Sulle Tracce Dell'ex Linea Ferroviaria Che Da Menaggio Portava a Porlezza
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L.go Porta Nuova, 10 ESCURSIONI 2016 24122 Bergamo Tel. Fax. 035.239405 U.O.E.I. Unione Operaia Escursionisti Italiani www.bergamo.uoei.it Sezione “Alberto Casari” Bergamo e-mail:[email protected] SulleSulle traccetracce dell’exdell’ex linealinea ferroviariaferroviaria cheche dada MenaggioMenaggio portavaportava aa PorlezzaPorlezza Menaggio 24 gennaio 2016 – Da Menaggio a Porlezza. Sulle tracce dell’ex linea ferroviaria che da Menaggio portava a Porlezza Partenza ore 7,30 Questo itinerario collega il Lago di Como al Lago di Lugano toccando la val Sanagra In caso di necessità e la Riserva Naturale Lago di Piano. Comunicare ai : Dislivello 250 m, km 12,5 - Tempo totale 3 ore e 30 circa. N. +39.346 42 33 397 Coordinatori: Gildo NORIS, Mauro LAVAGNA N. +39.333 32 11 755 Sulle tracce dell’ex linea ferroviaria che da Menaggio portava a Porlezza Lungo il tracciato della vecchia ferrovia questo itinerario collega il Lago di Como al Lago di Lugano toccando la val Sanagra e la Riserva Naturale Lago di Piano. Il percorso ora è diventato una pista ciclopedonale. Storia – La linea ferroviaria tra Menaggio e Porlezza, inaugurata nel 1884, nacque allo scopo di incrementare il turismo del nord Europa verso la regione dei laghi. Arrivati in treno a Lugano, i passeggeri proseguivano con il piroscafo fino a Porlezza e da qui con il treno fino a Menaggio. Tra le due guerre mondiali, fino al 1939, la linea ferroviaria venne sfruttata come sistema di trasporto locale, per poi cadere in abbandono al termine della seconda guerra mondiale. Realizzazione – Il tratto di ferrovia avrebbe dovuto coprire un tratto relativamente breve - poco più di dodici chilometri - ma caratterizzato inizialmente da un notevole dislivello: infatti la differenza di quota tra Menaggio (m.207 slm) e Cardano (m. 377 slm) è di 170 metri. Per superare questo salto, la ferrovia si dirigeva dapprima verso sud in direzione di Griante, poi i convogli, grazie ad una particolare manovra definita “regresso”, tornavano indietro salendo per proseguire in direzione nord. Descrizione – Poco prima di arrivare a Menaggio inizia sulla sinistra della strada il tracciato che sale con alcune svolte ad una serie di case. Proseguendo, si giunge ad incontrare la strada statale 340 in prossimità di un tornante, lo si attraversa con attenzione e si prosegue per circa cento metri per asfalto per poi ritrovare il vecchio tracciato in prossimità del tornante successivo. Il primo tratto richiede una certa attenzione poiché è transitabile anche alle automobili fino a che si incontra una rotonda seguita da un’area di sosta provvista di una fontana e di alcune panchine. Il percorso si addentra poi nella val Sanagra passando per una galleria lunga 90 metri e parzialmente illuminata. Arrivati a Cardano (nel comune di Grandola ed Uniti), si sbuca su una stradina. Evitare di prendere a destra in discesa verso l’agriturismo “La Barcola” e proseguire a sinistra per circa 250 metri lungo la pista che si interrompe sulla strada provinciale di Grandola. Svoltando a destra in salita, ci si porta al bellissimo centro storico di Cardano, la frazione più bassa del comune di Grandola ed Uniti, che conserva un aspetto rurale ed insieme elegante per l'abbondanza di ville ed abitazioni signorili che si inseriscono perfettamente nell'ambiente naturale. Tra queste la villa Bagatti Valsecchi risalente al ‘600 con significativi interventi nel ‘700 e nel ‘900 . La villa è organizzata attorno a due cortili posti su due livelli: uno si rivolge verso il torrente offrendo la visuale sulle spumeggianti acque del Sanagra che scorrono 90 metri sotto, l’altro è in stretto rapporto con il centro storico di Cardano. Oltrepassata la chiesa dedicata ai Santi Caterina, Rocco e Francesco Saverio, si giunge di nuovo sulla strada provinciale di Grandola. La si attraversa e si procede per via Milano seguendo l’indicazione per Gonte. Dopo circa 400 metri, si prende a sinistra via Cascinello Rosso che, dopo altri 400 metri, sbuca sulla statale 340. La si attraversa seguendo le indicazioni per Bene Lario/ Grona e, dopo 200 metri, si ritrova a destra il tracciato della ferrovia. Si costeggia una bella piana affiancata a sinistra dal Monte Crocione e dal Monte Galbiga, poi, poco prima del paese di Grona, la pista si interrompe per alcune costruzioni industriali. Si continua per asfalto in leggera salita salendo nel paese per poi svoltare a destra per via Cascine che, dopo un centinaio di metri, finisce in via Artigianato e Industrie. Giunti ad un incrocio, si riprende la pista ciclopedonale (cartello per lago di Piano) e si procede per un tratto tranquillo nel bosco arrivando infine nel territorio della “Riserva Naturale Lago di Piano”. Si passa accanto al campeggio Ranocchio e, superato l’ingresso, si prosegue costeggiando la riva del piccolo lago arrivando alla Casa della Riserva con annessa l’area pic nic. Segue un tratto alquanto anonimo che attraversa un’area industriale per poi giungere, in prossimità di una zona prativa, sotto la collina dove si trova il borgo rurale di Castel San Pietro. Proseguendo per la pista ciclabile, si attraversa un bel ponte coperto in legno di recente costruzione che scavalca il fiume Cuccio. A questo punto non resta che proseguire sempre tenendo a sinistra il corso del fiume, attraversando alcune strade e giungendo infine nel bel parco del complesso residenziale di Porto Letizia in riva al Lago di Lugano. Si scende nel parco e si giunge a Porlezza..