La Divisione Italiana in Francia 1803-1806

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

La Divisione Italiana in Francia 1803-1806 Corso di Laurea magistrale ( ordinamento ex D.M. 270/2004 ) in Storia dal medioevo all’età contemporanea Tesi di Laurea La Divisione italiana in Francia 1803-1806 Relatore Ch. Prof. Luciano Pezzolo Laureando Giorgio Gremese Matricola 828514 Anno Accademico 2011 / 2012 In memoria del Professore Giuseppe Del Torre Indice della Tesi Introduzione pag. 4 Capitolo 1: Le fonti, la storiografia. Pag. 8 Capitolo 2: Il campo di Boulogne ed il progetto di invasione dell’Inghilterra: scenari strategici e politici. Pag. 15 Capitolo 3: La costituzione della Divisione Pino Pag. 26 La riunone dei reparti Pag. 29 La formazione dello Stato Maggiore Pag. 33 Due militari e due generali: Pino e Teulié Pag. 37 Il problema degli ufficiali aggiunti: Foscolo, Celentani, Arcovito e Jannelli Pag. 39 Capitolo 4: Il trasferimento della Divisione in Francia Pag. 46 La questione finanziaria della Divisione Pag. 52 Capitolo 5: Permanenza e impiego della Divisione a Calais Pag. 55 Capitolo 6: La dispersione della Divisione e l’invio in Prussia. Pag. 63 Conclusioni Pag. 67 Annessi Pag. 72 Fonti archivistiche: Archives Nationales Pag. 73 Service Historique de la Dèfense Pag. 107 Carrispondenze Corrispondenza di Joachim Murat Pag. 175 Corrispondenza di Napoleone Bonaparte Pag. 177 Corrispondenza di Ugo Foscolo Pag. 184 Corrispondenza di Francesco Melzi d’Eril Pag. 188 Bibliografia Pag. 245 Fonti manoscritte Pag. 252 « L’histoire du royaume d’Italie du 1794 à 1814 est le plus beau sujet des temps modernes, l’idéal s’y joint au positif. »1 Stendhal Introduzione Nel dicembre del 1801 si assiste per quanto concerne il futuro dell’Italia settentrionale al passo fondamentale verso una nuova stabilità e forma statale. Con il congresso di Lione, dove Napoleone Bonaparte 2, divenuto ormai Primo Console della Repubblica Francese, convoca rappresentanti di tutti gli ordini sociali, si sancisce la nascita della Repubblica Italiana. Bonaparte ne è il Presidente, il milanese Francesco Melzi d’Eril 3 il Vice-Presidente e Milano la capitale. La nuova struttura statale viene sviluppata per garantire maggiore stabilità e funzionalità alla repubblica satellite della Francia e per eliminare pericolose frange di giacobinismo che potevano ancora esistere nella seconda repubblica Cisalpina, le quali mal si accordavano con la nuova Francia uscita dal colpo di stato del diciotto brumaio. La riformata Repubblica, sebbene ancora più legata alla sorella transalpina con la presidenza in mano direttamente a Napoleone, riesce però a godere di un nuovo impulso innovatore che permetterà un vero sviluppo amministrativo e che avrà riflessi su tutti i settori dello Stato 4. I due campi più importanti a cui lo stesso Bonaparte tiene sono quello diplomatico e quello militare. Il Ministero degli Esteri prende sede con il proprio ministro Marescalchi e la prima divisione ministeriale proprio a Parigi. Sebbene subordinato sul piano decisionale alle volontà francesi, ciò permette una partecipazione diretta dell’Italia ai grandi rapporti diplomatici che hanno luogo a Parigi fra le diverse potenze europee. Secondo campo delle riforme è quello dell’esercito. Si assiste in breve tempo alla razionalizzazione delle truppe della Repubblica, alla loro riorganizzazione e ad un attento controllo sul corpo degli ufficiali. In data 13 agosto 1802 viene emanata la legge sulla Coscrizione, che permette la riforma dell’esercito 5 abbandonando il modello volontaristico in favore di un esercito più popolare e rappresentanza di tutta la nazione. Tramite il sistema coscrizionale viene anche data la possibilità al 1 Da Stendhal, Rome, Naples et Florence, Parigi, 1817, pag. 411 2 Per una biografia generale rinviamo all’opera di L. Mascilli Migliorini, Napoleone, ed. Salerno, Roma, 1991 3 Rinviamo per una biografia di Melzi e per la connotazione delle sue idee politiche all’opera di N. Del Bianco, Francesco Melzi d’Eril: la grande occasione perduta, ed. Corbaccio, Milano, 2002 4 Per una visione generale dell’epoca napoleonica in Italia e su tutti i diversi settori, non solo quello militare, rinviamo a C. Zaghi, L’Italia di Napoleone dalla Cisalpina al Regno, ed. Utet, Torino, 1986 5 Per una visione generale delle forze armate italiane del periodo rinviamo all’opera di A. Zanoli, Sulla milizia cisalpino-italiana: cenni storico statistici dal 1796 al 1814, ed. Borroni e Scotti, Milano, 1845 ed all’ultimo lavoro di P. Crociani, V. Ilari e C. Paoletti, Storia militare del Regno italico 1802-1814, ed. Uff. Sto. SME, Roma, 2004 Ministero della Guerra di attuare la costituzione di un esercito bene organizzato. Tale compito viene affidato al generale di divisione Alessandro Teodoro Trivuzio (1773-1805) che ricoprirà tale carica dal 1802 fino al 1804, data della sua partenza per assumere il comando della Divisione italiana già stazionata in Francia. Si deve infatti all’opera di Trivulzio l’effettiva costituzione dell’esercito italiano in questi primi due anni, affrontando tutte le difficoltà dovute alle ristrettezze finanziarie, le difficoltà create dal comando francese del generale Murat e le prime negative esperienze del sistema di leva dei coscritti. Lo sviluppo di un esercito italiano, sebbene con scopi diversi, era caldeggiato sia da Bonaparte che dal vicepresidente Melzi. Il primo necessitava di buone truppe da poter utilizzare nelle campagne militari o per la protezione dei confini (francesi quanto italiani, che fungevano da stato cuscinetto); il secondo per garantire la forza ed il diritto dello Stato italiano, sviluppare una coscienza nazionale e alleviare le pretese finanziarie francesi per il mantenimento delle truppe alleate su suolo italiano6. Ultimo punto, ma non meno importante, è quello della partecipazione delle truppe italiane a teatri operativi stranieri. Sebbene Melzi non fosse completamente favorevole all’invio di truppe italiana all’estero (o per lo meno al di fuori della penisola), principalmente per paura di diserzioni o dei costi di mantenimento; egli era ben conscio dell’importanza politica che esse potevano rivestire, ponendo le truppe italiane in rapporto o contro truppe straniere, testimoniando la realtà statale italiana e la sua indipendenza nel contesto delle nazioni europee. Proprio in questo scenario dobbiamo inserire la Divisione italiana che tra il 1803 ed il 1806 fu presente sul suolo francese presso il campo di Boulogne e l’Armée des Cotes de l’Ocean per partecipare al progetto sviluppato da Napoleone in merito all’invasione dell’Inghilterra dopo la rottura del Trattato di pace di Amiens. La nascita di questa spedizione si deve, ufficialmente, all’idea di Bonaparte, Presidente della Repubblica, che scrisse a Melzi ordinandogli di formare la Divisione per il suo desiderio di avere dei “bravi soldati italiani” ai suoi ordini. In realtà sembra che l’idea sia nata da parte del generale italiano Pino, che la suggerì al Primo Console onde ottenere un comando da cui ricavare onori e riconoscimenti. L’ordine di formazione cadde come un fulmine a ciel sereno sull’esercito italiano completamente in corso di riorganizzazione e già con una parte delle truppe impegnate in Puglia per l’occupazione dei porti di fronte alle isole Ionie occupate dalle forze russe. Raggruppando tre reggimenti di fanteria, uno di cavalleria, una compagnia di artiglieria a cavallo (o leggera), una compagnia del treno strasporti ed una compagnia operai del genio, la struttura della Divisione risultava, per l’epoca, enorme, vittima delle voglie carrieriste di Pino. Sostenuto da 6 Per quanto concerne le idee politiche e l’atteggiamento di Bonaparte verso l’Italia rinviamo all’opera di A. Pingaud, La domination française en Italie du Nord 1796-1805: Bonaparte, président de la République italienne , Parigi, 1914 e A. Pillepich, Napoleone e gli italiani, ed. Il Mulino, Bologna, 2005 Napoleone a Parigi e da Murat in Italia, il generale riuscì ad ottenere di portare alla massima forza le proprio unità dirottando il flusso di coscritti e rifornimenti. Ottenne anche l’aggiunta della compagnia operai e destinando sotto il suo comando probabilmente i due migliori generali italiani dell’epoca: il generale di brigata Teulié, in quel momento in disgrazia per l’affare Ceroni e reinserito nei ruoli per l’occasione, ed il generale di brigata Bonfanti, che successivamente diverrà il più giovane generale di divisione italiano. Concentrata a Milano nel novembre 1803, la Divisione partì per la Francia in diversi scaglioni. Timore di tutte le autorità era il possibile alto tasso di diserzione che si sarebbe potuto creare durante l’attraversamento della Lombardia e del Piemonte. Nonostante ciò, le abbondanti misure di polizia prese si rivelarono inutili per il buon comportamento delle truppe che con marce serrate attraversarono le Alpi in pino inverno e diressero su Parigi. Passate in rivista da Napoleone, proseguirono per la regione del Pas-de-Calais per raggiungere le zone di concentramento delle truppe. Divisa in diverse guarnigioni in base alle specialità delle unità, la Divisione vivrà, fino al rimpatrio delle diverse unità o alla partenza per la campagna di Prussia del 1806, una noiosa vita di guarnigione fatta di addestramenti intensivi e presidio delle coste. Nonostante ciò, poté godere, sebbene lontana dal teatro politico italiano, della partecipazione ai grandi eventi politici francesi: i soldati italiani furono presenti ai momenti fondamentali come l’affare Pichegru-Cadoudal, il passaggio all’Impero, la creazione della Legion d’Onore. Oltre che punti fondamentali della leggenda napoleonica, tali avvenimenti furono eventi importantissimi
Recommended publications
  • The Torrone and the Prosecution of Crimes Full Article Language: En Indien Anders: Engelse Articletitle: 0
    _full_alt_author_running_head (neem stramien B2 voor dit chapter en dubbelklik nul hierna en zet 2 auteursnamen neer op die plek met and): 0 _full_articletitle_deel (kopregel rechts, vul hierna in): The Torrone and the Prosecution of Crimes _full_article_language: en indien anders: engelse articletitle: 0 44 Chapter 3 Chapter 3 The Torrone and the Prosecution of Crimes On 6 June 1654 a surgeon from one of Bologna’s hospitals reported Carlo Masi- na’s severe and ‘suspicious’ wounds to the criminal court.1 Upon interrogation, the dying Carlo pointed to three men (Domenico Pino, and Francesco and Alessandro Lambertini) and one woman (Diamante, Domenico’s wife) as the culprits. Earlier, Carlo had seen Domenico talking to ‘certain persons’ in one of the city’s many taverns and had mentioned that his behaviour did not befit a gentiluomo (gentleman), but a becco fotuto (fucking cuckold). Their quarrel es- calated a day later when Domenico was waiting for him with a drawn sword, accompanied by his wife Diamante and the Lambertini brothers. When Carlo tried to duck the stones Diamante and the brothers were throwing at him, Do- menico struck him with his sword, causing wounds which would eventually prove fatal for Carlo. Domenico was able to turn the capital punishment he received into a pardon through a peace accord with Carlo’s kin and the Lam- bertini brothers were exiled. Although her role in the homicide was similar to that of the brothers, no sentence is recorded for Diamante. While the criminal court records do not provide any information as to why Diamante got off so lightly compared to her male co-offenders, perceptions of gender may well have been at play.
    [Show full text]
  • 1813 * * La Campagne D'allemagne *
    * 1813 * * LA CAMPAGNE D'ALLEMAGNE * Par Thierry Louchet © 2014 LA CAMPAGNE D'ALLEMAGNE EN 1813 L'Armée de Berlin – La bataille de Dennewitz : 6 septembre 1813 Chapitre I : La situation de l'Armée de Berlin Chapitre II : La Bataille de Dennewitz Chapitre III : La retraite de Dennewitz à Torgau Cartes - Début septembre 1813 : Théâtre d'opérations de l'Armée de Berlin - 3 et 4 septembre 1813 : Combats de Thiessen et Euper - 5 septembre 1813 : Combat de Zahna - 11h00 - 5 septembre 1813 : Combat de Zallmsdorf - 14h00 - 6 septembre 1813 : Bataille de Dennewitz - 11h00 - 6 septembre 1813 : Bataille de Dennewitz - 15h30 Ordres de batailles - Le IVe corps du LG von Tauentzien le 6 septembre 1813 - Le IVe corps du GD Bertrand le 6 septembre 1813 - Le IIIe corps du LG von Bülow le 6 septembre 1813 - Le VIIe corps du GD Reynier le 6 septembre 1813 - Le XIIe corps du maréchal Oudinot le 6 septembre 1813 Bibliographie ______________________________________________________________________________________ Sommaire de la première partie • Chapitre I : La situation de l'Armée de Berlin...............................................................p. 2 - La poursuite après Großbeeren......................................................................................p. 5 - Les combats de Thiessen et Euper...............................................................................p. 9 - L'arrivée de Ney à Wittenberg...............................................................................p. 13 - Le combat de Zahna......................................................................................................p.
    [Show full text]
  • La Repercusión De La Guerra En Italia = Repercussions of the Peninsular
    ISSN: 1576-7914 LA REPERCUSIÓN DE LA GUERRA EN ITALIA Repercussions of the Peninsular War on Italy Vittorio SCOTTI DOUGLAS Universidad de Trieste Fecha de recepción: 15/1/2008 Fecha de aceptación definitiva: 12/5/2008 RESUMEN: Después de algunas consideraciones sobre la situación de la Penín - sula italiana a comienzos de la Guerra de la Independencia, el autor muestra cómo la guerra fue percibida por algunos de los oficiales pertenecientes a los diversos ejér - citos procedientes de Italia, ya desde el punto de vista militar, ya opinando sobre el carácter de la lucha y el amor de patria. Al examinar autores posteriores, se pone en evidencia el interés de los patrio - tas italianos respecto a la guerra en España por las eventuales sugerencias que de la misma se podían sacar. Palabras clave : Italia, amor de patria, guerrilla, hambre, Risorgimento, deter - minación. ABSTRACT : After some considerations on the different situation of the many States of Italy at the beginning of the Peninsular war, the author reviews how the war was perceived by some Italian officers who fought in Spain, both from the mili - tary point of view, and from the political and theoretical lessons which could be lear - ned from it. Passing then to more contemporary authors, the point is stressed of how these Italian patriots looked on Spain as a useful example of stubbornness and attachment to freedom and the Motherland. Key words : Italy, Risorgimento, guerrilla, hunger, stubbornness, love of the Mot herland. © Ediciones Universidad de Salamanca Cuadernos dieciochistas, 8, 2007, pp. 79 -99 80 VITTORIO SCOTTI DOUGLAS LA REPERCUSIÓN DE LA GUERRA EN ITALIA Como siempre, las palabras tienen su historia, que no se puede ignorar, aún más cuando se trata de nombres, que a su vez identifican identidades histórico- políticas, con su tradición, historia, orígenes remotos y fechas de nacimiento pre - cisas, quizás atestiguadas por tratados internacionales, declaraciones solemnes, actas parlamentarias.
    [Show full text]
  • Nicolò Paganini the Beanfield Hdt What? Index
    PEOPLE MENTIONED IN WALDEN THE PEOPLE OF WALDEN: NICOLO PAGANINI WALDEN: Near at hand, upon the topmost spray of a birch, sings PEOPLE OF the brown-thrasher –or red mavis, as some love to call him– all WALDEN the morning, glad of your society, that would find out another farmer’s field if yours were not here. While you are planting the seed, he cries, –“Drop it, drop it, –cover it up, cover it up, – pull it up, pull it up, pull it up.” But this was not corn, and so it was safe from such enemies as he. You may wonder what his rigmarole, his amateur Paganini performances on one string or on twenty, have to do with your planting, and yet prefer it to leached ashes or plaster. It was a cheap sort of top dressing in which I had entire faith. NICOLÒ PAGANINI THE BEANFIELD HDT WHAT? INDEX THE PEOPLE OF WALDEN: NICOLO PAGANINI PEOPLE MENTIONED IN WALDEN 1782 October 27, Sunday: Nicolò Paganini was born to Teresa Bocciardo at #1359 Via Fosse del Colle in Genoa (this was to become #38 Passo di Gatta Mora). The lad would begin to receive music lessons from his father Antonio Paganini, a cargo handler and shipping clerk, before the age of 6. The Reverend Gilbert White wrote: Two of my brother Henry’s gold-fish have been sick, & cannot live with the rest in the glass-bowl but in a tin-bucket by themselves they soon become lively, & vigorous. They were perhaps too much crouded in the bowl. When a fish sickens it’s head gets lowest; so that by degrees it stands as it were on it’s head; ’till getting weaker & losing all poise, the tail turns over; & at last it floats on the water with it’s belly uppermost.
    [Show full text]
  • Revista Hmic-2005 ISSN 1696-4403
    Revista HMiC-2005 ISSN 1696-4403 http://seneca.uab.es/hmic EQUIP REVISTA HMiC Equip Editor: Departament d'Història Moderna i Contemporànea. Consell de redacció: Agustí Alcoberro (Universitat de Barcelona), Alejandro Andreassi (Univeritat Autònoma de Barcelona), Ramón Alquézar (UAB), Esteban Canales (UAB), Angel Duarte (Universitat de Girona), Monsterrat Duc (Universitat de Rovira i Virgili), Francesc Espinet Burunat (UAB), Anna Maria Garcia (Universitat de Girona), Miquel Izard (Universitat de Barcelona), Montserrat Jiménez Sureda (UAB), Josep Lladonosa (Universitat de Lleida), Bernat Muniesa (Universitat de Barcelona), Maria Antònia Martí Escayol (UAB), Josep Lluís Martín Ramos (UAB), Josep Maria Tomas (Universitat Rovira i Virgili). Cap de redacció: Maria Antònia Martí Escayol (UAB). Web-master: Maria Antònia Martí Escayol, Xavier Ortega Castillo. Maqueta número recopilatori i il·lustracions: Xavier Ortega Castillo. ISSN: 1445-89111 Adreça electrònica: http://seneca.uab.es/hmic 1 Contacte editorial Postal: Revista HMiC Departament d'Història Moderna i Contemporània Facultat de Lletres Edifici B Universitat Autònoma de Barcelona 08193 Bellaterra-Cerdanyola del Vallès Correu electrònic: [email protected] Telèfon: 93 581 11 86 El contingut de la Revista HMiC, si no s'especifica el contrari, pot utilitzarse de conformitat amb la llicencia de Creative Commons. http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/es/ http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/es/deed.en ÍNDEX DE CONTINGUTS EQUIP REVISTA HMiC 1 ÍNDEX DE CONTINGUTS 2 EDITORIAL
    [Show full text]
  • Lago Di Como E Del Suo Territorio the Gardens of Lake Como
    PROVINCIA DI COMO ASSESSORATO AL TURISMO I GIARDINI DEL LAGO di COMO 2009-2010 1 2 1 I giardini del Lago di Como e del suo territorio The gardens of Lake Como 2009-2010 Villa Gallia - Como pag. 8 Villa Saporiti o La Rotonda - Como pag. 10 Parco di Villa Giulini - Como pag. 12 Villa Olmo - Como pag. 14 Villa Erba - Cernobbio pag. 16 Villa d’Este - Cernobbio pag. 18 Villa Il Pizzo - Cernobbio pag. 20 Villa Il Balbiano - Ossuccio pag. 22 Villa Rachele-Beccaria - Sala Comacina pag. 24 Villa del Balbianello - Lenno pag. 26 Villa Carlotta - Tremezzo pag. 28 Villa La Collina - Griante/Cadenabbia pag. 30 Villa Mylius Vigoni - Loveno di Menaggio pag. 32 Villa Bagatti Valsecchi - Grandola ed Uniti pag. 34 Palazzo Gallio - Gravedona pag. 36 Giardini di Villa Serbelloni - Bellagio pag. 38 Villa Melzi d’Eril - Bellagio pag. 40 Fondazione Minoprio - Vertemate con Minoprio pag. 42 Palazzo Perego - Cremnago di Inverigo pag. 44 PROVINCIA DI COMO ASSESSORATO AL TURISMO “Niente al mondo può essere paragonato al fascino di queste giornate ardenti trascorse sui laghi del Mila- nese”. Questo è ciò che Stendhal, nel lontano 1817, scriveva per esprimere le emozioni provate al rientro da una visita ai giardini di Villa Melzi a Bellagio. La PROVINCIA stessaDI C OMOmeraviglia, lo stesso incanto è ciò che l’Asses- soratoASSESS al TurismoORAT dellaO AL ProvinciaTURISMO di Como, in collaborazione con il network Grandi Giardini Italiani, si augura che provino tutti coloro che, appassiona- ti o semplici turisti, si recheranno a visitare questi capolavori d’arte paesag- gistica che si affacciano sul lago di Como.
    [Show full text]
  • Milan, October 11Th-November 3Rd 1816
    222 Milan, October 11th-November 3rd 1816 Milan October 11th-November 3rd 1816 Edited from B.L.Add.Mss. 56537 Their twenty-three days in Milan are formative for Byron and Hobhouse in a number of ways. Firstly, they meet nearly every man of literary note in North Italy – exceptions being the absent Ugo Foscolo, and Alessandro Manzoni; secondly, they find themselves – Hobhouse especially – taken seriously as political writers in a way to which they’re unused; thirdly, they come to know at first hand what it’s like for intellectuals to live under a whole-heartedly totalitarian regime, as opposed to a half-hearted one of the kind they know in England. Byron’s interest in the Italian struggle for freedom, expressed the following year in Childe Harold IV, and in his Carbonari activities at Ravenna in the years following, surely has its roots in these three weeks. Hobhouse’s admiration for the classical learning displayed by common Italian people at puppet-shows is offset by what he learns about their capacity to be led into mindless mob violence (see October 26 for both these things) and help lay the foundations of his future qualified Westminster radicalism. His need above all is to work out how Italy’s freedom came to be mislaid for her at the Congress of Vienna. The description, on October 25, of the evening spent watching the improvvisatore Sgricci, is one of his droll masterpieces: but Stendhal’s (Henri Beyle’s) anecdotes, on October 23 and 28, of the Russian campaign and the retreat from Moscow, have some memorable details too.
    [Show full text]
  • Duecento Anni Fa. Ascesa E Crollo Del Regno D'italia Napoleonico (1805
    Paolo Martinucci Duecento anni fa. Ascesa e crollo del Regno d’Italia napoleonico (1805-1814) Premessa prodromi del processo unitario italiano, chiamato convenzionalmente Risorgimento, vengono solitamente individuati, almeno nella versione della vulgata scolastica, nei moti rivoluzionari I del 1820-1821, primi vagiti di un ideale che si sarebbe realizzato — anche se non nella sua in- terezza territoriale — quarant’anni più tardi con la proclamazione, il 17 marzo 1861, del Regno d’Italia (1861-1946), a torto considerato la prima forma di aggregazione politica unitaria del Paese. Tuttavia, un’attenta lettura degli avvenimenti storici riesce a scorgere altre realtà statuali unitarie nella Penisola, alcune delle quali condividono la stessa definizione di “regno”1, ma altresì — e ciò è ben più significativo — che esiste un nesso inscindibile fra unità e Rivoluzione del 1789, fra le isti- tuzioni politiche implementate in Italia dalle armate rivoluzionarie al comando di Napoleone Bona- parte (1769-1821) — il cui mito perdurerà negli anni a seguire, ben oltre la sua disfatta militare e la sua morte nell’isola di Sant’Elena — e il pluridecennale processo di realizzazione dell’unità politica degl’italiani — o, almeno, della quasi totalità di essi —, culminato nella proclamazione del regno sabaudo. La svolta del processo verso l’unità — vaticinato da più di un intellettuale italiano settecentesco, fra i quali il conte Gianfrancesco Galeani Napione di Cocconato (1748-1830), promotore di un di- segno federativo2 — si attua con l’aggressione francese agli Stati italiani di antico regime, iniziata nel 1792 con la Guerra delle Alpi (1792-1796) contro il Regno di Sardegna di Vittorio Amedeo III (1726-1796) — che nel 1792 si era schierato a fianco delle monarchie europee contro la Francia re- pubblicana —, ridisegna la geografia politica dell’Italia.
    [Show full text]
  • Annuario 2019 Annuario Archivio Di Stato Di Milano Di Stato Archivio
    ARCHIVIO DI STATO DI MILANO ANNUARIO 2019 ANNUARIO DELL’ARCHIVIO DI STATO DI MILANO DI STATO ANNUARIO DELL’ARCHIVIO 2019 OK_3_cop. Annuario 2019.indd 1 16/11/20 14.42 Annuario_2019.indb 1 23/10/20 14.16 Annuario_2019.indb 2 23/10/20 14.16 ANNUARIO DELL’ARCHIVIO DI STATO DI MILANO 2019 Annuario_2019.indb 3 23/10/20 14.16 Annuario dell’Archivio di Stato di Milano Immagini © Archivio di Stato di Milano Tutte le immagini dei documenti d’Archivio Via Senato 10 sono state acquisite ed elaborate da Emilio 20121, Milano Fortunato. ISSN: 2282-1147 L’immagine di copertina è un’elaborazione di ISBN: 978-88-97830-93-1 Culturanuova s.r.l. Direttore responsabile e direttore editoriale Prima edizione: settembre 2020 Benedetto Luigi Compagnoni Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Comitato scientifico Milano n. 193 del 24 giugno 2013 e smi Ezio Barbieri, Luciana Duranti, Pierluigi Feliciati, Questa pubblicazione si avvale del controllo da Federico Gallo, Lina Gálvez Muñoz, Simona Mori, parte di specialisti (peer-review). Armando Nuzzo, Sergio Pagano, Gianni Penzo Doria, Alessandra Stazzone, Stefano Twardzik, Avvertenza Stefano Vitali I siti web sono stati verificati l’ultima volta nel settembre 2020. Redazione Fulvio Beschi, Gloria Camesasca, Antonella Cesarini, Abbreviazioni utilizzate Paola Ciandrini, Benedetto Luigi Compagnoni, b./bb. busta/e (indica l’unità di conservazione: Luca Fois, Federico Gallo, Debora Piroli cartella, faldone, scatola, filza) c./cc. carta/e Progetto grafico e copertina r recto Stabilimento Tipografico «Pliniana» v verso Viale F. Nardi, 12 – 06016 Selci-Lama (PG) fasc./fascc. fascicolo/i www.pliniana.it n.
    [Show full text]
  • A Queen of Indiscretions
    A QUEEN OF INDISCRETIONS THE TRAGEDY OF CAROLINE OF BRUNSWICK QUEEN OF ENGLAND TRANSLATED BY FREDERIC CHAPMAN FROM THE ITALIAN OF GRAZIANO PAOLO CLERICI LONDON JOHN LANE THE BODLEY HEAD NEW YORK JOHN LANE COMPANY MDCCCCVII PLYMOUTH WILLIAM BRENDON AND SON, LIMITED PRINTERS THIS TRANSLATION IS INSCRIBED TO THE PLEASANT MEMORY OF THE CONTE VINCENZO FERRERO DANTE SCHOLAR AND POET AN OLD MAN WITH THE HEART OF A LITTLE CHILD UNDER WHOSE KINDLY GUIDANCE I MADE MY FIRST HALTING EXCURSIONS INTO THE LINGUA TOSCANA INTRODUCTION “TRADUTTORE traditore” is an Italian proverb—one of the few that have been so incorporated into the English language as to be invariably given in the original—which must inevitably force itself upon the recollection of whosoever essays to present an English version of a foreign book. In offering such a version of Il più lungo scandalo del secolo xix, by Signor Graziano Paolo Clerici, a distinguished professor in the University of Parma, the translator can only hope that he may not have exemplified the proverb too emphatically. The protracted scandal referred to is the long and embittered struggle between Caroline, born Princess of Brunswick- Wolfenbüttel and successively Princess of Wales and Queen of England, and George, Prince of Wales, subsequently Prince Regent and King George IV. Professor Clerici has, by minute research into Italian records, both in public departments and in private ownership, reconstructed the life of the Princess during the momentous six years, 1814-20, which preceded her succession to the dignity of Queen, years which were, except for the time occupied in a voyage to the East, spent in different parts of Italy.
    [Show full text]
  • List April 2017 a Selection from Our Stock Music Theory 1
    LIST APRIL 2017 A SELECTION FROM OUR STOCK MUSIC THEORY 1. AARON, Pietro (ca. 1490-1545). Lucidario in musica di alcune oppenioni antiche, et moderne con le loro oppo- sitioni , & resolutioni , con molti altri secreti appresso, & questioni da altrui anchora non dichiarati, composto dall’eccellente & consumato musico Pietro Aron de Ordine de crosachieri, & della città di Firenze. Colophon: Venice, Girolamo Scoto, 1545. 4to (209x146 mm). Collation: [a]4 b-c4 AA-KK4 LL2. [12], 41 leaves. Lacking the last blank leaf. Woodcut author’s portrait on the l. [a]1r. Title on l. [a]2r. Woodcut musical notation in text. Contemporary flexible vellum (lacking ties). Some margi- nal foxing on a few leaves, but a fine, unsophisticated copy in its first binding. RARE FIRST EDITION. “Lucidario in musica was the fourth of five treatises published by the Florentine music theorist Pietro Aaron… On 30 August 1545 the Venetian Senate granted a privilege to Aaron for the publication of the Lucidario in musica… It appeared in the same year with no printer’s mark or imprimatur on the title-page. The colophon at the end of the book, however, designates Girolamo Scotto as printer. This is the only known music book dating from 1545 to 1547 si- gned by Scotto. Unlike his earlier treatises, Lucidario consists of a digest of Aaron’s observations on all aspects of music theory. It has a dedication addressed to Count Fortunato Martinengo of Brescia. Instead of the title (which appears on folio 2), the opening page of the book contains a woodcut portrait of the author and a poem by Nicolò d’Arco in praise of Aaron.
    [Show full text]
  • Rafaelvalls-2014-Acquisitions 1.Pdf
    inside front cover 2014 RECENT ACQUISITIONS OLD MASTER PAINTINGS 11 Duke Street, St. James’s, London SW1Y 6BN Telephone: +44 (0) 20 7930 1144 Fax: +44 (0) 20 7976 1596 Email: [email protected] Website: www.rafaelvalls.co.uk Member of BADA & SLAD ACKNOWLEDGEMENTS We are extremely grateful to the following for their generous help in the writing of this catalogue: Peter van den Brink, Remmelt Daalder, Pip Dodd, Charles Dumas, Christine Jackson, Paul Huys Janssen, Suzanne Laemers, Sander Paarlberg, David Scrase, Nicola Spinosa, Katlijne van der Stighelen and Jorgen Wadum. As always their important additions to our research have helped to give us further insight into our paintings. Front Cover: Jacob Adriaensz Backer ‘Democritus, the laughing Philosopher’, (detail) cat. no. 1. Back Cover: Augustin Brunias, ‘Two Natives in an Exotic Landscape’, (detail) cat. no. 5. Catalogue of Works The catalogue is arranged in alphabetical order 1. Jacob Adriaensz Backer 2. Ludolf Backhuizen 3. Jacob Bogdani 4. Cornelis Pietersz Bouwmeester 5. Augustin Brunias 6. Baldassare de Caro 7. Jacques de Claeuw 8. Jean Baptiste Claudot 9. Aelbert Cuyp 10. Abraham van Diepenbeeck 11. Willem van Diest 12. Marie Margaretha La Fargue 13. Paulus Constantin La Fargue 14. Vicente Giner 15. Jan Josefsz van Goyen 16. Wolfgang Heimbach 17. Gerard Hoet I 18. Abraham Danielsz Hondius 19. Jacob Levecq 20. Giovanni Migliara 21. Hendrick van Minderhout 22. Pieter Neefs II 23. Henri Horace Roland de la Porte 24. Frans Pourbus I 25. Pieter Jansz Quast 26. Domenico Remps 27. Hubert Robert 28. Johannes Rosenhagen 29. Cornelis Schut 30. Aernout Smit 31.
    [Show full text]