a leggere il Tasso. tivano con le gerle, delle ce- Questo dirà che la lettura non ste colme di libri e andavano fa per lui». nelle grandi città a venderli. Se parliamo di lettori, A fine ‘800 ci sono state le parliamo di lettori seste- prime bancarelle e poi è ar- si. rivata la prima libreria. Per «I lettori sestesi hanno non farsi concorrenza hanno molta fantasia, soprattutto i aperto librerie in città di- giovanissimi. Qui ci tratte- verse. Il mio bisnonno, ad niamo da farci delle belle esempio, era arrivato a Mon- risate quando riescono a za negli anni ‘20, altri fa- storpiare i titoli dei libri. Fon- miliari erano andati a Ber- tamara, diventa Fantamara; il ga m o » . Fu Mattia Pascal, Il Fumo di E quando e come i Ta- Pascal, Dorian Gray si tra- rantola arrivano a Se- sforma in Dorian Gay. Leg- s to ? gono molto le donne di tutte Come ho detto, è un lavoro, le età, i ragazzi fino ai 18 an- quello del libraio, che la mia ni, poi gli over 60. Dai 20 ai 30 famiglia si è tramandato da anni leggono sempre meno padre in figlio. Mio nonno perché hanno altre alterna- Antonio aveva due figli, così tive. E’una questione di co- per evitare che si facessero me trascorrere il tempo, se concorrenza ha dato la li- sono sui social e sul web non breria di Monza al primo possono stare sui libri. Que- genito e al secondo, mio pa- sto non vuol dire che non dre Umberto, gli ha aperto leggano, ma lo fanno sui so- una libreria a Sesto». cial. Anche in metropolitana, Dalla Monza borghese al- prima tutti avevano un libro la Sesto operaia... due in mano, ora hanno tutti il mondi completamente cellulare in mano». diversi. E’stata una scelta Se parliamo di tecnologia mirata quella di suo non- non posso non chiederle n o? cosa ne pensa Direi di sì. Negli anni ‘40 d e l l’eb o ok. Sesto era famosa per l’i n- «Penso che non è mai de- dustria bellica, così mio non- collato. In Italia le vendite si no nel 1942 ha deciso di sono fermate al 3%. Questo aprire la libreria a Rondò. perché il libro può cadere, Una scelta più che mirata. puoi leggerlo in spiaggia, non A Sesto, basta pensare agli ha bisogno della corrente anni ‘70, c ’erano migliaia di elettrica. Quello che non mi operai che venivano a la- piace, parlando di tecnologia vorare da fuori, la stazione è la vendita on line dei libri una volta era proprio a Ron- che danneggia ovviamente le dò, di fronte alla libreria. Mio piccolo librerie». padre apriva alle 6.30. Era a Lei non è solo libraio ma q u e l l’ora che gli operai, so- anche editore. prattutto bergamaschi, si fer- vita, c’era sempre l’asp etta- che votano. Si premia il libro suggestiva cornice di villa Vi- gere e ama i libri e tende a A l l’inizio del ‘900 i librai si mavano in libreria per ac- tiva di continuare la tradi- che può essere più commer- sconti d’ Aragona, per con- dimenticare l’aspetto com- cimentavano a stampare quistare libri per i figli». zione di famiglia e non essere cialmente apprezzato dai let- frontarsi con loro sulla let- merciale. Mi spiego meglio. quello che non c’era, era un Quello dei libri per la sua la pecora nera che spezzava tor i». teratura italiana e sui loro Ogni anno mi chiamano tempo liquido per citare Bau- famiglia è un lavoro come questa catena». Il premio Bancarella ac- libri prima di scoprire chi di da l l’università Statale per te- man. Tanti erano librai edi- un altro o è una passione Per rimanere in tema di certa le capacità dei suoi loro riceverà il premio. Sesto nere una lezione sulla ge- tori. Persino mio nonno che riesce a trasmettersi importanza della sua fa- antenati. Avevano l’o c- è tra le sole 4 città ad ospitare stione di una libreria. E tutte n e l’45 ha scelto di stampare di generazione in gene- miglia. I Tarantola hanno chio lungo. i finalisti insieme a Ravenna, le volte gli studenti “pur isti” un libro che nessuno voleva: razion e? costituito il premio Ban- «Direi di sì, hanno anti- Cesena e Carrara». discutono le scelte dell’e di- “Qui non riposano”, il primo «Non si eredita solo la li- carella, uno cipato due Però a Sesto tore di stam- libro di , breria ma anche e soprattutto dei premi premi Nobel, è riuscito a pare quel dato che allora era malvisto sia la passione per questo lavoro. più impor- Come editore mio Hernest He- portare an- libro e ancora dalla destra che dalla sinistra. Un esempio? Quando duran- tanti del pa- mingway con che scrittori di più del li- Mio nonno ne stampò te la guerra scattava l’allar me norama let- nonno aveva deciso “Il vecchio e il già afferma- In Italia c’è un po’ braio che 200mila copie. E anche quan- per i bombardamenti, mio terario in di stampare ma re”e Boris ti, anzi i più di snobismo relativo alla lo vende. Mi do Longanesi e Mondadori si nonno scappava in cantina Italia insie- Pasternak con famo si, scelta dei libri: in realtà è dicono che se accorsero di aver sbagliato e portandosi quanti più libri me al Cam- «Qui non riposano» “Il dottor Zi- «Nella libre- aprissero una tornarono a bussare alle por- p ossibile». piello e allo che nessuno voleva: vag o”». ria di Rondò come per i film, a volte libreria non ci te di Montanelli, lui per gra- Avere alle spalle una fa- Stre ga. era il primo libro Un premio sono passati vuoi leggere qualcosa sarebbe spa- titudine ha continuato a miglia così importante e « E’nato nel a cui negli Tiziano Terza- zio per Fab i o stampare con mio nonno per con una tradizione seco- 1953 perché i ultimi anni ni ,Wi lbu rn di impegnato, altre Vo l o, non ca- molti anni ancora. Io, ho in- lare è un vantaggio o un Tarantola ave- di Indro Montanelli anche lei ha S m i t h,O r ia na qualcosa di rilassante pendo che è trapreso questa strada 10 an- peso? I Tarantola sono vano aperto li- dato un Falla ci,G iu- proprio grazie ni fa, oggi gli editori con la raccontati persino nel li- brerie in città diverse e vo- contributo, è riuscito a seppe Ungaretti,, a libri come quello di Volo, globalizzazione si concentra- bro di Rigoni Stern «Le levano avere un motivo per portarlo a Sesto. e altri libri che si vendono, che no su un mercato più ampio Stagioni di Giacomo». rivedersi una volta all’anno e «Avevo fatto qualche ten- ancora. Abbiamo incornicia- l’editore, ma anche il libraio, dimenticando il territorio, il «Da una parte è molto bel- di ritornare al paese d’or igine tativo negli anni passati e poi to foto e dediche e le con- si può permettersi di stam- locale. Ecco perché ho co- lo avere notizie sui tuoi an- della famiglia, a Montereggio. ora in maniera continuativa serviamo qui in libreria». pare o tenere in libreria i libri minciato a stampare. Mi oc- tenati, conoscerne la storia, Allora è venuta l’idea di crea- da 6 anni una tappa del C o m’è fare il libraio? d’arte o di poesia che si cupo della storia di Sesto in ma dall’altra parte, soprat- re un premio da un punto di premio è a Sesto. Nel mese di « E’una bella professione, a vendono molto meno. Il li- tutti i suoi aspetti: dai luoghi tutto quando ero ragazzo, è vista diverso, non quello del giugno la città accoglie i fi- me piace. Direi che però è braio non deve fare da cen- della prima guerra mondiale stata anche una responsa- critico, ma quello del librario. nalisti. L’idea è quella di or- complicato restare in equi- s ore». a l l’arch eologia industriale, bilità: anche se ho pensato di Ha un’importante valenza ganizzare una serata con i librio. In genere chi sceglie di Qui si apre un discorso dalla raccolta di memorie ai fare qualcosa di diverso nella storica perché sono i librai finalisti, che si svolge nella fare questo lavoro ama leg- sulla cultura dei nostri libri fotografici».